ORGANO DEU/ UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER ILCIRCON» ASIO DELL' ISTRIA r- Direzione - Redazione - Ammin. Via Santorio 26 - Capodistria tel. 170 ANNO V. Ni 235 Capodistria. Limsdi, 2k marzo 1952 .......... ................ —-...................» .................... IN QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE 1. pagina: a) FASCISMO JN ATTO b> UNANIME PROTESTA DI POPOLO C) DE PROFUNDIS AL 20 MARZO 2. pagina: a) La gestione operaia alia «Proleter» di Bule b) La distribuzione e la diffusione dei giornali c) Dare un aspetto piii gentile alie nostre cittadine 3. pagina: a) La cultura socialista e i lavoratori del nostro circondario b) «Chi mi ha scavato la fossa è stato il vescovo Santin» c) Vita impossibi’e degli Sloveni in Italia 4. pagina: a) Notizie sportive T ABBONAMENTI: T. L. T. Zona Jugoslavs e nella R. F. F. J. Anno din. 250.— sem. din 130.— Sped, in c. c. postale. MAMIFESTAZIOMI PI SDEGMO M TPTT11 COLLETTIVI DI LAVORO ED IM OGMI LOCALITA' DEL CIRCOMDARIO UNANIME PROTESTA DI POPOLO FEUS m mmmwñm si simlh^he Il ricatto per T rieste nella política romana Fascismo ¡ in a tío A una mano tesa, a un segno di amicizia, a un tentativo di risolvere in questa iparte dell’Europa un an-noso problema che ostacola i rappor-ti di buon vicinato necessari in que-sto momento alia ditesa comune dal-l’aggressione, hanno risposto con ¡a piü ignobile cagnara di denigrazione, di offese, d¡ calunnie verso il nostro paese che. si é ancora una volta tatto portavoce di quella límpida política di pace che ne ha caratterizzato tutti Eli atti dal -momento nei quaie, spaz-zando con la forza delle armi le criminan orde íasciste. ha riportato la pace desiderata aU’interno. II la, alTignobile orchestra é stato dato a Lisbona da De Gasperi. II vescovo Santin, per¡ primo a Trieste, intona il coro di calunnie, con un telegramma suite «insostenibili condi-zicni di terrore esistenti nella Zona «Bu diretto al cardinale newyerkese Spellman nell’intento di ingancare l’ilgnara opinioue pjubblica americana, dopo gli inutili tentativi di in-gannare la nostra e quella italiana. Con la risposta datagli dai sacerúoii della nostra zona e riportafa dal-l’Agenzia americana «United Press» l’atto, che non smentisce il suo «curriculum vitae» si trasforma per lui in un micidiale e preciso boomerang. «Mons. Santin abusa dei sentimen-ti religiosi dei nostri fedeli e cerca di ingannare con le sue dichiarazioni menzognere l’opinione pubblica negli aitri paesi, per poter esercitare una pressione a favore deli’irredentismo e dello sciovinismo italiano». — Que-sta é la risposta data da un sacerdote della nostra zona, che vuole conservare Tincegnito. «Né n potere, né altre persone han-no ma; limitato ai fedeli la liberta di partecipare ai riti religiosi e di andaré in chiesa» — dichiara il párroco di Capodistria mons. Bruni. — Santin é servito! Ma la gazzarra di stampa continua in tono sempre piü crescente man mano che si avvicina J’anniversario della detunta «Dichiarazione tripartita» che Tirredentismo italiano vorrebbe far risorgere dal profondo strato dj térra nella quale l’ha sepulta l’evoluzione storica. Alia marea di fango che s’infrange sulle scogli-ere della zona B e della R. P. F. J. si unisce con rabbia piü feroce il leader cominformista Vidali. La montagna costruita con tanto dispendio di mezzi e gonfiata con la piü ibrida e corrotta demagogia, su-periore addirittura a quella dei ri-gurgiti di fogna fascista, ha partoriío i! topolino. La gazzarra inscenata a Trieste da qualche centinaio di fa-natici imberbi, cacciati dalla scuola dai loro «educatori», é finita ingloriosamente nel pianto di Bartoli e nel gesticolare inutile e teatrale di Palutan. A questo punto, dopo lo scorno, visto il fallimento dei loro piani, si é voluto e cercato di ricavare le vit-time, gli eroi del «nuovo risorgimen-to». rivolgendo il loro livore impotente contro l’amministrazione fiduciaria della zona angloamericana, or-ganizzando pogrom antiinglesi, per cui la «difesa de¡ fratelli istriani» é passata in seconda linea, e trovando naturalmente anchei ¡qui. il nieno ap-poggio deM’agienziiai ‘ cominformista triestina. Ancora una volta il diavo-lo ed il santo si sono ritrovati! Le cause di ciü seno fácilmente in-dividuabili. La realtá sociale italiana, dilaniata dai violente contraste interni e dallo sfrutta,mentó inu,mano, ha -bisogno di iniezioni di «pa-triottismo» che risollevi te íraballan-ti azioni della democrislianeria e dei suoi apparentati, disíoglienda neU’im-minenz, delle elezioni amministraiive neH’Italia f meridionale, Tatienzione del popolo dalla trágica situazione nella quale é stato gettato dalla política degli attuali governaníi. Tale atteggiamento persegue l’unico scopo, ed i fatti di Trieste di questi giorni lo documentarlo ampiamente: daré ossigeno al nuovci fascismo, rciché i! nazionalismo e l’irreden-tismo italiano si é sempre identlfi-caio, come si identifica ora e si in-dcntificherü In ogni tempo, con ¡1 fascismo. A questa montatura propagandísti- ca. basata suite piü infam¡ calunnie che offendono i piü nobili sentimenti dei nostri popoli, che giü furono martiri dei fascismo, rispondiamo sem-p’.iccmente che se non vogliono esser-ci amici, se non vogliono accogliere la nostra mano tesa ici lascino In pace a compiere Topera iniziaía in frateen- unione di tutti i nostri pono,I": i’edificas tone della (patria socialista, la R. P, F. J. Perché é ora di finiría! ULTIMI AVVENIMENTB A TRIESTE Imbestialiti per il fallimento della «raanifcistazíone patriottica» del 20 marzo, i circoli sciovinisti ed irre-dentisti triestini, 'con l’evidente ap-pcggio del governo di De Gasperi han-no continúate cd iníensificato nelie riornate di venerdi e sabato le loro rrcvccazionj contro ii G. M. A. della zona angloamericana, giungendo sino a Eccniri con la polizia che hanno ovuto come risultato il ferimento di 157 persone, tra le nuaü 51 agenti di poiizia. L’apice dei', disordini si é rvuío neile prime ere del pome-rlggio di sabato, quandj la pelizia ha dovuto far uso di alcune bombe lacrimo,gene per disperdere un gruppo (V circa 1*00 študenti scalmanatl e di soliti provocatori di disordini, bar-ricatlsi In un tratto del Corso centrale. ; i ¿ La nueva and,ata di¡ caliuininje, sfer-rata con línaiuidita violenza dalTaippa-rato piropagaindistica dlelTinneidientiilsmo italiano oontro la Jugoslavia socialista, in seguito alia proposta del com-pagno 'i', per la soluzione del problema di Trieste nello spirito di un’a-m,iicJrevolie coMaiboraziane fra i!, no-síro paese e l’Italia, ha sollevato. lo sdeigmo e la ripripivazioine di¡ tutta la nostra popalaizione. A SSñPODSSTRBA Gioivedi 20 marzo tutea la popola-zione di Capodistria si é riversata al «Teatro deil Popolo» psr manifestare ed elevare ’la sua 'iindiigmaita protesta canteo la violenta caimipiagna ireden-tista dei gioirni scorsi. '11 teatro appariva stipato fino al-l’invepositoile dalla platea al logigio-ne. Piuip nella strada, non essendooi piü posto, la folla campabta seguiva lo svoilgersi dlel comiEio attr,ave,rso gli, altoparlante. In questa ooirlnlce di po.polo, che si sollevava e rumioiregiglva come un ma-re in tempesta, h,a avuto inlizio ¡11 discorso d'eil comipaigino GabibiO', a cui seguiva un’altro ten,uto d,al compagno Feíarié. Veniwa quiudií votata aíí’u-nanimitü una pisoluzioine di protesta. In essa vemiva sottoilimeato che men-tr,e Ta'Sipetto calunnioso delle infoda-te aocuise, rivolte contr,o la Jugosla-vi¡a e il Potarle Popel aire della nostra zona, offendono 4. siantimieinti, d¡i tutea la popolazionie e siuonano ingiuria per i caduti della Lotta di Lnberazione, gli scopi, prefissi daiWa n,uova ondata di odio sicov.'ilnista denunciano che a Trieste e a Roma somo. ancora ben vive le forze dello stesso- im,peria,li-srno litatiaino che tarati effierrati crl-. m,tn¡! coimmisie s,ui nostri popoli. «E’ chiaro — si p,rosegue nella r'iso-luzione — che ii governo d,¡ Ricnaa vucile man solo impedí,ne la snduzione della Questione di Trieste, ¡ma naan-tenere e, ipossitoilmente, inasprire l’at-tuale ainíormalitü miel rapporti tra Tita-lia e lá JuigoBiavia. II 20 c. m. ha auuto luogo a Pi-rqno la seduta del Consiglio Citta-dino che, per i frutti da ti, puó rite-nersi senz’altró come la migliore finara svoltasi nella cittadina. Dopo aver seguito la relazione del C. P. C. sul lavoro da esso svolto — dalla quale risulta, fra l’altro, che considerevoli somme so-no State spese per i lavori di am-pliamento nell’Ospedale Civile, per la costruzione del bagno cittadino, per la riparazione di strade e per Vapertura della sala di lettura, ccc. — i membri del Consiglio hanno discusso sulle necessitá attuali della popolazione, sollevando molti pro-blemi di interesse pubblico. Cosí per bqcca dei loro rappresentanti, i cittadini di Pirano hanno .potuto far sentiré la propria voce ed i loro bisogni. 11 consigliere Degrassi Evaldo ha rilevuto la necessitá di urgen ti ri-parazioni al molo, mentre il comp. Micalessin ha richiamato l’attenzio-ne del C. P. C. sulVurgenza della costruzione di un’auto rimessa per le autocorriere di linea, del miglio-ramento nell’impianto di illumina-zione stradale e della riparazione della riva A. Gramsci. Egli ha chie-so puré l’installazione di una pubblica fontana in lócalitá Friuli, mentre il comp. Rota ha fatto ani-Ibga richiesta per'la Via Luprica. II comp. Corsi Italo, parlando sulla necessitá di un maggiore inle-ressamento per l’attivitá sportiva, ha accennato alia esigenza di nuovi CHI SONO? La stampa irredentista ha reso noto fra l’altro che una délegazione del C.L.N., composta dai vari Fra-giacomo, Zacchigna, ecc. ha falto uní visita al gen. Y/ir.terton, cora n-danle dell’amministrazione angloamericana di Trieste, il, quale si sarebbe interessaio dei problemi prospettatigli (naturalmente si Irai-tava delle solite fandonie sulla zona B) ed avrebbe promesso il suo ínter essamento. II fatto ha generato un giustifi-caio risentimento tra i nesiri lavoratori, che neile loro mozioni di protesta non hanno tra&curato di menzionarlo. Risentim.enio giüstifi-caíOi poichb préscindento dal fatto che quei tali messeri, non hanno alean diritto di parlare a nome delta nostra popolazione per evidenti mo-tivi, il gesto del gen. Wintcrton suona offesa ad ogni nostro cittadi-no che ben conosce chi siano i componente di quella tale ndelegazione«, Ad illustrare tutti valga la lasca figura del dr. Fragiacpmo Rinaldo, agente dell’ imperialismo italiano, membro del partito fascista dalla sua fondazione, collaborazionista sposato con la figlia di un crimínale fascista, noto a Pirano per il pas-sato di acceso nemico del popolo, da lui sfruttato e fervente sosteni-tore delle follie mussoliníane. Su quesita, via i circoli governativi dii Romiai ¡si prefiigigano da una, parte di diistogUere, con ii diversivo derla loro campaigma di, odio antijugoslavo, Tatteinzione delle masse lavoratrici i tali ame dai ©raivi. proMexni cihe ogsi le tormentan© e dalTaltra di attuare una ipcilitiica di nicatto nei confronte delle ¡potenae fir,matari¡e della diohia-raziione tripartita del ¡marzo 1948, e-sauritasi con Tiassottoimeinto del suo specifico compito «liebtoralistico, per ote,ciñere soddisfazione nelCe lora mire imiperialiste. ' Essi tentiano inoltre can le loro men-zc®ne di ¡ingannare iTopinione puibMi-ca m'0,n¡cilia,le, ¡per oreare una psicosi GStile »lila Jugoslavia' e per mifiimiiz-zare Teco favonevcile; susciitiata oviun-que e in modo parttcolare a Trieste, dalla recente proipiosta del miairesciallo Tito». La risciluzio.ne di protesta conclude ccn Tinvltgre SI ministro degli esteni della R,FPJ ad interveniire enérgicamente presso il governo di Roma- perché si ponga fine a questo impossi-blle stato di cose. ,11 piopollo eapeldaste i amo abbandcina-va poi il teatro e le sue im,medíate vioiinainze per portar si in corteo neile vio priincipali. della cittadina, Qui si coinicluideva all canto delT«Interna-zionaie» e di¡ aitri li.mni ¡riivaluzionari la grande man-ifestazione che ha a-vuto per protagomisti oltre 1500 persone. AD UMñSSÚ Il pcipolo diiUimago ha lavató v,e-nerdx 21 coime,mte una- ccimipatta e vibrarte,“ protesta iper rénclitegna ga.z-z.anra oingsinizizata nsi: giorinii scorsi da ¡falsicisiti e .tasraSeottett a Tirleste. -La saila «Ar'riiigom.i», ove siVova luogo la imaMifestazibinie dii pircitesta, era le'ttsralmeinitie stipsita. Si sano vistii ,i looinivaaut'i baiizaire T,ipci’:u,t.a-memite in, piadi e gr.ildare ckmorosa-meinlt¡&l‘a loro imidiiignaizione. Da scros-ciiainti aipplaiusi é istaito aocciUo il descanso ,del coimpa,@n¡o Gino Gob.bo, attrezzi per il circolo sportivo ed il comp. Marsic ha prospettato Vopy portunitá di costruire un campo per la pallaoanestro. II Consiglio Cittadino ha preso in eseme poi anche la situazione ve-nutasi a creare nell’asilo infantile in seguito alia partenza delle sucre, decidendo di -provvedere. sollc-citamente alia riapeftura dello stesso con personóle adatto. Aitri consiglieri hanno sollevato una serie di piroblemi interessanti che richiedono una sollecita solu-zione. In conclusione é stato deliberato di convocare d’ora innanzi 'riunioni regolari del Consiglio ogni secondo mese e, in caso di urgénza, anche riunioni straordinarie. infine il Consiglio ha deciso la ccnvocazione nei giorni di mercoledi, giovedi e venerdi prossimo delle riunioni degli elettari in tuüe le irnsi della dita. p, p. Siamo ormai ag,li sgoccioli deil’an-no scolastico — pensavo guardando le frotte dl giovani študenti, camminare frettolosi per la via con la cartella rigonfia di libri. Quasi inconsciamen-te, riandai con in memoria ai bei temp; di quand’ero bambino ed anda-vo a scuola . . , Verament« qualche veita anch’io facevo «scapoia», si, uia soltanto per evitare qualche «clanfa» in matemática. Erano le dieci ah ti meridiane e mi coEciiiavo giü col pensiero che anche quegU studentelli sironzclassero rimuglnando nella mente le scuse per glusíificarsj di fronte ai genitor! cd ancor piü di frente ai professori 'p-r aver tnarinatio la scuola, allor-qüanda mi ttovai di botío nel bel mezzo di una «manifesíazione pa-tricttica». ' 'Eran trecento, eran giovani . . . Ma non vi diré -dieiW,-»• manifesíazione, pbiché tutte !e «maniíestazioni pa-iriottiche» si somigliamo un pó. Qual-ci"Uo grida, aitri si agitano, chi si rimbocca le maniche, chi si atteggia ad eroe, ch¡ a martire, chi alza if cartello con la scritta di prammatica, chi lo abbassa, chi nesta il piede al vicino, chi canta, poi arriva la polizia con eran rumore di molociclet-to c . . . tutti scappano o diventano improvistsamente passanti inigenui e si scusano di fronte ai poliziotti. — Quaicuno finisce anche in guardina, ma nessuno se n'é accorto! ... Da parte, due signore hen vestite con ía cocea,rda alTocchielIo e.ccp ia cartella sotto il braccio, csservano. Non sono studentesse, noli! * Ore 12. — Attemdiamo la «12» alia fermata di pilazza Garibaldi, chiac-chlerando de: piü e del meso. L’ami-có «tíre un® sigaretfa e, natura!