vv- /■ > / V \ ; . . I ^ /, % ' .sV ■ LARALDO VENETO, O V E R O ARMERISTA VNIVERSALE, DEL CAVALIER DE BEATIANO. rsr T i- r"; ■: n -j ^ r . t. •DR WoOì/rit/vi* v *: i .. r* 40430^ jLA. ? ■tl , * | u»;. •"; /' / 't SERENISSIMO PRINCIPE >!|LLA Gloria di quello Augu-■ ilo Impero ipno douute Y Offerte di quelle memorie guerriere, chefrà il pretio-lò de’ Metalli, ed il Nobile de' Colori coronano il me-rito degli Eroi famolì, e rapprefèntano i premijdelfantico valore siigli Scudi lam-Peggianti di que Campioni, che diedero * 3 colla colla loro virtù e col {àngue gli fmalti, e le Figure ai vollri cofpicui Armeggi 5 Trofei della voltra Grandezza, e {imboli venerabili dell’ Onore nafcente dagli {cintillanti lumi del voftro inuitto Leone . Afcriue-rei à gran fortuna Sereniamo mio Principe, & Eccellentiffimi Padri s'io fra quelle Liminole Ombre poteffi epilogare gli atomi tutti di quegli {plendori , che formano il Corpo foblime alla veneratione del vollro maeltofo Nome, e che influiscono nella mente de' vollri generofi figli penfieri gloriofl nel farrinafcere dalle ceneri pretiolè degli Aui più fortunate Fenici al Publico bene . Mà non poflò negare, che lenza la {corta dVn Veneto Duce linterno de’Sentimenti, e loATequiofa mia inclinatione polfan giammai indrizzar il paffo ad indagare le più minute Scintille de5 vollri folgoreggiami Lumi , che fono così immenfi, e abbagliano la mente di chi foffe per dileguarli , & incenerifoono le Penne di chi tentalfe defcriuerli, che perciò ricouerando Tonello del mio innocente ardire lòtto lo Scudo dVn Araldo Veneto mi fa Iperare, che le non iàprò raccogliere tutti i fiori nel Giardino delle vo- voftre Glorie, raccoglierò almeno quegli che vCcidono i veleni dellinuidia , e che fcuoprono gli antidoti contra gli angui pe~ lliferi della maldicenza . Si degni dunque Volira Serenità diffondere i raggi dell’ eroica fua gratitudine in quefti oflèquiofi fògli, ericeua di buon occhio l’offerta di poche dille d’inchioftro per quelle , che mi riferbo di fare col fangue in tutte quell’ occafioni , che mi faranno propitie à te-ftimoniargli finfinita mia deuotione originata dal più forte Vaffallaggio, che giurò Capodiftria su ’l Sacro della fùa inuio-labil firde, e che tutti i miei Progenitori in particolare Francefco Gran Canceliere di quefta Yoftra SerenifTìma Republica , e Frà Agoltino Caualiere Gerofòlimitano con efempij zelanti infognarono alla loro Pofterità il ficuro godimento della Puhlica , e Regai Predilettione. Supplico dunque Yoftra Serenità, e Yoi Preitantiffimi Padri di gradire queifo picciol tributo , che precorre à ratificar gli atti della mia vmilifiima offeruanza , acciò che in bre-ue poffa tributarle quelli del Gran Blafo-ne di cotelta Putrida Nobiltà , e di tutte le Città Suddite al voltro Serenifhmo Dominio , minio, in cui Porgerete diftefè Teroiche attieni de’ vollri Maggiori, i meriti di tanti Cittadini, e le Dignità, e Cariche cofpi-cue per ordine de' tempi dalla Puhlica Munificenza à quelli conceffi 3 mentr' Io fermo la penna , & inchino la deuotione in baciarle il lembo del Sereniffimo Manto , e di quefte gloriofiffime Porpore per effer eternamente Di Y. Serenità. Venetia Ji 2 8. Agofto 1 <58o. betiotifs. Riucrentifs.& Ojsequiofs.Seruo De Beatiano. A CHI LEGGE. V} da più d’yno trattata la materia dell’ Arme, e da più d’vno ancora conofciuto ejfer quella vnconfufo Caos , òper dir meglio vna parte incognita delle belle operationì. Ma perche la cupidigia dell’vmano fapere è à guifa della palla di giuoco , la quale doue troua maggior incontro di difficoltà ini fa maggiore sbalzo di pretensone \ Tanta confejfo effierne in ciò accaduto > mentr’ volend’ io con la debolezza del m:o ingegno [coprire le lontananze deU’ antichità , & il continente de’fuoi più memorabili fatti , ritrouai tante difficoltà ■> che mi jecero più d’ •vna volta ritornar à dietro ; magli Jhmoh dell'onore, e quelli d’vn’ onefla curiojìtà mi conjtgliarono non ejfer contratto cotanto difficile., eh e non Ji vinca , quando mezo non fi lafcia, che non fi adopri ; e fi come pretefi inquefio mìo trattato di non voler putito col mio giudi tio definire alcuna cofa dubbio fa, quale farebbe filata vna prefuntio-ne troppo biafimeuole, e degna di punitione , mi lafciai perfiuadere dalla ragione di fcriuere più per foddisfare al mio gemo , che volere aggiungere cofa a quello , che tanti granì, e Dotti Vomini hanno [opra tal materia efipofìo à quel tanto , che era di ricco , e di profondo dentro la cognitione della Scienza Araldica ; così dunque cominciai cono fiere molte figure, che mi oblìgarono filofofare le caufi , onde deriuafiero i loro principi) quafi con vna nuoua Attro-logta fondata fi'opra le Figure i fimboli principali di quelle , da’ quali potei facilmente ricattare ( fecondo I’ opinione di molti Aut-tori ) i loro fignijìcati , fi non in tutto veri almeno m buona parte apparenti per facilitare i meZjzi più efficaci à render gli animi Nobili Amanti della Cauallerefica Virtù , con che mi per-fuafi auefifero da e fiere meno fenfibili i difetti della mia penna, e della pouertà del mio file , con cui ho procurato d’interpretare le cofe con maggior facilità di quella , eh’ auefifi Jàputo compiacere con parole . Ecco dunque vn’ efiefa generale di tutta la Scienza Araldica , & vn rimarco vniuerfale degli Armeggi compofii di quelle Figure , chi gli Armerifii de’ nottri Tempi hann o Jàggia-mente trattato in molti loro Blafoni . lo sò bene , che mi fi potrà dire , non ejfer proprio ad vn’ Vomo di Spada il far bora il Panegirifia dell’ Arme ; mà come farà letta quella mia fatica fi conoficerà , eh’ io ferino più da Soldato , che da Rettorico , non auendo mai fiudiato i punti , ne le Regole di quefia fottilijfi-ma Anatomia delle Lettere -, anZfi mi Jan fermio di quella , che mi mi fu infegnata dalia propria Natura nella purità del fuo sfere . Vorrei piu à dentro auer potuto penetrare ; ma come ciò fu da tanti Saggi Auttori diffufamente trattato mi diedi fola a di-mofirare che quelli fono fati i Capitani , e Conduttieri di que-fa mia Opera con la cui virtù , e fcorta , ho faputo ordinare , e ponere in f io tutto quefìo ammaf amento , e la loro intelligenza è la forgente viua > onde trae l'Origine di tutti quefi Rufe eli t tributari! alia tua curioftà . Non vorrei in cotefa mia fatica incontrare ( come fanno molti ) e particolarmente quelli , che cauano l’oro , e guadagnano manco di tutti ; tuttauia , fe non faprò guadagnare il tuo aggradimento , voglio almeno fpe-rare di confeguire gli effetti giujlijfmi della tua vmanità . Molte cofe ho voluto fpecificare fopra le Rigare dell’ Ar me , che da gli ArmeriRi furono fin qui taciute , e di tutte quefe ne ho fatto vn gran fafeio , maggiore di quello mi ero propofo con Vofferuationi però delle cofe piu antiche , tanto per ì fmboli di effe , quanto per le difpoftioni , e qualità delle medcfme , fen-za affermare , ò negare la caufa di quife , fe fa vera , ò fal-fa , lafdando al piacere d’cgn’vno il giudi ciò piu certo . E fe la mia incapacità non incontrajfe il genio di tutti , & anco per dilucidare di molte cofe ofeure , auerò caro , che ciò venga d’altri con pili diligenza àimofrato , non effondo in mio potere la cognitione del tutto , e di dichiarare minutamente le cofe , che f rincontrano nel camino di così fpatiofa , e faticofa Arte . Mi baferà fola di auer ojferuato le cofe più fofandali , e rimarcabili , ( come fu fempre mia intentione di fare, ) e di tenermi ali’ vfo piu fermo degli Ar meri fi , fenza difeofiarmi punto dalle loro Regole , e parole praticate in efprimere le Figure Araldiche , che da molti non faranno ben intefe , e forfè giudicate improprie . Intanto prego la tua cortefa compatirmi y promettendoti in breue i due Blafoni dell’Arme de’ Nobili Veneti , e di quelle di tutte le. Città del Dominio Veneto , e delle Famiglie Nobili di effe , che conterranno molte curioftà , & Ifork Gradifci il mio animo , e vini felice. L’AV- L A V T O R E A’ Principi Sourani. A Precedenza dei Principi è vn Sacrario, à cui bi-2\ fogna s’inchini ogni Scrittore, benché affiftito da tutta la prudenza del Mondo ; oggidì il voler difcorreredi quella fenzaadulatione, è cofa difficile; poiché ogni Monarca pretende raltiffime lodid’Augufione’fuoi Confini, &incifà nella memoria de’ fai vano fperarlodeuole riufcimento di foriuere gli Armeggi de’Sourani con precedenza di luogo ; che perciò mi fon inoltrato,quafi con ordine più Geografico che giudiciarioà parlar prima de tutti iPaefi Oltramontani, e poi fuccelfiuamente della noflra Italia ;Confefifo dunque effer amantiffimodinon voler far pregiuditio ad alcuno ; poiché in fofianza hòpretefo folamentedifcorrere con metodo Araldico, fenza priuilegio di luogo d’alcun Principe: Qual riuerenteferuitore di tutti mi fon perfuafo non filofofare in quelle materie, che portano feco gelofie ftraordinarie, econfeguenze di Stato ; I luoghi di precedenza non pretendo in conto veruno efier commeffialla mia conofcenza ; La verità in queft’opera continua nel fuo ef-fere, poichela mia penna fuggeà tuttofilo potere quella eru-befcenza pregiudiciale airinterefìfed’ogniriuerita Maefìà;Non è fiuporefe anche nelle Corone mi fono regolato fopra le Dignità,principiando da quella della ChiefàjdeiRèjPrincipi,Duchi, Marchefì, Conti, ViceConti, e Baroni :Io protefio l’origine di tanti Monarchi auer lampeggiato in me più folgori della loro terrena diuinità; Onde atterrito tacque à bello ftudio l’ordine della precedenza, timorofo di non alterar qualche dritto della loro ragione, contentandomi con certiifima tefiimo-nianzadelmiooffequio più volontieri firadarmi fenza ordine, che (tender la mano à delinear sù le Carte idee di eminenti pericoli, e partorir qualche imperfetto difegno. ERRORI SCORSI nella Stampa. Eagtnn Line* z6 7 29 id 40 12 42, 42 44 36 IO 74 33 83 2 m 23 u8 5 156 9 I9S 31 149 27 199 31 199 34 101 O 101 17 201 3i 205 O 241 42 143 O 246 41 247 3° 248 37 274 3 305 3i 3” 22 336 4 Errori i Intraccia per eflì Molti crifi Roffo forma di Orione Baltium quelle quali Petri in banda Elemetto per Amore Patenza Brufellè Maeonnè Mumbrè Moutant Refanelè Tommè Sarmontè Emauichè allermano pare inquartato portarlo deciirfata Torefto à gl’Illuftri Collene con quale Sottopone Correttiont. Imbraccia per eflcreili^ molti grigi, ò griffi BolTo forma di Girone Balteum duelli quali Peri in Banda Elmetto per Arme Fù Manfonnè Membrè Montane Refarcelè Somme Sormontè Emanchè afièrmano pure inquartato portarle decuflata Foretto e gFIlluftri Colleone con qualche fottopore LARALDO VENETO o v e r o VNiVERSALE ARMERISTA Metodico di tutta la Scienza Araldica ? Con tutte le maggiori, e piu rimarcabili efamì-nationi fopra le cofe contenute in quefla materia. DI GIVLIO CESARE DE BEATI ANO Gentiluomo di Giuiiinopoli , e Caualiere dell’ordine Reale di Sua Maeftà Chriftianiffima. E col mezzo dell’Armi non fi follerò ne caduti Secoli refi illullri quegli Vernini, che auendo dal Mondo tratta l’Origine, vollero allo Hello Mondo compartire le glorie del loro Nome diuinizzato nella più alta Sfera dell’Eternità . Non ve dubbio che ciafcuno farebbe flato sì poco conlìdcrabile in elfo, che dall’ef-ìère al non efl'ere differenza alcuna non alierebbe conofciuta Tumanità . Quindi per vietare, che Marche cosìlpeciofe non rimaneflèro eftinte prima del loro nafee-re conuenne allumano intelletto fpecularmezzi termini co’ quali oltre il fepolcro di quegli Eroi, viuelfero deferitte per mano della Fama alla Pofteritàle attieni guerriere. E per ciò fra tanti , che concorfero , come afflati Celefti nell’apprenfiua ragioneuolefolo quello dell’Armi, e della fortezza impreifero nella volontà l’imagini più belle dell’Eroica Virtù,per rendere piu cofpicue col moto feliciffimo de’ fuoi incrementi , additati dal nalcente corlo di picciolo Rufcello , quale al mio propofito in legna a’Mortali i Mifleri più rimarcabili della noltra Grandezza : Attefoche fe accompagneremo A quel- Armi Origine dell* Nobiltà . Similitudine » Mito principio d'ogni cofa j e Genitore del tutto. Totetce del Moto . quellacquedel tutto pouere, & appena conofciute da Noi per retaggio di picciola vena, col vigore progrefliuo, che ad effe partecipa il Moto, le vedremo ereditarie di tanto potere, che sforzano poi Tocchi opafieggi ero à giudicarle affolute Padrone nei margi ni del loro Dominio. Dà qui cominciò Tvmano intelletto con fimili Documenti di tìfica, & morale Dottrina à conofcere, che le la Natura col Motorendeua per così dire immortale Tintìnitafua Difcendenza; cosìTVomo per partecipare perpetuità eguale à quella ddT Anima, ftimò bene vnirficolla fatica miniftra dJ Arresi neceffaria, & animare TArmi dvn moto Marziale,che auualorato,e fecondato col fangue de’Tuoi l'udori poteffe far nafcere Palme dal Tuo Sepolcro per vincere la medefima Morte. Pofciache il Moto è Tin-fluffo più benefico, di cui fi ferua TOnnipotenza per conferua-rione delTvman genere. Dal che facilmente apprendono i Filo-fofi, cheTimanendo fofpefa nella genitrice Natura influenza cosi benigna, il Mondo refterebbe racchiufo entro vn Sepolcro d’ignorante obliuione, & entro Tantico Caos, ouc farebbero confufamentefommerfe colle foftanze create Tattioni più ge-nerofe degl’ Vomini. Nacque egli Poftumo al defiderio della Gloria, la quale con Alchimia fauolola và Tempre mai ftillando il vero Ballarne per immortalare ne’ Pofteri le gloriole Virtù de gli Eroi. E chi non confefla, che al Moto guerriero non ve imprefa, così difficile, che non s’ageuoli? nè fi remota,che non fi giunga ? Inlègnò quelli il mezzo termine di valicare le rapaci carriere de’fiumi, di vincere in Oceani non conofciuti gliOndofi alfalti debutti , e di condurreTVomo à feoprire Mondi, oue giamai temerario ardì veleggiare il Penfiero . Non farebbe il Terreftre Globo di-uifo in Imperi, fe il Moto dell’ Armi colla Spada non fi fof-fe dato à conofcere per ingegnofo Corografo. Pe’l moto dell’ Armi fi difendono le Città , fi mantengono le foftanze de’ Sudditi , viuono in ficuro i Principi, fi cuftodifconoi Regni, e la Religione, e finalmente Iddio gode di vedere col loro Moto mantenerli a’Popoli in equilibrio le bilancie deH’vmana Giu-ftitia . Si lùegliò al rimbombo delFArmi Tvmana femplicità, e fi lacerò quel Velo, che teneua adombrate le bellezze tutte delTVniuerfo . Si fpezzarono quelle Catene , che vietaua-no à piè guerriero il pafleggio della circonferenza terrena, e fi fpianaron’ alla per fine que’ ripari , che trattcncuano TVo-rao ad introdurli nel Tempio di Giano per colà prefcriuereco* ca- Del Caualier de Beatìano. 3 caratteri di fudore, e di Sangue le Leggi, e le Regole al Mondo. Allora sì, che l’occhio cominciò frà tutti i fentimenti il pri- Moto mo à cono feere quanto grande fofle lo fplendore, chealleflere ^ deiu ragioneuole diffondeifero l’Armi j Ad vn tratto per ciòTintellet- 0tera,,°m-to andòfaggiamenteanatomizzando la qualità, le circoQanze, ed il merito deH’Eroica Virtù. Ponderatione,che trafmenà quali per retaggio ne’ Poderi, perfuafe quelli à credere, che’l Moto dell’Armi, e dell’efperienza fodero i primi Luminari nei Cielo della Gloria , ou’era follia il temere congiuntione d’auuerfo Fato ,ed alpetto di nemica Fortuna. Quelle cognitioni furono ben tolìo apprefe dall’inefperta Po- Mitiria frà liticade gl’Antichi,qualiàcoltiuarecon fommo Studio lidie- tuttel'Ardevo negl’ Animi de’loro Concittadini ilpretiofiffimo Seme dell’ ArteMilitare, come quello, che fà comparire vnVomo il mag-giore de Maflìmi , & inalzandolo all’Apogeo della Gloria gli donarli carattere di Semideo tra’ Mortali. Non mancarebbero qui le Storie per eftraere da quelle euiden-ti ragioni à quanto aflèrifeo. Màllimo fuperfluo il deferiuere l’Analogie de gli Eroi refi famofi alle Straniere Nationi de’ tempi trafeorfi; attdo che il fine perfettilfimo, che io tengo di felicitare la mia penna nel rintracciare la Serie de’ moltiplici Eroi, cheièruironodi gloriofo alimento alla Vita immortale dellaSe-reniffima Republica Veneta, ben potrà fomminiftrarmi euiden-tilepróue, per concludere, che l’Arte Militare con le Virtù ad eifa accefiorie poflbno al dir de* Filoiòfi far che l’Anima dell’ Eroe partecipi del Diuino, e renderlo minor di Dio per Natura, e maggior dell’Vomo per quelle, che lo fregiano. Ed allora l’Eroe è quali vn Dio vmano, emortale, & vnVomo deificato, elfendo la Virtù Eroica limile alla Diuina, che infinitamente for-montail nomedeli’ordinaria Virtù. Eperciògli Antichi, edin particolare i Romani animarono col lo fcalpello vn Popolo di Simolacri, ed Imagini d’Vomini refi gloriofì dall’Armi à fauor della Patria ; anzi che la Grecia, ed il Campidoglio rammentano per anco le Faci, e gli Altari, che arderono in onoreuole tributo alla memoria de’loro Eroi. Vnainnata prontezza ad opere eccelfe, e gloriole può trasformargli Vernini in Dei, e far col loro efempio germogliare il zelo dell’qfleruanza alle Leggi, ’& vn eccedo di carità, & affetto alla Patria, che perciò cantò Vergilio Inftlix, vt cunqueferent e a,fata minore. Vinc et amor patria ,iaudifque immenfa cupido Pi 7. Da 4 L'Araldo Veneto Da quefto frutto di Virtù, ò fia prole d’affetto, potrà ogn’vno conofcerequanti fiano flati quelli, che col proprio Sangueeftin-fero gfincendij alla Patria, ed iftdiarono nel di lei leno quella Vir< tù,e valore.da cui fi viddero fiorire Vomini Generofi, e Grandi. Con quefto delìderio onoreuole, Padre di magnanime Impre-fe fi viddero inuigoriti quelli che neirimagini de’loro Maggiori aueuano interelìata la propria riputatione,«Sc ammaeftrati gli atti tutti della natia Vimi, acciò produceflero parti d onore, e di gloria . Et erano quelli i foli retaggi inuidiati dagli Antichi, co’ quali fi poteuano rendere ricche d’vn bene eterno le Difcendenze, con elfere conofciute meriteuoli di quelflmagini, che non fi dauano, che per Virtù a3 legitimi Eredi de’ meriri paterni, come chiaramente lo manifefta Cicerone nell’Ora tiene centra Rullo Tribuno della Plebe : Ei hoc in morepofìtum Qtìrites infìituto maiorum, vt y qui beneficio Imagines fuce confecuti funt. imttginì Quelle Imagini Gentilitie furono i primi barlumi dello fplen-Gentditii, dorè deH’Armi,qualiacciofoffèro Ereditarie nelle Famiglie era -w d‘11' dvopo vi concorrelfero le conceffìoni, ed il volere de’ Magi Ara -ti con vna preuiacognitionedel merito de’ {Applicanti;quali ben poteuanfi fottoferiuere per legitimi Difcendenti in faccia al Sole de’loroGenerofi Maggiori, Mà fe per dilgratia alcuno reftaua di sì nobili delineamenti prillo, veniua à renderli così oleuro, epocoflimato , che faceua di bilogno diftillaffe lòtto il pelo deH’Armi que’ Sudori, che re-giflrauanoi Priuilegi d’vna nafeente Nobiltà. Scriuendo Sueto-nio nella Vita di Vefpafiano , che la Gente Flauia foffè affai ofeura, perchepriua era dell’lmagini de’fuoi Antenati. Gens Flauia obfcura illa quidem , ac fine vUis Maiorum hnaginibus . Con quelle marche, & Imagini ereditarie fi diftingueuano gli Vomini illuftri , e meriteuoli dagl’inferiori, e Plebei , infinuandofi così dolcemente ne’cuori de’ figliuoli le Virtù paterne, che mai s’infracidiuano le bellezze di que’ Spiriti dalia Diuinità dotati , imitando la mano operatrice à coltiua-re i femi dell’antico valore ; pofciache la raccprdanza di ef-fer nati da Padri adorni di ogni qualità Angolare,è vn potente ftimolo a’ figliuoli per non tralignare da’ loro Maggiori . Da quell’infallibili efempi , e curiofi infegnamenti ogn vno col ben operare lafciaua nel fuo morire lumi d’onore s e di Gloria, anzi allora fi pregiauano dinafeere, perche prin-cipiauano à viuere effendo la morte fra l’Armi lo fplendore della propria Vita, e perciò molt’infinitamente valutauano quelle Del Cauaher de Beatiano. 5 quelle Cedute, che fcritte col {àngue d’onorata fedita non in Tejiamemi carte, nè in foglie, mà fopra te guaine, efodri delle proprie d‘sli An~ fpade; elfendo quegli fcrittigloriofi, e fortunati contratti, co’ sol. quali fapeuano in breui momenti comprare l’eternità al loro dJi. Nome 5 e la nobiltà a’loro figli. A quelle Imagini gentilitie fucceffepoi l’vfo delle Diuife, &■. Infegne, che Arme fi differo ( come poco prima accennaffimo ) C che da Budeo fù così ter;tto : Pro ijs ( Vt opinar)fojìeriora, tempora Injignia gentilitia bxbuervnt, qu# Arma vocantur. Sotto que-fia parola di Diuife, & Infegne comprendeuano, òper dir meglio abbracciauanogli Antichi vn infinito numero di fegni,&Ima-gini, quali per lo piùfaceuano fcolpire fopra iPomi delle loro {pade, e fopra gli Scudi di difefa, che come racconta Ouidio nelle fue Metamorfofi, fù dal Padre per quefti conofciuto Tefeo. Cmn Pater incapalo gls-dij cognomi eburneo Jìgna fui generis, Ma perche molti s’attaccano a’fauolofi racconti, facendo dall’Antichità partorire te cofe moderne , moftrando quafi decrepito l’vfo dellArmeggio, come quifotto diremo. Non deuono quelli , che hanno tutta lacuriofitàdelfapere lafciarfì imbarcare in quefìe opinioni, nè meno veleggiare à piene vele in vn Mare, doue fìanzano tante Sirene lufinghiere, che addormentano con la foauità d’vn erudito ftilequell’ambitione, che non ricerca eh’ il diletteuole in pregiuditio, ed in onta del vero. Qui per non la-feiare lotto il filentio fepolte quelPopinioni, che hanno feminato in molti Blafoni d’Arme tante zizanie faranno da me ad vna ad vna rapprefentate, acciò polla meglio ogn’vno conofcere la verità fra le caligini di tanti capricciofi Romanzi. Vollero alcuni il primo Inuentore dell’Arme folle flato Giu-da,cherileuòperfualnfegnavnLeone, quale dillèro, che poi Xwe paflàlte nei Defcendenti della di lui Tribù, cioè in Dauid, come nell’Apoc. Vicit Leo de Tribù Inda. A tal opinione molti con-corfero, che l’Origine deH’Arme, ò Infegne fofse deriuata da gli Ebrei, e loro Profeti; come anco da gli Alfirij, cheportauano pompofamentevno Scettro eleuato nelle loro mani, fopra cui poneuanola figura di qualche Animate. Altri fcrilfero, chei primi Auttorideli’Infegne folfero flati gli Egitti) per aueriloro Egitti.] loro Rè portato per Infogna, ò Marca di Dominio il Capo d’vn Leo- InPzne • ne, e così d’vn Toro, e d’vn Dragone. Vi fono molti, che affermano effere flatiiPitti, perche vfauanoeffi sì nelle pugne, ritti am-come nei loro Eferciti tingerli con diuerfi colori il Corpo , e con tori Mein-i medefimi dmifore i loro Scudi. E così i Carij Popoli dell’ ^gnt' < A3 Alia Afia faceuano fopra i loro Sepolcri lòolpire fimolaeri, c Trofei . .. militari. Alcuni poi con quelli non accordandoli vollero, che i rulli' Troiani foflèro Stati gli Auttori dell’Ann e per aucr Agamennone portato fopra il di lui Scudo vn Leone, Vlilfe il Delfino, Ippo-medonte vn Tifone,e Perfeoil Capo di Medufa,e di Gorgone. In quella gran mafia d’opinioni entrando alcuni con le folite fpecu-lationi difiero, ch'il primo, che facefie molirà d’Arme fofle fiato Ofiris al detto di Bercio Caldeo, chel’annodel Mondo 5070. &auanti l’incarnatione del Verbo 2128. faceflenelfuo Scudo di Arme • Ofiris il frimo > che fpiego Arme figur »te. color celeile dipingere vno Scettro Reale d’oro in Palo, formon-Ercoie di tato da vn occhio d’argento ; E così Ercole di Libia, figliuolo Primogenito delle virtù paterne fè rileuare nel fuo Brocchiere doro vn Leone di color rofso, coronato di porpora, che con le zampe anteriori impugnaua inaftata vna Scure, & alla di lui imi- tatione Anubis , e Macedone Tuoi fratelli , benché fapefiero Anubis , e fllniull nalconderefotto l’ombre de’colori il loro gloriofo genio ; nulladi-loro infe- menopalclarono lagenerofità de’loroCuori,equella de’loro fu-blimi penfieri, auendo il primo nel fuo Scudo d’Argento improntato vn Cane paflante, vngiato di Verde, e l’altro imprefle nel fuo granTargonodi fino azurro vn Lupo d’oro rampante, membratodlnero. Quelli ed altri aggiunfero con l’opinione de’ Cef»reAu‘ Dotti, che CefareAugufto foffe tra Romani fiato il primo àpi-gRom»ni Jl §iiare Geroglifici, edimaginifimboliche. Ma per lafcìaredun-p igiu in- que tutti ifauolofi racconti, fommerfi dentro alle più denfeca-fegne fim. ligini dell’Antichità, non fi deue però negare, che i primi bar-ioUche. ]umj qUefta nalcente Luce non appariflero nel tempo di Otta-uiano Augullo col mezzo de Brocchieri diuifati, ed illuminati da colori, e metalli, co i quali s’adornauano le Legioni Romane, che così continuò l’vfo lòtto gli altri Imperadori, epalsò poi quello in molte Nationi con maggior applaufo, e con Audio particolare diofièruatione, e Arte, per lo che faceuano tutti gli Officiali, e Militi fopra i loro Scudi di difefa apparire la diui-ià, ò colore, con cui meglio poteuanoefprimerela lorointen-tione, cheàguifad’Emblemirapprefentauano le cofe alle quali più i loro genij s’adattauano. Ma fe elàmineremo il loro vero fine bifognerà confefiàre non auer meglio la Politica degli Antichi ritrouato modi più facili per infinuare vnitamente nel cuore de gli Vomini l’Onore, e la Gloria, per quali volentieri ogn’vno a prezzo di fangue comperaua la Morte, e fi come in quella fi ritrouaua il publico beneficio, così ancora v’era la felicita particolare nell’oneftaattione, come fi comprende in quella d’Epa- ininon- mìnonda, allora ch’in battaglia d’acuto ftrale trafitto, prima di chieder per la ferita gli vnguenti, ricercò con gran paffioncfeil fuo Scudo era faluo, c Tlnimico vinto, che certificato sìdell* vno, come delfaltro, tutto lieto, e contentochiufe gli vitimi periodi di lua vita con quelli accenti. Adeflò sì, che Epaminonda nafce, perchegloriofamentemuore. Secoli beati, oue più fi pregiaua vn onefta attiene d’vn fol momento, che mille Anni di Vita. La sì con verità poteualì dire vi regnafle più la prodigalità del generoìo fangue, che Tauaritia dell'oro, quale ancor non aueuaoppilato le Vene della Generofità. E fi come quelle Diuife erano a tutti i Soldati comuni , nientedimenoTvlo dell’Oro, e quelle del Color Vermiglio erano a’Prencipi, ed a’ Caualieri fole concefie. Altriancora vollero, che l’Infegne , &Arme nonauefiero, SmMer» che dalle Bandiere, & Iniègne Militari prefo il loro Nome, colle prim* quali le Nationi GuerrierefaceuanonegliEferciti pompofa mo- caddi'Ar-llra, e l'otto l’ombra di quella fpronati dal fruttifero defio della me‘ Gloria correuano ad incontrar i piu ardui cimenti di morte per eternar il Nome, e la Vita loro ne Poderi. Mà perche di quede molte cole mi conuiendifcotrere, e che fin qui alcuni confufa-mente fcridèro,ienz’auer punto in conlìderatione la parte migliore della Storia; non deuolafciare in quello rincontro di portare a’Curiofi tutta la raccolta fatta in fimil materia. Gii Stendardi, ò Bandiere,eran tanto da gli Antichi riuerite,e dimate, che tutte lefperanzelorocredeuanodipendellcro da gl' influlfi, chedifeendeuanoda fuoimidicifegni, e da quel mafli-mo circolo della Gloria; Onde i Romani, ò fodero i Sabini più r di tutti Religioli rileuarono nelle loro Bandiere quelle quattro de giunti. formidabili Lettere S.P.QJR., nelle quali forlè pretefero di far con chi, e Ut* tal Cifra conofcere la forza, ed il valore della loro vnione, per mezzo della quale fi dabiliice maggior forza nelle operationi degli Vernini, e perciò diifeSaludio: Concordia paruce res crefcunt, dìfeordia maxima dilabuntur. Gli Adòmonei, che ben conobbero la Luce del vero Lume ornarono col Nome del Rè Eterno le loro Infegne, acciò ogn’vno conolceiTe, che dalla di lui mano veniuano diìpenfate le Vittorie. I Lacedemoni ancora con non minore odcruanzaportauano nelle loro Infegne la Lettera L, come quella, che daua il principio ono-reuole al loro Nome, e che col mezzo d’eda virtuofamente faceuano volare la fama delle loro Eroiche attieni, fino all’Apogeo della gloria. IMacabei , che nello fplendore delle attieni A 4 guerrie- g L'Araldo Veneto guerriere aucuano portato il vanto di fegnalate Vittorie, altro non vollero ne’loro Stendardi, chela Lettera M, come marca gloriofa de loro principi, primo mobile delle loro fperanze, ò pure per fimbolo (come vogliono alcuni ) della publica Libertà .Li Siconijimpreflero S Greco folo per far conolcere , che da quella Lettera veniua influita ogni loro fortuna; ed ogni loro Gloria Gli Ebrei ftimauano, per grandi Vernini quelli ch’eranoalla propria falute applicati, ( bendi'efliconolcdfero, che quella na-fceffe folo da Dio, fonte d'ogni bene, e di tutte le felicità, che qui godiamo per vn breue palfaggio) fecero nelle loro Bandiere niellare la Lettera T, come fimbolo di falute, che così anco Theodo-fio Magno grand’ofleruatore di quella la volle con caratteri di-llinti imprimere efprelfamente nelle lue trionfanti Infegne.E con tali Efempi gli altri ancora pigliauano quelle più prolfimeàfpie-gare gli attributi de’loro Patri) Nomi, anzi che fe vogliamo meglio quelle confiderare con le facre Carte, ritroueremo eflère Hate le più gloriole de’ nollri Trionfì, e le più nobili di tutte le fìgu-utte^u re 1 auendo da quelle l’vmanagenerationericeuutolofplendore nóbìiijfwie. della nobiltà già perduta per la dannatione de nollri primi Aut-tori, e da effe Umilmente confeguito quello dell’eterna Gloria, che perciò in fegno di maellolà grandezza fi viddero fopra quel fublime Stendardo della Croce vera Infegna della nollra Reden-tione quelle quattro Lettere I. N. R. I. che formarono il grido di Battaglia alla Morte. Ma per ritornare al noltro primo argomento, certamente di-remoconefaminate Carte, non confauololè ragioni, chel’vfo dell’Arme , e Blafone non fia veramente di quell’ antichità , frBufine c^e mo^t‘ ^ ràpprefentato con più ornamento , che °ìnuentato fchiettezza , facendolo quelli nafeere da i primi principi)' dell’ da Moder- Imperio Romano; anzi da quelle Nationi, che diedero nome m ' al Mondo, e che portarono in quello le cole più rimarcabili dell’ vmanofapere fotto geroglifici cosìipeciofi, che non arriuail nollro occhio offufeato negli errori de Secoli moderni à conofce-re la purità di quegriliullrati dallmnocenza de’cottumi, e dalla generofità delle attieni. E fi come abbiamo detto, che i primi barlumi dell’Arme co-mincialferofotto firnperiod’Ottauiano Auguflo perle Diuife, c colori, da lui confegnati alle Legioni Romane ; non è però arme, & che allora vcnilfe llabilito l’vfo degli Armeggi, e che quelli fof-^ilìrlneì iero ereditari] nelle Famiglie, perche ogn’vno al tempo di Fede-IWZi. riS° Imperatore I. di quello Nome alzaua à fuo piacere quell’in-g;-‘' ■ fegne fegne5& Arme, che più gli aggradiuano, ò che per qualche egregio fatto rauelfero meritate. E perciò vediamo in Famiglie d’ antico fangue la mutatione di molte Arme , e ciò non per altro lùccdfo, le non perche in que’tempi, quelle non erano ancora nelle Diicendenze bene llabilite. E’bene però vero,che ogni Nobile Famiglia auea la fuaDiuifa particolare, quale poneua per marca dellafua Nobiltàfopraidi lei Scudi, &Arnefi nellafor-ma, e colori, che dal fuo primo illituto fu così ritrouata . E quello era il.Blafone di quella Famiglia , fenzache alcuno ricercane con inuelìigationi inarriuabili le caufe, e ragioni di que’ Segni, e lille interfecanti, ed oblique, com’ancodi quelle, che lì veggono tortuofe, e crociate, come qui fotte diremo. Non v’è dubbio che tutte quelle Lihe, Fafcie, e Pezze nobili, colle quali vediamo ornati la maggior parte de’ Scudi, non fonerò quelle, che già li viddero fopra le Diuile, & Abiti degli Antichi , come viene tal verità autenticata da Pitture, e Bronzi, che chiaramente dimoftrano tutto quello, che Noi credemocaufa-to da qualche felice accidentej e pure fi comprende, non efier altro, che vna rapprefentatione di que’vefiiti militari, che anticamente portauanogli Auttori delle nollre Famiglie; mà però non veniuano quefii vlati, che da perfone nobili, e da quelli, che aue-uano nella militia qualche fregio , ò comando, e così dai Senatori, e Caualieri . E fe faremo rinefio alle Diuifioni degli Scudi moderni,vedremo, che niente alterano quelle della prifea età,an-ziin tutte lefue parti giufiamente concordano. £ perche in ciò nonhò voluto così facilmente impegnarmi sù’l opinioni di molti, mà con ogni Audio applicatomi à feoprire quelle lontananze,che non erano dall’occhio ancor ben rauuifate nel centro della verità; mà fi come fono fiate quelle molto ben da me riconolciute in figure antiche, limitate di Mulaico, e di pittura ; non pollo meglio periùadermi, die col giudicio della potenza vifiua à difeor-rerne, quale ( fe ben non intendo ) farla in quella materia fola arbitra ; nientedimeno farò, die ogn’vno con facilità conofca fuori d’ognìmbarazzo quelle ragioni, quali mi paiono più di tutte naturali, e venfimili ; nè mi fon ad altro attaccato, che à quello hò conofciuto elfer più congiunto all’ Antichità . Si che dunque da gli Antichi Abiti certamente fono fiati formati i comparti-menti , e Diuifioni de noftri Scudi, perche fe confidereremo quella, che fi fà per vna linea interfecante, chiamata araldica-mente nelfldioma Francele coupé, che in Italiano fi direbbe re-cilo , certamente vederemo , che altro non fignifica , che Dluife traslatate negli Ar-m eggi dalli Vefiiti Antichi. Coupé. i o V Araldo Veneto quel veftito di Giubbone con calzoni attaccati di colori differenti dall’vno all’altro, come ne abbiamo in molte figure antiche di tal Diuife gli efempi, portando alcuni rolfo il Giubbone, e Gialle,© Bianche le Calze. L’altra Diuifione del bipartito, che arai-t*m. dicamenteinFrancelè fi dice farti, &in Italiano ftfto, non è molto da quella differente ; folo ch’il Giubbone, e Calze fono di due colori, vnendofi quefti, òalla dritta ,ò alla finiftra perpendicolarmente conforme è la Diuifa, e così fi deue intendere anco Tranchi del trinciato, e contratrinciato , cioè diagonale alla dritta, e udie ' diagonale alla finiftra. Vi è anco l’inquartato tolto giuftamente dall’Abito di Diuifa, formando quattro parti con due fòli colori, l’vno oppofto all’altro, e così de gli altri, come diremo nel trattato delle Pezze nobili &onoreuoli. Et acciò, che ogn’vnoconokaquefta verità, non mi farà difficile anco il dimoftrarla ne’termini araldici, quali fanno chiaramente vederla nella maniera, eh e fiata da me qui dedotta, po-fciache anco le figure co’propri) Nomi de’Vediti fono chiamate, come Braccato, Manicato, Clamidato, Fimbriato, e Man-tellato. T>iuife in Non ve dubbio alcuno, che quelle Diuife furono introdotte tradotteprì. negli Scudi militari delle Legioni Romane, e che da quelli Noi *»<* »egli auemo poi praticato d’improntarne di differenti e firmi' f oprai scudi delie Noftri; non sòs’io deua dire per imitare il loro valore, òpure mìnel ° per coprireiroflori dellanoftra dappocaggine. Dicono alcuni, che i Vindici Aufiliari), iftituiti da Giulio Vindice di natione Gallo, e di Stirpe Reale, di molta fama fra Militi, portauano in vn Campo d’oro il Caduceo di color ceruleo, & altri il lolo Scudo d’oro. I Vincitori Aufiliari) portauano il loro Scudo di puro Argentoni Globo d’oro, circondato da due Zone , ò lifte dello ftef-fo metallo. La Legione Macedonica , che fu la quinta ifti-tuita nella creatione d’Auguflo portaua Umilmente d’argento con vn globo dello fteffo, armato all’intorno di lei punte di color nero. IFalconieri Siciliani Aufiliari] portauano i loro Scudi di color vermiglio con il Caduceo azurro, compofto il manico di due doppij colori, cheformauanotcfte di Cani, &al baffo vn picciolo Globo d’oro. Gli OnorianiFelici fimilmentc teneuano di Vermiglio gii Scudi con la figura di vn Soldato veftito di Giubba,fenza maniche con grand’ali di color nero,caricato il ventre da v n picciolo Globo d’oro, tenendo con le due mani fopra la n uda tclta Del Cmaker de Beatìano. 11 tefta due Lune crefcenti, porte fupine IVna contra l'altra metallate d’oro. Gli Afcarij, oliano Afcurij Antichi AufiliarijPalatiniporta-uano lo Scudo bipartito di porpora, e d’argento con vn Globo d’oro chiufo vicino a’ fianchi da vn Timone di Naue di color verro iglio, 1 Giouani Sagittari]' portauano i loro Scudi d’azurro con vn Globo vermiglio, corteggiato da due Aquile riguardanti l’vna verbo l’altra di color nero, cinto da due Zone l’vna d’argento, e l’altra d’oro. I Minerui portauano gli Scudi di color verde con vn Globo d’ oro, orlato da vn cerchio dello fteflb. 1 legionari] dell’Alpi Giulie portauano fimiimente di verde con vn Gatto di color vermiglio. I Tauronici Pannoni Legionari] portauano i loro Scudi di porpora con vn Globo trinciato, e tagliato di due linee di color nero, ò inquartato in Croce di Sant’Andrea, nel primo e fecon-doquarto, ò punto d’argento, nel terzo, e quarto di verde. I Giouani Onoriani portauano li Scudi coperti di nero con vn Globo partito, e diuilbinfaccia, onero inquartato in palo, ed in faccia d’azurro, & argento con vn picciolo Globo d’oro, fo-pra il Canton finiftro. Che tutti quelli moftrano il Campo illuminato da metalli e Colori, come al prefente viene ne i noftri Armeggi praticato. Così pure le Diuifioni per ordine veniuano da Soldati portate fopra gli Scudi nella maniera, che Noi pratichiamo ne i noftri, pofciache gli Afeariani portauano il Bipartito, iTebani il partito in palo,i Giouani Martiari ancor elfi,gli antichi Martiari trinciato , e contratrinciato , gfinuincibili Britannici inquartato, come altri ancora nelle forme praticate nei noftri Blafoni. E perche da gli Scudi formauano gli Antichi molte fuperftitiofc credenze , veniuano quelli con gran vencrationecollocati nei Tempi], e Luoghi Sacri, come cole, che da loro Numi ( credettero ) fofsero fiati nelle mani di valent’vomini porti, e da elfi protetti, e cuftoditi nelle pugne e cimenti per teftimonij della loro Virtù, e Valore. E benché i Secoli caduti auertero in qualche parte dimoftrato con le Diuife i principi]' di quella nafeente feienza Araldica, non fu però mai conolciuta, che doppo quelli fei vitimi, e porte in ci'ecutione le Regole, e metodi Araldici, e ciò fùnel tempo di Arrigo I, Imperadoreperantonomafia chiamato l’Vccellatore, figlino- 12 L'Araldo Veneto Quando figliuolo d’Ottone Duca di Safionia, quello, eh ordinò gli Efer-eominciaf-^ citi) Cauallercfchi, e Militari, e diede le forme, e lo Iplendore al, \jfl le Gioftre , e Tornei. Volendo , ch’ogn’vno prima d’entrare in 2Ufo»e, « quelle auefTe'giuftamente prouato la Tua Nobiltà di lèdici gradi, Armeggìo, ò Razze, otto dalla parte del Padre, & altrettanti della Madre. E così quelliriceueuano poi dalle mani de Giudici, òloprainten-denti deH’Accademia ttnfegna adequata alloro ilkifìre langue. Per lo che le Città più nobili d’Italia emuledi limili fregi eccitarono i loro Cittadini à non ehere neghittolì alle glorie di quelli, edi fcacciare quellotio tanto dannolo alla publica fallite, che rapprefentandofi poi opportuna ì’occalìone dell’acquillo di Terra Santa, lòtto la condotta del famolo Buglione, oue da tutte le Parti era concorfo il fiore della più illullre Nobiltà gelolà della Religione Chriltiana. Ogn’vno per dillinguerli da gii altri im-preflè nel proprio Scudo fra le Diuife di quello qualche figura Simbolica, con la quale li poteua comprendere lintentione, e l’operationi gloriole, chegli additaua il fuo Animo; onde pochi Guerrieri erano quelli, che qualche Infegna non aueflèro nei loro Scudi, & alcuni pigliarono in quelle occalioni la Croce, che palfando poi per Arma nelle loro Difcendenze, feruìdi glo-riofo Carattere per eternare nei pofteri l’eroica loro virtù. Molti ancora in Italia alzarono Infegne allora, chele guerre ciuili de5 Guelfi,eGibellinifunellauano coglincendij le Città più famo-fe del fuo forbito Regno ; Onde gli aderenti dell’vna , e l’altra Fattione in quefte difunioni portauano ne’ Scudi le Marche d’vn Mongibello di fiamme, che sboccammo furiofamente da gli eccelli di crudeliffimo fdegno. La Francia , che fù Tempre vn Seminario di Glorie, fù anco la prima, che con Tornino Itudio coltiuaffe le Tementi di così onore-uole feienza, ritrouando le Regole , e metodi all’ Arme , offendo in tal materia da quel florido Regno vfeiti i più curioli Trattati, che con molta allegoria inoltrano la bellezza del loro lignificato. E perche io deuo di quell’Arte trattare, e di quelle cofe in cui Uà rinchiufa la nobiltà di molte figure, procurerò di fpianare tutti i pafli più difficili, acciò fenza guida polla ogn’vno caminare à piede fermo per non cadere in qualche fallo, che alle volte s’incontra sù la credenza che lìa l’Auttore al certo fedele ; mà li come molti fi lafciano condurre alla cieca, fenza voler altra cognitione, che quella, che vien da effi giudicata infallibile ; non hò voluto con quella facilità ingannarmi con effi per do-uermipoi pentire con i medefimi. Tutto quello, che rappre- fenterò Del Cavaliere de Beati ano. 13 fènterò in quefta mia operafaràftatoà prima riconofciuto, ed eftratto dalla vera radice; fe bene l’occhio proprio fin borami ha fatto conofcere quello, che li Libri certamente non poteuano giamai Icoprirmi, come qui con ogni maggior facilità rappre-lènteremo; perche pofib con verità dire hauerlo più imparato da gli Študij dell’Antichità, che da qualunque Trattato Araldico , e le bene quella fin bora è fiata inculta frà bronzi, non deuo puntolafciarla tanto celata, chenonfifappial’onore,el’auan-taggio, che hà dato alle mie Stampe il fuo chiaro lume ; E fi come la Natura non è meno follecita in ridurre le cofe à perfettio-ne di quello , ch’ella fia in produrle, così deuo prouarein que-fto mio Trattato d’affaticarmi per riufcire vtile, quanto con l’ingegno mi fon impiegato per fcegliere cofa degna, & onorata ad ogni perfona Nobile, e virtuola acciò pofla con quefta facilmente conofcere gli attributi dell’Arme, e impoftèftàrfid’vna faenza,che porta lèco gli Arcani più rimarcabili delle noftre paffioni, e l’imagini più coipicue del noftro Animo. Dejìmùonc de Ik Arme, e che cofa fi a Blafone. T E Voci, che non fono da tutti beneintefe, fideuonocon J___i molta diligenza fpiegare, particolarmente quelle, che non hanno familiarità conia nottra lingua Italiana. E perche la voce Blafone, ch’èilfuggettodi queftanoftraOpera portafecoogni maggior inueftigatione, non douemo lalčiarla vitima, s’ella tiene il primo Luogo frà tutte quelle da Noi fin bora rapprefentate. Il Padre Meneftrier nel fuo Compendio Araldico afterifcecon molta fottigliezza, che quefta parola Blafone fia deriuata dalla Plafone co-lingua Alemanna, e che altro non denota, che fuonare di Cor-nojeciòmoltqs’accorda colfatto, fapend’ogn’vno,cheiGio-ftratori nel prefentarli ai Tornei allora, che aueuano dato le le-gitime prone della loro antica Nobiltà, fuonauano certe Cornette per dar fegno del loro arriuo, quali pure fono paflate per Cimieri (come in molti antichi Armeggi fi veggono > per auten-ticarefololaloro illuftre, erimarcabile Difcendenza. Onde à tal fuono i Sindici, ò Maeftri di Campo della Gioftra riceue nano i medefimi nel numero degli Accademici Gioftratorr, e regi-ftrauano nei Libri dbnore i loro Nomi, ed Infegne con i Colori, Diuifioni, e Figure, colle quali elfi procurauano di comparir piùmaeftofi , e che con tutti 1 loro sforzi voleuanointalicom-parfemoftrarel’anticocoftume di quegli Eroi, cheimpreftero nei ? 4 VAraldo Veneto nei loro Scudi Figure fimboliche . E perciò furono da quello gloriolò fuono,gli Armeggi chiamati con il titolo di Blafone, perche allora cominciò Tvfo delFArme , circonfcritto da leggi, & stienzn ordini Araldici, per la cui voce, altro non s'intende, che quel quinci Campo fmaltato di colori, e metalli , & adornato con Figure mìnciajfe. fimboliche, e così anco formontato da Corone, Elmi, e Cimieri, e foftenuto d’altre figure d’Ànimali, òPerfbnaggi, che Tegnenti fi dicono, come in molti Armeggi vediamo. Pigliò poi il nome di Arme, perche il tutto era fituato fopra vno Scudo di Guerra; efe bene alcuni chiamano quelle con titolo d’Infegne, vièperòquella differenza trà l’Arma, e l’inlegna , ch’è tràil genere, elafpecie. L’infegna è nome di genere, e l’Arma è nome di fpecie. Si che tutte l’Arme fono Infegne, mà tutte l’Infe-gne non fono Arme. E perche quelle ( come abbiamo detto ) fono per lo più compofle di figure fimboliche, che rapprefentano v le gloriole attieni di quegli Vernini di fpirito,che vollero per mezzo di effe fregiarli col vero titolo della Nobiltà, chederiua dalla prontezza del ben operare; perciò vediamo, che non fono comuni à tutti, come nè anco comuni fonoiBeni deH’Animo, volendola Natura, che ogn’vno porti nel nafeere la Marca della fua veragiuftitiaimpreffanel volto, òcol mezzo dellaBellez-za, ouero della Deformità dello Spirito, che non può quella per qualunque GrafiaòPriuilegio di Principi elfcr commutata, nè abolita; Sichefù ancoragioneuole, che nel Corpo Democratico vi folferoMarche, chediftinguelfero con la Bellezza, e Deformità i membri più nobili, & attiaH'operationi riguardeuoli da quelli volgari, emenovtili. Quelli fregi fpeciofi dell’Arme non deuono effere fpurij, mà legitimi ,cioè ottenuti col mezzo del proprio valore, e con quella prontezza naturale ad ogni bella, &onoreuoleattiene, che vengonoconcelfidallaGiuftitiadel veromerito, & auttorizate dalla gratitudine del Principe, perche altrimenti farebbero Marche d’onore, e non di nobiltà, effendo neceffario , che fi mirino veftitedi metalli, e colori in vn Campo determinato, corrif-pondente al foggetto, perii quale fono fiate acquiflate. Il Campo è quel fondo da alcuni chiamato il Sole dell’Arme, fopra del Definitione quale vengono polle le figure, ò fia la foprafaccia piana, oue fo-deU' Ar- nofìtuati gli ornamenti di qualunque materia indicante leattioni joro Amfore • E quando foffe lo Scudo femplice veflito, ò comporto d’vn metallo, ouerod’vnfol Colore verrebbe quello da gli Araldi chiamato lauda d’afpettatione ; titolo veramente prò- Del Caualier de Be aitano. 15 proprio per darci à diuedcre3che dalle attieni del proprio valore vengono gli Scudi nobilmente adornati ; e perciò dai Principi, e Sourani veniuanoin quella guifa conceflì à quelli, checonofciu-ti per la 1 oro virtù, e valore capaci di poter degnamente fregiarli col mezzo di qualche Imprefa con proprie figure . Douendo quefteauerevn fenfomorale, ò Storico, acciò da effe pofTaef-fereconofciuta in qualche parte la caufa, percheibno fiate pigliate per Blafone, & Armeggio. L’vio ancora, che in molte cofe pregiudica alla virtù è à guifa dvn cicco nato, che non può diftinguere la luce dalle tenebre ; ondehàcaufato molti difordini in queft’Arte Eroica, pò-fciache abbiamo veduto alcuni riceuere dalle mani del Principe Blafoni Nobili, che fi dauano folamente àque’ valorofi Vo-mini, che lòtto il pefo deH’Armi aueuano il loro lenno impiegato per la publica falute ; e cosi allora gli Animi tutti sfauillanti di ardire, & auuampàti di gloria fi rendeuano più pronti al ben operare, mercè che rmterne emulationi aueuano eccitata la virtù del proprio genio à trafmettere liberamente fuori con forza quel coraggio, & ardire, à guifa di poluere rinchiufa entro vna mina , che vuole gagliardamente vfeire. Mà quelli non fi poffono nè anco chiamar abufi, perche hanno la loro radice principale nella malitia de’Miniftri, che louente ingannano il loro Padrone, quale con molta facilità credendo alla loro fede, viene defraudato di quella fincerità, ch’il Principe nella fedeltà del Mi-niftro fuppone. Sono anco per Grafia ad alcuni conceffe l’Arme da Principi, Armati òperlunghiferuitij fatti nelle Finanze, ouero per qualche altra tmceffiptr meriteuole caufa, e cosi quelli riceuono Armeggi nobili, e cor- Grati». rifpondenti à quel loro fedeliffimo feruitio predato al fuo Signore per marca della loro virtuofa operatione, che partecipa della gratiadelfuoSourano, rendendoli meriteuoli di quegli onori, che fono douuti à chi fedelmente fèrue, e rettamente opera. L’Arme fi diftinguono in cinque Ordini, cioè Nationali, Vf- dìjUmì»»» fidali, Sociali, Perfonali, e Gentilitie. Le Nationali fono quel- deWAmu. led’vnaProuincia,Communità, Terra, ò Luogo. L’Vfficiali vengono concefle per Dignità, e quelle fi veggono illuftrate di quella marca, di cui è cofiituita la Perfona , che le porta. Le Sociali fono quelle d’vna Compagnia, Confraternità, Ordine, Collegio, òReligione, e quelle feruono femplicemente per far quel tale effer affociato à quella Confraternità. Le Perfonali fono conceffe da’Sourani a’ luoi fauonti, e quelle fono il proprio Bla- 16 L'Araldo Veneto Bhifone di quel Principe, che non pafla ne i Difcetidenti ; mali eftingue con la morte del fauonto, (però quando non follerò in quella gratia comprefii Succefiori. ) LeGentilitie fono quelle delle proprie Famiglie eredi tate da gli Aui per legitima, e naturale {uccellione, e così vengono anco quelle in tré Ordini dillin-te, cioè Simboliche, Materiali, & Agalmoniche. Le Simboliche fono quelle, che portano qualche figura, con la quale fi può venire in chiara cognitione della caufa, per cui è fiata quella dall’Auttore pigliata, e quelle fono per Io più venite con figured’Animali Quadrupedi, Volatili,Pefci, Vegetabili, ed Inllromenti artificiali. Le materiali fono quelle, cheli veggono d’Animali, ed altro compofte, che fi confiderano materialmente le cofe, ch’elfe veramente inoltranoacquiftate, donate,© ereditate. Le Agalmoniche fono chiamate quelle, che non fono bene intefe, e velate da qualche olcurità ; ò Cifra, che nella lingua Greca Agalme lignifica Malchera ; onde per mezzo de’ Corpi abietti, e conl’vnionede nobili alludono al cognome, ò lo efprimono. Quelle fono dell’Ordine delle parlanti, le quali con poco Audio da molti fono fiate, fenz’alcuna confideratione filmate ignobili. £ pure vediamo le pniilluftn Famiglie d’Ita-Armepar- ]ja, & Oltramontane portare per lo piu Arme parlanti , ches’vni-‘nlbìhaV formano al lopranome di effe ; Màfe efamineremo di quelle i loro antichi inftituti non potremo negare, che non liano veramente nobili, eche la loro Imprefa non lignifichi qualche genero-fa , ò virtuofa attiene de’ loro Maggiori, come quella dell’eccel-fa Cala Colonna, e d’altri Signori Cofpicui. Quelle Arme Parlanti fono di due fpecie, le prime con chiara, emanifeftataef-prelfionedimoftranoapertamente il Cognome, & altre Io accennano con l’allufione; molte ancora di quelle perderono il titolo de’parlanti con la Morte dei loro Auttori, perche s’adattarono fopra il loro proprio Nome. Mà fe poi efamineremo quel le d’altre Famiglie, nobili tate per Priuilegio, e per Grafia,c’hanno il loro Blafonefimboleggiante di Nome con il fopranomedi chi le porta, rifentono quelle ancora di qualche cofa mecanica, e plebea dal fuo Originale contratta, ed il limile fi può dire di quelle, che molti Plebei del Secolo fpiegano con fiottileinuen-tione, e le inalzano con Cimieri nobili, e magnifici, vfurpando in tal forma colla feorta di temerario ardire quelle Marche, che folos’afpettanoa’Nobilidi cofpicua, ed antica Nobiltà, atte-foche il lus, e Dritto dell’Arme non può elfere fondato, che in atti fegnalati d’vn valore guerriero 5 e quello di concederle dipende Del C aualier de Beati ano. 17 pènde dall'aiittorità delSourano. Onde tutte queU’Anne, che: non hanno quelli fondamenti, e formalità fono Piantefenza radici, eperconfeguenzapriuedifoglie,efioridiftima. Sichedireà mo elfer nobiliflìme TÀrme parlanti, che diedero il Nome alle Famiglie, come fono molte della Nobiltà Veneta, il cui cognome è deriuato da clfe, cioè I Cicogna per la Cicogna, I Delfini perii Delfino, marca gloriola di nobiltà,! Cappelli,chiamati per il Cappello, ò Pileo, che fregia le nobili lor Armi, iCaualli perii Cauallo antica Infogna della fua Famiglia, Gli Ericij per il Riccio, ò Iftorice, illultre marca del loro gloriofo Nome, ILeo-, ni perilLeone, che portarono fempre il vanto legitimo inogni loro attiene, corrifpondentc al fuo Riafone,! Mori peri Moro-ni, ò More,che come nate da Piante immortali, coronarono il loro Nome con le frondi gloriofo de’ fuoi meriti. I Molini, che portando nelPArme d'vn Molino la Ruota, ebbero colNomedalll fortuna nel fuo corfo i fublimi onori della di lei prodigalità.! Gambata per lo Gambaro, che come fogno nobiliflimo del Zodiaco, vollero, che fi miraflè imporporato con la nobiltà del fuo fanguesù gli Archi delle pompofe Vittorie d’Italia. Tutte quelle Famiglie dell’Ordine Patritio, che fopra le bali del proprio merito, adontadelle rouine del tempo vidderollabilite dall’onore illelfo le loro glorie, lòppe di quelle in ogni Secolo dar norma efemplared’illultre pregio il genitore al figlio. Non fi può dunque dire, che l’Arme Parlanti non fìano nobili, quando elfo hanno veramentedatoil Cognome alle Famiglie, e che di ciò ne fia nota la verità autenticata per Illorie, ò pure per attellati de’ Principi, e Magillrati, come anco per antiche tradi-tioni, in cui fi polla arguire le attieni illultri,e gloriofo, per le quali hanno ledette Fami glie pigiato quell’Infegna, ò Marca. Altre poi di fimil conditione, non faprei cola dire, quando non auelforo alcunanotitiadella loro origine, ò illitutione, mà folo vn vete-rato viò, accompagnato con i meriti, e virtuofe attieni de’fuoi Antenati, per quali auelforo portato quelli al più alto fallo dell’ onore, e così meritato l’Armeggio nobile perl’attione, benché parlante il cognome , evolgarelaconditione,comeperefem-piovn Tale di cognome Fontana, de’Natali, eprofelfione metanica anderà alla leruitù di qualche Principe, e col merito d’vn fedele, e diligente leruitioiarà dal medelimo nobilitato, e per confoguenza concelìògli Blalòne d’Arme; mà perche riceuè quella gratia per la benigna dilpofìtione delfuoSignore,enonper alcun fatto generoio, 0 nobile, gli farà perciò confegnato l’Ar- . . B meggio i g VAraldo Veneto meggio tirato dal proprio fuo Cognomc,cioè vna Fontana final-tata con colorirò metalli per i quali fi polla conofcere generofo il dono, e gratiofa Tlnfegna. Sopra l’Arme parlanti il Padre Varannes co gliefempi d’antiche, e nobililfime Famiglie ha fatto vn belliflìmo trattato in loro difelà, e vuole, che quelle liano di molta liima, perche fe con-fidereremofopra il lòggetto deirArme, vedremo, che non fono fiate quelle adaltr’oggetto inuétate, che per diltingucre le Famiglie, e conofcere la loro conditione,fenza,che lingegno abbiada Ipecular il centro di molti capricciofi Geroglifici, che con molta difficoltà fi può venire ad vna vera, e certa cognitione delle caule, per le quali fono fiate quelle aflunte; e li come la Corona è In-fegna propria del Rè, il Balione del Comandante, il Cauallodel Caualiere, e la Spada del Soldato; così quelle Marche, lènza filo-lofofare entro a’ legni di cauleignote feoprono la Profefiìone, ed il Nome: E perciò i Romani, che in tutte le colè portarono il vanto d’X'ornmi fapientiffimi fecero anco nei Sepolcri efprimere qualche Segno, che rimarcartela conditione di quelle rinchiufe ceneri, eper lopiiintrouauanoinquellilòpra le Lucerne (che credettero far con? inuamente ardere in loro onore) qualche Marca d’Iftrumerno n ecanico , dalla quale fi viene in chiara cognitione di chi quelle fifortèro; pofciache al Sarto fcolpiuano vna for bice, al Legnaiuolo vna Sega,e così à ciafcuno il fegno della loro Profefiìone, ed Arte. Et à Gran Signori, e pedone Nobili, e Cittadini poneuano il Lauro, a’Caualieri la Spada, e LArmi,come anco fopra le Lapidi dei medelìmi Sepolcri fi vede-uanofcolpite molte figure, &Inlcnttioni, che benpoteuano indicare la conditi one, & il genere delle perfone in quelli feppelliti. Non deuo anco reftar di dire fopra queft’Arme parlanti, che molte fono fiate a’noftri tempi modernate da quelli, che non poterono punto nafeondere la loro origine con il mecanicofuo Nome di Fabro, Calzolaio, Pecoraio,Bottaio, Gallinaio, & altro, indicante la loro conditione plebea, inalzata dal guada-gnod’vn manuale, e vile efercitio ; £ fe bene ad alcuni parerte, che le loro Arme fortéto dilcrepanti dalla baflèzza deTuoi Natali per le Marche, che vi feorgertero di Corone, Croci, Leoni,Tor-ri,ed Inftrumenti bellici,bifogna fapere,chequefte furono prima rinfegne delle loro Botteghe,e che fenz’alcun decreto paflarono poi per il loroBlafone. Armtfpu- vi fono anc0 l’Arme ignobili,e Plebee, che felle fi chiamano,e TinSl. quelle fono quelle,che come lpurie,ed illegitime njàcano d’ogm w. ~ ' loro Del Caualier de Beati ano. 19 loro qualità,portando colore fopra colore,e metallo fopra metal, 10 nelle loro parti principali,contro le Regole,e coftitutioni Araldiche . E perche molti per non auere la cognitione di quelle figure principali crederono in ogni luogo, oue apparile colore fopra colore, e così metallo fopra metallo fodero quell5 Arme falfe, e fpurie( il che non è ) come per chiara intelligenza d’ogn’vno qui rapprefenteremo tutto quello, che puòafpettare al giuditiodi quefta materia, e diftingueremo con ogni maggior ftudio le particolarità di quelle olferuationi. E perche accade tal volta aH5occhio il vedere vn5Arma,che fopra la Pezza , ò Figura principale di elfa porterà vna caricatura, per cui farà colore lòpra colore, e metallo lòpra metallo, come per efempio il N. porta d’argento con vna falcia azurra caricata da tré Capi di Rofa vermiglia, e così 1 altro porterà d’oro con la Banda vermiglia caricata da cinque foglie verdi. Quefle Arme non fi polfono per alcun modo chiamar falle,con tutto,che la Falcia, eleRolefiano colore, l’vno fopra laltro. La ragione è quella , che i Capi di Rofa vermigli non fono, nè formano elfi la Pezza,ò Figura principale di queirArmeggiomè tampoco le foglie di color verde fopra la Banda. Figure Principali fono il Capo,Fafcia, e Banda, non leruendo le altre, che per caricature di quelle. Onde per ben intendere quelle colè,bifogna prima faper conolcere qua. 11 fiano le Pezze,òFigure principali d’vn Armeggio,ed in che modo fi polfafacilmente farlo per venire ad vn perfetto giuditio. In quattro modi fi puonno conofcere quelle figure principali. II primo farà quando vedremo in vno Scudo fregiato, ò compollo Te etrìn d Vna femplice figura picciola, ò grande, ch’ella fi fia, ed in qua- J*™,qualunque parte dello Scudo collocata farà fempre quefta la Pezza h fiamme. principale di effo,come per efempio il N. porta d’azurro con vna &1‘ Armez* Conchiglia d’oro polla, ò fituataal Quartiero deliro della Pun- z‘ ' ta dello Scudo. Quella Conchiglia tiene luogo di Pezza principale. In fecondo luogo faranno tutte quelle Figure, che in qualunque altra parte, ò membro dello Scudo appareflèro, ò foffe-ro fituate. E perche in quelli Armeggi molte volte fi veggono coperti i loro Campi di più figure, mà di fpecie, e forma vguali, quali tutte nonfono,chela Pezza principale, benchein piùnu-mero fi ritrouano, come il Seminato di Fiori di Gigli, di Cuori, di Biglietti,© Tauolette,di Fiamme,di Goccie,ò Lagrime,e così d’ AmandorIe,ò di Quadri acuti.Et in Terzo luogo fideue intendere il Diaprato,ch’è vn Campo pieno di Fiori diuerfi,mà d'vgual pro-portione, à guifa d’vn fiorito Prato, che fi chiama Di apre nell5 B 2 Idio- Arme d' inihiefta Idioma Francefe. In queft’Ordine fono comprefì pure tutti què’ Campi caricati d’Animali, d’Vccelli, di Pefci, e di Piante, come dogn’Iftrumento artificiale, che non eccedefTerofrà etti in grandezza,nè in fpecie. Ed in Quarto luogo fe in vn Scudo vi fofTero molte Figure, e fra quelle vna maggiore dellaltre, quella farà fèmpre la figura principale, come per efempio il N. porta d’oro con vn Leone fìtuato per trauerfo, che araldicamente Udirebbe in Francefe brocbantfur k toni, cioè trauerlànte fopra lo Scudo di color azurro, e caricato il Campo tutto di piccioli Leoni del medefimo colore, òfmalto. Vi fono anco fra quelli Armeggiò Blafoni l’Arme d’inchietfa, ' che portano metallo fopra metallo,e colore fopra colore, contro ’ rvfo,e le Regole Araldiche,e có ragione fono d’inchiefla chiama-te,perehe dàno materia di dimandare la cagione di quefta licéza, come fono quelle di Gierulalemme con le Croci d’oro in Campp d'Argento. Imprefa vnica,e gloriofa del Gran Buglione,ed à lui degnamente douuta, affinché col dimandare ogn’vnopotefle fa-pere la caufa di così cofpicua, e venerabile Marca. E quelle fono Arme, che ordinariamente fi veggono portate da’Principi ,òda Prouincie in memoria di qualche mifleriofo, ed illuftre fatto. Si può ponete metallo fopra metaIlo,e colore fopra colore nelle caricature, come qui auanti abbiamo detto, e quelle caricature vengono per lo più vfate fopra vna delle noue Pezze principali, che nobili fi chiamano,che fono Banda, Sbarra, ò Contrabanda , Cheurone, Croce, Capo, Palo,Falcia,. Bordura, e Croce di S, An, drea;come perefempioilN. porta d’argento con il Capo d’azur-ro, caricato di quattro tortelli rolli,e così il N.porta di Roffo con la Banda d’argento con tré Girelle de Sproni d’oro; V n’altro porterà d’oro con la Sbarra, òcontrabanda azurra caricata di tré Fibbie nere; L’altro auerà d’argento con vn Cheurone, ò Cauallett o di color verde, caricatodi lei fufelli di color roffo; altri ancora fpiegaranno vno Scudo azurro con la Croce diS. Andrea d’oro, caricatodi fei fiori d’argento ; alcuni aueranno il Campo Verde con la Bordura d’argento , caricato di due Stelle d’oro ; echi porterà d’argento con la Croce Roffa caricata di fei picciok Croci azurre. Si offcrua ancora di ponere colore fopra colore, e metallo fopra metallo nelle Brifure, che fono fegni , che rom pono, òalterano la pienezza dell’Arme. Equefli fono piccioli Bafloncelli, ò Ralìelli ,■ che Lambelli fi chiamano. Tanto anco fi pratica nei Capi de’Scudi, che l’vno , c l’altro folfe di colore, ò metallo, quali vengono nominati Capi cuciti àdif- fereti- Del C au al ter de Beati ano. 21 erenza dell’al tra parte, ch’epura, ed vnita d’vn fol colore, e quefto Capo cucito il diftingue col mezzo di minuti punti, come diremo à ino luogo,de’quali fi veggono le figure in molti Blaiòni. La cognitione di quefta materia, e particolarmente dell’Arme circa Tefièr Tuo nobile, onero ignobile s’aipetta {blamente ai Rè deirArme,che fono Giudici, ò Sindici eletti, come Armerifti de’ Principi per conolcere,e giudicaretutte quelle cole,che fono concernenti à quefta Scienza Araldica, ò Eroica. Tenendo queftiin virtù del loro vfficio vna lourana auttorità,e fono fopra ciò elette perfonequalificatc,e fcientifiche, e d’eifi diremo breuementela loro incombenza,e Carico principale. Gli Antichi, e particolarmente i Komani non poteuano acqui-{lare le non con i’Armi il pretiofiftìmo titolo della vera Nobiltà, non perche eftì poco ftimaftero le Lettere,e i profelfori di quelle, mà lolo per non lalciare inculti que’ mezzi,che dalla Natura furono dati per condur fi ad vna morale felicità con quegli auantaggi dirobuftezza, ed attitudine, che vno più deH’altro riporta dalla nafcita. Onde i Principi, che molto ben conobbero gli vtrli, e le ForM deL grandezze, che ad vna eccelfa Republica portarono l’Armi,e che u Armi ■ con quelle s’augumentano, & illuftrano le Città, ed i Regni,volle-ro anche elfi far produrre frutti d’vn pretiofo valore dalla purità di que’ {piriti,che pronti alle buone, ed onoreuoli operationi po-teflèro certamente rendere felice il loro Dominio ; e perciò con fommo ftudio.ed applicatione {'parlerò quel fruttifero Seme dell’ interne emulationi, e concorrenze in tutti que’Luoghi, ouepiù fcorgeuano la virtù eccitata da gìonofi penfieri,& aguzzata sù la cote de’ trauagli, e militari {'udori ; onde per non lafciare neghit-tofi siile piume della Pace Spiriti cotanto fublimi introduifero Giochi virtuofi, ed vtili, oue fi poteua con l’occhio filofofare le attioni d’ogn’vno,e mifurare con quelle le carriere più veloci alla metà de’ioro gloriofi acquifti.Cosi dunque cominciarono le Gio-fìre, ed i Tornei, tirati dall’origine de’ Giochi Gladiatori], Scuole, oue s’imparano con grande vtilità gli efercitij militari, Libri, oueapparftce con carattere vifibilela grandezza degli Animi per conofcere Parigine di quel Lume, che fece sù i Troni rifplen-dere gli Agatocli ed i Maffimini , adonta dell’ofcurità de’lo-to Natali . Qui dunque s’introduftero le maffime per (labilire congiochi le Vittorie, e con la cognitione dell’operare veni-uano à temere fommatnente l’infamia , e bramare ardentemente l’onore , e la gloria. Italia, che fi lenti Tempre {limolata ad opre cofpicue , e grandi apri in molte occafioni famofi B 3 Tea- 2 2 VAraldo Veneto Teatri di Gioftre, oue concorfe la più fauorita, ebraua nobiltà delle lue Prouincie, e de’ Regni vicini, come fucceffe nelle Gioftre fatte in Rimini per le Nozze di Galeotto Malatefta,e daltre celebrate in Roma, Milano,Firenze, Napoli, Bologna, Mantoua,Ferrara,Piacenza, Modena, Siena, ePefaro. In quefti giocondi fpettacolifaceuano i Caualieri moftra del loro valore, e sù le loro diuife fpiegauano con vn tacito, e modello parlare l’interno de’loro penlieri, che per meglio fcoprirli àgli occhi del Mondo inuentarono luperbiftìme piume, con le quali formarono vaghi Cimieri fopra loro Capi, ed ogn’vno d’eftì procuraua di comparire in Campo con Infegne proportionate alla paftìone del loro animo per imitare con quelle gli Eroi de’ Se-in[e?m di coli caduti, che Icolpiuano fopra i loro Scudi figure mifteriofe, molli Eroi come lì legge in Paufonia,che Agamennone aueflèper Infegna la ^Uli Nih Tefta del Leone con quelle parole ( Quefti è il terror degli Vo-fdmcfe f * mini, e chi lo porta è Agamennone ) Dauid la Lira d’oro, Giuda Macabeo vn Drago rodò, Antioco portò il Leone con il Caduceo, Ettore due Leoni d’oroinCamporofto,Tefeo il Bue, Se-JeucoilTauro , Aleffandro vn Rè in Trono d’oro, e campo azurro, Lucio Papirio Curfore ilPegafo, Alcibiade vn Cupido, Cefare l’Aquila, Pompeo il Leone con la Spada impugnata,Vef-paliano le Gorgoni, Attila lo Sparuiero coronato, Arturo tre Corone d’oro, e così molti Pop oli ancora Ipiegarono diuerlìfe-gni, e Marche, come li Traci vn Marte, 1 Perfiani l’Arco, gli Armeni il Montone,Gli Scithi ilFo!gore,i Fenici vn Ercole, 1 Cilici vna Tefta armata; Gli Egitti] l’Iride 3 Gli Ifdraeliti il legno del Tau, gli Ateniefì la Nottola , Gli Argiui il Sorice, Gli Albani la Teftuggine, Gl’Itali il Cauallo, Gli Aliatici tré Serpenti, Gli Africani l’Elefante , i Frigij la Scroffa, i Goti l’Orfa, Gli Alani il Gatto, Gli Antichi Franchi il Leone, i Fiamenghi il Toro, e gli Angli la Croce rolla con cinque Vecchi neri. Da qui dunque cominciò la Scienza Araldica , generata dal merito di quelli, che aueuano meglio faputo efprimere l’intentio-ne de’loro animi,e con le loro geftaobligato la folita munificenza de’Prencipi ànonlafciare dimenticate le gloriole memorie delle loro nobiliflìme attieni, che perciò furono da eftì deputate, & elette perfone riguardeuoli, e dotte, come qui auanti abbiamo iuccintamente difeorfo, che come Giudici dell’onore, e del merito auelfero à compartire à gradi di quello ad ogn’vno legione, perche hanno la facoltà di concedere Blafoni, fecondo la qualità, e condi tione de ’Soggetti meriteuoli, e nobili, com’anco di cafti- gare gare con rigorofi atti tutti quelli , che profontuofamente arcft-fcono di fpiegare Blafoni, fenza priuilegio, ò concezione delloro Principe , eSourano; ed anco i Priuilegiati fono tenuti di far conofcerealloro Magillrato ifuoi Dritti peri quali portano il detto Armeggio. In Francia, Alemagna, ed Inghilterra i Rè dell’Arme elercitano quella Carica con molta circolpettione, ed inquifitione, e così i Regiftri dell’Arme fono autenticati conio proue, e memorie della loro antichità, e da quelli licauanoil tempo, e la caufa, per cui è Rato concelfo, e pigliato quel Bla-fone. In Italia non fù mai introdotto quello Tribunale, perche leCittà piùcofpicue di effa li fono lungamente goucrnate con titolo di Republiche. E perciò Rimano affai gloriofo il loro le-gitimopofièlfo,comGcofpicuo il loro Dominio per lungo cor-ìò di Secoli. Ritrouo però, che la maggior parte delle Famiglie Italiane fecero generalmente moRra d’Armee Blafoneallora, che gli odi] inteRini delle ducfanguinolenti Fattioni de’ Guelfi, e Gibellini commolferointutteie Città i più nobili Spiriti pigliare di quelle il Partito, e coloro,che voleuano effere neutrali por-tauano 1 loro Scudi diuillin faccia d’argento, e nero. I Guelfi aueuano per precetto di portare il colore più nobile alla parte dritta,e cosi anco voltauano le falde, e Pennacchi de’ loro Cappelli al detto lato, e i Gibellini alla lìniRra, .facendo anco con le diuifioni degli Scudi, colori, e figure apparire la loro Fatti one. E queRo Seme di difeordia nacque nella Città di PiRoia, efù così fecondo, che in poco tempo lì vidderoi Magazzini de gli vmori cerotti così ben guarniti per dar nutrimento à gli odij, & alla crudeltà, ouc lì rimirarono à lagrimareifaflì coliangue fuifceratodavnfangomofìruofo di pazze palfioni. In così deplorabile Stato i figliuoli incrudeliuano col fetro contro il proprio Genitore, e con fiamme di fuoco accèfe da facrilego fde-gno inceneriuano le memorie più gloriole di nobili Famiglie;On-dein quefla barbarie reflarono fepolte nelle ruine di molte Terre, eCafielli, i più rimarcabili Tefori delle lor glorie j E per non ingolfarmi in queRo vaRilfimo Mare, ò per non perdere il filo del mio difcorlo pafserò alle cofe più particolari del noRro Blafone. B 4 Della A- C XI E G T H ^---T,--- Croia; Sautoir- BorAur? Treciieur Giron Fusele' Le a p cltA. L Lea par Ae ' LvarA Iv illh'lir'lmiiilHHIIItaill i i I ■iiiz-'-:•'-I DelCaualter de Beati ano, 25 Della forma > e numero degli Scudi. npRc furono ( fecondo la comune opinione ) le antiche forme degli Scudi,delle quali ciafcheduna tiene il fuo proprio Nome,cioè ilClipeo,Parma,ed Ancile;Il Clipeo era di forma curua, &orbicolare, maggiore aliai della Parma, e quello veniua fola-mente portato dai pedoni della Militia Romana; II Secondo di forma rotonda, chiamato comunemente Rotella, inuentato da’ Galliche nella loro lingua lignifica rotondità, perche dal mezzo in tutte le parti è vguale,auendo il diametro di tré piedi, e perciò con tal Nome fù la Città di Parma chiamata ; come quella, che ebbe dagli Udii Galli i fuoi principij'.Ondeparlado Varrone di tal forte di Gelidi le ri de: Farina , quòdmedio in omnespartes pars eji. Et llidoro li chiamò Scudi picciolfquando di quelli dille : 'Parma leuia Armayquajìparuus Clypeus. L’Ancilc Scudo così detto,perche caddè dai Cielo al tempo del Rè Numa, e dicono folle di forma Quale j come ne fà Gnidio nei fuoi Verli mentione nel quinto de’Falli. Atque Amile vocant, qnod ab omni parte recifnm e fi Quaque oculis fpefìes angulus omnisabefl. Alcuni altri aggiunlero, lotto quello nome di Scudo la Feltra, e la Cetra,che il primo di forma Lunata , vfàto dalle Amazoni, come narra Virgilio, parlando di Pantalìlea Amazonibus Lunatis agmmapeltns Il Secondo detto Cetra era vn picciolo Scudo,vfato dagli Af-fricani, che palsò poi nella Natione Spaglinola, come di quello pure fi veggono elèmplari in molti luoghi. Mà per tralafciare lamatcria,di che fodero veramente fabrica-ti per elfere fiata quella di già diffufamente da molti trattata, diremo folo, che frà i bellici iftrumenti eranoqfuefti i più degni,come anco i più riguardeuoli reputati, perche veniuano al pari della Vita iftelfada’Soldati religiofamente cuftoditi,e guardati,che di ciò Io manifeftarattione gloriola di Epaminonda,e di tanti altri valorolì Capitani, che nei più ardui cimenti ebberovnapar-ticolar cura alla conferuatione di quelli. E perciò vollero ancoi nofiri Moderni, che fopra di elfi vi apparilfero le Marche tutte di quella Nobiltà, che feppe col Sangue vittoriofo de’fuoi nemici tingere le di lei Infegne, elalciare effìgiate in quelle 1 Trofei delle loro gloriole attieni. E le veramente conlìdereremo, che cofa fia io Scudo non v’è dubbio, che fi feorgerà efl'er quello il veroog- getto 2 6 L'Araldo Veneto getto della Nobiltà , nel cui campo fi feminano i generofi i'udori,e là fi mietono le più gloriole, & infiggi Vittorie: e con ragione fù lo Scudo dagli Antichi faggiamente eletto per fregio della loro Nobiltà , quale hà perobligo d: farli conofeere tutta coraggio,e tutta cortefia,e di vfare quelle Armi, che lesiono più per difelà, che per offefa; pofciache lo Scudo non folo difende chi lo intraccia,ma gli Amici, e Compagni tutti di quello, e perciò fù Fabio chiamato lo Scudo de’Romani per auer egli in tutte l’occafioni con atti di genero fa fortezza difefola RepubLca. scudi de II Primo Scudo che in Italia fù più inviò, e che vernine nte noftri Ar- moftralafua antichità è quello, che tiene la figura, òfohnadi Telia di Cauallo, come da molte Lapidi vien dimoiìrata, Volendo alcuni con lopinione de’ Dotti,che gli Antichi noltri Ani co^-minciafiero à dipingere le loro Arme siila parte anteriore del Tefchio di quello nobiliflimo Animale, come fi vede da molti Sepolcri in v enetia limili Armeggi formati; econ ragione, perche dal Cauallo riportiamo in guerra moluifimi beneficij, e così anco fuori. Il Secondo, che da’ Francefi vien chiamato couchè, ò piegante , è per lo più incauato al fianco dritto del Capo per ferii.re di retta alla Lancia. E quella forte de Scudi erano vlati dai Caua-lieri Gioftratori, e con quelli hanno molte Famiglie autenticato la memoria dell’antica loro Dipendenza, ponendo l’Elmo chiu-fo fopra l’angolo, ò punta eminente di quello à guifa di combattere , e con le Cornette per Cimiero. Il Terzo Scudo è quadro chiamato d’alcuni drappo Bandiera-■le, e quello veniua vlato da Caualieri, e pedone titolaie,ed anco dalla medefima figura fi chiamauano Bandierati ; E ciò forfè per moftrare, che la Bandiera è iempre fiata vna marca di eccellenza , e di comando , al cui legno obbedifeono i Soldati, e fi gettano à trauerfo dell’Armi,e de’pericoli, oue veggono piantato lo Stendardo. Siche tutti quelli, cheteneuanoGmnidit-tione di alta, e batta Giuttitia finalborauano con molta pompa, efolenneoflèruanza nelle loro Torri, eFrontefpicij de' Palazzi, per vna giuda marca della loro nobiltà via più dell’ordinario de gli altri, che non poflèdeuano tali prerogatiue. Quella Figura di Scudo quadro veniua da euttiiRè, Principi, e Signori por. tata, che in tal guifa era i’antico Labaro, e particolarmente quello di Cofiantino, oue fece rileuare il Segno di ChriftoNoftro Signore; equefloveniuaconfegnatoaipiù eccellenti, &efpe-rimentati Capitani degli Etterati., che fi chiamauano Prafettos La. De l C duali er de Beatìano. 2 7 Lab ar um, e così anco fi praticò nel Regno di Francia, quando que’ Chriftianiflìmi Monarchi leuauano dall'Altare di San Dionigi il miracolofo Stendardo, chiamato Orifiamma, con cui tanti nobililfimi Caualieri di quel Regno fi fono illuftrati, e così per le loro bellilfime attieni ed egregi fatti erano da que’generofi Rè con Marche d'onore diftinti, come leggiamo di Carlo VI. che nellaffediodi Burges faceflè cinquecento Caualieri Bandierati per lo gran numero di Bandiere m Battaglia riportate,conceden-dogli il dritto di portare in Bandiera le loro Arme, e quelle per le loro infigni attieni paflauano ne’Poderi con tutti 1 Priuilegi della loro gloriola Nobiltà, come vediamo quelle dei Duchi di MontMoreacy con Tedici Aquile d’azurroin Campo d’oroillu-ftrate per fimil numero di Stendardi, e Bandiere Imperiali, acquiate fopra il Campo di Battaglia. Quelli Caualieri Bandierati portauano per marca del loro Nome lo Scudo Quadro à fimi-glianzad’vn Pennone, ouerolnfegna. E fi come quella tiene il titolo più eminentefràifegni guerrieri, bifogna anco credere, che i Bandierati auelfero lo lìdio grado tra i Nobili; eparmi, che fra tutte le figure degli Armeggi quello in drappo Bandieraio porti con ragione la preminenza, sì perche fù tenuto in vfo dai Rè, e Gran Signori, sì anco per non auer lo Scudo alcuna fupe-riontà in guerra, nè titolo qualificato, come hà veramente la Bandiera. Il Quarto Scudo è in forma di Cartoccioinparteouale, e parte vuoto al di fuori,viene per lo più vfato dalla Natione Alemanna, e molto anco in Italia; e quelli vengono con vaghi ornamenti circondati da Trofei, e d’altre figure fimboliche, volendo alcuni, che quella forte di Scudi folfe ritrouata da’Legilli, e fidoueflè concedere folo a’Dottori ,ed Vomini di Lettere, come che i Cartocci folfero le membrane, ò Carte pergamene rotolate, indicanti! Priuilegi del lor Dottorato. Però il Pietra Santa,& altri dicono elfer quelli nobililfimi,e d’vna marca infallibile di Nobiltà guerriera,volendo, che taliinuogli, òruotoli lignifichinole Spoglie d’Animali, di cui gli Eroi bellicofianticamente fi veftiuano, 11 Quinto Scudo è quello, che comunemente viene da più Na-tioni praticato, e per quello fi può ricauare dagli antichi efem-plari folfe lo Scudo Samniticofcome fi legge in Liuio ) Eratfum-rnumiatius, quo pečhts, at que bumeri tegerentur faffigio squali,ad iwumcuneatìor mobilitatis gratta ; tenendo quelli la forma quadra, e lunga, e nel di lòtto tondeggiante, che con due oblique linee finifee in acuto. Il 2 s V Araldo Veneto Il Sefto Scudo è l’Ouale, da molti chiamato Teftudine, perche con la Coperta di quefto animale erano da molti ancora fabricati fortiffimi Scudi, epare, che quefto venga più tofto vfìtato in bafia Icoltura, e rilieuo da’ Prelati, e da Gente di Chiefa y come da’Kepublicanti, eSignori di Giuftitia. Il Settimo è quello in forma Kombi cale, chiamato da’ France-{[enLozanges, diedi quattro angoli, bdue di fopra, e di fotto acuti, egli altri due laterali Umilmente, che in Italiano fi direbbe ò Lanciato, perche forma il ferro di Lancia j e tal forte di Scudi veniuano accoftumati di dedicare anticamente in onore di Donne illuftri, e famofe, e particolarmente i Romani ne faceuano molta ftima per render celebri le qualità più fin-golari di quelle Matrone, che aueuano fhgolarizato il loro merito ; E quella forma dicono tutti gli Auttori, chefù pigliata dal fufo, che pieno il fuo ventre di filo rapprefenta molto benda ildfa figura; mà pormi, che meglio fi polla addurre la ragione alla Nauicelladitelsere Panni, oue con il filo, e con la lana fi refero molte Donne celebri ; Ed in quefto eferatio s impiegaua-no le principali Matrone di Roma, volendo Ifidoro, che Miner-ua folte la prima ad ordire tela, e colorire lana ; e perciò veniuano mokoftimate quelle Donne, che à quelli lauori la pientemen-te s’impiegauano ; e nel Libro de’ Prouerbi al trigefimo primo fono fcritte quelle parole ( parlando della Donna prudente ) Qucefiuit lanam, d?' Unum, operata eji conjìlìo manuum fuarum. San Girolamo fcriuendo à Demetriade Vergine l’eforta à lègui-re quello elerciti O dicendo. Habeto lanamfemper in manibus , vel fi amìnis pollice fila de incito, vel ad torquendafubteg mi na in alueo-iisfufavertantur. Suetonio riferifee, che Augufto Cefare in-ftituila figliuola, de Nipoti ad efercitar la lana, nè mai volle vfar altra Velie, che quella gli veniua, ò dalla Moglie, ò dalla Sorella, ò dalle Nipoti, òdalla figliuola telšuta. E acciò, che ogniSuperba Femina conofca, quantofolfein ftima quefto eler-citio apprefto le nobililfime Matrone Romane,che nei Tempi j veniuano appeiè le Conochie ,ed i loroTufi ( come raccontano Plinio^ Varrone ) di Caia Cecilia, e di altre, hò voluto con quella di-greftìonefargli vedere, quanto s’ingannano à dare alle lor Seme qudfimpiego, che fini più nguardeuole delnobillor lèfto, come anco leggiamo apprelfoOuidio,che la pudica Penelope, Moglie d’Viftfe, nelfabfenza del Marito atrefeTempre à quefto efercitio. Forfìtan,& narras quamfit Ubi ruflica coniux, Qu oue 30 VAraldo Veneto ouccampcggiano le Marche più nobili delFanimo, chiamatoil Luogo, ò punto del mezzo del Capo; C il lato lìniftro dieffo Capo3che fi chiama il punto ò Luogo della finiftra parte di quello; D rapprefenta il Collo, chiamato il punto d’onore, perche quid vengono collocatele figure più onoreuoli, e le più nobili delFArme, e tiene anch’effo la fua delira, e finiftra . E vien comprefo per il petto, che fi chiama il cuore dello Scudo, òil mezzo d’elio, oue vengono fituate neU mquartationi lo feudetto del Blafone principale, tenendo anch elfo la fua dritta, e finiftra; F chiamato rÒmbelico dello Scudo con i fuoi Lati dritto, e fini Uro,-G. H.rapprelèntanole Cold'e, che fono chiamate i punti , ò membri della finiftra, e delira parte della punta dello Scudo; I viencomprelbper i piedi, òil baffo della punta , e fine dello Scudo. Oltre le fudette Parti vi fono quattro quarti dello Scudo, e quattro Cantoni. 1 Qtiarti fono quelli, che tengono, ed occupano la quarta parte dello Scudo, ed il Cantone è vna parte minore del Quarto, che per lo più fi vede pollo nell’Arme in vp angolo dello Scudo. Il Campo dello Scudo, ò il Sole è quel fondo fopra del quale fi pongono le figure condeterminato ordine di metalli, e colon. Quell’Armeggio, in cui altro non vap-parifee, che il fondo, viene quello da molti chiamato Scudo pie. no, oueroTauolad’afpettatione. E perche nelfArme v’entrano due metalli, e cinque ordinarij colori, come anco molte di-uifioni, di quelli dunque rapprefenteremoi fuoi veri lignificati, fecondo l’opinione degli Armerilli, e di quelli, c’hanno fopra ciò difufamente fcritto. Diuifionì, e Part 'menti dello Scudo, T)Er venire dunque alle cofe più particolari, èneceffario di JL auer prima la vera cognitione delle Diuifioni, ePartimenti dello Scudo, come anco dei loro propri nomi. E quelle Diuifioni fi fanno per linee, ò tratti affai differenti l’vno dall’altro, che per chiara intelligenza faranno con le loro figure dimoftrati nel prenominato foglio. Il Primo parti mento, ò Diuifionefifà per vn tratto, ò Linea Orizontale, da’Francefi chiamato coufe, equellavienerappre-lèntata per quella dell’Orizonte, con la quale reità in due parti eguali lo Scudo diuifo in faccia, enelblafonare quello fi dirà d’oro, Del Caualìer de Beatiano. 51 d’orO) c di nero, diuifo in faccia, ò pure d’oro inierfccato di nero, & anco fi potrebbe dire di nero, foftenuto doro, nè altro rapprefenta, ch’vn taglio mandritto. Il Secondo partimento fifa per vn tratto, òLinea perpendicolare, chediuide lo Scudo in due parti eguali, chiamato da' Francefi Partì, e nel noftro Idioma fedo, o bipartito, òdiuifo per vn tratto perpendicolare; volendo molti,chequefto denoti la linea, che nel Cielo fà il mezzo giorno, e nel blafonare il detto Armeggio fi dirà d’argento, bipartito di vermiglio, ouc-rod argento feflòdi vermiglio. E tal fòrte di Diuifione veniua portata dalla Legione degli Afeariani, nè altro è che vn’taglio fendente. Il Terzo fi fa per vn tratto Diagonale, che rende fimilmente in due giufte parti lo Scudo, tirato dall’angolo dritto del Capo all’angolo finsftrodella punta, che in Francefè {\d\cctranchè , e dal \ eicouodiSaluzzo vien chiamato nel noftro Idioma trinciato, e vogliono, che rapprefenti il Circolo del Zodiaco, nel bla fonar quefto Scudo fi dirà d’argento trinciato di vermiglio, ouero d’argento, e di vermiglio trincciato ; Diuifioni giada Arciani Legionari) portata, che ilriuerfofguelembrato. 11 Quarto fi fàpervn tratto, òLinea alioppofitodel trinciato , cioè diagonale alla finiftra, ch’in Francefc vien chiamato e dal detto Vefèouo tagliato ò trinciato alla Siniftra,c nel blafonarlo fi dirà d’oro tagliato di roftò, ouero di rollò, Tormentato d oro. E' quella Linea rapprefentata per l’altra parte del Zodiaco à Noi riuolta. Veniua tal Diuifione portata dalla Legione dei Tauronici,ch’è vn altro taglio fguelembrato alla finiftra. Il Quinto fi fà per due linee interfecanti, cioè diuifo in faccia, fello, che in Francefe fi chiama efcartellè, & in Italiano inquartato, ò quadripartito, che nel blafonare il detto Armeggione! foglio fi dirà il primo, & vltimo punto d’argento, e gli altri due d’azurro. Vi è anco vn’altro inquartato, che più torto fi deue dire fiancato, che tale tiene il Tuo vero nome, e nel blafonare la figura nello Scudo fi dirà d’oro fiancato alla delira, & alla finiftra d’azurro, che fono due tagli vn fendente,& vn mandritto, parlando dell’inquartato. 11 Terzato in faccia fi fà per due tratti, ò Lince orizontali, tra-uerfanti in tré parti eguali nello Scudo, che nel blafonarlo fi dirà terzato in faccia d’oro d’azurro, & argento. Il Terzato in Palo fifa per due Linee perpendicolari, che nel blafo- .r V Araldo Veneto blafonare fi dirà porta tcrzato, partito il primo d’argento, il Secondo di Verde, & i l Terzo d’oro. Il Terzato in Banda fi fa per due linee Diagonali, comeil trinciato , che fi direbbe trinciato per due tratti, enelblafo-rtare fi dirà trincciato , e terziato dazurro d’oro , e di vermiglio. : 11 Terzato in Sbarra fi fà perdile linee, ò tratti all’oppofito deltrincciato che fi dirà retagliato d’oro, di vermiglio , e d’argento. Lo Scudo partito in due Membri eguali , che Udirebbe bipartito , òfefiò, ferue per quelli, che vogliono incitare l’Arme della Moglie con le loro Gentilitie, il cui Luogo èal fianco marcato num. 2. Lo Scudo partito in faccia viene da moki vfato di ponete nel primo partimento l’Arme di Priuilegio, che fodero del Blafonc de’Principi, come l’Aquila Imperiale, iGigli di Francia, le Chiaui Pontificie, le Croci di Religioni Equeltri, edogn’altra Pezza, che folle fiata alla Famiglia donata per marca di inerito, enei Secondo punto le Gentilitie. Lo Scudo partito in faccia, e mezzo feffo, ò bipartito, eh e in tré Membri diuifo ferue per collocare nel luperiore l’Arme Gentilitie, nel Secondo quelle di dignità, e nel Terzo di Giurifdit-tione, ò di qualche altra prerogatiua. Lo Scudo inquartato lerue per quelli, che oltre l’Arme Gentilitie portano altre Anne d’onore, òDignità, cioè nel primo le Gentilitie, nel Secondo del feudo più Nobile,nel terzo del minore, e nel quarto del Semplice; àanco molti coftumanod’in-quartate due fofe Anne doppie, come al primo punto, &al quarto le Gentilitie, e nel Secondo, e Terzo quelle di Giurif-dittione, òaltro. Lo Scudo inquartato con vn picciolo Scudo nel centro, ònel cuoreche fi dice fopra il tutto ferue per que’ Caualicri, ò Gentiluomini, c’hanno prouatoilor quattro quarti di Nobiltà, oue-roper quelli, c’hanno Feudi, eSignorie, come anco Arme di conceffione, quali faranno fempre fituate al primo, & al quarto punto, ò membro, e negli altri due le Giurifdittionali, cioè fecondo , e Terzo, ofleruando per quelle il grado, ela-con-ditione fra l’vna , e l’altra per la preminenza del luogo, enei Sudetto, pofto nel centro, ò fopra il tutto vi fi collocheranno le Gentilitie. Lo Scudo partito per vn tratto, & interfecato per due, in- . -fi quar- Del C duali er de Beatìano. 