INDAGINI CHIMICO-PETROGRAFICHE SU CAECARI DELL'ISTRIA E SU FRAMMENTI DEI MONOLITI DEL MAUSOLEO DI TEODORICO R. MEZZETTI — R. PIRA N I Istitu to d i M ineralogia e P etrografia U niversità degli Studi, B ologna Il Mausoleo di Teodorico a R avenna è costruito con blocchi e m onoliti calcarei del tu tto uniform i nei caratteri litologici, tanto da trovar logico a ttri­ buirli ad un unico orizzonte stratigrafico anche se non proprio ad u n ’unica cava. L a provenienza di questo m ateriale tu ttav ia è problem a ancora aperto, anche se si trova com unem ente avanzata l’ipotesi che si tra tti di calcari istriani di età cretacea, della rinom ata »pietra d’Istria« di cui sem bra avere i caratteri macroscopici. D ai tem pi antichi fino agli attuali è noto il pregio dei calcari delle potenti form azioni del Cretaceo istriano: dal territorio a settentrione di Parenzo fino all’estrem ità m eridionale della penisola istriana si susseguono num erosi gruppi di cave dalle qualli vengono estratti calcari da costruzione spesso sensibilm ente differenti tra di loro a causa dell’appartenenza a facies od a livelli diversi. T u ttav ia è la porzione del Cretaceo inferiore che affiora nel tratto di costa tra Parenzo e O rsera che gli AA., in diverse epoche e con più frequenza, indi­ cano come luogo di origine di moltissimo m ateriale im piegato p er costruzioni architettoniche di m olte città italiane (Pola e a ltre città istriane, Venezia, Bo­ logna, Ravenna, ecc.). L a »pietra di Orsera«, nota in letteratu ra anche come »pietra di Rovigno«, si rinviene in strati variabili nella potenza (da pochi cen­ tim etri a oltre un m etro) e nel colore (ora avorio, ora tendente al grigiastro, ora al verdognolo) e ha stru ttu ra com patta spesso attrav ersata da vene b ru - n a stre o rossastre. N el caso specifico del »Mausoleo di Teodorico« in Ravenna, F. Rodolico (1953) dà per certa la provenienza istriana dei blocchi e m onoliti di cui è co­ struito: »... Interam ente costruito di questa p ietra a differenza degli a ltri mo­ num enti ravennati, coperto dal m onolito m aggiore che v an tar possa l’arch itet­ tu ra dell’Occidente, il M ausoleo di Teodorico im pone un particolare in d u ig o . . . Ed all’O riente ci porta decisam ente il coronam ento: una cupola scavata entro un sol pezzo di calcare ippuritico deU’Istria, di circa undici m etri di diam etro, tre d'altezza complessiva ed uno all’incirca di spessore attuale.« A proposito della difficoltà di trasporto, lavorazione e messa in opera di questo m ateriale, l’A. continua: »E’ stato sagacem ente supposto che il masso costituisse il cucuzzolo- di uno di quegli scogli che si allineano di fronte alla rad a d'O rsera, come quella di S. Giorgio, ad esempio, che ne potrebbe fornire uno simile, ancor più g ran ­ de.« Il Rodolico tu ttav ia non espone le ragioni che lo inducono a ritenere in te­ ram en te risolto il problem a della provenienza dei »calcari ippuritici« di cui è costituito il Mausoleo, né riferisce dati di ordine chimico, mineralogico, p etro - grafico o paleontologico che consentano di rendere incontrovertibile tale af­ ferm azione. Sulla base di queste osservazioni, il Prof. G. Bovini, D irettore dell’Istituto di A ntichità R avennati e B izantine dell’U niversità di Bologna, ha sottoposto al Prof. P. G allitelli, D irettore dell’Istituto di M ineralogia e P etrografia del­ l’U niversità di Bologna, alcuni fram m enti di m onoliti del Mausoleo e qualche cam pione di roccia prelevato in