ANNO r. ■h CAPODISTRIA, IO Luglio 1904. -—- N. 11. Associazione annua Corone 10. Stati dell' Unione postale Corone 12. Semestre in proporzione. I manoscritti non si restituiscono. Redazione ed Amministrazione : Scrittoio della Tipografia Cobol & Priora. „EGIDA (giornale commerciale, industriale, agricolo e politico. Il fe Volere è potere. Lessoxa Xon sbigottir, ch'io vincerò la pruovo. Dante Il giornale si pubblica tutte le Domeniche nelle ore antimeridiane. Prezzo delle inserzioni per ogni riga di testo : Avvisi commerciali in 111 pag. cent. 10, in IV pag. cent. 8. Comunicati in III pag. cent. 20. Avvisi collettivi 1 cent, la parola. Tassa minima cent. 20. I n ninnerò separato cent. 20. 1 nostri abbonali, che non versarono ancora il prezzo d'abbonamento, sono pre-gali di farlo quanto prima. X'j^mmirjistrajione. Li'IfiSULiTO Il fanatismo croato volle l'aggiungere il colmo della spudoratezza e dell' audacia. Fino a qualche anno fa i figli della grande nonché immaginaria Croazia, qui calati a ristorarsi alle spiaggie del nostro bel mare, alla mitezza de' nostri climi, a sfamarsi alla fertilità, del nostro suolo, rispettati sempre dall'elemento italiano, mai osarono ad ingerirsi nelle questioni amministrative delle città nostre, alle quali devono ricorrere in tutte le necessità della vita. Che se si immischiarono nelle questioni politiche e amministrative della campagna, più che alla loro nulla intraprendenza politica ciò va ascritto in ispecial modo all'opera insana di preti traviati e politicanti, di avvocati senza cause e di agitatori per professione: l'attuale agitazione slava non è nata, ma importata nell'Istria: non è vita, non è esplicazione del pensiero istriano, non risponde al passato del paese. Con le varie tribù slave siamo vissuti sempre in pace e si vivrebbe anche oggi senza una parola d'ordine venuta dal di fuori e se certi forestieri non fossero calati fra noi conja pretesa di dare lezioni di diritti "croati. Ma a nulla serve l'opera snazio-nalizzatriee del governo agitante gli slavi contro di noi : ché anzi questi di cui egli si serve per Cancellare le secolari indelebili impronte di carattere italiano di queste terre nostre, si assimilano a pòco a poco al civile elemento italiano, ne apprendono la lingua, ne assorbono i costumi, in una parola alla naturale rozzezza sostituiscono cori gli anni almeno un'infarinatura della nostra civiltà, della nostra coltura, che trionfa ad onta di tutto e di tutti. Però la nostra civiltà non valse a toglier ai figli delle steppe il loro istinto rapace, quell' istinto che più di mille e t recent' anni or sono li fece devastare le fertili nostre campagne e al presente, acuito da interessati l.A Pi! BELLA PROSA DEL TOMMASEO III SACCO DI IiUCCA (contili, vedi N. precedente) Cresce col caldo del giorno il tu-tumulto. Grida, strida, singhiozzi: e le preghiere con le bestemmie, e le promesse con Le minaccio, e il ferro con loro, e gli abbracciamenti forzati, e gli scontri di morte. Un drappello di Bianchi pistojesi entra a furia nelle case de' Salamon-celli, ch'erano di parte nera; e salendo nelle stanze più interne, coglie la moglie del conte e le sorelle e il figliuolo. Gridava il fanciullo; le donne tacevano: e il nemico le conduceva quasi riverente in ostaggio, per trarne riscatto prezioso. Quan-d'ecco rincontrano tutto trafelato il marito, a cui gli Obizzi e gli altri compagni avevano consigliato l'uscita dalla dolente città: ma egli non volle; e tornò nel pericolo della patria e de' suoi com' uomo che torni a vedere la donna sua agonizzante o composta nel feretro. In vederlo, la moglie e le sorelle trassero insieme un grido, un sol grido acuto e breve; e non piansero. Piangeva il bambino portato tra le braccia nemiche, e tendeva le tenere mani gridando al mestatori, li spinge a tagliare i nostri vigneti all' ombra della notte : Longobardi ctivu Avaribrs et Sciavi* Istrorum fines ingressi, universa igni-bus et rapinisi devastarunt. Oggi alla violenza brutale aggiungono l'insulto atroce e quando», scrive il confratello "di Pola? «credei tero di trovare debole la città per supposte intestine discordie coinè il corvo che attende gli ultimi aneliti del viandante caduto nel precipizio e sol quando è fatto cadavere approfonda l'immondo becco nelle infossate occhiaie. essi credettero 1' ora di gettare alla città di Pola il maggiore insulto che l'abbia colpita nei secoli, dichiarando la guerra al suo Comune italiano». Non sappiamo quale speranza li spinse a tale ardire, non sappiamo la causa di tale improvvisa sfacciata mossa: non occorre però essere prò feti per prevederne 1' esito. Il patriot tismo di Pola, mille volte sperimentato, è arra solenne, ch'essa- saprà dare una severa lezione a costoro, che, nemici da secoli, oggi con mai più vista spudoratezza tentano ili conquistare il Municipio della, più grande e di una delle pili patriottiche' città dell' Istria. Questa guerra Pola accetta con 1' animo di chi è conscio della propria virtù, di chi ha fede nella giustizia della propria causa, di chi non du bita del trionfo delle proprie armi, e saluta, il giorno, in cui dimostrerà di fronte alla provincia tutta, che il suo carattere nazionale nulla ha perduto ad onta di mille, angherie ma che anzi, ritempratosi nelle lotte, s' è mantenuto immacolato attraverso gli anni e splende più puro del sole. Che se i croati ripongono le loro immonde speranze nelle intestine di scordio di Pola, si ingannano a partito: neir ora del periglio 11011 ci sono questioncelle personali, ma Bianchi e Neri, duelli e Ohibellini, strette le destre, sapranno ricacciare in gola al secolare nemico il proferito insulto, mentre intanto i falsi apostoli di pace, mal compresi della loro missione e delle dottrine di Cristo e di Marx, espieranno in mezzo al disprezzo degli onesti l'indiretto appoggio con cesso alle mene, conquistatrici dei croati, ai quali oggi Pola mormora minacciosa e sdegnata : indietro, indietro ! padre. Il padre non fremè, non parlò: pose mano alla spada, poi la ritrasse pensando al pericolo di sì care vite. Si volse a un di costoro eli'e' cono sceva, però ch'aveva combattuto in sua compagnia; e quest'ima parola gli disse: Quanto? L'altro sporgendogli il figliuolo si che quasi le inani del bambino toccavano le mani del padre: -— Quanto daresti? Tutto! esclamò; e prese il figlio, e si mosse. E i guerrieri lo seguivano, e le donne tra loro. E il padre, assorto noli' aspetto del figlio, non guardava alla moglie. Solo quando fu alla porta delle case pa terne, guardò, e si commosse. * * * Parve a un tratto composta in silenzio la città, e fatta quasi solitudine. Qualche accento squarciato di straniero udi vasi ad ora ad ora, e qualche urlo di donna, e il piangere sommesso di gente che ancora non sente tutto intero il suo danno. Non già che la città fosse «pietà: ma l'impeto della rapina si versava