Mardi iz septembre 1813. ; [,'' SYl* LE TELEGRAPHE. Tous les actes du Gouvernement insérés dans ce journal sont officiels. INTERIEUR. PROVINCES ILLYRIENNES. Trieste, le îB septembre i3i3. L'Archiduc Maximilien a été envoyé à Fiume par le cabinet d'Autriche pour prendre possession du Gouvernement général des provinces d'Illyrie. Les habitans de Fiume opprimes, à la fois, par les Anglais et par les Autrichiens, ont reçu S. A. i. avec toutes les marques de. respect que son rang exigeait , mais en rueme tems ils ont refusé, avec fermeté., de lui prete r serment. Quelle opinion auriez - vous de cette ville , (lui observa le Maire) , si elle vous promettait de vous etre fidelle ? et quel cas feriez-vous d'une promesse arrachée par la violence? Nous sommes Français en vertu d'un traité solennel, nous avons prêté serment à l'Empereur Napoléon, nous serions des infâmes couverts du mépris des Nations y si à la vue des bayonettes, nous avions la lâcheté d'ab* jurer nos sermens. Z,' Archiduc representa que la ville de F'iume , en rentrant sous la domination autrichienne, allait reprendre son commerce maritime et sortir de son état ds l?_ngueur. Cet avantage (répliqua le Maire) serak »diisVlouie Uniueuac i*---- —tmIIp; mais, mon sign eu r , pour l'obtenir cet avantage que vou* 110us promettez, et qui ne serait que momentanee, nous perdrions l'honneur et nous ser.ons obliges de faire le sacrifice d'une prospérité plus elendue, et plus durable. Qu'il me soit permis de faire au nom de mes administrés quelques observations à Votre Altesse: Le Cabinet d'Autriche , qui nous a fait Français, et qui veut aujourd'hui nous faire Autrichiens, réussira-1-il dans cette entreprise? S'iî ne réussissait pas , il aurait augmenté nos malheurs; ses troupes ont pillé, ravagé nos propriétés, et inondé notre pays de papier monnoie. S'il réussit, quel sera notre avantage? L' Autriche est en ce moment en paix avec 1'Angleterre , mais qui nous garantit que cette paix durera huit jours? Que deviendront nos esperances de commerce J N'avons-nous pas vu l'Autriche , dans 1' espace de quelques mois, devenir successivement aime et ennemie des Russes, des Prussiens et des Anglais ? Ces Cabinets forment actuellement une coalition; combien durera-t-elle? Les princes faibles ne sont-ils pas le jouet du premier evenement ? Les Commerçans ne mettent pas sans doute un prix exageré à la gloire, mais ils en calculent les résultats et savent, qu'il y a plus à gagner avec les vainqueurs qu'ave« les vaincus ;d'ailleurs Tutti gli atti d' amministrazione posti in questo foglio t sono ufficiali. INTERIORE. PROVINCIE ILLIRICHE. Trieste, il di 18 settembre i8i3. L'Arciduca Massimiliano è stato inviato a Fiume dal gabinetto austriaco per prendere possesso del Governo generale delle provincie dell'lllirio. Gli abitanti di Fiu-me , oppressi simultaneamente dagli Inglesi , e dagli Austriaci , anno ricevuto S. A. I. con tutti li contrassegni di rispetto eh' esigeva il suo rango ; ma al tempo stesso anno con fermezza ricusato di prestargli giuramento. Qual opinione formereste Voi di questa città (feeegli rimarcare il Mai- se essa vi promettesse d'esservi fedele? ® qual caso fareste Voi di una promessa strappala dalla violenza ì Noi siamo Francesi m virtù di un trattalo solenne; noi abbiamo prestalo giuramento all'Imperatore Napoleone; noi sares-simo infami coperti dal disprezzo delle nazioni , se alla v\*tu dille bluette avessimo la viltà d' abju-rase -il nostro givramento. L'Arciduca rispose, che la città di Fiume rientrando soìto il dominio austriaco, andava a rianimare il suo Commercio marittimo , ed a sortire dal suo stato di languore. Questo vantaggio (ripigliò il Maire ) sarebbe senza dubbio immenso per la nostra — ,airrzza Imperiale, per ottenere questo vantaggio che Voi