ANNO IX. Capodistria, 1 Aprile 1875. N. 7. LA PROVINCIA DELL' ISTRIA, organo ufficiale per gli atti della Società Agraria Istriana. Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3 ; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Atti ufficiali della Società agraria istriana. ad N. 91. AVVISO. La Direzione della Società per 1' allevamento di volattili fa noto, che dal giorno 29 Aprile al 6 Maggio 1875 sarà tenuta in Vienna al Prater negli edifici N. 25 e 27 la prima esposizione internazionale di volattili. A tale esposizione saranno ammessi : 1. polli, colombi, oche, anitre ed altri volattili domestici (esclusi i tacchini, cigni e pavoni) e selvaggina. 2. Volattili ingrassati morti ben puliti. 3. Uccelli canori e di lusso. 4. Produzioni che servano precipuamente alla propagazione ed all'allevamento degli uccelli, come apparati per le nidiate, gabbie e simili. 5. Memorie, istruzioni risguardanti tale materia. Gli oggetti da esporsi dovranno giungere al suddetto indirizzo entro il giorno 24 Aprile p. v. Si distribuiranno dei premj in denaro, medaglie d' argento e di bronzo, nonché diplomi di riconoscimento. ad N. 150. Avviso ai viticultori. Già da varj anni in diverse regioni vinicole è introdotto 1' uso dei pali così detti impregnati *) pel sostegno delle viti in luogo dei pali comuni. Tali pali furono sperimentati e trovati ovunque vantaggiosi, sì perchè la loro durata è di molto maggiore e perchè non offrono alcun ripostiglio agli insetti ove stare in salvo senza essere osservati. L'Eccelso Ministero dell'Agricoltura con riverito Dispaccio 6 Marzo c. m. N. 2229 richiamava l'attenzione della scrivente su tale argomento e desiderava che fosse portata a pubblica conoscenza 1' utilità di tale innovazione nella coltura della vite. La sottofirmata perciò raccomanda ai viticultori istriani di tentare, fosse anche per ora su piccola scala, l'introduzione di questi pali e di volerla relazionare a suo tempo sull' esito ottenuto dagli esperimenti fatti. Questi pali potranno essere ritirati dalla fabbrica del signor Guido Eiitger in Vienna, Schellingsstras-se 3. Kovigno 26 Marzo 1874. Dalla Presidenza della Società Agraria Istriana. ad N. 151. Il poco peso specifico del fieno e della paglia porta per conseguenza che i noli sulle strade ferrate stanno in grande sproporzione col valore dei più detti articoli. Questa sproporzione dimostrasi altrettanto maggiore quando fieno a paglia vengono spediti in balle poco compresse, e perciò viene caldamente raccomandato agli speditori nel loro stesso interesse di consegnare alle ferrovie le balle molto ben compresse, chè le spese a ciò inerenti saranno riccamente compensate dal risparmio nei noli. Tutti gì' interessati non manchino di praticare le loro spedizioni in questo modo, che è il migliore onde far risparmio di spese e facilitare di più l'inoltro del genere. Kovigno 26 Marzo 1875. Dalla Presidenza della Società Agraria Istriana. *) impregnati di che? La Redazione. Per compiacere al desiderio manifestato da molti dei nostri associati pubblichiamo le due tariffe TARIFFA DI CLASSIFICAZIONE per la Provincia dell'Istria pubblicata colla Notificazione d. d. 8 Giugno 1873 N. 804. Distretto di estimo fondiario e contemporaneamente di classificazione QUALITÀ .......di • Capodistria Parenzo I 1 n Il in SI iv V | VI «VII | Vili I 1 il 1 Hi i IV 1 V VI VII 1 Vili COLTURA Classe di bontà con rendita netta in danaro V. A. per anno e jugero i s. f. 1 s. | f.| B f. 1 s. t. |s. | f. | s. f. s. 1 f- ! f. | B. it- !s- |f. s. |f- s. f. s. f. s. S. Il f. | B. Arativi . . . 16 — 1250 10 — 7 — 5 350 2 50 2 — 14 50 ti 50 8 _ 6 4 50 2 80 2 _ 1 40 Prati .... 28 50 23- 17 50 ilO 6 — 4 50 2 — — — 25 — 119 — 13 — 8 — 5 — 350 2 - — — Orti .... 41 — 33 — 25 — 17 — 14 50 9 50 6 50 5 — 34 — 25 — 16 — 13 — 10 — 6 4 - 2 50 Vigne .... 37 50 32 50 25 — 19 — 12 50 8 5d 5 — 3 -- 26 — 22 — 18 — 13 — 10 — 6 r 4 - 2 — Pascoli . . . 3 — 2 — 1 20 — 50 — 25 — 16 — — — — 2 70 1 1 80 1 — — 50 — 20 — — - — — Boschi.... 6 50 5 50 4 25 3 — 2 • 1 50 1 — — 60 5 50 ! 4 50 3 50 2 50 2 — 1 30 1 - — — Laghi e Paludi. — — 1 90 r 90 J l'isiiio Pota Arativi . . . 13 50 11 _ 9 — 7 — 4 — 2 50 1 50 1 _ 13 50 a _ 8 50 5 50 4 50 3 _ 2 _ 1 10 Prati .... 23 — 17 — 13 — 8 — 6 — 3 50 1 80 — — 23 -- 17 11 — 6 — 5 — 3 50 1 80 — — Orti . . , . 15 — 13 — 9 75 7 25 5 — 3 — — — — 17 — 13 — 11 — 8 — 6 — 4 — 3 — — — Vigne .... 22 — 20 — 17 13 — 9 — 6 — 4 — 2 22 — 18 50 16 50 12 — 9 — 6 — 5 — 3 — Pascoli . . . 