ANNO VI.. Capodistria, 16 marzo 1872.. JS. 6. GIORNALE DEGLI INTERESSI CITILI, ECONOMICI, AMMINISTRATIVI DELL' ISTRIA, ED ORGANO UFFICIALE PER GLI ATTI DELLA SOCIETÀ AGRARIA ISTRUITA. Esce il 1 ed il 16 d'ogni mes-e. ASSOCI IZIONE p«r un anno f.ni 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso li Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente; gli altri, e nell'ottava pagina soltanto, a soldi per linea. — Lettere 0 denaro franco alla Redazione — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. ITTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. S. tot) Eccelsa I. R. Luo«-otciicii£a ! L' oggetto della distribuzione di libri agrari, quale lentie proposto da codesta eccelsa Luogotenenza negli «ritti 21 ottobre e 15 dicembre 1871 n. 8924 e 11636, apparve alla scrivente di tanta importanza da dover essere discusso in una seduta del Comitato sociale. Portato quindi l'argomento innanzi al Comitato di ovvenzione, di cui la presidenza è parte integrante, la scrivente si onora di farne conoscere a codesta ce-«lafj Luogotenenza l'unanime pensiero. 11 Comitato sociale nonché il delegato della Giun-proviuciale dell' Istria accettarono innanzi tutto siccome indiscutibile ed ovvia la massima stabilita da codesta eccelsa Luogotenenza, che nella discussione di cose agrarie in genere e così pure in quella della distribuzione di libri agrari non si dovea aver riflesso che agi' interessi dell'agricoltura. Se non chè il Comitato sociale, pur prendendo le motóse dallo stesso punto di partenza, veniva a risultato diverso da quello, cui sembrano accennare i già citati dispacci di codesta eccelsa Luogotenenza. Dilatti, se esaminiamo la popolazione dell'Istria, ci si presenta indiscutibile il fatto, che chiunque sappia^ leggere e scrivere lo slavo, sa leggera e scrivere italiano, mentre non uno di quelli che non sanno .comprendere un libro italiano, ne sa comprendere uno slavo. Premesso questo fatto, ne viene senz'altro che lo distribuire libri agrari italiani è cosa che corrispondo agi' interessi ed ai bisogni dell' intiera popolazione, mentreohè distribuendo iibri slavi non si farebbe elio corrispondere alle esigenze di una parte sola della popolazione. Economia quindi di distribuzione richiederebbe, se non fosse per altro, la distribuzione di libri italiani. Nè si faccia l'obbietto, che il libro slavo deve offrire al maestro i termini tecnici, di cui servirsi nell'istruzione orale, dacché il maestro dovrà usare coi suoi allievi della lingua e dei nomi usati nel paese, mentre nè una cosa nè l'altra egli trova nei iibri slavi, e d'altra parte col servirsi di termini di lingua diversa egli servirebbe a tutto, fuorché agi interessi agrari della Provincia. , ' .. E Comitato sociale si dichiarava quindi contrario alla distribuzione di libri agrari slavi, argomentando che oltre a fare opera inutile, esso correrebbe diversamente rischio di. uscire dalla cerchia puramente a-graria di sua attività, loceliè oltre inchiudere opera dannosa ed y ritroso dei tempi ed uno scouoscimeuto dell'opera benefica degli stessi, lo farebbe urtare in quella saggia massima, già raccomandata da codesta* eccelsa Luogotenenza, dell'aver presente lidie sue discussioni unicamente gì' interessi agrari. Quanto a libri di agricoltura scritti nell'idioma tedesco, il Comitato sociale non ne disconosceva il rubre, bene apprezzando quella ìicca messe di saper» agrario che trovasi racchiusa nella letteratura di una nazione colta e studiosa. Senonchè non potea sluggire al Comitato, come il numero dei lettori di libri tedeschi sia in Istria assai piccolo e sempre composto di persone che per sapere le condizioni economiche non hanno bisogno della distribuzione di libri agrari^ eui sanno da sè provvedere. Stabilito quindi che a servire agi' interessi dell' a-gricoitura non può accettarsi che la distribuzione di libri italiani, il Comitato sociale prese pure in disamina la domanda, a chi tale distribuzione debba farsi. In questo riguardo è certo che l'istruzione agraria, nelle scuole popolari e serali di campagna va caldeggiata 0 che 1 maestri, i quali fO ne occupano, dovrebbero con tutti i mezzi, non escluso quello della distribuzione di buoni libri, essere ajutati ed incoraggiati. Senoiichè la difficoltà della questione sta nel trovare i maestri che vogliano e sappiano occuparsene, sicché i libri non abbiano a dormire inutilmente nella biblioteca della maggior parte delle scuole. La Società agraria pensò anch' essa alla difusione di buoni libri agrari, acquistati con mezzi diversi dai sussidi dello Stato, e distribuì per tal modo nell'estate del 1871 un considerevole numero dello « Lezioni di agricoltura del professore P. Cuppari, n delle « Letture morali ed agronomiche dell' Abate Cav. Ant. Fontana * e dei preziosi « Ricordi di Mane Gastaldo. » In quella occasione rimise al consiglio scolastico provinciale: (] copie delle « Lezioni » del Cuppari,. 