Settimanale umoristico dei Territorio di Trieste Il governo nero di De Gasperi si è presentalo al Parlamento pregando! Ha pregato i capitalisti di non sfrattare i proletari ! Alla faccia del „socialista" Saragat! PREZZO Ih TUTTO IL T.L.T. Lire 20. ■WfVTi 5 GIUGNO 1948 N. 26 Tassa postale pagata - Abb. H Gruppo AMPLIAMENTO Bl... CONSIGLI DON CHISCIOTTE: Rendiamo grazia alla «democrazia», o Sancio, se oggi gli uomini possono tranquillamente godersi la pace e discutere i loro problemi con calma e con serenità. Rendiamo omaggio al generale Airey, poiché nella relazione inviata al Presidente del Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. assicura il mondo intero ohe, negli ultimi tre mesi, a Trieste la pace è scesa realmente Begli animi. SANCIO: Planiseli— Milic... la pace eterna, leecelenza? DON CHISCIOTTE: Dimmi piuttosto, e Saa-teio, che ne sai sulla questione ebraica? SANCIO: Ben poco, eccellenza, ma conosco fcna piacevolissima storiella, a questo proposito. «Un ebreo che aveva combattuto contro l’invasore attuale della sua terra, e che in questa impari lotta aveva perduto casa, famiglia, ed or lacero e sanguinante fuggiva tra le macerie stringendo al seno il suo figlioletto, unica cosa rimastagli, imprecava ad alta voce vedendosi circondato da tanta distruzione — maledetti, maledetti, sono peggiori' di Hitler! — Sentendo questo nome il figlioletto guarda il papà e dice: — Babbo chi era Hitler? — E l’ebreo guardandosi in giro risponde: — A quanto sembra, era uno che proteggeva gli ebrei!» DON CHISCIOTTE: Storièlla arguta quanto Inai, voglio raccontarla ai miei amici. SANCIO: Ma stia accorto, eccellenza questo genere di storielle vanno raccontate sottovoce e con circospezione. DON CHISCIOTTE: Ma non siamo noi liberi, mio buon villano? , SANCIO: Certamente, eccellenza; ma se per toso le scappa di toccare certi argomenti radicali, lei diventerà un traditore, un irrispettoso, un provocatore, ed avrà a che fare con gli M. P. DON CHISCIOTTE: M. P, e Sancio, cosa significano queste sigle? SANCIO: Magnifica Provocazione, eccellenza. E' FACILE CONFONDERE — Hanno allargato la mastella: sì mangia molto meglio I Di notte a Trieste, le strade sono malsicure, C't troppa politi» in gtoet, m Ancora an operalo accise dalla pettata» Vorrei assicurarmi centro l'Incendio, il furto e la Petiaia Civile. A fil dì logica MEZZA MEDAC1IA trilliti — Accidenti, ma chi è: Lucifero o Pa-Lombardi? Con questi preti politicanti non ci si capisce più niente! (Dia. B 53 stive; fn!* presentato oggi alla con feruti" za S nella Tunisi fc-iiis.'‘“ii.r tu'ì; ■ stremi:a nord-oi'ioctali dm -Tiba-;. Il promemoria ajrà »med ! a tanit n te al .Go ano- che è .staio invìi L'F'u T-rT i smesso invitato Ji far Incutere U ***£ eeraieo» jt*- " f § PALESTINA INJIAMME_J LA LEGA ARABA MAIDA ALKOM. ‘ ALCllitDOCUMEMTl SULLE ATROCITÀ* EBRAICHE -"I fOenisatetnme. órdini importiti olle Ltgio'u: «roba : courdi scorso-eh* ( 3 tv eO -- duej I» comunicato ennuocto WOt cnc-gir or ... ... . . inceli«« di | ammesso dt aver 1 yktfie COMBATTIMENTI fra i luoghi santi SsttSp»— ouc arabo jcoiedi scorso-ch* ( 1 -v ebraico» 1.« ri-vlT«-™ u ™-KEL U MlbnmNa-m IN PllESÌINirW feSsE Èsgs/g ÌrMCO Ya* • t\Ci— tv*-**- ' - 1 ^ ....