3 3 quartato di Tei punti feruirà’per collocare rArme di Tei gradi di parentela. Lo Scudo bipartito per tré tratti, ò Linee, diuifo in faccia per vno, e di quattro fedo, che fi dirà inquartato 3 e contrainquir-tato, che formano otto punti, ò membri per ponerui quattro Arme doppiamente inquartate. Lo Scudo diuifo, come il fopradetto, che forma fimilmente otto punti,nel quale fi pongono otto Arme per ordine di grado. Lo Scudo partito per due tratti, e diuifo in faccia per altri due, che forma noue punti ò membri ferue per quei, che volefiero collocare noue quarti, ògradi di difeendenza. Lo Scudo partito da quattro tratti, ò Linee, ed interfeca to da vna,che vien à coftituire dieci punti ,ò quartieri ferue per fituare dieci Armeggi* Lo Scudo partito per quattro Linee, ò tratti, e diuifo in faccia da due, che formano dodici punti, ò membri, ferue per colloca* re dodici gradi di parentela con dódici Arme. Lo Scudo partito per tré tratti; ed interfeccato per altrettanti, che fi potrebbe anco chiamare inquartatole contrainquar-tato due volte, con quali formano fedici membri, ò punti per collocare fedici Arme de fedici gradi di parentella. Lo Scudo inquartato, come quello num.21. ferue per ponete l’Arme del Marito, e Moglie, come della Madre, c deH’Auia di quello il tutto fegnato ai loro punti. Lo Scudo inquartato con lo feudetto nel centro, ò fopra il tutto,nel quale vi farà l’Armeggio del Marito, nel primo di fua Moglie, nel Secondo della Madre, nel Terzo dell’Auia, e nel quarto della Bifauola. Lo Scudo partito per cinque Linee onero tratti, ed interlèca-to, ò diuifo in fàccia per quattro, che formano trenta quartieri, ò Membri feruirà per ponere trenta Armeggi per trenta gradi di difeendenza. Lo Scudo partito per fette tratti, ò Linee, e diuifo in faccia da tré tratti,checofiituilcono trentadue punti, feruirà à quegli,che volelfero ponete l’Arme dei loro 3 2. quarti di parentela. Dei Colori s e fuoi Significati. T Colorijche vengono dagli Armerifti conceflì all’Arme,che fo-J. no in materia,ò il Campo delle medefime,fi diftinguono in cinque, cioè Vermiglio,ch’è il Cinabro, detto araldicamente nella C lingua 34 1 L'araldo Veneto lingua Francefe Gueulles, l’Azurro ò il Lapis Lazuli,d’alcuni chiamato GiacintOje Celefte,il Verde dagli Araldi detto 5ynople,cl> èil verderaiiié, il Nero,altrimenti chiamato Sablè ,cla Porpora, limile al fiore della Malua, ò del Ciclamino, cb’è color con pollo, ed ogn’vno di quelli vengono rappreientati con i loro propri Segni, come pure i due metalli Oro,ed Argento, tutti nel precedente foglio di legnati. . L’Oro,che viene rapprefentato anco col giallo, alcuni lo pongono per colore,è il più nobile fra’metaIli,come Simbolo del Sole, e Geroglifico degli Altri rappreienta delle quattro Parti del Modo l’Oriente, edil Mezzo giorno, vene fìgurato.cóii minuti punti perdiftinguerlo dagli altri colori, denota la virtù delia liberalità, eli g ni dea Iplendore, preminenza, auttontà , forza , e gran4 dezza, fra’ Pianeti è attribuito al Sole dei ciodàci Segni al Leone,' de’Mefià Luglio, de’Giómi deila Setti mana alla Domenica,delle Pietre pretioieai Gnfoiito,eGjac nto,degli Ammali Quarupedi al Leone^degh V ccclh al Gallo.de’ Pelei al v itelio Marino, delle Piante all’Alloro, e Cedro de’Fiori alrElitropio > dell’Età all’ Adoldcenza,de’ nun eri al 4.degli Angeli ai lucido Michele. Irt fpmmali può dircene loro Ha il piu potente di tutte le Cofe animate, ehendo egli l’anima di tutte le attiom mondane ^ Eie bene nafee nelle più cupe yilcere della Terra} ha però facoltà di penetrarci più reconditi riportigli de’ Cuori; fu anco chiamato d.t’Là4 tini Croceo ,& altri lo intitolarono color dell’Aurora, ed i Greci lo nominarono Quiriàgi-Con quello Colore le Matrone Romane jnuouamente maritate li copriuano il Capo in forma di Velo.; chiamato Flammeo,tjn to diri ani Colorò per mòftrar la fperanza, diPròle,e di felicità,ondediquelli cantóil Poeta ■ - ■ Cìrczimtextum Croceo iielarnen Accanto. Lucano, rappreientò ogni colà dominata dall’oro in quelli Verri • •, •■. ■■ Ferrimi mortemque timer e v . A uri ne flit amor Quello iopra le Velli porto indica Grandezza, e Nobiltà,e per* ciò viene aliegnata la Verte d’oro alla Regina del Cielo infogno della di lei Preminenza come nel Salmo ri legge. Afìitit Regina àdextns tuìs invejiitu de aurato circumda-ta vanetate ì edin vn altro luogo gli fono attribuite le fimbrie d’oro, oue dice: Omnis gloria eius JìliaRegis ab intus , infimbrys aureis circum amiti a varietaùbm. . •> , C' Vo- Del Caualierde Beattam. 3 5 VoglionoiProfeflbn diqueft’Arte, chefopra gli Habiti dell’ Vomo fignifichi fegretezza, e conuieneall’Amante tacito, (òpra la Donna generofità di penfieri, fopra i fanciulli inditio di Virtù,c d?ingegno; nelle Bandiere Militari Priuilegidi Gratie, e fopra gli Arndl di Guerra ricchezza d’onore,e di gloria , C nelle Liùroc auttoritàd comando, confìglio, e prudenza. * IQuefto metallo dell’oro viene rapprefentato col giallo Colo* re., > eh efuo proprio, e di eflb molte illudo Nationi 11 fono fer* uite. - ' L’Argento, dicuièilColorBianco,doppol’Oroèilpiùcon-lìderabile , viene nelfArme rapprelentato per la fperanza, e purità di Vita, edi afpettationi degne,e gloriole,denota cortelia, e gentilezza. De* Pianeti, è figurato per la Luna, de’ dodici Segni al Cancro,de’quattro Elementi l’Acqua, de’giorni della Settimana il Lunedì, delle Pietre pretiofe la Perla , degli Arbori il Salice, e la Palma, delle Piante laLattuca,de’Fiori il Giglio,degli Animali FArmellino, delle quattro compleflìoni il Flemmatico, deinumeriilv. deirEià l’infantia, c degli Angeli il Candido Gabriele . Fù da’ Greci eda’ Troiani chiamato Senato, & AflTume. E perche l’Argento è Geroglifico di luce li pone anco nel primo grado di Nobiltà: e perciò leggiamo ,che gl’imperadon Romani portauano per loro Diadema vna Benda Bianca, òFafcia, e flirjir> mente i Rè Perfiani con alcune verghe ,• ò ftrifoie vermiglie ; volendo con quelli due colori denotare la clemenza, figurata per il bianco, ed il rigore rapprefentato per il vermiglio, ambi ne-cefiarij in vn Principe giullo. Vollero alcuni, che il Bianco figni-.ficaflc Vittoria ; e perciò i Santi , che per la fede vinfero tant’in-contri ftfolennizano con gli Habiti bianchi, e canta così Santa Chiefà : T? Martyrum candìdatus laudai exercitus. E appreflo gli Antichi il Color Bianco fùfeghodi meftitia, e di priuation d’allegrezza, perche iòleuanó le Matrone Greche, come riferifee Plutarco nella morte de i loro Mariti veftirfi di Bianco, e quello collume viue ancora appreffo la Natione Francefe ( che chiama laloroRegina,quandoèVedoua con titolo di Bianca) e perciò vollero gli Antichi per far rimarcare vn ellinto alletto, cheve-fliffero di Bianco. E così fi danno le ceneri per Geroglifico di morte, c’hanno d’argento il Colore. I Serui, eh’erano dagli Antichi venduti 5 e per fegno, che più non teneuano la loro libertà,e perdutoogni loro-potere, compariuano con piedi bianda in publico. Onde con lecita cagione chiamarono Albipedi C 2 quelli^ 3 6 L'araldo Veneto quelli, che oggidì portano le Scarpe bianche , indicio veramente di feruitù.11 corruccio delle Vedoue appreso i Romani no» era fe non di dieci Mefi, come Ouidio nel principio de Farti, & altri Auttori j c’infegnano ; e veftiuano di Bianco , dicendo Idibus alba louigr andior Agna cadit ; Era bianca, perche il bianco moftraua la ieparata Vedoua, onde erano detti gl’ Idi. E così anco in Italia, come in altre Parti le Vedoue fi pongono per fe-gno della loro vedouanza vna benda bianca in Capo , come Virgilio nel 7. difle Induit albos cum vitta crine $. Sopral’Vomo denota Amicitia, Religione, integrità d’animo? evera Giuftitia; Soprala Donna fignifica contemplatio-ne, af&bilità , cortefia , fchiettezza, purità , ecafto Amo* re, nei Fanciulli beltà, buona afpettatione, eviuacità d’ingegno, nelle Bandiere Pace, e Refa , e Vittoria . Quefto Colore forma molte crifi, e accompagnato con il Giallo fignifica godimento d’Amore, con il Roflb ardire in Amore onefto, con il Verde virtuofaGiouentù, con la Porpora gratiofa amici ria > con il nero piacer mirto di triftitia, con il Tanè lufficienza impareggiabile, con il Violetto beltà in amore, con la Foglia morta cangiamento ragioneuole, con il Gradellino purità, e cafti-tà perpetua. Alcuni affermarono, che il Color bianco denotaf-fepriuatione di gloria, e che per quefto i Troiani Soldati veftiuano di Bianco, e quelli ( come accenna Vegetio ) erano detti candidati, in legno, che ancora non aueuano imbratatte le mani onoreuolmente del Sangue de’lor Nemici, e portauano fimi Imente vno Scudo bianco, quali come Carta bianca , fo-pra la quale niente era fcritto , non auendo ancor fatto cofa degna di memoria. Vien rapprefentato Araldicamente con il iuo puro fondo fenz’altra marca, ò linea. Il primo fra’ Colori è il Vermiglio, ò Roflb dagli Araldi 'chiamato Gueule per quella tintura ( come dice Ferrone, ) chere-fta nella gola delle Fiere nel diuorare la loro preda, eh e vn Colore fanguigno. Altri vollero, che quella parola deriuafle dalla lingua Ebraica, che Gulud fignifica propriamente vn pezzo di Pelle Rolla . Quefto Colore nelle Arme denota valore , magnanimità , ardire , Grandezza, Dominio , Nobiltà , e perciò anticamente non veniua permeflò l’vfo d’effo, che a1 Principi e Caualieri, affi eme con l’oro, e così à quelli, ch’era-»0 d’illuftre fangue . Copriuano anco gli Antichi (come rife-rifceHome.ro) convn Panno Rolfo la Bara di quelli, che glo- riofa- Del C aualìer de Beati ano. 3 7 neramente erano flati vccifì in Battaglia; volendo indicare cofi quello il pretiofo fangue fparfo dalle loro ferite . I Greci, e Troiani lo chiamarono Truty, eCarromè, volendo con qucfto rapprelèntare la lolpettione> gelofìa, tenu, e rifpctto . Fra’ Pianeti è attribuitoli Marte, de’dodici Segni allo Scorpione, de’ dodici Mefi à Marzo, ed Ottobre, de’ Giorni della Settimana al Martedì, delle Pietre pretiofeal Rubino, delle quattro Stagioni aìl’Àutunno, delle quattro compleffioni al Colerico , dell’ Età alla Virilità, de’Fiorial Garofolo., delle Piante all’Àglio, degli Animali al Lupo Ceruiero, degli Vccelli alFAuoltoio, de’ Pelèi al Luccio, de’ Metalli al Ferro, dei numeri al g. e degli Angeli al forte lamael ; fopra l’Vomo lignifica comando, Nobiltàj Dominio, ardire, vendetta, ed auttorità ; fopra la Donna fu-perbia, oflinatione, & animo fiero; fopra i fanciulli grande af-pettatione, e buon progrdfo ; nelle Bandiere Guerra, e Battaglia pronta; neH’Vomo di ChiefaCarità, Zelo di Religione,& Amorverfo Dio. Sopra il Caualierc, ch’è il fuo proprio colore, coraggio, magnanimità, Giuflitia, e buona volontà, accompagnato queflo colore con Fazurro denota defìderio di fapere, con il grifo fperanza di cofe alte, con il nerofaftidio , e noia, conilTanè, ò foglia morta Iperanza perduta, con la Porpora affoluto potere, con il Violetto Amore infiammato , con il Gradellinoamore violento, ed impcriolò, e nelle Liuree da sè fplo Giurifdittione, e Vendetta . Viene queflo colore araldica-mente figurato , con linee perpendicolari , come fi vede nel preaccennato Foglio. L’Azurro, chiamato d’alcuniTurchino, Veneto, Giacintino , eCelefte perauerlafuafimilitudine, ecolore col Gran Scudo del Cielo. Gli Antichi rapprefentauano Ifeda Dea, tanto da effi filmata per auer quella dati gli abiti a’fuoi Sacerdoti di color Celefte, con cuiforlèpretefe di eccitarli à leuare la mente alle cofe del Cielo. 1 Greci ,ei Troiani lo chiamarono Detrady , e Stangome. Nell’Arme lignifica zelo al ben operare, perlèue-ranzanell’intraprefè, amore alla Patria , fedeltà ai Principe, Augurio buono, Fama gloriofa, preludio di Vittoria , e pro-melfa di buon gouerno. Fra’Pianeti èaffegnato à Venere, de’ dodici Segni alla Libra, Gemini, ed Aquario, de’Giorni della Settimana al Venerdì, de dodici Mefi al Settembre, degli Eie. menti all'Aria, de’ Metalli allo Stagno, delle Pietre pretiofe al Zaffiro, delle Piante al Mirto, degli Animali alla Capra, degli Vccelli alla Colomba 3 degli Arornati all’Ambra, delle quattro- 3 8 V Araldo Veneto Stagioni alI’Eftate, delle quattro compleflìoni al Sanguigno, ddl’Età alla Pueritia, de’ numeri al 6. degli Angeli al heU’Amael. Sopra l’Vomo lignifica faenza, lode, penfieri grandi, e magnanimi j lopra la Donna gelofia in Amore, Ciuiltà, gentilezza > e vigilanza.Nei Fanciulli Ipirito pronto, ingegnolublime,e cor-telia. Nelle Bandiere Guerra di fere ta; nelle Liuree lealtà, con il Grifo lignifica ricchezza impouerita, curiofità molefta, e (pe-ranza trauagliata,con il V ioletto fauiezza in Amore, e cauta pro-mella, con l’Incarnato, ingegno, e grazia in cofe onefte, con il Tanè, ò Foglia morta trauaglio, e patienza nell’auuerlità, con il Biancoinnocentepenliero, Amorevedouile, Gratiabenacqui-ftata, fedeltà, {labilità, eGiouentùfollecita. Quello Colore in forma Araldica viene marcato con linee trauerfanti. Il Verde dagli Araldi, chiamato Synople, per vna fpecie di Creta, ò Minerale, che tinge di quello colore. I Greci lo nominarono Filerà, e Modeni. Signi fica negli Armeggi fperanza perduta; e perciò il Petrarca nel iuo Sonetto dille, chela luaipe-ranza era ridotta al Verde. Che però gli Antichi per rapprelen-tarela loro mitezza m morte d’alcuno Amico copriuano di verde i Sepolcri. E quella verità viene da Vergilio confermata nel Terzo dell’Eneide , facendo , che Polidoro auelfe auuto Velami verdi fopra il di lui Sepolcro , inoltrando anco in Andro-ma, che nel lacrificare al Morto Marito, che con cefpugli verdi coprilfe ildi lui Sepolcro. E perciò anco era Fvlò di tingerei’ eltremita delle Torcie, e candele di quello colore per dinotare, che in quello fornirebbe lo fplendore del loro lume. Et anco leggiamo, cheluturna veliendofi di duolo per Fillante morte del Fratello Turno antiueduta da lei s’inuolfe il capo di vna benda Verde, dicendo il Poeta: Ca^utglaucacontexit amičlu.^-p&rcho, veggo, che quello coltume non è lènza ragione, nè per tutti quelli, chemoriuano,veniua ciò praticato ; parmi, che anco gli Antichi s’accoltalfero alla noltra opinione, che il Verde lignificane vna fperanza di poca lulfiltenza, e per ciò vollero folo praticarla nella morte di quelli, che in verde, e fiorita età manca-uano, ponendoli nel Dito Indice vno Smeraldo per fegno , eh’ elfi con lalor Morteportauanofecofpenta la luce d’ogni Iperan-za, e perciò riferifceFuluio Pellegrino, che nella Sepoltura di Tulliola, figliuola di Marco Tullio Cic. fù ritrouato il più bello Smeraldo , che li folfe mai veduto , che pafsò in mano della Marchefatta di Mantoua Ifabella Gonzaga da Elle. Onde alcuni vollero, che quello colore portato nei Blaloni d’Arme dimoftraf-, 0 le Del CAualier de Bealiano. 3 9 fe l’immatura Morte del Tuo Auttore in Guerra fopr a qualche fua Intraprefa) ò pure per caufa amorofa di fperanza mal fondata. Fra’ Pianeti è attribuito à Mercurio, de’ dodici Segni à Gemini, e Vergine, de’ dodici Meli Maggio,ed Agallo, de’Giorni della Settimana il Mercordi, delle Gemme Io Smeraldo, de’ Metalli l’Argento viuo, degli Arbori l’AuelIana, delle Piante il Mercuriale, degli Animali la Volpe, degli Vccelli il Pico, delle quattro Stagioni laPrimauera, dell’Età la Giouentù,de’numeri il 5, e degli Angeli il Sapiente Raffaele. Sopra l’Vomo denota allegrezza di cuore, fperanza tranfitoria , beneuolenza nafeente, ed Amicitiainferma. Nella Donnaambitione lènza fondamento, dilettofanciullefco, emulationecoperta, e cangiamento Acuto . Nei Fanciulli principio lufinghiero 3 Speranza ttoppo veloce , edinclinationenonbenconofciuta. Nelle Bandiere abbondanza di Vettouaglie, Guerra poco durabile, e mutatione di Dominio. Nelle Liutee lignifica da sèfolo fperanza incerta, gioia perdente, bellezza contumace,Amore infì:abile,e liberalità troppo orgogliofa. Con l’azurro dimoftra gioia finta, limulatione,e fperanza temeraria, con il Violetto legame amorofo, con l’In-carnatoriufeita in amore, con il Tanènfocon pianto, col Grifo Gioucntu tranfitoria, con i 1 Nero allegrezza temperata, e modella, coni! Bianco Giouentù cada, edamabile; Tal Colore in forma Araldica vien marcato con linee Diagonali. 11 Color nero dagli Araldi chiamato Sablè, che alcuni vollero aucfle pigliato quello Nome da quella Sabbia, ò Terranera,che in molti luoghi di tal colore fi ritroua, & altri differo, che ciò fia deriuato dalla parola Zabel,che in lingua Ebraica lignifica Pezzanera . 1 Greci, e Troiani lo chiamarono Parafecy, ò Syderò è attribuito nell’Arme alla fermezza, grauità, prudenza,erifo-lutione, il fuo elemento è la Terra, il fuo Pianeta Saturno; De* dodici Segni Tauro, Vergine, eCapricorno , de’Giorni della Settimana il Sabbato, de'dodici Meli Decembre , dellecom-pleffioni il Malinconico, delle Pietre pretiofe il Diamante,delle Piante il Sambuco, dell’ErbelaRuta, degli Animali il Porco, degli Vccelli laGrue, dei Pefci la Seppia, delle quattro Stagioni l’Inuerno, dell’Età la Decrepità , dei numeri F8. degli Angeli il Grande Griffe] ; Sopra l’Vomo denota grauità, fenno, coftanza, e fortezza, nei Vecchi maturità, Configlio, Segretezza , e ponderatione ; Nella Donna Giouine pazzia, viltà d’animo, e poca accortezza. Nella Donna maritata oneflà di peti-fieri, Amor fermo, e perfeueranza. Nei fanciulli ofcuritàd’iiv C 4 gegno. 3-ò r V Araldo Veneto gegnoji'elpòcariufcita. Nelle Bandiere Guerra crudele, ilrà-ge, defolatione, e morte lenza perdono. Quello colore vien araldicamenterapprefentatocon linee incrociate. • Il Quarto Colore poco vlìtato negli Armeggi è la Porpora, ó Ha il Violetto, come vollero alcuni. E‘colore compollo, ed artificiale , e qualche volta p riceuuto ne’Blaloni in luogo di Metallo. Significa nobiltà cofpicua, Grandezza per Dignità , ric-compenla d’onore, grauità, Dominio, Fede,Fortuna, e potere Fra’Pianeti è attribuito à Gioue,de dodici Segni al Sagittario, de’ dodici Meli à Nouembre,e Febraro, dei Giorni della Settimani al Giouedì, delle Pietre pretiolè al Zaffiro, ed Amatilia, de’Metalli allo Stagno , delle Piante al Rollo, dell’Erbeal Bafìlico* degli Animali al Toro, degli \7ccelli all’Aquila, de’Pelei al Deh fino, dell’Età alla Vecchiaia , de’ Fiori all’Iride, de’ numeri al 3. degli Angeli al benigno Zaccariel. Sopra l’Vomo denota maturità di Senno, Religione, prontezza nell’operare, e grauità . Nella Donna penfien alti, ed Amore religiofo ; Nei Fanciulli ingegno eleuato, e Sapienza rimarcabile. Nelle Liuree Signoria^ Giuri (ditti onè fpirituale, e Temporale. Nelle Bandiere Lega, Amicitia, e buona corrifpondenza. Nelle Tapezzarie Nobiltà Patricia, Magnanimità, e decoro. Con il Giallo rapprelenta fedeltà fìcura, ed affetto buono, con il Bianco Religione offer-uante, & obbedienza pronta, con il Grifo inuidia di onore, con il Rolfo arditezza temperata, con l’Azurro piacere contaminato ; coni! Verde fperanzafuperba, con il Nerogenerolà patienza, e col Tanè paffione difciolta ; Viene in forma araldica marcato con lineediagonaliallafinifi;ra,cioècontrapofte al Verde. < Oltre quelli Colori vi fono anco le due Fodre accoftumate ordinariamente nell’Arme, che Pelli fichiamano, cioè d’Armelli-ho,eVaio. Inuentione ( come affermano alcuni ) de’Rè Longobardi. Volendo gli Armeriftfchei lorobiancheggiamenti fer-uano per metallo, e le Marche per colore. Quella Pelle d’Armel-lino, mofehettata di nero è vna certa fpecie di force, che fi ritro-ua in Ponto nell’Alia, eviene in Latino chiamato Musponticus di perfetta bianchezza, con l’eflremità della Coda nera, che per maggior vaghezza viene dai nofiri Pelhciaij con la loro Arte adornata di picciole moichette nere ; E così anco nell’Arme per lo più vien introdotta, come anco il contrarmellino, auendo quella il fondo nero, e le Marche bianche ; Bifogna parimente làpè-re, che dicotelle fodere Armelli nate verte fonodi più colori ,ed in più formeitrodotte negli Armeggi. Onde nei blalònarle fido- Del Caualìer 'de Bealiano 41 iierà-fpédificare il colóre di quefts , e quando i r veggono nella fiia •purità, baderà (olo il dire Arni e Ili nato; e benché molti affermano j che ciò foffe inuentiene de1 Romani, nulladimeno la più licu-ra opinione è però quella, che quelle Pelli follerò prima vedute •nel BlafonediBretagna, il cui fondo, ò Campo fi ritroua tutto alalie medelìme coperto. IlVaio,ò Vario èia feconda Fodra di quelle Pelli, comporta 'd’argento ed azurro à forma di Cappelli lènza falda, ò bicchieri riuoltati, ò per dir meglio di Campanelle. Vi è il minuto Vaio, comporto di più Ordini. Ed il Gran Vaio vien figurato perle più Con tré Campanelle, e per lo meno in tré Ordini, ò tratti. Vi è anco il contrauaiojch’è all’oppollo del Vaio,cioè azurro,e le Campanelle d’argento. Sonoui ancora altri vari, ò variati di colori. •Onde fi deue nel blafonarli pure fpecifìcare il loro colore. Tutte quelle Pelli, e Fodre lignificano Dignità, Giunfdittione, e pre^ minenza d’onori, come vediamo Principi, Elettori, Prelidenti, Canonici, ed altre perfonecoftituite in Dignità à portarle fopra i loro velliti, e nelle loro fodre, ne i Giorni Solenni, c nelle Pu-blichc Allemblee, e Parlamenti. Delle PeXzjeOnoreuolì, e Nobili col loro fegmficati. T E Pezze Onoreuoli, e Nobili, chenegli Armeggi tengonoi J___/ primi gradi fononoue;La prima lècondol opinione vniuer- fale degli Annerirti è il Capo, che in Francele lì dice chef^ tiene, & occupa la terza parte dello Scudo. Rapprelenta quello nell’ Armi la Corona, ò l’Elmo ,edè lempre folo nello Scudo à differenza dell’altre Pezze Nobili,che in più numero vengono anco introdotte . E per ciò il Capo negli Armeggi è in molta ftima,e particolarmente,quàdo folfe di color in vn Campo di metallo.Quefti Capi lìritrouano il più delle volte caricati con figure di diuerfo fmalto, mà folo lì rimarca quella figura, che forma la Pezza principale, eh e il Capo . Vi lì deue anco offeruare le fra il Campo, e l’orlo fi fraponeffe qualche picciola lilla, perche allora fi chiamerebbe Capolormontato d’vn tal metallo, ò colore. Vièfi-milmenteilCapo,chiamato da Francefi«>»*«, che nel noftro Idioma Udirà congiunto, eh e per lo più di metallo, ouero di colore con quella fola differenza,che fe’l Campo forte d’argento,il Capo làrebbe d’oro, c cosìdeuefi intendere peri Colori, quan- 42 ' L'Araldo Veneto do entraffero in effe, acciò l’Arme non fiano {Indicate,perche in quello calò s offerua di ponete fempre nella feparatione alcuni punti, che lèruono di fegni5e Marche fra lo fpatio di tali figure. Si ritroua Umilmente vn’altra forte di Capo, chiamato Capopaio , à guifa di vna Croccia, oh’è vn Palo vnito al Capo, fenz’air cuna linea, e chedifcende fino alla punta dello Scudo, come fi ilPalo femplice, tenendo lo ftelfofpatio di quello. Vi è anco il Capo formontato, e quello fori vna picciola filladi colore, ò metallo, fotte il detto Capo. Sonoui ancora molte forte di Capi, cheportano il Nome di quelle figure, cherapprefientano, come il Manicato ,ò fatto à punte, tolta la figura dalle Maniche delle Velli degli Antichi. Vi è il Capo dentato, come anco Io Ipir nato, il Solcato, limperlato, ed il cannellato,quali tutti tengono la terza parte dello Scudo, e per maggior intelligenza fono fiati rappreientati nel foglio, e nel blalonarli fi dirà così. lì primo d’argento con il Capo di color azurro. Il Secondo pur d’argento con il Capo di color vermiglio, caricatone! cuore da vna Stella d oro. 11 Terzo di Color vermiglio con il Capo d’ argento, fiormontato di vermiglio, onero fi dirà porta lo Scudo vermiglio con il Capo abballato d’argento. Il Quarto d'oro con il Capo abballato d’argento. 11 Quinto d’arge nto con vn Capopalo di color vermiglio, ilSefiocfargentoconilCapo di color nero, fioftenuto d’oro. II Sello d’oro con il Capo manicato di vermiglio, e d’argento. II Settimo d’argento con il Capo dentato di color nero. L’Ottano d’oro con il Capo fioleato di color verde. In quella parte dello Scudo pigliano i Raftelli, ò Lambelli illuo luogo, e cod anco il Cantone deliro, e finiftro fi fermano lopràla detta figura del Capo, ed anco nella parte piìibalfa di elfo, come pure l’Arme di conceìfione date da’Principi, c Gran Signori deuono effer in quella parte collocate. La Seconda Pezza Nobile è la Croce, che negli Scudi d’Ar-me rapprelenta la Spada, e tiene anch’ offa la Terza parte dello Scudo. Quella viene in moltefoggie figurata, edogn’vnad’ elle hà il fiuo proprio Nome. La Croce piena è quel ja, che abbiamo collocata nello Scudo, quale tocca tutte Teftremità di effq. La Croce coartata, ò ritenuta è quella, che non tocca alcuna parte dello lleffo. Vi è la Croce pedeftata, che in Francefiefi dice yatcè, ò altrimenti fatta à forma di grionecon l’ellremità larghe, e che fi vanno poi riftringendo nel centro. La Croce ot-togona? ò biforcata, come quella di Malta. La Croce ponteg- giata, Del C auatier de Beatiano. 4 3 giata j che tiene due piccioli punti vno per parte nelle di lei eftre-mità. La Croce Crocettata con vn picciolo trauerfo ai Tuoi an-» goli. La Croce ricrociata > cioè con due trauerfiai due angoli. La Croce gigliata, che dalle lue eftremità vi iortiice vn fiore, di Giglio, La Croce fatta ad olTa di Morto, come quella delLOr dine di San Mauritio. La Croce palettata, ò pomettatache nteL le fue eftremità vi fìmirano picciole palle. La Croce nodata, ò tronchéggiatà, che ne’ fuoi angoli v’apparilca vn tronco per patte. La Croce col piede acuto, fatto à punta di Spada, egliaL tri fuoi Angoli larghi, come la pate è. La Croce fatta in forma d’ Ancora nell’eftremità. La Croce Patriarcale. La Croce fitta à forma di tefta di chiodo, òdi punta di diamante- Eia Croce Coronata, ò forchettata. Le quali tutte Croci non deuono toccare l’eftremità dello Scudo, quando tengono la figura delle fpe-cificate. VièancolaCrocecommefla ò di Sant’Antonio, che rapprelenta la Lettera T, la quale era fegno e (imbolo di vita, di felicità, e di falute ; onde li Scrinarli dell’antica Militia appref-fo gli Antichi, che aueuano in mano i Roli dei Soldati, e tencua-no conto de’ viufe de’mortifoleuano notar dirimpetto al nome de’viui JaLetteraT, ò tau,& incapodel nome di ciafcuno de’ morti la Lettera 0 Thita. Tutte quefte forte di Croci vengon introdotte negli Armeggi di Nobili Famiglie, e fi può certamente arguire, che i fuoi Maggiori foffero flati dei Crocdegnatfche furono alTlmprdà di Terra Santa, ò ch’effi aueflero pigliato tali Marche per qualche fregio d’Ordine, ò Religione Equeftre, che ciò fi può facilmente argumentare da’colori di effe Croci. La Croce ch’è ftata nel difegno introdotta fi blafonerà, ò fpecifica-ràinquefto modo; porta di vermiglio con la Croce d’argento. Il Palo è vna delle Pezze onoreuoli, e qualificate, etienean-ch’dfo da sèfolo la terza parte dello Scudo, principia dal Capo di eflò, e termina alla punta,vien fimboleggiato nell’Arme per la Lancia, ch’èia pia nobile, e degna Arma della Militia , portata da Romani per légno di libera, e franca Nobiltà, e dai Caualie-fi per Marca di Dignità, e valore. Vi fono nelf Arme molte fpe-eie di Pali, cioè quello col piede puntito, che nafee nel Capo, toccando le di lui eftremità, e vien à finire nella punta con vn piede acuto, che però non toccacon quello l’efiremità della punta dello Scudo. Vi è anco il Palo biforcato ,ò Lunato à gmfa d’ vna mezza Luna nelle fue eftremità, quali anco non toccano, quelle dello Scudo . E fi come il Palo è Iftrumento proprio per ioftentare qualunque eofagraue3che però vien concefloalle Pian- 44 : V Araldo Veneto' te deboli vcbifognofe d'aiuto 3 come cantò TAriofto nella nonar ottaua del Canto X. Sareftecome incuhaVìttìnHorto. Che non ha palo, oue s'appoggi ò piante. Il Palo difegnato nel foglici fi dirà porta di vermiglio con il Palo d’argento. ; . La Fafcia, ò Faccia è vna Bendaj ò Lifta che rapprefenta quella, che gli Antichi Imperadori fi cingeuano il Capo à guifadi Diadema, ò Corona. Quella fi pone negli Armeggi per retta linea nel mezzo dello Scudo ,ch’è vna delle Pezze nobili; e quan, do fi ritroua fola contiene la terza parte d’efiò, che viene il pifi delle volte caricata di figure, delle quali fideue fpecificare il luogo, elorofituationi, come pure i fuoi colori, òfmalti. Le Fafcie, che in più numero negli Scudi d’Arme fi veggono fono Geroglifici di quelle Bende, che legarono le Bocche ad onoreuo-liferite. Vengono ancor quelle in varie foggiecompofte, come Scacchi j Fulelli, Solchi, Punte, & Onde. L quando entro vno Scudo v’entrallèroottofafcie, òLille, allora fi dirà burellato* che vuol propriamente dire infafciato à picciole fafcie, ò bende, La Gemella è vna doppia fafcia in diuifa, così chiamata, perche fi mettono due l’vna vicina ddl’altra con vgualedillanzaper la larghezza di ciafcheduna di quelle, e viene polla nel medelimo fitq, che la Fafcia, & al mezzo dello Scudo. L’Hamade, òHa-maide lono lille di tré Pezze feparate fvna dall’altra , come nel foglio fi veggono doppo le Gemelle, e vengono collocate l’vna fqpra l’altra in faccia, t quelle non toccano, nè con la delira, nè con la finiftra alcuna deU’elìremità dello Scudo^e nello fpecifi-carle non fi dirà il numero, perche tré formano l’Hamaide , ò Trauicelli ; onde nel blafonare lo leudetto che rapprefenta le Gemelle fi dirà d’oro con tré Gemelle di color nero, e quello delle Hamaide, ò Cantieri ; porta d’oro con l’Hamaide, ò Trauicelli vermigli. LaFafcia dileguata nel foglio e femplice,fi diràdi Vermiglio con la faccia d’argento. La Banda è quella Strifcia, ò Stola, che pende dalla delira, e termina alla fìnilìra dello Scudo , interpretata per il Pendaglio della Spada , da’ Latini chiamato Baltium , e quella veniua nelle Legioni Romane accollumata dai Centurioni, ed anco dagli Augullali, Antefignani, Draconarij, &altri; E vna delle Pezze onoreuoli, e nobili, e regolarmente tiene la Terza Parte delloScudo; màfefolìèpiùllretta, e che non contenelfe di lar, ghezza, che due Terzi delfuo ordinano, lì chiama Coticè, ò Lilla, Del C aualier de Beati ano. 4 5 Lifta, come nel foglio fi vede difegnata, cioè d’argento con la Corticc azurra. Vi fono molte Bande, che fimilmente pigliano il nome da quelle figure, eh effe rapprefentano, e quelle vengono caricate d’Animali, di Croci, di Stelle, di Fiori, e di molt’altre cofe. Si deue ancora dire, che quando la Banda non auefiech’vn ìèmplice tratto, ò Linea, allora non fi dirà più banda, ma filetto. La Banda è figura nobile, e rimarca onori, e Dignità militari, particolarmente Tazurra in Campo d’argento come porta l’antica Famiglia de’ Sanuti, già Candiani, eh e quella imprefsa nel Foglio . E perciò Alfonfo Rè di Spagna, confiderando la nobiltà,ed eccellenza di quello cofpicuo Segno illituì vn Ordine de’ Caualie-ri d’onore intitolato della Banda, E così in Venetia quelle, che negli Armeggi delle Famiglie Patritie fi veggono,rapprelentano le Stole de’ Magillrati, Carichi, e Dignità, che a’ gradi di merito vengono da quella Republica dillribuitc a’fuoi Cittadini. La Banda rapprefentata nel Foglio è la vera Banda, che tiene la terza Parte di elfo, che fi dirà porta d’argento con la Banda di color azurro. E quando entro vno Scudo v’apparilfero molte Bande è necefiàrio fpecificare le fue Pezze, ò Numeri, e fi dirà per efempioil N. porta d’argento con la Banda di tré Pezze di color vermiglio, ouero d’argento Bandato di vermiglio. La Sbarra, ouero Contrabanda, che pende dalla finiftra alla dritta dello Scudo. Quella nella Militia non hà giurifdittione alcuna di comando , anzi negli antichi tempi veniua data per qualche mancamento a’Soldati,cioè leuando ai medefimi la Banda, e la faceuano da quelli portare alla fini lira, fino à tantoché con qualche beirattioneauelferofcancellato quella macchia in-faulla al foro Nome, ed altri credettero, che folle vna Marca particolare per diftinguere i Baflardi dai Legitimi ( il che non è, ) quando viene quella lituata nella fua folita larghezza, come la Banda, che ambi nello Scudo occupano la Terza parte di quello. Vi è opinione, che la Sbarra folfe in Italia introdotta negli Armeggi per lèguire il partito delle Fattioni de’Guelfi, eGibellini; e perche in vna llella Famiglia fi ritrouauafeguireladifefa d’ambi due, & alle volte il Padre era contro il figliuolo, portauano perciò vn Segno olìenfiuo quelli, che da gli altri voleuano diui-derfi, cioè il Guelfo con la Banda, ed il Gibellino con la Sbarra, mà piùmifà credere, chequefta figura fia fiata tolta dagli Armeggi propri] della Banda, e che per non mutare con la Pattfone anco l’Arma voltauano la detta Pezza all’altra parte, e così copferuauano i Dritti, che in qualche tempo poteffero perue nire à quell’ 46 V Araldo Veneto à quell’agnatiene. Se la Sbarra folle di minor latghezza^eflretta'b in quello cafo fi potnebbe credere, che folle vna Marca d’illegii-timità, lenza fpeculare più à dentro le caufe di quella. La Sbafi-?; ra nella lua folita larghezza tiene per io piùile caricature, come la Banda. Edanco quella prende il nome da quelle figure, che la colìituifcono j comeabbiamo qui auanti narrato, che fi dirà pefi quella difegnata nel foglio, porta d’argento con la Sbarra veri miglia. _ Il Cheurone, ò Scaglione, che d’alcuni viene chiamato Ca-Ualletto d’Arme, è ancor lui vna delle Pezze onoreuoli, e Nobili, e tiene pure dasèfolo, pollo negli Armeggi la terza parte del-loScudo. Significa lo Sprone del Caualiere;Si vede ancor quello in varie forme rapprefentato. Il Cheurone lèmplice , ò Scaglione femplice, diicende dal mezzo del Capo alle parti delira, e fìniltra della punta dello Scudo in forma di vn Compaflò mezzoaperto ; altro quello non è nell’Arte dell’Architettura , che qyell’lllrumento, c’hà illuo polamento fopra la parte dinanzi del tetto per lollenere il coperto dVnaFabriea. VièloScaglio-ne rouerlciato, cioè quello, che tiene i iuoi due Kami in sù, e’Ia punta in giù, à guifa della Lettera V. Lo Scaglione coartato da’ Francefi raccourct è quello, chel’eltremità dei fuoi Rami non tocca punto quelle dello Scudo, llando così nel Campo folleua-to. Vi è lo Scaglione fpartito, òfcheggiato in punta, che ih Francele fi chiama brisè,òefclatè, e quello è il più naturale di tutti 3 con tutto che Ila il manco vfitato negli Armeggi ; in maniera che per render quello in forma di follentamento, bifogna, che il capo in alto per il mezzo della rottura pieghi al baffo, Lenza però, che le due eftremità fi pollino toccare, rifpettoalla ìchiacciatura, cheli legno gli ferue d’oflacolo , e come quella fchiacciatura nonfi può fare Lenza dilfolutione, fifàvn vuoto nella parte luperiore, comevn’incifione, e quello è lo Scaglio, ne fcheggiato. Vi è anco lo Scaglione , ò Cheurone mozzato» cioè Lenza cima, come fi vedrà imprelfo nel Foglio antedetto. Il Cheurone,ò Scaglione, ch’è il primo rapprefentato ne 1 foglio-, cioè d’azurro con lo Scaglione d’oro , Armeggio della Patritia Famiglia Mollo. Tutti quelli Cheuroni nei Blafoni d’ Arme fono fimboli d’vna eminente, ecofpicua Nobiltà, efanno vedere, che i loro Auttorifono fiati Vernini di grand’ingegno, ecoman-do nella Militia, volendo dimoftrare, ch’elfi hanno foftenuto le prime Cariche di quella con la forza del loro valore, ed ingegno, ......... j.. -r. • ; ,... .ino.» DelCMailer de Hedtianò t 47 LaCroče decursata, volgarmente détta di S. Andrea, &irt Francefe araldicamente chiamata Sautoirche forma per;le due linee diagonali la lettera X. e (òpra quella San Girolamo parlando della benedittione» che ai figliuoli di Gioieppe diede il Patriarca Giacobbo,quale volédodare la Primogenitura ad Efraim, ch’era il Secondo Genito incrociò le braccia in figura di Croce decuffataf & in numero lignifica dieci. EllaèneirAlfabetono-flro la ventefimaprima 3 edanco poco invio. Nelle Scritture antiche fi vede in molti luoghi praticata , particolarmente X puntato fignifica Decimus, che pronome diCafata,ecosì in allài Lapidi fi ritroua vnito à quelle Lettere X.P/r.AQ.D.A. F R. IV D. ideji ? Decerti Viri agris àandis à Tribums tudicandt, & alle volte con le lèguenti XV VI R.S.F. ? Quindecim virfacrisfaciendn XX. HEK. Vi^ejìmee Hdreditatum, e fi come nell’Alfabeto è la ventefimaprima, milficamentecidimoftrarvnitàdi D;oin efi fenza, elaTrinitàinPerfone,perciòcheiInum. ^i.insè riftret-to non òche tré. Entra nell’Arme con vna delle Pezze onoreuo-li, e tiene anch’efia la terza parte dello Scudo, rapprefentaio Stendardo, ò Bandiera di Guerra. E quella veniua comunemente portata da’ Sudditi dei Duchi di Borgogna, llantelaconuen-tione Itipulata in Aras l’anno 1435. con Carlo Settimo Rè di Francia, & il Duca Filippo di Borgogna, perla quale il detto Duca promife al Kè, che i di lui Sudditi non piglierebbero altra Infegna, che la Croce di Sant’Andrea, e perciò molti affermano, che i Blafoni di tal Marca fono vfciti dai Sudditi della detta Gafa. La Figurata nel Difegno fi dirà blafonandola porta di Verde con la Croce di Sant’Andrea d’oro. ’ > . La Bordura, òFregio,ch’è vna Lifta, ehe circonda lo Scudo, e molti Dotti vollero chefia il Lembo di quelle. Vedi antiche de’Romani, che per diftingiierfi dalle altre, ò per far rimarcare con quel fegno illoro Carico la portauano di differente colore della vede, che al nodro giudici© vien creduta per quel fregio,& ornamento àguifa di vn paffamanofolito à ponerfialie Pedane delleVedi. E quedadeue tenere di larghezza la feda parte dello Scudo. Etin molte forme viene introdotta, cioè femphced’vn colore, fenz'al cuna figura, & alle volte compoda di colore, e metallo, bora in figura dentata, e così anco ideata, e caricata da qualche figura. Vi fono ancora Bordure partite di due colori, che fidicedell’vn, el’altro, e fimilmente la Bordura caricata de’fiori di Giglio, che vien chiamata araldicamente in FrancefeTrafo&r. La Bordura fempliceimprefla nelfogho , fi dirà porta vna Scacchiera d'argento, &azurro con la Bordura vermiglia. La Comporta ò Trecbeur rapprefentata nel foglio fi dirà portad’oro có vn Leone azurro con doppia Bordura fiorata dello ftelIb.Quefte Bordure fono fiate pigliate perle più da quelli, che non poteuano portare l’Arme piene della loro Famiglia à pregiudicio del primonato di ella. Moki ancora pongono in quello numero l’Orlo, eh e differente della Bordura, e fi pone nello Scudo al dentro come vn filetto con quella differenza, che la Bordura tocca l’Orlo, ò bordo dello Scudo, cosi dentro, come fuori, e l’Orlo vien porto in vno, ò più ordini con pari diftanza, che terminano poi tutti in punta, come lo Scudo,e fecondo la figura in difegno, d’argento con tré orli vermigli. Altri ancora aggiunfero alle Pezze onoreuoliil Girone,facendole afeendere al numero i o. per effer quello affai nobile, e tolto dalle Velli antiche de’ Romani, fatte con limili Gironi, ò Lembi. E Timpreffo nello Scudo fi dirà portavo Girone d’oro, e di nero di otto Pezze. OJferuatione /òpra le figure, e Corpi | Dell'Arme. “JV /T Olte fono le figure, che come fregi cofpfcui entrano nell’ JLVxArme, màperlo più dieci fono quelle,che fi poffono dire Mobilifuoi propri ,&in quelle confifte tuttala faenza Araldica . E perche quelli Corpi lòno naturali, & artificiali ; vollero i più Dotti, che i naturali rifpetto all’infegne liano più antichi, come anco all’Arme moderne de’noftri tempi ..E ficome quelle tutte fono femplici, ò compofte, ò bicompofte, la comune opinione tiene, che le più femplici liano frà tutte le più nobili. Mà per difeorrere lòftantialmente di quella materia mi appiglierò alle figure più vfitate, che fono le naturali, come le Stelle, il Sole, la Luna, le Comete, l’Iride, le Fiamme, le Goccie,ò Gocciole di acqua, le Montagne, l’Ilole, le Riuiere, il Mare, le Pietre pretiolè, le Piante, gli Arbori, FErbe, i fiori, le foglie, ei Frutti; Gli Animali Quadrupedi, gliVccelli, ed i Pelèi, come i Corpi Vmani, le Tefte, le Braccia, le Mani, le Gambe, gli Occhi, i Cuori, e l’Offa. L’Artificiali fono pureinvfo, come gl’ Iftrumenti Bellici, e Rurali. Le Chimeriche entrano ancor effe negli Armeggi, cornei Satiri,! Centauri,!’Arpie, l’idre, eie Chi- Chimere. Vi fono fimilmente quelle non comprefe con quelle, come le Pezze qnoreuoli, i Bifanti, i Tortelli, i Biglietti, i Bafto-ni, gli Anelli, i Rombi perforati detti Macie, le Ruftre, i Fufelli, & altre cofe concernenti all’Arme, delle quali parleremo. Quattro fono le Figure, che vengono introdotte nell’Arme, d. Geroit. chelldiftinguono anco in quattro Ordini; Il primo d’Anima- modivrre* le fenfibile non rati onale, cornei Quadrupedi, Vccelli, e’Pe-fci. Il Secondo di cola viua non fenlìbile, e quello s’intende Ut.ire. de’Pianeti, Arbori, e Piante. II Terzo di cofa non viua, mà Rabile, _ e quella fi piglia per le Città, Callelli, Torri, Monti, e Scogli. Il Quarto non di cofa viua, mà mutabile , s’intende per i Balìoni, Bande, Fafcie , Bende, Sbarre , Lille , Croci, ed ogn’altro Iftromento materiale, & artificiale . Quanto all’elTere di quelle la più nobile certamente fi deue credere quella, c’hàfpirito, più che la morta, ò non viua, màdeuefiperò confiderare quello, ch’ella vuole fignificare. E perche l’Aquila per fua natura è più nobile, che vna Pianta, accaderà alcuna volta, che quella per il fuo fignificato farà molto più nobile di quella. E perciò nello Scudo d’Arme vi fono tre forti di Nobiltà, vna per la fpecie, l’altra per il metallo, el’vltimape’l Colore. Nel prim’Ordine degli Animali fenfibili non rationali, alcuni pongonoiPerfonaggi, che fono rationali, dfendo quelli frà tutti 1 più nobili, ecofpicui, e fi pongono in due maniere negli Armeggi, ò tutti intieri, fecondo la loro lunghezza, onero qualche membro d’elfe. Qiiando vengono intieri collocati faranno perlo più da capo à piedi tutti armati, &alle volte àCauallo, per efempio il N. porta d’oro con vn Caualiere armato di nero, Cauallo rolfo, bardato d’argento, ferrato, echiodato di nero , tenendo nella delira Vna Spada d’azurro nudata. Quelli Perfonaggi vengono Tempre introdotti co’fuoi velli-menti , chi affili lòpra Sedie, e chi fopra Troni con Infegne Regali, portando nelle Mani Scettri, òBallonidi comando, come per efempio il N. porta di Vermiglio con vn Rè vellito di verde, alfifo (opra vn Trono d’oro, con i Coturni , ò Calze azurre, tenendo nella delira vno Scettro d’argento, bottonato, ò guarnito d’azurro , e cinta la fronte da vna falcia , ò lilla bianca. Finalmente i Perfonaggi, che fi veggono nei Blafoni d’Arme, fecondo la loro lunghezza fono per Io più Angeli con le fue Cotte d’Arme, ò Tonache, e veftiti di Camiciottuli Lino bianco eoa D le 5o L Araldo Veneto lefue Stole j fregiate di Croci 5 ed altri Manti corrifpondenti alla loro Grandezza, come l’Arma dellimperial Cafa Angela Fla-uia Comnena, che porta l’Angelo con vn Ramo di Palma nella delira. I Cherubini entrano pur elfi in quell'Ordine, anco vengono fituati nel punto, ò luogo più onoreuole dello Scudo, ornati di due Ali, e così di quattro, due di fopra il Capo, e due al di lotto in sè rillrette. Le Figure intiere dei Perfonaggi in piedi fono per lo più Pellegrini, Pallori, Satiri,Fauni, Seluaggi, Ninfe, Mufe,e Sirene. I Membri del Corpo vmano non fono così facilmente riceuuti nei Blafoni,perche moRrerebbero gli Vomini pouera la loro con-ditione, fe altro non auelfero, che sè ItelTi per rapprefentar loro medefimfe f arebbe vna ftelfa cofa la figura, ed il figurato, nientedimeno vediamo in Arme nobili moki membri introdotti, come Telle, Cuori, Mani, Braccia, Cofci e, e Piedi à quelle attaccati , e forfè vollero gli Auttori di elle con tali Marche efprimere qualche degno fatto, quando però li troualfero in Famiglie d’alto legnaggio. Bla fone d'Animali Quadrupedi, Volatili , & Acquatici delt Ordine degli Animali S en filili non ragionali. Li Animali vfitati negli Armeggi fono i più fieri,come Leo-VJTni, Leopardi, Orli, Tigri , Cinghiali , Cerui, Tori, Daini, Caualli,Cani, Lupi, Boui, Vacche, Montoni, Gatti, Pardi, Leocorni, Rinoceronti, Capre, Elefanti, e Camelli, s’ vfano anco animali poco, ò nulla feroci, come Armellini, Schifatoli , Ghiri, Topi, Muftelle, Afini, TaiTi, Volpi, Iltrici, Lepri, Forchi, Pecore, Conigli, & altri Animali. II Leone è lèmpre rampante,e porta il piede dritto innanzi per imitar la natura, dihala Coda biforcata dietro alla Schiena } tiene la gola aperta, e parte della lingua tratta fuori, condenti , e zampe armato, che fi dirà nel rimarcarlo, armato d’vn tal colore, ò metalio ; bifogna molto ben fapereinomi propri]' at-tnbutiui alle loro parti, ò membri, perche quando fi vedrà con la lingua fuori fi dirà lampaffato, e gli altri Animali linguati. IlLeone viene nell’Arme in varie forme collocato, cioè na-feente, riforgente, trauerfante fopra tutto lo feudo, infama to, difmembrato, difarmato, ed ombreggiato . Il Leone na- feente fccnte è quello, che fi vede con il Capo, e collo à fortire da qualche diuifione dello Scudo , e per lo più dal Capo, che in France-fè fi dice naijfant. Il Leone riforgente da qualche parte dello Scudo è quello, che moftra mezzo il bullo con le zampe anteriori, & il Capo, ò cima della coda, che fortifee per di dietro, che in Francefe fi chiama ifsant. Il Leone trauerfante è quello, che tiene la lua politura con la tella verlbla parte lùperiore del Capo al fianco dritto, eia Gamba finillra, che s’appoggia all’ellre-mità dello Scudo , verfo la punta del lato pur finillro d’elfa , che fi direbbe pollo, ò fiutato in Banda. Il Leone infamato fi dicequello, chemollra il membro, e Tuoi genitali : Ildifmem-brato è quello, che non hà membro, nè meno genitali, cioè extra vires, che in Francete fi nomina «■«/>tutto amo-reuole, e manfueto gli modra la via. Onde tù ò Caualiero, che per retaggio di nobiltà porti nel tuo Armeggio FElefante , raccordati , chefei più di lui nobile perla creatione, e perciò non negare il driti à Dio, Fonte d ogni tuo bene, che t’hà arricchir odi tante dotte interne, &efterne, e redento da tanta mi-feria, e captiuità, non fopportare, che d’alcuno mai lia fpregia-toilfuoSantiflimo Nome, emoftratiprontoperlafua Santa Fede, e gloria di fpargere il fangue, e di cimentarti in difefadi quella centra gli Eretici, & Infedeli ogni qual volta , che co-nolcedi ilbifogno. Onora fopra il tutto i Sacerdoti, e raccordati, chefono Miniftridi Dio, che continuamente liedono alla MenfadeLRède’Regi, echelo didribuifeono ad altri. Poiché Nobili non fono quelli, che non conofèono più di loro nei Sacerdoti la Nobiltà ; e mi arroilifco di vedere il poco rifpetto,che d’alcuni viena’Saccrdotiportato. Onde quedi, òche non fono Chridiani, ò fe fono, non conofcono Dio, ò ribelli di quello fipuono chiamare, volendo , che vn Sacerdote faccia l’vffi-cio di Senatore, e ch’elfoferua all’infedeltà del fuo infano volere ; L’efaltatione della Republica di Roma da molti vieti aferitta alla Religione , perche di quella in alcun tempo non ritrouia-mo edere più olferuanti, che Romani 3 pofciache andando Po-dumio Conlolo, e Sacerdote di Martelli Africa à guerreggiare, gli fù comandato lotto alcune pene da Metello Pontefice Malfimo , che non partifle dalla Città, fe prima non aueua fattoi debiti fagrifieijàMarte. Et egli, che in quei gradoco-mandauaRoma, vbbidìalla Religione, conofcendo, che dalla medefìma deriuauano tutte le felicità. 11 Camello nell’Arme hà la dia politura padante, è fìmbolo della diferedone , non douendo l’Vomo faggio, e prudente riceuere maggior pefo di quello, che le die forze comportano, e molto bene diffe San Temalo in propofko di queda virtù : Difcre- T)el Caualìer de Beatiano. 6j Difcretio pertmet ad prudentìam , & ejl genitrix , cufios , mode-deratrixquevirtutum. Siche fi può con gran ragione chiamare la difcretione vera regolatrice di tutte le noftre operatio-ni ; onde quel tale, che porterà per Infegna il Camello imparerà da quello formar dalle lue forze meglio il giudici©, e di non promettere più di quello, che può giuftamente efeguire, auendo più volte veduto quel Capitano vittoriofoper le fueforze di prefumere maggiori acquilfi, refiar dalla cautela del fuo auuerfario non folo detufo, mà in vn infelice, e càlamitofo fiato ridotto; fù che porti perjArmeggio il Camello non ti dimenticare di efercitare tal virtù, perche tutto quello, che fifà fenzadi elTa,è vitio, come dice Ifidoro : Quicquid boni cwn difcretione feceris, virtus e fi, qmcquidfne difcretione gè ferii vitium efl ; virtus enim mdifcreta prò vitio reputatur ; Fabio Maflimo, lofplendorc della gloria Romana tmlegnerà in qual modo de-ue rVomo faggio portarli per acquiftar lode, e che le promel-fe nondeuono edere comeiCipredì, che quanto più alti fono ne’ Rami, tanto più mancheuoli fono de’frutti. L’Afino viene neU’Arme pofto padànte,è geroglifico dell’ Vomopio, emanfueto, patiente, edimenticatore dell’ingiu-rie. Virtù tutte marauigliofe, in vn Animale, così pocoftima-to , e da tutti vilipelò. Veramente la manfuetudine è molto ri-guardeuole in quelle perfonc coftituite à portare il pefo degli affari mondani ; &in quella fi ricerca la toleranza, eia piace-nolezza, perle quali l’Vomonon folo patientemente fopportai dolori dell animo , ma ancora quelli del Corpo, e tutte le cofe auuerfe; che vno deJ principali effetti della fortezza, la quale fi eftende fin àfoffrire il giogo della feruitù . Queft’Animale, che vile viene ftimato, non sòda douericauanocoftoro la ragione ; poiché la virtù della toleranza non fi deue riputare per viltà , tanto piu ch’ella è la norma di tutto quello reftailfud-dito obligato al Principe fuo naturale,datogli da Dio; onde conuiene per non offender quello fopportare patientemente tutti que’caftighi, e battiture , che vengono dalle fue mani; conflderando la fua obligatione, non quello, ch’egli defide-ra . E perche viene da molti figurato l’Afino per la tardanza, non fi deue quella biafimare, perche alle volte partorifee effetti migliori della preftezza, e della follecitudine. Da tutto Tante detto raccogli, òCaualierOjTobligo di raccordarti fuddito, e non dammare le cofe, che à te non lice lapere, nè meno confi 2 danna- 6 s h' Araldo Veneto ^dannare del tuo Signore Tatti oni per qualunque difordine chea te parefi'e tale ; E fe il tuo Auttore leuò nel Tuo Armeggio queft'Animale, deui anco con effe gloriarti per dière flato dall’ Eterno Rè affunto nel Prefepio, come {imbolo delTviniltà, e della patienza. Virtù tutte, che fiorirono conferme radici negli animi generofì di MutioSceuola, e di Pompeo > Lumi rifplendenti del Gran Senato Romano. L’Armellino vien introdotto negli Armeggi paffante, e in cor-fo ; lignifica PVomo continente, e moderato ; ornamenti principali delTanimonobjle, come celo infegnò Scipione nel confermar la moglie bellifiima del Principe Spagnuolo. Virtù da lui flu-diata nel confiderai- di Tito le glorie, à cui conceffe Dio così Jar, ghi, &immenfìi Tefori ; ò forfè in leggere del Gran Macedone i pregi, quando del Regno de’ Perii acquiflò maggiore il vanto di auer con la Moglie, eie figliuole di Dariofue Prigioneredimo-flrato la grandezza del di lui animo nella continenza. Tu ò Ca-ualiero, che fregi di sì nobile Animale il tuo Scudo d’Arme, fà dunque, che quello Ila anco Scudo à gPimpulfi di lafciuo Amore, nè fia che il tuo animo guerriero perda quella bellezza, che amanza di perfettioneagli occhi mortali. Appigliati àDrulo Germanico per affoggettare il tuo cuore alla ragione, &al bene della Patria, e per non corrompere la nobiltà del tuo Sangue,che porta per Imprefa TÀrmellino, marca legitima de’fuoi trionfi ,'e tefti-monio verace d’vn incorrotta, e purgata difeendenza d’eroica virtù. Lo Schirattolo vien porto negli Armeggi rampante eh e la naturale fùa politura,in guifà d’aggrapparfi; rapprefenta nell’Arme TVomo faggio, e prudente, che in tutte le colè preuede il futuro, ( come fà quello Animale, ) che per il fuo naturai iftinto preuede la mutatione de’ tempi, e quando fi vuol ripofare all’aria, fi copre con la Coda centra i Raggi del Sole, e centra Timpeto de’ venti,e dellepioggie;cosìdenotaxhe TVomo conia cognizione delle cofe partate preuede, e prouede facilmente alle future. Il tutto deriua dalla Sapienza,colcui mezzo fi ritrouano nelle difficoltà i rimedij prontijne bafta però quella fola à far perfetta Tat-tione,che vi vuole Tefperienza,ponendo auanti gli occhi varij fuc-ccffi, & auueni menti, mifurando con quelli le caule, egli effetti per fiir con maturo giuditio Telettione de’mezzi propri]' al rimedio. Tu dunque, che porti lo Schirattolo per Arme non Jafcia-re, che il tempo ti pigli alTimprouifofprouifto di quelle cole, che deui DelCaualìer de Beatiano. 69 deui molto bene per tuo bilògno prouedere per non farti cono-fcere negligente nel tuo proprio interefle. 11 Ghiro portato nell’Arme venirà lèmpre fituato nella fua fo-lita politura giacente, ritirato nel fuo corpo, denota quel fonnac-chiofo Soldato, vinto dalla vigilanza di prudente Capitano, non ellendoui cofa più dannofa nella Militia, che il Sonno. E da que* fio fono deriuati molti gloriofi accidenti ( come fi legge nelle Sa, ere, e profane Storie, ) pofciache in elfo trionfò Giuditacon la morte di Oloferne, e così laele con l’acuto chiodo, trafilfe fepol-to nel fonno il Capitano Sifara, e Dalila non auerebbe potuto le-uaràSanfòne le forze, feil fonno prima non leuaua à lui ogni dubbio d’inganno. Onde tù che porti nel tuo Armeggio il Ghiro raccordati che il fonno fù quello, che infegnò al tuo Auttoreil mododifegnalarildi lui Nome, volendo col Ghiro far vedere rinimico pigro ,efonnacchiofo da lui vinto, e luperato per darti ad intendere che il fonno, è h'gliuolo dell’otio; eficomequefto fù da tutti gli Vomini valorolìfommamentc fuggito, così per non darlìin preda alfinfìngardaggine, leggiamo, che Scipione, e Lelio anco nel ricrearli voleuano in qualche forma tenere efercitato il Corpo, mentre quefti raccogliendo pietruzze dal terreno, e con quelle per loro diporto giocauano per non farli vedere otiolì. Il Topo introdotto nei Blafoni d’Arme farà con la fua politura propria fermo giacente in atto di rodere qualche cofa. LAutto-re di quello fi giudicherà folle ftato perlona difereta ; pofciache gli Argiui faceuano {colpire il Topo nelle loro Bandiere per auuer-tireiloroFinantieri nella rifcolfionedelleGabelle à non ièruirfi punto d’alcuna violenza, rodendo quello Animale con molta delicatezza, e non lafcia fentire l’olfele; e perciò l’Vomo difereto olferua con ogni diligenza l’equità, e non elee mai dal dritto della Giuftitia ; e perciò dille Sant’Ifidoro : Quicquid boni cum difire-tionefeceris vìrtus efl\ quicquidfine difcretionsgeJJ'cns vitium cfì, virtmenim mdifereta prò vìtio refutatur . I Sacerdoti Egitti] lo effigiarono per efprimere la buona eledone, & il Giudicio, perche fempre fcegliono nel rodere le cofe migliori, e perfette ; onde l’elettione, cn’è vn appetito in noi caufato per deliberatone fat-fa con configlio per nolìro interelfe l'opra mezzi, c modi ritrouati m cole polfibili, mà dubbiofe per confeguire il fine, che ci abbiamo propollo, deue elfer perfettionata col làpere, e con 1’efperien-za;e queft’elettione non lì può farejfe prima l’Vomo non difeorre, e non lì configlia l'eco Hello qual fia la migliore, e qual nò ; Dalle E 3 Storie 70 L'Araldo Veneto Storie Romane molti efempij ricauiamo di quelli ?che coH’elcts tionefepperofelicitarele loro imprefe, e fra quelli Fabio Macinio dimoftrò il di lui ingegno in quello genere, perche il di lui fine era l’anima 3 che informaua, edaua il fenfo alle lue virt noie operationi. LaMullella, òfia Donnola, viene per lo più negli Armeggi collocata palfante con vn picciolo Ramulcello di Ruta in bocca j con la quale fi prouede contro gli Animali velenofi. Si giudicarà, chellnuentore, ò Auttore di tal Blalone auefie con la Ina virtLi,e valore difelb la Patria dalfinfidie de’Nemici, e fopra quelli riportatone Vittoria. Non ellendoui cofa, che più renda gloriofo il nome d’vna perfona, ch’auer col proprio valore difefa la Patria, per il cui degno atto veniua da’ Romani data la Corona Ciuica. Che perciò tù ò Caualiero, che porti queft’Animale nel tuo Scudo d’Arme,fiì del tuo petto Scudo àgi’inlùlti della Patria , e del tuo Principe,e raccordati, che doppo Dio fei à quelli obligato; douendo poco filmare per loro quella vita, che tù hai nel fuo feno riceuuta; nè permetterai per modo alcuno, che d’altri, ò con fatti ingiulli,ò con parole arroganti gli fi faccia minima offefa, efopra ciò tileruad’efempiorinuitto valore d’Oratio, allora, che il fuo petto leruifolo di Scudo contro fimpeto de’ Tofcani. Il Rinoceronte pollo nell’Arme nella fua naturale politura lèdente, rapprefenta il giultofdegno, perche alianti, che quello Animale,s’adira, bifogna molto prouocarlo, mà quando è po-fciaadirato, diuiene fèroalfimo, come diceMartiale nei fuoi Epigrammi Solliatantpallidi dum Rhinocerota magifìri Seque dui magna collìgit ira fera Quello fdegno, ò ira non bifogna, che acciechi la ragione, acciò polla facilmente inclinare aH’vmanità,& alla clemenza, perche l’onorato Caualiero deue inoltrarli temperato nella vittoria, come valorofo nel vincere. Siche tù, che fpieghi nel tuo Blafoneil Rinoceronte fappi dunque fra le borafche dello fdegno condur con la Bulfola della ragione la tua Naue al Porto, perche così farai llimato più prudente nel cultodirla,che fortunato col cimentarla , fopra ciò ne habbiamo gli efempij di Gaio Figulo, e di Appio Claudio. Il Fallo, che vienintrodotto negli Armeggi palfante, denota l’Vomo fpenfierato, efenzafallidi, &amatordisèltelTo, non penfando ad altro, che al mangiare, &al dormire, auendo il Corpo tanto grolfo, quanto il gmdicio ,efipuò gi ultamente pa- Del Cdualìer de Beatiano. 7 r ragonafe queft’Animale all’otiofo, effèndo l’ozio Io fpofo della negligenza. Onde tu che porti nell’Arme il Taflò fuggi il Tonno dannofo della negligenza, e non lafciare addormentato lofpiri-to nel letto della viltà, fe vuoi farti conofcere d’vn animo nobile, come furono Marco Aquilio, e Decio Bruto Romani. L’Iftrice, ouero Riccio, che yien pofto negli Armeggi,fecondo il fuo naturale, rapprefenta la difefa centra i pericoli) ò per dir meglio il buon politico, che non ftà mai difarmato, e fproueduto di tutte quelle cofe, che Io poffono render ficuro dall’infidie, e da tutti i cali di fortuna; imperoche quello Animale torto, che fente il latrar de’ Cani, ò d’altra Fiera, fi raccoglie tutto in vn groppo à guifa d’vna palla ò globo, e gonfiandoli la pelle, fi fà vedere munito di fpefle,& acute Ipine, che come fchierato efercito di Picche armato, non lafcia il temerario ardire l’accoftarfi ; acciò ne proni vgualeà quello il caftigo, &anco vibra con tanta veemenzai fuoi Arali, che reftano per lo più da quelli i Cacciatori, e Circo-ftanti feriti. Così fà il buon Politico, che à guifa d’Aftrologo,non tanto del prefente ; che del futuro và ricercando fra gli Altri gli euentiperlaper poi con faggi rimedi cautelarli nelloccafioni. Rapprefenta anco quello Animale l’Vomo giuftO)difefo dalla virtù del proprio merito,che non puonno i detrattori in alcun modo offenderlo, mà ben sì reità la loro mala intentione offefa. L’Vomo da bene hà Dio per Amico, il Cielo gli ferue di Scudo, hà l’anima veftita di virtù; e chi dunque puòoflenderlo ? TùòCaualie-ro, che porti l’Jftrice per Infegna, Infegnerai dunque àgli altri il modo di vincere con gloria il tuo nemico; pofciache conle punte del caftigo fi domano i penfieri bollenti, colla folertia) vin-confi gl'ingegni pigri, colla partenza fi luperano gli animi impe-tuofì, colla vigilanzapreuengonfigl’intelletrt pigri. Eficome 'Flrtrice non offende, fenon èoffefo, eprouocato> così la partenza ingiuftamente offefa fi conuerte in furore. Di tal Virtù fi viddero molto ben armati gli Animi di que’ gloriofi Romani, che vinfero più con la partenza, che con l’Armi l’oftinationede’loro Nemici. E fi può molto bene appropriare queft’Animale per cor-rettioneà gli Audaci come fi legge in quefto Diftico brionia funt bitmili pax hac ,fedbella fuperbo Et vita ex nojlro vulnere nexque venit : H Porco, che hà nell’Arme la fua politura partante, e con il grugno in terra, cioè baffo ; viene figurato per l’auidità di quelli , che fconcertanole bilancie dellaGiuftitiain fenoalia virtù, e precipitano ogni ragione ; L’Ingordigia è la Madre di tutti i ma- £ 4 li, 7 2 V Araldo Veneto li, e la nutrice dell’ignoranza, ricerca iniquamente,riceuc difone-' ftamente, rouina i fondamenti deiramicitia, rompe i ripari della ragione, fconcerta gli ordini della fedeltà, difcioglie i legami della Legge, e dillipa quelli del buon gouerno. Mà parmi fecondo il mio credere, che gli Autton di tal Blafonefolfero flati Vo-mini di Guerra, e che con quello Animale vollero dimoftrare qualche loro egregio fatto , che fpinti dall’auidità naturale di vincere il loro Nemico imparaflero il vero mezzo di farlo dal Porco,che come molti affermano infegnò egli il modo di fir le mine, non eflendoui Animale più atto à fcauar la terra di quello, mentre in breue tempo lì vede con il grugno, e con le zampe à far vna profonda caua, per cui i Minatori con fottiliffimo ingegno ri-trouarono l’inucntione d efpugnare, fenza gran perdita di genti le Piazze più forti, quali fi fanno con tanta follecitudine, quietamente^ lenza llrepito, come fa pure il Porco. Tù dunque per moraleinfegnamento in quello, che riguarda al Publico bene foggila natura di quello per non effer riprefo da Oratio, come fece verlo Albio Tibullo Mepinguem, ér nitidum bene curata cute vifes Gum ridere voles Epicuri degregeporcum E folo procura, come buon Capitano, di feruirti de’mezzifacili, e pretti per fuperare il tuo Nemico, acciò pofli vantarti con Sello Tarquinio ellère. flato gloriofo il tuo line benché ardua folle l’imprefa. La Pecora nei Blafoni d’Arme venirà polla fecondo ilfuo naturale paffante,cioèin marchia, che nota negli Armeggi opulenza d’Armenti, e buon’Amicitia, e fecondo la Sacra Scrittura rap-prefenta l’innocenza: Dederunt ei ‘onufquifque Onem vnam. L’innocenza è il licuriffimo fra tutti i ripofldel viuer tranquillo jcffendo ella vna libera, e pura mente dell’Vomo, che fenza ignoranza penlà, & opera in tutte le cofe con candidezza di Ipirito, e fenza puntura di cofcienza: viene quello Animale aflìmigliato àChri-llo Signor Nollro, come lì legge in Ifaia : Tamquam Ouis ad acci-fìonem duSi us e fi, non eflendoui nella pecora, nè forza, nè inten-tione d'offendere alcuno, & offefa, ò battuta non s’adira, nè s’accende ad alcuna vendetta, mà tollera patièntemente, fenza repu-gnanza, chegli tolga la lana, eia vita, douendo così fare, chi defldera affomigliarll à Chrifto : fluì cor am fondente fe obmutuit, lignifica anco l’Vomo redento , lècondo l’Euangelio : Imeni Quemquamperdìderam. Tù dunque, che Ipieghital Blafone procura Linnocenza, edimoftratipatiente nelle auuerfità, e mali, Del CdUdher de Bedtìdno. 73 che t’accadono per difetKtdella colpa ; e leggiamo con la patien-za auer Mutio Sceuola inoltrato, quanto poco conto teneflede’ tormenti. La Lepre viene nei Blafoni introdotta nella fua politura naturale, cioèincorfo, rapprefenta neirArme ildiietteuole, ene-ceflàrio efercitio della Caccia, perii qualeapprendeilbuonCa-ualiere le maniere del ben guerreggiare, e di rendere robu Ito , e pronto il Corpo, perche vfandolo in quelle operar ioni loffrirà il giouanetto volentieri ogni difagio, come abituato alle fatiche della Caccia, quale c'inlègna le forme tutte di vincere l’inimico, e di pigliare fopra di lui gli auuantaggi,e le mifure proprie,hor con l’inlidie degli oppolti aguati di tragroppeuoli reti, & hor col rimbombo de’Corni con ordine Militare girarli i Cani sii le traccio deH’inimicaBeluaper inoltrare nella grandezza della preda quella del vigore, e coraggio del Cacciatore. Onde tìi che porti per Arme la Lepre fuggi di quella il timore, non elfendoui cofa, che più offenda di quello; pofciache la fama acquiltata lì rifolue in fumo, quandole fiamme deH’ardire rimangono foflbcate dalla tema, foriera della morte, e compagna inlèparabile della viltà; ondeferuiti folodiquelt'Animale per morale infegnamento in qu ella parte, che necelfaria al buon Capitano di conofcere le finte marchie deH’inimico, quali s’apprendono dall’efperienza ; e perciò i Romani fopra ogni cofa voleuano, che i loro Capitani follerò Soldati Veterani, come leggiamo i bellilfimi efempi di Mallio Torquato, e di Lucio Calfurnio Pilone,Lumi gloriofi della Maeltà Romana. Il Coniglio negli Armeggi vien collocato fermo nella fua naturale politura, rapprefenta il Soldato follecito, non ellendoui Animale più diligente nel foraggiare di quelto,e prendefempreilfuo Quartiere in luoghi ficuri ; Alcuni lo fimboleggiarono per la viltà di quelli, che non hanno animo per relìltere all’inimico; mà fuggono tutti gl’incontri di venire alle mani con elfo; Tù, che porti per Arme il Coniglio imita dunque di quello la parte più nobile,le brami farti conofcere prudente in quell’occalio-ni oue più fi ricerca il configlio , che la forza ; e fopra dòn’ abbiamo nelle Storie Romane fefempio chiarilfuno di Sulpitio Gailo. E perche tutti gli Animali,che fono fiati dagli ArmeriHi introdotti nell’Arme portano il loro lìgnificato,così anco con ledifpo-litioni, e fmalti vollero quelli, che meglio lèoprilfero lintetione di quelli,che per qualche degna caulà li pigliarono per Blafoni d’Ar- C me. 74 L'Araldo Veneto me,acciò ogn’vno coll’affatlcarfi poteflè arriuafe à qualche grado di onore3edignità, leuandofì dalle tenebre, ecabginidannofif-fime delbozio. A quelli dunque abbiamo, fecondo la conformità, c’hanno con la difinitione dato i loro lignificati, fenza affermare, ò negare alcuna cofa à quelli contraria, che ciò fi rimette alla più veridica cognitione.di chi nelle loro Famiglie aueflero regi-firato le memorie delle loro Infegne. E per non lafciarecos’alcuna dimenticata nei Blafoni, ò Armeggi d’animali Quadrupedi, bifogneràanco dire, che oltre le figure intiere dei meddìmi fpecificati, e di quelli ancora, che folfero fiati pretermelfi fi coftumano di porre Tefie, & altri loro membri, come qui fotte diremo. Le Tefie degli Animali vengono in tré modi porte, cioè fole, fenza collo, che fi chiamano recife, e con il colio à quelle vnito , chemoftra qualche mulèolo,fi dirà frappate; e quando auefiero il Collofenz alcun fegno non fi fpecificherà, che tefta, come daremo qui gliefempi. Il N. porta doro con vna tefta recifa di Cinghialenera, armata d’argento. Il Ripiega d’argento con vna Tefta di Lupo {frappata di rofiò. IIN. porta di vermiglio con vna Tefta di Leone d’oro; ondefa bilogno di conofcere molto bene quelli termini, & attributi. E cqsì anco vendono con parole particolari le Tefte chiamate , come quelle de’Cenu fi nominano Ma facre, perelempi o il Rporta d’argento con vn Mafacro vermiglio coronato di fei Rami, ò Corna ; Tutte quelle tefte rappre-fentano negli Armeggi qualche egregio fatto in guerra, quale fi può argomentare da i fìmboli dell’Animale introdotto in quelli. Vengono fimilmente negli Armeggi fituate branche, òzam-pe, con le loro Gambe degli Animali prenominati, e quelle per lo più fi feoprono armate d’vnghie, e rampini, come fono quel-ledeiLeoni, Orli, Cinghiali, Lupi, & altri. E quelle fi pongono fole, ouero in più numero, come in due palfate in crociatu • ra ; e quando fono foie, vengono polle in varie forme, che prendono da quelle il loro nome, come il R porta d’oro con vna zampa d’Orlo trauerlànte, che fi chiama Peri, ch’è, quando tocca l’eftremità dello Scudo, & anco fi dirà Petri in Banda, in Sbarra, & in Palo; Siche farà necelfario, quando in quelle forme fi vedelfero, di fpecifìcare la loro fituatione ; Rapprelentano ancor qualcheonoreuoleattiene in guerra. Si deuedi più olferuare, che gli Animali introdotti nell’Arme, che moftrano le loro Code, vengono quelle in cinque maniere figurate, cioèfemplici, ò raccolte iieU’eftremità, ò palfate tra le Del C amlì er de Beati ano. 75 le cofcie, onero raddoppiate, & anco crociate. La Codalèm-plice fi pone ad ogni animale, che non abbia gran rapprefenta-tione. La pafiata fra le Cofcie è propria del Leopardo, & anco del Toro. La raddoppiata nodose crociata vien per lo più afie-gnata al Leone > e. Leopardo Leonato. Le Corna del Cerno anco quelle vengono in vane forme fi-tuate negli Scudi, e fi ofieruerà quanto abbiamo detto fopra le zampe, ò Branche, elfendo necelfario di quellefpecificareil numero de’rami. • Vengono di più introdotte negli Armeggi Pelle d’Animali con leloro vnghie, e code, che il tutto bifognerà fpecificare, come per elèmpio il N. porta d’argento con vna Pelle di Leone vermiglia , armata d’azurro ; Si vedono fimilmente Pelle di Montone, che fi chiamano di Tofone, rifpetto alla lana, che adelfe fià attaccata. Riferilcono alcuni 5 che le Telle, c Membri d’Animali nobili fono molto confiderabili negli Armeggi, perche quelle veniua-no d:u Capitani, e Comandanti d’eferciti portate fopra i loro Elmi per Cimieri; E fi può facilmente credere per molti degni efempij, che chi l’introdufsero nei loro Blafoni d’Armelli auelfero in Battaglia acquillati fopra i loro Nemici > ò pure , che con quelle Telle volefsero alludere d’auer con il proprio ferro>e braccio vccifi i più forti de’loro Auuerisarij. Non potendo meglio rapprelèntarli, che fotto la figura d’Animali coraggiofi , e fieri perefser quelli i più adattati alla militia , fecondo l’opinione dei Naturali. Così anco fi donerà intendere per le zampe, e branche, alludendole à mani, e braccia tronche dal valore di brauo Capitano fopra fuoi Nemici. Segue P Armeggio d'altri Animali inetti, cioè del numero de' Terreflri. T A Formica farà fempre introdotta negli Armeggi pafsante ; J___< efprefsa Imagtne della prudenza,ch’è vna prontezza d’eleg- gere, & operare il meglio fecondo la dritta ragione inqualfiuo-glia occorrenza; ondequeU’Vomo, che fi ritroua di quella prillo non sàracquiltare il perduto, nè menoconferuarequello,che poluede. Altrilarapprefentaronoperla prouidenza, virtù ne-cefsana al buon Principe? e molto vtile al Saggio Capitano, po- 7 6 L'Araldo Veneto pofciache con quefta s’inuigorifce l’ardore de’ Sudditi, e fi medica dolcementequelmale > che ne’Tuoi deuiamenti fenza gran fatica fi riduce al bene. Alcuni ancora la fimboleggiarono perla cautela} & accortezza} ed Io la figurerò per quellYomo r^gio-neuole 5efauio, che non porta( come fà la formica) maggior pelò di quello, che le lue forze comportano, fopra di che beniffimo dicelfidoroIib.é.definod.^'^K/^ curri dìfcretione feceris virtus eft, quìcqutdfine dìfcretione gejferis vitiurn e fi, Virtus enim indifcreta^ro vìùo reputatur ; Tii che porti della Formica l’Armeggio, procura con quelle virtù di adornarti Tanimo, acciò polii condurre adonta d’inimicafortunalebelle,elodcuoli ope-rationi al felice porto della gloria. Il Rofpo farà pollo nell’Arme nella fua naturai politura; lignifica fertilità di Terreno, come rapprefentauano quelli, anticamente portati dai Rè de' Galli ne i loro Blalòni, ò perche volefiè-ro quelli fimboleggiare il loro vallo Dominio, lotto il Geroglifico de’Rofpi, che altro non rapprelèntano, chela Terra, come loro proprio alimento. Alcuni rileuarono il Rolpo con la bocca aperta in atto di diuorare per vnfimbolo di quelle cofe fegrete, ed occulte, che inllinto naturale chiamiamo, perche quefto animale hà tal inllinto, e tal proprietà della fua forma, che per virtù occulta tira à sèia Donnola, come la calamita il ferro, così anco fi può alludere à qualche amorolò fuccefiò ò aftètto naturale, per cui molti corrono ad incontrar la morte; Tù chefpie-ghi per Blafone il Rolpo impara, che donela ragione dà lemof-lè à gli aflètti non reità mai da quefri fouerchiata , & opprefia. La Talpa farà introdotta negli Armeggi ferma. Rapprefenta la cecità della Mente, fecondo gli Egittij ; & altri la figurarono per TVomo vitiofo, & ignorante, quale per lo più brama d’elfer occulto anco à sè Itelfo ; e però è cara la propria cecità à tali per-fone; onde non può il cieco innamorarli della bellezza, che non vede, nèlofciocco cedereàquella ragione, il cui vigore non intende. L’ignoranza è vnTonnotniferabile della mente; e perciò TùCaualiero, che porti la Talpa nel tuo Armeggio Tappi che con quefta ti diede à diuedere il fuo Auttore, non efièrui ingiuria più acerba, che la mancanza d’ingegno, per cui fi rendel’Vo-mo, vncadauerefpirante&vnlmagine di Morte. Lo Scorpione viene introdotto nelTArme , conforme al fuo naturale ;èfimbolo del Tiranno auaro, che fe oftènde viuo, rimedia alle Tue punture morto ; fi può anco rapprefentario per TVomo vendicatiuo , come viene dimoftrato dall’ Alcia.- T>el Caualìer de Beat Uno. 77 to il Conio punto dallo fìefTo Animale? dal che tira quello emblema Raptabat voliterei captimi pede Corniti in aura!, Scorpion, audaci pramia partagula AJl Uh infufofenfim per membra veneno, Raptorem in fiygias compulit vltor aqua!. 0 rifu rei digna, aliji qui fata parabat, Ipfeperii, propri]sfuccubuitque doli!. Altri vollero fimboleggiaffe il traditore, perche vezzeggiando egli col volto ) dona con la coda la morte, e botto Umiliate apparenze nafeonde il mortifero veleno nella più fegreta, & inerme parte del Corpo. Con queft’efcmpio impara,ò Caualiero, che la confidenza apre non meno la porta al tradimento, di quello, che la diffidenza fu Madre della Sicurezza. L'Aragno farà Tempre introdotto negli Armeggi conilfuola-noro, ò Telai è fimbolo delle Leggi vmane, che bolo aftringono i più deboli, e fono sforzate , e rotte dai Potenti, e Grandi; e perciò Tacito lodò i Tedefchi, quali meglio fi reggeuano dalle ottime educationi, che dalle Leggi Scritte. Viene anco figurato per faffiduiti induftriofa > della quale parlò Stobeo, che. Dilìgerli induBria vtilior , quàm bonum ingeninni-, e perciò con quella vediamo alcuni auanzarfi à Cariche fublimi, & eccelle; Onde tu che fpieghi per Blafone il Ragno procura con vn’affidua, & induftriofa diligenza di telfere con prudenti configli la Tela al bifogno necelfaria. Il Ramarro, ò Ragano Animale amico dell’Vomo farà collocato negli Scudi d’Arme palfante ; rapprefenta faffettione, ò be-neuolenza, che per certa inclinatione fi genera inNoi,&invn momento fàche ci afìettioniamo in vn tratto più ad vn Vomo, che alfaltro ; E’fimbolo anco della cuftodia, pofciache arditamente egli s oppone alla Serpe ogni qual volta la vede in atto di perfeguitare l’Vomo dormiente. Altri Io figurarono per Tamor collante, perche quella prima fi laida vccidere, cheleuardai denti, ciò, chevnavolta ha afferrato; cosi fà l’Amantefede-le, che preferifee la tempefta alla bonaccia > la morte alla vita, la prigione alla libertà. Vn Amante fedele fi deue promettere tutte le cofe fortunate, perche la fperanza è l’Ala delfAmore ; E il più grandefrà gli Amanti è quello,che ama di vantaggio. Tu che porti per Scudo il Ramarro, olìerui come Caualiero fedeltà in Amore, mà ben dourai guardare in ciò, che non fi confondano co’ pivacerii tormenti. 78 t V Araldo Veneto La Salamandra venirà negli Armeggi introdotta in mezzo alle fiamme, è vn vero efpreflfiuo della Milèricordia, e della Giufti-tia, dimoftra fimilmente la generofità, che ftà nel fuoco, fenza foggiacereàverunaoffda, comefóil valorofoguerriero, che riceue da queirelemento gli alimenti per render più ammirabile la fua intrepidezza; fi può anco rapprefentare per l’innocenza > che fra loccafloni d’impurità fi mantiene illefa; ecosU’Vomo giuftofra’cattiui, non riceue alcuna macchia ; Con queft’Armeggio procura, ò Caualiero, di farti conofcere effer tu quell* Vomo donato da Dio agli Vernini, e che nella Militia di Chri-fìoqual prode, ed efperimentato Guerriero hai faputofuperare l’infuriate potenze della Terra, e delle Tenebre per appendere l’Armi, e lo Scudo de5 tuoi Meriti nel famofo Campidoglio della Gloria. L’Elidro farà nei Scudi d’Arme introdotto paffante, fecondo il fua naturale ; rapprefenta il Soldato prudente, armato di buona cautela, come fà queft’Animale, nemico del Cocodrillo, che fuole inuolgerfì nel fango, e feccandofì al Sole quella materia lutofa viene à coprirli d’vn’armatura neceffaria al iuo bifo-gno, con cui arditamente entra nel ventre del Cocodrillo, e rodendogli l’interiora gli dà in quefta forma la morte, e lui trionfante fe nefee ; così deuefare il prudente Capitano, quando feor-ge alle fùe forze malageuoleITmprcfa, armarli con il forte Cor-laletto della buona cautela per entrar poi con licura Iperanzadi Vittoriane! Ventre degl’inuiluppi, e difficoltà nemiche ; Onde. Tu, chefpieghiper BlafoneTElidro, fà che i palli del tuodife-gno liano prima afficurati con l’occhio della cautione, le vuoi felicemente arriuare all’intento. L’Afpido viene negli Armeggi fituato,conforme al fuo natura, le, denota Tollinatione del Peccatore, l’Vomo faggio, e prudente, che chiude ( come fà l’Alpido ) l’Orecchio alle vociper-niciolè de’maldicenti; Si può anco fimboleggiare perla continenza,perche conl’vdito facilmente li macchia la purità dell’Animo. Altri vollero, chefolìèil veroBlafone d’vna Vergine Cada, ò di Miniftrofedele , che tiene fempre chiufo l'orecchio à tutte quelle offerte, che gli vengono fatte inpregiudicio della propria riputatione ; Onde tu, che porti per Armeggio l’Afpido jarai fempre lordo alle voci di quelli, che tentano d’incantare la fedeltà del tuo Animo. La Serpe viene in varie foggi c negli Armeggi introdotta, & ogn’vna di quelle hà il Ino vero Embolo, cioè paffante, in cerchio Del C a ualier de Beati ano. 7 9 chio con la coda in bocca, & aggirata in sè medefima ; La Serpe paiTante lignifica trauaglio gloriofo , e che dalle Grettezze de mali alle volte fi riceue buona fortuna, e gloria : denota Pouer-tà volontaria, Rinouationc, Età fiorita, Inganno mafeherato, e Speranza di premio in Amore. La Serpe in cerchio è vn efpref-liuo del tempo, Padre della verità, che leua fuori delle tenebre le cofe, che vengono dall’ignoranza, e dalla malitia nafeofte: con tal figura rapprefentauano gli Antichi l’Anno, che fi riuol-ge in sèftefiò, &il principiodi vno confuma il finedeiraltro. La Serpe aggirata in sè medefimafignifica la prudenza la cautel-la, il buon gouerno, laperfettione, e l’Eternità,in cui ftàilfom-mo d’ogni noftro bene. Tu che fregi con la Serpe il tuo Armeggio raccordati, che l’Eternità è vna duratione, fenza principio, e fenza fine. La Vipera farà fempre negli Scudi d’Arme collocata pafTante, rapprefenta il Matrimonio infaufto, l’ingratitudine de’ figliuoli, morteamorofa, ed il vero Cittadino di Republica, che per beneficio della propria Patria rende con la di lui morte ad altri la vita. Così dunque, tu, che porti per Armeggio la Vipera, procura di farti conofcere sili tratti della gloria con titolo fpeciofo di vero Amator della Patria, acciò con quello fi renda celebre il tuo Nome,e ferua d’abbondante materia per dar fiato alle Trombe della Fama , e fomminiftrare l'oggetto d’Encomi all’ Eternità . LaSanguifuga introdotta nell’Arme farà per lo più palfante; Simbolo dell’Auaritia, ch’è Madre de tutti i mali, eSepolcro dellbneftà; Significal’Amor Carnale,il piacere mondano,fin-terelfe fpietato , l’vbbriachezza , l’inimicitia mortale, el’in-fatiabilità ; Vitij tutti, che deuono effer dal buon Caualiere fuggiti per non render in alcuna parte denigrata la fua reputatione ; Onde tu,che porti nel tuo Blafone la Sangui fuga feruiti di quella per dar bando perpetuoàque’moti velocilfimi deliamente, che miniftri d’errori, eribelli alla ragione fempre martellano sù’l incudine della confideratione quel cuore, che fi rende foggetto al Carnefice de’tormenti. <. . : Il Camaleonte farà fituato negli Armeggi, conforme al fuo naturale, denota l’ambitione,che contamina le menti più rette, e rende fempre idropici gli appetiti del noftro defiderio ; E fi come quello Animale fi palce d’Aria, così 1 Arnbitiofo fi pafee folo dì vanità,e tranfitorie grandezze ; fignifica Umilmente l’Adulatore, che fecondo il gufto di cialcuna perlona cangia volto, e parole, e fi conforma alle affettioni, e genij del fuo Signore,come dimoftra Terentio neU’Eunuco. §luic quid die ant laudum idrurfumfi negant laudo Id quoque negai quis, nego : ah, aio Si può anco rapprefentare quello Blafone per l’affettuofo Amante , che fuole con pontuale conformità veftirfi degli affetti ,e di-fpofitioni della perfona amata j Viene di più introdotto per vii efpreffiuo di Giudice retto, egiuflo, perche quell'Animale fuole vccidere, ma non diuorare il Serpente, e perciò il retto Giudice, non fi cura di verunvtile, eiariputatione della fua integrità è vn pegno, che alficura dal lòfpetto de’fauori ; Tu ò Ca-ualiero, che porti per Armeggio il Camaleonte, imparerai d’ef-fer retto nel giudicare, netto nel viuere, prello nello fpedire, pa-tiente, e prudente nel gouernare. Armeggìo degli Ve ce Ili 3 (A altri Animali Volanti, onero Alati. Li Vccelli, che fono nel numero degli Animali fenfibili, e vjf nonrationali vengonopureintrodotti per nobilillìmiMobili degli Armeggi. Quelli fono di molte fpecie, come Aquile, Allori, Falconi, Sparauieri, Fichi, Aironi, Nibbi], Cigni, Cicogne, Galli, Grue, Fenice, Fanoni, Merghi, Paffari, Fallati Solitari], Perdici, Rondinelle, Rofignuoli ,Galline,Colombe, Torto-relle, Alcioni, Merli, Merlucc, Anatre, Oche, Cardelli, Calandre, Gazze, Glicoli, Corui, Ciuette, Pelicani, Steliini, Stornelli, Tordi, Trochili, ed Vpupe, vccelli crellati,ò coronati ; frà quelli ancora per effer Alati fi numerano i Grifoni, Struzzi, Draghi,Ba-filifchi, Api, Cicale, Farfalle, Mofche, Nottole, Saltarelle, Grilli, Bachi, ò Bombici, Piraulle, e Lucciole. Tutti gli Vccelli, che aueranno fpiegate , e dillefe in forma di Croce le Ali, come l'Aquila bicipite, òImperiale faranno negli Scudi d’Arme polli di fronte, anco molti di quelli, che tengono l’Ali abbaf-fate. Quelli, che vengono polli nella loro naturai politura volante fi dirà in aria, & in Francefè éfisorez. Gli Vccelli, che fiveggor no in qualche Armeggio fenza tella, fi dimandano decollati. Circa poi le telle di quelli, e loro politura fi douerà ollèruare quanto abbiamo qui auanti rapprefentato fopra de’ Quadrupedi. Le Ali fiaccate dal Corpo vengono ancor quelle polle negli Ar- De lCmaher deBealiano . g r Armeggi con il loro Ordine,e proprio nome. Quando fi troue-ranno due Ali fi dirà vn Volo, vna fola, mezzo Volo. Deuonfimolto bene rimarcare tutte le colè, circa ilBlafo-ne, òArmeggio degli Vccelli, cioè la fpecie, lo fmalto, la fituatione, e politura; le loro Gambe, e piedi con vna fol parola fi nominano, cioè membrati, ed il becco pure, ò roftro fi dirà beccato, e quelli fono fempre di fmalto differente. Gli occhichiamanfiilluminati di vn tal colore, che lidouerà fpe-cificarlo, e così la Creila, ò barba, ch’è quella pelle attaccata fotto la Telia de5 Galli, e Galline, che fi diranno crefla-ti, e barbati di vn tale fmaltoLe Ali ancora vengono olìèr-uate in molte cofe , e fi chiamano ombrate di vn tale colore , le penne , che fono fotto il Collo , enei petto fi dicono colorite, &c. L’Aquila viene fempre collocata negli Armeggi con TAli di-llefe, edèmoltollimata, perche rapprefenta nobiltà di Natali, Dignità, Grandezza d’animo, Prudenza, Dominio, e Valore. Per la Nobiltà già fappiamo, che quella efperimenta lempre ai raggi del Sole la generofa lua Prole, non ellendoui alcun Vccel-lo, che polfa ,fuor che lei affiliare nel luminofo fpecchio del Sole lofguardo; ondefi può certamente argomentare, ch’ella fola porta della Nobiltà il vanto, pofciacheilumi, che fi prendono da’ Natali fortifìcanola villa à pafiàre co gli occhi fino alle più alte Sfere dei Cielo; nonelfendoui dubbio , che la vera Nobiltà nalce dalla virtù d’vn animo chiaro , e rifplendente , che non lafcia così facilmente ingannarli dai mofìn del viti©. Idea Umilmente del Principe prudente vien figurata l’Aquila , che prima d’approuar i fuoi Minillri deue faggiamen-te efperimentarli, perche non riefcano indegni della iùa grandezza, e così anco deuefi intendere per l’elettione degli Amici . Per il Dominio vediamo elfer proprietà dell’Aquila tacciare dal fuo Nido alcuni degli Aquilotti , riferuandone vno , ò poco pi u da educare, per inferire , che il Dominio lì deue la-fciare ad vn lol Figliuolo , acciòche la Monarchia poffa con-lèruarfi ; E con ragione dilše Aleifandro allora , che Dario gli ofierì la metà del Regno Perfiano : Regnum duos non capit , Jìciit neque Mundus duos Soles . Significa Umilmente animo intrepido , e generofo , intelletoeleuato , epru-dentiffimo . La generofità d’vn cuore intrepido , e corag-giolo è Embolo di quello Vccello , che non teme i pericoli , anzigl’incontra, perdi'elio vola centra il Ciclo torbido, F tem- tcmpeftofo j e fulminante. Rapprefenta etiamdio Dignità} che fono gli arredi propri della virtù, e perche quelle non s’acquilla-no fenza merito, è come Tombra, che non s’allontana dal Corpo , ed il raggio dal Sole . Regna Tempre negli animi nobili quella Grandezza, fìgliadellafortuna, e germana dell’ardire, ch’ècaufafouente de Tuoi trionfi , enonlafciagiammainelbiaf-mo cadeteli minimoattodellefue attieni, anzi non cerca Vittoria, douenonconofce cimento, nè llendemai la delira,là douefeorge inerme debolezza, elafcia Tempre da parte quelle glorie, chefenza contrailo s’acquiltano, come anco quegli onori, che fenza periglio s’incontrano. Tu ò degno Caualie-ro, che fpieghi per marca del tuo illullre làngue sì generofo Vc-cello riccordati, che la Nobiltà non ammette balfezze nel lu-Uro dell’onore, anzi procura, che quello folo Ila il Solelumi-nofo de’luoi giorni per fugare ogni nube di fofpetto nemico a’ Tuoi fplendori. La Generofità di quello Vccello t’infegna elfer ella quella Stella, che accompagna il Solede’fuoi chiari Natali, non feorgendolì mai quella nella Notte, e nelle Tenebre degli animi vili, fe non nel chiaro giorno del merito. E perciò dille Seneca, thè Nobilitas animi generofitas e fifenfus, ér nobilitai homi* njs ejlgenerofus animus ò" hoc optimum h.ibet in fegenerofus animus , quod concitatur ad bone fi a ; con quella Emilio Lepido , e Marco Catone fecero nell’età puerile vedere sin fiori più vaghi del loro Ipirito la ricca meilè de’fuoi Trionfi, che anco pargoletti fapeuano feguire Torme delle Vittorie. L’Aquila bicipite, ò Imperiale viene fimboleggiataper la Religione prouida, e per la prouidenza religiofa. L’Allore Vccello d’animo magnanimo, e grande viene negli Armeggilituatoin volo, lignifica quel Caualiero, che auido di gloria và Tempre ricercando nuoui acquilti per accrefcere con quelli il grido a’ Tuoi magnanimi fini ; Così fà dunque l’Alto-re nel cacciare le Pernici ; die Te bene auerà d’alcuna di quelle fatto preda, non laTcia però di perlèguitare le altre, come l'aggio Capitano , che vuole con la fuga dell’inimico accreièere i trionfi alle Tue glorie. Tu, che porti di quell’Vccello nobile Armeggio non lalciare illanguidita la Tperanza della Vittoria sù i primi fauori della fortuna , Te vuoi facilitarti gli ac-quilli della gloria , come c’ infegnano gli eièmpij del Maggiore Africano, e di Pompeo Magno, che ambi con quello de-liderio tefièrono al loro crine i Diademi più pompoll del merito. Il Del Caualìer de Beariano g 3 Il Falcone viene negli Armeggi fituato con piedi fermi fo-pra vna pertica con cappelletto, ò Elemeto in tefta, e con i Zet-ti ai piedi nella forma, che fi coftuma tenerlo da’Cacciatori, è Embolo di Caualiero guerriero, &eroico . Racconta Bartolomeo Anglico, allegando San Gregorio, che quello nobiliIfimo Vccellofe non pigli a al primo, ò fecondo volo la preda, fi vergogna di tornare al pugno del Cacciatore fuo Padrone. Quella vergogna nafce da vnapoflanza, quali Emile alla ragione, ch’è l’Aurora della virtù, come fù fempre la Foriera della nobiltà ; Liurea di cui fi velie l’onore sii le dilpiacenze del proprio difetto, quale infenfibilmente eccita la cofcienza à vibrarevn raggio delle fue glorie sii l’Orizonte del pallido volto; nonelfen-douj'cofa, chepiù rincrefcaad vn animo nobile che veder defraudata la propria fperanza in qualche fua intraprefa. Tu dunque ò Caualiero, che porti per Armeggio quell’Vccello raccordati , che hai più di lui la nobiltà della ragione ; e perciò non dcui permettere che quello di minor grado ti fuperi nell’attio-ne di maggior virtù , con la quale fi milura il camino dell’ opera. LoSparauiero vien introdotto negli Armeggi in atto fermo c5rAliraccoIte;fignifìca elfere fiato ilfuo Auttore Vomo Guerriero, effendo Vccello dedicato à Marte; eperchelaMilitiaè la cufto dia della Città, e la difelà della ragione, e della libertà dcue elfere molto confiderata, come quella, che deriua dall’ intelletto per mezzo dell’efperienza ; così il valore confifte in vn bollore di fangue, che hà per fine Tonello, benché abbia per mezzi le dilficoltà. L’Vomovaloroloà villa del proprio fangue accrefcejle forze , &il coraggio, es’inferocifce sùTorme delle proprie piaghe per acquiftar l’immortalità delia gloria . La Militia dunque nella perfona nobile farà fempre accompagnata dagli atti della propria virtù , ch’è la generofità ; e perciò Scipione Africano , come Soldato efpugnò Cartagine , e come nobile Caualiero conferuò intatto l’onore della Moglie del PrincipeSpagnuolo. Tu dunque che porti per ArmeloSpara-uiero non tralafciar d’elèrcitarti nell’ Armi , efiendo quelle il Campidoglio degli onori, eiiTeatro della gloria , eia circonferenza, in bui fi concentra l’eternità d’vn Eroe. Non cingala fpada alfiancochinonfiperluadecon la fletìh difendere la propria riputatione, e quella fimilmente del fuo Principe, e Soura-no. E per efeguire quanto deue è obligato à prepararli con Tani- F 2 mo, 84 L’Araldo Veneto mo , e con il Corpo , acciò che nel produrre le operatio-ni il Corpo non fia fenz’Anima , nè l’Anima fenza Corpo . Il Pico vien pollo aggrappato a’Tronchi di