. - V' ■ * . -' 13 n ti n a \l S 3 1 S I s 'J T 1 'Jffj .M M aiP©MSWlA Anko scolastico 1870 - 7i, capodisTria TIPOURAPIA l»l tilUKKPPK TONI)KIXl 1871 e $ I I 6 Si mll’ 1.1 GiNMsio mmm i ti I e ü u % i i & I Anno scolastico '1870-71. CAPODISTRIA TIPOGR.VFIA PI OtTTSKITF, TÜXDEL.I.l ED IL IB fl HH ASI®. l[l procurarsi di buon’ ora una eatesa coltura generale, * e di sorama necessitä per un giovane il quäle dello studio vuol fare l’occupazione della sua vita. Solo in tale caso egli poträ sceghere alla sua futura attivitä quel ramo di studi che meglio s’ addice alle sue doti intellettuali: solo cosl questi studi gli potranno riescire facili e proficui, e gli presteranno un grande ajuto nell’arduo sentiero della virtü. — II Ginnasio 6 quell’ Istituto che deve procurare a questo giovane la necessaria coltura generale. Un tratto caratteristico dell’umana natura (nota giu-stamente il Kitter) si e, che in ogni soggetto esista una proprietä tutta speciale, collo sviluppo della quäle soltanto egli possa divenire un tutto in se perfetto, e dallo sviluppo della quäle soltanto dipenda la sua grandezza, non solo morale, ma in qualunque altro riguardo si voglia. Perö questa proprietä che forma 1’ individualitä personale, non consiste in ciö che l’uno possegga facolta intellettuali piü o meno numerose di un altro; manel differente modo con cui sono fra loro conncsse, e specialmente nel vario grado di suscettibilitä di cui sono dotate 1). Qüesta differenza si palesa nella propensione, o ripugnanza ad una certa at-tivitä in una data sfera d azione; oppurc si manifesta a certe disposizioni naturali per un dato ordine di idee, e nello sviluppo di determinati talenti. — Ora come si puö 1) Sfliw.irz — Lvbrbuch der allgeroeineu Pädagogik. 1 D. S. 90. ~ Heidelberg 1843, giungere a conuscere quäle sia questa proprietä, questa di-.sposizione, questo talento speciale, al di cui sviluppo dob-biamo prcstarci con ogni nostro potere, perchö ne dipende la nostra perfettibilitä? Se l’attivitül alla quäle siamo chia-mati dalla natura inedianto il maggiore o minore sviluppo di alcune facoltä intellettuali fosse dalla medesima circo-scritta pet’ tutti ad un unico oggetto, 1’ istruzione non avrebbe ad oecuparsi dJ altro» che di rendere l’allievo atto a bene adoprarsi in questa sola sfera d’azione diggiä prestabilita. Ma non essendo un unico ed un solo 1’oggetto pel quäle la natura largisce le doti intellettuali, il giovane nella sua coltura deve abbracciare tutti quegli oggetti sui quali questa dote potrebbe dirigersi Q trovarvi alimento e sviluppo. Non potendosi scegliere ne abbracciare ciö che non si co-nosce, ne vient di conseguenza, che chi non possiede este-se conoscenze, non ha libera la scelta; e, non avendo questa libera, non puö raggiungere lo scopo prefissogli antc-eipatamente dalla natura. Quindi fa duopo che 1’istruzione che si comparte ad un giovane, prima ehe questi s’ abbia deciso ad una stabile carriera, s’ estenda a varie scienze, e, se non h possibile a tutte, alineno a quelle che piü pvo-babilmente potrebbero divenire oggetto deliti sua vocazio-ne. Imparocchö, se questa istruzione non fosse strettamento unilaterale, ma non perö abbastanza varia, potrebbe 1’ indivi-duo trovarsi in istato di fare una scelta sicura ed esatta? No eerto; perch^ prima di scegliere con sicurezza, dovrebbe porre a confronto colla sua inclinazione tutti gli oggetti eleggibili: e- non avendone pel confronto che afeuni, sarä, ristretto a quelli. Quindi la gioventü e da dirigersi in ogni circostanza ad una inoltepl'icita di oggetti 1): si deve pro-curare ad ogni individuo una grande ricchezza di cogni-zioni e di ideo della piii svariata natura, risguardanti le varie scienze sorte dalla attivitA umana: e da cercarsi che nessun lato dell’ intelligeoza giovanile stugga alla dovuta attivita, e resti il minor dubbio possibile d’aver tentata ogni via per fargli conoscere di quali doti la natura lo abbia a preferenza fornito. — Öiammai si conosce 1’ interno deli’ individuo cosi pienamente, da pote-r prevedere ciö che piü operi su di lui e dove all’ultimo andrä a piegarc. L’istruttore quindi deve proporro quäle scopo ai suoi sforzi tutti quei fini che il giovane, giunto att'etä matura, po- 1) T. Ziller — GVuudlugung zur Ltlirc vom miohoudto Univrriviit, S. - Loipzijj J8öü. trobim proporre a se inedesimo. Egli non devc sequestrare 1’ attivitä del futuro uomo e fissarla su punti speciali; per-chö cosi impedirebbe ai singoli talenti di potersi conve-nientemente spiegare, offrirebbe all’attivitä individuale un campo d’azione minimamente consentaneo alla inclinazione naturale, ed acquisterebbe al lavoro della civiltä. e del pro-gresso un cattivo operajo. Impedendo al giovane di colti-vare quella qualunque scienza cui sarebbe disposfro per naturale talento, s’ espone ad esser reo d’ aver forse cambiato un cittadino illustre e benemerito in uno sfaccendato oscu-ro e, raolte volte, dannoeo 1). L’attivitä del docente deve consistere 2) in un’azione ehe prepara, ebe mette in con-dizioni propizie, ehe ajuta 1’operazione interiore dello spi-rito, ma non la preocupa mai e non la impedisce. Pero, affinche sia dato al giovane di scegiiere retta-inente, non solo la di mestieri cb’ egli conosea gli og-getti fra i quali deve fare la scelta, ma e indispensabile ehe le sue facoltä intellettive abbiano raggiunto un grad o tale nel loro sviluppo, da rendere possibile un esatto giu-dizio e quindi una scelta giusta: e necessario ehe il giovane abbia imparato a conoscere s& inedesimo ed il carat-tere della sua individualitä. Ma puu egli giungere al con-veniente sviluppo intellettuale altrimenti ehe dopo un lungo e svariato esercizio delle sue facoltä? E questo esercizio delle sue facoltä no-n e egli condizionato alla molteplicitä dei suoi studi? Solo nel succedersi di questi egli puö svi-Iuppare la sua intelligenza in ogni sua parte e rendersi quindi possibile il retto giudizio: e, mentre la mancanza u’ una coltura generale trae seco quäle conseguenza la mancanza della dovuta suscettibilitä e del necessario svi-luppo intellettuale 3), un debito esercizio delle iacoltä, di-retto, entro giusti conflni, allo studio delle varie scienzc, permette al giovane di porre ognuna d’ esse in chiara lu-ce, e gli lascia giudicare deli’intrinseco valore d’ognisin-gola. Quindi gli si fa possibile di venire a conoscere quäle fra esse sia la piu atta a maggiore sviluppo, e quäle sia quella che forma la! sua individualitä. Poscia, coli’ applica-zione di questa proprietä sua speciale alle varie parti della soibilo umano, puö rilevare quäle fra queste sia quella cho i) C. Cajmi —■ Nuovo Galalco, Suziouo 3. p. 39 - Milano 186£>. Sž) G. Vitalini — L’uomo o la cua c. 7. ‘/) l’iauo — ivf. — ti — tecniche supcriori e re il cortigiano, e pure veramente poetico e di gran lunga superiore a cig> ch’cra prima. Le correzioni introdotte dall’autore palesano le mende della prima cdizione : cosl all’ (v. 119-120) Africa sentiet, venne suslituito 1’ Austrio eriget, per non aver nvuto 1’ imperatore niento che fare coli’ Africa ; in luogo di Principe (v. 102), ad esprimere ln niitura della so-vrauita <)i Ferdinando sulI’Ungheria, fu posto Caesare3 in luogo deli’ozioso demitm (v. 123) e del duro Diffugient olim tristes, (v. 124) leggiamo populiš e Diffugient tristes olim, e invece del ripetuto (v. 123) Diffugient bellique metus, abbiamo Scclerum bellique metus. 20) Kd Duellius; lurbantur, cli’epin giualo. 21) II bacchari della prima e(|izioi)o dava a Trieste 1' aspetto d’ una cit-ta tumullqante por cbhrczza politica; ii subverli della Iidiz. Duellius la e-»pi imo aliena dai tumnlti (passiva) e travagliata da un parlito. 22) Ed. Duellius : istus sanguineas acies. II volgere cootro i Turclii gli animi sfrenali ha un aenso strapo e specialmente, dacelie il parlito di cui parla il R ipiccio volgeva i suoi effrenes anirnos cootro 1’ attual ordine di cose. 23) II ritmo dol verso, nou meno die il gusto poelico, riuliiedeva cbo a| jam langem o fvssi si sustituisse il et o lundcm fessi, — 27 — ßoma vetus, dum te rexit maleaana juventus, lila tui quondam majestas nominis in se Concidit, imperiumqne potens nomenquo decusqu« Defunctis 24) patribus paulatim cessit, et inde 145 Dispcriit, nulla ut veatigia prisca supersint: Scilicet infestis volitans discordia pennis, Eruere una potest dominas a stirpibus urbes. Te rero ante alios omnes, fortissime horos Hispanae 25) gentis sydus, Jane inclite ab Hoyos, 150 Afflictis patriae deceat sucurrere rebus, Et per te sileant tot jurgia; non tibi parvum Ingenium natura dedit, seu milite cinctus Bella geras, sive auspiciis melioribus urbem Tergeste populumque regas: haec pectora et istos 155 Heroas voluit romana potentia, si fors Divisas traherent partes, populnsque 26) patresque. Macte animi virtute, cui nova gloria surgit, Postera jam veniet quae te mirabitur aetas Attolletque tuum felix super aethera nomen. 160 Verum aliud vocor ad munus, coeptumque canendo Absolvendum opus, et suscepti summa laboria. Est in progressu foecundo Sylvula colle, Arboribus frequens, patriis subjecta colonis. Ah quoties udam ducentem sub Jove noctem 165 Hic me oriens vidit Phoebus, dum murmura vulgi Despicerem, dum libertas mihi charior auro. 27) Est prope virgineis Mugilia 28) clara puellis, 24) U v. 144 e omesso nelP Ediz. Duellius; esso e di fatto superfluo e mal riuscito. 25) La EdizioDe Duellius ha : .........................forlissime heros Celliberae gentis siäus, Jane inclite ab Hoya r. Credo ehe il fortissimus della Ediz. Viennese sin del tipografu, imper-cioccke pecea contro la grninmatica e da al verso un suono sibilante per le sei s in quuttro parole. II Celliberae e sosliluilo all’ Hispanae per toglieru )a monotonia dei quattro spondei col ridurre a dattilo il priuao piede : il Hoyt era sbaglio tipografico. 20) Ed. Duullius : populusque palresque. L’ autore allude evidentemen-te alle lotte fra i patrizii ed i plebei. 11 palerque deli’Ed. Vienueso e da rite» norsi «onie orrore del lipografo. 