Edinost in dialog Unity and Dialogue 75 (2020) 1: 41-49 Izvirni znanstveni članek Original scientific paper (1.01) Besedilo prejeto Received: 8. 6. 2020; Sprejeto Accepted: 6. 7. 2020 UDK UDC: 27-277-242 DOI: 10.34291/Edinost/75/Palmisano © 2020 Palmisano CC BY 4.0 Maria Carmela Palmisano Dimensioni di giustizia in alcuni testi sapienziali biblici1 Dimensions of Justice in Some of the Biblical Wisdom Texts Razsežnosti pravičnosti v nekaterih svetopisemskih modrostnih besedilih Riassunto: II contribute presenta i risultati parziali del lavoro di ricerca condotto sulla let-teratura sapienziale biblica ed evidenzia alcune dimensioni della giustizia connesse con la Sapienza, ponendo particolare attenzione allo sviluppo del motivo letterario della perso-nificazione della sapienza nei testi considerati e della relazione tra sapiente e Sapienza. Nella letteratura poetica biblica i motivi letterari della giustizia personificata e della perso-nificazione di altri attributi divini in alcuni casi si sovrappongono (Sal 85,11-14). Sulla base delle fonti studiate (soprattutto del libro dei Proverbi, del Siracide e del libro della Sapienza) e possibile osservare che nel corso dello sviluppo della letteratura sapienziale, la sapienza personificata si arricchisce progressivamente di ulteriori dimensioni teologiche ed antro-pologiche assumendo un carattere sempre piu inclusivo. Si osserva inoltre come il centro della sua rappresentazione e descrizione tende a spostarsi progressivamente dal campo semantico prevalente della giustizia a quello dell'amore, che rappresenta la giustizia nella sua forma piu alta. Parole chiave: personificazione della sapienza, giustizia, salvezza, misericordia, letteratura sapienziale, amore Abstract: The contribution presents partial results of the research work on the biblical wisdom literature and highlights certain dimensions of justice, connected with Wisdom personified. Particular attention has been given to the development of the literary motif of the personification of wisdom in the texts considered and to the relationship between the wise and Wisdom. In biblical poetic literature, the literary motif of personified justice and the personification of other divine attributes in some cases overlap (Ps 85:11-14). Based on the sources studied (especially the book of Proverbs, Sirach and the book of Wisdom), it is possible to notice that 1 Članek je nastal v okviru raziskovalnega programa Judovsko-krščanski viri in razsežnosti pravičnosti (P6-0262), ki ga je finančno podprla Javna agencija za raziskovalno dejavnost Republike Slovenije (ARRS). Unity and Dialogue 75 (2020) 1: 56-95 42 MARIA CARMELA PALMISANO in the course of the development of the wisdom literature, the personified wisdom is gradually enriched by further theological and anthropological dimensions, assuming an increasingly inclusive character. Moreover, the centre of its representation and description tends to move progressively from the prevalent semantic field of justice to that of love, which corresponds to justice in its highestform. Key Words: personification of wisdom, justice, salvation, mercy, wisdom literature, love Izvleček: Prispevek predstavlja nekatere rezultate raziskovalnega dela o modrostni literaturi in osvetljuje določene razsežnosti pravičnosti, povezane s poosebljeno modrostjo. Pri tem smo posvečali večjo pozornost razvoju le-te in odnosu med modrim in Modrostjo. V poetični svetopisemski literaturi se literarna motiva poosebljene pravičnosti in pooseblje-nost drugih Božjih lastnosti na nekaterih mestih prekrivata (Ps 