received: 2006-05-28 UDC 343.22:070.431"16/17" original scientific article CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI D'INFORMAZIONE TRA '600 E '700 Mario INFELISE Universitá Ca' Foscari di Venezia, Facoltá di Lettere e Filosofía, Dipartimento di Studi Storici, IT-30123 Venezia, Dorsoduro 3484/D e-mail: infelise@unive.it SINTESI Dal XVI secolo si diffondono in Europa fogli periodici di informazione con ca-ratteristiche diverse a seconda degli usi e delle destinazioni: avvisi pubblici e segreti, manoscritti e a stampa. Tali fogli sono destinati in linea di massima a diffondere notizie di carattere politico e militare. E' del tutto eccezionale la presenza di notizie diverse. Nel corso del '600 tuttavia puó capitare che di tanto in tanto vi compaiano anche fatti di costume, di carattere culturale, di cronaca giudiziaria, con caratteristiche diverse, a seconda della tipologia del foglio. Diverso e il caso delle relazioni a stampa occasionali, fogli volanti stampati da piccoli tipografi che raccoglievano qualche storia eccezionale per venderla al pub-blico popolare nelle piazze e nelle fiere. In questo caso potevano comparire reso-conti di crimini particolarmente efferati ed eclatanti. In tali occasioni peró la tratta-zione appare del tutto svincolata dall'avvenimento. Non contava la veridicita del fatto, ma la storia in sé, tanto che e frequente rivenire a distanza di molti anni le stesse identiche vicende riambientate in luoghi diversi e aggiornate nella data. Parole chiave: informazione, gazzette, avvisi, cronaca nera CRIMINALS AND "CRIME NEWS" IN PUBLIC INFORMATION MEDIA IN THE 17th AND 18th CENTURIES ABSTRACT The spreading of news-sheets with different characteristics that depended on their purpose and destinations can be recorded in 16th century Europe. The press appeared in the form of public and secret announcements, manuscripts, and printed papers. 507 Mario INFELISE: CRIMINAL! E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..507-520 The main purpose of news-sheets was the diffusion of political and military news while the presence of other types of information was quite an exception. In the 17th century, however, some news on the customs and culture, or law reports, all with different characteristics depending on the typology of the news-sheet, appeared. The case of fliers printed by small typographers to accompany public events followed quite a different pattern. The typographers would reproduce unusual stories to be sold to the popular public in squares and at fairs. In this case descriptions of particularly brutal and atrocious crimes would also be used. However, these descriptions do not seem to match the criminal events themselves. It was not the truth that counted but the story itself. Interestingly, after many years the identical events settled in different environments and bearing a new date can frequently be found. Key words: information, gazettes, announcements, 'crime news' I. Scopo principale di questo intervento è quello di segnalare una fonte che ritengo di particolare rilievo al fine di ricostruire le forme di rappresentazione di vicende criminose tra XVI e XVIII secolo e per definire il tipo di attenzione che la società della prima età moderna destinava alle manifestazioni delittuose. Niente di più che una nota preliminare ad una ricerca sulle origini della "cronaca nera", se mi è con-sentito servirmi di un'espressione certamente più idonea a definire usi giornalistici del XX secolo. II. È corrente far derivare la nascita della "cronaca nera" da quelle stampe, definite spesso "popolari" e diffuse dal '500 in poi, che raccontavano spaventosi fatti di san-gue ed erano caratterizzate da titolazioni ad effetto che ponevano immediatamente l'attenzione proprio sugli aspetti truculenti della vicenda: "Caso atroce et inaudito successo a Parigi al fine di luglio di questo anno 1670, oppure Relazione della scel-lerata morte di Angelo Secchiarolo detto Bigaratta da Ripe, stato d'Urbino, condan-nato a morire nella forza li 11 del mese di giugno 1729 nella città d'Ancona ", o ancora "Relazione della gran Giustizia seguita in Udine territorio della Serenissima Repubblica di Venezia, nella persona di Giovanni Rossi di Udine, condannato a morte dall'Eccelso Consiglio de ' Dieci ed al taglio della mano destra