IN QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE: 1. pagina: a) Siamo con te compagno Tito b) Una nota diplomática provocatoria e ofiensiva c) Cronache delle RPFJ d) La Mecca dcl panfascismo 2. pagina: a) Lo sviluppo del turismo b) Avviso per glïnvalidi di guerra c) Lettere alla redazione 3. pagina: a) Incontro con Tito b) Tre anní di vita délia nostra Radio c) Curiosità scientifiche 4. pagina: Notiziario sportivo ORGANO DELL* UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CIRCONDARIO DELL* ISTRIA i .1 Dire-zione - Redazione - Amimin. Via ¡Sanitorio 26 - Capoidistria tel. 170 ANNO V. No. 2M Capadistrk, Luaeái 26 maggio 1852 5 Din. - 15 LIRE ABBONAMENTI: T. L. T. Zona Jugoslav* e nella R. F. P. J. Anno din. 250.— sem. din 130.— Sped, in c. c. postale. SIAMO CON TE. COMPAGNO TITO Non è facile descrivere il sincero e profondo amore che il nostro popolo lavoratore nutre per il compagno Tito. Non è facile descriverlo, perché mancano le parole per esternare cer-ti stati d’animo ed usando delle co-muni frasi c’è il pericolo di cadere nella retorica o, peggio ancora, di manifestare il sentimento sincero verso Colui che rappresenta tutto un glorioso periodo délia nostra storia come una idolatría verso l’uomo, verso il personaggio in se stesso. Il nostro popolo lavoratore, cosi come tutti i popoli délia Jugoslavia, ama e va orgoglioso del compagno Tito, perché egli ha saputo in un momento cosi difficile per Tesistcnza nostra Jarsi la guida di quel movi-mento rrvoluzionario che ci ha por-tati alla vittoria sugli oppressori. Egli seppe vedere lontano nel futuro il corso délia storia e ci indicé la via da seguiré. Per questo grande ruolo che egli, alla testa del Partito comunista délia Jugoslavia, ha svolto e continua a svolgere, noi lo sentiamo vicino, hoi lo amiamo e lo seguiamo, certi di camminare sulla giusta via del rafforzamento delle conquiste délia nostra classe operaia. I sentimenti, che nuovamente ques-t'anno, nella ricorrenza del Suo 60esi-mo compleanno, il nostro popolo ha espresso nella maniera più manifesta non pué comprendere chi non ha sofferto come noi, come tutti i popoli délia Jugoslavia, le dolorose con-dizioni delToppressione e délia schia-vitù dalle quali c’era una sola via d uscita, e questa via ci fu indicata dal compagno Tito. Oggi, quando ormai la nostra classe lavoratrice marcia sicura verso la meta socialista, più chiaro che mai ci appare il grande mérito del Partito Comunista, guidato dal compagno Tito, di aver saputo, nel momento decisivo, raccogliere tutte le for-ze popolari in un’uniea grande ar-mata che, dal Carso alla Macedonia, accese la fiamma délia riscossa e liberé il paese dall’occupatore e dai suoi satelliti. Questa grande epopea dei nostri popoli ha peré le sue ori-gini in un periodo precedente, quando appunto il compagno Tito, assun-to alla direzione del Partito comunista jugoslavo, cómprese lo sviluppo degli avvenimenti e prepa'ré alla lot-ta, alla direzione délia lotta, i figli migliori, i comunisti. Quando tutta TEuropa giaceva in ginocchio, calpestata dallo stivale nazi-fascista, solo in Jugoslavia, sotto la guida di Tito, i nostri popoli, a costo di inauditi sacrifici, si opponeva-no con le armi in pugno, strappando Tammirazione e la simpatía di tutto il mondo progressista. Nel sangue e nei dolori prese forma peré la grande idea délia rivoluzione proletaria. Dalle macerie sorse il 'nuovo stato socialista, patria felice di popoli li-beri, lanciati verso la conquista di un avvenire felice. Quest’opera titánica svolta da tútti i nostri popoli porta, come in un símbolo, il nome del compagno Tito. Tito v«ol dire tutto il popolo, vuol dire materializzazio-ne délia volonté e delle aspirazioni di tutti gli oppressi. Nel nome di Tito abbiamo poi in-trapreso, con non meno croismo, e non senza sacrifici, l’opera di rico-struzione e di edificazione socialista. E quando coloro — nei quali fidava-mo e speravamo aiuto credettero fofse giunto il momento di annientare le nostre conquiste e incominciarono a macchinare per rimetterci sotto un’altro gioco, nuovamente il compagno Tito seppe vedere un pé più lontano gli evventi ed esprimendo la volonté di tutti i nostri popoli, disse no agü aggressori di Mosca. Ed incomincié un’altra lotta, non meno eroica e non meno dura. Ancora una volta il mondo ebbe motivo di espri- * II RITIRATI GUI ADDETTI MILI-TARI A ROMA E BELGRADO Nella sua azione tesa ad acutizza-re i rapporti tra la RPFJ e l'Italia, il Governo italiano ha richiesto al-l’ambasciata jugoslova il ritiro del proprio addetto militare col. Kodric, dopo che aveva richiamato da Belgrado il proprio addetto militare col. Massaioli. La richiesta di ritirare, il col. Kodric é stata preceduta da una tenden-ziosa campagna di stampá nei con-fronti della sua persona. RIDUZIONE DI PENA II col. Milos Stamatovic, comandante dell’AMJ, ha emanato ieri un ordinc con il quale viene ridotta la pena o Reichensteyi Renato e disposta la restituzioné di due motope-seherecci ai due pescatori isolani De-grassi Olivio ed Emilio Benvenuti a suo tempo sequestrati in seguito a sneculazioni illeeite dei loro proprie-tari. mere verso i nostri popoli ammira-zione e simpatía. La nostra lotta per la completa indipendenza ed ugua-glianza, per i diritti di tutti i popoli di svilupparsi per la jiropria via, divenne la lotta di tutta l’umanité progressista. Avanti, alia testa dei nostri popoli, con alta la bandiera del socialismo, marcia il Partito comunista del compagno Tito. E la classe operaia internazionale ritorna a riprendere fiducia nelle proprie forze, ritorna decisa alia lotta, perché dal nostro esempio comprende che il socialismo, tradito dalla casta soviética, é ancor vivo, pué divenire realté. Dietro a questa schématica esposi-zione dello sviluppo della nostra lotta, noi dobbiamo continuamente vedere Tazione attiva di orientamento svolta dal Partito comunista, dal compagno Tito. Presupposto della nostra lotta era l’unité e la frátellanza dei nostri popoli: ed il compagno Tito j*fealizzé questa fratellanza. Nelle complícate manifestazioni esteriori dei fenomeni politico-sociali, la classe o-peraia poteva agire soltanto cono-scendo l)cnc le leggi di sviluppo della société, soltanto se la sua avanguar-dia, il Partito comunista, fosse pa-drone della teoría rivoluzionaria mar-xista. Ed il compagno Tito seppe e-ducare i quadri proletari profonda-mente preparati nella teoria e nella prassi marxista-leninista. Per consolidare la vittoria bisogna-va saper accedere ai rapporti con gli altri stati, saper lottare anche nel campo diplomático e saper edificare le basi statali nel paese che stavd conquistando la propria liberté. Oc-correva sopratutto ’formare, dalle file del popolo insorto, un esercito capa-ce di difendere le conquiste della rivoluzione contrù tutti i nemici in-terni ed esterai, occorreva un esercito guidato dai migliori figli del popolo, un esercito proletario. Tito previde e seppe organizzare tempestivamente tutto cié, come seppe poi condurre quella lotta ideológica per la purez-za dei principi marxisti che ha iníer-to si duri colpi agli aggressori di Mosca, smascherando il tradimento consumato sulla propria classe operaia e sul movimento operaio internazionale. Nel nome di Tito la nostra classe operaia ha realizzato per la prima volta nella storia il sogno di tutti i lavoratori, di essere padroni delle proprie fabbriche. Nel nome di Tito giorno per giorno la nostra classe operaia rafforza le proprie conquiste sulla via della edificazione socialista. Noi, italiani, sloveni e «roati dei due distretti di Capodistria e Buie, siamo quanto mai orgogiiosi di far parte di questa collettivité di popoli liberi, siamo orgogiiosi di avere per guida il compagno Tito. Ed oggi, mentre celebriamo il Suo compleanno non possi amo che riconfermare ancora una volta la decisa volonté di continuare su questa via. Duramente abbiamo lottato per conquistarci la liberté ed il diritto di vivere indi-pendenti, duramente lotteremo contro tutti coloro che, da qualunque parte, minaccieranno i nostri diritti. Non lo dimentichino i cominformisti, gli imperialisti, specialmente quelli italiani, il Vaticano . Noi siamo con te, compagno Tito. Come un sol uomo difenderemo le nostre conquiste socialiste. a. m. L'augurio del nostro popolo Compagno Tito! La popolazione del Circondario delVlstria Vi invia a mezzo della propria gioventü,i pin fervidi auguri per il Vostro 60. compleanno, nella speranza che tale Vostra festa si ripeta ancora per moltissimi anni per la felicita dei popoli della Jugoslavia e Vostra personóle. L’odierna festa assume per noi particolare importanza in conseguenza dello infuriare a Trieste della gazzarra fascista ed a seguito del Vostro deciso atteggiamento in risposta ai vergognosi negoziati di Londra, giacche questa risposta significa un ulteriore passo per la realizzazione dellé nostre legitlime richieste. E’ desiderio della nostra popolazione democrática slovena, italiana e croata che Voi riscontriate in quest’augurio, trasmessoVi dalla nostra gioventü, tutto Vamore che il popolo istriano sente per Voi e la sua ferma volontá di vivere e lavorare nella costruzione socialista, congiunto ai popoli fratelli delle nazioni jugoslave. A molti anni, compagno Tito! La popolazione del Circondario delVlstria UNA NOTA DIPLOMATICA provocatoria ed offensiva DALLA VALLE DEL QUIETO AL RISANO lo simbólica sfolietta Ira csli di popolo .«Voi idhe avete l’onore di portare l’augurio idél no'stro popolo al compagno Tito in oicica-sione del suo s-e-s-.santes-imo compleanno, diteigli che in quiesiha, izona, .sitúala aU’estremo lembo /del territorio jiugoslavo, vi è un popolo idhe gli è grato per tutto quanlto iha falto, dalla Lotta Po-pola-re di 'Liibeira¡z.io¡ne ¡sino ad oggi in difesa dei nostri diritti, minac-cialti idalle (brame imperialist-i-ehe del neofascismo risor.gente aid occidente e du quelle moscovite a/d oriente, ditegli che siete ¡ulna ptocóla parte di que! popolo che è ostinatamente deciso a lottare pur di vedere rea-liizzate He proprie aspirazioni. A1 ¡campagno Tito, dite-nisore .con-seguemite dei diriitti dei ptoco-li popoli, .pirotpuiginatore della ¡pace nel monldio — degno continuatore delle teorie riiyoil/uizionarie di Marx e Lenin aulgu,rate moiti anni di vita e di feltoita per il toeneissere e la prosperity ¡dei popoli della Jugoslavia, ¡per il benas'sere e la prosperity ¡del ¡nostro popo'lb e per il trion-fo del isolcialismo nel mondo.» Attonnia-ti dalia folia plaudente decine di ¡g-i-avan-i 'in temita aporti- In margine alla campagna preelettorale triestina Violente reazioni della stamps juooslave alie allermazioni di personalna romane va, .corona variopinta al .palco eretto in ipiazza Tito a Capodistria, ascol-tano qü-eBte lultime .raceomaradazioni del compagno Belfcram, pronunciate a mame idi tiuitta la nostra popolgzio--ne, prima di partiré verso oriente, verso Belgrado', per portare con la ' simbólica ístaiffettá,'j’&ugiurio e ' i! seintimenlto di graitirtuldine di noi tutu alDuo/mo lia cui vqce tanto vo.l-té ,s’é levata in difesa ¡delle sacre conquiste datera dalla lotta ¡che abbiamo comlbattuto e in /difesa di ció per cui lottiamo oggi. Sul palco s’allmeano le fiaocole .dalia st-affeltita. Ve ne soino moltis-sime, laivotrate con maestría dalle ma¡ni operase dei nostri lavoratori. Su’lle itarghe leggiamo i ¡nomi dei nostri coMéttiivi, delle ¡nostre citta- dine, dei Villaggi e in tutte il salut! al compagno Tito per il 80jno compleanno. Sono v-enute a racco-glfensi qui niel, capoiuago del nostro circondario, ¡proveniemiti da oigni locality, dalle rive del Quieto e dalla piazza di Chercavce, pórtate dai nolstri giovanii, isalíuitate, lun/go la strada, in entiusiasttohe manifesta-zio'ni, da migliaia e migliaia di cit-tadini che, anche a vo.ee, han/no vo-luto esprlmere il loro augurio al compagno Tito. Dalla pi-a/zza ¡Tito sono ripartite il giorno seigiuenite 20 maggio 1952. Ieri, 25 maggio, asBieme al salu-to di tutti i popoli della Jugoslavia, è igiiunto al ¡compagno Tito anche :1 nostro augurio, il .nostro sal/uto. U> Minisitero degli e/steri 'jugoslavo ■ha respiinto la nota diplomática che il ministro pletiipoteniziario d’Iitalia a Belgrado aveva presentato1 lo siconso 20 maiglgio e con la quale il ¡goiverno di Roma protestava per la icondotta delUamminiistiraaio-ne militare dell’A. P. J. in queista zona. II Miniis.tero degli eis/teri ha re-spinto il documento in quanto con,cepita in termini assolutaimente inammis-Biltíili tra paesi ¡che intrattengono nonmali rapponti diplomaltici. La nota italiana avrelbhe dovuito essere una risposta del governo italiano alia nota ¡juígoslava dellTI apri-le scorsó che denunciava Taiiuto económico e político ¡dato dalle autori-ta igoverhaitive delia penisola all’at-tivita spionlsticá .del CLÍN di Trieste nella zona juígoslava del TLT. L’appoiggio daíto ¡dalle autorita uí-íuiciali ítal'iaine agli spioni ¡del CLN ■e airattivita di queista organiEzazio-ne idireibta ¡conitro il po.tere popolare .della ¡noisitra zona, venne