12 » delle « Letture » del Fontana, 6 n dei « Ricordi » di Nane Gastaldo. 6 » della " Selvicoltura » del Cav. E. do Gutenberg, « , , i- C copie delle « Migli-orazioni nell' Apicultura « di A. Trientl, 3 « del « Filugello « del D.r E. Yerson, 25 « delle « Brevi norme per l'allevamento del baco da seta „ del prof. F. Ilaberlandt, 12 n del « Baco da seta e sue malattie n 12 « dell' " Istruzione per l'esame microscopico dei bacili da seta » dello stesso. Nel rimettere questi libri -al consiglio scolastico Ìrovinciale la scrivente vi univa la preghiera di farne istribuzione a quei maestri di scuola, che si occupano dell'istruzione agraria e nelle cui mani quelle per lo più preziose opere potessero riuscire proficuo istre-jnento di progresso agrario. La scrivente deve supporre che queste opere sieno giunte alle mani del consiglio scolastico, ma dal suo silenzio e dal fatto che un maestro dopo molto tempo chiese direttamente all'ufficio sociale qualche buon libro che lo ajutasse nell' istruzione agraria, che egli intendeva impartire nella scuola a lui affidata, fanno temere alla scrivente che la distribuzione non abbia avuto luogo forse per la difficoltà di trovare maestri che oltre ad avere la volontà abbiano anche la possibilità di impartire l'istruzione agraria. Per tutte le ragioni esposte il Comitato sociale deliberava unanime di rivolgere a codesta eccelsa Luogotenenza la preghiera di diffondere per quest'anno le tabelle agrarie di Hartinger nella traduzione italiana, cedendone 12 copie alla Società agraria perchè ne fornisca la scuola magistrale, la biblioteca sociale e quella dei Comizi, e tenendone riservato un certo numero per quei maestri che veramente dimostrassero di voler e saper impartire l'istruzione agraria. Interprete dei deliberati del Comitato di sovvenzione, la scrivente rivolge a codesta eccelsa Luogotenenza la preghiera di voler prendere anche in questo incontro in benevolo riflesso i veri interessi della provincia od accogliere quindi il voto dal Comitato stesso. Rovigno, 6 marzo 1872. La Presidenza. PROGRAMMA delle esperienze comparative e dei lavori scientifici da istituirsi presso 1' I. r. Istituto bacologico «li Gorizia nell'anno 1872. Vari sono i compiti, onde s'occuperà l'istituto anche nell'anno 1872: Esso dovrà: 1. Contribuire alla cognizione delle malattie del baco ed ai mezzi onde debellarle. 2. Completare iprincipii d'un allevamento razionale dei bachi 3- Precisare definitivamente il pregio di alcuni bachi esteri, e finalmente, mercè: 4. Vistruzione e 5. la distribuzione gratuita di buon seme promuovere gl'interessi pratici degli allevatori austriaci. i. Cognizioni delle malattie del bacOj mezzi onde debellarle, ed esami microscopici. Se di presente debbasi acconsentire5 che la flaci- drzza sia il percolos-o e temuto nemico delle nostre bigattiere, devesi pur anche considerare, che non conoscendo questo nemico, non si possano suggerire mezzi efficaci e maneschi onde tenerlo lontano. L'Istituto deve quindi in modo speciale pt-rre tutta l'attenzione alla disamina scientifica e pratica di questa malattia, ed occuparsi delle seguenti" questioni: Quale importanza hanno gli accumulamenti di cristalli, di ossalatp di calce nei vasi renali del bruco e della farfalla ? È da notare una diminuizione od aumento in determinati intervalli di tempo? Da quali cause dipendono questi aumenti e diminuizioni e in qual rapporto stanno questi colla flacidezza. Vi è u-na corrispondenza dei fermenti colla flacidezza? Oliando si formano questi da quali organi e sotto :juali circostanze si propagano ? È la disposizione alla flacidezza ereditata, è questa contagiosa, e in eh- grado? La presenza dei corpuscoli agevola la comparsa della flacidezza? Per mezzo di quali accidentali influenze esterne può essa venir promossa, secondo che esista usa maggior o minor disposizione a questa? Una lunga continuazione di studi anatomico - microscopici potrà dare spiegazione ai primi quesiti sopracitati; la questione dell'eredità dei morti passi verrà sciolta da allevamenti isolati di singole deposizioni. All'uopo verranno istituiti allevamenti isolati, da deposizioni di razze gialle e verdi, che diedero un resultato soddisfacente nell'arino innanzi, e che sono caratterizzate dai seguenti contrassegni: a. un minore, o maggior tempo di vita; b. minima, media e grande quantità di uova; c. un grande numero di uova non fecondate frammiste ; d. una tenue e forte infezione corpuscolare. Sulla contagione della flacidezza decideranno esperienze all'uopo stabilite, mercè allevate flacide e sane nel medesimo locale, e persino col mescolamento di queste sul medesimo graticcio, mentre l'influenze di condizioni esterne: p. e. della insufficiente ed irregolare ventilazione e pulizia dei letti, del calore non sufficiente di soventi e rilevanti ose dazioni di temperatura, di soverchio accumulamento di bachi, di foglia guasta somministrata, potranuo