ANNO XX. Capodistria, 16 Gennajo 1886. N. 2. LA PROVINCIA DELL'ISTRIA frso il 1" ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno flor. 3; semestre e qua- •IriHii-HCr- iu proporzione.— Gli abbonamenti si ricevono presso !f> Rfdnxioue. Dieta provinciale *> 6. Seduta. Presenti 24 deputati, il giorno 7 dicembre. Il presidente passò per le necessarie pratiche alla Giunta prov. una petizione dei comunisti di Podgraje, Zabice, Zabua, del comune di Ielsane, per la separazione dal marchesato d' Istria ed annessione alla Carniola. Venne passata al commissario governativo una interpellanza rivolta all' i. r. governo dall' on. Ienko, in lingua slovena. Sulla mozione presentata nell'ultima seduta dall' on. Ienko, sopra proposta dell' on. Costantini, la mozione venne passata all' inclita Giunta perchè P avanzi all' ecc. i. r. Tribunale d1 appello per la eventuale presa in considerazione. L' on. Campitelli pel Comitato finanziario presentò le seguenti proposte sul conto di previsione del fondo provinciale 1886. 1. Viene approvato il conto di previsione del fondo provinciale dell'Istria per Panno 1886 con una esigenza di fior. 346. 197 ed un coprimento di fior. 116.573. 2. A coprire la deficienza di fior. 629.624 viene stabilita 1' esazione : a) di un addizionale 25% su tutte le imposte dirette, comprese le addizionali straordinarie dello stato; b) di un addizionale del 100% sul dazio consumo erariale delle carni e del vino; c) di un imposta provinciale di fior. 1.70 per ogni ettolitro di birra venduto al minuto : di fior. 10.2 per ogni ettolitro venduto al minuto di liquidi spiritosi ed acquavite indicati nell'art. 1 lett. B II Punto 1 della legge dell'Impero 18 maggio 1875 N. 84; e di fior. 6.68 per ogni ettolitro venduto al minuto di acquavite indicato al Punto 2 dello stesso art. 1 della legge ora citata. 3. Viene rimessa alla Giunta provinciale con calda raccomandazione di favorevole evasione la supplica di Antonio Brescia di Pirano per un sussidio in favore del nipote Domenico, alunno del conservatorio di musica di Milano. Inoltre alcune altre proposte, risguardanti domande di sussidio per lavori stradali del comune di Careauzze; istanza per sussidio della Società di Archeologia e Storia patria ; una petizione del Padre guardiano dei france- *) Continuazinne e fine vedi N. 1 a. c. Articoli comunicati d'interesse general« si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Sedazione. — Da numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. scani di Pisino ; del Comitato di soccorso a studenti ammalati, e di Asilo per studenti in Vienna. Le proposte del comitato di finanza furono tutte accolte, e fu accolta la proposta dell' on. Amoroso; .Viene invitato il governo imperiale a provvedere d'apposito medico distrettuale il distretto politico di Parenzo, ad esempio di quanto fu già da anni disposto per tutti gli altri distretti politici del Litorale.* Vennero respinte una proposta dell' on. Ienko per una legge che facesse affluire le multe scolastiche ad un fondo per requisiti scolastici e vestiti a scolari poveri ; ed una dell'on. Spincich, con la quale voleva che gl' impiegati della stazione enopomologica provinciale conoscano la lingua croata o slovena. Il presidente passò alla Giunta provinciale la seguente interpellanza diretta dall' on. Ienko alla Giunta stessa ^ 1. È noto all' inclita Giunta prov. quale autorità autonoma provinciale, che le ii. rr. Autorità corrispondono quasi esclusivamente in lingua tedesca, che non è della provincia, con quelle comuni, le quali nella loro gestione ufficiosa si servono della lingua croata o slovena ? 2. Intende quest' inclita Giunta provinciale di prendere le misure, perchè le dette ii. rr. Autorità corrispondano in quella lingua, di cui si servono le singole comuni, e ciò tanto più, in quanto quello che succede in oggi nelle comuni croate e slovene, potrebbe domani colpire tutti gli altri comuni della provincia? Fu accolta la mozione dell' on. Laginja: „S'invitò la Giunta provinciale d'instare presso l'eccelso i. r. governo affinchè non venissero emanati ogni anno separati ordini di pagamento per le imposte, la distribuzione dei quali è assai gravosa pei comuni, ma che in quella vece venissero introdotti appositi libretti di cassa come esistevano prima, e coli' esatta indicazione di quanto e per quali titoli sia da pagarsi." L' on. Costantini riferisce per il Comitato scolastico sullo stato delle scuole popolari pel 1884 colle seguenti proposte: 1. La Dieta provinciale trova d'insistere affinchè tutte le scuole pubbliche popolari nei circondari di popolazione mista, italiana e slava, sia senz' altro adottata come regola indeclinabile la divisione della scuola in due sezioni, italiana l'una e slava 1' altra, con piena libertà ai rispettivi genitori di ascrivere i loro figli ad una o all' altra di dette sezioni; resta incaricata l'inclita Giunta provinciale di portare nuovamente a conoscenza dell' imp. Governo questa ripetuta risoluzione, ed in quanto occorresse per 1' esecuzione della medesima di aggiungere in qualche scuola popolare una seconda forza insegnante, e d' aprire all' autorità scolastica provinciale il necessario credito suppletorio sul bilancio provinciale pel coprimento della relativa spesa. 