ANNO XXIV. Capodistria, 1 Dicembre 1890. N. 23 LA PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3 ; semestre e qua-Jrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. DIETA PROVINCIALE Quinta seduta. Parenzo 28 ottobre, ore 6 pom., presente il capitano provinciale, comm. governativo cav. Eluschegg, presenti 25 deputati. Il capitano provinciale biasima il contegno di una parte del pubblico nella precedente seduta, spera non si ripeterà e non sarà costretto far mantenere l1 ordine. Letto e approvato il protocollo della precedente, con una rettifica: die relatore della commissione scolastica all' ultimo punto dell' ordine del giorno era Costantini e non Babuder. Commissario governativo risponde all'interpellanza Amoroso e compagni sul trasferimento della maestra Populini. 1 residente fa varie comunicazioni ; annunzia le seguenti interpellanze" dirette all' imperiale governo : Dall' on. Amoroso e compagni : "È vero che l'imp. Governo ha accordato agli assolti studenti ginnasiali, oriundi dall' Istria, il diritto di frequentare la università di Zagabria ? Qnal è il valore legale dei certificati d' esame di quella università, per 1' ottenimento di un impiego pubblico, o per l'esercizio di una professione liberale, nei regni e paesi, rappresentati al consiglio dell'impero?. Dall' on. Dukic e compagni "sulle rimunerazioni colle quali la giunta provinciale premia alcuni ii. rr. impiegati steurali, che si distinguono nell' esazione delle restanze dovute al fondo di esonero del suolo.. Le interpellanze vengono passate al commissario governativo. Mandic' e compagni presentano la seguente interpellanza alla giunta provinciale : 1. "Come giustifica l'inclita giunta provinciale il suo procedere nell' evasione degli atti croati, rispettivamente sloveni? 2. Intende anche in avvenire ledere le leggi fondamentali dello Stato ed i diritti politici della maggioranza della popolazione della provincia dell'Istria?, MandiC legge 1' interpellanza in lingua slava, ed il presidente la passa alla giunta provinciale. Gambini assessore dichiara a nome della giunta provinciale che essendo l'interpellanza estesa intera- Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. mente in slavo, ed accompagnata dalla traduzione italiana del solo petito, la giunta non risponde. Laginja parla slavo. Il presidente interpella la dieta se intende aprire la discussione sulla risposta della giunta: non vi annuisce. Stanger e compagni presentano la seguente mozione : „ S'invita l'eccelso i. r. governo: 1. Di istituire quanto prima nella città di Pisino un ginnasio superiore con lingua d'insegnamento croata. — 2. che in caso ciò non fosse possibile fin d'ora, venga presso l'i. r. ginnasio tedesco di Pola istituite parallele croate. — Si propone che la mozione sia passata alla commissione scolastica pesilo studio e riferta e che sia trattata d' urgenza." La mozione viene passata alla commissione scolastica, J rimo punto dell' ordine del giorno. Babuder per la commissione di finanza propone : ,1' eccelsa Dieta voglia approvare il conto di previsione del fondo scolastico provinciale dell' Istria per 1' anno 1891 con fiorini 171,491 sull' esigenza, con un introito proprio di fior. 26,563, e quindi con un contributo dal fondo provinciale di fior. 144,928. L'intiera esigenza viene approvata come proposta. Alla rubrica 1 del coprimento, Costantini fa la seguente proposta: ,Resta incaricata la giunta provinciale d'intraprendere i passi opportuni per venire a conoscenza dei rapporti di fatto e di diritto della fondazione scolastica di Godenberg di Gallignana, ed al caso per rivendicarla al fondo provinciale, e di riferire alla dieta nella prossima sessione." È accolta la proposta, ed è accolta pure la prima rubrica del coprimento e tutte le altre ; è accolta quindi la proposta finale della commissione. Babuder continua e propone : "L'eccelsa dieta voglia approvare il conto di previsione per l'anno 1892 del fondo generale di pensione pei maestri delle scuole popolari dell' Istria con fiorini 16376 nell'esigenza, con un introito proprio di fiorini 11490, e quindi contributo del fondo provinciale di fiorini 4887., . È accolta. Secondo punto dell' ordine del giorno. Fragiacomo per la commissione politico-economica fa le seguenti proposte : La dieta provinciale : 1. Prende a grata notizia la relazione sull'attività del consiglio agrario provinciale dell' Istria, prò anno 1890, specialmente per quanto riflette la partecipazione della provincia alla esposizione agricola forestale di Vienna ; 2. Ufficia l'inclita giunta provinciale a studiare, d'accordo col consiglio agrario provinciale, il modo di promuovere una maggiore attività dei consorzi agrari distrettuali, e di riferire ; 3. esterna il voto che l'imperiale governo voglia placidare per intiero la dotazione chiestagli dal consiglio agrario provinciale, siccome reclamata dai veri bisogni del paese ; 4. rinnova il voto esternato nell' anno 1883, in appoggio della domanda del consiglio agrario provinciale, che l'eccelso governo voglia permettere la coltivazione del tabacco nelle valli di Sicciole e Fasana. Laginja, Volane\ Spincid parlano slavo, vengono