Eva GREGOROVICOVÄ* ' Narodni Arhiv, Praha Dai microfilm alla digitalizzazione: la sicurezza del patrimonio nazionale d'archivio nell'Archivio Nazionale a Praga GREGOROVIČOVA, Eva, From Microfilm to Digitalisation: the Security of the National Archival Heritage in the National Archives of Prague. Atlanti, Vol. 18, Trieste 2008, pp. 103-114. Original in Italian, abstract in English, Italian and Slovenian, summary in English The paper informs in the first part about the security system, the technical parameters, the installations and tools at the new premises of the National Archives of Prague. Then the author reports on the rebuilding of the old premises (dating from the 30's of last century) to have in hand the safe to store the diplomas and the parchments of the Crown Archives of I. Le nuove costruzioni d'archivio: sicurezza di base L'Archivio Nazionale (abb.r NA) ha attualmente due sedi co-struite per gli scopi d'archivio: una nuova modernissima edificata tra il 1993 e il 2001 nel quartiere periferico di Praga 4 - Chodovec, Ar-chivni 4; l'altra eretta degli anni Trenta del secolo scorso destinata prima a sede dell'Archivio della Boemia che ha conservato la docu-mentazione d'archivio tra dal sec. X al 1848 divento nel 1954 una sezione dell'allora Archivio Centrale dello Stato a Praga e oggi il I° dipartimento dell'Archivio Nazionale con la sede indipendente a Milady Horakove 133, 166 00 Praha 61. 1) La nuova sede - parametri tecnici e sistema di sicurezza La nuova sede dell'Archivio Nazionale a Praga, aperta nel 2001, realizzando il sogno durato piu di un mezzo secolo delle gene-razioni degli archivisti cechi fin a quel tempo dislocati in diversi 15 sedi, dislocate non solo nella capitale della Repubblica Ceca o nei suoi dintorni piu vicini, ma anche distaccati a piu di cento chilometri nella Boemia nord orientale. Si pote avere cosi lo spazio idoneo per impiatare le nuove technologie e i nuovissimi mezzi di sicurezza ade-guati alle esigenze dell'epoca contemporanea. Come disse l'allora Fig. 1. Veduta della nuova sede dell'Archivio Nazionale a Chodovec 1. Cfr. Nothing and Nobody Should Be Forgotten. On the Anniversary of the Central Archives of the Czech State 1954- 2004. Central State Archives in Prague, Prague 2004, 240 p. direttore generale agli archivi italiani, professore Salvatore Italia, durante la sua visita in occasione dell'inaugurazione della nuova sede per la Radio BBC „Comparando gli edifici degli archivi in Europa e negli Stati Uniti i colleghi cechi hanno ottenuto l'edificio per terzo millenio". Il fabbricato, costruito a tappe tra gli anni 1993 al 2001 secon-do il progetto che utilizzava le ottime esperienze e tecnologie delle costruzioni degli archivi realizzati in Francia, in Germania ed negli altri stati d'Europa, e diviso in due sezioni. La prima destinata a de-posito con 12 piani sopraelevati alti fino 42 metri e uno di sotterra-neo, con la capacita globale di 250.000 metri lineari di scaffalatura e la seconda destinata agli uffici amministrativi piu bassa di 5 piani con le ali aperte. La costruzione d'archivio che si estende per 11.902 metri quadrati ospita due Archivi di Stato, cioe quello Nazionale e quel-lo di Regionale per la Boemia centrale2. Nei tre isolati di depositi di superfice totale per 5.845 mq sono stati costruiti 153 sale per il materiale, ciascuna di 183,7 mq con scaffalatura tra 1.296 e 1.668 metri lineari3. Il progetto architettonico, considerando i versamenti futuri, prevedeva anche la costruzione di nuovi depositi per far fronte alle esigenze di spazio a questi connesse. Sia pure con i limiti posti dalle risorse economiche, la possibilita di costruire nuovi depositi collega-ti, vicini e funzionali. I depositi sono il piu importante settore della nuova sede per-che proteggono i documenti sotto l'aspetto della sicurezza e della tutela utilizzando le piu moderne tecnologie dell'impiantistica anti-furto: telecamere, registrazione delle entrate e uscite, carte magneti-che, chiusura con il blocco automatico fuori dell'orario di lavoro, segnalazione di tentativi d'intrusione alla Polizia di Stato, ecc. Per quanto riguarda gli impianti antincendio i depositi dispongono di moderni rilevatori del fumo ed avvisatori automatici col egati con il velino, attrezzatura stabile del gas inerte - Inergen - la tecnologia svedese realizzata sul principio della riduzione di ossigeno tale da im-pedire l'incendio e consentire la sopravvivenza nel caso un operatore rimanesse bloccato nel deposito, collegamento con i pompieri, posti per la tecnica di antincendi, estintori nei corridoi o idranti situati nell'edificio amministrativo. Tra i mezzi di tutela della conservazione della documentazione d'archivio e parte integrante ed importante l'impianto di area condi-zionata non solo per mantenere un microclima adeguato e stabile, ma anche per filtrare l'area dalla polvere. II funzionamento di tutta l'impiantistica e gestito automatica-mente dal velino grazie al sistema informatico che