far conosce-se l'origine della malattia, per mezzo di allevate parallele, ottenute da uova della medesima farfalla. Se i morti passi offrono ancora libero campo ad esperienze, la pebrina tanto riguardo all'origine quanto ai mezzi onde tenerla lontana può considerarsi come cosa, che nella parte più interessante è già esaurita. Se non che questioni secondarie, possono tuttavia attirare l'attenzione dei bachicultori, e sarebbero : Sotto quali condizioni subentra nel seme cellulare ed in allevameati isolati un'infezione susseguente in generale, ed una forte intensità impropria in particolare? Quale esame di farfa le, e qual controllo di questo lavoro debbasi addottare, onde accertarsi della purezza del seme ? Quali metodi sono i più convenienti per l'isolamento delle coppie? È da consigliarsi un distacco artificiale, o no? È raccomandabile la lavatura del seme dai cartoni ed un mescolamento delle singole deposizioni, o è meglio lasciar queste intatte? Il seme confezionato, devesi conservare o vendere, mescolato sotto forma della frmiitiva deposizione, e perciò separare la dèposi-lione di.ogni singola coppia? Simili ed altre ques* Soni occuperanno l'Istituto bacologico nella imminente campagna. I,c sperienze rispettive, offriranno aliar maggior occasione di studio, inquanfochè gli allevamenti principali verranno preceduti da allevamen-i precoci, i quali avranno principio eoi marzo. Gli ■levamenti di riproduzione eseguiti su vasta scala, :tl il considerevole confezionamento di seme congi-into, potranno non meno che gli allevamenti speri-sentali constatare e completare le suaccennate questioni. Anche al giallume, che sotto certe condizioni filò arrecare considerevoli perdite, si darà in avve-aire più attenzione. Anzitutto si cercherà le condizioni propizie al giallume ed i sintomi che precedono questa malattia, segnatamente si determinerà col iiezzo del microscopio i cangiamenti avvenuti nell' irganismo di bachi colti dal giallume. Riguardo al grado di ereditarietà e la proprietà li contagio di questa inalatila non si ha peranco positiva certezza. Homplelamenlo dei prineipii per una cura razionale del baco. L'osservazione di Pasteur: " che si è appena ici primordii d' una cura razionale de! baco basa'o sopra fondamenti scientifici „ , non sarebbe al certo del tutto esagerata: se non clic il ragguaglio seguente d'ipotesi dubbio e di opinioni contraditorie, dovrebbe esser sufficiente per dimostrare che negli Elevamenti di bachi la pu.a empiria si dilatò troppo, e che finalmente è tempo di dar il posto alfa scienza, la q«;ile, mercè indagini esatte riuscirebbe all'intento con piii facilità e speditezza. Il bagnare le uova durante la conservazione, è da alcuni consigliato, da altri dismesso, alcuni raccomandano l'ibernazione del seme all' aperto, i più degli allevatori scelgono loca i chiusi. Da una parte il minimo della temperatura alla quale è esposto il irme, non deve abbassarsi sotto il + 4.° ai + 2.°, sali'altra parte si ritengono propizie le influenze di geli intonsi. All' incubazione delie uova, si-adopera calore naturale o calore artificiale; si portano questi in pan-duccì, si mettono nei letti o si racchiudono in incu-katori ; chi consiglia l'incubazione precoce, e chi presceglie la tardiva. Negli allevamenti si opera a capriccio o secondo la circostai za-: qui una cura spartana, la soverchia delicatezza; si riscaldano artificialmente le bigattiere sino ai 524° 15., o si aspettano buoni successi coli' escludere qualsiasi aiuto lutiti e ale, Questi sollecita possibilmente una ventilazione, quegli evita ogni corrente d'aria o teme solo ve:ili che provengono da una certa regione. Foglia intera o sminuzzata, foglia di giovani o vecchi alberi, di gelsi selvatici od innestati, la somministrazione di foglia presa dal ramo, o dal ramo intero ; tutto ciò viene da alcuni consigliato, dà altri dissuaso, Molle altre misure, che si riferiscono alla pulizia e al cangiamento dei letti, all' imbozzolatura, alla conservazione delle crisalidi come pure all'accoppiamento ed alla deposizione delle uova, insorsero sotto l'influenza d'una lunga pratica; nè si pensò mai; che molte altre cose potevano meglio eseguirsi, e ciò per non perdere la fiducia alle antiche usanze. Le numerose esperienze comparative che istituirà l'Istituto, offriranno l'occasione di confrontare i successi di allevate precoci o tardive, temperature alte, metlie o basse durante l' allevamento, per constatare l'influenza della qualità' di foglia nella salute del baco, e sulla qualità del bozzolo. Si somministrerà ad una serie di partite di bachi di pari età c di medesima provenienza, foglia di piante vecchie e giovani, di alberi riposati e spogliati annualmente^ di piante concimate e non concimate , si farà esperimento con foglia di gelsi selvatici ed innobiliti. L? alimento prima d'esser sumnr Distrato verrà raffreddato o riscaldato artificialmente; e queste molteplici