MONUMENTI ISTRIANI DELL'ARCHITETTURA SACRALE ALTOMEDIOEVALE CON LE ABSIDI INSCRITTE BRANKO MARUŠIČ A r h e o lo š k i m u z e j Is tr e , P u la Sul territorio dell’Istria è stato rinvenuto, durante i lavori di ricerca finora effettuati, u n num ero rilevante di m onum enti riguardanti l’arch itettu ra sa­ crale del periodo tardoantico ed altom edioevale. I risultati sullo studio dei mo­ num enti m enzionati sono stati resi noti tram ite varie riviste professionali e m onografie della regione ed anche fuori di essa in m aniera più o m eno esau­ rien te e professionale.1 Parecchie cose, però, non sono state ancora publicate e si trovano allo stato di m ateriale, docum entazioni, rendiconti ed analisi negli archivi e collezioni di v arie istituzioni e di privati. Tale cosa è di im pedim ento nel lavoro di quelli esperti che già ora vorrebbero dare una visione sintetica della creazione architettonica sul territo rio dellTstria, nel periodo di tempo m enzionato, come p u re di quelli che studiano il m ateriale rinvenuto durante le più recenti ricerche archeologiche o revisioni ed i quali esigono una risposta p er m olti problem i rim asti ancora ineoluti o sfiorati solamente, il che servirà p er la conoscenza del passato istriano e non solo di quello, ma pure del passato del territo rio geografico confinante. Tutto ciò che è stato m enzionato nell’ultim a proposizione si riferisce, quasi interam ente, al gruppo- di m onum enti che sono l’oggetto di questa relazione. Si tra tta di chiese con l’abside (una, due o tre), che è inscritta nel blocco pris­ m atico chiuso' del corpo ecclesiastico. In tal modo resta nascosta e non in terp re­ ta ta nel m anto esterno la p arte absidale dello spazio ecclesiastico interno. La stessa costruzione del tetto, che copre la navata, si protende fin sopra l’abside; il corpo ecclesiastico- com prende una m assa prism atica unica, com patta, indivi­ sibile e la p arete postica della chiesa si protende come un panno piano chiuso. Il gruppo di costruzioni ecclesiastiche con le caratteristiche descritte rim a­ se, nonostante il loro num ero im ponente, quasi inosservato nel m ondo professio­ nale e scientifico fino a poco tem po fa, quando furono effetuati degli scavi e vennero analizzati, nelle zone nord-esit, nord e nord-ovest dellT stria parecchi m onum enti simili, p e r cui vennero intavolate nuovam ente, nella letteratu ra professionale, questioni sull’origine e sulla datazione dei santuari triabsidali, 1 Cf. B. M arušič, Istrien im F rüh- rušić, Das sp ätantike un d byzantinische m ittela lter (P ula 1969) 35—37 e B. M a- P ula (Pula 1967) 64—66. Fig. 1. Istria, chiese altom edioevali. C a rta to p o g rafica dei m onum enti d el T ipo A e B (v. n ote 3 e 4— 11) Sl. 1. Istra , ran o sred n jo v je k ovne crkve. K a rta spom enika g ru p e A i B (v. prim . 3 i 4—11) sulla genesi delle costruzioni sacrali con la parete postica piana e con le absidi inscritte e sul territo rio in cui com parvero.2 Sul territo rio della zona croata dell’Istria si constata, già all’ inizio dei lavori di ricerca, il fatto che, il gruppo di costruzioni ecclesiastiche con l’abside inscritta è p er l’ a rte medio-evale il più caratteristico come per il num ero rap­ presentato, così p u re p e r la durata. Ricerche topografiche più dettagliate hanno dato modo di p o ter classificare le costruzioni medioevali, cioè rom aniche e gotiche di questo gruppo, nei tipi seguenti (fig. 1): Tipo I. Chiesa ad aula unica, con u n apside quadrata nella pianta, abside che passa nel sem icerchio della conca tram ite le trom pe.3 Tipo II. Chiesa ad aula unica, con u n ’abside sem icircolare.4 2 D apprim a, degli archeologi u n g h e­ resi rin v en n ero n e ll’anno 1947. sul te r­ ritorio di P ribinov B lato g rad una basili­ ca a tre n av ate con la p a re te postica p ia­ n a e con tre absidi sem icircolari allu n ­ gate, inscritte. Il muro- longitudinale e la facciata si p resen tav an o divisi e ster­ nam en te ed in tern am e n te da lesene. La costruzione fu posta, dapprim a, all’inizio del secolo IX . R evisioni poi effettu ate m ostrarono, però, con certezza, che si tra tta v a di u n a costruzione dell’ X I se­ colo (Cfr. V orrom anische K irchenbauten, 3. L ieferung [M ünchen 1971] 389). N ell’anno 