85,11-14). Na podlagi raziskanih virov (zlasti Knjige pregovorov, Sirahove knjige in Knjige modrosti) opažamo, da skozi razvoj modrostne literature poosebljena modrost poleg pravičnosti dobiva nove razsežnosti in se težišče njene predstavitve nekoliko premakne od semantičnega polja pravičnosti k semantičnemu polju ljubezni, ki predstavlja pravičnost v njeni najvišji meri. Ključne besede: poosebitev modrosti, modrost, pravičnost, odrešenje, usmiljenje, modrostna literatura, ljubezen Introduzione Il presente articolo riporta alcuni dei risultati raggiunti nel corso della ricerca condotta sulla figura della sapienza personificata nella letteratu-ra sapienziale.2 Metteremo a fuoco in primo luogo i tratti fondamentali della Sapienza3 nel libro dei Proverbi, nella sua relazione con il saggio / discepolo, quindi considereremo come questi tratti siano stati ulteriormente elaborati ed unificati nel libro del Siracide. Osserveremo poi come nel libro della Sapienza si possa cogliere, al termine dello sviluppo della riflessione sapienziale veterotestamentaria, una ulteriore comprensione del ruolo della Sapienza nella creazione e nella storia della salvezza. Nel mettere a fuoco lo sviluppo del motivo letterario della sapienza personi-ficata dedicheremo particolare attenzione alla relazione tra la figura della Sapienza, mediatrice tra Dio e l'umanita, e la dimensione della giustizia.4 2 L'articolo presenta i risultati del lavoro di ricerca svolto all'intemo del programma (P6-0262) Judovsko-krščanski viri in razsežnosti pravičnosti (Fonti Giudaico-cristiane e dimensioni della giustizia), condotto dalla Facoltà Teologica dell'Università di Lubiana (2015-2020) e finanziato dall'Agenzia nazionale per l'attività di ricerca della Repubblica di Slovenia (Palmisano 2016; 2017; 2018 (1); 2018 (2)). 3 Precisiamo che, nel corso del presente contributo, usiamo il termine Sapienza con l'iniziale maiuscola ogni volta che facciamo riferimento alla sapienza personificata, quando dal contesto potrebbe non essere suficientemente chiaro; quando invece ci riferiamo agli insegnamenti sapienziali usiamo il termine sapienza con l'iniziale minuscola. 4 Nella letteratura poetica biblica l'elemento letterario della personificazione degli attributi divini è attestato in alcuni salmi, come nel Sal 85,11-14 (Krašovec 2014, 21). (j^T) Edinost in dialog 75 (2020) 1: 41-49 DIMENSION! DI GIUSTIZIA IN ALCUNI TESTI SAPIENZIALI BIBLICI 43 1 Sapienza, sapiente e giustizia nel libro dei Proverbi Nel primo grande discorso della Sapienza in Pr 8 essa si presenta, come figura femminile, nella sua scaturigine divina; creata da Dio all'inizio della sua attività (8,22-23), era presente prima e durante il suo creare l'universo (8,24-30) come elemento ispiratore dell'opera divina, ritratta come archi-tetto o come fanciulla, nel suo giocare dinanzi al Creatore, suscitando nell'ascoltatore letizia e tenerezza (Palmisano 2018, 702). Considerando poi la relazione tra Sapienza e sapiente,5 il testo sapienziale più antico la descrive come amore reciproco (8,17.21), ricerca appaga-ta, abbondanza di beni ricevuti;6 la Sapienza è ritratta come fonte di vita (8,35-36) ed i suoi ascoltatori, potenziali sapienti, sono invitati, come figli, a prestare ascolto al suo insegnamento.7 In Pr 8,30 si sottolinea la presenza della Sapienza accanto a Dio nel suo continuo creare, giorno dopo giorno e, al tempo stesso, il suo gioire dello »stare« con gli uomini. Nella grande introduzione alle raccolte sapienziali di Pr 10-30, il passo unisce il dono della vita dato da Dio e trasmesso dalle figure