— bianca a Gerusalemme J.AIRUN' STA INFURIANDO 'É& GRANDEeBATTAGLIA "'Taflié I mnggif: „aulii*' tEiiF Succede da qualche giorno, in Palestina, che arabi ed ebrei si uccidono a vicenda. Con armi inglesi e americane od majorem gloria imperialismi. A Trieste, gli ebrei fanno «tifo» per i loro connazionali di Palestina. E hanno ragione. Del loro avviso, però, non è la stampa Gialla e, sotto sotto, vi si legge Tintinna soddisfazione pei ogni sconfitta d’Israele, per ogni vittoria degli Arabi, questi nuovi Paladini della Bimillenaria Civiltà della Latinità e della Croce di Cristo. In città vi è un cerco fermento. Sottoscrizioni, riunioni clandestine, partenze circondate di mistero, parole d’ordine. Come ai tempi brillanti, per la stampa fascista, dei rastrellamenti delle S. S. Già qualche «giovane ardimentoso» prende a scapellotti i ragazzini ebrei, gonfiando il petto che conobbe le patacche hitleriane e i distintivi della Decima. Aria mossa nel ghetto. Isacco rivive gli anni passati. Scontroso, timido, accigliato, legge sulla sua stampa favorita che il Muro del Pianto è distrutto dal precisi tiri dell’artiglieria legionaria (Legione Araba, eh!) e piange. Scorrono sulle guance le lagrime a Isacco per le donne violentate e gli uomini straziati dai Difensori della Fede Occidentale. Ancora una volta, dunque, pensa Isacco. Sì, ancora una volta, e lui sembra non voler ricordare che fu tra l primi ad accogliere, fiori nelle mani, le truppe anglo-americane dopo la «quarantena». Niente più pericoli di nazionalizzazioni, niente più razzismo ma libertà, anzi Liberty, la grande, magnifica libertà di commerciare e di trafficare. Finalmente, esclamò. E crollò la spalle quando qualcuno gli disse che si stava rimettendo in piedi E fascismo e che la fine ultima (con la logica di un mondo in decomposizione) non avrebbe potuto essere che i campi di concentra mento e le camere a gas. , Si strinse nelle spalle, quando in Viale i primi giovani coccarda ti inneggiarono a Mussolini e alle glorie immarcescibili delle Bande Nere. — sfoghi di gioventù — affermò, sorridendo. Cominciò invece, a poco a poco, a preoccuparsi quando i suoi Idd i in kaki bloccarono i traffici di Trieste con il retroterra (per , «difendere l’italianità», pare) e pensò con nostalgia ai proponimenti di un giorno. I suoi compatrioti ricchi erano tra i più scalmanati finanziatori della Lega e delle squadre e mettevano bandiere alle finestre a tutto spiano, parlando, di Patria, di Onore, di Passione. Isacco aveva, in fondo al cuore, ancora una piccola fiammella. Ma la guerra di Palestina ha spento la fiamma della speranza e ha acceso ima fiamma ben più calda: quella della Libertà. Inutili i morti, inutili le stragi, inutili le distruzioni, pensa Isacco. Tutto è stato inutile, se stanno ritornati al punto di prima. Isacco, allora, comincia a penr sare se non abbia sbagliato ani cora una volta e se, per avventura, non abbiano ragione quelli che l’avevano avvertito del pericolo fascista. Lasci da parte, Isacco, E risentimento per le prime righe « badi alla sostanza. Da una parte una stampa, un mondo: antico* munista, a,n tipopolare e enti se» mita. Dall’altra, noi, pure «anti», ma antifascisti, antirazzisti, anti-knperialisti. Pensi e giudichi. Miani: — Cameriera, che cosa mi date oggi? Trieste: — Vista la figura che avete fatto con la questione delle case di S. Gipvanni, vi darò del maiale. (Dis. di Red) 3)cm Chiàciotto TEATRO CONTEMPORANEO PERCIÒ’ IL PAPA TACE Il singhiozzo (ATalzarsi del velario et vede n MERCANTE DI CANNONI assiso in una soffice poltrona. Sulla Parete