ANNO XI Capodistria, 1 Settembre 187? N. 17 LA PROVINCIA DELL' ISTRIA ___;________ Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. NUOVA SERIE di Effemeridi Giustinopolitane (Cont. V. n. 16) Settembre 1 1399 II canonico-decano don Palamidesio riceve dal convento di S. Salvadore in Venezia l'annuo censo della mezza libra di pepe, dovuta al nostro capitolo. - 29. 2 1442 Ducale Foscari che ordina al pod. e cap. Arsenio Duodo d'inscrivere tra i nobili del civico consiglio il montouese ser Lorenzo Barbo e successori suoi. - 1, - 106. 3 1289 Elezione del nostro pod. e cap., Pietro vulgo Pierazzo Gradeuigo, a doge. - 8, - XXII, -413. 4 1421 11 vescovo Geremia Pola investe Ruggero del fu Beltrame de Tarsia, Varieuto del fu Nassinguerra de Tarsia ed i nipoti loro, Beltrame, Domenico e Giovanui del fu Variento de Tarsia degli aviti feudi di Villa Dolo, di Cubilaglava e di Laura. - IO. — 5 1618 Ducale Priuli che innalza Pietro de Pola a cavaliere in benemerenza di aver sussidiato le truppe venete che marciavano in Istria nella guerra contro gli Uscocchi. - 4, - 37. 6 1279 II patriarca Raimondo delega il prevosto Filippo, suo vicario, ed i canonici di Cividale Bernardo de Ragogna e Giacomo del fu Ottonello ad esaminare la questione dei due pretendenti al nostro vescovato, il decano Odorico ed il canonico Benvenuto Bono, pievano diSacile, eletti dal nostro capitolo. - 25, - XV. - 296. 7 1470 Ducale Moro che officia il pod. e cap. Gi- rolamo Diedo a tutelare que' di Pietra Pelosa contr' ogni sopruso, e ad obbligare il giusdicente al risarcimento, ove li avesse danneggiati nel levare la decima. - 1, - 199. 8 1499 II capitolo della cattedrale affitta per un anno ai PP. Osservanti di San Francesco una casa con orto, posta presso la chiesa di S. Andrea in contrada Porta Rotta verso la contribuzione d'un ducato d'oro. - 10. !» 1425 Ducale Foscari che ordina al pod. e cap. Giacomo Venier di notare tra i nobili del pa- Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Dn numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. trio consiglio Giorgio de Buzo e successori suoi. - 1, - 149. 10 1536 Paolo III traslata Pier Paolo Vergerio dalla sede vescovile di Modrusa in patria. - 24, -I, - 630. 11 1460 Ducale Malipiero che officia il pod. e cap. Vit- tore Duodo ad avvisare certi sacri oratori nel loro dire, per non destare discordie tra cattolici ed ebrei. - 1, - 172. 12 1303 Simeone da Osimo giudice, delegato per e- saminare la questione „decime„ insorta tra il nostro comune ed il capitolo e comune d' i Isola, arriva sopra luogo. - 2. 13" 1461 Ducale Malipiero che officia il pod. e cap. Vittore Duodo a comandare al nostro comune ed a quello di Pirano, ciascheduno l'armamento di due barche, a quello di Muggia d'una barca e mezza, e d'una barca piccola a quello d'Isola. - 1, - 182." 14 1421 II vescovo Pola investe i fratelli Michele e Filippo del fu Gavardo quondam Michele de Gavardo della decima di Gemme, goduta dai loro antenati. - 10. 15 1276 II capitolo della cattedrale si obbliga di con- segnare al rettore della città prò tempore annui denari quaranta nel giorno di Tutti i Santi. - 4, - 18. la valle del Quieto Punti ancor noi dal desiderio di sapere alcunché di positivo intorno all'importante oggetto della regolazione delle acque nella valle inferiore del Quieto, sebbene non ci sia ancora sfuggita dalla memoria la recente pubblicazione a stampa dal titolo: "Relazione intorno al progetto eli bonificamento della valle inferiore del Quieto, compilato dall' Ingegnere Fannio per incarico della Giunta provinciale„ e quanto ebbe altresì la Giunta provinciale stessa a riferire sopra questo argomento a pag. 38 della sua Relazione generale di guest' anno alla Dieta provinciale, ci siamo direttamente rivolti alla Giunta provinciale medesima, per avere da lei le desiderate informazioni nel proposito. Senza ostacolo, ci furono messi da lei' in mano gli atti d'uffizio relativi; e poiché sopra tutttf'ci