ANNO XXIV. Capodistria, 16 Agosto 1890. N. 16 LA PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e qua-irimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso La Redazione. ©g-nru.xi.0 si casa stasi GII altri artisti (Continuatone, v«di N. 6 del 1889 e seguenti) 41. Nel riandare le cose esposte dal dizionario del "K&kiiljevich siamo incorsi nella ommissione di un nome, alla lettera k. Kopolin Giuseppe. (Dubitiamo forte eh' egli siasi mai adornato di questa magna cappa!) Scultore triestino, nato nel 1828. Studiò a Venezia e a Roma, dove si meritò tre medaglie dell1 accademia di S. Luca. Ritornato in patria nel 1854, portò seco alcuni modelli dei lavori eseguiti in marmo, tra cui: 1. La figlia di Faraone, che presento al padre, Mose bambino; scultura lodatissima a Roma : 2. Andromaca: 3. Una Madonnina; 4. Bacco a cavallo della lince; 5. Un leone ; condotto con arte assai fina. Si restituì a Roma, dopo essere stato festeggiato dai concittadini, i quali poterono ammirare nel 1S56 il modello di S. Giovanni Battista nella esposizione triestina di belle arti; il quale lavoro fu eseguito in marmo pella chiesa di S. Giacomo. Fonti. Il Diavoletto 1854 N.i 219, 326. — Osservatore Triestino, 1856, N. 83.*) 42. Schiavoni Felice, pittore, figlio del celebre Natale, nacque a Trieste nel 1803. Apprese 1' arte dal padre, e poi andò a Milano, a Vienna e a Venezia. Fu premiato dall' accademia milanese pella sua Sacra famiglia, in istile raffaellesco. Venne nominato membro onorario dell1 accademia viennese d. b. a. Si unì poscia col padre a Venezia, seguendo la maniera antica della scuola veneziana. Trattò soggetti biblici e religiosi in quadretti, senza però trascurare gli argomenti storici, la mitologia, l'allegoria e le pitture di chiesa: Per Nicolò delle Russie copiò VAssunta del Tiziano e la Madonna del Gianbellino. Pel granduca ereditario russo di allora eseguì il quadro: Raffaello morente, circondato dai discepoli e da letterati: per Cavarzere presso Chioggia, patria del genitore: Un miracolo di S. Antonio, che si trova in quella chiesa parrocchiale; pel duomo di Albona, ancora nel 1835: varie pitture (* noi rileviamo la bellissima Madonna dell' aitar mag- *) Il nostro Gianelli ha conosciuto molto bene il Capolino, e ne conserva cara memoria. (Nota della Red.) Articoli comunicati d'intereaje generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Or numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. ------ giore); ed una pella chiesa di S. Antonio di Trieste. 11 suddetto zar gli affidò pure il compito di trarre le copie dei più celebri capolavori italiani pel museo di Pietroburgo, retribuendolo, per ogni quadro, con cinque mila taleri. Nella galleria del conte Tosi di Venezia vi era : Raffaello e la fornarina; a Brera di Milano vi è la Venere. In altri siti : Cristo che porta la croce, Cristo dormiente, molte Madonne, Torquato Tasso che legge innanzi alla bella Eleonora. Le figlie di lui Carolina e Giulia sono pure ricordate quali pittrici. - 4"^Schiavoni. Giovannidel pari pittore, e figlio del già menzionato Natale: nato a Trieste nel 1804. Dapprima fu istruito dal padre; indi passò all'Accademia d. b. a. di Vienna, dove si fece conoscere col quadro : Mose che fa scaturire colla verga V acqua dal macigno. Dipinse per la cattedrale di Erlau il Cristo morente; e poi per altro luogo: la Trasfigurazione sul Taborre. Più tardi andò a Jassy, lavorandovi in molte chiese. A Pietroburgo fece quadri e ritratti. Ritornato in Italia, visse in cordiale armonia col padre e col fratello. In questa epoca dipinse per S. Luca di Verona 1' altare del titolare. Si applicò anche all' affresco, in cui sarebbe riuscito eccellente maestro, se morte noi coglieva, troppo presto, all' arte e alla patria, nel 7 settembre 1848. Dr. E. N. —---- Seminario o Collegio Si Capodistria (Continuazione vedi N. 7 e seg.) N. 975 Alla C. R. Direz.e Politica di Capodistria Riconoscendo il Governo per mezzo del suo Ra-porto 22, e ricevuto li 25 marzo p. p. che nella convenzione in quattro dupli rassegnata coli' antedetto Rap. ed intelligenza di essa C. R. tìirez.ne all'epoca 1. Geu.o dell'anno corr. stabilita, tra la p.nte Deputazione Sindacale da una, ed il Padre Rettore delle Scuole nel Collegio de' Nobili di questa Città dall' altra, siano state contemplate quelle modificazioni che furono ingionte dall' anterior Decreto 26 Febbraio decorso al n. 420, perciò discende il Gov.o sud.o di convalidar l'esecuzione di un tal convenuto colla Sup.re sua conferma al qual effetto qui gli si acchiudono tre dupli della convenzioue antedetta, perchè uno dei quali sia custodito nei suoi atti, uno rimesso alla Deputazione Sindacale, ed il terzo consegnato al pred.o Padre Rettore del Collegio per rispettiva norma. Ciò venendo dal Governo predisposto si avverte unicam.te essa C. R. Direziono che 1' articolo VIII del Titolo I della convenzione predetta non abbia da alterare quanto competesse per ragione di consuetudine alli p.nti Medici, e Chirurghi salariati della Città per la visita della loro Arte ai Convittori del Collegio. Ferme inoltre restando già a peso della c. r. Cassa Camerale soltanto quelle contribuzioni, che per antica costituzione erano fissate sotto la cessata Repubblica in vantaggio del Collegio sud.o e che furono provvisoriamente confermate da questo Governo avranno unicamente il loro effetto, ed esecuzione gli articoli IV e VI del Titolo II quando la C. R. Ragionateria avrà