TASSA POSTALE PAGATA EDIZIONE DEL SABATO la nostra lotta ORGANO DELL* U.A.l.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO . TERRITORIO TRIESTE I lavoratori istriani sono solidali con loro compagni di tutto il mondo nella lotta per la pace ed un migliore avvenire DIREZIONE — REDAZIONE — AMMINISTRAZIONE: Biva Castelleone 2 — CAPODISTRIA, telef. 138 ABBONAMENTI: Zona B: anno jugl. 600; semestre jugl. 340; trimestre jugl. 180. Zona A: anno ' L. 1400; semestre L. 740; trimestre L. 830. Jugoslavia anno din. 180; semestre din. 90; trimestre din. 50 DINARI 2. — LIRE 10. Conto eorr. nella Banca Istriana MOŠ A PI JADE NELL'ANNIVERSARIO DELL'INSURREZIONE Decisa sulla LA JUGOSLAVIA strada della verità LOTTA PER IL SOCIALISMO BELGRADO — Il 7 luglio, giorno della rivolta del popolo serbo contro gli occupanti, è stato oggi solennemente celebrato a Novi Sad, centro della regione autonoma della Voivodina. Sulla grande piazza della Libertà si è svolto un raduno cui hanno preso parte parecchie decine di migliaia di abitanti della città e contadini dei dintorni. Prendendo la parola nel corso dello stesso, Mosha Pijade, membro del Politbureau del comitato centrale del partito comunista jugoslavo, ha sottolineato che nel 1941 l’appello del partito comunista jugoslavo alla rivolta in armi contro gli asservitori fascisti ed i loro servi traditori trovò una eco nei cuori di tutti i popoli della Jugoslavia. Mosha Pijade ha in seguito sotto-lineato che gli otto anni decorsi rappresentano il periodo più ricco della storia dei popoli jugoslavi. In questo periodo il loro sviluppo ha progredito a passi dagigante. Conseguendo grazie alla loro lotta un più progredito ordine sociale, i popoli della Jugoslavia hanno iniziato l’edificazione, socialista della loro economia e della loro vita sociale, creando ad un ritmo rapido tutte le condizioni indispensabili per adeguarsi alle conquiste dei popoli più progrediti. In tutte le regioni, in tutti i campi, la Jugoslavia sta edificando il socialismo. «Ecco — ila proseguito Piljade — .uesta Jugoslavia, militante ed eroica nellla guèrra di liberazione nazionale, militante ed eroica nell’edificazione del socialismo, che hai subito la strana sorte di vedersi esclusa, per volontà dei dirigenti del partito bolscevico e dell’Unione Sovietica, più di. un anno fa, dalla famiglia dei paesi socialisti, colmata di calunnie ed oltraggi, economicamente sabotata e boicottata dall’URSS e dagli altri paesi del-l’U. I. Tuttavia le ingiustizie e le offese contro i popoli jugoslavi hanno stimolato ancora di più la loro energia creatrice e la coscienza socialista, le loro decisioni di riportare la vittoria del socialismo. Hanno legato più fortemente che mai le lasse lavoratrici al partito, alla direzione del partito ed allo stato.» Riserendosi alla pubblicazione della risoluzione dellTnformbureau, Mosha Pijade ha sottolineato che questa venne elaborata a Mosca e di là portata per venir letta in una riunione segreta, i partecipanti alla .uale si erano già radunati quando i rappresentanti del partito comunista jugosavo vennero chiamati a parteciparvi. La risoluzione, ha continuato l’oratore, doveva essere approvata nella forma con cui era stata redatta, senza contraddizioni, ed è chiaro che ciò sarebbe stato chiesto anche a noi se fossimo stati così sciocchi da andarci. I rappresentanti di certi parliti ebbero comunque abbastanza coraggio di non aderire all’espulsione del partito comunista jugoslavo dall’U. I., ma allora coloro che avevano proposto la risoluzione presentarono un «argomento» sensazionale che tappò la bocca a tutti i membri presenti e li indusse a rinunciare a riflettere per, conto proprio. Si disse loro che nel Politbureau del Comitato centrale del partito comunista jugoslavo si trovavano spie anglo-americane, ma che non potevano venir fornite delle prove per ragioni facilmente comprensibili. «Questa vile calunnia — ha detto l’oratore — partorita dai cervelli dei; membri dei servizi segreti e trapiantata in quelli dei dirigenti dei partiti, fra cui si trovava ugualmente la spia imperialista Traicio Rostov, costituiva un capolavoro che culminò con l’approvazione «unanime» della risoluzione». Pijade ha in seguito sottolineato che questa calunnia aveva all’inizio una forma profetica, in quantochè sosteneva che la Jugoslavia sarebbe passata nel campo imperialista, mentre più tardi si affermava sempre più con frequenza che lo aveva già fatto e che era divenuta un agente dell’imperialismo. Ogni resistenza alla campagna di calunnie, ogni denuncia dei calunniatori venivano presentate come una «prova» che la Jugoslavia aveva tradito il campo democratico e si trovava nel campo imperialista. Il metodo fondamentale in questa lotta antirevoluzionaria contro la Jugoslavia socialista consisteva nel trasformare ogni passo ostile alla Jugoslavia ed ai suoi interessi in un’accusa contro di noi. Hanno tradito il socialismo e ci hanno La parola di Salaj AL II CONGRESSO DELLA F.S.M. MILANO — Alla discussione sulla relazione del delegato sovietico Kuznjecov e del delegato italiano SaniLai.n Congresso,.deda FSM ha partecipato anche il capo della delegazione e presidente dell’Unione dei Sindacati della Jugoslavia, Dju-ro Salaj, il quale ha rilevato l’identità di. intenti della delegazione jugoslava con le constatazioni esposte dalle relazioni dei compagni Kuznjecov e Santi, e cioè che la lotta per la pace è uno dei compiti fondamentali della classe operaia internazionale e della Federazione sindacale mondiale. Dopo aver denunciato i piani guerrafondai degli imperialisti a-mericani, Djuro Salaj ha detto: «E’ nostro dovere opporre a questa congiura organizzata dall’impe-rialismo internazionale, dalla reazione .capitalista e dai loro agenti, un’azione decisa e unita dei lavoratori di tutto il mondo. La Federazione sindacale mondiale ed i suoi .organi dirigenti hanno compreso i compiti fondamentali di tutti i popoli progressisti e di tutte le organizzazioni democraSche del mondo. L’attività svolta finora ha dimostrato chiaramente che la Federazione sindacale mondiale rappresenta un saldo pilastro nel campo della pace, che essa è un fattore di cui devono tener conto anche i nostri nemici, i nemici della pace e dell’indipendenza nazionale dei popoli». Dopo aver rilevato come la Unione dei Sindacati della Jugoslavia ha applicato sempre coerentemente la linea della Federazione sindacale mondiale, l’oratore ha detto: «Nella sua lotta condotta in difesa della pace la Federazione sindacale mondiale può contare con sicurezza sul pieno e attivo appoggio dell’Unione dei Sindacati della Jugoslavia. La delegazione jugoslava è dell’opinione che sia necessario bollare decisamente tutti i tentativi della propaganda organizzata dagli imperialisti contro i popoli che edificano il socialismo hel proprio paese. La classe operaia della Jugoslavia lotta per la salvaguardia di una pace duratura nel mondo e, pertanto, essa si attiene saldamente alla linea della lotta per la difesa delia pace, lotta condotta da tutte le forze democratiche del mondo con alla testa l’Unione Sovietica. La classe operaia _della Jugoslavia è convinta che, oggi, le forze