o llWVD Leto X - Štev. 24 (240) UREDNIŠTVO in UPRAVA Čedad - Via B. De Rubeis 20 Tel. (0432) 731190 Poštni predal Čedad štev. 92 Casella postale Cividale n. 92 Čedad, 31. decembra 1983 Autorizz. Tribun, di Trieste n. 450 Izdaja z T T Tiskarna R. Liberale - Čedad SULLA TUTELA: PREGIUDIZI DA CHIARIRE II copione è arcinoto. Si forma il nuovo governo, si muovono i primi passi nelle commissioni parlamentari, si formano i comitati ristretti, ecc. Intanto a Trieste il MSI mobilita gli studenti contro il «bilinguismo» e nelle Valli del Nati-sone riappare il solito foglio antisloveno. Anche questa volta il copione è apparso lo stesso. Più o meno anche i primi passi per l'attivazione del-l'«iter» legislativo per la minoranza slovena con la costituzione del primo governo a guida socialista si sono svolti allo stesso modo. A Trieste le forze politiche democratiche, DC compresa con Ton. Coloni, si sono sforzate di dimostrare agli studenti che il «bau bau» del bilinguismo è uno spauracchio interessato dei circoli fascisti, così come le spedizioni di tipo squadristi-co della scorsa primavera nei paesi sloveni del Carso. I partiti democratici si sforzano di spiegare come stanno realmente le cose e che nessuno vuol creare privilegi per gli sloveni, quanto invece attuare per questi i più elementari diritti dettati dalla costituzione. Nei comuni di parlata slovena della provincia di Udine si è fatto troppo poco per spiegare e chiarire i pregiudizi e le palesi falsificazioni che vengono fatte sul problema della tutela della minoranza slovena. Hanno fatto poco i partiti che pure hanno presentato proposte di legge e hanno fatto poco le stesse organizzazioni degli sloveni. Perciò hanno subito l’iniziativa dei gruppi nazionalisti, che hanno agito anche qui su diversi piani non escluso quello del teppismo ( ricordiamo la profanazione dei monumenti e dei cimiteri e la disseminazione dei chiodi sulla Kamenica). Attualmente diverse sono le proposte di legge per gli sloveni: Slovenska skupnost, PCI, DC e PSI hanno ciascuno la propria proposta e gli organi parlamentari vengono sollecitati a muoversi. Da non dimenticare che esiste per l’Italia un impegno Internazionale derivato dal trattato di Osimo. II ministro Romita ha annuncialo di aver proposto una bozza di disegno di legge del governo. Ha aperto così un capitolo nuovo per-°hè è questo un atto importante soprattutto se vuole significare che il problema andrà risolto in tempi ragionevoli e che si terranno in buon conto le ragioni della minoranza. Proprio in questi giorni la massima organizzazione regionale degli slo-Veni, la Slovenska kulturno- gospodarska zveza, ha confermato che la battaglia per la tutela globale è prioritaria. Naturalmente spetta prima di tutto a noi stessi spiegare cosa si chiede con la legge di tutela. Precisiamo per prima cosa che questa deriva la sua legittimità dalla costituzione che afferma «la repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche». Secondo noi questo vuole dire che la legge disporrà norme perchè la minoranza non venga assimilata dal contesto socio-culturale in cui è immersa. Il processo di assimilazione è stato avviato per noi da più di cento anni (ben definito nell’ormai famoso «Giornale di Udine» del 1866) ed è in atto ancora oggi per mezzo di tutta una serie di fattori attivi, fra cui quelli culturali (mass-media, ecc.), quelli scolastici, quelli socio-economici ( emigrazione, marginalità, sottosviluppo). Padronissimo chiunque di ritenere conclusa, od irreversibile o addirittura auspicabile l’assimilazione degli sloveni della provincia di Udine. Per conto nostro vediamo che così non è in quanto i caratteri fondamentali di una minoranza linguisti- ca sono ben riconoscibili nella nostra realtà e costituiscono un valore culturale per tutto il paese. Inoltre in questi ultimi anni su queste questioni il consenso è cresciuto notevolmente, tanto che i nostri oppositori si trovano costretti ad introdurre argomenti ( quale quello di una scuola di lingua slovena obbligatoria per tutti, argomento su cui torneremo) palesemente falsi. Novi Matajur DAN EMIGRANTA Slovenske kulturne organizacije videmske pokrajine vabijo na Dan Emigranta, ki bo v nedeljo 8. januarja, ob 15. uri v gledališču Ristori v Čedadu. Pozdravila bosta deželni odbornik za obnovo potresnih področij Romano Specogna in župan občine Rezija Sergio Di Lenardo. V kulturnem delu programa bodo nastopili ansambel «Beneški fantje» Antona Birtiča, citiravci iz Rezije, pevski zbor Pod lipo iz Barnasa, Luciano Chiabudini «Ponediščak» in Beneško gledališče, ki bo pod režijo Adrijana Rustje predstavilo novo igro «Preklete grabje». Pridita vsi! V okviru dneva emigranta bo v prostorih KD Ivan Trinko, od 6. do 27. januarja skupinska razstava umetnikov iz Benečije, pri kateri bodo sodelovali Loretta Dorbolò, Claudia Raza Floreancig, Gianni Osgnach in Tommaso Pauletig. Le organizzazioni culturali slovene della provincia di Udine invitano alla Giornata dell'emigrante, che avrà luogo domenica 8 gennaio alle ore 15 nella sala del teatro Ristori di Cividaie. Porgeranno il loro saluto l'assessore regionale alla ricostruzione Romano Specogna ed il sindaco di Resia Sergio Di Lenardo. Il programma continuerà con l'esibizione del complesso «Beneški fantje» di Anton Bi rtič, i suonatori di citira di Resia, il coro Pod lipo di Vernasso e Luciano Chiabudini «Ponediščak». Concluderà la giornata la rappresentazione teatrale del Beneško gledališče «Preklete grabje», regia: Adrijan Rustja. Siete tutti invitati. Sempre nell'ambito della Giornata dell'emigrante, dal 6 al 27 gennaio si terrà nella sala del circolo Ivan Trinko una mostra collettiva degli artisti della Benecia. Esporranno Loretta Dorbolò, Claudia Raza Floreancig, Gianni Osgnach e Tommaso Pauletig. Kuo bo brez otruok? Otroc garmiškega kamuna so imiel lepo fešto v telovadnici na Ljesah Kar sam paršu na Prieva-lo, se je pred mano odparla Rečanska dolina. Magia je bla takuo nizka, da se je operjala na Svetega Martina an na Hum, zak je bla takua puna an težka, da nie mogla napri. Daš se je liu, kar sam se zdaru dol po vaseh an od sparvič sam mislil, de vasi so ble takuo prazne, ker vsi so se tulil ta par ognju. Potle san se spustu dol po kakim cemine pa otruok jih nie bluo. Sam se ustavil pred dno gostilno an upra-šu adnega starca «Kam so se vsi zgubil?». «Eh, še kako lieto anta ne bo obedne-ga». «Ja, ja, tuole viem, pa tle v vas bi imielo bit nomalo otruok». «Ja, pa donas so vsi du palestri - telovadnici, so dol napravli nieko fešto... ah, sa sam imeu an ist za iti, pa nieso paršli po me...». Se mi je usmilu, takuo sam ga nabasu na ula-ko in ga peju dol pruot, v dolino. Me je uprašu zaki sam paršu takuo zagoda, an ist sam mu poviedu de... «An-krat so bli Sv. Petar an Sv. Lienart, ki sta skarbiela za tele doline, so mi dali no ro- «...Ognjišče, oginj, otroc, piesam nebuo. Se mi je parielo, da sam se varnu nazaj v nebesa...» ko, pa sada Sv. Petar se je uiezu od kar so ga prekar-stil... Ja, zak priet je biu ga-spodar od vsieh beneških S'iovienju, sada pa je gaspo-dar same Nediže; Sv. Lienart pa, sada ki so mu do-ložli še Laške, se vič krat pozabe na doline an takuo muoram sam preskarbiet an muoram začet že zagoda». Takuo srna se poguarjala an srna preča pargučala dol za lieško cierku. Starček me je pelju -gu telovadnico. Sam paršu notar, ki je bla sama tarna, je parielo vse prazno, četudi se je čulo, da je bluo puno dušic, ki so čakale luč. Adeste Fideles... je začeu piet zbor Rečan, potle se je odparlo nebuo, potle še druge luči, potle so začel otroc hodit dol z dvorane go na oder, kier je biu pripravljen an liep kot. Ognjišče, oginj, otroc, piesam, nebuo. Se mi (Nadaljevanje na 3 strani) Il presidente del Senato ci ha rivolto il suo saluto in sloveno Cossiga ha assicurato il suo impegno a favore della legge di tutela per gli Sloveni «Dragi prijatelji Slovenci, v imenu italijanske države vam voščim vesele praznike». (Cari amici sloveni, a nome dello stato italiano vi auguro buone feste). Con queste parole pronunciate in sloveno sia pure con fatica e con un leggero accento sardo, il presidente del Senato Francesco Cossiga ha salutato gli sloveni presenti all’apertura del secondo anno accademico del Collegio del mondo unito, nell'Auditorium a Gorizia. Primo tra i numerosi politici italiani che hanno visitato la nostra regione, Cossiga ha sentito la necessità di porgere il suo saluto in sloveno. Il presidente del Senato, che si è successivamente incontrato al municipio di Gorizia con una rappresentanza degli sloveni ha dichiarato di conoscere la problematica della minoranza slovena e sostenuto la necessità dell'approvazione del testo di legge di tutela globale. Cossiga si è inoltre impegnato nell’ambito delle sue competenze a intervenire anche presso il governo affinchè si giunga alla soluzione del problema della minoranza slovena. Savodnja 7. januarja 1984 ob 15. uri PRIDE BEFANA Muzika, piesmi, Šenki za vse otroke. (Centro studi Nediža) izhaja vsakih 15 dni Posamezna številka 400 lir NAROČNINA: Letna 6.000 lir Za inozemstvo: 8.400 lir Poštni tekoči račun za Italijo Zalsžništvo tržaškega tiska Trst 11-5374 Odgovorni urednik: Izidor Predan Quindicinale Za SFRJ - Žiro račun 50101-603-45361 «ADIT» DZS, 61000 Ljubljana Gradišče 10/11 - Telefon 223023 Sped. in abb. post. II gr./7Q Poštnina plačana v gotovini OGLASI: mm/st + IVA 18% trgovski 200, legalni 300 finančno - upravni 250, osmrtnice in zahvale 100, mali oglasi 100 beseda. No jutro smo se zbudil an kar smo pogledal skuoze okno je bluo vse bielo: tiho tiho je padu snieh. Tisti, ki hodejo dielat v dolino so bli nomalo zaskarbjeni, zak naše poti pod sniegam so zaries nagobarne. Otroc so bli veseli, pru takuo tisti od «koperative Matajur», ki težko čakajo «šiatorje», a prezagoda so se veselil, saj po sniegu je začeu padat daž... škoda, zak je tudi ries, de nie pravi Božič če nie snega (foto Eddi Bergnach) Chi deve finanziare la cooperativa crisi : cosa può produttori ortofrutticoli APO? fare la provincia Vivace dibattito all’assemblea generale della cooperativa Conferenza socio-economica della Provincia E’ stata costituita due anni fa dalla Comunità montana delle Valli del Natisone e conta oramai più di 140 soci, eppure le possibilità che ha di crescere e di svilupparsi, malgrado il bilancio fin qui positivo della sua attività, sembrano quanto mai incerte. Questa è l’impressione che si poteva trarre dall’assemblea generale della Cooperativa APO, tenutasi domenica 18 dicembre a S. Pietro al Natisone e che oltre al bilancio della mostra-mercato dello scorso ottobre doveva anche discutere dei programmi futuri. Il problema di fondo e-merso da tutti gli interventi riguardava proprio le prospettive della cooperativa. Ha senso, si sono infatti chiesti i partecipanti all’assemblea, che la cooperativa lavori come ha fatto finora, ammesso che i pochi soci che hanno portato l’onere dell’iniziativa siano ancora disposti a farlo? Oppure deve crescere, svilupparsi, programmare la sua attività, acquistare le attrezzature necessarie? Non basta organizzare la vendita delle castagne