pre- rileva di vedere chiaro in quella parte dell' affare, cui più particolarmente si riferisce 1' ultima corrispondenza inserita nel ■Cittadino, e poscia riportata anche nel Giornale La Provincia, ebbimo non solo 1* occasione di appagare in ciò la nostra curiosità, ma di prendere eziandio dettagliata cognizione di tutto l'andamento dell' affare, e dello stadio, in cui esso trovasi presentemente avviato. Abbiamo potuto quindi constatare che 1' oggetto sia ormai passato nel dominio della competente Autorità dello Stato, affinchè venga approvata la esecuzione dei progettati lavori nei riguardi pubblici, e lo Stato voglia iudi assumere a proprio carico quella parte di spesa, ch'è inerente alla regolazione del fiume Quieto, ed al conseguente miglioramento della sua navigazione dal ponte del Portone sino allo sbocco nel mare. Se com' è lecito di sperare, questa domanda sarà esaudita, ne verrà da ciò non lieve vantaggio materiale agi' interessati nell' esecuzione delle rimanenti opere di bonificamento, e sarà in pari tempo soddisfatto anche al bisogno della migliorata navigazione sul fiume medesimo. Perciò che concerne poi la corrispondenza stessa, non sapremmo come meglio rettificarne il contenuto, che prevalendoci del permesso accordatoci dalla Giuuta provinciale, di rendere di pubblica ragione la prima parte dell' esteso rapporto da lei avanzato all' I. R. Luogptenenza, in merito ai reclami che si dicouo, essere stati prodotti dagli interessati contro la indebita e dani\o.-a ingerenza della Giunta provinciale nell' oggetto in parola. Stimiamo sufficiente al nostro assunto, che è quello unicamente di ristabilire la verità dei fatti, di limitarci per ora a questa parziale pubblicazione ; se poi dovesse manifestarsi in seguito il bisogno che sia fatta una luce ancora maggiore, avvertiamo sino da questo momento che, approfittando della concessaci facoltà, siamo disposti di pubblicare anche la seconda parte del suindicato rapporto, dalla quale si faranno vieppiù palesi l'origine ed il movente dei reclami, e la ragione, per la quale la Giunta provinciale ha creduto di dovere intervenire nell' oggetto qui mentovato. Ed ora, senz' altri preamboli, facciamo qui par-laro il rapporto della Giunta provinciale:' All'Ecc. I. It. Luogotenenza in Trieste Sui due reclami di uniforme tenore presentati da «alcuni comuni, e proprietari di fondi nella valle inferiore del Quieto, all'Eccelso I. R. Ministero dell'Inferno, all'effetto che venga rejetto il progetto di boni-„ficazione della detta sezione di valle," compilato dall'ingegnere idraulico D.r Fannio, la Giunta provinciale si pregia di fornire a codesta Eccelsa I. R. Luogotenenza le seguenti informazioni : Due sono i punti di gravame contenuti nei reclami: il primo, che la Giuuta provinciale avrebbe dato arbitrariamente alla sovvenzione di f.ni 5000, elargita dall' Eccelso I. R. Ministero di Agricoltura col dispaccio 15 Aprilel870, N. 1887 a favore del consorzio dei possessori dei fondi da bonificarsi nella detta valle, una destinazione diversa da quella prefissa dall' I. R. Ministero stesso, e voluta, dagl'interessati ; il secondo, che il progetto di bonificazioue presentato dall'Ingegnere prescelto dalla Giuuta provinciale non sarebbe attendibile in linea tecnica ed economica. Intorno al primo punto, la scrivente osserverà »brevemente che la sovvenzione di f.ni 5000 fu conceduta dall'Eccelso I. R. Ministero di Agricoltura in »conformità alla domanda, peli'intrapresa in genere „di tiett' i lavori preliminari pel prosciugamento della »valle inferiore del Quieto" ; e che sebbene la Giunta provinciale, cui fu assegnato il pagamento di quella sovvenzione, fosse stata con ciò stesso resa responsabile del migliore modo d'impiego del denaro, essa non lo ha ciononpertanto dispendiato a suo talento, ma di pieno accordo colla delegazione provvisoria degl'interessati, come lo comprova il verbale 11 Giugno 1870. E del modo dell' impiego fatto della sovvenzione