genitoriali (che offrono nel libro gli insegnamenti sapienziali) a quello della Sapienza che rende bella la vita, le dà un senso mostrandole una »via«, un itinerario dal molteplice (multiformità degli insegnamenti sapienziali) all'Uno che il discepolo incontra per questa via, segnata dalla vita concreta, quotidiana, fatta di fatica e bellezza. Se osserviamo ora il vocabolario della giustizia presente nel discorso della Sapienza (pdC ,npdÇ), esso ricorre in modo esplicito quattro volte 5 Sulla relazione tra Sapienza e sapiente in Sir 24 in confronto con Pr 8, cfr. Palmisano 2018(1), 702-704. Sulla relazione tra giustizia e misericordia nella totalitá libro dei Proverbi, segnaliamo anche un recente articolo (Pemberton 2019, 121-144). 6 Beauchamp (1999, 196-197) ha richiamato l'attenzione sull'aspetto relazionale della gioia scambiata tra Sapienza e sapiente. Gilbert (1990, 207-208) attira l'attenzione sulla particolaritá dell'espressio-ne in Pr 8,17: »Io amo coloro che mi amano e quelli che mi cercano mi trovano« e sulla reciprocitá della relazione amorosa che non e tipicamente biblica e risente probabilmente dell'influsso di testi egiziani. Anche nello studio di Fox ricorre un'analoga interpretazione del versetto (2000, 276). 7 La modalitá espressiva, adottata dalla Sapienza nel capitolo e l'appellativo »figli« (8,32a) sono simili a quelli usati dai maestri di sapienza nel libro dei Proverbi, i quali nel trasmettere gli insegnamenti al discepolo, si presentano nella funzione genitoriale (»tuo padre« in Pr 1,8a; »tua madre« in Pr 1,8b). Sul tema e sulla funzione della metafora: Pinto (2006, 89-90). Unity and Dialogue 75 (2020) 1: 41-49 42 MARIA CARMELA PALMISANO in Pr 8,15.16.20.8 Le prime due ricorrenze, all'interno dell'autoelogio della Sapienza, descrivono la giustizia come un elemento indispensabile dell'attivitá dei regnanti (v. 16 »governare con giustizia«),9 come tratto rico-noscibile della presenza della Sapienza nel legiferare e governare. 1 vv. 18.20 seguono il v. 17 che descrive la reciprocitá nella relazione amorosa tra Sapienza e discepolo (»io amo coloro che mi amano e quelli che mi cercano mi trovano«) e affermano: »con me sono ricchezza e onore, sicuro benessere e giustizia« e »sulla via della giustizia io cammino«. I due stichi mettono in luce la profonda unitá tra giustizia e Sapienza che non e statica ma dinamica. L'immagine ben si collega con quella del cammino, della quale i saggi si servono ampiamente per descrivere la vita del discepolo con la Sapienza (Pr 8,34.35; Sir 51,14-15; Sap 9,18). In questo primo libro sapienziale si puó osservare come la Sapienza descri-tta nel suo momento sorgivo, proveniente prima di ogni altro atto creativo da Dio, si unisca all'uomo (verso il quale essa esprime la sua gioia, v. 31b) e gli sia di sostegno soprattutto nelle attivitá di giudizio e pratica della giustizia. 2 Sapienza, sapiente e giustizia nel libro del Siracide Passando dal libro dei Proverbi alla sapienza di Ben Sira l'analisi comparativa dei testi mostra che la figura letteraria della Sapienza si arricchisce di nuovi elementi (Palmisano 2018, 701-702). Il grande discorso della Sapienza in Sir 24,1-22 e gli altri passi in cui si fa menzione della relazione del sapiente con lei (4,11-19; 6,23-31; 14,2015,10; 51,13-30), indicano che la dimensione dell'esistenza umana unita alla Sapienza appare piü articolata in Ben Sira, particolarmente in Sir 8 Occorre menzionare che il vocabolario della giustizia ricorre anche nella parte introduttiva del discorso della Sapienza, ai vv. 4-11 (cfr. in particolare