ANNALES 13/'98 saggio scientifico originale UDC 598.422(450.36 Trieste) CARATTER1ST1CHE, STATUS ED EVOLUZiONE DELIA COLONi A URBANA Di LARUS CACHINNANS MICHAHELLIS NELLA C1TTA DI TRIESTE Enrico BENUSSi & Luca BEMBiCH Osservatorio Faunistico del Friuli-Venezia GiuMa, IT-34138 Trieste, Via A. Grego 35 ESTRATTO !I Gabbiano reaie mediterráneo (Larus cachinnans michahellis) nell'area urbana di Trieste si riproduce da! 1987. I! numero di coppie é a ndato progre. ss !vamen te aumentando. I nidi censiti nel 1997 sono stati 186. Per ogni nido sié regístralo l'esposizione, i! tipo di substrato, percentuale di copertura (per i tetti in erba), everrtuaii resti alimentan o rigurgiti dei pulti, numero di uova, numero di puili, numero di pulli involati e reíative date di deposizione, schiusa ed involo. Nel 1997 la maggíoranza dei nidi (35,6%) si trova va su tetti piatti rícoperti con ciottoli ed erba, i! 20,6% su tetti piatti in cemento, il 18,6% su tetti in tegole e il 10,6% su camini; percentuali minori e inferiori al 10% riguardano tetti cairamati (5%), copetiure in ondúlalo (2,5%), grondaie (2,5%), vasi da fiorí di grandi dimensióni (2,5%) e torrette (1,8%). Parole chiave: Gabbiano reate, Larus cachinnans, nidificazione, Trieste INTRODUZIONE II Gabbiano reaie mediterráneo (Larus cachinnans michahellis) nell'area urbana di Trieste sí riproduce daí 1987 (Benussi & Dolce, 1990). Il numero di coppie é andato progress i va mente aumentando con un incre­mento medio annuo del 46,6% tra il 1988 e il 1992 e del 31,3% tra il 1992 e il 1997; i nidi censiti ne! 1997 sono stati 186 con una popolazione complessíva stimata di 210-220 coppie. L'incremento costante registrato a Trieste si inquadra in un aumento generale della specie osservato in tutto il Paleartico orientale (Cramp & Simmons, 1983) ed in paiticolare nel bacmo del Mediterráneo dove nel Nord Adriático costanti incrementi sono stati registráis ad osempio nelle Valü di Comacchio (Ravenna) (P. Brí­chetti, co/77. pets.) nella Valle Cavanata (Laguna di Grado) (Utmar, in stampa) e su gran parte delle isole deíi'lstria e della Dalmazia settentríonale (Croazia) (Benussi & Brichetti, 1994). Pur non essendo l'unico caso di nidificazione di tale specie sui tetti degli edifíci la popolazione di Trieste rappresenta per dimension! un caso único in Italia ed é paragonabile a quelle di altre cittá delI'Europa setten­tríonale, in particolare a quelle delle isole Britanniche (Cramp, 1971). METODl Negli ultími anni la popolazione e stata regolarmente censita tramite osservazione direlta delle coppie in cova. E' stato utilizzato anche il sistema del conteggio degli adulti in aliarme sfruttando l'aggregazione di individui causata da rilievi contemporanei effettuati su siti opportunamente individuati e spaziati nell'ambito della colonia (Benussi et al., 1993, 1994; Pandini et al., 1995). La localizzazione dei nidi e avvenuta per lo piu nel periodo di cova (aprile-maggio) quando uno dei due adulti e costantemente presente sui nido e l'altro resta a jungo posato su punti elevati a poca dislanza dal sito riproduttivo. L'osservazione dei tetti e Stata fatta da punti elevati della citta (zone collinari círcostanti il centro urbano, campanilí, grattacieli ed aiti edifici del centro, ecc.) uti­lizando un binocolo (10x40 Zeiss) e un cannocchiale (zoom 2Ux-60x Apo-Televid Leica) per i nidi piu dis­tant!. Ne! casi in cui l'indirizzo deJ!'edificio ospitante il nido non fosse !mmediatamente individuabile si e pro­ceduto a semplice triangolazione da due punti di osser­vazione diversi in modo da restringere la zona ad un gruppo di case. Utili sono state anche le segnalazioni fatte da cíüadini sensibilizzati tramite stampa e tele­visione local!. 