Segue a pagina 3 beri na 2. strani segue a pagina 2 Dialogare tra popoli Cividale sente avvicinarsi il grande appuntamento con il "Mittelfest", la rassegna teatrale in programma il prossimo mese con la quale diventerà per dieci giorni capitale culturale della Pentagonale. Nel quadro di questo nuovo sistema geopolitico venutosi a creare dopo i recenti cambiamenti avvenuti nei Paesi dell'Est, la Regione Friuli-Venezia Giulia ha promosso un convegno, in programma per venerdì 7 giugno, alle ore 15.30, presso il Centro culturale S. Francesco, dal titolo: "Superate le barriere ideologiche, i popo segue a pagina 2 j BČlKB BANCA DI CREDITO DI TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALE DI CIVIDALE Via Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA BANCA DI CREDITO DI TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALA ČEDAD Ul. Carlo Alberto, 17 MOJA BANKA SECONDO IL PARERE DEL CONSIGLIO DI STATO SUL RICORSO DELL'ISTITUTO PER L’ISTRUZIONE SLOVENA ČEDAD / CIVIDALE • Ul. Ristori 28 • Tel. (0432) 731190 • Fax 0432/730462 • Poštni predal / casella postale 92 . Poštnina plačana v gotovini/ št 20 (569) • Čedad, Četrtek, 6. junija 1991 abbonamento postale gruppo 2/70% • Tednik / settimanale • Cena 1200 lir ' j j D centro bilingue è legale! tednik Slovencev videmske pokrajine Domande dì pesante attualità Sarà pretendere troppo cercare di interpretare dalla cronaca dei fatti di questi ultimi giorni la linea di tendenza degli attuali rapporti della minoranza slovena con le amministrazioni locali. Conviene citare quei momenti da cui trarre indicazioni: il convegno della SKGZ per la provincia di Udine, sui problemi della minoranza slovena, svoltosi a S. Pietro; il convegno, della stessa organizzazione, sugli statuti. Ad essi aggiungo: il consiglio comunale di S. Pietro,- l'assemblea della comunità montana delle Valli del Nati-sone; la presentazione dello statuto del comune di S. Pietro. Le prime due iniziative partivano dalla maggiore organizzazione della minoranza slovena,- tre da istituzioni pubbliche. Le prime due hanno constatato la generale indisponibilità della DC a partecipare al dibattito al quale era invitata, persona per persona, con qualificati relatori di quel partito. Normalmente è ben raro che in simili occasioni l'invito non venga accolto. Invece qui no. Un comportamento così generale, ripetuto in due occasioni ravvicinate, non può far pensare che ad una aperta dichiarazione di non volontà ad ascoltare ed a discutere. Dopo le belle frasette che nel periodo elettorale - un anno fa - i candidati alle amministrative hanno stampato nella loro propaganda elettorale, dunque, nulla: nemmeno come interesse e doveroso ascolto. E questo è un punto. Le tre occasioni istituzionali, a conferma dell'irrigidimento in atto, hanno visto la DC schierata su posizioni che francamente pensavamo in via di superamento, almeno nel senso di tener conto, a livello istituzionale, di chi la pensa diversamente sulla minoranza slovena e di chi dichiara di farne parte. In ognuna delle tre riunioni, citate in apertura, la DC è apparsa rivestita dei vecchi panni che si pensavano smessi ed ha risposto negativamente alle sollecitazioni che potevano interessare la minoranza slovena. Direi di più. L'impressione è che la DC abbia concordato semplice-mente che nel suo vocabolario la parola "sloveno" non esiste più. E' quanto scrivono le cronache di questi giorni. * * * Andiamo avanti per arrivare al sodo. Da dicembre è in vigore la legge sulle aree di confine, la quale prevede, all'articolo 14, finanziamenti - testualmente - per le attività culturali ed artistiche della minoranza slovena. Al nostro Adriano Qualizza (mi scuso della citazione) sembrerebbe che la DC si sarebbe apprestata a saltar su e dichiarare: qui da noi la minoranza slovena non esiste, e non è mai esistita, dunque, rifiutiamo quei soldi. Eh, no! Come previsto: sì ai soldi, no alla minoranza. Una bella arrampicata sugli specchi di Chiabudini per dire che la legge Maccanico riguarderà anche noi (ma non come minoranza slovena) e che altri progetti di Legge (per esempio quello di Spetič) riguardano anche noi, ecc. ecc., quindi visto che l'articolo 14 sarà attivato, in attesa della legge di tutela della minoran Paolo Petricig Le scuole private con lingua d'insegnamento diverso da quella italiana non contrastano con i principi fondamentali che ispirano la materia, la loro autorizzazione non è preclusa dall'ordinamento e possono quindi essere autorizzate su tutto il territorio nazionale e non solamente in quelle parti dello stato dove vige una particolare disciplina dell'attività didattica. Questi i punti principali del parere del Consiglio di Stato in merito al ricorso straordinario al Capo dello Stato, presentato dall'Istituto per l'istruzione slovena di San Pietro al Natisone contro il decreto del Provveditore di Udine che negava la presa d'atto alla scuola materna bilingue di San Pietro al Natisone. Il Consiglio di Stato si richiama pure agli orientamenti ministeriali per le scuole materne (D.P.R. 647/69) e alla ormai famosa sentenza della Corte Costituzionale n. 36/58 che pose come unico limite del diritto di enti e privati di istituire proprie scuole il rispetto dell'ordine pubblico ed il buon costume. Com'è noto ai nostri lettori, l'Istituto per l'Istruzione slovena L'Istituto, con il patrocinio legale del dott. proc. Rino Batto-cletti, impugnò questo decreto con un ricorso straordinario al Capo dello Stato, il cui accoglimento è stato comunicato il 4 giugno alla direttrice dell'Istituto prof. Gruden dal dott. Londe-ro, Direttore Didattico di San Leonardo. Si conclude cosi una vicenda che per anni ha tenuto il nostro centro prescolastico in una situazione discriminatoria, escludendolo dai contributi statali e regionali e suscitando, da parte di alcuni, dei dubbi sulla sua legalità. Ora il problema è risolto: il centro bilingue in quanto tale è perfettamente legale, in sintonia con la Costituzione e con le leggi dello Stato! Sull'importante pronunciamento abbiamo chiesto una dichiarazione all'on. Silvana Schiavi Fachin, che ha visto nascere il centro bilingue di S. Pietro, gli ha prestato la sua consulenza pedagogica e poi, come parlamentare a Roma ne ha seguito da vicino il ricorso. segue a pagina 2 chiese più volte all'autorità scolastica l'autorizzazione al funzionamento ovvero la presa d'atto per il centro prescolastico bilingue. Dopo diverse risposte negative non meglio motivate giunse il 16.11.1988 il decreto del Provveditore agli Studi di Udine che negava questo riconoscimento richiamandosi al fatto che nelle scuole della provincia di Udine non è previsto da alcuna legge il bilinguismo ed in particolare l'insegnamento e l'attività didattica in lingua slovena oltre che in lingua italiana. Biasutti sprejel predstavnike SKGZ in SSO Predsednik deželnega odbora Furlanije-Julijske krajine Adriano Biasutti je v spremstvu odbornika za proračun Carboneja in odbornika za finance Rinaldi-ja sprejel delegacijo Slovenske Kulturno-gospodarske zveze in Sveta slovenskih organizacij, ki so jo sestavljali Suadam Kapič, Marija Ferletič, Viljem Černo, Damjan Paulin, Boris Peric, Marij Maver in Giorgio Banchig. Srečanje je služilo kot posvetovanje v zvezi z zakonom za obmejna območja, ki predvideva finančno podporo kulturnim in umetniškim dejavnostim slovenske narodnostne skupnosti. Slovenski planinci v Tipam Jubilejno srečanje bo v Beneški Sloveniji v nedeljo 9. junija I piccoli della scuola materna bilingue In una foto d'archivio L’INCONTRO TRA LE SCUOLE ELEMENTARI DI SAVOGNA E DI LIVEK Brezje z Breškim Jalovcem v ozadju pod snegom V Tipani je vse pripravljeno za 20. srečanje slovenskih planincev iz Furlanije-Juljiske krajine, Slovenije in Koroške, ki bo v nedeljo 9. junija. Prireditelji so Beneško planinsko društvo oziroma Športno društvo iz Tipane in društvo "Montemaggiore più", h katerim sta pristopili še občina Tipana in Gorska skupnost Terskih dolin. Zbirališče je ob 8.30 na trgu pred cerkvijo v Tipani. Nato bo ob 9. start pohoda; pravzaprav se lahko udeleženci srečanja odločijo med petimi ekskurzijami, najbolj zahtevna je (približno 2 uri 15 minut) na Breški Jalovec, najkrajša pa do slapa Šlokot (15 minut) blizu vasi. beri na strani 2 Tra vicini di scuola... Gli alunni e le insegnanti della scuola elementare di Savogna hanno ricambiato giovedì 30 maggio la visita fatta loro da bambini e maestre della scuola di Luico (Livek), paesino della Slovenia che dista solo un chilometro dal valico confinario di Polava, avvenuta il 14 dicembre dello scorso anno. Nonostante molte difficoltà burocratiche da parte italiana, come ci ha confidato il direttore didattico di S. Leonardo Adolfo Londero, che ha accompagnato la scolaresca assieme al vice-direttore Luigi Venuti, al sindaco di Savogna Paolo Cudrig ed al parroco don Na Michele Obit novi matajur segue dalla prima tale Zuanella, é stato un incontro che si spera diventi tradizionale, dando, come é stato rilevato nel momento degli interventi, un esempio di amicizia e di fratellanza tra popoli vicini che servirà ai bambini quando diventeranno grandi. Ad accogliere i 22 bambini e le sei insegnanti della scuola a tempo pieno di Savogna c erano, a Luico, i 19 alunni e le 2 insegnanti della scuola di Luico, e con loro il maestro Ivan Rutar, colui che - ci dicono - ha veramente lavorato tanto affinché avvenga questo importante momento d’incontro. In un'aula della scuola le quattro classi di Luico hanno presentato alcune canzoni (una anche in italiano, addirittura a più voci) ed una recita, mentre quelli di Savogna hanno cantato "Jest san muzikant". Prima dello scambio di alcuni doni hanno preso la parola il sindaco di Savogna, il direttore della scuola di Luico, un rappresentante del comune di Tolmino ed il direttore didattico di (dividale. Da tutti é stata rimarcata la necessità che questo incontro diventi anche esempio per altre possibili attività nel segno dell'amicizia e del reciproco aiuto. Michele Obit La cultura nel dialogo tra i popoli dalla prima pagina li del centro Europa devono riprendere a dialogare: come?". Presentando il convegno, il presidente della giunta regionale Biasutti, che introdurrà gli interventi, ha ricordato l’impegno della Regione per l’organizzazione del "Mittelfest", al quale si vuole dare continuità per fare di (dividale il punto d’incontro tra le culture della nuova Europa. Biasutti ha però anche rivolto un appello agli uomini di cultura affinché con questo dibattito esprimano il proprio pensiero sull’Europa, sull’Est, su questa regione soprattutto sul piano culturale. Al convegno parteciperanno Pierpaolo Benedetto, vicepresidente della casa editrice Studio Tesi; Luciano Padovese, direttore del centro culturale Casa dello Studente di Pordenone; Claudio Palcic, pittore e presidente dell'Unione culturale economica slovena; Giorgio Pressburger, scrittore, autore e regista teatrale; Cesare Tomasetig, rappresentante della commissione cultura della Pentagonale; Gino Valle, architetto e docente universitario alla facoltà di architettura di Venezia; Giuseppe Zigai-na, pittore, incisore e saggista. Savogna e Livek vicine di scuola Un momento dell'Incontro tra le due scuole Metalflex: una sede per chi vuole restare Sabato 25 maggio, giornata in cui si é celebrata la festa del comune di Tolmino, é stata inaugurata a Luico (Livek) la nuova sede della filiale della Metalflex. Siamo andati a visitarla in occasione dell’incontro tra le scuole di Luico e Savogna, trovandoci di fronte ad una fabbrica in piena attività. Quaranta sono le persone che vi lavorano (anche se c’é disponibilità per altri 40 posti), in maggioranza donne, otto ore al giorno per cinque-sei giorni alla settimana. Non é, lo si capisce subito, un lavoro che richiede particolari specializzazioni: vengono infatti assemblati piccoli elementi per elettrodomestici con un'opera manuale minuziosa, da catena di montaggio. L’azienda, in attività già da cinque anni, é collegata con il gruppo Zanussi di Pordenone. Un grande aiuto, in tema di sovvenzioni finanziarie, lo riceve da parte degli enti, essendo la zona di Tolmino una delle meno sviluppate della Slovenia, quindi con diritto a maggiori contributi. La fabbrica rappresenta - così ci spiega la gente del luogo - un incentivo affinché la gente rimanga nel proprio paese, nella propria zona d’origine. Un problema che anche al di qua del confine conosciamo molto bene, (mo) Al lavoro all'Interno della fabbrica dl Livek PREDSTAVNIKI SKGZ IN SSO PRI BIASUTTIJU Poskrbeti učinkovito rešitev za naše pomembnejše ustanove Soddisfazione delVon. per il r Grande soddisfazione per l’esito positivo del ricorso presentato al Capo dello stato dall'Istituto per l’istruzione slovena è stata espressa dall’on. Silvana Schiavi Fachin. "Ho seguito dall’interno l’entusiasmo, le frustrazioni ma anche la tenacia di genitori, insegnanti, direzione del centro scolastico bilin-ue - ci ha detto l’on. Schiavi, 'ho visto crescere qualitativamente e diventare un polo d'attrazione, crescendo anche numerica-mente, nonostante gli elementi di difficoltà anche di tipo psicologico derivanti dall’atteggiamento dell'autorità scolastica. Spero - ha proseguito - che questo sia un passo avanti perchè anche altre comunità (e penso a Taipana, Lu-severa), traggano da questa esperienza la coscienza dei propri diritti. Mi auguro inoltre cne questo sia un passo in avanti per tutta la comunità slovena sulla strada del riconoscimento dei propri diritti, della piena cittadinanza attraverso la legge di tutela che ancora aspettiamo". Srečanje Gorska skupnost - Skgz o našem jutri Delovanje slovenskih organizacij v videmski pokrajini, programi in predvsem težave s katerimi se srečujejo so bili v ponedeljek v ospredju pogovorov na srečanju, ki ga je pokrajinski odbor SKGZ za videmsko pokrajino imel z vodstvom Gorske skupnosti nadiških dolin. Na srečanju je seveda bil govor tudi o zakonu za obmejna območja od katerega si Slovenci dosti pričakujejo. Odločno so med drugim poudarili, da sredstva iz člena št. 14 morajo biti namenjena izključno dejavnostim slovenske narodne skupnosti in v tem smislu so se zelo kritično izrekli o načrtu Gorske skupnosti, po katerem naj bi s prispevkom iz tega zakona zgradili etnografski muzej v Špet-ru. Prišla so torej do izraza zelo različna gledanja in stališča. Vsekakor je predsednik Chiabudini vzel na znanje ponudbo slovenskih organizacij, da bi sodelovali pri oblikovanju večletnega razvojnega načrta in pri delu 3. komisije, ki bo obravnavala projekt Centra za večjezičnost. V zamejstvu bo odslej delovala Skupnost SGPS Na sedežu tržaške agencije ANSA so pred dnevi prestavili novoustanovljeno Slovensko