garantisce la sor-veglianza 24 ore su 24 da parte del personale tecnico della ditta esterna PRO-ARK. Tra i compiti propri degli archivisti, come i protettori del pa-trimonio documentario, c'e anche quello di verificare che le condi-zioni climatiche siano adeguate per diversi supporti, in modo da im-pedire la crescita delle muffe e la sopravvivenza degli insetti. Gli impianti della nuova sede dell'Archivio Nazionale rendono possibile di adattare i parametri di temperatura e di umidita secondo le esigen-ze di ciascuno supporto. Per i documenti cartacei e/o pergamenacei: 15 ± 2° C e 50 % ± 5%. Questo risultato e realizzabile senza partico- Bohemia. The second part of the paper is dedicated to the description of the system of managing the microfilms in the Microfilm Office of the National Archives. The legislation, the problems, the standard procedure: the preservation, the description, the evidence; from the microfilm to digital. In the end the paper deals with the projects of digitalisation as a security tool and protection of the archival material. GREGOROVIČOVA, Eva, Dai microfilm alla digitalizzazione: la sicurezza del patrimonio nazionale d'archivio nell'Archivio Nazionale a Praga. Atlanti, Vol. 18, Trieste 2008, pp. 103-114. Il contributo nella prima parte in breve infor-ma sul sistema di sicurezza e di tutela, di parametri tecnici, degli impianti ed attrezzi nella nuova sede dell'Archivio Nazionale a Praga. Poi si presenta la ricostruzione della vecchia sede degli anni Trenta delsecolo scorso situata a Milady Hordkove per disporre del forziere per depositare i diplomi e lepergame-ne dell'Archivio delle Corona Boema. La seconda parte dell'intervento e dedicata alla descrizione del sistema della lavorazione dei microfilm di sicurezza nell'Ufficio di micro-grafia del NA. Le norme, i problemi e la pras-si: conservazione, descrizione e evidenza; dal microfilm di sicurezza al digitale. Alla fine poi si tratta dei progetti di digitalizzazione come strumento della sicurezza e della tutela del materiale d^'archivio. GREGOROVIČOVA, Eva, .Od mikrofilma k digitalizaciji: zaščita nacionalne arhivske dediščine v nacionalnem arhivu v Pragi Atlanti, Zv. 18, Trst 2008, str. 103-114. V prvem delu prispevka nas avtorica informira o sistemu varnosti, tehničnih parametrih, namestitvi in orodjih zaščite nacionalne arhivske dediščine v Nacionalnem arhivu v Pragi, nato pa nam poroča o ponovnem preverjanju popisov starega gradiva iz tridesetih let prejšnjega stoletja. Gre za diplome in listine češkega kronskega arhiva. V drugem delu prispevka smo seznanjeni s sistemom mikrofilmanja, ki je v programu del in nalog oddelka 2. Cfr. The New Building of the Central State Archives in Prague and the Regional State Archives in Prague. In: Stdtn^ üstfedn^ archiv v Praze a jeho sidla/The Central State Archives in Prague and Its Buildings. Statni ustredni archiv v Praze, 2001, pp. 61-126. 3. Dipende dal tipo della scaffalatura: scaffali fissi o quelli scorrevoli. In totale tutti i depositi hanno 222.048 metri lineari di scaffalatura. za mikrofilm. Pri temprocesu gre za vprašanja zakonodaje, same problematike snemanja in obravnavanja standardov pri tem, obenem pa gre za varovanje, opis in evidenco arhivskega gradiva, ko se prenaša z mikrofilma v digitalne zapise. Na koncu prispevka avtorica obravnava projekte digitalizacije, ki naj bi kot varnostno orodje zaščitili arhivski material. SUMMARY The paper deals with the many aspects of the security in the Czech archives. First of all their premises, going back over the 1929 one, up to the most recent, opened in 2001 in Prague, whose building first begun in 1993. The repositories take up 12 floors, with a capacity of250.000 meters, and all the parameters of humidity and temperature are kept, and the single offices take up other 6.000 square meters. A special attention is given to the microfilming examining all the problems related to microfilms, and also to the management, preservation and use. The creation of digital material, its preservation, and its copying are topics which are internationally debated, and still looking for a solution both on a technical and an archival point o f view. The Czech Archival Administration too is dealing with the necessity of professional training and Fig. 2 La camera speciale lari problemi tecnici nei nuovi edifici. Inoltre, la divisione in settori dei depositi del NA e il funzionamento computerizzato dell'impian-tistica permette di estendere anche i diversi parametri di temperatura e di umidita relativa anche alle sale secondo le condizioni necessarie per conservare i supporti di altro genere cioe documentazione foto-grafica, audiovisiva, sonora e cinematografica. In questo caso la temperatura programmata e di 18 ± 2°C e 40% ± 5% di umidita; e stato anche predisposto un box - camera per la conservazione dei film in-fiammabili e delle diapositive, film o fotografie a colori in cui i para- metri di temperatura sono fissati a 5°C e umidita 35%. Tutte