operazioni saranno congiunte a molte analisi chimiche. Si prepararono pure ricerche per conoscere l'influenza d'un ibernazione artificiale del seme sulle allevate susseguenti, e in pari tempo si cercherà il miglior modo onde levare i Bachi dal lettoy si faranno prove con diversi sistemi di palchi, graticci e simili apparecchi.. Anche sulle influenze che invalgono circa l'imbozzolatura e qualità del bozzolo, potranno dare spiegazione esperienze^ che verrannu eseguite in proposito, nelle quali si produrranno turbamene artificiali durante la filatura, come pure senza che questo sia punto turbata; di più si lascierà agire luce intensa o mancanza di luce, si prenderà cura d'una buona ventilazione-o ili contrario, si presenteranno celle e boschi alta salita', e infine si cercherà di produrre la formazione artificiale di doppioni. 3. Determinazione del pregio di alcuni bachi esteri Dappoiché al nostro filugello, non hanno più ili-ritto di rivalità, che i due bombici della quercia Antherea Yama-Ma'i e Pernyi, perciò l'Istituto si occuperà solamente di questi. Esso prenderà cura di difendere segnatamente seme di quest'ultimo, e per mezzo di piccoli allevamenti studierà di determinare vieppiù precisamente i> caratteri di questi, e particolarmente darà somma attenzione ai mezzi, onde innaspare i bozzoli relativi. Non subentrerà difetto di questi, poiché ad onta d'una produzione maggiore di bozzoli, non sarebbe commendevole presentemente anche una estesa produzione di seme. Nella trattura si useranno ripetutamente diverse soluzioni, si faranno parimenti ricerche sulla natura e costituzione chimica, di quel liquido segregato dalla bocca della farfalla al momento della sfarfallatura, onde ammorbidire e sciogliere i singoli fili ed agevolarne così l'uscita. Forse è sufficiente un' estrazione degli orli dei bozzoli corrosi da questo liquido, o forse è necessario la faticosa operazione dì estrarre il liquido contenuto nella vescica aerea di una maggior quantità di crisalidi vive- 4 Istruzione. Come per lo passato, cosi pure durante l'imminente campagna serica, s' aprirà presso l'i. r. Istituto bacologico, un corso regolare di lezioni di (> settimane, che avrà principio alla metà del maggio e terminerà alla fine di giugno. Esso avrà lo scopo d'istruire gli allievi nell'anatomia e fisiologia del buco, dei principi d'un allevamento razionale, nelle malattie del baco e nei mezzi onde prevenire e combattere queste* Numerose dimostrazioni pratiche faranno apprendere agli allievi 1' uso del microscopio nella sericoltura, i diversi allevamenti sperimentali e di riproduzione, come pure soventi escursioni alle più eccellenti bigattiere delle vicinanze di Gorizia, serviranno a far loro conoscere le innovazioni nella jrarte pratica del setificio. (Juelli alunni che desiderassero solamente addestrarsi nel maneggio del microscopio, e conoscere il confezionamento cellulare e gl i apparecchi dell'Istituto, saranno ammessi dal 1° aprile sino a tutto settembre. L'insegnamento per questi è però limitato ad esercizi e dimostrazioni, mentre il corso regolare, trattiene, gli alunni con una serie di prelezioni, «he trattano le principali questioni della sericoltura. L'insegnamento in lingua tedesca sarà tenuto dal Dirigente, quello in lingua italiana dall' aggiunto dell'istituto. La tassa d'istruzione per gli allievi del corso regolare è fissata a 1C fior.; gli allievi che vorranno addestrarsi solamente nrl maneggio del microscopio e prender parie alle dimostrazioni pratiche, contribuiranno l'importo di S fior. Le condizioni d'ammissione per i pruni sono: cognizioni scientifiche quali risultano dalla frequentazione di un ginnasio o di una scuola reale superiore, e di più nozioni nel-1" allevamento pratico del baco; per gli ultimi: età matura e cognizione della sericoltura pratica. ^uqli che vorranno far parte del corso regolare d'istruzione, presenteranno le relative suppliche corredate dai richiesti allegati, sino ai IO Maggio a. c., alia direzione dell' i. r. Istituto bacologico, mentre I' ammissione al corso d'esercizi pratici potrà effettuarsi in qualunque tempo del succitato periodo di fr settimane. Poiché 1' Istituto può solamente giovare per mezzo dell'insegnamento vocale ad un numero limitato di allevatori, cercherà esso colla pubblicazione di avviamenti popolari e mere? consigli convenienti, di estendere possibilmente la sua sfera d'azione. Esso seguirà la via presa l'anno antecedente e procurerà di appagare ì desiderii dei seri cu ho ri non solo con consigli e spiegazioni, ma anche con una accurata scelta di articoli riguardanti la sericoltura austriaca, clie saranno inseriti nell'Orfano dell'istituto. Non è uopo promettere nò assicurare, che anche il periodo dell' anno presente non lascierà inosservato miglioramento veruno, e non eh' altro niuna innovazione, che riguarda la sericoltura, senza farne conveniente cenno. a. Distribuzione gratuita di seme cellulare sano, ed esumi microscopici L'Istituto bacologico cercherà pure immediatamente di promuovere l'interesse di una parte dei srricultori austriaci eolla distribuzione gratuita di set-me sano, principalmente agli allevatori dei paesi se-tentrionali. A que.