ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno Vili. — No. 398 Redazione • Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 I nostri popoli celebrano la Giornata della Vittoria il 15 maggio. Dieci anni fa, mentre su Berlino già da una settimana sventolavano le bandiere alleate, l’eroico esercito popolare jugoslavo ancora non aveva risposto le armi in sicurezza. Appena il 15 maggio 1945, dopo quattro anni e mezzo di dura lotta, tutto il territorio nazionale venne liberato. Così, come siamo stati fra i primi in Europa a prendere in mano le armi contro l’occupatore fascista, siamo stati anche gli ultimi a deporle. Ma con quelle armi, a costo di sovrumani sacrifici e indescrivibile eroismo di popolo, è stata compiuta un’opera memorabile: dalle macerie è sorta una nuova Jugoslavia, patria di popoli liberi, protesi nella via dell’edificazione del socialismo. Giustamente perciò accostiamo il 15 maggio — Giornata della Vittoria — alle date che segnano l’inizio dell’insurrezione popolare nelle varie repubbliche nazionali e al 29 novembre. A dieci anni di distanza, festeggiando la data, che ricorda la conclusione vittoriosa dell’epopea dei nostri popoli, possiamo valutare con serenità lo sviluppo degli avvenimenti che resero possibile la vittoria della nostra rivoluzione socialista nel quadro della lotta generale contro il nazi-fascismo. La classe operaia del nostro Paese, educata e guidata dal Partito comunista, prendendo in mano le sorti del Paese nel momento in cui la vecchia classe al potere tradiva gli interessi della nazione e capitolava di fronte all’occupatore fascista, spianava il cammino alle larghe masse popolari per quel movimento di trasformazione della società che le condizioni storiche avevano già detertninato. Nella lotta conseguente contro l’occupatore, nell’intransigenza nei' confronti di tutti i capitolardì ed i tentennanti, il movimento di liberazione doveva essere anche movimento rivoluzionario. Tutto ciò appare oggi ancor più chiaro, perchè non vi è dubbio che Messaggi augurali del Maresciallo Tifo II Presidente della Repubblica Tito, ha iinyiato ai cittadini di Zagabria e di Lubiana in occasione del decimo anniversario della liberazione delle due città messaggi augurali nei quali è espresso l’auspicio di sempre migliori successi. Il Maresciallo Tito ha inoltre inviato domenica un telegramma di auguri al Presidente della Repubblica Cecoslovacca per la festa nazionale di quel Paese. il fascismo non è una manifestazio-'5 ne casuale, ma conseguenza logica delle contraddizioni che perturbano quella società in cui permane un ordinamento storicamente superato dallo sviluppo dei mezzi di produzione. Il fatto che il movimento di liberazione nel nostro Paese poggiava su tali basi, fu determinante anche per il contributo generale dato nella Lotta dei popoli per la libertà. Proporzionalmente, il nostro Paese ha dato più di ogni altro in Europa e fu l’unico che riuscì a liberare quasi esclusivamente con le proprie forze tutto il territorio nazionale. Un milione e settecentomila vite umane, sacrificate nel corso della guerra, un decimo dell’intera popolazione, rappresenta un tale sacrificio di cui era doveroso tenerne conto da parte di coloro che si arrogarono il diritto, in virtù della forza, di sistemare l’Europa dopo la fine della guerra. Ancora una volta si è dimostrato che il cammino dei piccoli popoli per conseguire i loro diritti, è cosparso di asperità e solo una lotta incessante può portarli al raggiungimento di tali diritti. Un’altro riflesso che viene spontaneo nel ricordare l’anniversario della conclusione vittoriosa della guerra, concerne le forze armate del nostro Paese, cioè l’Esercito popolare jugoslavo. Sorto durante la Guerra di Liberazione, il nostro esercito fu in grado nell’ultimo anno di guerra. di compiere azioni militari di grande portata, rompendo schieramenti nemici in tutti i settori del vasto fronte balcanico, fino alla liberazione di Trieste, mettendo in evidenza capacità di quadri e valore di cor'battenti che ci rendoiw giustamente orgogliosi. Questo stesso esercito monolitico, nelle complicate situazioni del dopoguerra, è stato il valido elemento che ha permesso il consolidamento nel nostro Paese delle conquiste della rivoluzione socialista, garanten-do l’indipendenza della Jugoslavia, che ha potuto così, apportare il suo prezioso contributo al consolidamento della pace nel mondo. I nostri popoli hanno dimostrato continuamente di rendersi conto dell’importanza che ha un. forte esercito per fa salva-guardia della propria indipendenza e mai hanno lesinato sacrifici e rinuncia purché il nostro esercito fosse sempre efficiente, forte e addestrato. Nella Giornata della Vittoria, rievocando il maggio 1945 quando l’umanità esplose di gioia per la pace ritornata, non possiamo non formulare l’augurio che la pace regni più a lungo possibile sulla terra e che l’amicizia, la comprensione e la collaborazione fra i popoli divenga sempre più profonda e proficua. Ricorreva giovedì scorso il decennale della costituzone del primo Governo Popolare della Slovenia. Dieci anni fa il Consiglio di liberazione nazionale della Slovenia, riunito ad Aidussina, prendeva la prima decisone di pace dopo quattro anni di cruenta lotta che aveva seninato nel Paese — tanta era la ferocia nazifascista — lutti e rovine infinite. Con la conquistata libertà si apriva un’era nuova per i popoli jugoslavi. Bisognava sanare le ferite del Paese, ricostruire, creare nuove e migliori condizioni di vita per il popolo. «Davanti a ,noi — ebbe a dichiarare il compagno Kardelj nel suo saluto alla seduta di Aidussina del Consiglio di Liberazione — si erge ora un nuovo, difficile compito: la ricostruzione e il rinnovamento del Paese. Le difficoltà sono molte, specialmente nel campo dell’economia. Le nostre masse sono prive del necessario, manca tutto . . .». A dieci anni di distanza la situazione è un’altra. I lavoratori del nostro Paege sono passati di conquista in conquista in ogni campo, assicurando a sè stessi uno standard di vita che subito dopo la guerra sem- II Maresciallo Zukov sulla lotta in Jugoslavia In occasione del decimo anniversario della sconfitta della Germania hitleriana, il Ministro sovietico della Difesa, Maresciallo Zuikov, ha scritto un articolo sulla «Pravda» nel quale dice, fra l’altro: «Speciale decisione nella lotta per la liberazione della propria terra hanno mostrato i popoli jiugoslavi sotto la guida del Maresciallo Tito, Ricordo il ■giorno nel quale l’Armata Rossa si incontrò fraternamente nei paesi di Helgrado con l’Armata di Liberazione (jugoslava e come insieme batterono il nemico. Ricordo con quanta simpatia ci attese la popolazione jugoslava e come gioiosi erano i nostri incontri oon l’Armata Iugoslava. Questa gioia era oscurata poi dalle divergenze sorte fra due Governi.» «Come soldato ohe si è battuto nella comune lotta — ha concluso il Maresciallo Zukov — dei nostri popoli contro il fascismo, voglio esprimere il desiderio ohe queste idiver-gemze vengano presto liquidate e che tra i due Paesi si stabiliscano di nuovo rapporti amichevoli». brava irraggiungibile anche ai più ottimisti. Oggi la Iugoslavia è un Paese moderno le cui forze economiche si sviluppano vieppiù tese a garantire al popolo un’esistenza ogni giorno migliore. Queste s'ono le constatazioni fatte ad Aidussina la scorsa settimana nel corso della celebrazione del decimo anniversario della istituzione del primo Governo Popolare della Slovenia. Il Consiglio Esecutivo dell’Assemblea Popolare della Repubblica Slovena ha tenuto una seduta solenne ad Aidussina, nel corso della quale ha parlato II compagno Boris Kraigher. Alla manifestazione all’aperto, cui partecipavano circa 30 mila persone, ha invece parlato il compagno Frane Leskošek, già membro del primo Governo Popolare della Slovenia. La celebrazione ha dato luogo e feste e manifestazioni popolari. * Ha lasciato ieri Belgrado il Presidente del Governo turco, Mende-res, dopo una . visita di quattro giorni nel nostro Paese. Considerata attraverso il prisma dello sviluppo dei rapporti reciproci dei tre Paesi balcanici, la visita del Premier Menderes e il suo soggiorno nel nostro Paese sono una altra affermazione del cammino che Jugoslavia, Turchia e Grecia hanno intrapreso al fine di rafforzare la pace e lo sviluppò della collabo-rvzione nel mondo. Le tappe percorse attestano che questo cammino è appunto quello che corrisponde agli interessi duraturi dei popoli dei tre Paesi. Esso portò L. mesi fa all’accordo di Ankara, NEI GIORNI SCORSI A SARAJEV O IL INTENSA ATTIVITÀ’ DIPLOMATICA Oltre la barricata tedesca si fronteggiano i due blocchi Queste due prime settimane di maggio saranno forse ricordate come le più attive — diplomatica-mente e politicamente — di tutte quelle trascorse nel decennio che ha seguito la seconda guerra mondiale. Attive e — tutto lo lascia sperare — anche positive. Sebbene l’attività politica e diplomatica si svolga nel segno della cristallizzazione dei due bloochi contrapposti. Da domenica a Parigi, per parte dell’occidente, da domani a Varsavia, da parte dell’oriente. Là il suggello alla nascita dell’Unione dell’Europa Occidentale, con la partecipazione della Germania di Bonn riarmata e — ancora solo teoricamente — indipendente; qua il suggello alla costituzione di un comando militare unico per la cosidetta Nato orientale con la partecipazione della Germania Est riarmata e, teoricamente, indipendente. Due blocchi che si assestano e due tronconi di Germania ad indicare che nella politica dei blocchi contrapposti nè l’indipendenza nè l’unità dei popoli possono essere una realtà vera ed operante. Considerate a s'è, staccate dall3 situazione in evoluzione, le due riunioni di Parigi e di Varsavia sembrerebbero cariche di elementi negativi in quanto pongono l’un contro l’altro, nelle enunciazioni e nella pratica attuazione, i due blocchi di Oriente e di Occidente. E sanzionano, nella prassi, la provvisorietà permanente — o la definitiva provvisorietà che dir si voglia — dell’esistenza nel cuore dell’Europa di un pericolo incombente, e non transitorio, rappresentato dalla divisione della Germania. La storia insegna che un popolo non rinuncia facilmente alla sua unita, ma che la ricerca con tutti i mezzi. La storia insegna anche che se ad un tale popolo si chiudono le vie per la pacifica unità si aprono, presto o tardi, quelle dell’unificazione violenta. Cioè del conflitto armato. Come si vede, la situazione non sembrerebbe incoraggiante ed i due convegni di Parigi e di Varsavia potrebbero apparire come, la messa a punto dei contrasti estremi fra i due blocchi. Invece, come abbiamo detto, sembra ci si trovi a vivere le due settimane più attive e positive di tutta la storia diplomatica del dopoguerra. Infatti alle riunioni, in se negative, si affiancano elementi positivi di dichiarazioni che non chiudono porte e di iniziative che mirano ad aprire la porta alle trattative più vaste e alla distensione. Il clima generale sembra perciò influenzato più dalla conferenza degli ambasciatori, conclusasi a Vienna per il Trattato di Stato austriaco, che dalle conferenze di Parigi e di Varsavia. v Da Mos'ca e dia Varsavia si riconferma la volontà di giungere ad una coesistenza pacifica — sia pure sul terreno dei blocchi — attraverso trattative per risolvere i problemi più urgenti e scottanti. Compreso quello tedesco per il quale non viene più considerata precludente la firma degli accordi di Parigi e il riarmo della Germania di Bonn. Da Washington e da Londra viene riconosciuta, e ribadita, la necessità di un incontro con Mosca per risolvere gli Stessi problemi. Ed anche nelle capitali occidentali la riunificaziome pacifica della Germania viene ritenuta ormai il problema del momento, sul quale è più che mai necessario trattare. Da Washington e da Mosca, le diplomazie si sono date tacitamente l’invito a Vienna dove, dalle due parti, si esprime la speranza di firmare in settimana quel trattato che ridoni all’Austria la sua sovranità e crei, > in un crocevia delicato dell’Europa, un punto di incontri — neutrale ed indipendente dai due blocchi — fra oriente ed occidente. Inoltre, malgrado le runioni di Parigi e di Varsavia e Washington si Scambiano frasi cortesi alle quali, da tempo, il mondo non era più abituato. Lo stesso Foster Dulles ammette la «straordinaria» buona volontà sovietica nella questione austriaca e il maresciallo Zukov contraccambia, elogiandolo il comportamento delle forze armate occidentali nella guerra contro il nazifascismo. Da Washington Si riconosce che Mosca ha aperto la porta a tutte le possibiltà di soluzioni concordate, e da Mosca si mette la sordina agli attacchi polemici contro gli Stati Uniti. Il tutto nel clima del prossimo appuntamento di Vienna e nella speranza di un più impegnativo incontro dei primi ministri o dei ministri degli e-steri delle quattro potenze che negli ultimi anni hanno maggiormente preoccupato il mondo con i loro contrasti. Ne dobbiamo dedurre che gli uomini di stato di queste quattro grandi potenze sono improvvisamente rinsaviti e si sono resi conto che una pacifica' coesistenza, se anche può rappresentare rinunce a mire egemoniche, è in fondo l’unica soluzione nella quale tutti — popoli e statisti — hanno qualche cosa da guadagnare. Dal pacifico sviluppo comune, alla collaborazione fino alla cons'ervazione e garanzia dell’esistenza di tutti che verrebbe messa in pericolo da un terzo tremendo conflitto mondiale. Vogliamo sperarlo e lo concediamo volentieri. Pur essendo convinti che la pace e la distensione non sono solo il frutto dei comuni timori delle grandi potenze ma sono, e saranno, opera della latta dei popoli che nella pace vedono possibilità di avvenire. «Deivo rilevare ohe la nostra collettività viene minata dalle tendenze ohe hanno per has,e i ristretti interessi di un loolkìtitiirvo di lavoro o dì una comune a danno degli interessi ideila nazione». Così scrive al Congresso dei sindacati svoltosi in questi giorni a Sarajevo il compagno Tito. Nella sua lettera egli continua: «Un simile indirizzo genera albi fenomeni negativi, quali 'la concorrenza sleale di un collettivo verso l’altro, sia sull mercato nazionale ohe estero, l’iingiusltdfìicato rialzo dei ipre-zzi ed altri. Tali fenomeni .sii verificano in special modo quando è in causa un’impresa che detiene posizioni monopoLlisiti-ohe e i loro autori immancabilmente cercano di mascherare ila loro azione dietro pretesi interessi aziendali e simili. Si comprende ehe a voi sono noti tali fenomeni e che gli stessi costituiranno un argomento importante dei lavori del vostro Congresso, nel quale prenderete decisioni atte ad eliminare e a stroncare fruito ciò ohe perturba il regolare funzionamento del nostro sistema economico e tutto ciò che può gettare una macchia sul mostro decentralizzato sistema democratico e sulla nostra gestione operaia». Da queste paiole del compagno Tito, come anche dalla relazione presentata al Congresso dal presidente dei sindacati, Giuro Salai], si può rilevare il’oirientamemto fondamentale nel futuro lavoro delTorga-niizzaziane sindacale. Lo sviluppo della gestione operaia nel periodo che va dall Secondo ai Terzo Congresso ha avuto per ooniseguenza un mutamento di natura sostanziale nel carattere dei 'pimdatcalj. In queste nuove condizioni la classe operaia pone dinanzi alla propria tradizionale organizzazione campiti di gran lunga più complessi di quelli che la stessa ha avuto fino ad ora, dandole ecnltemporameamemite un ruolo più importante nell’ambito della società. L’indirizzo foinidaimenitale dei sindacati, tendente a consolidare da gestione operaia e sociale, apre nuovi orizzonti e un vasto campo d’azione politica entro e al di fuori dei collettivi idi lavoro abbracciando nel contempo tutte quelle mete di miglioramento ideale ocndizicmii idi vita dei ‘ lavoratori ohe figuravano sui vessilli dei sindacati di classe. La storia ci dimostra che gli operai mai hanno potuto attuare i propri fini, e di conseguenza i fini del progresso sociale, come singoli, divisi in fabbriche o professioni, ma unicamente come classe compatta. Tale principio idi solidarietà nelle nostre condizioni assume un’,importanza ancor maggiore. iNel nastro sistema deoe'ntralizzato di vita sta- DEI SINDACATI tale ed economica si è visito che neissun collettivo, almeno non per un periodo più lungo, può beneficiare idei fruititi derivanti da ulna gostione condotta in disannonia con gli interessi della .collettività. Nella lotta per F affermazione di una solidarietà concepita in questo modo, il ruolo dei sindacati è insostituibile. Nella suaccennata lettera al Terzo congresso ili compagno Tito rileva: «iRiltengo che sarete consenzienti con il fatto ohe è impossibile lottare contro sanili fenomeni solo per via amministrativa. E’ necessario a itale riguardo un costante ed ,intenso lavoro educativo ed una costante vigilanza. Bisogna essere inesorabili nei confronti di tutti coloro che danneggiano non solo la oollet-tiviltà, ma anche gii stessi collettivi di lavoro e ehe spesso ricoprono funzioni di responsiabilità.» IL CONTRASTO TRA LA CHIESA CATTOLICA E PERON Al FERRI CORTI Che il Vaticano e i movimenti politici cattolici da esso dipendenti vadano perdendo terreno in tutta una serie di paesi non è cosa ohe possa molto sorprendere. Si tratta, in sostanza, di un fenomeno, diremo quasi, naturale, ohe accompagna il progresso economico e sociale nel mondo. Ciò che però desta meraviglia è la resistenza, violenta anche a volte, che le organizzazioni politiche cattoliche oppongono oggi — quando il potere temporale ò limitato a plachi chilometri quadrati a Roma — alle misure progressiste o, semplicemente, di laicizzazione della vita pubblica ohe alcuni governi, preoccupati degli interessi del proprio paese, vanno adattando. Non si è spenta ancora l’eco del fallimento della marcia su Bruxelles — organizzata dal clero, dal partito democristiano e da esponenti delle diiseiolte organizzazioni fasciste contro il governo belga colpevole di voler abolire le 'sovvenzioni alle scuole private cattoliche — ohe dal-F Argentina oì vengono notizie di un’altrettanto accanita latta dal clero per il mantenimento delle proprie posizioni nella vita pubblica di quel paese, posizioni che avevano cominciato a minare lo stesso regime .pe-roniano. La battaglia fra governo e clero cattolico in Argentina ha i suoi inizi nel settembre dello scorso anno, quando lo stesso Peron, in un pubblico comizio, accusava i circoli ecclesiastici di tentare idi introdursi nelle organizzazioni polìtiche allo scopo di trarre determinati vantaggi sia politici che economici ai danni Mancando di argomenti «Il titino ,La nastra latta’ ha approfittato pure della morte recente del compianto moms. Giovanni Sirotti, per tentare di .insultare la sua memoria con ogni sorta di calunniose invenzioni. Per poter giudicare del valore di simili attacchi, occorre premette (resta a sapersi se il «re»mancante è rimasto nella penna dell’articolista oppure sia scappato al proto! n. d. r.) che il libello in questione è scritto .in italiano (ma come ... se, a giudizio inappellabile di accademici della crusca del calibro del comm. Piero Almerigogna, il nostro linguaggio è ptato classificato «pseudo italiano•>? n. d. r.) da italiani fattisi servi del padrone slavo. Dopo di che codesti arnesi stallieri, scrivendo del Sacerdote (attento, proto: esse maiuscola! n. d. r.) scomparso, osano scrivere (magnifico questo saggio linguistico: «scrivendo . .. osano scrivere» che rivela, caso mai, dove stanno di casa gli «stall'eri» e dove gli asini patentati. n. d. r.) ohe «sono già ben noti la figura, .il comportamento e gli atteggiamenti del traditore rinnegato del ®uo sangue e dalla sua stirpe, ossia mons. Ivan Sirotić.» Che dovremo dire di quei rifiuti umani che compilano «La nostra lotta» e che arrivano a scrivere simili giudizi sul. defunto sacerdote istriano, se ’butta la loro attività, i loro atteggiamenti non sono altro che il prodotto di bastardi italiani che continuano a tradire e a rinnegare il loro sangue e la loro stinpe? Da una simile palude .morale non può levarsi ohe ila voce idei sangue, anche se ad emetterla sono degli esseri che pretendono di apparire non solo uomini, ma giudici addirittura delle presunte colpe altrui, quando ile loro li fanno apparire .dei venduti e idei rinnegati, e perciò spregevoli fino alla .nausea.» (Da «L’Arena di Pola» del 27 aprile u. s.) Quale migliore dimostrazione e prova che, quando mancano gli argomenti da contrapporre ai fatti e alla realtà documentata, l’unico antidoto, per chi opera in malafede, è il ricorso agli insulti e agli epiteti più triviali? E «L’Arena di Pola», per raggiungere in questo caso quello scopo, non ha. esitato, come ognuno vede, a saccheggiare il vocabolario delle male parole. E’ doveroso riconoscere però, che ben difficilmente poteva essere riscattata e nobilitata in altro modo la