27) Qui inuesta I’ autoro uella Edizione Duellius parte dei versi omessi sopra (v. nota 6) incomineiando dal v. 58 del quäle cainbia le prime parole : Saepe ego tjraminea etc. 28) Ed. Duullius: clara pucllis-clara viris, lezione da adottnrsi come genuina. — 28 — Clara viris qualos evexit ad aethera virtus; Sed cur praetereant nostrae te Robba Camoenae, 170 Antoni, qui peoniis nunc artibus ipsum Hyppocratem reddis patriae, qui gentibus aegris Infestas cohibes humano corpore febres ? Quid memorem Julianum Equitem, quem magnus Apollo Hetrusco voluit depromere carmina cautu ? 29) 175 Teque etiam, mi Jane, canam, cui tempora lauro Docta virent, quem castaliae, pia numina, raatres Certatim variis cumularunt laudibu«, unde Gens praeclara suo se jactat Apostola alumno. Tu modo naturae primas evolvere causas 180 Et, qua coepisti primum ratione, latentes Perge vias, instans operi laudique futurae. Haud longe hinc sequitur muscoso e pumice labens Formio, qui obliquo gaudet per pascua ductu. Tranquillas hic ducit aquas et servat ubique 185 Perspicuus vitreas lucenti gurgite lymphas. Vix credas labi; tam lene 30) lambit opacas Ripas, 31) atque leves invitat carpere somnos. Italiae quondam fines hic prisca vetustas Constituit, sed paullatim labentibus annis 190 Histriacas tandem terras hoc limite clausit. Dein surgunt mediis Justini moenia in undis, Aegida dixerunt graio sermone 32) Pelasgi. Hic mihi pierias sedes, et culmina Musae Monstrarunt puero quondam, quum e fontibus almis 195 Hausi parvus opes latiaeque 33) exordia linguae. 29) L’ cdiziono Duellius (vv. 183-191) innosta qui il Inmcnto per 1’ im-maturo (Ino dpt giovane Giuliani. 30) L’ od. Duell. ha : lam lenis muleet opacas, cambiamonto ope-rato dal Rnpiceio perclics la soconda silaba dol lene era breve c per e-•vitara il stiono delle labi leno lambit. 31) Edizione Duellius: ...................................... opacos Riparum flexus et frnndiferas convalles. L’ autoro volle omettere il virgilinno invitat carpere somnos, pcrchö questo conveniva ad un ruscello gorgoglinnte, ina non ad un acqua la quäle scorra in modo che vix credas labi, o volle ancho col vorso spondaieo espriinere la luntezza del fiuiue. 32J Ed. Duellius :.........palrio cot/nomine Graji. La leziono di Vieu- na : graeco sermone pelasgi raccbiudo un pleonasmo, imperciocehe 1’ autore sotto il nomo di pelasgi inlcndeva per Io appunto i grcei. 33) La lezioue deli’ Ed. Duell, latiae ct primordia linguae. L' exordia — 29 — Tndolni vexatam urbem, 34) non hoste nec ullis Quod fuerit pressa insidiis, aut Marte superbo: Sed quod sacva lues tetroque infecta veneno Reddidit 35) ingratas diris afflatibus auras, 200 Corrupto coeli tractu, dura luctifer annus Ingruit, et plures mortali vulnerat ictu. Infelicem urbem, qua non praestantior ulla, Seu faciem coeli spectes, seu roscida circum Prata, vel adriacas 36) quibus est circumdata lympluis. 205 Non requies est ulla mali; prostrata trahuntur Corpora, sunt passim projecta cadavera, postquam Incubuit terris inimici syderis aestus Atque avidi late serpunt contagia morbi. Hei mihi Coelicolum grave, et 37) venerabile numen 210 Placandum est puris precibus, flectendaque summi Ira Dei: poscunt alios liaec tempora morcs. Te, vtnerande senex^aevae rapuere sorores Ante diem; poterat vivax tua ferro seuectus Longius humanos venturi temporis usus. 215 Non mihi te, postquam patriis sum redditus oris, Affari licuit, saltem mea gaudia sospes Yidisses partosque etiam mihi nuper honores. 38) Tu mihi Parnasi latices, tu culmina Pindi csprimerobbe appenn i primi priucipii della grammalica; il primordia c-sprime i principiii della liugua stessa. 34) 11: ........................non ZioslCj nec aliis Quod fuerit pressa insidiis, aut Marte superbo, f> un tira lira, col di piü ehe hosle e Marte, essondo la stessa coea. nen si po-levano disgiungere coli’ aut. J/ Kd. Duellius dei (lue vorsi ne fa unu : Jndolui vexutam urbem, non Marte superbo, Sed quod etc. 55) OucBto verso uon esprimo dell'aria pestifrra ; 1’Ed. Duell. Im : Infccil puras diris a/'flatibus auras. 30) fidiz. Duellius : Prata, vcl adriacas quibus undique cingitur vnclas, col quäle cauibiamentn vollo indienre il Rapiccio, come Giustinopoli fosse tutt’ all’ intorno circondata dal man«, idea cbe il circumdata non br.slava a Korismi-nisirare. 37) L’ implaeabilc della Ed. Vienncse si deve considerare come un er-raro di etampa, inipercioccbe non si pu4 mai supporre, avor voluto il Rapiccio plauar 1’iniplacabilo. I/ Ed. Duellius ha: venerabile. 38) L’ Ed. Duell, dopo il v. 217^ ha : Te. duce castalios licuit mihi viscre fontes Tu mihi elc. — '30 — Monstrasti, 39) per te eolitas mea Cynthia voces 220 Prosequitur, per te facilis, licet ardua dudum, Virtus optatae tribuit mihi nomina laudis. Ah tantum sors ausa malum; Te moenia lugent Ambrosi, te tota tuis aucta Histria doniš. Fortunatam animam, dubiis quae exempta procellis 225 Divinam aspectat faciem sedesque beatas Incolit, et coelo fruitur tranquilla sereno. Si 40) rediens Patavo constructum forte sepulchrum Aspiciam, iutactos tibi, debita muuera, flores Contexam, grati monumentuni et pignus alumni. 230 Teque etiam, miseram Eurydicem florentibus annis Crudeles rapuere deae, nec vota nec ullas Audivere preces, surda stat Juppiter aure. Ah miseram Eurydicem, tecum spes, gaudia, risus, Tecum abiere meae felicia tempora vitao. 235 Sed mi non prosunt lacrymae, quando omnibus unum Est iter et nullis flectuntur numina doniš. Ergo ubi Justini fueris digressus ab oris, JEquoreos propter tellus jacet Insula fluctus, Cui rigui fontes campos et roscida prata 210 Foecundant, liquidisque irrorant ductibus agros. Pallentes oleas Iongo fert ordine opacum Littus, et 41) in parvis nascuntur collibus uvae, Prae quibus ambrosiam vilem, 42) nihilique putarim. Hinc aliae, atque aliae curvis sinuantur in oris, 39) Ei], Dueli: Monstrastiypcr te facilis ntc. omesso il: ..................per te solitas mea Cynthia voce» Prosequitur che dava un senso non bene deCnito e, se cosi vuolsi, un po’ slrano. 40) L’ Ed. Ducllius non ha i vv. 27-29. Essi devonu essere stati corapo-sti quando 1’ autore studiava a Padovi, e quindi non corrispondovano piu alle circos tanze. 41) Ediz. Duullius : ................et apricis veniunt in collibus uvae il che sunna piu poetico. 42) Tutte due le edizioni hanno : nihilique ; io crodo tuttavia cho il Ra-piccio nbbia scritto nectarque, perche il costrutto vilem nihilique putarim non ini aembra degno del pocta. Esso, almeno per quanto a me, e prelta prosa, ü ripotizione inulile e priva di saporc, da finalmento in un esagerato ch’ ö troppo spinto per essere poetico. II nectarque togliorebbe tutte le inende ; peccalo che la min supposiziune, per quanto fondata, non basti a giustificare un cambiameuto. 245 Praocipue 43) qua porrigitur Pyrrhanea tellus, Quae tutum servat nautis grata hospita portum Si quando tumidos excit vagus Adria fluctus, Infestatque rates, saovis truculentior Euris. Saepe ego, cum insanis fremerent abrupta 44) procellis 250 JEquora, turbatis sociis et reinige tuto, Huc veni hospitio veteris susceptus amici. Ecquid agis, Flori? deducta poemata condis, Aut quid tale alind ? nam te jara tertia messis Invitum tenet Histriaca regione morantem, 255 Dum magna cum laude capit praecepta juventus. Dispeream, 45) si te quisqiiam, mihi charior alter Extitit, aut etiam tali mihi foedere junctus. Scilicet id praestat virtus tua maxima, quae to Insinuat Coelo et divinis sedibns infert. 260 Sunt prope vitiferi porrecto in littore Humagi Iugera, ubi dulci spumantia pocula Baccho 46) Hausimus, atque vagos spatiosa per aequora pisces Vimineis nassis et curvo cepimus hamo. 45) Ediz. Duellius : Attollilque capul cclebris Pyrrhanea tellus. II Praecipue qua porrigitur della prima edizione non corrisponde alla storica veritä, impercioccbe da Pirano ad Umago c’ e un tratto ben luugo, e piü Botto abbianio Cittanunva, l'nreuzo eRovigno a distanze comparativaniente di molto minori, luoghi tutti cbe curvis sinuanlur in oris. 44) Nell’ Ed. Duellius in luogo di abrupta si Irova abrepla, la qual Jezione mi sembra migliore. Jfcrup/aesarebbero le onde ehe si ronipono agli sco-gli della spiaggia; abreplae sono le onde spinte dalla furia del veuto che scon-volge il mare. I/ autore sostilui dunque V abrepta all 'abrupta, perclie il timore suo e quello dei compagni veniva cagionato dalla vista dei cavalloni eollovantisi intorno alla barca, e non giä da quella delle onde cbe si rompevano alla costa. 45) Ed. Duellius : Non vivant, si le q uis quam nihi carior alter. Non saprei indovinarla perclie I’autore all’ oraziano dispeream (Sat. Lib. 1. IX. 47.), abbia sostituito il Aon vivam; ma il cambiamento del quisque in qui-squarn 6 necessario pella giustezza del verso e credo il quisque uo er-rore tipograflco della Ediz. Viennese. 46) L’ Ed. Duellius v’ innesta : Dum P/ioebus callida passim ferveseeret hora Acslivusque cunis silientes ureret agros, Hausimus etc. la qual aggiuuta allude alle gite nell’ Istri« falte dal Rapiccio dnpo 1’ anno 1554 in cui ebbe a compiere gli studii, daccbe prima doveva passare I’ estato o a Capodistria, o a Padova. Ciö conferma la opinione da me espfessa, cbe I’ autore abbia composto 1’ Ishia nella sua prima gioventü. I’ abbia pubblicHa nel 1056,6 preparandola nuova edizione, 1’abbia diligentemente riveduta colPag-giungervi le impressioni dei viaggi fatti dopo tmuiuati gli studii. — 32 — Tollitur 47) hinc prisco residens Aemonia muro 265 Barbaricas moerens adverso Marte ruinas. Quis cladem acceptam memoret ? quis dura sub boste Servitia ? Ah nimium infelix Aemonia, qunndo Yix aliud praeter nomen tuaque impia fata Agnoeeas: adeo externus te exercuit hostis. 270 Hic flavae rident segetes et florida prata, Atque ferax laeta pubescit vinea fronde. 48) Apparent 49) celsi mox culmina pulchra Parenti, Urbs vetus atque iisdem belli jactata periclis Quae defessa diu quondam tulit Histrica tellus. 275 Sunt et Arupinae cautes, saluberrima rura: 50) Tercentum liic scopuli tollunt se in littore, et illos Effossis habitant antris animalia, quae hosti Monstrarunt tacitos occulto tramite calles. Hos inter densos scopulos, qua frangitur unda, 280 Qua dulces spirant aurae, prope littoris oram, Dum comitum manus Hiatrorum lectissima quondam Tranquillis velieremur 51) aquis, conscendimus una, 47) L’ Ed. Dueilius : Vi cin o s istis campos et rura bcata Prisea tenet lapsis residens Aemonia muris Barbaricas etc. «ambiamento tatto dali’ autore ond’ csprimcro Io stato di Citlanuova a’ suoi tempi. 