2. Venne incaricata l'inclita giunta prov. di rivolgersi alle superiori autorità scolastiche affinchè i maestri delle scuole popolari vengano dagli organi competenti meglio sorvegliati e sia ai medesimi severamente interdetto di trascendere nella vita pubblica ad atti ledenti il loro decoro ed incompatibili colle mansioni di funzionari pubblici in generale, e di maestri ed educatori itr particolare. Presero parte alla discussione gli on. Spincich, Eluschegg, Amoroso ed il referente. L' on. Spincich fece la proposta: L'eccelsa dieta voglia deliberare: 1. Per tutte le scuole della provincia sia adottata la massima fondamentale didattica, che l'istruzione venga impartita nella madrelingua della scolaresca, constatata previo scrupoloso esame, potendosi soltanto in tale modo raggiungere lo scopo cui tende la scuola popolare e potendo così soltanto cessare le lotte, giustificate, fra le due nazionalità della provincia. 2. Per la minoranza della scolaresca riguardo alla madrelingua è da istituirsi, da per tutto e solamente colà una sezione, ove il numero di tale mionranza raggiunga quello voluto dalla legge per la istituzione di una scuola. La proposta non fu appoggiata. L' on. Eluschegg propose : Voglia 1' eccelsa Dieta incaricare la Giunta prov. di proporre nella prossima sessione dietale una modificazione della Legge sulla sorveglianza scolastica nel senso che per l'incasso delle multe passate in giudicato contro i renitenti alla frequentazione sieno adoperati gli esecutori steurali, o che diversamente sieno messi a disposizione dei Consigli scolastici distrettuali degli organi esecutivi appositi verso un compenso del 5 per cento sugi' incassi effettuati. L' on. Amoroso appoggiò le proposte del comitato e vi aggiunse le seguenti : „Viene richiamata 1' attenzione dell'eccelso i. r. Ministero dell' istruzione pubblica alla ognora decrescente frequentazione degli allievi di nazionalità italiana nell' i. r. Istituto Magistrale di Capodistria, ed a porvi l'opportuno riparo colla creazione nell' Istria di una o più scuole preparatorie, e coli' assegno di un conveniente numero di stipendi e sussidii." Vennero accolte le proposte del Comitato e quelle degli on. Eluschegg ed Amoroso. L'pn. Càntìiahi pel comitato per la commissione .politica economica propóse e venne accolto: di passare all'ordine del giorno rimettendolo alla Giunta provinciale per ulteriori studi il progetto di legge governativo concernente la amministrazione economica dei boschi comunali e consorziali; accogliere il progetto di legge pell'imbo- schimento del Carso eon le modifieamom del comitato. Questo progetto fu accolto anche in terza lettura. L'on. Costantini per lo stesso comitato propose d' accogliere il progetto di legge della Giunta provinciale per la tutela degli uccelli utili all'agricoltura. Il progetto fu accolto con lievi modificazioni, anche in terza lettura. L' on. Fragiacomo per la stessi* commissione propose e fu accolta anche in terza lettura il progetto di legge con cui venne istituito il nuovo comune locale di Lanischie. Esaurito 1' ordine del giorno, il presidente chiuse la sessione con le solite formalità. Rechiamo dall' Istria il seguente articolo che ritrae in succinto 1' attività della nobtra Società politica dal giorno della sua fondazione, e ne fa in pari tempo, senza esagerati sproloqui, i dovuti encomi raccomandando ai soci di darvi collettivamente il maggior appoggio: La Società politica istriana Questo sodalizio compie di questi giorni il secondo anno di vita. Fu questa vita un' esistenza proficua per la provincia, o si ridusse la stessa ad una mera parvenza, ad un semplice orpello ? Ecco il quesito al quale in oggi conviene rispondere. Il fine virtuale dell' associazione si è indubbiamente quello, di sollevare lo spirito dei cittadini, di abituarli all' operosità ed alle vicissitudini della vita pubblica, di renderli forti nella lotta dei propri diritti nazionali, per la propria posizione politica ormai seriamente contrastata. Epperò a gradi minimi soltanto è possibile, non diciamo raggiungere, che all' uopo conviene prima incanutire nelle prove, ma semplicemente avvicinarsi ad una meta sì vasta ed elevata. Non ci è dato adunque, nè sarebbe tampoco possibile, in soli due anni di esistenza, di inneggiare ad uno splendido successo. Ma se tale