67 Ende» BENUSSI, Lu ca BEMßlCH: CARATTÉRtSTICHE. STATUS ED EVOLUCIONE BELLA COLONIA ..., 67-74 Fig. 1: Trend délia popolazione nidificante di Cabbiano reale mediterráneo (Larus cacbinnans michahellis) nella citta di Trieste. Sí. 1 : Večletna dinamika gnezditvene populacije rume­nonogega galeba (Larus cacbinnans michahellis) v Trstu. ! dati riguardanti la riproduzione e ie caratteristiche dei siti riproduttivi sono state rilevati sia nel corso delle osservazioni che dírettamente sui tetti; per ogni nido si e registrato l'esposizione, il tipo di substrato, percentuale di copertura (per i tetti in erba), eventuali resti alimentan o rigurgiti dei pulli, numero di uova, numero di pullí, numero di pulli invoiati e relative date di deposizione, schiusa ed involo. Nei casi in cui il nido fosse presente da piu anni si e verifícalo i! riutilizzo della stessa coppa o ia costruzione di una nuova in altro punto. Ai puli i sono stati anche applicati degli anelli metallici e in PVC rosso (fácilmente leggibilí con un cannocchiale) forniti dall'I.N.F.S. (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica). I dati suila distribuzione e íe dístanze tra ! nidi sono stati ricavatí dopo aver riportato su una carta della citta (scala 1:10.000) la posizione di tutti i siti riproduttivi. Per le elaborazioni statistiche sí e utilizzato il test dei X2, il test sulia mediana per !I confronto tra campioni, metodo non parametrico che permette di usare ii %2 a un grado di liberta (Carmissi et al., 1986), e il coef­iciente di correlazione per ranghi di Spearman. RISULTATJ Distribuzione Nei primi anni di ínsedíamento la presenza di cop-pie nidificanti riguardava principalmente il centro sto­rico ed una parte defl'area portuale (Benussí et al., 1994). Negli anni si e riscontrato un progressivo allar­gamento dell'area interessata che oggi comprende prati­camente tutto il comune di Trieste inclusi rioni peri­ferici, comprensori portuali e industriali (Porto Vecchio, Zaule); non sono state invece ancora coîonizzate ie frazioni di Cattinara, Longera e Sottomonte. Sítí riproduttivi sono stati individuati da Miramare a oltre i! Monte San Pantaleone (per una lunghezza, paralleiamente al mare, di circa 12 km) e dalla linea di costa fin sotto !1 ciglione del Carso. Le dístanze dal mare dei siti riproduttivi vanno dai pochi metrí (Miramare e Barcola) ai 3 km in linea d'aria (rione di S. Giovanni). La distanza media dei nidi del centro urbano sono andate aumentando negli uítimi anni (Tab. 1) probabii­mente perché la popolazione e ancora in fase di es­pansione; paragonando i dati di annate diverse non si riscontrano comunque differenze significative tra i grup­pi di valori (test della mediaría per il confronto tra cam­pioni: 1992-1994, X2= 0,1315, GL = 1, p = 0,7168; 1992-1996, X2 = 0,3689, GL = 1, p = 0,5435; 1992­1997, X2= 0,8681, G l = 1, p = 0,3514). 