ANNO VI Capodistria, 1.° giugno 1872. 5. £J. 61 ORNILE DEGLI INTERESSI CITILI, E COVO li CI, AMINISIRATm DELL' ISTRIA, ed organo ufficiale per gli atti della, società agraria istriana. Einro il 1 ed il 16 d'ogni mese. AS-SOCI\ZiO\B por un anno f.ni 3; semestre e quadriv Mestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. ATTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. E. 202. Provvedimeli^) ali sicurezza agraria Gli ultimi fatti avvenuti in provincia e la lode-iole iniziativa pn sa dalia n stia Giunta provinciale nel reclamare stutj e provvedimenti di sicurezza agi a-rò, indussero il Coni.tato sociale nella sua seduta del !f> aprile a. c. a rivolgersi anch' esso nello stesso ar~ fomento all'i, r. l ungolencnza. Eccone lo s-ritto: Eccelsa Imp : reg- : B^rso^oieisesiza I I furti ed i danneggiamenti dei prodotti della ter-•a e degli animali orcoritenii all' economia campestre lono piaghe che dolorosamente affliggono l'agnicoltu-a nostra, ne impediscono"i progressi, ne comproinct-Dbo l'avvcniie. Epperò non v'ha riunione che si riferisca a cose grarie ove n n si accenni a (jueòta piaga e non si Siedano a sanarla provvedimenti legislativi.ed ammi-ìstrativi. Già all'iniziarsi della propria attività questa presenza si ebbi: ad occupare di questione cotanto ardite nel riscontrare an dogo atto deT i. r. Ministero agricoltura, ed il terzo congresso della Società no-Iru deliberava in seguito a tnoiione del Comizio a-rario di Dignnno di raccogliere materiali e progetti er provocare principalmente per quanto risguarda i sicurezza agraria l'opera della legislazione. È giuoco forza, però convenire clie è assai più cile accennare al male di quello che al. rimedio, im-iroechè ardua assai è l'opera del legislatore che si cinga a governare un campo- cotanto irto d'impedenti come è quello della polizia agraria. E più ardua ancora si affaccia l'opera del legis-tore, quando si rifletta, che bene spesso trova osla-ili insormontabili nella libertà deh commercio e d«l-jjersone e nelle guarentigie, che ogni stato giuri-co e civile deve necessariamente porre nelle procede penali. Vùene certamente da cii clic finora molto si è- Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente; gli altri, e nell'ottava pagina soltanto, a soldi 8-per linea. — Lettere e denaro /'ranco alla Redazione. — Un numero separalo soldi 15. — Pagamenti anticipati. gridato» ma nulla si è fatto per lenire un male, che arresta il progredire dell'agricoltura, demoralizza il paese «•conduce alla sua volta l'agricoltore abbandonato a sé stesso a reati di repressione ben maggiori. Questa presidenza deve quindi ascrivere unicamente a Inle difficoltà se nessuno dei comizi agrari della provincia e nemmeno quello che se ne era l'alto motore le diedero i mezzi Rer provocare in questo argomento l'opera della legislazione. Epperò tanto più lieta fu la scrivente nel vedere come l'inclita gmnia provinciale, spinta dall'impressione di una serie di recenti e seri misfatti si sia 'Vittu iniziatrice presso codi si'Eccelsa i. r. Luogotenenza di una conferenza, in cui si proponga lo studio del collie provvedere alla sicurezza delle cose e delle persone nell'aperta campana. 1! comitato sociale cui la scrivente portò l'argomento, si univa unanime e con grato animo alla proposta dell'Inclita Giunta e-incaricò la scrivente di far ciò conoscere a codest'Eccelsa1 i r. Luogotenenza. Senza precorrere l'opera della commissione speciale che saià incaricata di questi studi, il Comitato \edea la necessità di provvedimenti non solo legislativi ina anche amministrativi, e questi ultimi avrebbe voluto che fossero di polizia da un canto, morali dall' altro. Un energico, spesso e razionale servigio di gendarmeria potrà làr molto, ma non tutto, e dovrà necessariamente trovare completamento iti buoni maestri di campagna, in preti illuminali ed ali ni dalle esuberanze di partito, in uomini insomma che nati nel paese, lo conoscano, e si propongano unicamente ili bene morale e materiale di quei poveri agricoltori. In ogni centro di malfare si ponga un numeroso poslo di gendarmeria, e per ottenere a pieno l'intento vi si pongano anche un buon maestro ed un buon prete, e veggasi se il bene di tulli non giustifichi U coartazione necessaria ad unire qua e là in un villaggio i distanti casolari e la spesa che provincia & governo dovrebbero sostenere o anticipare. Dalla legislazione non si può attendere molto, dacché il male non sta nei codici o nei tribunali, ma quasi sempre nella mancanza degli elementi di pro»a, mentre d'altra parte il diminuire le esigenze di va costituirebbe un serio pericolo ancbe per gli o-nesti. l/nttuale legislazione qualificando però a crimine varie contravvenzioni commesse sopra cose agrarie Iia inteso beasi di tutelare l'agricoltura, ma non vi lia raggiunto lo scopo, imperocché ha fatto sì che vari misfatti non vengono puniti, perchè non havvì la prova maggiore richiesta pel crimine,-mentre come contravvenzione sarebbero «lati colpiti, e per tal modo snrebbonsi designati i piccoli ladri, da cui poi crescono i grandi malfattori. Oltre di ciò dovrebbesi anche vedere se l'eguaglianza assoluta in faccia alla pena sia veramente giusta e politica e non debba dar luogo alla relativa, e se ed in quanto questa eguaglianza relativa sia pos-s bile specialmente ora e di fronte al'e commissioni per 1' esecuzione delle pene leste costituite dr.lla legislazione. Diffatti mentre è vero che lo scopo della pena c ragioni di umanità e di ci i là esigevano mutamenti nel trattamento carcerario, non devesi però dimenticare, che nelle case di pena allato all'uomo che ne senle tutte le privazioni morali e fisiche avvi l'altro che meno la perduta libertà ha fatto coli'entrare in prigione tal cangiamento in meglio da togliere alla pena quasi ogni efficacia. Il comitato sociale si abbandonava quindi alla speranza clic nel largo campo della legislazione agraria riuscirà alla proposta co nini issi onerili cogliere almeno aldini frulli, mentre non dubita che non verranno meno in questo argomenlo nè il buon volere nè la pronta energia dell Eccelso i. r. Governo, tanto più dacché si -traila della sicurezza dei campi, di que'campi che tanto maggior diritto hanno ad essere tutelati, dacché sono essi che in maggior parte sostengono i pesi dello Slato. Rovigno 23 aprile 1872. 