M. MEDVED: Una sconosciuta cappella di S. Girolamo a Rijeka (Fiume) nel contesto della ... 24 Marko Medved Una sconosciuta cappella di S. Girolamo a Rijeka (Fiume) nel contesto della tesi liburnica sull'ubicazione di Stridone* Marko Medved, dr., professore straordinario, Katedra za društvene i humanističke znanosti u medicini/ Department of social sciences and medical humanities Sveučilište u Rijeci, Medicinski fakultet/ Uni- versity of Rijeka, Faculty of medicine HR-51000 Rijeka, Braće Branchetta 20; marko. medved.rijeka@gmail.com Una sconosciuta cappella di S. Girolamo a Rijeka (Fiume) nel contesto della tesi libur- nica sull'ubicazione di Stridone La storia degli agostiniani a Rijeka (Fiume), prima comunità religiosa maschile cittadina, presente nel capoluogo del Quarnero dal Tre- cento al Settecento, è rimasta alquanto sco- nosciuta. Analizzando due fonti inesplorate, il Protocollum conventus Fluminensis ed il Diplomatarium monasterii sancti Hieronymi l'autore riporta alla luce la notizia circa una sconosciuta cappella di S. Girolamo. In base ad un legato pio di messe in seno alla cappella, del successivo trasferimento delle messe dalla cappella alla grande chiesa di S. Girolamo in seguito al diroccamento della stessa, il tutto registrato nelle fonti, veniamo a conoscenza di un luogo di culto fi nora ignorato testimone della pietà popolare verso il santo di Stridone. L'autore pone i dati all'interno del contesto della tesi liburnica di ubicazione della città natale di S. Girolamo. Parole chiave: Ordine di Sant'Agostino, Rijeka (Fiume), convento di S. Girolamo a Rijeka, cappella di S. Girolamo, Stridone, Liburnia. Marko Medved, Phd, Associate Professor, Department of social sciences and medical humanities, University of Rijeka, Faculty of medicine, HR-51000 Rijeka, Braće Branchetta 20, marko.medved.rijeka@gmail.com The Unknown Chapel of St. Jerome in Rije- ka in the Context of Liburnian Location of Stridon The history of the Augustinian convent of St. Jerome in Rijeka, the fi rst religious commu- nity in the city, is mostly unknown. From two sources – Protocollum conventus Fluminensis Ordinis er-emitarum s. patri Augustini ad s. Hieronymum and Diplomatarium monasterii sancti Hieronimi ordinis eremitarum sancti Augustini in terra Fluminis sancti Viti – the author discovers a previous existence of the unknown Chapel of St. Jerome. The foundation of the pious legacy for the celebra-tion of yearly Masses with its transfer from the Chapel to the Augustinian Church of St. Jerome confi rms that Rijeka’s inhabitants held the Saint from Stridon in veneration. Key words: Order of Hermits of St. Augustine; Church and Convent of St. Jerome in Rijeka; Chapel of St. Jerome; Stridon; Roman Liburnia. * L'articolo si basa sul contributo presentato al simposio internazionale sul 1600 ° anni- versario della morte di Girolamo, Hieronymus noster, Lubiana, 24-26 ottobre 2019. Introduzione La storiografi a ecclesiastica di Rijeka (Fiume) ha ancora molte lacune. Tra di esse la storia della prima comunità religiosa maschile dell‘Ordine degli eremitani di Sant‘Agostino. Essendo stata ignorata parte delle fonti archivistiche agostiniane in seguito all‘abolizione giuseppinista del convento, sono rimasti sconosciuti anche alcuni dati circa i luoghi di culto collegati ai religiosi. 1. Convento degli agostiniani di Rijeka e due fonti inesplorate La presenza dell‘ordine degli eremiti agostiniani nella città di Rijeka copre l‘arco di tempo che va dal Trecento all‘abolizione avvenuta nel 1788. Si può dire che la storiografi a si sia occupata solo parzialmente di questo convento. Ultima- mente si registra un rinnovato interesse tra gli storici. 1 Nell‘Archivio di Stato a Rijeka è custodito il Protocollum conventus Fluminensis Ordinis eremitarum s. patri Augustini ad s. Hieronymum . 