Navod k naueenju italijanskega jezika za slovenske ljudske šole. I. del. Spisal Anton Valentič. (Tiskana brez premene po izdanju od leta 1892.) Velja vezan s platnenim hrbtom 20 kraje. Na Dunaju. V cesarski kraljevski zalogi šolskih knjig. 1895. Šolske bukve, v ces. kr. zalogi šolskih bukev ua svetlo dane, ne smejo draže prodajati se, kot je na čelni strani postavljeno. 41562 3 I. Glasniki slovenskim enaki. i, u, e, o, a, b, d, f, j, l, m, n, p, r, t, v. ito, urlo, era, oro, avo, uno, una, ala, avere, urto, urna, bene, bove, roba, dono, dare, filare, fino, jeri, luna, muro, neve, pomo, rapa, tino, vino, uva, rotondo, unto, prato, remo, timore, timido, fedele, umile. La f arina, il filo, la lana, lavorare. II mare, la nave, il pero, la pera, la madre, il padre, latdvola, la tela, il vetro, il limone. Il melo, la mela, l’ dlbero, la vena, la fune, l' erba. Andare, perire, dormire. Veder e, p er dere, portare. Ida, Eva, Ariuro, Bernardo, Ferdinando, Pilato. Pomni: la madre, mati; il padre, oc^e; la t d v o l a, miza. Il, nn, mm, tt, rr, bb, dd. Pal-la, bal-lo, alAora, mam-ma, am-monire, non-no, non-na, ot-to, tut-to, fat-to. Il pollo, la villa, il bollo, il panno, la tabella, ammalato, l’ anno, 1' inno, benedetto, berretto, appalto, appello, app elito, padella, terra, terreno, abborrire, babbo, mantello, anello, ombrello, adattato, addormentato. Pomni: il nonno, ded; il fratello, brat; je. , 1 * 4 uo, ud, ue, lo, la, ui, iu, ie. Io, mio, mia, tuo, tua, tile, bile, due, muoio, muore, manndia, fui, aiuto, buona, premidto, nuovo, miele. Muovere, fidto, ferrdio, bottdio, nuora, mota, niuno, jiduto, Laura, piede, piano, fieno, la fiera, ml@i, tUOi, bUOi. Pomni: b uo n o, dober (o); buona, dobra; m i o, moj; t u o, tvoj. yio/tno- f II. Glasniki od slovenskih različni. ee, ei; ge, gi. (če, či; dze, dzi.) Cena, cenare, cibo, cima, Gigi, gelo, cera, gita, delo, giro, ginepro, gente, bdcio, gengiva, baciare, tacere, geloni, gentile, girare, giubba. Cecilia, Giorgio, Giovanni, Beatrice. •— Buon giorno! La cintura cinge. Leggete adagio! Leggil Pioggia, peggio, la faccia, il braccio, accennare, accsttare, acciaio. La gita e piacevole. Giovannina e gentile. Pomni: il giorno, dan; gentile, priljuden (a, o); piacevole, prijeten (a, o). ca, co, cu, er, el. (Jca, ko, ku, kr, ki.) Il cane, il cdvolo, correre, il cuculo, la cuna, la čudna, il carro, la banca, il cranio, la crema, il clero, la barca, il taccd, il fico, il dima. — Caro amico! I cantori cdntano in coro. Ti piace il canto? Fanciulli, non correte velocemente! Pomni: l’ amico, prijatelj; caro, drag; il cane, pes; f e dele, zvest. - / 6 ga, go, gu, gr, gl. (ga, go, gu, gr, gl.) II gatto, la gola, il gomitolo, il guanto, la guerra, il grano, il globo, il gigante, il glacliatore. Glicerina, negligente, geroglijico, ganglio. Congregare, conglo- merare, agguantare, raccontare, la cicala, la cicoria, cucire, cucinare, congetturare. — Dammi i guanti! Dove e il mar glaciale? Pomni: il g at, t o. maček; n on O, ni; gr and e, velik (a, o). o// ■e^er/e/e. Q.Ot e ^ec/e/e t/ > £$u&n- / ££ carU ■amtcz aifa n&n- e yl€i4tr/e. gli. (Iji.) Gli, egli, eglino, giglio, tiglio, figlio, foglio, coniglio, taglio, orgoglio, tagliare, la foglia, le foglie, la Jiglia, le figlie, famiglia, vaniglia, m-oglie, artiglio, ciglio. — La paglia e gialla. La maglia e di lana. Voglio impagliare le bottiglie. Il contadino taglia 7 gli dlberi. La battaglia e vinta. Migliordtevi, čari fanciulli! U miglio e un grano. Colore vermiglio. Pomni: II fig Ho, sin; la figi i a, hči; la f a migi i a, družina (obitelj). ,h v laškem ni ma g lasu; torej: ho, ha, hai, ahime; (o, a, ai, aime.) h se rabi za: che, chi, ghe, ghi; (ke, ki, ge, ai.) Ii jico, i fichi, il rogo, i roghi; la cuoca, le cuoche; la lega, le leghe; il fuoco, i fuochi; il fungo, i funghi; la riga, le righe; il giogo, i gioghi; il pacco, i pacchi; la vacca, la vacche; il tacco, i tacchi. — Im chiave e di ferro; il chiodo anche. Chi e vecchio? Il nonno e vecchio. Non tutti gli uomini diventano vecchi. Ecco una chtcchera! Chiudi la porta colla chiave! Le rughe divorano le foglie degli dlberi. Mia madre cuce con la mdcchina. Pomni: anche , tudi; chi? kedo? ve cch io, star; g io v in e (g i 6v a n e), mlad. 8 €l-n€. e t-mna. (AS/ct-o- ^toec-fš/ta 4u €&cAe m&n e e ueeedUa. q, qu, cqu. (k, ku, kku.) Qua, qui, dquila, qual, quale, qualche, qucmdo, quanto, guanti, quante, dcqua, acqudtico, nacque, tacque, acquetcire, equo, qualunque, querela, quaderno, inquilino. — L' dcqua e limpida. L' inquilino paga l' affitto.. II liquore e liguido. Anche il vino e liquido. Mi piace la quiete. Chi vuol comperare un guaderno di carta? Ti piacgue quell’ dcqua? Quando vedremo quel quadro? La guercia produce ghiande. A chiunque piace la quiete. Quattro e quindici fanno diecinove. Pomni: l' dcgua, voda; l’ dquila, orel; € (ed), in; un, eden; leg g e, bere (čita). t 1 _ gn, gna, gne, gno, grm, g ni. (nj, nja, nje, njo, nju, nji.) Legno, legna, bagno, pegno, pugno, pugni; ogni, compagno, ognuno, compagna, campagna, degna, degne; regno, regni; ragno, ragni; calcagno, calcagni. — Il cigno e un uccello acgudtico. 11 padre ci guadagna il pane quotidiano. Mi duole il calcagno. 9 L' agnello mangia l' erba. C hi mangerebbe gnocchi ? Angelina e una fanciulla benigna con tutti. La tabella di lavagna e nera. Quando avremo la cuccagna? La lJragogna e un ftumicello. Vergogndtevi di mentire. Pomni: il compagno; tovariš; V a g n el l.a i. jagnje; qui e to, miren; 1’ uc cel lo, pt ic. arpaž/a e un auceA^u č/AnnrJe. LAsfflmSu euai/iaana nun e auue^u. oJc 9uu aaneUu e neumne. xyneucu e ^uutane. tLunz e 'UeucA-iu 9 oJununnu e /a nunna. Oceane ec/u/^aaiffiu. ?. offlrnžu amScu /ryyr. s A ■> ' 2 i-te. ^=2 aoaua e uuu- UvuUu e ua 7 nrpua. (221 mzu amtcu €eaae. — u/n tpSuLnu^naceuuue. ^2 acat na. (SL^u nun e r n S — s (izgovarjaj med S in Š). a) V začetku besed: Si, sa, so, su, sole, suo, sala, šale, la serva, il servo, santo, santa, salubre, il seno, stretto, sporco, savio. Anno solare. Sono stufo. Sei sano? Si, sono sano. Ilai sonno? Non sempre. 10 b) V sredi besed pred in za soglasnikom: JEstro, maestro, mesto, maesta, la mineštra, la finestra, falso, senso, sensale, pensare, polso, il dorso, il corso, basta. — Trieste e una bella citta. Capo- distria e una citta istriana. Il rastrello e un istru- mento. La maestra e severa. Il gatto e falso. Ti piace la mineštra? c) Pri zloženih besedah: Devesi (si deve), portasi (si porta), pdrlasi, trdttasi, leggesi, dmasi, credesi, cidrlasi. d) Ko sta dva s = ss. Posso, passo, gesso, messo, mosso, fisso, grosso, grasso, sasso, mdssimo, passeggio, pessimo, assoggettare, massa, messa, assalire. — Prendi il gesso! Il sasso e grosso. Salta la fossa! Non fissare il sole! Il mdssimo dispiacere per i genitori e avere figli cattivi. Quando assolverai la guarta classe? S = z med dvema samoglasnikoma in pred: b, d, g, l, m, n, r, v. La rOsCl, il ndsO, il vašo, il riso, il caso, la časa, il fuso, il viso, amorosa, prešo, peso, inteso, lo sposo, la sposa, la chiesa, spaventoso, costoso; Sbaglio, SClegnare, Sf/omento, slegare, STVlaltare, Sflello , SVadicare, SVegliare. — Pisino e una citta deli' Istria. Rosina e una fanciulla amorosa. Il Risano e un fiumicello, che sbocca vidno Capodistria. I vestiti sono costosi. O asi e campo nel deserto. 11 peso del saraceno. Senti! io t' attesi diversi mesi. Dodiči mesi fanno un anno. La sposa veste un 11 dl it o costoso. Ti piace quel vestito di raso? La terra e molto estesa. L’ assassino e da tutti biasimato e condannato. Sta molto bene assicurare la časa. Siete confusi? Presso la nostra časa vi sono moltis- simi ctlberi. Pomni: Si, da (ja); il maestro, učitelj; la časa, Iliča; il g e s so, kreda; no (no n), ne. sce, sci. (še, ši.) Pešce, scimia, scena, uscio, asceso, disceso, la scintilla, le fasce, le fascine, la sciarpa, lo sciocco. — Le api scidmano. Hai gici veduto uno sciame di api? La scimia e guadrumana. Nessuno nasce perfetto. Vi piace il pešce? Questa pianta cresce lentamente. Ho una bella sciarpa. Non fare le cose a rovescio! Il ghiaccio si scioglie in primavera. Chiudi V uscio! Pomni: Il pešce, riba; bian c o, bel; studia, se uči; insegna, uči; Giovanni, Janez (Ivan). ncne 9e-aac. oaza e {Manca*. OZZ €'/'čfedda e Stanco-, Q%fmm c&m- jCia^nc ncn e a/mmc ^/ec/e/e. žn&eana 9 C W{zc t^ac/mi 9 sca, sco, scu, sche, schi. (ška, ško, šku, ške, ški.) La scarpa, la scala, lo scolaro, scorrere, la scuola, lo scudo, la mosca, le mosche; il bosco, i boschi, fresco, fresche, freschi; vescovo, scacco, scacchi, la pešca, le pesche; schifo, schietto, schiena. — Schiudi il guscio; asciughidmoci le mani! Lo specchio e costoso. Portdtemi una secchia d’ dcqua! Andiamo a godere il fresco! Guarda che bella schiuma! Vedi quel verme schiacciato ? Gli scolari diligenti vanno a scuola con piacere. Quanto costa questo paio di scarpe? Le mosche hanno sei piedi. Oh che acqua fresca! E arrivato il vescovo? Questa scopa costa sedici soldi. E una vergogna cmdar sporchi! Pomni: lo scolaro, učenec; la scuola, šola; alto, visok (o); alta, visoka; dilig en te, priden (a, o); pic colo, majhen. Z = c. La zappa, lo zingaro, zitto, il zitello, la zitella. Zitti! La zucca, lo zocco, lo zoccolo, il zufolo, zfo, zia. — La zappa e uno strumento agricolo. Con essa il 13 contcidino zappa la terra. Zitti devono essere gli scolari a scuola. Questa zitella mangia pesche. La zucca e pesante. Prestate attenzione! Hai letto quella notifica- zione? Ogni buona azione merita ricompensa. Inčo - minciamo la lezione! L' dzio e il padre d’ ogni vizio. Uomo ozioso, uomo cencioso. Ho recitato 1’ oražione. Pomni: la z app a, motika; lo zio, stric; pesante, težek; pazi en te, potrpežljiv. Z = z. Zoe, zelo, zero, Zaccaria, zanzara, zizzdnia, Žara, Zagrdbia, zebra, orzo, zavorra, mezzo, il mezzo, azzurro, zonzo, orizzontale, orizzonto, la zona. — L' orzo e un cereale. Un mezzo e pari a due guarti. Le mele marce si dicono anche mezze. Guarda l’ orizzonte! Il maestro e zelante. Zoe e nome di donna. Zanni va spesso a zonzo. La zebra e un animale somigliante al mulo. Il delo e azzurro. Occhi azzurri. La nostra zona e piacevole. Un intero e eguale a due mezzi. Pomni: le zero, ničla: il m,ezzo (la meta), pol (polovica); zelante, priden; m o It o, jako (zelo, mnogo, prav, dosti); poco, malo. 14 zm e ^tzzienrfe. offle ze- '/anife. e mezzo-. Q/f'tža zla -e 'm- fj-Zta ze^anrfe. (^mvtznnž e^o-co jktzzžen^e. S ž/ . Ho una testa e due occhi. Hai una lingua e due orecchie. Il soldato ha ar mi. Quante mani hai tu? La candela ar de bene. Avete voi del latte? Gli uccelli hanno due ale. H cavallo ha guattro piedi. La mosca ha sei zampe. Qucinte dita hai tu? Chiudete l’ uscio! Rompete il guscio! Andate in 17 campagna? Quando tornerete? La campana suona. So veduto una piccola capanna. Luigia 'e compagna di Antonia. Cer ca la compagnia dei buoni! P Omni; La testa, glava; gli o c c h i, oči; l a lin g u a, jezik; le or e cehi e, ušesi: l a campagna, polje. 7. Tieni a freno la lingua! Non dire cose spiacevolil II cibo frugale e sano. Chi lavora avra pane. Non essere sbadato! Sbadigliare non sta bene. Bisogna badare, che le spese non sieno maggiori del guadagno. Sdegnate le menzogne! La spugna viene dal mare. Sghignazzare e brutto vezzo. II carbone schizza faville. Corri rischio di cadere. La serva schiuma la zuppa. L' ozio snerva l' uomo. Pomni: II cibo, jed; il pane, kruli; la spugna, goba; il mare, morje; la serva, dekla; l’ u o m o, človek. 8. Non essere mai indisereto! L’ dcqua sgronda dal tetto. Il muratore costruisce le čase. Le frutta aspre sono malsane. Procura di esprimerti bene, non dire spropositi! Non ti sdrajare sull’ erba umula! Scrivi correttamente! Ecco una seranna, siedi! Non fate strepito! Inchiostro pdllido guasta la vista. Vanga e zappa sono strumenti del contadino. Gran benefattore chi v istruisce! Pomni: Il muratore, zidar; le frutta, sadje; 1’ erb a, trava; i l c o nt a d i n o, kmet; l’ inchiostro, črnilo. 