ANNO XXVIII. Capodistria, 1 Febbraio 1894. N. 3 LA PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1" ed il 16 d'ogni mese. ASSOC1AZIONK per un anno fior. 3; semestre e qua-iriraestre in proporzione.— Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Dieta Provinciale Seduta III. Parenzo, 13 gennaio. Presenti: Il Capitano provinciale cav. Matteo Dr. Campitelli P i. r. Consigliere di Luogotenenza Alessandro Cav. Eluschegg, quale commissario Governativo e 24 Deputati. Ordine del giorno: 1. Comunicazioni. 2. Elezione della Commissione per esame e riferta sulle proposte della Giunta provinciale iu merito alla concorrenza nelle spese di costruzione della ferrovia Trieste-Parenzo-Canfanaro. 3. Relazioni della Commissione di finanza: a) sul conto "Depositi e denari altrui, per 1'an-' no 1892; b) sul consuntivo 1892 e preventivo 1894 del fondo di "Pensione degli impiegati provinciali,; c) sul conto consuntivo 1891 del fondo di "esonero,; d) sul conto consuntivo 1892 del fondo di "esonero, e) sul conto consuntivo 1892 del fondo delle * Confraterne,; f) sul consuntivo del "fondo provinciale, per P anno 1891; g) sul consuntivo del "fondo provinciale, per l'anno 1892; h) sul resoconto e bilanci dell'"Istituto di credito fondiario, per l'anno 1892; 4. Elezione di due consiglieri di Amministrazione e del sostituto al Direttore dell' Istituto di credito fondiario, in seguito alla morte dell' onor. sig. Francesco Sbisà ed alla rinuncia dell' onor. Nicolò Rizzi. 5. Relazioni della Commissione politico-economica: а) sul progetto di legge concernente l'intavolazione nei libri fondiari in base a documenti privati in affari tavolari non eccedenti l'importo di fior. 100; б) sul progetto di legge concernente 1' equiparazione degli ospedali per malattie epidemiche (Lazzaretti) agli ospitali pubblici; c) sulla proposta della Giunta provinciale rispetto alla convocazione annua regolare della Dieta provinciale. 6. Relazioni della Commissione scolastica nelle istanze per aumenti di pensioni e graziali. Aperta la seduta alle ore 10V2 il segretario dietale Articoli comunicati d'inter«*«« generale *i stampano gn» tuttamente. — Lettere e denaro franco alla BedaiioM. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. onor. Bartoli dà lettura dei protocolli della I e II seduta, che vengono approvati. Ad I. Il Presidente fa le seguenti comunicazioni: Le commissioni nominate nell' ultima seduta si sono costituite eleggendo la "finanziaria, a presidente 1'onor. Amoroso, a vicepresidente l'ouor. Venier ed a segretario l'ouor. Bubba; la „scolastica" a presidente 1' onor. de Franceschi ed a segretario 1' onor. Bartoli, e la "politico-economica, a presidente l'onor. Stanich ed a segretario l'ouor. de Vergottini. Vennero presentate istanze di alcuni maestri e maestre di scuole popolari dell'Istria pel miglioramento delle loro condizioni materiali; per provvedimenti • -ìp via di grazia: per migliore trattamento di pensione ; per un sussidio all'effetto di proseguire gli studi e per assegno di graziale. Queste istanze vennero passate alle rispettive commissioni. Il Capitano provinciale anuuncia che dall'onor. Costantini e compagni è stata presentata la seguente interpellanza all'Imp. Governo: "1. Sono a conoscenza dell'imperiale Governo gli ostacoli frapposti dall'attuale podestà Antonio Dr. Dukic per protrarre illegalmente le elezioni del Consiglio d'Amministrazione e della Rappresentanza comunale di Pisino? "2. È disposto l'imperiale Governo di prendere i provvedimenti necessari, suggeriti dal vigente Reg. Com. ed Elett. affinchè tale illegalità abbia tosto a cessare e le elezioni si compiano senza alcun ritardo?, Questa interpellanza, dopo letta dall' onor. Costantini, viene passata dal Presidente al sig. Commissario governativo. L' on. Martinolicb, presta la solenne promessa a tenore del Regolamento. L'on. Spincic, presa la parola in lingua slava, comincia a leggere un lungo scritto in questa lingua. Il Presidente gli osserva che, volendo fare una mozione, dovea presentarla prima alla Presidenza. L'on. Spincic continua la lettura. 11 Presidente lo interrompe, rimarcandogli non essere permessa dal regolamento la lettura, e dovergliela vietare, tanto più che usando egli di una lingua che non è quella delle pertrattazioni in seno alla Dieta, il presidente non è in grado di sapere cosa 1' on. Spincic intenda di proporre. L' on. Spincic, senza dare alcuna spiegazione, insiste nella lettura, malgrado le ripetute ammonizioni del Presidente, il quale alla fine gli. leva la parola. Gli onor. Spincic, Dukic, Flego, Mandic, Sersic, Laginja e Jenco escono dalla sala. Dopo ciò si passa alla trattazione degli oggetti portati all'ordine del giorno. Ad II. Accolta la proposta dell' on. de Franceschi di fissare a 7 il numero dei membri della Commissione ferroviaria, si procede all' elezione mediante schede e risultano nominati a pieni voti gli onor. D.r Andrea Amoroso — Cav. Giac. Babuder — Dr. Matteo Bartoli — Dr Giacomo Lius — Dr. Giov. Martinolich — Dr. Silvestro de Venier — Dr. Tomaso de Vergottini. Ad III. a. Riferisce per la Commissione di finanza P on. Lius colla proposta: di approvare il resoconto del fondo Depositi e denari altrui per Panno 1892 col complessivo introito di.........f. 242,165.17'/2 coli' esito di........ ■ , 34.148.81 e con un civanzo di f. 208,016.3672 da riportarsi nel conto dell'anno 1893. La proposta è accolta senza discussione. b. Il relatore medesimo propone la seguente deliberazione: "Resta approvato il conto consuntivo per l'anno 1892 ed il preventivo per Panno 1894 del fondo pensioni degli impiegati provinciali, come proposti dalla Giunta provinciale nella relazione 29 maggio 1893 N. 3011». Accolta. c. Riferisce per la stessa Commissione l'on. Do-blanovich colla proposta: "Resta approvato il conto consuntivo del fondo di esonero del suolo istriano per Panno 1891 coll'introito di.....f. 243,106.2572 coli'uscita di ... . ._. , 213,518.6372 e con un civanzo finale di f. 29,587.62 da riportarsi nel conto futuro. La proposta è accolta senza discussione. d. Lo stesso relatore propone che piaccia all'Eccelsa Dieta : di approvare il conto consuntivo del fondo di esonero del suolo dell'Istria per l'anno 1892 coll'introito di.....f. 225,945.59 con l'esito di ... . . . , 202,106.1872 e con un civanzo finale di f. 23,839.4o72 da portarsi nel conto futuro. Accolta. e. Riferisce 1' on. Lius per la Commissione suddetta, proponendo: "Viene approvato il conto consuntivo per Panno 1892 del fondo delle confraterne localizzate dell'Istria già veneta con un introito di.....f. 67,961.6072 ed un esito di. . . . . . „ 61,373.58 e quindi con un civanzo di f. 6,588.0272 che va registrato nel conto dell'anno 1893 insieme alle restanze dei capitali attivi riavuti, i quali ascendono in fondi pubblici a f. 634,500 ed in altri titoli a f. 43.780. Nessuno prendendovi la parola, la proposta è accolta. /. Riferisce per la stessa Commissione P on. Dr. Bubba colle proposte: "I. Viene accordata la sanatoria ai sorpassi che, di confronto al conto di previsione per Panno 1891, si trovano alle Rub. I, II, IV, IX, X, XI, XII, XIII e XIV nell'importo complessivo di f. 229,227.34V2. "II. Viene approvato il conto consuntivo del fondo provinciale per Panno 1891 con un introito di .... f. 596,582.29 con un esito di ... ._. „ 580,334.9972 e quindi con un civanzo di gestione di.......f. 16,247.2972 Aperta la discussione generale, indi la speciale, le proposte furono approvate. g. Lo stesso relatore riferisce sul consuntivo 1892, proponendo alla Dieta di deliberare: I. Viene accordata la sanatoria ai sorpassi che, di confronto al conto di previsione per l'anno 1892, emergono alle rubriche II, IH, V, IX, X, XI XIII, e XIV nel complessivo importo di f. 23,706.057, ! e II. Viene approvato il conto consuntivo del fondo provinciale per Panno 1892 con un introito di .... f. 384,871.107/2 con un esito di . . . ._. , 373,655.3672 e quindi con un civanzo di f. 11,215.74 Le due proposte, messe a voti, vengono accolte senza discussione. 4. Riferisce per la Commissione finanziaria l'on. Lius proponendo: "Voglia l'Eccelsa Dieta approvare il resoconto per Panno di gestione 1892 dell'Istituto di Credito fondiario del Margraviato d'Istria,. La proposta è accolta. Ad IV. Procedutosi alla elezione mediante schede, vengono nominati a consiglieri d'amministrazione dell'Istituto di Credito fondiario i signori Dr. Guido Becich e Giov. Battista de Franceschi, ed a sostituto del Direttore il Dr. Guido Becich. Ad V. a. Riferisce per la Commissione politico-eco-nomica l'on. Costantini, proponendo alla accettazione della Dieta un progetto di legge, valevole pel Margraviato d'Istria, mediante la quale viene, entro i limiti tracciati dalla legge dell'Impero 5 giugno 1890 N. 109 B. L. L, stabilito quali affari dei libri fondiari sono da considerarsi come affari minimi. L'on. Bartoli, propone il rinvio dell' oggetto alla Commissione per ulteriori studi e riferta; la proposta viene approvata. b. Riferisce per la stessa Commissione l'on. Fra-giacomo colla proposta di passare alla discussione articolata del progetto di legge concernente la equiparazione degli ospedali per malattie epidemiche agli ospedali pubblici. Aperta la discussione generale, e nessuno prendendovi la parola, si passa alla speciale, e viene approvata la legg6 senza discussione in seconda e anche in terza lettura. c) Riferisce per la Commissione medesima l'on. Costantini, proponendo che 1' eccelsa Dieta voglia accogliere le seguenti risoluzioni: 1. Per una regolata amministrazione finanziaria e corrispondente disimpegno degli affari provinciali è indispensabile la convocazione regolare della Dieta ; 2. Lleccelso i. r. Governo viene invitato di disporre l'opportuno perchè la convocazione della Dieta provinciale del Margraviato d'Istria, avvenga ogni annodi regola in un periodo fisso entro i mesi di aprile-giugno ; 3. resta incaricata la Giunta provinciale di attivare in questi sensi le pratiche coli'eccelso i. r. Governo. Queste risoluzioni, messe a voti cumulativamente, vengono approvate. Ad VI. Riferisce per la Commissione scolastica l'on. Babuder, con proposte su domande di graziali e pensioni, proposte che vengono tutte approvate senza discussione. Esauriti così gli oggetti all' ordine del giorno il Presidente leva la seduta (ore 12 V2) riservandosi di comunicare ai signori Deputati il giorno, l'ora ed il programma della prossima. ---mi—-- Questioni del Giorno Dall' Istria, Gennaio. Nella quindicina passata abbiamo avuto le due elezioni suppletorie del grande possesso nelle persone degli onor. signori avv. Lodovico Rizzi podestà di Pola ed Agostino Tornasi podestà di Montona. E così abbiamo ora in Dieta nove podestà, e precisamente — oltre ai due nominati — avv. Fragiacomo podestà di