considerazione scusa in parte 1' atteggiamento sempre modesto, e di vita quasi primordiale della società, non toglie però che dessa avesse potuto spiegare un attività alquanto più larga, più prononciata. Fin qui fu la presidenza soltanto che tentò, qua e là, di spiegare come che sia alquanto di vita. Ma tale attività, se anche non priva di interesse, e proficua non poco nelle passate contingenze elettorali, la ci sembra spesso stentata, quasi affannosa, come di persona che si agita oltre le proprie forze quando scorgesi abbandonata nel fervore del cimento. Non vogliamo con ciò disconoscere la tendenza generale, 1' amore dei soci pel bene e pel meglio dell' istituzione, ma nei rapporti sociali non bastano il buon volere, 1' amore platonico, vi deve pure concorrere 1' azione. I membri della presidenza, per quanto in diritto sieno 1' espressione della volontà sociale, sono pochi, troppo pochi perchè il loro diritto non sia manifestamente una finzione. L' azione loro rimane necessariamente circoscritta ad essi stessi, alla mente loro. Ma 1' azione sociale per essere seriamente profìcua ed autorevole, convieae parta non da pochi ma dai più. Tutti, e se non tutti, i più, devono concorrere colla mente, coir esperienza e col consiglio alla realizzazione del programma sociale. Allora 1' arduo cammino sarà più sicuro e più celere, 1' azione dei molti potrà considerarsi, non più per finzione, ma in fatto, quale espressione del pensiero e della volontà del paese. Coli' azione dei più la vita pubblica conseguirà maggiore sviluppo, per essa i cittadini raggiungeranno maggiore coscienza di sè e dei propri diritti, e noi tutti ci approssimeremo sempre più al fine virtuale che ci siamo prefissi. La presidenza adunque continui pure nella sua attività, dovesse anche moltiplicare le sue forze ; ma la sua attività non sia più isolata, la sorregga 1' azione collettiva di tutti i soci. Questo è 1' appello che ogni patriotta deve ripetere ai suoi concittadini, questo il cómpito che ogni cittadino deve per debito di patria, adempiere. È un felice preludio di un' attività più larga che non sia quella della sola presidenza, 1' abbiamo di già nell' istituzione dei comitati per lo studio di importanti questioni politiche, sociali ed economiche, dai quali ci ripromettiamo, se non vantaggi immediati che non istanno nel loro potere di procurarci, certo però risultati utili per 1' avvenire, avvegnaché sia sempre proficuo lo studiare le condizioni del proprio paese. E tornando al quesito cui ci siamo proposti di rispondere, non si può, per le premesse considerazioni, negare, che se anche 1' azione sociale nei trascorsi due anni non fu larga per la provincia nostra di segnalati vantaggi, certo si è che in dati momenti ha giovato, che mediante 1' attitudine della presidenza, alquanto di vita nuova venne infusa nei cittadini, e che verrà data in copia maggiore, quando 1' attività sociale si manifesterà gagliarda — locchè non cessiamo di raccomandare — anche all' infuori della cerchia presidenziale, mediante la cooperazione di tutti gli associati. Dei nomi antichi attribuiti alla città di Capodistria*). Dalla poesia ai gravi studi di archeologia non è qualche volta tanto difficile il passaggio, perchè anche 1' archeologo spesso tira a indovinare, e della fantasia si giova per trovare l'origine di nomi antichi di popoli, regni e città. Così noi sappiamo dall'egregio Pervanoglù „che come le nubi del cielo così pure le onde del mare venivano paragonata dagli antichi a greggi di capre e pecore; e che i Dori chiamavano capre le onde del mare. E fin qui veramente la fantasia non c' entra, perchè antichi scrittori attestano il fatto. Ma io non mi so capacitare che nella capra i Greci ravvisassero la fedéle immagine della nera nube procellosa (pag. 6) e che perciò l'adorassero. Nè mi persuade l'origine del nome Egida e della capra emblema perciò dell' Istria. Se non che in queste questioni, trattandosi di erudite indagini e di interpretazioni d' antichi *) Sullo scritto del Pervanoglù inserto nell'Archeografo. scrittori le questioni si possono protrarre al sine fine, meglio è adunque dire per ordine di questo paziente ed eruditissimo lavoro dell'egregio professore. Il quale in questo studio sui nomi antichi attribuiti alla città di Capodistria esordisce col dire che è molto probabile che da antico avesse proprio nome, e questo nome suppone fosse Egida che per primo le viene attribuito da vecchi scrittori, come anche attestano il Gravisi, il Carli, il Kandier, il De Franceschi ecc. contro opinioni contrarie. Passa quindi a cercare l'origine del nome (quale trova in Aeg radice greca) impostole da naviganti di stirpe ellenica. Esaminati poi per sommi capi quei tanti nomi dalla radice Aeg, che avevano stretta attinenza col mare, passa a considerare