2 Fonte fondamentale per la storia del monastero agostiniano di Fiume; anche se menzionata dagli storici, sino ad ora non è stata analizzata in fondo. La sua genesi è legata al provinciale degli agostiniani austriaci Joseph Achinger, il quale nel 1704 ne compilò la prima parte (fi no a pag. 62), coadiuvato da Cesare Posch. Il resto del Protocollum (pag. 63-221) venne compilato nell‘arco del Settecento da vari anonimi religiosi. Seconda fonte per importanza, anche se di più antica data, è il Diplomatarium monasterii sancti Hieronimi ordinis eremitarum sancti Augustini in terra Fluminis sancti Viti, conservato nella Biblioteca dell‘Università di Vienna. Si tratta del cartulario, iniziatosi a compilare nel 1523, contenente trascrizioni vidimate dal notaio di vari documenti, lasciti, donazioni risalenti al Quattrocento e al Cinquecento. 3 1 Per lo status quaestionis storiografi co del convento agostiniano si veda: Medved, Incuria et vandalismus – sudbina arhiva augustinskog samostana sv. Jeronima u Rijeci, 85-89. 2 Državni arhiv u Rijeci (Archivio di Stato, Rijeka), Fond: HR-DARI-250, Samostan reda pustinjaka sv. Augustina u Rijeci, scatola 1. 3 Österreichische Universitätsbibliothek, Wien (ÖUB, Biblioteca universitaria, Vienna), II 351.241. Zgodovinski časopis | 76 | 2022 | 1-2 | (165) | 24–33 25 M. MEDVED: Una sconosciuta cappella di S. Girolamo a Rijeka (Fiume) nel contesto della ... 26 2. Una sconosciuta cappella di S. Girolamo Il Protocollum conventus di S. Girolamo a Fiume riporta la notizia della richiesta che il priore del convento Ivan Primožić nel 1528 rivolse alle autorità austriache per la demolizione di un‘antica piccola cappella ( una antiqua capellula ), all‘epoca non più frequentata dai fedeli. La cappella si trovava all‘entrata del monastero, in direzione delle mura, all‘angolo in cui un tempo si trovava quella che la fonte de- fi nisce „nostra grande chiesa“ ( sita in atrio monasterii in quodam angulo ubi olim maior ecclesia nostra stabat ). Il 7 marzo e il 18 maggio 1528 le autorità di Vienna acconsentono alla richiesta, da cui si può dedurre che la cappella venne demolita. 4 Anche il Diplomatarium riporta la notizia dell‘esistenza della cappella di S. Girolamo. La trascrizione di un legato pio di messe del 16 luglio 1522 del fi umano Andrea Milac stabilisce il legato di una messa cantata ammontante a 40 soldi, da celebrarsi dagli agostiniani annualmente sull‘altare di S. Ursula della cappella di S. Girolamo ( in die s. Ursulae… fratres obbligantur cantare unam magnam missam in altari s. Ursulae quod est in capella S. Hieronymi ). Per tale scopo il testatario Milac lascia agli eredi un giardino nei dintorni della chiesa di S. Andrea. 5 La notizia dal Diplomatarium venne trascritta nel Protocollum riportando gli stessi termini usati dal cartolario. 6 Il Diplomatarium nomina la cappella di S. Girolamo anche in un altro docu- mento. Sempre in riferimento al legato del Milac, il cartolario in data 15 giugno 1528 riporta l‘atto con cui l‘obbligo di celebrazione annuale di una messa solenne dalla cappella di S. Girolamo viene trasferito all‘altare di S. Giovanni Battista ed Evangelista, situato nella grande chiesa di S. Girolamo ( legatum capellae sancti Hieronymi de Flumine, solidos quadraginta amore Dei, cum obbligatione dicti fratres tenerentur & obbligati essent cantare singulo anno & in perpetuum in dic- tam capellam unam missam solemnem pro animabus eorum… transmutationem dictam missam de dictae capellae sancti Hieronymi in ecclesiam magnam videlicet in altare sancti Ioannis Baptistae & Evangelistae, super quo altare singulo anno et in perpetuum …). 7 Come in precedenza, anche questa notizia dal Diplomatarium viene trascritta nel Protocollum . 