BČlKB BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TR2ASKA KREDITNA BANKA FILIALA ČEDAD UL Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD / CIVIDALE • Ul. Ristori 28 • Tel. (0432) 731190 • Postni predal / casella postale 92 • Poštnina plačana v gotovini / abbona- Št. 35 (630) • Čedad, četrtek, 10. septembra 1992 mento postale gruppo 2/70% • Tednik / settimanale • Cena 1.200 lir bčIkb BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TR2ASKA KREDITNA BANKA FILIALE Dl CIVIDALE Via Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA Istruzione bilingue Tra il presente ed il futuro Da qualsiasi lato si guardi si vede che il centro bilingue di S. Pietro al Nati-sone, che entra ormai nel nono anno di attività, costituisce nel panorama scolastico locale, un punto di riferimento ed un problema. Penso che si possa parlare di punto di riferimento perchè è l’unica struttura scolastica dove i bambini imparano lo sloveno, e per la consistenza numerica degli iscritti, saliti ad 85, delle famiglie, dei parenti, amici e sostenitori che vi stanno intorno. Parlo di problema ovviamente perchè se ne parla, sia fra chi sostiene la scuola bilingue, sia fra chi non la condivide. Alle ragioni di contrasto di principio, nel secondo gruppo si aggiungono le preoccupazioni di ordine numerico in taluni comuni delle Valli del Nati-sone, dove più numerosi sono i bambini iscritti alla scuola bilingue. Ci sono infatti classi così ridotte che la socializzazione fra gli a-lunni è inesistente. Chi è in grado di valutare le carenze educative della mancata socializzazione scolastica comprende ciò che voglio dire. Perchè non stare tutti insieme, formare classi più consistenti, cercare di mantenerle, perchè siamo giunti a questo assetto nella scuola locale? La risposta c’è, ed è a-mara per tutti. C’è stato un macroscopico errore di a-nalisi da parte delle auto- Srečanje manjšin Vloga nepriznanih nacij pri oblikovanju Evrope narodov: izkustva in načrti “Prekomeja”. To je tema 17. srečanja etničnih skupnosti sosednjih dežel, ki bo od 9. do 11. oktobra na videmski Univerzi. Gostitelji letošnjega srečanja so torejt Furlani, prireditelja pa sta Inštitut furlanske kulture in zasebna furlanska radijska postaja Onde furlane. Srečanju sta dala pokroviteljstvo Pokrajina in Dežel F-JK. Več na 3. strani rità scolastiche, amministrative e politiche, sia locali che centrali. L'errore è consistito nel pensare che nelle Valli del Natisone fossero rimaste a livello zero la coscienza etnica, e così anche la domanda di istruzione slovena da parte dei nostri sloveni. Anzi, che questi non esistessero nemmeno. Lo stato e le sue istituzioni hanno dato credito ad amministratori che, o parlavano senza cognizione di causa, o rifacevano il verso dei servizi d’informazione inquinati dal tricolorismo. Non sono giovati appelli, suggerimenti e delegazioni ecc.; non è giovata nemmeno la fortunata coincidenza del primo governo italiano a guida socialista, quando sarebbe bastata una leggina di un unico articolo per e-stendere alla provincia di Udine l’istruzione slovena a chi la richiedesse. In risposta ai dinieghi di tutti i nostri governi (demo-cristiani, laici e socialisti), le nostre famiglie slovene hanno percorso e stanno percorrendo gli stessi passi che furono costretti a percorrere - per tutelare la propria identità e la propria lingua - gli sloveni della Corniola sotto l’Austria, cento anni fa. Questo significa, nel nostro caso, la scuola bilingue. Politici ed amministratori accorti avrebbero avuto il dovere di pensare al bilinguismo in modo razionale e fare almeno qualche modesto passo perchè la scuola locale potesse rimanere unita. Non lo si è voluto fare e si è aperto un problema. Nulla di straordinario, rispetto all’ordinamento della scuola in Italia. La scuola privata rientra nei nostri ordinamenti e fa specie che la DC locale abbia trovato da dire, nel nostro caso, sulla nostra libertà d’insegnamento. Una contraddizione evidente. Nessun genitore è costretto ad iscrivere il suo piccino alla scuola privata bilingue. Ci va vuole, chi ne condivide le finalità ed il metodo, sostanzialmente chi desidera che il suo piccino impari la lingua slovena assieme a quella italiana. Problemi anche dentro la scuola bilingue? Certo. Se dopo il decreto del presiden Paolo Petricig segue a pagina 3 Presentati i risultati di due settimane di ricerca Ecco Lusevera al microscopio Un quadro dettagliato della realtà sociale, economica e linguistica di Lusevera è stato presentato venerdì scorso nei locali della cooperativa ad un numeroso pubblico, al sindaco Negro, al vicepresidente della comunità montana Castenetto ed a numerosi rappresentanti della vita politica e culturale locale. Sono stati illustrati i risultati delle 2 settimane di ricerca condotte da un gruppo di giovani ricercatori. Numerosi gli spunti per future ricerche e per interventi in campo linguistico e culturale. segue a pagina 6 Un momento della presentazione venerdì scorso Comunità allo sbando e Chiabudini molla É durata quattro ore, lunedì sera, la seduta della Comunità montana, ed in quattro ore l’assemblea è riuscita nel difficile intento di non approvare il conto consuntivo dell’esercizio finanziario 1991 e di non trovarsi d’accordo su una proposta relativa al riordino delle Comunità. E alla fine il presidente Chiabudini ha presentato al capogruppo De una lettera con le proprie dimissioni. Numerose le eccezioni presentate al conto consuntivo del ’91, preparato dal revisore dei conti in soli otto giorni, con un esame “a campione” che non ha soddisfatto soprattutto il consigliere Blasetig. Sono venuti anche a galla i contenziosi tra la Comunità ed i comuni, tutti debitori nei confronti dell’ente, e non di soldini. “Ma per quanto riguarda S. Pietro - hanno sottolineato Blasetig e Ma-rinig - la Comunità non ha presentato un regolare rendiconto”. Alla fine anche Specogna si è detto dubbioso sulla validità del conto consuntivo, e allora come per incanto la bilancia dell’intera maggioranza si è spostata su una posizione di rinvio. E così è stato. Sul riordino delle Comunità, fermamente voluto dalla Regione, la maggioranza Dc-Psi-Psdi ha presentato un documento per lasciare le cose esattamente come stanno. Ma si è visto subito che l’unanimità sul documento sarebbe