1992 j 1994 j 1996 1997 OI STANZA media 923,02 I 833,42 j 793,53 804,14 DS 322,08 434,06 530,54 521,92 min 250 50 2 2 max 1440 j 2750 ' j 3000 3050 Tab. 1: Dístanze dal mare dei nidi nel Tarea urbana, Tab. 1: Oddaljenost gnezd od morja v urbanem pre­delu. Le dístanze minime tra le coppie nidificanti in citta sono attorno ai 100-150 m, con punte minime (2 m) per quanto riguarda i tetti ospitanti due coppie (9 nel 1996 e 7 nel 1997) e massime per i siti piu periferia (oltre 2 km). I valori recenti delle dístanze minime tra nidi sono diminuiti significativamente rispetto a queili dei primi anni (testsulla mediana: 1992-1994, X2=7,316, p=0,006, GL~1 ; 1992-1996, %2=6,466, p-0,01, Gb=l ; 1992-1997, X2=10,622, p=0,001, GL=1) e most rano una certa ten­denza a stabilizzarsi (1994-1997, x 2=0,046, p>0,05, CL=1 ; 1996-1997, %2=0,1 64, p>0,05, CL=1 ). 1 . 1 1992 1994 1996 1997 J media [ 226,2 144 162,9 132 ÖS 155,7 197,9 248,6 203,3 j n 1 37 89 124 j 147 Tab. 2: Valori medí e D$ delle dístanze minime tra nidi del centro urbano. Tab, 2: Povprečna najbližja razdalja med gnezdi in standardna deviacija (DS). Per ogni nido é stato calcolato un valore di densitá in nidi/ettaro conteggiando le coppie nidificanti entro un raggio di 250 m dal nido stesso (pari a una superficie di ANNALES 13/'98 Enrico BENUSSI, l u a BEMBICH: CARATTERI5TICHE, STATUS ED EVOLUZIONE DELIA COLONIA .... 67-74 circa 20 ettari). in Fig. 2 sono riportati i vaiori delie den­sita rispetto ai la lontananza dal mare a distanza di cinque anni (1992-1997); e evidente l'aumento soprattutto nella fascia del centro compresa tra i 500 e i 1500 metri. Vista la tendenza del Gabbiano reale mediterráneo a insediarsi in colonie gia formate dove la nidificazione appare piCi sicura (Monaghan, 1979) si sono confróntate in anni successivi due superfici di 50 ettari per vedere se tale comportamento si verificasse anche a Trieste. Le due zone campione, una tra i rioni di S. Vito e S. Gia­como e una tra l'Ospedale Maggiore e il Borgo Tere­siano, sono state a loro volta divise in due aree uguali (25 ettari) a densita di nidi alta e bassa. Gli increment! nel numero di coppie nidificanti non sono risultati dif­ferire in modo significativo da quelli attesi (uguali nelle zone a diversa densita di nidi). Complessivamente l'espansione della colonia urba­na, che per la sua struttura puô essere definita "lassa" (Benussi et al., 1994), appare pluttosto omogenea; nei rioni adatti all'insediamento di nuove coppie si e os­servato infatti un incremento piu o meno continuo senza pero concentrazioni di nidi e con distanze tra un nido e l'altro abbastanza uniformi. nidi Î996 nidi 1997 aumento X2 GL P area 1A 12 17 5 . 0,014 1 0,904 area 18 7 9 2 area 2A 7 13 f> 2 1 0,157 area 2B 3 5 2 Tab. 3: Atirnento dei nidi in zone campione (1 = zona Osp. Maggiore; 2 = zona S. Vito-S. Giacomo; A = den­sita alta; 8 = densita bassa). Tab. 3: Porast števila gnezd v vzorčevalnih predelih (1 = predel Osp. Maggiore; 2 = predel S. Vito-S. Giacomo; A = visoka gostota; B J» nizka gostota). Serišita pcr nSJo ' ' O 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 distanza dal mare Fig. 2: Gráfico a dispersione: densita per nido (in nidi/ettaro) rispetto alia distanza dal mare negli anni 1992 e 1997. SI. 2: Gnezditvena gostota (v št. gnezd/ha) v odnosu z razdaljo od morja vletih 1992 in 1997. Per i prossimi anni sono prevedibili nuovi inse­diamenti anche nella parte meridionale della cittá (Ser­vola, S. Sabba, Poggí S. Anna) dove sono state osservate nidificazioni isolate nel 1996 e 1997 e vi é una certa presenza di capannoni e magazzini con tetti piatti dif­ícilmente accessibili. Caratteristiche dei siti riproduttivi L'estrema eterogeneitá dei tipi di tetto utilizzati a Trieste conferma l'adattabilitá della specie giá riscon­trata in altre cittá (Cramp, 1971; Monaghan, 1979). I siti riproduttivi sono stati suddivisi in dieci tipologie diverse, alcune delle quali osservate solo negli ultimi due anni. Nel 1997 la maggioranza dei nidi (35,6%) si trovava su tetti piatti ricoperti con ciottoli ed erba, ti 20,6% su tetti piatti in cemento, il 18,6% su tetti in tegole e il 10,6% su caminí; percentuali minori e inferiori al 10% riguardano tetti catramati (5%), coperture in ondúlalo (2,5%), grondaie (2,5%), vasi da fiori di grandi di­mensioni (2,5%) e torrette (1,8%). Una sola coppia ha deposto in una situazione "naturale" costruendo il nido tre le rocce antistanti il Castello di Miramare. Come riportato in Tab. 4, nel corso degli anni la percentuale dei nidi su tetti in erba é andata diminuendo mentre sono aumentate le percentuali delle altre tipologie, in particolare quella dei nidi costruiti su camini. Sui tetti inerbati é stata rilevata la percentuale di copertura e l'altezza della vegetazione; le coperture piü frequenti sembrano essere quelle al di sopra del 50-60% e solo 3 dei 63 siti considerad (4,76%) risultano com­pletamente privi di copertura. L'altezza va dai 1-2 cen­timetri, in zone coperte da soli muschi, a oltre un metro in alcuni punti ospitanti Tagetes minuta (composita a fusto particolarmente lungo) ma in media non supera i 30-40 centimetri (scapi di Ailium vineale, A. schoeno­prasum, Carduus pycnocepbalus). Fra le specie vegeta!i piü frequenti vi sono soprattutto terofite a ciclo annuale: graminacee (Vulpia myuros, V. ciliata, Poa bulbosa e Bromus madritensis), labiate (Acynos arvensis) e legu­minose (Trifolíum scabrum e Medicago mínima) (F. Martini, com. pers.); la vegetazione non appare com­unque mai molto densa e in nessun caso puó forntre copertura o riparo agli adulti in cova. L'esposizione dei nidi appare influenzata solo par­zialmente dalla provenienza e intensitá dei venti domi­nanti (Bora da E-NE, Scirocco da SE). Per verificare se i! vento influisce sulla scelta del sito le percentuali di esposizione rilevate sui tetti sono state confróntate con le medie orarie dei vento proveniente dalla direzione opposta mediante il coeficiente di correlazione per ran­ghi di Spearman ma solo il valore del 1996 (rs=0,648, 0,1>p>0,05) é risultato vi cino alia sígnificativitá. I siti esposti a SW, e quindi riparati dalla Bora, sono diminuid in percentuale dal 30,8% de! 1992 a! 17,5% del 1997, mentre sono aumentad costantemente quelli completa­ 69 mente esposti (23% ne! 1992, 40% nel 1997; Tab. 5), in accordo coi crescente utilizzo di caminí, torretfe o altre parti non riparate. 