tutto sul monastero di San Frediano, dov'era un milione di fiorini alla custodia de' monaci affidato da papa Giovanni. I ghibellini avevano tutto Mentre in una lettera di sette colonne e mezza nella -X. F. Presse-un professore tedesco dell'ateneo eni-jmntano fratta della eterna questione uniTersitaria, non nascondendo il ti more, che il piccolo nucleo di italiani a poco a poco si accresca e faccia fermento nella gernianissiina Inns-bruck. mentre eccita il governo a conservare intatto il caràttere nazionale della capitale del Tirolo sopprimendo le cattedre italiane e non dice già dove andrebbero a. studiare i figli degli ottocentomila italiani soggètti all'Austria, il telegrafo ci porta la no tizia di gravissimi disordini avvenuti questi giorni colà a danno degli sin denti italiani. E' notorio come da parte dei prò l'esseri tedeschi si cerchi con mille angherie, con mille illegalità di lai-si che gli studenti italiani non frequentino quell' università. Le «piali illegalità, se talvolta sono tollerate, tal'ai Ira, com'è avvenuto di questi giorni, fanno perdere la calma anche a chi ne ha di troppa, ficco in poche parole come sono avvenuti i conflitti e i disordini : Mercoledì mattina uno -Indente italiano presentatosi agli esami di legge trovò la commissione esaminatrice illegalmente costituita e tosto si ritirò protestando. Senza perder tempo i professori italiani, radunatisi < 1 ' urgenza., si recarono alla Luogotenenza a protestare contro l'illegale procedere dell' autorità scolastica. A nulla valsero queste proteste, a nulla lo sdegno giustificato degli studenti italiani, i «piali vedendo il dopo pranzo dello stesso giorno ripetersi l'illegalità (per esaminare studenti italiani c'era una commissione esclusivamente di professori tedeschi, i più ignari del nostro idioma) protestarono ad alta voce e furono allon tanati dalla sala dai bidelli e dalle autorità accademiche. (ili studenti tedeschi intanto, che lino allora avevano assistito in silenzio agli avvenimenti, cominciarono ad inveire contro gli italiani e ne asportarono l'albo universitario. Contro queste novissime offese era nat urale che almeno agli italiani l'osse concesso di protestare: alla Polizia pei ò parve miglior consiglio di scio- inIorno alla badia combattuta la lun ga battaglia: da più lati era aperto l'accesso; e pur«1 la riverenza del luogo santo li teneva, infinattanto che non riseppero del ricco tesoro serbato ivi entro. Allora la cupidigia potè più che la pietà: minacciarono. Piena d'armati la chiesa: e taluno di quei soldati, sporco di rapina e di sangue e di mal tolti baci, s'in ginocchia va a pregare: pregava a voce alta, e con atti strani, come ossesso. E le preghiere facevano con trasto con le grida dei chiedenti il tesoro: ed è contrasto che tuttodì si rinnova nel tempio di Dio, se non che le contrarie domande si fanno nel segreto delle anime mutamente. L'Abate venne: e incominciava un lungo sermone, «piando gli affollati copersero la sua voce colf urlo barbarico. Ond'egli volgendosi ai gli i bellini più prossimi, li pregava ristessero: temessero Iddio e l'inferno, il papa, rispettassero i vasi del tempio. E dal tumulto uscivano come fischi d'antenne dal muggito dell'onde, voci discordanti che dicevano Iddio non aver bisogno d'argento; . Usciti sulla via i nostri studenti furono accolti con fischi e villani insulti dagli studenti tedeschi, i quali al canto della «Wac.ht ani Hhein» li accompagnarono fino al Caffè centrale. Per ordine della Polizia gli italiani dovettero abbandonare il caffè a quattro a quattro: obbedirono. Ma alla Porta «lei Trionfo furono nuovamente insultali e assaliti dalla l'olla e dagli studi-liti tedeschi e percossi in modo vigliacco e brutale. 1 conflitti si ripeterono poi più volte durante tutta la notte e la caccia all'italiano fu più feroce, più accanita che mai. Parecchi studenti rimasero feriti lievemente. Il deputato dott. Angelo Pinalli, eli' era intervenuto per pacificare gli animi e per far rinsavire i furibondi teutoni, fu ferito gravemente alla testa. (Ili studenti italiani mandarono oggi una deputazione alla Luogotenenza per protestare contro le aggressioni ili centinaia contro pochi e contro il contegno della polizia, che si mostrò impotente a impedire, gli eccessi dei tedeschi. Dinanzi all'evidenza dei l'alti alla Luogotenenza ammisero i torti dei tedeschi e li deplorarono, promettendo di provvedere. Anche i deputati Malfatti e Tambosi telegrafarono al presidente dei ministri dott. Korber in questo senso: Meravigliati e indignati per la brutale aggressione del deputato Pinalli, membro della G imita provinciale, e per i nuovi maltrattamenti agli (udenti e ai cittadini italiani da parte della popolazione innsbruckese, enza che fosse avvenuto alcun intervento dell'autorità costituita, domandiamo urgentemente energici provvedimenti per assicurare la sicurezza personale agli italiani costretti a dimorare ad Innsbruck e la pronta soluzione della quest ione universitaria riaffermando il nostro diritto al tranquillo proseguimento degli studii della gioventù accademica italiana nella sede naturale della nostra università, Trieste». Vedremo che cosa risponderà il il doti. Korber e come scioglierà il nodo gordiano. le porte della sagrestia, e il milione di papa Giovanni spari. * * Lontano dalla tempesta de' predatori, nell'opposta parte della città, un giovane ghibellino ile' Quartigiani saliva le scale d'un gran palagio deserto. Saliva inerme e tremando : e or correva e or s'arrestava quasi affannato; e ambascia di dubbio era la sua, non anelito di fatica. Misurava co' passi echeggiami le alte sale romite, e i lunghi corridoi tetri di scarso lume; e pregava. Pregava coni'uomo occupato da un dolore cocente e continuo; ma pregava. Trovò le stanze ignudo de' ricchi ornamenti, e i letti scombuiati, e confuse a terra spade, croci, ghirlande. Tastava i letti, come per trovarvi una dormente, o una malata, o un cadavere: chiamava un nome, ora con sommessa voce, ora con altissima: e lo illudevano, «piasi risposta, le grida delle case attigue e della strada. Entrò in una stanza, vide ignudo ogni cosa : solo rimaneva al noto luogo un crocifisso di legno. Lo baciò rammentando da che labbra fòsse adorata quell' immagine «li santo dolore: e poich'ebbe tutto visto il palagio salse alla torre. Salse pieno di quella Depositate alla 7}anca popolare Gapodistriana ai piccolo risparmio ed avrete il 0. (Vedi, operazioni della lianea in IV pagina). PER liE NOSTRE LETTRICI Quello che possono dire i puntini. Gentili lettrici, no, non temete ch'io voglia farvi una domanda indiscreta; in questi mesi di risveglio di caldo e di bagni, in quest'epoca dell'anno in cui la natura provoca in noi una serie indefinita ed inesprimibile di.... puntini, figuratevi s'io sarei capace di rimproverarvi quelli, che voi qualche volta fate seguire a certe parole