48) L’ Ed. Dueilius iunesta qui (vv. 288-290) la descrizione dol porlq »Juiet». -49) L’ Ed. Dueilius : Apparent celsi mox diruta tecta Parenti. II culmina pulchra doll’ Ed. Yiounese era una manifesta bugia. 50) L’ Ed. Dueilius : .......................praeruptaque saxa Ilia uhi trecentum scopuli se in littore tollunt Ouos coecis habitant antris animalia ute. II saluberrima rura alludova all’ aria febbrile dei lerrilorii di Citlanuova e di Pareuio dulla quäle 1’ autore non avoa fatto cenno. Anche il saluberrima rura trecentum non poteva suonare troppo bene all’ oreocliio del poota. öl) L’ Ed. Duollius : Tranquillis vehimur aquis descendimus una, Vicinum ingredimurque nemus etc. Important« ai palesa il cangiamento del veheremur in vehimur e tanto piü cho il mur del vehimur o 1’ a doll’ aquis sono sillabe brevi cd il itapicoio ne fa due lungbe, quando invooo col veheremur il verso e giuslo. Fra Io due, cioö fi a il consideräro il vehimur coino un errore del tipografe di Francfort, e I’ at-tribuiro al Kapiooio una licenza poetica, se ancho un po’ spinta, io mi doeido per quest’ ultima, che licenzo in fatto di prosodia im troviamo ad ufo in tutti i poiti. m a umu cosi troviamo liccnze in fatto di Ingica. Il dum veheremur 0" Et p o rtu m fessi ingredimur: tum gaudia milic, Mille voluj.tatcs bibula meditamur arena. 285 Hic conchas legit, ct muscoso in littoro 52) quaerit Haerentes mytulos, cancros, gobiosquo fugaces: Ille autem fugientem undam sequiturquo fugitque, Dum sequitur, fugit illa pvocul pernicibus alis: Dum fugit, haec rursus sequitur, mox fluctibua illum 290 Obruit, et totum perfundit rore madenti. Ast alii furtim subeunt, quo densior horret Umbra loco, dapibusque alacres epulantur opimis. Dum licuit laetas ibidem transcgimus horas, Dulcia tranquillae complexi gaudia vitao. 53) 295 Quid memorem abruptas moles, aequataque coelo Culmina, ubi antiquae 54) lucent miracula Polac ? sprimo un’ azione clio dura tullavia nel tempo pnssato quando ne incomineia un’ altra, od e pereiö, ehe se questa ha da iucouiincinre menlre (dum) quella ancor dura, essa non puü incominciare ehe nel tempo di quella, cioe nel passato, e non la si puö quindi esprimere con un presente senza peecare eontro Ja cosi detta Cnnsecutio Teinporum, cioč eontro la logica. II Rapiccio doveva quindi, o cambiare il pre6ento slorico ingredimurque in un preteritn, o sostituire il vehimur al veheremur. Egli avrebbe dovuto ri-fare il verso in maniera olje nou ei fosso bisogno della licenza di consideraro eomo lungho due sillabe brevi, ma non poteva niai laseiaro il verso com’ era. Anche il consccndiiiius doveva eambiarsi, imperoiocch’ esso siguifiea 1’iin-barco piuttosto ehe lo sbarcare. II porlum fessi ingredimur fu earabiato per due ragioui: la pritnn per-che s’ entra nel porto prima di sbarcare e non dopo, eom’ esprime il consocndimus una ct porlum fessi ingredimur ; la seconda pnrehe ad una partita di piacero nou si ha da associaro la iden d' una grande slanehezza, come la associa il fessi. II nemus soslituito a porlum vieno giustifieato dal riflesso, ehe il porlum e pleonastieo, essendo ben naturale cho elii sbarca, sbarca in un porto, se lu trova, e ehe 1’ entrare in un boschetto quando si ö fatta una gita per uiaro nolla stagioue estiva, esprime eufemisticamonte il caldo o la stnnchezza e vi Uuisco anebo la idea del solazzo. Sono andato forse un po’ troppo per lo lunghe ; ma so nei poeti non s’ ha da cercare il vero cd il bello delle idee, tanto vale lasciarli dormire iu paca 1’ eterno sonno. 52) Ed. Duellius r muscoso in marginc per evitare il ricorrero della voce lilluSj cho occorre in pochi versi la terza volta, e per esprimere piii ehiaru-mente il ponsiero. 55) L’ Kd. Duellius (vv. 520-320) innesta qui 1’elogio del giovanc Grajeni go, ehe nella Viennese sla ai vv. 312-321 dove parla di liuie e di Montona. II Cradenigo dimorava gi.i da tre anni (v. 321 Ed. Duel.) a Rnvigno, il eh» conferma la opinione da me espressa nella prefaziene ali' Istria deli’ anno p. p. ehe il Rapiccio s’occupasse nel preparare uu’allra edizione del suo poemetlo iniorno al 1558, o 1859. Sl) Ediz Uuellius: pendent iuvcce eliu luccn! \ uangiamento opcralo pel — 54 — Dosine Koma tuos nobis ostendorc collcs Convexos regumque arcus, ot stagna Noronis: Ilic etiam pariis fulgent crecta columnis 300 Templa Deum longo priscos superautia honorcs: Turn \ero praeclarum, ingens, mcmorabile Arenae 55) Juli opus, ct veterum passim monumenta parentum. Jane, utinam tecum patrias devectus ad oras Aspiciam colsi propius miracula Zari. i>05 Hic sat pingue solum, quamvis sit pessima coeli Temperies, 5G) quae liomines agitat, pallentiaque ora Reddit et assiduis infostat corpora morbis. 57) Quid loquar aut latices, aut mollitor assuvgentes Yicinos 58) collos, tellus quibus Histrica gaudot ülO Praocipuo qua se montano vertico tollunt Et Buleae, ct Monton, gravidis loca foeta racemis? 59) To, Gradonice, cano, voncti quem cura Senatus Jlis voluit praeesse loeis, ubi tortius annus To vidit rara juvenem gravitate, noc ullis 315 Corruptum doniš, sed debito jura tuentem, Tecum animi curas vario sermono levabam, Et tardos nimium menses, si quando vocarot Nos coelum, aut etiam cupidi pars laetior anni. Hic qjiondam multos memini consumero solcs signifiwilo equiyoco del lucehl, « per esprimersi dal pendenl 1’ idea di fabbri-. che, o non finite, o diroccate (Virg. Acn. IV. 88). 55) Ediz. Dutlliiis: ..........................memorabile Juli Vulgel opus vcterumque etiam monumenta parentum. 1/ opus arenae Julii non era l>cI!o, c tapto niepo. che Juli opus bastava per delenninare 1' Anfileiitro di l’ola. 56) Ed. Duelliuä; Conditio, quae hominutn epagitat pallentiaque ora lleddit, Carnbinmento fatto perche il pessima temperies osprimc lino squilihrio nella temperatura e nou un’aria infetta. \,’ hominum invece cim homnes e eangialo per la regolarila del cnstrutlo j impercioechö pella lezione di prima ei doveva üupporre 1’ hominum che determinasse il pallentiaque ora. 57) 1/ Udiz. Duulliiis (vv. 340-350) innesla qui la sua gita per la Liburni» e la descrizione del Quarnero, 58) L’ Ediz. Ducllins : Perpetuos colles, collino conliiiue. II vieinos eol-les deH’ Ediz. Viennese non esprimova l’idea, ma lo dava uu amhiguo concello relalivo. 59) L’Ed. Duellius gravibus in luogo di gravidis ehe non s'adallava al racemis in signiliualo di grappoli. I/ autoro innesla qui (vv. 355-558) il easlelli) di l’isino, od omotic l’ulogio dul giovaac Gradonigo. perche falto pii-tua ai vv. 320-324. «o — ütf — 320 Cum Phoebus calida passim fcrvcsceret liora, Aestivusque eanis sitientes ureret agro*. Barbe, refer, mi Barbe, refer quac tempora nobis Transierint, nostros studiis 60) dum sumpsimus amios, Excoluitque animum sacri prudentia juris. 325 Tu tarnen Histriačis Gl) jam pridem es redditus oris, Optatamque dedit tandem fortuna quietem; Me vero curis longo majoribus ortum, Et patriae perdulcis amor, jussusque paterni, Et posita ante oculos vitao gravioris iinago, 330 Finibus his nuper suaserunt cedere, et istos Liuquere agros, quibus est toto nil pulchrius orbe, Atque 62) alias terras, extremaque limina adiro Semotum procul a patria, aspectuque meorum. Heu vitam sonmo similem! quis cogitofc unquam 335 Tarn dulces abiisse dies, liacc tempora, et illos Quos tecum, mi Barbe, simul transegimus annos Suaviter, et nullos soliti sentire tumultus? Juvit propositam jaculis contingere metam, Et fessum viridi versare in gramine corpus 340 Spectantos duros ardenti sole colonos, Dum feriunt crebro fragrantia adorea pulsu. Mox ubi paullatim fugiens lux alma diei Cesserat, 63) et noctis coecas induxerat umbras, ' 60) L’ Ed. Duellius (vv. 362-265) vl inuesta : Viclores ainbo, viclricia uterquc sequutus Prucndct et insignes merili, virlulis /tonorcs, eil omctte il v. 52, il qual cambiamcnlo dimostra die la prima edizionn aeceu» na alle relazioni del poeta col Tinibo quando erano ancora študenti (Excoluit-(,ue animum sacriprudentia juris), e la edizione che andava preparando si riferiva al tempo, quando ambidue avevano giä assolto lo studio della legge ed otlenulo il grado'di dottore. 61) I vv. 325-331 harno nell’ Ed. Duellius poebe, ma necessarie nioditi-cazioni. vv. 325. In luogo del Ilistricis si legge es putriis, col che si viene ad iodiuore essere il ßarbo istriano, e rendesi piii dolce il verso, v. 327. Leggeei actum in luogo di ortum, voce cambiata perche indicava quasi una fatalitu, quando 1’ actum non esprime che il falto. v. 328 perdulcis in luogo di prae-dulcis, evidente errore del tipografu di Vienna. 62) Ediz. Duellius: El mores hominum et diversas quaerere terras. I/ alias terras extremaque limina oltre ad essere di cattivo gusto dava 1’ idea, ehe il Rnpiceio avesse dovuto viaggiare agli Ultimi confini del mondn. 63) Ediz. Duellius: .....................serae lux alma dici Diffiujiens nondum c.oecas induxerat umbras — 36 — V7illica cui frugos, cui sunt cerealia curae 315 Munera, turgidulas ovium pecorumque papillas Emulget, struitur nullo tune ordine mensa Sub violis, quas irriguus vegetaverat humor. Promebat dulces 64) cantus moestissimus ales Daulias, et priscas iterabat vocc querelas. 350 Num subeunt atiimo leges, et civica jura, Quaeque per aestivas enygmata solvimus Iioras? Ipso equidem raemini, cum Galli formula nostros Implicuit torsitque animos, ubi posthuina proles 65) Testanti haud poterat succedere jure Quiritum. 355 Ecquid adhuo memor es, patrii cum jugera campi Monstrares? Cultae hic segetes, hic paseua, et illic Arborei foetus veniunt, hic Portula nostris Subjecta est oculis, alibi Picquentia rura. Quid vallem umbrosam et salientes fontibus undas, 360 Quid referam celsi turrita cacumina montis? Quod si non rumpant querulae nemora alta cicadae, Yix equidem aestatem norim, tam lenior aura Spirat in his crepitatque locis, dum serus opacis Arboribus gaudet cuculus producere carmen-365 Hinc 66) mare navigerum et celeri freta nauta carina Joniumquc secans pelagus stridentibus Euris Cernitnr, affectans expansis litora velis. Caetera quid memorem reliquis incognita terris? Non lepus hirsutus non vulpes callida defit, 370 Non etiam aucupii quodvis genus; omnia dives Praestat agor, cultos et amoena vireta per hortos. che vale assai meglio dol fugiens-ccsscral e dol noclis coecas umbrus, forme pleonastiche di gusto, per dir poco, non molto buono. 