9. Schiena di čavallo. Schiere di rondini. Schiuma di mare. Pezzo d’ uomo. Cosa senza difetto. Ragctzzi ubbidienti. Grazia di Dio. Trono deli’ Imperatore. Pozzo profondo. Acgua eccellente. Frutta mol mature. Prati variopinti. Preghiera divota. Mese di ven - demmia. Classe seconda. Camicia stirata. Pešce fresco. Navod k naučejiju itak jezika. (I ) 2 18 Lavoro fino. Giorno di festa. Medaglia d' oro. Tela di lino. Soldato fedele Strumento di ferro. Pomili: II c avali o, konj; il r a g azz o, deček; ubb i- diente, ubogljiv; D i o, Bog; l’ Im p e r a- tore, Cesar. 7 0. Crescete buoni! Sciogliete guest' indovinello! Svolgi il rotolo! Impero d' Austria. Snidare gli uccelli e crudelta. La tromba sguilla. Chi smonta da cavallo? La volpe sgnittisce, la gallina schiamazza. Il serpente hschia. Non dovrai sprezzare nissuno. La pioggia scroscia, la tempesta imperversa. E breve il tempo prezioso! Svelti al lavoro! Il ghiro rode. La mdcina gira. L' usignuolo gorgheggia. Il maiale grugnisce. Scioeco chi perde il tempo! Il sole splende. Il topo stride. Scrivete bene! Pomni: Il sole, solnce; il g h i r o, polh; la g ali in a, kokoš; il serpente (la b i s c i a), kača; breve, kratek; io ho, imam. e jfM i acevtHe. ■včirčnt e amzee- fgeičččte 19 v Z/C t/ae o-lecc/M-e. (o a- / 3*i y ■/a &C&UM& e yac'efo. 2 20 v IV. Esercizio d’ orecchio. 1. Quello clie si fa in iscnola. Gli scolari vengono. II maestro viene. Tutti pregano. L’ istruzione incomincia. II maestro insegna. Gli scolari imparano. II maestro domanda. Gli scolari rispondono. II maestro comanda. Gli scolari ubbidfscono. Giuseppe scrive. Maria legge. Giovannino conta. Annetta conteggia. Antonio sa la lezione. Francesca cuce. Tutti cantano. La seuola e finita. Gli scolari vanno a časa. 2 . Dopo la seuola. La seuola e compita: Contenti contenti I čari parenti Oorriamo a incontrar. Allegri cantando Le nostre canzoni Piu savi. piu buoni Ci possan troyar. 3. A časa. Quando vengo a časa, saluto: »Buon giorno mamina; buona sera, pap&!“ Prego di darmi il pranzo 21 IT. Taja sluha. 1. Kaj se tlela y šoli. Učenci prihajajo. Učitelj pride. Vsi molijo. Nauk se prične. Učitelj uči'. Učenci se uče. Učitelj izpra¬ šuje. Učenci odgovarjajo. Učitelj ukazuje. Učenci ubogajo. Josip piše. Marija bere (čita). Ivanek (Janezek) Šteje. Ančika računi. Anton zna nalogo. Fračiška šiva. Vsi zapojejo. Šola je končana. Učenci gredo domu. 2. Po šoli. Končana je šola: Veselo veselo K roditeljem dragim Tecimo hitro. Pevaje veselo Otročje te pesni .. Modrejši in boljši Čedalje bomo. 3. Doma. Ko pridem domu, pozdravim: »Dober dan, mati; dober večer, oče!“ Prosim kosilca! Rad 22 \ Mangio volentieri d’ ogni cosa. Non dimando del vino. Bevo acqua pura. Ringrazio Iddio ed i genitori. Prendo il libro in mano. Studio la lezione. Scrivo adagio e con attenzione. Vado a saltare nel cortile. 4. II campagnuolo. II campagnuolo si alza a buon’ ora e dk da man- giare al bestiame. Egli attacca i buoi e conduce il letame sul campo. Lo distende, e poi subito comincia ad arare. I buoi tirano 1’aratro. Giammaria guida i buoi ed il padre tiene e dirige 1’ aratro. Il campo viene cosparso con semente. Poi coli’ erpice s’ appiana la terra. Iddio manda la pioggia e il sole. Egli fa crescere il grano. 5. La sorella va a sarchiare il frumento. Quando b maturo, vengono le falciatrici a tagliarlo. Esso viene legato in covoni. Il fratello viene col carro, li carica e li mena a časa. I covoni si distendono nell’ aia e vengono battuti coi correggiati. Poi il grano si accumula e si monda. Finalmente il padre lo deposita nel granaio. La paglia serve per alimento al bestiame e per strame. 6 . E giunto il desiderato autunno. L’ uva b gia matura. Il padre dice: „Domani cominceremo a vendemmiare.“ — Subito si appronta il carro e vi si caricano gli occorrenti arnesi, come: tini, brente, mastelli ecc. — Di buon mattino il famiglio attacca i cavalli, e via nella vigna! Che piacere! Gli uni raccolgono Tuva bianca, 23 jem od vsega. Vina ne prašam. Pijem čisto vodo. Zahvalim Boga in stariše. Vzamem knjigo v roko. Učim se nalogo. Pišem polagoma in pazljivo. Grem skakat na dvorišče. 4. Kmetovalec. Kmet zgodaj vstaja in poklada živini klajo. On vpreže vole in pelje gnoj na njivo. Raztrosi ga in začne precej orati. Voli vlečejo oralo. Miče goni vole, oče pa drži in vodi oralo. Njiva se poseje se semenom. Potem se zemlja povleče z brano. Bog pošilja dež in solnce. On daje žitu rast. 5. Sestra gre pšenico plet. Kedar je zrela, jo žanjice požanjejo. Zvežejo jo v snope. Brat pride z vozom, naloži snope in jih pelje domu. V skednji (ali na jugni) se snopje raztegne in se omlati s cepci. Zrnje se potem vkup spravi in očisti. Slednjič ga oče spravi v žitnico. Slamo porabijo za klajo in za steljo. 6 . .. Prišla je zaželjena jesen. Grozdje je dozorelo. Oče pravi: „Jutri pojdemo trgat". Takoj nalože na voz potrebno posodo, kakor: kadi, čebre, kablje itd. Zjutraj zgodaj hlapec napreže konje in hajd v vino¬ grad! To je veselje! Eni trgajo belo grozdje, drugi 24 gli altri la nera. Anche noi fanciulli diamo una mano. I piu grandicelli raccdlgono e scelgono i raspi; noi altri piccini raccogliamo i granelli caduti. Durante questo lavoro sogliamo cantare allegramente. 7. Al lavoro! Sorgiamo col mattino, Andiamo a lavorar: II raggio porporino Ci venne a risvegliar. Gia il cibo pei suoi figli Cercando va 1’ augel, E tra le rose e i gigli L’ ape raccoglie il miel. Cantando in lieto suono Andiamo a lavorar: Il pan mi sa piii buono, Se 1’ ho da guadagnar. 8. Io vedo. Io ho due occhi lucenti, che posso volgere da tutte le parti. Vedo i flori, gli alberi, i cespugli ed anche 1’ azzmrro cielo. Il caro Iddio mi diede la vista, e tutto cio che vedo, e suo. 9. Io odo. Ho due orecchie, colle quali odo. Odo quando la mamma m’ insegna a pregare e parlare compostamente. Odo quando la campana ci chiama in chiesa, od in 25 črno. Otroci tudi pomagamo. Večji trgajo in odbirajo grozde; manjši pa pobiramo padle jagode. Med tem delom radi veselo prepevamo. 7. Na delo! Vstanimo zjutraj rano, Na delo treba it’: Ker zlati solčni žarek Prišel nas je budit. v Ze mladim svojim živež Gre ptičica iskat, Po liPjah in vrtnicah Gre čbelca strdi brat. Pojoč vesele pesmi Na delo treba it’: Mi kruli je bolj okusen, Ge znam ga pridobit’. 8. Vidim. Imam dve svetli očesi, kateri morem obračati na vse strani. Vidim cvetice, drevje, grmovje in tudi višnjevo nebo. Ljubi Bog mi je dal vid, in vse, kar vidim, je njegovo. 9. Slišim. Imam dve ušesi, s katerima slišim. Slišim, kedar me mati uči moliti in spodobno govoriti. Slišim; ko nas zvon vabi v cerkev, ali v šolo. Slišim 26 iscuola. Odo 1’ ameno canto degli uccelli. Ascolto con piacere la mušica armoniosa. Odo quaudo il padre mi chiama: „Vieni qua, mio caro figdiuolino!“ 10. Io parlo. Ho una bocca ed in essa la lingua, colla quale parlo. Posso domandare cio che desidero. Posso anche rispondere quando sono interrogato. Posso esprimere i miei pensieri. Posso ridere, cantare e pregare Iddio. 11. lo sento. Ho un cuore in petto. Esso palpita di gioia. Amo il padre e la madre. Iddio mi ha dato il cuore, 1’ amore e la vita. Adoro Iddio. — Sento anche il freddo, il caldo ed il dolore. 12. Iddio & da per tutto. Dovunque il guardo io giro, Immenso Dio, ti vedo: Neli’ opre tue t’ ammiro, Ti riconosco in me. La terra, il mar, le sfere Parlan del tuo potere; Tu sei per tutto, e noi Tutti viviamo in te. 13. Sii obbediente! Cirillo fa sempre volentieri e presto cio che i genitori gli com&ndano. Pietro non eseguisce quello che gli si ordina. — Cirillo b obbediente, percio tutti lo lodano e premiano. Pietro e disobbediente, percio d biasimato e castigato. prijetno (mično) ptičje petje. Rad poslušam ubrano godbo. Slišim, kedar me oče kliče: »Pridi sem, moj dragi sinček!" 10. Govorim. Imam usta in v ustili jezik, s katerim govorim. Lahko poprašam, kar želim. Tudi morem odgovoriti, če sem vprašan. Morem razodeti svoje misli. Morem se smejati, peti in Boga moliti. 11. Čutim. Imam srce v pršili. Ono mi utriplje od veselja. Ljubim očeta in mater. Bog mi je dal srce, ljubezen in življenje. Častim Boga. Čutim tudi mraz, gorkoto in bolečino. 12. Bog je povsod. Naj kamorkoli pogledam, Neskončni Bog, te vidim: Te v delih tvojih zapazim, Te v sebi tudi spoznam. Tud’ zemlja, morje in zvezde Mogočnost kažejo tvojo; Povsod ti bivaš, in mi V tebi živimo vsi. .. 13. Ubogaj. Ciril vedno rad in brzo stori to, kar mu stariši zapovejo. Peter ne spolni tega, kar se mu ukaže. Ciril je ubogljiv; zato ga vsi hvalijo in obdarujejo. Peter je nepokoren; zato je kregan in kaznovan. 28 14. Sii diligente! Emilia s’alza di buon’ora; si veste e si lava pulito. Prega ed impara volentieri. Essa viene a tempo debito in chiesa ed in iscuola. In časa eseguisce puntualmente e con piacere cio che le si comanda. Orsola poi non vuol imparare ne lavorare. Emilia & diligente; Orsola invece e pigra e negligente. 15. Sii attento! Vineenzo sta attento a tutto quello che il maestro dice ed ordina. Matteo ha sempre i pensieri e gli occhi altrove. Non segue mai 1’ insegnamento col pensiero. Vineenzo b attento, percio risponde sempre bene. Matteo b sbadato e non sa nulla. 16. Sii pulito! Federico ha sempre la faccia e le mani lavate, i eapelli pettinati, i vestiti spazzolati. Biaggio b tutto arruffato e coperto di sucidume. Federico b pulito, percio tutti lo vogliono appresso. Biaggio e sucido, sporco e tutti lo schivano. 17. Sii sincero! Felice dice sempre la verith; quando e interrogato, egli confessa anche le sue mancanze. Giorgr dice spesso cio che non b vero; egli nega e nasconde i suoi falli. Felice e sincero, Giorgio bugiardo. A Felice tutti credono, quando dice qualche cosa. A Giorgio ali’ incontro nes- suno črede, se anche talvolta dice la verith. 29 14. Bodi priden! Milica zgodaj vstaja; koj se obleče in čisto umije. Moli in uči se rada. O pravem času pride v cerkev in v šolo. Doma natanjčno in z veseljem stori, kar se ji zapove. Urša pa se neče učiti in neče delati. Milica je pridna; Urša pa je lena in nemarna. 15. Pazi! Vinko pazi na vse to, kar učitelj reče in ukaže. Matevž vse drugo misli in gleda; nikoli ne sledi z mislijo nauku. Vinko je pazljiv; zato pa vselej dobro odgovarja. Matevž je raztresen in nič ne zna. 16. Bodi snažen! Miroslav ima vedno umiti roki in obraz, lase počesane, obleko izščetano. Blaže je pa ves razčesan in umazan. Miroslav je snažen, zato ga vsi radi pri sebi imajo. Blaže je pa umazan, nesnažen in vsi se ga ogibljejo. 17. Bodi odkritosrčen! Srečko govori zmiraj resnico; kedar je vprašan, on izpove celo svoje pomanjkljivosti. Juri govori večkrat, kar ni res; on taji in zakriva svoje pre- greške. Srečko je odkritosrčen, Juri pa lažnjivec, Srečkotu vsi veijamejo, kedar kaj pove. Juriju pa nobeden ne verjame, če tudi včasih resnico govori. 30 18. Sii 1‘edele! Giovanna non prende mai cosa alcuna senza per- messo; ne mai di nascosto cosa alcuna. Lucrezia prende ed intasca di soppiatto tutto cio che puo. Giovanna b onesta, fedele. Lucrezia b infedele, ladra. 19. Sii Cortese! Ogni qualvolta Emilio incontra il signor parroco, o il podesta, si leva il cappello e saluta rispettosamente. Egli dimostra rispetto, sommessione ai maggiori e superiori. Egli e gentile con tutti. Martino invece non si leva nemmeno il berretto davanti il signor parroco n& ad altri, e non saluta nessuno. Emilio e cortese, civile; Martino incivile e rozzo. Emilio e amato da tutti quelli che lo conoscono; Martino e criticato e disprezzato da tutti. 