quelli, non minori m numero, pure dalla radice Aeg che si riferiscono alla capra. Questa radice secondo Curtius viene dal sanscritto ag Aga (capro). Secondo altri viene dal greco; e qui si attacca la storia della nube lucente e tempestosa e poi una dotta dissertazione sui Cari e sui Carni, dalla quale il chiarissimo autore a tempo si toglie sapendo pur troppo quanto cosiffatti studi etimologici siano vaghi ed incerti (pag. 5). Ma torna subito a disquisire sulla famosa capra immagine della nera nube, e sulla chimera e sullo scudo di Giove, e sulla famosa Egida di Minerva. Del primo nome Egida satis. Passa quindi a dire del secondo che è Capris menzionato nel-P anonimo, probabilmente traduzione romana del nome greco Egida; e del terzo Giustinopoli. All' autore preme di dire del quarto Caput Histriae che divenne poi l'odierno Capodistria. Egli rifiuta l'opinione del Kandier che spiega Caput Histriae, capitale cioè ai tempi dei Patriarchi ; dell' Alberti che lo fa derivare da Cavo d Istria avuto riguardo alla sua posizione ; del Gfrörer il quale spiega Caprae Histriae ; e con una lunga e dotta dissertazione sostiene invece che Capodistria Caput Histriae non sia altro che un ravvivamento di quell'antico Gorgonio, cioè del capo reciso della Gorgone che oltre il proprio nome diede anche lo stemma alla città; e che si chiami Capodistria insomma, come a dire — città che reca il capo della Gorgone, lo scudo di Minerva per stemma. Non parmi che sia opinione da accettarsi. Premetto che in questioni di nomi si deve andar cauti, per non lasciarsi vincere e abbagliare dalla erudizione, e che la spiegazione più verosimile è sempre la più semplice e popolare. Un nome imposto dai dotti non fa mai, dirò così, buona presa tra il popolo ; un' accademia di umanisti e di dotti, non potrà mai cangiare il nome di un paese; ne sia prova quello sgraziato Giustinopoli imposto dall' adulazione, e che non fu seguito che dai dotti, dal Muzio giustinopolitano di preferenza, perchè nome largo di battuta e venerando, direbbe il Giusti. Così rifiuto il Caput Histriae del Kandier e accolgo il cavo, o meglio l'in cao d'Istria dell'Alberti, che è il più popolare. Andiamo in cao d'Istria avranno detto tutti gli abitanti delle altre cittadelle ; e di fatto tale è la sua posizione. Rimane a dire di Capris e di Egida. In simili studi è facile pigliare granchi a secco; pure con tutto riserbo, e con la massima modestia voglio dire anche io la mia. Al lume della critica moderna, benché molto resti a fare, pure molte verità furono poste in sodo. Intanto pegli storici moderni è un canone oggi che prima dell' epoca romana l'Italia non era tutta barbara ed ebbe una certa civiltà: così la nostra Istria. Altro canone linguistico è il seguente: La lingua italiana (e così dicasi di tutte le lingue ro-mancie) è figlia sì della latina; ma la potenza romana, non avendo potuto del tutto distruggere 1' elemento antico, nell' italiano rimane pure qualche vestigio delle parlate anteriori. E ciò specie nei nomi di popoli e di città. Quanti luoghi che si ritenevano a passati tempi d' origine latina nel nome, è incontrastato oggi derivare invece dal Celtico. Ciò posto opino che il nome più antico di Capodistria sia stato Egida, non già per la storiella della nube fulminante e dello scudo di Minerva ed altre fantasie elleniche; ma semplicemente, perchè scoglio rifugio di capre ed atto a pascervi capre. Quindi il Capris dell' anonimo, e il nome di Ca-vresani ripetuto un po' a scherno qualche volta dai vicini. La nostra Egida poi Capris quasi di riscontro all'altra Caprulae Caorle, è dunque una di quelle tante Caprere o Capraje, scogli o isolotti del duplice mar. E 1' origine di Egida (capro) sarebbe, secondo me a cercare non nel greco, ma nella radice Ag del sanscrito. E Aga avrà chiamato o scoglio del capro, lo scoglio nostro qualche popolo d' origine antichissima, anteriore ai Greci ed ai Romani; i Romani poi tradussero Capri. Tale l'origine della capretta di bronzo scoperta a Pirano. La capra come animale utile fu divinizzata nel-l'Istria, come tante altre bestie altrove, è rimase quindi simbolo della Provincia; ma non già per le attinenze delle capre Con le onde del mare come crede 1' autore (pag. 8). Così stettero le cose fino al mille quattrocento; e dopo quel tentativo di Giustinopoli, e il nuovo in cao d'Istria o Capodistria, gli abitanti di Egida rimasero sempre Cavresani in fondo in fondo al parlar popolare. Venne poi il secolo degli umanisti e dei dotti; e fu solo allora, chà in quella generale rifioritura degli studi classici, anche nella dotta Capodistria, nella patria del Vergerio il Seniore, trovata quella particolare relazione della aga d'origine celtica, coli' Egida greca, si sognarono le capre greche, la chimera, lo scudo di Minerva, e