8 Il Diplomatarium , dunque, testimonia l‘esistenza di due luoghi di culto dedicati a S. Girolamo a Rijeka, a poca distanza l‘uno dall‘altra – cappella e chiesa grande. Il Protocollum , come detto, riportando la notizia dal Diplomatarium formula la 4 „ Anno 1528. Pater Ioannes Primosich prior Fluminensis supplicat Suam Caesaream maiestatem pro licentia demoliendi unam antiquam capellulam sitam in atrio monasterii in quodam angulo versus moenia ubi olim maior ecclesia nostra stabat, quam aliunde pii fi deles non amplius accederunt, quod et obtinuit pro resolutione caesarea, data Viennae, die 7 martii et 18 maii anno 1528. Ex originali posteriorus resolutionis caesareae et quondam copia supplicis memorialis et anterioris resolutionis dictae.“ HR-DARI-250, Protocollum conventus , N. 55, 13. 5 ÖUB, Diplomatarium , p. CXXIIv (125v; la fonte ha una doppia paginazione che dif- ferisce da quella in cifre romane). 6 HR-DARI-250, Protocollum conventus , N. 41, 10. 7 ÖUB, Diplomatarium , XXIIv – XXIIIr (25v-26r). 8 HR-DARI-250, Protocollum conventus , N. 57, 13. Zgodovinski časopis | 76 | 2022 | 1-2 | (165) 27 notizia evidenziando che la cappella si trova sul luogo ove un tempo sorgeva la grande chiesa della comunità religiosa agostiniana. Pertanto, ambedue le fonti sono concordi nell‘affermare che sino al 1528 una cappella si trovava sul luogo in cui vi era la grande chiesa agostiniana, distrutta dall‘assalto dei Veneziani nel 1509. È possibile che la cappella, diroccata nel 1528, in realtà fosse parte integrante della grande chiesa, distrutta dagli invasori della città austriaca. Tuttavia non possiamo affermarlo mancando in merito prove più precise nelle fonti. Nel riportare la notizia circa la richiesta del priore per il diroccamento della cappella, il Protocollum conventus non nomina il titolo di questo luogo di culto. Prendendo però in considerazione che la richiesta è seguita dal trasferimento della pia fondazione di messe dalla cappella di S. Girolamo alla chiesa di S. Girolamo (di cui, come si disse, riportano la notizia sia il Diplomatarium che il Protocollum conventus ), possiamo senza dubbio affermare trattarsi in ambedue i casi della cappella di S. Girolamo. Il Diplomatarium non spiega il perché del trasferimento del legato pio, cioè la ragione per cui le messe, come avvenuto fi no ad allora, non potevano più essere celebrate sull‘altare di S. Ursula della cappella di S. Girolamo. L‘unica spiegazione ragionevole è, appunto, che il diroccamento della cappella ne avesse precluso la celebrazione. Pertanto, dopo l‘anno 1528 la messa andava celebrata nella grande chiesa S. Girolamo. Non vi è dubbio che i due contratti siano in relazione. Lo conferma pure il compilatore del Protocollum , il quale in calce alla notizia del legato pio di messe in suffragio del 1522 pone anche l‘anno 1528 onde indicare, come lo fa di regola anche in altri casi, il riferimento alla successiva modifi ca del contratto. Inoltre, il compilatore del Protocollum conventus usa gli stessi termini in lingua latina per i due luoghi sacri, capella ed ecclesia , nozioni desunte dal Diplomatarium . Da tutto ciò possiamo concludere che nelle vicinanze della chiesa di S. Girolamo, oggi esistente, vi fosse anche una cappella di S. Girolamo (forse facente parte di un‘antica chiesa più grande), avente, prima della sua demolizione del 1528, un altare dedicato a S. Ursula, la cui esistenza era del tutto sconosciuta. I religiosi agostiniani erigevano ovunque chiese dedicate a S. Agostino; solo in luoghi in cui trovarono chiese già edifi cate mantenevano i titolari esistenti. Se a Rijeka accanto alla chiesa e al convento di S. Girolamo si trovava anche una cappella di S. Girolamo ciò viene a testimoniare la presenza del culto verso questo santo. Verosimilmente la cappella è antecedente al Trecento, epoca di arrivo degli agostiniani a Rijeka. 