per un mese all'anno. La cooperativa, è stato detto, deve tendere a coprire con la sua attività tutto l’arco dell'anno anche attraverso la apertura di un centro vendita che, oltre ad offrire un importante stimolo al turismo, garantirebbe all’agricoltura la possibilità di vendere i suoi prodotti a prezzi più convenienti di quelli offerti dai commercianti. Ma se la cooperativa, per ora solo potenzialmente, rappresenta un’attività economica interessante sia pure come fonte di reddito integrativo. su quali sostegni economici può contare per dotarsi Si è tenuta, nei giorni scorsi, a Cividale, nell'Aula Magna del Liceo «Paolo Diacono», una interessante conferenza informativa e di sensibilizzazione sulla donazione degli organi organizzata dall’A.D.O. provinciale. Vi hanno partecipato i relatori dott. Alfonso Vasile primario di Nefrologia e Dialisi all’Ospedale di Palmanova, il dott. Franco Passoni aiuto neurochirurgo all'Ospedale di Udine ed il dott. Silvano Tavano presidente provinciale dell'A.D.O. 1 relatori hanno parl'pto rispettivamente sulle tecniche di espianto e trapianto degli organi a risoluzione del trattamento provvisorio di dialisi del paziente, sulle leggi che regolano il prelievo degli organi e sue implicazioni morali, e sulla organizzazione provinciale dei centri di coordinamento e sensibilizzazione con indicazioni precise sull'iscrizione associativa per gli interessati. Ha concluso i lavori il dott. Tavano che ha proceduto poi alla formazione del Comitato di coordinamento che avrà il compito di predisporre i lavori per la costituzione della di tutti gli strumenti necessari si sono chiesti i soci. E proprio a questo proposito sono emersi i contrasti più accesi e per certi versi difficilmente sanabili. Il vice-presidente della cooperativa Nino Ciccone, per esempio, ha provocatoriamente proposto l'auto tassazione; alcuni soci assieme all'assessore all'agricoltura del comune di S. Pietro Renato Qualizza, che prima ancora della costituzione della cooperativa ha dato il via all'iniziativa tre anni fa, hanno chiesto un impegno preciso da parte del la Comunità montana in questo senso. «Se non interviene la regione, interverrà la Comunità montana», ha risposto Angelo Salvagno, vice-presidente della Comunità montana e consigliere delegato della stessa nella cooperativa. Questa posizione è stata però interpretata come un rifiuto della Comunità montana ad impegnarsi chiaramente e cri ticata da più parti sia perchè pare che fosse già stata verificata l'impossibilità di accedere ad un contributo regionale in quanto la cooperativa in questione non rientra nei termini di legge, sia perchè — hanno sostenuto alcuni — ad altre iniziative la Comunità montana non nega il suo appoggio. A onesto proposito è stato citato più volte l’acouisto da parie della Comunità montana degli impianti di risalita del Matajur che hanno richiesto un notevole impegno finanziario (si parla di 170 milioni) e che alla popolazione locale portano un vantaggio e-conomico decisamente marginale. C’è stato inoltre all'assemblea anche un rimbalzare di accuse per i mancati finanziamenti alla cooperati\*a. qualcuno ha proposto addi- Sezione A.D.O. di Cividale; i componenti sono: Carla Dandone in Pauletig, Giovanna Mulloni, Mario De Meo, dott. Amleto Sandrini, cav. Romano Blasig, Giuseppe Paussa, dott. Claudio Bait, Giuliana Roggiano, Paolo Marchioni e Francesca Bernardi. S. Pietro : Nominati i consiglieri della sezione ADO Il 20 novembre scorso presso la sala consiliare di S. Pietro al Natisone si era tenuta la prima riunione uffi-fiale della sezione ADO (Associazione donatori organi) di S. Pietro al Natisone. In quell’occasione erano stati e-letti i consiglieri ed i revisori dei conti. Di questo avevamo già dato notizia sul nostro giornale. Nei giorni scorsi si è nuovamente riunito il consiglio per la distribuzione delle cariche e, presente il coordinatore di zona Sereno Gigante, ha nominato presidente Walter Bevilacqua, vice-presidente Giovanni Miano, segretaria Rita Bacchetti Beuzer. rittura il suo scioglimento. L’assemblea, che si è conclusa con l'insoddisfazione di tutti, ha accolto alla fine la proposta di Egidio Cen-don, sindaco della cooperativa e funzionario della Coltivatori Diretti, in base alla quale il direttivo attuale — che pure si era presentato dimissionario — è stato incaricato di verificare la possibilità di ottenere dei contributi da parte della Regione, della Provincia, e della Comunità montana. Verso febbraio, quando dovrebbero essere portate a termine queste consultazioni, verrà nuovamente convocata l’assemblea generale dei soci che dovrà preparare il programma per il 1984 e rinnovare il direttivo. A febbraio il problema si riproporrà negli stessi termini? E quale sarà l’atteggiamento della Comunità montana? Jo'le Namor Due incendi di vaste proporzioni hanno tenuto la vallata di Resia in stato di assedio per più di dieci giorni. Questi incendi di origine dolosa si sono sviluppati nella giornata del 2 dicembre quasi contemporaneamente nelle zone di Sella Carnizza e Pustigost poste ai lati opposti della vallata. In breve tempo le fiamme, favorite da una siccità che perdurava da più di due mesi, da una vegetazione erbosa secca, da un sottobosco particolarmente adatto alla combustione e da un vento di forte intensità, hanno invaso vastissime zone sfuggendo al controllo dei vigili volontari antincendio di Resia, dei carabinieri e di volonterosi, i primi ad accorrere nelle località incendiate. Nel frattempo un fumo acre ed una spessa nuvola di cenere provvedevano ad oscurare la visibilità e calavano sull’intera vallata di Resia come una gigantesca cappa nera dalla quale non si riusciva a intravvedere quanto stava succedendo. La situazione stava precipitando e il sindaco Sergio Di Lenardo provvedeva allora a richiedere l’immediato intervento di altri volontari, di forze militari e di guardie forestali. Questo primo intervento massiccio si dimostrò però utile nella sola zona di Sella Carnizza località costituita prevalentemente da prati e pascoli incolti, infatti qui nella giornata di domenica 4 dicembre il fuoco venne arginato e quasi completamente spento. I danni subiti in questa zona sono la distruzione di una postazione militare fissa, lo incendio di circa 150 ettari tra prati e pascoli di proprietà privata mentre i radibo-schi e gli stavoli di Njivica si sono fortunatamente salvati dall’incendio. A Pustigost l’incendio si stava invece propagando paurosamente ed ogni intervento appariva inutile perchè le fiamme a-vevano ormai invaso un fronte vastissimo di bosco di pino e si stava avvicinando mi- La Provincia di Udine si è resa conto di essere stata soppiantata un po’ alla volta dai vari enti sovracomunali e prima di tutto dalla Regione. Convinta di essere in grado di affrontare i problemi del Friuli meglio di altri enti, Regione compresa, l'amministrazione provinciale ha tenuto la 1. conferenza sullo sviluppo socio-economico. La conferenza si è tenuta il 9 e 10 dicembre nell'aula magna del Malignani di Udine. Notevole la documentazione presentata, frutto del lavoro di una grossa «equipe» di esperti (Baxiu, urbanistica; Grandinetti, architetto; Piva, CISAE; Prestamburgo, agraria; Snaidero, economia industriale; Strassoldo, statistica economica; Tellia, sociologia; Sambri, ricerche di mercato) e contenuta in sintesi in due volumi, distribuiti dalla segreteria della confe- nacciosamente aiie case di Hostje e all'abitato della frazione di Stolvizza. Venne chiesto allora l'intervento dell’EIitalia di Trento perchè mettesse a disposizione un elicottero speciale attrezzato per lo spegnimento di incendi. Questo intervento si dimostrò dapprima utile ma successivamente si dovette sospenderlo a causa della scarsa visibilità creata dal fumo, dall'impervietà della zona, dai pericoli costituiti dai numerosi fili a sbalzo che dalle località alte scendono a valle e dalla difficoltà di approvvigionamento dell’acqua e del carburante. Rimaneva perciò solo l’opera umana e questa alla fine ha avuto ragione dell'incendio il 13 dicembre dopo più di dieci giorni dal suo insorgere. In quest'opera grande merito hanno avuto i vigili volontari antiincendio resia-ni diretti dal caposquadra Carlo Di Lenardo e seguiti costantemente dal vice sindaco cav. Enzo Lettig e dai cittadini accorsi spontaneamente. I danni sono ingentissimi e interessano una coltura boschiva di pino di proprietà comunale e privata di circa 300 ettari 40 ettari di prati permanenti di proorie-tà privata e n. 2 stavoli, il tutto compreso tra il rio Ma-licen, la località Hostje, la località Pustigost e il rio Lom-nig che costeggia l’abitato di Stolvizza. Luigi Paletti Srečanje naših županov s prefektam Larosa Župani nediških dolin, kupe s predsednikam Gorske skupnosti Chiuch, so se na videmski prefekturi srečali s prefektam dr. Francesco Larosa. Na srečanju so se pogua-rili o raznih problem naših dolin, posebno o problemih poti an vodovodov. Na koncu so naši župani povabili prefekta na obisk v nediske občine, kar je on zadovoljno sprejel. renza. La presentazione del lavoro preparatorio e delle idee dell’amministrazione provinciale è stata fatta dall'assessore alla programmazione Lepre, subito dopo il saluto del presidente Englaro. Presenti numerosi rappresentanti del parlamento, fra cui Bressani, Santuz e Baraccetti, e soprattutto diverse personalità del mondo economico, sindacale ed amministrativo, hanno preso avvio i vari interventi. La relazione suggeriva due filoni principali: la situazione economica con le proposte per lo sviluppo e le competenze della provincia. I Sindacati operai e confa-gricoltori, i rappresentanti dell’industria e del mondo della produzione si sono confermati prevalentemente sul primo problema, gli amministratori anche sul secondo. Molte sono state le proposte (anche contradditorie) e le raccomandazioni pervenute circa l'indirizzo degli investimenti per i settori economici: puntare cioè sull’essenziale ed i settori in crisi, badando prima di tutto a salvaguardare l’occupazione. Per l'autonomia provinciale si è visto nella Provincia l’ente che più della Regione è idoneo a coordinare e gestire servizi e programmi di rinascita e sviluppo. La Regione, d'altra parte, non pare d’accordo e, oltre a legiferare, intende gestire direttamente gli strumenti amministrativi. Alla conferenza hanno preso la parola anche il presidente della Regione, Comelli, e il sottosegretario Fracanzani. Scarso interesse, a nostro avviso, è stato dato ai problemi della montagna e delle zone di confine, sulle quali è intervenuto il consigliere provinciale Petricig che ha difeso il ruolo delle Comunità montane, seguito dal consigliere regionale Carpenedo e dallo stesso presidente Comelli. Plesalci Beneške folklorne supine žele vsakemu no lieto «gladko» an brez se «zaplest». Potrjeni beneški člani v izvršni odbor SKGZ V torek 13. d.ecembra je na sedežu kulturnega društva Ivan Tr-inko v Čedadu bila seja beneških članov glavnega odbora Slovensko kulturne gospodarske zveze. Na seji, kjer so poglobljeno razpravljali o sedanji stvarnosti v Benečiji in o