queste condizioni climatiche sono controllate dai computer del velino. Nell'edificio destinato ai depositi ci sono anche gli spazi per le sale dove vengono accolti i versamenti di materiale archivistico, at-trezzate per la spolveratura, locali per il riordinamento dei fondi, la linea spagnola MATACHANA di disinfezione di massa dei docu-menti infestati che, prima dell'avvio del processo, sono collocati al piano sotterraneo dove e spenta l'area condizionata per evitare la diffusione dei microorganismi pericolosi. C'e infine anche un centro di controllo di misurazione dei parametri e di energia. Invece, la struttura amministrativa, che si estendente per 6.060 mq, ospita le direzioni e gli uffici amministrativi dell'Archivio Na-zionale e dell'Archivio regionale di Stato per la Boemia centrale, le stanze per archivisti, funzionari, personale tecnico e archivistico, la-boratori di restauro, di stampa, di fotoriproduzione e di digitalizza-zione. Inoltre e a disposizione dei ricercatori e del pubblico un ampio spazio per riposo ed incontri, attrezzato con guardaroba, sale di studio, di lettura, internet, locali di esposizione, di consultazione, per convegni e proiezioni. Tutto il complesso della nuova sede dell'Archivio Nazionale rende possibile non solo il lavoro archivisti-co al livello piu alto, ma anche si offre come un centro di ricerca, di studi, di formazione per il pubblico interessato. 2) La vecchia sede a Milady Horakove: un forziere per il tesoro nazionale Nell'autunno del 1929 ha vinto un concorso per la progetta-zione della sede dell'Archivio della Boemia il famoso architetto boe-mo Jaroslav Fragner, ispirato ai lavori edilizi degli archivi dell'Austria, della Germania, del Belgio o della Prussia. La nuova, pratica e corag-giosa soluzione architettonica del complesso archivistico basato sullo scheletro di ferro, attrezzato di impianti di ventilazione e di riscalda-mento, dei laboratori di restauro e di fotografie, di depositi d'archivio, tre piani di biblioteca, di locali della sezione amministrativa e della sala di studio. Putroppo il progetto di Fragner non fu realizzato a causa dei costi troppo elevati, ma divento, in un certo modo, il mo- updating for its archivists, in order to keep in touch with such an ever changing matter. Last but not least, the difficulties in managing, protecting and preserving such an extraordinary heritage are debated, and the always inadequate economical resources. Fig. 3 La vecchia sede dell'Archivio della Boemia a Milady Horakove dello della costruzione del nuovo edificio destinato adarchivio che fu edificato negli anni 1929-19334. Nell'anno 1933 fu solennamente aperta la prima costruzione d'archivio nel territorio della Repubblica cecoslovacca. Durante la costruzione particolare attenzione fu prestata al-l'aspetto della sicurezza del fabbricato, perche in questa sede sarebbe-ro stati conservati i piu antichi e i preziosi diplomi e le pergamene del Regno Boemo che costituiscono l'Archivio della Corona Boema - il tesoro di immenso valore, paragonabile solo con i gioielli dell'incoronazione - per i quali, negli anni 1929-1932, furono co-struiti nel sotterraneo nella nuova sede depositi speciali, veri forzieri, per assicurarli contro furto ed incendio e per prottegerli dai danni fisici causati dalle condizioni climatiche. Furono cosi costruiti due 4. Cfr. The Central State Archives in Prague: The Sp ecial-p urpose Building of the First D epartment. In: Stdtn^ üstredn^ archiv v Praze a jeho s^dla/The Central State Archives in Prague and Its Buildings. Statni ustredni archiv v Praze, 2001, pp. 5559. Fig. 4 Il forziere nuovo: diplomi conservati nel "sistema di Buiten" (fogli inerti di Melinex) locali con la ventilazione automatica per il cambio dell'area. Dal punto di vista della sicurezza antifurto putroppo i depositi non fUro-no dotati con i parametri tecnici tipici della cassaforte, salvo la porta; anche la ventilazione, realizzata negli anni Trenta, dopo alcuni de-cenni si e rivelata non carente portanto l'umidita fino all'80 % e la temperatura nell'inverno in molti casi sotto zero. L'archivio diplo-matico tanto prezioso fu cosi messo in pericolo di perdita totale. Anche la sicurezza della zona blindata si rivelo inadeguata a ressitere a tentativi di penetrazione o a catastrofi e disastri. Si rese dunque ne-cessario procedere alla ricostruzione e al risanamento dell'area depositi tra gli anni 1981-1986. Contemporanamente nel 1988 e stato proclamato il complesso diplomatico per il Monumento Nazionale di Cul-tura5. Durante la ricostruzione del co-sidetto „vecchio forziere" risultava evidente che le sue condizioni climatiche e quelli di sicurezza e la disposizione architettonica non ga-rantivano pienamente le esigenze climatiche e di sicurezza. Nella primavera del 1987 il Ministero dell'Interno decise di cominciare a costruire il nuovo de-posito - cassaforte - adeguato ai parametri di conservazione e di pro-tezione del tesoro d'archivio che fu edificato procedeva negli anni 1987-1990. Il nuovo forziere fu concepito come un speciale com-plesso funzionale e moderno che poteva garantire condizioni clima-tiche e igieniche ottimali tali da ritardare il processo dell'invecchiamento dei diplomi e delle pergamene. La sua costruzio-ne e gli impianti tecnologici sono la garanzia contro danneggiamen-to, distruzione e sottrazione dei diplomi. Il complesso dell'attrezza-tura necessaria per il conservare nell 'areale pergamenedell 'Archivio pone a se- della Corona Boema si com di due unita relativamente indipendenti: l'entrata di regime e zione del forziere stesso. 