realizzate le operazioni che è dietro ad eseguire, e saranno le stesse poste in attività. Trattandosi finalmente che questo Collegio di educazione sotto l'influenza della p.nte zelante Deputazione Sindacale, e del Padre Rettore abbia da riprendere il p.mo suo splendore, così sarà raccomandato in pubblico nome alla Deputazione Comunitativa predetta 1' uso di sua benemerita costante sopraveglianza p. 1' esecuzione delle convenute Discipline, e p. li migliori comodi alla gioventù studiosa. Capodisti'ia, 15 Aprile 1803 F. F. di Roth Per il C. R. Gov.o dell' Istria E. Persoglia Seg.o N. 189 Il Magistrato Politico Econom.co di Capodistria Alli R. R.di Padri delle Scuole Pie Direttori del Collegio di Capodistria Capodistria, 13 ottobre 1813 Ha la somma compiacenza questo Magistrato di accompagnare ad essi R. R.di Padri il qui unito Decreto, che rimette nella piena sua attività cotesto Collegio, riguardato nel suo vero oggetto come dicisivamente confluente al ben essere non solo di questa Città, ma altresì di tutta la provincia. Spetta ad essi come Direttori del Collegio stesso il corrispondere col più zelante impegno alla pub.ca aspettazione in tutto ciò che riguarda l'interna sua organizzazione, e disciplina, prendendo tutte quelle misure e preventivi provvedimenti, che riconosceranno corrispondenti alle regole e determinazioni decretate ; pronto il Magistrato stesso, a cooperare con tutto lo spirito in tutto ciò che riguardar può le proprie mansioni per P esaurimento di quanto potrà occorrere per P intera esecuzione del piano stabilito. Gavardo Pod.à. INDICE DELLE CARTE DI RASPO (Archivio provinciale) Filza 3. (Continuazione vedi N.o 8 e seguenti) anni 1530, 1531 e 1532 pag. 1675-1686 Capitani G. Erizzo e S. Pizzamano Processus inter Iarnei Zaiez de dobropoglie et franciscum strolegum Il primo di ritorno da Pisino ebbe ad alloggiare una notte con altri compagni e cavalli nell' osteria di Francesco a Lanischie. Venutogli a mancare in quella notte il suo cavallo, domanda compensazione del danno patito. (Proc. non esped.) anni 1529, 1530 e 1531 pag. 1687-1896 Capitano Giovanni Erizzo Criminalium primus. Òriminalium secundus. Crirninalium tertius Atti criminali del detto capitano. I reati qui registrati non sono però tutti crimini; ma un miscuglio, come fu altra volta osservato, di crimini propriamente detti, di delitti e anche di semplici contravvenzioni. Le accuse, come di consueto, sono portate dalla parte danneggiata o dal cavaliere. Troviamo qui un esempio di accusa presentata dal capitano stesso. Un tale, mentre tenevasi ragione sotto la loggia del Comune, bestemmiò alla presenza del capitano dicendo : «pota de san Piero». Il capitano fa notare il fatto, allega due testimoni e chiede la punizione del bestemmiatore. Quindi giudica lui stesso. anno 1530 pag. 1897-1956 Capitano Giovanni Erizzo Processus contro, hieronimum Corianich, Gresichium hpinzv, Iu-rium Blasovich, Chirinum Magrich, Simonem Furlanum, Ioanem Sulich et socios de Rotio. Un croato della giurisdizione di Lupoglao, venuto a eavallo e armato di spada a una festa in Rozzo, provocò una rissa nella quale fu colpito gravemente al capo con sassi. Gli autori sono puniti. anno 1530 pag. 1957-1966 Capitano Giovanni Erizzo Processus contra Antonium Ausich et Micholem Zagna de Pin- guento I detti, accusati di aver ferito gravemente un uomo, vengono puniti. anno 1530 pag. 1967-1982 Capitano Giovanni Erizzo Processus contra Hieronimum Corianich de rotio de liomicidio in personam q. Grise Ferie de Lanischia. È punito quale omicida in rissa. anno 1530 pag. 1983-1994 Capitano Giovanni Erizzo Processus contra Gregorium Pausich de Rotio de Homicidio in personam D. Polche r. q. Tome rausich È punito per omicidio, anno 1530 pag. 1995-2006 Capitano Giovanni Erizzo Contra Iurium Blasovich de rotio Imputato di furto. anno 1530 pag. 2007-2012 Capitano Giovanni Erizzo Processo contro Elena r. q. Giorgio Bogovich di Racize imputata di furto. anno 1530 pag. 2013-2028 Capitano Giovanni Erizzo Processo per furto contro Andrea e Matteo della giurisdizione di Lupoglao e il morlacco Martino di Racize. anni 1530 e 1531 pag. 2029-2076 Capitano Giovanni Erizzo Processus cantra Franciscum Coregn, Hieronimum Sotolich et Filipum Sotolich de Pinguento Sono condannati per rissa in pene pecuniarie. anno 1531 pag. 2077/,-2102 Capitano Giovanni Erizzo Processus contra Lucam filium Nicolai sagittarii de Venetii Luca, detto uomo „male fame et pessime conditionis, pu-blicus insultator et riiator," ferì gravemente a Umago il cavaliere di quel podestà Giov. Batt. Minio. È chiamato giudice del processo ultimato, con ducale Andrea Gritti 17 giugno 1531, il capitano di Raspo che lo eondanna contumace al bando da Umago e territorio per dieci anni. anno 1531 pag. 2103-2110 Capitano Giovanni Erizzo Processus contra Berte Rapcich de Rotio È punito per aver ferito uno alla testa con un sasso. anno 1531 pag. 2111-2120 Capitano Giovanni Erizzo Processo contro Pietro Scargat abitante a Dragucli che è condannato in pena pecuniaria e a chieder perdono alla parte da lui offesa con ingiurie e percosse. anno 1630 e 1531 pag. 2121/,-2124 Capitano Giovanni Erizzo Processus contra Luciani filiam q. Laurentii Bresendich umorem Grisei q. Miclai pifari de valmorosa. Lucia è condannata per adulterio. anno 1530 pag. 2125-2132 Capitano Giovanni Erizzo Condannadi per desobediendi ed aplicati ala fabrica Registro di pene inflitte „per non aver carizado