delovanju SKGZ tako v pretekli mandatni dobi kot za prihodnj a leta, so imenovali tudi člane v izvršni odbor Slovenske kulturno gospodarske zveze. Beneške Slovence bodo zastopali Viljem černo (predsednik), Ferruccio Cla-vora (tajnik), Salvatore Venosi, Paolo Petricig. PLI in zaščita slovenske manjšine Tajnik italijanske liberalne stranke Valerio Zanone in član vodstva PLI Enzo Bettiza sta nedavno bila na obisku v Jugoslaviji. V središču pogovorov so bili italijansko - jugoslovanski odnosi in sodelovanje med državama. Govor je bil tudi o odprti meji, pri čemer sta predstavnika PLI izrazila upanje, da bo v najkrajšem času prišlo do odprave restriktivnih ukrepov za prehod čez mejo. Obojestransko je bil poudarjen tudi pomen osimskih sporazumov. V ospredju je bilo tudi vprašanje zaščite slovenske manjšine v Italiji. Zanone in Bettiza sta zagotovila, da bo liberalna stranka naredila vse, da se to vprašanje reši v duhu že večkrat poudarjenih načel in tudi v duhu osimskega sporazuma. Se troštamo, de novo lieto vam parnese vse kar želta. Zveza beneških žen Kulturno društvo an pevski zbor Rečan želta vsiem veseu Božič an srečno novo lieto. Beneško gledališče želi vsem sodelavcem, pa-rjateljam, vsiem tistim, ki jim stojo par sarcu Benečija an gledališče puno liepih an dobrih reči v lietu, ki parhaja an vabi na novo igro, ki bo na Dnevu emigranta. BENEŠKI ŠTUDIJSKI CENTER nediža CIVIDALE ADO : Formato il Comitato di Coordinamento Assediata per 10 giorni la Val Resia da due incendi di vaste proporzioni I danni ingentissimi interessano 300 ettari di bosco, 40 di prato e 2 stavoli ”V Furlaniji smo kot narod bivali že tedaj, ko je v Evropi bilo le malo formiranih narodov,, Pogovor s prof. V. Šribarjem iz Center za arheologijo srednjega veka v Ljubljani ob videmskem posvetu "Od Otonov do Hohenstaufnov,, SPERANZA Dl V začetku decembra je bilo v Vidmu zanimivo zasedanje zgodovinarjev, arheologov in drugih strokovnjakov, ki so štiri dni razpravljali o furlanskem srednjem veku z zgodovinskega in političnega vidika in z zornega kota umetnostnega ustvarjanja. Naslov posveta, ki sta ga, v okviru proslav tisočletnice Vidma, priredila videmska občinska uprava in znanstvena ustanova Deputazione di storia patria per il Friuli, je bil Furlanija od Otonov do Hohenstaufnov. Na zasedanju, kjer je v ospredju bilo vprašanje furlanskih, koroških in slovenskih skupnih kulturnih korenin, so sodelovali tudi trije slovenski strokovnjaki. I. Sivec je govorila o prafarni organizaciji v zahodnem delu Furlanije, V. Stare je obravnavala kulturne vplive Slovencev, ki so se v 10. stoletju naselili v furlansko nižino in na grebene hribov, ki vodijo od Gorice proti Huminu, na Furlane medtem ko je profesor V. Šribar podal referat o furlanskih zlatarskih delavnicah v času od 8. do 9. stoletja. O pomenu srečanja, o prisotnosti slovenskih strokovnjakov in o sodelovanju s furlanskimi raziskovalci in znanstveniki, smo se pogovorili s profesorjem Šribarjem. «Pri Narodnem muzeju v Ljubljani, je dejal, obstaja Center za arheologijo sred-nega veka, ki proučil je tisto obdobje, ko se je slovenski narod formiral in sicer od poznega 8. stoletja do 10. stoletja. Naša skrb je v glavnem proučevati srednjeveški Zveza beneških likovnih umetnikov vošči uspešno in ustvarjalno leto 1984. Srečno in uspešno Novo leto želi vsem članom, sodelavcem in prijateljem Slovenski raziskovalni inštitut - Trst-Gorica-Čedad -Ovčja vas. slovenski prostor, kar pomeni poleg državnega slovenskega postora tudi Avstrijo, Furlanijo in deloma Madžarsko. Sodelujemo z avstrijsko Akademijo znanosti in historičnim inštitutom dunajske univerze, najpomembnejše se nam je pa zdelo sodelovanje s furlanskimi znanstveniki in to iz več razlogov. S Furlanijo nas povezuje skupna kulturna dediščina, posvetna in cerkvena oblast. Poleg tega pa je Furlanija edini prostor, kjer imamo primer uspešne ekspanzije slovenstva v 10. stoletju. Vsekakor najpomembnejše pa je dejstvo, da pri migracijskem toku v Furlanijo, od poznega 8. stoletja do konca 10. stoletja, zgodovinske in arheološke raziskave jasno izločajo slovenski kulturni element od domačega furlanskega, medtem ko niti v Avstriji niti v Sloveniji ni mogoče, seveda pri proučevanju slovenske kulture tega časa, vedno ločiti dosledno neslovenske elemente». V zadnjih petih letih, je nadaljeval profesor Šribar, je sodelovanje s Furlani doseglo višjo raven. Ekipa Narodnega muzeja iz Ljubljane je namreč skupaj z ekipo Centra za katalogiziran j e kulturnih dobrin pri Vili Manin v Passarianu, izkopavala prafarno cerkev Sv. Lovrenca v Bui, kjer so ob Longo-bardskih odkrili tudi staroslovanske pokope in predmete iz 10. stoletja. Strokovnjaki iz Centra za arheologijo srednjega veka iz Ljubljane so tudi vodili enomesečni tečaj za raziskovalce in formirali dobro ra- Zveza beneških izseljencev vošči vesele praznike in srečno novo leto. Narodna in študijska knjižnica želi srečno novo leto 1984. ziskovalno ekipo, ki jo sestavljajo mladi furlanski raziskovalci. Pred dvema letoma so tudi strokovno pripravili znanstveno ekipo za proučevanje srednjeveške keramike, ki pripravlja sedaj študijo in raziskavo tako imenovane slovanske in srednjeevropske keramike. Koordinator med slovenskimi in furlanskimi znanstveniki je sam profesor Šribar. «Na zasedanju smo poglobili torej skupne kulturne elemente, velik domet tega srečanja pa je tudi v tem, da slovenski strokovnjaki pripovedujemo Furlanom, preko našega gradiva, o njihovi zgodovini». Po treh letih skupnih raziskav v Bui je bila ustanovljena mešana slovenska-furlanska ekipa, ki bo v prvi fazi delala topografijo zgod-njesrednjeveških paleofur-lanskih in staroslovanskih najdbišč v sverovzhodnji Furlaniji. «Študijski in raziskovalni odnosi se torei poglabljajo, je zaključil profesor Šribar. Kar pa odločno pogrešan je prisotnost slovenskih zamejskih strokovnjakov. V teh raziskavah bi morali sodelovati tudi vi, v to delo bi se moral vključiti tudi Slovenki raziskovalni inštitut. Prepričan sem, da je upoštevanje pravic Slovencev najbolj zasnovano na naši prisotnosti na tem prostoru, na tem, da smo kot narod tu bivali že tedaj, ko je v srednjem evropskem prostoru bivalo zelo malo formiranih narodov. V kolikor bomo to bolj raziskovali, se bo tudi bolj razvila in zakoreninila naša narodna zavest», (j n) Kuo bo brez otruok.......................... (Nadaljevanje s 1. strani) je parielo, da sam se varnu nazaj v Nebesa. Brez tiet sam se tudi ist parbližu an kar sam zapoznu Marka, Kristino, Marjanco, Valterja an vse te druge sam šele paršu h sebe an razumeu, da tisti so bli otroc Garmiške šuole ki so igral božično «pravco» za svoje starce. So začel te narbuj mikani, vsako an tarkaj so pa za-piel, potlé je paršu nono jim pravit, ka se je zgodilo lieta nazaj v Betlem, an potle sta paršla Marija an «Referendum dell’utopia» viene definita da Mario Bandii la consultazione popolare autogestita promossa dal Comitato friulano per la pace sull'installazione dei missili nucleari a Comiso. Il Comitato ha svolto un grosso lavoro sia nella città di Udine che in provincia ed ora i risultati sono noti. Più di 15 mila persone (15.523) in Friuli si sono sentite in dovere di partecipare al «referendum autogestito» e rispondere con un sì od un no alle due domande: 1 ) Sei favorevole all’installazione dei missili nucleari a Comiso e sul territorio nazionale? 2) Ritieni che la decisione suprema sulla installazione dei missili nucleari in Italia deb- Juožuf ki, v njih mladih lie-tah, so pokazal kuo je šlo tisto nuoč, tisto božično nuoč. Potle je paršla na či-čica, zlo pridna, ki je tiela na vso silo pomagat Marij prenest svoje težave, če tudi ji nie bluo mogoče. Na zadnjo pa vse živali, ki so se pretiekale za po magat teli družini. Takuo oslič in volič, ma-tjej in tic, an še an še... So se parbližal h njim an jih častil, an zbor je pieu an vse je bluo veselo, an dvorana je začela pjuskat na ruoke brez konca. Pa nono je imeu še za pravt... je poviedu kuo an-krat so molil devetico, an od druzega kraja dvorane se je parbližala na procesja, an te parva čečata je nesla v ro- ba essere presa dal popolo mediante un referendum indetto dal parlamento? Come vediamo dall’allegata tabella oltre il 93% dei votanti sono contrari all’installazione dei missili e !’89% ritiene che debba deciderlo il popolo con un referendum. SI NO Bianche 787 14.575 161 (5,0796) (93,89%) (1,04%) 13.932 1.391 200 (89,75%) (8,96%) (1,29%) Molti i dati interessanti che vengono riportati da un articolo dell’ultimo numero di «Lettere friulane», rivista bimestrale di corrispondenza ecclesiale e culturale. Per kah malingo Sv. Družine. Nono nie pozabu kolede an je začeu od kar on je biu otrok an kuo so hodil po vas, an kadil z žegnanim rožam, an kuo so jim... An takuo se je zgodilo na odru, so paršli otroc s kadilam in luminam, vsi so piel «Dobro večer gaspodinjaan gospodar, po koledo smo paršli...» an takuo napri, an potle je paršla gaspodinja an jim je ries dala koledo. Kar vse tuole je paršlo h kraju, je šu na oder an človek že par lietih an je vse zahvalu. Sam uprašu, kduo je an so mi jal direktor. «Pridan, pridan, če je dau možnost za tuole narest, an še hval use». Pa ko je on paršu h kraju sam zagledu na odru moje darila, ki sam jih biu napravu za parnest telim otmocem. Pomisli, da so jih začel dajat brez mene, in še te starim namest otruocem; sam muoru na naglim vse darila spremenit, za de na pride kaka «pipina» kaki stari nuni. Du te drugem koncu so začel pa arz-dajat za pit, sam se parbližu tudi ist an popiu an ko-zarc. Takuo videš Sv. Petar gredo reči v Rečanski dolini, bo trieba de skličemo nazaj vse varuhe tel ih dolin, da se nazaj zganemo, da jim bomo pomagali. Parvi ti, ki si glavni, potle Sv. Lienart, Sv. Lorenz, Sv. Miheu, Sv. Valentin, Sv. Pavli, Sv. Miklavž, ah, sa Sv. Miklavž sam ist! Vesele praznike vsiem PACE esempio a Cividale hanno partecipato al «referendum» 366 persone. No ai missili, 357; sì ai missili 9. Sì al referendum popolare 347 persone, no 18 e una scheda bianca,. Com’è noto hanno votato anche gli studenti delle scuole superiori. E giustamente, perchè saranno proprio i più giovani a subire le conseguenze più gravi del riarmo atomico. Il record antimissilistico spetta all’Istituto di Arte di Udine con oltre il 97% dei no ai missili, mentre oltre il 98% dei ragazzi è per il referendum popolare. Il dato più negativo, in senso relativo s'intende, riguarda il liceo scientifico Marinelli dove tuttavia più del 77% degli studenti si è espresso contro i missili atomici. Più che i dati numerici sono interessanti quelli politici dell'iniziativa del Comitato per la pace: l'incontro di concezioni politiche diverse, il coinvolgimento della gente e soprattutto dei giovani, lo sforzo di far parlare le persone fino a far riflettere i partiti, i parlamenti ed i governi sulla profonda inquietudine ed avversione degli uomini semplici e dei giovani per un futuro dominato dalla paura della guerra e del disastro nucleare. Paolo Petricig CATTO LIGI E QUESTIONE SLOVENA I cattolici e la questione nazionale slovena nella provincia di Udine. Questo il tema di una tavola rotonda organizzata sabato 17 dicembre a S. Pietro al Natisone dal circolo Studenci a cui ha partecipato anche il senatore Pietro Scopola, uno dei fondatori del movimento cattolico Lega democratica a cui aderisce anche il circolo stesso. A 50 anni dalla proibizione dello sloveno nelle chiese, i partecipanti all’incontro hanno cercato di chiarire i motivi per cui i cattolici nella Slavia friulana, a differenza dell’esperienza di Gorizia e Trieste e con l’eccezione dei sacerdoti, non si sono finora impegnati nell’analisi della problematica slovena. Sul tema torneremo più ampiamente nel prossimo numero. 