l'uso del sostantivo □y^m »rettitudine« al v. 6b. e di qdc, »giustizia« al v. 8a) 9 Nei vv. 15.16 a motivo della struttura degli stichi si puó osservare che »giustizia« o »giusti decreti« definiscono l'attivitá della Sapienza: in 15a.16a si afferma »per mezzo mio«, e nei rispettivi stichi 15b e 16b si esplicita e precisa che questo significa, da parte dei governanti, praticare la giustizia: promulgare giusti decreti e governare con giustizia. (j^T) Edinost in dialog 75 (2020) 1: 41-49 DIMENSION! DI GIUSTIZIA IN ALCUNI TESTI SAPIENZIALI BIBLICI 45 24,1-22 dove la Sapienza si presenta non solo con doni rigogliosi, belli e desiderabili ma come »vita offerta« in quanto essa invita a »mangiare e bere« non ció che essa ha dato o preparato (come avveniva in Pr 9,1-12) ma lei stessa (24,21ab). Si tratta di un passaggio significativo nella linea della unione sempre maggiore tra Sapienza e sapiente: la Sapienza, per il saggio di Gerusalemme, vive e cresce nel sapiente. Per quanto attiene alla concezione della giustizia nel libro del Siracide, facciamo osservare che, oltre al forte legame con la tradizione biblica veterotestamentaria che fa riferimento alla giustizia retributiva divina (Sir 2,8; 9,12; 11,26-28),10 questa tende ad unirsi al tratto della compassione, come si osserva negli insegnamenti che il discepolo e chiamato a praticare verso i genitori (3,14). In alcuni testi, nel passaggio dall'originale ebraico alla traduzione greca del nipote del saggio appare piü esplicito lo slitta-mento dal campo semantico della giustizia a quello della misericordia / elemosina, come si osserva in Sir 3,14: éXen^ocúvn yap naxpó^ oük Kai avxi á^apxirav rcpocavoiKoSo^nQ^aexaí coi. La compassione (in ebr. »giustizia«) verso il padre non sara infatti dimenticata, ma ti sará computata a sconto dei tuoi peccati. Il termine ebraico usato da Ben Sira hqdC, »giustizia« viene anche altrove reso dal traduttore greco con il sostantivo greco eAerposUnri »elemosina, compassione«.11 La pratica della »giustizia, elemosina« e l'unica via per confidare nel perdono di Dio (Kondracki 1996), tema al quale il saggio 10 La mancanza del testo ebraico di Sir 2 ci impedisce di confrontare il testo greco con l'ebraico so-ttostante per verificare l'eventuale corrispondenza o differenza tra le diverse versioni (cfr. Palmisano 2016, 54). 11 Il termine greco elerpoaúnr riveste un'ampia sfumatura di significati che vanno dall'elemosina alla misericordia, alla pietá e alla compassione e vanno verificati di volta in volta in base al contesto di riferimento. In questo versetto prevale l'aspetto di benevola attenzione verso il padre, che si manifesta nella comprensione e nell'aiuto concreto, atteggiamenti che la lingua ebraica descrive utilizzando il termine »giustizia« (sul rapporto tra elemosina e [in]giustizia, cfr. Tb 14,10-11). Una simile operazione di slittamento dal campo semantico della »giustizia« a quello della misericordia in greco, si osserva in Sir 3,30; 7,10b; 16,14a (confrontando il testo greco e l'ebraico del Ms A dove ricorre similmente il termine hqdC) ed in 40,17a dove l'ebraico presenta il termine »giustizia« (»la giustizia dura per sempre«) reso in greco con »elemosina« (Palmisano 2016, 368; 2019, 904). La vicinanza dei campi semantici della giustizia e dell'elemosina e testimoniata nel NT (Mt 6,1-2, dove i due termini sono usati come sinonimi). Unity and Dialogue 75 (2020) 1: 41-49 42 MARIA CARMELA PALMISANO Ben Sira dedicherá un'ampia sezione del libro (15,11-18,14). Il discepo- 10 e inoltre invitato ad agire attivamente come liberatore degli oppressi dall'ingiustizia súbita (4,9-10).12 Nel grande discorso della Sapienza (Sir 24,1-22), presente solo nella tra-duzione greca, il vocabolario della giustizia e meno presente rispetto al discorso della Sapienza trasmessoci dal libro dei Proverbi. Il vocabolario della giustizia e invece molto ricorrente e con differenti sfumature nell'insegnamento sapienziale impartito dal padre / maestro al discepolo nei diversi ambiti della vita13 sotto forma di consigli e inviti. 