9 Non potendo dire nulla circa l‘epoca di costruzione di questa antica cappella, siamo impossibilitati a precisare le origini della pietà popolare verso il santo di Stridone in tempi più remoti. 9 A differenza delle tesi fi no ad ora dominanti, l’epoca di erezione del convento agostiniano recentemente dalla prima metà del Trecento è stata posticipata alla seconda metà del secolo. Cfr. Medved, Datacija izgradnje augustinskog samostana sv. Jeronima u Rijeci, 21-31. M. MEDVED: Una sconosciuta cappella di S. Girolamo a Rijeka (Fiume) nel contesto della ... 28 3. La cappella medievale di S. Girolamo – un tassello a favore della dell‘ubicazione liburnica di Stridone? 3.1 La storiografi a ecclesiastica croata e l‘ubicazione di Stridone Circa l‘ubicazione di Stridone gli storici della Chiesa in Croazia aderirono a diverse scuole di pensiero. La corrente maggioritaria in epoca contemporanea è stata quella dalmata. Anche se il suo vero iniziatore fu lo scrittore umanista croato Marko Marulić (1450-1524), la corrente si diffuse soprattutto negli ultimi due secoli. Nell‘Ottocento, il rettore del Pontifi cio collegio croato di S. Girolamo a Roma Ivan Kapor entrò in polemica con i sostenitori dell‘ubicazione istriana. 10 Il più infl uente autore della scuola dalmata fu senz‘altro l‘esimio archeologo Frane Bulić (1846-1934). Propugnando la tesi dell‘ubicazione di Stridone presso la località di Glamoč (Grahovo polje, in Bosnia ed Erzegovina), ne favorì la diffu- sione in Croazia e all‘estero, pubblicando anche in lingue tedesca ed italiana. 11 Inserendosi nel dibattito storiografi co il padre dell‘archeologia croata aveva dato luogo a una vivissima polemica contro le altre scuole. 12 La corrente pannonica, di cui va considerato fondatore Melchiorre Inhoffer, a partire dal Seicento e in tutta l‘epoca moderna ebbe un nutrito gruppo di sostenitori, tra i quali il Bulić a suo tempo contava ben 26 nomi. 13 Tra di essi segnaliamo gli eremiti di S. Paolo, i cui conventi erano presenti in gran numero in Croazia. Il capostipite del fi lone istriano fu Flavius Blondus. Uno degli autori più importanti fu lo storico Pietro Stancovich. 14 Al fi lone però non aderì Pietro Kandler, forse il massimo storico istriano, il che ha nociuto non poco alla sua diffusione. Il più insigne storico spalatino Tommaso Arcidiacono (1200-1268) non appar- tiene alla scuola dalmata, bensì a quella liburnica. Egli situa Stridone nell‘entroterra del Quarnero. 15 Nel 1986, l‘accademico croato Mate Suić aveva collocato Stridone tra Šapjane, Starad e Pasjak, nell‘hinterland della romana Tarsatica , cioè dell odierna Rijeka. 16 Sulla traccia del fi lone liburnico e guardando ulteriormente verso il Carso sloveno, il teologo sloveno Rafko Valenčič ha pubblicato nel 2007 un‘esaustiva opera con un ampio status quaestionis circa il dibattito storiografi co. 17 Appoggiando 10 Precisamente nel 1828 con l’opera Della patria di San Girolamo, risposta di Giovanni Capor Dalmatino all’opusculo del Can. P. Stancovich Istriano . 11 Si veda Bulić, Izabrani spisi . 12 Suić, Hijeronim Stridonjanin, 218. 13 Ultimamente si aggiungono nuove opere a questo fi lone: Berljak, Bula pape Nikole V. za crkvu rodnoga mjesta svetoga Jeronima u Štrigovi . Dragutin Faletar ha curato due libri: Prinosi za povijest Štrigove e Josip Bedeković/ Knjiga o svetom Jeronimu, Iliriku i Međimurju . 14 Di cui va nominata l’opera dell’anno 1824: Della patria di S. Girolamo, dottore della Chiesa e della lingua slava relativa allo stesso . 15 Thomas Arcidiaconus, Historia Salonitana , 54-55. 16 Suić, Hijeronim Stridonjanin, 213-278. 