Viva FARMATA ROSSA liberatrice dei popoli Le giovani forze del lavoro sono la nostra speranza e la nostra certezza TASSA POSTALE PAGATA ESCE IL SABATO la nostra lotta ORGANO DELL'U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE baluardo inespugnabile nella lotta contro l'imperialismo DIREZIONE - REDAZIONE . AMMINISTRAZIONE: Riva Castelleone 2 — CAPODISTRIA, tei. 138 ABBONAMENTI: Zona 8: anno Jugl. 300; semestre Jugl. 170; trimestre Jugl. 90. Zona A: anno L. 700; semestre L, 870; trimestre L. 190 — Jugoslavia: anno din. 90; semestre din. 48; trimestre dm. 2S 1GL 7.-L. 15.-DIN. 2 Coi eorr. nella Banca Istriana Parole e fatti Da tutto quanto appare negl: ultimi tempi sull’organo di Viđali «Il Lavoratore», in merito ai problemi eobenti nei rapporti politaci per entro la zona anglo-americana del Territorio di Trieste e nei rilessi di questa nel mondo esterno, sembra improntato, anzi lo è di fatto, allo sforzo dì dimostrare ai nemici di ieri (la Lega, la Giunta e tutta la compagnia variopinta della reazione) che in fondo In fondo non è che si condanna la loro linea politica come tale, ma bensì soltanto i mezzi u-eatl’ per conseguire obbiettivi che startno in cima ai' pensieri anche di coloro che «per isbaglio» un giorno hanno sostenuto una politica contraria agli interessi deda «italianità» di Trieste. Questa preoccupazione traspare anche da un recente editoriale.. Si vuol dimostrare dhe non saranno già gli anglo-americani ad assicurare il ritorno dii Trieste all’Italia e tanto meno faranno ciò con la zona Jugoslava del territorio triestino. E allora ^ quale soluzione propongono i revisionisti nostrani? Essi dicono: «Restiamo del parere che la nuova-proposta dell’URSS di venire alla nomina dei governatore sia stata — data l’attuale situazione nei rapporti internazionali e nel momento presente —- la proposta più accettabile per tutti coloro che a-mano urta distensione nelle relazioni internazionali e la pace. «A tal punto è importante notare che l’attuale situazione dura già da un bel pezzo e ohe presumibilmente essa debba durare ancora a lungo. Non è chi non veda che in effetti la frase su riportata non significhi, tradotta in termini. p! ù semplici, altro che questo: Dato che non è possibile fidarsi dettila lealtà degli anglo-americani per quanto riguarda i ritorno dì Trieste all’Italia, accettate la proposta dell’Unione Sovietica che in questo momento rappresenta la soluzione più favorevole. Domani poi quando le condizioni cambieranno (e vattdapesca come costoro intendono il cambiamento della situazione) si potrà riparlarne e verosimilmente concludere positivamente in merito al ritorno di tutto il TLT alla «Grande madre». Questi sforzi revisionist! si manifestano anche in altri pùnti: «la nomina del governatore e l’allontanamento delle forze di occupazione sia anglo-americane che jugoslave sarebbe una soluzione su cui le masse popolari di tutte le correnti politiche potrebbero trovarsi d’accordo perdhiè è quella Ohe lascierebbe meno strascichi di amaro e risenti menti, che unificherebbe indubbiamente le due eone e favorire ravviarsi di un assestamento della vita politica e civile del territorio, pur lasciando — eventualmente — la porta aperta a nuovi compromessi futuri in .un atmosfera di minore nervosismo e di pace». La creazione del Territorio dff Tr ešte rappresenta già di per se stessa un compromesso fra le forze democratiche e le forze reazionarie fra le forze della pace e le forze della guerra. Un compromesso nel compromesso non è dato di comprenderlo diversamente che come revisione. A favore dì chi? Non certo a favore della Jugoslava che t vitalisti odiano con tutte 16 forze delanima loro. E allora a favore. deil’Italia. Certo, tutto ciò traspare evidente fra le righe e per di più e male mascherato da tutte le protesse di amore e di' ossequio all’azione polìtica dell’Unione Sovetica. La linea politica espressa dal PCI attraverso la nota apparsa recentemente sulla «Unità» di Roma relativamente alle discussioni al-l’ONU — Consiglio di sicurezza — sulla nomrta del governatore di Trieste viene conseguentemente applicata dalla frazione vidali-sta. Le aspirazioni «nazionali-scioviniste» jugoslave, di cui m quella nota costituiscono anche per V’.dal il cavallo di battaglia. Evidentemente però questa gente dimentica che l’Unione Sovietica si è batuta un giorno per l’unione di Trieste alla Jugoslavia, fra l’altro anche per risolvere giustamente il probtema nazionale dì queste terre. Questa lotta della Un’one Sovietica è una lotta di principio e non viene infirmata da s 'uazìoni contingenti. Se oggi l’Unione Soviet’ca propugna la nomina del governatore questo lo fa per rimanere fedele a: princip; che. hanno guidato la sua a-zione ne! passato e ciò ind pendentemente dal problema dei rapporti che esistono oggi fra essa ed i paesi a democrazia popolare da una parte e la nuova Jugoslavia dall’aT.ra parte. Ohe così sia 10 dimostra anche l’appoggio dato dàli’Un’one Sovietica alla nuova Jugoslavia in merito al prob'ema del trattato di pace con l’Austria. Alla riunione del Consiglio di sicurezza è stato proprio il delegato americano Ausvn a gridare che nella zona iugoslava del Territorio di Trieste esiste uno stato poliziesco. Esattamente lo stèsso che dice Viđali, la reazione locato e tuf i I nem’ci della pace. Queste affermazioni non hanno trovato alcun eco presso il deäe-gato soviet-co. Dal che si deduce ohe la sostanza della politica nei revisionist’ triestini si trova nettamente. sotto aspetti imooran-fsfidi, sulla linea degli imperialisti e della reazione locale. Da queste brevi cons'-'derazien: risalto in manièra inoppugnàbile 11 carattere demagogico della li- «entourage» relativamente .a tutti' : problemi più acuti che si pongono oggi davanti alle masse democratiche triestine. Risulta ben chiaro che l’mpostazlone data alla preparazione elettorale, al programma elettorale e a tutto ciò che vi è connesso riflette in tutto e per tutto gii sforzi revisionisti di questa gente. Che sia così lo avvalora nella maniera più inoppugnabile il rifiuto e-spresso a più riprese di addivenire ad un’azione unitaria di tutte le forze democratiche del Ter-rìtroio di Trieste. Ci si nasconde dietro la scusa che la «cricca d’ Babe» non iha alcuna base. Dall’altra parte si afferm di essere disposti a trattare soltanto con la b^se. In effetti si è disposti ad un’azione comune con tutti quel partiti ohe oggi lottano apertamente per la revisione. Insomma, non si vuol entrare nella famìglia degli «italianissimi» attraverso l’entrata principale, ma vi si entra per la porta di servizio perchè i democratici triestini' non lovedanò. Ma 'si' sbagliano! Una politica senza principi è destinata prima o tardi al fallimento. E molti sono oggi coloro che lo hanno compreso. ooo Dichiarazione dei Comitato Esecutivo dei PC TT Lotta di classe conseguente vittoria sicura dei lavoratori — Il Comitato Esecutivo del Partito Comunista del Territorio di Trieste, nell sua riunione del 19 febbraio 1949 esaminata la situazione sindacale della zona A del Territorio di Trieste, constatate le grav! condizioni della, classe lavoratrice, visto l’atteggi amento dei datori di lavoro, e T impostazione della lotta da parte de ^organizzazione sindacale, ha tratto le seguenti conclusioni: Per l’avvenuta accentuazione del processo di crisi e seguito dell’ineguale sviluppo dei paesi capitalistici, le contraddizioni fondamentali dell’,imperialismo si sono ulteriormente aggravate, in seguito anche alla recente ripartizione nel dominio dell’economia capitalistica. Durante l’ultima guerra, l’apparato produttivo americano è stato raddoppiato e la composizione organica del capitale modificata per cui le conseguenze di una smobilitazione industriale sono assai più gravi oggi che nel passato. Le brutte prospettive di una situazione critica -per tutta l’economia- americana e suoi settori di diretta dipendenza spingono 1 dirìgenti della politica An-^lo-americanà alla ricerca di una via di uscita. E’ necessario per 1’,imperialismo americano conquistare ad ogni costo mercati compensativi per gli investimenti di capitali e prodotti eccedenti della sua sovraproduzlone e per