approvate le proposte della commissione. Il presidente leva la seduta alle ore 8 pom. Sesta seduta. Parenzo, 6 novembre, ore 6 pom. ; presidente il capitano provinciale, comm. governativo cav. Eluschegg, presenti 25 deputati. Ordine del giorno: 1. Comunicazioni — 2. Prelazioni della commissione scolastica: a) sul rapporto dell' i. r. ispettore scolastico prov. e sulla risposta data dall' i. r. ministero ai voti dietali dell' anno decorso ; V) sulla mozione Fragiacomo e soci per una università italiana a Trieste ; c) sulla domanda di sussidio della maestra in pensione Antonia ved. Nardiui. — 3. Relazioni della commissione di finanza: a) sulla domanda di sovvenzione della società per la tutela della viticultura austriaca. b) sulla petizione del municipio di Pola per l'assegno annuale d'una somma corrispondente per 1' effettuazione dei lavori di assanamento della città di Pola proposti da quella commissione sanitaria ; c) sulle petizioni del comuue di Castua : perchè venga incaricata la giunta provinciale di presentare un progetto di legge per la riforma del provvedimento dei poveri ; — perchè venga stabilito in via definitiva il contributo del fondo provinciale per la costruzione della strada Clana-Paka; — per la concorrenza del fondo provinciale alla spesa di un amministratore forestale abilitato. Letto e approvato il protocollo, il commissario governativo risponde all'interpellanza presentata dagli on Mandié e compagni nella seduta del 25 ottobre pp. Accenna all' inchiesta ordinata dal sig. Luogotenente allo scopo di raccogliere il materiale necessario per invocare dall' eccelso ministero per l'anno venturo un sufficiente sussidio per lavori diretti al provvedimento di acqua potabile. Osserva che per le leggi vigenti tale provvedimento, in caso tanto di temporario quanto di permanente mancanza di acqua, costituisce un dovere del Comune, coli'aiuto della Provincia. Dichiara che durante la siccità dello scorso estate non venne presentata all' i. r. Luogotenenza alcuna istanza con proposte concrete per provvedimenti d'acqua, e che in difetto dell' iniziativa dei comuni nemmeno le i. r. autorità poli- tiche distrettuali erano al caso di avanzare delle proposte in argomento. Il Presidente fa alcune comunicazioni; la dieta interpellata accorda un permesso per la durata di tutta la sessione all' on. Ienko impedito da urgenti affari. Venier presenta una istanza e con l'approvazione della dieta ne viene data lettura. E una istanza dei cittadini di Pinguente, colla quale, protestando contro l'azione contraria delle autorità locali, pregano che a conservazione e difesa della secolare loro civiltà e coltura italiana, sia mantenuta intatta la scuola italiana come fu ab antico, e sia tosto nominata la mancanteci maestra per la scuola femminile. Mandic e compagni interpellano l'imperiale governo." 1. Per quali ragioni, come e dove si è incagliata la questione della istituzione della scuola popolare in Zamet? 2. Che cosa intende l'ecc. i. r. Consiglio scolastico provinciale d'intraprendere, onde la detta scuola venga finalmente aperta? Cleva e compagni interpellano l'imperiale governo : «1. Consta all'eccelso i. r. governo che per la imminente esecuzione dell' anagrafe P i. r capitanato distrettuale di Pola ha nominato di proprio moto i commissari anagrafici per quell'intiero distretto politico, privando così i comuni di un diritto loro dalle leggi assicurato ? 2. É intenzione dell'eccelso i. r. governo di prendere le misure necessarie perchè sia tolta tale illegalità, ed i comuni del distretto politico di Pola possano esercitare il loro diritto di scelta~e nomina (M cornmissarr anagrafici in parola? Le intepellanze sono passate al commissario governativo. Costantini per la commissione scolastica propone : 1. La dieta provinciale esterna il suo rincrescimento che S. E. il signor ministro del culto ed istruzione non abbia — presumibilmente in base a poche esatte informazioni dell'i, r. autorità scolastica provinciale e dei dipendenti consigli scolastici distrettuali — preso in considerazione i voti e i lagni contenuti nella relazione scolastica dell' anno 1889, nonché pel modo con cui venne dato riscontro ai medesimi. Viene incaricata la giunta provinciale: 1. di attenersi, nell' accordare il suo assenso peli' istituzione di nuove scuole, rigorosamente alle vigenti disposizioni di legge, in forza delle quali devono essere previamente garantite tutte le condizioni per la sicura e prospera esistenza delle scuole, e non si può accordare un aumento del numero delle medesime a danno del buon andamento e della profittevole continuazione delle scuole nesessarie esistenti, e di vegliare pure affinchè le spese materiali per la istituzione di nuove scuole non sieno superiori ai mezzi finanziari del rispettivo circondario scolastico. — 2. di curare severamente che le spese pei bisogni materiali delle scuole ed in ispecie per la costruzione, 1' adattamento e la conservazione o pigione dei locali scolastici non ridondino a scapito del rispettivo comune locale o censuario, ma venga, a norma di legge, sopportate dal rispettivo comune scolastico, ossia dal circondario formato dai