ANNO VI. Capodistria, 1 aprile 1872. N. 7. GIORNALE DEGLI INTERESSI CIVILI, ECONOMICI,, UIIINISTRÌTm DELL' ISTRIA, ED ORGANO UFFICIALE PER GLI ATTI DELLA SOCIETÀ AGRARIA ISTRIANA. Esee il l ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno f.ni 3; semestre e quadrimestre in prjporzione. — (ìli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. àTTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. I 122. AVVISO. Stipendi «li viaggio per lo studio dell7 or ti e ni tu 3-a. Avendo l'i. r. Ministero di Agricoltura con iecisione 14 corr. stanziato anche per quest' anno lue stipendi di viaggio per lo studio dell' orticoltura, questa presidenza ne rende attenti i comprovinciali, perchè intendendo concorrere ad una di ietti stipendi ne presentino le loro domande a quest'ufficio' entro il mese di aprile p. v. Gli stipendi sono di f. 800 l'uno e portano obbligo di un viaggio di almeno mezzo anno. Chi ottenesse uno di questi due stipendi a-tEebbe l'obbligo di recarsi in quei luoghi dell'estero ed in ispecialità della Germania settentrionale, ove l'orticultivra raggiunse maggior perfezione, e di studiarvi le condizioni del terreno, la tultura e la conservazione delle piante destinate alla sementazione, la coltura ed il raccolto di sementi, la loro conservazione e quanto altro si riferisce al commercio con sementi. Oltre ciò egli dovrebbe comunicare le fatte esperienze con rapporti che al caso potrebbero essere pubblicati. Quei concorrenti, che già appartengono al magistero agrario o documentino la relativa loro abilitazione avrebbero la preferenza. Rovigno, 25 marzo 1872. La Presidenza. Articoli comunicati drinteresse generare si stampano gratuitamente; gli alni, e nell'ottava pagina soltanto, a soldi 5 per linea. — Lettere e denaro franco alla Redazione — Un numero separato soldi 18. — Pagamenti anticipati. N. £34. AVVISO DE CONCORSO. Stipendi «li bachicultura. Avvicinandosi la campagna bacologica, vengono stanziati dalla presidenza della Società agraria istriana 4 stipendi da f.ni 75 l'uno per alunni istriani che intendessero di assistere alla seconda parte del corso d'istruzione, che avrà luogo quest' anno presso 1' i. r. Istituto bacologico sperimentale di Gorizia, il cui programma venne- pubblicato nel numero anteriore di questa gazzetta. I concorrenti dovranno farne domanda a quest' ufficio entro la prima metà del mese di aprile p. v., possibilmente pel tramite dei Comizi agrari, oppure a mezzo un membra del Comitato là ove non esistessero Comizi. Dovranno dimostrare di possedere le qualifiche volute dal terzo inciso della quarta parte del predetto programma o per lo meno di possedere tale attitudine e tali cognizioni pratiche, da potersi dalla sua partecipazione all' istruzione bacologica attendere per la provincia qualche profitta. Dovranno pure obbligarci di assistere almeno alle esperienze sul maneggio del microscopio per gli esami delle sementi e delle_ farfalle e di produrre a corso compiuto un certificato sulle attinte cognizioni; Una metà dello stipendio verrà consegnata all' alunna prima della sua partenza, ed il residuo al chiudersi del corso verso quietanza vidimata dal Direttore dell' Istituto. Avranno la preferenza a pari condizioni a-Iunni di quei distretti, da cui nessuno abbia finora partecipato alle lezioni di un istituto di bar chicultura. Rovigno, 25 marzo 1872. La Presidenza. Aratro Talpa <15 Ci. 15. Fìssob'c eli Todoua. Tra le macchine agrarie, che trovansi all' ufficio sociale avvi un aratro Talpa del ,bravo Fissore di Tortona. Dovendosi nuovamente, offrire in vendita nel mese di aprile, non è cesa inutile quella di riprodurre quanto scrive in proposito di questo arnese il Calli-valore dell'Ottavi (1872.-5) ( vedi articolo in seguito pag. 955. ) Elenco delle offerte per l'acquisto dei manoscritti KamllcB*, conforme al programma pubblicalo nel n. 4, a. c. della Provincia. Riporto v. n.° 6, f. 51G.— Sig. Z. D.r Lion........f. 3.— „ G. Cobol.........„ 1.— « D. Manzoni........n 3.— v A. d.r Gallo . ........3.— v A. Biscontini.......» 