64) Ediz. Duellius : Argulos repetens cantus . . . rhe rieorda 1’ Argit/a lacus cirownvoHtavit hirundo di Virgilio (Georg. 4,377). L’ anliquas sostituito al priscas ncl verso susse-guenlK, e giustifiiiato dal senso ben diverso dolle duo voci; itnpercioccbö il priscus espi'ime ciö cli cra in confrouto di ciö ch’ č; I' an/iruus indica il tempo passalo collo sue pertinenze. II prisca dell■ Ediz. Viennesa ö sbaglio del tipografa. 6ü) IV Ediz. Duellius aviluppa piii chiaramente la natura della ([uestiono legale di cui si occupavano i duo giovani (v. atli ginnas. 1870 pag. 35). 66) L’ Ed. Duellius non ha i vv. 365-367 die ripnrtnva invece par-lando di Pisino (alti 1870 pag. 33). Anclie i vv. 368-371 maucano qui uel-l’Ed. Duellius e sono riportati dopo (432-434). - ,17 — Sed qüo tc tandem plectro, quo farmine dieam, Quae sacrum celebras vatem, Stridonia tellus? Egregium vate m, quo non praestantior alter 375 Mellito sermone pios expromere sensus. Te, te inquam, dvibiis cui debet G7) fraeta perielis Relligio, et meritos defert, Ilieronyme, lionores. Ferte sacro cineri flores, date lilia pleniš Ituricolac calathis, tantoque assurgite vati. 380 Felix ingenio liaec regio, si quae altera tota Ausonia est, sed enim paupertas invida, et ipsa Kes anglista domi cupidis conatibus obstat, Et facit, ut juvenes studiorum culmina nunquam Pertingant, 08) mediis revoeati e eursibus illi. 385 Quamque aliqui, quibus arrisit fortuna modusquo, Sulcaruut C9) papliias adeo feliciter undas, Ut tales mirere isto sub sydere nasci. Haec loca non unquam libyci invertere leones, Non rabidae tigres aut saevis dentibus hydri, 390 Nullaque taurorum vis ignea: totus arando Hic mansuescit agcr, pubesque sucta 70) labori Exercet pingues curvato vomere eampos. O fortunati colles, nimiumque beati! Sic mihi contingant 71) felicia tempora vitae/ 395 Ut non ipsc aliis, quam vestris vallibus usquam 07) Edi/,. Duellius: .......... . eui tarn dubiis ogi/ata procellis Relligio meritos liefert etc. 11 fraeta periclis esprimeva la religioue rovinata. 68) Ediz. Duellius: Aspicianl, medio revoeati ud liminu eursu, Ast alii eie. il revoeati e cursibus illi dovnva assolutamenle cambinrsi, ed i) quaniqunm n-liqui quibus^ accozzamenlo di (juatlro q in Ire parole, domaudava tau tu jiiii una riforma, clio 1’ aliqui limilava di troppo il nmnero dvi giovani ai quali era dato di termiuare gli studii. 69) II fulcamnt pap/iias undas per cppriniero il finire lo studio della lluiversila, od anelie il solo corso dello belle lettere, ö fraso slrana, periiiö. co-me tut ti sanuo, I’afo era consaerata a Ycnere. 11 Rapieeio vi rimodiö e 1‘ Edi-ziom- Duellius ha invece : Tantum animi speciem culti ingeniique dedere il che sc nou e grau fallo bcllo, e senza dubbio meglio di prima. 70) L' Edizioue di Vienna ha nell’ ussueta un evidente fallo di stnmpa, imperciocche il verso non e giusto. L’ Edizione Duellius ba sueta. 71) L’ Ed. Duellius: Sic mihi deni Svperij ch’ č miglicrc c rende «liehe piti sotioro il verso. — 58 — Vivere araem, non deliciaa si deferat ipsa Iioma suas couctosve 72) mihi promittat honores, Quid 73) juvat egregias urbes, et maxima regna Incolere, atque alto vicina palatia coolo? 400 Quid si te media circumdet luco satelles, Et possis fulvo loculos iraplere raotallo? Scilicet hoc nihil est, medios ostendere vultüs Majorum, aut etiam nitidis accumbero mönsis, Si tua te miserum toto vita arguit aovo. 405 Non siculae coenae dulcem potuere soporem 74) Reddere, non hominera variis subducere curis. 75) Ite igitur curae, procul hinc fastidia mentis: Mi liceat posthac molli requiescere in umbra, et 70) Vicina e specula mare prospectare profundum. 410 Yivendum est melius: venient mox cana senectao Tempora, quae arceri nullis pellive 77) medelis 72) Ed. Duellius : ...................tyriosve mihi conaedat honores L’ autore Im cambiato il cunctosque percliß troppo generale, snstiluendovi l’onore della porpora die Konta pui) dare e die, (li quauti puö dare, e il piü grande. 75) I versi 598-404 compariscono n^ll' Ediz. Duollius (vv. 440-448) ri-falti, cambiato anolie in parte 1’ ordine dello idtte. Cosi invecu dell’ egregias urbcs-maxima regna-alto vicina palatia eoelo, leggesi : .............memorandae urbes atque opida, ..............ullo vicina palutia coelo, osservando una giusta gradazione e segue subito. El possis fulvo loculos implerc mclullo, verso cli’ era prima collocato dopo il satelles, como so il potcr circondarsi da liunn numero di bravi fosso oocasione di riempiere d’ oro lo scrigno. Lo stosso vale del prosaico : scilicet hoc nihil est, che fu omesso o distribuito a suo lue-go ciu che seguiva. 74) Kd. Duellius ha soporem. II saporem non e logico, perclie il sapore dei cibi dipende dal cuoco. e non risponde al susseguenle contesto non homi-tiem variis subducere cutis, virtü che ha il sopore, ma non mai il sapore, sentilo o non senlito ehe sia. 75) L' Ediz. Duellius innesta : Verum animus liber, mens recti conscia, et intus Nil strepere, est homini divina et summa voluptas. Du« versi che mostrano la diversa condiziouo del poeta. 76} Ediz. Duullius: ...............................in umbra El mare sublimi e specula speclare profundum cambimncnlo necessario per togliere 1’ et con eui Gniva il verso 408 e pcrclie l’epiteto vicina, mancando del suo relativo a chi? , od a che? , stava mi.lo e dava al sostantivo la sembianza di un osservoturi», quundo 1’ autore aveva in tnente 1’ aerci specula montis di Virgilio (Eci, VIII. 59. cfr. Aen. X. 484). 77) L’ Ed. Duullius Ieggo lollive eoslituito dall’ autore al pellive, per- — 59 — Possunt, ut falso cecinit nugator Homerus. Ilei mihi, non sistunt labentis stamina vitae Phamaca, non annoa succi remorantur euntes. Felices igitur collcs, itcrumque beati, Quos dulces zcphyri, quos suavis spiritus aurae, Et neraus umbrosum atque avium certamina cingunt. Non mihi contingat, quicquid fovct aurea ditis Unda Tagi, non 78) divitiae non fama Cylippi Sit potior, non optarim mihi Lydia regna, Itipheosve greges aut fulvi munera Gangis. 79) Ultima sed vestris mo vallibus occupet aetas, Hic 80) ubi (dum vostros proavi coluistis amores) Yenturam placuit per saecula longa senectam 425 Ducerc, et optatae concludere gaudia vitae. cliö i cana senectae tempora si possono pcnsaro alloulanati e tolli, ma uou mai caeciati. 78) L’ Ed. Duellius : Unda Tagi, non oplurim mihi Lydia regna lasciando fuori .......................von divilae non fama Cylippi Sit potior al qual canibiamenlo fu iudutto l’autoro o da] coslrullo divitiae ....sit potior, o dalla fama Cylippi, pursouaggio assai poco noto. 79) L’ Edizione Duellius vi iunesta , Omnia denpiciam, o patrii mea gaudia collcs, Ultima dum elc. il clie 6 molto piü poetico. 80) L’ Ediz. Duellius : Hie tibi securos proavi coluislis agellos El licuit seram ule. col ehe rimediö il Itapiccio al dum coluislis amores venturam placuit scnc-clam ducerc, costruziono mal riuseitaj impercioccbe il giovane poela voluva esprimere il pensiero, ehe i proavi fino dalla loro adoleseenza slabilivano di vivere o morire uull' Istria ; ma questo ponsier» bisognava quasi iuduviuarlo. Stava per finire la stampa del mio lavoro, quando mi von-ne communicata dal Sig. AI). Angelo Marsich 1 operetta: An-dreae Rapitii, nobilis Tergeslini, jacilioris Mnsae carminum libri duo, stampata Venetih aput Joannem Mariam BoneUum 1552, non pero in quarto, ma in un piccolissimo ottavo. Essa ap-partieiie alla Civica Biblioteca di Trieste, e si presenta importante perche chiarisce alcune circostanze della vita deli’ autore. Nel metterne in rilievo alcune credo di prevenire il desiderio di quanti amano le coso istriane. II Eapiccio terminö gli studii a Capodistria 11011 ancora duo-denne (1545) e si portö a Vienna, dove dimorö fino al 1550; como dali’ Epigramma ad patriam (pag. 5): 420 Nondum bissenos aeta3 mca vid orat annoa, Cum peterem gelidis qua fluit Ister aquis. Ilinc subito redii, quinos auxisse decembrcs Suspicor in laudes, patria terra, tuas. Ne dubita, postquam Patavina victor ab urbc Disceaam, calamis sola fruere meis. Da Vienna si allontanö a cagiono della pc3to ehe došolava quella citta (1550)2 e si trasfeii a Padova. — Bpigr. Cum ex Vienna ob pestem m Italiam solvcret (pag. 5 terg.): Quac fuoras quondam optatum milii clara Vienna Sola solnnij studiis cognita terra meis, Vivo valeque diu nostris gratissima Musis: Et vivat vatis gratia firma tui. Tuque meis quondam conatibus aemula pubcs Vive, (sed o possis) povpetuumquo vale. Occupandosi di poesia trovö un invido censore, o questo o il Democriius a eui allude nella edizione Viennese doli’ Istria (v. 15). Esistono pareccbi Epigrammi in Candidum; no trascrivo duc clie sono a pag. 11. Quid mca continuo lancinas carmiua morsu, Candide ? non est hic quo satur esse queas. Non mca maturos aetas impleverat an nos, Cum suut haec tenui carmina dueta pode. Candidus es barba, facie niveisque capillis, Dio miki, cur solo pectore candor abest P Giunto a Padova raccolse le poesio composte a Vienna, no aggiunsc delle altrc c le pubblicö a Venezia dedicandolo Cla-rissimo llcroi Joctnni ab Hoyos, Principi teraestino o te. como s’ ha dalla lettera di dediča (Patavii, ipsis Calend. Februar Us 1552): Mitto igitur tibi quasi symbolivice ep'u/ramata qitaedaih et fucilioris Musae carmina, qme in Italiam pro/ecturus in ipso poenc procinctu ceu in sylvulam quandam conaessi. Mox tibi Patavium appulissem, fibuit quoque amicis et Patronis meis aliqua nomlnatim inscribere, ul et ipsi nonni'iil haberent quod sibi in hoc opus culo merilo vindicarent. (pag. 4). Nell’ ultimo Epigramma ad Musas (pag. 27) si congeda da esse per dar.si allo studio della giurisprudonza: Hactenus Aonios libuit tentare recessus, Neo pudet in vestros concinuisse choros. Carminibus potiora sequar. Dii coopta sccundont; En do