Abbuonamcnto annuo fiorini 4 semestre f.r 2. Pagamenti antecipati. Per un solo numero soldi 20. Rivolgersi per gli annunzi alVAmminis. Redazione ed Amministrazione Via EUGENIA casa N.ro 334 pianterreno. li periodico esce ai 10 e 25 d’ogni mese. Lettere e denaro devono dirigersi franchi all’Amministrazione Si stampano gratuitamente articoli d’interesse generale. Avvisi in IV. pagina a prezzi da convenirsi e da pagarsi a nt eci p atamente. Non si restituiscono i manoscritti. Exceìsior____ Capodistria 10 aprile 1885. I giornali del Litorale ne hanno parlato a sufficienza e sarebbe troppo tardi se noi entrassimo adesso a censurare l’operato della Rappresentanza comunale di Pola, la quale, perchè il Governo s’inducesse a creare colà un ginnasio tedesco, ha creduto necessario di votare il cospicuo importo di fiorini ventimila ed il fondo necessario all’ edilìzio occorrente all’istituzione. Le nostre censure noi le riserviamo per quei genitori che assoggettassero senza necessità i loro figli alla tortura di un’ educazione in una lingua, che non è la nostra, per quanto sia o esser possa rispettabile e rispettata. Gli studi ginnasiali sono già per sè tanto molteplici e tanto vasti, che meglio che a sviluppare l’ingegno riescono, è il nostro convincimento, a indebolirlo e per giunta a rovinare in molti giovani la salute : quanto più. se vi si aggiunga la difficoltà di una lingua sconosciuta, e per gli Italiani difficilissima, come per l’appunto la lingua tedesca. E qui non vorremmo venire fraintesi. Quantunque non siamo disposti a sottoscrivere la massima, che uno valga tanti uomini quante lingue sa, che sarebbe lo stesso che dire tanto uno è più filosofo con quanti più modi di dire sa esprimere i suoi concetti, pure una lingua colta come la tedesca vorremmo assai volentieri che la si apprendesse dai nostri giovani perfettamente, e con essa e il francese e l’inglese e qualunque altra delle lingue che hanno una letteratura, e saremmo veramente tenuti a chi desse loro la possibilità d’impararle; ma non che come lingua d’istruzione, non vorremmo nemmeno come materia obbligatoria una lingua che non fosse la nostra. E qui pure è necessaria un’altra spiegazione. Se siamo contrari alla lingua tedesca come lingua obbligatoria, non intendiamo che il maggior progresso degli studenti in questa lingua, i quali, come del rimanente tutti gli uomini, con più intraprendenza e con più costanza si dedicano a ciò che hanno scelto liberamente, che a ciò che viene imposto di assoluto. Nè vi è a temere che si approfitti della libertà nel senso di non s’iscrivere allo studio della lingua in discorso ; imperocché ornai non vi è nessuno che si dissimuli le nuove circostanze, e ritenga che in Austria un italiano si possa passare della lingua tedesca. Tutto questo l’abbiamo dotto più, come apparisce, in generale, che del ginnasio di Pola in particolare, a proposito del quale non abbiamo che biasimato la spesa inconsulta, che il Comune di Pietas Iulia ha deciso di fare. L’interesse materiale della città? Lasciando stare che accanto anzi sopra gli interessi materiali ce ne sono degli altri, ai quali, se non si voglia discendere alla stregua dei bruti, che appunto non vedono più là dei materiali vantaggi, bisogna sacrificare, e che Pola non aveva bisogno di questa nuova risorsa; ci voleva tanto a capire che il movente per il Governo non era quello di provvedere d’un ginnasio i Polesi, ma i figli degli ufficiali e degli impiegati dell’ i. r. Marina, e che perciò lo avrebbe istituito anche senza contributi della città ? Il Governo sa che per i Polesi c’ è il Ginnasio Comunale di Trieste e quello di Capodistria e speriamo che nemmeno i Polesi lo vorranno dimenticare. Non vogliamo finire questo articolo senza notare deplorando che di fronte al Ginnasio tedesco di Pola e quello di Pisino, i Ginnasi e le Reali tedesche di Trieste e di Gorizia, le locali e le magistrali tedesche di Gorizia, il Governo non ha trovato di sostenere che quattro classi italiane nel nostro ginnasio, quando i fondi per le altre classi li ha dati la città. E dove o quanti sono i te leschi nelle tre provincia sorelle? IL PRIMO ANNO d’ AZIONE DELLA SOCIETÀ POLITICA ISTRIANA (Continuazione vedi N. 3 e 4) L’ altra questione, già più volte suscitata e pur sempre indecisa, sull’ opportunità di regolare la posizione ed i rapporti d’ ufficio dei Segretari comunali, fu pure oggetto di studio della lodata Presidenza. — Noi stessi, se lo ricorderanno i nostri lettori, avevamo impreso ad esaminare la tesi e ne avevamo già trattato con diffusione in alcuni numeri del nostro periodico ; abbiamo smesso poi, quando la stessa s’ era proposto di studiarla, sia per non preoccupare l’opinione publica, sia perchè ci siamo creduti in dovere di cedere la parola ad una autorità tanto competente. — Infatti, dopo esauriente discussione della questione di massima e dopo articolato esame di analogo progetto di legge già precedentemente comunicato ai membri della Presidenza, questa, mossa dalla considerazione che gli importantissimi affari affidati ai Comuni reclamano 1’ opera intelligente di valenti impiegati e che, perchè vi possano concorrere persone veramente capaci, si rende necessario un miglioramento della loro posizione economica, votava con lievi modificazioni il propostole progetto di legge, tendente in ispecialità a render stabile l’impiego dei Segretari comunali ed a provvederli di conveniente pensione in caso di inabilità al servizio. Finora, 1’ Eccelsa Dieta non s’ è occupata del nuovo progetto di legge, tantp favorevolmente accolto dalla nostra Società Politica. È a sperarsi però, che lo faccia in una delle prossime sessioni, e provveda una volta ad un bisogno così sentito, dotando i Comuni di una persona che possa con piena cognizione di causa disimpegnarne i molteplici ed importanti affari. — Quando fu ridesta l’antica questione di una più intima unione dell’Istria, di Trieste e Gorizia, e l’idea fu vivamente agitata dalla stampa, la Presidenza della nostra Società Politica, che non poteva non interessarsi ad un fatto di sì vitale interesse, ne affidò lo studio ad apposito Comitato scelto dal suo seno con incarico „di enti re i mezzi per conseguire una più intima unione dell’ Istria con Trieste.