ORGANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Ann0 Vili. No. 381 Redazione e Amministrazione: CAPOD1STRIV Via Santorio 36 - tei. '28 Il 16. c. ni. avranno luogo in tutto H distretto di Capodistria ie elezioni nelle organizzazioni di base dell Unione socialista dei lavo ratori. La preparazione è già in-cominciata e samo ormai nella fase conclusiva. Tuttavia sarà bene. sotto’ineare alcuni aspetti che queste elezioni rivestono in relazione ah’attiv tà passata e alle prospettive di quella futura. Nella preparazione preeletorale è insita innanzitutto la necessità di rare un esame approfondito dei problem attuali; d ordine politico, economico ecc. che interessano tutta la nostra collettiv tà. Con ciò metteremo a fuoco dettaglia temente i compiti che attendono ancora l’Unione socialista e i suo membri. Manno diritto al voto Until i membri che hanno adempiuto alle condizion previste nello Statu to dell organizzazione (possiedono la tessera, pagano le quote presentite, parveciipano lattava,mesne a la vita e aii’attività dell’organiz zazione) e d mostrano con ciò di pssere ettetttvamenme un fattore costrutivo nel complesso della nostra vita sociale. E’ naturale quindi che il rafforzamento organizzativo e il potenziamento delle organizzazioni di base devono costituire un compito di primissima importanza, parimenti lai regolamento dei pagamenti delle quote social;, che non costituisce soltanto, come si potrebbe credere, una questione puramente tecnica, ma un problema politico e morale che caratterizza il rapporto di ogni membro verso la sua organizzazione. A tale proposito b sogna dire che a questo problema si è prestata troppo poca attenzione. A dimostrazione di ciò citiamo alcune cifre che illustrano eloquentemente quanto andiamo affermando. AU in zio del 1954 erano registrati regolarmente 18.5UU membri dell’Unione socialista. Alla fine dell'anno 14.000 figuravano £ membri cne avevano regalato tempestivamente le loro quote, vale a dire il 58% del corpo elettorale. Logicamente, sia il numero dei membri, come la percentuale degli elettori non rispecchiano la reale disposizione e la cose enza politica delle masse, che tante volte hanno dimostrato la loro grande dedizione alla nostra comunità socialista. Un tanto viene confermato anche dalla sproporzione delle percentuali nei singoli comuni: il 78% a Sicciole, il 40% a Capodistria, il 33% a P rano, il 61% a Šmarje ecc., cifre che 'dimostrano come non siano i1 fattori po-1 ticj a influire sull’attuale situazione, quanto .nvece problemi e-sclusivamente di carattere tecnico organizzativo. E appunto in questa fase di preparazione elettorale che ai Conntat comunali, e a le organizzazioni di base incombe il u ove re cu esaminare queste uen-cenze e dare ad ogni onesto cittadino la possibilità di entrare a far parte de.la grande famiglia devi unione socialista per tornire nei suo ambito, il proprio apporto alla società. Nell’attuale grado di sviluppo della nostra società è necessaria sopratutto la collaborazione più attiva deile forze soggettive e coscienti in tutte le organizzazioni amministrative, economiche e sociali. Senza questa collaborazione non possiamo immaginare nemmeno la futura Comune con i com-pit , i diritti e i doveri che le competeranno. L’Unione socialista, nelle cui file agiscono appunto- queste torze soggWitUve,: lavra come nei passato, un ruolo non meno importante di quello sostenuto finora. C ó significa che un’organizzazione salda e unitaria, larga e vitale costituisce un esigenza indispensable per l'ulteriore edifica zione della società socialista. Agendo in tal modo non sarà difficile trovare anche i mezzi materiali per A mantenimento di una organizzazione tanto importante. Un0 di tali mezzi potrà essere costituito dai contribut volontari, che rimarranno aile organizzazioni di base, con i quali far fronte alle necessità proprie e consol,dare il prestigio che già gode. Si tratta quindi anche di regolare meglio che nel passato il lato economico fjnanziario. Trascurarlo può portare alla sfiducia dei membri nella propria organizzazione ed ecc0 perchè le organizzazioni dell'Unione social sta devono rendere conto ai propri membri non solo dell’attività politica, sociale ecc, ma anche della situazione finanziaria. J-je elezioni sono senz’altro un banco di prova per tutte le organizzazioni di base. Il loro scopo non è l’elezione formale delle nuove direzioni, ma sopratutto una profonda analisi dell’attvità svolta e dei problemi attuali politici, economi ci ecc., che servono di guida per il lavoro futuro. Ogtt altra considerazione, dal punto di vista formale, è fuori luogo. J. IN BIRMANIA Una serie intensa di conversazioni politichecon gli uomini di stato birmani. Mentre all'estero il caso Djilas-Dedijer non abbandona le colonne dei giornali all'interno lascia il tempo che ha trovato Il Presidente della Repubblica è giunto venerdì -a Rangoon la capitale della Birmania, fatto segno ad entusiastiche accoglienze da parte della popolazione della capitale. Dopo essersi soffermato un giorno nella città, il Maresciallo Tito sì è recato in visita negli stati settentrionali dell’Unione Birmana. Durante il periodo della sua permanenza in Birmania, ohe si protrarrà per circa undici giorni, il nostro Presidente avrà una serie dì oonversazioni politiche con gli uomini di stato birmani, particolarmente con il presidente dell’Unione Ba U e con il presidente del Governo U Nu, che acoompa-gnano il Maresciallo nella sua visita anche alle più lontane provinole. Per ora nulla si sa dà queste conversazioni, ma si può presumere che il loro esito non sarà per nulla inferiore a quello avuto nei contatti COSTARICA E NICARAGUA DINANZI ALLA GUERRA? Dopo l’attentato al Presidente ideila Repubblica pianamese, Josè Remom, ucciso ’recentemente, ancora una notizia g iunge dalla burrascosa America Centrale per rendere ancor più complessa l’oscura situazione politica di quei paesi, caratterizzata da lotte fra singoli feudatari e dalla sorda battaglia tra due grandi trust americani Ora aiiil’Organizzazione panamericana è pervenuto un ricorso dello stata di Costarica che accusa il suo vicino 'Nicaragua di mire agressive o, meglio, dii preparare ned suoi confronti una vera e propria guerra. Non si sa cosa ci sia di vero nelle accuse costaricane e, nonostante che oggi dii consiglio Esecutivo delTOrganizzazione degli stati americani discuta il ricorso del Costarica, riteniamo ohe non lo si saprà neppure nel futuro a meno non si realizzino d timori dai costarioanii, il ohe non è da escludersi quando si sa ohe nel loro paese domina .la «American IPrudits Company» mentre nel Nicaragua domina .invece la sua avversaria «United Fruits Company». L‘ARB1TRIQ dei latifondisti o la violazione della proprietà* UNA CRISI SUI PATTI AGRARI sarebbe piu' di una crisi politica Spenta l’eco delle polemiche per re il patto di Palazzo Madama, ■la ratifica degli accordi di Parigi, messa la sordina a quelle sui provvedimenti del governo Sceiba «per la ‘difesa dalla democrazia» la vita politica romana si è concentrata su due argomenti, di carattere economicoìsociaile. Intendiamo parlare del piano Vainoni per lo sviluppo industriale del paese e de* 1 loonltinastato progetto di (fogge che il governo deve presentare per regolare i' Patti agrari. Il piano Vainomi ihia messo sulla carta una ridda di miliardi (per la precisione 24.000 miliardi) da spendersi dm dieci anni per al potenziamento dell’economia, l'eliimìhaziane della disoccupazione e l’aumento del 5% del reddito medio pro-capilte degli italiani assieme alTaumemto del tenore di vita nazionale. Naturalmente la ridda delle magliaia di miliardi comporta, attorno al piano Vanorti, anche una ridda di interessi opposti pronti a darsi battaglia. Il plam0 Vanmooi è però per ora solo nel limbo dei progetti, deve passare attraverso l’inferno delle polemiche (che si annunciano nutrite) e prima di raggiungere il paradiso del principio di attuazione deve Ottenere la garanzia di fondi finanziari americani e investimenti di capitali «atlanit’oi». Oltre, naturalmente, all’approvazione del parlamento italiano, cosa non facile dato gli urti dà interessi fra i monopoli interni ed esterni ed i giustificati timori (e .riserve) dei lavoratori Ad ogni modo il lustro de! Piano Vanomi è lontano mentre la questione dei patti agrari è già in casa nei senso che minaccia di mettere in pericolo l’attuale coalizione governativa, con relativo Piano Vanani. Olfatti domenica — dopo una lunga riunione — ila direzione del partito socialdemocratico ha minacciato, per bocca dei-abno-revole Matteotti, di denuncia. Il Goirmerclo estero degli USA Il Presidente degli USA, Eisenhower ha presentato al Congresso (il propino programma piar Daumen to delle relazioni commerciali intamaiziionali. Tale programma prevede un rinvio a tre anni del termine ili soadenza della legge sua commercio rèoiproco e l’autorizzazione a ridurre per questi tre Ianni |le .tariffe doganali attuati! nella misura • nel limite del 15 per oento. rompere li contatti con i partiti di governo se liberali, democristiani e centr0 e ritirare i suol ministri dal repubblicani non accettano nel progetto di legge dei patti agrari la dlai(3ullai delte disdette solo per giusta causa. Matteotti ha anche affermato che il partito socialdemocratico non può adattarsi ad un compromesso su questa questione senza tradire il suo programma ed i suoi eiettori. Da parte loro i liberali — esponenti dei grandi industriali e dei grandi agrari — tuonano che non accetteranno mai una caiusOla che lannulfoirebbe, a (loro parere, «il sacro diritto di proprietà» perchè impedirebbe ai proprietario terriero di togliere il fondo all’affittuario, al colono, mezzadro o com-parttetoipanfte che non fostlj più gradito al tutore del« sacr0 principio di .proprietà». I socialdemo-erat'oi replicano che consentire le disdette senza che il proprietario Sla tenuto a motivarle con una «giusta causa» di rapporto contrattua e ed economico equivarrebbe a sanzionare l’arbUltrio dei latifondisti del sud e degli agrari del nord i quali si varrebbero delio spauracchio della «cacciata dal fondo» per ridurre i contadini a cittadini di quarta categoria costretti a pensair'a podjitioamentle, religiosa-mente e isoclalmente soii0 ed esclusivamente come il «padrone comanda», dall’alito del suo potere di vita e di morte (cioè di lavoro o di affamamento) del colono. Gli agrari ribattono ohe costringerli a tenere sul fendo un contadino ’loro non gradito — anche se contrattualmente ,a posto — vorrebbe dire dare il via ad una legislazione foriera dii rivoluzioni, rivolgimenti ecc. ecc. Sulle posizioni dai liberali si sono posti gli elementi della destra democriisfana ; a fianco dei socialdemocratici gli esponenti dei sindacalisti « della sinistra D.C., mentre i repubbl’cani: si barcamenano nel tantalico di fare da intermediari. Il governo, posto fra Dalter-nativa di cadere per (il ritiro del-i’appaggio dei ’liberali © di capitombolare per la mancanza dei. voti socialdemocratici, tenta disperatamente il compromesso. Non lo trova. Cerca palliativi’. Non li tiro va. Ed allora propone l’abbina-ment0 della questione dei .patti a-grari a quella della riforma agraria. Ossia: campa cavallo ... I socialdemocratiai non abboccano e la situazione al ingarbuglia al punit* oh* — attorno ’ad patti agrari - ila polemica .finisce coi trasferirsi sul come Tuna O’ l’altra, parte vede gli sviluppi della crisi governativa data peir scontata. Destra o Sinistra? Per intlimorire i socialdemocratici si ’afferma ohe se 'Scèiba cade per colpa loro il suo successore andrà a destra. Il pericolo ’dii una soluzione idi destra inalbera i sindacalisti democristiani a quali minacciano velatamente una secessione nel caso di un .predomi nio dei Tognii nel governo di domani o dopodomani.. La pentola bole ma non è lancoira chiaro cosa stà cucinando. Però e chiaro che una crisi governativa sui patti agrari sarebbe forse plilù di una crisi politica. Sarebbe cioè la denuncia di una crisi sociale. con gli uomini di stato dell’India, benché la Birmania, per le particolari contingenze che hanno oaratteriz-zato il suo sviluppo interno nell’ultimo decennàd, non abbia potuto maggiormente inserirsi in tutti gli avvenimenti riguardanti la politica intemazionale. Come si sa, il regime di U Nu, dopo aver ottenuto la liberazione dal colonialismo inglese, ha dovuto affrontare una complessa ribellione interna alla quale si e aggiunta una vera e propria aggressione da parte della bande sconfitte di Chan Key Sheik, che dalla Cina avevano varcato il donfine Birmano. Oggi, a situazione interna tranquillizzata, la Birmania, oltre a dedicarsi al suo consolidamento economico, .potrà svolgere un ruolo maggiore sullo scacchiere politico intemazionale, particolarmente in quel complesso settore ohe è l’Estremo Oriente. Le oonversazioni che il Presidente Tito avrà con i capi .birmani, verteranno certamente anche sui problemi di politica estera. Riteniamo -però ohe il loro epicentro sarà rappresentato dai rapporti e contatti diretti tra la Jugoslavia e la Birmania, indipendentemente dalla distanza geografica dei due paesi, contatti che anoor prima della visita del Maresciallo Tito, erano frequenti e proficui e che si svolgevano in tutti i campi, dal culturale a quello militare. Tali contatti vengono favoriti daU’esistenza in Birmania di un ordinamento di sinistra per cui le nuove forze politioh eprossiste, pervenute al potere in Birmania, possono apprendere moltissimo dalle esperienze che nel campo interno ha conseguito il nostro paese. Il caso Djilas-Dedijer non accenna intanto a scendere dalle colonne della stampa estera, mentre alTintemo ess-o ha lasciato il tempo che ha trovato, salvo un senso di disprezzo ohe molti manifestano anche con lettere inviate alla stampa quotidiana, alle quali per altro non si dà eccessiva pubblicità poiché il «caso», con la crisi