Ivan Macut Carta ecumenica (Charta Oecumenica): Origine e principali temi teologici Charta Oecumenica: Origin and Main Theological Themes Charta Oecumenica: Nastanek in glavne teološke teme Sommario: Con l’introduzione e la conclusione, l’articolo è suddiviso in due parti. La prima parte mostra quasi schematicamente come sia nato questo documento ecclesiastico. Il se- condo capitolo presenta i più importanti temi teologici, e anche altri temi ecclesiastici, im- portanti per la comprensione di questo documento: la Trinità; i sacramenti del battesimo e dell'Eucaristia; l'unità visibile dei cristiani che è dono di Dio; annunciare insieme il vangelo nel mondo; incontrarsi; purificazione della memoria storica; pregare gli uni per gli altri; rag- giungere l'unità nella fede; responsabilità condivisa per il continente europeo; l'importanza dell'advocacy per i migranti e il mondo creato; l'importanza del dialogo con gli ebrei, l'Islam ei membri di altre religioni. Parole chiave: Carta ecumenica, ecumenismo, Chiese in Europa, Chiesa cattolica, Papa Francesco, teologia Abstract: With the introduction and conclusion, the article is divided into two parts. The first part shows in an almost schematic way how this ecclesiastical document came into being. The second chapter presents the most important theological and other ecclesiastical themes that are important for the understanding of this document: the Trinity; the Sacraments of Baptism and the Eucharist; the visible unity of Christians which is a gift of God; the joint proclamation of the Gospel in the world; rapprochement; the purification of historical memory; mutual prayer; the achievement of unity in faith; shared responsibility on the European continent; the importance of the defence of migrants and the created world; the importance of dialogue with Jews, Islam and members of other religions. Keywords: Charta Oecumenica, ecumenism, Churches in Europe, Catholic Church, Pope Francis, theology Izvleček: Članek ima poleg uvoda in zaključka dva dela. Prvi del nazorno prikazuje, kako je ta cerkveni dokument nastal, v drugem poglavju pa so predstavljene najpomembnejše teološke in druge cerkvene teme, ki so pomembne pri razumevanju tega dokumenta: Sveta Trojica, zakrament krsta in evharistije, vidna enotnost kristjanov, kar je Božji dar, skupno oznanjevanje evangelija v svetu, zbliževanje, očiščenje zgodovinskega spomina, vzajemna Edinost in dialog Unity and Dialogue 77 (2022) 1: 99–108 Pregledni znanstveni članek Review scientific paper (1.02) Besedilo prejeto Received: 14. 4. 2022; Sprejeto Accepted: 29. 5. 2022 UDK UDC: 27-283-675 DOI: 10.34291/Edinost/77/01/Macut © 2022 Macut CC BY 4.0 100 Edinost in dialog 77 (2022) 1: 99–108 IVAN MACUT molitev, doseganje enotnosti v veri, skupna odgovornost Evrope, pomen zaščite migrantov in sveta, ki smo ga oblikovali, pomen dialoga z Judi, islamom in pripadniki drugih ver. Ključne besede: Charta Oecumenica, ekumenizem, evropske Cerkve, Katoliška cerkev, papež Frančišek, teologija Introduzione Dalla sua pubblicazione nel 2001 a Strasburgo, la Carta ecumenica (Charta Oecumenica) ha suscitato atteggiamenti diversi, da positivi a estremamen- te negativi. Sebbene non sia un documento ecumenico vincolante per nessuno dei firmatari, crediamo comunque che i temi trattati nella Carta ecumenica e le proposte presentate al pubblico della Chiesa siano im- portanti per tutti i cristiani, non solo in Europa ma anche oltre. Proprio perché la Chiesa Cattolica – cioè il Consiglio della Conferenza Episcopale d'Europa – da un lato è firmataria di questa Carta ecumenica, conside- riamo importante vent'anni dopo esaminare se e in che modo lo spiri- to, ma anche i temi specifici di questa