memoria del defunto comm. Ivan Sirotić, alla cui benemerenza e generosità «L’Arena di Pola» deve le sue origini e vita, come, a suo tempo, le dovettero «La voce libera» e «Il grido dell’Istria». Chiusa ora la partita col defunto mans. Sirotić, mancato principe arcivescovo di Gorizia, sul conto del quale abbiamo fornito preziosi elementi alla storia per il giudizio che ad essa sola compete, ci è gradito informare i lettori che prossimamente metteremo a fuoco la figura di un’altro «cubicolario pontificio», commendatore della Corona dItalia; di un altro monsignore \e pfr di più, come lui si autodefinisce, «cattolico-italiano puro, puro, puro». Per meglio lumeggiare la figura, il comportamento e gli atteggiamenti di quest’altro fra gli artefici principali della rovina di tante migliaia di istriani in trasmigrazione dai loro paesi di origine e. di triestini, costretti alla ricerca di pane e lavoro nella lontana Australia, riprodurremo su queste colonne la copia fotografica dell’ epistolario inedito di mons. Luciano Luciani, collega ed emulo del defunto Sirotić nell’azione malefica, ai danni delle genti di queste terre. Attraverso quell’epistolario risulterà ben chiaro o documentato, per mano del suo compilatore, chi sono e furono gli «arnesi stallieri» del fascismo e «i rifiuti umani spregevoli fino alla nausea» come ama insultare «L’Arena di Pola» chi rivela la verità documentata. MARTEDÌ’, 10 maggio 1955 1« «ta — m ABBONAMENTI: Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in e. c. p. NEL GIORNO ! Le visita dei premier Turco della vittoria 1 rinsalda ranticizia Balc Incontri di Menderes in Jugoslavia — Celebrato ad Aidussina il Decennale del primo Governo Popolare della Slovenia 7 GIORNI quindi — l’anno scorso —• al tra tato di Bled e di recente alla fi. ma dell’accordo sulla creazione del l’Assemblea consultiva balcanir- La visita d’amicizia resa dal Pre mier turco al nostro Paese ha portato a un maggiore approfondimento dei buoni rapporti tra la Jugoslavia e la Turchia. Il Presidente Menderes si è incontrato con il Maresciallo Tito e diversi alti e-sponenti del Governo jugoslavo. Hanno avuto luogo vari ricevimenti e infine l’illustre ospite ha visitato la ferriera di Sisak. Prendendo la parola durante il pranzo offerto dal Vicepresidente del Consiglio Esecutivo, Edvard Kardelj, l’ospite turco ha detto tra i’alitro: «Nel desiderio di vedere la realtà così com’è e di scindere il bene dal male, i nostri Paesi si sono incontrati in questo sentimento, e stabilendo vincoli di amicizia e di fiducia reciproca hanno creato un’alleanza^ tripartita molto salda. Vorrei rilevare che quest’alleanza poggia principalmente sul desiderio e sull’aspirazione che noi proviamo di prevedere in comune misure militari e politiche che possano assicurare la salvaguardia della nostra integrità nazionale, contribuendo così al consolidamento delia pace mondiale. . Del resto, lo sviluppo dei nostri rapporti e della nostra collaborazione in campo culturale ed economico è indubbiamente conforme al fine, previsto nel nostro patto, dei mantenimento della pace e di buoni rapporti nei Balcani». «In effetti — ha proseguito il Premier turco — la pace come la guerra dipendono dalla volontà di coloro che tengono il mondo in una pericolosa minaccia che non trova esempio nel passato. A-vendo essi creato questa minaccia, essi dovrebbero eliminarla. Altrimenti i popoli pacifisti non hanno altra alternativa che continuare a intraprendere le necessarie misure difensive». del processo di sviluppo dei paese cui già da 'tempo ha dato i via al governo. Cosa ha fatto in sostanza il governo Peron per attirarsi gli anatemi dell’episcopaito argentino e deirOsservaitore Ramano? Ha abolito le sovvenzioni alle scuole dirette dai ■ cattolici, ammontanti sinora a ben 87 milioni di pesos alPammo. Ha destituito numerosi insegnanti cattolici colpevoli di aver frodato di governo. Ha tolto dal calendario ’cinque feste ’religiose, ha proibito le processioni fuori dalle mora delle chiese, ha posto i figli exitira-matriimoniali nella stessa posizione giuridica di quelli nati nel matrimonio, ha ammesso il divoizio. Tutto questo ha provocato una violenta lettera pastorale delFepiscopa-to argentino, una serie di articoli dell’Osisenvaltare Romano, alcune visite senza risultato del cardinale primate, Santiago Copello a Peron, la divulgazione di 'manifestini clandestini, dimostrazioni con sede di inizio la cattedrale di Buenos Ayres e aperti -attacchi al governo, accusato, nientemeno, di filo-comundsimo. I circoli cattolici, a sostegno della loro campagna aniti-govema;tiva, hanno naturalmente rispolverato la famosa enciclica «Herum novairum» di .Papa Pio X nella quale si affermava ohe i conflitti di lavoro, la fissazione dei salari, gli scioperi, non sono questioni di natura soltanto economica e quindi non possono essere risolte senza la partecipazione dell’autorità ecclesiastica. II governo argentino ha in pax-ti-colar mod-o accusato la chiesa cattolica di aveT indirizzato la sua attività sovversiva verso i sindacati dai quali io stesso presidente Peron ha avuto tutto l’appoggio da quando si è iniziato il processo di liquidazione del regime fendale e da quando, grazie alla particolare congiuntura in cui il paese era venuto a trovarsi durante la seconda guerra mondiale, erano state introdotte varie misure che hanno rappresentato indubbiamente ' un notevole progresso. Quando peto alcune difficoltà di natura economica — derivanti sopratatto dalla lotta per l’indipendenza dal capitale statunitense ^ — cominciarono a perturbare 1 efficace applicazione delle misure adottate dal governo1, ecco il Vaticano entrare in azione, considerando la situazione favorevole per una isua offensiva. Ritenendo ohe l’appoggio dei sindacati a Peron non fosse più cosi sicuro come nel passato, il Vaticano dava inizio alla sua marcia contro il regime il quale ha nazionalizzato i beni stranieri, ha eliminato l’imfhi-emza del capitale straniero, ha affidato allo sitato la direzione dell’e-conomia, ha dato il via all’industrializzazione del paese ed ha migliorato i rapporti nelle campagne. Anche questa volta, dunque, il Vaticano, combattendo oonitro un regime che si adopera per garantire l’indipendenza nazionale ed economica del paese, ha dimostrato che dietro al suo operato non è la salvaguardia della religione, ma un determinato interesse politico ed economico. La Germania nel Patto Atlantico A dieci anni esatti dalla capitolazione delle forze nazìste, la Germania di Bonn, ora ridiventata stato sovrano, è stata accolta nelle file del Patto Atlantido. Anche se questi anni hanno rappresentato parecchio per Devoluzione della situazione politica mondiale, si tratta comunque di Postdam, secondo le quali 'le potenze vittoriose non avrebbero permesso il risorgere .di una Germania, non .solo tome stato fascista, ma anche come uno stato ad elevato potenziale militare. L’atto che apre le porte dell’alleanza occidentale all’ex nemico è stato compiuto ieri in forma solenne a Parigi alla presenza dei ministri degli esteri anglo-franco-statunitense e dello sjtesso Adenauer. I primi 'tre si sono trovati a Paravi non solo per concludere la complicata manovra attorno al riarmo tedesco, ma anche per discutere una serie di problemi di scottante attualità, primo quello dell’Indocina, dove i francesi stanno raccogliendo il rovescio dei frutti che s’attendevano dalla loro politica del «divide et impera». Il termine per indire le elezioni, previsto alla conferenza di Ginevr„, si avvicina .a grandi passi, menti 'la situazione sudvietnamita è molto lontana da una .anche tenue chiarificazione. A renderla più confusa contribuiscono anche i contrasti sullo stesso problema tra gli Stati Uniti -e la Francia. Gli ir-contri tra Foster Dulles, Edgare Faure e Piney, tendenti ad appianare i contrasti esistenti, non sembra abbiano dato i risultati sperati. I tre ministri, inoltre, nelle conversazioni che dovrebbero aver luogo oggi e domani, cercheranno di ’Stabilire una comune linea di condotta della loro politica nei confronti dell’URSS e particolarmente nei confronti dei futuri, progettati incontri con i dirigenti di Mosca. Il primo di questi dovrebbe avvenire, carne già annunciato, a conclusione avvenuta del-I’in|te.ns'a atitiv&tà diploma/tica parigina, .sèmpre che i quattro ambasciatori a Vienna, concludano da parte loro, i lavori preparatori per la firma, del Trattato di stato austriaco. Il Nilo disputato Le acque del più grande fiume africano, il Nilo sono divenute ad un tratto oggetto di disputa tra (l’Egitto e il Sudan. Non si tratta di una cosa da sottovalutare poiché come è noto il Nilo è l’elemento vitale dei due paesi africani. Comunque la distribuzione delle sue acque non costituisce l’e-llemento fondamentale dei pe.ggioati rapporti tra l’Egitto ed il Sudan, anzi essa è solo un effetto di ti rapporti che sono andati sempre più acutizzandosi dopo la defenestrazione del generale Naguib e il suo confinamento. Per chi non .abbia seguito attentamente lo sviluppo degli avvenimenti in questo settore, tale acutizzazione giunge come una sorpresa poiché dopo l’avvento al potere del partito unionista del Sudan non si era molto lontani dall’Unione statale di tutte le terre della Valle del Nilo. Fu difat.ti tale programma a portare il Partito Unionista del Sudan alla vittoria elettorale >e alla conseguente presa del potere. Poi, gradualmente nel partito stesso, che è praticamente una coalizione di diversi raggruppamenti politici, cominciarono a prevalere le forze autonomiste e dopo la recente riunione di un speciale comitato dei dieci, al quale era demandata la decisione in merito all’unione o meno con l’Egitto, anche il premier sudanese Al Azhari, il più fervente unionista, entrò nel campo degli autonomisti. Il fatto destò non poca sorpresa al Cairo e vivaci reazioni negli ambienti ufficiali, dove la presa di posizione sudanese viene attribuita alle manovre britanniche tendenti a isolare l’Egitto. Purtroppo tali questioni di natura politica ostacolano la soluzione di problemi di pretta marca tecnica, quali quello delle acque. La pretesa sudanese di avere lo stesso contingente d’acqua dell’Egitto, mentre i suoi reali bisogni ammontano a 2400 metri cubi di acqua per fedan, contro gli 8000 dell’Egitto, ostacola l’attuazione di uno dei più colossali progetti del Governo di Naisser per la costruzione di una diga a Sad el Adi, per il quale, fra l’altro ci vuole il benestare del Governo sudanese, che sinora non è stato concesso. L’attuazione del progetto renderebbe coltivabili circa un milione di fedans di aree ora desertiche dando dai 6 ai 8 bilioni di metri cubi di acque sfruttabili al Sudan e 5 bilioni annui di acqua all’Egitto, altre a rappresentare una nuova preziosa fonte di energia elettrica. Un nuovo incentivo per le costruzione di case PRESTITI A LUNGA A COSTRUTTORI L’incantevole baia di Val Ovina, luogo ideale per i campings, che purtroppo quest’anno non trovano ,i il favore nel turismo polese (Foto Orel IL FESTIVAL RADIOFONICO alle sue ultime Il piano sociale del Distretto di Capodistria stanzia 50 milioni di di-' nari per il finanziamento della costruzione di case d’abitazione che igli operai ed impiegati intendono edificare per conlto proprio. E’ questa la prima volta die dai fondi, sociali del distretto si accorda un aiuto in denaro a coloro ohe desiderano costituirsi luna casa. Neigli alitai distretti della Jugoslavia itale sistema è già sitato sperimftnitato: nel solo anno 1953 sono stati costruiti, con Taduito sociale, 9.317 edifici d’abitazione per un valore di 2.420 milioni di dinari. I costruttori hanno contribuito da paite loro con il 50% di mezzi finanziari, materiali o con la mano d’opera. Quale è l’interesse che la società ha di appoggiare con i propri mezzi la costruzione individuale di alloggi? Dappertutto siamo in lotta con la crisi dà alloggi che rappresenta un ostacolo allo sviluppo deH’economia e del progresso generale delie nostre città e dei maggiori centri. Tale crisi è conseguenza dell’urbanesimo nei centri dove si sviluppa l’industria e il’artdgianato. .Nel nostro distretto tale problema non è affatto minore che in altre località della Slovenia. E, sotto certi aspetti, è anche più scottante: Capoddistria, Isola e Pirano sono urbanisticamente molto arretrate. Il loro sviluppo si è arrestato a secoli addietro, facendole rimanere al punto in cui è venuto a cessare il loro fiorire economico a causa dello svilupparsi dela vicina Trieste. Perciò queste cittadine hanno come caratteristica le strette calli nelle quali ■raramente giunge un raggio di sole, e gl appartamenti primitivi, senza coimforbs che ogni nastro lavoratore esige. Tale situazione richiede aggi una quanto più rapida edificazione di moderni caseggiati, di quartieri ariosi e soleggiati forniti di tutto quanto una persona moderna può desiderare. Perciò la costruzione di case d’a-biitazione nel distretto ài Capodistria sarà quest’anno molo più estesa che negli anni passati. Si calcola che saranno in costruzione oltre 50 case a più piani per conto delle colletti-viltà di inquilini, dei Comuni e delle imprese ed enti per conto dei Le poissibiltà turistiche di Cittanova non sono un argomento nuovo. La cittadina sulle foci del Quieto è situata in una posizione tale da presentare effettivamente un’attrazione per tutti coloro che vogliano trascorrere in tranquillità il loro riposo annuale. La sua naturale bellezza risulta valorizzata dall’esistenza della magnifica pineta sull’estremità occidentale della penisola, e da una serie di spiagge ed angoli incantevoli che potrebbero diventare mèta di escursioni e passeggiate. Agli effetti turistici, non bisogna dimenticare poi gli ottimi vini di cui abbondano i dintorni di Cittanova ed infine la cucina marinara della cittadina. La costa poi, offre una serie di pos-sibiltà, s'ia per la sua conformazione che per la ricchezza della fauna subacquea, agli appassionati della caccia sottomarina e delia pesca sportiva. Purtroppo tutte queste risorse sono rimaste, sia per la toro esteriorità che per Forganizzazione, ad uno stadio primitivo, nè diversa-mente poteva essere, dato che Cittanova in pratica non veniva presa neppure in considerazione come centro che potesse svilupparsi anche dal lato turistico. Del turismo si è incominciato a parlale solo parallelamente alla discussione sulle comuni, o, meglio, quandi- incominciò ad affermarsi la tesi che propc neva 'a formazione della comune di Cittanova, terza s'ul territorio del distretto di Buie. E’ questo, fra l’altro, un esempio che parla in senso positivo della formazione delle future comuni. •La discussione sulle possibilità di sviluppare il turismo non rimase ad una fase puramente platonica, ma si pas'sò anche a misure d’ordine pratico. Oltre alla progettata formazione di un’azienda alberghiera, già da noi annunciata, si stipularono alcuni contratti con organizzazioni turistiche austriache, tendenti a sfruttare le attuali modeste capacità alberghiere e un campeggio che sorgerebbe in una delle due pinete. Si tratterebbe in sostanza di un’ottantina di turisti che soggiornerebbero a Cittanova durante l’estate. E’ un numero piuttosto modesto, corrispondente però alle attuati possibilità, ma non dobbiamo dimenticare che si tratta in ogni caso del primo passo del turismo cit -tanovese. Da esso in gran parte dipende . come il turismo si svilupperà negli anni futuri. Ed è una questione questa che non deve essere sottovalutata, s'opratutlo dalla popolazione che con poca o nessuna spesa potrebbe far apparire la sua cittadina più «turistica» di quanto lo sia oggi. Si tratta in primo luogo della Combattenti premiati In occasione del Decennale della Liberazione, l’Assemblea Ufficiali di Riserva e l’Unione Combattenti hanno distribuito premi per 72 mila dinari a 16 ex-combattenti del Comune di Capodistria, che s'ono stati i maggiori iniziatori e sostenitori della Lotta di Liberazione in questa zona. Si tratta di un tangibile segno di riconoscimento e di ricordo per l’opera compiuta da questi uomini. propri ..dipendenti. L’inizio dei lavori dovrebbe avvenire entro quesito mese. E accanto alla oostruzione di edifici dubitazione maggiori, quest’anno sarà facilitata la costruzione individuane con l’aiuto finanziario del distretto, ossia del fondo generale per la cositruzdione di case d’abitazione. Abbiamo già detto ohe i mezzi destinati a tale scopo ammontano a 50 mil'ani di dinari. Una speciale commissione ha già elaborato il progetto in base al quale gli operai ed impiegati residenti ed oconpati nel distretto ohe desiderano oosibriuiirsi una casetta riceverebbero dei crediti. Per la costruzione di tali case verranno stabilite s,pedali parcelle di terreno dai 400 ai 500 metri quadrati ohe l’inlteres-sato riceverà in uso permanente. Il comune pxoiwederà a costruirvi la strada, a portarvi l’acqua, d’energia elettrica e le altre condutture comunali. Nel determinare d’importo necessario per facilitare ai lavoratori la costruzione di casette, o appartamenti propri, è sitato tenuto conto del fatto che l’iammontiare dei mezzi mesisi a disposizione deve essere tale da invogliare i costruttori a impiegare d propri risparmi e gli altri mezzi che eventualmente possiedono, come materiali eoe, nonché il loro tempo libero, alla costruzione della .propria casa. In poche parole, per dare ai llavoratoid diligenti e risparmiatori la possibilità di avere urna casa propria. Facciamo un piccolo oaicolo: Oggi un m2 di spazio abitabile, costruito da un’impresa, costa 30 mila dinari. Una casa d’abitazione con 802 di superfice (due stanze, gabinetto ed accessori) verrebbe pertanto a costare 2.400.000 dinari. Come ognun vede, ben pochi lavoratori potrebbero sobbarcarsi il debito di simile somma. Viceversa ogni interessato ha possibilità di fronteggiare in patte tale importo contribuendo da solo alla costruzione, procurando il materiale, impiegandoti propri risparmi per la costruzione del proprio alloggio. In base al piamo elaborato dalla commissione, gli interessati riceverebbero dai fondi alloggi 10 mila dinari di prestito per ogni metro pulizia cittadina che, allo stadio presente, lascia alquanto a desiderare. Sarebbe sufficiente che ciascuno curasse e mantenesse la pulizia nei dintorni della propria casa perchè Cittanova assuma un aspetto diverso. Il malvezzo di depositare le immondizie sulle spiagge o sulle scogliere dovrebbe del tutto scomparire e il Comune dovrebbe provvedere ad istituire un adeguato servizio di raccolta o curarlo meglio, se già esiste. Di cure abbisognano i parchi esistenti ed altri- piccoli giardini potrebbero sorgere in più parti della cittadina con spese minime. Quel rustico «belvedere» in riva al mare, alla fine della via adiacente al Comune, e che ora serve ai giochi e ai bisogni dei più piccini, non starebbe, ad esempio, male se fosse pulito e attorniato da piante rampicanti. La spiaggia del campo sportivo s'i presenterebbe del tutto diversamente se dalla stessa scomparissero tutte quelle alghe e il resto che il mare si incarica di accumulare. Le capacità di ospitalità dei turisti sarebbero di gran lunga maggiori se una parte della popolazione volesse affittare durante l’estate camere o letti, come del resto avviene in tutte le località nuovo impulso E’ stata inaugurata nei giorni scorsi una nuova, importante fonte di lavoro: il Frigorifero «Fractals» di Decani. La costruzione, veramente imponente nelle sue linee eleganti e razionali, sorge lungo la statale, nei pressi di Decani. Squadre di muratori, di elettricisti e di meccanici vi si sono alternate per 18 mesi, e infine un nuovo edificio pulsante di macchine si è inserito nel giro dell’attività economica del distretto di Capodistria. L’importanza, anzi la necessità del «Frigorifero» è direttamente legata alila notevole produzione ortifrutticola del Capodistriarto. Qualità pregiate di frutta e ortaggi primaticci sono molto richiesti anche all’estero. Ne consegue che intorno ai prodotti ortifrutticoli c’è tutta una lavorazione che non può fare a meno di un frigorifero. Finora le nostre aziende espor-tratici dovevano servirsi per il loro invii all’estero di vagoni-frigoriferi di imprese straniere. La difficoltà maggiore tava nel procurare il ghiaccio, che solo Jesenice poteva fornire nelle quantità richieste, per i carri-frigorifero. E-sisteva inoltre il problema di come conservare bene i prodotti durante il tempo del loro imballaggio, scelta e spedizione. Il nuovo obbiettivo è nato per ovviare a tutte queste difficoltà e per dare un maggiore impulso alle esportazioni ortifrutticole del Ca-podistriano. Quello di frigorifero potrà sembrare un termine improprio, ricordando l’omonimo apparecchio domestico. Tuttavia «frigorifero» sono dette in genere le camere o un sistema di camere in cui si produce il freddo. Quello di Decani con- SCADENZA PRIVATI quadrato della oasa die vogliono costruire. Concretamente per la casetta da noi esemplificata 