“ E frutto dello studio si fu una Relazione, poi riprodotta per la stampa e diffusa fra i soci, la cui conclusione, accettata unanimemente dalla Presidenza nella sua V seduta, era questa : „La Presidenza della Società Politica istriana, pur riconoscendo che 1’ unione politico - amministrativa dell’Istria con Trieste corrisponderebbe perfettamente agli interessi politico-amministrativi, sociali, economici e nazionali della provincia dell’ Istria, fa voti che, fino a tanto tale unione sia resa possibile, venga conseguita una più intima unione dell’ Istria con Trieste particolarmente mediante la fusione della Società politica istriana nella Società del Progresso di Trieste colla sedo in Trieste, tenuto fermo l’attuale programma comune di entrambe. “ Noi, fautori della più intima unione dell’Istria con Trieste, da effettuarsi però in tempi migliori ; noi che approvammo la conclusione a cui era venuto il Comitato, non possiamo però disconoscere che, limitando lo studio all’ eventualità di una limone dell’Istria con Trieste, esso non ha risposto al vero quesito, non ha toccato l’essenza della questione. Nè giustificano una tale limitazione le ragioni da esso addotte „di non ritenersi competente a ventilare la questione dal punto di vista della consorella provincia di Gorizia, cioè dal punto di vista dell’unione delle tre provinole, anche perchè nel Goriziano le condizioni sociali ed i rapporti nazionali diversificano dai nostri e richiedono perciò cognizioni e studi speciali. “ Che anzi, appunto per questa pretesa diversità di condizioni sociali e di rapporti nazionali rendevasi pili necessario ancora di esaminare la ideata unione nel suo complesso, per riconoscere se sia attuabile ed utile. Infatti, che ci giovano tutte le belle conclusioni sulla questione studiata dal solo punto di vista dell’unione dell’Istria con Trieste, se poi, considerata nel suo vero aspetto, che è quello appunto dell’ unione di tutte e tre le provinole sorelle, ci conduce a conclusioni forse affatto diverse ? Del resto, il modo stesso non ci sembrò il migliore per trattare una questione di tanta importanza. Secondo noi, la sarebbe stata questione da portarsi in una adunanza generale, che l’avrebbe poi affidata per lo studio ad un numeroso Comitato. In una successiva adunanza, da convocarsi al caso in via straordinaria, la società intiera, colla scorta dei criteri esposti dal Comitato in analoga riferta, avrebbe potuto, con vasto scambio d’idee, ampiamente discutere l’importante argomento. — Così e non altrimenti, almeno secondo la modesta nostra opinione, si sarebbe potuto conseguire una chiara e definitiva soluzione ; così soltanto poteva il paese, personificato nel suo più autorevole sodalizio, esprimere il suo parere sulla nobile e patriottica idea che, a maggior tutela degli interessi economici e politico - nazionali delle popolazioni italiane di qua dal Indri, vorrebbe concentrate sotto un unico regime le amministrazioni attualmente divise. Colla breve Relazione del Comitato, per quanto abbia condotto a saggio conclusioni, la questione non può dirsi risolta, ma solo momentaneamente assopita; e non tarderà a risvegliarsi all’ impeto turbinoso della marea slava che, rattenuta un istante dallo sconforto dei recenti insuccessi, riederà tra poco e con maggior furore agli insani suoi conati. — In relazione alla petizione di recente presentata alla Camera dei deputati dalla Giunta provinciale triestina mediante 1’ on. Burgstaller, per l’attivazione di una facoltà giuridica italiana, o quanto meglio di una completa Univesità in lingua italiana a Trieste, la presidenza della nostra Società politica ha presentata pur essa al Parlamento, a mezzo dell’ on. de Franceschi, analoga petizione in appoggio a quella della Giunta triestina. Ed ultimamente come abbiamo annunziato, 1’ on. Dr. Millevoi ha mosso una interpellanza in argomento al presidente del Comitato scolastico. Come fu fatto in questo caso, noi vorremmo che la Società raccomandasse direttamente ai nostri deputati, che ne sono i naturali patrocinatori, tutte le cause che abbisognano di speciale appoggio presso le eccelse autorità dello Stato. Col loro mezzo, potrassi almeno ottenere che sieno prese nella debita considerazione, quand’ anche non si riesca o-gnora a conseguire una favorevole evasione. — ( Continua) --------------------=e==»S*M«==------------------- t NICOLA FABRIZI L’Italia è in lutto. Dal re all’ ultimo cittadino tutti piangono la morte di Nicola Fabrizi il moderno cavaliere senza paura e senza rimprovero. Nicola Fabrizi, scrive il Fracassa, rappresentava mezzo secolo di storia. Nel 1831 egli era nella cospirazione di Ciro Menotti. Scampato, per miracolo, combattendo, riparò in Romagna e partecipò ai moti in cui esordì Terenzio Mamiani. Poi fu prigione a Venezia, quindi in esilio ; e, nella prima tappa a Marsiglia, fu uno dei fondatori della Giovane Italia, vale a dire iniziatore con Mazzini e altri pochi del moto unitario, a cui abbisognarono, per riuscire, quarant’ anni ; ma dopo quarant’ anni i primi quattro o cinque, — non furono più di tanti — che pronunziarono la parola unità, vinsero, dopo aver creato una religione, una fede... Nicola Fabrizi, il ripetiamo, era un compendio vivente di mezzo secolo di storia della patria. L’impresa di Savoia, comunque avvenuta e finita, aveva lo scopo della riscossa — ed egli vi si trovava. Nella Spagna si combatte per la libertà ed egli inizia al liberalismo Enrico Cialdini, di cui fu sempre amico, Manfredo Fanti, e altri prodi ; e quando il combattere divenne impossibile, si fermò a Malta. Ci sarebbe da scrivere un libro sulla vita di Nicola Fabrizi a Malta, prima e dopo il 1818. Di là egli organizzava molte imprese, ma anche altre ne sconsigliava ; il suo nome figura nella tragedia dei Bandiera, in quella di Pisacane ; figura a Palermo nell’ insurrezione del 12 gennaio 1818; figura a Milano durante le cinque giornate; egli si trova a Modena che insorge, a Venezia che si difende, a Roma che proclama e si dibatte per la republica. A Veli etri è con Garibaldi ; a Palermo —ministro della guerra — è con Garibaldi ; ad Aspromonte non potè essere con Garibaldi perchè arrestato a Napoli con Mordini e Calvino ; ma a Mentana è al posto, capo di stato maggiore, combattente in prima linea, sempre eguale, sempre pronto, sempre rispettato, tanto che passò in tradizione per lui 1’ aggettivo di venerando, decretatogli per consenso unanime della nazione. Da buoni amici. — Non ce l’eravamo aspettate, e però le osservazioni che ci fa il periodico di Parenzo per aver noi