15. Koroški kulturni dnevi Od 27. do 29. decembra 1983 so se v prostorih Slomškovega doma Mohorjeve v Celovcu odvijali 15. Koroški kulturni dnevi. V programu so bila predavanj a in diskusije o dramski dejavnosti pri koroških Slovencih, o ljudski i-gri in gledališkem jeziku, v drugem delu pa o ekoloških problemih, vojaški ogroženosti Evrope in o mirovnem gibanju. V okvirnem programu so bili tudi likovna razstava, razstava o diskriminaciji žensk ter dramska predstava Kluba slovenskih študentov in študentk na Dunaju. Koroške kulturne dni je zaključila okrogla miza na temo «Bomo preživeli?» na kateri so sodelovali mednarodno znani predavatelji in strokovnjaki. Vsem članom, sodelavcem in prijateljem, vsem obiskovalcem tečajev slovenskega jezika in vsem, ki sta jim naš jezik in naša kultura pri srcu, želi srečno in plodno novo leto. Zavod za slovensko izobraževanje v Čedadu. Vsem Slovencem doma in po svetu, vsem sodelavcem in članom želi srečno Novo leto Kulturno društvo Ivan Trinko. Dragi naročnik! Dve leti je naročnina Novega Matajurja ostala nespremenjena, toda smo morali tudi mi, zaradi stalnega naraščanja stroškov (upravljalni stroški, rast cene papirja, poštnine itd) povišati naročnino, ki bo za leto 1984 znašala: Italija - 10.000 lir Inozemstvo - navadno 10.000 lir -f 5.000 lir poštnina po avionu 10.000 lir + 20.000 lir poštnina Avstralija po avionu 10.000 lir + 35.000 lir poštnina. Ni veliko, če pomisliš na usluge in informacije, ki ti jih nudi naš časopis in ki jih bomo skušali čimbolj izboljšati in obogatiti, pri čemer, seveda, računamo tudi na tvoje sodelovanje. Obveščamo te tudi, da z ureditvijo seznamov naših naročnikov in za boljšo racionalizacijo dela, bo odslej rok naročnine potekel za vse 21. decembra. Vabimo te torej, da čimprej, toda najkasneje do 1. marca 1984, poravnaš naročnino. Gentile abbonato, per due anni abbiamo tenuto invariato il prezzo dell'abbonamento al Novi Matajur, ma purtroppo anche noi abbiamo dovuto arrenderci al continuo aumento dei costi: aumento delle spese di gestione, della carta, delle tariffe postali, ecc. Dal 1 gennaio 1984 pertanto l'abbonamento annuo al nostro quindicinale ammonterà a: Italia - 10.000 lire Estero - normale 10.000 lire + 5.000 lire spese postali via aerea 10.000 lire + 20.000 lire spese postali Australia via aerea 10.000 + 35.000 lire spese postali Non sono tante se pensi al servizio che ti offre e che cerche- remo di migliorare sempre più, anche con la tua collaborazione. Ti informiamo anche che, con il riordino dell'elenco degli ab bonati, la data di scadenza dell'abbonamento sarà portata per tutti al 31 dicembre, questo per facilitare il lavoro amministra- tivo. Ti invitiamo quindi a metterti al più presto, comunque entro e non oltre il 31 marzo 1984, in regola con l'abbonamento. Uredništvo / La redazione «...Potle je paršla na čičica, zlo pridna, ki je tiela na vso silo pomagat Marij prenest svoje težave, če tudi ji nie bluo mogoče. Na zadnjo pa vse živale, ki so se pretiekale za pomagat teli družini...» Božič, "presepio,, an misilni Otroška nadužnost an naumnost te velikih Božič, kratka besieda za an velik dan. On se rodi zak nas jube, on se rodi za nas rešit, sviet se ustave za se odsopit an te velie se gledajo oku za videt tisto jube-zen, ki so poznal an so zgubil, o vargli proč. Kajšan se počepne za ga ušafat tu očieh od otruok an, buog on, če tu njih oči na ušafa ve-seja, ma strah. Gledat oči vesele od otruok nas peje nazaj s cajtan, kar s cajnico smo letal čje po puoj brat mah, za «presepio», civke tu rokah, gobčič ardeč od mraza an košpe na nogah smo se puzgal do po poledienin patoke an se zguarjal an prečil, za mest tuk mah je biu buj zelen. Potà go po vasi taz ne hiše tu to drugo gledat, duo je imeu brienje buj veliko, pa kajšan je jau «je paršu Berto» an hitro vsa precesja otruok čju hišo od Bertuna, ki buog mož nie biu ku paršu z Belgia an nie še ri- ...no čokolado za te druge... vu mat saludat, ki smo bli vsi oku njega an čakal de, ka nan je parnesu. «Karamele an no čokolado za Tonci-nelove, no čokolado za te druge, tuole za te trečje an recita de spanjolete tat jih parnesen jest naco». Smo zahvalil an šli nazaj čje po-vasi «paš Giovanni al je paršu, hodimo gledat». Kar smo zbral nomalo ro-dja smo letiel damu an s špajan vezal karamele gu brienje tuk smo bli že zapel kajšno marančjo an kajšan mandarin. Gola je bla velika, smo z očmi jedli čokolado an karamele, ma jih niesmo tiknil za, de bo liep «albero». Tiste dni nie bluo gušta še dušpiete dielat, zak so nas vsi veselo potarpiel. Nona je bla sbranila srie-barne karte za «Nedižo», tata je parnesu dva kamana za nardit bregi an brienje za «albero», mama je šla po «štatuine» ki je bla skranila an mi smo se medli z mahan an s karto za nardit te nar-lieuš «presepio», žene so se zbierale za gubance peč an se poguarjale an smejale ku otroc, možje so cepil dar va an saludoval parjatelje, ki so bli paršli damu z mine. Vas je pariela na velika družina an če nie bluo dugo liet, ki je bla uiska komplila an kajšan se je šele joku za tiste, ki so manjkal v vasi. Vsi so pariel veseli an so pravli, de za nas se parača- vajo dobre lieta. Naš «presepio» je biu ku vas sviet, ki smo poznal: an velik brieg ku Matajur ta za «ka-pano», tuk ki je biu Ježuš an an brieg na desno an adan na čeparno. «Nediža» doz brega do po dolin an judje, ki so hodil od usieh kraju pruot njih troštanja. Kar so pravli te stari je bluo ries. Dobre lieta so paršle an hitro šle an sa se uprašan, kie smo se zgubil po pot, ki na vemo vič kode hodit an kere je naše troštanje. Kajšne lieta se troštamo za naše otroke, kar že nazaj se čuje guorit od ueiske? V kajšnem sviete smo zredil naše otroke, ki donas pridejo damu an pra-šajo «Mama, morem kupit dva misilna mikane mikane, za diet tu presepio?». «Otrok muoj, misilne se na kladejo tu presepio». «Ma bojo le-puo stal ta za tistim briegu, daj, pustimi jih kupit, te na bom nič prašu do druzega lieta». «Ben nu, kupi jih, ma muoreš diet adan čje za tist brieg, adan čje za te drug, de bojo vsi kontent, vidiš ki judje so po usieh krajeh». «Mama, kupen dva, denemo dva par kraj. Nu mama, dva par kraj an no astronave za diet gor na kapano, takuo če storen skočnit presepio, On bo mogli iti rauno ranno nazaj v nebesa». Bruna Dorbolò ...za nardit te narlieuš «presepio»... sssm .morem kupit dva misilna za diet tu «presepio»... (risbe: Alessio Petriči g) BRICCIOLE Dl RELIGIOSITÀ’ SLAVA IN VAL NATISONE La novena di Natale Gli slavi della Val Natisene come quelli della Val del Torre, di Resia e della Val Canale, sono il ramoscello più occidentale del grande albero slavo. Arrivati qui dalla Pan-nonia, insieme con gli Avari, ai primi del secolo VII, furono ricacciati dai Longobardi. In seguito, dopo numerosi ed aspri scontri, riuscirono ad insinuarsi lentamente e ad insediarsi definitivamente nelle valli solcate dai fiumi Alberane, Cosizza, Erbezzo e Natisone. Quattro valiì che per la confluenza di tre dei suddeti corsi d'acqua nel Natisone, sono comunemente chiamate ccn un nome solo: Val Natisone. Diventati cristiani cattolici al tempo del patriarca di Aquileia S. Paolino Il (+ 802) per opera della Chiesa cividalese, formano oggi una forania d'stinta di 20 parrocchie. La zona che ha una superficie complessiva di 170 Km. quadrati, è divisa civilmente in 7 comuni e conta attualmente 9600 abitanti. Fino al 1866 essi costituivano un distretto a parte, quello di S. Pietro degli Schiavoni; ora sono inseriti nel mandamento di Cividale del Friuli. Ma vuoi per la omogeneità etnica, vuoi per interessi comuni, essi hanno ripristinato oggi la loro individualità associandosi in quella che si chiama la «Comunità Montana Val Natisone». Per il fatto di parlare la stessa lingua e per essere stati favoriti da una certa autonomia sia ecolesiale che civile sotto i patriarchi di Aquileia prima e poi sotto la Repubblica Veneta, gli abitanti di queste valli, poterono creare e conservare fino ad oggi alcune forme tipiche della loro religiosità. in 25 anni di sacro ministero pastorale in una delle più antiche parrocchie di quella zona, S. Leonardo, io ho potuto conoscerle tutte ed apprezzarle in tutta la loro bellezza. La prima bella sorpresa che provai, passando da Gemona nelle Valli del Natisone, fu quella di sentirmi salutare dalla gente con queste parole: «Hvaljen bodi Jezus an Marija!» Sia lodato Gesù e Maria! Non avevo mai sentito salutare così un prete, nè nel mio paese natio, Cam-peglio, nè in Carnia, a Paularo, nè a Gemona dove ho fatto il cappellano. La mia commozione fu grande e la mia riflessione si fermò su quel «an Marija», anche Maria. Mi parve di avervi scoperto un particolare interessante, una devozione speciale alla Madonna. Più tardi trovai piena conferma di ciò, nei riti con cui viene celebrata in quei luoghi la novena di Natale. Ve la racconto. Premetto che è una pratica devozionale assolutamente popolare; la fa la gente senza la presenza del sacerdote. Ogni anno, a turno, si forma un gruppetto di nove famiglie disposte (così dicono loro) a dare ospitalità a Maria che con Giuseppe deve andare a Betlemme per il censimento, comandato dall’imperatore Cesare Augusto. Siccome il viaggio durerà 9 giorni, una famiglia per sera ospiterà i due santi coniugi dal 16 al 24 dicembre. La regista è sempre una pia donna del luogo; lei trova le nove famiglie, l'immagine delia Madonna o della Sacra Famiglia da collocare sopra un altarino improvvisato, fissa l’ora della sacra funzione alla quale presiederà essa stessa, se la padrona di casa non può farlo, e poi guiderà la processione dei devoti da una casa all’altra. La «sacra funzione» consiste nella recita del rosario nella parlata locale; al termine la padrona di casa domanda scusa alla Madonna se non l’ha trattata meglio di così! C’è al riguardo una formula tradizionale che s’impara a memoria. Da notare pure che ci si rivolge sempre e solo alla Madonna. Poi tutti si alzano, due ragazze o due bambine prendono l’immagine (che è incorniciata) e il corteo cantando le litanie lauretane e portando candele accese o lumicini, s’avvia verso I’ altra famiglia e si ferma davanti alla porta di casa. Lì, sulla soglia, in ginocchio, aspetta l’altra padrona di casa. La donna che guida la processione si avvicina e le dice: «A-mica, accogli la madre di Gesù e ricordati di onorarla sempre e non soltanto questa sera». Quella riceve l’immagine, la bacia e dice: «Ti saluto, o Vergine purissima. Maria e ti ricevo con affetto in casa mia, fino