della pace sono più forti dei provocatori di una nuova guerra. Essa è convinta che queste forze si sviluppano continuamente e che, guidate dalla classe operaia di tutto il mondo, saranno in condizione dì impedire la realizzazione dei piani bellici degli imperialisti». Djuro Salaj ha quindi rilevato che la delegazione jugoslava si associa alla proposta sovietica, che il Congresso della Federazione sindacale mondiale prenda l’iniziativa di organizzare una giornata internazionale per la difesa della pace. Djuro Salaj ha quindi esortato-ih Congresso a rafforzare sempre più la Federazione sindacale mondiale, rilevando che l’unità dei lavoratori è la maggior arma in maho alla classe operaia che nessuna manovra degli imperialisti riuscirà a scuotere. «Conducendo la lotta per la pace, per i diritti democratici e per l’indipendenza nazionale dei paesi -—• ha continuato Salaj •— l’unità sindacale internazionale, la solidarietà della classe operaia di tutto il mondo e la Federazione smdaca-le mondiale acquisteranno sempre maggiori simpatie e l’adessione dei lavoratori amanti della pace di tutto il mondo». Quindi Salaj ha rilevato l’opera dì solidarietà effettuata dai sindacali jugoslavi, specialmente per quanto riguarda l’aiuto porto al popolo greco e ai lavoratori francesi. Tra l’altro, 10 mila bambini greci si trovano ospitati nel nostro Paese e sono difesi dal terrore monarchico-fascista, mentre nel 1948 i lavoratori jugoslavi hanno inviato agli scioperanti francesi 80 milioni di franchi. Contemporaneamente i lavoratori jugoslavi e tutta la loro stampa seguono, con grande attenzione e vivo senso di simpatia, la lotta di liberazione dei popoli della Cina, India, Vietnam, Indocina e degli altri popoli coloniali e semicoloniali contro gli imperialisti. ni internazionalistiche —; ha aggiunto Salaj — l’Unione dei Sindacati della Jugoslavia educherà anche in questo senso i propri membri nello spirito della solidarietà proletaria internazionale. L’Unione dei Sindacati della Jugoslavia è concorde ed accetta tutte le azioni proposte da questo Congresso miranti alla difesa della pace, alla difesa dei diritti democratici dei lavoratori e al rafforzamento dell’unità del movimento sindacale mondiale». «I Sindacati jugoslavi — ha concluso Djuro Salaj — attivizzeranno ancor maggiormente i propri membri nella lotta per il rafforzamento1 della Federazione sindacale mondiale, per il rafforzamento della pace e dei rapporti fraterni ra i popoli». accusati di averlo fatto noi. Hanno deformato l’idea dell’internazionalismo proletario ed il diritto alla libera determinazione dei popoli in un oggetto di mercantaggiamenti e di commerci alla Shylock cogli imperialisti, per ’trarne dei benefici materiali, accusandoci nel contempo di nazionalismo. Nelle loro capitali hanno creato focolai di banditismo e della controrivoluzione che desiderano trapiantare da noi, ed invitano i nostri popoli ad insorgere e rovesciare i dirigenti, accusandoci nel contempo di intrusione nei loro affari interni. Hanno fatto ritornare la loro diplomazia e la loro politica estera alla linea e di metodi impiegati in Russia prima dell’ottobre, accusandoci di considerare i diplomatici sovietici alla stregua di imperialisti. Durante quest’anno solamente, _ha continuato l’oratore, i popoli della Jugoslavia hanno imparato molto. Abbiamo imparato che i grandi prin-cipii del socialismo e della solidarietà internazionale possono divenire frasi commerciali in bocca agli uomini di stato ed ai diplomatici socialisti. Abbiamo imparato che le frasi sull’internazionalismo socialista possono nascondere i più egoisti interessi dei grandi stati di fronte ai piccoli. Abbiamo imparato che dietro, la verità sulle subordinazione degli interessi di certi popoli all’interesse generale del socialismo si nasconde una politica egoista che considera gli interessi degi altri popoli esclusivamente come interessi particolari e i propri interessi statali, ed esclusivamente questi ultimi, come interessi generali ai quali si debbono sacrificare e tutti gli interessi particolari. Ci accusano di aver venduto la Carinzia gratuitamente due anni fa, e ritengono utile farselo pagare oggi. Ci accusano de voler vendere Trieste e la rivoluzione greca, e ed chiediamo a giuste ragione, dopo il caso della Car,inzia: «quale è il baratto che essi preparano in tali questioni?» «Gli accoliti dell’UJ, ha proseguito Piade, hanno predetto che resistendo alla loro risoluzione „aimetumo perso, la nosita-, indipen-r. denza in due mesi e saremmo divenuti una colonia imperialista. Il risultato della nostra resistenza è precisamente opposto. La loro predizione era ugualmente poco sensata dal punto di vista teorica, ed ingiustificata dal punto di vista storico. D'altronde non è che il colmo dell’ipocrisia poiché significa solamente che i piccoi popoli debbono gettarsi nelle fauci di uno squalo per non essere divorati dagli altri. Ma non viè alcuna ragione perchè i piccoli popoli siano obbligati a gettarsi in bocca ad un pescecane ed all’altro. Questi profani portono dall’ipotesi erronea che il mondo è oggi diviso fra l’America e l’Unione Sovietica. Hanno predetto che i governo sarebbe andato in mano ai capitalisti e che noi non avremmo edificato il socialismo. Anche su questo puntò si sono dimostra- ti cattivi profeti, e dietro alle loro previsioni non hanno fattto altro che dissimulare i loro) vani1 desi-deri.Hanno predetto la disgregazione del nostro partito, del nostro Stato, del nostro glorioso esercito, ed hanno visto in seguito che tutto ciò è più solido ed unito che mai. La resistenza ferma ha concluso1 l’oratore, che la Jugoslavia ha opposto alle tendenze antirivoluzionarie dellTnformbureau, si è rivelata sàlutare per il nostro paese, e si rivela sempre più salutare per il socialismo in generale .Nei paesi dell’UJ sono sempre più numerosi i comunisti che si rendono conto della giustezza e della fondatezza della nostra resistenza, dell’ infondatezza degli attacchi diretti contro di noi del carattera menzognero e calunnioso dalle accuse lanciate contro di noi. Ma numerosi di costoro sono dominati dal terrore che la nostra resistenza distrugga l’autorità dell’Unione Sovietica, così necessaria al movimento operaio internazionale. Questq atteggiamente è. profondamente erroneo e pregiudizievole al movimento democratico internazionale. L’Unione -Sovietica, quale primo paese socialista sarà salvaguardata e sarà utile a tutto il mondo se i dirigenti del partito bolscevico si rimetteranno sul cammj.no del vero internazionalismo, e se verrà posta in chiaro la questione dei rapporti tra paesi socialisti, e quando questi rapporti saranno tali quali potrebbero e dovrebbero essere.» VII ASSEMBLEA DEL COMITATO POPOLARE CIRCONDARIALE Ni giorni 17 e 18 luglio, con inizio alle ore 9 sarà tenuta a Capodistria — nel teatro locale l’Ottava sessione ordinaria del Comitato Popolare Circondariale, con il seguente ordine del giorno: 1) Apertura della sessione, elezione della presidenza di lavoro e dei verificatori del verbale. 2) Relazione della Commissione per la verifica dei mandati. 3) Relazione dei verificatori del verbale della VII Sessione. 