£g autoblinde ameìieam: „duto&inde dell’amicizia" PREZZO m TUTTO IL T.L.T. Lire 20.~ Ti. 19 - 16 APRILE 1948 Tassa postale pagata - Abb. Il Gruppo Numero 19 'Aprendo questa pagina Col breve polpettone vi canto la canzone dei vari avvenimenti, dei colpi a sensazione, di gioie, di tormenti A Bogotà si chiaccherà si tratta oppur si ascolta la voce stanca t stolta di Marshall. Nel Paese ditanto c'è rivolta... dhi pagherà le spese? All’Austria adesso giun-I*" v -v j % (gona lagoni su vagoni di anni e munizioni; Ma ufficialmente, invero, stan tutti zitti e buornil Che puzza di mistero! Quel Doxa* potentissimo Servizio previsioni, dà... buone informazioni sul certo risultato di prossime elezioni ^ballato oppur pagato? Ariino! Tuoni e fulmini... *•* ma un poco d'attenzione ** dice chi ha ragiona A Volte se la gode ^ stampa del fellone; Ma come poi si rode— Adesso pure Cippico ^ quasi... sorpassato, un libro divulgato Su certi preti neri dimostra l’operato di molti masnadieri. p col parlar di tonache a®l breve polpettone Aisco la canzone Ai vari avvenimenti, Vi serva di lezione bei prossimi momenti! DULCINEO Hai letto? D'ora in poi a Trieste non coman derà più i’ G. M. A., ma il Consiglio di zona! Finalmente! Ma chi è il Consiglio di Zona? Il G. M. A. ! i. PREPARATIVI — Allora siamo intesi; da questa parie ci sono ì cartelli per manifestare se vince la Democrazia villana. Da quest'altra, inve ce, ci sono i cartelli per Manifestare se vince il «Fronte Popolare!» — Senti, Sando — disse Don Chisciotte — stufo di dover parlare un linguaggio fiorito e difficile. E se parlassimo, d’ora in pai, come tutti i comuni mortali? — Accidenti, signore, mi scusi — fece Sando — non sò proprio cosa aspettava lei, per decìdersi. _ p vero, Sando ■— ammise il Cavaliere — così i nostri lettori dovranno lambiccarsi meno il cervello. Ma, a parte le chiacchiere, dimmi, Sando — continuò — credi che la D. C. ubbia inteso i colpi degli scandali che l’hanno colpita in questi ultimi tempi? — Sà. signore, — ammise tl buon Sardo — quelli che hanno la pelle del rinoceronte e in quanto a morale, poi— ma, con tutto ciò, eh, via, i colpi hanno fatto effetto. — Lo credo anch’io, Sancìo — fece il Cavaliere — l’affare Cip-picco, i casi Vanonl, Compiili, i eontrabbandi di cuccherò, .1 documenti trafugati alta Segreteria Vaticana seno botte da lividure. — E, mi scusi, signore, — l° interruppe Sando — crede lei forse che la gente comune certe cose non le veda e non le senta? Crede che non si sia accorta nel tempo, che quelli in cui aveva fiducia come uomini onesti, retti e leali non siano altro ehe una banda di malfattori? "pièci}! e fiaèepL — Già, già, Sando — disse l’Eroe della Manda — è proprio questa che dicevo. Poi — aggiunse — anche lo schiaffo di Bogotà ha la sua importanza. Sondo. — Oh, quello, signore — fu Ut risposta — altro che Praga, quello. A Washington avrebbero preferito perdere un miliardo di dollari piuttosto che essere costretti a vedere un fiasco simile. Mi sa dire, lei, cosa diranno domani quando * prossimo fiasco si .chiamerà Conferenza dei Sedici? — Dimentichi il 1S aprile, Sando — affermò il Cavaliere — Anche quello.,. — Quello, signore? Ma quello è già scontato! Anzi, in America se lo sono già bevuto. Non per niente si sono vbbrtacati e hanno perse le staffe — tediami Sando. — Giusto — accondiscese Doni Chisciotte — hai ragione. Ma j dimmi, e quel traffico di armi. attraverso il Brennero? — «Aiuti americani», signore — fece Sancìo sornione. — E le autoblinde per Sceiba. _ «Autoblinde dell’amicizia», sì capisce — fu la risposta. — Ma, e le lettere di propaganda dall’America? — chiese il Cavaliere. — Cartoline del Pubblico, signore “ rispose Sando. — Servono a qualcosa, Sando? — domandò il nostro Eroe, — Come no — disse Sonai» *“ Servono ai filatelici. — Beh, Sando — terminò il Ca-| voliere — vedo che hai fiducia e '. che non nè manchi una,... — Che vuole, signore, è il mio mestiere — rispose modesto Sando. E, inforcate il suo asinelio, si mise a trotterellare dietro al padrone che aveva qualche lunghezza di vantaggio. Dopo un po’, in distanza, si udi‘ l’slm.o di Garibaldi». Ci fu ehi telefonò all'«Emergenza» perchè, disse concitato, si insultava il governo e gii amici d’oltremare. Mah, questione di punti di vistai I IWantiiafiioco e i suoi figliocci Fa specie vedere gente che si reputa intelligente e si atteggia a successori di Leonardo e Pico della Mirandola fare, con tutta, disinvoltura, indegne figuracele e, peggio, trovarvi gusto. Fa specie, si, perchè, a sentirla, sembrerebbe che nessuno fosse in grado di fargliela, a loro. E, invece, Santi Numi, che delusione! Alcune signore, egregissime signore, ad esempio, leggono il giornale o sentono una trasmissione radio... si entusiasmano, infolli-scono, chiamano affannate le amiche al telefono e spargono la lista, novella, acclamano, piroettano, zigzagheggiano e-., svengono per l’emozione Quando ritornano sulla terra agitano vessilli, baciano ritratti e incitano i figli a prepararsi. — Sempre pronti — dicono ai figli e salutano alla voce. Agitazione in famiglia, preparazione di cori, inquadramento in corteo, prove di entusiasmo spontaneo e ■ poi... ...poi un comunicato del gen. Airey mozza il fiato alle egregie, egregissime signore. Sì, va bene, il comunicato vale quello che vale, dice quello che dice, ammette quello che ammette ma, infine, il comunicato c’è, su tre o su una colonna, in corpo 7 o in corpo 8, ma che importa? Le luminarie, i razzi, i festoni tornano nel Tessilsacco. Pronti per un’altra volta. Fa specie, appunto, vedere gente che pretende di essere di una «razza superiore», solo perchè il cagnolino di casa si chiama Leonardo anche lui, o perchè il fringuello, quando si dice Pico, cinguetta, ma, affèdiddio (bravo Don C.) così non si può andare avanti. Ma che davvero quella gente che battezza gatti e appella canarini con nomi altisonanti crede di essere perciò «superiore» ? Invece, se fosse un pò più intelligente, di quello che effettivamente è, non si adatterebbe a recitare farse su trame di autori stranieri e il cervello lo userebbe per ragionare e non per farci le fritture. Eppure, la realtà è quella che è e bisogna accettarla per amore o per forza: esistono cioè persone combinate in modo che basta qualche fatto fuor dell’ordinario per scombussolarla del tutto e farla uscire dai binari della normalità. Radio-Washington ti lancia una notizia a sfondo elettorale'? Eccoti pronto l’entusiasma proromperne. Radio-Londra accenna a un qualcosa che sta avvenendo in una certa capitale? Lumi alle finestre! Ra-dio-Trieste parla di un ampliamento del governo civile (oh, eufemismi !) di Trieste e i singhiozzi si sprecano e la melissa aumenta di prezzo, per la forte, improvvisa richiesta. Ma. si può sapere, dopo tutto, che razza di gusto ci pròva, quella gente, a fare La parte dei figliocci di Mangiafuoco? P. Š.: Se qualcuna dri quella persone non ricordasse chi sia stato Mangiafuoco non ha che da rileggersi il così profondamente umano capolavoro del Collodi. Basterà, del resto, che n# leggano soltanto le prime pagine. laecuim I redattori del giornale semi-clandestino «Ultimissime» devono avere dei brutti presentimenti. Forse una indovina ha predetto loro che un giorno saranno processati per falso o forse senza aver bisogno di indovinare lo prevedono da se. Non si spiegherebbe altrimenti le ragioni che, da qualche tempo, li stanno spingendo a provare affannosamente la loro infermità mentale con le loro «sensazionali» notizie. Sapete la differenza che passa tra De Gasperl e mia nonna? Mia nonna è... Filomena. E De Gasperi è., filo ...americano. Perchè un