ANNO XXII. Capodistria, 16 Maggio 1888. N. 10. LA PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Red azione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. Dal Protocollo (lei Governo provvisorio dell'Istria dell'anno 1799. SPOGLI DI G. V. (Continuazione vedi numero 4 e seguenti).1) Privilegi della città di Albona in materia di dazi. "N.o 3846 — D.a 11, pr.o 15 Settembre. 11 Tribunale di Albona partecipa che sempre sotto la cessata Republica furono considerati valevoli i Privileggi di codesta Popolazione, in forza de' quali non hanno mai avuto effetto le regole e discipline, non che li Capitoli delli 13 Dazi affetti alia R.a Cassa Cameral Fiscale di Capo d' Istria, escluso però il solo Dazio di San Marco e l'altro particolare della Finanza Tabacchi ; che furono anche rassegnate al Governo le supplicazioni di que' Sudditi per ottenerne la conferma de' medesimi Privileggi; e che nel frattempo si attendevano nel proposito le superiori deliberazioni mediante il Capo Squadra dei Spadaccini Antonio Crevato, furono arrestate e depositate in codesto Officio alcune Pelli acconcie, che il Calzolaio Domenico Manzoni in snmma di lire 383 circa importava in Albona dalla città di Fiume, nella considerazione appunto che per 1' avanti nessun divieto impediva un tale comercio per uso della propria Bottega; ed invoca perciò esso Tribunale nel proposito le superiori risoluzioni a conforto del Manzoni di cui pure ne accompagna le suppliche."2) ') Neil' ultimo numero pagina 66 linea 44 invece di stampare essi vennero da Piemonte, fu stampato erroneamente: dal Piemonte. 2) Per ordine del Governo le pelli vennero restituite al Manzoni e non fu ammessa alcuna novità in fatto di dazi. Intanto dovevano esaminarsi i privilegi della città, alla quale si fece sapere che ^saranno prese le dovute determinazioni per quei sistemi che occorreranno in materia de' publici Dazi, semprecchè li Privileggi antedetti saranno degnati a suo tempo della Sovrana approvazione." Per il Collegio di Capodistria. "N.o 3779 — D.a 8 7.bre, pr.o d.o Li Sindici Deputati di Capo d'Istria umiliano supplica e conti annessi dei R. R. P. P. delle Scuole pie comprovanti la mancanza de' necessari fondi di sussistenza, implorando la publica grazia nel tempo della visita della Provincia per una conveniente riscossione dalle scuole Laiche debitrici a questo Collegio di generose summe di soldo, come dagl'atti acchiusi.,1) Il dazio delle pietre. "N.o 4807 — D.a — pr.o 20 9.mbre Il Sig.r. Carlo Combi commissionato per nome di . Giuseppe Genovese da Rovigno implora per Anni sei la deliberazione del Dazio Pietre, scaglie e sassi di tutta l'Istria, con tutti quegli obblighi e condizioni che sono espresse nello stridore, pagando Annui Fiorini 1210 in due eguali Rate po-stecipate in questa R.a Cassa.„2) 11 prodotto dell'olio a Muggia, a Piemonte ed a Pirano nell'anno 1798. "N.o 3843 — D.a 12, pr.o 15 Settembre. Il P.o Deputato agi' ogli Antonio Solveni rassegna la Specifica dimostrativa essere 1' Oglio spre- 1) In seguito a questa istanza, il Governo ingiunse alle scuole laiche di Albona, Fianona, Dignano, Valle, Orsera, San Lorenzo, Umago, Cittanova, Montona, Buie, Portole, Grisignana, Muggia, Pola, Parenzo, Canfanaro e Pietrapclosa di pagare al Padre Alessio Manassangui Rettore del Collegio la terza parte del loro debito entro il mese di ottobre p. v. e il rimanente entro il gennaio dell' arno 1800. — 2) Qui trovo riportata un' informazione che l'avvocato fiscale Basilio Baseggio presentava al Governo nell' argomento di codesto dazio. Per essa il Baseggio, riferendosi a certo memoriale di 52 cittadini di Rovigno accompagnato da un rapporto della Direzione di quella città, opina che "per ogni riguardo convenga determinare la relativa Imposta alle sole Pietre di Comercio provenienti dalle publiche Cave lasciando esenti da tale aggravio le Pietre non derivanti da esse cave, che a seconda dei bisogni ritratte venissero d' altri fondi ad uso respettivo e particolare degli Abitanti.„ Che cosa decidesse il Governo non posso dire, perche manca il foglio successivo. muto noi Torchi di Muggia e Territorio 1' anno corrente 1799, Orne 309 Libre 30 ; e vi unisce n.o 7 Vacchette di detti Edifìzi, perchè siano disposte alli respettivi Proprietari.'" "N.o 3270 — D.a 5, pr.o 7 Agosto. Il P.o Deputato agl'Ògli Antonio Solveni rassegna che nelli due Torchi esistenti nella Giurisdizione e distretto di Piemonte è stato spremuto nel corrente anno Oglio di oliva Orne 306 libre 37 e quarti prodotto dell'anno decorso 1798; ed assoggetta le sue Vacchette di detti edifìzi, instando riverentemente che siano inoltrate a quel Giu-risdicente, perchè venghino da esso fatte tenere alli Direttori delli respettivi Edilizi. „ "N.o 4004 — D.a 21 7.mbre, pr.o 24 d.o Questo Deputato agi' Ogli Antonio Solveni rassegna l'unita specifica al suo Rapporto, dessunta dal pub.o Oattastico, dimostrante esser stato nell'anno 1799 spremuto nei Nove Torchi esistenti in Pirano e suo Territorio orne 3979 1. 