suddetta, e del denaro speso, la Giunta provinciale ha reso altresì annualmente conto alla Dieta provinciale; sicché da questo lato non si fu, nè vi poteva essere da parte sua arbitrio o mistificazione di sorte alcuna. Col denaro della sovvenzione dello Stato e con altri f.ni 2769: 25 aggiunti dal fondo provinciale, furono innanzi tutto acquistate le mappe catastali, relative alla predetta sezione di valle; la si è fatta qua e la riambulare, dove si sapeva che t'ossevi il bisogno, da appositi geometri, affine di verificare l'area precisa delle particelle catastali, e di accertarne „i possessori di fatto ; »si è ricomposto, in una parola, il catasto dei fondi »da comprendersi nel raggio di bonificazione. Tutto »questo voluminoso operato, che prima mancava affatto, »sta ora a disposizione del futuro consorzio. Doveasi poscia togliere ogni incertezza intorno all' adozione del piano tecnico, mediante il quale raggiungere sicuramente lo scopo della bonificazione, fosse poi questo piano quello stesso che l'Ingegnere Rinaldi, allora al servizio dello Stato, avea progettato nell'anno 1857, per incarico governativo, svolgendovi i concetti del D.r Presani, già i. r. Direttore delle pubbliche costruzioni in Trieste, ad altro piano qualunque, che fosse a quello preferibile. Il piano Rinaldi non avea, cioè, trovato favorevole accoglienza appresso la delegazione provvisoria degl'interessati, malgrado che l'I. R. Direzione delle pubbliche costruzioni col parere 5 Aprile 1859 N. 736, gliene avesse anche successivamente raccomandata l'accettazione. Quale delle due parti si trovasse dal lato della ragione, o del torto, non è ciò che importa ora di rilevare; il fatto sta che da quell'anno, e sino al 1870, la situazione era rimasta sempre la stessa, nessuno essendosi più curato di proseguire l'oggetto. „ Abbandonato di questa guisa l'affare, sorgeva ,, quindi ben naturale la necessità di riprenderne la „ continuazione al punto, in cui esso si era fermato ; „ ciocché indusse la Giunta provvisoria degl' interes-„ sati,, e questa ad accettare nella precitata seduta, che la sovvenzione dello Stato fosse di preferenza impiegata, oltrecchè nella compilazione del catasto della valle, anche nella revisione del piano Rinaldi, mediante un riputato Ingegnere idraulico da rintracciarsi dalla Giunta provinciale. Neil' anno 1870, coincideva la esecuzione di altro incarico di questo genere, demandato alla Giunta dalla Dieta provinciale, quello, cioè, di far istudiare da un valente ingegnere specialista la possibilità, ed il modo di regolazione delle acque nella valle d' Arsa. Ed avendo la Giunta provinciale affidato allora la esecuzione di questo incarico all' Ingegnere D.r Fannio da Verona, che da illustre notabilità idraulica del Ve- neto, cui essa sì era dapprima all' uopo rivolta, le era stato in sua vece presentato quale una capacità distinta, siccome quegli che aveva avuto principalissima parte teorica e pratica nei grandiosi lavori di bonificazione delle valli grandi Veronesi ed Ostigliesi, lrla „ Giunta provinciale non ha esitato di domandargli e-„ ziandio 1' esame del piano di bonificazione della valle „ inferioredel Quieto, progettato dall'ingegnere Rinaldi,,. Senonchè il D.r Fannio, ispezionata eh' ebbe la valle, e senza nulla conoscere ancora degli studi, e dei progetti fatti in epoche precedenti, non credette di potersi pronunciare pei motivi esposti nella sua relazione dei 20 ottobre 1870, peli' incondizionato accoglimento del predetto piano, il quale, come fu detto superiormente, seguendo le idee del Presani, prefiggevasi di conseguire il prosciugamento della valle col rialzarne il fondo, a mezzo delle colmate artifiziali. L'Ingegnere Fannio suggeriva, invece, l'ottenimento diretto della bonificazione per via di essicazione della valle nella sua parte superiore, cioè, nella parte sita fra il ponte del Portone e la punta di Villanova, mediante la regolazione dell'alveo e 1'arginamento del fiume