5. Cfr. Postup prohldšeni archivdlii, archivnich shirek a archivnich fondu nebo jejich ucelenych časti za archivni kulturnipamdtky. Ordine legi-slativo dell'Amministrazione archivistica del Ministero dell'Interno della Repubblica Ceca. Prot. AS-1413/2 - 2005 elaborato sulla base della Legge archivistica n. 499/2004 Sb., § 21 e 22 e del decreto n. 645/2004 Sb. del 13 dicem-bre 2004. L'entrata di regime, sita al nel primo piano dell'edificio d'archivio, ha la funzione primaria di creare un fitro d'ingresso cioe una cortina d'igiene e di clima tra l'ambiente esterno e lo spazio del magazzino del forziere stesso attrezzato anche da una parete di vetro che serve come la camera d'acclimatazione e disinfezione per prende-re e depositare i diplomi dalla cassaforte. La sezione del deposito del forziere e strutturata come un'unita indipendente collocata nel sotteraneo accanto all'edificio d'archivio. Dal punto di vista architettonico si tratta di un monolito di cemento armato con lo sceletro interno a tenuta d'acqua resistente persino alle armi per lo sterminio di massa. Dall'ingersso di regime e il settore del forziere diviso dalla porta d'antigas e di contropressione per cui si entra nell'anticamera da cui si passa nella sale macchine o per la porta della cassaforte di sicurezza attraversando l'altra anticamera nel deposito vero e proprio. Questa soluzione architettonica rende possi-bile entrare nell'unita tecnologica del forziere senza scolvolgere le condizioni climatiche e di sicurezza del magazzino il quale ha la su-perfice di 135m2 e l'estensione 425m3 e in cui sono i diplomi e le pergamene appesi nel sistema di Melinex alla costruzione di metallo nell'ambiente di temperatura 10°-11° C±1°C e di umidita 55±2,5%6. Tutto il funzinamento tecnico e tecnologico e regolato dal ve-lino dove sono anche i monitor per seguire gli attrezzi elettronici di sicurezza e gli impianti anticendio. Le unita dell'area condizionata, doppie per i casi di guasto, si accendono le macchine di energia e d'acqua di riserva. La costruzione del deposito-forziere non ha ri-scontro nell'edilizia d'archivio nella Repubblica Ceca. Negli anni 1991-1998 si prosegui alla modernizzazione di tutto l'archivio e di tutti i depositi a Milady Horakove. Per questo motivo tutto l'edificio del I° dipartimento dell'Archivio Nazionale ha gli stessi parametri tecnici e lo stesso sistema di sicurezza della nuova sede. II. I microfilm di sicurezza: problemi e prassi Valutando le esperienze maturate durante il funzionamento del settore di depositi dal 1997 e della sede amministrativa dal 2001 della costruzione nuova e moderna dell'Archivio Nazionale, appare evidente la superiorita di tutto complesso dei vantaggi che rendono possibile realizzare e facilitare i processi di lavorazione dei microfilm di sicurezza che prima comportavano grandi problemi, incredibile fatica e grande ritardi rispetto ai piani di lavoro. Riuscire a concen-trare tutti i documenti sotto un unico tetto ha consentito di elimina-re danneggiamenti alla documentazione, perdite di tempo e costi causati dagli spostamenti, lasciando tempo, spazi e risorse utili per migliorare l'intero sistema. La lavorazione/preparazione dei microfilm di sicurezza viene effettuata nel nostro archivio gia dalla meta degli anni cinquanta del XX secolo, ma i risultati finora non sono stati adeguati alla massa del materiale individuato dalla legislazione e dalle norme sulla riprodu-zione7. Fotografare i materiali d'archivio di I° categoria8 e predispor-re le bobine di microfilm di sicurezza appartiene ai piu importanti impegni dell'Archivio Nazionale ed e seguito e gestito dalla sua dire-zione. I primi compiti dopo la concentrazione dei fondi nella nuova sede a Chodovec furono: • formare ufficio di micrografia con una sezione per la lavora-zione dei microfilm di sicurezza; • ricontrollare le vecche bobine di microfilm, verificare la loro qualita, decidere il loror rifacimento; • verificare quali fondi interi o parti di documentazione d'archivio o singole unita archivistiche erano stati gia microfilmati; • stabilire la quantita dei documenti da microfilmare; 6. Il sistema e composto da impianti della ditta austriaca Staefa. 7. Cfr. La Legge archivistica n. 499/2004 Sb., § 20, cap. 4 e § 30, cap. 1 e il decreto n. 645/2004 Sb., § 6, cap. 4, l. aa. 8. Cfr. Smernice pro ffeefotografovdn^ archivn^ho materialu I. a II. kategorie provddene z hlediska protipoždrn^ a civiln^ obrany ve stdtn^ch archive-ch. ^SMV, k čj. As-2498/20-64. 