11 vocabolario della giustizia ricorre inoltre in passi molto incisivi che ri-traggono l'agire di Dio, giusto giudice e difensore dei diritti violati dei poveri (Sir 35,22-25; cfr. 5,3b). A giustificazione dello slittamento dal campo semantico della giustizia nel testo ebraico a quello della misericordia, che prevale nella traduzione greca condotta ad Alessandria d'Egitto, occorre rammentare che l'opera di Ben Sira fu scritta in un periodo di grande sofferenza del popolo d'Israe-le sotto la dominazione dei Seleucidi, durante la quale venne espresso in diversi modi e momenti l'intenso grido di aiuto a Dio per la liberazione dalla sottomissione al nemico ed il ristabilimento della giustizia. Questo vocabolario e queste invocazioni appaiono successivamente lette e rein-terpretate nel contesto piü ampio di invocazione a Dio in contesti stori-ci successivi, diversificati e caratterizzati dal riconoscimento delle colpe (personale e collettivo) e quindi dall'invocazione della misericordia di Dio piuttosto che della sua giustizia. Il concetto di giustizia in ebraico nel libro di Ben Sira appare cosí piü inclusivo di tratti di compassione e misericordia verso il prossimo (che ritroviamo nella letteratura di epoca ellenistica) mentre in greco si puo osservare la rilettura di intense richieste a Dio per 12 Il testo in traduzione dal greco: Libera chi subisce ingiustizia dalle mani di chi gliela arreca e non giudicare con ristrettezza d'animo. Sii come padre per gli orfani e come marito per la loro madre: sarai come figlio dell'Altissimo, che ti amerá piü di tua madre. 13 Menzioniamo ad es. il passo di Sir 17,26, dove il primo stico (26a) invita il discepolo ad allontanarsi dall'ingiustizia mentre il secondo stico (26b), presente solo in GII introduce la prospettiva teologica: 17,26b: aUtoj yap 05r¡yhpe' ek oKÓmuj e'j fwTiom'on Uye'iaj »Egli infatti guiderá dalle tenebre alla luce della vita«. Bussino (2013, 243-244) coglie nel passo la possibile presenza di una prospettiva escatologica. Cio che in GI era presentato come invito all'agire umano, nello stico di 26b viene descritto come passaggio dalle tenebre alla luce guidato da Dio. OD (j^T) Edinost in dialog 75 (2020) 1: 41-49 DIMENSION! DI GIUSTIZIA IN ALCUNI TESTI SAPIENZIALI BIBLICI 47 il compimento della giustizia in nuove situazioni di pericolo per la so-pravvivenza del popolo come appelli alla misericordia divina (Palmisano 2006, 143-150). 3 Sapienza, sapiente e giustizia nel libro della Sapienza Il libro della sapienza esordisce con un grande invito rivolto ai giudici e go-vernanti del mondo che ricorda l'introduzione di Pr 1,1-7. In Sap 1,1a leg-giamo l'invito rivolto ai giudici della terra: »Amate la giustizia, voi giudici della terra« che riecheggia Pr 1,3 mentre Sap 1,8 introduce il processo che si svolgerá in Sir 2-5 nei confronti dei giusti e dei malvagi. La riflessione del giudeo di Alessandria d'Egitto, autore del libro attri-buito a Salomone, figura emblematica della sapienza biblica, si articola lungo tre direttrici temporali (Lorenzin 2013, 199-201): ció che la Sapienza ha operato nella storia