800 -mila dinari. Quesito prestito dovrebbe essere pagato entro 40 anni aU’inlteiresse dell’uno per cento'. Oltre a ciò riceverebbero in regalo 5 mila dinari di dotazione per ogni metro quadrato, quale aiuto delia società, più la parcella di terreno. Come si rileva l’aiuito proposto dai membri della commissione è molto grande. La commissione ha tenuto conto che nel distratto di Ca-poiddistria la costruzione è più cara ohe negli altri distretti poiché biso-■gna comperare ogni tavola, pagare più i muratori e gli artigiani, i trasporti ecc. Sempre in base al progetto della commissione, in primo luogo sarà tenuto conto di odoro che daranno maggiori garanzie di costruire seriamente. Essi dovrebbero disporre di almeno una parte dei mezzi necessari, almeno 100 dinari per metro quadrato, cioè 80 mila dinari per la casetta da noi esemplificata. Dovrebbero poi impegnarsi di portare a ■termine d lavori entro un dato periodo di tempo. Il progetto e la lavorazione della casa dovrebbe corrispondere a tutte le esigenze igieniche e tecniche. A tale scopo verrebbero messi a .disposizione degli interessati vari progetti e dati consigli tecnici. La commissione ha infine preso in esame la possibilità di costruzioni in comune dando a queste una certa priorità. Le forme di costruzione collettiva sono varie. Quella più semplice è la partecipazione di più interessati ohe desiderano avere un proprio appartamento e si associano per Facquisto di materiale, il controllo della costruzione, per la gestione finanziaria ecc. Ma più pratica ancora sarà la costruzione per conto delle cosiddette cooperative dubitazione nelle quali l’edificio costruito è proprietà cooperativa. Tali forme di costruzione comune hanno maggior esito poiché i lavori si svolgono più rapidamente inoltre gli acquisti e i trasporti dei materiali in maggior quantitativo costano meno e anche la costruzione stessa, mettiamo idi una casa a 4 piani, è più economica di quella di 4 casette a un quartiere. turistiche. E’ una cosa che, oltre ad avvantaggiare il turismo cittadino, avvantaggerebbe direttamente anche la popolazione. Una piccola fonte dii utili potrebbe essere rappresentata, specie per i pescatori, dai noleggio di barche nel periodo di «chiare». Naturalmente dovrebbe essere curato un pò di più l’aspetto esteriore di queste barche. Fra le cose da farsi immediatamente, resta infine la riparazione del molo per permettere l’indisturbato traffico dei passeggeri coi vaporetti di linea. A tutto ciò si potrebbe provvedere già quest’anno. Bisogna pensare però anche al futuro. E fra le opere che bisognerebbe includere in un programma a scadenza più lunga va annoverato il rimboschimento (possibilmente a pineta) di tutta la fascia costiera che oltre ad avere un valore turistico, servirebbe a proteggere dalla salsedine le coltivazioni agricole. Nella città stessa qualche casa potrebbe essere adattata a pensione, poiché la costruzione di un albergo a elevate capacità non può essere per ora presa in considerazione nemmeno in un programma prospettivo. E infine resta il ponte sul Quieto Che, a nostro avviso, avrebbe dovuto essere già rinnovato. all' agricoltura siste appunto in 18 camere divise in tre piani e nella sala motori vera e propria che produce anche ghiaccio. Nonostante possa apparire complicato, il funzionamento del frigorifero è abbastanza semplice. Si tratta di un impianto e «gas liquefatto», in questo caso l’ammo-niaoa. Il gas s'i comprime fino a liquefarlo, e poi con una brusca diminuizione di pressione lo si fa evaporare. Tale evaporazione assorbisce il calore, cioè produce il freddo. Gli impianti sono costituiti da 3 compressori di 100 mila calorie o-rarie e da altri 3 di 50 mila. I compressori mandano il gias nei condensatori, dove esso si trasforma in liquido e viene raccolto nei vaporizzatori. In quest’ultimi ha luogo l’evaporazione: il liquido, diventato di nuovo aeriforme, assorbe il calore dell’ambiente che si vuol raffreddare. Poi li compressori richiamano indietro il gas e il ciclo ricomincia finché nelle camera la temperatura non sia quella voluta, nel qual oaso dei termostati scattano automaticamente interrompendo il processo di raffreddamento. Il «Frigorifero» di Decani è in grado di «ghiacciare» nel giro di 24 ore 18 vagoni di merci. Si possono inoltre ottenere 15 tonnellate di ghiaccio al giorno. La capacità complessiva delle camere, separate l’uita dall’altra da grassi muri nell’interno dei quali si cela speciale materiale isolante, è di circa 1200 tonnellate. Lf. somma investita nel «Frigorifero» — i cui impianti sono della SAMIFI di Milano — si aggira intorno a 360 milioni di dinari e potrà essere probabilmente ammortizzata in 5—6 anni. Ci troviamo ormai alla sesta e-dizione del Festival Radiofonico dei Circoli Italiani di Cultura del-l’Istria e di Fiume che vede in lizza i numerosi complessi culturali delle cittadine istriane e che tanta calorosa accoglienza ha riscontrato tra il pubblico e tra gli ascoltatori. Lo testimoniano infatti, tra l’altro, le tante lettere che giungono da ogni parte a Radio Capodistria con i voti per i singoli Circoli ed ' i singoli numeri degli spettacoli. Dopo Dignano, Pola e Parenzo, i microfoni di Radio Capodistria si sono portati in queste ultime settimane a Rovigno, Fiume e Isola. Rovigno si è presentata al Festival nell’atmosfera del suo tradizionale e spiccato folclore. Appla-uditissime sono state infatti, le tre scenette folcloristiche, presentate dalla Società Artistioo-culturale «Marco Gurbin». E' stata una rievocazione simpatica e briosa della vecchia Rovigno, di canti ed allegria nella stagione del raccolto, presentati nella scenetta «Li gan-gade del lacudaran», oppure di vecchi ricordi e figure del tempo in cui esisteva la «fabbrica da si-ur Rismundin». Particolarmente applaudita è stata la scenetta «Il forno da sa Grazia», nella quale, sotto lo sfondo delle belle bitina-de, si sono intrecciate le vicende simpatiche ed argute di un’epoca ancor viva nel ricordo dei più anziani. Una scenetta folcloristica di vita quotidiana, nella quale abbiamo potuto incontrare le figure più caratteristiche delia vecchia Rovigno, prima tre le quali Grazia Furniera, ancor oggi vivente. Sebbene ottantenne, Grazia Furniera ha presenziato allo s'petacolo e si è pure presentata ai anicro-foni, apportando una simpatica nota di colore e di vivacità allo spettacolo. Cultore della ricca tradizione canora di Rovigno . è il coro della «Marco Garbin» che si è presentato al Festival Radiofonico con due pezzi impegnativi e bene e-seguiti di Bellini e di Rossini e con un adattamento deT maestro Grzinčič. La musica leggera ha a-vuto una larga partecipazione di giovani e valenti cantanti, che si sono presentati al pubblico con i motivi più in voga e persino con una canzone originale, «Ricordo Malinconico», composta dallo studente rovignese Mario Boliuni. Un tono di buonumore di spinata marca rovignese è stato infine dato allo spettacolo dalle scenette comiche «Pepi Scenza» e «Strofette in prosa». Il C.I.C. di Fiume si è presentato al Festival in occasione del I. Maggio e del Decennale della Liberazione e pertanto lo spettacolo è stato svolto in una riuscitissima atmosfera di Festa del Lavoro e di rievocazione dei giorni della Lotta di Liberazione, I lavoratori dei cantieri «3 Maggio», della «Torpedo», della «Raffineria Nafta» e di molte altre imprese di Fiume, come pure i giovani delle scuole, hanno saputo dare all’intero spettacolo un’impronta artistica e popolare, che è stata nel contempo la dimostrazione dell’elevamento dei nostri lavoratori anche nel campo culturale. La parte corale dello spettacolo è stata sostenuta dal coro della scuola ottennale «Gennari» che ha aperto il Festival con «Avanti Brigate», e dal '.Coro dfella Società Arìfistiico-cul-, turale «Fratellanza», che si è esibito con pezzi anche impegnativi, quale il «Brindisi» dall’Ernani di Verdi. Particalarrnenite riuscita è stata anche la parte recitativa, con la quale gli alunni delle scuole hanno rievocato le giornate della Lotta di Liberazione. Uno squarcio bellissimo ci è stato dato da «Albo d’onore», che è stato una rievocazione simbolica dall’olocausto dei Tredici Martiri di Fiume. La seconda parte dello spettacolo è stata imperniata su brani di musica leggera, sostenuti dall’orchestrina del Circolo e da valenti cantanti, operai delle varie fabbriche. Applauditissimi sono stati tra l’altro il chitarrista Italo Calci, tornitore dei cantieri, e la canzone del maestro fiumano Serafino Lenaz «Laggiù dove canta l’usignolo». La chiusura allo spettacolo è stata data dalla mandolini-stiea della «Fratellanza», i cui 35 elementi hanno Suonato «Torna a Surrienjto», cantata dall’operaio Marino Sfiligoi, «Momento Musica- le» di Schubert ed un poutpouri di Canzoni Popolari. I dilettanti del circolo di cultura operaio di Isola si sono presentati allo spettacolo del festival radiofonico con un programma brioso e leggero che ha entusiasmato quanti hanno avuto la fortuna di trovare un posto nella gremitissima sala del ritrovo Arrigoni. Giovani e vecchi, nella rinnovata sede del circolo in palazzo Besen-ghi, hanno lavorato con lena per diverse settimana. Ed i fratti non sono mancati. Il sincero applauso del pubblico è più che un premio per i dirigenti ed i soci attivi del circolo. Isola si è dimostrata degna delle sue tradizioni e il successo conseguito inciterà senz’altro a fare ancora e- meglio. E’ difficile, nella rivista presentata dagli isolani, identificare alcuni numeri migliori, salienti nel quadro dell’intero programma. Tutte le due ore. di spettacolo si sono svolte ad un dipresso sullo stesso livello: tutti i numeri ugualmente bene curati e eseguiti ad arte. Qualcuno darà la preferenza alla parte recitativa dove sono emersi Lucia Scher con il suo prologo introduttivo che ha fatto esplodere Che la nostra organizzazione del traffico e turistica non sia ancora perfetta lo sapevamo. Ma consideravamo queste imperfeziiooi come un problema di dettaglio, derivante dalla maggiore o minore coscienziosità dei singoli dipendenti, convinti però ohe 1’.organizzazione, nel suo insieme, fosse all’altezza dei compiti di maggior rilievo. Le festività del Primo Maggio purtroppo ci hanno disilluso a quel proposito. Sta bene che si trattava di una situazione eccezionale, oon un eccezionale traffico di persone da e per Capodistria, ma queste cose erano previste in anticipo per cui tempesitivaimenite dovevano essere prese le misure atte a fronteggiare la situazione d’emergenza. Invece sia le persone ohe sono rimaste nelle cittadine della costa come quelle che si sono recate ailbrave, hanno subito alternative di amarezza nella letizia con la quale si doveva celebrare la festa dei lavoratori. In primo luogo causa il traffico. La «SAP» e la «Slavnik» hanno disposto un servizio eccezionale per Lubiana con circa 20 autobus e di un tanto va dato loro il dovuto riconoscimento. D'altra parte però il servizio alla biglietteria è rimasto quello idi ogni (giorno, con un caos indescrivibile dinanzi all’unico sportello e con ore di coda per i passeggeri. E se il servizio per Lubiana ha in qualche modo funzionato, quello locale era terra terra. Imitile descrivere ■ le scene verificatesi il 30 aprile alla stazione autocorriere, scene, che con un po’ idi buona volontà da parte delle direzioni e dei dipendenti le imprese automobilistiche e degli organi preposti si potevano evitare. Altrettanto si può dire per il disservizio nelle gite organizzate da Capodistria per San Servolo. Ma la maggiore sorpresa dovevano riservarcela le aziende del turismo e della piccala ospitalità. Per rendere forse la Festa dei lavorato- battute spesso la sala, Sergio Gobbo, e gli altri della filodrammatica che si sono presentati con alcuni riuscitissimi sckietch. Altri daranno il dieci ai due cantanti, Anita Zaro e Dino Chicco oppure all’imitatore della trombetta ed alla magnifica orchestrina di Antonio Benvenuti. Gli amanti della musica seria voteranno forse con i numeri alti per le prodezze al pianoforte presentate dal piccolo Gruber. E l’orchestra della gioventù? Nei pezzi a solo e in quelli di accompagnamento ai due cantanti si è disimpegnata con maestria. Bravi i ragazzi dalle ottennali. Particolare menzione merita il coro di Isola, numericamente ancora debole, ma ricco di buone voci che, con la costante cura del maestro Sček potrà in un periodo relativamente breve far parlare di se. Ancora poche domeniche e questo riuscitissimo concorso dei circoli di cultura italiani in onore del decennale della liberazione si concluderà e dallo spoglio delle schedine e delle cartoline in cui gli ascoltatori hanno espresso il loro giudizio, saranno noti anche i vincitori dell’ambito premio. ri più lieta agli stessi, questi pescecani dell’affarismo, salivo qualche eccezione, non hanno trovato nulla ■di meglio che elevare i prezzi: quello del vino di 20 oppino 40 din. al litro. A giudicare dai rialzi, le direzioni di queste aziende sapevano che ci sarebbe stato un afflusso eccezionale di persone, 'ina, di contro, non si sono punito curati di rifornire in modo adeguato i propri magazzini . Così, ad esempio, la «Vesna» di Portorose già la sera ded 2 maggio si è trovata sfornita di bevande e di birra, .mettendo a disposizione dei dienti il sodo vino. Analogamente è successo in parecchi altri ritrovi e osterie del distretto. Per non sfigurare di ,fronte agli ositi, i panifici capodistriani hanno fatto rimanere parecchie famiglie oon la bocca asciutta, poiché il pane si trovava salo nelle primissime ore del mattino dei tre giorni di festa, di modo che al «Tririlav» abbiamo visto rientrare fra le pareti domestiche una famiglia molto prima del provisto «perchè il giorno seguente la mamma doveva alzatisi di buon mattino per via del pane». Ci è gradito concludere attribuendo invece il dovuto riconoscimento alle aziende commerciali che tutte, indistintamente, hanno nei giorni che hanno preceduto il Primo Maggio praticato un ribasso del 10 per cento su tutti gli arltioolli industriali, tessuti e manufatti in vendita. Che la misura abbia incontrato il pieno favore della popolazione, lo si è visto nella grande ressa che i negozi hanno registrato in tali giorni. TEMPESTIVITÀ’ Secondo informazioni ricevute da fonte attendibile, risulta ohe i lavori di pulizia e di sistemazione del Bagno Pubblico estivo di Capodistria svizieranno il 1 luglio 1955. Saremo lieti se l’azienda, che gestisce il bagno in parola, vorrà smentirci con altri dati di fatto. Dati'anagrafe CAPODISTRIA NASCITE: Rant Mirjan di Stanislav e Marušič Dolores; Jedvaj Milan di Jed7 vaj Sužana; Babič Ezio di Rolando e Pobega Lidia; Kocjančič Franco di Rodolfo e Furlanič Guerrina; Podgornik Neva di Joško e Kolin Teodora; Jerman Loris di Remigio e Ioškan Ondina; Piciga Zdenko di Viktor e Kočjančič Cristina; Pribac Ekto di Mario e Viller Angela; Jagrovič Jadranka di Miloš e Stefani Antonia; Jerman Želko di Santo e Bržan Olga; Franza Peter di Giuseppe e Kočjančič Francesca; MATRIMONI: Vouk Lucjan di anni 27, commesso, con Vatovec Rosina, di anni 22, operaia; šahec Jožef di anni 29, impiegato, con Hrvatin Fedora, di anni 35, casalinga; Scher Renato di anni 42, operaio, con Riccobon Orsola, di anni 36, operaia; Matič Slobodan di anni 30, impiegato, con Valarič Soffia, di anni 35. impiegata; Grinalda Luciano di anni 26, operaio, con Boskln Jolanda, di anni 22, Infermiera; Benčič Raffaele di anni 26. operaio, con Andxioli Evelina, di anni 22, casalinga; Morel Luigi di anni 33, impiegato, con Žerjal Laura, di anni 26, impiegata; DECESSI: Matjac Karel di anni 49; Valentie Roko di anni 68. ISOLA NASCITE: Tofant Stane di Stane e Curin Cristina; MATRIMONI: Nekuž Marijan di anni 22, automeccanico, con Pogačar Alojza di anni 22, maestra; DECESSI: Moratto Luigi di anni 73; Nedok Anton di anni 45. PIRANO DECESSI: Biloslav Ivana di anni 75; Keršikola Antonia di anni 70; Dapretto Giorgina di anni 43; Krajcar Franjo di anni 71; Ruzzier Adriano di anni 63. BUIE NASCITE; Korva Jadranka di Ernesto e Brečevič Maria; Kauzlarié Liliana di Milan e Pavatić Emma; Orzan Sergio di Giuseppina; Pavatić Fiorella dà Cesare e Jugovac Eugenia; Zulić Jure di Antonio • Dobrilović Maria; MATRIMONI: Bartoli Stefano di anni \22, agricoltore, con Radesić Anilia di anni 24, casalinga; Ciguj Silvano di anni 22, agricoltore, con Dambrosi Rina di anni 20, casalinga; Clabot Antonio di anni 25, agricoltore, con Deklič Emilia di anni 22, casalinga. DECESSI: Jurjevič Mate di anni 64. Nello scorso mese, a Umago, certo Tesević Milan, si vedeva derubato del portafoglio contenente 8.000 dinari. Individuato il colpevole, o meglio, la colpevole, si è dato corso al processo per furto. Sul banco degli accusati è apparsa così Bertok Eda la quale ha dichiarato, in sua difesa, di aver trovato il portafoglio e di essersene appropriata perchè in tristi condizioni finanziarie. Tenuto conto delle circostanze e del fatto che la Bertok ha una bambina in tenera età, il Tribunale di Buie le ha iaffitto tre mesi di arresto con la condizionale per anni due. m Sempre presso il Tridunale di Buie, si è svolto un processo contro certo Sverko Mario il quale, nel dicembre del 1954, si era fatto pagare dall’Ufficio lavoro la somma di 5.200 dinari asserendo di essere disoccupato. In seguito però si seppe che lo Sverko lavorava in qualità di operaio presso il C.P.C. di Umago e che nel periodo da lui chia- mato «disoccupazione» era semplicemente sotto cassa. Interrogato àn p^oposìitb, l’imputato ha dichiarato che gli era stato detto o-ralmente di esser© licenziato e che lui si riteneva senza lavoro. Pure lui ha riportato la condanna a tre mesi di arresto con la condizionale per due anni. RADIO CAPODISTRIA PROGRAMMA DAL 10 al 16. 5 1955 MARTEDÌ 10. 5.: 12.50 Musica per voi; — 17,30 corso di lingua inglese (Vili lezione) 17,45 Caleidoscopio musicale — 18,15 Pagine scelte: «Le terre del Sacramento» di Francesco Jovine. MERCOLEDÌ 11. 5.: 17,10 Le più belle canzoni richieste; — 18,00 Nostro paese. GIOVEDÌ 12. 5.: 11.00 Angolo dei ragazzi; — 17,30 festival radiofonico dei CIC — Isola (ripetizione); — 22,15 Taccuino. VENERDÌ 13. 5.: 12.50 Musica per voi; — 17,30 Corso di lingua inglese (ripetizione Vili, lezione); — 18,00 Dal mondo del lavoro. SABATO 14,5.: 12.00 Corrispondenza; — 12,50 musica per voi; — 17,30 I grandi dell’opera: Rossini. DOMENICA 15. 5.: 10,30 La donna e la casa; — 11,00 Festival radiofonico dei CIC — Buie; — 17,15 Nostro scenario: «La leggenda di Ohrida» di Giovanni Ruggeri — secondo premiato pari merito al concorso letterato indetto da Radio Capodistria. LUNEDI 16. 