li remi dela casa dell'Arsenal" ed applicazione delle medesime nella „fabrica dela camera sopra la loza" (a Pinguente I) anni 1530 e 1531 pag. 2133 2166 Capitano Giovauni Erizzo Sententie in arengo Alcune sentenze „de condannason parte pecuniarie, parte corporal et pare exulatorie " pronunciate dal capitano Giovanni Erizzo, di cui trattano i processi precedenti. (Continua) G. V. — Portole •----— —---- Si è incominciato anche da noi, ma in circoli ancora ristretti, fare le ordinazioni in comune di zolfo, solfato di rame, concimi chimici; però abbiamo creduto utile far conoscere i risultati più larghi ottenuti dalla benemerita associazione friulana : IL Comitato per gli acpisti ili materie utili all' agricoltura presso r Associazione agraria friulana Abbiamo accennato nell'ultimo fascicolo ai risultati davvero importantissimi ottenuti con questa utilissima istituzione, seriamente iniziata e seriamente sviluppata conforme al carattere energico e saldo della popolazione che se l'è data e alle nobili tradizioni dell'operosissima Associazione agraria friulana. L'antica Associazione come vanta un glorioso passato patriottico, così splende per singolari benemerenze nel campo economico agrario. Con questo suo provvedimento, che la Cooperazione rurale ha descritto, è venuta a soddisfare nel tempo più opportuno un bisogno generalmente sentito. Perciò ha trovato in quest'iniziativa tale cooperazione da rendere meno grave l'ingente lavoro assunto e compiuto. Basti il dire che più di due terzi delle merci acquistate vengono distribuite gratuitamente dagli stessi sottoscrittori: si indirizzano le vagonate di concimi, solfi, ecc. ad uno degli acquirenti, e questo, al momento dell'arrivo, s'incarica di avvertire gli altri, specialmente nelle vicinanze, e di distribuire la merce. -— Nei magazzini della r. Stazione agraria si conservano le diverse materie e si sottopongono alle analisi richieste. Una figliazione del Comitato per gli acquisti è la Commissione pei campi di prova avente lo scopo di studiare esperimentalmente tutti quei problemi che, nelle condizioni del Friuli possono condurre l'agricoltore ad ottenere dalla terra i massimi prodotti nel modo più economico. Questa Commissione è un necessario complemento del Comitato per gli acquisti, perchè deve fornirgli i dati più certi per ciascuna coltura e per ciascuna località ecc. L'Associazione agraria friulana è la prima che abbia iniziato in Italia sopra criteri esattamente scientifici questo lavoro di altissima importanza che in Germania e in Francia ha già dato ristultati eccellenti. L'azione del Comitato per gli acquisti comprende finora: concimi, zolfi, solfati, zucchero per l'enologia, filo ferro zincato per le viti, pompe e getti solforatori, ecc. Nel solo primo quadrimestre 1890 si acquistarono 4585 quintali di materie varie per un importo di 77245 lire. Il totale movimento di cassa nei primi due anni di esercizio ragguagliò a 490311 lire. (Dal periodico La Cooperazione Rurale) ------- Riportiamo questa corrispondenza dell' Istria del 2 cori', per dare la maggiore pubblicità agli eccitamenti onde favorire una impresa vantaggiosa alla nostra provincia: Pirano, 31 luglio 1890. Dei nostri bagni ad acqua madre e dei prodigiosi risultati ottenuti anche quest' anno nelle numerose cure fin qui praticate, se n' è parlato parecchio nei giornali di provincia e fuori; ciò non vuol dire però, che non se ne possa parlare ancora, come di cosa che merita veramente un' attenzione tutta speciale. L' affluenza dei sofferenti di reumi ed affezioni artritiche aumentano ogni giorno su larghissima scala. C' è una ressa continua, un via vai senza fine di gente che arriva d' ogni parte, alcuni per cercare rimedio a qualche vecchio o recente malanno, ed altri per godere un po' di villeggiatura nell' amena e stupenda località di Porto Rose. L' affluenza, diciamolo subito, superò ogni aspettativa. In breve lo Stabilimento bagni è divenuto insuf-ficente, e non poco sono le dificoltà che si devono superare per corrispondere alle esigenze dei molti accorrenti, difficoltà che si rendono maggiori per il carattere di provvisorietà che presenta tutto quel complesso di uomini e cose, che noi tuttavia ci ostiniamo di chiamare stabilimento. Il comitato che si è costituito sotto la direzione di quella distinta personalità che è l'ingegnere Furian, per la formazione di una società per azioni, onde dare ampliamento allo stabilimento bagni, o dicasi meglio, onde erigere un nuovo stabilimeuto, provveduto di tutto quanto è all' uopo indispensabile, si è convinto di una cosa ; si è couvinto cioè cbe da questo carattere di precaria esistenza bisogna uscirne, e presto. E assolutamente necessario che la ventura estate veda bello e allestito lo stabilimento ideato secondo il magnifico progetto Furian. Intendiamoci bene però; miracoli nessuno ne può fare, con che vuoisi dire che la ristrettezza del tempo, e le indispensabili pratiche preliminari, potranno permettere per ora 1' attuazione di una parte soltanto del progetto, salvo a procedere innanzi negli anni avvenire. Manco a dire però, che quella parte del progetto che verrà prossimamente tradotta in fatto, costituirà da persè qualche cosa di completo e finito sotto ogni riguardo per modo che tutte le esigenze di un vero e proprio stabilimento di cura saranno largamente sod-. disfatte anche in questa prima fase della graduale esecuzione del mentovato progetto. Intanto il comitato iniziatore