TASSA POSTALE PAGATA
EDIZIONE DEL SABATO
la nostra lotta
OR GANO DEU'O.A.1. & PEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO
TRIESTE
Tutto il popolo democratico ha il dovere morale di contribuire per la riuscita del <Capodanno del Bambino» che ancora una volta dimostrerà la coscienza e l'unità di intenti della classe lavoratrice
DIREZIONE - REDAZIONE AMMINISTRAZIONE Riva Castellarne 2 — CAPODISTRIA, telet 170
ABBONAMENTI: Zona B e Jugoslavia anno: Din. 180, semestre Din. 90, trimestre Din. 50.
anno L. 1400. semestre L. 740, trimestre L. 380.
Zona A:
DINARI 2. - LIRE
Conto cori, nella Banca Istriana
CONSIDERAZIONI SUL PROCESSO DI SOFIA
LA FARSA DOVEVA COPRIRE
LA PRECARIETÀ’ ECONOMICA

Esosità delle relazioni commerciali con I' U.R.S.S.
BELGRADO -- Il «Glas», organo del l'ronte popolare serbo, in un articolo odierno sul processo di Sofia, sottolinea che quest’ultimo doveva fra l’altro affibbiare alla Jugoslavia socialista la responsabilità per le difficoltà economiche che regnano oggi in Bulgaria e dissimulare in tal modo la politica espansionistica dell’Unione Sovietica, che già oggi tiene nelle proprie mani l’80 per. cento del commercio estero bulgaro.
«Quasi tutto il commercio estero bulgaro, scrive il «Glas'», è diretto verso l’Unione Sovietica e solo una minima eliquota verso gli altri paesi dell’Europa orientale. La struttura delle esportazioni non è per cosi dire cambiata dall’anteguerra. Dato che i rapporti commerciali con l’URSS sono fondati sui dogmi capitalistici, la Bulgaria, quale e-sportatrice di materie prime o di prodotti agricoli, continua ad essere esposta allo sfruttamento. Il tabacco è come prima della guerra il principale articolo d’esportazione. Mentre la Bulgaria esportava anteguerra un’ottantina di articoli, attualmente ne esporta meno di una ventina».
Il «Glas» sottolinea in seguito che il volume del commercio bulgaro con gli altri paesi è limitato principalmente dal fatto che tutti gli articoli importanti di cui dispone oggi la Bulgaria prendono la strada dell’Unione Sovietica, ed in secondo luogo dal fatto che la Bulgaria, non essendo politicamente indipendente, non può intervenire liberamente sui mercati stranieri, ma solamente per tramite dell’Unione Sovietica. Per esempio nell’ottobre 1948 i bulgari acquistarono in Romania due navi di legname con l’intenzione di riesportarlo in Turchia. Una nave attraversò il Mar Nero senza ven've no: da m&aAm 'a seconda venne fermata dahe guardie confinarie sovietiche sulla costa del Mar Nero. La nave venne rinviata al suo punto di partenza, col pretesto che la Bulgaria non poteva rivendere il legname acquetato se non esclusivamente all’Unione Sovietica, che si sarebbe interessata della faccenda. Nel geeua’o 1949, la Bulgaria firmò con l’Austria un accordo commerciale ai sensi del quale la Bulgaria doveva esportare sopratutto derrate agricole. Ma dato che le autorità sovietiche occupano l’Austria si dovette addivenire ad una specie di accordo tripartito in base al quale gli articoli bulgari esportati in Austria dovevano servire al vettovagliamento delle truppe sovietiche.
II giornale sottolinea in seguito che le tendenze dei dirigenti sovietici a fare della Bulgaria un’appendice agraria dell’economia sovietica hanno paralizzato il progresso del paese e provocato la carestia e la miseria. Dop la firma dell’accordo di commercio con l’URSS il ministro del commercio estero bulgaro ha dichiarato che con questo accordo sono assicurati tutti gii articoli necessari al compimento del piano per il primo anno del quinquennio, ma si è avverato ben presto che s'i trattava solamente di frasi vuote. Precisamente in seguito alla mancata fornitura da parte del-l’URSS delle attrezzature necessarie ,conclude il giornale, si è dovuta sospendere la costruzione delle centrali termiche e degli sbarramenti per le centrali idroelettriche. Su 97 centrali termiche previste del piano quinquennale, una sola è stata costruita, e su 17 sbarramenti, appena uno è terminato. Il piano per lo sviluppo dell’industria pesante non si realizza, e non sarà realizzato alla data prevista».
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BELGRADO» — Parlando del processo contro Rostov, un portavoce ufficiale iugoslavo ha osservato che esso è fallito per quanto concerne le accuse rivolte contro la Jugoslavia. Egli ha aggiunto che è assai strano che colui che nega le accuse venga condannato a morte mentre coloro che si riconoscono colpevoli non subiscano la stesa condanna. Stamane la stampa iugoslava riporta le sentenze pronunciate al processo di Sofia senza commentarle.
INDOCINA estrema meta
SAIGON — Nei circoli informati di Saigon si ritiene che le truppe nazionaliste cinesi, disarmate ed internate dalle truppe francovietna-mesi, costituiscono gli ultimi resti delle armate nazionaliste comandate dal generale Pai Ciung Hsi. Si aggiunge che, secondo le ultime informazioni ricevute, non ci si
debba più attendere l’afflusso di nuovi reparti nazionalisti cinesi al confine tra la Cina ed il Tonchino. I soldati nazionalisti internati, la cui sorte non è stata ancora decisa, veengono fatti affluire verso il golfo del Tonchino ,a nord della Baie di Allong, dove sono stati allestiti dei campi di concentramento speciali. Le autorità franco-vietnamesi si troveno a tale proposito di fronte ed un dichiara :il definitivo internamento di questi soldati il quele preesnta della difficoltà per gli aloggi ed i! rifornimento di viveri oppure il loro invio verso il territorio controllsto dai nazionalisti. Si osserva peraltro che la seconda decisione rischierebbe di essere eo-naiderata dal Governo comunista cinese come un aiuto al Governo nazionalista.