1992 1997 assoluto % assoluto % ciottoli ed erba (prod in zemlja) 23 65,7T 57 35,62 ca mino (dimnik) 1 2,86 17 10,62 cemcnto (cement) 3 8,57 33 20,62 catramaio (katran) 1 2,86 8 5 tegole (strešniki) 4 11,42 29 18,13 ondulalo (valovita kritina) 1 2,86 4 2,5 grondaia (žleb) 1 2,86 4 2,5 torretta (stolpič) 0 0 3 1,88 vaso (cvetlična posoda) 1 2,86 4 2,5 roccia (skala) 0 0 1 0,63 n = 35 n= 160 Tab. 4: Valori assoluti e percentuali per ogni tipología di sito riproduttivo negli anni 1992 e 1997. Tab. 4: Absolutne in odstotkovne vrednosti posameznih tipov gnezda v letih 1992 in 1997. Giá ne! 1992 si era osservata la tendenza a riu­tiíizzare lo stesso nido in anni successivi: il 51,4% dei nidi coincideva con quelli dell'anno prima (Benussi el al., 1994). Negli ulfimi due anni tale comportamento si é accentuate con circa i 3/4 dei nidi de) 1996 riutílizzati nel 1997 (74,6%); anche sulla sceíta di spostare il nido non sembra influiré l'esposizione (X2~0,262, p>0,5, GL—i;. In generaie per quanto riguarda !a collocazione é probabíle che la maggior parte del le coppie preferísca avere un buon campo visivo anche se in posízione es­posta aglí agenti atmosferici. 1992 1997 assoluto % assoluto % N 1 7,7 2 1,7 NE 0 0 6 5 E 0 0 8 6,7 SE 1 7,7 8 6,7 S 0 0 13 10,8 SW 4 30,8 21 17,5 w 1 7,8 6 5 NW 3 23 8 6,6 NSWE 3 23 48 40 n = 13 n = 120 Tab. 5: Valori assoluti e percentuali per ogni espo­sizione nel 1992 e 1997 (NSWE = nidi completamente esposti). Tab. 5 ; Orientacija gnezd v letih 1992 in 1997 (NSWE - v celoti izpostavljena gnezda). Area industríale II sito utilizzato nel I'area industríale (presso lo Sc.a lo dei Legnami) é costituito da un único grande tetto di un capannone di circa 8300 mq alto 7-9 metri; la superficie é form ata da partí convesse e canali di scolo per l'acqua e vi é presenza di diverse struíture emergent! (con fessure per la ventilazione) alte circa un metro. 1 nidi sono posti sia ín posízione ríparata (SW, 39% nel 1997) che completamente esposti alia bora (NE e NSWE, 61% nel 1997); anche ín questo caso non si riscontra una preferenza per le collocazioní riparate. Le distanze tra í nidi sono quelle di una colonia vera e propria e sono comprese tra i 3 e í 25 metri; negli ultimi due anni sono risultate in aumento rispetto al passato (t-2,565, N=27 e 15) p<0,05, confronto fatto col 1994). (sever) (burja) (izstopajoči deli) (nižji nadstrešek) Norci Bor?, pari i emergen ti teítoia píü bassa r­ ^nid i riparati ^ nidi esposti (zaščitena gnezda) (izpostavljena gnezda) Fig. 3: Rappresentazione schematica del sito ripro­duttivo ubicato su un capannon e della zona industriale. La distribuzione dei nidi (1997) appare in forma stret­tamente coloniale (O-nidi riparati;® nidi esposti). SI. 3: Shematska predstavitev gnezdišča na strehi gos­podarskega objekta v industrijskem predelu. Razpo­reditev gnezd (1997) je kolonijska. Materiali utilizzati per il nido la dimensione e ía costituzione delle coppe sono abbastanza eterogenei; i nidi riutilízzati per piü anni possono raggiungere i 15-20 centimetri di altezza men­tre aícuni non sono altro che un piccolo ammasso di rami e térra tal volta diffícile da individuare. 1 nidi risul­tano costituiti prevalentemente da erbe (cuimi di grami­nacee, 30,9%) e da térra e ciottoli (23,7%); aitri com­ponenti sono rami (14,5%), muschio (3,6%) e residui vegetal! vari (27,3%). L'utilizzo di térra e piccolí ciottoli é significati­vamente maggiore sui tettí inerbati (X2=5,23, Gb=1, p-0,022; il confronto é stato fatto con íe percentuaii generali) dove probabilmente possono essere impiegati materiali gia presenti sul posto; gii altri casi in cui sono presentí materiali terrosi riguardano nidi posti in vasi, nei quali la coppa é costituita da un leggero avval­lamento ricavato nel