-mente, no approfittlamó oer inganna- na idieüla niuova e vialienta ondata d¡i odio, lainitiBilavo, sottalinieava quan-to fiaiziiolsameinlt'e i ciiricoilii ánr'eidente-sti di Tniias,te, al isoiMdi d:i R:ima, ceriohmo di .infianigaine1 la nueva. Ju-gois-laviai e ,1a noiSitra edifiicaziarte so-ciailásita. I lavciratcmi umaighíisi hcano i,n-fimie volata una niisoilinzionie di pro- teisita iinidiiirizizalcldala al1 pc'mjteingno mlnistiro Kandiéilj che, fra l’riltro, s,uan,a ccisi: «E’ .chia'ro a tuiiu noi ebe- qiueisto veingoignciso a iSfegg&nxsn* to (idiagili inr.sidieimtiisí,! e ftucisti dita-lia- a Trieste) nieii cdnifrcint.i della zoma B e della Jugos-’avia- presenta un «Tnafccia- aiHa 4&h\cc:rs;zia e, cerne t-ale, detve «sbíids, «maschsísiío sino i,n fondo». AD ÍSOLÁ Anche la popolazione di Isola, ha voliuito -elevare i) praprio griido d’imdi-gmaiziomie cantro l’liniqua e menzogne-rn camipiaigimal coinitnoi la zoma B, sica-t-enata dai circoli soioivinisti ¡iitaliaini e orchestrata 'da,l governo di Roma. Cimca cinqueicent-o persane si sano date ccinve;g,n,o al Cine. Odleom dove ha par lato il compagno dr. Funlani. Alca, ni cittad-iini sema intorv-emiuti n.eKa disc,u6si.o,ne esipriimieinido ü tero s'degino P'e.r le evidente calunnie ¡deíie quaii si serve la staimpa scioviimista, triestina e jitatiama alio scopo d¡ gettare famigo sulle conquiste piü care alia pcpol azi,orne istri am,a-. Nepjla moiziome, apipinav-ata per ac-olaima,zioine dei partecipiajnti al oomi-zio, víame detto fra Taltro: «Coimst,ata,nido cihe la jjoííitiica dea Go-venn.cr’TJi De Gaisiperi ha iin se degli-el-emeint-i che non diíferiscono per ñufla da q-ueilli della política del gover-no fascista nei comfrointi dalla mostea torca ,e delta, nostra popalazione, noi ant-ifa!sic.:i3t¡ di Isola chiediamo al Consiguió degli Affsmi Esteirá del Giover.no Feder.ale di intervenire presso gli or-gani ccmipet-enti .adettando i provve-diimienti ondie p,orine termine alie iin-giiurie ed alie offese a danmo dei no-stirif ilavOiratod. Dhiiediamo puré che di t-utt-o ció véngame intormiati gli or-gani deilile Naz-ioinj, U.nite affinché gli striUj, dei .noiti circo!i -scioviinísti tiri-e-stiini, laippoggiati, da,i Govefind -d¡ Ro-m' non traggaino in ingamno gli or-gamsi deii’ONt; sulla veritá nella inostra. zana. «¡Par queil¡!¡a che ci nigua,rda, noi la-vorat-cri lantifaisiciiisiti «onUnjapemo con anocirt maggiore slancio suj nostro camminq demioioraitico e socialista per creare, asísteme agili aitri .popoli della Jugoslavia, una vita nuava e piü bella.» A PIRANO Anche i cittadini di Pirano si so-no riuniti venepdi scarso Ql teatro Tartini per elevare la lora voice di protesta -centro la campcig!n.a ilrrectem-tjsta. L.a capace sala del Teatro era grisnmita alTinverOiSimile, tanto che molti hanno dovuto 'liimitarsi a so&ta-re alTéisitermo dieilTediificio. Ai presentí alia riunione, circa 800, ha ¡parlato il ccimipagno Aibiram Marte che, doipo aver ¡Rústrate gl'i scopi per>-seguiti idallla nu-ava camipagina di calunnie coin-tro la Jugoslavia saciadista e che isi identificado con le :tend'enze espanstemisitiiche dieU’imperialliamio italiano — iil quale vonnefobe fa,r ritor-no i,n qiieste ierre per contimuare ila sua opera di oppresstenie — hai meisso in rilievo ccm-e ii circoli ¡irreidierntisti di Trieste, aggruppati a-ttorno al OLN ed a-ppioggiati dal Go-ve-pno di De Ga- re Tattesa. Eccola, la vettura verde che arriva con il suo rcazio siJen-zioso, si ferma, lo sporteüo si âpre, entriamo non sen,z,a aver geltato a malincuore le. . . cicche. La porta si rinchiude, ed attraverso i veiri in-travvediamo iuna donna dai, czpelii già grigi e daU’aspetto triste che, si china a raccogliere x mozziconi. Ci guardiamo l’un il’altro, in silenzio, mentre la filovia . .. fila! * Cinque scagnozzi in atteggiamenîo altezzoso, ben leccati e pasciuti montano la guardia ai «covo» délia Democrazia Cristiana, sede deilo stato maggiore irredentista. I passanti gli schivano, girando al largo. Anche il grande Verdi, ilrrigidito sul suo pie-destallo dalTalto de! monumento, vol-ge i! suo bronzeo sgardo a lato per non vederli ... , * Via Imbriiani. Si avvicina l’ora délié «assise» al teatro Verdi. Un’auti-sta, fermo ai bordi délia strada, sta imprecando mentre pulisce il para-brezz3 della sua automobile, targafa GO..., dai numercsi volaniini tri-cqlori appiccicatigü dai soliti studen-telli. «E’ già la terza volta cfce m’hanno imbrat^ato la macchina» — ci dice, concludendo con un apnrez-zgmento melio espressivo che evitia-mo di citare per non effendere la morale! a: S. Gl-ccmo. Il cie'o si é rannuvo-l?‘o. Le case, alliaeate ai due Fati delje vie e della piazza centrale dei popoiare rione, hanao un colore par- speri, comostamte i miliardi spesi, sono giunti ormai alla fine 'delila loro attività oriminasa, per cui, hamno d!o- vu-to riccrreire a¿- vate pazizi g-riossi dai fascismo, come i,l vescovo Santin, che com i loro appef.li e teteigramimii vo-glioino íurlupinare Topiiniane pubblica mondiale sulla reate siituazione da noi. L’orato-re ha sottc'lirieaio che que-Site l'clro manovne sano ¡dieistiinate- al fallimento, poi che i¡ prestigio acqui-sito dal mostro paese mel rrnoindo per la sua ccrnsegu-enite lotta in difesa della pace, rieETlinidipenidienza e deigli inte,res,si ,d-ei- ipi.oeo.Ii popolii, é tale che o-rmai a n-ur.Ia piü valgo,no le miati-ficaziomi dei governanti di Roma e d-ei Hora agenti 'di Trieste, ció che- é stato .diimiosjnato in modo lampante dal fallimento della parodia sciovimi-st -d,I 20 irnarzo. A canclusianiei della iniunione il compagino Parenzan, presidente del Comitato Cittadino del Fronte, ha p,reposto T-iirtvio di una mozione al caimipaano iBdvaind Kardelj, il cui testo é stato .approvaito aiU’unanimità. leu altre localité .RLuinioni di protesta hanno avuto luogo ipuiií a Buie, Porte-rose, Šmarje, Decani, Castelveinere, Castagna, G-ri-a'igin na, Seghetto, Matteraida, Oittano-va ieid in altre ilocalitá del Cireon-dairio, oom la ¡piü ampia partecipazio-ne d¡ popote. Pure medie íabbrf.che, neile aziende ed istituzioni, le organ-izzazicini sin-dacali hanno indetto delle ,riunioni nolle quaii ha tróvate espressione la včlanita de¡ nestiri lavoratióini di op-porsi con la ¡massimia enieirgiai agli in-tirighi ed aídie mene deii’-iiT-edieintismo. Cosí ali’A-rrig-cai, alia Delanglade, al-l’Aidria, a-liTAmipelea, ecc. Oltr-e 500 lavaratorii detTAmpelea d¡i IscJa, nella loro miozicne di: protesta, -dapo aver precisato le ir-eispcmsaibilità diel Govier-no di Be Gasperi niellai miuiova campaign a di calunnie: e dapo ar/er Wle-vato ccm-e il Governo di Rama -non vogli a til migliiicr amiento- -dlei rapporti fra il nostro paese e Tltalia, affer-mano che la imuova oindata di calumnie, pravocait-a dallo stesso De Gasperi con, il suo rifiuito alia -plrcipois-ta died ccmipaignio Tito per la soluzione dril problema di Trieste, serve ai go^ vernanti- litaliani a maßcher.are i problem) sociali ipiiü acutí che assillan-o id popolo itaiiano dinam-zi agit occhi deigilj itahiian.il stessi: alla vigilia delle elezioni amministirative. I,n conclusio-ne cosí dicemo,: «Noi istriani, it altani, stavenré e croati abbiama comlbaittuto sotto l’iiinsaglna del compagno Tito per la Jugoslavia socialista e abbiamo vin-t¿ melila lotta; sotto -quiesta -insegna e per tadi m,ete ancora aggi lottiamo.» (Continua dal numero precedente) Erro casi somgere In Triieisite un C. L.-N. che tsi .diffeire'ttziavB, n-eU’en-senza e nell-e fiunizicmi, &i tui'.ti gli aitri ccstiitui-ti i,n Italia dal Movi-meinto Naizfomate effi Èlibersitio-ne. Il fčitto V-eiasö che suai eitipo-nrnti fiiguirrnseTO un cfcbfiti Marizairi, di oui ccinaseiamo già le be-n-c.m-erepze s'n-daerdii-öciripcirci'-iive d'i mr.nea mrj-.so-liniaim -od un Ercole Miami, -squa^ iicolarmcntc grigio ed uniforme, qua-si squallido. La gente ritorna dalla laboriosa gtomata. Le massaie stan-no r itiran do i nanni, ormad asciutti, e si affrettano a preparare; qualcosa per i lcro uomini cho stanno rien-trando stanchi dal lavoro. Soltanto fulla facciata anteriore del «Vaticano», fra centinaia di finestre disadorne e vuote, rimangono i color! viva-ci di 3 (tre) bandiere bianco-rosso-verde, ostinatamente aggrappate ad altrettanti davanzali. Al «Verdi» intanto, uomini in scar-pe di camoscio ñero ed in frak, stanno piangendo accoratamente ed invocando che s¡ lasci loro almeno il «ca-dreghino», con le laute prebende si capisce, per poter . . . acquistare ancora altre scarpe di camoscio r.crc e frak! * Acqua e pompe. Mezzi che si usa-no normalmente per domare gli in-cendi. Talvolta vengono usati per ta-gnare la gente e spegnere gii ardori. Con aggiunta di manganelii! L’abfciamo visto nuovameinte giove-di scorso in piazza Unita a Trieste. Se la sono ores?, la doccia, stavolta pretirió qüegli stessi che, ben pro-f“‘1 i nroprio da colora che ora infie-rivaro su ess’. nualche anno fa gon-gn'avane, guando le medesime pompe riversavsno la metiesima acqua cii i medesimi imanganelli percuotevano * lavoratori triestini raanifes-tanti per le vie e !e piazzc della citíü. In quei paraggi intanto Bartoli P¡-augeva, ma non per via delle manga-nel late ... i Malerado il rumore assordante della campia-gna amti-jugoslava che al di dá della linea Mangan uin gruppo di scalimanati patri-otti da strapazzo stanno alimentando, ohiunque, neile condizioni, attuali, gluardiil alla qu'e-, stiome diel nostro territoci-o senza al-cun pireigiudizi.a -e con seria ohiettivi-tü giunge l-neviitaibilmiente a conclusión:! ipoico ,lus¡i.nigihii¡ere pan coloro cíe a Trieste o a Roma -hanno ar.gaj nizzato la nuava g-a-zzarro. Tra-lasiciamo tu-tto ció c,he di calu-n-nioiso e di¡- provocatorio vi é >¡¡n que-sta camipag-na a ved-iamo u-n pó da vi-cino quaii s-ona lie basi e le prespet-t-iv-e idlell’atleigsi, amento iintiranrai-gen-te-, o.' m-egliio cooc-iuto, «Jet gevar-no Italiano ne¡¡ conf-ronti -della questiane di Trieste. Dire che la dichiaraziane tripartita del marzo 1948 -non ha, come -nan -ha- mai, avuto, alic-uim valore eff-ettivo, é orma¡i np luo¡go comune. Lo am|mietbono larviataimiente ¡persi-no gli- stessi- iirredlent-isfci- anche se a ma-licuor-e e anche se solo' per acciusare gli occidentali -di non mamtenere fe-de aiUe promesse. Non saranno quindi gli eso-roismi, che BartoJi -ha fatto al Teatro Ver,di a dañe vita ed -effica-c.'ia ad um dbcumemto. inato morto. Tuttavi.ai il signar« De Gasperi ha res pinto ancora una volta le proposite coiniciliatiVé deill-a Jugos,1 avia e- si é riehi,amato nuovamente a tale- documento. Questoi ,altte®giami«n,tp di Rema di-mostra iin idéfi-nltiv.a -ch-e- dal 1947 ad cgg.i n-on, v,¡ é sit.ata afeuna -e-voluzione nell ciCD'/ell-o diei' gavennan-ti, -it,alia,ni e che questi non -de-si-dle-rano -afía-tto u-n a-cco-rd'o -con L1 nostro paese, suo vicino. Vi é -di piü. Negli ambiente igovem-ativi- italiainR si teme persi-no la cre-azione d¡i luíñ’aitmiosfera -d,¡ 'd-i-ste-nsionei fr,a t idluie pa-eisi. N¡ei -pri-mi giorni- di manzo H quo-tiidiano filo -gove-rnativo dj Milano «II Tempo» sí d-iceva preoccu-pato d-eJ frito che al-l’-ester-o si vedevano 'd-e-ille ¡reia.li pos-síbfflitá per« una disitensione tra i due pc-esi adriati-ci e dlefiiniva quesia ,psi-ccisi .comie nociva -per Tltalia. Aitri gi-cirnali, tea- c-ui Tángano democri-st-iain-Q «11 popolo», hanno -denunciato cama pericoloso -¡,1 fatto che nella stassa pubblica opi-nio-ne italiana si steisoe difícindiendio un certa -ottiimismo per un,a dlstensian-e nei .rapporti ita-ito-JUigarüaviiij E tu-tto ció — qu-esto é siginifiicat-ivo — súbito ita’ianl ab-biano perduto la vita. Appunto f-cr-ché a quaicuno non piacevano le «scrittei in lingua stramiera»! Per caratterizzare Taímosfera re-gnante il 20 marzo a Trieste, e che le «Ultime Notizie» del redivivo Ales-si non esitano a definiré «risorgimen-taie», basterü citare quanto un ignoto, ma indubbiamente intelligente , cittadino ha scritto in calce ad uno dei tante manifeste appiccicati sui mûri di Trieste: «Fesso chi che legi», rimanendo pertanto in clima piü at-tuale. B. A. tica? Nella risposta a qu-este doman-de é la vera spiiega-zioin-e dei continiui «no» idi Roma »Ule .proposte cortei-liative. Da quaihdo anche a Washington, a Lomdra e a -Pari-gi isi é compreso che la soja via della so-luzic-ne del piro-toliema- -di Tapeste é quella -delle tra-t-lative dinette f,ra i due paesi inte-ressati, i circoli ufficiali italiani, che toasavano il loro atteiggiamemto in-transigente « la loro t-eoi aWvesstcni-Dtica proemio sul¡Taippo®gte delle toe pcilein-ze oc-cidentaili, si seno peati su un piano ,político nuovo. Non ha-nno i;>'miunci.sto alia lcro fesi e contem-ipciraineaimiente taino -miziato ,a premier« suigii acicidenitali con Tanm-a di um apipena larvato ricatito. In sos-tanza -si é cammciata a sostenere che tira il 'problema di Titeóte -e il ir'iainmo délTItalia vi é -uno stiretito ranporlo dii i-nterdipenidlenza.. In altre parole si v-uiole far comprenidiere afflli ocoidentali che il conitriibutio 'dielT! Italia al si-stemai miMitíl:« Eitilainitiico sara maggiore o mincire nella misura d'n cui sará data sodldiisfazione alie riven-di-cazioni -di Rema su Trieste. E ponché gli oocinJantal'i comiprendamo meglio si- é or-ganiz-zata una vasta eampaigma tendiente da- una parte a -presentare la Jugoslavia come un paese mili-tairmiemite i-nefficiente, im ipreda al caos eocnomioo e i icui -dirigenitl fan-no il doppio gioco eein Mosca (alcuni gazzettiieri non si sa s,e piü f.anta-s-iosi o piü cirottoi sono gtanti ¡¡ di.re persino questo), e daJl’ailtra a iman-ie-nere apeinto ¡1 iprbblemia di Trieste in tenmii-ni lesasperati -ed ¡ailimientare cantiiniusme-nite- lia Mnatong -nei .rap-pcinti fra i due ipa-esi. Fino a quanido? Rispon.de il «Giomale -di Trieste»: «Quan-do -nello schieramento atíaintico si nuimiera dalle 'división i -i talla ne ssirá ¡1 doppio d", q-uello -cidierno lo 6t,udio della qucution-e di Trieste ri-soil-terá an-cona piü ainprofon-dito, finché un giorno verrá risolto». Eoco dlumqne quaii seno Je ibasi. e le prospetti.ve della política del signar De Gasperi:. Ecco quaii sano ¡e iginabili s-peculaeicnt politiche di cui si serve (l’imiperialiEmo J-tsíP'iano per tentare di raggiitingiere le sue mire! Su questa via il -govennoi di Roma, non solo ha probaibiJimente sbagliato i calcoli, ¡mai s¡. é impelagato irt una serle dljl c.onfrad(d::tzi'Oin-i' che d-imo-sitrano a tutto il morado teme -esso noin aibbia alouma votentá di acco-stars¡ ai p-rabJemi controversi- e in particolare a qiuelio di Trieste, cc,n Tan-im© sereno di -chi é interessafo aU bene dei popote, al rlspetto della giüstizia e -al manteniimiento -díella pace. Motee cose sono catnibiate, ma il Governo ,italiano contónua a viv-er.e d-i periicoil-osie1 e v-an,e i Ilusión i,, che sano sempre -destinate a finiré miseramente, com-e- la s'.