4) Relazione dei presidente del Comitato Esecutivo del CPCI. 6) Relazioni dei delegati del CP CI. 6) Discussione. 7) Approvazione dei decreti e delle ordinanze emanate. 8) Proposte di nuovi decreti ed ordinanze. 9) Cambiamenti amministrativo-territoriali. 10) Assolutoria ai giudici attuali e nomina di nuovi. 11) Eventuali. Continuano gli arresti negli STATI UNITI NEW York — Giorgio Pirinsky, segretario generale del «Congresso slavo-americano», è stato arrestato oggi dalle autorità per l’immigra-ione ed associato alle carceri. LE MENZOGNE di Mons. Santin Ancora una volta il vescono di Trieste ha ritenuto necessario sputare il suo veleno di sciovinista arrabbiato sulla zona jugoslava del Territorio di Trieste e sui poteri popolari. Egli si è appellato fra l’altro anche all’Organizzazione delle Nazioni Unitè perché queste tutelino le libertà religiose ed altre nella zona B. E’ interessante osservare a questo proposito che un foglio della sua fazione abbia sostenuto a spada tratta che l’Amministrazione militare della Zona Jugoslava non amministra questa zona in ogni suo punto. A parte però simili insulsaggini, — che rivelano una mancanza] di qojordinamen'to deh l'azione propagandistica della reazione, una profonda ignoranza dei termini del Trattato di Pace in particolare e del diritto internazionale in generale, — jj discorso del vescovo Santin offre, a chi conosce dappresso la sjLtuazjionei nel cir,-i condario istriano, l’occasione per per una serie di constatazioni. Il tema preferito da Monsignor Sanltin è quella della mancanza delle libertà religiose, della persecuzione dei sacerdoti e simili panzane. E’ strano (a dir la verità non tanto) che il pastore fascista delle anime, assieme ad altri suoi confratelli sparsi in tutto il mondo, trovi sempre argomenti per scagliarsi contro tutti quei paesi dove gli sfruttatori del popolo, gli speculatori e simile genia hanno subito colpi gravissimi, e non trovi mai un pò di fiato per protestare contro tutte le angherie che vengono compiute contro i fedeli in quei paesi dove il capitalismo domina incontrastato. E chiaro, gli sfruttatori e gli speculatori sono amici di Santin, mentre i lavoratori, quando “esigono i loro diritti, egli gli considera suoi nemicL Non creda il presule di Trieste che nella zona Jugoslava del TLT egli troverà amici compiacenti che siano disposti, come a Trieste, a stenderà un velo sulle magagne di certi suoi pastori d’anime. Come in ogni paese civile che si rispetti, anche i sacerdoti sono tenuti a os-' servare le comuni norme del vivere civile e le disposizioni di legge in vigore, così anche essi devono comportarsi nella zona B. Non è. * i VIOLAZIONI PALESI TRIESTE — Con il permesso delle autorità d’occupazione anglo-americane, funziona senza ostacoli a Trieste un ufficio di reclutamento per l’esercito italiano il quale ha la sua sede al numero 21 di via del Castello. Arruolando volontari, secondo i concorsi aperti dal Ministero della guerra, tra la popola-, zione permanente della zona anglo-americana del territorio libera di Trieste, questo ufficio di recluta-mlelnto ha annunciato in questi giorni il terzo concorso, questa volta per l’aviazione da guerra italiana. RASSEGNA SQNDACAEE Ad un anno di distanza della pubblicazione delia disgraziata risolm zione del Cominform si svolge a Milano il II congresso delia Federazione Sindacale Mondiale. Per la prima volta vi partecipano i delegati dei Sindacati Unici di Trieste, Che cosa essi rappresentano, che cosa portano essi di concreto e positivo in questo montiiale consesso sindacale? Portano solamente il passivo bilancio di un anno. Un anno di «lavoro» scissionista, il consuntivo dell’opera revisionista e devastatrice che ha trasformato la Confederazione del SU in un’organizzazione di spicciole attività burocratiche, i cui dirigenti si considerano impiegati di una qualsiasi istini-zione assistenziale e si preoccupano particolarmente di estinguere lo spirito di lotta degli aderenti, smussare l’àttrito di classe e provvedersi di abbondanti demagogici titoli. Delegati rappresentanti di un gruppo di uomini che con il pretesto dell’internazionalismo hanno disarmata la classe operaia, rotta l’unità fra i lavoratori e trasferita una eroica organizzazione classista di lavoratori dal terreno della lotta di classe su quello della collaborazione socialdemocratica. I lavoratori di Trieste ad un anno dall’azione cominformista sono costretti alla lotta di retrovia, al concorso sulle conquiste automatiche e di riflesso, proprie dell’organizzazione spuria e vivacchiarne al margine della lotta di classe. - Non per colpa loro certamente. La classe operaia triestina, alla vigilia della «risoluzione» era bene organizzata e fortissima. Era uscita da poco da grandi prove: una mancata vittoria rivoluzionaria con la conseguente rabbiosa controffensiva della classe capitalisticha, che non l’hanno piegata ma rinforzata e ritemprata. Nè padroni, nè polizia, nè bande neofasciste l’avrebbero più disarmata. Soltanto la congiura, il tradimento, la calunnia e l’inganno dei cominformisti doveva e poteva riuscire nell’intento. Con l’infiltrazione del revisionismo e dell’ideologia piccolo-borghese si è riusciti ad associare malcontenti ed opportunisti di ogni risma e i SU sono stati presi d’assalto dai peggioii e-lementi che avessero nel loro seno. La quinta colonna dello sciovinismo italiano capeggiata da Destradi ha potuto compiere il contrabbando ed iniziare nei §U l’opera disgregatrice, Con le armi della viltà, con i «bravi», con la calunnia, previa una farsesca e smodata autocritica l’hanno chiamata questa opera «di rinnovamento dell’organizzazione sindacale da purgarsi dal nazionalismo borghese». Tutti i lavoratori sanno come si sono ’svolte le cose, anche se non tutti purtroppo ne sanno i retroscena e ne abbiano compreso il significato e le conseguenze. I fatti però sono eloquenti. I capitalisti triestini1 e gli agenti dell’imperialismo ne hanno 1 sin dall’inizio approfittato. Nelle fabbriche l’arbitrio padronale si è fatto audace, i compro messi ed epurati rientrati, cacciati a diecine e diecine gli elementi antifascisti e dirigenti sindacali, soppressi di fatto i Comitati di fabbrica, elette Commissini interne screditate, i rappresentanti del sindacato presi sotto mano dal GMA, negata la libertà sindacale in fabbrica e in piazza. Ideologicamente, politicamente e sindacalmente una vera ritirata. Pietra miliare della capitolazione ideologica figura in questo, triste bilancio la celebrazione dei martiri del 1902 fatta in comune manifesto con i neofascisti della Camera del Lavoro. E’ questa la logica conseguenza delle dichiarazioni di Ra-dich di «aver cancellato ogni rivalità ed antagonismo del. passato, anche di quello recente e fatto blocco tra i lavoratori e tra i loro dirigenti», dell’abbandono della lotta per la bilinguità,. della costituzione dei Comitali paritetici, delia sconfessione del «passato vergognoso», dell’espulsione della Federazione S U della Scuola, del linguaggio di Zbógar-Brocchì all’assemblea degli scioperanti degli Enti locali simile a quello del barone Ripaldini della Camera del Lavoro. La logica conseguenza