gospodarsko prosvetno skupnost. Kot so na predstavitvenem srečanju podčrtali zastopniki te organizacije Peter Zupan, Miran Zobec, Dušan Švab in predsednik Boris Gombač "Skupnost nima nobene nalepke, ki bi jo ločevala, oziroma celo označevala in vključevala v določeni verski ali ideološki krog". Organizacija, kot so poudarili njeni zastopniki, je odprta za dialog z italijansko oblastjo glede vsebine zakona o globalni zaščiti Slovencev. Nadalje SGPS podpira osamosvojitev Slovenije in bo težila k ustvarjanju alternativnega koncepta odnosov matica-zamejstvo v vidiku nove slovenske ustave, ki bo morala zagotoviti parlamentarno zastopstvo tudi zamejcem. [ s prve strani Obe organizaciji, ki vključujeta v svoj okvir večino naših društev in inštitucij, sta priložnost izkoristili, da sta predstavnikom dežele obrazložili svoje poglede glede konkretnega izvajanja zakona. Potreba po takojšnji uresničitvi zakonskih predpisov pa je nujna tudi zaradi hudih težav, v katerih se nahajajo nekatere pomembne slovenske ustanove. Slovenski predstavniki so predsedniku deželnega odbora izročili skupno sporočilo, v katerem ugotavljajo, da je v pričakovanju zaščitnega zakona bistvenega pomena pospešiti mehanizem, na podlagi katerega bodo slovenske ustanove deležne finančnih prispevkov za njihovo nemoteno in redno delovanje. Obenem so podčrtali, da ti prispevki ne smejo predstavljati nadomestila za vse prispevke, ki jih organizacije in društva že prejemajo po obstoječi redni zakonodaji. Iz zakona za obmejna območja je treba dati prednost zlasti štirim inštitucijam, ki so po mnenju obeh organizacij vseslovenskega pomena. To so Glasbena matica in Glasbeni center Emil Komel, Slovenski raziskovalni inštitut, Narodna in študijska knjižnica ter Zavod za slovensko izobraževanje v Špetru Slove-nov. V odgovoru na ta izvajanja je bilo rečeno, da bo dežela v kratkem poslala bančnim zavodom garantna pisma za posojila Glasbeni matici, SLORI in NSK. Sicer v doglednem času bo prišlo do ponovnega srečanja s predstavniki obeh organizacij, to potem ko bo deželni odbor izdelal osnutek deželnega zakona. novi matajur Odgovorni urednik: JOLE NAMOR Izdaja: JguT Fotostavek: r Tiska: EDIGRAF Trst / Trieste Settimanale - Tednik Reg. Tribunale di Trieste n. 450 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 30.000 lir Poštni tekoči račun za Italijo Conto corrente postale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za SFRJ - Žiro račun 50101 - 601 - 85845 «ADIT» 61000 Ljubljana Vodnikova, 133 Tel. 554045 - 557185 Fax: 061/555343 letna naročnina 400.— din posamezni izvod 10.— din OGLASI: 1 modulo 23 mm x 1 col Komercialni L. 25.000 + IVA 19% Škof msgr. Pirih bo v Ben Na vabilo slovenskih organizaciji videmske pokrajine se bo prihodnji četrtek 13. junija mudil na celodnevnem obisku pri nas koprski škof Metod Pirih. Srečanje bo priložnost, da slovenskemu škofu predstavimo stvarnost Slovencev videmske pokrajine, delovanje naših organizaciji in ustanov, perspektive in predvsem težave s katerimi se v našem vsakodnevnem delovanju srečujemo na kulturnem, socialnem, gospodarskem in verskem področju . Celodnevni obisk med Slovenci videmske pokrajine predvideva tudi srečanje z videmskim nadškofom Battistijem. Nato si bo ugleden gost iz Slovenije ogledal nekatere slovenske ustanove in se odblizu seznanil z našim delom. i ml Cascata-slap ŠLOKOT >C.CUNI*Zi UQBSIC f' .j Šeroka dolina ZAHUM M.BRUSCHI 'S BreSki Jalovec ' ™ M'CfjJ Rag] Sorgenti del Natisone GNILICE Amici della montagna a Taipana Domenica il 20° incontro degli escursionisti delle tre regioni contermini Le proposte di escursioni per domenica 9 giugno. Da Taipana: cascata Šlokot (15 min.), Šeroka dolina (30 min.), Zahum (Ih.15 min). Da Montemaggiore - Brezje: cascate Gnilice (30 min.), Gran monte/Breški Jalovec (2 h. 15 min.) Stiw*». VRSTA PRIREDITEV OB KONCU ŠOLSKEGA LETA V DVOJEZIČNI ŠOLI V ŠPETRU Pri nas ie res živahno Senjam dobre glasbe v saboto v ObUei Tržaški oktet v saboto popudan v cierkvi v Oblici Na zaključnem koncertu fe na kitaro zaigru Marko Domeniš V saboto popudan je biu v Oblici liep praznik v znamenju mladine, ljubezni do študija, glasbe an slovenske kulture. V cierkvi je biu zaključni koncert otruok, ki hodijo v Glasbeno šu-olo. Takuo, ki vam je že znano Glasbena šuola iz špietra ima že dvie lieta sojo podružnico v teli vasici sriedensjekga komuna, li-etošnji pa je biu že trecji zaključni koncert. Trieba je reč, de so šuolo v Oblici odparli zatuo, ki se želijo približati naši realnosti an takuo uresničiti princip decentralizacije; zatuo, ki dosti otruok iz sriedenskega kamuna hodi v glasbeno šuolo. Ne sa-muo. Družina Ott je dala na razpolago klavir, odparte so ble an vrata faruža, kjer je biu dvakrat na tiedan cielo lieto pouk klavirja an ramonike. Zasluga, merit je pa tudi Obličanu, ki so ni-mar parpravjeni pomagat an na-rest vse kar morejo, za de njih vas bo liepa, živa an vesela, kot so pokazali tudi v saboto popudan. V nabasani cierkvi v Oblici je biu kot rečeno zaključni koncert, ki ga je po pozdravu_direk-torja Glasbene sole iz Špietra prof. Nina Specogne, predstavju sam gaspuod pre Emilio Cencig. Zaigrali so na klavirju Daniel Ott, Stefania Predan, Sabrina Borgù, Manuela Lepera, Giada Di Gaspero, Maria Saligoi, Elisa Cudicio, Laura Bertossin in Anna Ott. Potle so na kitaro zaigrali Marco Domeniš, Eugenio Pittioni an Luca Baccino. Flauto študijajo Sebastiano Ponto-nutti, Nicoletta Duriavig an Giulio Di Minin, ki so zaigrali v duu. An potle sevieda je par-šla na varsto še ramonika, ki je med našimi ljudmi narbuj priljubljen inštrument. Na ramoni-ko so godli: Alex Crainich, Sebastiano Iacuzzi an Alessandro Dugaro. Vsem so ljudje toplo ploskali. Za de je biu koncert še buj liep, bogat an dan buj prazničen je potle poskarbeu Tržaški oktet, ki so ga ljudje v Oblici pru toplo sparjeli an so imiel pru, saj se le riedkokada zgodi, de v vasi imajo tako kvaliteten kulturni dogodek, aveniment. V parvem delu njih koncerta so zapiel pi-esmi znanega slovienskega kompozitorja Gallusa, 400-lietni-co katerega praznujemo lietos. Potle je Tržaški oktet zapieu nekaj narodnih, med njimi tudi eno beneško an eno iz Rezije v priredbi Pavleta Merkuja. Biu je zaries liep senjam. ta svoj podvig tudi opisal v knjigi Zveznate noči, ki je bila deležna pomembnih priznanj. Dušan Jelinčič, časnikar in pisatelj, čeprav ne mladinski, je prišel k nam s šerijo diapozitiv s svoje zadnje himalajske odprave, ko je s mednarodno odpravo alpinistov z dežel Alpe-Adrija poskušal osvojiti najvišjo goro sveta, Everest, pa mu zaradi slabega vremena to za las ni uspelo. Odprava sama je bila nadvse uspešna, saj sta bila v odpravi Andrej in Marija Štremfelj, ki sta kot prva zakonca stopila na Everest. Otroci so slikovitemu podajanju sledili z velikim zanimanjem in alpinista dobesedno zasuli z vprašanji, marsikdo pa si je zaželel, da bi se tudi nam poskusil na gorah. Za otroke iz vrtca, pa tudi za mlajše šolarje, so presenečanje oskrbele vzgojiteljice tolminskih vrtcev. Pripravile so namreč igrico Kdo je napravil Vidku srajčko in jo predstavile tudi našim otrokom, na koncu pa skupaj z njimi se zaplesale in zapele. Zgodbica o Vidku, ki je vedno nosil odrabljene srajčke starejših bratcev in sestric in ki je imel živali tako rad, da so mu pripravile novo srajco, je otroke res prevzela. Vzgojiteljice pa so izrabile priložnost, da so se pogovorile o svojem delu, si izmenjale nekaj gradiva in se dogovorile za nekatere oblike sodelovanja v prihodnjem šolskem letu. Živa Gruden Posvet Zskd o kulturi Na svoji zadnji seji je predsedstvo Zveze slovenskih kulturnih društev razpravljalo tudi o težkem položaju slovenske kulture v zamejstvu, ki doživlja čas velike nejasnosti in negotove perspektive. Predsedstvo ZSKD je s tem v zvezi dalo pobudo za javno srečanje v obliki okrogle mize, na katero vabi predstavnike strank v deželnem svetu (KD, PSI, DSL, SSk in Zeleni), slovenskega senatorja, predstavnike zamejskih krovnih organizacij ter pristojne vladne in inštitucionalne predstavnike iz Slovenije, kakor tudi vse kulturne delavce in kulturnike sploh. Srečanje z naslovom »Kultura in inštitucije: finansiranje dejavnosti in zakon za obmejna območja« bo v torek, 11. junija, ob 20.30 v Gregorčičevi dvorani v Trstu. Srečali smo slovenskega alpinista Dušana Jelinčiča Nov razstavni prostor Kipar De Sabbata v atriju TKB v Čedadu V prekrasnem atriju Tržaške kreditne banke v Čedadu razstavlja furlankl kipar Eligio De Sabbata. Na otvoritvi razstave, ki jo je pod pokroviteljstvom občine Čedad organiziralo kulturno društvo Paolo Diacono, so v soboto popoldne spregovorili kipar De Benedetti v imenu društva, kritik Drago Milič in ravnatelj TKB Čedad Fabio Bonlni V dvojezičnem šolskem središču v Špetru je te dni, ko se bliža konec šolskega leta, nadvse živahno. Učenci pridno ponavljajo in se pripravljajo na izpite, ki jih čakajo, otroci v vrtcu pa se učijo igrico za nonote, zraven pa pridno zbirajo pravce, pesmice, da bodo tako kot lani tudi letos pripravili knjigo. Za razvedrilo in popestritev pa se je šolskemu delu pridružila se marsikatera pobuda. Prva je bila na vrsti razstava izvirnih ilustracij slikarja Milka Bambiča za knjigo Kralj Honolulu v beneški galeriji. Razstavo je priredil Svet slovenskih organizacij ob predstavi otroške opere Trije muzikantje v Katoliškem domu v Gorici in jo je nato posredoval tudi nam v Benečijo. Naši otroci so si slike z zanimanjem ogledali, ob tem pa so tudi slišali nekaj besed o Bambičevi ustvarjalnosti, saj so stenski del razstave dopolnjevale tudi nekatere zlasti starejše publikacije: tako so lahko videli abečednik Prvi koraki in berilo Kolački (oboje je nastalo, ko so bile med fašizmom na vsem Primorskem ukinjene slovenske šole), pa tudi prvi slovenski strip Buci-bu, prav tako Bambičevo delo. Druga pomembna priložnost je bila podelitev bralnih značk, ki jih učenci dobijo vsako leto kot priznanje za prebrane knij-ge. Letos smo na podeljevanje povabili Dušana Jelinčiča, prvega alpinista iz naše dežele, ki je stopil na vrh osemtisočaka in je segue da»a prima_______ INTERROGATIVI SUI RAPPORTI TRA MINORANZA SLOVENA ED ENTI LOCALI Domande di pesante attualità za slovena, è giusto che i soldi ci siano. Il succo del discorso è questo: vendiamo l'anima al diavolo; prendiamo i soldi, poi si vedrà. Noi semplicioni continuiamo a pensare alle attività culturali ed artistiche della minoranza slovena, testualmente, e pensiamo di accampare qualche diritto e, nel caso ci venga tolto, di protestare e denunciare pubblicamente le contorsioni di quegli amministratori. * * * C'è un secondo capitolo da considerare. Nello stesso articolo 14 sta scritto che per la sua attuazione la Regione dovrà valersi del parere di una commissione espressa dalla minoranza slovena. In attesa che la giunta nomini la commissione, la minoranza slovena ha anticipato alcune indicazioni di massima circa alcu- ne attività da sostenere: una di esse è indicata in quella dell'Istituto per l'Istruzione slovena di S. Pietro al Natisone e quindi del centro bilingue. Indicazione che all'assemblea della Comunità montana è venuta anche da Ma-rinig e Zuanella. Altra indicazione riguardava la Scuola di musica e lo Slori, operanti a S. Pietro ed a Cividale, e a livello regionale. L'assemblea della Comunità montana delle Valli del Natisone si è espressa diversamente ed ha indicato il museo etnografico (suggerendolo a Biasutti), nonostante che tale progetto sia da tempo in via di attuazione e finanziato. Senza poi dire parola delle attività culturali ed artistiche in atto, ma che incontrano difficoltà economiche. Anche in questo caso, dunque, la DC si pone in contraddizione con le nostre proposte, senza nemmeno tentare di elaborare una proposta di interventi complessivi, articolati e motivati, tali da non escludere a priori le soluzioni più eque per tutti. Voglio alludere oltre al centro bilingue, alla Scuola di Musica, allo Slori, alla stampa ed ai circoli culturali, oltre a quello che altro si voglia. Soldi che entrerebbero, anche come indotto, nella comunità. La DC giustifica il disimpegno sul centro bilingue perchè è pri- vato. Appunto, rispondiamo: se fosse statale non ci sarebbe nulla da finanziare con la legge in uestione, visto che nelle altre ue province nessuno si è sognato di chiedere quei soldi per la scuola statale. Visto poi che il centro è in attesa del suo riconoscimento (di cui siamo ufficiosamente informati) e visto che alcune leggi regionali assegnano al centro alcuni modesti sostegni, a me pare che manchi alla DC ogni interesse per questi programmi, per quanto i suoi pezzi grossi dichiarano sempre di averli a cuore. In sostanza, si tratta di no immotivati, in avversione al serio lavoro che noi svolgiamo al servizio di tutti quanti lo vogliono. * * * Senza tirarla oltre per le lunghe aggiungo: ci sentiamo e ci dichiariamo parte della minoranza slovena, svolgiamo attività che coinvolgono un bel nume1 ro di persone, di famiglie, di giovani e ragazzi. Abbiamo inoltre a cuore le sorti di chi lavora, in tutte le strutture e dei servizi, offerti a tutti, dalla minoranza. Ci sentiamo cittadini italiani a tutti gli effetti e abbiamo fatto la nostra dichiarazione dei redditi come e forse più onestamente di tutti. A cosa si deve dunque questa avversione? Perchè questa costante discriminazione che viene proprio dal cuore della comunità, verso cittadini che nel momento stesso in cui dichiariamo la nostra appartenenza etnica, esprimono alcuni speciali diritti? Una risposta, evidentemente, c'è. Paolo Petricig Od Tera do Prosnida D coro “Naše vasi” sulle note amiche Continuando a raccontare le cascate... ìntimi L'unico ad infonderci un po' di buonumore era uno spaurito merlo acquaiolo che, sia pure infastidito dalla nostra presenza, non rinunciava a provvedere al cibo per i propri piccoli cinguettanti nel nido in una cavità dello strapiombo. Ad intervalli regolari andava e veniva sempre circospetto nei nostri confronti rifornendo quelle bocche che si protendevano bramose verso di lui, confortandoci così con uno spettacolo che ci siamo ripromessi di proporre ai bambini delle scuole. Ricomposta l'immondizia in un mucchio abbiamo steso su di essa un velo pietoso di terra e pietre in quanto era impossibile portare a braccia tutto quel materiale fino sulla strada. Quindi, dopo esserci ritrovati tutti o quasi in pineta ci siamo incamminati verso gli impianti sportivi dove più tardi, fra sghignazzi e commenti più o meno coloriti, ci siamo concessi il giusto piacere di un’abbondante pastasciutta. Si esauriva così una giornata ecologica che, sia pure finalizzata per cause di forza maggiore alla sola pulizia del torrente, ha voluto ribadire che quel messaggio