-C'-va -recente e pafisa-ta ha piü yolte idimiosirato. tive fu di foTm'aire un btosco delle f'orze italîaine día oppo-rre «aitm-aita ma-niu» a-llia «min-accia eiu Trieste» de-lile foirmaizioini pairtlgi-aine gariba-l-dire e di Tito. Della attuazioúe di qúeista inieia-iva venaé 'Misálítóaiiu, come accahina-tio in preite,danza, k» eanSsaeari« Maria PasquinéJli ia quale prese -can-telbti e tonto fe-ce perchó inteuvenisse, a tale tscapo, un pleno occordo fra lia Gu-andia Cívica di Bagóte!, la X. Mes del principe Botr-ghæe, le ibriigate mere, i itorturatari e carnefici deH’Icip:í.i;cir.aito di vía Bell:aguardo e le diivíuteai della Cilbppa nel Friuli. — (Qui Irovia-mo come rissíga già a queU’e'paca il «íumus boni juris» ¿eíToetiusa di «tradiime-nto- ideüai Pa.tria», di qui aggi hispoinidain» ,s¡ul -banico: degli imputan presso la Ceinte di Asase di Luiaca i garitoaldini del-ia- dlvisione loNativoin-e'», -rei confcBsi di aver ccimbattuito a flameo delle formazic-nil pairtigiane jugoal-ave comtro un co/miune .ne-mlico, iil tsdesco iinv.aoore, ne,l metni.ire, ad esetnipio’, la X. Mas px-adiigava le .sue forze ed il samig.ue dei suoi lucimimi mel saneo1 diame-tra.lmenite qppoiato). Un’altra iníz-iativa del C.L.N, di don Mamzar'i f'u la larm-aizioine m Trieste delle «Ihrig-ate fantasma.» con la idiatriibuzione, silla fiine d-ell’apr-le 1945, dei braacialetti tiricolcM sil campanienti il proigeiilato ibloacd di cui sc-pre,. Se poi si obi,sita che sia, Ll Marza-ri coime il ktgiianian'.o e ,sq,uadrlsta Encole Misai soino steíA arrest -ti quaili m-e-rribri del C. L. N. dal iie-des-ahi e .tortiuraíi «daivantl ad u i antiiatico qualdtro de-lia Miadoin-na», ■coime eb!b.e a preoisa-r-e pressa,Id Corte dli Assise di Trieste lo -ateSSo Mia-< ni nel pracesso cantro- um presunto loro dela-tore, noi riîipoindisitno che se ció coairi-sponide a-1 vero, è ugua.1-mente vero idhe eisisi sorto usci.ti dal carcere sil pari idci ger,anchi délia Oisoippo, a-nresitati e riías-cito! pitre (Continua in II. pagina) Solemne consegna «Si §24 decopazioni iCo-n tena seimpLice, ima Eolenne ce-riimcmia, svolt-as.i sabato sera aj Te-a!'-:o dal -Popolo in Capod-istiriai. U so-stltruto del -Coma-ndainte Idellla VUJNA,” maigig. Knezievié, ha consegnato. a 124 ccimibattenti ed attivistii del -distoetto di Capodiiistria, lie decomaziioni conces-re ¿tej Bresidi-umi delTAssemblea Po-pcJar-e Fedérale in ricomosclmento ai rocriíj da ess-i acquisiti -mella Lotta d¡ Liber azi onc Nazionale. ' che, in lun’iampia e ,efficace cíbeoii- La riunione del Consiglio Cittadino di Pirano Frultuosa diicusslma a proposte asssüfMie diriala della lantivágilia e legionario Iníti.ü una .delle sue prime inteia- liiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiteiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiMiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiíiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiHiiiiiiimmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiilUiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii DE PROFUNDE AL 20 MARZO Dove si parla di bandiere, cicche, scarpe di camoscio, manganelii, doccie, giovani esu-beranti e di tante altre cosette viste a Trieste LA „PERLA1 ' DI TURNO DEL „C0V0 DI TIA CATANA“ DOW MÄRZÄRI - «, ÜWTIFASCISTi l» LA GESTIONE AZIENDALE OPERAIA Lit fûlegnameria «Projeter» di Buie s'avvîa verso più tranquilli orizzonti pilo-tata da mano sicura: il consiglio operaio GU SCOPI DELLA CAMPAGNA PER L'ABBELLIMENTO sp ? ' Nr ■ ■ -, 'S; b {/ft 031« »n aspetlo pii gentüe "Su questo colonme, circa tre mes i fa, abibiaimo giá ayunto cncasi-o-ne di parlare iih seinso negativo -di: questa azienite, mella guíate s’era anm-lidato un cenia Pigl-iiC, d-iiretitore técnico, che ¡tullo a-veva fa-tt-o per portare -i’«atenida, con la propr-i-a apena sabo-t »trice, -i-n -un’acula cr-isi fiimanziar-i-a e i! costo dei prodotti dell’aziisnda a uin li.velio inadeguato alia capacita1 del mercato. E’ un pó mérito *iiel Co-n-sigllo ciperaio J’-aillointa-niaimen-t» <&®!»ziieinldia (dlt questo lomeo' fisura e di que Lio dell’ex dlrettore Viitorio Chine bel la che -nuila aveva fffltto per impediré Je trame dell’in-tr.apremlen.te Pigjifi, .e che, puré liui, paco S} cura-va dell’aizienda, dei suoi .proddttt e degli opera-i,. Lo s;e«so «curriculum vita»» dei-razienida .é si ato iin un certo modo t ino ai suo definitivo ¡e stablle* as-me^tameinto leicicnoimiico e orgainizzati-vo. E’ sorra idifíatiti nal 1950 .coime aaienda aiu-tomoima con il moimie di «Naprijedl» per diveintaire. nel 1951, u¡n reparto idel-l’aaienidai -adile; «Pro-greisso-» ie ridiy-entare poi;, n-ello sites-so amina, azi-anida auitanoma con la st.rult.ura attiual-e. Dc-bibtamo ag¡giu.n-gervi numeróse soatituizloni, d¡ diir-í-»entí che. mella maggior parte, hanno Aitncstra-to i-nicapaici-ta nel dirigere e erganlzzare. Sono puesto Je cause principal! che hanno portatp razien,da jn una fase Air cris! che. diversamente, non sa-rtlsibe subintróla, poiehé i,a base ma-teriaie della «Prolete-r» é quamito mai s-sidffisf acemite. Sistema-tai miel nuovi1 vasti' lccali* alia staziome ferroviaria Ai Bule, iesiSia ó dotata dei piú mua-Aeroi iimpianiti e macichtaair-i per mo-Aütíilci e di maeistranize capaci, fat-toric-h-e la imeittomo iin grado di so-d-Aisfáire -oig-n,; esi-gemiza e di produrre a ipreezi ooirriapcmidlanti alia capacitó .d’aoq-u-isto dalla clientela. L'atti-vi-tá megatlva del Piig-liig e l’indiffer-einza idel Chinichiella a-vevano poritato l’azienda a.1 iccinigel-ameinto- di una parte dei capitale circolanfe i¡m-pieigiaito -néi prodoitti finiti giacenti ta maigaizztao, iinvendibili causa li prez-so elevatissimo, -mem-tre la qussi to-tiailitá delij’aJitra p-alrié dei capi-tale era cábseiata id Piievanti q-uamlitati-vi di materiali .dj uso ¡non imunediató. Tale- critica situaizioine richiedeva una enérgica giraba di bordo per di-rottare la barca dalle tur.bi:noE.e ac-qu-e ihelle quali .navigava. II timonie-re salvatore fu ¿ii Ccinsiiglio operaio che, -niella sua iriiunioihe del 26 een-naio, ha ¡dato alTaziemida la dirozione verso orifeointl p;u trampuilli. I.n.co-mimeió coiri la sostituzicine del proprio »residente e cc n ií completámento Ae.i iprcpr.i, rainghi. Deci.se di portare o . coinoscenza di tutto 11 collettivo la sititi.arzioinéi'b- ■.asziandale,-: di iritroidiitire preventiivi piü ¡reali, ¡dt diminuiré M costo idleii iprodotti, .di vendiere il ma-teriate inutilizEabiile e .acquistare Auello .indispeinsabile e idj 'uso imim.e-Aiato. Tali daeisiioini, «tobera (l’appiro- Disposizioni legali per i! trafíico viaggiatcri da e per la Jugozona II Comandante deíl’A. M. J. della Zcma yugoslava del T. L. T. ha eim,a-inatp un’owBnan-za con la guíale viene regolato il traffico tra la jugo-zoirsa de] T L. T„ la zona angioame-iricana, Ha R. F. P. J. e gi¡ altri paesi. Il traffiico tira la Zona jugoslava del T. L. T. e la R. F. P. J, per .le persone avrnti resi.den.za stabile mella inicstra zcina Tiene affeíituatocoin un p«mtesso gpeciale idell’A. M. J. e vertso euiibi.zicne della carta d’iiden-tútá, imentre .per igli .abitantl dalla R. P. ,F. J. serve un permesso análogo, rilasciato dei 'competenti organi della R. ¡P. F. J. e la carta d’iifcntitá. 11 passagigio ®ltre la linea di demarca-ziione tira la zona jugoslava e qualla aingLioamericiania del T. L. T. viene »íirmieaso verso la semplice esibi-Kisne delia carta d’identitá .attestante ■la restdenza stabile :in una o nel-l’aiitra zana. I reisid^titi- slabili della zona ju-ffoslaiva del T. L. T, possc.no recarsi neigli altri paesi esibendo H passa-POTtq daii'A. -M. J, L’ordiinaniza stessa. che entrera in visare, icinque igiarni' dqpo la sua pub-blicazicne wrí Bollattáno Ufficial-e ÉeliV'A. M. J., cqmtiame ¡inoiltre l’elen-09 di. tutti j passagigi ..canfimari fissi rain la zana lattgjo-amierlcana del T. L. T. e la R. P. F, J. vazian-e unánime del bolJettiivo quindi se,no ..sta-te atituate., La pircidluziione ' susseguente a tale data, ha avuto cosí una soiliuzione sideiauiata. Restava da disolvere ja vendita della p-rodiu,alone precedente e ció richiedeva necessariameñite un sacirificio dagli operai, siac.rif.ioio al quale Si acetase il consiglio con, l'ap-pirovazieme di tutto il collettivo. Nel!a r¡unióme diel 10 c. mi. veinine deciso • di. diminuiré il ipreazo delle sta.nzie da letto in comipensato da 100 mila diinar.i, a 76 miila e di tatradurre la vendita a rate. Tale dimtauzione di prezzo comporta una .pemáita metta per Tazlenda e gli r.perai deefeero di. compiensarla la.vc,rando sirio al 1 mag-gi;o ¡untara in piú al giarino gratuitamente, oiría che, per le scarse finamze azienidali, equivale a 200.000 dinari fi’Introito. II CKMsiiglio operaio. con l’ap'pirovazione del! collettivo. ha d--ciso imoltire ¡di assumere il patroinato siyilla Casa del Cooperaitore di Kra-sizze. E’ una stemzáta deciisa quella fa-tta dial Coinsiglio Operaio » noi speriamo, interpretando aniche la opinione puib-blica del búlese, di non dover ritor-nare a parlare in sanso negativo deí-la «Piréleter», ma dii essiare i fedeli infonmiatori dei auoi süioc,essi e del suo costante progresso. B. M. t J ’ * WmM ■ me Primavera in fiore Ci infoinmano che med ciclo delle mainifestaizioini diel I. maggio si aipri-irá una icamipagina ¡per il’abbellimento delle ci'titaidiinie idei Circondlario. Con puesta c^mipagnia, chie si potrairrá anche1 doipó ,1a fasta dei lavar««ri, si inSandle metiere a punto e 'camiplé-t.aíre l irestaiuriii » le notovali 'miiglio-rie, giá appartatie dono ■ la guerra alia fisioincmia genérale delle noatre cittaidtae. iL’i(niz¡r.¡!iiva abtaraiDcerieb'be ‘il set-tore .Biubiblico e privato, dalla pultzia gbnerale' alia quiete motturina. I mu-ri e la facciate delle case .ainidreb-bero libérate día tuíte Je scri.tte de-turpainti é ¡1 ¡colore -rin,novato in tinte viviaci e sug-gestive, in modo da far sparire il griigiore e la desclazione di corte vie. I giardimi, progpicienti íe strade, dovrebbero ve ñire ¡curati, o anche accogliere nuovi alberi che, una vc.U.a cresciiuti al di sopra del miuro di : cinta o della eaneallata, metteretobero una ri,posante e allegra nota di verde. Dove ci fosseiro m;a-carie o muri in iroviiina, cíeme dietro aiil’ailbergo Triglav, una col'tre di piante rampljcaínfi cpiemeiretob® una tr aafiOlrimazi'Oile allietante. Davianti alia tir.atitoria «La rotonda» di Pira-no, per fare un laltro lesemipio, squallóre del picicoilo ,pi azzaile si tras-formiereib'be col verde dei -ramplían!i ,in un ar.golo fugigestivo. Le piaizize ipotlrebibeiro accogliere cestimi per la cartaccia e ai be r i om-brosi eld ¡esotici. Per le vlie le targhe* d¡ circclazione V'errebbero rinnovate e rltinte; e fuiori dalTabitato verreb-ijero ricitídiilnati i cartejli ta-dícatori, le seignalazicmi, i paracarri. DURANTE LA SETTÍMAMA DELLA STAMPA La distrttmzíone e la dlsione del malí Afl'inohè la .stainupa poBiSa s volgeire il ruoio aiffüdatoie è iiripo'rtainite cH’eissa peirvenga al lettoire in modo regolsire e rapiido peirithè agi! sia al coir,rente di tuitti i faitti riguar-daniti -sia la vita ilmtern’a'zio'nal'e che queila iraterna.- In, uno idei noisibri precedenti ar-ittaoli, ideidiiica'to ailla «Sattiimaria dei-te iSitampai», aibbiamo • alpceirmato corne, paibflîoilairmpirïte r.Ei villaiggi, la d'iist.ribuzicinie dalla nds'tra etampa sia sciggetita a vairi imcanveiniieniti, corne ritardi, îpaiopaiii iànriV'i, soc. Che ind'U'Con'Q il, laitcire a dlÉdiire rab-bonamEiriiÇo e, paggio, si : risalvoirip in dsinno. .-per liâ .lettore Che ha pa-gtli'O l’aibiboinameinito’ seinza ricevtrè poi reigdtettimente il giornale. Ne.l co'iBo .délia settimana delda istsanpa, gii aiitiiviisti de®é cir.gainiz-zaïzioni dit base deiljl ’UAI-S dovreihbe-ro deidilcare urL’att'emiziO>ne; pairtieo-. lare aigli a'bboau Imeinitii xaiacaglien-doili nei villaigg:, di casa M.-casai poaehiè è .iimipoirtamte ohe lia n-o-stra staimpa panieitri proipriio- neUe caim-paigne' doive eisisa attualmente mânes.. Ma la raocolta de,gli abbona-msihtij id'Qiviretbbe etsisetne, prreeduta. o aoccmpagnaitai, da un’aziicine banden-t-e a rtsoiivere U problema délia ffis-{jnibuBionie, diivaïKaimemte la raiccoil-ta atessa ¡rilauJIteireibbe un non seinso-. La respansaibiliiltà cemitral-e pe-r la dtlstrlbiu/zioinie della .stasmpa poggia-S'ttgiii uiÊfiici polsltali. E’ per negid®Mi-za idi dualiche ■ poBtino, diffatti; c-he la Eltitnipa non semipre ptlrviene ne.l-le msni dsi 'dsiatimiaitairii. In questo sen-ijo le cirgainizizaizioni djall’UAIS dciv.rsfobaro far o.psjra di convinzio-ne e di coniroilo dei postmi affin-. chè ccimpiano a fondo il proprio doiveire, Il numéro alevaito degli aibbonati neilla cimcciscriizioinie di 'un ufficiio postais non giustifica in cgni c-sso' i mancate arriivi, puô invebe in un Cerld isens-o giu-sitificare i ritairdi. Ancairaino, ha, ad es-eimpio, cinca n,o-vainita abtooinaiti ai giosrnali settima-naii spiarpagiiaiti nielle vairi,e caseine distWlU tra toro: «Ci vogliono tire gri'Oirni per diisitrtib-ulrli‘» afferma il pceitinoi. Se Anear amo, citre ad ave-re novami a abioonaiti ai giiornaii sil-tima nal-i ne avesse ncvimta per i quoi id lani, la siituazione stessa cos-tringarehbe la diireeione delle poste a rÍBÓlVare questo problema as.su-jnend.' nuoivo personale ohe dovreb-be eiffettuore la dlstób-UEfoine in giornata. E queista sarebbe la mi-.gltelre 'Sri/uzimél D v:. | atcr.l-a '.’i ccmiitaiti deirUAIS dcw-ré’vbeiro cer-- énr.c urna sóiliuizicme cciririsporidente’ alie eo'nri'izioni eisistentii nel loro vitUiaggi'o, formando dei r-ecaipiti fissi da dove la stampa pc.ireibbe poi Pra - sinlsšrali ds!Ia SM Al Comitate pro slnistrati d'eila Slovenia so-no .peryenute le seguemti offerte: dalla Cooperativa aigriccla di Portorose di 50.000 dinari, da quella d¡ Vanganel di 25.000 dinari, di Borst di 30.000 dinari, di Corte di 10.000 dinari c di Šmarje di 25.000 dinari. II ccintributo coópMm dato da! caoiperiativisimoi del diis.tretto dii Ca-¡po'distria .aimimicinta ,ora a comiplessivi 725.000 dinari. esiseiré iinraidíaíta melle varie caiscine. Uino dli cfucsli ireicalpiti patirelbbe ¡eis-is-eme ■ rappirelieinitaitb,- ad eisemi®, nei mes! di írequenza, dalla scuola da de ve i gdč,mali, iliramiite gl.i scolari, proivcnieinti da cgni g.ruppp di case, po.tiiebbero pervenire agli interessati in mcd.