militiae nomina, I3aldo *), tuae. Concliiudc il Rapiccio, ed io con lui: OMNIUM SIFFICI11IMUH F L A C £ H I MULUS. ') Baldo de Ubaldis di Perugia, coleborrimo giiiroconsuHo o profesure di diritlo a Verona, Padova a Pavla, o forso il suo nipole Augel«? cliu Gori ai lumpi del uostro uutore. HECROLOGIO. L’anno scolastico che ora si compie fu disastro-so al nostro Istituto per la morte di un professore e di due supplenti. Prima ancora ehe incominciassero le prelezioni mori (24 settembre 1870) il P. Antonio Perko del-le Scuole Pie. Era nato in Podgora presso Gorizia il 1. giugno 1815, ed, ottenuta 1’ abilitazione come maestro delle quattro ginnasiali, aveva insegnato in tale qualitä, nel collegio del suo Ordine in Ragusa dal 1843 al 1854. Affidato il detto Collegio ai PP. della Compagnia di Gesti, passava il P. Antonio co-me supplente ali’ i. r. Ginnasio di Zara, ove stette fino all’ anno 1858, in cui nominato dali’ Ecc. Mini-stero a professore presso il nostro Ginnasio presto le zelanti sue eure nella istruzione fino al termine deli’anno scolastico 1870. Una malattia infiammato-ria ce lo rapl in pochi giorni. Non erano scorsi due mesi dell’incominciamen-to dell’anno scolastico, quando si ammalu il signor Giuseppe Zupelli, dottore in filosofh, nato a Braz-zano, Circolo di Gorizia il 17 settembre 1823, ve-nuto fra noi corae suppleute fino dal novembre 1853. La sua malattia ehe dapprima pareva leggera, si sviluppö in una diserasia generale, ehe dopo lunghi ed acerbi patimonti lo tmsse al sepolero il IG giu-gno 1871. II signor AaosriNO Sciiipizza. naeque a Capodi-stria il 5 febbraro 1816 od assolto il triennio dello studio fisieo - raatematico entrö como supplente ncl nostro Ginnasio il novembre 1869. La sua salute c’ inspirava fino dal primo semestre dell’anno sco-lastico corrente delle serie apprensioni, pure conti-nu5 ad istruire fino al maggio. Dopo pochi giorni di malattia il suo stato era tale cbe disperavasi di sal-varlo: una tisi tubercolare il consunse lentamente, il due agosto fini di patire. II Corpo insegnante e la seolaresca si associa-rono nel rendere piü. decorose le pompe funerali de-gli amati decessi; il Reverendissimo Capitolo, il Re-verendo Clero vi si prestarono con un dlsinteresse, ehe, como onora la nobiltit del loro sentiro, cosl ad-doijmda tutta la nostra riconoscenza. Canonico de’ EVento. Hoii/ic del Ginuasio. alla fine deli’ anno scolastico. Frapporti Giuseppe dottore in filosofia, licenziato noilö leggi, onorato della sovrana medaglia d’oro per le seiende, Membro dell’antiea Facoltii filosöfico-matematica di Padova, deli’Istituto gcologico deli’ Impero, delle Accadcmie di scienze, lettere ed arti di Padova, Rovereto e Rovigo, o degli Atenci di Yenezia e di Bassano — professore e di-rettore. De’ Favento Giovakki Canonico onorario della Con-cattedrale di Capodistria. Deputato alla Dieta Istriana dal 1861 al 1869, Membro della Societx\ agraria di Govizia o deli’ i. r. Consiglio scolastieo pfovinciale — professore, capoclasse nellci V. Babuder Giacomo Membro deli’ i. r. Consiglio scolastico provinciale istriano e della Rappresentanza Comunalo di Capodistria — professore, capoclasse nella VI. Mahr Fedele possessore d’un diploma d’onore deli’i. , r. Facolta filosofica d' Innsbruck — professore, capoclasse nella VIII. Widmakn Pietro — professore, hibliotecario, capoclasse nella III. i IIamerle Stefako Membro della Commissione Vien-nese d’ inchiesta del 1870 per la riforma delle scuole me-die —• professore. — M _ Benussi Bernardo dottore in filosofta — effiettivo docente, bibliotecario. Monfalcon Angelo licenziato nelle leggi — supplen-ie, capoclasse nella IV. Steiner Andrea — supplente, capoclasse nella VII. Zetto Antonio licenziato nelle leggi — supplente, capoclasse nella I. Parovel Pietro licenziato nelle leggi, — supplente, capoclasse nella II. Raunik Abbate Francesco cooperatore parrocchiale — docente stmordinario degli idiomi slavi meridionali. Gianelli Bartolomeo pittore accademico — docente straordinario del disegno. Petronio Abbate Francesco amministratore parrocchiale — maestro di canto. Viezzoli Giorgio dirigente della locale i. r. Caposcuo-la — calligrafo. Bidello, inserviente ai gabinctti e cutlode del fabbricato dcl Ginnasio Genzo Giovanni. PIANO SPECIALE DELL’INSEGN AMENTO NELL’A. S. 1870-71. SECONDO L’ULTIMO RIPARTO DEI 15 MAGOIO. Le ore sodo calcolate per eettimana. Classe I II III IV V VI VII VIII ore 2 2 2 2 2 2 Classe ore I Religione \ Spiegazione del ßimbolo apostolico, dell’orazio-iifc dominicale, del decalogo e dei cinque pre-cetti della chiesa. Delle domeniche e feste della chiesa cattolica colle varie cerimonie. Dei ss. sacramenti e delle cerimonie nell’ ammi-nistrazione dei medesimi. Storia sacra dell’antico testamento colla geo-grafia della Terra santa. Storia del nuovo testamento colla ripetizione della geografia della Terra santa. La chiesa e i suoi dommi. Parte I. La chiesa cattolica h la vera chiesa di Gesü Cristo. La chiesa e i suoi dommi. Parte Ü. I dommi cattolici svolti nel loro nesso e nei loro rap-porti. La morale cattolica. Storia della chiesa nelle sue relazioni cogli etati. de Favenfo. ItnKano 4 Escrcizj sulle parti del discorso ed i verbi ir-regolari. — Esercizj di lettura dal libro di Rac-eonti di Pietro Thouar accompagnata dall’ana-lisi. —- Esposizione a mente con proprie parole di alcune favole d’Esopo. Zetio. Clasše II III IV ore 4 V VI VII VIII 3 Le Novelle del Gozzi per lettura, e varii brani di poesia facili mandati a memoria. — Gram-matica: tutto ciö che viene prescritto dal piano d’istruzione. Parovel. Le Novelle scelte del Bocaccio, i Promessi Spo-si di Alessandro Manzoni con osservazioni grammaticali. — Esercizj di porgere e di memoria. Lettura della cronaca di Dino Compagni; o del-la Basvilliana di V. Monti. Commenti gramma-ticali, filologici e storici. Forme delle scritturo di piti frequente uso nella vita comune: rac-conti, descrizioni, lettere di diverso argomento. Ariosto, 1’Orlando Furioso — Manzoni: gli In-ni Sacri ed i Cori, cd alcuni poomctti di V. Monti. — Commenti filologico-storico-estetici. Monfalcon. Lettura, parto in iscuola e parte a casa, della Ge-rusalemme del Tasso, con cenni intorno al me-rito delle migliori produzioni poetiche del cin-quecento — I Sepolcri del Foscolo e del Pin-demonte; la Vita nuova di Dante — Esercizj secondo il piano. Benussi. Illustrazione della I cantica della Divina Commedia. — Resoconti mensili delle letture do-mestiche. Illustrazione della II o della III cantica della Divina Commedia. — Ilesoconti mensili delle letture domestiche. Frapporti. Laiiiio Classo I ore 8 I primi elementi di grammatica, comprcsa l’in-tera con^ugazione nclla forma attiva e passiva dei verbi regolari. — Lettura con minuta a-nalisi o traduzione. — Tre temi settimanali, fra i quali uno in classo. Zetto. Ripetizione delle forme regolari, ed apprendi-mento delle irregolari con relativi esercizj dal libro di lettura di Scliinnagel. — Furon mandate a memoria varie favole latine. Parovel. Vite degli eccellenti generali della Grecia se-condo Cornelio Nepote. — II trattato dei casi secondo la gravnmatica dello Schnitz. ■— Eser-cizj settimanali sulla sintassi. Zetto. Sei libri di G. Cesare De bello gallico. — II trattato dei modi e dei tempi secondo la grammatica di Schultz. — Esercizj settimanali sulla sintassi. Monfalcon. Lettura e commento di Tito Livio, del libro I della I Deca. — Lettura e commento d’Ovi-dio (ed. in us. sch. Grysar) brani scelti. — Esercizj grammaticali un’ ora per settimana; prosodia c metlica. — Esercizj in iseritto settimanali a casa ed in iscuola. Steiner. Tutto il Giugurta di Sallustio, ed il I e II libro deli’Eneide di Virgilio. Babuder. Le tre prime Cantilinarie di Cicerone cd il VII libro deli’Eneide di Virgilio, con altri brani scelti di quest’ ultimo autore. Steiner. Tacito, la Vita di Agricola, la Germania e il I libro delle storie, — Orazio, Odi (il primo libro intero, ed odi scelte degli altri;) tre epi-stole ed altrettante satire. Babuder. \ Cireco L’ etimologla fino a tutti i verbi contratti, giu-sta il D.r Curtius e il Dr. Schenkl; — temi per casa ed in iscuola. Babuder. Dal verbo contratto fino alla seconda classe dei verbi in m seguendo il Curtius e il libro di esercizj dello Schenkl. — Esercizj in iseritto per casa ed in iscuola, Mühr. Esaurimento della I parte della grammatica fino alla sintassi.— Traduzione I - III dell’Anabasi dalla crestomazia Senofontea dello Schenkl. Steiner. Dal libro I al V della Ciropedla (Cl\ Senofont. dello Schenkl). La sintassi secondo il Curtius e lo Schenkl. — Temi. Babuder. Della Cr. Senofont. dello S;henkl 1’ Anabasi I - VII; Omero II. i C. I - Vlit e parte del IX. Omero II. i C. XVI,XVIII e XXIV; Platone, il Protagora e parte deli’ Eutidemo. Mähr. Sioria e Geografi» Geografia politica e fisica delle cinque parti del globo, ed alcuni cenni sulla geografia astro-nomica. —• Testo Klun parte I. Disegni geo-grafici a mano libera su carte speciali. I Sem. Widmann. II Sem. Monfalcon. Storia orientale, greca e latina — Testo Pütz. Lezioni di geografia fisica, e politica deli’ A-sia, Europa ed Africa — Testo Klun, I parte. — Esercizj cartografici. Benussi. Storia del medio evo — Storia deli’ evo moderno sino alla pace di Vestfalia. Testo Pütz p. II e III. — Ripetizione e continuazione dol-la geografia. — Testo Klun p. I e III. Disegni geografici. Widmann. Storia deli’ evo moderno — Testo Pütz. — Geografia: I semestre geografia deli’Austria — Testo Klun p. II. — II semestre geografia del-1’ Istria. — Disegni geografici. Storia deli’Oriente e della Grecia sino al 222 a. C. — Storia romana sino alla cacciata dei re. Testo Pütz p. I. Temi storici sulle costitu-zioni c sullo sviluppo della democrazia, e vari disegni geografici. Storia di Horna, repubblioa ed impero. — Te- ► Classe ore 3 VII 3 VIII 3 Classe! ore I 3 II 3 III 3 IV 3 — 49 trato Pütz. — Geografia fisica dell’Europa antica. — Esercizj geografici e lavpri storici. Benussi. Storia del medio evo, e del moderno fino alla pace di Vestfalia — Testo Pütz — Tfmi sto-rici ed esercizj geografici corrispondonti Widmonn. Storia moderna, testo Pütz — Ripefizicrie generale della 