ci ______ be che momentaneo , noi perderessimo 1' onore , e noi saressimo obbligati di fare il sacrificio di una prosperità più estesa e più durevole. Siami permesso di fare a Vostra Alteeza alcune osservazioni a nome de'miei amministrati : Il gabinetto dell'Austria il quale ei à fatti Francesi, • che oggi vuole farci Austriaci riuscirà egli in questa intrapresa? S'egli non ci riuscirà, avrà aumentate le nostre sciagure; poiché le di lui truppe anno depredate e distrutte le nostre proprietà , ed inondato il nostro paese di carta monetata. S'egli vi riuscirà, qual sarà il nostro vantaggio? L'Austria trovasi in questo momento in p$ce coli' Inghilterra ; iça chi ci garantisce r he qt.e?ta *;»a< dur» ;à otto giorni? Cosa diverranno le no-tre speranze di commercio^ Non abbiamo noi veduto l'Austria divenire , nel corso di alcuni mesi, successivamente a-mica e nemica . Antrioli-ie ns éto-ent maîtres de Trieste , et de ton.e 1' l.^îi'i«, ju« le \f;<*e*-Rôi avoit été battu Sur toiii !e3 points ^ en Carinihie , eli Carniole , qu'on l'ivoit memo force de mettre bas les armes, et que «oit» allions entrer <« Italie. Ovi nous di-soit tout cela. Les gens seriséa pensoient qu';1 y avoit uit peti (Vexagérai 10ri ; ils savent bien que ies ï'rauçais ne se laissent pas battre si aisément ; mais ils ne sàvoient à quoi s' en tenin Tout à coup on a vu arriver le Prince Maximilieri ; il annonce Comme notre gouverneur général et fait arborer partout l'aigle d'Autriche* Bientôt après j 1 1 i 1 • . i , --- cou- 011 a vu débarquer les AnffU'f —, * » j «....^^vuioniaies. Alors la tete a tourne à tous les preneurs de Caffé. Nous allons donc ên-v fin avoir du commerce, avons nous dit, et des le lendemain plusieurs de mes confrères ont commencé à trailer d' affaires avec leš Anglais. Le pelfple de son côté ne se lassoit point de contempler V air de bonté, de candeur et de simplicité de notre nouveau Gouverneur. Il se portait en foule sur :on passage; quel brave homme, disoit ori, oh, nous sommes bien dira de faire tout ce qfie nous voudrons avec lui. Je'vous avoue, mon ami, que j'ai partage mi pju 1 ôpuiori générale. Je ne poifvois croire que 1' Autriche eut envoie un Prince à Fiu-âne sans 1?*. force nécessaires pour soutenir Une demarchc ariss. sotefiueHe. Les nouvelles que le îfinCd nous d »li.oit et faisoit afficher partout t étaient bien propres a rious entretenir dans notre erreur. Lesi armées françaises, disoit-il, Ont été Battues en Saxe , eri Siléstë, eri Prusse ; les alliés ont fait plus de cinquante mille prisonniers; la «resguiïe du général Moreari à l'armée russe, fe-soii deserier" les Français en foule j les corps que colmandole rit le Maréchal Ney et 1er Duc d« Tarante avoient été eoupést etč. Enfin 011 ne devait pas- tarder à marcher sur Paris. Pour nous mieux jtaire croire tout- cela s on chantoit uri Te Deum ou f®soit une processigli du Sôj Sacrement en mwû d« graess* si speculazioni commerciali solide sennonché nel se* no di un Governo fermo, mentre con esso solamente vi è un avvenire, ed una protezione per il Commercio. Vostra Altezza ci assicura , che le Armate coalizzate anno riportate grandi vittorie sopra li Francesi; noi non temiamo punto di dirle, ch'Ella è in un grande inganno. L' Imperatore Napoleone à un Armata numerosa , vigorosamente disciplinata e ben ricordévole de' di lei passati trofei. Egli è difficile di credere -, che li coalizzati , li quali devono essere naturalmente divisi d'interessi, d'ambizione e di volontà, possano giammai farsi al di sopra della unica e forte del genio il più attivo ed il più prodigioso che sin a questo giorno à sottomesse le cose, e gli uomini al di lui ascendente supremo. Altra di Trieste , il dì 19 settembre i8i3. Ci viene comunicata una Lettera di un Negoziante * le cui idee di