1948 furono effettuate delle ricerche sulla basilica di S. M arti­ no a Linz. L a chiesa, orig in ariam en te a tre navate, fu tra sfo rm a ta nell’anno 799 in chiesa ad aula u n ic a d alla p ian ta re t­ tan g o lare con nicchie nelle p a rti in tern e dei m u ri lon g itu d in ali e con il santuario triab sid ale (forse, invece delle absidi, si m anifestarono tre nicchie dalla pianta rettan g o lare, come n ella chiesa di S. Be­ n edetto a M ales n e ll’A lto Adige, chiesa co stru ita n el IX secolo). C fr. V orrom anì- sche K irchenbauten, 2. L ieferung (M ün­ chen 1968) 175—176 e 198— 199. Q uasi contem poraneam ente (nel­ l’anno 1948) fu rin v e n u ta a O osterbeek, presso A rnhem (O landa) u n a chiesa ad au la unica dalla p ia n ta rettan g o lare al­ lungata, con tre ab sid i sem icircolari in­ scritte nella p a rte p resb iteriale della costruzione (Cfr. V orrom anische K ir­ chenbauten, 2. L ieferu n g [1968] 246 ss). N ell’anno 1950 p rendono il v ia la­ vori sullo studio di u n m onom ento del­ l’ a rc h ite ttu ra sacrale longobarda tra i piu in teressan ti: l’o rato rio d i S. M aria in »Valle« a Cividale. In effetti la costruzio­ ne, che D yggve e la m aggior p arte degli a ltri esperti in m a te ria pongono nel- 1’ V ili secolo, è u n a riduzione del tipo cen trale specifico con il san tu ario tr i­ a b s id a le le g g e r m e n te i n n a lz a to e d e l q u a le so n o c a r a tte r is tic i g li a r c h i a b s id a - li, le v o lte a b o tte e la p a r e t e p o s tic a p ia ­ n a (C fr. G . M a rio n i, C. M u tin e lli, G ui­ da storico-artistica di C ividale [U d in e 1958] 132 ss.). D e g li i n t e r v e n t i si s o n o a v u ti, p u re , s u lla b a s ilic a d i S . M a ria a M u g g ia V e c ­ c h ia (fig. 1, g r u p p o A : 8), b a s ilic a d a lla p i a n t a a p a r a lle lo g r a m m a ir r e g o la r e , m e n t r e le a b s id i so n o i n s c r i t t e (q u e lla c e n t r a l e è s o r m o n ta ta d a u n a c o n c a , le l a t e r a l i d e v o lte a b o tte ). C fr. G . C u sc ito , M uggia, G uida storico-artistica (T rie s te 1971) 64— 76 e 85— 86. I n q u a n to a i p r o b le m i v e d a s i S. S te in m a n n - B r o d tb e e c k , H e r k u n f t u n d V e r b r e itu n g d e s D r e ia p s id e n c h o r e s , Z eit­ sc h rift fü r schw eizerische Archäologie u n d K unstgeschichte 1/2 (1939) e D rei­ ländertagung fü r F rü hm ittelalterforsch­ ung (L in z 1950). 3 A q u e s to tip o a p p a r te n g o n o (i n u ­ m e r i s o tto e le n c a ti si r i f e r is c o n o a i n u ­ m e r i r i p o r t a t i s u lla fig . 1); 1. B a ie , c h ie s a d i S . E lia ; 2. B ič ić i, c h ie s a d i S . M a r tin o ; 3. G a liž a n a , c h ie s a d i S. M a ria ; 4. M o ro ž in i, c h ie s a d i S . M a r ia (fig. 2 : 1); 5. R e z a n c i, c h ie s a d i S . G e r m a n o ; 6. S a n s a r ; 7. I v a n K o r e n ts k i, c h ie s a d i S . G io ­ v a n n i e 8. Z a v rš je , c h ie s a d i S. P r im o e S. F e lic ia n o . 4 A d e sso a p p a r te n g o n o : 9. B a č v a , c h ie s a d i S . G ia c o m o ; 10. B a z g a lji, c h ie s a d i S . M a ria M a d d a le n a ; 11. B o lju n , c h ie s a d i S. C o s m a e S. D a m ia n o ; 12. D o b ro v a , c h ie s a d i S . N ic o lò ; i a ib Fig. 2. M orožini, chiesa di S. M aria; p ian ta e sezione tra sv e rsa le (1 a. b). Soline presso R ovinj ; p ia n ta , sezione tra sv e rsa le e sezione longitudinale (2 a, b, c) SI. 2. M orožini, crk v a Sv. M arije; tlo c rt i po p rečn i p resjek (1 a, b). S oline kcd R ovinja, crk v a Sv. F u m e; tlocrt, poprečni i uzdužni p resjek (2 a, b, c) Tipo III. Chiesa ad aula unica con l’abside quadrata nella pianta, che è sorm ontata da u n a volta a botte.5 Tipo IV. Chiesa ad aula unica con due absidi quadrate nella pianta, absidi che passano nel sem icerchio della conca tram ite le trom pe.6 Tipo V. Chiesa ad aula unica con due absidi sem icircolari.7 Tipo VI. Chiesa ad aula unica con tran setto e tre absidi dalla pianta qua­ drata, che attraverso le trom pe passano nel semicerchio della conca; l’abside centrale risulta sporgente dalla parete postica piana.8 Tipo VII. Chiesa ad aula unica con tre absidi dalla pianta quadrata, sor­ m ontata da volte a botte.9 Tipo V