Cominform e priti contro gli sloveni delia Carinzia
KLAGENFURT — La Curia vescovile di Klagenfurt ha pubblicato nel suo organo ufficiale «Nedelja» radatto in lingua slovena la
decisione di rifiutare ia somministrazione dei sacramenti a tutti i fedeli che leggono, diffondono o collaborano allo «Slovenski Vesnik»- organo degli sloveni della Cariffzia. Lo «Slovenski vesnik» pubblica a questo riguardo un articolo in cui rammenta gli attacchi ed i precedenti tentativi degli sciovinisti carinziàni miranti a privare gli sloveni della loro stampa, Nella persecuzione contro lo «Slovenski Vesnik», il ruolo principale è stato assunto negli ultimi tempi dai dirigenti cominformisti del Partito comunista austriaco per la Carinzia, cui si sono ora associate le autorità religiose.

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BELGRADO — Più di 30 fabbriche dell’industria tessile Jugoslava, avendo condotto a termine i compiti del piano per il 1949, lavorano per il 1950. Alcune decine fra i migliori operai di' questi stabilimenti hanno già superato i loro piani individuali fino a tutt oil 1951. Grazie all’aumentato produzione, la Jugoslavi aimporta oggi soltanto il 10 p. c. del suo fabbisogno di prodotti tessili contro il 60 p, c. di prima della guerra.
LAVORO NELLA JUGOSLAVIA
EDILI
100.000
al lavoro
BELGRADO —Quasi centomila lavoratori edili presteranno questo , inverno la loro opera in tutto il Paese. Quasi diecimila operai lavoreranno nella costruzione dì edifici della! città universitaria di Belgrado. Altri 5000 operai lavoreranno attorno a 60 opere , non ancora ultimate. Nella repubblica della Slovenia quasi 7500 operai contribuiranno all’ultimazione di 39 edifici. Lavori di notevole importanza saranno effettuati nella repubblica della Croazia, dove le imprese edilizie si sono già assicurate il concorso d‘i 48.000 operai che lavoreranno particolarmente
invernale
per l’ultimazione delle fonderie di Sisak e per l’ampliamento dell’impresa «Dijura Dijakovih» , di Slavonski Brod, nonché per l’ultimazione delle fabbriche di caldaie a vapore. Attorno alle opero della Bosnia-Hercegovina lavoreranno circa 10,000 operai. Essi costruiranno 10 molini, 24 silos e condu-ranno a termine la costruzione di edifici di abitazione, nonché opere edilizie in sette miniere e nell’acciaieria di Vares. Nel Montenegro saranno impiegati circa 5000 lavoratori in opere edilizie relative a edifici di abitazione a Titograd, nonché in lavori presso il lago di Skadar.
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FOZZI DI PETROLIO A LE NDAVA NELLA SLOVENIA
I RAPPORTI DI FORZE PER LA DEMOCRAZIA
LA REALT A* CINESE nel sociaEismos cientifico
Il segretario generale della Confederazione dei lavoratori dell’America Latina Lombardo Toiedano, il quale è rientrato da Pechino dove ha assistito alla conferenza sindacale asiatica, ha dichiarato ad un corrispondente dell’AFP: «La vittoria della rivoluzione in Cina ha mutato il rapporto delle forze politiche nel mondo, in quanto 450 milioni di cinesi si sono aggregati alle democrazie popolari europee. Quest’enorme nucleo dell’umanità rappresenta la maggioranza della popolazione mondiale». Toiedano ha sottolineato l’ampiezza dei problemi che si impongono. «Bisogna distruggere dei secoli interi di oppressione e di miseria, ma la vittoria delle armate di liberazione nazionale costituisce le miglior prova che il nuovo regime potrà trasformare il suo Paese e fare della nuova Cina un grandissimo centro qi l ì .	ha ag-
gi:: aio di aver avuto occasione di discutere con Mao Tse Tung e vari leaders comunisti, nonché con uomini del popolo. Egli ha dichiarato che Mao Tse Tung è un grand’uomo dotato di esperienza, che per trent’anni ha lottato con le armi in pugno, riportando alfine la vittoria e che Mao gli aveva parlato con grande fiducia non solo dell’avvenire della Cina, bensì di quello del mondo. Toiedano ha dichiarato quindi che il nuovo regime costituisce «l’applicazione alla realtà cinese dei principi del so-
cialismo scientìfico,» aggiungendo che «la dittatura della democrazia popolare significa la vittoria degli elementi progressisti contro le forze della reazione e dell’imperialismo». Secondo lui, tale dittatura permetterà alla Cina di rinnovare la sua agricoltura arretrata e riuscirà a fare in poco tempo di questo Paese un grande Stato industriale. «La rivoluzione,» ha detto egli, «ha dato d’altra parte al popolo cinese dei grandi organi di carattere patriottico.»
«La frase più applaudita del discorso di Mao Tse Tung all’atto della proclamazione della Repubblica popolare è. stata «la Cina si è alzata in piedi e non la si vedrà mai più nella veste d’una nazione insultate.»
CREDITO E RISPARMIO
I MEZZI FINANZIARI
nell’ interesse collettivo
NUOVE TERRE ecGupite ii italia
ROMA — Un gruppo di braccianti agricoli ha occupato dei terreni siti nella regione di Altamu-ra nelle Prglie ma è stato disperso dalla polizia, che ha catturato una ventina di essi. Vengono segnalate anatoghe occupazioni di terreni nella regione di Gravine, dove finora non si è verificato insultata.»
Sta prendendo sviluppo in questi giorni l’attività della Cassa di risparmio costituita a Capodistria nell’ambito della Confederazione cooperativistica.
La iniziativa di questo nuovo impulso ai risparmio è partita dal Dipartimento finanze per dare la possibilità di ottener edei crediti ai dipendenti bisognosi, i quali, per varie ragioni di famiglia o per altri motivi, ricorrevano, spesso inutilmente, alla Banca d’Istria, che, per le sue stesse caratteristiche di ente bancario, non poteva accogliere simili richieste.
Già prima e durante la guerra e-sistevano nella nostra zona delle casse di risparmio che però, data la loro origine, funzioni e fisionomia capitalista, non hanno più ragione di esistere, risultando esse in piena antitesi con i princtpii che informano la nuova società conquistata dal nostro popolo.
