Pomagajmo an mi Posočju! Nova Tržaška kreditna banka filiala Čedad št. računa “Pomoč Posočju” 02.990/06 novi tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD / CIV1DALE • Ulica Ristori 28 • Tel. (0432) 731190 • Fax 730462 • Postni predal / casella postale 92 • Poštnina plačana v gotovini / abbonamento postale gruppo 2/50% • Tednik / settimanale • Cena 1.500 lir Spedizione in abbonamento postale - 45 % - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di Udine TAXEPERgUE 33100 Udine TASSA RISCOSSA Italy št. 19 (909) Čedad, četrtek, 14. maja 1998 Solidarietà ai terremotati del Tolminese Nuova Banca di credito di Trieste filiale di Cividale n. c/c “Pro-terremotati Sio” 02.990/06 Sono solo miseri rivoli? Spero di avere torto. Ma ho l'impressione che il terremoto che ha colpito i nostri vicini nella valle dell’Isonzo non abbia suscitato quella solida-rìetà che era ragionevole aspettarsi. Certo, il loro teiremoto fa meno effetto di quello che 22 anni fa ha colpito il Friuli. Non ci sono state vittime e le case di Bovec, Dreiniske Rame ed altti paesi ancora, anche se destinate alla demolizione, stanno ancora su. Ma ciò non toglie che i danni sono e-normi, che giovani famiglie con bambini piccoli si trovano senza nulla in mano, che aspettano loro sacrifìci enormi anche se saranno sostenuti, come è stato nel nostro caso, da contributi statali. Ma sono cose che sappiamo. Oppure abbiamo già dimenticato la paura e la disperazione, cullati dal benessere? Abhiatno già dimenticato l'amicizia che ci hanno dimostrato in tanti e soprattutto gli sloveni? Abbiamo dimenticato le tonnellate di materiale che ci è arrivato dalla Slovenia per apprestare i primi ìifitgi di fortuna e poi cominciare a ricostruire? Abbiamo dimenticato le case donate dalla Slovenia? Eppure ci sono ancora, non sono state inghiottite nell’oblio... Le iniziative per raccogliere fondi Pro terremotati jrer la verità sono numerose e forse la generosità della Slavia e del Friuli si sta disperdendo in mille rivoli, ma è destinata a confluire in un fiume impetuoso... (jn) L’incontro sull’ospedale di Cividale tra il senatore dell'Ulivo Demetrio Volcic, eletto in novembre nel no- stro collegio, e gli amministratori della Comunità montana delle Valli del Na-tisone, tenutosi a S. Pietro venerdì scorso, ha dato i risultati che forse anche questi ultimi si attendevano. Da Volcic non arriverà la salvezza dell’ospedale perché, come ha spiegato lo stesso senatore, “le decisioni in merito alla sanità non vanno prese a livello nazionale, Roma sta scaricando le competenze, quindi bisogna rivolgersi alla Regione”. L’unica cosa che i sinda-ci sono riusciti a strappargli è la promessa che la questione arriverà sui tavoli del ministro Rosy Bindi e del presidente della commissione sanità in Senato, Fulvio Camerini. C’era però un senso di sconforto, e forse anche di approssimazione, nelle richieste degli amministratori. La chiusura dei lavori del consiglio regionale e le elezioni tolgono per il momento forza alla protesta, se così si può chiamare. Volcic ha accettato di sviscerare l’argomento, di capire perchè gli amministratori chiedono che la legge regionale 13, e in particolare l’articolo 21 che dà la possibilità di un collegamento con Udine, venga applicata. Il presidente dell’assemblea dei sindaci, Gerardo Marcolini, ha fatto il quadro della situazione raccontando del reparto di Medicina prossimo alla chiusura, di fatto l’addio all’ospedale, e dei pazienti, anche quelli delle zone di montagna, che sono costretti a recarsi a S. Daniele. “Un’idiozia” ha commentato Volcic. E riguardo la possibilità che Cividale diventi una “depen-dance” di Udine: “Dovevate parlare con gli amministratori dell’ospedale da tempo”. Sullo sfondo è rimasto il grande problema di questa zona, quello di non avere referenti politici a livello regionale. E non è mancata l’autocritica degli amministratori per la superficialità con cui approvarono, a suo tempo, il piano di riconversione, fidandosi della Regione e dei funzionari dell’Azienda sanitaria. Michele Obit A Cividale tre candid Sabato si chiude a Cividale la raccolta delle firme per la presentazione delle liste alle elezioni del 14 giugno. Il numero minimo, affinché vengano convalidate, è 200. Salvo sorprese saranno cinque le liste in lizza e tre i candidati alla poltrona di sindaco. Nello scorso fine settimana sono state presentate le liste dell’Ulivo e della Lega. Il centro sinistra si propone con una lista frutto, secondo il coordinatore Franco Foma-saro, di “un’operazione politica di grande spessore”, (m.o) segue a pagina 6 NAS INTERVJU S PODPREDSEDNIKOM DE2ELNEGA SVETA Milošem Budinom beri na strani 7 Incontro con gli amministratori delle Valli del Natisone Ospedale, Volcic interessa la Bindi O kandidatih za Deželo je že odločeno Do deželnih volitev manjka še mesec dni in v trenutku ko pišemo, se vlagajo še zadnje liste. Čeprav nimamo še dokončnih podatkov pa izgleda, da je slika kandidatur v naši pokrajini že povsem jasna. Nekatere stranke čakajo do zadnjega trenutka za predstavitev list, kajti potem ko se je prejšnjo nedeljo zaključila tekma za prvo mesto na glasovnici, je sedaj še tekma za zadnje mesto, ki naj bi bilo poleg prvega najbolj vidno. Kot smo že imeli priložnost napisati, je stari volilni zakon, po katerem je ostal v veljavi proporčni sistem, povzročil veliko strankarsko razdrobljenost. Veliko je pod različnimi imeni avtonomističnih list, kar še zlasti velja za videmsko pokrajino, nekaj jih je tudi na Tržaškem. Volilna kampanja je dejansko že v polnem teku in postavlja se vprašanje, kakšno Deželo bomo imeli za naslednjo mandatno dobo. S tem se ne ukvarjajo samo strankarski aparati in kandidati, ki tekmujejo v volilnem boju, pač pa se o tem sprašujejo tudi vol ilei. Nikomur ni namreč vseeno, ali bo možno našo deželo učinkovito in stabilno upravljati. Nekaj takega za pravkar zaključeno mandatno dobo ne moremo reči, čeprav je treba ugotoviti, da je bilo sprejetih več koristnih ukrepov tudi za našo skupnost. beri na strani 6 Il senatore Volcic con alcuni amministratori locali presenti all'incontro Prosegue ancora la raccolta di fondi Per solidarietà con i terremotati Prosegue l’iniziativa di solidarietà con i terremotati dell’alta Val Isonzo, promossa dalla SKGZ. Questi sono i versamenti effettuati negli ultimi giorni: 100.000 anonimo, 150.000 Butala Jožefa, 35.000 literarni večer, 50.000 Braidotti Franco, 100.000 Ernesto Gariup, 50.000 Elio Berrà e 50.000 Lia Bront. Nell’invitare i nostri lettori e quanti hanno vissuto l’esperienza del terremoto ad essere generosi, ricordiamo che i versamenti vanno effettuati sul conto n. 2- 990/ 06 aperto presso la Nuova Banca di Credito di Trieste, Filiale di Cividale. Loretta Dorbolò vent’anni di pittura E DI VAGABONDI PENSIERI sabato 16 maggio S. Pietro, sala consiliare, ore 17 presentazione dell’opera pittorica e del libro “La notte dei falò” Cividale, chiesa S. Francesco, ore 19 inaugurazione mostra antologica Stregna, Trattoria “Sale e pepe" giovedì 14 maggio, ore 19 presentazione del libro Le minoranze in pentola Storia e gastronomia delle dieci minoranze linguistiche delle Alpi italiane Circolo culturale “Ivan Trinko” in collaborazione con II Comune di Stregna Gorenj Tarbi v nediejo 17. maja ob 17. uri Kjer se zgubja pivramavra ✓ Zbor “Beneške korenine” ✓ Mešani zbor “Oton Zupančič” iz Štandreža i/ Beneško gledališče: “Vsak minut je ’na palanka” Beneške korenine - Polisportiva Tribil superiore — ——— Un premio V Sloveniji a Michela vlada skepsa Riconoscimento della Cciaa o nasi zasciu 2 no vi matajur_________ četrtek, 14. maja 1998 Uccea rimane valico di prima categoria SAT ie IMTE avajEiičNe wpise ! Tra i temi affrontati dal senatore dell’Ulivo Mitja Volcic nel suo incontro con gli amministratori delle Valli del Natisone, venerdì scorso, c’è stato anche quello dei valichi confinari. Volcic ha annunciato che il valico di Uccea non verrà declassato dalla prima alla seconda categoria, come era stato ipotizzato. Una buona notizia per coloro che usufruiscono del collegamento tra le vallate di Resia e Lusevera e quella di Bovec. L’argomento era stato al centro di una forte presa di posizione dei sindaci di Resia, Lusevera, Tarcento e del presidente della Comunità Kdo se spominja kolere v Neaplju? Ce se ne motim, je bilo pred četrt stoletja. V Kampaniji je bil najvplivnejša osebnost bodoči notranji minister Antonio Gava, ki je časnikarjem zagotavljal: “Kolera prej ali slej mine, toda Gava ostane”. In res je ostal še dve desetletji. V Irpiniji so se medtem šopirili novi mogotci: De Mita, Mancino, Mastella, Maccanico. Skoraj vsi demokristjani. V dolini reke Sarno je cela vrsta tovarn paradižnikove mezge. Reka se v morje izliva povsem rdeča. Tod poveljuje kamora, ki s svojimi “kaporali” dela z ljudmi, kot s črno živino. Demokratična in pravna država ji je v napoto. V občini Quindici skoraj 20 let niso imeli volitev. Vsakokrat sojih razpisali, nato pa razveljavili, ker si nihče ni upal pred- montana Valli del Natisone, uniti agli amministratori di Bovec, Kobarid e Tolmin nella richiesta del mantenimento, se non del prolungamento, dell’orario di apertura del valico di Uccea. Risolta questa questione, non altrettanto è stato possibile fare con il valico di Ponte Vittorio che collega la vallata di Taipana a quella di Breginj. Non verrà per il momento attuato il passaggio dalla seconda alla prima categoria, anche se Volcic ha affermato che “se qualcuno lo ritiene necessario per l’economia della zona, la richiesta deve essere inoltrata al prefetto di Udine”. staviti svoje kandidatne liste. Samo enkrat, sredi osemdesetih, je KPI z Bas-solinom predstavila svojo listo, ki se ji je takoj zoperstavila lista kamoristov in zmagala z zadušljivo večino glasov. Občine tod niso imele regulacijskih načrtov. Nekatere jih še danes nimajo. Vsak je gradil, kot se mu je zljubilo. Mesta so rasla tako, kot so hoteli gradbeni špekulanti. Zazidljiva zemljišča so pridobivali tako, da so na pobočjih požigali stanovanjske bloke. Kanalizacija, kaj je to? Občina in dežela so pridno gradile ceste v nova, povsem na črno zgrajena naselja. Potem je prišla še Berlusconijeva vlada in razglasila novo davčno sanacijo črnih gradenj. Plačal si globo in črna gradnja je postala zakonita, čeprav je stala na krhkem vulkanskem ze- La 453 edizione del premio per il lavoro ed il progresso economico, indetto dalla Camera di commercio di Udine, ha visto la consegna di un riconoscimento anche a Michela Domeniš, titolare dell’albergo ristorante “Al vescovo” di Pul-fero. Il premio le è stato consegnato domenica quale donna imprenditrice che si è distinta nella sua attività durante lo scorso anno. Mi-chela è anche presidente dell’associazione “Invito” che da anni organizza una delle iniziative più interessanti per le Valli del Natisone, l’“Invito a pranzo”. Un premio, tra i lavora- mljišču požganice. Prva povodenj je področje prizadela pred dobrim letom dni. K sreči brez pretiranih človeških žrtev. Na vaškem pokoplaišču je le par novih grobov. Deželna vlada, ki jo vodi bivši misovski senator Rastrelli, bi morala poseči takoj in prepovedati na področju nove gradnje. Pa ni. In tako je prišla tragična noč, ko se je gora utrgala in sesula v blatni plaz, ki je pokopal pod seboj sto in še več nedolžnih domačinov, mater, otrok in starcev. Sedaj vsi objokujejo žrtve in glasno razmišljajo, kaj bi bilo treba storiti, da se kaj takega več ne ponovi. Pa se bo. Ne samo enkrat. Večkrat. Ker je zaščita prirode, z utrjevanjem tal in pogozdovanjem, urejanjem rek in čiščenjem strug, nekaj, kar ne spada več v vrednote sodobne družbe, ki temelji na tržnih zakonitosti. Seveda, lahko bi organizirali stotisoč mladih nezaposlenih in začeli na Jugu. Mao je na Kitajskem zbral 2 milijona kmetov in zravnal goro, ki je bila na poti. Zal Prodi ni maoist. tori in pensione, è andato anche a Egidio Cendon, per 39 anni funzionario della Coldiretti di Udine, in passato amministratore del comune di S. Leonardo e della Comunità montana Valli del Natisone. Posvet o Sbvencih New Y V New Yorku bo 16. maja konferenca o problematiki slovenske manjšine v Italiji. Prireja jo Slovenski ameriški kongres v sodelovanju s Svetovnim slovenskim kongresom iz Ljubljane. Posvet bo v prostorih univerze Columbia, bo trajal ves dan in nanj bodo povabili tudi predstavnike italijanske skupnosti iz New Yorka. Dopoldne bosta predavala dr. Janko Jeri iz Ljubljane o prvinah pravnega položaja slovenske manjšine v Italiji in urednik lista Dom Giorgio Banchig, ki bo predstavil položaj Slovencev v videmski pokrajini. Popoldne pa bosta nastopila prof. Samo Pahor z referatom o položaju slovenskega jezika v Furlaniji-Juljiski krajini in problemih njegovega uveljavljanja v javnosti in v upravno-pra-vnih postopkih ter časnikar Ivo Jevnikar, ki bo opravil primerjavo med pravnim in političnim položajem Nemcev na Južnem Tirolskem in Slovencev v F-JK Povzetek osnovnih problemov slovenske manjšine in predlog poslanic Ameriškega slovenskega kongresa italijanskim oblastem ter mednarodnim organizacijam bo na koncu predstavil dr. Hilarij Rolih iz New Yorka. Po daljšem časovnem presledku je vprašanje naše narodnostne skupnosti spet našlo odmevnejše mesto v medijh v Sloveniji. Osrednji dnevnik, ljubljansko Delo, je namreč prejšnji konec tedna namenil skoraj celo zunanjo-politično stran vprašanju naše manjšine. Osrednja tema Delovega prispevka je bila namenjena zaščitnemu zakonu. O njem piše v treh daljših prispevkih izpod peresa Lojzeta Kante-ta, ki več let dopisuje z obmejnega