203. Esposizione olearia Istriana A V V ISO. In relazione agli avvisi 22 settembre 1871 e 26 gennajo 1872 N. 422 la sottoscritta presidenza della Società agraria istriana pubblica le norme della esposizione olearia, che per concerto preso nella conversazione agraria precedente il congres-«o di Albona avrà luogo a Parenzo in occasione del V congresso generale di questa Società, invocando la cooperazione dei Comuni, dei Comizi a-gl'ari e dei membri del Comitato sociale, perchè tale esposizione svestita bensì di qualunque apparato abbia però ad essere una fedele immagine della nostra industria olearia ed appianare la via ai miglioramenti nella stessa necessari. 1. L'olio esposto dovrà provenire da olive i-striane ed essere spremuto nell'Istria. 2. Ogni quantità da esporsi dovrà essere di mezzo litro. 3. Ogni espositore dovrà indicare: 4 #.) il distretto ed il comune della produzio-^ ne, nonché la quantità d' olio in media decennale, clie sogliono produrre il proprietario, il Comune ed il distretto della qualità identica all'olio esposto; b.) la varietà dell'olivo o la varietà ed il pro-cento degli -olivi, da cui proviene il campione, nonché il nome od i nomi, coi -quali sono conosciute le dette varietà di piante; e.) il tempo del raccolto ed il grado di maturar! za dell'oliva; d. ) la maniera di conservazione dell'oliva da! tempo del raccolto sino a quello della spremitura; e.) l'epoca della spremitura; f.) il metodo di confezionamento, V indicazione del frantoio, e se la spremitura abbia avuto luogo a freddo, od a acqua bollente o con altro metodo; g.) il prezzo medio ottenuto dai singoli campioni 4. Ogni altra migliore indicazione risguardante la coltivazione, la potatura, la letaminazione o altri aspetti della coltivazione dell'olivete concorrerebbe maggiormente a raggiungere lo scopo della esposizione e tornerebbe perciò oltremodo gradita. Il giurì di esposizione sarà composto da 7 membri, e precisamente da un provetto ed intelligente commerciante di olio, nominato dalla presidenza della Società agraria ad organo tecnico della stessa, e da 6 possidenti od industrianti d' olio nominati metà dalla stessa presidenza e metà dagli espositori intervenuti all'esposizione, liberi gli uni e l'altra di nominare a membro del giurì qualunque persona, sia istriana o forestiera. 6 11 giurì nomina il proprio presidente eia, membri che lo compongono. 7. Il giurì giudica inappellabilmente a maggioranza di voti e presenta al congresso prima della chiusura dello stesso una compendiosa relazione sull'esposizione e sugli assaggi, graduando il merito relativo degli oli esposti. — 8. La presidenza della Società agraria pubbli* cherà per le stampe tale relazione nonché i verdetti del giurì rilasciando ad ogni espositore, ove fosse richiesto, un documento separato contenente il giudizio pronunciato sull' olio da Ini esposto. —1 9. In occasione di questa esposizione, e del congresso agrario avrà luogo una conversazione sulla fabbricazione dell' olio di oliva, e più specialmente sui miglioramenti che vi si potrebbero portare an-, che nelle nostre condizioni e coi nostri mezzi. — 10. Le insinuazioni dovranno farsi al Comizio agrario di Parenzo a tutto il mese di luglio, e la spedizione a spese e rischio dell'esponente entro il mese di agosto p. v. Rovigno 25 aprile 1872. La Presidenza. Provvedimenti per risanguare i eavalli dell'Isola di Veglia. Venuta la presidenza della Società agraria is- Iriana a conoscere il pensiero dell' i. r. Minislero di Igricoltura di risnnguare i cavalli dell'isola di Ve-tlia con stalloni della Bosnia e come il sig. Nicolò iartolomei dovesse già ai 2.0 di giugno dar colore illa decisione ministeriale', essa deliberò in seguito iil iniziativa della deputazione comunale di Veglia di nnsigliare il ministero da un provvedimento nè re-lamato. nè- utile. Ecco il tenore del relativo scritto ~ l 241 S^eeeliso isnj». re«-. Ministero*. .Ministero voglia , tisnngware la razza equina di Veglia con stalloni della Bosnia destò: nell' isola stessa unanime grido di illarme. Pienamente compresa delle ragioni di avversie- ; ne ai proposti stalloni, la scrivente non può far a «eno di sconsigliare vivamente codesto Eccelso i. r. Ministero da un provvedimento che in lungo di far ilei bene potrebbe tornare nocivo. Nulla avvi di più pericoloso ed incerto che ri-sanguare le razze di animali di un paese con animali di un altro, imperocché l'animalia di un paese potrà avere molti diletti, ma ha sempre il pregio delle dimensioni, delle esigenze, delle abitudini» corrispondenti alle condizioni di clima e di strade, alle quantità e qualità dei mangiari e dell' acqua del paese in cui vive-. Importa quindi di vedere- se la introduzione di nuovo sangue non possa per avventura porre in pericolo quelle qualità clic la razza o indigena o dà lungo acclimata diggià possiede e di cui assolutamente per attecchire non potrebbe essere priva.. Colle stesse vedute devesi esaminare il paese donde vuoisi importare un. animale, e vedere se le condizioni dello stesso sieno analoghe a quelle del paese, in cui viene introdotto.. Senza questo esame l'incrociamento può'.distraggo re in una razza appunto quelle qualità, di cui più abbisogna. Ora se prendiamo ad esaminare con questi criteri l'attuale razza equina, di Veglia e le condizioni ili quest'isola, non possiamo non. escludere l'iricrocia-meiito con stalloni della Bosnia, caldeggiando invere lì'introduzione- della razza equina dell'isola di Sardegna. Le più antiche memorie attinte stili' isola di Veglia accennano all'introduzione dell'attuale razza di cavalli dàlia Sardegna* o dalla Corsica, introduzione the si sarebbe iniziata già- ai tempi dei Romani- Già questo solo fatto dovrebbe consigliare ad attingere nuovamente alla st<»ssa fonte. Ma prescindendo dà questo criterio storico, non forse bene accertato, io stesso tipo dell'attuale raz-xa equina di Veglia,, .