Carta ecumenica, hanno preso vita nello spazio ecumenico cattolico. La Carta ha preso vita nello spazio ecumenico cattolico. Per Papa Francesco, come per i suoi predecessori, il cammino ecumenico è il cammino irreversibile che la Chiesa cattolica si è impegnata a seguire. (Francesco 2018a, 72) In questo contributo – che è la prima parte di un più ampio studio delle ori- gini e della percezione cattolica dei temi teologici e pastorali – ci concen- treremo sulle origini e sui principali temi teologici della Carta ecumenica. Nella seconda parte della nostra ricerca – e in un contributo nuovo – concerteremo la nostra ricerca sulla percezione cattolica di questi temi teologici e pastorali alla luce degli ultimi documenti della Chiesa cattolica e di papa Francesco. 1 Brevemente sull’origine della Carta ecumenica La Carta ecumenica (Charta Oecumenica) è stata pubblicata il 22 aprile 2001 a Strasburgo. A nome della Conferenza delle Chiese euro- pee (CEC) è stato firmato dal Presidente della Conferenza Metropolitan Jeremie, e a nome del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (CCEE) è stato firmato dal Presidente della Conferenza Cardinal Vlk. 101 Unity and Dialogue 77 (2022) 1: 99–108 CARTA ECUMENICA (CHARTA OECUMENICA): ORIGINE E PRINCIPALI TEMI TEOLOGICI Questo documento ecumenico europeo, come molti altri documenti ecu- menici creati a vari livelli ecclesiastici, è stato il risultato di molti anni di ar- monizzazione e, diremmo, di trattative tra le due parti ecclesiali interessate (CEC e CCEE). Qui vogliamo sottolinearne due. In primo luogo, il docu- mento o testo finale della Carta ecumenica è essenzialmente un testo »diplomatico« in cui si cercava di evitare tutti quei luoghi che potrebbero interrompere le relazioni tra le Chiese cristiane in Europa o che potrebbero ferire una Chiesa e che si dimette da alcune organizzazioni ecumeniche. Anche in questo modo, il testo concordato all'unanimità non ha riscos- so un consenso generale, quindi incontriamo anche reazioni negative da parte dei partner ecumenici. In secondo luogo, questo è testo program- matico e non normativo in termini di impegno nei confronti di qualsiasi Chiesa. Queste due sottolineature sono molto importanti da considerare per comprendere meglio lo scopo della Carta ecumenica, ma anche il suo significato sia all'inizio del XXI secolo che oggi, perché anche oggi per le Chiese in Europa la Carta ecumenica è molto importante. Quando si tratta della origine della Carta ecumenica molto brevemente vogliamo solo sottolineare alcuni punti chiave. 1 Il Secondo incontro ecu- menico Europeo a Graz (Austria), svoltosi dal 23 al 29 giugno 1997, ha affi- dato alle Chiese d'Europa il compito di redigere un documento congiunto volto ad aiutare le stesse Chiese a costruire relazioni ancora più forti e un dialogo ecumenico (Lingua 1998, 57). Successivamente, l'anno successivo, sia la Conferenza delle Chiese europee che il Consiglio delle Conferenze episcopali europee hanno riaffermato l'importanza di tale documento e hanno dato un forte impulso alla sua realizzazione. È importante sot- tolineare qui che l'enfasi non era sull'emanazione di un altro documento ecumenico che sarebbe stato uno dei tanti, ma che questo documento avrebbe dovuto essere un documento significativo con il potere di mi- gliorare il dialogo ecumenico tra le Chiese in Europa. (Ionita 2002, 42–43) La prima bozza del documento è stata presentata nel 1999. Entro il 2000, le Chiese avrebbero dovuto sottoporre le loro strutture a questa bozza. Dopo aver ricevuto le osservazioni e averle attentamente valutate 1 Abbiamo scritto dell'origine della Carta ecumenica in un altro luogo (Macut 2013, 134–155). Qui usiamo la letteratura che abbiamo usato nel nostro lavoro precedente, ma anche i testi nuovi. 