luoghi, frazioni di luoghi e case aggregate alla scuola." Parlano Stanger, Babuder, Tamaro, Volarti, Fra-giacomo, Sbisà, ed il commissario governativo. Stanger presenta una proposta, che il presidente dichiara di non poter ammettere per la discussione, essendo scritta in lingua slava. Chiusa la discussione, parlano il relatore, e per fatti personali il comm. governativo, e Gambini; quindi le proposte sono accolte. Secondo punto dell' ordine del giorno. Costantini per la stessa commissione propone: „Resta incaricata la giunta provinciale dell' Istria di rinnovare all' eccelso governo la domanda che venga eretta una università italiana, o per lo meno una facoltà legale, colla sede in Trieste. Mandió presenta una proposta che non è ammessa alla discussione dalla presidenza, perchè scritta in lingua slava. La proposta della commissione è accolta. Babuder per la commissione scolastica propone di passare all' ordine del giorno sulla domanda di sussidio della maestra ved. Nordini. La proposta è accolta Il presidente leva la seduta alle ore 9 pom., rimettendo la prossima a sabato 8 corr. col seguente ordine del giorno: 1. Continazione ed esaurimento del-P odierna; 2. Relazione della commissione politico economica; a) sulla mozione dell'on. Costantini e compagni relativa all' uso esclusivo della lingua italiana nei Giudizi; b) sulla mozione Dukié e compagni, chiedenti provvedimenti riguardo all'uso della lingua slava nei Tribunali e Giudizi, nonché negli uffici politici, di finanza e postali ; c) sul memoriale della commissione d'imboschimento sulla necessità di sistematizzare in via legislativa 1' amministrazione e la sorveglianza dei boschi comunali e consortali ; d) sul progetto di legge per la regolazione dell' azienda di cura nel circondario di cura di Lussinpiccolo. 3. Relazioni della commissione scolastica: a) sulle mozioni Tamaro e Stanger per l'apertura d'un ginnasio italiano e rispettivamente croato a Pisino, e quanto meno di classi paralelle italiane e rispettivamente croate al ginnasio tedesco di Pola; b) sulla domanda della maestra in riposo Giovanna Cella per aumento graziale di pensione. Settima seduta. Parenzo 8 novembre ore 6 pom., presidente il capitano provinciale, commiss. gov. cav. Eluschegg, presenti 25 on. deputati. Il protocollo della antecedente seduta venne aprovato con una rettifica del Comm. governativo. Presidente: annunzia due istanze passate alla commissione scolastica e di finanza; — l'on. Laginja ha presentato la seguente mozione : 1. «S'invita la Giunta provinciale di far esaminare quanto prima il già elaborato piano e fabbisogno per una nuova strada da Cornizza verso Altura nel distretto politico di Pola, ed elaborare l'ulteriore progetto di tale strada in quanto verrebbe a cadere nel circondario del comune locale di Pola; 2. «S'invita la giunta stessa di eseguire la costruzione della detta strada con antecipazione delle spese del fondo provinciale nell'importo non maggiore di f. 10,000; 3. «Visto le difficoltà che si presentano nella esecuzione da parte di tali lavori mediante la mano d'opera da prestarsi dagli interessati, venga rilevato il suo valore in denaro e proposto alla Dieta provinciale nella prossima sua convocazione il modo di riscossione — in una serie d' anni mediante addizionale sulle imposte prescritte nei comuni censuari interessati — della spesa di antecipazione come ad 2, dal fondo provinciale, in quanto la stessa corrispondesse alle prestazioni manuali o di attiraglio. " Avendo trovato appoggio la mozione, il presidente-si riserva portarla all' ordine del giorno nella prossima seduta. Primo punto dell' ordine del giorno. Bubba per la commissione di finanza, propone : d' accogliere la domanda della società sulla tutela della viticultura austriaca, autorizzando la giunta provinciale di assegnare alla medesima, dal fondo provinciale, per la durata di un quinquennio decombile dal 1891 iu avanti, 1'annua sovvenzione di fior. 50." È accolta. Propone: «di passare all'ordine del giorno sopra la petizione del municipio di Pola, tendente a conseguire 1' assegno annuale del fondo provinciale di una somma di denaro a titolo di concorrenza nella spesa occorrente all' esecuzione dei lavori di assanamento della città proposti da quella commissione sanitaria; rimettendo esso municipio a riprodursi colla domanda, allorquando sarà meglio concretato dalla rappresentanza comunale quali dei tanti lavori suggeriti essa intenda di far eseguire, nonché stabilito il tempo e la spesa occorrente all' esecuzione di ogni singolo lavoro. È accolta. Propone: «di cedere alla giunta provinciale la petizione del comune di Castua per una riforma eventuale della vigente legislazione intorno al provvedimento dei poveri, per esame e riferta nella prossima sessione." E accolta. Propone: „d' incaricare la giunta provinciale di tenere per intanto in sospeso ogui sua decisione per la restituzione anche parziale delle due antecipazioni di assieme fior. 4000 fatte al comune di Ciana allo scopo di dare principio alla costruzione della strada Clana-Paka, incaricandola nello stesso tempo di porsi in relazione colle amministrazioni centrali dei beni dei principi