documen-tato ¡da ultimo in aacasione del pro-cesiso Sivoltosi dinanzi al tribunale militare di Capodistria' contro uin gruippo di spie assoildaite appunto dal CLN e, tramite q.ueisto, dallo stesso governo di Roma. II documento- italiano si limita in-veice al puro e semplice rigeibto delle documéntate cisservazionii conte-niu’te nella nota yugoslava ed accu-sa la Jugoslavia di violaeione delle clausole del trattato di pace e addi-rittura dei priincipl del diritto inter-naizionale per quanto rdgiuarda l’am-miruistra¡zion¡e di questa zona. ¡Tutto ció ¡con un lin/guaglgio che avreb-be voluta essere enérgico e che al contrario é ¡soltanto offemsivo e pro-vocatotrio. Vi ¡sono espressioni e banali luo-gihi comuni nella campagna d’odio diretta contro la Jugoslavia e con- La stampa central« della R. P. F. J. continua a reagire con violen-za alie varié dichiarazioni di personality governatiive romane pronuncíate ai comiai elettorali di Trieste e rigu'ardanifi la R. P. J. ‘In seguito alia nota dichiarazione del ministro La Maltfa, faltta in un comizio preelettorale' repubbli-cano a Trieste: «Strapperemo alia Jugoslavia pezzo per peezo il nos-tro ter/ritorio italianoi», e daH’ex amibasciatore fascista AníuSo: «Il coronamento logice ¡della. nostra lotta ¡sara la liíberaziione dellTstjiia, di Pola, di tutta la Venezia Giulia, di Fiume e della Dalm¡a,zia:», l’organo cíntrale del P. C. J. «Boirba» scri-ve fra l’altro: «II riconascimento del carattere reale dell’accordo lon-dinese é venuto da Roma, nei dis-corsi di De Gas-peri, negli articoli della stampa governativa e anche in questa dichiarazione di La Malfa. Pero questa rica'titatori e indeside-rati daminatori della Dalmazia della Corsica, della Grecia, di Miz-za, deirAifrtoa e co¡si via — posso-no essere sicuri che qu.i non strap-peranno nulla finiche ci .saremo noi Farebbero maglio a moderare il loro lingiuiagigio». Varié org/aniizzazioni di emigrati jugoslavi, residenti negli U.SA, rin-novano l,e loro azioni in difesa dei diritti democrat lei della popolazione di Trieste. Enérgica é la reazione di tutta la stampa anche alia let.tera o,stile del vesco.vo lutoianese Vovk nella quale questo prelate, asservito agli interessi antipopoiari del Vaticano invita i fedeli ad «essere pronti s com-piere aitti eroici In diifesa delle santissime finalita della chiesa romana». Su 18 princi.pali direttorici, pro-venienti anche dalle lacalita pió remóte della R. P. F. J. sono giun-te ieri mattina a Belgrado le varié stafíette che hanno portato al compagno Tito l’aiugu'rio dei popoli dell’Armata e di tubte le organiz-zaaioni della Jugoslavia, in occa-sione ¡de! suo seasantesimo comple- an.no. Nel campo ¡delle relazioni economi-che internazionali, si annunzia da Belgrado che trattative commercia-li tra la R. P. F. J. e la Francia dovretobero iniziarsi il 1 giugno a Belgrado. E* Gtaito prolungata al 30 aprlle .1953 la validita deíl’accar-do commerciale t;ra la Norvegia e la R. P. F. J. che prexsede uno »cambio reciproco di merci per un valore di 3.200.000 dollari ann/ui. Una delegazione del Partito Socialista d-eM’lnidia é atitualmente in visita alia Jugoslavia. Dopo avei visítalo la Macedonia. proveniente da Salontoco, la stes,sa ha prose-guito per Belgrado e per gli altri cenftri reputolhltoani. I BROGLI IRREDENTIST! lica delle elezit Il giovane Gobbo Sergio legge l’augurio del nostro popolo II .brc.'glio elettorale, sviluippato a Trieste dai partiti 'irredenti'Sti sopratutto con l’affliuenza organizza-ta degli eieittori provenienti dalla Repuibbüra ¡italiana e non aventi legalmente nessun diritto al veto, ó il ritróva'to corí /cui l’irredentismo cerca di ¡salvare la sua traibailante barca. G:ià sabaito ¡sono arrivati a Trieste i primi taeni speciali, chiamati «treini ¡tricolore», ¡carichi di «eletto-ri» che apertamente diohiaravano di esser venuti a ¡votare par la Demo-craizia Cristiana. Nella giornata di ieri sono giunti altri due treni speciali e numerosi autobus, questi ul-t:mi con la maschera ¡di .gite ai luo-gih-i di ibatta/glia della prima guerra, ma venuti a Trieste con l’evidente sccpo di aumentare illegalmente il numero dei votanti DC. Si valuta a ciroa 70 mila ¡persone il numero dei votanti faitti aflluire a Trieste dall’apparalo traisiporti elettoraF coleltivi dei partiti irredentista Nei comuni circostanti Trieste i presideniti le icoimmiis/sioni elettorali, tutti elementi provenienti dallTta- La Hecna d@l panfascismo Il col. Obradovié saluta la staffetta dell'Armata Bisogna riconoscere che Trieslls ala martoriala» ha saputo sostitu-irsi molto bene in questi ultimi tempi a Gorizia (da santa» nel prestigioso e fatídico ruolo di mecca del vecchio e nuovo panfascismo. Questo fenómeno sará dovuto for-Ue. alia, invidia ed alia gelosia perché Gorizia (uscita indenne dallo «infame baratío ordito ai suoi dan-ni» e rüornata nel grembo della aaderata madre» la quale, con la «zona franca», ha offerto ai «pre-dilctti» figli di una trentina di fa-miglie le proprie mammelle perché, col generuio latte materno, succhino anche i rivoli dai milioni da lei carpiti alia maogioranza degli altri figli, di quelli che lavo-rano e producono e verso i quali ella é matrigna) gode oggi i frut-ti e le delizie della sua «ardente fede c dei suoi spasimi d’amore per Vitalia» con una percentuale di disoccupali, con una crisi nella industria e -vi commercio, con un caro prezzi che superano gli estre-mi di tutta le altre cittá dallo Sti-vülone. Ncn é da escludersi pero che lo stesso fenómeno dipVnda dal falto che a Gorizia, mesi fa, si é spen-to — con la marte dcll’arcivescovo Margotti — un luminoso faro fascista, nel mentre a Trieste é rim--sío, vivo ed-entrante, il «zovo a. vía Cavana» del vesrovo dcl Hilario Sutil in -3 della sua cricca. Certo é che il fascismo triestino — insignito di «grandi glorie e tra-dizioni» giá dai tempi in cui le sue squadracce ¿operanti nella media di v'.snti «balde camicie nere», armate fino ai denti, contro un antifascista o sospetlo tale, inerme, come era prodezza, ardimento ed onore degli squadristi di Mussolini) erano comandat? dal famigerato Francesco Giunta al quale dfedicavano il soluto: «A chi la Oliani?» ossia la dulcinea cui il comandante, riama-to, faceva omaggio delle sue sce-leratezze — certo é, ripetiamo, che il fascismo triestino é stato onorato negli scorsi giorni dalla presenza di alcuni fra i piú luridi e puzzo-lenti trigurgiti di fogna mussolij niani. \ • , Primo della risma, con la caramilla all’occhio, Riño Alessi, il grande arnaco e conterráneo del duce, l’unico al cjtuale qulesti, dive-nuto fondatore dell’impero, accor-dava il privilegio del «tu» confi-denziale e che a Trieste era giá stato accolto da Silvio Renco, ü cantore dell'irredentismo, cora? «il piú esperto, il piú versatile giorna-lista». Secondo quel Cario Delcroix che a ragione, veniva definito il «piú grande veggenie» ¿¡ella era musso-liniana apirunto perché cieco e che figurava come il «migliore e piú degno fra i combattenii», mal aven-do egli partecipato a combattimen- ti e neppure sofferto il martirologio delle trincee perché rimasto accecato dallo scoppio di una bomba a mano durante le esercitazioni da recluta: quel Delcroix che nel 1934, celebrando Francesco Ober-dank, ha fatto precedere e seguiré la sua orazione dal canto dell’inno «noi vogliamo la liberté» che, ese-quito allora dalle scolaresche trie-stine del littorio, suonava insulto e grottesca parodia della liberta Terzo, Anfuso, il grande consi-gliere di Ciano, Vambasciatore della repubblica di Saló presso Hitler e Goebelss, il pronubo di una unio-ne sempre piú operante nel nuovo asse Saló—Berlino. Purtroppo, gli\impegni e le trattative per gli apparentamenti elettorali hanno trattenuto in Roma (dove sono rim,asti a continuo con-tatto col camerata Gedda, dirigente della Azione Cattolica) il marescial-lo d’Italia Graziani, il segretario genérale del P. N. F. Augusto Turan e il principe ' aspirante alio scettro. Junio Valerio Borgh¡ese che dif ferentem,ente, avrebbero acere-sciuto. con la loro presenza, il lustro ed il patriollismo di Trieste «frevreente di passíone per Vitalia» II portavzc.e di questa accolta di criminali, ossia il «Giornale di Trieste», ha qualificato «ignobile tep-paglia» i tricstini che non hanne degnamente onorato tali ospiti. lia, čenčamo di ridiuirre a tutti i Costi il niuméro delle schede valide anide diminuiré il numero ¡dei voti siovem. II primo incidente della giornata si é avuito vemso le ore 18 in piazza Garibaldi dove un folto griuppo di faisteiisti ¡del MSI ha s¡t-taccato alcuni giovani che cantava-no inmi ¡dei lavoratori. Nella sede elettorale di Basovizza 'la 93-enne Kirizimančič ó spirata dinanzi alia iseide elelttorale quando maneavano alouini iistarati al suo turno. Nella ¡sez'ione elettorale n. 1 sono sítate riscontrate sc/hede elettorali manCanti dei contrassegni di alcuni partiiti, mentre altri partiti 'avevano il cont/rassegno doppio, Imuitile dire quali i ¡partiti col segno doppio ... Mentré andiamo in macichina ci ■ pervenigono li dati defmititvi sul-raffluemza alie urne ¡me'i comuni di Sgoniceo e Repentabor.-Nel comuna di Sgoniceo ¡ha votato 11 98 per cenito degli elettorali, ¡nel comune di Repamtalbor il 98,14 péncenlo. Nel comune ¡di Duino Naibreisima hanno votato 2 mila 554 elettori sui 2778 isoritti. Mancano 1 dató di una se-zione elettorale di Duino. Nel comune idi ¡Trieste in tre sadi elettorali di Bancole i dati definiitivi sull’af-fliuenza alie ¡urne1 ¡segnano 2 mila 306 votanitó su 2 milla 625 iscritti ovive-ro 1’87,8%. Il comp. Babič parla a un comizio preelettorale a Trieste ¡tro la nostra zona che, ancora com- prensilbili se uBati ¡dalla stampa gial-la della reazione irredentista e da quella cominformista, divenigono intelleralbili e inammissibili se tra-spo'rtalti sul piano d.iplcmatico. QÜi é in gíoico la serielta di un governo e quello italiano non da ¡certo prova d¡i seriéta parlando d.i «imíimi-dazio-ne polizias,ca e vera e propria penseiauizicme isvolta contro gli Ita-liani della zona B». E’ queisto infat-ti ¡uno ¡dei te-mi preferiti della bassa e velemosa campagna amitijuigoislava, che il governo di Roma dimostra cosi ancora una volta di arpoggiare in pieno. Al ¡di la di queso a&petto fórmale, ma tuttavia indicativo, della meta italiana, va solitolimeato il suo aspetto di chi-ara manovra política in ¡perfecta armonía con la pressio-ne iraperialiiista e con la política di «revanlche» ¡di ¡palazizo Chigi, una tappa della quale é stata la con-ferenza ¡dii Londra. II ¡governo d¡i Roma che con quelli britannico ed americano é responisaíbile di vere violaziomi ¡del traiíitato ¡di ¡pace com-mesise nela zona A del Territorio contro agni interass-e e diiritto della stessa popolazione- della zona, lenta ora groissolanaimante di gelt-tare siulla Jugoslavia le s¡te¡s¡se res-pomlsabilita per la zona B. E’ un tentativo alqiuanto- mes¡ah¡ino e fin troppo Itralsparen-te per giustifiicare l’azlione svolta in .spregiio al Irat-tato di pace con la campiacenza di Lomdra -e di Washington. Ció va pósito d’altra parte in relazione con le di-ahiaraizioni fa-tlte qualche gior-no adidieltro da De Gaisperi il quale ha parlato di ¡un non meglio de-fínito «assetto interínale nella zona B,». Roma In sostanza dopo aver mes-so i piedii in zoma A con un procedimiento illeigale ed arbitrario si spinge pió aivanti ¡sulla via di otte-nere ancor q-ualeosa. E’ una via molto -pericolcisa e De Gasperi ri-schia queista volta di scottarsi le dita. Glii ricordiamo ¡che la zona B, co-n su-a buiona pace, non é a-ffatto in diaouisio-ne, né lo sara domani e che in diacusisiome é invece solo il fatto che cosi aperando il gover-no italiano pregiuidica sempre piu ogní poisisiibilitá dii risolvere la que-stione di Trieste. Copicliuid-enldo la nota italiana ri-chisima l’abtenzione del gOvefno ju-gosiavo Bulle serie conseguenze per i ¡rapporti ¡tra i due paesi determínate ¡dalla presunta illégale aromi-nistirazipne della zona B. Questo é un tentativo di rove-sciare le partí contro ogni evidenza dei íatti. E' imfatti -il ¡governo italiano che ha sempre relspinto le preposte della Jugoslavia per risolvere la cuestione di Trieste sulla base d¡i un comune a-ocordo, é a Roma che ai seno organ.i2zate le sistemattohe ca-m-pa¡gne di stampa contro la Jugoslavia ed é infine sempre Roma che ha impedito sinora una positiva disitensione nei rapporti fra i d-ue paesi. Vi é di piú: la proispettiva di diiste-nisiom-e- é sta-ta definita «perico-losa per igl-i- interessi italiani» dalla stamipa della caterna governativa p d-allo .siteisso «Popolo-», organo u¡£-ficial-e del part-iito di de Gasperi. Tentare qui'ndá di trasto,rmare l’am-min-istrazione della zona B in causa della situaeione- attiuale nei rapporti italo-.jugoslavi é per lo meno rid¡i-colo. -Nella sua nota il governo di Roma dimentica che la sovranitá d-ellTtaliia ¡sul Territorio di Trieste é ceisisata con l’entrata in vigore del trattato di pace e che perianto qualunque sua -¡.ngeren-za negli af-fari interni di questo territorio ó illega le ed arbitraria. II tc.no con c-uii pala-zzo Chigi si 6 rivolto a-d una potem-za amministratrice del Te.r.riitorio ó pertan-to doppia-mente in-ammiiss-libile ol il rigetto del documento -da parte del mini.stero degli e-steri j-ug-oslavo ó piú che glu-stificato. Renzo Franchi Nominati i delegati dei Go-verni repubblicani per i distretti di Capodistria e Buie 11 Governo -della Repuibiblica Popolare tdii Croaizia ¡ha emanato il decreto con, 11- -quale Vranjican Vanja viene nominat-o de'e.gato del Governo -della R. P. ¡di -C.roazia 'per gli alian del Distretto di Buie. Dopo lo scioglimento del Comitato Circondariale dell’Istria il Governo della RP di Slovenia ha deciso di nominare quale suo rappresentantc presso il Comitato Popolare Distrettualc di Capodistria il eomp. Franc Perov-sek, er-segretario dell’Agit-prop presso il Comitato Céntrale del Partito comunista della Slovenia. Nuovo impulso al turismo Lettere in redazione Nél ,’Bostro •,precedente artícelo ■sul tonismo áhbi&mo detto che queist’a-nn-o la situaizione conc-ern-en-te il .torísimo, inaizionale si presen-lava ¡poco íusingíliera. La n-oistra affeTmiaeipne: era prematura. e do-vu.a/ ,a ,uiia; inesatta in.fortnazione síanido alia guale non sarebber > s-taité -conrease le riduizioni né’gli albergfh: áiatali par i mémbri ele: siradac'aii in ferie annuaji. O'tto -gíor-nl ía invece il Governo della R. P. F. J. ha. acborda'to una forte ri-.düziojie stri píezzi aorrfenti degli aíberghi ete-veateSi al 60% fié.