17 Valenčič, Sveti Hieronim mož s Krasa. L’opera di Valenčič riporta in modo molto esau- stivo il dibattito storiogragico su Stridone con un ampio apparato scientifi co che comprende la bibliografi a in diverse lingue. Anche rispetto alla storiografi a croata egli offre un’analisi tra le più ampie fi no ad ora pubblicate. Zgodovinski časopis | 76 | 2022 | 1-2 | (165) 29 la sua tesi, lo storico ecclesiastico croato Josip Škunca ha pubblicato un saggio legando la tesi liburnica col dibattito sull‘origine dell‘alfabeto glagolitico. 18 Le tesi di Bulić non furono accolte da Dragutin Nežić e Josip Bratulić. 19 Le respinse altresì il francescano dalmata Roko Rogošić (1897-1963), il quale legò l‘interesse verso la storia della Chiesa con la questione della scrittura glagolitica. Quale collaboratore dell‘Istituto per la lingua veteroslava ( Staroslavenski institut ) di Zagabria, si occupò della storia dell‘Illirico appoggiando le tesi dell‘ubicazione di Stridone tra Emona ed Aquileia. 20 Giungiamo così alla interconnessione, in seno alla storiografi a ecclesiastica croata, di due quesiti: l‘origine della scrittura glago- litica e l‘ubicazione di Stridone. Già la polemica tra le scuole istriana e dalmata (Stancovich e Kapor) aveva evidenziato il legame tra questi due aspetti. 21 La diffu- sione della scrittura glagolitica nel territorio della Provincia ecclesiastica di Rijeka è superiore rispetto al resto della Croazia. Nella storia delle diocesi che oggidì ne fanno parte (Veglia, Segna-Gospić, Parenzo-Pola, Rijeka), il glagolitico ha avuto un posto rilevante. In questo ambito vanno menzionati i privilegi riguardanti al suo uso concessi dalla Santa Sede nel 1248 al vescovo di Segna Filippo e nel 1252 ai benedettini di Omišalj (Castelmuschio). Il territorio della provincia ecclesiastica di Rijeka è il più prolifi co in monumenti epigrafi ci in glagolitico. Dopo l‘anno 1248 l‘alfabeto non era più soltanto tollerato, ma funse da vero e proprio motore di sviluppo culturale presso i Croati. L‘autorità di S. Girolamo venne usata dai Croati (come una pia fraus ) per difendere il glagolitico il cui uso era molto diffuso proprio nel territorio facente parte della Provincia ecclesiastica di Rijeka. 22 3.2 La cappella medievale di S. Girolamo nel contesto dell‘ubicazione liburnica di Stridone Le notizie circa una cappella diroccata nel 1528 ed una chiesa antica distrut- ta dai Veneziani nel 1509, erano sino ad ora ignorate. Tali dati, anche se scarsi, confermano la presenza del culto verso S. Girolamo degli abitanti medievali della Terra Fluminis . Oltre alla vicina chiesa parrocchiale di Klana, dedicata anch‘essa al santo, l‘esistenza di una cappella medievale nella città, sorta ove un tempo vi era la romana Tarsatica , conferma la presenza di una forte pietà popolare verso S. Girolamo presso gli abitanti del luogo, nelle prossimità delle quali il fi lone liburnico pone Stridone. Si aggiunge così un ulteriore tassello a favore dell‘ubicazione di Stridone in questo territorio liburnico. 18 Škunca, Sveti Jeronim – naš zemljak iz Stridona ; Škunca, O porijeklu glagoljice. Istra i Kvarner domovina glagoljice, 135-162. 19 Nežić, Iz istarske crkvene povijesti , 161-162; Bratulić, Sveti Jeronim, XLIII-XLV. 20 Rogošić, Rodno mjesto sv. Jeronima, 267-283. 21 Oltre che dal già menzionato Stancovich, il legame tra l’ubicazione di Stridone e l’alfabeto glagolitico appare evidente anche dall’opera del Kapor pubblicata nell’anno 1844: Dimostrazione dell’antichità e continuazione della lingua illirica poscia detta slavonica in Dalmazia, dedotta dai più accreditati scrittori . 22 Buturac – Ivandija, Povijest katoličke Crkve među Hrvatima , 58. M. MEDVED: Una sconosciuta cappella di S. Girolamo a Rijeka (Fiume) nel contesto della ... 30 L‘esistenza di una cappella dedicata a S. Girolamo conferma la tesi ventilata negli anni ottanta da Mate Suić, assertore come si disse della tesi liburnica, sulla probabilità che i religiosi agostiniani, erigendo con l‘ausilio dei Duinati e dei Walsee il convento e la chiesa di S. Girolamo di Rijeka, avessero trovato in loco una chiesa più antica con questo titolare. 