la perdita di vasti mercati liberatisi dalla soggezione del capitale monopolistico. Ai tempi delT.imperiailismo perciò la lotta d,i classe si acutizza ed assunte anche aspetti originali come presentemente con il conflitto tra le economie nazionali dei paesi aurcpei a regime capitalistico e quella americana. Nei paesi investiti dalla politica marshalliana, questo conflitto assume, in questi ultimi tempi, varie forme e si aggrava di giorno in giorno a tutto danno delle classi lavoratrici e dei ceti pic- colo borghesi della minuta produzione. Infatti il piane Marshall non è altro che la maschera tura economico-filantroplca delle esigenze del capitale monopolistico americano strumento della linea politica di Truman per la dominazione del mondo. Nella zona anglo-americana del Territorio di Trieste, gli aspetti di questo conflitto sì complicano ancor di più per l’inserimento in esso di elementi particolari determinati dalle condizioni politiche, geografiche e strategiche delia città. Infatti le conseguenze del «piano» Marshall nella zona del Territorio di Trieste si manifestano con ii generalizzarsi di una politica contrastante con !a economia e tradizione della città, per la quale, a quattro anni di distanza dalla fine delia guerra, i licen-z'amenti- dei lavoratori si effettuano in tutti I settori della produzione, i CRDA attuano il programma di alleggerimento dello apparato produttivo con la cae- Assemhiea pienaria dei Consiglio Circonda deii’UAiS * * ' , ' ’ ' ' * , — r\ ~ , ’ v $ - te Ti, Per la pace per la fratellanza e per il miglioramenta delle condizioni di vita Si è riunita domenica mattina a Ca.podiistr'a nella sala della Loggia la prima sessione plenaria del Consiglio Circondariale deil’UAIS. Erano presenti la quasi totalità dei delegati eletti nelle recenti elezioni dell’UAIS. L’ordine del giorno, proposto e accolito all’unanimità, è stato ii seguente. 1) Apertura ed elezione della presidenza dei lavori, elezione della, commissione per la verifica dei mandati e del verbale. 2) Relazione politico . economica. 3) Relazione organizzativa. 4) Discussione sulle relazioni. 5) Elezione del nuovo Comitato Circondariale dell’UAIS. 6) Risoluzioni. Non appena la presidenza ha assunto le sue funzioni, il presidente con brevi frasi ha ringraziato j delegati per la. fiducia in lui riposta, quindi ha concesso la parola al oemp. Beltram per la relazione polìtico-economica. Il quale parlò diffusamente sui problemi politici ed economici del TLT e tratteggiò in breve i compiiti dell’UAIS per il 1949. Concluse le due relazioni si è sviluppata una discussione ampia e interessante nella quale sono intervenuti molti delegali: ohe hanno approfondito ed allargato Tesarne di importanti problemi La delegata Crollimi ha affermato^ che ie donne antifasciste del Circondario si impegnano al massimo acciocché venga realizzato in pieno -;l programma economico di ricostruzione per l’anno 1949. Ha agiunto che l’8 marzo, giornata mondiale delle donne, ]e organizzate dell’UAIS visiteranno tutte le fabbriche, a-ziende, eoe- e ciò per avvicinare quelle donne che ancora non sono incluse nella organizzazione femminile antifascista. Esse pure, devono sentire la necessità di coiilaiborare nell’ambito deU’UAIS E ccmp. Vatovec ha toccato ti tasto della nomina del governatore e delle elezioni amministrative che avranno luogo in zona A illustrando la necessità dell’unione di tutte le forze democratiche. Passando all’importante argomento della costruzione deile case cooperativìstiche, egli dice fra Taltro: «Necessità una migliore organizzazione e necessita d-: o-peirare in conformità del piano stabilito. Il eomp. Pirnat accenna all’importanza deflazione delle donne nei paesi. Le donne possono guidare bene al pari dei compagni le attività lavorative ed altre nei paesi. Il delegato Kostoviù tratta dell’azione sobiilatrice e disgregatrice di noti speculatori e reazionari che passano e ripassano attraverso le due zone perseverando indfsturbat; nella loro nefasta opera. Necessita quindi smascherare e lottare contro questi elementi nocivi. La discussione ha dimostrato che I delegati hanno ben compreso come dipenda dalla realizzazione del programma economico il miglioramento delle condizioni dì vita della, popolazione del Circondarlo e l’aiuto concreto all’applicazione del Trattato Sono state quindi; accettate tre risoluzioni. Ha fatto seguito la elezione del nuovo Comitato Circondariale. Infine la presidenza ha chiuso la prima sessione invitando i delegati a dare tutta la attività in aiuto del popolo lavoratore!. ~ la relazione organizzatila del comp. Venturini Il comp. Venturini Inizia la sua relazione organizzativa premettendo che, con la giornata odierna 11 fronte dell’UAIS entra in un nuovo anno di attività operosa, ragione per cui necessita accertare il lavoro eseguito, necessita controllare i risultaitt ottenuti e gli eventuali errori che dovranno esser corretti sen2a altro nel futuro. I compiti più importanti per il fronte delii’UAIS nell’anno scorso erano: lotta per il rispetto e per l’appUcazicine del trattato di pace; allargamento del. fronte dell’UAIS con l’inclusions dii nuove forze; rafforzamento della fratellanza italo-^lava e .dei, Po-, iere Popolare; lotta contro gli speculatori e disgregatori della unità; lotta per il progresso eco-nomico-culturale a una patte comincia Tufi...-sira contro le k.oistrie, (ulto 01 piano di smobilitazione iegato alla politica estera governativa un piano teso unicamente a creare la disoccupazione proprio ira quegli strati operai che hanno combattuto nella lotta di liberazione, che hanno salvato le fabbriche, che le hanno rimesse in piedi quando i padroni ancora erano a respirare l’aria piu’ fresca delle montagne svizzere. Dall’altra la stampa, la polizia la calunnia elevata a sistema vengono mobilitale per gettare il fango sulle organizzazioni parti-giane, sulle organizzazioni dei lavoratori, sui partiti operai c contadini E’ un lavoro velenosi QUANDO LA POLITICA LO ESIGE Anche I despoti funesti divengono eroi purissimi Pure il ricordo delle vittorie popolari dovrebbe venir distrutto 349 ANNI Fu SHTSO FA' vivo Londra, febrbaio. Trecento anni fa, la mattina del 30 gennaio 1649, Londra si sveglio’ avvolta in una cortina di nebbia gelida. Da molti anni non si ricordava un inverno tanto spietato ed il Tamigi appariva immobile sotto una lastra di ghiaccio. Nella sua camera da letto, In St. James Palace, re Carlo I chiese un’altra camicia da aggiungere all’abbigliamento consueto; non voleva che il tremore delle membra, causato dal freddo, potesse esser confuso con la paura. Per la prima volta nella storia d’Inghilterra un re veniva condotto al patibolo come un malfattore comune, sotto l’accusa «d’essere uomo sanguinario, falso nella parola, nemico nell’età’ moderna sarebbe divenuto il caposaldo di ogni società’ civile: segnava il passaggio dal despotismo alla democrazia. Ed e’ in nome della democrazia che l’Inghilterra ha ricordato e celebrato Carlo Stuart in queste ultime settimane. Servizi religiosi sono stati officiati alla sua memoria, mentre omaggi fioreaii venivano recati ai piedi della statua equestre di Trafalgar Square. Il Governo non ha assunto alcun atetggiamento ufficiale ma, non pochi laburisti si sono associati nella stampa e nei discorsi alla rievocazione del «grande scomparso». Insomma: Carlo Stuart, il sanguinoso tiranno e’ apparso da queste rievocazioni come un eroe del suo confronti sono stati azzardati — scriveva 25 anni fa il Labour ed assassino del suo popolo e. ... . . , ,, della nazione». Altri re erano i temP°- vittima purissima della stati esclusi dal potere con regolare deposizione o avevano per le sue opinioni esperienze da lui vissute puntualizzano le sue convinzioni « mažurano definitivamente la sua dottrina. Giornado Bruno pubbli- ■ Parlamento ed al .