3.— 7» N. Baseggio (avv.°).....» 2.— ■n G. Barega ......... tj 5. — v G. Regancini.......» 1 .— n D. Marinaz....... . ..» 1. — „ G. Pellegrini ....... n 5.— „ P. D'Andri .........« 1.— r> P. Sardotsch cav......„ 10.— 17 N. Bartolomei.......» 2.— 7) N. N............« 1.— « P. prof. Parovel.......» 2. — »7 E. Cosciancich .......» 2.— „ N. D.r Del Bello.........5.— „ A. D.r Gambini......77 5.— 75 A. Gravisi ........77 2 .— 77 Gianandrea Gravisi . .... n 5.— 77 Giuseppe Gravisi di Gianandrea . 77 1.— Somma f. 579.— La Camera «li Commercio. Dall'anno 1868 fino ad oggi, sorsero gravissimo questioni, che, 0 indirettamemte 0 direttamente, toccano gì' interessi dell' Istria ; fra queste, non lievi, quella della strada ferrata istriana, quella della scelta del tratto meridionale della Rodolfiana, quella della cessazione de], monopolio del sale. La nostra Camera dì commercio, però, per quanto a noi ed al pubblico fu dato sapere, non spiegò in questo periodo a prò del nostro benessere, quella attività che sarebbe desiderabile ed è doverosa, per cui stimiamo opportuno di ripubblicare il seguente articolo, che apparve già nel nostro giornale il 16 luglio 1868. È ben lungi dell'animo nostro qualsiasi voglia dì prendere 1e parti del censore, 0 di sconoscere, comunque, il inerito delle buone intenzioni in chiunque abbia preso parto alla rappresentanza dei nostri interessi commerciali; ina desideriamo ad un tempo di sottrarci alle abitudini del silenzio, che sembrano essersi fatte padrone di noi in cotesto argomento, come pur troppo, in molti altri, con grave danno degli studii più essenziali al miglioramento delle nostre condizioni economiche. Che cosa fa la nostra Camera di commercio ? Ecco la domanda che ci arriva assai di frequente quasi da ogni parte della nostra provincia, uè già soltanto dagli uomini incontentabili, da quegli nomini, sotto i cui occhi tutto piglia sembianza 0 di sonno 0 di veglia disutile, ma da chi suole recare nel giudizio dell' altrui operosilà i criterii più riposati e longanimi. Che noi saremmo oltremodo lieti d'imbandire, in riscontro di tali richieste, i più lauti panegìrici, non ci occorre, per sicuro, di protestarlo. Troppo schietto è il nostro amore al bene, perchè non avessimo ad esultare nel vederlo tradotto in azione sagace e fruttuosa sotto qualunque mano e in qualsivoglia palestra delle gestioni provinciali, e particolarmente poi in questa di cui parliamo, dove la lode andrebbe tutta ad amici nostri, ad egregi compatriolti, che dividono con noi le aspirazioni generose. Ma, lealmente, una risposta allegra da porgere ai richiedenti noi non la troviamo; e se a darla mesta come vuol essere, ossia franca e sincera come la caviamo dall' animo, si può giovare alla cosa pubblica, stimiamo debito nostro di rompere le consuetudini del mutismo, e di lasciare che la verità si taccia innanzi. l,a nostra Camera di commercio ha molli e gravi oflicii da compiere, e il debito suo è tanto più stringente, quanto maggiori sono le angustie d'ogni maniera, in cui versa questa provincia. Abbiamo noi bisogno di esporre qui tutti gli adopramenti, a cui sono chiamale queste provvidissime delegazioni degli ordini commercianti e industriali ? Chi è che ciò non conosca? Chi è che non sappia, come non vi sia interesse materiale, il quale non cada nelle attribuzioni delle Camere di commercio, per essere almeno rappresentato e fatto sentire da lutti, ove tempi maligni non consentissero un effetto maggiore ? Noi non diremo, che la nostra Camera abbia, prò» priamente^ mancato di adempiere alle così dette sue incombenze d'uffizio, che, a guisa di esempio, non abbia tenuti in rego'a i suoi protocolli, noa abbia data evasione a tulti i numeri de'suoi esibili, non abbia obbedilo ai regolamenti nel disporre, di tratto in tratto, le sedie curuli intorno al tavolo del suo maggior Consiglio, non siasi guardata insomma dal costituirsi rea confessa di leso mandato di fronte alla nuda lettera della legge. Ma non cadere in aperta contrawen- zione è ben altra cosa clie meritale