terriccio, o sono dovuti a! trasporto di piccole zoile d'erba prelevate su tetti vicini. Nei nidi completamente esposti al vento la presenza di rami ri­sulta significativamente maggiore rispetto a queSia degii altri siti (X2=3,433, GL=1, p^0,063). aitri residui (ostalo) erba (trava) 2.7% muschio (mah) rami (veje) (erra e ciottoli (zemlja in prod) 15% 24% Fig. 4: Percentuaii dei materiali utilizzati per costruire il nido, SI. 4: Delež različnih materialov, uporabljenih za iz­gradnjo gnezda. Riptoduzione Il numero di uova per nido é in media di 2,63 con un solo caso accertato di deposizione di quattro uova; solo nel 1996 si sono osservate vaíorí significativamente superiori (2,84 uova/nido). Nell'ultima annata si é regi­strata una correlazione positiva tra numero di uova deposte su tetti in erba e percentuale di copertura degli stessi (r-0,582, p<0,01, n=18) e una correlazione nega­tiva tra il numero di uova e la densitá per nido (r-­0,319, p<0,05, n-43). II primo dato sembra confermare i tetti in ciottoli ed erba come pa rti col ármente adatti a espitare coppie nidificanti. Fig. 5: Adulto e pullas di pochi giorni di Gabbiano reale mediterráneo in un nido posizionato su un tetto piatto in erba del centro urbano di Trieste (Foto E Benussi). SI. 5: Odrasel in nekaj dni star rumenonogi galeb v gnezdu, postavljenem na ravni strehi', pokriti s travo, v mestnem središču Trsta (Foto E. Benussi). La percentuale di sehtusa é attorno al 75%; anche in questo caso il valore del 1996 risulta significativamente X2 maggiore rispetto alie altre annate (1994-1996,= 12,94, p<0,001, GL=1; 1996-1997, X2=3,43, p=0,063, GL=1). II numero di pulli involati per coppia é di circa 1,6 mentre la percentuale di sopravvivenza (=[numero pulli involati / numero di pulli nati] x 100) é dell'80%. Mediamente le coppie hanno un successo riproduttivo (= [numero pulli involati / numero uova deposte] x 100) del 66% pari a due pulli involati ogni tre uova deposte. Nella popolazione dell'area industríale si registrano valori significativamente inferiori rispetto a queila urba­na per quanto riguarda percentuale di schiusa (X2=17,01, Gl=1, p<0,0001), il numero di pulli involati «=3,30, p<0,001 test a una coda, N-30 e 16), percentuale di sopravvivenza (t—2,87, p<0,005, N=30 e 16; il valore sul capannone sopra descrítto é del 30%) e successo riproduttivo (t=3,68, p<0,001, N=30 e 16). La principale causa di questa netta differenza sembra essere la pre­dazione intraspecifica caratteristica di colonie ad alta densita di coppie nidificanti. uova/nido % d i schiusa pulti involati % sopravv. successo ripr. media 2,64 72,7 1,64 82,4 64,8 DS 0,7 31,9 1,22 28,8 39,2 n 39 62 25 18 19 Tab. 6: Dati del 1997 sulla riproduzione (area urbana). Tab. 6: Podatki o razmnoževanju rumenonogih galebov v urbanem predelu v letu 1997 (povprečne vrednosti števifa jajc na gnezdo, delež izvaljenih jajc, število poletencev na gnezdo, delež preživelih in repro­duktivni uspeh v odstotkih, SD in velikost vzorca). 71 ANNALE S 13/'98 ' EnrícoBENUSSi, luc.1 8EMBICH:CARATTLRfST1GHE,STATUS ED EVOLUZIONE DELLACOLONIA.... 