2 50 1 50 1 — — 50 — 25 16 — — — — 2 50 1 70 1 10 — 90 — 60 — 30 — 16 — — Boschi.... 5 — 4 — 3 — 2 — 1 50 1 — — 60 — 5 50 4 50 3 — 2 — 1 50 — — — — — — Laghi e Paludi. 2 — 1 2 Volosea Lussino Arativi . . . 19 — 15 — 13 J 10 _ 7 _ 5 _ 3 _ 1 _ 12 _ 9 50 6 _ 3 _ 2 _ 1 50 1 _ _ _ Prati .... 26 50 20 10 5 3 1 10 Orti .... 27 18 14 10 50 7 50 5 50 13 50 11 50 fi 50 6 3 2 Vigne .... 26 — 20 — 14 — 9 — 5 — — — — — — — 15 — 12 — 8 — 6 — 4 50 3 1 50 — — Pascoli . . . 1 10 50j 25 14 80 -IO 25 16 10 Boschi.... 4 50 A q o i 60 1 20 90 60 30 o 40 1 90 1 3o; 90 50 3 2 1 25 di Classificazione deliberate dalla I. R. Commissione provinciale, una di fronte all' altra. TARIFFA DI CLASSIFICAZIONE per la Provincia dell' Istria deliberata dall' I. R. Commissione provinciale per la regolazione dell' Imposta fondiaria a mente del § 33 della lesse 24 Ma^io 1869 in seguito all' evasione dei reclami prodotti contro la tariffa pubblicata colla Notificazio-°° ° ne d. d. 8 Giugno N. 804. QUA LIT A di COLTURA Distretto di estimo fondiario e contemporaneamente di classificazione Capodistria ii iii iv il v il vi ii vii 11 viii Paremso ii iii iv vi vii vm Classe di bontà con rendita netta in danaro V. A. per anno e jugero f. [ 8. H f. | S. |1 f. j S. li f. |S. Arativi Prati . Orti . Vigne . Pascoli Boschi. Laghi e Paludi 1150 13;50 17 16 2 3 50 9 50 7 50 11 — 9 — 15 — 13 13 50 11 — 1 50 1 — 2 80 2 20 — — - - so: 40' 150 50 50 20 f. | 8. li f. 50 50 16 75 50 50 12 40 10 f. | S. f. I s. Il f. 50, 50 50 50 5o| 50 S. li f. 50 650 7 IO 1 1 80 501 50 50 40 120 25 f.|B. ||f. |S.|]t 380, 4 4 5 2 80 -!20 --80 — 20 501 50, 16 50 80 80 80 80, 12 f. ! 8. 10 ridili» fola Arativi Prati . Orti . Vigne . Pascoli Boschi. Laghi e Paludi. 50 50 50; 50 I DO 4 _ 2 50 2 — 1 50 1 10 — 80 8 — 6 — 4 — 3 20 2:50 180 1 40 1 — 50 4 25 3 20 2 80 1 80 1 40 1 — 12 50 10 — 8 — 6 — 4 75 2 80 1 40 1 — 50 4 25 3 20 2 SO 1 80 1 40 1 — 15 — 12 50 10 — 7 — 5 50 320 1 80 1 — 1 50 25 5 50 4 — 2 50 1 40 1 — 14 — 12 50 10 — 7 — 5 — 3 20 1 80 1 —; 20 1 — — 40 ■— 20 — 16 — 12 — 10 2 — 1 50 1 — — 40 — 20 — 16 — 12 — 10 — 1 40 1 — 75 — 50 — — — — 3 — 2 50 1 80 1 20 — 80 — 50 — — — — 50 25 1 50 1 50 25 Volosca Lussino Arativi. . . ', 7 _ 5 _ 3 60 2 40 1 80 1 50 1 ih Prati .... 9 — 6 50 4 25 3 20 2 80 1 80 1 40 Orti .... 9 — 6 50 4 25 3 20 2 80 1 80 1 40 Vigne .... 11 — 8 50 6 50 5 — 3 50 2 — 1 40 Pascoli . . . 2 — 1 50 1 — — 40 — 20 — 16 — 12 Boschi.... 2 50 2 — 1 40 1 — — 75 40 — Laghi e Paludi. 80 10 50 80 50 4 50 3 20 2 20 180 1 150 1 10 5 50 4 — 2 50 2 — 1 60 1 40 1 650 4 25 3 20 280 1 80 1 40 1 650 4 25 3 20 280 1 80 1 40 1 — 65 — 45 — 30 20 — 16 — 12 140 1 — — 70 40 — — — — — 1 50 25 80 JKa SCUOLA AGRARIA della Contea di Gorizia e l'insegnamento agronomico nel Friuli. Onorevole Sig. Pacifico Valussi. (Continuazione e fine) La Scuola agraria provinciale di Gorizia. Se la scienza è diventata 1* occhio dell'agricoltura, la pratica è pur sempre rimasta il suo braccio. Dr. A. Monà — i' agricoltura Inglese — p. 9. Quantunque esistesse già da 100 anni nella nostra provincia una Società agraria, pure passarono, senza lasciare traccia, tutti i miglioramenti dell'agricoltura innanzi agli occhi tanto degli abitanti della piana Goriziana quanto di quelli della regione alpina e del Carso. L'abitatore della pianura, nella quale regnava nei tempi anteriori Aquileja, lavorava il terreno con uno strumento il quale non differisce molto da quello che trovasi effigiato nei monumenti sepolti sotto quella terra classica. L'abitatore del Carso e della valle dell'Isonzo s'affaticava invano nella lavorazione del suolo ingrato, che riceveva negli escrementi essiccati delle magre sue bestie troppo scarsa materia fertilizzante. Nelle colline apriche del Coglio maturò una varietà di uva molto pregiata; il vino non era però di alcuna durata, perchè veniva apparecchiato in maniera pochissimo razionale. Il possesso della Società agraria, che doveva essere organizzato come un podere modello, era quasi ignorato dalla massima parte degli agricoltori; e pure si doveva fare in fine qualche cosa per vantaggiare l'agricoltura locale. La Società menzionata fece la proposta di fondare una Scuola agraria, e dopo alcune discussioni venne istituita nell' anno 1870 con i sussidi uniti della Dieta, dell' i. r. Ministero d'agricoltura e della Società agraria. La Dieta della Contea stabilì 12 pensioni per gli allievi di fiorini SO ciascuna, la Società