ANNO XIX. Capodistria, 16 Luglio 1885. N. 14 H10lJ!lt9l Iß <1JC1 LA PROVINCIA nvit loq ojnßuv it Ir 'jìa&te ,oì'k| ,oü'to ; iJti9j>i!;,)I :: ^ ima- H«oh pud < bri in p gmafitaq? i; oidmo^ _ _ __if> » oi ; i > ni?T T IrnrpD j A J_JHjJL-IJLJ lo JL IxiA ■un iu-jì'j : MflOfl 9B ,©itB9ßui 9t3oib9ifi ifi ivi*« ! i i- saiol .nolJiq _____ Esce il 1* ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre • quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — U» namero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. --—--—— II Processo di Pier Paolo Vergerio di JL. A. Ferrai (Archivio Storico Italiano. Tomo XV. Firenze Vieusseux. *) •. .<■ ...'i^.ttux ».-...> «i -i iqoiq ai óaesq Di questa prima istruttoria nou rimangono nelle carte del santo ufficio, nota il Ferrai, che le intiere o le parziali deposizioni dei testi accennati. Ci sarebbero quindi gravi lacune, ma per buona sorte si è anche trovata tra le carte una lnnga informazione che sui testimoni di accusa presentarono al tribunale alcuui mesi dopo i procuratori del Vergerio. Queste informazioui spiegano luminosamente e con dati di fatto le ragioni dell' odio che aveano mosso alcuni del clero secolare e regolare di Capodistria a denigrare il loro vescovo. Questa informazione, aggiungo io, e in generale tutte le carte del famoso processo, hanno per noi un doppio valore, perchè mentre ci danno una chiara idea delle origini della persecuzione contro l'illustre Vergerio ; ci forniscono pure preziose notizie di persone, di famiglie, di abitudini, e che tornano utilissime per la storia di Capodistria. E prima di tutto mi corre obbligo di ringraziare pubblicamente l'egregio signore Andrea Tommasich, il quale nelle cose di Capodistria è una autorità di primo ordine, e che volle di propria iniziativa comunicarmi per lettera molte notizie sulle persone nominate nel processo. Ciò premesso, entriamo in argomento. Nel principio dell' informazione si dice che l'inimicizia contro Monsignore non aveva altra causa che la riforma disciplinare da lui iniziata nella diocesi, dalla quale si riprometteva di togliere lo scandalo del concubinato, il vizio dell' ubbriachezza e del giuoco e i mali derivanti dalla promiscuità dei *) Continuazione. Vedi num. 11 e 12. conventi. Vuol sapere il Reverendissimo Legato chi sia frate Bonaventura di Sant' Anna ? Egli è un frate gaudente, ingannatore di femmine ; se sputa veleno coutro il suo vescovo, gli è che per la libertà della vita fu ripreso più volte severamente. Giorgio pittore è un uomo rozzo e illetterato che si e lasciato metter su dai frati Osservanti, ed ebbe da questi commissione di dipingere su certo loro altare. Cito le precise parole : Magister Georgias pictor est homo rudis, idiota, et inexpers lite-rarum et doctrinarum omnium, amicus valde prae-diciorum fratrum de Observantia, et ab Ulis predo conductus ad depingendum quoddam eorum altare, eorumque contemplatane contrarius eidem B.do D.o Episcopo, unde pluribus in locis contra illum ob-loqutus fuit verbis talibus ut pessimum animum erga illum se habere manifeste ostenderet. E qui mi compiaccio di vedere così dal processo confermato il mio primo giudizio sulla poca levatura di questo pittore.1) Ora il Tommasich mi scrive che nel secolo XVI domiciliarono in Capodistria due pittori con questo nome, cioè Giorgio Vincenti e Giorgio Ventura, e che probabilmente l'inquisitore Grisoni si sarà rivolto ai secondo, molto più giovane del primo. Abbiamo poi anche quest' altra notizia dal processo della pala d'altare dipinta in Sant'Anna, e non sarà difficile di accertare il nome e cognome, e di studiare i dipinti sui vari altari. Non certo di maestro Giorgio la deposizione che è del Santa Croce, non il San Didaco che è di Pietro Mera fiammingo, non la pala de! nome di Gesù che porta la scritta : Benedetto Carpathio veneto pingeva 1541. Aggiunge il Tommasich che di Giorgio Ventura esistono in provincia varie opere. Le studino adun-",f;> «WMfqua eddatfoq i* . . . .amiA Ju«2 oloqoq '): Vedi Num. 12 nella Provincia. -, 106 .