e poi attaccato sotto quattro cavalli ed il suo corpo ridotto in minutissimi pezzi. " 508 Mario INFELISE: CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 Per la Francia Maurice Lever ne ha definito tempo fa i caratteri generali. I "canards sanglants" risultano diffusi dal XVI secolo e, non diversamente da quanto av-veniva in Italia, diffondevano i racconti di avvenimenti singolari e prodigiosi che tendevano a stupire l'immaginazione dei lettori. Troviamo cosi, accanto a fatti prodigiosi e mostruosi, una certa attenzione rivolta a particolari episodi criminosi: storie spaventose e crudeli, assassini, avvelenamenti, disastri, esecuzioni. Dal punto di vista materiale i fogli che diffondevano tali racconti avevano le medesime caratteristiche esterne dei vari prodotti destinati ad una larga diffusione: erano per lo più opera di autori ignoti; erano diffusi spesso attraverso venditori ambulanti ed erano caratteriz-zati da stampa di cattiva qualità; la trattazione dei fatti era infine accompagnata da considerazioni finali stereotipate a sfondo moralistico (Lever, 1993).1 Per quanto fogli del genere siano stati largamente diffusi in tutta Europa, molto pochi sono gli esemplari sopravissuti. Come buona parte dei materiali a stampa destinati ad una vasta circolazione e a un rapido consumo, non erano concepiti per finire in biblioteca. Da qui deriva la loro notevole rarità. Il recente censimento delle edi-zioni veneziane del XVII secolo registra, ad esempio, solo due titoli riconducibili a simile categoría, il già citato "Caso atroce et inaudito successo a Parígi al fine di lu-glio di questo anno 1670" (Alessandro Zatta, 1670, in quarto), e la "Perfetta e verídica relatione delli processi criminali et esecutione delli medesimi, fattasi contro li tre conti Francesco Nadasdi, Pietro di Zrin, e Francesco Christofforo Frangepani" che appariva "stampato in Vienna d'Austria, & in Venezia, per Pietro Antonio Zanboni" nel 1671 del medesimo formato in quarto, la cui sopravvivenza si deve molto proba-bilmente all'importanza che tale vicenda ebbe per la definizione dell'identità nazio-nale croata contro gli Asburgo (Griffante et al., 2003-2006).2 È peraltro interessante notare che lo stesso censimento registra con maggiore frequenza altri fogli che tipologicamente potevano appartenere a categorie vicine, come le relazioni di fatti militari, le quali tuttavia per la loro attinenza con le vicende della politica si sono conservate in qualche biblioteca, pur se in misura molto più ridotta di quanto doveva essere stata la produzione. Analoga forte dispersione hanno subito altre forme di stampe po-polari, come quelle a natura devozionale o tutti i materiali a destinazione scolastica. III. La sopravvivenza di esemplari di fogli simili è prevalentemente frutto del caso. In molte circostanze solo la sensibilità di particolari collezionisti ha consentito di salvare esemplari altrimenti destinati alla dispersione. Degna di nota mi pare la raccolta dello speziale bolognese settecentesco Ubaldo Zanetti confluita nella Biblioteca Uni- 1 Lever offre anche un ricca antología di testi. Osservazioni sul genere si ripetono negli studi sulla let-teratura popolare e di consumo. Indicativamente si veda: Lüsebrink, 1982, 285-301. 2 Sulla Perfetta e verídica relazione si veda: Bianco, 2001, 41-45. 509 Mario INFELISE: CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 versitaria di Bologna, grazie alla quale Carlos Caracciolo ha potuto abbozzare qual-che ipotesi circa i rapporti che potevano esserci tra l'episodio che forniva spunto alla narrazione e il consumo della sua rappresentazione (v. Caracciolo, 2001, 95-150).3 Nel 1609 il tipografo bolognese Bartolomeo Cochi, celebre in quegli anni so-prattutto per le edizioni delle opere di Giulio Cesare Croce, pubblico un "Nuovo aviso venuto da Milano, dove s'intende la morte di un gentil'huomo principalissimo, il quale é stato giustitiato per haver commesso 120 homicidij, sotterrato un prete vivo, squartato un puttino et altre cose inaudite, come leggendo intenderete. E tutte cose verissime, e di grande stupore." Il lungo titolo, come si e visto, era caratteristico di un genere che anche attraverso simile espediente cercava di alimentare le curiositá del pubblico. La relazione riferiva delle vicende realmente accadute