agraria cedette il suo possesso della estensione di 22 campi (14 jugeri o 8 ettari) alla Scuola per le esercitazioni pratiche. Alle spese di mantenimento, le quali si calcolano di circa 10,000 fiorini, partecipano eziandio le Rappresentanze ricordate. La Scuola trovasi in un locale preso in affitto nella contrada del giardino pubblico, e che corrisponde benissimo a questo scopo, ed è divisa, secondo lo statuto, in una sezione italiana e una slovena. Il periodo d'istruzione è stabilito di due anni, però viene fatto un corso una sola volta all'anno, così che si accettano nuovi allievi soltanto ogni due anni (1873, 1875...) L'istruzione è gratuita; le singole discipline agrarie sono divise come segue: Ie anno, 1° semestre: fisica, chimica inorganica, mineralogia e geologia agraria, aritmetica e compiti scritti, agronomia, anatomia e fisiologia animale e vegetale; 11° semestre: botanica, geognosia, metereologia, storia naturale degli animali utili, pomologia ed orticoltura, agronomia speciale; secondo anno, primo semestre: chimica organica, meccanica agraria, tecnologia agraria, arte veterinaria, cultura dei campi e dei prati, contabilità agraria ed amministrazione, selvicoltura; secondo semestre: zoologia degli animali utili, chimica agraria, costruzioni rurali, viticultura e vinificazione, allevamento delle api e del baco da seta, economia pubblica. A queste lezioni vanno uniti gli esercizi pratici e le escursioni. Il personale insegnante è composto di un professore e di un assistente per ogni sezione e di un professore di storia naturale, chimica e tecnologia. Direttore di questa Scuola è il direttore della sezione italiana, il dott. A. Monà, I mezzi di insegnamento sono provveduti con larghezza. Fra questi meritano anzitutto ricordanza i fondi che costituiscono un bel possesso. Del campo sperimentale posto presso la città, ceduto dalla Società agraria alla Scuola, ne ho già parlato, ivi si trovano pure stalle, cantine, e altri fabbricati attinenti. Più esteso è il terreno che venne acquistato in questo anno, il quale trovasi sulla strada da Gorizia a Vippacco, distante mezz' ora dalla città. Misura 1' estensione di campi 37 di prato (ettari 13 V») del valore di 19,000 fiorini, di campi 6 (ettari 2) di bosco del valore di 1400 fiorini e di campi 64 (ettari 23) di vigneti, prati e bosco del valore di 14,500 fiorini. Lo Stato per 1' acquisto diede circa 33,000 fiorini, il rimanente e le spese di contratto sono rimaste a carico della provincia. La qualità di questi fondi è in generale buona, specialmente quella dei prati e del bosco; discreti sono i vigneti, situati parte in pianura e parte in collina, i quali al momento della compra si trovavano in condizione di trascuratezza. Questi terreni, come anche un piccolo tratto di terreno poco fertile, devono essere utilizzati per le dimostrazioni pratiche del miglioia-mento del suolo. Per i bestiami il Ministero dell' agricoltura provvide con un sussidio, dando alla Società agraria la somma di 8000 fiorini, mediante la quale si acquistarono finora, come bestie di allevamento per gì' intenti della Scuola, tre vacche della razza Mariahof ed altrettante della razza di Pinzgau, un toro di questa ultima razza e tre vacche della razza piccola di Hasli. Delle prime sei bestie si ebbero già redi, ben promettenti. Di bestiame suino si hanno tre maiali della razza forte di Lincoln, tre della razza Berkshire e tre della razza piccola chinese. Col residuo della sopradetta somma si deve ancora comperare dell' altro bestiame. Le pratiche della vinificazione vengono condotte con gli apparecchi moderni più importanti, e per lo studio intorno ai bachi da seta s'adoperano i materiali posseduti dall' i. r. Stazione bacologica, il cui corso d' insegnamento deve essere frequentato dagli alunni della Scuola agraria. Collezioni di modelli di attrezzi rurali, collezioni di botanica e di mineralogia e geologia ed altre esistono già e si accrescono sempre più. Il lavoratorio chimico soddisfa giustamente alle esigenze della Scuola. Per quanto bene organizzato e diretto sia lo stabilimento, per quanto bene provveduto di tutti i mezzi d' istruzione, pure la frequenza alla Scuola è sempre assai limitata. Raggiunse nell'anno 1871 il numero di 32 scolari, diminuì nel 73 fino a 24 e nel primo semestre del 1874 solamente 23 scolari erano inscritti. Queste cifre sono piccole considerando che la parte maggiore di 197,000 abitanti della Contea di