convenzionali che senza di essi non avrebbero alcun significato. Eccola, l'ho innanzi a me una bella cartolina illustrata con una foglia d'edera recante la scritta «où je m' attaché....» e più sotto «tanti, tanti saluti e la firma». Non era certamente indirizzata a me lo prevengo, son passati quei tempi, ma la trovai perchè cadutavi casualmente fra le pieghe di un giornale inviatomi da Roma da un mio amico; la sorte però non le sarà avversa perchè da gentiluomo rimetterò la cartolina, ancora da timbrare, alla Posta e certo andrà al suo destino a rendere lieto un cuore gentile. Ma quei puntini mi fanno pensare a molte cose. Che cosa racchiudono essi? Tutto.... tutto Pare nulla, eppure quanta potenza può avere nella vita di un uomo o di una donna, 1' interpretazione di due o tre puntini. Chi saprebbe dare la definizione giusta dei puntini nella letteratura? Nessuno. Essi non dicono nulla eppure si prestano ad una infinità di interpretazioni: sono come una strizzatimi d'occhio, un occulto gesto d'intesa, possono esprimere tutto un romanzo di passione, e la cosa la più scellerata, un momento di gioia inarrivabile o una dubbiosa aspettativa; maliziosi, insidiosi, provocanti / puuiuìi non hanno norma fissa che valga a valutarli. l'osti prima o dopo di una parola essi no cambiano completamente il significato, messi accanto ad un grave pensiero filosofico gli fanno perdere la pesantezza e lo reiidono allegro e simpatico. lo rammento d'aver veduto qualche volta delle lettere scritte da' miei alunni alla inanima lontana ove sotto ai saluti c'erano tre o quattro innocenti puntini. E le mamme intelligenti od affettuose leggevano costantemente in essi «Mandami del denaro, perchè sono all' asciutto». speranza che fa pili angosciosa I indagine di cosa smarrita ; nè chiamava : che l'ansia ormai gli chiùdeva la voce, e il pensiero era si pieno di quel nome, che parevagli pronunziarlo, e taceva. Neil' entrar della torre la vide, rincantucciata, ginocchioni, le mani giunte, scapigliata. E la b;:ciò. La innocente negatagli sposa e destinata ad un chiostro, non l'aveva da più mesi veduto, nè lo ravvisava sull'atto; e non riconobbe se non dopo molto ripetere la voce di lui; e riguardatolo con un lungo sguardo di pietà disperata, chiuse nelle inani la fàccia . E s' abbracciarono. E usci pura dall'abbracciamento, ed ebbe sposo il suo desiderato: e a lei fu vita e libertà la rovina della patria. e l'onta di tante infelici. * Pochi tra i pistoiesi (ed erano i più valorosi) astennero le mani dal facile latrocinio: e que' pochi lo rimproveravano ai feroci compagni, e della italiana più che della straniera rabbia arrossivano. Ma che faceva il prode Castruccio nella vituperosa rapina? Altri dice averlo veduto guidare lo straniero alla preda nelle case de' suoi principali nemici: altri che stesse in eli- Quando una cosa non si vuole, non si può dire si mettono i .... essi vogliono dir tutto, e come si capisce bene se anche non c' è scritto niente. Guai però a metterli sugli i, allora la facenda diventa compromettente e povero chi ci casca sotto. I più terribili però, i più sfacciati, i più seccanti, per chi ne è fatto segno sono quelli che si adoperano nei giornali. Bastano tre di loro per rovinare un uomo: Scrivendo «quel tal signore è un uomo molto... astut oppure «la tal signora era molto..... adorabile»; voi dite quel che volete senza dire brutte parole, ma si aggiunge all'espressione una nota sar castica che dà al periodo un sapore tutto speciale. I «puntini» che reggono la sospc sione del pensiero, conferiscono alla parola che li segue una tal grazia civettuola, un voluto sprazzo di u-morismo che, non indicato da essi, potrebbe sfuggire all'attenzione del lettore. Essi salvano molte volte la situazione, qualche definizione scabrosa, che nessuna parola riesci l'ebbi a velare abbastanza, la esprimete senza scriverla con i provvidenziali..., Quante piccole impertinenze pos sono coprire! Eppure anche di essi come di tutto, si abusa spesso senza accorgimento. Vi sono scrittori che li buttano a piene mani da per tutto, in ispecial modo se si tratta di chiudere un bozzetto idealista, o una novella la grintosa, mentre per l'umile lettore sono semplicemente buffi, e generane il convincimento che sieno messi li tanto per allungale la.... Vedete come ine ne servo anch'io allorché non voglio offendere nessuno E' una meraviglia. Ma guai se una signorina è affetta da 'grafomania una le novelle, le póe i discorsi. poi delle lettere olii i trattati di telegrafia, hanno bisogno di giun-col mezzo più celere, più indicato per punto...... mali moniale. Essa, ne inge sic ed anche Non patio sono dei ve E ciò perchè gore al cuori e quello dei.... è arrivare prima Venezia, nel Luglio l!)()t. Ettore prof. l'eri ni DOPO IL COLLOQUIO DI ABBAZIA Cause ed.... effetti. d'ini'. Silvi sili) Cominciamo dal vedere gli effclli. Pare che l'eterno si r/'s [Direni, para sparte sdegnoso o vergognato: altri che dal sacco i vili allontanasse, e difendesse dagli insulti le donne, e parecchi imbestialiti nel furor delle insolite gioje ammazzasse. li1 Erano non lontane da Borgo le case di Matilde Bernarducoi, il cui cognato aveva con Castruccio chiamata là signoria d'Uguccione, e aperto l'adito alle armi rapaci. La donna era ghibellina noli' anima innanzi che il cognato a parte ghibel lina piegasse: severa men di virtù che d'orgoglio, mesta non di mansueto dolore ma di tedio superba, agl'infimi pia con durezza, agli uguali durissima con amore. 1] il trattato d'intromettere in Lucca Uguccione, a lei parve bello: e quando sentì il primo grido degli irrompenti, alzò gli occhi a Dio quasi ringraziando. Ma il furore soldatesco mal discerneva guelfo da ghibellino: e dovunque oro fosse o lonna bella, ivi era razza di guelfi. Ora i tedeschi invadevano le case della orgogliosa, e fugavano i servi di lei fiaccamente contrastanti; e lei vedendo bella di tutta, italiana bellezza, bella di quasi principesca alterigia, bellissima di pallore, ben altro sentirono che pietà. E l'invocato straniero più volte con la sordida bellurn sia stato capito anche a Roma, e nell'aule del nostro Parlamento il ministro della marina on. Mirabello annunciò la pronta costruzione di alcuni incrociatori da 8 a 10,000 tonnellate, di 14 nuove torpediniere di ti]>o perfezionato, e in breve di altre ancora fino a che si arrivi al numero di 40: nonché la costruzione di nuove navi del tipo del Ruggero di Larici di 11,000 tonnellate. Ma Mirabello 11011 bastò, venne poi l'oli. Arlotta a rincarare la dose. Disse che è tempo si pensasse all'Adriatico: che a difendere questo mare si metteranno in costruzione quattro potenti incrociatori, torpediniere, sottomarini. L'Oriente col furor niponicus viene a proposito a destare dunque tutti i conservatori della pace: Goluchowski e Tittoni. Era un incauto la dolce Abbazia! Quale fascino quel