stata un miraggio. Ciccone (che fa parte del direttivo), Blasetig, Marinig e Gosgnach si sono detti contrari allo “status quo”. Il sindaco di S. Pietro, con Blasetig e Zua-nella, ha presentato un controdocumento con la proposta di una comunità delle Prealpi Giulie, con i comuni delle Valli più Lusevera e Taipana. Di diverso avviso Mazzola e Zufferli, contrari all’accorpamento. Alla fine è intervenuto ancora Specogna, mettendo in evidenza come una maggioranza frammentata non sia in grado, al momento, di formulare un documento unitario, cosa necessaria se si vuole sperare di far sentire il proprio peso in Regione. Tutto rinviato a data da destinarsi, dunque: un altro brutto colpo per una Comunità sfiduciata, con una maggioranza cronicamente instabile con dubbi di ogni genere per il futuro. Verso la mezzanotte, le dimissioni a sorpresa di Chiabudini. Michele Obit Un ente diverso, un'unica strada Proseguiamo il dibattito sul futuro della nostra comunità montana che anche alla luce degli ultimi avvenimenti dell’assemblea generale di lunedì scorso, conclusasi con le dimissioni de! presidente, di cui diamo notizia qui accanto, è quanto mai utile e necessario. Oggi prende la parola il consigliere De di Savogna Ezio Gosgnach, che riprende l’intervento presentato nella seduta dell’assemblea del 20 luglio scorso. E’ da diversi mesi che seguo con attenzione l’argomento del riordino delle comunità montane nella regione Friuli-Venezia Giulia. Ho avuto modo di discuterne direttamente con gli amministratori regionali che hanno predisposto il progetto che vorrebbe la riduzione degli enti sovracomunali montani, dagli attuali 11 a 5. Ne ho ricavato l’impressione che politici e tecnici regionali non conoscano affatto la situazione sul territorio e quindi lavorino e-sclusivamente a tavolino su carte geografiche. L’assessore regionale agli Enti locali, Dario Barnaba, ha comunque affermato che la bozza di legge sul nuovo ordinamento delle comunità montane è destinato a diventare legge regionale, così com’è attualmente configurato, già entro la fine dell’anno. Ezio (ìosgnach segue a pagina 2 Padur est, legno tenace Nata come piccola impresa artigianale nel campo dei mobili rustici, la Padur est ne ha fatta di strada, in questi ultimi anni. Dai 3000 metri quadri a S. Giovanni al Natisone è passata ai quasi 7000 di S. Pietro, con il capannone inaugurato sabato pomeriggio nella zona industriale. Una vernice con tanti propositi, a partire da quelli del sindaco di S. Pietro Marinig: “Alle attuali venti-quattro iniziative produttive industriali - ha detto tra l’altro - devono seguirne altre, chiaramente supportate dal potenziamento della viabilità. L’apertura verso l’Est è ormai per tutti un’esigenza indilazionabile”. segue a pagina 4 \ j L’intervento dell'assessore regionale all’industria Saro nel corso dell’inaugurazione della Padur est a S. Pietro četrtek, 10. septembra 1992 2 Prvo uradno srečanje med občinama na letošnji Bandimici Fojda in Tolmin si želita prijateljstvo f Zupan Grimaz, Ado Cont in župan Klanjšček Costituiamo la comuni della Slavia “Danes smo dokazali, da tudi majhna vas, kot je naSa lahko priredi velike pobude” je z upravičenim zadovoljstvom poudaril Ado Cont v nedeljo v Ceneboli, kjer so ob tradicionalni Bandimici organizirali prvi mednarodni pohod prijateljstva od Starega Sela, mimo Borjane, Podbiele in Robi-disč do te nekoC čisto slovenske gorske vasici občine Fojda. Njegove besede sta kasneje v svojih pozdravih potrdila oba župana sosednjih občin Fojda in Tolmin, Romano Grimaz in Viktor Klanjšček, ki sta se prav ob tej priložnosti prvič uradno srečala. Seme je torej padlo v plodna tla in prvemu srečanju v imenu š-porta in prijateljstva ob meji bodo sledili tudi uradni pogovori med občinama. V zgodovini so bili nasi odnosi dobri, je med drugim dejal Grimaz, in naša želja je, da Se bolj poglobimo Po poletnem premoru se na videmskem razstavišču pripravljajo na eno od največjih in nabolje obiskanih prireditev, na sejem “Moderno stanovanje” (Mostra della casa moderna). Letošnji sejem, ki je že 39. po vrsti, bo od 19. do 27. septembra. Na njem bo razstavljalo približno 500 podjetj, predvsem s področja pohištva in gradbeništva. Tudi letos bo sejem nudil zanimiv prikaz najmodernejših materialov in predmetov, od najmanjšega do najbolj dragocenega, povezanih s gradnjo in u-rejanjem modernega stanovanja Oktobra, od 3. do 6., je v programu 16. mednarodni novi matajur Odvogomi urednik: JOLE NAMOR Izdaja: Soc. Coop. Novi Matajur a.r.l. Čedad/Cividale Fotostavek: GRAPHART Tiska: F.DIGRAF Trst / Trieste m Včlanjen v USPI / Associato all’USPI Settimanale - Tednik Reg. Tribunale di Udine n. 18987 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 32.000 lir Postni tekoči raCun za Italijo Conto corrente postale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za Slovenijo - Ziro raCun 50101 - 601 - 85845 — «AD1T» 61000 Ljubljana — Vodnikova, 133 — Tel. 554045 -557185 —Fax: 061/555343 Letna naročnina 700.— SLT Posamezni izvod 20.—SLT OGLASI: 1 modulo 18 mm x 1 col Komercialni L. 25.000 + IVA 19% medsebojno prijateljstvo in sodelovanje. Tudi tolminski Zupan Klanjšček se je navezal na zgodovinsko tradicijo medsebojnih odnosov. “Z-godovina ne poroča o bojih med nami, med Furlani in Slovenci. Obiskovali smo se, smo se imeli radi, smo se poročali med seboj in če smo le mogli, smo si pomagali kot v času potresa. Pre- sejem stolice. Sledili bosta razstava konjev (od 9. do 11.) in ptičev (od 24. do 25.). Koledar prireditev za leto 1992 zaključuje tik pred božičnimi in novoletnimi prazniki, zanimiva razstava “Ideanatale”, na kateri se predstavljajo s predmeti u-metniske obrti, dežela Fur-lanija-Juljiska krajina in dežele skupnosti Alpe-Ja-dran. V ta okvir sodi tudi razstava zlatarske umetnosti, na kateri bodo sodelovali obrtniki iz naše dežele, Slovenije in Koroške. pričani smo, da bomo utrjevali prijateljstvo in sodelovanje ob meji”. Osrednja pobuda letošnje Bandimice je bil pohod (o njem poročamo tudi na Športni strani), ki se gaje udeležilo 131 športnikov s Tolminske, iz Benečije in Furlanije, pri čemer največja zasluga gre Adu Contu in tolminskemu odborniku Zdravku Likarju. A Resia partigiani sloveni II 16 settembre farà visita a Resia una delegazione da Lubiana di ex partigiani che hanno