ài' t'opo sono destinati gli allevamenti di repro;ione, non si ebbe soltanto cura del buon andmnen o di questi, ma si scelse anche eccellente qunl à <>: bozzoli, e per ìnlr <•'>•■, istanza si prescelse fa »e . ;<"ze ver«'i e gial'e una suftlcente quantità dei m'gliori bozzoli Prendendo come punto d'appoggio per il consumo di seme nelle singole provincie austriache, i ragguagli statisti» ci della produzione di bozzoli, l'Istituto sarà in grado di diffondere l'occorrente seme cellulare non solo nella Carintia e Carni ila, ma anche nella Stiria, nel Tirolo settentrionale, nell' Austria inferiore e superiore, nelia Boemia, Moravia e Galizia. Le provincie sericole ineridonali non devono travedere in ciò un favore parziale conferito agli allevatori settentrionali, perchè esse sono a cagione del clima più propizio abbastantemente favorite; di più le corporazùni che promuovono gl'interessi della sericoltura nei paesi meridionali godono una sov-venzione erariale maggiore, 1' attività stessa dell' 1-stituto bacologico a motivo della sua posizione, è pur di favore alla sericoltura dei paesi meridionali. Poiché quest' ultimo, intraprende per proprio conto, su più piccola scala, ii confezionamento di seme cellulare fatto 1' anno trascorso a spese deii. i. r. Società agraria di Gorizia, per mezzo delia vendita del seme cellulare superfluo, egli sarà a portata di distribuire gratuitamente la r levante quantità di 800 oncie di seme cellulare a sericoltori di provincie settentrionali, ed anche a singoli allevatori meridionali che vorranno istituire relative esperienze, senza ricorrere ad una nuova sovvenzione. Le disposizioni relative alla distribuzione gratuita di questo san me, sono riservate ad una speciale notificazione, che dovrà essere confermata dall' i. r. Ministero d' A-giicoltura. Le esperienze i.stiiaile nell'anne 1871, non consigliano di prolungare 1' esistenza dello stabilimento per la conservazione dei semi presso l'Istituto. Bisogna accertarsi coi propri occhi dei risultati delle educazioni, si deve aver da sè sorvegliata e controllata la produzione e conservazione del seme, per poter intraprendere con piena sicurezza la vendita di esso. Anche presentemente non vi è tale mancanza di seme cellulare, da abbisognare uaa mediazione fra producente e compratore. lutine eseguirà l'Istituto come, per lo passato, l'esame microscopio di seme, d bachi e di farfalle. Per l'esame di seme, sarà di contribuirsi la tassa consueta. Per la seziono di àO a 100 bozzoli, le cui farfalle si faranno precocemente sbozzolare, sarà stabilita la tassa di un fiorino. Per la selezione microscopica delle farfalle destinate a! confezionamento cellulare fissò l'Istituto anche quest' anno la tassa di fior, uno V. A. FEDERICO PHOF. IF uirRLAN'nx. Oouo dì lif»ri. Pervenne alla presidenza della Società agraria istriana da parto dello Stato il dono di varie copie di rna monografia sul CMorops taeniopus Meigen e di uu nanualctto augii " Insetti nocivi alle nostre piante. Ne furono rimesse duo copie ad ogni Comizio, sicché serbatone una por la propria biblioteca, potrà esecro data la seconda a chi ne facesse ricerca. Anche 1 rffi.eio sociale potrà disporro di un pajo di e emplaù ed in caso di maggior ricerca si svolgerebbe all'i, r. Ministero d'Agricoltura per la cessione di altre copie. I due opuscoli sone scritti in tedesco, ma l'intellì-u. ne è facilitata dalla nomenelatura latina di anima-piante. La prima monografia „ Del (Jhlorops taeniopus Mei-e.dIiea/io!ii. Il Corriera delle scuole periodico compilalo in Milano dal signor Francesco Zucca..— Prezzo d'associa,-zione lire 4 anticipate-pel Regno e lire 5. per l'estero.. Raccomandiamo questo nuovo periodico bimensile agl'istriani perchè verte sopra un argomento di sì vitale interesse por noi e elio abbisogna ancora di molto e serio studio. Nel primo suo numero vi leggiamo un stasai interessante articoletto. sopra, i doveri di Scuola, che reputiamo opportuno di qui riportare come lezione a quo' pedanti ed arcigni istruttori elio facendo dello studio una tortura od una condanna, isteriliscono per sempre lo spirito ed il cuore dei giovanetti. 