ili. Chiesa ad aula unica con tre absidi sem icircolari.1 0 Tipo IX. B asilica a tre navate con tre absidi sem icircolari.1 1 Il num ero im ponente di m onum enti m edioevali con l’abside inscritta e la loro varietà tipologica indicano molto chiaram ente alla derivazione prerom ani­ ca dell’intero gruppo. Del resto, erano già noti alla letteratu ra professionale, il santuario triabsidale sull’area della costruzione preeufrasiana a Poreč1 2 e la basilica a tre navate di G uran1 3 (sui quali m onum enti avrem o modo di parlare ancora in seguito), la basilica eufrasiana (m età del secolo VI)1 4 e la chiesa di S. Laura, presso Loborika (VII, V ili see.),1 5 nelle quali le absidi laterali sono sem icircolari ed inscritte. 13. D ragué, chiesa cim iteriale di S. Eliseo; 14. D vograd, chiesa cim iteriale di S. M aria; 15. G ologorica, chiesa di S. M aria; 16. H um , chiesa di S. G eronim o (fig. 3: 2); 17. Istarsk e Toplice, chiesa di S. S te­ fano; 18. K očur, chiesa cim iteriale di S. Croce; 19. K orom ačno, chiesa di S. Gio­ vanni; 20. K ranjci, chiesa di S. Floro; 21. Lukšići, chiesa di S. C iriaco; 22. M arčenigla, chiesa di S. P ietro; 23. M arkovci; 24. M ajeri, chiesa di S. M artino; 25. O prtalj, chiesa di S. E lena; 26. Poreč, chiesa di S. M ichele; 27. P u n terà, chiesa della S. T rinità; 28. R adovani, chiesa di S. G iorgio; 29. R akotole, chiesa di S. Nicolò; 30. Roč, chiesa di S. Rocco; 31. Sorbar, chiesa di S. P ietro; 32. C hiesa di S. G iorgio presso No­ v ig rad ; 33. Ščulci, chiesa di S. M aria M ad­ dalena. 5 Ad esso appartengono: 34. T rviž, chiesa di S. P ietro e 35. Z anigrad. 6 V i a p p a r tie n e : 36. B a ie , c h ie s a d e lla M a d o n n a P ic ­ c o la (fig. 3: 1). 7 V i a p p a r tie n e : 37. J e s e n o v ik , c h ie s a d i Q u irin o (fig . 3: 3). 8 V i a p p a r tie n e : 38. S o lin e p re s s o R o v in j, c h ie s a d i S . E u f e m ia (fig. 2: 2). 9 V i a p p a r tie n e : 39. M u tv o r a n , p ie v e d i S . M a ria . 10 A d e s so a p p a r te n g o n o : 40. S v e tv in č e n a t, c h ie s a d i S. V in ­ c e n z io e 41. Z a v rš je , c h ie s a d i S . G io rg io (fig. 3 : 4). 1 1 A d e sso a p p a r te n g o n o : 42. D v o g ra d , b a s ilic a d i S. S o fia (fig . 10) e 43. V r s a r , b a s ilic a d i S . M a r ia ( l'a b ­ s id e c e n tr a le r i s u l t a s p o r g e n te d a lla p a r e ­ t e p o s tic a p ia n a ). 1 2 B . M o la jo li, La basilica E ufrasia­ na di Parenzo (P a d o v a 1943) 24, fig . 26. 1 3 M . M ir a b e lla R o b e r ti, N o tiz ia rio a rc h a e o lo g ic o , A tti e m em . d. Soc. istr. di arch, e štor. pat. 47 (1935) 292 e ib i­ d e m 50 (1938) 239— 240. 1 4 B . M o la jo li, o.c. 1 5 M . M ir a b e lla R o b e r ti, N o tiz ia rio a rc h a e o lo g ic o , A tti e m em . d. Soc. istr. di arch, e stor. pat. 53 (1949) 270. Fig. 3. Bale, ch iesa della M adonna P iccola; p ian ta (1). H um , chiesa di S. G eronim o; p ia n ta (2). Jesenovik, ch iesa di S. Q uirino; p ia n ta (3). Z a- v ršje, chiesa di S. G iorgio; p ian ta (4) SI. 3. B ale, M ala G ospa; tlo c rt (1). H um , crk v a Sv. Jero n im a; tlo crt (2). Jesenovik, c rk v a Sv. K v irin a; tlocrt; (3). Z avršje, crk v a Sv. J u r ja ; tlo crt (4) P er poter avere delle solide basi cronologiche, sono stati effettuati degli interventi archeologici e rilevam enti architettonici ed i risultati avuti durante queste ricerche saranno appunto l’oggetto principale di questa relazione. La basilica di G uran, presso V odnjan (fig. 1, gruppo A: 1) è sta ta oggetto di studi già nel 1936. Essa ha attirato l’attenzione, non solo p er il num ero di bassorilievi di arred o liturgico (fig. 4), rin v en u ti negli scavi effetuati da M. R. M irabella, m a p u re p e r la possibilità di rinnovare quasi interam ente l’aspetto della sua p arte absidale. C ostruita ai m argini del villaggio tardoantico essa ha m antenuto la p ian ta rettangolare, i m u ri lisci e le verticali basse, in breve la form a esteriore degli edifici paleocristiani del V secolo (fig. 5). U na più antica im pronta, vi dim ostra l’interno della basilica. I pavim enti di m attonelle e di ciottoli a form a di opus spicatum e le lastre rettangolari regolarm ente scalpel­ late danno l’im pressione come se fossero