del proprio paese. A tal fine, fa d'uopo animare la legge stessa del proprio spirito migliore, dei propr.L accorgimenti più desti e solerti, ed è allora ch'essa rileva agli uomini di buona volontà tulio il bene che se ne può cogliere. Se i consiglieri della Camera di commercio prendessero sul serio il loro compito, e non si rimettessero intieramente nel segretario, il quale per quanto attivo e intelligente, è un uomo solo con due soli oc-dii in fronte, noi potremmo raccogliere più volte nell'anno le risultanze delle loro discussioni; e queste, se anche avessero a rimanere, in parte, sterili di effetto per cause indipendenti dal loro volere, riuscirebbero in ogni modo molto istruttive, e darebbero argomento a nuovi studii e a conoscere per bene non solo quello clic ci occorre, ma quanto è più atlo a farcelo conseguire, ossia ad avviare le saggs riforme almeno nelle menti, se non ancora nei fatti, eh'è quanto a dire a spargere il buon seme nel terreno della pubblica opinione, che dissodalo con cura amorosa risponde sempre alla fatica del cultore. Ci è ben noto quanto suole accamparsi contro siffatti nostri proposili: si accusano lutt1, il cielo e la terra, nemici ed amici, la povertà, la sordità, la cecità e quanti altri sono i malanni delle popolazioni inferme e di guarigione disperala. Ma queste sono esagerazioni, e noi teniamo per fermo, che a nessuno indirizzo ragionevole e pratico mancherebbe il necessario appoggio, specialmente nei nostri comuni più colti. Soltanto, per essere appoggiati, conviene produrre idee npj rotondile, come quelle che va svolgi ndo in più articoli un nostro egregio collaboratore;, per essere ascoltali, contiene parlare il linguaggio degli affari limpidi e positivi; per essere seguiti, conviene muoversi, e muoversi per vie possibili. Pei programmi confusi, pei serniomi teorici, pei progetti campati in aria nessuno cava la testa di sotto alle coltrici. 11 troppo arduo, con quella beatitudine di fortune ehe ci piove addosso, non ci accade nemmeno in sogno di richiedere ad alcuno. Ma che per istarcene all'oggetto di queste nostre parole, cominci una buona volta la nostra Camera di commercio a prefiggersi qualche meta, a cui volgere se e la provincia, che rizzi su in piedi un qualche suo piano di operazioni, che non assista, colle braccia al sen conserte, alle disordinate processioni dei vecchie sciancati nostri commerci,abbiamo coscienza di poterlo e doverlo pretendere. Non è questo il momento di farci a dire tutto quello che noi diremmo attuabile da essa, ma pure, qualche cosa di concreto, qualthe domanda articolata vogliamo conchiudercj non già coli'animo di metter mano alle proposte più importanti e profittévoli, ma unicamente colla fiducia di avvisare ad alcun che di 11011 difficile e capace di pronta esecuzione. E noi ed altri in questo giornale abbiamo più volte discorsa la estrema urgenza di una statistica della provincia, la quale avesse ad essere, come lo deve ogni lavoro di questo genere, norma e riprova d'ogni provvedimento economico. Ala, finché parliamo, così pervia di massime, sulla importanza, generale o speciale, di quest'opera, anche le cose belle che avessimo a dire e ridire porterebbero seco la disgrazia di essere mollo viete e ristrette alle frasi di un mero proemio, senza seguito di capitoli. S.Vt E tempo adunque che, Lisciate da parte le prefazioni, si proceda finalmente al lesto del hr. oro. Ed ecco che nessuno meglio della Camera di commercio può appagare questo-voto, tanto più the il pensiero non l'è nuovo, ma l'onorevole suo segretario ebbe anzi a studiarsi, por buon tratto di tempora procurarne il compimento, approntando le tabelle statistiche, che avrebbero dovuto essere distribuite a comitati fiduciari! in ciascun distretto, c riempiute da essi delle rispettive cifre, e corredate di quei riflessi, attinti alle specialità locali, i quali stami i in capo a tanti e tanti, e, raccolti «fallo studioso, possono fornirgli ricca materia di raffronti e di utilissime conclusioni. Ora, venga pure innanzi il più