a Giovanni Bat-tista Caccia di Novara, giustiziato a Milano il 19 settembre 1609, dopo essere stato giudicato responsabile di "molti omicidi". Anche se la stampa non riferiva il nome dell'assassino, il contesto complessivo della narrazione rimandava a quei fatti. La prima edizione usci immediatamente a ridosso dell'evento. Dopo di che, per lo meno sino al 1726, si ebbero varie altre ristampe con variazioni piu o meno rilevanti che, pur mantenendo sostanzialmente inalterata la storia, presentavano titolazioni (Nuovo avviso o Nuova e vera relazione) che ribadivano insistentemente la "novitá" dei fatti. Ma a distanza anche di decenni il titolo continuava a tornare in commercio. La prima ristampa a noi nota si ebbe nel 1645 di nuovo a Bologna con una versione parzialmente semplificata. Nel 1688 risulta un'altra edizione sempre a Bologna con un cambiamento del titolo che spostava gli eventi da Milano all'Abruzzo e che dava un nome all'omicida: "Nova e vera relazione di un gran caso sucesso in Abbruzzo dove s'intende la morte di Pietro Rulo gentil'huomo, il quale é stato giustiziato per haver commesso cento e vinti homicidi, sotterrato un prete vivo et squartato un suo figliuolo vivo, cose di grandissimo stupore." Le note tipografiche rivelano inoltre che tale edizione doveva essere stata preceduta almeno da altre due di cui non rimane traccia, una a Milano e un'altra a Venezia. Nel 1726 a Reggio si ebbe un'ulteriore versione con alcune piccole modifiche: "Distinta relazione di quanto, e successo in Abruzzo a' sedici febraro 1726. Dove s 'intende la morte di Pietro Nolo, il quale é stato giustiziato per aver squartato un suo figliolo, sotterrato un prete vivo, e commesso molti omicidi." La vicenda rimaneva ambientata in Abruzzo, ma il nome subi-va una lieve alterazione. Inoltre era inserita una data precisa con l'evidente scopo di accentuare la veridicitá dei fatti. Anche in questo caso tuttavia dovette esservi stata per lo meno un'altra edizione intermedia a Napoli. Le vicende editoriali e l'insistenza nel presentare i fatti come appena avvenuti ap-paiono significativi di un genere in cui contava piu la storia in sé che l'aderenza a un contesto reale. I titoli del resto non differiscono molto da quelli che erano palese- 3 Caracciolo riporta anche le riproduzioni dei frontespizi delle stampe a cui mi riferisco. 510 Mario INFELISE: CRIMINAL! E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 mente e notoriamente prodotti di fantasia come la "Bellissima istoria del Guerino detto il Meschino. Quale fece molte battaglie contro i Turchi e Saracini e come trovó suo padre in prigione nella citta di Durazzo ".4 In qualche caso la trattazione era per-sino in ottava rima. Mentre certamente identici erano i sistemi di commercializzazio-ne in citta attraverso banchetti, ambulanti e botteghe diverse dalle librerie deputate piuttosto alla vendita della produzione "alta". Il "fruttariol" del Gallo, ad esempio, vendeva nel 1590 a San Moisé a Venezia il "Novo avviso di alcuni casi crudelissimi accorsi nella mobilissima citta di Granata, provincia della Spagna. Dove s 'intende il miserabile fine di due nobili gentil'homini e una gentildonna, e l'incendio e ruina di una casa gettata in aria con fuochi artificiali. S'intende anco il numero de' morti e come sono stati presi i delinquenti e riconosciuti alla Giustizia per tali severamente castigati", che era comparso in varie cittá d'Italia, a Mantova, Firenze, Cremona e Brescia, e che infine era stato ristampato a Venezia da Lodovico Larducci, un piccolo tipografo che di tanto in tanto metteva in stampa relazioni del medesimo tenore.5 Non esiste quindi una netta linea di demarcazione tra cronaca vera e propria e lette-ratura d'immaginazione, tanto piu che i caratteri estrinseci del prodotto editoriale ri-mandavano in tutto e per tutto a quel genere di letteratura, per carta, caratteri, usi tipo-grafici in genere piuttosto arretrati e per le vignette xilografiche che spesso caratteriz-zavano il frontespizio. Tale ambiguitá permane anche in quei casi di scritti d'autori che alternavano racconti di pura fantasia ad altri in cui era presente qualche riferimento sia pure remoto ad eventi realmente avvenuti. E il caso a Bologna di Giulio Cesare Croce, autore, oltre che di Bertoldo, di una miriade di opuscoli