Pirano, avv. Venier podestà di Buje, De Franceschi podestà di ! Umago, Doblanovich podestà di S. Vincenti, avv. Dukich podestà di Pisino, Ienko podestà di Castelnovo del Carso e Flego podestà di Pinguente. Non trovo fuor di luogo che si faccia posto in Dieta largamente anche ai podestà, siccome quelli che meglio d'ogni altro conoscono i bisogni dei rispettivi paesi, specie se questi sono capi distretto, e quindi possono portar luce su parecchie questioni che riflettere potrebbero una determinata regione. Si badi bene, però, che il deputato, come deputato, deve avere in mira il benessere di tutta la provincia, complessivamente presa, e tenere d' occhio il generale sviluppo della medesima, senza distinzione di parti 0 predilezione di regioni. E vero che certe teorie come appunto questa, tutte le volte non corrispondono alla pratica, e, per dire più esattamente, egli avviene non di rado che taluno, per diventare deputato, si faccia promettitore agli elettori di favori 0 di imprese futili e che particolarmente li interessano ; ma questo modo di operare, riprovato dal naturale buon senso, oltre che da tutti gli scrittori di diritto costituzionale determinò negli ultimi tempi la decadenza del parlamentarismo, così da ingenerare nelle masse grande sfiducia, quando non sia decisa avversione per i così detti fattori legislativi. — E che la cosa stia appunto così, lo abbiamo veduto poco tempo fa nell' attentato alla Camera francese, dove fu un miracolo se non si ebbe a deplorare una vera ecatombe di vittime umane. Una volta si attentava alla vita dei coronati che rappresentavano la somma 0 il complesso dei poteri dello Stato, ammazza il tiranno ! Ora .... Non si risparmiano le Assemblee legislative siccome quelle che compendiano le attribuzioni del così detto popolo sovrano ! D1 accordo, codesti sono fatti eccezionali, di cervelli aberrati e profondamente corrotti, ma non è meno vero che si abbia a trarne anche da cotali esempì degli utili ammaestramenti. In quanto alla nostra Dieta, pur troppo si è infiltrato anche in ossa lo spirito di particolarismo, per opera dei deputati della minoranza slava. Questi signori hanno un solo e comune intento : quello di combattere a tutta oltranza l'elemento italiano, servendosi all'uopo anche della delazione e dell'insinuazione, e di esaltare il proprio, sia perchè meritevole per la sua pretesa fedeltà verso lo Stato, sia perchè ingiustamente depresso dalla parte più colta e più abbiente — la parte italiana — del paese. Ma anche quest' arte mi sembra ornai troppo sfruttata, uè posso persuadermi che ella abbia ad acquistare maggiore eredito e fortuna di quello eh' ella ha avuto fin qui, considerato sopra tutto 1' atteggiamento degli stessi deputati fuori della nostra Dieta, nei riguardi della loro alleanza coi partiti più estremi della Monarchia. Fin qui le sedute dietali non hanno offerto nulla di particolare da fermare 1' attenzione del pubblico. L' e-sodo replicato della minoranza dalla sala parlamentare, più che sensazione, ha prodotto ilarità e commiserazione. Si credeva che, una volta usciti, quei signori non sarebbero più ritornati ; ma, invece, fu il contrario. Il che significa, a mio modo di credere, che essi stessi hanno capito di aver fatto una bambinata, e che non era consulto di esentarsi, senza ragione al mondo, dal naturale campo degli affari ed anche d'un efficace opposizione. Molto probabilmente essi hanno subita ancora una certa disillusione, nel senso che, mentre facevano calcolo di chi sa quali intemperanze della maggioranza verso di loro, ebbero in effetti poi a constatare che le loro escandescenze, più che altro, sollevarono come dissi l'ilarità di tutti. Del resto io non ho potuto mai comprendere il vero significato pratico di tale comportamento della minoranza dietale. La quale se ha realmente delle ragioni plausibili di fare dell' opposizione, ella dovrebbe manifestarla in modo che venga a cognizione di tutti. Quel suo trincerarsi dietro, sia pure indiscutibile diritto di parlare esclusivamente nella propria favella, porta la necessaria conseguenza che i loro discorsi non vengono stampati nei resoconti dietali, uè riportati dal giornalismo italiano. Ne viene quindi che, quand' anche dicessero delle verità, queste non sono debitamente valutate ed apprezzate. E questo a mio modo di vedere, è un gran male, a parte anche il risentimento e il dispetto che può suscitare in noi un contegno tanto puntiglioso e sprezzante verso la nostra lingua, che è stata sempre e sarà, malgrado loro, il veicolo naturale d' ogni più nobile idea, e d'ogni più importante affare, in provincia. O come vogliono far propaganda dei loro precetti, delle loro massime, dei loro criteri economici ed amministrativi, ed in generale di tutto ciò che intendono di conseguire, se essi stessi tolgono la possibilità che la grandissima maggioranza dei lettori conosca e valuti i loro intendimenti ? Imperocché, mi concederanno almeno questo, la maggioranza dei letterati in Istria, e quelli che più s'interessano della cosa pubblica e la intendono, sopra tutto, uon appartengono già ai contadini delle campagne, ma agli abitanti delle città. Ammesso, dunque, che dicano delle cose buone e giuste, starebbe nel loro interesse, principalmente, di farle conoscere quanto più in esteso è possibile; mentre avrebbero il vanto, se ci sono, di svelare e forse far correggere quegli errori che