della società da costituirsi procede all' opera alacremente, sfidando coraggioso 1' afa canicolare di questo benedetto luglio. Esso è istancabile nel procurarsi adesioni, e nel raccogliere i fondi necessari alla costituzione della società, e già a questa ora la sola città di Pirano ha sottoscritto azioni per oltre 80 mila fiorini. Questo vuol dire che la fiducia in uno splendido avvenire di questa nuova speculazione industriale, che sta per sorgere, non è poca fra noi; quanto ci da ragione a ritenere che dal di fuori non mancheranno adesioni ed appoggi, per condurre sollecitamente a termine l1 ideata impresa. Noi speriamo che Trieste e le altre città dell'Istria non mancheranno all' appello, che sappiamo essere stato loro diretto dal comitato. — Pola ne ha dato già il beli' esempio con partecipare alla sottoscrizione delle azioni con uu importo rappresentato da parecchie migliaia di fiorini. 1 capitali in provincia non mancano ; trattasi soltanto di trovarne i modi di un sicuro impiego. L'impresa industriale dello stabilimento di bagni ad acqua madre fornirà senz' altro uno di questi modi per investire bene i nostri danari; nelle esperienze finora avute, e nella serietà di propositi e giustezza di vedute che tanto bellamente distinguono l'ingegnere Furian. abbiamo anticipata caparra, che i capitali troveranno qui un generoso fruttifero collocamento. -- 3>T otizie La direzione della nostra «Società politica" teneva martedì ti corr. a Pisino la pima seduta, in cui si procedette all' elezione delle cariche. L' on. avvocato dott. Felice Bennati fu nominato segretario, ed il signor Vittorio Mrach cassiere. È stato affisso tanto a Pola quanto a Dignano il seguente appello: Elettori del collegio elettorale, Pola-Dignano! 1 sottoscritti, riunitisi per esaminare su chi potesse cadere la scelta di candidato per le elezioni suppletorie alla Dieta provinciale da parte di questo collegio, osano raccomandarVi la persona del signor Leopoldo Mariuoni, siccome quello che per cos-tanti esempi di saggio patriottismo, di onestà a tutta prova, per popolarità e per antiche tradizioni di famiglia sarebbe meritevole dei Vostri voti. Dacché la proposta candidatura è. tale da non ferire la suscettibilità di alcun elemento di questo collegio, i sottoscritti vi pregano di votare compatti nel giorno 30 corr. nelle due sedi elettorali di Dignano e Pola. Dr. Bembo — Dr. Boccalari — Pietro Marchesi — Dr. Rizzi. - Ing. G. Rossi - Cav. G. A. Wassermann Alle raccomandazioni dirette agli elettori di questo collegio, non crediamo necessario, di aggiungere altre parole. Così il Giovine Pensiero L'egregio amico, e nostro collaboratore Paolo-Tedeschi da molti anni lontano dalla patria è stato a Trieste la settimana scorsa per pochi giorni. L'Indipendente gli ha rivolto un saluto, che qui riportiamo; 1' eco dei saluti di quanti stimano ed amano 1' egregio patriotta dal ludri al Quarnero: Paolo Tedeschi a Trieste. — «Così è! Paolo. Tedeschi, il, più simpatico e più caro e più patriotico degli scrittori triestini di quel periodo che si può chiamare di preparazione, che preluse ai trionfi del nostro partito, è ritornato a visitare la sua Trieste nativa, ove già tanto sotferse e così poco godette. Tutti certamente leggendo oggi queste poche righe, vergate nella fretta consueta del giornalismo quotidiano, sentiranno per il forte e intemerato patriota nostro uno di quei commovimenti di prepotente simpatia che caratterizzano il popolo nostro buono ed entusiasta." Siamo lieti di confermare le notizie già corse tra gli amici, che il nostro Tedeschi fra non molto ritornerà; e questa volta per fermarsi qualche giorno di più. Nel corso di questa settimana Parenzo è stata visitata replicatamente da distinte persone, accorse non per altro che per vedere i nuovi mosaici della basilica Eufrasiana. Domenica, infatti, col Plnto della società del Lloyd, sono capitate incirca una cinquantina di persone da Trieste, le quali diffilate si recarono a visitare il Duomo. Dopo di che ripartirono quasi subito per Trieste. Martedì poi, colla Pelagosa del governo marittimo, è arrivato un' accolta di persone distinte e ben note nel campo scientifico ed artistico. Faceva parte lo stesso on. presidente il Governo marittimo cav. Alber. Poi erano i signori: avv. Gregorutti, ing. cav. dott. Righetti, prof. Puschi, architetto Nordio, deputato cav. Burgstal-ler, dirigente il magistrato civico Gandusio, prof. Vier-thaller, avv. D'Angeli, avv. Cambon, barone Sartorio, E. Pavani ed altri ancora. Codesti signori furono accolti al molo dall' ili. capitano provinciale cav. dott. Campitelli, dal presidente della Società storica avv. Amoroso e dal segretario. Appena sbarcati, circa il mezzogiorno, si sono recati alla basilica, dove fece gli onori di casa il por-roco mons. Deperis. Qui visitarono minutamente, non solo i Mosaici in riparazione, e quelli che di recente furono scoperti, saleudo siili' impalcatura e chiedendone informazione all' egregio prof. Bornia ivi presente ; ma poi s'interessarono moltissimo degli escavi intrapesi da mons. Deperis, visitandoli minutamente ed ascoltando con grande raccoglimento le spiegazione che dava loro il prefato monsignore. E la visita, tanto nell' interno della basilica quauto nell' orto vescovile, è durata ben tre ore, durante le quali non si fece che esaminare e discutere per lungo e per largo sul quesito intavolato da mons. Deperis: emergere, cioè, dagli scavi praticati, la chiara