9. Cfr. Emilie Benešova, Pf^prava archiväli^ k bezpečnostn^mu sn^mkovdn^. In: «Archivni časopis», 4, 2001, pp. 262-277. 10. Cfr. Emilie Benešova, Dlouhodoby plan bezpečnostn^ho sn^mkovdn^ fondu Ndrodn^ho ar-chivu. In:«Paginae historiae, Sbornfk Naro-dnfho archivu», 14, 2006, pp. 655-661. Cita-zione di tutte le norme ordini per lavorazione dei microfilm di sicurezza. 11. Ibidem cfr. Nota 10, pp. 657-661. 12. Cfr. Nota 10: per es. Norme nazionali: ČSN 01 3844 Reprografie - Mikrofilmy.; ČSN 01 3850: 1986 Ukldddn^ mikrografickych medi^.; ČSN 66 6655 Fotograficke materidly — Metody kontroly uchovatelnosti fotografickeho obrazu. Norme internazionali: ISO 4331; ISO 4332; ISO 5466 ecc. 13. Nella vecchia sede a Milady Horakove at-trezata nello stesso modo come a Chodovec si trova anche una camera per far fare i microfilm di sicurezza evitando gli spostamenti del materiale d'archivio. 14. Due sono a Chodovec e uno a Milady Horakove. • precisare la quantita delle riproduzioni; • compilare gli standard per procedimento della preparazio-ne dei documenti da microfilmare (cioe regole di preparazione, ri-chiesta per approvazione, modulo di descrizione della documentazio-ne, simboli da mettere tra il materiale - per es: inizio, fine, vacante, fotografia, disegno a colori, documento danneggiato, documento non intero, ecc)9; • cercare e scegliere i depositi per conservare i microfilm - parametri climatici - temperatura e umidita. Nel 2005 e stato approvato il primo piano di lunga durata della microfilmatura di sicurezza dei documenti di Ia categoria con-servati nell'Archivio Nazionale che occupano piü di 20.000 metri lineari10. L'elaborazione del piano e stata preceduta dalla soluzione di diversi problemi generali e speciali. Il progetto e stato redatto rispet-tando la legislazione della Repubblica Ceca, le norme internazionali ISO, i regolamenti del Commitee on Preservation of Archives in Temperate Climates of the International Council on Archives'^, le possibilita tecniche, tecnologiche e personali dell'Archivio Nazionale ed agli al-tri criteri riguardanti la categorizzazione della documentazione pre-scritta per i microfilm di sicurezza, la frequenza della fruizione del materiale d'archivio non qualificato secondo le categorie, ma secon-do l'interesse da parte dei ricercatori, la conservazione e protezione della documentazione, la sua conservazione e collocazione, il proce-dimento e la frequenza dei controlli seguenti della qualita dei microfilm conservati dal punto di vista della loro leggibilita e degli altri fattori. Come risulta dal riassunto sopradetto sono stati risolti o al-meno presi in considerazione molti aspetti ed e stato neccessario cer-care di risolvere tante criticita. Nel quadro di quest'articolo affronteremo solo alcuni specifici problemi. Dobbiamo prendere in considerazione che finora e in vi-gore la regola che solo una pellicola coperta di alogenuro d'argento come l'unico supporto per fare dei microfilm di sicurezza anche se gli esperti stanno cercando altri supporti di lunga durata12. 1) Ufficio di micrografia - sezione di microfilm di sicurezza Tale sezione fa parte integrante ed e gestita dal Dipartimento di documentazione fotografica, sonora e cinematografica dell'Archivio Nazionale. Si trova a Chodovec ed e attrezzata con due camere clas-siche passo passo per micrografia13, da una macchina per sviluppo automatico di microfilm con la tecnologia ecologicamente corretta per lo smaltimento dei rifiuti. L'Ufficio di micrografia e dotato di tre fotografi14. Alla sezione e assegnato anche un operatore per descrizione, controllo ed evidenza/registrazione dei microfilm che ha sotto la sua cura tutte le bobine eseguite nelle due sedi. Secondo le norme nazionali ed internazionali si usano bobine da 35 mm. 2) Problemi di lavorazione di microfilm e di negativi Si fanno tre tipi di microfilm di base durante il processo della microfilmatura di sicurezza: a) 1° microfilm di sicurezza b) 2° microfilm di matrice c) 3° microfilm di studio nell'archivio per la fruizione sosti- tuendo gli originali o per le richieste di ricercatori d) negativi da pellicola piana come supporto di sicurezza per i diplomi e le pergamene La scelta del tipo del formato e quella del supporto dipende dalla forma di documentazione ma tutti i film o i negativi usati come supporti di lunga durata devono essere coperti dallo strato di aloge-nuro d'argento. Al primo posto secondo e norme e le regole sono microfilmati i diplomi e le pergamene del medioevo di irrecuperabile valore. Proprio per questo tipo dei cimeli si usano le negative di film di piatto perche per questi documenti si e dimostrata la forma della bobina da 35 mm assolutamente non adeguata perche il documento e grande, invece gli scatti su pellicola sono troppo piccoli e causano la loro illegibilita. Per questo motivo nel passato fu cercata l'altra soluzione. Nell'Archivio