allora proposto non deve essere portato avanti solamente dai soliti volonterosi, ma anche da coloro che in questa occasione sono mancati e che hanno fatto un torto non certo all'A.P.S. Valgor-gons, ma sicuramente a Taipana. Daniele Berrà 28 APRILE 1991: LODEVOLE INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE PESCA SPORTIVA VALGORGONS DI TAIPANA Giornata ecologica per pochi Dopo i numerosi appuntamenti dello scorso anno, per il coro locale "Naše vasi" anche quest’anno si profila come intenso e ricco di manifestazioni. Il 1990 è stato archiviato con la giornata presso la Casa Famiglia del capoluogo in onore degli anziani di tutto il nostro comune. Per l'anno in corso ci sono già state due importanti manifestazioni cui il nostro gruppo ha preso parte: la giornata della cultura slovena e la Primorska poje. La prima si è svolta a Medvode, presso Lubiana, su iniziativa del coro maschile locale che ha inteso dedicare la giornata agli sloveni della Benečija, invitando a prendervi parte, oltre al nostro coro, anche il complesso "Beneški fantje I", diretto dal nostro maestro Anton Birtič. L'accoglienza è stata molto calorosa. Dopo le presentazioni di rito, ha aperto la serata il coro maschile di Medvode che ha proposto tre brani, dopodiché è toccato al nostro coro proporre ben 9 brani riscuotendo molti applausi. C’è stato lo scambio di doni fra i due cori e quindi sono entrati in scena i "Beneški fantje 1" che hanno tenuto il pubblico in allegria per una buona mezz'ora, grazie ai virtuosismi della fisarmonica di Anton ed alla bravura degli altri membri del gruppo. Alla manifestazione ha partecipato anche il ministro per gli sloveni nel mondo Janez Dular, che si è mostrato vivamente interessato alle vicende della nostra Benečija, facendo numerose domande ed offrendo numerose risposte ai nostri quesiti riguardanti la situazione attuale e le prospettive future nella Slovenia autonoma. Veniamo ora al secondo importante evento al quale il nostro coro ha preso parte: la Primorska poje. Questa tradizionale manifestazio- ne, giunta ormai alla 22. edizione, ha la caratteristica di riunire tutti i cori della Primorska, la regione che, lungo il confine orientale, va dalla Carinzia aH’Istria. I cori, circa un centinaio, si esibiscono in diverse località della fascia confinaria proponendo in totale circa 600 canti, a testimonianza di quanto sia prezioso il canto per il popolo sloveno indipendentemente dai confini che lo dividono. Così, assieme ad altri 5 cori, il 21 aprile scorso abbiamo avuto modo di esibirci a Kneža, vicino a Tolmino. Abbiamo proposto 5 brani: il canto popolare russo "Vje-černji zvon", il canto religioso "Marija Pomočnica", "Ne se buoj” di don Luciano Slobbe nel dialetto di Taipana e due novità, "Večer" di Jakob Aljaž, un celebre sacerdote-alpinista, e la friulana "Stelutis Alpinis". Il folto pubblico, oltre 250 persone, ci ha accolto con grande calore tributandoci molti calorosi applausi. E, credetemi, fa sempre molto piacere dopo tante prove, essere di tanto in tanto chiamati a cantare. L'esibizione è il coronamento degli sforzi, dell’impegno e della costanza di tutti i componenti del coro, ma è anche l'occasione per farci conoscere e per conoscere a nostra volta nuove realtà, per stringere nuove amicizie, per cantare assieme in un unico grande coro. Infine, un invito a tutti coloro, giovani e meno giovani, ai quali il canto, e soprattutto le nostre canzoni popolari, stanno a cuore, ad unirsi a noi. Soprattutto per i cori è valido il detto "l'unione fa la forza", infatti più sono le voci, migliore è l'armonia vocale. Ricordiamoci che il canto unisce oltre ogni confine e che esso rappresenta l'espressione più viva di un popolo. Sandro Pascolo Continuando il discorso sulle cascate d'acqua presenti nel comune di Taipana e restando nei dintorni del capoluogo, vanno ricordate le cascate delle tre "Poče", dette anche "le pentole" per la caratteristica forma che assume l’invaso dell'acqua sotto ogni cascata. Le cascate, formate dal Rio Gor-gons nela parte alta della vallata (Šeroka dolina), non sono alte più di 3 - 4 metri al massimo, ma è l’effetto creato dal susseguirsi di pozze rotonde, cascatelle, rivoli e pareti di roccia ricoperte di muschi, che dona al tutto un'incomparabile bellezza. 11 Rio Gorgons, proseguendo nel suo cammino riceve un più avanti le acque del Lieskovac proveniente da Taipana, la zona ove confluiscono i due torrenti si chiama Pod malen. Cambiando completamente luogo, andiamo a finire verso le sorgenti del Rio Bianco, torrente che alla confluenza con il Rio Nero forma il Natisone. Siamo vicinissimi al confine con la Jugoslavia, in una zona di grandissimo valore ambientale. Le cascate si trovano ai piedi della catena del Gran Monte in un territorio roccioso ed impervio, di difficile accesso nella parte superiore, chiamato Hnjilice. Si tratta di piccoli saltelli d'acqua che non raggiungono mai grandi altezze ed anche qui la bellezza è data dall'ambiente che le circonda e dai cromatismi dovuti ai riflessi dell'acqua sulla roccia. Vi si accede in circa mezz'ora di cammino dalla frazione di Montemaggiore su un sentiero molto panoramico. Per ultimo, non può mancare la grande cascata di Platischis chiamata Pešulen, un vero e proprio spettacolo della natura. L'acqua del torrente Podjama si getta nel vuoto, compiendo un salto verticale di oltre 60 metri. L'ultima delle tre “pote" nella Šeroka dolina (foto M. Buttazzoni* Una visione molto bella della cascata la si ha da un punto della strada che da Prossenicco porta a Ponte Vittorio, all'incirca nei pressi del cimitero di Prossenicco. Da qui si scorge in lontananza, al centro della verde e selvaggia valle, l’acqua che si getta dall'alto di scoscesi dirupi. Spesso nelle giornate in cui il torrente è ricco d'acqua, si può notare, ai piedi della cascata, il nascere dell'arcobaleno, fenomeno dovuto alla scomposizione da parte delle particelle d'acqua dei raggi di luce. L'accessibilità nella zona sottostante questa cascata non è molto semplice. Forse la via più comoda è un sentiero che parte dalla strada Platischis - Prossenicco, vicino a quest’ultimo paese. Maurizio Buttazzoni Quando alcuni anni orsono la Società di pesca sportiva A.P.S. Valgorgons ha dato il "là" a questa nobile iniziativa (per quanto riguarda il comune di Taipana) c'è stata una partecipazione a dir poco entusiastica di volontari anche non tesserati alla Società promotrice. Sembrava veramente che questo messaggio potesse in un certo senso mettere d'accordo tutte le Associazioni, perlomeno nell'intendimento di dare ai nostri paesi un "look" dignitoso. C era chi puliva il corso d'acqua, che ancora non era stato "mascherato e rivestito dal permissivo cemento" come lo descrive oggi il poeta naturalista prof. Adriano Noacco, chi provvedeva alla rimozione dei rifiuti che stazionavano spesso in prossimità delle abitazioni ancora in fase di ricostruzione, chi invece si dedicava alla pulizia dei sentieri principali e chi addirittura si dedicava allo sfalcio di poderi adiacenti la via principale adoperando mezzi propri magari anche compromettendone talvolta la funzionalità. Oggi, aH'indomani della giornata ecologica, promossa come allora dalla stessa A.P.S. Valgorgons, posso riferire di aver contato le persone che hanno aderito: pochine, una quindicina. Che ne è stato di tutti gli altri? Mi rifiuto di pensare che dietro a questo deserto si celino motivazioni dettate da malafede o disin- Uno del gruppi di pulizia del torrente e della pineta di Taipana formazione e voglio invece credere che sia stata solamente una crisi di rigetto ad un'iniziativa che, siccome basata sul volontariato, di volontari veri può contarne veramente pochini. A maggior ragione sento dunque il dovere di ringraziarli tutti a nome della società (di cui faccio parte) consapevole (spero) che si sia trattato di un episodio fine a sè stesso. Il risultato di questa giornata si è praticamente espresso nella constatazione che ci sono, purtroppo, ancora tante persone insensibili al problema ecologico ed è questa un'affermazione che faccio sulla base di quanto si è visto e recuperato lungo il letto del Rio Gorgons. Partendo dal Borgo di Sopra siamo scesi verso la "Uas" armati di sacchi di plastica, roncola e sarp raccimolando via via cospicue quantità di immondizia fino a ritrovarci poi, dulcis in fundo, nel tratto di torrente che dopo la cascata dello "Slocot" va a congiungersi nel Cornappo. Divisi in gruppi di tre o quattro ci siamo equamente suddivisi gli incarichi cosicché a me e ad altri due malcapitati è toccato far visita alla pozza dello "Slocot": quel miserabile spettacolo di indecenza che ci si è presentato davanti agli occhi non vale nemmeno lo spreco di un commento: induce tuttavia ad una profonda meditazione su quella che è una triste realtà. novi matajur INTERVISTA A GUGLIELMO CERNO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE COMUNALE CHE PREPARA UN’IPOTESI DI STATUTO PER LUSEVERA “Non sia un’altra occasione persa” Lei, signor Cerno, è consigliere comunale ed è pure presidente della Commissione comunale per lo statuto. Ci può dire cos'è (e cosa dovrebbe essere) questo statuto comunale? E' uno strumento per realizzare il dettato costituzionale e attuare la riforma delle autonomie locali. Suo scopo è riconoscere, valorizzare e promuovere la ricchezza della vita, della storia, della cultura delle noste comunità. In che termini lo Statuto può interessare le comunità della nostra valle? Vede, il comune di Lusevera ha una sua fisionomia peculiare in quello che viene chiamato il tar-centino. Bene, lo statuto dovrebbe interpretare e fotografare la realtà sociale e culturale della nostra valle. In particolare dovrebbe evidenziare quel patrimonio di tradizioni, di lingua, di cultura che la rendono per un verso differente dal vicino Friuli, e per l’altra affine all’entroterra sloveno, sia di qua che di là del confine. Lo statuto, dicevo, dovrebbe rendere operante lo spirito della Costituzione italiana, favorendo il concreto riconoscimento di questa identità. La Commissione di cui Lei, signor Cerno è presidente, ha consultato (o intende consultare) le istituzioni presenti sul territorio? Il consiglio comunale di Lusevera ha nominato una commissione per lo studio e predisposizione di ipotesi di statuto. Questa Commissione si è riunita più volte prendendo come spunto la bozza di statuto predisposta dall’U-NCEM. Nei primi incontri si è voluto definire e caratterizzare il comune di Lusevera, nel quale vive da oltre mille anni (dal 7. secolo) una comunità alloglotta di origine slovena. Tuttavia c’è nella maggioranza la chiara propensione a eludere il problema e a sfumarne i contorni in proposizioni generiche ed evanescenti che non garantiscono nè tutela nè rispetto alle nostre caratteristiche etniche, sociali e culturali. Concretamente, come opererebbe lo Statuto per avicinare la gente alla gestione della cosa pubblica? Lo Statuto dovrebbe garantire la trasparenza della vita pubblica, ma dovrebbe anche risvegliare le antiche consuetudini — come le vicinie — che erano norma e regola di vita per tutti i nostri paesi. Quindi lo Statuto si pone anche la finalità di riproporre assemblee di frazione, consultazioni regolari con gli organismi della comunità, con gli enti culturali, sportivi e di categoria. Il problema della nostra lingua e cultura slovena è recepito? Se si, in che termini? Se no, perchè? Stando alle nuove norme di autonomia locale, il comune di Lusevera dovrebbe assumersi il carico di sviluppare le risorse linguistiche e culturali delle nostre comunità. Però ci sono remore e pregiudizi tendenti a sminuire la portata di questa ricchezza. Anche nella Commissione di cui sono presidente constato con tristezza che si tende ad annacquare ogni m Guglielmo Cerno proposta concreta di riconoscimento e valorizzazione della nostra lingua, nella sua forma di dialetto sloveno come viene parlata dalla gente. Pensi che a Udine i consiglieri comunali possono intervenire in lingua friulana, (cfr Messaggero V. 18/4/91). Da noi c'è il blocco. Menano il can per l’aia blaterando di idioma locale senza riferimento ad altre lingue. Sono solo a difendere la nostra lingua. Gli altri fan blocco, e lei sa che è la maggioranza a decidere. Così una volta di più perderemo una possibilità che la Costituzione Italiana ci offre. Non so se ha provato qualcosa del genere, ma le assicuro che stupidità e cattiveria sono un mistero senza fondo. Quel che lo Statuto potrebbe e dovrebbe fare è di favorire più interesse ai valori spirituali di questi nostri paesi. Dovrebbe aiutare la nostra lingua e la nostra cultura a trovare spazi nel contesto friula- no e italiano attraverso l'inserimento negli ambiti del nostro vivere quotidiano: nel comune, nella scuola, nelle occasioni in cui ci troviamo assieme. Alla sua domanda dunque ho risposto solo in parte, perchè resta anche per me un mistero l’opposizione al riconoscimento e all’uso del nostro dialetto sloveno. A quando 1 cartelli con 1 nomi sloveni dei nostri paesi? Penso che i cartelli bilingui caratterizzerebbero la nostra comunità conferendole quella peculiarità che la differenzia dalla realtà friulana. A questo modo emergerebbe la ricchezza della nostra vita rendendo concreta la cultura e la storia della nostra gente La titubanza in questo senso di certe forze politiche procrastina l'avvento dei cartelli bilingui, che per noi è e rimane un diritto naturale, anche se ci viene ancora negato. Nel comune di Lusevera la totalità della popolazione è di etnia, cultura e lingua slovena. A quando un accenno di riconoscimento, di valorizzazione e di tutela? La nostra vita amministrativa e politica è stagnante. Direi che è in stato di avanzata decomposizione. La vita democratica e di rinnovamento pulsa nell’area friulana, e specificamente nell'udinese. Vede, da noi c'è il pericolo di attribuire ad un partito — la DC le posizioni nemiche del progresso, del dialogo e dell'apertura. Ma sono gli uomini che fanno o che impediscono di fare. Conosciamo sin-daci e membri della DC apertissi- mi ai problemi, al dialogo, al confronto sui fatti, alla collaborazione nell'affrontare i problemi. Da noi, purtroppo, non è così. Nel comune di Lusevera c'è il rifiuto del dialogo. E' come se dicessero: noi siamo in maggioranza, e quindi abbiamo ragione. Ma sappiamo tutti che problemi e valori non dipendono dalla maggioranza. Oggi 8/5/91 non possiamo decidere che a Lusevera è autunno. E anche se la maggioranza dice che noi siamo di origine di lungua e di cultura calabrese, noi continuiamo a parlare il nostro dialetto sloveno, come hanno fatto da oltre mille anni i nostri padri. E se lo Statuto sarà