di centro una grande carta geografica punteggiata qua e là da bandierine colorate, sono i mercanti. In un armadietto alcune bottiglie di liquori non meno colorati delle bandierine. U MERCANTE DI CANNONI è occupato a dettare una lettera alla STENOGRAFA.) MERCANTE DI CANNONI (dettando): — ... e perciò egh — attendiamo la vostra nuova ordina-2torte egh ... con un maggior numero egh... di ordinazioni egh., . do piazzare sui mercati *Oh .., per la prossima egh .., LA SEGRETARIA (entrando dì eiirsa): — Signore, le ultime notizie ... Stati Uniti e Russia si sono messi d’accordo’ la pace mondiale è assicurata! MERCANTE DI CANNONI: — •.. (scompare sotto il tavolino). LA STENOGRAFA (altiarmata): Mamma mia! Che succede? E’ morto! LA SEGRETARIA: — Accipicchia) Giuro che volevo fargli soltonto paura per fargli passare 11 tìn9hiozzo. CALANO l DIVIDENDI La favola (La. eciena rappresenta Vtngres-eo di un castello; sul muro accanto »Ila porta d’entrata si nota »ino strano cartello.) IL VISITATORE: - Ma scusate, perchè lo chiamano Castello incantato? Che cosa ha dì straordinario? IL CUSTODE: — E non Tavete letto il cartello? C’è scritto: « Affìttasi. Lire dodicimila annuali. Non sì reclamano buonuscite ». CALA LA TELA E UNA TURBA DI SENZA TETTO \ o E’ facile confondere (La scena rappresenta l’interno di un Museo Preistorico; perchè è nostro sano principio die quando si dà un titolo a un dramma o a una commedia, bisogna mica fare come certi autori ohe intitolano la loro opera, mettiamo: « L’elefante » e poi in scena non si vede neppure un elefante impagliato. Siamo, dunque, nella sala di un Museo Preistorico: vetrine con marmi di selce, con teschi d’uomini primitivi; altre con scheletri di tirannosauti, di mastodonti e di altre bestie grossissime di cui ci sfugge il nome. Tra i visitatori che si aggirano Per la sala, inquadriamo n VISITATORE (protagonista accompagnato dal RAGAZZO suo figlio. Tanto non c’è nessun cartello che vi vieta di far ciò.) VISITATORE (mostrando le vetrine al figliolo): — Vedi, l’uomo dell’età della pietra viveva alla giornata, con terribili problemi, senza alloggio g senza nessuna legge che lo proteggesse. RAGAZZINO: — Accidenti! Ma c*era il Governo Militare Allea to anche allora? CALA IL SILENZIO FINE — Santo padre, in Palestina scorre del sangue. — Lascialo scorrere, tanto è sangue ebraico! (Dis. di Zergol) geografia e storia . — Ricordati Giacomino che, purtroppo, gli Italiani «anno sempre navigato per gli altri: Colombo per la Pagna, Caboto per ringhi iterra e De Gasperi per America1 (Di*, di Red) Granellini Purtroppo la falsa giustizia impedisce perfino, alla era giustizia, di percepire il sussidio di disoccupazione, * , Però comi è la moda; il nodo Scappino sono ormai ue anni che è di moda, mentre il nodo Norimberga è nudato in disuso subito. CONCLUSIONE : NESSUNA La saptentomanla è una forma morbosa di malattìa mentale. Pochi sono ormai gli uomini che resistono agli attacchi incessanti del morbo, e fra non mólto anche quei pochi, dopo aever eroicamente combattuto, cederanno al diabolico $ resistentissimo spirito combattivo del microbio sapientomaniaco. I sapientomaniacl amano le forme espressive complicate, e se scrivono o parlano non sì all ontanano di un millimetro dalla spiegazione didattica. Infatti i sapientomaniacl per dire: andiamo a prendere una boccata d’aria, dicono: « Andiamo ad aspirare quella quantità che può