combattuto a Resia. La visita, organizzata dalla ZZB di Tolmino, ha come scopo la rivisitazione dei posti dove si svolsero le vicende legate alla Resistenza. Ad accogliere la delegazione sarà il presidente Riccardo Buttolo ed i membri della sezione Anpi. Verranno inoltre depositate delle corone a Oseacco e sulla tomba del comandante del “Rozajanski bataljon” Arturo Siega. V glavnem pa je Bandi-mica vaski in cerkveni praznik, ki so ga po zaslugi domače pro-loco, v zadnjih letih oživeli in obogatili s celo vrsto pobud, odvija pa se v glavnem na trgu za cerkvijo, pred starim zvonikom, kjer so pred nekaj let spet v-sadili lipo in simbolično potrdili željo vasi, da ponovno odkrije svoje korenine in se poveže s svojo kulturno tradicijo. Nekaj posebnega predstavlja tudi procesija s podobo Marije, ki se pretaka po vaških stazicah in pri kateri sodeluje vsako leto tudi godba na pihala. Verski del praznika se pa v-sako leto zaključuje s slovensko pesmijo “Lepa si roža Marija”. Letos je bil praznik toliko bolj prijeten in uspešen, saj se je obmejno prebivalstvo spet srečalo medseboj. In obveza vseh je bila, da se v imenu prijateljstva in š-porta, tradicija nadaljuje. Lavori pubblici a Uccea Sono in via di ultimazione i lavori di sistemazione delle barriere del tratto stradale che collega Sella Car-nizza alla frazione di Uccea. Il tratto, lungo diversi chilometri e con numerose curve, presentava in diversi punti un pericolo. Inizieranno invece tra breve i lavori di sistemazione della strada che dal ponte della Centrale porta alla frazione di Li-schiazze. 1 lavori prevedono la sistemazione del fondo stradale, l’allargamento ed il rinforzamento del ponte sito sul bivio per Gost. segue dalla prima La Regione, dunque, sembra aver deciso il futuro della montagna senza nemmeno sentire i problemi, le esigenze e le proposte di quelli che in montagna vivono ogni giorno e non solo nei fine settimana o nei periodi di ferie. E’ quindi indispensabile che l’assemblea della comunità montana “Valli del Natisone” prenda una posizione ferma, che non accetti supinamente decisioni calate dall’alto. E’ questione di dignità oltre che di necessità. Partiamo dal fatto che questo tipo di organizzazione sovracomunale si chiama “comunità” e non “ente”, “azienda”, “consorzio”, “i-stituto”, ecc. “Comunità” è, dal punto di vista sociologico e filosofico, una qualità dei rapporti tra individui, quando sono caratterizzati da sentimenti di solidarietà, identificazione, apertura, u-nione, amore, carità, integrazione, altruismo e similari. “Comunità” è definito, inoltre, il gruppo sociale entro cui l’individuo può soddisfare tutti i suoi bisogni e svolgere le sue funzioni. Cioè la “comunità” è il primo livello di organizzazione sociale completo ed autosufficiente. Questo, mi pare, è quanto intende per comunità anche la nostra gente. Non si tratta di un concetto astratto, ma di una ben precisa eredità storica. Infatti abbiamo alle spalle l’entusiasmante esperienza di secoli di autogoverno nelle Banche di Antro e Merso nonché nell’Arengo. Un’esperienza iniziata con il Patriarcato di Aqui-leia e continuata nella Serenissima Repubblica di Venezia. Per questo la comunità montana qui, al contrario di altre realtà, rappresenta un importante centro di appartenenza ed identificazione. In definitiva, per essere una comunità che non sia solo un’idea astratta, un gruppo sociale-territoriale, deve essere anche dotato di un autogoverno giuridicamente riconosciuto. Il presidente Chiabudini ha proposto tre alternative al disegno regionale di riordino: mantenere le comunità montane così come sono, unificandone però le linee di sviluppo; abolirle demandando alla Provincia le loro funzioni; costituire una comunità della Slavia friulana con le zone montane (slovenofone) lungo il confine. Ritengo che non ci si possa presentare davanti a-gli interlocutori regionali con un ventaglio di proposte. Per essere efficaci è necessario assumere una posizione chiara e difenderla. Scarto immediatamente l’idea di abolire le comunità montane perchè, pur con tutti i limiti e le carenze, hanno dimostrato di essere utili. Tra le altre due propo- % ste personalmente scelgo senz’altro la terza, che è suggestiva ed innovativa. Si tratterebbe cioè di costituire una comunità montana che comprenda il territorio dell’attuale comunità delle valli del Natisone, i comuni di Lusevera e Taipana nonché il territorio montano dei comuni di Faedis, Attimis, Nimis e Tarcento. Sono, queste, aree caratterizzate da tipologie territoriali, sociali, economiche ed etniche omogenee. Infatti il degrado sociale ed economico è presente su tutto il territorio montano lungo il confine orientale del Friuli dov’è insediata una comu-nità etnicamente e linguisticamente slovena. Il confine per mezzo secolo ci è stato ostile, ha rappresentato un muro alle nostre spalle. Ora che la Jugoslavia comunista non esiste più - al suo posto c’è la democratica ed indipendente Slovenia - il confine va sicuramente gestito in maniera diversa. Con le nuove prospettive di collaborazione e di scambio esso può diventare una ricchezza non solo per le nostre valli, ma per l’intera regione. Oserei dire che una comunità montana di confine localizzata laddove si incontrano il mondo latino e quello slavo, se dotata di adeguate competenze e dei necessari mezzi finanziari, acquisterebbe rilevanza europea. Non starò a dilungarmi sulle carenze tecnico-amministrative della proposta regionale di riordino, che altri hanno già ben sottolineato. Dico solo che la propugnata grande comunità delle “Prealpi Giulie” finirebbe col vanificare quanto di buono è stato fin qui realizzato dalla nostra comunità. Basta pensare al grande lavoro per risollevare l’agricoltura, attività indispensabile per la permanenza dell’uomo sul territorio. Mi chiedo, infine, con il nuovo sistema di rappresentanza proposto nel disegno regionale, quale possibilità avrebbero i piccoli comuni, come Savogna, Drenchia, Grimacco, ecc. di far sentire la propria voce? I grandi comuni di fondovalle avrebbero il monopolio emarginando ancor di più coloro che sono già emarginati. Ezio Gosgnach Precisazione Sul numero del 27 agosto del suo giornale - ci ha scritto il sindaco di S. Leonardo Renato Simaz - ho letto con non poco sconcerto e profonda amarezza, l’articolo