20. Sii pia! Luigia ama di cuore i suoi genitori, i suoi fra- tellini e le sorelline; piu di tutti pero ama Iddio. Ella prega spesso e divo tam ente e da volentieri 1’ elemosina ai poveri e bisognosi. Quando b in cliiesa, sta quieta e prega divotamente colle mani giunte, come un angioletto. Luigia e pia e caritatevole. Oosi dobbiamo essere tutti. 21. A Dio. Padre, che stai nel cielo, Che tutto vedi, ascolti, e tutto puoi, Dammi quel santo zelo, Quel bel candor degli angioletti tuoi; Pereh& con lor possa lodarti anch’ io E ripeterti sempre: „Io t’ amo, o Dio!“ 31 18. Bodi zvesta! Ivana ne vzame nikoli ničesa brez dovoljenja; nič na skrivnem. Lucrecija vzame in pobaše vse, kar more skrivaj dobiti. Ivana je poštena, zvesta; Lukrecija je nezvesta, tatica. 19. Bodi priljuden! Ko sreča Milanek gospoda župnika, ali pa župana, se lepo odkrije in spoštljivo pozdravi. On skazuje spoštovanje in udanost starejšim in vikšim poglavarjem. On je z vsemi prijazen. Martine pa se še gospodu župniku in drugim ne odkrije in ne pozdravi nikoga. Milanek je priljuden, omikan; Martine pa je neomikan in surov. Milaneka ima vsak rad, kedor ga pozna; Martineka pa Ysi grajajo in zaničujejo. 20. Bodi pobožna! Lojzika presrčno ljubi svoje roditelje, svoje brate in sestrice; čez vse pa ljubi Boga. Ona moli pogosto in pobožno, ter rada daje ubogim in potrebnim miloščino. V cerkvi mirno in s povzdignenima rokama pobožno moli, kakor angeljček. Lojzika je pobožna in milosrčna. Taki moramo biti vsi. 21. Bogu! Oče, ki v nebesih si, Ki vidiš vse, poslušaš ino moreš, Daj ono sveto pridnost mi, Ono čednost tvojih angeljev, Da ž njimi jaz bi tudi mogel te slaviti: »Ljubim te, o Bog!“ vedno ponoviti. 32 22. I giorni del la settimana ed i mesi deli’ anno. Sette g-iorni e sette notti fanno lina settimana. Ciascuji giorno della settimana ha un nome diverso. Chi sa nominarli tutti? II primo si chiama Lunedl, il secondo Martedl, il terzo Mercoledi, il quarto Giovedl, il quinto Venerdl, il sesto Sabato, il settimo Domenica. Trenta giorni fbrmano un mese. I mesi si chiamano: Gennaio, Febbraio, Maržo, Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre. Dodiči mesi fanno un anno; sei mesi mezzo anno; tre mesi la quarta parte deli’ anno, cioe un trimestre. Quanti mesi ha un semestre? Un anno ha pure cinquantadue settimane, o trecento sessantacinque giorni; talvolta trecento sessantasei. Le maggiori solennita della chiesa si chiamano Natale, Pasqua, Pentecoste. Trenta dl conta Novembre, Trenta April, Giugno e Settembre, Di vent’ otto ve n’ ha uno; Tutti gli altri n’ han trentuno. 23. Le stagioni. Vi sono quattro stagioni, e si chiamano: Prima- vera, Estate, Autunno e Inverno. La primavera cade nei mesi di Maržo, Aprile e Maggio; 1’ estate in quelli di Giugno, Luglio ed Agosto; 1’ autunno in quelli di Set¬ tembre, Ottobre e Novembre; F inverno in quelli di Dicembre, Gennaio e Febbraio. 33 22. Dnevi tedna in meseci leta. Sedem dni in sedem noči je en teden. Vsak dan ima drugačno ime. Kedo jih zna imenovati vse? Prvi se imenuje pondeljek, drugi torek, tretji sreda, četrti četrtek, peti petek, šesti sobota, sedmi nedelja. Trideset dni je en mesec. Meseci se imenujejo: Januvar, februvar, marec, april, maj, junij, julij, avgust, september, oktober, november, december. Dvanajst mesecev je eno leto, šest mesecev pol leta, tri meseci ena četrtina leta, to je en trimester. Koliko mesecev je en semester? Leto ima tudi dva in petdeset tednov, ali tristo pet in šestdeset dni; včasih tristo šest in šestdeset. Največji cerkveni prazniki (slovesnosti) so: Božič, Velikanoč, Duhovo. Trideset dni ima november, Junij, april ino september, Osem in dvajest ima le jeden: Drugi pa vsi trideset in eden. 23. Letni časi. Imamo štiri letne čase; imenujejo se: pomlad, poletje, jesen in zima. Meseca marcija, aprila, in maja je pomlad; junija, julija in avgusta je poletje; septembra, oktobra in novembra jesen; decembra, januvarja in februvarja je pa zima. Nav.od k naučenju ital. jezika. (I.) 3 34 La piu bella stagione h la primavera. Nei campi, nei prati e ne’ boschi tutto si rinnova. Erbe e flori spuntano in ogn idove. Gli alberi s’adornano di foglie e flori. II sole splende piu caldo; gli uccelli tornano dai paesi lontani, cantano lietamente e fanno i loro nidi nei prati, negli orli, nei campi e nelle selve. Alla primavera segue 1’ estate. I giorni diye.nt.ano piu caldi e noi amiamo di cercare la fresc’ ombra. II grano maturisce e gli alberi si cflricano di sugose frutta. Tutti gli esseri si rallegrano dei doni, con cui il buon Dio benedice la terra. Ma qualche volta scoppiano temporali con tuoni, lampi egrflndine, cui seguono fortiacquazzoni. I temporali purificano 1’ aria; la pioggia feconda la terra. Dopo 1’ estate viene 1’ autunno. I giorni si fanno piu brevi, le notti piu lunghe e 1’ aria diventa piu fresca. Le frutta sono mature e si ripongono nelle fruttiere. Colle uve si prepara il vino. Le rondini, gli usignuoli e tutti gli uccelli di passaggio si recano in paesi piu caldi. Le frondi ingialliscono e vanno a jmco a poco cadendo. Neli’ inverno fa freddo. Le foglie, i flori e 1’ erbe spariscono, 1’ acqua si gela, i monti e le valli si coprono di neve. Tuttavia, čari fanciulli, il Padre celeste non ritira da noi la benefica sua mano. Per il pane inver- nale egli ha provveduto colle raccolte deli’ autunno. 35 Najlepši letni čas je pomlad. Najmlji, po travni¬ kih i gozdih se vse ponovi. Povsod se prikazujejo trave in cvetice. Drevje se ozalša z listjem in cvetjem. Solnce sije gorkeje; ptiči se vračajo iz daljnih dežel, ter veselo prepevajo in gnezdijo po travnikih, vrtih, njivah in logih. Pomladi sledi poletje. Dnevi so čedalje topleji in radi iščemo si hladne sence. Žito zori in drevesa so obložena sč sočnatim sadjem. Vse stvari (bitja) se vesele darov, s katerimi Bog zemljo oblagodari. — Včasih pa nastane nevihta z gromom, bliskom in točo, kateri sledi silni naliv. Nevihta sčisti zrak; dež pa daje zemlji rodovitost. Za poletjem pride jesen. Dnevi se krajšajo, noči se daljšajo in zrak prihaja vedno hladneji. Sadje je dozorelo in spravlja se v hramove. Iz grozdja se napravlja vino. Lastovke, slavčki in vsi selivni ptiči odletavajo v gorkejše dežele. Perje oru¬ meni in polagoma odpada. Po zimi je mraz. Listje, cvetice in trave zginejo, voda zmrzuje, gore in doline so sč snegom pokrite. V enda r, dragi otroci, nebeški Oče ne odtegne od nas svoje dobrotne roke. Preskrbel nam je zimski kruh z jesenskimi pridelki. 3 36 Y. Taje jezika. (Esercizi di ling-ua). 1 . Določni spolniki (articoli determinativi). il, il maestro, učitelj; il libro, knjiga; il lapis, svinčnik; la, la maestra, učiteljica; la scolara, učenka; la penna, pero. Opomnja. Il devamo pred moške, la pred ženske samost a vnike. Srednjega spola italijanski jezik nima. lo, lo s col ar o. učenec; lo stiletto, skrilnik (klinček); lo specchio, ogledalo; 1 ’, /' amico (namesto lo amico), prijatelj; i dlbero (namesto lo albero), drevo; Vombrella (nam. la ombrella), dežnik. Opomnja. Lo stoji pred moškimi samostavniki, kateri se začenjajo sč s pred sogla snikom (s impura); l’ stoji namesto' lo ali la pred samoglasnikom. 37 3 . Nedoločni spolniki (artfcoli indeterminativi). un, nno, una, un\ uno scolaro, (en,neki)učenec; uno specchio, (eno, neko) ogledalo; uri amica, (ena, neka) prija¬ teljica. un giardino, (en, neki) vrt; un orto „ „ una tabella, (ena, neka) tabla; Opomnja. Un stoji pred moškimi samostavniki, una pred ženskimi; uno pred onimi moškimi, ki se začenjajo sč s pred soglasnikom, (s impura); uri pred ženskimi samostavniki, kateri se začenjajo sč samoglasnikom. 4 . h ho, jaz imam; tu hai, ti imaš; egli ha, on ima; ella (essa) ha, ona ima; e (pred samoglasnikom ed), in; il fratello, brat; la sorella, sestra. Io bo un libro ed una penna. Tu bai un fratello ed una sorella. II maestro ha un giardino. Egli ha un libro. Lo scolaro ha un amico. La scolara ha un’ amica. La maestra ha uno stiletto. Ella ha un’ ombrella. Egli ha un albero. Imam (en) svinčnik in (en) skrilnik; Učitelj ima (enega) prijatelja. Učiteljica ima (eno) prijateljico. Imaš ti (en) vrt? Ima (on) (enega) prijatelja? Ona ima (eno) prijateljico. Ti imaš (eno) ogledalo. Imam (enega) "brata in (eno) sestro. 5 . Ednina (numero singolare). La scuola, šola; la panca, klop; alto, visok; basso, nizek; diligente, priden; paziente, potrpežljiv; e> je; anthe (pure), tudi. 38 La scuola č alta. L’ albero e alto. II maestro fe paziente. Anche la maestra e paziente. Lo scolaro č dili- gente. La panca h alta; anche 1’ albero e alto. Una panca č bassa. Tu hai ima penna. Učiteljica je potrpežljiva in pridna. Učenec je priden. Tudi učitelj je priden in potrpežljiv. Drevo je visoko; tudi klop je visoka. Jaz imam (en) dežnik. Brat je potr¬ pežljiv, sestra tudi. 6 . La carta, papir; nuovo, nov; vecchio, star; la tavola, miza ; nero, črn; Manco, bel; comprato, kupil; venduto, prodal, prodajal. La carta e bianca. La tavola č nuova; anche il libro č nuovo. La tabella e nera. Ho comprato un lapis ed una penna. Lo scolaro ha comprato uno stiletto nuovo. Una panca č bassa e vecchia. Tu hai venduto uno specchio. Tabla je nova. Pero je novo. Miza je nova in visoka. On ima (enega) prijatelja. Ona je kupila (eno) ogledalo. On je kupil (en) vrt. Ena tabla je stara. Sestra je pro¬ dala vrt. 7 . La stufa, peč; la riga, ravnilo; la linea, črta; non č, ni; caldo, gorek; dritto, raven; curvo, kriv (krevljast); non ha, nima. La stufa č calda. Essa non e fredda. La riga č dritta; anche la linea č dritta. Una linea č curva. Io ho com¬ prato una penna nuova. Lo stiletto non e nuovo. E nera la carta? La carta non e nera; essa č bianca. Egli non ha comprato il libro. Ella non ha venduto la stufa. , 39 Imam (eno) novo knjigo. Ravnilo je ravno, in svinčnik tudi. Peč je nova. Ona je kupila eno ogledalo. Ti si kupil eno ravnilo. On ni kupil svinčnika. Učenec nima knjige. Črta ni kriva; ona je ravna. Moški spol: 8 . Ženski spol: Buono, dober; cattivo, hudoben (slab); vecchio, star; obbediente, ubogljiv; amorevole, ljubeznjiv; il padre, oče; ussdi (molto), dosti (zelo Opomnja. Pridevniki s skem spolu o v a, oni s v ženskem spolu. buona, dobra; cattiva, hudobna (slaba); vecchia, stara; obbediente, ubogljiva; amorevole, ljubeznjiva; la madre, mati; jako, prav); ancora, še. kočnico o spremene v žen- končnico e obdrže jo tudi II padre d buono, la madre d buona. L’ albero d alto; anche la scuola d alta. II fratello d amorevole; anche la sorella d amorevole. Lo scoloro d molto diligente; anche la scolara d molto diligente. La penna d cattiva; il lapis non d cattivo. Una penna d vecchia e cattiva. Il padre non d ancora vecchio. Egli non ha ancora 50 anni. Io ho comprato la carta. Hai venduto lo specchio? Peč ni še gorka. Učitelj je potrpežljiv, in učiteljica je tudi potrpežljiva. Oče ni še star. Prijatelj nima papirja. Kupil sem (eno) slabo pero. Učenec ni hudoben. Imaš (eno) dobro in ljubeznjivo mater. Brat je dober, sestra je tudi zelo dobra. L/- 9. Il fanciullo (ragazzo), otrok (deček); la fanciulla (ragazza), deklica; 40 il figlio, sin; la figlia, hči; giovane, mlad; Lorenzo, Lovrenc; chi? kedo? che? (che cosa?) kaj? si, da (ja); no (non), ne. Chi d giovane? II figlio e giovane. L giovane la figlia? Sl, la figlia d giovane. Lorenzo non d ancora molto vecchio. Che cosa d bassa? La panca d bassa. Che cosa d cattiva? La penna d cattiva. II figlio non d cattivo; egli e molto buono. E vecchio il fratello? No, egli d ancora giovane. Anche la sorella e giovane. Chi d paziente ed amorevole? Chi ha comprato il giar- dino? La scolara d una buona fanciulla. Il ragazzo non d vecchio. Učenec je mlad. Je-li hči pridna? Da, (ona) je pridna. Ena knjiga je stara. Je hudoben brat? Ne, (on) je dober. Kedo je hudoben? Kaj je staro? Kaj še? Kaj je slabo? Kedo je mlad? Lovro je mlad. Kdo še? Kaj je visoko? Kaj nizko? Imam (enega) potrpežljivega očeta. Imaš dobro mater? Da, ona je prav dobra in ljubeznjiva. Deček je mlad. Chi d vecchio? Il nonno d vecchio. Lo zio non d vecchio. La nonna d molto paziente. Anche la madre d paziente. Giuseppe d piccolo, Antonia non e piccola. Chi d grande? Il fratello? Si! Chi d buono? Tutti. Chi d cattivo? Nessuno. La zia d ancora giovane. Ella ha comprato un’ ombrella nera ed ha venduto un orto. 10 . Il nonno, ded (stari oče); la nonna, stara mati; lo zio, stric (ujec); la zia, teta (strina, ujna); Giuseppe, Josip; Antonia, Antonija; grande, velik; piccolo, majhen; nessuno, noben; tutti, vsi. 41 Antonija je ubogljiva; tudi Josip je pokoren. Kedo je hudoben? Nobeden! Šola je velika. Kaj je majhno? Skrilnik je majhen. Imam (eno) dobro teto. Tudi hči je dohra in potrpežljiva. Kedo je še dober in potrpežljiv? Vsi? Ne vsi! Strina je kupila (en) dežnik. Kedo je velik? 