Turn-Taxis, e degli eredi de Ghyczy, e di invitare entrambi a dichiarare se e sotto quali condizioni siano esse disposte al versamento delle quote di concorrenza rispettivamente promesse pella costruzione delle strade; comunicando indi il risultato di queste sue pratiche alla podestaria di Castua, per quelle ulteriori disposizioni che fossero del caso." È accolta. Propone: «di autorizzare la giunta provinciale ad assumere a carico del fondo provinciale l'annuo contributo di fior. 200 per la durata di cinque anni, a decorrere dal 1 gennajo 1891 in avanti, a titolo di concorrenza nello stipendio di un tecnico forestale abilitato da nominarsi pel raggio del comune locale di Castua, sotto la condizione di una uguale concerrenza pa parte dello stato. Laginja parla in lingua slava e presenta la proposta stessa anche in lingua italiana: «di autorizzare la giunta provinciale ad assumere a carico del fondo provinciale l'annuo contributo di fior 400 per la durata di cinque anni, a decorrere dal 1 Gennaio 1891 iu avanti, a titolo di concorrenza nello stipendio di un tecnico forestale abilitato da nominarsi pel raggio del Comune locale di Castua, sotto la condizione di una Concorenza di almeno fiorini 200 annui da parte dello Stato." La proposta Laginja posta a voti, cade ; quindi posta a voti la proposta della Commissione, resta in minoranza. Secondo punto dell' ordine del giorno. Costantini per la commissione politico-economica, propone : "Resta incaricata la giunta provinciale di avanzare domanda all' eccelso i. r. ministero della giustizia, affinchè, in relazione ed esecuzione della legge 25 maggio 1883 N. 76 B. L. J. venga mediante ordinanza, dichiarato che quale lingua usitata nel paese, di cui le parti ed i loro patrocinatori devono, a sensi del § 14 del regolamento giudiziario, servirsi nei loro atti, sia da considerarsi per ora nei giudizi dell' Istria, soltanto la lingua italiana., Dukió, Laginja, parlano slavo, parlano Tamaro, Gambini ed il relatore: quindi la proposta della Commissione è accolta. Costantini per la stessa commissione, propone il passare all' ordine del giorno sulle due mozioni dell' onor, Duine e compagni. Dulie parla slavo, e la proposta della cammisisne è accolta. Lius per la commissione politico economica, propone: ,Piaccia all'eccelsa dieta deliberare: sulla domanda prematura, svolta dalla commissione di rimboschimento del Carso nel suo memoriale, presentato alla giunta provinciale in data 6 Ottobre 2790 sub N.o 5564, perchè venga legislativamente sistemizzata 1' amministrazione dei boschi comunali e consortali del Carso istriano, si passa all'ordine del giorno". È accolta. Fragiacomo per la stessa commissione propone l1 accoglimento del progetto di legge col quale vengono stabilite le norme fondamentali per la regolazione dell' azienda di cura e per la emanazione di un regolamento di cura per il circondario di cura di Lussin-piccolo. Volarié, Laginia, Dukid parlano slavo, dopo di che la legge è accolta anche in terza lettura. Il presidente leva la seduta alle 9 pom: la pros-a lunedì 10 corr. Col seguente ordine del giorno: 1. Continuazione ed esaurimento di quello odierno. --2 Notificazione della proposta Laginja oggi presentata; — I. Relazioni della commissione scolastica, a), sulla su-plica del maestro Alberto Trombetti per aumento di pensione in via di grazia: b). sull'istanza dei cittadini di Pinguente perchè siano mantenute intatte le scuole italiane e sia nominata tosto la mancante maestra della scuola femminile: c). sul progetto di legge per la modificazione del §. 37 della legge prov. 3 novembre 1874. Ottava seduta. Parenzo 10 novembre, ore 5 pom., presidente il capitano provinciale, commissario governativo cav. Eluschegg, presenti 27 on. deputati. Letto ed approvato il verbale, il presidente annunzia un' istanza, dalla Dieta passata alla Giunta prov. della deputazione comunale di Barbana, con la quale domanda 1' aprimento di pubblici lavori in quel comune, indicando la costruzione di una strada oltre la vai d'Arsa verso Albona. Volaric e compagni presentano una interpellanza all'imp. governo: 1. Perchè, ove e come rimase incagliata la que stioue degli stipendi della famiglia Fugosié ? E disposto l'i. r. governo d'intraprendere 1' opportuno acchè la detta fondazione venga quanto prima regolata ed istituita?. L'interpellanza è passata al comm. governativo. Flego e compagni interpellano la giunta provinciale intorno all'attivazione di un'addizionale del 15°/0 nell'anno 1889 nel comuue locale di Pinguente per sopperire alle spese incontrate dal cessato podestà Adolfo Cianci, nell' anno 1376 per la divisione dei beni comunali nel comune censuario di Monte. L'interpellanza è letta in lingua slava, e il presidente la passa alla Giunta, iu nome della quale l'assessore Gambini dichiara che essendo l'interpellanza estesa in lingua slava, con traduzione italiana del solo petito, la giunta non risponde. Primo punto dell' ordine del giorno. Tamaro per la commissione scolastica, propone: Voglia l'eccelsa dieta deliberare : Viene interessato l'imp. governo di riaprire un ginnasio a Pisino con lingua d' insegnamento italiana ; o quanto meno