-.nc.irchè degenere, conferma tale provenienza nel modo più indubbio. Avvi di fatti analogia di clima, di forme, di a-gilitài. di muscolatura- tra i' due paesi- e le due razze, e se si considera che all'isola di Veglia, occorrono animali atti a superare dirupi e disagi,, stramazzi e fatiche, vagopascenti di giorno e di notte ed Iti qualunque stagione dell'anno, si deve ammettere che a risatigjiare tale razza gli elementi vanno cer-» crati piuttosto nell'isola di Sardegna di quello che nella Bosnia. Non devesi per ultimo dimenticare, che tutti: i veri Pony d'Eùr ipa sono isolani e che per conseguenza vanno risanguati eoa razze tolte dalle isole e non mai dal continente. Promesse pertanto queste consilerazionMà scrivente a nome di tutte le comuni dell'isola di Veglia come non meno a nome della Società da essa rappresentata rivolge caldi preghiera- a codesto Ree-al «» Ministero,, perchè voglia abbandonare un provvedimento;,. il quale minaccia distruggere i preziosi elementi dell'attuale razza e voglia invece concedere la introduzione- vivamente richiesta di stalloni dell'i>-sola di Sardegna-, Rovigno, 18 maggio 1872'. La Presidenza.. anello per domare i Twi (N AS AJUOL A) Già gli antichi andavano- in cerca, di- mezzi adatti Der domare con facilità i tori e quindi, impiegarli a qua-unque uso senza: pericolo-di sorta. Infatti non rari .so.io itori riproduttori.che-, a motivo specialmente di un fallace trattamento, divengono' fieri ed indomabili, por modo-. elie l'uso ed il trasporto loro reclama non poche disposizioni precauzionali, massime lorchè gli animali vert gono. condotti fra- molta* gente, come, verbagrazia, ali* pubbliche esposizioni, dove, in onta alla più scrupolosa sorveglianza, noiL ponilo- spesso scansarsi dei deplorabili inconveniènti sulle persone, astrazione fatta dei danni che derisano» agli animali stessi dalle strette laccia1-ture, epperciò resi irritati e.- feroci. Nè minori pericoli ' incontrano talvolta i pastori, coloro che per avventura si trovano per via durante il passaggio del gregge, quelli che sono chiamati ad assistere all'accoppiamento, in una parola tutte le persone che per l'uno o l'altro mo-i tiivo vengono a contatto coi bovini. Dai pochi cenni premessi, chiara reluce la neces-: sita dii rintracciare- un mezzo sicuro per garantirsi da, deplorabili avvenimenti, giacché tutte le pratiche* fin poco fa usate si mostrarono difettose, inefficaci, senza poter offrire sufficiente sicurezza. Poco o nulla valsero le funi tese, i laeci, i ceppi, e le bende,, nè gli uomini impiegati ad usarne l'applicazione, furono in caso di evitare pericolose lesioni alla-vita-, dovendo per sopprap-più esporsi a ben dure fatiche. Cosi pure gli animali stessi andranno soggetti a non pochi maltrattamenti, che ; degeneravano spesso in vero torture, coia del resto cIim-vediamo, purtroppo, anche di presente; L'unico mezzo che finora.siasi dimostrato verameii'-ta utile per la bisogna, consiste nel pa isare semplicemente oltre al setto nasale cartilagineo del 'oro un a-nello di ferro..Ma anche tale provvedimento andava.con -giunto a varie difficoltà, come p. e. quella di perforarli il setto con uno strumento adatto prima d'introdurvi l'anello. E qust'operazione-pure doveaifarsi da persomi, esperta. Altra difficoltà presentava eziandio il termaru l'anello introdotto. Alcuni usavano legarlo alle corna; altri univano le due estremità dell'anollo coli'intervento del fabbro. A questi ed altri inconvenienti cercò d'evitare, « vi riuscì perfèttamente, il prof. A. Rueff, attuale direttore della scuola veterinaria in Stoccarda, faceti '.o eostruire un anello speciale il quale è oramai couoseiuru dovunque, e nominatamente in Germania ovo non esiste toro che non ne vada munito* , L' anello in questione è perfettamente rotondo per Jnodo elve non reca molestia alcuna al toro ; aprendosi assume la forma di un S. Le due estremità si connettono per eccellenza che si dura fatica a discernere la congiunzione onde l'anello sembra fatto tutto d'un pezzo. Le estremità sono d'altronde si bene affilate che si lasciano introdurre nel setto nasale senza alcuna difficoltà, e senza aver d'uopo di speciale strumento, e si chiudono mediante app sita vite, a cui si toglie e lima la testa onde l'anello rimane stabilmente infisso. In un pajo di giorni la ferita recata al toro per l'introduzione dell'anello, riesce pienamente cicatrizzata, ed il maneggio del t-oro stesso non offro più nessun pericolo. Conducendolo al salto, all'abbeveratoio, o a qualunque altro uso si voglia impiegarlo, basta legare all'anello una corda, e qualunque persona, anche la più debole, può guidarlo. Se il toro fosse per avventura di carattere molto fiero lo si tiene mansueto con un bastone munito di uncino che s'introduce nell'anello, o così il toro resta totalmente paralizzato non potendo recar danno nemmeno al proprio custode. Dall'amico dei Campi ÌS I e sa c o delle offe rie per l'acquisto dei manoscritti fóltmller, conforme al programma pubblicalo nel n. 4, a. c. della Pro» i ascia. Riporto v. n." 0, f. 771.15 Per il comune di Montona il sig. Podestà f. 50.— Sig.ri fratelli Corazza fu Angelo di Montona » 10. — Sig. Tommasi Pietro .... r 8.— Caneiani Giovanni . . , , -n r 10.— * Giovanni D.r Suran ... » » 5.— ? Rocca Egidio...... » 2.— Somma f. 856.15, Chi conosce la vita della nostra Provincia non potrà negare il movimento di progresso che la a-nirha ed è frutto della operosità di molti egregi uomini, i quali, in ognuno de'suoi piccoli centri, s' affaticano, trascurando -spesso il loro interessi, onde procurarle un posto degno Ira i paesi civili. E s'incontra non di rado, là, dove l'elemento civile è più scarso, l'avvocato 0 il medico, che funge da podestà, occupa tutti i seggi di presidenza del pae-*e. risponde alle questioni di economia, di agraria e consiglia in operati tecnici; è il factotum, con la paga delle solite imprecazioni degli amministrati. Però ora, cbe la mercè di tante fatiche, il bisogno di progredire è qui compreso da più; e nei paesi] vicini, più fortunati dallo parole si passa ai fatti; non basta il solo buon senso e l'amor patrio per andare avanti. Ora bisogna Taire davvero, fare con conoscenza di causa, far bene. A ciò si richiedono siudii speciali, e speciali occupazioni. z\.d esempio, non basta più oggi, con l'ajuto di qualche lettera, agitare per una migliore confezione dei vini, ovvero per una più razionale coltura della vite; oggi occorre tssere valente enologo e dire: così e così dovete fare, e non come fate. E qui, non bisogna fraintendere 0 cadere nella esagerazione, ciò che accade facilmente a quello che pur vuole far bene, ma corso appena con Tocchio il vasto campo di studi tecnici, necessari! onde formarsi opinioni basate su principii scentifi-ci, abbandona scoraggiato libri e giornali, per