che si ispiravano a fogli del genere o che li prendevano a pretesto per qualche parodia. Bartolomeo Cochi pubblico nel 1611 "Il caso compassionevole et lacrimoso lamento di duoi infelici amanti condannati alla giustizia in Bologna alli 13 di genaro MDCLXXXVII," alla cui origine vi era l'episodio realmente accaduto della condanna a morte nel gennaio 1587 di Ippo-lita Passerotti e Lodovico Landinello per aver ucciso il padre di lei contrario al matrimonio. Come per la vicende del nobile lombardo, anche di questa storia si ebbe per lo meno un'altra edizione nel 1638.6 IV. Le relazioni tendono dunque a perdere il contatto con i fatti. L'episodio diviene un pretesto per la narrazione di una storia che si ritiene possa avere un certo mercato. 4 Traggo il titolo dalla catalogo Bianchi, Francese, 1986, che riporta molti titoli settecenteschi e soprat-tutto ottocenteschi relativi a vicende di briganti meridionali. Sul contesto di letture in cui e possibile collocare tali testi si veda ora Roggero, 2006. 5 Il Novo avviso e citato in Bianco, 2001, 132. Lodovico Larducci risulta attivo tra 1588 e 1599 e ri-stampa relazioni giá pubblicate altrove di eventi prodigiosi, terremoti, visite di personaggi illustri. 6 Si veda a riguardo Una cittá, 2000, 174-175. Nello stesso volume sono vari altri esempi di fogli a stampa del medesimo genere. 511 Mario INFELISE: CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 Il meccanismo che regolava la fruizione non è pertanto molto diverso da quello di qualsiasi altro prodotto letterario a vasta diffusione e questo spiega la straordinaria durata nel tempo. Diverso e, credo, molto più interessante nella prospettiva di stabilire la vera e propria origine della cronaca nera è il rapporto con i fatti che emerge dagli avvisi pe-riodici manoscritti o dalle gazzette a stampa. In questi il rapporto diretto e immediato con le vicende è essenziale e la loro evoluzione è seguita nel tempo. Il contatto che si stabilisce con i lettori non è più dato dalle titolazioni eccessive di cui si è dato qual-che esempio, bensi dalla capacità di seguire gli sviluppi dell'evento e di comunicarli con tempestività. Lo stile narrativo è quindi molto diverso. Laddove nelle relazioni prevaleva l'esagerazione a costo di renderle del tutto favolose, in questo caso l'espo-sizione è molto stringata e limitata all'essenziale, anche perché inserita all'interno di un bollettino che tocca molti altri argomenti e che d'abitudine non doveva superare le quattro facciate di un foglio manoscritto. Ad avvisi e gazzette periodici in età moderna è stata destinata una certa attenzio-ne negli ultimi tempi.7 Si è accertato il loro ruolo specifico nella trattazione in primo luogo di vicende politiche e militari. Tuttavia nel momento in cui determinarono la nascita di un vero e proprio mercato dell'informazione, qualsiasi altra notizia purché suscettibile di qualche interesse pubblico poteva comparirvi. Un primo sondaggio su tali materiali consente di effettuare qualche considerazio-ne meritevole di interesse. La prima differenza è tra i fogli a stampa e quelli manoscritti. I primi potevano essere espressione ufficiale di un governo o iniziativa autonoma di qualche gazzettiere, anche se comunque sotto qualche forma di controllo pubblico. I fogli sotto stretta osservanza governativa registravano piuttosto raramente notizie di questo genere, a parte qualche condanna ritenuta esemplare. È il caso ad esempio della gazzetta di Milano di metà '600, che era direttamente dipendente dal governatore spagnolo e tendeva a limitare la propria informazione alle sole notizie ufficiali e di corte.8 Non vi trovavano quindi posto tutte quelle notizie che uscivano da tale ambito. La coeva gazzetta di Firenze era invece iniziativa individuale di due compilatori che davano alle stampe fogli manoscritti provenienti da Venezia e da altre città euro-pee. Non aveva pertanto l'aspetto di un bollettino del potere locale.9 Questa diversa posizione la rendeva quindi più distante dai fogli ufficiali. Poteva quindi capitare che registrasse in forma stringata episodi criminali o notizie di esecuzioni. Il foglio pub-blicato sulla fine di maggio del 1641 riportava ad esempio in successione le seguenti notizie da Venezia: 7 Sui caratteri generali dell'informazione europea al momento della comparsa delle gazzette vedi Doo-ley, Baron 2001; Infelise, 2002. 