Piante, oue-rofermo; fignificai’VomofòrteperelTeranch’egli Vccdlo dedicato à Marte, e perche la fortezza fu molto da tutte le Kationi guerriere ftimata, non fi può negare, ch’ella fola non meritale i trionfi,e che aprilfe la Strada a’ valorofi per falire sù’l Trono delle Monarchie, e de’ Regni. Orati© Coelite fra’ Romani il forte, che sù’l Ponte Sublicio fece del fuo petto Scudo centra i Tofcani, dando campo a’ fuoi di tagliare dietro alle fue fpalle il Ponte, & egli folo con eftraordinario ardire, e ftupore d’ogn’ vno diuife due eferciti in pericolola zuffa attaccati , l’vno col reprimerlo , e l’altro col difenderlo ; onde fece confeffare à Porfena Capitano, e Rè de’Tofcani, che la loro forza vinceua tutti i Romani, mà quella d’vn fol Romano fù ballante à vincerli tutti in vna fol volta, come cantò il Poeta : Or atto [ol^ contro. Tofcana Tutta . Nè fi deue tacere di Publio Ventidio, la di cui fortezza, e valore fu quella che doppo elfere fiato da Pompeo Strabone condotto legato al fuo Carro Trionfale in Roma, lo fece ancor lui trionfante in quella vedere per la Vittoria contra i Parti ottenuta ? e con sì gloriofo fatto illuftrò quel giorno, che altre volte à lui era fiato ofeuro . Tu dunque, c’hai nel tuo Scudo il Pico, raccordati, che quello è Vc-cello di Marte, e non permettere che il tuo cuore fia dato ad vna Venere in preda. L’Airone è lenzajbecco, e fenza gambe, e viene così collocato negli Armeggi per moftrare, che colui quale lo pigliò per Blafone auefle difarmato ilfuo nemico in Guerra, e fecondo il numero di quelli Vccelli, così fi donerà anco argomentare quello de’nemici vinti. Il vincere l’inimico depende dalla forza , mà più dal defiderio di gloria nel Vincitore, che nulla temendo quella Vita, eh e comune con tutta la fua fpecie, e generata dalla Natura, vuole folo attendere alla conferuatione di quella, che conofceperMadrelavirtù, e che lo diftingue dalla comunanza de’ volgari. Altri vollero, che l’Airone fignificafie colui, che tiene il penfiero à cofe grandi, & eleuate , mentre proprio di queft’Vccello formontarei nuuoli, e flender il volo ver-lo la prima Sfera del Cielo. Ondetu, che vanti da queft’vccel-lo nobile Armeggio procura con la vittù intellettiua. di fol- leuare Del C dualìer de Beati dno. g 5 kuave il tuo fpmto per conofccre la verità nelle cofe necessarie ,' e bifognofejcomefaceuanoi Romani in quelle del puhlico Go. uèrno, e particolarmente Lucio Siila, che auanti di combattere innalzaua la mente a’iuoi Dei immortali,e faceua vedere à i di lui Soldati l'Imagine di Apollo, già tolta a’ Delfi, come fe da quella aueffero Sicura promeffa della Vittoria. Il Nibbio Vccello di rapina vien fìtuato negli Scudi d’Arme in aria, òfiainvolo; rapprefenta il fuo Auttore efiere fiato Vo-mo , che abbia leguito la guerra, ecol mezzo di efia accresciuto le fue fortune nelle occafioni di prede, e Bottini. Tu che hai dunque per Blafone queft’VccelIo procura folo d’imitarlo in far preda della virtù, e di que’Beni, che poifono renderti onore , ed vtile ; e perciò i Romani. che con quella conobbero molto bene, che le cofe della guerra fi ftabiliuano, & acqui-fìauanoforza, vollero, che follecoltiuata negli animideToro Cittadini, comecimanifeftano gli efempi dei due Catoni , e diTerentio Varrone con tutti gli auuantaggi di efià. I Cigni fono polli negli Armeggi fermi, rapprefentano l’augurio buono, come narra Virgilio nel i. dell’ Eneide Nifrufìra Augurìum vani docuereparentes Afpice bis fenos latente* agmine Cygnos. onde bifogna credere, che* quelli, quali fintrodulfero nei loro Blafoni folfero fiati Vernini olferuatori d’auguri , e da elfi per qualche gloriofo accidente per Infegna pigliati; dinotano anco lode virtuofa d’vn amore perfetto, con il qualedeue ogni vno lodare il fuo benefattore , lino alla morte ; non efièndo-ui alcuna cofa da Dio creata, che non lo benedica, e canti in fua lode. E perche la vera lode nafee dal merito, che obliga le lingue à cantargli Encomi , e celebrare le fuc imprefe ; così anco fù coftume per render magnifica la virtù , ed il valore eli qualche perfona meriteuole far loquaci le Mufe , e le penne de5 Cigni famofi à fomminiftrare col canto gli encomi alla propria virtù . Altri con più fondata ragione difsero ef-fer il Cigno l’Idea di perfona Schietta , femplice , e fince-ra , e d’vn animo pacifico , e benigno , poiché non mai fi fente ad offender altri Vccelli fe non quando viene dall’Aquila prouocato , che allora fà conofccre che la patienza of-fefa da ingiufti rimproueri non hà freno , che la ritenga per dar la pena douuta à chi perturba l’altrui pace . Tu ò Ca-ualiero , che porti per Arme il Cigno procura di moderare gli affetti, acciò che non mai altrui ti faccia ingiuria ftando F 3 con 8 6 L'Araldo Veneto conciafcunoinpace, eflèndoquefta la piùfalutiferavirtù, che poffa mantenereincorrutibile Tanimo degli eccellenti Vomini, comec’infegnò Publio Valerio Publicola, quando riduffe con la Tua moderanza ad abito più ciuile,& tollerabile Taltezza3e pompa della Dignità Confo lare ; e doue ne’Fafci erano folite portarli legatedauantià i Confoli le Scuri, leuò via quelle per moderare quella violenza, chetalinfegna rapprefentaua. Le Cicogne vengono lìtuate ferme negli Armeggi jlìmboleg-giano la pietà di que’Padri, che nella Republica gouernanocon molto zelo, & amore nelle colè publiche, non potendo acquifere maggior gloria, nè lode, che applicarli con carità in beneficio puhlico; e perciò dilfe Marco Tullio: Nec qmdquam ex omnibus rebus bumanis e fi prac/arius, aut prajìantius, quàm de Republica benemereri. Onde tu,che porti della Cicogna lo Scudo, procura d’imitare quello degno Vccello vero geroglifico della pietà, e deiTaiuto, ellèndo che Tvno fenza Taltro mal pollono Ilare fepa-rati j e perciò! Romani collumarono di farlo nelle loro Medaglie imprimere per rapprefentareTVomopietofo, e zelante del bene verfo i fuoi Parenti opprelfi dalla vecchiaia ; onde l’Alciato nei fuoi Emblemi fcriue : Aerio injignispietate Ciconia nido Inuejìes pullos pignora grata fouet. Tahaque expeBat Jibi munera mutua reddi, Auxilio hoc quoties mater egebit anus : Necpiafpemfobolesfallit, fed feJJ'aparentum Corporafert humeris, prcejlat, ér ore cibos. Altri vollero conia Cicognalimboleggiareil difprezzo,ediflrut-tionedei piaceri, e cattiui aflètti, elfendo eh ella continuamente fà guerra con i Serpi, e li diuora; e perciò fi inoltra Tanimo il quale difprezza le delitie del Mondo, e gli aflètti terreni. Il Caua-lier Ripa la rapprelenta perla quiete,che in vecchiezza principalmente fi deue procurare, quando fianchi, e fati) delle colè terrene, e caduche ; con più ardore, e maggior fede afpiriamo alle cele-fìi, e perpetue; Mà per ritornare al vero fimbolo della pietà , Fefempio del Maggiore Africano fà chiaramente vedere, quanto inefiòfioriuaquefi amorediuino, cheappenavfcito della Pue-ritia lo armò di virilità per dar foccorfo al Padre,che con Anniba-lecombatteua malamente ferito ; nel cui cimento fece rimarca-re,quanto poteua la forza dell’amore in vn braccio auuezzo à maneggiar più la trottola, che il ferro. Il Gallo viene introdotto negli Armeggi fermo, e porterà la creila, DelC dUalier de Beati ano. s 7 eretta, e barba di differente fmalto da quello del Corpo,che fi do« uerà il tutto fpecifìcare. Rapprefenta egli la cuftodia ardita, e la vigilanza perfpicace, ambinecefiarie al buon Capitano, e Soldato, con le quali fi rende meriteuole d’onori, e col mezzo di quelle fi facilità le vittorie. E' fimbolo del Dominio afToluto,po-fei ache folo in vn luogo vuole effere il Padrone , ne permette Compagni nel fuo Dominio, di cui è il Principe ; eperciòArta-ferfe per dimoftrare la grandezzadeiranimo di colui, che fedii RèCirogliconceflepriuikgio di portar per Cimiero il Gallo, come che volefle dire, che quello fra tutti i Soldati delfuoefer-citomeritauad’efferconofciutoRèpercosì degna, & ardita attiene . E perche qneft’Vccdlo è geroglifico della diligenza farà conofcerel’Auttore di tal Armeggio effere fiata perfona diligente, & anco fapiente,che tale vien chiamato colui che vnifee la pre-ftezza con la tardanza. Di tale virtù furono degnaméte ornati Publio CrafTojC Lucio Pondo Caualiere Romano, ambi acquiftaro-no non folo credito appreffo il Senato, mà grido vniuerfale col Popolo. Così dunque farai tu ò Nobile, che fpieghi per Infegna il Gallo di eleggere con finduftriofa diligenza in tutte le cofe il migliore frà la moltiplicità delle baffe, e vili. La Grue nei Blafoni d’Armevienefituataferma, portando il piè dritto alzato foflenendo vn picciolo faflò, fecondo il fuo naturai coftume. Significa queftVccello laconfideratione, con la quale s’arriua per dritta via al vero fine, e non filafeia ingannare dal fenfo ; e perciò l’Vomo prudente, e faggio mifura l’opere fue col compaffo della ragione, e delle di lui forze ; altrimenti facen, do refteràfempre ingannato dalla propria paflione . Altri però con più vero fondamento la rapprefentarono per Idea della Mili-tia, perche queft’ Vccelli tanto nel combattere,come nel campeggiare dimoftrano vn perfetto, e vero Ordine militare, pofciache venendo effi afialtati ( come fpeflè volte accade ) dall’Aquile formano fubito vno Squadrone rotondo, riuoltando le fpalle al centro, e degli acuti roftri facendo circonferenza, di modo che non ritroua l’Aquila per doue affaltarli, fenza rimanere dalle loro armi offefa; con che infegna a’Soldati di quanta importanza fia l’ordinanza negli eferciti. Parmi però effere queft’Vccello molto adattato al Principe Vigilante, & à tutti quelli, che cercano di coronarli cogli Allori della gloria, leuando à sè medefimiiri-pofi. Tu dunque, che porti per Scudo la Grue non permettere, che il fonno t’arrefti le attieni lodeuoli, e che le tenebre nafeon-dano gli fplendori del tuo illuftre fangue ; e qual nouello Scipione F 4 dimo- 8 s V Araldo Veneto dimoftrati Leone nel dormire per rendere più terribili le tueope-rationi nel cimentarti. La Fenice vien pofla negli Scudi d’Arme fopra il Tuo Rogo, che fi chiama immortalità, che riguarda il Sole; denota il Secolo, eh’ è lo fpatio della più lunga vita, che polla pretender T Vomo. Altri con più fondamento la rapprefentarono per lacoftanza, quale non alberga, chene’cuori più generofi, e nobili. La gloria d’vn valorolò Soldato confifteneirimmortalarfi colla coftanza, non nei morirefràrArmi. Vittoriofefi chiamano quelle perdite j che non lanno auuilire Tanimo del perdente. Fù degno fìmo-lacro di quella virtù CLFabio Maflimo, cheper molti torti rice-uuti dalla Republica,ninna cofa potè mai perturbarlo, ò alterare la coftanza del fuo animo; e così anco nel gareggiare fù Tempre collante nelle fue rifolutioni, e maggiormente in quelle, che ve-> deua i 1 benefìcio puhlico, ftimando meglio confumareTinimico col trattenerlo in bada, che venire alle mani con vn'incerta vittoria ; e perciò mai fi lafciò vincere dalTira : che fe Scipione con la fua celerità dillrufse Cartagine, Fabio con la fua collante tardanza non lafciò, che Roma fofse da’ Cartaginefi fuperata. Tu dun. que, che porti per Blafone la Fenice procura con generofa coftanza immortalare il tuo nome. E Tappi che quello è vn patrimonio, che t’obliga à molte Uretre conditioni per non tralignare da’ tuoi Maggiori. Il Pauone viene per lo più pollo in prolpetto con la fua coda fpiegatainformad: fallo, rapprefenta nell’Arme TAmor di sè ftefsoiper il quale ogn’vno prefume d’efser fapiéte,bello,e perfetto, e così reftano gli Vernini ingannati con quella falla credenza. E perche ad ogni animale diletta più la forma fua>che quella degli altri di fpecie diuerfajTVomo è tutto al contrario, che fi ftima più della Tua fpecie, nè vorrebbe elser altr’Vomo,che sè ftefso, ancorché defideri la fortuna d’altri più potenti,e felici; e così alle volte incorre in mille difgratie, e forfel’Auttore di quello Armeggio auerà voluto col Pauone dimoftrare quanto dannofa fia in vn Capitano la fuperbia, & alteri già fallofa, fopra la quale auerà ottenuto fortunato fuccefso ; mà più mi dà à credere, che il Pauone nelTArme fia Tolo dalle perfone nobili introdotto, per dimoftrare gli ornamenti d’vn animo faftolò, e che fupera ogn’vno net trionfi delia Maeftà ; anzi che fofse il vero Blafone di que’ Comandanti,e Generali d’eferciti, che deuono aprire altrettanti occhi,come fi veggono quelli nella fua coda dipinti, per inuigilare alla conferuatione delle fue genti, &allafalute, e cuftodia delle • . . . Città Del Caud'ur de Beat Uno. g 9 Città raccomandate alla di loro fede. Che perciò tu 3 che porti per ArmeilPauone farai conofcere negli occhi il tuo comando per imitare gli Egitti), che poneuano sii la cima de5 loro Scettri Tocchio vigilante del Gouerno ; e così anco potrai meritamente chiamarti vero Cittadino di Republicaj come degnamente meritarono quello di Roma Marco Varrone, e M. Portio Catone fplendidilfimi lumi di quel gloriofo Senato. Il Mergovien introdotto nei Scudi d'Arme in volo , lignifica IVomo prudente, e collante neH’appigliarfi alle cofe vtili, e migliori , come fa il Mergo, che egualmente agli elementi dell’aria, acqua, e terra s’aggiufta ; tanto pure deue farcii buon Cittadino, che nel configlio prefo con buona ragione, e nel luogo eletto con prudente confideratione farà obligato perfeue rare collantemente , E tu che porti per Arme quelt’Vcccllo raccordati, che Paolo Emilio non fi moftrò mai piegheuole nel primo carico per aprirli la llrada alla promotione del Secondo. Ben è vero, che fe le cofe nelle quali difeorderai d’opinione dagli altri leruiranno di molto piacere alle fodisfattioni priuate,e dipocorilieuo all’vtile puhlico , non farai però male à concorrere ancor tu con elfi, perche in tal guifa gli hauerai più difpolti à feguirti, quando guiderai qualche Imprefa della Republica. Il PalTaro viene per Io più nei Blafoni d’Arme fituato (òpra qualche pertica, onero fermo nel Campo giacente , dimollra 1’ Vomo dedito alla peregrinatione, e che non fi fodisfadi vn fol luogo, mà folo ricerca con quella variatione imparare quelle cofe, che fono necelfarie in vn buon Cittadino; Onde tu che fregi di quell’Vccello il tuo Armeggio, t’infegna il tuo Auttore di non tenertifermo nella tua Patria ,eche gli agi di quella fono ruggine delle nollre attieni, anzi tu non puoi mai meritare il nome di vero Cittadino, fe non vedi la Città del Mondo,oue apprenderai nella Scuola di quella le notitie più perfette al tuo gouerno. Il PalTaro folitario per lo più farà collocato fòpra qualche faf-fo; Simbolo delTIpocrifia, & Idea di chi infegna, e configlia bene; mà viue ,& opera malamente ; Alcuni lo rapprefentarono per rVomo Religiofo, pofciache la ritiratezza è madre della riueren-za, e porto ficuro dalle tempelle del Secolo. Tu dunque, che hai per Infegna il PalTaro folitario deui allontanarti dalla Conuer-lationede’vitiofi, e dai collumi corrotti del Secolo, che hàper vitali i refpiri interelTati della terra. Le Pernici fono polle nei Blafoni ferme. E quelle dimollrano la verità, non elfendoui cofa, che più importi per render TVomo nobile, 9o L Araldo Veneto nobiJe j che la verità per eflTer la prima lode de’ buoni, e la prò-portione,e partecipatione ddi’ellere, di che tutto! Mòdo è adornato, e chiunque con menzogna la guafta, altro non fà che corrompere l’ordine dell’Vniuerlò. E fi come la verità è il fondamento della fede j così mancando ad vno di fede, viene da tutti per infedele, e mancatore tenuto. Tu dunque, chehai per Armeggio la Pernice procura d’efler veridico, ediconofcerela vo-cedelveroda quella delfalfo, come fà la Pernice in conofcere dal canto la propria, e legi tima Madre ; E ficome la pietra Lidia da indino dell’oro, cosi la verità onnipotente manifeita la virtù degli Vernini, comefù quella del Gran Pompeo nella Republica Romana. La Rondinella farà fempre polla neirArme ih piedi ferma, e qualche volta in aria; rapprefenta l’Architettura Militare , eli può argomentare, che il fuo Inuentore folle fiato valorofo Ingegnere nella Militia, e con dia auefìfe fatto qualche fingolare Imprefa, e perciò molto vale quella nobililfima Arte nelle Guerre, perche non folo facilità l’Imprefe, ma etiamdio macina il grano delle difficoltà per render abbondante ogni Vittoriajalcuni la fimboleggiaroso per idea dellà prudenza m fuggire ciò che pregiudica; mai più faggi vollero, che folle l’elprelfiuo dell’ vgualità fra’Cittadini, diftribuendoella a’fuoi figliuoli propor-tionatamente il Cibo. Onde tu che porti nei tuo Armeggio queft’Vccello, procura di renderti giu fio nel diftribuire il Patrimonio a tuoi figliuoli, e così neH’occafioni di Giuftitia verfo i Sudditi, ò quelli, che ti fono dati in gouerno. Argomento di vera Giuftitia fù l’eccelfo Senato di Roma, pofciache ordinaua, chei Capitani neldiuider delle fpoglie, e nella qualità, come nella quantità delle cofe s’aggiuftalTero col merito, e con la dignità delle perfone. Il Rolìgnuolo vien pollo ndl’Armefermo. Rapprefenta la Mu-fica,có la quale fi fgombrano le palfioni del cuore, dfend’ella quel latte,con cui molto fi nutrifee l’Amore, col foaue cóceto di quella fifabricaronq di Thebe le Mura,e con quella rappacificò i tumulti Apollo nel Cielo.Vollero alcuni,che queft’Vccello fofte fideadell’ Vomo trafeurato ,& incauto,perche egli fpontaneamente fi porta nelle fauci della Vipera ad incótrarficura la MortejMàpiùd’ogn’ altra cofa fi può aftòmigliarlo à quelli, che attendono lòlo à piaceri mondani, e che fenz’alcun riguardo della propria lalute corronoà precipitarli negli abilfi della perditione. Che perciò tuo Nobile, che fregi il tuo Armeggio con queft’Vccello procura DelCAualkr de Bealiano. 9 r cura d allontanarti da tutte quell occalieni, oue puoi conofcerc gl’inganni, e le lufinghe del Mondo, che alloppiano le beuande,e non danno Zuccaro lènza fiele, poiché il fuo fine apporta morte peggiore delle belle Hiene, che allucinauanoin pietofa apparenza quelli, che troppo curioli fi tratteneuano à mirarle. La Gallina ,ò Chioccia viene nella fua naturai politura polla,e fituata negli Scudi d’Arme j fignifica la protettione ficura, e felice, polciache quella èia marca più apparente d’vn animo nobile, e lo Scudo, che viene imbracciato daH’Amico in difela dell’ altro, non effendoui cofa , che alieni maggiormente gli animi degli Vomini da debiti di fedeltà, e di vbbidienza, che il vedere trafeurata la loro faluezza da chi deuepiù dbgn altro guardarla ; e perciò tu che porti nel tuo Armeggio la Chioccia, confiderà quanto deui per l’Amico, e fe ami cordialmente colui, eh e tuo confederato nel cuore, ami teftelfo, &inluo contoriceui tutta la fomma degli onori, e dei comodi, doue il tuo Amico è onorato, & accomodato. Idea di vera Amicitia fu Lucio Petronio alfon • to all’Ordine de’ Caualieri per opera di Publio Celio, nè auendo mai nelle profperitàauutooccafione di dimoftrarli la gratitudine dell’ animo fuo , nelle auuerfità molto fedelmente la di-moftrò. La Colomba fi ritroua per Io più negli Scudi d’Arme polla fo-praqualche cola fiabile, &alle volte ferma nel centro d’elfi, e così anco in volo, portando per Io più nel becco vn picciolo ra. mofcello d’oliuo. Rapprefenta la Pace, che vincolo d’ogni amore , e perciò viene con la Colomba fimboleggiato Io Spirito Santo, effetto d’amore del Padre,e del Figliuolo, per il quale la Diui-na Giuflitia fi comunica à tutti i Principi del Mondo in fondamento di vera Pace. Viene fimilmente queft’VccelIo rapprefen-tato per l’Idea della femplicità, e purità dell’animo, come ce Io infegna la Scrittura : EJìoteJìmphces/ìcutcolumba, mà panni, che fia fiata per lo più introdotta per fimboleggiare vn Amor callo, epuro, cioè netto d’ogni macchia di vitio; ouero perdi-moflrare, che l’Auttore di tal Armeggio foibe flato Vomo benigno , e piaceuole, non effendoui cofa, che più vtile apporti ad vna Republica, che la piaceuolezzade’fuoi Cittadini, effendo quella l’aiutatricedella virtù, con cui abbiamo veduto dinanzi agli occhi della Republica Romana sì nella Militia, come nel go-uerno i merauigliofi effetti della fua Diuinità ; Onde tu che porti per Arme marca sì nobile procura con la manfuetudine, e pacifica natura di queft’Vccello di reprimere le paffioni dell’animo con 9 2 V Araldo Veneto con l’efempio di Camillo, che raffrenò Io fdegno centra la patria? ancorché da eflà folle fcacciato con tanta ingratitudine. La Tortorella viene negli Armeggi polla co’ piedi ferma nello Scudo; rapprefenta Scienza, fenzaoperatione, màpiùlìde-uedire, chefia refprellìuo dVn’eterna concordia , e della ca-ftità vedouile, come pure di fedele, & inuiolabile offeruanza coniugale, viue con la legge di Natura; nè mai lì lèpara da quella, che da principio per fua Compagna s'eleife, douendo denotare, che il matrimonio deu’effer fedele, e fcambieuolefrà Marito, e Moglie, comefù quello di Tiberio Gracco verfo Cornelia fua Moglie, ch’effendò Itati prelì nella di lui Cafa due Serpi, Maf-chio, e Femina, e ricercati gli Arufpici, che colà voleffero lignificare quelli due Serpigo auuiiàrono, che lalciando andar il Maf-chio la Moglie lua fra poco morirebbe, e lafciando la femina toc-charebbe à lui morire; ond’egli che amaua pili la làlute della Moglie, che la propria, comandò, che la Serpe Feminafuffe lafciata. andare, ed il Mafchio vccifo, per dar à diuedere Famore grande, cheportauaalla propria Moglie. Nè minor fùquello di Marco Plautio, & Oreltilla fua Moglie, ch’elfendo venuta quella à Mor-tesùFefequie, che lì faceuanoalfuo Corpo col proprio pugnale sVccife, e così furono anco compagni in vno fteffo fepolcro morti, com’erano nel loro Letto vini, fopra il quale fù così fcrit-to Tonfilonton, che vuole in. Greco dire i due Amanti. Degni fono Itati per raffetto Matrimoniale Gaio Plautio Numida con la di lui Moglie Giulia, figliuola di Gaio Celare verfo Pompeo fuo Manto. Portia figliuola di Catone, verfo il Marito Bruto, Ar-temilìa Regina di Cari), che fece delfuo Corpo memorabile Sepolcro alle Ceneri di Maufolofuo Marito, e così d’Iflìcratea IRe-ginadiPonto verfo il fuo Spofo amato Mitridate. Da taliefem-pi| imparerai tu òCaualiero, che porti nel tuo Blafone la Tortorella di non macchiare il Letto Mari tale, edi non eleggerti altra Compagna che quella ti deftinòil Cielo. L’Alcione viene introdotto nell’Arme in volo, cioè in aria rapprefenta la beneuolenza; mà alcuni con piùmorale Dottrina vollero, chefoffèvn’efprelfiuodella tranquillità, perch’egli porta fempre con la fua prefenza la quiete, e la calma ai Mari,come fa quella del proprio Principe, che rafserena le procelle degli animi, e leua con merauigliofo potere dalle Città le diuifioni, e tumulti, caulati per la di lui lontananza, che come fpirito vitale del Corpo Ciuile fempre porta feoneerti alla publica falute. Altri lo fimboleggiarono per l’intrepidezza, ecoftanza d’animo prudente Bel Caudier de BedìanÒ. 9 3 dente 3 e forte, che non vacilla aifuriofi sbattimenti di finiftra fortuna, come fà il nido di queft’vccello , che s’inuigorifce dai contin ui aflalti de’ flutti, per darci à diuedere, che la lègnalatez-za di fortiffimo Capitano confifte nel moftrare la propria coftan-za centra gl’impetuofì colpi della fortuna, fpianando con gene-rofo cuore meglio, che gli Scipioni, e gli Annibali que’Monti af-pnflimidi difficoltà, che impedifeono il paffaggio aglieferciti deTuoi magnanimi penlìeri. Così tu Caualiero, c’hai per Arme l'Alcione fappi con la coftanza vincere con facilità Io fdegno della fortuna, e così anco alle di lei lusinghe procura di non ad ' dormentarti per non dferpoi cibo delle lue ingorde voglie. Il Merlo Vccello feftofo farà nell’Arme fituato pafìante , è fìmbolo dell’Allegrezza, e della felicità, ch’è il bene della ciuil compagnia, con cui fi confeguifce l’onore bramato, &il fine d’ogni onefto bifogno . Veggiamo , che Quinto Metello con quella fola ficondufiè à tutte quelle Dignità maggiori, do-ueconfifteuala ftabile, e vera felicità ; e fù anche il fine di elfo corrifpondenteallafuavita, perche morì traibaci, «&abbracciamenti de’fuoi più cari Congiunti. Così dunque tu, che por • ti per Armeggio il Merlo procura con le tue operationi, chela fortuna faccia forza à sè flella di dimenticarfi della fua malignità. Le Merluce fono fempre polle in profpetto. E quelle hanno per elfer fenza becco, e fenza gambe lo fteffo fignificato, e rap-prefentatione dell’Airone. L’Anatre , che fono collocate negli Armeggi in volo, e talora ferme, dimollrano ò per dir meglio fanno conofcere il loro Auttoreeffer fiato Vomofpeculatiuo, e feutatore di cofe profonde, e grandi, come fà queft’Vccello, che pefea fempre nel fondo. Altri vollero, chefolfero vn efpreffiuo di lodeuole attiene, pervia di nuoto, òfopra dell’acque , ouecon quefteil-luftralfeildiluiNome, erendelfebeneficio alla Patria; chefe tale fù la caufa, raccordati ò Polfelìbre di sì degno Plafone di nonlafciare con quelli Vccelli nell’acque dell’obliuione il tuo Nome. L’Oca viene negli Scudi d’arme fituata ferma ; rapprefen-tailConfiglierefuperbo, che folamente ftima il proprio pare-r9 , e rigetta i configli degli altri , e ciò viene da vn’ audacia, etroppa confidenza di sè medefimo; quale porta tal volta propitiji voti al fuo fine , quando s’attroua ben ammantata dall’auttorità, e dal rifpetto, comefù quella di Sci pione Nalfi- ca, ca, che fece al Popolo affamato di Roma Rimar più la proprie auttarità che la farne, da cui era opprefffo. Altri vollero, che. l’Qca foflè idea della fedel cuftodia , come ne diedero quelli Vceelli refempig nel Campidoglio di Roma. Eperche quella è la parte principale, che fi ricerca nella Militia, così anco farà la maggiore, chedeue auere il buon Soldato neglieferciti. E perciò tu che porti l’Oca nel tuo Armeggio raccordati, che più • cofe fono necelfarie alla buona cuftodia, come il ripararci pericoli, &auer forze per fuperarli. 11 Cardello viene per lo. più pollo nei Blafoni d’Arme montato fopra qualche fiore, òpianta , & anco folofermo; lignifica la fecondità, ch’è la maggior cofa, che polfa render felice vn Matrimonio, e di quella ne abbiamo copioli gliefempi, particolarmente in quegli Animali, che fono più piccoli di Corpo degli altri, come del Cardello fecondilfimo, fra gli Vccelli nel partorire l’oua. Altri vollero, che foifefimbolo, &idea d’vn vero amatore della virtù, perche egli fi pafee del Cardo orrido, efpinofo, come fà il Virtuofo, cheàguifa di Ape sa dalfam-marezza de’fiori fabricare dolce, e virtuofo il Miele. TuòCa-ualiero, che fregi con queft’Vccelloil tuo Armeggio; procura di coltiuare con le virtù la tua Prole, acciò quella fia fola il principal tuo ornamento. La Calandra farà per lo più polla negli Armeggi ferma ; rap-prefenta la Pietà deUbuon, e fedel Cittadino verfo la fin Patria, perche come dicono i Naturali, fidando gli occhi queft’Vccel-lo nel volto di qualcheinfermo, dà à quello la Sanità, e ree a à sè ftelfo la morte, come fece il Giouanetto Curdo, che per falliate la Republica Romana dallemergente pericolo per il Terreno , che improuifamente s aprì nel mezzo della Piazza di Roma » e fattoli vna profonda buca, non fapeuano i Cittadini confufi qual rimedio pigliare, ricorfero fubito all’Oracolo d’Apollo, & ebbero per rifpofta, che non fi chiuderebbe mai queU’abifiò, fe prima non vi fi gettaua quella colà,che più fofle in ftima apprelfo laloroRepublica; Onde allora Curdo fpinto da pietofo zelo, e rifflettendo in sè ftelfo non elferui cofa nellafua Città di maggior pregrehe l’Armi ; armatoli tutto da capo a’ piedi, e montato à canaio,facendolo à tutta briglia correre,fi precipitò in qnell’abif-fo, e così ritornò il terreno neli’elfer di prima. Con queft’efem-pio imparerai tuo Nobile Caualiero,che porti per Arme la Calandra di far con opere viue, e nobili apparire iveri effetti della tua pietà verfo Ja Patria. La Del Cdualte? de Beati ano. 9 5 La Gazza viene collocata negli Armeggi ferma, lignifica corri fpondenzaproportionata, à gli altrui trattamenti, e pariglia refa; alcuni vollero, chefoffe imbolo delia loquacità, quale per lo più offende i’orecchie altrui, e come dille Euripide : MuL tìloqutum nonfolum auditori molejìum , verùm ad yerfuadendum inutile, prafertitn vetrijs curii occupatis ; E fi come quella è molto dannofaal buonCittadino, cosìdeueelfer da elfo fuggita , eri-prouata ; Altri lafimboleggiarono per l’auaritia, perche per lo più queft’Vccello nafeonde i frutti da lui rubate ; e forfè l’Aut-tore di tal Blafone auerà voluto dimoftrare , chel’auaritia, e la prodigalità deuono effer da ogni buon Caualiero dannate; e così feruirà ancor à te d’efempioper non cadere in qualche graue errore. Il Cuccio viene ne i Scudi d’Arme fituato fermo ; rapprefenta TAdulterip, cofa molto biafimeuole in vn Caualiero, e partico, larmente in quelli, che fono Erettamente legati con i vincoli del Matrimonio. Scriuonoi Naturali di quell’Vccello, che per la di lui freddezza è incapace à couare le lue oua, mà cerca di farle negli altrui nidi, e particolarmente in quelli deli’Aliodole per la limiglianza, c’hanno con le oua delle medefime . Tu dunque, che porti per Arme il Cuccio bifogna credere , ch’il primo Auttore delia tua Famiglia, chelpiega tal Blafone,abbia Voluto inferire con queft’Vccello manifeftamente le trafgrdfio-ni della fede, e della particolar Giuftitia verfo la propria Moglie; col farti noto l’infamia, & il danno, che in ognitempo porta alle Famiglie fimil peccato. Il Conio viene introdotto negli Armeggi fermo ; & in volo lignifica Augurio gloriofo, come leggiamo nelle Storie de’ Roma-< ni in Marco Valerio Cornino Tribuno de’Soldati, che auendo sfidato vn famofilfimo Capitano de’ Galli Senoni di ftatura Gi-ganteica , nel portarfi allo Steccato fi vide vn Corno dalla parte dell’ Oriente à porfegli fopra l’Elmetto, volto col petto verfo l’inimico, eneH’affrontarfi i Combattenti, infeftaua con il becco, econ gli artigli lafaccia del Gallo Senone vinto da Valerio , che per tal fauore riceuuto dal Coruo volle effer cognominato Coruino. Molti ancora conobbero le Vittorie al comparire de’ Corui col gracchiare ftrepitolamente fopra le Falangi ne-m!che. Alcuni lo fimboleggiarono per la vendetta, e fpecial-mente l’Alciato in vn luo Emblema punto dallo Scorpione Raptabatvolucres captumpede Cor uus in attrai, Scorpion audaci premia partagula Afì Bk 96 V Araldo Veneto AJl Me infufo fenfìmper membra venem, Rapì arem in Stygias compulit vltoraqaas, 0 rifu res digna, alys quifata parabat ; Jpfe perii propri/s fuccubuitque dolìs. Altri pure lo rapprefentano per idea d’acuto ingegno,leggendoli delCoruo, cheperbeuere dell’acqua, che ntroua riachiufain qualche concaua pietra, ò arbore, piglia alcune picciole pietre, e le getta nel fondo, fino à tanto , che fa da quelli formontare l’acqua alla loro fuperficie ; Ed Io lo figurerò per vn efprelfiuo di vera cautela, fenza la quale molti Vomini incorrono in grandini mi pericoli, edifordini. E tu, chefpieghi nel tuo Armeggio il Conio alficura prima il tuo giuditio, come fall Conio con quella de’ figli tenerelli nel Nido. La Ciuctta viene fituata negli Scudi d’Arme ferma. Vccello dagli Antichi molto filmato, e particolarmente dagli Ateniefi, chelarapprefentauanoperfimbolo di Vittoria; onde nacque il prouerbio Nottua voìat per alludere à coloro, che aueuano vinto; faceuano fimilmente i detti Ateniefi imprimere la fua effigie nelle loro Monete, come Animale confacratoàMinerua vo-lendo con efiò lignificare il filentio, con cui fi conferua la fede, fiandol’vnovnito con l’altro, come faggiamente difle Simeone Terrentiano. Nihilifta opus efi arte ad hanc rem , quamparo, Sed bis quas femper in te mtellexiJìtas Fide, &taciturnitate. Onde bifogna molto bene, che il Cittadino impari à tacere, e particolarmente gli affari publici, perche maggior pregio non hanno l’imprefe, cheli filentio; e perciò è giudicato prudentif-fimo chi sà dare il maneggio allelabra à l'uo talento; Seruiti dunque del filentio tu che hai per Armeggio la Ciuetta, mentre in-fegna l’Alciati le lodi del tacere. Athenegiàperpropria Infegnatenne La Ciuetta di buon conjìglio V'cello : Quejla accettò Minerua ( e ben conuenne ) Quando la Dea cacciò dal Santo OJlello LaCornacchìa, à cuifolqueldamoauuenne Di ceder luogo à Vccel di lei men bello. Perche la/ciocca fu troppo loquace Saggio chi poco parla, e molto tace. Il Pellicano farà fempre pollo negli Scudi d’Arme in profpet-to con i fuoi figliuolini lotto il Corpo in atto d; cibarli col di lui fangue, facendo col roflro viario dal proprio petto. E quello rap Del Caualter de Beatidno, 97 preferita la pietà^e la Mifericordia, che deue auere il buon Padre di Famiglia verfo i fuoi figliuoli, e così ancora il zelante Principe vedo i di lui Sudditi, come ci viene infegnato da Scipione Affri-cano allora, chegiouanettogli armò Tanimo di virilità per ioc-correre il Padre nella battaglia ; e così anco quella fece al mu tm lo figliuolo di Crefo articolar la lingua per impedire al Soldato Perliano la Morte che era per dare allo ftefiò luo Genitore. Con Tefempio di queftVccello farà tenuto il buon Caualierodi far conofcerelafua pietà có opere viue,e nobili,fattecon intentione pura,e perfetta,lontana da ognbmbra di vanagloria,& altro deli-derio impuro, ò ignobile,e perche quella è la Corona del trionfo di chi trionfa. Raccordati ò Nobile,che porti per Arme il Pellicano,che la fama séza la pietà retta fpennata,e la gloria fpéta,e farà Tempre la cagione del tuo perdonare più ftimata, che la virtù del tuo vincere, pofciache viene quella confiderata per l’Arma potenti ttima dello fpirito, nè può render, che beato quel cuore, che la polfiede, e perciò il Saluatore viene dal Profeta Ifaia chiamato Verga, e fiore per correggere gli vni, e ricreare gli altri, nè mai s’è chiamato Spada per ferire, e diltruggere. Lo Stellino Vccello di alto volo farà introdotto negli Armeggi nel Capo di quelli, perche ( come dicono i Naturali ) luifolo tenta d’inalzarllneirariatantalto, quanto puole in quella vagheggiare glifplendori dellaStelIadiMercurio.SignificaTVomo peripicace , & intelligente, il cui fpirito non s’appaga di cofe ordinarie, e battè, mà vuole formontare alle più alte Sfere del Cielo per darci à diuedere , che Toperationi , che deuono giouare al Mondo,conuiene, che abbiano! primi lumi dalleco-fe Superiori. Alcuni vollero, che lo Stellino fotte vn efprettl-uo d’Akezza d’animo, con cui fi condifcono le belle, egene-rofe attieni. Tu che porti per Infegna lo Stellino fà ogni sforzo , che quelle riefeano tali, che tirino à sè gli occhi, e gli animi-degli Vomi ni più faggi, e cosi con lo fprezzo delle cofe caduche , e batte , eco’l vero honore intrinfeco, che dalfelet-tione , non dalla dimoftratione dipende , condirai decorofa-mente ogni tua imprefa per farti conofcere Caualiero altamen-temagnanimo, egrande, come fece Pompeo Magno in ogni fua attiene. Lo Stornello viene porto negli Scudi d’Arme fermo, ò fopra qualche Torre ; è fimbolo dell’vnione ciuile, perche vanno que Ili Vccelli per lo più in grotte Schiere vnite, e con il loro garrire G non 98 , ~ V Araldo Veneto non lafciano, che gli vitimi non Tentano le voci de’ primi, acciò con buon ordine, e fenz’alcun fmarrimento de’ Compagni venga la loro marchia profeguita; per darci àdiuedere, chel’vnione nella Militia è J’anima delle Vittorie, eda efla il Corpo tutto delie Città prendeaccrelcimento, e vigore; come al incontrario dalla diuifìone ogni danno, e ruina bene /pedo fortir fi vede. Onde tu, che tieni per Blalòne queft’Vccello impara da lui il tuogouerno, come anco in quella parte ti vien infognato da que’Senatori Romani, che quantunquedimoftralTero fauorire Pompeo,erano però difpofti à follentare la Republica vacillante per ladifcordia de’ Tuoi Cittadini. __ Il Tordo viene negli Armeggi collocato fermo ; lignificai! Silentio , & alcuni vollero , che rapprefentafle i pregi uditij dellbtio, quale toglie all’Vomo il configlio , e diuora la ragione , facendo reitar l’ingegno fenza ingegno ; quali addormentato nel Sepolcro ; così fà il Tordo nell'Autunno, allora, che conlegna al Palato i Tuoi contenti in vnaotiofità così infelice, chea poco à poco fi ritroua nella fua pinguedineebbrio di morte. Quinto.Sceuola, che molto ben conobbe i fuoi pre-gi uditi), Teppe anco nel ricrearli manifeftare le Tue Grandezze coi trionfi dellotio debellato. Tu, che porti per Armeggio il Tordo guarda che le tue ricchezze non ammaeltrino l’otio ad auuentar le freccie a’ tuoi danni. HTroehillo, picciolo vccello,chenonricufadi combattere con rAquila farà introdotto nei BlaToni d’Arme in aria, ò volando rapprefenta la virtù de’minori atta à relìftere a’più potenti , per vigor di cert’animo inuito, regolato dalla ragione,che sfauilla raggi d’ardire, e di gloria neli’occafioni più ardue, oue lì fà più calo dell’onore, che della propria vita; così anco do-uemo credere nel vero Caualiere efier l’onore il fine, e principio delTopereriguardetioli, e grandi . Con quello dunque detli tu, ò Nobile , che fregi del Trochillo lo Scudo delle tue Arme,afpirare à(quegli onori,oue fola rilplende la gloria : A quella t’inuita l’onore tuo Germano , efortandoti à non temere quelli, che poffono far forza al Corpo, mà quelli, che pollono danneggiare la tua reputatione, & eclifiire la luce del tuo bel Nome, come fece Publio Ventidio, che illuflrò coTuoi clo-rjofi getti il Campidoglio di Roma, èfeppellì ne i fuoi trionfi le memorie d’Afcoli con le fpoglie opime de’ Parti. L’Vpupa, Vccello crettato, ò coronato viene pollo negli Del C aualièr de Beati ano. 9 9 Armeggi fermo, rapprefenta le bruttezze delle cofe tempora* li, polciache eglifabrica il fuo nido vicino a cofe laide , efto macofe. Eforfel’Auttore di tal Blafoneauerà voluto con quert’ Vccello infegnare aTuoi Porteti,quanto fia meglio il fuggire,& allontanarli da ertele dai negotiimondanijdouefràluflìi vitij diuen, tano coftumi, e fotte l’impero dell’interefle regnante ftà ertile la ragione. E’perciò tu che fai ftimadeirEternità conferua dunque quel raggio dello fplendore diuino , acciò s’Vnifca al fuo Centro. Il Griffone, Animale alato viene introdotto nei Scudi d’Ar-me per fiiTiboìo della cuftodia guerriera , eflèndo comporto di due Animali generofi, cioè la partefupériore d’Aquila, e la porteti ore di Leone, ambi guerrieri, e forti, nell’vno fi confiderà l’acutezza della villa, e nell’altro la fortezza. L’Aquila fcuo-prerattitudine prudente, òprouidente; onde fi dice di lei, che vede non folamente nel Sole, mà nelle Cauerne fral’ofcurità lecofe più nafeorte. E perciò la perfpicacità di queileèla prima parte del gouerno. Nelle Medaglie di Lucio Papirio fi vede vn Griffone in corfo, con tutto, che abbia le aliagli home-ri, forfè perche le rifolutioni de’Prudenti non pricipitano mai con tutte le forze in ogni corfo, fe bene le hannoin pronto per qualunque cimento, che loro fi rapprefentaffe. Tu che porti per Armeggio il Griffone fappi dunque , oue occorra eflère Aquila con la villa, eLeonecon laforza. Lo Struzzo vien fituato nei Blafoni d’Arme a’piedi fermo in profpetto , & alle volte in profilo con qualche cofa di ferro in bocca . Rapprefenta il Suddito obbediente , che digeri-feeogni cofa benché dura al par del ferro per amor del fuo Principe, effendo il buon Suddito obligato dopò Dio amare , & obbedire il fuo Signore . Significa Umilmente la Giuftitia , fiche le cofe porte fotto l’occhio de’Giudici fe fono inuiluppa-te , non fi deue rifparmiar fatica à fcioglicrle con animo partente , ancorchéintrigatiffima , e dura fiala materia, come fa lo Struzzo in digerire la durezza del ferro. E perche le fue penne fono tutte vguali, inoltrano l’equità, e la Giuftitia , e perciò fu d’alcuni figurata con le dette penne in capo. Altri vollero , che lo Struzzo fimboleggiarte il poco amore de’Ge^ nitori verfoi propri figli , aflìmigliandoliàquefto Vccello, che venuto il tempo di partorire l’Oua le cuopre nell’arena, efubi' to fi Lorda, doue l’abbia porte. E per quello fcrifle Iob:Cap. 2 9. (j 2 S t?u~ i oo V Araldo Veneto Struthio dr/elinquit ouafua in terra^obhuifcitur, quod pes concuktt ea, & beftia agri conterai. D ur at ur ad Jilios /nos , quajì non finì fui* Tu che porti per Arme Jo Struzzo non lepellire nell’obli-uionelegratie ,efauori ,che ti vengono fomminiftrati dalla benignità del tuo benefatore) mà quelli con il calore della gratitudine couali fotte Tali deH’amore per renderli à fuo tempo fruttiferi. Il Drago farà fempreintrodotto negli Armeggi, fecondo la fua politura naturale. Significa vigilanza , e perfpicacità , ò prudenza , con la quale l’Vomo và il tutto làggiamente inue-ftigando; e perciò hnleroi Poeti, che il Drago foffe ilCufto-de degli Efperidi, e dedicato à Pallade Dea della prudenza, che ogni cola vede, e intende. Eveniua, fecondo il detto di Celio Rodigino pollo fempre al di lei limulacro il Drago per denotare, che le Vergini Fanciulle hanno bifognod’vn prudente, e vigilante Culiode. Altri fecero il Drago per Embolo di Dominio, come vediamo in molte Medaglie Greche, e così Augnilo , e M. Antonio per rapprefentare la concordia del loro Impero fecero fcolpire due Draghi attorno vn Altare. Tu, che porti nel tuo Scudo il Drago imparerai àcullodire fonore delle Vergini, e farai alla difefa di quelle vigilante Vfficiale. Il Balllifco viene introdotto negli Armeggi alle volte in pro-fpetto coni Ali alzate, e così ancora in profilo. Significa nell5 Arme la calunnia; e perciò fi deue credere , che chi lo pigliò per Blafone volle dimoftrare, che la di lui innocenza dafi'e la morte collo fguardo alla falfa calunnia, perche tanto lo fguardo dell’ Vomo è mortale al Bafilifco, quanto il di lui all’Vomo. Siche il Portatore di quello deue con l’innocenza fua lòlamente vcci-dere le calunnie, che come vapori lieui fi dileguanoalfolo baleno d’vno Iguardoinnocente ; E perciò il Veleno di quelli Animali non paffa ad vccidere chi tiene 1’ antidoto della virtù. LApi vengono in più modi fituate nei Scudi d’Arme, che tutti fi deuonofpecificare per meglio conofcere l’intentionedi chi per Armeggio li pigliarono . Significano l’induftria , e l’Artifìcio, che fife con la diligenza, e però molto bene dice Salomone ; sde ad Apem, & dtjfce ab e a, qudm laboriofa Jìt operai rix. Con quella fuperiamo quelle cofe, alle quali pare, che repugni la fielfa Natura. E Vergilio anch’egli elegantemente deferiue l’artificio, &induflria dell’Api. Del Caualìer de Beatìano. 101 Hanc Mcecenas afpicepartem Admìrarida tibì leuìumfpcBacula rerum, Magnanimofque duces totiufque ordinegentis Mores, & Studia, & Populos, ér Predia die am. Significano ancora quefti Animali la virtuofa fatica , con la quale fi mantiene in Terra la Vita , e s’acquifta in Cielo la gloria. Di quella furono efemplari più degli altri i due Catoni il Maggiore,& il Minore,Terentio,e Varrone > fra’ Greci Demo-ficne, fra’Filofofi Analfagora , Socrate , Cleante , e Temi-ftocle; Tu che porti dell’Api il Blafone raccordati, che la diligenza è lo Sperone del Nobile, e che quella è la più necelfaria ad ogni Caualiero, dalla cui radice fi veggono pullulare molte virtù. E perciò fcrifie Cicerone : Diligentia in omnibus rebus plurimum valet, bac precipue colenda e fi nobis , hac femper adhL benda, hac nihil ejl, quod non afsequatur, quia vna v ir tute re li qua omnes virtutes continentur. La Cicala vien polla neH’Arme alle volte fola, &anco in più|numeroj rapprefental’Amante loquace , quando fi ritro-ua rifcaldato dal fuoco amorofo, efiendo il fuo pretiofo traffico i muficali accenti, egliftrepitofi, ed importuni mormorij della di lui palfione, alferendo, che i fatti non fanno dire quel, che le parole lanno fare, e che i fonti della bocca fono quelli, onde deriuano i cori! di tutte le gran facendo, allegando per efem-pio, ciò che fece Marco Tullio Cicerone xon la Spada della linguanelle guerreCiuili; Onde tu, che hai per Armeggiola Cicala , raccordati, che le parole importune macchiano la grafia douuta all’opre, & ogni cofa importuna è molefta, anco il beneficio fuori di tempo è poco grato. La Mofca , ò Mofche faranno collocate nel Campo dell’ Arme volanti , rapprefentano l’importunità , e pertinacia di quelli , che perturbano il ripofo , e la quiete del ben puhlico , e forfè l’Auttore di tal Armeggio auerà con le Mofche voluto fignificare non elferui cofa , che più annoi) l’animo , quanto la pertinacia , & inquietudine di quegli Vomi-ni , che mai fi fiancano nel moleftar l'Amico . Tu dunque , che fpieghi nelle tue Arme le Mofche , non volare su 1 nafo di quelli, che poffono col ventagliodell’autto-rità far portar la pena al tuo temerario ardire. La Nottola, ò Pipiftrellovien introdotta nei Blafoni in volo, onero in Aria; fignifica l’ignoranza, quale mai non efee G i al Io2 V Araldo Veneto al Sole della Sapienza, così anco rapprefenta la fperanza fallace, e Mondana, che la più paVte del tempo vola allofcuro, non auendo lo fplendore della vera Luce. Altri lo figurarono per l’Vomo, che di ballò ad alto grado formonti , e così anco per colui, che non è nobile per fangue, nè ignobile per virtù . E‘ {imbolo anco di perfona inuidiola, nata baflamente , che mal può {offrire l’altrui nobile chiarezza , e virtù , effendo l’inuidia Madre del lofpetto, &vnapefte à cui non fi rimedia, nè anco con la fuga; denota fimilmentequeft’Vccellol’aiuto fcambie-uole; fiche il portatore di effo, douerà raccordarfi di quel detto di Monandro, Che Vir enim vir um : d?' ciuitasfaluat ciuitatem. Le Saltarelle, ò Locufte vengono in piu numero negli Armeggi fituate; lignificano la preftezza dique’Caualrerfiche combattono per gloria d’onore ,oue meglio veggono fiorire lerbedell’ occafioni nei Prati della virtù. Anco rapprefentano coloro, che s’appigliano à quella,ed all’amore della fua perfettione; mà non Tempre fermi fi dimoftrano; onde tu, che di quelle fregi i 1 tuo Blafone, raccorda ti, che que’paffaggi, che fi fanno da vn effere ad vn altro fe fono in apparenza facili, in effetto riefcono per lo più difficili, ò poco lodeuoli. I Grilli faranno introdotti nell’Arme, conforme al loro naturale; Rapprefentano l’Vomo incoftante, mutatione di penfieri, difegnt lenza il vero fine, Perfona che non sà partirli dal proprio nido; Amantein-efoluto, Guerrieroilletargitoneirotio,epo-uertà contenta ; Tu dunque, che porti per Infogna il Gnilo, infognerai ad altri, che Fincoftanza è vn difetto comune delle volontà. II Baco, ò Bombice, viene nei Blafoni d’Arme introdotto col fuo bocciuolo; è {imbolo del buon Religiofo,che volontariamente s’è rinferrato nei chioftri ; Altri lo figurarono per FVomo vir-tuofo, e d’ingegno fublime, con cui và formando dalla fecondità del fuo intelletto parti fruttuofi, &vtili al comun genere; Tuo Caualiero, che porti il Bombice per Armeggio procura col tuo ingegno produrre frutti di gloriole operationi, acciò quelle dimoltnno al Mondo il proprio valore , eccitato dal zelo del ben comune. La Piraulìa farà negli Armeggi polla in mezzo alle fiamme di fuoco, rapprefenta quell’Amante, che dalle faci amorofe è predominato, quale non fente, enon cura quante miferie polìòno giammai cruciarlo; anzi in quelle pare, che riceua alimento, e Vita ; Dei C aualier de B e aliano. 103 Vitajvieneancofigurataperlaperfeueranza , ch’èvna fermezza, e ftabilità perpetua del voler noftro: Onde con quella tu, che porti della Piraufta il Blafone farai campeggiare fintrepidez-za del tuo animo per farti conofcere perfeuerantenel feruitio del tuo Signore. • La Lucciola viene introdotta in volo, fimbolo della vera Nobiltà, che in ogni luogo riluce, e fa pompa de5 fuoiTefori; Altri vollero, chefolfevneCprellìuo della prudenza, che folo nelle neceflìtà deue rifplendere, e far moftra della fua virtù , oue più apparifconol’ombre del bifogno. Sema quella d’elempio àte che fregi con ella il nobil Armeggio à far rilucerequellacol tuo prudentilfimo ingegno in quelle occalìoni, oue più ricerca l’opportunità del tempo. j4rme che tiene crudeli non meno 11 o L'araldo Veneto r.ole mani 3 che’1 il cuore, componendo quefti il volto a’baci, mentre tiene in mano il laccio afcofo per gettarlo improuilàmen-te alla gola. Non fono grate le carezze del lufinghiero Scorpione, perche vezzeggiando col volto > dona con la coda la morte ; Abborrifciò Caualieronon foloil tradimento ; màetiamdio il traditore, dfendo il fauoredi coftoro vna morta cenere, che lotto ricopre il viuo fuoco. Il Pompilio rapprefenta negli Armeggi la Guida fedele, perche ferue a’ Nocchieri fmarriti di Piloto ; Altri lo figurarono per il virtuofoConfigliere, ch’è Padre delle attieni del Principe . E ficome alle volte vediamo, che i configli contrari allambitione de’Grandi, benché prouenuti dal fereno d’vna candidamente paiono adeififulmini formati da vapore d’intereffate paflioni, che vengono cà diroccar la vada machina delle loro ideali felicità, ma come figli dell’Anima non poffono dfer, che pieni d’effetto . Siche impara tu che porti il Pompilio per Armeggio, come deui regolarti nel configliare, e dar leggi à Principe Vlttorio-fo, feruendoti delle parole, dette da SerfeaTuoi Capi tani,quando era per pafìàr nella Grecia ; Che deggio fare ? configliatemi, ò Campioni ? mà prima peniate, che vi è più conueneuolel’vbbi-dire, cheilconfultare. La Porpora, Pefce, è fìmbolo della perdita gloriofa, &vtile, ediquelfamofo Guerriero, chenodrifcenelfenofentimentipie-tofì alpublicobene; facendo quefti apparire con la perdita de’ fuoi teiòri quell’affetto benefico, che fi fà fignore degli animi altrui : così fa quefto generofo Pefce, che fchiacciandofifra le pietre verfa i fuoi vermigli liquori àcomun benefìcio. Morale infe-gnamento fia per te ò Caualiero il tuo Blafone à dimoftrare la ge-nerofa pietà del tuo animo per render benefìcio alla tua diletta Patria. La Seppia viene fimboleggiata per la doppiezza, e per l’inganno , che come racconta il Pierio ritrouandofì quefta nelle Reti del Pefcatore, manda fuori vn certo denfo, enegrovmo-re nel quale fi nafeonde, ftimando con tal inganno fuggire dal Pefcatore. E'fìmbolo anco del bugiardo,perche ofeura sè fteffo con le bugie,e non viene mai à luce di buona fama. I Bugi ardi fono per lo più tutti Vomini vili, più valenti di lingua, che di mano ; Onde tu che per ignota caufa porti di tal Pefcel’Armeggio, fappi ch’è coftume delle labra fraudolenti parlare con doppio < uore. Lo Scarpe fìmboloddi’vnioneciuila, chearreca fempre dolcezza , Del C aualier de Beali ario. 111 cezza, e foauità alla Republica, come fa vn Iftrumento di molte corde corrifpondenti, & vnite ad vna vo ce, e tuono. Concetto di Scipione Africano, riportato da Sant’Agoftino nel Li- brodella Città di Dio Gap. 21. Moderai a ratione, Ciuitxtem con-fenfu dijjìmili morum conciuereér- qu* h armoni a à Mujìcis dtcetur incanta, e am ejfe in Ciuitate concordiam arSiiffimum , atque optimum in omni republica vinculum incolumitatis. E perciò loScaro denota ancor effo l’vnione, & amore fcambieuole, perche nuota fempre co’ fuoi vnito, e fe vno di quefti diuora l'Hamo, gli altri Scari corrono fubitoà rompere co’ morfi la Lenza > come riferilce Plutarco nel fua trattato^ Solertia Animalium. Alia funt, quibus cum prudentìa comunčlus mutuus amor, focietatifque Jìiidium declarant. Scarusvbi bamumvorauit, r eli qui Se ari adjì-liunt, érfunìculum morfìbus rumpunt ijfdemfuìs in rete illapfii cau-dastrahunt,mordicufque ten entes alacriter extrabunt. Si può fì- milmente rapprefentare lo Scaro per l’accortezza neceffiiria ai buon Capitano, & vtile al nouello Soldato; conia quale Tappi tuòCaualiero, che dello Scaro fregi T Armeggio, Teruitenein quelToccafioni j oue conofcerai valeuole il Tuo aiuto. LaSarda,rapprefenta negli Armeggi la perlecutione contro quelli, che per la propria debolezza foggiacciono all’ingordigia de’potenti; così accade alla Sarda, che credendo neifeno deH’acqueritrouarficuro il ripofo, proua dall’Orata immedia-mente la morte,e quando per fuggire da quella Tinfidie,s’alza alla fuperficiedell’onda, iui fi troua rapita dai Merghi, edagliVc-celli del Mare; è fimbolo anco della fragilità vmana, perche la Sarda sì torto vfeita dal fuo elemento,muore; e così TVomo apena vedelaluce della vita, che chiude i lumi alle tenebre della morte. Impara tuòCaualiero dal tuo Blafone, chela vita no-ftra è vn fiore, che fpunta con l’Aurora e cade col Sole. La Scolopendra, lignifica celerità . E perche fà dimeftieri correre in certi negotij importanti, non deue mortrarli agghiacciato chi nelTeTeguirehà da ellèr fuoco ; pofeiache dal calore, di cui è cagione il moto s’infiammano que’ {piriti, a’ quali s’afpetta l’artacendarfi in arditi impieghi; Così tu, che fregi diqueftoPe-fee le tue Infegne imparerai, che in certi afiàri premurofi non bifogna caminare, mà correre. HPcfceSpada, è Idea del Soldato infoiente, e vagabondo,dedito al piacere,& alle voluttà; Menfa in cui s’imbandifcono le lautezze de’vitij, e fi tirano à nuoto iPefci meglio armati,echiufi ne’Scogli del Mare. Annibaie cede alferrodi Soma, ecedeal- le 112 V Araldo Veneto ledeliciediCapua; Non hà certamente il Soldato Nemico più pericolofo del piacere, nè così tolto egli tocca il di lui cuore,che ftrugge il Tuo coraggio. Caualiero tu, che porti per Arme quello Felce lappi, che il fecondo Nemico che fi deue combattere dopò il trionfo, è la voluttà. Il Pefce Stella, che arde nel mezzo dellacque è fimbolo della Grafia Diuina, e dell’Amore verfo Dio . Tutte le corde fi rompono sii queft’Arco, etuttelefreccie fi fpuntano sii quello bianco. Il Diuino amore rende forte, e neruofo lo fpirito. Alle braccia d’vn folo Giacob preltò valore di alzar la pietra d’vn Pozzo a’ feruigi j degli Armenti della fua amata Rachele, che per rimouerla era d’vopo s’adunalfero infieme i pallori tutti, evi dalfero di mano ; Tu, che fpieghi tal Armeggio , lappi con quella gratia alimentare il tuo fpirito, It pretendi illultrare le tue Grandezze . Il Polpo, rapprefenta Pingordigia, Vitio fra tutti abomine-uole, perche commette i latrocini), perpetua gli omicidij, e fu-l'cita le guerre. Edoue ella s’annida, nonvi fi Icorge giammai lagenerofità, anzi fconcerta ogn’ordine, e confonde ogni ragione, e leua via il grido della virtù. Tu che porti per Blafone ilFolpo non permettere, che la luce della ragione scilingua in quella auiditàfconcertata per fatiarpoile tue brame conlefo-Itanze altrui. • Il Nautilo è fimbolo del proprio valore, e della virtù, denota anco ficurezza,non lafciandofimail’Vomogiullo fommergere da qualunque tempellad’auuerfa fortuna j e fi come porti per retaggio quello efemplare, fa che anco il tuo animo fia fimilmen-tc armato per contraltare ad ogn’inuito di leditiofo penfiere, po-fciache la fortezza deH’animo è vn Capitano più brauo di cento Achilli. . Il Pefce Rondine, denota chiarezza dell’intelletto, perche come fcriuono i Naturali manda fuori dalla bocca vna chiara Luce, che illumina le tenebre della Notte. La chiarezza dell’ intelletto nell’vniuerfità delle cofe è l’arbitro della llabilità, e del mouimento. La mente muoue le cofe al fu premo della loro per-fettione, & in quella le mantiene ; Così con quefto morale infe-gnamento conofcerai ò Caualiero, che porti la Rondine nel tuó Blafone, che vn picciolo acciaio d’intelligenza fuole penetrare il duro delle difficoltà. LaTorpedine, rapprefenta l’accidia, percheefiendo quello Pefce non folo con le manijmà con qualunque altra colà toccato, rende Del Catialìér de Bedtidno. 113 rende quello così ftupido, che non può operar cofa alcuna, così laccidiahàriftefTequalità,cheimmobilifcequelli, chela nutri-fcono, à non poter operare con vigore. Onde tu, che porti di quefta il Blafone fuggi l’accidia fe vuoi arriuare alia vera gloria. Il Gobbio è fimbolo della piaceuolezza , elfendoPefce il più facile à pigliarli, ecolmezzodiquefta li maturano i frutti della riuerenza, e dell'affetto, anzi con la medelìma lì doma la fierezza, e li rendono vrnili le Tigri, e Leoni, come anco i più rigidi, ed impietriti petti delPinumanità. IlPefce Mullo lignifica PAmicitia, ch’è quel figliuolo, che fempreli fepellifcecol Padre; chi non è amico à se fiefìo, non può elfer amico d’altri. La Marca del vero Amico èia confi-denzafincera. Tu dunque, che porti di quello Pefcel’Armeg-gio, procura prima d’eller amico à te Hello, fe vuoi elfer anco amico ad altri. Il Pefce Raggia è vn efprelfiuo dell’inganno , quale fpelfe volte li verte con l’abito della bontà, come fà il pefeatore, che dona l’efca al Pefce per farlo fuo cibo. L’Armi aperte ben fi pof-fonorifpingere, mà gl’inganni occulti fono ineuitabili. Non auendoil Mondo infidie più foprafine di quelle, che fono palliate da vn’officiofa mentita. Si può dunque credere, chel’Aut-tore abbia fuperato il fuo Auuerlàrio con qualche inganno. Onde tu, chefei di tal Blafone l’Erede, non permettere mai, che che l’inganno fia di te Pefemplar e. Il Sarrago rapprefenta Paftutia, che non viene punto invn Guerrierobiafimato per confeguire il luo fine, e per non ponete à rifehio euidente la propriavita. E così nell’occafioni più arduepuòilpolfelforedi quello Blafone feruirfene, fenza punto offendere la propria riputatione. Il Granchio è fimbolo della mutatione ; e ficome quefta il più delle volte è facile negli eftremi, così i palfaggi, che fi fanno da vn elfere ad vn’altro fe fono in fortuna facili , fono in natura ò impolfibili , ò moftruolì ; altri lo figurarono per Pincollanza , perche camina innanzi , & in dietro con eguale difpolìtione , come fanno quelli, che fono irrifoluti , che per tutte le Urade caminano vgualmente ; ouero l’Auttore di tal Armeggio forfè con quello Animale volle far conofce-re , quanto liano inltabili le Grandezze Mondane, edifauori della Fortuna, la quale fcherzando con le cupidigie de' mortali fi prende trallullo di togliere ad vno per dare ad vn H altro, 114 c ' L'Araldo Veneto altro ; come diveder Pompeo giuoco deH’onde e patto de’ Pefei del Faro, Cefare trafitto da’Tuoi, & Alettandro morire di veleno in Babilonia . Alcuni rapprefentarano quello Pefce per la neceflità , che fuole far accorti gli Vomini, comefàil Granchio nel gettar la pietruzza nella Conchiglia; Da quello tuo Armeggio imparerai ò Caualiero, chela neceflità maeftra dell’inuentioni alfottiglia l’ingegno àcofe merauigliofe. La Conchiglia lignifica la Virtù nafeofta, potenza d’Amore, perche li apre in palefarci Tuoi arcani; difefa lecita, mentre venendo quell’attorniata da’pefei , allettando , ch’ella s’apra , e quando peniano d’afferrarla riftringendofi , gli trattene, egli vccide, Altri la rapprefentano per la fede publi--ca, eh’è il fedeliflimo pegno della fallite vmana , come anco per l’vnione e per la concordia, così fimboleggiata nel mifteriofo Collare de’Caualieri Regij di San Michele , di-mollrando con ella la moltitudine degli animi loro vniti in-lìeme col vincolo della Carità, e deirvgiialità, eflèndo quella la conferuatrice di tutte le cofe , che così anco lo di moli ra la natura lìdia , che mentre Hanno vniti gli vmori nei corpivmani, e non alterati dalla foprabondanza loro, ò fu-periorità ecceffìua di vno di eflì , il Corpo lì mantiene l'ano, e perfetto nell’efler fuo , e perciò Adriano Imperadore non ebbe alcuna cofa in maggior riguardo , quanto l’egualità , xonoicendo molto bene, che per conciliarli gli animi de’Popoli, niente più giouaua al Principe di quella , lèndo la potenza e difuguaglianza di lua natura odiofa, che moderata lìfà amabile, e benigna . Tu ò Caualiero , che porti nel tuo Bla-fone le Conchiglie farai con quelle inoltra del tuo animo moderato , fe vuoi acquiftare l’affetto vniuerlale di tutti. Le Gongole rapprefentano nell’Arme la profperità della Vita, alla quale lì ricerca lafanità, eie ricchezze; con quella TVomorende il Corpo robufto , e gagliardo, e con quelle lì mantiene in profperità. Siche deue il Polfelfore di quelle procurare in tal profperità di vita ftabilirlì nelle onorate operati oni. Le Buccine negli Armeggi vengono introdotte in più numero , e quelle fono fpecie di Conchiglie , mà di differente gufeio, ò coperta7, e rapprefentano l’Attinenza, conia quale lì fortifica lo fpirito à fopportare patientemente il mancamento di quelle vettouagiie, che alle volte per troppa ingordigia , & viòli lafciano perire le Città, eperdere infelicemente Del C au alter de B e aliano. 115 te le Fortezze ; Di tale aftinenza £ìì Catone il Maggiore) il quale pernonaggrauare in alcun conto la Republica fi contentò del medefimo Pane, eVino , che fi cibauanoifuoi Marinari; etali in ogni occafione fi mofirarono ancora Scipione Emiliano , e Calfurnio Fifone ; Onde Tu che fregi di quelle le tue Infe-gne , procura con fimil prudenza di gouernar la tua Cala , acciò anco nelloccafioni polli gouernar ogni Città. Le Chiocciole , ò Lumache vengono fole , Se anco in più numero fituate negli Armeggi ; lignificano la patienza per Lordar i tempi, e ftarfene molti'giorni rinchiufe nel proprio gu-feio . Vengono molto llimati quegli-Vomini , che fanno fo-flenere con patienza la variatione della fortuna, perche la virtù confine in accommodarfi al tempo , & alle occafioni ; &alle volte conuiene lafciarfi fputar in faccia chi vuol colorire i fuoi difegni, come fanno i Pefcatori, che foffrono d’ef-fer bagnati dal Mare perarriuare alla preda defiderata . Tu dunque , che porti le Chiocciole nel tuo Blafone dimoftrati magnanimo nella patienza. HGàmbaro è fimbolo dell’vrnile efaltato ; e così anco da alcuni viene figurato per l’Vomo- inetto , e pigro , fenza virtù, ricchezze , ed onori , non fapendo quelli abbandonare il proprio nido , fe non con la violenza d’vna mano potente , che sa da ogni nafcondiglio trarli fuori , e correggere la loro dappocaggine ; Viene ancora da molti fimbo-leggiato per fincoltanza , perche camina innanzi , & in die* tro con eguale difpofitione . Hor tu che fpieghi nel tuo Armeggio il Gambaronon ti feoprire incollante in quelle cofe,nelle quali deui mollrarti {labile, erifoluto, fenza cagione, ò fondamento valeuole, LaRanaè vnaefprelfaimagine deH’Vomo prudente, che in ogni luogo s’aggiulla ( come fà la medefima ) che sà viue-re così in terra, come in acqua. Altri la rapprefentano perii mormoratore, efiendo proprio di quella il gracchiare, e portar non poco fallidio à quelli, c’hanno l’orecchio più aperto al dolce fuono, che allo flrepitofo rimbombo d’vna lingua mordace ; ma con più adattato fimbolo panni fi polfa figurarla per l’innocenza opprelfa , che non ritroua pietà dal Serpe , che la diuora co’fuoi lamenteuoli pianti ; cosi proua chi nelle fiuici cade d’vn Potente Nemico elfer inutili i pianti, e poco gioueuoli i lamenti àmuouere la pietà impietrita dal freddo della fua inumanità . Impara dunque ò Caualiero d’allontanàrti daqudlij che poffono con la forza dinotarti l’onore, eia ripu-tatione. La Teftuggine è fimbolo della Donna Carta, della pouertà contenta, e della prudenza modella, che ftà nei fuoi termini, e non s’auanza più di quello} chedeue. Altri la fimboleggiarono perla maturi tàd’ vn faggio Giudice, chedeue caminare, & of-feruare minutamente la forma del giudi tio. Dal tuoArmeggio apprenderai le parti principali di quello, acciò con matura ponderatone polli ritrouare gPiftrumenti valeuoli nel far eguale l’inegualità, per poter poi nel piano della Ragione piantar la fentenza. La Lontra, che perefi’er Animale Aquatico viene nella fpecie de’Pefcicitato, rapprefenta l’Vomo ingordo 3 &Auaroj Vi-tio del tutto contrario à chi profelfa virtù Cauallerefca ; onde fia quello da te abborrito , fe porti l’Animo di Nobiltà marcato. Armeno degli Arbori Piante, e Fiori. /"A Li Arbori il pongono negli Armeggi in tre maniere, Verdi con il loro frutto, verdi lenza frutto, Secchi con il loro tronco,! Ramifpogliati, e nudi di foglie, ed’ogni fuonaturale ornamento con le radici fcoperte. Negli Arbori verdi, che portano frutto vi ponno elfere fette colè da foecifìcare, cioè l’Arbore, il frutto, le foglie,iltron-co, la Margine del tronco , quello fi ritroiiafle all’intorno dief-fo, e così le Radici. Primamente fe l’Arbore porta frutto bilò-gna nominare la fpecie dell’Arbore, edoppo di elfo il frutto, & il fuo fmalto. Si verrà poi alle foglie, che con vna fola parola diralfi fogliato di tal colore. Il Tronco, òfurto fi chiamerà flirtato d’vn tale fmalto, ecosìalla margine di erto, ò rotondità fi dirà rotondato; efe vili ritrouafle qualunque pianta che Io circondaffe fi chiamerà inuiticchiato , e finalmente le Radici, che per lo più in tutti gli Arbori fituati negli Armeggi fi veggo^ no fcoperte, e d’vno fmalto differente da quelli, che fi diranno foftenuti, come per efempio il N. porta d’ argento con vna Quercia vermiglia fogliata di Verde coni fuoi frutti d’oro, flirtata d’azurro , mondata , oneroperfilatadi nero, foftenuta. di Vermiglio» DelC au alter de 1$ e Aitano. 117 Gli Arbori più vfitati nell’Arme, & in grado di ftima fono L’Alloro, la Quercia, il Cedro, l’Arancio, il Caftagno, il Goto -gno, il Granato, il Fraflìno, FOliuo, la Palma, l’Olmo, l’Abete, il Lariceti Cipreiìò, il Fico, il Gelfo,il Mandole, il Pomo, il Platano, il Pruno, il Perfìco, il Salcio, il Mirto, la Canna, l’Ellera, il Fag gio, il Giuggiolo, la Gineftra, il Ginepro, il Nefpolo, lar Noce, il Piftacchio, la Sabina,il Rouo, le Silique, il Sambuco, il Sanguino,!! Sicomoro, il Sorbo,la Spina, l’Vua, Spinala Vite,i Tronchi, e i Rami. L’Alloro, Arbore nobilitino, quale fù folo Rimato degno di coronarele tempie de’ Cefari trionfanti, come Pianta conlacrata ad Apollo i con quell: ancora s’adornaua il Crine a’Poeti letterati , agli vni per moftrare de’foggiogati Popoli le Vittorie immortali,agli altri per denotare, che l’ingiurie del tempo non può-no niente pregiudicare alla fama di quelli, che confacrarono all’ immortalità i fuoi Virtuofi Poemi. Rapprefenta quella Pianta nell’Arme l’intrepidezza, perche contro alFingiurie del Verno nella comune ftrage delle Piante vigorofamenterefifte,e glorio-famente trionfa. E' Embolo della virtù, che non può da nemica fortuna elTer pregiudicata,& offelà. Altri rapprefentarono l’Alloro per la prudenza, e per l’innocenza difefa, e così ancora per la pudicitia, che alle fiamme d’amore refifte, & alle violenze del Ino fuoco ripugna. La Quercia viene negli Armeggi per lo più limata con le radici feoperte, e con il fuo frutto di differente fmalto, che nel blafo-narla lì dirà il N. porta d’argento con la Quercia Verde, foftenu-ta di vermiglio con il frutto,ò Ghianda d’oro,e la tazza d’azurro. Rapprelenta nell’Arme il Merito riconofciuto, attieni magnanime, Nobiltàcofpicua,Fortezza guerriera. Vittoria fortunata, Dominio acquietato, e vgualità di merito. Onde volendoli Cali-gola dimoltrarein tutto, c per tutto vgualead Alelfandrofifece coronare di Quercia; e così gli Antichi coronauanoGioue con le Fr ondi di quella Pianta, per denotare l’eecelfa fua Grandezza. Il Cedro farà nell’Arme pollo con i fuoi frutti metallati d’oro, lignifica Fama gloriofa, attioni virtuofe, e grandi, beneficio fegnalato, fperanza confolata, bontà gratiolà, Amicitia vera, Cortelìafiorita, Verginità incontaminata, e Difefa lìcu-ra. E nelle Sacre Carte viene il Cedro figurato perlafededi Chrilfo, comenelfEcclefia{fico : §)uafi Cedras exaltatafumin Libano, e così anco per la Grandezza de-’Santi . Piai. q.Sicut zdvus mtiltiplìcab itti r • ^ L H 3 L’Aran- L’Arancio è geroglifico della buona nufcita, quale per lo più flconofcedai fiori Giudici verdadieri del frutto ; rapprefenta l’opere continuate in lodeuoli produttioni, Amor perlèuerante, efrefcoin lontananza di perfona amata, affetto grato, defide-rio gloriofo, gratiapiaceuole,maturopenfiere,efperanza ficura. 11 Caftagno, Arbore fruttifero è fimbolo del fèruo di Dio, che nell’eflerno moftra le fpine, paflando la vita in apparenza rigida, e trauagliofa ; mà,nell’interno poi gode vna vera foauità ; rapprefenta Pouertà contenta, mantenimento della publica libertà, Vitareligiofa, Virtù nafcofta, robuftezza d’animo. Amore tor-mentofo, e fegreto cuflodito. Il Cotogno è vnefpreffiuo dell’attieni magnanime, &heroi-che, perche conferua lungo tempo il fuo pretiofo, e grato odore, fignificafimilmente Virtù nafcofta, amicitia vera, amore fincero, decoro onefto, cgenerofacoftanza. Il Granato è fimbolo del Religiofo oflèruante, del fegreto na-feofto, della fi ncerità dellammo, della liberalità giuditiofa, e dell’idea d’vn cuore magnanimo ; Altri lo rapprefentarono per l’vnioneciuile, per la concordia degli Animi, perii Gouernodi Republica, e per ficurezza della propria libertà. Il Fraifmo denota obbedienza fenza contrailo, fortezza d’animo, Amicitia gioueuole,Capitano fedele, Vomovirtuofo,e Principe giufto che fcaccia dalle fueProuincie gli Vomini dannofi, e trilli. L’Oliuo rapprefenta Pace ficura, concordia trionfante,la buona fama, beneuolenza perfetta, contento felice, mifericordia vf-ficiofà, Giuftitiafoaue, elettione prudente, e immortalità della gloria. La Palma è vn efpreffiuo , & idea della Vittoria preclara, della publica felicità, della perfeueranza in amore, dell’animo vrnile , del Premio onoreuole, del Matrimonio fecondo, della Compagnia de’buoni, della perfeueranza nelle Virtù intraprefe, della generofità dell’animo forte in fuperari mali, e dellaperfettione delle cofe ottenute. L’Olmo rapprefenta la potenza dell’animo , l’vnionc matri-moniale, l’aiuto benefico, l’amicitiagioueuole, elaprotettio-nefalutifera. L’Abete è fimbolo deH’animo nobile, e grande, e di quelle perfone, c’hanno indrizzato i loro penfieri ai più memorabili acquifti di gloria, e così di quel Giudice, che non fi lafcia piegare da i venti di contaminate pafiioni. Il Il Larice denota TAmante prudente, pofciache porto quefto legno nel fuoco fi fcalda ; mà non arde > & anco fi può figurare perTVomopatiente, eperilSoldato veterano, che non fi la-lòia lufingare da falfe apparenze, ma folo fi fcalda neHoccafìoni del ben feruire. IlCiprertorapprefentareterrritàdellafama,lefperanze fmar-rite, la triftitialuelata, le pompe funebri, e Finfegnamento al benviuere. Il Fico è fimbolo del profitto, perche quanto più querta Pianta inuecchia tanto di frutti più abbondai denota umilmente prudenza , maturità d’ingegno, giouentù profitteuole,attieni perfette fenza vanità, e perciò gli Antichi coftumauano di coronare con il fico que’ Giouani, che in vece de’ fiori caduchi, e fragi li, produceuano frutti perfettiflimi, e buoni, volendo con tal moralità darci àdiuedere, che le prime operationi degli Vomini, non deuqno e fiere di vane oftentationi, mà fenfatamente degne di feruire alla vita morale. Il Gelfo, ò Moro, idea della maturità,perche tardi germoglia, c perciò le cofe lentamente, e con prudenza confultate, e maturate per lo più fono di felice riufeita. Il Mandole rapprefenta noia in amore, vano penfìero, temerario ardire, fperanzaincerta,fedeltà leggiera, paflìonemedicata , inconfiderato configlio , giouentù caduca, amore fpi, rante, bellezza lufinghiera, e gioia terrena. Il Pino è fimbolo della perfeueranza in Amore, della pouertà vtile, e della virtù inuidiata; rapprefenta Amore crefeiuto in pretenfione, penfierialti, & eminenti, animo benigno, e pia-ceuole, protettionegratiofa, & attieni giuftificate. Il Pomo fignifica Principe benefico, il Padre di Famiglia, fof-ferenza in amore, memoria infaufta,bellezza pericolofa, e perdita delfommo bene. Il Platano è vn efprefliuo della felicità mondana, che non hà, che ombra tranfitoria , della protettione debole; denota più promefle,che fatti, come fanno quegli Vomini, c’hanno vn Cuore per tutti, e non lo danno ad alcuno. Il Pruno rapprefenta defiderio ardente, & amore inuiolabile; anzi alcuni con lallufione del Pruno vollero alla loro Diua di- moftrare , che per vna il fuo cuore ardeua, cioè Pruna, vrò vna. IlPerfico è fimbolo del fegreto importante, delfilentiofedele ; ò forfè l’Auttore volle con tal Kanta dimoftrare allafua H 4 Ama- ilo lu Araldo Veneto Amata, che per effa aueua perfo il cuore ; fìgnifTca fincerità per marito affettuofo, che porta nel cuore impreca la propria Spola. Il Salcio denota la Grada diuina, checrefce vicino allacque della Carità; viene ancod’alcuni figurato per lottima educa-tione, per la benignità generofa, per la piaceuolezza modella, &obligante, con cui fi lega ogni cuore, come pure conquefto legno piaceuole, e domabile fi lega qualunque cofa. Il Mirto rapprefenta la Compagnia buona, Allegrezza d’amore, Amante contento, Poeta fublimato, Nozzefelici,Gio-uentù gloriola, e Gioia ficura. La Canna è fimbolo dell’vmile inalzato, perche queflain-chinandoli ad ogni aura, chefpira; fi può anco figurarla perii Guerriero prudente , che fcorgendofi debole à lòftener l’inimico, cede per non perdere; viene pure comparata alla co-ftanza, che febene agitatada’Venti vigorofaconvmili inchini riforge. L’Ellera lignifica l’ambìtiònc di quelli, che non fi contentano del proprio Stato, e cercano dAfurpareTaltrui; vienean-cofimboleggiataperl’aflìduità, perlaPoefia , con la cuiErba veniuano le Mufe coronate. Altri la rapprefentano per l’ingratitudine, che fecca la pianta, colcuifauore fi folleuò da terra. Per la vanagloria, per gli alletti di anima contemplatiua, eper Tamor collante. Io la dirò per la pertinacia, pe’lfenfo, eper l’Antichità de’ Natali. Il Faggio rapprefenta foffcrenza generofa, purità di vita, contentezza d’animo, Seruitù fedele, Compagnia gratiofa, Amicitia buona, fauore lenza interelfe, e beneficio pronto. il Giuggiolo, lignifica configlio tardo, penlìero maturo, cofianzaperfetta, Amicitia gioueuole, Animo grato. Amore fècreto ,e fìcurezza felice. La Ginefrravienfimboleggiata per l’animo indrizzato à magnanime imprefe, per ricchezza d’onori, e periftabilimentodi Grafia. Il Ginepro rapprefenta memoria grata de’beneficij riceuuti, confideratione prudente, Verno faggio, Virtù gloriofa, e riguardo al proprio nome. Il Nefpolo denota Cperanzain auuenire, patienza volontaria, configlio prudente,Politico fugace, contento infallibile,^ Amore verace. La Noce è fimbolo dell’innocenza perfeguitata, dell’inuidia cru- crudele, edella virtù maltrattata, come fuccedeàquefta Pianta , che più carica di frutti da più parti è battuta . Il Piftacchio dimoftra fperanza onefta, vergogna ciuile, amore mafeherato, Virtù nafeofta, bontà rimarcabile, prudenza dota ta, e valore perfetto. La Sabina rapprefenta Amore mendico, fperanza fieri le,piacere infaufto, Animo crudele , pouertà pouera , opere fenza frutto, e Suddito poco fedele. Il Rouo lignifica trauaglio noiofo , curiofità ardita , Meretrice sfacciata , Soldato infoiente , e Donna impudica. • La Silique è fimbolo del contento fìcuro, di promefle coperte, del piacere onefto, della profferita in Amore, e de’ pen-fìeri celati. Il Sambuco rapprefenta, l’imbecillità, amore vano, biafimo fenza fine, e fperanze fognate. Il Sanguino denota Amicitia buona , carità fraterna , fauore fincero, egiudicio prudente . Il Sicomoro è fimbolo dell’Amore, fottolacui Pianta fi fùe-narono i due fedeliffimi Amanti Piramo, eTisbe; e così per effetto d’vn’ardente Amore afeefe rinfiammato Zaccheo fopra di quell'Arbore per vedere il Redentor del Mondo, che di picciolo venne fommamente grande. Tanto fi può anco credere, di chi porta il Sicomoro per Amore, chea’fommionoriperfui-feerato amore innalzato fi fia. Il Sorbo rapprefenta dimenticanza d’ingiurie , difpregio d’ ogni torto, & amore fuanito. La Spina denota politure d’amore, Trauaglio benefico, onorata richiefta, rifentimentogiuflo,penofa fperanza,peccatore ofli-nato,fincerità generofa, e valore con ofeiuto. L'Vua Spina lignifica amore penofo, gelofiaamorofa, piacer amareggiato, fatica premiata, e Vittoria gloriofa. La Vite e fimbolo deH’vnione publica , dell’amicitia gioue-uole, dell’Allegrezza giouenile, del profitto in amore, degli abbracciamenti foaui, dell’amico vero, della pueritia virtuo-fa, della bontà rimarcabile, della verità fuelata, deH’Ammae-Rramento fruttuofo, e del premio giuftiffimo. I Tronchi introdotti negli Armeggi fono fimboli di generofa brauura, perche gli antichi à quelli appendevano l’Armi vitto-riole, e trionfanti. llìami 12 2 V Araldo Veneto IRami negli Armeggi rapprefentano il libero arbitrio, pensieri virtuofì, attieni guerriere 3 & animo benigno, e grato. Armeggio delle Piante. T E Piante fimboliche, che vengono fituate nei Scudi d’Ar- J___/mefaranno lefeguentijTAcantOjTAdianto, l’Amaranto, J’Anifo, l’ARentio 3l’Aneto, l’Agrimonia, l’Afparago, l’Auena, il BafilicOjla Boraggine, la Bugolofa,la Baccarada'Bietada Betto-nica, la Camomilla,il Capei Venere, il Cerfoglio, la Calta, i Ca-uoli, i Ceci, la Cicoria, il Coriandro, la Cicuta, i Cappati,il Cardo, il Drago,!! Dittamo, l’Endiuia,l’Eupatorio, l’Ellebro,il Fagiolo, la Faua, il Finocchio 3 il Formento, la Fumoterre, il Fungo, la Gramigna,la Gentiana,il Giunco FHerba di San Giouanni,FIfso. po, la Lattuca, la Lauanda, il Lino, il Luppolo,il Lupino, ilLen-tifeo, la Lunaria, le Lenti, il Miglio, il Millefoglio, la Menta, la Malua,la Maggiorana, la Melega, la Mandragora, il Nardo, il Napello, l’Ortica, l’Orzo, il Panico, la Palma Chrifti,il Papaue-ro,il Perfillo, i Pifelli,la Pimpinella, il Puleggio, il Polipodio,Ia Portulaca, il Raponzolo, il Rofmarino, la Ruta,il Rifo,la Saluia, la Scabiofa, la Serpentina, i Spinaci,la Senape, il Serpillo, il Sem-preuiuo,la Spelta, ilTimo,il Trifoglio,la Valeriana la Veccia,il Verbafco, & il Zafferano. L’Acanto è fimbolo della virtù deprefla, perche dicefi, che quefterba, quanto è più premuta tanto meglio crefce. L’Adianto rapprefenta ilprefto rimedio, ilfoccorfo bifogno-fo, Amore appaffionato, & Animo languente. L’Amaranto è fimbolo della coftanza, de’ penfieri virtuofi, della fede inuiolabile , dell’Animo fincero, e dell’amojre callo. L’Anifo, fignificafincerità. Amorefeoperto, penfierocauto, volontà buona ,& animo benefico. L’Afsentio rapprefenta Animo tormentofo, che ricerca a’fuoi affanni follieuo, e riftoro. L’Aneto denota dolce Amore, fegreto coperto di fedeltà,pen-fiere cafto, fine buono, e non lafciuo. L’Agrimonia, lignifica eccellente bontà. Animo cortefe, e benefico, fuddito piaceuole, è benigno, volontà pronta ad ogni bell’attione. L’Afparago rapprefenta nutrimento di fperanze, penfieri ge- nerofi. Del Cmailer de Beatìano. 123 nerofij giouentù lafciua , e miferiavmana. L’Auena è fimbolo d’imprefa troppo ardita } e pericolofa, Amante precipitofo, e Soldato inefperto, e mal configliato. Il Bafilico è figurato per la correttione foaue, che ftropicciata quella pianta manda fuori foaue odore. La Boraggine denota allegrezza di cuore,affetto comunejbuo-na cofcienza, Amor cafto, virtù gioconda, che riempie il cuore d’allegrezza . La Bugolofa rapprefenta animo grande, penfieribenigni,be-neficio pronto ,trauagliosbandito, e Vita felice. La Baccarà è fimbolo di profondo fapere, d’amore radicato » di rifolutione magnanima, e di fama gloriofa. La Bietafìgni fica tempo vano, e perduto, dimoftratione di poco valore, defiderioìntereffato, eobliuioned’Amore. La Bettonica è fimbolo di Principe faggio, & armato di Virtù, di Soldato veterano, e prudente, che ad ogni pericolo ritroui opportuno rimedio, e della refiftenza d’vn cuore callo aglialfalti impudico d’amore. La Camomilla rapprefenta vn animo dilpollo à lòpportarc patientementeognitrauaglio, e difpiacere per il fuoSignore. _ Il Capei Venere denota vmiltà, con cui fi rendono l’attioni grate,epiaceuoli. Il Cerfoglio lignifica la virtù d’vn animo nobile, checonle fue attieni fifa in ogni luogo conofcere. La Calta è fimbolo dell’Amor tardo, della prudenza Politica, e della rifolutione onoreuole. ICauoli denotano animo lineerò, e generofo,trauaglio profit-teuole ; inferendo, che l’animo dellVomo faggio, fra i rigori de’ trauaglifiperfettiona, come fa ilCauolo nella rigida ftagione del Verno. ICeci rapprefentano il defiderio ardente alla cofa amata, & altri vollero con quelli tirare la loro Origine dai Cecinnati Romani. La Cicoria denota negotiofelice, grada benigna, trattenimento gioueuole, & efito fortunato. Il Coriandro lignifica animo leale, Amore amaro, Allegrezza fìnta, operatione prudente, ed errore corretto. La Cicuta è fimbolo del rifo finto, dell’odio mafeherato, de’ penfieri crudeli, edeH’attioni ingiulle. I Cappari denotano il pegno,ò fia la caparra d’vn vero Amore, òdi promelfa ficura, della virtù perfetta, cheli mantiene lempre 124 L'Araldo Veneto fcmpre vigorofa fra le durezze de’trauagli, come fà quella pianta che fi conferua fra i dirupi, c le Pietre frefca, e verdeggiante ; Altri vollero, che fignificaffero Tanimo generofo , & eroico, che ama di cimentarli con le più crudeli durezze della nemica fortuna. il Cardo rapprefenta il trauaglio dolce , penitenza falcifera, Ingegno acuto, erifentimento pronto. I Caualieri dell’ Ordine del Cardo nella Scotia portano per Dilli fa quella Pianta con il titolo, Nemo Impune LaceJJìt, profetando rifolllta prontezza àrifentirlidi chiunque volelfe iniquamente maltrattargli . 11 Drago, ò Dragone, e fimbolo d’amore fcoperto per colpa d’incauto e cianciatore Amante . Il Dittamo, denota affetto regolato , ecoftituito con leggi dettate dalla propria riuercnza. L’Endiuia lignifica principio felice, Animo puro, e cofcien-zanetta,efincera. L’Eupatorio rapprefenta pentimento d’errori commefige pur-gatione de’cattiui penfieri. L’Elleboro denota cautione, erimedio al proprio danno, & Amore sforzato. Il Fagiuolo lignifica TAmicitia fatta con preftezza,& Amore crelciuto con pocaferuitù. La Faua denota menzogne, promeffe vane, penfieri fallaci, e lufinghieri atti inutili, e Amore crefciuto con poca fermezza . Et altri con quella Pianta imprefià nei loro Armeggi vollero tirare la loro defcendenza dalla Gente Fabia Romana. Il Fenocchio rapprefenta la limulatione, quale viene molto praticata dagli Amanti. Il Fermento òfimbolodelle buone operationfidelPelemofina, che per vn grano la fpica ne rende cento, dell’acquillo legitimo, e della Gratitudine. La Gramigna lignifica fermezza in Amore ad onta d’ogni fortuna, & anco Amore vedo la Patria, che con tal Pianta fi coro-nauano i Cittadini Romani, che aueuano liberata da qualche pericolo la loro Patria. Et altri la figurarono per il vitio, che quanto piu fi sbarbaglia tanto più pullula, e crefce. La Gentianarapprcfentafludio profondo, animo, che non s’ appaga di cofe volgari, & ordinane. L’Herba di S. Giouanni, denota penfieri onelli à cofe ragione-uoli, c giufte, Animo grato, eFama gloriola. _ La Del C anali er de Beat iano. 125 La Fumoterra fignifìca rittirata legitima, pericolo antiueduto, & intraprefa giuftamente abbandonata. Il Giunco è fìmbolo de’ penfieri fidi, inclinatione buona, mà con poca fortuna 5 Virtù prudente, chefupera le difficoltà, e gl’ infiliti deirinimico. 