noi non vediamo, e che la supposta correntezza della maggioranza lascia passare. Insomma, da qualunque lato si prenda ad esanimare il contegno della minoranza, nessuno di sano criterio potrà approvarla, e meno ancora giustificarla. Uscendo dal campo strettamente dietale, ho udito qua e là muover lagno da taluno perchè la presidenza della società politica, prima di proporre i candidati alla deputazione, non abbia interpellato il collegio da cui dovevano esseri eletti. Io non intendo di assumere le parti di difensore della società politica, ma mi pare, che quaud' anche si fosse fatto luogo a un tale desiderio per questa volta tanto e nella penultima elezione suppletoria, non si sarebbe venuti a risultati diversi da quelli che si sono conseguiti. Nessuno, infatti, vorrà sconoscere, prima di tutto, la grande convenienza che i deputati al Consiglio dell' impero facciano parte anche della Dieta provinciale. Le ragioni sono tanto ovvie, che, in vero, non meritava la pena di metterle a discussione. Poi, si fa presto a dire: radunare il collegio, quando questo è disperso per ogni parte, quanto è grande la provincia. E ne sia prova la votazione ultima del graude possesso, alla quale sono intervenuti appena 23 elettori, la maggior parte della città di Parenzo e dei paesi vicini. Ad ogni modo la nostra Dieta, dalle ultime elezioni, si è risanguata di tre giovani forze. Su di che nulla c1 è da dire ; anzi giova sollevare V animo alle più liete speranze, che non saranno, certo, mentite dai fatti. Ed ora la Dieta dovrà passare alla nomina del nuovo assessore provinciale, in sostituzione del dimissionario conte Guido Dr. Becicb. Ed anche per cotesta carica ho udito far dei nomi, colle relative salse, prima ancora che si conoscessero effettivamente i deputati eletti. Sembrava proprio che taluno disponesse della pelle dell' orso — permettete che così mi esprima — mentre esso si trovava ancor libero pascente per il bosco. È naturale che uon si possa chiudere la bocca a nessuno ; ma non mi pare prudente questo compromettere le persone, senza alcun bisogno. Se mi è lecito esprimere in proposito un mio giudizio, vorrei dire che, il deputato chiamato a completare la giunta provinciale sia tale da non far in breve tempo deplorare il ritiro del su nominato dimissionario. Nè il sostituirlo sarà lieve impegno. La Dieta porta con sè dei non lievi impegni, e con gli impegni delle gravi responsabilità ; ma la giunta provinciale ne ha ben di maggiori; e mentre i primi sono temporanei e transitori, i secondi sono periodicamente costanti. Il pubblico quiudi facilmente obblia 1' azione dei deputati ; ma tiene, invece, fermi gli occhi su quella della giunta provinciale ; dalla quale fa dipendere — non sempre a ragione — non solo tutto 1' andamento dell' amministrazione interna provinciale e quella dei singoli comuni; ma persino il benessere dei singoli luoghi. Nè si creda che tutte le volte il lasciar correre equivalga ad approvazione ; chi percorre la nostra pro- vincia, o si trova casualmente cogli amici e conoscenti, ha campo di conoscere gli svariatissimi umori, cui, posso accertare, non sono sempre improntati a benevolenza. Anzi, da noi, nou so per quale malefico istinto, si è infiltrato uno spirito accentuato di diffidenza, per cui il bene non viene rilevato, e il male, ci si compiace di ingrandirlo esorbitantemente. Con ciò intendo conchiudere e al tempo stesso far voti che la persona chiamata a fare d' assessore sia, come si dice, una vera forza per 1' esecutivo che andrà a completare, essendo i tempi e le circostanze critiche oltre ogni dire, e le esigenze dei contribuenti sempre più accentuate e rigorose. --—-- INDICE DELLE CARTE DI RASPO TAVOLA ALFABETICA DEI NOMI E DELLE COSE Più NOTABILI') (Continuazione vedi n. 8 anno XXIV e seg.) Contarmi Andrea, podestà, 129 XXIV. — Dionisio, 149 XXV. — ' Giammaria, podestà e capitano, 113 XXVI — Giammaria, assume il governo del capitanato, 158 XXVII. —• Stato delle munizioni al suo arrivo, ivi. — Proclama di lui, ivi. — Atti diversi 165, 166 XXVII. — Liber stipendiariorum, 172 XXVII. — Instrumentorum ecc., 172 XXVII. — Extraordinariorum, 179 XXVII. — Preceptorum, ivi. — Pignorum, ivi. —Elevationes testamentorum, ivi. —Processi civili, 180 XXVII. — Denuntiarum ecc. 181 XXVII. — Damnorum, ivi. — Zaccaria, podestà, 109 XXVII. Corner Giovanni, assume il governo del capitanato, 156 XXVI. — Stato delle munizioni al suo arrivo 157 XXVI. — Atti diversi, 164, 165, 171 e 172 XXVI. — Extraordinariorum, 20, 21, 46, 47 e 52 XXVII. — Atti civili, 86, 93 e 109 XXVII. — Pignorum, 53 XXVII. — Inventariorum, ivi. — Proclamaiionum, ivi. — Consiliorum, ivi. — Instrumentorum, 54 e 63 XXVII. — Acta facta in Pasenatico, 69 XXVII. — Acta secuta super fixio-ne confinium ecc., 78 XXVII. — Cessionum, 63 XXVII. — Relevaliones testamentorum, 64 XXVII. —- Lodovico, podestà, 124 XXVI. Cosmo, chirurgo a Pinguente, 21 XXV e 180 XXVII. Cremesio Panfilo, giudice de' malefici a Trieste, 82 XXVI. Cuberton viene arsa dai Turchi, 67 XXIV. Da Canal Iacopo, podestà, 74 XXV. — Bartolameo, podestà, 129 XXIV. Da Mosto Gerolamo, podestà, 124 XXVI. Da Mula Angelo, podestà, 129 XXIV. Da Riva Iacopo, podestà, 109 XXVII. ') Come tutti sanno nella seduta del 27 gennaio venne eletto assessore dalla curia del grande possesso fondiario, l'on. Dottor Matteo Bartoli; e questa elezione venne accolta con viva soddisfazione