ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vili. — No. 392 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 ■ tei. 128 S ÄKIGA* SETTIMANA POLITICA INTERNA ED ESTERA JUGOSLA VA CONCLUSE FELICEMENTE A ROMA le trattative commerciali ilalo-ìiiooslave MONDO I Ni FER Importanti progetti Legge approvati dai Consiglio Esecutivo*; Federate A Roma, le trattative commerciali italo-jugoslave hanno avuto il loro felice esito. Si tratta di una serie di accordi e di convenzioni ohe eliminano dall’ordine del giorno altrettante questioni in pendenza tra i due paesi e pongono la loro collahora-zionp rad un pivello più iele^a)to. L’acoordo commerciale ,prevede un volume di scambi di 60 miliardi di lire. Le principali voci dell’esportazione italiana sono ' macchine ed impiantì, semilavorati e generi di largo consumo. L’esportazione jugoslava sarà invece rappresentata dal legname .minerali, bestiame e macellati. Oltre all’accordo commerciale, è stoto stipulato un accordo aggiuntivo sulle relazioni commerciali nelle zone confinarie di Trieste e di Gorizia con uno scambio reciproco di merci per un valore complessivo di 4 miliardi di lire nella zona di Trieste e di due miliardi nella zona di Gorizia. Tale accordo è accompagnato anche da quello sul traffico commerciale nelle due predette zone. Oltre a qutesiii documenti, è stata completata la convenzione sul commercio e la navigazione, raccordo sui pagamenti, stille comunicazioni aeree ohe in un’aggiunta prevede l’apertura delle linee Roma— Belgrado e Milano—(Belgrado e quello sul traffico stradale. Gli atti saranno fumati a Roma giovedì dal membro del Consiglio esecutivo federale, Osman Karabegovió, che domani parte alla volta di Roma e dal Ministro per il commencdo estero italiano on. Mario Martinelli. E’ da rilevare, fra l’altro, che la visito di Karabegovió rappresenta il primo viaggio ufficiale di una personalità governativa jugoslava alla vicina repubblica. Fra l’Italia e la Jugoslavia restono per ora aperte le questioni del traffico di confine, tutt’ora in discussione a Udine, quella della pesca, pér là quale prossimamente fa iniziefannq. le Trattative, quella dèr gli scambi culturali é quella deh porto di Trieste. E inoomprensibile la lentezza con cui di Governo italiano tratta quest'rdtdma questione alla quale dovrebbe il maggior- mente interessato, a differenza , della Jugoslavia intenta a potenziare. Fiume e dell’Austria ohe si serve indifferentemente del porto di maggior convenienza. A rimetterci sono solo i triestini. Intanto a Belgrado in una seduta del Consiglio Esecutivo Federale si e proceduto alla nomina 'della commissione federale per l’energia nucleare alla cui presidenza si trova il vieenpresidente del Consiglio esecutivo federale, Aleksander Ranković. Vicepresidenti della commissione sono stati nominati Svetozar Vukma-novió e Taccademico e scienziato nucleare, Pavle Savič. Nella stessa seduta del Consiglio sono stoti approvati alcuni progetti di Legge, fra i quali quello sull’Armata Jugoslava che viene a sostituire tre anacronistiche leggi in materia. Importante, specie per il nostro territorio, sono Taiggiunte .alia Legge sulla proprietà fondiaria terriera, e alla Legge sul commercio fondiario, in base alle quali i cittadini che richiedono la cancellazione dalla cittadinanza, sono in obbligo di offrire l’evenituiale vendita dei propri terreni in primo luogo alle autorità locali e qualora queste se ne disinteressino ad altri enti e privati. In base a queste aggiunte, le proprietà agricole abbandonate per qualsiasi motivo dai loro proprietari possono essere affittate d’autorità per un periodo da uno a tre anni ad enti agricoli o a singoli agricoltori senz’alcun obbligo verso il proprietario di questi terreni. Qualora il proprietario non riprenda entro determinato periodo di tempo la coltivazione dei propri terreni, la terra ‘ può essere data nuovamerfte in affitto a terzi. E’ questa un’aggiunta che non appare per la prima volta nella legislazióne europea e che ■tende sostanzialmente ad evitare che terreni agriooli rimangano abbandonati ed incolti. Il Consiglio federale ha poi approvato anche un’aggiunta alla Legge sulla procedura civile, tendente a snellire il trattamento, di vertenze civili dinanzi ai competenti tribunali. In base a tale aggiunta, le vertenze civili non superanti il valore di 50 mila dinari non verranno più discusse dalla giuria ma da un giudice imi-co. A prescindere di questa .aggiunto;, Incompleta ma indispensabile, continueranno i lavori per la preparazione di 'tutto il Codice di procedura civile. Sì è conclusa inoltre domenica la visita alla Jugoslavia idi due ministri del Governo egiziaip: Hasan Ibrahim e Hasan Marij. Il comunicato ufficiale, diramato al termine, delle conversazioni, parla della cordialità delle stesse, miranti al fine di potenziare la collaborazione economica tra i due paesi. E’ stato constatato che esistono le possibilità per aumentare gli scambi commerciali tra i due paesi come anche per una più vasta w collaborazione negli altri campi. Sono state particolarmente esaminate le possibilità per una collaborazione tecnica tra la Repubblica egiziana e la Jugoslavia, possibilità ohe saranno oggetto di ulteriori colloqui tra i rappresentanti dei due paesi. Durante la loro visita in Jugoslavia, le personalità egiziana hanno visitato una serie di impianti industriali e navali in tutti d più importanti centri del .paese. Critica a Gromiko Per la terza volta il delegato sovietico al Sottocomitaitó per il disarmo deld’ONU.-in sessione a Londra, è stato aspramente criticato per aver violato il segreto della oonversazioni che si svolgono al Sottooomitato, concedendo una intervista aU’ageinzia sovietica Tass. inoltre le sue dichiarazioni alla predetta agenzia sono state definite non solo tendenziose, ma del tutto inesatte. Nel comunicato, emanato a proposito, si afferma che la Gran Bretagna persegue una politica basata sul piano di disarmo .anglo-francese pubblicato lo scorso anno., che prevede la completa distruzione di tutte le arimi termo-nucleari e di distruzioni in massa e l’uso delle stesse a scopi pacifici, la proibizione della produzione delle armi termo-nucleari come anche una radicale riduzione degli armamenti classici, IL PESANTE FARDELLO nel suo viaggio in Mentre l’onorevole Scelba, accompagnato dal ministro degli esteri Martino, sta svolgendo la sua missione politica negli Stoti Uniti, discutendo problemi di politica internazinale e sottoponendo ai dirigenti americani le necessità economiche della situazione interna italiana, in Italia vanno maturando i numerosi problemi politici e .governativi che egli dovrà affrontare al suo ritorno con l’urgenza di cambiali in scadenza. E’ innegabile che-il primo mini- Già da parecchio tempo sulla stampa e, in ‘genere, nelle discussioni pubbliche e private "si 'pada molto "delia criminalità economica. Questo fenomeno che in se potrebbe sembrare di ordinaria amministrazione, o di competenza degli organ, preposti alla tutela dei benj pubblici, sta assumendo, pertanto, proporzioni preoccupanti. Se parecchi Biliardi che, in definitiva, n’è trattato la settimana scorsa vengono a influire sul tenore di che non ci è lecito ritenerli più consolanti. Visto un tanto, viene spontanea la considerazione che altrove la situazione non sia affatto migliore, per cui non ci vuol molta fantasia a calcolare a un dipresso l’entità dei danni neil’ambito di tutto il paese. Sj tratta in ogni caso di ancne ana consultazione annuale dei Pubblici accusatori repubblica-n j a loro sostituti a Belgrado. Anche questo sta a dimostrare che il fenomeno sta sorpassando i limiti della normalità a assume le proporzioni di un vero e proprio problema sociale. I danni provocati io scorso anno nelle aziende ' economiche dàlie molteplici forme ' di criminalità vita della popolazione, Ma non giova fare soltanto considerazioni. Per eliminare questo pericoloso fenomeno ci vuol ben altro che non la sola azione repressiva degli organi della pubblica sicurezza e della magistratura o una discussione accademica sulle cause e gli effetti. Più di ogni altro possono fare i lavoratori stessi delle aziende economiche e, in particolare le filiali sindacali e i sono, in verità, molto rilevanti. 'Consigli degli operai coti un con Tali d». nrovoeare una comnrensi- ... I r, Tali da provocare una comprensi bile indignazione (iella opinione pubblica dei paese, tanto più che sj sa cóme essi siano dovuti alle malefatte di una ristretta categoria di persone (direttori, direttàri commerciali, capiufficio dell’am- trollo più stretto e efficace sull’amministrazione delle proprie aziende. E più ancora può fare la nostra opinione pubblica, perchè, in fondo, a pagare lo scotto siamo un pò tutti. Lungi dal voler esagerare possi- ministrazione, ecc. ) che approfit- amo ritenere qhe questo problema, landò spesso delle posizioni meglio perchè appunto di problema vero retribuite da essi tenute nelle orga- e proprio si tratta, presenti poi, pizzazioni economiche, cercano, con oltre ai lato dannoso nell’economia la frode o altrò, il lucro personale, Quasi insignificante è, infatti, ii numero dej casi di criminalità (si tratta sempre dj valori modestissimi!) da imputarsi alle categorie inferiori. La criminalità neU’economia si e al riflesso immediato sul tenore di vita della popolazione, un significato di carattere politico. L’ampiezza del fenomeno e la sua intensità ej porta a una considerazione determinante per una diagnosi veramente obiettiva. Il relativamente rapido sviluppo delia manifesta in varie forme: dalla criminalità economica avvalla il frode nell’amministrazione e dal- sospetto che il pernico di classe ab-fa corruzione allo speco dpi beni bìa periato il perno della sua atti-e all’arricchimento a spalle della vjjà nel delicato settore dell’eco-collettività, specialmente nelle or- nonna, dove gl, elementi e rap- ganizzazioni commerciali, In ogni caso chi ci va di mezzo è non solo Il collettivo di lavoro, ma i produttori e consumatori tutti. Per portj socialisti hanno le più ampie prospettive, allo scopo di arrestarne lo sviluppo con il creare aimcoita oltre a quelle già ore esemplificare diremo che i casj di biettivamente esistenti, Mentre in-óriminalità economica scoperti nei fatti ia statistica dei crimini politi-1954 (ma quanti sarano quelli non cì mdica una rapida diminuzione, scoperti?) nei distretti di Pola, Pa- queiia dei crimini economici è, in-renzo, Pisino, Pinguente e _ Alboiia vece, in rapido aumento, Ecco per- raggiùngono il considerevole vaio- chè la lotta a fondo contro la eri-— j: 11c ’’’ vp'1 ,1,s" minalità economica è dovere di tutti coloro cui sta à cuore i’edifl- re di 116 milioni di din. Nel distretto di Buie la criminalità economica è in costante, seppur lieve, aumento. 1 casi trattati dagli cr- eazione del socialismo e ohe a questo fine danno le loro migliori e- gani giudiziari nei 1951 erano, in- nergie; in primo luogo dei lavoratati!, 70 per salire nel 1952 a 93, io«- Vigilare attentamente e com-nel 1953 a 123 e nel 1954 a 194! battere la criminalità economica è Per il momento non possediamo flati controllatj sul distretto di Capodistria, dei quali però tratteremo a parte più ampiamente, ma dunque, compito di tutti gli onesti ed è indubbio che questi son0 la maggioranza assoluta nella nostra società. stro italiano — il quale passa per uomo di centro sinistra, — dal suo viaggio in America si ripromette successi ■ di prestigio personale che gli dovrebbero consentire di affrontare la scadenze da posizioni più solide di quelle delle quali disponeva al momento della sua, partenza. E!, però altrettanto innegàbile che gli esponenti delle forze di centro sinistra — 'dalla sinistra democristiana ai repubblicani ed ai socialdemocratici — temono, come avvenne nel 1947 con il viaggio di De Casperi a Washington, che il primo ministro ritorni si edagli USA rafforzato personalmente, ma con direttrici di politica interna spostate verso destra nel tentativo di risolvere in questa direzione la cosidettia «chiarificazione» fra le forze politiche governative. La destra economica italiana — portavoce deeli interessi della .grande borghesia industrialo, agraria e finanziaria — gode di troppe alleanze economiche negli Stati Uniti per non ripromettersi di lui!idre su Sceiba per quella via. Inoltre la destra politica, monarchica e missina,, fattasi improvvisamente « atlantica'», gode anch’essa di un non trascurabile appoggio negli ambienti maccaiartisti di Washington per non tentare la stessa manovra. E, forse, non separatamente. Non a caso, importanti quotidiani statunitensi, in eeìjasione ..degli attacchi dei missini contro la libreria Rinascita a Roma, scrissero: che «l’Italia ed il mondo avevano bisogno di quei baldi giovani» (New York Times). Qi fronte a tali pericolose prospettive, non meraviglia perciò che, proprio nel momento del viaggio di Scelba in America, i repubblicani e la sinistra demooristìaina risollevino i problemi sociali, avvertendo che se essi non. verranno risolti, qualsiasi «chiarificazione» destrorsa significherebbe, a breve o a. lunga scadenza, un ritorno a metodi e concezioni fasciste che, esiziali per il popolo italiano, sarebbero pericolóse anche per 1 a pace internazionale. Poiché non basta indicare i pericoli di. una chiarificazione a destra, ma occorre presentare alternative per una maggioranza governativa stabile ed attiva, la sinistra democristiana ripropone un programma di governo aperto alla soluzione dei più urgenti problemi sperali in modo da poter contare suM’àppoggio, o almeno, spila non opposizione, dei socialisti di Nenni. Se . iVipizigtivà della, sinistra democristiana trovasse eco nel prossimo congresso del Partito socialista, le velleità destrorse, a Roma come, a Washington rileverebbero un fiero colpo. Qi questa possibilità si è resa conto anche la direzione del partito socialdemocratico italiana la quale — malgrado ja riluttanza di Sa rugat ad un passo del genere ha lanciato I’invito ufficiale al partito di 'Nenni perchè «entri nel gioco democratico», si sganci dal P. C. I. e dia la propria adesione ad una formaziotne )gov|eimaltrvia idi dento sinistra. A questo punto Tattenzione degli ambienti politici italiani Si concentra a Torino dove avrà luogo il congresso del partito scialiSta che, da alcuni parlamentari di centro sinistra, viene considerata la prima scadenza delle istanze sociali lasciate insolute dalla politica immobilistica del governo Scelba. Se le decisioni del congresso socialista fossero nel senso di una maggiore manovrabilità politica la seconda scadenza DI SCELBA America (Telezione del presidente della repubblica italiana che. avrà luogo nella prima qiumdicina di aprile) potrebbe segnare la caduta delTattuale governo, goelba.. In tal caso si potrebbe avere una fmnmziime più aperta ai' problemi