23 I religiosi agostiniani giungendo a Rijeka nel Trecento non hanno dedicato la loro chiesa a Sant‘Agostino, come di regola avveniva dappertutto. Ciò signifi ca che vi esisteva già una chiesa dedicata al santo di Stridone, cioè che la popolazione locale in quell‘epoca nutriva una pietà popolare verso Girolamo. Tale venerazione può essere spiegata sia con la vicinanza di Stridone sia con l‘ausilio dell‘autorità di Girolamo nella difesa della lingua e scrittura glagolitica. Nell‘ambito dell‘invocazione a S. Girolamo, che i Croati nel Medioevo eserci- tarono per difendere l‘uso del glagolitico, come asserito in precedenza, va precisato che il clero in cura d‘anime della Rijeka medievale usava la lingua veteroslava e l‘alfabeto era quello glagolitico. 24 Senz‘altro il ruolo di protettore del glagolitico, che i Croati gli avevano attribuito, ha giocato un ruolo anche nella locale pietà popolare, di cui però non siamo in grado di aggiungere nulla di più. La presenza di un luogo di culto medievale dedicato a S. Girolamo sino ad ora sconosciuto, accanto alla grande chiesa anch‘essa dedicata a S. Girolamo, va ad aggiungere un elemento a favore dell‘ubicazione di Stridone in questi territori liburnici. La devozione popolare degli abitanti locali è naturalmente mutata lungo il tempo. Nei quattro secoli di permenenza, i religiosi agostiniani hanno propugnato la devozione verso i santi appartenenti al loro ordine. Lo testimonia Giuseppe Ludo- vico Cimiotti-Steinberg, il quale, nel suo manoscritto sulla storia di Fiume rimasto non pubblicato, afferma che le solennità più frequentate dai fedeli locali presso la chiesa agostiniana fossero quelle di S. Nicola da Tolentino e di Sant‘Agostino, al posto di Girolamo, titolare della chiesa. 25 Dopo la chiusura del convento nel 1788 e la scomparsa dei religiosi, la cittadinanza lungo l‘Ottocento e il Novecento si raccoglieva in detta chiesa per invocare i santi Cosma e Damiano, Lucia e Biagio, legati soprattutto alla salvaguardia della salute. 26 Rispetto alla comunicazione di Fiume con l‘entroterra, in cui il fi lone liburnico (e carsico pone Stridone), vanno additati gli intensi rapporti che la città nel Medi- oevo intratteneva con il Carso. La regione del Carso, infatti, andava ben oltre un mero concetto geografi co e costituiva invece un‘unità amministrativa dei Walsee, il che oggi viene dimenticato. 27 Nel contesto dei legami della città quarnerina col Carso va menzionato altresì il casato nobiliare dei Raunacher, capitani di varie città 23 Suić, Hijeronim Stridonjanin, 267. 24 Deković, Istra ž ivanja o rije č kome gljagoljaš kome krugu . 25 Cimiotti-Steinberg, Publico-politica Terrae Fluminis S. Viti adumbratio historice , capitolo VI „De incolis et re sacra“, sottotitolo B „De re sacra“, num. 22 „De annuis Conventus Augustinianorum Flumin. solemnitatibus“. Sveučilišna knjižnica u Rijeci (Biblioteca universitaria Rijeka), Fondo: Rara, inkunabule i rukopisi , A.189, I. 26 Torcoletti, La chiesa e il convento degli Agostiniani , 48; Medved, Nepoznati hospital augustinaca pustinjaka riječkog sv. Jeronima, 209. 27 Si veda: Kosi, Boj za prehode proti Jadranu – Kras od 12. do 15. stoletja. Zgodovinski časopis | 76 | 2022 | 1-2 | (165) 31 dell‘Alto Adriatico e del Carso, tra cui Rijeka, e ritenuto il più meritevole dopo i signori di Duino e i Walsee nel periodo medievale del convento agostiniano (eressero verso il 1450 la cappella gotica della Santissima Trinità). 28 La famiglia proveniva dal dominio di Raunach, nei pressi di Prem e Pivka (San Pietro del Carso), mentre a Siller-Tabor aveva eretto il castello. 29 Si aggiunga che la località di Siller-Tabor viene menzionata dai sostenitori della tesi Carsica di ubicazione di Stridone. 