le capre che somigliano alle onde. Di questa manìa di trovare o-rigini greche, e ricorrere alla mitologia per ispie-gare le cose più comuni e di bassa origine, ne sono piene le storie. E di ciò ne dà un saggio anche il nostro Pervanoglù a pag. Ö dove dice che il leone alato patrono della vicina Venezia venne per la Grecia dall' Asia. Che nell' Asia e nell' Egitto si trovino leoni ed altre bestie simboliche con le ali, d'accordo; ma questo di San Marco ha origine cristiana. Tutti sanno che i simboli dei quattro evangelisti sono : V uomo per san Matteo, il leone per san Marco, il bue per san Luca, e P aquila per san Giovanni. Questi simboli, a tacere di altra interpretazione basata sui primi capitoli dei quattro evangeli, sono tolti dal capitolo primo della profezia di Ezechiele. Tali simboliche rappresentazioni si veggono nei vetusti mosaici delle antiche basiliche ; ed i Veneziani accolsero il leone con 1' ale a simbolo dello stato e della potenza solo dopo il trasporto delle reliquie del venerato patrono da Alessandria. Che poi questi simboli cristiani abbiano somiglianza con altri simboli più antichi dell'Asia è una mera accidentalità; e per ispiegare quelli non occorre tirare in campo la mitologia e le classiche reminiscenze *). Non vorrei che un bel giorno, qualche archeologo, vedendo sopra la porta della stupenda scuola di San Giovanni a Venezia, capolavoro dello stile lombardesco, scolpita 1' aquila, sognasse che il simbolo venne dalla Grecia, e precisamente dal monte Ida. Oonchiudo anch' io. Qualche popolo antico diede allo scoglio il nome di Aga dal sanscrito Aga (capro) ; i Latini lo volgarizzarono in Capri. Nel 1400 i dotti applicarono al nome di Egida la storiella della nube fulminante e delle onde che somigliano alle capre e del classico scudo. Tale è il mio debole parere ; padronissimi gli altri a seguire altra opinione ; sia detto una volta per sempre, non faccio polemiche. isnlirtB.tt.c-rt iooiteenp ete-wp ai °ff i rro«f >8 .sntel 'f *) Vedi in proposito Selvatico — Storia dell' arti — Voi. II pag. 97. La notata divergenza non scema il mio rispetto « la mia ammirazione per lo studio così ben nudrito fi erudizione dell' egregio Pervanoglù. P. T. Appendice alla recensione sul Vergerio del Ferrai. PRIMO ELENCO*) ielle famiglie capodistriane, parenti, amiche e nemiche kl vescovo Pietro Paolo Vergerio, i di cui membri, rilevati negli archivi comunale e parrochiale, vissero nel secolo XVI, con brevi cenni, compilato da Andrea Tommasich. ') _ Grisoni Dr. Annibale, arcidiacono. » Dr. Francesco » Pietro » Teodora » Giov. Battista » Giov. Domenico » Andrea » Alvise » Girolamo' » Lugrezia » Francesco » Flavio-Pietro » Persia » Damiano » Grisona » Franceschina » Grisoni » Annibale d' Alvise Guerci (Verzi) Nicolò » Diego » Giacomo » Pietro » Orazio » Alvise » Colmano » Fioretta » Cristoforo » Marzio » Giovanni > Sabina-Marcella -ire» or Verzo » Martizio » Francesco » Marco » Scipione Ingaldeo Don Pietro » Nicolò » Marco » Elena » Don Pietro, canonico d Israel (Isdrael) Giovanni » Elisabetta » Nicolò » Giovanni •) Nei prossimi numeri i Cenni storico-biografici delle famiglie di questo primo elenco. R. ') Continuazione. Vedi n. 1 a. c. ! •}: ' >,. ! / ■ i;'.'aic i bì rUM-W> [ : ..I i n r lobn ijl Israel Marino Loschi Don Ambrogio » Lodovico » Ambrogio » Pasqua » Lucio Lugnani Monferdino II » Lavinia » Tiso II » Ottavio1 » Vinciguerra » Paola » Ottavia » Antonio Musella Don Marco Giuseppe Isabella Filippo Simone Santo Muzio (Nuzio) Stefano fu Giov. » Filippo » Giorgio » Simone » Giacomo » Dr. Marco di Giacomo » Bartolomeo » » » Natale » Simone » -Cristoforo fu Giov. » Lucia, moglie di Cristof. „ b - --- » » » » » » » * Girolamo di Cristoforo Antonio » » Giovanna » » Girolamo di Girolamo che cambiò il nome in Giulio Cesare Pietro-Paolo di Girolamo, che cambiò il nome in Paolo-Emilio Orsi Antonio » Orso » Remondina » Don Giacomo » Ottavia » Valerio » Sara » Faustina Petronio Pietro » Monfardino » Facina » Bartolomeo » Elena » Giacomo » Nicolò » Domicilia Pola Raimondo » Lugrezia » Lodovico » Clelia » Aureli a » Don Domenico » Isabella » Angelo Giov. Paolo ir* ifiobefa slfob oioirma :i » -ìoqau üL olir < L'IO u 14 •• t i f. i Rimizia (Rimiza) Vincenzo » Bartolomeo » Tommaso » Laura-Aurelia » Anna » Nicolò » Laura, nata Santorio » Lucia » Tommaso Rondolini Francesco » Pietro » Fioretta » Polo » Francesco Sabini Francesco » Polo » Domenico » Almerico » Giov. Antonio » Nicolò » Ottavio-Ascanio » Antonio » Ceccia » Leandro (Continua) 2>T o tizi e .voi Il 9 gennajo, ottavo anniversario della morti, di Vittorio Emanuele, ebbe luogo al Panteon solenne e im ponente commemorazione. L'Accademia di Torino aggiudicò il premio di lire 12000 a Pasquale Villari per la sua opera intorno a Nicolò Machiavelli. L'illustre