sociali, quali quelli rappresentati dalla terza scadenza aperta nella politica interna italiana, ossia la questione dei patti agrari che il governo quadripartito, incapace’ a risolverla, si è .accontentato ‘di rinviare. Sarebbe però semplicistico attendersi che la «chiari-ficaziioné» a destra ed a sinistra dipenda esclusivamente dial partito di Nenni anche se in essa i socialisti possono avere una parte di' primo piano. TI leader socialista ha dinanzi "a sè l’esperienza negativa del ministeridi Sarugat per appoggiare ima 'formazione governativa 4#» la.quale potrebbe divenire prigioniero sepza ricavarne (Multati sociali e politici appievizaMi. D’altronde la classe" dirigente italiana si è «mai dimostrata di vedute troppo limitate per comprendere lè necessità storioe-saciali che urgono nella vita della vicina repubblica, Rasta pensare a dove finirono i miliardi di dollari del piano Marshall e avere presente l’in-sabbiament'Q della riforma agraria e dei patti agrari. Nulla autorizza a credere' che possa divenire veggente al'l’improvVis'O. Meno che meno Scèiba; «reteur d’AmeriqitÄ, Pdrierà suggestióni destrorse, tanto .care Alla borghesia italiana. Nel qual caso nè il congresso torinese del P. S. I. nè le «chiarifioazioni» governative risolveranno una situazione interna sulla quale 'graverà sempre più l’incognito non l’alternativa — di ,un ritorno ai circoli viziosi e pericolosi del passato. Abbiano o riti etichette del passato, La situazione nel Medio Oriente continua ad essere tutta improntata dalTapparizione in quel settore di ■una nuova alleanza militare, quella turco-irachena, strettamente oollega-ita con il blocco delle potenze occidentali. Si sono tési i rapporti fra Siria e Turchia mentre Egitto, Arabia Saudita e la stessa 'Siria si sono uniti in una nuova alleanza araba. L’Irak, principale responsabile dell’attuale scissione del mondo arabo, cerca ora di far opera di mediazione fra Turchia da una parte e gli altri paesi arabi dall’alitra. La situazione è quindi in continua evoluzione e non è escluso che si giunga in uno stesso settore alla coesistenza di due sistemi difensivi: quello 'turoci-ira-eheno sotto l’egida occidentale e uno prettamente arabo a tendenze esclusivamente outrald. I due sistemi riflettono comunque due concezioni del tutto contrastanti; la prima, quella dell’Egitto e degli altri paesi della Lega Araba, parte dal presupposto che la situazione intemazionale oggi non è tale da imporre con urgenza al mondo arabo di associarsi militarmente ad una grande potenza o ad un blocco militare. li mondo arabo può costituire da solo un proprio sistema difensivo. L’istituzione del comando militare unico delle forze armate idi Egitto, Siria e Arabia Saudita ne è T evidente esempio; Tafaa tende invece a favorire i piani delle grandi potenze occidentali per la realizzazione 'di !un comando unico per il Medio Oriente in modo da eliminare quel fronte neutralisitioo arabo, che in centi circoli di Washington e di Londra si continua a considerare una grave lacuna nel sistema difensivo occidentale. La dichiarazione comune di Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Turchia deH’attobre 1951 sul progetto di un sistema difensivo per il Medio Oriente rimase una semplice dichiarazione appunto per raccattila resistenza o, meglio, per l’assoluto disinteresse qi quelli che avrebbero dovuto essere i principiali interessati e cioè i paesi arabi. Questa volta la diplomazia occidentale è passata a metodi più raffinati; al metodo cioè del cavallo di Troia. Prima patto turco-pachistano, poi patto turco-iracheno. E ohe si traiti di manovre della politica dei blocchi sulla quale anacronisticamente si continua ad insistere in certi ambienti di Washington, lo dimostra anche una recente dichiarazione delTambasciato-re statunitense a Damasco, il quale, cercando di distogliere la Siria dalla nuova alleanza con l’Egitto e l’Arabia Saudita, laffexmò che gli Sfati Uniti non sono, affatto 'disposti a inviare aiuti ad una nuova organizzazione creata al di fuori del patto turcorfraclreno. II fatto è ohe, per quanti sforzi facciano gli occidentali, i loro richiami al pericolo di una ipotetica aggressione, ora, quando rispetto agli anni precedenti, si sono osservati vari sintomi di allentamento, non trovano nell’opinione pubblica araba la rispondenza desiderata. Il problema 'della regolazione dei rapporti con lo sitato di Israele, e soprattutto, la inderogabile necessità di consolidare la propria indipendenza lottando con i mezzi più efficaci conto la notevole arretratezza economica e per Televamento del tenore di vita delle proprie popolazioni, preoccupano la maggioranza, dei paesi arabi, molto fU più deli’adesi'one .ad una alleanza militare occidentale. I paesi arabi da troppo poco, tempo sono assurti a stati indipendenti dopo aver spezzato le catene del colonialismo per poter accettare nuove forine, seppur larvate, di sottomissione; poiché -«amai è chiaro a tutti oggi nel mondò, che la politica idei blocchi,, oltre che una .gravissima minaccia alla pace, rappresenta anche una forma di egemonia politica ed economica del paese più forte su- PER DELLA «Da qualche settimana i giornali nazifùscisti hanno cominciato a celebrare a modo loro il decennale della Resistènza. Ogni giqmo le loro colonne rovesciano insulti, insinuazioni, ricatti, rievocazioni nostalgiche ed aperte apologie di reato con un crescendo di spudoratézza che, come essi stèssi hanno annunciato, raggiungerà » ri10 culmine soltanto, il 25 aprile, in coincidenza con le manifestazioni ufficiali organizzate per fa ricorrenza, Eccone, per intanto, una breve antologia, scelta tra i titoli, gli articoli e le adesioni apparsi negli ultimi numeri de «Il Secolo». «La ìcelebrazione delle giornate dell’odio, è un indulto a Cristo ed un attentato contro l avvenire della Nazione». , «Il popolò vieti che sia celebrato il massacro e sia vilipesa la Patria». «Voler, ricordare in forma solenne e festante il decennale della più tragica pagina della nostra storia è semplicemente . ■.» «Lo strato di cadàveri sul quale è stata edificata questa nostra Repubblica verrà a forino accuratamente diviso in due parti: da una parte gli eroi, dall’altra i criminali...« «Partigiani: disertori, imboscati, gente che ha vissuto sempre nell’ombra, che ha avuto il coraggio di ammazzare Mussolini e che di Mussolini non era nemmeno degna di leccargli le scarpe ...» brazione della Resistenza. Ma neppure niente mano tesa, se non chiederanno perdono. ■.» «I nostalgici dell’odio e delle stragi vogliono impedire la pacificazione nazionale...» «Fasti della liberazione partigiano: Trucidati senza pietà. Evirati ed orbati nell’Abissinia emiliana. Massacri in massa nelle giornate radiose. La barbarie rossa non risparmiò neppure i bambini innocenti sui quali si accanì...» «Le bandiere distribuite per celebrare l’odio non verranno mai innalzate dagli italiani veri ■..», «E’ dovere degli Italiani cancellare questa brutta e disonorevole pagina che disonora la nostra storia millenaria scritta da eroi della spada, della penna, dell’arte, della musica e della poesia ...». «Elevo una preghiera al Santo Taumaturgo di Polo (San Francesco) affinchè intervenga con la Sua carità facendo scomparire l’idea di tale Celebrazione della Resistenza ...». «La Celebrazione è un insulto ai soldati italiani... Anche all’Estero il prestigio del nostro Paese non ci guadagnerà... il 25 aprile rappresenta, oltreiutto, il crollo di ogni valore morale della nazione di fronte agli stranieri . .. Infame tregenda ... MARTEDÌ’, 29 MARZO 1955 Presa« 1» din — 20 lire ABBONAMENTI: Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c. p. ARABO TO 7 GIORNI gli altri paesi che al blocoo di questo appartengono.. Giunge quindi per i paesi arabi più che opportuna la conferenza afro-,asiatica, convocata per il 18 aprile prossimo in Indonesia. E’ quella infatti la sede più indicata per risolvere in uno spirito di solidale collaborazione recìproca i gravi e numerosi problemi che travagliano il mondo degli ex popoli coloniali assurti all’indipendenza. E le parole del premier indiano Nehru al Cairo: «Dobbiamo pensare non alla guerra, ma ai preparativi per la pace» trovano neh’opinione pubblica araba un’eoo molto più favorevole degli appelli ad alleanze di dubbio carattere difensivo. — RINCONTRALO i Quattro grandi,? L’idea di un incontro al massimo livello fra i rappresentanti .delle grandi potenze sta ritornando nuovamente nei primi piani della scena politica mondiale. A dare il via ad progetto è stato il senatore americano Walter George, presidente della commissione esteri al senato, che, in una conferenza stampa, ha rilevato la necessità di un incontro fra i quattro grandi. Ha fatto seguito .mercoledì lo stesso presidente degli Sitati Uniti, Eisenhower che però ha posto delle condizioni, pur recedendo dalla sua precedente impostazione, secondo la quale ,prima di una conferenza tra i quattro grandi, i russi avrebbero dovuto fornire delle prove di buona volontà per quanto riguarda il Trattato austriaco e il problema tedesco. Eisenhower ha dichiara;:) che tale sua impostazione aveva un valore solo indicativo. ..Nasce il sospetto che una simile dichiarazione sia dovuta ai fatto che prove di buona volontà nei confronti del trattato con TAustria i russi le stanno effettivamente dando. Per quanto riguarda invece la conferenza stessa, Eisenhower è del parere che la stessa dovrebbe essere preceduta .da un incontro al disotto del, livello dei Capi di Governo, per dadre maggiore solennità a quello al massimo lavello, e durante il quale pnÈreìbbeiro essere fatte delle concessioni. Il Presidente americano è contrario alTampliamento della base della conferenza, particolarmente alla partecipazione della Cina di Mao e al suo svolgimento prima della ratifica degli accordi dì Parigi. In alcuni ambienti delFONU si ritiene che rincontro preliminare .dei ministri degli esteri potrebbe avenire sotto gli auspici delle Nazioni Unite. A maggiore oonferma del progettato incontro, è venuta la dichiarazione del Premier sovietico, Bulganin nella quale si afferma che «di Governo sovietico, come ha già fatto in precedenza, guarda positivamente all’idea di una conferenza delle .grandi potenze, oome.è sitata espressa dai Presidente Eisenhower, se una itale conferenza può contribuire a diminuire la tensione internazionale.» Pur essendo tale dichiarazione generica; il fatto sussiste eid è interessante niòitaire oome i russi hanno superato lo scòglio delle loro precedenti afférmazioni, secondo le quali ogni incontro sarebbe stato impossibile dopo la ratifica della UEO. Ora, affermano, rincontro sii può fare solò non ponendo all’ordine del giorno questioni che riguardano l’UEO, stessa. DELEGAZIONE ROMENA IN JUGOSLAVIA ; 7(I|J In Jugoslavia si trova inoltre la delegazione commerciale romena, giunta a Belgrado per la firma dell’acoor-ro commerciale tra la Romania e la Jugoslavia. Fra gli altri centri la delegazione ha visitato Fiume, IL DECENNALE RESISTENZA ITALIANA 1 - a «Hanno rovinato l’Italia, hanno as- s • Festa della sconfitta... Celebrazio-sassinato i nostri figli. Le loro mania Ine dell’odio ...» sono lorde di sangue. Niente cele- . 1 Le posizioni, insomma, si sono ro- fvesciate. I massacratori delle brigate nere, le spie, i traditori, i paraninfi dei tedeschi, i responsabili della disfatta, gli aguzzini delle S. S. si presentano come vittime e chiedono? il risarcimento dei danni. I nazifascisti si fanno giudici e gli antifascisti vengono posti sul banco degli accusati. Dieci aftni fa cfuesta gente era in ginocchio, faceva carte false per sfuggire la galera, ed i plotoni di esecuzione; oggi detta le condizioni della «pacificazione» nei termini che si sono visti, magari tutelata dalla immunità parlamentare. Non v’è da stupirsene. ' I fascisti possono denigrare tu Resistenza perchè troppi antifascisti non hanno il coraggio di difenderla. Per molti democratici il ricordo di quelle vicende è un ricordo scottante cui tornano con imbarazzo e vergogna.» (Da «il Mondo» del 29 corr.). Questa la forma mentis con • cui certi ambienti «benpensanti» si apprestano a celebrare degnamente nella Repubblica italiana «democratica fino all’assurdo» è «depurata radicalmente dal fascismo.» il orimo decennale della Resistenza, costata al ipopolo italiano parecchie decine _ di migliaia-di olocausti per la sua libertà e di Cui oggi se ne fanno beffa i fascisti vecchi e nuovi. Pace per^I’Austria L’invito rivaltio giovedì scarso dal Governo sovietico al Cancelliere Raab a ireoarsi ,a Mosca par. -negoziare il trattato di pace austriaco ha sollevato, com’era prevad'-b le, congetture senza fine, Neil ; darne comunicazione, il Mir!',stero degli Esteri sovietico ha coisì commentato Pifwäito: «Il Governilo sovietico conosce, trami te dichiarazioni del Cancelliere Raab, il sun atteggiamento positivo nei coinfircfa-ti di un viaggio a Mosca pe;r concludere un trattato di pace. Prendendo in considerazione queste dichiarazioni del CaneeilHiere Raab e considerando desiderabile ristabilire un contatilo personali© fira l’Aii-st:ria e l’Unione Sovietica, fi Governo sovietico gradirà l’arrivo a Mosca del Cancelliere ' Raab nonché di aihri rappresentanti ohe i! Governo 'austriaco potrebbe desiderare d; inviare a tale , scopo». Subito dopo aver ricévuto ja nota del Governò sovietico, i responsabili! detta pottitioa austriaca hanno iniziato cornsultazielhlf sul da farsi. A queste: riunioni, oltre al Cancelliere e ai suoi principali cciT labaratari, partecipano anche gli ambasciatori austriaci a Washington, Parigi e Londra mmeliata mi lite convocati, Intanto nei circol- politici' viennesi si ritiene ©he il Cancelliere Raab accetterà l’invito dìi recarsi a Mosca, avendo sempre dich'arato in passato di essere pronto ad incontrarsi a Mosca con gli uomini di Stato sovietico. Notevole è apparso un editoriale dieKa «Neue Wiem.e,r Tageszeitung», organo del partito popolare austriaco, in cui S: legge eh© aflil’attenzione . dj Mosca man è sfuggito che-gli ammeani, al fine di integrare la linea di ri-ornimento BordeauxlÀ'seEilautem, Sj interessavano ad un collegamento transalpino tra la Germania e Genova attraverso il Tiralo dove hanno concentrate delle truppe. Il motivo della nuova offerta sovietica, secondo il giornale, sarebbe da ri cere ars: nel tentativo di impedire tal© collegamentò tra l’Italia e Ia Germania negoziando col Cancelliere ja .partenza dell© truppe americane dal Titolo. E’ tuttavia possibile che l’invito sovietico, a Raab sia. ispirato a autentico desiderio di distensione, Visto anche il. parere fiavorevcèe delIl’URSS a una conferenza. dei «Grandi». La LEO 'passa--a|fParigi}*j iPer alzata di mano,, il ■ Consiglio della Repubblica ha approvato sabato scorso a Parigi la ratifica dei trattati che j»tim'scotio- '.l’Unione Europea Occidentale,. Torgani-smo