della linea cominformista per cui si sono avuti l’atteggiamento e le dichiarazioni di Semilli e Juraga durante il processo del Comitato dello sciopero, sostenute ed autenticate dai cominformisti Barzaghini, Rizzotti, Duiz, De Santi, Cesari e Levi, per cui lo sciopero dei 12 giorni sarebbe stato una ribellione spontanea, irresponsabile, per cui Juraga e Semilli e tutti gli altri poco e nulla sapevano, poco o niente potevano per farlo cessare, mentre Ukmar, Stoka, Laurenti, Sorta e So-lieri il «Lavoratore» e l’«Unità O-peraia» li considera, assieme al vescovo Santin e a tutta la reazione, responsabili delle persecuzioni e della miseria degli operai in zona B, dove «i lavoraori vengono spogliati delle loro paghe». La capitolazione ideologica e l’effetto dell’abbandono della difesa dei principi rivoluzionari con le dichiarazioni che «la rottura sindacale va scomparendo perchè il passato non conta più», il Tratato di Pace e sua applicazione abbandonati, linea irredentista con la, firma di un patto di amicizia e di collaborazione che trasforma i Sindacati Unici in un’agenzia della Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Caratteristica principale della capitolazione politica è l’appello della corrente sindacale comunista di San Marco ai partiti della Giunta d’Intesa, l’impostazione socialdemocratica della lotta per le elezioni dei Comitati aziendali, il compromesso per le sospensioni ai CRDA, il tradimento dello sciopero dei metallurgici, le dichiarazioni del «Lavoratore» ad opera di Panduldo che afferma «essere vicina, l’unità con la CdL perchè sono state eliminate molte incomprensioni e gli aderenti alla Camera del Lavoro sperano nel congresso dei SU per la eliminazione dei nazionalisti». La grave situazione dei sindacati classisti di Trieste ha avuto la sua massima manifestazione proprio nel congresso del 4 dicerr^re che ha segnato il disarmo ideologico dell’organizzazione sindacale dei lavoratori di Trieste, che ha fatto teo- ria dei sistemi squadristici e di diseducazione introdotti nei sindacati, senza un parola per l’URSS, per le forze democratiche in lotta per la pace, per il Trattato di Pace a Trieste, senza un accenno alla seria offensiva politico-economica dell’imperialismo in questa zona, con il trionfo dell’economicismo radiciano e delle tenedenze piccoloborghesi dei Weiss, i quali proclamano «essere i problemi più importanti per i lavoratori triestini l’adeguamento salariale, dei prezzi e l’Ufficio di Collocamento». Congresso sindacale dove i lavoratori della zona B vengono respinti, come sono stati respinti i 300 delegati contadini della stessa zona all’assemblea dei contadini di Via Conti, e dove trovano invece accoglimento le teorie evangelisti-che contenute nella risoluzione finale con affermazioni di essere i dirigenti sindacali «apostoli instancabili». Bilancio di una linea poli'tea assurda per la quale i lavoratori sono tenuti all’oscuro dei fatti piinci-pali con i fumogeni dogmatici, con le minacce e con l’interdizione ai lavoratori della Fabbrica Macchine di recarsi a visitare i Kolkoz in zona B, a tutti i lavoratori di a-vere comunque contatti culturali, sindacali.o sportivi con i lavoratori del cinrcondario dell’Istria o della Jugoslavia. Un intero anno di inattività sindacale, di codismo, di abbandono delle rivendicazioni dei lavoratori di adeguamento salari, costo vita, assorbimento 1 dei disoccupati, abbandono delle questioni dei panettieri, poligrafici, marittimi triestini, degli addetti agli alberghi e mense, dei metallurgici, degli addetti agli Enti locali, degli edili. Larghi strati di lavoratori’ compiacentemente sospinti sulla via dell’oppórtùnismo e dell’illusionismo, resi passivi e paurosi di fronte ai datori di lavoro per aver, abbandonata la lotta di differenziazione nelle fabbriche permettendo cosi ,ai «gialli» della CdL di con- quistare quelle forti posizioni che sono state indicate dall’esito delle votazioni per i Comitati aziendali. Questo è grosso modo il disastroso bilancio di un anno di azione cominformista. Questa dovrebbe essere stata la veritiera e coraggiosa relazione di un antentico rappresentante della classe operaia triestina al congresso mondiale dei metallurgici e a quello della FSM. Rendiconto sindacale evidentemente negativo per essere presentato al giudizio dei rappresentanti dei lavoratori del mondo da uomini, quali Semilli, preoccupati soltanto di rompere e non di ricostruire e rafforzare il, fronte sind tc de. Infatti il portavoce dei frazionisti vidaliani del Territorio di Trieste non della lotta classista ed un-, tiimperialista di questi lavoratori ha parlato, ma ha ricalcalo la stia-da della denigrazione della Jugoslavia e dei poteri popolari del circondario dellTstria dichiarando che «nel Territorio amministrato dall’Armata Jugoslava 1 lavoratori sono isolati e sottoposti all’oppressio-rie e alla miseria». Sarà mai possibile che il rivoluzionario proletariato di Trieste e la sua eroica organizzazione sindacale non abbiano altro da dire ai compagni lavoiratori degli altri paesi del mondo? A questo sarebbero ridotti i lavoratori triestini? Sappiamo che non è cosi. I lavoratori stanno giudicando sevèramente le conseguenze di un anno di direttiva cominformista. Fanno i giusti confronti di quello che rappresentavamo e pesavamo fino ad un anno fa e ciò che rappresentiamo e pesiamo oggi. La comprensionè dei fatti si fa strada. La volontà di ritornare sulla giusta via è diffusa fra i lavoratori. Ai quali noi rinnoviamo l’appello di stringersi sempre più compatti attorno aila Confederazione dei SU non solo, mu di agire per di più con la massima energia affinchè i liquidatori siano impediti di completare la loro opera. B. Petronio detto, che, per il semplice fatto di non essere consenzienti, (ad onore del vero solo alcuni) con il Potere popolare*' essi abbiano (il diritto di fregarsene altamente delle disposizioni che regolano la convivenza sociale nella zona B. Anzi l’interesse della chiesa esigerebbe che in ogni caso dovrebbero essere in primo luogo isacerdoti a dare il buon esempio. Così, purtroppo per la chiesa, non accade. Nel suo discorso il vescovo Santin ha menzionato il caso del parroco di Ospo, Zlobec, il quale è stato precedentemente punito amministrativamente per traffico illegale di valuta. Non contento della sorte toccatagli, il «servo di Dio in parola» ha voluta trasformare la chiesa in una piazza da comizio, ricattando con una pressione di indole religiosa e credenti perchè si pronunciasero sfavorevolmente sui provvedimenti delle autorità. Il mons. Santin dovrebbe sapere, e lo sà certamente, che in ogni parte del mondo, anche là dove vi esistono regimi costituzionalmente «cattolica»,* • i preti trafficanti di valuta o incitatori alla disobbedienza al potere costituito, sono stàti sempre messi in galera e la chiesa in linea generale non si è mai preoccupata della loro sorte. Se il parocco di Ospo si è avuto una condanna, egli l’ha perfettamente meritata,, non già perchè era prete, ma perchè era un cattivo cittadino. Per quanto riguarda il problema dei collegi menzionato da Santin è da premettere quanto segue. A Capodistria vi sono