11 . La časa, hiša; il calzolaio, čevljar; mio, il mio, moj; tuo, il tuo, tvoj; suo, il suo, svoj (njegov); noi abbiamo, (mi) imamo; roi avete, (vi) imate; cssi, (esse ) hanno, (oni, one) imajo; dl, od (rodivnik); questo, ta, to; di mio padre, (od) mojega očeta; di questo giardino, (od) tega vrta; d’ uno scolaro, (od) enega učenca. Opomnja. 1. Pred samoglasnikom dobi di navadno apostrof = d’. 2. Pri rodbinskih imenih se spolnik pred svojivnimi zaimki izpusti, ako le ni kak pridevnik zraven. Mio padre b amorevole. Tua madre h buona. La tua časa e alta. Il suo lapis b nuovo. Giuseppe b il figlio di mio zio. Antonia b la figlia di tua zia. Noi non ahbiamo il libro di tuo fratello. La časa nuova non e di tuo padre. Suo nonno non ha ancora comprato la časa di mio padre. Avete voi comprato il giardino di mio zio? Anch’ essi hanno comprato un orto. Questo e il calzolaio di mio nonno. Questa b la sorella di tua madre; ella b tua zia. Moja mati je hči moje stare matere. Tvoj oče je sin tvojega deda. Josip je sin tvoje tete. Oni so kupili vrt tvojega strica. To je sin tvoje tete. Tvoja hiša je velika, 42 njegova je majhna. Imate dežnik? Moj brat nima dežnika. Oče tega dečka je zelo star. Ta knjiga je (od) enega učenca. Kdo je ta deček? 12 . 11 cugino, bratranec (sestra- nec); la cugina, bratranka (se¬ stanka) ; o, ali; scritto, pisal; la lettera, pismo; Maria, Marija; ma, pa (ampak); dato, dal; prestato, posodil; ricevuto, prejel (vzprijel); a (pred samoglasnikom ad) dajavnik); a mio padre, mojemu očetu; a guesto fanciullo, temu otroku (dečku); ad uno strani ero, enemu ptujcu. Mia cugina ha scritto una lettera a sua zia. Mio cugino ha venduto la sua časa a tuo padre. Ho dato il mio libro a tua sorella. Tu hai prestato la tua ombrella a mia cugina. Abbiamo scritto una lettera a suo nonno. Hai tu dato un libro a questo fanciullo? La maestra ha dato un libro a tua cugina. Giuseppe ha prestato il suo lapis ad uno scolaro. La tua časa č bassa od alta? Essa non č bassa, ma č alta. Lorenzo č un buon fanciullo, ma Antonia e una cattiva fanciulla. Io non ho ancora ricevuto la lettera. Marija je pisala (eno) pismo svoji stari materi. Moj stric je posodil svoj dežnik tvojemu očetu. Dal sem nje¬ govemu bratu eno novo pero. Je tvoje pero dobro ali slabo? Moje ni slabo, pa njegovo je z el d slabo. Si po¬ koren? Da, sem pokoren. Prejel sam papir in knjigo. Si vzprijel pismo? Mi smo prodali tvojemu očetu (en) vrt in (eno) hišo. Dove 6 (dov’ e) tuo padre? Egli č in chiesa. Dov’e lo scolaro? Lo scolaro 6 in iscuola. Chi d in orto? Tutti? No, nessuno. Dov’ d Giovanni? Dov’ d Annetta e dove Maria? Giovanni č in iscuola, Annetta e in chiesa e Maria in časa. E bello il tuo giardino? Esso non d bello, d molto brutto. Io bo veduto tuo zio in chiesa. Egli ha veduto uno straniero. Kje je njegova hiša? Kdo je v hiši? V hiši je mati in v vrtu je ded. Kje je tvoja mati? Ona je v cerkvi. Je lepa njegova hiša? Da, je lepa, pa nizka. Ne visoka? Ne. Hči tvojega čevljarja je v šoli. Ona je (ena) pridna učenka. Si videl mojega bratranca? Tvoja sestranka je kupila eno hišo in je prodala vrt. 14. 11 servo, služabnik (hlapec, sluga); la serva, služabnica (dekla); arrivato, došel, dospel (prišel); e amato, je ljubljen (priljubljen); odiato, sovražen; Pola, Pulj; uomo, (mož) človek; Gorizia, Gorica; donna žena; da, od (iz) (ablativo) (G. sklon). Io ho ricevuto un libro ed una penna da mio fra- tello. Hai ricevuto la lettera da tuo zio, o da tua zia? Giovanni č amato da suo padre e da sua madre. Ho ricevuto un’ ombrella da Giovanni. II tuo servo č arrivato da Pola e la serva da Gorizia. Questa donna č la serva di mia cugina. Ella ha venduto la sua ombrella. Quest’ uomo — 44 — 6 il calzolaio di tuo cugino. Ho comprato da questa donna un’ ombrella. Prejel sem (en) skrilnik in (en) svinčnik od ( da) mojega očeta. Nisem prejel pisma od tvojega brata. Josip je ljubljen od vseh. On ni sovražen od nobenega. Prejel sem knjigo od tega moža. Moja teta je došla iz (da) Gorice. Ta žena je došla iz Pulja. Ti si prijela to pismo od (ene) prijateljice tvoje sestre. Tvoja služkinja je poso¬ dila mojemu slugi (hlapcu) en dežnik. Sklanja sainostavnika se spolnikom. (Declinazione del sostantivo coli’ articolo.) (con lo) = collo scolaro, z učencem. 45 1. N. T amico, prijatelj; 2. G. (di 1 ’) — deli’ amico, prijatelja; 3. D. (a P) = ali’ amico, prijatelju; 4. Ac. V amico, prijatelja; 5. V. o amico! oj, prijatelj! 6. Ab. (da P =) dali’ amico, pri prijatelju; (con P) = coli’ amico, s prijateljem. Opomnja. 1. Določni spolnik se z di, a, da v eno besedo zvari: tako namesto di il reče se del, namesto a lo — allo itd. 2. Toživnik je vedno enak imenovavniku. 3. 6. sklon (ablativo) služi za slovenski mestnik in druživnik. 4. Zraven tega se v italijanščini rabi zvavnik (voca- tivo), kateri v slovenščini sedaj ni v rabi. 11 giorno, dan; la parte, del; la settimana, teden; il cavallo, konj; il mese, mesec; il cane, pes; T anno, leto; il vidno, sosed. La settimana č una parte del mese. Questa donna č la sorella del calzolaio. Avete voi veduto il cavallo del mio vicino ? L (juesta 1’ amica della serva ? Il cane č 1’ amico deli’ uomo. Ho veduto tuo padre e lo zio del mio amico. Lorenzo e il cugino del tuo vicino. Ho dato un piccolo cane al figlio ed alla figlia della tua vicina. Hai ricevuto dallo scolaro il tuo libro? Tvoj oče je prijatelj mojega soseda. Moja mati je prijateljica tvoje sosede. Dan je del tedna. Mesec je del leta. Marija in Antonija sta pisale (eno) pismo materi mojega strica. Moj sosed je prejel (enega) velikega psa od (da) ptujčevega hlapca. Janez je dal čevljarjevemu otroku (eno) pero. Sestra tvojega soseda je dospela iz Pulja. Vidili smo tujčev vrt. 46 ll sarto, krojač; il temperino, nožič, (žepni); Utile, koristen; quieto, miren; inquieto, nemiren; come e? kakšen je? qui (qua), tukaj; la (cola), tam. Com’ e questo ragazzo? Egli č inquieto. E anche la faneiulla inquieta? No; ella č quieta, ma tu sei inquieto. Dove 6 Lorenzo? Egli č qui e suo fratello č la. II cane e utile ali’ uomo. Questa e la figlia del tuo sarto. Ho prestato il mio temperino a tua sorella. Com’ č il tuo cane? Esso č molto bello. Lo straniero e arrivato da Gorizia. Anica je mirna deklica, pa Marija ne. Kakšen je tvoj brat Josip? On je majhen in dober. Njegova hiša je lepa in visoka. Kakšna je ta tukaj? Kje je tvoj ded? On je tam v hiši. Dan je del tedna, meseca in leta. Ta mož je došel iz Pulja. Oče je kupil svojemu sinu (en) lep nožič. Mi smo kupili (eno) veliko hišo. 16. Množina (numero plurale). a) Moški spol (genere maschile). 11 cappello, klobuk; il muro, zid; lo scultore, kipar; V uccello, ptič; ammalato, bolan; sano, zdrav; cortese, priljuden; capace, zmožen; Cappello nuovo. Scultore capace. i cappelli, klobuki; i muri, zidovi; gli scultori, kiparji; gli uccelli, ptiči; ammalati, bolni; sani, zdravi; cortesi, priljudni; capaci, zmožni. Cappelli nuovi. Scultori capaci. 47 Opomnja. 1. Spolnile il ima v množini i, n » i> n 9^> J! ^ » n n 9^' 2. Moški samostavniki se v množini končujejo sploh na i z malimi izjemami. 17. Glagol čssere (biti). Sedanji čas (tempo presente). Io sono, (jaz) sem; tu sei, (ti) si; egli h, (on) je; ella (essa) e, (ona) je; noi siamo, (mi) smo; voi siete, (vi) ste; essi (eglino) sono, (oni) so; esse (elleno) sono, (one) so. Io sono ammalato. Noi siamo ammalati. 11 cappello h grande. I cappelli sono grandi. L’ uccello č utile. Gli uccelli sono utili. Lo scultore b capace. Tu sei sano. Voi siete sani. Lo scolaro e diligente. Noi siamo buoni fan- ciulli. Essi sono ragazzi sani e cortesi. Io sono sano. Učenec ni hudoben. Učenci niso hudobni. On je priden in ubogljiv. Oni so pridni in ubogljivi. Kje je moj klobuk? Kje so klobuki? Očetje so ljubeznjivi in potrpež¬ ljivi. Zidovi so beli. Ptiči so koristni. Vsi? Ne vsi. Klobuk je visok. Klobuki so visoki, tudi zidovi so visoki. Krojači so pridni. Kdo je kupil ta nožič? Dečki so ubogljivi. M nismo veliki, smo majhni. 18. II mio, moj; il tuo, tvoj; il suo, svoj (njegov); i miei, moji; i tuoi, tvoji; i suoi, svoji (njegovi). Opomnja. Svojivni zaimki imajo v množini vselej pred seboj spolnik. 48 L’ occhio, okd; V agnello, jagnje; il soldato, vojak; II mio agnello e giovane. mansueto, krotak; fedele, zvest; V animale, žival. I miei agnelli sono giovani. II soldato č fedele. I soldati sono fedeli. L’ agnello e nn animale mansueto. Gli agnelli sono animali mansueti. II tuo occhio d grande. I tuoi ocehi sono grandi. II suo maestro h paziente. I suoi maestri sono pazienti. Mio fra- tello d giovane. I miei fratelli sono giovani. Moji bratje niso hudobni. Oni so mirni i ubogljivi otroci. Tvoji konji so prodani. Njegovi psi so zvesti. Moja jagnjeta so mlada in nemirna. Moji bratanci so vidili mnogo (dosti) vojakov. Moje oči so zdrave. So vsi učenci tukaj? Tam ni nobenega. 19 . b) Ženski spol (genere femminile). La signora, gospa; la vidna , soseda; poveva, uboga; ricca, bogata; čara, draga; le signore, gospe; le vicine 9 sosede; povere, uboge; ricche, bogate; čare, drage; poco, malo. Opomnja. Ženski samostavniki, kateri se končajo v ednini na a, spremene v množini končnico a sploh v e. La scuola e alta. Le scuole sono alte. La signora č ricca. Le signore sono ricche. La mia vicina b povera. Le mie vicine sono povere. Do ve sono le tue zie? Le mie zie sono in chiesa. Sono alte le chiese? Questa chiesa č poco alta. Le penne sono čare. I lapis non sono čari. Deklice niso hudobne. Tete so bogate. Ta žena je uboga. Te žene so uboge. Kje so uboge učenke? Hčere moje sosede so zeld uboge. Skrilniki niso dragi. Vse učenke so dobre, i Mnismo bogati. One so bogate. Njegove hiše so stare. 49 La falce, nož (krivec); la volpe, lesica; le volpi, lesice; le falci, noži; la mano, roka; l’ dcqua, voda; l’ erba, trava; verde, zelena; astuta, zvita; fresca, hladna; le mani, roke; le dcque, vode; V erbe, trave; verdi, zelene; astute, zvite; fresche, hladne. Oporanja. Ženski samostavniki, kateri se v ednini končajo na e ali o, dobe v množini i. La rnadre e buona. Le madri sono buone. La volpe e astuta. Le volpi sono astute. La mia falce e veccliia. Le mie falci sono vecchie. La mano e calda. Le mani sono calde. Tua sorella h cortese. Le tue sorelle sono Cortesi. L’ erba b verde. L’ erbe sono verdi. Dove sono le ombrelle? Qui non v’ e nessuna. Come sono le tavole? E 1’ erbe? Le sue zie sono molto amorevoli. Chi e dili- gente? Le scolare sono diligenti. Roke so gorke; tudi peči so gorke. Matere so lju- beznjive. So tvoji dežniki zeleni? Moji dežniki niso zeleni, oni so črni. Tvoja peresa so v mizi. Kakšne so lesice? So bogate njegove strine? Da; njegove so bogate, pa moje so uboge. Tvoje sestre so ubogljive deklice. Kedo je bolan? Nobeden! 20 . 1. N. i fratelli, bratje; 2. G. (di i) = dei fratelli, bratov; 3. D. (a i) = ai fratelli, bratom; 4. Ac. i fratelli, brate; 5. V. o fratelli! oj, bratje! 