Gorizia si occupa di agricoltura e che gli allievi non appartengono solamente alla Contea ma a tutto il Litorale, che comprende 600,000 abitanti, ed anche alla stessa Dalmazia, che ne conta 450,000, perchè la Scuola di Gorizia è l'unico Istituto agrario di questi paesi. Si poteva sperare una frequenza maggiore soltanto per parte dejjli abitanti della Contea, poiché la necessità di un simile istituto era generalmente sentita molto, e vi si aveva fatto assegnamento; le speranze però furono deluse. Noi crediamo che la ragione di questa poca frequenza si debba trovare in ciò, che la Scuola è una Scuola media, e come tale unisce la teoria agli esercizi pratici, ma non può essere sicura della riuscita se non quando gli allievi abbiano le nozioni preliminari È prescritto per 1' accettazione che l'allievo abbia compiuto il 15° anno d' età e abbia conseguita la licenza di una Scuola reale o ginnasio inferiore; non si possono però mantenere in fatto queste condizioni, perchè si diminuerebbe il numero degli scolari ancora di più. Quindi, dovendo rinunciare a tali condizioni, per un grande numero di allievi manca la base di una istruzione proficua ; le singole discipline agrarie vengono ridotte ad una estensione modestissima, e gli studi scientifici particolarmente si possono coltivare troppo poco per avere un buon risultato: istruzioni mezzane sono inevitabili e queste non sono mai di vantaggio nè alla scuola nè alla vita pratica. Un altra ragione sono le condizioni di educazione e di proprietà nella provincia. L' insegnamento elementare non è ancora alla portata di quello di altre provincie dell' Impero, e perciò non conosce ancora il popolo la necessita di elevarsi ad una istruzione maggiore e a cognizioni superiori che interessano la vita pratica. Riguardo alla proprietà, nella parte slava del paese trovansi principalmente piccoli possessi, la cui amministrazione migliore si dovrebbe imparare praticamente: nella parte italiana trovansi tenute grandi, che sono però condotte a sistema colonico, o vengono anche divise in piccole particelle, cui affittatisi a coltivatori poveri (sottaui). In ambedue i casi gli insegnamenti agrari jpiù propri non trovano luogo ad applicazione; là, attese le condizioni misere dei coltivatori, le quali impediscono la frequentazione costosa della scuola, qui perchè le annate di penuria, che sempre si ripetono, di rado consentono ai proprietari di mantenere un agente teorico-pratico e di acquistare macchine agrarie. 11 colono non coltiva meglio i suoi campi perchè sopra a tutto non se ne intende, e perchè poi crede che non egli ma il solo proprietario ritragga il vantaggio di un miglioramento del suolo. Di contro a tali circostanze non può raggiungere questa Scuola media il suo scopo. Quando venne fondata si voleva già organizzarla come una scuola popolare, ma una specie di vanità vinse tutti i dubbi, che non fossero in questo paese le condizioni per una Scuola media; ed ora solamente, dopo che i fatti hanno parlato, si è riconosciuta la giustezza del primo avviso. Questa esperienza vorrà essere vantaggiosa anche per altre provincie, che desiderano migliorare 1' agricoltura con Scuole agrarie, acciocché non s'ingannino sul vero scopo della Scuola, come nella nostra provincia. Questa esige viticultori pratici, frutticultori, bachicultori; ma questi vengono educati da una Scuola puramente pratica, ed il desiderio generale del nostro paese è che in una tale si trasformi la nostra Scuola media. Terreno, stalle e cantine sonovi già, ed il programma riformatore viene appunto elaborato dal direttore Monà, meglio di qualunque altro adatto. Si ha fondata speranza che tanto il Ministero di agricoltura quanto la Dieta converranno della opportunità di tale riforma; quindi (come dalla prima istituzione il la-voratorio chimico dovrà rimanere quale parte necessaria di una scuola pratica) la Scuola stessa così trasformata risponderà molto meglio al suo mandato. Conseguentemente basterà per le cognizioni preliminari una Scuola elementare, si diminuiranno le spese di istruzione degli allievi, la Scuola sarà più frequentata e l'arte rurale si migliorerà di fatto; mentre verranno stabiliti nelle varie parti della provincia, quantunque piccolissime, da allievi assidui, poderi di esempio, perchè l'adagio = lunga è la via con le dottrine, breve e spedita, con gli esempi = si verifica anche nell' agricoltura. Gorizia, 1874. Dr. Giov. Widmann. Udine, febbraio 1875. 