sostituito aìlia famosa CED, calata la picco da Mendes-Praince. Benché fi risiiti a io dell,a votazione fosse applauso alla vigilia già scontato, il Premier Edgard Paure ha, dovuto impegnarsi davanti ah Parlamento àd adoperarsi perché possa avvenire nel più- breve tempo passibile un incontro tira i’Occ -dente e 1’Oriente. Particolarmente gradita è suonata agff orecchi dei senatòri l’assicurazione òhe il Governo ma,- permetterà che ],a Germania riprenda, possesso delle acciaierie della Saar. Con Tapprovazìcshe delSenat:) 'francese del protacollo dell’UEO, è ,stata sancita Iià rinascita dei,là nuova Wermacht. La Germania, riarmata, sj affaCqia nuovamente, e non si sa fino a qual punto minacciosa, sulla ribalta politica mém-dìale. Il voto de,l Parlamento francese si porta die-n una grande responsabilità per la pace e la guer-ra. Speriamo bene. Ea marcia su Bruxelles Le rimostranze ideila popolazior he cattolica del Belgio pièr la decisi'one del Governo socialista di Van Acker di laicizzare la scuala, Sono sfociate sabato in unia «imar-ùi-a df protesta» di circa 50 mUa .cattolici, guidati su Bruxelles, dal leader del partito criistiano-sasiàlle,. Theo Léfèvre. Un ecceziornale spiegamento di ' forze, a protezione del Parlamento e dei palazzi governativi, ha fati©, fallire. l.a manti ©stazio cattolica, Ntììn si sono peraltro registrati gra-q iÉicldénti perchè le forze deìTortìine hanno agito con (molto tatto. Sono stati operati circa un miglialo di aifeSti. Secondo ila stampa socialista belga ed estera, TobbieUivo non confessato dei cattolici era quello dii provocare la ca,duta del Governo. Bevan resta nel partito Dopo che la decisione dell’espulsione o meno uai Lui lea- der della sinistra laburista, Bevan era stata demandata al Comitato esecutivo nazionale, quest’ultimo ha nominato una oarrtmissicne con Tincàriteo dj ascoltare il ribelle. Interrogato, Bevan ha dato .sufficienti garantite Biroa ài suo futuro comportamento in seno al Partito; Sentita la relazione della commissione, il Comitato esecutivo del partito, laburista ha deciso domenica con 14 voti favore voli e 13 contrari l.a itoti: espulsione di Bevan. REGOLAMENTI TARIFFARI TROPPA leggerezza CAPODISTRIA, 28 — In alcune assemblee sindacali è infine, nella seduta delle due Camere del C.P.D. di Capodistria è stata rilevata la leggerezza con cui alcune aziende sono incorse nella elaborazione dei regolamenti tariffari. Troppo lungo sarebbe l’elenco di quelle aziende che, nonostante i termini precisi e già una volta dilazionati, non hanno consegnato ancora i rispettivi regolamenti tariffari alla commissione distrettuale. I ritardi, che si protraessero oltre il 1. aprile, potrebbero causare danni non lievj alla nostra economia, per cui è giusta la decisione che demanda all’amministrazione '.''incarico di procedure ai sensi di legge nej confronti dei ritardatari. Più volte, e da più parti, è stato raccomandato alle aziende di rendere partecipi dell’elaborazione del regolamento tariffario tutte le maestranze, poiché si tratta o.Uj di una questione che inciderà notevolmente sulla vita e sui rapporti nell’azienda e, pertanto, gli operai sono nel diritto di essere convocati e ascoltati in merito. Invece, sono rare le aziende in oui il regolamento tariffario è stato oggetto di discussione in tutto il collettivo. Esistono altre, nelle quali non s’è edotto della cosa nemmeno il Consiglio operaio. Al C.P.D. è stato proposto che, indipendentemente dal loro contenuto, s regolamenti tannari che non abbiano avvito l’approvazione del collettivo non vengano approvati. La proposta è da prendersi seriamente in considerazione. Nei regolamenti tariffari presentati esistono, poi, anche problemi non risolti. In primo luogo le sen-s bilj differenze esistenti fra aziende dello stesso tipo e grandezza, particolarmente tra i! personale dirigente. Così il regolamento tariffario dell’Ampelea stabilisce la paga del direttore in 30.000 e quello dell’Arrigonj in 40.000 dinari. Tra la «Riba» e la «Ribič» esiste una differenza di 7.000 dinari per le paghe massime e di 1.000 dinari (8.000 Riba e 9.000 Ribič) per le paghe minime. Esiste poj la tendenza a portare i contabili dalla II. alla I. categoria. Riteniamo però che tale riqualifica, se motiva-vata, dovrebbe essere approvata. m.b. IL PIANO SOCIALE 1955 DEL Pensarci Nello scorso numero del nostro giornale abbiamo dato uno sguardo generale al piano sociale 1955 per il distretto di Capodistria, approvato ieri dall’assemblea di quel C.P.D. Abbiamo detto in proposito che il piano prevede un aumento del 379/o nella produzione industriale, considerato il valore globale del suo prodotto. Vediamo ora come questo presupposto possa trovare pratica realiz-zaziono e quanto vi contribuiranno i singoli rami (metalmeccanica, miniera, industria del legno, cantiere, conservifici, ecc.). L’aumento più forte (206°/o) è previsto par l’industria metalmeccanica, che comprendo la fabbrica «Lama» di Dekani e la «Meccanotecnica» di Isola. Diremo subito che quest’aumento, pur essendo reale, è abbastanza voluminoso da richiedere sforzi non comuni dai due collettivi interessati. Esso si basa, infatti, soltanto in parte sui nuovi impianti, già acquistati o ancora da acquistare, che entreranno in funzione con il trasferimento della «Lama» nel nuovo edificio c con il potenziamento della «Meccanotecnica». Per il resto dipende, in primo luogo, dall’ulteriore perfezionamento professionale delle maestranze, da uno sfruttamento più razionale e integrale dei mezzi di produzione e del potenziale produttivo in genere* tramite anche una migliore organizzazione del processo produttivo, e dal perfezionamento dei servizi di rifornimento delle materie prime, nonché dalla ricerca di nuovi sbocchi commerciali sui mercati interno o estero. Nella produzione carbonifera l’aumento sarà del 166°/o. Del tutto normale, quindi, so si considerano, gli investimenti già effettuati per il potenziamento della capacità produttiva nella miniera di Sicciole, e quelli ora previsti per l’apertura di nuovi scavi e per la dotazione di nuovi mezzi da trasporto. L’industria del legno (spazzolificio «Istra» o mobilificio «Stil») registrerà un aumento del 100,3•/•. Il trasferimento di entrambe le aziende — della prima nell’edificio già occupato dalla seconda e di questa nei nuovi ambienti di s. Can-ziano — o il potenziamento dei loro impianti creeranno le condizioni più favorevoli, senza contare che una migliore organizzazione del processo produttivo e l’introduzione di due turni lavorativi faciliteranno grandemente, neile nuove condizioni ambientali, la realizzazione dell’aumento previsto. La «Stil» sarà inoltre dotata di un essiccatoio, che sinora rappresentava il punto più debole dell’azienda o cho migliorerà sensibilmente la qualità dei suoi prodotti. Il 37*/;> di aumento è previsto nell'industria conserviera, il che non dovrebbe rappresentare difficoltà alcuna. Per l’abilità professionale delle maestranze e il potenzialo attuale degfi impianti i due conservifici di Isola potrebbero produrre, anzi, di più se il rifornimento di pesce fresco non fosse limitato da difficoltà obiettive. Per alleviare a queste si prevede, infatti, il potenziamento della flottiglia da pesca e maggiori possibilità d’acquisto del pesce in Dalmazia, grazie alla dotazione di nuove imbarcazioni e autofrigoriferi da trasporto. Il conservificio «Arrigoni» potrà, inoltre, provvedere all’immagazzinamento provvisorio di notevoli quantitavi di prodotti, in attesa di darli in lavorazione anche se gli attuali, pur capaci, impianti non fossero in grado, via via, di smaltirli. Aumenti di minore entità sono previsti pei gli altri rami: il 16°/o nell’industria grafica, il 13*/* (tempo permettendo!) nello saline, il 7#/a nei Cantieri di Pi-rano, il 14°/* nell’industria chimica e il 19*/» nell’edilizia. Senza tener conto dell’edilizia, la S0I3 industria richiederà FIUME SI RINNOVA CITTAVECCHIA AGONIZZA sotto i colpi del piccone Scomparirà con le sue colli un ambiente talvolta equivoco - 500 nuovi alloggi nel 1955 IL BILANCIO DEL CONSIGLIO PER LA CULTURA DEL C.P.D. DI BUIE OLTRE 140 MILIONI PER LA CULTURA E LO SPORT Ingenti aiutbdel Potere popolare agli studenti universitari bisognosi Alla vigilia dell’esame dell’atiti-vi'tà del Comitato Popolare D'isltrel-tuaile dj Buie, ohe sarà fatto nella prossima sedut,a di intramibe le Cernere, sarà qpportuno oiitaire alcuni dati riguardanti l’intenisa attività svolta dai Consiglio par la cultura. Nel 1954 ili programma dagli investimenti nel campo deUl’aduoa-zione e della ouiltiuira comprendeva la scuola ottennale d^ Umago, con 55 milioni dj dinari, la Casa di cultura della stessa cittadina, con 40 milioni, la Casa d,i culturia di Cit-tamova con 12 milioni, e l,a scuola seiennale di Gomila ccn 11 milioni 200 mila. Tutti questi investi-mentj sono stati attuati, ad eccezione della scuola di Gomita, il cu; progetto e- piano .costruttivo non hano ottenuto la tempestiva approvazione degli uffici competenti di Zagabria. Per l’aittwii’tà educativo-popolare i poteri popolari hanno concesso una dotazione di sei milioni 750 mila dinari. Grazie a tale aiuto sei corsi di lingua con 65 allievi, due CAPODISTRIANO a tempo per la realizzazione del piano l’aumento di 400 unità nel personale occupato, il cho comporterà indubbiamente difficoltà d’altro genero (carenza di alloggi per la nuova manodopera, necessità di una rapida preparazione professionale dei quadri nuovi, ecc.) che potranno essere superato soltanto con uno sforzo non indifferente. Sarà meglio rendersene conto subito per prendere tempestivamente le misure adeguate! ALLA CAMERA COMMERCIALE ALBERGHIERA Assemblea annuale CAPODISTRIA, 26 — All’assemblea annuale della Camera del Commercio e dell’Industria alberghiera si è fatto il consueto bilancio di un anno di lavoro. (Jn/’ampda relazione, nella quale} sono stati esaminati i successi e le deficen-ze dell’istituzione, ha dato luogo a una ampia e vivace discussione che ha messo maggiormente in luce le necessità del momento. Ci riserviamo pertanto di ritornare ampiamente sull’argomento in uno dei nostri prossimi numeri. (e) colisi inferiori di educazione generale con 17 allievi e alltiri venti corsi vari, con 300 frequentatori, hanno concluso con lodevole risultato il loro lavoro. L’Università Popolare ha svolto 32 conferenze. Inoltre otto cori, quattro compiessi man-doliinistici, sette gruppi folcloristici, lotto compileisì bandistici, dieci gruppi f’ioidinatnimatici e due balletti caratterizzano la non trascurabile attività svolta in questo campo. Questi gruppi hanno organizzato 12 tciurneès. Durante il 1954 il Consiglio per la cultnra si è curato di organizzare alcune Imperlanti celebrazioni storiche quali il quarantesimo annuale della sonala a Martinčiči, it Festival giovanile ideila iSlioive-nia e Croazia, con la partecipazione di 25 assciciiazioini e ceri, con citre duemila esecutori, con l’intervento di 20 miila persone. Il cinema ambulante ha dato oltre 240 rappresentazioni nei villaggi del distretto. L’assoioiaztane «La nostra infanzia» ha allargato e consolidato ia propria struttura organizzativa ju mcldo di contare oggi sei società attive con olltre 340 membri. Tale associazione ha beneficiato dj un contributo da parte del Distretto, di 400 mila dinari. Gran parte delle scuole dei distretto hanno organizzato numerose gite sia neliframbito đel distretto stesso ohe in Estria, Litorale Sloveno e Zagabria. Alla Tecnica Popolare è stata concessa un,a dotazione di 2 million; 450 mila dinari con la quale è stata acquistata una automobile per i corsi di scuola guida e gli attrezzi per la rispettiva officina. Nella seconda metà dello scorso anno è stata effettuata la riorganizzazione nei campo dell’educazione fisica e dello sport, costituendo !a Federazione distrettuale dei circoli calcistici, mentre gli altri rami, quali la pallavolo, la pallacanestro e il tennis da tavolo, sono passati setto le competenze dell’as-sociàzicine ginnica PARTIZAN. Entrambe le associazioni hanno ricevuta, una dotazione di complessivi 3 milioni 400 mila dinari. Altri 80 mila dinari sono statj concessi al Club scacchistico di Umago per l’acquisto di tavoli e scacchi come anche p^r Porgainizzazione dei torne, scacchistici. Per le borse di studio degli studenti delle scuole medie e università è stato previsto l’importo di sei milioni 200 mila, di cui hanno beneficiato 22 student; all'Università, 108 studenti delle scuole medie, 33 studenti delie scuole medie ed altro mobilio per un valore di cinque million j dii dinari. Sono stati acquistati inoltre 11 apparecchi radio, sei proiettori, 25 scatole di attrezzi per esperimenti chimici, 10 microscopi ed altro materiale scolastico per un valore complessivo di circa 2mllionj di dinari. DA PARENZO Il programma della Rassegna tdramalica PARENZO, 26 — Ha avuto luogo una riunione, organizzata per iniziativa delle Società artistioo-cultu-rali operaie deiristria, nella quale sono stati stabiliti il programma e il criterio da usare nella premiazione della grande Rassegna filodrammatica, che avrà inizio il 17 per concludersi il 24 aprile prossimo. Alila manifestazione, che sarà delle più grandi svoltesi finora in Istria, parteciparanno 17 gruppi filodrammatici (in tutto oltre 250 elementi), dei quali 7 complessi italiani. Fra questi il C. I. C. di Pola presenterà «Pif», commedia iu tre atti, il gruppo di Buie «Le due orfanello», il C. I. C. di Parenzo «L’antenato» del Veneziani e il C. I. C. di Dignano la «Madre amorosa» di Carlo Gol-doni; Il C. I. C. di Rovigno presenterà invece «Due dozzine di rose scarlatte» di De Benedetti, compito invero difficile, ma realizzabile, visto anche il successo ottenuto re-cem-tamente con «Il grillo-dei focolare«, riduzione da Dickens, al teatro «Gandusio» rovignese nella «prima» della stagione di quest’anno. Gli organizzatori hanno cercato di incoraggiare il maggior numero di gruppi, anche i minori, e all’uopo si è dedicato un’intera giornata, l’ultima, alla loro esibizione. La rappresentazioni avranno luogo nei giorni 17, 21, 23 e 24 aprile a Rovigno, e il 18, 20, 22 e 24 aprile a Parenzo. (e) A POLA Conferenza Vilfan POLA, 25 — Il dr. Vilfan, Segretario generale del Presidente della Repubblica, ha tenuto nella sede del Circolo della Marina una conferenza a 2 mila membri della lega dei. Comunisti della città Il conferenziere ha parlato sulle impressioni ricevute durante il viaggio al seguito del Maresciallo Tito in India e Birmania, sottolineando in particolare il successo della visita a quei lontani paesi amici. (f.) in testa, sempre disposto a fare la serenata alla sua bella. Questo è uno di qui vecchi ohe hanno trascorso buona parte dell’esistenza in Cittaveodhia e che ora rappresentano un ostacolo. Si deve demolire Cittavecchia, spazzare via per sempre focolai di malattie, case she