}'. periodo precedente e ¡saguente la sta-gioné eativa icióé prima del 1 l;ü-glio é tíoipd il 31 agostó nel msintre duyáníe .Ja alaigípne; estiva la rldu-zío'áé" sará del 40%. La copertura dcljb pcrídite. derivaníi agí i alten ghí’ican¡le" riiduziorií indi-cate, ver-r& ccperta -con un fondo speciale sl-añzia-to dá.l governo della R. P P. J. cd ammantante a un millardo e me zo di dinari'. Di qui-es’t-o fondo bsr.eficieranno anche' gli altoér-ghi dalla nostra zona come puré i mem-bri de,i ncistri sind.aica.ti frairanno delle riduzioni in tutti gli aíberghi della R. P. F. J. e della zona B. Con gíiiaste riduizioni la -situazib-ne :dé.l turismo nazionalé .si presenta -del tutto diversa e invoce di subiré una rasirizione, come si pa- relava ayra un nuo.yó, impulso DiSt/lti 'Se iíi'éñfcámo* * iL'prezzo. di, ,un alberga della categoría , C a Portoroise, che -s’aígií'a. circa sui 5(K*,-,dinari,rerileviamci che per- un nsstro-blaivoratooie ¡tale* prezzo. si ri-, ducg, íluoiái stagione,. a -260 dihari e durante la stagione á 300, q-uim di, ...prezzi/ .adsguati-. alie ■ pnasibslité delnnostri- ■ operai. La co-n-ses’siene delle riduzioni - c arriygUi-.-niquando ■ .in ritardo -per-cui- tanto 'Plü rápida .-doveva e de-.v» esse*e -1?. Eeartone ' del nos-tri eatilfuristici, reaizione che purtrop-poi no-a,: aibibiámo ancora, rüevato Prava -ne. sia che nel momento i:i cui scrcviamo gli aíberghi di Porto-, rose sagnano un vuoto quasi genérale'. che potrebbe e-Ssere benis-simo ¡colmata con i turisti pr'ove-n’-enrti. dalla Slovania e dalle altre repuibhliahe della R. P. F. J. L’ai-íiusso di cuesti turisti é stato enor-, rocmerjte íacili-.tato poi dai recent: provvedime'nti deü’AMAJ che ümí-tajio le..-esigenze al semiplicie ;:e.-mjsso, per le zona di confine, i mancati arrivi seno dovuti al falto che in.;. tiritada . Jugaste,vía si é 'fórmala la ingáusíificata eonivin,zione che i prezzi da noi sano elíis-simi nal mentiré a Portorose non si dif-ferenziano, per .niulla dai prezzi--degli aíberghi di Abfeezia, Ragusa Leisine-, eco. Oh?!:;ca.sa;;lianno. falto le direrio-ni e gil- entrétoristici, della nostra zona per sfalítare quella lsggenda? Payara n.u;'a, noy- una me-lame at-bigm.0. -visto sui i chi-es-ti cértifica-ti entro ü .termine sopra inid-ic-aito, verrá corrispo-s-ta-, a .partiré dall’l. 7. 19,52, solíanlo la meta delta pensione e ció fimo, .a guando non riisponideranno a queisto invito. Dato dhe parece,hi aventi diritto alia -penslqhe,Jd-i guerra sia dell’E. L. N. sia del cessato e-sercito a. u come pure' dell’eser-cjto italiano-non si isono a-nicorä natifica-ti per regulare la -pensiione -secando que-ste prescriizio-ni, .e ohe contirauaino a pencepire,, ,1a pensione prov.viso-riEimante brE.sgnata, tutti, questi a-venti -diriitto so-no- in.vitati a not if i-carsi Sirfbito,, In- paso , contrario si-dc-vrá loro sois-pend-ere la pensione.' cppiuye conti-nueranno a perce-pirla negli a'ttüäii impotiti. decid-e-ndo esse s-tesse isul lavoro da eseguire. Si-nora pero è stala solo l’«EldiMto> che ha de-ciiso di allàrgare e riparare essa st-esisa la via San Simone con il 20% del ¡proprio- fonda ammo niante a circa. 630 mila, dinar!. I ifondi id-elle al.tre aiziendè sono prgvisti neH’impbrto' di 5 milioni 987 mila dinari e con questi fondi la mole'idei lavori pulbblici potrà easer-e ancora aumèntata. F,ra queilo che si è già incas-sa-to -e q,us,llo èhe si dovrà ancora incais-sare nel 1952, il fonido di amimorta-meinto délia caisa assommera a 4.215 mila, di-nafri -e matoralmente po.trà esi^gre ispeso solo.pet la riiparazione delle case ohe doyrà essere Cafta con più iniziativa e sistematicità poi-chè smo ad agg-i- di q-uesto- fondo sono stati ispesi solo 415 mila dinari n-e-lia riiparazione di 55 alio,gigi, men-tr-e le n-epeissità sono di igran lum-ga suîperiori. A qua-nto ci si assiou-ra verranno riparalte fra l’altro d-ue case con co-mipleBisivi ‘9 alloggi sino-ra inabltate. L’assemblea cittadina ha ino.ltre ele.tto il nuovo oomitato comumale com-poB'to idi 35 membri dei quali 27 italiani, 7 sloveni e 1 croato. A présidente del coimiune è ,s-tato eletto Gcitlbo jNerino-Gîno, . a vice présidente qp-be-c Emilio. Niella steisisa riunione sono stati poi ap-proivati due decreti, quello suill’assiou-razione contro i cani r-an-dagi e quello cire ofobli-ga i- proprie-ta-ri di giardini pros,pice,n-ti le vie puibblïohe à ourare glx ste-ssi. Cari compagni, vedo che dai\e ospitalitá alie lettere che vi giungono e Hercio ho de-ciso di scrivervi anch’io qualcosa che riguarda le nostre scuole, spe-cialmente quette italiane di Capo-distria. La pi que:l!l-a paga. Sfmilí £pn-ct|ti JligH. indici tarif-tariffa- fari ^so'no' "...............................■ lïïv v'-s -fea' 1JJ. La scorsd setttmana ha a.vnf.o luogo i’Ass-emblca armuale dellU.- G.-A. per il dtetretto di Opo-distria Rtcordfeimo- quest o afvvenimentr-no n tanto "per do veré di . cronisti qu-a.nto per -il falto che i problemi della gloventú nel eapodis.triano. più che nel buiese, sono sempre e più che mal aitu-ali, in parti-colare nelle cití-adíhe- e délie a-ltre loeali-u'i de.la costa. LHdiŠcaizJone del socialismo com-I porta- una 'iot-íe, cu-i vengo-no at-tratíe -lé- più lárghe- -masse e quin-di a.n;c-fee::la gïoventù lavora-trice e studiásá, alia .quale nelle- diverse condizióñi gptítta1 u-n -rúalo- di pri- • marte"-importaRZ-to'-Tale' rublo/-a-l--dí-! à -ds'iisspiphf 1 û dfcë'tt o ■ e¡-MÄfnöröt o chedla¡ gfové'ntù dà-âlla 1-ötta c’afrSu> ne,-/assume1- 'de&e ' carâtteristiche tulle - prb-psiè 'nel cray/piío s-pecifico -uhe^J’bsiâtï'-fezEiziônë giovan-iie ha n-ejí» prh-pairertotre ideológica- e'pro-fe.-SisaMe’ dei giováni -alia-vita della -hucVa, istfcisla,- ¡ih; altre : parole ail'édwici'áiéne/delFú-cmo nüovo, so-cialiBta*?- n , v-, v - lúa-j'icftnfterësîiïà hä 'constátalo' la neofôss-ità'-'di-; miglte-rafe -eid - int-ensl-' ficaï-h'-l’-E-Hi-vità ns-l’cpera di edu-eazfone pblitieb-ideolcgiiea dei giovani,'attivi-tà che-finara ha rllovate moite 'las-une, in ¡pártieolare fra i giovani delle- -scuole msidie italiane sc-ttCiVEilu-tanido le- possibilità che- si offron'o,'-anche i;n questo campo, di attivieiz-à-r'e i ¡giovani situid-enti, come lo • dimost'rân-o 1 risul-tati otten-u-ti recentemente aid Iisola e Pirano, a1-Icrquiarjdo i dirigenti gidvanüi- di quelle località hanno preso seria-menté in co-nsideraziome tale problema. ■Tale atleggia,mentó negativo si è av.-u.o'i ptire nei riguardi della gio-ventù riet -vj-lllaggi, nel senso della sua ’/ duèa-zione alla lotlà per le sviluppo' del cooperativismo, ira-' scuiando -una Icit-ta conseguente contro elementi influenizEiti dal der: che svolgano. la, loro opera/dele,terra fra i giovani, Particolarmente ora guando- si sta attuando ä.a riorga-nizza,zione deirapparato del potere sulla base dei ñ-uavi comrtati comunal!, la gioventù deve • portare M! suo '-‘cont^'i-buto in modo da eviitaré l’iniêiÂraaitme di elementi ne,midi nel-l-e dirigenžie 'deirapparato arnmi-nistrativo, assioura-nido in tal modo le condi-zioni per uno ¡svil-Uippc più rápido degli elementi socialist; nella- carapagna e. nella città T-edU-1 cazione progressista ,d-ei giovani, i-cui ruolû per l’ievoluizione di tal elementi è del tutto pa-r-t,icolare etí. importante. Nella soluizione di taje co-mpito è importante anche combattere de-cisamente le tenü-enize di sottova-lutare la gioventù ed il s-uo -apporte an’cidific-Ezicne- della so-cietá socialista — tenderize' che- si ris,contra-no Enuhe fia i diri-genti delle altre or-ganíz-ZE-zicni di messa e che sono cor/J/nnaitili scito- ogni punto d; vista — e d’inftuenza' -dele-teria del; ollero, che niu-oic-e ad un’eiduicaizio-ne progressiva del giovani. Del pairi é manicato uin a-tteig-gia-mento rivoluzianario verso i problem i -pc-Iitíioi ed in particolare le tenden-ze che v-o-rre'abero scinde-re la nostra lc,tta per I’edificazione so-Cisilyta da quella degli altri popoli del nostro ipa-ese, teiniden-ze contraria , al-la .un-itá ed- alia fratellanza dei. nostri popoli.- Anche il r&pioo-rto verso le socie-: tá c-iillurali e-. sportive de-ve essere mu .-to radicalmsinte, assumendo la din:./eres-a di -eisse (molte ancora pg. gi sono in mano, di element: damno-si) dando alio sviluppo ¡della cultura e dello ¡sport Era i giovani una vera esseinza .socialista, -e garan-iendo.. l’eiducazione política di- essi Cosí puro por red¡ucaizio,n-e fisica di m/yc. -Ghe..:. c:ggi ipnó sv-üupiparsi large,mente,- ¡.irjc'c'jdein.do le masse gicva-nil-l,nell-a- so-cietá. ginnico spor-tjya «Partizen». I« -co-nferenza ha p-re-so, in riferi-mento. a quanto esposto, le segu-en-ti conclusioni: a) Par Id fo-rmazione dei quad-ri giovanili ¡dirigenti il co-mitato di-strettua-le- ide-H’UGA or-gani-zzera un saminario. b) Per ill quadro dei gi-n-naoti deH’org-anizziazione «Partizan;» sara or-ganizizalto un sem-i-nario d’a,c-cordo con il C. C. G. P.S. c.) In tutti gli attivi dell’UiGA si effettue-ra il ccintrollo sulla stamipa. e s,ulla let-te-r’atu-ra, facendo- nuovi abbona-m-enlti. ,d) Nell'.ambito dei fes-te-g-gia-meinti delie fest-e nazionali del 22 iu'glio, 29Viov-etnlbre e 22 dicembre 1’UGiA organizzera, assieme alle ai-tre organizzaizioni, raiptpreSen-tazioni culturali e -sagigi ginnici. e) AU’a-zio--ne gi-ovanile di lavoro s-ulla strada Vrhnika—¡Logatec parteci-peran-no 50 giovani. f) Fino al 31 giiuRrd ssiranno- formati in tutto il distretto 7 co-mitati com-unaili dell’-UGA e si svolgeranno le el-ezioni nelle -sciuoi.e me,die italiane. g) Quest’an-no' sa-ra-n-no organizzale vari-e- gite ne-1-1’interno del-la Slovenia, h) -Gli attivi salderanno fino al primo giugno le quote d’iscrizione. Dal tribunale popolare Condannate le avvelenatrici di Daila Sena state prece-ssate v-ener-di sc-or-sc, aBuiie Orzan Holanda ,e Kras,titearla, giovani -diciassettenni, imputóte ‘di aver -aiv.velenato, nel mese di fehhraio. del- 1950, J,ue de-gent: della -Casa del Véachio, di Daila e precisimeirute: Marc-uicci - Maria d; anni 89 e Bi anchi Mang,hérita di anni 82, sc moni niât ra n-do loro tavolet-ie di s-u,birmalo conroçiv®. che, in ■peche ere, prosuravano loro Ja morte. Cerne pubblicato in precedenza il deli-íto è S'taitó seoperto e le autri-ci arréstate ¡doipo due árni-i. Ció perche a-ledni- déila -direzio-n'é dei pió islituto, -pur 'a conos,ceHzä del grave falto, non lo ave-vano denunciado alle autefità competent:, inCol-pandcsi di reato per il, quale sera procedulo separata,mente. Dalle risultr.nze del proicesso, è emsrso ohe !c due impútate, all'e-poca in cui harano commesso il dé-1-itto, erano ml nori di età — non superando E-mbedue i 15, anni — e che per-ció nan. pe-tevano comprendere la igr-avità delle ezioni ccmmesse La carts ha aepliealto ne-i confron-di delle due impútate -le dispo.sizio-ni concernent! le misure di sic-u- re-zza per i minore,nn-i, internándole in ;un rifor-matorio ,per la d,u,rata di 3 anni. Chi l'ha visto? Non é un interrogativo da «La dornenica del corriere» e nemmeno un bando per la cattura di quaiche feroce bandito. Non andiamo alia ricerca di quaiche disperso, né di quaiche noto crimínale. No! Cerchiamo il padrone di una macchina agrícola per la pulitura del 'frumento, che giace inutilizzu-ta all’ex Ampelea di Isola, dove é sta.ta. portata circa due anni ja da Capodistria, dopo aver fatto bella mostra di sé alia Rasegnu di attivitá económica. Attivité económica che. abbisogna appunto di tali macchine. Macchine che da noi non si producono e che bisogna importare. Per cui Je nostre cooperativa agricole devono spendere divise