6. Ab. (da i) = dai fratelli, pri bratih! (con i) == coi fratelli, z brati. Navod k naucenju ital. jezika (.1.) 4 50 ll metallo, kovina; il leone, lev; il re, kralj; la vita, življenje; Opomnja. L’ uomo ima v contento, zadovoljen; sempre, vedno (zmiraj); spe sso, večkrat. (pogosto); corto (breve), kratko. množini gli uomini. I cavalli dei Soldati sono molto belli. I fanciulli dei pdveri sono spesso molto contenti. Tutti gli scolari non sono sempre diligenti. I metalli sono utili. I cani sono fedeli. Giovanni ha venduto i libri e le penne del suo amico. Abbiamo scritto rnolte lettere agli amid di nostro padre. Ho prestato le mie falci ai fratelli del mio amico. Ho 51 ricevuto questa ombrella dalle figlie dello scultore. II leone č il re degli animali. La vita degli udmini d breve. Pisali smo bratom in sestram Josipa. Lovrenc je prejel od (da) deklic tvojega bratranca ene lepe bukve. Prejel sem ta mesec eno pismo od mojih prijateljev Goriških. Zado¬ voljen sem s temi otroci. Videl sem v cerkvi tvoje sestranke. Letos (to leto) sem večkrat pisal mojim prijateljem vojakom. Človeško življenje je pogosto zelo kratko. Hiše njegovih sinov so jako lepe in drage. Učitelj je večkrat zadovoljen se svojimi učenci. II nostro, naš; il vostro, vaš; il loro, njihov (svoj); i nostri, naši; i vostri, vaši; i loro, njihovi (svoji); guest o, ta ; guello, tisti (oni); g'uesta, ta; guella, tista (ona); il giardiniere, V ortolano, vrtnar; gnesti, ti (tej); guelli, guei, tisti (oni); gueste, te; guelle, tiste (one); lungo, dolg; pigro, len. Questo scolaro h diligente. Questi scolari sono diligenti. Questa madre e buona. Queste madri sono buone. Quel fan- ciullo , nostro giardiniere, quello č il vostro. Le noštre čase sono molto vecchie. Questa e la loro madre. Queste sono le loro madri. Quei cavalli sono molto pigri. Ho veduto una panca molto lunga. To pero ni dobro. In tisto, kakšno je? Naši dežniki so vsi novi. Vaši so stari; njihovi so črni, tisti so zeleni. Tista voda je hladna, ta je gorka. Ti dečki so sinovi vašega strica. Tiste deklice so sestre vašega vrtnarja. Kdo so ti učenci? Kje so njihove knjige? Tukaj so vaše, 4* 52 tam so naše. Naša jagnjeta so bolna. Ta cerkev je visoka, tista ne. Konji našega gospoda so večkrat leni. Ta mesec je zel6 dolg. 22 . ll mantello, plajšč; il fazzoletto, robec; il p orno, jabelko; la pera, hruška; amo, ljubim (rad imam); l’ asino, osel; forte, močan; debole, šibek; iljiore, cvetica. Amo i miei fratelli e le mie sorelle. Amo anche le mie cugine ed i mei cugini. I tuoi flori sono belli; anche i miei sono belli. Quest’ uomo ha veduto i suoi amici. Non abbiamo ancora venduto i nostri fazzoletti. Giovanni ha dato le sue pere ed i suoi pomi ai fanciulli di questa povera donna. Abbiamo ricevuto i nostri mantelli dal nostro sarto. Gli asini sono forti, gli agnelli sono deboli. Avete ricevuto i flori dal vostro giardiniere? Jaz ljubim tvoje brate in tvoje sestre. Jaz sem dal svoje hruške Josipu in jabelka Ančiki. Mi smo dali svoje knjige in svoja peresa ubogim otrokom našega soseda. Kje je kupil te robce? Kje si vidil moja prijatelja Josipa in Ivana? Jaz sem prejel ta pisma od mojih hlapcev in dekel. Naši bratje in sestre so prišli ta teden iz Gorice. Tisti osli so zelo šibki; oni niso šibki, so leni. 23 . Stopnjevanje pridevnika (Comparazione deli’ aggettivo). I. stopnja: bello, lep; brutto, grd; allegro, vesel; II. stopnja: piu bello, lepši; „ brutto, grši; „ allegro, veselejši. infedele, nezvest; di, od, nego, kot, ko; meno, manj; la persona, oseba; la cosa, reč (stvar). 53 III. a) il piu bello, najlepši; il piu brutto, najgrši; il piu allegro, najveselejši stopnja: b) bellissvmo, prav lep; bruttissimo, prav grd; ; allegrissimo, prav vesel. Questo cavallo 5 pid bello di quello. Quell’ uomo 6 molto alto; egli e piu alto di quella donna. Il vostro cane d piu brutto del nostro. Il suo cavallo d forte, il tuo e piu forte, ed il mio e il pid forte. Quel muro d pid lungo di questo. Giuseppe e una buonissima persona. Giovanni d un uomo debollssimo. Il nostro servo d meno fedele del vostro. I miei agnelli sono inquieti; essi sono i pid belli. Naš čevljar je najveselejši človek. Moj dežnik je lepši nego tvoj (od tvojega). Drevesa mojih sosedov so višja kot vaša (od vaših). Kedo je ta človek? On je najpriljudnejša oseba. Tisto drevo je prav šibka stvar. Ta cerkev je daljši od njihove. Naš ded je starejši ko tvoja stara mati. Sestra tvoje dekle je mlajši od vaše Aničke. Kedo je v šoli mirnejši ko tvoj brat? Vsi! On je prav nemiren učenec. Naša služkinja ni nezvesta, pa vaša Tončika je malo zvesta. Tisti osli so grši ko ti. Ta ni najgrši. 24 . Pretekli čas (tempo passato). Io era, ali io sono stato, tu eri, „ tu sei stato, egli era, egli e stato, ella era, „ ella e stata, bil-a-o sem; bil-a-o si; bil-o je; bila je; Andrea, Andrej; Biaggio, Blaž; il pastore, pastir; stanco, truden; il contadino (campagnuolo), kmet. 54 Questa scolara era piu diligente di quella. Quel cavallo era fortlssimo. Tu eri poco attento. Io era sempre ammalato. Biaggio era pastore, anchc tu sei stato pastore. Io era stanco. Giovanni era ammalato. Questo mese egli 6 stato debollssimo. Blaž je bil kmet. Andrej je bil (en) bogat gospod. Bila sem uboga. Bil si truden. Janez je bil zelo bolan. Konj mojega strica je bil prav močen. Tisti teden je bil dolg. Pretekli mesec je bil kratek. Noi eravamo, ali noi siamo stati, voi eravate, „ voi siete „ essi erano, „ essi sono „ esse erano, „ esse sono stote, San (santo) Pietro, sv. Peter; San Paolo, sv. Pavel; aposlolo, apostolj; V ammalato, bolnik; impaziente, nepotrpežljiv. bili-e-a smo; bili-e-a ste; bili-a so; bile so. attento, pazljiv; umile, ponižen; afflitto, žalosten; bravo, vdrl (prav dober). Noi eravamo attenti. Voi non eravate attenti. Erano essi contenti? Gli ammalati erano spesso impazienti. II padre e la madre sono stati contenti. Noi siamo stati sempre urnili. I vostri cavalli sono stati giovani. Questi fanciulli erano sempre diligenti. I ragazzi del nostro cal- zolaio sono stati i pid umili. I figli del vostro giardiniere sono stati sani, ma quelli del nostro sarto erano ammalati. Bili smo potrpežljivi. Moji bratranci niso bili zadovoljni. Bili ste vedno zdravi. Sestre tvojega prijatelja bile so zelo bogate. Najbogatejše so bile one. So bili doma vaši konji oni teden? Vi niste bili še tukaj. Sv. Peter in sv. Pavel sta bila aposteljna. Ti bolniki niso bili žalostni. Naši vojaki so bili vedno zvesti. Tvoj brat je bil veri učenec. 55 25. Prihodnji čas (tempo futuro). ,n .>0 / J ' Io šaro, bodem (bom); tu sardi, bodeš (boš); egli (etla) šara, bode (bo). noi saremo, bodemo (bomo); voi sarete, bodete (bote); essi (esse), saranno, bodo (bojo). sii tu! bodi! sia egli! naj bo (on)! siate voi! bodite! slano essi! naj bodo! graio, hvaležen; ingrato, nehvaležen; felice, srečen; infelice, nesrečen; ilpiacere, veselje (prij etnost); piacevoje, prijeten. Io sar6 diligente e cortese. Noi saremo contenti. II piacere šara grandissimo. Gli ammalati saranno molto afflitti. Qui šara una časa nuova. Sarete gr a ti V Antonia ed Annetta saranno sempre fanciulle cortesi. Fanciulli, siate grati ai vostri maestri! Figlio mio, sii obbediente a časa (doma) ed in iscuola! Queste fanciulle saranno sempre allegre. Tuo fratello sia sempre bravo e buono! Gli scolari siano sempre diligenti ed obbedienti! Voi sarete felici, noi saremo infelici. Bodem ubogljiv. Bodeš hvaležen očetu in materi? Boste priljudni? Mi smo in bodemo hvaležni otroci. Naše veselje bode prav veliko. Dnevi bodo prijetni. Otroci, bodite uljudni! Naši psi bodo zmiraj zvesti. Mi ne bomo nehvaležni. Mi bomo pazljivi v šoli. Oni bodo srečni. Vi bote vrli možje. 56 26 . Glagol avere (imeti). Sedanji čas. 10 ho, imam; tu hai, imaš; egli ha, (on) ima; ella ha, (ona) ima; 11 piede, noga; negligente, nemaren; vi sono, je, so; il cassetti.no, predal (mi- znica); uno, j eden (en); due, dva; tre, tri; cfuattro, štiri; cinque, pet; sei, šest; sette, sedem; otto, osem; nove, devet; dieci, deset. Io ho un cavallo. Tu hai due agnelli. Egli ha tre asini. Ella ha quattro ombrelle. Il cavallo ha quattro piedi; anche T dsino ha quattro piedi. Mio zio ha cinque cappelli. Questo fanciullo ha sei libri nuovi. Quel ragazzo ha sette penne. Nostra zia ha nel suo orto dieci alb eri. In quella scuola vi sono dieci panehe. Il loro nonno ha nove figlie. Il figlio del nostro vidno ha dieci anni e cinque mesi. Il loro giardiniere ha otto alberi giovani. L’ uomo ha due piedi e due mani. Ti imaš šest lepih konj. Ona ima enega zvestega psa. Jaz imam dve črni očesi. Kedo ima (enega) dobrega sina? Njegov oče ima najboljšega sina. Naš učitelj ima dosti pridnih učencev. Ima tudi vaša učiteljica pridnih učenk? Tista učenka ima pet knjig. Kje imaš svoje reči? Imam vse svoje reči v miznici. V tej šoli je pet nemarnih učencev. Noi abhiamo, imamo; | in tutto, vseh; wgi_azig£g t _imate; i sono, ci sono, je; 57 essi hanno, oni imajo; esse hanno, one imajo; quanto-i? koliko? quale ? che ? kateri, kakšen ? rib c, to je; i genitori, stariši (roditelji). Quanti anni hai? Io ho dieci anni. Mia sorella ha Otto anni e sette mesi. Noi abbiamo sei cavalli bianchi. Quanti cani avete voi? Noi non abbiamo nessun cane. Quante ser ve hanno esse? Esse hanno tre serve. 11 nostro cavallo nero ha quattro anni e tre mesi. Noi abbiamo sette animali: quattro cavalli, due asini ed un cane. Quante tabelle avete nella vostra scuola? Esse sono quattro, ma non tutte buone. Io ho buoni genitori. Koliko dreves imate v vašem vrtu? Pet je mojih, dve ste mojega brata in tri so očetova. Vseh je deset. Naša teta je prav bogata; ona ima osem lepih, visokih hiš. Koliko oseb imate v vašej hiši? Trije moški, štiri žene in dva dečka; to je devet oseb. Vaša hiša je lepša nego naša (od naše). Štiri in štiri je (fa) osem. Kje imaš svoj klobuk? Moj je tukaj; tam imaš ti svojega. Tukaj so moji roditelji; oni so srečni. Pretekli čas. Io aveva, tu avevi, egli aveva, ella aveva, ali io ho avuto, imel-a-o sem; „ tu hai avuto, imel-a-o si; „ egli ha avuto, imel-o je; „ ella ha avuto, imela je. La herretta, kapa; V oro, zlato; V argento, srebro; perduto, zgubil; trovato, našel; una volta, enkrat. Io aveva un bel cappello nuovo. Tu hai avuto P anno passato una piccola berretta. Mio fratello aveva molto argento. Sua nonna e vecchia; ella ha avuto molti bei 58 (belli) giorni. Egli aveva un cane di dne anni e dieci mesi. Chi ha trovato il mio temperino? Tua zia aveva perduto la sua ombrella. Biaggio ha trovato un cappello nero. Quante volte hai avuto questa ombrella? Kedo je imel lepšega konja, ti, ali tvoj brat? Jaz sem imel dva lepa jančeka (jagnjeta). Ti si imel (en) velik vrt. Naš oče je imel mnogo zlati Kedo je imel lepšo knjigo? Tvoj brat je imel dosti dreves. Pretekli teden sem imel dva lepa ptiča. Tvoj stric je imel najvrlejšega sina. Noj avevamo, ali noi abbiamo avuto , imeli-e-a-smo; voi avevatej „ voi avete „ imeli-e-a ste; essi avevano, „ essi hanno „ imeli-a so; esse „ „ esse „ „ imele so. 11 frutto, sad; le foglie, perje (listje); i fiori, cvetice (cvetje); il prato, travnik; il ramo, veja; il fieno, seno. Noi abbiamo avuto T anno passato molti animali. Voi avevate un servo fedele. I miei zii hanno avuto un bel giardino; eglino avevano in esso molti alberi e molti bori. Quell’ albero aveva molti fiori, ma pochi frutti. I vostri alberi non avevano frutti. I loro prati hanno avuto quest’ anno molta erba. Gli Alberi dei vostri cugini hanno avuto molti rami. Quei prati hanno dato 1’ anno passato moltissimo fieno. Mi smo imeli največjo hišo. Imeli ste veliko veselje in mnogo lepih dni. Njegove sestre so imele mnogo srebra. Tudi bratje našega gospoda so imeli mnogo srebra in zlata. Kmetje niso imeli zlata; oni niso kupili travnikov. Kedo je imel najvišja drevesa? Vaša so bila visoka, nji¬ hova še višja, in naša najvišja. Trava vaših travnikov je lepa in zelena. Ta drevesa so imela prav dosti sadja. — 59 — generoso, radodaren; laborioso (attivo), delaven; la carrozza, kočija; a, v. 27 . La contadina, kmetica; la giardiniera (ortolana), vrtnarica; il carro, voz; savio, moder; Questo signore era molto ricco; egli ha avuto otto cavalli e due carrozze. La signora del nostro vidno č molto generosa. II nostro contadino e la nostra con¬ tadina sono e saranno laboriosi. II loro nonno era sempre lin uomo s&vio ed umile. Quei contadini kanno avuto molti animali. I fanciulli del vostro sarto non erano savi. Le sorelle del mio amico e le figlie di tuo zio sono molto attive. II nostro contadino ha comprato un carro nuovo. Koliko dni ima en teden? Koliko služabnic imate? Moja mati ni bila zadovoljna se svojo deklo; ona nima nobene. Služkinja mojega strica je bila jako delavna in zvesta. Kje je imel vaš gospod svoj dežnik? Tukaj, v tej hiši ni imel nobenega. Jaz sem imel v Pulji eno grdo, staro hišo. Nimate nobene služabnice? Imeli smo dve: Tončiko in Marijo. Tončika je bila mnogo zvestejša nego (kot) Marija. Mi smo bili veseli in zadovoljni. La citth, mesto; il villaggio, vas; il cittadino, meščan; il villico, vaščan; Trieste, Trst; JProsecco, Prosek; Santa Croce, sv. Križ; Servola, Sčedna (Skedenj); che, kateri (ki); ogni, vsak; ne ha, jih ima. Ho buoni genitori. Il padre e la madre sono i nostri genitori. Trieste e una bella citth. Servola e un grande villaggio. Anche Prosecco, Opcina e Santa Croce sono villaggi grandi. In citta sono cittadini, nel villaggio villici. 