censurata la deliberazione della Società politica istriana di scegliere a proprio organo quel giornale, ci recò non lieve sorpresa. Noi si prese in disamina V operato di quel nostro sodalizio, e dove ci parve encomiabile, lo abbiamo lodato ; qui lo abbiamo censurato, convalidando la censura con un fatto che tutta la provincia conosce, e che per sottili argomentazioni non si può cancellare. Del resto quel fatto parla in qualche modo a favore del carattere dell’ Istria, e non sappiamo perchè la Redazione ce ne debba voler male, se l’abbiamo rammentato. Avevamo pensato che se qualcuno se ne poteva richiamare, non altri certo, che la Società politica istriana. Nè il Patria in questo affare ha giocato di sottintesi. Abbiamo il diritto che ci si creda tanto accorti da capire, che smettendo il linguaggio elo-gistico dove si trattava la questione della preferenza accordata sul nostro periodico a quello di Parenzo, sarebbe insorto naturale il sospetto che gatta ci covi; che se malgrado di questo non abbiamo indietreggiato, non possiamo esser giudicati che o spudorati od oggettivi. E che non si giuochi di sottintesi lo abbiamo provato in antecedenza, quando abbiamo lasciato intravedere, che saremmo disposti a sospendere la publicazione del giornale, dove si trattasse del puhlico vantaggio. Nè s’intendeva di imporci noi a redattori del vagheggiato giornale provinciale, i quali, lasciando dell’attitudine, non ne avremmo tampoco gli ozi necessari. Noi saremmo contentissimi il giorno che l’Istria, anche rimanendo di settimana, assumesse questo carattere, realizzando quell’ ampliamento di programma, che i suoi corrispondenti le vengono suggerendo. Che poi il Patria, propugnando l’idea della fondazione di un giornale provinciale, abbia disapprovato la contemporanea esistenza di altri giornali minori, cui V Istria nel suo articolo (con un po’ di troppa albagia se vogliamo), chiama organetti e organini buoni soltanto a far ballare le scimie, la è una invenzione di pianta. Si legga solo quanto altra volta scrivevamo in proposito. — Siete voi invece, che in oggi vi sgomentate di questo sorgere di nuovi giornali, mentre nel vostro primo numero di quest’ anno, caldeggiando la fondazione di un grande giornale provinciale, dicevate nè più nè meno : „E dicendo giornale provinciale, non intendiamo ancora di escludere i locali; vorremmo anzi che ciascuna delle nostre cittadette fosse dotata del proprio, che sarebbe, se non altro, nobile palestra a tanti giovani ingegni desiderosi di vita e sempre ardenti di cari ideali." Chi è adunque che ha mutato parere ? D’altra parte, anche un organino od organetto, purché ben intonato — l’Istria non ci darà certo sulla voce — noi lo preferiremmo davvero ad un organo magno, che suoni stonato nel concerto armonico, che oggi va finalmente a formarsi in provincia dinanzi la strana musica che ci fanno sentire gli slavi. — E qui la nostra risposta potrebbe finire, se non fosse che T Istria ci opprime con un cumulo di argomentazioni, delle quali bisogna pur dire qualche cosa. Le abbiamo dette sottili; ora però soggiungeremo che ci sembrano cavillose. Voi dovete dire le cose come stanno, diceva a Renzo il dottore ; spetta a noi di ingarbugliarle. E il dottore, mutatis mutandis, ci pare nel caso nostro la Redazione dell’ Istria. Così è, quando si hanno fra mani certe cause, bisogna giocare di sofismi, arrampicarsi, come dice il nostro popolo, su per gli specchi ; ma se con ciò si riesce a mostrare acutezza di mente e maneggio di lingua, non così a mutare il bianco in nero e viceversa. Cos’è questo distinguere fra presidenza e società; e fra comitato e presidenza, e fra opuscolo e società, e sostenere più oltre che l’organo della presidenza non è tenuto a condividere le idee di essa presidenza, poiché non si potria dire indipendente? 0 che ci entra qui la indipendenza? Questo è qualche cosa di più che cavillare : è un mutare addirittura il significato alle parole. L’ organo di una presidenza o di chi che sia, tanto può essere indipendente, quanto 10 può essere la parola dal pensiero ; organo e indipendenza si escludono ; può sì la parola ribellarsi al pensiero, ma allora non è più parola ma bugia, è una parola bugiarda. E l’Istria stessa, in coerenza al suo contegno, dichiara di esser organo di nome soltanto e non di fatto, d'aver avuto colla Società politica un legame molto superficiale, e di non aver fatto altro che stampare i suoi protocolli. Se così è, ce lo perdoni YIstria, non vediamo ragione ch’ella abbia da montare in cattedra quando dirige la parola a noi. Ella non è che di nome P organo della Società politica istriana : non vuol essere l’organo della Giunta provinciale. Ma se non è tale, a che tanto rumore per un apprezzamento di cui non può non ammettere implicitamente la verità ? Forse perchè ha qualche anno di vita più di noi? 0 forse perchè rappresenta le opinioni di eminenti patrioti ? — Gli anni di vita non conferiscono da soli autorità, ed il Patria porta firmati sul suo programma nomi non meno chiari di quelli, che valgono ad illustrare altri giornali provinciali. Se l’Istria fosse realmente l’organo della Giunta, allora, lo diciamo apertamente, siccome riconosciamo nella nostra Rappresentanza provinciale la prima tutrice degli interessi nostri morali e materiali, altamente apprezzandone l’autorevolissimo parere, potremmo lasciar correre molte cose, s’anco contrarie al nostro modo di vedere. Ma se non lo è, come sostiene di non esserlo, non ha altra guarentigia delle sue opinioni, che il parere dei suoi redattori e collaboratori. I quali, sieno pure illustri, possono errare, e non possiamo accettare per sacro 11 verbo loro, nè consentire che lo ci si predichi alteramente come Vangelo. Ancora, l’Istria si argomenta di coglierci in un’ altra contraddizione ; ma non ci è riuscita davvero. Se abbiamo accennato alla ben nota Relazione nel mentre appunto giudicavamo l’inopportunità della scelta Istria ad organo della Società politica istriana, l’abbiamo fatto non per entrare nel merito della stessa, ma per convalidare, come abbi am già detto, con un fatto la verità delle nostre previsioni che per quello si sono avverate. Se l’Istria, invece di entrare non chiamata in una questione che punto la riguardava, avesse attesa la continuazione della nostra rivista, avrebbe veduto quale sia il vero giudizio che il Patria dà di quella Relazione, e come non si sia neppure