alla morte». Le due donne usano anche qui due formule tradizionali che s’imparano a memoria. Detto questo, la donna-guida entra e colloca l’immagine sull'altarino già preparato tra tante candeline accese. Davanti all’immagine arderà sempre anche una lampada ad o-lio, come in chiesa a fianco del tabernacolo. Nella casa dove la sacra immagine giungerà la sera del 24 dicembre la lampada arderà fino alla sera del 2 febbraio, festa liturgica della Presentazione di Gesù bambino al tempio, la gente verrà qui ogni sera a pregare ed a cantare. I canti saranno quelli della novena, canti natalizi dove il soggetto è ovviamente Gesù Bambino e con lui sua madre Maria. Ve ne trascrivo qui uno che è il più usato anche perchè è il più antico. Compare la prima volta nel «Catechismus in der uindischen Sprach», del prete protestante Primož Trubar nel 1550, poi nella raccolta di canti religiosi dal titolo «Ene duhovnepejsme» del sacerdote cattolico A. Klobner nel 1563 e infine nel «Vocabolario Italiano Schiavo» di Gregorio Alasia da Sommaripa dei Servi di Maria, stampato in Udine, nel 1607. Questa novena è una pratica devota mariana antica, originale e tipica di questa gente slava. Ed ecco il canto in oggetto, trascritto nel testo originale, con affianco la mia traduzione italiana. Te dan je usegà vesejà, Devica je rodila tega Sina Božjega (devica je ostala) našega Odrešenika, Stvarnika nebeškega in angelskega kraja. Kadu je slišu glih te glas? Devica je rodila Boga; Je čuda prevelika, Je čuda prevelika. Ta hči je mati postala soja Boga rodila: stvar je sojga Stvarnika nosila in dojila. Oj ti Marija si 'zvoljena, pri Bogu si gnado najšla k' jo je Eva zgubila. Skuoz tebe je Buoh človek postau, ki nas je rješu od pakla. Oj hvala Bogu dajmo! Oj hvala Bogu dajmo! Kukar sonce skuoz' glaž gre in glaž se na razbije, u glihni viži rojen je Sin božji od Marije. Kukar luč od luči gre sonce sojo svetlobo spusti, vendar u njim ostane, tako Buoh od Boga gre Buoh Oča Sina rodi an večno ž njim prebiva, an večno ž njim prebiva, Pravi je Buoh brez matere, je rojen od Očeta; pravi je človek brez očet’ je rojen od device. Preposto je povijen, je jeselca je položen, pred nespametno žvinco. Oslič ga je spoznavu. Vuolič ga je spoštavu. Mi tudi ga častimo! Mi tudi ga častimo! Huala tebe, Buoh Oèà ker si se čez nas usmilu, pošju si nam Sina sojga, nas rješu od hudiča. Oj castitlju ti Sin božji, urjedan si huale in časti ker si nas tako ljubu, za nas tojo rešnjo kri preliu, življenje večno zadobiu u nebesa post pokazu, u nebesa post pokazu, Aman. Questo è un giorno di gioia colmo, la Vergine ha partorito il Figlio di Dio, (ma è rimasta vergine) il nostro Redentore il Creatore del Cielo, il Re degli Angeli. Chi mai udì un fatto simile? La Vergine ha partorito Dio; E’ una meraviglia troppo grande, è una meraviglia troppo grande. Questa figlia è diventata madre, ha partorito il suo Dio: la creatura ha il suo Dio portato in seno ed allattato. O Maria, tu sei l'eletta, presso Dio la grazia hai tu trovato che Èva ha perduto. Per mezzo tuo Dio si è fatto uomo lui che dall'inferno ci ha salvato. Oh diamo gloria a Dio! Oh diamo gloria a Dio! Come il sole trapassa il vetro e il vetro non si rompe, al modo istesso nato è il Figlio di Dio da Maria. Come la luce vien dalla luce, come il sol emana il suo splendore eppure esso in lui rimane, così Dio vien da Dio, Dio Padre genera il Figlio ma egli da lui non si diparte, ma egli da lui non si diparte, Egli è vero Dio senza madre, è generato da Dio Padre: egli è vero uomo senza padre, è nato da una vergine. Poveramente in fasce è avvolto, in una greppia è adagiato, davanti a bestie incoscienti. Ma l’asinelio l’ha capito e il bue l’ha riverito. Rendiamogli gloria anche noi! Rendiamogli gloria anche noi! Grazie a te, Dio Padre che hai avuto di noi pietà che hai mandato a noi tuo Figlio e liberati ci hai dal demonio. E tu adorabile Figlio di Dio, sei degno di lode e riconoscenza perchè ci hai tanto amato per noi il tuo sangue hai versato, la vita eterna ci hai donato e la via del Cielo ci hai additato, e la via del Cielo ci hai additato. Il lettore attendo ha certamente rilevato e individuato nel testo evidenti connessioni e allusioni a verità di fede definite, come la generazione divina del Verbo contenuta nel credo niceno costantinopolitano (Luce da luce, Dio da Dio vero ecc.), la maternità divina di Maria, definita nel concilio ecumenico di Efeso, ecc. Per cui si è tentato di dire che, forse, questo canto è opera dotta di un teologo. Ma H professore Marijan Smolìk, che ha studiato tutti i canti religiosi del popolo sloveno e pubblicato un libro sull'argomento, ci assicura che questo è proprio un canto religioso di origine popolare. BIBLIOGRAFIA P. TRUBAR, Catechismus in der Windisschen Sprach (Catechismo in lingua slovena et alcuni canti religiosi), Tubinga 1550. A. KLQBNER, Ene duhovne pej-sme, Slovenski Gradez 1563, GREGORIO ALASIA DA SOMMARIPA, Vocabolario italiano Schiavo, Udine 1607. C. PODRECCA, La Slavia italiana, Cividale 1884, FRANCESCO MUSONI, Tedeschi e Slavi in Friuli, Roma 1923. M. SMOLIK, Odmev verskihrenic cerkveni slovenski pesmi (L’eco della verità religiosa nel canto ecclesiastico sloveno), Lubljana 1963. R. KLINEC, Zgodovina Goriške Nadškofije (Storia dell'Arcidiocesi di Gorizia), Gorizia 1965. A. CRACINA, Devetica božična u Podutanski (La novena di Natale nella parrochcia di S. Leonardo), Gorizia 1966. P. MERKU', Ljudsko izročila Slovencev v Italij (Tradizioni popolari degli sloveni in Italia), Trieste 1976. A. CRACINA, Gli Slavi della Val Natisone, Religiosità e folclore ladini e slavo neM'Alto Friuli, Udine 1978. Estratto dal libro «Aspetti di religiosità popolare in Friuli» Edizioni Concordia Sette Pordenone - Tipografia Doretti - Udine die. 1981. Angelo Cracina Centro comunale culturale S. Pietro al Natisone INCONTRO AUGURALE DI CAPODANNO prefabbricato ex posta ore 17 - bicchierata e struki fra tutte le associazioni sociali, ricreative e culturali del comune. I resiani sono, per la maggioranza, di radicate convinzioni religiose e professano questa loro fede senza eccessivo bigottismo, ma piuttosto in maniera tradizionalista. Non deve perciò stupire nessuno se, alle Feste di paese, della Smarnamis-sa (15 agosto), della Commemorazione dei defunti, del Natale, della Pasqua o in occasione dì particolari ricorrenze, si nota una partecipazione massiccia di persone alle celebrazioni religiose. Tuttavia, tra il passato e il presente, molte cose sono cambiate nelle abitudini della gente in questa particolare occasione e ciò merita essere riferito. Circa trentacinque anni fa, in un passato relativamente non molto lontano, Resia contava più di 3.500 abitanti che vivevano in condizioni economiche povere e questo loro stato si ripercuoteva, perciò, anche nelle manifestazioni quotidiane della vita, sia Božični Ko govorimo o praznovanju božičnih dni med prebivalci Kanalske doline, moramo prišteti tudi dogajanje v adventnem času. Do nedavnega se je priprava na božični praznik pričela že v prvem adventnem tednu s svitnicami ali z zornimi mašami, ki so se vršile zgodaj zjutraj (ob 6. uri) in so trajale skozi ves adventni čas. Na predvečer sv. Barbare so si hišni gospodarji natrgali češnjevih vejici in so jih dali v posodo z vodo, da so na Sveti večer imeli svež češnjev cvet v hiši. Kar je še domačega prebivalstva, se tega običaja še danes drši. Po prazniku sv. Lucije, ko so iz vseh sosednih far verniki romali v Ovčjo vas, so se gospodinje že lotevale priprav na Božič. Nekaj dni pred Božičem so skoraj povsod zaklali prašiča ali ovco, da so za praznike imeli sveže meso. Gospodinje so pred sv. večerom spekle «kekse» (piškote) in šartl. Vsak hišni gospodar si je pravočasno poiskal in izbral po možnosti lepo jelko ali smrečico. Na sam sv. večer pa ni nihče opravljal večjih del, saj je do sonč- : Tradizioni familiari che sociali. Per il Natale, però, si cercava comunque di fare uno strappo alla regola in modo da santificarlo in maniera appropriata. Ecco che allora si vedeva nei Paesi una particolare animazione, i locali pubblici era frequentati più del solito e si vedevano in giro persone che, assenti da casa per lavoro per tutto l’anno o anche da più anni, erano rientrate per unirsi, in questa circostanza, alle loro famiglie. Nelle case, e solo in quelle dove c’erano bambini, si allestiva l’albero di Natale. Questo era generalmente di ginepro, in quanto era l’unica pianta a poter essere tagliata liberamente nei boschi. Gli alberi di Natale con piante di pino o di abete erano rari e, per procurarseli, molti ricorrevano al taglio abusivo per eludere la stretta sorveglianza delle Guardie forestali. običaji v Kanalski nega zahoda veljal strog post, ki so se ga predniki vestno držali. Ob zvonjenju angelovega češče-nja so kmetje položili pod jasno nebo lep kup sena in so na Sveti dan s tistim senom nakrmili živino. V večernih urah so otroci koledo-vali od hiše do hiše in peli stare koledniške pesmi. Zvečer pa so bili vsi družinski člani doma, ko so že-gnali hišo in pokadili s kadilom. Za večerjo pa so bili na mizi rdeča pesa, klobase in trije hlebi kruha. Prvi hleb so jedli na sam Božič, drugega na Novo leto in tretjega na praznik sv. Treh kraljev. Na božični dan pa so ljudje v glavnem ostali doma, kajti Božiču se je postarem reklo Sveti dan in se razen v cerkev, nikamor šlo. Za obiske sorodnikov je bil namenjen drugi božični dan ali praznik sv. Štefana. Na dan sv. Štefana pa so kmetje nesli v cerkev k žegnu nekaj dobrega kruha in soli. Tudi to so dali živini, da so tudi živali bile soudeležene božičnega praznovanja. Na praznik sv. Janeza evangelista so Slovenci iz Kanalske doline običajno nosili v cerkev blagoslovit passate e Agli alberi, addobbati alla meglio con fiocchi di cotone, venivano appesi mandarini, mele, caramelle, bagigi, torroni, ecc. che costituivano i doni per i bambini quando, per l’Epifania, l'albero veniva disfatto. Il presepio c’era solo in Chiesa, mentre del tutto assenti erano gli addobbi luminosi ed altri, sia all’interno che all’esterno delle case. Alle cerimonie religiose c’era molta partecipazione. Quasi tutti andavano alla Messa di mezzanotte ed alla Messa «grande» del giorno di Natale, mentre a quella mattutina, detta anche «piccola», prendevano parte solo le donne di casa in modo da poter essere prima a casa per preparare il pranzo speciale che, per quella giornata, prevedeva finalmente anche la carne, generalmente pollo, accanto alla minestra di brodo ed al dolce fatto in casa. La giornata natalizia trascorreva, per dolini steklenico vina. Na dan Nedolžnih otrok so otroci v jutranjih urah s smrekovo vejico hodili od hiše do hiše in šapali (tepezniki) ter voščili: «Šip šap, šip, šap, da boste dogo žabele, zdrave, basjele šip, šap, šip, šap». Na Silvestrov večer se je ponovil obred kajenja hiše s kadilom. Isto se je ponovilo še na predvečer sv. Treh kraljev. Starejši ljudje so pripovedovali, da na Silvestrovo ni smelo viseti perilo zunaj hiše, ker bi to priklicalo nesrečo na hišo. Na dan Novega leta so otroci spet hodili od hiše do hiše voščili