di creare delle classi parallele italiane nell' i. r. ginnasio tedesco di Pola. Resta incaricata l'inclita giunta provinciale di far pervenire questo voto all' eccelso i. r. ministero del culto e della pubblica istruzione a Vienna, perchè voglia compiacersi di esaudirlo al più presto. Di passare all'ordine del giorno sulla mozione dell'on. Dr. Stanger e consorti colla quale si domanda che l'eccelso i. r. governo voglia: istituire quanto prima nella città di Pisino un ginnasio superiore colla lingua d'insegnamento croata; Che in caso ciò non fosse possibile fin d'ora vengano presso l'i. r. ginnasio tedesco di Pola istituite parallele croate. Parlano Mandic e Stanger in slavo, Babuder, ' Costantini e il relatore ; quindi le proposte vengono accolte. Scampicchio per la stessa commissione, propone, e la dieta accoglie: ,Piaccia all'eccelsa dieta di passare all'ordine del giorno sull'istanza della maestra Giovanna Cella per l'assegno di un ottavo della sua pensione., Secondo punto del ordine del giorno: Laginja sviluppa in lingua slava la mozione presentata nell' ultima seduta. Gambini propone e la dieta accoglie di passare all' ordine del giorno. Terzo punto del ordine del giorno: Babuder per la Commissione scolastica propone e la dieta accoglie, di annuire in favore del maestro Trombetti, ad un aumento di pensione. Scampicchio per la stessa commissione propone: „Viene rimessa la supplica 6 novembre 1890 N.o 6374 dei cittadini di Pinguente all'inclita giunta provinciale, affinchè abbia a darne comunicazione del contenuto all'eccelso i. r. consiglio scolastico provinciale, colla raccomandazione di provvedere al pronto copri-mento' del posto di maestro nella scuola popolare di Pinguente." La proposta è accolta. Costantini per la stessa commissione propone di accogliere il progetto di legge, come presentato dalla giunta provinciale, „con cui viene modificato il §. 37 della legge provinciale 3 novembre 1874 (B. P. N. 30) sulla regolazione dei rappresentanti di diritto del personale insegnante presso le scuole pubbliche popolari." Presidente fissa la prossima seduta per il giorno 12 corr. alle ore 5 p. m. col seguente ordine del giorno : Relazione della commissione di finanza sul couto di previsione del fondo provinciale per l'anno 1891 e sulle varie suppliche per sussidi; 2. la relazione della commissione politico economica sul rapporto dell' istituto agrario provinciale per 1' anno 1890. ---—ÌM—---- iiDEIATICO CONFERENZA Ho tenuto il 9 Novembre a Lodi una conferenza sul tema l'Adriatico, a beneficio della Società Dante Allighieri. Il tema fu trattato con la massima moderazione; e mio unico intento era eccitare alla difesa della lingua nazionale sugli estremi lidi dell' Adria, con mezzi pacifici, per opporsi alla propaganda slava. Posso quindi dare un riassunto della conferenza stessa, e trascrivere anche quei brani, che spero torneranno di qualche utilità, e di lettura dilettevole a miei comprovinciali. Detto dell'Adriatico in generale, della sua orografia e della sua storia, continuai così : — Se non che a tempo m'accorgo che la conferenza qui assume le forme di un trattato di geografia, e si presenta irta di cifre, quale una tavola di statistica. Dateci piuttosto, panni di udire, la fisonomia dell' Adriatico, diteci le vostre impressioni artistiche. Appunto, ci pensavo, le impressioni sono recenti, e di un viaggetto da Venezia a Trieste nello scorso Agosto. Adunque viaggiamo. Le undici di notte sono sonate, un fischio, un fischio ancora, si leva l'ancora, e via. La piazzetta, il palazzo ducale, la Riva degli Schiavonì, i campanili, le isole; tutto, tutto gira. E Venezia veglia ancora; si riflettono nelle acque i lumi delle rive; ci giungono sempre all'orecchio i suoni dal giardino reale ; s'indovinano nelle ombre gli spassi e le feste notturne nel Lido. Siamo in faccia a Santa Elisabetta; il vapore rallenta, si lerma: un battello si accosta, scende un uomo dal piroscafo ; che mai sarà? Niente, niente, la guardia daziaria, che ci ha accompagnato per tema, non si sa mai, di qualche tiro al ministro delle finanze, scende e va pe' fatti suoi. È una cosa naturalissima, pure in quell' ora, in quelle acque, al mite lume della luna ha un non so che di misterioso, di pauroso; si evocano storie di congiure e di banditi : tutto il vecchio repertorio romantico fa capolino. Ubbie di teste esaltate; avanti, avanti, siamo usciti dalla laguna, eccoci in alto mare. Si va, si va, al suono monotono, eguale prodotto dagli stantuffi che, percorendo in tempi eguali, spazi eguali, si alzano e si abbassano, di qua di là, nei due lucidi e dondolanti cilindri della macchina ; il mare è quieto come l'olio ; le travi nella sala sotto coperta scricchiolano leggermente pel movimento delle ruote laterali, la lampada in mezzo oscilla appena; i viaggiatori sdrajati nelle lettiere, vere catacombe di vivi, dormono, russano; altri, insofferenti del caldo, stanno sdrajati sui soffà, torno torno sotto ai colombari, o appoggiano il capo sulla tavola centrale. Ogni tanto un oh ! un domandar sommesso; che ora fa? Taluno si alza, stira le braccia; altri fa capolino dalla mistica cortina, riattacca un