evidenza di due basiliche cristiane anteriori all' attuale, cioè, all' Eufrasiaua. Se qualcuno prima d'a-ver veduto gli scavi, diffidava di questa scoperta, dovette alla fine ricredersi sicché tutti d' cccordo sentenziarono in favore della tesi di mons. Deperis. E questa fu giudicata da tutti una molto importante scoperta, tanto dal lato storico ehe da quello artistico cristiano ; avvegnaché noi abbiamo qui le tracce palesi dei primissimi tempi cristiani fino al momento dell' epoca più gloriosa dell' arte bizantina, che è quanto dire fino alla metà del VI secolo. E il giudizio di tanti egregi archeologi e storici e architetti e ingegneri noi crediamo sia ornai e senza altro decisivo. Non diremo poi che tutti lodarono eziandio il modo con cui si è avvisati di conservare, con opportune opere d' arte, i nuovi ritrovamenti, che sono così sempre ostensibili agli occhi del pubblico ; di più incoraggiarono mons. Deperis a non stancarsi e a iniziare con alacrità nuovi lavori di escavo. Dalla basilica, i signori si sono recati al Museo provinciale, dove l'on. dott. Amoroso, con la competenza che gli è propria, continuò a fare la stessa parte che fece nella basilica mons. Depeijs. Ed anche qui le congratulazioni piovvero da ogni labbro, chè ognuno ebbe parole di elogio sincero e di vivo incoraggiamento a prosseguire nell' opera tanto felicemente iniziata. Quindi i signori si «ono recati all' Istituto agrario provinciale, il cui direttore, E egregio prof. Hugues, mostrò ogni angolo dell' istituto stesso, riscuotendone le più ampie approvazioni. Il sig. Capitano provinciale, offerse qui un spuntino — improvvisato — ai signori, che ornai stanchi sentivano il bisogno di riposare. Dopo di che furono visitate le antichità romane e venete sparse pel paese, il che è durato fino alle 6, ora in cui tutti si imbarcarono sulla Pelagosa per far ritorno a Trieste. L'ili. Capitano e 1' on. dott. Amoroso accompagnarono i gitanti fino a Trieste. (Dall' Ut ria del 26 Luglio p. d.) Il Congresso della Società Alpina delle Giulie si è tenuto in Cormons ieri, col seguente ordine di trattazione: 1. Lettura del P. V. del congresso precedente. 2. Comunicazioni della presidenza. 3. Relazioni e letture. Furono stabilite anteriormente le gite ufficiali sul Mangart (m. 2678) partendo Venerdì, 15 corr. alle ore 7.10 pom. con ferrovia per Udine, dove si pernotta. Sabato 16, ore 5.45 ant„, partenza con ferrovia per Tar-vis ; da Tarvis gita a Raibl, e qui refezione ; da Raibl alle 3 pom. partenza per il Predil salita del Mangart fino al Rifugio; là si pernotta. Domenica 17, ore 4 ant., salita alla vetta del monte. Alle ore 9 ant. discesa per Rifugio a Weissenfels, donde con ferrovia ritorno per Lubiana a Trieste. Sul Matajur (m. 1613), partendo Venerdì 15 corr. da Cormons per Cividale; là si pernotta. Sabato 16, alle ore 5 ant., partenza per Savogna e Montemaggiore ; refezione; salita alle cascine del Matajur, dove si arriva alle ore 5 pom. circa. Salita della cima. Ritorno alle cascine, dove si pernotta. Domenica 17, discesa e ritorno per una delle tre vie: Caporetto-Cividale-Trieste ; Ca-retto - Gorizia - Trieste ; Pulfero - San Pietro - Cividale -Trieste. Il Convegno della Società degli alpinisti trentini come già annunciato, venne tenuto a Fondo gentile vedetta delle Alpi. La borgata s'è abbellita per cura d'una Società e si sono resi accessibili a suo merito delle gole e dei sentieri che prima parevano impenetrabili. Tra i convenuti v' era il prof. Taramelli, geologo di fama europea. 1 congressisti erano 140 fra cui molte signore. Il presidente Tambosi fu applauditissimo nella sua relazione, specialmente quando ricordò le accoglienze di Pless e rammantò i molti soci morti fra cui il Dott. Bertolini scolpito nel cuore di tutti. Parlò dei lavori in progetto, della Guida trentina prossima pubblicazione per opera del prof. Brentari, d'alcuni rifugi da erigersi, quello cioè al passo del Grostè ed in qualche luogo di vai Fassa, la capanna al Monte Baldo, al Roen ed al Dosso del Sabbione, propose che all'uopo si faccia un debito di fior. 6000, per il quale si troveranno i soci che presenteranno garanzia, verso pegno sui rifugi costruiti e da costruire. Va da sé che questa proposta venne accolta senza discussione con ringraziamento ai soci che si prestano così volonterosamente. Si parlò d'uno stabile acquistato alla Mendola e dei progetti in proposito. Alla fine dell' adunanza prese la parola il prof. Taramelli, il quale prelesse un brillante discorso sul carattere che la variata formazione geologica imprime al passaggio alpino. Al pranzo servito ottimamente concorsero 136 persone. La banda di Cles, rallegrava la mensa con ripetute suonate fragorosamente applaudite. Al banchetto parlarono fra applausi interminabili senza proporre brindisi il Presidente Tambosi, Rappresentante il Comune, e 1' on. Brunialti a nome delle Società alpina italiana, friulana e Alpi Giulie, A sera ci fu illuminazione d'una grota stupenda e il Congresso lasciò in tutti gli intervenuti ottima impressione. Corriere di Gorizia Nella seduta che tenne a Vienna il giorno 6 giugno a. c. la commissione centrale pei monumenti storici ed artistici, il corrispondente dott. Amoroso riferì sul co-minciamento del ristauro dei mosaici del Duomo di Parenzo a mezzo di un mosaicista di Roma e sulla scoperta di vecchi freschi che sinora non erano noti. Il conservatore Petris riferì sulla Biblioteca Al-garotti in Veglia e sulla