cave di Parenzo ed O rsera per te n ta re una verifica della ipotesi della provenienza istriana del m ateriale da costruzione usato nel Mausoleo. Il Prof. G allitelli ci ha affidato i campioni per una serie di esam i chimici, petrografici e geologici in senso lato. Il prelevam ento dei cam pioni, sia del M ausoleo, sia delle cave istriane, è stato curato dalla Signora W anda G addoni dell’Istitu to di A ntichità R avennati e B izantine delFU niversità di Bologna, chi ci ha gentilm ente fornito i seguenti dati: Campione 1. Finestra A : Fram m ento prelevato all’interno del Mausoleo, in. corrispondenza della fin estra in basso del piano terreno. Cam pione 2. Finestra B: T re fram m enti provenienti dalla p arte interna. della finestra in alto del piano terreno. Campione 3. Cupola: F ram m ento dela parte in tern a della cupola, estratto sopra il cornicione, a destra della p o rta entrando nel Mausoleo. Campione 4. Basam ento esterno: Fram m ento di un blocco posto all’altezza della soglia di ingresso al piano terreno, circa due m etri sulla destra della p o rta stessa. Campione 5. Parenzo — Bagni: E stratto dalla cava dove attualm ente è lo stabilim ento balneare di Parenzo. Campione 6. Orsera —■ cava grande: E stratto da una grande cava, a grandi stratificazioni, vicina al m are. Campione 7. Orsera —• ville: E stratto dalla cava dove attualm ente sono co­ stru ite alcune villette per w eek-end. M acroscopicam ente il m ateriale prelevato dal M ausoleo non rivela c aratteri sufficientem ente discrim inanti ai fini della individuazione della form azione sedim entaria e della località di provenienza; anche un rapido esam e in loco ha consentito di riscontrare esclusivam ente che si tra tta di rocce alquanto com­ patte, includenti abbondanti m acrofossili e senza u n chiaro verso di stra tifi­ cazione: le dim ensioni dei singoli blocchi denunciano che i banchi da cui furono ricavati dovevano avere spessori non inferiori a cinquanta centim etri e, nel calo della copertura - — ■ come si è detto — , a d d irittra di circa tre m etri. T rattandosi di rocce calcaree, la ricerca di caratteri peculiari e nettam ente discrim inativi com porta una com plessa serie di indagini: chimiche (dei m acro- e m icrocostituenti), m ineralogiche, strutturali, tessiturali, cronologiche e, infine, stratim etriche, tu tte strettam en te correiabili. Ci sem bra perciò opportuno prem et­ tere che esami, sia pur approfonditi, su pochi e piccoli fram m enti, possono soltanto fornire dati orientativi sui caratteri chim ici e litostratigrafici delle rocce in esame: infatti solo attraverso una cam pionatura sistem atica e num e­ rosa si può definire esaurientem ente la gam m a di variabilità dei tipi litologici coesistenti e dei loro am bienti formazionali. Lo studio del m ateriale è stato espletato attraverso esami ottici, chimici, term odifferenziali, term ogravim etrici, diffrattom etrici. L’esame ottico, eseguito su sezioni sottili dei singoli campioni, h a messo in evidenza che i cam pioni 1, 3, 4 (provenienti dal Mausoleo) sono del tutto sim ili fra di loro e costituiti da abbondanti fram m enti di fossili1 calcitici (spa­ rite o sp arry calcice) di dim ensioni fino a due centim etri, im m ersi in una m atrice criptocristallina an ch ’essa calcitica (micrite); il campione 2 si identifica con i precedenti p er le caratteristiche stru ttu ra li della componente calcarea, ma contiene anche sottili vene e plaghe piccolissime di gesso m icrocristallino