-ne-. Nove giorni dopo, scortato da milizie e da frali, fu condi.to a Campo de’ Fiorì ove, tra le fiamme del rogo Lr.fi suoi giorni. conduceva per rio’ al patibolo, senza esitazione- L’esecuzione di Carlo Stuart era infatti l’episodio culminante d’una lunga lotta popolare contro l’aristocrazia ed il mondo ecclesiastico alleato alla Corona. Iniziatasi fra il re ed il Parlamento, tale lotta era sfociata nel 1642 in una vera e propria guerra civile e con la decapitazione di Carlo I chiudeva la sua prima fase. Col processo di Carlo I la piccola borghesia e gli artigiani inglesi avevano voluto condannare le ultime vestigia del dispotismo feudale impersonato dalla figura dello Stuart ed avevano — sopratutto — voluto far giustizia di quella dottrina secondo cui il popolo «non ha nulla a che fare con le leggi che lo governano, eccetto lo obbedire». La folla attonita che nel gelido mattino del 1649 assisteva alla decapitazione del proprio re ani ceppo dei delinquenti comuni sanciva un principio eh« gare il nome di Partigiano, oggi che la borghesia capitalista ha deriso di ricalcare le strade che. nel 1922, portarono allo scioglimento dei partiti democratici * all’avvento del fascismo. Nel 1497 Concetto Pettinate viene amnistiato: la condanna a Vidussoni annullata perche’ «il fatto non costituisce reato»; Volpi di Misurata viene assolto a Koma, e il criminale Tossani e' scarcerato a Bologna. I processi intentali contro gli uccisori «1» Matteotti e Amendola si risolvono in una beffa; al processo degli assassini di Amendola mancano Scorza e i principali responsabili dell'assassinio. Chi li cerca? La polizia e’ impiegata nelle cariche contro i lavoratori, alla ricerca di fantomatici depo- : • sottile che vuole arrivare a una siti di armi, al dissotterramento meta precisa, allo scioglimento delTANPI, alla condanna per reati comuni di tutta la Resistenza, allo sfasciamento del movimento operaio in Italia e, in altre parole, al fascismo. Il ’48 e? decisivo, pensa la borghesia italiana. I due partigiani assassinati a Somaglìa da un ex-fascist suscitano un grido di indignazione che la stampa reazionaria si affretta subito a far tacere. E dopo le elezioni del 18 aprile la maggioranza assicurata alla borghesia da' a questa Ir certezza di poter agire a fondo. La politica del compromesso, fatta per attirare gli ingenui, e’ abbandonata e il governo democristiano non si preoccupa piu’ d‘ nascondere le sue tendenze fasciste. I fatti precipitano perche’ s: vuole arrivare al piu’ presto all? meta. A Milano Tartniversarb della liberazione viene macchia to dalle cariche della polizia che si accanisce fino ai cippo de quìndici martiri di piazzale Loreto, e da quel momento e’ come se un segnale preciso sia stato lanciato da Roma. L’attentato a Togliatti e’ il frutto che la borghesia ha fatta maturare amorevolmente sotto la paglia, e’ la storia del ’22 che si ripete perche’ soltanto questo la borghesia Vuole. Le giornate di protesta e di Monthly a proposito del regime McDonald — che questo Governo entra in ufficio per il Volere e la decisione della borghesia», quella borghesia monarchica od opportunista che pochi anni dopo avrebbe riportato in carica i conservatori- Quella borghesia della quale sono schiavi anche i socialdemocratici odierni e senza la quale essi non potrebbero esercitare il proprio potere. Ad essa, i socialdemocratici, lasciano anche la responsabilità’ di interpretare la storia alla rovescia pur di conservarla alleata. Ad essa lasciano il compito antistorico di incoronare Carlo Stuart con l’anreola del martirio. Soffermandomi giorni fa presso la statua del «tiranno santificato» cosparsa di fiori m’e’ venuto spontaneo di chiedermi con apprensione se la grande corona d’alloro deposta sul piedistallo la sera prima da una mano devota ed oscura, noti fosse Stata consacrata con estrèma simbolicità’, al tiranno decapitato, dalle camicie nere di Sir Oswald Mosley. GIANFRANCO CORSINI sdegno dei lavoratori sono represse col carcere, coi manganello e col sangue: 5000 arresti in tutta Italia stanno ad indicar«' come ha agito il governo nei confronti deila classe lavoratrice c-.e non voleva il ripetersi di tali violenze. Cosi, di passo in passo, ci si avvia all’ondata che oggi si e’ abbattuto sulla Resistenza e quindi sulla classe lavoratrice. A Torino gli operai della Fiat vengono portati in giudizio. A Bologna si fa altrettanto con ie mondine. Ma la magistratura deve riconoscere l'inesistenza dei reati che tutta la stampa venduta alla borghesia aveva rovesciato su questi lavoratore Andato male il colpo, ecco che si ricorre di nuovo alle vecchie speculazioni: l’oro di Dongo appare alia ribalta regolarmente ogni due o tre mesi; i fatti dell’Emilia, il triangolo della morte, l’Uccisione di agrari fascisti colpevoli di deportazioni e di impiccagioni Vengono riesumati con scadenza Ossa; a Milano si tenta il colpo grosso, e la polizia -scopre» un deposito di armi alla Breda- Lo scandalo dura qualche giorno, poi cade perche’ la montatura non ha resistito. Cosa si vuole con questo? Si vuole portare la Resistenza alle stesso livello di un fatto di ero naca nera, si vogliono cancellare le piu’ belle pagine della storia moderna italiana, perche’ sonc pagine scritte da lavoratori, đs operai, dal proletariato. Intanto matura l’ultima beffa, e Borghese, il comandante della X Mas, viene assolto. Cosa risponde il governo? Il compagne Gorreri in carcere, 156 comandanti partigiani arrestati in E-milià, 13 nel Vercellése, decine c decine a Milano prelevati dalli» case e dalle fabbriche, in seguito a crimine di-marca fascista f compiuto da. noti fascisti. La borghesia che. nel campo sindacale, ha sentito cedere il terreno, che la storia ha condannato perche’ la classe operaia e’ matura per dirigere le sorti «iel-l’eeonomia nazionale, vuole colpire la classe operaia coi mezz; a sua disposizione, con la poli zia, con la calunnia, con la Stampa. I giornali governativi vaticani. i giornali degii industriali sputano veleno, vibrano colpo Si colpo. Ma, nonostante tutto, la class* lavoratrice e' la piu’ forte, li piu sana: ii ’22, piaccia o no * . Gasneri, a Sceiba ed ai loro, tiratili industriali non si ripeterà' in Italia. La storia va avanti per la strada del progresso. AUGUSTO PANCALDI Ungheria Vittorie democratiche BUDAPEST, 25 (AFP) — Il Ministero degli affari esteri com tiri ea che la presidenza provvisoria del fronte popolar« e dell’in-di-pend-enza ungherese he tenuto ogg; una riunione per discutere la domanda di ammissione del nuovo fronta democratico indi-pendente d. padre Balogia e della federazione de; partiti rad ea-li democratici. La presidenza provvisoria dal fronte popolare ha preso nota delTunanme decisione dei due par iti di unirai al nuovo front» e di adottare II programma d. auest’ulfimo. La presidenza ha dato il suo consenso alla domanda dì ammiss one di questi due partiti che si sono impegnati ad applicare I regolamenti politici itti amministra.ìvl necessari. OCCHIO SUL MONCO : JnCdìllO ÓVl^Cm Nik Carters abissini Persino il dott. Sorrentino capo della polizia scientifica, forse non sa che i piu’ formidabili poliziotti del mondo vivono in Etiopia. Si chiamano 1 «laboehas» ed e’ sorprendente che essi non abbiano mai piu di dodici anni, Fu l’ingegnere svizzero Igi, ministro degli Affavi Esteri dello imperatore Menelik, a dare per primo notizia di questi Niris Carter negri che passano il giorno a scoprire criminali con biblica disinvoltura. Igi in un* intervista concessa al «Newe Zucchera Zeifunir nel 1903 riferisce molti episodi in proposito. 