estere. Divise estere che so-no il frv.tto del sudore dei nostri lavoratori. I quali farebbero bene ad andaré in cerca del proprieta-rio o consegnatario, magari per airgli ció che si merita. A rigor di lógica. o oral i. , L’imdi-ce rio non é;,'la paga,1, come era prima l’indice per i calcoli preven,tivi, ma è e rímame la, determiniaizione ante-cipaita de,l pasito di lavotro e costi-tuisce la bgse per il calcólo dellh paghe. ,In prafica potra accadere che un postó di lavoro con indice dairiffario più alto, realizzi una • retribuzione' interiore al previsto o viceversa. L’ammontare della paga, il suo a-u-mento e la s,ua riduzione dipendono dalla .r-ealizzazione del compi to indiividiu¡ale e dalla realizaazio-ne del compito generale del colleit-tivo (del piano aiu'tonomo dell'impresa, rispettiivamente dalla realiz-zaBio-ne del fondo paghe) e ció in base a quamto etabilito daH’indice tariffario. Dato che l’indice tariffario fissa il valore del'¡posto di lavoro o del-rinlcariico afifidato, divenendo cosí la base per il calcólo della paga, la giuista deteaminaizione di -uh dato i.tidice tariffario nónefié Tesáitta distinzione dei vari indici taríffari sono i compiti ,più impqrtaniti, quelli che ricihiedono maig-gior esattezz'á e senso di responsabilité mella pre-parazione ' del regola-mentó tarifíá-rio. ' FÓi.chó ri.nidi.ee tariífarip, .viene fissato per un dito- posto di' layoro o inearico affidato e,poi-chè rajupre-sen-t-a il -valore del -posto di Is.yoro o deirinfcarico . affidato. ne d-erivs che è inscindiibile dai posto di -javo- . ro o- dairinearico- afíidato. e mantiene in se la val-utsizione1 di totti .gli ele-menti del dato, posto di lavoro tr&muitandoli in valore dinari nel reigolamen'to tariffario. Che cosa significa posto di lavoro? Peir posto di lavoro n-oi imten-dia-mo quella serie di lavori o que] singólo laivoro, oppiuire quella data opera-zione, che in una data organiz-zazione di lavoro viene ^v-olto da un opéralo od imipie.gato entro il suo reigolare orario di lavoro quale suo compito normale neH'impresa. P,uó accadere (speicie nelle imtpreise mag-giosri) che diversi opérai od impie-ga'ti svolgano gli s'te'ssi lavori hë-lle Imprese nel qiu-al caso .abbiamo no-n un posto di lavoro con più o-peirai eid impiegati — ma tanti po-s,ti- di lavoro ideníici. quanti sóinó gil' opérai ed imipi.égati/ad:dettivi'. Se il posto di lavoro non è fis-so csisia se la. serie di lavori od opera-zionii che vengono svolt-e non hanne staibilitá', majiygirjainó' 'heí corso del -lavoro,' in quéiSiíó ¡caso- non paríere-mo di postó di lavoiro; ma di un -dato lavoro (aid ,eis. l’oiperaio'aiddet- 'Comblelsisivo di 16 milioni d-i dinari ¡ bonificando il 45% dei 530 etta-ri d: superficie. Si dovrebbero ora portare a -compi-mento, ma il distrette di Parenzo non é disposto a stan-2iare alciuna somma, e del pari non consente al C. P. D. di Buie di fomire ullteriormente il finanzia-mento in cambio staivo-Má déll’uso-frutito della Ierra. Ignoriaimo pe: quali mo.tivii si sia deiterminiaita questa situalzi-one. P,u;r inore dubit-ande che concreta,mente ce ne isiano di valid;i, rileviamo tuttavia dhe gli acq.uiitrini rappreisentano un bere ■noito ¡perioolo: sono tfonti di malaria. Per quasto e per l’intereisse e-conomieo, legato al riscatto dells (térra in questione, andreibbero pro-sciiugati al ipiü presto. Ma c'é ancora un vasto lavoro da co-mpiere. L’alto corso del Quieto dalla sorgénte fin© ai pressi di Por- ■ton, non é staito regolaito. Con fói--ti -piogge ^ il fiume in -questa zona puó straripare agevolmente e alla-gare tutita la parte inferiore della valle. In uina isimile evenitualité nient oft alto problomatioa, verreb-bero distnutiti toi’Jti gli imipianti « Je ¡ciu-lture eisirtaniti, ii che vuol dire ¡tutto il lavoro di bonifica. Q-uesto é (un proiblema da non lasciáre sulla carta, diunqiue. La regolariz-zazione del tratto alto del Quiete coniseniüi,retobe ino-ltre la .bonifica, di altri 150 elt-taxi di térra e la siste-mazione della via che lo costeg-gia a acó re i anido di 16 kim ¡1 collegamen-to stradale tra- Cittamova e Linter-no delllJstria. II proigetto técnico prevede una speisa «Levante, ma a-mmartiazabik in una decina d’anni. In esso si ri-leva -poi ¡che il Quidto, es-sendo na-vigabile quasi fin presso la foce po.tratibe preistarsi, ,sé adeigua-tamen-té regola:©, a! tnatñfico di. barcón: della iporta ta di 20. tonnellate. I pío-dofti agricoj; attraverso- questa via ■potretotoaro venire smistati a vari centr: di consumo piú rápidamente e econamicamente dhe non ora E ancor-a: !e^ caraltber-istiche del clima, che qiui e mediterráneo, co,úsenme,bbero ia colitivazione del riiso e del coto-ne. Aiuguriamoei ahe non sia desitinato a rimanere a lungo sulla carta. Nella parte bassa della valle si ini-zierá tra poco la ccstruzione di numeróse case coloniche; i primi fondi sono stati giá stanziati. M.a la cosa merita un -articolo a parte u-n’altra voLta, LUNBDF 26 maggio 1952 «LA N O S T R A L O T T A » PAGINA 3 1N MflRGIME AL LEMTO EVOLVERSI PELLA TECNICA E DELLE SCIEWZE flSTROMOMICHE ECLISSI SOLARI DEL PASSATO E MANIFESTAZIONI superstiziose I Turchi, che conservarlo tuttora, come i Cinesi, la tradizione del drago che vuole inghiottire il solé, durante 1'eclíssi del 15 maggio 1877 si misero a sparare in direzione dell'astro finché furcno convinti di averio tratto dal pericolo I CGMPAGNI TITO DJILAS E RANKOVIC A VIS NEL 1944 INCONTRO CON TITO La. colonna dei feriti si trascina-va da Vuce-vo verso la Sutjeska. Alia ¡sua testa il corriere Djikalo. un-ra-gazzo ,.d,i a-ppena 1,6 anuí, dal-le. guanee paFiide e* lo * 1 infoissate e, dagli-Oi^cLii ««piSiSi e sporgenti dai qun-li e-ra. seompairsa ogni spénsierattez-za gioyanile swtoentramido la triste gravita di un uomo anziano. «Il Comando de'lla brigata ha or-dinato di. sisiemanvi qui. lino a che non, riceyerete nuovi-ordinwi, disse, Djikalo al ¡comm ¡asarlo dell’ospeda-le, quando ¡giiun-gem-mo su-ll’alfipia-nojsqfto il Maglici, -n In queste IjBiKacche? r—, chiese il qommi-sario tir.dxando, con, gesto .scorsolato, le sei catapecchie se-mid'istirutte in cima al bosco. .11 ragazzo si allontanó fire.ttoloso senza rispond-ere, mentre i íerili si av.viiCinavano alie ba-ite per ripa-rarsi dagli Epparecichi nemici che sonvolavano il bosco. Nelle placóle baracehe semidis-trutte era quasi bulo. Quando si íece notte, dei groas! goocioloni ob-bligaro.no i feriti ad entrarvi. Tre-manti si strinse.ro l’un aU’altxo. Si levó un venito selvagigio che, tía urla, piegava le cime dagli alberi portando scrasici di pioggia, mentre le infermlere, inzuppate d’acqua c» initirizzi-t-e dal freddo, coprivano i tetti con teli da tenida. «Halo — • vezan,' «Halo — • veza»; tr& una' ventátá é í’altfá si udivá-no, come un’eco, akune voci dal vicino sentíéío, sorpe'ggian'te tra i! f-ittd del bosco. ’ 1 •Pér queí vic.ttólo fangcis'o, sfi-dan-do la picggin e íl Vento, una unitá partíigianá s’áliontanava verso la Súlíjeská. II ¡bagl-lore di un lampó : ci permite di fcntrawe dere la !nn-gá colonna di combattenti ínzüp-paíl e stanchi. Le sonido defo-nazio-ni dell« bomlbé e delie granate g-iü nella Sutjeska si mescolavano ai tuoni. . . , Dinanziv a.d una delle baracehe un- leretor-fiaochoreílo xiscaldava "la pento-la con la magra cena, fatta bersaglio dai ' girr.issí goaciólóni di pio,g:gia. Dal di scitito del tetto sp.un-tavanq.le teste dei cu achí, mentre la fredda pioigigia autunnale continua,va implacabile ■ il silo rítmico tamibureggiare sui teli a flebile ri-paro. Att.r^ve.nso.-itvstri- appapnati. e i vuoti deKe fríieétre rC%té" e áttra-vergp.Je ,pQ,i^e,,a.peide,oa?eiFV,av;aft}o i ’alfuwjtíéqíü'andó appáfívé 'a-TFiní-proiwi-sp,.... spiraltipiano amistante, dalla, pa^te.-di. Vuégvo, un’altra co-loruja.partiglana. Alia sua testa ri-conojccmm.-; .¿1, ccimpaig-noTeirzic Sen-tiamo un frémito scuo'terci q.uando ira i membri del Comando Supremo sccngemmo il compa-gno Tito.. Per inoi fu un niuovc impulso .a ..superare gli stenti, i sacrificio i nostri dqlori, la {visita deH'uomo che in quei giorni diffi-cií-i conduoava vittoriclsiaimente i nostri popoli nella lot.ta terribile contro roipouipatore. Hinanzi alia baracoa la colonna si arrestó: «C’é qui quaku.no dei vostri superiori? — óblese il comp Terzic a noi. ohe eiravamo fuori dalla baracca. GONSIDERAZIONI sn certa arte... varia Siamo stafi recentemente présen-ti.'a Caipodistría, a.d un ottimo pro-grantma d'Arte varia eseifeuito pero malissimo dal gruppo dilettantisti-co.,di, B:ui§.. uiia yqgliamp imputare ágil ’ inte rpreti e ripe-teremo con qualcuno def, gibibijco: '«Hánns fatto queilo |he’ ®te¡érto>rr Anzi aggiungsiremo '.noi:-quafeunó, CQ«ne la giovand BtTnt'tti ' e ’ la Agriáis María, neirinterpreta'zio.ne di can-zoneitte se la sono in qualohe modo, cavata, ma il maestro Rota, forte d ell a plur iennaite esperienza, sa-peva o non sapeva di quali posisibi-lita disponesse per affidare ad at-tori giovani. o inesperti pezzi d’o-pere e .classici che richiedono capacita canore di gran luniga supe-rioxj a quelle cha ablbiamo sen,tito pex soddisfare anche la minima e-sligereza del pujbbliico? E poi quella di far ©uonare akuni pezzi claasici dalüorcheistxina, meníxe questa ta-ceva al, momento, di aiccompagnare la gxan parte dieile canzoxietite, e una cosa che giran parte del puibbli-co non e riusicito a comprendere e nemmenó noi. In fondo, é stato uno spettacojo che non ha sod'disfatto nei süoi. intenti e non ha nemmeno coát'fibüito 'ad elevare 11 preisitigio della nCstfa arte dilettarttistica. Che poi ■ il pubblico sTa rímasto soddis-latto del lo spettacolo «per le malte risáié .fiite», «Sirte, quasi' tutti han-no, -ripetilto,' é un'altra questione. che .rtor. coritriibuisce oextamente al det&xo -'dél- 'puhblko '.stfespó, perché, le rlsáte; falte e^uivalgcmo a una p.r£.4a in giio, nía non' certamente a una critica salutare. LO spettacolo, per il modo nel quale é stato eseguito, nan merite-retíbe queste nc.te se non sorgesse in se,güito alio «tesso una questione di principio, cioié la necesisita che qualcuno veda gli apetitacoli prima ohe va.dc.no in scena e dia o meno il proprio benestare, oppuire almeno fia-Si il toiigiieitto d’ingresso in base al valore dello spettacolo' che s’i.ntende presentare. II pubblico gli sarñ riconoscente. — Si — risponldiamo in coro mentre rinfeirmieire conse a chia-mare il vice-commisisarjo. ,Ne usci un giovane partigiano che avanzó zoppicando a stento sino alia colonna del Comando Supremo. I suoi oeohi ibxiliarono a cos-petto del rompa,gno Tito. — Bisoignerebbe vuotare queste baraccihe. per .sistemarvi il Comando Supremo '— disse il compagnq Teirzic. — Chi c’é nelle baracehe? — L’Oispedale della Seronda bri-gata proletaria — rispóse il com-.misisairiq, cercando di. stare sull’at-tenli. — Feriti? — chiese Tito. — Si, compagno Co,mandante. — Proiseiguiamo, qui non possia-mo fermarci, ci ,sono dei feriti — disse il compagino Tito. (Dalile baracehe initanto uscivano i feriti. Avevano udito che era gírenlo Tito. La colonna avova gia ripreso il cammino. — Come va compagni — ci chiese paseando davanti al gruppo di feriti che si era forma;to dinanz: ai tronchi. — Va bene, compagno Comandante — gli rispoisero in coro. • Seguimmo a lupgp con lo sguardo lia,,colonna; che sUdileguó nel, fittp della foresta. In queí momenti non .sentivamo né la piogigia, né il vento, né le fexite che ci .pungevano m «tted e 11 ame n te. — Questo non lo diimenticheremo mai — sogg'iiunse sommessamente Zaric. E nessuno trovó parole per espirimere queilo che senliva. L’a-more di Tito peir i feriti era parí alie cure di una madre. Un’alstxo klmpo laceró il cieló mentre la pioggia continuaba a scroBciare con sempre maggior m-isistenza. Adagio, i fe.riti rientraro-no nelle baraciche, e tustti con uno stesso pensie.ro: dove avrefcbe tro-vato rifugio il compagno Tito in quella notte tem'pestotsa? «IL BEFFARDO» AL TEATRO DEL POPOLO La neo-co;Stiituita Comipagnia italiana di prosa del Teatro del Po,po- lo di Capodistria portera sulie sce-ne domani sera, marteidi 27, il fre-scó idirammaticó idugerttesco irt' quat-tro atti d:i ¡Niño 'BérríriL' L’attesa del Postro pubblico é Vivissirna. Fin » dalla piü remota antichitá gli aslri non soltanto costituironc per gli uomini un intéressante campo di studio, ma furono anche fonte di idee fantastiche, di super-slizioni che di solito influivanc profondamente sulla vita della société. Non possiamo affermare con sicure.zza chi sia stato, l'inizialore di lali studi: il popolo cineSe? queilo egiziano? Gli Indi? 1 Le piramidi d’Egitto ed altre sco-■- perle archeologiche falte nella Me-sopolamia ci offrono le prime si-cure indicazioni di studi compiuti in questo campo. Ció significa cir-ca 3000 a. C. — Che giá allora il gertfre umano si sia interessato di asirologia è cosa del íjiíto lógica; dai sole proviene infatti la luce il calore; esso è fonte di vita di tulto quanto esiste sul globo terrestre. Naturalmente il passaggio dalle pnme os^ervazioni di questo astro agli studi profondi su di esso comprende