5.: 18.00 Calendarietto. A tutto il popolo lavoratore della Jugoslavia la Ul Fabbrica di oli tecnici di Lubiana \ ■111 Tovarniška ul. 41, porge i suoi IV m auguri in occasione del Decen- Ä naie della Liberazione ALLA PROVA DI FUOCO IL TURISMO aCITTANOVA I FRIGORIFERI DI DECANI Br. Ma. IN MARGINE ALLE FESTIVITÀ DEL I. MAGGIO [ l MARTEDÌ', 10 maggio 1955 ................. C5NTENARIO DELLA NASCITA DI ANTONIO SMAREGLIA MORI’ CIECO E IN MISERIA il contrastato artista polese pochi sono coloro della „uova generazione che sanno cjji era Antonio Smareglia. I [i suo nome intatti per molti è nuovo, non ricorda ni-cnte, ma per il nostri padri ^ Smeraglia significava molte cose. Lo Smareglia nacque a pela il 5 maggio 1854 da francese« e da Giulia Sti-;lié di Laurama. Sebbene suo padre fosse italiano e s'ua madre croata, lo Smareglia mai si pronunciò per l'una l'altra nazionalità, ma preieri considerarsi sempre e Soltanto della penisola istriana* j Dopo gli studi ginnasiali compiuti a Gorizia, per es-„resso volere dei genitori Smareglia s'i iscrisse al Politecnico di Vienna per intra- I prendere gli studi di ingegneria. La capitale austriaca e principalmente il Tea-/ I tro Imperiale, dove A. Sma-! teglia Per ia prima volta aveva ascoltato la quinta sintonia di Beethoven, il Don Giovanni di Mozart e Ma- estri Cantori di Wagner, influirono molto sul suo carattere giovanile costringendolo ad abbandonare presto i banchi del Politecnico per la musica. Trovato un vecchio pianoforte polveroso l’adattò all’uopo e vi passò gran parte della sua giovinezza, finché passato al Conserva-torio di Milano sotto la valente guida del maestro Franco Faccio studiò composizione. I primi suoi passi in arte portano il nome di «Lenora», del 1875. E’questo un poema sinfonico ispirato alla fantastica ballata del Bürger, in cui l’autore non sa opporsi alle nuove correnti romantiche che sorgono all’orizzonte. Questo primo esperimento ebbe largo successo tanto che il «Corriera della sera», che alla vigilia della prèmiere 10 aveva schernito, dopo la rappresentazione non aveva parole per scusarsi e lodare 11 giovane maestro. Il debutto era buono e non restava che continuare. Smareglia due anni dopo presentava al pubblico milanese l’opera «La Preziosa» che segna il vero inizio dell»» sua carriera d’artista. Il lavoro fu ben accolto anche dalla critica, non però dell’editore Giulio Ricordi, il quale assieme ai suoi stretti collaboratori iniziò una campagna contro l’opera smaregliana. A. Smareglia, confidando nella sua valentia e tempra d’artista, sopportò i vari insulti che gli venivano lanciati dal Ricordi sulla stampa e nei circoli musicali, e si presentò nel febbraio del 1882 alla Scala can l’opera: «Bianca da Cervia» che, diretta dal maestro Franco Faccio, riscosse un successo superiore al precedente. Quindici chiamate alla ribalta, due bis e un grande numero di repliche durante la stagione, sono il consuntivo dell'esito dell’opera. L’opposizione però trovava vasta eco tra i letterati anche perchè si tacciava lo Smareglia di slavofilia e di austriaoan- DIECI ANNI DI CINEMA Dai primi documentari del tempo della Lotta all’ „omnibus" delle „Tre storie" uos.i’u corrispondente/ LUDcrciNn, maggio. jrer noi cut' rimo ama nuerazic»-ne non ammaino conosciuto [industria cinematografica nazionale, i ìesteggiamenti nel decennale ueiia cinema-lo^raiia jugoslava Hanno žihov Voranc, varie regioni slovene tutte diverse una dall’altra per usi, costumi e sistemi di vita. XI primo racconto è «L’addio di Andrej Vitužnik» e ci parla della vita dei la-a- voratori addetti al trasporto del legname sul fiume Drava e del vecchio Vitužnik vino un particolare signiii- . tato. Un anno prima ueuo ^ _______ Loppio dell ultima guerra si che, nonostante tutti lo con- siderino un. peso ih questo i [perimento con t corltome- lavoro troppo gravoso per piaggi «Sulle vette del Tri- la sua età, non vuol cedere. Ma infine deve arrendersi e rassegnarsi a non aver più posto sulla Drava. Il regista e sceneggiatore Igor Pretnar ci presenta invece, seconda, la novella di Miško Kranjc «Sulle onde I nate gloriose della nostra ar- delia Mura». Tratta un av-mata, tra cui il documenta- Venimento che potrebbe ve-rio sull'ingresso dell'esercito rificarsi in una qualsiasi ji liberazione a Lubiana. La par(;e del mondo. La figlia via che portava al progresso del mugnaio Katica (Julka della, nostra cinematografia starčević) viene sedotta dal lUl'” mugnaio vicino dal quale dal p-a iauo quaicne primo e-sperimemo con f cortometraggi «Sulle vette del Tričav» e «Nei regno dei camosci d’oro», e uurante la Lotta di Lioerazione con la lonnazione della sezione ci-iiemaiograiica aobiamo avuto la possibilità di avere dei do-I omenti preziosi delle gior- deve avere un figlio. Ma abbandonata finisce col gettarsi nelle acque del fiume, era motto difficile, ma tavia è stata superata la tenacia dei nostri lavoratori culturali che provenivano in buona' parte dalle file dell’Esercito Popolare. Oggi noi possiamo parlare ton fierezza della nostra cinematografia poiché i films limonali, specie quelli più recenti, sono stati accolti con approvazione non soltanto dagli spettatori jugoslavi, ma anche all’èstero. La Slovenia assume un ruolo speciale nella produzione cinematografica jugo-ilava. Il suo sviluppo è evidente dal fatto che mentre JSel 1951 abbiamo prodotto 'un film e 12 documentari, nel 19953 il numero dei lungometraggi prodotti è s’alito 1 a tre contro 10 documentari. \La cinematografia slovena ha lavorato negli ultimi anni in Coproduzione con case cinematografiche estere. Ai festeggiamenti del decennale del film jugoslavo abbiamo potuto assistere alle «prime» I dei films «La via della pa-! oe»,. «La ragazza e la quer-. I eia», «Il cammino insaguina-! to», «Loro due» e «Tre sto-1 rie», oltre a numerosi docu-I mentari e panorami cinema-! tografici di produzione na-; rionale che abbiamo visto ! riapparire numerosi dopo un i certo periodo di stasi in que-I sto specifico ramo della ci-I uematografia. Entro il 1955 la redazione del «Nuovi Obzornik» (il nuovo panorama) presente-! rà al pubblico cinque novità, la prima delle quali, già i rirata da Ivan Marinček, si I «titola «Anche la Slovenia ha il suo mare» e presenta j '1 tratto di costa adriatica I che dalla Dragogna ya alla Valle di S. Bartolomeo. Ma quello che il pubblico lubianese ha atteso col Jtassimo interesse è stata la Presentazione del primo film ^omnibus» jugoslavo, «Tre Vie», che è contemporanea-l'«ente il settimo film sloveno. prodotto dalla «Triglav . Frinì». Come si sa i cosidet-I h omnibus sono uno speciale i tipo di films che sta prendendo piede negli ultimi tempi- Nei films stranieri del teiere abbiamo notato più o «eno un andamento spigliato t Una disarmonia nell’insie-tte. Nelle nostre «Tre storie» a°n abbiamo quel tono spigato e leggero dettato trop-1)0 spesso da necessità com- Marciali. Queste «tre storie» La redazione del «Vjesnik '^presentano invece un tut- 3 s’njedu» e il Comitato poto armonico di un tono più P°lare della Cltta dl Pola-! 0 meno lirico e serio. Esse un collaborazione dei produt-i telo collegate da una con- tori cinematografici del nozione comune rappresenta- stro Paese, organizzano que-:a dall’amore e si potrebbe sfanno il festival cinemato-dire che tutte e tre hanno grafico che avrà luogo nel-c°me sfondo l’acqua. Le tre l’Arena polese dal 9 al 17 "urie dunque non tendono al giugno. Rudimento commerciale o al Al Festival verranno pre-‘hverttimento, ma all’opera sentati dieci dei nostri miteistica. Trattano problemi gliori films e quindici domani secolari: la difficoltà cumeratari, mentre gli stessi che un uomo trova nel do- registi ed attori presenziente conciliarsi col fatto di ranno alle proiezioni. La re-VD°n essere più in grado di dazione del «Vjesnik u sri-’’Volgere la propria profes- jedu» ha messo pure in palio rione a causa della vecchia- 6 premi «Arena» per le mi-, la’ un amore infelice, e la gliori realizzazioni, jjtea per resistenza. In que- Al Festival di Pola sono , n film è inoltre importan- pure invitati rappresentan-’e che ogni sing storia si ti di case cinematografiche Prefigge di presentare, come straniere. Si spera pertanto Sposto dagli scrittori slo- che il Festival, oltre che per Vi contemporanei: Anton il significato culturale, si ri-rigolič, Miško Kranjc e Pre- velerà importante anche dal mentre il mugnaio si rende conto troppo tardi delle gravi conseguenze della sua a-zione. La terza storia, presa dalla novella «Ponte» di Prežihov Voranc, ci presenta la vita dura sui monti della Carinzia, dove l’acqua scarseggia e la tenacia di un giovane che si mette a scavare insistentemente,, sebbene deriso dai suoi vicini, fino a che, in profondità trova l'acqua. Sua madre e sua moglie non avranno più bisogno di andare a valle per portare l’acqua a casa e suo figlio beve alla fonte. Se consideriamo che questo nuovo film omnibus è stato creato unicamente da giovani, dobbiamo congratularci con loro per il grande successo ed augurargliene altri. «Le tre storie» della «Triglav Film» possono senza altro stare con pieno diritto accanto ai migliori omnibus stranieri. MAVIL tismo, solo perchè amava la sua Istria, la sua terra natale alla quale credè opportuno far ritorno per ispirarsi accanto al suo mare. Così a Pola, a Dignano, a Fasana c- infine a Trieste, accostandosi sempre più alle esigenze dell’opera moderna, trovò l’ispirazione per comporre le sue opere più bella. «Il vassallo di Szigeth.» «Cornelio Schutt o pittori fiamminghi», «Le nozze istriane» e «La falena» formano la vesta produzione dei soggiorno istriano che renderà il suo nome famoso. Queste opere percorsero trionfalmente i più illustri teatri del mondo, da Praga a New York, registrando sempre ottimi successi. Il suo capolavoro è «Nozze istriane», presentato a Trieste il 25 marzo 1895. L’autore, in quest’opera, con tocchi impeccabili mette in risalto la vita quotidiana dei paesi istriani e più propriamente di Digitano, in cui si svolge la trama dell’,opera, soffusa di ardente passione e di profondo amore. L’autore non si arrestò a queste composizioni e nel 1903, dopo «La falena», presentava alla Scala di Milano «L’oceama» sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale si era dichiarato disposto a dirigere la stagione alla Scala purché ci fosse in programma anche una opera di Smareglia. Il pubblico anche questa volta non fu parco negli applausi e l’opera mietè dovunque successi, benché Ricordi non avesse ancora messo a tacere il suo disprezzo e il suo antagonismo per il compositore polese che una malattia, intanto, aveva privato della luce, facendolo precipitare nella| cecità più completa. Smareglia prese a dettare da allora alla moglie e al figlio Mario le sue partiture. Evidentemente si trattava di un lavoro eccezionale perchè l’autore dettava dirattamente tutta l’oncherjtrazi-one, nota per nota, strumento per strumento, partitura per partitura. Smareglia passò gli ultimi anni di vita nella più squallida miseria, tra indicibili stenti e complotti affaristici ai danni della sua persona e della sua arte. La morte lo colse a Grado il 15 aprile 1929. P.R. Radio Capodistria ) ASCOLTA E PARLA Corso di inglese^ 9 lezione Lercara Friddi in Sicilia. La sede della Lega degli solfatari. Sulla parete la foto di un giovane solfatara la cui morte s’ul lavoro diede origine a uno sciopero durato a lungo NUOVI SCAVI A POMPEI FRA LA MORTE E LA VITA Nel paese dove son nato vivono eterne le leggende del Vesuvio. Sono leggende di morte e miti di poesia. Per GLI SCAVI Coperta da uno spesso stra- nella, storia della cultura limato di cenere, lapillo e lava, la na. Più tardi, con lo stesso Pompei fu distrutta, come città è stata conservata ai po- metodo indicato dal Winckel-tutti sanno, nel 79 dell’era steri; mentre altre città pur mann, vennero attuati gli sca-chè quel monte che sovrasta nuova da una eruzione del Ve- fiorenti sono scomparse per vi di Troia, di Micene, di Grele case della mia terra, sem- guvio. L’alba del 24 agosto di sempre, consunte dal tempo, ta, Ninive, Babilonia, in Egit-pre fumante una volta, ora in quell’anno sorse nella gloria La morte, colpendola fuhni- to e nella lukatan. riposo, sa essere un bell’oma- cocenfe fai sole, come sem- neomenìe, ci Ita conservato Quattro anni dopo la pub-mento del panorama, ma sa pfe ji Vesuvio fumava come Pompei viva, all’apice del suo blicazkme della sua opera, il essere pure uno spauracchio y solìto. Il suo pendio era, splendore. Gli archeologi, do- Winckelmann venne assassina-terribile. Abbiamo vissuto la neHa parte bassa, fittissimo di V° tanti secoli, hanno strappa- to da un bandito rimasto igno-sua ultima eruzione, nel 1944. vegetazione e di abitati, in al- to il coperchio alla tomba, to, ma di nazionalità italiana. Ma quando si parla delle eru- nero e faserto. Oggi si può riesumandola. Ne è uscito in un albergo di Trieste, zioni del Vesuvio tutti ritor- raggiungere facilmente la ci- non un cadavere, ma un vivo. nano col pensiero a POMPEI. nwB con y funiColar e Cook. Nei pressi del fiume Sarno, UNA CITTA’ MUSEO Pompei, a pochi chilometri Fiorivano pure allora oliveti sopra un poggio, creato da lađa Napoli, sulla costa del Tir- e ryigneti. Pompei, in questa ve vulcaniche, cera una la- Dopo il 1860, con la cacciarono, è un documento vivo di magnifica cornice di verde e pide: «Civitas». Eppure nes- ta dei Borboni, gli scavi ven-uno del più tragici ameni- di 'mare azzurro, accoglieva suno, per secoli, si era chie- nero condotti sistematicamen-menti dell’antichità; è il do- ,neUe sue viUe sontuose il più sto: quale città indica questo te, via per via, casa per casa. 61 Da MONDO cumento massimo della storia ficco patriziato romano, cir-antica, degli antichi costumi condato da migliaia di schiodi un popolo, dell architetto- vi. La città contava allora ol-ra, pittura, della vita sociale fre 20 mila abitanti, quanti ne in genere. . conta oggi la Nuova Pompei, Da Napoli vi si giunge in a Valle. La tragedia ebbe ini- SPIONAGGIO ARCHEOLOGICO? Questo metodo si segue ancora oggi. Gli oggetti rinvenuti vengono lasciati al proprio posto. Perchè tutta Pompei resta un Museo. Un Museo —• la città — che ha una cinta di IL REALISMO nel teatra della Roma classica era tale che a furia di fare ali amole in scena, fu necessario istituire (ai tempi di Seneca) una specie di «castità maschile» per proteggere gli attori dalle pretese delle spettatrici. E sempre per il realismo, nella danza pinca intitolata «Laureolo» più attori si buttarono, com’era voluto dal copione, da una spaventevole altezza sulla scena morendovi. SICILIA AMARA E ELETTORALE _ _________.._0___________.... Verso il secolo XVII per pu treno passando per Peduccio zio nel pomeriggio. In essa ro caso, nello scavo di un ca- mura di 3.120 metri ed una e Barra. Si corre lungo la ri- trovò la morte anche Plinio naie di sbocco. del fiume Sar- superficie di 66 ettari, va, si passa Portici, Resina, ft vecchio, storico romano. Te- no, vennero alla luce tracce Presso la vecchia Pompei è le rovine di Ercolano, Torre stimone della catastrofe fu di affreschi ed iscrizioni. L’in- sorta la Nuova Pompei, nella del Greco, Torre Annunziata; però suo nipote, Plinio il gio- gegnere Alcubierre, insieme a valle, ricca per le sue terme, ed ecco infine Pompei. vane, storico anche lui, allora 24 operai, ječe brillare delle ha dea Venere era consi- La città fu fondata intorno diciottenne, che la descrisse mine per scoprire il mistero derata protettrice della città, al sesto secolo prima dell’era nelle sue lettere a Tacito. Co- della città. Era l’anno 1748. In una pittura trovata nel tri-nuova da genti osche, ma la munque, anche se non fossi- Proseguendo i lavori lungo il clinio di una casa in via del collina su cui sorge, secondo mo in possesso di questa rara canale gli operai raggiunsero Foro è raffigurata la dicesa lo storico Parodi, fu presumi- cronaca, direi reportage, po- la parte inferiore della vec- della dea sul lido ove fu poi bilmente popolata ancora dal tremrno farci una abbastanza chia Pompei. Vennero alla lu- fabbricatala città; stringendo *™. Grow secolo Ottavo prima dell’e. v. chiara immagine della cata- ce le prime mura; si scoprì il ùim) scettro d oro, col peplo std-per la sua posizione dominan- strofe visitando la città già primo cadavere: quello di un ^ gambe, se ne sta seduta suite il mare, alla foce del Sar- sepolta e messa in luce dopo ladro il quale aveva approfit- spire di un Tritone e porge no, utile allo approdo dei na- enormi opere di scavi, alla di- tato della catastrofe per far ™ mano ad Amore per discen-viganti greci e fenici. stanza di mille e ottocento man bassa dei preziosi. Giace- dere sulla spiaggia, ove una anni. va infatti a terra col pugno giovane donna (la città) la ri- __________________________________________________________________ serrato pieno di monete d’oro. ceve facendo libazioni sull ara. Così ebbero inizio gli scavi Fra le opere più monumen-che durano ancor oggi e com- tali conservate dalla, distruzio-prendono anche Ercolano, Sta- ne di Pompei sono il Tempio bìa e Misenum. Anche Torre di Venere, la Basilica, il Fo-del Greco, il comune più po- r0> H Tempio di Giove e l Au-poloso della Provincia di Na- Smetim (Pantheon) il tempio poli (45.000 abitanti), fu più di Mercurio, l’Arco di Nerone, L’INFERNO GIALLO DELLO ZOLFO L’«inferao giallo» dell’isola prietari dei terreni vengono — come viene comunemente espropriati e le concessioni chiamata quella parte di «Si- minerarie assegnate a chi cilia amara» comprendente possegga i mezzi tecnici e le provincie di Caltanissetta, dia sufficienti garanzie di Enna ed Agrigento — ha vis- efficace sfruttamento. In Si-s’uto ultimamente giornate di cilia i concessionari delle mi-ìncubo che hanno avuto il niere sono gli stessi proprie-loro più drammatico momen- tari dei terreni, cioè i «bro-to nella proclamazione della ni» che nessuna riforma a-serrata da parte dei proprie- graria è mai riuscita a smuo-tari delle miniere di zolfo, vere dai loro feudali privi- spreco di gran parte del prodotto, arrecava serio danno agli impianti e metteva a repentaglio la vita dei minatori. volte distrutto dal Vesuvio. A due chilometri dalla città sorge un convento, Camaldoli, sopra un cono vulcanico preistorico. Il primo a svelare, in uno Il Governo avrebbe tutta- studio scientifico, le grandi Zoologico. l’Arco di Caligola, i Bagni (ad aria calda condizionata), la strada dei sepolcri, le case dei vari patrizi, le Terme, l’Anfiteatro, il Teatro coperto, il Teatro maggiore, vari altri templi e portici, il Giardino n_ tedesco, Winckelmann. Dico svelare perchè il re di Napoli, il Borbone, nello intento SCENE TRAGICHE Si deve credere che l’eru- via dovuto cogliere la palla ricchezze archeologiche e sto al balzo e imporre ai pro- neo-culturali di Pompei fu un prietari detle miniere le modifiche necessarie a scongiurare la crisi quando 11 yL"“ul“i’ »i , , . * — ------ —- ----- ■ „„„„Ki™ f„n„ arricchire le sue collezioni pn- guata da terribili boati, scosse Non poche solfatare, picco- legi. In pratica, nessuno mo- questa si sarebbe latta viva - - -- le e medie, erano da tempo lesta mai i «pescecani dello dl nuovo. inattive. La serrata compor- zolfo». Non bisogna dimen- —- --- -- ------------------------ - ----- ordinando che essi fossero e tava quindi la disoocupazio- ticare, del resto, che gli zolfi 1°*u* erano roppo occupa i mantenvn inja^i segreti. Allo vasta portata che pochi abitan- ne totale per 1 intera massa siciliani si trovano da tern- a accumu are pro i i pei scienziato fu vietato l’accesso ti riuscirono a sfuggire al di- TOM dei tredicimila lavoratori si- po sotto il protettorato di Pensare ad domani. Ed ora ciliani dello zolfo. Interi centri abitati, come Riesi Som- di zione del Vesuvio, accampani- guata da terribili boati, scosse •' vate, aveva proclamato gli telluriche e caratterizzata dal- ----- T „h-, scavi di Pompei segreti statali, la ben nota pioggia, di cenere bisogna dimen- erano troppo occupati ordinando che essi fossero e lapilli infuocati, fu di così ad matino, Caltanissetta, ecc., che si reggono per il 90«/0 sull’industria solfataria, rischiavano di piombare in preda alla fame. La minaccia è stata poi temporaneamente scongiura- , , i. . scavi. Ma egli riuscì a sastro. Sulla strada dei Sepol- grandi e intoccabili mono- ctle . nessuna guerra lavora corrompere gn opgffa jece u_ cri sorge l’ediffico della casa MARTIN — Yes. This is it. poli industriali, tra i quali per 1 . ,ro ^eressi, ora cne RQ sc/j,-zzo degli avanzi arche- di Diomede. Entrati nell’orto il «trust» della Montecatini. la crisl e torn-4- - — ■ n i -i , n tire più nera Il problema di fondo all o- miia INSEGNANTE — Ci siamo occupati sinora esci usi vamonfce doi tempo presente, oggi impariamo come si costruisce il tempo futuro, limitandoci alle a-zioni di cui sapeto già parla-re. Due parole bastano per parlare di tali azioni al presente. Si dice: you go — voi andate, you come — voi venite, ecc. Per poter parlare di un’azione al futuro bisogna intercalare una terza parola fra le due parole esprimenti il presente. Tale parola supplementare è «will». Esempi: you will go — andrete; you will come — verrete, ©ec. ecc. Tal© formula serve per tutto le persone del futuro di qualsiasi verbo. S* dice: He ]ill come, they will give, etc. Bisogna notare pelò come differiscano le forme del futuro da quelle del presente nell’espressione «lo be» — essere. Presente: I am, you are, he is Futuro: I will be, you will be, e via di sèguito per tutte le persone, singolari e plurali. Nella lingua parlata tali forme del futuro vengono contratte e si dice generalmente he’H come invece di he will come, he’ll go, invece di he will go e così via. Nella seguente serie di esempi si tratta di seguire il passaggio di un uomo da una stanza ad un’altra. This man is here He is in this room He Jill be in that room He’ll be in that room He ts here He will be there He’ll be there He goes there He goes to that room He is in that room Ecco i numeri da uno a dieci in inglese. One, two, three, four, five, six, seven eight, nine, tem. Potrete riscontrare alcuni dì questi numeri nei seguenti esempi. Per illustrarli conviene aver® un o-rologio — a clock. Suonano le tre. That is a clock. It is three. I is three o’clock — sono le tre. That clock says v. It is three. It will be four. That clock will say four. Suonano le quattro. hTat clock says four. It is four. It is four o’clook — sono le quattro. Due parole ehe indioano la posizione nello spazio sono here — qui e there — la’ : Due parole ehe indicano invece la posizione nel tempo sono now — adesso a then allora. Riprendiamo il nostro commento al momento in cui l’orologio ha appena sonato 1# 4. That clock says four now. It will say five. It will be five then. It will b© five o clock rhen. Suonano le cinque. It is five. It is five now. It is five o’clock. Saltiamo quattro ore per riprendere le nostre osservazioni poco prima delle nove. It will be nine. It will bo nine o’elock. It will be nine o’clock and Mr. Grey will go to his office. He’ll go to his office in his car. Mr. Grey’s se- cretary is in his office. She says: will come here his car». Suonano le nove is nine o’clock now. Mr. Grey is in his office. His secretary will his letters to him. He’ll get his