Tutto ciò considerato, è sorto il problema di dare un più forte impulso ai versamenti in risparmio dei nostri lavoratori, che, all’oecor-renza, potranno rivolgersi alla Cassa, la quale, disponendo, attraverso i depostiti in risparmio del denaro necessario, potrà soddisfare le loro richieste. ,
Una grande importanza, oltre che individuale anche collettiva, è rappresentata da un altro aspetto del problema. Nella lotta quotidiana per la costruzione del socialismo necessita la mobilitazione di tutte le forze produttive e di tutti i mezzi finanziari che, sinora vengono assicurati dal bilancio della nostra economia. A completamento di questi, se al risparmio sarà dedicata la cura dovuta, rendendo possibile il s’uo sviluppo e la sua diffusione fra i lavoratori della città e della campagna, altri mezzi finanziari risulteranno a disposizione de] Potere Popolare che potrà accelerare ancor più la costruzione di nuove opere neli’interese collettivo.
Da tale premessa .consegue 1® grande importanza del risparmio, cosi concepito in opposizione alla tenedenza negativa della tesorizzazione dei capitali nell’ambito delle economie famigliai! specialmente nelle campagne, tesorizzazione che sottrae alla circolazione monetaria ingenti somme. Per incrementare 11 risparmio sono state istituite presso le amministrazioni delle cooperative di consumo e di produzione delle sezioni di credito e risparmio che investono, nell’interesse dei cooperatori, le somme ricevute. * i
SVILUPPI E BENEFICI DELLA NOSTRA PESCA
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Anche i lavoratori del mare uniti nelle cooperative traggono finalmente i frutti del loro duro lavoro
Il mare che bagna la costa del nostro Circondario, si distingue, come del resto tutto il mare Adriatico, per il fatto che è abitato da un gran numero di pesci di varie specie, sebbene nessuna di queste sia in grande quantità. Malgrado ciò, la ricchezza di pesci nelle nostre acque è grande, tanto da rendere rilevante l’importanza della pesca per la nostra economia: possiamo dire, anzi, che essa costituisce una delle attività principali della popolazione che abita lungo la costa del Circondario Istriano.
Tra i pesci che sono oggetto della pesca, sono da prendere in considerazione sopratutto due specie che si differenziano per le abitudini di vita e, di conseguenza, anche per il diverso sistema con cui possono venire pescate. Il I. gruppo è formato dai pesci migratori, che dal principio della primavera fino al tardo autunno migrano in grandi gruppi lungo la nostra costa. Questi pesci, che chiamiamo genericamente pesce azzurro sono le sardelle, i sardoni, gli sgombri e, in misura minore, i suri.
Essi si pescano nelle notti oscure nel periodo aprile-ottobre e, se il tempo è favorevole, anche fino all’inverno. Il secondo gruppo è rappresentato dai pesci che non migrano, ma vivono stabilmente nelle singole zone di mare e che sono, per cosi dire, pesci indigeni. Un gruppo speciale è formato ancora dai mussoli ed ,in genere, dai molluschi che si pescano pure da noi.
La pesca del pesce azzurro esercitata con la saccaleva, è però la più importante, tanto da comprendere il 90 p. c. dell’industria della pesca. Tutta la nostra pesca è poi principalmente costiera, perchè i nostri pescatori non possiedono ancora attrezzature moderne, tali da permettere la pesca in alto mare. Am he la pesca con le reti di profondità viene da noi esercitata, ma in misura minore.
Nel nostro territorio, la pesca, prima della liberazione, era organizzata su base privata: i natami e tutti gli attrezzi necessari si trovavano nelle mani di privati i quali, per rendere più facile la pesca e la vendita dei suoi prodotti, s'i univano in cooperativa. Queste cooperative, però, non erano tali nel vero senso della parola, ma costituivano semplicemente delle organizzazioni di pescatori che, con l'associazione, volevano raggiungere maggiori proventi nella vendita del pesce.
Oltre ai privati, possedevano una propria flottiglia peschereccia anche i conservifici «Ampelea» ed «Arrigoni» di Isola. Dopo la liberazione, la situazione restò immutata fino al 1947. Poiché allora i pescatori esportavano quasi tutto il pesce nella zona A del TLT, l’industria dei conservifici locali, s'i trovò in una difficile situazione, venendole a mancare la materia prima. Questo fu il motivo diretto per cui il Potere Popolare intervenne nel settore della pesca, cominciando ad assumersi la responsabilità per la sua sistemazione. Per prima cos'a, con energici provvedimenti, venne impedito il contrabbando ed assicurato cosi immediatamente il quantitativo sufficiente di pesce ai conservifici ed all’alimentazione della popolazione. Per incrementare la pesca, fu creata la ditta «Riba» di Isola, che riusci’ a costruirsi una propria flottiglia peschereccia. Oltre alla pesca la ditta «Riba» si assunse anche l’incarico di comperare tutto il pesce, di provvedere con esso i conservifici non'-, chè i consumatori di pesce fresco Per assicurare ai pescatori gli attrezzi necessari, fu costituita la ditta «Agmarit», che assolve con sempre maggior successo i suoi compiti e fornisce ai pescatori il materiale di cui abbisognano.
Oltre a ciò, il Potere Popolare ha favorito l’aumento del numero delle imbarcazioni da pesca, ed in pri-
mo luogo la costruzione di motopescherecci. Infine, per incrementare la pesca, sono state costituite questo anno le prime cooperative di tipo progressista, a Umago, a Cittanova e Pirano. Tali «'operative si trovano ancora in uno stato di sviluppo; ciononostante, esse si vanno Sempre più affermando, e mostrano ottime prospettive. Dopo rafforzate numericamente e completata la loro attrezzatura esse parteciperanno in misura assai più grande alla lotta per il potenziamento della nostra pesca. I dati numerici sulla nostra flottiglia da pesca ci mostrano come questa abbia comin-
ciato ad accrescersi dal 1947 in poi, da quando, cioè il Potere Popolare si interessò dello sviluppo della pesca. Al principio del 1948, la stagione della pesca è cominciata con 27 motopescherecci e, nello stesso anno, è giunta a contrarne 31.
Quest’anno, il nostro circondario possiede già 40 motopescherecci. Come questi natanti siano stati ripartiti sui singoli settori di pesca, ce lo dimostra il Seguente schema: Capodistria: inizio 1948, 13; fine
1948,	13; 1949, 12.