6toria antica e media. — Lezioni di geografia fisica e politira, in isnecialitä d’ Europa e deli’ Istria. — Testo Knin III. — Esercizj cartografici e componimenti storici. Benussi. Mfaiemailca Aritmetica: le quattro operazioni fondamentali coi numeri interi, colle frazioni ordinarie e col-le frazioni decimali. — Geometria intuitiva: li-nee, an goli, triangoli, quadrilateri, e loro prin-cipali caratteri. — Testo: il Močnik. Zetto. Frazioni ordinarie e decimali; proporzioni, re-gola del tre con applicazioni, calcoli di un tanto per cento, metodi delle parti aliquote, cognizioni dei pesi e delle misure principali. Determinazione della grandezza delle figure di tre o piü lati. Trasformazione e divisione delle medesime. Determinazione della super-ficie dei triangoli, quadrilateri ecc. Algebra: le quattro operazioni con interi e con frazioni; teoria deli’ inrialzamento a potenza e deli’estrazione della radice quadrata e cubica. Geometria: Circolo, linee e poligoni regoiari inscritti e circoscritti; calcolo della periferia e della superficie del circolo. — Testo: il Močnik. Parovel. Regola del tre composta; regola d’interesse semplice; scadenza media; regola di societä; re- fola di alligazione; regola di catena; regola ’interesso composto; equazioni di primo grade ad uua incognita. — Stereometria: Foaizione ‘ 7 Classe ore V 4 YX 3 VII 3 vin i Classe'ore I 2 II 2 III 2 n 3 IV 3 V 2 reciproca di linee e piani; specie principali dei corpi solidi; calcolo della loro supt-rficie o del loro volume. Hamerle. Algebra: Lo quattro operazioni con intieri e frazioni. Frazioni continue; rapporti e pro-porzioni. — Geometria: Planiraetria. Steiner. Teorla delle potenze e delle radici; logaritmi; equazioni determinate di primo grado ad una e piü incognite. — Stereometria, trigonome-tria piana. Algebra: Equazioni di secondo grado ad una e piü incoguite; equazioni esponenziali; pro-gressioni aritmetiche e geometriche; calcolo deirinteresse composto;— Geometria: Ripeti-zione della trigonometria piana; Geometria a-nalitica. — Testo: Molnik. Ripetizione di quanto fu trattato ne’ corsi an- i tecodenti. Hamerle. Scicnzc naturali Zoologia. Nel I semestre i mammiferi; nel II semestre gli insetti. Testo: il Pokorny. Widmann. Nel I semestre compimento della zoologia, cioö: uccelli, rettili, pešci, molluschi e radiati. Nel II semestre: botanica. Testo: Pokorny. de Favento. I semestre. Mineralogia. Testo: il Fellöker. II n Fisica: Generalitä dei corpi. — Chimioa inorganica. Fisica: Meccanica, acustica, ottica, elettricith, magnetismo; principii fondamentali di clima-tologia ed astronomia. Hamerle. Neli semestre: Mineralogia sistematica. Testo: il Molin. Ilamerlc, Nel II semestre: Botanica sistematica. Testo: il Bill. do Favento. Classc ore YI 2 VII 3 VIII 3 Classe ore VII 2 VIII 2 Corso ore I 3 II 3 III 3 IV 3 Corso I ore 2 I semestre: Antropologia. II semestre: Zoolo-gia eistematica. Testo: lo Schraarda. de Favenlo. Generalih dei corpi. Meccanica; acustica. Magnetismo, elettricitä, luce e calorico. Hamerlc. PropedeuticA filosofica Psicologla empirica. Logica formale e metodologia. Tedesco Frapporti. Formo grammaticali fino ai verbi forti, e le principali regole sintattiche. — Continui esercizj corrisponderiti sl a vocc che in iseritto. Testo Cobenzl. Etimologia — regole sintattiche. — Esercizj di parlare, e serivere. Testo Cobenzl. Sintassi — spccialmente la costruzione inversa e partecipiale, ed il reggimento dei verbi e dello preposizioni. — Analogni esercizj sl a voce ehe in iseritto. — Testo Cobenzl. Widmann. Lettura dalla compilazione del Pfannerer I par-te. — Esercizj a voce. — Nel secondo semestre esercizj settimanali in iseritto, per casa ed in iseuola. Lettura della ”Maria Stuarda,, di Schiller. Nel II semestre esercizj in iseritto, traduzioni dall'i-taliano ogni settimana due volte. — Testo: Primi esercizj di lettura del Dr. Boschetti. Mähr. Slavo Forme regolari ed irregolari del sostantivo, ag-gettivo e verbo, in via preponderantemente pratica. Molti esercizj in iseritto. Esercizj teoretico - pratici bu tutte le parti del discorso. Dialogizzare, e temi come sopra. Completamento della sintassi, traduzione di 50 raccoüti del Muzzi. Dialogizzare e temi come sopra. Cenni della storia letteraria. Lettura: Smiljan i Kovjlika (fino al VII Canto) del Dr. Dežman con spiegazione linguistica e storica. Varii temi. Canto Nozione dei diversi segni musicali e studio pra-tico dei medesimi. Ripetizione delle lezioni del primo corso, e continua pratica sopra pezzi musicali di diver- so stile. / Disegno Disegno lineare delle figure geometriche, e dt-8egno elementare di ornamenti a mano libera. Disegno a mano libera di ornamenti, con om-breggio e paesaggio. Callig-rafia Venne impartito 1’ inšegrtamento agli allievi delle clasei I e II, un’ ora per classe. Corso II ore 2 tri 2 IV 2 Corso I ore 2 II 2 Corso I ore 2 n 2 Aumcnti alle collezioni stientifiche. 1 I. BIBLIOTECA. a) Biblioteca dei professori. Doni. — Dali’ i. r. Ministero deli’ istruzione: Verhandlungen dir Gymnasial-Etiqueie-Ctmniission im J. 1870 - Bevölkerung und viehstand des Küstenlandes im J. lttü. - Systemaf. geordn. Verzeichniss der in den lahres-programmen der Mittel-sei Allen bi handelten Gegenstände, Czernovttz. 1871. - Jahresbericht des Ministeriums für 1870. Dalla Presidenza dell’ i. r. Luogotenenza 12 stampati r.i-messi aaile ii. i r. Procure dt Stato. Dalla Giuiita provinciale istriana gli Atti dellu sessione die• tale isitiana del 1870. Dall’i. r. Accademia delle Ecienze di Vienna i suoi Atti del ]8'(0-71 e le pubblicazioni dell’ Archivio storico austriaco. Dalla Beuazione del periodico capodistriano “La Provincia,, il periodico bletbo, annata del 1871. Lai Cavalieie Cailo Fidler Lapoeezione all’ i. r. Ministero dell’iBtiuzioi.e : La mitte, C htj's ü’otuvie 4 vol. - L Ann. Seme. pi.it. tp. cmti. - Eschilo, le tragedie, di JJmdorf. * Klop* sicck, le edi 2 toi. - Dante, la Commedia ediz. fiorenlina del Lai b> 1 a - La slessa, ediz. vicentina colla parafrasi del Tris-sino 3 toi. - Q. Horat. Flacc. op. del Weise - Nor. Testament. State, dt Hahn (2 ediz.) - Cornelio Nipote tiella versione tede-sca del Lehiingtr - Satustio nso in teclesco da Lietsch - Mtr-ti la Busvitliana - Platone, op. ediz. Ups. icmbntr. 8 vol. - M. Tul'. Cictronis erat, selec. toi. 2. - Ejiikücm Gr utor - ll Pindaro di Hei mann e quelio de' Botahi - Xen>phont. Cyropid. et Conti-thm - Tecci i’O, gli jdilti (gieco) - l uadide, tu btcria (greco). Dal signor Avvocato Dr. Andrea Amoroso un volunie della prezioisa edizione completa dolle opere del Carli, che roaiuava appunto all’escmplaie i.obteduto dalla Biblioteca del Ginnasio; e 1' Erbario del Medico Durante Castoro, ediz. veneta dol 1084. Dal ßigr.or Bpettore tscolastico provinciale Ant. Klodicli due copie della I parle della &ua Gt ammatica yreca. Dal Diiettore del Ginnasio Dr. Frapporti i suoi scritti: SugH storici latini anterior i a T. Livio, I'ädota 184.5, - Üugh esercizi di estetica anna/it. nei Ginnasi, Milano 1858, - e Sul Principe di N. Machiatelli, Vicenza 1856, 2. ediz. Dalla Ditta libraria Herbig di Berlino: Ploetz: Elementar -Grammatik (7 edizione) - tSchutgrammatik (21 edizione) - Zweck •und Methode dir Pioetz’ sehen Lehrbücher. Dalla Ditta libraria viennesc C. Gerold’ s Sohn: Dr. Loriu-eer, Botanisches Excursionsbuch. Dallo študente di cl. VIII Francesco Craglietto: Le htuve di Cktrwv iradvltc da L. Mobil 13 vol. — M — C o m p r e. — La ltivista ginnasiale vienncse pel 1871 - 11 ffiornale di matemat. e fisica di Schlömich e Cantor pel 1871 - II Verordnungsblatt dell’i.r. Minister o deli’ istruzionc pel 1871 (2 copie) - L’ Archeografo triestino dal 1869 al 1871 -La Rivista bibliografica ital. di Firenze pel 1871 - Le cartc parietali della Greeia e deli’ Italia antica di Kiepert - Le opere minori di Dante Allighieri 6 vol. - Chiabrera, Poesie scelte -T. Livia, la 1 Deca, tradv.zione di anonimo trecentista 2 vol. -Guicciardini Considerazioni sni Discorsi del Machiavelli stilla I. Deca di T. Livio - Gioberti, Prose scelte - Bianchi, Manuale di storia moderna e Nuova grammatica latina - Mottura e Parente Grammat. ital. - Monti, Poesie 3 vol. - Muratori Lettere inedite. - Petrarca, le tettere 5 vol. - liaccolte varic di prose e ■ poesie ital. vol. 8 - P. Ovidii Nas. op. vol. 3 - M. Fab. Quintil. In-stit. vol. 2. - D. Jun. Juveual. Satyr. - liossbach Metrik der Griechen vol. 2 - Scalvini, Scritti - Pindemonte, Elogi - Tariuo, Istituzioni difilosoßa - Schlömich, Compend. der höher. Analys. vol. 2 - Wüllner, Lehrbuch der experiment. Phgs. vol. 4 - Wentz&e, Compend. der Psycholog. und Logik - Lindnor, Einleitung in das Stud. der Philosoph. - Lehrbuch der emp. Psycholog, und der Logik - Pfannerer, Lesebuch 2 vol. b) Biblioteca degli študenti. Doni. — Dal Signor Capitano Distrettualc Leopoldo Kodermatz: C. Cantü. Grande illuslrazione del Lombar do-Vene-to, Milano 1868 volumi 6. Dal Direttore dcl Ginnasio Dr. Frapporti: Bernardi, Lettere still' Istria. - Schiavi, Componimenti per l’ anniversario di M. A. Grigoletti, Trieste 1871. - Frapporti Giuseppe: Lezioni popo-lari di jUosofia. Padova 1846, S.a sedizione. Da G. ß. Bonetti študente della V ginnasiale, A. L. d’ Har-monville, Dizionario delle date, Venezia 1851 puntate 125. -Dallo stesso: Napione, Dell’uso o dei pregi della lingua ita-liana. Torino 1846. - Dallo študente A. Berte di III: Pellicani, I compagni ed i libri rei. - Dallo študente L. Bonetti di III: F. Soave, Novelle morali, Milano 1852. - Dallo študente A. Leva di ///.