trasferite dagli edifici rom ani, m entre il sistem a dei m u ri con le arcate rette dai pilastri dà l’im pressione come se fosse presso da qualche antico portico o cisterna. Il piccolo capitello della bifora (fig. 4: 2), trovato d u ran te le ricerche nel 1958, assomiglia com pletam ente al capitello della chiesa settentrionale di N esazio.1 6 U n vero tardo antico! Eppure, la p arte orientale di ogni navata term ina con l’abside rettangolare, m entre un pluteo adornato a croce greca con la rosetta stilizzata al nesso dei lati (fig. 4: 1), appartiene, e ciò lo dim ostra la sua cornice decomposta come i denti della sega, alla seconda m età del secolo VI. La basilica di S. Fosca, presso Peroj (fig. 1, gruppo A: 2), ci perm ette, con la sua perfetta conservazione di ricostruire la form a della p arte absidale della basilica di G uran. A nche qui nel perim etro trapezoidale della chiesa sono in­ scritte tre absidi dalla pianta rettan g o lare che con le costruzioni delle trompe angolari passano in conca (fig. 6:1 a). Le navate centrali e la te ra li erano, al­ l’inizio (cioè nella prim a fase edilizia), m olto più basse (fig. 6: lb); il loro rialzam ento è dovuto a lavori effettuati in seguito, nella seconda m età del XII secolo (navata centrale) e XVI, XVII secolo (navate laterali), il che è dim ostrato dalle m ensole e dalle incavature, chiuse più tardi, come unici resti funzionali della costruzione del tetto. Le colonne basse e massiccie ed i pilastri dalla sezione rettangolare, scolpiti in un pezzo, term inavano con delle im postature basse sulle quali poggiavano gli archi che sostenevano i m u ri laterali della navata centrale, (fig. 7: 1). Le superfici visibili delle im postature sono decorate con una serie di in tag li laterali obbliqui, che ripetono il m otivo decorativo dello striglie. T utte le caratteristiche della prim a fase edilizia, finora descritte, collocano questa chiesa agli inizi del periodo della decadenza culturale che colpì 1 ’ Istria nel VII secolo. A questa chiesa appartengono ancora due lastre calcaree (del­ l’altare ?) la cui cornice è uguale a quella del pluteo di G uran, poi dei pezzi di transenne absidali con le aperture trian g o lari e parte della colonnina della bifora.1 7 1 6 A. Puschi, N esazio, A tti e m em . d. Soc. istr. di arch, e s tor. pat. 30 (1914) 6 e fig. 2. 1 7 B. M arušič, D va spom enika rano- sredn j o vjekovne a rh ite k tu re u G uranu kod V odnjana (Deux m onum ents de l’a r­ chitectu re sacrée du h a u t m oyen-âge à G u ran près de V odnjan), Starohrvatska p ro svjeta 3. ser. 8—9. (1963) 121—-150. Fig. 4. G u ra n presso V odnjan, basilica (1—7) Sl. 4. G u ran kod V odnjana, b azilika (1—7) Fig. 5. Guran presso Vodnjan, basilica; pianta Sl. 5. Tlocrt bazilike u Guranu kod Vođnjana id Fig. 6. P eroj, basilica di S. Fosca; p ia n ta e sezioni tra sv e rsa ii delle tre fasi edilizie (1 a—1 d). P eroj, chiesa di S. S tefano; pian ta e sezione tra s v e r­ sale (2 a, b) SI. 6. B azilika Sv. F oške kod P ero ja; tlo c rt i poprečni p resjeci tr iju faza izg rad n je (1 a— 1 d). P ero j, c rk v a Sv. S tjep an a; tlo crt i poprečni p resjek (2 a, b) Fig. 7. P eroj, basilica di S. Fosca; l’in te rn o (1). Poreč, san tu ario triab sid ale (chiesa di S. A ndrea?); p ia n ta (2) SI. 7. U n u trašn jo st bazilik e Sv. Foške kod P e ro ja (1). Poreč, tro ap sid aln o sve­ tište (crkva Sv. A ndrije?); tlo c rt (2) C ontem poraneam ente ai lavori nella basilica a tre n av ate di G uran sono stati effettu ati degli in terv en ti archeologici p u re sull’ a rea della chiesa cimi­ teriale di S. Sim one (fig. 1, gruppo A: 3), che era fino allora sconosciuta nella le tte ra tu ra professionale e la quale appartiene al tipo di chiesa ad au la uni­ ca. Nel perim etro trapezoidale del suo corpo liscio sono inscritte tre absidi, di grandezza quasi uguale, a form a di parallelogram m a. Gli angoli leggerm ente concavi perm ettono il passaggio nella conca sostituendo così le trom pe angolari (fig. 8). Nel mezzo di ogni abside sono sistem ate finestre sem icircolari che si restringono leggerm ente verso l’estem o. A d esse appartengono i fram m enti delle tran sen n e con tra fo ri e sulla cornice di questi appaiono, come m otivi orna­ m entali cerchi concentrici dalla sezione arro to n d ata (fig. 9: 2—4). Il pilastro del »saeptum « è ornato di croce latina con larg h i bracci che sono sep arati dal­ l’a ltra superfice col solco a form a della le tte ra V (fig. 9: 1). T ra i p ilastri si trovavano plutei di legno. Sul podio m urato dalla form a rettangolare, che era sistem ato nel centro del »saeptum « si ergeva il leggìo p er l’E pistola (come nella chiesa cim iteriale d i S. Giovanni di Nimfeo e nella basilica di S. M aria a B rioni).