60 Ogni cavallo ha quattro piedi; ogni uomo ha due mani. Tu avevi un fratello, che era molto cortese. Quella signora e ogni giorno in chiesa. La loro nonna ha avuto una figlia, che era molto amorevole. Quanti signori ricchi avete in questa citta ? Vi sono molti. E nel vostro villaggio? Qui ne sono pochi. Quest’ anno ha avuto pochi bei giorni. Vsak dan imamo mnogo ubogih. Kje ste imeli svojega konja? Tam je bil. Vsaka služabnica ni zvesta. Jaz imam devet let, moj brat jih ima šest. Koliko jih imaš ti? Kateri klobuk si imel? Imel sem črn klobuk. Pes je manjši kot osel. Mi smo imeli največjega psa. Konj je veči kot (nego) osel. Drevesa, ki so bila v vašem vrtu, bila so še prav mlada in šibka. 28 . Dio (lddio), Bog; T imperatore, cesar; il corpo, telo; Z’ onima , duša; il capo (la testa), glava; il cuore, srce; la gente, ljudje; onnipotente, vsemogočen; potente, mogočen; mortale, umrjoč-a-e; immortale, neumrjoč-a-e; il petto, persi; il tronco, trup. L’ imperatore h potente. lddio č onnipotente. Ogni uomo ha un corpo ed un’ anima. Il corpo e mortale. L’ anima non e mortale, essa č immortale. Il corpo ha un capo, un tronco, due mani e due piedi. Nel petto abbiamo il cuore. Quanti occhi avete? Noi abbiamo due occbi, che sono molto belli. Il buon Dio ha dato a noi 1’ anima ed il corpo. lddio era sempre e šara sempre. Nella vostra citta avevate molta e buon’ acqua. Ogni penna, che tu avevi, era dura. Sei ogni giorno in iscuola? Si signore; sono e sarč ogni giorno qui. Naši vaščani so dobri ljudje (gente). Meščani so modri in radodarni. Imamo v mestu enega strica in eno strino. 61 — V mestih imajo lepe vrte. Jaz bom vsak dan v mestu. Tvoj oče ne bo vsak dan v Trstu. Vas ima majhne in nizke hiše; mesto pa jih ima velike in visoke. Otroci, ki nimajo dobrih starišev, niso dobri otroci. Vas, ki ima deset hiš, je prav majhna. Mesta imajo mnogo hiš; ona so mnogo večja nego vasi. Bog nima telesa. Cesar je moder. Kedo je bil najmodrejši? 29 . La camicia, srajca; i calzoni (le braghe), hlače; la giacchetta (giubba), suknja; il vestito, obleka; le calze, nogovice; le scarpe, čevlji; gli stivali, škornje; Carlo, Karel (Dragotin); Carolina, Dragotina; netto, čist; sporco, umazan; straccialo, raztrgan; la faccia, obraz ; Francesco, Frančišek (Fran). Carlo aveva un bel vestito nuovo. Francesco ha avuto la settimana passata calzoni nuovi. Un povero aveva la giacchetta stracciata. Carolina ha tutto il vestito bello e netto. Sono nuove le tue scarpe? Questi stivali sono troppo grandi. Noi abbiamo avuto camice vecchie. Tu avevi calze bianche. I fanciulli negligenti hanno la faccia e le mani sporche. Le citta sono piu nette dei villaggi. Questi pastori saranno stanchi. Io ho stivali nuovi. Dragotina je imela nove čevlje in nogovice. Ne¬ marne deklice nimajo snažne obleke. Ti si imel vsako leto novo obleko. - Jaz imam vsakih" šest mesecev nove čevlje. Brat našega vrtnarja je imel eno novo suknjo. On nima umazanih rok. Vsi učenci niso bili nemarni. Fran¬ čiška ima vso obleko snažno. Njena obleka ni raztrgana; ona ni bila nemarna deklica. Hči tvojega krojača je bila najponižniša učenka. Dragotin ima čisti roki in obraz. To je lepo. Franček ima vedno umazani roki in tudi obraz. To je grdo. 62 30 . Prihodnji čas. lo avro, bodem imel-a-o; tu avrdi, bodeš imel-a-o; egli (ella) avrd, bode imel-a-o, Noi avremo, bodemo imeli-e-a; voi avrete, bodete imeli-e-a; essi fesse) avranno, bodo imeli-e-a. L’ ospite, gost; il danno, škoda; V utile (vantaggio), korist; il pigro, lenobnež (lenuh); il ricco, bogataš; presto (in breve), (hitro); mai, nikoli. kmalo Io avro presto dieci anni. Tu avrai un buon maestro. Egli avra molta pazienza. Mia zia šarit ricca; ella avra molt’ oro e argento. I nostri alb eri avranno molte frutta. I genitori del nostro servo avranno pochi amici. Il tuo amico avra quattro ospiti. I pigri avranno sempre danno, essi non avranno mai un vantaggio. Voi non siete pigri, avrete sempre molti vantaggi. Sinovi naše vrtnarice bodo imeli vedno veselje. Sta- riši nemarnih pastirjev bodo imeli mnogokrat škodo. Pazite (bodite pazljivi), imeli bote goste! Drevesa bodo imela mnogo sadja. Bodeš imel ponižne sestre. Brat vašega gospoda bo prav bogat; imel bo mnogo zlata. Ti učenci bodo pazili, oni bodo imeli veselje do učenja. Rodidelji bodo ž njimi zadovoljni. Drevesa vašega vrta bodo imela kmalu mnogo sadja. Bogataši naj bodo radodarni! Lenuhi ne bodo nikoli zadovoljni in srečni. Il cibo, jed (hrana); la bevanda, pijača; frutta fresche, sveže sadje; il vino, vino; la birra, pivo; pan e fresco, presen kruh; 63 acqua fresca, hladna voda; il pane, kruh; la mineštra, juha; la čarne, meso; i legumi, sočivje; mangiare, jesti; il latte, mleko; bere (bevere), piti; ch e (quale) ? kakšno ? kateri ? mi piace, mi dopade; ti piace, ti dopade. Mi piace mangiare e bere ogni giorno. Ti piace (presta mineštra? Si, questa mi piace molto. E la birra ti piace? No, quella non mi piace. Che bevanda ti piace? Mi piace, 1’ acqua fresca. Questa e pid sana (salubre) del vino. Come sono i legumi? Questi sono buoni e sani. E la čarne ? Quella non č molto sana. Il latte č una bevanda sanissima. Ti piace il pane fresco? Fresco si, ma non caldo. Fanciullo, ti piace mangiare frutta fresche? Ti dopade ta jed? In ta pijača? Jed mi dopade, pijača pa ne. Jožek, dopade tebi pivo? Ne, ono mi ne dopada. Vino, voda, mleko, vse to mi dopada, pa pivo ne. Kakšno vino imate; belo, ali črno? Staro, ali novo? Oče našega vrtnarja ima staro vino. In vi, imate dosti vina? Ste kupili mnogo mleka? Meso, kruh in sočivje so jedila. Bote imeli dobro vino? Jed je bila dobra, a ta pijača je in bo slaba. 31 . Dolce, sladek; amaro, grenek (gorjup); ddmmi! daj mi! dale! dajte! egli da, on da! portate, prinesite; del šale, (malo) soli! la vacca, krava; il Utr o, -liter; il diilogramma—kg, kilogram; la farina, moka; la semola, otrobi. Portdtemi del pane! Daterni anche un poco di šale! Nostro zio ha ancora del vino bianco e del nero; ma poco. Portatemi un litro di vino dolce! Quanti litri di latte da la vostra vacca? La giovane ne da dieci e la 64 vecchia sei al (vsak) giorno. Sna zia ha una vacca, che da ogni giorni piii di dieci litri di latte. Date del fieno al mio cavallo! Clii mi da un poco di acqua fresca? Con grande piacere. Non avremo sempre acqua fresca. Hai comprato la semola? Quanti chilogrammi? Datemi due chilogrammi di farina! Avremo cinque vacche gidvani. Portate a Giovanni un poco di pane! Questa birra b molto amara. Dajte mi dva kilograma mesa! Tvoj stric ima doma (a časa) en kilogram grenke soli. Mi bomo imeli več nego deset litrov piva. Papir je bel, pa mleko kakšno je? Krava naše tete daje prav dosti mleka Dajte kravam dobre in zdrave hrane, pa imeli bote dosti in dobrega mleka. Prinesite mojemu dedu malo belega vina! Tudi kruha! Belega vina nimamo. Dajte mi črnega! Koliko kilogramov mesa imate še doma ? Mesa imamo še enomalo, a kruha nimamo več. Dragotina, prinesite mi vsak dan en liter mleka! 32. Io mi ckiamo, kličem (imenujem) se; tu ti chiami, kličeš se; Matteo , Matevž; egli si chiama, kliče se; Or sola, Urša; il primo, prvi; Caterina, Katarina; V ultimo, zadnji; undici, jednajst; abbastanza, dovolj (za- dodici, dvanajst; dosti); tredici, trinajst; Luigi, Alojz; guattordici, štirinajst; Mattia, Matija; guindici, petnajst. Itagazzo, come ti chiami? Io mi cliiamo Luigi N. Come si chiama questo villaggio? Esso si chiama Prosecco. Ti chiami tu Matteo? No, signore; io mi cliiamo Mattia* I cugini di quell’ uomo avranno due giardini. Quanti anni ha Lorenzo, il figlio del tuo calzolaio? Egli ne avra presto 65 quattordici. E Giovanni? Quelli ne ha piu di quindici. Come si chiama la sorella di quella contadina? Ella si chiama Caterina. E sua madre? Orsola? Sl. Come si chiama il primo giorno della settimana? Chi e 1’ ultimo nella vostra scuola? Egli ha ancora abbastanza pazienza con voi. Kdo bo prvi v vašej šoli? Matevž ne. Ta učenka je bila vedno prva v svojej šoli. Kako se imenuješ? Ime¬ nujem se Dragotin I. — In tvoj oče? Mojemu očetu je ime Jože. Koliko mesecev ima leto? Leto ima dvanajst mesecev. Kje je tvoj brat France? On je v zadnji klopi. Kedo je v prvej klopi? — Njihova hiša je prva v našej vasi. Hiša moje sestranke je zadnja. Pa vaša? — Koliko srajc ima tvoj sluga? Ne dosti. Hlapec njegovega soseda jih ho imel trinajst. Kako se imenuje to mesto? To mesto se imenuje Trst. 33 . Lunedi, pondeljek; Martedt, torek; Mercordi, sreda; Giovedl, četrtek; Venerdk, petek; Sdbato, sobota; Domenica, nedelja. Jeri, včeraj; oggi, danes; domani, jutri; scrivere, pisati; leggere, brati (čitati); io so, znam; tu sat, znaš; Quanti giorni aveva egli scc, zna; secondo, drugi; terzo, tretji ; guarto, četrti; guirito, peti; sesto, šesti; settimo, sedmi. quel mese? Quanti giorni ha una settimana? Una settimana ha sette giorni. Come si chiama il primo giorno della settimana ? Come il secondo ? E il terzo, il quarto, il quinto, il sesto, 1’ hitimo? La Domenica si chiama anche il giorno del Signore. Che N a v o d k naueenju ital. jezika. (I.) 5 66 giorno č oggi? Mercordi? — Che giorno avrerao domani? E dopodomani, che giorno šara? Io so seri vere e leggere. Sai tu lčggere in tutto il libro? Egli non sa ancora seri- vere. Ti piace serivere? Sl, signore, mi piace moltissimo. Kako se imenuje četrti dan tedna? Danes je zadnji dan tedna in imenuje se nedelja. Kako se še imenuje ta dan? Jutri bo prvi dan tedna. Znaš pisati? Da, znam pisati in brati. Koliko hrušek ima to drevo? Ne znam. Koliko mesecev ima eno leto? Jutri bo peti dan tedna. V nedeljo bo zadnji dan starega leta. V pondeljek bo prvi dan novega leta in meseca. Kako se imenuje ta žival? Koliko nog ima? Imam dva konja; starejši ima petnajst let, in mlajši osem. 34. Sedici, šestnajst; diecisctte, sedemnajst; dieciotto, osemnajst; diecinove, devetnajst; venti, dvajset; trenta, trideset; guaranta, štirideset; cinguanta, petdeset 1 ; neanche (neppure (, sessanta, šestdeset; settanta, sedemdeset; ottanta, osemdeset; novanta, devetdeset; cento, sto; viille, (en) tisoč; mila, (več) tisoč; la classe, razred; niti (še ne, tudi ne). Quanti giorni ba un mese? — Mio