8 Sulla gazzetta di Milano v. Infelise, 2002, 85. 9 Sulla gazzetta florentina a metà '600 si vedano gli studi di Morelli, 1963; Morelli, 1968, 288-323. 512 Mario INFELISE: CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 "Quella sera [sabato 25 maggio 1641] a San Lorenzo fu ucciso Vicenzo Parlotto Bressan che era qui per lite da persone incognite. Domenica notte sono fuggiti dalla galera Pizzamana tre sforzati, uno de' quali uccise il capo Vassali greco, sendo questo stato subito retento dalli scapoli. Lunedi a San Provolo fu ucciso Paulo calegher genovese. Mercordi fu bandito con pena 10 anni di galera Valentin servidor per latrocinii Quella sera dall'Eccelso Consiglio di X é stato liberato di prigione il carissimo sig. Geronimo Priuli cittadino gia presentatoper imputazione dhomicidio. S'intende che a Cittadella sia stato retento il sig. Giulio da Canal bandito con pena capital." La diretta derivazione da un avviso manoscritto, redatto presumibilmente senza troppi filtri, determina dunque una certa libertá nella scelta delle notizie da riferire. L'avviso era molto meno soggetto ad operazioni di controllo e, per come veniva con-fezionato e venduto, tendeva a stabilire un maggiore contatto tra compilatore e acqui-rente, tanto che non erano rare forme di personalizzazione del foglio in relazione alle esigenze del cliente (Infelise, 2002). Nell'Europa del tempo l'offerta di fogli del genere era piuttosto ampia. Era inoltre avvertita una differenza tra i fogli definiti "pubbli-ci", destinati a contenere notizie di dominio generale che non dovevano comportare problemi con le autoritá, e quelli qualificati come "segreti" che invece potevano ri-portare notizie piu riservate, per la cui diffusione occorreva muoversi con maggiore cautela. Negli avvisi manoscritti quindi la presenza di notizie giudiziarie e di eventi cri-minosi e molto piu regolare. Vi si possono reperire informazioni su disposizioni che riguardano la giustizia, resoconti di condanne a morte ed esecuzioni, sentenze, storie di banditi, fughe, furti e omicidi di rilievo, provvedimenti relativi all'ordine pubblico. A titolo di esempio estraggo da una serie di avvisi del 1588 pubblicati qualche anno fa Enrico Stumpo alcune notizie da Roma relative ai primi mesi dell'anno:10 "Roma, 16 gennaio 1588: Li cinque banditi che di notte tempo amazzorono in Bevagna quellhuomo principale robbandolo, sono stati presi in Ancona et condotti al luogo del delitto sono stati rilassati in quarti, per premio delle loro sceleretaggini. Roma, 20 febbraio 1588: Furono impiccati mercoledi marito e moglie con epi-taffio al collo che diceva "per aver dormito con la moglie et doi altri in sieme in uno stesso letto. Li quali doi adulteri stettero per quel giorno legati sotto la forca et dopo inviati verso la galera. Roma, 12 marzo 1588: Sono parecchi quelli carcerati ultimamente perché, sendo ammogliati, sono stati querelati dhaver tenuto mano agli adulteri delle loro consor-ti, li quali quando con la tortura confessino, se puó far loro il segno della croce. 10 Gli esempi sono ricavati dall'antologia di avvisi del 1588; Stumpo, 1988. Tali avvisi sono tratti dalla raccolta conservata in Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Magliabechi, cl. XXIV, cod. 16. 513 Mario INFELISE: CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 Roma, 26 marzo 1588: La causa dello stupro commesso in Borgo in una putta di 9 anni per mezzo di alcune ruffiane si attende ora con molta diligenza da quel giudi-ce, il qual, chiarita la verita del fatto, chiarira anco il re et ruffiane carcerate con la forca." Come si diceva la qualitá dell'informazione variava molto in relazione al tipo di avviso (BNM, 1). Qualche gazzettiere segue con particolare attenzione l'evolvere di vicende scabrose relativamente alle quali fornisce anche ipotesi circa i possibili retro-scena. La lettura in successione inoltre consente di seguire l'assestarsi delle voci at-torno ad un determinato argomento, con correzioni e mutamenti di prospettiva che sono del tutto caratteristici di questo tipo di informazione che ha giá connotazioni giornalistiche in senso contemporaneo. In molti casi la qualitá e l'attendibilitá dell'in-formazione sono notevolmente elevate. Molte