11 suo obbligatissimo Dr. G. Ricca - Rosellini Sulla quistione dell'istruzione religiosa nelle Scuole comunali, il Corriere Mercantile stampò opportunamente una lettera di quell' eminente statista e giureconsulto che è il conte Federico Sclopis, e noi crediamo prezzo dell' opera di qui riferirla : Lettera eli S. E. il signor conte Federico Sclopis senatore del Regno. „Toriuo, 2 settembre 1874. „Non esito a manifestare alla S. V. la ferma opinione sopra la questione dell' istruzione religiosa, che ebbi già più di una volta ad emettere, segnatamente nel seno del Consiglio comunale di Torino, di cui son membro. „L' opinione mia è adunque, che, nou solamente utile, ma necessario sia l'impartire istruzione religiosa ai giovani nelle Scuole elementari e nelle secondarie, e che corra obbligo ai maestri di darla con grande attenzione e decoroso contegno, e agli allievi di riceverla ed esporla come parte degli esami. „Tale obbligo, a mio credere, debb' essere gene-nerale, e solo possono andarne esenti i giovani appartenenti a famiglie non cattoliche, o quelli che, con espressa dichiarazione, i parenti, che li hanno in cura, voglian sottrarre al medesimo. „Non istarò a discutere con lunghe parole la necessità di questa prescrizione; ma anzitutto avvertirò non sussistere quella solita riserva, con che si cerca da taluni di rendere accettabile la soppressione dell'istruzione religiosa in scuola, cioè che essa debba procurarsi dalle famiglie. Ora è evidente che nel massimo numero delle famiglie non si ha il mezzo di attendere diligentemente a siffatto dovere ; e pur troppo, in molte case i parenti avrebbero al paro dei figli bisogno di apprendere il catechismo, o meno si curano di mandarli alla chiesa. „Egli è un funesto errore il sostenere che quella, che chiamano ora morale indipendente, vale a dire, senza principio di sanzione religiosa, valga a frenare nella massima parte degli uomini l'impeto delle passioni, e a mantenerli sulla via del dovere. Tolta, o negletta l'idea fondamentale dell'obbligo dell'uomo di render conto delle sue azioni a Dio, la coscienza si svia ed ammutisce, e la spinta a darsi in braccio alle passioni, ed a godersela a suo talento in questo mondo si fa più e più violenta, e diviene irresistibile. Di qui nascono le terribili perturbazioni. Questa è la strada che conduce 1' uomo alla servitù: per essere liberi davvero conviene avere un' idea retta dello scopo della libertà, il quale consiste nel mantenere la giustizia e 1' equità per tutti. Chi è dominato dalle sue sregolate passioni, ne subisce la schiavitù e non rispetta i diritti altrui. La religione è la chiave dell' edifizio sociale. Questa verità la sentiamo in noi stessi, se discendiamo nell' intimo della nostra coscienza ; la filosofia ce l'addita, la storia la conferma. Cercate ciò che si pratica nelle scuole de' popoli i più potenti, i più progressivi in materia di civiltà, come ad esempio, l'Inghilterra e l'America settentrionale, e troverete che colà si alimenta nelle scuole il sentimento religioso J). „Com' ella vede, riveritissimo signore, io mi astengo dagli argomenti prettamente religiosi, che sono pure rilevantissimi, ma che forse non si apprezzerebbero bene dagli oppositori dell'istruzione religiosa, e chiudendo questa mia lettera. . . . mi limiterò a riferire alcune parole di un grande ingegno, di un nostro contemporaneo, cui nessuno contesterà il titolo di vero e schietto liberale, Villemain. Egli scrisse: „Toutes les forces morales se tieiment dans ce monde : la fermeté de la conscience réligieuse est un appui pour la fermeté de la conscience civique ; les croyances à l'ordre spirituel sont d'autant plus capables de convictions et de sacrifices dans 1' ordre temporel, et le sentiinent du devoir et de la dignité morale est une des choses qui garantissent le mieux la probité politique2)" Egli è nelle scuole che si hanno, per così dire, a succhiare questi principii, perchè durino poi per tutta la vita. „Mi pregio di essere „Suo Devotissimo «Federico Sclopis" In una Relazione rassegnata al Re d' Inghilterra il 20 febbraio 1834 da Commissarii incaricati sulla legge dei poveri, essi dicono : Esser convinti, che il più importante dovere della legislatura è quello di provvedere pel miglioramento dell'educazione religiosa e morale degli operai. Il Governo prussiano, di cui tanto si parla oggi tra noi, introducendo 1' istruzione obbligatoria nell'Alsazia-Lorena stabilisce pene severe