in tutta la provincia. (Nota d. R.) Dazi publici a Pinguente. — Regolamento pel conduttore dei, 165 XXIV. De Caballis Paolo, podestà, 109 XXVII. De Castro Bernardino, contestabile della Compagnia di Raspo, 11 XXV. — Domenico, contestabile della Compagnia di Raspo, 51 XXV a 165 XXVII. — Servigi da lui prestati allo Stato, ivi. — Giambattista, ricognizione dello Stato per i servigi da lui prestati, 165 XXVI e XXVII. — Ottaviano, 165 XXVI. De Dur Giovanni, capitano, 138 XXIV. De Germanis Bernardino, avvocato e giudice di Pinguente, 165 XXIV. — Servigi da lui prestati allo Stato, ivi. — Giovanni, procuratore fiscale per la conservazione dei beni di S. Marco, 21 XXVII. — Giulio, notaio, 11 XXVI. — Pietro, giudice del Comune di Pinguente, 69 XXVII. — Quirino, pievano, 98 XXV. — Sebastiano, notaio e giudice, 91 XXV e 53 XXVI. — Sposa Elena de Erasmis di Udine, 93 XXVII. — Propone il bando dei preti forestieri, 53 XXVII. De Gravisi Iacopo, marchese di Pietrapelosa, 165 XXIV. — Giovanni Nicolò, marchese di Pietrapelosa, 129 XXIV. — Michele, contestabile e marchese di Pietrapelosa, 98 XXIV e 142 XXVII. — Nicolò, marchese di Pietrapelosa. 109 XXVII. De Molin Lodovico, podestà, 129 XXIV. De Polesini Lazaro, pievano, 165 XXIV. De Verzi Giovanni, sopracomito, 112 XXVI. — Francesco, avvocato, 38 XXV. Delfino Faustino, podestà, 132 XXVII. — Francesco, capitano di Raspo, 147 XXIV. — Giovanni, podestà, 74 XXV. DelV Argento donna Maria, 75 XXV. — Pietro, vice gerente di Racizze, 75 XXV. Delli Elmi Nicolò, chirurgo a Pinguente, 106 XXIV e 149 XXV. Di Nicolò Antonio, chirurgo a Pinguente, 11 XVVI. Diedo Marco, podestà, 61 XXIV. — Vido, podestà, 109 XXVII. Dignano, appellazioni di, 11 e 74 XXV, 98xx"v, 124, 171 e 172 XXVI, 181 XXVII. — Differenze per confini con Sanvincenti, 117 XXIV. — Sentenza per confini con Sanvincenti, 78 XXVII. Donà Ettore, podestà, 83 XXIV. — Filippo, capitano di Raspo, 132 XXVII. — Atti di lui : Pignorum. ivi. — Instrumenta ecc., ivi. — Relevationes testamentorum, ivi. — Instru-mentorum ecc., 141 e 14 i XXII. -- Processi civili, 150 XXVII. — Giovanni, conte, 109 XXVII. — Lodovico, podestà, 92 XXVI. Elia, prete, ottiene dal Governo 15 giornate di terra in quel di Rozzo, 139 XXIV. Erbatico , controversia per 1' erbatico delle ville del Carso di Raspo, 27 XXV. — Locazioni di esso, 74 XXV e 179 XXVII. Erizzo Giovanni, capitano di Raspo. Atti di lui: Extraordinariorum, 98 XXIV. Atti civili, Pignorum, Extimationes damnorum, Instrumentorum, Criminalium, 98, 106, 117 e 122 XXIV. (Continua) G. V. — Portole -;----.-Jjjß-.--- 2ST o t i z I e . Brevi e incompleti telegrammi, letti domenica e in molti luoghi appena lunedi, sui giornali di Trieste; le poche parole pubblicate in corsivo nell' Istria arrivataci lunedi mattina, dove si accenna a una commozione in tutti i deputati, tale che venne sospesa la seduta; destarono giustamente qui, e riteniamo in tutta la provincia, la più grande curiosità, non senza un grano di apprensione, intorno ai con-chiusi e le possibili conseguenze, nella seduta di sabato 27 p. p., sulla proposta del comitato di finanza per l'esonero del suolo e il condono del debito ai debitori esonerati che costituiscono la parte più povera delle nostre popolazioni rurali. E qui cogliamo l'occasione per lamentare ancora una volta Ja mancanza di notizie in cui è lasciata la provincia durante la apertura della dieta. Appena ogni lunedì arriva, se pur arriva da per tutto, L Istria coi reso conti della settimana, e come questa volta, se si tratta di una seduta tenuta di sabato, appena ne vien fatto un cenno fuggevole; e per saperne di più bisogna attendere otto giorni! I telegrammi del Piccolo, dell' Adria, sono fatti a bella posta per destare la curiosità e nulla più. Non sapres-simo cosa suggerire oggi, ma gli onorevoli deputati raccolti in Parenzo dovrebbero pensare a soddisfare a questo legittimo desiderio dei comprovinciali, di conoscere subito, di volta in volta, i resoconti delle singole sedute. Così si risveglierebbe un maggior interesse, una maggiore partecipazione alla vita pubblica; e potrebbe avere origine e incremento una corrente più viva di scambio delle idee, assai utile, tra gli elettori e i deputati che siedono in Dieta. Onde soddisfare alle ripetute interrogazioni dei concittadini, abbiamo ricercate notizie a Parenzo, e siamo in grado di pubblicare la lettera pervenutaci or ora, avvertendo che non dividiamo intieramente gli apprezzamenti dell' egregio corrispondente sui fatti e sulle speranze colorite forse dagli entusiasmi del momento, e dagli echi delle commozioni avvenute in seno alla dieta. Noi, lontani, cerchiamo spiegarci fino a un certo punto questa commozione. Commozione ? si, da parte della maggioranza che proponeva una misura inspirata a sensi di carità, imposta dalla necessità, verso infelici che soffrono la fame, contadini slavi, forse, e senza forse quelli stessi infelici che hanno prestato fede alle sobillazioni dei preti croati istruiti dai deputati stessi della minoranza, sull' ingiustizia dei pagamenti, imposti da noi, italiani, a loro peso e nostro sollievo ! Ecco le nostre vendette, avranno ripetuto, commossi, in cuor loro i deputati della maggioranza. Commozione nei deputati della minoranza? Può essere, sono uomini, e il contegno nostro giusto, generoso può e deve finalmente imporsi. Ma cosa credere quando P on. Laginja in nome della minoranza, fattaci