prostora, Toneta Hočevarja, dopisnika Dela v Rimu, ter Mojce Drčar-Mur-ko, dopisnice Dela z Dunaja. Ne da bi podrobno komentirali članke in se zaustavili pri nekaterih trditvah, lahko rečemo, da napisani prispevki izražajo skepso, kar zadeva dosego zakonske zaščite. Gre sicer za teze, ki smo jih v Delu večkrat brali in ki so kritične do italijanske politike v odnosu do Slovenije in same manjšine, ne glede na to, kdo je na vladi. Lojze Kante v članku z naslovom “Cas in državna politika ne prizanašata manjšini" ugotavlja, da italijanske oblasti res ne izvajajo nasilne asimilacije Slovencev, ampak potiho opuščajo ustavne obveznosti do njih. Pri tem dodaja, da obstajajo vidne ideološke razlike med samimi zamejci in laično-le-vičarskim skupinam pripisuje hivdo popustljivosti. Takole ugotavlja: “Skupno slovensko predstavništvo je razdvojeno v pogledih na to, kakšen naj bo globalni zaščitni zakon. Laična skupina - ta se Iz časopisa Delo zbira okoli SKGZ - je naklonjena kompromisom; katoliška usmerjena skupina, ki je navezana na SSO, pa je odločnejša v svojih zahtevah". Kakor reči: eni dobri, drugi slabi. Tone Hočevar podaja nekakšen eskurzus zaščitnega zakona in svoje pisanje zaključuje z zgoraj omenjeno skepso: “Odkar se je pred dvema letoma na vrh v Rimu prebila oljčna koalicija, se zdi zgodba o zaščitnem zakonu na pivi pogled drugačna in bolj obetavna, otipljivega pa se tudi tokrat še ni dosti premaknilo". Mojca Drčar-Murko, ki se posveča ustavnim obveznostim Italije, takole zaključuje svoje razmišljanje: “Če je bil zaščitni zakon, kot ga je predlagala levosredinska vlada (videli smo, da ni boljši od osnutka desnosredinske iz leta 1989) sestavni del nepotrebne kupčije z italijansko ratifikacijo pridružitvenega sporazuma Slovenije z EU, potem je treba slovenskemu narodu to povedati s temi besedami. Mimo takšnega prikritega uničevanja pravnih temeljev neodvisnosti Slovenije ni mogoče iti molče". Če si za konec dovolimo le krajši komentar, potem moramo opozoriti na dejsh’o, da do manjšine zdajšnja oljčna vlada le ni pokazala istega odnosa kot prejšnje. Spomnimo se na priznanje špetr-ske dvojezične šole in z njo Slovencev na Videmskem, na reševanje nekaterih odprtih vprašanj in verjetno tudi na sam odnos do zaščitnega zakona. (r.p.) PisiTLO iz Kima Stojan SpetiC Un numero verde europeo Dono di sale Il 22 maggio prossimo verrà inaugurata a Lisbona l’ultima esposizione mondiale del secolo, l’Expo’98 che verterà sul tema “O-ceani - eredità del futuro”. Già all’indomani dell’inaugurazione sarà la giornata della Slovenia che in un padiglione di 300 metri quadrati presenterà il ciclo naturale del flusso dell’acqua e attraverso i corsi d’acqua sloveni illustrerà le caratteristiche non solo naturalistiche del paese. Intanto sta già per partire alla volta di Lisbona un carico di tre tonnellate di sa- le, proveniente dalla saline di Sicciole e confezionate in trentamila sacchettini di juta come omaggio ai visitatori. Slovenia - Europa Il governo sloveno ha attivato un numero verde, gratuito, a cui possono rivolgersi tutti i cittadini per porre quesiti riguardanti l’Unione Europea ed il processo di integrazione della Slovenia nell’UE. Si chiama eurofon e per attivarlo basta selezionare lo 080 - 2002. Oltre a ciò ha pubblicato una piccola e maneggevole pubblicazione con il formato del passaporto sloveno dal titolo “A casa in Europa” che contiene i dati essenziali sulla Slovenia ed i perchè dell’integrazione. Queste sono alcune delle iniziative volte ad informare l’opinione pubblica sulle questioni europee e contemporaneamente un modo concreto ed utile per celebrare il 9 maggio, gior- nata dell’Europa. Vino ’98 Avrà luogo a Lubiana tra qualche giorno la più importante manifestazione enologica slovena. Dal 21 al 25 maggio è in programma la valutazione da parte di esperti internazionali di circa mille qualità di vino, provenienti dai cinque continenti. Fino al 29 maggio rimarrà invece aperta la parte fieristica dove produttori ed aziende presenteranno tutto quanto è atti- nente alla produzione del vino ed all’attività enologica. Debito estero Nel numero di marzo del Bollettino della Banca di Slovenia sono pubblicati molti dati importanti. Tra questi quello riguardante il debito estero della Slovenia che alla fine di febbraio di quest’anno ammontava a 4 miliardi e 180 milioni di dollari. Dalla fine del 1997 è aumentato di 4 milioni di dollari. Passaporto pregiato Quello sloveno ha al mercato nero davvero un grande valore. Per un passaporto sloveno contraffatto è infatti necessario sborsare fino a 200 mila talleri. E l’anno scorso è stata scoperta a Cačak in Serbia addirittura una tipografia dalla quale, secondo la polizia slovena, sarebbero usciti diverse migliaia di passaporti. Ma quali le ragioni di tutto questo interesse? Con quello sloveno si può viaggiare in quasi tutti i paesi del mondo senza la necessità di visti di ingresso. Kultura Libri oggetto a Parigi, c’è anche Cappanera Traguardo prestigioso per Loretta Cappanera, artista civida-lese che è tra le protagoniste di una mostra di libri oggetto che si sta tenendo nel corso di questo mese nella “Galerie Cerf’Art” di Parigi. La Cappanera presenta una propria opera intitolata “Art de Venise”. L’inaugurazione ufficiale della rassegna avverrà sabato 16 maggio. La mostra rimarrà a-perta fino al 31 maggio. Ambasciata olandese a Topolò L’artista olandese Jan van der Ploeg davanti alla casa di Topolò sede delTambasciata E’ stata inaugurata martedì 5 maggio, a Topolò, T ambasciata olandese nel piccolo paese del comune di Grimacco, sede della manifestazione “Stazione di Topolò” che quest’anno si terrà dal 4 al 19 luglio. Potrebbe sembrare uno scherzo, ma non lo è. Una targhetta con la scritta bilingue “Ambasciata d'Olanda - Neder -landse ambassade” è stata posta sul muro esterno di un’abitazione, opera delT’am-basciatore”, l’artista olandese Jan van der Ploeg, che nella passata edizione aveva preso parte alla rassegna d’arte. La ce- rimonia di inaugurazione è stata breve, concentrata nella lettura, da parte di Jan, di un testo frutto della visita dello scorso anno. In realtà l’apertura di un’ambasciata vuole essere il segnale - non l'unico, perché artisti di altri Paesi hanno assicurato un’iniziativa simile - del legame esistente tra Topolò e i luoghi del mondo vicini e lontani. Un legame che non inizia e si conclude con la rassegna, ma continua per tutto Tanno. Mittelfest dedicato alle “transizioni” II programma sarà presentato il 26 maggio Ciani Literarnega kluba iz Tolmina so se 6. maja predstavili v Čedadu Poezija bogati življenje Na literarnem večeru so sodelovali Štucin, Zmagajeva, Lavrenčič, Mrakova in Volarič-Feo Loretta Dorbolò, vent’anni d’arte Arriva anche a Cividale la mostra antologica itinerante di Loretta Dorbolò, pittrice originaria di Biarzo (S. Pietro al Natisone). L’iniziativa fa parte di un progetto che vuole celebrare l’attività ventennale di un’artista che ha saputo farsi interprete di un’epoca, raccontando soprattutto il mondo magico della civiltà contadina. La mostra - realizzata grazie ai contributi dei Comuni di Concordia sulla Secchia (Modena), S. Pietro al Natisone, Fiorano Modenese, Meldola, San Benedetto Po, della Comunità montana Valli del Natisone e dell’Ente Friuli nel mondo, con il patrocinio delle Provincia di Modena e Udine e della Regione Emilia-Romagna - sarà inaugurata sabato 16 maggio, alle 19, nella chiesa di S. Francesco. In precedenza, alle 17, nella sala consiliare di S. Pietro al Natisone, con la collaborazione della Beneška galerija, verrà presentata l’opera pittorica ed il libro dell’artista “La notte dei falò” con l’intervento del critico Licio Damiani. I due appuntamenti renderanno omaggio ad un talento espresso dalle nostre valli. Loretta, che si è trasferita a Concordia sulla Secchia nel 1970, ha iniziato ad esporre i suoi quadri nel 1977. Ha partecipato a numerose collettive, conseguendo premi e riconoscimenti. La mostra rimarrà a-pcrta fino al 24 maggio, orario 10-12 e 16-20. Sarà presentato alla stampa martedì 26 maggio a Cividale e mercoledì 27 a Roma il programma della settima edizione del Mittelfest, il festival del teatro, della danza, della musica e delle marionette della Mit-teleuropa che quest’anno a-vrà come tema “Transizioni”. All’inizio della scorsa settimana si è riunito, sotto la presidenza di Giovanni Pelizzo, il consiglio di amministrazione dell’associazione. Tra i provvedimenti presi dall’ente - che ha lanciato anche un appello perché anche i privati sostengano l’iniziativa - quello che riguarda appunto le due con- colo anche Albania, Bulgaria e Romania. A proposito delle presenze, nei giorni scorsi il festival, rappresentato da Mimma Gallina, ha avuto contatti in Macedonia con i teatri nazionali macedoni a Skopje ed a Bitola ed un incontro con la stampa locale nel corso del quale sono state illustrate le finalità del Mittelfest ed i contenuti dell’edizione di quest’anno. “Il tema delle transizioni - è stato detto - è stato scelto per indicare la fase di passaggio che la nostra e-poca sta vivendo in tutte le manifestazioni della vita e che spesso trova nell’arte la testimone privilegiata. Mit- Un momento dello spettacolo “Caccia ai topi”, 1997 ferenze stampa. A Roma il Mittelfest sarà presentato nella sede dell’istituto di cultura polacco in Italia, a conferma dei sempre più intensi rapporti internazionali del Mittelfest nell’ambito dell’Iniziativa centroeuropea. Quest’anno, oltre ad Austria, Bosnia-Erzegovina, Repubblica ceca, Croazia, Italia, Macedonia, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, saranno presenti a Cividale con un loro spetta- telfest sarà pertanto la sede ideale per analizzare come la transizione viene vissuta e rappresentata”. La rappresentante del Mittelfest ha anche" avuto modo di incontrare il ministro della cultura del governo macedone, con il quale sono stati esaminati problemi di comune interesse e sono stati messi iti evidenza gli intensi rapporti culturali instaurati tra Cividale e Skopje. M.O. 2e nekaj let se ponavlja v Čedadu kulturno srečanje “Spoznajmo se”, za katerega daje pobudo kulturno društvo Ivan Trinko in vsakič nas pozitivno preseneča, saj smo se prav v tem okviru v preteklosti srečali s problematiko italijanske manjšine v Sloveniji in Hrvaški, poblize smo spoznali tudi realnost in predvsem močno ustvarjalnost slovenske manjšine na Koroškem. Tokrat nam je razstava kobariškega slikarja Miloša Volariča v čedajskem kulturnem središču ponudila priložnost za dva prijetna kulturna večera. Na prvem, bolj “družinskega” značaja, smo uživali ob pesniškem ustvarjanju beneških Slovencev, v sredo 6. maja so bili na vrsti pa pesniki s Tolminske. Zanimivost je verjetno v tem, da se je prvič slovenska umentiška beseda pojavila v italijanskem središču v Čedadu in ne le na sedežu društva Ivan Trinko, kjer ima svoje mesto še 43 liet. Kar pomeni, da so padli Številni predsodki in obenem, da tudi Čedad sprejema prisotnost Slovencev. Pred beneškimi ljubitelji poezije so se v sredo predstavili člani literarnega kluba Tolmin, ki zdru- Na srečanju s tolminskimi pesniki v kulturnem centru v Čedadu žuje okrog trideset pesnikov in pisateljev, kot je poudaril Jožek Štucin, ki je po pozdravu predsednika Marina Vertovca uvodoma spregovoril. Klub je bil ustanovljen pred dobrimi desetimi leti z namenom, da priredi nekaj litearnih večerov za svoje člane. 2e več časa sodeluje z beneškimi pesniki in nekateri od njih so se letos tudi formalno včlanili v tolminski klub. “Jezik je bil v preteklosti tudi za nas “onejce”, močno orožje v boju za ohranitev narodne samobitnosti. Tudi mi živimo bolj na obrobju Slovenije -ki postane za Ljubljano za- nimiva samo ob velikih potresih in drugih naravnih nesrečah - jezik pa je od vekomaj ljudem bogatil življenje. Predvsem pesništvo”, je dejal Štucin, ki je omenil tudi Simona Gregorčiča, “ki je vsem nam nekašen duhovni praoče”, je dejal. Nato je spregovoril o publikaciji Sotočja, ki bo letos ižla še četrtič, v kateri sodelujejo tudi beneški avtorji in ki bo letos dvojezična. Nato je končno prišla na vrsto poezija. Prvi je nastopil sam Štucin, nato sta predstavili svoje verze mlada gimnazijka iz Mosta na Soči Spela Mrak in kobariška učiteljica Ksenija Zmagaj. Za njima sta prebrala svoje pesmi Lucijan Lavrenčič in Ivan Volarič -Feo, ki je recitiral dve pesmi tudi v italijanščini. Bilo je lepo doživetje, pri čemer naj povemo, da je za prijetno atmosfero poskrbel kitarist Alessandro Bertos-sin. Ob koncu smo že poslušali v italijanščini in v slovenskem prevodu tudi eno od poezij Laure Mačkino-ve, ki je v smaozaložbi in ne za prodajo izdala svojo knjigo (dvojezično) poezij Krog - Il cerchio. In prav je, da je bilo njeno delo predstavljeno in ovrednoteno v pravem kontekstu. On) Cerkev Nei numero dei 4 maS- Un documento di don Bellina sulle lingue del Friuli nella liturgia gio La Patrie dal Friul ha pubblicato questo importante documento di pre Beline, parroco di Basagliapenta ed esponente di punta di Glesie Furlane. Con il consenso dell'autore lo pubbli- ..... ,. . . . chiamo- Dal caso di don Mateucig la richiesta d Anarchia liturgica Da San Pietro al Natisone al Monte Santo di Lussari La voce girava già a Natale. A marzo ci fu la conferma, sia sul settimanale diocesano che sul Dom, periodico culturale - religioso della Benečija. Come in tutti i fatti (e ancor di più in quelli dei preti), c’è la versione ufficiale e c’è quella vera. La versione ufficiale dice che il parroco di S. Pietro al Natisone e vicario foraneo, Mons. Dionisio