disperse nella m atrice m icritica. La presenza di gesso in recce calcaree di genesi chim ica e biochim ica può essere considerata norm ale, data la possibilità, in tali am bienti genetici, di episodi di deposizione evaporitica che possono appunto p o rtare alla form azione del gesso. I campioni provenienti dalle cave (5, 6 , 7), sim ili fra di loro, sono costituiti soltanto di m icrite calcitica al anghe2 e indicano chiaram ente un am biente di deposizione lagunare. I dati petrografici portano quindi a definire i quattro cam pioni prelevati dai blocchi calcarei del M ausoleo »calcari di scogliera a Rudiste«, i tre provenienti d alle cave, »calcari m icritici di laguna«, vale a dire indicano p er le due cam pio­ n a tu re am bienti genetici distinti. D 'altronde le caratteristiche paleontologiche, anch’esse em erse dall’esam e ottico, attribuiscono età corrispondenti ad entram bi i tipi litologici definiti, consentono cioè di form ulare l’ipotesi di una possibile contem poraneità di io r- mazione. Le analisi chim iche sono state condotte su fram m enti polverizzati dei cam ­ pioni con le metodologie norm alm ente in uso p er rocce e m inerali: metodologie gravim etriche, volum etriche, spettrochim iche (di emissione e di assorbim ento); in p articolare i dosaggi d i COo e di SO3 sono stati confortati da controli te r­ m ogravim etrici eseguiti con una elettrobilancia Cahn di sensibilità m assim a io -s g. N ella tab. 1 si riferisce la composizione chim ica dei singoli cam pioni espressa in percentuali in peso degli ossidi costituenti; in tab. 2, le percentuali in peso dei costituenti m ineralogici ricalcolate dalle analisi chimiche. P e r il cam pione 2 si trovano rip o rta ti in tab. 2 i risu lta ti di più analisi eseguite su porzioni opportunam ente p relevate da uno stesso fram m ento p er m ettere in evidenza la variabilità di composizione (rapporto quantitativo fra com ponente calcarea e com ponente gessosa). 1 I fram m e n ti di fossili sem brano 2 F ra queste è sta ta riconosciuta la a ttrib u ib ili a R udiste (R adiolites) d atabili Salping opor ella dynarica di età a ttrib u i- al C retaceo m edio-inferiore. bile al C retaceo m edio-inferiore. T abella — T ab ela 1 C om posizione chim ica dei cam pioni annalizzati K em ična sestav a p reisk an ih vzorcev O ssidi — o ksidi M ausoleo di Teodorico T eo d erik o v m avzolej Cave istrian e Istrsk i kam nolom i Cam p. _ 1 V zorec " ■ C am p. V zorec ” 1 Camp. _ 0 V zo rec” 0 Cam p. _ A V zorec “ ^ Cam p. V zorec " C Cam p. _ I ” Vzorec j C am p. _ n SiO., ) 0,74 F eL ,0 3 } - R - L 0,17 0,29 0,34 ass. 0,73 0,55 0,25 FeO ass. ass. ass. 0,08 ass. ass. ass. CaO 55,23 50,41 55,31 55,97 55,81 55,22 55,84 MgO 0,75 0,22 0,12 0,28 0,24 0,37 0,30 COo 43,96 33,89 43,94 44,01 43,89 43,23 44,09 s ° 3 ass. 10,74 ass. ass. ass. ass. ass. H 2Oi60" 0,20 4,83 0,20 0,26 0,15 0,14 0,04 C1 ass. 0,14 ass. ass. ass. ass. ass. p 2 o 5 ass. 0,12 n. d. n. d. n. d. n. d. n. d. 100,31 100,64 99,91 100,60 100,46 100,61 100,55 C am p. - V zorec 1 = F in e stra A d el m a u ­ soleo ■ — O kno A C am p. - V zorec 2 = F in e stra B d el m a u ­ soleo — O kno B C am p. - V zorec 3 = C o p ertu ra d el m au ­ soleo — S tre h a m avzoleja Camp. - V zorec 4 = B asam ento estern o — Z u n an je podnožje Cam p. - V zorec 5 = P oreč — P arenzo C am p. - V zorec 6 = O rsera cava g ran d e V rsar, V eliki kam nolom C am p. - V zorec 7 = O rsera ville — V r­ sar, počitniško n aselje T abella — T ab ela 2 P e rc e