30 Che l‘entroterra dell‘antica Tarsatica prima e della Terra Fluminis Sancti Viti poi giungesse sino al Carso sloveno, è un dato di fatto. In questo contesto di relazione con l‘entroterra si pongono i Claustra Alpium Iuliarum . Il sistema murario costruito con l‘intento di difendere l‘Impero dalle invasioni partiva dal territorio dell‘odierna Rijeka e passava attraverso il Carso. Negli ultimi anni i Claustra sono stati valorizzati con mostre, manifestazioni varie ed contributi scientifi ci. 31 Ponen- dolo tra gli argomenti a favore del fi lone liburnico, Suić asseriva che nei suoi scritti Girolamo avesse menzionato i Claustra più di ogni altro autore dell‘antichità. 32 Conclusione L‘esistenza di una cappella medievale dedicata a S. Girolamo a Rijeka conferma la tesi ventilata negli anni ottanta da Mate Suić sulla possibilità che nell‘erigere il convento e la chiesa di S. Girolamo con l‘ausilio dei Duinati e dei Walsee, i reli- giosi agostiniani avessero trovato un luogo di culto più antico con questo titolare. Essendo stata trascurata la storia del convento agostiniano di S. Girolamo, presente a Rijeka dal Trecento al 1788, i dati su una cappella diroccata nel 1528, posta sul luogo ove vi era una grande chiesa distrutta dai Veneziani nel 1509, erano rimasti sconosciuti. Tali notizie, anche se scarse e prive di dati più specifi ci, confermano indubbiamente la devozione per S. Girolamo degli abitanti medievali della Terra Fluminis. Bisogna considerarlo come un nuovo tassello a favore della tesi liburnica dell‘ubicazione di Stridone nel complesso dibattito storiografi co circa il luogo di nascita del santo. La pietà popolare dei cristiani della Rijeka medievale si è trasformata lungo i secoli in relazione anche alle diverse sensibilità in campo liturgico-devozionale del clero e degli ordini religiosi presenti nella cura pastorale. La devozione medievale a S. Girolamo, invocato come protettore dell‘alfabeto glagolitico, scrittura legata anche all‘uso della liturgia in lingua vernacolare, in epoca medievale dominante anche a Rijeka, è testimoniata da ben due luoghi di culto, la grande chiesa agosti- niana e la piccola cappella diroccata nella prima metà del Cinquento. 28 Medved, Marko MEDVED, Augustinci pustinjaci riječkog sv. Jeronima u 15. stoljeću, 170-171. 29 Kobler, Memorie, vol. 3, 177. 30 Valenčič, Sveti Hieronim mož s Krasa , 123-130. 31 Kos, Zapore v Julijskih Alpah in Notitia Dignitatum. 32 Suić, Hijeronim Stridonjanin, 235. M. MEDVED: Una sconosciuta cappella di S. Girolamo a Rijeka (Fiume) nel contesto della ... 32 Fonti e bibliografi a Fonti archivistiche Državni arhiv u Rijeci (Archivio di Stato, Rijeka), fondo: Samostan reda pustinjaka sv. Augu- stina (HR-DARI-250), Protocollum conventus Fluminensis Ordinis eremitarum s. patri Augustini ad s. Hieronymum . Österreichische Universitätsbibliothek Wien: Diplomatarium monasterii sancti Hieronimi ordinis eremitarum sancti Augustini in terra Fluminis sancti Viti (II 351.241). Sveučilišna knjižnica u Rijeci (Biblioteca universitaria Rijeka), fondo: Rara, inkunabule i ru- kopisi, Ludovico Giuseppe Cimiotti-Steimberg, Publico-politica Terrae Fluminis S. Viti adumbratio historice ac diplomatice illustrata (A.189, I). Bibliografi a Berljak, Matija: Bula pape Nikole V. za crkvu rodnoga mjesta svetoga Jeronima u Štrigovi . Donja Lomnica 2019. Bulić, Frane: Dove giaceva Stridone, la patria di S. Girolamo. Bullettino di archeologia e storia dalmata , 22, 1899, p. 137-144. Bulić, Frane: Izabrani spisi . Cambi, Nenad (ed.). Split 1984. Buturac, Josip – Ivandija, Antun: Povijest katoličke Crkve među Hrvatima . Zagreb 1973. Capor, Giovanni: Della patria di San Girolamo, risposta di Giovanni Capor Dalmatino all’opusculo del Can. P. Stancovich Istriano. Roma 1828. Deković, Darko: Istra ž ivanja o rije č kome gljagoljaš kome krugu . Zagreb 