pratica di quella onoranda schiera di alici, che direbbero utopia anche la propria esistenza, e ci dica,, se un po'di buon volere non basterebbe a rendere uua bella realtà i vantaggi di cotesto progetto. Sono pochi i membri della Camera di commercio? Sono pochissime le comodità di raccoglierli a spessi convegni ? Ebbene, gli è appunto perciò eh'essa deve compiersi con quante sono le intelligenze e le attivili della provincia, giovandosi del t'opera loro ausiliare. Non tutti risponderanno all'appello, e chi risponderà mia lu farà che a mezzo e svoglialo ? Sono mere profezie, a cui non prestiamo fede; e in ogni modo ci danno dirilto a metterle in forse gli stessi profeti, con qudla loro paura di muovere ai fatti che dovrebbero avverarle. La Camera di commercio non badi a questi consiglieri senza consiglio, e si metta a fare. Inviti tosto i principali Municipii a costiuire le anzidette commissioni di fiduciarii, e mandi loro senza indugio le ta> vole statistiche, ridotte da prima alle cose più essenziali, perchè è bene dar principio con poche, ma sicure notizie, se vuo'si che al lavoro si rendano famigliari tutti gli ajutatori, e dal meno si monti al più Ce!» perseverante imjM.'gno e crescente coraggio.- E fossero pure i primi dati incompleti, e sconnessi i primi commenti, ben sarebbero essi sufficienti a porgere materia interessante per le pubblicazioni di questo giornale, dove non mancherebbero,al certo, le osservazioni in contrario, e si aprirebbe di tal guisa il campo a quella sostanziale polemica, che tanlo conferisce alla esaltezza e pienezza degli studii- Noi siamo profondamente convinti, che la Camera di commercio ha in ciò il mezzo più efficace di associare i migliori ingegni della provincia, di volgerli costantemente a sode applicazioni, di alimentare il nostro periodico degli scritti più utili e decorosi, di preparare il fondamento d'ogni miglioria nelle condizioni economiche della provincia. A noi parrebbe di recare offesa alla retta intelligenza dei ii ostri lettori, se dimorassimo più oltre a ragionare una co3Ì specchiata evidenza. Ed ecco la prima domanda su cui ci permettiamo di chiamare l'attenzione della nostra Camera di commercio. Vorremmo poi ch'essa si decidesse immediatamente a trarre le sintesi più importanti, ossia le partite, le somme più essenziali dalle numerose e preziose relazioni che le inviano o possano inviarle periodicamente gli uflizii di porto della provincia. Tali somme, che presenterebbero il movimento della navigazione e del commercio marittimo, rilevando le distinzioni più convenienti fra !e varie parti d'Istria, le varie provenienze e destinazioni, le merci, le bandiere, le qualità e capacilà dei navigli, figurerebbero con mollo pregio in questo giornale, che si olire a ciò e prega anzi di esserne favorito. E inJine, per questa volta, noi chiederemo ancora, che gli alti più importanti della Camera di commercio, prodotti in questi ultimi anni, ci fossero tosto innati, come, a guisa di esempio, quelli che concernono le relazioni commerciali col Regno d'Italia. Siffatte cose non perdono, quasi mai, un valore di attualità, perchè ogiai considerazione retrospettiva riguardo ad esse si connette strettamente colle necessità presenti ed è necessaria scorta alle previsioni dell'avvenire. Si dirà che noi in queste istanze abbiamo un occhio sempre al migliore andamento del «estro periodico. D' accordo pienamente, che noi invece ce ne preoccupiamo sempre del nostro meglio, e null'altro vogliono essere queste pagine che un servigio continuo ed esclusivo agl'interessi del nostro paese. Ed ora, per chiudere, se abbiamo rivolto una franca parola alla Camera di commercio, pensiamo che non si debba dolere alcuno, il quale abbia in cima a'suoi pensieri il bene, l'onore delia provincia, e stimi ormai maturo il tempo di abolire le arcadie nella trattazione degli affari comuni, e di assumere invece, nelle debite forme e rispettando sempre gl' intendimenti delle persone, lo schietto linguaggio della vita pubblica in tutti gli oggetti che le