* 1 8 L a chiesa cim iteriale non era sta ta in n alzata contem poraneam ente alla basilica con tre navate, m a è di lei poco p iù recente. Fanno presupporre ciò la qualità più scadente deH’intonaco connettivo, la stru ttu ra più irreg o lare dei m uri, il m arciapiede di lastre irregolari e la deviazione dell’abside centrale e m eridionale e dell’e n tra ta centrale dall’asse longitudinale. L a form a delle finestre absidali, le decorazioni sulle tran sen n e e sul pilastro del »saeptum« sono gli elem enti che danno la possibilità di determ inare con più precisione la cronologia ed essi indicano alla seconda m età del VII secolo, com e all’epoca più probabile in cui fu costruita la chiesa cim iteriale di G uran.1 9 Form e piu p e rfe tte e m ature dello stesso tipo presenta la seconda fase edi­ lizia della chiesa di S. Sofia a D vograd (fig. 1, gruppo A: 9), chiesa v en u ta alla luce d u ran te le ricerche archeologiche n ell’anno 1964. Le superfici esterne del perim etro leggerm ente trapezoidale sono ornate da lesene. Le absidiole, profon­ de ed inscritte, sono arro to n d ate nella p a rte in tern a e le fin estre absidali col­ locate ad u n a nelle laterali ed a due nell’abside centrale m aggiore, sono più stre tte e le loro tran sen n e più sem plici (fig. 10). Il paragone fatto con la chiesa di S. Sim one a G uran, ci p erm ette la seguente conclusione: la seconda fase edilizia della chiesa di S. Sofia è da collocarsi dopo la fine del secolo VII. D ’altra p arte il rep erto della pergola (fig. 11: 2), ornata dai m otivia d intreccio, ci ha perm esso invece, di fissare ai prim i decenni del IX secolo »term inus pos quem non«. D u ran te i lavori, però, sono v enuti alla luce dei fram m enti di ancora u n a pergola (fig. 11: l e 12) di calcaree bianco e m olto tenero. Le figure um ane ed anim ali sul pluteo sono tra tta te piatte, liscie: l’im proporzio- n alità del corpo della sirena e le sue m ani m agre paiono dei disegni infantili, i m otivi geom etrici sui capitelli come se vi fossero intagliati, m en tre i m otivi della fase antecedente alla scultura d ’intreccio non hanno cancellato ancora quel­ li vegetali. T utto ciò fa pensare ad u n ultim o riflesso di tradizioni tardoantiche 1 8 A. G nirs, B au d en k m ale aus d er Z eit d e r o ström ischen H e rrsc h a ft au f der Insel B rioni grande, Jahrb. f. A ltkd e. 5 (1911) 86. 1 8 B. M arušič, o. c. 4 0 y z . . . . . . . . . . » i i t T \ t Fig. 8. Guran presso Vodnjan, chiesa di S. Simone; pianta SI. 8. Tlocrt crkve Sv. Simuna u Guranu kot Vodnjana Fig. 9. G u ran presso V odnjan, chiesa di S. Sim one (1—4). Poreč, san ­ tu ario tria b sid a le (5) SI. 9. G uran kod V odnjana, crk v a Sv. S im u n a (1—4). Poreč, tro ap sid aln o sv etište (5) D V OGRAD , SV. SOFIJA CHIESA PALEOCRISTIANA - STAROKRŠĆANSKA CRKVA CHIESA PREROMANICA-PREDROMANIČKA CRKVA B A T T IS T E R I - KRSTIONICA CAMPANILE - ZVONIK BASILICA ROMANICA - ROMANIČKA BAZILIKA SACRESTIA GOTICA - GOTIČKA SAKRISTIJA ed al secolo V II come epoca in cui fu costruita la pergola, p e r la quale si può supporre che ap p arten g a più verosim ilm ente alla prim a che alla seconda fase edilizia della chiesa di S. Sofia. I resti dei dipinti m urali che appartengono alla fascia centrale delle absidiole e sulle quali si osservano figure di S anti (fig. 13), parlano in favore dell’ipotesi form ulata. Cioè, l’analisi tecnica2 0 h a appurato che sono sorte contem poraneam ente alla costruzione della chiesa, m en tre indi­ cano al carattere carolingio ed a certi punti di contatto con dipinti m urali ca­ rolingi dell’A lto A dige (Males, Noturno) e dell’E uropa continentale (Treviri, chiesa di San M assimiano) i retroscena bianchi, la calda scala di colori (ocra, te rra rossa, nero), il profilo volto a tre q u arti della