11 Fungo denota lo Studiofo, che fotte i benefici raggi di Dotto Mae (Irò acquifta in breue tempo vigorofa fodezza nelle virtù, & anco viene interpretato per la prodezza , e per la vita breue. L’Ifsopo rapprefenta purità d’animo, purgatione di mente , Amore lodeuole, e Santo. La Lattuca lignifica principio buono, nouelle grate, fperanza ri forta, conforto foaue, e penfieri peregrini. La Lauanda, ò Spico è fimbolo d’ingiuria rimeffa,7 trauaglio fmarrito, e generofa riufeita. Il Luppolo lignifica abbracciamenti piaceuoli, Amore ingan-neuole, principio buono, & Amicitia cara. Il Miglio rapprelenta, elito felice, Abbondanza di ricchezze, Penlienonoreuoli; & alcuni vollero metaforicamente moftrare d’auer meglio trouatodi quello penfaua ; & altri da tal Armeggio pretelèro di traere dagli Emiliani di Roma la loro difeen-denza. Il Lentifco lignifica delicatezza nociua. Amore foftenuto,con-uerfationefaftidiofa, Amico importuno. La Lunaria denota forza d’amore, Guerriero incauto, opera-rioni lenza riguardo, dolore raddolcito, e Virtù potente. Le Lenti fono fimbolo del lilentio, pouertà nobile, e memorie illuftri, e molti con quefte vollero tirare la loro Genealogia dai Lentuli Romani. Il Millefoglio rapprefenta penfieri condili, Trofei del proprio valore. Nemici vinti, e Soldati comandati. La Menta dimoltra , che quali fi lamenta , e fi duole di non elfer il fuo affetto dall’ Amata contracambiato , Amore infiammato , Memoria grata , & operationi vir-tuofe. La Malua denota fperanza grande, Virtù acquiftata con lunghe fatiche, attionigloriofe, &efempio buono; Et alcuni con quella Pianta e fottoquefro geroglifico vollero dire, chela cola intraprefa và male. La Maggiorana è fimbolo di penfieri cleuati, di Nome fa-mofojdi grafie riceuute , di Animo gentile . Altri con quell5 allu- 12 6 ÌJAraldo Veneto allufione vollero dire che non cercauano maggior bene in quell' Anno. ’ La Mellega fignifìca pouertà fignorile, Amore crefciuto ; Et alcuni fotto quello geroglifico intefero deprimere quanto fbfife dagli oblighilegato il loro animo. La Mandragora rapprefenta generofa congiuntione 3 Virtù benefica, Principe gratiofo,e buono. :.t.Il Nardo lignifica la buona fama, attioniilluflri,afFetti'VÌr-tuofi ? Animo callo, e Religiofo efempiare . Il Napello è fimbolo della crudeltà, Animo lènza compaffio-ne,& Amore, che vccide. ;/V L’Ortica lignifica curiofità punita,e infolenza opprefsa,perche venendo Tortica premuta non offende j e così Tinfolente punito non nuoce. L’Orgio denota Amore temperato, beneficio gratiofo, volontà lemplice, e Virtù comunicata; Alcuni con lafignifica-tione della medelima parola difuhendo le lillabe, vollero dire hor giùilpenlìerodeltuo folle Amore. Il Panico rapprefenta abbondanza de’ partiti per venire al vero, e defiderato fine ; Vnioned’animi, effetti concordi, vmiltà di cuore, e contento pouero. Palma Chrilli è fimbolo della volontà; e d’vna bella, e gratio-faalfòmiglianzaal proprio penfiero. Il Papauero denota Tobliuione, & ogni memoria d’amore lu-linghiero, come pure il Politico prudente, e faggio. I Pifelli denotano amor fegreto 3 & animo cauto in fcoprirll fenza fperanza di confeguir il bramato. II Perlìllo dimoftra, che il fuo male gli piace per hauer per -duto quello, che più doueua cuftodire. La Pimpinella lignifica nutrimento di fperanze, Amore lar-goefibitore, &Auaro Banchiere; Affetto cordiale, & Amico fedele. Il Puleggio rapprefenta il ritardo di cofa bramata, parole cotteli , effetti benigni, & Amicitia lineerà. Il Polipodio dimoftra con vna parola lìmbolica, che Dio puo-le più d’ogn’altra cofa. La Portulaca è fimbolo dclTAmico lineerò, e lignifica che alcuno non faprà la fecretezza, con la quale hà cominciato il fuo amore. Il Raponzolo denota, che non fi delie fprezzare vn offerta fatta di buon cuore« - ^ II Del Càudierde 'Beatìano. i2j Il Rofmarino rapprefenta, che fé tu vuoi qualche cofa non de* ui far rumore, PromefTe grandi, Fama buona, Virtù Eroica, & onore cofpicuo. La Ruta lignifica, fe vuoi, che ioti ami fcaccia da te ogni tra dimento, e fintione. La Saluia, denota falutare, cioè, che l’Amante manda fallite alFAmata. La Scabiofa rapprefenta infortunio di qualche cofa intrapre-fa in amore , penfiero fallace, promellè infelici, e fperanze; mondane. La Serpentina dimoftra prudenza, e buona direttionein tutte le cofe d’vn Vomo fenzambitione. Gli Spinaci lignificano, che non vie amore fenza punture, nè rofa fenza Ipine. La Senape denota la buona grada, e la fecondità dellanimo grato verfo i 1 luo benefattore. . Il Serpillo dimoftra, chea guifa di Serpe il fuo Amore va fer-pendo ogni fuo Dominio. Il Sempreuiuo rapprefenta elfer troppo gran tormentofem-pre viuere appaffionato. La Spelta lignifica che fpenta, e fperfa è ogni fperanza,quando vn guardo fereno non venga à rauuiuarla. Il Timo denota,che non teme chi ha la gratia deH’Amata à fuo fiuore. Il Trifoglio lignifica, come con tré Fogli, ò Lettere acquiftò felicemente la Gratia di bella Donna. La Valeriana efprime, che niente in vn anno hà potuto valere la continuatione d’vn amore fedele. La Veccia rapprefenta, che con vezzi, e lulinghefù imprigionato d’amore. Il Verbafco limboleggia,che non vagliono parole, oue lì ricer cano effetti, & operationi. Il Zafferano lignifica, che non fi può meglio fperare, chedoue lifcorge douitiolà la forte. Dì alcune Diante fotto nome di Radici. ’AglioèlìmboIode’penlìeri fenfuali, d’Vomo volgare, e J___/poco fegreto, & altri vollero con quefta efpreffione dire all’Amata , che ogila; Vnendo le Lettere , che formano la detta detta parola per fargli intendere, che oggi farà da lei. Le Carote dimoftrano, che troppo bugiarda è lapromedà, ouenoncorrifpondono gli effetti. Le Cipolle fìmboleggiano principio amaro, Inuidiofo impicciolito , doppiezza d’animo , e lafciuo fetente. Tu la Cipolla adorata dagli Egitti), e cosìil Lafciuo adora vn Idolo fetente. Il Porro rapprefenta fperanze fèmplici, volontà lineerà, e forfè alcuno con la fuaefpreffione volle dire,che per l’auuenire potrò più di quello, ch’ora non pollo. La Scalogna.fpecie di Cipolla dimoftra all’Amante, cheli piglia fpalfodelle fue follie. La Rapa vien lìmboleggiata per vn freddo amore, per la beneficenza vmana, che nalce, e crefce opportuna, ed atta al beneficio di tutti gli Animali, e così anco per Tvtile, che fra i rigori del Cielo acquifta foaue dolcezza. Il Rafano lignifica l’Vomo Iprezzato dal Mondo, e Rimato da Dio, facendoli nelPefterno giudicare per Vomo da poco con la ruutda fua corteccia. I Tartufi rapprefentano Amore occulto, penfierinafeofii, cupidità interelfata, & animo lafciuo. Dei Fiori, T Fiori, che in più Armeggi vengono introdotti fono molti, & X acciò fappiaogn’vno di quelli il loro lignificato, peneremo gl’infrafcritti. L’Anemone, L’Amaranto, li Ciclamino, La Corona Imperiale, il Gelfomino, TElicrilio, il Garofa no,il Gì acinto, ilGiglio,ilGirafole, laGronchiglia, l’Hemorocaile, l’Iride, il Mattatone, laMerauiglia,ilNafturtio,ilLilioConuallium, il Nardo, il Ranuncolo, la Peonia, laRofa , il Tulipano, eia Viola. I Fiori in genere rapprefentano la Vita vmana, l’Emulatione, le belle Lettere, l’Amico vero, e l’aiuto benigno. L’Anemone lignifica Amore infermo, cioè di poca durata, e {labilità, Giouentù infoiente, e Vergogna feoperta. L’Amaranto è fimbolo dell’Amor perfeuerante , Vomo forte, e gagliardo, fperanze ferme, Riacquillo del perduto, edeli-derio giulto. II Ciclamino è {imbolo dei defiderij buoni, dell’onore difefo, della lode acquetata con la propria virtù, e della fama vera. La La Corona Imperiale rapprefenta feruitio pronto, perpetuità di merito,& attieni cofpicue. Il Gelfomino è vn efpreflluo della gentilezza , della purità delFanimo, del defiderio gloriofo,delIa profperità degli onori 3 e delle virtù acquiftate. L’ElicrifìoFiore3che fiaccato dalla Pianta fi mantiene in vigore è fimbolo delPindependenza, e del proprio valore. Il Garofano lignifica, il nuouo Amore, che hà fcacciato il primo, e che il luo cuore non è più fuo; denota l'Idea della virtù,che porta ornamento,e foftegno ai Letterati. Il Giacinto rapprefenta lepaffioni d’amore, le piaghe del prò« - prio dolore, e la bellezza vnita con la virtù. Il Giglio denota purità di Vita, fama chiara, Principe benigno, Giudice retto, profitto virtuofo,bellezza vmana,Verginità coronata, e fragranza del buon nome. Il Girafole è fimbolo dell’infpiratione, della volontà, che non puòefler giudicata , che dal bene conofciuto , il quale necef-làriamente tira la fleffa à volere, & à comandare in noi mede-fimi. La Gionchiglia vienefimboleggiata per l’animo virtuofo per il contento grato, e per l’eternità dell’onorato nome. L’Hemorocalle rapprefenta buona fama, Vomo faggio, & Animo grande e generofo. L’Iridefignifica leloquenza virtuofa, con la cui piantas’in-ghirlandauano gli Antichi Oratori, penfien fublimi ;fauore gra-tiofo ,ed Vomo benigno. Il Martagone è fimbolo della bellezza congiunta con l’vmiltà, e del contento felice. La Merauiglia fignificamutationemodella, purità di mente, Penfìeri buoni, e Continenza gloriola. IlNafturtiorapprefenta acquifli fatti conia Virtù, innalzamenti d’onore, Amicitiacortefe , famacofpicua, &incamina-mento virtuofo. Il Lilio conuallium è fimbolo della bellezza, dell'Anima pura, della mente fincera, delle grafie gentili, edell’Vomo qualificato . Il Narcifo fignifica auaritia dAmore, Giudicioanfano, fallo punito, Amor di sè fteffo, e vanagloria leggiera. Il Ranuncolo dimoftra acquiflo fatto con fudori, e fatiche. Amore fecreto , e nobile, Grafia ottenuta , e fplendore del nome. I La La Peonia rapprefenta piacer mondano, virtù trauagliata * nobiltà di penfieri, Vergogna onefta, Virtù dellanimo, e Vittoriatrionfante. LaRofa èfimbolo dellonore incontaminato, della Nobiltà legitima, della Mifericordia amorolà, dellamicitia cortefe, dell’ allegrezza di cuore, della fama cofpicua, della Religione olferua-ta, della bellezza femplice, e del merito conofciuto. Il Tulipano lignifica deliti oli trattenimenti, penfieri vaghi, ediletteuoli,infpirationebuona, libero arbitrio, elodemeriter uole. La Viola rapprefenta vmiltà di vita, lontananza difpiaceuo-le, amor cado, promelfainuiolabile, fedeltàficura,dichiara-tione onoreuole, Animo religiofo, purità di mente, e contento inalterabile. Vi fono ancora molti frutti polii frà le Piante, come Citrioli, Cocomeri, Fragole, Poponi, e Zucche. Il Citriolo è lìmbolo dell'amore crefciuto con gratia, ptomif-fione buona, refrigerio di pene, e compafiione cortefe. Il Cocomero denotafperanza gioueuole, Animo tranquillo, pretenfione giufta, attieni grandi, volontà perfetta, e Vomobenigno. Le Fragole lignificano piaceri dolcilfimi, dimoftrationi nobili, conuerlàtione cara, fperanze d’amore, e Grafie d’affetto. iPeponi rapprefentano Amicitia buona , comunicatione di grafie, contento d’amore, corrifpondenza d’affetto, e ri fioro amorofo. Le Zucche dimofirano fperanze fallaci, fragilità vmana, penfieri crefciuti con poca foltanza, Vomo di giuditio feemo, e fluori infipidi. Armeggio dì tutte le Figure Celejìi, T)Hr le Figure Celefti piglieremo prima quelle del Firmamen-Jjg to, che fono le Stelle, e Pianeti, e così le Metoere,che figni-; ficano in Greco cofe formate in alto, che fono di tré conditioni diftinte: Ignee, Lucide, & Acquofe. Le Ignee fono le Comete, le Stelle Correnti, il Dragone volante, edilTrauo piramidale; e le Lucide fono l’Arco Ce lefte, la Corona, e le Verghe ; le Acquofe fono comprefe per le Nubi,per le Goccie, ò pioggia, per la Neue, per la Grandine, per la Rugiada,e per la Manna. Le Ve l Cmalìer de Bealiano. 131 Le Stelle vengono introdotte negli Armeggi per lo più con cinque punte, ò raggi ,& alle volte con dieci. Quelle rappre-ientano attieni magnanime, e grandi, fama chiara, e gloriosi, fermezza di mente, e che fAuttoredi talBlafone Ha flato Perfona illuftre in Armi, &in Lettere. Tu dunque, che per retaggio porti i di lui fplendori, non mancar al proprio debito, acciò fempre più rifplendanonelle tue attieni i fuoi fulgidiffimi Raggi, e la ricchezza del fuo gloriofo Nome. Il Sole Pianeta benefico vieti porto negli Armeggi con dodici raggi, qualche volta confedici; e così anco in molti Scudi vien introdotto con ventiquattro 5 bifogna fopra il tutto fpecificare il numero di dfi , perche accaderà , che due Famiglie portino ciafcheduna di elfe il Sole , mà Fvno con minor , ò più numero di Raggi dell’altra . Il Sole per elfer Ialino Rettore della luce, & il moderatore de’ lumi erranti, dimo-fìra che chi lo pigliò per Arme volle con quello Pianeta farco-nofeere la chiarezza del fuo fangue, ò pure alfimigliandofi al di lui Lume , coni raggi delle fue virtù , conio fplendore de’ meriti , e con quello della gloria à guilà d’vn Sole Terreno abbia illuftrato la fua Cafa , non altrimenti , che il Sole illumini quella Machina Mondiale . Significa Grada Diuina, Magiftero fublime , Fede chiara , Principe benigno , Intelletto luminoio , Prouidenza Celefte, Amore perfetto, Cor-teiia chiara , & ornamento di virtù . Onde tu che porti per Inlegna il Sole , guarda di non ofeurare le tue attieni con atti degeneranti da quelli , che il tuo Auttore t’imprelfe per Arma , e chesù l’Onzontede’ tuoi Natali fpiegò fplendidilfuna Corona de’luminolì raggi. La Luna rare volte viene nei Blafoni d’Arme polla nella fua pienezza , mà bensì Crefcente , ch’è vna parte del fuo bianco , che volgarmente lì chiama mezzaluna , quale lì pone m cinque maniere , cioè tutto il fuo Corpo , che lì dice Luna piena , La Luna Crefcente e la mezza Luna , che quando tiene le punte , ò Corna all’insù lì dirà montante , cioè rif-guardante il Capo dello Scudo , e quella , che lì vedelfe giacente in piedi, in Francefe lì chiama cotiche cioè con le punte verfo il fianco dritto di elfo Scudo , e l’altra Icemante lì pollerà con le punte all’ingiù , che il tutto fi deue fpecificare diligentemente per venire in cognitione del fuo elfere. La Luna, ò Globo Lunare j che illumina le tenebre della più balfa I 2 Notte, 132 L’araldo Veneto Notte,bene fpeflb fi fcuopre di puro argento metallata, che negli Armeggi fignifica benignità, non efièndo il Tuo Lume altro, che 10 fteflb del Sclerosila benignità non tiene altra luce, che quella dell'ifteffa magnanimità, Sole degni Virtù. La Luna crefcente, cioè riuolta alla delira verbo TOriente dimollra, che colui, che lèguita gli fplédori della magnanimità fi và cótinuamente auan-zando nella gloria, e negli Iplendori della fama con la ftelìà benignità . Benigna fi chiama la Luna, perche rifplendendo nell’of-curitàdella Notte, aflìcura, &inanimifcecol fuo lumeipoueri Viandanti, e così anco i Pallori alla guardia delle lor Mandre; e perciò fù dagli Antichi chiamata col titolo di Scorta, e di Duce. Significa Umilmente merito lburano,Imperoauttqreuole,Accre-feimento d’onori, Bellezza feminiIe,Amoremutabile,Corrifpon-denza d’affetto,& Amieitia buona. Tudunque,chefpieghi nel tuo Armeggio la Luna raccordati, chel’amicitia confilleinvna femplice reciprocatione d affetto; onde farai vedere nel Cielo del tuo merito congiunta la tua Luna al Sole della magnanimità. Alcuni portano per Armeggio il Pianeta di Saturno, botto la figura d’vn Vecchio brutto con il Capo inuolto in vn panno bruno, che nella delira mano tenga vna falce, e con lafinillravn picciolo fanciullo in atto di diuorarlo. Con quello Pianeta vollero alcuni fimboleggiare il Tempo, che con la falce tagliente del buo continuo corbo miete tutte le cobedalla Natura prodotte. Il Capod’ofcuro panno inuolto dimollrailfiniflro alpetto di quello Pianeta; e l’atto di diuorare il picciolo Fanciullo fignifica,che 11 tempo diuoraque’medefimi giorni dei quali è Padre, e Genitore . Alcuni vollero con quella Stella rapprebentare, la tardanza degli affari, Vitio inuecchiato, collumi dibonelti, traffichi vtili, obeurità dì Natali, Penfieri intereffati, e Malinconia combattuta. Impara da ciò tu, che porti nello Scudo Saturno di non eclif-fare i luminofi Pianeti delle tue belle attieni con l’abpetto infelice diquellaobcura Stella, e che la tardanza ti berua bolo di guida, oue la bouerchia prellezza è inimica mortale del buon configlio. Il Pianeta di Gioue viene rapprebentato in figura d’vn Verno venerabile bopra d’vn Aquila nudo, con vn panno azurro in Sarpa,perbegno d’allegrezza,porteràCorona regale in capo,nella delira mano vn’halìa, e nella finillra vn fulmine. Con quello fogno di benigno Pianeta l’Auttore di tal Armeggio forfè volle ebprimere, che le Gratie fingolari, e grandi fono quelle, che ' <. - . : ebeono Del Caualìer de Beati ano. 133 efcono dalla mano d’vnGioue benigno, e da perfone ornate di perfetta virtù ; onde la benignità è il più degno affetto, che poffa nafcere in Principe generofo, e perciò Ariftotile dice, che la grandezza deirVomo non è altro , che vna certa pia-ceuole , e nobile granita ; Siche potiamo argomentare, che chi porta tal Blafone ò figura fia flato dal fuo Principe benignamente onorato, e fauorito , oltre che rapprefenta pro-tettione benigna , fublimità di comando, Giudice clemente , animo cortefe, bontà infinita , ifpiratione diuina , e Religione facra. Tuo Caualiero, che porti Gioue per Arme, di-mo(Irati benigno nell’operare, fe vuoi pofledere legitimamente tanto pregio. Il Pianeta di Marte, figurato in vnVomo feroce, e terribile nell’afpetto con l’Elmo in teda, e l’Vccello Pico per Cimiero, con bada, e Scudo imbracciato, denota Guerriero inuit-to, Capitano valorofo , ardire feruente , fortezza gloriola, con il cui Scudo fi ribattono i replicati colpi dell’vmanefciagu-re, che accampate nello fpatiolò Piano di quello Mondo fanno perpetua Guerra agli Vernini. Rapprefenta fimilmente tal Armeggio Vittorie acquiftate, trionfi gloriofi, Genio militare, Inimicitiavendicata, impatienti dimore, viuaci penfieri, inclinatone generofa, e Vomo Vendieatiuo . La Vendetta in vn Caualiero è marca di leggierezza , perche vediamo come il fuoco fempre s’attacca in materie fecche, e leggiere. Tu che hai per Armeggio vn Marte, raccordati, chevn Animo nobile sà lanate la piaga, fenza che fi veda la cicatrice , e (lima vile quella vendetta, che vien (olo indrizzata per opprimere roffen-fore, non per reprimere l’offefa. Il Pianeta di Mercurio farà rapprefentato fotto figura d’vn Giouane di bell’afpetto , con abito fuccinto ; porterà leggiadro Cappelletto in teda, ornato di due Ale, con la verga in mano , attorniata da’Serpi , auerà i Coturni ai piedi, alati; Infegne tutte indicanti il di lui vfficio , e Supremo Ma-gillero , come Meffaggiere , e Nuncio del Cielo. E; firn-bolo della prudenza , conciliatrice degli animi ; della celerità , vnico braccio delle Imprefc ; della cognitione , lume regolatore delle difficoltà , e dell’cducatione , mae-ftra della virtù . Si può credere che l’Auttore di quefto fof-ie flato vn nuouo Demoftene nell’eloquenza , c che con 1’ nafta di Pallade trionfafte sù gli eftremi periodi di conten-tiofe ragioni . Tu che di Mercurio porti marcato lo Scudo , I 2 rauuiua 134 L'Araldo Veneto rauuiua le gloriofe memorie de5 tuoi Maggiori con i lumi fulgen-tifììmi della più faggia eloquenza, che Teppe mai inghirlandare d’allori i configli generofi della ragione. Il Pianeta di Venere figurato in vna Giouine ignuda con ghirlanda di rofej e di mortella, che in vna mano tenga vna conca marina è fimbolo delPamore lafciuo , de’ piaceri fenfuali, dell’ affabilità trionfante, dell’affetto acquifiato, della cortefia ge-nerofa, dell’vmanità trionfante, e delfappettito difordinato; Impara dunque ò Caualierodi non allontanarti dalla ragione, e chenell’elettione dell’amata conuiene, che vadi tanto più cauto di quello, che fi fa nell’amor veemente. La Tefta di Medufa, che fi vede in molti Armeggi introdotta , rapprefenta la forza d’amore , il pericolo di chi troppo s’ auuicina à bella Donna, il piacere mondano, cherendebene fpeflo infenfati gli Vernini, il di cui orribile afpetto , à guifa di Medufa li conuertein pietre; onde tu, che porti di quefta l’Armeggio deui auer Tempre la mira in tutte le tue operationi aliatili tà , ch’è Tenza macchia, ed al piacere eh e fenza danno del tuo Nome. L’Effìgie di Minerua introdotta negli Armeggi rapprefenta la Virtù, Sole del noftro intelletto ; e perciò gli Antichi la figurarono per il vero Nume della Sapienza, & alcuni per quella diui-nità dell’anima ragioneuole, che con proportionata fimilitudi-ne ci fà Umili à Dio. Viene quefta dipinta armata per lignificar la ficurezza dei Sauij che tengono armata la tefta di configlio, ed il petto d’innocenza. L’Effigiedi Pane informa di Satiro, coronatod’Ebuli ,veftito d’vna Pelle di Pardo,con la Siringa al fianco, e che fuona vn Corno, non vuol altro lignificare, chel’imaginedi quella parte dell’ Vniuerlo, eh e Tottopofta al noftro fenTo. I fuoi Corni formano la Luna eh e matrice, e diadema della Vita. La Pelle di Leopardo dimoftra il Cielo Stellato, il qual è l’organo della genera-tione, e la ghirlanda d’Ebuli feopre la naturalezza del Mondo. La fiftofa di lette Canne accenna l’armoniofo concorfo de’Piane-ti nelle Creature; Et il Corno ch’egli fuona è fimbolo forfè di quell’orrore col quale ( ftando nella mera iftoria deH’Idolatria) credeuan, ch’egli induceftei Panici fpauenti; i quali fon quelle importune repentine paure, che à Ciel Tereno, ò nuuolfo allàltan gli Vomini ne’luoghi più.rimoti. L’Effigie di Giunone Dea delle Nozze, coronata di Mirto,feopre la poppa finiftra, che con la mano gli fà (premere il latte, e tiene DelC dualìer de Beati ano. 135 tiene nella deftra vn Cuore, e nel grembo vn Giogo, che da ambiduei capi fi vede inghirlandato di rofe; Con quelli fimboli dimoftra che’l Maritaggio deue efier femplicemen te coronato di puro amore, e d’allegrezza. Per il cuore, che altro non loftiene, che vn Anima fignifica l’Vnità, baie dVna fol anima, e quella vien anco rapprefentata per il latte, e perii Giogo. La Ghirlanda di Rofe è fimbolo di vita, e morte onorata ; e perciò gli Antichi voleuano che ilor Sepolcri follerò fparfi di Role. Sacco viene rapprefentato fotto figura d’vn Vomo robullo, inghirlandato d’Ellera,e con vna face in mano accefa,e d’ogni intorno falciata di vite, e di l’pighe. E1 fimbolo delfenfo, dellali-bertà fenfuale, e della libertà aflòluta . Dicono alcuni, che Bacco fi adoraua nelle Città libere, perche Diodoro ferine, ch’egli fece libere tutte le Città della Beotia, e perciò fìi chiamato il di-fenfor della libertà. L’Ellera, di cui è coronato, dice Teofrafto, ch’è bifognofa di molto nodrimento, e tenacilfima , così che ad ogni cofa s’attacca, e s’abbraccia, come fà appunto il fenfo, il qual diuenta corpo, foftegno, ornamento, e trofeo di tutti quelli obietti, ai quali fi appoggia. Cerere,interpretata per la Terra , vien chiamata da Euripide Dea, Regina, e Nodrice, Et Ouidio la deferiue per vna Donna di gran fenfo, la quale introdufie negli Vernini IVfo dell’aratro, e le leggi Trima Ceres vncoglebas dimouit aratro ; Trima dedit fruga alimsntaque pingui a terrà; Trima dedit leges, Cereris funt omnia munm. Viene figurata col Capo di Cauallo per accennare, che porta l’in-fegna di quelle cofe, che in lei militano con gran forza, che fono la ragione, e la cupidità. Corfieri della vita vmana, e corfieri infieme d’Àmore. Nettuno creduto Dio del Mare, introdotto negli Armeggi rapprefenta la violenza. Poiché i Politici antichi conuennero , che tre cofe follerò effondali ad vn Monarca, Auttorità, Violenza, Teforo; onde diuiferofVniuerfoàGioueA Nettuno, &à Plutone. Il Cielo à Gioue, perl’auttorità fomminiflrata dalle Stelle. Il Mare à Nettuno , per la violenza, la quale è propria del Mare , ch’ò tutto empietà, non dillingue nè fenfo,nè grandezza, mà indifferentemente fordo fempre s’aggira gonfio di sè rnedefìmo. L’Inferno àPlutone,perche iTelori nafeono dalle vifeere della Terra, centro infernale. I Romani celebrarono il Sudetto Nettuno per fopraftante alle Gioflre; afforiuano, ch’egli era il pri- I 4 mo ! 3 6 L ''Araldo Vmeto mo domator de’Caualli, perche inlègnalfe l’Arte del Cauaila-rizzo . Si dipinge in vna Conca tirata da due Caualli Marini col Tridente in mano. Vulcano, nato di Giunone, dice Eufebio, che altro non lignifica, che la virtù del fuoco ; il fuolimolacro fi fingeua col Capei-lo aguzzo di color azurro.Per dimoftrare elfer nato dal Cielo,che perciò non fu d’marauiglia, segli ancor zoppicante fi fece vedere ; Troppo alta fù la caduta difendendo dall’Empireo; porta fece il Martello Embolo della noftra Vita, la quale di continuo la martellano infiniti tormenti. Ercole figliuolo di Amfitrione, e di Alcmena Principi in Tebe, gran Capitano, e fù defiderofo della gloria; per le fuemera-uigliofe, e celebri attioni era venerato per Dio. Viene figurato con la Claua in Mano, evefbto d’vna Pelle di Leone. Rap-prefenta fatica generofa, Virtù d’operationi prudenti, e grandi , e perciò nacque tra’ Greci quel prouerbio, Porta la Ciana d’ Ercole, quando voieuano circofcriuere vn perfonaggio di merito, perche fù giufto vendicator delle ingiurie, fatte agl’impotenti, e difenfor della Giuftitia. E fè bene fù in qualche modo innamorato d’Gufale poco refta per quefto macchiata la fua gloria. L’Effigie della Fortuna efaltata da’ Greci , è rapprefentata da quelli col Corno d’Amaltea in braccio, e fopra ilCapovno de’Poli Celefti. Era proprio Nome degli Imperadori, perciò racconta Spartiano , che nelle Camere Imperiali ftaua fem-pre collocata la fua Statua. La Stella ò Polo celefte, è propria inlègna della Fortuna, ed il Corno d’Amaltea pieno di fiori, e frutti prodotti dalla Terra, per lignificar quella noftra Naturamortale. Vienelimboleggiatada’Gentili per Regina, e dif-penliera delle forti, le quali fenza adoprar compaffo girano à cafo fempre imperfette, e con difdiceuole modo arrogandofi gli attributi diurni ; vien nominata capricciofa Teforiera del Mondo ; e trapafla tant’oltre che par , ch’ella fola determini la Virtù, eli faccia l’Idolo, e’1 Embolo del ripofo , e della Gloria. Cebbette nella fua Tauolala dipinge parimente infenfa-ta,òpazza, Pacuuio ne rende ragione, perche nellefue vicende tutta varia, & incollante. Altri vollero, che fia Cieca, quin-da Boetio pur troppo addotrinato nella Scuola delle vmanc fciagurenel2.1ib. della confòlatione vien detto, deprshetidìfìi Ceci nominìsAmbiguosVultus ■ Marco Tullio foggiunge nel lib. delFAmicitia, non foloelfer cieca, mà di piùacciecargli animi T>el C aualìer de Beati ano. 137 mi di coloro, cheàguifadi Madre par che teneramente fi Aringa al Seno, e cieca, epazzaaffieme, perche fenza diftintione di colpa, e di merito confonde la pena co] premio. Rotam volubili Orbe verfamus dice la fortuna medefima . Infima fumm 'u fummo, infimis mutare gaudemus. Sono dati alla fortuna molti altri titoli, come primogenia, Mafchia,Vergine, Conuertente,Benefperante, Seiana,Nortia Priuata, Puhlica, Prenefiina, Aurea, Equeflre; come tutti fi pof fono leggere copiofamente in Sant’Agoftino , in Plutarco ne’ Problemi, in Aleifandro ab Aleffandro nel primo de’ Geniali. Tu o Caualiero, che porti nel tuo Armeggio la Fortuna, raccordati di non infuperbirtife la vedi nelle tue attieni ftar ferma. Confiderà, che Ipefiò cangia, e toglie à te per dare ad altri quel, che hà tolto ad altri per darlo à te, Fortuna fieno, Icetanegotio Ludum infoleniem luderepertinax Tranjmutat incertos honores, TSlunc mibi, nunc alys benigna. Souuengati il tritoefempio di Sciano. Il quale la'mattina accompagnato da vn gran Corteggio di Senatori, fi trouòlafera sbranato per le mani del Popolo; non ti feordare di Craflò, che ricco fuor di mifura viuendo morì fallito; di Copione , che per la pretura,peri trionfi,per i Confulati ,per la dignità di Pontefice Maflìmo più che chiaro,non potè falciar l’anima libera da’legami del Corpo in altro luogo, che nelle catene della prigionia, e diede il fuo Cadauero in mano del Carnefice, chelacero, efan-guinofo sii le Scale Gemonie il lafciò fpettacolo funeftiffimo agli occhi de tutti. Cupido lotto figura d’vn fanciullo alato cò la benda agli occhi con l’Arco,e Faretra,rapprefenta l’amaro deliepaffioni, come alcuni tengono, che l’Amore tragga la Aia Etimologia dall’amaro, come anco i Poeti fanno, che dal Mare tragga ifuoi Natali la di lui Madre. L’Amore, c l’amaro non tengono maggior differenza fra loro di quello, che fia d’vna mezza vocale ; Si dipinge nudo, accioche ciafèheduno lo copriflè de’propri] affetti. Viene da ogn’vnoconofèiuto primogenito di tutte le paffioni dell’vma-na volontà ; da molti fù chiamato , Tormentofo ftimolo ardente , che à tutte l’hore punge ,efq]lecita; Lima , che non ™ai ceflà di rodere con forde operationi; Tarma diuoratrice che’] tutto à lungo andare tracanna ; Volubiliffima ruota, che L’araldo Veneto che sii l’eterno Tuo giro gli amanti attrauerfa ti tiene. Chilodi-pinfe cieco vaneggiò, perche è padre della gelofia, c’hà mille occhi, e fe pure lo rapprefentò cieco, lofè acciocbefifappia, ch’ei non ha occhi da diftinguer perfone, ò interefiì, fe non il proprio. Egli è pieno di contrarietà, fimbolo della Ignoranza, più fpie-tato di qualfiuoglia altra paihone. Caccia dall’Animo tutte le Virtù, poiché, quanto di buono fi ritroua in quello, fe vi entra amore, incontinente n’efce. Vien detto intricatifiimo Enimma, ardito, Sfacciato, e timidilfimo, fù chiamato Agro dolce, perche fà molti fauori agli Amanti,màtediofi. I Poeti Moderni lo paragonano ad vn Leone fiero,advna Tigre Hircana,ad vnPeftifero Angue ( come difie il Satiro nel Paftor fido ) Che fe tù'l miri In dite lenii occhi -, in vna treccia bionda O come alletta ? e piace ,ò come pare , Che gioia /piri, e pace altrui prometta , Màfe troppo ti accojli, e troppo il tenti Non ha Tigre /’ Hircania, e non ha Lib ia Leonfi fiero , efipefiifero Angue, Che lafua ferità vinca, e pareggi. La fua propria definitione la fcrilfe Àkffide Tragico antico in quelli Verfi Nec enim Mas il le e fi, necfamina, Nec Deus, nec Homo, nec fatuus , Nec Pruderti. Poiché fà che l’Amante ami, odi], figga, fiegua, minacci, prieghi, fperi,e difperi ; e perciò tutte in vna volta proua le Amo-rofe paffionicosì fauella Plauto nella Ciftillaria per bocca di Al-cefimano Giouane innamorato. Feror, diffcror, difirahor, diripior, ita nullam mentem Animi ha-heo , viifum, ibi non fum , vii non firn, ibi ejl Animus. Špuodlubet iam non lubet , id continuo ita me amor lapfum Animi ludificat fugai, agii, appetii, raptat, retmet, iafiat, largitur,quod datnon dat , deluditi modoquodfuafit dijfuadety quod difuafit id oflentat. Or tu òCaualiero, che porti nel tuo Blafone il Dio d’ Amore, preda fede à tanti Auttori, che defcriuono le pene dell’ amorofa paffione, e con virtù fingolare propria di Catialiero fuggi sì abbomineuol cieco Moftro d’Amoreper non difcompagnar-ti dalla ragione, eh e tutta occhio. Nonbenè conueniunt ,nec in vna Sede morantur. Maieflas, Amor. La Fed;, ò Fedeltà fotte figura d’vna Donna coperta di velo, è v edita e veftita di bianco con vefte lunga 5 e ricamata col numero del dieci, ilqualèfacratifìimo , eperfettiffimo', inghirlandata di gigli, con la mano delira appoggiata siYl petto rapprelenta Tin-nocenza, fenza la quale non può quella dimoltrare le lue bellezze; eperciò gli Antichi facrifìcauano alla medefima non /àngue , nè Vittime, mà fiori, e cofe odorifere, per denotare, che la fedeltà deu’elfere tutta fragranza , e bellezza in ogni fua attiene . Armeggio delle Meteore, e degli Elementi, T E Meteore fono certi Corpi imperfetti, compofti di Vapa J___\ ri, e d'efalationi, i quali il Sole tira in alto perii fuo calore; Quello nome di Meteore viene dalla Voce Greca, che lignifica vna cofa, che lì forma in alto, e fono di tré forti, cioè di fuoco, di luce,e di acqua. Quelle di fuoco s’intendono le Comete, il Dragone volante, & il Fulmine folgoreggiante . Le Lucide fono il Parelio la Parafelene, la Corona, le Verghe, e l’Arco Celelìe, Le Acquofe fono le Nuuole, la Pioggia, la Neue, la Grandine, la Rugiada, e la Manna. Gli Elementi s’intendono il Fuoco, la fiam-ma,lafacella, laLucerna, ilTizzone, ilTorcio, eia Fornace. L’acqua contiene la Sorgente, il Fonte, il Pozzo ,il Lago, il Fiume , ed il Mare ; La Terra riltringe i Monti, ITfole, le Valli, lo Scoglio, e rilfmo. La Cometa introdotta negli Armeggi porterà vna punta , ò raggio lungo, e grolfo, tortuofo, ò crinito, che alle Volte riguarderà con quello verfo il Capo dello Scudo , ò aU’ingiìi verfo la punta d’elio. Et ouunque và lì tira apprefiò gran copia di fplen-dore. Denotala chiarezza della Fama, e della Gloria, che lìegue da pertutto il corpo luminofo della Virtù: onde tu òCaualiero che hai per Armeggio la Cometa, dimolfrati tutto brillante nelle chiarezze delle belle attieni. Il Dragone volante, eh’èvn vapore igneo nella fuperiore Regione dell’Aria viene così nominato, perche porta di quello la figura;rapprefentanell’Arme Amore ardente , imprelfionedi memorie funebri; Gelolìa tiranna, defiderioinfiammato nell’ operationi, e violenza fpirante. 11 Fulmine per ordinario porta tré cofe rimarcabili, e che lì deuono fpecificare, cioè lui 11 elfo, la fua punta, che fi dirà lanciato, 140 V Araldo Veneto ciato, e le Alia lui conneffe,che con vocabolo araldico fi chiama alato. Quefto negli Armeggi rapprefenta velocità , & ampiezza di gloria, la quale dagli Antichi Egitti]' con il Fulmine,ò folgore veniuafimboleggiata, effendo, che niun'altra cofa rende più orribil Tuono, che i tuoni nell’aere, da’ quali bene fpeflò efce il folgore; onde per tal cagione fcriuono gl’Iftorici, che Apelle volendo dipingere il Magno Aleffandro gli pofe in mano ilfolgo-re,acciòche per quello s’intendelfe la chiarezza del fuonome dalle cofe da lui fatte in lontani Paefi. Diedi anco che Olimpia Madre d’Aleffandro che gli appariffe in fogno vn Folgore,il quale gli daua inditio dell ampiezza, e fama futura nel figliuolo. Sema dunque il Folgore à chi lo porta per fimbolo di gloria, e non per minima offefa d’alcuno. Il Parelio altrononè,che vnalmagine del Sole impreffa Copra vna Nube, ò Nuuola.Queflo lignifica pratica Virtuofa, Amore fugace, Acquifto debole, Animo, generofo, Fedeltà intereffa-ta, Prefenza grata c gelolla amorofa. La Parafelene è Flmagine della Luna dentro ad vna Nuuola, che fi fà nella fteffa maniera, che il Parelio ; rapprefenta accrefci-menti di gloria. Grafie benigne, Amore fcambieuole, lontananza riuerita,benignità fauoreuole, e Animo grato. La Corona è vna nuuola rifplendente, che circonda il Sole, ò la Luna, lignifica Onoreuoli apparenze, fregi del proprio valore, omaggi di balfezze illuftrate, eminenze di meriti ,adorationi di fpirito diuinizato, e bellezze d'affetti. Le Verghe fono Raggi, che paffano à trauerfo d’vna denfa nuuola; denotano Priuilegi di Grafie , Virtù comunicatiua, Clemenza del Principe, Perdono di colpe, Potenza d’Amore, Ragione difefa, e nobiltà fenza merito. L’Arco Celefte, che fi forma per i Raggi del Sole, che riflettono dentro à qualche nuuola, allora, ch’ella fi rifolue in tenue pioggia , rapprefenta , Promeffa infallibile , Marca di Pace, Tregua d’Amore, Animo rinconciliato. Virtù gloriofa,e Speranza vittoriofa. Le Nuuole negli Armeggi rapprefentano intelletto ofeuro, penfieritorbidi,Mente ingombrata ,paffioni amorofe,ignoranza pouera,Solleuationi temerarie, Infolenze impunite , principi) precipito!!, e fuperbo fomento. Lapioggia, ò gocciole, come fi veggono in molti Armeggi poffono auer molte interpretationi ; e che l’Auttore di effe volle intendere, perfeuerando alcuno con le virtuofe operationi foffe per Del Cmailer de Beatiarìó. 141 per ottenere Tonetto delle fue brame : Sicutgutta cauat lapidem, non vi, fed/ape cadendo-, fecondo il verfo d’Ouidio, onero che col mezzo delle fue lagrime folle per ammollire la rigidezza d’ Vn oftinato petto. Ondetucheporti di quelle Tlnfegna apprenderai il tuo cuore non elfer così duro, che vna llilla di ruggiada ■ Celelle non polfa renderlo tutto tenerezza^ & amore. La Neue nei Blafoni d’Arme lignifica candidezza di mente, purità preferuata,operationi d’animo freddo, Amore fcaccia-to > promefle inftabili. La Grandine denota Vendetta fenza riguardo, furore precipi-tofo, caftigo feuero, e giuftitia fulminante. La Rugiada lignifica animo benigno, e piaceuole, pcnfieri vir-tuolì, benefìcio cortefe,affetti temperati, e foccorfo amorofo. La Mannarapprefenta la Mifericordia di Dio, aiuto bifogno-fo, Animo puro, cofcienza buona, attieni virtuofe, e perfona cortefe. 11 Fuoco primo degli Elementi è Embolo della generalità, dell’ardire potente, della viuacità dello Spirito, della Carità virtù ofa, che come diflè Chriflo S. N. Ignem veni mittere in terram , quidvolo,niJivt ardeat ì e così anco li può intendere del defi-derio verfo Iddio. La Fiamma viene fimboleggiata per l’Amore, perlepaffionì dell’animo,per la Diuinità, per la Fama chiara, per la Fede, per la lealtà, per la Religione, per lo fplendore del Nome, per la Verità, eperii zelo. La Facella èlimbolo dell’attione virtuofa, della cognitione perfetta, dell’onore vero,della deuotione efficace, e del giudi-tic giufto. La Lucerna lignifica il Nobile, eh e la lucerna della Plebe, e del Volgojfignifìca la vigilanza,lo fludio,perche gli fludioficon-lùmano più oglio, che Vino. Il Tizzone rapprefenta animo fenfitiuo, odio di fperanze nutrito , Seditione apparente, & amore coperto. 11 Torcio denota generofità d’animo , chiarezza di nafeita, Virtù perfeguitata, Giudici© finalejPrincipato tranfitorio,traua-glio vitale, e Grafia diuina. La Fornace è Embolo d’Animo irritato, d’Amore ardente, di trauaglìo gloriole, di Virtù perfetta, di coftante intrepidezza,c di contralto vtile. La Sorgente lignifica operationi buone, ricchezze meritate, Principe giufto,e benigno,Giudice retto,purità di pcnfieri,Milc- ricor- 142, ' DAraldo Veneto ricordia diuina 5 aiuto copiofo, e fcienza infufa. Il Fonte rapprefenta Scrittore letterato , Dottrina liberale , Principe benefico, Mifericordia vera , e Grafia benigna. 11 Pozzo è fimbolo della fapienza acquiftata con fatica > de! «auaglio vtile , deirefercitio fruttuofo , deirinfegnamento profitteuole, deHelemofìna pronta, e de’ penfieri cupi. Il Lago lignifica Principe magnanimo, Grafie copiofe, Animo generofo, Vita attiua, dčabbpndanza di Meriti. 11 Fiume è {imbolo del profitto riguardeuole, della prouiden-zaneceffaria>del trauaglio celiato, della fatica rimunerata, e della gratitudine operante, chiaue, che ci apre quei tefori i quali l’erario del Cielo insè racchiude. Il Mare rappreienta piu colè,e fecódo i di lui moti li dano à quello i fuoi lignificati. Vn Mare pacifico denota Principe benigno, e giufto, Animo liberale, e gratiofo. Il Mare tempeftofo è {imbolo d’animo agitato da violente pacioni; denota fdegno commofiò daimorouiliinfulti. Perii xMareli può intendere la fapienza^ che conduce col vento del buon configho il le^no d’ogni affare mondano, fenza pericolo de’Scogli, ò Secche d’inimica Fortuna; effendo quella nella mente il Capitano, nelle parole il Nocchiere, e nell’operationi il Marinaro. Viene anco da molti limboleg-giatoilMare per il Mondo cheperliberarfenenon folobilògna libare, mà buttar quanto s ’hà per render leggiero il Valfello dell’ vmiltà. Maregonfiodifuperbia, liuido perinuidia, procello-fo per ira, profondo per auaritia, inquieto per accidia, vorace pergola, efpumofoper luffuria. Il Monte è fimbolo di perfona nobile, che per i propri meriti Ila fiato innalzato àfublimi onori, e grandezze. In più modi vengono! Monti introdotti negli Armeggi, fpogliati d’ogni naturale adornamento, & anco arricchiti di verdura, e d’arbori ; Quando {empiici fi mofirano, altro non fignificano, che la propria grandezza, Animo intrepido, dignità rimarcabile, e fapienza lublime. Con fue verzurerapprefenteranno penfieri grandi, c nutriti dalla propria virtù, fatiche virtuofe, carità diuina,liberalità naturale, e bellezza mondana. L’IfoIe poche volte fi veggono negli Armeggi, mà quando fi liano, faranno circondate d’acque, che fi douerà il tutto fpe-cificare minutamente, quali altro non rapprefentano, che la co-ftanza vittoriofa frà gl’inlùlti nemici, e così anco la miferia mondana. Le Valli, che fono vn rifiretto di Monti, e che rare volte ven- Bel Caualìer de Beatiano. 143 gono introdotte negli Armeggi, lignificano, Dominio limita, to, attieni moderate, Vomofaggio, e Virtù fìngolare. Lo Scoglio è limbolo dell’intrepidezza, perche refifte ai fieri di battimenti delhonde, vien figurato perla fede, perla pariglia per il valor proprio e per larefìftenza. L’Iftmo è vna ftrifeia di Terra nel mezzoàdue mari, eli come quello non è flato da me in alcun Armeggio veduto, nientedimeno per non lafciare alcuna cofa, è flato da me fra le altre deferitto; E'fecondo il mio giuditio rapprefenta neutralità, e pericoli da per tutto, e particolarmente oue maggior forza confina. Armeggio de' Minerali, FietrePretiofe, e Corpi Artificiati. T ’Oro, eh e il primo metallo degli Armeggi, di cui qui auanti 1 _ i abbiamo trattato, non mi refla, che poco à dire dei fuoi lignificati, rapprefentando egli il Sole, luce nobiliflima dell’Vni-uerfo, e Rè de’Pianeti, che fplendidiflima corona dilucidiffi-mi raggi nel nobil Capo difpiega ; E'fimbolo della purità, del giuflo perfeguitato, della virtù efperimentata, e della fperanza ferma, e perciò vediamo gli Ebrei fperando Tempre afpettando (benché inuano ) ilMellia, portano hoggidì in molti luoghi di giallo infafeiato il Capo; El’antiche Leggi vietarono, che alcuno non ardiffe di portar oro, che non fùffe Nobile, ò Caua-liero. L’Argento, metallo nobiliflimo, lignifica purità di cuore, & ambinone d’onori; e perciò i Candidati veftiuano di bianco; Quello colore bianco appreffo gli Antichi era fegno d’allegrezza, e di decoro, perche con bianca fafeia li cingeuano i Rè à gui-fa di Corona il crine ; I Soldati nouelli portauano lo Scudo Bianco per marca , di non auer ancor fatto cofa degna di memoria, e così alle figliuole da marito li concedeua tal colore nello Scudo delle fue Arme. Il Ferro rapprefenta trauaglio gloriofo, patienza vtile, cor-rettione necelfaria , Principe giuflo , e mifericordiofò , Fortezza manifella, ingiuria vendicata, Punitione feuera, difefa cauta, obligo onoreuole, Ragione di Stato, e Giuftitia rimarcabile. Il Mercurio, ©Argento vino > lignifica Amante incoflante, fpe- 144 L'Araldo Veneto fperanzeimpoflìbili, Animo timido, ambitione vana, confusone potente, confidenza ficura , e natura immutabile. Il Rame è fimbolo del principio buono, della felicità puhlica, della fermezza d’Amore , dell’Vnione fedele , dell’Ami-citia gioueuole , del Giuditio prudente, e dell’intereffe proprio. Il Piombo rapprefenta inuidia nafcofta, irrefolutione ofcura, penfìerograne,obliuioned’amore, partialità interelfata,Prudenza regolata, tardanza ficura, conformità di voleri, inditio difdegno, Volgoignorante, Vomo di prima impreifione, querela giufta, ragione dimenticata, Amore finto, Inganno femplice, e fimulatione coperta. Lo Stagno è fimbolo dellVomo baffo, che con la fua profefi fione fi fia alquanto iiluftrato, e della Lega conclufa. Altri vollero , che lo ftagno denotale la vanagloria di pedona pouera, & ignorante, e Timi tati one falfa. Il Solfo è fimbolo del vitto, che fc bene porta dellbro il colore, manifefla col tatto le fueimperfettioni ; fi può anco adattare al feniò perche opera quefto velocemente nei fpiriti lottili . L’Antimonio rapprefenta il Miniftro pronto, mutatione felice ,operationifegrete, Politico prudente, Potenza fortunata, penfieri violenti, e rimedio preparato. L’Orpimento,lignifica bellezza artificiofa, fecreto nafcofto, fiima di sè fieflò, Amore temperato , volontà licentiofa, & vbbi-dienza sforzata. Delle Gemme, ò Pietre pretiofe. T L Corallo è fimbolo della Modeftia ; e di quefta deue armari? I il Caualierojcome d’Vsbergo,che riceue illefo i colpi auuerfi,c di Scudo,che gli preuiene auanti fiano fcoccati quelli dalla nemica mano, rapprefenta il Religiofo offeruante, il Giulio trauaglia. to, el’onore difefo. II Criftallo denota l’innocenza, ch’è il ficuriffimo riparodel viuer tranquillo, e fi come i latrati non fono morfi, così l’innocenza è fimile alla tinta della porpora, che al fine rode tutte le macchie; rapprefenta quefto l’ingegno fecondo, la Verginità cu-fiodita, eia Lealtà incontaminata. Il Carbonchio è fimbolo della Carità, che rifplcnde nelle tenebre nebre del peccato, del valore, perche la Tua chiarezzafàcono-fcere la propria virtù, della magnanimità , la di cui villa difpen-làgratie comuni d’affetto. 11 Diamante rapjprefenta fortezza di fpirito, e coltanza d’animo nobile. L’auer occalìone di mollrar vneccellòdicoftanza, ferue al Caualiero per carattere d Vna gloria immortale. 11 Diafpro denota memoria della morte, e lì come quella è la più falutifera medicina, di cui polTaferuirfi i’Vomo faggio, cosi anco dalla medefima può fperare vn’intiera falute, & vna buona purgatione degli vmoripeccaminofi. Il Giacinto è lìmbolo dell’amore legitimo, della temperanza, perche fcaccia d ognintorno le tenebre, & ofcurità delie paflioni, rapprefenta fìmilmente la Dignità, le Grafie, & onori diurni, la grauità, & il decoro. La Perla lignifica l’innocenza, la bellezza, la felicità defem -pio,la Virtù, laVerginità, la Religione, la Vittoria, eia buona fama. Il Grifolito, ò Topatio rapprefenta la fede, la Nobiltà, la co -llanza,e lo fplendore dell’animo. 11 Zaffiro lignifica la gentilezza, la giulìitia, la fcienza, la Fama, e la lode. Lo Smeraldo denota la cortelìa, l’eccellenza, la forza, l’onore , la bontà, la bellezza, e la Giouentù. La Pietra focaia rapprefenta il trauaglio , con cui s’illullra l'animo, la virtù perfegui tata, il peccatore olii nato, la perfeue-ranza fedele, il rifentimento giullo, il guerriero pronto, e l’amante modello. Armeggio de' Corpi artificiati, e de' ^ Sfrumenti Economici. TLBallone Paftorale è fimbolo della GiurifdittioneEcclefia-X llica, del Prelato elettiuo, della correttionefraterna,dell’obbedienza chiara, edelrifpetto venerabile. La Campana rapprefenta vocatione diuina , Vomo giullo. Sacerdote zelante , Predicatore amorolò , Chiefa di Dio, operati oni manifelle, e fama chiara. La Croce è fimbolo del premio, della Vittoria fublime, del trionfo gloriofo, della Gratia acquiltata , e della Fede Chri-ftiana. L’In- K 146 ‘ V Araldo Vmeto L’Incenfiero denota Idea di perfona, che non fi cura di perder la vita, pur che poffa ottener l’eternità della Fama ; Opere buone, & animo giudo. L’Anello è fimbolo dellaFede, deirEternità,della perfeueran za,delia Virtù, del premio ottenuto, degli onori acquiftati, e-dell’amore perfetto. La Borfarapprefentailgiufto prodigo ,il vanagloriofoauaro, apparenzalufinghiera, e volontàdubbiofa. La Caldaia è vnefpreflfmo della cooperatone alla grada, dell’ acquiftofrettolofo, del trauaglio vtile, della fatica volontaria, e delfamore feruente. LaCandela è fimbolo della Nobiltà mendicata, della felicità mondana, della fedefparfa da per tutto, dell’Amore vifibile» della Carità operante, dell’vmiltà rifplendente, della vita fragile, d’vn Amante di più oggetti, edel Religiofo buono. Il Cappello denota libertà acquiftata , appreffo i Romani era fimbolo di Sacerdotio, appreflòdiNoi di Dignità, edifùpre-mo comandò. La Caraffa rapprefenta la perfeueranza, ch’è vna fermezza, e {labilità perpetua del voler noftro, retta, e gouernata dalla ragione in quanto è neceflàriaairattioni onefledeirVomo. 11 Coltello fi gnifìcal’offeia, e fi come quefla è lontana dalla mente del buon Caualiero, deue folo procurare allonor fuorché lefò non rimanga. Lo Staccio è fimbolo dello Studiofo diligente,e delgiufto tra-r uagliato. Il ben fare, e lietamente patire fono le colonne del giuflo, abbigliate con vaga fimetria di Virtù Theoiogiche , e morali. La Lanterna rapprefenta Virtù nafeofta, Miniflro prudente, & amore celato, che non hà maggior circonferenza di quella, che volge il circuito d’vn cuore. Ombrella è fimbolo della difefa, di Perfona fublime, di Giurif-dittionerimarcabile, e di merito cofpicuo,con cui s’acquifla firn-mortalità sù la carriera dei trionfi. La Scala è fimbolo di Dignità ottenuta, di merito virtuofo, di coraggio eccellente, ed’imprefa riufeita. La Scarpa denotala diligenza con la quale il Caualiero impara ad eleggere, e fcegliere quello, che gli è più elpedicnte nelle file attieni. Lo Scrigno rapprefenta Ricchezze cuftodite, Virtù nafcofle, Forza legitima, fòccorfo pronto, e Gratia pretiofa. Lo DelCaualier de Beatìano. 147 Lo Specchio fignifica Principe, e Giudice infieme, Amico fincero, efempioproprio, purità delilnima, ammaeftramento virtuofo 5 bellezza feminile > contento amorofo, apprendila naturale , dileguo infallibile, & operatione perfetta. Il Vaiò denota Religiofo vbbidiente, habito virtuolòjcloquen-za profonda, e Dignità conferuata. Il Compaflb rapprefenta il configlb, con cui il buon Caualie-re deue mifurare ogn’intraprefa. . Il Raftdloèfìmbolodelladiftintionedelbene,e delmale;onde col raftello del giuditio faprà ogn’ vno difcernere i buoni dai cattiui affetti , e defiderij. jdrme^io d'Edificij, e de' Strumenti Militari, fair ih, Rurali, Muficali, e Corpi mifii come d'ogn'altro Strumento da Giuoco, (S? Araldico. B ?Rà le cofe Rabili, vengono dagli Armerifli fpecifìcate le Ci t-X tà,CaRelli, Torri,Cafe,Tempij,Campanili, Piramidi, Moli-ni, Porte, Ponti, Colonne, e Saffi, Cifterne, Fornelli, e Laberinti. Le Città per lo più vengono introdotte negli Armeggi di fronte, moRrando folo la faccia, òprofpetto d’effe, come per elèmpioilN.portadi vermiglio con vnaCittà d’argento,mattonata di nero. Quelle denotano qualche Imprefa fatta da colui , che volle per maggior Ria gloria nobilitar lè di lui Infe-gfie, acciò Tempre viua rimanelfe la memoria nella lùa PoRe^-rità; ò pure per darci à diuedere con tal Geroglifico, fecondo l’opinione de’ Romani che alcun non li poteua chiamar veramente Nobile, fe prima nonauelfe moRrato i Tuoi Natali da qualche Città li bera, ò Franca ; onde volendo fpiegare di tal priuilegio la fua conditione,pigiiaireper Armeggio la propria Patria. I CaRelli vengono fituati nella fua forma naturale, douendo diqueRifpecificare il numero delle Torri, FineRre, Feritore, Porte, Cortine,e tutto quello vi fi rimarcalfe di differente Ima]', tofrà elle figure. I CaRelli rapprefentano la fortezza dell’Animo, ch’è di loRenere con cuor inuitto tutti gl’incontri d’auuerfà fortuna. QueRa nel petto d’vn prode Guerriero è caufa fouente de’tuoi trionfi.- e forfè l’Auttore di tal Blafone volle alludere con il CaRello alla fortezza del di lui petto, ch’è quella,che fola K 2 rende rende incfpugnabile le Città, e non le Mura, ò liti di effe. E perciò Cartagine , e Roma non aueuano bifogno de’ Balouar-di, eTrinciere , nè meno di qualunque altra fortificatione in quello genere ; perche quelle tutte ftauano nei petti de’ loro Cittadini ben difpolle. Denotano i Caltelli ancora la protettio-ne, e la fede. Onde tu, che porti per Armeggio il Callello raccordati , che indegno è di gloria colui, che non sà refìlle-re con forte animo agl’ impubi del lènfo , e ribattere coi Parapetti della ragione tutti gli sfrenati appetiti di quello . Le Torri introdotte nell’Arme fono Marche d’antica , eco-fpicua Nobiltà; e da quelli fi conofceuano le Famiglie più ri-guardeuoli , perche alcuno non poteua fabricare Torri , fe non era d’illullre , e nobil fangue per onori , & auttorità . Di quelle pure fi deuono anco rimarcare tutte quelle cofe , che fi fcorgelìero di differente fmalro , come il N. porta d’argento con vna Torre rolla , mattonata d’oro con la porta graticolata di nero . La Torre rapprelènta fermezza d’animo , che non può effere d’alcuna cola vacillato , inoltrando tal politura non lolo la robuftezza naturale , mà etiamdio quella della propria virtù ben dilpolta , e piantata nel terreno delle buone , & onorate inclinationi . Alcuni anco con la Torre vollero dimollrare l’eminenza dell’ingegno , e la nobiltà dello fpirito ; onde quelli, che portano tal Blafone , fono obligati di far , che le loro operationi fiano corriipondemi all’ altezza dell’ animo , alla fortezza del cuore , & alla nobiltà fìngolare del loro fpirito. Le Cafe pure qualche volta fi veggono nell’Arme polle con colori, e fmalti differenti in alcuna parte di effe , come per efempio il H porta d’argento con vna Cafa di color rof-fo mattonata di nero , e tegolata , ò coperta d’azurro i Kapprefenta negli Scudi d’arme la maturità , la prudenza, la cautione , la virtù , la pouertà , e la fapienza, con la quale deue l’Vomo coprirli per non foggiacere all’ingiurie degli inganni. Il Tempio viene fimilmente in qualche Armeggio collocato ; è fimbolo della Religione, della ri uerenza, della fede, deH’offer-uanza, e dell onore verlo Dio, che fecondo la verità nudataci quello è la noltra fola, e vera fperanza dell’eterno bene; ed èil primo debito d’pgni fedel 3 & onorato Caualiero. Il Del Canai ter de Beatìano. 149 Il Campanile 5ò Campanili introdotti nei Blafoni d’Arme di-moftrano Giurifdittione Ecclefiaftica, come fanno le Torri per la Secolare. Onde quelli faranno per Io più formati di due colori 3 ò metalli diuerli, come'per efempio il N.porta d’Argento convn Campanile vermiglio con il pinnacolo azurro. Altri affermano che le Torri, ò Campanili di Chiefe fiano la vera marca della Religione Chriftiana, quale è la bafe d’ogni virtù, ed ilfonte d’ogni gloria, e perciò più d’ogn’vno il Caualiero , e Gentiluomo, c’hà locchiofifloaironore, deue fopratutte le cofe onorare Dio , poiché da quello ogn’altr’onore deriua , e tanto porterà egli d’onore, quanto ne renderà al fonte d’ogni gloria. Le Piramidi, Aguglie, ouero Obelifchi, che fecero conofcere le ricche pompe degli Antichi fono ancor quelle in molti Armeggi collocate, dimollrano la natura delle cofe, le quali li producono imperfettamente nel principio, mà vanno poirice-uendo à poco à poco le forme, e le perfettioni, come fà per appunto la Piramide nel dilatarli, & allargarli dal punto, e dalla cima nelle parti lontane. Vengono da moki tenute per geroglifico della virtù, della coftanza, e della gloria. Il Molino, veni rà alle volte pofto negli Armeggi con il fuo Edificio, & alle volte la fola Ruota, chebifognail tutto fpeci-ficare; lignifica quello l’vbbidienza, bafe dei-buon gouerno, l’intrepidezza, neceffaria per ladifefa ,la fcambieuolezza, fo-rella del perfetto amore, hfperanza, cibo delicato à tutti gli vmori, e la rifolutione, madre del fine. La Porta, ò Porte lignificano libertà , che per quelle ogn’ vno hà libero l’ingreflo, e Fvfcita ; e così anco accennano la grandezza , e magnanimità dell’animo , con la quale tuttii mali, &i difagi fi fuperano, pur chealfommo dell’operare per ildo-uere fi peruenga . A quello c’inuita lagenerolìtà lleira,efor-tandoci à non temere quelli , che poflòno portar danno all’ animo , & all’onore , pigliando l’efempio di tanti Santi Martiri , che il Mondo , e la Vita per il fommo bene fprez-zarono. I Ponti negli Armeggi introdotti dimollrano Principe alfet-tuolo, nobiltà d’animo , comunicatione di Grafie , Guerriero collante, Miniftrovalorolo, Ciuiltàcofpicua, Amicitiavera, conuerfationeragioneuole, fublimità d’onori, e facilità al ben operare. La Colona,ò Colonnefituatenei Blafoni d’Armerapprefenta- K 3 no t5o V Araldo Veneto no lacoftaza,che fuole albergare nei cuori generofi degli Vomì -ni, quali danno Tempre appoggiati,e laidi nelle ragioni, che muo-uonoTintellettoà qualche operationeonoreuole. Altri le fim-bolleggiarono per la prudenza ch’è vna prontezza d’eleggere, & operareil meglio, fecondo la ragione inqualfiuogliaoccorrenza; onde quella è l’ornamento principale dell’Vomo, con cui fi rende riguardeuole nel Mondo, e fà cheogni bellezza via più deH’ordi-nariodimoltrii Tuoi pregi. La Colonna viene fimboleggiatada molti per il profitto, per il virtuofo modello, per la protettione> e per il penitente. ì Salii, fignifica.no grauezza di penfieri, laconfideratione ne-ceflaria al ben operare, impedimenti legitimi,e naturali, e patien-za, vno de’principali effetti della fortezza necelfaria al Caualie-ro, per elfer quella il flagello della tema ; e perciò impariamo dal Pefcatore,cheloffregIi ipeflì affronti delfonde, che gli fpruzzano in faccia i Tuoi furori, per arriuare alla preda bramata. La Cillerna, ò Cifterne, collocate nell’Arme rapprefentano fperanza in Dio, Grafia vera, e lècreto del Cuore, e fi come quello è l’anima de’più alti affari; il lafciarla pigliar ariaèvn vcci-derla. Il Fornello pollo negli Armeggi lignifica cuore'vmano, che dal fuoco d’amore s’accende ; E perche quello porta fpefle volte ladillruttione del Corpo; ferua dunque ai prudente l’efempio per ricercare l’acqua della Grafia Diuina pereftinguerlo . IlLaberintofituatoneiBlafoni d’Arme rapprefenta laLafci-uia, che quali magica verga in metamorfofi Arane fà apparirle pompe de’Tuoi incanti, e così anco denotai beni mondani. Degli frumenti Militari. T A Spada polla nei Scudi d’Arme, lignifica Soldato, traua- J__/]glio vtile, valore temuto, Amor della Patria,attiene vir- tuola, collanza armata, difefa centra i pericoli,forza fottopolla alla Giullitia, Fama chiara, Nobiltà del merito, ira pronta, ragione difefa, e ficurezza publica. La Lancia è fimbolo della NobiItà,dell’onore canallarefcosella concordia militare,della collanza inuitta,della generolìtà dell’ animo, dell’eternità della gloria, della fortezza intrepida,e della virtù cofpicua. L’Arco rapprefenta otio virtuofo, Idea d’iddio, chequan- to più ritira il braccio tanto più gagliardo fcarica il colpo. La Baleftra, lignifica animo rifoìuto, idea d’intrepido guerriero , che in campo aperto determini di vincere , ò di morire. La Faretra5denota dolore,celerità,deliberatione,Amore pungente, e volontà pronta. La Clauarapprelènta Principe Giulio, che di(Iruggecol domito rigorejmoftri del vitio, con Gloria immortale. La Fiombola lignifica ira del Principe, prontezza d’ingegno, difefa necefiària, e virtù naturale. L’Archibugiodimollraanimo rifoìuto, Amore ardito,vendetta bramata, offefa fpontanea ,J& occalione pronta. L’Artiglieria rapprefenta Amante coraggiofo, fpinto à combattere da violenza amorofa per l’ira, potenza Diuina, Perfona giuditiofa ,e prudente, che sà operare, quando meglio, ed il luogo, ed il tempo lo richiede. Il Berfaglioè limbolo di Giudice perfetto,d’Vomo Prudente, e di chi neU’efercitio della Virtù meglio colpifce ne riporta il premio. La Bandiera lignifica l’Ardire, & Vnione, Acquillo gloriofo, Dominio vero, e Guerra ordinata. Lo Scudo rapprelènta Principe giullo, Protettione lìcura , Aiuto cortefe. Animo buono, e Fede lineerà. Il Tamburo denota rifentimento giullo , trauaglio gloriofo, Guerra intimata, & infegnamento virtuofo. La Tromba rapprefenta l’elèmpio dell’altrui virtù, l’operatio-ni illullri, la lode vera , l’incitamento nobile, e l’vnione vtile. L’Elmo lignifica la virtùdell’ingegno,penlienfublimi,autto-ritàcolpicua, e Fede cattolica. Di Strumenti fabrìli, TL Barile denota trauaglio vtile, Neutralità, Vomo affabile, _L Amico dì tutti, buona volontà, e difegno giullo. La Catena è fimbolo della concordia, dell’auaritia, dell’vnio-ne,cdella congiuntione d’affetti. Il Cerchio dimollra auttorità, debito > conferuatione,per-tettione, vmiltà,eforza. K 4 Le Le ChiauifignificanoOratione, poteftà del Dominio ,con-fermatione, fedeltà, eprouidenza. Il Chiodo rapprefenta neceffità, memoria, obligo > virtù che lena, e fcaccia il vitio. La Corda è fìmbolo della contradittione, della forte, del cafti-go, della Giuftitia, ddl’vnione, e dell’obligo. La Forbice rapprefenta corrifpondenza, Gabella, Principe di-fcreto, e riforma. L’incudine lignifica refiltenza, generofità , Mufica ,ePerfona di prima iinprelfione. Il Lambicco denota animo trauagliato , Amante piangente. Donna imbecille, e Virtù liberale. La Lima è limbolo dello ftudiojdeirafifiduità, del tempo > della Dottrina, e della Confelfione. 11 Mantice rapprefenta fcambieuolezza, fdegno, furore, ali-mentod’amore, &mimicitia. Il Martello dimoftraneceirità,tribolatione , Principe giuflo, Prudenza, Configlio buono, diligenza j e fatica. Lo Scarpello è iìmbolo del rifentimento,deU’efperienza , dell’ Arte, della correttione, del Miniftrofapiente,e delle buone ope-rationi. La Scure,fignifica maturità di configlio, caftigo pronto, e Giuftitia vera. La Sega rapprefenta Configliero, e Miniftro prudente, idea di perfona faggia, ch&nelle confulte, e bilògni non mai trauia dal dettame deiraffinata efperienza. Il Triuello, ò Succhiello dimoftra Grafia Diuina, volontà fen-zacontrailo, e giuditiopenetrante. L’Argano lignifica l’ingegno, con cui fuperiamo quelle cofe, alle quali pare, che repugni la fteilà Natura. 11 Regolo è fi tribolo della confideratione, con la quale ci guida per mezzo de’buoni efempij al vero fine. Il Compaftò dimoftra il difegno,& il Giuditio per conofeere,e giudicare diritamente ogni forte di cofe. La Tanaglia rapprefenta la forza, la deliberatione, la virtù? e fauttorità, Sini' Strumenti Rurali. T 'AratroèfimbolodeirElemofinierojdeirefercitio vtik, c J___j gloriofo, edell’operationi virtuole. Il Carro rapprefenta il Matrimonio, e perciò i Giurifti chiamano i Spofi lugali, che ambi lotto il medefimo Giogo con ag-giuftata concordia abbiano à faticare; lignifica anco vbbidienr za , e celerità. Il Criuello denotai! profitto, la penitenza, Principe zelante, Infegnamento buono ,eIettione virtuofa,e trauaglio vtile. L’Erpice,idea della GiuftitiajImagineelprelTa di Principe giu-fto, e che vuole appianare tutto quello) che nel fuO Stato ritroua d’ineguale. La Falce è {imbolo del trauaglio fruttuofo,del Giudice buono, e del tributo moderato. 11 Giogo denota Grada, ecooperatione, Matrimonio legiti-mO) patienza religiofa,eieruitù volontaria. Il Palo rapprefenta buon efempio, compagnia cara, aiuto (incero, Amicitia perfetta, e gouernovirtuofo. Il Kaftro, ò Raftello,lignifica ddtintione del bene, e del mde, Spinterelle proprio. Il Badile è {imbolo della fatica guerriera,del principio diligente,dell’operatione ma nifefta , e della vita attiua. LaZappa rapprefenta inueftigatione profonda ,5Economia buona. Politico prudente,Soldato zelante, e Giudice retto. S frumenti Mufìc ali, e Corpi Mijli, T ’Arpa rapprefenta piacere mondano , corrifpondenza d’ JL__y amore, A negrezza d’animo, e Virtù palelata. La Cetra è Embolo delia concordia militare, della virtù perfe-uerante del patimento con allegrezza, e dellanimo piaceuole. Il Liuto fignifica trauaglio foaue, cofcienzaaggiuftata giacere virtuofo, e concerto grato. . La Lira denota emulatione virtuofa, pariglia vera. Animo vb-bidiente, e concordia pi aceuole. L’Organo rapprefenta la Republica, che con la varietà di per-fone, di Cariche,di gradi ,e d'vffidj lì forma il concerto del buon gouerno. la La Cornamufa fìgnifica l’Vomo vanagloriofo, poiché niun fu-perbo èfenza vanagloria, nè niun Vanagloriofo èfenzafuper-bia. La Siringa è fimbolo dell’vnione ciuile, eh e tutrice delle Città, e perciò Scillaro Rè degli Scithi coirefempio delle Verghe vni-tein vnfrfcettodiedeàdiuedere a’luci figliuoli , che ftandofrà dii vniti non farebbero d’alcuno flati rotti ; mà difuniti,facilmente alierebbero prouato con la loro debolezza, la propria perdita. Il Flauto dimoftra le Lettere la Curiofità,erAduIatione perla melodia del Tuono. La Zampognia denota la viuacità dello fpirito, Animo fempli-ce,Volontà aggiuftata a’cenni del Tuo Signore, eletrè potenze delTanima. De' Corpi Mìjìi. T A Bandierola rapprefenta operatione fpiritofa 3 e volontà J___/ vmana . L’Ancora è fimbolo della fermezza d’Amore,dellafperanza buona, della tranquillità bramata, della coftanzaficura. L Arcolaio, ò Guindolo per incannar Lino, ò beta, denota l’in-flabilità di Giouane Amante, il vagabondo impouerito, ed il fenfuale confijmato. L’Aflrolabio, lignifica inuefligatione incerta, penliero ardito, Miniftro diligente, e defiderio fpirituale. Le Lettere negli Armeggi, fono marche di qualche degna efpreflionè ; La Lettera A appreffo i Romani veniua introdotta per i Giudici) con la Lettera C, lignificando con elfe Abfoluo, <£■* Condemno ; L’vfauano anco per legno di ricufare,eFammette-uano nel far le Leggi; I noftri Moderni vollero ferie accennare l’Amore, l’Acutezza d’ingegno, l’Amicitia, l’Attione virtuofa, rAuttorità, e l’Augurio buono, ouero con quella il Nomedi qualche fuo illullre Eroe. La Lettera B è muta nel buono, è vn efprdliuo di Bontà,di Beneficio, di Bellezza, e di buona Fama. 11 B,eN.nell’ifcnttioni Romane indicauano Bene inerenti. 11 C. V. fignificauano ClanJJìmusVtr, & C. S.Senatus Conful-tum) Ceefar Sanclijjìmus. D.D .Rapprefentano Donum dedit, e tré D. BOonum, dedit, dedi- Del C aualìer de B e aliano. 155 dìcauit, D. M.denotano-Dz-f manìbmV).V. Dy Penates, ^<'F.elix, efefta I. D.Iure dicundum]_l%N\.Liber mentus. M. Mater aìiquando Menjis , Mtles , Monimentum. O.C. S. ob Cin s feruatos. H p lignificaPontifex^eyofuit V.C^PatronuCo-, Ionia, Patrono Carparis, Pon'endum curauit P.C.pofi conjulatum P.P. Patris Patria , Pecunia puhlica. Il Bacile con il Vafo di acqua denota innocenza, purità , e Vo-mo giufto, e tali figure bene fpetto fi veggono fcolpite fopra Pietre Sepulcrali. Le Bilancie lignificano equità , Giuftitia, e buona ammini-fìratione. Il Freno, ò Briglia del Causilo rapprefènta la temperanza, figliuola della Giuttitia, e della Difciplina. 11 Caduceo viene da molti portato per Geroglifico della felicità publica, & altri per la Fama chiara, per Feloquenza, e per la Pace. La Corazza rapprefenta la Fortezza, la Guerra, la Difefa, la Riprenfione, e la Lega. Il Calice denota l’Obbedienza, la Fede'cattolica, la prontezza , e FOnor di Dio. Il Collare da Cane vien fimboleggiato per la cuftodia , e per la difefacontro il temerario ardire. Il Corno da fonare rapprefenta la Nobiltà, la Caccia, la Ge-nerofitàdellanimo, eia riprenfione. Il Calamaio con la penna da fcriuere fignifica gratitudine, e memoria de’ beneficij. Il Cubo è fimbolo della fermezza, e della coftanza, ouero rapprefenta quanto fiaftabile la Virtù, per cui s’arriua alla vera felicità. Il Dado fignifica la liberalità, infegnandoci, ch’egualmentec liberale, chi dona poco, auendo poco, echi dona affai auendo molto, pur chefireftiin piedi da tutte le bande con lafacultà principale. Il Ferro della Lancia rapprefenta Nobiltà acquittata col merito delF Armi, e lingua, che parla in materia d’onore. 11 Ferro da Cauallo fimboleggia le veftigie illuftri de’ fuoi Antenati ,ed il corfo gloriole d’vna vita ammaettrata nell’Accade-mie del ben morire. L’Accetta manicata è fimbolo di Giurifdittione, & Impero , quale anticamente veniua portata in vece di Scettro. L’Antenna rapprefenta Grandezza d’animo, magnificenza , pen- 15 6 L'Araldo Veneto penfìeri alti, e gloriofì. Le Ruote del Catto, ò tutto il Tuo Corpo denotano Virtù co-fpicua, Vittoria acquiftata con preftezza, e celerità, ed anticamente veniuail Carro pollo negli Armeggi per Marca di Nobiltà, e di attioni gloriofe. La Conocchia fimboleggia Nobiltà acquiftata col mezzo di Donne,ouero attioni cofpicue, partorite dalla Virtù, e valore di qualche Donna celebre. La Graticolarapprefenta lapattenza ,e penitenza, quali s’at-troua, & è il mezzo frà la cofa, che fi cuoce, ed il fuoco, così la penitenza è mezzana frà i dolori del Peccatore , &rAmore di Dio, il quale è motore di elfi. Il Dardo fignifica il Gouerno della Republica > e denota la velocità , e la vigilanza. 11 Flauto denota Tadulatione, el’induftria, inftrumento atto per addolcire gli animi, e fminuire le moleftie. Vn Falcio diSpiche di grano rapprefenta la Pace, la Concordi a, la Fertilità, Fvnione, e ricchezza de' Poderi. Vn Fafcio di Spine fimboleggia la patienza, e cosile punture de’ trauagli come quelle dell’onore, e dell’offefa. VnaGhirlanda de’ fiori denota Animo piaceuole,e grato, Allegrezza di cuore ,e confermatione. Yn Campo fparfo di Grandine è fimbolo di fdegno implacabile , e pieno d’inumanità. Globo con la Croce denota animo Religiofo, e che abbia in molte parti del Mondo fparfo il feme della Fede Chriftiana, ò come Caualiero ricercato l’occafioni con la fpada di vendicar gli oltraggi fatti a’Chriftiani dagl’infedeli. Gli Hami da pefeare lignificano la Stratagema, l’inganno, rintereflè proprio, e l’Amicitia finta. Le Monete dbro,e d’argento rapprefentano il contento,la ricchezza , la generofità, l’aiuto, e l’oblatione. La Mitra denota dignità Ecclefiaftica, Giurifdittionelpiritua-le, e premio di virtù . Pomi d’oro fignificano il contento amorofo, Giuditio importante, bellezza di merito, valore conofciuto, e fama chiara. La Pelle del Leone fimboleggia il decoro , Grandezza d’animo nobile, eccelfa Virtù, & attieni Eroiche, e magnanime. La Sedia rapprefenta auttorità, Giurifdittione , Priuilegio , Dottrina, e Grandezza d’animo. 11 Sacco fignifica il buon configlio, chefofìiene il corpo della Del C aualier de Beati ano. 157 la speranza pieno di vera fede. 11 Libro è fìmbolo della cognitione, del configlio > del credi-tOj dell’eloquenza, della Dottrina, e della Giuftitia. La Lucerna rapprefeota la ragione, eia vita efiendo di quella, fecondo Plutarco, fimile al Corpo, ch’è dell’anima ricettacolo. La Mafchera denota la fimulatione, la Corte, l’Amicitia finta , e l’inganno. La Palla, ò Palle dimoffrano l’eternità, il moto della fortuna incollante, l’vmiltà, che quanto più èpercollà in terra, tanto più al Cielo s’innalza. Il Piedeftallo,ò Bafe èfimbolo della collanza, della Pace,della falute, e della {labilità. I Pennelli fono fimbolo dell’Arte, deli’imitatione, della memoria grata, edell’amicitia. Le Penne di varij colori rapprefentano attieni non ordinarie, penfieri gloriofi, e magnanimi. La Penna da fcriuereè figurata per la correttone, per là rac-cordanza de’ beneficij, e per la fama immortale. HRofirodiNauerapprefenta la Concordia militarcela Nobiltà acquiftata frà i pericoli. Ruota, ò Ruote fono fimbolo di gratie, quali s’acquifiano col mezzo della fortuna, e così anco molti vollero lignificare l’occa-fioni felici, il tempo, e la fperanza. Lo Specchio denota il Configlio, ò ammaefìramento, acciò ogni noftra attiene fìa calcolata con quelle degli altri. Lo Scettro dimoftra Grandezza, poteftà Giurifdittione, Animo grande, penfieri magnanimi, e Dominio Sourano. Lo Scarpello è fimbolo della memoria grata de’ beneficij rice-uuti, e raccordanza perpetua di qualche torto, ouer ofl'efa. La Sfera rapprelènta la Gloria, l’Intelligenza, & azioni d’ animo grande, efublime. Lo Sprone lignifica la virtù con la quale fi pungono, e raffrenano i capricj del vitio , e così anco rapprefenta la diligenza; E molti ancora lo introduffèro per geroglifico dell’emulatione, efl'endo quella vno Sprone, che fortemente punge gli animi ge-nerofi à proccaciare a’loro ftefli quello, che in altrui veggen-do conofeono à loro medefimi mancare , & à quello propo-fito dice il Caualcante nella fua Rettorica: Stimtlos deditamula vìrtus. La Scala nell’Arme è fimbolo dell'intelletto , della con- tem- 15 8 L'Araldo Veneto templatione , degli onori acquiftati col merito , c con la fatica . Il Ventaglio è vn efprefìiuodel refrigerio,introdotto forfè per qualche amorofo ardore. La Zona delZodiaco,dimoflra la Nobiltà de’ Natali, gli onori, e dignità d’vn’iiluftre Famigliai e la ragione,mifura conuene-uoledell’attioni perfette. i7 frumenti da Giuoco. T Dadi rapprefentano negli Armeggi la perfeneranza ,l’Acqui-X la Vittoria, e Mondo ingannatore . J*o Scacchiera pollo per Armeggio flgnifica Vittorie giornaliere , fperanze incerte, Guerra,chelempreportavnitefecole perdi te, e Giuoco incollante. La Pala lignifica l’vbbidienzà,l’equità, il.trauaglio, lacoftan-za, e l’vmiltà efaltata. La Trottola rapprefenta l educatione rigida, il calligo, &il trauaglio piaceuole. IIGirauentoèvnefprelfiuo della neceiìità;della Grada, edel Minillro operante. Le Carte da Giuoco denotano otio danno/Ò , viltà d’animo, fperanzaimpatiente, Amore interellàto, e perdite fubi-bitanee. Strumenti Araldici, e figur e di cofe non ’viue, e mutabili. TL Capo vien chiamato dagli Araldi Francdt le Ckef;èym li-X ò falcia di larghezzidella terza parte dello Scudo, polla., e limata nella lommità d’eflb, come fregio adequato alla piàno-bile, e più cofpicua parte dell’Armeggio, àfuoCapo, comequì auanti abbiamo fopra le pezze nobili diffuiàmente parlato. Quella Figura nell’Arme è molto nobile, e £'i conofcere il fuo Autto-re effere flato perfona di merito, e fieome quelli Capi perle più vengono caricati daltre Figure, per le quali li può venire in co-gnitione di molte cofe,e principalmente di quelle, che riguarda» noal proprio particolare; li deue perciò molto bene ogni loro parte Ipeti fica re > acciò ogn’vna polfa conofcere à qualoggetto liano DelCaualier de Beatìano. 159 fiano fiate porte, efituate . La Tofcana, come la Lombardia ipiega ogn’vna di quefte per le Fattioni de’ Guelfi,e Gibellini vari j colori, e caricature di molti Corpi introdotti nei loro Armeggi , e particolarmente di quelli, che poteuano indicare il loro Partito, òFattione; E così ogni vno portaua il Capo col fuo proprio fmalto, ò Colore. I Guelfi per lo più aueuano il Bianco, & il Giacintino, ò Azurro con diuerle caricature, come di Rofe > Gigli,Stelle, Chiaui, Tiare, Croci & altro. I Gibellini portauano il Roflò.Oro, ed il Verde con caricature d’Aquile, Bafilifchi,Draghi , Branche d’Animali rapaci, e fieri. Quefii Capi negli Armeggi denotano fuperiorità ,penfieri fublimi, e nobili, perfpica-cità d’ingegno, e vigilanza, con la quale il Caualierò fi rende ri-guardeuole, e ftimato, acciò le tenebre del vitio non grimpedi-fcano le buone attioni; Ofleruandoildettodi Demoftenesù l’in-terrogatione di molti, in qual maniera forte lui diuenuto così celebre Oratore,rifpondendo egli,Hò più confumato oglio, che vino p er dinotare, che la Lucerna gli era fiata più amica, che le Ta-uole, eie Menfe. La Croce negli Armeggi è marca d’vna religiofa, e nobile Dilcendenza: E quella Figura fu introdotta allora, che il zelo del Diuino Amore infiammò il petto di quel prode Caualierò Francdè, che con incorrotta fede, ed impareggiabile valore s’ aprì il varco nell’Oriente per render più luminolìi giorni all’eternità del fuo riuerito Nome ; e perciò molte perfone Nobili in quella gloriofa, e fanta Imprefa pigliauano le Crocidai colori de’loro propri Armeggi, e così quefie per le loro degneattioni partàrono poi per Arme nei loro Difcendenti; come anco viene l’vlo delle Croci aliai comprobato da quello degli Ordini de’ Ca-ualieri, che ponendole negli Scudi delle loro Arme fi fecero poi ereditarie nelle Famiglie di quelli; eperchequefte tutterappre-fentano la vera Nobiltà nonè merauiglia fe Chiefa Santa chiama la Croce col titolo ó'Arbor Nobi/is, fapendo molto beneche chi con vn Arma di morte fi marca il petto, trionfa gloriofo con le fpoglie opime di eterna Vita. Ondetu ò Caualierò, che conò-fci auer i noftri primi Padri da vn Legno auutola morte procura ancodaqueftoriconolccr la Vita. Il Palo vieti formato da due tagli fendenti, ò linee perpendicolari nello Scudo, che principiano dal Capo, e fanno fermine nella pùtad’eflo Scudo,tenédo di larghezza la terza parte di quello, quando però fi ritrouafolo che fi potrebbe dire tripartito di taglio fendente. Quefto Palo,formato àguifa di Colonna dimo- ftra 16 o V Araldo Veneto •ftfa fortezza, perche con efifo vengono-le cofe grani e pefanti fo-ilenute; e perciò è moltoquefta neceffaria all’onorato, e prode Caualiero, facendo ella pullulare dal terreno delle buone inclinazioni la Pianta dell’onore, quando è accompagnata dalla Giufti-tia, onde dilfe Ariftotile : lutti, Ò1fortes Viri maxime bonorantur, bi enim in bellojlli vero etiam in pace multò vtiki funt. Alcuni, che non paghi, e contenti di cofe ordinarie vollero più à dentro fì-lofofare, differo, che il Palo altro non òche l’Hafta portata dall’ a ntica Militia de’ Pedoni Romani, e per far conofcere, che quefti erano di tal ordine, fubito giunti alle Cariche de’ Magiftrati Ci-uili, alle quali non potcuano peruenire,feprima non aueuano dieci Anni militato, poneuano per marca del fuo preftato,ò limitato feruitio il Palo. Indi poi i Moderni con quello fegno vollero anch’dli farli conolòere difcefi dall’Ordine de’ Militi. Io però in materie cosi ofcure, non poflb così facilmente perfuadermi, come fanno quelli, che volentieri s’attaccano alle cofe lontane dalla noftra cognitione, che vengono poi giudicati per fpecula-tori d’vn confidò Caos. E' ben vero, che lafciando ogni dubbio, & accodandomi all’efprelTione delle Figure diremo offerii Palo vero Geroglifico dell’aiuto, e dell’arte, con quello l’Vomofi rende giudo, c con queda ritroua i mezzi più facili per fpianarei Monti d’ogni pili alta, & ardua difficoltà. Onde tu ò Caualiero, che porti nel tuo Armeggio il Palo raccordati di aiutare con eroica generofìtà l’Amico ne’fuoibifògni come fecero Pompeo, e Lettorio contro Gaio Gracco , che per difenderlo fè gli fecero feudo, e fi oppofero alla moltitudine, che d ogni parte con J’Ar-mi io atìaliuano. Così tu dunque con animo generofo, e grande farai bada, e Palo in fodenere il pefp più grane nei bifogni importanti della Patria. Veniua pure tal Marca portata dalla Fat-tion Gibellina. La Fafcia vien fìmboleggiata per la Corona, e Diadema Reale, onero per quella Cinta, checodumauanole MatroneRoma-. ne cingerfì. nel mezzo. Queda negli Armeggi, tiene la terza parte dello Scudo ,e fi può certamente dire edèr Marca d’vna perfetta, e chiara Nobiltà, quando anco da nobili Colori fi vederà formata. La Bianca ,fù la vera benda, ò Fafcia, con cui gflm-peratori fi cingeuano la fronte, e perciò queda negli Scudi d’Ar • me rapprefenta Dominio, Giurifdittione, Potedà, Grandezza, Cadità, e fottigliezza d’ingegno. La Fafcia Celede denota eie-uatione di mente, bontà, diligenza, e generofìtà ; Onde con la prima l’Vomo conofce il fuo effere, con la feconda regola, e mi- Del Caualìer de Bealiano. 161 fura tutti i Tuoi moti, con la terza viene àconofcere mólte cqfe', à & fcoprire quanto vtile fia il bcnefìtio del tempo ; Onde Cicerone dille 5 Diligenti a in omnibus rebus plurimum valet: hac precipue colenda efi nobis, hac femper adhìbenda ; hac nìhil ejl , quod non ajfequatur , quia vna virtute reliqua omnes virtutes continentur , e con la quarta fàconofcere l’interno deHanimoj e ps&dodrfccScncciL, che Nobilitai animi generq/ìtas eft fenfus, & nobilit is hominis, ejlgenerofus animus, hoc optimum in habetfe ■generofus animus, quòdconcitatur adhonefìa. La Falcia Kolfarapprefenta la Carità , ch’èquel Fonte viuo, fituato nel cuore dei buon Caualiero, che per molti rulcelli fà feorrere l’acque de’fuoi aiuti là doue conolce languenti quell’ Erbe, chesu’l terreno della pouertà prouano vn continuo lecco di milene; e perciò deue quella virtù elercitarla vniuerfalmen, te con tutti, perche dilfeChrifto: Quod vni ex minimis meis fe-cifìis m.hi feci fi is. Quella benda era anco fegno della Religione , ch’è l’anima del gouerno, e l’occhio della quiete, anzi la Regina , che comanda ali’altre Virtù , obbedita dalla volontà, lèruita dalla ragione, temuta dal vitio, eriuerita dallaGiufti-tia ; e perciò deue il Caualiero con quella alimentare i pargoletti de’ fuoi delìderij innocenti nella culla del di lui cuo’ re. . La Fafcia Verde lignifica Virtù, eh e il fondamento dell’onore, e la genitrice della Fama , perche la perfettione delle cofe s’attende dall’operare virtuofamente. Quella è quella Fenice, ch’eterna il nome d’ogni Caualiero nelle ceneri dell’immortalità. La Fafcia nera nel Campo d’argento , rapprefenta fegretez-za, e modellia, l’yna delle quali elìendoramina deH’imprefe, e la chiane, con cui deue il faggio Caualiero rinchiuderei Telo-ri degli animi fegreti, fà che l’Vomo fi porti à cuftod're diligentemente la lingua ; e perciò cantò Lucano: Arcanum vt celet claudenda ejlhnguafiglilo. E l’altra lopalefamolto cauto, facendo, che l’occhio delfintelletto fia tèmpre aperto per non lafciar-ci cadere in qualche errore, ò mancamento; Onde difse San Paolo: Modeftia vefìra ft nota omnibus horninibus. La Banda, òfia l’antica Penula, ò Stola, come affermano alcuni fotle chiamata Orario, che fi daua à quelli, cheaueuano p.o.Ant». per omcio d’orare al Popolo; Segno tolto - dall antica Militia; nio Moli' denota Giurifdittione militare ; e perciò veniuafolo dai titolati72,1 ‘ L porta- 162 VAraldo Veneto portata negli eferciti. E'molto nobile, e ftimata negli Armeggi i e fi deue confiderarla, come Marca di comando, edella Mi-litia particolarmente, che fra tutte in quello luogo tiene la preminenza. E fi come vien quella di molti colori figurata, così anco dai medefimi fi può argomentare il luo fignificato . La Banda d’oro ia-Campo vermiglio dimoltra dignità Equeltre, Vlficio di fupremo comando . La Banda d’argento nello llef-foCamporapprefentanouellaCaricain Soldatonobile; Grande afpettatione , e Virtù. Tal forte di Banda veniua portata da Theodofiano Secondo . La Banda Azurra ò Celelte in Campo d’argento lignifica Patnciato, che di tal colore era la Toga Virile , e la Senatoria Bianca dell’Ordine de’Candidati . Onde da tal legno fi può didurre , che il Latore della ftelfa habbia auuto i iuoi Auttori nobili Patritij. La Banda d’oro in Campo Celelte fignifica pure Nobiltà Patritia, e dignità Equeltre . La Banda Vermiglia rapprefenta Comando Militare, Giurifdittione di Giullitia , e potellà fuprema. La Banda Verde denota dignità Epifcopale , e comando fubor-dinato ad altea auttorità, e così anco Giurifdittione Ecdelìa-llica. La Banda nera rapprefenta auttorità Itabilita, Dominio violento, trillitia d’Animo, e Giullitia feuera , efenza mife-ricordia. La Banda di porpora, denota Dominio piaceuole, e di cofpicuaauttorità. Tutte quelle Bande deuono elferconfi-deratefoprailor fondi, ò Campi, che faranno per lo più d’oro, e d’argento , quando quelle s’attrouano di colore. E fi come quelli hanno il loro fignificato , così quelle ai detti vnite vengono ad acquillare maggior forza, e vigore in detta parte. La Sbarra, ò fia Contrabanda, che nella fua giulta larghezza è marca nobile, & inditiodi Giurifdittione minore, rappre-fentando la Banda la maggiore. Et anco fopra quella fi deue of-feruareilfuo proprio fmalto, ò colore per farne vero ilgiudi-tio. Se la Sbarra, come anco la Banda fi. vedellè tortuofa, ed obliqua lignifica, che il luo Auttore folfe Guelfo, facendoli quello di tal Fattionc conofcereper via di Itrifcie, anco trauer-fantiàdifferenzadeiGibellini, chele portauano rette,òdritte; La Sbarra quando folfe in vn Armeggio Eretta è marca di Ba-ftardi. Lo Scaglione, Cheurone, ò Caualletto d’A.rme , fignifica acutezza d’ingegno nel follenere qualunque imprefa, benché grauiflima, epefante, e perciò quei che portano tale Itrumen- Del Caualier de Beatiano. 163 to fi può giuftamente giudicare efière fiati i loro Auttori Vomini Guerrieri, eSauij, che Sauio fi dice colui, che sà chiamare gli accidenti à fouuenire, nonà icruirelafapienza. In lòmma ilSa-uio è vn Dio à tempo. Vien d'alcuni figurato lo Scaglione perla Squadra, ò CompafIo( che molto s’ingannano. ) Se peròque-fii vollero con tal iftrumentodimoftrare la loio intentione, non pofiò à ciò oppormi, dicendo , che fimboleggi l’Economia politica ; infegnando il Compaflò à ciafcuno , come debba mifiirare le lue forze, e fecondo quelle gouernarfi ; òpure vien quello rapprefentato per il giuditio, eh e vna cognitione fatta per difeorfo della debita mifura si nell’attioni, come in qualunque altra opera, che nafee dall’intelletto. La Croce decuffata,volgarmente detta di Sant’Andrea,d alcuni vien pigliata per quella Machina, checoftumanosì gli Architetti, come gl’ingegneri nell’Armate per foftenerei Legni. Mà per mio credere, come tutte queftefigure fono fiate pigliate da Vediti degli antichi , e da quelli, che aueuano maggior Grandezza , voglio perfuadermi, che quella folle la Stola del Sommo Sacerdote, che in certe figure pare anco, che con quella fi fregiafiero il petto gflmperatori Romani. E che la mede-fima cogli altri ornamenti folle fiata negli Scudi introdotta per dimoftrare qualche prerogatiua d’antichità ; lignifica perfettio-nedi Gloria , accrefci mento di fortune , e d’onori. Quella è vna delle Pezze nobili, che tiene la terza parte dello Scudo, come fanno le altre di quello genere ; e perciò molte volte vediamo fopra di elfa caricature, come Bizanti, Stelle, Croci, Gigli, Scacchi acuti, Conchiglie, Fulèlli, Tauolette, Rofe, Foglie, Girelle, e Fibbie. La Bordura , Lembo, Fregio , Orlo , Margine , ò Eftre-mitàrapprefenta gli ornamenti d’vn animo virtuofo, e nobile. La nafeita, lenza j!fregio degli onori è vn Corpo fenza anima, &vn Anello fenza gemma . Da tali Bordure , che negli Armeggi fi veggono fi può argomentare, che quelle liano gli ac-cellorij più rimarcabili di quelli ; mà parmi, che tali fregi, ò Lembi non fiano ad altro oggetto pigliati, che per differentia-rel’Armed’vna ftelfa Famiglia, e per conofcere lauttontà di chi tiene il portarle piene. Alcuni anco le pigliarono per qual che gloriolò accidente fuccefiògli in guerra , come molte ne vediamo con la Bordura vermiglia caufata dal fangue de’ Nemici, chetinfele fuperficie dei loro Scudi, & altri ancora le portaro- L 2 no 164 V Ar aldo Veneto no per efprefììone dell’amicitia , e parentela , c’hanno con qualche Famiglia, infardandole con vna lifta dell’Armeggio di quelle, & adornandole con le figure proprie dello ftdlòBlafo-ne, come fi vedono in molti efempiaricompofte con Gigli, e così anco feminate. Vi è anco l’Orlo , differente della Bordura , com’è fiato qui alianti rapprefentato nel trattato delle Pezze onoreuoli, e nobili. Rapprefenta il numero deH’Imprelè fatte, leLinee,e fortificationi fuperate negli afiedij di qualche Città, ò che l’Auttore di quefto volle dimoftrare , ch’effendo il fuo Cuore ben prefidiato da molte Virtù non teme alcun oltraggio nemico. 11 Girone è vn Manto , ò verte antica, formata a’Gironi di due fmalti, ò colori diuerfi , come anco di quefti vediamo comporti gli Antichi vediti , rapprefenta vaghezza d’ingegno , fplendore di Nome , e dignità ottenute a’ gradi di merito. Quefta Figura hà il fuo principio largo , e fi và poi riftringendo in punte triangolari larghe, come fono cer • ti Scalini, che formano le Scale à Lumaca, ò Girone. Il Carbonchio, che Araldicamente viene in Francele chiamato e che pochi fanno con verità cofa fiala det- ta Figura , chi la.crede vna Pietra pretiofa per il Nome ; & altri dilfero effere vn guarnimento proprio per l’Arme di perfine colpicue , e Grandi , che fignifica Nobiltà , e valore . Viene in varie forme comporto , come à fiori , che fi dice fioronato , & à pomi chiamato pometato . Quello di Nauarra è intrecciato di doppie Catene dentro l’vna all’ altra , alludendo à quelle, che Sando il forte Rè di Nauarra ruppe nel Campo Miramolino Affricano tutto rinferrato di quefti forti ripari, franti dal valore del detto Sancio. Molte figure ancora fi ritrouano, che non fono fiate compre-fe trà quefte, e pure fono dell’Ordine delle colè mutabili, come i Bifanti, Tortelli,Biglietti, Ponti, Scaccho, Lozange, Macie, Ru-ftre, Fufelli, e Punte, di tutte quali cole bora parleremo. I Bifanti, che tai’è il loro proprio nome, fono figure tonde, e tnafficcie d’oro , ouero d’argento. Moneta antica della Città di Bifanto , hora Cortaminopoli. Dicono che tal forte di denari foffero praticati nell’Efercito Francefe, quando il RèS. Ludouico fi portò .alfacquifto di Terra Santa , & allora, che pigliò la Città di Damista . E così anco coftumauano quei : .a Chri- D el C amlìer de Beati ano. 165 Chriftianiflìmi Rè nel Giorno del loro Sacro di offerire alla Mef- cUudi» fa tredici di quefte Monete. Si pongono quelle monete negli Frll,‘re neL Armeggi j fino al numero di otto, e da effe viene la parolai-fame, che altro non fi dirà, che guarnito di otto Bizanti d’oro, iodico. Quelle metallate d’Argento fi chiamano con parola Araldica Platepianè. Tali Monete altro non rapprefentano , chevnate-flimonianza , e Priuilegio di quelli , che furono con il Santo RèaU’acquiftodi Terra Santa; anzi fi legge che in quel Tempo il Soldano d’Egitto fece à fuono di Trombe publicare vn Editto nel fuo Efercito, che per qualunque Teftade’Chriffia-ni che foffe fatta in quella Guerra gli promettala vn Bizantod’ oro. Altridiffero, cheiBilami polli negli Armeggi voleffero accennare gli Auttori di quelli foffèro flati Elemofinarj nel Sacro di qualche Rè di Francia. I Tortelli , così chiamati per la loro rotondità, che vengono compolli d’vno dei cinque colori ordinar]'. E di quelli fi deue offeruare il loro Imalto , perche quando fono fmaltati di rollò vengono chiamati Gufe , quelli d’azurro Heurte , di Verde Pomme , di nero Ogoeffe , e di Porpora Gulpe . Rapprefentano nell’Arme per la forma loro rotonda qualche giuoco fauoreuole della Fortuna. I Biglietti , ò fiano Tauolette formate à quattro angoli dritte più alte , che larghe, fi pongono per lo più in piedi , & alle volte giacenti , ò colcanti ; vengono quelle introdotte negli Scudi d’Arme fotto varij colori, ò fmal-ti rapprelèntando ciafcuno di elfi qualche attione, fe bene pare, che la loro figura polfa denotare llabilità, collanza , e grauità.. I Ponti fono Figure dello Scacco, ch'entrano nel Campo de’ Scudi fino al num. di 9. nè più, nè meno, quattro d’vno linai-to, e cinque d’vn altro, che fembravna Croce forata nel mezzo , come l’Arma Lombarda Patritia Feneta ; fi nomina fempre m primo luogo il punto dello fmalto più nobile, come per efem-pio il N. porta cinque Ponti d’Argento con quattro d’azurro ; denotano Vittoria. La Tauola de’Scacchi , che Scacchiere fi chiama è com-polla à quadri; gli vni fon di metallo , e gli altri di colore, e per l’ordinario farà di quattro Ordini, ò tratti, e ciafchedu-no di quelli vien chiamato tratto per efempio il N. porta yno Scacchiere d’oro, e nero à quattro tratti. Significa nell’Ar-roe quanto fia dubbiofo l’efito della Guerra ; Marchia ben JL 3 or- 166 VAraldo Veneto ordinata,Capitano, eConduttiere prudente, efagace,ouero accennerà che il Portatore d’effì abbia tratto TOrigine da’ Greci, perche nell’Afledio di Troia fu ritrouato quello Giuoco , &il primo, che lo inlegnò fù Palamede. La Mandorla, è in forma d’vn ferro di Lancia, più lunga, che larga, con gli angoli acuti, che in lingua Araldica fi chiama Lo-fange, vien polla Tèmpre in piedi montante, che fi può chiamarla punto di Scacco acuto, e di quelle Figure fi formano Pali,Fafcie, e Bande. Et alcuna volta fi vedrà vn Campo feminato di quelli Scacchi, òPunti, chefidiceLofange; eKoidiremo feminato di Scacchi, ò Punti acuti. Il Fulèllo è vna Figura lunga, che rapprefenta il fulò della Conocchia ; viene quello in varie forme nello Scudo d’Arme collocato, cioè in faccia, Palo, e Banda, e per l’ordinario il fuo numero è di tre, quando vien pollo lenza altre Figure , ò che non fiferuadi caricatura} fideue però fempre in qualunque modo che fi ritroua,fpecificare il loro numero, e così la figura, che formano. Rapprefentano quelli Nobiltà di Matrimoni)' con Donne cofpicue, e Grandi. Vi è vn’altro Quadretto, che fi dirà Rombo forato, chiamato in Francefe AfiicAf . Quella Figura hà il fuo foro nel mezzo d’ elfa quadro, e quando lo portaffo tondo fi douerà chiamarla Lo-fa forata, onero Rullra. La Punta è vna Pezza del Campo acuta, che và à morire in cima dello Scudo, e quando la cimaperuiene alla punta dello fi dirà punta rouerfciata. Regole Araldiche, ò Compendio di tutta la Scienza Araldica. T Tiene dai Profefibri di quella fcienza Araldica , ò Eroica V proibito, che negli Armeggi non fi ponga colore fopra colore, e metallo fopra metallo ; e feil Campo farà di metallo, le Figure, che lo coprono doneranno elfere di colore, fuori che le caricature , come abbiamo qui auanti parlato fopra il Trattato delle Figure principali. L’Arme, che fi veggono vellite con colori fopra colori, e con metalli fopra metalli faranno falfe, e fpurie, onero d’inchie-lla, ò ricerca, eccettuate quelle di Gierufalemme ; pare che poche di quella forma fpuria fi vedano, e quando anco vene folfe- Del C aualier de Beat Uno. 167 io , faranno di Gran Perfonaggi per non efler quefte comuni à tutti. Ilfolo Capo della Famiglia, ò Primogenito di quella in molti luoghi mantiene il dritto, e la facoltà di portare l’Arma propria intiera, e piena, e tutti gli altri con brifure, ò fegni di qualche differenza . L’Arme, Armeggio, òBlafone è vn perfetto Corpo d’ima-gini Geroglifiche, compofto di Campo dipinto , ò colorito, ouero vna Pezza d’Imagine fimbolica dipinta, ò fituata fopra d’ vno Scudo. Gli Armeggi fono marche rilplendenti, & illuminate dal Sole della vera Nobiltà, originata dattionigloriofe, emagnanime, che fi praticano in diuerlè figure j & ogni Famiglia hà le fue proprie ad oggetto di difiinguerfi con tali mezzi dall’altre diftirpe diuerfa. Lo Scudo d’Arme nelfuo fenfo è vn cerchio, ò via nuda, formato in Bandiera quadra, ò in Pennoncino ( come già abbiamo detto / preparato, come materia per riceueri colori, e metalli, che formano il Campo d’Arme, e fopra quello Campo i colori, e metalli, che fanno gli Armeggi. E quello Scudo non è altroché l’Aia, ò Sole d’Arme. I Colori, Metalli, e Pelli fono le germane materie de’ Campi, e de’Blafoni d’Arme,de’quali Noi fiamo per parlare ampiamente , e dilli ntamente per render informato ogn’vno fopra così nobile, e difficile fcienza. I Cinque Campi d’Arme coloriti, òi cinque colori de’Cam-di d’Arme fono il Vermiglio in araldico chiamato Gueulè ; L’ Azurro, che ritiene in quella fcienza il fuo proprio nome, ed’al-cuni lo nominano Giacintino,Celelle,e Turchino; Il Verde porta nell’Araldica il nome di Sinoplè. La Porpora, colore di Ciclamino, ò di Malua conferua anch’elfo il medefimo fuo Nome, ed il Nero fpiega quello di Sablè, i due Metalli fono l’Oro, & Argento, ed in loro mancanza il Giallo, & il Bianco. LedueFodre, ò Pelli fono l’Armellino, e Vaio ; Viene alfignatoà quelle fodred’ Arme l’Argento, ò il Bianco per i loro fondi ordinari, & il nero per le fue macchie, òmofche, che di tal colore è legnato , ò marcato l’Armellino; e così l’Azurro per marche naturali al Vaio. Le Diuifioni, che fi veggono negli Scudi d’Arme fono frà effe differenti, la prima fi fà per due metà con vna linea, ò taglio dall’alto al baffo dello Scudo, che fi chiama felfo, ò bipartito, L 4 la 16 s V Araldo Veneto la feconda pure in due parti eguali da vn lato all’altro, e fi dice dt-uifo in faccia. la terza in due metà per vn taglio dall’alto dell’angolo dritto, fino al baffo del finiftro, chiamato trinciato; La quarta aH’oppofito di quefto detta Tagliate; Il partito in tré parti eguali, che fi diceterciato dall’alto, fino al baffo delloScudo,e così il terciato in fianco, ò in faccia. Lo Scudo con ifuoifmalti, e figure fi chiama Blafone, e con vna fòla parola fi comprende tutto quello, che rinchiude vn Armeggio^ tutte quelle Pezze > che contribuifcono al Corpo deli’ Arme. t II Blafone d’Arme è fiato fapientemente iftituito da’ noftri f/itUtfo»!' Maggiori per trattenere l’affetto della Nobiltà àdifegni rileuanti, degli Ar- & impiegare le loro perfone ad attieni eroiche,e grandi.Conten-• gono quelle molti fini,il primo per fegnare, ò marcare vna Fami- glia^ tutti i particolari di quella. 