un lunghissimo periodo di tempo. Sappiamo dalla mitología clw certi popoli lo adoravano, i sa- . cerdoti lo presentavano come un dio, padrone assoluto di tutto l’u-niverso. Col passare dei secoli pero l’uomo, quest’eterno curioso, non pote accontentarsi di questo dogma: mise in azione’ il p'opric pensiero e con i mézzi che aveva a disposízione comincià a studiare per raggiungere cosí gradatamente il punto in cui oggi si trova la sci-enza. L’osservazione sempre piú accurata del sole, con tutti i suoi fenomeni, non sempre porto a conclusion! di carattere scientifico, ma come giá accennato, diede luogo < alie più svariate superstizioni. Il Vecchio Erodo, ad esempio narra che verso ti 600 a. C., una guerra tra Assiri e Medi, in corso giá da tungo tempo, cessá improv-visamente per le tenebre soprav-venute ad un tratto durante il giorno. Le due parti in lotta rimasero talmente terrorizzate da questa eclissi di sole che, deposte le armi conclusero senz’altro la pace. Si racconta pure che i Turchi, i quali come i Cin¡esi conservarlo tut-t’ora la tradizione del drago che vuole inghiottire il sole, durante l’eclissi del 15 marzo 1877 si misero a isparare in direzione del'l’astro finche füfbño ' convinti di averio tratto dal pericolo. Negli Stati Unili d’Amenca. durante l’eclissi solare del 29 luglio 1878, un negro tçrrorizzato, cpnqin-to che si' traitasse della fine del mondo, uccise tutti i membri della sua famiglia. L’eclissi solare osservata il .30 agosto del 1905 a Palma di Maior-ca, sebbene tutti i cittadini ne fos-sero stati p.teavvisati, causo il pánico e diversi incidenti. Eeco cosa dice in mer.ito un osservatore del tempo: «Grande naturalmente la curio-sitá di tutti. Ognuno aveva i suoi strumenti, non esclusi secchi d’ac-qua o qualche pezzo di vetro affu-micato. Man mano che la falce del sole diminuiva, Vattenzione aumen-tava e la folla non poteva nascon-dere il nervosismo dell’attesa. Al momento dell'eclissi totale si levó dalla folla un itrio, seguito ITINERARI DELLE TERRA ISTRIANA P/AZZALI E CAMPIELLI délia pitioresca Dignano Pieno di colore nei sui originali e caratteristici cortei nuziali che si snodano ira case quattrocentesche ravvivate da drappi, íestoni è questo grazioso paese Lo storico capodistriano Niccolà Manzioli, che scrisse nel Seicento la dice «Caisteíío non murato in ottimo aere costituito». Altri parlano di cinta murale. Chi abbia torto o ragione non so, ne, mi curo di sa-perlo. Ritfengo pero 'che la miglioi difesa. di questa simpática cittadina dellTstria méridionale sia stato il coraggio eroico dei suoi abitanti, i quali, in parecchie epoche della no stra storia, hanno saputo respin-gere, da solí, reiteran sanguinos', attacchi di Unghéri, TWdeschi e NJscocchi; questrultimi yzeduci dal sacco datto .da. loro a Pola e dai di-gñdnesi spogíidli del mal tolto ai púveri polesani . . L Un colmo, ad-diriitura, per i feroci 'd/irati ai Se-gna: becchi e básiónati! . . . In quanto «alVottimo aere», di cu parla il buon Manzioli, siamo per-fettamente d’accordo: tarifé lizro ■ che i vescovi di Pola, fedeli alia massima evangélica, che suona. «Qui sappiamo come stiamo, ma di là, no», oppure all’altra: «Signoa benedetto, magari appesi a un chio-do, ma vivi»; i vescovi di Pola, ri-peto, vi si rifugiavano puntalmen-te da maggio a novembre e planta-vano in asso le loro febbricitanti peco relie per sottrarsi al pericolo della malaria, che in quella cittá continuó a infierire fin oltre al 1890. Anche il podestá conte di Pola imitava l’esempio del suo animoso prvsule; ma lui, come laico, non aveva speciali obblighi evangelici. e poteva, anche, senza troppo arros-sire, dichiararsi vigliacco; e l’un o e l’altro lasciavano il paradiso, con annessi gaudii, ai poveracci, cui la miseria, od altre cause, impediva-no di abbandonare il luogo natale nel momento del pericolo. Giá gli stracci vanno sempre . . . sotierrai. * La cittadina di Dignano, che da un aitopiano solatio si specchiava nel mare di fronte al pittorescc gruppo della isola Brioni, schiera da levante a ponente le sue case an-neriU: dai secoli; le quali formanc una mastodontica spina dorsale, da cui si dipartono vie, piazzali e cam-pielli. E la famosa Calnova (calle nuova), cosí ricordata dal Manzioli precitato: «... un borgo e largo adornato d’ambo le parti di buone case, che pare una strada delle cittá di terra ferma». Siamo nella cittadina delle allègre Marusse di un tempo, in un luogo dall’arguto dialetto prevene-to, dai canti idílliaci, dove. le don-zelle, nei loro broccati policromi e nei drappi veneziani, e gli uomini coi cappelli a comignolo, i panciot-ti rossi e i pantaloni corti, prepa-ravano le autentiche cerimonie nuziali istriane: poichè proprio a Di-gnáno il poeta Luigi Illico compose il libretto dell’opera: Nozze istriane che poi il pelebre Maestro nostre Antonio Smareglia vestí di música squisitamente italiana. Fino a cin-quant’anni fa, tutte le contadme di-gnanesi portavano un cappelldccic di feltro scuro a larghe tese; e ,ce le rammenta pure il solito vate, inédito, là çïU canta: , i Rivedn con l’accésa fantasia le bruñe dignanesi incappellate scender di «Monte Grande» l’erta vía, erdesse ií sal?, ovpur gelasse il vento. sul ciuco le bisaeqe ben stipate di mandorle e di pane di frumento Che solo a Dignano si abbia la possibil'.tá di ammirare le «itere r.ozze istriane», non deve recar ms-raviglia, perché esso è Un paese pieno di colore nei suoi originan c caratteristici cortei, nelle sue pro-cessioni che si snodano per le vie addobbcée, fra le cas‘2 quattrocentesche dalle finesire fregiate ad arco tond o, dai cui davanzali pendonc drappi e'fiori: paese ricco di oliv'i di mandorli; di frumento e inghir-I ndato di festoni di viti, dalle qua-li si coglie il moscato ñero che dà il «vino resso» (bevibile, e di qualità sepraffina, anche in altre localitá della Pclesana, come, per esempio a Sissana), tutto dolcezza e ■>fra-granza, di un sapote insommai che intender non lo puô chignon lo prova! * U'h" “-impo le dignanesi indossa-vano il vestito con le maniche staccato e la brezzarola: quel vestitc che formava la massima attrattivr del costume dignanese, e che lo forma ancora, quando le nostre gio-. vani amano onorare il paese, ostentando le fogge dei nonni, ai perso-naggi che, venendo qui in visita ufficicle, accolgono in lieta fronte l'offerta del «pane intégrale», eos: gustoso e cosí sano, coito a puntino e a fuoco di leqna, nel /orno domestico, e quella del «vino di rosa» nella paesana boccaletta. Alfredo. Beñoivenni . súbito da un silenziocpfófondo. Poi qualche bisbiglio tra i vicini che si scambiavano le?; ivippessioni. Quando al termine dél Vedis si H solé si riaffacció. ad jilluininare la ferré, la folla prorufipe Úri un gi-oi.oso e prolungato aptplauso. Anche gli animali risaniirohó' del fenómeno, I volatili .si ..poptarono a terra, le formiche arrççtarono il loro cammino, le api fientfarono nei loro alveari. Un galló, al riappa-rire del sole, si mipe a cantare salutando. cosí un secondo mattino nello stesso giorno. A Parigi l’eclissi 'solarte del 1912 portó nelle vie e suite piazze circo un milione di cittadini. Un industriale di buon fíuto commerciale ne approfittó, distribuendo a scopo di piubblicitá un milione di rotelli-né di mica annerita. Quest’avveni-n\ento ebbe pero anche il suo lato comico. Le autorité municipali di Parigi, forse temendo qualche cataclismo, fecero accendere i fanali in molti quartieri cotí grande spas-so del pubblico. Esiste ancora un’in-finitá di fatterelli simili, che noi considëriamo ingenui te divertenti. ma che stanno invece a dimostrare-quanto sia stata lunga e difficile la via che ci ha portati alia moderna astronomía. Per chi non lo sapesse esiste da alcuni decenni una société international? ped le ricerche solá-ri. Ad un profano potrá forse sembrare strano sentir parlare di una société che si occupa dello studio di un astro che dà secoli splende nel cielo, sempre della stessa for- ma ,e con la stessa intensitá. No; sappiamo che osservando il sole ad occhio dudo o meglio attraversc un vetro affumicato, l’astro ci appâte come un disco perfettamente rotonda, circondalo alia superficie esterna da una luce piú intensa: a rolle si possono anchk notare delle macchie oscure sul disco solare. Ben altro pero si riesce a vedere con i moderni strumenti di cui gli scienziati si servono oggi giorno. Quando la luna nel suo giro atlor-no alia térra, clie dura circa 2S giorni e mezzo, si frappone tra il solé e la térra, agisce da scherma . che toglie in par.\e o tutta la luce sofare. Abbiamo allora l’eclissi di solé, che puó esser/e partíale, totale 0 anulare: in quest’ultimo caso, at-torno al disco ñero della luna rimarte visibile un anello luminoso. Ma qualcuno dirá: com’é possibile che la luna, che é la quarantano-vesima parte della térra possa co-prire il sote, che é un milione e 300 mvla volte piú grande della térra? La spiegazione é semplice E’ vero che il diámetro della luna é di 3600 Km, mentre queilo del solé e di 1.400.000 Km, la luna pero dista da noi circa 400.000 Km ed il solé ben 150 milioni di chilome-tri. Quindi il rapporto esistente tra 1 diametri é circa uguate al rap-pottó tra le distante (una nuvola per esempio ci copre la visuale del solé sebbene sia infinitamente piú piccola di questo). Qui ci viene fatto di chiederci: ana allora perché non abbiamo un’eclissi ogni novilunio? No, ció non puó avvenire perché il piano dell’orbita ide'j’.a luna é inclinato di circa 6 gradi rispetto al piano dell’orbita della térra, quindi molto raramente il centro della térra e rispettivamen-te queilo della luna e del solé oerré a trovarsi sulla stesso asse. La natura di un’ eclissi dipende dalla posizione e dalla grandezza apparente del solé e della luna. II fenómeno dell’eclissi solare é pero cosa molto semplice in confronto a tutti gli altri fenomeni ■che osserviamo su questo /astro; macchie solari, nodi brillanti chia-mati grani di riso, floculi e eost via. Naturalmente, per controllare le particolaritá di questa stella so-no neclessari apparecchi speciali, il cui costo é considerevole. Citiamo come esempio il telescopio gigante del monte Palomar nella California Meridionale (a 1660 metri di altezza iul livello del mar)?), che ha una potenza visiva superiore di circa 800.000 volte a quella dell’occhio umano. La sola lente ha un diámetro di 508 cm e pesa 20 ton-nellate. Il peso totale del telescopio é di 450 tonnellate ed il costo com-plessivo ammonta a 15 milioni di dollari. Questo telescopio é entrato in funzione da poco tempo. Le seo-perte cite gli astronomi hanno fatto per mezzo di questo mastodon-tico apparecchio sono note soltanto in parte. Esso é destinato quasi esclusivamente alio studio di stelle distanti da noi miliardi di chilo-metri. La «peria» maggiore del «covo di v. Cavana» Monsignor Santin pastore dell’anticristo Come i lettori hanno poluto constatare attr.averso il nostro esams docireménitato degH* atiklggiamentP-e daU’qperato del lyescayo SaniUn1 >. Gil quale è súato conBervato :nonh-stante la sua .mrtorrtr -comiplicitá nelle mafefatte djgl ff»|mo e/ ljav-versionS contro Jfe sU'SM^iraicttf, M. A. in »Trieste e che-, dopo aveir difes-o preisso la -corte di Pola nella primavera del 1945 i gerarchi fa-s-cisti locali, maicidhiatrsi dei piü or-rendi delitti, proiclamava lrengo i corrido-i del Palazzo di Giuistizia di Trieste: «Non tár,diera il momento in -oui questi ólocáiuisati ¡de,lia -italia-nitá di Pola saxainno vend-icati». lOh-juisa cjuesfa breve p'arentesi e dimos-trato ¡su ¡quali ¡basi é fonldato l’anticcimiun-iis-mo slavo del vescavo Sar.fin, ríprenidizimo l’esaime delle sue igssta in cidio agli slavi eid in . sistemática, tenace d-eimoliizione d-el-l’cperato pastorale del vescavo di Trieste Fo-gar. Txattegigiando la f-igura del «genio del male» ¡del cavo di vía Ca-va-na, ossia di mons. Ivan Sirotic, ab-biamo giá pneclsato le raigioni per oui questo magnifico campione di rin-neigiaito, di traidátoT-e- e di calun-niatore era ¡stato re:leg,-a.to dal Vaticano in un comvento nel meridione delFItaliia. Ora, per le finalita perseguite dal vescovo Santin, un elemento piü adatto del Sirotic nan poteva esise-re rice reato, sopratutto in raipporto alla particolaire si-tuazione di Capo-distria. . Fu perció che Santin, facendo leva .suiraoc-ennato solenne xicono-¡seimento e sugli alog-i a lui tri-bu-ta-ti idall’,o¡nnipo¡te:nte- duice del fascismo, -si aldope-ró i-n tutti i modi af-finch-é al suo. fidato amico e collabora,tore feisse ridata la libiertá. Tale leva, íceme era ,natura,le, ha fuinz'ionaío alla .perfezione ed il (Continua in IV pagina) Lo svilnppo dell alpinismo Dopo le prime esperienze i |6| ¡H ilfl 1A giovani si presentarlo alia ribalta (9 Ü&|U Jlll W lll dell’ alpinismo con aspirazioni ardimentose. Nasce 1' agonismo’ II. Where is the will - There is the way! Dov’e la volonta - La e la via! E’ con qu-esito -motto -che s-ox,ge e -si forma- la piuov,a gen-exazi-one al-piniist.i.ca. Il p-erioido eisplo-rativo classiro sta scomparendo, reuove mate e lini devono e,ssere raggiunfi E’ logg-3 d'i sviluppo. I gruppi pimcipaH sono gia ¡s-tati esplorati Id maiggiori. e piu importanti vette .raggiunite. Le esperienze,. aeqiuisite dai yecchi, danno la possibility ai gioyani di ¡presehtarlsi alia ribalta a-Ipiniisti’ca. gia mun-iti di sapere e tecriica piu psrfez'kmate, danno loro la iisssibil'iita -di xis-olve-re nuovi e maigig-fori prdblemi rielle 1 Alpi. E perohe giovani, le loxo aspirazioni so.no piu spinte e rivoluziouarie Nasce I’ag.onismo. Non ci si accon-tentexa piii dei v-eirisanti facili e del puiro -godimento etico del panoram! e delle viisioni che offre la nat-ura. Desideri di lotta piu rischiosa e direitta core la nat-ura. Sta sorgendo l'a’ipinismo ^pox-tivo. In Italia, Germania, Austria, In-ghilteirra, paeisi inlduistoalmente piu progtre/diti, qu-eisto fen-omeno possia- IL COMPAGNO TITO PARLA IL 29-XI-1943 ALLA SECONDA SESSIONE DELL’A NOJ A JAICE J mo osiser,vario giá agli inizi del 1900. In questo periodo troviamo nomi famoisi: Duelfer, Preusa, In-nerhofle-r, Piaz, Di,mai e, piü tardi Cernid. Utfmini che hanno lasciato orme ineancellabi-li nella storia delFa-Ipinismio. Hanno .traciciato vie sulla pa.reti piü impervie, vie che ancor oggi goidono del risipetto dei maggfori eí)por.