letters from her. He’ll take his cigarettes from his pocket and he’ll put them on his table. They are in his pocket now. They’ll be on his table then. E lasciamo per ora Mr. Grey. Una parola sui giorni della settimana. Seven days are oni weeek — sette giorni fanno (left, sono) una settimana. In Inghilterra la settimana corninola la domenica: Sunday. Ed ecco successivamente gli altri giorni della settimana: Monday, Tuesday, Wednesday, Thursday, Friday, Saturday. George Martin intende trascorrere alcuni giorni in I»landa. George Martin will go from London to — night — George Martin partirà da Londra stasera. His boat will go from Liverpool on Tuesday morning. Tom Grey e George Martin chiacchierano nella stazione di Euston. — This is your train, George. It goes to Liverpool. It rigine della crisi solfataria, è l’alto costo deU’esitrazion-e e della raffinazione, che avvengono ancor oggi con i metodi di un secolo fa. Nei ta con la concessione al ca- Texas', dove sono stati intro- . ... . . - ,— —e,.. «---------------- —. ------------ w TOM — Your boat will go from ifjns--e torna** a Iarsl s™~ ologici, nè attuò una ricostru- si scorge una cantina sotter- Liverpool tonight? piu nera di prima, -300 ricostruendo sei secoli ranea che aveva ingresso da MARTIN — No. It will go to- tonnellate di zollo giac- fa pita e d’arte della città se- due aditi opposti. Presso uno morrow morning, rii be in Li- clano ?nvendute nel. m'a§az" polta. Fu uno spionaggio ar- di questi furono scoperte nel- verpool toinght and my boat zini. Si è avuta così la ser- cheologico, quello di Winckel- la terra le impronte dei corpi will go tomorrow morning, rata delle miniere e il li- mann, ma fu anche il primo di 18 persone e di un bambi- TOM — Today is Monday. You’ll cenziamento in massa dei vero inizio dell archeologia; la no abbracciati fra loro he in Dublin on Tuesday? solfatari. sua fu la prima grande opera GIACOMO SCOTTI martin — Yes. pitale privato di larghi sussidi governativi, ma i lavoratori dello zolfo non si nascondono che simili soluzioni lasciano il tempo che trovano, dovute più che altro dòtti recentemente dei metodi modernissimi, il costo di produzione dello zolfo è inferiore di oltre il 50%. Ciò rende evidentemente insostenibile allo zolfo sicilia- lato economico. L’invito di partecipazione al Festival è stato diramato anche ad eminenti critici tedeschi, francesi, italiani ed inglesi che non mancheranno di informare i loro giornali dei risultati raggiunti dalla cinematografia jugoslava. Prevista è pure la proiezione di due films stranieri, fuori concorso, alla quale presenzieranno i loro protagonisti ed autori. Pianificata inoltre è la rappresentazione di un film in cinemascope per la quale la fabbrica «Iskra» di Kranj sta già installando speciali proiettori. Oltre alle varie premiere, Pola assisterà a diverse sfilate di modelli, riviste folcloristiche, fuochi artificiali, spettacoli notturni sul mare ecc. alle necessità propagandisti- no la concorrenza estera, che governative nelLimmi- Soltanto con l’inizio della nenza delle tante attese eie- guerra di Corea la situazio-zioni regionali siciliane. Co- ne si presenitò in maniera sa accadrà dopo le elezioni, estremamente favorevole alai chiedono gli uomini del- le miniere siciliane. In se-l’ainferno giallo», quando il guito al contingentamento peso della crisi tonerà a far- delle materie strategiche desi sentire? cise dal Pentagono, lo zolfo E’ probabile che la situa- americano s'i era reso indi- zione sarebbe oggi diversa se negli anni che coincisero con la guerra di Corea i padroni delle miniere non si fossero soltanto preoccupati sponibile per usi civili, facendo salire rapidamente alle stelle il prezzo del prodotto. Molti proprietari di miniere siciliane, comprese di incamerare i lautissimi quepe abbandonate da tem-guadagni offerti dalla favo- P°- fiutarono la buona oc-revole congiuntura, ma si casione e rimisero in fumzio-fossero ricordati di provve- ne * ^0ir0 impianti antidilu-dere a quel riammoderna- viani. Ma anche nelle grandi mento degli impianti che a- miniere il sistema di sfrutta-vrebbe definitivamente ri- mento era quello a «rapina», solto il secolare problema consistente nel principio del delle solfatare siciliane. maggior guadagno con il In base a una vecchia leg- minimo sforzo; sistema che ge del secolo scorso-, i pro- aveva per conseguenza lo La scena dell'agguato notturno in «Touchez pas au gris bi» di Jacques Becker. A destra si vede Jean’Oabin, per terra è l’oro rubato, il «grisbi» nel gergo della malavita. Questo film magnifica il coraggio e l’amicizia virile ACCADDE 25 anni FA ALLA RICERCA DEL TESORO in fondo al mare del golfo di Biscaglia (Nostro esclusati) il recupero dell’immenso te- TROVATO? continuare l’opera di recupe- gaggio. scorso sul mare, su di un rot- Giuseppe Moschieni, di- soro. Ma tutti i tentativi de- Ad una profondità di oltrero per l’inclemenza del tem- la FINE DEL «RAFFIO» tame> 24 ore, circondato an-gnagnese, è conosciuto nella gli scandinavi, francesi, belgi, cento metri la luce del mare po, («Artiglio» e «Rostro» si Durante i lavori di recupe- c^e da squali, cittadina come cultoré e degli stessi inglesi fallisco- giunge flebilmente, non riu- allontanarono dal Golfo di ro> a causu jj un peso trop- della musica e del folclore e no di fronte all’ostacolo del- scendo a squarciare l’oscurità Biscaglia, dopo che era stato forte sopra un r«bigo»di D- TESORO TROVATO quale arguto narratore di bar- l’ignoto: dove è affondata la che si fa sempre più fitta, segnato il punto dove era la prUa\ volerJ0 sollevare un ca- Sbarcarono i naufraghi a zellette dogai colore. Eppure nave? A quale profondità gut- Tuttavia i palombari scorsero nave affondata con un navi- rico spropositato del metallo, Saint Peter, e di qui furono egli ha speso gran parte del- ce? Falliscono anche perche nett «immensa massa liquida tetto. Venne deciso di ritor- venne essere superata la imbarcati e riportati in Italia, la vita in un elemento che vinti dala forza delle correli- un’ombra nera, la forma di nare Tanno successivo. capacità di galleggiamento La SO RI M\ intanto ave- forgìa il coraggio e crea Tav- ti dalle frequenti burrasche un corpo poggiato sul fondo. fai «Raffio» (Giuseppe Mo- va acquistato una nuova flot- ventura: sul mare. Dal 1908 che hanno fatto dei Golfo di{ Una nave? Certamente. Lo LA BAIA DELLE BALENE schieni, Si trovava ora a hor- ta. Riapparve I’«Artiglio» con al 1^33 non ha conosciuto Biscaglia, sulla costa più li- «Egipt»? Non si sa. L erba Verso la metà d’aprile, rac- do di tale nave), il quale si raggiunta del numero 2. (Il che il mare, non ha fatto al- scia della Francia, di fronte marina ha fatto vegetazione conta Moschieni, partiamo al- capovolse ed affondò. Per mimo era affondato). Ripre- tro mestiere ohe quello del a Biarritz la tragica tomba sui fianchi, sui bordi, ovun- la colta delle Isole Normanne fortuna, tutti i marinai, eccet- sero i lavori per il recupero marittimo. Sulle navi ha delle navi. ^ que. E nessun nome, nessun e pifeeßsamenttfc dèlMìsala to imo, si salvarono dopo es- dell’oro nel Golfa di Bisca- viaggiato mezzo mondo e Trascorsero cost otto anni, segno può svelare Tndentità Guemesey. sere stati scaraventati in mare, glia, a quaranta miglia ovest spesso rievoca l avventurosa pareva che ormai tutti aves- della nave. Il cavo di dragag- Le Normanne appartengo- Infatti, proprio in quel mo- di Brest. impresa che portò al recupe- sero dimenticato la tragica ji- gio aveva toccato un braccio no all’Inghilterra, pur trovan- mento la lancia di salvatag- — Fu un lavoro colossale ro eli un tesoro sepolto nei ne dell Egipt e del suo tesoro, (iella gru di bordo del battei- dosi nelle acque territoriali gio non si trovava a bordo, — aff:erma Moschieni. Dopo gorghi ^ del mare nel golfo dì quando una compagnia di re- lo affondato. Con uno sforzo francesi, precisamente nel ma si era discostata alquan- grandi preparativi tecnici e Biscaglia. Rievoca per noi. caperò genovese, la SORIMA di verricelli, la gru venne Golfo di Saint Maio, nel ca- to. Su di essa furono accolti con un sistema di dragaggio (Società Recuperi Marittimi) strappata. In seguito fu in- naie della Manica. La mis- i naufraghi. L’unico a perire fatto di brene e controbenne, AFFONDA LO «EGIPT» volle tentare la prova. Nel viata al cantiere navale ove sione questa volta, aveva co- fu un tale Tortarolo, genove- venne tirato a gala, dal ven- Era l anno 1920, d autunno. 1928^ infatti le navi della so- era stato costruito l «Egipt» me teatro la Baia delle Baie- se, l’unico marinaio che in tre dell’«Egipt» quasi per irli piroscafo inglese «Egipt» cietà si portarono sull Atlan- per l identificazione. Venne ne, quella che ispirò a Victor quel momento, non essendo in tero il carico di lingotti d’o- navigava nell Atlantico, diret- two. Ma vani riuscirono an- infatti riconosciuto come ap- Hugo il grande romanzo «1 servizio, dormiva nella pro- ro di sterline e d’argento. Il to verso i lontani parti del- che questa volta i dragaggi, partenente alla preziosa nave, lavoratori del mare». pria cabina. Questo stesso tesoro si trovava in una cassa l Australia Ma una grande le ricerche, gli sforzi. Il ma- Finalmente era rotto il miste- A sette miglia da Saint Pe- marinaio, durante la prima lunga 12 metri. I lavori dura- burrasca lo sorprese, una fitta re infuriato pareva volesse ro. Ma il tesoro restava anco- ter, era affondata una nave guerra mondiale, era stato rono per tuta la stagione e nebbia l avvolse inchiodando- difendere, daüa profanazione ra proprietà del mare. carica di rame elettrolitico, l’unico a salvarsi quando la furono coronati dal successo lo, in preda ai flutti, nel Gol- dell uomo e della sua cupidi- La rivelazione intensificò ì Bisognava recuperare il cari-nave sopra cui si trovava era in estate, fo di Biscaglia. Un piroscafo già, U sepolcro dell oro. preparativi. Non potendo co. Iniziarono i lavori di dra- stata silurata, dopo aver tra- Silvio Grassi francese, navigando in senso ccmtrario, verso il Nord, non LA GRU DI BORDO avendo scorto l’Egipt a causa L’anno seguente venne rin- CURIOSITÀ’ PER TUTTI della nebbia, urtò con la prua novato il tentativo. All’opera Sul nostri schermi DISONORATA E’ il primo film argentino che verrà proiettato sui nostri schermi. Interpreti principali: Fanny Navarro, Me-cha Ontiz, Tita Merello e Jorge Rigauđ. Regia: Daniel Tinayre. Casa distributrice: Croatia — Film, Zagabria. : Flora Maria Peralta è impiegata del ricco architetto Dumond in qualità di dama di compagnia. Essa deve occuparsi della moglie del Dumond. Isabella, rimasta invalida dopo un grave inci-dente automobilistico. Isabella é rosa dal sospetto che sia stato il marito a provocare l’incidente, del quale rimase vittima. I suoi sospetti diventano realtà quam- ^ do scopre Dumond e Flora, abbracciati. Ella minaccia Dumond di toglierli l’eredità, mentre vuol denunciare Flora in tribunale. Pochi giorni più tardi, Isa-, bella rimane vittima di uni Il fondo marino riserba sempre molte sorprese. I palombari che si calano a rilevanti profondità, lavorano alla ricerca dei resti di navi o altro, muniti di radar che li protegge anche da eventuali incontri spiacevoli quali potrebbero essere, ad esempio, le mine. violentemente la parte centra- furono le navi di recupero le della nave inglese spaccati- «Artiglio» e «Rostro». Giusep-dola. Lo «Egipt», di 20.000 pe Moschieni, allora a bordo tonnellate, veniva inghiottito dell’«Artiglio», così racconta: dai gorghi come un fuscello. —■ Furono giorni di este- II mare inghiottiva, con la nuante e vano lavoro. Tutti nave, anche il suo prezioso i giornali del mondo dichia-carico di 120 milioni d’oro in ravano assurda, pazzesca e lingotti, verghe e sterline con impossibile Timpres'a. La na-alcune tonnellate d’argento, ve, come potemmo accertare Perivano tragicamente tutti più tardi, era affoiìdata a 120 gli uomini dell’equipaggio. metri di profondità. Già stava per capitolare di fronte TENTATIVI DI RECUPERO all’impossibile, quando i cavi Le più famose compagnie di dragaggio s’incagliarono di salvataggio del mondo voi- in un corpo duro. LE “MANIE,, DI UNA PRINCIPESSA incidente poco chiaro. I sospetti non cadono su Carlos Dumont, ma su Flora, la quale viene rinchiusa in carcere, accusata di omicidio premeditato. Carlos riesce a convincere Flora che non riveli a nessuno il loro segreto e le promette di salvarla. In carcere inizia il calvario di Fiona. L’unico suo appoggio é la vecchia ergasto-lana Rosa, la quale sta escogitando un piano di evasione. Milionaria per poche ore - La scarsa radioattività della luna permetterà di avvicinarsi al te pianeta - La paralisi infantile verrà curata con uno speciale vaccino che si ricava dalle scimmie lero tentare l’impresa per calati i palombari... A Scholsswil, in Isvizzera, za voäta. Mania si ritirò alo- d’argento, vasi, tappeti ed al-Vennero ha avuto luogo recentemente ra a vivere in un castello ned tro ancora. un processo ohe ha destato pressi di Gsitaad. Appartenen- La gentildonna però, non grande interesse in q/uanito la do essa aJTalta società, la sua si limitava solo tal furto. An-pensoma apparsa sul banco de- dimora era frequentata da che la truffa era di siuo .gra-gli accusati era veramente cu- personalità e nobili, lo stesso dliimenitìo. Essa, infatti, finse te essendo leji... olepltoma- fessore dd fisica al’Uniiversi- mente per la lotta contro la ne. Strano, quando si tratta di tà di Maryland, ha spiegato paralisi infantile che negli nobili e ricchi, c’è sempre di agli ascoltatori che la super- stati Uniti è particolarmente mezzo la cleptomania! fioie della luna è inisignificam- diffusa. Reoemtjemerite il Inaudito! Possedere 2 milio- temente radioattiva in modo professor Salde ha dato la noni e 300 mila dollari e ... da essere ,Per niente pericolo- tizia sensazionale di aver tro- riosa. Si trattava niente me- maresciallo Montgomery era di esser stata derubata dd un nQn saipe,nj0. Eppure la cosa sa 'Per coloro che, un giorno, va)t0; diqpo molti anni dd pano che di u,na (principessa, uno degli ospiti più frequen- magnifico gioiello e si fece è capitata aH’iamericana A- andranno a farle visita. ziente studio, il vaccino conila tn. nasare dallo oominaienia d’as- __________ 1, r-______ i _______i_ .... ä „ ,, appartenente a una vecchia ti. paigare dalla compagnia d’as- famigida aristocratica di Na- Col tempo però la primci- siderazione 47.000 dollari, poli: Maria Guiness, princi- pessa cominciò a rubare. Una Quando la compagnia però pessa di Mignano. volta, tornandosene dal ca- seppe dell’accusa di furto con- A vent’anni si sposò con un stello di Maeichlinigen, dove tro la principessa, indagò pure nobile inglese, parente di era sitata ospite della fami- sul gioiello e risultò che que-Winston Churchill, ma il ma- glia di Robert Eiden, paren- sito isi trovava al sicuro pres-itrimoniio durò poco. La se- -te -del premier britannico, E- so una banca, conda volita di-sse il fatidico den, Maria Guiness sd portò 'Interessante è notare che «sì» ad un aristocratico fio- -nella sua valigia vari ogge-t- Maria è stata perdonata da gnes MoCamn, la quale si è Sulla superficie lunare, ha il microbo della paralisi Flora intanto comincia ad avere dei sospetti su Carlos, il quale, venuto un giorno a trovarla, le fa chiaramente comprendere che fra loro tutto é finito, anche dopo che Flora gli aveva detto di aspettare un bambino. Umiliata e delusa, F-lora decide di vendicarsi. Da quefi giorno viene pervasa dalla fissa idea di evadere. Con l’aiuto di Rosa, alla fine essa riesce ad eludere la sor-' veglianza dea custodi ed a-evadere per i canali sotterranei della citta. trovata a possedere tale so-m- dotto il dottar Singer, sa orca infantile. Per tale vaccino oc- ma nella sua borsetta por al- .ili tritio (isotopo idell’iidroigeno covrono le scimmie in quan-cune ore, senza sospettarlo di peso atomico 3) il più im- vsso viene rioavato dalle Questa spada, ripescata dai ' palombari, è interamente ricoperta da corallo e risale al 1733 remtino, per poi sposarsi nuo- ti da biancheria e quadri tatti, avem-d-o lei restituito gli “riporto, dopo aver versai ' S ' ,, . . vam tonte con il ricchissimo ir- d’autore asportati, naturai- oggetti rubati. La compagnia corrispondente ci ra m re ca i dogi landese Beniamino Guiness, mente, dalla dimora degli E- d’assicurazione la perdonò la cui morte prematura im- dem. In seguito, «prelevò-» pure in quanto le è stato re-pedì alla oapriooioisa princi- melil’-aihitazi-ome dei -Pfìfer ad statuito lo cheque. La oan-pessa di divorziare per la ter- Altishofem, oggetti d’oro, danna sarà, naturalmente mì- LE PIU’ GRANDI CONQUISTE SCIENTIFICHE DELLO SCORSO ANNO SPOSTEREMO I PIANETI NEL FUTURO? Mare arfificiale nel centro della Siberia - L'Italia, il primo paese nella ricerca del'carbone rosso. nemmeno. portante elemento della boni- dii questi animali. U sdo La signorina, dovendo pa- -ba «H», per lo più, in segui- Sale ha sacrificato 15.000 gare 11 mila deferì e 71 cent to a bombardamenti, ma si scimmie per i suoi espcnmen-di tassa, si recò in banca e forma in sì piccole quantità W e molte altre subiranno la chiese uno cheque per tale da non poter arrecare danno stessa sorte, _ avendo varie - _ fabbriche insalato 1-a produ- lorrispondenite cifra in re cambiamenti bidogici. rione del vaccino. contanti, al fine di spedire lo jj Singer ha stadia- L’iimportazione delle sci-m- cheque all uff .ero imposte e to ^ possono pro- mie (ìaliTlndiia non è facile saldare il debito. Il cassiere vocare j raggi cosmici a no- però. Infabbi, ai parlamento riempi lo cheque e lo porse teVi0^ ,altezze e soprattutto se indiano si sita disciutendo sul alla srgnomia McCann ohe lo a eon)ta^to con l’energia che -da farsi. Ci sono di quelli che mise nella borse-tta e si reco pervljjein)e es,tema. Il bombar- vedono di buon occhio la co-a casa senza guardarlo. Alou- cjiaffIlieirüt0 nucleare provoca sa (cacciiaJbori di scimmie ed ne ore dopo, mentre se ne UQ cambiamento toltale nella esportatori) e di quelli che sitava a ietto a riposare, la p-o- (Jeeflà elementi. In considerano le scimmie, per li-zi-a ir,ruppe nella sua abita- questo modo il ferro può tra- tradizione .degli esseri mdito--zicne chiedendo il famoso sformarsi doro. Quando il logici e levano la voce contro cheque. Quamdo^le-i lo oonse- niudeo viene disintegrato esso la loro esportazione. L’amba- g^Q Ignara il-roiocvin’rv n.r» . - - . . XT r\ 1 -sospiro di Essa si porta direttamente verso la casa di Carlos e. con la rivoltella rubata dall’ufficio della direzione de! carcere, sta aspettando l’arrivo del traditore. Questi é però più lesto della donna. Due spari echeggiano. Flora si accascia al suo, ferita. Trasportata in ospedale, dà alla luce una graziose bimba e muore. Carlos viene sco-‘ perto quale autore di due, omicidi e condannato a morte. Con la nascita della bimba, inizia una nuova vita.j Nello stesso tempo, diejbro! le alte mura delle prigioni, un'uomo scompare per s'em,-; pre dalla vita . . . tutti trassero un sollevo. Il siva del corpo umano. paglia sui quale dormono le svizzero Zwicki, che attual- In una fattoria modello, galline, per esempio, non è mente vive in America, il quale afferma che in futuro, ci sono più docenti che gar- tro anni e malgrado ciò è grazie all’energia atomica, Qual’è stato l’avvenimento re di sólo 0,0015 gradi al scientifico più importante cosidetto zero assoluto. La dello scorso anno? Gli esper- lotta per il raggiungimento nei pressi di Parigi in cui stata cambiata già da quatti ci dicono che si deve con- dalla temperatura di — ci sono più docenti che gar_ tro anni e malgrado ciò è sideirare come il giorno più 273,16° e urio dei capitoli zoni di stallia, si stanno alle- rimasta sempre pulita per- l’uomo sarà in grado di spo- importante del 1954 quello più emozionanti dell’esplora- valK}0 vacche che daranno un chè * zootecnici hanno me- stare i pianeti secondo come in cui, in un laboratorio del- zione della natura. Sopra lo jatte più ricco di grassi e scolato a questa milioni di gli farà piacere. Già ora, con Jo stato americano di New zero la portata non ha con- -.aa,eine di qualunque altra microbi di una qualità spe- l’aiuto di questa si può Ira- Jersey, un giocattolo per fini, ma, sotto di questo, il razza bovina. Oltre a ciò, si ciale che divorano immedia- sformare il globo terrestre ragazzi, una piccola giostra, limite è stato posto dalla na- avevano galline che saran- temente qualunque immondi- in un eterno giardino od in cominciò a girare per mezze, tura stessa. Per la verità gra(}o dj dare annual- z'a' un mucchio di rovine privo della prima batteria solare queste esperienze non rive- mente 300 uova. Là il perso- Ed infine, interessante è la di qualsiasi forma di vita. .. non paio tonnare più allo sita- scialta americana a New Del-„ . . ,pm ito primitivo. Li ha già spiegato l’uso che -grosso era quello del cassiere, verrebbe fatto degli animali, ohe, aveva