n tu a le in peso dei co stituenti m ineralogici U težna ra z m e rja m in eralo v v odsto tk ih M inerali M ausoleo di Teodorico T eo d erik o v m avzolej Cave istrian e Istrsk i kam nolom i Camp. V zorec " 1 C am p. ■ V zorec " 0 Cam p. _ 0 “ V zorec " ” Camp. _ J Vzorec " ^ C am p. _ V zorec " C Cam p. J « V.iprec C am p. _ H V zorec “ * C alcite — K alcit 99,8 76,6 99,7 100,0 99,6 98,7 99,8 G esso — S ad ra ass. 23,1 ass. ass. ass. ass. ass. R. I. (silicati) 0,2 0,3 0,3 ass. 0,4 1,3 0,2 calcite = o o o/ gesso = „„ Q 0/ (vena gessosa) In a ltre porzioni d el cam p. 2 k alcit ’ sad ra ’ 9 živa sadra V d ru g ih delih vzorca 2 calcite Q „ „ 0/ gesso _ 790/ (cam pione m edio) k alcit '° sad ra ’ 9 sred in a vzorca D osaggi di S r e R ap p o rti Sr/C a S r in razm erje Sr/C a M ausoleo di T eodorikov Teodorico mavzolej Cave istrian e Istrsk i kam nolom i Camp. V zorec " C am p. _ y V zorec " “ Camp. _ 0 Vzorec " « Camp. I Vzorec ” * * Camp. Vzorec ~ : Cam p. _ (j ‘ V zorec ” " C am p. _ H V z o re c "* S r (ppm) 830 657 693 772 431 523 451 S r Ca X 1000 2,10 1,82 1,75 1,93 1,08 1,33 1,13 C am p. - Vzorec 1 = F in estra A del m au ­ soleo — Okno A Cam p. - Vzorec 2 = F in e stra B del m au ­ soleo — Okno B C am p. - Vzorec 3 = C o p ertu ra del m au ­ soleo — S treh a m avzoleja Camp. - V zorec 4 = B asam ento estern o — Z u n an je podnožje Camp. - V zorec 5 = P oreč — P arenzo Camp. - V zorec 6 = O rsera cava g ran d e V rsar, V eliki kam nolom Camp. - V zorec 7 = O rsera ville — V r­ sar, počitniško naselje T abella — T ab ela 3 D iffratto m etria q u alitativ a d el cam pione 2 K v a lita tiv n a d ifra k to m e trija vzorca 2 M inerale M inerale d I M ineral d I M ineral 7,62 40 gesso - sad ra 2,28 15 calcite - k alcit 4,22 25 gesso - sad ra 2,10 15 calcite - k a lc it 3,86 15 calcite - kalcit 1,92 20 calcite - k alcit 3,79 20 gesso - sadra 1,90 35 gesso - sa d ra 3,08 30 gesso - sadra 1,87 15 calcite - k alcit 3,03 100 calcite - kalcit 1,60 10 calcite - k alcit 2,79 5 gesso - sadra 1,517 10 calcite - k alcit 2,68 30 gesso - sadra 1,472 10 calcite - k alcit 2,49 10 calcite + gesso k a lc it + sadra 1,440 10 calcite - k alcit D alle tabelle si rilev a la coincidenza di chim ism o dei sette cam pioni rela­ tiv am en te alla com ponente calcarea: si tra tta sem pre di carbonato di calcio quasi puro nella m odificazione stru ttu ra le »calcite«. R isulta praticam ente trascu rab ile il residuo insolubile che al m assim o tocca il valore 1,29 °/o nel cam pione 6 . R elativam ente al cam pione 2 (tab. 2) è evidente l’irregolarità di d istri­ buzione della com ponente gessosa già rilevata all’esame ottico. P e r una m igliore caratterizzazione dello stato stru ttu rale delle com ponenti m ineralogiche di questo cam pione si sono effettu ati esami term odifferenziali, term ogravim etrici, diffrattom etrici. I tracciati della DTA e della TGA, oltre che i risultati delle d iffrattom etrie (tab. 3), dim ostrano chiaram ente la coesi­ stenza nel cam pione 2 di solfato di calcio b iid rato - gesso - e di carbonato di calcio nella fase »calcite«, ed escludono la presenza di altre specie m ineralo­ giche almeno in q u an tità superiori alla sensibilità analitica di queste tecniche. N elle fig. 1 e 2 si rip o rtan o le curve delle analisi term iche dalle quali si rile­ vano le reazioni caratteristich e di disidratazione (a 145°C) del gesso e di decom ­ posizione (a 945° C) della calcite, inoltre i rap p o rti q u an titativ i p ercentuali