Quieto, e 1' escavo di due canali di secolo, 1' uno a destra, e 1' altro a sinistra del fiume medesimo. Per la parte inferiore della valle, cioè, dalla punta di Villanova fino al mare, molto più depressa di livello, egli consigliava poi che la bonificazione fosse e-segnita mediante due distinte spese: „la prima, de-„ stinata a promuovere artifizialmente una rapida al-„ luvioue, o colmata, dei terreni ; la seconda, ad otte-„ nerne il perfetto prosciugamento, coi mezzi indicati „ per la parte superiore. ,, Di queste due opere avrebbesi frattanto da prendere in considerazione soltanto la prima, essendo la seconda subordinata ai risultamenti di quella, la quale dovrebbe venire continuata per tanti anni, quanti sarebbero sufficienti a conseguire un bastevole rialzamento del suolo. Le ragioni, alle quali l'Ingegnere Fannio appoggiava questo suo parere, sembrarono convincenti alla Giunta provinciale, ed alle persone più intelligenti dentro e fuori della delegazione provvisoria degl' interessati, alle quali il detto parere era stato dalla Giunta provinciale comunicato. Un ritorno puro e semplice al piano Rinaldi era addivenuto quindi, dopo di ciò, impossibile. La compilazione di un nuovo piano rendevasi tanto più necessaria, inquantochè il modo di prosciugamento della parte superiore della valle, proposto dal D.r Fannio, diversificava intieramente dal suddetto piano; e pella stessa parte inferiore della valle, i rilievi e le opere in quello suggerite „non potevano e-„ gualmente considerarsi più come appieno attendibili, „ se non fosse altro pel motivo che dal progetto Rinaldi „ essendo sino allora trascorsi bene tredici anni, i li-„ velli del terreno si erano sensibilmente alterati, in „ conseguenza delle naturali alluvioni in quel frattempo „ avvenute. „ Sentita nel proposito, ed annuente la presidenza della delegazione provvisoria degl' interessati, fu commesso per tanto dalla Giunta provinciale all'Ingegnere Fannio lo sviluppo del piano tecnico della regolazione delle acque, e della conseguente bonificazione dei terreni nella valle del Quieto dal ponte del Portone sino alla foce del fiume; il qual piano viene rimesso separatamente dalla scrivente a codesta Eccelsa I. li. Luogotenenza. La Giunta provinciale lia l'intimo convincimento che questo nuovo piano, che fu elaborato dopo lungo e minuto studio superlocale, e con ponderato esame di una lunga serie di piani e consultazioni, che da più di un secolo addietro sono stati progettati e scritte intorno al modo migliore di regolazione delle acque nella valle dal Quieto, abbia completamente sciolto il relativo problema; ed in questa persuasione la Giunta provinciale accetta anche la piena responsabilità della scelta fatta dell' Ingegnere prenominato. Riguardo al merito intrinseco del piano stesso, la Giunta provinciale non ha poi veruna difficoltà, di manifestare già ora la propria propensione, nulla potendole stare maggiormente a cuore che di confermare gì' interessati nella sicurezza che colla esecuzione dei lavori da quello proposti, 1' ultimo scopo della bonificazione della valle sarà immancabilmente raggiunto, a sottomettere all'occorrenza esso piano all'esame di ua Ingegnere specialista d'incontestata fama e capacità, e rimpetto alla cui autorità possa svanire ogni eventuale dubbiezza intorno alla perfetta convenienza del medesimo in linea tecnica ed economica. La Giunta provinciale ricusa per altro decisamente di accettare una discussione intorno al predetto piano, che parta dall'Ingegnere Rinaldi, sotto l'apparente firma di alquanti possessori di fondi. — ..........(Segue la parte seconda^ --»-Oh-- N. 393. X CONGRESSO della società agraria istriatia In base agli Statuti sociali ed in seguito a deliberato del IX. Congresso generale la firmata presidenza si onora di convocare la Società Agraria Istriana al X. generale Congresso nellla città di Clierso. Le sedute avranno luogo il giorno 8 e 9 Settembre p. v. alle 10 ant. e vi si tratteranno colla riserva del cap. del §. 