sorriso di cielo sulle cento ville gaudenti tra l'onde adriatiche e l'italico sole! Quella dolcezza è penetrata nelle vene dei due ministri, che congedandosi ebbero strette di mano affettuose, sorrisi sul labbro, reciproche occhiate di malia, fermi propositi di pace. Perciò tornato a casa, poche ore dopo, Go-luchowcki sente necessità di chiedere per la pace.... dell'Adriatico 350 milioni per armamenti. E Mirabello, e Arlotta, Tittoni e compagni si avvedono che l'Adriatico nostro non è difeso neanche da una piroga italiana, e clic la difesa urge. Solo adesso urge ?.... (Ili effetti sono questi: perchè non sarebbero o non dovrebbero essere proporzionati alla causa V NOTE AGRARIE Indicazioni mensili. Finalmente comincia perii coltivatore farsi più gradita la stagione, cosi ai raccolti delle Ciliegie e delle Fragole abbondanti nel passato mese, ed alle prime Albicocche e Pere succedono dei più belli e saporiti frutti di Albicocche e di Pere. dell'Uva luglienga, delle Pesche primaticcie già accennate e di alcune Susine. Per la buona maturazione tanto di queste come delle altre frutta più tardive, gioverà diradare talvolta un po' le foglie intorno alle medesime' affinchè possano partecipare dell'aria e della luce, senza essere però troppo esposte ai raggi solari: e questo diradamento ancorché molto limitato, sarà meglio farlo in due volte. Come al benessere delle piante poste contro muro gioveranno le spruzzature di acqua netta, o se minacciate da insetti, d'acqua con sciolto sapone nero, come oltre i ripetuti innaffiamenti alle piante coltivate in vaso gioveranno pure tali spruzzature. Il raccolto delle frutta diventa in questo mese abbastanza importante, niano turbò le chiome voluttuose; e il delicato petto più volte rabbrividì sotto 1' usbergo dello straniero invocato. * ' * Durò tre giorni l'infamia. Quando la città fu bene rubata e contaminala, Uguccione vietò si rubassse e si violasse più oltre, a pena dell' a-vere e del capo. Sia allora più acuto si fece sentire il dolore, si fece sentir la vergogna: le case nudate piangevano, e i talami profanati dicevano non più voci d'amore, ma di vendetta; e molti mariti tacevano alle loro donne la sùbita povertà, molte donne ai mariti l'incomportabile vitupero. E dalle case desolate riparava la moltitudine ai templi; e quella magnificenza d'immagini e di preghiere e di colonne e di cantici li confortava, e quivi posavano come il naufrago che giace nudo e immobile sulla spiaggia, e i piedi slesi verso il mare sentono ancora il venire dei flutti sonanti. * * * Ma non pregava Matilde. Sul letto ove fu consumata la troppo dura vendetta, giaceva 1' altera vedova, senza pensiero: si risentiva ad ora ad ora, e al tocco di quella coltrice inorridiva, ma senza far motto. Chè epperciò conviene eseguirlo con molta diligenza per non deteriorarne il prodotto, non meno che la buona scelta e l'assestamento in ceste quando fosse destinato a percórrere lungo viaggio. Vedendo sui mercati come pongansi in vendita frequenti volte delle frutta acerbe, non sarà fuori proposito di raccomandare al coltivatore una maggior attenzione e pazienza nei suoi raccolti, e se raddoppierà le sue cure iteli'incestarle per il trasporto, richiesto da un migliore stato di maturità, esse non soffriranno alcun danno, mentre oltre avere queste un miglior pregio, non saranno, come accade sovente, nocive alla pubblica salute. ( )ltre la raccolta, che di tutte le operazioni è la più gradita, il frutticoitore, nel mese di luglio ha da compiere la mozzatura dei rami, che spesso è necessario ripetere sui Peschi a spalliera, ove certi rami, già troncati svolgono con rapidità novelli ramicelli, i quali alla lor volta devono pur essere mozzati: ma ciò si fa tanto più visibile e necessario sopra i Peri coltivati a palmetta, a mezza palmetta od a zig-zag, perchè in tal modo coltivati, minore ne rimane lo spazio tra le branche ; in questa operazione cenvien rispettare le estremità delle branche ed essere meno severi sopra le piante indebolite. Questa mozzatura si fa ordinariamente sopra la terza o quarta gemma dall'origine del ramo, appoggiando la lama del coltello e comprimendo superiormente col pollice il ramo contro il tagliente in modo da infrangerlo piuttosto che tagliarlo netto : cosi si produce una ferita di difficile cicatrizzamento che rallenta la circolazione nelle gemme inferiori, e determina più facilmente in esse i brindilli che sono i primi rudimenti fruttiferi. Sopra i Meli in generale, ma speeialmerte quelli coltivati a cordoni orizzontali, per essere maggiormente vigorosa la vegetazione, non basterebbe neppure la sovraccennata mozzatura ad ottenere il notato scopo; per il che procedesi in altro modo, e cioè invece di tagliare o rompere il ramo, si contorce sovra se stesso al di sopra di otto o dieci centimetri dalla sua inserzione, perchè se il ramo venisse reciso come si è indicato per il Pero, si determinerebbe più facilmente lo svolgimento anticipato delle gemine sottoposte, le quali si farebbero rami e legno piuttosto-ehè bottoni a fiori. Sarà ancora utile in questo mese una qualche cura del frutticoitore al suo vivaio degl'innesti non solo per pulirlo dall'erba, muovere alquanto il terreno, e togliere ogni vegetazione contrariante la bella venuta degli applicati innesti, ma perchè tornano molte volte necessari sostegni per proteggere le tenere vegetazioni, e non di rado la mozzatura può abbi- il dolore e il ribrézzo e il digiuno, e più d'ogni cosa 1'orgoglio le chiudeva la voce. Stette digiuna Ire giorni: invano Enrico il cognato supplicava per Dio; e Castruccio, a cui forse la morte di nobil donna, e giovane e ghibellina, doleva pili che lo strazio di mille, indarno con soavi parole la confortava a mutare il fiero proposito. Venne un frate, un santo frate che alle case de' ricchi non s' appressava se non per consolare il dolore o la morte: ma già la donna vaneggiava, e non intendeva i conforti di lui. Alla metà del quarto giorno rinvenne, e parlò: parlò per profferire il nome di Dio. Avrebbe allora consentito forse a ricevere nutrimento; ina più non poteva. Allora si ricordò della Vergine: e alle parole del frate rispondeva con gli occhi languenti. Stese, come per cercare alcuna cosa, la mano : e Castruccio rizzandola leggermente, le accostava alle labbra un liquore; quand'olia tra le sue braccia spirò. Quattordici anni dopo, Castruccio doveva anch'egli sentire gli abbracciamenti della morte: e forse in quel punto gli sovvenne, come proprio peccato, 1' agonia di Matilde. Nicolò Tommaseo. sognare, sia per ottenere fin dal primo anno due rami a maggior vantaggio delle spalliere, quando non si fossero poste nelF innestare preventivamente due gemme, come anche per rinforzare un unico ramo. Per le viti a cordone, a palmetta o ad altre foggie coltivate, si mozzano le femminelle che seguiranno la prima mozzatura, e