stanno ;n piedi per piur,0 caso e ohe hanno il «ventre prominente». Proprio come le vecchie comari che, a primavera, siedono sullo scranno a prendere; il sole sotto Parco romano, o in piazzetta, riversando fiumi di parole, accompagnate da qualche fiu-tatiina di tabacco. Pensate a due famiglie. Sono due casi tipici. Abitavano in alloggi malsani e la società aveva provveduto alla loro-sistemaaioine a Zamet e in via 'Valičih. Ebbene, fecero resistenza, non vollero trasferirsi, nonostante ; nuovi appari ament; fossero soleggiati, comodi, con annesso giardino, appunto perciò abbiamo premesso che taluni rappresentano un ostacolo: non vogliono abbandonare Citfcavocchia, sono attaccati ad essa come l’ostriqa alio scaglio ! Ciò naturalmente avviene tra ; più anziani, poiché i giovani vedono di bucin occhio l’opera risanatrice. Attendon-o con impazienza ili momento di lasciare per sempre la zon,a per vivere in altri ambienti costruiti dalla società socialista. L’opera di cui si è fatta promotrice tutta Fiume negli ultimi anni, tende appunto all’eirezioine del maggior numero possibile d; alloggi. La città dispone di 6.000 case ohe non sono affatto isuffici-ent; per gli 80.000 abitanti, tanto più che in tale cifra sono comprese le casupole di Cittaveoohia destinate a scomparire. Nella sola Comunità di alloggio «Centro» ci sono 1.500 domande dj alloggio per lo più di V. categoria, ossia di appartamenti dotati dii tutti i «confort». Scio per il 1955 è prevista la costruzione di 500 nuovi allogg; il cui numero potrà aumentare se le .aziende industriali e commerciali si affiancheranno alluperà del Potere popolare apportando un sensibile contributo finanziarie. Ohe ne sarà di Cittaveoohia? Abbiamo detto che piano, sistemaiti-eamente, muore ad opera dei piccone. E sarà un bene per la società. Perchè, nonostante la vigilanza dei tutor; dell’ondine, tra le callette colme di ragnatele e dove è il miagolio dei gatti, si annidano, individui ohe vivono ai margini della società: borsaneristi, prostitute, vagabondi, lenoni, borsaioli, ricettatori. Non scino molti, ma v; sono, e ispesso cadono nella rete e finiscono col comparire davanti ai giudici. Poi le batate che volentieri vengono frequentate da marinai stranieri, «farfalle notturne», ecc., insomma, accanto a tant; bravi lavoratori e membri attivi del-l’USL, Cittaveoohia capita pure jndividu; poco raccomandabili contro i quali la società lotta incessantemente. Nel giro d; diec; mesi 25 case sono state demolì,ite. C’è sempre per le calli di Gittavecohla odor di materiale edile e s; vedono carri Ohe trasportano altrove i resti di quelle che furono casupole inabitabili. Nelil’iimmeidiato futuro si prevede ia demolizione di altri 87 edifici. Non crediate però che, dove oggi si vede Cittavecohia, fra dieci o vent; anni ci saranno edifici a cinque piani, larghe strade, che pulserà in pieno il traffico.. No, almeno negli intenti, è di rimediare con case ad uno, due o tre piani, con giardini, con piccale strade che non consentiranno il passaggio degij autoveicoli. Una piccola cittadina entro la città che si svilupperà urbanisticamente nelle di-rezkwij periferiche, presso gli stabilimenti industriali, verso Abbazia, Buccari, Cosala. Perciò sempre rimarrà qualcosa della Cittaveoohia, Dj questa caratteristica zona ohe per i nostri bisavoli fu tutta la città e che fino al 1929 volle conservare qualcosa del passato: i fanali a gas e le lanterne a petrolio nelle case. o. r. POTENZIAMENTO degli impianti portuali FIUME, 26 — 516.890.000 dinari vertano investiti quest’anno dalla «Porto c magazzini» per il potenziamento degli Impianti portuali. Questo rilevantissimo sforzo finanziario dimostra che si intende continuare seriamente l’opera di adeguamento , delle capacità del nostro porto alle aumentate prosepettive di traffico nell’immediato futuro. Si sta affrontando così la soluzione di due grossi problemi: l’ultimazione della diga di Sušak e la costruzione di un grande silos in riva Belgrado. I mezzi suaccennati, tratti dai fondi a-ziendali, verranno impiegati, infatti, per la costruzione della cabina di trasformazione sulla diga di Sušak (oltre 200 milioni), per la riparazione del recinto al molo Gortan, per il rinnovo del magazzino n. 40 e dell’ala sinistra del magazzino n. 152, per la riparazione della riva e degli edifici della direzione' del porto, per l’acquisto di pezzi di ricambio dei mezzi meccanici, per rimpianto elettrico in diversi magazzini, per la manutenzione degli impianti e dei binari industriali. La costruzione del nuovo silos verrà finanziata, invece, con un credito a parte. (e) Pittoresco colpo d’occhio su Parendo FIUME, 25 marzo — Ho incontrato in Cittaveoohia un giovane e un vecchio. Il primo serrideva, guardava compiaciuto ^ manovali intenti a sferrare massicci codpi di piccone alle ormai fragili e pericolanti casupole. Il vecchio no. iStava zitto, pensieroso con la pipa spenta in mano. Con le case dii via Suncìnetti e Arioisto soompairrivano i resti materiali di un passato, ora fatto dii sdii riilocirdi. Per il vecchio, fisso e irremovibile nelle sue idee, ogni ccllp0 di piccone su Citbave-chia è urna martellata al cuore. La nostalgia lo afferra, lo soffoca, lo trascina ai tempi in cui girava per le grigie calllette con i copiosi b affetti alila Franz e la girella A due passi dalla vita dinamica di Fiume, Abbazia, riposa in una fantasmagoria di luci. A ROVIGNO lì piano sociale approvato dal C. P. C. ROVIGNO, 25 — Il C. P. C. ha approvato la proposta del piano sociale .1955, già discussa ampiamente nei comizi degli elettori. Il valore della produzione globale sarà di 180 milioni superiore a quello del 1954. Il piano prevedo anche un considerevole aumento degli stanziamenti per l’attività culturale o l’assistenza igienico-sanitaria e sociale. (e.) professionali e 19 apprendisti. Seite studenti si trovano al ter mine dei laro stuidj per cui giù qùest’anmo entireranrijo in servizio. Naturalmente la concessione di tali borse di studio è adeguata alile esigenze del Distretto e alle sue possibilità finanziarie. Non corrisponde però alle richieste dato ohe il Consiglio per la cultura ^a rice>-vùto sino ad agg; ben 150 domande per la concessione di borse di studio all’università. Nello scarso anno è stato notevolmente anricchito l’inventario de-1 le varie scuole ed asili infantili, con l’acquisto di 560 banchi, 40 armadi, 7 complete officine scolastiche, 22 lavagne, 16 cattedre La fascia costiera del Capodóst riano possiede un clima adatto alla cultura dell’ulivo. Nuovi 200 ettari verranno adibiti entro quest’anno all’impianto di nuovi uliveti, mentre a Ancarano sorgerà un grande 'Vivaio ANGOLI DI POLA Vecchia Montegrande POLA, marzo — Una grande e buona famiglia, questa polese. Divisa magari in rioni che non tralasciano occasione di scambiarsi solenni «carigade», rievocando vecchie ruggini, storie di batoste sportive e no, come quella della guerra con i sassi da fanciulli. Ogni rione ha una sm caratteristica particolare. Come in tutto il mondo, del resto. Così a Pola i «barache-ri» vanno orgogliosi dei loro calciatori, atleti e nuotatori di fama internazionale, Cittavecchia per i suoi pescatori, eterni rivali di quelli di Stoia, Montegrande dei suoi «monisti», famosi in tutta città e dintorni, e dei suoi marciatori, i Juričić 1. e 11., Zahtilla e altri che semimvano per strada i loro avversari. I colori di Montegrande sono sempre stati il giallo e il verde. Da qui il nomignolo di «polenta e radierò» per i suoi abitanti, nella maggior parte bravi operai della Cementi e dei Cantieri. Ancor oggi sotto convinti, lassù a Montegrande, che l’uomo più forte del mondo sia stato uno dei loro. Il popolare Beni, Caduto nella lotta, nei suoi anni migliori se ne tornava dal Iqvoro alla Cementi (tre chilometri di strada a piedi), tenendo con la più grande disinvoltura sotto ogni braccio un sacco di mezzo quintale di cemento, soffermandosi come se niente fosse a guardare le vetrine dì città o a leggere i giornali dinanzi alle edicole. Molti campioni di lotta, che venivano a Montegrande per «regolare» il buon Beni se ne tornavano «saldati» come si conviene in pochi minuti. * Montegrande gode di un punto di vista panoramico ideale. Con le sue casette, tipiche di villaggio, aggrappate ostinatamente alle ripide falde della collina a nord dì Pola fra la camionabile e la ferrovia, domina l’azzurrità del porto, i merli vetusti dell'Arena e una gran fetta di fertile campagna, ombreggiata di pini a sud-est. Essa è nettamente distaccata dalla città da quella fascia di terra. Finché non c’erano gli autobus a far continuamente la spola la sua gente scendeva... in città a lavorare, a piedi o in biciclétta. Le montegran-dine venivano a ballare, portandosi le scarpette nella borsa. Ora è invece un’altra cosa. Gli amici del «nord» possono intrattenersi in città molto più del solito, tanto c’è il «pullman» che va e viene. E Dino ne approfitta per starsene più a lungo a oziare al bar Sport e Mimi non ha più paura passare accanto al cimitero ... Le serate di danza al Circolo italiano sono ora frequentate da chiassosi gruppi di montegrandine che, con il loro esuberante temperamento, fanno veramente furore fra i giovanotti. Basta dire, infatti: «Go la morosa de Montegrande» per essere immediatamente invidiato! * Montegrande vanta anche un passato glorioso di lotta politica. Lì sono nati e cresciuti vecchie tempre di combattenti e attivisti politici. Molti sono i suoi Caduti. Ai tempi delle battaglie con i «coccardosi» fu roccaforte intoccabile e generosa. Oggi continua conseguentemente a dare il suo contributo alla edificazione della nuova società socialista. Non è molto che i montegrandini si sono fatta con il lavoro volontàrio tutta una rete di canalizzazione, poiché ci tengono a migliorare le condizioni igieniche e abbellire il proprio rione. Ne vanno fieri, attaccati caparbiamente a quel colle, anche se la loro osteria per il momento vende solo sigarette in attesa di offrire anche vino... d’uva; anche se la fontana di Tivoli continua a spandere acqua e non ci si decide a spostarla per dar modo agli amici di Montp-lesso di attingervi senza dover fare chilometri di strada; anche se la loro strada si trova in condizioni pietose, trasformandosi quando piove a dirotto in un vero e proprio letto di fiume. Presto avranno la nuova scuola. I lavori sono già a buon punto e si spera che vengano terminati fra bre-. ve. A risolvere gli altri problemi ci penserà Rovis, presidente della locale organizzazione dell’Unione socialista che sa sfruttare tanto bene l’iniziativa e la buona volontà di tutti i membri. Assieme a Siano, Montegrande ci ha dato quest’anno le prime violette, sbocciate al riparo dei muri degli orti e delle piccole campagne che si alternano alle linde casette, anticipando alla città l’illusione della primavera. Speriamo che, vista la bizzarria del tempo, il suo colle non serva più da trampolino ai fiocchi eli neve. R. F. L’Azienda artigiana ZVEZDA. di Pirano cerca apprendisti radiotecnici, elettricisti, meccanici e barbieri. Le offerte, corredate dei documenti prescritti vanno indirizzate all’azienda suddetta in Pirano, Carrara Garibaldi 4. Il Tribunale circondariale di Pola ha condannato a 13 anni di carcere duro il ventenne Giovanni Brajnovié, meccanico, da Rovigno, colpevole di aggressione a mano1 armata, tentato omicidio e possesso illegale di armi. Il Brajnovié, nel dicembre 1954 sparava contro un camion carico di operai della ditta «Bauxiti istriane» fra Rovigno^ Villa, ferendo gravemente l’aiutante autista Pietro Zovié. * Ventin Germano, da Ventini (Parenzo; è un tipo alquanto focoso. La notte fra il 23 e il 24 gennaio u, s. penetiò nella stanza di certo Zatié Pietro, minacciando di farlo a pezzi con un falcetto. Fortunatamente, il malcapitato Zatié riusciva a mettersi in salvo. Apparso dinanzi al Tribunale di Buie, l’imputato ha cercato di scagionarsi affermando di aver voluto soltanto spaventare lo Zatié, ma è stato condannato a 20 giorni di reclusione con la condizionale di un anno e a una multa di 500 dinari. * Sempre dal Tribunale di Buie, è stata processata tale Visintin Gisella, àcqusata, su querela per diffamazione, di aver sparlato sul conto di Agarinis in Dimič Anita. La Visintin, madre di due figli, è stata condannata a 20 giorni di reclusione con la condizionale di un anno e al pagamento di 390 din di ammenda. (a) CROMCHETTE CAPODISTRIA NASGITE: Pucer Miriana di Karei e Grižon Virginia; Kleva Edi di Mario e Kalo Bruna; Mondo Silvana di Mario o Rasman Fides; Sargon Miran di Romano e Peroša Cecilia; Tremmel Jolanda di Alberto e Svetličič Nada; Potočnjak Djuro di Ivan e Radulovič Milija; Perič Vesna di Bruno e Benussi Edda; Vidonis Vera di Ivan e Sabadin Pietra; Adamič Jožica di Karel e Kante Elena. MATRIMONI: Maks Ciril di anni 33, impiegato, con Valčič Anna di anni 24, sarta. DECESSI: Korenika Ivana di anni 59; Saule Peter di anni 62; Radin Anton di anni 62. BUIE NASCITE: Bosnié Branko di Svetozar e Gorjan Nada; Pauro Ingebork di Emi o Lukič Angela; Sculac Vinko di Scu-lac Angela; Civitan Franco di Ivan e Njezda Maria; Milos Luciana di Leandro e Gordas Libera; Rota Luciana di Ivan e Pavat Ida; Brajko Josip di Anton e Glavina Anna; Vasić Mile di Živorad e Radosavljevič Živana; Tomažič Franco di Antonio e Muggia Carmela; Natural Roberto di Evelino e Marin Elda; Djlas Neda di Petar e Sagor Rezika; Biloslav Nevio di Erminio e Sainčič Antonia; De-losto Antonio di Josip e Ciguj Maria; Sailič Dorina di Amelio e Staničič Maria; Sirotič Mario di Antonia. MATRIMONI: Jugovac Silvano di anni 23, operaio, con Vidonis Maria di anni 24, operaia; Crevatin Antonio di anni 24, agricoltore, con Bueaj Emma di anni 21, òasalinga. UMAGO DECESSI: Delben Pierina di anni 70; Doe Regina di anni 80. ISOLA NASCITE: Lovrečič Silva di Pietro e Cleva Emilia. MATRIMONI: Degrassi Ederino di anni 22, meccanico, con Zaves Dina di anni 25, commessa. DECESSI: Troian Giovanni di anni 68. POLA NASCITE: Boris, di Lidia Pauro; Franco, di Emilia e Giuseppe Bartolić; Mar ria Nerina, di Fosca e Gaspare Dobra-vac; Milan, di Fumica e Jakov Zenze-rovié; Rita Giuseppina, di Maria e Pa squalo Del Moro; Silvana, di Emilia e Carlo Perniò; Zvonko, di Milka e Stjepan Bukovac; Valter, di Ada Salamon; Cvetko, di Nevenka e Josip Uršič; Tullio, di Dionisia e Galliano Scolin; Radmila, di Dragica e Antonio Palisca; Liliana, di Ruženka e Milomir Tošič; Miranda; di Eugenia e Giuseppe Jadresco; Liliana, di Milenka e Mile Stojanovič; Silvia, di Sofia e Mario Chiavalon; Rolando, di Maria e Miroslav Sova; Josip, di Ljubica e Ivan Mejak; Mirella, dii Maria e Josip Petrovič; Viviana, di Maria e Joža Du-šič; Dubravka, di Ivanka o Franjo Ileš; Meri, di Carmela e Žarko Ružič; Claudio, di Dora e Francesco Škroba. MATRIMONI: Janko Roberto, motorista con Ikič Rosaria, impiegata; Moro