11 Secondo per difiinguerla dall’ altre.Il Terzo per moftrare Nobiltà neU’armato.H Quarto per te-ftificar il pofièflo. Il Quinto per apportarle onore, e riputatione. Il Sello per incitategli animi de’ fuccefforià non degenerare dalle virtù de’ primi. Il Settimo per memoria de’loro maggiori. L’ Ottauo le Materiali fono memoriali di qualche fentenza morale, òqualche nobil penfìero. L’Agalmoniche nell’effer loro fanno quando quefto,quando queU’vfficio. Il coftume, e fvfo di rimunerare la virtù guerriera, e particolarmente quella degl’incliti, e valorofiVomini, reità oggi cono-feiuto con quelle Grafie, che vengono da’Principi conferite nei Doni di qualche Pezza de’loro Blafoni, doppo auer quelli nelle più celebri Battaglie, ò in altre occafionidimoftrato tutto il loro valore in autenticationedelfottenuta Vittoria. Bifogna molto ben offeruare, che gli Scultori, Pittori,Miniatori , Ricamatoti, ò altri Artigiani fiano perfone pratiche del Bla-fonc; perche alle volte accade, chequefti, come ignoranti delle giufte proportioni, & altre qualità proprie di diuerfi Blafoni, alterano la verità, e la naturale politura di molte figure , che col tempo per tali errori trafeuratamente ritenuti, fanno, che quell’ Anne per inanzi illuflri,e nobili bora perdano il loro antico fplen-dore, vedendole mancanti di que’requifiti, e regole praticate negli Armeggi. Si ritrouerà alcuna volta nel cuore,ò mezzo dei Scudi vn Punto grande di Scacco, e forfè da molti, che nonhannotuttalaco-gnitione degli Ordini Araldici venirà pigliata quella figura per Figure firn, qualche marca onoreuole, e nobile : E perciò deuonofapere ,che bdfche- quando quando in quella forma, ò pofitura fi ritrouaffe,viene il fuo Autto-r e rinfacciato d’effer fuggito dalla Battaglia centra i Nemici. E ciò forfè per rimprouerare con la (labilità di quella figura la di lui mobile, e poco degna conditione. Così anco fi ofièrua, quando in qualche Scudo fi vedefiè vno Scudetto nel mezzo di quello rouerldato, cioè con lapuntain sù; indica che il fuo Auttorefia fiato Rapitor di Vergini} e con ragione viene con tal figura rimprouerato, perche Io Scudo fer^ ue, e feruir deue per difefa di effe aggiunta al debito di Caua-liero. Lo Scudo in cui fi ritrouaffe il vero Blafone di quella Famiglia, chelofpiegaffecon vn altro Scudo nel mezzo, òfuo Armeggio , fqfpefoallarouerfcia , farà fempre marca di fellonia. Non è lecito la mutatione deH’Arme, nè meno pigliar quelle d’vn altra Famiglia, fenonin cafodidonatione, di eredità, ò adottione ; Ed in quello cafobifogna vedere feil Donatore, Teda tore, ò l’Adottante fiadi quelle il vero Padrone, e che non vi fiano di detta Agnatione altri Pretendenti ; e con tutto ciò vi fi ricerca fempre il placet del Principe fourano per il legiti-mopoffeffodieffe. Si mutano fpeffe volte l’Arme Gentilitie in quelle de’Feudi, e lafciando molti le proprie, pigliano le Giurifdittionali ; e bene fpeffociò hà caufato col corfo del tempo molti dubbi), e difficoltà in prouare l’antica loro, e legitima Famiglia ; Abufo ve, ramente grande, che anco in Lombardia portò negli abiffi dell’ odio per le due fattioni Guelfi, e Gibellini gl’illuftri fregi di molte Famiglie, che con la mutatione delle loro Infegne, e Diuife fe-pelirono le loro memorie frà le rouine lagrimeuoli di molte Terre, e Cartelli. Alcuna volta è accaduto à molte Famiglie di mutar l’Arme Gentilitie per qualche giuda caufa, ò di Guerre Ciudi, ò di perdita della propria Patria. E nel ricourarfi (otto altro Dominio,© Stato pigliarono l’Armeggio di quelli aggiungendoui qualche brifura , òfegnopermoftrarelalorodeuotione, òla nuoua fua Cittadinanza. L'Armeggio Gentilitio fi muta per qualche egregio fatto; come di quefte n’abbiamo molti efempi/cioè quello di Otone, figliuolo di Eliprando Vifconte , Conte d’Angiera , che ritro-uandofi egli all’acquifto di Terra Santa , & aulito l’incontro dì Voluce famofo Saraceno , che redo con molto valore da lui debellato , come nferifceil Sigonio : Mediolanenfes fublica De- Mutati osi dell’Arme- Hieronima Wff Bura. Decretofanxerunt, vt adpsrennem Clarifftmi Viri tnemoriam, ne poti bete Cnjìra Mediolanenjtum locarentur, nìjljlgno Viperio ante in aiiqua arbore conftituto. E perche portaua il fuperbo Pagano per Cimiero la Vipera fopra TEImo, volle di effa decorare la Tua Po-fterità, efardaqueftarinafcere ipiù famofi Parti , che aueffe giammai auuto per valore Tltalia. Gloriofìdìma fu anche la cagione , per cui il Prode Guerriero Marco Barbaro della Famiglia de’ Magadetfì mutò l’Infegnaperii prodigiofo legno, partorito dal calo ( come à Tuo luogo diremo ) nel Trattato delle Famiglie P atritie Venete. Le Figure lìtuate negli Scudi fono Hate cauate dai Veftimen-ti, che, come racconta Vergilio, fi copriuano gli Eroi di Pelli di Leoni,Tigri, e Pantere, e perciò furono quelli Animali per Infe-gnetrafportati neiloroScudi d’Arme: com’Ercole, che vefti-ua per Lorica la Pelle del Leone, gli fù adeguato per Armevn Leone Vermiglio in Campo d’oro, coronato di porpora, tenendo nelle fue branche vna feure d’azurro. Anvbisvn Cane nero in Campo d argento, armato di verde. Macedone primo Red’ Amathia, figliuolo d’Ofiris vn Lupo rampante d’oro, armato, e linguatodi nero. Nembroth vn Montone d’Argento in campo verde. Giubal primo Rè di Spagna d’oro con vn Corno da Caccia di color vermiglio. Simocreo primo Rè di Galliadi Rodo con vn Leone Dragonato d’oro. Nino, e Semiramide Rè, e Regina de’ Rabiloni d’argento con vna Colomba d’azurro. Giafone di porpora con il Tofone d’oro .Tiphi di porpora con vn Griffone d’Argento. Hercole d’argento con vn Idra di porpora.Telamone di porpora con vn Leone Serpentato d’oro. Tefeo di vermiglio con vnLeoned’oro.Ancliifed’oroconvn mezzo Volo di porpora. Polydamo di porpora con vna teda di Cauallo d’oro. Euripilo di Myfia, Nipote del Rè Priamo d’oro, con vn Leone Delfinato di vermiglio, e fcagliato di verde. Diomede d’argento con vnPauone d’azurro, fregiato, & illuminato d’oro. Pro-tefilaodi verde con vna faccia, ò volto vmano d’argento, pe-ruccato d’oro. Idomeno di Porpora con vna Probofcide d’oro, Giofuè d’argento con vn fulmine vermiglio alato, e lanciato d’ azurro,caricatod’vnSoledoroa’24.Raggi. Gedeone d’azurro con vn Tofon d’argaito podo in faccia. Sanfone di vermiglio con vn Leopardo d’oro, armato, e lampaffato dello dedb, fe-minato d’Api d’argento. Panici Rè d’argento con vna Piomba d’azurro, caricata d’vna pietra ,ò fadò tondo d’oro. Eleazar figliuolo di Dodi partito di verde, e di porpora con vna fpada poda in Del C aualìer de Beat imo. iyi in palo nudata d’argento. Giuda Macabeo d’oro con vna Montagna di color nero, caricata da vn’ancora d’àrgento, e fopra la ftagna di quella alcuni caratteri Ebraici vermigli. label inquartato in Croce di Sant’Andrea, compofta à onde d’oro, & azur-ro > con quattro Lettere Ebraiche. Giudith d’argento con vn palo di Porpora, circondato da vna cintura d’oro, che forma vn Quadro, e nel baffo vn fiocco d’oro. Marthefia di porpora con vn Griffon d’argento coronato di foglie di gramigna d’orognem-brato, & armato dello fteflb. Ario, Rè de’Lacedemoni d’oro con vn’ Aquila verde, che tiene fra gli artigli vn afpide. Mitridate Rè de’Parti di vermiglio con vn Trono ai fette gradili d’argento, ed in quello affifolòpra vna Catedra guarnita di Porpora vn Rè d’oro, tenédo vno Scettro del medefimo,& vn folgore d’azur-ro. Pompeo il grande di vermiglio con vn Leone d’oro tenendo nelle fue zampe vn’alabarda d’argento, armato, e lampallato d’ azurro. Ciucia Macabeo d’oro con vn Bafilifco nero, membrato, e coronato di vermiglio. 11 Rè Arturo d’azurro con tredici corone d’oro porte in faccia in quattro ordini. Attila Rè degli Hunni di vermiglio con vn Sparauiero tenendo l’ale Refe d’ oro,membrato,ecoronatod’argento. GundicaroRè diBorgo-gna d’azurro con vn Gatto d’argento armato di vermiglio. Ar-datico, ò Strepila Rè de’ Gepidi con tré Corui con l’ali Refe di porpora,membrati di vermiglio. Tefeo d’azurro con il Bue d'argento coronato d’oro. Seleuco di vermiglio con il Tauro d’oro, coronato, e ciuffato d’azurro. Lucio Papirio Curfore d’azurro con il Pegafo d’argento. Alcibiadedi vermiglio con Cupidod’ argento. Cefare d’oro con l’Aquila Roffa, e così molti altri pi-gliauano quelle Figure , che lì veggono dipinte nei Blafoni antichi. Dicono alcuni, che l’Arme compofte de’Scacchi, Bande, cef.c*m-Sbarre, e di altre cofe naturali liano Arme d’inuentione Gotica , . e Gotiche d’origine . L’Arme compofte di Volatili, difle-ro venir da’Romani , e quelle di Beftie fiere da’Franchi , e Saftbni. 1 Romani Pattitij, non aueuanol’vfo, ed il coftume dell’Arme, fe non quello di conlèruare,e mantenere le memorie leg^time della loro Nobiltà nelle fue Famiglie con l’Imagini dei loro Genitori , ed Aui fcolpite in baffo rilieuo lòpra Scudi, ò Targhe, fecondo laloroetà. Quali Scudi veniuano da quelli della medefima Famiglia portati in guerra; eie alcuno à forza d'armeli guada-gnaua, erano quelli fubito dedicati, «Se appefi ne’ luoghi più co-r . . fpicui C o!ori affermiti da' Gentili a' loro Numi. fpicui ad onore di quel Nume, à cui dii s’aueuano votato, come fù lo Scudo guadagnato da Mario l'opra quel valorofo Gallo nella guerra Cimbrica, in cui li vedeua fcolpita la di lui naturale Imagine, e così l’altro d’argento mafifìccio, che Lucio Manlio Capitano Romano riportò dalle fpoglie d’Aldrubale Barchino Generale dei Cartaginefi da lui vinto, edvccifo, incuiv’eraal naturale fcolpita la faccia del detto Afdrubale, che fù poi quello dal predetto Lucio dedicato al Campidoglio di Roma. Vfauano ancora gli antichi Romani prima deH’Infegne, & Arme le Medaglie , ad oggetto di rapprefentare millicamente qualche nobile principio d'opera, come dalle figure in quelle impref-fe polliamo benilfimo argomentare le loro degne, e generofeat-tioni ; alludendo con le fpighe, e la Palma la liberalità degl’imperatori, coi Tempij, ed Edifici] la Magnificenza e grandezza di quelli. In vna Medaglia di Traiano fi vede il Pon^daluifa-bricatofoprailDanubioperfaroltre paflare il fuo efercitocon-tra i Daci ; Le Strade di Traiano, gli Archi Trionfali di Claudio, di Domitiano. Le Città di Tiberio rellituite, il Porto, il Circo, & Macello di Nerone. Facendo alcuni di elfi con la Cornucopia rapprefentare l’abbondanza, elafelicità delloro Impero, col Timone il Gouerno , col Folgore l’auttorità , epoteftà Imperiale , con la Ciana la Virtù, e la fortezza, col Caduceo la Pace, con la Ciuetta la Sapienza, e la Prudenza, colPegafo laFama, l’Onore , e Grandezza , e col Cappello Pontificio la Religione . Vfauano Umilmente gli Antichi per rapprefentare qualche bellattione gli Emblemi con ogni forte di figure vere, e reali,fa-uolofc,moftruofe,&imaginarie,come fi vede in molte incaftratu-re, e Mofaichi con figure fatte di minuti pezzi in certi ornamenti di fabriche, colonne, e metalli. I Greci grandi offeruatori delle cofe da loro praticate, vefti-uanfide’ colori appropriati ai giorni correnti, e fimilmente i Ca-ualieri in Guerra dipingeuano i loro Scudi del colore di quel giornodeftinatoalla battaglia, ouerodiquel Pianeta,chehaue-uanopiù in veneratione, eperciòdauano à Gioue FAzurro, à Saturno il Nero, à Marte il Rodo, al Sole il Giallo, àVenereil Verde, à^4ercuriolaPorpora,alla Luna il Biancoja’ giorni della Settimana ferbauano i loro colori, cioè alla Domenica il Giallo, al Lunedì il Bianco, al Martedì FAzurro, alMercordìilRofiò, al Giouedì, il Verde, al Venerdì, e Sabbato la Porpora, &il Nero. Ipiù D el C a ualter de 3eaitano. 173 I più cofpicui, e principali Armeggi fono quelli /che nella loro giuftadiftefa ò fpatio poflpno occupare vn terzo del Campo dello Scudo d’Arme nella lunghezza , ò larghezza fua , le^ condo il proprio fìto, ed il colore più nobile ftia ièmpre nella parte fuperiore , ed il Campo fiacompoflo d'Oro, Argento, òÀzurro. I Blafoni onoreuoli fono quelli ornati di Bande, Sbarre, Capi, F afcie, Croci, Pali, Scaglioni, Bordure, Croci di Sant’Andrea, Gironi, &Orli. E quelli fecondo le Leggi dell’Arte Araldica tengono la terza parte dello Scudo; e fe in più pezze lì vedelfero faranno in Diuifi, eh e il terzo della loro naturale larghezza, & in quella guifa polfono entrare fino tre alla volta nello Scudo. L’Armeggio degli Animali Quadrupedi fempre tiene fecon-dolafpecie di quelli la fua fituatione naturale , e politura propria; e quello pare, che fia più anco praticato da quelle perfone, che trafiero la loro Nobiltà, ed il Nome da Genti di Guerra, & Vominid’Arme. Volendo alcuni, che tali Armeggi auellèrola loro prima Origine per mezzo delflnfegne dagli Hunni, e Franchi, ed il colorito da’ Spagnuoli. Affermano anco moki, che vollero dimollrareantica l’Origine degli Armeggi,elferquelladeriuatadaqueprimfcheandaua-no alle Guerre con lo Scudo bianco, e facendo elìì qualche fe-gnalata Imprefa la dipingeuano in quello; onde Virgilio parlando di Stelenore forine Enfe Leuis Sento,parmaque inglorius alba. Siche faceuano non folci Soldati priuati dipingere nei Scudi le loroImprele, màgrimperatoriancora. GliVccelli, ch’entrano negli Armeggi, cioè quelli di rapina , deuono aueregli artigli , & vnghie vifibili, & apparenti ojferuxtio-di colore diuerfo, per elfer quelle le loro armi. GliVccelli di Rimerà, che non fono di rapina, doueranno auere le gambe, entranone-ò piedi di colori, ò metallo diuerfo dal proprio fmalto. Le Fi-gure ienfibili non rationali hanno quello vantaggio fopra gli st ' altri, che le foro membra lituate nello Scudo lignificano tutto l’Animale. Le cole viue, che non fentono,fono più nobili, che le non viue ; perche fono più vicine agli Elementi, e così le non viue Itabili alle non viue mutabili, perche fono di più di-felà. L’Infogna ferue per le Felle,Mafcherate,Gioftre,e Tornei,e quelle vengono formate di colori,lenza metalli. La Diuila è per molirare l’intentione copertamente, deue elfer di colori, e metalli, i. &ogni 174 L? Araldo Veneto & ogni virola può fare, fecondo lafuafantafia; ma quando è di cofà viua è più perfetta, riguardandofi la fignificatione delia figura , e de’ cólori. Alcuni pongono ad effe vn motto, il quale de-ueelferbreue, nè troppo chiaro, nètroppoofcuro, che l’anima della diuili, olferuando, che quello auerà più del garbo, quando farà in lingua differente dalla naturale. Vengono ( come abbiamo qui auanti fcritto ) tutte quelle cofe, ch’entrano neirArmediftinte in due Ordini, cioè di cofe elìdenti, & apparenti. L’Efiftenti fono ogni Corpo, ogni colà. L’apparenti lono i foli colori, quali, e da perse, uc accompagnati con Corpi formano gli Armeggi. Queft’Arme lì didinguono in donate ad vno, ò pure à tutti gli Agnati di quella Famiglia,ecosì inconquidate, etoltea’Nemi-ciinGuerra, ouero guadagnate in fingo lar Certame. Vi fono nelnumerodi quederEreditate,òpreicritte,comeancole vfur-pate, e ritrouateperelettione,ò col lungo vio di quelle fatte proprie. Vengono d’alcuni didimi gli Armeggi in tré Ordini, il primo di Arme materiali, il Secondo di Simboliche, ed il Terzo d’Agal-moniche. Le materiali fono quelle di cofe tolte per sè deffe; i’A gaimoni che fono di cofe tolte per parole ; e le fìmboliche di cofe tolte per fignifìcar altre cofe. Le prime, che d’alcuni fono chiamate fotto titolo di Naturali vengono fempre figurate co’ Colori naturali delle cofe, fenza alteratione. Le feconde ( per l’opinione del Gritio ) bifogna auuertire, che il Corpo, & il Colore, prefoà lignificare fitfiBòlicamente qualche cofa, deue immediatamente quella lignificare. Non però in tutti i Colori aue-rannoedè fignificatione, edèndone molte date fatte à cafo, e fenzaconlìderatione alcuna. Le Terze fono quelle, che fenza conlìderar la colà in sè delfa badano alle fole parole, & al folo nome de’ Corpi alludenti, come per d'empio vn Tale di Nome Polidoro portò per Arme vn Polo d’oro. Vn’altro chiamato Vi-tellione imprdfe in vn Corpo vnito vn mezzo Vitello, e mezzo Leone. L’Azurrovien fimboleggiato per il Cielo, e quedo per l’Anima del Mondo, e perciò alcuni vollero, che tenga il primo luogo fra’ colori, perche rapprefenta più nobile qualità degli altri, è attribuito ai penfieri alti, e Celedi, à Grandezza, Sublimità^ Sincerità, Lealtà, Scienza,Gìuditia, Bontà, Cadìtà,Santità ,deuotione, Cortdìa, Amiciti a,Creanza, Amor buono, e perfetto,Magnanimità, & alTincontro Tema, Sofpetto, e Gelofia. Del Caualter de Beaitano. 175 Il Roflò vieti fimboleggiato per il fuoco ; è fimbolo della Carità 3 della Nobiltàjdell’Ardirej della Dignità,della Signoria,deir Alterezza,dellaGiuftitia ,e perii contrario dell’Audacia,della Guerra, delia Vendetta, della Difcordia, dello Idegno, del Furore, del Caftigo ,deiriinportunità, dell’ambitione, della crudeltà, della fierezza,della Viltà, della dappocagine, dellafofpettio-ne,edelrifpetto. 11 Color verde lignifica Confermatione d’Amicitia, Allegrezza, Giouentù, Giocondità, dilettatione. Bellezza,Bontà,Fortezza, Amore,Gioia, Perfpetuità, e Speranza, & alfincontrario dolore per morte immatura, Miferia, Emulatione, Inconfideratio-ne, e Cangiamento. Il Nero denota fermezza, Grauità, {labilità, fortezza,Inuinci-bilità. Prudenza, Dignità, CoftanzajDottrina, Confidenza,Lealtà, Maturezza. Et al contrario dolore, faftidio, Malinconia, Tri-ftezza,Battezza,Tribolatone jfimplicità, Doglia,poca accortezza. Viltà d’Animo, e Pazzia. La Porporarapprefentadecoro,Contemplatione, Difcretio-ne,EIettione, Ragione, Dignità, Magnificenza, Clemenza,Mae-ftà, Dominio, Dottrina, Fama chiara, Generofità , Gouerno, Indulgenza, Lode, Merito, Nobiltà, Religione, Penitenza ,Perfe-ueranza. Splendoreqel Nome,e$uppIicatione, alfincontrario dolore de’ peccati, Triftitia, Morte de' Grandi, Perturbatione, e tragedia memorabile. Il Giallo, che fignificafOro è fimbolo della Signoria, della Giurifdittione, della Magnanimità, della Giocondità, della Prudenza, della Grandezza d’animo, della contemplatione, della Fede, della buona Fortuna, delle Ri cchezze, della Fedeltà, della Profperità, dell’ampiezza di Gloria, dell’Auttorità, del Credito, della Perfettione, della Prodigalità, della Realtà,della Riputa-tione, della Sapienza, della Vittoria, della Virtù, del Trionfo, dell’Onore, e del zelo. Il Bianco figurato per TArgento denota Sincerità, Innocenza, Pace, Concordia, Clemenza,Temperanza,Fede,CaftitàjVmiltà, Libertà, Purità di cuore, Verginità, Giuftitia perfetta. Speranza buona,cofcienza retta,Rttblutione,Liberalità,Verità,Felicità, c Vittoria. La Forma degli Armeggi fono quefmedefimi Corpi, ò Colo-ridipinti negli Scudi à partite, a Gironi, àMete, a’Qugrti, a' Tregoni,a’Pali, àDoghe, àLifte,a’Scacchi, a’Rombi, eque-tte Laterali, ò compofteper lungo, per trauerlò, eper%hembo0 Sono 176 L'Araldo Veneto Trini deli' Sono apportati moki knideirArme, vno però confeguèhte Arme. allaltro^J primo per marcare vna Famiglia, e tutti i particolari di quella. Il Secondo per diftinguerla dall’akre : Il terzo per mo» ftrare nobiltà, neU’armato : Il Quinto per apportar onore, e ripu-tatione : II Sello per incitare gii animi de’Succdlori à non degenerare dalle Virtù de’ Tuoi Maggiori : Il Settimo per memoria dei loroAui. - t Se vna Donzella nubile muore prima di maritarli ( dicono gli fduonleL Armerifti, ) che nella metà dello Scudo allato dritto vilideue le. ~ ponete vn Ordine di Scacchi d’oro, onero d’argento, acciò con quefta Marca venga conòfciuta efler morta in età nubile. Onde di tutti quegli Scudi, che aueffero tali figure, fi può iàpere il loro lignificato. ' ' ' c ' ! QuellArmeggio che fi vedrà con vna picciola, e ftretta lillà ò filetto in forma di Sbarra 5 chetnifeorrefie dalla parte finiftra alla delira accula il Portatore per dilettolo di Natali. Viene da’Speculatiui ricercato fe Flnlègnefieno ereditarie, e fe tali erano appreffo gli Antichi. Mà perche tutti affermano ef-fer.proprie, banche moki Poeti dicefièro, che alcuni l’aueuanùt comuni, & Ereditarie da’fuoi Maggiori ; Io per mio credere tengo, che l’Infegne anticamente feruilfero nelle Guerre, e follerò publiche per diftinguere le Militie, e cheogni Compagnia auelfe la propria Infegna, epareéheVergilio ciò intendelfe , quando Icrifiè:^ Se quii tir pulcherrimus AJÌur ■ A fi tir equojìdens, & verjìcoloribus armisi E poco prima Hate totum injlgnihus armii, Agmen L’Ariofto concede flnfegne a’ particolari, e che palfalfero a’ fi-gliuoIi,a’Nepoti. Mà più che nello Scudo il fegno antico Vider dipinto difuaJlirpe altera QueftoNomed’Infegna futoko,cpollo dall’Vomoà lignificare (blamente quella tal cofa, e fegno, che fia per diftintione, e non à figni ficare opera fatta, ò da farli da lui, che allora bilogne-rebbe, che auefle fua forma, e lue regole. Il medefimo fà in altre colè, come il bacio dato nella fronte è fegno di Maggioranza, nel volto d’Affinità, nella bocca d’Amore, nelle mani dì Riueren-za, nelle vefti di Dignità, d’Onore, d’Obbedienza, ne’piedi d* ymikà,efoggettione. OndeScriue Plutarco, cheiSoldatiba-dauanola mano agli Imperatori 3 e così quelli partendo ? e ritor-'• • nando DelC aualier de Beati ano. 177 r;Ando baciauano tutti i Senatori, cheanclauano à vifìtarli,i] che anco s’accpftumain Venetia con quelli, che vanno, ò ritornano da’Gouemi. I Quadri acuti in figure di Mandorle, chiamati araldicamente Lozange,ecosìFufelli ,eScacchifi numerano fino a’venticinque,© ventifei,enon più,e quando paffano il detto numero fi dirà feminato, ouero fenza numero. Gli Animali Quadrupedi, Volatili,e Pefci,come anco Piante,e Fiori, e generalmente ogni altra cofa introdotta negli Armeggi fi numerano fino a'fedicije quando pafiano fi dirà feminato. Le Piante non fono Tempre introdotte nella fua naturai rap-prefentatione sì per i colori, come anco per la loro politura, e perciò vediamo Palme d’oro, Oliui d’Argento, Quercie Vermiglie , Pomari doro, e fimilmente Lauri. L’Armeggio farà fempre(come abbiamo accennato) compo-fìo di Colori, e così di Colori, e Figure ; le quali poffono efler d’ ogni forte co’ Corpi intieri, e con le lòie parti inuentate, & vnite à capriccio, & impropriamente à voglia alterate. Hanno necef-fariamente il Campo, ch’è'l colore, e fono inuentate per ornamento, e Nobiltà di Famiglie Guerriere, perche tutte fono formate fopra Scudi di guerra, quali fanno diftinguere i Nobili dai Plebei, e così vna Famiglia dall’altra, come i Nomi per cognitio-ne degli Vomini. I Geroglifici fono figure d’Animali Naturali, e Chimerici, è d’ altro,per cui con mifteriofe fimilitudini,fenza altre parole rappre-fentarono gli Egitti)' Segreti diuini, e cofe attenenti alla loro religione, e coftumi. Le Cifre fono legni, ò caratteri, che celano gli altrui difegni,e ie Cifre figurate non verfano circa la figura, ò qualità,& attione di elfa,mà folo adopra la di lei voce, e fopra quella fi fonda per lignificare con lafignificationedi ella intera,© diuifa,econ l’aiuto talora di qualche altra lettera ò parola alcun penfiero coni rap-prefentatione, per giuoco,e trattenimento. L’imprefarichiede necefiariamente figure ,e parole, non rice-ue ogni figura,mà al più le naturali, fartificiali, fiftoriche, e fauo-lofe. Si fonda fopra vna qualità propria od attione di quella figura, e cotal proprietà viene dalle parole determinata, con la quale determinatione trahe l’intelletto col mezzo di traslata compara-tione il concetto, & intendimento dalcuna noftra operatione, e penfiero, diftinta da tutti gli addotti perla Materia, per la Forma, e per il Fine. M Armeggi s e Figure colorite co' loro Significati. T O Scudo d’oro diuifo in faccia di vermiglio fignifica No- J___/ biltà Magnanima, Giurifdittione Sourana, Dignitàme- TfLfòriti nteuo^e ’ e Ricchezze in vn animo lontano dalla fierezza, e to'fmT/i. congiunto con la Virtù. D’oro diuifo in faccia d’azurro de-gnifitHti. nota Prudenza vnita conia bontà, Penfieri nobili foftenuti dalla Virtù. D’oro diuifo di Verde fignifica buona fortuna, e fortezza in Amore ; D’oro diuilò di nero rapprefenta Imperio ftabile, e fermo, Penfieri Grandi, madubbiofi, e Coftanza tribolata. D’oro diuiio di Porpora, Animo ricco di merito, e Religione venerabile. Lo Scudo d’Argento diuifo in faccia di Vermiglio denota congiuntone di felicità con titoli di merito, Pace ottenuta con Giuftitia, Libertà foftenuta con l’ardire , e Fede illuftra-ta con la Carità . D’Argento diuifo d’azurro lignifica Rifo-lutione buona , Purità dinota, Penfieri, & attieni concordi con la fincerità dell’animo , e Verità foftenuta con la ragione. D’argento diuifo di Verde denota fperanza vnita con la Concordia , Vittoria trionfante con l’amicitia , e Bellezzacongiunta con l’oneflà . D’argento diuifo di nero rapprefenta Nobiltà inalterabile, ed vnione di liberalità, ePruden-za. D’argento diuifo di Porpora denota Fede fìabilita con felicità e contento. Lo Scudo bipartito , ò feffo di Oro , & Azurro lignifica Nobiltà perfetta , pregio di Virtù , Mediocrità lineerà ; e perciò diffè Ariflot. nell’Etilica , che Mediocrità! eft qiuedam Virtus medij, & perfetti indagatrix, eMartiale nel lib. i.Illud quod medium e fi inter vtrumque probatur. Onde diremo , che lo Scudo bipartito doro, & Azurro poffa fignificare anco lo fplendore del merito nel mezzo delle più alte, e fublimi Grandezze. D’oro partito di Rollò denota Giuriidittione , e Giu-ftitia inalterabile , Nobiltà Magnanima , che diuide le fuc Grandezze frà la Prudenza, e l’Amore. D'oro partito con il Verde fignifica perfettione di vera fperanza , Contemplatione amorofa, e di ftintione di bellezza. D’oro partito di nero rapprefenta penfieri gloriofi col mezzo d’vna ferma, citabile volontà. Del CMalìer de Scattano. 177 tà. D’oro partito di Porpora denota Impero diuifo con religio-fi, e magnanimi fini. Ricchezza vnita alla granita, e Prudenza ipofataalla Ragione. Lo Scudo trinciato, ò diuifo in Banda d’oro, & Azurro lignifica Giunldittione Militare con pari, & vguale auttorità, e comando. D’oro trinciato di Vermiglio denota Trionfiacqui-fìati col mezzo della Guerra. D’oro trinciato di Verderappre-fenta proprietà in Amore, mediocrità di bellezza} e di Virtù, e Nobiltà inanimo Giouanile. D’oro trinciato di nero lignifica buona Fortuna compartita dalla fortezza . D’oro trin-ciatodi Porpora rapprefenta auttorità di perfetto Dominio . D’Argento trinciato d’azurro denota penfieri alti, e concordi con la purità dell’Animo . D’argento trinciato di vermiglio,fofpenfioned’Armi. D’Argento trinciato di nero,libertà fìabilita, animi concordi. D’argento trinciato di Porpora, Religione foftenutacon vmiltàdi cuore. Lo Scudo diuifo in Sbarra d’oro, & azurro denota Riputatio-nefoftenuta conanimogratiofo,e gentile. D’oro,e Vermiglio lignifica magnanimità inanimo nobile, egiufto. D’oro diuifo di Verderapprefenta Prodigalitàamorofa. D’oro, enerodenota auttorità (labilità. D’oro, e Porpora fignifica Grandezza di Religione . D’argento diuifo in Sbarra con l’azurro rapprefenta purità foftenuta da Celelle amore. D’argento diuifo con jf Vermiglio denota innocenza patrocinata dalfa Carità . Inargento diuifo con il Verde fignifica Capienza vittoriofa .D’argento con il nero, Impero confermato con il vigore, e la fortezza . D’argento con la Porpora rapprefenta vmiltà maeftofa,e Religione pacifica. Il Leone d’oro in Campo Vermiglio porta feco molti fignifi-cati ; per il Leone s’intende l’animo generofo, e grato de’beneficij riceuutfper il metallo magnanimità, e per il Campo Nobiltà, formando tutte quelle colè vnfenfo molto gloriofo, cioè gene-tofità per benefici j riceuuti, e magnanimità in animo grande, e nobile. Il Leone d’oro in Campo azurro, rapprefenta il valore di quel Capitano, che armato di prudenza camina ai più alti onori della gloria. Il Leone Vermiglio in Campo d’oro denota, che il Soldato in Guerra deu’eflèr tutto fuoco nellefegui-re, e tutto fedeltà nell’operare. Il Leone fmaltato d’azurro in Campo d’oro lignifica quel Capitano,che tenendo le fue iperan-Zefilfe nel Cielo non può temerei colpi di finillra fortuna. Il Leone Verde in Campo d’oro rapprefenta morte immatura di generofo Guerriero, che nel ricco caminodella Gloria volle la- M 2 feiare r g o L'Araldo Veneto fciare a’Pofleri le attieni ancor viue del Tuo gloriole) Nome. Il Leone nero in Campo d’oro denota fortezza in animo grande. Il Leone d’argento in Campo rodo rapprefenta molte coferiguar-deuoJi, prima per il Leone la Nobiltà de’ Natali, crefciuta col valore dell’opere; per l’Argento la fincerità d’vn animo gentile, baie, che foftiene l’Edificio dell’Amicitie, e che rende incòparabile quello della ragione,e per il Campo la Giultitia.il Leone d’argento in Campo azurro dimoftra Vittoria ottenuta con eterna lode.II Leone d’argento in Campo verde denota temperanza in Amore. Il Leone d’argento in Campo nero lignifica rifolutione ferma. II Leone d’argento in Campo di porpora dimoftra libertà fignorile. II Cauallo d’oro in Campo d’azurro lignifica intrepidezza d' animo vnita conia Nobiltà de’ Natali. Il Cauallo vermiglio in Campo d’oro denota generofo Guerriero, che impatientedi otiofe dimore pare tutto fuoco ne’ fuoi mouimenti, e coraggio accompagnato da penlieri magnanimi. Il Ceruo d’oro in Campo d’azurro lignifica delìderio ardente verfoDio, Caualiere ardito, ecortefe, Penlieri nobili accompagnati dalla Virtù d’vn animo pronto, e generofo ; E li come il Ceruo porta feco molti lignificati allegorici, li potrebbe intendere per il Ceruo d’oro la mormoratione d’vn Grande,che hà per caftigo il Cielo,come luccefteall’infelice Attcone(fecondo fauo-leggiano i Poeti) che vantandoli di auer contemplato le bellezze di Diana al Bagno fù tralmutato in Ceruo per giufta pena del fuo temerario ardire. Il Ceruo d’argento in Campo vermiglio denota prudenza trionfante in Amore. Il Cane d’argento in Capo nero rapprefenta con bell’allegoria Caualiere marcato di lingolari virtù, il Cane dimoftra la fedeltà, l’Argento,ò bianco la fincerità,ed il Campo nero la ftabilità,volé-do fimboleggiare,che la fua fedeltà farà lineerà,ferma,e durabile. Il Bue d’oro in Campo d’azurro dimoftra la fatica d’vn animo nobile, cheindrizzato a’gloriofiacquifti rendelèmprecofpicuo colui,che con quella tutto anelante fi moftra . Il Bue d’argento in Campo vermiglio,lignifica penlieri manfueti in vn animo giufto, exaritatiuo; e perciò fù figurato il Bue nel Cherubino. Il Toro d’oro in Capo vermiglio rapprefenta la forza d’Amo-re, che porta fu’l proprio dorfo la bellezza di quell’oggetto, che Teppe al tre volte cangiar in Bruti le Deità più venerabili della fciocca Gentilità. 11 Toro d’argento in Campo azurro fìgnifica Capitano fortilfimo,che con le lue opere fublimi,e grandi è giuiv to ai più rimarcabili gradi della Gloria. Del Cdualier deBealiano. isi La Vacca d’oro in Campo vermiglio è fimbolo dellanima, la quale auendo per cuftode Pincelletto, fi lafcia qual Argo vincere da’Mondani piaceri per prouare poi nel Tonno deTuoi incanti vna violente morte. La Vacca d’argento in Campo d’azurro rappre-fenta l’innocenza d’vn Anima trionfante nella Gloria di Dio. Il Cinghiale di color nero in Campo d’oro è fimbolo di Solda-to coraggiolo, & inuincibile per prudenza3per Dottrina, e perfe-deltà . Il Cinghiale nero in Campo d'Argento denota forza guerriera aififtita dalla ragione, dalla Concordia, e dalla Giu-fiitia. L’Elefante nero in Campo d’oro rapprefenta Religiofo ftabili-to sii la bafe della Lealtà-. Elefante nero in Campo d’Argento lignifica Caualier giufto, che tiene Tempre la volontà riftretta nei limiti della Clemenza. Il Gatto d’oro in Campo azurro dimoftrà libertà dominante con penfieri alti, efublimi. Il Gatto d’argento ili Campo vermiglio fimboleggia il Capitano diligente in reprimere l’infolenza de’ Nemici. Il Lupo d’oro in Campo vermiglio rapprefenta l’interelfe proprio di quel Politico, che fenza curarli del Tonno vigila alle cofe attinenti al Tuo bifogno. Il Lupo d’argento in Campo d’azurro č fimbolo del Soldato vigilante, che con occhio fedele fcuopre gl’ inganni,eie trame dell’inimico. LaLepred’oro in Campo d’azurro lignifica la fecondità della Virtù . La Lepred’argentoinCampoVermigliodenotaTimore oneftoin nobile fpirito. Il Montone d’oro in Campo d’azurro rapprefenta Generofità d’animo grande nelle Gare amorofe, e Penfieri fublimi à virtuo-felmprelè. Il Montone d’argento in Campo Vermiglio dimo-ftra patienza ftimolata per caufe giufte, e punture d’onore. Il Minotauro d’oro in Campo verde rapprefenta ilConliglio occulto di quel Capitano, ò Principe , che nelTImprefe viene dalla fperanza portato con le Tue inclinationi à non defraudare l’occafioni delle belle apparenze , volendo fimboleggia-re, che il configlio deue fiat nafeofto, & occulto nell’intimo della fegretezza à guifa di Laberinto. Il Minotauro d'Argen-in Campo vermiglio lignifica la Ragione,checon la forza della GiuRitia fifa firada nei laberinti degl’inganni, e così anco fi deue intendere per la prudenza , e valore di Caualiere giufto. L^Orfo, onero Offa di color nero in Campo d’oro, fignifica l’ira M 3 d’vn d’vnanimo fermo nelle rifolutioni puriflìme della ragione.L’Or-fa d’argento in Campo Celefte rapprefenta cangiamento onore-tiole, e rifolutione d’animo grande. La Pecora d’oro in campo vermiglio denota Anima nobile ri-fcaldata dal fuoco della carità ; d’Argento in Campo d’azurro5fi, gnifica innocenza di coftumi, e purità dimenteper confeguirla Celefte gloria. La Pantera d’oro marcata di nero in campo rodo, denota inganno d’animo grande per confcguire la bramata Vittoria in giuda guerra.La Pantera d’argento marcata di vermiglio in Campo d’azurroj rapprefenta la bellezza mafcherata di purità 3 & ornata di fierezza. La Tigre d’oro in Campo vermiglio denota Dominio violente, e tirannico > lènza riguardo della_carità Chriftiana. La Tigre d’Argento in Campo d’azurro rapprefenta il fuperbo vmiliato con la cortefia. La Tartaruca d’oro in Campo d’azurro è /Imbolo della tardanza prudente. D’argento in Campo vermiglio rapprefenta Anima cafta > ritirata nei Chioftri. IlTaffo d’oro in Campo vermiglio fignifica il ricco otiofo tormentato da crudele ambitione.il Taflò d’Argento in Campo verde dimoftra la quiete d’vn animo sfacendato in verde fpe-ranze. La Volpe d’oro in Campo d’azurro rapprefenta lo ftratagema onoreuoleinacquiftar Vittorie, efaper nafconder i fuoidifègni altiffimi con modi baili,e pieni di fottiliffima Arte.LaVolpe d’argento in Campo vermiglio fignifica il Cortigiano fagace, che sà coprire i fuoi affetti col manto della liberalità, e con opere giufte. Lo Schirattolo d’oro in Campo d’azurro dimoftra la velocità delfingegnoprudente, foftenuta dalla fede,e dalla Giuftitia. Lo Schirattolo in Campo d’argento denota la preuidenza di perfetto Capitano fu’l Campo delia Vittoria per meglio profittarli della Pace. Vegli Del C duali er de Beatìano. Degli Vccelli Coloriti. T ’Aquilad oro in Campo vermiglio dimoflra Capitano ma- J___/gnanimo, & ardito in tuttiicimenti più pericolofi della Guerra . L’Aquila d’argento in Campo d’azurro rapprefenta animo nobile j che nei trionfi delle Vittorie si con la cortefia incatenari cuori, e vincer l’ofiinatione. L’Aquila vermiglia in Campo d’oro denota generofiti di penfieri > che non pregiano altro nella loro idea, che le bellezze della Virtù, e del valore. L’. Aquila di colorazurro in Campo d’oro lignifica Principe Giu-, fìo, che tiene la mente eleuata alla conferuatione del fuo Impero. L’Aquila nera in Campo d’oro denota animo intrepido,e forte sù i fluori di fiabilita fortuna. L’Aquila vermiglia in Campo d’argento rapprefenta Caualiere intrepido, ecoraggiofo, che non teme pericoli, le non quelli della Diuina Giuftitia. L’Aquila di color azurro in Campo d’argento fignifica penfieri fublimi, & inchinati pH’oggetto deila Virtù, e della Giuftitia. L’Aquila nera in Campo d’argento dimoftra Principe prudente, e faggio,che sa efperimentare l’operationi de’ fuoi Miniftri sù’l Campo della vera fede. L’Api d’oro in Campo d’azurro rapprefentaque’Giouani no-bililfimi, che cercano nel Giardino della virtù i fiori più odoriferi della Grafia. La Ciuetta d’oro in Campo verde denota l’Vomo fipicnte, che vede, econofcc le cole quantunque difficili, & occulte; e perciò i Greci la fcolpiuano nelle loro Monete,come Geroglifico della prudenza . La Colomba d’argento in Campo d’azurro rapprefenta il vincolo d'amore fra’Parenti,onero femplicità di cuore per innalzarli alla Celefte Gloria. 11 Coruo nero in Campo d’oro, denota fortunato euento, fta-bilito dal merito in onori, e Grandezze cofpicue. La Farfalla d’oro in Campo rolfo dimoftra l’inclinatione , & alletti dell’animo, che fouerchiando la ragione sforzano àfe-guire gli ftimoli della natura anco dentro al fuoco di gioconda morte. Il Gallo d’oro in Campo d’azurro fignifica diligenza magnanima , e gloriola per giungere ai più alti meriti della Gratia del Principe. M 4 P 184 Araldo Veneto Il Griffone vermiglio in Campo d’oro rapprefenta Tinuidiafu-perata in verde età con attieni virtuofe, e grandi. L’Oca d’argento in Campo vermiglio lignifica cuftodiafince-ra in animo nobile, e guerriero. Il Fanone d oro in Campo d’azurro dimoftra Dominio cauto ? e diligente in animo cortefe , e benigno. Il Pellicano d'argento in Campo vermiglio rapprefenta Principe caritatiuoverfoi fuoi Sudditi , e Padre di Famiglia amoro-fo , che alimenta co i pretiofì tefori della fua virtù i propri]' figli. . Il Pico d’oro in Campo di color verde denota quel Gràde, ch e hauendo lo fpirito ingombrato da importanti affari,non può effer foggetto alle fiamme d’vn vano amore, come fucceffe ( fecondo le fauole de’Poeti ) à Pico figliuolo di Saturno, e Rè d’Italia, che ripudiò con animo pudico le lafciue iftanze di Circe figliuola del Sole,che per vendetta fù da quella potente Maga cangiato in Vc-cello; ond’egli fopra le Piante con l’acuto, e forte roftro fcarica il fuo coruccio, e riprende di Circe l’ingiufta vendetta; Viene da Naturali figurato per la perfeueranza, con la quale fi ottiene ciò, che fi vuole ; denota indole incolpabile, e virtuofa. Il Paflèro d’oro in Campo d'azurro lignifica follecitudine grata in chi fi contenta dei Beni del Cielo. Lo Struzzo d’argento in Campo nero rapprefenta diffirnuk' tiene vera de’ torti riceuuti, e forza della prelènza de’ Giudi al bene comune. La Tortora d’argento in Campo nero denota caftità matrimoniale , che non contamina la fede giurata , conuerlando fola-mente con quella, che da principio s’eleffe per compagna. Vn’Ala d’argento in Campo d’azurro , che araldicamente fi chiama mezzo Volo lignifica Mifericordia, e verità, come dille Dauid fub vmbra Alarum tmrum protege nos , cioè fotto l’aiuto della tua mifericordia, e verità difendimi, e con-feruami. L’Ale, ò Voli dimoftrano i Precetti del Signore, cioè vn Volo d’oro in Campo d’azurro s’intenderà per la protettione, come narra il Salmo: in protezione Alarumtuarum, Sono anche pigliate per le Virtù de’Santi, come in Ezech. Et audi' tii vocem alarum tuarum , quaji vocem aquarum multarum, e così anco fono fiate intefe per le cognitioni dell’ Vomo Santo Iob.3 9. Expandit alas fiu's ad Auftrum. La Tefta col Collo di qualche Vccello d’oro in Campo Vermi' glio Del C dudìer de 3e ati dno. i g 5 ’glio denota fplendore di pen fieri fiaccati dallombre delPambi-tione, onero Nemici vinti con Ja forza del valore. Le Gambe d’Vccelli co' fuoi Artigli , fignificano prontezza d’operare ; cioè vna Gamba d’Vccello vermiglia in Campo d’argento denoterà operatione pronta per far rifplender? gli effetti della Carità, e deU’amore verfo il Creatore, e la Crea-tura. Degli Arbori^ ò Pidntefm aitai e. T 'Abete d’oro in Campo verde rapprefenta Penfieri nobili, J___1 originati da fperanze magnanime in feruitio del fuo Princi- pe . L’Abete verde in Campo d’oro lignifica Giudice buono, e retto, che non fi lafcia contaminare dalle paflìoni, & affetti den-iro al Trono della Giuftitia. L’Alloro, ò Lauro d’oro in Campo Vermiglio rapprelenta le Marche illuftri d’vn’animo Nobile , e Guerriero, e cosi anco Vittoriafoftenuta con magnanimo ardire. L’Arancio, ò Melarancio Verde in Campo d’argento con le frutta d’oro denota {labilità di penfieri generofi per acquiftare la libertà. L’Amaranto di color vermiglio in Campo d’oro rapprefenta Amore perfeuerante con buona fortuna. L'Agno Caffo, ò Vitice \ erdein Campo d’Argento rapprefenta la continenza de’penfieri flabiliti sù la purità del cuore. La Canna d’oro in Campo d’azurro denota Amore generofo, che refifte agli affalti della gelofia, e del fofpetto. Il Caftagno Verde con fue frutta d’oro in Campo d’argento, fignifica fortezza d’animo in perlona nobile caduta inpouertà peronefla caufa. Il Cedr o d’oro in Campo d’azurro rapprefenta accrefcimento d’onori nelle fcienze, e nelle Lettere. UCipreffo Verde in Campo d’argento denota fperanzaglo-riofa per Pace conclufa. L’Alno verde in Campo d’oro rapprefenta Gioia ftillata in lagrime per conlèruatione del proprio onore. Il Boffo verde in Campo d’oro, lignifica la fede inuiolabile d’ vn caffo Amore nella contemplatione del vero bene. Il Citifo Verde in Campo d’argento rapprefenta la virtù della i s6 n- • L Araldo Veneto della propria fortezza nella temperanza. Il Cotogno doro in Campo d’azurro denota l’opere nobili, e generofe, loftenute dalla grandezza, e fincerità d’vn animo giu-Ilo, ecortefe. L/Elce verde in Campo d’argento, lignifica fortezza d’Amore in vn petto feddejche quanto più abbatti!tOjtanto maggiormente vigorofo, & intrepido riforge. L’tllera d’oro in Campo vermiglio rapprefenta animo collante , e magnanimo nelPvnirfi con l’amore della Carità. Il Fico Verde in Campo d’argento, denota prudenza perpetua nelle Vittorie, Caritàamorofa perlafede, come leggiamo in San Luca al 6. Aut de tribulis Ficus. Il Fraflino \ orde in Campo d’oro, lignifica Gouerno buono} fondato fopra la Giuditia, e la clemenzadi Giudice virtuofo . Il Cello Verde in Campo d’argento rapprelenta penlieri prudenti, e virtuolineiracquifto della propria felicità . Il Granato d’oro m Campo d’azurro denota fegreto grane, e recondito in vn cuore prudente, e fedele, che rinchiude con lìn-cerità la Giuftitia, el’Vmanità. Il Larice verde in Campo d’oro dimoftra la patienza d’vn Amante sù le fperanze della fede, edella fincerità dell’Amata. Il Mandorlo verde in Campo d’argento rapprefenta configlio incauto d’amorofa paflione in Giouane impatiente. Il Mirto verde in Campo d’oro fignifica penfieri amorofi,fondati sù la confolatione di buona fortuna. La Noce d’argento in Campo d’azurro, denota patienza vir-tuofa d’animo puro, & vrnile. L’Olmo verde in Campo d’argento rapprefenta la protettio-ne cottele, che con piaceuole ombra fauorifcel’amico. La Palma d’oro in Campo d’azurro, fignifica Generofità di penfieri ; Animo grande, e magnanimo, che niente temei rigori della fortuna, e non cerca alcuna Vittoria, doue non feorge alcun ^conflitto. Il Perfico verde in Campo d’argento con le frutta vermiglie, fimboleggia Amore fegreto con fperanza di gloriofo trionfo col mezzo dell’ardire. Il Pino verdein Campo d’oro, denota pouertà generofa in animo nobile , perfeueranza virtuofa in cuore magnanimo , e grande. Il Platano verde in Campo d’argento, rapprefenta felicità amorofa con fperanze vane, e tranfitorie d’vn apparente fedeltà. Il Dei C'aualier de B e aliano. i s 7 Il Pomaro verde coni frutti d’oro in Campo d’argento j lignifica il benefitio gentile, autenticato con l’opere della viuafede. La Quercia verde in Campo d’argento, fìmboleggia animo forte,e nobile in tutte l’occafioni, che ricercano fede pura, erif-folutione perfetta. Lo Spino nero in Campo doro denota Gelofia in animo nobile pernonperderelacofaamata, ò la Grada di qualche Signore co’ feruitij, e meriti acquiftata. Il Salice verde in Campo d’argento,dimodra benignità in animo lineerò, e fedele, ornato diquella virtù che hà per oggetto immediatamente l’onore, e ronorare,eflendo quella ilpiù degno affetto ,che polfa nafeerein generofo cuore. La Vite verde co il frutto di color nero in Campo d’oro,indica Giouentù prudente, e nobile, che su’l Campo delle Grandezze Mondane Icopre ad ogn’vno la generolitàdel fuoCuore. L’Vliuo d’argento in Campo d’azurro limboleggia Animo pacifico, e giufto, che altro non brama, che d’accoftarli ad vna buona!, e perfetta Amicitia. DeII’Erbe, 0 Piante colorite, "T 'Apio Verde in Campo d’argento, rapprefenta fperanza J___/ inderili tasti la Vittoria ottenuta contro Inimico infedele. L’Alfentio d’argento in Campo vermiglio , denota affanno amorofo d’Anima pura, sù le difeordie dingiufto lofpetto. La Boraggine Verde con il fiore celefle in Campo d'oro, limboleggia l’amicitia lineerà in animo gratiofo, ecortefe, che comparte i fuoi Tefori con prodigalità in foccorrere l’Amico oppref-fo da cordoglio . I Baccelli verdi in Campo d ’a rgen to,lig n i fica n o conferuatione di fperanze mature per la concordia de’voleri, e per la liberalità degli affetti. II Balilico verde in Campo d’oro, rapprefenta fama buona, e nome cofpicuo per attieni generofesù i trionfi della Virtù. Il Cauolo verde in Campo d’argento denota Allegrezza di fperanze concepite per Vittorie, e per Pace ottenuta. La Cicuta verde in Campo d’oro, dimoftra, che la fragilità Giouanile accade bene fpeffo nel feno delle ricchezze, e nelle pro-iperità,edi quella n’è lìmbolo la cicuta, come narra Virgilio nella Bucolica. i s 8 V Araldo Veneto Hac te nos fragili donabimus ante cicuta Il Cardo verde in Campo d’argento, lignifica rifentimento giuftodicofcienza retta in cofe attinente alla propria libertà. Il Citrolo Verde con il frutto d’oro in Campo d’argento, rap-prefenta maturità di penfieri per fperanzelufinghiere sili trionfi della propria vmiltà. La Cipolla d’argento in Campo d’azurro fimboleggia inuidia virtuofa per qualche acquino gloriofo, e grande. Le Fragole verdi co’ fuoi frutti vermigli in Campo d’oro denotano contento amorofo, fhbilito sù’i imbecilità di leggieri Iperanze, & arricchito dalla profperità della forte. Il Finocchio verde in Campo d oro, dimoftra la gioia del cuore, rinchiufà nelle vifcere d’vn animo grande per non falciar Lenza di quella debole la fperanza. Le Spiche del fermento d’oro in Campo d’azurro fignificano il Genio buono, & abbondante di Virtù, e prudenza, che non s’ allontana giammai daH’ifpirationi Celefti. I Giunchi verdi in Campo d’oro rapprefentano la prudenza in amore cangiato per acquifto di Gloria. La Gramigna verde in Campo d’argento denota Conferma-rione d’amicitiaincrinfecata con l’operationi fedeli; efincere. II Li no d’oro in Campo verde, dimoftra animo caffo, che su i trionfi delle proprie glorie sà rapprefentare la bellezza del fuo merito. Il Lupolo verde in Campo d’argento fimboleggia Amore tenace, che con la fperanza del fuo propofto fine, non tralafcia modi per legare con perfetta Vittoria vn Cuore innocente. IlLupino verde in Campo d’oro , denotala gratitudine , e FAmicitia di colui,che con la grandezza d’animo sà renderli obli-gata ogni perfona. La Lente verde con ifuoi baccelli in Campo d’argento, lignifica filentio perpetuo in animo innocente, e pacifico. Il Miglio d’oro in Campo azurro rapprefenta la conferuatione del publico bene, foftenuta con le ricchezze, & auttorità della propria Virtù. La Melega verde con il fuo grano di color di porpora in Campo d’argento, fignifica attiene virtuofa di perfona volgare, che brama con la fatica, e con la virtù renderfi cofpicua sù i priuilegj d’vn vero merito. La Mortella verde in Campo d’oro fimboleggia la concordia d’amore, ftabilita con la fperanza della Grafia efficiente. L’Or- DelCaualier de ~Bcattano. i g p L’Ortica verde in Campo d’argento denota il nocumento dell’ inconfìderatione folito in quelli, che portati dalla cupidigia d’vn troppo fapere ritrouano le punture del caftigo nel Campo del Trionfo. Il Puleggio verde in Campo d’oro, rapprefenta l’allegrezza d’ animo inuigorito dalle fperanzed’vn cuore leale, e fedele. Il Panico d’oro in Campo verde,lignifica vnione perfetta,aut-torizata dalla forza della fedeltà. I Papaueri Rolli in Campo d’argento fimboleggiano l’autto-rità di quei Sudditi, che inalzati à troppo alti comandi,fenza punto infuperbirfi moftrano l’vmiltà de’ loro Animi sii la felicità delle proprie grandezze. II Sempreuiuo verde in Campo d’oro,dimoftra l’aiuto benigno, e cortelè di quegli Vomini, che ad altro non afpirano,che al Dominio della vera Virtù. Il Trifoglio verde in Campo d’argento rapprefenta la perfet-tione dell’Allegrezza,dominata dalla Giuditia della ragione. La Zucca d’oro in Campo d’Azurro, fignifica la fincerità d'vn animo grande, in cui fi riferbano i triófi dell’Onore,e della Gloria. Figure dogai Genere^ Strumenti artificiali fmahati 3 e coloriti. T Arpa d’oro in Campo d’Azurro denota allegrezza d’Amore, J___/ congiunta con la contemplatone delle cole perfette. L’Anello d’oro in Campo nero rapprefenta il Matrimonio fe, dele, dabilito sù la codanza de’ propri) voleri. L’Aratro d'oro in Campo Verde fimboleggia la cognitione perfetta con findudria, dimoiata dalla dilettatione. Vn Arco d’oro in Campo Vermiglio con la corda d’argento,fignifica la forza deH’auttorità,fottopoda alla ragione, e retta dalla buona cofcienza. L’Adrolabio d’oro in Campo d’azurro, fignifica penfiero ge-nerofo, e grande, che dà fido nella contemplatone delie cofe fu-blimi. L’Ancora d’argento con il fuoTraue d’azurro in Campo vermiglio, rapprefenta fermezza, e fiabilità di Pace, lineerà, e buona, ratificata cogli atti della vera Carità. L’Accetta d’argento con il manico d'oro in Campo d’azurro, denota Giuditia, e comando fodenuto dalla Clemenza , e dall’ auttoritàd’vn’animo puro. 190 L'Araldo Veneto Il Badile d’argento in Campo Verde, dimoierà animo attiuo in Archittetura Militare e magnificato dall’inclinatione^egenio virtuofo. La Boria legata d’oro i n Campo vermiglio, fignifica la Parfi-monia prudente, e gloriofa, foftenuta con nobiltà, e decoro, e perciò dice Seneca: Placebit autem hac nobis menfura ,Ji priùs parjìmonìa placuerit }fine qua necvlU opes fufficiunt : nec vlU fatis patent: La Bilancia d’oro con i Tuoi cordoni vermigli in Campo d'azur-ro ,fimboleggia l’attioni d’vn Animo nobile, giufiificate cogli atti della Carità , &auttorizate con quelli della propria grandezza. Il Baftone d’oro in Campo nero rapprefenta la confuetudine vnita con il zelo dell’onore, e ftabilita con le mafllme della prudenza . La Benda vermiglia in Campo d’oro denota ingegno nobile, dominato dalla prudenza.- la Benda d’azurroin Campo dello fteflò, dimoftrerà fapienza fublimata cogli onori, e con le dignità: la Benda verde in Campo d’argento, rapprefenteràla fperan-za buona, confermata dairAmicitia, e foftenuta dalla gioia d’vn lineerò amore: la Benda d’argento in Campo nerofignificharà la Giuftitia perfetta, fondata sù la bafe della fortezza,e della coftan-za ; la Benda d’oro in Campo vermiglio fimboleggia il Dominio della ragione, accrefciuto col credito della propria Virtù. La Boflola da nauigare d’oro in Campo d’azurro rapprefenta la Ragione ò forza dell’anima, che gouernata dalla Legge Naturale non fi difeofta dal diuino volere. La Cornucopia d’oro, ornata di frutti in Campo verde, dimo-ftra la Concordia della Fede, prodigalizata con l’Amore,e con la fperanzad’vn eterno bene. La Coronad’oroin Campo vermiglio, denota Dignità ottenuta conl’esborfo,&effufionedeI proprio fangue. La Corda,ò Fune d’argento in Capo d’azurro rapprefenta l’adu-latione di quelli che fpefte volte cangiano con vn’apparente innocenza la malitia del loro animo in yna mafeherata làntità, e Copra. ciò fi troua nel Salmo g. così fcritto : In laqueo ijlo, quem ab-feonderunt^omprebenfus ejlpes eorum. La Catena d’oro in Campo vermiglio, fignifica opere genero-fe, che legano con atti di vera Giuftitia gli animi di quelli, che non lafciano dimenticati ibenefici] riceuuti da mano benigna. 1 Chiodi, ò Chiodo doro in Campo nero fimboieggiano gli Anni Anni felici, cfermi ,pofciache fùcoftume degli Antichi di legnare con quelli gli anni, affidandoli nelle Murade’Tempij. Il Carro di color vermiglio in Campo d’Argènto, rapprefenta il Trionfo guerriero ottenuto con felice Vittoria. La Corazza d argento in Campo d’azurro denota la fortezza delfanimo lineerò, e fedele j con giunta con la prudenza, e con la virtù. Il Gàudio nero in Campo d’argento lignifica la Caftità (labilità sù la propria fortezza, & innocenza. 11 Compalfod’oroinCampodazurrodimoftra la perfettione deHmtelletto, che sà dar le mifure alle paffioni dellanima. La Conocchia d’oro in Campo d’azurro rapprelènta ilFato trionfante, molìrando con quella ,cheildebolilTimo filo de’no-ftri giorni è attaccato alle potenze del Gel©. Il Calice d’oro in Campo d’azurro, lignifica la Pace dell’Anima vnita alla diuina Grafia . La Croce Rofla in Campo d’argento denota l’obbedienza iru trepida, e vigorofa fenz’alcuna macchia d’interelfe mondano. Cimiero con Serpe d’oro in Campo vermiglio fimboleggia Dominio , & Impero ftabilito con la prudenza , e con il valore . Il Collare da Cane d’oro in Campo Verde dimoftra il giuramento dellobedienza ad ogni cimento con fperanza di Vittoria. La Corona Imperiale in Campo vermiglio rapprefenta la Legge, Regina di tutte le Genti, e che comanda con fuprema auttoritàle cofegiufte, &onefte, e proibircele contrarie. La Corona regale d’oro in Campo d’azurro, (igni fica Dominio independente d’alcuna fouranità, e confermato dalle Gratie Celefti. Il Cappello Rolfo in Campo d’argento fimboleggia l’autto-rità libera d’vn animo afloluto, che non s’allontana dalla Ragione. IlCorno da Caccia, oda fonare d’oro in Campo vermiglio dimoftra riprenfione auttoreuole egraue, che corregge gli altrui falli. La Cetra d’oro in Campo d’azurro denota l’vnione degli animi Nobili con quella del diuino volere. La Clauadi color verde in Campo d’argento, dimoftra lo Splendore del Nome illuftrato dall’attioni d’vn animo virtuo-10. La 192 UAraldo Veneto La Candela d’argento in Campo d’azurro rapprefenta Tope-rationechiara, erifplendentediperfonagiufta,e buona. La Graticola d’argento in Campo vermiglio,lignifica la pa-tienza vittoriofa, che non pauenta rigori, ò crudeltà. Il Dardo doro in Campo verde fimboleggia la generofa vigilanza perladifefa,e la velocità dell’ingegno in rauuiuare le morte iperanze. Il Flauto d’oro in Campo d’azurro dimoftra la Sapienza vma-na, ammaeftrata con la pratica, &vfo delle fcienze. • Il Fulmine d’oro in Campo vermiglio denota l’eloquenza potente, che con la di lei forza atterra ogni grandezza. L’Halìa d’oro in Campo nero rapprelènta il comando, & auttorità della ragione ftabilita sii la fortezza del proprio valore. L’Incudined’argentoinCampo d’azurro fignifica impreffio-ne fifià nella mente pura, che non s’allontana dalle cofe vere, e dagli oggetti Celefti. La Lanterna d’oro in Campo nero dimoftra il Religiofo prudente , che partecipa, e comunica il lume della fua bontà nelle tenebre del bii'ogno. La Lima d’argento in Campo vermiglio fimboleggia la fpe-ranza buona con Taffiduo Audio, e diligenza. Il Martello d’oro in Campo d’azurro, rapprefenta franagli© gloriofo, che lena la ruggine del vitio à chi fi confida nel Cielo. Il Mantice di color nero in Campo d’argento, fignifica fde-gno, e furore per morte d’Amante leale, e fincero. La Lancetta d’oro in Campo d’azurro denota trauaglio d’animo grande, che porta fouente la quiete d’vn eterno bene. La Fibbia d’oro in Campo vermiglio, dimoftra l’amicitiage-nerofa, che non s’allontana giammai dall’onore. L’Ombrella di vermiglio in Campo d’argento fimboleggia Dominio , & auttorità indipendente, e difefa di vera Ami-citia. La Scala d’argento in Campo azurro, rapprefenta Dignità ottenuta con mezzi d’vn fedele, e giufto feruitio. Lo Scrigno d’oro in Campo vermiglio denota Segreto grande , & importante ferbato folo al ripofo de’ propri penfieri. Lo Specchio d’argento in Campo d’azurro, fignifica l’animo puro, chenonsà naičondere l’ombrede’fuoipenfierieleuatialle più degne contemplationi del Cielo . . . La Scarpa nera in Campo d’argento, fimboleggia la diligenza di di quel prudente,che mai in damo muoue paflò centra l’onefto. Lo Scarpello d’oro in Campo verde dimoftra la volontà d’vn Grande,che imprime i fuoi defiderij sù l’incertezza delle fperaze. , La Scure d’argento in Campo vermiglio denota auttorità appoggiata alla Giuftitia. La Sega d’oro in Campo nero rapprefenta Configliere prudente,che non fi lafcia punto vfeire dai limiti della ragione. La Spada d’oro in Campo d’azurro, fignifica Giuftitia incontaminata^ perfetta appoggiata alle Leggi Diuine, & Vmane. . La Tromba d’oro in Campo vermiglio fimboleggia Lima glo-riofa/oftenuta dalla forza della propria Virtù. Degli attributi delle Figure, e della maniera di blafonarle con termini Araldici. A Ccordano tutti gli Armerifti non eflerui cofa in quella jL3l. Scienza più difficile, che l’efplicatione degli attributi delle Figure per efter quelli in gran numero -, màpernon lafciare cofa alcuna dimenticata peneremo quelli che fono più in vfo nei no-ftri Armeggi, epiùintefi in quella feienzaAraldica, ciocie qualità, e titoli proprij del Blalòne, come farebbe dire , Ac-collè, Accompagnò, Accornè, Adofsè , Affrontò , Allant, Amboutè , Anchrè, Endantc, Engrele , Anuironnè , Ap-pointè , Armò , Arrondi, Bandè , Barrò, Batilé , Bequè, Bigarrò, Billetè, Bretefsè, Brisè, Brochantfur letout, Bu-relò, Crenelè, Changè, Chapè, Chatelè, Clarinè, Chauf-sè, Contournò, Contrabandè, Contrabarrè, Centrò, Lquar-telè, Contrefalcè, Contrepalè , Coftogè, Componè, Co-rqnnè, Coticé, Couchè, Coupé, Cousù, Croisè , Croife-té, Danchò, Dantelé, de l’vnenl’autre, Diapré, Dragone, Efcaillò, Echiqueté , Eftouffè , Eploiè , Equartelé , Emani-chè, Fafcè , Fermaillc , Fiche , Figurò , Fufelé , Flanqué, Fleuretò, Prete, Entè,. Enclauè, Elclopé, Ilfant, Lampaf-sè, Leoparde, Lionnò, Magone, Mambrè,Montant,Mor-nè, Naiffant, Noiié, Ombre, Onglè, Orlò, Palò, Pamé, Papelonnè, Parti, Paflànt , Pam en Sautoir, Peri, Piquo-tè, Pointè, Pomè, Quantonnè , Racourci, Rampant, Ra-uilfant, Recroifetè, Relanelè, Reparti,Sommò,Sousletout, Supportò, Soutenù , Sourmontò,Tournè,Vacrè, Versò, Virole, Viurè,Vvidè. Ac- N 194 L'Araldo Veneto Accollè fignifica Collarinato j & in latino Collari tnftruBu:, AdiunHusparola propria per ciprimer quelle Figure, chelono adornate di Gorgiere, ò Collari, come Cani, Cerui,e Vacche,do-uendo di quelli fpecificareil loro Colore, e così quello di Fibbie, Chiodi, ò Maglie, che vi fi fcorgeflfero . Accompagnè Accompagnato, Stipatus, s’intende quando vna delle Pezze Principali farà accompagnata d’altre Figure,come l’ Arma Bembo,che porta d’Azurro con il Caualletto, ò Scaglione d’oro, accópagnato da tré Rofe dello ftelìb, così il N.porta d’oro con laCroce vermiglia, accompagnata da quattro Aquile nere. Accornè Armato di Corna , Corntbus a- maius, rapprefenta fempre quelle figure, & Animali Cornuti, che per lo più quelli fono di differente fmalto dal Corpo, come de Tori, V acche, Cerui, e Capre, cioè il N. porta d'argento con vna Vacca paffante Roffa collarinata d oro con la Campanella azurra, batacchiata di nero, e coronata dello ftelfo . Aderse Voltato il dorfo,cioè due figure fimili, ò differenti, che abbiano voltato i 1 dono l’vna centra dell’altra, eh e all’oppofto di fronte . Affrontè, cioè à fronte obuerjìs frontibus, s’intendono di quelle figure, che fono àfronte l’vna centra l’altra. AUatcaminàdo,pafsado,marchiàdo,à paffo,come fàno per l’ordinano quafi tutti gli Animali, fecódo la loro natura,ò códitione. Amboutè Anellato , quando fi trouano figure, che alle loro eftremità aueffero cerchi, onero anella di qualche metallo, come fono Comete, & altri Iftromenti. Anchrè ancorato,Figura in forma d’ancora,quando terminano le fue eftremità à guifa d’Ancora. Endentè Dentato, denticulatim infertus, fi dirà per quelle Figure,che foffero a’denti formate,come fono Bande,Capi,& altro. Engrellè Denticolato à forma di denti di firiglia,^^^, £>*’»-• ticulatim inàfus, e d alcuni vien chiamato Striato. Enuironnè, circondato, ò attorniato, e ciò s’intende per quelle figure,che foffero d’altre acc5pagnateaH’intorno,come il N.porta d’azurro con vno Scaglione d’argento,caricato da cinque Kofe vermi ghe, e circondato da quattro Gigli d’oro. Appointè Puntato, cioè Armeggio fatto à punte, e che le fi gure dello fteflò fiano l’vna centra l’altra. • Armè Armato fi dice quel Blafone guarnito di denti, becco, & vngie ,comed’ogni cofa oflènfiua, e. quando vn Animalefoffe armato di becco fi dirà beccato,© roftratoffe de'denti folaméte fi chia- Del Caualier de Beati ano. 195 chiamerà dentato; e così fi deue intendere di tutte quelle Fiere, che portano Bràche,òzapeil tutto di differite fmaltodalCorpo. Arrendi Rotondato, non vuol fignificar altroché il Tronco;ò fufto di Piante,© Arbori,che fpeflTe volte ne’ Blafoni d’Arme fi vede di differente imaltodalleFoglie, òFrondi loro. BandèBandato, Armeggio comporto di Bande di due colori alternatila, ò d’vn colore:e metallo in ordine conforme,& eguale. Barre Sbarrato, Blafone, formato à Sbarre come abbiamo qui fopra del bandatodifeorfc. Batelè Batacchiato, Armeggio guarnito di Batocchi di Campane , ò di Ferri battenti, cheiono per lo più di differente fmalto dal Corpo. Bequè^eccatOjS’in tendono quelle figure di Vccelli, c’hanno il Roftro, ò Becco, come per lo più fono quelli di rapina di colore dirtìmile dalla Figura fterta. Bigarrè Variato; s’intendono tutte quelle Figure dirtinte da di-«erfi minuti, e fiottili colori. Billetè Mattoncellato,cioè Blafone onero Armeggio formato à Mattócelli,che d’alcuni végono chiamati Biglietti,ò Tauolette. BretefsèMerlato,Armeggio comporto à guifadi Merlidi Muraglie , ouero di quelle Scale, che cortumanoi Muratori, & altri Architetti in forma di pertica. Brisè Alterato, ciò s’intende per quelle Marche,che rompono’ e diftinguono l’Arme piene, e queft’alteratione fi fà per via di baftoncelli, raftelli, ò di qualche picciolo fegnoche leua à quell’ Armeggio la fua pienezza. Brochant,dirtelo di tutta la fua lunghezza,e così vengono chiamate quelle figure, che foffero per lungo in piedi, ò per trauerlò porte, ò in altra forma,che con leloro eftremità toccano quelle dello Scudo. Brufellè Fafciato,Campo d’vn ordine di Fafcie di numero pari, che occupano tutta la foprafaccia dello Scudo,che fi fpecificherà il metallo,e colore di effe. Alcuni dicono Burellato femplicemen-te,séz altra fpecificatione;pare però,che il burellato fia dal num.8. finoaldieciinclufiue,epaffandofi dirà burellato di tante pezze. % Crenelè Muragliato, Blafone formato à Merletti di Torri,ò Muraglie di Città, che fi veggono molte Bande, Fafcie, e Sbarre cosi figurate. Chargè Caricato, ciò s’intede per quelle Figure,che formano le Pezze principali,e che fopra di erte vi fi feorge qualche caricatura. Chapè Coperto con Cappa ò Manto di Religione,Figure,che N 2 pe* 196 VAraldo Veneto per Io più fi marcano negli Armeggi de’Religiofi, che fonofòr--' marea guifa di punta, tenendo la Tua eftremità volta al Capo dello Scudo, & allargandoli fino alla punta di eflò. Chaufsè Calciato, è il contrario del Chapè, cioè vna Cappa riuerfeiata con la punta ò capo porto all’ingiù. Chatellè Figure fatte à Cartelli, òper dir meglio Armeggio marcato di picciole Tonio Caftellucci. Clarinè Sonagliera, che quel Collare, che vien porto pieno di Sonagli al Collo di molti animali, come per elempio il N. porta d’oro con due Vacche in marchia di color vermiglio, cornate, collarinate con la fonagliera, il tutto di color azurro. Contournè Kiuoltato conia faccia alla finiftra,& il Capo alla dritta,che bene fpertò fi veggono negli Armeggi Figure d’Animali in quefta politura. Clechè Forato. E così fi chiameranno tutte quelle Figure,che fonoforate,ò trapaliate. Contrabandè Contrabandato, Armeggio formato à Bande con ordini dirtinti, cioè la parte fuperioredi ciafcuna Banda, ò il difopra della linea diuidente farà dVn colore,ò d’vn metallo,& il baffo, ò il di lotto della Linea di altro colore, ò metallo. Cótrebarrè Cótrasbarrato; è la ftefià forma del contrabadato, folo che la figura principia alla finiftra.e và à terminar alla delira. Contrè equartelè Contrainquartato : Ch’è quello Scudo, che forma otto punti,che fi fanno per tre tratti di taglio felfo perpendicolarmente, & vnaltro taglio trauerlante per mezzo in faccia. Contrefalcè Contrafafciato, Armeggio di Fafcie partite per lungo alternatiuamente con ordine, vna pezza di ciafcheduna fafeia d’vn Colore,ò metallo, ecosì 1 altra parte d’vn altro. Contrepalè Contrapalato, Armeggio d’vn Ordine di Pali, partito in fafeia, il di fopra di ciafchedun palo d’vn colore,ò d’vn metallo, il di fotto d’vn altro. Coftogè Corteggiatoci dice quàdo in vno Scudo vi fi ritrouaf-fcro picciole figure al difetto , &anco al di fopra delle Bande, Sbarre,Cottice,ò Baftoni,come Stelle,Role,Gigli,e Tefte d’Ani-mali có i quali fi vede formata l’Arma Lipomano,FW/f/a Veneta, che fi dirà, porta di Vermigliocon vna Banda d’argento, edue Tefte di Leopardo d’oro ai lati di quella.. Componè Comporto,cioè quando v entrano due fmalti,cioè vno di metallo,e l’altrodi colore, e cosìl’vnoluccelfiuamentefi. congiunge con l’altro, come per elempio il N. porta d’argento con la Banda comporta d oro, & azurro a quattro comporti. Co- T)el C atta Iter de B e ariano. 197 CoronnèCoronato, s’intendono quelle figure, ò Armeggio, che l'opra la loro Telia ò nell’alto dello Scudo vi fi rimarcalTe qualche Corona. CoticèCoticiato,cioè comporto d’vn ordine di Cotiče,come per efempio il N. porta d’argento con vna Banda vermiglia caricata di tré conchiglie d’oro conciata d’azurro. . Couchè Coricato ò giacente,fi chiamano quelle Figure fitua-te in piano, come per efempio il N. porta d’oro con vna Fafcia vermiglia, caricata di tré Lune porte in piedi. , Coupé Diuifo per trauerfo egualmente, che fi dirà fecondo la n ortra regola diuifo in faccia. Coufce Congiunto, ò Cucito s’intende quel Blafone fuori della fua dritta,e naturale fituatione,e contro la legge,& vfo delfAr-r me, come vediamo in molti Scudi il Capo cucito aggiunto al Campo dello Scudo, e così quefto comporto di colore congiunto pure al Campo di colori. Il Capo di Metallo Umilmente vnito al Campo di metallo, contro l’ordine, e natura degli Armeggi, mà per qualche caufa confiderabile. Croisè Crociatoli chiamano ,ò per dir meglio s’intenderanno tutte quelle figure,che folferoin croce le loro eftremità. Croifeté Crocettato terminato in picciole Crocette nella maniera , e forma del Crociato. Danchè Dentellato, Blafone formato à minute punte, ò denti, conforme quelli d’vna Sega. DanteUèVnminuto dentato, cioè Armeggio formato à piccioli denti fopra la falda ò orlo di qualche figura più minuti che quelli dcH’Endétè,e più grorte,e lunghe,che le Dachè,e l’Engrelè. Del’vn enl’autre De l’vno in l’altro, Armeggio comporto di diuerfe Pezze, porte all’incontro, cioè limili in figura ,mà differenti nel colore, ò metallo , comunicandoli fcambieuolmente l’vna all’altra il loro colore, e metallo. Diaprè Diaprato. Armeggio guarnito, ò ornato di fiori à gui-fa de’Prati,' che nella Stagione nouella fi veggono à far pompa della loro bellezza. Dragonè Dragonato; s’intendono per quegli Animali, che in qualche parte fanno vedere la fimilitudine di Dragone. Efcaillè Scagliato fi chiamano quelle, checuoprono tutto il Campo dello Scudo,cioè quando vno fmalto è orlato d’vn altro, porto in due terzi di tondo fopra vn fondo differente, come per efempio il N.porta d’oro fcagliato di roffo,e d’azurro per ordine. Echiquetè Icaccato, Armeggio cóporto à fcacchi,che coprono N 3 tutto 198 V Araldo Veneto tutto lo Scudo, come la Tauola da’ Scacchi di giuoco. Eftoufifè Campo coperto tuttodì figure, ch’è differente dal feminato, mentre quello non lalcia determinato vacuo nel Campo, e quello vi è tanto di vuoto, comedi pieno fra le figure, che fi potrebbe anco dire compartito. Éplogè,cioè con l’Ali fpiegate,ches’intende propriamente dell’ Aquila bicipite, che tiene l’Ali aperte, e cosi di molti altri Vecchi di rapina ,effendoquefìa la loro vera politura. Equartelè inquartato, ò quadripartito, Armeggio diuifoin quattro Pezze, ò campi per due Linee,vna perpendicolare, e l’altra trauerlante. Emanchèmanicato. Blafone fpogliato delle Maniche degli antichi in foggia di punte, ò figure, che fi veggono fopra la Tauola dello Sbaraglino, che vengono dilungo tratto dal luogo ou’ che naf cono à terminare all’eftremiti, ò margine dello Scudo. Fafcè falciato. Armeggio comporto di fafcieper ordine, che occupano vicendeuolmente tutta l’Ara dello Scudo. Fermaillè fibbiato. Armeggio fregiato, e comporto di numero di fibbie in ordine, ò fila. Fichè Puntito. Blafone con figure, che finifeono in punte acute , come fono i piedi d’alcune Croci, che fi chiamano àpied fichè. Figurè Figurato. Blafone fornito, ò coperto di qualche figura, come perefempio il N. porta di nero con vn triangolo d'oro figurato d’vn Sole d’azurro circondato di tré ftelle doro. Fufelè,Fufellato, Armeggio comporto d'vn ordine di fufelli giunti per fianco,che fi doueranno fpecificare le pezze,e numero di quelli. Flanquè Fiancato, sintende quando in vno Scudo due fmaki differenti del Campo forteto fituati vno alla delira, e 1 altro alla finiftra in forma di mezza Luna, ouero in punta di Diamante,che nel cuore dello Scudo svnilfero. Fleuretè Fiorato. S’intendono quelle Figure, che le loro ertre-mità folfero in forma di Gigli, ò Fiori. Fretè, Graticolato, fatto à ferrate, ò Cancelli, come per efem-pio il N. porta d’oro graticolato di vermiglio. Ecosìs’intende-rà quando due fmaki partartero vn dentro all’altro àguila d’vna grata di Fineftre. Gironnè Gironato. S’intende, quando vno fmalto differente dal Campo è porto in qualche parte dello Scudo informarti pianta , ò Girone. Del Canai ter de Beatiano. 199 Entrè Entrante, s’intende, quando da vna parte dello Scudo feffo, ò bipartito vi foffe vna figura eh ’entraffe: per efempio il N. porta d’argento, e di vermiglio, entrando alla deftra di nero vn' fiordi Giglio d’oro. Entè,inneftato,s’intendequeH’Armeggio,ò Scudo trinciato,e che la parte fuperiore ò l’inferiore portafiTe nel mezzo vn’incaua-turaà guiladella Lettera C, per cui entrafle il colore della parte oppofta. Enclauè Incauato, è come l’inneftato,fuori che in quello l’in-cauatura è quafi quadra nel mezzo dello Scudo trauerfantedi-uilò in faccia, entrando in quella lo fmalto della parte inferiore. Efclopè fchiacciato, ch’è lo fteffo che incauato, eccetto, che la fchiacciatura nel mezzo dello Scudo, diuifo in faccia èfemi-tonda. fifant Animale, eh efee fuori, e che moftra la tefta,collo con la metà del Corpo, e così le zampe dinanzi con la cima della Coda, &il rimanente del Corpo nalcofìo , e quelli per lo più li veggono nei Capi, e nella diuifione degli Scudi, che vien fatta in faccia. Lampafsèlinguato,s’intende di quegli Animali, c’hanno la lingua tratta fuori della Gola, che larà fempre di fmalto diffe-^ rente dal loro Corpo. Leoparde Leopardato, Leone,che porta la politura del Pardo in prolpetto, rampante, & armato. Lionnè Lionato, figura, che tiene del Leone la fimilitudine, e polla rampante nella maniera della fua naturai politura. MaeonnèfabricatOjfi dirà queU’Armeggio,cherapprefentaire Caltelli, ó Muraglie, che per via di linee (i dillinguono le pietre, ò Mattoni di elle, che volgarmente viene chiamato allarullica, òfitbricatocon lediuifionidei Mattoni, Mumbrè membrato s’intende quel Blafone d’Animali, che auelfero le loro ellremità, come zampe ,Coda, e denti di Imalto diuerlb da quello del loro Corpo. Moutant lupino, vuol lignificare vna figura, ò più, che fi ri-trouallero in politura fupina, come le Lùne crefcenti, & altro. Mornèdifarmato. Blafoned’Animale mancante di griffe, e Denti, e come per efempio il N. porta d’oro con vn Leone vermiglio dilarmato. Nailfant Nalcente, ciò s’intende per tutte quelle figure d’ Animali, che fi veggono il loro Capo, e Collo vfeire, e quelli N 4 fono 200 VAraldo Veneto fono per lo più polli nel mezzo del Capo dello Scudo. Nuè Nodato,cioè paflato per vn nodo,& accrefciuto da nuoui rami, che fi dice della coda del Leone. Ombrè Ombrato farà quando fi fcorgefle neh fondo, ò Corpo della Figura qualche ombreggiamento . OnglèVngiato, Armeggio guarnito d'vngie, e ciò fi dirà di certi Animali ,che portano quefte con altri loro membri di vario l’malto, ò colore da quello del loro Corpo. Orlè Orlato, Figure, ò Armeggio cinto ai l’intorno d’vn Orlo, come la Bordura. Palè Palato, Blafone comporto, e guarnito con giuft’Ordine de’Pali in vn Campo di diuerfo (malto da quelli. Pamèfpirante ciò s’intende di quegli Animali, che tengono la bocca aperta, come quelli, che fpirano, ò fono femiuiui. Papelonnèjcioèàfquamme diftintejeciòs’intende, quando vnofmaitopoftofopra il Campo d’vno Scudo in forma difquam-ma,e che il Capo di cadauna di dette fquamme fia ricauato da vn’altrodi differente fina Ito,che fi dirà perefempio ilN. porta d' oro papilonato, ò à fquamme didime d’azurro. Partì, partito, feflò, ò bipartito, ciò s’intenderà di tutte quelle cofe, chefolfero per lungo di nife . Paflant, Caminando, Animale d’vn Armeggio inpofituradi marchia, ò di fuopaffo naturale. Pafsè en Sautoir Crociato, Armeggio in figura di Croce di Sant’Andrea, ò fituato in Crociatura. Peri di lungo fituato, cioè quando fi (corge vna figura, che tiene quafi la lunghezza dello Scudo; màche però le fueEftre-mità non tocchino quelle del detto Scudo, che fi dice peri in Palo, peri in faccia, peri in Banda , e peri in Sbarra. E quando toc-caffe la falda dello Scudo non fi direbbe più peri, mà brochant lòpra il tutto. Piquotè fegnato, ò marcato. Blafone caricato di minute Marche, come fi veggono molti Animali, & Vccelli. Pointè Ponteggiato è à guifa del Picotato, che altro nonio di-{lingue ,che le minute punte di quello dailemaggiori di quello. Pome Pometato, Armeggio formato di figure tonde à guifa di Globi, ò Poma, che da quefte prendono anco il nome. Cantonnè Cantonato , fignifica , quando fi ritrouaffe in vno Scudo vna Croce, che nei Cantoni di eflò v’appariflèro {Ielle,ò altro,come per lo più vediamo l’infegne d’alcune Comunità cantonate con tali figure. Del C audì er de Beatìano. 201 Racourcì Curtato, ò Diminuito, s’intendonodi quelle figure curtate per i capi della fua ordinaria lunghezza . Rampant Rampante,che s’intende propriamente di tutti quegli Animali, ch’eleuati fbpra i piedi di dietro dritti, moftrano di voler afTalire qualcheduno. Rauiffant, Rapace, titolo proprio d’ogni Fiera, e di quegli Animali c’hanno la loro politura rampante, come Leoni, Lupia e Tigri. Recroifetè , Ricrocitao , cioè figura raddoppiata di Croce nelle Tue eftremità, come per efempio il N. porta d’azurrocon due Pefci Barbi col dorfo l’vno centra l’altro d’oro, feminato di croci ricrociate col piede acuto dello fteffo. Refanelè,Terciato dai Iati, ciò s’intende di quelle figure, che fofTero attorniate di qualche filetto 3 mà quello titolo lolamente vien attribuito à quelle Croci, che portaifero l'opra di effe vn orlo di differente limito nei Tuoi trauerli. Tommè Sormontato, cioè fituato fopra qualche Pezza del Blafone, e così anco s’intendono delle Corone, e Cimieri. Sous letout, Sotto ogni cofa,cioèfotto tuttele Figure, che li vedeffero rimarcate nello Scudo,come per efempio : Il Rè di Danimarca porta in Campo piano, e fotto il tutto di vermiglio con vn Drago con l’Ali aperte d’oro armato, e coronato dello fteffo. Supportò Softentato, come per elèmpio porta il N.bandato d’ argento, e di vermiglio con vn Capo d’argento, caricato d’vna Rofa vermiglia puntata d’oro, e foftenuta delmedefimo. Soutenìi Softentato, è Io fteffo > che il fupportè, potendoli, e dell’vna, e dell’altra parolaferuirlì negli Armeggi. Sur le tout Sopra il tutto, che s’intende alle volte fopra il cuo -re, e centro dello Scudo, & bora à trauerfo di tutto il Blafone, ò per lungo dello Scudo. Sarmontè Sormontato , Armeggio coperto à trauerfo dell’ altro margine della fua larghezza , comeper efempio il N. porta di vermiglio con due Cheuroni d’argento col Capo del me-delìmo, caricato da vna Luna crefcente montante d azurro, for-montata di vermiglio. Tournè Riuoltato, ciò s’intende per quelle Figure, che tengono la faccia alla rouerfeia in molti Armeggi, di quelle vediamo Leoni,Caualli,& altri Animali. Vairè Vaito, Armeggio òScudo coperto di Peli di Vaio, di quattro tratti di Gran Vaio . Versè Riuerfato, s’intendono quelle figure polle al contrario della ./ 202 V Araldo Veneto della fua naturale politura, come airingiù. Virolè Manigliato, ciò fi dice per quelle figure, che fi vedefie-ro le loro eftremità cerchiate di qualche metallo à guifa d’Ar-milk. Viurè ondato, ò torciate, Armeggio comporto à onde di Biffo,.© di colore piegatod onde,come per efempio il N. porta d’ oro con vna Banda ondofa di color vermiglio. Vuidè Vuotato, ò cauato, che per lo più ciò fi vede negli Armeggi guarniti di Croce. Tutti quelli attributi di figure fono quelli, che fi praticano nella feienza Araldica, e perciò bilògna molto bene conolcere le fue forme per fa per blaionarle, ò fpecificarle ogni volta che fi venirà alla deferittione d’vn Armeggio ; onde per iàpere di così importante materia tutte le Regole, riferiremo quelle, che fono per lo più in vfo:, &anco praticate . La maniera di blafonareò fia deferiuere vn Armeggio è quella, che fi principia per lo fmalto del Campo, che anticamente fi co-minciaua dalla Figura principale, e doppò fi viene a quelle, che l’accompagnano; per efempio il N. porta doro con vna Falcia vermiglia. Doppoche fihà defcrittoil Campo, le Figure, e tutto ciò, che l’accompagna, elo circonda,fi fpecificailCapo, eie Figure, che fono fopra di quello, e poi la margine, & Orlo, come anco ai Tenenti , ò Softentacoli, Corone, Burletti ,Lambrechini, Cimieri, & Ornamenti, e Diuifa. Quefte Di nife veniuanofolamente date à quelli, che aueuano d.w/j a fatto qualche fcgnalata prona in guerra, nella maniera, ch’eflì mno^’2" l’deggeuano, cioè con Figure fimboliche, che ben poteuafi con quelle conolcere in qualche parte la loro gloriola attiene. E colui allora s’intendeua fatto Nobile. Perladiflintione delle Famiglie bifogna fpecificare minutamente gli Armeggi e non nominare folamcnte gli fmalti,figure, e bordura, mà fi deue ancora marcare il luogo dello Scudo, oue, e come le Figure fono porte dritte, montanti,colcate,rouerlciate, ò riuolte, come di qualche altra maniera fituate, perche può facilmente accadere, che due Famiglie portino lemedefime Arme, e che non fi diftinguano punto per i imalti, e figure > fe non per la differenza della lorofìtuatione,e politure. LaDiuifa, el’Imprefaè vna fpecie d’Allegoria mifticaditrè forti, l’vna confidente in vn'lmagine fimbolica, l’altra in vna dittìone,òparola geroglifica, l’altra in vn’imagineallegorica, accom- Del Camlìer de Beati ano. 203 accompagnata d’vna dittione proportionata ai fcnfo ddla Figura. ' La Prima forte di quefte diuife hà qualche poco di comparatio-«e agli Armeggi, mà in quefto folamente, ch’elle nafcondono vn penlìero allegorico fotte la Figura, nel refto molto diffimili agli Armeggi in ciò, ch’elle puonno effere di tutte le forti di colori, e metalli ,dell’inuentione,&vfodiciafchedunparticolare, enon affegnato daU’auttorità del Principe , come fi coftuma per l’Arme. La Diuifa èia Marca > & Infcgna à piacere d’vn particolareà guifadi Liuread’Habito, cheli cangia à diicretionc. E quella non è punto attaccata all’oflèruaza d’vn certo Campo,& hà particolari metalli, colori, e forma di Scudo, come l’Arme, màin differenza à quelle del tutto. Efplicat'wne /òpra le dette Figure. "TL Collarinato, chiamato accolte è vn termine araldico defunto I dagli Animali ornati di Collari, e rapprefenta con tali fregi gli onori acquiftati con le proprie Infegne, & il merito de’ fuoi Genitori. Accompagnato òAccompagnè fi dice di quelle Figure, che fi veggono nei Cantoni delle Pezze Nobili, che fono di molte Ipecie, e quefte lignificano virtuofe Marche acquiftate in Guerra , ò in altr’attioni riguardeuoli. Affrontato,ò allafronte,cheinFrancefefidice fi chia- mano quelle Figure polle à fronte l’vna contra l’altra , denotano qualche valorofo combattimento, e così anco valore, e coraggio contro il fuo competitore. Aneliate, ò cerchiato, che in Francefe fi chiama amboutè, lignifica quelle figure cerchiate nelle loro eftremità, che altro non rapprefentano, che lode eterna, chiarezza di nome, & eccellenza di virtù. Ancorato, figure in forma di ancora, denotano fermezza d’ amore, e nelle Croci fperanza di lalute , e confidenza di merito. Dentato, Blafone informa di denti, lignifica fregi particolari della propria virtù. Puntato, Figure fatte à punta, denotano attieni dimoftrataie, e fcientifiche d’ingegno eleuato, & acuto. Banda- 204 V Ar aldo Veneto Bandato, Blafone compoftoà Bande jfapprefenta Carichi Militari, comandi auttoreuoli,e pontieri nobili. Variato, detto Bigarrè fono quelle Figure diftinte fottilmente da colori,che denotano la diftintione del bene, e del male. Bretefsè Fi gurefatteàguifa di Scalea perticatile fi dirà nodato,& alcuni vollero che fodero tronchi di Quercia diramatijtigni-ficano Imprefefatte per via di Scalate, &aflalti con gloriole) fine. Diftefo, che in Francefe fi chiama brochant, denota auttorità propria, e giurildittione particolare. Fafciato, òBurellèfignificaquellegloriofeferite, checonle Bande militari furono legate per maggior fregio, e gloria del Vincitore. Ammantato , ò coperto di Cappa , che in Francefe fi dice Chapè, rapprefenta Armeggio di qualche perfona Religiofa, onero di quei Caualieri, che portano Manti propri), e Capitolari. Calciato, chiamato chaufsè, ch’è come l’ammantato,fuoriche quello tiene la Cappa riuerfciata con la punta ò capo pollo aifin giù, denota cautione, e prouidenza. Fortificato, òChatelle, Blafone compollo à Torri, eCallelli, fignifica l’animo munito di Virtù, e valore. Clarinè, Armeggio guarnito di Sonagli, denota fama chiara, Nomecofpicuo ,e virtù conofciuta. Riuoltato, mito contour nè rapprefenta la volontà, che fecondo i bifogni fi ritroua pronta in tutte le parti. Foralo ,che in Francefe fi dice cliché, dimoltrarAnimo fince-ro, aperto, e fenza fimulatione. Compollo, òcomponnè fignifica Animo piaceuoie,trattabile, & amoreuole con tutti. Crociato, òCroisè, denota llabilimento, riparo, perfettione, ficurezza, e confermatione di gratia. Diuifo à mezzo, che vien chiamato coupé, fignifica Nobiltà, e valore, fregi, che rendono riguardeuoli gli Vernini,eche li dillin-guono dagli altri. Diaprato, che in Francefe fi chiama ^/'4^, Armeggio guarnito di fiori di diuerfe fpecie,rapprefenta Tanimo gentile d’vn Ca-ualiere ornato di tutte quelle Virtù, cheponno renderlo cofpi-cuo, & ammirabile in ogni luogo . Dragonato, faranno quelle figure, che in qualche parte fanno conofcere la loro fpecie dimezzata di Dragone, e di altro Animale ; denotano in aggiunta alla Virtù di quelTAnimale, vigilan- Del C duaher de Beati ano. 20$ vigilanza, perticaci tà, virtù, e prudenza. Efcaillè Scagliato, Blafonecomporto a guilàdi Scarne rappre--fenta vn veftito ò armatura fatta à maglie > e perciò denota dfer flato il fuo Auttore Vomo d’Arme,e Guerriero, auendo pigliato l’Armeggio dal proprio efercitio. Echiquitè,ò comporto à Scacchi rapprefenta, chefopra ilTa-uoliere delle vicende Mondane ha faputo ritrouare con facilità le Caie della Fortuna, e fcacciare il fuo Nemico fuori del Campo. Inquartato, cioè quadripartito,è fimbolodi Dio,che con quattro Lettere viene da molte Genti fcritto, e così viene anco il Mondo in quattro parti diuifo Oriente,Occidente, Aulirò,e Mezzogiorno. Emanichè Manicato, lignifica Nobiltà antica, vfcita dall’ordine de3 Togati. Fermaillè>ò Fibbiato,denota fimiImente,che il fuo Auttore fia flato d’origine Romana, come afferma Guido Panciroli ,ò aferitto à quella Cittadinanza, portando quella la Pretella Fibbiata iopralafpalla delira, Fufellato, Blafone comporto di fufi denota eredità, onori, e preminenze auute per via di Donne. Fiancato, lignifica Vomo munito di Virtù, e prudenza, che perciò non può effère d’alcuna cofa perturbato. Fiorato, denota operationi gratiofe, facendo alle ligure, che portano de’ Fiori la firnilitudine formare vn mirto affai gentile, e pieno di bontà. Graticolato, chiamato fletè dimoftra animoforte j e ferrato fra rifoiutioni ferme d’vn prudente, e mafficciogiudicio. Gironato rapprefenta la volontà fubordinata alla ragione , lafeiandofi da quella muouerc, e trafportare in ogni parte. Incalmato, denotacongiuntione, &vnione d’amicitia,ed’ amore, & anco fi può intendere per Matrimoni j,Leghe, e Pace, Mornèjò difarmato,lignifica, che il fuo Auttore abbia in qualche incontro leuato l’Arme al fuo Nemico, e con la firnilitudine d’Animalefenzadéti,&vnghie volle dimoftrare la di lui Vittoria. Nafcente denota qualche principio di virtuofa operatione, quale fi douerà conlìderare, fecondo la figura fua principale. Orlato rapprefenta fregi d’onore, & attieni nobili,con le quali fecero conofcere la grandezza de’loro animi in ornare il concetto alla propria riputatione. Partito, ó diuifo per lungo denota fortezza d’animo > e di Corpose così anco Nobiltà di Natali, e di operationi. Quint. Uh, i «1.4. Piquotè marcato, ò fegnato, di piccioJc,«minutepunte,fi-gnifìcaimprelTìoned’affetti, degni di generofità. Ondato,chein Francefe fi dice Viurè, Armeggio comporto à onde; denota Nobiltà illurtre,& antica,dilcelà daìl’Ord ne de’Ca-ualieri,pofciachequeftiportauano vn Mantello ondato, detto Lacerna. Manigliato, ò Armillato, Figure ornate di Armille ,ò Maniglia, fignifìcano premij ottenuti in ricognitione di merito per ornare quelli, che degnamente feruiuano in guerra. Vaiato, Armeggio comporto di Pelli di Vaiojdenota dignità, ottenuta col mezzo delle Lettere, dandofl quefte à quelli, che fono coftituiti in qualche grado d'onor Ecclefiartico, e così a’ Le-gifti, e Magi Arati. Armellinato, Blafone, ornato di Pelli d’Armellino, dimoftra grandezza d’animo, purità di penlìeri, fermezza, e {labilità in cofe onoreuoli, Signoria,auttorità, e Dominio. Trinciato, ò diuifo in banda, cioè Diagonale alla deftra,denota comunicationedi Virtù,diuifione d’impero, Matrimoniopro-portionato, Neutralità {Incera, e Nobiltà Guerriera, e così anco in Italia dimortra effere flato l’Auttore neutrale fra’ Guelfi, e Gi-bellini, mà per mio credere fecondo la marca vifibile, che diuide lo Scudo alla dritta, direi, che forte flato Guelfo di Natali, e poi Neutrale per giufte ragioni. Tagliato, cioè diuifo in Sbarra, Diagonale alla fìnirtra, fignifi-ca innalzamento d’onori, e di ricchezze ottenute per eredità, Di-uifione di Patrimonio trà Fratello, e Sorella con egual portione, adottationc di perfona ftraniera, Legitimatione perPriuilegio di Grafia, congiuntione d’amicitia, ouero che con tal Marca Gibellina abbia l’Auttore di tal Blalòne voluto dimoftrarfì per fuoi degni rifpetti. Neutrale frà quefte due Fattioni. / Hlmi Marche di Nobiltà . Znutntorì dei Cimi-.' ri. Degli Elmi, Corone) e Cimieri. L.i Ornamenti ò Fregi dell’Arme fono gli Elmi, Corone, e Cimieri, Marchedella Nobiltàacquiftati per Priuilegiodi Merito,e coferuate nelle Famiglie per memorie gloriofe di quegli Eroi, che leppero con le loro attioni autenticare la fama de1 fuoi generofi fatti. Quelli non cedono punto in nobiltà à qualunque Infegna militare per elfer quelli che coprono la più riguardeuole, e colpicua parte del Corpo, e perciò fono ad ogni altra Marca preferiti. I Cimieri, e Corone vengono in quello genere molto llimati, perche rapprefentano i generofi penfien e dimollrationi guerriere; che il Capo proietta, eia mano efeguifce. Siche dal numero degli Elmi vien nell’Armate fatta la delcrittione dei Combattenti, e così ancora da quelli fi conofce l’antica Profapia d’vn Gentiluomo , e i titoli de’ Feudi nobili che lui poifiede, portando ogn’ vnorElmocorrifpondente alla nakita con più ò meno difpira-gli, e di villa, come qui fotto diremo. L’Vfo veramente degli Elmi, fenz’alcun errore fi può attribuire à que’ primi, e valorofi Vernini, che più in elfi preualeua la femplicità della Natura, che la fottigliezza dell’Arte, pofciache quelli con le telledegli Animali {corticate formauanogli Elmi, eficopriuanoilCapo , e col rimanente delle Spoglie velliuanfi le fpalle,ed il pettomon auendo elfi Lorica più ricca di quella,che accidentalmente ri trouauano trà le Ipoglie dei vinti Animali, e con quelle così armati compariuanonei combattimenti, e chiudendo in queU’orridefpoglic deli’vmaHitàvn Anima ragioneuo-le, che fidamente rendeua fieri i loro afpetti, e virtuofe le lue operazioni : nè fi può veramente negare, che in tali forme non recaf-fero fpauento à chiunque miraua la fierezza del loro Iguardo; onde da quello collume mi dò à credere, che quelli, che teneuano qualche prerogatiua, ò comando negli Eferciti comi nei alierò ad inalzare foprai loro Elmi tuttel’Effigie più terribili delle Fiere, che periòrtezza e valore veniuano lìimate. E perciò leggiamo in Diodoro, che i Kè delfEgitto per lo più portauano lopra i loro Capi per Cimieri Telchi di feroci Animali, comedi Leoni, Tigri,Orli, Lupi, e Pantere. E la maggior parte dei Caualieri Romani, ch’erano iveri Imitatori delle glorie più degne de'loro Ani, e coltiuatori de' primi Illituti, introduceuano anch’elfi tutti quegli DelCdUalier de Beati ano. 209 quegli Animali, checonlaloroVirtìi,enatura poteuanoefpri-mere molto bene Tinterno de5 loro animi, e fcoprire con qualche fegnoi più reconditi arcani de’loro cuori. Quelli Cimieri òGe-rogli fici non feruono ad altro, che per far campeggiare negli Armeggi la Nobiltà, eGrandezzadi chi li por ta,elfendone molti, che coftumano di pigliare per Cimiero la ftelfa Figura,che forma la Pezza principale dei loro Armeggi, e ciò non fù per altro, che per renderli più terribili alla villa degl’inimici , e veniuano folo portati da principali Capi tani, ò Vominifegnalati in Armi,con i quali li diltingueuanofra’ Soldati , & altri minuti Officiali , portando folamente quelli il femplice Elmo, fenza altra Creila , ò Cimiero. Onde Lucano à tal propolito parlando di Marco Bruto cantò 7///V Plebe ia contentns Cajjìde Vultus Ignotufque Hofìi, cquodferrum Brute tenebas ì Nè altro intefe con quelli veri! Lucano, che Bruto folfe allora in abito di femplice e priuato Soldato. E perche tali ornamenti erano folo dalla militia Romana , riferbati alle perfone cofpi-cue, e Nobili, che teneuano Cariche, e comando, accioche vedendoli vn Vomoillullre,e Magnanimo con quelli doppiamente fregiato potelfe la grandezza del di lui animo corrilpondere à quella dell’onore, che come fprone di premio follecita la volontà à non perdere l’occalioni del merito , e farli conofcere più adorni di virtù,che d’efteriori abbigliamenti, che venendo quelli congiunti col valore portano per lo più fpauento > & orrore agl’ Inimici,come afferma Vergilio,parlando di Turno in quelli VerlI: Cui triplici crinita iuba Galea alta Chimerum Sufi ine t Aetbnceos afflantemfaucibus ignee Ma fe meglio douemo dire, parmi, che quelli lì polfono rap-prefentare per que’titoli, che bora li collumano al Secolo prelènte in dillinguere i titolati , e Nobili, che fono flati cofti-tuiti ad attributi eminenti , e colpicui . Homero , e Virgilio dimoftrano, che i Troiani, come i Greciadornauano iloro Elmi con chiome , e code di Caualli , e così ancora con frondi d’Oliua ; e taluolta con penne d’Vccelli ( come fcrif-fe Lipfio con l’auttorità di Polibio , ) che que.fte fodero di color rollo, e nero, cauandolì tal verità dalle prefenti parole: Super bcec omnia adornantur apice plumeo , pennifque punicei* , aut nigris rečlis tribus ad cubiti longitudinem , qua cum in fummo vertice alijs armis addiderunt vir duplo maior apparti , ér pulcra ea fpecies Jìt bojtique formidolofa . Scriue O Dio- 2 r o V Araldo Veneto Diodoro, che gli Spagnuolivfaffero molto nei Cimieri il Color Roflbj & il Nero per lutto, confacrato à Plutone, doue molti andammo in battaglia per comprar con la morte eterna la vita. Oltre quelli Colori vfarono Umilmente gli Antichi il Bianco, portato dai nouelli Soldati, e Silio dà quello colore ad Annibale oue dice : Vìbrant cui vertice coni Albentis niuea tremulo nutamine fennec Oltre quelle Penne pigliauano anco quelle del Fanone, e mollra Claudiano ciò elfere ftato vfo deGradi col d irle al luo Honorio. QuodpiUfuratds Galea lunonia Grifi as Ornet Auis Si crede, eòe quelle Penne vennilfero polle à due ò tré mani, acciò con più ornamento comparilTero, come affermano Vergili©, e Valerio nei feguenti Verfì C «/ triplici crinita hiba Galea alba Triplici pulfantfaftigìa cri fi a . Per i Cimiericompolti di Code, eCrini di Cauallo fcriffe Ver-giliodiMedentio : Grifiaque hirfutus equina. E Silio parlando di Curione, così cantò : Horridus, & Squamìs, & Equina Curio Crijla. Quelli Cimieri fono indiuifibili daH’Elmo , come l’Arme dallo Scudo, & vn folo Cartiglio può fare l’officio di Cimiero. Concordano gli Auttori tutti, che alcuno non polla, lenza partico-lar conceffione ( quando non folfe titolato) portar in alcun modo il Cimiero, e così l’Elmo, quando non lìa effettiuamente Nobile, Scudiero, òVomo di Guerra, per effer quelle le Marche più riguardeuoli della Nobiltà. I Gentiluomini Alemanni coltumano l'opra i loro Scudi d’Ar-med’inferirui molti Cimieri, e quelli vengono con particolar flimaconieruati, e compartiti reciprocamente riguardantifo-pralo Scudo d’Arme. E quando foffero impari di numero, quello di mezzo farà pollo in faccia, e gli altri in. profilo, che lo riguardano dai lati. E perche, come abbiamo quì auanti detto,che tali marche non erano comuni à tutti, màfolo riferbate agli Eroi, e Capitani £i-moli,&illuflri, fu anche ragioneuole, che quelle foffero pigliate da que’Nobi li coraggiofi , che voieuano guadagnare e non rubare la Vittoria in faccia di tutti; e perciò faceuano rifplende-re le loro attieni al pari delle loro Armià fine d’clfer veduti da ogn’vnoj così dunque ne’Secali anco Moderni i valofofi Vomì ni j \ ^ \\ ' _ Del C malier deBeatiano. 