ciò per evitare confusione, dare ai grappoli maggior aria, promuoverli a maggiore volume, ottenere più scelto raccolto e matura nza perfetta. Quatunnque non sia indispensabile un'altra solforazione nel presente mese, è tuttavia opera assai utile di ricorrere ancora una volta a questo rimedio cosi efficace contro tanto male, e questa sarà meglio eseguirla tosto, affinchè non venga deteriorato il frutto nell'epoca del raccolto e i grappoli restino affatto netti al momento di spiccarli. Questa ultima sonsiderazione deve tanto più essere fatta per le uve di primiera maturatila. Troppe essendo nell'epoca attuale le operazioni che richiedono la mano e l'attenzione del frutticoitore per il nettamento del terreno occupato dalle piante, come per quello dei viali e simili, procuri di applicare in questa bisogna delle nuove braccia. Alla camera dei fruiti rimasta vuota, converebbe ora farvi un'accurata e generale pulizia, indi tenere aperte porte e finestre, affinchè l'aria e la luce facciano il resto per il bene dei prossimi ricolti che in essa dovranno raccogliersi. TKA I FIORI .\W giardino. Se il coltivatore, oltre allo estirpare fra le piante annue o biennali ora in fiore quelle meno belle per forma e colore, segna ancora con un lembo di filaccia i più perfetti fiori e quindi da questi ne fa raccolta del seme quando è ben maturo, non solo potrà sperare una convenevole riproduzione, ma se alla cura e buon terreno, accompagna la futura seminagione, può ottenere delle varietà sempre più meritevoli, così sino ad un certo punto può succedere nella scelta di quei vegetali che non producendo semi si è forzati ora a progagare per talea, come certi garofani, Phlox, Aster, Petunie. Oltre sfrondare le parti improprie delle piante innestate si mozzano le cime di quelle destinate a sostituire il soggetto perchè fin da principio si avviano a convenevole forma, oltre ciò si rifanno nuovi innesti onde prima dell'autunno le gettate delle gemme applicate possano ancora robustamen-re costituirsi, come si è ancora in tempo di poi-re a contatto le piante per essere innestate ponendole a combacciare fra le due parti ferite che devono unirle. Fra le piante innestate e quella da innestarsi si netti il terreno dall' erba, come fra le crescenti talee, le piantine risultate da seminagioni, in via di costituirsi diradandosi se fa d'uopo, rifacendo anche la seminagione qualora non sia riescila la prima. Le Rose, avendo ultimato la principale loro fioritura, oltre il nettamento occorrente, siano liberate dai bruchi che in questo tnesc le corrodono, ed altri insetti ad esse dannosi; può molto giovare in questo mese una parziale politura tenendo conto piuttosto delle novelle gettate, queste essendo meglio disposte a produrre una seconda fioritura verso F autunno. A questo lavoro ben inteso deve seguire quello sempre indispensabile degli inaffiamenti alle margotte, come a gran parte delle piante in vasi o molto esposte al sole, come anche la nettezza delle aiuole, nei viali ed o-vunque per il bene delle piante 11011 solo, ma per decoro dello stesso giardino. Colle attuali coltivazioni delle Begonie, delle Dracene, delle Gardenie, e tanto più le Orchidee per le quali occorre oltre, ai comuni terricci la terra di brughiera, sabbia fina, terra di Castagno 0 sfagno, sia cura del giardiniere di provvedersi in questa opportuna stagione, 11011 dimenticando nel raccolto delle suddette cose anche i Ciclamini, le Felci, e quanto al giorno d'oggi così bene si sa combinare fra le esotiche piante prodotte dai nostri monti. Uosa rcjiens. —------;—i-^-----— CRONACA PROVINCIALE Pisino li luglio Società sussidiatrice per studenti poveri del Ginnasio reale provinciale di Pisino. All' appello diretto dalla Presidenza della Società sussidiatrice per studenti poveri del Ginnasio reale provinciale, di Pisino corrisposero ancora i seguenti Signori : da Trieste: G. I!. Vinetti cor. 15. Dr. A. (lolle.r cor. .'ì. Maria Chersich-Covaz cor. 5. Antonio Gandusio cor. 20. — Dr. Edoardo Gasser cor. 10. Enrico Davanzo cor. 4. Guido Costantini cor. S. — Amministrazione Giovanni Pedrotti cor. 10. Charles Dusatti cor. 5. lì. Ditmar cor. 5. Ilud. Exner cor. IO. da Cajxidistria : A. S. cor. 2. da Tirano: Municipio cor. 20. Domenico prof. N'aita cor. 4. da liuie: Matilde ved. Marzari, per onorare la memoria del defunto marito Carlo Marzari cor. 10. da Cittanora : illirico de Cironcoli cor. I. da Volosva : Giuli Ciclistico Voloscano cor. 13.ilo. da Montava : Pietro Kabusin cor. da Momiavo : A. Bancher cor. 5. da Castellici-: Giov. Ant. Mechis cor. ■'). da S. Lorenzo del l'ammutivo: Antonio Boghesicli cor. 5. da Visivo: Alessandro Ghersctieh cor. 5. — Enrico Matteicich cor. .'». — Festeggiando gli amici Luigi e Giovanni, raccolte cor. 72.52. Da l'amizo l'ina. Dopi» la rottura delle trattative con F Italia il prezzo del vino salì qui da noi subito fino a 42 cor., cifra non riscontrata da molti anni. Anche l'esportazione tu notevole: nel mese di giugno furono spediti complessivamente da questo porto ettolitri 35(53.20; la quantità di vino oggi disponibile è minima. Laurea. Il nostro concittadino sig. Nicolò de Volpi s' è laureato in medicina veterinaria all' università di Bologna. // Porlo. Le condizioni del nostro porto lasciano (pianto mai a desiderare. Oltre alla costruzione della diga, di cui sembra si sieno dimenticati, il porto ha bisogno di altre opere che non ostacolino il movimento dei navigli. Al molo, per esempio, non possono approdare più di due piroscafi in una volta; e, quando certi giorni ne arrivano quattro o cinque contemporaneamente, uno o due di questi devono aspettare al largo il carico e lo scarico degli altri piroscafi. C è poi la /»'ira Suora, alla quale per la poca profondità dell'acqua non possono approdare neppure le piccole barche di trasporto; così che quando le altre due rive sono già occupate, questa non serve a nulla, con quanto piacere dei traghettieri lascio pensare al lettore. Per Giove, e si che il Governo non si dimentica mai di riscuotere da noi le tasse!.... f'n cadavere putrefatto fu scoperto sabato scorso da due contadini in un bosco vicino al monte San Marco. Sembra che l'infelice, la cui morte a detta degli esperti va ascritta ad Versate i vostri capitali alla JJaqca popolare Capodistriarja, a sef annt fisso, e vi renderanno il b12 0 o garantito netto cìi tassa rendita. Tubercolosi e Saputelli Nella tubercolosi poluionale si sono finora fatte molte esperienze, alcune delle quali hanno dato risultati che meritano molta considerazione, perchè mostrano la soluzione pronta e completa del gran problema. Intendiamo parlare della Pozione antisettica del venerando Dottor Giuseppe Bandiera di Palermo, la quale è superiore a tutti gli altri antisettici finora conosciuti, perchè le sperienze numerosissime fatte a tal riguardo ne dimostrano nel modo più sicuro il potere