della carta, effettivamente non vale tanto spazio. In un editoriale di seconda pagina, l’organo dd-l’Unione Socialista «Bomba» chiarisce ancor più i retroscena di questa «sporca.» faccenda, come l’ha chiamata Maša iPijade, pubblicando in sàn-tessi i materiali della Commissione di controllo del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti, dai quali risulta che Dedijer in tutto il 1954 ha concesso una serie di interviste fra le quali una al. sig. Eri corrispondente della «ReuteT», interviste che non sono state mai pubblicate sino a che non era giunto il particolare momento del viaggio del Presidente della Repubblica in India e in Birmania, durante il quale determinati circoli reazionari all’estero avevano Tinteres.se di discreditare Taumenta-to prestigio che la Jugoslavia s’era man mano andata acquistando nel mondo e per i quali tale prestìgio rappresentava una spina nelTocchio. Dinanzi al Tribunale Circondariale di Belgrado si sta per concludere intanto l’inchiesta giudiziaria contro i due montenegrini, condotta in base all’art. 118 del Codice Penale La settimana .trascorsa è stata ricca di risultati anche nel campo commerciale. In primo luogo sono state concluse le trattative con i rappresentanti degli USA per la fornitura alla Jugoslavia di un contingente di 420 mila tonnellata 'di grano dalle eccedenze agricole americane sotto forma di aiuto e il cui ricavato m dinari verrà impiegato dalla Jugosla- via per il rafforzamento del suo potenziale difensivo. .La delegazioni jugoslava ha concluso a Mosca le trattative commerciali oon l’URS.S stipulando un accordo commerciale che prevede scambio di mera per un valore di 20 milioni di dinari da entrambe le parti. Sotto la presidenza del compagno ■He I m I Mr-m ■■B € H S «8 H LA fortezza di Agra nello stato di Utar Pradiesh è uno dei monumenti storiQi deirindi'a visitato dal Presidente della Repubblica Tito HammarskioeM a Pechino Trarre una conclusione definitiva dalia missione del segretario, generale delle Nazi'and Unite .a Pekimo è senz’altro prematuro in quanto la reale portata dei suoi colloqui con Chu En Lay potrà essere valutata soia in seguito a-,glii sviluppi ohe di pra£il|eramno dopo il ’ritorno di Hammarskioeid a New York, dopo la relazione che égli farà .alle Nazioni Unite e dopo le reazioni pratiche del governo di Washiniton. Premesso questo e tenuto conto — a prescindere dalla stessa questione degli 11 piloti americani — resta il fatto che i colloqui Hammar-skioeld—Ohu En Lay, primo contatto ufficiale fra TOnu ed il governo della Olna Popolare, sono .andati oltre — come tempo e come questioni toccate — .al programma ufficiale dell’incarico dato ad Hammarskioeid dall’Assemblea generale di ottenere la. liberazione idèi piloti americani. E’ evidente ohe se la misaone di Hammarskioeid fosse con^'siti-ta soltanto nell’andare a Pekino per ribadire la tesi di Washington il vfeggio isjarebbe stato |.iniutìfo, ed anzi dannoso, perchè votato all’insuccesso in quanto Chu En Lay avrebbe respinto il passo del segretario generale deil’Oniu come aveva .respinto le proposte di Washington e criticato la risoluzione delle Nazioni Unite sulla questuine dei piloti americani. E’ dunque chiaro che la missione di Ham-marskioald era quella di negoziatore e non di ambasciatore privo di poterli disorezionali. Per negoziare, in politica come in tutto, occorrono, volontà, e termini di negozi azione suscettibili di portare ad un .accordo di compromesso o mercanteggiato. Evidentemente Ham-marskioeid alla partenza da New York aveva nella sua valigia le necessarie autorizzazioni per il compromesso e per La trattativa. In quella valigia egli, durante il viagg’O, ha mess0 certamente anche l’esperienza dei colloqui con Lacrime di c «Le abitazioni dei contadini di Queste le condizioni di vita e di S Cataldo (Potenza) sono catapec- lavoro di decine, anzi di centinaia chie tette di un solo vano, spdon- di migliaia di italiani sparsi sul suola che adatte più a bestie che ad uo- metropolitano della Gran Madre. mini. Molte hanno per pareti di fon- Questa desolante e ormai manifesta do la roccia1, annerita dal fumo del realtà per nulla opera però sul triste camino. Le finestre sono, spesso, fe- e pen0so fenomeno della trasmigra- ritoie aperte sul tetto. Anche nel-Tintemo si assomigliano tette, per la la stessa miseria e sporcizia. Verso il fondo, separati appena da un paravento di cenci, stanno gli animali, Tasino., il mulo, la vacca; poi gli scaraiazzi (giacigli ohe si reggono su due coppie di pali incrociati e conficcati a terra). Il migliore è per i genitori, gli altri due o tre per il resto della famiglia, quasi sempre numerosa. Solo pochi posseggano la stalla accanto alla casa e, oltre al cassone per conservare il grano, anche una vasca di pietra per il vino... Le ricchezze di ognuno sono un pò di lardo, una treccia di agli e di cipolle qualche pezzo di formaggio, riposti su una tavola sospesa al soffitto. Dovunque ci sono bambini. In una casa sei, dai tre ai dodici anni, mangiano in piedi con la madre fagioli e cicoria nello stesso piatto; il padre se ne sta appartato», seduto su uno scanno, la scodella sulle ginoc-ohia. Il . loro lavoro rassomiglia a quello di un vero agricoltore, come la lancia di un selvaggio rassomiglia a un fucile mitragliatore. E’ una agricoltura di fame che dà, nel migliore dei casi, un reddito annuo di duecento o duecentocdnquantaimila lire, da cui bisogna sottrare circa la metà per il fitto • le sementi.» (Da «Il Mondo» dol g. 4 oorr.). zione degli italiani dalle terre del-l’Istria. — Ciò dimostra nel modo più evidente che anche la consapevolezza di quella paurosa realtà nulla conta di contro alle illusioni e ai falsi miraggi-creati nelle menti di chi abbandona le proprie case, le proprie terre ed i propri posti di lavoro — dall’eden artificiale fabbricato in Trieste dagli angloamericani a spese del popolo italiano in contrappasto allo «Inferno titino» e dall’azione di propapanda svolta dal C. L. N. che, per raggiungere la sue mete in odio alla Nuova Jugoslavia, non ha esitato a profondere milioni e miliardi, ugualmente estorti al popolo italiano, per condurre alla rovina migliaia e migliaia di famiglie delTIstria. Ora quel fenomeno si è rivelato talmente grave e preoccupante da far versare autentiche lagrime di coccodrillo al suo maggior artefice, ossia allo stesso C. L. N. Ecco una prova. «Il preoccupante andamento dell’esodo della Zona B, e la possibilità che in primavera si trasformiate una vera e propria rotta, ha indotto il C. L. N. delTIstria a richiamare l’attenzione del patijo Governo sulla necessità ormai tediilarionjabile. di fornire chiarimenti ed assiourazioai agli abitanti dalla Zona B airea il si- gnificato e la portata dell’arte 8 del Memorandum d’intesa... Sarebbe questo l’unico mezzo per evitare che l’esodo assuma proporzioni disastrose, e per assicurare quindi la permanenza in Zona B di un consistente numero di connazionali. Il Governo deve rendersi conto che se non si troverà il mezzo peT frenare Tesodo, lo Statuto speciale, concordato ..sopratutto per .garantire agli istriani condizioni di vita tollerabili perderà ogni significato in quanto non potrà mai essere applicato.« (Da «Il Piccolo» del 9 con.). Ci vogliono le facce di bronzo degli esponenti del C. L. N. dell Istria, che nel Memorandum d’intesa hanno intravisto «Il primo passo per il ritorno dell’Italia nelle sue terre del-l’Istria, della Liburnìa e della Dalmazia» e che si sono serviti di tutti i mezzi per indurre gli italiani ad abbandonare le loro case e terre; ci cogliono le facce di bronzo di questi peggiori nemici dell’Italia e del popolo italiano per oggi invocare l’intervento di quel Governo dal quale ieri hanno preteso ed ottenuto i mezzi per operare ed approfondire il male che lo stesso Go verno dovrebbe oggi sanare. Da quanto ci consta il «virus» che il C. IL. N. si è preso cura di inoculare per azione diretta o indiretta negli abitanti di queste terre è di natura talmente grave, contagiosa e maligna da Risultare' difficilmente curabile, — Certo è che i primi esperimenti sono risultati negativi, anzi controproducenti. — Meglio di noi lo se thi ha esperita i primi tentativi. Eden, Mendès-France e Nehru ohe egli non ha sicuramente voluto incontrare solo a titolo personale. Stando così le cose, e tutto autorizza a credere che così fossero nello spirito della missione di Ham-marskioeld, nessuna meraviglia che il soggiorno pekinese del segretario generale dell’Onu sia andato oltre le previsioni ufficiali ed i suoi colloqui con Chu En Lay oltre la questione dei piloti ame-ritoatm e deUl.mteressamento per la sorte .dei prigionieri del conflitto coreano ancora in mano cinese. Sarebbe inutile cercare in un comunicato ufficiale formulazioni ,suR! jampiieztla deji coifloquli Ham-marskàoald—Ohu En Lay se le conversazioni fra li due rappresentanti sono andate oltre dà carnet ufficiale. Il isegretario .generale dell’Onu è responsabile verso ie Nazioni Unite di ogni, sua dichiarazione fatta in veste di rappresentante dell Onu, veste’ d.a ’lui ricoperta ufficialmente a Pekino ed egli non può peroiò andare oltre i termini ufficiali della missione affidatagli. Come detto prima,, per valutare i risultati di questa missione occorrerà attendere. Oiò però non esime dal dare una valutazione dei colloqui di Pekino. Innanzi tutto quesiti colloqui hanno avuto luogo con un carattere che rappresenta ili primo contatto ’Ufficiale Fra Omu e governo della Cina Popolare. Contatto avvenuto col ’consenso più o meno entusiasta degli Staiti Un'ti. Il che segna senz’altro un punto positivo in quanto rappresenta il riconoscimento dii una realtà di fatto: quella Che un grande paese può darsi il governo che crede ma non può essere ignorato nelle questioni intemazionali la cui soluzione non può avvenire senza quei governo e quel paese. -Secondo: i «negoziati» si sono protratti Oltre il previsto, segno che Hammarskioeid e Chu En Lay avevano — e si riconoscevano reciprocamente — la qualità, e la volontà, di negoziatori. La rottura ed jl disaccordo di fondo non abbisognano ’di lunghe discussioni. Dunque anche qui un punto a favore della speranza che il V aggio dei segretario generale ’ deH’Onu significhi qualche cosa di più, nei suoi sviluppi futuri, della soluzione o meno della vertenza cimo-americana sugli 11 aviatori. Certo Hammarskioeid, rifiutando diplomat camente l’ospitalità del governo di Pekino ed eleggendo la sua residenza presso l’ambasciatore svedese ba voluto significare al suo. ’arrivo ohe il suo viaggio non rappresentava un riconoscimento «de facto» della Cina popolare da parte del’l’Onu. Il fatto è stato commentato negativa-mente dalla stampa cinese ma in sostanza Hammarskioeid non poteva comportarsi differentemente data la sua |pos:iz(iane luffcMb. Olfatti i cinesi non si sono forma-lizzari ed i colloqui hanno avuto corso e si sono approfonditi quasi ad indicazione che la forma non doveva, e non deve, influire sulla sostanza. L’augurio degli uomini amanti dalla pace — consci che la politica dello struzzo non si addice all’O-nu — è che li risultati, dimostrino la sostanza, cioè la causa della pace, ha trovato modo di affermarsi e ohe il viaggio di Hammarskioeid può essere foriero d,i svi luppi suscettibili di concretizzazione per la diminuzione della tensione in Estremo Oriente e per il riconoscimento della realtà che — in Asia e nei mondo — Taz’öne paoiffilcatrioe dalle Nazioni Unite non può prescindere dai dati di fatto. Primo fra tutti Desistenza di uno stato che non si .può ignora-r» perchè asist« • perché rappr«-MTCLba quasi un quarte dsllMman’teà. MARTEDÌ’, 11 GENNAIO 1955 Prezzo 10 din — 20 lire ABBONAMENTI: Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c. p. IL PRESIDENTE DELU REPUBBLICA Miha Marinko, ha avuto luogo a Lubiana la seduta della Presidenza deU’Unione Socialista della Slovenia in cui è stata accolta la domanda del Comitato Distrettuale dell’U-' nione Socialista dei Lavoratori di Capc.iistria di ammettere le organizzazioni dell’Unione del distretto nel-TUnione Socialista della Slovenia. Terrorismo e cavallette La polizia francese ha d.slocaito le sue forze nei punti nevraigtei delia città di Casablanca e pawiu-glie motorizzate percorrono conjir nuamenoe re v .e pemericne pai arginare iia rinnovata attività aed ribelli araba ed impedire nello stesso tempo che squadre di colonia-òìsti francesi aprano il terrore per proprio conto. Negli untami giorni della scorsa settimana d Tìoenk sono tornati nuovamente a farsi vivi dopo cne le acque sembravano asserted calmate in tutto il Protettorato. Il bilancio degù attentati reg stra 12 morti e 23 feriti. La polizia francese ha proceduto a numerosi iar resti. Negli 'ambienti .governativi la situazione viene definita« maito grave» e si nutrono seri timori one ’Je eventuali manifestazioni di forza per stroncare la nuova offensiva dei ribelli portino ali’inaspri-mento dai g.:à ‘difficili 'rapporti tra ’gli indigena e i coioniansti. Un sintomo delia serietà con cui i francesi considerano la situatone, è dato dalia immediata partenza per Casablanca ali’annuncio del nuovi attentati dei Ministro Residente francese, Francis Lacoste, il quale subito dopo barrivo ha avviato colloqui riservati con le autorità citviìii e militari del Marocco. Nei corso rii questi colloqui è stata decisa ila riorganizzazione in grande stile delie forze di polizia, come se ciò potesse portare a-ia cassazione deilDostiilità araba). Intanto le cavallette continuano ad avanzare nei cuore agricolo del Marocco, il territorio a Nord da Casablanca. Le autorità francesi hanno ammesso' ohe non c’e nulla da fare per fermare l’avanzata degli sciami 'affamati. Un portavoce del Ministro francese pesr il Marocco ha comuni cato che nuvoli di cavallette sono state avvistate nell’Africa dei sud e i venti marini le stanno spingendo verso est. Solo un forte vento — ha precisato