Mateucig, nativo di Paciuh di Dren-chia, trasloca a Camporosso per attendere al santuario di Lussari e per prepararsi all’invasione di pellegrini prevista per il 2000. Si sacrifica per amore della diocesi che non sa come tappare tante buche con cosi pochi preti. Questo sacerdote così esemplarmente disponibile ha posto una condizione: trovare per S. Pietro e per la forania un prete nativo delle valli e dunque in grado di capire concretamente il problema della lingua e di inserirsi a pieno titolo nella sua gente. E questo prete è don Mario Qua-lizza, attuale parroco di Pontebba e foraneo di Moggio. Ragioni pastorali o linguistiche? Al di là delle versioni ufficiali e delle dichiarazioni, si intuisce una certa delusione legata non tanto al servizio pastorale, ma alla questione della lingua, questione che in una chiesa come la nostra diventa ministeriale e pastorale. Così scrive Mons. Mateucig: “Saluto tutti, senza differenze: quello che ha camminato con me e quello che si è opposto al nostro cammino; quello che ha capito e quello che non ha capito il mio sforzo di lavorare per tutti senza discriminazioni.” E continua in sloveno: “Per gli Sloveni della Slavia, che tanto avevano sperato in me affinchè la loro voce trovasse posto nelle nostre chiese, prego Dio affinchè illumini coloro che non colgono l’inestimabile ricchezza che hanno in sè e attorno a sè, e che questa luce, che è la vera luce, illumini tutte le nostre valli.” Qui si capisce di più. Anzi, si capisce tutto. Fermo restando l’affetto per la Madonna di Lussari e per i pellegrini di quattro lingue, e ferma restando la totale disponibilità ecclesiale, il parroco e vicario foraneo vede in questi sette anni una sorta di bilancio fallimentare o perlomeno negativo, e non per ragioni dogmatiche o li- turgiche o morali, ma per quella sciagurata questione linguistica, che nel contesto della Benečija si sovrappone alla politica. Ecco spiegata la soddisfatta compiacenza dei tanti “italianissimi” odiatori e distruttori della “strada” e dello sforzo di Mons. Mateucig. Eccoli gongolare perchè un grande lottatore abbandona il posto. Ed ecco l’amarezza, la delusione dei tanti sacerdoti e a-mici per un amico che non ce la fa. La questione è questa. Lo si capisce anche dalla richiesta di un successore nato e cresciuto nell’ambiente. Quando la sensibilità diventa una colpa L’accusa di fondo (che viene ripetuta anche a noi preti friulani) è di fare politica, e politica di sinistra (la politica di centro e di destra non viene mai contestata), di dividere la gente, di strumentalizzare la religione, di mancare di rispetto per lo straniero, di non ricordarci che siamo in Italia e che tutti capiscono l’italiano, mentre lo sloveno non lo capisce nessuno, neanche la gente, abituata al dialetto e non alla lingua. E’ un disco che potrebbero risparmiarci, talmente è logoro, noioso, i-diota, partigiano, foderato di proterva asineria. Ma lo suonano. Lo suonano continuamente: e questo significa che qualcuno lo ascolta, lo ascoltano nelle alte sfere della curia di Udine, da sempre preoccupata e occupata a raccomandare la tolleranza ai preti già troppo tolleranti; preoccupata e occupata ad assicurare con mille assicurazioni coloro che dovrebbe invece cacciare, in nome del vangelo, dei diritti naturali della persona, della libertà e dignità di una chiesa. Non ci vuol molto per capire quel che è successo: Mons. Mateucig è accusato di intolleranza e di prepotenza nell’imporre lo sloveno. Io conosco Dionisio da una vita: so che è tutto tranne che intollerante e prepotente. Magari fosse più deciso ed energico! Ma il patriottismo sgangherato dei cattolici che vedono il Signore in biancorossoeverde insorge allarmato di fronte a un “Oče naš” o a un “Lepa si” spersi in un mare insipido di italiano. E se il sacerdote rischia nel suo dire qualche frase nella lingua della sua gente (che è l’unico modo legittimo ed efficace di parlare alla gente) si sentono autorizzati a ogni pur vile insulto in chiesa e fuori, prima di andare in cu- ria a protestare. Noie per il successore Mons. Mateucig farà tanto del bene sul monte santo, là dove cantante le lodi della Madonna, i fedeli di tante e diverse lingue non avranno “quei pregiudizi che impediscono la comunione nella chiesa e il lavoro sereno nelle comunità”. Ma il successore cosa dovrà fare per non fare la stessa fine? La risposta è palmare: faccia l’italiano, come si addice e come è prescritto dal 1933. Faccia l’italiano, e la sorte gli arriderà! Faccia proclami e se ne freghi della gente, della sua anima e della sua lingua: sarà protetto dall’istituzione civile ed ecclesiastica. Una pastorale decente richiederebbe l’uso della lingua slovena nella liturgia e nella catechesi. Questo chiede anche quella parte della forania che non ha rinnegato la sua radice slovena. Questo richiedono anche i preti della forania. Per la verità, i preti l’han capita: chiedono che qualcuno faccia. Ma loro non fanno. Con l’eccezione di mons. Guion, si fa tutto in italiano e si rivendica il diritto (platonico) all’uso dello sloveno. La lingua: questione primaria della nostra chiesa Una cosa è chiara: il successore sarà un perdente, qualunque sia la sua scelta. E se sceglierà di non scegliere niente, sarà ancora più perdente. E non ci saranno autorità e istituzioni che proteggeranno le spalle. E questo perchè stiamo ancora vivendo in una pagina nera, demente della nostra storia. Da quando Mussolini, nel 1933, proibì Io sloveno; da quando un secolo e mezzo fa ci invase l’Italia, l’autorità ecclesiastica non ha mai - MAI! - voluto prendere una posizione libera, coraggiosa, intelligente, dignitosa sulla questione delle minoranze linguistiche (la “minoranza” slovena in Benečija! La “minoranza” friulana in Friuli). Quella delle minoranze linguistiche nella nostra diocesi è stata ed è la questione primaria. Non è un optional. Non è un hobby di preti “sottooccupati”. Non è una diatriba che impegni in dotti conversari. Quella della lingua è la “conditio sine qua non”, la questione prima e pregiudiziale per affrontare i problemi della pastorale, catechesi, liturgia, ecc. Questo vale per noi friulani, di ceppo latino come gli italiani. Ma questo ha una valenza di vita o di morte per i nostri fratelli sloveni, per la Benečija, fiore più gracile e indifeso, germinato da un ceppo più lontano. Un fiore troppo gentile e strano per non essere calpestato. Una storia scandalosa che dura da troppo Mons. Mateucig è il primo foraneo sloveno dopo 60 anni. L’ultimo era stato Mons. Petricig, spedito a bofonchiare nel capitolo di Cividale. Mateucig ha tenuto duro 7 anni. Il suo predecessore fu in sede due anni: nessuno seppe mai cosa ci stesse a fare e quando se ne andò ci fu un sospiro di sollievo. Prima di lui ci furono mons. Bertoni e i 60 anni di Mons. Venuti: anni di fatiche pastorali per colonizzare e “portare un po’ di civiltà” fra i barbari della Benečija; anni di missione evangelica a suon di spiate, delazioni, ricatti. Chi vuol saperne qualcosa può leggere le memorie accorate di don Angelo Cracina, i documenti di Naz, i libri di Faustino Naz-zi. Sono documenti sui rapporti scandalosi fra politica e religione, là dove (come diceva pre Checo Placerea-ni) “cuestura” si scrive sempre con la “C” come curia. Anni di lacerazioni, che narrano una chiesa al servizio del potere; anni in cui i valori del vangelo si proclamavano per tradire Cristo nelle persone dei pochi preti generosi e forti e delle loro comunità. C’era la politica e il potere fascista. Poi venne quella democristiana. E la chiesa ufficiale era con loro, coi potenti. E castigava i pochi preti fedeli alla gente, al vangelo. Li isolava. Li trattava come una vergogna... Non è la prima volta che stato e chiesa sono entrati in conflitto: il potere da una parte, la difesa della gente e dei suoi diritti dall’altra. Altrove, la chiesa ha risposto e vinto con i suoi martiri. Da noi ha schiacciato i deboli, i buoni, i credenti e i’suoi figli migliori. Non si può lasciare nell’anarchia una cosa così seria La vicenda di S. Pietro, che per l’ennesima volta ripropone la questione slovena e il suo vile esito, ci deve convincere che così non si può e non si deve andare a-vanti. Non è giusto, non è tollerabile, non è ammissibile che la pastorale, le sue esigenze, sia lasciata in mano al singolo sacerdote, aggredito da ogni parte, per ragioni e interessi contrari, con- trastanti e speculari. Non è giusto che la santa celebrazione dei misteri, e della messa in specia, sia abbandonata all’anarchia. Un prete usa il friulano e lo sloveno nelle celebrazioni, e i cattolici si sentono autorizzati a saltargli addosso e a distruggerlo. Gli altri fan tutto in italiano e la loro vita scorre liscia, perchè i grandi sono contenti: la gente sta zitta, come sempre, e le regole del sinodo son di fatto ridicolizzate, lettera morta, perchè sono lasciate alla discrezione del consiglio pastorale foraniale che sa raccomandare soltanto prudenza, amore del prossimo e rispetto degli stranieri. Il prete friulano o sloveno che faccia il suo dovere incarnando la fede nella lingua e nella cultura della gente, avrà sempre contro i capibastone, senza nessuno che lo difenda. Il tutto, con l’insolente sicumera che, andato via lui, subentrerà un italianissimo che farà sparire ogni traccia del suo faticoso lavoro. Il prete “italiano”, che tradisce vangelo, sinodo e diritti della gente, avrà vita tranquilla, onori e riconoscimenti. Verrebbe voglia di dire: “E chi me la fa fare? Faccio come tutti, cioè niente, e tanto meglio per me!”Ma neanche questo è giusto. Non si può. Non si deve. Urgenza di un direttorio diocesano per la liturgia Se io fossi il nuovo parroco di S. Pietro, chiederei al vescovo un’ordinanza diocesana ufficiale, che mi ordini in coscienza - per il bene della chiesa e della gente - quel che devo fare e quel che non posso fare. E lui, il vescovo, si deve assumere la responsabilità di difendere il mio lavoro pastorale (non la mia persona). Senza questo, non ci vado a S. Pietro a farmi macellare. Non per disubbidienza, ma per serietà e per dignità. Ma, visto che sarei anche prete di una forania dove il problema si è da decenni trasformato in una cancrena purulenta, chiederei alla diocesi che le stesse regole valgano per tutti i preti e paesi della Benečija, di modo che cessi il turpe spettacolo dei preti cattolici e di quelli titi-ni, e le messe ortodosse opposte a quelle anarcoidi. Punto di partenza dev’essere il proporre sul territorio sacerdoti consapevoli dei problemi e guidati da regole precise, che propongano un culto che onori Dio senza disonorare nessuno. La nostra diocesi è costi- tuita di minoranze, fra cui quella tedesca. Si affronti dunque il problema a livello diocesano, come risposta corale ed evangelica a una realtà globale (invece di sommergere i preti di circolari banali e inutili). Che non sia l’ennesimo pronunciamento teorico, che non serve a nessuno, e tantomeno al prete che affronta situazioni intricate e violente. Personalmente, anche se malvolentieri, sarei disposto a lasciare alla lingua italiana una parte della celebrazione, purché tutti i preti, in tutte le celebrazioni, avessero una parte di friulano o di sloveno. Non dico di quantificare fino alla virgola, ma certamente di mettere un limite massimo e minimo. Perchè non è pensabile che i sacramenti siano lasciati alla fantasia dei preti e i diritti dei popoli al ricatto dei politici e dei prepotenti. Questo è possibile solo se si arriva a un direttorio generale per le celebrazioni liturgiche, vincolando tutti i sacerdoti, dal parroco del duomo di Udine al vicario dell’ultimo borgo. E anche per il vescovo e per le celebrazioni ufficiali diocesane, non si può masticare un po’ di friulano solo quando viene il papa, per farsi belli e buttar fumo negli occhi. Un vicario episcopale per le minoranze Se si vuole davvero far qualcosa di più bello delle decennali chiacchiere, serve un vicario episcopale per le minoranze (potrebbe essere quello della cultura). A tale vicario spetterebbe il diritto/dovere di controllare che le regole vengano applicate, anche negli uffici catechistici e liturgici. A lui il compito di sensibilizzare la diocesi ad ogni livello, cominciando dalle schiere di catechisti, passando ai frati di Castelmonte, alle suore e fino a quei tre o quattro chierici che si aggirano in seminario. Non si tratta di rivoluzioni copernicane, nè di progetti scismatici, ma solo di aiutare la chiesa udinese (in particolare i vertici) a farsi perdonare i peccati di omissione, connivenza, latitanza, ignoranza, viltà e prepotenza commessi in questo secolo verso i suoi figli più fedeli e sfortunati, gli sloveni e i friulani. Per salvare il salvabile, senza esporre i sacerdoti alle fisime interessate dei politici e dei prepotenti. La chiesa e la curia di U-dine sono state e sono la causa di tante sofferenze delle nostre popolazioni e di tanti sacerdoti, vivi e morti. E se Sloveni e Friulani della nostra diocesi sono stati rapinati della loro anima, della lingua e della cultura, la causa è da cercare lì. C’è un detto friulano che riassume la situazione con evangelica schiettezza: “il mal al è tal mani”. Antoni Beline Traduzione di Renzo Calligaro četrtek, 14. maja 1998 V petak se je mons. Mateučič posloviu od slovienskih vierniku, v nediejo od vse dekanije “Kar je bluo do zda nareto se bo aielalo an za napri” / “Tri darove želim vsem nam. Parvo, da prijateljstvo, ki smo ga stisnili med nami se ne bo nikoli pretargalo, da bo v naših srcih ni-mar buj