<5881 oiisw.l ai .jgiTlfliboq«') .ZIZ <»/ ini/ <£uiw:j>> I '■!!■ Uli ') L' originale del Ferrai (lice veramente di San Giorgio e cosi ppre'il tèsWlatino ; ma, è un errore': efife io mi'sappia a Ca-! poilistria non ci furono riai frati di San Giorgio; mal di San Gregorio, accanto le prigioni. E in altro luogo il Ferrai stesso scrive li S, Gregorio. , > . j, testa, gli obbligò a partirsene : Quam rem cum idem Rev.us Dominus Épiscopus'direxisset ad prae-clarissimum Dominum Aloisium Donatum Fotesta-teoi et Capitaneum Iustinopolis, et midier et homo illle uba cum puero, mitrati, asino que per 'urbeni circumdurii. et dmide banditi etiam fuerunt : ilU eo auoépia et quaestu defraudati odium maximum contra R.um Episi*op?kii 'tonc&perunt. Vi può essere testimonianza più sicura di questa ? :Ora da tutto quanto ha detto fin qui il Ferrai, conchiude che lo stesso Nunzio Della Casa venne nella persuasione della incolpabilità del Vergerio. Dovette egli pure convincersi (sono sue parole nella nota lettera al cardinale Ascanio Sforza: vedi Cantù e De Leva op. cit. vol. IV p. 177) che „tutte le imputazioni contenute in questo processo erario in gran parte fondate sulle attestazioni di m. Ambrogio Lusco, è che questo bìibn dottore avea rappresentato nella causa non manco l'ufficio dell' istigatore che di testimonio." Ed ora conchiudiamo anche noi con qualche osservazione per conto nostro. Monsignor Vergerio già avvocato illustre, ed Uomo di mondo, vescovo poi di carriera e per meriti curialeschi, con l'animo indignato per tanti scandali, forse non troppo forte negli studi teologici, e soprattutto poi uomo di carattere non seppe poi contenersi, e trascinato dagli avvenimenti lo vedremo passare a parte opposta. Certo sarebbe stato più bello, più grande il silenzio, il sacrifizio e un volontario esilio; ma per ciò fare ci voleva la virtù eroica d'un martire, d'un santo, e i martiri e i santi e le virtù eroiche sono rare. Anche non si ha a giudicare d' un fatto considerato così isolatamente ; ma con le occasioni che lo fecero nascere, onde le circostanze attenuanti. Più dell'apostasia del Vergerio rivoltano ogni animo onesto le turpitudini e i sacrilegi di tanti preti e frati die di cattolico non serbarono che il nome. E eerto ^questi: avranno più degltfi altri sbraitato ai loro giorni, e gridato allo scandalo. Forse un più severo giudizio che quello toccato al Vergerio a-vranno udito al tribunale di quel Divino che per-; donò in terra a tutte le umane miserie, ma non al fariseismo. La loro rabbia ha potuto cancellare il nome del Vergerio a colpi di scalpello fino dalle , lapidi : ma il nome suo rimane illustre e compianto nei dittici della patria istriana I sattfcoj .U Oliv illdóll li »t'JJiì VIJJ'Knq ÄiüonnJiTüdiJp m -oQwmmoft bnnsdftiaowvsH 'mfimnoni »Iscibift* (Continua) • I7a7j m miiuo'-.r.xj ui tiii-iii'tA K0fti(too8t>)3 the! ') >. .memoria non m' inganna, il nome del Vergerio è : scalpellato anche da una lapide che si vede sul muro della scala che mette all' organo in Duomo. Storia, IE3a/tria, J SUMMARIUM sive INVENTARIUM omnium iurium, iustrumentorum et scripturarum spectautium ad Ecclesiam et Episcopatum Aemouie ab anuo 1228.*) 1423. 