vicende giudiziarie e criminali di grande rilevanza ebbero vasta risonanza proprio a causa della quantitá di avvisi e scritture che le accompagnarono. E ampiamente noto ad esempio l'eco che ebbe la drammatica vicenda di Beatrice Cenci a Roma nel 1600, tanto che papa Clemente VIII fu costretto a proibire a librai e gazzettieri di diffondere qualsiasi scritto a ri-guardo (Bassani, Bellini, 1994, 94-95; Fosi Polverini, 1992, 61-82). Nessun provve-dimento repressivo valse del resto mai a bloccarne la produzione e la diífusione, dato che si trattava ormai di strumenti di informazione di cui soprattutto le corti non pote-vano fare a meno. I fogli manoscritti quindi nel corso del XVII secolo si arricchirono di ogni genere di notizie che poteva suscitare qualche interesse. E gli eventi criminosi furono tra questi soprattutto quando potevano avere qualche riflesso di carattere politico. E dunque possibile trovare informazioni circa vicende di banditi, rivolte popola-ri, suicidi, episodi di malversazioni, leggi suntuarie. V. Vediamo due esempi. Nella notte del 25 febbraio 1682 a Venezia Giambattista Mora, appartenente ad una famiglia di recente aggregata al Maggior Consiglio, feri a pistolettate il patrizio Giovanni Dona. Per due mesi l'ignoto gazzettiere segui l'evol-versi della vicenda segnalando puntualmente i fatti, anche fortemente contraddittori, di cui veniva a conoscenza registrandoli nei suoi fogli settimanali.11 Il 28 febbraio ne diede per la prima volta notizia nella maniera che segue: "Mercoledi sera su le 2 della notte, tornando a casa il N. H. Zanetto d'Angelo Dona a santa Trinita, nel passare vicino Santa Maria Formosa le furono sparate due pistole e colpito solo d'una di quelle in un fianco e stata bastante di farle terminare la vita doppo due giorni, hieri mori." 11 Cenni alla vicenda in BNM, 3. 514 Mario INFELISE: CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 Fig. 1: Giovanni Maria Mitelli: Lettori di avvisi (1690). Sl. 1: Giovanni Maria Mitelli: Bralci razglasov (1690). Il gazzettiere aveva evidentemente raccolto voci senza troppo verificarle. Il Dona infatti non era morto. Due settimane dopo, il 14 marzo, l'avviso informava che "Risana meravigliosamente il N. H. Dona della ferita della scritta pistolettata." Il 21 marzo comparvero ulteriori particolari relativi anche agli sviluppi delle in-dagini sull'attentatore: 515 Mario INFELISE: CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..507-520 "Il nobil homo Donà va sopravivendo, ma la ferita della scritta pistolettata non mostra segni di longa vita; si è già venuto in cognizione di chi li tiro la detta pistolettata e dalla bocca del medesimo Donà ferito si è risaputo. Ritrovandosi una sera di questo carnevale ad una festa di ballo un forastiere mascherato con una donna e conosciutasi dal Donà la donna, questi la chiese al forastiere per quella sera et il forastiere ripugno cederla e replicatale la instanza dal Donà disse il forastiere che si contentasse per quella sera lasciarla sua che il giorno seguente sarebbe stata di sua signoria illustrissima; alteratosi il Donà se gli accosto alla vita e dissegli lascia que-sta donna, la voglio cosi non tante prediche e volendo resistere il forastiere le cadè l maschera e con gran destrezza la raccolse di terra e se la ripose al volto, dicendo se V. S. ill.ma mi ha conosciuto io conoscero v.s. ill.ma e si parti dalla festa, lasciando la sua Venere in potere della forza del nuovo Marte che hora è cagione che la detta fine sia costretta a palesare chi fosse quel forestiere per proclamarlo e fare che vada bandito chi ha sparato una pistola di fuoco contro un huomo perché volle per forza spararne una di carne nel ventre di una donna. " Nel mese di aprile la questione si risolse. Il neo-patrizio Giambattista Mora venne identificato e immediatamente sottoposto a processo: "Venezia, 1682, 18 aprile Martedi per ordine dell'Eccelso Consiglio di Dieci fu privato della nobiltà Gio. Battista Mora et per molti delitti fatti e tentati è stato bandito capitalmente senza speranza di remissione." La settimana successiva venne emessa la sentenza a cui fu dato eccezionale spa- zio: "Venezia, 1682, 25 aprile Finalmente per ordine dell'eccelso consiglio di dieci, doppo essere stato chia-mato in scala et hauto più termini di comparire fu bandito