raccolta che vi va unita di istrumenti musicali. Il corrispondente Schallek riferì sulle scoperte fatte in Sissano presso Pola. Cose locali Agli esarai di maturità che si tennero in questo Ginnasio superiore nei giorni 14 e 15 luglio p. d. si presentarono i seguenti signori candidati: Albanese Cosimo, Ambrosich Giacomo, Bercan Giorgio, Bisiach Carlo, Bosizio da Alessandro, De Colle Antonio, Fragia-como Almerigo, Giacchiu Attilio, Krainz Giuseppe, Mec-chia Antonio, Monti Valeriano, Pizzarello Antonio, Pre-donzani Giovanni, Sbisà Antonio, Tujach Silvio e Pollak Augusto. Di questi il Krainz Giuseppe fu dichiarato maturo con distinzione, gli altri semplicemente maturi. —---—ae—--- Appunti bibliografici Atti e memorie della Società Istriana di archeologia e storia patria. Volume V. Fascicolo 3 e 4. Parenzo, Coana 1890. Un volume in ottavo di pagine 526. I Senato Misti di questo volume vanno dal 1385 al 1413. Importanti tutti più o meno; indico agli studiosi quelli che meritano di essere particolarmente conosciuti dai Capodistriani per la storia della loro città o da tutti i provinciali per l'interesse generale. Quanto stesse a cuore della Serenissima la fabbrica del palazzo pretoreo in Capodistria appare dai Senato-Misti del 7 e 27 Giugno 1387; 1 A-prile 1388. Così pure è data facoltà al podestà di spendere ducati cento per lavori ai ballatoi del Castel Leone; 5 Luglio 1397. Anche quella benedetta fontana di Ponte è oggetto di varie spese e cure per far riattare conductus et gornas. 2 Ottobre 1391 che erano stati rotti in eversione et combustione diete terre, cioè nella celebre ribellione del 1348. Bravo San Marco; rompeva, ma pagava, e non tutti che rompono pagano. Nel 30 Aprile 1392 oltre ad altri decreti, si torna a sancire che si tengano le solite laudi al Serenissimo dominio, qualmente si usava ante guerram et quidem quattro volte all'anno nelle solennità di Pasqua, di Natale, di San Marco e di San Lazzaro protettore. Altra volta abbiamo notato l'errore ; queste Laudi poi erano preghiere che si cantavano in musica per impetrare da Dio protezione allo stato. Il celebrante chiudeva la funzione con la seguente preghiera che si usa anche oggi nelle città del veneto, sostitu-tuendo civitatem a rempublicam. — Defende quae-sumus, Domine, beata Virgine Maria intercedente, isiàm ab omni avversiate rempublicam, et toto corde tibi prostrataci ab hostium propitius tuere clemen-ter insidiis. Nè vuol essere dimenticata la facoltà data al podestà Marco Venier di spendere da 1000 a 1200 lire per far iscavare il porto di San Martino che est totaliter siccus, e riattare il Molo. (20 Maggio 1393). Importante poi per la storia dell'Istria è il Senato-Misti del 7 ottobre 1389. — In seguito a comunicazione fatta dal nuncius al Dalmario, cioè che mostrandosi i Triestini male disposti contro il Duca, desideravano sapere se nel caso che il signor di Duino movesse guerra ai medesimi, Venezia si asterebbe dall' ajutarli, e vieterebbe ad altri di soc-corerli per mare, si ordina al Dalmario di rispondere dispiacere al governo che gli abitanti di Trieste nutrano sentimenti ostili al loro Signore, Venezia non li soccorrerà ; ma circa l'impedire che altri li ajuti non esset honestum; nec de more'nostro est nos impedire de guerris et factis aliorum sine j causa. Il che in lingua povera vuol dire : avete voluto il Duca, tenetevelo ; San Marco è un leone, non un gatto, e non toglie pegli altri la castagna dal fuoco. Quando poi si rifletta che simili malumori contro il Duca esistevano nel 1389, a soli sette anni dalla dedizione all'arciduca d'Austria nel 1382; non ci vuole una gran forza di dialettica per capire come molti anni dopo, cioè nel 1468, 1 nell' anno della distruzione di Trieste, esistesse un serio partito capitanato dai Bonomo, pronto a cedere la città a Venezia. Veggansi in proposito i ; documenti C D E F la prima volta editi dal benemerito Cesca e da me riferiti nel mio studio II sentimento nazionale degl' Istriani studiato nella storia.. Ma quanto più dignitosa e corretta la politica veneziana nel 1300 ; nel secolo seguente Venezia non solo non concede il chiesto ajuto a Trieste; ma giunge a tanto di servilità da avvertire l'Imperatore che in Trieste si tramava contro di lui, e che la città poteva cadere in mano degli Ungheresi. Tempora mutantur ... con quel che | segue. Ancora un Senato-Misti per quei di Rovigno. J — Ad istanza degli abitanti di Rovigno si delibera la restituzione a quella terra del corpo di Sant'Eufemia protettrice da 700 anni della medesima, asportatone dai Genovesi quando presero Rovigno al tempo dell' ultima guerra, e trasferito a Chioggia, quindi, a guerra finita, a Venezia (da Saraceno Dandolo) nella chiesa di San Canciano (Senato-Misti 1401, sei Maggio). Non riattacchiamo brighe; va da sè però che in tempi storici Sant' Eufemia tornò con la sua brava barca a Rovigno ; e bravi i protetti che non aspettarano fino i giorni nostri per riavere la Santa. Segue i Senato-Misti un diligente studio del Dr. Schiavuzzi La Malaria in Istria. Ricerche sulle cause che 1' hanno prodotta e la mantengono. Qua e là il chiarissimo autore nella ricerca delle cause pare vada al largo tastando il terreno; però se l'erudizione è vasta, torna da ultimo a sostegno della sua tesi; e gli specchietti ed i raffronti, con paziente cura composti, dimostrano una mente ordinata ed usa a simili studi. È un lavoro di polso che onora il medico e che si legge con molto diletto. Da