sognato di spezzare una lancia in favore della stessa. — E non è menomamente vero, che negli apprezzamenti della Relazione, Istria e Patria sieno stati perfettamente d’ accordo ; perchè mentre l’Istria non ne fu punto persuasa, il Patria ne appoggiò caldamente le conclusioni, come quelle che possono tradurre nel dominio dei fatti quell’ unione morale della quale per ora s’ è fatto propugnatore. Tutto questo 1’ abbiamo detto, perchè non ci si creda inetti a sostenere le nostre convinzioni ; e se questo motivo di amor proprio non ce l’avesse imposto, avremmo assai volentieri taciuto. Del resto ci lusinghiamo che nelle nostre parole non ci sia ombra di quell’acredine che VIstria, per l’abitudine di battagliare, ci ha messo, sebbene con temperanza, nelle sue. Siamo stati sinora buoni amici e non dubitiamo che lo saremo anche per 1’ avvenire, non potendo trovarci mai in disaccordo nelle guestioni di principio', purché si abbia sempre per dogma di liberale ed onesto publicismo „libertà di apprezzamenti per tutti, vicendevole rispetto.e --------------------------------------------------- Varia. La settimana scorsa il Club degli Alpinisti triestini tenne un congresso nel quale si trattò della proposta fusione cogli Alpinisti di Gorizia e dell’ Istria. L'Ìndipendente di Trieste da cui togliamo questa notizia, riferendo l’esito del congresso così conchiude: „Abbiamo provato un senso di grande soddisfazione ravvisando nella schiera de’ nostri alpinisti tanti freschi e baldi soldati della nostra causa, che si preparano a continuarla, e che sapranno sostenerla con vigore, entusiasmo e fermezza. L’idea adunque di voler unite le forze degli italiani di queste terre, uelle contese nazionali che ci preparano gli sloveni, è penetrata nell’ anima della gioventù e nessuno saprebbe più distorgliela o dissiparla. Quando noi, i primi a gettare il seme di questa formula dell’ avvenire, preannunziavamo come essa troverebbe fautori, furono molti per grettezza, invidia ed egoismo a confutarle, so non a combatterle. Oggi essa è argomento vivo ; e chi si fa a contrariarla è nemico della patria. Non si è veduto di buon occhio da certuni che vogliono mercanteggiare gonfiando orgogli paesani e provinciali, la unità di questi paesi, e con malafede hanno cercato di rilevare oggi una frase nostra, domani un articolo, per compromettere il programma che ci siamo proposti di attuare ; ma noi tuttavia riusciremo, perchè sovra 1’ affarismo politico delle concessioni e delle transazioni, tutti i patriotti veri, disinteressati devono volere che non vi sia più divisione fra gente che parla la stessa lingua, che ha gli stessi diritti nazionali, ed i medesimi motivi di lotta. Chi ci combatte, ci giova : e noi affermeremo ogni giorno l’ideale prefisso, cioè che fra noi che ci amiamo, fra noi che c’ intendiamo deve rinsaldarsi il vincolo di una unione che gridi dal Monte Maggiore al Judri : Avanti! “ * * * Per Carlo Conili. Il 25 Marzo tenne assemblea a Venezia la pia Opera dei soccorsi per la frequentazione delle Scuole elementari di quella città. L'assemblea, in segno di omaggio alla memoria del nostro illustre comprovinciale, deliberò che al titolo della pia Opera fosse aggiunto il nome del compianto prof. Carlo Combi che la ideò. * * * Ancora del moto popolare a Capodistria nel 1797. (Veggasi il precedente Nr. 6.) Noi possediamo due lettere di data 6 e 7 Giugno 1797 ; l’una originale del Sindaco Nicolò de Baseggio, l’altra anonima ; le quali, come entrambe minutamente descrivono le tragiche scene a Capodistria nei giorni 5 e 6 Giugno 1797, così non fanno cenno di archibugiata diretta contro la persona del Vescovo Daponte nel mentre dal pergamo perorava al popolo che ktutta riempiva la Cattedrale. Altro argomento materiale si è questo, di tutto peso, a stabilire ora e provare, che la contestata archi-bugiata sia stata accidentale, o altrimenti effetto di ebbrezza di uno dei tanti tumultuanti ; e assieme, a nuovamente smentire la falsa tradizione di quasi un secolo, che l’arma sia stata direttamente esplosa contro la persona del Vescovo con prava intenzione di uccidere. N. B. Riceviamo e pubblichiamo : La Presidenza della Società politica istriana invita i Signori Soci alla seconda adunanza generale della Società che avrà luogo a Pisino nel giorno 27 aprile corr. alle ore tre pom. nella sala comunale gentilmente concessa, col seguente ORDINE DEL GIORNO I. Lettura del verbale dell1 adunanza generale dei 14 gennaio 1884. IL Discussione ed approvazione del regolamento interno (il progetto relativo è stampato a tergo dell’ invito diramato ai soci). III. Approvazione del bilancio per 1’ anno 1884. IV. Resoconto morale e conseguente discussione e deliberazione sull’ attività della Presidenza durante il primo anno sociale. V. Deliberazione sulle domande di tre soci di Can-fanaro per essere esonerati dagli impegni sociali. VI. Fissazione del canone sociale pel corr. anno 1885. VII. Determinazione dell’ epoca delle adunanze generali ordinarie. Vili. Elezioni delle cariche sociali1 A. delia Presidenza a. un Presidente b. due Vice-Presidenti c. sette altri membri B. Di due revisori dei conti per la gestione del 1885. IX. Eventuali altre proposte di cui venisse votata 1' urgenza. Si previene che da oggi sino al giorno dell’ adunanza generale verranno tenuti esposti nell1 Ufficio di Presidenza, per V ispezione dei Signori Soci, tanto i conti dell1 amministrazione dell’ anno decorso, quanto il protocollo di gestione e tutti gli atti della Società compresi quelli riferentisi agli argomenti posti all1 ordine del giorno. I Signori Soci non domiciliati a Pisino, che intendessero pernottare a Pisino, sono pregati di parteciparlo alla Presidenza almeno tre giorni prima. *- * * Riceviamo giornalmente notizie sullo stato di salute del Cav. Eduardo Strudhoff. Le ultime suonano così : Passata ottima notte. Stato soddisfacente sotto ogni rapporto. Dr. Perco * * * Scrive il Corriere di Gorizia : „Giorni sono il deputato Pascolato alla Camera italiana interpellò il Governo sull’ esito finale della Conferenza austro-ungarico-italiana a Gorizia. „Risulterebbe dall’ interpellanza che da una lettera del qui delegato marchese Cappelli si ha, che un trattato veramente detto non venne firmato, ma che si stabilì che tanto V Italia, quanto 1’ Austria-Uugheria farebbero un regolamento ognuno a sè e che poi si scambierebbero questi regolamenti, e in base ai medesimi si giudicherebbe nelle vertenze che potessero insorgere. „In seguito all1 interpellanza Pascolato, Mancini promise di pubblicare i documenti relativi alla detta Conferenza, che, del resto, aggiunse il ministro, mediante reciproche concessioni ha portato a comporre la controversia secondo giustizia e con resiproca soddisfazione.