1 doveri «li Scuoln* La Gazzetta Ufficiale del li ermo riporta una lettera di C. Cautù, in cui l'esimio scrittore deplora il sistema che attualmente domina nelle scuole d'Italia; essendo elio gli allievi elie dalla scuola fanno ritorno allo loro case, non appena arrivati, svolgono la gonfia cartella, spiegano i libri e devono scrivere e scrivere i loro doveri ; smettono pel pranzo : poi subito ancora a scrivere e scrivere fin al tempo di coricarsi : e la mattina scrivere ancora e studiare le lezioni, dovendo allungare la giornata dai due estremi per scrìvere, scrivere, scrivere. Egli domanda se questo è il modo d'aver una generazione sana e robusta per divenir operosa. Noi aggiungeremo clic la maggior parte degli alunni delle nostre scuole pubbliche, uopo esser rimasti rinchiusi in iscuola dallo 9 antim. alle 3 poni, vengono poi mandati dai loro malcauti genitori in altra scuola privata per starvi rinchiusi altre tre o quattro ore a scrivere sotto dettatura, e non già elaborare da sè, i doveri assegnati in iscuola. Pel profitto che ne ricavano! E si potrà pretendere che fanciulli, per i quali, come bene osserva il chiarissimo signor 0. Cantù, la distrazione, il giocare è Una necessità, anzi un dovere, possano provare amore allo studio e alia scuola clip gli tiene occupati tutta intera la giornata? Noti dovrà questa riuscire per essi piuttosto una vera tortura ? E in tal modo quale vantaggio ne possono ritrarre? (Je lo dicano quei tanti fanciulli che all'età di 11 o 12 anni, dopo aver freqenta-ta.'la scuola per 4 e 5 anni si trovano ancora nella prima superiore? ce lo dicano quei tanti giovanetti di 14 e 15 anni, che dopo aver scaldate le panche per 7 e 8 anni; non sono ancora in una terza o quarta classe e-lomentare! ce lo dicano tutti quelli, che usciti dalla ecuoia elementare si danno ad un'arte, e che dopo pochi med non sanno più nulla di quanto fu loro insegnato, fuorché un po'di lettura— e quale lettura? — e malamente, copiare.. Ecco a che si riduce tutto il corredo delle loro-cognizioni dopo tanti anni di scuola ! E questa pur troppo una-verità dolorosa. E quale n' è la causa? 11 trattare l'istruzione- elementare troppo scientificamente, il rimpinzare la mente de'fanciulli con troppo cognizioni diversissime, l'esercitare più la memoria che l'intelligenza, il ritenere- insomma la scuola elementare quale una;, scuola di preparazione por le scuole tecniche, anziché, quale do.vrebb! essere, una preparazione per la vita.. , E eli! ìla. cagione? Non certo ì maestri, i quali fanno del loro meglio perchè l'istruzione riesca quanto più proficua possibile,' sacrificandosi non poco a vantaggio della scuola, il più. delle volte senza- alcun al- tro compenso che Ta tranquilla della propria coscièua — ma si il sistema d'organizzazione delle nostre scuoi E mentre ci riserviamo d'occuparci più distesa mento di questo argomento nei prossimi numeri, tcrm neremo per oggi, con le stesse parole con cui il: signe Cautù coneludo la sua lettera. " O voi, maestre, pi quanto ve lo permettono i consigli scolastici e i prc grammi, deh, ricordate che i fanciulli non han solfati cervello, ma cuore e immaginazione; non isfogliatc giornalieri fiori della- vita adolescente; non offuscate* lagrime quelli occhi sereni ; non fate dello studio un condanna, del dovere di scuola gl'impedimenti ai dove di famiglia-. A questi vispi fanciulli, a queste ingenu bambine, innanzi a cui danzano vaghe di lusinghe le t re future, lasciate il tempo di educar lo spirito ed cuore di prepararsi non agli esami, ma alla vita. Ricevemmo da Pirano in data 26 febbrajo un lettera, che per mancanza di spazio non ci è dato pub blicare, nella quale si lamenta il troppo esiguo salari* delle cariche inferiori nella città di Pirano, ed in vari municipi! dell' Istria. Noi non possiamo che associare al desiderio, che anche la posizione di quegli ergati venga migliorata, e pel riflesso, che ogni fatica meritj un' adeguata ricompensa, e per la grave ragione, chi non è lecito aspettare un esatto disimpegno di delicate e molte volte gravosissime mansioni, da chi non i convenientemente retribuito. * Abbiamo ricevuto in deno l'opuscolo " Cenni bid grafici su Pietro Kandler „ pubblicati dal signor Gaetano Merlato, fregiato da bellissima effigie dell'illusili defunto; — mentre rendiamo infinite grazie dell'atteri zione usataci, ci riserviamo di parlare sul merito dell'» puscolo nel prossimo numero 1KCROLOGIA. Il giorno 10 del corrente marzo alle una e 32 minuti moriva nell' età d' anni 64 a Pisa GILi SEPPE MAZZINI. Con esso l'Italia ha perduto uno de' suoi più ardenti patrioti, l'umanità una delle sue più nobili esistenze. Rettifica Bibliografia del 1.° marzo riga 4 — collona 1. — Italia invece di Istria n terzultima v 2. — opera » n spesa TIP. IJI GIUSEPPE TONDELLI!. NICOLO' de MADONIZZA Redattore. SDPPLIMENTO della Provincia N.* 6. — 16 Marzo 1872. DISCORSO muncidto d'ai sig. Federico Gravisi di 3Iontona, laro dell'ottava classe, nel ginnasio di Capo-iria, la mattina, del 7. corr. (Vedi la Cronacai la città) Onorevoli Signori, — A egregie cose il forte animo accendono L' urne dei forti.... e bella E santa fauno al pellegrin la terra Cbe le ricetta......