itì portavoce — potrebb« evitare perdite disastrose. Le autorità cercano di combattere il flagello impiegando notevoli mezzi, come aere, ed elicotteri, e facendo spargere enormi quantità di insetticidi. Gli arato credano però nei loro sistema tradiz o-maii, che consistono nei battere i tamburi continuamente, piuttosto che negli insettiOJdi i quali hanno dato una prova non troppo reddl tizia. Per gii agricoltori del luogo questo è diventato «l’anno del male». Le cavallette possono, distruggere 33 ettari di terreno coltivato a pomodoro in 8 minuti. Nei Marocco esse sono chiamate il «tifone rosso» poiché i raggi dei sole, che filtrano attraverso le nuvole di cavallette, rendono gli sciami di un colore ross astro. Gif e-Ispeirtli deli luogo affleirmano riha gli: Ulivi e i cedri impiegfierainno. diversi anni prima di riprendersi dalDinvasione delle cavallette. Crollo alla Borsa di New York Nonostante ’Deccezionale ribasso verificatosi ne’Jie quotazioni di borsa a New York, glj ambienti finanziari americani non sembrano molto preoccupati. Il ribasso è stato indubbiamente notevole, falcidiando .di sei miliardi e mezzo di dollari a valore dei titoli trattati. Quando una settimana fa la media azionaria raggiunse la quota del famoso 1929, «Danno del disastro di Wall Street», da var e parti si espresse il .timore che si fos- _ se agii inizi di un gganbesco crollo, simile a quello che si manifestò nel novembre di quall’a.nno e che aprì la più grave ersi economica .della storia americana. Il paragone con il 1929, però, non regge in quanto il valóre del dollaro è da allora notevolmente ridotto e tutte le cifre delia produzione hanno subito sostanziali; aumenti. Tuttavia, tenendo conto del fat-- to che le imposte sui titoli! azionari di pr'm’orddne relegano que-st’ultimi fra i titoli obbligazionari, dando cioè un reddito esiguo, la sdltuazlon-e può essere allarmante in quanto oiò implica che la borsa ha già scontato nei prezzi attuali bucina parte della prevista espansione economica dai prossimi anni. Basterebbe quindi un declino o semplicemente un arresto in questa espansione per determinare un’atmosfera di delusione che potrebbe indurre gin s|peculatari e gli imvesll|Mori a una perico,Dosa cradata di vendite. L‘estradizione di Artukovié La «Jugopreiss» apprende che il Tribunale di primo grado di Los Angeles ha iniziato un nuovo procedimento per l'estradizione di Ar-tukoviò. I’i Tribunale distrettuale aveva autorizzato il crimi nale di guerra ustasciia a preparare nel giro di due mesi la sua difesa alla richiesta jugoslava di estraid rione. Lo scorso dicembre il Tribunale-Supremo Federale degli. Stati Uniti respinse il ricorso di Andrija Artukovié, considerando Daccordo sul'l’estradiaione concluso nel 1902 tra gli USA e la Serbia ancora in vigore. Il Tribunale di Los An-deies si pronuncerà ora definitivamente. Andrija Artuković, iduranbe l’occupazione tedesca in Jugoslàvia era ministro degli Interni del cosidetto Stato Indipendente di Croazia dii Pavelič ed è responisabil» delia 'liquidariane di mezzo tniMo-n* di .iaASMWtd «iltbadini. L'istruzione professionale impellente esigenza Il Mandraochio di Citlanova LE NORME - ACCORDO ALLS STIL DI CAPODISTRIfl UTILI ESPERIENZE L’educazione professionale si fa un’esigenza sempre più sentita anche nel distretto ci; Capai’stria. L’aumento potenziale deli’eccinomia e ancor più le prospettive dell’ulteriore sviluppo impongono il toro imperativo: rendere ogni lavoratore oapace d!i produrre il massimo di se con la maggiore competenza, in tutti i campi. Unifcetrpre'fc di tali necessitivi i Sindacati del distretto di Capoidistria si sono- fatti promotori, sul-t’eisempio 'di quanto fatto 0 si sta facendo altrove, della costituzione di Club di produttori nell’ambito dei vari centri economici. A tal’uopo è stata già costituita una commissione che deve elaborare un programma concreto dii: attività per questi nuovi organismi, i quali dovrebbero agire appunto sul piano ddlla preparazione pirpfes-isiioinalie e denHelevamento culturale in genere dei lavoratori. Purtroppo però questo lavoro preparatio- Censimenfo del bestiame Nel nostro distretto sono stati finora eseguiti cinque censimenti di bestiame negli anni dal 1949 al del bestiame i fcui dati sono di 1953. In base ai loro risultati, siamo venuti a conoscenza del numero grande importanza per seguire regolarmente lo sviluppo della nostra zootecnica, una delle branche più importanti della produzione agricola. Tali censimenti forniscono inoltre un ricco materiale per gli studi economici e per l’analisi nel oam-po dell’agricoltura. Nell’anno 1954 il censimento del bestiame non è stato affettuato, perciò verrà disposto in base alla situazione del giorno 15 .gennaio 1955. Sarà fatto dal 16 al 20 gennaio 1955 e comprenderà tutte le economie agricole del settore sociale generale, del settore cooperativistico e privato degli agricoltori e non agricoltori in possesso di bestiame, pennuti e alveari. Necessita quindi che (gli agricoltori preparino i dati e precisamente: il totale della superficie del terreno, nonché di quello coltivato (campi) e degli orti perchè soltanto così gli incaricati potranno svolgere in pieno la loro opera nel termine prescritto. Il lavoro preparatorio, l’organizzazione ed il controllo del censimento, verranno diretti nella cerchia del nostro distretto dalla commissione distrettuale e ned comuni dalle coni-missioni comunali all’uopo già nominate. Oltre a ciò, verranno nominati pure degli istruttori distrettuali e dei controllori i quali durame il periodo del censimento daranno la propria assise inza ag’i-incaricati e alle commissioni comunali di censimento. Si è svolta recentemente a Capo-distria ima significativa manifestazione di agricoltori, dei rappresentanti delle fattorie agrioole statali e delle cooperative agricole che hanno partecipato al concorso a premi per l’incremento dell’agricoltura indetto dal Consiglio economico del Comitato popolare distrettuale di Capodistiia al quale hanno partecipato 42 concorrenti. In base a questo concorso presso il Comitato popolare dàstrettuàle è stata formata una .commissione di tre esperti agrari che ha controllato nel termine previsto tetti i campi di coloro che si sono iscritti al concorso. In base a quanto ha esposto il presidente della stessa commissione solo 16 concorrenti hanno soddisfatto alle condizioni fissate dal concorso e nemmeno questi al 100% poiché non hanno avuto a disposizione un quantitativo sufficiente di materiale d’innesto idi prima qualità. Settore socialista: il primo premio dell’importo di 250.000 dinari è stato .assegnato alla fattoria agricola statale di Brič. La commissione, nel decidere l’assegnazione di questo premio, si è basata sul fatto che tale fattoria ha impiantato dodici ettari di vigneto e frutteto in modo esemplare. Il secondo premio di 180.000 dinari è sitato assegnato alla fattoria statale di Ancarano—S. Canziano per la sistemazione esemplare di una nuova vigna e di un vivaio su una superficie di tre ettari. Da questo vivaio i nostri agricoltori potranno ricevere ottimo materiale d’innesto per .l’impianto di vigne moderne con un evidente utile per loro poiché finora adoperavano .materiale d’innesto non selezionato e che non corrispondeva alle esigenze di una moderna viticoltura. Il terzo premio di 50.000 dinari è stato assegnato alla cooperativa agricola di Decani per la sua vigna di un ettaro che non ha corrisposto a tutte le prescrizioni del concorso. Il concorso per (gli agricoltori privati si suddivideva in tre categorie: per vigne oltre i 5.000 metri quadrati, 3.000 metri quadrati e 2.000 metri quadrati. Nella prima categoria il primo premio di 85.000 dinari è stato assegnato agli agricoltori Pietro e Mario Luzzier di Spugnano per la loro nuova vigna di 8.000 metri quadrati. Il secondo premio di 55.000 dinari è stato assegnato all’agricoltore Giuseppe Koren di Babici, mentre il terzo di 50.000 dinari è stato ooncesso a Maria Vatovec di S. Canziano. Fra i premiati della seconda categoria figura al primo posto Francesca Mejak di Korte con 28.000 dinari, Augusto Bordon di Montignana con lo stesso importo e Carmelo Dormo della stessa località con 20.000 dinari. Di Montignana sono anche il secondo premiato della terza categoria Bruno Dormo, oon 20.000 dinari e Luigi Babic oon 14.000 dinari. Il terzo premio della stessa categoria è stato ricevuto da Giovanni Luzzier di Sicciole per un importo di 14.000 dinari. Su proposta della COBwniisione, ton» etati premiati rio procede a rilento. Cosi se ne va in fumo del tempo prezioso che dovrebbe essere, invece, più utilmente impiegato alilo scopo. Non sarà quindi superfluo rivolgere un appunto ai membri della sun-nom’-nata commissione per farli rimuovere dall’attuale immobilismo. Tanto più in quanto i mezzi materiali; per sovvenzionare i’attóviità dei Club dei produttori non mancheranno, dal momento che le aziende seno tenute a prevedere, ciascuna in base alle proprie possibilità e necessità, un fondo suf-f’eente a coprire le spese. Ma non è questa l’unica iniziativa da segnalare in .tale oarnpo. Parecchie aziende e imprese si sono preoccupate tempestivamente lezioni, organizzati per conto e a carico proprio, par il perfezócma-menlto professionale dei propri dipendenti. Al riguardo citeremo, la «Lama» dii Dekani ohe ha orgainiiz-.zato un cielo di lezioni per la muova mamopera assunta (giovami e donne alle prime prove dal mestiere) che s’è dimostrato molto utile nelfiaddestrare presto i nuovi operai al proprio lavoro. Lodevole pure l’iniziativa della impresa autotrasporti «Slavnik» di Capodii-stria, che ha dato la possibilità agli autisti e .ai fattorini delie proprie linee turistiche di. frequentare un corso dii lingua tedesca e di guida turistica, ciò ohe indubbiamente tornerà a vantaggio dei servizi. Sembra che corsi dii; lingue straniere, saranno organizzati in .breve anche dalle aziende turistiche di Portorose e CaporVistniia, iniziative utili a loro stesse. Dal canto su0 la Camera del commercio e idellTndustria alberghiera di Capodistria ha organizzato un corso per contabili, frequentato da oltre 100 elementi, in Capodistria stessa e, in coffiaiborazione oon la Camera artigiana, un corso in lingua italiana per apprendisti del-rarberghiera e dali’airtigiainato a Isola. Tutte queste iniziative sono ottime sotto ogni aspetto, 'ma non è tutto quanto si potrebbe e sii dovrebbe ancora fare. Parecchie altre sono le aziende che dovrebbero agire in tale senso. Tutto dipende d.a loro se lo vorranno. Del resto fi lavoratori stessa sono grandemente interessati .alila cosa. Perciò faranno bene e esigerlo se, ohi per primo dovrebbe pensarci, non se ne cura. B. A. OFFERTA DI LAVORO La tipografia «Jadran» di Capo-idiistria è disposta ad assumere subito sul lavoro due apprendisti che abbiano superato quattro classi di scuola medila e di età non liinferiore ai 16 .anni. inoltre Silvestro Bržan di Bržani oon 10.000 dinari', Celestino Furfanto di Sennino con 8.000 dinari, Alessandro Cociancich di Prade oon 3.000 dinari, Slave Novak oon 5.000 .dinari, Peter Greigorič di Decani con 3.000 dinari, Bruno Dormo di Mon-tignana oon 4.000 dinari, Josip Babic di Montignana con 10.000 dinari, Rudi Bonaca di Labor oon 10.000 dinari, Maria Koren di Bemetici oon 4.000 dinari, Augustin Furfanto di Decani con 6.000 dinari, Ettore Bordon con 2.000 dinari, Karel Bordon di Montignana con 2.000 dinari, Romano Bordon di Montignana oon 12.000 dinari, Izidoro Bordon di Montiignama con 4.000 dinari, Ivan Stok di Marezigo con 5.000 dinari, Mario Brajnik di Sermino oon 12.000 dinari e Augustin Gupin di Decani oon 15.000 dinari. Nel buiese il grano è una coltura molto importante che frutta annualmente 500 vagoni di frumento. Con ciò parò, non si è ottenuto neppure lontanamente quanto in realtà si potrebbe ricavare. Perchè acoonten-temtarsi degli attuali 13 quintali per ettaro dal momento che esistono le possibilità per produrre molto di più? C’è la possibilità di oolture precoci che non temono la siccità estive, animali da tiro e trattori non scarseggiano neppure. Un maggior impiego di seminatrici .permetterà una zappatura più frequente. Quello che difetta maggiormente è il concime artificiale, specialmente i superfosfati e potassi. I risultati che si possono ottenere con l’impiego di abbondante concime li ha .dimostrati quest’anno il raccolto dei migliori agricoltori del distretto di Buie, i quali hanno fatto largo uso di quel-J’imp'Ortante elemento. A questo proposito il Comitato popolare distrettuale di Buie ha indetto un concorso a premi per i migliori tra i coltivatori di grano. In questa gara si sono battuti i contadini di quasi tutti i nostri villaggi e dal concorso è apparso evidente il fatto che ci sono dappertutto buoni coltivatori i quali ottengono dei buoni raccolti grazie a un intelligente modo di coltivare la loro terra. Ciò spiega il perchè i premi non sono mancati. Morati» Giuseppe di Buie è sitato prodamato il migliore tra i migliori oon una produzione di 40,8 quintali di grano per ettaro. Lo seguono Vidak Valerio di Petrovia con 34,8 quintali, Koslović Ernesto di Mate-rada oon 31,5 quintali, Miloš Anton di Buie e Milovac Aloizo d Fj orini oon 30 quintali, Femetié Giuseppe da Srednje e Paulucci Antonio di Umago con 28,5 quintali. Buoni risultati dà 25—28 quintali per ettaro sono stati conseguiti dai seguenti agricoltori: jMilovac Giovanni e Prodan Mate da Fiorini, Sa-son Antonio da Druškoviči, Fakin Umberto di Mira’, Zaldnja Francesco da Dolinci, Benčič Carlo da Katu-nari, Cadenaro Beniamino Di Dajla e Misdaris Giovanni di Buie. Discreti risultati di 16—25 quin- Le organizzazioni economiche si trovano ora eli fronte alla necessità di regolane, in rapporto al nuo vo piano sociale, il problema della loro produzione ■ in base agli impegni verso la società. Un elemento essenziale dii quesito problema è quello della produttività del