25 — oglio d'uliva che forma il Prodotto dell' anno precedente ed as-sogetta pure le respettive Vacchette, che complessivamente contengono la summa stessa, instando che sieno rimesse a quella Direzione per farle tener alli Proprietari o Direttori di essi Edifìzi. „ (Continua) Seminario o Collegio di Capodistria (Continuazione vedi N. 7 e seg.). S' affitta al publico incanto la Carica di Capitanio de Schiauoni di questo Territorio per anni dodeci, prin-cipiaranno il dì primo Maggio uenturo 1677 e finiranno nel ultimo Aprile 1689, con tutti gl'utili, sallarii, emolumenti, oblighi, et aggrauii alla Carica spettanti, ed appartenenti in conformità della parte presa in questo spettabile Maggior Conseglio sotto li 29 decembre passato per essere questa deliberata al più offerente adì primo Novembre 1676 Fu da Nicolò Torre presentata Polizza scelta da esser apertà al tempo della deliberazione, che così ne fece istanza. Adì 15 Novembre sudetto, giorno di Domenica. Portatosi l'Illmo, et Eccmo sig. Podestà, e Capitanio sopra l'Incauto con li sp.li Ss.i Siudici, e doppo esser stati dati più uoti et Incanti alla Carica di Capitanio de Schiaui sopraditta, ne essendo da alcuno fatta alcuna offerta ; finalmente aperta da Sua Eccelenza la Polizza stata presentata sotto il dì primo Nouembre corrente da Nicolò Torre, fù osseruata e letta l'esibizione, che propone il S. Dott. Elio Belgramoni di ducati mille dodici ualuta corrente, con obligo di fare il pagamento nelle seguenti rate, cioè per tutto il corrente mese di Nouembre ducati trecento; per tutto il mese di gennaro prossimo altri ducati trecento et il resto per tutto il mese di Maggio susseguente; onde fu al medesimo deliberata là carica stessa per il tempo come sopra firmato: Cabriel Contarmi Pod.a Cap.o (Carte 26) Adì 23 Agosto 1676 Nella Riduttione de Cittadini Deputati sopra il Collegio de Studii alla pres.za di S. E. furono poste seg.ti Parti. La Virtù singolare del Pre Giuseppe Parisini della Religione Somasca, e 1' esperienza del profìtto fatto da scolari sotto la sua diligente disciplina moue la Città nel felice aprirsi del nouo Colegio a far Capo particolare del suo isquisito talento nell'Arte Oratoria e Poetica. Però 1' anderà parte posta da Sua Eccelenza, Ss.i Sindici, e sig. Gov. Antonio Brutti, e Dottor Pietro Vittori di elegger il Padre medesimo alla scola, e lettura d'Humanità, Rettorica, e Poesia per anni tre prossimi, con sallario di ducati duecento all' anno, e con obliga-zione alla Città di mantenergli la mansionaria, eh' egli ha dell'Oratorio per la summa di Ducati uinti, e somministrargli altri ducati dieci da celebrar tante messe per l'Anime dei Cittadini Defonti, come nella sua precedente Condotta di Precettore, douendo egli in questa sua noua Condotta adempir pienamente le obligazioni espresse nelle regole particolari discusse e stabilite in questo Collegio. Ballottata hebbe P. 10 C. — . — Adì 30 Ottobre 1676. La Virtù, i boni Costumi, la sufficienza del sig. Pre Pietro Zanchi del q. Dno. Zamaria da Venezia sono fideiussioni basteuoli alla Città d' un ottima riuscita quando uenghi eletto Maestro di legger, e scriver, e primi Elementi nel nouo Collegio. Andera pero parte posta da Ss. Sindici et altri due elettori di riceuerlo in condotta per anni tre prossimi con sallario di Ducati sessanta all' Anno, e con tutte 1' obligazioni contenute nelle regole già confermate in questo Collegio. Ballottata la Parte hebbe P. 10 C. — fu presa. Adì 30 Ottobre suddetto. La stretta osseruauza di San Domenico, che con tanta edificazione della Città officia degnissimam.te questo nostro Couuento, mantiene ancora un Lettore di Logica, e Filosofia di singoiar uirtù per i Novizzi di quella Religione. Vada Parte però posta da SS.i Sindici, e due Elettori soprascritti di elegger alla scuola di Logica, e Filosofia del nostro Collegio il Pre Vincenzo Ferro Lettore presente di San Domenico, e quello, che prò tempore metesse la medesima stretta osseruanza, e ciò per anni tre prossimi con sallario di Ducati sessanta all'Anno, e con tutte le obligazioni contenute nelle regole stabilite in questo Collegio. Ballottata hebbe P. 10 C. — fu presa. Adì 11 gennaro 1677. Radunato il Collegio al numero sette. Essendo capitato il Sig. Odoardo Mantoua per essercitar la Carica di Publico Maestro del Collegio nella prima e principal scola di Grammatica. Vada parte di sodisfar il medesimo à ragion de Ducati cento cinquanta all' anno di mese in mese, che seruirà sino ad altra Deliberatione del Collegio. Ballottata Pro 7. C. — (Continua) ZtT o tizi e Lunedì 14 corr. ebbe luogo in Pisino l'annunziato quinto congresso della „Società Politica Istriana." Alle 5 pom. si riunirono nella sala con la usata cortesia concessa dal signor Camus, circa ottanta soci; quasi tutti i luoghi della provincia vi erano rappresentati dai più influenti tra i soci : erano presenti tutti i membri della presidenza. Lo spazio riservato al pubblico affollatissimo, e molte belle signore. Il presidente Avv. Adamo Mrach porge il cordiale saluto, parla dell' attività sociale durante l'anno, — parla della difficoltà dei tempi, e raccomanda di sostenere con energia, perseveranza compatti, senza perdere una forza, la lotta contro l'invasione slava che sempre più si allarga nella campagna; raccomanda una più intima unione con Trieste. Presenta il commissario governativo sig. Giovanni Simzig i. r. capitano distrettuale. Presenta i rappresentanti della stampa: L'Istria, Il Giovane Pensiero, La Provincia dell'Istria, Il Mattino; si ripetono alcune voci fuori II Mattino! 