l'ennesima occasione perduta, lo dovremo a questo atteggiamento dei nostri amministratori. Tutta la faccenda suona idiota, le pare? Tuttavia abbiamo tutti tanta fiducia, perchè molto si fa in altri ambiti, primo fra tutti la Chiesa. Lei conosce le prese di posizione del Papa e del Concilio. Ma sopratutto per noi è importante quello che la chiesa diocesana nel Sinodo propone sul rispetto delle minoranze vuoi friulana vuoi slovena esistenti nella diocesi di Udine. Il nostro arcivescovo Battisti parla in termini inequivocabili sul riconoscimento e l’uso della nostra lingua. Come vede, siamo in buona compagnia, e lì fondiamo la nostra speranza e il nostro impegno. Alla sua domanda dunque rispondo: la Chiesa già riconosce, tutela e valorizza la nostra lingua e cultura slovena. I nostri amministratori non ancora. A Taipana forma lo Nella bozza dello statuto del comune di Taipana, presentato pochi giorni or sono a consiglieri, associazioni comunali e cittadini, vengono messe in luce le caratteristiche etniche e culturali della comunità residente in quel comune, intese come ricchezza da difendere. Infatti nell'articolo 4 si legge: Il comune rappresenta l'Intera popolazione del suo territorio e ne cura unitariamente i relativi interessi nel rispetto delle caratteristiche etniche e culturali. Ne promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico e garantisce la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche ed alla attività amministrativa. L'articolo 5 invece recita: Il Comune promuove iniziative nel settore sociale e culturale atte al mantenimento ed alla valorizzazione della lingua slovena a salvaguardia del patrimonio storico, etnico e culturale proprio della comunità locale. A MARGINE ALL'INIZIATIVA ECOLOGICA DI TAIPANA Un’esempio da seguire Da diversi anni a questa parte, soci sia della Associazione Pescatori Sportivi "Valgorgons", che della Polisportiva di Taipana, dedicano più di qualche domenica, o giornata festiva, alla pulitura di qualche vecchio sentiero atavico e soprattutto al loro corso principale e cioè il torrente Gorgons, con tutti i suoi rii confluenti. Ciò avviene al di fuori della programmata “Giornata ecologica" dall'Amministrazione Comunale, che non sempre ha luogo, per lo meno con una certa regolarità. Una lodevole iniziativa a dimostrazione dell'attaccamento alla propria terra, alle sue tradizioni, ma soprattutto a quell’invidiabile patrimonio naturale tramandatoci dai nostri avi. Si dirà che una volta ciò era necessità virtù, la vita in se stessa per la sopravvivenza, quindi urgeva fare probabili e prolungati sacrifici, fatiche, privazioni. Oggi questo non ha scopo, si dirà ancora, perchè il progresso ha portato ad ignorare questi fondamentali principi. Sono iniziative superate, senza un utile, perchè in effetti non c'è nulla da guadagnare e speculare. Però ci guadagna l'ambiente nostrano, orgoglio d'un tempo che sarà apprezzato spero da molti e mai criticato, deriso per il prodigarsi di, ahimè, ben pochi volonterosi. Sono veramente pochi, se li può contare sulle dita della mano, ma ci sono, meno male! Essi si sentono offesi nel vedere pian piano ridursi i nostri panoramici sentieri, i nostri lussureggianti boschi e prati in autentiche maxi pattumiere, e così per i limpidi corsi d'acqua ridotti a maleodoranti fogne. E’ bello parlare fin alla noia di ecologia, ci vogliono i fatti! E i fatti danno ragione a questi bravi ecologisti locali, che nel loro tempo disponibile si prodigano a rendersi utili all'intera comunità. Ecco perciò l'esempio e l'appello da seguire, rivolto ai giovani, a quei quattro giovani che rimangono, affinché assieme ai più anziani ed iniziati già in quest'opera rendano ancor più fattiva e partecipe quest'ideazione ecologica di alto interesse ed attualità. Se costa un pò fatica nel rompere soprattutto la fiacca del sabato e del sonno, offre indubbi vantaggi corporali e spirituali, tanto da farti trascorrere veramente una domenica diversa, in amicizia e fraternità, magari concludendola insieme, in una allegra tavolata, davanti ad una succulenta pastasciutta ed all'imman-cabile bicchiere di vino. Questo, credetemi, è ancora speranza di vita sana, feconda per il nostro ecosistema e per il nostro ego. Adriano Noacco Riconquistiamo i diritti che ci sono stati negati La legge 142 del 1990 interessa, per i suoi contenuti e per le possibilità che offre, in modo particolare, anche il comune di Taipana. Essa infatti da la possibilità agli enti locali, inclusi i piccoli comuni come il nostro, di adottare degli statuti che indichino con precisione e chiarezza le linee direttive generali alle quali verranno vincolate molte scelte politicoamministrative future. Nel nostro caso si tratta di adottare una specie di "costituzione" che definisca in modo chiaro chi siamo e quale strada intendiamo intraprendere. I nostri amministratori attuali si trovano essenzialmente di fronte a due possibilità: la prima è quella di prendere coscienza della nostra realtà restituendo alla nostra comunità slovena il significato di identità e dignità nei confronti della propria storia, lingua e cultura; la seconda possibilità è quella di lasciare tutto come sta agevolando il progressivo impoverimento di tutti quei valori e peculiarità sui quali si sono retti inconsciamente, ma certamente in modo naturale, i nostri padri ed i nostri nonni. Questo impoverimento, dovuto al processo di "assimilazione ed italianizzazione” iniziato con il Risorgimento, ha avuto i suoi aspetti più drammatici nel periodo fascista, continuando anche nel dopoguerra, fino ai giorni nostri, grazie all'azione coordinata di tutte le istituzioni dalla scuola agli enti pubblici ed alla chiesa. Tutto ciò ha determinato la proibizione della lingua slovena, che prima era ufficiale in tutti gli ambienti pubblici facendo si che ai giorni nostri è rimasto un dialetto sloveno influenzato dall’italiano e dal friulano, che viene parlato, salvo eccezioni, dai 40 anni in su. E, peggio ancora, anche quei genitori che lo conoscono, tranne rarissimi casi, non lo insegnano ai propri figli, quasi come se esso rappre- sentasse oggi, nel 1991, un qualcosa di cui vergognarsi. E di questo non potrebbero certamente essere fieri i loro figli se un giorno venissero a conoscere la storia delle nostre zone, che non troveranno certamente sui libri di scuola, e, liberi da pregiudizi e pressioni psicologiche, potranno serenamente analizzare la vicenda deducendo logicamente che forse i loro genitori non hanno trasmesso loro tutta la ricchezza ed il patrimonio di cui essi disponevano. Tornando alla legge 142, uno dei termini fissati è quello per l’adozione di questi statuti entro il 12 giugno prossimo, per cui all’amministrazione restano solo pochi giorni per approvarlo. Si comprende quindi come i consiglieri si trovino di fronte ad una decisione abbastanza importante che, se presa in assoluta libertà dopo una serena e pacata analisi della nostra storia non può essere altro che in direzione della presa di coscienza, tutela e valorizzazione del patrimonio storico e linguistico che la nostra cultura slovena ci trasmette, non certo tramite libri e manoscritti, ma attraverso le miserie, le sofferenze e le memorie dei nostri predecessori. Adottando questo statuto si può dimostrare coi fatti a sè stessi ed alla popolazione la propria reale appartenenza ai nostri paesi; è giunto il momento di compiere unitariamente ed autonomamente un deciso cambiamento di rotta senza che qualche "padrino" dall’esterno ci dica chi siamo e cosa dobbiamo fare. Ed in questo senso penso che, dopo le numerose leggi "in teoria' a favore di zone come la nostra, tutti ci siamo finalmente resi conto che non possiamo assolutamente fare conto su chissà quali aiuti od interventi, ma dobbiamo, col nostro impegno e costanza riconquistarci quei diritti umani di cui le nostre comunità sono state private, (sp) Statuti občin naj priznajo da smo Slovenci Zakon 142 odpira novo fazo v življenju in delovanju krajevnih uprav, ponovno opredeljuje njihove kompetence in funkcioniranje. Najpomebnejše sredstvo pri uresničevanju avtonomije krajevnih uprav je statut, ki ga mora vsaka občinska uprava sprejeti. Kot vsi poudarjajo mora biti neke vrste "ustave”, kjer so jasno opredeljena glavna načela. Obenem pa mora biti vsak statut odraz in izraz stvarnosti vsake posamezne občine. Kaj vse to pomeni v slovenskih občinah videmske pokrajine je očitno, kot poudarjata na tej strani tako prof. Viljem Čer-no v intervjuju, kot Sandro Pascolo: jasno mora biti zapisano v statutu, da gre za slovenske občine, da se mora občinska uprava prizadevati za ohranjanje slovenskega kulturnega in jezikovnega bogastva. Obstoja pa konkretna nevarnost, grenko ugotavlja Černo, da bo to zamujena priložnost. Predsodki, nepoznavanje svoje zgodovine, strahovi iz preteklosti in pomanjkanje politične volje so elementi, ki označujejo krajevne politične upravitelje, kar se bo odražalo tudi v statutih. Le malo dni manjka do sprejetja tega pomembnega dokumenta, (čeprav je po italijanski navadi bil odložen rok na jesen) in v občini Bardo so glede statuta šele v odprtem morju: vse se je zaustavilo ob vprašanje prisotnosti Slovencev. Dosti bolj pozitivna je situacija v sosednji občini Tipana, kjer je v 5. členu statuta jasno rečeno, da bo občina težila k uresničevanju pobud, namen katerih bo vrednotenje in ohranjanje slovenskega jezika in ohranjanje zgodovinskega, etničnega in kulturnega bogastva občine. Tale na je prassi Botre Marica anu Aneta so se pravele... "A to ne be morou storti itako, botra, to nje luojše" na djala Aneta Marici. Marica anu Aneta so se pravele kako to ma stoti segro ljetos. Anu usako tekej so posriebale zake arlo u bi suh. 'Te vješ botra, to me se pari, ke to ne re storjeno tej ke se djala ti.'' "Ma, ne botra" na djala Marica, "Tale na je prassi ", Aneta na uprašala: "Kuo to pride rečje prassi?" "Kuo čješ, ke te vjede ja? Njese studeana! Itako na djala Reza". "Ja, ja botra točime kle sinjè dan taj". ALCUNE RIFLESSIONI SUL PROBLEMA DELL'ALCOLISMO NELLA TERSKA DOLINA H disagio vissuto in proprio Venerdì 24 maggio il Centro Ricerche Culturali di Lusevera e Micottis in collaborazione con il Club Alcolisti in trattamento di Tarcento e Tricesimo, ha organizzato una serata di sensibilizzazione sul problema dell'alcolismo. E’ senza alcun dubbio positivo tutto ciò che ci aiuta ad affrontare i nostri problemi, a discuterne e a ragionarci sopra. L'alcolismo è una malattia: una malattia sociale. Dobbiamo chiarire il significato di malattia sociale. Quando io vado dal medico perchè mi fa male poniamo lo stomaco, il dottore fa un'analisi della situazione e mi propone dei rimedi specifici: per guarire la malattia devo assumere certi farmaci ed evitare determinati cibi. Il medico mi propone i mezzi per superare il male. Però non mi dà i valori e gli ideali per cui cerco e curo la salute e voglio vivere. Il rapporto tra i mezzi e i fini di una azione è la razionalità, che deve essere distinta dai valori che sono le motivazioni che mi spingono ad agire in una certa maniera (es. a bere o a non bere). Razionalità e valori sono separabili solo in teoria. Di fatto esiste la persona che ha ideali e valori e usa la ragione per conseguirli. L'esperienza più diffusa è lo scarto angoscioso tra i valori (guello che si vorrebbe e si considera importante nella vita) e la ragione (la capacità pratica e la concreta possibilità di raggiungerli). L’alcolismo riferito alla razionalità è un fenomeno assurdo e illogico. Se invece è riferito ai valori, esso è un sintomo e un simbolo che esprime un disagio. Un disagio sociale. Tale disagio è la cesura, la frattura di un valore di fondo di ogni uomo tra l'essere se stessi e il doversi adattare all’ambiente in cui vive. Così, quella che viene definita la piaga dell'alcolismo è di fatto un sintomo endemico di un diffuso malessere sociale che non trova nè sbocchi nè soluzioni e nemmeno la possibilità di dirsi, di esprimersi per quello che è. A monte dell'alcolismo ci sono persone impaurite che non riescono a esprimersi e a trovare il loro modo di essere nella realtà istituzionale. Prendiamo la Terska dolina: un popolo di lingua, etnia e cultura slovena che da oltre mille anni vive e lavora sul territorio. Ma la lingua è "tagliata". Non si può dire se non nel chiuso della famiglia. Non ha spazio nella scuola, nel comune, nelle chiese, nelle assemblee... non ha diritto di esistere. Ognuno vive il disagio in proprio, il che significa che non è un problema da elaborare e risolvere con intelligenza e pazienza, ma diventa una rabbia da sfogare. Ognuno vive il disagio in proprio, non lo socializza; lo elabora in termini paranoici: quello che è o dovrebbe essere un problema diventa il male che viene dall'esterno. La mancanza di identità, anzi la paura della propria identità induce a colpevolizzare e aggredire proprio coloro che pongono il problema nei termini reali. Chi cerca di salvare lingua e cultura diventa il nemico da eliminare. Ciò che nella comunità unisce le persone non è più la ragione, ma la paranoia. E’ un fenomeno os- servabile nelle popolazioni primitive: di fronte ad un problema (epidemia, alluvione, carestia ecc.) costruiscono un fantoccio che è la colpa di tutto e lo picchiano. Ecco l'alcolismo come modo e momento di sfogarsi, di scaricare la rabbia che deriva dal danno e dalla vergogna. Di fronte alla non rispondenza enfatica da parte delle istituzioni, l'inconscia ricerca di crescere e di esprimersi per quello che si è si disgrega e si frantuma in atteggiamenti e comportamenti distruttivi e autodistruttivi: alcolismo, abulia, passività, agressività, disimpegno. Viene aggredito e colpevolizzato chiunque si rifiuti di identificarsi con il padrone estraneo, con la lingua estranea, con la cultura dominante estranea. Noi parliamo dell'alcolismo, ma la radice che lo genera è causa della delinquenza e di altre forme di devianza sociale. L’emergenza dell'alcolismo e la sua diffusione rimandano dunque ad un guasto sociale e culturale. Rimandano allo scollamento tra la gente e le istituzioni, tra la cultura vissuta e quel potere che vorrebbero farci credere essere esercitato democraticamente. Rimanda al problema dell'identità, alla domanda sul perchè nella Terska dolina si debba continuare a soffocare la cultura slovena degli abitanti, a tacere sulla segnaletica il nome sloveno dei paesi, a tacere nelle espressioni pubbliche la nostra lingua slovena come si esprime nel dialetto degli abitanti. Costretti a tacere... a morire dentro e fuori... giorno dopo giorno. Perchè? Per chi? Renzo Calligaro Canzoni e desideri di Stefano Vazzaz SO SE SRENČJALI TEJ ZNANCI KE NO MAJO UKOP KORENINE, KRI, JEZIK