-Victor Hugo, La rivolta dei Negri di S. Domingo, Milano 1855. - Dallo študente Inn. d’ Ambrosi di II: Schmidt, Geuovefta di Brabante. - Dallo stesso: Ambrosoli, Letture ita-liane, Vienna 1852. - Dallo študente F. Tomašič > di II: Fleury, Storia della scoperta dali’ America, Venezia 1847. C o m p r e. — Boccaccio: Novelle scolte. - Depping: Tutti i popoli, vol. 6. - Lavergne: La duchessa di Mazzarino, vol. • 3. - E. Corti: Viaggio avventuroso. - Norvins: Storia di Napoleone I. vol. 2. - T. Dandolo: 1 secoli di Dante e Colombo, vol. 2. - II medio evo, vol. 3. - Chatriau: Vaterloo. - II co-scritto dei 1813. - M. Muloch: lohn Halifax, vol. 5. - 11 Robinson Svizzcro, vol. 4 (due copie). - Una nobile vita. - Ariencourt: Carlo il temerario. - Grossi: Marco Visconti. - Novelle. - M. d’Azzelio; Ettoie Fieramosjca, vol. 2. (due copie). - Nicolo de Lapi. - I mici Ricördi, vol. 2. - Gentz: Maria Stuart. - Yiganö: II Tbrigante di Marengo. - Milton: 11 paradisö perduto tradotto dal Maflföi. - Caro: 1’ Eneide di Virgilio, vol. 2. - Monti: 1’ Iliade di Omero, vol. 2. - Tragedie. - Poemetti. - Dickens : Memorie di D. Copperfeld. - Sydow: Atlante scolastico oro-idre- 5rafico. - Lessona: Cinque racconti in ferrovia. - Accanto al üoco. - H. Lee: 11 retaggio fatale. - de Castro : Viaggio al Bren-nero. - Storia di un cannone. - Capranica: Le feste delle Marca. - Caccianiga: Bozzetti morali. - La vita campestre, e tro altrc operette. - Berlam: Fanciulle celebri. - Tommaseo: Esompi di generositä, e due altri opuscoli. - Regonati: Storia dello Crocia-te. - Mantegazza: II bone ed il male. - Le gloric e le gioio del lavoro. - Michelet: Storia della repubblica romana, vol.3. - Helps: Vita di Cristoforo Colombo. - Dobelii: Museo di scienza popo-lare. - Viaggi, paosi e costumi. - Uomini illustri. - Sailer: Lo prime letture, Annata 1. e 2., vel. 2. - Chateaubriaud: 11 genio dol Cristianesimo, vol. 4. - Raynal: II nuovo Robinson. - Blanc: I prigionieri di Teodoro. - Savio: La prima spedizione italiana nel Giappone. - Tedeschi: due Racconti. - Manzoni: Tragödie e poesie. - I promessi sposi. - Riccardi: Diario storico biogra-fic-o, vol. 2. - C. Cantü: Abisso c riscatto. - Storia dei cent’an-ni, vol. 5. - Algiso o la lega lombarda. - II portafoglio d’ un ope-raio. - II trionfo del lavoro. - Ignazio Cantu: L’ Italia percorsa o descritta. - Agata della Madonna del Monte. - Libro d oro per le giovanette. - Guerra franco-prussiana 1870-1871. - Souve-stre: Le confessioni d’ un operaio. - MarschL’ uomo e la natura. - Machiavelli: Prose scelte. - Bellotti: L’ Egitto antico e moderno. - Buggiani: La vita dei 12 Cesari. - Pusinato: Poesie, vol. 2. - Alfieri: Antobiografia, vol. 2. - II memorialo di Que-retaro. - Thouar: Manualetto di educazione. - II fanciullo buono e cattivo. - Una lezione venuta a tcmpo. - Teatro educativo per fanciulle, vol. 2. - Teatro educativo per fanciulli, vol. 2. - Tea-tro educativo per gli adulti, vol. 2. - Tarra: Racconti d’ una mad e ai suoi figli. - Peguier: Insetti. - Amicis: Impressioni di Roma. - La vita militare. - Praticelli: Vita di Dante Alighieri. - Carcano: Cimalmotto. - Melch. da Giunta: Antologia epigram-matica. - Autobiografie di Petrarca ecc. - Schiaparelli: Storia romana su quelia di Goldschmidt, vol. 2. - Storia popolaro deli’Italia antica. - Storia del Medio Evo. - Storia della Grecia antica. - Boccardo: Storia romana. - Manualo di Geografia o Storia antica. vol. 3. - Storia del Medio Evo. - La terra e 1’uomo, vol. 2. - Bovino : Storia orientale, greca e romana, vol. 4. - L’Emporio pittoresco e l’Illustrazione universale, vol. 5. - Vite d’ illustri contemporanei, vol. 23. - Botero: Lotturo educati-ve. - Siri: Pietrino di Montelupo. - Neri: Giannino. - Mace :• L’aritmetica del nonno. - Cajmi: Nuovo galateo. - Strafforello: Storia del progrosso materiale negli ultimi 100 anni. - S. Pel-lico: Opore complete, vol. 2 (due copie). - Gualtiero Scott: L’Ab-bate. - Ivanohe. - Lucia di Lammermoor. - Craik: Costanza vjnce ignoranza. - de Simoni: II Medio Evo in Italia. - S. Tacini: Sto-ria romana. - Storia del Medio Evo. - P. Pacini: Racconti pia-ccvoli. • La fidanzata del calzolajo. > La patria e la famiglia, - Poggi: La vita deU’Italia. - Schmidt: Racconti, vol. 40. - Bul-parini: La donna del Medio Evo. - Farine: Storia delie Crociate. - Macaulay: Storia d’ Inghilterra, vol. 2. - Lanati: Ra sconti mi-tMogici. - I. Nievo: Angelo di bontä. - Bonvicini: Storia dellö Lalle arti. - d’Arlinoourt: II re birraio. - Majocchi: Studi di storia antica. - La Farina: Storia romana. - Foicolo: Poeüe varie. - Pecchio: Vita e poe^ie varie di Ugo Foicolo. - Parini: Versi o r>ro3e. - Altavilla: L’orgo"lio. - F. Marco: Chimica inolerna. -Liddell: Storia di Roma. - Caraerini: Profili letterari. - A.r;iatid : ßfcoria di Napoleone I. - Beaulieu: Robinson di 12 anni. - Tre-ves: II giro del mondo, vol. 2. - Solvatico: L’arte nella vita degli artisti. - Delafosse: Compendio di storia naturalo, vol. 3. II. GABINETTI. a) Fisica. Un apparato per oonstatare Ia spinta doi liquidi. - Un ap-pa-ato per la dimostrazione del teorema di Torricelli. - Un apparato per la dimostrazione della le^e di Mariotte. - Un pruma aoromatico. - Un prisma per liquidi. - Un apparato per le im» raagini aocidentaü. - Un apparato per la produzione di oade lougitudinali. - Apparato di Bohnenberger. b) Storia naturale. Doni. — Spato fluore delle miniere di Bleiberg (Enrico Kramer, scolaro della II CI.) - Raccolta di alghe deli’ adriatico (Francesoo Kodermatz, scol. della IV CI.) - Bambusa arundi-nacea (Sisj. Cav. G. Pallina). - Foo;lie dell’arbusto Piper ni-grum (Sig. Giov. de Madonizza). - Pocollipora verrucosa (Giuseppe Cobol, scol. della II CI.) - Pecten iacobaeum e Pinna 6miammosa (Pietro Favento scol. della VII CI.) Dolium galea fLuigi Bonetli, scol. della III CI.) - Gastropacha quercifolia (Sig. Gio: Andr. Dr. de Manzoni). - Ibis falcinellus (Si". Luigi Cav. de Bosizio), - Ardea cinerea (Sig. Giacomo Cav. Go.:lj"na). - UnNumenius arquatus (dono del Sig. Gasparo Bonetti di Buje) - Due scattole per insetti ed un asšortimonto di aglii (Sig. C. Äusserer, prof. deli’ i. r. Acoademia di Trieste). Acnuisti. — Alcyonium palmatum. - Olivae mediter-ranei. - Fissurella graeca. - Un legno con molti lepas anatit'a. -Collezione d’insetti ordinata secondo il Pokornj. - Squt».lu8 acan-thias. - Lepus cuniculus. - due Ca via aperea. - Talpa europaea. -Collezione degli uccelli piii nocivi, o piii vantaggiosi all’ agri> coltura (si compirä duranti le vacanze autunnali.) TEMI DEGLI ELABORATI NELL’ ITALIANO KELLE QUATTRO CLASSI SUPEBIORI. ('LASSE V. Le passate vacanze. - Cenili sulla vita di L. Ariosi o. - Carattere di C. M. Scevola. - Quanto sia fatale ai poveri il verno. - Descrizione di ima nevicata. - Dell’amore verso i genitori. - Lettera ad un amico per eccitarlo allo studio. -Descrizione di un viaggio per niare. - Kesponsiva ad uno zio circa gli esercizj fatti nel primo semestre relativamente alla lin-gua italiana. - Carattere di Napoleone 1. - Socrate, o i suoi oo-stumi o pem-amenti. - L’uomo considorato moralmente in rela-zione al presente, cd al suo avvo:iire. - L’ interesse nel povem si sforza, ma nel ricco infuria. - L’ Adriatico, dopo il canale di Suez. - La vita uniana paragonata alle fasi di una giornata instabile. - Libere annotaziom circa i migliori libri sinora lotti. CLA8SFJ V f. Quali uti lita c quali danili arrechino ad uno študente le vacauze autunnali: in ehe modo si possa auraentarno l’utilitä e diminuirne il danno. - Concordia parvae res crescunt. -Porsenna ed i Komani. - Descrizione del levar del sole in una mattina d’ autunno. - L’ apologo di Menenio Agrippa o la sna apnlicazione pratica. - Dante Allighieri. - Quali peusieri susciti nella mente d’ un giovane 1’ avvicinarsi deli’ anno nuovo. - Pa-rallelo fra i Komani ed i Sanniti. - II combattimento fra Tan-crodi ed Argante (Tema d’imitazione - Tasso Ger. 1. C. VI. ) -Dimmi con c,hi pratichi e ti dirö clii sei. - Lettera ad un amico sul carnevale. - L’oro s’affiiia a! fuoco e 1’amico nella sventu-ra. - Soipione sulic ruine di Cartagine. - Dinanzi alla virtü gli dei posero il sudore (Platone nel Protagora) - Lettera ad un a-mico sul modo col quäle si passarono le ferie pasquali. - Descrizione d’un uragano. - Quali idee susciti nella mente il rinnovel-larsi dolla natura nella primavera - Descrizione della siccitü nel campo cristiano. (Tema d’imitazione - Tasso G er. 1. C. XIII.1') -La morte di Cesare. - Quali sieno i doveri d’uno študente verso i suoi condiscopoli. - Clii dorme non piglia pešce: chi nou semina non raccoglie. - Quali insegnamenti possiamo ritrarro dallo studio della storia romana. - Storia dello sviluppo dei co-mizi tributi sino alla lex Valeria lloratia de plebisciti«. - Lei spirito dclle proposto ilei Gracchi. - Le rifonne di Silla e la scopo dello medesimc. - Si mantonnero le rifornw di Silla ? o perche?. - Carattere dolla Monarchia istituita da Augusto. CLASSE VII. Kesocouto scritto delle letture l'atte ncl corso ddlc ferie autunnali. - Quanto eia preäuio l’uso dei tem- 8 — SS — po, e come uno študente dolla classi superiori del Gimiasio de-ve regolare le oecupazioni dclla giornata por poter corrispondo-ro adeguatamente ai doveri della propria vocazione - Carattere tli (liugurta, secondo Sallustio. - A ehe giovi la lettura dello bio-grafie? e qualo specie di queste convenga partieolarmente all’ e-ducazione d’ uno študente ginnasiale. - llesoconto seritto delle letture italiane fatte nel corso dello ferie pasquali. - La Iingua fa il gran bene ed il gran male. - Brevi rifle3sioni sulla gioven-tu considerata come primavera della vita. - Carattere di Filippo JI di Spagna. - Della necessitiY ed utilitö, molteplice del lavoi'o e delle funeste consguenze doli’ ozio (con esempi tratti dali’ e-sperienza comune e dalla storia). - Da qual punto di vista sia giusta la massima: Sapientis est mutare consdium. - Breve con-fronto fra 1’ indolo dei Romani e de’ Greci, secondo ehe risulta dalla stori» in generale, e dalla lettura di qualche autore clas-bioo d’ esse due nazioni in particolare. C L AS SE VIII. llesoconto seritto delle letture italiane fatte nel corso delle ferie autunnali. - Se lo scopo finale dclla poesia sia quello di dilottare. - Confrontare dal lato morale par-» lo V con Rodolfo di Asburgo. - Unq. prova diretta ed una indir petta deli’ esistenza di Dio. - Quäle ammaestramento intendesso darci 1’ antico Savio, facendoci riflettero, avere la natura dato a noi due occhi ed una bocca sola. - Resoconto seritto delle letture italiane fatte nello ferie pasquali. - Carattere di Luigi XIV Kli Francia. - Dalle conseguonze della veracitil, e di quolla della menzogna, como risulteno dali’ esperienza e dalla storia - Brovj riflessioni sulla politica di Napoleone I nelle cainpagne del 1803 c 1806. - Lo studio do’ classici latini e indispensabile alla ric-chezza ed al gusto dolla letteratura italiana. 