11 presidente presenta i conti consuntivi e il rapporto dei revisori, il congresso approva i conti, senza discussione. Fatte alcune comunicazioni viene preletto il memoriale presentato alla camera dei deputati dalla presidenza contro il progetto di legge Lichtenstein. Il congresso approva la proposta della presidenza di mantenere invariato anche per quest' anno il canone di fior. 4. Letta la relazione per la modificazione dello Statuto, con proposta di non fare modificazioni all'art. 1, quindi di lasciare ferma la sede della società in Pisino; il congresso accoglie a voti unanimi la proposta, manifestando cosi la sua piena fiducia che nella nobile Pisino, l'azione sociale potrà proseguire sicura e proficua. Concertatisi i soci per la elezione delle cariche, e nominati i signori Danelon e Sbisà per lo spoglio delle schede ; vengono proclamati eletti : a presidente 1'avv. Francesco Costantini, (interminabili applausi); a vicepresidenti: i signori Adamo avv. Mrach, Dr. Gregorio Spougia ; a membri di presidenza: i signori Bennati Dr. Felice — Camus Leandro --. Glezer avv. Felice — Polesini march. Benedetto — Sottocorona Tomaso •— Vatta Domenico fu Pietro — Venier avv. Silvestro ; — a revisori i signori: Mazzarelli Giovanni Osmano — Egidio Dr. Mrach. Domanda la parola Pavv. Glezer e rilevato il pericolo della malefica influenza che potrebbe avere, certa stampa, di Trieste e dell'Istria massime in questo periodo preparatorio delle elezioni provinciali, crede necessario strappare, e strappa la maschera di liberalismo con la quale si coprono redattori scelti tra i rifiuti sociali, e collaboratori o prezzolati o animati da basse passioni di vendette personali, per denigrare con sospetti e difidenze e demolire i migliori nostri uomini, purché uno abbia fatto o faccia parte di una amministrazione pubblica. Propone in questo senso un ordine del giorno che viene accolto con molti applausi. L'on. avv. Bubba parla in appoggio della proposta Glezer e il suo discorso è spesso interrotto da approvazioni generali; si alza quindi il neo eletto presidente e dichiara di accogliere l'ordine del giorno proposto dall'on. Glezer e appoggiato dal Dr. Bubba, e promette ch'egli si adoprerà con tutta energia per combattere gli accennati tristi effetti della stampa disonesta, L'ordine del giorno è accolto per acclamazione. Sopra proposta dell'avv. Marco Costantini il congresso conferma col suo voto, la protesta presentata dalla presidenza alla camera dei deputati, contro il progetto di legge Lichtenstein. Esaurito l'ordine del giorno l'adunanza si sciolse, e dopo le più cordiali strette di mano, ognuno prese la via alle proprie case confortati tutti dalla intima convinzione, che che ne dicano i corvi delle male nuove che nella nostra Istria, sempre, nei momenti difficili i buoni patriotti sanno stringersi insieme a difesa degli interessi generali. La direzione della Società Alpina delle Giulie ci comunica il programma del VII convegno alpino. Domenica 20 maggio, alle ore 10.30 ant., congresso generale dei soci nel castello di Lupolano, cortesemente concesso dal proprietario sig Tomaso Sottocorona, col seguente ordine del giorno : 1. Lettura del P. V. del congresso antecedente. 2. Comunicazioni della presidenza. 3. Relazioni e letture. — Alle ore 12 merid. pranzo sociale. Le gite ufficiali seguiranno secondo questo itinerario : 1. Monte maggiore (1396 m). Domenica 20 maggio, ore 3 pom. Partenza dal luogo del convengo (403 m.) per Vragna (255 m.) alla Cantoneria (970 m. cii'ca), ove si arriva alle ore 6 pom. e si pernotta — Lunedi 21 maggio, ore 3 ant. Partenza per la vetta del monte, ove si giunge alle ore 5 circa. Scioglimento del convegno. 2. Alpe grande. (Planik, 1273 m.). Domenica 20 maggio, ore 3 pom. Partenza dal luogo del convegno (403 m.) per la malga Sottocorona (1000 m. circa), ove si arriva alle ore 7 pom. circa e si pernotta. — Lunedi 21 maggio, ore 3 ant. Partenza per la vetta del monte ove si giunge alle ore 4 aut. Scioglimento del convegno. Orario dei treni ferroviari: Partenza da Gorizia alle ore 5 ant. Arrivo a Lupoglava alle ore 9.8 ant. — Partenza da Pisino alle ore 6.19 ant. Arrivo a Lupoglava alle ore 6.55 aut. — Partenza da Rovigno alle ore 4.30 ant. Arrivo a Lupoglava alle ore 6.55 ant. •— Partenza da Trieste (S. Andrea) alle ore 7 ant. Arrivo a Lupoglava alle ore 9.8 ant. Avvertenze : 1. Possono prender parte al convegno, oltre che i soci, le loro famiglie, le Società e le persone invitate col presente programma. 