tra le due fasi che appaiono in ottim o rapporto con i referti corrispondenti o tte n u ti m ediante analisi chim ica (tab. 2). A 0 ° 5 0 0 ° 1000 “ Fig. 1. C u rv a della an alisi term o p o n d erale SI. 1. K riv u lja term o p o n d eraln ih analiz U na definizione più fine del chimismo di qu este rocce si ha attrav erso esam i p er la ricerca e il dosaggio degli elem enti in tracce. M ediante analisi sp ettrografica qualitativa, condotta con una apparecchia­ tu ra Iiilg er E 478 ad ottica intercam biabile in quarzo e in vetro, si sono rico­ nosciuti, oltre i costituenti m aggiori riferiti in tab. 1, tracce di Fe, Sr, Si in tu tti i cam pioni, di Ba nel cam pione 1, di Al nel cam pione 6 . Lo stronzio si presta a relazioni di carattere genetico generalm ente ricono­ sciute dalla le tte ra tu ra sulla geochim ica di questo elem ento, e num erori sono i contributi che riferiscono sul contenuto in stronzio e sul suo significato in rocce sedim entarie, in organism i fossili, nelle acque oceaniche. F ra i più im ­ p o rtan ti lavori di sintesi citiam o quelli di T urekian e K ulp (1956), V inogradov, A? % 20- 40 c_______i ________ i ________ 1 ________I ________I_ 0 ' 500' _J_T laeo' Fig. 2. C urva della analisi term odifferenziale SI. 2. K riv u lja term ičn o -d iferen cialn ih analiz Ronov e R atynskii (1957). Rodolico (1953), F o m aseri e G randi (1963), T urekian (1964) Flügel e W edepohl (1967).1-6 In particolare, F ornaseri e G randi (1963) raccolgono dati sullo stronzio in serie di rocce calcaree della penisola italiana che coprono nella scala stra ti­ grafica un ’estensione d all’Ordoviciano al Miocene. Gli AA. riportano p er cal­ cari cretacei una serie di dati com presi fra 190 e 780 ppm. In generale, in rela­ zione alla scala stratigrafica, riconoscono anche p er la regione italiana in modo sensibile l’»effeto di età« sul contenuto in Sr dei calcari e trovano che il rap ­ porto Sr/C a aum enta progressivam ente e regolarm ente al dim inuire dell’età geologica, in accordo con i risultati di T urekian e Kulp (1956) sui calcari del 1 F lügel H. W. e K. H. W edepohl (1967), Die V erteilung des S tro n tiu m s in o b erju rassisch en K arb o n atg estein en der N ö rdlichen K alkalpen, C o n tr . M in e ra l a n d P e tr o l., Voi. 14, pag. 229. ! F o rn aseri M. e L. G ran d i (1963), C o ntenuto in stronzio d i serie calcaree Ita lia n e , G io rn . G e o l. A m . m u s e o g eo l. B o lo g n a , Voi. 31, pag. 171. 3 Rodolico F. (1953), L e p ie tr e d e lla c it t à d ’I ta lia (Le M onnier — Firenze). i T u rek ian K. K. e J. L. K ulp, (1956), T he geochem istry of strontium , G e o c h im . e t C o s m o c h im . A c ta , Voi. 10, pag. 245. 5 T u rek ia n K. K. (1964), T he m arine geochem istry of strontium , G e o c h im . e t C o sm o c h im . A c ta , Voi. 28, pag. 1479. 6 V inogradov A. P., A. B. R onov e V. M. R atynskii, V ariation on th e che­ m ical com position of carb o n ate rocks of R ussian platform , G e o c h im . e t C o s m o ­ c h im . A c ta , Voi. 12, pag. 273. continente am ericano e di V inogradov, Ronov e R atynskii (1957) in rocce cal­ caree della piattaform a russa, Circa questo rep erto gli AA. concludono che » ... L a sensazione che si rip o rta d all’insiem e dei d ati raccolti é che col pas­ sare del tem po geologico vi sia stata nei m ari u n a m aggiore disponibilità di stronzio e nei sedim enti u n a m aggiore attitu d in e a riceverlo. I dati fin o ra rac­ colti sulla penisola italian a potrebbero conferm are le conclusioni p ro sp etatte d a K ulp secondo cui il rap p o rto Sr/C a nei m ari sarebbe cresciuto n el tem po, in p a rte a causa della com porsa di organism i depositanti carbonato di calcio n ella fase calcite (a basso rap p o rto Sr/Ca), in p a rte a causa di possibili v a ria ­ zioni nell’apporto agli oceani dovute al m utam ento di composizione delle rocce esposte all’alterazione.