dal titolo “Inchiesta tangenti - Scrutto s’indaga”. É offensivo , aggiunge, ed ha generato nella popolazione sospetti e ingiustificati allarmismi e rappresenta, purtroppo, un’evidente forzatura dei fatti. Per fare un’esempio, avrei cambiato il primo titolo in “Inchiesta Del Fabro”. Per rassicurare i cittadini del comune di San Leonardo ed i tanto amici che ho nelle Valli e nel Cividalese, prosegue Simaz, vorrei che, ai sensi e per gli effetti della legge sulla stampa, pubblicasse quanto segue. “Il sottoscritto non ha mai ricevuto tangenti, anzi, ogni anno, destina parte del modesto appannaggio di Sindaco somme che vanno dal milione al milione e mezzo, per piccoli interventi a favore della locale Comunità; quest’anno, come si sa, il Sindaco ed i Consiglieri non percepiscono alcuna lira, perchè non ci sono soldi. La visita della Guardia di Finanza era attesa da oltre un mese perchè la Ditta Del Fabro si era aggiudicata un appalto anche a San Leonardo e quindi diligentemente il Segretario comunale dott. Fabio Terlicher aveva da tempo preparato tutta la documentazione che, è bene dirlo, ai sensi della L. 142/90 prevede, tra l’altro, la massima trasparenza degli atti amministrativi, è a disposizione di ogni cittadino, quindi, nulla da nascondere. La Guardia di Finanza, infatti, nel lasciare il Comune come prassi prevede in questi casi con tutta la documentazione, ha evidenziato nel verbale rilasciato al Segretario comunale la più ampia disponibilità dello stesso.” Grazie per l’ospitalità. Il Sindaco Simaz Renato É certamente interesse del nostro settimanale dare l’informazione più ampia e corretta possibile sui fatti che ci riguardano e quindi ringraziamo il sindaco Renato Simaz per la sua precisazione e per gli elementi nuovi che porta alla conoscenza dei lettori. Va inoltre detto che il solo titolo non può rappresentare un informazione esauriente che la si trova appunto nel testo. Od 19. do 27. “Moderno stanovanje” Začenja se sezona sejmov v Vidmu Kultura L’istruzione bilingue tra oggi e domani segue dalla prima te della repubblica la scuola materna è ente riconosciuto, su cui sarà esercitata la vigilanza della direzione didattica, non altrettanto è per la scuola elementare. Il provveditore agli studi ha posto in proposito un quesito al ministero della pubblica i-struzione, quesito al quale non è stata ancora data risposta. E il caso di smuovere i parlamentari, di modo che diano rimedio ai danni che la scuola subisce a causa dei ritardi. Altro problema riguarda il rifinanziamento della legge sulle aree di confine che sovvenziona le attività culturali della minoranza slovena. É il caso di promuovere in merito un dibattito politico, perchè non vorremmo che le restrizioni finanziarie, dopo il 1993, si ripercuotessero proprio sui nostri programmi. Se ne discuta per realizzare il consenso che domani ci sarà prezioso. E ancora, ma qui andrà fatta una riflessione a parte: di tutela della minoranza slovena non si sente parlare. Quando se ne parlerà? E il momento di capire cosa potremo avere dal secondo governo a guida socialista, il governo Amato. Ed in caso positivo, quale posto troveranno l’istruzione slovena ed il nostro centro bilingue? Come istituto privato possiamo fare ancora molto. Oggi il centro non rappresenta più un semplice stimolo, ma una i-stituzione che risponde ad una domanda di servizio da parte della gente, che adempie ad una funzione culturale, che realizza un'aspirazione storica della minoranza slovena. Ed è questa esperienza che ci pone in grado di pensare altri passi per il futuro. In questo senso l’autonomia non è un’opzione, ma una condizione necessaria. Ormai tuttavia il centro bilingue è al numero chiuso, mentre le famiglie, sollecitate dalla nostra iniziativa e soprattutto dal mondo nuovo che si fa avanti, chiedono a noi quel servizio che lo stato ha rifiutato e che noi non possiamo estendere. Ecco una riflessione per le supreme organizzazioni slovene: accontentarci di quanto abbiamo? studiare forme decentrate? ampliare il centro? Questi sono i nostri problemi strutturali, quelli in cui le alte sfere possono esprimere un ruolo veramente alto, ben al di sopra del livello cui ci andiamo abituando. Paolo Petricig Oktobra na univerzi v Vidmu Srečanje manjšin s prve strani XVII. srečanje etničnih skupnosti sosednjih dežel, ki bo potekalo oktobra na videmski univerzi, je tako po vsebini kot po udeležencih zelo zanimivo. Srečanje, v petek 9. oktobra ob 16. uri, bosta odprla z uvodnimi besedami koordinator srečanja dr. Franci Zwitter (Slovenec iz Koroške) in predsednik furlanskega instituta “Isti-tut di culture furlane”, ki je letos prevzel organizacijo pobude skupaj z zasebno radijsko postajo Radio Onde furlane, Federico Rossi. Sledili bodo trije referati. Prof Gunther Hodi (U-niverza v Celovcu) bo o-bravnaval temo “Brez meja. Zgodovinske beleike o vlogi malih narodov v prostoru Alpe-Adria". Prof. Matjaž Kmecl (Univerza v Ljubljani) bo nato obravnaval vprašanje Malih narodov - anonimnosti, notranje emigracije ali posebnega načina Življenja. Zaključil bo prvi dan prof. Giancarlo Meniš (z-godovinar, ravnatelj Deželnega centra za katalogizacijo umetnostne dediščine Furlanije-Juljiske krajine). Tema njegovega referata je Zgodovinske korenine načrtovanja evropske regije. Po večerji, ob 21. uri, bodo v kongresni dvorani Trgovinske zbornice v Vidmu predvajali Fdm Davida Marie Turolda Zadnji. V soboto 10. oktobra se delo srečanja začne ob 9.30. uri s poročili predstavnikov etničnih skupnosti. Popoldne bo sledila razprava, ki jo bo svojim posegom zaključil predstavnik sekretariata Evropskega urada za manj rabljene jezike dr. Donali ORiagain. Sklepno poročilo ob 17.30. uri bo imel filozof in publicist iz Milana Gianluca Bocchi. Na koncu zasedanja bodo sprejeli tudi sklepne resolucije. ZveCer je v programu družabni večer na gradu Susans, kjer so poskrbeli tudi za kulturni program. V nedeljo zjutra so za u-deleZence in delegate organizirali voden ogled O-gleja. Velja Se posebej podčrtati, da bodo uradni jeziki srečanja nemščina, slovenščina, hrvaščina, fur-lanSCina in italijanščina, vsi jeziki torej, ki jih govorijo etnične skupnosti našega prostora. Srečanje etničnih skupnosti sosednjih dežel, ki predstavlja dobro priložnost tudi za Slovence videmske pokrajine, da se