sonnellino. Un Tizio, tra il sonno e la veglia, non ne potendo più pel caldo, manda fuori un piede, tutta una gamba* trova sodo, sente un ahi! Ha urtato nella schiena di una biondina, stesa di sotto sul sofà, come la placida Noemi ai piedi di Booz il mietitore: storie del Testamento Vecchio. — Signore! — Pardon. Ancor qualche monosillabo, qualche sbadiglio, poi silenzio là dentro, e dal di fuori la voce timida del mar buono, il gorgoglio dell' acqua rotta di qua, di là dalle ruote del piroscafo. E così via per quattro ore sempre in quella quiete, in quella ninna nanna del mare. Cominciava ad annodarmi, quando a rompere la monotonia, ecco uscire dal camerino del caffè il vecchio cameriere il quale, non avendo altro a fare, avea mandato giù, uno dopo l'altro, non so quanti bicchierini di rum belli e pronti pei pas-seggieri a vincere il mal di mare, sempre di là da venire. Camminava come si dipingono le saette, urtava di qua, di là, balestrato da una parete all'altra, come nel mezzo di una burrasca. La fortuna ci seconda : invece della vera si aveva una burrasca in caricatura. E i burloni a gridargli dietro: maretta in golfo, mar grosso, Giovanni. Non perciò si smarriva il briccone, serviva il caffè versandolo mezzo sul vassojo: solo nel rendere la moneta spicciola s' imbrogliava causa la differenza tra i soldi austriaci e gl' italiani, e il conto non tornava. Notai però che anche in quel disordine delle idee, secondo una sua aritmetica speciale, 1' avere era sempre più dex dare. Come se questo fosse poco, ad un tratto si sente un odor di bruciaticcio: cosa è, cosa non è? Al povero uomo, appoggiatosi sconciamente al fornello, il fuoco si era comunicato sulla giubba a coda di rondine. Allora si che baccano! Fuoco in manica, Eccellenza, acqua, acqua, fuoco a bordo, acqua, acqua. E non mancarono i pompieri che lo battezzarono col fiasco, a più riprese, non abba-dando alle proteste ed ai giuraddio di quel nemico dell' acqua che continuava su tutti i tuoni a sagrare. In buon punto viene giù dalla scaletta una voce: albeggia. I pacifici borbottano, si voltano dall'altra parte; chi ha sangue nelle vene si scuote, balza in piedi: io tra i primi. Anche la placida Noemi si alza, assetta la gonna, si avvicina allo specchio, toglie ad uno, ad uno i diavoletti che le incoronano la testa, scioglie i ricciolini, si guarda, torna a guardare, si spencola ; ancor una scosserella alla testa, una toccatina alla gonna e su per la scaletta. Ed io dietro con la mia legittima metà al fianco, anzi ammiccandola come per dire: di questi capricci, grazie a Dio, tu non ne hai pel capo. Eccoci sopra coperta; è una barricata di gambe di dormienti democratici della terza classe, un monte di bauli, di casse, di sarte ; occhio, attenta; finalmente guadagniamo la prova in alto. Oh quale spettacolo ! E qui capisco che qualcheduno vorrebbe un rapido mutamento di scena, un' improvvisa avvoltolata di nubi, una tempesta di mare insomma, con la so' brava descrizione. Niente di tutto questo, 0 signori. Bella bravura descrivere una tempesta di mare ! Le frasi sono belle e fatte ; lo stile è di necessità grande: i lampi, i tuoni, i fulmini, 1 marosi, il sibilar del vento, 1' onda che schiaffa la prua, i barcollamenti, le travi scricchiolanti; la natura tutta ci pensa lei ad arricchire il nostro vocabolario di metafore, allegorie, talvolta strampalate, traslati, figure rettoriche, onomatopeje sono a tempo suggerite. Ma si provino un • po' i romanzieri èd i poeti a descrivere la tranquillità, la calma, il riposo sul mare, «qui si parrà la lor nobilitade.» Allora il sentimento della natura è più vivo, più fresco; le sensazioni più profonde, lo stile.più limano, quasi direi divino: l'infinito ci appare solenne, sacro nella sua calma, come la statua di Giove olimpico; allora dalle ultime latebre dell' anima conviene eruire quei concetti, quei sentimenti che meglio rispondono alla pace universale del creato: allora non basta sentire, e superficialmente percepire ; è necessario pensare, amare senza impeti di passione, senza convulsi erotismi, allora l'affetto vuol essere nobile, santo, puro, degno delle mille voci delle cose, dell' inno sublime che la natura alza al creatore, simile in tutto all' amore del beato spirito nel Purgatorio dantesco che le aperte palme solleva al cielo quasi dicendo a Dio «d'altro non calme.» Io per me sento la mia inettitudine, e mi viene voglia di spezzare la penna, di ridere di tutta questa commedia dell' arte, eterna scimmia della natura senza raggiungerla mai. E se proprio mi decido a buttar giù quattro frasi senza alcuna pretesa, lo fo da dilettante e pel piacere di comunicare a voi il mio entusiasmo, l'amore che sento alla patria ed al mare, e per invogliarvi a fare un viaggetto sull' Adriatico, anziché lasciarvi sempre trascinare di albergo in albergo per la Svizzera stamburata, a sentire su per le montagne la poetica, ma un po' anche monotona rang des vaches : la marsigliese delle giovenche, come la chiama con molto spirito un francese. Torniamo adunque sulla tolda. Albeggia. Appena una striscia di chiarore, un leggero squarcio di bianco, ma d'una bianchezza quasi livida