211 mininoli mancarono per renderfi alla loro pofterità rimarcabili di pigliare per loro diuifa quelle cofe, che aueuano illuftrato i loro Nomi in quella guifa, che ì Greci, & Ebrei j & anco i Settentrionali portarono le Corna di Buoi de’ Cerume de’ Montoni 3 come ornamenti, e prefagi di Grandezze Regali. Altri ancora vfa- ‘ rono per marca della loro antica Nobiltà di guarnire i loro Elmi di! lunghi capelli, che di quelli furono inuentoriiFrancefi per inoltrare la libera loro Nobiltà, e difaendenza. Si vede per Io più, che i Cimieri, che vengono ornati di Penne eflèr numero ternario per dimollrare,che colui, che le porta è in-ui nòbile, come Gerione, che vollero i Poeti auelfe tré telle, ò tré creile. Nel numero de’Cirrùeri fi può comprendere il Torti gliere, or- TórtiSiiere naméto riguardeuole dell’Elmo,e marca cofpicua di Nobiltà,che ornamento à guifa d’vna picciola Corona nella fommitàdi elfo fi vede for- Aell'Afme* mata di nallri, conforme ai colori deirArmeggio,chein Francefe fi chiama Lambrequin, mà à mio parere le piume fono gli ornamenti più nobili,e quando quelle fìritrouanoin maggior numero tanto più pare, che obligano il portatore à fpiegar con la virtù patentemente i voli per la Region della Gloria. E quelle vengono pure fecondo i colori dello Scudo, e figure, formate,echela parte fuperiore delie penne corrilponda alla parte fuperiore dell’ Arme, come fi legge appretto Statio di Amfìareo. ■ Jpfe habitu rìweus nìueì dant colla fugales Concolor ejl albis, eb" Cajjls, & infula criftis Così an co à tal propofito cantò Silio in quelli Verfi. Auro v ir gala vejles tunìcaque regebant Ex auro, &frmilì rutilabatcrìjla metallo. L’ifielTó eruditiffimo inuelligatore dell’Antichità ci racconta, che gl’illullri Romani portauanofopra dell’Elmo tré penne dritte dicolor rotto ,eneredi grandezza di vn cubito per apparire con quelle piùfublimi, e colpicui, efsendo proibito a’Soldati ordina-■ri il portarle. E Vegetio nel Capitolo Sellodecimo del Libro fe-condoracconta, che i Centurioni portauano le Celate di ferro con le piume à trauerlo ed inargentate. .1 primi Elmi furono fabricati di ferro, e così anco d’oro, e d’argento.; con il primo di quelli metalli fi formauanoquelli de’Soldati, e Capitani ,come riferifce Vegetio in quelloCa-• pitelo : Centurione^ habebarit Galeasferreas fed tranfuer/ìs, & argentati f criflis , vtfacilìus agnofeerentur. Con l’oro fi lauoraua-no quelle de’ Principi, e‘ Sourani, che tengono le Creile , O 2 e Colla- Vojiture de gli Elmi. c Collarino gemmati, & il tutto deH’Elmo damafchinato di Lac. ca,&Oro . ConTArgentofifondeuano quelli de1 Nobili Giu-rifdicenti, e Caualieri con i trauerfi,crede e rabefchi dorati ; Con tal ordine deuonoeffer quelli collocati fopra gli Scudi d’Arme> olTeruando, che le penne, ò Cimieri liano rileuati in mezze figure d,Animali,& Vccelli. Mà perche TElmo è vna Marca princi pale della Militia, e d’vn’antica Nobiltà ; farebbe atto di grande ardire, e temerità il tentar à chi non folfe Nobile di ponerlo fo-pra gli Scudi di fue Arme, & Infegne per elfer folamente rifer-batoàPerfone Nobili, e Titolati, come pure à tutte le Genti di Guerra ; efièndo il meftiere dell’Arme vno de’primi principi) dellalegitima Nobiltà, e perciò gli Araldi ò RèdellArme fo-praciòproibiuano con giufteragioni à tutti quelli, che non aue-uano Carattere di Nobiltà , òOificij Militatici poter in alcun modorileuare Elmi, c Cimieri fopra gli Scudi delle loro Arme, come pureìn Francia, Germania, Inghilterra, & altri luoghi ciò vieneinuiolabilmenteolferuato. Màinltalia, ouefiorifconole Glorie deH’antica Nobiltà fi veggono in queft’Ordinele cofe tutte mifchiate con abufi, e nelle parti più riguardeuoli affai con-fufe, & alterate con grane pregiuditio di chi vanta illuftri Natali . L’ofFeruationi perla politura degli Elmi fono neceffarie nell’ Arme, e tanto più per quelli, che vogliono con quelle giudicare laconditiqne delle perfone . Cinque fono le politure cofpicue degli Elmi, comecinqueancodeuonoedereifuoigradi; Etal-tre cinque pure fono à quelle ordinate. * La prima Politura farà quella dell’Elmo d’oro damafchinato aperto in fronte, vfato dagl’Imperadori d’Elerciti, Rè, e Gran Signori, come li può vedere nel difegno , non edendoui Marca più cofpicua, nèfregio più riguardeuole di quello. La Seconda Politura è quella in profpetto, òin faccia con vodici cancelli, fpiragli ò graticolationi, compofto d’argento e ri-leuato d’orojC quello ferue peri Duchi,Marchefi,e Gran Signori. La Terza politura pur di fronte con noue cancelli di villa, fpiragli, ò forami con fue fuperficie dorate : E quello viene alfe-gnató ai Conti, Viceconti, Pretori, e Comandanti di Piazze. La-Quarta politura in profpetto ò faccia d’argento collarina-to,ecrellato d’oro con cinque fpiragli ò Graticolationi di villa. Elmo de’ Baroni, Caualieri,e Signori di Giurifdittione,e Titolati. La Quinta che vn poco contornata òin profilo con tré forami òjcanceili di villa fabricato di lucidilfimo acciaio,e collarinato, e fibbia- efibbiatodoro vien dato ai Gentiluomini d’vna chiara 3 e co-fpieuaProfapia. La Seda politura è l’Elmo j à mezza faccia del tutto ferrato, anticamente veniua portato dai Capitani, & Officiali d’Arma* te* La Settima Politura è l’Elmo à mezza faccia con tre Cancelli, ò Spiragli di villa vfato dagli Scudieri. L'Ottauaè l’Elmo vn pocoriuolto alla dritta tutto chiufo d’ argento damafchinato d’oro, vien da molti creduto folfe de’ Ca-ualieri Gioflratori. La Nona Politura à mezza faccia tutta chiufa ferue peri Nobilitati, e per quelli che godono Priuilegj di Nobiltà, ecosiperi nouelli Soldati, fenzadiuifa, e pennacchi, perche il portar tali Marche, & Infegne in così alto luogo lolo era agli Eroi ed illu-flri Capitani permelfo. E perciò Vlilfe, come Bruto per non elfer difcoperti nell’Armate pigliauano l’Elmetto, fenza figure, ò Cimiero. Volendo alcuni, che quellelignificallero l’eminenza dell’Ingegno, & il valore di quegli Vomini armati di faggi Configli tutti rifplendenti nelle belle , e magnanime Impreléj pofciache con quelli alle volte s’imparano le formalità, che deuo-no qualificar gli Vomini, mentre operano con la ragione. Siche il Cimiero nella Militia è di molta liima, come quello, che lèrue foloalle Genti di comando , & auttorità, douendo quelle elfer armate dei più cofpicui Cimieri della Virtù per far conofcer Mae-llola, e non negletta la fua Perfona. La Decima Politura è PElmo riuolto alla finillra tutto chiufo, ciò denota difetto di Natali, ouero qualche mancamento nella Militia. E fi come abbiamo dimoftrato l’antichità , e nobiltà degli Elmi, e Cimieri, così anco deue ogn’vno di quelli feruirfi, fecondo il grado, e fua conditione per non incorrere in quelle cen-fure, che dagli Armerilti vengono in quella parte defcritte ; non tralafciandodidire, come i Cimieri prefero quello Nome, per elfer Marche, che fi poneuano.nelfommo, ònellaCima dell’Elmo . Alcuni vfano motti e parole ai Cimieri ; mà pare cofa troppo affettata, & anticamente vcniuano portati femplici ,af-fegnando l’origine di quelli ai Popoli di Caria. In Gakis Crtjlas illigare Qani qui oftenderunt. O 3 Dclk L Araldo Veneto 'Delle Corone. TJV' Tempre il premio la più perfetta Moneta che vfcifse dagli J/ Erarj della Munificenza Romana, mentre con quella fi refero à gran pregio quelle fiondi, che appreflb gli Vernini non aueuano altra (lima, che quella della dilettatione allo fguardo, e di trattenimento allo Spirito. Mà perche l’intentione de’ Grandi sà col donare anco rendere pretiofe le cofe più abiette, e vili, nonèmerauigiiafevn picciolo Ramo di Quercia, ò di Lauro, di Gramigna, òdi Mirto folfero con copiofi esborfi difangue auidamente compratila doue gli orrori di morte coprono vn perpetuofereno alla Vita: Veramente, le vn Entefemplice, ed vna Pianta può conferuare vn Corpo da Morbi, farà giudo ancora, chela femplicità d'vn cuore manipolato dal defio della Gloria non altro confideri, c he preferuare alla Patria il Publico bene. In tal guifa operò quel Gran Senato di Roma, che auen-do per Tuoi Poli la Magnificenza , e Liberalità, altre malfime non volfes’aggirallero nel Cielo della lùa Republica, che il premio all’Eroica, e generofa Virtù; volendo, che ogfivno go-delfe dal girodina perfetta Giuftitia grinfluffi fauoreuoli al merito di ciafcuno. Quindi è che vna Aerile Corona di fiondi po-ucro premio alfattioni guerrierede’fuoi Cittadini fruttar facefie ne’ cuori de3 medefimi vna douitiofa Mede d’affetto sì gencrofo, che anco quelli pugnando faceua incontraffero volentieri la morte per lafciar vino ne3 Poderi vnitocon la gloria l’amore immen-fo, che ai loro Concittadini portauano. Varie Piante à cotede Corone di materia feruirono, concedendo le Aeffeà chi più, ò meno auea fegnalato il proprio nome in qualche attiene glorio-fa. Pare, chefei fodero le Corone de3 Premi (come racconta-no A.Gelilo, & altri AuttorijLa prima era di Lauro, di cui fi fregiavano gl’ Imperadori d’Eferciti Vincitori per premio, & onore del meritato Trionfo; fù queda chiamata Corona trionfale di cui Oratio fcriuendo ad Alìnio PòHione, dice Cui Laurus aternos honores Dalmatico peper.it Triumpho. La feconda era la Corona Offìdionale compoda, eteffutadi Gramigna, e queda fi daua à quel Cittadino che haueffe liberato la Patria dall’affedio de’ Nemici, quale fi raccoglieua con molta cerimonia nello Aedo luogo liberato, e con la fiedàfi coronò Q. Fa- Del Caualìer de Beati ano. 215 C\ Fabio Maffimo , che nella feconda Guerra Cartaginefe liberò Roma daH’Afledio. Corona 3 che fu poi conceda in dono ad Au^uftojallor che chiufo il Tempio di Giano gli ftrepiti dell’Ar-mi sì per Mare} come per Terra s’addormentarono. Di flmjl Corona Offidionale fu coronato Emilio Scipione, quando nell’ Africa liberò Manilio Confole, e fimilmenteCalfurnio in Sicilia, Lucio Sifinio Dentato , c’hebbe vna fol volta flmil Corona, bencheneaueffe auuto quattordici delle Ciuiche, auendocen-touentiuolte combattuto con Vittoria. Si legge, come pure il fudetto. QiFabiOjne aueffe vna tal riceuuto dalle mani dell’Imperio, anzi da tutta l’Italia, doppod’auerdaeìfa (cacciato Annibaie , nè alcuna frà le predette non fù mai nè più nobile, nè più gloriofa al Popolo Romano, che quella ; conciofiacofachetut-te le altre erano donate dai Capitani ai Soldati, mà TOlTidiona-les’offeriua da tutto l’Efercito faluato, al fuo Saluatore, e tal-ora la daua il Senato, ed il Popolo Romano. La Terza è la Cinica, così detta, perche veniua data da vn Cittadino all’altro, dal quale foffe dato liberato in Guerra per tefti-monio dellafalute, evita preferuatagli per il di lui valore. E quefta fi faceua di Frondi di Quercia, altri dicono di Caftagna con Io fiefiofrutto, elfere fiata da molti valorofi Vernini confe-guita: ilfudettofamofoSifinio Dentato la riportò quattordici volte, e l’altro Capitolino, fei. E fù anco à Cicerone concelfa per auer lui dalla congiura di Catilina preferuataRoma; onde meritò quel detto : Romu Patrem Patria Cìceronem libera dixit. Racconta Plinio, che chiunque aueffe tal Corona acquiftata , portaua feco così onorato , egran Priuilegio, che nei Giuochi Publici gli era lecito vfarla, e quello, che l’aueua in Capo era in tal modo dal Senato onorato, che fileuauaà fargliriuerenza, & appreflò di ciò gli veniua alfegnato luogo da federe, & era fatto libero da tutte le grauezze, e feruigj infieme col Padre, & Auo Paterno, nè così facilmente fi concedeua, perche non ba-ftauanoiteftimonij; màbifognaua, che quello il quale era fiato liberato facdfel’atteftatione del beneficio predatogli , e che foffe Cittadino Romano , e dice Plinio , che quefta Corona Ciuicaera di maggiore dima delle Murali , Caftrenfi, eNa-uali. La Quarta Corona era la Murale, la quale l’Imperadore dona-ua à chi primo di tutti valorofamente afeendeua le Muraglie delle Città nemiche; e quefta era d’oro fatta à foggia di Merli di Muraglie. Racconta JLiuio nel primo della terza Decade, che O 4 prefa 216 L'Araldo Veneto prefa la Città di Cartagine da Scipione, trattandoli di dare il meritato onore della Corona Murale à quello, che prima di tutti era montato fopra le mura di quella Città 3 due furono i Pretendenti , che in vno fteffo tempo montarono, cioè QJTrebel-lio Centurione,e Sedo Digittio compagno di Naue. Onde fopra ciò nacque gran controuerfia, e con molto pericolo di venir all’ Armi,percheciafcunoaueuailfuo partito forte. Portata finalmente la caufa al Giudirio di Scipione, dichiarò egli, che auen-do sì l’vno, come l’altro chiare prone del loro valore, e nell1 ifteffo tempo ambidue fodero alcefì fopra le Mura, che portaf-fero l’onore della Corona Murale, così rimunerò il loro merito, e fece Giuftitia alle loro ragioneuoli pretenfioni. E di quella furono coronati anco QJTrebellio, e Sello Digittio. La Quinta Corona fù la Caltrenfe, che lìfaceua d’oro in forma di fteccato, e lì daua à quelli, che prima entrauano negli Steccati de’ Nemici, fatta à limilitudine di Palanche, ò Ripari d’Eferciti, e molte di quelle ne furono donate a! Soldati Romani doppò la Vittoria de’ Sanniti, oltre i Doni di Maniglie, & altri ornamenti. La Seda chiamata Nauale , òRodrata, era à guifa di Sproni delle Naui di finiffimò Oro fabricata, fi daua à quello, che prima faltaua nelle Nemiche Nani, econquedafù coronato Marco Varrone dal Gran Pompeo , e Marco Agrippa , come Siila da Ottauiano Augudo . Racconta Bernero nel fuo Libro della ragion di Stato, che fc bene le Ridette Corone fodero di Rondi, e Piante compode, tuttauia per mantenerle in credito, e riputa-tioneCefare Augudo le concedala rariffime volte, e con più difficoltà, die le Corone d’oro. Scriue Ateneo, che la Corona fù trouata da’nodri Maggiori in fegno d’onore per fregio del Capo, nel quale edendo collocato il principio de’fenfi, la Natura hàpodo, quali, comein Rocca di tutto il Corpo quella potenza dell’animo , che Noi chiamiamo mente ò ragione. Plinio afferma, che il primo, che fi coronadefù Libero Padre, dopò il qualel’vfo di quedaceri-monia crebbe tanto predo a1 Greci, &a’Romani, che s’intro-dudefino agli Altari ne’Sacrifìci, nelle Vittorie , e ne’Sacri Certami, Onde crefcendo tuttauia l’ambitione negli Vomini vfaronq di pord à federe con le Corone in teda nei Conuiti , e neH’Adèmblee. AU’vltimo mefcolandofi le Corone frà l’Armi. GliEjerciti cominciarono à darle a’loro Capitani, come abbiamo qui fopra narrato. ILegidiin queftopropofìto ragionando della Del Caualier de Bealiano. 217 ciella Corona lafciarono fcntto,chelIa fi concede altrui talora in fegno d’imperio j talora in fegnod’induftria,òdi premio militare, e talora in fegno di Vittoria fpirituale . Teofra fio de-Icrifiè tré forti di Corone, l’vna di fiori odoriferi, e l’altra di fiori fenza odore, la terza di fiondi, e Rami d’Arbori vini, e verdi, la quarta, che fù aggiunta da Craflò fu d’oro, e d’argento fatta ad imitazione delle fiondi , le quali gli fece vedere altrui ne’lùoi giuochi. Mà partendoli da Noi l’antica rozzezza, e rimanendo ì’vltimo frà gli vii delle Corone,s’introduffe di farle d’oro,e d’argento malficcio, tramezzato con vaghi ornamenti di perle, e di gioie, trasformando le foglie in acutilfime punte, ò in altri vaghi lauori. Quanto poi alla Corona Reale, fecondo l’vfo de’tempi noftri vediamo, che di elfa gli Antichi non le qe feruirono punto, perche coftumarono di cingerficon vna Fafcia,ò Benda di tela bianca il Capo tutti quelli, che teneuano auttorità Regale, vfo forfè dagli Egitti] e dagli Ebrei deriuato, quali vngeuano i loro Re fopra le tempie, e gli cingeuano con vn velo attorno, acciò che l’vnto Sacro nò fe li toglieflé. Onde à quello propolìto abbiamo, che Alelfandro Magno fi tralfe il Diadema del Capo per vnger à Lifimaco la ferita rileuata nel fronte, non folo per atto d’vma-nità, mà d’onore, e gli prognofticò dalia poco il Regno. Ora quanto all’vfo di coronare gl’Imperadori penfo, che tale inuenzione foflè ritrouata dalla Chiefa doppo la venuta di Chri-fioRè dell’Vniuerfo; la quale tralfe l’origine dalle Lettere Sagre dimoftratrici, che il Rè del Cielo folfe coronato d’argento, di ferro, e lìmilmente d’oro; percioche quanto à quella d'argento abbiamo in Zaccaria nel Quinto quelle parole:Tu prenderai l’Argento , e lo porrai fopra il Capo di Giesìi. Per quella di Ferro fi vede nel Libro dei Rè nella perlona di Sedechia, che fi fabricò la Corona di Ferro. Quanto à quella d’oro è fcritta ncli’Apoca-lilfe : Io vidi fopra d’vna Nube il Figliuolo dell’Vomo,che aueua in Capo vna Corona d’oro. Onde la Chiefa olferuando il mede-fimo nella coronatione degl’Imperadori, ò Rè de’ Romani, come rapprefentanti la Madia di Dio, riceuendo quelli dall’Arci-uefeouo di Colonia in Aquifgrana la Corona di Ferro per limbo-io della fortezza, con cui deuonofoggiogare i ribelli della Chiefa di Dio. LaSeconda d’Argento li veniua data in Milano per mano di quell’Arciuefcouo per dimoftrare la purità de’ coftumi, e le chiare attieni, chedeuono efsere in tutti i Principi. L’vltima, e terza d’oro la riceueuano nella Citt à di Roma per mano del Pontefice 3 2i8 L’araldo Veneto tefice, che fignifìcaua la Tua preminenza in Giuftitia, e potenza, fopra tutti gli altri Rè, e Principi temporali del Mondo; fi come l’Oro di molto auanza tutti gli altri metalli, così Hmperadore auanza in Maeftà, e Grandezza tutte le altre Dignità. La Corona, ò Diadema, che di prefente vfano gllmperado-ri è tutta diflerente da quella degli Antichi Cefari, ch’era vn fem-plice Cerchio d’oro con punte acute, ( come coftumano in parte i Gran Duchi di Tofcana. ) E quello Diadema pare fia fiato à tal vfo ridotto da Carlo V. in quel tempo che Francefco I. Rè delle Gallie , & il Rè Cattolico la chiufero con que’ Semicircoli d’ oro, come fi vede ne’ loro Blalbni. La Corona Imperiale de’no-ftri tempi è formata àguifa di Mitra, chiudendola nel mezzo vna fafcia d’oro imperlata , e riccamente di Gemme tempeftata> formontata da vna Palla, e Croce neH’eftremità di quella. La Corona Regale per non ricercar dentro all’olcurità delle Storici fuoi principifm’appiglieròàquelladel primo Rè de’Chri-ftiani, e del Primogenito della Chiela di Dio, che con giufto titolo portailPriuilegiodiChrifiianiflìmofrà i Rè .Quella è com-pofta d’oro hnifiìmo, guarnita di otto Fiori di Giglio, echiufa d’altrettanti Semicircoli, che coi loro termini formano bafe ad vn doppio fiore di Giglio d’oro, Cimiero gloriofilfimo della Francia. La Corona, ò Corno, di cui il Doge, ò Principe di Venetia fi circonda le Tempie, è Paralello di forma alla Mitra , che fra quanti Diademi feruono d’ornamento alla Telia de’ Grandi,vien creduta d’ogn’altro più nobile per efier tra tutti la prima Marca di gloriole) Dominio,nata ne’primi fecoli.-queftoCornOjò Diadema è il vero Geroglifico chearguifce afibluta Potellà in quello, che meritò dalla mano deirAItiffimo l’onore di circolo sì benefico. L’vfo di tal Corona tien principio col Mondo, e fù di tanto pregio , che per quello fi legge nel Vecchio Teftamento i Sacerdoti, & i Rèl’vl'auano; onde nel fecondo de’ Rè viene fcritto. DabìtImperìumRegifuo, ^yfubhmabit Corna Chrifìì fui. Viene anco il detto Como pigliato per la Fortezza , come nel Salmo 74 Et exahabuntur Cornua lujìi Io per me voglio credere, che quello Corno , che denota Potellà, Dio l’abbiadato per adornare Serenilfimo il Cielo di quella immortai Republica Vergine, come fimbolo d’eterna Giuftitia, & al Leone per contralegno della fortezza, la quale influifeeeon Trino difeliciffimo af-petto fempre ne’Sudditi rettitudine di Gouerno, fommo valore in difenderli, & abbondanza de’premij per mantenerli. Fù narratila Del Cauaher de Beariano. 219 ratiua d’intelletto Chimerico quanto cantò il Poeta del prodi-giofo Corno d’Aftolfo, al di cui Tuono tutti ò infenfati reftaua-no 3 ò inorriditi fuggiuano. Verità è che alla vifta fola di quello Piramidato Diadema 5 Tpeffe volte s’afcofe impaurita la Luna Ottomana 5 coperta dall’ombra guerriera di marca così gloriofa, priua di fenfi ecclifTata reftonne. Fù quella Corona vfata da molte Nationi: Chi ne’ Frighchi ne’Trciani,altri ne’ Greci il collume defcriueianzi è fama che Antenore3fecódo lopinione de’più ver-fati Storiografi alla nollra Italia la conducelfe. Quindi è che i Sacerdoti Flamini di elfa fi coronarono, non elfendo ancora a’no-ftri giorni decifo le Pileo, ò Tiara quella fpecie di Diadema fi no-minalfe. Il certo è, che la forma del Corno, ò Pileo antico è in parte diflìmile dal moderno : attefoche l’antiche Figure di Mo-faico, ch’efprimono nel Tempio di S. Marco in qual fog gia 5 00. Anni fono i Dogi veftiffero 3 chiaramente ci manifellano, che il Corno Ducale in que’ tempi era più acuto > ò piramidato3e rotondo, quale appunto veggiamo vfata al prefente la Pontificia Tiara . Bernardo Giulliniano illuftrilfimo nell’Illorie, chiama quello Corno Mitra« fatta in forma di Piramide, come quella de’ Pontefici di color di Porpora fafciata d’oro. Il Sanfouino nella fua Ve-netia, feguendo il parere di molti ferine, che quello Corno ò Mitra folle ellratto dal Modello della Corona del Rè de’ Parthi ; Verità , che facilmente fi può conofcere da molte Medaglie antiche di tal Natione,oue improntata la perlona Reale, fi vede coronata di fìmil fregio , adducendo anco di ciò l’Iltorico la ragione ; poiché quella Mitra fimboleggiaua, che l’elTer Principe era vn attributo , che lo rendeua di facra veneratione al Tuo Popolo, c co. me Sacro ad imitatione de’ Sacerdoti al Popolo la benedittione impartiua. Concetto, che parimente traluce à chi legge vn Puhlico Illrumento di Pietro Polani Doge di Venetia l’anno 1130. animatoà caufa della Procelfione nella Felliuità della Purifica-tione di Nollra Signora li 2. Febraro detta delle Candelle; nel cui tempo il Principe portaua il Corno Mitrato, ò acuto. Mà l’anno poi 1240. fotto la Reggenza di Renier Zeno reltò quella forma di Piramide tramutata in quella, con la quale oggidi ficorcnanoi Dogi, che vnCornotutto cerchiato d’oro tépelìatodi Gemme, e formontato da vn ordine di Perle grolfilfimc, come fi vede. La Corona del Gran Duca di Tolcana molti dicono elfer quella dei Rè Longobardi, & altri degli antichi Imperadori Romani ; Quella è formata à punte pieganti, e tiene nel mezzo vn fiore di Giglio aperto, ò fiorito di color rollò con i Tuoi fregi di Gemme. La 220 VAraldo Veneto LaCoronade’Principi è vn Cerchio d’oro , formontatoda Fioroni, efeminato di Perle, & altre pretiofe Gemme. La Corona dei Duchi è limile à quella de’Principi, fuoriche quella per lo più tiene per coperta vn Berettone di Porpora. La Corona, ò Berettone de’Principi Elettori deirimperio è di color rollò falciato di Pelle d’Armellino. La Corona Marchionale è d’oro formontata da quattro Fioroni imperlati con vn Ordine di Perle eleuate fra quelli fopra punte d’oro. Quello titolo fù in Italia introdotto dai Rè Longobardi, i quali poneuano ai confini, e frontiere de’ loro Stati alcuni Nobili, òGouernatori, che in quella lingua chiamauanll Marchio-nes,e quelli alienano le contributioni de’ luoghi vicini,fottopoIli alla loro reggenza. La Corona ò Cerchio di Conte è d’argento profilata d’oro, e formontata da grolle perle, come anco adornata > e fregiata di Gemme.Quella voce di Conte prelfo i Romani era titolo di Corteggio,tal verità viene da molti marmi rileuata, e particolarmente da quello che lì ritroua nella Città di Napoli di M.Memmio,ch’ efprime quelli titoli: Corniti Ordinis Primi, Corniti Orientis Aegy-pti, & Mefopotamia. Siche lì conofce che perinlìno àque’ tempi vi erano i Conti Compagni degl’ Imperadori. Col progrelfo po-feia del tempo lì cominciò à render perpetuo quel Gouerno > ou’ erano mandati. E così i Rè Longobardi, come gllmperadori infeudarono con tal titolo alcune Terre, e pare,che nel fecole pre-fente lìa quella Dignità dal lùo antico fplendore caduta, non per la quantità, mà lolo perla qualità de’ Conti titolati, che prima lì vedono Conti, che Gentiluomini, non auendo quelli, come collumauano gli Antichi procurato col mezzo dell’Armi prima nobilitarli col merito ; e fono così Pazzi, che con vn lémplice titolo di Dignità lì credono à ballanza iliuftri ; onde non mi me-rauiglio fe Lodouico Zuccolo riprenda acerbamente la vanità di colloro, che con vn Priuilegio boriofo lì Rimano Grandi ad onta della loro balfezza. Il Cerchio, ò Burlette di Barone è d’oro fafeiato di Perle, quello titolo nelle perfone nobili è aliai Rimato, perche tiene in se auttorità, e Dominio. Mà perche a’giorni nofiri non vengono più dillribuite le gloriole Corone Trionfali, nè tampoco l’Oflìdionali, Ciuiche, Murali , Callrenlì, e Nauali, fono diuerfati gli Vomini nel proprio Otio così ambitiolì, che fenza riguardo alcuno di merito penfa-no frà le Sfere delle Corone ritrouar perpetui moti alle Cafre- re de’ loro defiderj; e perciò ogn Vno moftra vn Zero fituato fo-pra lo Scudo di fue Arme la Grandezza di Tua Giurifdittione, e quella della lui auttorità . Vengono quelle Corone portate da qualche CaualiereperPriuilegiofpeciale conl’occalìonediauer affiftito alle Coronationi de’ Rè, Principi, e Sourani, ò per altre caufe. Le Corone non fono Marche di Nobiltà, ma folo di Dignità; e ben vero,che ne5 primi tempi quelli,che godeuano il titolo di Barone era d’yopo fodero Gentiluomini, & aueflero tré Poderi, e tré Signorie. I Conti pofledeuano tré Poderi, tré Giurifdittio ni, etrèBaronie, & erano Caualieri; &iMarchefìbifognauaauef-fero tutte le cofe Ridette e che fodero Conti, e così in quel tempo le Corone erano Marche cofpicue di Nobiltà. Pedono portare Corone Marchionali, e Comititie tutti que’ Nobili di qualunque Città, che podededero le medefime Terre con tali titoli, e che folo del loro Corpo auedero di quelle ilGo-uerno, cioè che in ede mandadero per Pretore vn Nobile del loro Configlio. Sono ancora molti, chepodèdonoper virtù di Priuilegi, e merito l’Elmo coronato, e ciò fecondo le caufe, e ragioni fpe-cificate nelle loro conceflìoni. Marche, e Segni di tutte le Dignità, ePoteftà Sublimi, & Inferiori, e cosi nel Cielo, come nella Terra, "V T E1 Ciclo, e nella Terra nobile oggetto non trouafi, che con qualche pellegrina Infogna non faccia disè dedò, òalle corporee pupille, òall’incorporee della mente gradito fpettaco-lo. Cominciando dal Cielo, come fuperiore alla Terra, in quello quel,che fi gode dagli intelletti beati porta la fua Diuifa totalmente adequata, & in parte efpredìua dell’eder fuo mirabile, come la Sagrofanta T riade, T rina nell’vnità deireffenza, ed vna nella Trinità delle Perfone (come dottamente aderifee Martino il Santo Vefcouo Turonefe ) nel Libro deprofelponejidd, benché capir non fi poda da mente pellegrina , nè da Lingua eloquentif-fimaefplicare, neemens humana hoc intelhgere potefì , me oratoria Ungua narrare ; Hfaggio Simonide al rapporto di Cicerone inter- 2,2 2 VAraldo Veneto interrogato da lerone, che colà fofse Dio rirpofe : Quùdiutius confiderà eò mrhi res videtur intricatìor. Nondimeno da vari j, e fpi-ritofi ingegni vien condiuerfemaflìme alla noftra rozza incapacità fimboleggiato. Gli Accademici alzano per Imprefavn Sole con tré faccio additanti il Trino delle Perfone neH’Vnità di vn folo oggetto col motto Trrnus> Vnus. Vn Iride con tré colori collo Spirito: Hi Tres Vnum funt. Ed vn Diafpro tricolorito coll’ anima} Vnus, & Tricolor. I Matematici portano in Capo due nobili Figurerà Triàgolare^e la Sfericajquellacó efser vna contenec tré Linee dall’intutto eguali, e quella pur con vnica indiuidua-tioneabbracciar tré colè,punto,luperiicie,& interuallò.I Teologi afsegnarono l’Anima noftra viuace Idea di quello Trmo ineffabile , mentre come quella è vna con tr è potenze, così Dio è vno nell’efsenza, e Trino nelle Perlone, e come dalla memoria di quella rifulta rintelletto, e dall’vno, e dall’altro la volontà , così dal Padre lì genera il Figlio,e da ambo fpira Io Spirito Santo. Quello l’autentica l’EminentilTimo Egidio Colonna : Anima reprefentat diuinam ejfentiam, quiaficut in vna Anima, bete tria funt,Memoria intelkcius, Voluntas, ita in vna Diuina ejfenfiafunt tres Perfino:. Memoria reprefentat Patre ni, Intelleflus Filium, Voluntas vero Spiritum Sanclum, nani ,ficut à Patre habet ejfe Fìlius , ab vtroque Spiritus SanUusfic à memoria babet effe Intelle£lusi&ab vna,& ab alio b ab et effe voluntas. Di modo che volendoli dal nolìrobafso intendimento àddur qualche cliuilà, ò inlegna éfplicante la proprietà del Venerabiffe Trino ; L’accennate alquanto proprieraF-kmbrano, ò pure peunellcggiar fi deue vn Cuore con tré auree Palle di pefo concorde l’vna pelante, quanto le due,e quelle quanto l’vna, come fi ammirò nei Cuor pudico di Chiara da Monte-falco ; argomento ben conueniente che vilfuta fia Vittima presola delI’iueffabil'Milìero, SiegtJono. alla Triade gli Angioli à Noi inuifibili, perche fem-plicilììmeffollanze auer nonpolìòno material diuifa, òlnfegna Terrena. Dalle loro comparfe fpeffe volte in quello Mondo ad - officij,e Minifterij impiegati venir lì può al ritrouamento di qual-I). .re ^ che fingolareFigura, cherdfer loro mirabile deferiua; così ai gt Aggeli. Serafini, c’hanno di proprio arder di Santo Amore, e purgar 1 altrui impurezze ( come fece vno di quelli alle labra immonde del Profeta Ilàia) afìègnar fe gli può il Fuoco ò vna Lampada acce-fa, eperlèmpreinellinguibile. AiCherubini, nei qualièfigu-rata la pienezza delle feienze, e la luminofiffima perfpicacità di tutti gl’ Intelletti vn Argo pien di occhi, che così appunto accanite Del C dualìer de Beatiano. 2 2 3 tenna il Profeta Ezechiele auerne veduto vno col Corpo pien di pupille antè, & retro. Degli Archangeli, Michele, Gabriele, e Raffaele, il primo,che adempiendo il voler diuino trucidò Eferciti poderofi,e debellò nel Cielo queU’arroganteLucifero,che macchiato d’ambitione pretefe la fìmiglianza diuina. Il Secondo, che con vifibili ,e fouraumane bellezze fpiccò dall’Empireo il volo à Nazareth per ringagliardir coll’annuncio deH’Incarnatione del Verbo l’vmane debolezze ; ed il terzo, che purfotto fembianze corporee, e di pellegrino, nonfolo guida il piccioloTobiajmà armandolo à fuentrar il Moftro Ondofo del Tigri, col di lui fiele la perduta villa ridona al di lui Genitore. Del primo, che più propria diuifa fe gli deuedi vn Marte Veritiero, ed in vno Scudo di diamante à caratteri di Gemme fcolpirgli : QuisvtDeus ? Del Secondo, che più propria Infegna, quanto, che farlo vedere in forma di Amore alato , non cieco , ma con vn Sole geminato negli occhi, e per fregio del petto portar fcritto l’Elogio Forti-tudo Dei ? ìL del Terzo, che più conueniente, e pellegrina inarca di vn Mercurio colle Ale , che guida,con l’Encomio, Iter qftendit l ò pure di vnLuminofo Apollo auttore della Medicina con balenante Diadema fui Capo , di cui fan pretiofìf fime gioie le lettere, che gli teffono mirabile Panegirico : Medici-,u Dei ? Degli Angioli dcflinati dalla Protiidenza diuina alla curtodia degli Vernini fonoconfaceuoli figure la Calamita col Ferro, ò quella dei Nocchieri,collo fpirito, Te Duce. La Fiamma degli ac-cefì fanali col Motto : Curfum dirigit. Lo Scudo col motto : Fe-rìmit&Tuetur. Eia Colonna dTlraele colle parole , Ducit, Et Arcet. Degli altri cinque Ordini Angelici , cioè Troni , Dominationi , Poteflà , Principati , e Virtù, non ne auen-dofpecial contezza, fegli può adattar per imprefa, e lorDiuifa quella generale à tutti gli Angioli dell’ Aquila Igenerofa ‘col cartello, Re5ìa furfum ; fua proprietà olìeruatagli da più Scrittori , mentre gli Angioli tutti non conofcendoi loro lumi intellettuali in altre parti contemplano folo il Sole della Di-uinità. Doppò degli Angioli regnano nel Cielo i Santi dei quali varie D-.uij-e fono le loro Diuife , mà tre le ftimo più proprie , e fono quelle s?.nu. che loro appropria la Chiefa Cattolica di Palma, di Giglio , e di Sole . Di Palma denotando i Trionfi ottenuti dai Barbari nellapenofità dei Martiri), ole Vittorie riportate dai franagli del Mondo , della ribellione della Carne e delle veffationi Sa- 224 L'Araldo Veneto Sataniche.vt Palma florebit, cosìJlcut Liliumin Ciuitate Dei. Il Sole finalmente per i Raggi di Eroiche Virtù, colle quali rifplendetterofrà l’ombre caliginofe dei Vitij: Fulgebunt lufti Jlcutfol in confpečiu Dei. joiuìftt de Mà come frananti fpiccarono gli Apoftoli,così di quelli vi fo- oii A}ofio. no ie particolari Infegne, e volendo caminar figuratamente,con-forme difiè l’Apoftolo omnia in jiguris contingebant illis . Se la Chiefa Cattolica è figura della Trionfante, e nelle Sacre Carte con nome di Celefte Gierufalemme fi appella ? così l’altra col vanto di Terrena Gierufalemme s’inchina, e come di quella i fondamenti fono dodici pretiofifiimePietre, che efprimono i dodici Apoftolij che fono la fodilfimaBafe della Terrena» cosiTifielfe gemme per loro particolari imprefe à tutti conuengono. Quindi à Pietro conuiene il Diafpro primo fondamento di quella So-urana,come primo degli Apoftoli lignificante la di lui foderéa, eletta dalla miftica, ed angolar pietra di Chriftoperficuriifima bafedella Terrena Gierufalemme. Ad Andreafegli deue il Zaffiro, in cui rifplendono aurei raggi indicanti la fua Carità, e come quella Pietra non puoi edere fcolpita, così dimoflra la fermezza dell’animo lùoinuitto, che altra fcoltura non ammefie, che quella del fuo diuin Maeftro nel Cuore. A Giacomo H Minore la Pietra Calcedonio, mentre come quella rifplendecol Lume della Lucerna,egli rifplendette collume comunicatogli da colui, che fu luce del Mondo, e come quella fà pompa dei lùoi fulgori à Cielo Icoperto, così egli fen corfe fuelatamente per il Mondo à predicar l’Euangelio. A Filippo Io Smeraldo, che la debole villa rinforza, e la fiacchezza della memoria conforta. Vi-finn debilem confortai, & bonamfacit memoriam. Dice Alberto Magno, denotando, che la di lui Virtù illulìrò l’occhio mentale dell’Eunuco di Candace ai documenti della Fede,e gli auualorò la memoria alle fanteriflelfioni deiriflelfa. A Bartolomeo il Sardonico , eh elfendo di tré colori abbellito fembra l’Iride delle Gemme, palefando, che in lui mirabilmente campeggiarono le tré fpeciah Virtù, Speranza, Fede, e Carità . ATomafo il Sardi© , di cui ferine Dioico ride, timorem expel ht^gaudium acceri- dit, mentre la fperanza del Redentore fugò da lui il dubio timo-rofo della fua Rcfurrettione,egli riaccefe gli Spiriti di Santa Allegrezza, allorché ficuro, e giuliuo proruppe: Dominus meus Deusmeus. A Giacomo il Maggiore il Crifolito, checomefa, nella Arnoldo,Gemma cuius color aureus fcintillat-, & virtus eius cantra Damonjs, meptrefaurea fua Dottrina preuaile in Giero- folima Del C Mailer de He ariano. 225 folima centra Simon Mago per Spirito diabolico parlante. A Giuda Taddeo il Berillo, di cui notali, che in faccia al Sole gli (penti Carboni infuoca : In ciarliate Solis mortuos Carbones accen. dit ; alludendo agli fpenti Carboni dei peccatori, dalla lùa predicanone accefi ail’amor del Crocifillo . A Simone, detto il Cananeo il Topatio, che come riferifee il citato Arnoldo/™»* fedat, & trìftitiam, dimoftrando , come FA portolo tranquillar feppe Io fdegno iracondo dei perfecutori del Battelìmo , e fe-renar la torbida meftitia dei Cattolici , che mefti viueuano per i felici progrdTidellmfedelta tiranna . A Mattia il Crifopralò , che come vuole Solino rende fortunato l’Vomo , giache il Santo per forte ottenne l’Apoftolato , cecidìt fon Jìqer Ma. thìam. I^le anche Paolo, e Barnaba furono Apertoli deftinati da Dio, quadrano all’vno, ed all'altro le Gemme ; A Paolo il Giacinto di cui lì legge, che fi varia al variar del giorno, mentre la di lui Carità mutar Io faceua in tutte quelle forme, al beneficio dell’ Anime neceflarie : Omnibus omnia; Ed à Barnaba l’Ametifto, che vuole il Pierio all’vbriachezza refifta, mentr’egli giammai beuè Vino . Si potrebbero anche ai medefimi Apertoli a-dattar altre cofpicuelmprefe, come à Pietro le Chiaui, (Imbolo efpreflìuodellauttorità conferitagli da Chrifto: Tibi dabo Claues Regni Caelorum>& quodeumque ligaueris fuper Terram crii ligatum &in Coelis, Sic. Ad Andrea la Croce Catafalco dei fuoi Martiri), Carro dei fuoi Trionfi, e Trono delle fue Glorie. A Giacomo il Minore il Camello, che collo fpeflb piegar le fue ginocchia , oltre modo incallifca , dimoftrando l’incenfante oratione delFApoftolo , di cui Santa Chiefa attefta: Cui ajjì-duitas orandi ita callum genìbus obduxerat , e che per abbreuiatione poi reltaffe chiamato Pa Pa> cioè ci oc Pater Patrum. Quefta Coperta, & ornamento del Capo per quello fi può cauare dalle Sacre Carte è antica, e fu anco nella Legge vecchia dal Sommo Pontefice accoftumata, quando parla della Lamina, ò Cerchio d’oro di triplice Ordine, dimoftra dière fiata la Mitra del Sómo Sacerdote in quella guifa ornata. Riferifceil Pierio nei (noi Geroglifici, che gli ornamenti delie tré Corone furono molto memorabili, come k> dimoftrano gli antichi Sepolcri degli Egitti) fpecialmente quello d’vna certa Donna, oue fi vedeua la lua Teftafregiata di quello triplice Diadema, volendo con quefta Infegna dimoftrare, ch’era figlia di Rè, Moglie d’vn Ré, e Madre anco d’vn altro. Dicono alcuni, che la forma di quefta Mitra Rotonda fofì'c fiata da Coftantino donata à San Silueftro Papa per la Monarchia Spirituale, che come Sourano Pontefice, e Monarca dell’Anime Chriftiane era ragio-neuole, che anco portaflè fopra tutte le Dignità fregio Maggiore . Con tali Marche adornano i Pontefici Regnanti lo Scudo delle loro Arme; come fi vede quello d’Innocentio XI.Sommo Pon-teficeche portad’argento con tré fafcie vermiglie formontate da vn Leone Leopardato dello fteffo, efrà lo fpatio delle mcdefi-me, fei Coppe, ò Tazze in forma di Nauicelladi Criftallo piene di Vino vermiglio, compartite tré, due, &Vna, in piramide, e nella fommità dello Scudo, ò Capo di elfo d’oro,con f Aquila nera, che fi dice Capo deH’Imperio, che fù da Carlo V. conceda à quelli, che da lui furono nobilitati, e particolarmente nel Ducato di Milano difpensògenerofamente quefta Marca Imperiale. Le due Chiaui diagonalmente polle vna d’oro, e l’altra d’argento con loro legamenti azurri denotano l’auttorità data da Chrifto à San Pietro, e fuoi Succeftori. I Cardinali portano per Marca di così cofpicua Dignità fopra lo Scudo delle loro Arme il Pileo di color Rodò con cordoni allacciati in cinque Ordini che formano quindici Nappi, ò fiocchi, cioè vno, due, tré, quattro, e cinque dello ftelso colore per ciaf-chedun lato; Furono quelli inftituiti in luogo dei Senatori Romani , e rapprefentano la Poteftà del Rè (òpra tré Duchi,e quella de’ Primati fopra tré Arciuefcoui. I Patriarchi portano Umilmente fopra iloro Armeggi il Cappello di Color verde, foderato di porpora con dieci Nappi, ò fiocchi per parte con la Croce à tré Branchi, ò bracciature ; Furono quelli nella Chiefa eletti quattro che fono il Coftantinopo-litano, l’Antiocheno, FAleflandrino, &il Gerofolimitano ir luogo dei Confoli Romani. P 3 Gli Ar- Exod.czS. Zq.e 30. Lsnit. c. 8 CiWiii->u! i. De’Ptitriar 1 h. . Dedi Ar-ciuefcoiti . T)t' Vefconi . De' Vic.trij. Dedi Ab. bati. De'Vdori • Ve' C.mo-nici. Dell' Ar-ciprete . De' Varo-chi i Degli Ordini de'Ca-ualieri . Gli Arciuefc0111,0 Metropolitani portano per fegno della loro Dignità vn Cappello V erde con il Cordone rollo co dicci fiocchi per parte, come i Patriarchi, e lotto di elfo vna Croce à due Branchi. Sonoquefti vguagliati ai Duchi, perche come quelli hanno fotto di sè molti Conti, così quelli hanno pure molti Ve-fcoui. IVelcoui tengono per Marca Epifcopale vn Cappello Verde allacciato à lèi Nappi, & vna Croce fotto con Mitra, e Bacillo, formontati allo Scudo cioè ai lati, ò angoli di quello, rapprefen-tano quelli i Conti. I Coepifcopi, ò Vicari]' fono illituiti per i Prelidi, e così i Pre-polìti per i Prefetti. Gli Abbati portano per fegno del loro vfficiq la Mitra,e Bacu-lo fopra lo Scudo delle loro Arme, e fono quelli in luogo dei Tribuni de' Soldati. I Priori portano dietro allo Scudo ynBaftoneàguifa di Bordone con vna punta, e rapprefentano i Primipili. I Canonici portano fopra lo Scudo delie loro Arme il Capperone di Pelli di Vaio fimbriato à code dello llelfo, e quelli fono vguagliati peri Centurioni. Gli Arcipreti portano fopra lo Scudo vna Tunica Bianca,e rapprefentano i Tribuni della Plebe. I Parochi fono fiati eletti per i Decurioni;! Preti in luogo degli Auuocati ,i Diaconi per gli Edili,i Subdiaconi peri Quaternioni, gli Eforciltiperi Duumviri, gli Oftiarij per i Queftori ,i Lettori per i Maeftri di Sala, e per i Cantori, gli Acoliti, Scrittori, ò Ceroferari}. Gli Ordini Equeftri fono quelli, che perlofplendore della Nobiltà portano il vanto fopra qualunque illuftre Marca, come premio, & ornamento della virtù,e valore. Sono quefti fottopo-fti à Regole, e Statuti, per quali profefiìino fedeltà, & obbedienza al Capo, e Sourano dell’Ordine, e fi diftinguono in Ordine, e Religione. La fua vera Origine traffe da’Romani, e Romolo fù quclìo, fecondo Dionifio,che infiituì l’Ordine di effi, i quali furono detti Celerei da vn Duce di Romulo nominatoC fedetiam inpace Furono anco chiamati Trofiùli da vn luogo de’ Tofcani prefo da loro , fenza opera de’ Pedoni, e Plinio aggiunge, cheanco fi di fiera i7/^- rnena j Del Caualier de Beariano. 231 menes; Queft’Ordme finn grandiffima ftima apprefTo i Romani, anzi dicono molti Auttori, che la Cappadocia 5 l’Egitto, & altre Prouincie deH’Afia non erano gouernate, che da’ Magiftrati dell’ Ordine Equeftre;la cui potenza > e grandezza fù tale,che portò gran timore ai Senatori, & alla Plebe j e con gli vni, e cogli altri contefe; In queft’Ordine niuno poteua entrare le il Padre,e l’Auo nonfoll'ero flati di buona fama,& Vernini ingenui, non mecanici, e plebei, nè nati di Serui, ò liberi ; Portauano Ornamenti d’oro, & andauano à Cauallo,e fi diftingueuano da’Senatori con vn Chiodo ftretfo, che quelli lo portauano largo ; Ma per venire ai Ca-ualieri Chriftiani ritrouo, che Coftantino il Grande fu il primo, che iftituì il nobiliflimo ed Augufliflìmo Ordine dei Caualieri Cauaiìiri Crociferi, portanti vna Croce di Drappo di Seta Cremefi trina-ta d’oro col nome del noflroSaluatore, le di cui eftremità fanno fpiccar belliflìmo Giglio col motto : In Hoc Signo Vinces. Additando il rinomato Eroe, fondator di queft’Ordine ai Caualieri, che vincer non fi poteua rinimico in battaglia, chein virtù di quella Croce, che fìi la felice Bandiera delle Chriftiane Vittorie, ed inalberandoli fui Campidoglio del Caluario cadderofeonfìtti i Ncm'ci pi ùpoderofi del Genere vmano; nèpoflòno nonefser lem pre trionfatori que’ Caualieri, chetai Abito portano, mentre con tal Croce in petto fono fempre in trionfo, ed il brando, che impugnano tiene di pari inneità ta la Palma. Siche il di loro primo combattere è l’vltimo della battaglia, e principio della Vittoria. I Caualieri di San Lazzaro Gierofolimitano portano laCro- c*«. jìs. ce Verde nel petto infinuando a’ fedeli tutti, che nel loro Cuore L.tzzari>. fioriua coraggio, così intrepido, da non far giammai temere al Vaticano grinlultideirinfedeItà,accertado col Verde della CrO’ ce della ficura Iperanza, cheaucuade’fortunati progredì, fpal-leggiato dallalordeftra edauualoratodal loro valore. ì Caualieri detti d’Auis portano la Croce purpurea, dando à di diuedere, che quali generofi Elefanti àvifta di quel Vermiglio Ami. accendcuanfi à debellar la fellonia dei Ribelli del Redentore, che con quella fiamma difgombrauano dal Cielo Cattolico 1’ Ombre caliginole della perfidia, e con quella Kofa alMiftico Giardin della Chidà eran forieri di vn fiorito Maggio di contentezze veraci. I Caualieri Templari fregiarono il Petto, ed il Manto pur CauTemm con vna Croce purpurea, e come le Contrade della Paleftina fe- fiari. condarono di trucidati buffi di feonfitti Ladroni,così infinuauano, P 4 che Cm. di Malta Ge-rofolitnita-ni. Can.di Ca-lattatici. Cali, di S. Giacomo della Spada ■ che la loro Croce era Martirio di tal Gente infame , che il di lei rolforelofaceua improntare sii le guancie di chi sfrontato agognai^ ad infolentir con Dio; che come era nobile ornamento dei loro Petti, cosila fapeanfareriufcir Mafchera di eterna vergogna sili volti dei mifcrednti, e che il di loro cuore con quella lingua di fuoco palefaua gli amorofi ardori,che in lui fi accen-deuano à difefa deU’onor diuino. iCaualieri Gerofolimitani detti di San Giouanni portano la Croce Bianca, e con queft’ Alba afficurano felicilfimo il giorno alla Fede Cattolica, & infallibile Ecliffe all’infida Luna del barbaro Trace;accennano con tal Margarita, che fi cimentano iòlo à fatti di Gloria, epretiofidiftima; con tal Giglio dimoftrano eL fer fempre pronti à fugar le liuide Serpi,che a’ danni noftri vibra la fiera Mcdufa della Turca Tirannide. Con tal Diuifa di Latte godono alimentar la pouertà dei miferi Pcllegrini,che cuftodi erano vn tempo del Santo Sepolcro ; Quel Safiò Sacrato lor fù molla,e meta di gloriofi(Time imprefe, che auendo aulito l’origine pref-fo vn Feretro di Morte ; le di loro opere Eroiche viuono immortali nella memoria dei Pofteri, che deriuando dallVrnaSacro-fantain cuirauuiuolfi la Fenice di noftra Vita, non degenerano da quella nell’attioni cattoliche, e feguaci del Precurfor Battilla, effendo anche i Precurfori degrinfedeli' nelle pugne centra l’Ottomana baldanza. Non men gloriofi fi fecero vedere i Caualieri di Calatraua,che sii l’auree Sponde del Tago irrigate col fangue del Saraceno lue -nato fecero fiorire alla Chiefa le Palme, e le Cifre delle loro grandezze. Anzi tra quelle Arene d'oro à caratteri di porpora, cioè di trionfi, nuoui Leonidi r(»giureranno sii i volumi dell’eternità i loro prodigi, per lo che altra diuilà non vollero, che la Croce tinta più col vermiglio del fangue nimico, che colle Moricidi Tiro, per auerfempreinanziagli occhi la rimembranza dei loro portenti, & ad altri maggiori rifuegliare gli fpiriti gene-rolì. Degni d’ogni gloria fi fecero rimarcare i Caualieri di San Giacomo della Spada rofla, concili fiaccarono l’orgoglio di perfidi Erefiarchi, facendo vedere che in ogni vno di loro viueua,e viue il Cherubino, che con Spada fiammante alla cùftodia inuigila del Miftico Paradifo della Chiefa auuerando à fuo vanto il detto ; Et collocanti ante Varadtfum vo/uptatis Cherubini, habentem in minibusfuti Fiammewn Gladium, atque verfatikm. E inoltrando , che in ogni baleno del loro brando lampeggia vna infaufta Cometa Bel Caualìer de Beat Uno. 233 meta predittricedirouineairinfolenza nemica del Catolichifmo.' . Al par d’ogni altro Ordine Cauallerefco della Spagna famofo cxh.ò.' al è quello d’Alcantara, che la Croce verde porta per vezzo infi- samara. ■ gne del petto, facendo vedere, che come feppe piantar funefii ciprelfi alla Crudeltà de1 Barbarijcosì feppe far verdeggiar i triófi della FedeinqueirEfperia, che ne’frutti d’oro, maturati nelle piante in petto degl’infedeli chiudeua vn Anima di ferro, ed vno ipirito arrugginito dal vitio, e colle fue militari prodezze tramutar doueua in Oriente diluminofi acquifti per l’Euangelo TOc-cidente del Sol di Virtù. Meriteuoli d’ogni lode fono i Caualieri Teutonici, che ve- Cvu Tm_ fìono di bianco, e portano la Croce nera, orlata d’argento, ed al propagamento s’impegnano delle glorie della Gran Madre di Dio , di cui colla candida velie, che s’ammantano autenticano llllibato candore,ed efser ella la candidata deiiaGratia,la margarita eletta del Mercadante Diuino, che deditomniafua per polse-derla, la via Lattea dei fedeli per iftradarfi al Cielo, e colla nera Croce, che in lei non campeggiò mai ombra di colpa. Mà con tal Diuifaquefti Caualierifcoprono annefsa l’innocenza dei loro coftumi, la candidezza dell’animo loro, additando, chelalor Croce non ofcura la luce della Virtù, cherifplende nei fatti il-luftri, e che la figura di vna picciola Notte è l’Efpero d’vn lungo giorno di Gloria, che rilucerà per tutta l’Eternità. Dell’Opera pijffima di liberar i miferi fedeli Prigionieri nei Serragli dei Mori, nacque il Nobiliflfimo Ordine dei Caualieri d’ cm.ddL Aragona detto della Redentio ne, cheporta purla Crocenera s.«dent. per denotar l’Ombra della meftitia , che gl’ingombra il cuore pel-cordoglio degl’infelici cattiui 5 onde tanto più legano alle lor lodi della fama le lingue, quanto più fcioglionoda catena feruile il piò de’ Cattolici, tanto più 1 oro, che fpendono per l’altrui libertà èripofto negli Erarj del Cielo, quanto più coH’iftefiò differrano il ferro delle barbarie prigionie, e non direi male attribuendogli ad ogn’vno l’Encomio di Redentore, fe redimono da Tiranno sì fiero gli auuinti Cattolici. Viueranno per fempre neH’Oriente della gloria que’Caualieri, dd s. che dall’Occidente del Sepolcro del noftro Redentore prendono SePolcro. il Nome, e portando più Croci vermiglie per imprefa,moftrano, che più Aurore loro rifplehdono in petto per feruitio di quello Sol di Giuftitia, ò pur additano con quella, che i loro Cuori fono di continuo tante fiaccole accefe di deuotione innanzi di quella Santifiìma Tomba j e come quella tra le fue gelidezze chiufeil Dio 234 V Ar Mo Veneto Dio del fuoco DeusJgnis^ così eglino nelle vermiglie Croci vogliono più fiamme per lor Diuifa. Ai"ria Ma' Leggiadra com parla fà la Diuifa de’ Caualieri di Santa Maria tVDomi- Mater Domini eh e d’vna Croce roda col fregio di quattro Stel-nì. le doro, che fan credere, che la Croce è cunBis attrìsfplendidior-, che à beneficio dei fedeli col mezzo de' Tuoi Caualieri influifee. Che i quattro Euangelifti, che rapprelèntano] quelle Stelle reca-ronoai Ciechi il Lume della Verità Euangelica fra gli Oftri ado rabili del Crocifìflbj e che alle quattro Parti del Mondo , che pur polfono figurar le quattro^Stelle, la Croce ftr purpurea infogna di Carità. an*nò dt Armano contro i Pagani la tellicofa delira i Caualieri di Chri-llo) e portano,come fiioi Semidei per Diuifa le Croci Vermiglie, alla di cui comparfa,ò fuggono imbarlorditi i Nemici, ò cadono femiuiui al Idolo , non potendoli più reggere à villa di quella Croce potentilfima à fugare , ò ad atterrare gFlnimict dell’ Euangelo. befano S‘ Campeggia nulla inferiore agli altri l’Ordine dei Caualieri di ei>n!>' San Stefano con vna Croce rolla orlata d’oro, ctìe in vegliar à difefa del Giardin della Chiefa , punto non cede ai Draghi occhiuti dell’Ei peria,e giornalmente crelconolefue glorttdeH’auer per Gran MaeftriiSereniffimi Gran Duchi di Tolcana, che intenti fempre aH’acquillo della Gloria in ogni lor attiene,le lingue tutte à commendarla s’impegnano; perloche la Fortuna, che non è fempre cieca in riconofcerelaltrui mento gode pofarli fopra delle lor Palle, adirando , che quante lòn quelle, tanti Mondi efiér douerebbero lòggetti al cenno di Principi sigi ulti, e sì zelanti dell’onore del Monarca dell’Vniuerfo. ca-c. d'or- Sicguono gli Ordini Regi Primi per Dignità frà gli altri tutti, cti»i Resi], deriuando dai più cofpicui Monarchi del Mondo , e per Ordine de’ tempi que’regiftrati. cau. ddu N°n caderà giammai frà 1 ombre della dimenticanza l’Ordine cartiera. della Cartiera, ilìituito da Odoardo Terzo Rè d’Inghilterra,con che volle infegnare ai Regnanti, che vn fragile cinto di Dama, era non folo atto à legar i cuori dei Grandi del fuo Regno;mà anche à legar le loro menti a’penlìeri onefti, e non fcioglierle a’ penfien impuri, che giulto accenna l’ifcrittioneattorno alla Diuifa in lingua Francefe, che fuona in Latino : malefit,qui male cogitai. Tuttociò pervnaGartiera, òcinto, checaddènel Ballo ad vna Dama fua fauorita. Portano i Caualieri il Manto azurro foderato di Bianco con vn Collaro d’oro compoflo à Refe final- tate Del Ca&flier de Beat Uno. 23 5 tate bianche, e Vermiglie j e nel fondo vna Medaglia coH’im-pronto di San Giorgio lor Protettore. Spicca oltre modo mirabile l’Ordine de’Caualieri dell’Annun-ciatadiSauoia auendo per Capo queU’Altezza Serenici Scura di t». cui verfa le fue benedizioni il Cielo per il gloriofiflìmo merito de' fuoi Eroici Antenati, che feppero fingolareggiarfi fra’ Grandi nelle Virtù neH’Armi, e nella Santità. Portano i Caualieri vn Collaro ,compoflo à maniglie, nelle quali impreife fi veggono quattro Lettere dell’Alfabeto compartite in Croce F.E.R.T. che vogliono inferire fortitudo eìus Rhodum tenuti, alludendo al gran valore dcH’inuitto Amadeo,che daH'oftinatoafialto di potentiflìmo Efercitode’ Turchi quella Città difelèriufcendo Palladiodificu-rezza ai Cittadini alfaliti, e terribili Aloidi controi Traci]'Dio-medi afìfalitori. La fteifa pompa fanno i Caualieri delTofon d’oro ? fotte il Pa- c**, m trocinio di Sant’Andrea Apoftolo; il di loro Collaro è comporto Tofoa d'0m di Fucili con la Pietra Focaia, che featurifee Icintillecol Motto r0‘ Ante Ferit,§luam Fulmina Mittat, Infinuando, che per difefa della Fedefonanchedalle Selci più freddeaccefi Fuochi di amore, che come il Fucile sà partorire Fiamme, così il ferro del loro Brando sà fiammeggiar à terrore di chi contro la Cattolica Madre imperuerfa j perloche degni eflendo di gran premio , ciò fcuopro no coll’altro Motto fcolpito nella medema Diuifa del T ofone Pretium non vili* Lab oris. NeH’Auguftilfimo Regno della Francia per fine vi fono più Ordini di Caualieri , dai fuoi Famofi Monarchi iftituiti ; Quello della Stella fondato dal Magnanimo Rè Giouanni col Motto Monfìrant Regibus Adira Vi am ; quello di S.Michelejil di cui Gel- c*uJi s. laro è fatto in forma di Corctone di San Francefco, framezzato di MicktU. Conchiglie col motto ImmenJiTremor Oceani. Imprefaveramente non men Reale, ch’efprdfiuadelle prodezzedei Caualieri diqueft’Ordine , c’hanno faputo domar l’ondoià fuperbia di Nettuno, frenar l’indomita ferocia delle fpumanti fue furie, po-ner leggi alle fue difordinate pazzie, regolar la fmoderatezza dei fuoi Flutti orgogliofi, non pauentar l’infidie dei fuoi Marofi, gl’ inganni delle fue Sirti fallaci, rincontro oftinato dei fuoi Scogli,la perfidia vorace delle fue incognite Secche, i Laberintidei fuoi Vortici, iperigli, l’infìdia, ed i tradimenti delle fue Sirene. Non farebbe iperbolica lode diqueft’Ordine il dire, che rifplen-da qual Sole, fe il predominio vanta di quel Mare, che le Culle apprefta al Sole, che l’Aurora colle porpore fue deue formargli 236 L'Araldo Veneto lo Strato, (e neìudori verfati dalla lor fronte guerriera nei Marini trionfi le fue rugiade gareggiano. E che tuttele gemme deli’ Oriente correr deuono a tributarlo, fe le Conchiglie, ch’egli porta nella Diuìfa ben dimoftrano, che furono piccioli Orienti d’illuftriifimi fiuti. c%u. dd ICaualieri dell’Ordine dello Spirito Santo, accrefciuti dai spirito ss- fplendori de’Franchi Monarchi, che con tanta Gloria fifoften-gono nella Sfera Superiore delle Grandezze Reali, dependente dalla Virtù dello Spirito finto,oue fi ritroua ampliata la fama, il valore, e la gloria d’ogni altra men Celebre Iftitutione; Vanta è gode di vedere ftabilite le fue fortune,non maneggiate dalla Ruota de’ Fati cafuali, mà organicamente ordinate, lenza mutatio-ne di quella Intelligenza motrice , che immobile conferua le Grandezze del Regno Franco; Fate dunque inuittilfimi Cavalieri, che nelle voftre Croci s’innalzi à volo la Voftra bell’Aurora , che portando in fieno il Padre della Luce fgombrerà le tenebre d’ ogni vitio, e fueglierà i mortali aH’operationi gloriofe. cxu. dei ICaualieri di Mantoua del Sangue di Chrifto portano vn Col-sangui di laro con il Tabernacolo continente il fangue comporto à Mani-chrifto. glie jdouefcritto fi legge : Domine probajii me. Dimoftrando, che come fi pregiano dler Caualieri di sì pretiofiifima reliquia, così fon pronti per tutela della lor fede, per difefii della lor legge confacrar aflìemeil fangue, e la vita, prendendo al par dell’ani-mofo Elefante coraggio, e valore alla villa del medefimo, certi alla fine per riftelfo ottener la porpora delfim mortalità. infegne di Sieguonóà quelli le Religioni, fecondo il luogo, c’hanno al tutte u Re. prefentc, non intendendo pregiudicar a veruna di elle, circa le ’S‘ont • pretenfionidelfuoprimato. I Canonici Regolari di Sant’Agoftino detti Lateranenfi portano per Infegna in vno Scudo di puro Argento Maria Vergine nel mezzo, che nel deliro iato gli alfifte, Giouanni l’Euangelirta col Calice in mano, nel finiftroil Patriarca Agoftino, nel di cui Capofivede per Corona quella del Saluatore , Si à piedi vn Aquila col Motto fopra lo Scudo : Donee auferatur Luna. L’Ordine di San Paolo prima Eremita, e primo Legislatore della Vitafolitaria porta per fua Imprefii vno Scudo con l’Elfi. gie del detto Santo col Motto : Ecce elongamfugiens, & manjìin folitudine. I Canonici Regolari del Santo Sepolcro portano per Infegna in vno Scudo d’oro cinque Croci vermiglie, l’vna Grande,l’altre picciole con il Motto : In Hoc Sign0 Vinca, iCa- Del Caudìer de Beatìano. 237 I Canonici di San Marco di Mantoua tengono per Anna vn aureo Scudo con vn San Marco colle parole, che efprimono : Sanffe Marce EuangeliRct meus. L’Ordine di San Giuliano, e Barliffa Vergine nelle Parti d’Antiochia portano in vno Scudo d’Argento i due Santi Spofi, con il Motto : Mirabilis Deus infanfìisfuis. I Monaci di S. Caritene portano per Arma vno Scudo azurro col Motto dentro il quale à caratteri d’oro : Non Praualebitur. L'Ordine di San Pacomio, che la Regola ottenne fcrittagli davn Angelo, innalza vno Scudo Celefte con vn Angelo d’Argento, nella deftra tiene vn Libro fcritto, e nella hniftra vna Palma col Motto : Angela fuis mandatili de te. L’Ordine dei Crocieri lena per lua Diuifa vna Croce cforo Copra tre verdi Monti in Campo Azurro col Motto ^Su^er Omnia, L’Ordine dei Monaci di Sant’Antonio tien per Infegna vno Scudo d’Argento con il Santo, che nella delira porta vn Baftone fatto à foggia di Crocciola ,e di Copra il Capo inuolta in vna nube la mano dell’Altiflìmo, che dà la benedizione, con il Motto, 'Tantumineoincenfa Deus Salus. La Religione di San Balilio,della quale in Italia è Capo il Gran Monaftero di S. Saluator di Meffina, porta per Arma in vno Scudo il Santo Fondatore in Habito Vefcouale col motto.-ft Deus prò nobis, quis cantra nos. La Congregatione de’ Frati di Sant’Ambrogio alza vno Scudo , dentro il quale vedefi il Santo vellito Pontificalmente con vna Difciplina in mano con il Motto : Eiecit Potente de Domo Domini . La Religione Benedettina, quella di Monte Gallino porta per Arma vno Scudo , dentro vi fi vede San Benedetto con Abiti Pontificali, alla finiftra S.Giuftina Vergine,e Martire con la Palma alla mano, ambo fedenti, col Motto, Non Confundetur in (eternimi. La Congregatione di San Macario d’Egitto hà per Arma vno Scudo Celefte in cui dipinta vedefi la Porta d’vn Tempio col Motto, lufti intrabunt in e am. La Religione de’Camaldolenfi di San Romualdo porta in vno Scudod’AzurroVn Calice d’oro, e di fopra vna Cometa pur d’oro, che trafmette nel Calice il luo Raggio, alle di cui labra vi ftanno due Candide Colombe col Motto-, Infignia Sacri Ordinis QamaUuknJìs. L’Ordine di, ValFOmbrofa, fondato da San Giouanni Gualberto, to, porta per Arme vno Scudo Celefte, con vn braccio^ che tenga vn bafìone,ò Croce,Paftorale alla Greca coronata,òformon-tata da vna Mitra,il tutto d’Argento. L’Ordine Certofino porta vno Scudo con vna Croce à tré trauerfi, ò braccia, e nel fuo fondo vi fi veggono quelle tré Lettere CA.R. La Congregatone Ciftercienfe di San Bernardo porta per Arma vno Scudo con San Bernardo ledente in abito Ponteficaie, e nel fondo della Sedia di color Azurro fi mirano cinque Gigli d’ oro per Ordine compartiti Vno, Tré 3 & Vno. La Religione dei Monaci della Fonte Auellana,hà per Infogna vno Scudo Celelle con vna Fontana doro col motto : Haunetis Aquam de Fontibus Saluatoris, L’Ordine del Beato Giouanni dei Fiori alza vno Scudo di Argento con vna Pianta di Fiori col motto : in Flore ludicia tua co-gnofcuntur. L’Ordine degli Vmiliati porta per Arma vn Campo Celelle con vn Can bianco fopra di vn Monte, con vn Cartiglio in bocca con quelle parole. Tuta Fides. L’Ordine dei Monaci Siluellrini tien per Infegna vno Scudo azurro con tré Monti Verdi in mezzo dei quali vi è vn Paliorale d’oro, e negli altri due vn Ramo di Rofa. L’Ordine della Santilfima Trinità fpiegavno Scudo d’Argento con vna Croce di color Vermiglio , ed’azurro col motto : Dejìderium Pauperum Captiuorum Exaudiuit Dorninus. La Congregatione di San Giouanni di Penitenza fi gloria portar per Arma il Santo Precurfore col motto : Vw clamantis in deferto . La Religione del Patriarca San Domenico porta vno Scudo in cui fi vede dipinta vna Cappa bianca in Campo nero con vna Stella ed vn Cane, che tiene nella bocca vna facella accefa. La Religione del Serafico San Francefco porta vno Scudo con due braccia crociatel’vnoignudo, fignificantequello di Chri-llo, e l’altro coll’abito efprimente quel del Santo, con vna Croce nel mezzo. La Religione di Sant’Agoflino porta vno Scudo bianco, e nero, diuifo in faccia con vn Paftorale in Palo dell’vno, e l’altro. La Religione del Carmine innalza vno Scudo coronato con la Cappa bianca, di color Tanata, e fopra l’Arma vi fi legge quello diftico Dim Dum Fluii vnela, Maris curritque per atbera Fhcebus Sic eft Garmeli candidus Ondo mihi. LaReligiondeiSerui impugna vno Scudo con tre Gigli, nel fondo vi è la Lettera M che porta nel cuore vn S La Religione della Mercede fondata ancor efla per redimere i cattiui leua vno Scudo Rollò3 e giallo diuifo in faccia con vna Croce bianca nella parte fuperiore, coi motto: Redemptionem mijit Dominus Voptilo fuo. La Religione di San Francefco di Paola , porta vno Scudo Celefte fregiato di Raggi d’oro in cuiiilegge, Charitas. Quella de’ Chierici Regolari porta vno Scudo d’Argento con tré Monti Verdi, nel di cui mezzo fpicca vna Croce col motto vna Nobilis. Quella de’ Capuccini innalza vno Scudo con l’Imagini di San Francefco con quelle parole fopra di elfo : Memento Domine Con-gregationis tua, quampojfedi/ìi ab initio. La Compagnia de’ PP. del Giesù porta vno Scudo col nome del fuo Celefte Spofo lefus. I Chierici Regolari del ben morire leuano vna Croce al petto, e nel Mantello al lato deliro^ di color tanato . L’Ordine degli Ofpitalieri dei bon Fratelli porta vno Scudo in cui lì vede genuflello il Beato Giouanni con vn Chriftoin mano. I Padri dell’Oratorio leuano per Infegna vno Scudo con la Madre di Dio fedente fopra vna Luna. I Chierici Regolari della Congregation Somafca portano vno Scudo oue ftà nel mezzo fedente in vna Cattedra in abito Vefeo-ualeSanMaiolo. Molte altre Congregationi vi fono , &anco dell’eftinte. E come quelle fono in molti luoghi dilperfe , & anco fegregate dalla Cattolica Chiefa non ne faremo alcuna rapprefentatio-ne. Arme, Arme, & Infegne dei più cofpicuì Principi, e Adonar chi del Adondo con le ragioni de'loro Plafoni, e loro Significati. Infegne antiche, e Moderne dell'Imperio Romano, e deW Aquila bicipite. AOlte veramente fono lopinioni fopra le caufe, e principi), IVI peri quali i Romani pigliarono nelle loro Infegne rAqui-la Augello cqnfacrato à Gioue, e perche quelle fono irà elle cosi confufe, e difcordi non sò quali veramente poflano della verità dirli germane, poiché tutte fono figliuole di molti fentimenti, e partorite da vna difcrepanza di pareri. Tuttauia per non lafcia-requelle nel lìlenzio, hò voluto fchierarle tutte sul Campo di quello mio dilcorfo, acciò da faggi ne lìa fatto con vna dillinta efaminatione il Giudicio. Caio Mario (fecondo il detto di Valerio Malfimo ) fù il primo, che fpiegalfe l’Aquila per Infegna, e Calfaneo nel fuo Catalogo de Gloria Mundi, fà che di ciò ne fi a fiato Giulio Cefare l’Auttore, c Plutarco ne dà à Pirro il vanto. Alcuni altri feguendo l’opinione di Ludouico de la Cerda dicono francamente, che Augnilo ne abbia lui folo la Gloria; màper non quellionare fopra quella materia, nè ricercar dentro all’antichità fimil ragioni, falcierò, che quelli, c’hanno lungamente dilputato fopra cofe di poca importanza con la perdita del tempo , ch’è il più pregiato dono del Cielo ritrouino loro quello, che bora liberamente tralafcio. Dirò folo, che l’Aquila, come Augello, che vola fopra tutti gli altri fù da’ Romani per Infegna pigliata per fimboleggiare,ch’ elfi erano quelli, che aueuano lòpra tutte le Nazioni l’Impero, ò pure per la perfpicacità del loro gouerno, eh e quella virtù così grande che mantiene il tutto ; e perciò negli Eferciti veniua fopra gli Stendardi delle loro Legioni fpiegata,e con particolar cura, e Religione cuftodita. Viene fimilmente fopra il colore di ella molto dilputato, e benché alcuni diceflèro più cofe, nientedimeno Plinio, che non accordandoli con elfi fece in così gran malfa d'opinioniconofcerela verità, dando à Caio Mario l’in- uentio- Del C aua Iter de Beati ano. 241 uentione dell’Aquila d’Argento, come ciò conila per Oratione fatta da Cicerone centra Catilina . Altri vollero, che Pompeo il primo fra tutti vfalfe TAquila d’Argento, e per teftimonio di ciò allegano vn Marmo in di lui Trofeo > eretto nella Città di Verona polla nella Contrada di San Tomafo, in cui fi legge, come Pompeoàccollumò di portare nelle fue Infegne l’Aquila d’Ar-gento in Campo Celelle. Viene anco aderito,che Giulio Cefare fpiegafle in Capo di Porpora l’Aquila d'oro,nè in ciò contradice la verità de’fattfperche colio fplendore del di lui Nome, e con la grauità del di lui animo fece conofcere,chegiullaméteportauafoprail tutto la fouranità. Adà per fodisfare alla curiofità di moki non deuo palfar più. auanti,fenza dir qualche cofa dell’Aquila bicipite,&à qual tempo, e come fù quella dagflmperadori con fofeo colore,& in tal forma introdotta. ConfermanogliAuttoritutti, chel’Aquila dellTmperioRo-mano fù naturale,come pure la dimollrano i Marmi,e le Medaglie antichejmà le douemo credere all’opinione comune,e volgare,di-remo che Collantino Magno fotto il Nono fecolo la refe bicipite, efsédo cofa chiara,che auédo quello Imperadore illulirata la Città diBizantio conladedicationedeldiluinome, &inquella polla la Sede del Romano Impero,e piàtate l’Aquile Romane in forma bicipite Ranno di Chrillo 337. come narra Dante in quelli Verfi. Pofcìache Coftantin l Aquila volfe Cantra l'Or din del Cie!, che la feguio Dietro lantico, che Lauinia tolfe Cento, e centanni più libecci Di Dio Ne l eflremo d'Europa fi ritenne Vicina a Afonit, di qua prima vfeio E fotto l Ombra delle Sacre penne Gouerno il Afondo lì di mano in mano E fi cangiando in su la via fi tenne . Altri vollero con la confermatione di molte Morie, che ciò fé-guilfe nella diuifione fatta dellTmperio trà Carlo Magno Imp. deH’Occidente,eNiceforo Imperator Greco dell’Oriente,volendo per i due Capi dell’Aquila alludere a’due Imperi, patrocinati dall’Augello Romano. Alcuni altri aggiunfero,che l’effigie dell’Aquila bicipite,ò Imperiale fofse accollumata dai Confoli nella Romana Republica,e poi trafportata nella potellà degl’imperatori,e che i due Capi altro non fignificaffero, che la traslatione d’vna Carica in l’altra. Molti allermanOjche l’Aquila bicipite foffie portata dai Rè Lò-Sobardi,quali per lorolnfegneteneuano vnofeudo bipartito,cioè Q da da vna parte vi fi rimarcarla vn Aquila bicipite vermiglia in Campo d’oro j e nell’altra vn Leone d’oro in Campo vermiglio; mà in tutte quelle opinioni vi fono molte cofe da deputare . E fé diremo , chejl’, Aquila bicipite, come molti affermano eflere fiata da Coftantino fpiegata per diuifione deli’Im-perio Romano, ciò è falfidimo, perche auanti di lui nonvifù mai alcuna Diuifione, e perciò non poteua quella Figura dimo-firaretalcaufa. In molte Ifcrittioni di Leggi nel Codice Giu-fiiniano, che furono rifcritte nei Digefti, vediamo nel fecole di Coftantino, che già era fiata da due Principi pigliata per J’amminiftratione del Romano Imperio, come vn poco auanti Diocletiano, eMaflimiano , e così Galerio Mammiano, e Coftantino Chloro gouernauano infieme vno nell’Oriente, e l’altro neirOccidente Tlmperio Romano, che durò per molti anni quella geminata Reggenza con molta felicità publica ; e per ciò vien creduto, che allora s’introduceffe l’Aquila bicipite per dimoftrare due Capi in vn fol Corpo vniti, e conforti; Finalmente doppò Carlo A4agno non vi furono più Conforti, e totalmente fi eftinfe la congiuntione, nèpiù vi reftò comunione alcuna, poiché diuifi gli animinosi anco fi diuideronol’Infegne. Che Coftantino poi con quella Figura d’Aquila auefse voluto dimoftrare il Ilio Imperio in Europa , e nell'Alia , e così in Oriente , come in Occidente non fi può ciò negare. Màper venire alla noftra conclufione confiderando in quella parte tut-tequelleragioni , che fono fiate qui auanti allegate , epro-dotte per far conofeere , che l’Aquila bicipite lìa fiata fola al tempo della Diuifione dei duelmperj d’Oriente ,& Occidente, frà i due Imperatori Carlo Magno , eNiceforo, non ri-trouo ragione, così chiara, chemelopolfa perfuadere, quando non m’ingannano l’Infegne , & Armeggi portati da Carlo Magno, confiftenti in vno Scudo diuifo perpendicolarmente in due parti eguali, ò altrimente fefso, e bipartito nella prima d’oro con vna mezza Aquila fpiegante di color nero per l’im-perio del Settentrione , che ilfuo vero colore à differenza di quella dell’Orientech’è d’oro, e nella feconda diuifione d’azur-ro, feminatodi fiori di Giglio d’oro, fenza numero. Siche in quel tempo non fi può certamente dire, che Carlo Magno por-tafse l’Aquila bicipite ; mà ben fi può con verità giudicare, che ciò cominciafse , quando Tlmperio Orientale lòtto gl’in-flufli malefici della Luna Ottomana fividde abbassato; & allo- Del C dU/tlier de Be aitano. 243 rarauttoritàdelPImperioRomano in due Capi diuifa fìriftriiv gefse tutta in vn fol Corpo. Il Blafone ddFImperatoreLeopoldo Cefare Auftriaco porta in vn Campo d’oro vn Aquila nera bicipite fpiegante, diademata, roftrata,& armata di vermiglio, nel cui petto tiene vno Scudo inquartato, nel primo punto falciato, òburellato d’argento, e vermiglio per il Regno dVngaria, nel fecondo di Vermiglio con vn Leone d’argento con la coda bipartita intorcigliata, & incrociata diagonalmente, coronato, linguato, & armato d’oro per Boemia. Il rimanente dello Scudo inquartato il primo partimen-to quadripartito per Caftiglia, Lione, & Hellemburgo, ch’e yn Campo d’cròcon tré Rami di Ceruo neri porti in forma di fafcie, elvltimo di Sueuia. II fecondo partimento pare inquartato il r. per Aragona, il fecondo di Sicilia, il terzo Sbarreggiato d'argento,e vermiglio con vn Palo d’oro braccante, òtrauerfantefopra del tutto per Burgaui. Quarto vn Leone vermiglio coronato d' azurro in Campo d’oro per Hapsburg.Nella Terza diuifione partita in Scudi il primo punto è d’argento con l’Aquila rofsa, coronata, roftrata, tarmata doro, caricatane! petto d’vna Luna crefcente, ricamata di Fiori per il Tirolo; il fecondo vermiglio con due Torri d’oro per Pifri, ò Feretto; il terzo inneftato in punta Campo rofso banda d’oro, accompagnata di tré Corone per parte dello ftefso per l’AlfatiarNella quarta partitione in Scudi partita il primo vermiglio con la Banda d’oro, accompagnata da due Leoni dello rtefso perKiburgiilfecondo trinciato alla dritta nella fuperiore d’azurro con il Leone d’oro, l’inferiore sbarreg-giata d’argento e rofso di quattro pezzi per Goritia ; il terzo con-trainneftato in punto partito, cioè paleggiato d’argento, e rofso di quattro pezzi, e d’oro con l’Aquila nera per Enefo, fotto à tutto vi è vninefto appuntato, e tripartito in Palo, nel primo punto d’oro con vn Cappello nero, orlato, e guarnito di fiocchi, e cordoni vermigli per Schiauoniafil lècondo d’azurro con tré Stel. le d’oro per Cilki, inquartato con altro d’argento, eduefafcie vermiglie per Ortemburg ; il terzo rofso con falcia d’argento, e fopra di elso vna porta aperta, foftenuta da vna Collina verde in tre fommità per Druitnauu : Nel mezzore fopra il tutto vno Scudo inquartato il primo di Borgogna , il fecondo verde convn Griffo, fenz’ale, d’argento,che getta fiamme dalla bocca,nafo, & orecchie per la Stiria ; il terzo d’Auftria partito con la Sueuia ; il quarto d’Argento con l’Aquila d’azurro con vna Luna crefcente fcaccheggiata d’argento, e roffo nel petto perla Camicia ,.e cL 2 foPra 244 L'Araldo Veneto fopra il tutto nel centro lo Scudo d’Auftria. Porta rimperatore per Marca di tal dignità il Globo formon-tato da vna Croce d’oro, che vien tenuto in vn’Artiglio dell’ Aquila bicipite per denotare che per la fede fimboleggiata con la Croce è Padrone della Terra, e per la rotondità del Globo rap-prefenta il Mondo tutto , che fu per la Croce vinto. La Spada portata nell’altro artiglio denota la difefa della Giuftitia, e della Religione, con la quale fi deue imperando principiare. Delt Arme tanto antiche come Moderne del Regno , e dei Re di Francia 3 e di Nauarra. XL Rè di Francia fplega per fuo Armeggio due Scudi vniti, il I primo d’azurro con tre Fiori di Giglio d’oro per il Regno di Francia, il fecondo vermiglio, che foftiene vna Catena d’oro incrociata retta perpendicolarmente, e diagonalmente in triplicato Ordine di giro, che nel centro rinterra vno Smeraldo perii Regno di Nauarra, e fono i detti Scudi circondati da due Ordini Equeftri del Rè, e foftenuti da due Angeli, veftiti con fue Toniche , ò Camici, fopra quali v’apparifcono l’Arme di Francia, e di Nauarra, e ciafcheduno di elfi tiene vna Lancia con vn Pennoncino dell’Arme Ridette, formótati i detti Scudi da vn Elmo aperto in fronte,coronato col Diadema Regale di Francia, il tutto fottovn Gran Padiglione conifuoi Cortinaggi, c Cappuccio di color azurro,feminato di Fiori di Giglio d’oro,e foderato di Pelli d’Armellino. 1 Gigli, come diremo qui fotto, fecondo l’opinione di molti Auttori furono dono del Cielo,che per innanzi vfauano que’ Rè tré Rofpi, ò Rane, e poi tré Corone , & anco tré Lune cre-fcenti, e così vn Dragone, che con la coda inceppaua vn Aquila . Le Catene di Nauarra furono prefe per Infegna da Sando il forte Rèdi Nauarrà , doppo la Vittoria confeguita centra Maometto il Verde Miramolino d’Africa , e della Spagna nella Battaglia delle Naui di Tolofa , doue morirono ducente mila Mori l’anno 1212. E perche quefto Saraceno aueua fatto tutto il fuo Campo rinferrare di Catene, che furono valo-rofamentefpezzate da Sando pigliò per Armala figura di quel Campocatenato, come fi vede. Carlo Magno I. ImperatoredeH’Oceidente,figliuolo di Pipino Del Caudher de Beaitano. 545 x pino fu il Sole luminofo di quello Regno, e lo fplendore delle Glorie quali, eftinte del Romano Impero. Da quello gloriofo Seme conolce il Trono di Pietro benigni gl’influllì, e dalla lua virtù follenutaquellauttorità, che vacillaua fra le {colle di barbare perfecutioni, anzi confelfa, che fe non folle flato il di lui arden-tiflìmo zelo non regnerebbe deH’Apoftolato nel Campidoglio di Roma Augufta la Gloria : E Roma, che Cittcà del Sole li chiama, li auerebbe pianto Cittadina deH’Occafo per le tenebre dell’ Infedeltà, che vi auerebbe fatto campeggiare l’infolenzaru-belle. Sino dei loro Stati i pijflimi Rè Franchi li fono fpogliati per conferir Grandezze alla Chiefa , per farla più temere dai fuoi Nemici , & egualmente fpiccare potente nello fpiritua-; le, e temporale , e per renderla formidabile à chiunque ago-gnafle violar le lue illibate bellezze . Perlo che riferilèono gl’ Iftorici, che iRomani Pontefici perpicciola riconofcenza disi rileuanti feruitij vollero dargli or il titolo di Primogeniti della Chiefa, or conferirgli l’Encomio di Chriftianiflìmi , or con infallibili Bolle dichiarar Rubelli della Cattolica Chiefa tutti coloro , che contro sì veritieri Monarchi armaflèro di ferro la delira, or concedere giorni cento d’indulgenza à tutti que’ veri fedeli, che pregheranno la Diuina Maeftà per il profpero mantenimento , felice prolperità , e profperofa fortuna di quelle fo-dilfime Colonne del Gran Tempio del Miftico Salomone : Oran- , tes prò Rege Francia habeant centum dies indulgerliiarum conceda-rum, come afferma TAngelo delle Scuole. sentem. Ma per non ingolfarmi nell’Oceano de’fuoi meriti, e tra-lafciare rincominciato camino per la propolìtione dell’Arme, &lnfegne : Dirò , che ne’primi Secoli oue le Nationi piùfa-mofe faceuano inoltra del loro valore, portauano i Franchi per loro Infogna tré Rofpi verdi in Campo d’Argento, òfollerò Rane ( come dicono alcuni ) e ciò fù nel tempo, che i Rè di Francia guerreggiauano co’Romani . Altri affermano portaf-fero il Leone Roffo in Campo d’oro, e che quella folle l’antica Infegna de’ Galli , come pure due Tori Bianchi preparati al Sacrificio con le Corna rifplendenti d’oro , e legati con fiondi di Quercia , e di fiori . E perche tutte quelle figure vengono da vari) Blafoni dimoftrate , & anco da molti Auttori riferite , non deuo tacere quelle , che da me fono fiate diligentemente fopra l’Arme dei Rè Franchi rimarcate per farne vn giufto , efpeciale racconto . Non ve dubbio, che accordano gli Auttori tutti, che fcriffero fopra l’Infegne , & Arme CL 3 deli’ 246 V Ar aldo Veneto dell’antico Regno de’ Galli portaflero quelli il Leone con la Coda Serpentina, con cui teneua annodata vn Aquila per moftra-re, che nulla temeuarVccello Romanoj anzi si poca era la Rima, checommetteuafola allofua coda legarla per fuo trofeo; rdiut così anco fcriuono i più Dotti, che i Rè di Francia portaflero per Uh. i. h$, foro Infegna tré Diademi Rolli in vno Scudo d’argento, mo-Gj7.Ey?;?. ftrando con quelle, che di più Mondi non che di più Regnigli ne fono le Corone donate, ouero, cheilloropretiofofangueaue- ua dato ai Regni Terreni la Grandezza, ed à quelli del Cielo la Santità. Et altri ancora affermano vfaflero que’ Rè per loro Bla-fone tré Lune crefcenti per additare, che la Reale Stirpe hàfoldi propriocrefcerenon fcemare nella Gloria, e col Trino dannoà diuedere, che ella fola giunge al vero perfetto della gloria verace. Mà per venire alla concluiìone di tutte quelle Infegne, e come fi fono poi in tré Gigli trafmutate farà bene, che ofieruiamo cofa di cono Tutorie. Molte intiero fono l’opinioni, come ambigui i giudici], tutta-uia m’appiglierò alla più comune, ecosìàquella, che vieneda molti per vna quali decrepita traditione riportata, che daClo-doueofoflero quelle Infegne trafmutate nei tré fiori di Giglio d’ oro, dono ( come vien detto del Cielo ) à cui volle con Toro della Gratia diuina indorare i fauori delTaltiflima fuaProuidenza,& abolire le memorietuttedelTldolatriainquella punflimamen-te, che aueua nell’acque del Battelimo peicata la Perla della vera Religione. E’ben però vero, che molti Rè,e Principi della Cafa Reale, forfè per qualche gloriofa caufa accrefcereno il numero di quelli Gigli, mà non variarono perciò i loro fmalti. Non re-llano altri anco di dire, e particolarmente Anonimo , che quelli non foffero altrimenti Gigli, mà tré fiorirò punte d’Armi aliate , quali aueuano lalor partefuperioreòdi mezzo acuta, alla per pertugiare, e tagliare, e quelle dai lati per ritenere l’Inimico . E che quelle Arme fodero affai vfate nonfolo dai Soldati in Guerra, màetiamdio dai Rè medelìmi;mà più corte in alla,quali portauano per marca della loro Dignità d’oro, e col tempo poi paffarono in baffoni di comando j ed in Scettri Reali, con il legno minore di prima. Quali Arme feminate fenza numero di quelle tré Figure di punte, ò Gigli continuarono fotte molti Rè, finoà CailoV.il Sapiente, che Tanno 13 76. le riduffe in tré, e così tutti i Figliuoli, e Principi difeendenti dalla Regia Stirpe dei Rè Franchi hanno continuato à portarlo con le folite Brifure , ò Segni, come al giorno giorno d’hoggi vediamo per i Blafoni dei Principi del fan-gue. Vengono quefti tré Gigli d’oro in Campo Celefte iìmboleg-giati perla Fede, perla Sapienza, e per la Militia ; eperciòan-co vediamo quelli gloriofi fiori di tré foglie comporti per dimo-rtrare,che per la più aitatale è fituara nel mezzo,vien lignificata , & interpretata la Santa Legge, e Fede di Chrifto, e le due, che la guardano alla delira , &alla finiftra rapprefentano lafa-pienza, e la Nobiltà, le quali fono ordinate per difenderla, e loftentarla, oue li veggono tante Vniuerfità di Dottori, e Chierici j che alcun Regno giammai non fù così abbondante, & ornato, come anco per lo Iplend ore della Militia, & Armi di tanti Principi, Baroni, Caualieri, e Nobili. Siche con gran Ragione dille il famollllìmo Interprete delle Leggi. Rex Francu infuo Regno Imperator dicitur, & ejt tamquam Stella matutina in medio nebuU meridionali!. Vengono anco quelli Gigli fimboleg-giati per la bellezza, per la concordia, & altri li rapprefentano perla Virginità, come nella Cantica, che parla della Diurna Spofa col titolo di Giglio, e finalmente per la felicità. Quellopotentilfimo Regno, Cuore dell’Europa, contiene molte Prouincie tutte ricche, che con la comunicatione de Fiumi lo rendono il più popolato del Mondo, & ogn’vna di quelle hà il fuo Armeggio particolare, come qui fotte diremo. Vi fono tré Duchi, e Pari Ecclellaftici, &altrettanti Laici, e così Conti, e Pari Ecclellaftici in tal numero,e fimilmente tré Laici,ò Secolari. IDuchi Ecclellaftici fono rÀrciuefcouo deReimsin Sciampagna, oue lì confacranoi Rè di Francia , che porta femi-nato di floridi Gigli di Francia fenza numero con la Croce vermiglia. Il Vefcouo,e Duca di Langre nel Baftìgriy in Sciampagna feminato di Francia con la Croce decurfata,ò crociata vermiglia. Il Vefcouo, e Duca di Laon nell’alta Picardia, feminato, come gli altri con vn Paftorale vermiglio pollo in Palo. Iquali tutti Scudi fono formontati da Corone Ducali j Quello di Reims ornato della Croce Epifcopale, e del Cappello Verde à quattro ordini de’Fiocchi, gli altri con la Mitra, e Paftorale. I Conti,e Pari Ecclelìaltici fono il Conte di Beauuois, che porta d’oro con la Croce vermiglia cantonata da quattro Chiauidel medefimo colore. Il Conte di Noyon feminato di Francia con due Palio-tali polli in Palo voltati l’vno centra l’altro. Il Vefcouo di Cha: lond’azurrocon la Croce d’argento contornata di quattro Fiori di Giglio d’oro. I Duchi, e Pari Laici, fono Borgogna, che por- Q_- 4 ta Hald. in Tit. de Pbeudis. 