fatto il piccolo er- - uso più che mai umano, ma rore di seiginare sull assegno jn quest’ultimo anno gli ciò noniosltanite l’esportarione la bagatelila di l.300.011 dol- Uniti hanno importato è stata sospesa e migliaia e lan e 71 cent. dall’India circa 60.000 scorn- migliaia di scimmie si trova- * mie. Gli animali servono ai no ora in /baracche proiwiso- Iin una sua recente oonfe- laboratori americani per vari nie nei pressi di aereodromi renza, il dir. S. F. Singer, pro- esperimenti, ma principal- e stazioni ferroviaria. CONCORSO DI PARRUCCHIERI A LUBIANA dei mondo. stono alcun significato prati- naie" è ritorto “al mintoo^La d^T’professcie La ricerca di nuove fonti co, ma, grazie a queste, si è S. F. di energia ha condotto l’uo- arrivati ad un seguito di in-mo in regioni da questi una tersssanti osservazioni che volta sfuggite come «zone hanno, per esempio, dimo-mortali». L’anno scorso sono strato l;a genesi dei corpi ro-iniziate in Nuova Zelanda le lidi dai gas. e di conseguen-perforazioni dei terreno in za la formazione dei corpi ce-una valle piena di vulcani lesti, attivi e di sorgenti callide, col- DALLA “SORE'E l’intento di ricavare dalie profondità della terra il vapore da usarsi come forza motrice per le turbine delle centrali elettriche. Il pae-°e più avanzato nelle ricerche del «carbone ros'so», come si usa definire lo sfruttamento della caloria terre- Degno di ammirazione è il progresso fatto nell’applicazione degli ultrasuoni in nuovi campi. Per ultrasuono si intende un suono che ha,più di 16.000 vibrazioni al secondo. Tali oocillazioni re i sono più afferrate dall’orecchio umano. Questi si usano stre, è l’Italia, che ha più vul- “ell’esane dei materiali, per cani attivi e meno carbone di alcun’aitra nazione euro- la pulitura di meccanismi di precisione, per la comunicc- pea. Dato che gli impianti '/Aon(' reciproca fra sottoma-geotermici sono più semplici 1 in> inunersicme e. di re. en- ei) economici di quelli idrici, eli italiani hanno costruito delle centrali che sfruttano le sorgenti di vapore nelle vicinanze del Vesuvio e dell’Etna. L’anno scorso, come si ap- V) AI T A MASCHIETTA Lubiana, aprile. — All’en- anno, ambedue di Lubiana, da sfera, mentre ErgaVer trata del club «Partizan», si- Rajiko di Ajdovščine si ebbe tuato nel rione Tabor di Lu- Nel pomeriggio hanno con- j; primo posto nel campo biana si potevano vedere corso i professionisti e aiu- delle pettinature fantasia, recentemente dei manifesti tenti, nel taglio dei capelli Erano in gara non solo i par- dai quali risultava evidente uomo, che ha visto piaz- rucchieri del settore statale, come nei locali del club zarsi al primo posto Strgar ma anche quelli privati, al- stesso si svolgeva la gara 2ože di Lubiana. cuni dei quali si sono porta- per il «campionato» dei par- T _ __i„ j________ ______ ,____ ^ v*a diplomi ed elogi. rucchieri per signora, organizzato in occasione del Marilyn? No. Sheree Norl la ballerina e cantante air ricana che ha sostituito Monroe nel film «Come es; re molto, molto note». SI ree North ha la stessa tagl di Marilyn e da tempo e la sua controfigura. I c pricci della biondissima s no stati la sua tortuna: Sii ree è diventata in pochi gic ni una delle più fotografa dive di Hollywood immersione e, di recente. per Faccensione dei motori. La cura della sordità mediante gli ultrasuoni ha già da diversi anni dimostrato la sua utilità - in certi casi. Gli scienziati sono arrivati alla conclusione pra- , , . .. . ,. , , teca che gli ultrasuoni, a dif- prende da fanti sovietiche, e . • riato l'anno in cui nell'U R ferenza uei raggi Roentgen, n 1 ne rafforzano la reazione difen- Le pettinature «Fontaine» e «Sorèe 1830» presentate dal viennese Deicbsler La sala, dove aveva luogo la gara, offriva uno spetta- Abilità e buon gusto han-T. , colo stupendo. Non solo le no dimostrato anche gli os- Decennale della liberazione. modelle erano belle> ma pu_ piti stranieri) per la maggior -------------------------------------- In una grande sala, si al- le ’ magnifici abiti da sera parte di Vienna e Celovec, - t (M lungavano tavoli muniti di che indossavano. Tutto l’in- mentre degli italiani si so- ,)(fe0fe0 ha dCU& .... specchi e fiori. 52 specchi sieme faceva pensare ad un no distinti Melli Felice e riflettevano altrettante belle soSno meraviglioso, qualco- Boschin Luciano di Trieste che Lubiana |Ì testoline di giovani donne sa> ‘"-somma, che Lubiana c Stang Geppy di Torino. (H che si alternavano durante non aveva visto ancora. Le Hanno gareggiato inoltre valli tutta la giornata. Gli appren- belle e complicate pettina- r‘ professionisti delle altre 1 disti del I e II anno hanno 'ture che si alternavano con- repubbliche jugoslave. presentato per primi le loro tintamente, diedero il pri- Le pi£l attese ed ammirate pettinature. Il primo posto mio meritato ai loro artefici, erano le acconciature stori-è stato cosi ottenuto da Ma- Avsec Slavko di Lubiana si che, presentate dal miglior rega Marinka, del I anno, e conquistò il primo posto per parrucchiere dei paesi occi- S.S. si sono raggiunti i più grandi successi nella realizzazione del piano di «mutamento della natura». Secondo questo piano, il meridione dell’Unione Sovietica dovrà ottenere un clima più u-mido e con ciò una maggior fertilità. A questo scopo il Volga sarà, per una lunghezza di 600 km., trasformato in un gigantesco lago. Nella stessa maniera gli specialisti sovietici intendono formare, nel centro della Siberia, un mare artificiale, che avrà una superficie molto e-stesa. Saranno necessari quindici anni per riempire il «Mare di Siberia» mediante il ristagnamento dei fiumi Ob, Jenisei e loro affluenti. Gli esperti sovietici affermano che, come conseguenza di ciò, si avrà un fio-tevole miglioramento del clima siberiano, e che le sconfinate steppe si trasformeranno in pochi anni in regioni fertilissime. Ma il più sensazionale deJ-Fanno è stato il successo ot- da Barbarie Martina, del II l’acconlci^tura da giorno POI NON RIMASE dentali, il viennese Deìchs-ler. Questi ha portato alla ribalta tre vecchie pettinature Fontaine, Soree 1930 e la prima. Afferrò il braccio del giudice con una stretta delle dita loro occhi. Vera continuò a gridare, con quella voce acuta e inna- atletiche che fece fare una smorfia di dolore al vecchio. Gridò: — turale: — Non mi guardate cosi! Come se pensaste che io fossi T2"'. ----------------------------’ “ Gli indiani! Guardate! matta. E’ abbastanza saggio quello che vi domando. Api, alveari, Marl® Antonietta. Nel mezzo della tavola c’erano soltanto sei figurine di porcel- ‘api! Oh, non capite? Non avete letto quella poesia idiota? E lana. — Deve essere fuori per l’isola, in qualche Armstrong disse, parte! Biore, che li aveva raggiunti, vestito ma non ancora rasato, domandò: — E dove si è cacciata la signorina Brent? . . . Questo è un altro mistero. Ma appena furono nel vestibolo, Emily entrò dalla porta d’ingresso. Indossava l’impermeabile. Disse: '•— Il mare è ancora agitato. Credo che nessun battello possa prendere il largo, anche oggi. Lo ritrovarono poco dopo. Era nella piccola lavanderia al di là del cortile. Era stato a tagliar la legna per accendere il fuoco in cucina. Teneva ancora in mano la piccola accetta. Un’ascia più grande, pesante, era appoggiata contro la porta: il metallo era macchiato di scuro. Spiegava anche troppo bene la profonda ferita che spaccava il cranio di Rogers . . . nelle nostre camere, messa lì per farcela studiare bene! Saremmo dovuti venire a cercare qui subito, se avessimo avuto un pò di cervello. «Sette piccoli bimbi indiani tagliarono la legna». E’ che segue. Io la so tutta a memoria, vi dico! «Sei piccoli bimbi indiani giocavano con un alveare». Ecco perchè vi domando: ci sono delle api nell’isola? Non è buffo? Non è straordinariamente buffo? Biore esclamò: Ve ne siete andata in giro per l’isola, tutta una gran forza, dottore? Perfettamente chiaro — disse Armstrong. —• L’assassino gli è scivolato dietro, ha sollevato l’ascia una volta sola e l’ha lasciata ricedere mentre la vittima era chinata in svanti. Biore si dava da fare con il manico dell’ascia e il setaccio della farina preso in cucina. Il giudice »Wargrave domandò: — Occorreva sola, signorina Brent? Non capite che è una cosa estremamente imprudente? Emily Brent ribattè — Io vi assicuro, signor Biore, che mi sono guardata intorno con estrema attenzione. Biore grugnì. — Non vi è capitato di vedere Rogers? La signorina Brent alzò le sopracciglia. — Rogers? No, non l’ho visto stamattina. Perchè? Il giudice Wargrave, rasato, vestito o con i suoi denti falsi in perfetta posizione, scese le scale. Si diresse verso la porta aperta della sala da pranzo. Osservò: — Ah, già apparecchiato per la prima temuto da fisico inglese lord colazione> come vedo. Cherwell il quale è riuscito, Lombard disse: — Avrebbe potuto averlo fatto ieri sera. 'm Un laboratorio dell’uni- Tutti entrarono nella stanza, con gli occhi alle belle stoviglie Dove ci riforniamo di miele? Ahi Ah! verrità di Oxford, ad Ottawe- e alle posate lucenti; alla fila delle tazze sulla credenza; alla sotre una temperatura superio- locoppa di feltro pronta per la caffettiera. E fu Vera a notarlo per Armstrong rispose, grave: — Una donna avrebbe potuto farlo, so è questo che intendete. — Si lanciò intorno uno sguardo rapido. Vera Claythorne ed Emily Brent si erano ritirate in cucina. -— La ragazza avrebbe potuto farlo facilmente: è un tipo atletico. In apparenza la signorina Brent è fragile, ma quel tipo di donna ha spesso una gran forza muscolare. E dovete ricordare eh© chiunque non abbia il cervello a posto dispone spesso di insospettata forza. Il giudice assentì, pensieroso. Biore, che era in ginocchio intento al suo lavoro, si alzò con un sospiro. Annunziò: — Nessuna impronta. Il manico è stato pulito, dopo l’operazione. Si udì una risata improvvisa e tutti si volsero vivamente. Vera Claythorne era nel cortile. Gridava con una voce acuta, scossa da selvaggi scoppi di risa: — Ci sono delle api in quest’isola? Ditemelo. Un capitolo a parte quello scritto, con il rasoio, dal parigino Hardy, campione E al verso m>>y. CALCIO PER LA STAGIONE MORTA GRANDE RITORNO DELLA COPPA D' EUROPA Ritorna, dunque, sulla s'cena una manifestazione che ha appassionato le folle sportive nell’anteguerra: la Coppa d’Europa calcistica. Gli spartivi più giovani, che probabilmente non sanno cosa sia, hanno accolto la notizia con curiosità e interesse, i più vecchi con vero entusiasmo. Alla Coppa calcistica d’Europa centrale, ciom’era! stata chiamala all’inizio nel lontano 1927, aderirono originariamente Austria, Cecoslovacchia, Jugoslavia e Ungheria. Nei 1929 la Jugoslavia si ritirò della competizione e al suo posto subentrò lTtalia. Alla sua tredicesima edizione, nel 1939, la Coppa d’Europa cessò di vivere per lo scoppio della Seconda guerra mondiale, i cui eventi scompaginarono la preesistente configurazione politica centroeuropea. In verità il torneo era stato già mutilato l’anno precedente con la defezione dell’Austria, assorbita dalla Germania con il «putsch» hitleriano, e rimpiazzata dalla Romania. Questa in breve la storia della Coppa d’Europa che ora sta per rivivere. Ma sarà bene accontentare coloro che non conoscono e che abbiano già dimenticato le vicende sportive del torneo, parlandone più dettagliata-mente. «SISTEMA DI COPPA» RITOCCATO All’inizio, dunque, vi parteciparono le due migliori squadre austriache, cecoslovacche, jugoslave e ungheresi* La formula della competizione era il cosidetto «sistema di coppa» ad eliminazione diretta, con partite di andata e ritorno. La graduatoria veniva compilata in base al conteggio usuale dei punti, mentre in caso di parità decideva il migliore quoziente reti. La formula attuale è stata, invece, leggermente modificata. Le squadre non saranno più 8, ma 10 e, quindi, è stato giocoforza ricorrere a un turno di qualificazione per ridurre le partecipanti a 8 prima, a 4 successivamente e, infine a 2 sole per la finalissima. Al torneo verranno ammesse, co-m’è noto, le due migliori squadre di Austria, Italia, Jugoslavia, Ungheria e Cecoslovacchia. Al secondo turno eliminatorio accederanno d’autorità le squadre A di ciascun paese, mentre per le B, o 2 A come chissà perchè vengono denominate, si è ricorsi al sorteggio, dal quale è uscita favorita quella cecoslovacca, che passa diretta-mente al secondo turno, mentre quelle austriaca, jugoslava, italiana t ungherese dovranno giocare gli incontri di qualificazione. Cosi il 29 giugno si incontreranno sul terreno della prima la 2 A jugoslave e italiana, mentre il ritorno avrà luogo il 3 luglio. LE 13 EDIZIONI La prima edizione del 1927 s’è conclusa con la vittoria dello Sparta di Praga, mentre la seconda (1928) è stata appannaggio del Fe-rencvaros di Budapest.«Nel 1929 era ancora una squadra ungherese, l’Ujpest di Budapest ad aggiudicarsi la coppa. Nel 1930 ritornava a vincere lo Sparta, spodestato nel 1931 dal First Vienna. Nel 1932 era di turno il Bologna che vinceva a tavolino per mancanza d'avversario in finale, essendo state le semi-finaliste Slavia di Praga e Juventus, éspulse dal torneo per gli incidenti avvenuti nella partita di ritorno a Torino. Nel 1933 era l’Austria di Vienna a vincere, battendo in finale l’Ambrosiana Inter di Milano e nel 1934, ritornava alla vittoria per la seconda volta il Bologna, battendo in finale l’Admira di Vienna. Nel 1935, vale a dire alla nona edizione, vinceva per la terza volta lo Sparta di Praga. Nel 1936 veniva ammessa anche la Svizzera senza poter tuttavia superare il primo turno di qualificazione e la vittoria, per la seconda volta, andava all’Austria di Vienna. Nel 1937 faceva il suo riengress’o la Jugoslavia e, come già detto, entrava anche la Romania. Vinceva Ferenc-varos di Budapest, mentre l’anno successivo, 1938 toccava allo Slavia di Praga. Nella tradicesima e-dizione, che sarà poi l’ultima, è ancora una squadra ungherese, l’Uj-pest a vincere, senza la presenza delle squadre austriache, tolte come abbiamo detto, di mezzo dall’«an-schluss». SOTTO LA CANICOLA La grande competizione, che quest’anno ritorna trionfalmente nell’agone calcistico internazionale, promttte di ridiventare un fulcro d’attrazione generale. Essa comprenderà il fior fiore del calcio europeo continentale e costituirà un obiettivo, quanto severo banco di prova dei valori calcisti centro-europei e danubiani. Sarà anche un vero e proprio «torneo della canicola», prevedendosi la sua conclusione probeilmente verso la Seconda metà d’agosto, quando i campionati nazionali entrano ormai nella fase ultima di preparazione. 3.857 KM, IN 21 TAPPE Sabato 14 c. m. prenderà il via la carovana del Giro d’Italia SOTTOLEGA ISTRIANA Dugo - Pareozo UMAGO: Colie, Angelov, Jankovič, Bajć, Tešović, Reketi, Bola, Gamer, Zdelar, Krajčev, Tošić. PARENZO: Krizmanić, Pasalić, Neolić, Bubičić, Marini, Krepačić, Baza, Poropat, Franceschi, Boianić, Popovič. ARBITRO: Tomič di Pola. MARCATORI: al 4’ Zdelar e al 65’ Reketi. UMAGO, 8 -— Che per vincere sia necessario segnare è un luogo comune, conosciuto ormai da tutti. Pare però che i parentimi non Io sappiano, stando almeno a quanto abbiamo potuto vedere sul campo. II Pa-renzo, infatti, per premendo quasi tutti i 90’ sotto la porta umaghese, non è riuscito a passare nemmeno u-na volta. Non poche sono state le occasioni malamente sciupate, mentre di tiro in porta non è quasi ili caso di parlare. Nella ripresa, Colić è stato impegnato, non troppo severamente, da tre solli tiri, il ohe dimostra I’inefficacia dell’attacco ospite. L’Umago, invece, pur essendo stato di gran lunga inferiore per volume di gioco, ha segnato due goals, assicurandosi la vittoria in un incontro in cui ha fatto la parte del fratello minore. 1 celesti parentini, impossessatisi della palila, sin dall’inizio hanno insidiato continuamente la rete di Colie. Al 3’ questi doveva impegnarsi a fondo per evitare la segnatura. Senonohè, subito dopo, su azione di contropiede e successiva rimessa dal- SGUARDO RETROSPETTIVO A ITALIA — JUGOSLAVIA PRONOSTICO PROIBITIVO per l'atteso prossi confronto BELGRADO, 9 — Si avvicina ra- pidamente la data del confronto fra le nazionali azzurre d’Italia e Jugoslavia che, com’è noto, avrà luogo il 29 c. m. a Torino nell’ambito delle manifestazioni sportive indette in occasione di quella Esposizione intemazionale dello sport. L’attesa dell’opinione pubblica sportiva e non sportiva dei due pae- si sì fa sempre piti emozionante. In Italia, ad esempio, i biglietti d’ingresso allo stadio (capace di circa 80 mila posti) sono quasi esauriti, La Federazione italiana ha deciso, fra l’altro, la sospensione del campionato da domenica 15 maggio al 5 giugno, dimodoché esso terminerà con una settimana di ritardo sul previsto, onde permettere un accurata preparazione della propria squadra. All’incontro torinese si annette, quindi, grande importanza. Non solo, ma lo si considera in un certo senso come vaglio dell’ascesa di cui ha dato indizio il calcio italiano negli ultimi tempi con le tre consecutive vittorie sull’Argentina a Roma, sul Belgio a Bari e sulla Germania a Stoccarda. Ciò appare ben chiaro dalle dichiarazioni rese da Marmo e Pasquale, i due membri più influenti del Comitato selezionatore della nazionale, i quali hanno messo in rilievo che la rappresentativa jugoslava è particolarmetne forte («molto più forte della Germania» -— hanno detto testualmente!) e che rincontro sarà pertanto il più impegnativo. Con la medesima serietà si prendono le cose qui a Belgrado, dove si è deciso di convocare i giocatori in allenamento collegiale dopo l’incontro di domenica 15 c. m. con la Scozia, che servirà anche -ai selezionatori per mettere a punto una formazione, oggi ancora incerta, da schierare a Torino. La recente vittoria dell’Italia a Stoccarda ha dato parecchio da pensare ai dirigenti jugoslavi, che si rendono perfettamente Conto delle difficoltà cui la rappresentativa andrà incontro a Torino. UN BILANCIO Jugoslavia e Italia si sono incontrate finora quattro sole volte. Tre prima e una dopo la guerra. Ecco la tabella della partite disputate: Ecco ora, invece, alcuni dati che certamente interesseranno i nostri sportivi: ITALIA — JUGOSLAVIA 2:1 (2:1) — Padova, 4 novembre 1952. Bernard Vukas Arbitro: Braun. Marcatori: Schiavio (2) e Benčič. Spettatori: 10 mila. Formazioni: Italia: Combi, Allemandi, Caliga-ris, Duigcini, Bernardini, Gandini, 4 notv.~ 1925 — a Padova: Italia — Jugoslavia 2:1 (2:1) 22 maggio 1938 — a Genova: Italia — Jugoslavia. 