2011. Faletar, Dragutin – Josip Bedeković, ed: Knjiga o svetom Jeronimu, Iliriku i Međimurju . Zagreb – Čakovec, 2017. Faletar, Dragutin, ed.: Prinosi za povijest Štrigove. Štrigova – rodno mjesto sv. Jeronima. Sa- mobor 2019. Gigante, Silvino: Gli Agostiniani del convento di S. Girolamo. Bullettino della Deputazione fi umana di storia patria , 1, 1910, p. 16-96. Herljević, Antun: Arhiv augustinskog samostana u Rijeci. Jadranski zbornik , 7, 1967-1969, p. 435-459. Kobler, Giovanni: Memorie per la storia liburnica di Fiume , vol. I-III. Fiume 1896. Kos, Peter: Zapore v Julijskih Alpah in Notitia Dignitatum. Arheološki vestnik , 65, 2014, p. 409-422. Kosi, Miha: Boj za prehode proti Jadranu – Kras od 12. do 15. stoletja (politično in vojnozgo- dovinska skica). Kronika , 63, 2015, 3, p. 379-444. Medved, Marko: Nepoznati hospital augustinaca pustinjaka riječkog sv. Jeronima. Prilog povijesti medicine u Rijeci. Acta medico-historica Adriatica, 17, 2019, 2, p. 195-212. Medved, Marko: Incuria et vandalismus – sudbina arhiva augustinskog samostana sv. Jeronima u Rijeci. Arhivski vjesnik , 62, 2019, p. 85-105. Medved, Marko: Datacija izgradnje augustinskog samostana i crkve sv. Jeronima u Rijeci. Croatica Christiana periodica , 84, 2019, p. 21-38. Marko Medved: Augustinci pustinjaci riječkog sv. Jeronima u 15. stoljeću. Radovi Zavoda za hrvatsku povijest Filozofskog fakulteta Sveučilišta u Zagrebu , 51, 2019, p. 159-176. Nežić, Dragutin: Iz istarske crkvene povijesti . Pazin 2000. Rogošić, Roko: Rodno mjesto sv. Jeronima. Nova revija , 7, 1928, p. 267-283. Suić, Mate: Hijeronim Stridonjanin – građanin Tarsatike. Rad JAZU , 24-25, 1986, p. 213-278. Thomas Arcidiaconus: Historia Salonitana . Perić, Olga – Matijević Sokol, Mirjana (ed.). Split 2003. Škunca, Josip: O porijeklu glagoljice. Istra i Kvarner domovina glagoljice. Riječki teološki časopis , 43, 2014, p. 135-162. Zgodovinski časopis | 76 | 2022 | 1-2 | (165) 33 Škunca, Stanko Josip: Sveti Jeronim – naš zemljak iz Stridona . Rijeka 2018. Torcoletti, Luigi Maria: La chiesa e il convento degli Agostiniani di Fiume . Fiume 1944. Valenčič, Rafko: Sveti Hieronim mož s Krasa. Prispevek k ubikaciji Stridona rojstnega kraja sv. Hieronima. Ljubljana 2007. S U M M A RY The Unknown Chapel of St. Jerome in Rijeka in the Context of Liburnian Location of Stridon Marko Medved The existence of the old St Jerome Chapel is a confi rmation of Mate Suić’s thesis from the 1980s, when he argued that upon their arrival in Rijeka and the construction of the convent with the help of the Lords of Duino and the Lords of Walsee, the Augustinians found an older church dedicated to this saint from Stridon. The history of the Augustinian convent in Rijeka has not been explored suf-fi ciently thus far. Consequently, historiography was not familiar with the information from Augus-tinian sources about an older chapel that was demolished in 1528 and stood in the location of a for-mer large Augustinian Church that had been demolished by Venetians in 1509. This indicates that the local population venerated St Jerome in the Middle Ages. This speaks in favour of the thesis about the proximity of Stridon and fi ts the theory about the ubiety of Jerome’s birthplace in the hin-terland of Roman Tarsatica. Judging from the existence of two sacral buildings, a chapel and a church dedicated to him, the in-habitants of Rijeka held St Jerome in great reverence in the Middle Ages. Croats regarded him as a defender of Glagolitic, a script associated with the vernacular language in liturgy, a practice that was followed in medieval Rijeka as well. The piety of the inhabitants of Rijeka changed in many respects after the Middle Ages, inter alia, under the infl uence of different affi nities of monastic communities and the clergy operating in the city.