Nazionale dopo certo tempo fu trovato il ripiego nel processo del fotografare le pergamene prima e dopo del loro restauro su pellicola piana partendo dalla simile natura e pecula-rita del supporto e dal fatto che quasi tutti i diplomi si restaurano. Come una riproduzione di sicurezza nel nostro archivio ne trova un negativo di diploma o di pergamena fatta dopo il loro restauro no quella prima di conservazione15. I positivi sviluppati dai negativi ser-vono poi come le fotoriproduzione di documentazione del restauro e di studio per i ricercatori. Si fanno fare nel formato cm13x18 (diplomi e pergamene), cm 9x12 (sigilli) e le fotocopie per lo studio cm 30x40. Per gli altri tipi di documentazione cioe atti d'archivio, fasci-coli, libri, filze, fotografie, stampe o disegni si sempre fanno fare le bobine da mm35. Ma poiche i costi del materiale fotografico b/n per le fotocopie crescono e se ne fanno nelle serie sempre minori il gestore del NA ha deciso di risparmiare in tutti i modi digitalizzando dei microfilm di sicurezza e delle negative sostituendo cosi gli originali preziosi alla fruizione dello studio e della ricerca ed anche le foto di studio imper-fette e care. I prezzi delle copie digitalizzate sono non solo piü bassi, ma anche si risparmia tempo per la loro elaborazione perche si fanno piü velocemente e sono facilmente ricopiabili e recuberabili. Il regime rigido prescritto dalle norme internazionali e nazio-nali per la conservazione e collocazione delle riproduzioni di sicurez-za della documentazione d'archivio non permette la duplicazione dei supporti di sicurezza piü di una volta per questo motivo e stata archi-viata l'altra serie cosidetta matrice stabilita per duplicarne in caso di guasto o di perdita delle copie di studi del supporto di sicurezza. 3) Il sistema di conservazione, di collocazione, di evidenza e di consultazione Le bobine dei microfilm e i negativi di fogli sono sistemati nelle scatole speciali fatte di cartone non acido con i riferimenti della descrizione e sono conservate separatamente dagli originali nei depo-siti nella sezione riservata nella nuova sede alle condizioni climatiche adeguate al supporto del materiale fotografico cioe a temperatura fra 18°± 2° C e umidita di 40% ± 5%. La collocazione segue le file: 1) microfilm o negativi di sicurezza; 2) microfilm di matrice. Ambedue le serie sono costituite dalle serie inserite secondo i fondi microfilmati. Realizzare queste operazioni non ha creato problemi. I problemi sono di elaborare un sistema di loro evidenza/rilevamento e di ricer- 15. Cfr. nota 10, Benešova, ibidem, p. 654. carli per le altre operazioni. Dagli anni Novanta del XX secolo e stato addotato un sitema delle schede di descrizione e di identificazione che per ora corrisponde alle esigenze ad esso sovrapposte. Ma finora putroppo la loro compilazione si fa „a mano". Naturalmente e 'intenzione di far funzionare un segmento del software del program-ma Janus16 il quale serve per la descrizione dei complessi d'archivio e per l'elaborazione degli strumenti di corredo di fondi e di collezioni dell'Archivio Nazionale nel formato elettronico per metterli su web del NA e per la stampa nella forma cartacea. Si fanno i lavori prepa-rativi su questo campo che rendono possibile di facilitare le operazioni di registrazione, di ricerca, di consultazione e d'accesso al e in for- mazioni sui microfilm di sicurezza, quelli di matrice o di studi. 4) Dalla digitalizzazione ai microfilm di sicurezza: il processo in-verso: una soluzione per il futuro Tutto il processo di registrazione di sicurezza sul supporto di microfilm finora l'unico medio di lunga durata approvato per micro-copiare i documenti piu preziosi costa tanto, consuma molte forze umane, tanto tempo senza di risultati progressivi. Ma l'epoca con-temporanea con le sue nuove tecnologie ed i mezzi tecnici permetta finalmente a realizzare i nuovi processi meno cari, piu veloci ed effi-caci con lo spettro vasto di fruizione. L'altro motivo per cercare le nuove vie su questo campo e anche la riduzione della produzione del materiale tradizionale del film bianco nero. Tutte queste ragioni co-stringono anche l'Archivio Nazionale per introdurre i nuovi metodi e le nuove technologie basati nel processo inverso, cioe al primo digi-talizzare il materiale d'archivio scelto secondo i parametri e poi co-piarlo sui microfilm classico. Nel nostro archivio si fanno primi passi per introdurre questa tecnologia meno cara, veloce e progressiva che offre fra l'altro contemporamente le copie digitali a colori le quali hanno la vasta fruizione non solo per l'uso nell'archivio stesso, ma anche per i ricercatori o per la stampa nelle pubblicazioni. Rende possibile la facilitazione dei processi di copiatura. Il processo diretto di computer si basa nella proiezione delle copie digitalizzate sul vetro smergliato, sopra di quello e installato l'obiettivo di una camera passo passo con la cassetta con un microfilm classico 35 mm la quale