Dragutin, ufficiale e Božič Ada, impiegata; Živković Mirko, musicista e Opačić Vera, casalinga; Blašković Giuseppe, muratore e Rovina Olga, casalinga. DECESSI: Hrelja Anton, Ukotié Ivan Glušič Metod, Moscheni Pasquale, Mo-scheni Giovanna, Fonovié Ivan, Rupil Emilia, Hrelja Fumica, Turkovič Daniele. TEATRO «SE NO’ I XE MATI NO’ LI VOLE- MO», commedia in tre atti di Gino Rocca. Mercoledì 30 marzo a Capodistria, giovedì 31 marzo a Isola e venerdì 1. aprile a Pirano, nell’esecuzione della compagnia stabile del Dramma Italiano di Fiume. RADIO CAPODISTRIA (dal 29 marzo al 5 aprile) MERCOLEDÌ’, 30: 17.10 — Le più belle canzoni richieste; 18.00 — Nostro paese. GIOVEDÌ’, 31: 11.00 — L’angolo dei ragazzi (per le scuole medie inf. e ot-tennali); 17.30 —* Calendario (spigolature dalla stampa); 18.15 — Taccuino (notiziario culturale). VENERDÌ’, 1: 12.50 — Musica per voi; 17.30 — Corso d’inglese (ripetizione); 18.00 — Dal mondo del lavoro; 18.15 —■ Musiche e canzoni jugoslave. SABATO, 2: 12.00 — Corrispodenza (lettere culturali da Trieste e Fiume); 12.50 — Musica per voi; 17.30 — Romanzo alla radio: «Il sole era lontano», di Dobriča Čosić (IV. e ultima puntata). DOMENICA, 3: 10.30 La donna e la casa; 11.00 — Concorso radiofonico (I. trasmissione): Al microfono il C.I.C. di Dignano; 12.00 — Musica per voi; 17.15 — Il nostro scenario: «La scor-zeta de limon», commedia dialettale in 1 ato di Gino Rocca. LCNEDI’, 4: 17.30 — Incontri (a cura di Eros Sequi); 18.16 — Scienza e vita. MARTEDÌ’, 5: 12.50 — Musica per voi; 17.30 — Corso d’inglese (III. lezio- ne); 17.45 — Caleidoscopio musicale; 18.15 — Pagine scelte: «La mascherata», di Alberto Moravia. II, BURGTHEATER SULLA VIA DELLA TRADIZIONE Gli eredi della Vienna di un tempo conquistano la scena lubianese LUBIANA, marzo. — La ca- di ospitare le compagnie te-pitale slovena ha ospitato in atrali francesi e l’opera ifia-questd giorni la compagnia liana, solo più tardi, per dedi uno dei più vecchi teatri oisioné deU’Impeiratoire Fran- vie-nmasi, jj Burgtheater. La sua fondazione, avvenuta per ìesiderio dell’imperatrice Maria Teresa, risaie al 1741. Dapprima aveva il compito cesoo II, il Burgtheater, divenne teatro d; corte, distinguendosi subito per la rappresentazione di opere contemporanee tedesche e di la- vori di autori stranieri, quali Shakespeare e Moliere, tiredottii in lingua tedesca. Maj dovendo preoccuparsi per questioni finanziarie, il Burgtheater ingaggiava i migliori attori, elevando cosi il suo prestigio e divenendo ben presto il migliore teatro di Vienna. Non bisogna me-raviglianSj quindi per l’orgoglio che anima gli artisti che hanno recitato o che limo risultato. Da allora prese parte a moltissimi films il cui numero non è ricor- .ùrammaitiche, che si alternano sul suo volito, attraggono la simpatia dichi.unque e fanno di lui uno dei più dato dallo stesso Moser. I grandi attori tedeschi. f*oi Pariners p.u frequenti Alcune ore prima della furono Paul Horbtrger, Heinz rappresentazione, sono riu sdito ad avvicinarlo. Mi ha accolto cordialmente, esprimendosi in dialetto viennese accompagnato da gesti che fanno riconoscere subito lin lui l’uomo già visto di fre- recitano tuttora, nel vecchio qUe.nte sullo schermo, Egli è sempre lo In stesso. Non c’è e caro teatro Il pubblico d; Lubiana ha alcuna differenza tra il Mo. ■applaudito calorosamente gli &e,,. dello schermo attori esibitisi nell’«Ifigenia della vita privata, in Taur.de» di Goethe e ne- e s mpatico, fa un’ottima gli «Amorucci» di Schnitzler, impressione su chiunque riin quest’ul'ima opera, Hans esca ad avvicinarlo. Capisce Mcser, il noto attore cine- l’italiano, ma non lo parla, matografico, ha ricoperto i! £>ice di aver «giràto» più ruolo del musicista Weiring ^Ug in Italia e di cono-l'acendo di esso una figura scerc- bene la costa istriana. viva e altamente drammati- interessante il fatto ohe ha ca, tanto da suscitare grande iniziato la sua carriera te-entusiaisimo negli spettatori, atrals prcpmo a Lubiana 56 Si potrebbe dire quasi che anni fa, e sii ricorda assai Incn esiste un film girato in i>t,ne dei sei mesi trascorsi Austria prim,a o dopo la aiicira in questa città. In qu- guerira, senza lia pari ec'pacione di Moser. Il pubblico lo ama e lo ammira. Le espressioni, ora comiche aria ei tempo aveva 19 anni ed mia stato ingaggiato dal teatro lubianese in qualità di «attere obbligato a °omPa' lire pure nei coro», il che equivaleva al ruolo di com-Artur.o Toscanini, il grande parsa. Ancor oggi si stupisce maestro che si ritirò l’anno scorso, a 87 anni, dalla diire-■ pione deilTorcihestra del NBC, sembra abbia accettato -df dirigere ancora un concerto 'aià'a televisione americana durante una serata d; beneficenza. del come faceva a vivere ccn Pin,significante paga che percepiva. Passò poi a un teatro cecoslovacco per finire quindi a Vienna. Giunse all’età di trent’amni senza essere riuscito ajd attenere alcuna parte dii una certa importanza, Rühmann e Theo Lingen. Dipo la guerra si trovò a Salzburg dove Heinz Hilpert gli offrì la parte principale negli «Amorucci» di Schnitzler. Essendo questa la parte di un padre infelice e sfortunato, non voleva accettar^ in quanto il pubblico e quello era abituato a vederlo in ru-Affabile oli ccmioi. Sua moglie, che io ha sempre seguito fedelmente nella sua carriera di attere, ruse i a convincerlo a dar vita alla figur,a del musicista Weiring, cosa che egli fece con tale arie da suscitare l’ammirazione del ■pubblico austriaco e deludendo un pò quello di Amsterdam ohe lo voleva soltanto in vos’ i r i comico, Reconiteimen e h,a finito di «girare» in Ofcndia il filltm «Ragazza olandese» per la regia, d,i Herzcgcv. Ora, dopo Lubiana, Hams Moser, assieme al resto deilllia compagnia, siarà ospite della capitale croata e di quella serba. Mavil Ascolta e parla Un primo piano drammatico di Alida Valli © Farlej Granger nelfilm «Senso» di Luchino Visconti. La discussa pellicola italiana apparirà tra breve sui nostri scherni; ORIZZONTI DELLO SVILUPPO TECNICO UNA MACCHIETTA DI POLA DALLA MEMORIA DI FERRO che i suo| comincia- IL RE iDELLA STRADA tanto vaino a rimpiangere di non avergli fatto intraprendere un’ altra carriera. L’unica a credere nel suo talento era la madre, che, come ben vi-diamo, non si era ingannata. Il silfo successo ebbe inizio e, Budapest prima della I L’AFRICA FORNITRICE DI ENERGIA ELETÌRIOA? 11 potenziale idroelettrico del mondo, se sfruttato, farebbe chiudere tutte le miniere di carbone Secondo glj ultimi dati Bponibile. In un breve futuro i gran- avere la capacità di 60 midi paesf industriali dbvram- 'hard,- dii metri cubi d’acqua, no cercare fuori dei loro ter- Questa idrocentrale potreb- ritori tutta l’energia a loro be produrre 50 miliardi di ■necessaria, oppure saranno kilowatt iaU’anino, quanto sa- cos tiretti a far emigrare le jobbe bastante, cioè, per ri- _ ^tenf^ale.T’Étecpa loro industrie. Perciò Sj è re- fornire di energia elettrica on- sta già sfruttando l’energia sa necessaria la oostruzio- tutte la Francia il Belgio e suma i« un anno sotto for- di quasi tutti i suoi fiumi, ne di colossali centrali idra- 1 Olanda. Durante la^ costrn- piu prima realizzava in due me- ma di carbone, nafta o eneir- Se continuerà con l’attuale elle Miriche adatte ai gigante- zione della diga si fara de- statiistici, il potenziale idroelettrico di tutti j fiumi e torrenti della teirra ammonta a 50.000 miliardi di kito-wattore all'anno. Oiò com- Contro questa allettante prospettiva, sta la realtà abbastanza tiriate dei paesi in, dustirialmente più sviluppati deilTEuropa e dell’Ameri-lea POLA, marzo — Le male- dichiara. E nel dir così cuoi elettrica. Il primo tram elettri- lingue dicono, a proposito di dare una prova del suo sapere co fu messo in servizio nel guerra mondiale, dove si af- porta 12 volte di più di quel varie originalità ohe capitano spigolando fra le cronache 1907 e venne abolito nel 1922. fermò quialle comico, perce- i0 che tutto ili mondo còn- quì (iniziative buone, meno vecchie di Pola. Prima del tram c’erano i fiac- pendo in una, sera quiaimto buone o brutte) che Pola è «Il Teatro? Fu fondato da cheti, una sessantina. I più prima realizzava in'due me- ^ __________________________________ _____ ^ _______ ^ _____ , coinè la settima Repubblica. Antonio Zajc, poi passò a va- vecchi fiaccherai furono An- si. Dopo tate successo yen- già idroelettrica^'"ouando'si lUtmo^la*Francia traTsTan lSchi £iuini sui quali vengano vìare l’acqua dai suo corso Lo si dice specialmente quali- n proprietari ed impresari.» gelo Dottor, Angelo Fabbro, i ne chiamato a Vienna, dove innalzassero delie dighe, so- ni, non avrà più dove co «**nxite, e risolvere 41 prò- mediante 20 gallerie che a- do certuni, dimenticando d «I primi pianisti di Pola fu- fratelli Bilucaglia. prendeva parte sino a tre iamente sulla dodicesima struke le sue centrali elet- ««“» del trosporto dell’e- ,,n *' 17 panorama jugoslavo, creae di tono Scomazzetto e sua ino- La intervista è finita. Il «re rappresentazioni ailla sera parte di questi fiumi e vi trice. Negli Stati Uniti la ner3te elettrica a grandi dlì- vivere staccato da tutto e di e, le, allo «Edison» e Movia al della srtada» potrebbe^ dirci tanto che per render Ciò pos- si costruissero delle centrali situazione è simile. Infatti * stanze. Finq a poco tempo fa, l’e-gono della minor quantità mergia elettrica man poteva fare di testa propria. Dunque «Leopoldo». All’Arena ho sen- ancora molte cose, ma ha da- stelle veniva sposiate l’ora idroelettriche, si potrebbero paesi più sviluppati diapènte malelingue dicono, «repub- tito Grigli, la Camglia, altri re. Che-cosa? chiediamo. Alza legli spettacoli. Invitato da 'chiudere tutte le miniere di ------------------------- —•-------------- ------•*=*»• blica». Eppure in questa «re- ancora.» le spalle, fa un occhio di fur- Max Reinhardt, che aveva pubblica» vive un monarca «Il primo cinema installato berla, infila le mani nelle am- assistito a una sua recitati- che chiameremo arbitraria- a Pola fu il «Minerva» nel Pie toscane della grossa giac- one, si recò a Berlino dove, ca e se ne va.. - per le sue depo aver recitato in varie strade. commedie, «girò» ;1 suo pri- mente il «Re della Strada» 1900, poi il «Leopoldo» tanto sappiamo che non se Pistola —, l’Edison, l’Eden, l’avrà a male. Chi è costui? l'Ideal. Il primo film proiet-II popolare Ferrigo, Antonio tatoP Lo ricordo, fu «Ma l’a-Ferrigo che ci tiene a dirci mor mio non muore mai» con «non mi chiamo Ferligo, ma Lidia Borelli.» Ferrigo, con due erre e senza Sfl mnfe cosg p mß elle». Ed aggiunge - questo TOOr^ Nel m8 ^ comfln. colloquio fa parte della nostra dante dMa MaHna amtHaca straordinaria intervista che De Ripper. Ave- e nato a Poh il 18 luglio IJa wm figUa chß ( 'irmaln()rò carbone ed abbandonare tut- di energia, idroelettrica, essere trasportata a distanti i pozzi petroliferi. D’ai- L’Europa possiede e ire a il tre ze superiori ai 1000 km. Perirò canto oggigiorno al .per cento dell potenziale tanto, da qualche anno è vramno un diametro di 17 metri. Dato che il Janig-tze-kianig è navigabile proprio MI posto prevista POr *a c0“ s'ruziione della diga fino a 'Chun-king, i battell; verranno innalzati alla parte superiore del fiume o fatti scendere per mezzo del più ■grande isollevatoire del mon- VICE tiro film conseguendo un ot- PER INIZIATIVA DEL C.I.C. DI ISOLA lui (no go bazilato, spiega) e che la vita gli va benone. 1899, che è solo al mondo, di m eu0CQ d p> Rd ebbß m bimb(> u scandalo fra l’ufficialità fra fi-nome. L’ammiraglio si dimt-Chi, transitando per h cit- se. Lo sostituì l’ammiraglio tà non lo incontra cinque o Hausch. «Poi conosco parec-sel volte al giorno? E quale chi scandali scoppiati al Casi-strada di Pota non conosce i no Marina... Ma lasciamo suoi passi? Dunque awicinia- andare ...» mo questa simpatica «notorie- Muovo splendore di palazzo Besenghi tà». Non occorre farne la descrizione perchè lo conoscono tutti. Ma per chi è poco informato, eccone il quadro: di bassa statura, barba eternamente incolta, un grosso gìac-chettone nelle cui tasche affondano eternamente le mani come se non avessero nulla da fare, un cravatta che ricorda i tempi di Ceppo Beppe. Qualcuno si scandalizza di tanta trasandatezza. E’ inutile. Il vestito è h sua bandiera. Non ha forsi ogni monarca un emblema? Pola aveva i suoi bassifondi sotto l’Austria e sotto l’Italia. Dov erano se oggi manca un’idea? Ferrigo ha girovagato per quelle strade, per via Stradonico, vicolo della Bissa, via Abbazia. Quivi erano le case di appuntamento chnde-stino, mentre in Castropola e via Carità erano le case pubbliche per l’ufficialità e la nobiltà. Costumi di una volta? Anche questi ricorda. Di Carnevale, in corso, era un gran via vai di gente. I caffettieri si Per venticinque anni Ferri- davano gran da fare. Venioa-go ha lavorato in Teatro co- no Settati confetti e fiorini; a me bigliettaio, reclamista o si mezzanotte si bruciavano i pu-incaricava di trovare le carne- P“zzi in Pia/Za Foro-re di soggiorno per gli artisti. Sli unici divertimenti della Poi ha trascorso sette anni in Vovera gente. Arena per le opera liriche, Sotto l Austria c era la illu-aiutante in camerino, e di ininazione pubblica a gas nel nuovo bigliettaio e reclamista, centro ed a petrolio in perife-Anche oggi, pensionato, fa il ria. I lampioni venivano acce-cicerone per gli ospiti fretto- si e spenti dagli «impisaferai». losi. «Conosco tutto e tutti», Nel 1902 fu installata la luce ISOLA, 26 — Il visitatore che entrasse nel palazzo di quelli che fu-rono 1 signori di Isòla, metterebbe aiede in una vasta hall le cui pareti sono ricoperte da bellissimi affreschi che rioordano i passati splendori di un’epoca ormai lontana. Là dove un tempo volteggiavano vaporose damine incipriate e cavalieri «imparruccati», oggi si trova un lungo tavolo verde da ping-pong attorno al quale numerosi ragazzi attendono il turno per poter giocare. La prima porta a destra cela una stanzetta mirabilmente addobbata, mentre a sinistra si trova un’altra contenente numerosi libri e graziosi tavolini. Avrete già capito che la casa di cui stiamo parlando è la nuova sede del Circolo Italiano di Cultura di Isola e che la stanza a destra non è altro che l’ufficio del presidente del Circolo stesso, mentre quella a sinistra è la sala di lettura con biblioteca. Più avanti si trova una sala a forma rettangolare, dotata in un angolo di un minuscolo ma molto I grazioso bar; ai lato opposto un .bianco schermo è pronto per la ^proiezione di pellicole interessanti e Slungo una parete ci sono, vari tavolini a scacchiera che formano la gioia .degli appassionati di scacchi. Enorme il lavoro che è stato compiuto per riparare il palazzo che era andato quasi completamente in rovina a causa della trascuratezza in cui era stato lasciato dai parroci che lo avevano abitato fino ad alcuni fa. Salendo