2. Coloro che intendono partecipare al convegno sono pregati di mandare le loro adesioni, non più tardi del 17 maggio, al cassiere della Società, avv. Dr. Emilio Nobile (Trieste, via Canal grande N. 7), oppure alla cancelleria sociale (via delle Poste N. 20) e di accompagnarle con f. 2. — v. a. per il pranzo sociale (salvo rendiconto), indicando espressamente la salita cbe intendono fare. 3. Ulteriori informazioni si possono avere dai direttori nella cancelleria sociale. L' on. R. Lnzzatto deputato di Trieste alla camera dei deputati in Vienna, propugnò nella discussione intorno alle scuole superiori, la necessità di istituire in Trieste un' università italiana, o per lo meno una facoltà giuridica italiana; e propose che le petizioni pervenute alla camera in argomento sieno rimesse al ministero perchè le prenda in considerazione ; la camera accolse la proposta. L' esposizione d1 arte industriale promossa dalla società degli amici dell'arte in Trieste, venne aperta il dì 10 maggio corr. nel civico museo Revoltella, alle ore 12 mer. e sarà visibile al pubblico giornalmente dalle ore 10 ant. alle 5 pom., verso tassa d'ingresso di soldi 30. Parecchi tra i migliori allievi della scuola professionale di Parenzo, guidati dal loro bravo maestro signor Gembricich si recarono la scorsa settimana a visitare 1' esposizione artistica - industriale di Trieste. La direzione della società di mutuo soccorso fra triestini ed istriani residenti in Roma, ha ricevuto dall' inclito municipio di Pirano lire ital. 50, e dall'on. sig., avv. Felice Consolo lire ital. 25. Abbiamo ricevuto dallo spett. comitato promotore della Società Triestina d'Igiene il seguente programma : Pochi decenni appena sono trascorsi, dacché venne appieno riconosciuta l'importanza dell' igiene pubblica, di quella scienza che investigando le cause dei morbi, si prefigge di combatterne lo sviluppo e la diifusione. Da quel momento 1' operosità nel campo dell'igiene si fece costante e feconda, nè fu ultimo mezzo a conseguire i desiderati effetti, quello dell'istituzione di apposite associazioni, che, ripartite nelle città, nelle provincie, nei vari Stati e periodicamente riunite in adunanze internazionali, mirarono al nobilissimo fine di tutelare la pubblica salute e di contribuire così al beuessere degli individui e delle nazioni. 11 Congresso internazionale tenutosi 1* anno scorso a Vienna, che destò tanto vivo interesse nella nostra città, ha provato anco una volta i benefici effetti arrecati da tali sodalizi in altri paesi ed ha nello stesso tempo risvegliato dappertutto nel nostro il desiderio di studiare e migliorare le coudizioni sanitarie, impegnandovi tutte le nostre forze e tutta la nostra attività. Al conseguimento di questo altissimo fine sono rivolte le aspirazioni dell' infrascritto Comitato, che, pur riconoscendo che nella nostra città già altro sodalizio, la spettabile Associazione medica triestina, ha dato prove di particolare attenzione ed interesse per le questioni di pubblica igiene, d' altro canto non può far a meno di rilevare, come la nuova società sarebbe destinata a riunire nel proprio seno anche quegli elementi preziosissimi, vale a dire tecnici, chimici, naturalisti ed altri, che nelle società mediche non trovano posto. Ma per arrivare alla prefissasi meta, il Comitato promotore della Società triestina d'igiene oltre che su queste forze, chiamate in prima linea allo sviluppo del programma sociale fa certo assegnamento su tutti coloro che vogliono il benessere materiale e morale della nostra popolazione ed a tutti si rivolge con la calda preghiera di voler far adesione al nuovo sodalizio e di contribuire così allo studio delle condizioni sanitarie della nostra città ed a quello dei mezzi atti a migliorarle, tenendo conto in pari tempo dello stato della pubblica igiene nelle provincie consorelle. Trieste, nel maggio 1888. Il Coni, promotore della ,Società Triestina d'Igene:* Or. B. Biasoletto — Dr. A. Bohata — Dr. G. Brettauer — Dr. E. Geiringer — Dr. A. Hausenbichler — Dr. M. Luzzatio — Dr. A. de Manussi — Dr. Eug. Morpurgo — F. Osnaghi — Dr. G. Righetti T. Cav. de Rinaldini — P. Tomasich — A. Vierthaler — Dr. E. Welponer. Le insinuazioni si rivolgeranno al Dr. Bohata (Luogotenenza). I paragrafi 3 e 4 dello statuto sociale suonano : § 3. Le spese dell' associazione verranno coperte mediante il canone annuale di fiorini tre da parte dei soci, mediante i proventi delle pubblicazioni ed altri eventuali introiti. § 4. L' associazione si compone : a. di soci ordinari ; b. di soci corrispondenti. Soci ordinari sono tutti i soci domiciliati a Trieste e suo territorio, corrispondenti quelli che dimorano fuori di Trieste. NB. Tutti i soci hanno gli stessi diritti ed obblighi ; non possono però esser eletti a far parte della Direzione che i soci domiciliati a Trieste. Soci dell' associazione possono essere oltre singole persone pure Comuni, pubbliche corporazioni e quei sodalizii che si occupano di questioni igieniche. Cose locali Rappresentanza comunale : I seduta del 2 maggio corr. ore 11 '/2 ant- presidente anziano l'on. Dr. Cesare Radoicovich; commissario governativo sig. cav. Bosizio de Thurnberg, i. r. capitano distrettuale; presenti 28 rappresentanti; assenti senza giustificazione 2. Fatto l'appello, il podestà, sig. Giorgio Cobol, dichiara aperta legalmente la seduta ed invita l'anziano d'età on. Dr. Radoicovich ad assumere la presidenza per dirigere 1' elezione della deputazione comunale. Il presidente spiega lo scopo dell'odierna adunanza costitutiva e raccomanda ai colleghi di nominare a membri della deputazione cittadini di cuore e di mente, che sappiano tutellare gì' interessi morali e materiali del comune con zelo e disinteresse. Ricorda le norme legali di elezione e chiama a fungere da fiduciari gli on. rappresentanti Nicolò de Belli e Dr. Pietro Longo. La rappresentanza