grazia di parlare in lingua italiana, dichiarò di non voler fare questioni di politica nel campo ammin istrat-tivo? Intendeva di fare delle promesse per 1' avvenire ? Asserire che così avesse fatto in passato, no. La stessa questione dell'esonero fu dallo stesso Laginja, ostinatamente sfruttata a scopo politico troppe volte. E quale sarà la linea di separazione tra le questioni amministrative e quelle che non lo ... . saranno agli occhi della minoranza? Dalla lettera. che segue, non abbiamo potuto ricavare ancora tutte le informazioni che avressimo desiderate. Senza troppe lusinghe, teniamo nota dei fatti, non senza accogliere e ripetere i veti: che la popolazione slava delle campagne voglia finalmente riconoscere di essere stata sempre trattata non solo con imparzialità ma con ogni affettuoso riguardo alle sue misere condizioni, da noi italiani clie abbiamo la civiltà, la coltura, il censo, da noi che, si può dire, abbiamo insegnato e tutt' ora insegniamo ai contadini l'uso della vanga e del bure onde si aumenti la rendita del loro campicello. Ecco la lettera: Faremo 30 gennaio. Non più esonero ! Ornai per ogni angolo della provincia si è divulgata la notizia, che nella quinta seduta della nostra Dieta provinciale del 17 andante, il Comitato di finanza ha proposto la finale liquidazione di tutto il restante debito dell'esonero del suolo, debito che in cifra rotonda ascende a f. 340,000. Manco a dire, la proposta venne accolta con plauso da ogni banco della Camera, cioè da parte anche della minoranza slava ; anzi, alla fine della votazione unanime, e da una parte e dall' altra si battè le mani in segno di giubilo, e tanta fu l'esultanza di tutti che venne sospesa la seduta, rimettendo ancora un oggetto dell' ordine del giorno alla prossima seduta del 29 corr. Durante la discussione, l'on. Dr. Gambini a nome di tutti esternò un atto di ringraziamento alla Commissione di finanza. Al quale atto ringraziò l'on. cav. Babuder, membro anziano della Commissione stessa, rilevando la circostanza, spettare tutto il merito dello studio della questione e dell' elaborazione della Relazione all' on. Dr. Amoroso, presidente del Comitato. Dopo di che, si alzò anche l'on. Laginja, dichiarando di essere autorizzato dal suo club di parlare in lìngua italiana non solo, ma di non fare questioni di politica nel campo amministrativo. Dichiarò inoltre, che se alla discussione generale nessuno di loro prese la parola in argomento, ciò avveniva per la grande commozione d' animo di cui erano tutti compresi ; nò doversi, dunque, interpretare codesto silenzio a spirito d' avversione o di parte. Egli fu molto temperato, diremmo anzi, misurato nella sua dichiarazione, in modo da riscuotere l'approvazione di tutta la Camera. Ciò dobbiamo dirlo per amore di giustizia e di equanimità. Ed ora dobbiamo esclamare anche noi : voglia il cielo che questo fatto significantissimo e straordinario segni il principio della fine di quell'accentuata contrarietà che si era, non senza arte, sollevata nelle campagne contro il partito dominante italiano nella provincia. Com' è noto, codesta è una questione che si va dibattendo fra noi da circa un decennio, ed aveva servito di arma potente per aizzare le popolazioni slave del contado. Se non che, quando venne sollevato il quesito dell' esonero del suolo, vi era ancora un residuo de- • bito di circa 600,000 fior, in cifra rotonda. Da quella volta in poi, dunque, si venne a riscuotere circa la metà. Allora non era punto consulto, equo e morale di condonare tutto codesto ingente debito, avvegnaché fra i restanziarì vi fossero delle persone agiate, dei possidenti, insomma, che avrebbero potuto, ma non hanno voluto pagare. Se si fosse, dunque, con- ; donato allora tutto il debito, si sarebbe, in molti casi, premiato il maltalento o 1' accidia di coloro che non vollero pagare, e non soltanto l'impotenza asso-luta. Ma come si erano ridotte ora le cose, la riscos- ; sione del residuo debito di 340,000 fior, circa, addi- ] veniva, meno rarissime eccezioni, una cosa problematica molto, nel senso che, spiumate, come dice la Relazione, le parti meglio solventi, restavano proprio ; quelle che effettivamente erano impotenti al dišim- j pegno dei loro obblighi. Ciò stante, a voler spingere P esazione sino alle ultime sue conseguenze, sarebbe > stato lo stesso che privare un gran numero di povere 1 famiglie della campagna della piccola loro possidenza, e quindi di gettarle sul lastrico o nell'inedia asso-1 luta che è lo stesso. Come disse l'on. Dr. Costantini nella discussione dell' oggetto in partrattazione, il credito, in molti comuni del distretto politico di Pisino, era ridotto assolutamente a zero — tante erano le passività, specie derivanti dall' esonero del suolo, che gravitavano sui rispettivi fondi rurali. Quella povera gente, quindi, si trovava nell'impossibilità di poter trovare la più piccola somma a prestito, che, talvolta, i debiti derivanti dall'esonero erano superiori al valore stesso dell' ente su cui erano inscritti. E ciò avvenne per il fatto, che per anni ed anni, quando l'esonero del suolo era amministrato dal Governo, non solo si trascurò di riscuotere le quote del capitale, ma si lasciò accumulare gl'interessi sugli interessi, in guisa tale che gli stessi superarono talvolta il capitale stesso. Ed ecco che, col presente condono, tutta quella povera gente non pure viene