predstavijo in aktivno sodelujejo, ima pokroviteljstvo Pokrajine Videm in DeZele Furlanije-Juljiske krajine. V Trstu je bila vrsta pobud Konec tedna v trZaSkem zamejstvu je potekal v znamenju treh dogodkov, ki presegajo Cisto pokrajinske meje in zato zanimajo širši slovenski prostor. V nedeljo je bila osrednja proslava ob 62-letnici usmrtitve bazoviških junakov; od petka do nedelje so se na Opčinah odvijali 27. Studijski dnevi Draga ’92; nazadnje velja omeniti Se srečanje zamejskega vodstva Svetovnega slovenskega kongresa. Govorniki na spominski slovesnosti v Bazovici (Dušan Jelinčič, Fausto Monfalcon in Ivan Peterlin) so v svojih izvajanjih podčrtali aktualnost takratnega dejanja štirih slovenskih junakov, ki so padli pod fašističnimi svinčenkami. Politika in slovenstvo sta bili glavni temi na letošnji Dragi, ki so jo uvedli s posegom mladega misleca Gorazda KocjanCiCa. Spored S-tudijskih dnevov so obogatila predavanja bivšega predsednika vlade Lojzeta Peterleta, ministra za Slovence po svetu Janka Prnka, teologa in profesorja na katoliški univerzi v Toulousu Edvarda Kovača ter Franceta Rodeta, ki je veC let deloval v Vatikanu. Na Dragi so predstavili tudi Antologijo emigrantskega leposlovja med leti 1945 in 1991, ki jo je uredila Zora Tavčar. Začetek sezone v Beneški galeriji Z otvoritvijo razstave kanadske Slovenke Po poletnem premoru se Beneška galerija v Spetru pripravlja na novo razstavno sezono. V soboto 19. septembra bo otvoritev zanimive razstave Mirjam Fabijan, mlade kanadske Slovenke, ki se je avgusta predstavila v Ljubljani in s tem prvič v E-vropi. Pri tem velja poudariti tudi, da se je s to pobudo zaCelo vazno kulturno sodelovanje s Slovensko izseljensko matico. Od 3. oktobra do 3. novembre bo prodajna razstava keramičnih izdelkov in slik. Ze v teku so tudi priprave za “otroško” razstavo, ki jo vsako leto prirejajo za boZiCne praznike. Kot smo izvedeli pri vodstvu Beneške galerije bodo letos predstavili risbe Luise To-masetig, ki je sodelovala pri številnih otroških publikacijah Studijskega centra Ne-diZa. Njene so tudi risbe, ki bogatijo zbirko pravljic An-tada, ki je pred kratkim izšla na pobudo kulturnega društva ReCan z Les. In prav temu zadnjemu delu bo posvečena razstava. My hal has three holes. M oj klobuk ima tri luknje. Mirjam Fabijan 19.9.- 2.10. Translations Beneška galerija S. Pietro al Natisone Speter - Videm Otvoritev razstave vernice della mostra sabato/sobota 19. alle/ ob 18.uri Sono trascorsi tre anni da quando è venuto a mancare l’architetto Simonitti In ricordo di Valentino Un vuoto incolmabile non solo per la famiglia ma anche per quanti lo hanno conosciuto Mercoledì 30 agosto. Sembrava che la vita appartenesse a quel giorno di tre anni fa, un giorno di sole e, per molti, ancora di vacanza; quel 30 agosto fu invece l’ultimo per Valentino Simonitti. Nato a Vernasso, nel comune di S. Pietro al Natisone, era molto conosciuto come architetto ad Udine, nel Friuli-Venezia Giulia e fuori dalla regione, oltreché nella vicina Slovenia. Prima di laurearsi in architettura era stato insegnante e durante la sua specifica attività professionale era stato eletto per due mandati presidente dell’Ordine degli architetti di Udine dopo esserne stato consigliere. Progettò ville uni-famigliari e a schiera, edifici industriali e pubblici e complessi residenziali; come urbanista collaborò alla stesura del Piano Urbanistico Regionale ed elaborò i piani particolareggiati di alcuni comuni del Friuli oltre ad alcuni piani di tutela ambientale e valorizzazione turistica. Negli anni della ricostru- zione che seguirono al terremoto del ’76 fu notevole il suo impegno per sperimentare ed elaborare in Friuli le tecniche slovene di riparazione antisismica, facendo parte di un gruppo di esperti organizzato dallo “Zavod za raziskavo materiala in konstrukcij” (ZRMK) di Lubiana, che lavorò in collaborazione con funzionari e tecnici della Regione per salvare dalle ruspe case e chiese spesso di pregevole struttura e valore storico. Nel 1980 la Regione gli affidò l’incarico della ricostruzione di un intero quartiere del centro storico di Venzone. Le tecniche slovene non furono solo decisive per il Friuli, ma vennero anche introdotte da Zam-berletti in altre zone italiane colpite da sisma negli anni successivi. Gli interessi e le attività di Valentino Simonitti non si limitavano al campo professionale: fu anche pubblicista, conferenziere, consulente tecnico presso i tribunali di Pordenone e Tol-mezzo, attivo e convinto sostenitore dei diritti della minoranza slovena della provincia di Udine. Come operatore culturale collaborò alla mostra sulle “Risorgive friulane” allestita ad Udine e a quella presentata al Cankarjev dom di Lubiana sulla Bene-eia, sua terra d’origine. Quando mancò, aveva appena portato a termine la realizzazione del Centro di assistenza e residenza per gli anziani di Udine, grosso incarico al quale aveva lavorato diversi anni in collaborazione e si stava dedicando al progetto della mostra degli Sloveni della provincia di Udine, da presentare nel capoluogo, ancora in fase di discussioni e proposte. Era uno studioso: nei momenti liberi, per lo più alla sera, si occupava di filosofia, di storia, di pedagogia, di letteratura, di sociologia, ma trovava sempre il tempo per dare una mano ad uno studente universitario impegnato nella tesi o a un valligiano in difficoltà per una pratica. Ricorderò sempre le pa- role che gli rivolse un anziano senatore durante un convegno. “Sa perché, architetto, ricorro a lei? Seguo un principio che non mi ha mai deluso: se vuoi un aiuto, non chiederlo a chi ha del tempo a disposizione, ma va’ da chi è molto occupato, perché troverà sempre un attimo per te”. Valentino Simonitti non rifiutava un favore a nessuno, rifiutava invece posizioni o incarichi che portassero al compromesso, rifiutava di essere vincolato da ideologie o incapsulato in un partito. Le persone contavano per lui unicamente per le loro qualità. Di lui è stato detto molto, ma non è stato detto l’essenziale: Valentino fu soprattutto un uomo libero, non doveva niente a nessuno, fuorché a se stesso. Una lezione di vita da seguire anche se comporta solitudine e fatica, un’eredità da raccogliere, perché le vere eredità sono e saranno sempre quelle morali. G.S.D. Četrtek, 