contro gli scolari che trascurassero di frequentare l'istruzione religiosa. Vedi l'articolo 13 del Decreto del Governatore generale dell'Alsazia, 18 aprile 1871 2) De la littérature en France durant les quinze an-nées de la Bestauration. Revue des I)eux-Mondes, tome V 1854, pag. 586. I vini italiani in Danimarca, Il ministro Finali ha pubblicato una circolare in cui fa conoscere ai produttori e negozianti di vino alcuni ragguagli forniti dalia R. Legazione italiana a Copenaghen. E necessario che essi sappiano che per vincere sul mercato danese la formidabile concorrenza dei vini francesi, essi devono appagarsi di un prezzo appena rimuneratore. Frai vini italiani, quelli che più facilmente possono essere venduti in quel paese sono : il Marsala, il Lacrima Chiesti, lo Spumante d'Asti, il Moscato appassito, il Grignolino ed il vino di Siracusa; ma è necessario che questi vini siano importati in botti a cagione dell' e-norme diritto di entrata che devono pagare in Danimarca i vini in bottiglia, ed il trasporto si faccia in quantità rilevauti, e possibilmente per mezzo di le°-ni a vela. Per assecondare il gusto di quel paese, converrà mescolare al vino minor quantità possibile di alcool ed aver cura eziandio che questo sia della migliore qualità. La casa Schonboe di Copenaghen è disposta a ricevere in commissione vini italiani autorizzando lo speditore a farle tratta all'atto della spedizione stessa per la metà del valore della merce, purché le trasmetta simultaneamente la polizza di carico debitamente girata, e la polizza di assicurazione. Le razzo di Pecore italiane all'Esposizione di Vienna Giudizi sulle medesime. Provenienti dall'Italia figuravano nell'Esposizione alcuni dei più distinti tipi delle nostre razze ovine. Gli esemplari della razza bergamasca e padovana apparivano bene scelti, quantunque non mostrassero d'essere stati preparati per 1' Esposizione ed avessero forse anche sofferto per il viaggio. La pecora bergamasca è già da tempo nota in Germania, ove per la sua alta tàglia in confronto delle razze del paese, si acquistò il nome di pecora gigante (Rieseschafe). Essa fu altre volte importata nella Baviera ed in Boemia, come tipo miglioratore in vista della produzione della carne, quando ancora non erano così comuni i Cotteswold ed i Dishley. Anche la razza padovana fu già da tempo tenuta in concetto per la qualità della lana. Essa è generalmente ritenuta il risultato di un incrociamento del merino colla razza comune delle Alpi; ha statura oltre la media, finezza di ossa ed una sufficiente attitudine all'ingrasso. I greggi sono anche qui soggetti al sistema transumante, per cui d' estate si portano a fruire i pascoli dei gioghi alpini. Nel Veneto però, a differenza che in Lombardia, si tengono anche piccoli ovili presso i contadini della pianura e dei colli, ove la pecora viene allevata e tenuta costantemente nel podere, e nel Vicentino da qualche tempo se ne tenta perfino l'ingrassamento. Ho già accennato di sopra ad incrociamenti di questa razza colle razze inglesi tentati con buon esito dagli allevatori del nord. Le razze italiane di mezzodì ed alcune delle Ro-magne, che sono le migliori delle nostre pecore da lana, non sono egualmente note al di fuori. La pecora detta Vissana, da Yisso nell' alta valle della Nera, e la Sopravvissana sono i nostri migliori tipi da lana. La gentile di Puglia gode egual credito per le lane ed è molto diffusa nel mezzodì per tutto il versante Adriatico abbruzzese e pugliese; ritiensi anche essa di molto migliorata coll'iucrociamento del merino. Più a sud le pecore leccesi e calabresi a lana lunga sono altro tipo ora abbastanza accreditato per la maggiore ricerca che fa il commercio di questo articolo speciale della lana da pettine. Ora il giudizio dell' opinione dei Giurati stranieri e degli esperti in genere intorno ai nostri animali di questa specie e che figuravano all'esposizione, si potrebbe così riassumere: La conformazione in genere e particolarmente il soverchio sviluppo delle membra e la lunghezza del collo sono da ritenersi come affatto improprie a formarne animali da carne, mentre le grossolane e ruvide lane nella pecora bergamasca, appena mediocri nelle altre, non ci permettono di classificarla fra gli animali da lane fine nè mezzo fine. Aggiungi che fu trovato essere un difetto comune a queste razze del settentrione la mancanza di lana sotto il ventre e la caduta della medesima al tempo dell' aliatamelo. Fu