ritornare alla vecchia via dell'empirismo. Il lavoro si specializza per ogni ramo di studj, e chi è agricoltore non può essere sempre agronomo, come non occorre sempre che un industriale sia anche meccanico. Bensì dovrà l'agricoltore, ascoltare e seguire i suggerimenti della scenza, e con lo studio mettersi in grado di comprenderli. Meglio che dai giornali e dai libri, cbe trattano quasi sempre questioni generali, riescono veramente profittevoli i precetti della scienza quando vengono esposti dallo scienziato stesso, che esamina sopra luogo le condizioni da modificare, isoi manchiamo affatto di tali consiglieri, cbe ispirino fiducia in modo da persuadere ad abbandonare senza paura vecchie pratiche per affidare a sistemi razionali il nostro lavoro ed i nostri capitali. Così (ci riferiamo sempre all'agricoltura perchè nostra industria principale) in questioni di viticoltura, chi di noi sa dire ancora quale sia il migliore vitigno, per preparare l'avvenire enologico della Provincia? Chi ci sa consigliare l'indirizzo generale delle nostre colture? Detto ciò, vogliamo concludere col manifestare la necessità di affidare lo studio di ogni importante quesito a persone competenti. Per quanto riguarda l'agraria, ora in Italia, ad esempio di altri paesi, si è provvisto acciocché i precetti della scienza, sieno messi a facile portata dell' agricoltore; vogliamo dire delle stazioni di prova, veri ìaboratorj dove il problema viene sciolto scientificamente, e spiegato poi in modo pratico all' industriale perchè possa giovarsene subito. La nostra società agraria che si è resa già benemerita del paese per parecchi titoli, voglia procurarci anche il bene di consigli e di indirizzi sicuri col mezzo di competenti capacità; ed è fa-eile trovarnej senza passare le Alpi dove s'incon- ano le difficoltò della lingua e dell'indole; ricer- i la dottrina nostra, nazionale ; e troverà scien-ati illustri i quali, oltre che per attendere alle in-«nbenze loro, e per l'amore della scienza, si pre-eranno per amor patrio, che è sempre la spinta il potente a ben fare. 'amera Commercio e ti Iiuln-stria dell' Istria . Perchè i nostri lettori istriani e non istriani \formino una idea esatta dell' attività colla quale nostra Camera di Commercio ed Industria trat-i e disimpegna a tempo e luogo gli affari di sua Manza e di nostro interesse, pubblichiamo anche me una novità, l'o rdine del giorno per una sedu-i indetta per li 23 corr. maggio, e per giustifica-i circostanze rimessa pel giorno 29 mese stesso. I Lettura ed approvazione del Verbale dell' Itima fornata, 14. luglio 1870. Approvazione del Conto Consuntivo della Camera per l'anno 1870. "6 Fissazione del Preventivo delle apese per anno 1871. 4 Approvazione del Conto Consuntivo per 1 inno 1871. 5 Fissazione del Preventivo delle spese per fanno 1872. 6 Nomina di tre Rappresentanti la Camera e li un delegato del Consiglio Municipale presso la Commissione elettorale da istituirsi all'uopo delle nuove elezioni per la instituzione di questa Cà-aera. 7 Parere sulla domanda dèi Comune di Cantaro per una seconda Fiera. 8 Parere sulla convenienza della creazione di Sezioni Agrarie pesso le Càmere di Commercio e [Industria. 9 Parere sulla convenienza di sollevare dalla assa per l'introduzione di Macchine il primo fila-lojo Austriaco di .Tube (corteccia). 10 Parere sulla domanda degli Stati di Ame-ica per stipulare una Convenzione onde protegge scambievolmente gl'interessi de'Mercati in-iustriali. II Parere sul bisogno d'informa del Regola-lento delle ferrovie circa la consegna delle merci. 12 Voti e proposte per un trattato definitivo :he ha in animo il Governo di stipulare colla Ru-nenia onde regolare tutti i rapporti commerciali ; daziarli. 13 Parere sull' esenzione dal dazio dell' aci- io solforico. 14 Parere sull'opportunità di una Legge all' uopo di stabilire la responsabilità delle imprese di miniere e fabbriche per l'uccisione o ferite di operai nell'esercizio delle loro mansioni. 14 Nuovo parere sul ribasso del prezzo del sale od abolizione della privativa. 16 Parere sulla riforma delle Leggi per le Marche e Modelli. 17 Stud ii sulle condizioni indu^ci-ìali circa 1' influenza eh' esercitar potrebbero frullo sviluppo di' singole industrie V istituzione, 1' ampliamento, od il miglioramento di scuole specoli e specialmente di disegno. 18 Parere sull'institr,zione di Stazioni telegrafiche m Montona, Pinzute, Btije e Fianona. 19 Concorrenza nelle spese per la comunica--zione delle notizie^ su} passaggio di Navigli. Austro-Ungarici ^ello Stretto di Gibilterra. 20 Prop^ta per l'introduzione di Giudici di pace. 21 Appello del Governo Marittimo per concorrenza e raccolta d'offerte pel Monumento Tegret- tb'aff. 6 22 Proposta per la formazione d'una Commissione d'inchiesta per rilevare gl'inconvenienti del sistema di leva per i marittimi. 23 Domanda dell'Associazione Triestina per le Arti e Mestieri per la Cessione del Campionario Mineralogico. 24 Adozione definitiva del Regolamento sulle pensioni dietro i cenni dell'Eccelso Ministero-e proposta relativa della Camera di Brodij. 25 Comunicazioni. Rovigno, li 11 maggio 1872 Il Presidente D. Cakdubio Giardo. SL „ l>a manutenzione economica «Ielle strade e »-li crarii provinciali e comunali* Nelle mie lunghe gite agrarie, latte nel Veneto, fra le molte belle ed utili cose che vi appresi, e che farò man meno di pubblica ragione in questo gior-na'e, una mi colpì oltremodo e questa fu la bellezza delle strade; onde discorrendone ripeiulamente con molli dipinti signori, ebbi infine a sapere che si er» colà adottato, da poco tempo, un sisleina nuovo di raa-nutencrle, detto sistema Sacchi, e che costava tuttavia immeiwimcnte meno — ci è il 70 per 100 — di quel che richiedeva l'antico sislema Come il I Hore può immaginarselo, non volli, che un fallo di tanto riguardo per l'agricoltura in generale e per 1" economia dei Comuni in ispecie, cadesse, come suol dirsi, lett-ra morta in terreno ingrato, e mi adoperai, per averne, come li ebbi infine, grazie agli amici, dati certi e positivi. TS'on sono teorie aeree che avrò dunque ad esporre, sono fatti pratici autenticati da valentissimi ingegneri, sono sopralutto cifre esatte, in faccia alle quali, mi pare, vien meno l'osservazione, e, non inutile, oziosa si fa ogni discussione. Entriamo in materia. Supponete lettori che si