1 «)a-boclias agiscono in stato ipnotico e. naturalmente i loro riconoscimenti vanno considerati alla stregua dei guidizi di Dio in nso nell’antichità’. Si tratta di un tipo particolare di Ordine. Ma Igi ebbe modo di controllare come i «laboehas» raggiungevano sempre il colpevole- Narra il ministro di Menelik che in un incendio doloroso avvenuto ad Addis Abeba fu chiamato un noto «laboehas» sul posto. Il bambino che »Veva una enorme pancia ed un viso denutrito, giunse con un passo quasi etereo, sembrava che egli non toccasse la terra. Ci fu subito di intorno silenzio. Detetro da be- Fisi ha in veniale oCÌ LO c 7 (Continua iti IV. pàgina) Se si potesse conoscere il nome di colui che ebbe per primo l’idea di mettersi ai piedi due pezzi di legno per avanzar spe- ; dito sulla neve, certo si potreb- ! be pensare di dedicargli un bel monumento tanti sono oggi i seguaci e gli appassionati di questo mezzo ingegnoso. Ma co- | desto nome non si conosce, e bisogna rassegnarsi a stare sulle generali rinunziando al monumento. Tuttavia, il piu’ antico inventore di Un mezzo che impedisse di affondar nella neve, non e’ del tutto sconosciuto; egli fu, senza dubbio, un ingegnere montanaro armeno il quale dovendo attraversare 400 an- I ni prima di Cristo, una lunga distesa nevosa, penso’ di legare ai suoi piedi e a quelli dei suoi cavalli, a mo' di scarpe da neve, grossi succhi ripieni di stracci. Si camminava scomodi, ma si procedeva. Strabene, parlandoci della storia di tre secoli e mezzo piu’ tardi, ci fa sapere che nel Caucaso meridionale quei pastori valicavano i nevai scivolando su certe striscie di legno ricoperte di pelle. Come avrete notato. Una cosa e’ certa e fa stupire: che lo Sci non e* nato, come molti potrebbero pensare, nel Nord: ma vi fu importato dalle migrazioni uralo-altaiche millesettecent’anni or sono. Si trattava di sci di legno, di cui il destro era lungo circa un metro e mezzo e il sinistro alquanto piu’ lungo e piu’ stretto. Giunto in Scandinavia, lo sci ebbe evoluzione rapida e costante. La funzione, si sa, sviluppa l’organo, sci compreso; Vivendo per tre quarti deli’anao sulla neve, lo sci divenne necessario piu’ delle scarpe. E pur®, devono passare circa sedici secoli prima che Io sci diventi noto in tutta Europa Gii esploratori Nordensjold e Nansen, attraversando in sci le distese glaciali della Groenlandia, richiamarono l’attenzione di tutti i popoli, compresi quelli meridionali, su questo semplice tìvéZ-Zo di deambulazione. Ma l’era d’oro dello sci comincia solo nel 1860, anno in cui si tennero a Oslo, le prime gare sciistiche internazionali. Da Oslo lo sport dello sci calo’ in Svizzera, e poi in Germania e in Austria, In Italia, esso fu introdotto nel 1896 dall’ingegnere Adolfo Kind, che, a Bardonecchia, diede dimostrazioni pratiche a un modesto gruppo di simpatizzanti. La nostra Lotta Assemblea plenaria del Consiglio Cireond. ’ UAIS Per la pace per la fratellanza e per il miglioramento delle condizioni di vita (continuazione dalla 1 pagina) IS Ciò è dimostrato dall’aumen-to progressivo degli ‘scritti e dall’esito delle votazioni. Di 127 sei ioni elettorali, ben 49 hanno votato al 100-100 e la percentuale totale è stata del 97,6 p.c. Nel lavoro di preparazione si sono ve-r frcate alcune deficeiize organizzative consistenti in non giusta distribuzione del lavoro, nel sovracarieo di funzioni a deter- Nelle città dovranno essere istituiti nuovi blocchi, nuove basi stradai, eec, Iin modo da ottenere la maggior concentrazione di membri, Intenti al lavoro concreto. Solamente così potremo aver contatti e collegamenti con tutto il popolo e potremo allargare i concetti di fratellanza e di unità che sono la base del programma dell’UAIS. Enorme è la mole del lavoro che ci sovrasta. Per la sua realizzazione necessiterà creare m nati compagni, nella nuncn rarza dell’elevazione ideologica e nuove forme organizzative ed o-pol’tlca dei membri, nell’irrego- perare una migliore distrlbuzio-lare invio di relazioni sui lavo- ne deue funzioni e dei compiti re svolto e sulle quote. Questi nelle organizzazioni di base, co-errori dovranno essere corretti rae per es.: nelle segretarie set-ne’1 avvenire. • tortali e nei settori cittadini. I-’azlone politica che era !.l NI campo organizzativo è cosa compito più importante è stato molto importante che vengano In parte trascurata mentre è sta- tenute regolarmente le riunioni ta ded cata magg'.or interessa- in cui devono essere trattati e. menfo al lavoro d’assalto. Con discussi ì problemi organizzativi. I ciò apparirebbe che l’UAIS sia j membri dell’UAIS dovranno1 divenuta vn’organizzaz'one di partecipare regolarmente al la-lavoro d assalto e non una erga- tV0r0 d’assalto e dovranno eleva-nizzaztone poltica di massa. Al- re ja ],oro cultura generale e po-la , maturila politica dei membri utica con lo studio, e dalla operosità dipende il ri- Il fronta dell’UAIS deve esse-su'iato in tutti i campi del la- re la direttrice di marcia di tut-voro. Le nostre masse devono to il lavoro politico, economico e conoscere a fondo i risultati i£g- colturale. I suoi compiti sono di giunti dal popolo lavoratore; de- unire nella lotta per il progresso e per lo sviluppo culturale e cocperativ%tico le più larghe di lavoro. Ma ciò non vale per tutti I 18 paesi, poiché in qualcuno vegeta ancora la illusione che la casa cooperativistica Ideale verrà costruita da. altri, oppure dal Potere Popolare. Di questi esempi ne abbiamo nel capodistriano e nel buiese. Motivo di ciò è la cattiva preparazione politica e la deficienza organizzativa. Se no; sapremo convenientemente spiegare al popolo gli scopi e l’importanza della casa cooperativistica e delle altre opere riuseiremo a risvegliare nella popolazione gli impulsi di attività e di volontà eh© inducono ad entrare nelle brigate lavorative, a prendere interesse per la cultura e a sentire la volontà di collaborare per il mlgiiora-mento economico del loro paese. Il compagno Venturini conclude la sua relazione con le seguenti paroie: «I compiti dello UAIS sono di non trascurare e di non dimenticare tutti questi principi. Dobbiamo essere coscienti di possedere tutt; i requisiti e le condizioni necessarie per ottenere buoni risultati. I nostri lavoratori hanno già dimostrato e dimostrano giornalmente la loro volontà e la loro capacità di assolvere questi compiti. Continuiamo sempre e più decisamente a marciare su que- ; lAu epióodiG (continua dalla terza pagina) (continuazione dalla I pagina) i • la ^realizzazione di questi com.-| j.j consiglio Circondariale delio piti bisogna adottare un lavoro UAIS neiia prima seduta dei de-sisl.eimatico. A tale scopo uno dei j legati, nuovi eletti, ha trattato la compiti fondamentali delle nuo- situazione politica del circondala» ve segreteria dell’UAIS sarà :rio ed 1 compiti dell’UAIS nello vono conoscere le ordinanze economiche delle nostre autorità popolari; devono essere informate masse di popolo lavoratore. Per ] sta via, dei più importanti avvenimenti politici; devono conoscere e comprendere bene il sistema coope-rat 7 dico ecc-Necessita a tale scopo il livello politico e culturale dei quello di elaborare il piano di an,no corrente In base alle rela- nostr- membri con una azione *a- lavoro per l’anno 1949- Tale pia-; zioni del Comita.to uscente e con- stematica. L'epoca odierna, la no non dovrà essere elaborato statata la p;ena confromltà con le epoca della ricostruzione e del dall’alto, ma da ogni paese, da deliberazioni e con lo statuto del progresso et Gnomico - culturale- ogni gruppo. Esso inoltre dovrà1 congresso costitutivo dell’UAIS «nift'co. richiede d= noi ancora essere approvato nelle riunioni: --------------... «_ fi—^ di massa. Ogni paese ha i suoi particolari bisogni perciò j punti fondamentali nelle elaborazioni di questi pian! dovranno riferirsi al risolvimento dei problemi e dei bisogni di ogni paese. Nel nostro circondario sono In è la maggior conquista della lot- costruzione attualmente 18 case ta d! liberazione. cooperativistiche. La costruzione ,. ,. . , . , . Dato che nel futuro uno dei di queste case ha la caratteri- jne. dl 4;700 ” m6®b? compiti principali del nostro stica di mettere in giusta luce pr,;'t?la de|Je eJez omj. la Par1je<ù-fronte sarà quello di allargarlo l’attività politica e la maturità Pazi0ne alle stesse di oltre ù 97 sempre più con l’ammissione di di ogni sigolo paese. Nella mag- per cento degl1 elettori nuove forze democratiche, i se- gioranza del paesi in oui vengo- gSetar; ecc. dovranno cercare no costruite le case cooperativi- nuovi sistemi e forme di lavoro stiche, già l’impegno della co-. per ottenere migliori risultati straziane implica una buona or- ( e della democrazia, ed S seguaci nel campo dell’allargamento del ganizzaziane per la motoilitaziò- di Viđali tutto hanno fatto e ten-fronte, questo compito dovrà es- ne delle forze lavorative per il tato per impedire il rafforzamen-sere risolto specialmente dai set- lavoro pianificato, per la forma- to numerico dell’organizzazione tori cittadini. itone di compagnie 'e di brigate edili buon esito delle elezioni. politico, richiede