2 octobris. Notario Iacopo q. s. Iuliani de Ripaldis de Parentio. Investitura livelli facta a R. P. Daniele de Gorzis Episcopo Aemonie in personam Andree q. Matthaei de Bulleis, et D. Pasche eius uxoris de uua domus parte cum horto ; cum onere solvendi annuatim ad festum Nativitatis D. N. I. C. ducatum unum. 1427.19 iunii. Notario Andrea de Dalmedolis. Investitura livelli facta a R. P. Ioanne Mauroceno Episcopo Aemouie iu personam Antonii q. Paoli Iacomani de uno territorio supra Vergale pro staro uno vini annuatim in festo Sancti Michaelis de mense septembris. 1428. 20 januariì. Notario Ioanne q. Bartliolomei de Ma-lassis de Pirolo. Investitura seu confirmatio de feudo campi unius in continibus Bullearum in contrata Menili facta a prefato R. D. Aemonie Episcopo ser Stephauo tilio ser Tusini de Bulleis tamquam procuratori eius patris cum onere solvendi annuatim...... 1434. 22 februarii. Notario Turlono Nicolao q. Leonardi de Rubino. Istrumentum venditionis unius vinee cum uno petio terre in contrata de Laboscagna cui inter cetera coheret D. Episcopus Aemonie versus Orien cum perticis XXXI factae a ser Io-hanne q. Matthaei Volte de Aemonia et D. Lau-rentia eius uxore ser Irtica Georgii de ladra lia-bitatori Humagi pretio 1. 77 s. 10. 1436. 24 februarii. Notario Frane. Barbo de Venetiis. Instrumentum livelli unius petie terre posite in territorio Aemonie de supra laco maiori, facti per prefatum Dominum Episcopum Ioannem in personam ser dominici Salvagniui civis aemoniensis, cum onere solvendi annuatim in festo Sancti Michaelis ìirnam mediam vini. 1439. 16 iulii. Notario Leonardo de Qualeis. Investitura livelli de uno casale posito in civitate Aemouie iu contrata .... facta per prediotum Dominum Episcopum in persouam Matthaei Pulibani, cum onere solvendi annuatim libras tres olei. 1442. 31 ianuari. Notario Fraucisco filio ser Laurent» Barbo. Locatio vince in contrata Sencti Laurentii cum olivariis ad medietatem Peregrino q. Pauli de Sancto Lamentio facta per prenominatum Re-verendissimum Dominum Episcopum. 1449. 9 iunii. Notario Henrico de Bicheriis. Mandatum substitutionis procure facte a nobili viro D. Ioanne Michaele procuratore Reverendissimi Domini Dominici Michaelis Patriarche Gradensis commenda-tariì Episcopatus Aemonie in personam D. presbiteri Dominici Decani Ecclesie Aemonie genera- *) Continuazione; vedi N. 12 e 13 a. c. liter in omnibus causis. 1450. 8 martii. Iacobo de Spinis notario et cancellario Domini Patriarche Gradensis. Investitura de tri-bus domibus cum uno brolio et de territorio in Villa Sancti Laurentii facta per Rev. Dominum Petrum de Manaciis Canonicum Torcellanum Vi-carium Reverendissimi Patriarche Gradensis in personam lacobi q. Martini, cum onere solvendi aunnatim in festo Sancte Marie 7mbris solidos quadraginta. 1450. 11 martii. Notario dicto de Spinis. Investitura livelli de una vinea in contrata Sancte Lucie fasta a suprascripto Rev. Vicario in personam ser Velchi de Volcina civis aemoniensis cum onere solvendi annuatim in festo Sancti Michaelis de mense septembris mediam situlam vini. 1450. 11 martii. Notario eodem. Altera investitura de una curia .... cum domo sua facta per prefatum Dominum Vicarium in personam dicti Velchi pro pare uno pullorum in festo Sancti Petri de mense iunii. 1458. 11 maii. Notario Dominico Lenico de Bulleis. Instrumentum permutationis de uno casale cum omuibns suis iuribus et pertinentiis, quod dicitur Episcopatus, facte a Reverendo Domini Compagno de Albona Vicario Reverendissimi Domini Maphaei Contareni Patriarche Venetiarum cum una domo in terra Bullearum de ratione ser Io-anuis q. ser Martini de Bichaeora de Bulleis cum assensu D. Garofole eius uxoris. 1450. 