Isola: inizio 1948, 10; fine 1948, 12
1949,	12.
Pirano: nel 1948	1949, 5.
Umago: inizio 1948, 1: fine 1948, 2; 1949, 4.
Cittanova: inizio 1948, 3; fine 1948 4; 1949 7.
Totale: inizio 1948, 27; fine 1948, 31; nel 1949, 40.
Sarà bene accennare che, oltre a tali pescherecci a motore, nel nostro Circondario si trovano, in numero ancor maggiore (oltre 100),
i comuni battelli da pesca che sono adibiti asclusivamente a tale scopo. Parallelamente con lo sviluppo e con l’accresceri della flottiglia progredì’ anche la nostra pesca. Cosi nel 1947 l’industria della pesca forni’ 600 tonnellate, nel 1948, 1270 tonn. e quest’anno, fino al 30 ottobre, 1026 tonnellate.
Tutti questi dati, riguardano soltanto l’industria della pesca propriamente detta, escludendo tutta la piccola pesca. I quantitativi di pesce sono stati distribuiti prima di tutto ai conservifici, quindi al marcato di largo consumo ed, in quantitativi minori, sono stati pure esportati.
Da quanto abbiamo esposto, è possibile constatare come la pesca nel nostro circondario abbia cominciato a svilupparsi soltanto dal momento in cui è stata diretta dal Potere Popolare. E’ quindi fuori dubbio che solo in questo modo, l’industria della pesca si potrà ulteriormente sviluppare e diventare quel ramo che sarà uno dei più importanti nella sistemazione della nostra economia.
Sarà opportuno aggiungere Infine che i pescatori quali col loro duro lavoro hanno contribuito al rafforzamento della nostra economia quindi alla elevazione dello standard di vita degli abitanti del Circondario — hanno pure essi be-nifieiato delle previdenze ed agevolazioni disposte dal Potere Popolare per la classe lavoratrice. Gli stessi pescatori sono i primi a riconoscere che le loro condizioni di vita sono migliorate sensibilmente.
Nelle città tutte le liliali sindacali hanno ricevuto il compito di popo-larizzare il risparmio ed in questo campo la filiale Circondariale ha già lanciato una sfida a tutte le altre filiali del Distretto di Capodistria. Tale gara prevede la premiazione della filiale che entro il 3 gennaio avrà raggiunto il maggior numero di soci che hanno effettuato versamenti alla Cassa di Risparmio. Sarà inoltre premiata la filiale che, per il 15 marzo 1950, dimostrerà di aver raggiunto il maggior importo nel risparmio.
Cosi i nostri operai e contadini, con il guadagno del loro lavoro, rimasto come margine dopo soddisfatte le necessità famigliari, concorrono tutti alla creazione di un fondo finanziario a cui ora l’uno ora l’altro potrà attingere in caso di bisogno: matrimonio, restauro dei-l’appartamento ed altre spese non previste.
E’ insomma questa una forma di risparmio, fatto dal popolo e che serve ai bisogni del popolo, che non ha niente a che vedere con le casse di risparmio di triste memoria. Esse erano istituite dai capitalisti con il danaro estorto ai lavoratori per succhiare loro nuova denaro, con alti tassi di interesse, ed estendere gradatamente sui loro beni la adunca unghia dell’ipoteca, dell’e-sproprio e dello sfratto.
Ora questi vampiri, che per secoli hanno succhiato il sangue del popolo lavoratore, non sono più. Il popolo li ha per sempre spazzati dal proprio cammino e con es'si tutte le loro istituzioni sfruttatrici ed usurarie. I lavoratori hanno il loro Potere; la democrazia popolare. Questo Potere essi lo tengono saldamente nelle proprie mani, lo perfezionano e lo rafforzano di giorno in giorno sviluppando in primo luogo l’economia come base del Potere stesso. Un fattore Importante dell’economia è appunto il risparmio.
E’ pertanto dover« di ogni lavoratore intensificare il risparmio, lottando contro ogni tendenza negativa a tenere infruttuoso il danaro in casa, quando esso può conrti-buire a costruire scuole, cas# dei cooperatore, ospedali , ..
IL POPOLO
non li vuole
Alcuni giorni or sono mentre a Villanova si stava svolgendo una riunione con larga partecipazione di massa, e nella quale venivano trattati problemi economici. e politici concernenti gli abitanti del settore, si levavano alcune voci di avvinazzati che tentavano di disturbare lo svolgimento della riunione.
Vennero subito zittiti. Ma più tardi essi ripresero ad urlare ed a proferire parole di minaccia verso i presenti.
La popolazione, indignata per il contegno dei tre avinazzati segnalava il fatto alla DP che procedeva al fermo dei tre disturbatori i cui nominativi sono: Pucer Antonio, Pucer Giovanni e Gazid Michele, tutti e tre da Villanova.
I tre noti cominformisti, comportandosi secondo le direttive certamente ricevute dall’agenzia eomin-formista triestina volevano disturbare il pacifico svolgimento della riunione. Per farsi maggiormente corraggio essi avevano tracannato in precedenza parecchi bicchieri di vino recandosi quindi alla riunione.
Simile provocazione attuata da tre ciechi istrumenti dei revisionisti e traditori della classe lavoratrice Triestina, ha indignato la popolazione di Villanova che lavora per la realizzazione del programma economico annuale e non vuol essere disturbata nella sua operosità.
IN 1N6HILTERRA CONTINUA lo sciopero
LONDRA — Il lavoro è stato ripreso in una sola delle quattro centrali elettriche britanniche le cu'i maestanze sono scese in iscio-pero all’inizio dèlia settimana per protestare contro la soppressione del premio di insalubrità. Ciononostante la situazione è considerevolmente migliorata per quanto concerne l’erogazione dell’elettricità. Nuove interruzioni hanno avuto luogo nelle ultime ore del pomeri-riggio, ma sono state di breve durata. Gli operai della centrale di Williesden hanno deciso stasera di continuare lo sciopero.