lavoro, che dovrà essere affrontato oon una serie dii mezzi, non ultimo quello della politica salariale. Una, giusta retribuzione a chi lavora è determinante, nella sua immediatezza, ai fini dell’aumein-ito 'della produzione e, anche, per il carattere eminentemente politico (interno) ohe; essa riveste. Superfluo sarebbe spiegare il perchè. Questo problema riveste, dunque, particolare deTcatezsa in quanto, dalla sua coerente soluzione, dipende se si riuscirà a dare al singolo produttore e a un collettivo di produttori uno stimolo materiale a produrre di più e meglio. Per la ricerca e la messa in pratica dei criteri più idonei allo scopo, sarà utile ricorrere abbondantemente non solo alle proprie e-sperienze, ma anche a quelle altrui. Un contributo in tali senso vuoi essere quanto diremo delle e-sperienze della fabbrica mobili Stil di Oa-podistria. Premesso che la cosa, par quel collettivo, non rappresenta in verità nulla di nuovo, in quanto le norme-accordo vi si; praticano sin dal 51 con discreto successo, dobbiamo dire che Ila prassi de-llla Stil si basa sulla specialità della produzione (mobili) e che, pertanto.potrà servire di orientamento solo generale, poiché ogni altra azienda dovrà tener necessariamente conto delle proprie esigenze speeiffiohe. Alla Stili, .dunqiuja, le nioirme-acoordo si applicano da tempo relativamente lungo e per gruppi di produttori, essendo la lavorazione in serie caratteriistiica fomidia- Per i nuovi frutteti i premi sono stati .assegnati a Mario Grbac di Korte 25.000 .dinari, Matteo Feloda di Korte 10.000 .dinari1, Franc Hrvatin 5.000 dinari, Frano Slavec di Ospo 8.000 .dinari, Poter Speh di Lanzano 10.000 dinari, Andrea Ce-laigo di Ravne 8.000 dinari e Pietro Fortuna di Decani 5.000 dinari. Per un’esemiplare sistemazione del-ì’eoonomia .agricola, la commissione ha concesso il premio di 30.000 dinari al oompagno Vaimi Perossa di Sermino. Per il perfetto impianto di un nuovo olivete alla cooperativa di Krog (ex Sant. Onofrio) è stato assegnato un premio .di 250.000 dinari. Complessivamente sono stati distribuiti premi per un importo totale di 1 milione 209 mila dinari. tah per ettaro sono stati raggiunti da una serie di agriootori. Queste cifre meglio di qualsiasi altro argomento parlano della larga possibilità di aumentare la produzione del frumento. E’ doveroso sottolineare che i successi conseguiti sono dovuti per lo più all’impiego di concime naturale e artificiale. Moratto Giuseppe, ad esempio, oltre ad una certa quantità di concime naturale, ha usato una buona dose LETTERE ALLA REDAZIONE IN DIFESA DELLA FRATELLANZA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO La sera del 3/1/1955, si presentava al bar della casa sindacale di Pirano un signore che, esprimendosi in lingua slovena', ordinava una bibita. La barista lo serviva come idi dovere’, però rispondendo in lingua italiana. Il distinto signore chiedeva allora se essa non sapeva parlare sloveno, ed ottenuta risposta in senso negativo, dichiarava che qui siamo in Jugoslavia e che chi non sa pariare sloveno se ne vada in Italia. Quasi ciò non bastasse, ha aggiunto anche qualche parolina che certamenre non si addice ad una persona colta, sopratutto se pronunciata in presenza di operai ben più educati. Ma ritorniamo al fatto. La barista riferiva l’episodio al marito, il quale, oon bella maniera, cercava di far comprendere al distinto signore il suo torto. Drf-rintervento della Difesa popolare si è saputo che il distinto signore è un professore, rivelatosi di mentalità piccolo borghese, ossia un intellettuale la cui cultura è formata e si esplica alla rovescia. Tutto ciò a prescindere dal fatto che puzza di rancido sciovinismo. I presenti al fatto chiedono a chi di competenza di far rispettare la levge, e di informare la pubblica opinione del fatto. M. F. L. P. Ringraziando I presenti al fatto. mentale della sua produzione. La .struttura del salario dei lavoratore (legato da un contratto stipulato in gruppo e alia consegna .commissionaria dal prodotto, finito) si compone di due elementi. Il primo — paga oraria — si fissa in base alla qualificazione pro-ifeseiionale e altri criteri .(rendimento, anzianità di servizio, responsabilità eoe.), mentre il secondo è cosj/itul'to dalla c(iiffei:binza fra la paga oraria, fissate dai regolamento tariffario, e II reale effetto lavorativp ottenuto in base, alla norma-accordo per gruppo di .produzione, previa consegna regolare del prodotto finito.. E’ questo un criterio rivelatosi, giusto e adatto a stimolare il singolo lavoratore e il gruppo a produrre di più e bene. Unica incongruenza, se così possiamo definirla, è costituito ancora dalla riluttanza dei componenti il gruppo di .produttori a introdurre fra loro stesisi la differenziazione più accurata per rendimento del singolo. Un tanto potrebbe essere inutile qualora ognuno dei gruppo rem-dasse quanto potrebbe, ma siccome ciò non avviene e c’è sempre qualcuno, magar; uno solo., che a pari ricompensa rende men0 degli altri, possiamo dire che bisognerebbe trovare pure il modo di introdurre anche, nei gruppo di produttori un criteri» giustamente selettivo. Ma è una, ouestdione che riguarda innanzitutto ft ooirpo-nenti stessi dei gruppo e spetta a chi sii senta menomato neii propri diritti a reagire per primo. Non è detto, ripetiamo, che questo' criterio sia adattabile su misura ad altro, genere di produzione. Ciò che di esso ha valore ge morale è lo stintolo a produrre di più e la messa in pratica del principio di una par; ricompensa per lun pari lavoro. La prassi della Stil dimostra in ogni caso che le nonne-accordo quanto più reali costituiscono la formula e il metodo piu adatti ia risolvere il problema della produttività del lavoro, uno dei problemi- centrali della produzione in gemere. Senza contare che cosi sì raggiungono anche gli scop; auspicati a garantire al lavoratore una giusta ricompensa per quanto egli crea e, alla collettività, la produzione di una maggiore quantità di beni di consumo. MENSA OPERAIA A PIHANO Tira breve incomincierà a funzionare a Parano una mensa operaia. All’iiiniiziatiiva hanno aderito le maggiori aziende del Comune ((Cantieri, Salvetti, Ribič, società di navigazione generale ecc.) che si sono assunte a carico ili pagamento delle spese di: regia. Liiriiziatiiva è da contagiarsi agli sforzi per elevare il tenore di vita dei lavoratori e sarebbe bene che Tesemipvio \pn]]sise .seguito anelhe in altre località. del Buiese di superfosfati e salmitro. Koslović Ernesto, oltre ad aver concimato il terreno, lo ha zappato nuovamente a primavera. Milovao Aloizo ha pure sottoposto il terreno a un trattamento speciale. Infatti egli ha effettuato la semina oon la macchina agricola, più tardi ha praticato una energica zappatura non dimenticandosi naturalmente di concimare la terra oon ooncimà naturali, super-fosfati e salnitri. Anche la falciatura è stata fatta oon la macchina. I risultati dal loro lavoro parlano chiaro! IL RIMBOSCHIMENTO • nel Buiese ha avuto quest’anno un notevole impulso, specialmente da quando il Comitato popolare distrettuale ha aderito alla piantagione di piante boschifere su idi una vasta superficie. Sono sitati rimboschiti quest’anno 50 ettari di terreno, mentre altri 60 ettari sono pronti per la prossima piantagione invernale. Tale lavoro è stato fatto ultimamente da 200 operai sui carsici terreni nei pressi di Canegra, Marušiči, Cittanova e Umago. IL CONSORZIO ACQUEDOTTI «MIRNA». — Questa importante looiganizzazione lautonoma tjsrrà in questi giorni una assemblea nella quale verranno risolti molti problemi tra i quali anche quello riguardante la sua estensione sulla riva sinistra del fiume. Finora esistevano difficoltà dovute anche alla mancanza di una direzione tecnica. Ora questo problema verrà risolto con 1 arrivo del nuovo direttore idrotecnico, compagno Fxankola. Il Comitato popolare distrettuale intende assicurare nelTambito del proprio bilancio l’importo annuale che i membri del Consorzio sono tenuti a versare agli organi finanziari. Dall'anagrafe di Pirano NASCITE: Gržinić Maria di Danilo e Legović Ida. MATRIMONI: Petronio Gino di anni 29, pescatore con Jugovac Ginevra di anni 22 operaia. DECSSI: Kozlovič Amalia di anni 47. Premi ai viticoltori del Capodistriano... ... e ai cerealicoitori LA SCONOSCIUTA OPERA DEGLI UOMINI DELL’ASFALTO UNO SCORCIO 0'AIUTA' ALLA POLA, dicembre — Le strade, dicono, sono lo specchio deH’crdim. esistente in una città. Partendo da questo principio deduciamo che una ben grigia faccia doveva avere la nostra città nella primavera di ques^anno. In quell’epoca abbastanza si è detto e scritto cd alla linee, depo una stagiona di lavori intrapresi alla marniera forte, Pola ha assunto un altro aspetto, almeno per quanto riguarda il centro ed i maggiori viali. Tutti abbiamo visto quest’estate squadre di «hlak-man» alle prese con l’asfalto, lo spruzzatore, i rulli compressori. Dall’alba al tramonto, metro per .metro, hanno rimesso in. . . carreggiata le nostre strade sforacchiate e crepe. Un gran bel lavoro quindi quello effettuato da un collettivo che dapprima er.a incorporato all’impresa «Usluga» e che dal 1 giugno 1954 costituisce Timpresa comunale «Put», addetta ai lavori stradali e canalizzazioni. Un caloroso plauso a questi uomini che hanno lavorato intere giornate sotto le sciabolate del solleone per recuperare i 2 mesi rubati dalle pioiggie. Proprio a causa di quest’ul-time i lavori sono iniziati in maggio .anziché in marzo. * Un cancello verde in Via Sissano, un ampio cortile cosparso di tubature in cemento (produzione e vendita a cura della «Put») ed in fondo una costruzione tipo scatola, rinnovata dentro e fuori (della vernice interna portiamo anoora un segno sulla giacca). Tre stanzette, animate da simpatica gente, costituiscono la sede della direzione ed amministrazione della «Put». Egidio Sìljan, da due mesi direttore dell’impresa: «Volentieri vi parleremo del nostro lavoro, perchè il vostro giornale mi piace e sta .diffondendosi a Pola. Il tecnico Ciccada vi darà delucidazioni . . . Accomodatevi.» E così è infatti. Approfittiamo del fatto che il capo-contabile Nino Bucci e la Milivisic se ne vanno (sono le 15) prendiamo posto ad una delle tre scrivanie (quelle non erano verniciate). «Quest’anno ci si è presentato un compito difficile — la parola al tecnico — a causa del freddo intenso, insolito per la nostra città. Il ghiaccio, peggior nemico delle strade asfaltate, ci ha danneggiato sicuramente i nastri stradali per il 30 per cento. Non è stato facile intraprendere un’azione su vasta scala perchè l’attrezzamento nostro non è dei più moderni. Abbiamo, si, autocarri, rulli comp‘ressord,, frantoi ed il mulino; ma tutto ciò passa in seconda linea per l’assoluta mancanza a Fola di un granulatore per le varie graniglie. Esempio specifico, il fatto che nonostante il rilevante investimento del C. P. C. per il riattamento delle strade alla periferia, quasi niente si è fatto a causa della difficoltà nel procurare i citati materiali. Ed a noi praticamente mancherebbe un CAPOD1 STRIA NASCITE: Musizza Diiva di Libero e Bologna Gloria; Ražman Marino di Enrico e Kaligarič Pierina; Stianščak Boris dì Giuseppe e Morgan Giustina; Surian Loredana di Marcello e Tremu! Egidia; Kerševan Ivica di Carlo e Sartori Milena; Perossa Giulio di. Augustin e Perossa Liliana; Fonda Gloria di Sergio e Fonda Gilda; Bertok Zdenko di Mario e Bembié Argia; Zomada Dario eli Libero e Angelini Antonia; Lazar Nova di Angelo e Rodella Paimira; Groznik Emilia di Giuseppe e Volarič Elena; Degrassi Fiorenza di Giliante e Delise Anna; Prelac Claudia di Giorgio e Sluga Laura; Mezgec Mario di Antonio e Mezgec Cristina; Kleva Loredana di Giuseppe e Tripar Rosalia; Zajic Silvio di Alfredo e Dravinec Maria; Miklavčič Federico di Federico e Brajnik Jo,landa; Vezovnik Igor di Massimiliano e Kragelj Veronica; Žnidaršič Franco di Ferdinando e Prodan Angela; Jerman Marcello di Jolanda.; Almik Willy di Giuseppe e Zonta Nella; Benčič Dušan di Francesco e .Amalien Franca; Barut Loridano di Antonio e Knez Carla; Sto-k Mirella di Alverino e Bonin Viola; Sluga Nevi« diPaolo e Vescovo Maria; Kunej Vojko di Rajko e Kagej Sonila; Barut Darko di Bruno e Sav Maria;. Stare Milena di Milan e Božić Maria; Kosar Edmondo di Francesco e Negro Anna; Jurissevioli Sonia di Luciano e Palčić Maria; Dodič Sonia di Remigio e Pucer Maria; Cunja Leonida idi Gildo e Toskan Silva; Genzo Sandra di Antonio e Brajko Maria; Dauro Maj-?.a .di Beniamino e Mohorović Laura; Novak Franca di Dino e Sker-lić Maria; Jerman Sonia di Grozdan e Babič Danila; Pribac Nevia di Karel e Gombač Francesca; Hrvatin Vilma di Emilio e Nežić Bruna. MATRIMONI: Marsić Attilio di anni 24 autista oon Signoretto Oraziana di anni 25 casalinga; Jerman Antonio di anni 24 autista con Petrovič Paolina di anni 18 casalinga; Hrovatin. Mario di .anni 33 operaio con Maljevac Ludmila di anni 35 operaia; Makor Renato .di anni 24 muratore con Rabič Gisella di anni 23 ortolana; Krmiac Ottavio di anni 20 operaio con Perossa Liliana di anni 24 operaia; Mikuž Francesco di .anni 33 autista con Arčon Sidonia di anni 26 operaia. DECESSI: Zomada Dario neonato; Parovel .Marcello di anni 65; Prelac Laura di anni 19; Bonin Stanislav di anni 42; Pelizzaro Antonio di anni 57; Lardoni Amedeo di anni 71; Međaš Mirella di un mese; Glavina Antonio di anni 77; Glavina Ivan di anni 49; ISOLA MATRIMONI: Božič Jožef di anni 26 operaio oon Marsić Arina di anni 22 casalinga; Marsić Jordan di anni 20 meccanico con Gaeta Maria di anni 22 operaia. DECESSI: Zamon Mauro di anni 56; Madonizza Idalia di anni 90; Pio! Maria di anni 72; Pesaro Caterina di anni 83; Menis Flora di anni 94; Rožae Antonia di .anni 70; Depase Antonio di anni 78; Barut Antonio di anni 74; Trost Slavko di anni 28; Kleva Loredana di pochi mesi. compressore per poter meccanizzare la ramatura nella cava e gli scavi dei canali