* * * * La Società operaia di Visionano ha nominato Socio d' onore il nostro Capitano provinciale Comm. Francesco Viduiich. * * * La Società di Mutuo Soccorso di Pisino nell’ ordinaria adunanza generale, che teneva addì 25 Marzo testé decorso, approvava tra altro, il Reso-conto sociale per V anno 1884, ventesimo settimo di sua esistenza. Ne daremo le risultanze sommarie : Civauzo cassa dell’anno precedente..................fui. 201,76 Introiti reali durante il 1884 ................... Deposito ritirato . . . Esiti. Sovvenzioni ai soci, medicinali e spese mortuarie .'.................. spese d’amministrazione . Investiti................ Depositati presso terzi . 845,— 1803,67 1157,78 501,12 fni. 1860,66 f. 898,45 f. 60,22 f » 495,-„ 350,- fni. 958,67 Civauzo cassa alla fine dell’ anno . . fui. 66,99 Nessun passivo aggravando la Società, il patrimonio sociale aumentavasi nel 1884 di fui. 167,51 raggiungendo così la cifra di fui. 3824,37.— Segue, un prospetto de’ sussidi erogati durante l’anuo a 47 soci malati con 1046 giornate a soldi 50 in fui. 523,— _28 „ ,. 25 „ 7,— assieme 1074 giornate fni. 530 In media dunque, ciascuno de’ 47 soci malati avrebbe ricevuto un sussidio di fni. 11,30 circa, mentre la durata media della malattia risulterebbe di giorni 23°/1nn circa. E qui ci rincresce rilevare, che il citato reso-conto non rechi alcun cenno sul movimento numerico dei socj, avveratosi durante l’anno sociale in discorso; soltanto per incidenza apprendiamo, che i nuovi soci nel 1884 furono 24 ed i morti 4, lo che ci viene indicato dagli introiti per tassa di buona entrata, rispettivamente dagli esiti per le occorse spese mortuarie. Constatiamo intanto con vera compiacenza il progressivo sviluppo del sodalizio a cui auguriamo prospero V avvenire. Una cantata funebre sequestrata. L’i. r. Tribunale provinciale di Trieste quale giudizio di stampa, vista la requisitoria dell’i. r. Procura di Stato, ha deciso, costituire lo stampato Sorella marinara, cantata funebre, parole di D. Dr. F., musica di P. G. uscito dalla litografia di Enrico Guttman gli elementi ogge'ttivi del crimine di perturbazione della publica tranquillità prev. al §. 65 a. del Cod. p. * * * Abbiamo il piacere di annunciare che 1’ Accademia di belle arti in Perugia ha nominato il chiaro nostro comprovinciale Cav. Domenico Pulgher socio di merito, corrispondente. Per mancanza di spazio non possiamo pubblicare oggi una corrispondenza di Muggia. CRONACA LOCALE In forma del tutto privata e tuttavia commovente si compiva addì 1 m. c. nel nostro Camposanto una pietosa cerimonia: per lodevole disposizione dell’egregio sig. A. Bratti, che attualmente dirige il Municipio, i resti del compianto Preposito, Mons. Stradi ottennero, dopo un decennio dalla morte, decoroso tributo di postuma gratitudine ed onoranza a nome della città. Alla presenza del prelodato sig. Dirigente, della Spett. Commissione al Cimitero, del Decano Cap. Cau. Sincich, del medico com. Dr Paulovich, dei parenti e di altri cittadini, la salma del degnissimo Sacerdote veniva esumata dalla pristina sepoltura, aderente alla chiesuola del Campo santo, dove da poco venne eretta la sagrestia. Dopo verificata l’identità della spoglia, tuttora conservata, e finite le preci rituali, la medesima veniva rinchiusa in una cassa di quercia assieme all’atto di esumazione e deposta in apposita arca, murata a cemento nel mezzo della Cappella. La lapide, sovrappostavi a livello del suolo, porta scolpito il seguente epitaffio, dettato dal eh. Dr. Manzoni. Son Qui Le Ossa Del Sacerdote Capodistriano MONS. ELIO NAZARIO STRADI Oratore Elogiato Nella Veneta Regione Indi Della Città Sua Parroco Preposito Mitrato Per Sapienza Pietà Mansuetudine Da Tutti Riverito E Amato Per Impavida Solerzia Nelle Epidemie Ammiratissimo Il Primo Marzo 1875 D’Anni 87 Pro Alla Celeste Gloria Capodistria Al Suo Indimenticàbile Pastore. Facciamo plauso all’iniziativa nobilissima dell1 111. Sig. Dirigente, il quale in guisa sì degna interpretava il sentimento universale della città; e nominiamo pure a titolo di lode gli onor. Sig. A. Bullo, D. Dr. Manzoni e L. Poli, membri della Commissione al Cimitero, come quelli che alla realizzazione della generosa idea prestarono valido e vivo interessamento. A quella tomba tragga ognora ad ispirarsi il nostro clero ed apprenda da quel marmo, segno perenne di cittadina riconoscenza, le virtù religiose e civili che resero qui e altrove venerato il nome di Monsignor Stradi. Alla Sua memoria questo il nostro omaggio sincero. *** La nostra società filarmonica. — „Chi sarà costei?" — ci sentiamo susurrare d’ogn’iutorno — „che sia quella vecchia carcassa che un giorno, assai lontano da noi, fioriva rigogliosa, e poscia, non si sa come ne perchè, andò man mano intiSichendo finché morì, fu sepolta e nessuno ne seppe più nulla?" — Morta, sepolta! Oh, ditelo voi, longanimi soci, che con impareggiabile costanza porgeste pazienti il vostro obolo a procacciarlo un po’ d’aria che la tenesse in vita; ditelo voi se la società filarmonica ha cessato di vivere. — Nossignori non è morta. Osservate come lemme lemme le si colorano le guance sbiadite dell1 incarnato della gioventù, come forte le pulsa la vita nel petto ; ecco : già sgrana gli occhi, solleva il sudario, e circonfusa del fascino giovanile sorge incontro a’caldi e vivificanti tepori di primavera piena di brio, di gaiezza di vita. Un lungo sonno intorpidì le sua membra, ora si desta più forte più bella, al novo sole. — Per uscire dal figurato, diremo eh’ è proprio colla gioia più sentita dell’ animo che oggi abbiamo aperta questa rubrica per salutare festanti il risorgimento della società filarmonica, come saluteremmo con caldo entusiasmo lo svegliarsi di altre belle istituzioni — ora in preda a micidiale letargo, — che onorano, ed ingentiliscono le città ove sorgono ed hanno vita. Il giorno 28 dello scorso mese abbiamo assistito, nascosti nell’ombra di rappresentanti la publica stampa, ad una se luta generale della società filarmomica e ne uscimmo davvero commossi. Vedemmo direzione