10. septembra 1992 4 Intervista ad uno dei contitolari della Padur est “Una levigatrice per cominciare A fare gli onori di casa, in occasione dell’inaugurazione della Padur est, sono stati i tre contitolari, Ferdinando Pagano, Giordano Codromaz e Berlino Durante. A quest’ultimo abbiamo posto alcune domanda. Qual è la storia di questa azienda? Siamo nati parecchi anni fa, con una levigatrice. Lavoravamo in 35, 40 metri quadri, a Cascina Rinaldi, vicino a S. Giovanni al Na-tisone. Dopo qualche vicissitudine ci siamo ritrovati in tre, quattro anni fa. A S. Berlino Durante Giovanni abbiamo lavorato tre anni, ed ora siamo qua. Da S. Giovanni a S. Pietro. Perché? Prima di tutto perché riteniamo che questa sia una zona da aiutare e incrementare, dal punto di vista economico. Poi perché abbiamo trovato brava gente, ci piacciono le Valli. Cosa producete? La produzione riguarda salotti rustici, panche, tavoli e vetrine. I vostri dipendenti? Sono 32, per la maggior parte di questa zona. Padur est, le Valli per guardare avanti dalla prima pagina L’assessore regionale all’industria Saro ha così spiegato l’attuale momento del settore: “La legge 35 per la montagna, che ha consentito di realizzare ben 50 fabbriche nell’arco montano della regione, ha ridotto le sue possibilità operative per i vincoli della Cee. Cercheremo di risolvere il problema con un secondo Progetto montagna, in attesa che il Parlamento sblocchi i 120 miliardi della legge per le aree di confine previsti per queste zone”. Rispondendo ad una richiesta di Mari-nig, Saro ha sottolineato la difficoltà di rea- lizzare una legge che riguardi unicamente le Valli, ma ha anche messo in evidenza che “va data attenzione a questa area, per la presenza della minoranza slovena e per la vicinanza con la Slovenia”. Hanno portato il loro saluto anche il vicepresidente della Comunità montana Bor-gnolo, gli assessori provinciali Mazzola e Pelizzo ed uno dei contitolari della Padur e-st, che ha ricordato l’impegno e la tenacia dell’azienda ma anche la fiducia incontrata. Dopo la benedizione e il taglio del nastro, la visita al capannone. Michele Obit Naša piesam po svietu An par Številki od Novega Matajurja odzad smo hli publikal kratko novico o festivalu glasbe iz treh dežel: Avstrije, Italije an Slovenije, ki je biu na Studencu pri Domžalah, blizu Ljubljane. Italijansko zastavo so zastopali ansambel ‘ Beneški fantje Antona B ir tiča” an Se Checco in Anna. Eni in drugi so imiel veliko aplavzu od vic kot ti-sočtristuo poslušalcev. Checco in Anna med nastopom (slika Martina Chiabai) Quale economia per la Slovenia? Divergenze pure sulla riforma delle banche La situazione economica della Slovenia è contradditoria, in un certo senso simile a quella italiana. Alcune aziende vivacchiano, altre operano molto bene, sebbene tutte protestino ad alta voce, confidando in un sostegno statale o perlomeno in una riduzione delle imposte. Le cose si complicano a livello politico, di interventi statali. Fin qui le sorprendenti somiglianze. Ad esse però vanno aggiunte differenze molto serie e decisive. Progressivamente e con gran difficoltà la Slovenia sta creando un sistema economico nuovo in condizioni, d'altra parte, estremamente sfavorevoli, in un momento in cui le è venuto a mancare un buon terzo dei suoi mercati. Industria, trasporti, turismo e tutto il sistema economico erano rivolti verso il sud. Un quinto del prodotto finiva sui più esigenti mercati occidentali, ma la fioritura economica ed il livello di vita relativamente invidiabile derivavano dalla collaborazione economica con il sud. Ora il sud non c’è più, viene intaccato da una guerra sanguinosa e non è in grado di esportare nulla, se non uccisioni, sangue e atrocità. Il presidente del consiglio Janez Drnovšek, ciò nonostante, lo scorso venerdì durante una riunione dei parlamentari dei partiti di maggioranza, ha dichiarato che gli indicatori di base sono soddisfacenti. Si tratta in primo luogo del deciso arresto dell’ inflazione che è stata dapprima limitata ai 2 per cento mensile ed ora si avvicina all' !. Alla luce della situazione illustrata qui sopra si tratta di un risultato confortante che viene giustamente richiamato spesso dal governo di centro sinistra. Il calo del!'inflazione non riflette soltanto gli sforzi del governo, ma testimonia anche il fatto che la maggior parte del sistema produttivo é sano, che sono state ridotte le spese, che accanto alle grandi industrie, si sta affermando sempre più con mille diverse i-niziative, la piccola imprenditoria che limita l’income-bente pericolo della disoccupazione, influisce positivamente sui bilanci familiari ed è un tipico esempio di economia sommersa che ufficialmente non esiste da nessuna parte e che incontri ad ogni passo per le vie di Lubiana ed è ancora più decisiva nei piccoli centri che rappresentano la vera Slovenia, quella che lavora, risparmia, é paziente e modesta. Il presidente DrnovSek ha richiamato allo stesso tempo l’attenzione sul fatto che le cose abbiano cominciato ad arenarsi in campo politico e sull’incapacità del parlamneto di votare (o respingere) alcune leggi decisive in economia. E il caso del risanamento del sistema bancario dove lo stato deve accollarsi alcune responsabilità passate che sono in verità un residuo del vecchio centralismo jugoslavo. Senza ciò il risanamento delle banche è impossibile, non c’è liquidità e nemmeno una battaglia efficace per la produttività, le banche dunque nono sono nelle condizioni di operare normalmente. La legge è ferma in parlamento a causa di contrasti politici. La situazione non è per niente migliore riguardo la legge sulle privatizzazioni. Le aziende ci sono, la proprietà anche, tutto è però confuso e chi sia il vero proprietario spesso non si sa. In queste condizioni però non ci sono e non possono esserci investimenti stranieri che potrebberro intervenire nelle grosse a- ziende come sarebbe auspicabile e necessario. La Slovenia ha superato senza difficoltà lo scoglio dell’ indipendenza, il passaggio da un sistema politico all’altro. Le ragioni di questo processo di cambiamento che non ha richiesto grossi sacrifici,anche in termini di vite umane, sono molteplici. Poggiano su una parziale indipendenza conquistata in precedenza, su alcuni elementi dell’autogestione, sul collegamento