da noi ancora maggior attività e la mobilitazione di più larghe masse popolari per la miglior realizzazione dei compiti che stanno dinanzi a noi. Compito fondamentale dello UAIS, è ampiamente e rafforzamento del Potere Popolare che approva la linea finora seguita ed esprime alla Direzione il suo riconoscimento. Constata inoltre che l’organizzazione dell’UAIS sì è rafforzata tanto politicamente quanto orga-n’zzativafticnte che si è allargata numericamente; che è molto penetrala e che penetra sempre più nelle masse popolari. L’iscrizio- mano e convalidano tazione. confortale consta- I nemici del popolo lavoratore Dichiarazione dei Come Esce, dei PC TT Lotta di classe conseguente vittoria sicuradei laovratori (continuazione dalla I pagina) I Sindacati Unici hanno precisato, con dati e cifre inconfutabili ed in gran parte tratti da studi ufficiosi, i termini della vertenza reclamato che le paghe e gli stipendi dei lavoratori siano j portati al minimo necessario per ; la vita, sulla base cioè di una j media di 60.000 lire mensili, cor- j rispondenti a poco.più della com- j plessiva retribuzione effettiva ' : so di far convergere l’agitazione i del fronte sindacale e l’aumento su rivendicazioni assolutamente I del peso ed importanza che le for-linadeguate, rappresentate da una ! ze del lavoro devono avere nella richiesta di leggera rettifica di I vita economica e politica della salario e stipendio già da mesi I città. Le masse popolari di ogni nazionalità attivizzate ed indissolubilmente unite, hanno dimostrato la loro comprensione e la loro dedizione alla causa del popolo lavoratore con l’adempmento dei compiti accettati nelle varie opere costruttive, ed hanno respinto ogni «teoria» di passiva resistenza, come estranea a loro, nei rapporti oon il Potere Popolare e nei confronti della fratellanza itaio-slava. Il consìglio Circondariale dello UAIS ritiene necessario perseverare con l’attività nuovi membri. I mezzi migliori sono gli esempi e’ la costante persuasone ed e-ducazione di quegli elementi democratici che non hanno ancora una sufficiente educazione politica ed autocoscienza per un giusto orientamento. E perdhè portano ancora il peso del pregiudizi, conseguenza della passata oppressione fascista e reazionaria. Quello stesso nemico continua oggi a sfruttare queste pessime eredità del passato, tentando di divìdere la popolazione secondo le -nazionalità e di separare gli abitanti che hanno gli stessi interessi. Sulla linea della lotta conseguente contro l’imperialismo e per il, rispetto del trattato, di pace, l’UAIS. deve continuare con il rafforzamento del Potere Popolare e con l’approfondimento della fratellanza i'talo-slava. La risoluzione Il Consiglio Circondariale dello UAIS affida a tutti i suoi membri il compito di una sempre maggiore attivìzzazlone per lo aumento della produzione e per l’assolvimento di tutti i compiti dei Potere Popolare nel campo dell’economia. L’UAIS, quale iniziatore ed organizzatore, deve raddoppiare le propre forze ed 1 propri sforzi per la realizzazione nell’anno corrente dei programma economico nel campo della semina, della produzione e della ricostruzione. L’UAIS, quale fronte dei Popolo lavoratore, è in grado di assolvere tutti i compiti anche i più difficili. Quale base politica fondamentale del Potere Popolare, l’UAIS appoggerà con tutte le sue forze questo Potere; lo rafforzerà nella lotta contro tutti i nemio; e gli speculatori politici. Nel paese sarà di aiuto e darà l’Iniziativa •per la formazione del cooperativismo e per la costruzione delle case cooperativistiche, smaschererà tutti gli scissionisti e gli elementi sfruttatori. Il risultato di tale lavoro si rivelerà nel miglioramento dello standard di vita e del livello culturale del popolo lavoratore, SI che rappresenta una delle finalità principali prefisse dall’UAIS. con sì suo j lavoro. Il consiglio circondariale dello UAIS s’impegna e così pure tutti i membri a non risparmiare le propri® forze per la realizzazione de' compiti suaccennati. Evviva l’Unione Antifascista Italo Slava! concessa ai lavoratori dell’Alta Italia. Ciò avviene proprio mentre questi lavoratori stanno puntando su quelle posizioni indicate dalle presenti neeeesità di vita. Cosi, da una constatazione realistica dell’esistenza di una grave vertenza sindacale, con sorpresa percepita negli anni antecedenti j d; tutti 1 lavoratori, la vertenza la guerra. I è stata incanalata su una posizto- I lavoratori di Trieste ravvisa- j ne faretrata per l’ottenimento di no nella dettagliata ed obiettiva j aumenti dj poco conto e che gli industriali, dopo svolta la loro denuncia della situazione, riflet tute, in cifre e dati, le reali condizioni economiche proprio e delle loro famiglie. Sotto la torza di queste esigenze e per le loro rivendicazioni si era formato di fatto un fronte u-n co di lotta. Ma l’agitazione non si è svilup; pata sulla strada Iniziale, non si è concr'etìzzata sugli obiettivi g usti e l’azione sindacale è stata debole e di scarso effetto.. Assecondando i propositi dei datori di lavoro, la Camera del Lavoro, dimenticando le rivendicazioni sostanziali,agisce nel sen- Le donne e le elezioni (continuazione dalla I pagina) sideraztone anche presso l’opinione pubblica estera. La scissione! movimento democratico è giunta per essi come il cacio sui maccheroni. Ad essi ha infuso la speranza nella vittoria della reazione. Con questa speranza hanno emanato l’ordine sugli elenchi e-lettcrali. Come vogliano sfruttarlo a proprio favore lo chiariche il fatto che nella compilazione predetto ordine hanno fatto il conto su quella gente che in effetti non avrebbe il diritto al voto. Questi voti dovrebbero assicurare la vittoria della reazione e attraverso questa vittoria la pressione sulle masse lavoratrici triestine-Le donne triestine, le antifasciste che ci siamo rese conto ohe il nostro posto è nelle prime file delle forze combattenti per ü progresso e la democrazia perchè soltanto ih queste file si risolve veramente il problema della parità dei diritti della donna ed a questa si da la possibilità di utilizzare il diritto elettorale a prò del fronte antiimiperiallsta, noi donne triestine, ripetiamo, faremo di tutto per far fallire all’imperialismo anglo-americano ed alla reazione locate i piani commessi alle elezioni amministrative. La condizione fondamentale è data però dall’unione di tutte le nostre forze e dalla capacità di dimenticare ciò che- ci divide. Con ciò dimostreremo di comprendere che cosa signif-ca per la donna H diritto elettorale e auali sono i doveri che ad essa ne derivano. manovra di rifiuto, probabilmente concederano. I Sindacati Unici non sono stati sufficentemente all’erta e fino un certo punto si sono lasciati agganciare alla tattica dei dirigenti la Camera del Lavoro. La quale, misconoscendo la giustezza delle maggiori richieste reclamate dei lavoratori di Trieste, ed anche da quelli della Repubblica Italiana, accetta le note frustate ragioni di ogni tempo e paese degli industriali, i quali di’ Unità di lotta capace di far tradurre in fatti concreti le esigenze della classe lavoratrice. Allo scopo si deve creare nelle fabbriche, nelle aziende ecc. quelle condizioni adatte per il raggiungimeli to delle suddette posizioni con il coordinamento e con la intensificazione dell’agitazióne, e, approffit-tando delle attuali elezioni per i Comitati Aziendali, eleggere a rappresentanti delle masse quegli elementi, capaci ed onesti, (die diano sicuro affidamento di fedeltà alla propria classe e volontà e decisione di lottare per il raggiungimento dei ®u citati obiettivi. I lavoratori, gli operai e -gli impiegati, gli artigiani, i contadini comprendano tutti come le conseguenza dell’imperialismo e quelle dl una politica rovinosa per l’economia triestina riuniscano nello stesso campo di lotta; e, alla coalizione dei possessori dei mezzi di produzione e della ricchezza, con- chiarano che le condizioni della ; frappongono un’unione reale, so- produzione industriale e del commercio non consentono miglioramenti di sorte, che la guerra e le sue conseguenze impongono ancora sacrifici per poter ricostruire, che gravano sull’economia i