La Nostra Lotta
Cronaca del Circondario
SUL PROBLEMA DEGLI APPRENDISTI
ISTRUENDO
SI FORMANO
I
LE NUOVE
QUADRI DEL
FORZE
DOMANI
Sulla via dei nuovi sistemi praticati nella R.F.P.J. gli organi competenti del Circondario passino ad un volonteroso e serio lavoro che risolva questo problema nelle nostre cittadine industriali
In ogni paese nei quale si sono verificate profonde e sostanziali trasformazioni sociali, frutto della lotta di liberazione, l’economia interna si va decisamente orientando verso una solida struttura industriale per sottrarre il paese stesso dalla dipendenza dall’estero cui sono sottoposti — con risultati assolutamente negativi per la loro economia interna — tutti i paesi agricoli.
Da questa doverosa premessa, risulta ovvia la necessità per un paese ad indirizzo socialista, di dare impulso, nei primi anni della sua liberazione dal capitalismo, a tutte le sue forze lavorative ed economiche per creare una propria industria pesante che sia all’altezza di soddisfare i bisogni che continua-mente sorgono nella costruzione del socialismo.
Ma, come sopra detto, le nazioni che si trovano in questa specifica condizione hanno ereditato dalla propria classe borghese vinta u-na industria debole ed arretrata. Sorge quindi il problema assillante della mano d’opera specializzata che è insufficiente. Questo problema spiega le cure che vengono dedicate ai giovani apprendisti i quali devono formare i futuri quadri tecnici dell’industria.
Tale è la situazione nella nuova Jugoslavia la cui organizzazione sindacale intende, con opportuni provvedimenti — quali l’istituzione di scuole per apprendisti, il pagamento delle ore di studio ecc. — risolvere il problema della scarsità di mano d’opera specializzata.
Anche nel nostro territorio i Poteri Popolari, superata la crisi economica dell’immediato dopoguerra, hanno iniziato su larga scala la ri-costruzione della semidistrutta economia della zona e la costruzione di molte nuove opere di carattere pubblico ed economico. Con lo svi-
luppo dei lavori la carenza di mano d’opera edile si è resa subito manifesta ed ancor oggi, s'ebbene in minor misura, è sentita. Da ciò l’istituzione di una scuola apprendisti muratori al cantiere di costruzioni di Semedella alla quale spetta il compito di riempire i vuoti in tale categoria di specialisti. Ora, se nel campo edile si riscontra una attività in questo senso, altrettanto non si rileva nel campo industriale propriamente detto.
Evidentemente in questo campo al problema degli apprendisti non è stata attribuita la grande importanza che esso riveste.
Per dare un esempio, nei cantieri di Pirano una sessantina di apprendisti sono impossibilitati, per diverse cause, a frequentare le scuole, o quanto meno incontrano difficoltà ed ostacoli.
L’organizzazione sindacale del luogo non s'a superare piccole difficoltà per applicare il sistema vigente in Jugoslavia dell’orario di quattro ore di lavoro e di altre 4 di scuola retribuite, malgardo le precise disposizioni in merito, emanate dalle autorità per assicurare il regolare sviluppo dei giovani apprendisti. L’attuazione di questo sistema darà copiosi frutti e vantaggi in un prossimo futuro.
Ma c’è un caso grave di incuria vers'o i giovani apprendisti: quello della Ampelea di Isola, dove sei apprendisti falegnami sono completamente dimenticati da anni e costretti a limitare il loro tirocin'o di apprendisti alla sola inchiodatura di casse. Uno di essi da ben 4 anni spreca le sue energie ed attitudini giovanili in quel lavoro rudimentale senza possibilità alcuna di progresso e sviluppo professionale.
Nella stessa fabbrica non è punto diversa la situazione di altri tre apprendisti meccanici e di un elettricista.
Ciò premesso, urge e necessita, da parte di chi di dovere, il passaggi dallo sterile campo dei progetti non realizzati a quello di un volonteroso e serio lavoro che finalmente risolva questo problema. Un tanto ad evitare che si debbano subire le conseguenze di queste gravi mancanze, nel futuro quando sarà troppo tardi per colmare le lacune nel campo, per noi vitale, della mano d’opera specializzata.
INTERVISTA CON UN EMIGRATO DI RITORNO
LA „LARGA"DEMOCRAZIA“ AMERICANA
nella descrizione di un Capodistriano
Lontano dal 1926 Bosich è ritornato nel suo paese, e constata la differenza tra i nostro sistema sociale e lo sfruttamento capitalistico vigente negli Stati Uniti
LA COOPERATIVA PESCATORI DI CITTANOVA
AUMENTATA LA PRODUZIONE grazie ai sistemi democratici
Nel marzo del corrente anno a Cittanova la cooperativa locale, con l’approvazione di tutti i suoi soci, formulò uno statuto democratico che corrispondeva alle nuove esigenze sociali ed economiche. Nel mentre prima gli utili venivano distribuiti ai soci, ora questi vengo-na accantonati per l’acquisio di saccaleve e di altri materiali affinchè una parte dell’equipaggiamento e delle barche divenga di proprietà comune. Oltre a ciò è funzione della cooperativa anche di raccogliere il pesce pescato dalle sette attuali saccaleve e di distribuirlo al mercato locale ed alle industrie.
Da quell’epoca il lavoro procedette intenso grazie alla attività dei Soci ed alla ricchezza ittica delle nostre coste, specialmente nei pressi di Cittanova. In quanto al materiale occorrente il Potere Popolare aiutò la cooperativa fornendole dei quantitativi di reti per la pesca del pesce azzurro.
Il bilancio delle pescate effettuate nel corrente anno, sino ad oggi, è imponente. Il pesce bianco pescato e distribuito immediatamente al consumo della popolazione è di 3.176 kg (orate, branzini, sogliole ecc.) e di 54.786 kg (polci, calamai, seppie, riboni ecc.).
La pesca del pesce azzurro che venne nella sua totalità fornito alle industrie conserviere locali raggiunge la cifra di 2.849 quintali. Va rilevato però che nella pesca del pesce azzurro i pescatori cittanove si ebbero la collaborazione, negli ultimi tempi, di alcune saccaleve di Isola e Capodistrri
Oltre a tutto questo fruttuoso lavoro, nel mese scorso i oooperativi-sti di Cittanova effettuarono due pescate nella peschiera della Val. del Torre assieme ai pescatori della cdoperativa di Parenzo. A questo punto sarà opportuno una breve parentesi per spiegare le origine del lavoro comune tra i nostri pescatori e quelli di Parenzo.