102 Edinost in dialog 77 (2022) 1: 99–108 IVAN MACUT e studiate, nel 2001 è stata realizzata una seconda bozza. Questa secon- da bozza è stata finalmente confermata da entrambe le Commissioni delle Chiese europee e, come abbiamo già detto, il 22 aprile 2001, dai due Presidenti delle Conferenze e da Strasburgo. (Zečević 2002, 18–20) Da allora ad oggi, questo documento ecumenico è presente nello spazio ecumenico europeo 2 e per alcune Chiese rappresenta uno stimolo e una sfida per un ulteriore progresso ecumenico, mentre per altre è un ostacolo e non lo vogliono accogliere in pieno. 3 2 I principali elementi teologici della Carta ecumenica Riteniamo che sarebbe sbagliato considerare la Carta ecumenica come un documento ecumenico dottrinale che fornisce interpretazioni teolo- giche diverse e chiarimenti di alcuni problemi teologici ed ecclesiologi- ci che gravano sui due attori del dialogo. Non è un documento del tale genere. Tuttavia, è anche sbagliato considerare questo documento ecu- menico unicamente come una dichiarazione congiunta senza un quadro teologico. Diremmo che la Carta ecumenica, per essere adeguatamente compresa, dovrebbe essere vista sotto entrambi questi aspetti in modo che non si escludano a vicenda ma siano complementari. Infine, questo non è un testo normativo e vincolante per nessuna delle parti, ma crediamo che firmando entrambe le parti, in un certo senso, accettino l'obbligo di cercare almeno di seguire le linee guida e gli incentivi di questa Carta ecumenica perché altrimenti la loro firma non avrebbe senso. Cioè sareb- be un atto futile senza accettare, e almeno in linea di principio, attuare gli orientamenti di questo documento ecumenico. Quali sono i principali elementi teologici della Carta ecumenica? Principalmente la confessione di fede nel Dio Uno e Trino secondo la credenza »Niceno-Costantinopolita. In conformità al Vangelo di Gesù Cristo, come ci è testimoniato nella Sacra Scrittura ed è formulato nella 2 Anche il teologo ecumenico croato Japundžić lo riconosce come tale (Japundžić, 2017, 5–7). 3 »Nonostante il fatto che la Carta dovesse definirsi chiaramente come una raccomandazione, come un'offerta, le prime posizioni tra le 125 chiese membri della CEC sulla Carta firmata coprono l'intero spettro – dall'accettazione alle aspre critiche e al distanziamento. Atteggiamenti critici e negativi sono stati espressi principalmente tra gli ortodossi, ma anche tra alcune Chiese protestanti.« (Zečević 2002, 34) 103 Unity and Dialogue 77 (2022) 1: 99–108 CARTA ECUMENICA (CHARTA OECUMENICA): ORIGINE E PRINCIPALI TEMI TEOLOGICI Confessione ecumenica di fede di Nicea-Costantinopoli (381), crediamo al Dio Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.« (Carta ecumenica 2001, n. 1) 4 Quando si tratta della Chiesa, si professa la fede nella »Chiesa una, santa, cattolica e apostolica« (Carta ecumenica 2001, n. 1). Inoltre, dovrebbe essere visibile l'unità di cui si parla nel contesto del dialogo ecumenico – »ad operare, nella forza dello Spirito Santo, per l’u- nità visibile della Chiesa di Gesù Cristo« – e si sottolinea anche che è un dono di Dio (Carta ecumenica 2001, n. 1). Il riconoscimento reciproco dei battesimi e della comunione eucaristica sono punti molto dolorosi e mostrano direttamente la misura in cui i discepoli di Cristo sono divisi. Ecco perché la Carta ecumenica sostiene che l'unità visibile »trova la sua espressione nel reciproco riconoscimento 5 del battesimo 6 e nella condi- visione eucaristica 7 , nonché nella testimonianza e nel servizio comune« (Carta ecumenica 2001, n. 1). Il prossimo tema importante, che non è tanto teologico quanto pastora- le, ma a nostro avviso estremamente importante, è: annunciare insieme il Vangelo. 