periodi improduttivi, i crediti perduti, le materie prime e le commesse mancanti e i rilevanti costi stanziale di tutti i lavoratori, indistintamente. Sensa tentenna-menti, tutti uniti in unica lotta, lavoratori riusciranno a vincere la resistenza padronale e raggiungere cosi migliori cond'zioni di vita. A conclusione, il Comitato Esecutivo del Partito Comunista del di produzione che impediscono la ; Territorio di Trieste riassume la .. : — : i. _ j ----.4 si tua 7 ! nm o tipi RPtiiiAnti fprm,i.ni'* vincita d concorsi. I Sindacati Unici devono riprendersi e guidare i lavoratori sugli obbiettiyi già da tutti riconosciuti giusti. Di fronte le Intenzioni della classe padronale di far scontare ai lavoratori le conseguenze della sua guerra imperialistica e della sua attuale politica l’organizzazione sindacale classista deve raccogliere tutte le energie che promanano dalle esigenze imperiose e dalla volontà di soddisfarle delle masse lavoratrici, e riporre immediatamente all’ordine del giorno la questione del minimo vitale necessario, reclamato da tutti i lavoratori nei plenum sindacali e nei comizi, e che si esprime nei seguenti punti: 1) Rigoroso btocco su tutti 1 licenziamenti. Nessun licenziamento di impiegati in «sopra-numero» e di operai e impiegati al limite di età fintantoché non ci saranno condizioni di quiescenza edeguate ed Impiego in altri seitori di produzione; 2) adeguamento di salari e stipendi ed altre percezioni al punto di creare una retribuzione corrispondente alle esigenze di una esistenza civile e che si deve indicare nella paga media mensile di lire 60.0J0. Per il raggiungimento delle giuste richieste formulate, nrcessità l’unità di »otta, Ä rafforzamento situazione nei seguenti termini 1) E necessario continuare ed intensificare la lotta per il raggiungimento di un salario o stipendio corrispondenti alle reali esigenze del costo di vi-ta; 2) Blocco effettivo di tutti i licenziamenti; 3) Immediata concessione e correspcnzione di quelle migliorie già riconosciute e corrisposte diversi mesi fa dagli industriali italiani ai lavoratori dell’Alta Italia; 4) Lotta decisa contro la politica economica del Governo Militare per la quale la città di Trieste, la sua economia e la sua classe lavoratrice subiscono le conseguenze disastrose della applicazione della politica del piano Marshall politica questa che è la causa della miseria dei lavoratori di Trieste; 5) Unità di azione di tutti 1 lavoratori, a prescindere della loro nazionalità, opinione politica o religiosa. Il Comitato Esecutivo del Partito Comunista del Territorio di Trieste invita i lavoratori a stringersi attorno ai Sindacati Unici, tha devono condurre, come nel passato, anche nel presente una lotto --eseguente e decisa indifesa deg.i interèssi della classe operi. Nik Carters abissini (continua dalla terza pagina) re al ragazzo una coppa di latte mescolato con un po’ di polvere verde e dopo gli fecero fumare una pipa caricata con una polvere nera che doveva essere qualcosa di molto simile al pepe. Il «labochas» dopo aver fumato tranquillamente pepe fino a sentirsi bruciare anche il midollo cerebrospinale, cadde in stato ipnotico; si alzo’ poco dopo bruscamente e comincio’ a correre verso Harrar. Il «labochas» corse ininterrottamente per sedici ore (c’e’ da far crepare d’invidia i questurini che a sera si ritirano stanchi morti dopo un pedinamento!). Presso Harrar il «labochas» lascio’ bruscamente la via, entro’ in un campo e tocco’ con la mano un Galla che stava lavorando. Il Galla confesso’ il suo crimine. Con la scoperta del responsabile lo stato ipnotico del «labochas» ebbe termine. (continua nel pros, autu.) strutta sui camp.1 d’Lcraina! Pensatevi. un enorme frutteto di koi-hoz, in cui sono stati incendiati centinaia dì camion, autoblinde e carri armati, di materiale e munizioni. Gli alberi rinsecchiti e bruciati emergono dall’enorme massa informe di: fèrro contorto e incendiato, slmile ad un grandioso setaccio. Pensate dieci chilometri di strada, tutt’intorno alla quale sì,allineano a destra ed a sinistra due o tre e fino ad otto e dieci colonne e interi raggruppamenti di autocarri, carri armati e cannoni motorizzati, rovesciati per far strada all’armata sovietica avanzante, mentre più lontano nella campagna emerge dal frumento un camion o un carro armato, il cui padrone pensava che i tankisti e gl! aviatori non lo avrebbero osservato se abbandonava la colonna, l’ammassamento. Tutto ciò però non rappresenta Ohe quella parte di materiali; che non sì è potuta adoperare subito e non è stata trasportata nelle fabbriche sovietiche. I battaglio-ciò sopratutto ni lavoratori sovietici per la riparazione del materiale catturato sono in continuo lavoro. Dì dieci automobili ne fanno uno e lo mandano al fronte. Alla stazione ferroviaria di Potai trovò la morte la divisione corazzata «Adolfo Hitler» con le unità della sedicesima divisione ad essa aggregate. Dalle «panie-mota Rossa opera così celermen-re» fino all’ultima motocicletta tutto fu distrùtto.. Sono ancora visibili ,j resti mortali. La divisione era scesa a quella stazione e si apprestava a raggiungere la linea. quando fulmineamente la strada le fu tagliata-da tutte le parti. Boris Nikolajevič Kampov, della sezione operativa dello Stato maggiore di’ Kofi je v, cì mostra # boschi dai quali il fuoco sovietico divampò contro codeste meraviglie della tecnica bellica. Il comandante della divisione aveva tentato di prendere posizione per la battaglia. Aveva apprestato una difesa circolare mandando esploratori do tutte le direzioni. L’Armata Rossa sorprese e distrusse le pattuglie di carri armati per le campagne e ai margini del bosco. Così accerchiati, nella sorpresa e nella confusione, la divisione fu infranta e distrutta. I carri armati sono profondamente immersi nel fango, ora consolidato, lunghi cannoni sono volti In tutte le direzioni. A diecine i «pantera», i «tigre» e una gran massa di cannoni motorizzati, sono Immobriizzattì, bruciati, e a vederli fermati così nel movimento, nel balzo, sembra quasi che un momento prima siano stati vivi e. potenti. Soltanto qui, dii fronte a tali testimonianze, sì vede ciò che la Armata Ros^a ha fatto per i popoli d’Europa infrangendo l’Immane forza dell’esercito hitleriano. Chi altro avrebbe potuto spezzare una tale forza, annientare tanto acciaio e costringere al silenzio tante bocche da fuoco portatrici di' strage? Chi avrebbe potuto annientare milioni di delinquenti, compatti nella loro sete de uccidere e distruggere, armati del materiale più moderno, contro I popoli quasi inermi di Europa? E questa Europa taceva, dava a Hitler mano d’opera, gli apriva le miniere e metteva in azione le fabbriche. In nessun luogo questo è così evidente come nell’Unione Sovietica dove vediamo carri armati e cannoni posanti francesi, petrolio rumeno e formaggio olandese: qui si vede come l’Armata Rossa ha a-vùto contro di sé le forze materiali di tutta l'Europa organizzate da Hitler. Andando più avanti verso il fronte passammo con la automobile presso un deposito tedesco catturato. A sinistra e a destra della strada per oltre cinquanta metri e per un tratto di tre chilometri, sono ammassate munizioni tedesche d’ognl genere in recinto di' legno. SI ha l’Impressione di attraversare le vie di un luogo abitato. Eppure non è una sola via; più avanti.nel bosco per tutta la strada ancora altre ed altre file. Questa è un’intera città di munizioni tedesche. Con la naturale pedanteria che è loro proprio d tedeschi hanno numerato le case e le vie in modo che — come dice il generale Bragin — non è difficile ritrovarsi In questa località, sa 1 soldati dell’Armata Rossa abbisognano di qualcosa. Questo è l’aspetto delle cose dopo la battaglia, questa è la realtà dì cu. assai: spesso trattano i bollettini dell’ufficio d’infor-mazioni sovietico. creazione di un fronte unitario giovanile dall’alto. Mentre 1 dirigènti democristiani non' rispondevano neppure a questi inviti, gli altri pur partecipandovi, dimostrarono di non volere effettivamente l’unità. Questa presa dii posizione smascherò 1 dirigenti delle cosiddette organizzazioni: giovanili italiane E’ però da rilevare che Tazione