-enti dielli’alpi.reismo acrobático aibtiuale. Nei loro seritti troviamo nueve espressioni, nuove concezioni de-ll’a’piniemo. Eosi han-no fermato, direimo quzE'i, una nueva filosofía alpina. In, Jujgoslavia questo avvi-ene un -peco ¡piü tas-di. Nel 1921 sorge in Slovenia il gruppo alpinistko «Skala», formato, per lo piü, da giovani o uideriti di Luibiana e ¡da giovani eperai metallurgi'ci della ¡sottosezio-ne di Jesenice. Gli intenti di questa nuova origa-nizzazione ¡sono chia-ri; rafíorzare l’aducázione. alpinistka dei giovani, sia dal lato etico e scientifico come da queilo pr.atiao e técnico. Educare nello spirito .sano, sportivo, con camsra-tismo, semiplidtá e coiraggio. Molite furono le conferenze orga-nizzate. Si giiunse a formare una vasta biblioteca. Per opora di Vlado Ka-jzelj e Tavčar Karel venne fondata la prima scuola di alpi-niemo in Jugc.slavia. Nel 1-923 entra a fair pante del gruppo u-n giovane dottore in filosofía, Jiuig. Nativo del gciriZiano. slu,dioso appaasionato, egli dona gran p-ar-te -d-ell-a -sua energía alia ' causa d-sli’alipinisimo, a-1 cui altaTe immc'ló piü ta-rdi pu-re la vita. J:u;g, Cop, Poto-čnik, Gostiša Držaj e- -due giav-ani donne, Mira Debeljak e Paula Jeisih, form-ano la squadra d’azione del gruppo. Le páre't¡ piú nascciste e diffkili cono, sco'no l’aadiimento di questi pio-ntei.i, paréli aino sd aliara in,viólale c-cdono dinan,z-i al loro ardore Le pare.ti del Jolavec, dello Spik la ¿i.-andicsa paróte nord del Tri-corno e quella del Mangart, c'adono una dopo l’altra. No. Non piú cc-me un tempo quando c'ue tedeoichi scrissero che «il Tricorno era si in térra slove-na, ma conq-uistato dalia lorza e dallo spiri-ío te-deseo»; no, adeisso si poteva finalmente affermane: lai ¿ostra g'.uveniiú ha preso po-sises-so del'e Alpi Glu.lie con la propiria volonlá e la propria forza. (Continua) TRE ANNI DI VITA DELLA NOSTRA RADIO «Mi é diffkile descrivare qual momento. Ero molto emozionato e te-movo m-i man/casse la voce. Poi l’ora scoc-có e per la prima volta dalle antenne di Groce fc-ian-ca si irradió nell’eitere il nostro -saliuto di lotta — Monite al fascismo — Liberta ai popoli. Erano le ore 6 30 del igiorno 24 -maiggio 1949. Alia vigilia del co-mipleanno de-1 Mareisicial- 10 Tito, fedeli áll’imipegno ass-un-to abbiamo ulitimat-o i lavori e Radio Trieste Zona J-ugoslava- iniizió le sue emis-sioni ne'lle tre li,regué par-lalte da-l-l-a popolazione del nos-tro -circoinidario.» Un laimpo di giusta s-ciddiisfaziane bril'lava reagli oochi -delFia-nn-unciatoire della nostra Radio, Felice Magagna, quando ci ira-c-contava del giorno in cui iniizió a furezio-nare la nuova radio Capodistria. «Quartta stirada ablbiaimo per-corso, quanite esperie,niz-e. Quel micrófono che alloxa mi faceva tanta soggezione, mi é ora faimiigliare e non mi ti-ranneggia piü. II lavoro é stato -duro, mía anche le soddis-fázi-oni non ma-racano nel nostro la-vcr^>. Peresa-te che gioia per no) quando ri-ceviamo dagli a-scol-tatori, da ogn-i parte, delle leittere come questa» — e ci mostró una lettera che teneva quasi gelosamente nella sua cartella nello Stuidio di tras-missio-ne. j Cari Campa-gni, Ricordatev-i anche -di me, perché 11 I maggio non ho potu-to scrivervi per la camzoml ahe mi piace. Ero nei campi al lavo-ro. Sono aína ais-isidua vostra ascolta-trice. Alia mat--tina quanido apr.ilte la stazione mi fanno tanto placare le vostre prime parole — morte al fascismo — liberta ai popoli. Quelle valgono piü di tretiti i milioni che esisitono. La líber,tá é qu-e-lla- che noi voglia-mo. Sono una voatra compagna di idee e d-i volonfá bereché un pó .veicqhia d-i etá ma sempre felice nel- v-oistro idea-le. G-raid-ite intanto i miei piü since-¡ri au-guri e saiuti. P-eró, perché so-no veodhiia, rkordatevi ch-e l’-Inno dei lavciratori mi é sempre piaciu-to sentirlo cantare, diureqiue a nome ,di tutita la mía famiglia e a nome dei comipag-ni d-el mió piceolo pae-,se desilderia-mo dhe lo trasmettete Pero vi praghiamo se potete di trasimettere nel giorno d-i domeni-ca, perché gli altri giorni siamo al lavoro nei campi. Ew.iva la lübertá ed il social-comunismo. Albbasiso il f-ais-cism-o — evviva la liberta dei popoli. Mi chiamo Antoinia Zanel-ia (F-iesso di Rov-iigo) ¡«Abbiamo lavcirato veramente s-cldo — continua poi la compagna Dalia, anch’eissa reidatri-ce alia Radio ain dalla sua istiituzione. — Tre ann-i, ¡durante i quali Fuñica stazione che ofírilsse agli áscoltatori ita-lian-i un pragraroma completo ispi-rato ai veri id-eali della democra-zia e del progresso. Tre amni di la-voro indefesiso per -tutto il collet-tivo che doiveva lcíttaxe conitro mol-ite di-ffiicolitá, d-a-Ma- mancanza di’ pénsonale specializzato alia mancanza idi mieizzi imateiriali che sono a -disposizione d-e-lle a'litre stazion-i. Con la volunta noi abbiamo supe-rato tul,te gíi catacoli iperchié ci so-s-teneva ,1a -fe,de della nostra lotta conltro le icaüüninie e ¡le d-iffamazio-n-i che v¡en.go¡no riiversaite sul nc¡3tro paese e per afferimaire nel mondo-la veritá su quan'to ¡accalde nella nostra izona e ¡nel-l-a Jugasl-avia, -la veiriitá ou-ll-a grande baittagilia in-tra-presa idai popoli de-lla Jugosla-via, al fiainico dei q-ua-li s-tanno ita-liani, 'sloveni -e -croalti del ci-rcon-dario. Bur se ancora molte diifificol-tá si presentano ©ul icamm-ino della ncistra- -emittente e diffiicili compiti giorno- -per giorno, i progressi oo-reseguliti sono iparec-chi e pos-sia-mo essere icerti ¡che ald essi ¡se ne aggiuragorairino altri sempre piü si-gnifieatiwi, sopratutto iperché Radio Trieste Zona Ju-goslava é nafa ed cipara per il popolo, perché la causa per cui lotta é -giiUSit-a e non puó essere ¡soffacaita.» La redatrice dei programmi per i rag-a-zzi- passa quindi áli’olfensiva con un aib'bon-dante faBcio id'i lettere. «I piü pk-coli sono -i ¡nostri asroltatori piü af-feizionati. Essi ci scrivcino di tutto ci racicontano coime -hanno .ascol-tato i iproigrammi e -co-sa é loro pia-ciuto. Molti -ci inviano adidiirit-tura disegni i-spirpti idalle trasimissioni. Guárdate qui, quarata co-rr,iispon-denEa e la maggior parte dallTtalia.» E ci leggava i nomi dei ¡bambiini e delle ¡cittá dove vivono: Ce-sato F-a-eaza, Bosco Mesóla, (Ferrara), Sao-nara- OPaidova), I-moila, P-iantonia (Porma), Con-e-gl-iano (Treviiso), Set-timo (Venezia), Fasani di ¡Sotto (Varona), Rovi.go, Carmignano di Bren-ta (Paidova), -Udin-e, Trieste, e non voleva -finir ipiü ed insistatte per leigigerci la -kittera sarilla d-all’inse-gnante Alvara Rcssini da Russi pres-so Rav-ennia che a neme ¡di tu-liti i suoi sicol-aretti esiprime parole di -simpatía por le traismi-sisioni -dedícate ai ba-mfoini ¡dalla nostra Radio. Ad a'seoltare ¡poi 1 progetti ¡per il. futuro ¡di questi cciraiggiosi pionie.ri de'lla no'sltra radio capodistriana non si í'inireblbe piú. E’ ¡una grande igioia per ogni co-lletitivo celebrare la -ri-correnza dello iniizió delFa-ttivifá, ma pe un settore cois! -delicato com’é la radiofonía, celebrare il ter-zo anniverisario di esiste-nza con u¡n bagag-lio di esperienze e di successi cerne ha ocnlseguito la nes-tra radio ¡é veramente una gramtde sod-dásfazione. S. 1. SORGERA’ A POLA UNA FABBRICA DI VETRO E\ iniziaia a Pola neU’immediala periferia la costruzione di una grande moderna fabbrica di vgtro che occupa uno spazio di 1400 metri quadrati, con quattro padiglioni, co-struita in marmo. I lavori procedo-no a ritmo accelerato. Entro la fine del 1952 sará completata la costruzione edile. Nel 1953 si procederá all’instal-'azione dei forni e dei macchinari c nello stesso anno iniziera la pro-I duzione vetraría. Questa fabbrica 1 sará la maggiore in Jugoslavia e produrrá velri speciali, strumenti di misurazione e per prove per i laboratori chimici e fisici. La pro-duzione — a detta dei tecnici — si uggirerá suláp 100 tonnellate un-míe, la SETTIMANA SPORT! il índice tariffario ^Aêêê H H H HH ® HM®' n H. H Hü ™ rn~~.n_^niin JJ nanina) stano eff-eittiivam-enite e cihe i loro ALLA SSS PROLETER LA CORPA t VOCE DEL » MEDUSA B PARTIZAN B 7 -0 Brajnik vincitore di due lappe secondo in classifica generale Pokupec vincitore assoluto Si è concluso ieri a Fiume, con un arrivo in volata, il II Giro ci-clistico dell’Istria per allievi, orga-nizzato in o nore al 60 compleanno del mdresciallo Tito dalle società ciclistiche di Fiume, Pola e Capo-distria. Il bilancio della nostra SSS Pro-leter, a giro finito, è semplicemente superbo. Primi assoluti in classifica a squadra davanti alla Vojvodina, Pola e Fiume. Secondo, se-sto e settimo posto assoluto nella cldssifica individuale. Due vittorie di tappa ed una semitappa per mérito di Brajnik, primo a Pola, Ca-podistria e Fiume. Bastano questi dati per metiere nella dovuta luce la meravigliosa impresa compiuta dai nostri giovani ciclisti i quali sgominata la forte coalizione dette squadre avversarie, sono stati i veri dominatori della gara. Brajnik Oreste, il giovane e bravo ragazzo di Sermino, è stato ancora una volta Valfiere della squadra e l’artefice di brillanti imprese che lo videro vincitore in . ine traguardi su quattro. Malgrado le tre vittorie, quella assoluta gli è sfuggita per soli 53 secondi causa della cultiva digestione, che gli è stata fatale nella prima semitappa in cui ha perso più di sei minuti A nulla è valsa la sua riscossa, chn pero gli è servita a rimontare in classifica generale di ben nove posti, piassando dall’undicesimo al secondo. Comunque, malgrado la man-cata affermazione assoluta, possia-mo. affermare, senza tema di smen-tita, che Brajnik è stato il vero do-minatore del Giro, quello che ha superato di una testa almeno tutto ü forte lotto dei concorrenti e che è stato tolto per la vittoria da cause estranee alia corsa. Una rivelazione il bravo buiese Paulucci, nuovo per noi a queste belle affermazioni che gli hanno permesso di piazzarsi al sesto posto nella classifica generale e di contribuiré notevolmente all’affer-mazione collettiva della Proleter. Dopo questa sua bella prova, lo ve-dremo domenica impegnato a Lu-biana nel campionato della Slovenia. Siamo sicuri che riavremo la riconferma di un Paulucci N 2 délié dette nostre società sportive. Miklavčič ha fatto quello che da lui si attendeva. Una corsa giudi-ziosa, coraggiosa e piazzamento più che buono, se teniamo conto degli incidenti capitatigli; specialmente nella prima e seconda tappa. Buona pure la prova di Hrvatin il quale si è dimostrato tenace e duro a moriré. Una sicura pedinc per l’avvenire. L’unica dolente nota è per Perone Nevio, inferiore al-Vaspettativa e non presentatosi alla partenza dell’ultima tappa ieri dando cosi prova di poco senso di responsabilità e disciplina, per cui spetta alla società infliggergli una puhizione. Chi non è degno di ap-partenere alla nostra collettività (sia pure esso Tamaro o Perone) deve essere espulso anche dalle file nostre società sportive. Fra le rimanenti squadre, la sorpresa Vha jornita quella della Vojvodina, che, contro ogni aspeitati-va, ha preceduto nel'f. classifica Fiumc, Pela e Zagabria. Inferiore, all'aspattativa il C. C. di Fiume bersagliaia pero continuamente dalla più ñera sfortuna. Vincitore assoluto della corsa è risûltato il zagabrese Fokupec, che con una condotta di gara intelligente, ha suputo teuerst sempre nella scia dei migliori, riuscendo a co-gliere alla fine un successo inspe- rato, comptiez pure gli incidenti che hanno menomato Brajnik e tolto di gara il bravo Fattur, vittima di una, grave caduta. MATTICCHIO E BRAJNIK VINCITORI BELLE PRIME SEMITAPPE La prima semitappa è stata nel suo complesso decisiva agli effetti della classifica generale. Brajnik, coito da lancinanti dolori di stomaco, perde terreno nei confronti dei favoriti. Ad Arsia arrivano Matticchio e Fattur, che si classificano nell’ordine, segui-li da Pokupec a 3”. Paulucci si piaz-zava sesto, Miklavčič décimo, Brajnik tredicesimo a ben 6’10” dal vincitore, Perone sedicesimo e Hrvatin ventitreesimo. Dopo un paio di ore di neutraliz-zazione, la earovana ripartiva per Pola. Brajnik tentava più volte di invo-larsi dal gruppo ma, data la ferrea volpntá di Matticchio e Fattur, non riusciva nell’intento, per cui a Pola si assisteva ad un volatone di dodici uni-tà. Su tutti si imponeva Brajnik. Dei capodistriani Púnico era Perone a finiré distaccato. BRAJNIK PRIMO A CAPODISTRIA La seconda tappa segnava la riscossa dei nostri allievi. Brajnik si di-mostrava attivissimo e desideroso di cancellare la cattiva prova del giorno precedente. Subito dopo Visinada, sferrava l’attacco cui resisteva solamente Bogovič, con il quale transita-va per Buie. Ma a Sicciole anche il pur tenace zagabrese veniva staccato, co-sicchè Brajnik finiva in bellezza la Íappíf, risultando vincitore con forte, vantaggio, non tale pero da riportar-lo al primo posto in classifica gene-rale, dal quale distava solo 53”. A Ca-podistria Paulucci si classificava sesto, Miklavčič1 ottavo, Hrvatin sedicesimo e Perone dodicesimo. La Pro- AURORA-BRANIK 3-2 (2-2) AURORA: Pöciohiarä, Fácc-hietío. Va-titovani, Caciaind, Apoüonio, Ro- , MS|H »Jf Pronto F = r la parata I RESULT AT! Atalanta — Pro Patria 1 -1 Lazio — Bologna 4-2 Ce.