Governo Militare Anglo-americano, non bastava uno dei due? No, le disgrazie non vengono mai sole! Lettera agli elettori ____________________ s. Italiani! Nell’ora cosi grande che deve cancellare le brutture di quelle forze tenebrose, oscure, di quelle mani sempre più nefande, ricordate che nulla vien promesso •— nemmen promesso I — da quei falsi onesti che con i più speciosi dei pretesti rinnegano ogni forma di progresso 1 «Patita», «Dominio», «Umanità» — parole care sovente al loro conformismo — «Fede», «Destino», «Onore», «Idealismo» — nuli’altro. Questo è tutto il loro sole E quale Patria o Fede, e quale Onore s’intenda nel dir ciò, si tien nascosto. Ma la Patria, l’Italia, ha già disposto per smascherare il laico frodatore. «La terra ai contadini»», questo vale! «Ricostruzione», «Pace», questo conta! «Lavoro a tutti», non la fame e l’onta. Questa è la Patria. Questo è l’Ideale. Italiani! Scacciate quei ribaldi, sanguisughe del popolo. Vampiri che vivono di frodi e di raggiri! Evviva il Fronte! Evviva Garibaldi! a a um m \JTù7*ìik *7 n a IH É. \utrwr3U/t£\ iM S ».l yLT!er Y, vincerà X, e allora saranno guai perchè X ti costrin. :rà a rimanere disoccupato tutta la vi« ta, la tua casa e il uo mobilio verranno assegnati al seminaristi, tua moglie dovrà, per sbarcare il lunario, occuparsi dei desideri non sempre platonici dei fucilieri americani, e i tuoi figli, privi di cappotti e di vitamine cadranno per fa* me lungo 1 fossi delle strade di campagna. A queste parole ti senti stringere ti cuore e, senza vola tarti, ti sposti di un altro passo. Immediatamente un’altra voce ti parla all’orecchio: «Venduto a X e Y!» ti dice, e: «&* Voterai per questi falsi simbo li, i patrioti che tu hai tradito e ohe sono morti per te e per la Quarta Italia risorgeranno e, compatti e decisi, do Po averti giustamente travo -to, passeranno sul tuo corpo ridendo e motteggiando 1 tuo» afflitti genitori. Bada a quello che fall H conosciamo # non dimenticheremo!» Alquanto impressionato, tl sposti ancora; e ancora, altre voci ti predicono un avvenire triste a gravoso se non voterai per Z, R, o V. Migliaia di attacchini girano frettolosi con un secchiello di colla a rotoli enormi di manifesti, in cerca di uno spazio Le pareti delle case sono ormai ricoperte di due o più strati di manifesti; le vetture tranviarie, gli autobus, le vetrine dei negozi, i portoni delle case, le strade, sono tutti tappezzati di manifesti. Non puoi guardare da nessuna parte per timore^ che qualcuno, credendoti intento nella lettura di un manifesto, predica un avvenire burrascoso di stenti e di lutti In fami-glia. Allora girl con gli occhi chiusi, rischiando di finire sotto un’automobile. Se non fai attenzione, infine, corri il pericolo che un attacchino, non trovando lo spazio per affiggere i suoi manifesti, ti appiccichi uno sulla schiena rovinandoti la giacca nuova. A me è successo proprio cosi, con l’aggiunta di un sacco di legnate da parte di alcuni scalmanati : quali, conosciu o l’equivoco, si sono scusati a patto che io acconsentissi a farmi incollare, sul primo manifesto, un altro: quello del loro partito. , Acconsentito che ebbi, fatti pochi passi, mi buscai un altra bastonatura. Accettato di portone sulla schiena un terzo manifesto incollato sul secondo, dopo alcuni pans:: trac!, tro assalto. E cosi, tino a che non mi portarono all ospedale. Ora sono a letto e penso con immensa felicità che tre giorni passano presto. Fra tre giorni, infa ti, saremo il 19 d aprile, e nessuno si penserà più di attaccarmi manifesti sulla schiena o di togliermi il cinto erniario al quale, lo confesso, mi sono seriamente affezionato. ELGAR MUSEO — ... E questo è l'unico signore che ci crede nell5 allargamento del Consiglio di Zonal (Dis di Walter) „DON CHISCIOTTE" Responsabile: REMIGIO PAVENTO Redazione