Bardo se 15 (jet o Poco tempo fa mi giunse all'orecchio la voce di un concerto presso il Centro Lemgo di Pradie-lis. "E’ Vazzaz che organizza" mi dissero. Quel sabato sera di aprile spinta dalla curiosità e dalla non poca insistenza dei miei nipoti partecipai anch’io al concerto. Non fu una perdita di tempo. Già altre volte avevo avuto il piacere di ascoltare la musica e le canzoni proposte da Stefano Vazzaz e il suo gruppo: ma quel sabato sera ascoltai un complesso nuovo, rimodellato, diverso, più maturo, più ricco. Non udii una musica o una canzone costruita semplice-mente per intrattenere, ma bensì una canzone espressiva, animata da slancio ed emozione intensa. Volendo occuparsi di musica, l’interrogativo "che cosa è la musica” sorge spontaneo, ma resistiamo. In realtà una definizione anche se autorevole e precisa come quella di un dizionario difficilmente riuscirebbe ad essere valida per tutti. Non per tutti dunque, musica vuol dire la medesima cosa. L'idea di musica che per noi è più vera è quella legata alla nostra vita di tutti i giorni e alle esperienze che di essa abbiamo. La musica è capace di parlarci da sola, senza bisogno di supporti nè di spiegazioni, grazie alla sua capacità di essere comunicazione, pensiero autonomo. La musica è dunque tante cose insieme perchè è linguaggio, e le cose che essa dice possono essere importanti, banali, meravigliose o insignificanti come le parole di una lingua. La musica per Vazzaz Stefano significa tutto: espressione, ingegno, fantasia, intelligenza... L'amore per la musica portò Stefano, giovane di Pradielis, a costituire un gruppo musicale già nel 1986 ad appena 18 anni. "Per divertirsi” dice Stefano. Battezzò infatti il suo gruppo "Dementila Sushi”. "Facevamo una musica demenziale, grezza” racconta. Quell'epoca è passata. Ora il gruppo ha un nuovo nome "Rara avis”. E' il nome stesso ad esprimere che il neo-complesso si propone come un qualche cosa di diverso dal solito; che vuole essere particolare fino al raggiungimento di una sua specifica caratteristica e unicità. Questa è la meta ambita da Stefano e probabilmente anche dai suoi quattro amici: Arre-ghini Luca - batteria, Arreghini Ivan - tastiera, Cattarossi Mirko -basso e voce, Maranzana Marco -chitarra, solista. Stefano inoltre, per migliorare le sue interpretazioni, nelle prossime uscite abbandonerà gli strumenti: "E’ molto difficile suonare e cantare contemporaneamente" replica. La sua passione è la batteria: auto-costruì infatti la sua prima batteria. Ora sta lavorando anche all’elaborazione di una canzone nel nostro dialetto sloveno. Non manca certo di estro e fantasia! "Peccato", esclama "mi dispiace che ci sia pochissima partecipazione dei ragazzi locali". Nonostante ciò la sua prima cassetta ha riscosso notevole successo nella Terska dolina. La copertina della cassetta riporta il suo volto ed il titolo è "Ricci ". Auguri Stefano: che i tuoi sogni e desideri si possano realizzare. Luisa Cher Sv. Trojica Poj z Buan, Marijo Pundijak 22. obriu žalostan dan za cjelo Tersko dolino Nedijo 5. maja, tou Bardu smo spjeli majšo za se naordate, ke 15 ljet nazat to močjno potreslo. Bardo anu ciela Terska dolina, te bot, so mjeli kiše pejčjove anu lesen pojou. Pote so be tesne, sousje so mjeli hljeu anu so redili blao. So sjekli trao anu so sušili sjeno. Plani so bi čisti anu njive souse skopane. To dišalo po travi anu po noju pousod po dolini. Poten... u paršou tres: smo spoznali strah, mraz, žalost betè brez kiše. Semò se uprašali: kuo to čje betè z nami anu od naših dolin? Inje kiše so nove: še življenje to se spremenilo. Itako to šlo. Anu reče no hodijo tej ke no čjo. Po srenčje, tres u nje razbiu našo upanje, naš jezik, našo slovensko kulturo, ke no hodejo naprej z nami. Ricordo di un tragico giorno di 15 anni fa 26. maja Nedijo 26. maja, tej usako ljeto, smo se zbrali tacje par Sv. Trojici tou Viškuorši. Tej po stari navadi, judje od Terske doline od Karnajske doline, od Nediških dolin anu od Soške doline nu se zbrali oku cjerkuice. No ženajo kraje, no ženajo njive za daržate deleč slabo uro, tres bole anu souse te hude reče. Tej znanci, ke no majò ukop korenine, kri, jezik, kulturo e so se srenčjali za prositi Očju, Sinu, anu Sv. Duhu, ke nu nas varvita zdravi anu zavezeni močjni tou vjeri. Pundijak 22. obriu u bi za rjes dan žalostan dan za cjelo Tersko dolino. Une Zavarhan, Marijo Vazzaz u umar. Saboto zutra 20 obriu, njea sestra Marija na a obrietla rancaa. To se zdjelo, ke u spi. Marijo u bi dan mož, ke brez strahu u branou naš jezik, naše slovenske korenine, našo kri. E se naorduamo od njeà kar u nošou zavarški križ usako ljeto cije Sv. Trojice anu tou souse te drue cjerkue naših dolin. Tou Zavarhu u pomau zvo niti anu u dau no roko tou cjerkui. Sousje judje od Terske doline so a mjeli dičjar anu so a pozdravili za te zadnje bot. SI E’ SVOLTA LA PRIMA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE RICREATIVO-SPORTIVA “TA I PAN A GIOCA SULLA NEVE” Con la slitta a Campo di Bonis 1° - Manuel Levan col tempo totale di 17" e 36 2° - Tania Vazzaz 24" netti 3° - Massimo Fabbrino 24" e 07 Nella composizione delle categorie non è stata fatta differenziazione fra maschi e femmine. Staffetta mista - discesa con bob 1° - Alessandro Vazzaz, Eric Pitti-ni, Roberto Pullano e Tania Vazzaz col tempo di 2'08" 2° - Lello Mazzotta, Stefano Vua-nello, Andrea Berrà e Manuel Levan col tempo di 2'31” 3° - Zenichi Ota, Igor Vazzaz, Emanuela Pullano e Massimo Fabbrino col tempo di 2'39" 4° - Federica Grando, Michele Tomasino, Fabio Cherstich e Davide Amabile col tempo di 2’43" 5° - Anastasia Presiren, Andrea Berrà, Isaac Slobbe e Giorgio Bertoni col tempo di 2'45". Per l'occasione si erea pensato di riesumare la vecchia motoslitta che da cinque anni se ne stava in letargo per mancanza di neve arricchendo la giornata con brevi scarozzamenti a turno die ragazzi attraverso la piana di Campo di Bonis, ma "LEI” si è rifiutata di sostenerci in questo proposito perchè bisognosa di una revisione che su due piedi non è stato possibile eseguire. La Società Polisportiva Taipana ringrazia don Luigi e don Mario per la cortesia dimostrataci, il sindaco di Taipana Armando Noacco ed il comandante della stazione dei carabinieri di Taipana presenti per la circostanza a Campo di Bonis, il signor Angelo Curir che si è adoperato per lo sgombero della neve dal piazzale antistante l'osteria, il titolare di quest’ultima Marco Tomasino, che ci ha consentito di usufruire della sua proprietà e nonché tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita della manifestazione. Daniele Berrà Danilo Simiz ci ha lasciati ma ci resta il suo esempio Kak on se sinje žene kak otrok se sinje rodi Per tutti gli amici e conoscenti la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Per un momento pareva fosse incredibile, poi purtroppo la conferma: Danilo Simiz di Prossenicco ci ha lasciati. Un improvviso attacco cardiaco ne ha provocato il decesso il 22 maggio scorso, all'età di 58 anni. Egli non era malato, come del resto testimoniava un'intera vita di lavoro e di sacrifici, solo ultimamente qualche problema cardiaco lo aveva costretto a limitare la propria attività fisica alla quale, peraltro, anche se pensionato, non riusciva mai a sottrarsi del tutto, grazie al suo carattere generoso ed alla sua forte volontà. Danilo, uomo semplice e cordiale, pur non essendo stato una grande personalità od autorità, per le quali si è soliti pronunciare grandi ed enfatici discorsi, può essere, a mio giudizio, proposto come esempio per tutti per le sue scelte, coerenti fino all’ultimo. Dopo diversi anni vissuti all'estero da emigrante, egli è definitivamente rientrato e si è stabilito nel suo paese natale, Prossenicco, che non ha più abbandonato. E la sua coerenza si può riassumere in due punti essenziali: l’amore per il proprio paese e la propria cultura. Infatti, diversamente da molti altri trasferitisi in Friuli, egli è sempre rimasto, da vero "Pro-snjen", con la famiglia a Prossenicco preoccupandosi delle vicende del proprio paese anche prima del 1980 e dopo il 1985, periodo in cui era consigliere comunale. Ed era proprio questa assiduità nel discutere con spirito critico, ma propositivo e migliorativo, anche i Šinje liepe novice za naš komun, za ke še čje to nas je zmi-ran manko, kak on se šinje žen an kak otrok on se šinje rodi. An itako, od fevrarja do inje, smo mjele dvije ženitke an dvije roj-stve. Parve ke so šle pred oltar so be Rita D’Andrea, Prihojščeca, ke na se je pardružela Bepjrine-nu Vizzutenu taz Sedihla. Zenit-ke so be 28. avrila tou tipajske cierkve ke, te dan, ne ba zaries pouna. Poten ke noviče so veli-jezle z cirkua njeso mjele teha tradecjonalneha portona z bar-šanan, ma so obrijetle njeh ma-kenjo uso liepo zavito s karto igijeneko. To se liepo zastope, ke no njeso vijedale kako utejče do ker ni paršou dan furgončin (dna čela ale "ape"). An itako njeh znance so jih čjarjale hore an šofer (autist) on je jih pejou okou do plače. Škoda koj ke noviče ne čjo jetre stat dou Sedih-lo, ma jištes čjemo jim voščite (augurate) dno liepo an veselo živjenje ukup. Druhe ženitke so be te od Fio-renzena Berrà z Barbaro ke so se djale "ja" 11. maja tou cirkve od s. Denela. To se vije ke te šlo pouno Tipanjene na ženitke an še zat na juženo, kje to se djela zmiran velike veselice. Ma inje čjakarajmo numar od otruok, ke no so ta njbouoj veliko bohastvo za na. Tou marču on je paršou na svijet Carlo Treppo, Aligjou sin ke itako, hor na Buonah, on čje djelate kom-panijo suoje sestre Chiare. Rita an Beppino Ma še dna čičica na čje mjete kompanijo; na je Ambra Tipaj-ščeca. Infates Lučijenu anu Glorije 5. maja se je rodila dna dru-ha zdrava an liepa čičica ke na se kliče Martina. Šperajmo ke čjemo mjete šinje teh liepeh novic, ma za inje je voščimo Carle-nu, Martine an njen materen an očje dno ljepo an zdravo živjenje. Cicica 'Oh, čičica! Ljepa čičica! Se na roža ke na cueté. Se tej luna ke na blišči. Se tej roža ke na zmòce parfin še sarce. Be tou rado beté dan vjetrič, c’o piha te nuotre. Te poslušate blizu, zaspate blizu, an tipate nebésa. Adriano Noacco Poesia, nel testo originale, premiata con altre 9 liriche, al Premio Letterario Internazionale "San Valentino" a Terni. Primavera Ternana 1991. che errori nei lavori, seppur grossolani ed evidenti, non venivano riparati e, di fronte ai quali, quasi tutti gli altri restavano indifferenti e disinteressati. Per Danilo, comunque, amore per il proprio paese ha significato anche amare la propria cultura slovena in misura tale da mandare le proprie due figlie a studiare lo sloveno a Gorizia, con tutti gli oneri ed i disagi che questa scelta comportava. E' stata la sua una scelta complessivamente coraggiosa, controcorrente, nel senso che, anche nei nostri paesi, c'è una ricerca quasi esasperata della comodità, dell'agiatezza, in qualsiasi forma possibile, egli ha invece scelto la propria terra, la propria cultura. Certo è che, indipendentemente dagli eventi che hanno determinato lo spopolamento dei nostri paesi, Danilo è stato un chiaro esempio di come la volontà può essere, certo a prezzo di sacrifici, più forte dei disagi. E di questo penso che noi tutti dovremmo meditare e fare tesoro. Z Buohan Danilo. Sandro Pascolo problemi più piccoli del paese che lo spingeva ad interessarsi di tutte le opere pubbliche, segnalando spesso dei difetti, e rendendosi per questo talvolta "scomodo". Ma chi lo conosceva bene sa che non si trattava di critica fine a se stessa, ma determinata dall'amore per la "sua" Prossenicco e, a volte, dalla rabbia dovuta al fatto L'abbondante nevicata di quest’anno ha reso possibile la realizzazione della prima edizione di una manifestazione ricreativo-sportiva che col titolo di "Taipana gioca sulla neve" ha chiamato a raduno, domenica 24 febbraio, i bambini del comune di Jaipana in quello scenario di innaturale e immacolato candore che ha presentato per la circostanza l’innevata piana di Campo di Bonis. Tale iniziativa è stata promossa dalla Polisportiva Taipana che si è avvalsa per la sua realizzazione della collaborazione dei suoi soliti irriducibili sostenitori nonché dell’amministrazione comunale che ha disposto affinchè la viabilità, precaria e rischiosa a causa del ghiaccio, divenisse accettabile e quindi proponibile. Tramite la scuola sono stati fatti pervenire ai genitori due volantini: uno per garantire l'adesione e sciogliere l'organizzazione da eventuali responsabilità in caso di infortunio (sulla neve, si sa, di solito ci si rompe le gambe), il secondo per illustrare il programma che prevedeva il ritrovo a Campo di Bonis alle ore nove (per il trasporto dei ragazzi era stato messo a disposizione il pulmino del comune), la chiusura delle iscrizioni alle ore dieci e l’immediato inizio delle gare che praticamente si esaurivano in una serie di discese singole ed a squadre (staffetta) con la slitta o col bob lungo una pista di una ventina di metri con un dislivello valutabile ad occhio nella misura di circa 10 metri. Ed è così che trentacinque vocianti fanciulli si sono presentati all'appuntamento in una domenica di splendido sole e temperatura quasi primaverile e dopo essere stati suddivisi pei fasce U'eta sono siati disposti in fila indiana per ordine di numero nei pressi del nastro di partenza. In una cornice di pubblico assa-tanato che accompagnava incitando via via i vari concorrenti, un Sandro Pascolo (Holis) in gran Naše vesele otroče ta na snehu Ta na Buonah spolvero per lucidità e possesso della situazione (!) scandiva quindi ad intervalli più o meno regolari il susseguirsi delle discese coadiuvato da un cronometrista di dubbia credibilità (ero io), ma di insospettabile buona fede che ne rilevava i tempi comunicandoli al "notaio" (il presidente Andrea Slobbe) che li annotava sulla pagina ingiallita di un vecchio notes sotto la battuta di un sole impietoso. Encomiabile e degno di lode l'impegno profuso dai concorrenti tutti perciò meritevoli in egual misura in un clima di eccitazione e di entusiasmo che ha coinvolto noi stessi genitori tornati per una mattinata a rivivere quel genuino divertimento di gruppo che ha accompagnato molte giornate della nostra infanzia il cui contenuto però sta ahimè andando perdendosi. In quest'ottica è stata concepita la manifestazione che senza falsa modestia posso definire riuscita considerando che per il direttivo della polisportiva si è trattato di una novità assoluta che si impegneremo di riproporre magari migliorandone le fattezze i prossimi anni, neve permettendo. Tutto questo è stato fatto col conforto della benedizione del Signore che ci è stata impartita da don Luigi e da don Mario nel corso della santa mesa celebrata verso mezzogiorno e mezzo sul piazzale antistante l’osteria di Marco. Un'abbondante pastasciutta ha quindi introdotto la cerimonia delle premiazioini che si è consumata al cospetto di un nutrito spiegamento di fotografi e tra un applauso e l’altro tutti i partecipanti hanno ricevuto dalle mani del presidente della Polisportiva Taipana una medaglia ricordo, un diploma di partecipazione oltre ad una simpatica cuffia in lana, mentre i rispettivi vincitori di categoria sono stati inoltre gratificati con la soddisfazione di salire sui gradini del podio e con la doverosa menzione nell’albo d’oro di questa manifestazione. Con un applauso in più vengo dunque ad elencarne i nomi: Categoria "A" (dai 3 ai 5 anni) -Discesa con bob in 2 manches 1° - Nicola Vazzaz col tempo totale di 11" e 13 2° - Rudy Michelizza 11" e 37 3° - Andrea Vazzaz 13" netti Categoria "B" (dai 6 ai 9 anni) -Discesa con slitta in 2 manches 1° - Andrea Berrà col tempo totale di 24" netti 2° - Alessandro Vazzaz 25” e 30 3° - Lello Mazzotta 32" e 38 Categoria "C" (dai 10 ai 13 anni) - Discesa con slitta in 2 manches DOPO L’INCONTRO SPORTIVO E RICREATIVO PER RAGAZZI SVOLTOSI A CAMPO DI BONIS IL PRIMO MAGGIO Taipana e Bergogna più amiche Ecco le classifiche delle gare: CATEGORIA 3/5 ANNI 50 METRI PIANI - Maschi: 1. Hrast Gregor; 2. Terlikar Peter; 3. Tonkli Peter. Femmine: 1. Marcola Jasmina; 2. Rosič Metka; 3. Čušin Melita CORSA CAMPESTRE - Maschi: 1. Hrast Gregor; 2. Tonkli Peter; 3. Terlikar Peter. Femmine: 1. Marcola Jasmina; 2. Čušin Melita; 3. Rosič Metka CATEGORIA 6/8 ANNI 50 METRI PIANI - Maschi: 1. Tomasino Michele; 2. Mazzotta Raffaele; 3. Terlikar Bojan. Femmine: 1. Kuščer Tatjana; 2. Tonkli Alenka; 3. Grando Federica 50 METRI OSTACOLI - Maschi: 1. Terlikar Bojan (9 "1); 2. Tomasino Michele (9 "2). Femmine: 1. Kuščer Tatjana (8"7); 2. Tonkli Alenka (9"5) CORSA CAMPESTRE - Maschi: 1. Mazzotta Raffaele; 2. Tomasino Michele; 3. Noacco Alex. Femmine: 1. Kuščer Tatjana; 2. Tonkli Alenka; 3. Pullano Valeria CATEGORIA 9/10 ANNI 50 METRI PIANI - Maschi. 