passa all'elezione del podestà per ischede; e ne sorte eletto con voti 27 1' on. sig. Giorgio Cobol. Proclamata la nomina, si fissa il numero di cinque consiglieri e per votazione segreta riescono eletti a grande maggioranza in tale qualità gli on. rapp. Dr. Antonio Zetto, Giovanni Martissa-Carbonaio, Ing. Gregorio Calogiorgio, Dr. Nicolò Del Bello ed Avv. Dr. Antonio Sandrin. I tre primi dopo 1' anziano sono coordinati mediante sorteggio, e così i sostituti rappresentanti del III Corpo onor.i Pietro Rasman fu Nazario e Antonio Marsich fu Nazario. Il Sig. commissario governativo saluta quindi la neo - costituita rappresentanza cittadina, le assicura tutto il suo appoggio e confida che la di lei operosità sia proficua al comune ; invita poi il podestà ed i consiglieri a prestare a sue mani la prescritta promessa. Compiuta tale formalità di legge, il rieletto podestà assume la presidenza col seguente discorso: Onorevoli Signori, L' unanime voto, che mi esalta per un altro triennio alla prima carica cittadina, mi riempie 1' animo di grande compiacenza e mi onora trop-p'oltre ad ogni mio merito. Per tanta prova di benevolenza e di fiducia, vi sono riconoscente e vi esprimo la mia più viva e profonda gratitudine. Nel vostro voto solenne ravviso unicamente la più splendida conferma ai principi amministrativi dell' anteriore deputazione sia nell' ordine morale che economico, e per debito di giustizia devo riferirne il merito precipuo a quei cittadini ricchi di senno e di esperienza, che amorevolmente mi coadiuvarono, ed alla rappresentanza che favorì sempre l'opera nostra di largo e cortese appoggio. Accetto 1" insigne incarico, uia conscio degli alti doveri come delle deboli mie forze, non so dissimularvi in quest'istante la mia trepidazione. Faccio però pieno assegnamento sugli egregi colleghi chè m' avete posto allato, dacché il loro patriottismo intelligente e zelo disinteressato mi sieno noti in alcuni per recente esperienza, in altri per lunga dimestichezza. Da voi tutti, onorevoli signori, mi riprometto sincero appoggio, attività indefessa, concordi ado-pramenti per non fallire alla fiducia degli elettori. Non vi farò programmi perchè nulla ho da togliere uè da aggiungere a quello di tre anni or sono. Ho amato sempre la mia città nativa come i miei cari e mi propongo di curare gl' interessi del comune e di promuoverne il benessere come quelli della mia famiglia. In queste brevi parole stanno tutti i miei propositi e vi terrò fede con dignità -e giustizia, con coscienza e rettitudine, con. solerzia e fermezza. Imperocché ai giorni nostri — non l'ignoro — cent' occhi ci guardano e non sempre sereni scrutano le publiche amministrazioni. Confido mi sia continuato 1' appoggio gentile delle autorità dello stato e della provincia, e sorretto dalla vostra assidua collaborazione, spero di essere utile al mio diletto paese. (Applausi) Il podestà - presidente chiude la seduta alle ore 12 '/2 pom. Seguendo un' antica usanza il podestà fu accompagnato a casa da tutti i rappresentanti. Bollettino statistico municipale di Aprile 1888. Anagrafe. — Nati (battezzati) 36; fanciulli 16, fanciulle "20 ; morti 14 ; maschi 5 (dei quali 2 carcerati), femmine 6, fanciulli 0, fanciulle 3 al di sotto di sette anni, nati-morti nessuno. Trapassati: 2 P. G. (carcerato) da Rovigno, d'anni 24 — 4 Apolonio Orsola fu Nicolò, d'anni 78— 6 Flego Antonia fu Antonio, d'anni 17 — 8 Liska Antonio fu Giovanni, d'anni 64—12 Depangher Agata fu Andrea d'anni 67 — 15 Z. M. (carcerato) da Zirklach nella Car-niola, d'anni 56 — 16 Furlatich Catterina fu Cristiano, d'anni 64 — 24 Steffè Giovanni fu Francesco, d'anni 84 — 25 Gerin Maria fu Antonio, d'anni 80 — 27 Maier Domenico fu Giovanni, d'anni 58 — 30 Bencich Francesca fu Stefano, d'anni 83. Più fanciulle 3 al di sotto di sette anni. — Matrimoni : '2 Stradi Giacomo di Antonio — Zetto Catterina di Antonio; 7 Parovel Antonio di Francesco - Giuseppe — Steffè Filomena di Giovanni; 15 Rasman Francesco di Pietro — Muha Francesca di Francesco; 16 Riosa Francesco di Pietro — Corenica Lucia di Antonio; 18 Carini Carlo di ... . — Depangher Domenica di Antonio; 22 Parovel Giovanni di Matteo — Gavinel Lucia di Antonio; Gavinel Nazario di Antonio — Surian Catterina di Antonio; 28 Almeri-gogna Giovanni di Michele — Perini Domenica di Nazario; 29 Rasman Pietro di Francesco — Debernardi Anna di Giovanni; Pizzarello Giusto di Giambattista — Genzo Maria di Giovanni. Polizia: Denuncie per clandestina vendita di carni macellate 1; per contravvenzione di polizia sanitaria; arresti per eccessi e schiamazzi notturni; per maltrattamenti 1; per furto 1. Sfrattati 13. Usciti dall'i, r. carcere 8 dei quali 5 dalmati, 1 istriano, 1 triestino, 1 stiriano. — Insinuazioni di possidenti per vendere al minuto vino delle proprie campagne 10, per ettolitri 38, litri 87, prezzo al litro da soldi 32 a 36. — Certificati per spedizione di vino 2, per ettolitri 2, litri 61 ; di sardele salate 3, per mastelle 180 del peso lordo di chil. 3600; di moglioli di vite 1 per pezzi 220;per condotta d'animali bovini 1, per capi 2; di morale condotta 2; di stabile dimora 1; in oggetto d'opignoramento 2; in oggetto edile "2. Permessi di fabbrica 1 ; di abitabilità 1 ; rilascio di nullaosta per l'estradazione di passaporto per l'estero 2; di permesso di viaggio marittimo 2; di libretti di lavoro 1. Animali macellati: buoi 59, del peso di chil. 13094 con chil. 868 di sego; vacche 8 del peso di chil. 1254 con chil. 81 di sego; vitelli 53, agnelli 48. Licenze industriali 7, di cui per vendita al minuto di manufatti 1 ; per insalatura di pesce 1 ; per vendita al minuto di vino e cibarie 2; per vendita di granaglie e farine 1; per fabbricazione di scope 1; per esercizio di birraria e trattoria i. Appunti bibliografici Nozze Pollesel - Zoldan. Venezia e la rivolta di Trieste del 1468. — Quattro documenti inediti tratti dal R. Archivio Generale di Venezia, pubblicati ed illustrati dal Prof. Giovanni Cesca. Arezzo. Tip. Pichi 1888. Un fascicolo di pagine sedici. Il Professor Cesca, me ne consolo con lui, ha una singolare fortuna di pescare negli archivi, e quando ci si mette, trova sempre documenti importanti. E ciò perchè non caccia le mani a caso; ma cerca con un preconcetto, con un indirizzo, a sostegno di una data questione, per aver lume in un punto controverso. Così dicassi di due altre sue pubblicazioni importanti — La sollevazione di Capodistria nel 134:S — 100 documenti inediti (Drucher e Tedeschi, Verona 1882). E — Le Relazioni fra Trieste e Venezia sino al 1381, — Idem 1881, e di cui già tenemmo parola. Non meno importante è il punto storico della rivolta di Trieste del 1468; fatto che dalla pubblicazione di questi cinque documenti riceve nuova luce. Ed ecco in poche parole di che si tratta. Trieste per la forte ed ostinata resistenza opposta a Venezia, durante l'assedio del 1463, nella stipulazione della pace avea potuto confermare la propria autonomia ed indipendenza, con la perdita però di Castelnovo, di Moccò e di San Servolo. Patti duri; perchè Venezia rimaneva còsi padrona dei monti, e dei castelli in vista della città nemica, e quindi poteva spiare ogni passo de' Triestini. Questo stato di cose riusciva duro ad una buana parte dei cittadini i quali avrebbero preferito (cosi almeno fu creduto finora) continuare la guerra, piuttosto che accettare quelle condizioni, e tacciavano di viltà il partito degli stipulatovi della pace. Inde irne, e frequenti movimenti, finché nel 1467 gli stipulatoli della pace di Venezia furono banditi, e ripararono nel vicino castello di Duino d' onde scrissero all' Imperatore Federigo III per ottenere ajuti. Questi nominò una commissione capitanata da un Lùogar, il quale, appena entrato in città, come il Valois, il famoso paciere di Bo-nifaccio VIII in Firenze, si levò la maschera, e si mostrò in tutto partigiano dei refugiati di Duino, abolì i magistrati, li sostituì con proprii fautori, ed appoggiato da questi costrinse la città ad abdicare tutti i suoi diritti in mano dell' Imperatore. Ma Antonio da Bonomo capo degli Statutari, vale a dire dei cittadini amanti della libertà, fa insorgere il popolo e scaccia gì' Imperialisti. Questi tornano con tremila Tedeschi mandati dall' Imperatore : i cittadini movono loro incontro sul colle della Madonnina duve sono pienamente disfatti. «Questi avvenimenti, scrive il Cesca, formano uno de' più importanti episodi della storia triestina del secolo XV." E per vero qui si tratta di una piena rivolta all'autorità dell'Austriaco, la potenza del quale, pochi anni innanzi, era stata invocata, e si aveva ottenuto in odio ai Veneziani. Ma i documenti finora conosciuti sono pochi, e non ci danno che una conoscenza poco sicura e frammentaria di que' fatti. „I1 compianto Avv. Butazzoni aveva cominciato nell' Arcìieografo Triestino una serie d'importantissimi documenti su questa rivolta, ma la morte gì'impedì di finire il suo lavoro. Il Gabinetto di Minerva aveva promesso di pubblicare i di lui scritti postumi, ma pur troppo non mantenne la promessa e li lasciò nell' oblio. Pare che ciò debba avvenire anche dei molti scritti, lasciati dal padre della nostra storia, dal Kandler, i quali sono troppo importanti per dormire nell' Archivio diplomatico, ove si lascia addensare troppa polvere dai pochi cultori della storia patria. Se non si vuole continuare a lavorare da se, non si privi almeno il pubblico del frutto dei lavori altrui, e si rispetti la memoria di coloro, che hanno speso la loro vita per farci conoscere la nostra storia." Fin qui il Cesca in una nota; ed io non ci metto nè pepe ne sale; ma semplicemente giro la domanda, a chi spetta pel caso di una legittima difesa. E per vero in questa faccenda della rivolta triestina c'è del buio; ed è facile capire perchè. Sono argomenti che vogliono oggi essere trattati con la massima oggettività è con mente serena, sine partium studio. La storia, maestra di vita, non tributa postumi ossequi, nè eccita ad inconsulti dispregi. Il Cavalli nella sua storia di Trieste raccontata' ai giovinetti, conobbe la difficoltà di questo punto storico; e presentì la verità scrivendo che la causa principale delle discordie si riduceva a questo che gli uni erano partigiani, gli altri nemici dello statuto e del governo rappresentativo. Dopo la publicazioue di questi documenti inediti si può andare piii in là, e sostenere invece 1' esistenza di due partiti ben definiti. Primo — un partito che con linguaggio moderno, chiamerò nazionale, pronto anche ad intendersi con la secolare nemica, con Venezia. Secondo — un partito tedesco. E ciò risulta dai documenti riportati dal Cesca. E questi sono di massima importanza, e perciò cominciamo la pubblicazione òggi del primo documento con quelle considerazioni che si crederanno opportune in difesa della nostra opinione. Documento I. \renezia 10 Luglio 1469. Il senato delibera di soccorrere Cristoforo de Bonomo, ed altri tiestiui esiliati per aver voluto dare la città ai Veneziani. (Senatus Decreta. | Voi. XXTV fi. . 