con pena d'essergli ta-gliata la testa il nobil homo Gio. Batta Mora, essendo prima privato della nobiltà e confiscatione de ' beni per haver con forme appare nel pubblico bando stampato, fatto tirare due archibugiate una sera del carnevale passato al nobil huomo Zannetto Donà e feritolo a morte, come pure per haver tenuto huomini facinorosi in casa con dilazione d'armi prohibite dalle leggi, con la clausola, oltre la privatione della nobiltà, di non potersi mai rimettere, etiam se fosse domandato in gratia da qualsivo-glia prencipe stante l'haver fatto l'eccesso doppo seguita la pace con detto Donà per risse haute per prime e chi lo dasse nelle forze di detta giustizia vivo o morto oltre la taglia di ducati 2.000 su lo stato e 4.000 fuori di esso, possa havere il conduttore o intercettore la potestà di poter liberare un bandito etiam per intacco di cassa et inte-ressi di stato." La stessa serie di avvisi è piuttosto prodiga di informazioni su tal genere di vi-cende. Vi potevano trovare posto anche notizie circa omicidi misteriosi connessi con complesse vicende di spionaggio con particolari che certamente era rischioso divul- 516 Mario INFELISE: CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 gare. E quanto avvenne nel 1683, quando vennero seguite le vicissitudini del gazzet-tiere Benedetto Giuliani e dei suoi figli. Giuliani era titolare di una bottega di avvisi a Venezia a San Moisé e serviva l'ambasciatore francese D'Avaux. In cambio di 50 doppie l'anno lo riforniva di gazzette segrete e di altre scritture politiche. Inoltre cu-rava l'inserimento di notizie favorevoli alla Francia nei fogli che distribuiva per l'Eu-ropa. Proprio a causa dello "zelo ardentissimo" per Luigi XIV, fini con l'adoperarsi nei negoziati segreti con il duca di Mantova per la cessione della piazza di Casale, conclusesi nel 1681 con l'ingresso nella fortezza delle truppe francesi.12 Giuliani pago caro il coinvolgimento in tali vicende che erano state seguite con molta appren-sione dagli Inquisitori di Stato veneziani preoccupati per ogni vicenda che potesse alterare gli equilibri italiani. Quando si venne a sapere della sua partecipazione alla missione Giuliani riparo a Torino. Ne fece le spese il figlio Paolo che, rimasto a Ve-nezia fu ucciso da un sicario, probabilmente su ordine degli stessi Inquisitori di Sta-to.13 Il foglio dette regolarmente notizia di questo omicidio (BNM, 2). "Venezia, 1683, 10 luglio Venerdi verso le undeci hore fu ucciso con due pistolettate un tal Giuliani scritto-re d'avvisi e la giustizia forma processoper invenire i delinquenti." Se tale informazione poteva essere di dominio pubblico, meno lo erano le preci-sazioni fornite la settimana successiva: "Venezia, 1683, 17 luglio Questo governo ha ordinato che si facci una rigorosa persecuzione per scuoprire il delinquente che uccise la settimana decorsa lo scritto Giuliani scrittore e tanto piu preme alla giustizia quanto che il defunto era patentato di questo signore ambascia-tore di Francia, continuando rigorosissimi essami e gia si e chiamato in scala nel termine di 24 hore un tal Serta che i testimoni hanno deposto che questo si trovasse nel sito dove fu ucciso e ció inditio e sospetto che habbi potuto conoscere il malfatto-re." Il foglio si dimostrava particolarmente ben informato, dato che nel corso della settimana Marco Serta, uomo formalmente al servizio del magistrato alla Sanitá, era stato effettivamente convocato per l'omicidio di Paolo Giuliani a cui avrebbe assistito la mattina del nove luglio (ASV, 1). Il 14 luglio il Consiglio emise un bando per Marco Serta a meno che non rivelasse il nome dell'assassino. E da notare che la parte ebbe qualche difficoltá nell'approvazione, sinché non venne tolta la condizione che 12 Nel corso delle trattative per la cessione della fortezza Casale, Giuliani opero assieme al conte Ercole Mattioli, che avrebbe tentato di ingannare i francesi e che per tale azione e stato spesso identificato con il misterioso personaggio della maschera di ferro. Sulla vicenda di Giuliani e Mattioli si veda l'opuscolo coevo La prudenza triomfante di Casale con l'armi sole de' trattati e negotiatipolitici della M. Chr., Mantova s.a [1682]. Per ridentificazione della "maschera di ferro" con il Mattioli si veda Topin, 1870 e Pascucci Righi, 1929. 