due case dello studente, l’italiana ed la slovena, fruquentate da 280 studenti maschi e femmine. L’istituto Grisoni — Casa della gioventù e frequentato da un ottantina di giovani e ragazze orfani ecc. A Eortorose sv trova, pure una Casa dello studente slovena frequentata da oltre 130 studentimaschi e femmine. Pure cola è situata la Casa del giovane che ospita 80 ragazzi e bambine orfani di guerra e figli di genitori invalidi ecc. Case dello studente jsi trovano pure a Buie, ed a Pirano ospitanti ciascuna un centinaio e mezzo di studenti d’ambo i sessi. Che il Mons. Santin stia pure tranquillo per quanto riguarda la moralità di questi istituti, perchè in essi è impedita rigorosamente quella promiscuità che ivi regna non è farisaica come quella professata da lui e da tanti altri suoi confratelli. Sarebbe meglio che Santin invece di preoccuparsi della sorte della gioventù nel circondario deU’Istria, la quale è stata sotrat-ta al vizio ed alla malavita col darle la possibilità di studiare e di lavorare, si occupasse piuttosto delle tristi condizioni in cui vegetano tanti e tanti giovani a Trieste. E’ neccessario che una volta per sempre il fariseismo clericale di Trieste si convinca che le condizioni in cui vive la gioventù nel circondario istriano sono molto diverse da qualle di Trieste. Se il vescovo di Trieste vuole sinceramente che il Potere Popolare non abbia nulla da ridire a carico di sacerdoti che esplicano la loro attività in questa giurisdizione, provveda egli che le leggi qui in vigore vengano rispettate scrupolosamente. Convinca i sacerdoti ad assumere nei confronti di questo potere un atteggiamento se non di simpatia per, lo meno di ossequenza. Allora egli potrà constatare indubbiamente che qualsiasi motivo di discordia nel campo dei rapporti frà chiesa e Potere sarà scomparso. Ad ogni modo e però neccessario tener presente che frà la vita religiosa come praticatà da notevoli strati della popolazione e le mene di alcuni funzionari più o meno bassi della chiesa, corre ima grande differenza. Non è onesto e sopratutto non politico confondere le due cose. LA „JADRAN" E’ partita Oggi a mezzogiorno la nave-scuola «Jadran» è partita dal molo di Capodistria, recando a bordo oltre una settantina di persone, fra allievi dell’accademia marittima di Pirano, il relativo personale insegnante e di bordo. S’inizia cosi per gli allievi dell’accademia di Pirano un viaggio di un mese, ricco di esperienze sotto tutti i punti di vista. Dopo aver toccato varie isole dell’Adriatico, nonché porti della Dalmazia, la nave-scuola volgerà la prua per il ritorno partendo da Budva, agli estremi limiti della costa jugoslava. Schierati sul ponte, gli allievi, fra cui tre ragazze, hanno salutato con poderosi urrà la folla che assisteva alla partenza. Quindi la bella nave scuola «Jadran» con il gran pavese issato si è staccata lentamente dal molo e con una manovra semplice ha salpato volgendo la prua verso l’Adriatico del quale porta il nome. La NostraILotta Cronache dal Circondario LA CHIUSURA DELLE SCUOLE Nel Circondario Istriano In tutto il circondario dell’Istria ha . avuto luogo la chiusura dell’anno scolastico. Nelle scuole elementari e medie, italiane, slovene e croate, con semplici cerimonie alle uali presenziavano il corpo insegnante al completo e gli allievi coi loro genitori, è stata proclamata ufficialmente chiusa la annata scolastica 1948-49, quindi sono stati letti i risultati conseguiti dagli studenti durante l’anno. In numerose scuole, come ad esempio nel Liceo di Pirano, nelle scuole medie di Buie, di Capodistria, nelle scuole elementari di Decani ecc. ha avuto luogo ì'a-peftura della Mostra scolastica, vi-sitatissima dai genitori degli allievi e dagli abitanti locali cne hanno potuto rilevare con soddisfazione la genialità ed il senso artistico degli studenti. Per la circostanza sono state tenute quasi dappertutto manifestazioni culturali con spettacoli vari presentati dagli studenti. Tali ma-nifestažioni sono state accolte con soddisfazione dal numeroso pubblico intervenuto alle stesse. Domenica 4 cor. nella casa dello studente in .Capodistria dinanzi al corpo insegnante al completo si è concluso l’anno scolastico dell’Istituto Economico annuale, creato nel 1948. Tutti gli studenti freqoeman-ti detto corso hanno superato gli esami, con i seguenti risultati: 3 stud. con lodevole risultato, 12 con ottimo e 8 studenti con buono. Alla manifestazione conclusiva e-ra presente pure il capo del dipartimento Cultura del CPC dellTstria comp. Marion Sikst. Per l’ocasio-ne sono stati 1 prdnünciati alcuni discorsi, indi ha avuto luogo uno spettacolo culturale al quale hanno partecipato studenti e insegnanti dell’istituto: Più tardi, nel Club della Vojna Uprava, il Comandante, col. Lenac, si è congratulato con gli allievi per gli ottimi risultati, conseguiti. Gli allievi dell’Istituto godranno ora di una decina di giorni di ferie. Durante tale periodo essi visiteranno importanti obiettivi economici della RPF della Slovenia per poter cosi conoscere il metodo organizzativo ed i sistemi di lavoro. Ritorneranno cosi rafforzati da nuove cognizioni teorico pratiche per assumere ixposti loro assegnati. — Disporremo in questo modo di nuovi quadri che daranno la propria attività per il rafforzamento della nostra economia. Analogamente ad altre località, anche nel pàese di S. Antonio ì pionieri locali in occasione della chiusura dell’anno scolastico, hanno eseguito uno spettacolo culturale, sotto la regia della compagna Rosa. La prima parte dello spettacolo constava di un breve lavoro, in 5 quadri, intitolato «I pionieri di TI- HI DOL» attori gli animali del bosco (cioè pionieri vestiti con pelli di belva). Allo spettacolo hanno partecipato anche i soldati di Prade. La seconda parte constava di alcuni numeri del coro dei pionieri. Lo spettacolo è stato accolto con soddiofazione da parte del numeroso pubblico intervenuto. Cosi, grazie alle cure ed allo sviluppo che il Potere Popolare dedica all’istruzione ed alla cultura popolare, alla conclusione di quest’anno scolastico, abbiamo potuto rilevare i notevoli progressi raggiunti nel campo dell’istruzione dai nostri figli. Dalle scoole usciranno gli giovani insegnanti ed i futuri diri; genti della vita di domani. Prosegue la gara trimestrale Il contributo giornaliero alla nostra ricostruzione Prosegue nei vari settori del circondario, il lavoro sulle opere in costruzione, da completare entro il 12 settembre, data della chiusura della gara di emulazione trimestrale. Nonostante che la maggiore attività dei lavoratori della campagna sia dedicata ora alla falciatura ed alla trebbiatura del grano ecc. u-gualmente sono stati raggiunti notevoli risultati col lavoro volontario. A Semedella il gruppo di lavoro colà costituito, ha lavorato per la riparazione della strada di Giuster-na, dando 44 o.re lavorative, sono stati .scavati 17 m. cobi di terra. L'elenco dei Per il lavoro decorati d'assalto Krmac Fortunato di Nazario da Centur, medaglia d’argento. Krmac Ricchardo fu Giuseppe da Vanganello, medaglia d’argento. Babic Milko di Giuseppe da Vanganello, medaglia d’argento. Jerman Elio di Giuseppe da