19 iulii. Sententia Domini Nicolai Bolani pote-statis Bullearum ad favorem conductoris Episcopatus Aemonie contra Paulum Cerdonem debi-torem conventum stani unius et starolorum octo frumenti .... cum subseriptione Ioannis q. Ste-phani cancellarli. 1455. 14 aprilis. Sententia Domini Ludovici Gritti po-testatis Bullearum ad favorem Reverendi Dominici Vicarii Aemouie et procuratoris Reverendissimi Domini Laurentii Iustiniani Patriarche Venetiarum contra Dononam Agnetem tìliam q. ser Petri Zago cive Bullearum debitricem confessam urnarum septem vini, ant pro valore illarnm librarum 35 pro decima anuorum quatuor cum subseriptione Gasparini Landi Bullearum cancellarii. 14 ... 12 februarii. Notario Iacobo q. Magistri Leonardi. Intrumentum livelli de duobus campis terre aratorie in ... . pertinentiis de Trechano facti per nobilem virum ser Federicum de Churutio Iac. Valentini cum onere solvendi annuatim in festo Natalis Domini, vel octo dies post unam mezenam siliginis et unam bonam gallinam. 1473. 9 novembris. Notario Antonio Cadalugo. Livellato terreni cum olivariis septuaginta septem in Villa Sancti Laurentii, facta per ser Ambrosium de Pisano et Radino . . . cum onere solvendi decimas viue et medietatem olei nascentium in dicto terreno. 1479. aprilis. Notarlo Andrea de Ingeniosis. Sententia D. D. Iudicum Procuratorum ad favorem R. D. Francisci Episcopi Aemonie contra D. Andream premarinum debitorem quorumdarum affictuum (lecursorum supra possessionibus in Villa Sancti Laureutii de Dayla. 1479. 30 maii. Notario Nicolao Petronio. Maudatum procure Fabiani Blasii del Vosto, et Kadi q. Valentia de Villa Saucti Laurent» facte in personal Casuli et Radi de ladra generaliter iu et supra omnia cum Sp. ser Andrea premarino occasione meliorameutorum, omnium usufructum possessio-num Sancti Laurentiì. Cum credula Reverendissimi Francisci Coutareni Episcopi Aemonie credi-toris dicti premarini de due. 100, 15 7bris 1479. Notario Andrea de Iugeniosis. ( Continua) DIGRESSIONI*) Pietro Vergerlo Favonio, Giuseppe Verona, giustinopolitani. c. 93 v. — Die dieta. S.r Piero Vergerlo Dott. è nominato avocato de comun insieme con s.r Demostene de Z liane, s.r Hieronimo Grauise. c. 99 r. — Die 24 M.is Augusti 1576. S.r Joseph Verona Doctor è creato orator e insieme con lui s.r Ioannes Victorius e s.r Ioannes Franciscus Gauardo, "li quali quanto prima si potrà rispetto al morbo, andar »debbano alli Piedi di sua Ser.tà et ueder di ottenere „la liberatone di essa imposta tanto pemitiosa., Ched è ancor sempre la "nona imposta di Sali, come quella, ebe „coutinuando portaria indubitatamente la roina di questa „iniserabil Città, et insieme danno infinito à questa nostra Santissima Rep. si come pur troppo chiaramente „alla giornata si uede auenire.» Quae pars ballotata capta fuit et habuit in fauorem ball.s n.o Ilo, Contra ball.s n.o 17. c. 100 r. — Die 26 M.is Augusti 1576. S.r Joseph Verona Doctor è scelto prouisor Fontici insieme con s.r Vincentius de Ioanne, s.r Fabricius Tarsia. c. 100 v. — Die dieta. S.r Petrus Vergerius Doctor è fatto judex insieme con s.r Vincentius de Ioanne, s.r Hyeronimus Barbablanca, s.r Hyarotus de Hyarotis. c. 101 r. — Die dieta. Sr. Ioseph Verona Doctor è nominato aduocatus Co.is insieme con s.r Nicolaus de Vida, s.r Ioannes Maria de Appollonio, s.r Ludouicus de Pola. cc. 103 v. e 104 r. — Die 16 Sep.s 1576. S.r Petrus Vergerius Doctor e ser. Ioannes de Vida Doctor sono creati ambasciatori, "i quali — non essendo in „questo mondo cosa alc.a più neccessaria ne buoni, et „dinoti sudditi chel dimostrare in ogni parte con uiui et „ueri effetti fedeltà uerso il suo Sig.re et essendo pari-„meuti uerissimo che tanto la raggione la quale sempre ,hà da preualere nelle deliberationi quanto