-) rap'd» e s'curo; bastEreb-be che la qurstione fosse presa a peitto -daii miSliri. Ccmunque speilia alie - organizzaziomi di d-eicildeire iin pro pasito e- daré il Iciro ccinitiilitouto alia5 soluiziórie: idi queisito- p, roble ma Infinie, in öcicaisio-ne diella seèti-mana d-allla staimpa, bisbignarà orga-niizzairs .coinifeireinze^on il programma di iillustraire' ill nue,lo délia nostra stampa e i metodi di collabo-razicne dei lettari alia stampa s tassa. — M. B. Esçono dalle serre, le piantine Un capitctlo ibutito, a se neila cam-ps.gna :P»r l’atab'elilimenito, sará iriser-vato alie vetiriine idiei neigozi. All’oira-rio di! ahiiusiura dell-e ibottegihe, tírate giü le saraieiineache, le otttai&iine piomibaino in un’-oisciuritá maiamenite ' ir'Oibta dialTUIulmiiinatz-i'Oimei stradalle, ‘Sil pansa allora ¡efessera iin quelle -che eran.o le viie ¡di; uin ipiaiio di secoli-adidietiro. ,Era ¡ara, ipraprio, che in questo si- r imieidiasse! e ¡ptaudiamo silla proipostia -di» far rímame reí líe ve-trine lilíúrnimatie fimo -a-lie 22—23 della .motile. .Sempre ial pr-o,pasito delle vetrine, .si saster'eitob’e iil priiiniciipiio che non occarre riempiirle alia rihfusa di ogni specie di roba. iBaateretobe in-fatt;i al ¡loro magigior decoro una me-no -numerosa e ipiú geniale esposi-zione id¡e®H -articoli. Le stesse scriíjte e ireclamls 'comlmerclali anidrebbero riitiinibe (e questo perloidicameinite), e sbeise in: touoina iliingua affinché non si vedano ,piü targhe in ipessimo slo-veimo e tauom liitaliano ¡e viceversa, se man eattmmfa (sgrammiaUncate- iSn¡ ambedue -le lin&ue. E’ ateto notatio «he .neigli uffici e -me-i ipiulbblici Hocali i nitratti, dei ca-pi idejlila classe' opérala Ihanino sovente 'b'Uone fcitciBirafie e cornici cadienti, cipipure ib-elle iconnic-i -ei idip-i-nti d¡i p-es-sima -fattiura, g-attati ®iü alia meglio dai primciipianti. Anidr-eb-b-e decorosa-, mente proviveduto. Brevi dal Circolo A. Gramsci di Capodistria NeiH’Asseimblea Anmiual-e diel 'Cinoo-lo, convocata il 3 c. m., ii sioci -hanno deciso di lainc-iare una s-fida ai Ci-r-codi; di Piramo -e B-ui-e mella gaira -di-emiulaziome ta oin-ore al Io Maiggio. XXX 11 Con-s-igliiio diel Circolo ha delibérate di formare uin Giruppo di Sca-c-chisti soitto l’iinseginamento del c-oim,p. Zieirija' Marjan-.- Le- leziiotnii avlraamo i.niizio gi-ove-clíi 27 c. m. alie o-r-e 18 neilla sedle del Circolo stesso. In se-giuito -il griuppo si riunira ogn-i gio-ved-i dialle o.re 18 alie 21. Coloro che imitándome ipartecipar-vi soino liinvitaitji adi isariiversi. XXX Liuinedi 31 mía-rizo -aviráa iinázio il Corso iper Conitalbile Gener-ico, teniuto dal icoimmercialista ¡comip. Lo,renizetto Claudio. Le leizioni verran.no impartí,te ogni lunedii e sabato dalle -c-re 19 a-lle 21 presso le Sc-uoile Ottennali Itali-ame. XXX Si aivivientoino tiutti -i soci che la toibli-ot-eicia-. (rima-n-e -apéjtitá da’Ie ore 18 alie 19 e 30 di ¡c®ni mant-edi e venerdtSi invitaino g!i iscritti -a ie-g- -gere .niuoivi -iinteressianti vo-luimii -di cu-i ila biibíi-Oteca é -stata forinita. ..... xxx ... Tutti i memhrl- dell- Circolo so-no In-viitati- a regola-re i! paga-menito -deU-e qu.c-t-e p-er l’anino 1952. La quoita -men-sile é di dinari 20. Si- in-vitano con questo mezzo anche colono -che ancora in-órn si so-n-o iscritti a passare mella SegireEeria do-ve si a-c-cettano le isorizio-ni ed „41 paigamento dalle quote mensili o®ni sera dalle ore 18.30 alie 19'.30. dell-a Coaperativa di offerto inoltre 7 000 I -Giipian-deinii Stn-arje Kanmo dinari a testa. Va no: ata c-h-e, con q-ueis-ta ultime -offerte, ¡tiutite le icooperativ-e -del idi-stirietto han-no rispe-sto aU’appello, ec-cet-tuata quella di Ma-resigo. Lo «STELLÄ MARIS» sta risorgendo ÂGLI ANTIC «* BB! II lavoro della stagione: l'innesto ife etwm mmm Abbiamo dinanzi a noi una leite-rd¡ sentid da un optante di Monto-na alia sor ella Cateriv.a Posar, det-ta Ribolo, di Buie, che ci induce a delle considerazioni. Leggiamo prima la lettera, spedita da Strassoldo (Udine) datata il 10 marzo c.a.: «Mia cara sorella, tempe fa ho ri-cevuto Ia tua lettera rílevando che State tutti be ne e di ció ho molío piacere. Ii Signore vi conservi sempre meglio. II nostro destino è feroce, noi siafno nel píú profondo doleré. Il Governo ci passa qualche migíiaío dí lire al mese, tanto per pagare il canto della luce e dell’ac-qua, qualche €0% c¡ avanza per i! latte. Tutto è multo caro, qui, in questo paese. Non abbiamo che acqua. Viviamo in una casetta umida dove l’acq«ia scorre per i : mûri. Siamo sempre ammalati tutti. Qui sarebfce domicilio adatto per il bandifo Co-laric e tutti gli ergastolani. Si desi-Aera la morte, non so con chi ' parlare. Gli abitanti non ci possono ve-dere, non passa giorno che pianga, ricordaudo la nostra casa ed i cari perduti, ,ii mió paese. Ai primo che ha messo fuori le opzioni sarebbe meglio fosse venuío il collera. Tutti gli istrlani optanti piangoao. Per l’Italia vanno a cercare la carita. Porco di Governo.« La lettera continua toccando poi cose famigliari. Quesíe sono oggi le condizioni degli optanti, indotti ad abbandonare le loro oase ed il loro averi in Istria da una propaganda larga di p-omes-se e di allettamenti, orchestrata da un governo che, ottenuto lo scopo, non si fa scrupolo di abbandonare qüesti disgraziati al loro misero destino. Questa constatazione di fatto non sarebbe nemmenó necessaria, se, con tono e contenuto diverso, la stessa propaganda non continuasse oggi il suo gioco nei confronti del T.L.T. per il quale, secondo tale propaganda, il toccasana di tutti i mali sarebbe: Italia. E come nel caso degli optanti dell’Istria non si lesina-no le promesse e, poichè il boccone questa volta è più appetitoso, nem-meno il denaro estorto al popolo italiano, per pagare nella zona B numeróse persone, pedine nel gioco propagandístico e spionistico di Roma e massa di mimetizzazione dei veri agenti tipo Lughi, Lanzar, Dégrossi ecc., ecc. pagati con fior di quattríni, il primo, ad esempio, con 70 mila lire al mese e il secondo, pescecane piú piccolo, con quaranta mila. Balza evidente agli occhi, fra Val-tro, la differenza di trattamento fra gli optanti istriuni e i cosidefti esuli della zona É. I motivi sono chiari. L’lstria, per i politicanti di Roma é considerata, per ora, una partita perduta e i suoi optanti contano solo come entila, come numero che si risfodera ogni tanto a scopi propa-gandistici contro la R.P.F.J. Diverso é oqn la zona B, sulla quale sono appuntati gli occhi di Roma, i cui «esuli» e popolazioni possono contare anche come individui nella politi- . ca imperialista degasperiana. Ma, ottenuto evenlualmente Ib scopo, sparirebbero d’incanto i mi-liardi che l’Ufficio ierre di confine spend.e oggi con tanta prodigalitá, tramite il suo fedele esectatore, il C.L.N. a Trieste. II Circondario Istriano si trasfor-merebbe in oggetto della «lungimi-rante e capacissima» política di cui il Governo di De Gasperi da cosí buona prova nelle Puglie e in Calabria, come in altre partí d’Italia. Per conto nostro farebbero meglio a spendere- il loro denaro in cose piú utili e non vfí una impresa, per loro fallimentare. M. B. Da un,a ventina: ,dli Eiiorai, a questa parte una squaidra di murciar i e ma-ucvaJi ha ipleSo ¡d’u:.-.:s£too 1’ albergo «Stella -Maris» di Umago. L’Hote.1 -da. vari ainni era adi,bito ad ur,i mliliten!, «a o-ra si tratta di riaiprirlo aJ turismo. C’e tut-'.o da restaurare da cima a fc-ndo, e poi da rime-vare gli: impianíi, serviizi, local! vari. Meitite-odo.-ci -piede. .abbiamo prova-ío -Timpressione di trova-r-ci nel cuo-re di un camtiore, sia pure edile. Un ¡ntirecci-o, un’impalcatu-ra di l-egname str-inge l’edi fie i o come in una g.ab-bia. Gli opérai vi salgcno e scendo-no. Ca-n-ti e vocj di richiaimo si fon-dc-no ai colpi alaciri di martello, metiendo nella calma giornai-a di sole una nota gala e rum-o,rosa< L’a'.-berigo sorge in -um -luego inica-n-teróle. Dalla ter. iazza se-vrestante i due piani di es;-o, si ammira un panorama -r-icam-ato, sul tíavanti di roe-ce e piccoli scog-li levigati dal mare; alie Ep-slle una semlnata di pi.ni sten-d-e un tappet» vf.r-de che si ar-resta sotto la bi'zzairr.a scaicicihieir-a d:¡ ¡case diella bianca Umago. Percato cih-é -pr-eprio piross-o i’e-difi-cio, dalia parte diell’ingresso, ci sia una specie di' -pralo datiu-ripal-o -da -ster-paglS-a e idle-tr-iti; di ogni genere. Non , sarebifee male se v;¡ si .pia-ntassero dei pi-ni o alt-ri alfceri -e inlanto si p-ro-v-veídEsse ¡a fare um pô di pu-lizia. iPassianto ai piani: il secondo e il primo. Amib-edtüe si rasBoimigllam-o fin n-e,¡ più minuti particolari. Un bag-no, tic-sletta e 16 stanze -per o-gn-uin-o. Le sitanze sar-amino lutte -mumi-te -di .1-avian-dino cc-n spècchio é mensolette per oggetti d-i toeiet-ta. Al ¡pi.aino terreno, im um’ala, sta scfgendio ¡la -cucina -e ii ¡tacale frigo-pi-feiro, neiraltra .11 bar e le sta-nze del. personale.' Nel mezzo s,; apro-no dine -gir-ainidi sal-oin-i, iproibaib-iim-ente. '41 ristorante e iii «soggiorno». Dal bair e ida i saloni sí accede sulla; terrazza a maire. Att-uaiim-ente l’oc-c-uipamo p-o-ohi pial isipaim-ti, ma vas-i di palme -e paltirane la rianid-era-nno friescia e os-pitai-e. AU’usc-ita, che av-rá uin-a dicipélia ipo-r-ta s-uilla hall-, in-ctiamo: 11 imisero sta-t-o dei -piicooilcr piarco. M-a¡ -ci vi-en-e as-E-icu-rato che -aimch’-esso ca-mibierá ipre- E-to -a-spetto. Non ci ¡resta che da-re -u-nio s-g'ua-iiclio di l-nsiem-e, -e alziamio 11 maso alie i-m-pai-cabuir-e. I .bravi apera!, -altara, ci dicono: «per ila s-tiag-iom-e turística s-ará fiin-i-tiO.-» Lo «Stella Rosaa-» -intenide -casi ri-. tornare ai¡, f-astig.i di -un tempo, quan--do era miela ipnaferitai di inijmierosi stranieri, specialm-en-te sv¡izzeri. C. R. L'allargamento del nostro cooperativismo agrieoío LA COOPERATIVA 0IÍI10VEÜSE 01PBOPÜZIDNE aumenta la propria forza acco-gliendo died nueve famiglie Ueuüé... nell’ulti-mo comma dell’art. 1 .de-l-l’lOir.diin-aniza isu-’le ¡ri-diuizii-oini viiasgi B-gli -apera! ed impi-ega-ti vi-en-e- detto: «Le ri-dluizietni ¡di -caiii ¡prese-nt-e -a-rti-c-c-Io seno valide nel traffico su a-uto-oanriere ¡dj, tutte Je Ita-ee -del Circon-da-rio d’ell’Ist-ria e aullé i-irnee fi-no all-a stazio-n-e ferroviaria di Divaccia, rispe-tt-iivamieinte Pisi-mo» se .-po-i il fat-tori-no sulla corriera Capo-distria — Div-acccia—iSesaina nc-n -rae viuol sentir parlare di r,iid.’u¡zi-o-ni salvo quella del 75% riguandainte le ferie a-nmuali? Ven-n-e fon,data nel 1949 questa- cooperativa co-n uin piccolo gnuppo di faim-igli-e -che riámirono .1 ipro-pri tier-noni in-elil’lomldluilata pian ai circostainte Ciitta-nava -e le proprie fatiche per awiarsi, con lo sfo-rlzo co-m-une, sulla strad'a -diel pnoEresso-. Ag-li liniizi del 1951 -erano as-sie-me 19 «c-omomite -d-omiestich-e, ma l’anmo ide-cc-rso -fu prodigo per la- cooperativa s-otito 1’iincessainte sfeirza- -di un -duro e imfatiealbiJe lavoro -dei suoi ccimipo-nenti -e la ebaperat-iva risiu-ltó in -grado -non solo di allargare ‘i pro-pfi mez-z¡ d| ip-radluzi-om,e quali la tema-, -le macchi-ne ed a-ltro invientariio, ma i suoi suceessi e il be-n-ess-ere che il iawciro iin ccimiune h.a cireat-o par o-g-ni siinigcilo coo-peratore. -sono stati anche la forza d’attrazione per altre dieci f-aimiglie -che n-el 1951 sano éntrate a far-ne pa-rite, portando .¡1 numero- delle ecoinom-i-e assóciate a 29. E’un su-ccasso i-nduibbio -che solo questa cooperativa ©uó vant-are nel postro 'Cireomdíario. f -La -oooipera-t-iiva ha c-oniseguiito un -aMiarigaim-einitio dei proip-ri f-ra-tteti con 340 mu-ove pla-nite ;e dei! vi-gn-etí con 5000 yiiti, II piano d-i produzione è s-tato suip-erato -i,n tutti i se-ttori della -proldiuiziolne iB(griiealai. 'NPaiiUicolare -ri-li-evo va dato al suip-e-ramiento delta stesso m-e:i campo vilnilcolo dov-e al ipcsito di un ichiioigramim-o d¡ uv-a previsto per vite, si è -otfaniuita mina -piro-duizione di 1,25 teg. Le entaate ilorlde idelía co-operativa ammcintano ,a 10,199.259 -dinari, m-en-t-ra rutile metto, iripartito tra .i co-ciperatori, -amimointa a 5,804.480 dinari, con un,a -m-e.dia di 635 dinari ,per gi-c-rnata Javoratiiva. iCinquec-entoventi-mila dinari » stat-o il guadagno mias-si-mo coinseguito- inedia -co-o-peratlva dalle faimiiglie di Giovanni Poizecco-, seigiuito -da ¡qiuello di Piet-ro Z-acca- ncin ccn 435.610 dinari, da Antanto. Rais con 355.-000, da P,aií — Poropat con 341.