— (Foscolo, i Sepolcri.) Chi spende la vita pel bene della patria & |»no di ammirazione, è'- degno di essere onorato chiunque sente la fiamma del patrio amore, sua morte vien pianta da tutti, un amico, un tello ciascuno in lui lamenta ; e quel generoso ladri ai figli additano, i maestri ai discepoli il' esempio di' bella virtù, e i giovanetti cuori emular la gloria di lui si accendono, e nobil-inte aspirano a seguirne le traccie. Oh no, non morto quest' uomo, egli vive nella mente dei lerstiti, vive di una vita immortale, gloriosa, 1 vive nelle opere sue. Oh lui ben felice T Oh fortunata la terra, che intese la prima i suoi giti! la città elle io educò, che ne' suoi fasti lo nta, gli cinge il capo di glorioso serto, cui tenta rano rapire l' invidia fremente, cui persino il tipo, che tutto consuma, rispetta. Ma è, pur ippo vero, o signori, che mentre tutti amano gloria, son pochi assai che l'amino nel vero ido. Molti si fanno ad amarla qual fine e non al mezzo, e- perciò voglion- procacciarsela con o-re splendide ma di sola apparenza, e sì corrono :tro ad un lume falso, falso come il fuoco fa-), che più l'insegui e più ti si allontana fino a e ti conduce o a rumare in un precipizio, od a ìarrirti in un paese sconosciuto e diserto,, pel tale devi andare errando Com'uom, che va né sa dove riesca. (Purgati II.)' r che prò n' hanno costoro ? Non è il mondan rumor altro ché un fiato Di vento, ch'or vien quinci ed'or vien quindij. E muta nome perchè muta lato. (Pòrgat. XI;) l'chi ama la gloria qual mezzo di tornar utilfe' patria, all' umanità questi e non1 altri- potrà» sciare eredità di affetti senza-cui l'uomo-Poca gioja ha dell'urna;, e se pur mira Dopo l'esequie,- errar vede il suo spirto' Fra il compianto-dei templi acherontei, O ricovrarsi sotto alle grand' ali Del perdono di Dio, ma la sua polve Lascia alla ortiche-di deserta gleba. (Foscolo, i Sepolcri.); Aziv.jli( 'ÌW Amator vero- della gloria fu l' illustre dottor EANDLER, c noi onoriamo in lui un uomo, che intese più d' ogn' altro la sacra ma talvolta falsata parola « Patriottismo. n Ei non è più in mezzo a noi, ma non per questo morì.. Vive, e vivrà fino a che dall' Alpi al ...... . Qliarnaro, Che Italia chiude, o i suoi termini bagna, (lof. IX..) durerà l'amore del suolo natio, fino a che le antiche memorie dell' Istria, cui il* benemerito de*-funto con- tanto amore; con tanto successo eruì ed illustrò, desteranno interesse. Siemi concesso, signori, di ricordare in breve la vita e l'operosità del compianto. Egli fu pure discepolo di questo istituto medesimo, ce - ne gloriamo, o signori, e perciò; comunque sia' disadorno il mio dire, deh, cortesi considerate le mio parole con espressione di- quell' affetto, che all' illustre defunto ci lega. PIETRO KANDLER nacque in Trieste l'anno 1806, Capodistria ebbe il bel vanto d'esser stata; cTSt'à natalo della madre di lui, e fugli gradito luogo ove ricevette la sua letteraria educazione. Giovanetto ancora mostrossi appassionato p^r lo studio delle antichità, e cresciuto negli anni,. volse l'animo- suo- ad illustrare la storia della nostra Istria, cui amava grandemente,, patria sua la considerando, come quella, che oltre d'avergli dato la madre e 1' educazione, con tanti rapporti d'intimità era legata alla sua Trieste. Egli vide con rincrescimento che gli studi storici ed archeologici patri eran- dagli istriani negletti, e perciò, spinto non da sano desiderio di gloria, ma dal più sodo e virtuoso* amor patrio-, si pose con tutto l'animo a studiare la storia ed archeologia d'Istria. Nè spese o travagli risparmiò per appagare 1;ardente brama dell'animo suo; ma risoluto e paziente si mise e rovistare archivi,, a frugare nelle biblioteche, e ciò non bastandogli, si diede a percorrere l'Istria per lungo■ e per largo: ne esaminò ogni città, ogni borgo, ogni villaggio, scoperse ovunqrte preziosi oggetti, e mostrò chiaramente a noi istriani l'antiche glorie nostre, cui-molti ci possono^ invidiare; ma non contrastare. — Procacciatesi in tal modo le- cognizioni necessarie di storia ed archeologia patria, Kandler cominciò a< pubblicare dei' succosi articoletti la maggior parte pseudonimi, e ottenutane degna fa* ma, diede fuori un periodico settimanale l'Istria, che da generosi protetto; visse sette anni, preziosa raccolta di materiali- storici ed archeologici patri. Ma il voler qui enumerare tutte le opero di quest'uomo benemerito sarebbe cosa superflua; ognuno, lè conosee, il'nostro giornale, là Proviti- i JdL ■ « Mt X'.fW>tH i Vi , Wf -pf [ eia, abbastanza ne parla. Solo diro ch' egli volle-illustrare quanto più potè l'Istria e- Trieste, e nelle sue opere ci fornì di bei documenti onde-servire ad una futura storia patriai La qual. storia avrebbe egli stesso, certamente compiuta,, ma in. raccoglierne i materiali soltanto- spese 1? intera sua vita, e giunto! alla vecchiaja, vedendosi nell' impossibilità. di adempiere- ili voto, deHai sua giovinezza* raccomandò, ai giovani- istriani, di effettuare il suo disegno, e- dichiarossi pronto con magnanime parole a giovargli del suo consiglio. Deh, vana non sia- la sua raccomandazione I: voglia il cielo che alfin si