39 dello Statuto sociale gli argomenti del seguente ORDINE DEL GIORNO 1. Inaugurazione del Congresso. 2. Resoconto morale della Società. 3. Lettera ed approvazione del verbale del IX Con- gresso generale. 4. Resoconto economico (Consuntivo 1876 e conto di provisione del 1878). 5 Proposta di modificazione allo statuto sociale presentata dalla presidenza per deliberato del II Congresso generale. 6. Nomina del Presidente, Vicepresidente, e di tre Direttori alle condizioni del paragrafo 18 degli Statuti sociali. 7. Nomina di 16 Membri di Comitato. 8. Nomina di tre revisori di conti da sceglierai tra i soci effettivi, esclusi i neoeletti membri della presidenza e del Comitato. 9. Determinazione del luogo di riunione della XI ge- nerale adunanza. 10. Eventuale lettura di referati sopra oggetti agrari. 11. Eventuale deliberazione sopra oggetti non annun- ciati nel presente ordine del giorno, di cui fosse t però votata l'urgenza. Onde facilitare il compito al Comitato Ordinatore del Congresso, sono pregati tutti quei soci che intendessero intervenire a questa riunione, in quanto non "àbbiano stabile dimora a Cherso, a darne annunzio a quel Municipio, almeno otto giorni prima della indetta giornata. Si avvertono per ultimo i signori soci, che nei 15 giorni prima del Congresso saranno esposti nell' uffizio sociale il resoconto ed il rapporto dei revisori, e che a tutti i soci è libero di prenderne ispezione. Rovigno, 8 Agosto 1877, Dott. Cristoforo de Delti, presidente Antonio Cecon, vicepresidente Luigi Hascli, segretario JST." 414 AVVISO A norma dei signori soci, che desideras iero intervenire al decimo Congresso generale Iella Società A-graria l3triaua in Cherso, si rende pubblicamente noto che la spettabile Direzione del Lloyd Austro-Ungarico, . dietro richiesta della sottofirmata presidenza, si è compiaciuta di disporre che il battello in partenza da Trieste, la mattina del Venerdì 7 settembre p. v., presenti tutte le eomftdità alle persone che col medesimo intendessero recarsi al congresso suddetto. Eovigno, 21 Agosto 1877. Dalla Società Agraria Istriana Il presidente Dott. Cristoforo de Belli Il segretario Luigi Hascli J -xenx- M © SÌ z à <& ® ®©©aaiKra@mft5 per la conoscenza delle cose istriane — Di un — Saggio di economia politica — del dottor Marcello Marchesini di Pinguente, stampato a Napoli presso Vincenzo Orsino nel 1793 (1 voi. in 8.vo, di pag. XI-343) e dei MSS. del Commendatore Gian Rinaldo Carli e del Co. Agostino di lui figlio posseduti dalla nobile famiglia de Fecondo-Ronzoni "dimorante in Bergamo. Al dottor Pietro Madonizza, Podestà di Capodistria. Egregio Amico, j Le notizie date da Giannantonio Mosehini nella — Letteratura veneziana del secolo XVIII — (Venezia, Stamperia Palese 1806-8, tom. II p. 275, — III p. 10, — IV p. 107,) riprodotte dallo Stancovich nella — Biografia degli uomini distinti dell'Istria — (Trieste tip. Marenigh 1828-29, Tom. Il p. 402-4,) e riassunte nel Dizionario corografico dell'Italia (Milano - Vallardi all'art. Pinguente, vol. VI, pag. 174), intorno al dottor Marcello Marchesini giureconsulto, economista, letterato, poeta, nato a Pinguente nel 1754, morto a Roma nel 1806, mossero parecchi fra più i dotti scrittori contemporanei di economia politica, a fare ricerca del suo — Saggio di economia politica. Ma rarissimo come specialmente nell' alta Italia, sfuggì alle ricerche, sebbene diligenti, dei più; non potè sfuggire però alla pertinace insistenza del prof. Alberto Errerà di Venezia, ora dimorante a Napoli, dove il Saggio suddetto è stato stampato nel 1793. — Egli ce ne dà anzi, nel Giornale Napoletano (vol. V — giugno 1877,) il rapido sunto e giudizio che qui vi unisco colla preghiera di riprodurlo^ nella Provincia. E bene che in provincia sia conosciuto il meglio possibile un nostro concittadino, che fu abbastanza illustre, se figurò nel foro delle tre grandi città italiane, Venezia, Napoli. Roma, se