-630, ecc. (Sono -i migliori indic;, del beineisisere -che i cooperatorú cittain-oiv-einsi si sano sapiuti cr-eare. Con -q-ueisto -bilan,ció. assoil-utam-ente positivo, -eisisii s’aiwiano ;a superarlo nella muiova amn-ata. DRAKE IL PIRATA «Business is business!» «L’affare è l’affare!» è un vecchio proverbio che fece forte l’anglica terra.. Il proverbio ebbe proseliti in tutto. il mondo e li trovo anche a Isola, nella persona di Carboni Libero, gerente la «Taverna» e il «Bar Arri-gonj». «Acquistare la moto per il collettivo!» era, ufficialmente, . la su«1 più grande aspirazione. E, per re-alizzarla, viaggiava, viaggiava forte, diceva, ova a Lubiana, ora a Fiume, ora a Maribor aile ricerca deWintrovabile moto. '¿Ma i ïsuoi viaggi non andavano tanto Icmtano. Finivano immancabilmente al l’ombra di San Giusto dove, oggetto delle sue ricerche erano dei moto-rini ben più piccoli, gli orologi, che acquistava a 2800 lire per riven-derli ai pvopri colleghi e dipendenti per soif 6—7 mila dinari. Erano orologi belli, lucidi e qualche volta, specie se la persona era in yioto, segnavano le ore. I suoi acquirenti non hanno di-mostrato alcun senso di gratitudine verso il loro benefattore e questi sta ora meditando sui «bei tempi» del pirata . Sir Drake, quando ac-canto alia bandiera nera con la morte alitava libero il moto: busi-nes is busines. Tutto -ció non dovretobe avare Ia riiBildità di ¡un piano stabilito a priori co-n tanto di bilancio espresso in mil tan). I isimigoli c-ittadiin-i, siano -essi iproprieta-ri di case o di giardimi, -do-vrebfceiro da scl-i- applicare il programma di abbelliimiento. Le -organiz-zaïaiani- ipopol-a-ri potrebb-ero promiub-ve-re il lavoro volan-tario e le -isti-it-uizioni idel Poteire fornir-e i -mézzi finanziar-i so-lo ,iin o.uei casi (1-è Sibr-a-de fuori dell’abitato, per -esemipiio) da-ve -non è ipossibil-e fare altrimenti. Fra ri-on-e e ricine dovrebb-e sc-rge-re cc-si una ¡gara a «hi fa miegilio e l’emuliaztoime - amdrabbe -eistiasa aniche fra cittadiina e citta-dina. Il -pr-ogramimia di a-bbcilli-mento pre-v-ederebbe inoltre una campagna Per 1’ vian-e e -la saniità -nei -pubbliici tacali, l’ordine e il .serviizio d-i ,essi. Si, tratta, i-nsoimlmiai- di renid-ere, anche dal ¡puinto di vista delta sviluppo del itiuris-mo, le noetr-e ciittadine gaie, ordinate -e accoigiienti-. Spirituals Isolant Risparmiare! Risparmiare! Rispar-miare! Il motto irrompe per l’aere ¿solano, rimbomba per le calli stret-te, le vie larghe, penetra nelle case, nelle fabbriche e i lunghi caminí. dell’Ampelea e dell’Arrigoni lo ri-mandano, corne un’eco, a turbinare tra i tavoli, le sedie e le scarloffie dei Comitato Popolare Cittadino. Li, fantasma invisibile, scuote l’impie-gato serio, il funzionario giovialen la. dattilografa superficielle. Bisogna risparmiare! L ’imperativo del momento conquista, trasporta in trance e la donna dell’archivio, l’uo-mo délia contabilità, la ragazza délia pnilizia, il giovane degli Affari Comunali, tutti si levano dai loro tavoli, allucinati e, al cenno del supremo sacerdote, intonano i loro spi-ritualis: «Bisogna risparmiare!» E ü risparmio incomincia. La carta. Abbasso i notes! Nuovi metodi per fare le annotazioni. Risparmiare gli s traed da pulizia. Al-l’economo le matité. Il comune ane-lito sboccia in frutto maturo. Sugll armadi, sulle cartelle, stigli scaffali uno strato di polvere si forma lentamente. I notes e le matité ven-gono riposti. E sul soffice manto di una cartella un dito túrgido puô segnare: Cr.'Ed. (Créditoail’EDILIT) ecc., ecc. Il risparmio è ottenuto. La Pàzionalizzazione attende la con-ferma. M. B. Cafi®didüato& E’ noto che ogni cosa pendente immancabilmente cade, e cade non iri alto, ma in basso, secondo la legge che Fingiese Newton scoper-se parecchi ■ secoli fa a spese del proprio naso bersagliato da una pera caduta dall’albero sotto il duale dormiva. Ci sono, è vero, delle ono-revoli eccezioni, come la torre di Pisa, la coda dei cani, ecc., ecc., nja queste non fanno che confermare Ta regola e poi non hanno impor-tanza. Pende ad esempio anche quella specie di bastione cfie sovrasta la Riva Armata Jugoslava (quello die-tro il bagno) e se volete una confer-ma della legge dei gravi andate lungo il víale Belvedere, gettate un sasso e vedrete che questi scivolan-do va giú, la stessa cosa fa una scatola di conserva, un bastone, le foglie degli alberi e tutto ció che sia piú pesante dell’aria, ma non esagerate troppo poichè se vi vede qualcuno della Nettezza Urbana so-no guai, specie, se scoprono in voi un seguace del sunnominato físico britannico. Esiste, difatti un profondo áissi-dio tra la nostra benemérita istítu-zione e l’uomo che della pera fu bersagliato come fosse questi, pove-rino, a comandare alie cose di venir . giú. Ecco come potrebbe svol-gersi un concitato colloquio tra Newton, se, putacaso, . tornasse a vivere, e un burbero spazzino con la scopa in mano, in rappresentan-za della categoría. Newton, toccandosi il dolente, naso: — Le cose che pendono, ven-, gono attirate al centro dalla terra e cadono in basso. Lo spazzino:"— Non è vero! Se cadono esse anche vólano! Newton: — No, no! Guárdate quel mucchi di rifiuti giú in Riva, son caduti e son rimasti! Lo spazzino: — Acc .! Non fie- . cate il n-aso nei nostri affari, se no, guárdate questa scopa! Se son caduti, voleranno! — Se Newton fosse in vita, forse riuscirebbe a convincere il suo in-terlocutore. Noi, che siamo invece comuní mortali, aspettiamo che tri-onfi in pratica la scoperta che ci fará diventare uccellini. I DonJMarzari (Continua dalla I pag.) daii teidisischi a Udine, nel mentre -sia il Ma-ùivaz a Trieste come i gari-bal-di'ni a Udin-e s-o-no finiitii impiccaiti e malsisaicraiti. N-cin ritaniamo -dli. daver ag-giunge-re -a-l-tre malefiät-te del C. L. N. di Trieste, d-’atoroñtíe giá óoignite ai nostri l-elt-to-ri, per di-mo-s-trare c-ome : es,s-o -albbia. ¡pi-en-aimente corris-po-sito-al suo sc-opo di rieoprire col manto deiUa- diifesa- della- ita-li-ani-tà sia To-pe-rato -arim-in'alie dei fascist! come le loro persone, bastí dire che Trieste, giraizie ,aid eisiso,-è riisiulibato- il rifugio (protêt,to e pi-ù tranquillo per i peigigioini -criminal-i fais-cis-ti. La dimostraziome dei mali e daomi imcailccilalbiili che is-omo derivati e derivan© aigli itailiaimi delta nosihra regióme dalle . mialeifaítte del C. L. If. in argciment-0 -e- da- quello- delTIstria, ora in fun-zio-ne, forme-rà -o-gge-tto di un nostro- esame a pairie. Coim-uinique, q-ua-n-to datte ritenia-mo ba-s-ti par coimprovaire come -anche a Don Msirizarl meriita-tamente si conferiis-ca la q-ualiXic-a .di autentica cana-glia. «LA NOSTRA LOTTA» PAGINA 3 LA CULTURA SOCIALISTA EILAV0RÄT0RI DEL NOSTRO CIRC0JIMS10 II. L’a-ttúviitá cultúrale di massa affi-da-ta all’Un.ione degli I ta i i a n; e ai suoi 'Circcíi di cultura assum-e notevoie i¡m--portaniza, oltre che ¡in linea generale, -prcprC-o DC.r. Quanto ni/guaida l’u¡nit¿i e la colla,boraz/ioné di questa mino-raoiza ccin gli .alfcri oc-poli della RPFJ neiPedlTicazione socialista. L’elevazio-n-e poCCtico-iideoloelca, dunque. dovreh-fc-e ccistibui-r-e l’aspetto ¡p/riniaipal-e del lavo-ro deirunione. Diclamo dov-reobe perché qui l’operato é hen loratano daM’e/sser.e so-dlcUlsf acento. E’ arel noto che il CLN 'Conidu.ce u--n-a caimp-a-gna sistemática, a base di cilio e d¡ calumnie, per minare e im-debalira le mostré istituziomi de/m-o-cmatáiche. Sple e agenti pravocatapi so-no al soldo delil’irreiden'tlsimo fascista; di /tanto m tanto la gi/uistiizia, me rag-gi-umige q-ua-lcumo, cc/m-e é aw-aniito di /reoente per gli -i.nseign.anti- Deg/rassi, Ruazier, Pet/taner, Bemeid'etti. In q/ue-sto caso era minacei-ata l’esistanza della mcsíiia scuola, doman! il’attacco potra e-ss/eire vc/lto oon/tro altri e/nti dalla iminioranoai. Im questo sta-to di, cose si pone la necessi/tá per TUmíome deeilj Iifcaiiianl d» i/mipriimeirie al la vero d¡ eiievazio-ne poilititoo-lideod-ogiea que! ritmo, qu.ella concreteaza e quella costnutti-vitá che ora inom hai. E quii sa-rebbe da SiUggemire eoní-er-einize, gruppi di studio e diverse altre fonme di atti-viiá che i ccmpaginii ¡reapansabi-li ear-tamenite conoscono: ma ci limiteremo a /diré che si decidano a man pensarci Boltanto. Ve/dano d)i attuare, per esem-J?to, iriumiomó di cooiperatori, di pro-dtetto-ri, di oiparai perché idiscutano .1 propri p/roMemu e tutti queg/li, al-t/ri della mimoranza ‘italiana n-ella RPFJ. S1 i-nvitiinio gil insegmainti a esa-mi,na-re le esigenze e j bisogni della scuo-1.a, a stiggeri.r/e -cesa occorre, cosa ci vciprebbe, a irallegirarsi di ció che va betn-e, /anche. Bei Circo!! Italiani di Cultura esi-st-anti nel Ci/rco/n/dario Oa Capodistria, tecla, Piira/no, Buie, Cáttanova, Urmago, Bc/rtorose, S. Lucia, Gri/signana, Mona i ario) i primi- sei, hianmo le sed i ab-basitamza mispondeníi .alie loro néces-si/tá; Porto/rose sta at/trezzaredosi; gil /altrii aradrebbeiro .ampliati e riimoder-nati; Mc/miiano Irvfine manca del tutto de¡ lceal/ii. I circcili di cultura non han/no buc/na e fomite biblioteche, tramn-e qu.elli /di Capoidistiriia, Kola, Buie e Pirtaino, che san-o in grado di fc/riniir-e ai propri soci pubbli/cazion'i di vario genere abbastanza moderme ed attuali. Su questo toasi, cioé local! e ib-ibLlo* teche, che sono un pó i presuipposti /materiali, deli’atti/vitá dai circoli, dive Sondare,í l’altit/ivitá /artistiico - cultúrale di/ -essi. iPirima di vedare come questa si svolge, vogliamo far notare al ccmipagni /di/rigenti de¡ ei/roodii che si impone d¡ pr/owedere — nei lhm/iti del iPossibile — alia sistemazione del-Je sedi >e delle biblioteche ‘dei cir-crli che me so/no provviSti o insuííi-cientemente .foir/nit/i. E veniamo all’atHvitá. E’ diffioile diré cosa ne é de» gru/cpi fotaloristici, del cc/rii, dei gruppi bandistici senza cE/d/ere im nina mii/n/uta /analto! caso per caso e tocalitá per locatitá, analisi che ci prendarebbe uno spazio che assclu/tamente non abbiamo. E’ certo, ad b®ni modo, che mancan o gli istrut-tori. Si prow/edla, diciamo noi, e ‘im-tanto si mamdj avanti quel lavoro che non ha bisog.no di, istruttori. Da notare che /cost/umí e soenari per spettacoli toilcliciristlci ce ne /sono a S'ufficmza. Il coro di Pira.no ha nel compagino . Bevtilaoq/uá ¡il suo istrut-tore, rna mo/n /pare .to sbesso ¡eccessi-va/mien/te /altivo. A CapodiS/tria /¡I coro del circolo é anche quello della chiesa. E qui c’é tutta una storia che da la nausea. Lo dirige un certo MiJosi, scoperto un giorno a Trieste, dove insegna canto, li/nci/taTe ragazzi di una souola a cantare ¡nni, fascisti. Questo fatto basta a da,roí il suo ritratto: un reazio-mario. Per i suoi iintrighi il Circolo Italano di Capodistria non ha f i ñor a potuto sarvirsi iliberamente del coro. Ma sarabbe 1’o/ra di finiría con le terigiversazianir, no? Q pare che i /dirigenti ide» circo/li di cultura sottovalutino (tramne a Ca-podistria, forse) l’impartanza dei icompi/ti in generala /ad casi affidiati. Si potra sentiirli dire che sono impe-gnati troppo in altri settori, ma se é cosí si ci/rcon/dino /di capaci colla-boratori. Possibile che tutto il co/mi-tato di uin circolo, /oltre che i rn/em-br¡ della segrefter/i,a, aibbiano cosí grian lavoro? E’ stato notato, inoltre, . come in certi casi slrr.narríente coesl-stano l’uno e l’altíno estremo: presaoc-ché camipleta iinattivi/tá e ipoi im,pe-’gni .asso/lufcaimente non reafizzabili per obilettive raigioni. Ritaniamo utile che l’Untane dagli Italiani crganuzzi una conferan/za di tutti i¡ di/riigenti i cir-,coli del Ciircondario e impo/sti, la di-scussione sul piano delle possibilita concrete e di quellli /che sono i do-veri di ogniuno. L’attiv/itá filcdrammatica é buana tcinsiderate le molte difficoltá esistan-tli. II C/IC di Capodistria an/cihe qui é /11 piü /att/ivo. Ci risulta /che sta ¡al-testendo «Eo¡ moroso /della nona/». A ¡Piinano verrá ripetuto «II Titano», a Isola sará imesso i/n sce/na «II toiachier /¿'acduiaí) e a U/magoi <4Mita¡ e GOlü». L’/aspetto pedagog/ieo - cultúrale dal-l’/attivitá /de» CIC va pi.uttosto maje. Due sol! casi positivi possiam/o registrare attualmiemte ¡e ambedue a Ca-podistr/iia: un /careo moito freq.uentato di lilmg/ua slcwena e uin altro pe/r ainal-fatoeti con/olius/osi ron la /conise/gna di quiindici diplomi. Le ipoche conferen-ze tenute non so/no riusoite a¡d¡ inte-ressa/re 11 pubibli/co, a invogliarlo di ritornare ad ascoltiare. Si tengano un ci/clo ¡di /canferaniza su un’angomento interessainte, attuale e non as/tratto. e allora si vedrá se sará o no seguito. E si aprano aireche /altrove i corsi /per analfabeti ¡e di li/ngua straniere, che interessano sempre. Per corsi « cooferanize si/ aitivdizzi-n.o gli inisaglnaniti. Questa categoría, di la/Vioraitori fra t/utte le1 alt/ra del cir-con/dario /pare si ai, franne qualche singlólo caso, maiedebtamemte refrattaria. A Piriano il CIC li ‘ha invitati a cbl-liaibio/rare, hanno p/ro/miess/o c/he í’avreb-bero fatto e non si sono visti piü. Promettere non mantenere: ques/to é il motto di questa gente. Comun-q.ue, non é /possibile tollerare tanta passivitá. Sí chiamino, si ehieda loro di oolilabarare con tutti gli altri .lar v/oiratori alia vita cultúrale del no-sfcro ovreanflario e se ancora si. tirano in idisparte s¡ indichino al popo/io perché p-ossa appre/ziziarli come si me-ritano. (Continua) L' IRREDENTISMO ITALIANO lISHORS OBISTI COSE Ir'' L9 esplosionl atomiche #fO£g i9 incógnito Facendo ricorso a vari metodi di misura di campioni di aria joniz-zata, é possibile localizzare il posto, Tora e la potenza dell'esplosione AU’inizio dell’ottobre dello scor-so anno il presidente degli Stati XJniti d’America comunicó' al mondo l’avvenuta espionóme della ter-za bomba atómica russa due giorni prima che ne venisse dato l’annun-cio dal Cremlino. Altrettanto accad-de in occasione dell’esplosione delle altre due bombe atomiche russd (1949 e 23 ottobre 1951). Come é stato ció possibile? La cosa e moito semplice. La bomba atómica fra le Dante cattive proprietá ne possie-de una, per cosí dire, btuona: fuella di non poter mantenere l’incogni-to. Se é esplosa, dice al mondo intero dove e guando ció é avvenuto. In pari'tempo svela il segreto della sua potenza distruggitrice. Alio scoppio della bomba si origi-nano varié radiazioni che hanno il potere di ionizzare Varia, vale a dire sotto l’influsso di questi raggi gli atomi dei gas costituenti Varia perdono uno o piü elettroni, acqui-stando cariche elettriche e trasfor-mandosi in ioni. La ionizzazione si estende in tutte le direzioni con ve-locitá costante, come é stato osser-vato in occasione delle diverse esplosioni di prova nell’ America Settentrionale. Quanto piü lontana e una localitá dal punto in cui é avvenuta l’esplosione, tanto piü tar-di si jará sentiré l’effetto ionizzan-te. Per le osservazioni si ricorre a campioni di aria raccolti ad un'al-tezza di circa 12 mila metri sopra il livello del mare. Per le osservazioni e Vanalisi dei campioni di aria é slata costituita intorno all’Unione Soviética un’estesa rete di osserva-tori. Ciascuna di queste stazioni di csservazione dispone di un numero adeguato di veloci aerei cHe in pochi minuti raggiungono la stratosfera per il prelevamento dei campioni di aria. Alio scopo sermono recipienti cilindrici lunghi 40 centimetri e dal diámetro di 8 centimetri. 