ai piano superiore, si può ammirare lo stemma dei Besenghi appeso al muro, muto testimone dell’attività febbrile svolta in quest’ultimo periodo. Una vasta e bella sala ai cui angoli si trovano quattro porte in stille rococò che portano in altrettante stanze, è la sede della scuola di musica. Alle pareti figurano numerosi affreschi di rara bellezza, alcuni dei quali necessitano di essere ritoccati in quanto recanti le tracce del tempo, e dell’inouria sacerdotale, mentre dal soffitto pende un gancio al quale in passato era appeso un abbagliante lampadario sparito misteriosamente. In una delle quattro stanze agli angoli si trovano i tremila volumi Al piano superiore si trova la sala delle riunioni, formata da quelle che erano prima due camere contigue, mentre le due camere situate al piano superiore verranno ugualmente trasformate. Una stretta scaletta porta a quella che fa la torretta dei Besenghi. E’ in questo edificio che i membri del C.I.C. di Isola svolgono la le pareti dell'antico palazzo. La sezione che per prima ha esposto, se così possiamo dire, i risultati ottenuti è quella filodrammatica. Dopo a-ver rappresentato a Isola la brillante commedia «Trampoli» di Sergio Pu- monidQ si consuma appena mondiale, spli USA circa il stato praticamente risolto l’uno per cento di tutto il quattro per cento e l’URiSS con successo 11 problema den dii «n- potenziaile idroelettrico di- il tre e mezzo. trasporto dell’eniergia eilet- di 225 ----------------------------------------------------------------Qa di 5000 metri!6 Il progetto per la co- km. a, apre davanu a noi Btruziclle di5questa d£a e una larga possibilità di e- lde,i]a centrale iidraelettriaa sport azione da immense gi trava esame presso quantità dn energia elettrica , cinesl da; bacimi dei grandi fiumi 1 come il Congo e il Jumg-tze- Gigantesche centrali ver-kiang, a notevoli distanze, ranno costruite pure nel La costruzione di alcune gi- cuore dell Africa, lungo i ba-ganfesche idrocentrali è già bini fluviali che scorrono lun-iniziiata o avrà inizio tma po- ®° £ territori franceSj e bellico. A Kemarnn, nel Canada, Si sfociami nell [Oceano è stata portata a termine la Atlantico, nel golf© di Gui-ipiù frande centrale idroelet- nea- territori montuosi trica del mondo che sarà in Congo Belga si trovano grado di produrre 18 miliar- *e grandi riserve idro-di dii Kitowattore all’anno, elettriche del mondo. I fiiu-quaSj la metà, cioè, di tutta mi hanno una grande pania produzione francese di danza e (usufruiscono d; im-carrente elettrica. mense quantità di .precipita- zioni atmosferiche. Il Con-II piano per il più fanta- go, secondo fiume del monistico progetto di costruzio- do per quantità d’acqua, si. ne che siia mai stato intra- travia, appena a 400 km. dal-preso sulla terra è stato e- la sua foce, già a 300 metri seguito, per il fiume cinese di altitudine. In questo pun-Jaing-tze-kiang dafl’ingegnere to, attraverso questo gigan-lamericano Sedvidge, costrut- tesco fiume, scorrono dai tare delle più grandi dighe 30.000 ai 60.000 metri cubi nordamericane. Questo fiu- d’acqua all secondo. Il Con-me attraversa il cuore del- go ida solo potrebbe produrla Cina, e presso Shanghai re molte centinaiia dj miliar-veirsa in mare 20.000 metri di di kilowatt aJll’anno, ciò Cubi d’acqua ogni secondo, che sarebbe del tutto suffi-II progetto prevede lia co- cente a compensare la man-struzione di una diga alta canza di energia elettrica 225 metri e lunga quasi mez- europea. Zq chilometro che dovrebbe S. F. gliese i bravi attori si sono esibiti giovedì scorso a Capodistria, riscuotendo calorosi applausi dal folto pubblico presente. Un «bravo» particolare a Dario Scher per Tottima regia del lavoro e per il modo con cui ha interpretato la figura dello zio. Lodevole pure Lucia Scher che ha dato vita, in modo personalissimo, .alla persona della vecchia zitella Giuditta, rivelandosi una buona attrice. Una vera sorpresa è stato il giovane Gobbo che pur calcando solo per la seconda volta le scene, ha saputo riprodurre abilmente il tipo del calmo e coscienzioso ragioniere, dedesideroso unicamente di una vita tranquilla, libera di imprevisti e di novità. Bravi pure Benvenuti Lucia nelle vesti di Clara, Milo Ferruccio in quelle di Titta e tutti gli altri che hanno saputo cavarsela più o meno bene. Molti applausi a scena aperta hanno salutato gli attori che, per essere del dilettanti, hanno sorpreso .gli spettatori tanto più che alcuni di loro si sono presentati per la prima volta sulla scena in questa occasione. Ed è con la speranza di rivederli nuovamente che il pubblico ha lasciato il teatro, commentando favo--evohnente lo spettaccolo ed augurandosi che anche i Circoli delle altre località sappiano seguire Tesempio di quello della simpatica cittadina isolana. POI NON RIMASE AGATA CHRISTIE La tempesta scoppiò proprio mentre portavano dentro, attraverso la porta, il corpo del vecchio generale. Gli altri aspettavano, in piedi, nel vestibolo. Ci fu un acuto Sibilo di vento e subito dopo lo scrosciare della pioggia che venne giù a dirotto. Mentre Biore e Armstrong salivano le scale con il loro fardello, Vera Claythorne si volse d’improvviso ed entrò nella sala da pranzo deserta. Tutto era come l’avevano lasciato. La portata dolce era ancora sulla credenza, intatta. Vera si avvicinò alla tavola. Era li da un minuto o due, quando Rogers entrò in punta di piedi. Trasalì quando la vide, e disse: «Oh, signorina, io . . . ero proprio venuto a vedem . . .» Con una voce acuta e dura che osrprende lei stessa, Vera disse: — Avete ragione, Rogers. Guardate anche voi. Ce ne sono solo setto ... * Il generale Macarthur era stato disteso sul letto. Dopo un ultimo esame, il dott. Armstrong lasciò la camera e discese. Trovò gli altri radunati nel salotto. La signorina Brent lavorava alla sua maglia. Vera Claythorne ritta presso la finestra guardava fuori la pioggia sferzante. Biore sedeva a gambe large, con le mani sulle ginocchia. Lombard misurava la stanza a gran passi, irrequieto. E in fondo, in un angolo, il giudice si era accomodato in un seggiolone. Aveva gli occhi semichiusi. Si aprirono appena il dottore entrò. Domandò, con la sua chiara voce penetrante: «Ebbene, dottore?» Armstrong era pallidissimo. — Non si tratta di aneurisma o di qualcosa di simile. Macarthur è stato colpito con un bastone o con un oggetto del genere alla nuca. Sorse un leggero mormorio generale, ma la limpida voce del giudice si levò ancora una volta. — Avete trovato Tanna effettivamente usata? — No. — Eppure siete sicuro di quello che avet« constatato? — Perfettamente sicuro. Il giudice Wargrave allora disse, calmo: — Dunque ora siamo esattamente, a conoscenza della nostra situazione. E non c’era alcun dubbio su chi assummesse la direzione della in una sedia sul terrazzo rifuggendo da qualsiasi attività. Ora assu^ meva il comando con la facilità naturale a una lunga pratica di autorità. Definitivamente presiedeva alla corte. Schiarendosi la gola, parlò ancora. — Questa mattina, signori, mentre sedevo tranquillo sulla terrazza, sono stato tuttavia un’osservatore attento delle vostre attività. Il vostro scopo era abbastanza chiaro. Non cercavate per tutta l’isola uno sconosciuto assassinp? — Esattamente, signore — disse Philip Lombard. Il giudice continuò: — Eravate arrivati, senza dubbio, alla stessa conclusione alla quale ero già arrivato io stesso: e cioè che le morti di Anthony Martston e della signora Rogers non erano nè disgrazie nè suicidi. Senza dubbio siete anche arrivati a una certa conclusione circa lo scopo del signor Owen nell’attirarci qui noi tutti sull’isola. Biore disse con voce rauca: — E’ un pazzo, signore! Un furfante! Il giudice tossì. — Questo è quasi certo. Ma non influenza, se non con molte complicazioni, il rimedio. La nostra principale preoc-cupaziono è quella di salvare le nostro vite. Arstrong intervenne con voce tremante: — Non c’è nessuno sull’isola, vi assicuro. Nessuno! Il giudice si carezzò la mascella. Disse con gentilezza: — Nel senso che voi intendete, no, è vero. Io sono arrivato a questa conclusione questa mattina presto. Avrei potuto dirvi che la vostra ricerca sarebbe stata infruttuosa. Tuttavia sono fortemente dell’opinione che il signor Owen (per dargli il nome che lui stesso ha adottato) è sull’isola. E c’è nel senso più completo della parola. Dato il programma in questione, e cioè nè più ne meno che l’esecuzione della giustizia su alcuni individui per reati che la legge non può colpire, non esiste che un modo per il quale il programma possa essere eseguito. Il signor Owen poteva venire sull’isola in un’unica maniera. E’ perfettamente chiaro. Il signor Owen è uno di noi . . . — Oh, no, no, no . . . Era Vera che prorompeva così quasi in un gemito. Il giudice le rivolse un’occhiata profonda. Disse: — Mia cara signprina, non è questo il momento di rifiutarsi di guardare in faccia la realtà. Siamo tutti in gravo pericolo. Uno di noi è U.N. Owen. E non asppiamo chi di noi possa esserlo. Delle dieci persone che sono venute sull’isola, tre sono definitivamente sparite. Anthony Marston, la signorina Rogers, e il generale Macarthur sono passati al di là d’ogni sospetto. Siamo rimasti in sette. Di questi sette, uno è se posso esprimermi così, un falso «piccolo bimbo indiano». Fece una pausa e si guardò intorno. — Devo convenire che tutti siete d’accordo? Armstrong annui: — E’ fantastico . . . ma penso che abbiate ragione. , Biore ammise: — Non c’è dubbio su questo. E se volete che lo situazione. Quel mattino il giudice Wargrave era rimasto affondato dica, la mia opinione è che . . . Un gesto rapido del giudice lo interruppe. — Ci arriveremo a questo, fra poco. Per il momento vorrei stabilire se tutti siete d’accordo circa i fatti reali, Emily Brent, sempre >sferruzzando, disse: — Le vostre argomentazioni mi sembrano logiche. Sono d’accordo che uno di noi sia posseduto dal diavolo. Verrt mormorò: — Io non posso crederlo . . . non posso . . . Wargrave domandò: —• Lombard? ~ Sono assolutamente d’accordo. Il giudice annuì con aria soddisfatta. Riprese: — Ora esaminiamo le prove. Per cominciare, c’è qualche ragione per sospettar« di qualcuno in particolare? Signor Biore, voi avete, penso, qualcosa da :lir.ì in proposito. Biore respirava a fatica. — Lombard possiede una rivoltella. Non ci ha detto la verità ieri sera. Lo ha ammesso.lui stesso. Philip Lombard sorrise con scherno. Replicò: — Immagino che farò meglio a spiegarmi ancora una volta. — E in breve, con succinta chiarezza raccontò di nuovo la sua storia. Biore commentò acido: — E questo che cosa prova? Non c’è nulla cho possa convalidare la vostra storia. Il giudice tossii — Sfortunatamente — disse — siamo tutti in questa posizione. Non possiamo contare che sulla nostra parola. — Si chinò, in avanti. — Nessuno di voi ha ancora afferrato pienamente la stranezza di questa nostra siauazione. A parer mio o’è un solo corso di procedura da adottar«. Possiamo eliminare definitivamente qualcuno di noi dal sospetto sullo provo che sono in nostro possesso? Il dott. Armstrong risposo pronto: — Io sono un ben noto professionista. La semplice idea che io possa essere sospettato di . . . Di nuovo un gesto del giudice interruppe colui che parlava, senza lasciarlo terminare. E colla sua sottile, chiara voce osservò: — Anch’io sono una persona ben nota! Ma, mio caro signore, questo non prova proprio niente! Prima di adesso i dottori sono impazziti. E i giudici sono impazziti. E così lo sono — aggiunse, rivolgendosi a Biore — i poliziotti! Lombard obiettò: — Ad ogni modo, immaginò che lasceremo fuori le donne. Il giudice sollevò le sopracciglia. Replicò, con quel famoso tono «acido» che la corte conosceva così bene: — Devo capire che voi asserite lo dorine! non essere soggette a mania omicida? Lombard rispose, irritato: — Naturalmente non posso asserire questo, sembra davvero impossibile . . . S’interruppe. Nuovamente il giudice Wargrave, con la sua sottile voce acida, si rivolse ad Armstrong. — Credete dott. Armstrong, che una donna possa esser stata fisicamente capace di sferrare il colpo ;he ha abbattuto il povero Macarthur? Una bella inquadratura de «Il bacio della fata», inter prelato da una delle migliori danzatrici italiane, Luciana Novairo RADIO CAPODISTRIA CORSO DI LINGUA INGLESE «ASCOLTA E PARLA» III.» LEZIONE INSEGNANTE — Vi voglio par-lare oggi della mia stanza di lavoro. This is a room. E’ una stanza abbastanza grande con due porte. In questo momento io sto vicino a una di queste porte. Brenda è in fondo alla stanza, vicino all’altra porta. Ora tocco la porta che mi sta vicino e dico: This is a door. This door is here. So invoco indico col dito la porta accanto a Brenda dico: That is a doòr. That door is there. Intanto Brenda tocca la porta che io indicavo e dice: BRENDA — This is a door. This door is here. INSEGNANTE — Ora Brenda iodica col dito la porta accanto* a me e dice: BRENDA — That is a door. That door is there. INSEGNANTE — This is a door. This door is here. It is her«. Il nome di una persona si può sostituire con un’altra parola: he — se si tratta di un uomo © she — se si tratta di una donna; per esempio: Mr. Grey is here. He is here. Brenda is hero She is here. Quando si tratta non di una persona ma di un oggetto, il nome di tale oggetto viene sostituito dalla parola it. This door is here. It is here. BRENDA — That is a door. That door is there. It is there. INSEGNANTE — Passiamo ora a parlare di tavoli. Io ora, toccando il tavolo che sta davanti a me, dico: This is a table. This table is here. It is her«. It is my table. AlTaltro estremo della stanza Brenda tocca il tavolo vicino a lei e dice: BRENDA — This is a table. This table is here. It is here. It is my table. INSEGNANTE — E adesso parliamo ciascuno del tavolo dell’altro o dell’altra. That is a table. That table is there. It is your table. TABLE — That is a table. That table is there It is there. It is your table. INSEGNANTE — Sul tavolo davanti a me c’è un libro. Lo tocco dicendo: This is a book. This book is here. It is here. BRENDA — That is a book. That book is there. It is there. INSEGNANTE — Ecco un. giornale. This is a paper. This paper is here. It is here. BRENDA — That is a paper. That paper is there. It is there. INSEGNANTE — Ed ora una lettera. This is a letter. This letter is here. It is here. BRENDA — That is a letter. That letter is there. It is there. INSEGNANTE — This book is here. It is on this table. (Esso sta su questo tavolo). BRENDA — That book is there. It is there. It is on that table. INSEGNANTE — This letter is here. It is here. It is on this table. BRENDA — That letter is there. It is there. It is on that table. INSEGNANTE A book is on this table. A book is on it. A letter is on this table. A letter is on it. BRENDA — A book is on that table. A book is on it. A letter is on