rompa una tegola della vostra casa; viene la pioggia e una serie di goccie d'acqua si insinua nel muro vicino. Poniamo che lo sappiate, e dovrebbe ciò essere, e che tosto mandiate dal muratore per porvi riparo. Ne escirete colia spesa di 40 o 50 centesimi al più; che se tardate invece a farlo, e che l'acqua penetri più addentro nel muro, questo finirà (ler fendersi, o anche per precipitare al suo, e allora b spesa, per trarlo su un'altra volta, sarà immensamente maggiore. Supponete egualmente ora che la vostra strada sia coperta di polvere, che pare la cosa più innocua di questo mondo, se la togliete subito, sopraggiunta che sarà la pioggia, questa scivolerà di leggieri ne' fossi laterali, ia Strada quindi rimarrà asciutta, dura e praticabile, e la spesa da voi fatta sarà insignificante. Che se invece no>n hi-togliete, quella polvere, l'acqua di pioggia vi si fermerà quasi tutta, si insinuerà negli strati di si ilo; i carri e .e carrettoni vi faranno rotaie profonde, rovinose pei fondamenti stessi •della strada. Le stessa ghiaia, che dovrete poi unirvi in gran copia per riattarla, conserverà la permeabilità dello strato, il quale per lunga pezza — forse un intiero semestre —si manterrà così molle, tenero come cacio fresco appena versalo in fiscella, penetrabile così a tutti i corpi, cioè insomma in pessimo stato di salute....... Qui, amici miei, spenderete molto e avrete tuttavia strade tanto cattive da fare andare in bestia i carrettieri, che ad uscire da quei pantani fanno sciogliere in ispuma le loro povere bestie ai freddi di dicembre e di gcnuajo, e vi scagliano poi mille maledizioni addosso ! Pronte, e buone riparazioni dunque, date a tempo. ecco il segreto del nuovo sistema. «Per le persone d'arie, dice l'egregio sig. Sacchi, riesce facilissima l'applicazione de! detto sistema è però necessaria diligente ed assidua pratica per formarsene una chiara e dist'nla idea, tale da poter.scegliere, ordinare e dirigere i lavori, che a seconda delle circostanze rle.hiedo.nsi per ben mani nere le strade. E duopo persuadersi che esse medesime annunciano i proprii bisrgni, e chiaramente domandano gli opportuni provvedimenti, quindi 1' arte di ben mantenerle consiste solo nel conoscere ed csaltamente comprendere il loro lingua/jgio. « 11 sistema di cui trattasi è quello che i Francesi chiamano Le point à temps, e consiste nell'impiegare tanlc cure di buon governo, e tanto materia-Jc, nè più nò meno Ai quanto, quando, e come esige il bisogno, acciocché le strade si mantengano inalterabili in ogni loro parie, o per meglio dire non rimangano a lungo in alcun modo alterate. Le più semplici e facili considerazioni sopra il principio su cui appoggiasi il detto sistema conducono beu preslo a riconoscerlo il migliore di tutti, ed a persuadersi ancora che non ve ne può essere un altro, che più si presti ad ottenere lo scopo da esso contemplato, né «d ottenerlo con più economia di materia, di opera, e di tempo. L'estendere e svolgere ragionamenti sul principio del sistema così opportuno ed economico non servirebbe che a provare la evidenza, ch'è quanto a dire oscurare la verità. «Nè a porre in dubbio l'evidente economia del sistema consideralo ia ss stesse», valgono lo uìsena- zionì di alcuno sulla spesa degli Impiegati Tecnici e pratici che occorrono, non solo per le prescrizioni tecniche, ma ben anche per la materiale, esatta e specialmente pronta esecuzione dei lavori. In ogni sistema di manutenzione stradale non basta che questi sieno nei Regolamenti prescritti, ma è assolutamele ne cessario che vengano a suo tempo operali; quindi i ogni sistema occorrono tali Funzionari, altrimenti no si avrebbero costantemente le strade buone. L'na lun ga esperienza ha già (in'ora dimostrato che senza i essi le strade si mantengono invece costnnleinfcnl cattive, anzi col progresso del tempo diventano affatto impraticabili, e bisognose di radicale ristauro. E chiaro che tali disordini non possono avvenire, operando secondo le prescrizioni di questo sistema, Ciò dicesi riferibilmente ai mantenimento delle Strade nuove. Si ha poi il fallo che le vecchie Strade Comunali nei Distretti di Camposampiere, JMoale e Mirano, e cinque grandi strade Consorziali della Provincia di Padova, che prima trovavaosi nel massimo disordine, sottoposte al sistema di cui trattasi, non solo divennero buonissime, ma si ebbe ancora sensibile vantaggio di spesa, ai confronto di quella che prima in-contravasi, cessando ben anche il motivo di eseguire appunto dispendiosi progètti già compilali di radicale ristauro, i quali, in arie, ritenevansi necessari!, per cui ottennero anche la superiore approvazione. » A tulti quelli che in argomento si propongono di conoscere la verità, questi falli che riguardano il passato devono servire di appoggio e di norma per giudicare il sistema di cui trattasi nella considerazione del futuro, onde n^n avvenga che semplici e contrarie opinioni prevalgano all'esistenza degli sle.sj: fatti, i quali assai chiaramente dimostrano la efficacia del sistema nei riguardi della viabilità deìle Strade e della economia della spesa. a Che le strade, di cui sopra, da cattive e quasi intransitabili si miglioreV Non e vero che noi possiate ; non «Vedrei «.giurarmelo. Ho viaggiate un no di mo rdo ar^h'. io ho studiato anch'io la società ed ho sempre v.s\0 la miseria 0 l'abbandono-più lurido e schifoso marnature! in ragione diretta del numero delle taverne e de]_ 1 immoralità e dell malàttìe del povero saranno sprangate con su tanto d'appigionasi, siatene certi, scomparirà torse dal r ll0n(]0 jj miserabile, come è scomparso, da--Napoli il te fifofa rerclie l ''^peraió'povero si faccia autore doìia sua.. irosperità e della salute de' suoi figlinoli, non gli basta essere valente nal suo lavoro; ma gli conviene serbarsi cauto e previdente neh' uso di ciò che colle sue i'a-j fiche si procaccia. Ve lo dice il Carina: Sono quei lievi ma continui risparmi che si ottengono regolando le spese delle più modeste famiglie ; sorte quei risparmi che si fanno limitando i desiderii ed i bisogni, evitainto ogni spesa d'iu-temperanza, valendosi di quei mezzi che diminuiscono il dispendio senza restringere soverchiamente il consumo; sono infì e quei risparmi che divengono quasi il costume degli uomini morigerati ; questi sono i risparmi die si debbono promuovere, perchè sono