la natura senz' »altro cosi persuada che chi qual che uolta dal proprio „Prencipe iu tempo di afflitione con pietosa et larga mano „sara stato prontamente soccorso et souuenuto non debba „ne possa senza nota d'ingratitudine et infideltà expres-„sissima in simili occorenze del medesimo tenere ne la „bocca, ne le mani à se stesso ristrette — i quali nei *) Vedi i numeri 20 e 21 — La colonna ài Santa Giustina e i num. 22, 23, 24 an. XVIII, 2, 3, 6, 7, 8, 9, 11, 13 an. XIX. — Digressioni. „pre.nti miserabilissimi tempi di contagione et peste „del1 inclita Città di Venetia debbano quanto prima trans-„ferirsi à i piedi di sua Ser.tà et à quella iu nome di „questa sua devotiss.a se bene exhausta Cittade, offerire „in aiuto et seruito della medesima tutto quello à che „si possono et potranno mai exteudere le deboli forze „nostre con quel modo et forma di parole, che in fatto „et)si compassioneuole, et importante insieme à la pru-„dentia di essi creati parerà più conueniente.„ Balle iu favore 50, contrarie 14. (Continua) ___j_:__ ■ --.1 Togliamo dal riputato periodico di Firenze Arte e Storia, nell'articolo intitolato „A proposito di due artisti istriani" quanto riguarda il pittore istriano, Bernardo da Parenzo, omettendo ciò che si riferisce a Fra Sebastiano da Rovigno, intarsiatore, perchè di questi il nostro periodico ha già parlato a sufficienza. Scrivesi adunque nel succitato articolo, che è dell' illustre Caffi : A PROPOSITO DI DUE ARTISTI ISTRIANI Carissimo Carocci. Leggo nel N. 22 dell' Arte e Storia le giuste osservazioni del mio amico Paolo Tedeschi intorno al pittore Lorenzo o a dir meglio Bernardo da Parenzo ed all' intarsiatore Sebastiano da Rovigno. Il giudizio del Lanzi sulla abilità del Paren-tino chiamato pittore diligentissimo e probabilmente uscito dalla scuola di Squarcione, non può essere così di leggieri distrutto pei miserabili e degradati resti conservati nell' antisagrestia della chiesa di Santa Giustina in Padova, i quali neppure è certo che appartenessero al chiostro già dipinto dal Pa-rentino, perchè altri li reputano invece venuti dal pennello di un Campagnola, il quale aveva pure dipinto quel portico. Degli affreschi del Parentino colle azioni di S. Benedetto dipinti sulla parete alla destra entrando in detto chiostro, ecco come scrive Pietro Brandolese nella sua antica guida di Padova: Undici sono i comparti da costui dipinti, facilissimi a distinguersi dagli altri per la estrema diligenza e finitezza onde sono condotti : in uno di questi si legge V anno 1489 e nel pilastrino che fa confine alV ultimo comparto (in cui è rappresentata la morte di S. Benedetto) sta scritto : OPVS. PARENTINI Trovai citate tre opere atribuite a questo artista, delle quali non vidi che quella della sagre- stia del Duomo di Padova : esse peraltro non sono più che a lui attribuite : quella da me osservata nel Duomo di Padova è di stile mantegnesco e veramente bella. Ora posso indicarvene una quarta che porta 1' epigrafe Bernardin Parensan Pisit, e vedesi nella pubblica galleria di Modena. È uaa tela di m. 1,12X1,52 divisa in due comparti: nel primo, Gesù in croce adorato da S. Gerolamo genuflesso, nel secondo un santo Vescovo pure in adorazione e nel fondo un paese con figurine ed animali finitissimi e fiori accuratamente imitati, il tutto nello stile del Mantegna. Ciò parmi a paralizzare il severo giudizio dato di questo pittore e che tanto spiacque al mio buoii amico Tedeschi.