1 recipienti, vuoti ed er-meticamente chiusi al deccollo, ven-gano aperti appena l'aereo ha rag-giunto Valtezza desiderata. Riempi-iisi d’aria, i cilindri si chiudono automáticamente e l’aereo ripren-de la via del ritorno. I campioni di aria passano nei laboratori di física dove l’effetto ionizzante viene stu-dialo per mezzo dei contatori Geyser. , Uno dei piü importanti posti di osSevazione sorge a Berksire in ln-ghilterra, da dove i campioni di aria vengono invíati al centro di studi atomici di Harwell. Altri osservatori si trovano nel Messico, nel Labrador, in Alaska. La cintura prosegue in Africa (Canale di Suez, Sudan, Somalia inglese e Africa del Sud). Altri posti di osservazione sono stati istituiti in Asia e Australia. Il 4 o ttobre 1951 tre aerei, leva-tisi in volo éall’aeroporto di Berksire, raccolsero a 12 míla me-tri di altezza, sopra le isole Jut-land (a settentrione della Danimar-ca) campioni di aria in base ai quali il centro di Harwell allarmó il mondo. Altri aerei si levarono in volo sopra l’Inghüterra. A oriente del-l’isola Varia era fortemente ionizza-ta, a occidente invece le condizioni erario normali. Evidentemente la io-nizzlazione prrocedeva in direzione della Groelandia e del Continente americano. La sera del 4 ottobre arrivó dall’Islanda la comunicazio-ne che anche cola, era stato osserva-to un aumento dell’effetto ionizzante dell’aria. Nella notte sul 5 ottobre da Ceylon fu comunicato che l’effetto ionizzante era stato osser-vato anche cola verso le ore 21. A Berbera in Somalia campioni di aria ionizzata furono prrelevati alie ore 3 del giorno 5. Dal Giappone comu-nicarono che l’aumentata ionizzazic-ne dell’aria era stata osservata con un’ora di ritardo rispetto a Berksire. In Tasmania, nell’Australia settentrionale e sopra le isole di New Foundland, un’intensificata ionizzazione dell’aria fu osservata appena alie ore 21 del giorno 5 ottobre. L’ultima comunicazione pervenne da Albuquerque, nel Messico. L’intensificata ionizzazione deü’a-ria e il modo della sua propagazione vello spazio non lasciavano dubbio alcuno: la ionizzazione era stata pro-vooata dall’esplosione della bomba atómica. Raccolti tutti i dati, fu possibile localizzare il posto e l’ora dell’esplosione facendo ricorso ad adeguati metodi di misura. Fu cosí assodato che la seconda bomba russa era e-splosa a circa 5000 chilometri a o-riente dello Jutland, e precisamente in Siberia a 65. di latitudine nord e 89. di lontitudine est, nella zona in cui l’affluente Tangaska si getta nello Jenissej. Dato che la ionizzazione si espande con velocitá costante ed essendo questa velocitá cono-sciuta, fu facile stabilire che l’esplosione era avvenuta trenta ore pyrima che fosse raccolto il primo campione di aria ionizzante sopra lo Jutland, e precisamente alie ore 9 del 3 ottobre. Negli Stati Uniti é stato studiato l’aumento dell’effetto di ionizzazione proporzionalmente alia potenza della bomba, a paritá, si intende, di distanza. Stando ai dati resi noti, la bomba atómica fatta esplodere nol-l’Unione Soviética il 3 ottobre 1951 corrisponderebbe a una carica di 20 tonnellate di tritolo. Z-B- I fascisti e gli irredentisti d’Italia e di Trieste nella loro attuale campagna di odio e di menzognecontro la Jugoslavia e il Potere Pc-polare riccorono ai piü puerüli calunniosi pretesti - all’immondezaio, vorremo dire — nel tentativo di infangare la nostra realtä socialista. Ma fanno finta di non accorgersi di certe cose, conseguenza direlta dei loro nefasli postulati; Foto a sinhitra: assidui frequentatori ¿4 via dell’Istituto a Trieste. — In bas-so: il chilo dei disoccupata. A des-Irc.: accattonaggio in due tempi. mïïMr ® ■ will* 11#£*,fl J ‘•«il ' ■■•■■■■. /-.V. ... 1/ '■* -V U ...... "•: ^ ...... ........ jilteiBiB I ÉÉllL.-. - ■iMp*5 VITA IMPOSIBILE DEGLI SLOVENI1 ITALIA PRIVAT! GLI SLOVENI DEI PIU» ELEMENTAR! DIRITTI UMA / combattenti della Lotta di Liberazione vengono perseguitati, incarcerati e condannoti e pene as-surde, mentre i vecchi (e i nuovi) fascisti godono della piü ampie liberta, quando non vengono addirittura riabilitati nelle loro antiche cariche. ni. Tale situazicne é divenuta ormai tailmien/te in/sostenitoVe non/ salo per la potpola/zicine stavern /in Italia, ma anche per l’opiniione pabMica italiana stessa, la1 quaDe, ait/tra/verso piü o ¡mono esplicite mainifeistaziicinii e per bocea di uemini uasponsabilii piü mode-rat/iij /nivela l’iimtoa/razaa per questo aissuLdo ideila civi/itó ¡oantemporahea, la cui eil/iminiaaione non puó essere pnocrastrinata oltre. Pe/rstao un sottesegretario di Stato e isenatore, noto esiponente ¡del Par-tito Democristiano, ha dovuto dich-ia-pare come necessitá 1’appl.icazione della Ccstituzione nei niguar/di deH’au-bonomia reigio/nale ¡per il Friuli ed il Gorteiano. II sen. Teesi/tori Infatti, in una intervista concessa alia stam-pa nel fetobraio Bcorso, ebbe occasione di dichiarairie — naturalm/ente dapo la pistoletata ant i jugos! ava di pramma-tica: — «anche senza una speciale am-ministrazione regionale, -il trattato di pace e l’art. 6 della Ccstituzione della Repubblica Italiana richiedono speci-fici provvedimenti per la d/ifesa delle minoranze nazionali: questo é un problema che neli’attuale momento provoca delle grandi difíicoitíi, spe-ciaimente se si considera che la Ju-gossiavia insiste nella sua richiesta di daré alia minoranza nazionale slo-vena entro i nostri confini almeno gli stessi diritti god-uti dalla popolazione tráncese della Val d’Aosta». SimiSj m.ainif/estaziicinii d’/iunibarazzo n,cn sono casual i'. Esse- riflettono -una si-tuazio-ne di fatto ene suona off/esa alia cos-cienza di c®ni onest-o cittadi-no e sc/no 11 niiaulbato di un l-en/to, ma continuo pracessio di- matu/riazáone de/lle cosc’ie-nze ín quegli uomini cul sta a¡ cuore 11 risipiatto del diritti al-trui. ’ | “CUI HA SCAVATO LA FOSSA F STATO IL VESCOVO SAHTIN“ Tale è la dichiarazione resa dal vescovo Fogar all'aíto della sua rimozione dalla diócesi di Trieste. E' altamente antigiuridico, oltre che immorale nel senso piú drástico della parola, che Santin si sia sostituito a lui Come abbiamo dimosirato su queste colonne, mons. Sirotic, giá retío-re del seminario dj Capodistria e genio de! male del «covo di via Cayana» — ottenuta Ja nomina ad ammi-njstratore apc.síolico della archidioee-si dj Gorizia, grazie agli appoggi degli onniposscníi titolari della milane-se impresa Cautelli sotto i! pontifica-to d¡ Pió XI — per megiio realizza-re il su0 ambizioso sogno deila inre-stiíura nell'arciveE/Covadio principesco goriziano, si é servito dell’arma piü vile ed abbietta, queüa delia calóñala ai danni del suo benefattore di un tempo e vescovo, cssia di mons. Fo-esr, di lui denunciato ai prefetti fascisti come acérrimo nemlco deH’Ita-iia e del fascismo. Egli, come i lettori ricorüeranno, e arrivato al punto di accusare il vescovo Fogar presso il Vaticano qua autoincensatore, insinuando che manifestazioni di simpatía e di attac-camento, dj cui era oggetto il vescovo stesso da parte delie masse catto-iiche itaüane e siave di Trieste e della Regione, erano dovute ad inizia-tive o, pegg’o ancora, a dispense di deparo da parte dell’interessato, come chi scrive ebbe personalmente occasione d¡ apprendere dalle labbra del cardinale Cario Raffaele Rcssi nell’agosto del 1933 in Roma Via Po n. 33. I lettori ricordano certamente anche il particolare dei fischlettl, fatti distribuiré ad iniziativa del Siroiic — previ accordi col cav. Piero Almeri-gogna e gl¡ altri gerarebi del fase i o d¡ Capodistria — ai balilla e alie pic-cole itaüane ¡delle scuole di Capodistria, affinché sa'lutassero con tali slru-menti gli arrivi e le partenze dalla cittadina del vescovo Fogar, manifestando in tal modo «i sentimenti osti-li deila popolazione capcdistriana verso la sua persona». II Siroiic, come dimostrato, non e-sitó anche a sobillare cinque chierici del seminario maggiore di Gorizia affinché denuinciassero puré loro come «nemico tíiell’Italia e del fascismo» il proprio vescovo, ossia mons. Fogar, coi pretería che egli, rivolgendosi a; propri chierici, aveva affermato di «non poter ammetíere diíferenza al-cuna, nel suo magistero pastorale, fra iíaliani e slavi». I! principale resoonsabile fra qüei chierici, cssia Jurij Bekar — poi di-venuto sacerdote e direttore del set-timanale «Vita Nuova» delia A. C. di Trieste, grazie alia proíezione di mon-signor Sirotic e del vescovo Santin — quando uel 1946 venne chiamato a ris-pondere della sua fervente e fanática attivitü fascista davanti la Commissione di Epurazione costituita a Trieste, ammise in ni en a il fatto della ignobile calunnia, adducendo pero ai sua di se o loa che tale denuncia «nc-n era stata la única causa della rimozione del vescovo Fogar da Trieste». Dobbiamo convenire che su questo punto specifico il Bekar era nel vero poiché, oltre alíe sue calunnié contro il veseoyo Fogar e quelle del suo maestro Sirotif, altre ancora piü ve-lenose ed abbiette, so-no floccate allora sui tavoli d/e¡ gerarchi e dei pre-fetti fascisti. Intendiamo con ció rlferirci alie ca-lunnie ÍErmnlate da mons. Luciano Luciani che per un quararateumo fu insegns/nte di re’iglone neiie scuole a Trieste, che nel 1919 dedicó caríico-lar i cure a’-i’Azione Cattolica, che fondo e diresse «Vita Nuova» e che, in un suo biglietto da visita, iudiriz- zato in data 9. ViIII. 1932 a ¡’amico, nótala Nicoló Scampicchio, membro, del direttorio del fascio di Capodistria, si sutodefinisce: «Cattolico italiano puro, puro, puro» per essere preséntalo come tale al preíetto Italo Foschi di Pola, cui ¡1 notaio l’indomani doveva consegnare, a sue maní, «una grande busta con due ¡ettere». Con siiccessiva letíera in data 12 agosto 1932 (di cui possediamo l’ori-ginale autógrafo che a suo tempo sa-rü riprodotto su queste colonne assie-me ad altri) H. Lucían-i informa l’a-mico Scampicchio che uno degli scrit-t¡ del plico, da lui consegnaío al p-re-feíto Foschi «si riferisce alie lagri-mevoli condizioni ecclesiastico — na-zional-j della Re/gione (eppure in quel-Tepoca non si pariava di zona B e ne/ppure dei titiui mangiapreti e religioso peggiorate testé con la solen-ne pubblica tnrlupinatura (non sombra di leggere il telegramma di Santin al cardinale Spellman?) inscenata dali’auto-festeggianíesi mons. Fogar, per comune disgrazia di tutti i veri italiani cattolici della Regione, vesco* Vo di Trieste e Capodistria». Poi, nella stessa Iettera, egli precisa megiio: «iMi credetti in obbligo di rendere awertito il Prefetto di Pola (come fa ora i! vescovo Santin col card. Spellman) sul pericote che si corre, in questa Regione di confine, con un simile individuo (il vescovo di mons. Luciani) ibrido, versipel-le, furbo e 1/eggero, megalomane, in questo momento cosí delicato del ri-ordinamenío della Diócesi e dell’isti-tuzione di un seminario regionale a Trieste perché noln s’inquini. Nota, che il seminario Pió XI. d¡ costi, se quella buon’aai-ma di mons. Sirotti non avesse strenuamente resislito con pericote d’essere fatto balzare di sella, sarebbe stato altro che siavizza-tc». II calunniatore cosí conclude: «Cosí tra -slavi italcfobi (1932) italiani fin-ti, gente malversa, autoritü cieche od ¡¡¡use (quelle fasciste) va di mezzo, sotto l’Italia, dico sotto l’I t a -lia, il supremo interesse religioso nazionale, comprometiendo coi danno lócale, il bene generale». Le gerarchíe fasciste, che mal íol-leravano la presenza dei vescovo Fogar in Trieste poiché egli non si ren-deva docile strumento nella fascitizza-zione o, megiio, nell’opera anazioua-lizzatrice delle genti siave della sua diócesi, accoglievano col massimo fa-vore talj denuncie da parte dei Cero contro i¡I proprio vescovo, fzcen-done un’arma per esigere dal Vaticano il suo altentanamento da Trieste. Ecco spiegate le ragioni dell’lniier-velnto in Roma nei primi me/si de! 1936 del prefetto Tiengo di Trieste e la successiva chiamata a Firenze del vescovo Fogar da parte dei menzio-naío card. Rossi delia Concistoriale. 11 cardinale, neU’incontro avvenuto in un istituto religioso dj Firenze, accordó a mons. Fogar 48 ore di tem-Po per riílettere e decidersi alia ri- Leggete e diffondete LU MCBSTÜH LOTTM nuncia á-1 vescovadb di Trieste, col preavviso che, in caso di riíiuto, era-no ap-plicabili, n,e¡ suoi confronti se-vere sanzioni previste dai canoni ¡dei diritto canónico. Questi i precedenti e le modalitá dalla rlnuncia estorta al vescovo Fogar nomínate arcivescovo di Patras-so col fine di rispettare la formalitá del «promoveatur ut amoveaíur». Le prove che dietro le quinte o, megiio, che alie spalle de¡ calunnia-tori di moas. Fogar s¡ trovasse il vescovo di Fiurae di altera, mons. Santin, i! quale aspirava al vesco-vado di Trieste, si rica va no dai seguenti fatti: Mons. Foga/r, il maggior inie-ressato e il piü infórmate nella íac-cenda, a diverse persone tfichiaró: «Chi m-, ha scavato la fossa é stato il vestíavo Santin». Nel 1988, quando mons. Santin ot-tenne la investitnra nella diócesi di Trieste, il suo fede! servo a Fiume, dan Giorgio Br-uni, casi si espresse: «Finalmente metteró a posto quei pre-ti eretici. Ve/dremo chi comanderü d’ora innanzi». Don Jurij Bekar, colranniaitore del proprio vescovo, non solo ottenne la protezione e la tíifesa da parte di mons. Santin, ma da questi venne addirittura nominaío direttore di «Vita Nuova», organo delta C. C. di Trieste. Piü evidente ancora aupare la cor-reitá nelle calunnié fra il Siroiic e il Santin dal fatto che questi, non appena ottenuta I’investitura nella docesj di Trieste, tanto brigé e fece da liberare l’artefice delle sue fortune da! confino ne! meridione del-l’Italia, dove era stato relégate Sal Vatitano, instaliandolo poi nella di-gnitá piü r-imunerata del capitolo di Capodistria. Che nei l’investitura del Santin nel véscovado di Trieste fosse voluta od imposta a-i Vaticano dal fascismo, ap-punto perché ii Santin si prestava a ció che il vescovo Fogar rifiutava, lo dimo-síra e ccmprova il fatto che Mussolini in persona, pochi mesi dono il suo insediamento a Trieste, oíste nel settembre 1938, lo elogiava al-l’ingres/so della cattedrale di S. Giu-fte-, dichiarandogli: «Vi ho ap-prezza-to come vescovo di Fiume, tanto piü Vi apprezzo come vescovo di Trieste». Questi, im sintest, a leu ni. fatti éd episodi s-tdrici retet-livil alia forzata ri-nuncia di 'mons. Fcgar al véscovado d\ Trieste e alia sua sestituzione col vescovo di Fiume, mons. Santin. Ed ora si impongono aicune consi-derazio-ni e deduzioni, in base alia mora'e ed ai p-rincipi del diritto. Chiesto il parere di un légate a tale proposito, abbiamo ottenuto le se-guentj dichiarazioni: «Le dimisisioni di mons. Fogar dalla sede vescovile di Trieste, anche se da! lato meramente fórmale erano p-erfette, considérate da: -punto di vista del diritto naturale, nonché da quello canónico e elviüstico, nc-n pos-sono assolutamente essere ritenuíe giuridicamente valide eid efficie-ntl. «Ed invero c/g.ni consenso, per essere giuridicamente valido ed efficen-te, dev'essere libero e non coártalo e, mancando tali premesse, anche se le fo-rmaliió siano State osservate, nes-suna cor.seruenz?. giuridica né potrá scenderc. «11 consenso alie proprie dimissioni — asseritamente voüontariamente pre-síato da. mons. Fogar — era vizlato infatti nc-n da v.iolenza física (cité a tali sistemi é difíici-te ricorrcre nft! secolo in cui vivizmo) ma. senza dub-bio, da violenza psichica, in quanto — facendosi forte di calunnié di ogni specie chi ne aveva l'interesse — a danno di mons. Fogar vennero eser-citati dei mezzi che determinarono in iuj una coercizione tale da indnrlo, nótente a far una dichiarazione fórmale perfetta (nel caso concreto la p-roria rinuncia) che era assoluíamen-te disforme alia sua volontü, quella d¡ continuare a reggere la propria diócesi. «Altamente antigiuridico, oltre che immorale nel senso piü drástico della parola, deve reputarsi inoltre il fatto che uno dei creatori delta vio-lenza psichica esercitata su mons. Fogar abbia poluto sostituirsj nel go-verno della diócesi dalla quale era stato ri-mosso únicamente ed esclusi-vamente in seguito ai raggiri ed alie male arti, appunto anche di colui che gli ave-va messi i/n moto, ossia del vescovo Santin». Una migliore e