possibili in tutte le condizioni e producono il beneficio più grando ed esteso: quello dell'economia, della morale e massime dell' igiene, , La società avrà fatto tm gran passo quando sarà giunta a persuadervi, operai, contadini e tutti voi che vivete del lavora delle vostre biaccia, che non basta iver sicuro il pane oggi, ma giova risparmiarlo anche per d'indomani; avrà tatto un gran pass*», dico, perchè quel risparmio non solo sarà un capitale assicurato alia riproduzione, ma un incentive tolto alla di solutezza ftd aite rovinose sue conseguenze. Chi si ponga a considerar» il modo di vivere eie abitudini degli operai, di leggeri osserverà come lo stesso salario a parità di condizioni e di bisogni, per gli uni consente il risparmio, e per gii-altri non basta a lar sicuro il vivere. Racconta il Villermé di aver posto mente che gli «perai d'elle stesse manifatture a Lilla, retribuiti con lo stesso salario, in modo eguale carichi di famiglia, secondo la loro educazione tenevano una vita affatto diversa. Gli uni avevano per abitazione una cantina n«l più lurido quartiere ; un lotto solo serviva a tre generazioni nel med-esimo tempo; mancavano perfino di quel vestiario che provvede alla decenza; talvolta non avevano con che sfamare i vecchi ed i fanciulli ; ma con tutto ciò no» sapeano rinunziare alle bettole, allo sciopero del lunedì e ad altre viziose abitudini; gli altri, conducendo vita più temperata, peteano procacciarsi due o tre camere sane e decenti, non mancavano mai del necessario ed a-veano eerta la sussistenza dell'intera famiglia. Essendo eguale la rendita di questi e di quelli, la differenza stava nel saperla usare. Questi erano grassi, floridi, avean più energia, ìavoravan meglio; quelli sparuti bestemmiatori, irrequieti, accattabrighe, infingardi, malazzati e peggio. Qualora il popolo si alimentasse più sostanziosamente e con una regola, lo braccia dell'operaio e del contadino lavorerebbero con doppia energia. Se il popolo risparmiasse per dar a sè ed a suoi un po' di carne almeno due volte per settimana, sarebbe una gran bella cosa, nè si vedrebbero tanti individui della elasse povera morire di tisi, di sfinimento e di febbri tifoidee nella più ■bella età della vita. Se giorno per giorno mi fosse permesso un controllo su ciascuno di voi che leggete, vorrei tormi la soddisfazione di provarvi che in fine d'un mese fra tabacco, acquavite, vino all'osteria od altri elementi inutili o dannosi alla salute, avreste speso dì bei quattrini. Spendete mo' quel danaro al macellaio e v'accorgerete del cambiamento nelle vostre famiglie. Un po' di carne, parlo per bocca del Mantegazza, è il migliore dei cibi, perchè sotto piccolo volume rappresenta una gran massa d'alimenti; è facilissima a digerirsi, si cambia tosto in altra carne, in cervello, in sangue, in ossa. Nutrisce più un' oncia dì carne che mezzo chilogrammo di ciliege, uno di mele e due di pere. Fate economia in tutto, ma non nella cucina: concedete di quando in quando al vostro stomaco un cibo striente; vestitevi di percallo ina mangiate carne alme- no la domenica. L'energia dei muscoli senza cui non sì può lavorare, la chiarezza delle idee senza cui non si può pensare, la serenità dell'animo senza cui si bestemmia •contro la vita, escono proprio dalia cucina; ond'è clic chi mangia meglio lavora meglio, pensa meglio^ è più lieto e campa di più. I cibi animali che tengon dietro alla carne in fatto di nutrizione sono le uova ed il latte : però anche i vegetabili offrono, qual più qual meno, uu alimento sostanzioso; e fra gli altri i ferra!;, cioè i grani. In proporzione di facoltà nutritiva i grani si succedono nell'ordine seguente: 1° il frumento, 2° l'orzo, 3° la segala, 4° l'avena, 5® il -frumentone, il riso. Queste poche parole valgono una lezione d'igiene e d economia sociale all'operaio ed al contadino, i quali pare facciano a bella posta a nutrirsi qua^i esclusivamente dei due cereali meno nutritivi, il povero della città si tien cara sovra tutte le vivande la sua minestra di riso, elio sotto un immetteo volume rappresenta ur poverissimo alimento; ed il povero della campagna no/>-vive che di polenta o d'i pan giallo, rimpinzando il povero ventricolo d'un cibo indigesto con cui si prepara un sangue languido e malato. Al frumentone ed al riso preferite i legumi: i fa-giuoli, i ceei, i piselli, le fave, le lenticchie, le veccia danno un alimento ricco di nutrizione più della polenta e del riso e meritano ufi posto -fra la carne ed il pan«. Ave va ragiene d'esimio professore Moleschott di chiamare i legumi tararne dei p polo: imparate dunque a stimare degnamente questo vegetale.; e nel vostro campo seminate più fagiooh e più piselli che frumentone, e se vivete in città e comprate i prodotti dei cai»pi ■altrui, ricordatevi sempre che la vostra minestra, come vi dicevo più indietro colle parole di Mantegazza, deve contenere più fagiuoli, più piselli, più lenticchie clnt riso. Un'ultima avvertenza e finisco l'argomento dell'alimentazione. Al vostro pasto, per quanto -frugale egli sia, presieda sempre la giovialità, l'allegria, il buonumore. Io conosco un brontolone che ha per vezzo di tenzonare colla moglie e di rimprocciare i figliuoli per agni nonnulla, proprio al momento del pranzo; quindi litigi, baruffe e scompigli, il che è malissimo, e lo sanno tutti in quella, famiglia disgraziata. Lo stomaco ha le sue esigenze e vuol essere rispettato quando è in finizione. Ma, anche astraendo da ciò, quale istante della giornata si presta agli intimi godimenti come quello del pranzo in comune? Quando s'ha più bisogno di pace e di tranquillità che all'ora di quel geniale ritrovo, in cui la famiglia, abbandonate per poco le sue occupazioni, si riunisce ■attorno al desco per adempiere a quella festa della vita che è il pranzo? (Intemperanza). — Nessuno può negare che la forza dei muscoli si rinvigorisce coli'uso moderato del vino, il quale, se è sempre dannoso al bambino ed inutile al fanciullo, è utilissimo alla vita completa dell'uomo che lavora ed un tesoro pel vecchio che sente fuggirsi la primiera energia. Però, come è opportuno l'uso delle bevande spiritose, all'oppos to l'abusarne è veleno che uccide gl'individui ed abbrutisce un popolo intero. Anzi molte razze d'Indiani nell' America meridionale si vani no spegnendo, e qualcuna scomparve già per l'abuso