testa ed una certa stru ttu ra grafica nello stile di questi dipinti.2 1 Il santuario triabsidale, sul territorio delle costruzioni p reeufrasiane a Parenzo (fig. 1, gruppo A: 6) può essere collocato pure nei prim i secoli dell’alto medioevo.2 2 Le tre absidiole addossate al m uro di fondo risultano- sovrapposte all’antico mosaico del supposto consignatorium preefrasiano (fig. 7: 2), come adattam ento d’età posteriore; in un periodo successivo fu anche collocato un sarcofago a ridosso della parete postica, interrom pendo la terza absidiola. L ’iscrizione ed i m otivi decorativi (la croce con le ancore, le rosette; fig. 9: 5) collocano il sarcofago nella m età del secolo V ili. A lla basilica di G u ran ed a quella di S. Fosca, presso Peroj, si ricollegano tipologicam ente due chiese ad aula unica. La prim a è rap p resen tata dalla chiesa di S. Stefano a Peroj (che fu chiesa cim iteriale; fig. 1, gruppo A: 4) già da lungo profanata, m a nonostante ciò, ancora ben conservata. Le superfici esterne liscie dei m u ri longitudinali e della p arete postica offrono u n a serena visione del tard o antico, la facciata è ad o rn ata da q u attro lesene, delle quali due term inano con dei fram m enti dì cornicioni rom ani, m entre le sporgenze m ensoliform i delle te sta te e l’en trata laterale molto alta e stre tta con l’arco di scarico sul m uro setten trio n ale (fig. 6: 2a, b e fig. 14) richiam ano ai m onum enti dell’arch itettu ra bizan tin a di Ravenna. L a p arte absidale della chiesa di S. Stefano è sim ile a q uella della basilica di S. Fosca, fatta eccezione p er le aper­ tu re alle finestre che si restringono ad im buto; gli im buti sono divisi tra loro e posti di fronte. Ciò dim ostra che in terco rre u n certo periodo di tem po nel- l’inalzam ento delle due chiese. Le finestre rim anenti, di cui due sul m uro setten­ trionale e tre su quello m eridionale sono di form a sem icircolare allungata abbastanza stre tte ed egualm ente larghe dalla p arte esterna e da quella interna de m uri. N ella località di Rožar, presso V ižinađa, A. Šonje ha effetuato delle ricer­ che sui resti della chiesa di S. M aria (fig. 1, gruppo A: 7), chiesa con tre absidi dalla p ian ta rettangolare. I fram m enti dell’arred o liturgico con la decorazione ad intreccio collocano la costruzione nel IX secolo.2 3 2 0 E. Pohl, T ehnički opis zidnih sli­ k a rija u apsidam a crk v e Sv. Sofije u D vograđu u Is tri (L’an alisi tecnica degli affresch i di S. Sofia a D vograd). A llo stato di m anoscritto. 2 1 Cf. K a rl der G rosse, W erk u n d W irku n g (A achen 1965) 418 e 473—483. B. Fučić, Ista rske fre sk e (G li a ffresch i is tria ­ ni). (Zagreb 1963). 2 2 B. M olajoli, o. c. 2 3 A. Šonje, N ovi n alaz i sta ro k ršć a n ­ ske i ran o sred n jo v jek o v n e a rh ite k tu re u P o re štin i (Neue F u n d e a ltc h ristlic h e r und frü h m itte la lte rlic h e r A rc h ite k tu r im B e­ re ic h von Poreč), H istria arch. 1/2 (1972) 68—71 e 80—81. Fig. 11. D vograd, basilica di S. Sofia; p a rte della pergola, secolo V II (1). D vograd, basilica di S. Sofia; pergola, p rim i decenni del secolo IX (2) SI. 11. B azilika Sv. S ofije u D vogradu, dio pergole iz V II st. (1). B azilik a Sv. Sofije u D vogradu, pergola iz početka IX st. (2) '* • '4 Fig. 12. D vograd, basilica di S. S ofia; p lutei della pergola, secolo V II SI. 12. B azilik a Sv. Sofije u D vogradu, p reg rad n e ploče p e r­ gole iz V II st. Fig. 13. D vograd, basilica di S. Sofia; dipinto m u rale facen te p a rte a ll’absidiola setten trio n ale, fase edilizia p rerom anica SI. 13. Z idne slike u sjevernoj apsidioli predrom aničke faze izgradnje bazilike Sv. Sofije u D vogradu In base si risu lta ti conseguiti nel campo delle ricerche e finora presentati, si possono tra rre le seguenti conclusioni: 1. Le chiese con l’abside inscritta sono il gruppo prediletto dell’architet­ tu ra ecclesiastica in Istria, il che è testim oniato dal num ero dei m onum enti e dei tipi e dalla tenace persistenza nella loro costruzione d u ran te quasi un milennio. 