raslo. Drugo je, da vsi kupe živimo v eni sami cerkvi. Buog naj da pravo voljo, de v naših cerkvah se bomo buj ljubili med sabo, brez razlik, ne jezikovnih ne drugih an de bomo vsi kupe v isti vieri, ki je veselje življenja. An trecja je pa želja, de Beneška planinska družina naj bo rasla nimar vesela. Otroci an mladina, naj se nimar lepuo imajo v nje objemu, naj sprejmejo naše beneške tradicije, naš jezik an naše piesmi. Jaz pri Višarski Gospi bom molu tudi za parjate-lje, ki jih pustim v Benečiji. Vrata faruža v Zabnicah an Sv. Višarji bojo za vas nimar odparte. Buog naj nam da muoč iti napri, v duhu evangelija, ki guori o mieru v sarcu, s prijatelji an z vsiemi ljudmi.” S tolo kratko pridgo, v kateri se je poznala ljubezen do beneških dolin an ljudi pa tudi nieka žalostna nostalgija, je mons. Nisio MateuCiC v petak zvečer pozdravu beneške vernike, ki so paršli tudi dol z Laškega v Spietar na slovien-sko mašo. Na maši so združeni pieli pod vodstvom Nina Specogne pevski zbori Pod lipo, ReCan an Matajur, medtem ko je Davide Clodig igru na orgle. Po maši je biu v faružu, na iniciativo Planinske družine Benečije an Združenja Blankini, pogovor z Mate-uciCem. To parvo je guoriu Igor Tuli, ki je poviedu, kakuo je dielo, ki ga je Nisio na-redu ogromno an za vse. Njemu se je trieba zahvalit, Ce je slovienski jezik spet zaživeu po naših cerkvah, jejau Igor. Potle nam je Nisio poviedu njega Zivljensko pot, od otroštva v Pacuhu, do tistih parvih tardih lietih v Castelleriu, kjer je delec od duoma pretoCu vic ku kaj-šno suzo. Kadar je biu posvečen za mašnika ga je škof pošju v Cussignacco, kjer je dielu od lieta 1965 do 1973. Od tam v Kamijo, v Forni di Sotto, kjer je ostu pet liet. Dičemberja 1978 je šu v Sappado an 91. lieta je paršu pa v Spietar. Poviedu je težave v špietarskem cerkvenem zboru za se navast dvie piesmi po sloviensko, kadar je paršu Papež. An tiste še buj velike, kadar je zaradi prevelikega diela, muoru pustit verouk, učilo Pred začetkom maše so otroci prinesli darove Somaševanje beneških duhovnikov v nediejo v Spetru v zahvalo an pozdrav našemu dekanu v sriednji Suoli. Sparjeu pa je povabilo Dvojezične Suole, kar mu je vzelo samuo tri ure na tiedan. “Tentega so mi začel oCitat «si pustu naše otroke, an si šu učit druge otroke»”. Dvie liet odtod so v pastoralnem svetu odločili, de v vsaki cierkvi bo vsaj adna piesam an adna molitev po sloviensko. Pa težav nie bluo konca. “Tala je pot papeža, škofa an evangelija”, je po-tardiu. “Kar je bluo do sada nareto - je jau Mateucig -se bo an za napriej dielalo. An vi drugi pomagajta ga-spuodu Mariu Qualizza, najta ga zapustit”. Cieu cajt, ko je on guoriu so adni godernjal, saj marsikajšan živi odhod MateuCiCa, ku veliko krivico. Se narbuj Lina se nie mogla potalažt. “Petanpet-deset liet je biu tle star fa-mošter an obedan ga nie mislu preluožt...” V zahvalo mons. MateuCiCu je spre-guoriu Giorgio Banchig. Prof. Černo, ki je okumi zadaržu suze,je poviedu kaka praznina je med nami zaradi njega odhoda. “Vi ste biu novo srce v tem prostoru, kar ste nardili je novost. Mi zhatevamo od ci-erkve, od škofa, de živijo z nami, de poznajo našo dušo. Je ries, so z nami. Pa njih dejanja niso z nami.” Cemo je na koncu predla-gu, de tako kot se furlanski duhovniki srečujejo ankrat na lieto v Ogleju, bi muorli “tudi mi ustvariti svojo slovensko mašo, da bomo bratje, da bomo ponosni in zvesti naši zemlji.” Formalno se je mons. MateuCiC posloviu od svojih faranov an tud vse dekanije v nediejo, ko je bluo skupno maševanje v-sieh beneških duhovnikov an so združeno pieli vsi naši pevski zbori. Pozdravili an zahvalili so se mu š-pietarski župan Marinig an predstavnika pastoralnega sveta. Na slovesnosti je biu an kobariški dekan mons. Franc Rupnik, kateremu je MateuCiC izroCiu tudi, kar so zbrali po beneških cerkvah v pomoC potresencem iz Posočja, (jn) 5 Giovani musicisti alla prova Il 27 e 28 giugno avrà luogo a Povoletto il secondo concorso intemazionale per giovani strumentisti che prevede una larga partecipazione di giovani musicisti delle regioni Alpe Adria. Alla prima edizione infatti avevano partecipato oltre 110 musicisti provenienti da Austria e Slovenia oltre che dalla nostra regione. Il concorso è promosso dalla Società filarmonica di Povoletto e dail’ANBIMA (Ass. nazion. bande musicali) del FVG e si propone di promuovere la cultura musicale e lo scambio di e-sperienze fra giovani di lingue e culture diverse. Si svolgerà nella palestra comunale di Povoletto. Possono parteciparvi solo gli strumentisti fino ai 18 anni di età, suddivisi in quattro categorie. Gli strumenti ammessi al concorso sono: flauto traverso, oboe, fagotto, clarinetto, sax alto, sax tenore, tromba, trombone, corno, flicorno, baritono, eufonio, basso, tuba, batteria, xilofono e vibrafono, fisarmonica, violino, chitarra e pianoforte. I concorrenti dovranno inviare entro il 30 maggio la domanda d’iscrizione a: Segreteria concorso internazionale, via Dante 16, Povoletto. Ricorre quest’anno il 10. anniversario del gemellaggio tra San Pietro al Natisone e Sambreville Un’amicizia che vuol rifiorire > Il sindaco Firmino Marinig è stato in visita nei giorni scorsi a Bruxelles presso l'Unione Europea Quest’anno ricorre il decimo anniversario del gemellaggio tra il Comune di S. Pietro al Natisone in rappresentanza di tutti i comuni della Comunità montana Valli del Natisone ed il comune belga di Sambreville, dove ha lavorato ed ancora vive una consistente comunità di sloveni nostri valligiani. Quell’iniziativa era nata proprio grazie ai nostri emigranti ZXD Zveza slovenskih kulturnih društev sklicuje REDNI OBČNI ZBOR v petek, 22. maja 1998 v Kulturnem domu v Sovodnjah ob 20. uri v prvem in ob 20.30. uri v drugem sklicanju. Predlagani dnevni red: 1. izvolitev predsednika in predsedstva Občnega zbora; 2. predsedniško, tajniško in blagajniško poročilo; 3. poročilo nadzornega odbora; 4. razprava, 5. odobritev obračuna 1997 in proračuna 1998; 6. odobritev notranjega pravilnika; 7. razno ed alla loro associazione Slovenci po svetu che in tutti questi anni si è preoccupata di mantenere i rapporti tra le due realtà. Ora c’è la volontà di rilanciare quell’amicizia. E in questo contesto si inserisce la recente visita in Belgio del sindaco di S. Pietro Firmino Marinig, accompagnato dall’assessore all’emigrazione presso la Comunità montana Patrizia Cijan. Il trenta a-prile hanno avuto un incontro nella sede dell’Unione Europea di Bruxelles per valutare la possibilità di un intervento finanziario proprio per celebrare l’anniversario e dare nuovo impulso al gemellaggio. Per l’ultimo week end di novembre il Comune di Sambreville organizza tutta una serie di iniziative che culmineranno in un convegno a cui parteciperanno anche esponenti delle Valli r Il sindaco Marinig, Barbara Lùcke, responsabile UE per i gemellaggi, l’assessore Patrizia Cijan, Georges Jamart, assessore di Sambreville, Walter Drescig ed il direttore dell’Unione emigranti sloveni - Slovenci po svetu Renzo Mattelig del Natisone. La settimana successiva che coincide con S. Barbara una manifestazione analoga avrà luogo a S. Pietro al Natisone che ospiterà anche una rappresentanza belga. La signora Liicke, responsabile dell’UE per i gemellaggi, ha manifestato interesse per l’iniziativa ed anche per la storia culturale e politica della Slavia e quindi del significato particolare della conoscenza e dello scambio tra S. Pietro e Sambreville. Il primo ed il 2 maggio sono stati invece a Liegi. Presso Casa nostra a Se-raing hanno presentato an- che le ultime pubblicazioni dell’Unione emigranti sloveni Slovenci po svetu a cui hanno partecipato tra gli altri il console italiano e mons. Petris, responsabile mondiale della Migrantes. Ad allietare l’incontro ci ha pensato Riccardo Marchig con la sua fisarmonica. Četrtek, 14. maja 1998 6 Le liste per le elezioni comunali del 14 giugno Cividale, in lizza Polo, Ulivo e Lega dalla prima pagina Partito popolare, Democratici di sinistra, Socialisti italiani e Rinnovamento i-taliano, assieme a personalità esterne vicine al centro-sinistra, concorrono in un’avventura che non si preannuncia facile. Dall’altra parte il candidato del Polo Giuseppe Pascolini affila infatti le armi con il pensiero rivolto a quella carica che ebbe per 15 anni e che lasciò, tre anni fa, alla lista civica guidata da Giuseppe Bernardi. Tornando all’Ulivo, il candidato sindaco Guglielmo Pelizzo sabato ha sottolineato l’importanza che riveste la consultazione dopo il commissariamento del Comune, ma anche la riuscita compattazione delle due anime (Ppi e Ds) sotto un unico simbolo e l’esempio delle numerose amministrazioni locali gestite dall’Ulivo. Il programma - novità che suona positivamente - nascerà dagli incontri che durante questa settimana si tengono giornalmente al caffè Longobardo sotto l’egida di una consulta presieduta da Maria Cristina Novelli. Pelizzo ha comunque spiegato che sulla questione ospedale l’Ulivo premerà sul consiglio regionale per modificare la legge 13. L’obiettivo della coalizione, ha detto anche il candidato sindaco, è “creare una città europea, a misura d’uomo, da modello per altri centri consimili”. La lista è formata da Renzo Marinig e Cristina Stringher (capilista), Paolo Angeli, Antonio Bocchi, Franco Barbiani, Franco Braidotti, Sara Caruso, Massimo Corsano, Adriano Domini, Orazio Esposito, Domenico Ferraro, A-driano Grando, Fabiano Miani, Enrico Minisini, Carlo Nobile, Giuseppe Paussa, Massimo Tomat, Fabrizio Turrini, Giuseppe Venica e Giancarlo Zam-belli Hosmer. Ma tra Polo e Ulivo c’e il terzo incomodo, da tenere presente soprattutto se le prime due formazioni accederanno al ballottaggio (il secondo turno si terrà domenica 28 giugno). La Lega Nord candida a sindaco Silvano Domeniš, lo stesso candidato di tre anni fa. La lista è formata da Rinaldo Bosco (l’onorevole di Moimacco), Elvio Braidotti, Lorenzo Busolini, Michela Cainero, Angela Cargnello, Luciano Causerò, Nevio Cicuttini, Renato Del Fabbro, Carlo Foramiti, Elia Miani, Anna Lisa Moschioni, Claudio Mulloni, Giuliano Nada-lutti, Italo Piccinini, Luigi Roarzi, Paolo Rumiz, Giovanni Scoziero, Lorenzo Torresin, Angela Tripodi e Hildegard Weiz. Punto d’onore del programma della Lega sarà, come ha e-videnziato Domeniš alla presentazione della lista, “l’argomento scottante dell’ospedale di Cividale”. Un punto anche dolente, visto che la legge regionale che ha riconvertito la struttura porta il nome del leghista Fasola. La Lega contrattacca affermando che prima della legge la percentuale di occupazione dei posti letto era comunque di molto inferiore a quella prevista dal Piano sanitario nazionale, e che prima di deliberare la riforma erano stati coinvolti gli amministratori locali, che l’avevano approvata. Ma soprattutto, ha sottolineato Domeniš, “non è vero che i cividalesi siano obbligati a farsi ricoverare a S. Daniele”. Lo scontro, su questo e altri temi, è aperto, (m.o.) —— — Volilna dirka je v polnem teku Več slovenskih kandidatov v naših krajih s prve strani Treba je ugotoviti, da je veC strank tudi s številnimi kandidaturami izrazilo pozornost in odprtost do slovenske problematike. 2e smo pisali o slovenskih kandidatih na Tržaškem in Goriškem, ki jih je kar precej in nekateri imajo dejansko možnost izvolitve. Ob tem se poraja razumljiva želja, da bi bil tudi iz naših krajev v videmski pokrajini izvoljen v deželni svet predstavnik, ki bi znal učinkovito zastopati interese naših ljudi. Samo pobožna Zelja? Nekateri iz naših krajev so na Deželi v preteklosti sicer že bili, a težko bi rekli, daje imela na- ša skupnost od njih kakšne posebne koristi. Čeprav je konkurenca v videmskem volilnem okrožju huda, do rezultatov ni nič dokončno rečeno in mnogo bo odvisno od tega, če bodo ljudje pri glasovanju dajali preference. V videmski pokrajini je do tega trenutka znanih 6 imen domačinov, ki gotovo kandidirajo na različnih listah. Dolgoletni špetrski župan in predsednik Gorske skupnosti nadiških dolin Firmino Marinig kandidira na listi Progetto Autonomie FVG, ki nastopa na volitvah, kljub umiku tržaškega župana Illya. Vilma Martinig, učiteljica na dvo- Volilo se bo tudi v 14 občinah naše dežele Nekaj številk o volitvah Tudi bodoči deželni svet bo imel, tako kot dosedanji, 60 svetovalcev. Po volilnem zakonu imajo pravico do mandatov v deželni skupščini stranke, ki bodo v posameznih okrožjih dobile polni kvocient. To pomeni za Trst nekaj več kot 6 odstotkov glasov, za Videm približno 4 odstotke, v Gorici pa nekaj nad 12 odstotkov. Ostanki glasov gredo v tako imenovano enotno deželno okrožje, izkoristijo pa jih lahko le stranke, ki na deželni ravni dobijo najmanj 4,5 odstotkov glasov. V videmskem volilnem okrožju bo izvolje- nih 22 deželnih svetovalcev, v tržaškem 13, v goriškem 7, v porde-nonskem 14 in tolme-škem 4 svetovalci. V vseh okrožjih so v polnem teku volilni uradi, 13. maja se je zaključil rok za predstavitev kandidatnih list, do sobote 16. maja pa je čas za morebitne prizive. Volitve bodo, kot je znano, tudi v 14 občinah in sicer: Buia, Ca-sarsa, Čedad, Gorica, Gradež, Krmin, Ligna-no, Maniago (več kot 5.000 prebivalcev), Ar-ta terme, Cimolais, Preone, Sagrado, Varino in Vito d’Asio (manj kot 5.000 prebivalcev). jezični šoli v Špetru, svetovalka Občine Srednje in predsednica komisije za kulturo gorske skupnosti kandidira kot neodvisna na listi Stranke komunistične prenove. Ista stranka kandidira v okrožju Tolmeč tudi kulturnega delavca iz Kanalske doline Antona Sivca. Na predlog stranke Slovenske skupnosti kandidira na listi "Centro popolare riformatore” tajnica Planinske družine Benečije Romina Cencig. Na listi Forza Italia kandidira bivša deželna svetovalka Anna Magda Sdraulig, Pietro Qualizza pa je kandidat na listi SOS Italia - Friuli Venezia Giulia. Seveda je v demokraciji tako, da se lahko vsaka stranka predstavlja kakor hoče, vendar tudi volilci v naših krajih poznajo nekatere stranke, ljudi in njihovo delo v korist skupnosti. Kar se tiče pozornosti do Slovencev gotovo ne zasluzijo vse stranke enako oceno. Naj omenimo pri tem Forza Italia, ki naši skupnosti doslej ni bila naklonjena, vprašamo pa se lahko tudi, kakšen učinek bo imelo naprimer sodelovanje stranke Slovenske skupnosti v sredinskem kartelu, kjer so prisotni tudi pristaši nekdanjega predsednika Cossige, najbolj vnetega zagovornika nekdanjih “gladiatorjev.” Vendar je sedaj čas volilne kampanje, ko bomo že v prihodnjih dneh lahko sledili programom in vsemu temu, kar imajo povedati kandidati. (D.U.) Al vesta, ki dost zaslužijo naši svetovalci na Deželi? 