Centur, medaglia d’argento. Babic Oscar di Giuseppe da Vanganello, medaglia d’argento. Krmac Stanco fu Giovanni da Centur) medaglia d’oro. Kermac Silvano di Giovanni da Centur, mecjjglia d’argento. Kermac Giovanni di Giovanni da Centur, medaglia d’argento. Furiarne Antonio di Antonio da Manzan, medaglia d’argento. Sabadin Erminio di Lazaro da Marežego, medaglia d’oro. Sabadin Giovanni di Giovanni da Vanganello, medaglia d’argente. Babic Romualdo; di Carlo da S. Ubaldo, medaglia d’argento. Babič Benedetto fu Giuseppeda S. Antonio, medaglia d’argento. Jakomin Angelo fu Giuseppe da S. Antonio, medaglia d’oro. Fikon Zelko di Lazaro da S. Antonio, medaglia d’argento. Stok Elverin di Eugenio da S. Antonio, medaglia d’argento. Gunj ac Mirko di Carlo da Man-zano, medaglia d’oro. Bonin Paolo di Giuseppe da Mon-zano, medaglia d’argento. Ftirlanié Antonio fu Giuseppe da Manzano, medaglia d’argento. Glavina Giovanni di Giacomo da Šmarje, medaglia d’oro. Marancina Vittorio di Giovannida da Marezego, medaglia d’argento. Vičič Ernesto di Giuseppe da Campel, medaglia d’argento. Auber Marocelo di Michele da Sa-lara, medaglia d’argento. Bosic Antonio di Giovann/i, da Isola, con medaglia d’oro. Pecaric Francesco fù Giovanni, da Maran-' ainji, medaglia d’argento. Bencic Livio da Tribano, medaglia d’argento. Bisiak Rodolfo di Giovanni, da Tiniano, medaglia d’oro. Zerbo Raffaele di Lazzaro, da Tiniano, medaglia d’ar.gento. Oblakj Erminio ed Oblak Ernesto di Giovanni, da Tiniano, medaglia d’argento. Brzan Antonio, da Borst, medaglia d’oro. Lovrenčič Zdravko, da Borst, medaglia ' d’àrgento. Bencic Renato, da Borst, medaglia d’argento. Jurincic Antonio, da Borst, medaglia d’argento. Berzan Augusto, da Borst, medaglia d’argento. Vergan Antonio di Giovanni, da Labor, medaglia d’oro. Lovrenčič Beniamino di Antonio, da Labor, medaglia d’argento. Koejancic Rodolfo di Andrea, da Labor, medaglia d’argento. Turk Viliam fù Giovanni, da S. Antonio, medaglia d’oro. Cocjancic Giuseppe fù Giuseppe, da S. Antonio, medaglia d’argento. Cocjancic Giuseppe di Lazzaro, da S. Antonio, medaglia d’argento. Gregorič Giuseppe di Giuseppe, da S. Antonio, medaglia d’argento. Roijc Silvio di Giuseppe, da Pomiano, medaglia d’oro. Omahen Francesco fù Giuseppe, da Pomiano, medagliai d’argento. Jerlan Frane di Giuseppe, da S. Canziano, medaglia d’argento. Jerman Venček di Andrea, da Giern, medaglia d’oro. Jerman Vladimir fù Mattia, da' Glem, medaglia d’oro. Jerman Giusto fù Giovanni, da Glem, medaglia d’oro. Jerman Davide, di Giovanni da Glem, medaglia d’argento. Jerman Branko fù Giuseppe, da Glem, medaglia d’argento. Jerman Antonio fù Giuseppe, da Glem, medaglia d’argento. Jerman Andrea fù Giovanni, da Glem, medaglia d’argento. Jerman Mario dj Giovanni, da Glem, medaglia d’argento. Jerman Pierfuna di Giuseppe, da Glem, medaglia d’argento. Jerman Milko fù Giu-gènto., Jerman Rosa di Giuseppe, medaglia d’argento. Jerman Giuseppe fù Giovanni, da Glem, medaglia d’argento. Krmac Rodolfo: di Giovanni, da Buri, medaglia d’oro. Stok Heromil da Buri, medaglia d’argento. Babic Romilda, da Buri, medaglia d’argento. Ber- netic Grozdan, da Bernetici, medaglia d’argento. Krmac Angelo, da Vanganello, medaglia d’oro. Krmac Nadalin di "Giovanni, da Vanganello, medaglia d’argento. Plahuta Rodolfo fù Giuseppe, da Vanganello, medaglia d’argente. Babic Angelo fù Antonio, da Brzani, medaglia d’oro. Berzan Giuseppe fù Giovanni da Brzani, medaglia d’argento, Skrgat Renato di Mattia, da Sabadini, medaglia d’oro. Sabadin Floriano di Stefano, da Sab-badini, medaglia d’oro. Sabadin Edo di Giovanni, da Sabadini, medaglia d’argento. Sabadin Carlino di Carlo, da Sabbadini, medaglia d’argento. Berzan Francesco fù Andrea, da Lopario, medaglia d’argento. Viene così concluso l’elenco dei compagni che più hanno dato per la miglior riuscita della gara di emulazione «I .Maggio», compagni che sono stati premiati con i distintivi in oro ed in argento di lavoratore d’assalto. ' Interpretando il pensiero della popolazione ringraziamo tutti i compagni che nella gara di emulazione hanno ottenuto il distintivo di lavoratore d’assalto in bronzo, ciò che gli animeri maggiormente all’emulazione nella attuale gara trimestrale. Solamente seguendo l’esempio di questi compagni che si sono dimostrati i migliori realizzeremo e supereremo gli impegni presi nella gara «Per la Ricostruzione e le case cooperativistiche» parte integrante del programma economico annuale. RISPOSTA DEL POPOLO AD UN PRETE BUGIARDO voleva vedere. Ora fabbricando il «terrore nella zona B», egli cerca di emulare il CLN istriano nonché gli altri circoli e persone che recentemente si sono alleate ad esso nella campagna calunniosa contro la zona B. Infine, questo «ministro del culto», tramite i sùoi genitori, ha fatto domanda alle autorità per celebrare la sua prima messa nel proprio paese. Alla sua richiesta ha risposto unito tutto il popolo di Sant. Antonio, che in una riunione di massa lo ha smascherato come nemico, bugiardo e falso. Soddisfatto della lezione inflittali dal popolo il Jakomin non si fa più vedere nel paese. Così verrano trattati dai .lavoratori tutti i nemici. Tutti coloro che facendosi interpreti di una propaganda' falsa e bugiarda tenteranno di sabotare il nostro sviluppo economico, politico e culturale. S. ANTONIO — Nella località di Sant. Antonio, abita la famiglia Jakomin il cui figlio Dušan, ha frequentato le scuole sacerdotali a Gorizia. Questo Dušan, spesso veniya a visitare i suoi genitori. Queste visite si prolungavano sempre più nel mentre egli avvicinava la gioventù del luogo con lo scopo evidentissimo di distoglierla dal lavoro d’assalto per la ricostruzione del paese. Altro suo tentativo era quello di disgregare l’unità dei membri di una istituzione culturale locale. Queste sue manovre però non ebbero esito alcuno. Ultimati gli studi egli ritornò à S. Antonio. Però come succede nella vita, egli manteneva relazioni e-pistalari con i suoi colleghi ed amici a Gorizia, ai quali naturalmente forniva notizie sulla zona B. In una di tali lettere egli dichiarò addirittura che nella zona B «regna il terrore». Queste parole, scritte all’amico, rivelano la bassezza d’animo che caratterizza certi individui senza scrupoli, parole che assumono una particolare gravità special-mente quando provengono da un sacerdote il quale al pari di tutti coloro che vivono qui da noi ben sa che nella zona B vige la più ampia libertà ossia la vera democrazia. Appare poi inconcepibile ed assurdo che egli «abbia visto» da noi «regnare il terrore» nel mentre in Gorizia •— la Mecca del neofascismo, dove ha studiato — è stata teatro di un vero progrom contro gli sloveni nel settembre 1947 quando divenne esecutivo il Trattato dì Pace con l’Italia. Ci sembra poi strano che il Dušan non abbia visto bruciare le librerie con le loro pubblicazioni slovene; che non abbia visto quali sistemi «democratici» siano stati praticati contro le istituzioni democratiche di quella città e che non abbia potuto constatare come coloro, che osano definirsi portatori della «civiltà bimillenaria» abbiamo troncato ed impedito con la violenza e le malvagità la manifestazione culturale