micrubicida. In quasi tutti gl'infermi abbiamo notato un sensibile aumento di peso del corpo, la scomparsa della febbre e. Ire diminuizjone dei bacilli negli sputi. N'olia Pozione antisettica Bandiera primeggia il creosoto, potente prodotto; intatti i medici iti tutto il mondo, le farmacopee di tutte le nazioni, raccomandano il creosoto ili faggio per la cura della tubercolosi, in base alla sua potente azione antisettica, cento volte superiore a qualunque, preparato di catrame o congenere. Si r appunto alle grandi virtù terapeutiche del eroosoto^-he la rinomata Pozione antisettica ha subito incontrato il plauso di tutti i'medici, malgrado l'invidia e. la maldicenza di un sedicente professore, il .piale, cerca d'imitare lo specifico del dottor bandiera. Alla larga da simile genia e si rifiutino costantemente le bottiglie che non portino la marca di fabbrica. Deposito della Pozi«..... antisettica Bandiera in Milano presso la Ditta A Manzoni e C'.o Via S. Paolo X. 11 . Costa L. 4 a fuvon, con istruzione. In Palermo, alla /■annue/a Nazionale Via Cavour, 89-1U .. una causa naturale, sia un mercante di bovini di Barcola. Da t 'm a go Per cura di un comitato alla cui testa stava il dott.. Carlo Apollonio, si è costituita ad Uinago la settimana scorsa 'una Società filarmonica, che fin dal primo giorno dimostrò di esser vitale. A formare la direzione vengono nominati: doti. Carlo Apollonio presidente, dott. (Giacomo de Franceschi. Antonio Mitrovich, Alfonso Scatti e Giacomo Clutter direttori. Da Maggia Domenica a ore 17 verrà tenuto un pubblico giuoco di tombola a Muggia il cui netto ricavato andrà devoluto a vantaggio di quell'ospedale civico. DA UNA DOMENICA ALL'ALTRA Wccossi. Domenica passata cessava di vivere a Trieste Edgardo Rascovich, il cavaliere senza macchia e senza paura, che tutta la vita aveva spesa a prò' degli ideali e del benessere della sua città natale. .V questo campione di libertà, a quest' uomo che per front'anni fu amato capo della società operaia, a questo soldato eli Garibaldi, che Trieste volle eleggere a vice-presidente del proprio consiglio, vada oggi il nostro estremo saluto insieme all'augurio, che i giovani nostri possano imitarne le virtù. 11 nostro Podestà, avv. Nicolò Doti. Belli, rappresentava ai funerali la città nostra e la Società politica i-sl riami. Di questi giorni un altro insigne pat fiotta mieteva la falce della morte alla consorella Ossero. Giacomo Salata, uno de' più forti propugnatori delle nostre idee fra le isole del prò c'eilpso Qua mero, era lolto all'affetto della famiglia e della patria. La morte di Giacomo Salata, per lunga serie d'anni podestà d'Ossero, è una vera perdita per il partito liberale, rhe con lui perde uno de' più amorevoli figli. All' egregio suo tiglio Francesco le nostre più sentite condoglianze, sulla tomba di Giacomo Salata un fiore e un saluto. La Società Politica Istriana ha diramato il seguente invilo a' suoi soci. 1 Signori soci della Società Politica Istriana sono invitati al Congresso Generale Ordinari^ che sarà tenuto a Capodistria il giorno di domenica 17 luglio coir, alle ore 11 , antini. nella Sala ilella Loggia, posta gentilmente a disposizione, per trattare il seguente ORDINE DEL GIORNO : 1. Lettura ed approvazione del verbale dell'anteriore congresso generale. 2. Relazione morale.. 3. Sulle presenti condizioni politiche e parlamentari, i Riferisce Fon Bennati i 4. Rendiconto finanziario per l'anno sociale 1903. 5. Deliberazione del canone sociale per l'anno HI04. t>. Proposta del Comitato elettorale di modificare il primo capoverso del- l'Art. ti dello Statuto sociale, nel senso di prolungare da uno a due anni il periodo d'attività della Direzione sociale. 7. Nomina della Direzione, cioè: a) di un presidente b) di due vicepresidenti cì di sette direttori. S. Nomina di due direttori di conti. 9. Eventuali proposte di riconosciuta urgenza. Il Presidente Avv. BENNATI Avvertenza: 1 Signori Soci, che intendono partecipare dopo il Congresso al pranzo in comune, sono pregati di preannunziarlo entro il 14 corr. alla Segretaria Municipale di ( 'apodistria. I" uscito dallo stabilimento tipografico Cobol A Priora di Capodistria, in nitida stampa, un opuscolo di una cinquantina di pagine all'incirca dell'egregio nostro dirigente delle scuole popolari, il bravo signor Domenico Venturini: L'opuscolo tratta di Pier Paolo Vergerlo il seniore pedagogista. F' ora. diciamo noi. che dopo il Combi. il Babuder, io Stancovieh, il Cimano, il Cobol qualcuno competente .s' occupi del nostro grande Vergerlo, fili, sludi recenti hanno provato che non è possibile compilare un buon libro, che all'istruzione puhlica si riferisca, tacendo il nome del nostro Vergono. L'opuscolo del Venturini, che si legge volentieri, come volentieri si leggono tutte le cose publicate dell'egregio A., che si distingue per grazia e spigliatezza di stile, parla della vita avventurosa di questo giu-stinopolita.no ne' primi capitoli, poi s' intrattiene a parlare delle condizioni della pedagogia a' tèmpi del Vergerio, che da Plutarco e da' dottori Basilio e Gerolamo dormiva della grossa, trovò nel Vergerio un potente rivendicatore, clic la restituì al dominio degli studi, considerandola con idee originali e con larga conoscenza delle nuove sorti e de' mutati bisogni dell' umano consorzio». ie vide la luce dopo la balta-e salì tosto ili al tempo del scuole come conio aver < I )e Dopo Parla quindi pacatamente dell'operetta del Vergerio ( presumibilmente poco glia di Brescia (1392) tanta rinomanza che Giov io serviva nelle libro di testo. Le edizioni si moltiplicarono e le lodi piovvero dà ogni parte d'Italia. Coluccio Salutati che fu quell'insigne critico, tenuto a suo tempo in come la fenice de' critici, dopo letto il libretto del Vergerio ingenuis inoribus ecc.» scrive: letto il (piai libro, solo com'ero e tacilo, lìti preso di ammirazione per la grandissima maestà di quanto tu ci rendi palese, sia rispetto il Culto, sia riguardo la fornita, sia circa alla sentenza. Tu non solo educhi F adolescente, ma erudisci l'uomo più perfetto ad ogni circostanza della vita, ed ogni differenza di età.... e continua di questo trotto magnificando F operetta del Pier Paolo, E non a dire che il Salutati l'osse di cosi tacile accon-lentatura, anzi di difficilissima, tanto difficile che talora gli fece dare anche eie' giudizi errati per la sua incontentabilità. L'autorità della critica del Salutati era apprezzata non solo in Itallia ma anche fuori, molti lo temevano e 11011 si sarebbero, per nessun conto, azzardati di mostrargli i loro lavori. Dico ciò per dimostrare in qual conto erano tenuti i lavori del nostro Vergerio da questo aristarco. E in egual maniera e meglio ancora parlarono del nostro ca pod istria no 1' Aretino e il Bembo ed altri ancora, mentre noi, fino a pochi anni fa, neppur lo si conosceva, confondendolo