nonno era assai vecchio; egli aveva novanta due anni e trent’ un giorno. Sai tu, quanti scolari siate nella vostra classe ? No, signore, non (lo) so. Io ho una plccola sorella, che non ba ancora diecinove mesi. Tu bai un fratello di undici anni, che sa molto poco serivere e leggere. Quanti anni aveva la vostra serva Orsola? Ella ne aveva 45. Chi šara la prima scolara nella terza classe? Antonia? No, signore. Luigia? Neppure. Questo villaggio ba piii di mille anime. Quella plccola citta non ne ha che quattro mila. V vrtu naše šole je več kot dva tisoč petsto mladih dreves. Leto- ima tristo šestdeset in pet dni. Vsako četrto leto pa en dan več. Koliko dni imata dva meseca? In tri? štiri? Ta učenec ni bil priden; on ne zna niti brati. Kedo zna pisati v vašej šoli? Vsi? Učenec, ki ni vsak dan v šoli, zna malo pisati in brati. Nemarni učenci so v šoli zadnji, pridni so prvi. On nima niti šest let. Koliko razredov imate v tej šoli? Tudi četrti razred bomo imeli v kratkem. Quanto danaro hai? Non ho molto danaro. Quanto costa questo vestito? Esso costa sedici fiorini e cinquanta soldi. Io ho soltanto quindici fiorini. Sono appena le cinque ore ed č gia notte. In cinque minuti šaro in iscuola. Qnanti minuti ha un’ ora? Gli scolari hanno da scrivere ogni Giovedi ed ogni Domeuica il loro compito li časa. Ogni mese hanno da scrivere un compito scolastico. Questo scolaro non ha neppure (nemiheno) sette anni e sa gih leggere. Mattia! nomina quattro nomi di persone e cinque nomi di cose. Che ora č? Sono le quattro. Presto avremo le cinque e venti minuti. Koliko novčičev ima (en) goldinar? En goldinar ima sto novčičev (ali krajcarjev). Koliko časa imaš že to obleko? Imam jo že štiri mesece in en teden. Dan ima 24 ur. Ura ima 60 minut. Jaz znam, koliko časa si bolan. Danes je 35. Il denaro (danaro), denar; il fiorino, goldinar (forint); il soldo, novčič (krajcar); costa, stane; solo (soltanto), sam (samo); appena, še-le (komaj); il tempo , čas (vreme); V ora, ura; /a, je; tt minuto, minuta; gia, že; la notte, noč; il compito, il tema, dolžnost, naloga; scolastico, šolsk-a; il nome, ime; nomina, imenuj; venturo, prihodnji. 68 lepo vreme. Ves teden smo imeli slabo vreme. Bomo imeli lepo vreme prihodnji teden? Tega (cio) ne zna nobeden, kot sam Bog. Naš konj stane 150 goldinarjev. Alojzija je lepo ime. Imenuj še tri imena! V drugem razredu je 29 učencev in 32 učenk. Koliko je 15 in 8? Koliko je ura? Bode kmalu deveta. Koliko denarja stane ta hiša? 36. Un anno ha dodici mesi; il primo si chiama Gennaio, il secondo Febbraio, il terzo Maržo, il quarto Aprile, il quinto Maggio, il sesto Giugno, il settimo Luglio, T ottavo Agosto, il nono Settembre, il decimo Ottobre, T undi- cesimo Novembre, il dodicesimo Dicembre. Datemi mezzo chilogramma di pane! Quanti mesi ha il semestre, ed il trimestre? Il semestre ha sei mesi, il trimestre -ne ha tre. Qnanto costa un chilogramma di šale? Datemene per dieci soldi! Quanto alto e quel muro? Quattro metri e cinquanta centimetri. Che ora abbiamo? Abbiamo le cinque e mezzo. i 69 Koliko je visoka vaša cerkev? Ona ima samo osem metrov in 30 centimetrov visokosti. Pol kilograma je 50 dekagramov a’i 500 gramov. Koliko litrov ima en hektolitri? En hektoliter ima 100 litrov. Koliko let ima ta mož? On jih ima 46. Prinesite mi dva in pol litra mleka. Moja sestra ima (eno) kravo, ki daje 12, tudi 14 litrov mleka na dan. Ta krava stane 120 goldinarjev. Kako se imenuje zadnji mesec leta? Pa prvi? Deseti? Sedmi? Deveti? (En) dan in (ena) noč imata 24 ur. Njegovi stariši imajo deset zdravih in močnih sinov. Imeli bodemo enega zelo priljudnega učitelja. Zadovoljni bodemo. 37. Pravilni glagoli I. sprege (Verbi regolari della I. coniugazione). A m «^r^^(l j u b i t i Sedanji čas. Lo studio, učenje; il lavoro, delo; il prossimo, bližnji; imparare, učiti (naučiti) se; ogni cosa, vsaka reč, vse; trop po',' preveč; parlare, govoriti; slooeno, slovensko; italiano, italijansko; ledesco, nemško; sojira, na nad. Io sono scolaro, amo lo studio. Anche tu sel scolaro, ami lo studio. Egli e contadino, egli ama il lavoro. Mia 70 sorella ama le sue amiche. Noi amiaino Iddio. Yoi amate il prossimo. Eglino amano tutti gli uomini. Elleno amano i loro genitori. Ami (tu) tua madre? Amate (voi) il lavoro? Noi amiamo lo studio ed il lavoro. Parlate italiano? Noi parliamo lo sloveno e 1’ italiano. Questi signori parlauo anche il tedesco. Io imparo con piaeere 1’ italiano ed il tedesco. Kedo je naš bližnji? Vsak človek. Ljubimo vsakega človeka! Koga ljubimo še bolj (več)? Roditelje. Koga lju¬ bimo nad vse? Boga. Ti ljubiš svojega strica. Ona ljubi svoje roditelje. Jaz se učim pisati. Ti se učiš čitati. Vsi se učimo govoriti. V šoli se mnogo govori. Vi govorite slovensko, on govori italijansko. Gospod učitelj zna tudi nemško. Disegnare, risati; conteggiare, računiti; lavorare, delati; lavorare di calza, plesti nogovico; lavorare di uncino, kačkati; T uncino, kačka; ricamare, vezti; il ricamo, vezenje; pregare, moliti; dopo (poi), potem (po); niente (nulla), nič; cucire, šivati; percid, zato (zaradi tega); cantare, peti; giocare, igrati; gridare, kričati; saltare, skakati. Gli scolari imparano in iscuola a scrivere e leggere. Essi conteggiano, disegnano, cantano e pregano. Le fan- ciulle imparano anche a lavorare di calza, di uncino, rica¬ mare e cucire. Anche a časa studiamo: Giuseppe con- teggia, Giovanni disegna, Antonio ed Andrea cantano, Maria lavora la calza; tutti preghiamo. Dopo lo studio i fanciulli giuocano e saltano. ma nou gridano. Mi piace studiare e lavorare. Sono rontento e sano. Tu disegni, egli conteggia, io canto ed ella canta pure. Kedo poje? .Učenci pojejo, oni so v šoli. Kmetje delajo ves dan; oni bodo trudni. Otroci se uče moliti. Mi 71 smo učenci: mi rišemo, računimo, molimo, pojemo. Vi ste učenci: vi rišete, računite, molite, pojete. Ti nisi učenec: ti ne rišeš, ne računiš, ne moliš in ne poješ. Ti le (samo) igraš, skačeš in kričiš. Zato (perti.6) nič ne znaš. Pretekli čas. Lodare, hvaliti; lodato, hvalil, hvaljen. Jo portava, tu portavi, egli (ella) portava, noi portavamo, voi portavate, }> » 1 n n i sem nosil-a-o; si » n j) ? )) J) n i smo nosili-e-a; ste essi (esse) portavano, so Passato prossimo: lo ho portato, sem nesel-a-o; tu hai „ si „ „ „; egli (ell a) r je „ „ „ , noi abbiamo „ smo nesli-e-a; voi avete „ ste „ essi (esse) hanno „ SO „ J? J) 1 n n • 72 Opomnja. Pretekli čas slovenskih nedovršnih glagolov izraža se z laškim „imperfetto“ , dovršnih pa s „passato prossimo“. Volentieri( conpiacere), rad; j ti, te (4. sklon); voi (vi), vas; lamattina (il mattino), jutro; : lo, ga (4. sklon); li, jih; la sera, večer; la, njo (4. sklon); le, je; cancellare, zbrisati; cid che, kar; io posso, morem; j pcr^ke ? zakaj? percio, perche (poiche), zato, ker. Un padre lodava di spesso suo figlio, ma il maestro non lo ha mai lodato in tutto il mese. .Tu lodavi tuo fratello, perch’ egli era buono. Noi abbiamo sempre lodato le nostre sorelle. Voi lodavate sempre i vostri eavalli. Tuo zio ti lodava, ma i tuoi maestri non ti hanno mai lodato. Biaggio h uno scolaro molto Cortese e diligente, io 1’ ho sempre lodato ed amato. Tutti i buoni fanciulli sono amati e lodati. I fanciulli pregano ogni mattina ed ogni sera. Vsak dan sem te pohvalil. Vi ste vsak teden hvalili svoje konje. Hvalili smo vas, ker ste bili pridni. Zakaj ne poješ? Zato ker ne morem. Tvoja sestra ne poje rada. Njene učiteljice jo niso nikoli pohvalile, ker je bila lenobna. Ta učenka je bila mnogokrat pohvaljena. Tisti deček se rad pohvali, zato (percio) mi ne dopade. Ta učenec je zbrisal vse, kar je bil narisal. Bolan sem, ne morem jesti niti delati. Prihodnji čas. lo porterd, bodem nosil (ponesem); tu porterai, bodeš nosil (poneseš); egli (ella) portera, bode nosil-a (ponese); noi porteremo , bomo nosili (ponesemo); voi porterete, bote nosili (ponesete); essi (esse) porteranno, bodo nosili-e (ponesejo). 11 medico, zdravnik ; I pensare, misliti ; lafamiglia, družina (obitelj); cercare, iskati; ascoltare, poslušati; a me (mi), memi (mi); mandare, poslati, pošiljati; , a te (ti), tebi (ti); sp er ar e, upati; | che, da; chiamare, klicati; j se, a ko ( če); affari, opravila; mancta J pošlji! canta ! poj! Parlero oggi al signor N., cho e arrivato jeri con sua sorella. Penserete voi ai miei affari? Questi giovani penseranno piu spesso ai loro piaceri che ai loro affari. Iddio amerk sempre i buoni. Canterai tu oggi? Prestero il mio libro a tuo cugino. Mia madre comprera una giubba per mia sorella. Compreremo questi fazzoletti, se non sono troppo čari. Speriamo che nostro zio arrivera ancora questa sera (necoj). Mangerete voi un poco di questa čarne? Non mangero niente; sono ammalato. Chiameremo il medico? Sl. Ascolta molto e parla poco! Spero che non mi chiamerai ancora. Pošiljali bomo tej ubogej družini vsaki tedem denarja in kruha, Jutri pošljem svojemu bratu knjig, jabelk in cvetic. Bodeš govoril danes sč zdravnikom? Govorili bomo še pogosto o tem mestu in o tej stvari. Komu posodite (prihodnjik) vašo italijansko knjigo? Vaš oče je kupil hišo in vrt vašega soseda. Ne boste nič jedli? Matevž in Matija prideta jutri. Kdo te pokliče jutri zjutrej ? Nobeden me ne bode klical. Tvoja mati ti pošlje (jutri) mnogo hrušek. Vedno bom mislil na svoje drage roditelje. Iskali bomo zgubljen denar. 38 . II. sprega (II. coniugazione). Ve n d ere , (prodati, prodajati); venduto. prodal, prodajal, prodan. — 74 — Sedanji Čas. Io vendo, prodam, prodajam; tu vendi, prodaš, prodajaš? egli (ella) vende, prodA, prodaja; noi vendiamo , prodamo, prodajamo; voi vendete, prodate, prodajate; essi (esse) vendono, prodajo, prodaj ejo. arrivare, priti, dospeti; 11 panno, sukno; il prezzo, cena (kup); tanto, toliko; p&rdere, zgubiti; rispondere, odgovoriti; ridere, smejati; arrivato, došel, prišel; ditemi, povejte mi; fino, lično (tanko); cos\, tako; come, kakor; a qnanto? po čem? (po kakem kupu?) ccco! evo! (tukaj je!). A quauto vendete voi il metro di questo panno nero? Lo vendo a sei fiorini il metro. Questo č troppo caro. Eeco un altro panno, che e cosi fino come quello, e che non costa tanto. Ditemi 1’ ultimo prezzo di questo panno! Vendiamo questo panno a quattro fiorini e mezzo il metro. Che cosa hai perduto? Tu perdi sempre. gualc he cosa. Io non perdo mai niente. Questi ragazzi perdono sempre le loro penne. Noi perdiamo il nostro tempo. Perche ridete voi? Non rido. Questi fanciulli ridono sempre. Kdo prodaja te lepe robce? Prodaš to nemško knjigo? Jaz ne prodajam nič. Tvoj brat proda vse svoje ptiče; tudi mi prodamo svoje. Moj bratranec proda svojega psa. Cegava (di chi) je ta knjiga? Povejte mi, čegava je ta hiša? Zakaj se smeješ? Zakaj ne odgovoriš? Ta otrok ne odgovori nikoli. Je došel vaš stric? On pride jutri zjutrej ob (alle) šestih. Mi prodaš hišo? Ne morem je dati za to ceno. Pošlji klicat svojega očeta. Ni ga doma. Upam, da bo doma. Pretekli čas. Tem er e, bati se; Umuto, bal. lo temeva, ali ho temuto, bal sem se; tu temevi, „ hai „ bal si se; egli (ella) temeva, „ ha „ bal-a se je; noi temevamo, ali abbiamo temuto, bali smo se; voi temevate, „ avete „ bali ste se; essi (esse) temevano, „ hanno „ bali-e so se. Imperfetto: II tuono, grom; la grdndine (< empesta), toča; la pioggla, dež; il castigo, kazen; la domanda, vprašanje; letto, bral, čital; che sia, da je; conoscere, poznati; guando? kedaj (kedar)? intiero, cel; ora (adesso), zdaj; vero, res; bene, dobro; credere, verjeti (meniti); malcontento, nezadovljen. 