appartengono. Secondo congresso della associazione marittima istriana. La sera del 26 marzo ebbe luogo in Trieste, il secondo congresso generale della associazione marittima istriana, nei locali d'ufficio della associazione stessa. Il direttore Presidente della associazione sig. N. Madonizza, non potendo intervenire per ragioni di salute, la presidenza fu tenuta dal direttore cassiere sig. C. Barzilai, a norma dello statuto. Verificato il numero dei comparsi, che sorpassava i venti, rappresentanti il terzo delle azioni, come prescrive lo statuto, la seduta venne a-perta; e subito il sig. direttore Barzilai diede lettura del reso conto morale della gestione 1871 —; breve, ma in modo soddisfacente accennava alle varie cause dello scarso dividendo di quest'anno, e interrogare i bisogni le esigenze speciali del paese, e per non comprendere ree bene, nò ben applicare le deduzioni scientifiche. Tuttavolta relativamente allo spazio breve di tem-I entro il quale vissero queste istituzioni alcunché si fatte : poco' però s' è pensato pel miglioramento de'l-idasse rurale, il quale nell'arte dei campi non può ave-altra base che nel beuesssre materiale e morale del mtadino. Infatti la povertà si corrompe nelle strettezze Da vita, ed in questo caso le scuole popolari sparse [' nostri villaggi non porgono alla gioventù rurale che f arma per fare il male più maliziosamente. Gli 'è per lesto che è necessario che tutta quella brava gente a i sono affidati i nostri interessi provinciali, compren-, non solo i bisogni dell' agricoltore ma che cerchi di aire sopratutto da questo compresa. La maggiore difficoltà incontra nel modificare alile pratiche tradizionali, le quali, sebbene da una par-sieno un fattore che non può essere impunemente iscurato; pure dall'altra sono per se stesse immobili ed erti in mezzo ad un mondo straordinariamente mobile variabile. L'umana intelligenza collo stendere ogni orno le sue conquiste altera le epportunità di fatti e odi anteriormente a buona ragione praticati, e queste nquiste ed alterazioni dovrebbero essere introdotte nel taggio della tradizione e con essa immedesimarsi. Ora a quelle comuni dell'interno più fune tate dal luperismo agricolo, pelle quali stentata o nulla riesce azione che pos&ono esercitare la società agraria ed ì oiizì ; quanto bene ne potrebbe arrivare se quel defesse pienamente imbevuto e si facesse banditore de' ìneipì atti ad estendere il miglioramento agricolo: per-è esso sarebbe fonte di benessere materiale e di rialza-ento morale, e sendo ormai legge ammessa da tutti che progresso dell' agricoltura sia sorgente di agiatezza, questa condizione essenziale e mezzo potente di moli ità nella campagna. E qui pur troppo ci conviene infessare che una delle tante cagioni della prostrazio-t dell' agricoltura in alcune comuni, si è la poca o nes-ma cura che prendono i sacerdoti, la maggior parte restieri, nello estendere forti della loro influenza qual-le buona pratica agricola tra loro soggetti. Questi porno da un paese transalpino fra alcune comuni slave ìli'Istria interna, il sacro fuoco panslavismo, e fruttino con inutili, sterili, nocive declinazioni partigiane lei tempo che potrebbe venire consacrato al vero bene. In altre comuni le relazioni tra il lavoratore ed il oprietario dei fondi andarano assestandosi sotto 1' a-»ne spontanea delie circostanze territoriali e del earat-re della popolazione. Nello sviluppo agrario di que-e comuni si appalesa una certa influenza benefica sor-i dalie stesse calamità climatologiche alle quali va sog-[tta tutta la nostra provincia. E così senza avere dirò «si la consapevolezza di progredire, giunsero a poco poco colla pratica esperienza ad una relativa perfezio-t, senza quasi volerlo, e senza elio alcuno abbia averlo le fasi del lento progresso. Ho voluto dire due parole che risguardi gli agri-iltori e l'agricoltura della nostra provincia; sarebbe ino accennare ai vantaggi che ne arriverebbero a questi 1 a quella colla istituzione della tanto sospirata scuo-i agraria, pel cui mezzo dovrebbe