nuovi. Speriamo di ottenere un credito ...» Auguri per il credito e per il granulatore che necessiterebbe a Pola a • tutte le imprese edili ed affini. Ed i.l bitume? — «Quest’anno alla «Vodoplin» Filarino azzeccata oon la formula deiremiùlsionie. E’ di ottima qualità, questultima, ed è stata preferita a quella deU’iimpreisa fiumana anche per l’asfaltatura delle strade a Brioni. Merito anche dello specialista di quelbimpresa se le nostre strade avranno maggior durata. E dureranno molto di più se verrà stabilita una regola per la larghezza delle MAGAZZINIERE IN GAMBA li giorno 27 dicembre 1954 si è tenuto, presso il Tribunale dii Pirano, il processo a carico idi Valentič Mariano di Isola. L’imputato, magazziniere de'Jl’impresa commerci,aile «'Primortcìa» di Isola, non disiimipieginava il suo dovere co-scllenlziosamente, anzi non esitava a presenterai ai lavoro, in astato di ubriachezza con ile ovvie conseguenze. La cartoteca della mer-°- —• ' "" sia in grado di agire foenefi- alla teniamone ed ec- « 1 jlIimazionX e'risoti Con " segretario deH’impre- cam-ente sopra alcune forme c“™ qua di fronte al grande • ’ ]ontano sa> Zaic> abbiam0 visitato tut- di pazzia e dalla «fossa dei edificio delle «Telecom-umca- ’ . ’ T , . ,, ,ti i reparti; ce ne sono mol- serpenti» meddoevale fino allo zioni» il quale, con il silenzio ■ tissimi, tanto che un nuovo chok prodotto con sostanze del quale è circondato, po- S™1 e am ,° 1 arrivato si smarrirebbe certa- VIII ranti forze turche assicurò a mentali appartenenti alle medioamentose, gli scienziati teibbe essere scambiato be- «Savica co» e stato contratta- menfe In un repairt0 si effet. Due isolotti, come /lue oc- Perast, con la vittoria, Tat- glorie di Perast. Fra l’altro, si sono affannati -su questo nissimo per un sanatorio. Ho «> Per ta furema. Lonside- tu& montaggio delle instal- chi nel mare, -annunciano la tenzùone e l’ammirazione del- vi è la tomba di certo frate problema. Con lo chok elet- cercato subito il mio vecchio tanno la grande concorrenza lazioni te]efoniche del tipo città morta di Perast. Affre- Finterà Europa. Ma anche in Frane, del quale si racconta trico introdotto da Ugo Cer- amico -di Fiume, Ulepič. Per ™ campo intemazionale, que- vp ^ je qua]j permettono 5 schi e cortili monumentali, altri campi i suoi figli le una romantica leggenda. letti si è raggiunto un siste- non smentire la sua qualifica s o a ° rappreselia un e contemporanei sullo poi, vengono incontro al visi- fruttarono gloria ed ^ onori. p |. Frane al secolo Ante ma facile di perfetta -dosata- dii «direttore commerciale» e- successo por a no» ra ìmpre sj.gsso fß0< Questa specie di nomi famosi che Pe- Frate Frane, al secolo Ante Slovié, del-Lisola di Cherso, tatore, stupito di tanta iab- Fra bandonata bellezza. rast può vantare, vengono capitan0 navale ^ ,servi. Perast era un -tempo ricca per primi quelli di tre fxa-tel- ^ ^ PrarìfvQÌ o,,a.rA, e gloriosa, poi venne voltata li della famiglia Amajevic: una nuova pagina nella sua Andrija, Vičko e Matija, i storia ». . Davanti alle oo-n- primi -due rispettivamente successo per la p-ostra impre ra e privo di perioolosità. 8^ cominciò subito a parlar- sa- telefoni e necessaria per le Nel 1912 Casimiro Funk mi de" andamento ^ iinanziario Eccomi anche dal direttore comunicazioni con le idxocen- dette il nome di vitamine al- dell impresa, così appresi ^ generale Deržić. Questi inizia trali e con -le varie regioni, le sostanze da lui scoperte innanzi -tutto della mancanza subito a parlaimd -del p-roble- e che si dimostrarono neces- di divise necessarie per l’ac- ma della forza-lavoro e degli sarie alla vita. Oggi le vita- quist-o di singoli pezzi di ri- alloggi. La fabbrica è situata mine costituiscono un intero cambio, congegni, eoe. albe- a -una certa distanza dalla capitolo, della medicina mo- stero. La fabbrica, infatti, dm- città e non possiede i mezzi sa sposale querta°moti $cos- derna ed ogni giorno si può -porta dalTestero molti mate- di trasporto necessari per i so dal tragico fatto, l’ufficia- dire loro scni«ra si -ame- nali, come ad esempio fili ad mopn operai. Questo proble- ìe si rinchiuse nel monastero chisce di nuove componenti alta tensione, carta per con- ma verrà risolto con la oostru- impresa, con il suo 'diligente sull’isolotto prendendo il no- cb® vengono designate con densatori, condensatori gire- zi-one di 8 nuovi edifici nelle e attivo collettivo di lavoro, me di fra Frane UIlia lettera ideljualfabeto. voli e la-mpade. I loro appa- vicinanze dell’impresa. Una contribuisce notevolmente al- A questa scoperta si deve recchd in verità sono prepara- difficoltà è costituita pure lo sviluppo industriale del Lo scrittore Srečko Rulovié ]a guarigione di gravi malat- ti con regolatori AZ1, prodot- dalla mancanza di operai in Paese e al benessere colletti- .... . . scusse jai primi del nostro qe q.Uali il richitismo, le al- ti dagli Istituti «RR» di Niš. questo ramo dell’industria che vo. ruppero e pian piano si ina- pure il noto matemitóco Mar- secolo un racconto, «Il soli- terazioni dello svilluppo, aleu- A Niš ha avuto pure inizio la è nuova per il nostro paese, ridirono anche le fontane e ko Martinovié, fondatore del- tario», che ha per eroe prin- ne nevriti, alcune dermatiti i palazzi rimasero deserti, la prima Accademia navale oipale frate Frane e ora la ma soprattutto di una rnalat- Delle diverse migliaia di abi- russa, il geografo Anton Gru- «Avaia» di Belgrado intende ya c}le prima della scoperta tanti dell’altro secolo riman- baš, che disegnò per primo girare uir film sui Romeo e Rene vitamine rappresentava del Francesi. Quando quest’uil'timi assaltarono nel 1813 la fortezza di S. Croce -, r>* ■ a Perast, l’artiglieria oomian- iquaste n^vowdie il vee- arcoyescovo di -Bar e prima- ^ daMo gtovié colpì la each«, mondo sussulto e anche te -di Serbia e 1 altro coman- sa abitata daUa sua ^ su questa sponda dell Adria- dante della flotta russa nel tico la scossa produsse gran- Baltico. I due ecclesiastici la-di crepe. Vennero quindi le sciarono numerose opere in navi a vapore, davanti alle lingua popolare, mentre l’am-quali i velieri -di Perast do- miraglio è ricordato nella sto-vette-ro ammainare la ban- ria delle guerre baltiche, diexa. Il commercio fiorente Nella stesa epoca dei tre decadde, i traffici si inter- fratelli, nel Setteoento, vissero In un edificio più piccolo ho trovato l’ing. Dulaf, capo del reparto ceramiche. Qui si -producono condensatori in ceramica, antenne, isolatori, ecc. Questa nostra importante MAVIL Giulietta di Perast. piaga sociale; la gon-o ora in tatto 300 persone la carta idrografica dell’Adria- j.c«u,u una vera e mura e malinconiche vesti- tioo, e il pittore Tripo Ko- L’altro isolotto, chiamato pellagra, già dello splendore passato', -kolja. Madonna dello Scarpello, fu Alexander Fleming scoprì Perast, ohe deve probabil- Il locale Museo, che ocou- costruito su alcune navi 'tur- la penicillina nel 1929 apren-mente il nome alla stirpe dlli- pa un palazzo dalle classiche cLe affondate. Gli -abitanti di do oosì v^a Per sooPer_ rica dei Pirust, ha una storia linee, contiene una raccolta pera-st fecero a gara nel por- ta eh numerosi antibiotici; la di documenti ohe son-o essen- tare massi sulle navi affon- penicillina si è -dimostrata va-ziah per la storia della mari- date, finché non sorse un iso- hd-a per tu-tte 1-e mfe-zionr da neria meli’Adriatico-. L’intera lotto’ dj circa 3 mila metri bacilli piocianei1, mentre la città, del reste), è un museo, qUadrati. Anche qui c’è una streptomicina, seconda, delìl-a -tanto che si trova sotto la chiesa, ohe risale al 1630 e serie esplica la sua azione su tatel-a -del Consiglio per le contiene numerosi quadri an- alcune forme di tubercolosi Arti e la Cultura della Re- .• i ■ c ,, , ' -1---- ,,,. r, , j i xr , tieni, su un muro, sotto la pubblica Popolare del Monte- , , ,, , n,a e e daJta 11 novembre 1944, si iiegro. legge in te-desoo: «Non capi- A1J inizio abbiamo, accen- v. j. , . , ,r. , j , sco chi diavolo mi ha portato nato a due isol-otto che sor , „ b , „ i .. „ .... nel Montenegro». Evidente- gono davanti alla ratea in-or- , ., .q , . ?.. • ». . . . mente il soldato hiitleru-ano, ta li primo -cu essi e natura- , . , , . , , r. . . perche da un soldato -doveva le e vi si scorgono ancora i f .. . ,. .. i. ° . i trattarsi, s era accorto di non resti di un monastero benedettino -del XII -secolo e della 655616 m oasa P“*™’ chiesa -di iS. GìoflgiO, nella quale i monaci lasoiarono pPllii iMémmiÈÈA ricchissima. Fin -dal XIII secolo le sue fortune erano legate alle corporazioni artigiane, le stesse che in numero di 12 dovevano all’inizio del Cinquecento renderla una «Comunitad», un Comune indipendente. Qualche secolo dopo, la città contava un grande arsenale e una flotta di 60 navi. I traffici in tutto il Mediterraneo si svolgevano in -buona parte sotto la bandiera di Perast, che si ingrandiva e creava una stupenda classe di uomini del mare. Non ultima fra le città marinare delle Bocche, Perast 1-a cloromicetina su le forme tifoidee; le ricerche in questo campo sono in corso -e -ogni giorno si hanno nuove comunicazioni circa la scoperta di nuovi -prodotti -della serie degli antibiotici. L’insulina scoperta da Banting e collaboratori nel 1921 ha permesso ai diabetici di numerose pergamene in lin- fu anche il -baluardo dell’Eu- gua slava antica. Il cimitero, rapa civile contro l’invasione, anche esso abbondano to, che turca. Lo scontro del lo sorge ne-i pressi deila’ chiesa, maggio 1654 con preponde- mostra molte tombe mo-nu- In quanto a noi, è stato sfuggire ad una morte rapi-l’itinerario di .una stupenda da e certa. L’insulina è un vacanza a condurci nel M-on- ormone prodotto dal pan-tenegro. E la vacanza è ora creas, che Oggi si produce sinfinita. teticamente su vasta scala ap- MAVIL punto per la cura del diabe-FINE te mellito. ANTICA LIRICA DEL SOL LEVANTE li Giappone lontana, terra di fiori e vulcani, è anche la terra della poesia. Un grande popolo di piccoli uomini, di donne come bambole, possiede una lirica antichissima che mai -muore; un mondo quasi irreale come quello ci \ Iene triasmlcsso nelle scene dei viasi di porcellana^ vecchio et fresco come una rugiada. Le liriche son-o brevi carne fortuna. Per dieci secoli ha resistito al tempo la collanj delle liriche «Mayoeshu», collezione di diecimila pagi-; in cui -O-toimo Jakamahi ha scritto quattromila e cin< cento «huta», brevi poesie. Resiste perchè in queste ce di versi c’è l’eterno motivo del -popolo, della sua q dei suoi sentimenti, aspirazioni, affanni. Il Giappone è la terra dei contrasti, dove si nasco; dono enormi ricchezze e immani miserie. Non è strani perciò che molte liriche siano scherzi di parole, contrasti poetici, e sorprendenti finali. La melodia della espressiva fonetica giapponese si perde naturalmente in tutte le tradizioni delle lingue europee. Ma la poesia non perde quella sua «eterna freschezza del mondo». COME UN FIORE Screziato ancora all’alba fior lillà ora disperdi al vento la corolla petali spargi sulla nera zoha. La vita è un fiore. Sboccia. Passerà. Tsu-rayuld Questo poeta è morto nell’anno 945. Aveva 62 anni. QUANTO SO-N RICCO 1 trilli Sono- selvaggio. Sial Ma riconosco i d-e-i più piccoli uccelli sul fusto -più lontano. E sul prato montano -per me fiorisce un fiore, amore meraviglia. Anche il bosco pispiglia sussurra e-d do comprendo. Sono ricod1, è stupendo! E -tu nobile dici — t’avvolgi in ermellino — ita chiedi anche se -taci; «Che cos’hai?». Cosa hai tu meschino? Abeno Muneto Di -professione contadino (alino-s) venne fatto oggetto di disprezzo -da parte dei nobili del Mikado. Visse nella met-tà del VII secolo. INSTABILITÀ’ NEL PASSAGGIO Fiorì il ciliegio. Chioma mia bruna. Danzai con i compagni. Fiorì il ciliegio. Chioma mia grigia. Petali d’una volta. Al cenno dell’ignoto di nuovo sboccia. Chioma mia bianca. Tomonori Se ne ignorano i dati biografici. SGUARDO ALL’INDIETRO E’ l’autunno. Piove. Mondo senza colori e aromi. Quanto fu dei fiori e della vita è -dato ad venti. Allettati, pazzo, fanciulle, amore balbettando. Baci e dolcezze fuggirono. Non è sorriso su strade. Da tempo autunno regna e piove. Onono Komahi Questa poetessa era una fanciulla bellissima, amante del bel vivere. Mori intorno al 870. L’amaro sapore della vita «vissuta» si sente nella maggior parte dei suoi versi. PRIMAVERA Giunta è la primavera. Le fonti hanno espresso fame ciarliera, neve si scioglie sui campanili, presso tutte le soglie. Giunta è la primavera. Lagrime -scioglie gelate nell’occhio dell’usignolo. iNarihira Nato -nel 825, morto nel 880. Straordinariamente bello, viene ancor oggi fatto oggetto in Giappone di racconti popolari. Venne bandito dal -Giappone perchè si scoperse che era Taiman-te de-U’dmperatrice. GIACOMO SCOTTI là Perchè si dice... PRESBIOPIA — Dal greco «presbus» (vecchio) e «opìa» (vista); è infatti un difetto della vista che si verifica comunemente nella vecchiaia, perdendo il cristallino la sua elasticità. ANEDDOTO — Dal greco «a-nèkdotos», che significa inedito. Infatti, tale termine sta ad indicare appunto qualche episodio ri-ferentesi a persone note o famose, episodio per lo più sconosciuto alla massa, e che si racconta o si pubblica proprio perchè se ne stro termine «antiblasfemo»), che, alla lettera, significa «maldicenza». LILLIPUZIANO — Deriva dal paese immaginario descritto da J. Swift nel suo romanzo satirico «I viaggi di Gulliver», paese in cui gli uomini e cose sono piccolissimi. ASTRAKAN — Le pellicce così costose e ricercate vengono preparate nella città russa di Astrakan (situata su La saiia montaggio deuila «elettro 'comuixiicaiziiooii» venga a conoscenza, appagando una grande isola del Volga), così la curiosità altrui. con le pelli dei piccoli agnel- CATTIVO — In latino, captivus, significava «prigioniero» (da cappio: prendere); poi si usò anche per indicare gli schiavi. Soltanto