-mo — UdiiniE'se 5 - 0 Scrrjp.doria — Inter. 1 - 0 Juventus — Napoli 1 - 1 Li-gnano — Milam 2 - 1 Luirohese — Torino 3-0 Nevara — Padova 2 - 1 Palermo — Spal 3 - 0 (disputata gio-vedi) Fiorenitina — Triestina 3 - 2 (driputata giovedi) LA CLASSIFICA Juventius punt-i 55, Milan 47, In- tornozionale 44, Florentina 40, Lazio 39, Napo-li 38, Sampdoria 37, Novara 36, S'pal e Pro Patria 34, Palermo 32, Toráio, T-riestima, Atalanta e L-ntrhese 30, ¡Udinese e 'Como 29, Bologna 27, -Paidova 26, Legnano 13. Cihe il fináis del campionato fosse eldtrilzanté 'lo (saipevaimo!, dati .i foíti intereso! deile isquEidre perica! anti, che tentano ..con tutti i me-z-zi di iConServare ¡H d-iriitto di per-meneniza nella tmaasíma divisione del CDmpíonato italiano di calcio. In brise aquesto i vari risultati a sorpresa clhe doimenicalim-en-te si veri* licano inon ei sopprerdono ai falto quarado sono áirettamente coUegati. con la lotta per la salvezza. Ma i risultati di ieri, el soripremdono. Date uno aguardo ai risultati. Chi so-no i ipraitr-gon-iséi delie sorpresa? Lazio, Srimipdo-ria, Legnano, Napoli e' Florentina, squadre che con la clrcci.Tca fien hanno piü nlenite a che vedare, esisenidosi giá assicura-' t? 11 mnrgtne .di .sic.uireaza per chi-Udere -iranquiUamonte il campeonato, oppuire essendo .giá conda.nnate alia .retroceissione, come il Legnano. Qiroste hanno tíralo fuo-rd le ungíiie e hanno fatto da padrone contrp le .blasónate .avversarie. Del terizetto di testa, la sola Juiventas è riuBcita a ragláranellare un pun-tiedno sul proprio campo nell’inicon-tro icón il Napoli, memtre linter, in casa, ed il Milan, in campo neutro a Brescia, hanno dovuto chinare la tétela di fronte alie volitive forma-zdoni della Saimpdoria e del Legnano, quest’ultimo riabilitato almeno in parte con questa sonante vittoria, .che potra essergli di conforto nella retrocessionie. Dando 'uino sguardo al livello bas-so .della classifica, possiamo constatare- che la Bituazione è ancor più ingarbuiglia-ta, a iseguito d-elle im-previste sconfitte interne subite dalla Triestina e dal Bologna. Se 1.a Triestina potra ainico-ra difendersi, il Bologna, con i 27 punti, si vede giiá quasi nel bar-atro. Altreititanito disperata è ¡la .situazione del Padova, il quale, ¡mallgraido aivease dato tuitto di se a Norva-ra, mon è iriu/sci-to a cogli-ere quel puntic-ino, che gli av.rebbe petrmesso di sperare. Seria la ipoisilzione del Como e del-rUdinese e pericolose pure quelle deilla Lucches-e, 'Atalanta e Tb-rino. > i iDovremo atitendere probabilmenie fino all’ultima giornata per cono-scere i nomi delle -tre retroicedeniti e della quanta, che dovrá conten-dersi -il diritito di restare in serge A con la seconda classificata della serie B. Nulla di mutato nella classifica del giro d'ltalia Il legnanista Diino, Benedetti ha saipiuto co-gliexe -l’airabita viftoiria di tappa ad Ancona, grazie ad un i,m-apetuoso iscaitto ciperato -a meno di quattro chilometri dal trag-uardo quarjdo semibrava che la tappa dovelase riisol-versi in -volata, e /che gli ha- ipermeeso di av.v-anitaggiarsi di altUine cen'.-inaia di meiri, risultat-i p:.i idecisivi agli.’ effetti della vittoria final?. I .famoisi velocistl, man-teniutfsi -nel .gmppetto, sono ri-ma-siü iccisi isoo-rnati. -aciqointent-andoE-i di disputare la Vol-a-ta per le piazzie d’onore. Conté a-veva ragéone, sul retiíiíineo d’arrivo, di Corrieri, Casóla. Bevilacqua, Soldani, Van Steirr,lbec¡r/gen. ii .gruppo degli as-si anche ieri ha fatto la sua corsa, sen-za preoccuparsi trappo delle mezize figure iche, di -volta in- volta p-rendeivano il tango, -arrivandb al traguardo icon oltre due mirautii di d is,tacico. Le poisizioni riella ¡classifica generale rimangono immiutate, con A-strua sempre maiglia .rosa, seguito da Coippi, Geminiani, Za-rmpieri' ASbani, Zaimpieri, Kudbler, Defillp-pis, Ockers, Magni, Ba-rtali, Close, Pa-sotti e ICoiblet. -Quaata isitiuazione rimarrà iprobabilmente -immutata fino a Veneizia, d-opoidichè assiBtere-mo alla tirata finale icthe- comprende le sic-alate delle Dolomiti. .Chi šara il ipiù forte? Noi puntiamo su Copipi, Kulb-ler e Koiblet. TUTTO UN MONOLOGO DEI G8ALLO-&ZZURR1 Oriati I. autore di 2 reti leter passava al primo pošto nella classifica a squadre. BRAJNIK VINCE PURE A FIUME L’ultima tappa, disputata ieri, non ha dato i risultati che attendevamo. La lunga e dura šalita, che da Risano porta a Cosina, non e bastata a operare profonde selezioni in seno al gruppo, forse anche vperche i ciclisti risentivano le fatiche delle prime due tappe. Brajnik ha tentato varie volte di involarsi, ma la maglia gialla Pokupec, si teneva sempre incollato alla sua ruota. Non contento di cio, Brajnik ritentava la sortita nei pressi di Castelnuovo. Pure questa volta Pokupec era prontissimo nella risposta. Ormai le speranze di una vittoria per distacco svanivano per cui, calmato-si Brajnik, nessuno del folto gruppo tentava il colpo gobho. A Fiume si presentavano per la volata finale se-dici corridori, fra i quali i migliori. Brajnik partiva da lontano prenden-do una decina di metri di vantaggio, e resisteva al ritorno impetuoso di Popovič e Matticchio, vincendo net-tamente. CLASSIFICA GENERALE 1. POKUPEC BRANKO, Dinamo Za-gabria, in ore 9,57’3”. 2. BRAJNIK ORESTE, Proleler di Capodistria, a 53”. 3. MATTICCHIO Giovanni, Scoglio olivi Pola, a 3’ 51”. 4. ZAMBELLI LUIGI. C. C. Fiume, a 6’ 28”. 5. HORVAT ZDRAVKO, Jedinstvo di Zagabria, a 6’ 53”. 6. PAULUZZI ROMANO, Proleter, a 7’ 30”. 7. MIKLAVČIČ MIRKO, Proleter, a 10’ 15”. CLASSIFICA A SQUADRE 1. PROLETER di Capodistria in 30 ore 9’39”. 2. VOJVODINA a 40’ 1”. 3. SCOGLIO OLIVI di Pola a 53’31”. 4. C. C. Fiume a 1 ora 10’. MEDUSA B — PARTIZAN B 7—0 MEDUSA B: Cernivani, Ramani, Santin, Gombač, Oriati I, Carini, Del-lavalle, Micheli, Sabadin, Orlai II, Auber. PARTIZAN B : Vatovec, Tome, Bertok, Pusnar, Vesel, Antončič, Brajnik, Pelicon. ARBITRO: Amo. Il Médusa non ha faticato sover-chiamente per bàttere sonoramente le riserve del Partizan, favorito dal fatto che i bianco arancione si sono presentati in campo con soli 8 uomi-ni. Tutto un monologo dei medusani nei 90 minuti di gioco. Azioni a largo respiro, passaggi fitti ad intreccio, rapidi spostamenti degli avanti del Medusa, hanno letteralmente ubria-cato la difesa del Partizan, che ha resistito solamente i primi 25 minuti, crollando nella ripresa. Del Medusa i migliori sono stati il solito Santin e 1’eclettico centro mediano Orlatj I, che nel secondo tempo- spostato all’ala si è prešo il lusso di segnare due indiscutibili reti. Del Partizan, il solo Bertok si è salvato. Gli altri hanno fatto quel che hanno potuto. Deprccabile Pusnar, che più volte inlenzionalmente ha col-pito gli avversari. Ci limiteremo nella cronaca a da-re in sueeinto l’ordine di segnatura delle reti. Al 20’ Micheli su azione di linea riceve un dosato pallone, secco tiro che finisce sotto la traversa e schizza in rete. Quattro minuti dopo su azione ben congenata da Oriati II Micheli, quest’ultimo liberis-simo insaeca da due metri. Si hanno poi azioni alterne sino al 43’, quan-do Sabadin sorprende per la terza volta Vatovee. Sul 3-0 si chiude il primo tempo. Nella ripresa la stragrande supériorité del Medusa viene concretizzata da altre quattro reti. Pero, in questo lasso di tempo, il gioco che prima si era mantenuto cavalleresco e leg-gero diviene pesante. Affiorano ru-dezze qua e là, qualche battihecco, subito sedato dall’arbitro Amo e la cosa finisce cosí. I marcatori del secondo tempo sono Auber al 15’, Oriati I al 36’, Carini al 38’ e nuova-mente Oriati I al 42’ di gioco. Indi la fine. SA PER LO SVILUPPq SPORTIVO NU OVE INSTALL in costruzionea mani, Zetto. N-ofbeid-o, Aipollonio, Favento, Z-eitto Iil. BRANIK: Va-toivee, Cavalič, Norbe-do, iGlaVina, Vuk, De-las, A-uibeir, Valkovič, -Pafl-el, Frod-an. Un folto -pulbbliico ha assist-ito alla paxiti'ta inaitanido la bella squa-idre-tita loisale che, in Josko, ha Fu-orno: «faflcio itu-hto ioi». Anche ieri queiato gioicatore ha causado -i-1 da fare aigli mamini id'i Sicher che han-no -d-ovuio faticaire le ¡proverbia-li set-te ¡ca-miicle ¡par baitt-ere dl Branik. Con iun pó di fortuna lil Br-ani-k, an-zi avrebbe acquiisito il pareggio. II puno caso, questa volta nasc-osto n-elle maní di un terzino- del Branik, ha feitm-aito un pallone sul limite de-lFarea al 40’, qu-anrio le sorti erano in ipariitá. Incaricato d-el tiro, Vat-tovan-i che- ha ¡segnato age-vc-lmente. • A 4’ idaíFidizio, Favento, su papera del-la dtifesa, ¡s-egna la prima rete per l’Aurora. Al 22’, Valkovic dopo aver: idrifcblaito quaittro avversari, pareggia per dl Branik. Palla al centro, tungo passagigio a Zetto che stónige, una finta e tiro a rete inmparabile. -Siaimo sul 2-1, ma- i-1 Branik -non diis-arma, per tre volte coms-acut-iive gli aurorini si rifugia-no in .anigolo. Su -uno id-i quesit-i, A-pollonio fer-ma con le mani. Sacrosanto riigore, realiiziza/to da Jo-sko Sul 2 - 2 -si chi-ud-e il primo -tempo-Nella .ripresa, il Branik si rimchii-ude pella propri-a area per s-al-vare iil risul-tato, e q-uiasi ,gl-i r-ies/c-e, ma a! 49’ Eitfoiaimo il fatto so-pra riipor-ta-to e la vittoria dell’Auro-ra. Con la cbllaborazíone di tutti gli iSipcfftiiv-i e- l'appoggio del potere p-o-ipoil-are, lo- apor.t ’ isolan-o, le cui tra--diiaion'i ,sono betn note, si avvia niuoivaimemte verso luminose mete. La vittoria dellTsol-a nel campio-naito c-atöiistico, le affermazioni in campo initernazionale dei canottie-ri delta «De-liSe», la rinascente at-tiviità -dei pugil-altori fann-o- presa-gire bu-oni aiuisipiici per lo sv-iliuppo dello sport. 11 conslg-lio citta-dino ha stabilito ■últimamente che la sala del cinema Odeon venga aida-ttata a palestra. I lavoird verranno initei-ati m giiugno. La palèstra dovrá divenire i-1 centro -dtelia. v-it-a sportiva gi-ovanile i-solaina..’ >i In breve doyrebbiero. svilupparBi il píl|i:la|ó* la jottarjibera e la gin-ns|Slhfa-:>;¡gli |í|ená{|)ri non manca riio. i U-Î'1' * It-■ Un campo-■ (ji'ii-paHaic-anestro e di palla’volo v-erra^CositBuito in buona parte su bale völontaria ne-i pressi de,lia ex s-tazione ferroviaria. 'Qü-esito il programma di lavoro per la definitiva sisteimaizdone d-e-g-li imlpia-nti siportivi ad Isola. Altreit-;tanto, sarefcibe- desid-eralbi-l-e si fa-oesse a Cap-oidistria, ove gli impiain^ ti sportivi so.no sta.ti realizzati in parte, corne, aid eisempio, lo sta-dio I M-aggio, n-el q-ua-lie vengono dispútate coimpeitiizio-ni sportive di vari-o cairatt-er-e, mo-n ha ancora uno spogli-atoio adatto e nemmeno- le dacice. II Comii-t-ato- Coirrunali; per la cul-tuira fisiica di recente nomina do-vrelbibe in-teresisansi a questo proposito per dar corso i lavori necessa-ri. ■umi......... iiiimHiiiimiiiiiiii Sf^nüvlJ ! il nostra rostr Botta8 giornale Campionato jugoslavo di calcio I. lega federale CON LA VITTORIA SUL HAJDUK la Stella Rossa virluale campione Brusco arresto della Dinamo chesubisce 4 reti segnandone 3 ad opera della Lolcomotiva I RISULTATI BSK — Vardar 5-1 Stella Rossa — Hajduk 1-0 Sarajevo — Zagreb 0-1 Lokomotiva — Dinamo 4-3 Mačva — Rabotnički 3-1 Vojvodina — Partizan 0-1 Gli incontri di finale del campio- Ritca di sorprese la trentaquattresima giornata del campionato Il Legnano supera il Milan Nuovamente in pericolo la Triestina nato calcistico jugoslavo della I lega federale hanno registrato risultati a sorpresa. II primo è dato dalla scon-fitta della Dinamo, battuta, sia pur per 4-3, dalla Lokomotiva, ma ugual-mente sconfitta. Delle altre squadre in lotta per il titolo, significativa la striminzita vittoria della Stella Rosta sui volponi del mare dell’Hajduk, vittoria che permette ai baldi avieri Jugoslavi di considerarsi virtuali cam-pioni federali. Nelle posízioni restrostanti della classifica si hanno pure sensibili spostamenti, con la sconfitta subita in casa propria dallo Sarajevo, ad opera di' uno Zagreb quanto mai volitivo e deciso a incasellare. Tintera posta in palio. Il Vardar naviga in acque sempre più brutte ed è incappato sabato scor-so a Belgrado in uria ennesima sconfitta ad opera del BSK che, dopo a-ver fatto il gioco del gatto col topo per circa mezz’ora, si è scatenato rab- CAMPIOMTO PÆLLACESTISTICO Prima vittoria dell'Aurora A -Gioveldi scorso ha- avuto inizio il campionato di zona, piallacesitlstieo al q.ua-le parteciipano 4 squadre e ¡precisamente due -di Cavpodûs.tria (L’Aurora A e B), il q-uintetto del «Delis-e di -Isola e la neostitttita squaid-ra piranese. La formula dell-e gare di campionato è la -seguen-te: gli inmntri ver--ranno diaputati in due giro,ni di 3 partite ci-uacu-no. La squ-gdra me-,glio classificata (avente 'mag.gioir numero di punti) ri-sulte-rà 'vincitri-ce del campionato. Senza- volar essere profeti, as-‘Segnia-mo già in partenza il titolo alla squadra A, delTAur-cra, che ha dimcistía’to in più oocasioni di essere la migliore e che, u'.'