e soci animati dai più fermi propositi d’infondere novella vita alla società, liberandola specialmente dalle pastoie, ond' è tutta impacciata, di viete disposizioni statutarie, che non tornano più a’ bisogni dei tempi mutati, e fanno a’ pugni colle esigenze che i soci paganti a buon diritto possono accampare. Noi non esporremo le nostre vedute intorno al nuovo indirizzo che vorremmo fosse dato alla società, nè intorno alle modificazioni dello statuto, lasciando piena libertà d’ azione alle egregie persone che compongono il comitato a tale scopo eletto dall’ adunanza generale dei soci. Non possiamo pero astenerci dal far conoscere a1 nostri lettori alcune delle principali riforme, che udimmo esporre in quella seduta da alcuni membri del comitato, e che trovarono tosto appoggio in seno all1 adunanza. — Sottaciamo delle riforme nella direzione, negli obblighi vicendevoli della società e de’ soci, per intrattenerci maggiormente nella parte delle riforme, che diremo essenziale, e che si riferisce al genere di trattenimenti che la società offrirà a soci. — Ve le ricordate, gentili lettrici, quelle vecchie accademie compassate, quella musoneria, quella asfisiante gravità, nemica del buon umore e la insopportabile cappa del silenzio che vi s’imponeva per lunghissime ore ? .... Ecco là i professori d1 orchestra in nero e Gravata bianca, seduti al loro posto, che non fanno moto se non per pigliare il violino, il trombone, il fagotto, e voi entrate nella sala fresche di gioventù, sorridenti, belle nelle vostre eleganti toelette; il cerimoniere con un sussiego da far invidia ad un mastro di corte, vi mette a sedere una vicino all’ altra, davanti all’ orchestra, dove siete condannate ad assistere, in religioso silenzio, per ore intere, a della musica più o meno ben fatta. Il vostro bel sorriso dilegua, divenite pur voi serie come l’intonazione generale della sala e v’ annoiate, v1 annoiate di cuore, che vi tarda assai il momento di scapparvene. Oh, quante volte a sentir le note voluttuose d’un valser non vi sarà nato ardente un desiderio di lanciarvi ne1 vortici della danza !... ma fu quasi sempre un pio desiderio. Gentili lettrici, quella freddezza di ghiaccio, quelle accademie di ferro fuso, che furono fionora il sine qua non della esistenza sociale, non ci saranno più, o per lo meno non così come una volta, ma la musica che per lo innanzi spadroneggiava assoluta ne’ divertimenti sociali, chiamerà a sè e dolcemente si unirà con la obliata sorella, la danza, la quale a sua volta condurrà seco il giuoco ameno. Così al vostro bel sorriso non cadranno tosto le ali, come una volta, ma spazierà gaio per le sale tutto rallegrando. — Sentiamo inoltre che la società filarmonica non si chiuderà ne’ suoi locali, come 1’ ostrica nel proprio guscio, badando con accuratezza che ne una nota della sua orchestra esca a rallegrare il publico che non paga perchè non può. Ma essere in animo del comitato di proporre anche de’ trattenimenti publici, come serenate in mare, concerti in publici ritrovi, dove non solo i soci ma tutti possono approfittare e sentire 1’ orchestra della filarmonica, popolarizzando, per così esprimerci la musica e contribuendo di tal maniera grandemente all’ istruzione ed alla educazione del nostro popolo. Progetto questo che non finiremmo mai di encomiare e che ci spiacerebbe assai di non vedere bene accolto ed approvato da soci, alla cui assennatezza e patriotismo raccomandiamo la riforma ispirata alla più sana democrazia. Queste sono le principali idee di riforma, che, come abbiamo detto, raccogliemmo dalla bocca dei membri del comitato, il quale ha 1’ incarico di rivedere lo Statuto sociale. Ci daremo premura di rendere di publica ragione 1’ accoglienza che avranno le nuove idee nell’ adunanza generale de’ soci, siccome trattasi di cosa che alla città tutta interessa. Ora ci permetteremo di fare una osservazione. Una volta quando non esistevano nelle nostre parti giornali slavi e la Politik di Praga non allungava l’avido suo occhio fino quaggiù nell’Istria nostra italiana, gli studenti del nostro ginnasio fornivano un contingente preziosissimo di suonatori all’ orchestra cittadina il che serviva loro di ricreazione innocentissima e contribuiva nello stesso tempo a perfezionare la loro educazione musicale; ma dacché que’ giornali cominciarono a metter male, a piantar carote sugli intenti delle nostre società italiane, gabellandole per politicanti fu fatta tosto una legge che vietava agli studenti di partecipare comunque all’ orchestra cittadina, e adesso c1 è persona alla quale sembra di chiudere tutti e due gli occhi se permette agli studenti di suonare alle S. Messe nelle grandi solennità ecclesiastiche. Noi confidiamo che allora quando le autorità si capaciteranno che la società filarmonica non ha altri intenti all infuori dell istruzione musicale e della ricreazione de’ soci, tra i quali figurano non pochi impiegati, e si dissiperanno certe baggianate che giorno per giorno si spacciano sul nostro conto da chi ha interesse a nascondere le verità, noi confidiamo che le autorità ginnasiali non avranno scrupoli a permettere agli studenti di far parte dell orchestra, ridonando così a loro uno de’ più leciti ed istruttivi passatempi. Per oggi facciamo punto, coll’animo però di ritornarci sopra l’argomento testé svolto e di secondare ed appoggiare il nuovo indirizzo della società, le cui sorti ci stanno sommamente a cuore. * La sezione femminile di questa società di Mutuo * Soccorso fra gli Artieri cd Operai. Nell’adunanza generale della Sezione tenutasi addì 6 corrente, approvavasi il Reso-Conto sulla gestione sociale per 1’ anno 1884, quarto di fondazione. Tale reso-conto ci reca, che gli introiti nell’anno sommarono fior. 329,69, i quali, uniti alla rimanenza di cassa dell’ anno anteriore, di fior. 236,79 formano un totale di fior. 566,48. Gli esiti si limitano a fior. 60,55 in spese di ordinaria amministrazione; fior. 76,40 in sussidi di malattia e sistemato emolumento al medico sociale e così assieme fior 136,95 di spese reali; figu-lano fior. 176,45 depositati alla Cassa di Risparmio a Trieste ed a formare il pareggio risulta un Civauzo di Cassa di fior. 253.08 da portarsi a nuovo. Tale civauzo, nonché fior. 687,78 depositati presso la Cassa di risparmio citata, costituiscoso il patrimonio sociale netto della Sezione a fine d’ anno in fior. 940.86. Le socie alla fine del 1883 erano 43; al 31 Dicembre 1884, 51. 