e amministrazione: CAPODISTRIA Via Battisti No 381 Concessionaria esclusiva per la distribuzione In Italia * all’ estero: MESSAGGERIE ITALIANE S. p. A. via Paolo Lo ni azzo No. 52 — MILANO IL TRUCCO CF MA NON SI VENDE! — Perchè, c’è anche un giornale che si chiama «Ultimissime» ? CINTI ERNIARI, RIME SLon CkibciùttiQ — Vorremmo sapere come si sta all'inferno, perchè abbiamo aderito al «Fronte»! (Dia. di Walt*) — Scusi signor maestro, ma Ugo Foscolo cantando le «... urne bagnate di p ianto», alludeva forse al 18 aprile della D. C.? (Dia. « Zergvi) •— Se ne và in Italia perchè ha saputo che il 18 aprile vincerà il «Fronte Popolare» (Dia. di Zergol) (Dia. di Walter) Un americano in Italia Occhio per occhio Democristiano ma intelligente i mm 'mm *— Dicono che l'ambas datore Dunn, a furia di bazzicare con i democristiani, sia diventato Doni (Dis. di Zergol) Che fai? Voto D. CI —- Dopo tutto, se Cristoforo Colombo ha scoperto 1*America, l"America ha se operto Alcide De Gasperil (Dis. di Serie) *— Fate la carità di un voto! (Dia. di Serat) (Dis. di Zergol) Antifrontisti Antifrontisti Radio • abbonato che sà SI ASSUMONO] fWViONiV ffmor — Noi, caro collega, voteremo contro il Fronte per assicurare la continuità della nostra professione e dei nostri guadagni (Dis. di Erio) - — Noi, cara collega, v oteremo contro II Fronte per assicurare la continuità della nostra professione e (Dis. di Erio) — Dev’essere guasta, ha trasmesso un discorso di Truman sulla democrazia americana! (Dia. dì Walter) dei nostri guadagni, I pu dicoli pubblici n. 1 11 Mo cc o lo Gli svaghi di Truman L'apostolo rxn a — Vota per Saragat figliolo, è un puro socialista te lo garantisco io! — Chissà se i Presidenti di seggio democristiani si rifiuteranno di fare lo spoglio... delle schede? ■ ,T / ✓ La libertà si aggiorna Scusabile equivoco Dopo le dichiarazioni di Pio XII (Dis. dl Lucas) (Dis. di Zergol) (Dis di Serse) Maddalena, zero in condotta Dis. di Zergol) Hm Cktìciotte LIBERTÀ... w* m m , ? i 5** ■ ; ’é l ' »j ^;S$ m* w'M i*f ••• f >s *>: IH 11 * Garibaldi fu ferito — fu ferito ad una gamba è De Gàsper che comanda — che comanda di sparàr. Fu ferito Garibaldi — fu ferito ad Aspromonte dopo che già tante volte —— lo straniero f è scappàr ...e votate Ma, ferito, Garibaldi — non si ferma, no, per questo anzi, avanza ognor più lesto — e De Gàsper fa filàr. Viva, viva Garibaldi — Viva la camicia rossa! Va l'Italia alla riscossa — con il Fronte Popolari GARIBALDI! ...o LIBERI AS? G. E1 anche in Italia? 18 APRILE Vogliamo ammettere, per amor di ipotesi, «he le prossime elezioni italiane si risolvano eon una sconfitta del Fronte Popolare e di conseguenza con una vittoria della Democrazia Cristiana. Gli altri schieramenti a carattere antipopolare non hanno alcuna possibilità di avere la maggioranza e dovranno accontentarsi d’una azione fiancheggnatrice. E dato e non concesso che si verifichi tale eventualità, vogliamo esaminare quello che succederebbe dopo. E’ forse difficile poter prevedere gli sviluppi della situazione in caso di Vittoria democristiana? Specialmente per noi triestini? Evidentemente, essendo la Democrazia cristiana il partito americano, o meglio il partito che difende in Italia gli interessi dell’imperialismo americano e in secondo luogo quelli del capitalismo italiano, conseguenza prima dei risultati elettorali sarebbe la formazione di un Governo che questi interessi difendesse in maniera ancor più sfacciata di quanto sta facendo adesso l’attuale Gabinetto De Gasperi. In pratica si verificherebbe quello che noi triestini stiamo esperimentando da quasi tre anni. De Gasperi sarebbe il Palutan italiano e il suo Gabinetto il Consiglio di Zona, organo il quale, come si sa, se decide poco in compenso lustra le scarpe molto. I poliziotti della «Celere» sarebbero promossi cerini