2e četarto lieto izhaja v Vidmu zanimiv tednik “Il Friuli”, ki ponuja aktualno an živahno fotografijo Furlanije. Le grede nam daje informacije, ki bi mu-orle bit vsem znane, a malokajšan jih pozna. Recimo v zadnji številki, ki je paršla na dan 7. maja, so vsi podatkih o tem, koliko služijo deželni svetovalci, ki dost prejmejo ob koncu svojega mandata na deželi za se spet vključiti v “normalno” življenje an kakuo je visoka njih penzija. Tle nie naš namen biti kvalunkvistični, je pa trieba reč, de so za-ries lepuo poskarbiel sami za se an se jim puno lieuš gode, ku navadnim ljudem. Ki dost zasluži deželni svetovalec? Približno 11 milijonov čednih, ki jim je trieba doluožt malo-manj 1 miljon na miesac za kosilo an 4 milijone kot povračilo stroškov za se vozit v Tarst. Po petih lietih na deželi imajo pravico do 80 milijonov “buonuscite”, po desetih 160 milijonov in tako naprej. V deželnem svetu, ki mu potieka tele dni mandat je bluo kar dosti novih svetovalcu: 41 na 60. Tisti, ki potegnejo 80 milio-nov buonuscite so: Anto- naz, Antonione, Arduini, Bortuzzo, Cadorini, Castagnoli, Cecotti, Chiaretto, Cudin, De Gioia, Degrassi, D’Orlandi, Dressi, Durat (4 lieta), Fabris, Fasola, Ghersina, Gobbi, Gottardo, Guerra, Larise, Londero, Matassi, Mioni, Molinaro, Monfalcon, Moretton, Narduzzi, Pe-dronetto, Pegolo, Polido-ri. Piccioni, Puiatti, Ritossa, Sdraulig, Sedran, Tan-fani, Vatri, Vazzoler, Zoppolato, Zoratto. Striz-zolo za 7 liet prejme 112 milijonov, Ariis za 8 pa 128. Dva mandata, kar pride reč 160 milijonov, imajo za sabo Budin, Ca-landruccio, Compagnon, Giacomelli, Lepre, Sone-go, Tomat an Travanut. Coire an Cruder imata 14 liet an 224 milijonov, tri mandata za sabo an 240 milijonov imajo Gambas-sini, Longo an Saro. Na koncu je še Casula, ki ima 20 liet Dežele na ramenih an za nje bo parjeu 320 milijonov. \ Ce denemo vse kupe po petih lietih si deželni svetovalec parnese damu 1 milijardo. An potlè je še vpraša- nje penzije, ki je še buj zanimivo. Parvo, kar je trieba reč je, de če je plača vesoka je sevieda veso-ka an penzija. Vzamimo svetovalca, ki ima 1 mandat za sabo. Po petih lietih bi muoru dobit 2.850.000 penzije, kar pride reč čistih 2.350.000. Penzijo pa bi muoru začet potezvat od 60. lieta starosti naprej. Pa kaj so se zmislili deželni svetovalci? De če adan želi parjemat penzijo pet liet prijet, mu od nje odtargajo 5% za vsako lieto. Takuo, de na koncu na mesto 2 milijona an 350 taužent prime za 5 liet na deželi 1 milijon an 750 taužent parbli-žno. Nie slavo, kane? Trecja rieč, ki so si politiki preskarbiel an ki je res nemoralna, je de lahko kumulirajo penzije: tisto'od svojega diela an od dežele an če so šli v parlament še tisto. Kaj se gaja z dielam? Izvoljeni svetovalec gre v aspettati-vo, an je pru, de mu ohranijo delovno mie-sto. Kar je nemoralno, je de grede ki opravlja njega politično službo an je zanjo plačan, mu gredo gor lieta (anzianità) tudi tiste od njega diela, Ceglih ga v tistem cajtu ne opravlja. Tuole pa ni pravično. — Dežela - I provvedimenti della Regione per gli sloveni É tempo di bilanci anche per il Consiglio regionale. Si sa che quello appena concluso è stato un mandato faticoso e sofferto che ha visto avvicendarsi ben 5 presidenti della Giunta regionale in cinque anni. Nonostante l’instabilità del governo regionale, la Regione è stata tuttavia in grado di rispondere in modo positivo a diverse questioni attinenti i diritti e la protezione della minoranza slovena. Per quanto riguarda la questione slovena il bilancio si può dunque considerare positivo ed il merito va senz’altro a Miloš Budin dei Democratici di sinistra, unico consigliere sloveno nella scorsa legislatura, che ha posto in primo piano ed in modo efficace la questione slovena come elemento della specialità del Friuli-Venezia Giulia. _____________________________novi matajur H Četrtek, 14. maja 1998 J Pogovor s podpredsednikom Deželnega sveta F-JK Milošem Budinom 6 ‘Pozitivna ocena’ ’ Ma vediamo quali sono i provvedimenti concreti assunti: • Riconoscimento del diritto all’uso delle lingue minoritarie nei rapporti con il Consiglio regionale e l’amministrazione regionale (art. 42 della legge regionale 31, del 9 settembre 1997). • Riconoscimento del diritto all’uso delle lingue di minoranza durante le sedute del Consiglio regionale (art. 1 e 123 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale, in seguito alle variazioni approvate nelle sedute del 23 e 30 settembre nonché del primo e 13 ottobre 1997). • Definizione delle principali istituzioni della minoranza slovena e possibilità di anticipo fino al 90% dei contributi regionali previsti con una semplificazione delle procedure (modifiche della legge regionale 46/91 per gli enti culturali sloveni con l'art. 15 della legge regionale 10 dell’8 aprile 1997). • Inserimento nominativo dei comuni delle Valli del Natisone e di Resia, nonché della Val Canale (Mlalborghetto - Vaibruna e Tarvisio) nell’elenco previsto dalla legge regionale 46/91 (art. 15 della legge regionale 10/97 e art. 18 della legge regionale 3 del 12 febbraio 1998). • Aumento delle dotazioni finanziarie per il settore della stampa in lingua slovena (art. 15 della legge regionale 10 dell’8 aprile 1997) • Istituzione di un Servizio autonomo per le lingue regionali e minoritarie presso l’Assessorato regionale della cultura, della scuola e dello sport (art. 24,25 e 26 della legge regionale 15 del 22 marzo 1996). • Riconoscimento legislativo della ZSŠDI - limone dei circoli sportivi sloveni in Italia (art. 17, 22. e 23. comma della legge regionale 3/1998). • Definizione legislativa della Comunità montana del Carso come ente gestore del Parco del Carso (art 55 della legge regionale 42 del 30 settembre 1996) • Convenzione con sostegno finanziario aggiuntivo al Primorski dnevnik per articoli informativi sull’attività del Consiglio regionale (contratto tra Presidenza del Consiglio regionale e Primorski dnevnik) • Sistema per evidenziare formalmente i candidati, appartenenti alla minoranza slovena che sarà utile ai fini della nuova legge elettorale (art. 8 della legge regionale 2 del 27 gennaio 1998). Budin ocenjuje minuli deželni mandat, njegove uspehe in neuspehe Več koristnih ukrepov za manjšine - Zelo slabo o volilnem zakonu recimo, uzakonitev rabe manjšinskih jezikov, bodisi v odnosih z deželnim svetom in deželno upravo, kot tudi priznanje pravice rabe svojega jezika na sejah deželnega sveta. Potem je vrsta ukrepov finačnega značaja, podpore za slovenske ustanove, tisk, povišek finančnih dotacij in uvedba anticipacij. Pa še veliko drugih ukrepov je bilo sprejetih”. (Seznam ukrepov objavljamo na drugem mestu). Govoriva malo o volilnem zakonu. Ta je za Dezelo prava sramota. “Ta zakon meče temno senco na delo deželnega sveta, ker ohranja tradicionalni proporčni sistem in odreka volilcem možnost, da bi izbirali volilne koalicije. Zal se za odobritev novega zakona ni uspela ustvariti ustrezna večina”. SploSna ocena je, da je večino svetovalcev zanimalo ohraniti le lasten stolček... “To gotovo drzi, pač pa je za tem zakonom skrit tudi poskus in upanje po ponovni uveljavitvi nekega dvoumnega centrizma, ki bi se rad obračal po vetru, tako, kot se mu trenutno izplača. Druga negativna vizitka minulega deželnega sveta je, da ni izpeljal reforme krajevnih avtonomij, s katero bi predali več kompetenc občinam in bi s tem razbremenili deZelni aparat”. Ponovno kandidiraš za deZelni svet. Misliš, da boš kot Slovenec Se vedno sam ali bo izvoljen še kak Slovenec na drugih listah? "Normalno je, da bi bila koristna izvolitev več slovenskih svetovalcev, vendar je zelo pomemben tudi politični pristop izvoljenih Slovencev". Kaj hočeš povedati s tem? “Sem za večje število Slovencev s sodobnim pristopom v politik). To pa pomeni delati politiko za konkretne rezultate in" ne samo za neko načelno izpričevanje. Samo načelno govorjenje, pa četudi glasno, je mnogokrat le neproduktivna demagogija in ne prinese rezultatov. Lahko celo rodi nasprotne učinke in naša skupnost lahko ima od tega le škodo”. Boš izvoljen? “Delam za to, da bom izvoljen in čutim tem večjo odgovornost, ker sem nosilec liste v Trstu”. Srečno in hvala za pogovor. Dušan Udovič Miloš Budin med predsedovanjem v Deželnem svetu Mandatna doba deželnega sveta FJK se je pravkar zaključila in 14. junija bomo volili nov deZelni parlament. Se vedno bomo volili po proporčnem sistemu, kajti eden izmed hudih očitkov, ki jih zasluži minula deželna skupščina je, da ni bila sposobna odobriti sodobno reformo volilnega sistema. Ob zaključku mandata pa je vendarle umestno potegniti črto in oceniti vrednost petletnega opravljenega dela. Volilci bodo junija imeli možnost, da s svojim glasom neposredno vplivajo na sestavo bodočega sveta. Koliko je uspelo narediti koristnega dosedanjemu in katere so bile njegove slabosti, smo vprašali dosedanjega podpredsednika Miloša Budina, ki je bil v zadnjem mandatu tudi edini slovenski izvoljeni predstavnik na Deželi. Miloš, splošno mnenje je, da je ta Dežela v zadnjem mandatu hudo šepala. “Ocenjevati je treba dve stvari. Eno je delo deželnega sveta, drugo pa deželnega odbora. Mislim, da je šepala predvsem izvršna oblast, torej odbor. Cim je nek odbornik komaj razumel, za kaj gre, pa so ga že zamenjali. Zakonodajno telo, DeZelni svet pa je kljub negativnemu vtisu, ki ga je dajal navzven, opravil pozitivno delo”. Kljub zamenjavi petih vlad in petih predsednikov? “Da, treba je upoštevati, da je imel ta deželni svet v svoji sredi reformatorsko večino, zaradi katere mu je uspelo izglasovati več pozitivnih zakonov”. Kje pa je bila ta ”veči-na“? “Reformistična večina se je ustvarjala tranzverzal-no, s svetovalci več politi- zmetavanja denarja za neracionalne posege. To bolezen je treba ozdraviti”. Sparanje, šparanje, pravijo ljudje, toda kje je toliko opevana učinkovitost? “Nekateri učinki reform se že poznajo, drugi pa se bodo poznali kmalu. Reforme so zasnovane tako, da bo na koncu ostalo samo to, kar je potrebno. Tako bo tudi več sredstev na razpolago za druge stvari. Izglasovani so bili še drugi dobri zakoni, recimo za oskrbo ostarelih, korenito je bil reformiran urbanistični zakon, sprejet je bil zakon za parke in naravne rezervate, pa tudi zakon za olajšanje procedur”. Kaj pa manjšinsko vprašanje, je bilo po tvojem dovolj upoštevano? “Ta deZelni svet se je zelo dobro obnašal v zvezi z jezikovnimi manjšinami. Objektivno moramo oceniti, da še nobeden doslej ni toliko storil. Sprejel je celo vrsto ukrepov v zvezi s slovensko manjšino in drugimi jezikovnimi skupnostmi v deželi. Bistvena je, Miloš Budin čnih skupin; recimo z vladno levico, večjim delom Ljudske stranke in delom Severne lige, pa še kom drugim. To je omogočilo odobritev nekaterih pomembnih reform”. Na primer? “Recimo reforma na področju zdravstva...” (Budina za trenutek prekinem) Ne pozabi, da prihajam iz Čedada, kjer je okrog bolnišnice vroča diskusija. “Zdravstvena reforma je pomembna, kljub nekaterim neogibnim krajevnim nasprotovanjem. Vprašanje je tudi, ali se bo zakon izvajal na najboljši način in če se bodo sporni primeri uspešno reševali. Vendar brez reforme ni šlo. Prav tako je pomembna reforma javnega skrbstva in zakon za reformo javnih prevozov”. V čem je bistvo teh reform? “Ko bodo ti zakoni v celoti izvedeni v praksi, bo prihranjenih desetine mi-ljard in povečala se bo učinkovitost. Živimo v državi, kjer je ogromno ra- četrtek, 14. maja 1998 8 Si farà il contratto di comodato con la parrocchia Liessa, la palestra passa al Comune Liessa riavrà la sua palestra. Il consiglio comunale di Grimacco ha infatti approvato, lunedì 4 maggio, lo schema di contratto di comodato che il Comune stipulerà con la parrocchia per l’uso dell'immobile. L’utilizzo della palestra, anni fa uno dei pochi luoghi delle Valli del Natisone in cui si svolgevano manifestazioni culturali, era stato richiesto da circoli e associazioni locali. A queste richieste ha fatto fronte l’impegno del sindaco Lucio Paolo Canalaz per portare a termine l’accordo. Il comodato avrà la durata di 22 anni, tre in meno rispetto ad una precedente soluzione. Oltre alla palestra, il comodato ri-; Il sindaco di Grimacco Paolo Lucio Canalaz guarda anche l’area del campo giochi. Un emendamento per non far rientrare il campetto era stato presentato da Fabio Boni-ni, consigliere di maggio- Pro terremotati Il Comune di Resia ha aperto un conto presso la locale filiale della Banca di Credito Cooperativo Alto Friuli a favore delle popolazioni terremotate della vicina Slovenia. La scossa di Pasqua, che si è sentita