essere scossa l'apa-i degli uni e tolta la cieca fede nelle viete pratiche ìgli altri, ed ajutato ed indirizzato ad ottima meta il ioti volere e 1' attività pratica dei terzi. Ma non sa-i vano il sollecitarne la istituzione la quale se tardas-! potrebbe far dire che presso noi sia tanto difficile ire il bene, che nessuno ha il coraggio di farlo. N. B. L' arata»© Talpa «li Ci. B. Fissore «li Tortona. ( vedi atti ufficiali,) Ti' aratro talpa si ebbe già tre medaglie, ma il migliore elogio gli venne dai piatieoltori, che ebbero in questo aratro un eccellente arnese per dare aria alla cotica dei prati senza guastarla, e per tenerla d'estate pù fresca, far risparmio di concime e infine di acqua irrigatoria. l-ja nostra teoria degli agenti ammaanitori, figlia com'è della scienza e dell' osservazione, viene a spiegare ed a confortare questi fatti nel modo più ovvia e soddisfacente. L'aria è corpo coibente, non dunque conduttore del calorico. Introducendo pertanto dell' aria nella cotica dei prati, questa deve mantenersi più fresca d'estate. l'erCiò tutti i pratici dicono anche che "una zappatura vale due bugnature„ Or ciò si spiega per le bolle d'aria, che, con tale operazione, si introducono nella terra. Senza l'aria inoltre nulla marcisce e si scompone, che è quanto dire si panifica. La cotica dei prati è richissima di urnus, cioè di detriti organici; pure quando, per gli anni, le pi-ogge, il peso dei carri, dei buoi ecc. essa si è fatta dura e priva quasi d'aria, e anche magra per difetto di panificazione. E che si fa allora dai migliori praticoltori (fra i quali molti Lombardi) ? Si scoticano i prati a mano, e tutto ciò per darci aria. 0-perazione lunga però, costosa e -noiosa. Inoltre, facendola a mano, si va a poca profondità, si fanno a pezzi le radici della detta cotica e nell' anno stesso perciò si fa peea erba. Ceti tutto questo la convenienza c' è, perchè quest' erba prende al secondo e terzo anno un grande incremento. Ci"'> si capisce!____Che?! amici miei, non sapete che le arature, vo' dire t rimovimenti di terra, la terra ingrassano, perchè la panificano; gli è quanto dire che essi trasformano (per la presenza dell'aria) i principii inerti e passivi, ivi rinchiusi, in sostanze nutritizie? È perchè d'altronde si lavorerebbero le terre ? — Direte forse: per renderle più soffici. — E sia pur così: ma allora perchè non rendiamo pure soffice la cotica dei prati, pestata com' è e ripostala le mille volte? Or colf aratro talpa lo si può senza guastarla e 1' operazione costa poco o nulla. Tirato da due o da quattro bovi, appunto in questa stagi; ne, o anche dopo il taglio della prima erba (il maggengo o maggese), esso fa un semplice taglio col coltro nella cotica; quindi tutta la schiena di talpa non che il vomere si ascondono sotterra, da 4 5 a 20 cenimi, di profondità, cioè sotto le radiche delle erbe pratensi. I bovi intanto progrediscono e la cotica si alza sopra il dorso della talpa, ma appena passata questa, essa si abbassa e ricade inlatta allo stesso posto. Finita la prima gita; vo' dire giunti in foudo al prato, si torna indietro e si fa un altro viaggio pannello al primo, a ì50 eentim. di distanza (chè l'aratro lavora appunto sopra una larghézza di 80 centiin.)> e così di seguilo fino alla fine, ed eccolo allora sco- ficaio e ineotìcato, a un tempo colla forza <ìei bovi. Fatto ciò nuli' altro vedesi cbe le righe aperte dal coltro che è una lama sottile e pochissimo danno reca alla cotica stessa. In questo giornate già si riferirono, altra volta, le prove fatte, e si disse cbe 1' erba nella parte lavorata venne assai più. alta che non ned' altra vicina che non fu tocca. Si noti che^ sotto l'aratro talpa,, v' ha dei coltelli che sminuzzano la terra: cbe di esso il maneggia ne è facilissimo e il regolamento non punto dissimile da quello degli aratri ordinar». Più sopra io dissi che coli' aratro talpa si doveva far anche un risparmio d' acqua e di concime, È certo quest' ultimo risparmio almeno, perchè la terra e i conci vi si panificano meglio. Ognuno