di tali sostanze. Franklin opina che se.fosse disegno della Provvidenza di estirpare questi selvaggi (gì' Indiani dì Carlisle) per dar lurgo ai coltivatori della terra, non potrebbe Ubare mezzo più appropriato del rhum, il quale a quest' ora ha già estinte le tribù tutte che una volta coprivano la spiaggia marina. Se poi volete sapere quale concetto avessero i forti popoli antichi dell'intemperanza, in pocha righe ti do il fatto vostro. ■ror> • Presso gli Ateniesi un magistrato invigilava ogni e gnvito perchè nessuno, eccedesse nel mangiare o, nel bere. Un imperatore romano comandò che nelle pubbliche taverne non si potessero servire che alimenti semplici, quali erano i legumi ed altri erbaggi. Solone condannò a moxte un Arconte eli'erasi ubbriacato. Pit-t aco, dungi dal diminuire la pena a quelli, che avessero commesso qualche delitto nello stato d'ubbriachezaa. li puniva anzi doppiamente. Gli Scartanti ubbriacava-no degli schiavi, i quali venivano poscia condotti ot' erano assembrati i giovani,. affinchè dal barcollare e dai tutti i iaazi sconci che in quelli vedevano prendessero' ad abborrire 1' ebbrezza. Se vogliamo- prastac fede- a Strabene, qualunque donna indiana che avesse trovato il re ebbro, non solo poteva impunenueiita? ucciderla,, ma uccidendolo dava la mano di- spasi al' suaaasjora.. Platone ricusò» aderire alle istanza che faeeanglii i< Ci-j'esi a voler Loro dettar leggi,, perchè essi 3ran?>, dediti uM'ubbriachezza. Le Milesi e le Marsigliesi: noa beva-,vano che acqua. Le Romane che avessero bevuto vino, potevano, venir uccise dai mariti, ed agli uomini era, conteso il darsi al vino prima dei 35 anni!. Non vi nascondo che. se io fossi legislatore- vorrai punire col castigo più duro ltv. ubbriachezza; abituale. Credetelo, amici miai, nan v'ha-miseria più-, umiliante e che abbrutisca più di questa. Quel non saper più.trovare alcun godimento, che fra i, bicchierini doli'acquavitaio o al desco infame della tavernai e una delle maggiori sventure, Ghe demoralizza, e accorcia la* vita>. Chi è abituato a,perdere la. coscienza, ad agitarsi fra il delirio del pensiero e a sommergersi nal letargo dell'ebbrezaat non trova più conforto nelle-gioie della famiglia, nella alacrità,del lavoro,.nslla^serenaicomtemr }dazione: di una bella giornata o di un prato pieno dr Lori. Chi sì-, ri sbaglia da un' orgia^ tremolante e irascii bile, batte i figliuoli, bestemma, contro la Provvidenza trova insopportabile la fatica,, perde l'apatite, spande-intorno a: sa un'atmosfera uggiosa a quanti, la avviair ìiano.. Per la memòria di' vostra madre e per l'amore dèi bambini, che sono nati dalle vortre viscere ed attender no da voi un nome onorato, il pano e l'educazione^ non datevi; all' ubriachezza. In Inghilterra- i due terzi «lei poveri e i tra quarti di coloro che- bazzicano codiai giustizia a colle-carceri sono ubbriaconi. Negli Stati Uniti d!America l'abuso delle bevande spiritose ha prodotto in dieci, anni questa. miriada di guai:- Impose alla nazione un. dispendio di tr® mila mir lioni. Uccise 300;000 parso»'0. Mandò 100,000 bambi ni alle case di ricovero*. Mise in prigiore 150,000 persone; Ilese pazzi 1000. individui:. Fece commettere 1500 assassinii. Produsse 2000 suicidi. Spinse all'incendio, ed alla, distruzione di 50 mb lioni. Fece 200,000 vedova e 100,000 orfani. A norma del resoconto pubblicato nel 1866 dall' Asrociaziono di. temperanza di Londra, ogni anno si conr aunia nella Gran Bretagna una quantità di bevande al-oooliche rappresentata. da due mila milioni di franchi. JJel 1.865 sopra 981,000 poveri, soccorsi dalla pubblica marita, più di 800,000 orano dediti all'ubbriachezza; questo vizio produce ogni anno-60,000 morti, e trascina alle Corti d'Assisie i nove decimi degli accusati. Bada, 0 popolo italiano, che è cosa da far rizzare i capegli il riflettere alle conseguenze d'una abituale ubbriachezza. in un capo di famiglia. Bada che la scienza ha constatato coi fatti alla mano che dall' ubbriacone possono nascere figli epilettici, cretini e pazzi. Ora ch'i deve attendersi' dai propri nati il vigliacco che nemme no di fronte a questo pensiero ha la forza di bandire l'Infame vizio, in fuori di una- maledizione? Q#anti barn» bini muoiono fra spasimi atroci, quanti uomini popolana i manieormi, quante- donne belle- e giovani strisciano nel fango della- prostituzione perchè i lore padri ebbero l'immondo costume dell'ubbriachezza! Quale memoria debbona serbare codeste' infelici di chi diede loro- una vita* di patimento e di vergogna?____ Por me nell'ubbriaco non ravviso più l'uomo, ma d maiale che barella, grugnisce, vomita e mette ribrezzo. Infatti, vedetelo il miserabile-: la sua fisonomia è stupida, e sinistra; cammina a- stento e vacillando; e-screscenze- qua- e là- deturpano il naso rosso e pieno di bitorzoli; gli occhi foschi e languidi^ il fiato puzzole-ito, i labbri tumidi e scossi da continuo fremito. La pelle di- lui ha- perduto il colore naturale-; e diventata-gialla-floscia e solcata da rughe precoci. I muscoli atrofizzati non hanno più forza-: tremiti, ai quali non-può sottrarsi, specialmente la mattina- e la, sera-, rendono incerto il suo passo.. In lui è quasi-distrutta-la, memoria, abolita il giudizio, oscure e confuse le-percezioni; non può accozzare due idee* La testa vilmente china al suolo,-sembra indicare l'abbiozione e l'abbrutimento* Indifferente per tutto ciòcche non è bere, mangia poco^ trascura le vesti, o, si copre- di luridi stracci, e si riduce allor» all'ignobilissimo stato che i Latini energicamente chiamavano crapula.. L. Dr.. Magri-. La nostra Società filodrammatica: e la sua prima recida. Come annunziava il nostro Cronachista ne! due numeri della Provincia dello scorso marzo, la Società fflodr-amatica si era costituita con previdente Statuto e Regolamento, ed eletta la Direzione, si mise tosto solertemente all'opera per farci udire in poco più di un mese la prima rappresentazione, scegliendo la commedia di Gherardi del Testa.,, l'Anello della Madre colla qjiaie i nostri dilettanti esordirono la sera del, 25 maggio p. p. Anzi tutto tributiamo, i nostri sinceri eneomj alla premurosa Direzione,. che indefessa si prestava perchè la bella ed eminentemente civile istituzione raggiungesie il bramato scopo Nulla vogliamo dire della Commedia, perchè già conosciuta; il nostro parlale sa