consolidato già in precedenza nell’ambito economico per quanto riguarda la concorrenza delle aziende con l’occidente, sull’apertura del regime precedente che hanno accelerato e non soltanto consentito la primavera slovena. Si tratta di un caso unico tra tutti i paesi del socialismo reale ed è un esempio, secondo le parole di DrnovSek, che crea le condizioni perchè i problemi si risolvano anche con un aiuto finanziario attivo dall’estero. Tuttavia la situazione politica interna si sta acuendo e c’è la minaccia che venga distrutto tutto quanto è stato raggiunto. L’opinione pubblica si sta dividendo in due blocchi contrapposti: quello laico socialdemocratico e quello cattolico integralista nazionalista. In Slovenia il nazionalismo militante di destra e fascista non ha tradizione. Ora un partito con queste caratteristiche esiste e la destra, quella cosiddetta democratica, lo tollera in quanto o-g'ni cosa a suo tempo può tornare utile. Questa clima di incertezza si riflette anche in parlamento e provoca delle grosse difficoltà riguardo alle prossime elezioni. Questo infatti è il grosso quesito rispetto al futuro della nuova repubblica di Slovenia. Bogo Samsa Riprende l’attività dell’organo scolastico Eletta la giunta del distretto É stata eletta lunedì la giunta esecutiva del distretto scolastico di Cividale. Nel fanno parte Dino Tropina, che è il presidente, Pierino Damiani, Brunello Pagavino, Claudio Libri, Antonio Bocchi, Maria Cristina Benet e Graziella Qualizza. Nel corso della riunione il presidente ha ricordato l’importanza del distretto come stimolo per varie attività e collegamento tra le scuole. É stata anche preannunciata la prossima riunione per mercoledì 16 settembre, alle 18.30, presso l’aula magna del liceo classico Paolo Diacono di Cividale. Presso la filiale di Cividale - Via Carlo Alberto 17 BANCA DI CREDITO DI TRIESTE TR2ASKA KREDITNA BANKA Sono disponibili i moduli (M 63.0082 Delega ed attestazione pagamenti tributi vari) per il versamento della ISI - Imposta straordinaria sugli immobili Benedetta Isi... Scade a fine mese il termine per il pagamento dell'imposta sugli immobili A Maurizio Namor abbiamo posto alcuni nostri quesiti sull’argomento I lettori, se non tutti certo quelli proprietari di case, a-vranno sentito parlare dell’Isi, imposta straordinaria sugli immobili. E la tassa che sta mettendo a dura prova milioni di italiani, alle prese con uffici del catasto, sportelli bancari e postali, tariffe varie. Per fare chiarezza sull’argomento, ricordando che nell'Ufficio catasto di Udine è disponibile l’opuscolo del ministero delle Finanze contenente le istruzioni per il calcolo dell’imposta, abbiamo chiesto aiuto a Maurizio Namor, direttore dell’Unione regionale eco- nomica slovena di Cividale. Chi paga questa tassa? Solo i proprietari o gli u-sufruttuari di immobili. Come si calcola l'ammontare del versamento? Per la prima casa si paga un’aliquota del 2 per mille con una riduzione di 50 milioni della base imponibile. Per altre eventuali abitazioni e per i garage l’aliquota è del 3 per 1000 sul valore catastale. In questo caso non si detraggono 50 milioni. Come si determina il valore catastale? Il valore imponibile si può ottenere dal catasto se l’immobile é già stato censito, altrimenti conviene rivolgersi, e forse è più comodo, al proprio Comune. La rendita catastale moltiplicata per cento dà il valore catastale, sul quale si calcola il 2 o 3 per mille. E sconsigliabile il fai da te, perché bisogna sapersi destreggiare tra categorie, classi e vani. Qual è il termine ultimo di pagamento? Si paga entro settembre o entro il 15 dicembre, ma in questo caso l’imposta è maggiorata del 3%. Dove si paga? In banca, in esattoria o in posta. Circolo culturale RECAN conferenza sull’imposta ISI Clodig, osteria Mohorin lunedi 14 settembre alle ore 20 Martedì 15 alle 20 presso l’albergo Belvedere a S. Pietro “Cos’è, come si calcola la nuova ISI-Imposta straordinaria sugli immobili” Slovensko deželno gospodarsko združenje Unione regionale ''/Vffosfo rave.. Vsako lieto na sv. SinZilih napravjo pru liep senjam v Kosci, liepa vas v občini Svet Lienart, kjer se zbere puno judi od vsieh k-raju, an lietos pa še vic ku po navadi, ker je biu tudi Bieram. Cierku je bla vsa nabasana, takuo de kar je zaCela maša, pre Azeglio je zaparu vrata an luozu mežnarja Gigjuta za varuha s priporočilom, de na smie obedan drugi iti notar v cierku. Naglo potlè je parle-teu vas ustrašen Marjac an silu notar, pa Gigiut ga j’ hitro ustavu an poviedu, de cierku je puna an de obedan na more vic iti notar. Marjac mu je poviedu, de muore poklicat njega tata, ker dol v š-tal krava storjava. - Ben nu, za tiste moreš iti v cierku, pa gorije tebe Ce te ušafam molit!!! *** An forešt mož je paršu v Topoluove, v garmiškem kamunu, an subit zagledu njih uce, ki so pasle na zelenim travnjace. Paršu je blizu va-snjan Marjo an sta zaCela se poguarjat gor mez tiste uce. - Ložimo vadijo - j’ jau Marjo, ki je viedeu, de se saldu premeša-vajo - de jih na rivaš zaštiet tu 'no uro dost jih je. Foresti mož pogleda lepuo uce an Zlagam mu jau: -Jih je 1238! Marjo ga debelo pogleda an popraša, kuo je mu takuo hitro zaštiet vse tiste uce. - Za me je lahko, ker imam an muoj sistem za Stiet uce. - Poviejmi tudi mene, kuo funcjona tuoj sistem - je jau preCud-van Marjo. - Oh, ni nic posebnega. Zaštiejem parvo noge od uci an potlè nar-dim divizjon na štier! ! ! Karleto je biu klican na sodišCe, na tribunal davje dol v Vidam, za pričo, ker je videu va-snjana Giovanina, kadar je ciefu tašCo. - Pa Ce ste videu vašega vasnjana, de je tašCo ciefu - ga je v-prašu gaspuod sodnik -zakaj niste naglo šu na pomuoC? - Oh gaspuod sodnik, ni bluo trieba, sa Giovanin se je previdu sam!!! Umaru je an stric Pa za anj, kije puno liet živeu po sviete, nie varglo ratinge zvonit Avemarijo Puno liet sem tudi ist die-lu an ziveu z družino v tujini, po sviete, kot izseljenec. Ankrat, ries dobri, francuo-ski parjatelji so povabil mene an mojo Zeno kajšan dan kupe z njim na njih duom, ki je biu pru blizu majhane-ga belgijanskega miesta, kjer je Ziveu Ze kot u-pokojenec (pensionan) muoj stric. Sli smo ga gledat, sparjel so nas zaries dobro. Po pozdravih v družini me je teu pejat gledat mie-sto, v katerem je stau Ze cez trideset liet. Teu je bit z