— Questo giudizio non è del Morelli, alla cui epoca (1800) il chiostro di S. Giustina era ancora intatto con tutte le sue pitture murali. E non lo poteva essere, perchè lo stesso Morelli (Don Giacomo) nella Giunta al suo Anonimo, pag. 265, publica una Elegia latina di un Monaco Piacentino il quale Estolle ai sette dèli la virtù pittorica di Bernardo Piacentino e lo fa vincitore degli Zéusi e degli Appelli, alludendo a quanto semb-a ai dipinti del chiostro di Padova. j. Aggiungo che a detta del vivente Dottor Giuseppe Antonio Berti di Padova, intelligente e passionato pure raccoglitore di cose d' arte, varii anni sono veniva staccata dal muro del primo chiostro di S. Giustina in detta città Uba vaga pittura in due comparti, ritenuta opera del Patentino, e dall'acquirente, certo Rizzoli, se ne faceva mercato ad incettatori di cose d' arte. ' filli U 1 1415. Giacomo Premarin 1481. Francesco Contareno 1482. Filippo Mimo 1483. Marc'Antonio Marcello 1493. Vetore Gradonico (famiglia di Pola. St. B.) 1500. Autonio Marcello 1501. Gerolamo Marcello 1502. Ioann' Anton Lauredano 1505. Francesco Barbaro (famiglia di Trieste. S. B.) 1506. Alovisio Zivrano (Civrano) 1508. Francesco Verro (?) 1511. Andrea Magno 1513. Andrea Donato 1517. Domenico Boldù 1518- Nicolò. Vituri 1520. Iacopo Donato Cristoforo Pisani Alessandro Lolino (?) Paolo Boldù 1535 1540. 1541. 1542. 1543. 'Mi ■ ì r <'.*! ., . ...i ' ' ■ Salomon Bon Nicola Donà 1544. Vincenzo Boldù 1545. Antonio Salomoni 1545. Marin Balbi 1547. Vincenzo Dolfiu 1548. Nicolò Micheli I i> üiitrrq oitafiup iliwfi if* ih ii>9f4 r!b; > ibi? tIOfl Ìl«Up Ol'bb ,85*131* 1549. Angelo ... 1550. Zacchino Barbaro 1551. Antonio Pasqualigo 1553. Nicolò Barbo (fam. tribunizia di Trieste. S. B.) 1554. Andrea Manin 1555. Maueo Ma MUO 1556. Marco Molino 155$. Vincenzo Badoeró 1558. Alvise Bondumier 1 .<••> m'^-'-'VÌ \ -. n-\ ......» ... -«»H. j 1559. Lauro Contareno 1560. lacobo da Rippa ; 101 .. "103 •' Q. .7 ?:<(' 1561. Francesco Briani 1562. Antonio Duodo 1563. Marco Canal 1564. Marco Venier •. 1565. Alvise Condulmier 1566. Zorzi Quirini 1567. Nicola Mamolazzo 1568. Lo stesso 1569. Domenico..... 1569. Giorgio Quirino 1570. Sebastiano Gritti 1570. Giorgio Quirino qm. Francesco 1573. Gasparo Salomoni 1574. Vido e Paolo Diedo *) 11 Nft'. ..H, ■' a ••«ix« [itjmq cb id htm cfile 4 ai stfiiuyi*!« OJliJ« mi. m fa .«'»'jod«, 1 jjjf^f J^t^-go^org ® cane^ljero ja anclia vieaiio dei vescovo di "Cittaàova Antonio Saraceno da Vicenza. . ....I£8 J 1575. 1576. 1577. 1581. 1593. 1596. 1597. 1598. 1599. 1600. 1602. 1607. 1608. 1611. 1612. 1613. 1614. 1615. 1617. 1618. 1619. 1620. 1622. 1627. 1629. 1630. 1631. 1633. 1637. 1639. 1641. 1642. 1646. 1647. 1649. 1650. 1651. 1653. 1655. 1659. 1660. 1661. 1662. 1666. 1667. 1668. 1670. 1671. 1672. 1673. 1674. 1675. 1676. Marc' Antonio..... 1 ìetro ^au,» .^«iLo^kO £ „j 9iiT « i Lo stesso Marco Bragadeno Francesco Balbi Domenico Zani Lo stesso .sliJg tsb otov/ìf II I 9UOÌ«ÌOnOO 9 ÜSÄ91 »vobsv 'ilf'ili obooì iß olob ll^loqii'J il. Alfonzo Cossazzo <-,, Zuane Balbi Lo stesso Giov. Francesco Balbi ,, ... .1 :. e «nlsilcwi«'» jì «Iìaiohh«..» Piero Balbi Nicolò Paruta Zenobi Cicogna Gerolimo Dona Giov. Batt. Baseggio Alessandro Benzoni Domenico Boldù Alessandro Benzoni ,, . «Jo 93«iijž«aiiR 'hi;--' m Alvise Lombardo Lunardo Malipiero Alvise Polani Giacomo Balbi Giov. Domenico Baseggio Antonio Barozzi Lo stesso Carlo Boldù Francesco Balbi Luca Polani T J AT. J 1 Lunardo Nadal Marc Antonio Balbi Francesco Barozzi Francesco Priuli £P.1*ll il» 9014 'JloL «1ìl>"(li ÌH H iJjfil map üJt'J fltusuiBHnjn ........................jpqoqS «baci» üllsn owamiaib Francesco Barozzi Nicolò Minio Gerolemo Barozzi Lorenzo Marnano „ . » • ìt.aar. ottiüiofcono*' i«., n /. Costantm Zorzi A Antonio Quirini .moisjswlddnt! Giacomo Contarini Lorenzo Barbaro Zuane Foscarini ur Ii' t» • P8IOOU -i