piü motivaía con-ferma a quanto da noi giá proclámate su queste colonne, ossia che: «Santin non é e non puó essere vescovo dj Trieste e Capodistria» non poteva essere data. S-igniftaa-bivo a. ta/l prc/pasii/to amche quainito ebbe a scrivare su/1 «Tempo» Franco Ca-meiUitti, parlan/dlo siu/1 pro-bleima dalle irjilniOinsinEe: «La ripara-zione delle ingiustizie noa consiste tanto nella riíorma delle ieggi, ma si tratta sopratutto di rifortaare gli uomini. Abbiamo sin troppe Ieggi c re ge lamen ti, programmi e riforme. Meno Ieggi e maggiore buona volea* tá!» £-e da una! parte ai -ríscoal/rano s'n-t'o/mij <3ii* /rawedlimein.to alia -reaRá dei fsítl ¡in dieiteprn/ln/ati ¡sbiratil dieiropinto* -ne piu-biblilca e se taíii sintcimil vang/a/no reglstrati a/nich-e -neme dCichilaraZlanl di uc-mi-n/i aubaretteli come 11 sen. Tes* siitori, e -nella st-amipa, diaU's/ltra, ne-.g-li a/m/bieitíi'j go/vamatlvi, cioé, ed in quell'i dirigenti' la vi/ba po&i/t’lca italiana, non b¡v vu-ole assclutamiente m/uitar fotta. -Si. co/rr.iprenictenio ccsi ¡benisslmo le ragioai deH’arrog/ante -nifiipost/a del Go/veimo i-talia/n/D alfa recento mota id/eil Gov-er.no /della R.FPJ — mota i/n cuj si chiiede la semplice app-K-cazian-e /nei coin/f/ronti id-ella mii-n/ctia/niza slovena delle id'is/posiiiziioin/i preivisíe -dal Tratta-to idii pac-e e id/alla sbessa Costituizádin-e delia ¡re/pMbhlic,a italiana — misposta -cih-e d'emot/a come R-o/ma ¡n/cin voelia ancora nan-dersi con/to -dei tprepiri ¡des-veri' vcigo la mime/r/anza n/azionaie slovena. Le -raglon/i -dii una siaMIe poStei-on-e poí-reib/bero seanbrare i/n-crerilbAij -a coloro cui -non fessero in/citi gli Rbretti legia/mii es/taienibi f/r/a l-o scioviiniLsjrjq -lócale, ali/men-t'ato in Gopi/zia i-n miilsiura tate da far-1-0 degenerare al pa-rossi-am» -f/i/no ad an-n-ebbiare la -r/affiiorte. e -,1-a itradliaiianale teinide/nza -espainsi/aniiSti-ca ¡déllSSmpeiriiaMsmo italian/o verso i Balcarfi- ed j paesi slavi i-n ge-nene, temdienza d;a cu/j t-raggono ‘O/ri-gine ¡ap-puinto íe ¡raglcni -del val-u-to /m/anteni-mento di uin’.a/tmiosfera di teinsione peremn-e ai- co/níinj /orientali d’Ita’ia. Tale sittiUia¡zicin-e é necesaa/rla all’int-per/lailiSEnio italí-a/no che, i/ncairmata fe* d-elmente inegl'L attuali uomini -di CK>-ve'nn-o ¡a .aiddlir/libtuitia p-oteniz-iiato -n-eide sue mamifestaziioni aggressiv-e, pro¡se-•g/uie sulla s,ua /tradizionale di-rettrice es/piansionistica, i/nfiere/ndo con pa-rti--coila/re du/pezza sul-la iwiinoriam/za ste/ve--na, piü che -non su q-uellte f-rameese e au/s-bni-aica. GLI SLOVEN1 SONO PRIVI DEI DIRITTI POLITIC1 Urna d/eille forme di -'repressteine dei diritti idemioc/riaiticj degli SfevenS -in I/taLia é -costitu'i/t-a- dalla sisjemiaóica opera di s-gretolamemito non solo idtel-l’uin-iltá -ebni-ca — attiavcrs-o iíl -diSsam-giuaimiemt-o d-ella sc-uo'la e l'atraftzz-a-tnento delle iatit-uzi/an-i cutanali- -an-ccira eaii/bantii, ccme abbiamo viste nei preciediemtii- e/rtíflc/li —, ¡roa si concrer ta -anche in u/na azi-ane ¡raífimata e violenta -d1! dísgregaroeinito da’4’ unitá po/Hibica e xnarale, /acquiSita d-ailla 00-l>cd azíóne slovena mella sua ¿fumiga ed ercsiica -rasistenza all’opera snaziomA* l/z-z-atrice diel fascisroo e -dei reglmj precedian/ti, e oam/ambata malla lo/tta di l-ilberaBiioine r.a/zi-anzie. 0:vni leg-aim/e, anche 51 piü tfiniRb cc'.n -la cultura e da vita del po.polo Efowono, -olt-re gli ¡iai-qui confini. che ita/g-liano noi v/ivo le aspirazi-orti, i sen-t'irnenti, : virn-oo-!; d» sangue, le pio-prtieíá diag-li slo/veinii del Go¡pi-ziamo ® queiüi d¡;lla roiaidlre patria-, é stato n/st-taimieüt.e eá ■taeseawtoitawinte reeiss diai’/la íjpada ¡dli RoMa-, Per uno slo-vemo, parlare cis®¡ in Gciniizi-a ¡d-elUa sua paítala, -eispoh:ki alle are 15 Auirora—Iscla, Capodisbria alle ore 13 Jadiran— Pirano, Decani alle ore 15 Medusa — Stella Rossa, Capoddstria -alue ctrie- 10 Ripcsia Partiizan Campionato Zona distretto Buie giro-ne A — 2 giornata dl ritorno Maroiiamo — Verteneglio, Buie alle ore 13 Cittanova — Villanova, Cittanova alle ore 13 Ri.posa Buii-e Campionato Zona distretto Buie giro- ne B — 2. glornata di ritorno S. Lorenzo — Salvors, S. Larenzo alle iccte '15 Matteraidla — M. die! Carso, Matt era-da alle ore 15 Segihetto — Uimago,/Seghetto alle o-re 15 •Bar 11 Paiiltizan hain-no segnato Groadanavilé 4, V.aitove'c 2, Jeiacic 2, Leldjanaïc 1. DOMENICA LA PRIMA CORSA CICLISTICA Dclmeintca proseima si aiwrà l’aper-liura uiffilciiaje dielLa si.agtane ciel:;3ti-ca ¡niai nolsitiro Ciircoindanio coin la disiputa de/1 liiradiiizionale Ciireuito di Samedellia. Alto' corsa, oüfcre a tutti i clteliisiti dieilla ,SSS Proleiter di Ca-poiddisibnia, (parteciperanno pure i cic-liistii idiil Lulbiiama, Poila e Trieste. La1 causa avrà inilzio aille ore 14 n:ei pnasisi del nuovo meircato coperto. I RISULTATI Médusa—Buie 1:2 Saline—Umago 2:5 Pirano—Aurora 0:1 Isola—Strugnano 7:0 Partizan—Stella Rossa 9:1 Verteneglio—Cittanova 2:1 LA CLASSIFICA Isola 17 16 1 0 75 7 33 Pirano 17 14 0 3 68 '12 28 Umago 17 11 2 4 42 25 24 Aurora 17 9 4 4 22 13 22 Partizan 17 3 3 6 36 28 19 Strugnano 17 8 3 6 18 27 19 Saline 17 7 2 8 25 49 16 Medusa Verte- 17 5 1 11 16 24 11 neglio 16 5 1 10 22 50 11 Stel. Ros. 16 3 2 11 11 40 8 Cittanova 16 1' 3 12 12 43 5 Buie 16 2 0 14 15 45 4 P1U' FACILE DEL PREVISTO Isola-Strugnano 7-1 STRUGNANO: Gregorič, Mušica, Benve.iniuiti, Vaseotto, Zairo I, Za.ro II, FeKiuiga, Ooistanizo, Bagri, Bologna, Gklrgirm. ISOLA: Ruiasiigna« I, Deilise, Bagri, D-qpase I, iRugllieise, MJliloch, Be-pase II, Benvenuti, Begrassi, Za.ro, Ruissiignain II. Arbitro: Gravagna di Capodistria. Malnc-atori: Depeše II a:l 1’, Be-pase I al 12', BeigirasiSl al 40’ ddl prisa»-‘tempo; Benvemixti al 14, Žaro zA 25’, 28’ e ail 38’ ded secando teimlpo. Nate: Caitoi d’an'golo 7—1 a favo-re dedlEIsoilia. Infoirtunaíil .nial I ítem- AURORA - PIRANO 1-0 (0-0) MERHÄTÄ VirrORIÄ DH CAPODISTRIANI I locali abbandonqno all'88.mo Fantini autore della rete decisiva. II Pirano in orisi? SCC L' americano Wegemann vincitore a Planica Čandre la previsions di, tutti i teiemoi e gli sportlvi, le gare di saïto initamiaBiioinEili siul tiriamipodino ciliimlpioMilcO! di Pi,an,ica .si sono Cornelius e coin ta vibtoiria dsll’ameir¡cano-Weigamainn, ha išailtato, 81 metri, al sečicinidio e toripó» posto- ei: seno pliaz-za’ul igli auBiiriiaioi Bradai e Boeitter, ail quarto e qiuúnto ¡gilí jug-oslavi Klsničniik e Palda. AURiORA: Dobrigna, Calenda, Pe-rini, Mele, Scher, Vattovani, Fantini, Favento, Norbedo, Zetto, Marsi. jl’IRANO: Venturini, Rosso, Argentin, Contento, Dudine, Bonifacio, Raz-za, Dapretto, Stimac, Tagliapietra, Fiumi. Arbitro: Lonzar. Spettatori 1000 circa — Marcatori Fantini al 8’ della ripreisa. Al 43’ del secondo tempoi i piranesl abbando-nano il rettangolo di gioco, in se-guito ad un calcio di rigore concesso dall’arbitro Lonzar per un fallo di mano (involontario?) di Dudine. SapeU dUe.... . . . ¡ «Harlem Globertrotters» in-tendono nel 1952 far un giro esibizio-nistico In tutti e cinque i continenti’í I! manager Abe Saperstein ha elabo-rato un programma, stando al quale i funamboii negri dovrebbero disputare 155 incontri dei quali 61 nell’Eu-ropa occidentale, il resto nel Sud Africa e nel nord Africa, nell’Australia e neil’Estremo oriente, nelle Filippi-ne e nelle Haway. ... il giro ciclistico délia Svizzera Sj disputerà quest’anno in 8 tappe ed avrà inizio il 14 giugno? Il percorso totale raggiungerà la lunghezza di 1.680 Km. —o— '. .. lii 6 ,e 7 settemibre eewente an-no avrà luogo l’i.nconfcra .triangolare ¡intemazi,anale dii atletica leggera ira le .squadre tedesca, aiustriaca >e Jugo-slava? Dapo le ollmpiadi 1 tedieschi incantreramino 'gli svadesi ,e gli sviiz-zeri, ir.ispettiivamente a Monaco dt Bavrera le a Diuesseldorf. —o— .. . per le oliimipiadi di Helsinki H viiillaggito olirrïpLoniico avirà una capacité di 7.500 alloggi? ¡Nella capitale finlandese aviranno luogo butte le ma-nifestaizianii atiieticihe ad eccezione idel pentaithtan che si diisputerà a Haem-mienJiiinin, 120 Km a ¡nord .délia capitale. (Sinora ail« oHnrpiadi si sono iscrit-te 57 mazlani. L’Aurora iin quel ldi Pirana ha otte-nuto -una bella vittoria ombreggiata forse ,uin jx> dalil’antisipartivo abtoam-dono id)ei piranesi, pqr il motivo già acicmniato. ¡In oigni .caso l’Aurana si meriitava la vibtaria con la sua con-dotta gariiballdinai di garai e H pre-gevole gioco id'assieme svolto da butta la squaidra, in metta r«presa dopo un buirrasicoso inizio di camipionato. Con quiesta yittonia i ragazzl di Schier pos-soino aspiriare 'ailla seconda poltrona in iclaasifica. Del Pirano ipoco da idiire. Già dome-nica socurea ablbiamo rillevato che la squadra non andaiva. OÍ6 si è id'eli-neato maggioirmenlte ipraprio in quest a. ipantita. La mancanlza di ,uina spina dorsale salda lintenldiaimio la mediana) è stata la causa principale délia acan-fiitta, di ieiri. Dudiine tari, è stato ir-riconoisicibile, faltoso ed 'iroso (tanta da «acá re in imlinaidcie aperte anichè ai postro indiriizzo). In ombra anche gli altiii elemanti. 'Tagliapietra 'Si, é faitto tn qiuattra, ma ció non 4a vaiiso per la squadra che, .bisogna diirlo iben chiaramanbe, non 'in®rama. Perianto sqra meaesisairio trovare presto un me-diiocentro cíh'e possa dagmaimente so-stituiire i'l grande assente, Ker.ií. II resto verná can la buona volonté! Come dieta» piú isoipna, TAurora ha gioicato gran parte del iprimo te-mpo nell’,airea . adversaria e Fantini s¡ é maingiato pareochie oceasioni d’oro. iNeill'a ripresisa, áU’ 8’ minuto, Fan-■tiini, dcipo uino scamlbáo di passaggi con Favento. seg.na Túnica rete dial,la giormiata. Al 30’ ¡Stimac esce dal campo, 'infornunato. Affiarano ancora r¡-picchi e irudeizze quá e la, sedate dall’arbitro. Poi l’apisodio soipra accen-nato dell’,abbanido.no. :Noin anevm» di ipecahe U’arbitragigio. La XXVI. del campionato Italiano di calcio Sconíiíte in casa la Lazio e Spal Vittoriosi i «muletti» sul Bologna I RISULTATI Milan—Toriuo 4:1 Fiorentina—Luccbese 1:0 Juventus—Pro Fiatria 5:1 Novara—Napoli 1:0 Szmpdpria—Spal 1:0 Triesiiaa—Bologna 4:1 Atalanta—Padova 1:1 Palermo—Udinese 2:1 Internaziotnaie—Legnauo Cc.mo—Lazio 2:1} LA CLASSIFiCA Juventus ounti 42, Internaziona-le e Milan 37, Lazio e Saal 29, Napoli, Fiorentina e Novara 28, Sampioria 27, Palermo 25, Bologna e Pro Patria 24, Torino, Udinese e Luccbese 23, Padova e Como 21, At:Junta c Triestina 20, Legnano 10. Una meta c;a riïiVf.’. sar.p.on-dcn.* 1 II. i cccne la 25. del mascimo cam-giDnato italtano di calcio nessuno s« TîÀpéttava ce.rtaimante, La Lazio e la Sipal. due fra le miigliori, sono stat-e jrt'Eq^cittcitÉsrjenii? sconfitte sul rfriprio -lierrsnuo. La pn'im,a dal Como, il çua’.iî, nella sua coma alla salvez-za, ha iinfi’ato t-re vittorie consecutive, pri~i;rdo d?J irçitRTt'imo ocs'o in clas-s,if.ca ,:.il quirt’ultinno in zona di si-cir'eiraia. La seconda dalla sco-nee,riante Sarrit'-fonia, che alteona. giornate rüultc've a quie®e da gra.n ciaimipione. Uma di queste Uiltime è toccata alla Spal, che h,a dovutia cccries.cere l’onta délia aceniit.ta casalinga. U-Vr'tra jjctçn'3» da Nr.-?li. dave la o-ur i .?. cceri’e. ri è fatto imbri-gl'rre c i’ rriTipre r'eiccloso .va-cv.c j di Pie la, che r«*t è team ormai a', stcuro. Le tre g-ondi hanno fait.o un si-rriuli'jnaiïo natta in averti, vincendo neitiaimieinte ta tutti ¡i confrontt. con puittbeggi chie non arnmettono dubbi. La Triestlna. di frorf.e ad un Bo-teena In rldobt'o -per '.’assenza di tire titolari, non ha faticato troppo a in.camerare i due punti. La sua si-tuazicne permame pero sempre peri-eolosa, dato il- passa in avant! «Belle dinette rival i Como. Padava e Atalanta. Le ultime due , i ne ombrât as i a Bergamo, si so.no divise salomónicamente Ja posta. SccCTfitta immeritata delta Udinese in quel di Palermo. ILfetteiiq anconi tro fra g’.ll uniäghesite Tuindiici ideilîe .Saliine s.i è rfebâto cotí un niEltto . SM'cicessioi ’d,ei primi che hanno damiinato la partita per tutti 90 miiniutt. Solo a ispirazizi. i g.iooait-ciri del Saline isoinio' riuBciti a minaicciaine la pointa deglii ospiti isenza mai giiun-geine a, icontaitto con il partieire che, abcieltitiualti i due goiailis imipairaibil-i, mon è isfatia per -nuilla impegnato. Alllla maigig.iorr issparienza e telcnica deigi'i .aweirisaini T'unidiici délié' Saline ha isaputo pero oipparre una farza marale, ri/veialbaisi in pie-no quaindo il riisultiato di 4—0 a favore degli oispiii iaisciiaiv.a prevedere una sco,n-fitta di vaste piroporzioini. Ai ffechâo di inizio TUmago scait-ta alTaitaicco. ed ail 10’ una puniizio-me, calciaita" dai circa 40 metri, fa corren*« ill- primo, guato a Bartoli, che ai vede1 scctiiturfe» «teil palo, a iiEi3pi:r.ig€ir.e: ia cannonata. Al 20’ iii saguiito a CE/lciio d’ainigoiloi in favore «kfgl'i cispiti, Sročkovič sbaiglia una buojia cocclsitoiniei. Al 30’ 1’UmagO' passa in vanibagigio : esce Bartoilt che iiniwlce ¡di affenrare il facile pal-tone, lo :C¡a/IiCiai siuii pied.i di un sua terizilnio e Lenarduzzi III ne sp-prclfiliiba per coiiolcairilo in rete. Rear ziiciree immeld'iaita. del Saline che pe-n’6 nom oibtii-ene Hrefifeltito ispe(riaito. Poi è inuovatmn.te BartoiU ad es.sere ichiamabo per diue valte. a,l l.aÆro. L’inizio della ripriesa vede TUma-go ncateinElío in ccmtiwue pericolose azic.mi. 5 oaOzi d’an.go.lo quasi .ccnseioutiivii .oaratiteinizžaino questa hchirr-CiEinte iSiU®ário!ritá ; ITiltimo deií quEilii: ip.eiró .rqpprFi'íenliiai la se-.ooinlia .oaipilíicúEiziioine del Satine la iseguiito cid un mtcfbaL AJ.1’8’ pu-raiziofne peir TUmiaigo e tiro- di Gi-ra’Jdi can iccíhiseiguieinte' líerza segnar RICUPERI Vittoria incontrastata delle ospitanti nella IV. giornata HAJDUK E LQKMTfM rafforzano !e proprie posizioni uNetta sconfitta de! Partizan a Zagabria I RISULTATI I Girone Stella Rossa—BSK 3:2 ¡Hajduk—'Zagreb 2:1 •Vardar—Sarajevo 5:0 II Girone L c k, : im c I ivz—Rabotnički 2:Q Vcijv edina—Mačva 3:0 'Dtaorro—Partizan 3:1 LA CLASSIFICA I Girone Hajduk e Vendar punti 6, Stehta Rossa e Sarajevo 4, BSK 3, Zagreb 1. II Girone Lck-imiotiva ipunti 8, Dinamo 6, Partizan e Vojvodina 4, Rabotnički 2, Mačva 0. I.?. IV -giomata del messima cam-r onato catoistica deSla Jugoslavia ha fotto rieg abrare T.aifieirm&zjoiiie di butte le ahuaidre oapitamti, ccsa «testa che cnpita moko ra ramen te. Ne! .p;('m.o e.tror.e Tumiili:! d&THaj-duk dl'. Sptiaf.o 'ha prešo le redini della classifie,a assieme al Vardar, do-Po la strlmlmzita, ma merltata vltto- ria, iriipontata i.eri sul vcienteroso un-dici di Zagaitaiia. Civ. ser,prends è -pero il Verdiar, cfce :eri è riiuacito a:d Inf ils,re ©er ten cbno.ue volte • la rete del pur fccle Sarajevo. La, Sicif.a 'Rossa di Beigrad» haï incaimierato la sacemda vtttorla del cerrente campionato alle speae degli študenti belgradesi, 1 quali sano .pero usclti daU’incontro cari tutti gli onc.