e Sceiba potrebbe essere un ottimo Ispettore Marcon. Le industrie italiane farebbero la fine dei nostri cantieri e dei nostri stabilimenti ossia resterebbero praticamente inattive, senza possibilità di concludere alcun contratto con gli altri paesi e tirerebbero avanti una vita di stenti, producendo soltanto ciò che permetterebbero i magniti americani. Il commercio estero italiano si ridurrebbe ad una serie di importazioni di generi che sovrabbondano In America con la contropartita in preziosi servizi non solo economici ma soprattutto politici e militari. La disoccupazione raggiungerebbe, come a Trieste il 20 per cento della popolazione abile al lavoro. Insomma, per renderci esattamente conto di quello che succederebbe in Italia, nel caso di una vittoria democristiana, basta estendere mentalmente a tutta la penisola il regime di Vita che attualmente... godono i triestini. CHIACCHIERATA E come qui da noi 1 «cerini», pavidi e vigliacchi per natura, che hanno il coraggio di infierire contro gli inermi soltanto perchè si sentono protetti dai cannoni e dalle autoblinde americane, così quelli delia «celere», altrettanto vigliacchi, (e una polizia mercenaria non può non esserlo) si getterebbero contro le masse lavoratrici italiane sentendosi protetti dai fucilieri americani. Per concludere, il Governo Militare Americano verrebbe esteso a tutta la penisola, il Consiglio di Zona accoglierebbe nel suo seno il Governo italiano e De Gasperi si sostituirebbe a Palutan nell’andar a ossequiare il Governatore americano e a chiedergli ulteriori misure repressive contro i lavoratori. Contemporaneamente Cippico e soci trionferebbero e, trascurando assolutamente il paradiso celeste, si darebbero alla pazza gioia nel loro.... paradiso terreno. Con la certezza dell’impunità, come l’hanno oggi i vari Cippico triestini. Non parliamo poi dei fascisti 1 Se oggi essi osano piangere pubblicamente il passato e chiederne a gran voce il ritorno, figuriamoci dopo. Ma in fondo perchè parlare di queste tristezze. Tanto lo sappiamo tutti che la Democrazia Cristiana non vincerà. L’importanza mondiale che assume l’esito della giornata del 18 aprile in Italia, ha fatto scomodare 1 maggio» calibri della reazione internazionale in un tentativo di rialzare le precarie condizioni del democristiano De Gasperi. Discorsi roboanti di Truman, Marshall e Bevin, e dichiarazioni comandate di Forre«tal e simili hanno avuto accenni di lusinga o di minaccia al popolo italiano. Proposte di chiaro intendimento elettorale sono state avanzate da un Ministro francese e da un giornalista americano: il primo con l’offerta di Trieste all’Italia previo probabile accordo segreto per un affitto di 99 anni e 11 me- si della base agli anglo-americani il secondo — Dréw-Pearson creatore del «Treno dell’amicizia» — con il consiglio di mandare armi leggere (per intanto!) al Governo nero. Due proposte tanto lontane l’una dall’altra nella loro espressione esteriore quanto vicine nella loro intenzione sostanziale di creare una psicosi bellica utile solo ai guerrafondai! di Wall Street e al loro servo in camicia nera allungata. Inoltre ha parlato pure il Papa che, nella Santa Domenica, ha scordato la Passione di Cristo per ricordarsi di... quella del Cancelliere nero. Come Italiano, Pio XII ha violato la tregua elettora- le stabilita per Pasqua, ma non è perseguibile essendo egli giuridicamente straniero. Straniero come il card. Schuster dite aveva addirittura violato una legge, con la nota Pastorale. Straniero come l’ambasciatore Dunn che tanto si preoccupa per le sorti della Penisola (e dei suoi investimenti in grosse industrie) rompendo i timpani agli italiani con discorsi mai richiesti. Non faremo commenti alle chiacchiere di questi uomini due volte stranieri — cioè anche socialmente — bensì rileveremo la