« Il problem a del controllo am bientale dello stronzio nelle rocce carbonatiche è stato ripreso recentem ente da Flügel e W edepohl (1967) che analizzano i cam biam enti di distribuzione di questo elem ento al seguito della diagenesi su rocce carbonatiche prim arie, costituite da calcite o da aragonite, da calcite ad alto o a basso tenore in m agnesio e in relazione alla fauna fossile che le caratterizza. Gli AA. riscontrano che nei calcari organogeni a fossili origina- riam renti calcifici, anche diagenizzati, il contenuto in S r rim ane in m edia più alto che nei calcari non organogeni di pari età. Sulla base di queste osservazioni abbiam o considerato u tile il dosaggio dello stronzio nei nostri cam pioni, dosaggio che abbiam o eseguito in fotom etria di em issione usufruendo di uno spettrofotom etro B ekm ann modello DU fornito di am plificatore e stabilizzatore di corrente. I d a ti relativ i figurano in tab. 2 assiem e ai rap p o rti Sr/Ca. Le osservazioni che si possono ricavare da questi valori sono le seguenti: 1. il contenuto in S r dei calcari provenienti dal M ausoleo è sistem atica- m en te più alto di quello dei cam pioni p rovenianti dalle cave; 2 . tu tti i dati otten u ti rien tran o nell’intervallo di variazione che è stato riscontrato p er a ltre serie di calcari cretacei italian i (Fom aseri e G randi, 1963, pag. 190); 3. la differenza sistem atica che rileviam o nelle due diverse cam pionature (Mausoleo, cave) p o trebbe essere im putabile al diverso am biente genetico (di scogliera p er la prim a, lag u n are p er la seconda), che si riflette in una differente distribuzione q u an titativ a dei fossili; 4. questo rilievo che lega la variazione del tenore in S r alle variazioni am bientali m eriterebbe di essere convalidato su u n a cam pionatura sistem atica num erosa condotta con c rite ri idonei allo scopo su tu tta la form azione cretaceo istriana. CONCLUSIONI Le indagini eseguite ed esposte nelle pagine precedenti ci consentono di tra rre le seguenti osservazioni conclusive circa il problem a della provenienza dei blocchi e m onoliti calcari di cui è costruito il M ausoleo di Teodorico: 1. i cam pioni di calcari prelevati dal M ausoleo sono attrib u ib ili ad un intervallo stratigrafico cui appartengono anche i calcari provenienti dalle cave istriane; 2. m onoliti calcarei del M ausoleo e cam pioni di rocce delle cave di P aren - zo ed O rsera provengono da am bienti genetici senza alcun dubbio diversi: di scogliera i prim i, lag u n ari i secondi; 3. ta li a m b ie n ti g e n e tic i p o sso n o tr o v a r s i a ss o c ia ti in u n a s te ssa fo rm a z io n e g e o lo g ic a , sia a ttra v e r s o p a ss a g g i la te ra li, sia a ttr a v e r s o su ccessio n i te m p o ra li n e ll’a m b ito d i u n o stesso p e rio d o geologico; 4. la p re s e n z a d i g esso in u n o d e i m o n o liti e s a m in a ti è d i in d u b b io in te ­ re sse , p o te n d o f a c ilita re la ric e rc a n e lle cav e d e l liv e llo o rig in a rio ; in f a tt i e p i­ so d i e v a p o ritic i