13 Sulla vicenda Infelise, 2002, 58-61. 517 Mario INFELISE: CRIMINALI E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 dovesse essere pubblicata a stampa, a segno che i Dieci non desideravano la diffusio-ne della notizia (ASV, 2). Invece gli estremi del bando comparvero nel foglio del 24 luglio 1683. "Venezia, 1683, 24 luglio Fu bandito l'accennato Serta con alternativa d'un mese dentro il quale possa li-berarsi da esso bandopurché riveli l'homicidiario alla giustizia." VI. Come si diceva in introduzione, le relazioni a stampa sono state a lungo classifi-cate nel categoría delle stampe popolari. Negli ultimi decenni molto si e discusso sul senso da dare all'aggettivo "popolare". E ormai acquisito che tali materiali avessero ampia circolazione negli ambiti piu disparati della societá, anche se rimane da definire con precisione il tipo di fruizione che ne derivava. Non mancano pero le descrizio-ni circa le pratiche di lettura correnti. Diverso e il caso dei fogli manoscritti, destinati in partenza ad ambienti molto selezionati, ma tuttavia largamente consumati, almeno in determinati ambienti urbani. Fu grazie a loro che dalla seconda metá del Cinquecento la discussione politica divenne corrente in ambiti che ne sarebbero dovuti rimanere esclusi. I primi nuclei di pubblica opinione trassero alimento e spunti da simili scritti. Piu problematico e formulare ipotesi circa il ruolo che l'informazione attorno a fatti criminali possa avere avuto. Ma e certo che questa non puo essere separata dal contesto informativo globale. Se le relazioni a stampa isolavano l'evento, tendendo a trasformarlo in una nar-razione del tutto decontestualizzata, avvisi e gazzette proponevano con puntuale pe-riodicitá un universo informativo che si traduceva in una serie di brevi paragrafi in rapida successione in grado di mettere assieme questioni e vicende molto lontane per temi e localizzazioni, ma accomunate dal fatto di essere avvenute piu o meno simultaneamente. Per il lettore che leggeva quel succedersi di eventi i collegamenti con le vicende generali dovevano essere la logica ed immediatamente conseguenza. Su tali aspetti varrebbe la pena proseguire le ricerche. 518 Mario INFELISE: CRIMINAL! E "CRONACA NERA" NEGLI STRUMENTI PUBBLICI ..., 507-520 ZLOČINCI IN "ČRNA KRONIKA" V JAVNIH SREDSTVIH OBVEŠČANJA MED 17. IN 18. STOLETJEM Mario INFELISE Univerza Ca' Foscari v Benetkah, Fakulteta za književnost in filozofijo, Oddelek za zgodovinske študije, IT-30123 Benetke, Dorsoduro 3484/D e-mail: infelise@unive.it POVZETEK Od 16. stoletja dalje so se v Evropi začele širiti publikacije za informiranje, ki so si bile različne glede na rabo in namen: javna in tajna obvestila, rokopisi in tisk. Takšne publikacije so bili namenjene predvsem širjenju političnih in vojaških novic. Prisotnost drugih novic je bila izjema. V teku 17. stoletja pa se je lahko zgodilo, da so se občasno pojavljali dogodki iz družabne kronike, kulturnega življenja in sodne kronike, katerih značilnosti so se razlikovale glede na tipologijo publikacije. l- nili z izjemnimi zgodbami, zato da so jih na trgih in sejmih prodajali poljudni javnosti. V tem primeru so se lahko pojavila poročila o posebno okrutnih in pozornost vzbujajočih zločinih. Vendar je bila razprava ob takšnih prilikah povsem ločena od dogodka. Tu namreč ni bila pomembna verodostojnost dogodka, temveč zgodba kot taka, tako da so se ene in iste zgodbe po več letih ponovno pojavljale, le da so jih umestili v drug kraj in jim prilagodili datume. Ključne besede: informacija, glasila, razglasi, črna kronika FONTI E BIBLIOGRAFIA ASV, 1 - Archivio di Stato di Venezia (ASV), Consiglio dei Dieci (Con. X), Parti Criminali (PC), f. 116, 10 luglio 1683. ASV, 2 - ASV, Con. X, PC, f. 116, 14 luglio 1683. BNM, 1 - Biblioteca Nazionale Marciana (BNM), Cod. Marc. it. VI 459 (12103), Mercuri 1682. BNM, 2 - BNM, Cod. Marc. it. VI 460 (12104), Mercuri 1683. BNM, 3 - BNM, Venezia, Cod. Marc. it. VII, 949 (=7908), c. 35. Bassani, R., Bellini, F. (1994): Caravaggio assassino. La carriere di un "valentuo- mo"fazioso nella Roma della Controriforma. Roma, Donzelli, 94-95. Bianchi, P., Francese, R. (eds.) (1986): Le stampe popolari della raccolta Imbriani. Napoli, Liguori. 519 Mario INFELISE: CRIMINAL! 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