commercio non ne unno traviato il buon senso. Noi crediamo far cosa grata a1 no* stri lettori coi porla sotto i loro riflessi* Fiume , il di i5 settembre ì8i3> Eccoci, midi caro Amico, nel pin grande imbarazzo. Gli Austriaci anno abbandonato Fiume. Dopo tutto ciò che noi abbiam fatto, giudicate quanto sia disaggradevole di vedersi abbandonati in tale maniera. Noi certa-menle lion ce l'aspettavamo. Si diceva qui, che li francesi non aveano forze da opporre loro j che gli Austriaci erano padroni di Trieste e di tutta l'Istria^ che il Vice-Re era stato battuto sopra tutti li punti nella Carintia e nella Carinola, che anche aveanlo forzato a nleporre le armi, e che noi andavamo ad entrare nòli' Italia. Tutto ciò ci si diceva* Le persone di buon senso pensavano eh1 era vi dell' esagerazione ; sapean bene , che li francesi non si lasciavano così facilmente battere j ma non sapea-110 a qual partito attenersi. Tutt' ad 1111 tratto Si è veduto arrivare il Principe Massimiliano, egli si an-hunciò come nostro Governatore generale , eie ce inal- J ^ j---------- 1 Aquila austriaca. Ben tosto sonosi visti sbarcare gl' Inglesi , e riempirsi il porto di derrate coloniali Li bevitori di caffè entrareno allora ili delirio» Dunque (.dicemmo allora ) Noi venghiàmó ad avere del commèrcio ; e nel dì seguente molti de'nostri confratelli incominciarono a trattare di affari con gì' Inglési. Il popolo, dalla parte sua* noii'Cessavâ di contemplare l'aria di bontà, di Candore e di ingenuità del nostro nuové Governatore» Esso portossi in folla sul di lui passaggio; oh che bravo Personaggio, dicevasi ; Noi siamo si-, curissitni di farò con esso lui tuttociò che vorremo» Ip vi confesso, amico j che ò partecipato alquanta dell' opinione generale. Io non potévo immaginarmi , che 1' Austria avesse inviato un Principe a Fiume senza le forze necessarie per sostenere un passo così solenne; Le notizie che il Principe ci annunciava e faceva affigere dappertutto , erano ben proprie' a confermarci nel nostro errore. Le Armate francesi, diceva egli, sono state battute nella Sassonia, nella Silesia, nella Prussia ; gli alleati anno fatto più di cinquantamila prigionieri ; la presenza del generale M o reati ali" Armata russa fa disertare in folla li francesi ; li Corpi che comandarlo il maresciallo Ney ed il Duca di Taranto sono stati tagliati fuori ecc., e final-* mente, che non sì «iovea tardare a marciare sopra Parigi. Per farci credere tanto più tutte queste cose, si cantò un TerD'eum^ e fccesi una procession il®, dei Stimo* Sag aniente in rendimento di grazie^ Jugez quelle a du être notre surprise d'ap* prendre tout à coup que le poste «le Lippa étoit attaqué, emporté par des forces supérieures; et bientôt après de voir revenir les Autrichiens à la debandade , se sauver les uns par la rouie de Carlstadt , les autres par celle de l'Istrie , ceux qui étoient restés dans la ville plier bagage, les Anglais remonter sur leurs vaisseaux, et le Prince Maximilien lui - même poursuivi par des soldats francai» entrés dans la ville,, se sauver avec peine k Ibord d'un bâtiment anglais. Jugez dans quel en^ £>arras nous jette cet «venement. Pour moi 3e suis assez tranquille^ je n' ai eii garde de m'afficher trop dans cette circonstance critique , persuadé qu1 il falloit rabattre des victoires et des fanfaronades des Autrichiens. Quoiqu'il •n soit, je pense qu'il est prudent d'attendre les événemens. Dans le fond je ne suis pas plus Autrichien que Français. Je suis pour ceux qui nous donneront le commerce. S'il me falloit choisir entre les Autrichiens et les Français j je me rangerois plutôt du coté des Français. Dans les affaires, il •st plus aist de leur faire entendre raison; ils y mettent fjbumoms des formes honnêtes ei agréables; et puis il. vaut mieux elre du coté des baltans que «les battus j et il r'y a pas de doute que les Français ne finissent par 1 aure. Leur Emperéur vaut mieux que tous les Géf traaix autrichiens , russes et prussiens. La mai.