sincronizzamente fotografa le immagini proiettate. E poi e sviluppato e conservato nel solito modo. III. I progetti di digitalizzazione 16. Il programma fu elaborato nell'Archivio Nazionale in collaborazione di una ditta di software privata DLG Computers, s.r.o., e fu in-trodotto dall'istruzione del direttore del NA, Prot. NA-3165/2006 - 05; Atti e istruzioni del Direttore dell'Archivio Nazionale, n. 9 del 6 ottobre 2006. Cfr. www.nacr.cz . Manuali per Janus 2000 I e II, Statni ustredni archiv v Parze, Praha 2002. Oggi si occupa di questo programma la ditta commerciale NetPro Systems che lo presenta su www.netpro.cz e lo si puo visionare anche su www.badatelna.cz. Siamo nell'epoca quando le nuove tecnologie ci constringono di lasciare la forma dei documenti nel formato analogo e cambiare il nostro interesse in quello elettronico. Gli archivi sono stati colpiti dai nuovi indirizzi e processi piu tardi rispetto alle altre institutzioni come per es. le bibioteche e adesso devono affrontare i nuovi compi-ti su campo di sicurezza dei diversi tipi del materiale d'archivio sui supporti „classici" e quelli moderni elettronici o digitali. Ma si puo dire che anche gli archivi durante l'utimi dieci anni hanno superato gia i percorsi complicati e sono pronti ad affrontare la soluzione non solo dal punto di vista dell'introduzione e dell'uso della nuova tech-nologia ma anche dall'aspetto del cambiamento della mente dell'archivista abituato a pensare solo al lavoro, alla tutela e alla sicurezza della documentazione la quale puo prendere fisicamente nelle mani e dalle ragioni delle pretese accresciute alla sua educazione ed alle sua abilita di acqusire dei nuovi processi tecnici e tecnologici. 1) Archivio Nazionale Digitale La nuova sede e i moderni posti di lavoro dell'Archivio Nazionale a Praga attrezzati gia di moderni mezzi tecnici e nuove technologie adeguati alle esigenze dei nuovi „prodotti elettronici" dell'amministrazione dello Stato cioe l'e-governement e l'interesse del Governo della Repubblica Ceca17 e del Ministero dell'Interno ha reso possibile di istituire nel rango del nostro archivio nel 2005 una sezione d'informatica che si occupa dei problemi collegati alla tutela, al versamento, alla sicurezza ed all'accesso dei documenti elaborati nella forma elettronica e digitale. Quattro specialisti d'informatica e dell'archivistica hanno avviato la documentazione di base per un progetto tecnologico commisionato ad una ditta ceca ICZ la quale nel 2007 elaboro il progetto dell'Archivio Nazionale Digitale (NDA)18. Dal 2008 si stanno facendo i lavori per la costruzione dell'edificio di NDA innestato alla mole principale del NA. La sezione d'informatica dell'Archivio Nazionale continuamente prepara la documentazione per la scelta delle tecnologie corrispondenti all'uso ed agli scoppi del'Archivio Nazionale Digitale. Questo progetto e assolutamente straordinario nel nostro campo archivistico e assicura per il futuro la cura fluente dei documenti virtuali assieme alla docu-mentazione sui supporti classici. 2) I progetti della digitalizzazione dei fondi d'archivio Salvo la costruzione dell'Archivio Nazionale Digitale per la conservazione e collocazione di lunga durata dei documenti elettro-nici e digitali il progetto sopracitato prende in considerazione anche la sicurezza e la cura sui documenti digitalizzati cioe quelli che sono stati trasmessi dalla forma analoga in quella digitalizzata. Questo fat-to anche rende possibile dedicarsi sistematicamente ai progetti di di-gitalizzazione dei fondi o della documentazione d'archivio piu im-portanti o piu richiesti e studiati da diversi aspetti prevalentemente indirizzati alla tutela dal danneggiamento fisico degli originali perche cercar di risolvere problema dello spazio per inserire e immagazzinare le copie digitalizzate nel server, o questioni della loro conservazione, dell'accesso a loro e della loro fruizione seguente. L'Archivio Nazionale realizza i progetti di digitalizzazione dai diversi modi elaborando il piano di lavori. Molto positivo e impor-tante fatto e che la digitalizzazione non e concentrata solo alla docu-mentazione cartacea o pergamenace ma nel piano sono messi per le ragioni di sicurezza e di tutela anche i documenti delle registrazioni audiovisive e sonore, fotoarchivi dei personaggi importanti, fotografie, negativi, film cinematografici, libri o giornali della biblioteca d'archivio o i preziosissimi negativi su vetro ultrapidi alla luce ecc. Tutto sommato si tratta piu di 30 complessi d'archivio che sono scannerizzati o digitalizzati tra cui per dare un' idea ci presentiamo solo alcuni esempi realizzati da: a) commissione ad una ditta privata, b) lavoro proprio nell'archivio, c) collaborazione internazionale, d) finanziamenti pubblici. 17. Cfr. Decreto del governo della Repubblica Ceca n. 11 pubblicato il 7 gennaio 2004. 18. Tutto il testo del progetto e pubblicato su web dell'Archivio Nazionale www.nacr.cz. 19. Cfr. Libor Gottfried, Digitalizace indikačnich skic stabilniho katastru. In: «Pagi-nae historiae. Sbornfk Narodnfho archivu», 14, 2006, pp. 678-684. 