Nel 1876 i diritti sulla pesca, nel tratto di mare di Val di Torre, vennero suddivisi tra il vescovo di Parenzo ed il Comune di Cittanova.
I pescatori delle due località dovevano pagare un elevato tributo’ per sfruttare la peschiera.
Dopo la liberazione questa esosa obbligazione cessò, ma i pescatori delle due località continuarono per tradizione il lavoro comune nella peschiera di Val di Torre. Anche quest’anno, come già detto, le due cooperative pescarono oltre 100 q di pesce pregiato sebbene la grande rete fosse stata danneggiata dalla violenta mareggiata del mese scorso.
li lavoro della cooperativa continua portando alla nostra economia un notevole contribuìo per raggiungere quelle mele di benessere che il nostro popolo si è prefisso.
L’A.P.G. INVITA
L’Associazione Partigiani per la Città di Capodistria invita i cittadini ad intervenire ad un ballo che avrà luogo il giorno 17 c. m. sabato, presso la Mensa N. 1 con inizio alle ore 20.
Un ricco bar di bevande e cibi freddi allieterà la festa.
Il ricavato netto andrà a favore del Capcdanno del Bambino.
Proibito il taglio 'degli abeti
Da molti anni è in us'o nel nostro circondario il taglio delle piantine di pino e di altri alberi forestali per «l’Albero di Natale». Questo irrazionale ed inutile danneggiamento del nostro patrimonio forestale è in tutti i modi da condannare o-ra che il Potere Popolare fa ogni sforzo per il rimboschiamento dei terreni non produttivi.
Per evitare il ripetersi di simili danni sono state emanate disposizioni tenedenti a stroncare tale pessimo uso.
In base a dette disposizioni è severamente proibito tagliare le piantine di qualsiasi specie forestale senza previa autorizzazione del competente dipartimento d’agricoltura, sezione forestale, o delle sezioni a-gricole distrettuali.
Chi non si atterrà a quanto sopra verià punito a norma delle disposizioni stesse.
Abbiamo avuto occasione di intervistare il omp. Mario Bosich, o-peraio di Capodistria, ritornato dall’America del Nord dove era emigrato nel maggio del lontano 1926.
Le parole di questo nostro lavoratore che sperava di trovare nel Nuovo Continente quel benessere che allora era negalo qui da noi a chi lavora, ci confermano che dove ancora vige lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo nessun diritto spetta a chi lavora e produce. Il comp. Bosich ora è ritornato fra
noi, è ritornato nella sua città natale che ha lasciato in tempi tristi e difficili. Certamente, dopo tanti anni di assenza, molte cose saranno nuove per lui, il popolo lavoratore è al potere e gode tutti i benefici che comporta la nuova struttura sociale.
Diamo ora la parola ai comp. Bosich che ben volentieri riassume per sommi capi la sua odissea nel «mondo dell’indus'tria e del petrolio»:
«I primi tempi della mia permanenza negli USA possono essere definiti ... da mendicante, dovendo io adattarmi ai più umili lavori ed avendo come ricovero un misero tugurio. Nessun aiuto mi venne dato dalla società.
La grande crisi economica che imperversò nel 1929 mi fece assistere a delle grandi distruzioni di generi alimentari, di vestiti e di merci varie che venivano bruciati dai capitalisti nel tentativo di attenuare la sovraproduzione. Di contro lunghissime file di lavoratori, uomini, donne e bambini so-stavano per lunghe ore in attesa di un pò di minestra o di un tozzo * Il
di pane per poter sfamarsi. Questo è il primo quadro che ricevetti di quella società che ama pomposamente definirsi quale «grande e larga democrazia».
In quei tempi non esisteva nessun diritto per i lavoratori i quali dovevano soggiacere alla brutalità dei padroni che pagavano una giornata di lavoro con un paio di dollari. Non esistevano previdenze sociali in favore dei lavoratori e nessun diritto, neppure il più elementare.
Gran parte dei lavoratori d’America vivono ancora in condizioni che per nulla si differenziano da quelle miserrime dell’Italia del mezzogiorno. La terra, le miniere, le materie prime vengono sfruttate e lavorate dalla oligarchia finanziaria, secondo il principio del maggior guadagno, trascurando completamente gli interessi generali. Posso affermare perchè l’ho constatato a mie spese e danno che quel paese rappresenta un infame mercato per lo sfruttamento del lavoratore. Ho avuto occasione di avere contatti con molti emigrati, la maggior parte dei quali non desidera altro se non di abbandonare quel paese di sfruttamento per ritornarsene a casa loro.
Un altro aspetto che caratterizza quella società è la discriminazione razziale tra bianco e nero. Il lavoratore negro è ivi considerato il rifiuto della società. Vive nei luoghi più ripugnanti perchè bandito dalla società civile.
Però anche tra le file dei lavoratori negri sta risvegliarsi e si afferma s'empre più il desiderio intenso della libertà. Il PC Americano
ha fatto sua, secondo i principi marxisti-leninisti, la lotta dei negri per la conquista del diritto alla vita.
Gli americani anche bianchi, se comunisti, o se semplicemente professanti idee progressiste, vengono perseguitati e sottoposti a tutte le angherie. Commissioni speciali giudicano e condannano questi pionieri della lotta di classe. Tutto l’apparato poliziesco e statale è sguinzagliato alla ricerca ed alla persecuzione degli onesti che desiderano dare alla vita del lavoratore americano un volto più umano.
Questo è appena un pallido quadro della società nella quale io sono vis'suto purtroppo per tanti anni e posso dichiarare, sinceramente •ed onestamente, che la gioia più grande che ho avuto nella mia vita è stata quando mi sono ritrovato nuovamente nei luoghi dove sono nato, perchè ora nella mia terra

NEL PIANO DI RICOSTRUZIONE GENERALE FA PARTE L'INDUSTRIA TURISTICA. SOPRA II, NUOVO ALBERGO DI BUIE
la mia gente costruisce il socialismo».