spesso col famigerato Pier Paolo Vergerio (iuniorei, quello clic, per l'apostasia, fece accumulare sul nome di Vergerio, particolarmente ne' secoli passati, tanto odio, tanto disprezzo che nominarlo era delitto. Ma finalmente giustizia è fatta e i moderni sono concordi con gli antichi nel ravvisare in Vergerio «uno de'più illustri educatori italiani del Risorgimento e come tale, nella storia della pedagogia nazionale gli assegnano meritatamente il primo posto». LA. quindi tratta con vera competenza, delle varie parti dell'operetta del nostro Vergerio, accenna ai precetti del grande maestro sviscerandone con franchezza e sincerità di giudizio l'essenza e finisce con le parole : «Pierpaolo non fu un innovatore nello stretto significato del termine. Molto prese da' Greci e da Romani, ina il pensiero de' Gentili seppe magistralmente fondere in quello del Cristianesimo, ottenendo cosi un tutto che parve, e non fu, originale. «Prima di lui il metodo d'insegnamento quasi interamente verbale, consisteva nell' attenersi alla lettura e alla spiegazione delle allegorie, de'miti, de'fatti biblici, dandosi alle altre materie un valore relativo e subordinato al concetto prevalente delle superiorità della Chiesa. «Nell'opera del Nostro niente allegorie, niente miti, niente l'alti biblici: tutto ferravecchi da lasciarli a'nostri del 300. In lui l egemonia intellettuale e sostituita da quella della scienza; l'asservimento eunuco del pensiero dalla libera indagine, che costituisce una delle più importanti conquiste dell' umanesimo. L'opuscolo del signor Venturini è cosa ben fatta per due motivi, prima di tutto perchè è tempo finalmente che noi studiamo le opere'de'nostri grandi, tanto belle, tanto ricche di ammaestramenti, e tanto trascurate» e poi anche, chè se ci ha da essere attività letteraria da parte nostra, questa preferibilmente deve essere, per amore del natio loco, diretta ad illustrare coloro che furono troppo dimenticati. Bravo il signor Venturini e grazie proprio di cuore per conto nostro e d'ogni buon cittadino per aver illu-utrato tanto bene un suo grande, per cui «Carlo Coinbi» aveva una grandissima ammirazione. I lavori di ristauro (lei Palazzo Pretoreo. Questi giorni sono incominciati i lavori di ristauro del Palazzo Pretoreo, che da tanti anni si rendevano necessari. Qualcuno ci scrive, se ciò debba ascriversi alle sollecitatorie del nostro giornale. Neppure per sogno: quelle riattazioni sono dovute alla previdenza del patrio governo, che temeva un giorno o l'altro qualche deplorevole catastrofe: ed ha l'atto? Ben poca cosa. Per ristali rare lo storico palazzo in modo degno dell' opera vetusta ci voleva un importo ben maggiore di quello preventivato dal governo. Il (piale, per tre migliaia di corone circa, esige dal comune una (piota della spesa clic questo non è tenuto assolutamente a pagare. Quali saranno i lavori? Non vogliamo essere corvi di malo augurio e fare cattive previsioni, ri-serbandoci la critica a lavoro compiuto: i tecnici del Comune, che conoscono a perfezione le cose nostre, ci sono sufficiente garanzia, che tutto procederà nel miglior modo. Se a noi è concesso di dire la nostra opinione, dobbiamo osservare, che sarebbe stato bene coprire i merli del palazzo con leggere piastre di metallo per preservarli dalle intemperie del tempo. Del resto, vedremo. La gita alla volta (li Pirano intrapresa per iniziativa della «Riunione famigliare capodistriana» sabato 2 m. e. riuscì quanto mai splendida e improntata alla più grande cordialità. Faceva gli onori di casa la società «Allegria» di Pirano, che offerse un vermouth d'onore alla direzione nella propria sede sociale e mise a disposizione dei gittanti il proprio te,»Irò, ove si improvvisarono le danze ad onta del caldo veramente eccezionale. Indescrivibile l'entusiasmo suscitato dall'egregio Presidente dell' Allegria-signor Comisso, il quale con indovi-natissime parole salutò i fratelli ca-podistriani lottanti per i medesimi ideali, sotto il medesimo vessillo. In mezzo ad inni patriottici suonali dal nostro «Corpo musicale», a strette di mano, a evviva a Pirano, a * 'apodist ria. all'Istria italiana, segui la partenza, mentre i bagliori dei fuochi bengaliei salutavano dal fortino di Pirano il piroscafo che si perdeva nelle tenebre della notte. I Piranesi a Capodistria. Sebbene la gita sia stata in forma del tutto privata, la banda del nostro «Corpo musicale» e la Direzione della «Riunione famigliare» si recarono domenica 3 m. e. ad accogliere i fratelli piranesi qui venuti in gita di piacere. La partenza degli ospiti, salutata dai concenti patriottici della nostra banda, cui rispondeva quella di Pirano, segui fra applausi, evviva, saluti, in una parola fra un entusiasmo immenso. XXXIV Congresso della Società operaia. La Società operaia capodistriana, vecchia e provvida istituzione cittadina, tenne domenica scorsa il suo ordinario Congresso generale, nella sala maggiore del palazzo comunale del Tacco. Presiedeva l'adunanza il benemerito presidente Pietro Madonizza, erano intervenuti 79 soci. Viene letto ed approvato il verbale del congresso generale dell' anno 1903. Indi, esaurite le comunicazioni ufficiose della Presidenza, la redazione virtuale presentata dal segretario, la relazione del comitato di revisione e quella del medico sociale, vengono approvati ad unanimità di voti i conti consuntivi per la gestione 1903, nonché le dimostrazioni del patrimonio sociale per te tre sezioni al 31 dicembre 1903. Dietro proposta del socio Girolamo Gravisi viene modificata ed approvata la proposta della Direzione e del Consiglio di amministrazione di aumentare il contributo dei soci della I sezione da cent. 48 a 52 settimanali, e analoga modifica dell'articolo dello statuto, onde ristabilire il bilancio della Sezione alquanto scarso nei 5 anni dalla applicazione del nuovo statuto. Quindi eletto al posto di consigliere, resosi vacante per la morte del consigliere Pietro Pecchiar, il socio Vittorio Vascotto, e rieletti a formare il Comitato di revisione, i soci Bratti Giovanni, Debellich Pietro e l'izza-rei lo Paolo. L'adunanza si sciolse. Al Ginnasio dello Stato. Gli-esami di licenza. Gli esami orali di licenza presso il nostro Ginnasio si tennero sabato, lunedi e martedì sotto la presidenza dell' ispettore scolasi, prov. prof. Nicolò Ravalico. Dei 22 candidati, 19 allievi dell' istituto e 3 straordinari, che si assoggettarono alla prova in iscritto, ne vennero ammessi agli esami a, voce 21, e di questi 4 si ritirarono per malattia Vennero dichiarali maturi con eminenza Giovanni Lughi di Portole e Francesco Venier di Pirano, ed ottennero la, licenza Tommaso Bembo e ilio-vanni Benedetti di Rovigno. Feruccio Borri di Parenzo, Pietro Bubba di Pirano, Giorgio Devescovi di Rovigno, Antonio Fontano! di Villanova (Ver teneglio). Guido Premuda di Pola, Gracco e Luciano Sandl'in