sollevata da un gravissimo pondo cui, in alcun modo, si sarebbe potuta levare d'adosso, ma molte parti della provincia nostra resteranno redente anche per il credito che a loro fluirà. E questo è un vantaggio apprezzabilissimo, di cui, speriamo, non mancheranno di tenerne conto. E quello che si è detto del distretto politico di Pisino, valga anche per i distretti giudiziari di Montona, e di Dignano, e per alcune parti di quelli di Buie, di Capodistria e di Parenzo. Che se l'energica misura è stata presa ora, e non prima, ciò vuol dire non altro che appena ora era venuto il tempo di sua maturazione completa : 1' attivarla prima, ripetiamo, sarebbe equivalso a commettere una grave ingiustizia verso coloro che furono diligenti a soddisfare i loro obblighi, ed a premiare i morosi e gli infingardi nel pagamento dei loro debiti. Era, dunque, una questione non solo di equanime giustizia, ma di moralità. Si dirà, infine, che il condono da parte della provincia è subordinato all' impegno del Governo perchè faccia altrettanto ; ma ornai, come stanno le cose, noi crediamo che il Governo non potrà esentarsi di essere da meno di una povera provincia. Se ha condonato oltre un centinaio di milioni alla Galizia, e più di qualche milione alla Carniola, per lo stesso titolo, non potrà nè dovrà sottrarsi di condonare anche a noi qualche centinajo di migliaja di fior., tanto più che fu appunto la sua poco diligente am-nr.nistrazione del fondo di esonero, la causa se si sono accumulati su di noi tanti malanni. Ad ogni modo si può sentenziare, che la questione dell' esonero del suolo è bella e sepolta, come stanno oggidì le cose. f----5ÄS----— Cose locali Domenica 28 Gennaio ebbe luogo l'adunanza ordinaria del Gruppo della «Lega Nazionale". Il concorso fu numeroso; venne data lettura di una e-sauriente relazione da parte del segretario sull' attività del gruppo, e vennero letti i rapporti del maestro signor Fiorenzo Casinelli sulla scuola di S. Colombano. Approvato il reso conto, vene accolta per acclamazione una proposta: di avanzare alla Direzione centrale il voto del gruppo, per la istituzione di una scuola nel comune di Carcauzze ; e altra proposta di affidare a un comitato lo speciale incarico di aggregare nuovi soci al gruppo locale: Confermata in carica la cessante direzione, vennero eletti dieci delegati a rappresentare il gruppo nei congressi generali. Domenica prossima 4 corr. si darà nel teatro sociale, il solito veglione mascherato a beneficio del gruppo della „Lega" ; e prevediamo il solito soddisfatele incasso. .----«K----*-*-— Ancora del dialetto tergestino Per amore della verità, e perchè si odano tutte due le campane ecco un'altra testimonianza dell' esistenza del vecchio dialetto tergestino nei primi anni del secolo. Il signor Dr. Dante Taglieri da Trieste, domiciliato a Roma così scrive al Cavalli. - "Lontano dagli studi linguistici, non mi sono immischiato nella questione sollevata dal mio ex condiscepolo del Ginnasio Comunale di Trieste, prof. Oddone Zenatti. Avrei potuto dire che in mia famiglia c' erano sempre vivi dei ricordi di un dia- letto friulano parlato a Trieste, e che tuttora mia madre usa la frase le (non lìs) trèdis cazàdis, Per dare autorità a quanto le scrivo, aggiungo poche note della mia famiglia. Mia madre, nata nella casa paterna in Donota, è figlia d'una Ca-stellitz, colla quale famiglia erano imparentati gli Olivo, gli Olivari ed altri. (Qui il Dr. Yaglieri si diffonde a parlare d'un suo bisavolo, d'un suo fratello, e d'un figlio di questo, per dimostrare che la famiglia è vecchia triestina.) E continua: —Orala mamma, appena cinquantenne, si ricorda benissimo che un suo zio, Giovanni Castellitz, nato circa il quattro o il cinque e morto non molti anni fa, cioè ancora a mio ricordo — usava parlare con certe frasi e parole friulane. Le ho letto jeri sera il colloquio con la signora de Jenner, ed ella vi riconobbe le parole: se fàstu, se àstu fat, la fémina, el caf : dice però di ricordare caudiàra non caudiéra, e aggiunge ancora (e questo non soltanto per averlo udito dalla zia) el me sor pari, me dona mari. A proposito delle parole ladine rimaste la mamma ricorda che Koz è una specie di schiavina grossolana...... Posso dire ancora che nella nostra famiglia, presso tutti i parenti, si possedeva il Mainati, e a nessuno è inai venuto in mente di chiamarlo, per l'opera del dialetto, un falsario.,, Fin qui il Yaglieri. I parenti di P. T.: i Dollenz, i Bozzini e gli stessi Tomiz saranno a-dunque stati tutti nuovi venuti, come P. T. stesso ha supposto. E così pure dicasi dei Viezzoli, proprietari della casa in Via Carintia dove nacque P. T. e ciò spiega la sua renitenza ad ammettere l'esistenza del tergestino, non avendone mai sentito parola tra il 1830 e 1840, nella famiglia sua e dei conoscenti. Pare però che rimanga sempre aperta la questione dell' autenticità dei dialoghi del Mainati. Altro è ricordare delle frasi staccate e dei nomi locali, ed altro tenere un discorso filato come nei dialoghi. P. T. è sempre pronto ad arrendersi a prove più convincenti. Ed in ogni modo tali questioni non sono del tutto inutili; sono anzi la significazione d'un profondo sentimento patrio, ed un contributo agli studi linguistici tanto meritamente oggi in voga, per opera del celebre Prof. Ascoli, che ha trovato nell'Abbate Cavalli un così degno collaboratore per la nostra