ultimo vengono la Bibliografia, e gli Atti Ideila Società. Nella recensione dell' ottimo libro L' architettura in Italia ecc. del compianto Prof. Cattaneo, trovo menzione del mio povero nome (pag. 499). Non già per malinteso amor proprio, ma per semplice schiarimento, con ogni debito riguardo, all' il-illustre defunto panni si possano sostenere le seguenti tesi: — San Vincenzo in Prato a Milano non è edilizio del secolo IX ma di tempi romani. — L' alto presbiterio è un aggiunta di secoli posteriori. La questione come fu da me trattata nel-VArchivio Lombardo si riduce a stabilire quali aggiunte si abbiano a conservare, quali distruggere in una antica basilica. Immaginate nella basilica di Parenzo innalzato nel mille un presbiterio che si elevi in modo da .chiudere per metà l'intercolunnio tra le due ultime colonne, e con 1' altare così alto da togliere quasi per intiero la vista dell' absida; e dite poi che cosa si avesse a fare per ridonare all' edilìzio la prima forma basilicale. Tale e quale il caso di San Vincenzo in Prato. Ma forse tornerò sull'argomento. Ancora un voto. Giacché 1' Archeografo triestino tratta di cose istriane come è naturale, adesso che i doppioni non sono più in lingua di moda non sarebbe il caso di fondere le due società in una, e tenerci uniti nel campo storico? Gli studi, la politica certo ne avrebbero vantaggio ; ed un tantino anche le borse. P. T. -:-- PUBBLICAZIONI Di un Grammatico Istriano — Giovanni Moise, di M. Tamaro per nozze Dompieri-Tamaro. Estratto dagli Atti e Memorie della Società istriana d'archeologia e storia patria; Voi. VI. Fase. I. e II, 1890. — Parenzo tipografia di Gaetano Coana. Rivista Critica della letteratura italiana, diretta da T. Cassini, G. Manzoni S. Morpurgo. A. Zenatti. — 11 N.o 4 dell'Aprile p. d. testé escito, contiene: F. Toracca, A. Bertolini, studi danteschi voi. I. — L. Frati, A. Fatma di Cesuola, Catalogo di manoscritti italiani del museo Brittanico. — V. Crescini, G. Camus, i codici francesi della biblioteca Estense. — Bollettino bibliografico L. di Giovanni, di un giuoco popolare nel secolo XIII. — S. Bongi, ingiurie improperi, contumelie, saggio di lingua parlata del trecento. — C. Manfroni, il Cavaliere Errante di Tommaso III. di Sa-luzzo, — G. Zannoni, il libro dell'arte del danzare di A. Cornazano, — S. Caruso. Aridosia di Lorenzino de Medici. Rivista dei periodici — Aggiunte e notizie — Recenti pubblicazioni. La caria idrografica del regno d'Italia che si vien pubblicando dal ministero di agricoltura, industria e commercio, è già arrivata al suo 106°. foglio. Fino ad ora i venuti in luce quasi tutta la parte riguardante l'Italia settentrionale, e si sono pubblicati pure parecchi fogli dell' Italia centrale e meridionale continentale. Queste ultime due parti saranno probabilmente completate entro il corrente semestre. La stampa delle relazioni e degli elenchi che formano il necessario corredo di queste carte, procede pure regolarmente. Fu finora pubblicato un volume comprendente le provincie di Parma, Piacenza, Reggio, nell' Emilia, Modena, Ferrara, Bologna, Ravenna e Forlì; lo saranno fra breve il volume relativo alle provincie della regione meridionale mediterranea, ed un altro contenente un' importante monografia sull1 irrigazione del Piemonte e della Lombardia -----—----*-•••«--»................... PROSSIME PUBBLICAZIONI Il sig. Antonio Coana di Rovigno ci annunzia che dalla sua tipografia escirà, fra un mese circa, una Raccolta di scritti vari contenente bozzetti, biografie, dialoghi e pensieri sull' educazione di Matteo Gianelli. Un volume in 16.° di circa 200 pagine. La prossima settimana, dalla locale tipografia Cobol-Priora, escirà La Provincia dell' Istria studi economici di Nicolò Del Bello. Diamo qui per intero i sommari : PARTE PRIMA : Il margraviato d'Istria ed i suoi abitatori. Capitolo I : Cenno Geografico dell' Istria. — Sommario : L'Istria geografica e V Istria amministrativa — Le regioni montana, pedemontana, e marittima. Le isole del Quarnero — Condizioni oro-grafiche-geologiche-idrografiche — I fiumi Quieto ed Arsa — Clima — L' agricoltura e le industrie complementari — Le industrie commerciali e manifatturiere — Scopo del presente lavoro. Capitolo II : Vicende storiche della proprietà fondiale dell'Istria. — Sommario: Popolazioni primitive — I veneto-traci ed i celti — 1 beni comuni (Klani) — Pastorizia, pesca e pirateria — Gli scambi degli istri e la via internazionale dell' Ocra — La conquista e colonizzazione romana — Passaggio della prevalenza dell' economia naturale, all' agricoltura industriale — Lo sviluppo commerciale d' Aquileja ed il progresso economico del periodo imperiale — L'Istria attratta nella cerchia dell'agro alimentare di questa città — Da Roma a Bisanzio — Le prime invasioni dei barbari e la distruzione d'Aquileja — Il dominio dei Goti — Le epistole di Cassiodoro — I Bizantini — Le devastazioni degli Unni • Avari e la passeggera dominazione longobarda — La metropolitana di Grado ed i beni della chiesa — Prodromi economici presenzienti il sistema feudale — La donazione di Carlo Magno alla Chiesa — L'Istria occupata dai Franchi — Gli accordi col papa e con Bisanzio — L' Istria annessa definitivamente al regno franco-longobardo — La feudalità ed il placito del Risano nell' 804 — La forma feudale invade la proprietà — Le città e la tradizione romana — Le leggi di Ottone I ed i Vescovi — Il comune rustico e cittadino — Le colonie