tutto dedicato a fare i dovuti elogi ai veramente bravi dilettanti clic si prestarono ,1 rappresentarla. — La. Signorina Anna del Bello nella parte di Min Ledi Bianca, ha corrisposto tanto bene da sorprendere ogni aspettativa: brio, spontaneità, disinvoltura e sentimento, possesso di scena, buona pronunzia: tutte q-ucste doti che Ella possede, adoperò in,modo, che fin dalle prime scene si rese cara ed applaudita! — Mollo bene- sostenne la Signorina Anna Cobol làrso; aggio. La Signora Luigia de Pavento sostenne egregia* WBle la parte affi dalai o delia vecchia Margherita, il interpretò assai bene il carattere di quella buo-a vecchia tutta cuore, superando le difficoltà che la sempre urta giovane d'imitare i modi e il l'are dei lì cadenti. La Signorina Gugfielmina Pattay seppe assai be-le disimpegnare l i parie di Cameriera di lìJiledi, e nacque la sua graziosa ingenuità. La parie di Luigi, poeta drammàtico, tutta affetto e sentimento, venne sostenuta dal Signor Anteo Gravisi veramente bene; .giovane intelligente, libello aspetto e dalla voce armoniosa, nelle parti ili affetto promette riescile eccellentemente. Paolo, l'artista pittore, di carattere allegro e spensierato, venne rappresentato con brio e verità dal Signor Giovanni D'Andri, attore simpatico e assai disinvolto il Marchese, l'aristocratico ignorante, libertino e goffamente spiritoso, ce lo fece gustare molto bene il Signor Giuseppe Giovanuini, come pure d simpe-rnò con verità ed intelligenza il Signor Gi rgio de Faveuto la parte del Cavaliere ambidue caratteri di mia società frivola ed oziosa, che ormai va sparendo. isdraele, l'usuraj», fu egregiamente rappresentato dal Signor D.r Pietro del Bello, che seppe con bell'arte, trasfigurare il giovanile suo aspetto, in quello del vecchio avido avaro. La messa in scena nulla lasciava desiderare, benissimo l'orchestra. Un pubblico scelto e numeroso assistette allo spettacolo, ed applaudì freneticamente; lasciando il Teatro con vivo desiderio di udire al più presto altra produzione da si eletta schiera di dilettanti. L'introito venne devoluto all'Asilo d'infanzia. ESPOSIZIONE Regionale, Agricola, Industriale e di Belli Arti che avrà luogo in Treviso nel 1872. (Gonlitìauiioae e fine, vedi u. 10) / SEZIONE IL INDUSTRIE E MANIFATTURE VI1L 31 Prodotti delle miniere e della metallurgia: pietre, marmi, argille, cementi, -calce, pietre artificiali, pietre da macina e macini; combustibili fossili, zolfo, terre, coloranti, metalli greggi, ghisa, ferro strecato, e trafilato, lamiere di ferro, di rame, zinco, piombo, ottone; acciajo ; collezioni minerali, carte geologiche, ecc. IX 32 Arti ceramiche e vetraria: materiali laterizi pentole, vasellami; terraglia, majolicbe, porcellane; cristalli, vetri, lastre, specchi, bottiglie, ecc. X. Lavori in metalli: 33 Lavai i in metalli nobili: Orilicieria, Argenterie Gioielleria ; Orologieria ; Bronzi d' arte e lavori di rilievo in metallo. 34 Fusioni in metalli comuni: ghisa modellata-campane; pezzi fusi in bronzo, ottone, zinco, acciajo, ec! m: WS Lavori in metalli comuni a martello e màglio' qualsiasi lavoro di batti-ferro e fabbro ferràjo, di tornir tore, di cliiodajuolo, di maniscalco, di coltellinajo d* ealderajo, di bandajo, di peltrajo ecc. XI. Lavori im legno: 36 Lavori di carpentiere, di falegname, di finestrajo, ammissione nonché gl'indirizzi da, applicarsi agli oggetti-onde godere l'esenzione- del dazio e delle facilitazioni,, che si otterranno pei trasporti sulle fer.ovie., Art. 10. L'invio degli oggetti da esporsi sarà fatto a cura e spese degli esponenti nel locale dell'Esposizione od aliai stazione ferroviaria- di Treviso, cosi le spese di rinvio staranno a. carico degli stessi. Quelle di trasporto dalla ferrovia, ili sballaggi'o ed imballaggio resteranno a carico del Comitato, esecutivo.. A_rt. 11. Il mantenimento ed il governo degli allumali spetteranno agli espositori. Il Comitato esecutivo, a chi lo desiderale, farà somministrare il foraggio da un. Impresa a prezzi modici ; la- lettiera sarà data gratuitamente,. Art. 12. Le opere cTarte sono ammissibili, se eseguite da' 1850 hi poi d' artisti tuttora viventi. Art. 13 Riguardo alle sete gregge e torte, dei ape» ciali incaricati si recheranno a spese del Cbmitato, pres» so quei filandieri, che avranno notificato di esporne, onde tstrarre dui Monte aicuie mutasse destinate «//'[«>■ sposizione„ c>ie rappresentino realmente la partita prodotta.. Art. IL Chi espone- Vini ne spedirà almeno tre bottiglie per ciascuna qualità, indicando l'uva e la località da cui proviene, l'età, il sistema di fabbricazione, la quantità prodotta ed il prezzo, Chi intende concorrere ai premi dovrà comprovare mediante Certificato, delia Giunta municipale del luogo, di aver proditto al-mano ciigue ettolitri delle- qualità di vino esposto. Art. 15. Il tempo usile per la presantazime degli ogx/et i sa, à dal /.. al 21 settembret e pegli animali, erbaggi, frutta, piante d'ornamento, e fiori, nel giorno-antecedente a quelli destinati per la loro- esposizione' ( Art, primo ), Art. 16.. Per le- esposizioni speciali di Orticoltura e degli Animali saranno hi tempo pubblicati appositi Programmi. Art. 17. Tutte le disposizioni!non contenute nel presente Programma, saranno oggetto di un Regolamento* generalej o. di speciali annunzi, di cui sarà data pubblicità, ed ai quali dovranno uniformarsi gli espositori. Treviso, li 10 gennajo V~72 fi! Comitato Esecutivo Cav. Angelo Giacomelli, Presidente Maurizio Caccia-mésa t v> • i Ing. Antonio Mo™umici P Giovanni Brunelli, Economo Cassiere Cékvi Prof. Alessandro I)e Don.y Giov. Batt. Gabba Prof. Dott. Ldigi Salsa. Dott. Carlo Vianello Cav. Prof. Angelo- Zava Cav. Dott. Lorenzo- Pietro Nani Segretario M o i i 25 i e. Nei giorni decorsi sono arrivati qui il; Prof." Cav. G. Ricca lloselliui e 1 i Prof. A.. Gregori eòi L. Meschini componenti il personale tecnico della Stazione agraria di Udine, chiamati dal nostro Comizio Agrario, per la compilazione della carta a~ graria del nostro territorio. Ite 11 i f i e a. Il numero dei bozzoli da presentarsi per 1''esame • da chi aspira al premio Gravisi e soltanto di numero 160. e non di 1,600. come per errore di copiatura fù scritte nell'avviso 25. aprile a. c. N. 199. pubblicato nel Giornale 1. maggio a. c.. TU'.. 1)1. UiUSUri'ii TONDELLI. ìMGOLO' de HADONIZZA Redatta