in fo rm a z io n i c a lc a re e d i q u e s to tip o sono p o ssib ili m a n o n fr e q u e n ti; 5. d a lla le t te r a tu r a r i s u lt a c h e a m b ie n ti g e n e tic i sim ili a q u e lli in d ic a ti p e r i c a lc a ri c o s titu e n ti il M au so leo e sisto n o s ic u ra m e n te n e lla fo rm a z io n e c re ta c e a is tria n a . D i c o n se g u e n z a se le n o s tre ric e rc h e n o n a ss ic u ra n o la p ro v e n ie n z a d ì q u e s ti m a te ria li d a ll’Is tria , n e p p u re esclu d o n o q u e s ta p o ssib ilità . Si v e d e c h ia ­ r a m e n te tu tta v ia la n e c e s s ità d i in d a g in i lito - s tr a tig ra fic h e a p p ro fo n d ite s u lle c a v e is tr ia n e con l ’in te n d im e n to d i ric e rc a re liv e lli a c a lc a ri d i sc o g lie ra ch e s ia n o s ta ti o g g e tto di e sc a v a z io n e p e r p ie tra d a co stru z io n e . Q u esto a c c u ra to e s a m e s u l te r r e n o re s tr in g e r e b b e il cam p o s u c u i e s te n d e re s tu d i g e o c h im ic o - p e tr o g ra fic i a tti a lo c a liz z a re con a tte n d ib ilità le c a v e d i o rig in e. A ltre opere consultate B osellini A. (1967), L a tem atica deposizionale della dolom ia principale (D olom iti e P re a lp i V enete) B o ll. S o c . G e o l. Ita lia n a , voi. 86, fase. 2: 133—-169. C aru lli G. B. e R. O nofri (1966), Il F riu li: I m arm i, C a m . C o m m . In d . A g r . A r t. (U dine). F e ra sin F. (1958), Il »com plesso di scogliera« cretaceo del V eneto cen tro -o rien ­ tale, Mem. 1st. G e o l. e M in . U n iv e r s ità d i P a d o v a , voi. 21: 1—54. G naccolini M. e L. M attav elli (1969), E sem pi di sedim entazione ciclica n el com ­ plesso di scogliera B arcis-C ansiglio, Riu. Ita l. P a le o n t. e S tr a t., voi. 75, n. 2: 343—362. Sacco F. (1924), M e m o r ie d e s c r ittiv e d e lla c a r ta g e o lo g ic a d ’Ita lia , vol. X IX — L ’Istria. K e m ič n e in p e tr o g r a f s k e p r e is k a v e is tr s k ih a p n e n c e v in o d k r u š k o v k a m n itih b lo k o v iz T e o d o r ik o v e g a m a v z o le ja N ap rav ili sm o kem ične, geokem ične, m in eralo šk e in p etro g rafsk e p reisk av e od­ k ru šk o v k am n itih blokov v T eodorikovem m avzoleju v R avenni, in vzporedno s tem vzorcev apnenca iz istrsk ih kam nolom ov v P oreču in V rsarju, odkoder bi dom nevno lah k o izv irali apnenci za g ra d n jo m avzoleja. R aziskave so pokazale, d a so vzorci z m avzoleja »grebenski ru d istn i apnenci«, m ed tem ko so apnenci iz o m enjenih kam nolom ov »m ikritični lagunski apnenci«, s čim er je dan dokaz za ra z lič n i litogenetski n a sta n e k za obe seriji vzorcev. K tem u je tre b a še dodati, da se lo čita obe skupini ap n en cev poleg po genetskem okolju še v n e k i b istveni stvari, n a m re č po vsebnosti Sr, elem enta, k i m u n a splošno p rip i­ su je jo v elik pom en v zvezi z n astan k o m ap n en častih tvorb. V en d ar se da za vse ap n en ce ugotoviti ista geološka staro st in je tu d i mogoče, d a sta v istem sed im en tacijsk em bazenu o b stajala oba genetična am bienta. N ajd b a sad rin ih m ik ro k ristalo v v obliki žilic in kepic v enem vzorcu z m avzo­ le ja je gotovo velikega pom ena. O m enjene raziskave so p rin esle potrebo po n atan č n ejših lito stratig rafsk ih p re ­ isk a v a h posam eznih horizontov v istrsk ih kam nolom ih, da bi tak o m orda zanesljivo ugotovili, iz k atereg a k am nolom a izvira gradbeni k am en za m avzolej.