1. Amabile Davide; 2. Vazzaz Igor; 3. Vazzaz Alessandro. Femmine: 1. Marcola Maja; 2. Pereira Veronica; 3. Cencič Julija 50 METRI OSTACOLI - Maschi: 1. Amabile Davide (8"3); 2. Marcola Erik (8”8). Femmine: 1. Marcola Maja (9"); 2. Cencič Julija (11"8) CORSA CAMPESTRE - Maschi: 1. Amabile Davide; 2. Vazzaz Alessandro; 3. Vazzaz Igor. Femmine: 1. Marcola Maja; 2. Cencič Julija; 3. Pereira Veronica CATEGORIA 11/13 ANNI 50 METRI PIANI - Maschi: 1. Bric Vasja; 2. Vazzaz Daniel; 3. Lapanja Aljoša. Femmine: 1. Čušin Kristina; 2. Koren Katja; 3. Rosič Monika 50 METRI OSTACOL - Maschi: 1. Raspet Uroš (7"4); 2. Lapanja Aljoša (7"5). Femmine: 1. Čušin Kristina (7"8); 2. Koren Katja (8") CORSA CAMPESTRE - Maschi: 1. Bric Vasja; 2. Lapanja Aljoša; 3. Raspet Uroš. Femmine: 1. Čušin Kristina; 2. Koren Katja; 3. Rošič Monika Come naturale seguito alla manifestazione invernale "Taipana gioca sulla neve” del febbraio scorso, la Polisportiva Taipana ha organizzato il 1° maggio a Campo di Bonis la 4. edizone della "Taipana gioca", un incontro sportivoricreativo per bambini e ragazzi di età compresa fra i 3 e 13 anni. La novità più grande, rispetto agli scorsi anni, è stata la partecipazione numerosa ed attiva dei ragazzi sloveni della vicina Bergogna e dintorni, che hanno indubbiamente dato un tono di internazionalità alla giornata, anche se poi in fondo si tratta solamente di due comunità adiacenti che, nonostante siano divise dal confine, hanno sempre mantenuto, specie a livello di adulti, dei costanti e proficui rapporti di amicizia. In ogni caso la manifestazione non voleva essere e non è assolutamente stata un confronto basato sulla rivalità, bensi un momento nel quale, al di là del campanile, è prevalsa l'amicizia, la cordialità ed uno spensierato divertimento in quella splendida cornice di Campo di Bonis, che nemmeno il brutto tempo ha potuto offuscare. Già, perchè in una giornata nuvolosa che non prometteva niente di buono si sono radunati circa 60, fra bambini e ragazzi, oltre ad un centinaio fra genitori ed adulti. All'atto delle iscrizioni è stato offerto a tutti i ragazzi un simpatico cappellino dopodiché si è partiti con i giochi, divisi per quattro fasce di età per maschi e femmine. La prima gara è stata quella dei 50 metri piani, seguita dalla corsa ad ostacoli, entrambe con diverse batterie e conseguenti finali. Naturalmente è facile immaginare come gli organizzatori abbiano faticato non poco a tenere a distanza dal campo di gara il tumultuoso e rumoroso pubblico! Una nota di merito va comunque indirizzata a chi, con indiscutibile maestria, è riuscito a tagliare l'erba con il rasaerba in modo che la "pista ", a due corsie, risultava tutt’altro che dritta (come se non fossero bastate le irregolarità e gibbosità del prato!). Da indiscrezioni e pettegolezzi si è dedotto che il tutto era stato opera di Donato al quale, evidentemente, non piacciono le cose troppo facili. Sicuramente anche fra il pubblico adulto ci sarà stato qualcuno che avrebbe voluto prendere parte alla gara, soprattutto dopo che, fra la sorpresa generale, sono improvvisamente scese in pista due signore di Bergogna, fra cui la direttrice della scuola locale che, con le non troppo ideali scarpe con tacchi alti si sono cimentate in un avvincente duello. Ha vinto la direttrice, signora Vida Škuor, grazie anche al fatto che l'avversaria ha perso per strada le proprie scarpe! Ci sono poi state le gare di corsa campestre su diverse distanze, in base alle varie fasce di età; qui la nota simpatica è venuta da Romano Vazzaz che, per evitare qualche errore di percorso da parte dei concorrenti, si è offerto, ma alcuni sostengono che sia stato "obbligato", di fare da "lepre” in virtù della sua ottima condizione fisica. Purtroppo si è accorto un po' tardi che ci voleva una "lepre" per ogni categoria così, dopo otto lunghe ed estenuanti corse egli appariva un po' stanco ricevendo, in cambio dell'impegno, un grande applauso da tutti i presenti. Si è svolta poi la santa messa, recitata congiuntamente da don Luigi e don Mario con alcune letture e preghiere in sloveno, dopodiché, sotto la sapiente regia di Adriano Vazzaz (Kuhar per gli amici), coadiuvato dai fidi Mario, Elio, Gigi e Žuan, c'è stato il pranzo, con porzioni di pasta e di griglia da far impallidire (per l'abbondanza) anche il più affamato fra i presenti. Neanche il tempo di digerire che sono riprese le gare, con la corsa dei sacchi, lungo il tortuoso percorso della corsa ad ostacoli. Grande divertimento in quanto, come nella precedente corsa ad ostacoli, numerosi bambini e ragazzi sono caduti assaggiando la soffice erba del prato ed alcuni, piuttosto smaliziati, approfittando della larghezza del sacco invee di saltare hanno corso, naturalmente vincendo, lasciando con un palmo di naso gli altri concorrenti, la giuria ed il pubblico. Momenti di grande imbarazzo soprattutto per i cronometristi, Gerardo e Daniele e per il presidente Andrea, dopo aver a lungo "consultato il regolamento", hanno dovuto a malincuore ammettere che la trovata era regolare. Si è passati poi alle corse a staffetta fra squadre miste, formate cioè da ragazzi di Taipana e di Bergogna, pur nell’ambito delle categorie stabilite in precedenza. Qui c’è stato qualche problemino di natura organizzativa per la difficoltà di spiegare ai concorrenti come fossero composte le squadre e quale frazione toccasse ai singoli. Comunque dopo gli intoppi iniziali e via via che si susseguivano le gare, il tutto stava incominciando a filar liscio quando... il tempo, fino a quel momento permissivo, ha voluto far capire a tutti che c'era anche lui e con un buon acquazzone, ha fatto interrompere le gare e scappare tutti al riparo nell'osteria di Marco. Si è deciso quindi di passare alle premiazioni con la simpatica iniziativa dei ragazzi di Bergogna che dapprima hanno salutato in italiano tutti i presenti, poi hanno cantato in italiano e sloveno ed infine hanno donato alla Polisportiva alcuni omaggi. La Polisportiva ha ricambiato con una targa ricordo. Come ogni anno il signor Gigi Quargnolo ha voluto donare una targa ai ragazzi di Taipana. Poi le premiazioni vere e proprie con medaglie e diploma di partecipazione per tutti ed in più, per i vincitori, la soddisfazione di salire sul podio e di ricevere il meritato applauso da tutti i presenti. Ma la giornata non poteva certo finire così! Infatti aveva smesso di piovere ed allora... via col tiro alla fune che ha coinvolto direttamen- te praticamente tutti i presenti. Dapprima i ragazzi e bambini, divisi in due squadre molto equilibrate (circa 20 contro 30!), alle quali si sono aggiunti elementi estranei (adulti) dall’una e dall'altra parte. Poi adulti contro ragazzi (circa 30 contro 50) in quattro prove, tre delle quali vinte dai ragazzi contro 1 vinta dagli adulti (grazie a certi espedienti!). Alla fine, chiusura in bellezza: uomini contro donne. E' stata dura, ma alla fine gli uomini ce l'hanno fatta! Così è stata questa la degna chiusura della giornata in allegria e cordialità che ha lasciato tutti soddisfatti meno... gli assenti. Forse si è trattato del primo passo concreto di una collaborazione e convivenza con la vicina Bergogna dopo molte infruttuose e sterili parole degli anni precedenti. Il fatto poi che tutti abbiano di buon grado accettato il clima amichevole della manifestazione, lascia trasparire la quasi necessità di incontro da parte delle nostre comunità, nell'ambito del quale, l'entusiasmo e la spontaneità dei ragazzi, sono stati elemento di unione e coesione. I comuni intendimenti lasciano ben sperare che questa giornata non sia unica, ma sia solo l’inizio di una serie di incontri, non soltanto a livello sportivo, fra paesi identici sotto molti profili, divisi solo dal confine. Come non ringraziare per la buona riuscita della giornata oltre alla attiva vigilanza dei carabinieri locali soprattutto per le gare che si svolgevano sulla strada, anche la folta ed ordinata presenza dei ragazzi di Bergogna e dei loro §enitori con la direttrice Vida kuor in testa che hanno saputo organizzarsi bene mantenendo uniti i loro ragazzi facilitando così non poco il compito alla Polisportiva contribuendo così in maniera determinante alla buona riuscita della manifestazione. Arrivederci dunque alla prossima occasione. Sandro Pascolo Dan bòt to bo žena ano mouž. Zat so mi'eli invéce ku jmi'eti kouso, so, ni'eso mi'eli iinjé. So mi'eli t-viš dan sarp lésen, e mieu za si'etje, mouž, e ienà na brala travo z rokami za krave poli'ete. Za pozime on usi'eku z no léseno. E hudič e pošiju tantàt. Zat alore e djau, na djala ona, o ne hodi, ke na ni'ema časa rad. Alore e djau: "Mouči, ti! — e djau — ja òun sjati eno travo, češ subito ubrati." Zat o sjau žmčkjo, te make, viš, no rasto. E alore mouž e videu to, ke to nie bo za to-u si'eno, uzeu dan kramp, dan ruoh e souse to e to^o poruu te čoče von, viš . "Zat ste videu nje — na djala zluodeu, na djala hudiču — o uon poruu, o néjòe te trave le." Alora poten o djau: "Mouči ti! — hudič, zat o sjau praprot injele, e djau — o ne bo targau je!" Pravljico iz Sedlišč (Bardo) je zapisal Pavle Merkù. Donadorje so se srjetle v Tipani Poten koj besiede so uret parpravele dan bohat rinfreško: to je okažjon za se liepo počjakarate U nedejo 7. avrila on je preši-dent od tipajske donadorje po-klicou use na asembleo poten koj majša, ke ne ba njen dede-kana, hor na sale parokjal. Ta na palke on je, prešident Michele d'Andrea, liepo čjakarou an pra-vou od dobruote ke to se naprave kar to se daja kri dnemu bou-nemu. On je nam poviedou še od problem ke to je okou karva, saj lane te bo kaj manko donac-jone koj onumlete an tuo s dnen krajan zavuoj regjona ke na ne da doste soute za mjete dan servici boj efičjent, an s tem družen za ke dou špetale infermirje no njemajo zmiran rat poterplenja s temi ke no dajajo kri. Sousje tjezje, ke so be tou sale so njeha an druhe autoretade poslušale s pozornostjo (atencjo- "Protesor" Tenut Škujan nan). Poten koj besiede so uret parpravele dan bohat renfreško ke, tej vsake bot, on je dno okažjon za se liepo počjakarate an se razveselite med sabo. An še te bot, poten ke no so sousje šle demuoj, te reštalo ne osem judi ke nieso tijele jetè na juže-no, an itako, saj te bo šinje doste dobre pijače, so improvezale kako liepo šeno ran jušto za pust. To se liepo vije ke "kapo" je bi Tenut Škujan (Valentino Vazzaz) an ke, kako je dau ežemple za ke no judje pujta dajat kri, itako on je njem pokazou kako to ma pite za bete zmiran zdrave an vesele. Jasno to je ke no so ha sousje bouhale tej ke otro-cè no bouhajo dnemu maještre-mu ale dnemu profesorju. V Lourdes Novi Matajur bo živeu dokjer... ...bomo imiel take pridne Slovienje, kot je Beppi Kovaču, ki taz Avstralije nam je pisu na pu vošta Vošt je šele deleč, pa vseglih pohitita se vpisat na izlet, gito, ki ga je organizu patronat Inac iz Čedada. Kam se puode? Na romanje v Lourdes. Odhod bo v torak 13. vošta iz Čedada s kori-ero ob štierih zjutra. V Lourdes se pride tisto vičer. Tam bota 14. an 15. vošta. V petak 16. vošta puodeta na ogled nekaterih pre-storu an miest nizke Francije. Damu se varneta pa v saboto 17. vošta zvičer. Za druge informacjone an za se vpisat, se muorta obarnit na gatronat Inac, ul. Manzoni 25 v Cedade (tel. 730153). Dragi Petar Matajurac! Te zadnje čase sem bil zelo žalosten, ker sem se bal, da je "Novi Matajur" nehal izhajati. Manjkal mi je tri tedne. Pred par dnevi sem se odločil, da ti pišem, da ti povem nekaj o mojih ideah, ali planih. Potem sem bral "Novi Matajur" od 14. marca 1991, da se časopis nahaja v krizi in da mu je treba pomagati. Sedaj vihar je šel mimo in z veseljem ugotavljam, da je naš časopis ostal še živ. Nobeden ne ve, koliko velja za nas emigrante, ki smo tako daleč od rojstne zemlje. Na vsak način sedaj sem se oddahnil. Sedaj, dragi Petar, sem se odločil, da napravim s tabo neko "pogodbo”. Ves svet gre narobe (in tombola) in vsi vprašajo pomoč. Poskušajmo storiti dobro, po naših močeh in zakaj bi ne pomagali našim? Jaz sem določil mojo malo pomoč v te namene: lir 200.000 za šolabus, ki prevaža naše otroke v slovenske šole v Špeter. Lit 200.000 za klavir Glasbene šole. Lit. 200.000 za popravo bolnice "Franja" v Cerknem. Mislim, da še potrebujejo. Zadnjih 200.000 lir sem namenil novi postavitvi Matere božje blizu mosta na Lesah. Mi se zdi, da bi moral bit denar izročen gospodu don Aze-liu Romanin. Oprostimi, a mislim, da je zame tako najbolj lahko. Lepe pozdrave za gospoda. (Nazadnje daje Beppi Bonini iz Les, sedaj dobrotnik iz Avstralije nekaj njegovih mojstar-skih nasvetov, kako naj se postavi ob mostu nova Madonina, da