inoltre avvertito come un falso indirizzo della nostra pastorizia quello di far capitale del latte e delle carni agnellino piuttosto che di attendere alla produzione di carni migliori e più sicuramente commerciabili. Sulle informazioni nostre però non pochi tennero in conto le singolari attitudini di questi nostri animali, che sono tutt'affatto confacenti ai modi ed ai mezzi di allevamento. Nessuna razza di pecore che non fosse così rustica e fornita di membra robuste potrebbe utilizzare i pascoli i più aspri e deserti delle sommità delle Alpi, e rimanere senza ricovero per più mesi fin presso i ghiacciai, come avviene della razza bergamasca, che deve ritenersi perciò la vera pecora delle Alpi ; lo stesso si può dire delle altre due razze, piemontese e padovana, che sono una leggera modificazione della prima. Parimente le condizioni dei pascoli del mezzodì difficilmente sarebbero sopportate con buona riuscita da un animale che fosse più esigente della pecora pugliese, o della piccola razza leccese. Era poi a deplorarsi che non fosse rappresentata all' esposizione la migliore delle nostre razze indigene da laua, la pecora Sopravissana della Campagna di Roma. Il Giurì fu per altro bene impressionato dalle ragioni che militano in favore di queste nostre razze, e concesse loro corrispondenti distinzioni e premi. A. Zanelli. NOTIZIE. Sua Maestà I. R. A. 1' Imperatore Francesco Giuseppe I, in occasione del divisato suo viaggio a Venezia ed in Dalmazia, onorerà di Sua presenza Trieste il giorno 2, Gorizia il giorno 4 e Fola il giorno 8 del corrente aprile. Il Consiglio della città di Trieste nella seduta IO marzo 1875, su di una riferta a proposito di un progetto sommario fatto compilare dal governo, in seguito ad analogo desiderio del Consiglio, per congiungere la città di Trieste con l'Istria ; ha deliberato : 1. Il Consiglio della città di Trieste, in relazione al deliberato preso IL 7 febbraio 1873, dichiara, che la linea più conveniente per la rettifica della via postale dell' Istria, che da Trieste conduce a Zaule, sia quella che in congiunzione alla via di passeggio di S. Andrea lungo il mare, in nessun punto con pendenza maggiore di 2 pollici per tesa, attraversa il fondo comunale in S. Sabba, la maremma di Zaule, ed imbocca ai casolari di Zaule, precisamente secondo il piano in presentazione. 2. Il Consiglio della città allo scopo di favorire la costruzione del predetto tronco di via postale da eseguirsi e da conservarsi dall' eccelso Governo secondo il piano prescelto dalla civica Rappresentanza, si dichiara disposto : a) di cedere allo Stato gratuitamente l'occorrente terreno delle realità comunali sulle quali percorrerà la strada per la costruzione della medesima; b) di conservare anche in avvenire la via di passeggio di S. Andrea fino alla seconda rotonda; c) di accettare in proprietà, coli' obbligo di conservazione per parte del comune di Trieste,- 1' attuale tronco di strada postale dell'Istria da Trieste a Zaule, e ciò dopo eseguito ed aperto al pubblico transito il nuovo tronco di strada postale in progetto; d) di pagare all' ecc. Governo, dopo compiuta 1' opera e aperta al pubblico transito la nuova via postale, a titolo di contributo fisso di spesa 1' importo di fior. 60,000. 3. Alternativamente si dichiara il Consiglio della città di Trieste pronto di eseguire, per conto dell'Autorità dello Stato, il nuovo tronco della strada postale dell' Istria dalla seconda rotonda del passeggio di S. Andrea ai casolari di Zaule, secondo il piano in presentazione, verso il compenso per parte dello Stato di fiorini 200,000, da esborsarsi in rate di fiorini 20,000 l'una secondo il procedimento del lavoro. In tale caso le spese per 1' acquisto del terreno necessario per la costruzione del nuovo tronco di via postale dell' Istria cadrebbero a carico del Comune, purché venga iuvestito del diritto di espropriazione forzosa, spettante in consimili casi all' autorità dello Stato II comune di Trieste si obbligherebbe, salvi casi impreveduti, di compiere il lavoro con la fitte dell' anno 1878, e ciò a condizione che venga stipulato il convegno entro i primi 3 mesi dell' anno 1876 e che venga di conseguenza immediatamente incominciato il lavoro. 