nostro comprovinciale Alberto Giovan-nini fu nominato professore di canto nel riputato Collegio Reale delle fanciulle in Milano. Le nostre più vive congratulazioni all'indefesso maestro. La Dieta provinciale di Gorizia deliberò la seguente proposta dell'on. Dottori deputato di Ronchi: „Viene incaricata la Giunta di togliere il tema qui svolto per argomento di sua petizione all' eccelso Governo, al fine d'impetrare da esso acconcie disposizioni perchè venga, di conformità ridotto meglio e più giustamente regolato il tributo di publiche imposte aggravanti il possesso fondiario ; — ne sia meglio regolare 1' esazione ; — e si facciano tutte quelle concessioni che siano atte ad offrire il modo di sfruttare più copiosamente la produttività del suolo e la pastorizia, e in pari tempo a menomare i pesi e le conseguenze dei disastri campestri, che opprimono la popolazione rurale. Il concorso internazionale di pompe e strumenti di inaffiamento per combattere le varie malattie delle piante coltivate e principalmente della vite, che devesi' tenere, come i lettori sanno, nel prossimo Marzo a Co-negliano, pare debba riescire molto importante, stante il numero delle adesioni già fin da ora avute da impor- tanti case italiane ed estere. Il comizio agrario di Co-negliano ha anch' esso stabilito due premi : uno di lire 100 e l'altro di lire 150 per due pompe, che più si presteranno ai bisogni della plaga. [Rivista di Conegliano) .IBI'; lsi> La Società operaia polese con mutuo soccorso cooperatrice (sezione maschile) pubblicò in fine d' anno il suo Resoconto sociale che va dal 4 ottobre 1884 al 3 ottobre 1885. La società che conta 16 anni di vita, ebbe fra contributi settimanali e mensili, ed altri introiti vari, un incasso alla chiusa dell'anno XV di fiorini 18628.66, più fior. 3105.12 del fondo pensioni, fior. 169.41 di sussidi, fior. 2284.5 per la musica ; quindi un incasso complessivo di fior. 24187. 34. Di rincontro, variamente spesi, si ebbe un esborso di fior. 18526.48, per pensioni fior. 3037.80, per sussidi fior. 173, per musica 2221.74 — assieme fior. 23929,02 Donde ne viene un civanzo di oaasa alla chiusa dell'anno XVI di fior 258.32. Durante 1' anno si ebbero 395 malati con N. 7070 giornate di malattia sovvenzionate a sol. 80 l'una ; e con N. 5809 giornate sovvenzionate a soldi 40 1' una ; il che importa la somma complessiva di fior. 7981.20. Il patrimonio sociale, fra danaro, obbligazioni di Stato, mobili ecc. ha un fondo di fior. 50583.49. ed un passivo (azioni da estinguersi, interessi ecc.) di fior. 22311.99; sicché il patrimonio netto sociale è di fior. 28271.50. Alla fine del XV anno sociale erano aggregati alla Società N. 963 soci. Durante 1' anno XVI, ne sono entrati 81, usciti 15. decessi 16; sichè alla fine del XVI anuo i soci sommavano a 1013. Il progetto sorto a Pinguente fino dal principio del 1884 di fondare colà un' associazione operaja di mutuo soccorso prese in questi giorni consistenza. Si insinuarono ormai novanta soci e si costituì un comitato per lo studio e compilaziane dello statuto, che verrà a suo tempo presentato alla Luogotenenza per la rispettiva sanzione. Una colossale .Medusa, che com'è noto è antico stemma di Capodistria, scolpita sopra un alto rilievo proveniente dagli scavi di Aquileja, venne regalata dalla sig.a contessa Ciconi - De Toppo alla biblioteca civica di Udine. Non dubitiamo di avere in seguito notizie storiche di questo cimelio, importante per le relazioni tra Aquileja e la nostra provincia, e che forse potrebbe dare nuovi lumi sulle epoche remote dei nostri paesi. Od/ài Cose locali Di grave momento per 1' indole degli argomenti trattati e per i relativi deliberati riuscì la seduta della Rappresentanza comunale addì 30 dicembre u. s. Approvato il. verbale dell' anteriore seduta, la Presidènza, in chiusa alle comunicazioni, enumerò i provvedimenti igienico-sanitari adottati dinanzi al pericolo d'invasione del colera ed accentuò la necessità urgente fi approntare un edificio segregato ove isolare i primi iolpiti e reprimere così le conseguenze del contagio. La Rappresentanza quindi approvò d' urgenza conforme proposta della Deputazione, aprendole sui fondi comunali un credito fino alla concorrenza di f. 1000 al fine di approntare nella casa dell' Asilo Infantile alla riva d' Ognissanti un Ospitale stabile per malattie infettive. Sopra relazione e proposta della Deputazione il Consiglio accolse 1' offerta di f. 4600, prodotta dall' ar-rendatore dei civici dazi, Sig. Francesco Vicich, in aggiunta all' avversuale d' arrenda per 1' anno cori-., come corrispettivo all' aumento delle addizionali. Il consigliere referente Sig. Avv. Dr. Gallo espose poscia i risultati dell' inchiesta, assunta dalla Deputatone per deliberato consigliare 24 giugno