1 sussidj di malattia in fior. 16,40 venivano elargiti a tre socie, per giornate 41 complessive a soldi 40. Chiudiamo esprimendo un desiderio, di vedere, cioè, adottati dai sodalizi congeneri delle consorelle città istriane, i formulari per tali resoconti usati da questra nostra società, i quali, invero, nulla lasciano a desiderare ed una statistica provinciale in argomento allora si renderebbe possibile. La seconda festa di Pasqua, i dilettanti di questo „Circolo filodrammatico operaio" si presentarono per la prima volta sulle scene del nostro teatro colla Commedia del Cav. E. Dominici „Triste Passato", a cui fe seguito una brillante farsa con canto. Non è la prima volta questa che abbiamo il piacere di sentirli ; ma, per 1’ addietro, si producevano in un piccolo teatrino appositamente eretto in una sala da trattoria, che per ciò appunto era poco frequentato dalla nostra fine fleur. Lunedì sera invece, si trovavano dinanzi un publico più esigente, sopra una scena mai calcata, col bagliore della ribalta sotto gli occhi. Tutte queste difficoltà però non impressionarono i nostri bravi giovanotti, che fecero del loro meglio per meritarsi il favore del publico che li applaudì calorosamente. Ora che il ghiaccio è rotto, vogliamo sperare di rivederli fra breve con qualche nuova produzione, Procurino però di scegliere, come abbiam loro suggerito altra volta, lavori di minore difficoltà, che riusciranno a loro più facili ed al pubblico più graditi. — Arrivederci adunque e presto ! * * X Pubblici affissi annunciano che domani a sera la Rappresentanza Comunala terrà seduta per la nomina della Deputazione. --------------------——------------------------------- Riceviamo dalla Società Politica Istriana il seguente appello : ELETTORI della Camera di Commercio e d’Industria dell’ Istria ! La Presidenza della Società Politica Istriana, dopo matura ponderazione e d’ accordo colla grande maggioranza degli elettori. Vi propone per le imminenti elezioni della „Camera di Commercio e d'Industria dell'Istria in Rovigno, i seguenti candidati, raccomandandoli caldamente all’ unanime Vostro suffragio. I. Dalla categoria dei commercianti propriamente detti, i Signori : Bartoli Andrea fu Leonardo — Candussi Giarde Domenico — Quarantotto Giuseppe Aut. fu Giuseppe — Sponza Giov. Batta fu Domenico — Sponza Giovanni di Francesco, tutti da Rovigno — Benussi Gap. Valerio da Pola — Camus Leandro da Pisino — Danelon Francesco da Parenzo. — II. Dalla categoria dei marittimi i Signori: Davanzo Domenico fu Domenico da Rovigno — Ivancich Gasqaro Filippo da Lussinpiccolo — Petronio Pietro fu Giovanni da Pirano. — III. Dalla categoria degli industrianti i Signori : Benedetti Giacomo fu Andrea — Benussi Giovanni fu Valerio — Ghira Dr. Paolo — Rismondo Alvise fu Matteo, tutti da Rovigno — Fragiacomo Almerico fu Almerico da Pirano — Sottocorona Tomaso da Dignano. IV. Dalla categoria dei proprcetari delle Saline di Capodistria e Pirano il Signor : Venier Nicolò fu Francesco da Pirano Avvertimento. — a) Attenersi in quanto ai termini ed alla modalità della votazione, alle prescrizioni ed istruzioni contenute nella Notificazione dell’ i. r. Commissione elettorale 9 Marzo 1885 N. 110 trasmessa ad ogni singolo elettore unitamente alla cheda di votazione ed alla carta di legittimazione, avvertendo particolarmente, che chi vuol rimettere la scheda di votazione mediante l’Autorità industriale (i. r. Capitano distrett., rispettivamente il Magistrato civico di Rovigno) deve farlo al più tardi sino al giorno 22 Aprile corr. 6) L'eletto a Membro della Camera di Commercio e d'Industria deve entro otto giorni da quello in cui gli è partecipata la sua elezione, far pervenire alla Commissione elettorale in Rovigno la dichiarazione di accettare la elezione, altrimenti si considera che egli vi abbia rinunziato, e gli subentra chi dopo di lui ottenne nella medesima categoria elettorale il mgggior numero di voti. Pisino, 1 aprile 1885 Il Presidente COSTANTINI ---------—--------——--------------------------------- Sunto dei Verbali delle sedute della Giunta provinciale dell'Istria in Parenzo. Seduta 66 — 22 Gennaio 1885 Si rimette alla podestaria di Rozzo l’offerta del sig. T. S. per la costruzione del ponte sulla strada di Semich, tenendo ferma 1’accordata sovvenzione di fiorini 100. Si assegna alla podestaria di Dobrigno pel Comune di Gabonje il pagamento della già accordata sovvenzione di fior. 281 per 1’ ereziene di uno stagno d’ acqua. Si riserva alla decisione della Dieta provinciale l’istanza di E. G. per continuazione di graziale. Si acconsente alla proposta dell’i. r. Autorità scolastica distrettuale per la ricostituzione del Consiglio scolastico locale di Verbenico; raccomandandosi l’adozione dei provvedimenti proposti dal Dipartimento Contabile provinciale per ovviare al pericolo di ulteriori distrazioni delle rendite particolari del fondo scolastico locale. Viene preso atto della costituzione avvenuta delle nuove Rappresentanze comunali di Visinada e di Bogliuno. Sopra proposta delle Rappresentanze comunali di Paugnano e di Visi gnano si delibera di accordare, che nell’ anno 1885 vengano attivate nei suddetti comuni locali le addizionali necessarie al coprimento della deficienza risultante dai bilànci dei singoli Comuni censuarì. Viene disposto pel pagamanto ai fondi dello Stato della somma di fiorini 5002, quale rata prò 1885 a graduale rifusione delle anticipazioni avute negli anni 1866 e 1868. S’ incarica la Cassa provinciale di versare all’ i. r. Officio delle Imposte di Parenzo la somma di fiorini 31992:28 Y2, incassata dai Comuni e Comitati stradali durante l’anno 1884 a rifusione delle anticipazioni avute dai fondi dello Stato, in base alla leggi dell’ Impero 3 decembre 1879 N. 135 e 8 febbraio 1880 N. 15. Appoggiando la proposta dell’ i. r. Giudizio distrettuale di Parenzo per la prolungazione del termine edittale relativo ai libri fondiari di Monpaderno e San Lorenzo, s’interessa l’eccelso Tribunale di Appello a provocare dal Ministero la nomina sollecita dei tenitori dei libri fondiari, che mancano in dieci distretti. In base alla relativa pertrattazione di concorrenza e di fronte alle obiezioni dell’ i. r. Direzione di finanza, si mantiene la proposta per l’attivazione delle addizionali alle imposte dirette nel Comune di Zamasco ed in parte di quello di Zumesco, per sopperire