386) Ser Petrus Mocenigo Sapiens consilj, Sapien-s terrae firme. Prespimum et certuni est id quo accidit chri-ioforo de bonhomo et nonnullis alijs civibus ter-estiniis patria pulsis cum privatione quarumcunque irtunòrum suarum et pena ignominiose mortis in-icta si intercipientur accidisse eis ob desiderium l studium eorum, quod Civitas illa dominio nostro ederetur, patetque veritas haee ex forma processi entra illos formati, in quo prima oppositio est hristoforum et reliquos proposiusse in eorum ma-ori Consilio oPtonuisseque ut clares illius civitatis «r XII oratores eligendos dominio nostro presen-arentur, nee mirum si hoc concupivit cristoforus lai natus ex una nobile nostra non potest non af-[ecit nostro dominio. Ad benignitatem autem nostri oininij pertinet, et prò justitia et prò aliorum tempio aliquo modo providere vietili et sostenta-lento predictorum, ne aut fame pereant, aut per orticus hujus civitatis mendicare cogantur non sine nore et nota nostri dominij, cum praesentim illos x Iustinopoli et reliquia locis Istrie ubi sine nere nostro tacite et quieti vivebantur amovere ausa huie Consilio nota. Propterea vadit pars Quod nprascriptis tergestinis qui numero quinque sunt ari debeaut de provisione siugulis mensibus per lameram nostraui taraisij ducatos XX quinque auri ive valutam, dividendos inter eos prò conditione ! qualitate personarum sicut collegio vissum fuerit i'nec aliud es provideatur de parte.......77 de non 55 non sinceri .....17 Da questo documento chiaro apparre che ulti cittadini di Trieste, auzicchè cadere nelle ani degP Iperialisti, capitanati dal Luogar propo-ro e fecero accettare al maggior Consiglio di i presentare per mezzo di dodici ambasciatori le davi della città al dominio veneto. Come mai do-anderà maravigliato il lettore, un tale mutamento ichi anni dopo all' ultima guerra contro 1' odiata inezia, cioè dopo il memorabile assedio del 1468? i un così rapido mutare d' opinioni varie sono, mio debole avviso le cause. Prima fra tutte la «potenza del Luogar, capo degl' imperialisti il ale costrinse la città abdicare tutti i suoi diritti mano dell'imperatore Federigo III. (28 Maggio 168). Il ragionamento dei Triestini doveva es-re molto ovvio allora. Poiché si hanno a perdere privilegi ed i diritti storici, meglio cadere in ino dei Veneziani coi quali non doveva poi essere tanto difficile intendersi. E dell'umanità dei Veneziani, recenti prove avea avuto allora Trieste; chè, come scrive il Kandler il comandante veneto, dopo la resa del 1403, era stato umano; e provveduto avea di cibi 1' affamata città. Della prepotenza del Luogar invece troppo più recenti le prove, inaudita la ferità de' suoi soldati, come ne diedero poi tristissimo saggio, dopo la battaglia sul colle della Madonnina col saccheggio generale, con le morti dei partigiani del Bonomo, e la confisca de'loro beni; onde l'anno 1468 fu detto l'anno della distruzione di Trieste. Aggiungasi un' altra gravissima circostanza, Nell'assedio e nell'ultima guerra contro Venezia, i Triestini avevano ottenuto dal protettore 200, diconsi duecento uomini di cavalleria carintiana; per vincer il partito dei Statutari e distruggere Trieste, l'anno della distruzione, il Luogar ne aveva avuti duemila. E non occore altro; chè le cifre hanno avuto sempre potenza di far cangiare opinione. Ed alla stringente logica delle cifre si aggiunga quella non meno importante dei fatti. Dal 1882, in poco più di mezzo secolo, i Triestini, auzicchè essere validamente protetti, aveano dovuto sostenere una nuova guerra anzi più disastrosa coi Veneti e un terribile assedio; di più erano stati costretti a rinunziare ai loro privileggi, alle libertà di cui così erano in que tempi gelosi i comuni italiani, e peggio ancora, dopo lo rotta della Madonnina veduta aveano la loro città saccheggiata dalla soldatesca del Luogar e minacciati di morte i migliori cittadini. Conviene aver perduto il bene dell' intelletto per giudicare i Triestini di quel tempo con criteri moderni, e credere che il protettore d'allora potesse giudicarsi valido e conveniente agl'interessi della città come ai tempi di Carlo VI e di Maria Teresa. Il protettorato prima, giovi ricordarlo fu una triste necessità, fu uno spediente imposto dalle circostanze, e non sentito; fu el manco pezo ei podeva far : parole testuali susurrate un giorno in Piazza Grande con un certo sorriso dall'I. R. Conservatore delle antichità Dr. Pietro Kandler, all' orecchio di quella buona droga di Prete Pero. E nell'anno della distruzione, non poteva invece parere il manco pezo, almeno da una parte dei cittadini, la dedizione a Venezia? In quel momento, certo, i miei vecchi Triestini