in Napoli fu impegnato con pubblico stipendio a scriver drammi pel teatro S. Carlo, se in Roma fu eletto a principe dell'Arcadia e dell'Accademia dei Lincei: è bene che sia meglio conosciuta la di lui opera di economia, la quale, so anche non è intieramente netta degli errori e pregiudizi dell'epoca, coutiene però molti tratti di soda scienza, e dei lampi quasi a dir, di prescienza; è bene finalmente che l'egregio prof. Errerà sappia come vengano da uoi apprezzate le di lui dotte e patriottiche lucubrazioni. Non è la prima volta che il chiaro e operoso professore si occupa con amore intelligente delle cose istriane ; ed io vi so dire che nella sua non lunga dimora a Milano scaturì e spogliò molti scritti d'ufficio dell'illustre nostro Gian Rinaldo Carli, scritti che non poterono in altri tempi essere consultati dai di lui biografi, e che per quanto mi assicura spargeranno nuova luce nou solo sul! acume, la dottrina, la operosità del grand'uomo, ma anche sul di lui carattere intemerato. — l'Errerà pvo-poaevasi di trarne argomento per una lettura all'Istituto lombardo: è a desiderarsi che il mutato dtmicilio nou gli faccia mutare proposito ; ma se mai, lo pregheremo a darsi per la Provincia la nota dei detti scritti, ■»/-finché qualcuno dei nostri possa quando che sia esa narli. E giacché sono caduto col discorso sul celebre nostro Gian Rinaldo Carli, lasciate ch'io vi ricordi pubblicamente come molte delle carte di lui, e dell'unico figlio suo. il commendatore Agostino, sieno per successioni di famiglie pervenute in ottime mani, nelle mani della nobile signora Marianna de Fecondo, unica figlia dell'ultima figlia del conte Agostino, e consorte dell'Onorevolissimo dottor Giuseppe Ronzoni attuale Pretore del I mandamento di Bergamo. Sfortunatamente io non sono • entrato in relazione coi nobili signori de Fecondo-Ronzoni che negli ultimi giorni della loro dimora in Venezia, proprio nell'atto che facevano, come si dice, i bauli: nullostante, grazie alla loro gentilezza, ho potuto vedere qualche cosa e prendere, sebbene in fretta, qualche copia e non poche note. Prima di tutto mi passarono sottocchio molte memorie e lettere riferentisi in istretto Benso a fatti e interessi di famiglia, nonché un grosso manipolo di brevetti, diplomi, decreti d'onore, fra' quali i molti atti ri-sguardanti le Commende dei SS. Maurizio e Lazzaro onde padre e figlio furono insigniti, e a, tacere di qualche stampato raro, (ricordo uno relativo a Pietro Paolo Vergerio il juniore) e di altri svariati cimeli, vidi, incisi e dipinti, in piccolo e in grande, parecchi ritratti di famiglia. Fra questi il ritratto del C. Gian Rinaldo e della da lui tanto pianta sua prima moglie Paolina Rubbi, nonché quelli di quattro altri soggetti assai distinti del suo casato, cioè di Cesare, Simeone, Agostino, e Girolamo. — Cesare figlio di Leonardo, visse nel se- eolo XIV, fu cavaliere del sacro romano impero, e contee in moglie una contessa Eleonora Colloredo: Simeone (sec. XV) ebbe da Carlo VII re di Francia la ìaorevole e dilicata missione di recarsi ad Iusbruck raso l'Arciduca Federico d'Austria per stabilire so-ennemeute il trattato di matrimonio tra la di lui figlia Ridegonda e Sigismondo suo primogenito: Agostino (sec. XVII) fu Abbate iufulato di S. Andrea Apostolo in Bistria di Scbiavonia, nominato tale dall'Imperatore Leopoldo I; e Girolamo (sec. XVIII), già consigliere del regio tribunale d'Appello in Milano, fu, imperando in Austria Giuseppe II con aulico decreto 1 ottobre 1786, nominato Capitano di giustizia, ossia Capo della allora rata Curia collegiale criminale, e insieme Direttore Generale della polizia in quella importante città. All'infuori poi delle cose di famiglia, potei osser-vare e notare: 1. Una raccolta di documenti intorno alla storia del Friuli e dell'Istria, nel tempo dei Patriarchi di A-quileja tratti specialmente dagli archivi notarili del Friuli. 