compia questa tanto, bramata- ed aspettata storia: istriana!' Tutti i paesi, civili, tutte le provincie hanno propria istoria, e in Italia, i singoli municipi possiedono la loro* emuliamo adunque una volta la* glòria degli altri; paesi italiani, giacché siamo italiani anche noi e- n" abbiam- giusto vanto, Chè d'Italia, e non parte men bella,. Questo suolo o consorto- vicin : costume* il suo ciel, la favella le l'accenna del mare ilconfìn.. (G-.A. Ganci,mi.) Questi sono i bei: meriti che acquistassi Pietro Kandler quale scienziato; se poi vorremmo e-saminare quanto egli valse come cittadino e come uomo* vedremo tosto che onesto sempre in ogni occasione si seppe mantenere. Egli amò la sua terra natale, e 1! amò come un buon tìglio, la sacra madre, e là parola " Patria ,, suonava nel* suo cuore santa e forte* egli ne sentiva tutta* la maestà ; nè per patria, intendeva o signorino sprezzare gli altri paesi,, che patria non ci sono* ma. onorava quelli e li rispettava, perciocché sapeva ohe non-ama lealmente là patria sua 1' uomo, che- disprezzati paesi altrui.. Prova di questo,suo vero amor patrio-sien le opere sue* e poi...... chiedete ai triestini che cosa, fose stato, per loro Kandler, vi risponderanno sospirando : " Abbiamo molto in lui perduto) egli fu- peL nostro bene operoso assai „ Fu buon cittadino, buono sì che molti avrebbero ad imitarlo,.... senonchè fórse temo eh' ei sia divenuto oggetto, di minaccióso, rimprovero, ad alcuni, ina costoro o arrossiscano a si pentano, o se il penti-timento lbr riesce increscevole, arrabbino pure a lor sennonché noi.potremo,ben,giustamente sprezzarli, e ripetere Non ragioniam- di" lor, ma- guarda e passa. ^Ome-privato avrà-avuto i suoi difetti anche Kandler, ma. furono- con. doppia: usura; compensati; dai pregi; Et dimostrò' a tatti",. ©* signori;, come scienza-o libertà* debbansi associare alla religione perchè vide clìe-gM uomini; pifc insigni furono in ogni tempo i; più; religiosi^ Dante- ed il; nostro.-Manzoni bastano, credo,. a provarlo.. Són. è che la boria della mezza scienza, non è che-lai male intesa parola TJP, DI aiUSBEEE. TQMBELLL. " Libertà „. ebe fa sembrare a pochi illusi la religione superflua. La religione è lume all' intelletto qnindi norma al bene operare, e Kandler operò-bene in sua vita e meritossi fama imperitura.! Ai 18 gennaio ÌST'I moriva in Trieste quest' uomo benemerito, Pietro Dr. Kandler, caro all'Istria ed amato da tutti i buoni. Egli moriva fra il compianto di tutti......._ oh, l'anima sua. volò al cielo accompagnata da inni devoti, che a lei pregavano pace e intercedevano degna mercede alle sue opere virtuose. E quei mesti foglietti, che annunziavano agli istriani il decesso del loro' più sincero amico, del qiù caldo indagatore delle loro antiche memorie empievano di tristezza i petti di tutti che l!aveano conosciuto, che l'aveano amato. Or è ben giuste tributare all'illustre trapassato degno- omaggio; di lodi, il quale pera non dovrebbe consistere solo in semplici parole: i grandi vengono degnamente onorati coli'emulare le loro virtù, col tentare là- strada per cui si misero, col soddisfai" per quanto- puossi ai voti ch'essi non arrivarono a tempo di veder compiuti. E noi il pos-siamo e il dobbiamo fare, o signori. Sieno adunque queste poche ma pur-sincere parole arra del : nostro amore verso il defunto, ma sieno anche a lui promessa di più degno, guiderdone, che voi, o signori, che voi istriani darete a- questo illustre vostro comprovinciale trapassato. E' chiunque nuli tre nobili sensi a me si unisca nell'inalzare una lode al nostro defunto, e ciascuno con quella lode sul: làbbro prometta a lui di. emulare tutte lè sue virtù. Sì,, emuliamole,, ed in: tal modo soltanto noi potremo mostrare che siamo cittadini onesti, uomini buoni ed amatori della patria sinceri. E; così o signori si potrai promettere alla nostra Istria un. avvenire più bello, Si vedran dall' oscuro paese, Tal, mia patria,, ti sento nomar,. Di virtù si vedran tutte accese Le scintille del genio brillar. (fi. A. Càneiani.) E noi, affettuosi condiscepoli, emuliamo le virtù di quest' uomo benemerito. Ci destina il cielo al bene della nostra provincia, oh informiamoci di buoni esempi, o miei carij e la provincia non avrà a lamentarsi di noi;----guai all' uomo, guai al giovane il quale dà- alla patria ragione di lagno, egli diviene simile al figliuolo cattivo che contrista là madre.. . la madre! oh chi conosce la santità di tal nome conosce anco quanto sia grave fallo contristare la patria. E:questa lapide commemorativa, che noi dedichiamo in questo giorno solenne alla memoria dell'illustre indagatore delle patrie cose, d.r Pietro Kandler,.siaci sempre innanzi agli occhi e ci serva:di sprone a studiare anche noi la storia dei nostri municipi, e ciascuno per quanto il comportano le 6ue forze dehl voglia, contribuire alli formazione d' una istoria patria. NICOLO' de MADOMZZA Redatlm,,