mano čimbolj ljubeznjiv, teu je pokazat, ki dost je biu kontent, veseu me videt, an morebit glih zavojo tega (je ries) srna o-biskala puno gostiln. Vamila srna se za kosilo Cez dobro uro popudne. So nas Čakal an, Četudi je bla potarpezljiva, mu je Zena zavojo zamude jala malo, pa ostrih, besied. On nie odguoriu. Popudne so šle v miesto pa zenske an srna sama o-stala doma. ZaCel smo se poguarjat med nam, imiel smo puno reci za se dopoviedat an se spominjam, se zmislem, ku da bi bluo uCera, kar mi je pravu: “Al si jo slišu (nanašu se je na ženo). Pru veseu sem vašega obiska, veseu de sta nas parsla gledat ti an toja Zena, 'no uro smo zamudila an sam jih cu, ku muš. Ji niesam odguoriu, ker nečem zmešnjave v družini, ma al via, al pozna kajšan moje življenje? Sest bratu an sestri nas je bluo doma. V rievni an majhani bajti smo preziviel otroške in mlade lieta, kot zvina, vic na puoju kot doma. Hrana je bla skoraj sa-muo sadje an zelenjava, die-lal an nosil smo na harbatu buj kot muš, osli, spal smo po hlievah an senikih dokjer, star dvajst liet, sem šu za vojaka. V vojni, v uejski sam biu v GreCiji, Albaniji an na- zadnjo v Rusiji. Za rešit življenje sem naredu par nogah dva tauzent kilometru s temperaturo manj d-vajst, manj trideset centi-gradu, ozebljen, laCan an arzstargan. Varnu sam se damu an tam preziveu v rievscini še kajšno lieto. Ni bluo diela an zaslužka dokjer se nieso odparle vrata v Belgijo, ka-mar sam paršu, ku puno drugih puobu iz naših kraju an dielu cez dvajst liet kot rudar, kot kart pod zemljo, ali hudiču paku, kliciga takuo ki Ceš. Ko sem paršu v Belgijo sam parvi krat v življenju spau na pastiej. Doma ni bluo mogoče ziviet, tle je bluo pa tezkuo an nevarno. Donas pravejo, de tudi po naših dolinah so se reci spremenile, de mladi ljudje lahko dobjo dielo an zaslužek doma. Za me je prepozno, se Cujem star, uniCan od diela an garanja. Tle i-mam mojo družino an tle bom umaru. Kar sam šu h vojakam smo piel “Ohi božime tele doline”, ist jo muorem prepevat tudi donas.” Je slo mimo dvajst liet od kar mi je stric tuole pravu. Parve dni miesca avgusta po dugi an hudi boliezni je umaru. Vprašal smo v njega domaci fari, Ce za plačilo (migu zastonj) je bluo moc, de mu domaci zvon odzvoni Ave Marijo. Odguoril so, de tisti ljudje so delec od duoma Ze previe cajta, zvonit jim tle niema pomiena. Kajšan udarec domačega zvona našim bratrom, sorodnikom, parjateljam in vaščanom, ki za preživiet so muorli zapustit njih dragi rojstni duom, njih družino an parjatelje an iti. Tuole niema pomiena! Vsak je fraj sodit po njegovi občutljivosti, po njega kušenci, Ce tuole je kri-stijansko, karSCansko spoštovanje do Clovieka al sa-muo sramota. Bradač Kronaka-------------- Pasaport za iti v Belgijo ga je dau kraj lieta 1928 yr ^ ^ ~ • i • • Koscic življenja Goltinove družine Je šlo skuoze 25 liet od kar sta jala “ja” Ku se takuo zvestuo smiejeta, pride reC, de takuo slavo vam nie šlo v vaših 25 liet skupnega življenja, kene? Ben nu, de bi se vam takuo dobro godlo še puno an puno liet. Lucia Bucovaz - La-zarjova iz Zverinca an Romeo Primosig - Rezijanu iz Hostnega sta praznovala 25 liet njih poroke. Fešta je bla v sriedo 29. luja. Kupe z Lucijo an z Romeam so se veselili žlahta an parjatelji, v parvi varsti njih otroc, Daniela, Marco an Sandra. Nardil so jo go na Korite (al pa Ville di Mezzo - Liesa), kjer sta zazidala lepo mado-novo hišo, potlè ki sta se varnila iz Belgije, kjer sta ziviela puno liet. An glih v saboto 5. setemberja je šlo skuoze deset liet, od kar sta se za nimar varnila gor z Belgije za prit Živet nazaj v rojstne kraje. Lucia an Romeo sta nam jala: “Takuo ki sta jala Gianni an Teresa gor z Podsriednjega 'no lieto od tega an vi sta napisal na Novem Matajurju, tudi mi smo zlo zlo veseli, de smo se varnil damu an de živmo tle, miez naših judi.” Muormo še poviedat, de ku te pravi novici, tudi Lucija an Romeo sta po fešti pozdravila vse an šla, sama sama, na medeno luno (viaggio di nozze) dol po Italiji. Vsi mi jim želmo še puno liet srečnih an veselih. Na Lie soseda 2 Marije Od 15. vošta imajo na Liesah, dol na verine, spet podobo Matere božje. Te parvo jo je bla odnesla pauodnja, miesce potlè jo je biu ušafu Franc TrebeZanu an ker judje iz Lies an H-locja so bli Ze zbral sude za narest 'no novo, te parvo so jo diel na skalo pod Tre-bezanovo hišo. Novico smo bli Ze napisal. Za novo podobo so na Liesah nardil tudi no zeliezno grajo, ki bi jo muorla ohranit Ce pride kaka druga pauodnja. veliki Picinovi družin go par Trinku, za ne-viesto pa je paršla v Goltinovo družino v Praponco, nje moZ je biu Andrea lurman. Kupe z mamo Matildo so na teli fotografiji nje parva CiCica, Egidia, ki se je rodila lieta 1921 an na fotografiji je pru ta par mam, ta spriet pa sta Irma (na Cepami), ki se je rodila lieta 1924 an blizu še Lino, rojen lieta 1922. Takuo mineni an Ze emigrant! Imiel so zaries malo liet, kar so šli parvikrat v Belgijo, bluo je 28. dicemberja lieta 1928. Damu so se vsi varnil obrila lieta 1934. Egidia je ostala tle za nimar an seda živi v Zavartu, kamar se je bla poročila. Lino, ko je ratu mlad puob an potlè ki je paršu iz ui-ske an Rusije je spet napravu valizo an se varnu v Belgijo, kopat karbon. Od duoma je šu 11. novemberja lieta 1946. Naglo za njim, glih an miesac potlè, je šla v Belgijo tudi Irma. Obadva živta šele gor, kjer imata tudi njih družine. Mama Matilda, potlè ki se je vamila iz Belgije je Ziviela v Praponc, kjer kupe z moZam je daržala oštarijo, predajala je an tabak. Dvie liet od tega je Matilda umarla an gor na Praponc se je na žalost Se adna hiša zaparla. Ostal so nje otroc an navuodi, njim zelino še puno liet zdravih an veselih, an tel pasaport, ki nam je “poviedu” an košcic življenja nje an od nje družine. Pogledita tele fotografije, na njih sta parva stran pasaporta an mama s trem otruok. Na parvi strani pasaporta je napisano “Regno d’Italia”, notar je podpisu Podestà an dal so ga 22. novemberja lieta 1928. Glih tisto lieto je mlada mama z nje druzinco Sla po sviete, v Belgijo. Ona je Matilde Prapotnich, rodila se je v ^>0-jYYO » ' tl protoni« pitteporto coitolo «JI vont IqtiallK» pnflin* N’dolh*»*aporto N* del Rogistro A4 4 ©44» -55M- ■ ! n rtornr f/r/tw • //an>/(i /(//(‘tic (imamic/c /// firr tjrusiu r/i ^/u r vir/nn/rt f/fZ/fl ■ itljln/i r f/ J/