2. Note e memorie delle cose successe nell'Istria pirticolanimite sotto il patriarcato di Gregorio da Mon-«longo (1251-1269), tratte dalla vita che ne lasciò Harc'Autonio Nicoletti e dagli scritti dell'Ab. Bini. 3. Altre memorie delle cose successe nell'Istria Botto il patriarca Raimonda della Torre (1273-1299). 4. Una selva di notizie su vari luoghi dell'Istria, «stratte dall' Italia sacra dell' (Jghelli e da altre opere k stampa. 5. Altri brani di memorie, studi e corrispondenze «opra la storia e i monumenti dell' Istria, tratt; dal Sanudo, dal Dandolo e da altre Opere MS. o stampate lei Muratori ed altrove. | 6. Varie note e notizie intorno Capodistria, tratte hI lib. IV dei Commentari di Monsignor Tommasini, Commentari che all'epoca del Carli non erano ancora ioti e stampati come lo sono al dì d'oggi. 7. Una breve e succosa dissertazione contenente notizie storiche generali deli' Istria, e par ticolari di Capodistria. 8. Una memoria, o lettera informativa intitolata: descrizione dei luoghi più rinomati dell Istria, loro vigine e loro presente costituzione. Porta la data di Flambro 29 agosto 1737, ha non poche lacune, e vi manca la chiusa. — Nel 1737, il nostro Carli aveva 17 auni e a quell'epoca in Flambro. piccola terra del Friuli, viveva l'abbate Bini, letterato distinto, suo maestro ed amico. 9. Brani di studi storici generali con applicazione tU'Istria, e particolarmente a) sull' ius italico ai tempi di Augusto b) sulle Leggi Longobarde c) sulla origine dei Vescovati istriani. 10. Una Apologia della Corografia ecclesiastica iella città e diocesi di Capodistria. 11. Varie copie di Parti del Senato, nonché di Terminazioni, Proclami eco. di Magistrature venete relative a Raspo e ad altri luoghi dell'Istria, degli anni 1511 a 1514. 12. Alcune Ducali a favore della famiglia Tacco. 13. La minuta della sua Dissertazione sulla memoria artificiale e sui Professori di essa, letta per lui dall'Ab. Bettinelli nell'Accademia di Mantova l'anno 1792 o 93. Essa fu stampata dapprima afparte, poi nel 19° voi. delle sue Opere. 14. La minuta delle sue prime Lezioni di nautica date a Padova in lingua latina. 15. Una interessante — "Relatione di me Tomaso „ Tarsia Cavaliere Dragomano Grande della Serenis-„ sima Republica di Venetia alla Porta Ottomana, con „ la descritione del compendio delli successi più essen-„ tiali accaduti nella guerra intrapresa dei Turchi con-„ tro l'Ungheria l'anno 1683, — unito ad una ristretta „ narratione di quel tanto di sinistro incorse alla mia „ persona e casa sino dopo la fuga del signor Segre-,, tario Capello. „ È in due esemplari di scrittura vecchia, uno dei quali potrebb'essere di mano dello stesso Tomaso Tarsia. 16. Uu fascio di memorie per la vita di Girolamo Muzio, raccolte già da Apostolo Zeno, da questi cedute al Carli, e dal Carli notabilmente aumentate e arricchite di nuovi appunti. — Da annotazione del Co. A-gostino risulta che dette memorie furono lungo tempo in mano di quel Paolo Giaxich Sotto-Ispettore della Sanità marittima di Venezia, che scrisse poi, come seppe, la vita del Muzio, (Trieste tip. del Lloyd 1847). Avendo questa raccolta di memorie una speciale importanza, e pel contenuto e per le vicende subite, ve ne trascrivo 1' elenco : а) fascicolo in 8.vo di carte 26, contenente due libri iutieri, e il principio del terzo libro dell' Egida poema in versi sciolti del Muzio. б) quadernetto di quattro carte in 4.to contenente due canzoni dello stesso. c) quaderno di sette carte in 8.vo contenente un estratto fatto dallo Zeno delle memorie del Petronio con sonetti del Varchi, e di Tullia d'Aragona, e l'epi-tafio del Muzio scritto parimenti in un sonetto dello stesso Zeno. d) copia di lettera, in due carte in 8.vo, scritta al Muzio dal Cardinale Ferdinando de' Medici nel 1575, 28 dicembre. e) fascicolo di carte manoscritte di varia grandezza, contenente memorie staccate sopra il Muzio, e lettere dello Zeno e del conte Giov. Maria Mazzuchelli sopra di esso, e due del marchese Capponi ; aggiunte