248 VAraldo Veneto ta inquartato al 1. 04. feminato di Francia conia Bordura, ò Fregiocompoftod’argento, edivermiglio, alfecondo, eter-zo,bandato d’oro, e d’azurro con la Bordura vermiglia. Normandia di vermiglio con due Leopardi d’oro armati, e lampaf-fati d’azurro. Guienna di vermiglio con vn Leopardo d’oro armato, elampaflatod’azurro. IConti e Pari LaicifonoFiandra con il Leone nero in Campo d’oro armato, e lampaflato di vermiglio, Cimiero vn Leone nafcente nero fra vn volo d’oro. Tolofa di vermiglio con la Croce perforata in forma di lingua ,e pomettata d’oro ,e per Cimiero vn Montone Nafcente d’argento tra vn volo bandierato di vermiglio. Sciampagna dazurro con vna banda d’argento bordata da due doppie Cottice d’oro bafate e contrabafate à guila di beccatello, òcrocette di tredici pezze, Cimiero vn bufiodi Kè Moro veftito, e coronato d’ orocol fuoTurbante. LeProuincie, ò Principati della Guafco-gna, Foix porta nello Scudo d’oro tré Pali vermigli inquartato con quello di Bearne, eh’è d’oro con due Vacche Vermiglie, con le Corna, campanelle , &vnghie d’azurro: il Cimiero è vnaTeftadi Vacca tra vn volobandeggiato, e vergato di Foix, 10 Scudo ftà pendente appoggiato fopra il petto d’vn Dragone d' oro, il cui Capo refta coperto dentro all’Elmo, e l’ali allargate, fmaltate del Blafone di Foix . Albret fpiega lo Scudo di Francia inquartato con altro tutto vermiglio . Almagnac vfa vn Campo d’argento col Leone Roffo inquartato con lo Scudo diRodez, ch’èin Campo vermiglio vn Leopardo Leonatod’ oro. Comingeshàin Campo roffo quattro amandole fpelate d’argento. Bigone d’oro con due Leopardi coronati diroffo. La Bertagna porta Io Scudo coperto di pelle d1 Arme]lino,per Ci-miere vn Leone tra due Corna marcate del medefimo . Limolino vfa il Blafon di Bertagna. Poitù fpiega di vermiglio con cinque Torri d’oro difpofte in figura diagonale . Vermandois porta fcaccheggiato d’oro, &azurro, e nel Capo cinque Fiori di Giglio. Le Contee di Prouenza, Auergna, e Brefiè, portala prima d’azurro vn Fior di Giglio d’oro con ilRaflello, òLam-bello roffo; la feconda doro con vn Gonfalone roffo frangiato di verde ; la Terza di vermiglio con vn Leone coperto di Pelli d’ArmelIino . Le Prouinciedi Lionne , Torello , e Beauio-lefe ; la prima fpiega di rollò con vn Leone d’argento , lòpra 11 quale campeggiano i Gigli di Francia ; la Seconda roffo con vn Delfino d’oro ; la Terza d’oro con vn Leone nero attrauer-fato da vn Lambello roffo di cinque Pezzi. La Lorena fpiega lo Scudo Z) elCmailer de B e aitano. 249 Scudo in otto parti d’Ongaria fafeiato d’argento 3 e vermiglio di otto pezze . Di Napoli d’azurro feminato di Fiori di Giglio d’oro con vn Lambello di quattro pezze porto nel Capo . Di Gierufalemme d’argento con la Croce di potenza d’ oro accompagnata da quattro crocette filmili . D ' Aragona doro , con quattro Pali Vermigli . D’Angiò d’ azurro con vn Lione riuoltato d oro , armato , JampalTa-to, e coronato di vermiglio. Di Fiandra d’oro con vn Lion nero . Di Bar d’azurro feminato di Crocette ricrociate co’ fuoi piedi puntiti, e due Barbi voltati col dorfo l’vno centra l’altro, il tutto d’oro, dentati , & illuminati d’argento. Di Lorena fopra il tutto d’oro con vna Banda vermiglia , caricata di tré Algeroni d’argento. Oltre quefte Prouincie poffiede il Chriftianiflimo molte Prouincie in Fiandra , Spagna , & Alemagna , con altri luoghi, e Piazze in Italia. Tìell'lnfegne, & Jlrme dei Regni di Spagna , e Blafone del Rè Cattolico. T A Spagna non ha Infegna , ò Armeggio particolare per I i efler quella di piu Prouincie ò Regni comporta , come qui botto diremo. Il Regno di Cartiglia , e di Lione , che fu anticamente chiamato di Cartella , & il fecondo di Legione portano Io Scudo inquartato nel primo , e quarto membro di vermiglio con vn Cartello coronato con tré Torri merlate d’ oro , fondamentate d’azurro , e mattonate di color nero, che l’Arma di Cartiglia, ò fìa Cartella per il Cartello fabri-cato da Pelagio del fangue Reale de’Goti , quando fconfilfc i Mori , che per reprimer la loro infolcnza vi fabricò vna fortezza, ò Cartello , doue piantò lafuaSede, e Dominio , che fi chiamò Cartella, e poi in quella fngua Cartiglia. Nel fecondo, e terzo punto, ò membro d’argento con vn Leone di porpora linguato , ò lampaflàto , armato , e coronato d’ oro. Arme del Regno di Lione, òLegione,acquiftata, òcome vollero alcuni quiui rimarta da quelle Legioni mandate Ijid. lun. In Chrcn Mundi. da Traiano Imperatore, che nelle loro Bandiere^ & Infegne portarla no il Leone, acciò iuifondafTero per difefa del Paefe alcune Città, eCaftelIi, echedaquellepigliaffe il nome di Legione il Regno , e così l’Arme per memoria de’ fuoi Condut-tori. Il Regno d’Aragona fpiega in vno Scudo d’oro quattro Pali vermigli col Cimiero d’vn Drago forgente da vna Corona aperta fopra vn Elmo chiufo da Guerra, formontato da vna Bandiera d’argento con la Croce roda > e l’Afta doro. Vi ftà pendente l’Ordine di San Saluatore fotto lo Scudo, eh e coperto dal Manto Reale, foderato d’ArmelIini. HRegnodiGalliciainalza per Arma vno Scudo dazurro fe-minato di Croci d’oro ricrociate nelle fue eftremità, & appuntate al piede con vna Cuftodia, ò Vafo Sacro, coperchiato d’ oro, con l’Ordine Equeftre della Spada di San Giacomo fotto lo Scudo coronato. Il Regno di Valenza porta per Infegna la propria Città in vno Scudo Vermiglio, e la Città d’argento, mattonata, ò fabricata di nero, con la Croce pendente lunga di color roflo, ch’è l’Ordine di Montella. II Regno d’Andalufia inalza per Iniègna vno Scudo coronato d’azurro con vn Rè fedente in Trono d’oro coronato con Io Scettro nella deftra, & efteriormente con fei Bandiere,tre per parte incrociate diagonalmente, che fortifeono dal medefimo. Ri-ferifeono gli Storiografi, chequefto non fia veramente l’Armeggio di quel Regno, mà parte di quello, che fpiegò la Città di Si-uiglia Tanno 1248. a’2 3.Nouembrejche fùconquiftata nò da Ferdinando II. che morì nel 1188. in circa, mà da fuo Nipote per figliuolo Ferdinando III. Rè di Cartiglia, e Lione. Erano quelle Infegne allufione, non meno alla debellatione del Rè Moro Aia. raf, mà molto più al Gloriofo Conquiftatore , conciofiache il Campo riferito moftraua il Rè nominato fedente nel Soglio frà i due Santi Vefcoui. Protettori Sant’Ilidoro, e Leandro fratelli, circondato da vn orlatura formata à diuifadi Campo vermiglio con Caftelli d’oro, & argento con Leoni Roffi, il tutto coronato. Il Regno di Murcia fpiega per fue Arme vn Campo azurro con fei corone d’oro compartite tré, due,&vna. SeiBandiereincro-ciate dietro allo Scudo coronato, le quali fono fegnate di mezze Lune, Stelle, e caratteri Arabi ali’vfo de’Mori, el’yltimaalT inferiore portavi! Capo di Moro, fafeiato d'argento, alludendo Del C aualier de Beati ano. 2 si do quefte Bandiere alle Vittorie ottenute centra i Saraceni. Il Regno di Toledo porta per Arme vno Scudo rollò coronato con dentro nel centro vna Corona Imperiale d’oro, quale fu alla detta Città donata dal Rè Alfònfo VTI.pereffere flato falutato Imperatore delle Spagne in quell a Città. 11 Regno di Cordouafpiega in vn Campo d’oro tre fafeie, ò Bende vermiglie collo Scudo coronato. Il Regno di Granata moftra in vno Scudo metallato d’Argento vna Melagrana Verde col Ramo, e foglie dello fteflb colore aperto > e graneggiato di porpora, qual Inlègna dicono alcuni efière Hata pigliata per fìmboleggiare la gran Copia di quelle Mele abbondantiflìme in detto Regno, ouero per pura allufione al nome della Città Capitale per elfer le Cafe di quella così nu-merofe, e frequenti, come i Grani dello fleflò frutto, ò pure per la Figura, che di quello tengono non folo la Città, ed il Regno di Granata. 11 Regno d’Algarue porta vn Campo d Argento con la tella di Moro attorcigliata inquartata con vn Campo vermiglio, c’hà vn bullo di Rè in Maeflà veftito, e coronato d’oro, ed il volto di carnagione. La Prouincia di Catalogna tiene per Riafone d’Arme vn Campo d’Argento con la Croce Vermiglia inquartata coll’Arme d’ Aragona. Lo Scudo lòrmontato da vna Corona di Conte. . Il Regno di Sicilia fpiega per Armeggio il Blafone d’Arago-na fiancheggiato diagonalmente da vn Campo d’Argento coni’ Aquila nera, quale fù eleuata da Pietro d’Aragona con le fue Arme, e così le lafciò à queft’Ifola auendo Tempre quella portato Aquile Imperiali, e poi l’Arme de’ Principi, che fi fecero di elfa ^Patroni. Maiorica porta vno Scudo con le medefime Arme d'Aragona con la Banda vermiglia fopra di tutti i Pali. Sardegna inalza l’anticheArme d’Aragona, ch’è d’argento con la Croce Rofla cantonata da quattro tefte di Mori torcigliate d’argento. Bilcaglia fpiega vno Scudo d’argento con vna Quercia Verde trauerfata da due Lupi di color rollò palleggiami, e fituati l’vno fopra dell’altro. Il Regno di Napoli porta l’Arme d’Angiò, che fono d'Azurro feminate di Francia con vnLambello, ò Raftello di cinque pezze, ò Pendenti di color rolfo. Softengono lo Scudo due Sirene, l’vna alla finiftra di elfo fpiegando il Velfillo degli AntichLRè di Nor 2,5 2 L'Araldo Veneto Normandia, eh’è di Vermiglio con vna Banda doppia fcaccheg-giata di quadretti azurri, ed’argento, l’altra alla dritta innalza lo Stendardo dei Rè della Cafa di Sueuia in Campo d’oro con tré neri Leopardi. L’Afte de l’vna, e l’altra Bandiera paifano incrociate diagonalmente dietro Io Scudo, che portano la Normanna alla dritta, la Sueua alla fìniftra. Qu.efto Regno portò Tempre vnite all'Arme lue quelle del Regno di Gierufalemmeperle ragioni della ceffione fatta à Carlo d’Angiò Rè di Napoli, e Sicilia da Maria Principefta d’Antiochia. Il Ducato di Milano fpiega per Arme vno Scudo d’Argento con l’Angue di color azurro attorcigliato, e pofto in PaIo,vfcen-dogli dalle fauci vn mezzo Fanciullo di color rollò con due Leo ■ pardi affili fopra lo Scudo pendente, che foftentano vnEImo alfantica col carello d’argento, & azurro, il panno volante del medefimo colore, per Cimiero l’Angue, alludendo alllmprefa del Gigante Voluce, & altri dicono del Saraceno, cheaU’acqui-fto di Terra Santa fù da vn Viiconte lupe rato; mà perlopiù gli Storici s’accordano, che tal Infegna foftè veramente dell’accen-nato Voluce, da Ottone Vifconte vccifo, e chela Ipiegafle per Arme, paftàndopoi ne’fuoi Difcendenti,cheviaggiunfero il Capo deU’Imperio per elfere flati alcuni di effi Vicari) Imperiali. Il Rè Cattolico, come legitimodifcendente dell’Auguftiffima Cafa d’Auftria porta per Tuo Armeggio la Benda,ò Fafcia bianca in vn Campo roflo,ch’èl’Arma, ò fnlègna particolare di quella Cafa, e di tutti i Principi di ella. Vengono da molti Scrittori riferite affai cofe fopra le ragionfe caufe,per lequali da detti Principi foffe tal fafcia portata, mà la maggior parte s’accordano,che Ila Leopoldo Primo d’Auftria ftatol’Auttore, allora, che l’Ar--mi Chriftianefotto la condotta del Gran Buglione aueuano nell’ Oriente tirato il valore di tutti que’ Principi, che fotto lo Stendardo di Chrifto voleuano accrefcere Palme a’Cuoi trionfi. Leopoldo, che fra quelli li refe per prone eccelfe, e grandi vno de’ più gloriolì Capitani di quell’Efercito,eneirefpugnationedella Città d’Acone in Paleftina fece conofcere quanto forte fofl'e il di lui braccio col teftimonio degli eftinti , e con l’effufione del lingue infedele, che aueua tinto la fua candida Lorica, ò Cotta d’Ar-me d’vna porpora gloriofa, che altro non vi reftò in quella d’intatto, che quanto il cingolo della Spada potè difendere le fue giu-rildittioni, che perciò vi fi formò in quella Tela infanguinata vna Fafcia, ò Zona ; che ben parca ragioneuole, che quello do-ueffe per obligo d’onore effer il gloriofo Blafone delie fue Arme, mu- mutando in effo le cinque Allodole d’oro in Campo d’azurro antiche fue Infegne, oliano della Legione Allauda, che fi fermò neU’Auftria. Altri differo, che quella Fafcia, ò Benda dimoltra perlafua figura trauerfante il Fiume Danubio, chepafla per mezzo la Terra rolfegiante deH’Aullria , e che perciò vollero que' Duchi con la medelimalnfegnaefprimerela Grandezza, e nobiltà del Fiume , come anco la qualità , e natura del Terreno. Armeggìo del Regno di Portogallo. TL Regno di Portogallo famofo per le fue Vittorie, e gloriofo Xper i di lui acquilti fpiega per Arme vno Scudo d’Argento con cinque Scudi d’azurro compartiti e polli in forma d’vna Croce , portando cialèheduno di elfi cinque monete in figura Diagonale , marcate nel mezzo d’vn picciolo punto di color nero , fimboli tutti di gloriofe Vittorie , ottenute dal valore di Alfonfo Primo di quello Nome, ynico figliuolo di Enrico di Lorena , e di Taralia di Caftiglia l’anno ngg. che doppò la morte del Padre fu nominato Principe, ò Duca , e così per lofpatio di 27. Anni tenne quello titolo , lino al tempo della memorabile , e famofa Giornata d’Dunque l’anno ngg. ai 25. Luglio , che dal fuo Efercito fù poi à comuni Voti eletto , e dichiarato Rè 5 {limando cofa poco lodeuole , che vno , che non portaua carattere di Ré auelfe àmetterli à fronte con cinque Rè nemici, chegliveni-uano incontro . Onde quello Rè nouello, cheaueuanel cuore fcolpito il zelo della Religione , e quello ancora del ferui-tiodiDio li raccommandò con efficaci preghiere al Dio degli Eferciti, pregandolo della fua diuina affiltenza , e d’vna fa-uoreuole Vittoria, che con tale fiducia combattendo gli parca vedere Chrilìo crocifilfo à mollrargli le fue piaghe , e promettergli 1’elito felice di quella Battaglia ( come feguì ) e perciò inferì nelle di lui Arme cinque Scudi per alludere al numero dei cinque Rè , da lui vinti , ed vccilì , e le cinque Marche ò monete per le cinque piaghe della Paf-lìone del Nollro Redentore , e alcuni l’attribuilcono ai danari con i quali fù venduto il fuo pretiofiffimo fan- gue. 254 L'Araldo Veneto gue, che col numero di effe, e con quello degli Scudi fanno la lemma di trenta. Alfonfolll. viaggiunfe la Bordura, òfregio di color roflb, caricata da fette Torri d’oro, che tutte quelle figure formano l’Arme del Regno di Portogallo. Lo Scudo di quelle Arme è formontato da vna Corona Reale ferrata, & all’intorno di elfo vi è il Collare dell’Ordine di Chrillo, doue pende vna Croce dillinta di color rofib, caricata da vn’altra contefta d’argento. Sotto lo Scudo, e dai fianchi di elfo vi fi fcorgono leltremità della Croce dell’Ordine d’Auis. Armeggio del Regno della Gran Ber lagna. XMnalza quello Regno perfue Armevno Scudo inquartatone! 1 primo, e quarto punto ò Membro di Francia, e d’Inghilterra, cioèd’azurro coni tré Fiori di Giglio d’oro, cdi vermiglio con tré Leopardi d’oro ,fituati l’vnolopra l’altro armati,e lampalfa-ti d’azurro.li Secondo d’oro con vn Leon Rollo fituato dentro ad vna doppia cinta fiorita , e centra fiorita dello Hello colore perii Regno di Scozia ,&il Terzo d’azurro con l’Arpa d’oro per ITr-landa. Dai Duchi di Normandia Prouincialnfigne di Francia di Origine, e Stirpe Guifcarda vantano i Rè Inglefile glorie de’loro fortunati acquilti. LaBritanniatralfe ilfuo nomeda Britone figliuolo di Siluio Rè de’Latinijche per innanzi fi chiamaua Albione per le bianche rupi, che fono aH’intorno de’ lidifuoi à guifa di Terrapieni, ò forti mura, che la cingono ,e guardano da ogni citile inlulto. Anglia finalmente fu detta, elefue Genti Angli chiamati, volendo alcuni, che fia ciò accaduto per la figura che quelli portauano della Croce con cinque Vccelli, che da ciafcun lato la circondano. Porta quello Regno i Gigli di Francia per quelle ragioni che diedero tanto dilturbo alla fteila, e cheperlun-go tempo tennero gli Angli il poffelfo della più florida, eprinci-pal parte di quel Regno , e benché le loro ragioni folfero totalmente contrarie alla difpofitione delle Leggi, che Mulieres non yaffÉ’da/jf,nientedimeno OdoardoIII.per la Madre,ch’era figliuola di Filippo il Bello, pretefe doppò la morte dei di lei Fratelli la fucceflione al Regno, quale non gli farebbe certamente riufeita, fele diuilìoni orribili di quello nonio aueflero portato con tanta felicità al Trono; non eflfendoui alcun Regno nel Mondo,che vni-to pofla vantarli di maggior forze quanto quello di Francia ; Furono rono da Cado Vil. i Rèlnglefi (cacciati dal Regno fotte gli auf-pici j delfArcangelo Michele} che infpirò nel cuore della Pulcel-la d’Orleans fentimenti mafchilh che ben fecero confeffare a’fuoi Nemici quanto valeuavnfeminile petto nell5ardue Tenzoni di Marte. La cagione dei tré Leopardi; già qui auanti citati vien riferito, che due foffero per il Dominio di Normandia, cd il terzo per la Guafcogna,a(TuntodaEnricolI.Rédegli Angliper lepreten-lìoni di Leonora,figliuola di Guglielmo Duca d'Aquitania,e Co* te de’ Pi troni. Altri vollero ,che Riccardo Rè aueffe per fua Infogna portato cinque Leopardi d’oro. Furono in quefto Regno fa-inofiRìmel’Infegne delle due Rofe Bianca, e Roda, quella portata da Eduardo Principe di Yorch, e quefta da Edmondo Conte di Lancaftro, ambi figliuoli di Enrico III. Rè degli Angli, che fono le due Famiglie Reali di doue vfeirono i Torrenti delle difu-nioni tanto memorabili in quel Regno, e cotanto celebrate dagl’ Iftorici. L’Antica Infegna del Regno di Scotia era la Croce di Sant’ Andrea, chemiracolofamente ( fecondo le traditioni ) fu veduta da que’ Rè rifplendente nel Cielo auanti fo(fero i Pitti da e(fi debellati, e vinti, quale vollero, che folfe il Blafone glorio-fo delle loro Arme, e così per Protettore del RegnoilSantoApo-fìolo, benché alcuni affermano, cheiprimi Rè della Scotia por-taffero per loro Infegne il Leone Roffo. Quefto Regno della gran Ifola Britannica è diuifo in (ette Regni,òProuincie, tutte (òtto Fobbedienza d’vn folo Rè, mifràquefti folo (1 nominano con titolodi Regni Scotia, Inghilterra, &Irlanda: Alefsandro III. diScotia per marca del fuo Parentato, e congiuntione con la Francia, fotto San Lodouico ferrò il Leone delle di lui Armed' vna femplice cinta vermiglia con fiori di Giglio,e Ruberto Stuardo la raddoppiò perla rinouatione di fangue (òtto Carlo V.L’Ar-paèl’Armeggiod'Irlanda, efùdaDauidSignore di quell’Ifola afsonta per Arme in memoria del Santo Profèta, di cui portaua il Nome. Infegne dei Paefì Bafsi, T Paefi Badi della Fiandra,&01anda,chefonoin parte poffedu* JL ridai Rè di Francia, e di Spagna, & il rimanente dalle Prouin-cie vnite degli Stati, ò Republica d’Olanda, che in tutti formano le 256 L'araldo Veneto JcdiecifetteProuincie della Belgica, oue fono quattro Ducati, cioè quello di Brabante,di Limburgo, di Luxemburgo,e di Ghel-dria j fette Contadi 3 che fono Fiandra, Artcfia, Annonia, Olanda, Zelanda, Namur, & Zutfen ; Vn Marchefato ch’è Anuerfa, e cinque Signorie,Frifia Occidentale,Malines,Vtrecht,Oueri{Ièl,& Groninghe.La Fiandra porta d’oro con vn Leone nero armato,e lampailatodi Vermiglio. IlBrabante nero con vn Leone d’oro, Limburgo d’argento con vn Leone rodo, Luxemburgo fafciato d’argento ,&azurro di dieci Pezze con vn Leone lodo, armato, lampaflato , e coronato d’or,ofituato l'opra tutte le Fafcie. La Gheldria d’azurro col Leone coronato d’oro riuoltato, Giuliers, eh e nello deflò Scudo partito d’oro con vn Leone coronato di nero. L’Ar teda d’azurro ieminato di fiori di Giglio di Francia, Lenza numero, con il Lambello, ò Raftello di tré Pendenti di vermi gIio,Arme di Roberto, figliuolo di Lodouico Vili. Rè di Francia Conte d’Artefia, elfcndoi Pendenti del detto Lambello caricati ciafcheduno di elfi di tré Cartella d’oro. Hainaut inquartato , il primo e quarto d’oro col Leone nero di Fiandra; il fecondo , e terzo d’oro con il Leone rofso per Olanda ; Namur porta l’Arme di Fiandra con la Brifura d'vn bartone , ò lillà vermiglia, porta in banda. Olanda d’oro con il Leone roflb , Zelanda partito in faccia , la parte fuperiore d’oro con vn mezzo Leone forgented’Olanda , e rinferioreà fafcie ondofe d’argento , e d’ azurro per rtmbolo del Mare . Zutfen d’oro con il Leone d’azurro , armato , e lampaflato di rollo . Annerii d’argento con tré Torri vermiglie porte due fopra d’vna vnitedatré Muraglie dello rtefso colore ; le duefuperiori for-montate da due mani incarnate, &impalmate, e porte la dritta in banda, e la fìnirtra in barra, con il Capo dell’Imperio. Mahneš d’oro con tré Pali rolli, e nel mezzo vno Scudo dell’Imperio . Vtrecht trinciato alla dritta di rofso al di fopra, efotto d’argento . Groninghe porta ITnfegne dell’ Imperio, Frifia d’azurro, feminato di tratti d’oro con due Leopardi dello ftelso metallo. DecimofettimoOuerifsel d’Olanda rotto, od alteratto da vnaFafcia ondata d’azurro per diuifa. I Primi Conti di Fiandra , vfeiti da Liderico di Bue portarono lo Scudo à lembi d’oro, e d’azurro, ò dire vogliamo lembeggiato d’oro, e d’azurro à dieci Pezzi, e lo Scudo rofso in figura di cuore; però Filippo d’Al-fàtia Conte di Fiandra cangiò queft’Arme, prendendo il Campo d’oro col Leone nero; Scudo già prima conquirtato per Lide-nco da vn Infedele nominato Phinardo, eFilippo d'Alfatia, (ò Roberto il Frifoiieà detto di Faccino ) riportò il fecondo da No-bilione Rè d’Albania. Et altri dicono, che tutti quei piccioli Principi di varie Terre, e Paefi Baffi s’accordarono all’occafio-ne d’vna Crociata d’innalzare per loro Infegnei Leoni con la fola diftintione dei colori, come poi gli hanno ritenuti per loro Armeggio . .Armeggio del Regno dì Danimarca. TL Regno di Danimarca hà ilfuo Scudo d’Arme tripartito ret- I ramen te in Palo-, ediuifoper due tratti, ò Linee orizontali, che viene àformare dodici punti ò quarti. Uprimo è d’oro femi-nato di cuori vermigli con tre Leoni Leopardati d’azurro coronati, lampaflati, & armati d’oro per Danimarca. Il Secondo vermiglio col Leone coronato d’oro, armato d’accetta d’argento, manicata d’oro per la Noruegia . II Terzo vermiglio col Leone Leopardato d’oro lòpra none Cuori dello fteflb , difpofti in forma di falcia à 3. à 3. per la Gotia. II Quarto vermiglio con vn Dragone coronato d’oro perla Selauia. Il Quinto d’azurro con tré Corone d’oro per la Succia .11 Sello rollò con vn Agnello Pafquale d’argento, che folliene vna Bandieretta del medeli-mo metallo marcatada vna Croce vermiglia per la Gotlandia. II Settimo con due Leoni Leopardati d’azurro per Slefuic. L’Ottano vermiglio con vn Pefce coronato d’argento perlslandia. Sopra quali otto quarti Uà vna Croce grande d’argento, ch’è l’antica Inlègna del Regno, doppo la di lui conuerlìone alla fede, e così per la famofa, &Inlìgne Vittoria di Valdemaro II. il quale riceuè dal Cielo vnDrapello vermiglio marcato di quella Croce ; nel Centro della quale, e fopra tutte quelle otto parti giace lìtuato lo Scudo delle Arme di Dithmars, le quali fono di rollo con vn Caualiere armato d’argento, elcuato con la Spada in atto di vibrare il colpo. 11 Nono vermiglio con vna foglia d’ ortica aperta , nel cui centro v’è vn picciolo Scudo in figura di cuore,il tutto d’argento per il Paelè d’Holeftein . Il Decimo vermiglio con vn Cigno d’argento con vna Corona d’oro al Collo per la Štormana . L’Vndecimo vermiglio con due fafcie d’oro per Dermenhorft. Il Duodecimo vermiglio con la Croce allargata , e metalleggiata d’oro con l’ellremità acuta per Oldemburg. Quelle Arme fono attorniate davna R Collana 2 5 S V Araldo Veneto Collana d’oro dell’Ordine deirElefanteiftituito da Federico II. ouelì legge quello Diftico Turrigcri celebres ornant Elepbantìs honores Fama volans quorum tollitur aqua polo. Blafone dell'Arme del Regno di Succia . OPiegailRèSueco vno Scudo inquartato,primo e quarto pun-to d’azurro con tré Corone d’oro, due, & vna, In{ègna,ò Armeggio di Suecia ,il Secondo, e Terzo barreggiato d’argento, & azurrocol Leone d’oro, coronato di vermiglio per la Finlandia , fopra il tutto nel mezzo vno Scudo inquartato del Palatinato del Rheno,e di Bauiera,foflenuto il detto Blafone da due Leoni d’oro coronati,lampaflati,&armati di vermiglio. Per antica memoria dalle traditioni portata, Tappiamo, che il Regno di Suecia aueiTe per fua Infogna due Vergini coronate,e di oro veftite,abb tacciate infiemein vna Selua verdeggiante, quali Dee delle Ninfe di quella. Vien detto, che quelle due Vergini coronate iermlìéro non lolo d’inlegnaal Regno diSuecia, quanto ancofolfero quelle per limbolo della concordia tra i Goti, e Suecni. Le Tré Corone, ò Diademi fono dagli Armerilli interpretati per i tré Regni, Suecia, Gotia, e Noruegia,e come dicono alcuni perii titolo d; Rè Succhi, Goti, e Vandali. II GloriolìlTimo Rè Sant’Enricodnliemecol di lui Suoceroln-gone IV. oltre le fuddettelnfegne portarono nel fuo Scudo due Leoni,l’vno verfo l'altro con manlùetudine riuolti, per dimollra-re l’vnione, ch’era fr.à efTì. L’Arme nelcuoredelloScudo,eh eil Blafonedel Palatinodel Reno vengono portate dai Rèdi Suecia, come dilcendenti dalla medelìma Cafa,hauendo l’anno 1644 Cbriftina ceduta la Corona à Carlo Gullauo fuo Cugino,figliuolo di Gio:Calimiro, Duca di due Ponti, della Cala Palatina,e di Catterina Sorella di Gullauo Adolfo Rè di Suecia. Tiene quello Regno vallillìme Prouincienel Baltico,che fono Laponia, Suecia, Gotlandia, ò Gotia, la Fislandia, laSugria ,Ia Liuqnia, & altri luoghi nella Germania,acquillati con TArmi dal gloriofo Gullauo antedetto. Ar- ^inneggio del Regno di Polonia, OPiegaper Arme il Regno di Polonia vno Scudoinquartato» ^3 nel i.e spunto vermiglio co l’Aquila d'ArgentOjCoronataje membrata d oro,ch’è per Polonia3neì fecondo, e terzo vermiglio con vn Caualiero d’argento Armato con la Spada alta nella delira dellofteflòmetallo, conio Scudo, ò Rotella d’azurro imbracciato alla liniflra, fopra del quale ftà vna Croce doppia di due bracciate, ò trauerfe alla Patriarcale .11 Caualloguarnito d’ azurro, ferrato-e brigliato d’oro, ch’è per Lituania. Sopra il tutto nel mezzo dello Scudo di Succia inquartato di Filandia,e fopra di cffo nel centro vno Scudetto tripartito in bada d’azurro,d’argento,e vermiglio con vn falcio di Segala d’oro pollo in palo,ch’è per Vraffa Famiglia cofpicua, dalla quale fono fortiti gli vitimi Rèdi Succia, e di Polonia, mèdi prelentein vece di quello pongonoi Rè dalla Dieta di Polonia eletti, Hnfègna della loro Famiglia. QuePto gran Regno è copiofodi Gente bellicofa, ebraua,che più volte hà portato a’Turchi siila traccia di gloriofe Vittorie i preludij delle loro ruineje fc l’vnione de’ Polacchi auelfe fra tanti Nobili, e Baroni di quello Regno il luo lìabilimento, fenza dubbio vedreffimo dallcSable di quelli i Turbati,e le Telle fuperbe de’ Maomettani inchinate, fenza più poter innalzare à guila de’ Pa-paueri i Capi orgogliolì del loro vallo Dominio. Riftringe Polonia nelfuoampiofeno 21. Prouincia, comprelì in quelle fei Ducati, cioè il Regno di Polonia, il Gran Ducato di Lituania, l’Alta Polonia, la BalfaPolonia, il Ducato di Mazouia, la Chioma, la Prulììa Reale,laSaimolIa,la Podolachea, laPoIefia, laRufTia, l’alta Volinia, la Balfa Volinia, l’Alta Podolia, la Balfa Podolia, II Ducato di Liuonia, la Seueria ,il Palatinato di Crenichouia, il Ducato di SmoletK, & il Ducato di NouogrodK. Tuttequelle conofcono per loro fontano il Gloriolìlfimo, &inuitto RèGio-uanni j ubi eie hi Regnante ► BLt- K 2 Plafone delire Elettori Ecclefìaflìcì dell Imperio Magonz^a, T* reti eri, e Colonia. T ’Arciuefcouo Elettore di Magonza Gran Canceliere’ dell’ J___/ Imperio porta vno Scudo inquartato i.eq. punto di ver- miglio con vna ruota d’argento, per l’Elettorato; nel 2.d’argento , dentro di roffo nel Capo, ò nella parte iuperiore, Infogna di Franconia, nel terzo d’azurro con la Bandiera inquartata di vermiglio, ed’argento con la Lancia d’oro, pelata in banda per Vvisbourg. Sopra tutta l’inquartatura vno Scudo, diuifo rettamente di vermiglio, & argento, nel vermiglio vn Leone Leopardato d’oro ch’è di Schomborn. Lo Scudo Ibrmontato, e coperto di tré Elmi, quello di mezzo in Maeftà, epercimiere tiene vn Cullino ,che lòftiene vna Mitra, e fopra, vna Croce Archi epilcopale, quelloalladritta coronato, e contornato d’oro, àcuilepofa fopra vna Ruota d’oro, Cimiere della Cala di fua Altezza, dietro allo Scudo vna Spada, & vn Paftoraleincrociato diagonalmente. L’Arciuefcouo Elettore di Treueri porta l’Arma inquartata il 1. eq. d’argento, con la Croce roda Infogna deH'Elettorato, il 2. e g.Azurroconvn Palod’Argento, ch’èdiVandenlegen, quale fi varia, fecondo l’elettione dell’Elettore. Sopra il tutto vno Scudetto d’azurro , con l’Agnello Pafquale d’argento appoggiato fopra verde, ch’è per l'officio d’amminiftratore di San Maf-fimo. Quello di Colonia fpiega per Arme vno Scudo d’argento con la Croce nera,ch’è delPArciuefcouato Elettorale inquartata nello Scudo di rolfovn Poledro eleuato d’argento, ch’èVveftpha-lia, nel terzo d’argento con tré cuori roffi, ch’è per laDucea di Engeren, nel quarto d’Argento l’Aquila rolfa per il Ducato d' Auersbergh. Sopra il tutto vn’altro Scudetto inquartato di Ba-uiera, e del Palatinato, chevien variato con l’elettione dell’Ar-ciuefcouo Eiettore » Infegne , & Arme degli Elettori Secolari dell' Imperio, Duca di SaJJbnia, Palatini del Rbeno, di Paniera, e Marchefe dt Brande mhurgo. TNnalzaper fua Infegna il Duca di Saflònia Elettore del S.R.I. .1 vno Scudo tripartito perpendicolarmente, e diuifo rettamente in fétte, e nel centro vn’altro Scudetto Copra il tutto, cheafcendonoa’aa.parti, ò vogliamo dire punti ,oueroMem~ bri. Il primo dazurro con vn Leone fafeiato di dieci Pezze d’ argento,e vermiglio, Arme di Turingia. Secondo fafeiato d’ oro, e nero con vna mezza Corona Verde trauerfante in banda (opra delle fafcie,ch3è di Saffonia moderna. Terzo d’oro con vn Leone nero linguato, & armato di roifo per la Mifnia. Quarto di Gheldria. Quinto di Cleues. Sello di Guliers. Settimo d'azur-rocon l’Aquila d’oro. Ottano dclPalatinodiDuringen. Nono Pastinato di Sachzen, ch’è vno Scudo rettamente diuifo, forco nero con due Spade vermiglie, e fopra d’argento intrecciate diagonalmente per l’Elettorato, e Marefciallatodell’lmperio. Vno ^cudod’azurro con l'Aquila coronata d’oro per il Palati-nato medefimo di Saffonia. Decimo d’argento col Bue vermiglio per Lanfitz. Vndecimo dazurro con vn Ala di Muro, fa-bricato d’argento, e nero, merlato di quattro pezze, Marche-fato, ò Lanfitz. Duodecimo d’oro con due Pali d’azurro per He-delehus, Landsb. Deeimoterzo d’azurro con vn Leone d’argento, Contea di Pleuffen . Decimoquarto d’oro, feminato di Cuori roffi col Leone nero, coronato, linguato, & armato d’argento perla Contea d’Orlam. Decimoquinto, partito perpendicolarmente il i.punto d’argento con la metà dritta d’vn Aquila roffa,& il fecondo con tré falcie d’argento,eh e de’Vifconti,e‘ijur-graffi di Megdebourg. Decimofefto d’argento con tré bottoniere Vermiglie, diipofte due lopra l'vna per la Contea di Brema. De-cimofettimo d’argento con la Rofa vermiglia della Contea d’Al-demburg. Decim’ottauo d’oro con vn Pollo nero pofato fopra vna Collina di tré Sommità Verdi dei Conti, ò Principi di Hen-nemberg Arme parlanti. Decimonono d’oro faldato d’argento,e rollo per la Contea del Mare. Vigelìmo d’argeto con tré fàfcie di vermiglio per la Cótead’Eugfeberg.Vigelìmoprimod’argetocó 262 L'Araldo Veneto trèCheuroni vermigli Tvno fopra l’altro per la Contea'di Ra-uenfpergh. Vigefimofecondo d’argento: Lo Scudo è formontato da Otto Elmi, i quattro alla dritta contornati, e riguardanti gli altri quattro alla finiftra. Il primo d’effi coronato tiene per Cimiero per vnBeretto alto armeggiato di SaRònia, coronato, e formontato da vna Coda di Pauone, fra due Propofide, ò Comete partite d’argento, fotte, e fopra d’azurro guarnito al di fuori d’otto bandierettediuifc rettamente d’argento, fotto al vermiglio, quattro per ogni lato. Il fecondo Cimiero fopra l’Elmo coronato con due Propofide,ò Trombe guarnite al di fuori.Ter-zo vn bullo d’Vomo col volto di carnagione veftito d’oro , e vermiglio in Palo con la beretta della fteffa diuifa rouerfciata in alto d’argento,e formontata da vna coda di Pauone pendente.il Quarto tiene vn Cane nafcente dall’Elmo col Collare fcaccheggiato con due Ali d’azurro attaccate al Corpo. Il Quinto vna Telia di Bufalo con le Corna (errate da vna Corona. Il Sefto vna Coda di Pauone fopral’Elmo coronato. Settimo vn Collo d’Aquila, fò-pra vna Beretta Elettorale. L’Ottauo > & vfiimo vn mezzo volo d’azurro fregiato d’argento. Quello Elettore nelle Publiche Solennità dell’Imperatore gli porta auanti la Spada Imperiale > coftume antico degl’Impera' dori Romani a’ quali precedeuano le Scuri, & i Littori, e doppo furono eletti gli Spatarij e Protofpatarij; Etappreflòde’ Franchi Bafano Rè de’Sicambri ordinò,che in ogni luogo,doue lui andaua gli fofie per fegno di Giuftitia portato inanzi la Spada, e la fune, e così Carlo Magno facea al di lui Tribunale vedere lèmpre nudata la Spada Imperiale. Ottone il Grande Imperatore fu Duca di Saffonia, quello,che con la Spada delfuo inuitto valorefoftennerimperio vacillante, e foggiogò con forte braccio molte Prouincie, domò in Italia i Berégarij,e fottomife alla Giurifdittionelmperiale la Sicilia,Calabria, Puglia,e Lombardia, fconfìfle gli Vngari,e trionfò più volte de’Tuoi Nemici; onde meritò il gloriofo titolo di Magno. 11 Primo Palatino del Rheno Elettore,come Duca di Bauiera,e quello di due Pont di Neuburg fono tutti della Cafa Palatina, c perciò Ipiegano quali tutti con qualche picciola differenza Arme vniformi, che fono tré Scudi allacciati, due fopra di vno,iI primo fmaltato di nero con Leonid oro, coronato, armato ,elampaf-fato diroffo voltato per riguardare. L’altro Scudoall’vfo Alemanno Infegne del Palatinato. Il Secondo fufellato di 21. Pezzo in Banda d’argento, ed azurroper Bauiera. Il Terzo vermiglio col DelCaualier de Be aliano. 2 63 col Globo Imperiale doro,ch e dell’Elettorato ; per Cimiero vn Leone coronato d’oro aitilo in Maeftà, fra due Cornette, ò Pro-polìde/ufellate,& armeggiate di Bauiera. II tutto poi foftenuto da due Leoni d’oro ogn’vnocol Capo in vnElmo. Gli Elmi,che formontano allo Scudo, quello alla dritta è coperto da vn Beret-to Elettorale, l’altro d’vna Corona Ducale. Quell’Arme altre volte fi fono inquartate,ponendo neIprimo> e quarto punto l’In-fegne del Palatinato, nel Secondo, e Terzo quelle di Bauiera, e nel centro di tutto l’Infegne dell’Elettorato. L’Elettore Palatino del Rheno porta lo Scudo partito del Palatinato, e di Bauiera con vnaPunta vermiglia, come Terzo Elettore: L’Officio degli Elettori Conti Palatini è quello di Maggior Domo, ò Conte del Sacro Palazzo, che nella coronazione degl’imperatori gli danno in mano il Globo d’oro, dicendo quelle parole : Accise Globum Sphericum, vt omnes Terra Nationes Imperio Romano fubycias, & Augujlus, &glorioJus appellarivaleas. Il Marchelé di Brandemburg, Principe Elettore delPImperio, Potente, e Grande per il fuo Dominio, e Stati, porta per Blafone vno Scudo diuifo in due tratti perpendicolarmente, eh'ètri partito in Palo, e rettamente lo interfeca con tré tratti orizontali ;nel primo punto doro tiene vn Leone nero coronato, lampallato, & armato di vermiglio, con l’orlatura, ò bordura, comporta d’argento, e vermiglio per Burgraffio, ò Vifconti di Hurembergo, fecondo nel mezzo al Capo dello Scudo d’argento con Aquila vermiglia roftrata,e membrata d’oro per Brandemburgo. Terzo verde col Griffo rollò, coronato roftrato,&vngiato d’oro, Infegna di Pomerania.il Quarto d’argento col Griffo Rolfo per Caffubien Vvenden. Qnjnto d’oro con l’Aquila nera con la lettera S. nel petto d ’argento, Arma della Pruffia. Serto d’oro con vn Griffo nero. Settimo d’argento con l’Aquila nera per Sageradorflf.Otta-uo d argento col Griffo rolfo. Nono d’oro con l’Aquila nera con vna Luna crefcente d’argento nel petto, & vna Crocetta pure d' argento nelmezzodella Luna. Infegna della Silefia. Decimo tutto rolfo . Vndecimo nero con cinque quadri rolfi, porti in Cheu-rone col Capo di elio punto d’oro, che lòltiene vn mezzo Leone lorgente nero. Duodecimo coronato d’argento per Bugia, & inquartato d’argento,e nero per i Conti di Hohenzollem.Nel centro poi di tutte quelle Infegne vno Scudo d’azurro con vn Scettro-d’oro per l'Elettorato. 11 Leone,l’Aquila,& il Griffo fono voltati alla maniera degli Alemanni, che fanno riguardarli gli Animali nei loro Scudi. Lo Scudo è coperto, ò lormontato da tré K 4- Elmi, 2 64 L'Araldo Veneto E!mi,quello nel mezzoin profpetto Maeftofo, coronato con vn Volo d’azurro per Cimiere, caricato di Scettro d’oro per ogni mezzo Volo. Gli altri due Elmi fi riguardano, quello alla dotta foftiene vna Beretta piana vermiglia aU’vfo Alemanno, riuoltata perdauantid’Armellino, e formontatada vn Leone nafcente da cffa nero, coronato d'oro fra due Comete, ò Propofide, bandeg-giated’argento e vermiglio per Huremberg. Quello alla finiftra porta vna Beretta Elettorale fopra di cui s’innalza vna Coda di Pauone, i Pennacchi à diuerfe diuife, e vari) colori correlatiui al Blafone dell’Arme. TieneilMarchefediBrandemburgo del S.KJ. l’officio di Ar-cicameriero. Il fuo Carico è che nelle Auguftali folennità dell’ Imperatore gli porta auanti madidamente lo Scettro, e perciò rileua per Marca di quello fuo Officio nelle di lui Arme lo Scettro d’oro nello Scudo azurro. Auanti, che follerò iftitui ti gli Elettori deH’Imperio veniua eletto dall’Imperatore il fuo Succellòre , coftume praticato da Carlo Magno, e da fuoi difcendenti ; mà perche nella morte ddf Imperatore Ottone nacquero moltecontele,edil'pareri fra Baroni della Germania perlelettione delnuouoIrnperadore,fecero quelle muouere i Senatori Romani con le ragioni viuiffime,e fondate fopra l’auttorità Senatoria,qual fempre coflumò di eleggere rimperatore de’Romani, fuoriche,quando in qualche Imprelà fi ritrouaua con l’efercito, e che in quella folle venuto à morte per qualche accidente,che allora il detto elercko aueua lui l’auttorità di nominare, e gridare per Imperatore quello, che piùglipareua degno per merito. Onde in tali contefe fra Baroni della Germania^ Senatori di Romaandaua l’elettionedubbiofa. S’vnironoi Principi,e Baroni Tedefchi fra loro,&eleggerono per Imperatore Ottone figliuolodi Ottone Il.acciòcon la lunghezza ddl’elet-tione non vi entralfe qualche Sciima fra elfi. Ottenendo da Gregorio V. fuo Parente la benedittione,e ina Coronatione con grane pregiudiciodel Senato Romano per la vendetta fatta da Ottone contro Crefcentio inimico del Papa, che l’aueua da Roma icacciato, e dal detto Ottone nella Sede rimelfo. Siche non fu difficile la conlècutione di quanto l’Imperatore ricercò dallo lidio per vna Bolla, con la quale preferiueua l'Ordine, e forma, che doueuanoi Baroni eleggere l’Imperatore Romano coi numero-di fette Elettori. Del Caua Iter de Beatiano. 265 plafone dei Cantoni de' S mìseri. r~7 Vrigo primo Cantone fpiega per Arme vno Scudo trincia-f 1 tod,argentoJ& azurro/oftenutoda vn Leone per di dietro, che nella deftra tiene vna Spada nudata, eneH’altra vn Globo formontato da vna Croce, come porta Tlmperadore. Il Secondo, Berna di vermiglio con vna Banda doro formontata da vn Orlò nero; Terzo,Lucerna partito d’argento in Palo, e d’azurro. Quarto Vri, che in quella lingua vuol dire Bufola porta l’Arme parlanti, cioè d’oro có vnCapo di Bufola nero,che tiene vna fibbia rofìà nella bocca.Quinto,Zuits,ò Tuifìfcsdi vermiglio con vna picciola Croce d argento,fìtuata nel punto fìniftro al Capo dello Scudo. Sello, Onderual, diuilo rettamente in faccia di fopra ver-miglio,e difetto d’argento, con dueChiaui in palo cópoftedel? yno,e l’altro colore,contrapofto ai Campi deHoScudo,e gli anelli di effe allacciati d’azurro. Settimo,Zug d’argento con la Fafcia d’azurro. Ottauo Claris di Vermiglio con vn Abbate Benedettino veftito d’argento, con la teda cerchiata, ò diademata d’oro, Se vn Paftorale d’oro nella delira, ed vn Libro pur d’oro aperto nella linillra. Nono, Balilea d’argento con vnCapo di Paftoraledi color nero. Decimo,Friboiirg,diuifo rettamente in faccia al di fopra nero, al di lotto d’argento. Vndecimo, Soleurra diuifo parimente in faccia,la parte luperiored’argento, e l’inferiore vermiglia . Duodecimo,Scaffofa d’oro con vn Ariete l'aitante nero, coronato d oro, Arma denominata pure dalla parola Scali': che appunto Ariete lignifica. Decimoterzo, AppenKel, ouero Ap-penfel d’argento con vn Orfo nero, linguatodi vermiglio. ' Tutti quelli Cantoni li gouernano in Republiche particolari , con tutto , che liano di differenti Religioni, né l’vno dipende dall’altro. Sono però Tempre vniti nella difefa, come nelLoffe-facontroiloro Nemici , & hanno perpetua lega co’ Grifoni ; Popoli forti, diitilìancoreffiin tréFattioni, cioè Coira, ch’èia Capitale, l’Abbate di San Gallo, &il Vefcouo di Sgon, e di Co-ftanza,& hanno quelli foggette le Valli di Chiauena3e Valtcllina, che fono ai confini d’Italia. Il loro Paefe è abbondante d’Animali Groffi, che perla quantità di perfettiffitni erbaggi, & amenità dei Monti li mantengono in gran copia. Quello Paefe è il più popolato della Germania,& anco il piùlìcuro dall’inualìoni rifpetto ai paffi llretti, Balze , e Dirupi , che lo cingono nei luoghi 266 V Araldo Veneto luoghi più efpofti al pericolo > perche pare 3 che qui la Natura abbia poito tutto il Tuo ferino à fauore di cotefti popoli Bellicofi. Armeggio della Cafa de' Principi di Branfuich e Luneburg. T)OrtailDuca di Branfuich vno Scudo inquartato nel primo X Punto 3 ò membro di vermiglio con due Leopardi doro lin-guati, ed armati d’azurro. Infogna, e Blafone di Branfuich. Nel Secondo d'oro fominato di cuori vermigli vn Leone azurro lin-guato,& Armato di vermiglio per Luneburg. Nel Terzo d’azurro vn Leone d’argento coronato d’oro, linguato, & armato d’ azurro con la bordura comporta d’argento, & azurro di Hom-burg. Per Cimiero innalza vn Beretto alto vermiglio coronato d’oro , e formontato da vnaCoda di Pauone trauerfata da vn Cauallo galoppante d’argento fra due falcetto, l’vna centra l’al-trapure d’argento, manicate di rodò perfìlate d’oro, & attorniate al di fuori di cinque Code di Pauone per vna. Altre volte il detto Principe inquartò molti punti d’Arme, e così coprì lo Scudo con quantità d’EImi, e di Cimieri differenti, che fi tralafciano per fuggire laconfufione. Querti Principi fono dikefi dall’antica, e gloriofiffima Cafa d’ Erte dei famofi Duchi di Ferrara,doppò del Matrimonio di Azzo d’Efìe con Cunegonda della Caia di Vvelfi ò Guelfi dai quali venne Guelfo il Robufto, che fii Duca di Bauiera, e di Sartònia,fù eletto Duca di Branfuich,e Luneburg da Federico IL viuendof anno 1240.1 Rami, ò Linee di Branfuich e di Luneburg fidiuife-rodoppò Enrico Duca di Branfuich il Vittoriofo, eBernardo fuo fratello fecondo Genito Ducadi Luneburg l’anno 1372. Blafone di Lorena . T)Orta il Duca di Lorena vno Scudo partito di tré tratti,e diui- jf foinfacciadivno,cheformano ottopunti,òMembri con vn Scudetto (òpra il tutto, nel primo d’Y7ngaria falciato di torto, e d’argentodi otto Pezze .11 Secondo d’azurro fominato di fiori di Giglio d’oro con vn Lamberto di quattro Pelli torto per Angiò, Napoli, eSicilia. Terzo d’argento con vna Croce di potenza d’ oro accompagnata da quattro Crocette di fimil figura,e metallo, e ciò Del Cmal ter de Beatìano. 267 e ciò perGierufàlemme . Quarto d’oro con quattro Pali di vermiglio per Aragona.Quintod’azurro/eminato di floridi Giglio d’oro,orlato,òbordatodivennigiioperAngiò. Sertod’azurro con vn Lion contornato d’oro, armato, lampaflato, e coronato di vermiglio per Gheldria. Settimo d’azurro con vn Leone di color nero per la Fiandra. Ottano d’azurro, feminato di Crocette ricrociate aU’eftremità, e loro piedi acuti il tutto d’oro con due Pefci chiamati Barbi col dorfb l’vno centra l’altro dello fteflb metallo dentati, & illuminati d’argento per Bari. Sopra il tutto el C mailer de Beati ano. 273 per Dalmatìa,nel fecondo Scaccatto d’argento, e di vermiglioni fedici punti per la Croatia, il Terzo d’oro con tré ferri di Cauallo neri per Rafcia,il Quarto d oro con vn Leone vermiglio linguato, & armato d’azurro per l’Albania. Quelli Regni peruennero alla Republica con l’occafione di Guerre fatte con quelle Nationi, e leghecontro Barbari, e l’anno ggi.fotto il Ducato di Pietro Or-lèolo Doge XXV. portò felicemente nella Dalmatia l’Armi fue gloriofe,có le quali acquiftò molti luoghi,cominciando in quelle parti ad allargar il fuo Dominio, che poi s’accrebbe fotto gli altri Dogi, e particolarmente l’anno 1084. Vitale Faliero, ottenne d’ s*nf. nelle Alelfo Imperatore in perpetuo la Signoria,e Dominio della Dal- vite de'do-matia,e Croatia,anzi veniua quello titolo dai Dogi Venetiyfato, come fi legge nel regiUro della Deduttione della Colonia di Can- /f'1 ’ dia l’anno 1221 Jn Nomine Domini) & Sa/natoris Nojiri lefu Chri-fii Amen. Anno Domini M. CC.XK Menjìs Septembrisjnd. XV.Ri-uoa/ti.Nos Petrus Ziani D sì grati a Dux Čenetiarum Dalmatia atque CroatiaiDominus quarta partis,& dimidia totius Imperij Romania, &c. Ebbe per Moglie quello Doge Coftaza, figliuola di Tancredi Rè di Sicilia.il Quinto pur coronato co Corona Marchionale dell’ antico Regno deiri(lria,comein TitoLiuio,& altri moderni Aut- Tit0 Liuit tori fi legge di tal Regno l’antiche fue glorie,e Potere^Fh da Carlo Luc.di Un. Magno dichiarato A intitolato Ducato, e poi Marchefato fotto i * Patriarchi d’AquileiaiQueflo Scudo è d’azurrocó vna Capra d’oro paffante cornata, e membratadi porpora,antica Infegna di quella Prouincia, come da molte Medaglie fi vede efifléti nel Studio del ' Conte Gio: di Razzata Caualier Padouano. Tiene quella Prguin-cia di lughezza Miglia aoo.edi larghezza 50. hà molti gradi,e comodi Porti, fononi ineifalottopofteal Dominio Veneto quattro Città Epifcopali,che fono Giuftinopoli,altrimenti detta Capodi-ftria,Metropoli dellaProuincia,Cittanoua,Parézo,e Pola,oltre le altre Terre,e Cartelli,che fi puóno chiamare Città per la loro grà-dezza,e popolatione,nelle quali mada la Repub. in ciafcheduna di ertevn Nobile Veneto có titolo di PodeftàjcioèPodeftà,e Capitano in Giuftinopoli,due Cóliglieri Nobili Veneti,Podeftà di Citta-noua,Podertàdi Parézo,Conte di Pola, Capitano à Rafpo,Senatore delCofegliodi X.Podeflàin Albona,Podeftà à Pira,Podeftà à Montona, Podeftà àGrifignana,Podeftà à S.Lorézo,Podeftà à Rouigno,Podeftà à Mugia,Podeftà à Vmago,Podeftà à Ifola,Podeftà a Dignano, Podeftà à Bugia,Podeftàà Portole, Podeftà à Valle,Cote,eCapitanoàCherfo,& Oftèro,e Podeftà ai due Cartelli ch’èvn Nob ledi Capodiftria,che fano 21. Reggimelo coni due Cófiglteri.Quefta Prouincia parte fù acquiftatacó l’Armi,e parte S fi die- 2 74 VAraldo Veneto fi diede volontariamente alla Kepublica. Fu negli antichi tempi fioritilTimajComelodimoftranorantichefuememorie, e moke Lapidi con il cofpicuo, egloriofo Anfiteatro di Pola. Si comprendono fra’ Tuoi Membri le Città di Triefte, ePedena col ricco, e Ipatiofo Contado di Pifinfottopofti agli Arciduchi. Quefto Gran Scudo farà coperto da vn Magnifico Padiglione Reale di Porpora con le frangie all’intorno d’oro, foderato di Pelli d’Armellinoformontatodal Corno Ducale. Il Padiglione è fimbolo di veneratione 5e di Maeftà, quella douuta à chi rappre-fenta di Dio la Vicegerenza,e quella à chi porta nella fronte marche cofpicue di gloriofo, e puro Dominio. Perloche la Serenifli-ma Republica fece fempre campeggiare le di lei glorie à prò della noftra Santa Fede, e della Chiefa Romana, e ne riportò in ogni tempo marche di vera gratitudine,così dai Pontefici come dagl’ Imperadori di Roma , chiamando i Veneti faldilfime Colonne del Gran Tempio del miftico Salomone Chrifto,e’Cherubini Terreni, Tutelari cuftodi deU’Arcadel Santuario. I prodigi di quelli Eroi hanno impegnato le penne de’più famofi Storici à regillrare nei volumi dell’Eternità i loro gloriofi fatti. E fe non folfe fiato il loro ardenti (fimo zeloauerilfimo veduto la Luna Ottomana sii le Croci, c sii gli Altari inchinata, c così auerebbe la Turca perfidia calcato quel pretiofiffimo Trono del Sol Diuino,come calpe-flail Giordano,che feruì di Battefimoad vn Dio Vmanato .E le Palme del Campidoglio di Roma fi farebbero cangiate in funefti Ciprelfi di lagrimofefconfitte.E vagliai! vero chi confiderà ilfa-mofo aflèdio di Candia vedrà efporre dalla Gloria vn ampio Teatro, in cui la Serenilfima Republica Veneta rapprefenta fortezza fommain difédere per vn quarto di fecolo la Patria àGioue,Prudenza grande in faper fola alimentar per tanta diftanza gli fpiriti VicaliadvnaCittà,airalTedio di cui, come ad vna nuoua Troia, tutta!’Afia più volterinataminacciaua 1 eccidio.Valoreimmen-iò in opporli, che fecero i Veneti Cittadini contro gl’infiniti sforzi di fèrro, e di fuoco dal cantodel Marte Ottomano, che certamente non auerebbe giammai appefo i Trofei fanguinofi del proprio fanguesù la caduta Piazza, ie à caratteri fatali di Stelle non faueffe prefcritto ildeftino nel Cielo,- che felecadutede’Regni aueffero relatione all’immortal valore de’difenfori Candia ancora viuerebbefottoil Veneto Afilo, già che il coraggio,e l’Eroica Virtù ne’petti Venetiani non mancheranno, checolla corrottio-ne del Mondo. Verità che tu fteffa ò Creta infelice puoi compro-»aria ne’ pofterbeffendò ite chiare le Glorie della Veneta Pietà, Del Caualier de Bealiano. 275 che vidde fuenar i cuori agli amati Tuoi figli per conferuar à te il-lefo l’onorejla fede, la libertà > & il Regno. Sò che il tuo occhio è teftimonio verace di quanto negli Annali dell’eternità defcriue la fama .Onde Io lafciandoj che più abile penna fi ponga à delincare l’Eroichcattioniagl’illuftri fatti della Gran Regina deH’Adria-tico Marc,effettuati per fua difefa, che ferue fiora di modello all’ Arte di ben combattere, riftretto nel picciolo termine di quello foglio; abbreuio il mio difcorfo per inchinarmi folo alla memoria del fuo Maefiofo Nome, e per non reftar abbagliato dal fecondo raggio delle fue Glorie, faccio punto per poter ammirare in più fpatiofi volumi l’Infegne Trionfanti de’fuoifamofi figli,quali tutte co’fuoi Armeggi faranno nel Secondo Libro rapprefentate coi Fregi onori,e dignità cofpicue,per ordine de’tempi confeguiti da cadauna Famiglia PatritiajC con ogni più diftinta, e particolare relatione deirÈroichefuelmprefe, autenticate daii’Iftorie,eco!i-ualidate da'Publici Regi (fri. Nel Terzo poi fi vedranno pure rAraie,&Infegne di tutte le Città,Terre,e Calteli! del Sereniamo Dominio Veneto con quelle della loro Nobiltà, e con molte altre cofecuriofe, e rimarcabili, tratte fuori dalle più ofeure, e denfe Tenebre dell’antichità. Blafone del Duca di Samia. XL Duca di Sauoia Principe del Piemonte, Marchefe diSaluZ-JL zo,e Conte di Gineura, Principe,e yicario Perpetuo del S.R.L in Italia,porta lo Scudo partito in faccia di tré tratti,e di altrettà-ti bipartìtOjche formano fedici punti,ò Membri con due Scudetti,vno nel centro,ò fopra il tutto,e l’altro nel baffo della punta. II primo Punto,ò Membro di vermiglio, con vn Cauallo rampante contornatOjCrinato,e ferrato d’argento,per Salfonia, partito,e fa-fciatod’oro,e di nero di fei pezze con vn Cerchio,ò mezza Corona, fioreggiata di verde,ch’è per l’alta Safionia innevato in punta d’argento con tré eftremità di Spade picciole di color vermiglio, 2 .& 1. ch’è per Angria ; il Secondo d’oro con l’Aquila fpiegantc di nero,membrata, roftrata, e caricata nel Cuore dell’alta Safiò-niaperSauoia. Di Chablaisil terzo d’argento, feminato diBi-glietti,ò tauolette nere con vn Leone dello fielfo colore, diffcfò lopra il tutto. Il Quarto per il Piemonte di vermiglio con vna Croce d’argento, caricata d’vn Lambello, ò raftello d’azurro di tré pezze nel Capo. Il Quinto inquartato al primo diGierufa-Iemme,che d’argento con vna Croce di potenza d’oro,cantonata di quattro crocette del medemo,al fecondo burellatod’argen- S 2 to, to;e d’azurro di dieci pezze con vn Leone vermiglio, armato » e coronato doro, ch’è di Cipro, al terzo d’oro con vn Leone vermiglio,eh e per Armenia,al quarto d’argento con vn Leone vermiglio de’LufignanijIltutto perii Regno di Cipro,chequi auanti abbiamo dimoftrato le ragioni, di cui la Republica di Venetia ne porta giuftamente il titolo.II Serto nero eon vn Leon d’argento, armato, e lampartàto di vermiglio per Augufta. Il Settimo d’argento con vna Torre vermiglia partita dello fteffb con vn’altra d’argento per Sufa,L’Ottauo d’argento con vna banda,accompagnata da due Leoni d'azurro per Brerta. II Nono di vermiglio co vn Leone comporto d’Armellini,armato, linguato, e coronato d' oro per Baugie.il Decimo d’argento con vna Montagna nera per Vaux. L’Vndecimo palato d’argento, e d’azurro di Tei pezze con vn Leone vermiglio armato,e linguato d’oro diftefo fopra il tutto per Veromey.il Duodecimo d’argento con vn Aquila vermiglia fopra vna Montagna fmaltata di nero pofta,e fituata nella punta per Nizza. Il Terzodecimo Bandato d’oro, e di vermiglio di fei pezze per Accaia. II Quartodecimod’oro con vna Croce vermiglia per Antiochia.il Quintodecimo Palato d’oro, e di vermiglio di lèi pezze per Foucigny. II Seftodecimo d’azurro à fei Seghette d’oro,legate d’argento con il Capo d’argento,caricato d’vn Leone nafeente di vermiglio per Gex. Il Decimofettimoalla punta vno Scudo vermiglio à vn Capo d’argento per Saluzzo.Decimo Ottauo fopra il tutto vno Scudo vermiglio con vn Capo d’argé-to per Sauoia,òRodi.Lo Scudo è attorniato dal Collare dell’Ordine dell’Annonciata,facendo apparire fotte la punta del mede-fimo Scudo,e medaglia dell’Ordine la Croce d’argento trifogliata nell’eftremità dell’Ordine di S.Mauritio,pendente da vn naltro torto, e negli Angoli fortifee quella della Religione di S. Lazaro. Il detto Scudo è lòrmontato da vna Corona Reale, alla quale fono foprapofti tre Elmi. Quello alla dritta girato verfo l’altro è coronato, & hà per Cimiere due alte Berette all’Alemanna, adornata ogn’vna di vna Coda di Pauone 5 quello alla finiftra è pure coronato, &hà per Cimiero vn’altro Beretto, fopra di cui ftà delineata l’Infegna diSaflònia, coronata d’oro con vna Coda di Pauone, porta nella fommità. E1 foftenuto il detto Scudo da due Leoni, e coperto da vn Gran Padiglione trinato, efeminatodi Croci trifogliate, e di Refe, orlato da’Lacij d’amore con fran-gie, e fiocchi d’oro, Ibrmoatato da vn Pannicello volante con l'Arme di Sauoia. Blafone delGran Duca di Tofana. T)Orta il Gran Duca di Tofcana in vn Campo doro cinque Pal-jf le vermiglie, e la fella fuperiore d’azurro caricato di tré dori di Giglio d’oro di Francia. Sopra lo Scudo campeggia vna Corona all’antica, fatta à punte pieganti} come quella vlata dagl’ Imperadori Romani, ò come dicono alcuni dai Rè Longobardi. Firenze è il Seggio Ducale. Città la più florida, e vaga della Tofcana, così dai Romani chiamata per il fiore degl’ingegni, e forfè per il gloriolò Geroglifico, che portaua anticamente del Candido Giglio in Campo roflb, quale per le Fattioni Guelfe, e Gibellinelimutò in Roflb, nella forma, che livedenell’mez-zo della Corona Ducale. La Famiglia de’ Medici è la Sourana, & Alelfandro Genero di Carlo V.fù il primo Duca di quella Sere-niflìmaCafa, e di Firenze ancora ; obligando il detto Imperatore à riceuerlo col titolo di Gran Duca,da lui promoifo, mentre fi trouaua dall’Armata Imperiale affiftico,comandata dal Principe d’OrangeSjC così poi da Pio V.fù Colmo luo Confanguineo,fuc-celfore d’Aleflandro dichiarato Gran Duca di Tolcana, e datogli di ella la Corona Ducale j quale fposò Leonora di Toledo figliuola di Don Pietro di Toledo Viceré di Napoli, chefù Principe fortunatifIimo,egIoriofilTimo,polciachein due Battaglie por-tòfopra de’lùoi Nemici infigne,e memorabile Vittona:accrebbe con lo Stato di Siena la fua potenza, e flabilì con l’auttorità, e con la forza il fuo Dominio. Molte fono l’opinioni (opra l’Arme di quefta Famiglia,e per il numero de’Globi,ò Palle,che (ìano. Alcuni difl'ero,che quella tralfe l’Origine da’Galli in quel tempo,che quelli alienano lòggiogato i Lidi, Perii, e Medi, e che fra le cofe più fertili di que’ Regni,che aifaiflìmefi ritrouanoin ogni luogo, le piu fingolari,e da elfi non più veduteeleggerono le Poma Mediche,ò C edrfche Felfino Conduttore de’ Galli volle per memoria del Paefede Medi foggiogato dalle fue Armi portare per trionfo in Italia l’Arbore, ed il frutto, acciò aueffe daferuireper marca perpetua del iuo glorio lo Nome.Quelto Felfino l’anno del Mondo 3074. allora,che de’ Tofcani teneualo Scettro, edificò la Città di Bologna,che per innanzi colNome di Felfinafichiama-ua,che da Boiilucceifore di Felfino Bonoma poi fi nominò. Altri riflerifcono, che quella Inlegna fù pigliata daEurardo de’ Medici,che leguitò l’Armi di Carlo Magno centra i Lombardi, e cótra il Gigante Mugel J ch’ebbe concilo fiero cimento, auendo col fuo Scudo dorato riparatofl i colpi d’vna Mazza, dalla quale pendeuano cinque Palle ancora fumanti di fanguevmano. Le Marche delle quali reftarono imprefle nel medefinio Scudo, e fu-ronoda’ fuoi Difcendenti conferuateper glorioloTrofeo. Altri differo, che perla loro politura parte in alto, e parte al baffo fi-tuate vollero lignificare la Fortuna di quella Gloriofa Cafa edere fiataà limilitudinedVnaPalla,che prende la falitadallofcuo-terlaalbadò, come ben narra l'Epigramma delBulengero. Quìfuerat quondam Fortuna mòbìlis Orbis Non tulit incerta! ìongius irevias ; S ed Medica Gentis F nimfe vinxit inauro Inconjìans alio ne male fleti at iter. Bifqgna veramente confedareauerelfa in tutti i tempi dimo-flratoil fuo pietolìflimo zelo verfo la Santa Sede, eia libertà d’ Italia. Blafone del Duca di Mantoua. "OOrta il Duca di Màtoua d’Argento con vna Croce allargata Jl vermiglia,che Hchiama patentein lingua Araldica,e nei catoni, ò angoli di edaquattro Aquile nere,che lì riguardano l’vna con l'altra rodrate,e piedi vermigli,eh e l’infegna di MantouajLa Croce nel cetro foftiene vno Scudo partito e diuifo in noue Punti, ò Membri: ilPrimode'Paleologhi, Secondo di Lombardia, Terzo de’ Gonzaga,Quarto di Gierulalemme, Quinto d’Arago-na, Sedo di Monferrato, SettimodiSadonia, Ottauo di Bar, & il Nono, & vltimo di Codantinopoli. Quedo Scudo Grande è coronato col Cimiero del Monte Olimpo con vn’Ara d’Altare nella forrrmità, ed il motto di lopra, Fides, & alla radice in lettere grandi Olimpo, & all’intorno dello Scudo il gran Collare del Sangue col motto: Nibilijlo tri fi e recepta* I Duchi di Mantoua fpiegano nel fuo Blafone d’Arme ITnfegne di Gierufalemme per le ragioni peruenutegli con Margarita Paleoioga, che fìi Moglie di Federico II. Duca di Mantoua, herede del Monferrato, E perche i detti Marchefi hanno fempre portato fArmediGie-rufalemmeperleAleanze,e Maritaggtfeguiti conque’ Rè,come fece Guglielmo Longa Spada,Marchefe del Monferrato,che fpo-sò Sibilla Conteda del Zaffo, Sorella di Balduino IV„ Ré di Gierufalemme, dalla quale nacque, e fu procreato Balduino. V., che doppò la morte di fuo Padre fucceife à fuo Zìo nel Regno, e la Con- DelC anali er de Beat tam. 279 ContefTafì maritò con Guidone di Lufignano, e tutti duedoppò Balduino V. Marchefe 5 e Re ebbero il Regno. E Conrado Marchefedi Monferrato, fratello di Guglielmo predeceffore fposò Ifabella Regina, Moglie di Federico li.Imperatore Rèdi Sicilia. Da egli difeefe Conrado, e da quello Conradino, il quale ellèn-do morto lenza Eredi ritornò il Regno ai Marchelì di Monferrato, fenza conlìderare, che i detti non erano Rè, che perle loro Donne. Guglielmo non fu Rè, mà ben il di lui figliuolopercau-fa della Madre, e doppò la Madre. Et il detto Conrado lì chiamò Rè per fua Moglie,fe bene non fu giammai, nè coronato, nè totalmente accettato. La Figliuola del detto MarchefeMaria fu Regina per caufa di fua Madre. E quelli tutti fono i Dritti, per i quali i Marchelì del Monferrato portano l’Arme di Gierufa-lemme. L’Arme Antiche della Famiglia Gonzaga erano lìtuate in vno Scudo fmaltato di nero con quattro Montoni d’argento con Corna, e Campanelle pendenti doro, quali s’abolirono nel tempo , che Gio. Francefco fù dalflmperadore Sigifmondo dichiarato l’anno 1435. Marchefedi Mantoua, e Vicario perpetuo dell’Imperio. Et in vece di quelle innalzò le quattro Aquile nere nei Cantoni della Croce patente roda. L’Arma di Colìantino-poli è per i Paleoioghi, che furono Imperadori d’Oriente, ch’è di vermiglio con vn'Aquila bicipite coronata d’oro. L’Arme di Lombardiadi vermiglio con vn Leone d’oro; Qiielle de’Gon-zaghi d’oro con tre fafeie nere. L’Arme di Coftantinopoli di vermiglio con la Croce d’oro cantonata da quattro B Grechi Umilmente d’oro,e fopra il tutto vno Scudetto d’Argento con il Capo di vermiglio per il Monferrato. Fra quelle inquartationi èri-guardeuole quella di Lombardia, quale forfè farà fiata da quella Serenilfima Cafa rileuata per le molte Città,e Statiche lei teneua in quella Prouincia. Nel Ducato di Mantoua vi fono altri Principati,come Guallalla, Sabioneta, Nouellara,Bozzolo,Calliglio-ne,Stiuera,eSolfarino;Tutti però polfelfi da’ Principi Gonzaghi : è il Duca Regnante, Principe liberale, e Magnanimo, che sa farli tributarij anco gl’inchini de’Grandi, le di cui doti vincono il pregio di quante gioie adornano le Corone de’ Regi. Armeggio del Duca dì IVLodena, e Reggio. ^Piegai! Duca di Modena, e Reggio vno Scudo tripartito in ^3 Palo; nel primo partimento porta l’Infegna dell’Imperio, Campo d’oro con l’Aquila nera, coronata , beccata, & armata di vermiglio, fotto alla quale ftà lo Scudo di Francia con la bordurad’oro, e denteggiata di vermiglio. Armadi Ferrara i nellaSeconda, e media diuilìone di vermiglio condueCbiaui crociate diagonalmente l’vna d’oro, e l’altra d’argento conia Thiara Papale d’oro nella fommità, eh e l’Infegna di Santa Chie-fa, e nel centro, òlbpra il tutto vno Scudetto d’azurroconl’ Aquila d’Argento coronata, beccata, & armata d’oro , Arma, & Infegna della Cafa d’Efte ; il terzo partimento in due Scudi, ò Dmiììoni, quello fupenore di Ferrara, e l’inferiore deH’Impe-rio centra porti ai primi. La ragione, che quella Cafa porta l’In-lègna dell’Imperio viene riferita ai varij patentati, che queftt Principi fecero con gflmperadori, e che fletterò fotto la pro-tettione, e fotto l’Ali dell’Aquila Imperiale. Il punto, ò membro, oue fi veggono i Gigli di Francia è perla Donationedi quelli, fatta da Carlo VII. Rè di Francia à Nicolò Signor di Ferrara con la Bordura denteggiata d’oro, e di vermiglio . L’Infe-gne nel mezzo della Santa Sede, moftra che Ferrara è vn Vicariato della Chiefa Romana. La Famiglia Eftenfe antica, vfeita dal vero fangue Reale de’ Longobardi, e Si giberto, che fù Signor di Lucca, Parma, e Reggio è flato il primo Auttore di quefta Gente circa l’anno 904. Azzo, onero Atto abitando prima in Canortàridufle quel luogo in Fortezza, epafsò in Germania ad Ottone I. Duca di Sailònia. Tedaldo l’anno 1007. ebbeda Papa Giouanni XII. Ferrara , e fabricò il Cartello chiamato Tedaldo . Albertaccio circa gli anni 1049.fratello di Tedaldo, che nacque in Auftria ebbe in dono da Ottone I. Im-peradore il Cartello di Monlè-lice, & Erte con titolo di Marchefe, dal quale prefero il cognome delia Famiglia. Blafone del Duca dì Farma, e Piacenza. T)OrtaiI Duca di Parma vno Scudo inquartatonèlprimo, e JL quarto punto d’oro con Tei fiori di Giglio azurri, difpofti 3. 2. & 1. in piramide rouerfciata, Arme delia CafaFarnefe nel Secondo, e Terzo punto d’Auftria, e di Borgogna partiti . LTn-quartaturapoi reftadiuila da vnPalo, òpartimento vermiglio con il Gonfalone Papale, e le due Chiaui della Santa Sede incrociate Diagonalmente, il tutto d’oro per FOfficio , ò Carico di Gran Confaloniero di Santa Chiefa, nel centro fopra il tutto è fi-tuato lo Scudo di Portogallo. La Famiglia Farnefe, che traffe il cognome da Farneto Terra della Tolcana produfse molti faggi, e valorofì Vomini, fra gli altri Pietro IL che fù l’anno 1099. Capitano della Caualleria di Santa Chiefa. Pepo Gran Capitano della Militia d’Oruietol’anno 1 i77.chefauorì molto la Chiefa . Senfo valorofo Vomo nell’Armi reftò morto nella Battaglia fra’ Guelfi, e Gibellini, fofknendo lui ilpartito della Chiefal’an-no 1252. Aleffandro Farnefe Cardinale di Santa Chiefa Vomo prudentiflìmo in tutti gli affari , e d’incredibile giudicioperi molti trauagli, ch’ebbe ne’ tempi fuoi la Santa Sede fu affunto al Ponteficato doppò Clemente Vii. chiamato Paolo III. degnif fimo di memoria, fra tutti gli antecelfori fuoi, ftimato,ammirato , e temuto da tutti i Principi del Mondo, diede in feudo à Pier Luigi Farnefe , Parma, e Piacenza, e Io creò Duca l’anno 1545.con qualchedifturbodiCarlo V.che afpiraua al Dominio d’Italia, le non folfe flato la vigilanza, e fomma Virtù di quello Pontefice, ma refe ogni cola fopita col maritaggio d’Ottauio Secondo Duca in Margarita d’Auftria figliuola dell’imperatore, e per quello inquartò l’Arme d’Auftria , conceffegh in virtù di Priuilegio ; così anco il Figliuolo innalzò l’Arme di Portogallo. Il Gonfalone della Chiefa e fituato, e pollo nello Scudo delle fue Arme non per altro, fe non perche quella Famiglia ha lungamente poffeduto la Carica di Gonfaloniere della Santa Chiefa,come fecero quelle di Modena, di Vrbino, eBenzona, che portano per marca di gloriofa memoria lìmil ornamento nel Plafone delle loro Arme. Blafone del Duca della Mirandola . TL Duca della Mirandola, e Conte di Concordia , porta vno I Scudo inquartato nel primo,e quarto punto d’orocon l’Aquila nera con la Corona} becco, e gambe d’oro Inlègna della Mirandola. USecondo, eTerzo punto fafciato d’argentO} e d’azurro con vn Leone vermiglio difòpra armato, linguato, e coronato d’oro, eh e TArme di Concordia. L’inquartatura di-uifa da vna falcia vermiglia, e nel centro vno Scudetto icaccheg-giato d’argento, & azurro, Arma, & Infegna della Cala Pico , enei Capodelio Scudo l’Arme deirimperio. Quella Famiglia vanta la fua Origine da Pico figliuolo di Manfredi, e di Luride, che fù Nipote diCollantino Magno per Coftanzo luo figliuolo. FrancefcoPico 1 annoi^r2.fùfatto Vicario diModenavc-cifoda Pallarino Bonaccorlì Signor di Mantoua conTomafo Prendipartefuoi figliuoli.Francefco Nipote di Paolo perFran-cefcofuoFigliuolofùConte di Concordia; Giouannifigliuolo diFrancelcofìiftuporedel Mondo, dottilfimo nelle Scienze, e di così profonda memoria , che in vn Mefe imparò , c’fcrifse elegantemente nella lingua Ebraica, per Io che cominciò l’inui-diaàberfargliarlo; onde fù acculato per Negromante. Scrifse molte cole giuditiolè , e belle, mori l’anno 1494. di anni 33. Ludouico figliuolo di Galeotto,fcacciò dello Stato con l’aiuto d’ Ercole Duca di Ferrara Gio: Francefco il Filofofo fuo fratello, che ritornò poi nel fuo Stato l’anno r 51 o.con l’Armi di Papa Giulio II. Fù vccifo con Alberto fuo figliuolo da Galeotto fuo Nipote , mentre era in oratione auanti vn Crocififlo. Galeotto luccdfe nel Dominio della Mirandola, e lo tenne fino all’anno 15 48. che poi lo rinunciò ad Arrigo li. Rè di Francia,acciò gli foffe Scala perdilcen-dere à lùa voglia in Italia. Blafone del Duca dì Majfa 5 Principe di Carrara. T)Orta inquartato il primo, e quarto punto vermiglio conia X Banda fcaccheggiata d’argento, & azurro con fopra la Croce RofTa in Campo d'Argento, formontata da vn altro Capo di Scudo deirimperio, tenendo l’Aquila vn Breue d’argento attra-uerfato col motto Libertà, Arme della Cafa Cibò. Il Secondo d’azurro con l’Aquila d’argento, coronata d’oro, inquartata con i Gigli di Francia, orlati di Dentello d’oro, e vermiglio, ch’è di Ferrara: nel Terzo,Campo interiècato d’oro di fopra, vermiglio difottocon vn ramo diSpina nera fiorita d’argento, polla in Palo fopra i due Campi, ch’è de’ Malafpina, fopra tutto nel mezzo vno Scudo quadrato acuto con l’Arme de’ Medici. Porta l’In-fegne dell’Imperio per conceifione fatta ad Alberico Cibò da Maffimi liano, che lo creò Principe dell’Imperio . II Secondo d’ Efteàcagione di Marfifa d’Efte Auia del Principe viuente. Il Terzo de’Malafpina per cui aggiugono quello Nome al Cibò per Ricarda Malafpina Erede di Malìa di Carrara Moglie di Lorenzo Cibò. Il Punto de’ Medici nel Mezzo per Maddalena Sorella di Papa Leone X. Moglie diFrancelco Cibò Conte di Ferentillo. Quella Famiglia in Italia è dell’llluftri, e venne di Grecia, che li chiamaua Cubea dai Cubi ò Quadretti della fualnfegna. Hà partorito molti Vomini Grandi, fra quelli li numerano i due Pontefici Bonifacio IX.chedi età di 30. annidi confenfodi tutti Cardinali fii creato Papa, & InnocentioOttauo,ambi Pontefici di fommogrido,e di opere eccelfe,e grandi, fu vn Seminario fecondo di Prelati,cioèdieciCardinali, trentaottoVcfcoui,& Arciuefcoui. Molti Gran Capitani, efrà quelli li contano Lamberto, chenell’anno io9z.difefelaSiciliadarMori. Arano,che lifegnalò neirunprefa di terra Santa, Arano Secondo Armira’ glio dell’Imperatore, Lorenzo Generale di Santa Chiefa. Alberico fù Luogotenente Generale del Ducad’Vrbino fuo Cognato, Principe d’alto valore, e prudenza» lìimato, eriueritoda ogn’vno. Plafone del Principe di Monaco. * - * ' — * OPiega il Principe di Monaco della Cafa Grimaldi diGenoua i3vnCampodargento fufellato di quindici pezzi vermigli, difpofti 5.5. 5. e per diuifailmotto QueftaFami- glia vanta l'Origine da Grimakio figliuolo di Pipino Rè d’Auftra-fia5 fratello di Carlo Martello, Maeftro di Palazzonellanno 713.1 tré Figliuoli del quale pofledeuano 1 ’vno Monaco, l’altro il Golfo di Grimaud in Prouenza, & il Terzo fece la Cafa di Bec Crefpin nella Normandia, che porta la ftellà Arma; ma fe doue-mo confiderare tutte quefre cofe, e quelle, che la fregiano, certamente diremo eifer quella per chiarezza di fangue, per fplen-dore d’Vomini Grandi, e per antichità di ricchezze vna delle co-fpicue d’Italia , accrefciuta dal valor di tanti Eroi, c’hanno eccitato à merauiglia il Mondo. Da quelle, & altre Marche vifibili della di lei grandezza, polliamo ragioneuoimente argomentare l’antichità, e Virtù di così eccella , e gloriola Famiglia. Fiorirono fempreinelfa al pari del fuogenerofo fangue il merito, efone-fta ambitione à quegli onori, per i quali fono fpronati i cuori più nobili. Aderì Tempre quella ai partito Francele, che per degna ricompeniaebbedaque’liberahlfimi Rè molti onori, e Dignità. Quello Principato è pollo sii la Colla delGenouelato; Lafua Giurildittione è di poca dillefa. La Piazza èforte, in cui Uà Guarnigione Francefe, come luogo raccomandato alla Pro-tettione di Francia, e ricouratofi lotto l’ombra de’ fuoi Glorio lìlfimi Gigli. Plafone delle RePulliche di Genoua> e Lucca.. Enoua Republica,molto Antica, comedallcStorie Roma-VJT ne fi legge. Porta per fuo Armeggio vno Scudo d’argen-toconla Croce vermigjia ,foflenuto dadue Griffi d’oro. Quella venerabile, e milleriolaInfegna, darebbe non poca materia à difcorrere in quella parte,quando fi volelfero rapprefentare tutti quelli, che per molte caufe ne’ fuoi Blafoni d’Arme la Croce ri-leuarono. Mà parmi, lènza ricercare altre ragioni, che ogn’vno poflà in quelle di quella Republica à baftanza conofcereilmeri- Del Caualìer de Beat Uno. 285 to, con cui fopra tutte la medefima vanta il pofleflò gloriofodi quello trionfante Segnojmentr’dfa con validi aiuti nell’Intrapre-lè di Terra Santa fece vedere a’Principi Chriftiani quanto nel fer-uitio di Dio era incalorita,e co quali forze lòccorreua al bifogno di quell’Irnprefa coH’acquifto di molte Gittate Piazze importan-tiflìme/ra’le quali Caffa,e Pera conofcerono dal valore de’Liguri deboli quelleforze checontraftano contro i difenfori delia Santa Fede} E perciòiGcnoueflinalberarono la Croce vermiglia, fmal-tata col proprio fangue in vn Campo bianco per denotare,che la parità de’ loro cuori non poteua riceuere altra Marca, che quella d’vn eterno Trionfo. Il detto Scudo è lòrmontato da vna Corona Reale per il Regno di Corfica, e perla fouranità del fuo Antico Dominiojbenche nella Corte di Roma non abbia Sala Reale,nè conofciuta per Teda Coronata; Bifogna dare alla verità il fuo dritto per cotefta Republica, e dire che ne’ tempi paflati fù così potente fopra il Mare,che non inuidiaua alcuna Potenza, come fi può daH’Imprefecontro Saraceni trarne gii efempi ben chiari, auendo nel Leuàte lafciato memorie gloriofe del fuo illuftre Nome come lo manifeftanol’ifcrittionijcheal Santo Sepolcro,& in molti luoghi della Scria fi veggono. Il fuo Stato none molto Grande,nftretto tutto in vna Lingua,ò Cofticra di Mare.il Puhlico non hà molte Rendite, mà il Particolare è ricchi (fimo, e la C5-pagnia di S. Gregorio ,ecofpicua per ifuoi Tefori. Doppò l’anno 1528. quella Republica hà fempre goduto vn'intiera, e tranquilla libertà,con l’affoiuto Dominio fopra il luo Mare, auendo faputo conferuarfi la Pace,quando l’Italia trauagliaua,& efier lei il Fabro della fua Fortuna. Et è cofa merauiglioìà, che le forze de’Nobili vnite alla loro auttoritànon abbiano fatto alcuna commottione, perche à quefte non mancherebbero appoggi, e prouifioni grof-filfime di Principi Foreftieri. Onde fi può annouerar Genoua fra le memorabili Republiche della Terra. Republica di Lucca. T Vcca Republica della Tofcana porta vno Scudo azurrocon I j il motto dètro, che dice Libertà* in carattere d’oro. Quello fù antico coftume di poner Lettere nelle Infègne,praticato nò fole da Sabini,e’Romani.mà molto più dai Lacedemoni, e Maccabei,come d’altre piùfamofe,&illu{lri NationidelMódo.Luccafìi la prima Città della Tofcana,che fi fece libera,e con il di lei efem-pio Firéze ancora nello flelfo tòpo fi fottraffe dalla Giurifdittbne Imperiale con molte altre Città,e luoghi d’Italia. E fi come vata quella quefta la difefa della libertà in gloriqfo Trofeo 3 così hà Tempre con molto valore, «Scvnione de’Tuoi Cittadini conferuato vnsì riccone pretiofoTeforo.E' fituata tra gli Stati diGenoua,e Modena, eprende il Nome dalla Tua Città Capitale, lidi lui Gq-uerno è Ariflocratico, & i Tuoi Cittadini giudiciofi, efàpienti, hanno fatto vedere tanto nel Reggimento loro particolare quanto nel Publicoauerlodeuolmentecondutte le loro attieni àglo-riofofine. Caftruccio Caftracane fù il più fedele Cittadino di .quella Rcpublica > per la quale eroicamente s’affaticò per folle-uarla al più alto grado della felicità ciuile,e li può con verità chiamarlo il vero efemplare di quella Nobiltà, che per chiarezza de’ fuoi Maggiori, eperlofplendoredellefueoperationi, non hà mai degenerato, màfempre conferuatali generofa. La buona opinione frà le Géti de’ fuoi Cittadini é vno dei Maggior auuan-taggi di quella Rcpublica , e lo Scudo più ficuro per riparare le Saette nemiche; che perciò i Nobili Lucchefi non per onorar sé medelìmi, mà per zelo della Patria s’ingegnano di auer buona fama, edipolfedere tutte quelle Virtù, che poffono maggiormente con le loro attieni felicitarla per la conferuatione di quella Libertà, eh e il più _deTìderabile} che polla ritrouarfi ne’go-uerni Politici. Conolcendo elfi, che alcuna gloria non lì può agguagliare à quella,che s’acquifta col far benefìcio alla Rcpublica. Nè mentì Marco Tullio allora, che perfuadeua vn Capitano delle Squadre Romane con quelle parole: Ex omnibus rebus bumanis nibil ejl praclarius, autprafìantius, quàtn de Repub Ite a benemere- ri. Si che potiamo di re, che mura inefpuguabili liano di Lucca le Virtù de’Tuoi Cittadini; El’olTeruanza delle Leggi il Tuo più forte Prelìdio. plafone delle Cafe fburane d'Italia, Sforma , Ben Ca- T A Cala Sforza, che già polfedeua il Ducato di Milano, & 1 i bora i Ducati di Segna. e Vallemona con altre Giurifdit-tioni fù inlìgne nell’Armi, accrefciuta dal valore di Francefco, Figliuolo naturale di Sforza,che l’anno 1450. s’impadronì di quel Ducato, e fù il primo Duca della fua Famiglia, porta vn Campo azurro con vn Leone d’oro, che folliene nella Zampa finillra vn Cotogno tutto d’oro, per Cimiero vn Vecchio vellito d’azurro col DelCaualier deBeatìano. 287 col dorfo chino,e fopra di effo Tei Anelli d’oro con loro caftoni di Diamante, & anco ne tiene vn limile nelle mani; Et è cinto d’ vna grolla Catena d’oro. Qiiefta Famiglia diede al Mondo molti infigni, e valorofì Capitani ; e dicono alcuni, che Sforza detto Giacomuccio fondò la grandezza de’ Sforzefchi, che per auanti fi chiamauano Attendoli, e perla di lui forza folle det' ta Famiglia Sforza chiamata, e da Giouanni Papa XIII. gli fùdonatoCotignuola fuaPatria, che perciò alcuni dilferoele-uafie il detto Giacomuccio per Arme allufiue vn Leone fimbolo vero della forza ,&vn Cotogno nelle Zampe per la Terra di Cotignuola. La Famiglia Varano già Principe di Camerino, cominciò da Varano, che fofteneua per Pipino Rè di Francia il Gouernodi Lombardia; Barone di alto merito, da cui fu edificato vn Cartello chiamato Varano, che diede poi il Nome alla Famiglia. Porta per Arme vno Scudo comporto di Veli di Vaio, ò Varo ; Marca in que’tempi di gran Dignità,e che veniua Colo concerta à più Familiari, ò Congiunti di Principi, come fi può chiaramente co-nofeeredai cofpicui Matrimoni]' contratti da quella Famiglia con Principi di Sangue Reale > come fù quello di Ridolfo primo in Galatea del Sangue de’ Rè d’Inghilterra ; Diede in ogni tempo Vomini Infigninell’Armi; onde da molti fù chiamata il Seminario de’Guerrieri Italiani ; di quella ora rilplende Don Gio-leppe Varano Soggetto di molta rtima, e valore. La Bentiuoglio Famiglia di alto merito ,e di molta riputatio-nein Italia, trafie (come dicono alcuni ) la lua Origine da Enzo Rèdi Sardegna, figliuolonaturalediFedericolI.Imperatore, i di cui difcendentilignoreggiaronoBologna; Porta per Armeggio d’oro conTAquila nera inquartata, con vn Campo trinciato alla dritta in dentatura vermiglio , &oro , e per Cimiero vn Aquila. LaMontefeltro, già Duchi d’Vrbino fpiega vn Campo ban-deggiato d’oro > &azurro col Capo dell’Imperio: Scrifleroal-cuni, che quefta Famiglia forti da quella de’Duchi di Borgogna , venuta in Italia con Federico Barbaroffa. La Famiglia Scaligera ora eftinta pofledeua in Lombardia molte Città, e luoghi ,portaperBIafoned’Arme Vermiglia con vna Scala d’oro in Palo. Di quella furcnoinfigni Martino» e Can Grande, La Carafià de3 Prìncipi di Sabioneta, cofpicua per ricchezzej per fangue e per Dignità. Partorìin tutt’i Secoli i più colpicuij e le- » 288 L' Ar aldo Veneto efegnalati VomìnideJI’Italiaj porta di vermiglio con tré fafcie d’argento, inquartato con vn altro roflb, e colonna d’argento,c nel centro lo Scudo di Mantoua. L’Orfina Conti,Sourani di Pitigliano,Duchi di Bracciano porta vno Scudo con Bande d’argento, evermiglio, &il Capo a ar gento nel cui mezzo (picca vna Rofa vermiglia, e tra le Rofe, e le Bande vn’Angue Azurra, e per Cimiero vnDrfo. (Principi di MafTaranodella Cafa Ferreri portano lo Scudo d’argento con l’Aquila nera, ch’è di Pio,Principe di Carpi. Que-fto punto Io inquartano con l’altro d’argento con il Leone azurro, che de’Ferreri, e l'opra il tutto nel mezzo vno Scudetto minuto bandeggiato d’argento, e d’azurro, de’Ficfchi. Blafone della Religione , e Gran Maeflro di Malta. T A Religione de’Caualieri di San Giouanni di Gierufalemme J___y già detti Hofpitaiieri, che horaper le perdite fatte di mol- ti loro luoghi riliede neH’IfoIadi Malta, fpiega lo Scudo vermiglio con la Croce d’Argento,ò bianca. il Gran Maeftro inquarta le proprie Arme con quelle della Reli gione, cioè primo,e quarto punto della Militia. Il Secondo, e Terzo della propria Caia. Lo Scudoèformontatoda vna Corona di Principe, e quella perii Dritto di Principe del Gozzo, ch’è vna picciola Ifola à Ponente di quella di Malta; qualeebbe la Religione in dono da Carlo V. in ragione però di feudo libero, e Franco, con obligatione di rico-nolèerlo dalla Corona di Sicilia, & annualmente corrifpondere per ricognizione del Feudo vnoSparauiero, ouero Falcone da prefentarli la Feda di tutti i Santi, e ciò gli fu conceduto con la Otta di Tripoli di Barbaria, così valorofamente fodenuta dai Cauaheri Hno l’anno 1551. QuelF dola dt Malta non è di gran circuito; La fua lunghezza da Leuanteà Ponente è di ventidue Miglia. La Larghezza di dodici. Tiene la Città Vecchia, il Borgo, e la Terra di San Michele. L’iditutione di queda Religione fù nel tempo delle prime Guerre di Terra Santa, che alcuni Chndianì perdiuotione ri pofero à feruire i feriti neli’Ofpitale diS. Giouanni di Gierufalemme, &à guardare le ftradecentra gFinfedeli per la ficurezza dei Pellegrini. Baldouino primo li fece Caualieri di San Giouanni, prelcriuendoloro i tré voti di Re-ligione3ed il quarto di difendere^loggiare, e feruire iPellegri- Del Camlìer de Beariano. 239 ni. Tutti i Caualieri portano nel Capo dello Scudo il puntò della Religione, e la Croce biforcata dietro il medefimo, vien vfa-ta dai Commendatone circondano le loro Arme con vna Corona di Pater Nojler, dall’eftremità della quale pende la piccola CrocedeH’Ordine, lacuiDiuifaè ProFide. Hanno perpetua Guerra co’Turchi , e cogl’infedelij tenendo fempre armata vnaufquadra di Galere, che di continuo fcorrano quei Mari, fanno fopra i detti Barbari groffe , cricche Prede ; pofciache ogni vnode’CaualierièobligatoferuirfopraleGalere, e farle loro Carauane. De1 Manti, Pauiglìoni, e Cotte D Arme. Vegli Armeggi, che per maggior fregio della loro gran-V^/ dezza fi veggono da Manti poropofamente coperti portano fopra degli altri la preminenza de’fuoi giudi titoli , come Marche cofpicue di quella Maeftà riuerita, che non ha il confine con le cofe ordinarie, nètampocofìriftringecon le particolari più ammannite in quella Scienza Araldica.Quefti per lo più vengono compofti del colore, e metalli di quel Blafone, che gli Udii cuoprono per veneratione maggiore di lue Grandezze,e perciò lì veggono foderate di Pelli d’Armellino, lolite à porli nei Manti-Reali,e de’Prelati per dimollrarealpari deH’operationi il candore de’loro Nomi. Riferifce Cefare Opingo, che quella Sorte di Pelli denota negli Armeggi innocenza, e purità di mente, e così anco Souranità, Dominio, Autorità, Sapienza, Pietà,e Religione . Onde per tali Virtù la Nobiltà Patritia di quella Serenilfima Republica porta ifuoi Manti, e Toghe con la fodra delle flelfe Pelli; E perche il fimbolo d’vna fuprema Grandezza pare che ad altri non lia douuto,che a quelli, che fono collituiti in qualche Poteftà, òcomando, volendo con quella Marca dimollrare, che le cofe Sagre, e venerabili fono per lo più da’Manti coperte , e perciò con gran ragione è douuto all’Arme de'Princi-pi, come pure à quelle de’Caualieri ; fe bene quelle hanno quelli dei loro Ordini, ò Religioni molto differenti dagli altri, effendogli Udii compofti „con colori, efregico’quali portano! Caualieri la Diuifa dell’Ordine nei Giorni folenni, e neH’Affem-blee particolarmente vediti. Onde con quelli douerebbe ogni T Caua- 2 90 L'Araldo Veneto Caualiere coprire le fue Arme per diftinguerfi dagli altri, come pratìcauano i Caualieri Gioftratori, che per far conofce-re la loro profeflìone copriuano con vna Tenda da Campo lo Scudo delle proprie Arme. Pare però, chea5 tempi noftritale forte di Manti non fia, che da’ Principi, Magifìrati, e Perfone di Dignità portata. gw. jeBx. L’vfo dei Padiglioni fi dice venuto da vn label Pallore, e con quefti inlègnò il modo di coprire le cole religiofe, efagre. Onde i Romaniche in tutte le cofe vollero dimoftrare la loro parti-colar offeruanzajin quella parte riierrarono le loro Aquile in certi Oratori), che li chiamauano Aedkulas, non per altro fine, che come colè Sagre, e Numi Tutelari delie loro Legioni folfero adoratedalPopolo, e da ciò venne, che i Rè cominciarono à coprire le loro Arme , & Infegne con Magnifici , cricchi Padiglioni per dimoftrare in qual Onore lì deue quelle tenere come Tempi), eCapelle d’Armate. 