sa infatti che se uno rompe un vecchio prato di poco reddito, e che semini sulla cotica rovesciata ed erpicata nuove erbe pratensi, il giovine- prato si sviluppa con rigoglio per due o tre anni anche senza ingrasso. Questo è infatti il miglior modo di ringiovanire le vecchie coticlie. Ma chse dimostra ciò ? E una quistione di panificatone, e se i conci e le terre qui si psanficano,. e non si panificano senza le arature e sono perciò, inerti ed inetti alla vegetazione, con minor dose di detti conci,, ma panificati, si deve in fin dei conti ottenere un miglior xisultato. Ma anche d*acqua si farà un risparmio, giacché col suolo smosso essa penetrerà più al basso, non si svaporerà o lentamente, per il noto fenomeno della capillarità, salirà (cosa ora certissima) verso la cotica e così 1' effetto durerà molto più a lungo,, onde non sarà poca cosa per chi massimamente non può bagnare clie a lunghi intervalli. Dunque l'aratro talpa è un utilissimo arnese e le suddette medaglie, di cui due d'oro (Alessandria e Lodi) furono ben meritate. S„ A. I. Esposizione bacologica Inter-uazìonale. in Rovereto (Austria), nel settembre 1872. Contemporanea al Congresso- bacologico internazionale, che s'aprirà il giorno 16 settembre, ed alla Esposizione e Fiera di Vini nostrani, che comincierà col-giorno. 14 dello, stesso, mese si farà anche unn Esposizione bacologica internazionale, che durerà dai 15 settembre ai 15» ottobre* e- che ha il doppio scopo, di mettere- in mostra i progressi, bacologici, e preparare-con essi una conveniente Rappresentazione alla Esposizione mondiale di Vienna pel 1873. Presso le Camere di Commercio, e le Società e Comizii Agrari si troveranno esemplari dell' analogo-Regolamento da chi avesse la saggia intenzione di concorrere con qualche oggetto a questa internazionale Esposizione. Si notificheranno fra poco i rilevanti favori concessi a quest' uopo dalle Amministrazioni delle ferrovie. Il Comitato ordinatore. Nuovi giornali. Nella città di Zara col 1.° marzo venne alla luce un nuovo giornaletto interessante la patria agricoltura. Esso s'intitola — Bullettino Agrario* della Dalmazia — ed è dedicato specialmente ai consorzii agrari ed enologici, ai parroci ed ai maestri di campagna di quella regione, i quali godono perciò un favore della metà del prezzo d'abbonamento. Per gli altri soci dell'alterno annui fiorini due, dell'estero (qual sproporzione) fiorini sette. — Il n. 2, che ci venne favorito dal signor Matteo Nekic, redattore responsabile, contiene utiM ammaestramenti sul taglio d'estate della vigna, sulla tubercolosi dei bovini, sulla bachicultura e sul .... . vorremmo continuare la nostra esposizione se un risoluto Alto là! impostoci in un linguaggio a noi affatto nuovo. — rado sam primio prvi br. vaseg gospodarskog lista — non ci avesse fatto cadere- la penna di mano, severamente ammonendoci di non varcare- i confini- da Madre Natura assegnatici. Il Congedino, giornale d'agricoltura, industria e commercio, si pubblica in Milano ogni gabbato. Abbonamenti : per un anno lire 6'- (con dono) semestre e trimestre in proporzione; aggiungere spese postali. Pagamenti anticipati alla redazione del Contadino, piazza Fontana n. 5, Milano. Allo stesso indirizzo: Agenzìa di annunzi e commissioni del Contadino. S'invitano i possessori di azioni dell' Associazione Marittima Istriana, al ritiro del dividendo risultante dal secondo bilancio verso consegna dei rispettivi tagliandi, effettuandosi tale pagamento: In Trieste nell'ufficio della Società, Tergesteo, scala I.raa II.** piano. In Capodistria presso il Sig. Nicolò de Madonizza n Rovigno n v Matt. cLr Campitelli n Parenzo. » n Giampaolo Marche sede Polesini d Albona ». G. Scampicchio » Pirano » li »■ fratelli Bartole » Pola n il » Nicolò Rizzi Trieste, 27 marzo 1872. La Direzione dell'Associazione Marittima Istriana- Rettifica A pag. 945, eoi. 1, linea 15 - fu stampato distribù-sione di questo flagello - mentre doveasi scrivere - distruzione. 'SaP. Di GIUSEPPE TO-NDELLL NICOLO' de MADOìMZZA Redattore