indetta per la celebrazione del centenario della morte del grande poeta sloveno Prešern. Egli non ha veduto tutte queste cose perchè sull’esempio dei suoi degni maestri don Bekar, don Mar-zari e, «onorata compagna» non A Pirano, la brigata di lavoro, composta da 44 partecipanti, ha lavorato per ricostruzione e per l’adattamento della casa di Riposo a Fiesso, nonché per la riparazione della strada locale. In tutto sono state date 117 ore lavorative e sono stati scavati 22 m. cubi di terra. A Portorose un gruppo di lavoratori della base di Portoróse ha lavorato d’assalto per la pulitura dei canali e delle cunette, nonché per la riparazione di un muro per 1 m. quadrato; complessivamente sono state fatte 57 ore lavorative. Ad Isola un gran passo innanzi è stato fatto con la costruzione della canalizzazione in alcune vie, costruzione che verrà effettuata integralmente nel lasso di tempo necessario, pure qui la popolazione con assoluta comprensione ha dato il suo apporto lavorando d’assalto. Non appena verranno conclusi i lavori agricoli in campagna, il ritmo del lavoro si svilupperà sempre più, sino a raggiungere i risultati conclusivi. Per la realizzazione degli impegni presi nella gara di emulazione per la ricostruzione e perle case cooperativistiche il popolo de! circondario darà e stà dando giornalmente il suo contributo, dimostrando cosi la sua fede e la sua volontà di lavoro per il bene comune. VA&gAdurtni bddio- RADIO TRIESTE DELLA ZONA JUGOSLAVA Lunghezza d’onda m. 240—k.c.1250 DOMENICA 10. 7. 1949 6.59 Inizio della trasmissione. 7.00 Musica del mattino. 7.15 Notiziario in, lingua italiana e lettura del programma. 7.30 Segnale orario. — Notiziario in lingua slovena e lettura del programma. 7.45 Musica del mattino. 8.30 Brani da sintonie conosciute. 9.00 Per l’agricoltore — programma sloveno. 9.30 Per l’agricoltore — programma italiano. 10.00 Musica folcloristica. 10.30 Pianisti famosi. 10.45 La vita dei croati nel Buie- se. 11.45 Musica operistica ed operettistica. 11.50 Per voi donne — programma sloveno. 12.00 Musica della domenica. 12.45 Notiziario in lingua italiana e lettura del programma pomeridiano. 13.00 Segnale orario. — Notiziario in lingua slovena e lettura del programma pomeridiano. 13.15 Musica a piacere — programma sloveno. 13.45 Musica a piacere — programma italiano. 14.15 II mondo dei piccoli — programma sloveno. Indi canti popolari sloveni. 15.00 Chiusura. 17.45 Musica leggera. 18.00 Notiziario in lingua croata. 18.15 Una passeggiata per i nostri sobborghi — programma sloveno. 19.00 Glasbena medigra. 19.15 Notiziario in lingua italiana. 19.30 Notiziario in lingua slovena. 19.45 Cori e solisti russi. 20.00 Brahms: Concerto per violino, ìvioS/bncello e orchestra. 20.30 Musica da films. DONNE DI TRIESTE A DECANI Solo con r esempio nasce la comprensione Domenica 26 giugno donne di Trieste hanno effettuato una visita nella località di Deiani. Esse sono state accolte dalle organizzate del-l’UAIS locale, indi assieme hanno proceduto alla visita della scuola ed alla esposizione dei temi, e di altri lavori scolastici ed artistici fatti dai pionieri. Si sono soffermate specialmente su questi, rilevando con sorpresa le speciali attitudini e capacità dei nostri piccoli pionieri. Indi il pioniere Piciga Egidio ha donato loro lavorati personalmente in rilievo, un ritrailo del Maresciallo Tito, il Simbolo della RPF della Slovenia, ed una testa di bovino. Le donne hanno ringraziato i pionieri e si sono congratulate con gli insegnanti per i bellissimi risultati raggiunti. Ma la visita non si è limitata a ciò, hanno pure visitato il giardino d’infanzia, ed, in genere, tutto il paese. E‘ stato loro offerta una colazione. Indi ha avuto luogo una festa popolare, prima della quale sono state rivolte loro alcune parole di saluto da parte del segretario del CPL e da altri compagni. Ha fatto seguito un breve spettacolo con recitazioni e- Costutuzione della «Brigata Popor lare del lavoro» a Cittanova Il giorno '3 c. m. a Cittanova si è costituita la nuova «Brigata Popolare del Lavoro» formata da 50 giovani del paese che si sono impegnati di dare il loro contributo per l’edificazione della casa del cooperatore. Ogni giovane si è impegnato per un mimmo di 60 ore di lavoro e fino adun massimo di 180. Vada il nostro plauso a questi volenterosi giovani Cittanovesi ed al loro animatore Ferletta Guerrino. seguite magistralmente, tenuto conto della loro età, dai pionieri. E’ quindi seguito il ballo popolare, e, a tarda notte, le gentili ospi.i hanno salutato con rammarico le nostre donne. Le ospiti stesse prima di partire, hanno offerto lire 1000 pro pionieri di Dee mi, promettendo di intervenire in segnit i, e più numerose, al lavoro volontario per la costruzione della casa del cooperatore. CRITICHE TEATRALI „NON TI CONOSCO PIO’“ Giovedì, 30 giugno con una scarsa partecipazione di pubblico la compagnia di prosa di Pirano diretta da Marcello Michelini ha presentato al teatro «Ristori» la commedia in 3 aiti di Aldo Benedetti «Non ti conosco più». Il lavoro è uno tra i più originali che il Benedetti ha scritto. Esso chiede dell’impegno agli artisti che lo interpretano e, diciamo la verità, le forze che la compagnia di Pirano ha a sua disposizione nun sono sufficienti per far risaltare ' tutte le situazioni paradossali e brillanti del lavoro. Si sono distinti il Michelini, la brava Lionella che con la sua recitazione e sicurezza scenica ha dato tono e vita oltre che alla sua parte anche a tutta la recita. Discreta Armanda Lugnani, ma troppo fredda poiché una sua maggior naturalezza avrebbe giovato alla riuscita migliore dello spettacolo. Bene Romano Viezzoli nella parte di Francesco e Vanda. Gli altri promettono bene, soltanto abbisognano di una maggior sensibilità teatrale con lo studiò approfondito del personaggio ed una maggior dimestichezza del palcoscenico. Ad ogni modo il pubblico s’è divertito. Peccato che l’affluenza sia stata scarsa mentre la popolazione dovrebbe frequentare questi spettacoli teatrali che il Centro di Cultura Italiana organizza per il popolo, dando così a tutti la possibilità di trascorrere delle ore piacevoli ed istruttive. AVVISO La COOPERATIVA POPOLARE di CONSUMO di CAPODISTRIA. annuncia a tutti i soci e simpatizzanti, l'apertura; deila TRATTORIA allo STADIO (ex Mercato) per domenica 10 c. m. HoUziaùty Sp&Uwa TORNEO ESTIVO DI CALCIO, ORGANIZZATO DA «TRIESTE SPORT» (nostro servizio particolare) Dopo il 1.0 Giro ciclistico del TLT l’ufficio organizzazioni sportive del giornale «Trieste Sport» in questi giorni sta gettando le basi per un torneo estivo di calcio da disputare al Lido di S. Nicolò ed al quale potranno partecipare squadre rionali di Trieste ed istriane, composte con giocatori appartenenti a qualsiasi società e categoria. Il torneo, che si svolgerà ad eliminazione diretta, dovrebbe aver inizio domenica 24 luglio. La durata del torneo non dovrebbe superare le tre settimane per dar modo cosi ai giocatori di mettersi a disposizione delle loro rispettive società. Il giornale «Trieste Sport» ed altre società ed enti metteranno in palio numerosi e ricchi premi. FINALISSIMA CAMPIONATO DI ZONA