20. Milan Vojaček, Projekt digitalizace pobyto-vych pfihldšek pražskehoe policejniho feditel 'stvt. In: «Zpravodaj pobočky Česke informačnf společnosti », Narodni archiv, 49, 2005, pp. 133-135. 21. Non occorre scrivere di piu su questo progetto europeo perche partecipano anche gli al-tri paesi i cui rappresentanti sono membri nell'IIAS. a) Digitalizzazione del catasto stabile Si tratta di un complesso delle piante preziose disegnate a mano e colorate ad acquarello sulla carta elaborate come le piante catastali nella prima meta dell'Ottocento che portano le piu importanti in-formazioni sul territorio della Boemia. Rappresentano la prima e det-tagliata raffigurazione di planimetria del paesaggio del Regno Boe-mo. Gli schizzi conservati nella fila quasi intera contienne 9.101 unita d'archivio divise nelle 182.000 sezioni collocate nei 1600 car-toni. Di tutto il complesso straordinario e vastissimo sempre consul-tato dai ricercatori e stata avviata la digitalizzazione per i motivi di tutela dell'aspetto fisico nel 2005 commisionando il lavoro ad una ditta privata. Finora sono state digitalizzate 1136 scatole ed prodotti 295 DVD di consultazione. Si tratta di un volume di dati enorme tale da non poter essere inserito nel server attuale dell'Archivio Na-zionale la cui capacita e limitata. Per questo motivo la ditta Elsyst Engineering ha realizzato due serie di DVD. Una per la conservazio-ne di sicurezza e l'altra destinata per la fruizione dei ricercatori, per la stampa delle copie ecc. In caso della distruzione di ambedue file come riserva servono le copie digitalizzate ed immagazzinate sul server della stessa ditta19. b) Progetti realizzati nell'Archivio Nazionale L'altro progetto di grande rilievo realizzato dal 2002 da parte dalla ditta privata e dal 2005 nel nostro archivio per i motivi della sua enorme quantita, dei costi aumentati di lavorazione e dell'acqusizione di nuovo scanner per digitalizzazione presenta una fonte inestimabile delle informazioni sulla circolazione degli abitanti della capitale del Regno Boemo negli anni 1850-1914 registrati presso la Direzione della polizia di Praga su 700.000 liste di coscrizione collocate nel sistema alfabetico nelle 739 scatole. Tra le persone furono registrate anche gli stranieri tra cui si possono trovare anche i nomi dei perso-naggi molto noti come per es. del famoso fisico Albert Einstein, dell'amore di Goethe Ulrica von Loewetzow o del padre del celebre poeta Rainer Maria Rilke. Un gran vantaggio di questo modo di digitalizzazione e che sia messa a blocchi subito su web www.nacr.cz del NA per la libera consultazione del pubblico. Ogni l'altro gruppo delle coscrizioni e aspettato con gran interesse20. c) Monasterium: il progetto internazionale Dal 2005 l'Archivio Nazionale ha cominciato a partecipare ad un grandioso progetto internazionale per la digitalizzazione dei diplomi, delle pergamene, dei manoscritti e degli atti dell'origine ec-clesiastico. Finora sono state scansionati 7.118 di diplomi medioeva-li che sono accesibili sul portale ceco www.monasterium.net21. d) Finanziamenti pubblici Negli archivi ci sono i tipi della documentazione sui supporti non tradizionali che per salvarli non basta solo digitalizzarne ma per cui anche prima di questo processo si deve cercare la soluzione della loro sicurezza e della loro tutela completa. Il finanziamento della ri-cerca sia prevalentemente superiore alle forze e alle possibilita non solo fisiche, personali ma soprattutto economiche dell'archivio di-pendente al bilancio dello Stato. Per questo motivo si cercano le ri-sorse pubbliche delle finanze che ha nel suo preventivo ogni ministe- ro. Nell'anno 2007 sfruttando questa possibilita l'Archivio Nazionale ha richiesto al Ministero dell'Interno il finanziamento per il progetto di sicurezza, di tutela, d'archivazione, d'accesso e di con-sultazione delle negative preziosissime e fragili fatte sul vetro ultrapi-di alla luce dalla meta dell'Ottocento fino agli anni Sessanta del se-colo scorso che sono conservate nel Dipartimento della documentazione fotografica, cinematografica, audiovisiva e sonora del NA22. Quest'esempio dimostra lo sf^rzo dell'Archivio Nazionale cercare la sicurezza degli originali sui supporti tradizionali ma anche a tutelare la documentazione sui supporti straordinari. Conclusione Concludendo il contributo dedicato ai diversi problemi legati alla sicurezza e alla tutela del patrimonio nazionale d'archivio della Repubblica Ceca affidato alla cura dell'Archivio Nazionale di Praga, si sottolinea che appare evidente che l'archivista d'oggi non debba pensare alla sicurezza e alla tutela solo nello senso stretto e classico della parola, ma considerando tutte le nuove tecnologie, anche se potranno sembrare discutibili, al fine di realizzare i primi compiti dell'archivista: preservare e tutelare. 22. Si tratta piu di 100.000 pezzi di vetro.