per l’unità dal tremo attrarre la nostra gioventù Alla Conferenza dell’ UGA - Zona A Per un9unità piu forte e combattiva basso ha sortito in alcuni casi: effetti positivi Così a S. Anna f giovani socialisti inviavano al congresso costitutivo dell’UGA 11 loro delegato. Di fronte al pericolo di veder realizzato Ü fronte unico giovanile, la reazione addotto tutti I mezzi, ache quelli prettamente banditeschi per impedirlo. Però tutto olò non è servito a nulla, perchè la gioventù triestina iha mantenute salde le sue file. Il relatore passa quindi aìl’esa-me della situazione del movimento giovanile dopo la risoluzione dell’Uffiofo di Informazioni. Egli mette in evidenza che già anche antecedentemente vi era della gente che lavorava contro il movimento democratico. Questa gente si raccoglieva intorno «allTnformatore del' Popolo». Viđali si è servito di questi elementi per sferrare il suo attacco contro l’unità del movimento democratico trestino. Il comp. Mesesnel fa quindi un profilo del ruolo antlprogressis’a dei giornali «li Lavoratore» e «La Gioventù», ed in genere di tutta Tazione dei vidalistl. Quindi passa all’esame del problema delle elezioni. In riferimento al diniego de: vidailist; relativamente alla costituzione di un fronte unico elettorale il relatore afferma- «Il respingere la nostra offerta dimostra ancora u-na volta da che parte sta la volontà per un az one comune. «Per adempiere ai compiti che si pongono oggi davanti a tutto 11 movimento democratico triestino lo UGA deve per parte sua mir are la lotta per l’unità della gioventù. Dice il relatore: «Per ciò invitiamo tutti i giovani cui sta realmente a cuore la giusta causa e che desidera ohe la nostra UGA continui a camminare sulla via delle lotte gloriose per la realizzar one del principi dei due congressi, del congresso costitutivo dell’LtGA e del congresso della gioventù lavoratrice, del congresso costitutivo dell’UGA e del congresso della gioventù lavoratrice, di prender nuovamente il loro posto di' combattimento nella nostra gloriosa unione della gioventù antifascista». Ed ancora: «fj’ nostro dovere di alzare la testa e dì avvicinarli (i giovani influenzati da Viđali) dicendo ad essi che Viđali non ha nulla a che fare con la risoluzione dello Ufficio Informazioni, che egli è guidato da desideri: abilmente nascosti, I quali, -causa una situazione non ancora matura non sono stati ancóra apertamente espressi da lui, come fine .politico. Il relatore conclude invitando alla lotta contro Timperìalisapo in difesa della gioventù, sotto la guida della FMGD. La relazione organizzativa Segue la relazione organizzativa, fatta dal comp. Fuks Ivo. Questi tratta della situazione dell’organ-'zzazione dopo, la risoluzione delTUfficio di Informazioni. Egli mette in evidenza che l’organizzazione giovanile in mano ai: vidalistl non è più «un’organizzazione indipendente» che combatte conseguentemente fiutisi linea del programma chiaramente definito dal congresso costitutivi/. Il comitato Direttivo della gioventù dei vidalistl n?n svolge alcuna attività positiva. Si presta soltanto a servire nella I-gnobite campagna contro la nuova Jugoslavia e contro i poteri popolari nella zona B. Dopo aver rilevato che la storia condannerà indubbiamente questi atteggiamenti, il relatore invita i presenti e tutta la gioventù triestina ad Intervenire decisamente e seriamente nella lotta. Bisogna perciò dare una giusta forma organizzativa all’UGA ed educare gli attivisti attraverso la lotta e lo studio. Bisogna organizzare : comitati di fabbrica, di villaggio e di scuola deU’UGA. Si deve proceder alla elezione dei comitati rionali legati a quello cittadino. Particolarmente il relatore si sofferma a condannare l’Indirizzo della frazione di: Viđali per quel che concerne la funzione deil’UGA. Questi elementi svuotano l’organizzazione della gioventù di tutto il suo contenuto combattivo proclamandola solo mezzo di divertimento e dì elevazione sportiva e culturale. Il comp. Fuks afferma invece: «Noi eleveremo Invece culturalmente e spor.t'ivamente la gioventù.... mai però diremo che le funzioni della nostra organizzazione, come questa le avetfa prima della risoluzione fossero state superflue. Continuiamo ad insistere che speciali commissioni devono esaminare la situazione della gioventù operala e contadina. Essi dovranno mobilitare la g oventù lavoratrice della città e della campagna in una lotta comune nello Interesse di tutti gli strati' della gioventù lavoratrice. Anche le varie sessioni: non verranno da noi respinte, anzi le allargheremo ancora di più per chè soltanto con una larga rete organizzativa po- pella lotta per il lavoro e per uno adeguato salarlo». Il relatore tratta quindi delle future elezioni’ amministrative ed invita la gioventù a lottare per la unità di tutte le forze democratiche. La relazione Umer Dòpo aver rilevato le dfficilt condizioni del movimento democratico triestino dopo la Risoluzione delTUfficio Informazioni td 'il dis.nteresse dei vidalisti nei Confronti dei vitali interessi della gioventù, il comp. Umer ha proseguito: «I problemi che oggi pesano sulla gioventù opera a sono più o meno quelli ohe sono stati delineati al ..-ongresso della gioventù lavoratrice. Parlerò dei più importanti. La prima questione è quella della d soccupazlone la quale è aumentata dacché la zona anglo-americana è stata inclusa nel piano Marshall, Malgrado a tutte lè promesse che le condizioni degli operai andranno migliorando, possiamo constatare che tutte le assicurazioni data circa il piano Marshall erano un ordinarlo inganno. Quest’inganno ha colpito Innanzitutto gli operai e fra essi la gioventù operala. I licenziam.’nti r*!ie varie fabbriche e cantieri triestini servono a provare ia veridicità delle nostre affermazioni. Dobbiamo raccogliere tutte le nostre ioize perchè cessino ì vergognosi' licenziamenti e perchè a tutti gli operai venga garantito il guadagno necessario al" loro sostentamento. L’elevamento dell’economia triestina e con ciò il miglioramento della situazione o.e-glloperai, non dipendono dal piano Marshall, ma dal vin solamente dell’economia triestina ai suo retroterra naturale. L’arresto nell’industria Triestina hà colpito anche tutti que" giovani che dando affidamento alla tradizione speravano di dare il Cambio ai loro padri presso ie macchine nelle nostre fabbriche. Si osserva una grande mancan za di apprendisti? Ciò pante perchè in un vicino avvenire potrebbe verificarsi che noi non sì abbia un numero sufficiente di forze qualificate per le nostre fabbriche che a causa di ciò la produttività delTinduri-triestina subisce una ulteriore caduta. Dobbiamo combattere perchè le fabbriche assumano il maggior numero di operai — apprendati, i quali saranno garanzia che la industria rimarrà il fondamento dell’economia triestina. Esig amo ohe tutti gli apprendisti frequentino obbligatoriamente corsi d: a-biliitazione professionale 1 qual; devono essere organizzati la dove ciò non è stato fatto fino ad ora. Un Importante quest'ione ohe non dobbiamo e non possiamo tralasciare essendo di importanza vitale, è costituita dalla salute dei giovani operai. Se esaminiamo una sola malattia, la più diffusa, è precisamente la tubercolosi, allora possiamo constatare che questa ha avuto un’1 incredibile diffusione proprio tra la gioventù. La cassa dell’enorme diffusione della tubercolosi, è dovuto alla guerra, ai campi di concentramento, ai salari più bassi al minimo necessario per Resistenza, alla disoccupazione, alle cattive abitazioni, al lavoro faticoso (dieoi, dodici e talvolta anche sedici ore al giorno) ed infine alla mancanza di disposizioni che proteggano la salute de; giovani operai. Soltanto un’azione comune che tenda ad ottenere che gli apprendisti vengano impiegati in lavori che non influiscono dannosamente sulla loro salute, che le ferite vengano portate ad un mese per anno, che i giovani vengano sottoposti periodicamente alla visita medica, soltanto così potremo risolvere le difficili condizioni dei giovani'lavoratori. La risoluzione La Gioventù Antifascista della zona Ainglo-àmericana del Territorio di Trieste riunita nella conferenza in data 20-2-1949 dopo