DI TRIESTE Non capita spesso di vedere ciò che è successo domenica scorsa sul campo di Capodistria. Infatti dopo ben 130 minuti di gioco, comprensivi dei tempi supplementari, rincontro di calcio che opponeva per la «bella» l’Arsenale di Trieste al Verteneglio, ha dovuto essere sospeso per sopravvenuta oscurità. La cosa apparentemente sembra delle più ingenue, ma riveste invece tutt’altra fisonomia in quanto anche gli sportivi più pacifici sanno che la palla è rotonda e che la partita, venendo necessariamente ripetuta, le sorti potrebbero cambiare sia a pro che contro della squadra del cuore. Come dicevamo, considerazioni futili, ma che ogni tifoso oggi se le pone ben chiare dinanzi, e ne trae le debite deduzioni. Noi non vogliamo seguire il tifoso nelle sue peregrinazioni immaginarie, poiché potremmo peccare di imparzialità, ci limitiamo invece ad analizzare rincontro già disputato. Eccovi pertanto alcuni spunti di cronaca: La squadra del Verteneglio che si presentava sul campo amico di Capodistria con una precedente sonante vittoria di ben 5 reti a zero sullo stesso rivale, credeva di trovare «la vita facile». Si è trovata invece di fronte un Arsenale deciso più che mai a riscattare l’onta del cinque a zero della domenica precedente. Abbiamo assistito di conseguenza a un gioco di pregiata fattura tecnica, anche se un pò rudemente impostato. Le azioni si susseguivano con ritmo veramente travolgente ed infuocato e raggiungeva il suo diapason quando il Verteneglio alla mezz’ora riusciva a segnare la sua unica rete. Gli ospiti reagivano con accanimento tanto che il direttore di gara doveva espellere dal campo l’estremo sinistro dell’Arsenale per proteste sul suo operato. Menomato cosi numericamente l’Arsenale non si lasciava sopraffare, ma addirittura aumentava la sua velleità tanto che al 12’ della ripresa riusciva a conseguire il pareggio che strenuamente difendeva per tutta la durata normale dell’incontro e per i tempi supplementari. Questa, in sintesi, la cronaca della gara. Per tutti i 130 minuti di gioco abbiamo assistito a degli attacchi rabbiosi dei quintetti di punta egregiamento rintuzzati dalle salde difese. Per conto nostro il pareggio è stata una cosa più che e-qua in quanto a loro favore gli ospiti possono sempre mettere l’inferiorità numerica in campo. Come si è visto l’Arsenale ha cercato sempre di reagire con la forza di volontà alle sue disavventure. La migliore impostazione tecnica di gioco del Verteneglio non poteva essere neutralizzata che con la risolutezza, e non si può certo dire che gli ospiti abbiano tralasciato di ricorrere a tali armi. Essi hanno dato e tentato tutto; ma la vittoria non è stata raggiunta e l’arrembaggio del secondo tempo è valso ad accrescere il disordine ed a rendere sempre più imprecisi i passaggi cosicché l’attacco dell’Arsenale è apparso poche volte in possesso di requisiti tecnici e tattici apprezzabili. In fatto d’impegno sia il Verteneglio che l’Arsenale hanno fornito una prova esemplare. Si è giocato fino all’estremo delle forze e ... della luce solare. Ottimo ed energico arbitraggio-} del sig. Centis di Trieste. SABATO AL «RISTORI» Sabato 9 luglio si terrà al teatro «Ristori» di Capodistria il dramma «Profonde sono le radici». Questa rappresentazione verrà tenuta in occasione della chiusura della stagione teatrale del «Teatro sloveno TLT». Il drhmmay di due autori americani, ha un indirizzo progressista e certamente incontrerà l’approvazione degli spettatori. .1 biglietti sono in vendita alla cassa del teatro dalle 8.30 alle 12.30 di sabato e dalle 17.30 in poi. 20.50 Rassegna degli avvenimenti politici in lingua italiana. 21.00 Mezz’ora di svago — programma italiano, indi musica leggera. 22.00 Notiziario sportivo in lingua italiana. 22.10 Verdi: Brani dall’opera «La forza del destino». 22.30 Musica da ballo. 23.00 Ultime notizie in lingua italiana. 23.05 Ultime notizie in lingua slovena. 23.10 Lettura del programma del giorno seguente in italiano e sloveno. 23.15 Melodie della sera. 23.30 Chiusura. LUNEDI’ 11. 7. 1949 6.29 Inizio della trasmissione. 6.30 Musica del mattino. 6.45 Notiziario in lingua italiana e lettura del programma. 7.00 Segnale orario — notiziario in lingua slovena e lettura del programma. 7.15 Musica del mattino. 7.30 Chiusura. 12.00 Musica per orchestra.. 12.00 Musica divertente. 12.45 Notiziario in lingua italiana e lettura del programma pomeridiano. 13.00 Segnale orario. — Notiziario in lingua slovena e lettura del programma pomeridiano. 13.15 Concerto vocale di Kozem Rožica. 13.35 Musica per solisti. 13.50 Notiziario sportivo in lingua slovena. 14.00 Musica leggera. 14.30 Rassegna della stampa e notiziario in lingua italiana. 14.45 Rassegna della stampa e notiziario in lingua slovena. 15.00 Chiusura.. 17.45 Danze ritmiche. 18.00 Notiziario in lingua croata. 18.45 Musica' da camera. 18.45 La voce dei giovani — programma italiano. 19.00 Intermezzo musicale. 19.15 Notiziario in lingua italiana. 19.30 Notiziario in lingua ^slovena. 19.45 Canta il quintetto vocale sloveno. 20.00 Arie e duetti da opere. 20.50 Problemi sindacale — in lingua slovena. 21.00 Concerto sinfonico. 22.00 La vita dei popoli jflgoslavi — programma italiano. 22.20 Programma serale di musica leggera e da ballo. 23.00 Ultime notizie in lingua italiana. 23.05 Ultime notizie in lingua slovena. 23.10 Lettura del programma del giorno1 Seguente in italiano e sloveno. 23.15 Melodie della sera. 23.30 Chiusura. MARTEDÌ’ 12. 7. 1949 6.29 Inizio della trasmissione. 6.30 Musica del mattino. 6.45 Notiziario in lingua italiana e lettura del programma. 7.00 Segnale orario. — Notiziario in lingua slovena e lettura del programma. 7.15 Musica del mattino. 7.30 Chiusura. 12.00 Danze e balletti sinfonici. 12.30 Melodie del Sud. 12.45 Notiziario in lingua italiana e lettura del programma pomeridiano. 13.00 Segnale orario. — Notiziario in lingua slovena e lettura del programma pomeridiano. 13.15 Canti dei popoli jugoslavi. 13.50 Conversazione in lingua italiana. J 14.00 Musica leggera. 14.30 Rassegna della stampa e notiziario in lingua italiana. 14.45 Rassegna della stampa e notiziario in lingua slovena. 15.00 Chiusura. ' 17.45 Melodie da films. 18.00 Notiziario in lingua croata. 18.15 Quadri musicali. 18.45 Panorama culturale in lingua slovena. 19.00 Intermezzo musicale. 19.15 Notiziario in lingua1 italiana. 19.30 Notiziario in lingua slovena. 19.45 Suona l’orchestra Dermelj. 20.00 Massenet: «Manon» opera in 4 atti — indi programma serale di musica leggera e da ballo. 23.00 Ultime notizie in lingua italiana. ,23.05 Ultime notizie in lingua slovena. 23.10 Lettura del programma del giorno seguente il lingua italiana e slovena. 23.15 Melodie della sera. 23.30 Chiusura. fic^cUisMne- di gioitola ORDINARIA AMMINISTRAZIONE f De Gasperi — ... per quest’oggi signori, nulla di serio, solo una nuova petizione sul ritorno di Trieste all’Italia. 1 leghisti — ci sembra che potrebbero piantarla di parlare delle elezioni a Trieste. . v- f ^ s •% - . * • . • * < . RICCONI E PIANO MARSHALL Il cameriere — Un fiasco nero, signore? Il Filomarshall — Non facciamo le solite allusioni... PUBBLICAZIONE AUTORIZZATA