entrare nella bocca In una sola volta del miscuglio, e non composto, formato da: azoto 78,06 Vi, ossigeno 20,9*1», gas nobili l’I», i qual» gas nabili sono composti da elio, neo, cripto, xeno e argo ». Se hanno sete I sapientomanì a ci non bevono acqua, ma H 2 0. Se minacciano d’aweienarsi eoe l’acido fenico dicono: c berrò un bicchiere dt C6HS.OH. Se inviati speciali in Paletti na, prima d’iniziare to cronaca della battaglia che si sta svolgendo a Gerusalemme scrivono: « Gerusalem sovra due colli è posta D’impart altezza, e volti fronte a fronte; Va per Io mezzo suo valle interposta, Che lei distingue e l’un dall’altro monte: Fuor da tre lati ha ma lagevo! costa, Per l’altro vasai e non par thè si monte; Ma d’altissime mura è più difesa La parte pianta e incon tra Borea stesa, * Se interpellati sul perchè del loro agire: rio so» rispondono, e Io so» ripetono, «e ritengo giusto trasmettere il mio sapere a ehi non sa, che cioè è ignorante perchè ignora». In verità il loro desiderio non è già d’insegnare a chi non sa, ma di far sapere a chi non sa che essi sanno onde trame rispetto, ammirazione, gloria e denaro. Molti fra i sapientomaniacl se non proprio analfabeti lo sono quasi. Sorretti da un eccessivo orgoglio, animati da un’ambizione smisurata, spinti da implacabili desideri di gloria e di ricchezze, trascrìvono per intero t « Commentari della Guerra Gallica» e della *Guerra Civile» di Cesare, e rotti quà e là, senza aiUcun nesso logico, da una o due terzine della Divina Commedia, avendo l’accortezza di cambiare qualche nome e qualche data, li consegnano ai direttori di giornali letterari e scientifici l quali, a causa della loro stagionata avversione per le lettere e le scienze, accettano il * trattatello » con somma reverenza e adulano l'autore e si congratulano seco lui per l’originalità e la potenza stilistica dell’opera. Poi se qualcuno, per amore nazionale, cerca di smascherare l’abominevole connubio esisterti; e fra editore e letterato, viene facilmente sopraffatto e messo a tacere dalla serrata coalizione degli editori, dei giornalisti, dei sapientomanlad. Se insiste viene tacciato di « antinazionale » e dì venduto a potenze straniere. Conclusione? Ma nessuna, cari, nessuna. ........v E L G A S E C C A T I Invidia Scrissero sopra il ghiaccio i Samoiedi, — L’Invidia è un male che si porta in piedi. — Ma nessuno degli uomini indovina — che il mondo è ne ospedale che Accidia L’accidia è certo una gran brutta cosa — però diventa un pregio in una sposa — perchè il marito può gridare intorno: — Mia moglie è nata per non fare un corno. Superbia t»a superbia— sentenziano gli Aedi — —parto a cavallo e fa ritorno a piedi, — Fosse vero... maligna un vagabondo — „.che consumò di scarpe a questo montici Ira Conosco un uomo tanto suscettibile — che la sua rabbia arriva aUfltmpossibi-le. — mutando in bestia, come avviene spesso, — manco gli riesce a sopportar se stesso. Gola Vedendo Marte che faceva il fuoco, — Giove strillò: Dirti vigliacco è poco! — Ma Marte gii rispose allora Bada, — che uccide più la Gola che la spada. Lussuria La carne fresca... scrisse Catilina — rappresenta per l’uomo una rovina: Ecco perchè la gente timorata — • preferisce la carne congelatai LE GRANDI RIFORME s!iì: Utili | § R re 3 § Co •*? <=> «* a Mlll-g o a a >3 «5 CQ ! 11!«:«-lisi?!i; 3 ?.o 53 • 53 O m ! < o S a X. » fi ^ sa 0 s: 5 & § S ge, 5" »5* SI =5| S*