p. d., riguardo alle irregolarità deplorate nei lavori di costruzione della civica Cella mortuaria presso il Camposanto. Comunicate in seguito le risposte ai singoli quesiti ricevuti dal cessato Podestà, Sig. Avv. P. A. Gambini, dall' amministratore interinale del Comune, Sig. Andrea Bratti, ial fu consigliere referente e poi sorvegliante tecnico ai lavori sotto l'interinale dirigenza, Sig. Alessandro Ing. Dr. Bratti e dall' imprenditore della fabbrica, Sig. Ing. Dr. Gambini, ad unanimità venne votato il seguente ordine del giorno, proposto dalla Deputazione: La Rappresentanza Comunale prese a notizia gli atti d' inchiesta sulla costruzione della civica Cella mortuaria ; considerato che 1' epoca di iniziamento dei lavori e delle successive rilevanti deviazioni del progetto, approvato dalla cessata Rappresentanza, risulta coincidere I colla crisi dell'Amministrazione Comunale e colla subentrata Dirigenza ; considerato però le difficoltà oppostesi alla ponderata ed uniforme assunzione di tutti gli atti preliminari, indispensabili a garantire 1' esatta e regolare esecuzione dell' importante progetto, incalzato d' altronde da ripetute sollecitazioni e comminatorie dell' i. r. autorità Capitanale; considerato che la forza stessa delle circostanze e la minaccia di morbi infettivi fecero accogliere con fretta il progetto primitivo, senza serena disamina, che li a-vrebbe a priori dimostrato difettoso e disadatto allo scopo; vista ommessa e dalla Deputazione comunale e dalla Dirigenza la stipulazione coli'impresa dei lavori di formale contratto di costruzione, il quale, giusta i capitoli d' asta, doveva fissare e definire i reciproci di-I ritti e doveri; considerato che l'inchiesta non offre da parte del-I l'anteriore Rappresentanza municipale esauriente spiegazione rispetto la trasposizione dell' edificio contrariamente al primo tipo, nè alcun argomento o ragione, eie abbiano determinato la Dirigenza interinale ad in-I trodurvi in corso di fabbrica sostanziali modificazioni; constatato che la responsabilità morale e materiale dei fatti si estende così da abbracciare tutti i fattori, che neir opera ebbero parte, senza che logicamente e giuridicamente sia possibile designare e prescrivere che e fino a qual grado sia chiamato a rispondere ; cousideratò essere sott' ogni riguardò inconsulto l'avventurare il nostro Comune sulla via di lunghi, ■ki\;-,!>i .UL--1 a .uh; Iiv*,, o«jua — jujinobik i.i.sr'1 complicati e dispendiosi litigi di esito incerto e dubbio; deplora per ragioni di patrio decoro e di pubblica economia che il Comune debba subire le conseguenze dei fatti compiuti e passa all' ordine del giorno. Il Consiglio approvò ancora il preventivo del Civico Monte di Pietà peri'anno 1886; e dal civanzo emergente destinò l'importo di f. 500 ad incremento del capitale in giro-pegni quale parte integrante del fondo intangibile. Deferì finalmente il consuntivo del Civico Ospitale 1883 all' apposito comitato revisore per esame e successiva riferta. ■ ___L "■'. j7 Dello svariato trattenimento, eli' ebbe luogo nella sala della Loggia la sera del 5 corrente, diamo un cenno che ci fu cortesemente favorito. „Benissimo anche questa volta, e non c' era da dubitare, il concerto diretto dal m.o Caretti, il quale dimostrò sempre più con che cura e studio sa istruire un' orchestra. Benissimo la signora Laura Gravisi-Belli nella Fantasia sopra motivi del Guarany suonata al piano. E il felice esito complessivo va naturalmeute diviso oltrecchè colla direzione anche col pubblico, che accrebbe 1' anima della serata, la quale, se passasse il bisticcio, diremmo più riuscita ancora della riuscitissima eh' ebbe luogo l'anno scorso. Sentiamo poi che la società filarmonica, giacché è dessa che ammanirà i festini nella sala della Loggia anche in avvenire, incoraggiata dall' eccellente riuscita continuerà ad aprire più volte il geniale ritrovo entro il corrente lungo carnevale." ...... '■'■ 'HI ,L i'.itly.f .''f;g',;s ■ -———-|—'- Appunti bibliografici Macrete *) Rime in vernacolo triestino. A. Fabbri editore. Trieste 1885. L'autore premette a' suoi versi in istile spigliato una dotta prefazione; rammenta i dialoghi piacevoli in dialetto triestino di Don Giuseppe Mainati, i vecchi cimelii tergestini raccolti con esemplare accuratezza dal chiarissimo abate Iacopo Cavalli, tocca di questioni glottologiche, e delle strette attinenze del nostro vernacolo con quello del Friuli: sarà benissimo, ed io non ci metto nè pepe nè sale. Quasi quasi si direbbe adunque che le Maciete sono versi a tesi; e le tesi mi sono cordialmente antipatiche, quando l'autore scopre troppo le carte. Niente paura, saltiamo a pie' pari i primi versi con le postille etimologiche ; raschiamo la salsa, e ci resta 1' arrosto. E che delicato bocconcino ! Pepato e salato e con