agricole dirette dai Benedettini — L' eredità dei grandi feudi e la divisione politica dell' Istria — La conquista veneta del Marchesato — Accentramento delle proprietà — La peste e la malaria — Il sinoichismo dei villaggi e car sali designato dalla tradizione — Lo spopolamento del paese — Il magistrato dei beni incolti — Il frazionamento dei beni demaniali nel Marchesato e nella Contea — I coloni slavi — Le saline — Pessime condizioni economiche del Marchesato e della Contea nei secoli i6'- 17° — Il secolo 18° — L'imperatore Carlo VI ed il porto franco di Trieste — Le leggi ipotecarie nella Contea e nel Marchesato — La caduta della repubblica veneta, e la dominazione italo - francese — Le migliorie economiche dell' epoca presente — Le noti fiche estese a tutta l'Istria — L'imperatore Francesco I ed il nuovo catastro — La costruzione delle principali vie stradali — Le leggi sull'esonero del suolo — La perequazione fondiaria ed i nuovi libri tavolari. Capitolo III: Cenni statistici sulla popolazione della provincia istriana. — Sommario: Popolazione, sua distribuzione ed aumento — La popolazione rurale — Riparto della superficie coltivata per individuo agricola — L'anagrafe del 1880 — Città, borgate, villaggi, case, abitazioni — Popolazione rurale e quella dedicata ad altre industrie; mascolina e femminina — Matrimoni, nascite, morti — Le nascite illegittime — Crimini e delitti — La popolazione del margraviato d'Istria distinta secondo le nazionalità— L'emigrazione e l'immigrazione istriano.. PARTE SECONCA: La condizione dell' agricoltura e degli agricoltori della provincia dell' Istria. Capitolo I: La produzione agraria — Sommario : Superficie censita e superficie coltivata — Confronti tra il vecchio ed il nuovo catasto — La- produzione agricolo-foresto,le — I prodotti vegetali ed animali — I mezzi di produzione — Valore presunto della produzione agrario — Valore venale dei fondi — Confronti tra la rendita annua catastale fissata dalla prima e dall' ultima classificazione e tassazione — Quadro statistico del bestiame — Lo sviluppo colturale ed il progresso agricolo degli ultimi tempi — Il vino e l'olio — L'allevamento del pollame — La bachicoltura e V apicoltura — Distribuzione del .prodotto lordo — L'imposta fondiaria — Tasse ereditarie e di trasferimento — Le spese accessorie di coltura — Le mercedi — Il profitto — La rendita. Capitolo II : Condizioni generali in cui trovasi nell'Istria la proprietà fondiate.. — Sommario : La proprietà territoriale e suo ordinamento — Effetti che ne derivano — La piccola proprietà e la piccola coltura, — Cause principali e sussidiarie della divisione del suolo — Il disordinato frazionamento della proprietà nella penisola e nelle isole del Quarnero — La legge di arrotondamento del suolo; ostacoli insormontabili che trova la sua applicazione — Il debito ipotecario — Le sostituzioni fe-decommissarie — L'imposte e sovraimposte sui fondi — Condizioni economiche della proprietà fondiate — Vantaggi delle bonifiche e deficienza dei mezzi per effettuarle — Le vallate istriane; la regolazione dei fiumi e torrenti — Contratti agrari. Capitolo III : La classe agricola — Sommario : I contadini proprietari — Il medio ceto ed i possidenti capitalisti — Le città rurali — La classe agricola nelle varie regioni della penisola — I coloni slavi nel Marchesato e nella Contea — L'attività, la previdenza, l'amore del benessere nei proprietari coltivatori della regione litoranea — Cause che si oppongono allo sviluppo di queste facoltà morali nell'interno del paese —La miseria, Vimperfezione della mano d'opera e l'apatia — Compito del clero e dei maestri della campagna — Mancanza del sentimento paesano in questi apostoli della civiltà — La vita nelle città e nelle borgate — l nuovi tempi e la classe civile. PARTE TERZA: Dei mezzi più adatti a pro-muovere gì' interessi della provincia e della classe agricola. Capitolo I ' Di alcune riforme tecnico-agrarie, economiche igieniche sanitarie. Sommario : Iproprietari territoriali ed il progresso colturale — L'intervento dello stato nei rapporti economici — La vite e V olivo — La frutticoltura e V orticoltura — I foraggi — Le condizioni meteorelogiche del paese e l'imboscamento dèlia regione montana — La malaria nelle regione litoranea e nelle isole del Quarnero — La commissione sanitaria in Pola — L'ordinamento sanitario della provincia. Capitolo II : Smercio e credito — Sommario: Lo smercio dei prodotti agrari al cadere del secolo XVIII e nei primi decenni del secolo attuale — L'agro alimentare di Trieste — Le comunicazioni marittime — Le strade romane — Lavori stradali dei tempi nostri — I mezzi rapidi e periodici di trasporto — Il credito ipotecario — I nuovi libri tavolari — L' usura — L'Istituto di credito fondiario — Il credito agrario e la cooperazione. Capitolo III : Istruzione e beneficenza. Sommario : La scuola nell'Istria al principio del secolo 19° — Gli Istriani nella classe colta e civile di Trieste — L'indirizzo dell' istruzione dal 1848 in poi — Scuole medie e superiori — L'improduttività delle professioni — La scuola popolare e l'insegnamento elementare obbligatorio — L'istruzione agricola — La Carità al principio del secolo nel Marchesato — Le istituzioni di beneficenza e previdenza — Le società di mutuo soccorso — L'intervento dello Stato nelle istituzioni di previdenza — Stato odierno degli istituti ospitalieri — Riforme reclamate da alcune istituzioni caritatevoli.