-.'i. Nel sečen,1 do g:,rc.me tacontrasbante supromazia niella Lakcimotiva, Lunica squadra an.cora immun,e da scanfit.te e a -punbegglo ipiian-o. Pure iieri. i zait ' resi hanno super,ato, naniza ipunto fri.zr.re, Turadki del Raibotaldki, H quel*;, dnno wa .belila ipac'.enza, sta imamerairdia scerafiitte su sconfitte. •L’iimbarcïse pirinci.pale délia IV gicir-nata ena tuhto irr.pcriaiato sulTincc.n-t. n idi Zrgaibria Ira Dinamio e Partizan, L’imcontra non h:a corrinposto ail-Tattesa, penché tircppo facile è stata la ‘viittcria delila Dinamo su ,uin ,Partizan, ehe è solo Toimbra della belila squadra da noi conotsciuta. Buona pure Taiffermazictn« deUa Vojvodina, che ha supenato fliettarrlan.be iil Mačva, sempre atfasciutto Jn fatto dl punti. ■po Žaro e Russignain dsiHTisoia che, ■paca doipo riieintr.aino in oamp.o. Net la rilpresa, Žaro Marino delilo .Strugnano, iOha abbsinidona ,iil ca-mpo per non far piti r štabno. La pslrtita :di ieri segna il rie-nitroi nei namghi calicisitici di Begnassi e Beliise, iil quale 'UiH-iimo noiniostante due anlhi di fcirzialta asisenza, ha dimes Vrata anlchie iem di elsisere un atleta di c lass e la cul preisieinza ha iniduibbiameinte' iniffiuito sul rjsuilta-to finale della partita. NuMa hanno pcituto ,gli sibruignianeisi dinnanzi ail •ciompatto isquaidrorae -isioiteinp la1 cul hinleia mediana, in mioido pamticoilare, ha fumzianato da perfetto ingranag-igio aippciggiata da un alttacco ve-tace pmetrainte, i cui componenti hainno dimiolstirato di «sisarie degli otitimi, e precis! domimatoiri del pal-loinei L'uinldiici deilto Sitrugnano, pur avenido di coinlbro «n avveirsario di, tale claeise, neiila gara di ieri e st,a-,to ,al diisioitto dle'lle siuie 'paaslbšlita e delle1 prave fcimite nalile precedent! partite di caimptonato. P.elr ab/uil,ismo e sconcJusionaitezza e parile,o,larme-nlte spicoato il Rosso (ci seuisi ul noimiignalo, poiohe non iri-cordiiamo, ii s.uo nomej, ma neimme-no gli alitri sono isltati alTaltezza delle eapaici/ta, ,s,alv.o, Mušiica e in un .oeirbo, modo,, V.asooitto, che,se nom attro, si somo prodiigati con vokrnta. DalilTsoila ii miglioiri somo staitli Mililach, Bemiveinuti e Žaro, che nori, asltante Timforitunio al piede, hal segnato tre neti, e il gia nommato Bagirassi. MB UMAGO - SALINE 5-2 (1-0) Meritata afíermazione degli ospiti Umaghesi ■tura umiaglleise. E’ passato appena un minuto che Barréoli dieve nuova-.melnlbe i.nich^msirsi per raccoglieire in fornido al .sáoooi un alta» pallóme di ¡Smitoivic, che precadiemtelmelnte ave-va icoiJpito il pato. ... Querido la páflti'ta sembra i-ásoá-varisi im uln mionotego, inaspeitbata-m'einite 11 S&line malte fuoiri lie un-ghiie in. una. rablhioisa oanibrciífensiva,. Al 20’ s,u aziiomia segna Izao,. Pitico idiopo l’aia "aimistra isiíaimpa si palo un itiiro idieistiinato a mete. Un falto in area di migare viene tiramutafo da P.elbrcinio II. •Al 25’ il Saltime manca una faicile ciacaistone e, da atiesto moimeinto., ,'l’Uimrigio riipreinde le- redini dei gioco, sqgn,anudó iT’u’.'tdma rete a,l 44’, nnovamanlte com Lenairduzizi III. UMAGO: Nova;c,co, Lemairiduzzi I, Leihciriduizzi II, Boise, Sreckovic, Beirnic, Brcinkq, Giiuiro, Lemairdiuzzi III, Giiraildii, Millo'. SALINE: Bsiritali, Peitronio I, Fonda, Giiraíiii III, Zamile, Petrcinio II, Izzo, Salveistrini, Beirnandi, Vidomic, PtociinL C. R. Le rimanenti partite del girone di ritorno VIII. giornata Buie — Strugnano Pirano — Médusa Stella Roissa — Isola Auirara — Giittanava Partisan — Umaigo — VcaftienagHo — Sajiné IX. giornata Buie — VenteiiiÊglio Saline — Pairtizan Umaigo — Aurora, Msdiusa — Stella Rossa Ciiitanciva — Iisoila Striugnano — Piiraino V"’L' X. giornata Piraimo. — Bute Stella Rossa — Strugnano Mielduisai — Ciita-nova Isola — Umago Aurora — Saline Vemteneglio' — Paxtiz-an XI. giornata Stella Rossa — Pirano B,ule — Bâmtlza.n Aurora, — Vemteneglio Saline — Isola Umaigo — Médusa Cittanova, — Striugnano Lo iSvGuippo di müissa dello spcvt iiistrélbto di Buie non é soddisfa- • b-amché si debba ammetitere i la, sltiuaizioine' sia. migiiiore di quaílcihe anno fa, quando, anche meá maigigioirá ceinitri, la sport era coin/s.ildiarata una alraiba- fenilce, e la poica aittivitá che si svolgeva era direitta da simgoli eilemienti ¡boirghesi, per non idix.e reaizaonari. Nell distiretto, olitre alTassoeiazio-ne dá tiro a, seigino, che si é afferma-ía coime oirgainizzaizione sporltilva, di mais.sia, icoin paorecchie centiinaiia di melmbiri, si. coinitano 11 cibcoli spoulti-vi. Ad ©oceizioine di uno, e precisamente il C. S. Bule, che svolge una moilibeipiliice aittiviitá in oigni campo dsilla 'sport, gii a-ltri clubs cura,no so- OMQLOGAZIONI Vísti i referí,¡ arbit.rali, la commis-siane técnica: della fedlerazione gioco calcio del Oirtcondario deli’Istria orno-loga le seguentii: partite vajevoli per i campionati calcio. Partite dei 16, 3. 1952 — Capodistria Buie — Umaigo 1—4 Cittanova — iSailine 2—4 Stella Rosa — Verteneglio, riinvia-ta per accertaimenti IPartizain — Pirano 1—8 Striugnano—Aurora 0—0 Medusa — Isola 0—1 Campionato Zona A distretto Capodistria — ricuperi del 16. 3. 1952 Isola B — Partizan1 2—2 Pirano B — Branik 4—0 Medusa B — Jadran 0—1 Ilirija — Aurora B 2—0 Campionato Zona distretto Buie girone A — ricuperi del 16. 3. 1952 Villanova — Bule 0—2 Campionato Zona distretto Buie girone B — ricuperi del 16. 3. 1952 .Seghetto—Mattera.da 1—1 PUNIZIC.NI: Biriajnik Renato, del Partizan B. squalificato 4 giornate ef-fettlve di campionato per aver mi-naciciato il »indice di gara ed essersi rifiutato ldi uisiciire dal campo. Pascolim Zoran, del SD Partizan, proitoiZ'ione di svoJigene le fuinzioni di aocompag.natore '3i squadra fino al termine del campionato Zona di-sttretto dl Capodistria. ¡Prašnikar Aldo, del Decani, amimo-nizioine solenne per camipartamento inidisciplinato reeila partita Medusa B —Jadran. Toirnizza Bruno e Juriiševič Angelo, dlel CiS iMjaitf er aida, amlmonizine semplice par comportamiento ineducato. Vascon Lionello. dirigente del GS Aurora, prolbiziione di compiere le f.urvzloni di accompaginator.e d¡ squa-dria fino il 31- 12. 1952 per aver falsifícalo um documento riguárdante la posizione del giocatoire Vascon LuigT. Vas,oo,n Luiigi di Luigi, da Capodis-tr ia, squalificato fino al 31. 7. 1952 per aver firmato contemporáneamente due cart,elitni e rispettivamente u-no Per ,la UiS Medusa e uno per il GS Aurora. Faulina Peter del SD Decani, sospeso daU’atüività sine die in att.esa di squaliifiea per aver firmato due cartel lini con dati falsi. BUIE - MEDUSA 2- (Î-Î) GIOCO MIGLIORE DEGLI OSPITI 3-D MEDUSA: Depcinte, Samtin, Stradi, Dapanigher, Túniinovif, Paren.zam, Sa-bpdln, .Satoadtn II. Valente, Clamanti, Satoadin III. AURORA: Dobriigna, Calenda, Peri-nl, Miele, Córranle, Vattovani, Fainti-ni, Favento, Norbedo, Zago, Zetto. ARBITRO: Lonzar. AÍARCATCRI: Al 17’ Zaigo, Favento al 25’ e. Zetto al 34’ del secondo tempo. La prñm.a della vittoria e la ... torta é ípettata ai mlgliori di quest’ín-ccintro s: ihcittadlno. Questa volita I migltori seno stati gli aunoriñi, che hanno saputo sfferrare il . . . toro pe.r le cc,rnai, prorcf© nel memento in cv-j ■ nersuno se Taspettava, c.ioé a.l 17’ derla rioresa, Sia,nidio la Madusia si tírevava da un bel :pó protesa ail’at-taoco -e fáireidiava letieraimeate la porta di Dobrigna, il pallo,ne .veniva re-sp into fuirn; crea «Jai 'diíeinsciri esuco-rini, lo rocécuMev* N:co. 11 qiua’.-e, dop,o una breve corsa, face,va partiré u.n ibraversone albo, misu,rato a.l ir.'íli-metro, sullia testa di Zago, che pre-veaiva l’inscita di Depc.nte e á-nsac,cava. Questo peir dar.e una 'idea di qu-e,!-lo che causó la «dlebacle» della. Medusa. No,n s; puó dire sia stato un infortunio, ma in egni caso ó da valutar-si cerne «t» d'¡ que! scí.it.i. sOhiafíi che la serte ap.pioippa ai suoi proíebti. La Mediuisa ha gáocato, « bañe, siró. ai 20’ della. riprasá, poi si e s'..an-cat». Up pó lo scoraménío, un pó il ritmo sostenuto di gicco sino allora praticato, quésí-e le cause «bbiettiv« p?,:< cui i gia.V.oaEznrri ha'nno ceduto le armi. Amccra uin.a ,1a oquad.-a di Ceñido ha dimes:rato di giccare riñe a meta casnpo, ma di ave.* le idee c en tuse reí I’are a avviersaria. Ció significa ohe alia squadra neco.ssitano aí.tiaccainti che realizzano e non glo-collieiri. LieliVAurora, poco, imolto peco da di-re. Classe, gicco, tova-tura técnica, idee chigre, rcipiditá ne.llo sn-.arca-mtniio ecc. seno i preji di c-ui ¡buona parte ipcituito fa’r.S' Sunitiin e Tuirčinovič, obe hamn© dato il possilhiile. Le mez-z’a'ii e lia ¡msidúlana -deil Biufe si- sono partait,e piú volte scitto la rate di Dspomte e Con tiri p.iù ,precis; avreb-bçro poluto aumsiniíare ecinaidiere-vo’im'anit'e M puntíiggio, a faivoire-.' Del Múiduisa, bi’teia gi’Jie xiseirve, ha. compleitaroente deiluso Vatoiniti I, che ha falbtioi sotomente da numero e Odre a tai amiche Clement; ha do-vuito abibandoiaare il .campo- psr un colpo irioeivuto nel priimo .tempo. Net priimo tempo, ¡le due squadre si sono equiivalse. Al 16’ ha ,se,gnala Valanta II, oran un tiro isiuila delstra di Bortolm, Imparabile. Ha pareg-giaito par ,il Buie, Nato al 20’, il cui tiro è amd'ato a finiré sulla gamba di Tirrčinovič ¡e cosí dteivialio im rdte. NeiJ II. tempo, il gioco è štato in preivaJ en.za di míirca bu ¡.ese. Al 10’ Neto pointa1 in vamtaagto lía isiua squa-dna,. II .r-eisto, ,d,el’l'’,iin>coinii,ro, veda l’air-rembaggto buLeisa alia potrta capo-d¡1stni,am,ai, ma ;,i riisultatoi non cambia. Ai 42’ è s i ali o esputoo Miha-ljuv.’ií par gioico scrarreitto. Qúllmo ra/rihiltraggio-. Riassunto delle lezioni di lingua slovena tenuíe da Radio Trieste Zona Jug. Quanie aincpe sai, tanto teste vali (guante !in;gue sai, taniti uemini vali) 1. Kolikor jezikov znaš, toliko Biav vel.aš: Ai-iajlizziamn questo detto sloveno: jezikov, deriva ,d'a jezik = la Ilnigua glav, deriva ,da gúava — la testa koliko =: quanto toliko _ tanto quir.idi: Kcf.iko jezikov = q.uanto Tingue ,toliko guav — tanite ibeste Aibbiamij ,poi due vieirbi: enaš = sa¡ — voce del verbo znati = saipere valjaš — vali — vcice ,d:eJ verbo veljati = valere Le fcirimie dlei diue ver,bi al presente: Znati: io so = jaz znam tu sai — ti znaš egli, ea == oin zna mo! ' saipipisirro- _ m,i znamo vol šepete — vi znat,e casi sarmo — oni znajo Veljati: io var,go = jaz veljam Una demanda: ifcoKko glav vtfsjaš? Qiuante teste vali. Koliko jezikov znam? Guante ISn-giue so, II. LEZIiONE Segni d'EiH’alfabeto sloveno'che non esistono in que’.f.o italiano: ,š = .proniumcia, is,c 'italiana č == ©rcniuinicla c (i) dolce ž = k = Traitteniamocj u.n pó sulla numera-zione: contiamo = štej,mo! ena, dve, trii, štiri, pet, šest, sedem, 1 2 3 4 5 6 7 cs-om, devet, deoat, enajst, dvanajst, 8 9 10 11 12 trinajst dlvajset. 13 14, 15. 16. 17, 10, 19 20. Koliko je eina in dve? Quanto fa 1 ip.iü 2 E-na in 'diy.a je tri. 1 piú 2 =3 Koliko je dvajset manj dva: Quanto fa 20—2? DvaciEit manj dva je osemnajst — 20—.2 — 18 In slovano si usa dun.que il verbo egqsre (b'iiti): qiuanto fa? Koliko je? Deicli.niamo il verbo essere (biti) al preciante: jaiž sem, - i o seno — ti si - se i — o.n je - ó — mi. simo - slamo — vi sie - siete — oini so - sono AisocStare — poslušati contare = šteti risipondeue _ odig.ovairjati kldo šteje? = chti, icoint-a? mi štejemo — noi contiamo ali poslušate?. = Escóltate? Da, mi poslušamo — si, noi as.col-tíamo aii odgovarjate? = -rispondete? AscoHaie: ogni martedi e veaerdi alie ore 15 Se iezloal di Ragua slo-vena trseniesse da Radio Trieste, zona Jugoslava. tatnanile .il calcio con. dan.no degli aítri. rami. ill manisalto, svi.luppo degli alitri ra-mi deilto. sport ó dovuito- a. varíe de-fiCAwra- di calraibtere1 obiieltitivo' e sog-.gettivo. In. priimo Tungo a-lla poca ini'lzialtiva dei diiirigeniti dell’UCEF •loicaite, ia secondo luogo alia, incom-prqnsionie dei dirig.einti dei vari circo, li spoiiltivi, T quali non conside-rano. lo 'sport una necessita per lo sv.iiuippo físico del ¡si»goto, ma. come ¡Ta prava delle xxiissiitoililtá aitle-tiche di singoli elemeniti. Peir eliimi.neirs iLa.l.i deficéñze i di-riigeintii dii quelsiti ciircoli, come puré deii’UCEF devono, coilieigairsi sitret-taimtinte con le altire o.rganizzazioni di maissa e lavorare unitamente ad etsse .acciolaché Jo sport popolaire si sviluippt al imaissiimo fra i nos-tri lia'vciratoni. Loititaindo per il suo a.llar-g-aimeinito, vengono, a crear,si le pos^ •siibiLiltá idiel ,s:uo raffoxzamento. Ad esampio, la ginnaisitica é stata compieitaimemibe trasiciurata. Ad ec-oeiziane id-ai saiggi anniual.i, in oooa-siome detl 1. -Maggio .o di. aitoie r,i-i eotrrenize, non v.ianie praltilcata alcu-;na atti'viltá' girmiica, elcceitto nella scuoila ove la ginnaisitica é consideraba ¡mataría oiblbligaitoria,. La ginnaatiea é lo sport che da maigigiori poissibilitá idii diffusiome, isíies .peir le ispeisie mmlime1 che essa richieidie, .sia per la larga pcssibilita di aceita dieigili .elementi. La creaizio-ne idelllte sacteita ginniiche «Pairtáizan», sul modeiiloi di qu-all-e eaisitenti neJ-la R.P.F.J., 'veinrelbbe a eliminare in parte quieisito problema. I.n quanto aii quadri, areidiaimo, ve ne si,ano a suf-ficeniza nella viicina R.P. deila Oroa-zia. Che ¡di-re poi del nuoto? In 5 atoll t^i aititilviitá, é istata. ierauta nel búlese una solía coimpeitiizioime1 niataitoria ad UmaigO'. Eppurie nei m,eis;i eistirvi centánaia ¡dii ¡gioivsini ed anlziato po-freitlbero sviiliu-ptparie' questo ramo di EÚtiviiitá siportiiva. Da notare che ad Umago, Cititanoiva, Salvare, Bas,sania, eic-c. albibiamo- otóiimi elementi. Da iriicoindeire Bos.e1 Gtalio-, che, in aláisnamento, ha ottenuito un bal 1’5” sui 100 m a «bile libero,. Questo. e-lem,emito, ban preparado, potrebibe mir isultaire ¡uno del. miglioiri in campo natzitoHia.le ¡e, foirse, anche ,europeo,. Alitratltianto, vale- per l’atletieai Ie¡g-igete, che, in parite, viene svltappa-ta a Ciittanova, mentiré a. Uimago, do-■po un ¡bríLlante imiiato, é caduta in prbfo,ndo letargo. Lo steisso diicasi per l!a paillacianeislbro, per la pa'lla-voio ¡e per .gli aitri .sports. , Neceislslita quindii che al prossimo plemium dall’UCEF 'óiueiste defiicenze vfinigaino analiizzate, © venga,no tróvate le niuove fo,rm¡e' idi lavo-i», per diffonideuie1 fna 1-e piú lairghe maisse di popoiloi lo sport. S. L ora del dilettante A ISOLA Uno spettacolo pleno di brio e di spensierata allegria é stato quel-lo che abbiamo potuto ammirare ieri sera al Teatro Arrigoni gre-mito di folla. ntltnri-ïntn