ebbero un intuizione, un vago concetto non dico, d' italianità, ma d' istrianità certo. A molti doveva pesare di sentirsi tagliati così dal capo della provincia, e tagliati in modo da rimanere soffocati, nel breve territorio, con la minaccia del castello di San Servolo sempre sul capo. L'esempio di Capodistria, di Pola, già nemiche acer- rime di Venezia, poi tranquille, anzi contente sotto il dominio della Serenissima, avrà non poco influito sulla nuova determinazione; e così la vista di Muggia, d'Isola di Pirano, terre e città a due passi, soggette alla Repubblica, già buone vicine un tempo, allora nemiche e abbandonate per la speranza di commerci con le rozze genti della Carinola, e della Carinzia; e donde invece erano piovuti que'famosi duemila cavalieri, che di sè aveano dato così bel saggio sul colle della Madonnina e in città con .Buine, incendi e toilette dannose." Nè va dimenticata quell' altra circostanza, dei matrimoni contratti da qualche nostro patrizio con le matrone veneziane. Così il Bonomo mandato a Venezia ad oft'rire le chiavi della città era nato da madre veneziana. Il documento lo dice chiaro — nec mirum si hoc concupivit christoforus, qui natus ex una nobile nostra, non potest non affici nostro dominio. Che dunque ci fosse un forte partito, pronto a dedicarsi a Venezia non c' è più dubbio dopo questo documento. Il Kandler deve averne saputo qualche cosa; tanto più che nei nostri vecchi cronisti, di questa tendenza c' è un qualche cenno. Così nello Scussa, il quale dice che nella prima entrata del Luogar a Trieste, i Tedeschi e gli esuli di Duino gridavano: Traditori, volete dare Trieste alla Signoria Veneta (Storia cronologica di Trieste 186B pag. 97). Solo che lo Scussa pone questo fatto nel 1469. mentre è del 1467.— Chi ben conosce, nota il Cesca, la poca esattezza e la niuna attenzione alla cronologia dello Scussa, non si maraviglie™ di questi errori. Rimane ancora una domanda. Chi era questo Cristoforo Bonomo mandato a Venezia? Tutte le nostre storie parlano di un Antonio da Bonomo, che fu l'anima del partito avverso al Luogar ed agl'Imperiali nel 1468. Tra i capi del movimento è°annoverato, anche da Ireneo della Croce, Cristoforo de Bonomo, figlio di Bonomo de Bonomo. L' editore dello Stancovich, nella nuova edizione, in nota fa menzione di Giovanni Antonio Bonomo bandito per sommossa popolare, padre di quell'altro Pietro Bonomo che fu insigne vescovo di Trieste. C'è adunque una grande confusione, e forse qualche errore nei nomi. È assai probabile però che tutta la famiglia dei Bonomo abbia preso parte alla sollevazione. Cristoforo Bonomo poi, del quale nel documento, sarà stato fratello, o certo parente di Antonio Bonomo. E questo Antonio, sarà poi _CArODlSTBlA, Tipografi» di Cirio Priora. lo stesso Giovanni Antonio, menzionato dall'editore dello Stancovich a pag. 93. Vedremo poi con la pubblicazione e l'esame degli altri tre documenti, come sia stata accettata da Venezia l'offerta dei Triestini. Meno male che non furono condannati a morire di fame o a elemosinare pei portici di San Marco. La votazione non fu però splendida: 77 contro 55, e 17 non sinceri; e mancò poco che un Bonomo figlio di patrizia veneta non fosse costretto a stendere la mano, per non morire a Venezia di fame. P. T. PUBBLICAZIONI Memorie storiche dei tre ultimi secoli del patriarcato I di Aquileia (1411-1751), opera postuma di Girolamo conte de Benaldis canonico della Metropolitana di Udine, ] pubblicata per cura di Giovani Gropplero. — Udine tipografia del Patronato, 1888, in 8° pagine XXVIII — 580. Venezia e la rivolta di Trieste del 1468. Quattro documenti inediti tratti dal r. archivio generale di Venezia, pubblicati ed illustrati dal Prof. Giovanni Cesca, per nozze Pollesel - Zoldan. — Arezzo stab. tipog. di B. Pichi, 1888. L'irrigazione montana, studio del Prof. Cariai Hugues, direttore dell'istituto agrario e della stazione sperimentale dell' Istria. Con 3 figure intercalate nel testo. Ulrico Hoepli, editore - libraio della real casa. Milano 1888. Cenni geologici sulla Sardegna. Discorso per la inaugurazione degli studi nella università di Cagliari, pronunziato il 3 Novembre 1887 da Domenico Lovisatoi — Cagliari, tip. del Commercio 1888. Ci viene cortesemente annunziata la prossima pubblicazione del giornale Pro Patria. Questo titolo racchiude il programma, ed a meglio determinarne il carattere letterario, il benemerito comitato di redazione, ha pubblicato l'ordine delle materie che vi saranno trattatte, ed eccolo : Parte I. Interessi e notizie risguardanti le provincie italiane dell' Austria. Parte II. Memorie storiche e biografiche riferentisi alle medesime. Parte III. Letteratura amena, educazione, moralità. Parte IV. Poesia (preferibile quella in argomenti patrii e la idealistica). Parte V. Filologia e critica. Come è noto, il ricavato netto, detratte le spese di stampa del giornale, sarà versato alla cassa sociale del Pro Patria. Crediamo inutile aggiungere raccomandazioni ai nostri comprovinciali perchè si iscrivano tra gli associati, e concorrano a incoraggiare la lodevole operosità del comitato fondatore del giornale, ed aumentare i fondi della società Pro Patria. tittro Madonizza »dit. • rudat. r«sponsabiì«