53 2» 13 ST (S <Ž) W (•>»(!)&& af/tevc c/te a/7a //ne c/e$ anno mer tiar ono alleö/aio c/t con/eyno edem/tiar c. Classe I. Classe II. DESSALLES EDGARÜO IlIZZI LODOVICO TOMMASINI PIETRO Classe V. CEBOCHIN MICHELE MARCOVICH NICOLO’ MANDUSSICH GIOVANNI Classe FJ, Classe VII. CAVAUCH GIOVANNI KÖNIG MICHELE CREVATO FRANCESCO Classe VIII. CURTO GIROLAMO CRAGLIETTO FRANCESCO MRACOVCICH GIUSEPPE ROSSICH GIOVANNI PREHUDA TITO ROTA EUGENIO STAISGIIER ANDREA VASCON LUIGI — GO — 3 2. 3 m . KERSEVANI CVRLO 6. CREVATO FRVNCESCO 7. MRVCOVClGlI GIUSEPPE 8. GAVALICH GIOVANNI Classe l il. \. LEVA ANTONIO 2. MAVER GIOVANNI ' Classe Hit. 1. M VRCOLINI GIOVANNI 2. VALENTINGIG AUGUSTO 3. LIUS GIVGOMO 4. CRAGLIETTO FRANCESCO Si d isti n ser o inoltrc. Nel Disegno Del 1 Corso Del II Corso KRVMMER ENRICO APOLLOMO GI VGOMO MVRTINOLLICH EUGENIO LIUS GI VGOMO RIZZI LODOVIGO LONGO ELIO VALENTINGIG AUGISTO Nel C ant o Del 1 Corso G I N I GIUSEPPE Del II Corso APOLLONIO GIACOMO MARTIXOLLFCH EUGENIO FWENTO PIETRO RVVALIGO NIGOLO' KÖNIG MICHELE SIKICII FRANCESJO Prospetto statistico della scolaresca nell’aimo scolastico 1870-71. Gl 03 o > 3 « -13 C-. - a *® to o «a la ‘iZ 3 si* JO so to to 00 Ol •«** 1 JB0jJI89l?[i) 0J0UU0A 9 '* ‘w *- a s-2 3 0 S w a « iz a a o ■o c e ... a »'5 .«1 "S * S S S s s *5 *© 00 S *5 o) g ■s *■« a £ 5-1 a a o a> T3 > a JT a — a oggetto al termioe di dne mesi (veggansi gli Atti del 1869-70 a pag. So), si presentarouo ali’esame e lo sostennero con buon successo. L/esito degli esami finali di maturitä non puö qui venir registrato, avendo avuto luogo quegli a voce solo nei giorni 28 e 29 del corrente agosto; se ne pubblicherä cenno nel foglio ufGciale del Dorainio. E vi si pubblicherä pure a suo tempo 1'avviso d'apertura del p. v. a. s. 1871-72. Dispacci superiori interessanti particolarmente e direttamente I L G I N N A S I O pervenuti alla Direziono negli anni scolastici 1869-70 e 1870-71. 20 ottobre 1869 N. 10850. — II signor Ministro deli’ istru-zione nomina il supplente di questo Ginnasio signor Bernardo Uenussi ad effettivo docente presso 1’ istituto stesso. 27 ottobre 1869 N. 289. — L’ eccelso i. r. Consiglio scola-stico provinciale partecipa la sistomaziono dei nuovi onorari dol Corpo insegnanto in seguito ali’ elevazione del Ginnasio a seconda classe. 28 ottobre 1869 N. 305. — Detto assente ali’ assunzione del sig. Eduardo Visintini a supplente por la partita delle matoma-ticho e della storia naturale. 8 novembre 1809 N. 334. — Detto osaudisco la domanda del signor Antonio Zetto, di venir sollevato dalla supplenza per potere recarsi ad attendere agli studi filologici presso 1’ Univer-sitä di Graz, e dä facoltä alla Direzione di assumere in di lui luogo a supplente il si«'. Agostino Sc.hipizza. 29 novembre 1869 N. 103. — Detto, sovra proposta e giu-sta le viste della Direzione regola 1’ insegnamento libero del te-desco per 1’ a. s. 1869-70. 15 ffcnnyro 1870 N. 316 II. L’ eccolsa i. r. Luogotenenza conferisce uno stipendio di fondazione di monsignoro Raunicher d’ ann. f. 90 per tutta la rimanente durata degli studi ginnasiali, allo scolaro di cl. VI in questo istituto Pietro Zaccaria. 21 maržo 1870 N. 127. — L’ i. r. Consiglio scolastico provinciale accorda ehe 1’ insegnamento della calligrafia venga affi-dato al dirigente della locale i. r. Caposcuola signor Giorgio Viezzoli, in luogo del dimissionario maestro signor Giovanni Driuzzi. 14 maggio 1870 N. 4738 II. — II signor Luogotenento partecipa di aver conferito uno stipendio di fondaziono Torreani di f. 52.50 pel corrente anrio scolaštico allo študente di elasse YIII in questo Ginnasio Giovanni Yranich. 3 giugno 1870 N. 1379 P. — II signor Ministro deli’ istru-ziono trasloca da questo Ginnasio a quello di Rovereto, nella stesaa qualitä, il professore Dr. Giaeomo Mühlberg. 15 giug no 1870 N. 5366. — II detto signor Ministro confor-ma, spirato il triennio di prova, nell’ attuale suo impieejo di docente elfettivo in questo Ginnasio il signor Pietro Widinann, come professore. 22 gin/no 1870 N. 5154. — L’ eccelso i. r. Ministero deli’ i-Btruzione assogaa al direttore ed ai professori i nuovi soldi ed cmo- lumenti loro competenti a senso dclla leggd dei 0 aprilo .1870 a datare dal 1 maggio 1870. 8 settembre 1870 N. 794. — L’i. r. Consiglio scolastico provinciale dclega il professorc Stefano Hamerle a rapprescnta-re la partita degli studi fisioo-matDnmtici nell’ Istria presso la Commissione d’ inchiesta ginnasiale, ehe por disposto ministe-riale si raccoglie in Yienna nel p. v. ottobre. 30 settembre 1870 N. 7390. — L’i. r. Ministoro. doli’ istru-zione fissa il soldo e gli emolumenti competenti di sistema al hidello di questo i. r. Ginnasio Giovanni Genzo. 14 ottobre- 1870 N. 928. — L’ i. r. Consiglio scolastico provinciale annuiscc ali’ assunzione del signor Pietro Parovel ad una supplenza pel p. v. a. s. 1870-71. 20 ottobre 1870 N. 986. - Detto accorda alla Direziono di assumere a supplento per la partita filologica pel p. v. a. s. 1870-71 il signor Andrea Steiner. t 26 ottobre 1870 N. 763. — Detto evade il rapporto finale deli’ anno scolastico 1869-70; riconosce il buono stato del Gin-nasio in generale, rispetto si al contcgno ehe al progrosso della scolaresca; fa qualche appunto alla Direzione, e da delle istru-zioni. 12 novembre 1870 N. 1029. - Detto conferma gual professo-re nell’ attuale suo impiego il docente cffettivo signor Stefano Hamerle, che sostenne in questo i. r. Ginnasio il preseritto triennio di prova. 30 novembre 1870 N. 1070. — Detto incarica la Direziono di esprimero al professorc Pietro Widmann cd al supplento Eduardo Visintim la riconoscenza del Consiglio por le proficuo loro prestazioni nell’ impartire nelle decorse ferie autunnali 1’ in-eegnamento ai candidati al magistero delle scuole popolari istria-ne, ed assegna ad entrambi congrua rimunerazione. Nel “Jahresbericht dos k. k. Ministeriums für Cullus und Unterricht fiir 1870,, edito in Vienna ijell' anno cnrreute, alla pag. 160, si fa pure onorerole ceuno deli« prestazioni di questi due docenti nei seguenti termini: “Vom lö September bis /um 26 October wurde ein Fortbildungskurs (für Candidalen des Schullehramtes) am Gymnasium in Capodistria “abgehalten, woran 14 auswärtige und alle Lehrer von Capodistria mit “recht gutem Erfolge theilnahmen.,, 30 novembre 1S70 N. 1144. — Detto aceorda la riassun-zione a supplente del signor Antonio Zetto in luogo del signor Eduardo Visintini, che ottenne d’ essero esonerato dalla supplen-r za per potersi recare a compiere gli studi delle scienzc natu-rali all’ i. r. Universitü di Graz. 5 dicembre 1870 N. 12928 IT. — L’i. r. Luogotenenza con-ferisce per la durata del rimanente corso ginnasialc uno stipen-dio d’ ann. f. 84 dal fondo camerale istriano allo študente di cl. VII in questo Ginnasio Francesco Sikicli. 15 dicemhre 1870 N. 13284 IT. — Detta conferiscc altro sti-uendio di f. 84 dal fondo camera'e delle Isole per 1’ anno sco-fastico coii'onte allo študente di cl. VIII Francesco Crag'lietto. 26 dicembre 1870 N. 11568 III. — Dotta rimette esetnplare ifcaliano o tedesco di rocente ordiaauza riscliiaranle alouni punti della legge di armamento. 2 maržo 1871 N. 20. — L’i. r. Consiglio scolastico pro-vinciale, riforoudosi al dispaccio ministeriale dei 21 dicembrc 1870 N. 11788, iuvita il Corpo insegnante ad avanzare col mez-zo della Direziono la propria propojta, se nella classe VIII sia da menoraaro d’ un’ ora per settimana 1’ orario della religione, asseguando invece quest’ ora a quello della matematica. 6 maržo 1871 M. 12326 II. — L’i. r. Luogoteueuza accorda uno stipendio dal fondo camerale istriano d’aim. f. 84. a du-rata di tutto il corso gianasiale, allo študente di cl. V. Giovanni Bonetti. 30 maržo 1871 N. 230. — L’i. r. Consiglio scolastico pro-vinciale assente ali’ assunzione del signor Angelo Monfalcon in Sualitžt di supplente presso questo i. r. istituto pel II semestre eil’ andante anno scolastico. 18 maggio 1871 N. 335. — Detto rettifica dietro riflessi del-1’i. r. Dipartimento contabile luogotene;iziale le viste secondo cui al principio deli’ anno scolastico corrente veune calcolato 1’ imnorto della tassa seolastica per questo Ginnasio, e la fissa F er 1’ anno stesso corrente, salva ministeriale approvaziono, nol-importo di annui f. 16 per gli scolari di ciascuna classe. 21 maggio 1871 N. 272. — Detto prende grata notizia del rapporto intorno allo spirito religioso manifestato in massima tlalfa scolarest a in occasione dei pii esercizj ali’ epoca della s. pasqua, e ne esprime al direttore, ed al professore della reli-gione la propria soddisfazione. 29 maggio 1871 N. 222. — Detto invita la Direzione a di-sporre, ehe per ora 1’orario della religione nella cl. YIII resti iiialterato, ma ehe a cominciare del p. v. a. s. abbia a venir luenomato d’ un’ ora, e che questa venga devoluta ali’ insegna-niento della matematica. 2, giugno 1871 N. 271. — Detto dichiara rile vare con gran-de soddisfazione dagli atti inoltrati dalla Direzione il buono stato della disciplina del Ginnasio durante il I semestre del c. a. s.; non estende perö questa soddisfazione alle risultanze della clas-sificazione nei profitto, e perciö fa al Corpo insegnante ed alla Direzione delle osservazioni, e da delle istruzioni. 11 giugno 1871 N. 312. Detto accorda al professore della religione eanonico Giovanni de Favento il proposto terzo aumen-to quinquennalo di sistema. Fubblicato dalla Direzione deli’ i. r. Ginnasio super iore Capodistria il 31 agnsto 1871 Frappokti. Errori. Correzioni. pag. 22 1 2 Moröe Meröe 23 7 antcis anteis » 24 14 Soptenos Septenos H 25 17 credibile, est credibile est, 11 2G 21 Effrcnos Effraenes V » 22 eöeant eöeant 11 30 10 niuuera muncra 11 n 23 littns (Örtogr. Duollius) litüs o piisi m!iu|)fo » 31 15 sedibns sedibns 11 33 10 (üota) siguificä sigftifica V 34 10 Veneti veneti 11 35 11 (nota) iudieare iudieare 11 ii 20 „ diei diei 11 36 24 Cernitnr Cernitnr 11 37 14 modusquo modüsqno 11 38 2 couctosque cünctosqde 11 V 30 {nota) osservatario osservatorio 11 40 2 poterein peterem