8 Che questo sia importante è dimostrato anche dal fatto che 4 In questo lavoro utilizziamo il testo di un documento pubblicato sulla rivista Il Regno: documenti 9 (2001), p. 315–318. Ricordiamo qui il fatto che nel 1948 il Consiglio Ecumenico delle Chiese ha preso a base la seguente affermazione: »Il Consiglio Ecumenico delle Chiese è una comunità di Chiese che riconoscono nostro Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore«, e nel 1961 questa fondamentale la formula ampliata include la formula trinitaria e recita: »Il Consiglio ecumenico delle Chiese è una comunità di chiese che professano il Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore secondo le Scritture e cercano quindi di realizzare la loro comune vocazione, in onore di Dio Padre e il Figlio e lo Spirito Santo.« (Beek 2006, 3) 5 »Poiché il riconoscimento reciproco del sacramento del battesimo è fondamentale per la futura processione ecumenica delle chiese in Europa, la Charta Oecumenica avverte le chiese che, da un lato, non devono accettare la situazione attuale, mentre, dall'altro, devono fare tutto ciò che è in loro potere per superare finalmente problemi e ostacoli.« (Macut 2013, 147) 6 Il cardinale Kurt Koch ha detto a un certo punto sulla questione del riconoscimento del battesimo da parte delle Chiese ortodosse che ci sono alcune Chiese ortodosse che ribattezzano gli stessi cristiani quando convertono altri cristiani all'Ortodossia, cioè non riconoscono il loro battesimo ricevuto in precedenza, anche quando è diviso nel nome della Santissima Trinità. (2011, 200) 7 Qui dobbiamo notare che esiste una tensione tra la liturgia delle cosiddette chiese liturgiche è le chiese libere. »La liturgia delle chiese liturgiche è criticata dalle chiese libere primariamente sul piano teologico perché il modo e la forma in cui si pratica la liturgia riflette la teologia che sta dietro una particolare forma e pratica.« (Budiselić e Kraljik 2021, 141) 8 È importante sottolineare qui che il movimento ecumenico moderno è nato dall'idea che i cristiani in missione si sono resi conto che stavano portando divisioni in nuove terre e che la loro incapacità di predicare insieme il Vangelo ne diminuisce la potenza, e quindi la forza di testimonianza dell'an- nuncio di Gesù Cristo e il suo gioioso messaggio di salvezza (Macut 2017a, 20–21). Papa Francesco ricorda anche ai cristiani questo fatto: »Il movimento ecumenico è nato su una forte vocazione missionaria: come possono evangelizzare i cristiani quando sono divisi tra loro?« (2018b, 999) 104 Edinost in dialog 77 (2022) 1: 99–108 IVAN MACUT i firmatari di questa Carta ecumenica sottolineano questo come il compito più importante delle Chiese in Europa, e lo scopo è, ovviamente, salvare le persone: »Di fronte alla multiforme mancanza di riferimenti, all’allonta- namento dai valori cristiani, ma anche alla variegata ricerca di senso, le cri- stiane e i cristiani sono particolarmente sollecitati a testimoniare la propria fede.« (n. 2) Insieme a questo annuncio comune, viene sottolineata l'impor- tanza dell'intero popolo di Dio »insieme l’Evangelo all’interno dello spazio pubblico della società, ed a conferirgli valore e credibilità anche attraverso l’impegno sociale e l’assunzione di responsabilità nel politico« (n. 2). Un rilievo importante in questa Carta ecumenica è il luogo in cui si dice che è necessario incontrarsi, e come primo passo si sottolinea che »Nello spirito del Vangelo dobbiamo rielaborare insieme la storia delle Chiese cristiane, 9 che è caratterizzata oltre che da molte buone esperienze, anche da divisioni, inimicizie e addirittura da scontri bellici« (n. 3). Il rinnovamen- to del cuore e la disponibilità al pentimento e alla conversione è l'inizio dell'ecumenismo e si dice anche che la riconciliazione è già iniziata nel movimento ecumenico. 