jo ne bo odnesla, kot je odnesla prvo, zadnja velika povod-nja). Najboljše voščila in bratske pozdrave od vseh nas! Beppi Bonini Dragi Beppi! Hvala ti za pomoč našim ustanovam in prav tako za lepe in spodbudne besede. Vse sem storil po tvoji želji in vsak je prijel svoje. Kot vidiš, "Novi Matajur' ni še usahnil, še živi in bo živel, dokjer bomo imeli tako zavedne Slovence, doma in po svetu, kot si ti. Prisrčni bratski pozdrav tebi in vsem tvojim dragim! Petar Matajurac TELEKRAT VAM STOREMO SPOZNAT PET OTRUOK, ADNI MINENI, DRUGI BUJ VELIC, PA VSI LEPI AN FRIŠNI Koncert Dylana V Ljubljani bo v pandie-jak 10. junija velik glasbeni an kulturni dogodek: koncert znanega ameriškega mojstra lahke glasbe, Boba Dylana. Koncert bo na stadiu za nogomet za Bežigradom an se začne ob 17. uri. Dylana bo spremljala tričlanska skupina, gost večera bo slovenski kantavtor Tomaž Domicelj. Cena vstopnic (biljetu) je v predprodaji 450 din, na dan koncerta bo pa 550 din. Prodajajo jih v agencijah Kompasa. A, ja: iz Čedada do Ljubljane je 150 km. Veseje družin an vsieh nas Paršu je dan, ko so jal “ja” Nicolino an Claudia sta se poročila 25. maja, Giorgio an Anita pa 20. obrila Nlcollno Namor - Sivsčicju iz Briega an Claudia Potestio se tele dni pru dobro imata, saj pohajata dol po Sardenji, kamar sta šla za se odpočit po velikih fadijah njih poroke. Še ankrat jim želmo, de bi se jim nimar dobro godlo, ku seda! Pa tel novlč, duo so? On je lepuo poznan po naših dolinah, saj diela kot miedih v Garmiku, Sriednjem an v Svetim Lienarte. Ime mu je Giorgio Brevini. Njega liepa žena je pa Anita Bergnach -Topoluovcova iz Briega. Bodita nimar srečna an vesela! An dan, 28. ženarja lietos, je Matteo Primosig iz Hlocja šu vas veseu v dvojezično šuolo v Špietar s plavim flokičam na karteli: rodiu se je biu njega bratrac Manuel. Od tistega dneva je šlo napri že štier miescu, Manuel rase zdreu an veseu an Matteo zvestuo pomaga mami Loredani ga varvat an ona vsa vesela jih je fotografala. Matteu an Manuelu želmo puno srečnih an veselih dni. Ah, na smiemo pozabit poviedat, čega so: njih mama je Loredana Vasconi iz Korita (Ville di Mezzo), tata pa Tonino Primosig iz Hlocja. V četartak 20. maja je bla liepa fešta v Ipplisu, 'na liepa čiči- Simona an Martina ca, Martina, je dopunla parvo lieto življenja. Blizu nje, ku nimar odkar se je rodila, je bla nje sestrica Simona, ki je že buj "velika", sa' je dopunla tri lieta 12. marča. Čičice živijo z družino v Ipplisu, pa so iz naših dolin: njih mama je Jole Predan - Starna-dična iz Oblice, njih tata pa Albino Dugaro - Skaunjaku iz Du-zega. Skuoze Novi Matajur Simona an Martina pozdravljajo nono Romildo an nona Genja v Oblic, nono Marijo goz Duzega, "tete" an "strice", pa tudi vse parjatelje an žlahto po sviete. Simona an Martina, ničku napri po vaši pot vesele an zdrave. Od 7. setemberja lanskega lieta je v mladi družini v Ažli nomalo meru manj an puno vič ve-seja: tisti dan se je rodiu Luca Zufferli. Tata je Mariano (Fix za parjatelje), mama pa Daniela Stefanutti. Ženarja lietos so ga okarstil (nunci sta Marco Venturini an Daniela Corredig). Fotografija telega liepega puobčja pa nam je paršla šele tele dni, pa jo zvestuo publikamo. Luca je seda že buj dobarščan, buj velik an vsak dan se navade kieki novega. Luca, tudi tebe želmo srečno življenje an deb ti dajau puno sodisfacjonu toji mam an tojmu tatu. Bepič an Marjuta sta bla dvanajst liet murozi. No vičer sta sediela pred hišo na kandrejc, ker lunca je romantično svetila, takuo de Marjuta je ušafala ku-ražo an jala: - Čuješ Bepič, srna že dvanajst liet muroza, mi se zdi de bo cajt, da bi se oženila! - Oh, ja, moja čiča, gor na tarkaj cajta paš duo nas uzame, odguori hitro Bepič! Marjuta se je začela jokat od žalosti, an dol po licah so ji tekle dvie debele suze. Bepič jo je močnuo obi-eu an ji obečju, de do konca lieta jo ožene, takuo mu se je usmilila. An takuo je ratalo. Za no malo dni potle, sta nazaj sediela na tisti kandrejc pred hišo, ker lunica je romantično svetila, an sta se poguarjala gor na njih preteklo življenje. Marjuta, popraša Bepi-ča: - Dost ljubezni si imeu priet ku si me oženu? Oh, za vieš kere so ble moje ljubezni: Toninca an Perineo. An ti Marjuta? - Oh, tudi ist sem imiela samuo dvie velike ljubezni: skupino alpinu iz Čedada an škuadro Audače iz Svetega Lienarta! - Ah! Sada sem zastopu zakaj so paršli takuo trudni alpini iz Vičenze, an zakaj Audače jo nje udo-bila adne partide celuo lieto!!! Luca novi ma sme Minimatajur ALCUNI BAMBINI DELLA PRIMA ELEMENTARE DELLA SCUOLA BILINGUE SU... La gita al parco zoo Venerdì mattina ero a scuoia presto per andare allo zoo. Siamo partiti da San Pietro con la corriera. Quando siamo arrivati allo zoo, abbiamo visto diversi animali tra cui la zebra alla quale era nata una piccola zebra. Quando abbiamo visto la giraffa che cercava di prendere le foglie dall'albero e non ci riusciva, noi abbiamo spinto l'albero finché la giraffa ha preso le foglie. Poi siamo andati al parco giochi e io sono andato sullo scivolo. Poi siamo andati con la corriera alla Torvis e abbiamo visto che si pastorizzava il latte. Dopo siamo tornati a casa. Mattia Cendou Venerdi mattina alle ore 8 siamo partiti da San Pietro in corriera per andare al Parco zoo di Lignano. Quando siamo scesi dalla corriera c'era molto vento, siamo andati con le maestre all'entrata dove abbiamo pagato il biglietto e siamo entrati nel Parco zoo. Lì abbiamo visto la giraffa e le abbiamo spinto l'albero perchè potesse mangiare le foglie. Abbiamo visto i fenicotteri, le gru e i cigni reali. C’erano anche le foche, gli orsi, il lama. Abbiamo fatto colazione all'aperto. Siamo andati in un piccolo parco giochi e giocare. Dopo abbiamo visto gli animali della fattoria. Nel pomeriggio è venuto il temporale così non siamo andati in vv /7bOO/ nmib/rw /j}%/ msu 8 Aknrur .iwvpti^ ìW Ww i spiaggia, ma siamo andati alla Torvis. Li abbiamo giocato a calcio, siamo andati in fila a vedere come fanno lo yogurt, abbiamo visto come confezionavano il latte e siamo tornati a casa. Simone Qualizza Venerdi mattina ale ore 8 siamo partiti da San Pietro con la corriera per andare in gita a Lignano. Abbiamo visto tanti animali. Gli animali che mi sono piaciuti di più erano: il ghepardo, il leo-na e una scimmia che dava la mano. Prima di ritornare a casa, dovevamo andare in spiaggia, ma aveva iniziato a piovere. Cosi siamo andati alla Torvis dove pastorizzavano il atte e imbottigliavano lo yogurt. Ci siamo fermati a giocare in un piccolo parco giochi. E dopo siamo ritornati a scuola con la corriera. Martin Namor Venerdi mattina alle ore 8 siamo partiti da San Pietro con la corriera e siamo andati al parco zoo di Lignano e abbiamo mangiato i nostri panini. Dopo abbiamo iniziato a visitare gli animali, abbiamo visto le giraffe, le tigri, la puzzola, le scimmie, l'ippopotamo, la lince. Nel pomeriggio siamo andati alla Torvis, abbiamo visto le macchine che servono per pastorizzare il latte. Dopo siamo tornati a casa. Fabrizio Bellotto Venerdi mattina alle otto siamo partiti con la corriera per andare al parco zoo a Lignano. Lì abbiamo visto tanti animali tra cui la giraffa che cercava di mangiare le foglie da un albero e non riusciva a prenderle. Noi l'abbiamo aiutata. C'erano le cicogne sul nido e le volpi bianche con le orecchie grandi. Più tardi dopo aver mangiato, siamo andati al parco giochi. Nel pomeriggio siamo andati a Torviscosa a vedere come confezionano il latte lo yogurt. Abbiamo giocato nel Parco davanti alla Torvis. Daria Costantini Famiglie e cognomi a Vemasso nel 1843 Le cartelle di pezza all'Inizio di questo secolo feasaùe Delle 71 famiglie di Vernas-so, 12 portano il cognome Costaperaria (16,9%), con 71 persone in tutto. 9 famiglie portavano il cognome Dorbolò con 49 persone. 5 famiglie portavano il cognome Mulligh con 31 persone. 4 famiglie portavano il cognome Becia e Quarina, 3 famiglie Urli e Zujan, 2 famiglie Clemencigh, Sittaro, Štrucli e Cibau. 1 sola famiglia per ciascuno dei seguenti cognomi: Blan-chin, Previz, Clignon, Gai-landa, Margutto, Manzin, Podgosgnach, Fior, Fanna, Juri, Quendolo, Snidaro, Blasettig, Podrecca, Vuga, Franz, Tonini, Mlinz, Gos-gnach, Scrignaro, Brunizza e Venturini. In tutto a Vernasso erano presenti 33 cognomi, con un rapporto famiglie/cognomi di 2,15 e di 12,6 per quello persone/cognomi. A S. Pietro i rapporti erano rispettivamente 1,82 e 10,2 mentre ad Azzi-da tali rapporti erano 1,88 e 10,8. Il che potrebbe essere interpretato come una maggiore compattezza interna alla frazione in esame. Passiamo ora allo studio della popolazione di Vernasso, famiglia per famiglia. Nel 1843, secondo il prospetto manoscritto archiviato presso il comune di S. Pietro, è la seconda frazione per numero di abitanti. A Vernasso risiedevano 71 famiglie con 418 persone in tutto, per cui la media sfiora 5,7 persone per famiglia. La popolazione attuale risutla di 233 persone suddivise in 92 famiglie, con una media di 2,5 persone per gamiglia. Rispetto al numero dei componenti per famiglia, il primato spetta a 2 famiglie, ciascuna di 13 persone: si tratta delle famiglie di Urli Valentino q. Biaggio e di Mulligh Francesco q. Francesco. Due famiglie erano composte di 11 persone: quelle di Podgosgnach Bortolo q. Giuseppe e Clemencigh Giuseppe q. Mattia; tre famiglie erano composte di 10 persone: Becia Ermacora q. Pietro; Sittaro Giuseppe q. Giuseppe e Costaperaria Antonio q. Antonio. Famiglie, anche queste, d'altri tempi: le famiglie di un componente erano 2 e una di due persone. A Vernasso prevalevano le famiglie di 4 persone (16) e di 6 persone (13). Qui a fianco il diagramma completo per la frazione. Passiamo ora all’analisi dei cognomi più diffusi del paese. Il cognome più diffuso di Vernasso secondo il prospetto era Costaperaria, seguito da Dorbolò e Mulligh (oggi Mullig = Mulič). D ghepardo di Martin.... ....e la giraffa di Fabrizio C'é anche chi fa la filai I bambini della scuola bilingue con alcune Insegnanti nel parco zoo di Lignano Che scivolate/ novi matajur TUT TO SP ORT VSE O ŠPORTU . V -'«SS--- ■ :.x ; " V ' ' *> ________________________ I risultati ALLIEVI (torneo) Azzurra - Valnatisone 0-0 GIOVANISSIMI (finali) Valnatisone - Tagliamento 0-1 ESORDIENTI Donatello - Valnatisone 1-0 PULCINI (torneo) Valnatisone - Risanese 4-3 AMATORI Treppo - Reai Pulfero 0-2 AMATORI Manzano - Trattoria Rinascita 4-2 Prossimo turno GIOVANISSIMI Tagliamento - Valnatisone (8/6 ore 16.30) Le classifiche GIOVANISSIMI Udinese 55; Pasianese/Passons A 51; Valnatisone 40; Sedegliano 39; Rizzi 35; Savorgnanese 30; Talmas-sons 29; Lavarianese 28; Faedis 26; Bertiolo 24; Cividalese 20; Chia-vris/B 18; Fortissimi 15; Sclaunicco 7; Olimpia 2. ESORDIENTI Donatello 32; Valnatisone 27; Azzurra 23; Cividalese 21; Buonac-quisto 17; Torreanese, Manzanese 12; Forti & Liberi B 10; Percoto B 9; Gaglianese 7. PULCINI Comunale Faedis 24; Serenissima 21; Nimis 18; Stella Azzurra 17; Valnatisone, Buttrio 14; Buonac-quisto 4; Fulgor 0. LA LOTTERIA DEI RIGORI ELIMINA LA FORMAZIONE CHE HA GIOCATO MEGLIO NELLE DUE SEMIFINALI Addìo amaro per il Reai Rimontare in trasferta due gol di scarto non é impresa facile; il Reai Pulfero ci é riuscito nonostante la sfavorevole direzione arbitrale. Molta rabbia e qualche punta di rammarico per la gara persa sette giorni addietro non Hanno cancellato una generosa prova dei ragazzi allenati da Severino Cedarmas. In 160 minuti di gioco hanno costretto i loro avversari a giocare chiusi nella propria metà campo. Nell'incontro disputatosi a Treppo l’episodio determinante per l'eliminazione del Reai dalla finale del Torneo amatoriale Friuli collinare si é verificato quando i nostri ragazzi vincevano per 2-0 e mancavano solamente 15 minuti alla fine della gara. Un difensore del Treppo smorzava il pallone con le mani al limite dell'area, la sfera cadeva nei pressi di Paolo Cencig che al volo la calciava; a questo punto il fischio dell'arbitro che fermava il gioco. Il pallone nel frattempo si insaccava all'incrocio dei pali. Ignorata la norma del vantaggio, fra lo stupore generale il direttore di gara concedeva la punizione dal limite per il Reai, non ammonendo l'autore del fallo volontario, già ammonito in precedenza. Quindi doppia beffa per il Reai, che si videva annullare uno splen- Ci provava Paravan, ma anche stavolta il portiere metteva una pezza. Allo scadere del tempo si infortunava Marino Gariup, che veniva sostituito con Beniamino Jussa. Generosa prestazione del Reai anche all'inizio della ripresa, che vedeva protesi alla ricerca del raddoppio i nostri ragazzi, contrastati dal gioco ostruzionistico e falloso dei padroni di casa. Al 60' Adriano Stulin pareggiava il conto dei gol realizzando la seconda rete. Cinque minuti più tardi il fattaccio già descritto, e quindi nel finale due grosse opportunità per Cencig e Bait. La più clamorosa a 5 minuti dalla fine con Bait che, trovatosi a tu per tu con Mi-nisini, metteva il pallone angolatissimo sfiorando il palo. Per ammettere una delle due squadre alla finalissima erano quindi necessari i calci di rigore, che vedevano ancora protagonista il portiere Minisini, che neutralizzava il tiro di Manzini. Bait calciava a lato e Paravan trasformava a sua volta. Infallibili dal dischetto i giocatori di Treppo, che andava a segno per 4 volte nonostante i tentativi di Vogrig. Paolo Caffi La formazione del Reai Pulfero al completo dido gol che avrebbe voluto dire qualificazione, e al contempo non poteva qiocare in superiorità numerica. La nostra squadra é scesa in campo nella seguente formazione; Vogrig, Gariup (Jussa Beniamino), Manzini, Jussa Bruno, Juretig, Qualla, Gusola (Bait), Stulin Adriano, Paravan, Szklarz, Cencig. Come nella gara di andata il Reai partiva alla grande, macinan- do gioco e mettendo in evidenza le doti tecniche del portiere avversario Minisini. Nulla ha però potuto al 25’ quando Adriano Stulin, dopo uno scambio con il compagno, appena entrato in area faceva partire un’autentica bordata insaccando il pallone rasoterra. Ancora Adriano cercava alcuni minuti più tardi il raddoppio, ma Minisini compiva un miracolo neutralizzando la sua conclusione. Pedalate a nelle valli del Torre Il Gruppo ciclistico Povoletto "Linearreda", in collaborazione con i comuni di Lusevera, Faedis, Povoletto e con la Pro loco Faedis, organizza il 3. raduno cicloturistico "Nelle valli del Torre ", in programma per sabato 8 giugno. Il ritrovo dei partecipanti é fissato per le ore 15. Possono partecipare tutti i cicloturisti e cicloamatori F.C.I. e Enti. Le iscrizioni saranno effettuate presso il municipio di Faedis, sede della Pro loco, dalle ore 12.30 alle ore 15. Si partirà da Faedis e si