it. INSEGNANTE — A name Is on this letter. My name is on this letter. My nama is on it. It is my letter. BRENDA — A name is on that letter. Your name is on that letter. Your name is on it. It is your letter. INSEGNANTE — A parcel is on this table (Un pacco è su questo tavolo). Your name is on it. It is your parcel. BRENDA — A parcel is on that table. My name is on it. It is my parcel. INSEGNANTE — Siamo a casa della famiglia Grey. Tom Grey e sua sorella Brenda stanne accompagnando il loro ospite neo-zelandese George Martin a vedere la stanza che gli è stata destinata per il suo soggiorno in Inghilterra. TOM — This is your room, Mr. Martin. Your bed is here. MARTIN — Thank your, Mr. Grey. TOM — My name is Tom. MARTIN — Thank you, Tom. My namo is George. TOM — That is your coat, George. It is on that seat. Your book is on that table. It is there. MARTIN — Thank you. BRENDA — A letter is on this table. Your name is on this letter. It is your letter. MARTIN — Oh, thank you, Miss Grey. Yes, it is my letter. BRENDA — My name is Brenda. MARTIN — Oh, thank you, Brenda. Dizionarietto: room (stanza), door (porta), book (libro, (paper (giornale), letter (lettera), parcel (pacco). Questa lezione verrà trasmessa martedì 5 aprile alle oro 17,30 e venerdi 8 aprile sempre alle 17,30. * «IL SIGNORE e la signora Batchelor, allietati da un bimbo, ringraziano tutti coloro che hanno loro bene augurato, scusandosi di non poter rispondere di persona per pigrizia. {Dagli annunci economici del «Times».) IL SEGRETARO di Stato-francese, _ Jules Gilbert ha ricevuto l’Ordine della Cortesia: egli si propone di «umanizzate i rapporti tra il fisco e i contribuenti». LA GIOVANE ATTRICE americana, Jeannie Jonson ha dichiarato di essere disposta ad accettare appuntamenti da chiunque versi cinquecento dollari all’Esercito della Salvezza. E’ successo però che i dirigenti di questa organizzazione di beneficenza si sono visti costretti ad intervenire per la salvezza della attrice. LA XVI. GIORNATA DEL CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALCIO — I. LEGA HAJDUK E PARTIZAN surclassano Vardar e Radnički La Dinamo costretta al pareggio sul proprio campo da un ostinato Proleter Lo maggior sorpresa nella III. giornata del girone di ritorno del campionato iugoslavo dì calcio dj prima lega è venuta questa volta dalla Dìnamo di Zagabria, alfiere della classifica, la quale nòti è riuscita ad andare ' oltre il pareggiò nell’incontro casalingo contro il Combattivo Proleter di Osijek. La Dinamo, dopo due vittòrie piuttosto incerte, ha perduto il primo punto, denotando nel complessò Un forte calo di fórma, tanto da preoccupare per l’immediato futuro, in special modo per domenica, quando dovrà incontrarsi con la diretta avversària Hajduk. Del passo falso della Dinamo hanno approfittato BSK, Hajduk e Partizan, tutti è tré usciti facili vincitori nei loro incontri. Il Partizan ira sommerso sotto una valanga di sette reti il concittadino Radnički, confermando di essere attualmente la migliore squadra jugoslava. L’Hajduk si è pure scatenato all’attacco, rifilando un bel sestetto di reti al Vardar. Il BSK, impegnato in trasferta a Sarajevo•, è uscito vittorioso. Lotta di diseredati, a Zagabria, fra Lokomotiva e Železničar. Hanno vinto gli ospiti, ai quali si‘apre un nuovo ‘ spiraglio di speranza, mentre la Lokomotiva, da buon fanalino rosso, si appresta a preparare le valigie'per il viaggio di'ritorno in seconda lega. Sorpresa a Belgrado, dove la Crvena zvezda ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie prima di riuscire ad acciuffare il pareggio con la Vojvodina, la quale aveva terminato il primo tempo con ben due reti di vantaggio. Vittoria franca dello Spartak a Subotica contro lo Zagreb. La Dinamo dista ora solamente due punti dall’Hajduk. Domenica il derby di Zagabria deciderà su chi potremo puntare le nostre carte. Lina vittoria della Dinamo sarebbe decisiva. Se invece vincerà l’Hajduk, la lotta si svilupperà nuovamente e renderà più interessante e combattuto il finale di campionato. CRVENA ZVEZDA — VOJVODINA 2:2 (0:2). All,a fin» del primo tempo tutti erano armali convinti della vittoria della Vojvodina, la quale ha saputo imbrigliare il gioco ideila Grvena avezdia, rifilandole due ret,- di buona fattura. La partfta era avvincente, veloce e combattuta ed ha soddisfatto i 30.000 spettatori. Nella ripresa i belgradesi sembravano cambiati. CAMPIONATO JUGOSLAVO L Lega 'I risultati Dinamo —- Proleter J.:l Partizan — Radnički 7 Spartak — Zagreb 2:1 Crvena zvezda — Vojvodina 2:2 Lokomotiva — Željezničar 0:1 Hajduk — Vardar Sarajevo — BSK 0:2 LA CLASSIFICA Dinamo 16 11 3 2 37:25 25 Hajduk 16 9 5 2 41:17 23 BSK 16 11 1 4 40:26 23 Partizan 16 8 3 5 41:22 19 Sarajevo 16 7 4 5 29:19 18 Vojvodina 16 5 8 3 27:20 18 Crvena zv. 16 6 5 5 30:23 17 Spartak 16 7 2 7 34:37 16 Zagreb 16 5 5 6 21:25 15 Proleter 16 5 5 6 19:23 15 Radnički 16 4 2 10 14:25 10 željezničar 16 4 1 11 18:39 9 Vardar 16 2 5 9 13:29 9 Lokomotiv^, 16 ! 1 12 18:42 7 (Punti n«! vivo da alcune sfrecciate da parte del pubblico, si gettavano a testa bass?, all'attacco ta cerca di migliorare il risultato. Dopo, sali dieci minuti di gioco, Pairibiitro concedeva Et; belgradesi un calcio di rigore, che Tašič trasformava in rete con un tiro impa- AMICHEVOLE ISOLA - PIKANO 8:2 (5:0) ISOLA, 27 — Saline Pirano e Isola, irriducibili avversarie, si sono incontrate domenica sul campo di quest’uilttaia in una partita amichevole. In apertura, Osiola scattava all’attacco e a‘1 6’ Zaro intercettava tempestivamente un lungo traversone, battendo il portiere piranese. Immediata la reazione del Saline. Piìepié però mandava oltre fondo campo un facile pallone e due minuti dopo, al 10’, sciupava un’altra ottima occasione. Qui finiva , praticamente lo slancio piranese. Infatti all’ll’ del primo tempo la squadra di casa portava il proprio vantaggio a due goal per opera collettiva di alcuni uomini. Tirava Degrassi, di testa corregge-geva Depase, respingeva un terzino piranese, ma Russignan II. colpiva al vólo e la palla, rimbalzata sulla traversa, veniva insaccata da Bologna. Due minuti dopo è ancora Pisola a segnare, per merito di Zaro. Ancora Zaro, al 16’, batte sul tempo il portiere dopo esser stato servito magnificamente da Bologna. Il primo -tempo si conclude quindi con un’altra rete a favore delTIsola. Il guardiano piranese, al 22’, respinge di calcio u-n insidioso pallone, -ma la sfera è prontamente raccolta e mandata in rete da Russignan II. Nel corso di questo primo tempo, dunque, la compagine isolana imponeva incontrastata il proprio gioco. Dal canto suo, il -Pirano sciupava, qualche buona occasione. Ad onor del vero, va però -detto che la squadra mancava di alcuni titolari, sostituiti aM’ultimo momento con -riserve. ili secondo tempo, dopo pòche battute, sembra volerci riservare qualche sorpresa. Il Pirano -pare uscito dal collasso e marciare decisamente per rimontare lo svantaggio. Dopo un discusso goal annullato aM’8’, Stefani batte due volte consecutive il portiere avversàrio con -due palloni che non fanno una grinza. Siamo al 13’ e il . 5a 2 è un risultato che al. Pir-ano appare migliorabile. Mia al 29’, per tocco di mano di Dudine, l’arbitro concede una punizione a favore del-lTsola. Batte Depase e la palla si insacca alle spaile di Krušić. Ormai la sconfitta è scontata. LT-soia , si porterà -ancora in vantaggio per opera rispettivamente di Degrassi e Depase. ISOLA: Russignan I, Benvenuto, Tomljanovié, Vescott-o I, Sorgo, Va-scotto II, Bologna, Depase, Zaro, Degrassi, Russignan II. PIRANO: Krušić, Hvastja, Giraldi, Bonifacio, Dudine, Pucer, Bartole, Stefani, Bernardi, Pilepic, Gerbac. Esemplare l’arbdtraggio .-di Ščepa-nović. CALCIO LOCALE Campionati distrettuali CENTRO CAPODISTRIA Padna — Branik 3:2 'Stil — Jadram 2:0 Aurora b — Isola b 6:0 STIL — JADRAN 2:0 (1:0) • STIL: Bertok H., Bole I., Božič, Verčon, Bertok I., Benčič, Mihelič, 1 Paškulin, Auber, Klasinc II., Klasinc I. JADRAN: Gregorič III., Cupin, Bestjak, T-oscam I, Toscan II., Kaligarič, Gregorič IL, Della Grave, Gregorič I., Bertok, Klinec. ARBITRO: Olivieri di Capodistria. CAPODISTRIA, 27 — La Stil ha batulto la rivale Jadran in una par- tita veloce e combattuta su un terreno proibitivo per il fango. I locali si sono imposti grazie a un’intelligente tattica di -gioco, suggellandola con una rete per tempo. I bianconeri di Dekani sì sono lasciati imbrigliare nelle fitte maglie della difesa éapo-distriana con un gioco inefficace, mentre la loro difesa non ha saputo controllare le rapide puntate di contropiede avversarie. Ambedue le reti della Stil sono state segnate da Klasinc II., lasciato spesso incontrollato dal suo diretto avversario-. PADNA — ŠMARJE 3:2 (1:2) -PADNA: Grižon I., -Kocijančič, Mohorčič, Francarli, Grižon II., Sanrta, Grižon III., Grego, Gombač, Pucer, Fičur. ŠMARJE: Hrvatin L, Glavina, Hrvatin II., Gerinanis, Zgonec, Kocjančič I., Stadina, Bržan, Vidovič, Glavina II., Kocjančič II. MARCATORI: al 7’ Vidovič, al 26’ Zgonec, al 17, Grižon III., al 65’ Fičur e all’86’ Grego su rigore. NOTE: Su un campo pesantissimo, il Padna ha -superato di stretta misura lo Smanje, rimontando -uno svantaggio iniziale e segnando -poi su rigore a 4 minuti dalla fine. Bisogna tener però conto che il Padna era inforzato -dairaiur-orino Santin e da Gombač, già della Stil. CENTRO BUIE CENTRO BUIE I RISULTATI Seghetto — Momiano Mad. del Carso — Buroli Verteneglio — Materada Burolj Seghetto S. Lorenzo Villanova Buie II Verteneglio Materada M. del Carso Momiano 6:0 1:5 6:3 \ LA CLASSIFICA 9900 42:10 18 9 5 0 4 32:20 12 8 5 0 3 25:14 10 ATLETICA LEGGERA Il cross-country intemazionale, disputatosi domenica -seansa a Parigi, è stato finito dall’asso cecoslovacco ZATOBEK, ohe ha preceduto nalPcmdne il polacco Caromik, il connazionale Olsberger e l’ungherese Kovacs. rabile. Sul risultato 2:1, le speranze rifiorivano dii nuovo. Dopo un all-tro quarto d’ora, diventavano realtà. Una bella combinazione delle ali metteva in subbuglio la difesa della Vojvodina e permetteva a Toplak, che riceveva al centro un dosato passaggio, dii. segnare con un Uro violentissimo al voto da una decima di metri. Le reti della Vojvodina -sano- state realizzate nei primo tempo al 33’ da Veselinovič ed al 39’ da Ze-koivič su calcio di rigore. HAJDUK — VARDAR 6:0 (2:0). Quando Vukas e compagni si trovano in giornata di vena, è quasi impossibile tenerli. Domenica si sono provati pure i robusti difgta sori del Vardar, senza tuttavia riuscirvi. Vukas pareva scatenato, era' dappertutto, coordinatore e stoecatoire nello ft;,esso tempo-, Tnfat i. ben quattro sono le reti che portano la sua firma, due nel primo tempo e due nella ripresa. Accanto a lui merita l.a iciiaz'cne V dos 7 5, autore di altre due reti e trascinato-re pel reparto destro deHil'attiacpor Vittoria più che meritata, dunque-, dei campioni dà! mare, i quali s preparano ora ad affrontare domenica prossima la Dinamo nella partita decisiva. Il vind ‘tore del duello potrà essere il campione della Jugoslavia 1954/55. SPARTAK — ZAGREB 2:1 (IDILA partita è stata piuttosto equilibrata, piacente e priva di' quallsia-sj durezza, Le due squadre si -sono data battaglia sul campo tecnico, rendendo cosi felici i numerosi spettatori presenti, Lo Spartak, a-vendo dalla sua il pubblico amico, è stato leggermente più aggressivo all’attacco ed ha vinto ooisl meritatamente, anche se con il minimo dei punteggi, l’incontro. I padroni di casa addavano in vantaggio al g?’ del primo tempo grazie a una rete di Tomaševič, ma yeyii-vana raggiunti prirna della fine idei tempo dello Zagreb, ohe passay!a ai 40’ con Medved. A tre mi nuti dalla fine quando molti ormai propendevano per un risultato pari, čtovič sì faceva luce ’>n una mischia e segnava Ha rete della vittoria lo Spartak. BSK — SARAJEVO 2:0 (1;0), I giovani Belgradesi hanno nuovamente confermato di essere seri pretendenti lalila vittoria finale del campionato. Tre vittorie consecutive, ottenute in questo inizio del girone di ritorno, ne sono la conferma. Pure a Sarajevo sono passati domenica co-n facilità, superando i pur bravi locali con due reti. Essi andavano in vantaggio al 33’ del primo tempo con un’autorete di Agošton. Al 15’ della ripresa, ribadivano l,a loro superiorità con Markovič., Arbitro Isajto-Vič di Osijek. Spettatori 10.000 Crea. ŽELEZNIČAR — LOKOMOTIVA Ito (0:0). Battaglia al ferri corti fra le cenerentole della ctassifioa, le qualj hanno dato fondo a tutte le energie nel tentativo di superarsi e far così rinverdire le speranze di salvezza. In questo incontro dà cardiopalma hanno vinto gli ospiti di Sarajevo, i quali, p% non dominando, sono riusciti a segnare ima rete a-1 27’ della ripresa con Hadžič. Questa è bastata loro per aggiudicarsi i due punti e far crollare le speranze della Lokomotiva. PARTIZAN — RADNICKI 7:0 (4:0), Il Partisan non si è concesso un minuto di riposo contro i cugini del Radnički, ^ q-uali sap° stati travolti addirittura dalle valanghe di un’attacco, condotto da Bobek e Milutinovič in piena forma. I belgradesi non perdonano. Se trovano l’avversiairio debole, infieriscono su di lui, tanto che malte volte j punteggi superano ctjfilè abituali. La serie delle reti è stata aperta già al 3’ da Milutinovič, imitato -all 21’ da Bobek, al 41’ da Čajkovski. Al 44’ segnava ancora Milutinovič. Nella ripresa, 'altre tire reti venivano realizzate da Vatok, Čajkovski ed ancora da Milutinovič. DINAMO — PROLETER 1:1 (0:0). Sorpresa generale a Zagabria, dove la capolista Dìnamo, pur facendo vedere un gioco migliare, non è riuscita ad andare oltre il pareggio contro q Proleter, chiuso a catenacco in una dife^a ad oltranza, che alla fine sii è dimostrata efficace. La Dinamo si portava in vantaggio al 10’ della ripresa grazie a Lipušinovič, ma venliVa raggiunta al 25’ in un’azione in contropiede, conclusa vittoriosamente (ja Abadžič. Arbitro Malešič di Belgrado. Spettatori 20.000 circa. Scoglio Olivi - Branik 1:2 (0:1) BRANIK: Naijmilan, 'Matusi, Volk, Železndger, Kavrijan, Slana, Posavec, Hanzel, Blaznik, Vitek, Kramar. SCOGLIO OLIVI: JPunis, Loren-zin, Banovič, .Buie, Pavkovič, Ninče-Mič, Marinovič, Viačdč, Mandassi, Družina, Čemjul. POLA, 27 —T Piegati da una modestissima squadra, gli uomini dello Scoglio Olivi alla fine dell’incontro erano depressi. Passarono a testa bassa dinanzi alila tribuna oentrale, mentre sui loro visi si poteva leggere lo sgomenta e il dolore, ma se avessero alzato il cape e guardato dalla parte degli spettatori che, muti, li osservavano, si sarebbero accorti che in mezzo a tanto sconforto non erano soli. Si è (cominciato di nuovo con Vla-čič alla mezz'ala p JJpić mediano de-strp, Come neÉe partite di preparazione, questi due uomini hanno dato cattiva prestazione in un ruolo che assolutamente non è loro. Vlačić ha vagato per il campo alla ricerca di se stesso § Buie