a-ver sentito le risoluzioni e discusso esaurientemente intorno alla situazione politica intemazionale e locale, cosciente del compiti, ohe sono ind spensabili ad una continuazione con successo della lotta contro l’imperi'ali-smo eottolinea la necessità dì una quanto mai stretta collaborazione delle masse giovanili mondiali le cui aspirazioni vitali sono sostenute dalla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica per una lotta con successo della democrazia mondiale contro i piani guerrafondai degli imperialisti che a prezzo dei _ sacrifici di altri milioni di uomini vorrebbero provocare un’altro conflitto mondiale, condanna l’attività liqui'datrice di alcuni funzionari giovanili che servendosi del nome e delTorganizzazi'o-ne della fiducia delle masse giovanili in questa, con la loro attività hanno cominciato a gettare il fango ed a minimizzare dopo la risoluzione dell’U.I. tutta la lotta che fin qui abb'àmo sostenuto e ciò l’hanno fatto a prò dei loro piani revisionali Invita tutta la gioventù realmente democratica ItaTana e slovena, della zona aniglo-americaina del T.L. T. di serrare la lotta indipendente dalle diverse opinioni In merito alla quest'ione della risoluzione dell’U.I., per quel scopi che sono stati tracciati dal congresso costitutivo deU’UGA e dal congresso della Gioventù lavoratrice e precisamente di combattere concretamente centro l’imper a lismo anglo-americano ed il blocco della reazione locale, per il rispetto del trattato dii pace, per la indipendenza politica ed economica del Territorio di: Trieste e per il collegamento economico di Trieste con il suo retroterra, esige dalle autorità ang’o-j meritane di occupazione di condurre una polit'ca che possa dare ad ogni giovane operaio, con tedino, accademico, studente, ai giovani dei due sessi, la possibilità di v’ve-e degnamente, d: lavorare e di essere retribuita onestamente. Morte al Fascismo — Libertà ai popoli I Matrimonio a Mosca (continua del mim. prec.) prezzo di difficolta’ enormi, sono riusciti a ritrovare le tracce di molti di questi negli «asili della Germania. Le autorità’ anglo-americane rifuitano pero’ di renderli alle famiglie allegando i pretesti piu’ scandalosi, come, per esempio, che nel 1939 quei disgraziati ragazzi risiedevano a Lvov o a Riga, citta’ che non sono considerate sovietiche nelle istruzioni ricevute dai rispettivi governi. Con tutto questo frastuomo a proposito di qualche ex-impiegato delle loro Ambasciate a Mosca che vorrebbe esibire ai suoi amici come una curiosità' «la donna russa» portata dalla Uione Sovietica, i dirigenti anglosassoni vorrebbero rendere l’opinione pubblica sorda alle grida delle madri sovietiche a cui sono stati rubati i figli. E poiché’ il frastuono cominciava ad indebolirsi, le disgrazie famigliar! di Ocampo padre sono state elevate al rango di «affare internazionale». JEAN CATHALA PANORAMA DEL SABATO (eontuiuaziane dailla I pagina) pensiero dell’uomo della strada americano, il quale ha .a sensazione precisa che i’America stia, in questo momento, viaggiando su acque molto perigliose sulle quali potrebbe sollevarsi d’improvviso una terribile procella. Questo per quanto riguarda il primo dei due problemi che hanno messo sossopra il Dipartimento di Stato; il secondo è stato quello relativo a"a richiesta delTURSS di nominare sollecitamente il Governatore del Territorio" Libero. Acheson si è visto costretto a manovrare in modo tale da mettere a nu»o Problemi per i nostri apprendisti (continuazione dalla I pagina) Succedono dei casi in cui s’impegnano più apprendisti senza dare loro la dovuta assistenza di personale specializzato o qualificato, in modo che •manca loro la fonte dell’insegnamento e ritardano nell’ac-quistare la capacità professio- !i, invece di insegnarle all’apprendista, perchè temono cue un giorno l’apprendista, diventato capace, porti loro via ii posto. Questa mentalità che è il frutto del passato, quando l’operaio temeva sempre di essere licenziato, causa la crisi e naie. In altri casi si hanno più quindi doveva rendersi quanto operai specializzati o qualifica- J mai insostituibile, deve essere ab-ti senza alcun apprendista. E- ì bandonata, quando queso perico- =-■ lo è sistono ancora le abitudini di licenziare gli apprendisti, non appena hanno raggiunto l’età per poter percepire una paga maggiore. Succedono inoltre molti cadi in cui degli operai si comportano con poca responsabilità e senso di dovere nei confronti degli apprendisti loro affidati, non insegnando loro le proprie esperienze e la propria pratica professionale. Operai che custodiscono con gelosia e segreto le proprie esperienze professione- scongiurato, grazie al potere' popolare, il quale si tiene ben lontano dall’ingerenza d?i vari piani Marshal' e dalle altre ingerenze capitalistiche e quindi non potrà subire ripercussione delle crisi dei paesi capitalistici come di fatto avviene a Trieste, in Italia, in Francia, ecc., dove continuamente si chiudono fabbriche per permettere il rifornimento dei mercati locali alle merci anglo-americane. Da noi si costruiscono nuove officine, nuovi stabilimenti, si aumenta la produzione industriale, si sviluppano le cooperative di produzione di vario tipo, le quali assicurano ai nostri operai, non solo il lavoro, ma il progressivo benessere. Questi obiettivi necessitano di nuova mano d’opera qualificata e specializzata. Perciò i nostri operai devono sentire come loro dovere quello di istruire quanto meglio e quanto prima gli apprendisti, dare ad essi le proprie esperienze per renderli quanto più in grado di essere utili alla produzione. Una grande importanza per l’istruzione degli apprendisti rivestono le scuole serali, nelle quali l’apprendista completa la sua conoscenza tecnica professionale e la sua cultura generale. L’importanza di tali scuole o corsi serali è tale per cui necessitano dei provvedimenti per assicurare ia partecipazione degli . apprendisti alle scuole. Di uguale importanza devono essere considerate le prove d’arte, tramite le quali l’apprendista da prova della capacità professionale acquistata e ne riceve la giusta qualificazione. A tale fine il potere popolare ha emanato precise disposizioni di legge, le quali devono essere applicate nel modo migliore. Le nostre organizzazioni sindacali e giovanili devono dimostrare maggior interessamento in collaborazione con l’Ufficio del Lavoro, affinchè tali esposizioni vengano applicate, affinchè si difendano i diritti della gioventù lavoratrice e nello stesso tempo si salvaguardino gli interessi della nostra produzione. Si deve fare in modo che o-gni giovane operaio possa divenire un capace lavoratore. ia vera essenza delle intenzioni dei cL coli responsabili am .-ricani per quanto riguarda e il rispetto dei trattati di pace e la conservazione della pace stessa. Al Consiglio di sicurezza gli anglo-franco-americani hanno sostenuto un punto - di vista nettamente revisionista, mentre il rappresentante ha fatto n_o-vamente appello alla sincerità dei contraenti nel richiamarsi alla lettera del Trattato di Pa-. ce con l’Italia. Malik e Tarasenko hanno i-noltre affermato che la violazione anglo-americana del Trat-, tato di Pace con l’Italia, costituisce solo un aspetto del sistematico rifiuto degli ang.o-sassoni di rispettare gli accordi di Yalta e di Po'tsdam. Malik ha inoltre ricordato come già nell’estate scorsa Puntene Sovietica avesse finito con l’approvare uno dei candidati proposti precisamente dagli occidentali alla carica di Governatore di Trieste, ma che, anche in quella occasione, la Gian Bretagna e gli Stati riniti avevano respinto la proposta sovietica. Il Consiglio di sicurezza r.~ prenderà in esame la proposta delTURSS, durante la prossima seduta che è stata indetta per lunedì prossimo. La moneta spicciola degli avvenimenti politici della settimana è rappresentata dal solito viaggio del conte Sforza a Parigi, e da un discorso che il Papa ha tenuto in Piazza San Pietro ai giovani dell’Aziona Cattolica, discorso che ha assunto, sin dalle prime battute, un tono politicamente tanto aggressivo da fare a pugni%con le massime evangeliche e 'con la dignità del personaggio che le pronunziava. POLITICUS