Le semplici parole di questo modesto lavoratore capodistriano sono abbastanza eloquenti e sono u-na risposta chiara e netta a coloro i quali sono legati al carro degli imperialisti e tentando di insinuare Ira il nostro popolo lavoratore la sfiducia verso il Potere Popolre. Siano essi reazionari di varie tinte o revisionisti. La risposta più e-loquente ed esplicita l’ha data' il nostro popolo lavoratore che. unito sotto la bandiera dei lavoratori, cammina a grandi passi verso l’edificazione socialista.
COSTA ISTRIANA
SUL PITTORESCO PROFILO DEL LA COSTA ISTRIANA SI SNODA CITTADINE. I CENTRI TURISTI CI OFFRONO UN’ATTRATTIVA DA POSIZIONE NATURALE E CLIMATERICA. NELLA FOTO U
UNA COLLANA DI LABORIOSE PARTICOLARE DALLA SPLENDI-NA VEDUTA DI VALDOLTRA
PER IL CAPODANNO DEL BAMBINO
UNANIME CONTRIBUTO
ALLA LETIZIA DEI PICCOLI
In tutto il circondario vengono continuati con ritmo accelerato i lavori di preparazione per il Capodanno del bambino. Ogni cittadino si sente il dovere di versare, sia pure un piccolo obolo, per contribuire ad allietare i piccoli figli dei nostri lavoratori.
La raccolta di denaro e dei generi in natura viene eseguita dappertutto ed il successo di questa i-niziativa di popolo diventa di giorno in giorno maggiore. Diamo qui un primo elenco di oblatori:
S. Pietro dell’Amata 5633 dinari più viveri — Vanganello 2176 dinari più viveri — Ditta BOR 3000 dinari — Ditta LTPA 6000 dinari — Comitato Popolare Circondariale
100.000	dinari - VUJA (Raccolta in occasione dell'AV’NOJ) din 9.315 — VUJA 50.000 dinari •- Posta din
10.000	— Loggia din 2090 — ADRIA din 2000 — Banca d’Istria dinari
10.000	— Teatro di Capodistrìa din
10.000	— Industria 220 dinari — Pescatori di Capodistria din 9.504 — Taverna din 7.890 — Buie 30.000 dinari.
Nel prossimo numero pubblicheremo un secondo elenco, che sarà certamente più lungo, di coloro che contribuiscono alla miglior riuscita del Capodanno del bambino.
Certi elementi antipopolari hanno fatto circolare la voce che tutti i ragazzi dai 3 al 14 anni, ai quali verrà distribuito il pacco di Capodanno a cura dell’UDAIS, dovranno necessariamente intervenire di persona a Capodistria da ogni località del circondario per ottener tale pacco. Questa è una delle tante malignazioni diffuse ad arte per impressionare le mamme sugli e-
NOTIZIE SPORTIVE SETTIMANALI
La situazione della c'assiifca, per quello che riguai-da le prime posizioni, è ancora estremamente fluida. La settimana scorsa era l’Aurora che guidava il gruppo, oggi, è ritornata in testa l’Arrigoni dopo una eccellente ripresa.
E’ tramontato definitivamente, con l’undicesima giornata il predominio dei bianco scudati capodi-striani? èd altrettanto definitivamente è encominciato quello degli azzurri isolani? E’ presto naturalmente per dirlo, ma il turno di domenica prossima potrebbe recarci le prime indicazioni. Per i capo-distriani, che domenica giocano in casa con il Gorizia, il turno è decisamente difficile, proprio mentre i rivali, isolani ospitando l’Opicina, sono decisamente favoriti dal calendario.
E c’è poi, ad aggravare la posizione di secondo posto dell’Aurora, un Pirano che riviene fortissimo, e anche lui favorito dal pronostico .anche se giocherà in trasferta col Montebello fanalino del campionato.
La sconfitta dell’Aurora subita ad opera del Pirano, è stata il classico sasso nel pantano. Tutti si sono messi a gracidare. Hanno alzato la voce i pessimisti, quelli che nel Pirano hanno sempre sostenuto di non credere; ma quelli stessi che fino a sabato sera giuravano per l’Aurora han cambiato parere. Lo schieramento dell’Aurora col Pirano è stato in ogni suo reparto criticato; ogni uomo ha subito i suoi appunti, i suoi rimproveri.
E si è parlato anche di sostituzioni. Torna ora a fagiolo il vecchio adagio: «chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti»! Ancora una volta sarà bene richiamare i sostenitori di una squadra al senso della realtà.Lo abbiamo già fatto in occasione del clamoroso 6 a 3 della Ponziana ad Umago, ma non sarà tutto inutile ripeterci per dire che non è il caso comuque di trovare un capo espiatorio nell’operato dell’arbitro dell’incontro. L’arbitro è quello che è, e tutti ormai lo sanno!
Contro il Gorizia, dunque, dovrà schierarsi domenica l'Aurora ed è molto probabile che questo incontro si concluda senza punti. Il Gorizia in trasferta è stato messo parecchie volte in difficoltà, per domenica è rinforzato. La compagine ha così, non solo acquistato più ampie possibilità di manovra in prima linea ,ma anche nelle linee arretrate.
Aurora—Gorizia è la partita al centro dell’interesse del'a giornata: probabilmente .una partita aperta alle emozioni, veloce, ricca di mo tivi tecnici. Il campo comunque deciderà.
Mentre il Pirano va fuori a Trieste, l’Arrigoni resta in casa ed il suo successo sembra assicurato. Avrà per avversario l’Opicina. Sarà facile però anche apprezzare nel suo giusto valore l’interesse che la gara da molte parti concede.
L’Opicina gioca anche bene e contro un avversario della taglia dell’Arrigoni che ha il pregio di
giocare bene e far giocare bene, si avranno motivi tecnici di importanza.
La carta però resta più che mai a favore di chi gioca sul proprio terreno.
Gli altri incontri che interessano le posizioni della cslasifica sono: quello di Trieste (Montebello — Pirano), quello ancora di Trieste (S. Anna — Verteneglio) e Ponzianina — S. Giovanni.
Ripieloghiamo col leggervi il programma completo della 12-a giornata:
A Capodistria ore 14: Aurora —• Gorizia.
A Isola ore 14: Arrigoni—Opicina. A Nuova Gorizia ore 14: Nuova Gorizia — Medusa A Cittanova ore 14: Cittanova — Umago.