apparisce a levante in fondo al mare. Passa di poco lontano un piroscafo, e tiene opposta rotta. Nessuna voce giunge fino a noi ; solo si vede una lanterna a prua rossa infuocata, come 1' occhio di un animale preistorico : il piroscafo ci fa rammentare il Vascello fantasma del Wagner. E si dilegua giù nell'orizzonte; tutto è silenzio, calma maestosa, jeratica. Il lume bianco si diffonde intanto sempre più a mattina; insensibilmente, gradatamente ; i colori esitano a nascere ; 1' azzurro del cielo del mare non è ancor azzurro, sono sfumature indefinite, strane. Ma la natura non se ne preoccupa, continua il suo placido sonnellino. Il mutamento procede senza sforzi, senza sbalzi nell' immensa quiete. L'arte pure così. Il vapore non ritarda e non accelera il suo moto ; il faro di Salvore gira gira sempre, or si accende, ed or si oscura; la sua luce diventa sempre più sbiadita, più corto il fascio luminose sull' acque : pure non lo preoccupano gli splendori del cielo, continua regolarmente il suo ufficio. Ma il chiarore si è mutato in un color senza nome : una lama d' acciajo brunito taglia la vetta dei monti. Ve' ve' a sinistra già appariscono le cime delle Cantiche, il monte Cavallo alza il suo triplice corno; in faccia le Giulie e i monti della Vena sopra a Trieste, a destra le colliue della penisola istriana. I monti, i colli, non hanno ancor però una fisonomia decisa, sorgono dopo il notturno silenzio 4agli abissi della cessata oscurità marina, inconsci, freddi, slavati. Un momento, un momento ; la luce è già più viva: il roseo, il giallo, l'arancio, l'oro si seguono, sfumano : poi una sosta, quasi un raccoglimento della natura, una preoccupazione ma senza ansie e senza paure, un prepararsi in silenzio ad un ricevimento solenne. Tutti i passeggeri si radunano a prua, guardano, s' alzano in punta di piedi: presto, attenti. ... Il sole, ecco ecco il sole ! ... Ah ! finalmente, con lui la natura tutta si sveglia ; la brezza fresca fa tremolar la marina ; i raggi riflessi suscitano rubini, smeraldi, zaffiri che scherzano, si accendono, si spengono, si riaccendono, danzano, saltano, s'inseguono, volteggiano, giuocano a rimbalzello sulle piccole onde. E la luna la povera luna eccola pallida e senza lume che continua il suo viaggio impassibile, e solo con una leggera ironia sulla faccia scolorita, contenta anche «Ila di quel mutamento, quasi irridente ai facili nostri entusiasmi, ed ai subiti scoraggiamenti nel-1' avversa fortuna. Altro mutamento di scena. Dalle paludi, dalle lagune di Grado, mossa dal venticello di Levante, s'innalza una nebbiolina rosea, poi cerulea, che mano mano si solleva, e come un immenso velario si stende sulle Alpi Carniche e su tutto l'estuario veneto. A sinistra non si vede più che nebbia ed acqua ; ma a destra le montagne di Trieste e dell' Istria si disegnano sempre più nette nell' aria purissima. Ve' Pirano, e il suo san Giorgio in alto, ve' le rupi di Strugnano, la seminascosa Isola, Capodistria dove più il mare s'insena, ve' la turrita Muggia, l'erta che nomiam di Sant'Andrea, Miramar e i cento villini che incoronano Trieste. Spiccano gli oliveti e i vigneti del bruno refosco ; le rupi bianche, nitide, s' ergono qua e là a piombo sul mare che s'insena, si restringe, si allarga come a lavare la faccia alla bella svegliatasi. Su, su all' opra, o cittadette marinare. Le barchette escono dai porti, cariche di frutti e d'erbaggi ; le vele bianche, variopinte, fantastiche pajono disegnare ancora sulla fronte delle ridestate brune fanciulle le ombre fugaci dei teneri sogni. Intanto il piroscafo è entrato nel porto; si getta il ponte al molo San Carlo : su su, o povero rejetto, dopo ventitré anni d' esilio esci con la fronte alta, e col passo sicuro a calcare la terra natale. Egli è tempo adunque di calar l'ancora, e riprendere 1' usato stile. Tutta questa descrizione si è tirata giù non solo per descrivere, e far 1' arte per 1' arte ; ma anche per venire a una pratica conclusione. La nebbia alzatasi al levar del sole sulla riva sinistra; i monti e i colli sempre chiari nell'aperto orizzonte a destra, sono un evidente espressione delle condizioni dell'Adriatico in generale, e dell'ultimo golfo di Trieste in particolare. Di qua paludi ; di là tutta la costa un porto, da Porte Rose a Pirano fino a Pola, la Spezia dell'Adriatico. Non vo' dire con questo che la riva occidentale non abbia ella pure le sue bellezze. Da Rimini a Pesaro ad Ancona la costa è un succedersi delizioso di altipiani e di collinette. Ma la terra è là così fertile e bella che si direbbe le dolga di cedere il passo all' infruttuoso mare, e solo gli permetta di stendersi in brevi cale di poco rifugio, anzi di pericolo al navigante nell' infuriare della procella. E se anche l'Apennino talvolta s' erge a promontorio come ad Ancona, lo fa in modo così brusco e senza le necessarie preparazioni da lasciare troppo all' arte per rendere più largo il porto e sicuro. Si aggiunga l'altra circostanza dell' essere la costa occidentale tutta aperta agii impeti primi del mare, mentre dal canal di Brioni di riscontro a Pola, fino alle bocche di Cattaro, frequenti sono le isole, i