di Capodistria, Luciano Seok di Parenzo, Emilio Terpin di Pola e Albano Zumili di Gradisca. Due candidati furono rimessi a due mesi; uno solo falli interamente alla prova. (.Ili esami (li licenza all'istituto magistrale. I giorni 2, 4, 5, 6 e 7 in. e. si tennero ,n!i esami di licenza al locale istituto magistrale. Vi si assoggettarono 11 candidati, due de' quali furono rimandati a due mesi. (ìli altri furono dichiarati maturi e sono i signori: Benedetti Arrigo di Trieste, Crivilifh Angelo di Trieste, Cocci netto Giuseppe di Pola, Gianolla Giovanni di Mondano, Fet-ter Mario di Lussinpiecolo, Franzot Francesco di Gradisca, Miazzi lTm-berto di Trieste, Rizzatti Andrea di Fiumicello e Sirola Antonio di Fiume. Approvazione. La luogotenenza approvò finalmente il progetto di restauro del nostro teatro. Siamo sinceri: lode a coloro che se ne sono occupati. Nozze. La gentile signorina Lina Giovannini si unì in matrimonio coll'e-gregio Prof, Celso Osti. Nostre vive congratulazioni. Gita alla volta di Portorose. Que-st' oggi per iniziativa del nostro «Corpo musicale eapodistriano» si intraprenderà una gita alla volta di Portorose. Per favorire i gitanti, in seguito ad accordo con la Direzione sociale, fu stabilito un conveniente ribasso di prezzi sui cibi e sulle bibite con il conduttore della trattoria «Alla bella città di Trieste». La Nuova Società Cittadina di Navigazione a Vapore ha pubblicato il seguente avviso: a datare dal giorno 10 luglio corr. verrà attivata una corsa giornaliera fra Capodistria e Valle Oltra (molo di S. Caterina) in coincidenza con 1' arrivo qui del primo piroscafo da Trieste alle ore 8.45, secondo il seguente orario : Partenza da Capodistria alle ore 8.45 ant., con arrivo a S. Caterina alle ore 9 ant. Partenza da S. Caterina alle ore 10.30 aut.. con arrrivo a Capodistria alle ore 10.45 ant. Prezzo di passaggio: Solo andata o ritorno cent,. 20. Accettazione e nolo delle merci da convenirsi col Capitano. Capodistria, li •'! luglio 1904. La Direzione La Banca Popolare Caplistriana Consorzio registrato a garanzia limitata Fa le seguenti operazioni : 1. Accorda prestiti verso cambiale con garanzia di almeno due firme, per un termine non inferiore ad uno e non superiore a sei mesi, al 6 % più ' , % per spese di provvigione. Previo avviso di otto giorni dalla loro scadenza, le cambiali potranno venir rinnovate, qualora venga restituito un (plinto della somma o quella frazione minore che, in ogni singolo caso, fu dalla Direzione se di sua spettanza, altrimenti dal Consiglio di Amministrazione eccezionalmente accordata. IL Sconta cambiali, con almeno due firme, a scadenza non superiore a sei mesi al 6 % PHl 'A0/o Per spese di provvigione. III. Apre conti correnti garantiti (•on malie,varia di due o più firme solventi, per la durata massima di due anni al 6% più '/4% per spese di provvigione. IV. Investe denari in effetti di sicurezza, pupillare ed in ipoteche di sicurezza pranimaticale a condizioni da stabilirsi. V. Dà prestiti a, debitoriale, verso rimborso in rate mensili per la durata fino a cinque anni, con garanzia di almeno due tirine al 6% P'u 1 V'/.i annuo per spese di provvigione. VI. Assume amministrazioni per conto di terzi a condizioni da stabilirsi. VII. Fa il servizio di cassa per conto di terzi a condizioni da stabilirsi. Vili. Assume incassi e pagamenti per conto di Società cooperative di produzione, di consumo e di ditte protocollate a condizioni da stabilirsi. IX. Riceve valori in custodia e provvede per l'incasso dei medesimi, verso una provvigione di '/8 % sino a corone mille e 1 700 sopra corone mille, per il termine massimo di sei mesi. X. Accorda sovvenzioni verso pegni di valori pubblici, non oltre i 4 . del loro valore di Borsa, al 6°„ e-sente di spese di provvigione. XI. Assume operazioni di cambio e coni pia vendita di titoli, cartelle e promesse di lotteria ecc. ecc., anche in t'orina rateale. XII. Riceve somme di denaro: A. in hsincogiro per qualunque importo, non prelevando però più di 500 corone al giorno, a vista al 2 :ì/4Voli. in Conio corrente L per qualunque importo prelevabile verso preavviso di tre giorni al 3 %. 2. per qualunque importo, a tre mesi fisso, prelevabile verso preavviso di quindici giorni al 3747o- 3. per qualunque importo, a sei mesi fìsso, prelevabile verso preavviso di ventilili giorni al 3V20/o- 4. per qualunque importo, a un anno fisso, prelevabile verso preavviso di un mese al 3 3/i0/o- €'. «il piccolo risparmio rilascia ad ogni singola ditta non più di un libretto, per versamenti mensili non superiori a Corone 50 ad eccezione del primo versamento che viene accettato per qualunque importo. Il pipcolo risparmio non potrà essere mai superiore all' importo massimo di Corone 1000.-Riinborsi si effettueranno con preavviso di cinque giorni al 4°/0-I». in deposito prestiti ipotecari per qualunque importo, a sei anni fisso, (Vedi progetto votato dal Consiglio di Amministrazione addi 5 Decembre 1903) al 4 l'2%. Tutte le condizioni indicate sono valevoli lino a nuovo avviso. Ogni domanda evasa di sovvenzione o mutuo sarà valevole entro i primi quindici giorni da quello dell' accettazione, da parte della Direzione o del Consiglio. Capodistria, I mairaio 15)04. LA DIREZIONE BANCA POPOLARE CAPODISTRIANA — e — Associazione ili Commercianti ed Industriali ORARIO D' UFFICIO : Nei giorni feriali dalle 9 alle 12 ant. e dalle 3 alle 6 poni. Nei giorni festivi dalle 9 alle 12 ant. Il Direttore di turno si troverà negli uffici nei giorni feriali: dalle 9 alle 10 ant. e dalle 5 alle 6 [ioni. Nei giorni festivi: dalle 11 alle 12 ant. Achille Piacentini, redattore responsabile Capodistria. Tip. Cobol & Priora. fra CAPODISTRIA-TRIESTE Col giorno 4 Lùglio 1904 lino a nuovo avviso i piroscafi sociali seguiranno (tempo permettendo) nelle gite giornaliere il seguente orario nei giorni feriali : Ha Capodistria per Trieste I corsa ore 5.4;") aut., II corsa ore 7 ant., Ili corsa post.) ore 9 aut., IV corsa ore 1.30 poni,, V corsa (post. ) ore 1.15 pom.; VI corsa ore 8.30 poni. Nei giorni festivi : 1 corsa ore 5.45 ant., Il corsa ore 7 ant., III corsa post.) ore 11 ant., IV corsa (post, ore 5 pom. Ila Trieste per Capodistria Nei giorni feriali : 1 corsa ore 7.45 ant., II corsa ore 11 aut., Ili corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore 2.15 pom., V corsa ore K.15 pom., VI corsa ore 9.30 poin. Nei giorni festivi : I corsa ore 7.45 aut., II corsa ore 11 aut., Ili corsa (post.) ore 12.05 mer., IV corsa ore (> pom. Prezzi di passaggio: I posto soldi 20 II posto soldi 10 indistintamente. Accetazioni e nolo delle merci da convenirsi col capitano. — li punto d' approdo a Capodistria è il Porto a Trieste la Riva tifila Sanità. Facilitazioni doganali accordate col decreto dell'I. R. Direzione di Finanza dd. Trieste 28 marzo 1902 N. 11277. Capodistria, 26 Aprile 1004. LA DIREZIONE