10 L'importanza di riconoscere i doni spirituali degli altri cristiani è anche un rilievo estremamente importante della Carta ecu- menica. Questo, ci permette di donare noi stessi gli uni agli altri in modo più profondo e ci aiuta anche a imparare gli uni dagli altri. (n. 3) Il Principio di Lund è stato adottato alla Terza Conferenza Mondiale sulla Faith and Order tenutasi a Lund nel 1952. È, semplicemente detto, che le Chiese agiscano insieme in ogni cosa, tranne che in quelle materie in cui profonde differenze le costringono ad agire separatamente. (Enchiridion Oecumenicum 2005, 847) Nella Carta ecumenica del quarto numero, che parla di azione comune, riteniamo che proprio questo principio sia alla base. »Numerose cristiane e cristiani di Chiese differenti vivono ed opera- no insieme, come amici, vicini, sul lavoro e nell’ambito della propria fami- glia.« (n. 4) Oltre a questa azione comune, lo stesso documento sottolinea l'importanza dei matrimoni interreligiosi, per aiutare i coniugi a vivere 9 Qui viene subito in mente un successivo documento ecumenico estremamente importante Dal conflitto alla comunione, in cui se ne parla in modo molto più dettagliato. Ci riferiamo ai seguenti lavori: Macut 2017b; 2017c. 10 Qui non possiamo non citare il gesto di papa Giovanni Paolo II. quando il 12 marzo 2000 chiese perdono per tutti i peccati che la Chiesa cattolica aveva commesso contro altri cristiani nel corso della storia, ma non solo contro di loro (Ioannes Paulus II. 2000, 621–624). 105 Unity and Dialogue 77 (2022) 1: 99–108 CARTA ECUMENICA (CHARTA OECUMENICA): ORIGINE E PRINCIPALI TEMI TEOLOGICI l'ecumenismo nella loro vita quotidiana (n. 4). Vale a dire, in tali matri- moni si esprime tutto il peso della disunione cristiana e i pastori di tutte le Chiese sono chiamati a prestare particolare attenzione e ad offrire loro un particolare aiuto spirituale, affinché la disunità delle Chiese non li porti a non convivere più e le divisioni di Le chiese causano e la disgregazione di tali famiglie. L'ecumenismo spirituale, che include preghiere comuni o reciproche, è una parte importante del cammino ecumenico. Anche la Carta ecume- nica lo riconosce come tale. È estremamente importante per l'ecumeni- smo – vivendo di esso – che i cristiani ascoltino già insieme la parola di Dio e permettano allo Spirito Santo di operare in noi. Per questo ci sono aspira- zioni tra i cristiani anche oggi, prosegue lo stesso documento, »attraverso preghiere e celebrazioni, tesi ad approfondire la comunione spirituale tra le Chiese, e a pregare per l’unità visibile della Chiesa di Cristo« (n. 5). La Carta ecumenica sottolinea in modo speciale l'assenza della comunio- ne eucaristica come segno doloroso di divisione tra molti cristiani (n. 5). Il successivo tema teologico importante è il raggiungimento dell'unità nella fede. »Senza unità nella fede non esiste piena comunione ecclesiale« e in questo contesto ecumenico. »Non c’è alcuna alternativa al dialogo.« (n. 6) Questa unità di fede di cui si parla nella Carta ecumenica dovrebbe essere raggiunta per consenso. 11 Questo non è che il consenso dovrebbe essere raggiunto ad ogni costo – questo sarebbe falso ecumenismo – ma un sano consenso che includa tutte le componenti essenziali e permetta a diversi partner ecumenici di trovare o riconoscere in queste formulazioni ciò che effettivamente credono in un'importante questione teologica. 