toccheranno tra l’altro le località di Ron-chis, Savorgnano del Torre, Tar-cento, Magnano in Riviera, nuovamente Tarcento, Ciseriis, Lusevera (dove é previsto il posto di ristoro), quindi il ritorno verso Tarcento per concludere le proprie fatiche a Faedis, dove l'arrivo é previsto per le ore 18.30 circa. Questa é certamente una gara molto interessante, considerato che nel suo percorso é prevista la scalata a Lusevera, che impegnerà severamente i ciclisti. Al termine NA BLIŽNJEM SVETOVNEM PRVENSTVU V KAJAKU IN KANUJU V BOVCU 200 športnikov iz 18 držav Skoraj 200 tekmovalcev iz 18 držav sveta bo sodelovalo na svetovnem prvenstvu v kajaku in kanuju, ki bo od 13. do 16. junija v Zgornji soški dolini. O tem so na tiskovni konferenci v Bovcu spregovorili Zdravko Likar, direktor organizacijskega komiteja, Jože Tomažič, vodja tekmovalne izvedbe, Katja Roš, vodja protokola, ter Pavel Sivec, vodja marketinga. Po besedah Zdravka Likarja je na Bovškem v bistvu že vse nared za tako pomembno športno prireditev, ki hoče obenem postati velik športni praznik za vse, ki bodo prišli na tekmovanje, predvsem pa za jugoslovanske tekmovalce. Prav domači reprezentantje imajo precejšnje možnosti, da si zagotovijo vodilna mesta v raznih disciplinah, tako v spustu, kakor tudi v slalomu, ki bo od 19. do 23. junija v Tacnu pri Ljubljani. Ob tem povejmo, da so na zadnjem svetov- Slqgenifa POSOCJh nem prvenstvu v ZDA največ kolajn pobrali Francozi, Nemci in sami Italijani. Jugoslovansko reprezentanco bo sestavljalo kar 17 športnikov, 12 pa bo reprezentantnih spre- mljevalcev. Kar zadeva možnosti jugoslovanskih predstavnikov, največja pričakovanja veljajo za svetovna prvaka v kanuju dvosedu, Novogoričana Andreja Grobišo in Ljubljančana Masle-ta, od svetovnega prvaka v moštveni vožnji slaloma in tretjega v kajaku med posamezniki Marjana štruklja, kakor tudi od Andreja Jelenca, ki je svetovni prvak v spustu s kanujem. Sami reprezentantje so na bovškem srečanju potrdili odlično formo in povsem dobro izpeljano progo, ki bo dolga 5,6 km. Start tekmovanja bo postavljen v bližini Srpenice, cilj pa v Trnovem ob Soči. Kot so organizatorji povedali, poskrbeli so za prihod številnih gledalcev, katerim se obeta zares enkraten športni užitek. Na tiskovni konferenci so predstavili tudi nov turistični prospekt »Gornje Posočje«. Ado Cont alla partenza di una gara dei 73 chilometri sarà offerta una spaghettata a tutti i partecipanti. Tra questi non mancherà sicuramente Ado Cont con i suoi compagni di squadra, che in questo periodo non trascurano nessuna manifestazione ciclistica a livello amatoriale. Ciclismo nelle Valli Nonostante le difficoltà finanziarie, anche quest’anno il Velo club Cividale-Valnatiso-ne, con il patrocinio del comune di S. Pietro e la sponsorizzazione delle ditte All transport, Benedii, Edilvalli e Frar, organizza il Giro ciclistico delle Valli del Natisone. La gara, che si correrà il 30 giugno, vedrà al via gli juniores. La partenza é prevista da S. Pietro, con il seguente percorso: Tiglio, Oculis, S. Quirino, S. Pietro (da ripetersi sei volte); quindi Savogna, Jeronizza, Masseris, Savogna, S. Pietro per un totale di 119 chilometri. Grandi e piccoli di corsa Si è svolta domenica ad Azzida la tradizionale gara di marcia Domenica si é svolta ad Azzida la tradizionale gara di marcia che ha visto al via 87 podisti impegnati su due percorsi. Molti ragazzini hanno dato filo da torcere ai più "maturi" capitanati da Maria Rosa Jussig. I "baby" invece corrispondevano a Mattia Bordon ed Enrico Visentini, classe 1985; Nicola Me-neghin, Cinzia Del Gallo e Monica Costaperaria dell’84. Nove gruppi al via con quello di casa più numeroso con 30 unità, seguito da quello di Clenia con 22. Nella gara principale successo del GSA Udine con Mansutti e Marchiol nell'ordine, seguiti dall’ottimo Brugnizza di Ponte S. Quirino. Delusione fra gli spettatori per il sesto posto di Renato Simaz, che all'arrivo ha dichiarato di non essersi allenato. Ottime le prove di Graziano Vogrig di Savogna, dei cugini di Clenia Paolo e Roberto Bordon e dei giovanissimi Davide Del Gallo e Simone Bordon. Marco Domeniš e Valter Rucchin hanno tagliato assieme il traguardo del percorso più breve. Nella foto un gruppo di concorrenti. Le bocce in campo Si svolgerà sabato 8 giugno a Cividale, presso la trattoria da Mario di Carraria, il tradizionale appuntamento fra la Società bocciofila cividalese e quella slovena di Tolmino. La gara, riservata alle qua-drette, vedrà in palio il Trofeo triennale dell'amicizia, detenuto provvisoriamente dai ci-vidalesi. Sarà questo il trentesimo incontro fra le due società, che da anni vivono questa esperienza che le unisce, nel corso di una giornata, all'insegna dello sport e dell'amicizia. Naturalmente toccherà ai cividalesi ricambiare poi la visita agli ospiti. Stran 12 --- II' 6. junija 1991 ŠPETER Barnas Zibiela v mladi družin An otrok, ki se rodi parnese nimar puno veseja. V kajšnih družinah tuole veseje je še buj veliko, ku po navadi an tuole vaja za mlado družino iz naše vasi. V saboto 25. maja se je rodila Alessia, napunla je veliko praznino an parnesla puno puno veseja mami, Anna Manzini iz naše vasi, an tatu, Claudio Veni-ca iz Manzana, pru takuo vsi žlahti an parjateljam. Alessia, vsi mi ti želmo puno liepih reči an de bi ti bla pravo veseje toje mame an tojga tat. Špeter Se je rodiu Gianni V sriedo 29. maja se je rodiu an puobič, Gianni. Njega srečna mama je Manuela Nardini, sre-čan tata pa Girolamo Santocono. Ne dan ne drug niesta tle iz naših kraju, pa že puno liet živta tle par nas, kamer on je paršu za opravjat svojo službo, saj je fi-nancot. Imajo še adno čičico, ki je že buj velika. Nji an bratracu, ki se je kumi rodiu, želmo veselo an srečno življenje. Michele Laurencig iz Podarja (Sauodnja), Roberta Jellina iz Jelin, Francesco Zufferli iz Loz-ca an Stefanja Medveš iz Star-mice so v nediejo 2. junija imiel njih parvo sveto obhajilo. Maša je bla buj liepa ku po navadi, je bluo zaries komovent videt tele dva puobčja an tele dvie čičice pomagat gaspuodu, don Natalino (Božo) Zuanella, mašavat an prebierat molitve. Vsiem štierim želmo, de bi imiel v njih življenju še puno takih posebnih dnevu. SVET LENART SOVODNJE Sveto obhajilo Jih nie bluo puno, samuo šti-er, pa okuole njih se je stisinlo puno judi an vsi z veliko ljubez-njo so jim stal blizu, za de tel dan ostane v njih spomine, ku an dan zaries poseban, liep. r «/• v* Jesicje Matilde nie vič med nam Na svojim duomu v Ješičjah je umarla Matilde Ruttar uduo-va Thiele. Učakala je lepo starost: 84 liet. Matilde je imiela zaries posebno življenje, ki vam na kratko napišemo v par rijah. Nje tata, Mateus Ruttar - Rutarjeve družine iz Ješičjega, je biu šu lieta 1876 v Rusijo, gor so se rodil njega otroc, takuo an Matilde. V Rusiji je Matilde zapoznala pridnega fanta, ki je imeu niemške koranine an se z njim poročila. Lieta 1933 se je Matilde varnila v Italijo. Za sabo je parpejala tudi njih čičico, Gildo. Mož je imeu prit subit za njim duon, pa reči so šle drugač: zaparli so ga v paražon an potlè v lagerje. Reči so šle takuo napri, de njega ženo an čičico je obieu šele 39 liet potlè, lieta 1972, kar Matilde an Gilda sta šle v Rusijo ga gledat. An par liet potlè je Karlo (takuo se je klicu) umaru. Matilde je živiela kupe s hčerjo du Vidme, nomalo liet od tega pa so paršle živet v Ješičjah, tau Ošnjace. Pogreb nune Matilde, ki je imiela zaries posebno življenje, je biu v Kravarje v pandiejak 27. maja. Ošnjie Umarla je parlietna žena Ernesta Clinaz, uduova Os-gnach iz naše vasi je za zmieram zaspala. Učakala je lepo starost: 91 liet. Umarla je v čedajskim Spitale, zapustila je dva sinuova, Carla an Lorenza, ki je mišjonar, neviesto, navuode, brata, sestre an vso drugo žlahto. Nje pogreb je biu v Podutani v torak 4. junija popudan. Naj v mieru počiva. Gorenja Miersa Zapustu nas je Drejc Na svojim duomu je na hitro umaru v pandiejak 3. junija Luigi Simaz, Drejc za družino an parjatelje. Imeu je 79 liet. V žalost je pustu ženo, hčere Ivano an Annomarijo, zeta, navuode an vso drugo žlahto. Drejc je biu puno poznan, saj je vič liet dielu kot stradine Biu je dobrega sarca an z vsiem prijazen, gentil. Takega bomo ohranili v našem spominu. Njega pogreb je biu v sriedo 5. junija v Podutani. DREKA Barnjak - Manzan Smart mladega moža V videmskem Spitale je umaru Adriano Bergnach, imeu je sa- ¥ Donas, četartak 6. junija, se varnejo damu "kročerist", tisti, ki so se vpisal an šli na kročero, ki jo je organizu Novi Matajur z agencijo Aurora taz Tarsta. Tle odtuod so bli šli v petak 31. maja, pregledal so Corfù, Si-racuso, Napoli, Pompei, Ajaccio an Nizzo. Na fotografiji jih videmo, ko so se v petak 31. maja odpeljal iz Čedada. Drugi krat publikamo fotografije telega liepega potovanja, pa tudi kronako. Če se vam huduo zdi, de niesta telekrat šli, vam v uhuo poše-petamo, de za an par miescu viš-no višno, de puodemo v Pariz. Začnita študierat... PIŠE PET AR MATAJURAC Nakuhu jo je tudi gaspuodu nuncu Kot komunalni destar, je imeu Franc možnost, darlavnost, da ob potrebi zbere delavce za narbuj potriebne diela. In ker je imeu to darlavnost, je delavce zbieru po vesti. Videu je, kduo je biu buj potrieban diela in zaslužka za družino. Pod ciesto, blizu Hlocja, je bluo trieba napravit velik zid. Za zazidat zid pa je potrieba skopat jamo, temelje, fondo. In Franc je poklicu na dielo tiste, ki so bli narbuj potriebni za-sluška, med temi je biu tudi Eugenio Vogrig Genio Sudatu iz Zverinca, oče številnih otru-ok. Narava, natura ni bila ljuba z njim. Mu ni pustila zrasti, pa je bil dober delavec, delavec za dva velika moža. Igral je tudi na harmoniko in bil zlo simpatičen možiček. Genio je, z drugimi delavci, kopu pod ciesto. Franc pa je, kot kapo, hodu gor in dol po desti. U časih je pošpegu- tudi u Balonarjovo oštarijo, kjer mu je Alma nalila en kuartin. Potem se je spustu spet na ciesto, kjer je srečju novega gospoda, ki je biu pred kratkim paršu u tole laro in ni še poznu ljudi. Ta gospod duhovnik je biu don Arturo Blasutto. "Hvaljen bod Jezus Kristus, gospodi' ‘ Amen za vekomaj.1" “Poslušajte, gospod. Gor v tisti jami — mu je pokazu s prstom — kopa an otrok, ki nečje muo 46 liet. Hitra boliezan ga je v tiedan dni ukradla družini an vsem parjateljem. Adriano je biu iz Barnjaka, njega tata je Pio Mežnarju iz tele vasi, njega mama pa Malja Polonkna iz Velikega Garmika. V veliki žalost je pustu nje, brata Marina, ženo, hčere, kunjade, navuode an vso drugo žlahto. Na njega pogrebu, ki je biu v Manzane, kjer je živeu z njega družino, v torak 4. junija puno judi mu je paršlo dajat zadnji pozdrav. it ' Solarje Tudi lietos smo se srečal Riccardo Di Giusto je tist al-pin, ki je te parvi umaru v parvi svetovni uejski. Umaru je gor na Solarjeh an gor je an velik spomenik posvečen njemu. Vsake lieto je na tistim prestoru veliko srečanje za se spomnit na anj an na vse druge, ki so padli v parvi an drugi uejski. Takuo je bluo an lietos. Srečanje, ki so ga ku po navadi organizal Ana iz Čedada, alpinci iz Dreke an dreški kamun, je bluo lietos v nediejo 26. maja. Po sveti maši so položli venec pred spomenik, an par be-sied so pa spreguoril Calligaris za Ana, čedajski župan Pascolini an dreški šindak Zufferli. PODBONESEC Štupca Umaru je Antonio Battistig V čedajskem špitale je umaru naš vasnjan Antonio Battistig. Imeu je 73 liet. Žalostno novico so sporočil sestra, navuodi an vsa druga žlahta. Njega pogreb je biu v Briščah 1. junija. Poliambulatorio w v Spietre Ortopedia doh. Fogolari, v pandiejak od 11. do 13. ure. Chirurgia doh. Sandrini, v četartak od 11. do 12. ure. Ufficiale sanitario dott. Claudio Bait S. LEONARDO venerdì 8.00-9.30 S. PIETRO AL NATISONE lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, 10.30-11.30, sabato 8.30-9.30. SAVOGNA mercoledì 8.30-9.30 GRIMACCO: (ambulatorio Clodig) lunedì 9.00-10.00 STREGNA martedì 8.30-9.30 DRENCHIA lunedì 8.30-9.00 PULFF.RO giovedì 8.00-9.30 Consultorio familiare S. Pietro al Natisone Ass. Sociale: D. LIZZERÒ V torak od 11. do 14. ure V pandiejak, četartak an petak od 8.30 do 10. ure. Pediatria: DR. CHIACIG V sriedo od 11. do 12. ure V petak od 11. do 12. ure Psicologo: DR. BOLZON V torak od 8. do 13. ure Ginecologo: DR. SCAVAZZA V torak od 8.30 do 10. ure Za apuntamente an informacije telefonat na 727282 (urnik urada od 8.30 do 10.30, vsak dan, samuo sriedo an saboto ne). Prodajam rabljeno kompletno opremo za trgovino z jestvinami: police m.50; hladilnik za suhomesnate izdelke m.3,50; hladilnik za mlečne izdelke m.3,70; zmr-zovalnik m.2,40; kovinski koši in vozički. Zanimiva cena. Za podrobnejše informacije tel. 0432 - 960793. Dežurne lekarne Farmacie di turno OD 10. DO 16. JUNIJA Grmek tel. 725044 Prapotno tel. 713022 OD 8. DO 14. JUNIJA Čedad (Fontana) tel. 731163 Ob nediejah in praznikah so odparte samuo zjutra, za ostali čas in za ponoč se more klicat samuo, če ričeta ima napisano »urgente«. BČIKB BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TRŽAŠKA KREDITNA BANKA FILIALA ČEDAD FILIALE DI CIVIDALE UL Carlo Alberto, 17 Via Carlo Alberto, 17 CAMBI - mercoledì MENJALNICA - sreda 5. 6. 1991 hoditi h učilu, ne mara dotrine. Pokregajtega!" Duhovnik gre naprej in se ustavi pred jamo. U jami zagleda "otroka ", ki kopa. "Ti, zakaj ne hodiš u dotrino?" ga upraša. Genio uzdigne obraz. Ima kosmato brado in odgovori: "O gospod, jest sem se učiu viere, sem hodu u dotrino že prej kot ste se vi rodiu!" Gospod ni nič jau, samuo debelo je gledu u kosmato brado malega možiča, potem je šu naprej an hitro zastopu, da ga je Franc "za nuos potegnu", pa sta bla potem vsedno velika parja-telja. Vas pozdravja vaš Petar Matajurac država valuta kodeks nakupi prodaja fixing Milan ZDA-USA Ameriški dolar USD 1280,00 1305,00 1298,85 Nemčija Nemška marka DEM 737,00 751,00 740,47 Francija Francoski frank FRF 216,00 221,00 218,72 Nizozemska Holanski florint NLG 654,00 663,00 657,48 Belgija Belgijski frank BEC 35,50 36,50 36,014 Anglija Funt šterling GBP 2170,00 2200,00 2195,30 Irska Irski šterling IEP 1970,00 1990,00 1982,65 Danska Danska krona DKK 190,00 196,00 192,790 Grčija Grška drahma GRD 6,30 7,25 6,756 Kanada Kanadski dolar CAD 1080,00 1140,00 1134,65 Japonska Japonski jen JPY 9,00 9,50 9,355 švica Švicarski frank CHF 862,00 875,00 867,95 Avstrija Avstrijski šiling ATS 104,50 107,00 105,25 Norveška Norveška krona NOK 187,00 193,00 190,16 Švedska Švedska krona SEK 204,00 210,00 206,65 Portugalska Portugalski eskudo PTE 8,00 9,00 8,517 Španija Španska peseta ESP 11,50 12,25 11,984 Avstralija Avstralski dolar AUD 930,00 985,00 982,10 Finska Finska marka FIM 308,00 315,00 313,40 Jugoslavija Jugoslovanski dinar YUD 40,00 53,00 — — Europ. Curr. Unity ECU — — 1523,55