srečno novo leto. V hišo pa je moral vstopiti najprej deček, fant. Deklice so voščile šele za fanti, kajti če ni k hiši prišel prvi voščit fant, je to prineslo nesrečo hiši. Predvečer praznika sv. Treh kraljev pa je bil za otroke najlepši večer, ker so s kravjimi zvonci preganjali iz vasi «Pehtro babo». Običaj pehtranja se je v Žabni-cah in v Ukvah ohranil do današnjih dni. Pehtranje poznajo še v Podkor-nu na Gorenjskem in v Bistrici na Zilji v Ziljski dolini. S. VENOSI presenti il resto, nella tranquillità più assoluta e dedicata agli scambi degli auguri che venivano fatti con visite a casa di parenti ed amici. Al presente, Resia conta circa 1500 abitanti e le loro condizioni economiche sono notevolmente mutate. Pochi hanno possibilità economiche sufficienti solo per le necessità elementari di vita, in quanto la maggioranza ha disponibilità economiche che può permettere loro di condurre una esistenza normale e senza ristrettezze di rilievo. In questo, perciò, c’è stata innegabilmente un cambiamento rispetto al passalo e, di conseguenza, anche nelle tradizioni natalizie, eccetto la partecipazione alle funzioni religiose che è sempre molto sentita ed è rimasta pressoché immutata. Nei Paesi, se non ci fossero gli addobbi luminosi alle volte anche eccessivi, non si nota particolare animazione, perchè questa è ormai una consuetudine quotidiana. In tutte le case c'è l’albero di Natale e, possibilmente, anche il presepio. L’albero non viene più tagliato nei boschi sfidando la sorveglianza delle Guardie forestali, ma viene acquistato. Questi deve essere necessariamente di abete e raramente di materia plastica, mentre i doni non sono più costituiti da generi commestibili appesi ai rami ma, al contrario, da oggetti costosi ben confezionati e impacchettati con carte multicolori e posti sotto l’albero. Gli addobbi dell’albero sono poi costituiti da palline colorate di varie dimensioni e da congegni luminosi ad intermittenza. Il pranzo di Natale, quando viene consumato in casa, è solo un po’ più abbondante rispetto agli altri giorni e, di speciale, comprende il panettone e qualche bottiglia di vino di marca. Le visite a parenti ed amici per lo scambio degli auguri sono ridotte al minimo oppure lasciate ai soli anziani perchè i giovani, dopo pranzo, corrono con le macchine alla ricerca di svaghi meno tradizionali, quali la discoteca, la pizzeria, il night club od altro. Resia, dicembre 1983 Luigi Paletti Otroški Učeni možje marsikje v svetu vedo, da znajo Rezijani pripovedovati lepe pravljice. Že v starih časih so nekatere teh pravljic zapisali, v zadnjih letih pa jih je pridno zapisoval dr. Milko Matičetov: njegovo knjigo Zverinice iz Rezije otroci zelo radi prebirajo. Za pokušnjo smo vam tokrat izmed vseh zverinic izbrali prašička, ki ni hotel sam domu. Prašiček ni hotel sam domu Tedaj je bila žena, je imela prašička. In prašiček je ni nič ubogal. Je hodil zmerom po vasi in ni nič ubogal. Tedaj je imela paličico, je rekla gospodinja: «Ti, paličica, udari prašička, ker prašiček neče nikdar iti domu!». Je rekla paličica: «Ne, ga ne bom bila, ker mi ni nič naredil!». Tedaj je rekla gospodinja, je rekla, pravi: «Ti, ogenj, zažgi paličico, ker paličica neče udariti prašička, prašiček neče priti sam domu». Je rekel ogenj; «Ne, je ne bom zažigal, ker paličica mi ni nič naredila!». Tedaj gospodinja je rekla: «Ti, voda, obl ji ogenj, ker kotiček ogenj neče zažgati paličice, paličica neče udariti prašička, prašiček neče iti sam domu!». Tedaj je rekla: «Jaz» — je rekla voda — «jaz ne bom oblivala ognja, ker mi ni nič naredil». Tedaj je rekla, je imela dva vola, je rekla: «Vidva, vola, popijta vodo, ker voda ni hotela obliti ognja, ker ogenj ni hotel zažgati palice, palica ni hotela biti prašička, prašiček ni hotel iti sam domu!». Vola nista hotela popiti vode. Tedaj žena se je ujezila, da nečeta popiti vode. Je šla tje — «Hej» — pravi — «zakaj vidva nečeta popiti vode?». Je šla iskat mesarje, da jim bo ukazala ubiti vola. Ko so mesarji prišli, da bi ubili vola, sta rekla vola: «Rajši ko da bi bila ubita, bova popila vodo!». Voda je rekla, da rajši ko da bi bila popita, bo oblila ogenj. Ogenj je rekel, da rajši ko da bi bil oblit, bo zažgal palico. Palica je rekla, da rajši ko biti zažgana, bo udarila prašička. Prašiček je rekel, da rajši ko biti tepen, pojde sam domu. IMigja Managàtova, Osojane KMEČKA BANKA GORICA KMEČKO DELAVSKA POSOJILNICA V SOVODNJAH KMEČKO OBRTNA HRANILNICA V DOBERDOBU HRANILNICA IN POSOJILNICA NA OPČINAH KMEČKA IN OBRTNA HRANILNICA IN POSOJILNICA - NABREŽINA TRŽAŠKA KREDITNA BANKA d.d. TRST CALCIO Rinnovato il Consiglio direttivo del Velo Club Cividale-Valnatisone D'Andrea neutralizza il calcio di rigore e sotto una fase del derby w . All’Audace un derby che ha lasciato il segno RISULTATI (al 19/12/83) r CATEGORIA Flumignano - VALNATIS. 1-3 VALNATIS. - Union Nogar. 2-1 2* CATEGORIA SAVOGN. - Tavagnàfelet 2-2 AUDACE - Chiavris 2-2 AUDACE - SAVOGNESE 1-0 3a CATEGORIA GIRONE C ALTA VAL TORRE - Asso 2-2 ALTA VAL TORRE - Colloredo Monte Albano 0-1 GIRONE E PULFERO - Paviese 1-1 PULFERO - Bearzi 1-0 UNDER 19 VALNATISONE - Trivign. 0-2 GIOVANISSIMI Aurora - VALNATISONE 0-7 ESORDIENTI VALNATISONE - Lauzacco 2-1 CLASSIFICHE 1* CATEGORIA Maniago 18; VALNATISONE, Maianese 17; Ju-niors 16; Julia, Codroipo 15; Cussignacco 14; Visi-naie, Spilimbergo, Civida-lese 12; Tolmezzo, Union 11; Flumignano 10; San-giovannese, Chions 9; Colloredo 8. 2a CATEGORIA Tavagnàfelet 21; Olimpia 19; Dolegnano 18; Na-tisone 16; Reai Udine 15; Stella Azzurra, SAVOGNESE; Gaglianese 14; Torrea-nese 13; Corno 12; AUDACE, Faedese, Chiavris 11; Nuova Udine 9; Reanese, Buttrio5. UNDER 19 (alla fine del girone di an-' data) Trivignano, Cussignacco 19; Manzanese 18; San-giorgina 13; Tarcentina, Ci-vidaiese 12; Percoto 11; VALNATISONE 10; Stella Azzurra 8; Lauzacco 3; Me-deuzza 3; Risanese 2. ESORDIENTI Manzanese 19; Percoto 13; VALNATISONE, Civida-lese 12; Lauzacco, Buttrio 11; Torreanese 12; Gaglianese 9; Azzurra 7; Faedese 3; Moimacco 1. GIOVANISSIMI Manzanese 18; Torreanese 17; Serenissima 15; Buttrio 13; VALNATISONE 12; Cividalese 11; Percoto 10; Gaglianese 6; Azzurra 5; Aurora 2; Faede-SG 1 3“ CATEGORIA Girone C Arteniese 21; Pro Osop-po, Tricesimo 18; Sangior-gina, Colloredo di Monte Albano 17; Forti & Liberi 15;Rangers, ALTA VAL TORRE 12; Ciseriis, 10; Donatello 9; Asso 8; Atletica Buiese 6; Ancona 4; Colugna I. Girone E Azzurra, Aurora, Linea Zeta 16; PULFERO, Fulgor 15; Manzano, Lauzacco 14; S. Gottardo 13; Savorgna-nese 11; Togliano 10; Bearzi 9; Paviese 8; Serenissima 7; Nimis 4. 11 RETI: Barbiani Cristiano. 8 RETI: Fiorentini Flavio. 7 RETI: Caucig Roby, Jussig Ezio. 6 RETI: Clavora Mauro. 5 RETI: Balus Valentino, Birtig Roberto. 4 RETI: Chiacig Walter, Massimo Miano, Dugaro Stefano, Ipnotico Antonio, Del Negro, Cer-noia Claudio. 3 RETI: Chiacig Flavio, Fiorentini Massimo, Busolini Vanni, Zor-zini Flavio, Dorbolò Michele, Bordon Daniele, Szklarz Federico, Rot Žarko. 2 RETI: Stulin Claudio, Sedi Roberto, Specogna Daniele, Tru-sgnach Gianni, Stulin Adriano, Sturam Nicola, Trusgnach Gabriele, Terlicher, Paoloni, Cher, Dorbolò Emiliano, Cer-noia Paolo. 1 RETE: Gariup Marino, Simonelig Marino, Urli Luca, Bordon Paolo, Tomasig Sergio, Toma-setig Pio, Relativo Mariano, Zuiz Andrea, Scuderin Andrea, Juretig Antonio, Domeniš Andrea, Busolini Mauro, Birtig Cristian, Flaibani Giorgio, Picogna, Lendaro, Piro-nio, Canci, Osgnach Lorenzo. Giorgio Flaibani • Pulfero Luca Urli Under 19 - Valnatisone Gara ciclistica a Taipana AUDACE: D’Andrea, Vogrig Giuseppe, Tomasetig, Gariup, Cbiabai, Vogrig Bruno, Pinatto, Paravan (cap.), Ipnotico, Bledig, Chiacig (Comugna-ro). 13 Tomasig, 14 Qualizza. SAVOGNESE: Bedeschi, De Sab-bata, Bragagnolo, Fontanini, Tomada, Cernoia Paolo, Cernoia Claudio, Bordon (Podorieszach), Rot, Szklarz, Balus, 14 Zanutto. ARBITRO: sig. Clochiatti di Cor-tnòns. MARCATORE: al 40’ Chiacig Walter. NOTE: Giornata fredda e ventilata, terreno pesante; calci d’angolo 6 a 5 per la Savognese; espulso al 73’ Paravan per somma di ammonizioni; al 21’ la Savognese ha fallito un calcio di rigore con Bordon. S. LEONARDO 11 DICEMBRE -Lo «scippo» della domenica precedente da parte dell’arbitro nel finale della gara contro la capolista ha lasciato il segno, Predan ha dovuto cedere al suo collega Bedeschi, dopo più di cento gare consecutive, la maglia di titolare; inoltre Cromaz squalificato per due giornate. Nonostante queste assenze il derby delle Valli è stato avvincente, da una parte una Savognese con una tranquilla classifica, dall’altra un’Audace alla ricerca di un risultato utile ad abbandonare l’attuale scomoda posizione di classìfica. Il tutto diretto magistralmente dal signor Clochiatti, che nonostante qualcuno abbia criticato il suo operato, ha dimostrato preparazione tecnica e fisica. L’intirizzito pubblico ha avuto modo di scaldarsi incitando le rispettive formazioni, il gioco più ragionato dei savognesi veniva messo a dura prova dai veloci ed insidiosi contropiede dell’Audace; una grossa occasione si presentava agli ospiti quando al ven- V teli številki vam moremo že dat no malo podatku za razne gare, ki so v programu za lieto 1984. Kar se tiče «gare di velocità in salita» bo 15. aprila na goriškem Sagrado - S. Martino, 17. junija Verzegnis -Sella Chianzutan an 1. julija Čedad-Stara Gora. Tala zadnja gara je bla zaradi organi-zacjiskih problemu an par liet odpadla, hlietu pa jo bomo mogli spet videt v organizaciji čedajske scuderie Red White. Rally: 31. 