-lm?,mente ha ottenuto una chiarissima affer-ma-zione s,ul CPT. O'.-lime probabilité ha pure- FAurc-ra che ha dimostrato di non e's-se.re seconda ai fra-tell.i magigiori. Isola e Pirano seno di forze equivalenti, ma inferior] alle prime due," pesciô per esse non vi è a-lcuna. èperanra, a menu fü qualche incidente. Il primo incontro, di-spuilatosi •> Capo-disitria, ha -visto di fronte- i due quántetti dell’A-urora. La squadra A è risulta-ta Vincente, dopo duri e ccmbattufiissimi 60 m-in-uti. per 53—41. S biosamente, segnando in 6 minuti tre reti, aumenfando il vantaggio nella ripresa e chiudendo Tincontro con il punteggio di 5-1. Il Mačva non ha faticato soverchia-mante per suonare il Rabotnieki, favorito dal fatto di giocare sul terreno amico e perciö sostenuto dai suoi ti-fosi, La sua superiorita e stata concretizzata da 3 reti contro una degli ospiti. Bella affermazione del Partizan a Novi Sad, ove i Belgradesi hanno bat-xuto la Vojvodina per 1-0. SA fContinua dalla U pagina) teiziz.a), sistema di lavoro (lavor-o-a mano senza uitenMi, con uitensili vadeče se si tratta di lavoro a mano o a macichin-a, se é m¡eta a man« e imc-ta a macichi-na, se si lavora i-n maiggior parte a macohina o esicl,u-s-ivamente a maoch-ina) e caratte-¡re d¡i diiipanideniza nel lavoro (se é -inidlpenldfente daigli altri lavoxatori s-e dipe-nde .solo in paute o se é ccm-pkltam-einte dipe-nld-ente d-ag-li al-tri lavoratori). Apiplicanido il sistema a punte,ggío potiremo aid esempio fi-Slsa-re in pre-ceideniza co.n 300 punti il titolo di studio e la specialiezazione per un ope-raio spec-ialiizizaito. Se 1’impresa é grande, con prod.u-zi-one é proibl-ématiica -coimple-ssa, aliara sappiamo che il rappcr.to fra i’ lavbro c-ompiuto di rriinor v-a'-lcire e que'l-lo con un valore piü alto non p-uó superare la, proporzione 1 : 4, cioé l’iindice tariffario dell’o-pe-raio speicializzato potra asisere al mlaiasimo di 4 volte supeirioire., a quelilo deliFoperaio non qualifica-to In base a ció ne-1 nostro eseimpio,, il numero dei pun-ti per il pasito di lavoro delFopeiraio non qual'ificato saranno i piü basisi, oalco-lanido dai 300 i.n giü, croé dal numero massi-mo dei punti asBegnati all’opexaio specializzato. Se fissiaimo in 1 : 4 il rapparto fra il mínimo eid il mas simo indice ta-riffatrio, allor-a il valore fra, il posto- di lavoro no.n qualifiioato e qiue'l-l-o da specialista, potra dia-rci al mais-simo 75 punti (300 : 4 — 75). Ne consegue che tutti i poisti di lavoro non qualifiicati dev-ono venir se.gnafi da 0 a 75 punti, il che é logreo, poiehé d-eve esistere una d-ifferene-a di valore tra' il posto di lavoro o inicariico per i qua-li non é richi-esta- anaianitá di servizio e quello che richiede, cinq-u-e meis-i di anzianitá. P’roseguendo di qu-es-to passo gi-unigiamo ai poisti di lavoro o inlca-richi ¡per i quali é neceslsaria habilita d,i operado semiqua-lifiic-ato, e che si trovano all’teiizio della selcon-* da meta d-etla sicala, delle qiu-alifiche In baise a ció il valore di questi posti di lavoro c-d irucariich-i affida'ti potra venir delimito- -dai 76 ai 15C punti (il che raippresenta la me-ta dei punti pravi,sti peir il posto di lavaro di uno spec'ialiazaito). E in base a ció, il posto di maggior valore per un oiperaio semiqualifica-to, potra segn-ansi con 150 pun-ti. Alio s-tesso m-cido si seg-héranno-* nuche i posti di laivoro d-e-gli operai qualllficati, che po-tlr-eibibe-ro arriv-aire al massimo ai 3/4 dei -punti pré'S-ta-bi-liti per il pasito di lavoro- sipeeia-lizzaito (300), e si troiverelbibero sé-gn-ati con 151-225 punti, mentre i! posto di lavoro -dii un operaio qua-lificato véirrebbe fiss-at-o in 225 pun-ti. E’ chiairo che la uniformita, corn’é dimostrato ne'l nostro caiso, potra variare - i-n no-tevote rnisura, ad e-sempio, se per i poisti di lavoro non qualifiicato si prenderá il rapponto di 0-75 punti, per i sem-iq-uali-ñcati dai 76 ai 125, per i qualificati dai 128 ai 22,5 e peir gili spaclalizzati dai 226 ai 300 punti. Sia n-eil primo che nel se-cor.do calso il rapporto tra i) posto di laveiro piü basiso e quello di valore massimo rimarreibibe sera-pre di 1:4, mentre varia il rappor-to fra gli indici tariffairi entro questo rapporto. Un punteggio cosí ripor-tato non ó ancor sempre completo, poiehé c’ dimes tra solo i valor,i che limitan« le singóle cateigorie dei posti di la-•voro o le manlsióni affidate. Percio -é neces-SEirio piásisare al punteggio dei posti di laivciro,, csisia' dei laivo-ri in seno aid ulna data Categoría a-venido cura che tali differenize eisl- Inglierre-Austria 3-2 Gli, in@le.Sii hanno vo'liuto riv-alersi del pareig/gio sufoito ,in queil di Fi--remze ad -cpeira dell’Italia, batten-do in c,asa loro, ¡cioie sul Prater, i 'seguaci del Wiuniderte-am, gli au-st-riaci, per 3 raid a dlue. Ormrio autoc Portenze da Capodistria pe*r Giorni feriali Giorni fesitivi Adria Portorose ' 8,15— 9.46—12.00—13.15 9.40- 12.30—15.01 j, Pirano 5.10—liS.OO—18.15—20.45 20.45—24.00 is „ 23.00 D Valdoltra- 6.00—14.55-—18.45 )> Villanova 14.30—19.05 ,, Decani 14.45—18.25 „ Mare-s-eigo 14.1-5—18.55 ,, Umago 7.30—16.30 16.30 „ S. Antonio 14.30—18.35 JJ Siiciciole 19.15 JJ Isola 20.05 K. A. B-uie Cittanova 8.30—12.45—18.00 18.00 JJ U-ma.go 1-3.00—17.-50 ÍT Biuie 15.00 S. A. P. Aidiussina 5.00 5.00 „ Sesana 0.10—14.55 0.10—14.55 A. P. I. P. Fiume 7.00 (meno che a-l lunedi; „ al sabato 16.30 S. A. P. Lubi-ana 14.00 S. T. A. R. Trieste 8.30—15.30 I. N. T. Trieste . 8.30—18.30 8.30—18.30 Arrivi a Capodistria ida Giorni feriali Giorni fesitivi ADRIA Portorose 9.40—11.10—1,3.40—14.40 1-1.10—14.50—18,' ss Pirano 4.45— ,5.50— 6.5Q—17.55 4.4,5—23.20 r t 21.50 Valdoltra 5.50— 7.10—16.40 Villanova 5.55—16.35 S. Antonio 5.45—15.35 Decani 6,50—15.50 1 Mares-ego 5.50—15.45 Umago 6.45—12.45 6.45 Sicciole ■5.50 J» Isola 20.20 A.P.I.P. Fiume 18.00 (al -sabato 15.30) S. A. P. Ai-diuissina 20.40 20.40 „ Sesana 11.45—14.45 11.45—14.45 I K. A. B-ui.e Umago 7.30—16.40 .. Cittanova 8.00— 7.40—14.30 I S. A. P. Lubiana 10.00 f I. N. T. Tri-este 1 8.00—16.15 16.15 Rivolgetovii per infoimazionl al Ctijt> S'.-ralo ne. Telefono n.ro 64 stano effetttdivamente e che i loro rapporti s/ianío oorrispoindenti. In tal modo si potrann'o asseigmare punti ai posti di lavoro non qualificati oiss-ia ai lavori nel rapporto dai 0 ai 75 punti, casi che ad eseimpio il lavoro su cui l’operaio deve lavoraire con tre mesi di an-zdanita lo segnereimo con 50 punti e cciii vía. In altre parole, me-U’as-seign,azione dei punti bisag,nerá fis-sare in preioed-emza il fatitore del reppcirto fra i posti di lavoro di valore diverso nel rapporio s.tahilito (nel nastr-o eseimpio 1:4). Tale- fat-tore si puó fisisare per il poisto di lavoro di valore minimo con 1, peí i suacesisivi con 1,05, 1,10 e,cc. fino a che si raggiumge il rapporto 1 :,4 carne aitibiamo stabilito ne-1 nostro eseiripio, opipure fino a che non si rag'giumiga il rapporto 1 : 2 o- 1 : 2,5 se si trat-tia di staihilire il valore di posti di laivoro in una pkxol-a impresa-, nella qual-e i posti di lavoro delU’OipEiraio qua-lifiicato rappresen-tano il posto di lavoro d-i valore maisisimo. In questo modo si pumteggerran-nb i pósti di lavoro os-sia incarichi in coinsidaraizione alia coniplessitá del lavoro- e alio s,t,es'so modo s,i o--per-a nella valiutazione delFesa-ttez-za de-l lavoro-, nel sistema di lavoro, nella dipenrienza nel lavoro. reisipo-nsaibi'ütá ecic., fisisando per o-gni elemento citalt-o i-1 massimo dei punti in modo che il loro massimo sia in giúéito rapporto col massimo stabilito per la oampl-esisitá, ad e¡s. pe-r respoinsiaibilitá fino a,l 25%, e per cond-iziohi Specfali fino al 20% del massimo, dei punti staibiliti peí la complessitá del laivoro. Salo quanido avremo fissata la tabella dei punti, si potra passare a-1 concreto p-u-nteiggio di ogni singólo posto di lavoro. Cosí ad es. per II poislto di lavoro di uh aperado quaflificaito a-vremo per complessitá nel lavo-T0 225 punti per esatteaza 15 punti per il sistema di lavoro 20 punti per lavoro malsano 15 punti Totale 275 punti e casi via. Con il totale di tutti i punti per tuliti i posti di lavoro nelF-impresa diividiaim-o il fondo paga ed otte-nia-mo il valore dina-ri di un punto. Questo- valore, espresso in dinari per ogni singólo punto, si molit ¡plica per il numero dei punti di un posto di la-varo, nel nas-tro esempio per 275, e si ottiene cosí il valore i-n dinari del posto di lavoro, osisia de-lFiinidiic-e- tariffario di un dató posto di -lavoro. ■Da questa espoisiizione é evidente qiuale imiport'aniza aibtoia la determi-nazione del valore dei posti di lavoro o degli inoar.ichi, poiehé agendo diversamente ¡si potrelbtoe arrivare a determma'zion'i erra-te e nom doicu-meintatte deiglii initjici ta-riffari. Dr. L. S. Mons. Santin (Continuazione dalla 3. pagina) Siro.tic, nom ¡solo é iriap/pairso glorioso -e tronfant-e in Capodistria, ma ha ottienuto dall suo «\salvato,reo> la injstalíázio-nie nella dignitá piü retí-di-tiiziia del Capitolio di Capodistria iSeniza effetto alcun-o- sono- rimaste le pr-oteiste- eid i merooriali inoltra-ti a¡l Vaticano da,gli altri membri del Capitolo contro la namina del Siró-tic a quielíla digniitá per cui non a-vev-a titoLi né diiritto di sorta. Anche il deiciso é ben motivato imter-ve-nito- deiio scrivente in Roma a quello sc-opo -n-el igiu-gno 1939, pre'ssc il segreta-rio di allora de,lia Conei-storiale mons. Sainfori, rimase in-fnut'tuoso. L’inicóniaiEioin-aito a-p'pogigio di cui fruí,va, di Santin presiso i due pete-ri, filanti il perfeitto aacordo in Roma, renideva inutiie od inaseoilta-ta ogni legittima protesta e gitusta rive-nidiicaizione di ¡un qualsiasi di-rit-to da, -liui coniculcaito. Col fTiuttuolso riisicaitto del Sir-otic il vescovo Santin, olitre premiare nei limiti delile suie- poisisibilitá u-nc dei mag/giori artetfici della sua u-sunpazione delle diócesi di Trieste ■e di Capadistria, si era alssicuirata anche i'.a oollaborazione in quest’ul-tima ci'.ltadina del migliore, piü altivo e fidaibo cómplice della sua de- ■ littuosa aaio.nje snazio/naliiazatrice degli islavi. Ed il Siroitic che, come abbiamo visto, si era giá iconitraiddistinto quale ¡genio del imale, — ora mag-giormente .inivetenito e reso piü a-stieiso dalla tromba,tura .del suo am-biizioso soigno prineipesco arcive-siCoiv.T.e gcinjziaino — attenideva con ansia il momanito di esercitaire . l-e su,e ve-ndEi.te contro gli islavi e tutti, coloro che, esisenido rimáis,ti fede-li al veiscovo Foigar, e-rano stati la causa dirétta cid imdiretta, dalla sua piü grande ed amara de'lusione. Un’ a lira prova della in-separabi-litá del binomio Santi-n-Siro-tic ó s-ta-.a olfeirita ai pirimi de 1 maiggi-o 1946, ,q:uanido l’-autovettura di Sain-tin con- le i-niseigne vescovili sottra-e-va alia gius-tiizia del popolo uno dei peiggiori suoi nemici, os-sia- il Siro-tic-, t-ra-sbordato in fre-tt-a e furia- da Cflpoidiatria a Trieste. Da tutto ¡ció apipare piü che e.vi-dene l’esi-steniza di uin piano eoor-dinci'.-o fra i due per raigigiunigore coi traidiment-i, icoii fatal e con le ca.iunnie, Fu.no la i-nveistitu-ra nella .archidicic.Eisi -di Gorizi-a e- l’altro idioceisi di Trieste e Capodistria i due pastori de'llle r.ell ,S:icrific-a.nldo s telas e. Smarriment! Stani Lidia, da Trieste, ha smar-rito- una giseicihetitína di st-offa in due tinte fira Capodistria -e Bule. II rinvenitcire è pregato di consegna-re Foggetto al Centro Stampa, Ca- po-distria via Santorio 26. OiP-raio, famiglia num-e,rc,s¡a, ha smiar.rito un accohto paga, din 5.890 preeso la Trattoria Cittadina, riva Kardelj, Individuo, visto traccoigl.ie-re, ó pregato restituiré 11 denaro preciso la T.'pagrafla Jadran di Ca-podiiciria. Dfrettore tesponsabíle CLEMENTE SABATI Stampato presso lo stabil, tipograf. sJADRAN» Capodistria ____Pubblicazi^ne autorizzatd