con l’uso continuo il significato si modificò pian piano, fino a quello attuale. BESTEMMIA — Dal greco e latino «blasfemia» (rimasto nel no- Poi non rimase nessuno DI AGATA CHRISTIE Si scambiarono la buonanotte sul pianerottolo del primo piano. Ciascuno entrò nella propria camera e, automaticamente, quasi senza rendersene conto, chiuse la porta a chiave . . . Nella sua camera piacevolmente intonacata, il giudice Wargrave si spogliò e si preparò per andare a letto. Pensava ad Edward Seton. Si ricordava benissimo di Seton. I capelli chiari, gli occhi celesti, quol suo modo di guardare diritto in viso con un simpatico senso di onestà. Tutto l’insieme l’aveva fatto buona impressione sulla giuria Il generale Macarthur si girava e rigirava nel letto. Non 'poteva prendere sonno. Nel buio continuava a vedere la faccia di Arthur Richmond Gli era piaciuto Arthur, anzi gli aveva voluto un gran bene. Ed eia state felice che piacesse anche a Leslie Leslie era così capricciosa. Arricciava il naso a una quantità di brava gente e la dichiarava noiosa. «Noiosa, scocciante » Cosi diceva Ma non aveva trovato noioso Arthur Richmond. Fin da principio erano andati l’accordo. Parlando con piacere di arte, di musica di cinema. Lei lo .ruzzicava, io prende va in giro, lo fac ■'-i inquietare Era come se ognuno cercassè la compagnia degli altri per ras sicurarsi. Il giudice assentì: — In realtà dobbiamo concederci un pò di sonno. Rogers osservò: — Non ho ancora sparecchiato, nella sala da pranzo. — Fatelo domani mattina — fece Lombard con tono spiccio. Armstrong si rivolse al maggiordomo: — Come sta vostra moglie? — Vado a vedere, signore. Tornò dopo pochi minuti. — Dorme magnificamente. — Bene — disse il dittore. — Non la disturbate. — No, signore. Vado solo a mettere un pò di ordine nella sala tda pranzo e a verificare che le porte e le finestre siano bene chiuse., poi mi ritiro. — E attraversando il vestibolo si diresse verso la sala •da pranzo. Gli altri salirono al piano superiore, in lenta processione, a malavoglia. Se quella fosse istata una casa vecchia, con travi scricchiolanti, ombre scure negli angoli. e pareti con pesanti zoccoli di legno, si sarebbe potuto ammettere un senso di mistero, di imponderabile. Ma quella casa era la quintessenza della modernità. Non c’erano angoli bui, nessun panello scorrevole alle pareti, la luce elettrica diffusa rischiarava ogni cantuccio, tutto era nuovo, liscio e lucente Non c’era nulla di strano nella casa, nulla da poter nascondere. Nessuna atmosfera di mistero. Eppure in un modo o nell’altro, tutto »ra terribilmente spaventato . . . Llewellyn del pubblico Ministero, aveva un pò forzato la cosa, per gioco. E lui, Macarthur, si era compiaciuto che Leslie prendesse Era ~ stato troppo veemente, aveva voluto provare troppo. Dall’altra un così materno interesse al ragazzo. Materno, davvero! Un dannato parte Matthews, della difesa, era stato buono. I suoi punti erano imbecille era stato a non ricordarsi che Richmond aveva ventotto precisi. Il contradittorio era mordace. L’appoggio dato al cliente sul banco dei testimoni era stato magistrale. E Seton era uscito dal dibattito pulito. Non si era eccitato eccessivamente, non era stato troppo veemente. La giuria ne era rimasta impressionala. Era sembrato a Mal> tehws, forse, che lo. scopo fosse ormai raggiunto. Il giudice caricò con una cura l’orologio e lo mise accanto al anni e Leslie ventinove. Ma lui amava Leslie. La vedeva ancora come se fosse lì II viso a forma di cuore, i profondi e vivaci occhi grigi e la massa castagna e ondulata dei capelli. Lui amava Leslie e le aveva creduto ciecamente. Poi in Francia, in mezzo a tutte quell’inferno, aveva pensato sempre a lei, contemplando il. ritratto che portava nel taschino interno della tunica. E infine . . . aveva scoperto! era successo letto. Si ricordava esattamente ciò che aveva provato seduto lì al suo, proprio come si legge nei libri. La lettera nella busta diretta ad un posto, ascoltando, prendendo note, giudicando ogni particolare clas- altro. Lei aveva scritto a tutti due e aveva messo la lettera destinata sificando ogni più insignificante prova che si fosse potuta ritorcerle a Richmond nella busta indirizzata al marito. Anche ora, dopo tanti contro l’imputato. Si era goduto quel processo! L’arringa finale di anni, risentiva quel colpo tremendo, tutto il dolore . . . Dio, come Mattehws era stata di prima classe. Llewellyn dopo di lui, non era gli aveva fatto male! riuscito a cancellare la buona impressione suscitata dall’avvocato E la storia durava d’un pezzo. La lettera lo faceva capire chia-difensore. E poi c’era stata la ricapitolazione del giudice . . . lamente. Le domeniche! L’ultima licenza di Richmond . . . Leslie: Sempre con la massima cura, il giudice Wargrave si tolse i Leslie e Arthur! denti falsi le li lasciò cadere in un bicchiere di acqua. La labbra v Che Dio lo mandasse in malora, quel mascalzoncello! Maledetta raggrinzite ricaddero sulle gengive. Era una bocca crudele, ora, la sua faccia sorridente, quel suo pronto «Sì signore». Bugiardo e crudele e da pazzo. Socchiudendo gli occhi, il giudice sorrise a se ipocrita! Ladro delle mogli altrui! stesso. Lo aveva conciato per le feste, quel Seton! A poco a poco era insorta in lui quella fredda rabbia omicida • Con una smorfia e un grugnito per il dolore provocato dai ^veva fatto in modo da tirare avanti come al solito, senza mostrare reumatismi, si arrampicò sul letto e spense la luce. nulla, si era sforzato di non cambiare il suo atteggiamento verso Al pianterreno, nella sala da pranzo, Rogers era imbarazzata Richmond. Gli era riuscito? Pensava di sì. Richmond non aveva ed incuriosito. Fissava le figurane di porcellana al centro della tavola, sospettato. Attacchi di collera erano facilmente spiegabili in quel- Mormorava a se stesso: «Questa è curiosa davvero! Avrei giurato l’inferno, dove i nervi subivano strappi ogni minuto, sotto la continua che ce n’erano dieci!» tensione. Soltanto il giovane Armitage, lo aveva guardato in modo curioso qualche volta. Giovanissimo sì, ma pieno di intuizione, quel ragazzo. Armitage, forse, aveva indovinato, quando fu il momento. Aveva mandato liberamente Richmond a morire. Solo un miracolo avrebbe potuto farlo tornare vivo. E quel miracolo non si verificò. Sì, aveva mandato Richmond a morte certa e non se ne pentiva. Era stato abbastanza facile. Sbagli di quel genere se ne facevano ad ogni momento, e fin troppi ufficiali erano mandati a morire senza necessità. Tutto era confusione, panico. La gente avrebbe potuto dire, dopo: «Il vecchio Macathur aveva perduto le staffe, aveva commesso degli errori colossali, sacrificato i suoi uomini migliori.» Non avrebbe potuto dire di più. Ma di giovane Armitage era diverso. Guardava davvero in modo strano il suo ufficiale superiore. Aveva capito forse, che Richmond era stato mandato a morire deliberamente. (E a guerra finita, aveva forse parlato, quell’Armitage?). Leslie non aveva mai saputo. Aveva pianto per il suo amante (così supponeva lui), ma le lacrime si erano asciugate quando di marito era tornato in Inghilterra. Non le aveva mai detto di aver scoperto la tresca. Avevano tirato avanti insieme: soltanto, in un certo qual modo, a lui non era sembrata più quella di prima. E poi, tre o quattro anni più tardi, si era presa una polmonite doppia .ed era morta. Ma era stato molto tempo fa. Quindici anni . . . sedici anni? E lui aveva lasciato l’esercito e si era ritirato a vivere nel Devon: aveva comprato quella casetta che aveva sempre sognato. Buoni vicini, un ameno angolo del mondo. li dalla lana fine e ricciuta, provenienti dalla Tantaria e dalla Persia. RUSTICO — Presso i romani le terre attorno alla città venivano chiamiate «rusi» e da tale termine - si formò la~gettivo rustico, che stava ad indicare quelle persone che abitavano fuori di città, cioè in campagna. EDILIZIA — Nelle amministrazioni municipali vi era un incarico apposito per tutto ciò che riguardava, le strade, igli acquedotti, ecc. L'incaricato di provvedere a tutto ciò era chiamato EDILE, p da questo nome si adottò tutta le terminologia derivata ed in uso attualmente (e-dificare, edificio, ecc.). NAFTA — E' il nome persiano del «petrolio». DIPLOMA — Letteralmente, in greco, vuol dire «piegato in due», perchè i diplomi' erano e sono scritti su grandi fogli che generalmente debbono essere piegati su se stessi. I 'diplomatici sono chiamati oosì perchè portavano come credenziali dei diplomi in pergamena. FARO — Tolomeo Filade.1-£o edificò una grande torre bianca* da cui risplendeva C’era da cacciare e da pescare. Era andato in chiesa le domeniche. (Ma non quando la lettura trattava di David che spinge una luce potente per i navi-Uria sul fronte della battaglia. Non riusciva ad ascoltare con piacere ganti, SU un’isoletta nel por-quella lettura. Gli dava un senso di disagio.) to di Alessandria il cui nome Tutti erano stati molto cordiali verso di lui. Cioè, da prin- era Pharos. Dal nome del-cipio. Più tardi aveva avuto la spiacevole impressione che la gente fisoletta prese tale nome angli parlasse dietro le spalle. Lo guardavano in modo differente, che la torre SU di essa OO-comunque. Come se avessero saputo qualcosa, qualche voce la- strnita. tente . . . (Armitage? Che Armitage avesse parlato?) (br. pi.) ____ ■ *awÉ6#r* r*t MARTEDÌ', 11 gemmano 1#5S Einstein non era un „ènfant-prodige” L’uomo che risolve i più ingarbugliati problemi della fisica non sa ancora contare E-njiein rappresenta oggi most Tutti bocciati o riman- delie Bue rare interviste — a pugni con in mondo che Einstein conduce una vita ìr u munao uvjua saiduwa, dati con dei solenni: «Si ri- se avessero saputo idi aver io attornia e in cui egli vi- senza troppe emozioni. Gli m paiLicoiaie per la fi- tiri!» o «Lai è un ignoran un «pò» sbagliato nei loro ve. IMoSL volte ili grande piace suonare R violino, di ,a un inno. e oonsi/ae- te». gdudizjo . . .» uomo gira con un’ombreila cui, stando a quanto dico- j urno dei piu granuli in- E Alberto Einstein non Si Eppure Einstein è un tipo usata, e insaccato in un lo- no i suo. amici più intima, uuuai, li g-gainae ai que- dette per vinto, sapeva che stra^ come la SUa teorìa go™ vestito, certe volte porcaio: uno uei piu pro- prima o dopo dalla sua «ca- della reiatilV;tà. Ha tutto ,f" *" nsoc. e fuosoii con- poocia» Si sarebbero sprig-o- quello che vuole : ma egli j. and. Inarco acila sua nate, e avrebbero corso per stesso afferma di non aver e slulo un pò oizzarro. tutto il mondo, le sue nuo- 1 a. Infatti egli vive qua-urnie-n© nessuno avreo- ive, straordinarie idee. Non appartato dal mondo che , uaio uno sguaino a quel era insomma Einstein un circonda, Quasi tutti gli «lenfant predige». altri uomni illustri amano «Chissà cosa avrebbero il lusso, 1-a ricchezza, la glo-detto i miei professori — ria. Einstein no, anzi i suoi d sse un giorno durante una gusti sembrano spesso fare :ta un cappello che lo potrebbe far scambiare per un qualsiasi pensionato ... a corto di denaro. Einstein un giorno si svegliò e seppe che ara uno dei è un virtuoso. Questo strumento, come nessuna altra cosa ai mondo lo rende felice. Quando è nei bagno e-g!d fischia e canta. Si fa la barba, con ilo stesso sapone con cui si lava. Einstein, un öotao ui cacio dai capimi pannoccnia, one a malapena, aveva a'-mast.ehezza con le cose one lo attorniavano, e cne spasio (guarda il caso SLianisSimo! ! . .) si facava, nomare per la sua ottusità. Gli stessi genitori, un giorno, gd dissero: «Alberto, sara,! un giorno capaoe ni guadagnarti ii pane con quella capoccia così . . . dura? —». non sapevano di parlare con il futuro fondatore aeda teoria della relatività. Non sapevano di panare con l’uomo, che con la sua teoria doveva scuoter© un pò le basi delia fisica. Un professore disse ad Einstein: «Alberto, credi, la matematica . . . non è il tuo forte». Il direttore del ginnasio chiamò la madre del futuro gemo la invitò a ritirare ili figlio dalla scuola, perchè non avrebbe «tirato fuori nuda di buono». La marre non volle. Pu allora lo stesso direttore che dette del fannullone ad E nstein, e lo cacciò fuori di scuoia. Successi v ambente fu bocciato agli esami (nuovo caso pro-pr.o bizzarro) di matematica e fisica. Si rinnovavano le famose «bocciature» dii Verdi, Mozart, del grande geometra Remann, famoso per le sua serie trigonometriche, e di Le Verrier: celebre per i suoi calcoli matematici che hanno del prodigioso. Poi di Darwi n e di altri nomi fa- più famosi uomini al mondo, uomo che risolve i problemi Era diventato uno sctenzia- più ingarbugliati della fisico famoso come Galli«', ca, che parla della teoria Newton. delila relatività con una fa- Ai giornalisti, che cercare- cilìtà unica, dice che adorno di strappargli una »spo- parare due specie diverse di sta -alla fatidica domanda: sapone complica . . . molto «Come è riuscito a diventare celebre?», calmo Einstein rispose: «E’ l’unico problema che non riuscirò mai a . . . risolvere». Una volta il capitano di uin piroscafo, che doveva portare lo scienziato a Londra, gli cedette re cabina delia la vita. Ma l’aneddoto più sapori-co è forse il seguente : Un giorno M grande Einstein salì siu un tranvai di Berlino, comprò il biglietto, e moevette alcuni spiccioli di ritorno. Stette un pò pen-ia miglio- sieroso e dubbioso, contò e nave; ma ncontò fa somma, quindi si Einstein rifiutò, e andò tra rivolse al bigliettaio e gli la gente della III classe, disse: «Non mi avete dato il «Mi sento meglio tra la resto giusto». Il bigliettaio Colori della campagna magiara al la stazione idi Budapest SUI NOSTRI SCHERMI «PECCATO» UN FILM... ... tratto da una novella di de Maupassant e girato in coproduzione «Triglav film» di Lubiana e «Saphier» di Monaco, sta ottenendo in questi giorni vivo successo sui schermi jugoslavi e tedeschi. «GUERRA E PACE» Il regista del film è il ceco- E’ partito