8 ani septembra bo «Rally del Piancavallo», 4. an 5. avgusta iz Cente (Tarcento) 4. edicion «Rally delle Valli del Torre» z nekaterimi spremembami na perkoršu, 26. an 27. maja pa «Rally del Carso e dei Colli orientali» ki bo imeu nje ga vrh (culmine) v Nediških tunesimo del primo tempo l’arbitro decretava la massima punizione, si preparava a calciare Rot, D’Andrea gli allontanava il pallone dal punto di battuta, nel frattempo della massima punizione veniva incaricato Bordon che si faceva parare la sua conclusione a mezz’altezza dall'esperto portiere azzurro. Scossi dallo scampato pericolo gli attaccanti dall’Audace si portavano verso la porta di Bedeschi con più determinazione mettendo a segno la rete del successo con Walter Chiacig, abile ad approfittare di uno sbandamento della difesa ospite. Nel secondo tempo la Savognese si spingeva in a-vanti lasciando spazi nei quali gli attaccanti dell’Audace giostravano a loro piacimento. Stefano Chiabai faceva compiere a Bedeschi il migliore intervento, un’altra bell’azione del solito Chiacig e l’espulsione di Paravan precedevano gli ultimi attacchi dei savognesi. Per i ragazzi di Qualizza non c’è stato l’intervento risolutore e così la Audace ha conquistato due punti importanti che fanno ben sperare per il proseguimento del campionato. Infine un elogio ai giocatori che impegnandosi allo spasimo hanno reso la partita bella e divertente anche se c’è stato qualche folletto di troppo. Al rientro negli spogliatoi c’è stata «maretta» ed è volata qualche parola e calcio di troppo, a farne le spese D’Andrea che è stalo squalificato per quattro giornate e Paravan invece anche per proteste a fine gara verso l’arbitro ne ha collezionato una in più. Un vero peccato perchè con un po’ più di calma si sarebbe risolto tutto senza strascichi e polemiche che non giovano certo ad alcuno. Un derby che ha certamente lasciato l’Audace inguaiata. dolinah. Za ljubitelje autocross je pa v programu puno liepih gar, ki jih bota mogli lahko videt na pisti v Viliesse (Go) in Bordami blizu Flumina (Gemona). RALLY DI AOSTA Na «Rally di Aosta», ki je biu 10. an 11. dičembe-rja, je partečipala tudi skupina iz Špietra Corredig-Zamparutti, ki se je klasi-fikala na 7. mesto Trofeja A 112 70 Hp po 5’53”. Sada, ki se je zaključil kampionat pa je na 5. mestu v generalni klasifiki. Ha recentemente avuto luogo, presso le accoglienti sale del ristorante al Fogolar di Gagliano di Ci-vidale, l'annuale Assemblea Sociale del Velo Club Cividale Valnatisone. Un folto ed attento pubblico, composto da oltre un centinaio di persone, è intervenuto ai lavori delia giornata. Notata con particolare piacere la presenza degli amici di Flagogna di Forgaria nel Friuli, la località della Val d'Arzino che da diversi anni collabora con il Sodalizio cividalese. Ha portato il saluto per il Comune di Forgaria l'assessore De Nardo. Assenti invece i rappresentanti del Comune di Cividale. Il presidente uscente Cappanera dopo il saluto ai convenuti ha passato la parola al Presidente dell'As-semblea, nominato dalla stessa, sig. Cicuttini Mario, funzionario della Banca Popolare di Cividale, l'istituto che sponsorizza il Club biancorosso. Il presidente del sodalizio Cappanera ha poi relazionato sulla attività svolta nel corso del 1983 mettendo in risalto i buoni risultati conseguiti. 25 corridori tesserati, distinti nelle tre categorie: esordienti, allievi e dilettanti juniores. 14 vittorie ottenute, 9 con gli e-sordienti, 1 con gli allievi e 4 con gli juniores. 14 vittorie di Società. Si sono ottenuti inoltre 3 secondi posti, 12 terzi, 11 quarti, 9 quinti e ben 43 piazzamenti dal sesto al decimo posto. Si è partecipato a 105 competizioni con circa 480 presenze gara. Si è gareggiato in Ragiona, ne! Veneto, in Trentino, in Lombardia, nella vicina Jugoslavia. Oltre alle vittorie individuali si sono ottenuti anche alcuni risultati di prestigio: il tìtolo di Campione Provinciale con l'allievo Gasparutfi e la vittoria di Colledani Franco nella speciale classifica Mitsubishi-Messaggero Veneto, classifica che si basa sul complesso dei risultati ottenuti nel corso della stagione dai corridori regionali. Brillante pure il comportamento del cicloamatore categoria adulti Novelli Franco che nella sua attività di crossista ha ottenuto cinque vittorie mentre su strada ne ha ottenuto altre tre. Numerosi anche i piazzamenti. Questi gli artefici dei risultati: Esordienti: Direttore Sportivo -Graffig Pietro. CENCIG Ferruccio, IURI Andrea, LANZUTTI Alberto, LORENZUTTi Romano, MASSERA Walter, MICHE-LANI Gianpietro, MICHELANI Paolo, ROSSETTI Ivan, TAMIGI Roberto, TOMASETIG Andrea, VESCOVO Fabrizio, ZULIANI Maurizio. Allievi: Direttore Sportivo - Cont Ivano. BRAIDA Marco, GASPARUTTI Luciano, LORENZUTTI Marco, MODO-NUTTI Sandro, MORO Alessio, ROMANO Marco, TOMADONI Alessandro. Juniores: Direttore Sportivo - Na-dalutti Manlio. BANELLO Andrea, COLLEDANI Franco, DELLE VEDOVE Andrea, FRANZIN Luca, PATRIARCA Giancarlo, URSELLA Loris. Hanno ottenuto le vittorie: Cen-cig 5 - Lorenzutti Romano 3 -Vescovo 1 - Gasparutti 1 - Colledani 3 - Patriarca 1. Il presidente uscente ha poi continuato la sua relazione illustrando la situazione finanziaria che chiude con un disavanzo di lit. 2.600.000 su di un giro di 60 milioni. Disavanzo dovuto a gestioni precedenti ed in parte pareggiato grazie all'intervento dei 371 soci e ai contributi di Enti e Amministrazioni tra cui il CONI regionale, la Regione FVG, la Comunità Montana Valli del Natisone, i Comuni di S. Pietro e Cividale. Conclusa la relazione con la sua approvazione si è proceduto alle operazioni di voto per la nomina dei consiglieri che guideranno il Velo Club per l'anno 1984. Sono risultati eletti per il Consiglio Direttivo: Bellini, Bottussi, Cantoni, Cont Giovanni, Cont Ivano, Cappanera, Cudicio, Capelli, Dega-no, Lorenzutti, Nadaiutti, Pico, Qualizza, Vescul, Zuanella. Per i Revisori dei conti: Grino-vero, Nardini, Cicuttini. Revisori supplenti: Grando e Romano. imi m Ferruccio Cencig cinque vittorie Trusgnach Gabriele Valnatisone Esordienti In occasione dei festeggiamenti dell'Immacolata si è tenuto a Taipana uno dei tradizionali appuntamenti del ciclismo invernale: da ventidue anni infatti il gruppo sportivo Doni organizza una gara, valevole per il Trofeo Al Fogolar, che si corre attorno alle scalinate ed ai viottoli delle rive dell'alto Cornappo. La gara, che ha avuto il via alle 14,30 e che ha visto numerosi partecipanti è stata vinta dal diciannovenne pordenonese Claudio Vetto-rei. AVTO Ki bo v lietu 1984 Da sinistra: Delle Vedove, Patriarca e Colledani tre validi protagonisti del Veloclub Cividale-Valnatisone Una fase della corsa ciclistica Civìdale-Caporetto GRMEK KLODIČ Spet en minam r manj - Na hitro nam je zmanjku Pietro Trusgnaeh, za vse Petar Vuku iz Sevca Rudarji (minatorji), ki so delali v belgijanskih minije-rah, padajo kot listje, perje iz dreves v jeseni, strari in mladi. Umarlo jih je že na stotine, na taužente, a redki od tistih, ki so kopali pod zemljo, učakajo staruost, ki jo je učaku naš Petar Vuk, za anagrafe Pietro Trus-gnach iz Klodiča, tam za Roj o tih. Vsakemu tistemu, ki zapusti naš žalostni svet, smo nekraj dužni, a kadar nas zapusti tajšan majster, ma-ringon, tišlar, minator, rudar, vsem simpatičen človek, kot je biu Petar Vuku, smo še več dužni in moramo več povedati o njem, da bo vedela tudi prihodnja generacija. Petar se je rodiu u Vukovi družini v Sevcu 1905. leta. Bluo je šest bratov in tri sestre. Večina se jih je bla razpršila po svetu. Tudi Petar je še mlad okusu granki kruh emigraciona. Ko je odslužu sudaški stan, kot alpin, je šu na djelo u Francijo. Iz Francije se je varnu damu s progresistič-nimi idejami, ki jih je šjeru med domačimi delavci, čeprav se ni smjelo. Potem se je poročiu z Ernesto Peginovo iz Zverinca. Potle je narasla družina in bluo je potrebno zmeraj vič kruha in čeglih je biu zlo dobar obartnik (artigiani, mu je bluo teškuo služiti kruh za vse, ker če ljudje po vaseh njemajo denarja, to prvo okusijo budgarji in artigiani. Petar je odšu na delo u Afriko, a je biu medtem že zazidu hišo u Klodiču. Po vrnitvi iz Afrike, je začela druga velika uejska, ki jo je preživeu z «maringo-vanjam». Po uejski pa je vzeu spet pot pod noge, kot na taužente drugih naših ljudi, in odšeu djelat u bel-gijanske jame. Gor je za-služu penzion in se natuo varnu z družino u rojstne kraje, u hišo, ki jo je zazidu u mladih ljetih. Biu je mož dobrega srca, veselega in simpatičnega karakterja. Vsak ga je rad sre-čju, ker je imeu vsakemu kaj lepega za povedat, da mu je s smeham razvedriu zornado, zatuo bo vsem ma-njku, posebno pa družini. Njega velik pogreb je biu na Lesah, u sredo 7. decembra, umaru pa je na hitro u čedajskem špitalu, dva dni prej. Ohranili ga bomo u lepim in venčnim spominu. Družina Trusgnach-Giro se iskreno zahvaljuje vsem tistim, ki so počastili njih dragega Petra. Posebna zahvala naj gre Zvezi beneških minatorjev. « ■ Topolovo se je poslovilo od Marije Blažove U ponedeljek 5. novembra je umarla na hitro u čedajskem špitalu Maria Cen-don poročena Scuoch, Bla-žova iz Topolovega. Imela je 71 ljet. Ranjka Marija se je rodila u Polavah, u Tončič j ovi družini, paršla pa je za nevesto u Blažovo družino u Topolovo. Bla je pridna mati, poštena, pa tudi vljudna (gentil) žena, ki je rada pomagala vsakemu človeku. Za vsakega, ki je šu pred nje hišo, je imela parpra-vjeno kafe, kozarec vina al pa dobro besjedo. Nje pogreb je biu u Topolovem v sredo 7. novembra 1983. Čeprav je biu delovni dan, jo je puno ljudi — ne samo iz Topolovega — spremljalo k zadnjemu počitku. Pridno, bardko in zmjeraj nasmejano Marijo bomo ohranili v lepem in venčnem spominu. SV. LENART JEŠIČJE Za venčno nas je zapustu Tranquillo Sibau Po kratki bolezni je umaru u čedajskem špitalu naš vasnjan Tranquillo Sibau, star 74 let. Rajnik Tranquillo je biu oče znane družine Sibau, ki ima fabriko kan-drej in lesnih izdelkov v Ip-plisu. Njega pogreb je biu u Kravarju, u saboto 10. decembra. Res puno ljudi, od vseh kraju, mu je paršlo dajat zadnje slovo. delavka, bardka mama. Delala je u S. Giovanni al Natisone, u fabriki «La Zurigo» in ni nikdar zamudila zornade, tudi kadar se ni dobro počutila. Imela je velik pogreb v Sv. Lenartu v sredo 7. decembra. Prišli so ji dajat slovo tudi predstavniki (ra-presentant) od fabrike, kjer je djelala in od fabrike «Danieli», kjer djela mož Sergio. Poleg moža zapušča v veliki žalosti še hči Mileno, ki se je ljetos diplomala za učiteljico in se že upisala na videmsko Univerzo. SREDNJE OBLICA Zapustila nas je Crisetig Valeria - Filomena Tedole-njih po domače. Imela je 72 let. Po kratki bolezni je u-marla u čedajskem špitalu u petak 9. decembra, nje pogreb pa je biu u Oblici u nedeljo 11. decembra. Bla je poštena žena in pridna mati in kot tako bomo ohranili u lepem in venčnem spominu. v Zvina se jima buj rada kot ljudje, kakor nam kaže naša fotografija Naša fotografija je urjed-na vič kot navadne didaska-lije, vič kot par besjed. Par-nesli smo jo iz Podčetrtka, blizu Rogaške Slatine. Slika nam kaže psa in srnjaka, ki se poljubljata, bušavata. Pas in srnjak njesta iste sorte, pripadata vsak svoji razi, vsak svojemu živalskemu svetu in vemo, da pas-posebno če je volčjak - ima srečjo, če srečja srnjaka, ne za ga poljubit, pač pa za u-griznit, oklat in udušit. Zatuo je naša slika še buj čudna in ljepa. Psa (je psica) in srnjaka, ki jih kaže naša fotografija, imata no posebno zgodbo, ki jo je vrjedno zapisat. Srnjak je mlad, ima malo vič kot eno ljeto, psica pa ima okuole pet ljet. Nje-kega jutra se majhan, lačen srnjakič približa hiši - gostilni, ki jo ima v Podčetrtku gospod Taroveški. Jasno je bilo, da so mu jagri ubili mater. Na dvorišču je bla psica, ki je tudi ona imjela svoje male. In zgodilo se je to, kot so pra-vle naše stare matere, kadar je prišel nepričakovan revček h hiši: «Na kuharen-ca al pa an tont kuhnje bo tudi zate!». In tako je z malimi psički psica dojila tudi srnjaka in on jo je zve-stuo sisu. Z nje psički je pridna psica zredila tudi tole malo, lepo, nadužno host-no živalico. A njekega dne je že odraščenega srnjaka parjela otožnost, žalost in njegova narava, natura ga je spet povlekla gor, od koder je prišel, povlekla ga je u njegov živalski svet. In tu je spet vse naravno čudno: srnjak ne uzdrži u hosti vič kot po en dan. Vsako večer se pride zahvalja-vat svoji novi, drugi materi- Velika žalost v Podutani Ljudje njeso vjerval in njeso mogli vjervat, kadar je odzvonilo Avemarijo, s katero so zvonovi svetle-nartske fare žalostno oznanjali prerano smart Rosarie Lauretig, poročena Pecile. Parjatelji so jo videli še tisti dan zjutraj, zdravo, močno in veselo in obedan