regione. --——mi—--- NINNOLI NOSTRANI Per interrompere la musoneria, cui siamo condannati dai continui fastidi politici, ci si consenta talvolta di ricercare nelle smaglianti pagine dei nostri grandi qualche tratto caratteristico, che a noi procuti legittimo diletto di un passato umano e gentile. Tra quei valentuomini chi meglio del Giustino-poiitano, quantunque „figliastro della fortuna", sa ravvivarci liete fantasie, onorate compiacenze, nel vederlo noi accarezzato alle corti dei principi e dei papi, prediletto dalla bellissima Tullia? E quanto ci conforta l'animo il ricordo del giudizio, che di lui, pronuncia Varchi: „Io ho il Muzio per uomo non solamente dotto ed eloquente, ma leale, che appresso me molto maggiormente importa; e credo che egli dicesse tutto quello che egli credeva sinceramente". Il quale giudizio è da riferirsi alla vita sociale del Muzio, ed alla letteraria : mentre per certo esso non tocca le appassionate contese di religione in una epoca pronta a non badare per sottile al galateo nelle sfuriate pel sostegno delle verità, o delle cose false. Che se taluno volesse riprenderlo per certe pratiche del viver suo, piuttosto licenzioso, ed in contraddizione all' immenso cumulo di sante massime, onde sono ripieni quei volumi che trattano della chiesa, della pietà e della morale, ascolti come egli, quasi con ingenuità, si confessa a Vincenzo Fedeli : „Nella mia gioventù sarei fermamente entrato in alcuna religione, se temuto non avessi di non poter far resistenza alla carne. E se cosi avessero fatto, o facessero di molti altri, il chiericato sarebbe minor si, ma molto migliore". Questa logica pedestre non può però schivare d' imbattersi per via in certa dose di spirito a base di malizia, come quando rileva: „Bene è necessario di riformare la ordinazione del clero in modo che a quell'ordine vengano ricevute persone, che sieno atte a viver senza donne proprie, ed a lasciare star le altrui". Anzi ancora più attonito resta il mondo quando viene a risapere che „a lui era stato offerto il grado episcopale, e che per levarsi da tale tentazione si era ammogliato". O invero sapientissimo sagrificio di pericolante libertà! Persino nei predicozzi egli non può resistere a quel miscuglio di faceto, che il suo secolo — ricolmo di tante serie lotte per la emancipazione del pensiero umano — tollerava, quasi a prova inevitabile degli estremi, che maisempre si urtano. Invaginatevi un po', amici, 1' autore del „Duello" e del „Gentiluomo", imprecante alle donne, le quali „si lisciano dipingendo il volto, e tingendo i capelli". Ma se egli le minaccia di calvizie e di nudità (con una parola, che oggigiorno si appellerebbe : verista), pare che la sua sconfinata ira provenga più dal dispetto di avere osservato il bel sesso alle prese colla estetica naturale, che dai timori del futuro fuoco infernale. Guai poi se il Muzio nella trita e ritrita questione del celibato dei preti perde la pazienza e con essa la bussola, allora si permette di scappare con un ragionamento, in cui i termini del rapporto non si bilanciano affatto, anzi vanno a ritorcersi contro il noto assunto romano. Sentitelo: „Non so perchè la chiesa latina dovesse più tosto seguitare la greca nelle mogli, che la greca prendere esempio di castità, dalla latina". Messer Girolamo, non vorrete già sostenerci che la pasta, di cui sono composti gli uomini, si differenzi per categorie di chiese, nè che 1' accampato candore di costumi possa formar soggetto di speciale vanto storico. Dr. E. N. ---J Appunti bibliografici Versi di Giuseppe Picciolo,. Pesaro, Federici 1893-Edizione di cento esemplari fuori di commercio. È una raccolta di versi pochi ma buoni, e dedicati — a Silvia Picciola — sorella dell'autore nel giorno delle sue nozze con Riccardo de Segher. È una vera ghirlandetta di fiori semplici e belli raccolti, senza pretese, sui nostri colli e sulle rive dell'Adria, reminiscenze giovanili, sospiri alla patria lontana, e in cui tanto si rispecchia il mio spirito. L'autore dimostra un'anima aperta alle gioje del bello; e vi rivela un'arte antica e sempre nuova, senza impeti, senza anfanamenti moderni, schiva di novità inconsulte e di pericolose imitazioni. Tutti poi hanno un'impronta patria, anzi regionale. E per vero sei sonetti sono intitolati — Ricordi istriani; e vi domina quella nota di dolce malinconia che accompagna il viaggiatore lungo la costa occidentale. Ma sul golfo e sull'acque di Parenzo specialmente, le memorie de' begli anni e dei ludi giovanili tor-. nano con una nota gaja alla mente del poeta; ed allora ricorda il sonante mare di Parenzo, le amare spume, le fischianti antenne, e le fanciullesche giostre marinare. A saggio del modo di poetare del Picciola ecco un bel sonetto, degno di essere mandato a memoria dai giovani istriani. Addio, Parenzo, addio verde costiera, dolce paese di mia madre, addio! campi, giardini, colle solatio, sereni alberghi de l'età primiera! Dire: — È finita; io ne la vita intera non più ti rivedrò, tetto natio; — dire : — Io morrò lontan dal nido mio — è angoscia troppo tormentosa e fiera! Or vo nel triste esiglio. Ora nessuno sa quant'è acerbo nel mio cuore il pianto, quant'onda d'amarezza in petto aduno. Vo per l'esiglio senza fine e intanto i miei cari, laggiù ad uno ad uno me li portano tutti al camposanto. E questa è musica davvero! Voglia il signor Picciola farci sentire spesso di queste melodie. P. T.