67-74 Fig. 6: Diverse ubicazioni di nido con uova; tetto in tegole, tetto piatto con ciottoli ed erba típico deí pafazzi di inizio secólo (Foto E. Benussi). Fig. 6: Različne namestitve gnezd z jajci: streha s strešniki, ravna streha, prekrita s prodniki in travo, značilna za palače z začetka stoletja (Foto E. Benussi). CENN1 CESTIONAL I La presenza del Gabbiano reale mediterráneo a Tri­este non si limita al periodo riproduttivo; & stato veri­fícalo che almeno il 60-70% delle coppie nidificanti rimane in cittá durante tutto l'anno. Nell'ultima annata si é stimato un minimo di 250 esemplari presentí du­rante i'inverno e un massimo di 700-800 esemplari alia fine defl'estate, súbito dopo l'invoio dei pulli; é inoltre ipotizzabile, per i! futuro prossimo, un uiteriore costante aumento del numero degli effettivi. Un numero cosí elevato di soggetti non e passato inosservato, soprattutto nell'area urbana; se una parte della cittadinanza sembra gradire la presenza dei gab­biani in alcuni casi vi sono stati dei problemi nel­l'accesso ai tetti o alie terrazze per il comportamento I . . • WEEEEEËEESESmEE T • ' : MEEEEEEEm i B B ^ M I 8 ! Fig. 7: Adulto in cova su nido costruito su tetto in cemento di un capannone nell'area industríale del porto di Trieste (Foto E. Benussi). SI. 7: Odrasel galeb med valjenjem v gnezdu na ce­mentni strehi hangarja v industrijski coni tržaškega pristanišča (Foto E. Benussi). assaí aggressivo di aícune coppie. E' ipotizzabile, anche se per ora esclusa dagli esami di laboratorio (P. Zucca, com. pers.), la possibíütá che ie deiezioni siano vettori di batteri patogeni per l'uomo, fatto peraltro giá verí­ficato nei caso delíe popolazioni di piccione domestico presentí in cittá. Per i prossimi anni, viste ie dimensión! raggiunte dal-la popolazione, appare opportuno seguirá degli orien­tarnenti gestionaíi che comprendan©: ® monitoraggio costante dei la popolazione soprattutto nel periodo riproduttivo con localizzazíone dei siti riproduttivi e censimento dei giovani !nvoíatí. ® inanellamento del numero piú alto possibiie di pulii per individuare le direttrici di spostamento e quan­tificare la proporzione di adulti che torna in cittá per nidificare. ® defínizione delle principali zone di alimentazione tramite l'utilizzo della radio-tefemetria come pro­posto da McLeery & Sibly (1980) e rnarcamento degli adulti con c.oloranti non tossici come descritto e sperimentato da Cavanagh et al. (1992). ® uiteriore studio delíe patologie deüa specie e deila loro diffusione all'uomo o ad altre specie animali di interesse naturalístico ed economico. ® istituzione di un centro di recupero dove curare ed allevare i pulli recuperatí caduti dai tetti (circa 40 nel 1997) fino alio sve2zamento ed al raggiungimento di un piumaggio adatto at voio. Enrico BENUSSI, î.uc.i FSEM8ICH: CARATTERiSTICHE, 5TATUS ED EVOLUZIONE DELLA COLONI A 67-74 Fig. 8: Pullus inanellato con due anelfi (orni t i dall'tstituto Nazionale per la Fauna Selvatica (Foto E. Benussi)­SI. 8: Galebji mladič z obročkoma italijanskega Nacionalnega favnističnega inštituta (Foto L Benussi). ZNAČILNOSTI, STATUS IN RAZVOJ MESTNE KOLONIJE RUMENONOGEC A GALEBA (Larus cachinnans michaheHis) V TRSTU Enrico BENUSSI, Luca BEMBlCht Favnistični observatorij Furlanije-Juijske krajine, IT-341 38 Trst, ui. A. Grego 35 POVZETEK Rumenonogi galeb (Larus cachinnans michahellis) se na območju Trsta razmnožuje od leta 1987 (Benussi & Dolce, 1990). Število parov se je postopoma večalo s povprečnim letnim prirastkom od 46,6% med 1988 in 1992 ter 31,3% med 1992 in 1997; 1997 je bih popisanih 186 gnezd s skupno