un pizzico di altre droghe; e servito al punto. C'è bene taluno, di difficile contentatura che dice di sentire sotto il palato un po' d'agro; ma gli si potrebbe rispondere come quel tal anfitrione al pranzo di un zentilomo capo distriano : anca quel poco de ra/nzideto glie dona. *) Questi appunti sono in ritardo, ma b giusto che 11 nostro periodico ne parli. — Red. .iimm oli* t tb «ilitjjjoqit ,alfl tdluoiad Fuor di metafora, questi versi sono proprio carini, snelli, vanno via lisci lisci, e non trovano mai un intoppo. Benché senza pretese, 1' autore, anche ridendo, scrive spesso eccitato da un nobilissimo sentimento : così la strofetta leggera, improvvisata fa pensare, e il poeta cantando compie un' opera buona. Le maciete sfumano sul muro come le ombre del Campi, s'inseguono, volteggiano ; qualche volta vorremmo vederle atteggiarsi più al lungo, e a rappresentazione finita ci lamentiamo che il divertimento è durato poco. 11 dialetto usato dall' autore è quello del basso popolo ; sono locuzioni che le persone ammodo non usano ; ma perciò non si ha condannare, e meno che meno oggi dopo tanti inchini delle cappe ai farsetti: anche il Porta girava per Porta Ticinese e Porta Coma-sina a sentir parlare i barabba. Parmi però che il poeta non debba mai chinarsi a raccattare le storpiature e gli smozzicamene di parole dell' infima plebe come orcodogio orca e certe po npierate poco felici, come Pancioto senza panza (pag. 45). Così non so se il te son gambero, il son in seconda persona (pag. 20), sia proprio frequente sulla bocca del nostro popolo. Me ne dispiace tanto : a' miei tempi così parlavano i Cranzi. E qui, come d'uso, a conferma di quanto ho detto, vorrei trascrivere alcune di queste amabili poesiuccie per invogliare i lettori della „Provincia" a comperare il libretto ; ma sono proprio imbrogliato nella fretta: tanto mi pajono belline tutte. Ecco, la più bella tra le belle sarebbe la — Guida sce-matica — ; ma non la trascrivo per la sola ragione che quelli del Danke sehr mi sono oggi simpatici in confronto d'altra gente. Volete un epigramma ammodino ? Eccolo : In Teatro. Atto primo. — Scena piima. — Scolta Piero. Ti vedi quella giovine? Bravo. E ti vedi là quel giovinoto? Sta ben atento, e co i se sposa, ciamime: Mi me stravaco, e fazzo un pisoloto. — E un ottimo sonetto in forma drammatica a-rieggiante il fare del Tanfucci è il seguente: Corte d'Assise. — Che mus' de levro! Che gambe de pano! Mi ghe dassi la forca, e po' in galera! — Cossa '1 ga fato ? — Ah gnente, poco dano, El ga mazza i sui veci in t' una sera. CAPOD1STB1A, Tipografia di Carlo Priora. — Ghigna de can de barca ! — „Egli ha la mano Tinta di sangue ancor ; la più severa Pena merta quest'essere inumano — Ben cazzada! — Ciò, varilo, che ziera! — Sapete di qual fatto vi si accusa: Avete ucciso i vostri genitori; Sentiamo, via, qual' è la vostra scusa ? — Io ai giudici igi facio di capelo ; Solo me raccomando a sti signori, Compassion per un povero orfanelo. P. T. PUBBLICAZIONI L'egregio Dottor Ermanno Nacinovich di Albona ci partecipa che entro il corrente gennajo uscirà alla luce in Fiume un suo studio biografico-storico intorno al grande istriano Matteo Flacio. Noi caldamente raccomandiamo l'opera del Dottor Nacinovich, perchè conosciamo il suo amore per gli studi letterari e storici che riguardano l'Istria,] e ci ripromettiamo che il suo lavoro sopra Matteo Flacio, detto dal Bayle „uno de' più sapienti teologi i della confessione di Augusta" sarà accolto col massimo favore da tutti gl' istriani. L' opera del Nacinovich costerà f.ni 1 (uuo)! e si potrà acquistare a Capodistria dal librajo signor: Benedetto Lonzar. Abbiamo letto nel periodico L'agricoltore Bergamasco, organo della scuola agraria di Grumello del Monte e del comizio agrario di Bergamo, due interessanti articoli del nostro comprovinciale Dr. Domenico Tamaro vicedirettore dell'accennata scuola. Uno è intitolato Ampelografia americana, ed è una descrizione ed analisi di 15 varietà di uve americane ottenute nei vivaj della scuola di Grumello; nell'altro articolo tratta degli esperimenti per l'alimentazione del bestiame bovino col panello di sesame, e sull' esperimento di ingrasso di un gruppo di animali. Il disegnatore, periodico di lavori femminili, specialità in ricami in bianco, anno III. Esce in Bologna il 1 e il 15 d' ogni mese. Associazioni pel regno d'Italia — anno lire 10 ; semestre lire 6 ; — per 1' estero — anno lire 12; semestre lire 7. Per le associazioni dirigersi presso la litografia Francesco Casanova e F.8 — Via Leprosetti, N. 5 — Bologna. Kaccomandiamo alle gentili nostre signore istriane il periodico succitato per la varietà ed eleganza de' suoi disegni e per la mitezza del prezzo. ™™ Pietro Madonizza — Anteo (ìravisi edit. a rodit, responsabili