<< u tî Autriche est fort respectable sàns doute, irais les vin^,t années de gloire que compte 1 Empereur des irançàis, surpassent tous les beaux laits de la maison d'Autriche, Ce qui m'intére s re Îë plus, c'est le commerce, c'est le sort de ma famille. La paix sans doute nous jrendra ce commerce dont nous avoua tant besoin, mais dans ce cas j je pense que la France, puissante comme elle est $ et ne peut manquer d'être ^teujours, sera plus en élat de le protéger que 1' Autriche qui n1 a jamais fait grand chose pour l'illyrie. Je suis sur, men ami, que vous partagez t&e* sentimens. EXTERIEUR. Nouvelle d« la grande arméei SAXE. Dresde, le 7 septembre i8i3. La presque totalité du corps du général Vandamme est rentrée flans nos murs. 11 est passé sous les ordres du Comte de I.obau, aide de Caiup de l'Empereur. Sa Majesté vient d'en passer la revue et d'accorder des avancemens et decerner des recompenses. Ces telles troupes loin d' avoir éprouvé le moindre découragement de la perte de leur général, sont animées d'une nouvelle ardeur pouren venger la perte. !Les debordemens que les pluies des derniers jours du mois dernier ont occasionnés , ont mis le Duc de Tarente dans la nécessité de changer de position. L' armée ennemie en Silesie ne lait plus de mouvemens depuis les pertes que lui a fait essuier le général I auristo». Elle avoit voulu suivre le Duc de Tarente, l'Empereur parti de Dre?de le 3 au soir, s'est trouvé le lendemain à t\ heures après midi en présence de l'ennemi, l'a fait chasser des positions qu'il occupoit ; le 5 lyaimté " ennemie- é~ «toit rejettee au. delà de la Neiss. L'ennemi apprit alors que Sa Majésté eteît à l'armée. 11 s'en fuit alors à toutes jambes et par toutes les directions j Giudicate ora quale abbia dovuto essere la nostra sorpresa nell' udire tutt' ad un tratto , che il pesto di Lippa era attaccato e pre^o da forze superiori, e ben tosto dopo di aver veduto gli Austriaci ritornare alla sbandata, salvarsi gli uni per la strada di CarUtadt , gli altri per quella dell'Istria, quelli ch'erano rimasti nella città, fare il loro bagaglio, gl' Inglesi tornarsi ad imbarcare, ed il,Principe Massimiliano medesimo inseguito da' Soldati francesi entrati nella città, salvarsi appena a bordo di un bastimento Inglese. Giudicate in quale imbarazzo gettacci questo avvenimento; In quanto a me, io sono abbastanza tranquillo ; né mi sono troppo attaccato a questa critica circostanza, persuaso, che bisognava rintuzzare delle vittorie.,, e delle fanfaronate austriache. Comunque egli sia , io penso che sia prudente l'aspettare gli avvenimenti. Ih fondo , io non sono, né pili austriaco, né più francese, lo sono per quelli eh® ci daranno il Commercio. Se dovessi scegliere tra gli Austriaci e li Francesi, io mi porrei piuttosto dalla parte francese. Negli affari è mollo più facile di renderli ragionevoli; essi vi addattano almeno delle formalità oneste e piacevoli; oltredichè è meglio trovarsi, dalla parte di chi batte , che da quella di chi è battuto, giacché non v'è dubbio che li Francesi non terminano mai di battere. L'Imperatore loro vale più che tutti li Generali Austriaci, russi é prussiani.La casa d' Austria e s»«iza dubbio sommamente rispettabile; ma 5; venti anni di gloria che conta l'Imperati"; rte'francesi sorpassali«? tutte le belle incese della Casa d' Austria. Ciò che più m'interessa è il Commercio ; è il ben essere della mia famiglia. La pace senza dubbio ci renderà il Commercio di cui tanto abbisogniamo; ma in questo caso, io penso, che la Francia, potente ch'ejla è, e che non può mancare d'esserle sempre ,