ha fatto molta confusione. Era logico quindi che il settore destro e il centro dell’attacco non potessero rendere. Inserire pel-la formazione due elementi, lasciando fuori Dimitrijevdć, senza dubbio migliore di Vlačić nel gioco di interno, è stato uno sbaglio. Vlačić, dal momento che Rihter per cause a noi ignote non si allena, schierato nella inediaqa sarebbe stata una oosa più sensata- Poi, se §i vuole Buie in squa- LEGA INTERREPUBBLICANA SLOVENO CROATA I RISULTATI železničar — Rijeka 0:0 Scoglio Olivi — Branik 1:2 Kladiva,, - - Teksjilap 2:4 Segesta —» Ljubljana ?:1 Šibenik —> Split 2:2 Borovo —- Trešnjevka 2:1 LA CLASSIFICA Rijeka 12 6 4 2 11:6 16 Borovo 12 8 0 4 22:13 16 Split 12 7 2 3 21:16 16 Trešnjevka 12 6 3 3 25:12 15 Tekstilac 12 6 3 3 19:16 15 Segesta 12 6 1 5 19:18 13 Ljubljana 12 5 2 5 26:16 12 Branik 12 4 2 6 18:23 10 Scoglio Olivi 12 3 3 6 UÌM 9 železničar 12 4 1 7 17:27 9 Šibenik 12 3 2 7 18:25 8 Rladivar 12 2 1 9 16:37 5 SOTTOLEGA ISTRIANA BUIE - RUDAR 4:4 (2:2) BUIE, 27 — 1 bianccserdi di Buie possono essere soddisfate dej punto realizzato in questa prima giornata del girone dj ritorno p°i-chè la squadra, pur non mancando di combattività, non ha meritato il pareggio. I .minatori .arsiaini ci hanno im/ fatti notevolmente soopreso per il gioco veloce, tecnicamente ottimo del loro quintetto, mentre della mediana Tutte e Tamčič, ma particolarmente da difesa, hanno de-'luiso. Gobbo, Tančič e Lazarič non sanno intervenire sull'uomo, Quest- jUltimo fra 1’altro, fermava il pallone e respingeva corto anche là dove la situazione avrebbe assolutamente richiesto più energici interventi e allunghi. In genere, poi, i rimandi corti dej blu cerchiati avrebbero avuto afficaciià disponendo di una mediana in grado di assolvere il suo compito dj collegamento, Vireversa, riteniamo, che di questa solo Cecaidia sia per ora in gràdo di assolvere tale compito. E’ s.tat0 pertorijto facile per i buies'i, con le mezze all: arretrate e con tutte le mediane in difesa, rompere le maghe biù cerchiate con coptropiedi, poggianti particolarmente sulla rapidità e soatto dj un Bašič e dtìllle due ali Bates e Ge-gič coadiuvate talvolta da Mitrovič che però domenica non ha reso fnplto. pome abbiamo detto, in difesa Rešek, Pavlov e Vukovič (qiue. et’uilf'rao per quasi tutto I secondo tempo immobilizzato dall'ala destra per strappo muscolare) han fatto cose egregie, ripulendo j.l passibile, seppur oonfusamente. Occasioni mancate ce ne sono state da entrambe je parti, ma più nel campo dei blù cerchiati, Era queste un palo di Oingairo II, I bu-deS; sono i primi a segnare ad opera di Mitrovič al 21’, Un’auto-rete di Dmda portava i minatori al pareggio aj 15’ e poi in vantaggio al 22’ ad opera di: Faraguna, Con una tote di Bašič al 30’ i buiesi chiudevano jn pareggio il primo tempo, AH’8' della ripres,a realizza Rajkovič per l'Arsia, ma ben presto vengono raggiunti e superati con una tote di Baloš all 21’ e dj Bašič al 28’ Ij pareggio del Rudar viene conseguito a' 35’ dà Baj-üfioyiö, ROVIGNO — PISINO 3:6 (3:1) La formazione germanica, campione del mondo CALCIO INTERNAZIONALE GERMANIA - ITALIA DOMANI A STOCCARDA FIRENZE, 26 — La Commissio ne tecnica per la nazionale ha reisa nate le formazioni deillia squadra A e della rappresentativa Ita-lia-nord ohe affronteranno l’unidü-ci Campione del mondo della Germania occidentale e, rispettivamente Germania sud-est a Stoccarda e a Monaco di Baviera. La nazionale azzurra si schiererà con Viola,1 Magnini, Giacomaz-zi, Chiappella, Ferrarlo, Moltrasio, Boniperti (cap.), Menegotti, Galli, Pand°lfini, Frignani. Riserve saranno Costaglilola, Ballacci, Cebo, Pi va telili e Pozzan. La rappresentativa giovanile Ita-liia-nard scenderà in campo con Romano, Rota, Maldini, Morin, Bernasconi (cap.), Orzan, Conti, L’APERTURA DELLA STAGIONE CICLISTICA JUGOSLAVA AL FAVORITO PETROVIČ LA BEOGRAD - NOVI SAD dra costì quel ohe costi, lo si metta all’ala destra dove in precedenti occasioni si è dimostrato discreto, e non lo si faccia giocare là dove, oltre la volontà, (deve possedete anche e-sperienza, che egli non ha, Le scorrettezze di Ninčević a Ba-nović (quest’ultimio è stoto espulso dall’arbitro all’80’) come raggnipparsi alte maglie 'degli avversari quando questi li superavano è indice di crisi oltre che tecnica e fisica, anche morale. Pure Drozina tentenna e se domenica ha segnato il punto della bandiera e si è lanciato più~vólte a rete, lo si deve solo alla sua generosità di atleta. Lo abbiamo visto stanco e, se cede lui, dóve si yà à finire? Anche Pavkovič attraversa uh brutto periodo. Del nuovo centro avanti Mandussi e df Gernijql all’ala sinistra rion possiamo dir nulla. Con i giocatori in simili condizioni la sconfitta è peifottamente comprensibile e non è difficile capile la causa delle lacune e ideile manchevolezze rilevate nel porsio dell’incontro. OBSčr Si è svelta domenica a Belgrado la prima corsa ciclistica su strada della stagione sul percorso Belgrado —Novi Sad—Belgrado di 138,600 km ed intitolata «Memento Vid Ročič» 'alla meritoria del corridore croato scomparso al recente Giro dell’Egitto. Il jperoprso in sè stesso non presentava gravi difficoltà ma la cattiva manutenzione delle (jtràdf? rendeva dura la fatica agli atleti, molti dei quali ,pljre la metà, hanno preferito abbandonare piuttosto ohe correre il rischio di finire per terra. Fra questi va aiqnpverato pure Brajnik Oreste, il quale, colto da dolori intestinali, era costretto al ritiro dopo appena Pòchi affrontando per la prima volta distanze superiori ai 100 chilometri. Non ci festa che attenderli nelle prove future per ricevere la conferma del loro valore. Il vincitore, Veselki Petrovič non ha bisogno di presentazioni. Non ha fatto che' confermare di essere sempre l’alfiere del nostro cdoldsmo. Egli ha viipto con facilità, da lontano, do-mipaudo la gara dal principio alla fine, risòlvenupla infine' con uno dei suoi soliti scatti finali, sufficienti per tagliere di mezzo tutti i concorrenti. Da pieftato in rilievo pure la bella prova dei tre fratelli Ješič, jvjiro-slaiv, Branko e Draglia, d quali, con chilometri di gara. Uguali malanni intelligenza e forza di volontà, sono accusava pure Bonin, jl quale però, pur sofferente, non mollava e riusciva a portare a compimento la gara. Ma l’incidente maggiore toccava questa volta a Dellasanta, il quale, dopo una cinquantina di chilometri di ' cor|af veniva coinvolto in una disastrosa ' caduta, dàlia quale lisciva malconcio, tanto da dovei 'essate fi-ceveratp all’ospedate di Belgrado, da cui però, dopo jjn’acourata visita, veniva dimesso. E prppjio un peccato per Dellasanta, giacché egli aiyeyg dimostrato in quei primi chilometri di gara 4) P$-Bore io vena. Infatti non ha mai abbandonato te prime posizioni. Al momento deU’inoidente si trovava a col-labarare ad una fuga di una decina di corridori. Dellasanta ha comunque confermato dà essere sempre un buon corridore, pericoloso per chiunque, Petrovič compreso. Lo aspettiamo al varco per la prossima domenica a Fiume; dove, siamo certi, non ci deluderà. La vera sorpresa della giornata sono stati i giovanissimi Piciga e Vistatili, d quali hanno gareggiato d^ pari con i più noti campioni del pedale, terminando la gara nelle prime posizioni, che potevano essere ancora migliori se non fosse mancata un po’ di quella esperienza nel momento cruciale. Visitata e Piciga hanno pedalato con facilità, scioltezza, senza dar l’impressione 'di stancarsi, pur Prima delia partenza, probabilmente l’ultima di quest’anno SPORT INVERNALI Laureati a i Campioni Nelle giomat» dii venerdì, sabato e domenica si sono svolti a Kranjska gora i campionati jugosiavj é; sci nelle discipline alpine per tutte le categorie. L’iavvenlimenito h,a richiamato nel noto centro invernale oltre un centinaio di .atleti» mentre migliaia di spettatori hanno assiepato i bordi della pista, specialmente nella giornata conclusiva di domenica, quando si sono disputate le gare della discesa libera. Com’era del resto previsto, il più veloce sciatore jugoslavo Tine Mulej, recente vincitore della «Coppa šax planina», si è imposto da lontano sia nello slalom gigante che in quello speciale e nella discesa libera, vincendo così la prova della combinata alpina. Nelle gare femminili sì è avuta la riconferma di Slava Župančič, vincitrice di ambedue i titolj nello slalom. Più incerta lotta nel campo juniores, nel quale stavolta si sono distinti anche 'alcunj eancorremti della Bosnia e della Macedonia. Ecco j risultati tecnici : Slalom gigante maschile, senio- Kranjska nazionali Gora 1955 res: 1) Tine Mulej, Prešeren, in 1’39”; 2) Jože Ilija, 1’46” ; 3) žiga Prestar, l’46”3. Slalom gigante femminile, seniores: 1) Slava Župančič, Triglav, in T22”; 2) Sonj® Alntiič, Mladostj l’27”4; ; 3) Andrej,a Ojcelj, l’30”3. Slalom gigante maschile, juniores: l) Tomaž Jamnik, 2’45”. Slalom gigante femminile, juniores: 1) Meri Kerštajn, 2’04”, Slalom speciale maschile, seniores: 1) Tine Mulej in 2’30”1 ; 2) 'Kunšič, 2’38”6 ; 3) Jianc, 2’43”9. Slalom speciale femminile, seniores : 1 ) Slava Župančič, 58”7 ; 2) Antič, l’02’”4; 3) Ojcel, l’03”7. Slalom speciale maschile, juniores: 1) žugovič in 2’37”3. Slalom speciale femminile, juniores: 1) Rutar in l’55”l. Discesa libera maschile, seniores: 1) Tine Mulej, l’52”2; 2) žiga Freister, l’56”6; 3) Milan Janc, 1’57”8. Discesa lihera maschile juniores: 1) Tone žugovič in 2’07”4. La combinata alpina, seniores, è stata vinta da Mulej davanti a Žiga Prestar e Milan Janc, quella juniores ha visto invece la vittoria di Tomaž Jamnik. DELLA SANTA SILVERIO lič, «Partizan», a 9”; 4) Vuksan, «Vojvodina», a 17”; 5) Ozanié, «FoWke-mika», a 20”; 6) Bogovič, «Zagreb», a 22”; 7) Branko Ješić, «Avala», a 33”; 8) Lakovič, «BSK», a 38”; 9) Visitin, «Proleter», a 51”; 10) O-srečki, «Fotakemika», a 57”; 14) Piciga, 27) Bonin, ambedue del «Prole-ter»^ Piciga, arrivato sesto, è stato penalizzato di 4’ per infrazione al regolamento, retrocedendo così al 14. posto in classifica. CLASSIFICA PER SQUADRE 1) «Avaia» di Belgrado in 11 ore 41’56”; 2) «Partizan»; 3) «Fotokemi-ka»; 4) «BSK», 5) «Proleter» di Capodistria. Mariani, Bettini, Bacci, Bizzarri. Riserve: Luison, Molino, Turchi. I due incontri, che avranno luogo domani e rispettivamente dopodomani si presentano oltremodo interessanti e incerti. Pur giocando in casa, ia Germania può anche perdere, non potando disporre di alcuni fra 'j migliori giocatori che hanno conquistato lo scorso anno Sn Svizzera il titolo d^ Campioni del mondo. Tuttavia, è sempre temibile e gli azzurri dovranno stare bene attenti per non farsi cogliere da brutte sorprese, tanto più che j germanici sembra siano intenzionati a riscattare, incominciando appunto da Stoooairda, le brutte prave .degli ultimi temp'. La formazione italiana è, pres-s’a poco, quella delle vittorie sull’Argentina e sul Belgio. Uniche varianti : Ohllappeila ,a mediano destro e Menagottii a mezzo destro. Il fiorentino e l’udinese (questo ultimo per l’occasione matricola azzurra) sono stati inseriti al pasto di Bergamaschi e Bassetto e la loro presenza sarà certo un buon apporto ai gioco deffa squadlria. Tanto più che i due Sj trovano in condizioni time. di forma veramente ot- rirrisciti ad assicurare alia propria squadra jl primo posto nella classifica finale, La corsa è stata nel suo complesso agitata dal principio ala fine. Gli scatti si succedevano agli scatti, facendo ogni volta qualche vittima. Nelle prime posizioni primeggiavano sempre Petrovič, Dellasanta d fratelli Ješič, Piciga e Bonin, mentre venivano tàgliàitì fuori tutti i componenti del Branik di Maribor, 'partiti come À pochi chilometri da Belgrado, il gruppo di testa procedeva compatto, tanto ohe tutti pensavano ad una volata finale. L’ultiirnia tratto comprende va però una breve ma dura salita, Che bastava a far sgretolare il gruppo. Petrovič, nato scalatore, non aveva difficoltà ad imporre la propria classe e a superare tutti i compagni di fuga, che finivano staccati nella sua scia, L’ORDINE D’ARRIVO 1) VESELIN PETROVIČ, «Partizan» òhe ha compiùto d 138,600 chilometri dpi percorso in 3 ore é 53’, alla media oraria di km 35.70Q; 2) Miroslav Ješič, «Avala», a 7”; 3) C.o- A Brno: CECOSLOVACCHIA — AUSTRIA 3:2 A Vienna: AUSTRIA B — CECOSLOVACCHIA B 6:4 Udinese - Odred 2:0 (1:0) UDINESE: Geatti, Zorzi, Sant, Szòke, Trayagini, Morelli, Castaldo, Perissinotto, Ros, Bernard, La Forgia. ODRED: Brezar II. (Filipančič), Jurišič, Klančišar, Žumbar, Berginc, Leskov, Krgta, Vorgič, Brezar L, Hočevar, Belcer, ARBITRO: Pieri di Trieste. UDINE, 27 — L’Udinese, largamente incompleta per te assenze di Romano, Bettina e Menegotti, convocati per gli allenamenti della nazionale azzurra, e Pinardi e Az/iniouti. tenuti a riposo precauzionale per le loro minorate condizioni fisiche, ha battuto per 2:0 l’OdTad di Lubiana nella partita amichevole di ritorno. Come si 'riconterà; l’Udinese aveva perso l’incontro d’andata a Lubiana per 2:1. La partita, nonostante il terrene ili cattive condizioni, ha offerto ai 6 mila spettatori, notevole interesse, jl gioco, veloce e corretto, si é mantenuto sempre a un livello pregevole. À1-l’taizio attaccava l’Odred, ma l’Udinese prendeva poi l’iniziativa e premeva a fondo. Verso la mezz’ora TO-dred aveva un energico ritorno, ma il suo attacco mancava di precisione nelle fasi conclusive. Vorgič, Belcer e Krgin sciupavano alcune buone occasioni. Pod i frmliani riprendevano a attaccare e Brezar II doveva esibirsi in alcune autentiche prodezze per salvare la rete minacciata. Al 41’ Ros segnava il primo goal.’Nella ripresa il gioco si manteneva sullo stesso tono. Erano prima gli udinesi a attaccare e al 20’ segnavano nuovamente epp Ros, in netta posizione di fuori gioco non rilevata dall’arbitro. L’Odred cercava poi di rimontare lo svantaggio, ma un po’ l’imprecisione dei suoi avanti e un po’ là bravura della difesa friulana, ’ s^’incaricavano di rendere sterili gli attacchi dei lu-bianesj, Solo dilettanti alle Olimpiadi BELGRADO, 25 — Il direttivo della federazione calcistica jugoslava ha deciso che alle Olimpiadi di Melbourne i colori jugoslavi vengano difesi da una formazione di soli dilettanti, - ' ' Nella stessa riunione è stato stabilito anche il calendario intemazionale della nostra rappresentativa. Gli incontri previsti sono 1 seguenti i 14 maggio: Jugoslavia B — Saar, 15 maggio: Jugoslavia — Scozia, 29 maggio: Italia — Jugoslavia, 25 giugno: Germania —■ Jugoslavia (giovani), 26 giugno: Svizzera — Jugoslar via, 24 settembre: Jugoslavia B — Germania B, 25 settembre: Jugoslavia — Germania, 19 ottobre: Inghilterra B — Jugoslavia B, 19 ottobre: Wanda — Jugoslavia, 30 ottobre: Austria — Jugoslavia A e B e giovani, 13 novembre: Francia — Jugoslavia, e Jugoslavia B — Finlandia. Direttor LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf, «JADRAN» C apodi*tria