A Trieste ore 10: Montebello — Pirano, Stadio 1. maggio.
A Trieste ore 12: S. Anna — Verteneglio.
A Trieste ore 14: Ponzianina — S. Giovanni,Stadio 1. maggio
ZONA ISTRIA
Il nostro sguardo sul panorama calcistico, verte ora sul campionato di zona Istria, già alla sua quinta giornata:
Cominciamo col Girone A e con rincontro Arrigoni B — Pirano B, il più interessante. Non che sia in gioco il campionato, ma era ora che queste due squadre si trovassero di fronte. Una ha le carte in rego’a, tutti quando passa si tolgo-
no il cappello, mentre l’altra, il Pirano, è ancora guardata con un pò di diffidenza. Ma in questa squadra però c’è quella volontà che spinge, moltiplica le forze per battere la squadra che sta davanti. E l’Arrigoni B è la squadra da battere’ il guaio è che nessuno è ancora riuscito. Domenica però l’Arrigoni B gioca in casa del Pirano e il tifo dei piranesi si sente, ha un^ìeso sugli ospiti. I bianchi piranesi faranno certo contro l’ospite Arrigoni una partita di s'ancio, e da che parte pende il pronostico in un incontro dì questo genere, è difficile dire. Non si può comunque del tutto negare al Pirano la capacità di battere l’Arrigoni, anche se sembra assai poco probabile.
Passando a dare un’occhiata alle aprtite dei due inseguitori di rilievo possiamo notare le difficoltà sia nel compito dei granata del Partizan contro un’Aurora B avvelenata dalla scialba partita con l’Arrigonì, sia dello Strugnano che incontra la Stella Rossa in netta fase ascendale. Un destino sembra avversare la ripresa delle squadre giovani e piene d’entusiasmo: l’Adria e rOlimpia si trovano davanti, tutte e due giovani, tanto giovani da far pensare ad una partita tra ragazzi, ma ragazzi in gamba, intendiamoci:! Al campo, l’onore del verdetto.
Ricco di promesse lo scontro Medusa B — Sicciole: non sarà magari una placida esibizione di tecnica, ma ben diretto, potrà offrire un gioco bello e vigoroso!
A seguire attentamente le vicende del Girone B, vien fatto di pensare ed una celebre compagnia di prosa composta da parecchi attori di primo piano che, pur provenendo da scuole diverse, formano tuttavia un complesso affiatato dove non si nota la presenza del divo e tutti, per una ragione o l’altra, si equivalgono. E una considerazio-po la quarta giornata di questo ne questa che risulta evidente do-desto laovratore capodistriano so-torneo. Il Verteneglio avrà per rivale domenica il Matterada e se i verteneglisi riusciranno a c- uciu-dere in bellezza anche qu to incontro, bisognerà senz’aitr. riconoscere loro quelle doti di tondo, necessarie per giungere fra i primi alla fine del torneo. Buie e Daila anche se saranno invece impegnate in casa, avranno di fronte avversari non trascurabili se dovranno ricevere rispettivamente la visita di Cittanova e Villanova. Il successo pieno però non dovrebbe sfuggire ai padroni di casa. Gli altri incontri in programma Salvore—Umago B Seghetto —• Villania si presentano sotto il segno dell’equilibrio andre se i padroni di casa godono i favori del pronosti-o. Una buona occasione quindi avrà il Seghetto per incassare i due punti contro il Villania.
Il Salvore però trova nell'Umago B, un ospite deciso a non perdere punti preziosi, e forse riuscirà nell’intento!
ventuali inconvenienti che potrebbero derivare dall’afflusso in una giornata di migliaia e migliaia di bimbi a Capodistria. Afflusso che renderebbe difficile, se non impossibile l’accompagnamento delle madri che volessero seguire i propri figli.
La verità è che i pacchi verranno distribuiti presso ogni singolo CPL e che a Capodistria sono invitati ad intervenire tutti i ragazzi, che sono in condizioni di farlo, per assistere alla «Fiera dei bimbi» che quest’anno sarà celebrata con la massima solennità.
Programmi
RADIO TRIESTE ZONA JUGOSL. (Lunghezza d’onda m 240)
Sabato 17 d cernbre
ore 13.45 «Rassegna economica»
18.30	«Il mondo dei piccoli»
Domenica 18 dicembre
ore 9.30 «Per l’agricoltore»
13.15 «Musica a piacere»
20.30	«Commento politico» 21.00 «Per il nostro scenario»
Lunedi 19 dicembre
ore 22.00 «La vita dei popoli jugoslavi»
Marledi 20 dicembre
ore 17.30 «Attualità politiche» 19.45 «Panorama culturale»
Emulazione nel Capodistriano
Il maltempo che ha imperversato nelle settimane scorse nella nostra zona non ha impedito la prosecuzione del lavoro volontario per la realizzazione del programma annuale di lavori. Fra gli altri si è particolarmente distinto il settore di S. Antonio al quale va il merito di aver dato un notevole contributo per la ricostruzione. In detto settore infatti dal giorno 27 nov. al 10 dicembre hanno preso parte al lavoro volontario 511 persone che hanno effettuato 4.088 ore di lavoro d'assalto pro casa del cooperatore. Seguono i settori di Topolovec con 304 ore, quello di Glem con 320 ore. Il settore di Babici ha dato 518 ore. Gazon si è pure fatto vivo con 120 ore.
Complessivamente—hanno partecipato al lavoro volontario, nei settori sopra menzionati 726 persone che effettuarono 5.358 ore lavorative. Ciò dimostra all’evidenza che neppure le condizioni atmosferiche proibitive interrompono lo slancio lavorativo delle nostre mass'e popolari, le quali portano a compimento gli impegni assunti durante il
II.o	Congresso del PC TLT.
UN GESTO
da segnalare
Il comp. Belleno Basilio da Capodistria, Calle Cicogna 22, ha rinvenuto un portafoglio contenente una forte somma di denaro e documenti intestati al comp. Bestjak Rocco. Il comp. Belleno ha compiuto un gesto altamente significativo ricercando subito il proprietario e restituendo il portafoglio. La azione di detto compagno sia d’esempio.