unanime constatazione che questo insolito interessamento inter-nazional — capitalista dimostra quanta necessità di urgenti tam- ponamenti abbia una certa barca ohe sta facendo maledettamente acqua. All’interno, 1 clerico-fascistl si sono resi conto del pericolo che stanno correndo e si sono buttati allo sbaraglio pur di arrestare comunque il continuo affluire di simpatizzanti sotto l’insegna di Garibaldi. Onde ottenere qualche sia pur piccolo risultato, passano dalla farsa alla tragedia, si servono di pagliacci o assassini, fanno inviare cartoline o pallottole di piombo. «Vota per chi vuoi, purché sia... per noi!» dicono grandi avvisi murali e piccoli foglietti («brillante» iniziativa delle «Ultimissime» !) «Muori, cane di un proletario!» dicono le pistolettate della mafia siciliana. Trentasei sono i dirigenti sindacali assassinati nelle varie località dell’isola. Trentasei nomi da scrivere nell’albo del Caduti per la libertà. Trentasei nomi NOSTRI da ricordare. Trentasei nomi NOSTRI da vendicare. Ma tante e tante ancora sono le vittime che chiedono giustizia, tante sono le brutture che esigono una riparazione, tante le vergogne che devono sparire. La radiosa giornata del 18 a-prile sarà la diana per una nuova èra di giustizia, di libertà, di lavoro, di pace, di vivere onesto accanto a un mondo che sorge e contro un mondo che inesorabilmente agonizza. OGNUNO IL SUO Al potere col vestito Sì, col vestito della domenica, fischiettando allegramente dolci canzoni italiane inneggianti la primavera il popolo italiano, il 18 Aprile andrà al potere. Per questo, quasi solamente per questo, Truman suda freddo. Dicendo Truman, è chiaro, sì voglia dire i dominatori di Wall• Street, cioè tutti quei grassi e distinti signori americani, tremendamente miliardari, che tante volte abbiamo visto tiranneggiare nei films americani, e che, nel finale, diventano buoni e si redimono regalando a destra » sinistra mandate dì dollari e di felicità. Questi signori di Wall-Street dicevamo, che — a parte il finale cinematografico a lieto fine — sono tanto uguali ai «capitalisti dello schermo» — non possono rassegnarsi al pensiero che il popolo italiano vada al potere col vestito della domenica. Porca democrazìa] dicono. Com’è possi-bile? Questo è la fregatura del secolol In Italia ci dev’essere qualcosa di nuovo• Com’è possibile che un regime popolare s’imponga con lìbere elezioni in una nazione governata a sistema borghese capitalistico, cioè in una nazione sotto il nostra diretto controllo? Dove sono andate a finire tutte le nostre mille è mille possibilità di usare la nostra propaganda per istupidire, intimorire, comperare, minacciare, stordire il popolo itar liano? Non basta piti una... Polizia nostra? Cosa diremo adesso al nostro mondo abituato a sentirci gridare ai quattro venti che un regime popolare si impone solamente con la forza, con le armi, con il colpo di stato, con tutto insomma meno che con Ubere elezioni? Dovremo forse abolirle in futuro? Cosa penserà poi l’uomo comune americano? Penserà certamente che se con ufi governo anti-popolare come quello nero di De Gasperi, il Fronte del Popolo riesce ad ottenere oltre il 50 per cento di voti, con uti governo — come chiamarlo? — neutro, d Fronte ne realizzerebbe sicuramente il 75 per cento! Adesso mi spiego — concluderà l'uomO comune americano — come con un governo che curi gli interessi del popolo, possa compiersi il «miracolo» del 98 per cento! A tutte queste cose penseranno Trumat1 e soci sudando freddo mentre il 18 Aprii0 il popolo italiano vestito a festa, andrà i della domenica eie ha ott Pes to, 'dei tot COI Chi ero del Pai bai *o< thè fin Pre tip nei fi i 'taii tisj Pre, doz Per ftes. «o H A nlla eler *ess Pad re , 9ua tna? tre *«»c rìca nè, Vi PdUì terc, fctie< cont che Qvpe *enz, na? Poco Piidi Sene l a