canali, gli scogli sulle rive istriane e della Dalmazia. E quale sicuro rifugio qui sia dato da natura anche alle navi grosse di guerra ben lo seppe Napoleone III che nel 59 mandava nell' isola dei Lussini l'armata navale francese per movere di là a tempo opportuno a Venezia. Sulla costa occidentale invece, fatta eccezione delle piccole isole Lagunari e delle Tremiti, rifugio ai sociali rifiuti, non corone d'isole, non internarsi di canali, ma il mare aperto corre diritto a flagellare le rive. E tutto questo non a caso, ma effetto di una mente ordinatrice. E per vero ben provvide natura al nostro stato, quando dei frequenti porti, dei canali e delle isole fece a noi schermo contro la rabbia dei venti settentrionali, e specialmente del Borea tempestoso che, nato da subito squilibrio di temperatura per la poca alzata dell'ultima Alpe Giulia e i frequenti valichi, soffiando da Segna, già patria di barbari Uscocchi, tutto alza a marosi il mare, e giù giù scende a scuotere e congelare le vive travi d'Italia sul dosso del lontano Apennino. Ma la bora, io non la detesto, anzi per me è la grande voce della patria. Oh quante volte io la invoco nelle lunghe, inerti giornate di Novembre e di Dicembre nell' umido piano "che da Vercelli a Marcabò dichina„ in quelle tetre giornate in cui la nebbia pesa sulla natura ed involve ogni cosa, mette un' uggia indefinita nell' animo, ottunde, rende inerti e stanchi senza fatica, sonnolenti senza sonno ; ed umida e grassa ci si appiccica intorno ; e non si vede, non si respira che nebbia. La bora invece è vita, azione, elettrizza, commoye, eccita i nervi. La si presenta qualche ora prima in un improvviso dilatarsi di nubi, che corrono e si spiumacciano sulle vette dei monti, poi vento e vento sempre più forte e folate lunghe, intermittenti, varie. Sono sghignazzamenti, ululati come di esseri malefici che si abbaruffano nella gola del camino, ad un tratto rista, mormora, ride, miagola come un gatto in amore, poi urla quale toro ferito, guaisce quasi cane preso a calci, rugge simile a tigre che scuote per rabbiosa fame la gabbia. E scuote davvero le imposte delle finestre, e abbatte talvolta gli abbaini. Le navi che escono da Venezia, o vengono su dall'Adriatico, non potendo bordeggiare nè vincere la forza del vento poggiano nei porti dell' Istria bassa e della Dalmazia. (Continua) p. T. ---——--- ITotizie La sessione dietale venne chiusa con la seduta del 13 novembre decorso. La commissione provinciale pei provvedimenti contro la filossera tenne la sua annuale seduta in Parenzo il giorno 27 novembre decorso; nominò quale delegato alla commissione centrale l'onor. Antonio Gambini assessore provinciale. Il comitato permanenete esecutivo per il monumento a Dante in Trento ha pubblicato la XXXV lista delle oblazioni raccolte; e ammontano a lire 84167.35 e fiorini 20433.70 -------- Cosse locali Bollettino statistico municipale di Ottobre 1890 Anagrafe. Nati battezzati 19, maschi 15, femmine 4. Morti 25, uomini 7 (dei quali 4 carcerati) donne 7, fanciulli 5, fanciulle 6 al di sotto di sette anni. — Trapassati.. 4. Gerin Apollonia di anni 66. 12. Flego Antonia nata Gonich d' anni 74. 17. De Favento can. Don Giovanni-Maria fu Pietro d'anni 82. 18. 0. L. (carcerato) da Obrovazzo d'anni 30. 21. Medizza Antonia di Giac. Apollonio d' anni 24 ; Pecchiarich Pasqua d' anni 70. 22. Schipizza Anna V. Pellegrino d' anni 84. 23. Perko Carolina d'anni 32. 25. Luis Giuseppe fu Pietro d'anni 39; Rasman Bortola di Nazario d'anni 16. Stoch Marco di Nicolò d'anni 32. 27. G. M. (carcerato) da Zara d'anni 37. 30. M. S. (carcerato) da Obrovazzo d'anni 23. C. S. (carcerato) da Sign d' anni 21. — Più fanciulli 5, fanciulle 6 al di sotto di sette anni. — Matrimonii. 3. Isidoro Simeoni con Maria Marsich, Giuseppe Riceobon con Pierina Vitter, Ignazio Zefrin con Antonia Perco. Polizia. Permessi di ballo 1, certificati di buona condotta 1, d'indigenato 2, usciti dall'i, r. Casa di pena 11, dei quali 1 goriziano, 2 istriani, 5 dalmati, 2 triestini, 1 stiriano. — Sfrattati 5. — Insinuazioni di possidenti per vendere al minuto vino di proprio prodotto 1 per ettol. 5, prezzo al litro soldi 40. CAPODISTRIA, Tipografìa Cobol-Priora. — Certificati per spedizione di vino 2, per colli 2 del peso comp. di chil. 127, — di sardelle salate 6 per barili 109 del peso di chil. 3546 — di sardoni salati 5 per mastelle 468 del peso comp. di chil. 8474 — di salamoja 6, per barili 12 del peso di chil. 635 — di uva 7, per colli 14 del peso netto comp. di chil. 4397. — Licenze industriali (industria libera) 5, per Òffelleria 1, per Bazar 1, di Barbitonsore 1, di Bandaio 1, di Cappellaio 1. — A-nimali macellati, buoi 45 del peso di chil. 9711 con chil. 421 di sego — Armente 28 del peso di chil. 3994 con 262 chil. di sego — Vitelli 26 — castrati 72. Bollettino delle malattie zimotiche Capodistria — Scarlattina, rimasti in cura colla fine del mese di settembre 3, durante il mese di ottobre aumentarono casi 7 asieme 10 dei quali guarirono 0, morirono 1, rimasti in cura 9. — Lazzaretto 0. ------ INDICE DEGLI SCRITTI DI P. T. NELLA PROVINCIA II LINGUA E LETTERATURA*; H. Hassech Oscarre. La langue