della salvezza (la dimensione del suo agire colto a partire dall'analisi del passato), ció che essa e nel presente dell'uomo (l'aspetto dell'identitá della Sapienza) e gli orizzonti che essa apre verso il futuro (la dimensione dell'eternitá). Sulla base dell'esperienza della storia di Israele, letta nell'orizzonte universale della creazione, la Sapienza viene descritta nel suo agire salvifico. Il verbo »salvare« appare in Sap 9,18 con un carattere introduttivo dell'ampia carrellata degli eventi della storia della salvezza ritratta tra Sap 9-19, avente nel passaggio del Mar Rosso il suo culmine. In Sap 7,22-23 la Sapienza viene descritta come spirito mediante ventuno attributi presentati a coppie che ne ritraggono il legame stretto con Dio e la sua filantropia, la sua unitá e molteplicitá, la libertá, l'estremo dinamismo e la grande purezza per concludersi con la descrizione del suo carattere eterno e duraturo. La Sapienza dunque unisce i tre assi temporali e agisce nella storia per la salvezza. La giustizia annunciata nel prologo del libro viene declinata nel corso della seconda parte (Sap 10-19) come salvezza operata dalla sapienza divina (nella storia) che apre all'eternitá. Conclusione: Sapienza, giustizia e salvezza I testi analizzati indicano che la Sapienza nella riflessione dei sapienti diventa un concetto sempre piü inclusivo. Essa e ritratta come mediatrice Unity and Dialogue 75 (2020) 1: 41-49 42 MARIA CARMELA PALMISANO di giustizia (Pr 8,20), ad essa legata in una relazione forte e dinamica (la metafora del cammino in Pr 8,20ab). Il libro dei Proverbi sottolinea l'unità tra Sapienza e giustizia. Nel libro del Siracide il vocabolario della giustizia è molto presente negli insegnamenti impartiti al discepolo. Si osserva tuttavia che nel discorsi della Sapienza questo tratto non è prevalente. La Sapienza si arricchisce dei tratti antropologici della maternità, della fecondità della bellezza con i quali viene descritta la sua vicinanza all'uomo e, d'altra parte, di quelli teologici della misericordia e della compassione che si riflettono ad es. nella pratica dell'elemosina verso il prossimo. Il culmine della descrizione della Sapienza (Sir 24,21) è l'offerta di se stessa come nutrimento al discepolo che compie quanto preannunciato in Pr 8,17 superando la dimensione dell'amore reciproco e suggerendo che l'amore si compie nell'offerta di sé a colui che è amato. Si potrebbe dire che l'insegnamento che se ne ricava è che il saggio, vivendo della Sapienza, compie la giustizia nella sua forma più alta. Nel libro della Sapienza inoltre il suo agire nella storia viene definito come salvifico, capace di attuare sempre di nuovo la creazione di Dio, o, come dirà Paolo, come giustizia operata da Dio in nostro favore (1 Cor 1,30), per la nostra giustificazione (Rm 4,25). (Matjaž 2019, 931) Per l'autore del libro della Sapienza l'agire salvifico della Sapienza continua al presente attraverso l'attività molteplice, assai agile, profonda, luminosa dello spirito e viene essa stessa definita »spirito« (Sap 7,22). Ed è lo spirito che guida la storia (d'Israele come paradigma di tutta la storia umana) attraverso il presente, salvandola e sollevandola verso l'eternità. (j^T) Edinost in dialog 75 (2020) 1: 41-49 DIMENSION! DI GIUSTIZIA IN ALCUNI TESTI SAPIENZIALI BIBLICI 49 Riferimenti bibliografici Bussino, Severino. 2013. The GreekAdditions in the Book of Ben Sira. Trad. Michael Tait. Roma: Pontificio Istituto Biblico. Kondracki, Andrzej. 1996. La hpdc che espia i peccati. 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