molto bene anche da noi, ha provocato molti danni alle abitazioni ed edifici dei paesi da Caporetto alla vallata di Bovec. Il sindaco Paletti, nei giorni successivi al sisma ha fatto una visita ai colleghi dei comuni di oltre confine per portare la solidarietà propria e di tutta la comunità resiana. La solidarietà in questi momenti tragici è molto importante e anche noi, a suo tempo, abbiamo avuto modo di apprezzare gli aiuti che ci hanno sostenuto e confortato. Il numero del conto è 100015 intestato a “Comune di Resia prò terremotati Slovenia”. • L.N. ranza, ma è stato respinto con sei voti contrari, due favorevoli ed un’astensione. La votazione sulla delibera che dà il via libera alla stipula del contratto ha visto invece un voto contrario, quello del vicesin-daco Alda Crucil, un’astensione (Bonini) e sette voti favorevoli, compresi dunque quelli della minoranza. Il contratto potrà essere prorogato, dopo la sua scadenza, di tre anni in tre anni previo l’accordo tra le parti. Ma intanto sarà il Comune - il sindaco Canalaz spera in tempi brevi - a realizzare i lavori di messa a norma dei locali. Dopo di che la palestra potrà nuovamente assumere il ruolo che aveva anni fa, quello di luogo di incontro che potrà ospitare le iniziative organizzate dalle associazioni culturali della Benecia. (m.o.) ZELENI ./ LISTI Ace Mermolja V manjšini ni prevetritve Dragi BeneCani, kaj pravijo Slovenci v Trstu? Se kregajo o najrazličnejših zadevah: o narodu, o stikih z Italijani, o politiki, o tem čigavo je kaj itd. Nekaj teh prepirov je prišlo tudi v Benečijo in verjetno marsikateri Benečan ni razumel za kaj se gre. Problem ni samo v pomiritvi. Skratka, manjšinskih problemov ne bomo rešili z lexotanom ali tavorjem, ki naj umetno umirijo duhove. Vprašanje, ki se mi zdi zelo stvarno, je v tem, da ni resnične prevetritve med vodilnimi ljudmi v manjšini. Veliko prepirov je zato, ker so na mnogih vodilnih položajih osebe, ki hranijo v sebi ideje, zamere in misli izpred dvajset, trideset in več let. Skoraj da je ni pomembne organizacije, ki bi ji načeloval nekdo, ki bi imel manj kot štirideset let. Veliko pa je na vodilnih mestih ljudi, ki so prekoračili šestdeseto leto. Starost ne pomeni vsega. Lahko so anagrafsko mladi ljudje stari po miselnosti in obratno, starejši ohranijo sveže ideje. V povprečju pa le ni tako. Slovenija je drastično spremenila svoj vodilni razred, ki je mlad, včasih že kar preveč mlad. V Italiji prihaja do spremembe vodilnega razreda. Manjšina opravlja to spremembo z velikansko težavo. Nevarnost je v tem, da ljudje, ki so se oblikovali v času, ko je bila Jugoslavija stabilna država, ko je v Italiji poveljevala Krščanska demokracija, ko je vse zaznamovala hladna vojna, ki je delila tudi Slovence, s težavo dojemajo nove potrebe. Veliko konfliktov med nami je sad naše preteklosti, gojijo pa jih ljudje, ki so bili v prvih vrstah že pred tolikimi leti. Mlajši imajo v manjšini manj perspektiv, kot so jih imeli nekoč, kar je zaskrbljujoče, saj jim postajajo manjšinske strukture nezanimive. Generacijske zamenjave bi verjetno spremenile mnoge poglede, žal pa se srečujemo večinoma isti obrazi in to že kako desetletje. Dejstvo je negativno, ker ima človek občutek, da je za starejšo generacijo praznina. Starejše generacije pa nimajo poguma, da bi se umikale in videle, če je praznina resnična, ali pa le domneva. Gotovo pa je, da nihče ni večen... Invito alla solidarietà Smo djelali s kišami: so naše kamenje. Tou našem sarcu je orat anu ljes venik. Bratar, so se povamile solze med vrati Kobarida, so se posule krasi Bovca, naša vrata so se stresla. Nad nami so zidovi prelomjeni od kiš, ne pozabi s skrito roko v tihosti. Bratar, si harbat bozih s križem, si dan tve kiše. Napiši tvo veseuje tou nebesa lastavic, povjedi ljepo sonce vilazima. Napravi malo zelenja med robidami, zato ke smo vsi dno anu vkup za živiti. Questa poesia di C.V. in dialetto sloveno della valle del Torre (tersko narečje) è stato pubblicato con il titolo “Tres” sull’ultimo numero del foglio interparrocchiale “MED NAMI pod lipo s k-rižem”. É dedicato al terremoto che il giorno di Pasqua ha duramente colpito le popolazioni dell’alta Val Isonzo, in particolare dei comuni di Bovec e Caporetto. In esso si propone anche una raccolta di fondi, invitando i fedeli alla solidarietà con i nostri vici- ni. Un invito reso più forte dalla poesia che, tradotta in i-taliano, dice così: “Abbiamo lavorato con le nostre case:/ sono le nostre pietre./Nel nostro cuore/ c’è il cortile e il legno/ delle viti. /Fratello,/sono tornate le lacrime/tra gli orti di Caporetto,/ sono franati i sassi/ di Plezzo, la nostra porta/ ha tremato./ Con addosso i muri/ strappati dalle case,/ non dimenticare/ con la mano nascosta/ nel silenzio./ Fratello/ sei schiena dei poveri/ con la croce/ sei il giorno della tua casa./ Segna le tue gioie/ nel cielo di rondini/ racconta il bel sole/ di primavera./ Fa’ un po’ di prato/ fra i rovi/ perchè siamo uno/ assieme nella vita.”. Durante la scorsa settimana la Rai di Trieste ha realizzato in valle una serie di riprese televisive per la realizzazione di una trasmissione, per i programmi in lingua slovena, sul tipico mestiere deH’arrotino. Oggetto delle riprese sono stali gli arrotini e le loro attrezzature di un tempo e quelle moderne. Ancora oggi a Stolvizza sono molti i pensionati che hanno dedicato una vita intera o parte di essa a questo lavoro che li portava via di casa per lunghe settimane e mesi, lontani dalla famiglia e dal proprio paese. Un mestiere che diversi ancora praticano nella forma ambulante, nei mercati cittadini o stabilmente nei loro negozi. In questi anni, sta crescendo l’interesse, anche da parte dei locali, per valorizzare questo caratteristico mestiere. La RAI di Trieste in Val Resia per realizzare un servizio sugli arrotini Dalla “krosma” al furgoncino Intanto si è costituito un Comitato che si è proposto la costituzione di un monumento all’arrotino, mestiere tipico della Val Resia che è già in preparazione e sarà sistemato nella piazzetta all’ingresso di Stolvizza Ad hoc si è costituito lo scorso anno un comitato che si è posto come primo obiettivo la costruzione di un monumento all’arrotino. Questo verrà sistemato nella nuova piazzetta all’ingresso di Stolvizza. Sarà un bassorilievo in bronzo raffigurante un arrotino intento a lavorare sulla sua bicicletta e, accanto a lui, un ragazzino che aggiusta gli ombrelli. Questo particolare perchè, come è risaputo, un tempo i giovani fin dalla più tenera età seguivano il patire e apprendevano da lui il mestiere che poi a loro volta tramandavano ai figli. La simpatia e la curiosità che sanno destare gli arroti- ni è diventato un richiamo anche turistico. Molto spesso vengono invitati a partecipare a manifestazioni o feste in varie località regionali con le loro tipiche biciclette o con le “krosme” diventate ormai oggetti da museo. Ma il mestiere dell’arro-tino può ancora essere remunerativo? Per le registrazioni siamo andati anche a Gemona dove ogni venerdì è presente, con il suo furgoncino, Buttolo Gino di Stolvizza. Ha iniziato da bambino seguendo il padre nel suo peregrinare per i paesi e cortili della pianura friulana e veneta. Dalla “k-rosma” è passato alla bici- Un arrotino resiano eletta e da qui al furgoncino. Un tempo, ci ha spiegato, c’era più lavoro perchè non si buttava via nulla e tutto doveva essere riparato o sistemato. Ora è più sem- plice e forse più economico buttare via un coltello che non taglia più o un ombrello rotto invece di comprarne di nuovi. Mentre stiamo lì per le riprese notiamo comunque un costante e continuo andirvieni, gente che ritira materiale affilato o che ne porta altro, acquirenti o semplici curiosi. 11 signor Gino frequenta tutti i giorni i principali mercati della zona ed oltre ad affilare e riparare vende anche oggetti da taglio ed attrezzature per i lavori agricoli. Ritornando alle registrazioni, non mancheranno delle belle immagini sulla vallata grazie anche alle stupende giornate di sole che hanno caratterizzato questo fine settimana e sugli aspetti culturali locali. La trasmissione verrà messa in onda domenica 24 maggio nell’ambito dei programmi televisivi Rai in lingua slovena. (I.n.) jih prave ... za adnega oštie-rja? Iti v konvent ru-nat kapucin! ... za adnega boja? De na more ubit caj-ta! ... za adnega jaga-rja? Biti v cajtu jage, imiet puSko nabasano, adnega tiCa tam med nogam an ga na smiet ustrelit! ... za adnega brito-fa? Biti zapart za žalovanja (lutto) an mu iti runat kondoljan-ce! *** ... za adno fabriko od damigian? Narest fjašk! *** ... za adno dižoku-pano? Se klicat Assunta! *** ... od duSpieta? Ti na poviem! ... za adnega ele-triCista? Dat na luC adnega sinuova! ... za adnega fotografa? Imiet ’no hCerko malo Zvilupa-no! ... za adnega pre-dajalca od sadja? Imiet adnega smuova... komaraCa! *** ... za adnega mesarja? Imiet ženo kravo, an de jo na more ubit! *** ... za adnega me-talmekanika? Imiet Zeliezan želodac, živce jeklene, ’no sarce zlatuo an se klicat Oton! *** ... za adnega mili-ardarja? Se stuort za-stopit z buogim besi-edam! ... za adnega zidarja? Se bat armiranega betona (cementa armanega )! *** An za zaključit, kateri je kolmo od kolmu? An mutast reCe adnemu zjuhemu: “An sliep nas gleda!” “Letimo!” zaue-Ce te paralizan!!! Ker je kolmo za adnega altoparlanta? Se Cut slavo! *** Pa al vesta, de guodi v Titovi družini so sli napri Se kak dan? Na zadnji dan obrila, ne- viesta Floria je dopunla....... liet. Na bomo pravli, ki dost jih ima, vam samuo povemo, de jih kaže zlo manj, kar jih je napisanih na anagrafe. Floria živi v Scigli. Tudi nji ji vsi nje te dragi željo vse narbuojSe. Na 6. maja sta parsla na varsto Se hci od Marie, Savina, ki živi v Spietre an ki tisti dan je praznovala oblietinco poroke z Miram an le tisti dan Miro je imeu rojstni dan! Obedna parložnost ni bla zamujena za se veselit vsi kupe. Titovi družini želmo, de bi intiel Se puno takih li pih an veselih parložnosti. V nediejo 26. aprila so v Ažli preživiel poseban dan “Imamo spetfaruž an parve obhajila” so mu vetegnil iz starih ban-ku, armaronu, škatlah, vse tiste fotografije. Na velikem vartu pred fa-ružam so ble parpravjene Andrea Visentini an Marco Cucovaz sta jo veselo godla mize, kjer vsi so mogli kiek pokušat an popit an za veselo atmosfero sta poskarbiela domaCe ramonike. Pru ’na liepa nedieja, ki ostane med narlieušimi spomini ne samuo otruok, ki so se obhajal, pa tudi vsieh va-snjanu. V Titovi družini v Scigli so imiel puno prazniku! “Muorta napisat, zak je bluo zaries zlo zlo lepuo” nam je jala adna mama. Gu-orila je o posebni nedieji, ki so jo preživiel v Ažli na 26. obrila. Tisti dan Sest otruok, ki žive v teli vasi al pa blizu nje, so parjel parvo sveto obhajilo v cierkvi v Ažli an tuole se nie gajalo že puno liet, ker vsi otroc špietarske fare se kupe obhajajo v Spi-etre. Vasnjani so Zeliel, de spet oživi stara navada an lietos jim je šlo po pot. V cierkvi okuole Sest otruok se je zbralo ries puno ljudi an za de bo Se buj ganljivo, komovent, je poskarbeu zbor Pod lipo, ki je pru lepuo pieu. Po mas so se vsi zbral pred postrojenim faru-žam za ga inaugurat an tle, miez vasnjanu, so se mešale an oblasti, v parvi varsti Spietarski Sindak, ki je po-magu monsinjorju Nisiu odriezat trak. Pohvalil an zahvalil so gaspuoda nunca, imprežo, ki je lepuo opravla dielo an geometra Paola Venturini, ki je le iz Ažle, ki je skarbeu, da dielo bo nareto takuo, ki gre. Monsinjor Nisio je tudi požegnu galjardet an zasta- vo, bandiera od vasi, ki par-haja iz lieta 1175. V prestorih faruža so mogli vsi pogledat stare fotografije, ki pričajo o življenju Ažle. Zbrau jih je Antonello Venturini, zvestuo so mu parpomagal vsi vasnjani, ki Tle zdol otroc, ki so se obhajal: Ivana, Elisa, Matteo, Veronica, Francesco an Dominik so tudi zeta, neviesta, navu-odi an Se drugi an vsi kupe se veselil. FeSto sojo nardili v kazonu zad za Sciglami, v kraju ki po domaCe mu pra-vejo v Lotu. Tisti kazon, ki seda ga je postroju sin Piero, sta ga bla zazidala pru Maria an nje mož Firmino, an za tuole narest sta muorla znest kamane daj iz Nediže gor! Draga Marija, se ankrat vaše hCere Pia an Savina, vas sin Piero, zeta Eugenio an Mira, neviesta Floria, na-vuodi Laura an Sergio, Cinzia an Fulvio, Alessandra, an vsi tisti, ki vas imajo radi, vam, željo še puno puno zdravih an sreCnih dnevu. Tuole vam iz sarca želmo tudi mi. Daržajte se nimar takuo dobra! Se je smehe parstavla pred fotografsko makino kupe z nje otruok, za de potlè bojo lahko vsi vidli, kakuo je bluo lepuo na nje rojstni dan. Tisti dan, bluo je v nedie- jo 26. obrila, Maria Birtig -Titova iz Scigle je dopunla 83 liet. Se dobro darži, ke-ne? Kupe z njo so nje otroc Pia (na Cepami roki), Pietro an Savina. Pa okuole nje se nieso zbrali samuo oni, bli V Ažli, v nediejo 3. maja so se vasnjani zbral okuole mlade družine, ki je karstila svojega puobčja. Te mali je Mauro Venturini an na fotografiji ga videmo grede, ki monsinjor Nisio ga moče z žegnano vodico. Mahtih, ponosno ga darži v naruočju tata Marco (Marcon), blizu njega so nunci Adriano an Ivana, na čeparni roki so pa sestrica Marianna, ki je 'na čičica zlo bistra (!) an mama Luisa Chiabudini Četrtek, 14. maja 1998 10 La rete delle comunicazioni a lunga distanza Vie intemazionali del Friuli romano Abbiamo lasciato il lettore alle prese con le strade ‘internazionali’ del Friuli romano. Filiasi posa l’occhio sulla Tavola Peutinge-riana, la quale «segna tre vie, che partivano da Aquileja, una ‘ad Fontem Timavi’ [alla sorgente del