12 Nella terza parte della Carta ecumenica, l'enfasi è spostata dal discorso puramente teologico e ora si parla più di responsabilità per il continente 11 Un esempio di consenso ecumenico è la dichiarazione di giustificazione tra cattolici e luterani (Maffesi 2000, 7–11). 12 Come possibile esempio di comprensione del consenso su alcune importanti questioni teologiche, citiamo le seguenti parole: »Le singole formulazioni di questa base sono state a lungo dibattute, in particolare la confessione di Gesù Cristo come Dio in cui si parla al tempo stesso del significato della sua umanità. Questa base, tuttavia, non è intesa come una credenza o un dogma autorevole, ma come un consenso cristologico fondamentale, che ciascuna Chiesa interpreterà secondo la pro- pria base confessionale.« (Frieling 2009, 64) 106 Edinost in dialog 77 (2022) 1: 99–108 IVAN MACUT europeo. Sottolinea che le Chiese sono impegnate nell'opera e nella pro- mozione dell'unificazione del continente europeo, e la diversità delle tradizioni regionali, nazionali, culturali e religiose è vista come un tesoro d'Europa. Le Chiese dovrebbero essere quelle che riconciliano i popoli e le culture. In questo contesto, è importante sottolineare che la riconcilia- zione significa promuovere la giustizia sociale e che i migranti, i rifugiati ei richiedenti asilo dovrebbero essere trattati in modo degno di un essere umano. 13 Si parla infine di un impegno comune per le condizioni di vita adeguate di tutte le creature, basato sulla fede in Dio, Creatore di tutta la creazione, e si raccomanda che nelle Chiese europee sia introdotta una giornata ecumenica di preghiera per la protezione delle creature. (n. 7–9) Alla fine della Carta ecumenica è stata sottolineata l'importanza del dia- logo e dell'approfondimento della comunione con gli ebrei e del rifiuto di ogni forma di antisemitismo e di antigiudaismo nella Chiesa e nella società (n. 10). Naturalmente si è parlato anche dell'Islam, con il quale è necessario continuare a coltivare buoni rapporti e intensificarli ancora di più (n. 11). Anche altre religioni e visioni del mondo non sono estranee all'Europa moderna e nell'incontrarle vogliono chiarire e dare risposte a tutte le domande che ne derivano. Naturalmente è riconosciuta la libertà di religione e di coscienza di ogni persona e comunità, così come la libertà di praticare liberamente la religione o la visione del mondo (n. 12). In conclusione, possiamo dire che la Carta ecumenica ha coperto un'am- pia gamma di importanti temi teologici, ma anche temi che non sono te- ologici a prima vista, ma sono profondamente intrisi di teologia in modo che le risposte dei cristiani alle varie questioni sociali e ambientali siano basate sulla fede in Dio Creatore. Della stessa dignità di tutte le persone – cristiani, membri di altre religioni, agnostici, atei – il cristianesimo parla giustamente perché tutte le persone sono creature di Dio e per nascita e per il dono della vita che viene da Dio per tutti siamo tutti fratelli e sorelle nello stesso Dio. Inoltre, l'intera creazione merita il nostro rispetto e che la trattiamo con cura, perché tutto è stato creato da Dio. 13 Qui non possiamo non segnalare i forti appelli che giungono quasi quotidianamente da papa Francesco, di cui parleremo più approfonditamente nel prossimo capitolo di questo scritto. 