okoli 210 do 220 parov. Stalni prirastek, zabeležen v Trstu, sodi v splošno številčno rast različnih vrst galebov (Laridae), registrirano na celotnem vzhodnem palearktičnem območju (Crarnp & Simmons, 1983); ta vrsta pa se je razširila posebejmediteranskem bazenu: v severnem Jadranu so zabeležili stalne prirastke na primer v dolinah Comacchio (Ravenna) (P. Bricchetti), v dolini Cavanata (Gradeška laguna) (Utmar, v tisku) in na številnih istrskih in severnodalmatinskih otokih (Hrvaška) (Benussi & Brichetti, 1994). Čeprav Trst ni edini primer gnezdenja te vrste na hišnih strehah, je tržaška populacija zaradi svoje številčnosti edinstveni primer v Italiji in jo lahko primerjamo samo še z drugimi mesti v severni Evropi, predvsem na britanskem otočju (Cramp, 1971). . . Ennco BENUSSI, Luca BEMBICH: CARATTERISTICHE, STATUS tO EVOIUZIONE OEILA COLON1A ..., 67-/4 V Trstu (severna Italija) so prvo gnezdo rumenonogega galeba na strehi zabeležili 1987. Število gnezditvenih parov je v zadnjih desetih letih nenehno naraščalo in leta 1997 doseglo 186 parov. Raziskava je zajela podatke o gnezdiščih, strešni kritini, razdalji od morja do najbližjega gnezda, številu jajc, mladičev, razmerju izvaljenih, preživelih in oper jenih galebov. Populacijo na urbanem območju lahko opredelimo kot nestalno kolonijo, medtem ko je prava kolonija naseljena na območju industrijske cone, kjer se gnezda (14-15 v zadnjih dveh letih) držijo zelo blizu drug drugega, uspešnost vzreje pa je občutno nižja. Na območju mesta imajo galebi najraje ravne strehe, pokrite s prodniki in travo, za gnezdenje pa si najpogosteje izberejo dimnike, s strešniki prekrite strehe, žlebove in celo večje cvetlične lonce. Ko se število in gostota gnezditvenih parov povečujeta, se kraj njihove naselitve verjetno spreminja. Ključne besede: Larus cachinnans, gnezditvena biologija, Trst, urbana populacija. BIBLIOGRAFIA Cramp, S., (1971): Gulls nesting on buildings in Britain and Ireland. Brit. Birds 64: 476-487. Benussi, E. & S. Dolce, (1990): Friuli-Venezia Cíuíía. Cramp, S. & K. E. L. Simmons, (1983): Handbook of the Obiettivo Natura. Ed. B&MM Fachin, Trieste, pp. 167. Birds of Europe the Middle East and North Africa. Benussi, E., F. Flapp, & U. Mangan!, (1993): La nidi-Oxford University Press, Oxford. ficazione, in forma coloniale, di Larus cachinnans mi-McLeery, R. H. & R. M. Sibly, (1980): Continuous chahellis nell'area urbana della cittä di Trieste. Fauna 3: observation of individual Herring gulls during the incu­91-96. bation season using radio tags: an evaluation of the Benussi, E., F. Flapp & U. Mangani, (1994): La popo-technique and a cost-benefit analysis of transmitter po­lazione di Larus cachinnans michahellis nidificante nel-wer. A handbook of Biotelemetry and Radio Tracking la cittä di Trieste. Avocelta 18: 21-27. (Ed. by C. j. Amlaner & D. W. Macdonaid) pp. 345-352. Benussi, E. & P. Brichetti, (1994): Distribution and Pergamon Press, Oxford. population size of colonies of Yellow-legged Gull Larus Monaghan, P. (1979): Aspects of the breeding biology of cachinnans michahellis breeding in North-Eastern Adri-Herring gulls Larus argentatus in urban colonies. Ibis atic sea. Avocetta 18: 107-113. 121:475-481. Camussi, A., F. Möller, E. Ottaviano, & M. Sari Gorla, Pandini, W., E. Benussi & K. 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