Timavo], una ‘ad Pontem Sontii’, l’altra ‘ad Silanos’». Torniamo alla Via Gemina, la seconda. Una delle iscrizioni citate da Sasel è riprodotta anche dal nostro Filiasi nelle Memorie Storiche de’ Veneti: IMP. CAES... INVICTVS AVG. AQUILEIENSIVM RESTI-TUTOR ET CONDITOR VIAM QVOQVE GEMI-NAM A PORTA VSQVE AD PONTEM PER TIRO-NES IVVENTVT. NOVAE 1TALICAE SVAE DI-LECTVS POSTERIOR LONGI TEMPORIS LABE CORVPTAM MUNIT AC RESTITVIT, e ci avverte che alcune righe [al loro posto ci sono i puntini] sono state abrase, di modo che non si può leggere il nome di questo «Imperatore Cesare...invitto Augusto», che avrebbe «costruito e restaurato la Via Gemina dalla Porta [di Aquileia] fino al Ponte [dell’Isonzo]». Per Filiasi questo «Imperator Caesar ... Invictus Augu-stus» doveva essere l’imperatore Adriano (76-136 d.C.) che «per tirones iu-ventut. novae Italicae suae dilectus», cioè “con le reclute della leva della sua Italica ” avrebbe restaurato dopo tanto tempo la strada gravemente rovinata. Questo “sua” per Filiasi significa "della sua Legione Italica”: Italica dal nome della città natale di Adriano, in Spagna. La Via Gemina dunque, secondo Filiasi, porla quel ' nome «o perché un Gemino fu il primo che la fece costruire; o perché la imbrecciarono ne’ tempi antecedenti i soldati di un’altra Legione, che il nome pure di Gemina portava», e sostiene che «forse la via il no- me di Gemina portava fino al Ponte suddetto, e forse più oltre ancora; ma comunque fosse, ella sortiva poi dalla Venezia, e dall’Italia, per un varco comodo, aperto, e facile, che la catena dell’Alpi Orientali lascia tra Gradisca e Gorizia». Di qui il tracciato proseguiva lungo la valle della Vipava (Vipacco-Frigido) per Nau-portus [Vrhnika] e quindi a Emona [Lubiana]. Val la pena di concludere questa citazione di Giacomo Filiasi rubandogli ancora qualche riga: «Per questa strada gli Aquilejesi conducevano le loro merci su carri fino a Nauporto, o sia Ober-Laubach [Vrhnika] per il tratto di circa 80 miglia romane. Ivi caricavanle poi in barche su di un fiume, che navigabile era fino alla Sava, per la quale scendevano nel Danubio presso l’odierno Belgrado, e poscia tiravano dritto sino al Mar Nero... lo che ci dà un’idea ben grande dell’antica industria Aquilejese, che l’Adriatico avea saputo unire al mar Nero, e spargere le proprie merci, e derrate per la Car-niola, Croazia, Schiavonia, Bosnia, Servia, Vallachia, Transilvania, Ungaria &c. fino a quel mare». Vediamo un po’ il tracciato della strada ‘ad fontem Timavi’, che Tagliaferri non tocca perché esterno al territorio friulano: «Un’altra strada importante toglievasi da Aquileja, e correndo verso Oriente, e a poca distanza dal mare andava al Timavo, poi a Trieste ecc. La segna perciò la Tavola Peutin-geriana, e noi le daremo il nome di Via Timavi. Fuori di Aquileja se ne vedono ancora delle traccie, che per gli avanzi dell’antico selciato ‘strada pedrata’ diconli i paesani». Era una strada preesistente all’occupazione romana che, lastricata in diverse epoche, portava da Aquileia a Trieste e di qui, in due tronchi distinti, a Fiume e Pola. Un itinerario questo della Via Flavia che, La strada di accesso al porto fluviale di Aquileia nella visione globalizzante del Filiasi, attraversava la Dalmazia e raggiungeva la Grecia, la Macedonia e Costantinopoli! Sulla questione della strada ‘ad Silanos’ gli storici, come ho detto, non furono d’accordo. Per esempio il Filiasi, nel punto in cui cita la terza via uscente da Aquileia. Leggiamo quanto scrive: «Secondo l’Itinerario di Peutingero la ‘via Bellojo’ conduceva ‘ad Silanos’ trentacinque miglia lontano da Aquileja...: ma se questa strada passava per Foro Giulio o Cividale, indi pel varco del Pulfer, e per le gole di Caporeto entrava nel Cragno Austriaco, verso quelle alpi poteva stare ‘Silanos’. Correa poscia fino a Lauriaco sul Danubio...per cui tener dovea presso poco la direzione di Villaco, e tutta l’Austria attraversare fino al fiume suddetto». Qui però Filiasi ricorda che esisteva ancora una strada per il Norico, con un ramo per il passo di Monte Croce ed uno per la Valca-nale «tra balze dirupate» e che ambedue conducevano al Danubio. E qui una parentesi per sentire da Filiasi la spiegazione dell’attrazio-ne che esercitavano quelle terre, con una citazione di Polibio. Ai suoi tempi (quasi due secoli prima di Cristo) osservava che «tanta quantità d’oro in quelle giogaie fu scoperta, e tanta facilità era-vi per cavarlo, che in breve il valore dello stesso scemò di un quarto in tutta l’Italia. Soli due piedi, che si frugasse sotterra, l’oro appariva in pezzi grossi, come fave o lupini, e tanto puro, che con tutta facilità, e con menoma spesa lo si separava dalle eterogenee materie, in cui era chiuso». E a questo punto Filiasi avanzava il dubbio che la fantomatica Via Bellojo fosse la strada «della Pontieba», non quella di Caporetto. (Venezia, 25) Paolo Petricig Rožar an božja pot v noninih besiedah ‘Kadar san bla ist majhana' ali noni v dvojezični šoli Kar san bila jest majhana, miesca maja je biu ro-Zar vsako nuoC tle v naši cierkvi an naprej ga je molò rajnk nunac Koncu, ka’ je biu mežnar, an te druz smo vsi molil za njim. An so piel “Častito vsaki čas ti bodi”, se zmi-slin nimar, “sveto sladko ime Ježuša an sveto sladko ime Marije”, an potlè so zapiel ’no piesan Materi boži: Spet kliče nas venčani maj Mariji nadzemeljski raj, cvetice dobrave se ven-čajo glave, raduje se polje in gaj. Drevesa na vartih cvetò, po vejah pa ptice pojò, nebeški kraljici, Mariji Devici, pozdrav ino slavo dajo. m (lrr \ sinca, nie blo mostà an gor na liesince je bila na daskà an smo atraveršal če von. Anta smo se pa bosi zul, Tuole smo piel pa po rožarne, kar je konču ro-Zar. An potlè je bila objuba na Staro gorò, maja; trikrat smo Sli na Staro gorò, an-krat na parvi dan maja, potlè na svet Flip an na svet Jakob an v trečo pa za rozinco, Marija voStnica. An potlè par nogah, nie blo koriere, nie blo makin, nie blo nič an jest san Sla na Staro goro, kadar san imiela danajst liet v parvo an potlè vsake lieto po an-krat, potlè so hodil moji bratri pa mojè sestre an potlè par nogah na Staro goro, kajsan krat je biu daz anda pod Azio so ble lie- Sčasoma vzljubimo stvari, ki smo jih nekoč sovražili in zasovražimo stvari, ki smo jih nekoč ljubili. nemški pregovor Beseda, ki jo za-drzis v sebi je tvoj suZenj, beseda, ki ti uide je tvoj gospodar. arabski pregovor Bedak, neumnež, v enaki meri ozmerja tistega, ki ga v blato porine, kakor tistega, ki ga iz njega potegne. ruski pregovor zak tan par kraje nie rivala liesinca če do kraja. An potlè setemberja pa, so bli zlo pobožni judje v tistih cajtih, so hodil na Sveto LuSarjo; so hodil dol v Podboniesac anta Ko-bart, Zaga, Serpenica, Raj-bilj an potlè so Sli h Mater boZi na Svete Lušarje an so hodil po tri dni, an dan gor, an dan so se ustavli anta... po tri dni je bla tista božja pot. Kajšan krat so paršli gor do Rajbilj, so bli ob nuoč an potlè drug dan zguoda so Sli gor an potlè počaso nazaj par nogah. An kajsan krat nie blo čarievlju, so Zene Zeke nardile, so Sli z Zekam, kar so Sle, so miele dobre Zeke, kar so parSle nazaj, teli Zeki so bli hudi. Nie bla Sfaltana pot, je bila glerja, vsa pot poglerjana. Judje so molil an vsako ne-diejo h mas, an maja so se piele nimar piesmice Matere božje, vsake sort an takuo je Slo. Anta otuberja je biu pa nazaj drug roZar, miesca otuberja so nazaj molil zvičer judje roZar. Potlè se je vse zgubilo, cierku je potresu teremot, je Se vsa zasuta, mežnar te ranik je biu takuo pridan, je untru, potlè judje so se zgubil, sa nas je tle v vasi Se dvejst judi, stari an buni, nie nič vič, takuo žalostno an tisti krat je bila cierkvica ofi-janska puna puna judi, par maš an par rožarje zvičer. Pried an potlè pa so ga molil vsako nuoč tu hiš, vsi kupe, otroc an starši an vsi so molil rožar za te dušice, so molil očenaše, de Buog di zdravje an de naš otroc bi bli pridni, bi bli pobožni, de bi ne dielal Spotà, potlè so molil, de Buog vari žvino, de bi Slo lepuo par Zvin, potlè so molil, de bi ne blo vojskè, de Buog di nimer mier an takuo je Slo napri. Kadar san bla majhana, rožar je biu vsako nuoč. Tek ni molò roZar, Buog na vid tegà, naš tata se je tako zajezu, smo muorli bit vsi. Nas je bluo danajst, tra otruok an mama an tata nas je blo danajst, tajšan liep roZar ma ne samuo par nasi his, po vsieh hiSah je biu tele roZar. Devica ti premila, ne varvi roZic teh, ti venček ti zložila, jubezan nas je vseh. O čuj srce boleče te klice kopameče Marija, Marija, o Marija! Da zvesti tega maja zapojemo sred raja, Marija, Marija, o Marija! *** Marija, mati ljubljena, češčena bodi ti, rodila si nam Jezuša, zato te vse slavi. Saj tebe mater jubimo in vedno k tebi kličemo: Marija, varuj nas, Marija, varuj nas! Marija, o sladko ime, bridkosti nade Zar, ozdravljaš Žalostno srce, razveseliš vsekdar. Saj tebe mater jubimo in vedno k tebi kličemo: Marija, varuj nas, Marija, varuj nas! Nona Agostina od Elene četrtek, 14. maja 1998 La squadra amatoriale pulferese sconfigge anche nel ritorno i cividalesi del Turkey pub Reai, quasi una formalità Sul campo di Cividale si sono affrontate due formazioni incomplete -1 ducali in vantaggio con Pontoni vengono raggiunti dalla rete di Fatovic - Nella ripresa un rinfrancato Reai trova la rete grazie a Secli TURKEY PUB 1 REAL FILPA 2 Turkey pub: Caporale, De Brumatti, Mesaglio, Tomasin, Giorgio Cicutti-ni, Marzolini, Tomasetig (23’ st Paviotti), Pontoni, Giaiotto, Zorzenone, Bot-tussi (1’ st Giglio). Reai Filpa Pulfero: Predan, Gariup (9’ st Montanino), Benati (11’ st Barbiani), Oviszach, Ma-corig (11’ st Martinig), lussa, Fatovic, Stefano Dugaro (23’ st Gusola), Mottes (5’ st Fazio), Chia-cig, Secli (18’ st Paravan). Cividale del Friuli, 9 maggio - La gara di ritorno dei quarti play off ha visto scendere in campo sul terreno del “Martiri della Libertà”, due formazioni incomplete per squalifiche e per la concomitante adunata alpina di Padova. Nel Reai, oltre ad Antonio Dugaro appiedato per squalifica, hanno dato forfait Mario De Biagio e Walter Petricig. Nelle file locali hanno disertato l’impegno per squalifica i due attaccanti Alex Cicut-tini e Franco, ma i sostituti si sono dimostrati all’altezza. Alle quindici precise, sotto un solleone estivo, i rosanero di Pulfero, avvantaggiati dal risultato dell’andata (3-0), hanno controllato le mosse dei padroni di casa che hanno preso in mano le redini del gioco. Il primo doppio brivido al 5’ per Predan che è costretto a respingere il tiro di Pontoni e nel proseguimento dell’azione esce dai pali anticipando Giaiotto. La risposta degli ospiti arriva con Fatovic che al 21’ costringe ad una spericolata uscita Caporale. I-naspettato giunge il vantaggio dei ducali che al 29’ sono abili con Pontoni ad approfittare di una ingenuità difensiva degli o-spiti. I valligiani, punti nell’orgoglio, replicano al 32’ con un traversone di Benati destinato allo smarcato Mottes. Il pallone viene allontanato di testa dal difensore Tomasin. Il finale di tempo è di marca o-spite con il portiere Caporale che salva al 33’ su Flavio Chiacig e Walter Petricig del Reai Filpa di Pulfero Juniores e Drenchia avanti in Coppa Ultimi spiccioli della stagione per quanto riguarda il campionato di Prima categoria. Si sono decise le tre retrocessioni, dopo lo spareggio che si è giocato domenica a Risano tra Como e Tavagnacco. Sarà la compagine del Corno a far compagnia alle già condannate Cussignacco ed Ancona in Seconda categoria. Buone notizie invece per la Cividalese che ha vinto il primo spareggio promozione contro la Futura di Carlino. Ora i biancorossi riposeranno guardando con interesse all’incontro di domenica prossima tra Codroipo e Futura. Torneranno in campo domenica 24 ospitando il Codroipo. Le prime due squadre saranno promosse in Promozione. Due pareggi, 3-3 con il Bressa/Campoformido (tripletta di Del Gallo) e 1-1 a Fagagna (eurogol di Chiuch) hanno permesso agli Juniores della Valnatisone di qualificarsi per gli ottavi del post-campionato Junio- res regionale. Il prossimo impegno vedrà i valligiani impegnati sul campo della Pro Aviano. Nelle finali per società pure pronto riscatto dei Giovanissimi dell’Audace che, dopo la battuta d’arresto casalinga con il Biauz-zo (2-1, gol di Bergnach), hanno espugnato il campo dell’Astra 92 con una rete di Davide Duriavig. Ieri hanno giocato sul campo dell’Esperia. Sabato, alle 17.30, concluderanno le loro fatiche ospitando la Cometa. Lunedì 18 affronteranno in trasferta, per il trofeo Budai, la Sangiorgina di Udine. Quindi mercoledì 20, alle 19, ospiteranno la terza classificata del girone eliminatorio provinciale. Bella impresa degli E-sordienti dell’Audace che hanno battuto la Gagliane-se grazie alle reti di Alex Faracchio e Fabio Valenti-nuzzi. Sabato 16, alle 15.30, concluderanno il campionato con il recupero contro l’Union 91/A. Questa partita è molto attesa dai valligiani, che devono cancellare lo smacco (6-0) subito a Percoto nella gara di andata. E’ riuscito il colpaccio al Pub da Sonia di Drenchia che, nonostante alcune defezioni nell’organico, sul campo di Cerneglons si è imposto con il risultato di 3-2. E’ stata una gara e-mozionante, con i valligiani bravi ma sfortunati. Sempre in svantaggio, sono riusciti a recuperare prima con Marco Clo-dig, poi, negli ultimi venti minuti della gara, con la doppietta realizzata da Leonardo Craini-ch. Per ben tre volte i pali hanno detto no alle conclusioni degli attaccanti violanero. La vittoria consente ai ragazzi di Roberto Tomasetig il