ni bil mislu, da ji bo srce ta-kuo na hitro odpovedalo, saj je imela samuo 42 let! Rosaria se je u nedeljo 4. decembra zvečer počutila slavo in doleteu jo je tajšan infart, da ni bluo vič zanjo rešitve, čeglih so jo hitro odpeljali u čedajski špitau. Po par urah je umarla. Nje hitra, prerana in nepričakovana smart je globoko in žalostno odjeknila po cjeli dolini, kjer je bla mlada žena poznana kot dobra gospodinja, pridna in vestna psici. Zdaj psica nima mleka, pa poskrbi zatuo mala nečakinja od oštirja. Kadar jo «pofuotra», se s psico poljubita, poližeta, pozdravita in potem se srnjak spet počasi pobere proti hosti. Tuo se ponavlja skorak vsako večer. In če se zgodi, da kakšno večer ne pride, so vsi v velikih skrbeh: Taro-veška družina, vsa vas, posebno pa sta žalostna psica-mati in gostilničarjeva nečakinja. To ni zgodba od tav-žent in ene noči in čeprav ji je podobna ni zgodba od Romola in Rema in rimske vučice, ne, je današnja resnična, živa zgodba, o kateri se sami lahko prepričate, če greste zvečer v Tarove-ško gostilno, v Podčetrtek, blizu Rogaške Slatine. Mi smo to videli, gledali in občudovali in takrat nam je prišel na misel rek od tistega — za me neznanega moža — ki je jau: «Buj ko spoznavam ljudi, buj imam rad žvino!» Pomislite! Psi in srnjaki njeso iste sorte žvi-ne, ki bi lahko kupe živjel, ker je vuk zmjeraj požaru ovco, pa le sta psica-vučica in srnjak najšla skupen jezik in ne samuo sklenila mjer med sabo, pač po ce-luo ljubezen. Pa Reagan in Andropov, katerima je Bog dau dar jezika in razuma in ki spadata med isto sorto človeškega ali živalskega sveta, se ne zastopeta, se ne razumeta in namesto skleniti mir, si stisniti roke, se objeti, zaljubiti, postavljata rakete (missili) adan pruoti te drugemu! In na svetu živi milijone in milijone Reaganov in Andropovov, na milijone in milijone so-sjedov, bratov, ki govorijo skupen, ali podoben jezik, pa se ne zastopejo! Zatuo vam pravim, kakuo bi bluo lepuo; če bi se ljudje učili ljubezni in medsebojnega spoštovanja od žvine, ki živi tu host! Vas pozdravja vaš Petar Matajurac STARA GORA - ČEDAD Ivanka in Ado sta praznovala 25 let skupnega življenja Petindvajset let zakonskega življenja je dosti, če, se dva kregata, če se ne zastopeta, če se ne pomagata v težavah. 25 let pa je malo, če se dva ljubita in pomagata med sabo, kakor sta se ljubila in pomagala Ivanka (Giovanni) Gruden in Ado Marcolini, doma iz Stare gore, a živita v Čedadu. Zdi se njima in nam, da sta se poročila včeraj, pa je šlo že mimo 25 let! Srebrno poroko sta praznovala v sredo 30. novembra in nam poslala lepo spominsko sliko. Voščimo jima še dolgo in dolgo let veselega in srečnega skupnega življenja! PISE PETAR MATAJURAC Božične večerje gospodov žalijo-ofindjavajo tistega malega, ki se je rodil v mrzlih jaslih ! & . Nabiralna akcija za spomenik rudarju v Špetru Prej je bilo nabrano lit. 1.876.000 Gariup Cirillo - Sovodnje 20.000 skupaj lit. 1.896.000 Že vič kot mesec dni pred Božičjam so zračunali, povedali po televižionu, po radiu, publikali po časopisih (giornalih) dost bo povprečno (in media) koštala božična večerja za štiričlansko družino ,štiri ljudi) u Italiji. Povedali so nam, da bo koštala petinpetdeset (55) taužent lir. In tisti, ki so pisali, govorili po radiu in televižjonu o letošnji božični večerji, vedo, da niso povedali resnice, al pa so jo povedali na njih način, na njih vižo. Resnica je, da puojde na Sveto Ntioč puno italijanskih družin lačnih spat, ki ne bojo imjele božičnih dreves, ne gorkih kambri, ne gorkih past e j in tuo ne samuo u Italiji pač pa po cje-lem svetu. Resnica je, da se bo tudi na Sveto Nuoč rodilo po svetu na taužente Jezusov u marzlih jaslih in da bojo kmalu po rojstvu za lakoto limarli, pa obedan od presitih gospodov se ne zmisli, spomni nanje. In resnica je, da v Italiji in po drugih bogatih deželah ne bo koštala za štiričlansko bogato družino božična večerja samuo 55 taužent lir, pač pa najmanj 55 taužent za vsakega in milijoni ljudi na svetu ne bojo imeli u rokah niti 55 lir za kupiti košček kruha! «Jezus se je rodiu za vse in potem je kot Kristus umaru na križu za vse!». Takuo so nam pravli in nas učili duhovniki že v naših otroških letih, tako so nas učili naši starši. Še prej kot od duhovnika, od ma-šnika, smo imeli tako učilo v družinah. Učili so nas in nam pravli, «da je tarpljenje božja mast!». Dodajali so: «S tarplje-njem zaslužiš Nebesa!». In jaz, Petar Matajurac, ob 1983. Božiču, vprašam duhovnike, še prej pa boga-taže, al se je res jezus rodiu za vse? Al je res potem, On, kot Kristus, umaru za vse? Al ste pridgali vi, duhovniki, tudi v bogatih družinah, da se s trpljenjem zasluži nebesa? Jaz vem, da ste pridgali tudi te bogatim, pa vas njeso poslušali, mi, buozi ljudje, pa ja. Zatuo muora še enkrat svet priznat, da so buoj-ši te buozi od te bogatih! In sada, za Božič, ko bojo razsvetljene ulice (vie) velikih mest, ko bojo u stoterih farbah svetile električne luči na božičnih drevescih po bogatih vilah, ko bojo žrli mastne večerje po bogatih hišah, obedan od teh gospodov se ne bo zmislu, zakaj žre, večerja in pije. Obedan od njih se ne bo zmislu na tistega, ki se je rodiu za odrešitev Sveta, nag zmarza-vu u marzlih jaslicah Be-< tlehemske štalice! Presitost, prejedanje, na-pijanje in bleščečnost ob tem velikem Kristijanskem prazniku je žalitev za tistega malega, ki se je rodiu u marzlih jaslih za odrešitev sveta. Je žalitev za tiste, ki se rodijo kot on in umrejo za lakoto. Debele večerje ne delajo božičnemu detu obed-ne časti! Vas pozdravja vaš Petar Matajurac KAJ SE JE ZGODILO PO NAŠIH DOLINAH DREKA Foto Eddi Bergnach Foto Eddi Bergnach MARKET DESPAR di TERLICHER AMEDEO SCRUTTO Dl S. LEONARDO Offerte Despar dal 27 dicembre al 7 gennaio '84 Brandy vecchia Badia astuccio L. 4.590 gr. 280 Fette biscottate Despar 780 gr. 170 Tonno olio oliva Despar 1.630 gr. 200 Succhi Despar tetra pera, pesca, cocca 890 gr. 250 Tagliatelle Despar, larghe, sottili, medie, verdi 840 Grana padano Benson forme l'etto 1.350 Spalla cotta Benson press. o mandolino l’etto 520 gr. 420 Trippa Manzotin 1.390 gr. 400 Fruttaviva Zuegg cocca, pesca, ciliegia 1.750 gr. 340 Biscotti M. Bianco burrelle 1.350 gr. 380 Biscotti M. Bianco rigoli, tarallucci 1.350 gr. 360 Biscotti M. Bianco pannocchie, macine, mugnai 1.350 CI. 70 Amaro Averna 5.190 gr. 150 Caramelle Icam assort. extra 880 gr. 100 Cioccolato Icam extra latte, nocciola 880 gr. 330 Pan carré Barilla 20 fette 590 Cc. 200 Pan carré Barilla 6x6 fette 390 Offerte Deapar dal 9 al 14 gennaio '84 gr. 940 Farina «00» Despar L. 570 gr. 125 Filetti sgombro Despar 1.090 gr. 500 Miele Despar 2.890 gr. 350 Caramelle Despar Toffees assort. 1.790 gr. 170 Caramelle Despar Toffees assort. 890 It. 1 Latte Fontebianca parzial. screm. 600 gr. 190 Fettine Fontebianca 1.080 It. 1 Olio di semi di mais Despar 1.990 It. 1 Olio di semi di girasole Despar 1.830 cl. 75 Grappa Badia 40° 3.890 gr. 130 Vongole Amati al naturale 1.430 gr. 380 Biscotti frollini Gran Turchese 1.350 cl. 70 Amaro Montenegro 5.290 pz. 78 Pannolini Pampers supervaligetta 16.850 pz. 60 Pannolini Pampers maxìvaligetta 16.850 Lacca Elidor grande forte, grassi, normale 1.580 cl. 75 Whisky J. Walker 8.470 cl. 70 Ron Bacardi 9.980 Prosciutto cotto tipo Praga Benson l'etto 870 Formaggio latteria fresco l’etto 550 Čudeži narave (nature) Se zdi, de kar je pokazala letos narava (natura) u Dreki, je kot vabilo in opomin dreškim ljudem: «Ne hodite proč in tisti, ki ste odšli, varnite se, ker tle par nas ni zadnji svet!». In res ni zadnji svet, če pogledate fotografije, ki jih je napravla pri Beputu na Krasu Eddi Bergnach. Tri reči, ki so šle čez naravno mero! Malon, ki pezi okuo-le 40 Kg, «glava-kapus», ki teži 11 kg in koren, ki ima 4 kilograme in pou. Malon je pardjelu Renzo Duodrove družine iz Ocne-gabarda, «glava-kapus» je Beputa Namorja iz Krasa, koren pa Viher j ove družine iz Ocnegabarda. Našemu kronistu je jau Beput, znani godac iz Krasa: «2ihar napisajte, da tle par nas ni zadnji svjet in če Dreka pada, gre dol par enim kraju, pa po drugim raste. Tuo bi muorlo dat ku-ražo ljudem, da ostanejo!». «Pa kajšan gnuoj ste nu-cal, da vam je ratu takuo debeu malon, koren in «gla-va-kapus?», ga je vprašu kronist. Beput ima zmjeraj par-pravjeno kajšno za bregam in ti jo lepuo zagode tudi brez ramonike. «Koren je zrasu sam, moji glavi-kapusu in Duodarjevi buči-malonu pa sem hodov gost z ramoniko in bulj ko sem nategavou mjeh, bulj sta se naraščala in pitala!» jo je spet zagodou Beput. Tuole je pravu našemu kronistu u njega oštariji na Krasu in usoda je tjela, da je tele reči poslušau tudi Petar Matajurac, ki je biu prišeu h Beputu na kozarec sladke kapljice. Petar se je na ves glas zasmejau in rekel Beputu: «Vsi vemo, da znaš lepuo gost, da djela ramonika u tvojih rokah velike čudeže, da oživlja tudi stare pete, veseli mlade in stare duše, sprav j a pokoncu bunike in kapusove glave. In čeprav je tuo čudežno lepuo, si takuo modar in pametan, de vješ, da maloni - četudi bojo pezali an kvintal - ne bojo pardaržal doma dreških ljudi. In če zna delat tvoja ramonika čudeže z maloni, zakaj ne zagodeš tle u kaj-šnim lepim dreškim kraju, da zrase gor ena lepa in debela fabrika. Ta, in ne malon, ustavi ljudi doma!». Beput je odgovoriu našemu Petru, da je že vičkrat na tuo pomislou, da je tudi že vičkrat popravou, da pa ni mu še ušafat na ramoniki pravega batona. «Pa nisem še obupan, še bom provou!» nam je obljubou na glas in mi vsi želimo in čakamo, da bi Beputova ramonika nar-dila tak čudež! DEŽURNE LEKARNE FARMACIE Dl TURNO od 31. decembra 83 do 14. januarja 1984 od 31. decembra do 6. januarja Špeter tel. 727023 Čedad (Pelizzo) tel. 731175 Corno di Rosazzo tel. 759057 od 7. do 14. januarja Sv. Lenart tel. 723008 Čedad (Fontana) tel. 731163 Manzan tel. 754167 Ob nediejah in praznikah so odparte samuo zjutra, za ostaii čas in za ponoč se more klicat samuo, če ričeta ima napisano «urgente». LA VERA GUBANA e STRUCCHI PREMIATA ALLA TV COLAZIONE STUDIO 7 GUBANE mmJ dl CATTANEO & CHIABAI s.d.f. 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Kolikokrat nam je kaj prinesla za pod zob, ko smo na dolgo «sejali» v Marjanovi hiši! Poslovili smo se od nje v Ažli, v ponedeljek 12. decembra. čeprav je biu delovni dan, jo je spremljalo puno ljudi k zadnjemu po- čitku. Bratom in žlahti izrekamo naše globoko sožalje, Mariji pa želimo, da bi v miru počivala v domači zemlji, kot je bilo lepo napisano v slovenščini na o-smrtnem oglasu. PETJAG V pandiejak 5. dičembe-rja je urnaru 67-letni Sereno Italo Bianchini iz naše vasi. Nesrečan mož je biu šu ta od duoma že popudan. Pruot noči, kar ga nieso vi-dli še prit damu, je družina bila v skarbeh an ga je šla iskat kupe z niekimi vasnja-ni. Je bla že tema, kar so ga ušafal v nieki rupi martve-ga. Pari, da je padu an de se je udaru v glavo. Njega smart je pretresla vse va-snjane. V veliki žalosti pa je pustu ženo an dvie hčera. Njega pogreb je biu v špie-tarskem britofe v sriedo 7. dičemberja. Coppe - Targhe sportive Laboratorio di precisione Agente comp. 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