2. Le ricerche, finora effetuate, hanno dim ostrato che gli inizi di questo gruppo vanno ricercati nella m età del VI secolo, cioè poco dopo l'epoca in cui ebbe inizio la costruzione di edifici di stessa concezione, sul territo rio del 285 Fig. 14. Peroj, chiesa di S. Stefano; muro settentrionale SI. 14. Sjeverni zid crkve Sv. Stjepana u Peroju Medio O riente2 4 e m olto prim a che essi apparissero sul territorio dell’Italia nord- orientale, Roma, Rezia,2 5 del danubiano e sul territorio del lago di Balaton, dove queste costruzioni si trovano più o meno come una m anifestazione isolata. 3. Sono in particolar modo interessanti i risultati conseguiti negli scavi sull’area della chiesa di S. Sofia a D vograd, poiché indicano che l’origine del gruppo va ricercata, innanzi tutto, nella tradizione tardoantica. È stato dimo­ strato che la fase prim a, originari, della sua costruzione è rap p resen tata dalla chiesa ad aula unica con l’abside interna quasi libera (fig. 10). Tale inserim ento dell’abside nel p erim etro quadrato del corpo architettonico è una m anifesta­ zione che si può osservare in Istria e nelle citta lagunari già nelle chiese paleo- cristiane. A ttorno alla p arte fondam entale dello spazio ecclesiastico, all’altare, si avvolge, nel V secolo, il m uro absidale a form a di paravento.2 6 Questo muro sta nello spazio e tra di esse» ed il m uro perim etrale della p arete postica il passaggio è Ubero. Però, già nel V secolo, l’abside viene respinta, come a Dvo­ grad, verso1 la p arete postica ed inscritta in essa con la sua cu rv atu ra.2 7 M entre è stata dim ostrata, quasi con certezza, l’origine tardoantica del gruppo, è difficile dire in q uale m isura i m otivi del Medio O riente abbiano arricchito la tradizione locale tardoantica. Resta com unque il fatto che si può contare di trovarviceli e si potrebbe supporre, come ipotesi di lavoro, che il gruppo di chiese con l’abside inscritta sia sorto come una sintesi della tradizione, fecon­ data. da influenze che sono penetrate nellT stria via m are. 4. Gli edifici sacri a tre navate o ad aula unica con le tre absidi inscritte, non si possono esam inare separatam ente dagli altri edifici triabsidali istriani del periodo altom edioevale, perchè sia gli uni che gli altri additano ai modelli siriani, dove le tre absidi appaiono già nella m età del V secolo (K alat Seman, 476/490) e da dove si diffondono nel secolo VI alla P alestina all’Egitto, al­ l’Asia m inore, alla Grecia, e più ancora alla penisola balcanica.2 8 L ’im portanza scientifica e specifica dei m onum enti architettonici istriani di questo genere, dalla basilica E ufrasiana di Poreč (verso il 550) in poi, sta nel fatto che essi hanno rappresentato una pedana di balzo p er la diffusione di questo tipo nel­ l’arch itettu ra carolingia della fascia alpina e nell’arch itettu ra ottom ana del- VEuropa occidentale. 2 4 S. S teinm ann-B rodtbeeck, o. c. J. L assus, Sanctuaires chrétiens de syrie (Pa­ ris 1947). M. Salm i, M iscellanea p rero ­ m anica, C entro italian o di studi su ll’alto M edioevo, A tti del 1° Congresso in tern a ­ zionale di stu d i longobardi (Spoleto 1952). J. W. C roow fort, E a rly C hurches in P a­ lestina (O xford 1941.) Th. W iegand, S i­ nai (B erlin—Leipzig 1920). 2 5 G. B. G iovenale, La basilica di S. M aria in C osm edin (Rom a 1927). Die Schw eiz im F rührnittelalter, R epertori­ u m der U r- u n d F rü h g esch ich te der Schw eiz (Basel 1959). Vorrom anische K irchenbauten 3. L ieferung (M ünchen 1971) 417 ss (Register). 2 3 Cf. G. B rusin, P. L. Z ovatto, M onu­ m e n ti paleocristiani di A q u ileia e di Gra­ do (Udine 1957) 424 e 448 (G rado, La b a­ silica di S an ta M aria) e A. Puschi, o. c. (Nesazio, basilica settentrionale). 2 7 Cf. G. B rusin, P. L. Z ovatto, o. c. 503 ss (Grado, L a basilica di Piazza V it­ toria) e I. O stojič, P ovija (Split 1968) 18 ss. 2 8 K arl der Grosse, o. c., 390 e 422. Ranosrednjevjekovni spomenici sakralne arhitekture s ucrtanim apsidama u Istri P red m et izlag an ja su crk v e s apsidom (jedna, d v ije ili tri), k o ja je u c rta n a u zatvoreni p rizm atičk i b lo k crkvenog tijela. N a ta j način o staje ap sid aln i dio u n u ta r­ njeg crkvenog p ro sto ra sak riv en i n e in te rp re tira n u v an jsk o m p lastu . Ista k rovna k o n stru k cija, k oja p o k riv a la đ u proteže se i n a d apsidom , crkveno tijelo sadržava jedinstven u, ko m p ak tn u , n e raščlan jen u p rizm atičn u m asu, a začelni zid