107 Unity and Dialogue 77 (2022) 1: 99–108 CARTA ECUMENICA (CHARTA OECUMENICA): ORIGINE E PRINCIPALI TEMI TEOLOGICI Conclusione La Carta ecumenica del 2001 è un documento importante per il lavoro delle Chiese cristiane in Europa. Se prendiamo in considerazione gli ultimi vent'anni dalla firma della Carta, possiamo tranquillamente concludere che l'Europa e la società europea sono cambiate notevolmente in alcuni segmenti. Il mondo europeo moderno in cui viviamo oggi sta pensando intensamente alla migrazione e al cambiamento climatico. La distruzione sistematica del clima e della natura si riflette in tutto il mondo. Non si può più osservare la natura indipendentemente dalla società e dalla cultura. Oggi è tutto connesso. I cristiani sono tutti chiamati insieme oggi per lavorare su tutti i temi delineati nella Carta ecumenica del 2001. Sebbene la Carta ecumenica non sia un documento dottrinale o vinco- lante per le Chiese che l'hanno firmata come già affermato sopra, i temi che tratta e tocca sono più che vitali per le Chiese cristiane in Europa e nel mondo e quindi ci obbligano a pensare e, soprattutto, urgente e at- tiva azione concreta. Papa Francesco e altri documenti ecumenici cattolici pubblicati negli ultimi vent'anni testimoniano che questi temi non sono il passato, ma il presente, e molto probabilmente il futuro, di cui si oc- cuperanno le Chiese in Europa. L'ecumenismo non ha alternative, se ne è parlato molte volte. È l’azione comune di tutti i cristiani che può aiutare a migliorare le cose. Gli appelli della Carta ecumenica sono oggi più forti di quanto non fossero vent'anni fa quando fu firmata, e le Chiese in Europa a cui erano rivolti questi appelli non devono far loro orecchie da mercante. 108 Edinost in dialog 77 (2022) 1: 99–108 IVAN MACUT Riferimenti bibliografici Documenti ecclesiali Carta ecumenica. 2001. Il Regno: documenti 9: 315–318. Francesco. 2018a. Ad Curiam Romanam dum omnia Natalicia significatur. Acta Apostolica Sedis 110: 64–74. – – –. 2018b. Oeeursus Oecumenicus in Aula v.d. Visser's Hooft Instituti Oecumenici genevae. Acta Apostolicae Sedis 110: 998–1003. Ioannes Paulus II. 2000. In basilica Sancti Petri habita. Acta Apostolicae Sedis 92/1: 622–624. Altri riferimenti bibliografici Beek, Huibert. 2006. A Handbook of Churches and Councils: Profiles of Ecumenical Relationships. Geneva: ECC. Budiselić, Ervin, e Dalibor Kraljik. 2021. »Liturgija« slobodnih crkava? Edinost in dialog 76/2: 131–157. Https://www.doi. org/10.34291/Edinost/76/02/Budiselic. Enchiridion Oecumenicum. 2005. Vol. 6. Fede e costituzione: Conferenze mondiali 1927–1993. A cura di Stefano Rosso e Emilia Turco. Bologna: Edizioni Dehoniane. Frieling, Reinhard. 2009. Put ekumenske misli: Uvod u ekumenologiju. Zagreb: Teološki fakultet Zagreb. Ionita, Viorel. 2003. La genesi della Charta Oecumenica. In: Charta Oecumenica: Un testo, un processo, un sogno delle Chiese in Europa, 42–53. Torino: Claudiana; Elledici. Japundžić, Antun. 2017. Ekumenizam i ekolo- gija. Diacovensia 25/1: 5–7. Koch, Kurt. 2011. Sviluppi ecumenici e nuove sfide. Studi ecumenici 29: 181–206. Lingua, Graziano. 1998. Riconciliazione: Dono di Dio, sorgente di vita nuova. Verucchio: Pazzini Editore. Maffesi, Angelo. 2000. Dossier sulla giustifica- zione: La dichiarazione congiunta cat- tolico-luterana, commento e dibattito teologico. Bresica: Queriniana. Macut, Ivan. 2013. Ekumenska povelja (Charta Oecumenica). Služba Božja 53/2: 134–155. – – –. 2017a. Suvremeni ekumenski pokret – Svjetske konferencije (1910 – 2013): Pokret za život i djelovanje – Pokret za vjeru i ustrojstvo Crkve – Ekumensko vijeće crkava. Zagreb: Glas koncila. – – –. 2017b. Od sukoba do zajedništva: Četiri teološke teme dokumenta Luteransko-katoličke komisije o jedin- stvu i zajedničkoj komemoraciji refor- macije u 2017. godini. Crkva u svijetu 52/4: 612–631. – – –. 2017c. Važni koraci na ekumenskom putu u Katoličkoj Crkvi s kratkim osvr- tom na katoličko-luteranski dijalog. Diacovensia 25/3: 475–490. Zečević, Jure. 2002. Ekumenska povelja za rast suradnje među crkvama u Europi – Charta oecumenica – Značaj europske ekumenske povelje. Zagreb: Kršćanska sadašnjost.