4. Il Consiglio della città di Trieste d'altra parte chiede all' ecc. Governo in ambedue i casi dell' offerta alternativa : a) che venga accettato ed eseguito il piano in presentazione approvato dalla civica Rappresentanza; b) che il tronco della nuova via postale dal suo punto di congiunzione alla seconda rotonda del passeggio di S. Andrea fino ai magazzini di petrolio in S. Sabba abbia la costante larghezza di tese 6, delle quali 4 serviranno per la carreggiata ed una tesa di larghezza da ogni lato per i pedoni; c) che i lavori di costruzione del nuovo tronco di strada postale per l'Istria abbiano incominciamento entro l'anno 1876, e siano compiuti nell' anno 1878. 5. Viene incaricata la Delegazione municipale dell'esecuzione delle premesse deliberazioni. Nel settembre prossimo avrà luogo in Trento una Esposizione d' agricoltura e delle industrie attinenti, a prendere parte alla quale sono chiamati i producenti del Trentino e del tenere di Bolzano e Merano ed ammessi altresì quelli delle limitrofe Provincie del regno d'Italia. Il giornale ufficiale 1' Osservatore Triestino ha pubblicato la seguente Notificazione dell'i, r. Luogotenenza pel Litorale concernente 1' ac-quisto^di stalloni provinciali dalle razze indigeni. È intenzione dell' i. r. Ministero dell' agricoltura di effettuare come nel passato anche in quest' anno 1' acquisto di stalloni provinciali, di preferenza e per quanto possibile dalle razze indigeni. Tali stalloni offerti in vendita dovranno avere le qualità seguenti: La provenienza di quelli procreati da stalloni dello Stato o muniti di licenza dovrà comprovarsi mediante produzione del documento di monta; per gli altri mediante attendibile certificato in iscritto. Trattandosi di stalloni già adoperati nella monta, dovrassi eziandio comprovare attendibilmente la loro idoneità a generare. Età-, non al di sotto di 3 anni e mezzo, nè al di sopra di sette anni. Conformazione: Richiedesi un forte sviluppo ed una sana costituzione di tutte le parti dell' animale ; una giusta proporzione delle medesime coli' insieme del corpo, gambe forti e regolarmente conformate; andatura sciolta e senza difetti. Indole: non cattiva nel calore della monta. Statura: Forti di struttura devono avere una statura media piuttosto vantaggiosa, cioè dalle 15 quarte ed un pollice alle 16 quarte. Colore: del mantello in generale. Si compereranno stalloni d' ogni mantello ove in essi concorrano tutte le altre qualità. Prezzi: a seconda che lo stallone sarà più o meno buono, si andrà d'accordo col proprietario del medesimo relativamente al prezzo. L' ispezione e relativamente 1' acquisto di tali stalloni potrà aver luogo all'atto della premiazione dei cavalli. Gli allevatori e proprietari di stalloni si ren- dono di ciò avvertiti coli' osservazione che gli animali vendibili e corrispondenti alle preindicate condizioni saranno da insinuarsi alla Luogotenenza per l'eventuale acquisto sino a tutto maggio a. c. col tramite della rispettiva autorità politica distrettuale. Trieste, 1.° marzo 1875. RETTIFICA Neil' ultimo numero venne spostato 1' ordine delle notizie; l'ultima notizia della seconda colonna a pag. 1620 doveva essere collocata dopo la prima, a capo, della stessa colonna. Ma il lettore avrà subito avvertito, che non fu la Giunta di Trieste che ha riscontrato alla Presidenza della Società agraria in Trieste ecc. ecc. ma invece la Giunta provinciale dell' Istria. PUBBLICAZIONI. Libertà e Lavoro giornale premiato all' Esposizione Triestina del 1871. Si pubblica il IO ed il 25 d'ogni mese. Prezzo d' abbonamento : per Trieste un anno f. 3, sei mesi f, 1.50. Per i paesi soggetti alla Monarchia austriaca: un anno f. 3.30, sei mesi f. 1.75. Cn numero separato soldi 20, arretrato soldi 30. Pel Regno abbonamento annuo L. 10. NAVIGAZIONE A VAPORE GIORNALIERA FEA TRIESTE - CAPODISTRIA e viceversa del Piroscafo EGIDA. Incominciando col giorno 1 aprile 1875 fino a nuovo Avviso verrà attivato (tempo permettendo) il seguente : ORARIO pei giorni feriali Partenza da Trieste per Capodistria alle ore 11 ant. » » » » » 51/2pom. Partenza da Capodistria per Trieste alle ore 7l 2 ant. r » » v 4 pom. per le domeniche e giorni festivi Partenza da Trieste per Capodistria alle ore 9 ant. » » » v v ant. » , „ » .. » » » 7uPom- Partenza da Capodistria per Trieste alle ore 712 ant. » x » » Werner.. „ „ „ " „ 6 pom. Prezzo di Passaggio: indistintamente soldi 40. I fanciulli sotto i dodici anni pagano la metà. Arrivo e partenza a Trieste dal Molo S. Carlo, da Capodistria dal Porto. NB. Le partenze tanto da Trieste quanto da Capodistria succederanno col tempo medio di Trieste. TRIESTE, 29 Marzo 1875. L'Impresa.