4:0 (2:0) 4 giugno 1939 — a Belgrado: Jugoslavia — Italia 1:2 (0:1 6 maggio 1951 — a Milano: Italia — Jugoslavia 0:0 Il bilancio di questi incontri è, dunque il seguente: Zlatko Čajkovski Italia Jugoslavia 8:2 2:8 MANIFESTAZIONI SPORTIVE TRADIZIONALI IN SCOZIA I "LUDI MONTANARI fi Nelle vallate della Scozia si svolgono ogni anno giochi sportivi tradizionali, a somiglianza delle antiche o-limpiadi, denominati «ludi montanari» (Highland Games), vere e proprie manifestazioni sportive dii massa, cui accorre tutta la popolazione. Da ogni metà maggio alla fine di settembre se ne contano circa 120. Anticamente si svolgevano nell’ambito delle singole tribù, in modo solenne che ancor oggi appare nelle sfide fra suonatori di cornamusa e danzatori di balli popolari. Col passare dei secoli ci si aggiunsero gare atletiche, molte delle cui discipline traggono origine dall’antichità, quando pastori, bo-scaioli e contadini misuravano la propria forza, solennemente e in pubblico, in onore del proprio capo tribù. Oggi, tali convegni, come ad esempio quello regale di Bra-emar (Royal Braemar Gathering), la cui preparazione dura mesi interi, attira pubblico da ogni parte del mondo. Tuttavia le migliori manifestazioni sportive tradizionali sono ancora quelle dei piccoli villaggi. IL CULTO DELLA FORZA Fra gli Scozzesi esiste quasi un culto per la forza fisica. Per loro gode maggior prestigio chi dimostri di possedere una forza, straordinaria, più che non, diciamo, gambe veloci: motivo per cui la preferenza viene data a gare quali il sollevamento pesi, il lancio del martello e il lancio del giavellotto, ambedue questi ultimi di proporzioni notevolmente superiori a quelle comunemente usate oggi in queste, discipline sportive. Ma benché il sollevatore di peso goda maggiore prestigio, del velocista, nei convegni sportivi scozzesi le altre discipline sportive sono tuttavia largamente rappresentate. Il pro- gramma dele competizioni include solitamente anche corse piane e a ostacoli, la maratona ecc. Nessun convegno sarebbe tuttavia completo senza la parata finale di uno stuolo (spesso oltre 1.000) di suonatori di cornamusa in gonnella con la piuma sul cappello e i caratteris'tioi panciotti con camicie quadrettate. LA TRADIZIONE Si dice che il convegno di Braemar, che ha siede ad Aberdeenshire, si sia tenuto per la prima volta nel 1040 con in programma una corsa di montagna che ancor oggi fa parte dei «ludi montanari». . La tradizione vuole che la competizione fosse stata indetta da re Malcolm IV. per scegliere i banditori che poi venivano incaricati di portare i suoi editti in ogni parte del paese. Il munifico sovrano avrebbe , messo in palio sempre secondo la tradizione, ricchissimi premi, fra cui una spada e un’urna di monete d’orò. Questa corsa popolare di montagna costituiste la prova forse più dura per la resistenza dell’organi-smo umano seconda solo al lancio del ceppo un troncone albero della lunghezza da 3,65 a 6 m. del diametro di 60 cm. nella parte più grossa e 38 cm. in quella più stretta. Il ceppo s'i lancia così: per la parte più stretta lo si afferra con ambo le mani e lo si alza in perpendicolare. Mantenendolo in quella posizione, il lanciatore parte prima al passo e, quindi, prosegue di corsa, lanciandolo in modo che la parte più leggera vada in alto a compiere un giro e, alla caduta, a toccare terra per prima. Il martello, che solitamente si usa nelle comuni competizioni atletiche, è sconosciuto in Iscozia. Esso, come si sa, è una comune sfera metallica, fermata a un filo d’acciaio, terminante con un bracciale per il lancio. I montanari e i contadini scozzesi, invece, usavano una volta un grande maglio preso d’imprestito dal "abbro del villaggio. Anche oggi il martello scozzese ha un manico di legno lungo 1,27 m., infilato in una grande sfera metallica. Il lancio si differenzia, anche nello stile. Comunemente si lancia da una pedana circolare nella quale l’atleta può fare tanti giri quanti vuole. LI martello scozzese si lancia, invece, da posizione ritta e immobile. Nulla di straordinario se qualche lanciatore scozzese raggiunge una distanza di oltre 42 m. E sì che il peso di quest’aggeggio va normalmente da 7,258 a 9,98 kg! APOTEOSI DI FOLCLORE Tuttavia la parte più interessante dei giachi scozzesi è senza dubbio quella comprendente le danze folcloristiche. Ad esse partecipano grandi e piccini. In alcune località le ragazze non vi sono ammesse, essendo state queste danze riservate nei tempi antichi ai soli giovani guerrieri che, unici, avevano il diritto di portare le caratteristiche gonnelle corte. Per gli Scozzesi non è affatto importante l’abilità nelle danze, dal momento che gli stessi danzatori hanno avuto prima il modo di dimostrare la propria forza nella parte sportiva del programma. CANOTTAGGIO Belgrado - Zegabria 953:3*10 ZAGABRIA, 8 ,— Il confronto di canottaggio tra le rappresentative di Zagabria e di Belgrado si è risolto con il netto successo dei belgradesi che si sono affermati con 953 punti a 340. Gli ospiti hanno vinto in tutte le discipline eccezione fatta per il double scoul seniores. Conti, Della Valle, Sohiavio, Mg-gmozzi, Cevenndni II. Jugoslavia: Fridrih, Vrbančič, (Ivkovič), Pažiur, Marjnoviič, Premrl, Križ, Giiidemić, Jovanovič, Benčič, Petkovič, Sekulič. ITALIA — JUGOSLAVIA 4:0 (2:0) ,— Genova, 22 maggio 1938. Arbitro: Bdilem. Marcatori: Coilaussi Piala, Meaizza (rigore), Ferrari. Spettatori: 25 mila. Formazioni: Italia: Ceresoli, Foni, Rava, Pe-razzol'O, Andreolo, Locateli! Pasioa-ti, Meazza, Piola, Ferrari, CcAaiussi. Jugoslavia: Glazer, Hiiigl, Duibac, Lebrner, Jazbec, Koikoltović, Sipaš, Petrovič, Matolšić, Tomašević, Ferlič. JUGOSLAVIA — ITALIA 1:2 (0:1) — Belgrado, 4 giugno 1939. Arbitro: Laingenus, Marcatori: Pio-la, Partlič, Colausisd. Spettatori: 35 mila. Formazioni: Jugoslavia: Lovrič, Požega, Du-bac, Manola, Draigičavić, Le'hner, Glisoivdé, Viujjaidiinoivic, Petrovič, Ma-tosić, Periić. Italia: Olivieri, Foni, Rava, De-petrini, Anidireolo, Locateli1 * * * 5 * * * * * Il! Biavaiti, Perazzolo, Piola, Meazza, Colaiussi. ITALIA — JUGOSLAVIA 0:0 — Milano, 6 maggio 1951. Arbitro: lie, Palli, Horvat, Djajdč, Rajkov, Mitič, Velfl, Bobelk, Herceg. PRONOSTICO PROIBITIVO iSecondo questo bilancio, dunque, il pronostico dovrebbe essere favorevole alTItailda. Ma le cose non stanno proprio così. Infatti, il calcio italiano si sa che non è più quello di una volta. Un po’ l’inquinamento del denaro, ohe ha intaccato persino i tessuti più sani deU’arganismo sportivo, un po’ Finiva,siane degli stranieri ohe fanno da esca al pubblico nella ricerca idei ,grandi incassi e un po’; forse anzi più di ogni altra cosa, la tragedia dii Supeiga, nella quale si può dire siano andati perduti «tedi anni del 'migliore calcio italiano, hanno fatto sì che questo sia scivolato dii parecchi gradini in basso nella graduatoria dei valori mondiali. Soltanto negli ultimi tempi — dopo la severa lezione dei Campionati del mondo in Isviazera — si può piallare di una rinasbita, naturalmente con ogni riserve 'fino a una conferma definitiva che però non è escluso possa venire a-murato da Torino. Queste sembrano essere, infatti le intenzioni. D’altro canto il oalcio jugoslavo è progredito rapidamente in questo dopoguerra e, pur attraversando momentaneamente una crisi dovuta all’inevitabile logoramento del tempo sull materiale umano ohe ne costituisce la base attuale e la conseguente necessità di sostituirlo (con i logioi travagli che ciò comporta) conserva sempre una quotazione molto alta nel campo intemazionale. ìMMmM Branko Zebec Di conseguenza ogni pronostico è proibitivo. Ambedue gli avversari possono aspirare ad una vittoria, come ognuno potrebbe uscirne anche sconfitto. Soltanto' dal come Sii svolgeranno le cose sul tappeto verde dello stadio torinese potrà uscire una deci- Lutz. Spettatori: 55 mllia. Formazio- . siane chdarifioatrice. Una cosa è però certa: sia la nazionale azzurra juigosilava, quanto quella italiana im-* pegnairanno a fondo ogni loro energia, il che promette di offrire ai fortunati che potranno, assistere al duello uno spettacolo, raro e vedersi oggigiorno sui campi di gioco. c. d. Vladimir Béara Italia: Casari, Silvestri, Cerva!», Annovazzi, Giovamnini, Toignon, A-maidei, Boniperti, Cappello, Pandol-fini, Burini. Jugoslavia: Beara, Stankovič, Co- Inaagurato a Fiume il Parco dello sport FIUME, 8 — E’ stato inaugurato iti parco sportivo. Molto pubblico ha presenziato alila cerimonia che è stata aperta, a nome idei Comitato Popolare Cittadino, dal compagno Miloš Gribac il quale, con p oche parole, ha messo in risalto l’utilità di questo impianto per la maggiore diffusione dello sport. Ecco alcuni risultati: Atletica leggera: Maschile: 60 metri: 1) Mihovilié (.MIS) 7”2; 2) Automat ('Ginnasio Italiano) 7”9. Femminile: 1) Stampala (I Ginnasio) 8”5; 2) Samešoik (Ginnasio it.) 8”6; Salto in alto: Femminile: 1) Lukič (Tecnico) 1.28; 2) iKrivičić (Ginn, it.) 1.15. Maschile: 1) Kučić (I Ginnasio) 1.55; 2) Sissul (MIS) 1.55. 19 19 0 0 76:20 38 20 14 1 5 52:27 29 21 12 4 5 39:23 28 20 11 4 5 62:34 26 20 12 2 6 70:38 26 20 9 3 8 53:46 21 18 7 4 7 33:24 18 20 7 4 10 41:37 18 21 7 4 10 34:44 18 21 8 1 12 38:58 17 20 7 1 12 45:54 15 21 6 2 13 36:55 14 20 4 I 15 36:73 9 20 2 1 17 20:103 1 5 r«aut», il pallone perviene a Zdelar che insacca. Dopo la rete sorpresa, gli uimagihessi sembrano prendere il sopravvento, ma è invece il Parenzo che riprende ad attaccare. Il gioco si fa poi alquanto duro e tale rimarrà per il resto dell’incontro. ÀI 24’ la rete umaghese corre se- SOTTOLEGA DI FIUME I RISULTATI Nafta — Torpedo 3 Orijent — Klana 4 Crikvenica — Naprijed 2 Abbazia — Jedinstvo Locomotiva — Hidroelektra 5 Goran — Borac 2 Nehaj Mladost i LA CLASSIFICA Orijent Crikvenica Torpedo Locomotiva Jedinstvo Goran Naprijed Abbazia Mladost Nehaj Nafta Borac Klana Hidroelek. rio pericolo, ma Reketi salva a porta vuota per un’intempestiva uscita di Colie, su calcio d’angtìlo. Poi, fino al termine del primo tempo, i parentini attaccano ancora, ima senza successo. La ripresa vede una certa superiorità dei padroni idi casa nel primo quarto d’ora e al 20’ Reketi, con un tiro da circa 20 metri, segna la seconda rete. I parentini reagiscono, ma (giocano ancora inefficacemente per cui il risultato non cambia più. All’84’ Poropat sfiora il punto della bandiera, calciando malamente a lato, dopo aver scavalcato la difesa. L’arbitraggio è sitato troppo tollerante dell gioco dm»', ohe tuttavia non è generato in veri e propri incidenti. p r. Rudar - Avijatičar 6:2 (3:0) RUDAR: Almer, Bernjat, Gobbo, Cecada, Cvajner, Tuta, Rajkovič, Hrvatin, Faraguna, Ongaro, Malo-vec. AVIJATIČAR: Belan, Tepavče-vić, Jovanovič, Popov, Macković, Djordjević, Simunović, Malešič, Ne-sić, Markovič, Kmapec. ARBITRO: Ignjatov di Pola. MARCATORI: Al 6’, 18% 50’, 60’ e 80 Ongaro, al 14’ Rajkovič, al 30’ (rigore) e al 37’ Macković. POLA, 8 — I locali hanno perduto largamente contro il Rudar, vedetta della classifica nella Sottolega istriana. I minatori si sono rivelati particolarmente efficaci all’attacco, ben sostenuto dalla mediana, che è stata senza dubbio il migliore reparto. Dopo un primo tempo vivace e alquanto equilibrato, gli ospiti hanno preso nettamente il ropravvento nella ripresa, passando a condurre con un’incontrastata superiorità tecnica e agonistica. Da Segnalare la prova del centroavanti Ongaro, autore di ben cinque reti. SPORT FRA STUDENTI Universitari lubianesi ospiti di Capodistia CAPODISTRIA, 7 — Ospiti degli studenti capadisitriani sono stati gli universitari di Lubiana, sostenendo alcuni incontri idi pallacanestro, pallavolo e calcio. La squadra di pallacanestro del Ginnasio sloveno ha battuto quella lulbianese per 34:31. Nella pallavolo i risultati sono stati i seguenti: «Partizan» Capodistria — Studenti universitari 2:1, Ginnasio . sloveno —• Studenti universitari 1:2. La igara di calcio è stata vinta, invece, dagli studenti capodisibriani per 3:1 (3:1). p. r. Campionato jugoslavo I. LEGA (Continua dalla I. pagina) to capace di mettere in serio pericolo la rete dei padroni di casa, i quali, d’altro canto, innervositi forse per la grossa posta in palio, non riuscivano a concludere le loro numerose offensive. PARTIZAN — LOKOMOTIVA 3:0 (1:0). — La Lokomotiva ha deposto le armi di fronte ad un Partizan deciso a riscattare la sconfitta interna subita nella giornata precedente ad opera dell’Hajduk. Il risultato non è stato mai in forse, anche se il Partizan ha domito aspettare ben 42’ prima di realizzare la prima rete con Bobek. Nella ripresa segnava ancora Mihajlović al 56’ e Bobek al 67’. Dopo questa sconfitta, la Lokomotiva ha definitivamente riposto ogni speranza di salvarsi. DINAMO — ZAGREB 2:1 (1:1) — Sotto una scrosciante pioggia, le due squadre hanno speso un mucchio di energia., senza tuttavia soddisfare gli spettatori. La Dinamo è solo l’ombra della squadra del girone di andata, Oggi ha vinto più per demerito dello Zagreb, che per merito proprio. Infatti sono stati i calciatori dello Zagreb a far vedere qualche cosa in campo, ma hanno sbagliato ogni occasione per concretare la propria superiorità. Lo Zagreb passava in vantaggio al 13’ del primo tempo con Medved, ma veniva raggiunto in un’azione in contropiede, conclusa al 41’ da Perija, che pareggiava per la Dinamo. Al 50’ Dvomić segnava la seconda rete, che doveva poi dare Timmeritata vittoria alla Dinamo. CRVENA ZVEZDA — RADNICKI 2:0 (1:0). — La Crvena zvezda, pur presentandosi in campo senza Mitič, Spajić e Rudinski, è riuscita ad. avere la meglio sui cugini del Radnički, grazie a due reti, segnate al 30’ del primo tempo da Kostič e all’85’ da Toplak. La partita è stata ostacolata dal maltempo. Nella ripresa ha dovuto essere addirittura sospesa per cinque minuti a causa di un violento acquazzone. HOCKEY A ROTELLE L'ultimo allenamento della rappresentativa a Pola (Continua dalla I. pagina) tosi di gran lunga meno esperto e dotato di classe. I punti della rappresentativa soso stati segnati da Mauri (4), Per-tot I., Lonzar, Jug, Steppi, Makuc uno ciascuno e Mocenni (autogoal). Per il Pola hanno segnato, ambedue su rigore, Celic e Orlić. Ha arbitrato bene Zavi|tanik> di Nuova Gorizia. CALCIO MINORE STIL — ISOLA 0:0 CAPODISTRIA, 8 — Si sono dati battaglia a fondo i fagazzì dello Stil e dell’Isola, ambedue desiderosi di assicurarsi la posta. Appunto per questo nessuno dei due contendenti è riuscito nell’intento. Hanno badato più alla prudenza, pereto le difese hanno fatto la parte del leone. Gli ospiti sono stati migliori forse per tecnica, mentre d locali hanno supplito con la forza della volontà. birano — aurora oh (0:0) PIRANO: Čergol, Kocjančič, Visin-tin, Benčič, Bavčar, Scrignami, Monica, Bartole, Creatti, Žbogar, Ernestini. AURORA: Amber, Tatto, Coslavic, Rqja, Kociamcic, Vismtin, Salvador, Cavalli IL, Glalbot, Dapretto, Orlando. ARBITRO: Suiplina idi Capodistria. MARCATORE: Clalbot all’82’. S. LUCIA, 8 — In una partita oourJhattuita che ha offerto anche qualche buon spunto tecnico, i ragazzi dell’Aurora hanno battuto per 1:0 i locali. Dopo un primo tempo alterno, con una leggera prevalenza pira-nese, favorita dai vento, l’Aurora prendeva il sopravvento nella ripresa, concludendo una lunga superiorità al’80’ con una rete segnata a conclusione di un’azione sulla sinistra. BUIE B — MAD. DEL CARSO 2:2 (2:1) Campionato italiano (Continua dalla I. pagina) ma al . 4L’ l’Udineise si riparta in vantaiggio. Toros commette un fallo su Selmosson provocando una punizione dal limite. Tira Bettini corto a Castaldo ohe, libero, mette imparabilmente in rete. Nella ripresa, al 47’, iBenelli centra dalla sinistra, tira Hoefling, resipinge corto Romano, Caviigioii raccoiglie a segna. Poi è ancora la Pro Patria a sfiorare il successo: Salvataggio in extremis di Pinardi, su colpo di testa di Benelli, che porge a Dagl’Innocenti, ohe a sua volita devia in angolo su tiro di Danova a portiere battuto. Sampdoria - Novara 6:2 (4:0). — La iSampdoria ha vinto facilmente di fronte al Novara, assai debole in difesa nella quale il solo De Giovarmi si è battuto efficacemente. Data la superiorità dei iblu-cerehia-ti, l’interesse delFimcontro è sitato piuttosto limitato. Già al 2’ Tortili, servito in profondità da Rosa, realizza la prima rete. Al 9’ Baldini, approfittando di un errore di Pom-bia può marcare da vicino ila seconda rete e due minuti dopo Ronizon, scattato in fuori gioco, otteneva la terza rete. Al 28’ per fallo di Corghi su Coniti la Sampdoria usidiuiva di un calcio idi rigore, trasformato facilmente da Baldini. Al 51’ della ripresa Ronzon ha marcato la quinta rete su azione individuale e quattro minuti dopo Arce, su passaggio di Foimemtin, ha ottenuto la prima rete per il Novara. S.u punizione, al 76’, Torfcul ha infilato la rete degli azzurri, con un tiro da venti metri. A due minuti dalla fine giunge la 1 f seconda rete novarese: un tiro di Seratoni respirato dalla traversa viene ripreso da Piccioni ohe mette in rete da pochi passi. Triestina - Roma 0:0. — Un (giusto pareggio a «^inclusione di una gara condotta a buon livello agonistico e tecnico. I giallo-rossi hanno dimostrato un (gioco migliore, mancando peraltro .nel .tiro -a rete. La Triestina ha svolto invece un maggior numero di azioni d’attacco. Da segnalare al 35’ due tiri consecutivi di Lucentini, respinti dalla traversa, mentre Cardarelli salvava a porta vuota una terza stotrcata di Dorigo, La Roma è sitata a sua volta vicina al successo al 57’ quando una (bella rovesciata di Paradolfini e un forte tiro idi Venturi hanno òo-stretto il portiere triestino a due difficili salvataggi in angolo. pallacanestro Scoglio Olivi-3 Maggio *13:39 (21:20) SCOGLIO OLIVI: Sever (8), Vi-dos, Sciucca, Fiorentin, Racchi (4), Jankovič (7), Fiorentin, Ra-kié (6), Mladenovič, Mocenni (2),, Vojak (16). 3 MAGGIO: Mantovani (1), Ti-torić Bernetić, Criso (8), Scicher (8), Kozul (12’), Djurić (2), Arri-goni (6), Jovanovič, Gulič (2), Bu-rasin. ARBITRO: Silvani di Pola. Umici dilla moniaona SUPPLEMENTO DI CRONACA SPORTIVA AL N. 398 DELL’ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI LA XX. GIORNATA DEL CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALCIO — I. LEGA IL GIOCO E' FATTO: f Hajduk nuovo campione Decise irrimediabilmente le sorti della Lokomotiva, mentre rimane incerta la condanna della seconda retrocedente PER IL DECENNALE DELLA CULTURA FISICA Premiati 430 sportivi Icon una medaglia ricordo Il gioco è fatto. Queste sono le conclusioni che possiamo trarre per il massimo campionato jugoslavo di calcio dopo la settima giornata del girone eli ritorno. I «maestri del mare», dopo aver espugnato i campi dei diretti avversari Dinamo e Partizan, sono riusciti domenica a impattare con il BSK. Con questi tre «exploit» l’Hajduk è riuscito a mantenere invariato il distacco dagli immediati inseguitori red a guardare con sicurezza il futuro. Due punti su BSK e Dinamo non sono molti, basta un passo falso per perderli, ma se guardiamo il calendario delle rimanenti sei partite, possianw dire già oggi che l’Hajduk è il nuovo campione jugoslavo di calcio per la I. Lega I RISULTATI BSK — Hajduk Zagreb — Dinamo Lokomotiva — Partizan Vojvodina — Spartak Crvena zvezda — Radnički Sarajevo — Proleter Vardar — željezničar LA CLASSIFICA 0:0 1:2 0:3 6:3 2:0 5:0 1:0 Hajduk 20 12 6 2 50:18 30 BSK 20 13 2 5 49:34 28 Dinamo 20 12 4 4 44:38 28 Partizan 20 11 3 6 52:27 25 Vojvodina 20 8 8 4 40:30 24 Crvena zvezda 20 9 5 6 37:27 23 Sarajevo 20 8 5 7 38:26 21 Spartak 20 7 4 9 39:37 18 Proleter 20 6 6 8 24:34 18 Zagreb 20 6 5 9 25:34 17 Radnički 20 6 2 12 22:30 14 željezničar 20 6 1 13 27:45 13 Vardar 20 3 6 11 18:36 12 Lokorfiotiva 20 3 3 14 22:63 9 II. Lega I RISULTATI Odred — Rabotnički 5:1 Budućnost — Metalac 1:1 Velež — Bokelj 3:0 Lovčen — Zenica 6:3 Mačva — Napredak 1:0 LA CLASSIFICA Velež 13 10 1 2 36:12 21 Budućnost 13 9 1 3 32:16 19 Odred 13 7 0 6 23:20 14 Metalac 13 5 3 5 19:18 13 Lovčen 13 5 2 6 30:23 12 Napredak 13 5 2 6 17:14 12 Zenica 13 4 4 5 26:29 12 Mačva 13 5 2 6 22:25 12 Rabotnički 13 4 1 8, 11:30 9 Bokelj 13 2 2 9 12:40 6 Crvena zvezda e Dinamo hanno vinto i loro confronti con i cugini, rispettivamente Radnički e Zagreb, ma hanno dato l’impressione di non essere all’altezza dei giorni migliori. La Dinamo ha raggiunto nuovamente il secondo posto (e, con esso, una speranziella ancora in fondo al cuore?). BSK - HAJDUK 0:0. —- Grande era l’interesse per l’ultimo e decisivo «derby» del campionato. BSK e Hajduk dovevano decidere chi sarà la squadra campione. Ma la folla delle grandi occasioni, riversatasi allo stadio belgradese, è rimasta delusa. Il confronto non è stato all’altezza dei nomi delle avversarie. Le due squadre hanno badato più a chiudere nel miglior modo possibile le proprie difese, senza preoccuparsi troppo dell’attacco. Così, alla fine, la partita è terminata con il classico risultato bianco, vero specchio dei 90 minuti. L’Hajduk, in verità ha avuto piu opcashdni da rete, ma i suoi attaccanti hanno difettato, mentre due volte è stata la traversa a dire no al palkme che stava per entrare in rete.. Ottimo nell’Hajduk è stato Vukas, mentre nel BSK si è elevato sui compagni di squadra il centro mediano Ju-ričko. SARAJEVO - PROLETER 5:0 (4:0). — Il Proleter è sceso a Sarajevo privo di ogni velleità. Con le spalle al sicuro nella classifica, i compagni di Rupnik non si sono affaticati troppo, dando così modo al Sarajevo di cogliere un bottino forse insperato. La partita ha avuto due tempi distinti. Nel primo si è visto molto bel gioco e molte bellissime reti. La ripresa è stata invece caotica. Il Sarajevo, ormai pago del risultato, viveva sugli allori, mentre il Proleter, per niente punto dal gravoso punteggio, aspettava la 'fine della partita senza tentare di reagire. Non passavano che due minuti, quando Lovrič segnava la prima rete per il Sarajevo. Al 21’ Biogradlià raddoppiava il vantaggio su calcio di rigore. Alla mezz’ora, Višnjevac portava a tre le reti per la propria squadra. Sei minuti più tardi Živkov segnava la quarta rete direttamente su calcio d’angolo. Nella ripresa segnava ancora Jusufbegovič al 73’. VOJVODINA - SPARTAK 6:3 4:2). — La partita fra i cugini della Vojvodina ha avuto un inizio nervoso. Le due squadre pensavano molto alla copertura e non si azzardavano all’attacco. Dopo il primo quarto d’ora, la Vojvodina però rompeva ogni indugio e, nel giro di soli qui7idici minuti realizzava tre reti. La prima al 14’ con Krstić, la seconda al 16’ con Ivoš e la terza al 32’ con Veselinovič, il migliore uomo in campo, che segnava ancora al 37’. Anche lo Spartak passava nel frattempo due volte, al 22’con Tomaše-iné ed al 32’ con Cikoš su calcio di rigore. La fisionomia del gioco non cambiava nella ripresa. La Vojvodina segnava altre due reti, al 55’ con Ro-ganović ed al 60’ con Boškov. A cinque minuti dalla fine, lo Spartak realizzava la terza rete con Takač. vardar — Železničar lo 0:0 — Un calcio di rigore, a soli due minuti dalla fine, permetteva al Vardar di passare in vantaggio e di vincere la partita, intascando così due preziosissimi punti, i quali fanno rinverdire le sue speranze di salvezza. La vittoria del Vardar è stata meritata, anche se ottenuta su calcio di rigore, realizzato dal centro mediano Petrovski. Lo Železničar non è sta-(Segue in II. pagina) BELGRADO, 8 — Si e tenuta a Belgrado, nell’ambito delle celebrazioni del Decennale della