in questi giorni slovacco Frantisele Cap men- Ja Belgrado il produttore tre gli interp eti sono i noti americano Micheal Todd il allori tedeschi Viki or Stia», quale è stato in Jugoslavia Rud Niehaus, Hansi Knotek onde ottenere il permesso di e Loya Raki. firn proposto dal produttore americano. Il produttore italiano ignorava che detto «aul-la-osta» era stata già concesso alcuni giorni prima al signor Todd. * SARANNO PROGRAMMATI. •era» disse poi. od a te interviste. Un giorno, quando arrivò a New York per insegnare matematica al Grande Istituto per l’Energia Atomica a Pr.nceioun, una faha di curiosi lo attendeva. Ma egri si nascose tra i viaggiatori, comuni e, infila tori m un auto, riuscì a scappare ad giornalisti e ai fotoraporters. Al tempo di Hitler scappò dalla Germania, che in occasione dei suo 50“ compleanno gli aveva eretto un monumento a Podsam e regalato una casa; si rifugiò in Belgio, dove per molte settimane rimase tappato in una casa. Einstein tentò due volte l’avventura matrimoniaie. Dal suo primo matrimonio ebbe due figli. Sua moglie afferma: «Non sono riuscita a comprender© la teoria della relatività, e altre sue teorie, però son riuscita a comprendere . . . mio mari-ito», Nofi. aggiungiamo : «'E non è poco!» «Come spiega la teoria della relatività» — gli chiesero un giorno dei curiosi. Il grande fis.co non si scompose, e rispose con un esempio chBanisùlf mo: «Quando sedete con una gli prese dii mano la som ma e la ricontò, poi seccato rispose: «Il guaio é che non sapete contare.» ENNIO OPASSI Il «gamba de legni», come 1 milanesi chiamano il trenino tutto ambrosiano in funzione dai 1870, entrerà fra poco definitivamente in museo. Con esso si chiuderà l’epoca delia Milano «strapaesana». Uno storico inglese esamina attentamente quella che può essere chicmotQ 1q "mortile del piacere,, L’influenza del sesso nella storia L’inglese Cordon Rattray Taylor affronta con il libro «Sex in History» (Il sesso nella storia) pubblicato a Londra di recente una indagine veramente singolare e finora mai tentata da nessuno. un continuo flusso di eventi lica, anche se, spec'almcnte no a forme indirette di es- nei secoli, il ' susseguirsi e il dopo la Rivoluzione ì rance-ripetersi di due tipici stadi se, i «Matristi» si avoiino a del costume sessuale degli una sicura preponderanza, uomini: l’uno, genericamen- Il culmine della Supremate determinato da uno spiri- zia «patristica» è raggiunto to di intransigenza, di repres- nel Medios’-.o, teatro degli er- La sua è una ricerca storica sione e di restrizione ad ogni ron e degli orrori commessi compiuta sui fasti e i nefasti del sesso nella storia, diretta ad individuare lo atteggiamento, dissimulato o scoperto, di celebri personaggi e di popoli e di istituzioni durante le varie epoche verso quella che si potrebbe definire la «morale del piacere». Se si dà un’occhiata alla bibliografia elencata alla fine del volume e che spazia nella etnologia, medicina, psicologia, teologia, storia pressione». Lungi dall’accettare il magistero della Chiesa cattolica — continua il Taylor — in materia sessuale, i più ritenevano che la continenza era dannosa alla salute. I medici costo; l’altro, informato ad dai preti sotto la guida delle raccomandavano ai loro paun certa liberalità e disposto autorità ecclesiastiche vana- zienti una maggiore frequen-ad accettare come naturali i mente impegnate a combat- za dell’atto sessuale, e fu probisogni dettati dagli stimoli tere il risorgente richiamo del prio per questa ragione che erotici. A seconda del preva- sesso. «Nella prima metà del la Chiesa pretese ed ottenne lere di questo o quel caratte- Medioevo — scrive Taylor — il diritto di preminenza sul re nei personaggi rappresen- ciò che principalmente tro- medico, diritto che al giorno tarivi di un’epoca, l’epoca viamo è schietta sensualità, d’oggi essa detiene», stessa — secondo lo studioso alla quale all’inizio la Chiesa inglese — assumeva questa o dà battaglia invano. Pr‘ a quella caratteristica. mano a mano che la C ’’za Nella tipologia del Taylor, ~perfeziona il suo siste,. 1 f «Putristi» sono conservatori, controllo, ci imbattiamo In u-militaristi, totalitari, misogini na ondata crescente di per-e inibiti; vestono di scuro, si versione e nevrosi. Giacché ti di Cognac sulla Charente, fornivano un ottimo prodotto che piesto divenne celebre. LA DALIA — Fu scoperta nel 1779 da Alessandro’Humboldt nel Messico. Qualche radice, trasportata in Francia verso il 1804 diede origine a tutte le varietà che ornano i nostri giardini. Fu chiamata dalia per onorare il botanico Dahl. LA CASTAGNA — Deve il suo nome a Castano Magnesia, città della Macedonia. L’uso delle castagne era assai diffuso presso i romani che le adoperavano ancht* per fare il pane. Nel Medioevo la scuola di Salerno proclamò l’anno ,nK . r., .. . sembra di essere seduto T, i • 03 m -i cf lam con tei appena un minuto. «Era lui... si! si!», «Stazio- M contTajio se sedete sopra «girare» in questo Paese gli brigan^'Mvisoliiio»,^«Napoli u'n? StUfa asti cavillano intorno allucinazioni e manifestazioni i- e decime spettanti alla Chie-steriche di vario genere. Le sa stlf guadagni di ciascuna di sessuale è dato dall’incesto. Vario ed alterno è l’affermarsi delle due tendenze nella storia: la costante è però «patristica» grazie all’influsso della Chiesa catto- GLI* OROLOGI PUBBLICI — Quelli mossi da movimenti meccanici risalgono al Medioevo; il primo di cui si ha notizia è quello del campanile di Sant’Eustor-gio, a Milano. Secondo il Fiamma venne collocato nel 1306. personalità più forti sfidano i divieti, le più deboli si volgo- quelle povere ragazze. A Pola vive un superstite della giunta di Bela Kun IL SISTEMA METRICO DECIMALE — Fu reso obbligato-rio in Franoia nel 1801 e poi s-dottato dalle altre nazioni conùi-«Nei primi tempi del feu- nentali. L’Inghilterra non l’ha datismo, il giorno del matri- mai voluto accettare perchè il suo monio avrebbe potuto termi- sistema, più difficile e complicato, nare in una maniera diversa, serve, sostengono gli inglesi, a col signore feudale che deflo- ■ ■ sviluppare il bernoccolo mara la novella sposa prima di tematico in quanti sono obbli-restituirla al marito- L’esi- unti ad usarlo. Le indiscre; ioni di molti un membro anni del vicino ( nostro esclusivo ) POLA — Come ho fatto a scoprirli»? In seguito ad un rag-anameimto motto semplice che mi ha portato ad un colloquio con lu.. Vive a Pola da tremtadue anni. 'jvuiv"ojuJ-un.e et gimiA'I’-'I-I’j con-ttvjuva uu tenuti suouito in Vuvv-l 1 pupotai un gia-iiiutì eat-vuosjjtìtòiaio eu aooct>e te spe-ìauze »egri oppreöst. Hl oo-t/cn» movimentati, e maiìl-lcsta- to poco più di 100 giornate, dal 15 marzo at lugtio del lal9. Venne soffocata la rivoluzione dalle forze unite della reazione internazionale. Gii alleati — ameri- ztoim aitotte ira le troppe. cani, inglesi, italiani, serbi Quando cera iil fascismo al oca iom-gian, aove venne ztane. A Szeget, ove aveva Bela Kun Géza Szentivànyi se riesci a far ridere uno era una roocaforte operaia. -------- ----- -------- * . Poti con la conquista del po- fu chiamato à fotograiare rono fotograf ali anche il du-tere in Italia da parte di i’inooronaatone del re, ai Ku- ca d’Aosta, t ammiragli» Mussolini, i migliori rivolu- xoly e tutti i membri delia Taon de Kevel, qual buno-zionari dii Pala abbandona- famiglia regnante, rono la città scegliendo un Aneddoti, impressioni? nuovo esilio. Svantivàmyi, Dice: «Una sola constatazjo-giiunto come uno sconosciu- ne. Noi operai siamo superiori a tutti loro. Quando ero fotografo all’isola di Brioni, al tempo in cui questa era il ritrovo dei re e dei principi di tutta lBuro- to, rimase tale per un quarto di secolo. Se come personaggi© de- se il comando delle truppe gli avvenimenti polirci dei-bianche armate dalia rea- la Rivoluzione ungherese di pa, m-j dusse un cameriere: ©mito prima segietaa'io, quinuli picismente naiztona-le. uon il uisiacimenu) uei-II .impero ausu iHuugarico, l u ngneria ottiene un governo nazionale con Karoty Minajio a presidente deda Kepuouiica. E' la prima n-VQiuz.one sotìiaruemocratica cne uene R potere uah ottobre dei i9ia ai 15 marzo del 19i9. Nei frattempo ritornano darla Russia gn ex-pioigiomeri di guerra. Morti di essa hanno preso parte alla R-varuzJone di Lenin, 'romamo a casa con le nuove idee, con propositi omari. Toma con essi Bela K-un. iSc/oppia la seconda rivoluzione. Il proieianiato,. guidato dai comunisti, rovescia ia socialdemocrazia ed assume il potere. MEMBRO DEL- CONSIGLIO Géza Sentdvànyi prende parte anche alla seconda rivoluzione. Compal 71’ Dapretto. ARBITRO: Lonzar di Capodistria. NOTE: Terreno soffice e tempo ideale. Calci d’angolo due per parte. Spettatori 300. ISOLA, 9 — L’Isola e il Saline Pirano hanno dato vita a un bell’incontro. Pe: tutti i 90 minuti di giooo la partita1, molto combattuta, ha avuto fasi interessantissime, soddisfacendo in pieno il pubblico. La -vittoria ha infine arriso ai migliori e veramente, oggi. l’Isola è stata degna della proprie tradizioni calcistiche. Biso'gija aggiungere però che il Pirano non è stato da meno, particolarmente nel secondo tempo quando è apparso anzi superiore. Il Saline Pirano ha la palla iniziale, ma è Isola che gliela toglie »ubito # scenda velocemente »otto Si è concluso domenica il girone d’andata del campionato distrettuale di Capodistr a. La situazione in classifica, per lungo tempo incerta, si sta facendo ora chiara. Lo Jadran si è distanziato con la v nona ai domenica sul airetto rivale Stil e tutto sembra che il primato non possa pù sfuggirli. Amenochè la sorpresa, sempre possibile nel mondo della ruba rotonda, non ci metta il suo zampino. Il che non è poi da escludere-, vVi i bellicosi propositi de’l.i Stil e perchè no?, delia Sitila Rossa. JADRAN — STIL 7:3 (1:2’ JADRAN : Gregorič I., Bertok I., Obad, Lah, Kaligar č, Toscan, Gregorič III., Prašnikar, Gregorič II-, Bertok II., Klinec. STIL: Tedesco, Paškulin, Bole I., Verčon, Bertok, Križmančič, Benčič, itole 11., Jluber, Klasinc l., Mihelčič. MARCATORI: Gregorič III. (2), uregonc 11. (3), Prašnikar (2), Auber (1), Mihelčič (1) e Benčič (D. Lo Jadran, benché in svantaggio ne-i primo tempo, ha saputo rimontare con energia nella ripresa, quando è stato padrone quasi assoluto della situazione, concretizzando la propria superiorità con altre sei reti. Il gioco è stato po- CAMPIONATO DISTRETTUALE DI BUIE I RISULTATI Seghetto J Buie h 4:5 M. del Carso — S. Lorenzo 2:7 Buroli — Verteneglio 5:1 Momiano — Villanova 2:4 Riposava Materada LA CLASSIFICA Buroli 2 2 0 0 9:1 S. Lorenzo Villanova Buie b Seghetto Verteneglio Materada Momiano M. del Carso 1 1 0 0 7:2 1 1 0 0 4:2 1 1 0 0 5:4 2 1 0 1 7:5 2 10 1 3:6 1 0 0 1 1:2 2 0 0 2 2:7 2 0 0 2 2:11 0 CAMPIONATO DISTRETT. CAPODISTRIA I RISULTATI Isola b — Aurora b 3:0 (p.f.) Jadran — Stil 7:3 Šmarje — Padna 5:1 S. Pirano b — Stella R. 4:1 LA CLASSIFICA S. Pirano b Jadran Isola b Aurora b Stella Rossa Stil Olimpia Šmarje Padna 30:7 14 36:21 14 33:15 10 35:12 16:14 29:20 19:14 10:24 5:80 co corretto da ambo le parti. A fame le spese sono stati sopra-jtiuiQo alenili >j|iociatoal delio Jadran, che sono stati ridotti a mal partito dai più vecchi e smaliziati avversari. ŠMARJE — PADNA 5:1 (2:1) ŠMARJE: Djurdjevič, Glavina I., Hrvatin, Prodan, Glavina II., Kocjančič I., Vidovič, Glavina 111., Zgonec, Bržan, Kocjančič II. PADNA: Kaligarič, Škrlič, Fičur, Mohorčič, Kocjančič, Grižon I., Gri-žon II., Pucer, Breč, Grego, Kle-va. ARBITRO: Sabadin F. dì Capo-distria. MARCATORI: al 35’ e 75’ Vidovič, al 42’ Zgo-nec (rigore), al 53' Kocjančič II., al 64’ Prodan per lo Šmarje e al 36’ Breč per il Padna. 'Gioco scadente e privo di tecnica nelTincotìtro di campanile fra Šmarje e Padna. Più massiccia, la squadra rii Zgonec è riuscita a battere largamente gli acerbi di Padna e a sganciarsi così da loro, lasciandoli soli a reggere il fanalino dii coda deità classifica. Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, -lo Šmarje si imponeva fisicamente all’avversario, riportando così la prima vittoria del campionato. A pazza velocità j ■MI ««ri giu per le ripide chine delle montagne sfrecciano gli sciatori inebriandosi di sole e aria pura fra il candore delle nevi. Quella della neve è una delle discipline sportive più utili al rinvigorimento del fisico e all’educazione del carattere dell’individuo che la pratica assiduam. Fra gli sport che sono strettamente legati -ad una determinata stagione dell'anno possiamo senza tema di dubbi annoverare lo sport 'dlcliistioo, su strada naturalmente, il quale nellllimveir-mo si gode il suo 'atteso e meritato riposo, e del quale abbiamo intenzione di scrivere oggi. Naturalmente come prima cosa bisogna sottolineare che a tutti interessa sapere quale sarà il programma delle corse previste per i mostri migliori ciclisti nella stagione 1955, cosa fanno ora e come intendono prepararsi per -affrontare nelle migliori condizioni le fatiche che l|i aspettano. Su tutte queste be-n-e ed importanti cose ha discusso- Gl mese passato l’asseimhlea della Federazione ciclistica della Jugoslavia, riunitasi a Belgrado. Le maggiori discussioni s; sono avute -proprio sulla composizione dial calendario e sulla formazione delie rappresentative nazi onali che di periodo in periodo difendono i colori della nostra nazione nelle più importanti corse estere ed ai campionati mondiali. Da questa discussione è stato così fissato il calendario-corse, -il quale prevede notevoli progressi, con Tinclusione di sempre più numerose -prove impegnati ve. Tutta Fattività dei nostri ciclisti viene imperniata sulla preparazione per Formai toadliionale corsa internazionale a tappe «Giro della Croazia e Slovenia». A differenza deflilie precedenti edf'züoni, quesito anno il Giro verrà ampliato dii d-ue tappe, le ultime, Zagabria — Slavonski Brod, Slavonski Brod—Belgrado, 'OOisichè in tnaiguarido finale verrà posto nella nostra capitale Belgrado. Oltre alle solite nazioni partecipanti, quest’anino è prevista pure la partecipazione delle squadre rappresentative di Egitto, Cecoslovacchia, Poloml.ia e, forse, India, cosicché l-e squadre straniere Che isi allineeranno alla partenza dovrebbero essere una decina. La corsa .avrà luogo dail 15. al 24. luglio, un mese orca prima dei campionati dei mondo, che si svolgeranno a Roma il 28 agosto. La stagione ciclistica inizierà -ufficialmente il 17. aprile con la corsa internal oriate Karlovac — Fiume, che sarà valevole pure come pro-va di qualificazione per la composizione della rappresentativa nazionale, che il 1. maggio prenderà il via alla corsa internazionale Praga — Berlino — Varsavia. Prima dii queste due prove i nostri ciclisti non riposeranno. I imiigliori anzi inora, riposano più, perchè domani prenderanno il via al giro cicKsitilco di Egitto, che dù- La XV. giornata del campionato italiano di calcio - Serie A SORI PRESI E E MEZZE SHORE [Oli malie moo sui canuti di uioco Biuta (l'arresto del Milan - Ennesimo pareggio triestino e stentata vittoria udinese Corridori jugoslavi al Giro dell'Egitto Il «Tour dTSgypte» si svolge regolarmente già da qualche anno, riservato a ciclisti dilettanti e indipendenti. Per le caratteristiche -dei percorso, molto lungo- e 'Strade non sempre buone, castdtulisce una prova molto impegnativa. Per la prima volta questo ann0 'alla corsa partecipano anche i nostri ciclisti, -in numero dì nove : Petrovič, Ročič, Viđah, Dellasanlta, Bogovič, Cotič Ješič, Lakovič e Metelko. Il percorso ha 14 tappe, con -due giornate di riposo intermedie. Ha partenza è fissata per domanti 12 c. m. da Luxor con arrivo a E! Cario il 28. La tappa più lunga è la Alexandria ■— El 'Cairo di km. 219, quella più corta la Beni Souef —Fayoum di km. 49 a cronometro indliivillduale. Ecco il percorso per tappe: 1. Luxor — Kena (km. 68), 2. Kena, — Akhmim (km. 137), 3. Akhmm — Assiout (km. 117, 4. Assiout — Miniet (km. 128), 5. Minieh — Beni Souef (km. 132), 6. Beni Souef — Fayoum (km. 49 •>, cronometro), 7. Fayoum — Guizeh (km. 92), 8. Guizeh — Suez (km. 133), 9. Suez — Ismailia (km. 100), 10. Ismalia — Port Said (km. 77), 11. Port Said — Zagazig (km. 77), 12. Zagazig .— Menala (km. 149), 13. Mcballa Alexandria (km. 150), 14. Alexandria — El Cairo (km. 219). CAMPIONATO DISTRETTUALE CAPODISTRIA Lo Jadran si stacca battendo il diretto rivale BOLOGNA — JUVENTU-S 2:1 (1:0) — Il Bologna ha condotto la partita con 'grande velocità nel primo -tempo’, -rompendo decisamente nella ripresa ogni reazione juventi-na, 1-1 punteggio avrebbe potuto essere molto più severo per 1-a Juventus se egli attaccanti rossoblù non avessero peccato di iipprecisio-ne nel tiro (nel primo -tempo) e se avessero saputo sfruttare meglio il contropiede (nella ripresa) oon la Juventu-s protesa -alla ricerca del pareggio. Le reti s-ono state segnate da Valentinuzzi al 5’ e al 74’ per il Bologna e al 51’ da Montico per d bianconeri. MILAN — GENOA 2:2 (1:1) — Mancava soltanto un minuto -al termine deU’inoontro e il Genoa sembrava essere ormai sicuro di riuscire a espugnare la fortezza milanista, quando una provvidenziale testata., di Schiaffino ristabiliva le sorti del-l’inoon-tro. Altrimenti sarebbe stata la più grossa soipresa di tutto il campionato. Comunque il pareggio idei grifoni su quel, campo . che ha visto piegare la- schiena ben dodici avversarie di fronte a un Milan irresistibile, costituisce 'di per se un grande sucoesso e, perchè no?, una sorpresa. I a 'beffa ha voluto che di Genoa, rivelatosi una squadra degna di ben migliore situazione in classifica, due volte in vantaggio sia stato ogni volta raggiunto. Su un terreno -pantanoso, pesantissimo, i grifoni si -sono battuti con ammirevole coraggio senza lasciarsi intimorire dal grande n-ome ideU’awersario. Il risultato comunque è equo, -avendo il Milan attaccato con più insistenza, però ben arginato dalla retroguardia genoana. Le reti sono state segnate al 9’ da C-arapellese pei il Genoa, al 32’ e 89’ da Schiaffino per il Milan e -al 63’ da Dal Monte per il Genoa. Lazio — INTERNAZIONALE 3:2 (2:1) —- La Lazio, assetata di punti per l’inoomio-da -posizione in classifica, s’è gettata -a testa bassa nella lotta per la conquista dell’intera posta contro i Campioni d’Italia, in -giornata di poca vena. In verità hinter era quasi irriconoscibile e nei confronti della pur modesta Lazio ha sfigurato. Messasi su questo binario la partita, l’esito non è stato mai in forse. I laziali1, anzi, avrebbero potuto -aumentare il bottino se non avessero peccato spesso di precipitazione, dovuta forse più -allo stupore di fronte a unTnt-er tanto remissiva, dnoapacq di una qualsiasi seria re-azione, che laH’inabilità nel tiro in porta. Le reti son-o state opera di Vivolo al 29’, J. Hansen al 37’, Burini al 68’ per la Lazi-o e -di Armano al 36’ e 87’ per lTntemazion-ale. FIORENTINA — TORINO 1:0 (1:0) —• Una magistrale stoccata di Virgili al 23’ ha spezzato la serie vittoriosa dei granata. Per quasi tutto il primo -tempo, finché cioè Vidal non è dovuto uscire dal oam-po, vittima di un serio incidente, la Fiorentina ha svolto un gioco maiuscolo. Rimasta poi in dieci uomini, ha adottato un’accorta tattica tale da permetterle di -portare in porto la vittoria. La difesa viola, pur sottoposta a lunghi periodi di pressione dell’attacco torinese, ha saputo reggere -egregiamente. SAMPDORIA — ROMA 1:1 (1:0) — Su un terreno ridotto a un vero e proprio -acquitrinio1, nel quale il controllo dell’equilibrio era quasi impossibile e impresa -ardua era il colpire la palla, biancoazzurri sampdoriani e 'giallorossi romani hanno dato uno spettacolo oh« ci può vedere comunemente su qualsiasi carneo di periferia. Dì gioco non è -nemmeno il caso di parlare e il pareggio non è ohe il salomonico risultato di una contesa quanto mai priva^-di contenuto tecnico. O-gni altro risultato sarebbe stato u-na 'beffa allo sport e -agili atleti che in quel pantano hanno dimostrato vero stoicismo. Le reti sono state segnate da Ronzon al 34’ per la Sampdori-a e da Stucchi all’8T per la Roma. TRIESTINA — SPAL 1:1 (0:0) —■ Gora l’ennesima innovazione nei propri ranghi d rossoalabardati hanno 'acquisito l’ennesimo pareggio contro una Spai in verità -giù di corda. Significa proprio che la crisi della Triestina si sta trascinando ancora sui binari dell’incerto avvenire. L’att-acoo triestino si è permesso addirittura il lusso di sciupare molte -occasioni oon tini alti o a lato. Ha segnato per prima la Spai che, approfittando di un contro piede, è passata insperatamente in vantaggio. I ferraresi -erano venuti infatti -a Trieste oon l’inteinzione di tornarsene con un pareggio e avevano adottato un-a tattica prevalentemente -difensiva. Lo smacco ha 'avuto per un certo tempo l’effetto di risvegliare i padroni di casa che hanno pressato a lungo oontro la difesa spallina, ma, come già detto, hanno sprecato troppe occasioni. Il sima azione aggrovigliata in area novarese. ATALANTA — NAPOLI 1:1 (1:1) —• Con una stocoata iniziale di Ama-dei, all’8’ -gli azzurri napoletani sono riusciti a conquistare un prezioso punto sullo scorbutico campo bergamasco. Il successivo dominio -atalantino, durato quasi tutto il resto dell’incontro, è approdato soltanto -al pareggio e anche questo è stato raggiunto con una fortunosa stoccata di Rasmussen all’80. rerà sino all 25. gennaio. Le due squadre jugoslave, com'è già noto, sono composte da Petrovič, Ješič, Codiò, Lakovič, Panič, RoSič, Metelko, Bogovič Viđali e dal membro della Proleter, SHlverio del-laisiarata, campione inaaionale 1954. Questi eioäilsti sorao naturalmente i più fortunati, dato che il Giro deU’E'gibto servirà loro quale buon allenamento, cosicché potranno presentarsi già in forma aito prime gare delia stagione, previste por il mese di marzo. (Segue in 2. pagina) SQUADRE ITALIANE OSPITI IN SLOVENIA ODRED-UDINESE 2:15(1-0) CAMPIONATO ITALIANO Serie A I RISULTATI Atalanta — Napoli 1:1 Bologna — Juventus 2:1 Catan a — Pro Patria 2:1 Lazio — Inter 3:2 Milan — Genoa 2:2 Sampdoria — Roma 1:1 Torino — Fiorentina 0:1 Triestina — Spai 1:1 Udinese — Novara 1:0 LA CLASSIFICA Milan 14 11 2 1 37:12 24 Roma 15 5 9 1 21:16 19 Bologna 14 7 4 3 26:20 18 Fiorentina 14 6 6 2 19:14 18 Juventus 15 6 6 3 24:18 18 Torino 15 8 2 5 19:16 18 Inter 15 6 5 4 22:17 17 Genoa 15 4 7 4 18:16 15 Catania 14 4 6 4 18:15 14 Atalanta 15 4 6 5 17:16 14 Napoli 15 4 6 5 18:17 14 Udinese 14 9 3 6 16:20 13 Sampdoria 15 4 4 7 17:22 12 Triestina 15 3 6 6 11:24 12 Novara 15 4 3 8 13:21 11 Lazio 15 4 2 9 18:29 10 Spai 15 1 7 7 10:21 9 Pr0 Patria 14 2 4 8 10:20 8 pareggio rossoalabardato arrivava al 10’ della ripresa oon una rete segnata da Lucentini in una mischia sotto porta. Per la Spai aveva segnato al 7’ del primo tempo Broccini. UDINESE — NOVARA 1:0 (0:0) — Il Novara, puntando sul pareggio, per poco non vi riusciva. La sua difesa, comportatasi egregiamente per tutta la partita, è crollata improvvisamente in «zona Cesari--ni». Se gli ospiti non awessero ecceduto nel loro atteggiamento prudenziale, una vittoria o quanto meno il desiderato pareggio non sarebbe sfuggito. I padroni di casa hanno attaccato in prevalenza, ma le loro puntate offensive si sono infrante sempre contro il muro difensivo novarese. La rete della vittoria udinese è stata segnata al 44’ da Castaldo a conclusione di un’enne- ODRED: ,-Brezar II., Medved, Rlančiž-ar, Zumibar, Berginc, Lež'kov, Krgin, VoTgič, Brezar I., Zdravko-vić (Hočevar). Belcer. UDINESE: Gea-tti, Zorzf, Sant, Azzimionti, Pinardi, Morelli (Degli Innocenti), Castaldo (Perissinotto), Selmonsson (Menegotti), Bettini, Bernard, La Forgia (Castaldo). MARCATORI: Al 4’ Vorgić (O.), al 69’ Hočevar (O.j e al 73’ Castaldo -(U.). ARBITRO: Gvardjančič di Lubiana. NOTE: Nella ripresa le due squadre apportavano mutamenti alle loro formazioni, oo-me più sopra indicato nelle parentesi. L’Udinese scendeva in campo priva -del portiere titolare Romano, assente perchè convocato in allenamento collegiale per la partita Inghilterra - Italia (giovani) e del mezzo sinistro Szoike. Terreno di gioco pesante e tempo umido. Calci -d’angolo 9:5 a favore dell’Udinese. Spettatori oltre 6 mila. LUBIANA, 9 —■ L’inoontro amichevole fra il looale Odred, militante nella II. Lega jugoslava e l’Udinese, squadra di Serie 9 italiana1, si è concluso con la vittoria del primo per 2:1. Primo tempo 1:0. L’incontro è stato combattuto, ma cavalleresco nonostante le condizioni del terreno, vtramente proibitive. L’Odred attacca subito con foga, inltessend-o azioni veloci e ben combinate, e al 4’ passa già in vantaggio. L’aiòitro concede una punizione di seconda dal limite dell’area: calcia Zdraviković che passa subito a Brezar IL Questi tira in porta, ma Gè-atti respinge. Riprende Vorgić e segna da -distanza ravvicinata. L’Udinese stenta a riprendersi e fino al quarto d’ora l’Odred continua a premere. Poi i friuliani si fanno sotto e portano qualche minaccia seria alla porta di Brezar IL Al. 24’ Selmonsson colpisce il palo a portiere -battuto. Poi il gioco oontinua sostenuto oon ima leggera prevalenza udinese fino al termine del primo tempo senza che il risultato muti. Al 31’, su un contropiede, Belcer tira da posizione angolata: sembra già gol fatto, ma Geatti si butta all’in-dietro e respinge la minaccia, meritandosi applausi -a scena aperta. Nella ripresa l’Udinese si fa subito sotto e invade letteralmente l’area dell’Odred che, però, si difende energicamente. Gli attacchi dei bianconeri friulani mancato però di mordente nella fase culminante, cosicché la estrema difesa -lubianese può liberare. Nonostante la superiorità di (attacco e territoriale dell’Udinese, è ancora l’Odred a segnare. Al 24’ su una veloce azione di contropiede, Hočevari ripreso un -traversone di Belcer, stanga in porta da circa 18 metri. Geatti intuisce e para, ma la palla, piena di effetto e resa viscida dal fango, gli sfugge di mano e rotola in rete. 2:0 per lOdred. I friulani non si disanimano e insistono ancora all’attacco. Le loro azioni veloci, fatte di corti passaggi -appoggiati prevalentemente su Bettini, controllatissimo da parte -di Berginc, non riescono a sfondare la serrata -difesa degli ospitanti. Sarà solo su azione personale che gli ospiti otterranno al 30’ il punto della bandiera: Castaldo, ricevuta la palla da Degli Innocenti, supera in dribbling tre avversari e saetta im-paraibbnente in rete, malgrado l’estremo tentativo -di Brezar II. di fermare in tuffo la sfera che si infila nel-Pangolin-o destro -basso. L’ultimo quarto d’ora si -gioca sotto il segno della fatica sostenuta. L’Odred è -asserragliato nella propria area -a difendere il risultato acquisito di contro ad reiterati tentativi udinesi di raggiungere il pareggio. A . due minuti dal termine dell’inoon-tro l’Odre-d ha un ritorno di fiamma e -si fa sotto, portando ancora una seria minaocia -alla rete di Geatti, ohe pelò si salva destramente dal-l’irru-ente Brezar L, distintosi, unico fra i ventidue atleti in campo per le sue scorrettezze, più volte disapprovate a alta voce dal numeroso e sportivo pubblico lubianese. NeU’O-dred hanno bene impressionato Leskov, Žumibar e Belcer, nell’Udinese Pinardi, Selmonsson e Castaldo. C. D. Železničar (N.G.)-Ronchi 1:0 (1:0) NUOVA GORIZIA, 9 — Si è giocata oggi sul campo di s. Pietro la partita di rivincita fra il locale Železničar, militante nella Lega repubblicana slovena, e la squadra del Ronchi. L’incontro è -terminato con la Vittoria -del Železničar per 1:0 (1:0). Le due squadre hanno dato vita -ad un incontro combattuto e cavalleresco. Lo Železničar ha meritato la vittoria, anche se il punteggio appare poco rilevante in rapporto alla superiorità dei ferrovieri goriziani. Ha diretto bene l’inoontro l’arbitro Janežič di Lubiana. Il primo confronto fra le due compagini svoltosi giovedì 6. c. m. a Ronchi era terminato con una larga vittoria dello Železničar (5:3).