tredici carte sciolte, in tutto carte scritte 71. f) Fascicoletto di carte quattro scritte dal marchese Girolamo Gravisi sopra il Muzio. g) fascicolo di carte 41, comprese alcune sciolte, contenenti note e memorie sullo stesso Muzio, scritte dal marchese Giuseppe Gravisi. li) fascicolo di carte sette in foglio, scritte di mano del P. Pellegrini Bibliotecario della Zeniaua sopra il Muzio. Fra le altre v'ha una bella epistola in versi descrivente la villa della Panaretta del marchese Capponi, ove il Muzio morì. i) carte n.ro 82 ia foglio contenenti n.ro 172 lettere, la maggior parte del Muzio, copiate, per compiacere al Carli, dall'Ab. Don Giuseppe Tamagno. Dissi la maggior parte perchè sfogliando il fascicolo incontrai qualche lettera che non è del Muzio, ma a lui diretta e qualche memoria che non è in forma di lettera. I) Memorie sopra il Muzio, scritte nella massima parte di mano del C. Gio. Rinaldo. Sono carte 12, delle quali 6 scritte, e contengono una specie d'indice ragionato delle lettere qui sopra indicate, che sono in conclusione la copia del noto Codice Riccardiano. Corona di tutto poi ho potuto vedere; 17. la — "Corrispondenza scientifica letteraria del „ Presidente conte Gio. Rinaldo Carli cogli uomini più „ illustri italiani ed esteri, trascritta nitidamente in due „ volumi in foglio, scelta e corretta (in piccola parte) „ dali« stesso Presidente. „ I due volami con una appendice contava oltre 2000 pagine e contengono (s. e.) 101 lettera del Carli, e 1089 di altri dirette a lui. La prima lettera è dei 13 agosto 1137, l'ultima dei 23 luglio 1793; l'aggiunta o appendi«» contiene lettere degli anni 1785-86-37 e 88. Sul proposito di questa Corrispondenza non ispendo parola, perchè il migliore commento sarà l'elenco degli autori delle lettere in essa comprese, elenco che ho il vantaggio di potervi esibire insieme alla dissertazione registrata più sopra al n.ro 7, e alle memorie della famiglia Carli estratte dal noto MS. di Prospero Petronio — Memorie sacre e profane dell'Istria (1/ Come capirete nou tutti gli scritti enumerati fin qui hanno eguale importanza; alcuni anzi non sono che il primo materiale od abbozzo di studi ai quali il dotto guagli su ogui podesteria, sui comuni e di questi spe^ cificabi gl'i. r. uffici che vi hanno sede, gli scali ma ritti mi che vi si trovano, e l'anagrafi esatta della po> polazione, coli'aggiunta, di un calendario cattolico, protestante ed israelitico. Una publicazioue di simil genere, che abbracc in succinto quauto risguarda la nostra provincia, crediami sia mai stata fatta tra noi, se si eccettuino gli annua! scematismi di Trieste e lo Schizzo scematico di Capo' distria stampato qui nei soli anni 68 e 69 coi tipi di Giuseppe Tondelli. Diamo quindi il benvenuto al lavoro del signoi Mora, certi che per l'esattezza, la chiarezza e la diligenza dei dati e delle notizie, attinte senza dubbio di fonti ottime ed officiali, sarà auche accolto favorevol mente dagli istriani. X. AVVISO Il 25 m. d. ebbe qui luogo l'apertura del nuovi albergo Alla città di Trieste sito nella contraà «Belvedere". NAVIGAZIONE A VAPORE GIORNALIERA FBA TRIESTE - CAPODISTRIA col piroscafo GITJSTINOPOLI Col giorno 16 Afosi o 1877, fino a nuovo avviso, verrà attivato (tempo permettendo) il seguente: ORARIO partenze nei giorni feriali: Da Trieste per Capodistria ! Da Capodistria per Trieste I. corsa alle ore 9 ant.j I. corsa alle ore 7 aut. II. „ „ „ 12 mer. j II. „ „ „ 10' 2 „ Hi- » 1, „ 6Vapoin. HI. „ „ „ 5 pom. partenze nei giorni festivi: Da Trieste per Capodistria I. corsa alle ore 9 ant. II. „ „ „ 12 mer. III. „ „ „ 3 pom. IV. „ „ „ 8'/2 „ Da Capodistria per Trieste I. corsa alle ore 7 ant. II. „ „ „10'/2 „ III. „ „ „ I1,, poni. rv 7 a 1 ■ » »» » * ,, Prezzo di passaggio Per ogni persona indistintamente soldi 40. Ragazzi sotto i 12 anni soldi 30. Il punto d'arrivo e partenza in Trieste è il Molo s. Carlo, eji in Capodistria il Porto. Trieste, 13 agosto 1877 L'Impresa