passaggio al turno successivo della Coppa Friuli amatoriale che si giocherà nel prossimo week-end. v» - . mf La squadra Esordienti dell’Audace che ha battuto la Gaglianese Mottes e si ripete due minuti più tardi bloccando un colpo di testa di Secli. Il pareggio giunge al 38’ per merito di Fatovic. Al rientro in campo dopo il riposo il Reai sembra rinfrancato e sfiora in tre occasioni il gol: al 5’ con Chiacig, al 6’ con Secli ed all’ 8’ ancora con l’ispirato Chiacig. Gli sforzi dei ragazzi del presidente Claudio Battistig vengono premiati al 9’ dal gol realizzato in diagonale da Secli che scatena le proteste dei cividalesi per un presunto fuorigioco. A fame le spese è Giaiotto che viene espulso su segnalazione del guardalinee. In superiorità numerica il Reai si accontenta del vantaggio acquisito. L’allenatore Severino Cedar-mas avvicenda sul terreno tutti i giocatori disponibili. I padroni di casa, con la regia dell’inossidabile cinquantenne Giorgio Mesaglio, si portano per due volte minacciosi verso la porta di Predan. Al 20’ il giovane e valido portiere di Dolegna neutralizza una conclusione fuori area di Giglio e al 33’ vola letteralmente all’incrocio per deviare in angolo il colpo di testa del bravo Pontoni. Prima della fine un’occasione per parte: Paravan con Caporale fuori causa calcia a lato di un soffio e Predan in uscita blocca l’ennesimo tentativo portato dall’inesauribile Pontoni. A contendere la finalissima ai valligiani saranno i camici dell’Amaro che nel doppio confronto con la compagine Mirai di Re-manzacco si sono imposti per 1-0, pareggiando nel ritorno a reti inviolate. L’appuntamento quindi è per sabato 16 alle ore 15 sul campo di Amaro. Paolo Caffi L’Udinese terza, festa per un’impresa storica Con una giornata di anticipo sulla conclusione del campionato di serie A l’Udinese ha conquistato matematicamente la terza posizione in classifica. Il successo ottenuto domenica contro l’Ata-lanta grazie al gol siglato al 94’ dal suo uomo più rappresentativo, il capitano Alessandro Calori, permette ai bianconeri di ottenere il miglior piazzamento dopo lo storico secondo posto del 1955. Al termine della gara sono seguiti i festeggiamenti in piazza S. Giacomo che hanno visto salire sul palco tutti i protagonisti di questa fantastica cavalcata. Grande festa anche a S. Pietro, nella locale sede dell’Udinese club. Uspešen nastop na domačem igrišču na Proseku v prvi tekmi play-off Jadran premočan proti Fagagni V italijanski košarkarski C ligi je tržaška slovenska ekipa Jadran dobro začela finalni del prvenstva play-off. Z odlično igro je namreč v soboto premagala Faga-gno z rezultatom 86:63. Na tekmo so se Jadranovci dobro pripravili, kajti bilo je predvidevati napadalno igro Fagagne, ki že več let, doslej brez uspeha, poskuša prestopiti v višjo ligo. Lani je bila temu cilju zelo blizu, pa tudi v letošnjem prvenstvu je med favoriti, predvsem zaradi zelo visokih igralcev. V soboto na Proseku nihče ni pričakoval tako izdatne Jadranove zmage, saj je bila ob koncu tekme razlika kar 23 točk. Začetek je bil dokaj izenačen, nakar si je Jadran kmalu priigral prednost 13 točk, ki jih je obdržal do konca prvega polčasa. Odlično so plavi zaigrali tudi v začetku prvega polčasa in ustvarili tolikšno prednost, da je nasprotniki niso več uspeli nadoknaditi. Tekma je potrdila izredno formo Jadra-novcev, za veliko zmago pa zasluži pohvalo celotna ekipa, še zlasti režiser Dean Oberdan, ki je bil tudi najboljši strelec srečanja. Povratna tekma, ki bo v Fagagni pa nikakor ne bo lahka, kajti pričakovati je zagrizen boj Furlanov. V PODBELI Kamp “Nadiža” V SOBOTO, 16. MAJA s pričetkom ob 14.uri DIRKA Z GORSKIMI KOLESI na progi Podbela-Robidišče Dolžina proge: 8 km Višinska razlika: 400 m Startnina: 1000 SIT Informacije na tel. štev. 065-849110,065-85839. Prijave sprejemajo še na dan tekmovanja do 13. ure Četrtek, 14. maja 1998 PODBONESEC Bjača Je parSu Andrea Tle v naši vasici nie pu-no mladih paru an takuo nie tudi puno majhanih otruok, od 29. obrila pa i-mamo še adnega puobCja. V Vidme se je rodiu Andrea. Srečan tata je Giuseppe Struchil iz tele vasi, srečna mama je pa Chiara Barbetti, ki je paršla tle h nam za neviesto. Posebno vesela za rojstvo majhane-ga puobCja je sestrica Francesca, ki ga je Čakala nomalo liet. Obadvieman želmo, de bi rasla zdrava, sreCna an vesela. Arbeč - Karmin Novici V saboto 25. obrila sta se v Karmine oženila Tania Domeniš iz Arbeca an Alfredo Verduro iz Santa Maria del Cedro, ki je ’no miestace v pokrajini Cosenza. Skoda le, de Tania an Alfredo na bota živiela tle par nas, vseglih pa jim želmo puno sreCe v njih skupnem življenju. SOVODNJE Matajur Še an puobič v naši vasi Je pru ries: tle v Ma-tajure imamo tajšan ajar, de se rodijo samuo puob-či: Miha, Ivan, Nicola, Marco... NiC hudega: kar bojo velie bojo vozil tle h nam nevieste. Tuole je kar se troštamo vsi vasnjani! Te zadnji, ki se nam je parluožu se je rodiu 8. maja an so mu diel ime Stefano. Frišan poberin je parvi otrok mladega para, ki je živeu v Zviceri do malo cajta od tega. Mama je Sabrina Cre-stani, tata je pa Andrea novi matajur Odgovorna urednica: JOLE NAMOR Izdaja: Soc. Coop. Novi Matajur a.r.l. Čedad / Cividale Fotostavek in tisk PENTA GRAPH srl Videni / Udine DSPJ Včlanjen v USPI/Associatoall’USPI Settimanale - Tednik Reg. Tribunale di Udine n. 28/92 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 50.000 lir Postni tekoči raCun za Italijo Conto corrente poslale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za Slovenijo - D1STRIEST Partizanska, 75 - SeZana Tel. 067 - 73373 'Žiro raCun SDK Sežana Stev. 51420-601-27926 Letna za Slovenijo: 5.000 SIT OGLASI: I modulo 20 mm % I col Komercialni L 25.000 + IVA 19% Tavaglione. Sabrina se je rodila v Zviceri, nje mama pa je tle z naše vasi, je Giovanna Podorieszach - Ta zat tih. Sabrina je zapo-znala Andrea v Zviceri an sta paršla živet tle. Seda se jim je parluožu se mali Stefano an za njega rojstvo se vsi veselmo an se troštamo, de ostanejo živet tle par nas. PuobCju želmo vse nar-buojše na telim svietu. Matajur - Livek Žalostna novica Po kratki boliezni je v Spitale v Novi Gorici v sriedo 6. maja umaru Milan Hrast. Biu je še mlad mož, sa’ se je rodiu lieta 1935, takuo de je imeu 63 liet. Zadnji pozdrav so mu ga dali v petak 8. maja na Livku. Z njega smartjo je Milan v žalost pustu hci Tanjo, zeta Petra, navuode Miha an Ivana an vso drugo žlahto an parjatelje. Njega hci Tanjo jo poznamo lepuo an tle par nas, posebno v sauonjski dolini, sa’ je taz Livka paršla za neviesto v Ruon-Canovo družino v Matajur vic ku deset liet od tega. Poznana je tudi, ker diela na uredništu (redazione) od Doma. Tanja, v telim žalostnim momentu smo ti vsi blizu. SPETER Zapustila nas je Bernarda Dorgnach V Cedajskem Spitale nas je zapustila Bernarda Dorgnach uduova Deganutti. Bla je klaša 1920 takuo, de je imiela 78 liet. Bernarda je živiela sama, ker ni imiela otruok, je pa imiela navuode an drugo žlahto, ki so sporočili žalostno novico o nje smarti. Bernarda bo počivala venCni mier v špietarskem britofe, kjer je biu nje pogreb v pandiejak 11. maja. CERCO urgentemente casa o appartamento nelle Valli • del Natisone, possibilmente nei comune di Stregna o S. Leonardo. Telef. al 727732(anche segreteria telefonica) 11 Pogled na Hlocje GRMEK Hlocje Senjam v JuoZulnovi hiš V saboto 9. maja je bluo posebno živahno tle par Hlojec, predvsem v Juožulnovi oštariji: inaugurai so novo salo, kjer bo prestor za kakih 30 ljudi. Tela oštarija je že puno puno liet tle v naši vas. Puno cajta sta jo daržala Tranquillo Ruttar - Juo-žulnu an njega žena Carla, ki je bla paršla za neviesto v telo hišo taz PatoCa-rjove družine iz Podutane. Kar Tranquillo je umaru, Carla nie zgubila ku-raže an jo je pejala ona napri. Potlè sin Mario se je oženu an kupe z njega ženo Ines, ki je TonCove družine iz Varha v srienj-skem kamune, sta parjela v ruoke dielo, ki sta ga bla takuo lepuo spejala napri tata Tranquillo an mamaCarla. Carla jim je pomagala še nomalo liet potlè je šla živet h hčerami Paoli an Luciji dol na Cemurje. Ines an Mario sta zače- la ponujat judem tudi ki-ek za pod zob; zaCela sta sodelovat z iniciativo “Vabilo na kosilo po Ne-diških dolinah” an kar sta kuhala, sevieda vse stare an tipične jedi iz naših kraju, je bluo ries dobro. Takuo sta se storia lepuo spoznat an od nedieje do nedieje sta imiela nimar vic judi an nie bluo vic prestora za vse, takuo so napravli še ’no salo an v saboto sojo inaugurai. Na inauguracjonu nieso mogle manjkat oblasti, takuo sta paršla dajat njih pozdrav šindaka Paolo Canalaz iz Garmika an Firmino Marinig taz Spietra, ki je tudi predsednik naše Gorske skupnosti. Paršu je tudi predsednik pokrajine Pelizzo. Pohvalili so njih dielo. Nas veseli pisat take novice, videt de naši judje imajo še trošta an kuražo za pejat napri ’no dejavnost (un’attività) tle par nas, Ceglih nie pru lahko. Mariu, ženi Ines, hčeram Orietti, Alessandri an Manueli, ki kar morejo pomagajo mami an tatu želmo, de bi jim šlo nimar dobro napri. Cedesi cucina componibile in rovere, usata: frigo, congelatore, tre fuochi (gas ed elettrico) -forno elettrico con grill, lavello in acciaio. Prezzo trattabile. Tel. 723218 Vendo due divani, uno a due posti, uno a tre, di colore verde scuro, imbottitura piuma e gommapiuma, come nuovi. Telef. ore serali 714016 Dežurne lekarne / Farmacie di turno OD 18. DO 24. MAJA Podboniesac tel. 726150 OD 16. DO 22. MAJA Cedad (Minisini) tel. 731175 Ob nediejah in praznikah so odparte samuo zjutra, za ostali Cas in za ponoC se more klicat samuo, Ce riceta ima napisano »utgente«. “LA MARMI,, DI NEVIO SPECOGNA LAPIDI - MONUMENTI PAVIMENTI - SCALE SOGLIE E PIANI CUCINA Lavori particolari a toro Aperto anche sabato mattina S. Pietro al Natisone • Zona industriale 45 «tel. 0432-727073 Miedihi v Benečiji DREKA doh. Marinig Kras: v sredo ob 12.00 Debenje: v sriedo ob 15.00 Trinko: v sriedo ob 13.00 GRMEK doh. Lucio Quargnolo Hlocje: v pandiejak ob 11.00 v sriedo ob 10.00 včetartak ob 10.30 doh. Marinig Hlocje: v pandiejak ob 11.30 v sriedo ob 10.30 v petak ob 9.30 Lombaj: v sriedo ob 15.00 PODBONESEC doh. Vito Cavallaro Podbuniesac: v pandiejak od 8.30 do 10.00 anod 17.00 do 19.00 v sriedo, četartak an petak od 8.30 do 10.00 v saboto od 9.00 do 10.00 (za dieluce) Carnivarh: v torak od 9.00 do 11.00 Marsin: v četartak od 15.00 do 16.00 SREDNJE doh. Lucio Quargnolo Sriednje: v torak ob 10.30 v petak ob 9.00 doh. Marinig Sriednje: v torak ob 11.30 v četartak ob 10.15 SOVODNJE doh. Pietro Pellegriti Sauodnja: v pandiejak, torak, četartak an petak od 10.30 do 11.30 v sriedo od 8.30 do 9.30 SPETER doh. Tullio Valentino Spietar: v pandiejak an četartak od 8.30 do 10.30 v torak an petak od 16.30 do 18. v saboto od 8.30 do 10. doh. Pietro Pellegriti Spietar: v pandiejak, torak, četartak, petak an saboto od 9.00 do 10.30 v sriedo od 17.00 do 18.00 PEDIATRA (z apuntamentam) doh. Flavia Principato Spietar: v sriedo an petak od 10.00 do 11.30 v pandiejak, torak, četartak od 16.00 do 17.30 tel. 727910 al 0368/3233795 SVET LENART doh. Lucio Quargnolo Gorenja Miersa: v pandiejak od 8.00 do 10.30 v torak od 8.00 do 10.00 v sriedo od 8.00 do 9.30 v četartak od 8.00 do 10.00 v petak od 16.00 do 18.00 doh. Marinig Gorenja Miersa: v pandiejak od 9.30 do 11.00 v torak od 9.30 do 11.00 v sriedo od 16.00 do 17.00 v četartak od 11.30 do 12.30 v petak od 10.00 do 11.00 Guardia medica Ponoč je »guardia medica«, od 20. do 8. zjutra an od 14. ure v saboto do 8. ure v pandiejak. Za Nediške doline: tel. 727282. Za Cedad: tel. 7081. Za Manzan: tel. 750771. Informacije za vse Guardia medica Za tistega, ki potrebuje miedi-ha ponoč je na razpolago »guardia medica«, ki deluje vsako nuoc od 8. zvičer do 8. zjutra an saboto od 2. popu-dan do 8. zjutra od pandiejka. Za Nediške doline se lahko telefona v Spieter na številko 727282, za Cedajski okraj v Cedad na številko 7081. Ambulatorio di igiene Attestazioni e certificazioni v četartak od 9.30 do 10.30 Vaccinazioni v četartak od 9. do 10. ure Consultorio familiare SPETER Ostetricia/Ginecologia v torak od 14.00 do 16.00; Cedact. v pandiejak an sriedo od 8.30 do 10.30; z apuntamentam, na kor pa impenjative (tel. 708556) Psicologo: dr. Bolzon v sriedo od 9. do 14. ure Servizio infermieristico Gorska skupnost Nediških dolin (tel. 727565) Kada vozi litorina 12 Čedada v Videm: ob 6.10 \ 7.00, 7.26 * 7.57, 9.*, 10., 11., 11.55 12.29 \ 12.54, 13.27 * 14.05, 16.05, 17., 18. 19.08, 20., 22.10.(od pand do čet. an ob praznikih) Iz Vidma v Cedad: ob 6.35 *, 7.29, 8.*, 8.32, 9.32 *, 10.32, 11.30 12.32, 12.57 *, 13.30 14.08 *, 14.40, 16.37, 17.30, 18.30, 19.40, 21.50 (od pand. do čet. an ob praznikih), 22.40 * čez tiedan Nujne telefonske Številke Bolnica Cedad........... 7081 Bolnica Videm............5521 Policija - Prva pomoč ....113 Komisarjat Cedad....731142 Karabinierji..............112 Ufficio del lavoro 731451 INPS Cedad 700961 URES-INAC 730153 ENEL...............167-845097 ACI Cedad 731987 Ronke Letališče..0481-773224 Muzej Cedad 700700 Cedajska knjižnica ..732444 Dvojezična šola 727490 K.D. Ivan Trinko 731386 Zveza slov. izseljencev.,.732231 Dreka..................721021 Grmek..................725006 Srednje................724094 Sv. Lenart.............723028 Speter.................727272 Sovodnje...............714007 Podbonesec 726017 Tavorjana..............712028 Prapotno...............713003 Tipana.................788020 Bardo..................787032 Rezija 0433-53001/2 Gorska skupnost 727281 —; -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------