alla spesa pel instauro ed ampliamento della Chiesa parrocchiale di Zamasco, come dal precedente conchiuso 12 decembre pp. N. 5113. Non viene accolta la domanda della Podestaria di Gimino pella rifusione dell’ importo di fior. 101:03 quale spesa occorsa per l’allestimento, calefazione, illuminazione ecc. di una stanza ad uso della pattuglia di Gendarmeria. Vengono liquidati ed assegnati al Magistrato civico di Trieste fiorini 865:20 a rifusione di spese ospitalizie per ammalati poveri istriani nel mese di Decembre 1884. Seduta 67 — 28 gennaio 1885 Si aderisce al proposto trasloco d’uffizio del maestro dirigente D. P. dalla scuola popolare di Grisignana a quella di Verteneglio. Si acconsente all’ assegno della proposta rimunerazione di fior. 50 per l’anno 1883-84 ad A. V. per l’istruzione impartita nei lavori femminili presso la scuola ausiliare di Draga. Si prende a notizia la comunicaziono della podestaria di Ossero di avere interposto ricorso contro la decisione negativa dell’ i. r. Consiglio scolastico provinciale sulla domanda per la divisione della scuola di Neresiue in due sezioni la prima con lingua d’istruzione, italiana la seconda slava. In base agli atti di concorso viene nominata al posto di maestra di terza classe presso la scuola femminile di Parenzo la concorrente Vittoria Tessarin, attualmente sottomaestra nella scuola maschile. Si trasmette al Consiglio d’amministrazione di Piemonte 1’ operato tecnico delle spese d’ arte da eseguirsi sulla nuova strada alla Valle, colla spesa preliminata di fior. 1140, autorizzando il Consiglio a comprendere anche queste opere nell’ appalto da tenersi per l’aggiudicazione ad una impresa dei lavori da costruirsi della strada suddetta. Viene aperto il concorso pel conferimento di 15 stipendi a fiorini 30 1' uno dai fondi dello Stato, all’ oggetto di agevolare 1’ intervento degli agricoltori meno provveduti di mezzi al Corso agronomico primaverile che si terrà presso questa Stazione eno-pomologica provinciale nel prossimo venturo mese di Marzo. Si prosegue all’ i. r. Tribunale di Appello, appoggiandola, la domanda per la prolungazione del termine edittale relativo alla regolazione dei libri fondiari di Ga-rizze e Verbenico. Vengono accolte quaranta istanze per frazionamento di debito d’esonero, verso pagamento della rispettiva quota di debito calcolata sulla base della rendita netta catastale. Seduta 68. — 14 febbraio 1885. Non si fa luogo al ricorso di G. ed E. C. da Rovigno contro il deliberato 3 novembre 1884 N. 339 della Direzione dell’ Istituto di Credito fondiario istriano, col quale non venne accolta la loro istanza per la concessione d’ un mutuo. Si aderisce all’ assegno sul fondo scolastico provinciale della sovvenzione di f. 50 accordata a F. V.a del maestro di Cittanova A. T. Si trasmette alla podestaria di Pirano per le opportune dichiarazioni e proposte la Nota 27 gennaio a. c. N. 1493 dell’ i. r. Luogotenenza, relativa all’ attivazione di una scuola industriale o professionale in quella città. Vengono nominati i Sig. Marco Cadamuro-Morgante, Francesco De Rin, Dr. Augusto Gallo e Dr. Antonio Zetto a membri della Commissione elettorale all’ atto della votazione, a sensi del §. 20 R. E. C., per le imminenti elezioni comunali di Capodistria. Accogliendosi il ricorso di B. C. viene annullato il deliberato della Rappresentanza comunale d’Isola, 31 ottobre 1884, in oggetto di fabbrica. Viene annullato il deliberato 18 novembre 1884 del Consiglio d’Amministrazione di Sanvincenti, relativo alle tasse da corrispondersi al visitatore degli animali da macello. Viene rimessa la Rappresentanza comunale di Cherso a pronunciarsi come di sua competenza sulla domanda di G. P. e M. T. da Cherso per 1’ assegno di porzioni del terreno comunale nella stanza San Lorenzo. Si ringrazia l’i. r. Governo Marittimo in Trieste del dono di un esemplare dell’ Annuario marittimo per l’anno 1885. Si trasmette all’ i. r. Luogotenenza il ricorso dej Cav. P. Ciscutti da Pola contro il deliberato 15 decembre 1884 di quella Rappresentanza comunale in oggetto di provvedimenti contro l’incendio relativamente al Politeama di ragione del ricorrente, colla proposta dell’annullazione del detto deliberato por la mancanza della voluta maggioranza di voti nella votazione sul detto argomento. Sopra proposta del Consiglio d’ Amministrazione di Castelvenere, si delibera di accordare al medesimo la per- cezione durante 1’ anno 1885 delle addizionali necessarie al coprimento della deficienza risultante dal bilancio comunale. Sulla domanda delle Podestarie di Buje, Cittanova e Portole, si delibera di approvare le addizionali alle dirette ed indirette per 1’ anno 1885 votate da quelle Rappresentanze comunali per ogni singolo Comune censuario facente parte dei suddetti Comuni locali, allo scopo di far fronte alle esigenze dei rispettivi bilanci comunali. Vengono prese a notizia le comunicazioni: dell’av-venuta costituzione della Rappresentanza comunale di Jel-sane ; della costituzione del Consiglio d’Amministrazione di Draguch, distretto di Pinguente ; e dell’elezione a Podestà di Parenzo del sig. Francesco Sbisà, in sostituzione del defunto Avv. Dr. G. de Vergottini. Viene preso a notizia, con riserva di darne comunicazione alla Dieta provinciale, che Sua Maestà, con Sovrana risoluzione 18 gennaio a. c., si è degnata di prendere a notizia le pertrattazioni dietali seguite nella sessione del 1884. Vengono liquidati ed assegnati alla podestaria di Pola f. 1736:80 a rifusione di spese sostenute per ammalati poveri nel IV trimestre 1884. ESPOSIZIONE PERMANENTE dell’ Arte e dell’ Industria TRIESTE Corsia Stadion N°. 29 I fratelli Falzari di Cormons si fanno obbligo di avvisare cotesto rispettabile pubblico, che nei locali di questa Esposizione essi tengono un copioso assortimento di mobili a lustro d’ ogni genere di propria fabbrica a prezzi da non temere alcuna concorrenza. Franco di Dazio in tutta la Monarchia. per la spremitura delle Uve pronti in molte migliaja di Esemplari per tutti i Paesi del Mondo ; di costruzione nuova riconosciuta per ec-celente e dotata di grande solidità; di tutte le grandezze e del contenuto dai 90 ai 1600 Litri, a prezzi modicissimi, franco ad una Stazione Ferroviaria o ad un Porto di mare. Chi desidera provvedersi di questi torchi a pressa, può verso richiesta avere istruzioni e disegni. 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