cultura tisica una conferenza, cui hanno presenziato i membri del Consiglio esecutivo federalq Ro-, doljub Colaković, vicepresidente e Veljko Zekovió, segretario, nonché il presidente del Comitato per la cultura dell’Assemblea popolare federale,- Veljko Vlahovič. Nell’occasione, 430 sportivi sono stati premiati con un medaglia ricordo, in riconoscimento della loro attività in favore dello sport. Tra i premiati figurano Mihajlo Anđrejević, Mihajlo Apostolski, Stjepan Bobek, Jaša Bakov, Milutin Baltić, Boris Bakrač, Stanko Bloudek, Slobodan Bosilić, Jozo Bačič, Rato Dugonjić, Peko Dapče-vić, Žarko Dolinar, Miljko Drulo-vić, Milan Ercegan, Ivo Frol, Ivan Gubijan, Ivica Gretić, Vilin Haran-gozo, Vlada Ivkovič, Djuro Klada-rin, Slavko Komar, Otmar Krea-čić, Danilo Knežević, Stanko Lorger, Eša Ligorio, Rajko Mitič, Franjo Mihalič, Veljko Mičunović, Nemanja Markovič, Milijan Neori-čič, Branko Pesič, Miša Pavičevič, Janez Polda, Josip Palada, Ivko Pustišek, Milivoje Radovanovik, Branko Sabolovič, Draga Stamen-kovič, Ivan Snoj, Smile Smilevski, Nikola Tatalovič, Mile Cubrič, Dugan Calič, Gus’tav Vlahov, Petar Vlasič, Veljko Ugrinič, Veljko Ze-kovič e altri. Agli sportivi, convenuti da ogni parte del paese, ha parlato Rodo- LA XXIX. GIORNATA DEL CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO — SERIE A Posizioni immutate in testa e nella retroguardia Vittoria in trasferta del Milan - Pareggi di Udinese e Triestina stagione 1954 55. La settima giornata del girone di ritorno non ha portato altre novità. Tutti i risultati sono giunti senza sorprese, tranne forse quello di Sarajevo, dove il Proleter è crollato in modo troppo clamoroso per ritenerlo normale. Probabilmente gli uomini di Rupnik, assisi ormai nel bel centro della classifica, Iranno inziato la smobilitazione di fune campionato. Molte reti nel derby di Novi sad, protagoniste Vojvodina e Spartak. Come tradizione vuole, la Vojvodina è riuscita ad imporsi nettamente, segnando la bellezza di mezza dozzina di reti. A Zagabria, il Partizan, dopo il passo falso casalingo con THajduk, si è ripreso immediatamente, rifilando alla Lokomotiva tre reti e \con esse l’immancabile retrocessione. La Lokomotiva è dunque la squadra irrimediabilmente condannata. Chi sarà la seconda? Alcune giornate addietro tutto stava ad indicare il Vardar. Ora il Vardar si trova sempre in zona pericolosa, ma ha ancora la possibilità matematica di salvarsi. Un punto di distacco dallo Železničar e due dal Radnički non sono incolmabili. Saranno dunque in tre a lottare, prima che uno di loro dia l’addio definitivo alla massima lega. Bologna - Atalanta 1:0 (0:0) — La partita è «tata vivace e eoambat-tuita, oon alterne fasi di predominio. Il medio-centro, Greco del Bologna è riuscito a ne-utrallizzare Rasmussen che, attivissimo come sempre, non ha potuto trovare lo spiraglio per mettere a sogno il pallone decisivo. A 7’ dal termine, con brillante azione individuale, Cervellata segnava il gol dellà vittoria. Nel primo tempo il (portiere dell’Atalanta, Galbiati ha parato un calcio di rigare, tirato da Ballacci e concesso per fallo di mano di Angeleri. Catania - Torino 2:1 (2:0). ■— Il primo tempo è stato avvincente e oomlbattuito. Il Torino insidiava la porta del Catania con tiri forti e frequenti. AI 34’ i padroni di casa segnavano il primo gol con Ghiandi. Al 40’ il Catania raddoppiava il vantaggio ed era ancora Ghiandi a segnare su passaggio idi Malmeniti. Nella ripresa il Torino rallentava il ritmo di gioco e, per contro, il Catania incominciava a marcare un sensibile predomtoio. Parecchi tiri venivano indirizzati verso la porta del Torino! ma erano invece i granata a segnare. Al 68’ infatti, Bacci, raccogliendo una respinta di Bardtìl-li, metteva a rete. Fiorentina - Genova 2:2 (0:2) — I -rosso-blu genovesi si sono portati in vantaggio al 34’ per merito di Frizzi. Lo stesso Frizzi ha raddoppiato il punteggio due minuti dopo. Nella ripresa, riscossa della Fiorentina che al 50’ ha raccorciato le distanze per opera di Buzzin. Il pareggio è stato opera di Green al 68’. Lazio - Milan 2:4 (1:2). — L« Lazio, inferiore aM’atteisa, è stata facilmente superata dal Milan. E’ stato Frignoni, al 4’, a sfruttare un passaggio errato dei laziali terza rete dei Napoli: su passaggio in profondità a sinistra, scattano Masoni e Padulazzi ingaggiando una gara di velocità. Ha la meglio l’ala partenqpea che, 'con un tiro per segnare da -due metri. Il Milan naie, batte -Ghezzi tardo nell’i ha poi fallito al 26’ oon Soerensen un gol, su analogo errore della difesa romana. Al 44’ su calcio d’angolo. J. Hansen segnava con un colpo di testa. Un minuto dopo Soe-rensen ristabiliva la distanza. Nella ripresa, dopo ohe Vivolo era stato spostato all’ala sinistra, al 55’ Bre-dese-n raccoglieva un lungo passaggio di Burini e pareggiava. Poi la Lazio calava nettamente ed il Milan, senza forzare, poteva segnare altri due gol: al 66’ con Vdcariotto, su -passaggio di Schiaffino e all’88’ con Soerensen, su punizione. Intemazonale - Napoli 1:4 (1:3). Il Napoli ha riportato una -netta vittoria, grazie all’efficacia del proprio attacco. Jeppson, Masoni e compagni hanno manovrato con perizia, favoriti anche dalla debolezza 'difensiva dei nero-azzurri. Il Napoli è apparso sicuro anche in difesa. Il Napoli è andato in vantaggio al 10’: azione Pesaola - Beltrandi - Posio con passaggio finale a -Masoni ohe, superato Giacomazzi, evita il -portiere e -segna. Al 18’ pareggio deU’-In-temaziona-le. Comaschi oommette un fallo in area ai danni di Sarvioni e l’arbitro ooncade il rigore. Tira Armano che segna sulla destra di Bugatbi. Al 28’ il -Napoli ritorna in vantaggio: centro di Pesaola, Bernardin devia di -testa, il pallone giunge fuori area e Beltrandi, con un secco tiro, batte Ghezzi. Al 43’ Nella ripresa, l’Internazionale incomincia attaccando, costringendo il Napoli a difendersi, ma senz’alcun successo. Al 74’ Posio, a coronamento -di una bellissima azione partenopea, colpisce la base di un montante e al 79’ Beltrandi chiude la marcatura. Juventus - Spai 3:1 (2:0). — Partita di scarsa tecnica oon fasi di gioco confuse. I bianconeri segnavano ila -prima rete al 22’: Montico operava uno scambio con Manente a metà campo, avanzava con la palla al piede fino quasi al limite -dell’area di rigore avversaria, e sferrava poi -un raso terra che finiva in rete, sorprendendo il portiere ferrarese Persico, gettatosi in tuffo con ritardo. Due minuti dopo la Juventus consolidava il punteggio in se- CAMPIONATO ITALIANO Serie A I RISULTATI Internazionale — Napoli 1:4 Atalanta — Bologna 0:1 Fiorentina — Genova 2:2 Lazio — Milan 2:4 Sampdoria — Novara 6:2 Triestina — Roma 0:0 Juventus — Spai 3:1 Catania — Torino 2:1 Pro Patria — Udinese 2:2 LA CLASSIFICA PUGILATO CAMPIONI E ASPIRANTI nella graduatoria mondiale NEW YORK, maggio — La nota rivista sportiva «Ring», dedioata esclusivamente al pugilato, ha riportato recentemente la graduatoria mondiale nelle singole categorie. MASSIMI Campione: ROCKY MARCIANO; aspiranti: 1. Nino Valdes; 2. Don Cookell; 3. Bob Baker; 4. Tommy Jackson; 5. Johnny Holman; 6. Ez-zard Charles; 7. Earl Walls'; 8. Rex Layne; 9. Heinz Neuhaus; 10. James Parker. MEDIOMASSIMI Campione: ARCHIE MOORE; aspiranti: 1. Harold Johnson; 2. Floyd Patterson; 3. Joey Maxim; 4. Yo-lande Pompe,e; 5. Willi Hoepner; 6. .Paul Andrews; 7. Randolph Turpin ; 8. Gerhard Hecht; 9. Eddie Cotton; 10. Bob Satterfield. MEDI Campione: CARL BOBO OLSON; aspiranti: 1. Joey Giardello; 2. Charles Humez; 3. Rocky Castellani; 4. Holly Mims; 5. Gustav Scholz; 6. Ronnie Delaney; 7. Eduardo Laus-se; 8. Jonny Sullivan; 9. Bobby Dykes; 10. Gil Turner. MEDIOLEGGERI Campione: TONY DE MARCO; aspiranti: 1. Carmen Basilio; 2. Joh-ny Saxton; 3. Vince Martinez; 4. Ramon Fuentez; 5. Maurice Harper; 6. Hektor Constance; 7. Del’ Flanagan; 8. Kid Gavilan; 9. Chico Vejar; 10. Freddie Dawson. LEGGERI Campione: JAMES CARTER; aspiranti: I. Ralph Dupas; 2. Duilio Loi; 3. Frankie Ryff; 4. Wallace Smith; 5. Orlando Zulueta; 6. Paddy De Marco; 7. Johnny Gonsalvez; 8. Richie Howard; 9. Seraphin Ferner; 10. Joe Lopez. PIUMA campione: SANDY SADDLER; aspiranti: 1. Percy Bassett; 2. Ciro Morasen; 3. Ray Famechon; 4. Teddy Davis; 5. Hogan' Bassey; 6. Carmelo Costa; 7. Lulu Perez; 8. Billy Kelly; 9. Rudy Garcia; 10. Orlando Echavarria. GALLO Campione: ROBERT COHEN; aspiranti: 1. Raton Macias; 2. Mario D’Agata; 3. Willie Towell; 4. Pierre Cossemyns; 5. Peter Keenan; 6. Hilarie Pratesi; 7. Bobby Sinn; 8. André Valignat; 9. Bill Pea-cocik; 10. Fili Nova. MOSCA Campione: PASQUAL PEREZ; aspiranti; 1. Dai Dower; 2. Leo Espinosa; 3. Yoshio Shirai; 4. Nazzareno Gia-nnelli; 5. Jake Tuli; 6. Hito-shi Misafcu; 7. Tanny Campo; 8. Oscar Suarez; 9. Danny Kidd: 10. Ke-•ny Teran. Milan 30 16 9 5 63:33 41 Udinese 30 14 10 6 50:37 38 Bologna 30 14 9 7 50:40 37 Roma 30 11 14 5 44:34 36 Juventus 30 11 12 7 51:45 34 Fiorentina 30 13 8 9 41:42 34 Napoli 30 11 11 8 44:33 33 Sampdoria 30 10 10 10 45:37 30 Torino 30 11 8 11 36:38 30 Inter 30 10 9 11 46:45 29 Triestina 30 9 11 10 32:46 29 Genoa 30 7 13 10 30:33 27 Catania 30 9 9 12 33:40 27 Atalanta 30 7 12 11 32:32 26 Lazio 30 10 6 14 37:49 26 Novara 30 9 7 14 31:43 25 Spai 30 4 12 14 21:38 20 Pro Patria 30 5 8 17 25:46 18 ljub Colaković che, dopo essersi congratulato con loro per l'utile o-pera svolta per lo sviluppo dello sport ha svolto un’analisi dettagliata dei problemi più assillanti della cultura fisica. HOCKEY A ROTELLE Rappresentativa - Fola 110:2 (5:0,1:1, *t:l) POLA, 8 — Si è conclusa nella nostra città la preparazione della rappresentativa di hockey a rotelle che mercoledì partirà alla volta dell’Italia per partecipare ai Campionati del mondo. In chiù-sura, i dieci atleti prescelti hanno disputato un incontro amichevole con il locale H. C. «Pola» Essi sono: portieri — Battei e Mocenni, difese — Lonzar, Cobaldi e Jug, attaccanti —- Pertot I., Steppi, Mauri e Peracchi. La rappneserìtativa è scesa in campo nella seguente formazione: Battei, Cobalti, Pertot I., Jug, Makuc, Steppi, Peracchi, Lonzar. Il Pola si è schierato invece con Mocenni, Ipsa, Giadress'i, Celić, Orlić. Sottil I., Sottil II., Bru-sić. La vittoria è andata alla rappresentativa con il largo punteggio di 10:2 (5:0, 1:1, 4:1), ma malgrado ciò il gioco di quest’ultima non ha soddisfatto. I nazionali si sono persi, infatti, in un’esibizione di squadra. Speriamo comunque che ai Campionati del mondo ciò non succeda. Parecchia meraviglia ha destato poi a Pola l’esclusione dalla ros'a dei prescelti del valente difensore Ipsa, cui è stato preferito il goriziano Makuc, rivela-(Segue in II. pagina) PALLANUOTO Torneo internazionale a Mosca MOSCA, 8 — Il celebre nuotatore russo, Ušak-ov attuale allenatore della nazionale sovietica di pallanuoto, ha dichiarato aria stampa che il torneo internazionale di pallanuoto, indetto per il giugno prossimo a Mosca, sarà la più grande manifestazione natatoria vista finora nell’URSS. Egli ha reso noto inoltre che per ora è confermata la presenza delle rappresentative di pallanuoto ungherese, egiziana, jugoslava e belga, ma che è quasi certa la partecipazione di altre Squadre fra. cui la nazionale italiana, che tuttavia non ha ancora dato adesione formale. Richiesto del suo parere sulla rappresentativa jugoslava, Ušakov ha detto di ritenerla bene affiatata, molto resistente e fortissima, specialmente all’attacco, dove può contare sui noti assi Kurtini, Kovačič e Radonjič. Il torneo avrà luogo con ogni probabilità dal 20 al 25 giugno prossimo. Le ultime nevi si scioglieranno presto, permettendovi di ritornare a godere l'ebbrezza delle escursioni. Le impareggiabili bellezze e le emozioni offerte dalle montagne della Slovenia, attirano sempre più numerosi fili appassionati dell’alpinismo LA RASSEGNA DELLE «PARTIZAN» Significato politico della grande manifestazione Riferendosi a-lla prossima Rassegna regionale delle società ginniche Partizan» della Slovenia occidentale, il compagino Boris Kraigher, .patrocinatore della manifestazione, ha concesso al settimanale sportivo di Lubiana «Polet» om’intervista nella quals ha detto fra l’altro; «La Rassegna regionale delle «Partizan» a Capo distria ha inoltre un grande significato politico per il fatto che essa si svolgerà in un territorio nel quale appena negli ultimi mesi s’è consolidato definitivamente il potere civile jugoslavo e che per la prima volta nella storia si accomuna definitivamente all'unità territoriale di tutto il popolo sloveno e di tutti i popoli jugoslavi. «Manifestazioni di questo genere nel Capodistriano faciliteranno il superamento quanto più rapido di ogni differenza e difficoltà, create nel passato da vari ingiusti confini e linee di demarcazione. Infine il significato politico di questa Rassegna consiste anche nel consolidamneto della fratellanza e dei legami reciproci fra gli Sloveni e la minoranza nazionale italiana che vive in quel territorio. Nello sviluppo della collaborazione quanto più sincera dì tutta la popolazione della Slovenia con la popolazione della minoranza italiana di quel territorio, in particolare in quei rami della nostra vita sociale, dove possiamo prima che altrove superare il veleno lasciato in eredità alla mentalità della nostra popolazione, dall’intossicamento dell’oscurantismo nazionalista, dei vecchi partiti nel passato prossimo dell’epoca borghese, dobbiamo trovare il mezzo essenziale per un più rapido consolidamento e lo sviluppo dei nuovi rapporti socialisti, e della nostra nuova società socialista. «In questo senso auguro agli organizzatori della Rassegna delle «Par- lega interrepubblicana sloveno croata CAMPIONATO FINITO PER LO SCOGLIO OLIVI A quando il risanamento della situazione nella società? guiito ad un allungo di Praest che, spostato all’ala destra, lanciava a Colombo il quale, libero, calciava comodamente in porta. La Spai all’inizio della ripresa attaccava oon decisione e al 54’, su allungo di Genovesi» da sinistra, segnava Olivieri. Al 79’ un nuovo scambio fra Colombo e Manente metteva quest'ultimo nella condizione di ripetere presso a pooo l’azione precedente, coronandola oon un forte tiro e una nuova segnatura. Pro Patria - Udinese 2:2 (1-2). — Dopo un breve predominio della Pro Patria con due occasioni sfumate per un soffio, l’Udinese passa in vantaggio al 17’. Sniderò lancia -a Seltmosson che raggiunge la linea di fondo. Cembro dello svedese, Menegoitti arresta di testa e tira infilando sotto la -traversa. Poi Selmos-son mette a lato di poco al 24’ e un minuto dopo giunge il pareggio della Pro Patria: punizione di Toros, respinge Magli, prevenendo Romano in uscita, da fuori area intercetta Danova che segna al volo. Castaido sbaglia un facile tiro al 33’ (Sega gue in II. pagina) BOROVO — SCOGLIO OLIVI 3:0 (0:0) BOROVO: Jarić, -Bene, Horvat, Bozin, Miulkulesku, Reljié L, Novakovič, Bekin, Gatal, Stamemlković, Reljić II. SCOGLIO OLIVI: Buniš, Lorein-zin, Bu bko-vić, Vlačič, Pavkovič, Nin-čevič, Mandussi, Cergnul, Drozioa, S ni oli zza, T arriccino. MARCATORI: al 5’ e 83’ Sitamen-kovič, al-1’87’ Butfcović {autorete). ARBITRO: Ster di Cteiijek. BOROVO, 8 — Lo Scoglio Olivi è stato ancora una volta duramente sconfitto. Ciò significa molto probabilmente che i polesi sono ormai -destinati a giocare, almeno per il prossimo futuro, oon squadrette della provincia. Mai nella sua storia il calcio locale era sceso tanto in basso. L’esperienza di questo campionato ha dimostrato, nonostante la classifica ohe lo Scoglio Olirvi poteva a-spirare a una posizione ben migliore nella Lega interrepubblicana. I suoi elementi, presi singolarmente, valgono infatti quanto quelli delle altre società consorelle. D’altra parte le ragioni -del collasso sono state da noi illustrate più volte su q-ueste stesse colonne. Il peggio si è che di queste ragioni e delle amare esperienze di quest’anno non si vuol tener conto là do-ve isi -dovrebbe. Soprattutto non si volle tenerne conto al momento opportuno, quando -al-l’assemlblea annuale della società riuscì la manovra idi alcuni elementi ohe vallerò ad ogni costo mantenere il monopolio della direzione. E sì che a Pola — lo ripetiamo — ci sono e-lementi più capaci e in grado di valutare serenamente le cose in fatto di calcio! Speriamo comunque che ora, di fronte all’evidenza dei fatti che hanno -portato alla crisi e di cui abbiamo già trattato parecchie volte, si convincano finalmente che il mi- gliore servizio da rendere alla sport cittadino è quello di ritirarsi e lasciare il posto ad altrui, cui in ogni caso spetterà un’eredità affatto bella. Ma veniamo alla partita. Bisogna dire subito ohe ili punteggio è in ogni caso troppo severo. Lo Scoglio Olivi, d’altra parte, si è lasciato sfuggire parecchie buone occasioni. LEGA INTERREPUBBLICANA SLOVENO CROATA I RISULTATI Kladivar — Segesta 2:1 Split —■ Branik 4:0 Šibenik — Tekstilac 1:0 Rijeka — Trešnjevka’ 1:1 Borovo — Scoglio Olivi 3:0 Maribor — Ljubljana 1:1 LA CLASSIFICA Borovo 16 10 1, 3 28:15 21 Rijeka 16 8 5 3 16:10 21 Trešnjevka 16 8 4 4 32:19 20 Split 15 9 1 5 29:18 19 Ljubljana 16 7 4 5 32:18 18 Segesta 16 7 3 6 24:23 17 Tekstilac 16 6 4 6 21:25 16 Šibenik 15 6 2 7 24:26 14 Maribor 16 5 3 8 23:30 13 Branik 16 5 2 9 21:31 12 Scoglio Olivi 16 3 4 9 16:26 10 Kladivar 16 4 1 11 21:45 9 Per tutto il primo tempo la retro-guardia polese ha saputo oontenera ordinatamente le velleità dei padroni di casa, mentre il suo attacco ha minacciato più volte la rete avversaria. Il crollo è venuto nella ripresa. La rete, attenuta da Stamemko-vić già al 51’, ha smontato gli ospiti ohe, pur tentando una reazione, non hanno approdato a nulla di concreto. Al contrario subivano un’altra rete alJ’83’, anoora per opera di Sita-menikovió e, a un paio di -minuti dal termine un’autorete di Butiković. Uzan» a Capodistria di riuscire oon una buona organizzazione ad ottene-nere un successo quanto migliore e dare così ai nostri lavoratori, sopratutto alla nostra gioventù, nuovi incentivi per una più lieta e felice esistenza.» Come i nostri lettori sanno per esserne «tati informati a suo tempo dal nostro giornale, la Rassegna delle società ginniche «Partizan» della Slovenia occidentale -si svolgerà allo stadio «I. Maggio» di Capodistria nei giorni 11 e 12 giugno p. v. La preparazione alla grande manifestazione ginnica sta raggiungendo ormai la fase culminante, wui particolari della quale parleremo nel nostro prossime numero. b. d. CALCIO INTERNAZIONALE I convocati per Jugoslavia - Scozia e Italia - Jugoslavia BELGRADO, 9 — Il oammissarie tecnico per la formazione della rappresentativa nazionale di oalcio, Aleksandar Timamić ha reso noti i nominativi dei giocatori convocati in allenamento collegiale in vista delle prossime partite contro Scozia e Italia, da disputarsi rispettivamente domenica prossima a Belgrado ed il 29 maggio a Torino. I convocati sono: Portieri: Beara e -Kralj. Terzini: -Belin, Zekovič e Šikić. Mediani: Čajkovski, Boškov, Krstič II e Sviraka. Attaccanti: Bobek, Zelbec, Vukas, Ognj-anov, Veselinovič, Bebac, Milutinovič, Vidoševič e LiipuginovK/ Da notare che i vari Horvat, Stankovič, Crnkovič e Mitič, ohe in passato erano gli immancabili, non sono stati nemmeno convocati. In base all’elenco dei convocati possiamo desumere che la formazione della squadra nazionale domenica prossima ntìll’incon-tro oon la Soozia-non dovrebbe essere molto dissimile dalla seguente: Beara, Belin, Zekovič, Čajkovski, Krstič II, Boškov, Rebac, Bobek, Milutinovič, Vukas e Zebec. iNeJl’amlbito della preparazione per I’inoonitro con l’Italia la nazionale effettuerà un’incontro di allenamento a Belgrado il 25. maggio, giorno del compleano del Maresciallo Tito. Timanič, dopo la partita oon la Scozia, si riserva di fare altre eventuali convocazioni per quei ruoli, nei quali i convocati attuali dimostrassero di non essere all’altezza per affrontare un’inoon-tro così importante e impegnativo come quelle eon-tro l’Italia. I «probabili scozzesi» GLASGOW, 9 — Mercoledì partirà alla volta di Belgrado la nazionale scozzese che domenica incontrerà in quella città la rappresentativa jugoslava. Della comitiva faranno parte 16 giocatori. Si ritiene che lo schieramento scozzese s'arà il seguente: Younger, Parker, Haddock, Evans, Young, Cum-ming, Collins, Liddel, Gemmel, Reilly. Riserve saranno probabilmente Brown, Kerr, Doherty, Covie e Robertson. Norvegia - Ungheria 0:5 (0:2) OSLO, 8 — L’incontro fra le nazionali di Norvegia e Ungheria si è concluso con la vittoria di questa ultima per 5:0. Primo tempo 2:0. Gii ospiti hanno avuto compito facile contro una squadra norvegese, rassegnata a perdere. Allo Zagreb il torneo giovanile internazionale ZAGABRIA, 8 — Lo Zagreb ha vinto il torneo internazionale giovanile, organizzato nella capitale croata nell’ambito dei festeggiamenti per il Decennale della Liberazione. Seconda si è piazzata la Lokomotiva, battuta per 6:1 dal vincitore, mem-tre il terzo posto è andato allo Split, vittorioso a sua volta sul Waoker S.