proteže se kao rav n o zatvoreno platno. G ru p a ista rs k ih crk v en ih g rađ ev in a s opisanim k a ra k te ristik a m a ostala je usprkos zn ačajnom b ro ju spom enika u n aučnoj i stručnoj ja v n o sti gotovo nezapažena sve do ned av n a, k a d a je bilo iskopano i an aliziran o n a po d ru čjim a sjeveroistočno, sjev ern o i sjev ero zap ad n o od Istre više sro d n ih zdanja, p a su u vezi s tim e u stručnoj lite ra tu ri po n o v o n ačeta m noga z an im ljiv a p ita n ja o izv o ru i vrem enu tro ap sid aln ih sv etišta, o genezi sak raln ih g ra đ e v in a rav n o g začelja s u c rta n im apsi­ dam a i o p o d ru čjim a njihovog p o ja v ljiv a n ja .2 N a tlu h rv a tsk o g d ijela Istre uočena je već n a po četk u istraživ ačk ih radova činjenica, d a je g ru p a crk v en ih građ ev in a s u c rta n im apsidom n a jk a ra k te ristič n ija za sred n jo v jek o v n u crk v e n u u m jetnost, kako po b ro ju zastu p n ik a ta k o i po tra ja n ju . D etaljn ija to p o g rafsk a istraživ an ja, om ogućila su podjelu sred n jo v jek o v n ih , tj. ro ­ m aničkih i gotičkih crk v ica ove g rupe u d e v e t tip o v a (sl. 1, 2, S).3“ -9 Im p o zan tan b ro j sre đ n jev je k o v n ih spom enika i njih o v a tipološka raznolikost, ukazivali su više nego očito n a p red ro m an ičk o p o rijeklo čitave g ru p e građevina. R adi d o b iv an ja č v rstih k ronoloških oslonaca, izv ršen i su na tlu h rv a tsk e Is tre arh eo ­ loški zah v ati i a rh ite k to n sk a sn im an ja n a slijedećim spom enicim a ra n o sre đ n jo v je - kovne sa k ra ln e a rh ite k tu re : G u ran — tro b ro d n a bazilika (sl. 1, g ru p a A : 1, si. 4, 5), b azilika Sv. F oške ko d P e ro ja (sl. 1, g ru p a A : 2, si. 6, 7),1 7 G u ran — d v o ran sk a crkva Sv. S im una (si. 1, g ru p a A : 3, si. 8, 9),1 9 D vograd — d ru g a faza izg rad n je bazilike Sv. S ofije (sl. 1, g ru p a A : 9, si. 10, 11, 12, 13),20. 2 1 tro ap sid aln o svetište n a p o d ru čju p red - eu frazijev ih g rađ ev in a u P o reču (sl. 1, g ru p a A : 6, si. 7: 2 i 9: 5),2 2 P ero j - — d v oranska crk v a Sv. S tje p a n a (sl. 1, g ru p a A : 4, si. 6: 2 a, b i si. 14) i R ožar kod V ižinade, dv o ran sk a crk v a Sv. M a rije (sl. 1, g ru p a A : 7).2 3 N a te m e lju p o stig n u tih re z u lta ta m ože se zak lju čiti slijedeće: 1. C rkve s u c rta n o m apsidom su n a jo m ilje n ija g ru p a crk v en e a rh ite k tu re u Istri, o čem u svjedoci tip o lo g ija te žilava p erziste n cija njihovog p o d izan ja kroz go­ tovo 1000 godina. 2. D osadašnja is tra ž iv a n ja su pokazala d a se počeci g ru p e d a tira ju u polovinu 6. st., tj. neposredno n a k o n izg rad n je o b jek ata iste tlo crtn e k o ncepcije n a p o d ru čju B liskog Isto k a, i m nogo p rije nego n a p o d ru čjim a sjeveroistočne Ita lije , R im a, G rau - bündena, P o d u n a v lja i B latnog jeze ra gdje se iste k o n stru k cije ja v lja ju m an je više sam o kao izo liran a p o jav a. 3. N aročito su z n a č a jn i re z u lta ti isk o p av an ja n a p o d ru čju crk v e Sv. Sofije u D vogradu, k o ji u k a z u ju d a p o rijeklo g rupe tre b a tra ž iti p rv en stv en o u staro k ršćan ­ skoj trad iciji. N aim e, n a js ta riju fazu n jezin e izg rad n je p re d sta v lja d v o ran sk a crk v a sa slobodnom u n u tra šn jo m apsidom . T akvo u k la p lja n je apside u č e tv rta s ti perim e- ta r arh itek to n sk o g tije la je pojava, k o ja se m ože uočiti u Istri i u lag u n am im gradovim a već n a staro k ršćan sk im crkvam a. Oko bitnog litu rg ijsk o g d ijela crkvenog prostora, oko oltara, sa v ija se na po­ četku, u 5. st. ap sid aln i zid u obliku p a ra v a n a .2 6 Taj zid sto ji u pro sto ru , a izm eđu njeg a i začelnog p erim etraln o g zida, slobodan je prolaz. U 6. st. m eđutim , apsida je potisnuta, kao u D vogradu, p rem a začelnom zidu, na koga se n a sla n ja sa svojom krivinom . Teško je reči u kolikoj su m je ri obogatili kasnoantičku lo k aln u tradiciju m otivi s B liskog Isto k a, no, svakako se m ože raču n ati i s njim a, p a bi se moglo u vidu ra d n e hipoteze p retp o stav iti da je g ru p a s u crtan im apsidam a n astala kao sinteza tradicije, oplođene v an jsk im u tje c a jim a koji su doprli do Istre m orskim putem .