76 Una volta io temeva il tuono, ma adesso non lo temo piu. I contadini temevano nella settimana pas- sata la grandine. Gli scolari negligenti hanno temuto tutto 1’ anno il castigo. Tuo fratello ha venduto tutti i suoi cavalli. Io ho bevuto deli’ acqua freschissima. Sono stato a Gorizia; cola nessuno mi conosceva. Io rispondeva sempre bene alle domande del mio maestro. Una volta amavate troppo il giuoco: perdevate spesso tutto il vostro danaro. E vero, io perdeva molto, era spesso malcontento. Je došel vaš stric? Menim (čredo), da je včeraj prišel. Tega nisem nikoli verjel. On se ni bal dežja. Jaz sem zgubil svoj dežnik, bojim se dežja. Si poznal (ti) mojega deda? Jaz ga nisem poznal, ker sem premlad. Tisti gospod je zgubil v igri mnogo denarja. Meni ne dopada nobena igra. Ko (kedar) smo bili v vrtu, prebiral sem neko italijansko knjigo. Nekedaj (enkrat) smo mnogo brali, zdaj beremo še in bomo brali vedno. Ko smo bili v mestu, nismo še poznali tvojih bratov. Menil sem, da je tvoja mati danes prišla. Prihodnji čas. Io venderd, bom prodajal-a-o (prodam); tu venderdi, boš prodajal-a-o (prodaš); egli (ella) venderd, bo prodajal-a-o (proda); noi venderemo, bomo prodajali-e-a (prodamo); v oi v en derete, hote prodajali-e-a (prodate); essi (esse) venderdnno, bodo prodajali-e-a (prodajo). Prendere, vzeti (jemati); T amicizia, prijateljstvo; la medicina, zdravilo; il mercante, trgovec (kupec); Vanello, prstan; stasera, necoj, danes zvečer, il bamlino, dete; crescere, rasti; un pojo, dvoje (dva); il bue (i buoi), vol (voli); il caffe, kava. 77 Venderete il vostro cavallo? Non vendero il mio cavallo, ma mio fratello vendera il suo. Venderemo i nostri neceli. Lorenzo e Biaggio venderanno i loro cani. Rispoa- dero ancora oggi a questa lettera. Se non pagate il panno, perderete 1’ amicizia del mercante. Leggero domani un libro italiano. L’ anno venturo (futuro) leggeremo libri •tedesebi. Premiero volentieri la medicina. Tua cugina vendera il suo anello d’ oro. Il nostro contadiiio vendera im pajo di buoi e comprera un cavallo. Danes zvečer bom pisal svojemu bratu v Pulj. Jutri bomo pisali svojemu stricu. Moje sestre bodo pisale danes svoji prijateljici. Zgubimo prijatelja Antona, ker on je zelo bolan. Bojim se, da to dete ne bo več rastlo, ker je tako močno bolno. Dragotin je zelč majhen, on ne bo več rastel. Vzamete eno kavo? Pil bom eno z mlekom, kajti črna mi ne dopada. Kedaj bodeš pisal tvojemu stricu? Pisal bodem v kratkem stricu in strini. 39 . III. sprega (III. coniugazione). Senlire, (čutiti). Sedanji čas. 11 calore, (caldo), gorkota; il freddo, mraz; il dolore, bolečina; la malattia, bolezen; il Sovrano, vladar ; la patria, domovina; il dispiacere, nevolja (žalost); il male, zlo (slabost), hudo; dormire, spati; servire, služiti (rabiti), streči; la morte, smrt; fedelmente, zvesto. 78 Io sento grande calore per tutto il corpo. Ella sente dolore di testa. Noi sentiamo dispiacere per la morte del nostro nonno. Oggi non sentite tanto freddo. I fanciulli dormono tutta la notte. Io dormo bene sol- tanto, quando sono molto stanco. La penna serve per scrivere. Io servo volentieri i miei amici. Tua sorella b arrivata oggi; ella si sente male. Dorme ancora il tuo bambino? Sono debole; temo una lunga malattia. Čutim neko bolečino v prsih. Čutimo mraz, gorkoto, bolečino, žalost in veselje. Je (sono) že osma ura, pa še spiš! Tebi dopade preveč spati. Za kaj se rabi mleko? Ono se rabi tudi za kavo. Mi služimo radi in zvesto svojemu cesarju. Vsak vrl vojak služi z veseljem svojej domovini. Finire, (končati, zvršiti). Io finisco, končam; tu finisci, končaš; egli Jinisce, konča; noi finiamo , končamo; voi finite, končate; essi (esse) finiscono, končajo. Punire, kaznovati; mentire, lagati se; ubbidire, ubogati; capire, razumeti; il padrone, gospodar; ragionevole, pameten; non ama, ne ljubi, nima rad. Perche mentite? Io non mentisco. Lo scolaro ubbi- disce al maestro, il servo al padrone. Ubbidisco ai miei genitori. Se non ubbidisci a Dio, sarai infelice. Iddio punisce i cattivi. I padri ragionevoli puniscono i loro figli. Capite voi la lezione? Non la capisco ancora. E tu la capisci ? 79 Razumeš italijansko? Jaz govorim slovensko, pa razumem tudi italijansko. Kdo razume nemško? Ti go¬ spodje pišejo in govore nemški. Jaz se ne lažem. Bog nima rad (ne ljubi) otrok, ki se lažejo. Ubogaš svoje roditelje. Da gospod; jaz ubogam rad svoje roditelje in učitelje. Učitelji kaznujejo tiste učence, ki se lažejo. Pretekli čas. Finito, končal (zvršil). Imperfetto: Io finiva, sem končaval-a-o; tu finivi, si „ „ „; egli (ella) finiva, je „ „ ,,; noi finivamo, smo končavali-e-a; voi finivate, ste essi (esse) finivano, so n n 11 i 17 11 11 * Passato prossimo: Io ho finito, tu hai finito, egli (ella) ha finito, noi abbiamo finito, voi avete finito, essi (esse) hanno finito, sem končal-a-o; Sl j) » n i » » n 5 smo končali-e-a; ste so 11 » 11 1 1 ) 11 11 * Partire, oditi (odpotovati); fuggire, bežati (ogibati); fučile, lahko; difficile, težko; la regola, pravilo; il compagno, tovariš; grazie! hvala! Buon giorno, signore; avete dormito bene? Si, grazie; ho dormito molto bene. E Voi? Anch’io ho dormito abba- stanza bene. Chi dormiva ancora in questa časa? Nessun altro. Hai tu finito il tuo compito (tema) ? Quando eravamo 80 nell’ orto di nostro zio, Giovanni finiva il suo cdmpito. II nostro maestro era sempre contento degli scolari; mai non li puniva. Ubbidivamo ai nostri genitori ed amavamo i nostri maestri. Adesso ho finito un tema, ch’ era diffi- cilissimo. Carlo non era attento in iscuola, non ha ancora finito il suo tema. Avete finito il vostro lavoro? Perchč fuggite? Je končal Peter svojo nalogo? Tudi jaz sem že nehal pisati. Ste razumeli to pravilo? Imel sem tovariša, kateri ni nikoli nič razumel. Kedaj ste končali to delo? Včeraj sem čutil še bolečino v glavi, danes pa ne več, hvala Bogu! Ta krojač me je dobro postregel; zadovoljen sem. Zakaj ste zbežali, ko je bil čas govoriti? Jaz sem bil pri vas, kadar (ko) ste vi še spali. Kedo je že zvršil nalogo ? Prihodnji čas. ]o finiro, tu finirai , egli (ella) finira , noi finiremo, voi finirete, essi (esse) finirdnno, bodem končaval-a-o (zvršim); bodeš „ „ „ (zvršiš); bode „ „ „ (zvrši); bodemo končavali-e-a (zvršimo); bodete „ „ „ (zvršite; bodo „ „ „ (zvršijo). La scrittura, pisanje; il disegno, risanje; alcuni, nekateri (neki); sino (fino), do; Vienna, Beč (Dunaj); Venezia, Benetke; Soma, Rim; Fiume, Reka. Io finirb il mio compito questa sera. Voi finirete il vostro domani. Quando partirete (voi) per Vienna? Io partiro questa settimana per Roma; mio fratello non partira ancora. Domani partiremo per Venezia, se il tempo šara bello. Finirete oggi il Vostro disegno? Non 81 so se lo finirč oggi, perehč č molto difficile. Questi servi ubbidiratmo ai loro padroni. Noi no n mentiremo mai. Iddio punira i cattivi. Se riceveremo oggi la lettera da Fiume, partiremo gia questa sera. Fuggi i cattivi compagni! Alojz je bil vedno priden deček; on je zmiraj delal, igral ni nikoli in je vselej prvi končal svojo nalogo. Ti učenci bodo vedno pridni dečki; oni bodo zmiraj delali, igrali ne bodo nikoli in bodo vedno prvi končali svoje naloge. Jaz bom vedno ubogal svoje stariše. Jaz bom že razumel to pravilo; ono ni pretežko. Če bote pridni, zvršite že jutri svoje risanje. Prihodnji teden odrine naš gospodar v Beč. Vidil boš moje pisanje. Nekateri učenci končajo že do osme ure svojo nalogo. Mi bomo se ogibali hudobnih tovarišev. Pametni stariši bodo vselej kaznovali tiste otroko, ki se lažejo. 40 . La campagna, polje; la terra, zemja; zappare, kopati; irare, orati; tarchiare, pleti; seminar e, sejati; il frumento, pšenica; la segala, rčž; il grano tarčo, koruza (turšica); il grano saraceno, ajda; i fagiudli, fižol; i piselli, grah; le rape, repa. Sedanji čas: lo sona contadino, zappo od 'Aro la terra, poi se- mino frumento, segala, grano iurco, saraceno, fagiudli, piselli, rape ed altro. Tu sei contadino; tu zappi . . . . . Egli h ,, . Noi siamo contadini;. vofagcB*- ,t' . Essi sono „ .. Navod k naučenju ital. jezika. (I.) 6 — 82 — Pretekli čas: a) i m p e r f e 11 o. Io era contadino; io zappava . Tu eri „ tu. Egli era „ egli. Noi. Voi. Essi. h) passato pr <5 s s im o. Io sono stato contadino; io ko zappato . Tnsei , „ . Egli. Noi. Voi. Essi. Prihodnji čas: Io šaro contadino; io zappero . Tu . Egli. Noi. Voi. Essi. 41. 11 frutticoltore, sadjerejec; piantare, saditi; trapiantare, presaditi; potare (tagliare), obrezovati; innestare, požlahtniti (cepiti); incalmare, „ „ fruttifero, sadno; peri, hruške; pomi, jablane; ciliegi, češnje; susini, češplje; armellini ( albicocchi), marelice; penici, peschi, breskve; noči, orehi; mandorli, mandeljni. 83 Sedanji čas: Jaz sem sedjerejec; jaz obrezujem in požlahtnujem sadna drevesa, sadim in presajam jablane, hruške, mare¬ lice, češplje, češnje, orehe, mandeljne, breskve in druga drevesa. Ti si sadjerejec; ti obrezuješ. Pretekli čas: a) in b) Jaz sem bil sadjerejec; jaz sem obrezoval . . . Ti . On . Mi . Vi . Oni. On Mi Vi Oni Prihodnji čas: Jaz bom sadjerejec; bom obrezoval Ti boš .... On . Mi . Vi . Oni. 42 . 11 viticoltore, trtorejec; legare, včzati; nettare, čistiti; zolfare, žveplati; la vendemmia, trgatev; raccogliere, trgati (brati); l'uva, grozdje; la vite, trta. 6 * 84 Sedanji Čas: lo sono viticoltore; io zappo, poto, lego, netto e zolfo le viti. Tu sei . . . . . Egli č. Noi. Voi. Essi. Pretekli čas: a) imperfetto. lo era viticoltore,- zappava . . . . . Tu. Egli ........ Noi. Voi. Essi. h) passato prossimo. Io sono stato viticoltore ...... Tu. Egli . . . .' . . ecc. Prihodnji čas: Io šaro viticoltore; zappero . Tu . Egli. / IJ ortolano , vrtnar; la lattuga (T insalata), ; solata; il radicchio, radič; il prezzemolo, peteršilj; le barbabietole, pesa; . ecc. 43 . le cardte, korenje; le patate, krompir; l’ agljo, česen; la cipolla, čebula ;. inaffiare (adaffiare J,zalivati; le ortaglie, vrtnina. 85 Jaz sem vrtnar, sejem solato, radič, peteršilj, peso, korenje; sadim krompir, česen in čebulo, jaz zalivam vrtnino. Ti si vertn&r;.'. On.. Mi. Vi ., ... . . Oni . . . . . . Pretekli in prihodnji čas? .... . su, na (po); tagUnre, kositi, rezati, žeti; asdugano, posuše; ifanno, napravijo; damo da mangiare, po- kladajo; asciutjo, suho; Maturo, zrelo; producono, pridelajo; l’ abbondanza, obilnost; da per tutto, povsod;',. potrete, morete; ricavare, skupiti (dobiti); c onducono, vozijo; • ; V inverno, zima. Le contadine sarchiano il frumento e la segala. Chi č ragionevole, coglie 1’ uva, quando č matura; perchč 1’ uva, se non b matura, non da buon vino. I figli del nostro vidno sono ortolani; essi produ¬ cono molte ortaglie. Mio fratello ha imparato dal maestro a piantare ed incalmare alberi fruttiferi. L’ anno passato egli (ne) ha incalmato ed impiantato tanti, che in breve avremo frutta in abbondanza. Che piacere impiantare ed incalmare alberi fruttiferi e raccogliere frutta! Eagazzi, piantate da per tutto alberi, e avrete frutta che potrete mangiare, vendere e ricavare molto danaro. Kmetovalci so na polji; oni kopajo in orjejo, sejejo rčž, koruzo in drugo; plevejo pšenico, jo požanjejo ter z voli 86 vozijo domu. Drugi krat gredd na travnike travo kosit; posuše jo, ter narede mnogo sena. Seno pokladajo živini. Sadjerejec pridela mnogo sadja, kakor: jabelk, hrušek, češenj, češpelj, breskev itd. in dobi za-nje obilo denarja. Suho sadje je zelo zdrava jed za zimo. — Opomnja. Imena nekaterih sadnih dreves so moškega spola, kakor: il pero, il ciliegio, il melo, il pesco, il noče , V albicocco itd., med tem ko je njih sad ženškega spola, kakor: la pera, la ciliegia, la mela, la pešca , la noče, T albiocca itd. Kazalo Stran I. Glasniki slovenskim enaki 3 II. Glasniki od slovenskih raz¬ lični .4 III. Vaje v hranji .... 14 IV. Vaja sluha.2i 1. Kaj se dela v šoli . . — 2. Po šoli..— 3. Doma.— 4. Kmetovalec .... 23 5 .—' 6 .— 7. Na delo!.25 8. Vidim.— 9. Slišim.— 10. Govorim.27 v Stran 11. Čutim.27 Indice. Natisnil Karel Gorišek na Dunaju, Stamperia Carlo Gorischek in Vienna,