11 primo Tempio, oue fi venerò la Maellà del Grand’Iddio ,fù vn Tabernacolo, per cui il Popolo fuo denoto folennizzó la fella dei Padiglioni, edei Tabernacoli. Quella Religione veni-uamolto ollèruata negli eferciti, e nelle Armate , pofciache nel mezzo del Campo s’innalzaua il Padiglione dell’Imperatore di queli’Efercito nella maniera ftefia , che fi coftruiua il Tempio principale nel centro d’vna Città, e così molti of-feruaronodifarloftelfo nel luogo, oue glTmperadori Romani drizzauano la loro Tenda , ò Gran Padiglione di Campo, ì Speculatori di quell’Arte , c’hanno nel buio dell’antichità ritrouato qualche lèintilla di fmarrito lume certamente affermano, che le cofe bora dalla Chiefa praticate furono per inanzi in vfo venerabile, e particolare degli Eferciti, e delle Armate, e perche tali Tende Militari venìuano compofte di Pelle, e di ii Nome di Cuoio, così la parola Cappella prefela lua Etimologia^? Pf/. CiTler-daf. ^us Ga^rarum per elfer ordinariamente fatte di Pelle di Capre. je. Tu fempre coftume de’ Grandi di far rifplendere la loro magnificenza per mezzo delle loro Tende, e Padiglioni di Guerra , quali rapinanoicuori degli Vernini nella loroammiratione,anzi accadendo di quelli la Morfei Capitani onorauano quelle Tende, come Ancelle , e Miniftre della Sacra Perfona Reale del loro Signore ; E fi come quelle apparteneuano foiamente ai Dei, &àquelli, che teneuano vna fuprema auttorità appref-fo gliVomini, non è merauiglia , fe tant’era la loro venera- tione. Del C aualt er de Beati ano. 291 tiene , perche con ragione rapprefentauano de’ loro fupreini NumiPauttoriti, e grandezza; eflèndo quefti formontati da vnOmbrella, ò Cappello bianco, come portaua il Miniftro, òSacerdote di Gioue, quale veniua chiamato Flamio , quali Pilamio, fecondoriferifce Plutarco, &era quello fatto di Pel. le di Vittime immolate, nè mai il detto Sacerdote, ò Miniftro vfciua in publico > lenza auerlo l'opra del Capo. Queftaforte di Tende , ò Ombrelle fu certamente ritroua-ta per riparare gli ardori del Sole, e di ciò leggiamo anticamente, che le Dame più qualificate faceuanfi da’fuoiSchiaui portare per maggior onore tali Ombrelle , quando a’ piedi mar-chiauano ; coftume al giorno d’hoggi praticato da Gran Signori , e da’ Prelati ; anzi ciò denota marca di grande onore, pofciache i lupremi Officiali ddlTmperio di Coftantinopo--li, e fimilmente gii Aleati, e Parenti dell’ Imperatore folo lì conofceuano da tali fegni. I Romani , che in tutte l’occalìoni riportarono il titolo d’Vomini fingolari , e grandi diftingueuano ( fecondo le loro fontioni quelli Padiglioni ) e coronauano gli vni di Lauro , gli altri d’Oliuo , e di Mirto , chiamando quello Hybemacula, e quelli VmbrMula. , ne’ primi faceuano i. loro Quartieri d’Inuerno , filmando cola vile il chiuderli entro alle Mura delle Città , non conolcendo il vaioro-fo Soldato più forti , ed onorate Mura , che le Cortine della propria Tenda , ò Padiglione , e negli altri ripofaua-ho all’ombra, allora, che nell’Eftate i raggi del Sole percuotono grandemente la Terra. Molte , e varie furono le forme de’Padiglioni, che vfa-rono gli Antichi . I Romani li faceuano quadrangolari per rapprelèntare la Città di Roma ; I Rè di Perfia di figura rotonda , conforme al Cielo , come cofa più perfetta. Raccontano gli Storici , che negli Eferciti , oue fi vedetta vn gran numero di Padiglioni, era tuttauia riconofciuto quello deli’Imperatore , perche formontaua fopra tutti gli altri , e veniua con nome particolare chiamato ; attorno del quale vfauano -di piantare le afte con Tlnlegne dell’Aquile Romane , e tutte le altre Marche principali dell'Imperio ; E la fua fituatione era nel mezzo del Campo d’Armata ; e quelli degli altri Capitani all’intorno , ogn’vno fecondo il grado della loro dignità , e carica. Le Cotted’Arme tòno le Vefti, che fi portano in Guerra, T 2 Io- l'opra TArmi, òSottandle, come d’alcuni vengono chiamate, ogn’vna di quelle rapprelènta co’ Tuoi propri calori il Blafone deil’Armi del Ilio Signore,checosì vengono da Moderno Poeta defcritte ---armatura V fìis confutafuprema Serica cuiquefacit certis dtjìincito/tgnis Stc percurfapatet,fc intercifa minutis PiSìatijsperdet. Quelle Cotti d’Armi fono gli Abiti delle Genti di Guerra» corte,e leggieri fatte per l’ordinario di Taffetà fenza'Maniche, ò mezze Maniche, che lì chiamano fpallarini, l'opra quali lì vedono per lo pùi dipinte l’iniegne del loro Padrone, e Diuife, e qualche Geroglifico, che rapprelenta gli attiEroichi, e memorabili de’ loro gloriolì Ani. La memoria , e conferuatione delle Cotte d’Arme veniua molto racommandata alle Genti di Guerra, come quella dello Scudo, e dell’lnfegne, ekilpogìia non era meno gloriola al Vincitore, che la perdita ignominio-fa à colui, che Faueua abbandonata , e, che ne reftaua pnuo. Quelle lì vedono lopra l’Arme , & ai Sepolcri de’ Caualie-ri, e Gentiluomini con i loro Armeggi fcolpite per legno della loro profcffione militare ,nella quale hanno voluto viuere, e morire, ò pure per denotare, che quella fu Madre della Fama , edellaGloria , chefeceinogmtempormerirequegh Vernini , che bilanciarono con la Spada la ragione riftretta nelle Carceri dell’iniquità. Le Cotti vengono Umilmente chiamate , &ammeffe nell’ ordinedeU’Armi, per efler Abito proprio di Guerra, c che non può feruire , che agli atti, &dercitij militari, e portate iopra l’Armi, che fono à guifad’vn Manto di cui lì leruiua-no gli Antichi, e perche da’moderni fù filmato quello di troppo imbarazzo, & incommodo fù tralafciato , e furono introdotte le lìeffe Cotti per coprire l’Armature, à bolo fine che il Sole dandole lopra Fi nimico non poteffe icoprirel’Armate di lontano. _ Vengono lìmilmente fopra i Padiglioni polli in Pennon-cini gl’inuiti di Guerra, dìe gli antichi lì leruiuano per vni-re le loro truppe , e farli riconofcere come lourani nella gui-fa che lì veggono quelli di FrancialoprailfuoGran Padiglione. Montloye, ch’èvn’acclamatione d’allegrezza,e felice prc-fagio con l’inuocationediS.Dionigio Gran Protettore di quel Regno. . . Gli Gli Armeggi 3 oue fi riftringono le Cotte d’Arme fono quelli 3 che abbiamo fin qui fopra le loro parti di feorfo. E per dire qualche cofa di particolare di quellecheipiù Gran Monarchi del Mondo coftumano ne’loro Blafoni, principieremo dalle Cotte degflmperatori di velluto,ò drappo d’o^feminate d’Aquile bicipiti, ò Imperiali. Quelle di Francia fono di vellutoazurro, feminate di Fiori di Giglio doro, come cantò il Poeta Britone nella fuaFilippidedel Kè Filippo con quelli Verfi ■------Armatura Vejlis confutafuprenia Sericacuìque facit certis difìinftiojignis Sic percuffdpatet ,Jìc intercifa minutis P i£ìi]S pendei. Tutte le Nationi,e Popoli hanno le loroCotti di colori,e diuife particolari. E quando vn Caualiere d’Ordine, ò Religione viene per qualche mancamento degradato, la prima cofa, che fe gli fà refta fpogliato della fua Cotte d Arme per mano d’vn Araldo, e eia quello per fegno d’ignominia viene la medefima in più pezzi lacerata. Siche vediamo quanto fiano quelle appreffo gli Vernini nobili, e guerrieri ftimate, non effendoui cofa, che più aggraui vn delitto, che la priuatione di quegli onori, che fono i fregi più riguardeuoli del merito, e le marche vifibili delle belleope-rationi. Quelle Cotti d’Armi, che rilpJendono di bell’Imprefe, e che veniuano guadagnate à prezzo di fangue dagfillultri, e valorofi Vernini erano le più riguardeuoli marche, che ftimalfero gli Antichi per autenticatione del loro gloriofo Nome, anzi quelle fi poneuano coi Cadaueri nei Sepolcri, acciò folfero conofciute quelle ceneri d’Vomini guerrieri,e nobili. Vengono quellecom-polle dagli Officiali, e Comandanti dello flelìòBiafone del loro Principe, & alle volte de'loro Generali, e così i Caualieri, e Soldati di ventura portano le loro Cotti d’Arme', conforme à propri Blafoni, Stalle volte mutate per qualche bell’attione, ©altra caufa, come ne abbiamo molti efempi dalle Storie. T 3 Dei Dei "Tenenti 3 e Sofientacoli d'Arme. OI chiamano Tenenti,òSoftentacoIi d’Arme quelle Figure,che ^3 Per qualche fenfo miftico fi veggono con atti gratiofi à fo-ftenere gli Scudi. E quelli fono fotte varie Figure rapprefentati, come d’AngeH,di Genij,di Coloffi,d’Vomini Moftruofi,e Seluag-gi,e cosìd'Animali Terreftri,e Volatili,come Leoni,Pardi,Cerui, Caualh,Cani, Alicorni,LupijOrfi,Tori,e cosìd altri Animali Ter-reftri, e volatili, cioè Griffoni, Aquile,Pauoni,Cigni,Struzzi, Falconi , Cicogne , Ciuette, e Corbi. Rapprelentando tutti quelli Tenentique’Guerrieri, che faceuano delle loro Armi Tenenti! Tronchi, e Branchi verdeggianti degli Arbori. Altri fecero per vna fol Figura foftenere con qualche vago atto lo Scudo delle loro Arme ouero col Corpo d’vn Aquila, e d’vn Leone, acciò con quelli maggiormente fi conofcano la Grandezza, e nobiltà del loro lignaggio per eflèr Geroghfìchi, che lolo efprimono qualche fignificato virtuofo ,ò nobile, come già mollrammo fopra i citati Animali. E perciò gli Antichi Latini ci diedero tali efem-pi, attaccando a’ Rami de’ piu alti, & ekuati arbori le loro Armi à guifa di Trofei, e particolarmente gli Scudi, e Brocchieri ; mà più valida ragione panni quella da molti riferita, che folle tal vfointrodotto da que’ valorofi Capitani,che Carichi di fpoglie nemiche e’ trionfi faceuano quelli in luoghi eminenti lòfpendere > acciò fodero da ogn’vno veduti, e confiderati, come marche eofpicue della loro forza, e valore, e perciò cantò Virgilio Indutofaue ìubet truncos hoftilibus armis Jpfos ferri duces, ìnirmcacque nominafigi. Racconta Diodoro SicuIo,che non fù ciò trafeurato dalla Suc-cdfione di quelli,che per manifefìo,e chiaro onore piatarono Arbori Eminenti, e Dritti auanti le Cafe, e Palagi loro, caricandoli neiprimo giorno di Affaggiocon lòlenne pompa, e felliuitàdegli Scudi delle lue Arme per rendere ad ogn’vno noti i meriti, e vir-tuofecóditioni di elfi,ò pure per mamfellaresùreminéze di quelli, gli oggetti più venerabili delle loro bellezze, che febene difa-nimati, efreddi infinuauano negli Animi guerrieri vn fimpatico affetto,mètre piùche dafuocofìsétiuano rifcaldatiàgloriofelm-prefe; Òndcie ad altro intereffe, che à quello verib della gloria fi moueffead operareil Caualiere, farebbero quelleoperationi inga-neuoli,come fono i colori del CamaleÓte,e quelli deinride,origi" ^ ' nati Del Caualìer de Bealiano. 295 nati da que’vapori3che come oggettiefpofìi ai rifletti del Sole per Fvmidità rinchiufa formano quelle bellezze, che non fono altro, cbeillufioni all’occhio ebro di luce. Onde non fi potrebbero chiamare cattolicamente buone 3 perche l’onore fi acquifta dalla buona opinione, e quella non è vniuerfale, mà fola nafce da que’ pochi, c’hanno formato il loroconcetto in quelle apparenze di merito .Siche tutte quelle Marche altro non vogliono fignifica-re j che vn’illuftre e nobile Difcendenza difela, e follenuta dalla Virtù, e dal Valore,che telferono le Ghirlande sù le Telle del loro merito : Quelli Tenenti, ò Sollentatori dell’Arme furono introdotti per Guardiani di quelle , òcomeAtalanti delle Virtù di quegli Eroi, chefeppero con quelli meglio efprimere le circo-fìanze di quell’Imprefe, oue il valore, e la Virtùfmaltarono il Campo delle loro glorie ; onde parmi, che molto fi deuano Ili-mare queU’Arine, che vengono da Soltentatori, e Tenenti cofpi-cuicqnmilkriofo attofoftenute; perche non fono queltiorna-menti ,come quelli, che non hanno altr’oggetto, che di far comparire più riguardeuoli i Scudi deH’Armejmà bensì introdotti per efprimere col Blafonedi ette tutte quelle cofe, c’hanno hauuto parte, ò feruitio d’iltrumento per coronare il loro merito ; acciò fidando i lumi la generofa Pofterità polla in que’rifflettì configliare nelle lue Imprelèifpiriti più fignorili dell’animo, &am-maeltrare la mano con efempi domellici à non lafciare neghitto-l'o il ferro genitore delle fue grandezze. Onde quelli, che portaf-fero per Tenenti due Angeli, come fono l’Arme Augultilfime di Francia mollrano la Diuina attinenza,& i milteri più reconditi dellafuaOnnipotenza,el’ifpirationecelellealle piùfublimi, e gloriofe imprefe delia Cattolica fede . Altre Figure ancora di Perlonaggi fi veggono, come di Sfinge, che rapprefentano al-tiflimi penfieri fondati nel candor della fede, e così di Seluaggi, Satiri, Arpie, e Sirene : Geroglifici tutti di nobiliflime attio-ni, pofciache con i Seluaggi, e Satiri vollero alcuni dimolìrare la robuftezzadi quegli Vomini,che anco fenza la difciplina, e l’Arte fanno valorofaméte mietere le Palme,e riportare da quelle gli Encomi,della propria Virtù.Có l’Arpie pure alcuni pretefero dirap. prefentare la velocità del defiderio, co cui gli Vomini coraggiofi fi gettano in braccio ad ogni pericolo per riportarne la Vittoriaje finalmente con le Sirene intefero dipublicarelo ftratagemma, e i 'inganno, che fpefie volte in cafi ardui, e pericolofi il buon Capitano fi ferue di falle apparenze per tirare à se quegli auuataggi, che non fi ponno confeguire, fenz’azzardare la propria riputa- T 4 tione. tiene. Così ancora per alludere i qualche illuftre, e magnanima imprefa molti fecero per Tenenti delle loro Arme Leoni, che per efler quelli fra gli Animali i più coraggiofi, e nobili dimolìrano quelli la prontezza, e difpofitione per cimentarli in tutte l’occa-fioni d’acquiftar gloria,ò pure per far conofcere,ch’è opera di vero valore iaper acquillar gli animi degli Vernini fieri, e farli fog-getti anco al proprioleruitio. ConilPardo pare vollero denotare la velocità deH’operationi,con la quale gli Vomini di fpirito fi portano à Ialite le più ardue, e difficili Balze del merito. Con i Cerui fimilmente rapprefentano l'affetto, e fedeltà d’vn animo Tempre intento, edifpolto ad^aiutare LAmico tanto in tempo di Pace, come in tempo di Guerra. Con i Caualli dimoltraro-no la generolità del proprio animo, e la Nobiltà della Stirpe indrizzata a’ gloriofì fudori, e fatiche in ogni rincontro, oue co-nofcelaGiuflitia dillributrice del Premio. Con i Cani ancora altri pretefero di fimboleggiare la fedeltà militare, ellèndo quella la più forte, e ficura Muraglia,oue polla cuflodirfi l’onore, e la vita del Principe. Con TAlicorno fimilmente vollerodimo-flrare la purità d’amore , edeU’amicitia, vno dei Cardini più riguardeuoli, chefòfliene le Porte della Pace, oue entrano le buone operationi . Con gli Orfi finalmente fimboleggiano > quanto euidentefia il pericolo à contraltare contro la forza di fdegnoarmata, e pretendere familiareggiarfi la fierezza, fen-za praticare con quella gli atti deH’vmanità . Eper venire an-coà qualche particolare degli Vccelli Tenenti d'Armeggi, dirò, quelli i quali pigliarono i Griffoni perfoftentacoli de i loro Scudi dimoflrarono, che la Cultodia, chedeue auere il buon Capitano delle lue Armi, bifogna che fia non folo perfpicace, mà coraggio!©, eforte. L’Aquile in quell’officio polle, rapprefentano la Nobiltà de’natali, la Generofità deHattioni, eia perfpicacità dell’ingegno . I Pauom fignificano onero dimo-flranoi fregi delle Grandezze, e Dignità mondane , tutte occhi per non lafciare entrare nelle fue Giunlditrioni aicun’Om-bra di fofpetto danneuole alla propria riputatione. Le Gillette pare fimboleggino i prudenti Configliefferquelli, chelo-ftentano il pefo degli afiàri importanti, allora, che gli altri dormono fotto l ombre della loro virtù. Gli Struzzi rapprelenta-no le buone inclinationi, &ipenfieri, che non lafciano aggra-uare il calore alla digcflione delle materie importanti . I Falconi fignificano l’onore Cauallerefco, ò quella pofTeffione libera, attribuita all’Vomo per premio di Virtù, con cui rende de non folo l’Arme , mà cofpicua ogni fua attiene. I Cigni rapprefentano della Fama le Trombe 3 come fono quelli delle gloriofeatt.oni Araldifublimi, eConfolidelleVirtù. Molti ancora vfarono di ponere per Tenenti delle loro Ar« me le Itefle figure del proprio fuo Blafone , mà in tal materia bifogna fapere , che quelli non fono adornamenti per dar grafia alle medefime, come farebbe vna bordura, ò fregio ; e perciò deuono auer qualche fenfo morale , ò iftorico , perche quelli fono Armeggi vniti, &accel!orij à quelle, &ène-cellàrio il tutto Ipecificare per non ignorar alcuna colà à quell’ Artefpettante, e particolarmente, ouefi conofce qualche Figura limbologica j ò fmaltata di diuerfo colore del praticato nell’Arme. Quelli Tenenti fono veramente Marche di Gran Nobiltà, e per lo più vfate da Grandi, lècondo l’antico collume, chefa-ceuano i Vincitori fopra le Spalle de Vinti portare le Spoglie, e trofei della loro Vittoria, e per più lolenne moftra cancauano di quellii Tronchi degli Arbori. Siche potiamo dire, che quelli rapprefentano i difegni, natura j & atti di chi li pigliarono, e che non ponno elfer d’alcuno portati, lenza particolar licenza j ò priuilegio. De' Cor de Uteri. TCordellieri fanno vna fpecie d’Ofdine,di cui gli Armeggi del-.1 le Dame , e Damigelle fono guarniti; fi veggono giunti in quattro parti, & allacciati di quattro nodi d’amore correnti. Di ciò fù la Regina Anna, che ne ritrouò Tinuentione, e quello in memoria di lùo Padre, cheportauail Nomedi San Fran-cefco Fondatore dell’ Ordine de’ Cordellieri. L’Amor fanto d’vna tal Regina era molto ben rapprefentato con tal figura di Cordone , e così ancora con nodi , e Laccj d’Amore , effondo che nell’Imperio molti hanno i loro Scudi fognati con corde legateTvna dentro l’altra per moftrare Tvnione degl’ Imperatori. Così dunque per tal loggetto il Gran Rè Fran-ccl'co d; Francia volle fìmilmente, che il Collare del fuo Ordine di San Michele fofie fatto alla forma de’Cordellieri per moltrarel’vnione, e fraternità, che deue elfer tràiCaualien di quell’ queft’Ordine. Mi per ritornare ai Cordellieri delle Dame Nobili; la Regina Anna, auendopromeflò che quelli fodero da qualche Dama fua fauorita vfati, molte altre ancora fe ne attribuirono di loro propria auttorità il podèdb ; donde è venuto per fuccefifione di tempo, fino à quelli giorni, che non vi è così pic-ciola Damigella, che non porti all’intorno dello Scudo delle lue Arme i Laccj d’amore in nallri,ò Cordoni di feta di colore giu-fto alla loro fantafia ò variati di due colori, fecondo il penfiere, che più, ò meno nell’intrecciamento vogliono dimollrare. Altre volte portauano le Damigelle per marca della loro pudicitia vna cintura dorata, e quelle, che aueuano deturpato il loroonore non poteuano più portarla; di che naque in Francia il Prouerbio, S^te borine renommeevaut mieux que ceinture doree . Tutte quelle cofe non fono, che adornamenti dell’Arme, e come tali non ne deuo fare gran racconto, perche in ciò non vi fono quelle od’er-uationi, ò Regole limitate, come fono nei Blafoni. Si donerà però confiderare nell’vnionc de’colori feiegliere quelli, che ponno dare più grada all’Arme, e portare più di fpirito al loro lignificato. Delle Pe'lZjedDnore^ Marche} Lifie ò Cinture funebri. T L Fine è il Diadema più pretiofo delle nollre operationi, dan-| do quello agli Vomini, ò la Palma della Gloria, ògli aridi Serti dell’ignominia, e perciò vediamo, che gli Architetti giunti che fono al fine dei loro Lauori, incoronano con Lauri gli Edi-fitij, & innalzano felìolì le Marche delle loro terminate fatiche, come già faceuano que’Saggi Nocchieri di coronare le Poppe alle loro Naui, quando arriuauano felicemente al Porto, come cantò il Poeta Puppibus, lieti nauta ìmpofuere coronas. Così dunque la Morte, eh e il fine della Vita deue queltanel-la felice nauigatione fua cercare tutti i Serti più onoreuoli per coronare il merito di quelli, che con illuftri operationi vollero far nafeere i Lauri fecondi per inghirlandare gli Edifitij gloriofii delle lor ceneri. E perche tali onori non fono donati, che à quelli , che coronarono la loro vita con vn illultre fine di belliffime attio- DelCaualier de JBeatìano. 299 attieni, così anco douemo procurare, che queftifiano le Stelle fiflene] firmamento della Gloria. Le Pompe Funebri propriamente appartengono ai Guerrieri, & ai Virtuofi, come la Pece del Cedro, checonferua lungo tempo i Corpi morti, e corrompe i Viuenti per vna merauigliofa differenza , e per vna fegreta qualità, che ìeua la vita à quelli, che l’hanno, e la dà à quelli,che fono morti ; di maniera che l’Armi fono della ftefla natura, che vccidono gli Vomini nei Combattimenti , e porti nelle Tombe li fanno rinafeere nel loro onore,e nella loro gloria, ferucndoli come di Sale per conferuare la loro memoria neH’eternità. E le le buone attieni hanno abbreuiatola vita à quelli, che l’hanno fatte, quelle mcontracambio le fanno ri-uiuere nella memoria degli Vomini illuftri. I Romani aueuano coltume di far fuggerire all’orecchie di colui ,che trionfala,che fi raccordalfc di efiere mortale .EtinCo-ftatinopoli fi prefentauano al nouello Imperatore alcune Pietre, dicendogli ch’eleggeife quelle, doue lui voleua ftabilire il fuo Sepolcro ; non per altro, che per moftrare erter necertario il morire per trionfare. E che ne’ combattimenti non v’era punto di prezzo , nè fine più onoratodi quello, che il Poeta Tirteo propofe ai Lacedemoni vna Sepoltura onorcuole, che li animò di tal modo à difpregiare non lòlo la loro vita, che ad abbracciare la morte, con cui guadagnarono quella Vittoria, chiamata da Epaminonda Sacra, e porporata, ch’era il medefimo modo, e forte di morte, che i Celti diceuano ellèr lòlo degna delPVomo nobile, e meritare il prezzo d’vnonorata Tomba .Che fei Sciti fuggiuano amanti Dario non poteuano meglio tentare la Fortuna delPArme, che fòpra le Sepolture de’loro Padri per morire di lùbito nell’vc-cifione. Gli Atheniefi aueuano gran ragione d’ordinar le Sepolture publiche con Orationi funebri folamente à quelli, ch’erano morti in Guerra per la loro Patria. Licurgo fece molto bene d’ordinare per le lue Leggi , che lòlo quelli goderebbero l’onore deirilcrittione de’loro Nomi, chefollèro flati vccifi in Battaglia. Et i Romani ordmauanoStatue, & Imaginià molti, mà Sepolcri à pochi (dice Cicerone, ) chea'più grandi onori apparte-neuano alla virtù guerriera , e Umilmente gli vitimi Funerali ; e così anconoi potiamo dire allaloro imitatione, chegh Armeggi Marche,e Cinture Funebri s’alpettano folo agli Vommi Guerrieri nobilitati con l’Armi. Cosìdunque 1 valorofi Vomini vanno alla Guerra , come ai loro loro vltimo fine, & è ragioneuoleche fia no armati nei loro funerali,come nel Capo di Battaglia .Così Arionesu’l punto di efler gettato in Mare pigliò la fua Arpa,e fi adornò con la più bella ve-f teche luiaueffe pereffer fcpolto nella fteflamanierajcomefifofre per entrare nel combattimento; mààquali vfanze migliori po-teuano eflère impiegati gli onori militari che s’acquiftauanocon la morte, quanto nei funerali, doue non poteuano meglio ef-fer raccolti, che nei Sepolcri per farne vn titolo degno di materia nobile? Per difcorrere dunque in quefìo luogo delle Marche della Nobiltà, come fin qui auemo generalmente, e particolarmente parlato. E'certiffimo, chegliAraldid’Armeperrapprefentare vnamagnificenzapublica, e guerriera, affiflonoi primialFEfe-quie dei Rè e de’loro Signori, fpogliandofi delle loro Cotti d’ Arme, facendo rimbombare, e riluonare le loro Trombe, e Flauti d’vn mefto, e lugubre fuono, e così anco batterei Tamburi coperti d’vn velo nero, gridando con alta voce il Rè è morto, facendo vna publica efortatione à tutti d’accompagnarlo, e compiangerlo. Da quefti qui dipendono i Clamatori, che portano vna vette nera lunga oue nelle parti dinanzi, e di dietro vi fono dipinte l’Ar-mi del Defonto loro Signore; e quefti tengono vna Campanella nelle mani, marchiando auanti l’accompagnamento in certo numero. In fimi] guifa fi rappreCenta, come in Guerra fi muore fopra i I Letto del l’onore ; Così che i Letti , Lettiere , Carrette, Ombrelle, ePadiglioni hanno onorato le Morti con Marcheillu-fìridi Vittorie, e Trionfi. Il Corpo d’Alettàndro fù poftoin vn Tabernacolo, oue il mezzo Cielo era d’oro, foftenuto da’Pi-laftridelloftctto metallod’OrdineIonico, edidentro erano dipinte le Vittorie, eBIafoniconlediuife, variate di diuerfi colori. 11 Letto entro al quale il Corpo di Paolo Emilio fù portato al Sepolcro era rimarcabile, non tanto per la ricchezza della fua materia, e manifattura , quanto per efiere ornato per dinanzi delle fpoglie de’ Macedoni, e portato fopra le Spalle de’ Principi di Macedonia. Ed in quefta guifa la detta Prouincia fece co-nofcere quetto Capitano così illuftre nei fuoi Funerali per vn raggio di fecondo Trionfo ,..come era per inanzi flato nelle di lui Vittorie . Il Letto di Cefare era d’Auorio , coperto d’oro rileuato, epadiglionato di Porpora con le Ombrelle Origlieri pretiofi. Mà DelCaualier de B e ottano. 301 Ma per venire alle cerimonie praticate nei più recenti Secoli, & à quelle de’ Principi fourani, come anco de’ Generali, e Comandanti d’Armate, ne farò qui vn breue difcorfo,acciò poffa da quello ogn’ vno ricamarne le forme per folennizzare anco de’va-lorofi Vernini l’efequieonoreuoli. Morto il Principe Duca, ò Generale d’Eferciti viene il fuo Corpo feppellito nella Chiefa, oue fono de’fuoi Antepaffatii Sepolcri, e publicata dagli Araldi la Morte, balfamato il Corpo, e difpolte per quello le cerimonie, fi fanno marchiare alla Teltale Compagnie delle lue Guardie, coperte di Cafacche nere, e feguitate da tutti gli Officiali della fua Cafa, cioè da quelli, c’hanno Carichi, titoli, eMiniftero , Gentiluomini Sententi delDefonto, iMaeftridi Cala, i Gentiluomini della Camera tuttià Caualloconhabiti,e velli lunghedi duolo. Il Carrofunebre, doue vien pollo il Corpo farà tirato per fei Cauailicon loro Valdrap pedi velluto nero con l’Arme, e Diuife del Principe Morto. Il Cocchiere,ed il Polligliene coperti di Calàcche di Velluto nero ; Quattro Cappellani in Rocchetto con i loro Mantelli (opra, e Beretti in tella; nei quattro Angoli del Carro copertoci vn gran Tappeto di Velluto nero collo llralcino , fino à Terra con fei Cuffini di ricamo d’oro, e d’argento ciafcheduno al mezzo di cinque Gradini d’altezza, & vn’altro fopra il mezzo della Croce. Iquattro Angoli, òBalloni della Barra, ò Letto Fenebre, quando fono per vn Principe fourano deuono elfer portati per quattro Gentiluomini della fua Camera à Cauallo, e fe non foffe Sourano per quattro Paggi à Cauallo della Camera dello fleffio Defunto,e da cialcheduna parte del Carro deuc auere ventiquattro Paggi a’piedi con torcie di cera bianca, oltre de quali almeno cinquanta Staffieri, ò Lacchè, à piedi veftiti di nero con fimil ordine di Torcia. Il Capitano delle fuc Guardie, ed il fuo primo Scudiero deuono effere dietro al Carro,feguiti dalla Carrozza^ da tutte quelle del Morto,e così anco d’altre de’Marchefi, Conti,eTùoi Parenti à lei Canali 1 tutti guarniti à bruno. Eflèndo tutto quello Cóuoglio arriuato alla Chiefa dedinata per lafepoltura del Morto fi pongono in Ala le Guardie,e i Portinari della detta vengono à leuare dal Carro la Barra,oue giace il Corpo,cólegnadoio il Maellro delle Cerimonie à quello,che hà l’obli-go da riceuerlo, quale farà da molti Preti accópagnato veftito in Piuiale,e le foibe Prelato in Cappa,e Mitra,feguito dal fuo Clero. Doppò Doppo quefto deu’efler portato nel cuore della Chiefa , fotte vn ricco, e lontuofo Baldachino.doue farà innalzata vna Cappella ardente, attendendo, cheilferuitiofolenne fi faccia, cantandoli il Libera me Domine ,&\\Deprofundìs\n Mufica, e COSÌ fegut tanfi le preghiere à Dio fopra il Corpo, e la celebra tiene di Meflè per il ripofo dell’Anima. . . , . Gli Scudi, & Armeggi dipinti ,& illuminati de’loro colori, attaccati in ricamo al drappo di lutto ,alle Torcie, eCappelle ardenti, ai Letti, e cinture funebri tengono il luogo delHmagini degli Antichi, perche le riferbauano con ogni Audio nei loro Armeggi come racconta Plinio : ^ ffint qua comitarentur gentilitia funerei. ApprdTo gli Antichi feruiuano i Ciprdfi per fegno di triftitia, e per efprimere il difpiacere fopra la morte di qualche Nobile, c non per i Plebei, come nferifee Lucano : Et non piebeios luElus te fìat a Cuprtjpus. Finalmente dunque per viuere nella morte, e per far conofce-re, che quello che muore non èintieramentefepolto, madie la miglior parte reità nella memoria degli Vomini,vengono perciò impiegate molte ricchezze per fabricare Vrne,e Sepolcri,che gli Egitti] chiamauano con qualche ragione Stanze perpetue. E così anco fono Itati eletti à queft’effecto da’ noftri Moderni i luoghi più celebri e frequenti, & i più Santi, e Sacri, oue fanno à perpetua memoria fcolpire i Nomi, & Armeggi dei Morti, le lord'di nife, i loro titoli, i loro atti, &. Elogi), perche viene Itimato, che ilfuoco del defìderio deH’onore non fi fermi punto doppo la morte, màfi conferui lotto le fredde ceneri degli Vomini eftinti feguendo ciò che dice il Poeta. Gaudent compojìti cinerei fua nomina dici, Fontibus beee fcriptis, monumenta iubent. Per le quali cofefù introdotto nella noftra Chielà il lus Patronato, eh era incognito nella primitiua , non elfendo allora ilco-ftumedifeppellire perlona veruna nei Tempi). Et i primi, che riceuerono queft’onore furono i Santi, le di cui pretioie Reliquie, e ceneri vennero in elfi con molta veneratione collocate, come Telòri tratti dalla fierezza, & inumanità de’Barbari, e così furono le Chiefe chiamate Martyria SanBorum^, confacrate a’ Santi , che portò ciafcheduna il nome di quello, ch’ella nconolce-ua per principal Patrone. Quelle non aueuano per Arme, che la Croce per moftrare con tal marca generale de’ Giri Ih ani, ch’eis’ erano fiate fondate per vna deuotione, e liberalità publtca. Del Caualier de Beatiano. 303 I Rè Chriftiani non poteuano meglio impiegare le loro ricchezze, chea coftruireChiefe, che furono con vn nome Reale chiamate Bafiliche, nonfolo per immortalarli con i Maufolei, Sepolcri, che ini deftinauano,mà co oggetto,che dal Mammone dell’iniquità s’acquiflafferoiTcforidel Cielo. Ildefideriodella coftruttionede’Scpokri pare, che Ila Rato comune alla più parte degli Vomini ; gli vni hanno più torto penfato alla loro Tomba , che alla loro Morte, e col fuggire da quertas’impiegauano à fondare ilfuo Sepolcro. Gli altri lafciarono i figliuoli, & Amici, che prefero la cura, ò per onorarli, òperlufingare ilfafti-dioch’ertiaueuanodella loro abfenzacoftruire iloro Sepolcri, così fece Alertàndro verfo il fuo Amico Efeftione, & Artemifia à Maufolo fuo amato Marito. Molti hanno creduto, che le morti non forteto più ftudiofe di quefti onori. ld cinerem, ir manes credis curarefepultos ~ Màquertopenficre è lodeuole in noi Chriftiani, che viuiamo in vna fìcuralperanza della refurrettione; e ciò fù il Fucile, che infiammò i Principi, e Gran Signori alla liberalità, efececola-re dalle loro mani l’oro per impiegarlo neU’edifìcatione de’ Tempi], oue quelli fi aueuano eletto i loro Sepolcri ; onde fù ragione-uole di conferuare quefti Corpi, che doueuano ripigliare vna nuoua vita. Gli Anniuerfarij-e Funerali concernano la raccoman-datione dell’Anima, acciò che queftaportii vn giorno eifer degna di abitare il Tempio Celefte, come le fue fpoglie godono quello fondato dalla loro liberalità, e pietà Chriftiana. Non farà fuori dell’ordine, che qui rapprefentiamo la Cerimonia, con la quale! Dogi, ò Principi di Venetia vengono ièp-pelliti, acciò porta ogn’vno conofcere da quefta i maeftofi, e no bilirtìmifuoi fregi. Del Doge di Venetia, che rapprefenta l’Ordine Ariftocratico, & il radiante Lume della fua Reai Grandezza viene conpublici onori in cafo di morte dal Senato accompagnato il fuo Corpo, e così anco folennizzate le Pompe de’fuoi Funerali . Publicata di erto la Morte in Palazzo, fi pone la Ina Statua nella Sala volgarmente chiamata dello Scudo, dentro ad vna Barra onoreuol-mente adornata col Manto d’vna delle Scuole Grandi, oue forte Sua Serenità frà Confratelli diquelia afcritto con Cufìì no, e Coperta d’oro in Velie Ducale, e Dogalina con Bauaro, e Scuffia, tenendo il Corno in Capo. Viene in quefta Sala trattenuta per lofpatio d’ynGiorno, conlegnando aH’Armiraglio , e Guardie deli’Arfenak lo Scudo delle Jfue Arme, che viene da quegli cullo- 304 L'Araldo Veneto cuftodito, e porto a’piedi della Barra. Il Giorno fufleguente vien leuato dalla detta Sala dello Scudo per il Capitolo della Chiefa Ducale di S. Marco} accompagnata dalla Sereniflìma Signoria, chedifcende dalCoIkgio,e incaminandofi verfo la Sala de’Pioueghi,oue fopra d’vn Catafalco refta efpofta in detta Sala, venendo dal Vicario di S.Marco, fatto l’Officio de’Morti, e detto il , ò Deprofundis convn Oratione, e datagli l’ac- qua benedetta, erincenfo, ritornando la Signoria in Palazzo, &il Capitolo in Chiefa , reftando alla cuftodia della Statua i Signori della Sanità in Vefti Ducali, i Comandadori del Collegio, edel Sopragaftaldo. Quattro Cerei bianchi fopra quattrogran Doppieri ardono per tré giorni continui, che fi trattiene in detta Sala, &ai piedi della Barra gli viene porto il fuo Scudo dalla Guardia deH’Arfenale, attaccato alla Colonna, fi-tuata verfo Leuante. Il primo giorno fe gli canta nella Chiefa di S. Marco la MeiTa de’Morti in canto figurato dai Cantori, e Preti di quella Ducale con tutte le Cerimonie folenni di Ombrella , & altre Marche folite in tali fontioni. Man dano poi i Pro-ueditori del Comun i loro Fanti ad inuitare tutte le Scuole piccole per il giorno de’Funerali, e così quelle del Santi ffimo Sagra-mento delle Parecchie de’ Preti, Frati, e Monache di tutta la Città, quali vengono con i loro Gonfaloni, ò Pennelli, accompagnati da quattro doppieri per ciafeheduna Scuola. 'Le Con-gregationi dei Preti, che fono al numero di none , vengono in-uitate dal Noncio del Clero , e così il Maeftro di Choro fà inui-tar il Capitolo di Cartello per il giorno preferitto doppo l’hora del Vefpero; Quali tutti congregandoli nella Chiefa Ducale di S, Marco con gli Ordini fuoi foliti, e confueti per le precedenze, e marchia, fida principio airefequie, e Pompe Funebri, doppo l’entrata de’Patenti del Morto Doge in Chielà di San Marco con gli Abiti di duolo, che confìftono in lunghi Mantelli con Stralcino, e gran Cappucci, precedendo ad effi il Ballottino con lo ftertb Mantello, e Cappuccio ; E capitati in Chiefa, il Capitolo di San Marco, fubito s’inuia alla volta del Palagio à ri-ceuere la Statua di Sua Serenità, & i detti Parenti fi portano nella Sala del Gran Configlio, oue s’attroua laSereniffima Signoria con gli-Ambafciatoride’Prencipi radunata à tal funtione, e partati gliOffitij tutti di condoglienza s’attende Fincaminamen-to delle Scuole Grandi, Chierefie , e Congrega tieni con tutti gli Ordini de’Regolari, e Preti, che circondano la Piazza di San Marco colla Statua accompagnata da tutti gli Officiali del Palazzo, lazzo, Scudieri Comandadori, e dalla Guardia deirArfenal che tiene lo Scudo/eguendo con tal Ordine la Sereniffima Signoria, cioè 1 Parenti più propinqui del Morto Doge il più prò filmo de’ quali farà al lato fìniftro delCófìgliere,che foftienein quefta fon-tione il primo luogo5e cosìleguiterà doppò di lui il NuncioApo-ftolicocon vno de’Confànguinei à Mandritta^fimilmente gli' altri con queft’ordineaccópagnati da gli altri Ambafciatori3e Senatori marchiando in quefta guifa a’ piedi, fino alla Chiefa de’SS. Gio: e Paolo, oue v’è preparata in mezzo la Chiefa vna Cappella di Lumi ardenti con Statue efprimenti Tlmprefe , egloriofì fatti del Doge con l’Arme e falde funebri fopra i doppieri, & An-golidiquella ; Ouedavirtuofo e fapiente Oratore gli vien recitata l’Oratione funebre. E poi da Monfignor Patriarca gli vien fatto l’vltimoOfficio de’Morti. 11 tutto con molta pompa, e concorfo di Nobili, e Cittadini, che con fentimenti di dolore accompagnano anch’efli priuatamente quefta perdita . Molti Superbi, e Ricchi Maufolei de’ Dogi in più Tempj di Venetia fi mirano con ordini Regij fotto Gran Padiglioni , principiando da quelli efiftinti nella Chiefa di Santa Maria de’Erari alì’Altar Maggiore dei Dogi FrancefcoFofcari, e Nicolò Trono dignif-fimi Principi,e così ancora in eilà Chiefa ilfontuofiftìmo di Gio-uanni da Pefaro. In San Saluatore quelli di Francefco Veniero, e dei famofi fratelli Lorenzo , e Girolamo Priuli come dei DogiLoredano, e Močeni go con Padiglioni Reali in SS. Gio-uanni, e Paolo. In Morte ancora dei Caualieri grandi fi.fannole fteffeCeri-monie, e publichi funerali, efimiimente in morte de’Capita-ni Generali, de quali la Republicahà voluto far apparire la Regia fùa generofità con Statue Equeftri come fono quelle inSanti Giouanni, e Paolo di Nicolò Orfino Co: di Pitigliano , di Frà Leonardo da Prato Caualier di Rodi, e Bartolomeo Collene, detto di Bergamo tutti Conduttieri, e Generali della Re-publica , e molte ancora in più Chiefe di Venetia fe ne veggono > V L'Arme L'Arme Gentìlitìe in molti luoghi non vengono -portate nella fua PieneJ^a, che dai Primogeniti. T~7 Sfendo l’Arme vn decorofofregiodelleFamiglie, e vn no-P< bile Fideicommiflb, che fucceffiuamente di grado in grado lìtrafmette al dir di Cananeo in beneficio de’ Pofteri Primogeniti; così alcuni Popoli ofTeruando queftamalTìma, e conferendo al Primogenito attributo di'maggiore ftima, edimoftrationedi più giuridico affetto col concedere à quello folo la gloria d’innalzare l’Arma fua Gentilitia, comefpiegollail primo de’fuoi Maggiori .Nella Francia particolarmente òdi tantovfol’indiuiduo onore de’ Primogeniti, che la confuetudine hà prefo l’immutabil forma di Legge; cosili Primogenito^ fratelli fecondo Geniti fono à guifadel Rè de’ Pianeti, e Stelle minori, l’vno,e l’altre vfcite dall’Opifìcioprodigiofod’vnoftelfoCreatore. Mà il Sole par chefìailfolo herede degl’infiniti fplendori del Padre , doue l’al-tre Stelle appena di nafcita sì gloriofa portano il pregio di pochi Raggi. Mà perche redi ogn’vno pienamente informato per quali mezzi, & Ordini il Portatore dell’Arme Piene d’vna Cafa no-bileletrafmetta, etrafportiaiSuccefTori: Noi per far intender queflo più facilmente infegneremo fchiettamente il Mettodo di formare le Geneologie, e Difcendenze, accioche con quelle fiaintefo ,doue, e come fi conofca, e fi troui il Primogenito, lènza l’intelligenza del quale è impoffibiledi pafiàrauanti. E perche FArme Piene d’vna Famiglia, e Cafa nobile appartengono,e fono domite ad vn folo, ch’è il Primogenito, il quale fino à tantoché lui tieneSuccelfionenonfipofìono trafportare in altre linee Collaterali , ò Trafuerfali ; il Geneologifla ben auuertito di queflo ponerà il Fondatore della Geneologia, che pretende di eleuare al più alto, e primo luogo, & il figliuolo Primogenito direttamente , il fecondo à parte manca, il ter-zoà lui vicino, ecosìfucceffiuamente gli altri come in quella Figura. Equi BCDEF B qui rapprefenta il Primogenito difcendendo direttamente dal primo Stipite A , e gli altri che fono rapprefentati dalle Lettere C. D.E. F. indirettamente per linee, che non fono dirette, mà collaterali dell’A. R. S5il primogenito folìè congiunto in matrimonio due,òtrè volte (come alle volte accade )doueràponer la prima Moglie alia parte dritta del B, e la Seconda fimilmente, la terza, ò quarta alla parte finiltra, acciòche il B ila. nel mezzo delle quattro, come qui fotto i.a.B. 3.4. Quando non hà, che vna Donna ella farà porta à parte finiftra del Marito come fegue B.N. Se ne hauelfe hauuto due, la prima al Iato dritto, eia Seconda alfìniftro come quìfotto i.B. 2. E così anco accadendo, che il medefimo Primogenito forte flato mari tato à tré Donne, la prima fi penerà alla dritta, la feconda alla finiftra,eia Terza fimilmente come qui fegue. i.B. 2. 3. Queft’ordine vien meglio à propofito per difeernere, e diftin-guere i Fanciulli di diuerfi Matrimoni] , e per quello mezzo li fugge la confufione, come quella, che viene da diuerfi Letti, in cui il Geneologifta deue diligentemente confiderare. E per venire aliar apprefentatione della Geneologia ergeremo vna figura come fegue © V 2 LI- LINEA DIRETTA e DEI PIMO GENITI DI PIETRO Pietro Linea Seconda Linea Terza Linea Quarta Cario V AgoiHno l 1 Gafparo Giulio ’ì I l * i Giouanni Claudio Francefco Claudio Nicolò Bernardo Ludouico Ermanno I'—? ! i I I I ,1 Filippo Marco Andrea Matteo Donato Leone Enrico Guardo | j | Paolo Roberto Michele Bartolomeo Stefano Gabriele Antonio X I I ì Federico Ambrofìo Tpmafo In quella Figura qui impreca fi dimoftra chiaramente la difpo-fitione, & ordine dei quattro Figliuoli di Pietro, ch’è la Sorgente, e Radice di quella Geneologia. Dalle Linee, ò tratti, ou’èlcrittoil Nome di Carlo, che padano direttamente, fino à Bartolomeo, fi può coaofcere efler ella la vera linea della prima Geniruta,vSe il primo, e dritto Ramo di queft’Arbore, che in Latino fi chiama Linea yrimozenitorum, cioè Linea de’ Primogeniti . La Linea, che và à cadere fopra il nome di Agoftino è là Seconda > perche ella fegt e immediatamente la prima. La terza viene pure dietro à quella à feguitare l’Ordine, terminando ou’ èfcritto il Nome di Gafparo terzo figliuolo di Pietro. L’vlti-ma, e quarta Linea, che v^ene dal detto Pietro à cadere lòpra quello di Giulio quarto figliuolo, è la pofteriore in grado alle altre. Con quelle Linee tirate dal Fonte, ch’è Pietro per ordine, & applicate ai quattro fuoi Figliuoli, conofceremo l’ordine di natura, cioè la nafeita di ciafchedun figliuolo dello ftef-fo Pietro , pofciache la prima è applicata à Carlo, figliuolo Primogenito, &il primo vlcitoda Pietro. La Seconda è applicata ad Agoftino Secondo figliuolo di Pietro. La Terza è aft’e-gnata à Gafparo ch’è il terzo difeelò dal detto Pietro. E finalmente la quarta è applicata à Giulio quarto figliuolo dello ftefiò Pietro, e per quello mezzo fi conlerua l’ordine di natura, il quale effendo peruertito diftrugge, e leua come dice Guglielmo di DelC auaher de Beati ano. 309 di Monferrato ) àefìrueretur, & yeruerteretur ipfum ordinabile ideji ipfepamogenitus line# prìmogenitorum ; volendo dire che il primo nato dal Ramo de’primogeniti farebbe diftrutto, eper-uertito , nè refterebbe che vna confufione , falfificando tutte le Geneologie , e ci rapprefenterebbe vn Mondo rouerfeia-to, Auanti dunque di partirli dal Ramo de’Primogeniti) cioè dallalineadifcendente direttamente da Carlo Figliuolo primogenito di Pietro, Radice) e Tronco di quella Geneologiabilò-gnanotareche Marco fecondo figliuolo di Giouanni fa vn Ramo Collaterale à Filippo > e farà quella linea chiamata linea Secundogenitorum loannis Ramo del • fecondonato > perche la linea dritta > che nominiamo primogenitomm fulfifte ancora, & è in elfere per Bartolomeo figliuolo primogenito di Filippo, il qual Filippo hàefclufo Marco luo Secondo fratello dalla primogenitura à caufa di che il fuo Ramo è chiamato Linea Secundogenitorum loannis. Mà elfendo Bartolomeo morto fenza genc-ratione eh e il primogenito , Marco fecondo fratello di Filippo, e Zio di Bartolomeo, s’èfoprauiuente fuccederà. Efelui folfefìmilmente morto, Stefano fuo figliuolo accompagnerà la prima nafeita, el’auttorità di portar l’Arme, comediceCaf-faneoferuendofidiquellaparola: 'Primogenito tamen [ine liberis ;, decedentefecundogenitus poter it portare armadomusfeti famili et in- Munii D-tegra. II Primogenito mancando fenza figliuoli, il Secondo fi- d.76. gliuolo potrà portare le Arme della Cala, ò Famiglia intiere, e fenz’alcuna differenza come Primogenito, come dice Guglielmo di Monferrato : Primo defundìo, exclufo fecundofequens di citar primus, & tertius fequens dicitur fecundus, e tutti i fratelli di querto, che Ione chiamati Collatera-li (fequentes, én po Rea geniti ) e come doppo nati lono porti à parte fìniftradel primogenito perfarcortolCerela loro inferiorità, e la precedenza douuta al primo nato, àcaufa di che alterano con qualche marca i loro Armeggi per dimoftrare i loro gradi, & or-dine. Poiché l’Arme fono trafmerte, etrafportate ai Succertòridi grado in grado fèguendo la primogenitura , come abbiamo ampiamente dedutto al Capitolo Ridetto con la Figura Geneqiogi-ca, non larà fuori di propofìto per confermare il noftro dilcorlo portar qui il Parto di Cartaneoche dice: Et ijìudfemper operatur antiquitas, feiipi'ìmoqenitura, qua debet h.i 'ere aliquam prarogtt-ttuarn , & ex comm mi obferuantia in Gdiluì, in qiiocumque g adii Jit, femper h wet islam praeminentiam in Armis , quod ea portai m-tegra,fequentei vero cum ahqua adì e elione. Quefto qui, dice,opera tempre la Prim genitura, la quale deue hauere qualche preroga-tiua, e fecondo la comune ofleruanza nella Francia in qualche grado ? ch’ella fìa,ha quelita preminenza negli Armeggi nel por- tarli fcmpre intieri, ma quelli» chelafeguono, e che fono po-fteriori, e doppo nati con qualche differenza, che vien in quella lingua chiamata brifura. Si deue bene rimarcare quefte parole, in quoarmquegradufit; Che in qualunque grado, che la Primogenitura ila, ò ben nel ramo dritto di quelli, che tengono il primo grado , òpereuacuatione di effo nella linea di quelli > che tengono il Secondo, e che di prefente rapprd'entano nella fuc-ceilione il primo » e così confeguentemente gli altri. Quando dice, Sequentei ', intende lui i doppo nati, fecondo il loro grado, come pare fi comprenda per vn’altropaflaggio del dettoCafla-neo vlàndo quefte parole : ^uihbet Primogenitusfai et portare Ar- r. Farte maslena, & integra ipjìus Domus, fine aliqua diminutione. Alij Cat glo. vero pojleriores, &poiieà.geniti defcendentes, portant curn aliqua con-differenfia, diminutione ■> & diJUndìione , videiicet vtcommuniter c '76' Secundogenitusportai, & addìi cum Artnis principalibus les Lam-beaux. Tertiusverò Bo 'rdaturam(ìmplicem . Quartus Bordaturam cornpojìtam ,feìi alio modo disiinclam. Alij vero , autperbendatn , fehperbarram-, feh alias quouis modo per ahquam diJìinSìionem. V'olendo dire » che qualunque Primogenito hà coftumato di portare l’Arme piene, & intiere della Cafa, fenza qualunque diminutione, e brifura, mà gli altri pofteriori, e doppo nati Di-fcendenti le portano con quale differènza,diminutione, e diftin-tione. E comunemente il Secondo non porta, & aggiunge alP Arme fue principali, che i Lambeiii, &il Terzo' vna Bordura femplice. Il Quarto vna bordura compofta, diftinta, edi differente maniera, mà gli altri con baftoncelli, lifte, e Sbarre, che fi chiamano brifure. GiouannL Pietro Francefco Paolo Nicolò Effendo Francefco Morto del viuente Giouanni fuo Padre, & auendo laicato Nicolò, e Pietro feco Primo nato viuente, il qual Pietro venne à morire auanti Giouanni fuo Padre fenza he-redi. Doppò la morte di Giouanni Nicolò iarà preferito à Paolo terzo figliuolo di Giouanni, V 4 Equan- ’ E quando tali altercationi d’Armeggi fopraueniflero, deuono eflèr decifi per i Rè & Araldi cFArme, come fcriue Maeftro Gio-uanni le Feron nel Tuo trattatodella Primitiua iRituttonedei Rè> Araldi, eProfeflbri d’Arme ? Rampato à Parigi l’anno 15 5 5. per Mauricio Menier. E perche tutte le colè antedette fono Rate de-cife dai Rè dell’Arme, farà anco al xioRro prò polito la decilìonc deiriIluRre Famiglia d’Harchies. Efemplare della Gafa de Harchies Rinaldo d’Eftrepy Sig.d’Harchies Giouanni Sig.d’Harchies figliuolo Primogenito. !-------------- Giacomo vendè la Signoria d’Harchies morto lenza Gene-ratione. jL’vItimo Capo dell’ Arme in quella Linea dritta. Rinaldo d’Har-chiez Sig.de la Motte li. figli- uolo I RinaldoSig.de GafparoSig. de Molain la Motte, eMi- Giouanni Sig. I Giacomo de Har de Molain Gio JDÌSig.de la Motte e Milo-10. AntonioSig.de mez * ] Molain Filippo de Har- Rinaldo deHar-chies Sig. de la RobLtoSig.de^-*M-tSódeHar- Molfn chies Sig. de la Rinaldo de Har- Motte. Giouanni de chies Sig.deMi-Qneflo qui ere-Harchies de lomez dito la Signoria Molain capo de Molain per la dell’Arme Lionde Harchies Morte di Gio- vltimo Sig. de Milomez uani vltimo C a-Capo delFArme moderne po dell’Arme j come più profilino,e l’Arme fono reRateàLion come Primona- to. Per Per la predente Figura della Cafa de Harchies apparechiara-mente come doppò la morte di Giouanm de Harchies Signor de Molain,CapodeH'Armein linea diretta, difeefo da Rinaldo d’ Eftrepy, le Arme fono rimafte à Lion de Harchies Signor de Mi-lome, Pnmonato nella linea retta del Signor Rinaldo de Harchies Signor della Motta(fecondo figliuolo del Signor Rinaldo d’Eftre-py ) la quale era la prima Collaterale, mà per l’euacuatione della diretta eftinta per Giouanni de Harchies Signor de Molain, morto fenza generaticne Tanno i577.&vltimo Capo delTArme in quella, la prerogatiua, e Primogenitura è venuta, e ritornata à Leone vltimo nella Linea retta di Rinaldo duodecimo figliuolo, il quale per efler primo in ordine di natura hà fpiegato l’Arme. E Rinaldo de Harchies Signor della Motta vltimo nella linea Collaterale, come più propinquo à ereditare la Signoria de Molain. E così è euidente,che grandemente sabbafsano,quelli,i quali à caufa della proffimità pretendono l’Arme feparate delle fuc- ceflxoni, come abbiamo afTai ampiamente moftrato. E perche Io potrei rapprefentare molti altri efempi in conformità dei precedenti , mi pare hauer fodisfatto alleobiettioni di quelli che per caufa di proflìmità, e maggioranza d’età potrebbero pretendere alle Arme piene , le quali come che fono ripullulate dal dritto della Primogenitura confiftono in ordine, e grado di natura fo-lamente, per la priorità ,e pofteriorità de’Fratelli Collaterali, i quali fanno le loro Linee, e Rami fecondo la priorità , e pofteriorità del le loro nafcite.. £t à fine di dare inftruttione alla pofterità de progreffid’Arme, e che con ragione ellanepoflà giudicare. Noi abbiamo pofto in luce quefto difcorfo per dilucidare ciò che j noftri Predeceftòri non hanno laici ato fcritto, troppo nafeofto, & aliai faticofo, e che per Tauueniregli Araldi poftono eftere me-gliofondati in quello che dipende dal loro ftato,&officio, pi. gliando la noftra picciola fatica in buona parte. E così continueremo à moftrare che l’Arme non feguono le fucceflìoni de’ Beni, e non hanno niente di comune inlìemejcom’èftato rimilwente de-cifo nella fucceffione de Nully. Efem- Ne!fa fu# KacoU.i. d' Arme .. Ve iure pril mog. q. 4. nu. 1 j. Efemplare della Cafa de Nully Giouanni Signor De Nully Pietro Signor De Nully morto lenza generatone Francefco II. Figliuolo morto atlanti Pietro Efdras Signor de Nully doppo Pietro* Felice III. Figliuolo morto auanti Francefco Bruno Doppo lamorte di Pietro Signor de Nully capo dell’Arme cioè in Linea retta ; Efdra come Nipote più prollìmo > & à caufa della proffimità è fucce/l’o alla Signoria de Nully ; e come Primogenito nella linea retta moderna (la quale era prima Collaterale, quando Pietro viueua, e per la morte del detto Pietro, effendo la linea retta euacuata, la linea di Francefco, è fatta la di-rettadi Collaterale, così che bora è la prima, nè può effere à parte d’alcun altra , màla terza difendendo da Felice, la quale era kfeconda Collaterale, & al prelènte s’attroua fola la Collaterale al Ramo di Francefco ) è lucceffo all’Arme come piùproflì-mo, perche Felicepoteua feguitare Pietro, e per quello mezzo ereditare la Signoria de Nully, la quale per auuentura, & accidentalmente è venuta à Efdra per elier Felice morto auanti Pietro,e così la Primogenitura, e proflìmità caufe diuerfe lòno cadute in vn medellmo fuppoìlo per vna cofluenza cafuale, & accidentale, come può luccedere in cali limili. E non è per inferire, cheneceflariamente le Arme fegumno le fucceùìoni, perche ciò farebbe vnabulo, come ha molto bene rimarcato il Signor de Boncourt, vlàndo di queìle parole : Le Arme d’vna Linea non puonno venire in diuifìone, ò in par ti mento, ma fono conlegnate ad vnfolo, il quale quantunque poiede vendere la fuaeredità, non può vendere l’Arme, le quali fono domite per ragione di fanguc,colà veridica, e dipendente dal dritto di Primogenitura; à caufa di ciò non può venire in diuifìone, e non è di udibile come appare per TiraqneL. kt Primogenitorum quantum ad fuccejjìo-nem ferini et, nibil sonine urie bah et cumfeidis, qua regtilariterfunt dini- diuidua, <& quidcm a 'juahter d mi derida ìnter hxredes per tex. ine. r. $. ìtem fìduo, & ibi ornnes tit. quib. mo.feud. amit. ha autem Primogenitura indiuiduutn efi,Čr minime cateris conferendum. Volendo dire che il dritto dei Pnmonati, quanto alla fucceffione non hà niente di comune con i feudi, i quali regolarmente fono diui-lìbili-,e deuono efferdiuifi egualmente fra gli Eredi. Mà il dritto della Primogenitura è indiuilìbile, & in neiluna maniera conferi-bile agli altri. Per doue appare chiaramente, che il Portatore dell1 Arme difeenda dal dritto della Primogenitura,che no hà nie-te di comune con le fucceffiopi; onde non può accadere in cafo di eredità ; come molto bene ce lo inlegna Guglielmo di Mòferrato in quello palio: §luandocumqueacquijìtioconcernit corpusharedi- ^ tarimn , &Jìc titulam & Armedellafua Famiglia per il figliuolo Primogenito difcen-dente dalla di lui prima nata figliuola, il qual figliuolo nientedimeno dilcende per fuo Padre d'vn’altrofangue, eFamiglia, re-ftandoui ancora molti Eredi Mafcfii nelle linee, e Rami Collaterali della Cafa, eFamiglia del dettò Capo, come dunque porterà il figliuolo della figlia l’Arme de fuo Auo materno ? La rifolu-tione di quefta Queftione dipende da ciò, che abbiamo qui alianti trattato : E 'bi fogna intendere, che il Contratto non può pregiudicare à quello, che n’è il Secondo in ordine di natura, e per queffo mezzo porterà l’Arme piene della Famiglia; màil figliuolo della figliuola non può portare, che l’Arme di fuo Padre cari, cate di quelle della Madre. Si sà, chela fucceffione, e titolo principale , feguendo il coftume del Paefe refta al dritto della priorità. Qui fi potrebbe dimandare, come il Capo d’vna Cafa nobile, cheinquartaffelefueInfègne con diuerfi Armeggi, fe nefiadi quelleilCapo, con tutto che non porti il BlalònedelfArme della Ina Famiglia folo. A tal Argomento bifogna prima rifpon-dere, che la compofitione dello Scudo d’Arme fatto di diuerfe inquartationi,& aggiunte, quali fono acceflòrie, & accidentali, che ponno effer feparate fenza corrompimento dello Scudo dell’ Arme principale, dimoftra le confanguinità fatte con la Famiglia di quello, che le porta, feruendo queftepiù torto d’illuftri Marche, e fregi per far conofcere la Nobiltà de ’ fuoi Quarti, non tralafciando perciò di portare nel più onoreuole luogo le Gentili-tie intiere, ò nel primo punto ò Quartiere, ò fopra del tutto ò fia centro dello Scudo. Finalmente per più dilucidare la diuerfità delle Brifure,ò Segni cherópono TArme piene rammemoraremo ciò che dice Carta-neo : ^iLìlibet Primogenitus folci portare Arma plena , eb' integra ipjìus Domus, (ine aliqua diminutione. Alij veròpofleriores, fapo-ìteageniti defeendentes■) portanteum aliqua differentia, diminuito-ne^jy dislinčlione, videlicet vt communiter fecundogenitus portai , Ò1 addìi cum Armis principahbui les Lambeaux Tertius vero Bordai u- 320 L Araldo Veneto datw amfirnblicem. Qvartus Bor dat ur am compqfitam aut alto modo diffondi arn, Alij vero per Bendam , feìt- > alio quouis modo per ali-quam dijlindfoonem. Mà gli altri Pofteriori, e doppo nati difcen-dentiportanol’Àrme con qualche differenza , diminutione, e diftintione, e comunemente il fecondo figliuolo, ch’è quello che fegue immediatamente il Primonato portavi! Lambello, òRa-fteilo di tre Pezze, ò à tré pendenti in capo dello Scudo delle fue Arme comporto di metallo ò colore, comefifia,perche indifferentemente può ertèr porto, mà farebbe più decente3jfoffedi metallofopra colore, ò di colore fopra metallo. Anticamente tutti i Dilcendenti d’vnSecondo figliuolo ancorché portaffero leloro Arme inquartate fi riteneuanoi Lamberti, fopra il quarto , òpunto principale dell’Arme della famiglia per far cono-fcere, ch’effierano inferiori ai Dilcendenti del Primogenito; mà tenendo il fecondo grado, & ordine lì mantengono tali per la defignationedel Lambello. Tuttauolta gli vni inferiori, epo-fleriori degli altri, fecondo, che quelli dilcendono da i Primogeniti , 0 cioppo nati del Secondo figliuolo prendono fimilmen-tediuerfe Brifurefrà di elfi, per le quali fi riconofce la loro priorità, epofteritàdinafcita, e fimiimenteil loroordine di natura fenz alcuna confufione, òalteratione. Bifogna notare, che il Lamberto, che porta il Secondo figliuolo deu'effer differente in metallo , ò colore à quello che viene portato dal Capouiuente, ci oè dal Padre, ad oggetto di conoicere la priorità dell’vno, e la pofteriorità dert’altro. Si potrebbe qui anco dimandarefequefto Secondo figliuolo aueffe quattro figliuoli, potcffero quelli tutti quattro portare il Lambertolènz’altra Brifura ? La rifpofta éche il Lambellofolo fupplifce per brifura, e che tutti quactro lo pof-fonoportare, mà con tal differenza, cheil Primogenito di detti fratelli porterà l’Arme, e Lamberto come il Padre, il Secondo figliuolo lo porterà di quattro pendenti, òpezze,il Terzo di cinque,il quarto di fei(enon piu) ilquinto porterà il Lambello caricato d’vn Bilàncio, ò Tortello lopra cialcheduna delle fue Pezze, ò Pendenti ; & il Serto porterà il Lamberto caricato di tré Lune crefcenti, ouero con qualche altra differenza, come à Imparerà ; & in queftaforma fi conofce il grado, & ordine de’ figliuoli , fecondo le loro dipendenze . E tal forti di Lambei-Ji fi veggono in molti Armeggi antichijonde fi potrebbero fopra di elfi far molti requifiti, cioè fe necertàrio lìa, che i fratelli collaterali, efigliuoli del Secondo che prefe il Lamberto l’abbiano à portare tale quale 1 Vi’auu il Padre, ò pure con qualche differen- Del C anali er de Beati ano. 321 za. Si rifponde, che non è di neceflità, che tutti fi ieruano dei Lambelli, perche fé il Primogenito del detto fecondo figliuolo ritiene il Lambello come fuo Padre , il Secondo può prendere» chebrifura, òfegno più gli piacerà, fìa vn Baftone tra-uerfante in Banda, ò vn'Orlo femplice, ò qualche ftella di Sprone, Luna crefc,en te, ò altro. 11 Terzo piglierà altra Brifuradif-ferente di quella del Fratello fuo Secondo, come vn Orlo dentato , ò comporto, ouero vn Bartone ftrigliato, e diftefo in Banda. Il Quarto inquarterà del Padre, e della Madre con il Lambello fopra il Cantone dell’Arme della Famiglia. Il Quinto porterà le fue Arme come il quarto con vno Scudo caricato, «tarmato del Blafone di fuo Auo, ò Aua paterna, & il Serto come, di fopra s’è detto. Seguendo il noftro difcorfo, e materia d’Armeggi prò peneremo vn altra queftione. Se il Secondo Figliuolo d’vna Famiglia, e Cala Nobile in Stato Ecclefiaftico fotta femplice ton-fura, tenendo egli anco più Dignità di Chiefa, come Preuo-fto , Priore, & altre fimili, per la morte di fuo fratello Primogenito , fenza figliuoli venirte alla fucceflìone totale della Cafa, tanto delle Signorie, come delfArme, e che quefto qui auertehauuto molti figliuoli Baftardi, e nel tempo della loroil-legitimatione yendelle la Signoria à qualche Mafchio della me-defima Famiglia , & Agnatione : Si cerca fapere fe quefto che hà compratola Signoria, e titolo principale della Cafa potrà portarci’Arme piene della detta auanti la Morte del Venditore, il quale nonoftante la vendita della Signoria reftaCapo dell'Arme. Secondoil Cafo porto qui auanti, bi fogna ri fpon-der afiblu tamente : Che 11 detto Com pratore auendo acqui ftat o la Signoria non porta portare l’Arme piene, ertendo quelle la fola Dignità della Famiglia, e che s’appartiene al Primogenito, come dice Tiraquello -.Dignitas enim Famili*debet feruari in Pri-raog^w/io^Mà quello doppo nato, ò della Famiglia non puòef-fere Primogenito, con tutto che portaffe la Dignità della Famiglia , la quale confirte nella Primogenitura, e così il lus di porta-rei’Arme Piene. Si potrebbe replicare. Che il Capo è Ecclefiaftico, e come l’Arme fono legni e Marche di guerra, e che non s’appartengono agli Ecclèfiaftici, pare ch’erte douerebbero più torto afpet-tareà queftodoppo nato, che tiene il fregio del titolo principale , e prima Signoria della Cafa, & in ftato di portare , e X ma- 322 V Araldo Veneto maneggiare l’Arme. La rifpoftaè che la fempliceTonfuranon impediice il portar l’Arme , & vn Chierico femplice auendo molte dignità Ecclefiaftiche fi puòfpogliare , e maritarli con la Concubina Madre de’fuoi Baftardi , i quali per il matrimonio iuffeguente fono legitirni ; Et legniniati ex matrimonio dicun-tur legitimè nati) etiam in materia Bridìa, & Statutaria. Ltil primogenito di quelli figliuoli fiora legitirni lìiccederà tanto alla Signoria polfedutadal Padrejcomealflus deH’Arme: màile-gidmatiper il Principe non fuccedono ai Seggi, ò feudi come fanno ilegitimati per matrimonio, ciò che fcriue Tiraquello: Legitimatus per Principem non fuccedit in Pheudo, at legitimati per matrìmonium fuccedunt. Et continuò , quòd naturali! legiti-matus eB ( per matrìmonium Jet licei ) ei competit ius fuccedendi, Et incontinente > che il figliuolo naturale è leginmato, il dritto di fuccedere gli appartiene, ecompetifce. Et auanti la legiti-matione de’ Baftardi, nel mentre, che il loro Padre è in vita, perfona non gli può prendere nè vlurpare l’Arme piene ; le quali appartengono al folo Padre di quelli Baftardi, chefono inabili di portarle , durante il tempo della loro illegitimità ; mà incontinente, che fono legitimati per matrimonio di loro Padre con la Madre entrano in tutte le prerogatiue ; &il Primogenito di quelli nel dritto della Primogenitura , che lo trafmette, e trasporta à tutti i fuoi Difcendenti con la facol-tàdiportarl’Armepiene, le quali non ponno appartenere ad alcun altro, che à quello primogenito così legitimato , & ai Difcendenti fuoi, deludendo tutti gli altri della Famiglia, ancora che abbiano la Signori a principale, à ragion della quale non ponno confeguire l’Arme , mà per dritto di primogenitura , & ordine di natura folamente. Altra cofa farebbe levnEccle-fiaftico, elfendo Suddiacono, & in, talle ftato auendo molti Baftardi, venilfe ad elTer Capo d’Arme j così che l’Ordine Suddiaconale che hà il voto di Caftità annelfo, & il Suddiacono pigliando l’Ordine Suddiaconaie fà voto di Caftità tacitamente, enonfipuò maritare, e ipofare la Madre de’fuoi Baftardi, fecondo l’opinione de’Canoniftì, e che à ciò adenlcono ancora i Legifti nelle loro Pratiche,fenza licenza, òdifpenfa Apoftolica, nientedimeno fe vn tale fofte difpenfato di poterli maritare, e Isolare la Madre de’ iuoi Baftardi farebbero quelli legitirni , e iuccederebbero alla fòcoltà di portare l’Arme, non ottante l’allegatione di molti, che dicono: Quodlegitman- tur turjìly per fubfequens matrìmonìum , fi tempore coìtus potuerit effe matrmonium ; Perche Timpotenza , che potxuadareim-* pedimento all’ora della generatione di quei Baftardi , è ttata elpurgata per la difpenfa debitamente ottenuta , giungendo , quod matrimonium purgai omnia prcecedentia, che il Matrimonio purga tutte le cofe precedenti, mà quando fi prende l’onore di portar l’Arme piene illegitimamente , e per vfurpa-tione , tali deuono eflfer puniti s come facrileghi , fecondo il parere di Tiraquello: Vfurpans fcienter honorem Jìbi indebi- dt tum deh et punivi pcena facr il egij : E non appartengono l’Arme vfurpateàquellij chele portano, màponno eifere vendicate per i veri Eredi, che lungo tempo le poffedono fenza veruna preferì ttione. L’Arme confegnate alle^Dignità , appartengono , e fono portate per quelli, che ponedono le dette Dignità > efpefTe volte quelli inquartano le medefime con l’Arme della loro Famiglia , & Agnatione, e reftano tali Arme permanenti , & annelTe alle Dignità, non potendole portare, che quella per-fona, che in dette s’attroua coftituita , venendo à finire con la morte della medefima . Quando vi è qualche Prouincia, Città , Borgo , Cartello > Signorie , Feudi Nobili, che abbiano Arme proprie , e particolari, i Gentiluomini del Nome di quelli j ancorché non folfèro Signori nel dritto le poflbno portare , perche fopra ciò fi fono commefii molti abufi, ve-dendofi prefèntemente aflài Gentiluomini di Nome , & Arme , i quali peruenuti ai titoli di Dignità fia per erettione di Signoria in Baronia , Contea , ò altro , Mando il nome del luogo , doue portano l’Arme, pigliano il nome della loro Baronia, ò Contea. Mà che fi direbbe d’vno nuouamente nobilitato, il quale fa-ceffe coftruire , & ereggere vn Borgo , àcui imponerte ilfuo Nome j & attribuiise le fue Arme : Se quefto farà Gentiluomo ( ouero i luoi Dilcendenti ) del nome, e dell’Arme. Si rifpondedisì, chefarà Gentiluomo, fe la concdìione, ePri-uilegio del Principe fia tale, altrimenti nò -, perche non pon-no l’Arme d’vna Signoria ellère permanenti fe non per autto-rità afloluta del Sourano , altrimenti l’Arme farebbero caricate tante volte, quante la Signoria cangiaffe di Padroni , ePof-fefàori di diuerle Cafe, e Famiglie, le quali fi fappia che fono Signori della Terra 3 e Signoria non ortante che l’Arme della X 2 detta detta reftaflero fide, e proprie alla medefima. Non farà fuori di propofito di lapere fe molti Feudi Nobili tenuti da vn Principe in vna medefima Prouincia , ò Regno auefiero l’Arme fimili e i Nomi diuerfi, potedèroeffer quefti occupati per i Podedòri, che portano i Nomi, & Arme di quelli. Sirifpondedinò, quando non coftafie tal vlurpatione per proueeuidenti, eogn’vnosà, che gli Armeggi, febenefonofi-mili non però fono gl’iftedì ( come dicono i Giuridi )fimik non tff idem. Tutte quede Ragioni da Noi qui auanti citate per i dritti della Primogenitura finiremo con quelle portate da Carlo Molin. oue dice : lus Primogenitura in fe non potejt pr afer ibi , nec per *vntim exfilijs, nec per extraneurn , quia datum eii , & concefum pr aci s'e ipfi genitura, feunatiuitati prima, vnde fìcutiura fanguì-nis , <&■ agnationis funt immutabili, & nullo iure ciuili dirimi pojfunt, jìc tura pracisè, & immediate data à lege ipji fanguini natura , tumquod non pote fi fieri per veruni-^ & exprejjum confen-fum, non poi efi induci per prafcriptionem ^ cum non pofiitplusope-— rari fidilo, quàmveritas ; fed nullo padlo, nullo confenfu fieri pote fi, vt isfitprimogenitus quinonefì, fedbabet aliumantefe. ìgi-tur nullo padlo , nullo confenfu fieri potejl , vtis habeat ipfum , & verurn ius primogenitura, quod à lege concejfum ejl pracisì natura ipfi, & veritati prima natiuitatis, Chi di ragione poffaportare Arme, (ff Infegne. 1^1 On è altro ledere ragioneuole, che vn raggio, quale dal be-nefico labro del Creatore viene nella Ipecie dell’ Vomo egualmente fpirato, con tutto ciò nel primo punto della linea vitale chiaramente fi vede chi nobile ò ignobile conduca Ibrigine. Tutte le Stelle hanno vno ftelfo principio, e pure quella è Rimata di maggior luce, che di grandezza di nalcita, e di moto perii Cielo più deh'altre fi vede. Tale appunto èia Nobiltà, quale fre-giandofi al nafeere l’Vomo, lo fà diftinguere dagli altri Vomini} e nel giro delle Mondane operationi lo fa comparire qual Pianeta tra le Stelle. ETa Nobiltà dvn edere così puro, che folo quello è Nobile vero , che da Gentil Pianta conduce l’Origine : tfluQ- Del Camlier de B e aitano. 325 Quonìam Gentilità! ab antiquitate ingemwrum dicìtur , & genti-Ješfunt, qui ab tngenuis oriundi funt col citato Tiraquello. Chi è di lega diuerfa auerà il nome accidentale di Nobile, mà non il foftantiale di Gentiluomo . Quello mezzo termine fi caua folo dal ventre materno, centro, in cui il Padre infule il diretto feme di Nobiltà . Può chi viene nobilitato per indulto del Principenaturale, ò Straniero eflertrà la Plebedillinto, edinalbo-rare lo ftendardo della grafia concedagli con marca, e pre-rogatiua di Nobile, mà non farà altro, cheoro manipolato da famofo , ò fumofo Alchimilta , e non di quella fchiettezza, che le miniere lo generano . Vn Rè, òPrincipe, c’hà l'arbitrio fopra la vita de’Sudditi può anco decidere gli accefiorij della natura : Hoc honore condignui erit, quem Rex volueritbono-rare. Con tuttociò potrà animare nella materia d'vn Plebeo quella di Nobile, non già quella di Gentiluomo, à guifa d’vno Scultore, che d’vn rozzo marmo potrà formare vna bellilfi-ma Venere, mà giammai mutare la foftanza quidditatiua di quella. La Gentilezza viene dall’Antichità d’Vomini di libera conditione. E colui è gentile d’dlenza, che nacque da Stirpe , la quale conforme le proprie leggi giammai fu lerua nel fuoPaefe. Pare che la libertà fia quel nitido Fonte dacuifca-turifceTefièrdi Gentiluomo. Chièdiprofellìqnemecanica, eviene nobilitato dal Principe riceue attiuitàdi rendere ne’ Tuoi Difcendenti ilfregio di Nobile, mà egli durante il fuoviuere è folo Nobile, che finomina Eques deauratu!, nè giammai può godere lattributo di Mtlei, fino che coll’Armi alla mano non auerà mefio in fuga quelle Tenebre , che lo accompagnano nel nafcere. L'effetto formale della grada del Principe è quell’Elifire , che tramuta ilmetal-lo d’vn Vomo non libero in perfona ingenua; mà non può punto alterare il di lui principio , operando , che Fuluio per ragion d’efem pio nobilitato, fatto libero per indulto Reale non fia nato da Ferdinando ilio Genitore di profeffione plebea. Quindi la Virtù, e Priuilegio del grand’Oratore Romano poterono decorare bensì col innalzar quell’ Eroe all’apogeo di gloriolà Nobiltà,e collocarlo sù’l Trono del Confolato; con tutto ciò non ballarono per {cancellargli dalfAnima la vii Macchia de’ fuoi Natali. E:la NobiltàGentilitiad’incomparabil valore. Quindi nafce, che tutti procurano i mezzi, ò per far pompa della mede lima, ò pure di comprarla coll’attioni virtuofe . E qui di paOàggiocredo bene idogliere il ducuto; ed è, sVno nobilita- X 3 to 326 V Araldo Veneto topergratiofaaffettionedeIRè poffa chiamare Arme Gentili-tia, òInfegnagentilitia quella, cbeffo fa feruire dicontrafe-gno alla gratia, ch’ei riceuette : Infignia Genti Ut ìa diami ur, qu<£ funt cuiquegeneripeculiaria. L’Arme Gentilitie fono quelle, le quali fono proprie à ciafcuna Linea della Famiglia, Dalche Tiraquello rilponde, che il nobilitato non porta l’Arme della fua Linea afcendente 3 poiché quella hà primaria l’origine dall’ effer vile, emecanico. Et effendo impoffibile , che l’ombra sfauilli} benché picciola fcintilla di luce; così l’ofcurità della propria afcendenza non ammette al nobilitato l’arbitrio di chiamar l’Armeggio acquiftato Arme Gentilitie; mà fololnfegna, ò Marca d’onore ; de tta gentilitia più per fregio della fuccedìo-ne de’Poderi, che per attributo competente ad eflò nobilitato, il qual trafmette qual centro alla Periferia tutte le prerogatiue, marche, titoli propri ne’fuoi Difendenti. Mei (piegate le differenze tra ilGétiluomo,e’lnobilitatoparmie(rcrbened’accenna-re, fecondo il parere degli Annerirti chedue fpeciedi Nobiltàfì danno, l’vna ottenuta col mezzo della virtù, &efemplari co-fiumi ; l’altra per maneggio di finanze & offici). La prima pollerà di Parenti, e Peculio. La Seconda ricca di Parentela e Beni di cieca Fortuna. Eflendocuriofoilquefito, quale di quelle dueNobiltà debba eflèr all’altra preferita. Rifponde il Tiraquello, che Omnes confentiunt bonus mores, fine virtutem nobilitati anteponendamlK la Virtù la piùbella Marca d’onore,che vanti vn* anima ragioneuole. Quindi quella che di quello bel raggio rifplé-de,auanza anco di grido ogn’altra Nobiltà,che cóerta voglia cambiar del pari. Da ciò chiaramente fi vede vn nato nobile,e che di più abbia fatto acquifto co’fuoi fudoridel vello d’oro della. Virtù, fi rende di (lima fommaappreffo gli Vomini, quali lo ammirano per Semideo della Terra. La Virtù congiunta colla Nobiltà , è come vn Corpo trafparente, e diafano in cui poftoui vn a fiaccola accefa à momenti vi fi raddoppia in mille fplendori la luce. Per tanto deuono tutti i Gentiluomini renderli Proprietari della Virtù, conciofiache quella è il Quadrato, ertabilenic-chiofopracui s’appoggia la Nobiltà ertendo al dir del morale Nobile quello, ch’efercita gli atti della virtù: Me die itur Nobili , qui ad virtutem bene difpofitus efi, & ancorché oggi la ricchezza Ila filmata l’anima della Nobiltà, onde detefti l’Abbate : Che oue Fort una profperanonfplende Lo fplendor de' Natali ombra è di morte Con tutto ciò chi è nella Sfera de’Saggi giudica, che la Nobiltà fia Del Cduali'er de Beati ano. 327 fiabaftantead arricchir l’anima, anzi che lenza le glorie degli Antenati può quella render gloriofo, e nobile l’Vomo; onde Seneca nel Ercole furiofo cantò Nobiles non funt mìbi Ani-, nec altis ìnclytum tituhsgenus^ Sedclaravirtus. Huigenusiačiat fuum Aliena laudai. Il Tronco della Nobiltà in tre Linee diramali, Nobiltà Co-minciante, Crelcente, e Perfetta. La Nobiltà cominciameli chiama quella che il Principe nouamente hà eretto, e creato,che volgarmente lì dice nobilitato . La Crelcente è quella che viene , e difeende da vn nobilitato, mà lì conferua,e mantiene per parentele nobili, ò alme no dalle quali prende augumento, e la rende à futura perfettione,impercioche la Nobiltà della Donna come dice Tiraquello : ^ùia virinobilitas ex vxoris nobilitate quodammodo illufìratur. La Perfetta e quella, che nominiamo antica Nobiltà, la quale da memoria d’Vomini non hà prefo il fuo cominciamento,mà è deriuata così auanti da Padre in figlio, ch’ella hà lorpalfato gli Abaui,e gli Ataui,efsédo venuta dai maggiori, come infegna Baldo feriuendo così : Quandam effe mbili-tatem inciptèniem , quandam crefcentem , & quamdamperfeSìam, quajìfentìat nullam effe perfe/il am,quajìt in principio,aut in augume-to tantum,nifivltra quoqueprogrejfafuerit. E potiamo pareggiarla alla Luna, la quale nel fuo principio ,ò rinouamento non rice-uendo ancora gran lume dal Sole, non moftra, che vn poco di fplendore ; e peruenuta ch’ella è al primo quarto fi augumenta, e rende lo Iplendore più grande, e giunta allafua pienezza è nella perfettione, ellèndodel tutto chiara > e d’vno fplendore compito . Diuidefi la Nobiltà in tré Gradi, la prima del Nobile,la Se-códa dello Scudiero,e la Terza del Gentiluomo;II Nobile è quello nobilitato dal Principe, ehefichiamerà nobile finoallaterza Razzalo Scudiero farà ildifeendentedalla Terza Generatione del nobilitato, & il Gentiluomo dai dilcendenti de’Scudieri. Viene anco da molti la Nobiltà in due parti diuifa in Propria, & Impropria, Intrin(eca,edEftrinfeca, Propria, e Perfetta. La Nobiltà intrinleca propria, e perfetta é quella, che direttamente dipende dalle proprie Virtù, dallo Iplendore -de’ Natali, dall’ ornamento delle ricchezze. Se mancaalcunadiquefteconditio-ni degenera, e molto più in difetto della prima , pofeia della feconda . 11 Priuilegio del Principe,faggregatione ad vna Famiglia illuftre, e la copia delle douitiecofiituifcono la Nobiltàin- X 4 tri n- 3 2 8 L'Araldo Veneto trinfeca, laquakeflèndo più torto incominciata , che perfetta hà molto dell’improprio. Quella viene d’alcuni comparata à quella moneta) che fuori del luogo oue è coniata riefee di poca (lima, evalore. Il nome di quella Nobiltà eftrinfeca poucra di virtù è pollo nel lùono della voccjedènulla in foftanza,è vn ombra lenza Corpo, vna fantafma,vna chimera neiropinione comune del Popolaccio. Datuttelefudette cognitioni dunque potremo arguire à chi conuenga il Priuilegio di portar Arme , & Infegne. Ebbero l’Armi i loro Natali nei Campi bellicofidi Marte, quindi chi fi fregia del verace titolo di Gueiriero può nel proprio Scudo, ne’ fuoi Sigilli, e Liuree delincare le di lui Arme per denotare l’attionigenerofe della fua delira . Chi è Soldato può di ragione portar Arme , & Infegne decorare d’Elmo per additare l’efercitio marnale . E le figure dello Scudo doueran-HO elfere proprie, & adequate alla Militia . Le perfone poi , che negli {leccati di Minerua combatterono coll’ Armi del fapere , e di lettere portono innalzar Arme telatine alla loro profeflione con figure efprimenti qualche cofa virtuo-là . Quindi Cefare il Dittatore innalzò TArme Simboliche fopra lo Scudo d’vna Spada , ed’vna Penna per farli co-nofeere in vtroque Cafar . Lo fpertò moto della penna alla Spada non gl’ impedì imprimere belle Marche di eruditi Caratteri sù’l candore dei fogli , fù lolo quello vanto d’vn Celare eflfer nell’vna , e nell’altra famofo . Chi è Nobile per nafeita , non vi è dubbio , che col nome degno di Gentiluomo non vada adorno , onde potrà giuridicamente fpiegare il Vdlìllo illuftre dell’ Arme prima di fua Famiglia , e didimamente far bella moftra d’altra In-fegna acquillata col prezzo d’attione guerriera , ouero ri-ceuuta da qualche Principe per contralegno della propria Virtù , come fono tutte l’Infegne che ne’gradi di Caua-liero fi vedono ingioiellare il petto de’Nobili . 11 che dico parimente di Perfone nobilitate che apriranno l’Arme, ò Infegne , quali dalla prodiga mano d’vn Grande rice-uelfero in dono . E qui di partàggio accenno vn mio parere , qual è che Arme propriamente fi debbano chiamar quelle , che fono ereditarie , e vanno di grado in grado , pallando ne’Polteri . Mà fInfegne propriamente liano le Marche d’onori, e Nobiltà acquillata per grafia, ò per indiuidua attiene guerriera. DelCaualìer de Bealiano. 329 I ProfefTori d’Arti Mecaniche non ponno in modo alcuno portar Arme, eflendo quella materia che da per se non può rice-jueralcunaformadiluce. Parelolo, che lorfiaconcelfoil dipingere fopra Tabelle le Figure, che dinotino la propria Arte Me-canica con qualche fregio d’intorno,& in fpecialità lenza Elmo, ò colà, che indica Nobiltà. Magia che fono à difeorrere di quella materia liimo debita il dilucidare all’intendimento di molti quello , che negli attributi di Nobiltà è intefo da pochi. E con farmi vn Obietto al già difeorfo di fopra, porre in chiaro , quanto lungamente potrei quellionare . Non può dière Nobile chi vfa profeffione Mecanica ; mà vi fono molte profelTioni , che vengono efercitate da Vernini realmente Nobili Gentiluomini , e Caualieri : Adunque è falfo quanto la maggiore alferifce . All’ argomento con dillinguere la minore , cade 3a confeguenza , Il Mondo è compollo di vari, e diuerlì vmori , e fecondo i Paeli , cosi li veggono i Collumi ; ciò che in vna Città è difetto, nell’altra è Virtù . Gli Arfacidi al dire di Tacito llimarono vitio la Ciuiltà ac-quillata in Roma da Vnnone Succeflore di Frahate Rè de’ Parthi nel Regno , oue piaceua folo barbara forma di collumi , e di Vita . Quindi è che fpecialmente in Italia il Genio de’ Principi lia diuerlò . Et in alcuni luoghi dei loro Dominio folo è Nobile , chi totalmente viue lontano da qualunque Arte , ò Profelfione Mecani-nica , là doue in Padoua Teffer Medico punto corrompe TelTenza di Nobile . In Firenze e Genoua ò quanti , che tutto il giorno nelle botteghe mercanteggiano fono Gentiluomini Principali , & hanno vna mano fui lauo-rio delle Sete , e l’altra à maneggiare interelfi di Stato nel Gabinetto del Principe . Le fette Arti chiamate Liberali hanno ancor quelle i lor gradi di Nobiltà . Si che i Profelfori delle Lettere , che fra quelle fono le più degne per elfer conofciute le più vtili vincono le Prouin-cie , e Regni con la loro voce , e penna , fenza arruo-tare il ferro & imbracciare lo Scudo militare . I Legilti , che fono i Soldati della Pace vegliano ancor dii alla 'cullo-dia degli Stati, e la lor Nobiltà è fondata fopra la conferua-tione del ben publico, che come fpirito vitale fà che ogn’vno conofca quell’ Impero di viue anime rationali retto,oue la Legge vien riuerita da Grandi, & obbedita da Popoli, Vna Città, Pro^ S 3 o L'Araldo Veneto Prouincia,ò Regno può gouernarfi conlafolaIegs;e fenzaauer niffun riguardo alla Nobiltà, mà la Nobiltà quali zero, lenza numero non ferue punto alla vita Ciuile dilgiunta dalla legge . Siche ponno i Legifti portar Anne nobili con ligure però eh primenti la loro conditione.I Profellori del Notariato ch’è membro delle Liberali, e delle Mecaniche in molti luoghi rifiutata da Nobili, in altri anco abbracciata, oue vn Gentiluomo non lafcia niente deirelTeriuoperelèrcitarla, mentre viendifelà dal Senator Tiraquello, e dal Vefcouo Couarruuias il maggiore de’ Letterati Spagnuoli con l’approbatione diuina, che dille lo Hello Dio : In manu Deipotefìas hominis ejì, (fcrfuper faci e m fcrìbce imponet honorem . Onde Roderico Zamorenle, &il Senatore Caffaneo ne hanno à loro fauore molto parlato, e così ad elfi s’afpettano 'Arme Nobili con figure (però proprie al loro officio. ) Principio di tutte quelle diuerlltà è l’vfo, ò Confuetudine. In quel Pae-le, ò luoghi doue il Nobile efercita Profeffione, c’hà qualche affinità con la Mecanica non correla maffima che non fia Nobile, anzi, che olferuo in molte Città di Lombardia oue i Gentiluomini , chef-inno efercitio Mecanico perTvlocontinuatoconcorro-no al nobilitarli maggiormente nel procurar la Marca illuftre di Caualiere di Malta. Si che concludo, che la conditione della perlona qualifica la Profeffione, e che l’vlo diftingue la qualità deilaPerlona,edeirelèrcitio . In molti luoghi ancora vien con-ceflò al Gentiluomo,e Caualiero l’Agricoltura,e particolarmen-teinSpagna, feguendol’anticovfode’Romani, chemoltoce-lebrauanoquelli,iquali àqueft’elercitio erano applicati, di cui fcriue Mulonio : Nemo eftfaltern^non molhsì& effeminatus, qui elicere aufit vllum opus Agricoltura turpe, ac indecens effe viro bona, plantare enim, arare , vites colere , quomodo non honejla effent .? Jtemferere, meter e, triturare, an non omnia hac Itudiafunt ingenua , 0’ bonis viris decora ì Accende, non sò qual raggio al cuore lo fplendor della Famiglia. Infiamma co’l riflettere non sò qual cocente fcmtilla nella mente de’Pofterila Luce Cauallerefcade’loro Maggiori. Trasfonde no sò qual femedi gloria la gloria degli Antenati. Precede nel camino delle Virtù il Lume de’ Proauoh ; e piu logliono commouere le voci deirefempiodomeftico,che deH’efterriojóosì dunque conofco ie belle, e riguardeuoli operationi degli Vomini fortirfempre da limpido fonte di perfetta Nobiltà, facendoan-co nell’incolto terreno vedere le Marche più belle de’ Tuoi principi]' rinchiufe à maggiori progreffi. In fomma non fi può nega- DelCaualier de Beati ano. 331 re, che da limpida fonte non corra Tempre chiaro, e crifìallinoil Rio. E' vn gran vantaggio il nafcer Nobile,perche in ciò la facilità del ben operare è più naturale, che accidentale; equefta prerogatiua di nafcita deuefi molto Rimare, come Teloro tratto dalle Miniere della Diuina Gratia, quale iftilla nel Teme di tutte lecofevna fingolar Virtù? che loro arreca marauigliofà forza per giungere al principio onde deriuano . Quindi auuiene, che gii Vernini d’illuftreSangue più pronti fi fanno vedere degli alma produrre attieni riguardeuoli, e grandi con certo tal qual ardore, non benconofciutoda quelli, che fopra quella materialè-riamente trattarono. E chi negherà che vn Gentiluomo non ri-troui anco nelle vifeere materne delineate à caratteri di Stelle le firade più facile alla Gloria? &iui (pianate dal Paterno valore gl’incontri difaftrofi dell'Eroico corfo d’vna vita lodeuole, mentre Tappiamo, che il Teme d’illultre Nobiltà auualorato dalla difi pofitione del Sangue materno prède vn Anima così vigorofa,che col moto de Tuoi infelici incrementi fà che in quella Sfera fi Tentano gli efficaci inuiti della natia Virtù. Mà percheogn’vnoco-noTca, quanto anco apprefio iddio fia fiata confiderabile la Nobiltà, leggerà quel pafiò regiftrato nelTEcclefiaftico, oue la Sapienza diuina chiama felice quello Stato, oue germoglia la Nobiltà: BeataTerra citi RexNobilisetì. Efrài magaiori beneficij che fece Dio all'amato Tuo Popolo, fù (ingoiare quello d’onorare particolarmente i Nobili di varij titoli, gradi, e Dignità. Tuli de Tribubus ve [iris ( dice il Signore ) Viros Sapiente!,& Nobila , ek conftitui eos Principe!, Tribuno!, & Centurione! , Ò1 Quinquagenario! , ek Decano!. Lo Tplendore del Principe eTce dal chiaro Lume della Nobiltà de’ Vadali!, eTopra la baTe di quefii ftà fondato il Regio Tronco. Infelici fi ponno chiamare que’ Popoli, che poco firmano la Nobiltà ; E benché Cicerone fofie di Natali oTcurifiimo. diceua nondimeno cheOtnnes boni fernper fauennt!. Et quia Reipublicce vtile eft nobile! effe homìna digno! ma-ioribusfui!. Et quia valere debet apudno!femen clarorum hominum de Republica meriterimi,memoria etìam mortuorum . Pianfe il Profeta Geremia nelle ruinedella bella Sion Tefiintione defle Famiglie illnftri. Frà i maggiori caftighi del Popolo infedele tegiftrò il Reale.Profeta la Prigioniade’Nobili. Con le maggiori calamità degli Ebrei accoppiò Ifaia la pouertà de’Grandi. E trà gli effetti maggiori dello (degno di Dio ilmedefimo Profeta commemorò la caduta della Nobiltà.. Non viene da quefio Priuilegio di.portar Armeabbracciato alcun alcun Plebeo, ò profeflbre d’Arte manuale 3 e Mecanica, nè me-noquelli che per il lucro fi veggono mercantaresù le Piazzecoii anelante paffione ; e le alcuno temerariamente le portaIfe, fi pò-trebbequello chiamare vfurpatore dei dritti della Nobiltà, e non legitimo Rapprefentatore de Priuilegj della medefìma. In fbmma tutti quelli, che non fono Nobili, ò che non potfedono carattere di Nobiltà fono perpetuamente efclufi di portare Arme nobili, mà Polo Marche ò Segni della loro Profeflione, & efercitiomecanicojcomegiàpraticarono gli Antichi Romani, che fino alle ceneri degli eftinti faceuano apparire fopra i loro Sepolcri gblfiromenti propri)', &efprimenti la loro Arte, & efercitio. Così dunque vediamo apprefiò di quelli, che la prima Cohorte delle Legioni Romane era quella la fola priuilegiata di portare l’Aquila, Infogna principale non tanto della Legione ftelfa, mà di tutto il Romano Efercito, perch’era quella non Polo compolla di Soldati nobili > edi grado, mietiamdio conofciu-ti per efperienza, e valore. Si che da tale efempio poterne chiaramente conofcere, che PArmefono folamente domite al Nobile, & al Soldato, & à tutti quelli, che da quelli virtuofamente difeen-delfero. Per lo che donerà ogn’vno nato di nobile Stirpe procurare, che tenebrofa caligine nonofcuriilfuo ferenilfimo Cielo, perche alle volte degenera dalla llirpe Paterna il Figlio , ò per la mala educatione, ò per la macchia del fangue materno, benché in ogni cofa ammette per lo più qualche aborto, ò moltruofa forma la Natura. Plafone curìofo a Dame, e Caualieri per f ogreti amorofì. N Ella Scuola d’Amore,chi ftudia da fcherzo s’addottrina da _ douero, e col muto ragionare del volto, e con la dotta lingua degli occhi parlano così efpreìftuamente, che non hanno bi-fogno d’altro Interprete,cne di quello, che concede l’eiperienza. più raffinata in tal elercitio. Mà perche non lempre ritrouano gli Amanti l’occafioili propitie, hanno perciò fiudiato le mamere più facili per efprimere i loro alletti con Naltri, Mazzetti di Fiori, & altro, facendo che quelli fcintillanti caratteri leruano di lettere miffiue per palefare ali’ Amata la ferie de’ loro pen-lìeri. Facéd o petdò alcuni apparire allacciato al Giuppone verfo la parte parte del cu°re vn naftro di color di fuoco, non per altro, che per denotare alla fua Dina, che quel colore di cui trà le caule elementari alcunanon v e,c’abbia più del celefte, e del Diuino, e che per la nobiltà, e dignità fua trà gli elementi è il primo ; così il fuo Amore per auer più affinità con la bellezza, cffè fimbolo della Diuinità è il primo, che vanta prerogatiuedi merito. Gli promette nelle pugne d’amore coraggio, elito felice, e buona iperanza. Quelli, che portano il naftro di color Azurro, ò Celefte in quella parte, pretendono di palefare con tal colore, che la cor-tefia riceuuta dalla loro Amata farà fempre nel loro cuore im-preffii con linee indelebili di debito. 11 Naftro Verde à quello lato rapprefenta contentezza di cuore, Amore principiato in tenera età,fperanza gioconda, e fortunato fine. Volendo con tal colore elprimere, che fempreverdeg-gierà la Iperanza del fuo gioire, fino che durerà il nutrimento dell’affetto. Il Naftro Violetto in quella parte denota amore cauto, prudente , efegreto, e perciò alcuni vollero con quello afficurare la fua Amata, che tiene riferrato nel fuo petto quell’amore có l’iltef-fa chiaue, con la quale fin allora era fiato chiufo nel fuo. Il Naftro nero nello ftelfo lato, fignifica Amore fermo, & immutabile, e così gli Amanti Saggi con tal colore rapprefen-tano alla fua Diua, che la {labilità è la Regina del buon go-uerno. Il Naftro Giallo allacciato al detto Iato rapprefenta Amore benpoftèftb, e con quello vollero gli Amanti fcoprire alla fua Diua la grandezza, e magnanimi tà del loro affetto. Il Naftro Bianco alla parte Ridetta denota Amore fedele,e fin-cero ; e perciò alcuni pretefero con lo ftefsofar conolčereall’ Amata la lua fincerità,che come il candore è la maggior va ghez-za d’vna fronte ,così la fincerità deH’animo è l’attrattiua più potente d’vn genio fublime. De' Maz^Zjmli. T ’AnemoneFiore donato all’Amata vuol dire così : Conofco X___i naia Bella il tuo Amore poco ftabile. L’Amaranto : Leggerai in quello Fiore quanto fon perfeue-rante in Amore. Il Ciclamino. Mia Bella ecco vn teftimonio fedele della mia volontà in amarti. La Corona Imperiale; II tuo merito non può meglio rappre-fentarti ,che Regina de’Cuori. Il Gelfomino. Non tardai mio Bene in lignificarti il mio penderò, mà ben fù il rigore de’ tuoi fguardi che non lafciò comparire la purità de’miei affetti al tuo cofpetto. L’Elecrifio. Non cang erò mai volere , fe tu non cangi Amore. 11 Garofano. lituo Bello mia cara fcacciò ogn'altr’oggetto per darti del mio cuore il poffeffò. Il Giacinto. E quando mai crudele finirà il tuo fdegno, e farai pietofaal mio male ? Il Giglio. La purità del mio Amore ti farà conofcere il mio Animo. 11 Girafole. Sieguo chi mi fugge, & adoro chi mi tormenta . La Giunchiglia. II mio contento farà il tuo mia bella. L’Hemorcale. Prudenza mio Bene fe vuoi condurmi al Porto. L’Iride. Hògradito iltuofauore, elodofommamentel’at-tione. Il Martagone. Vmilierò alla tua bellezza i miei affetti fe mi vuoi per leruo. La Merauiglia. Verrò quefta fèra sìfl imbrunir del Cielo. Il Naftrutio. Non mancherò di ièguirtnn ogni luogo. Il Lilio Conuallio. Mia Bella raccogli nel tuo leno quelle lagrime pure del mio tormento. Il Marcilo. Non effer così auara del tuo bello. Il Ranuncolo . E quando mai aueranno fine quelli miei fo-fpiri ? La Peonia. Tu trionfi crudele del mio cuore, e non mi vuoi dar pace. La Rofa Bianca. Chemigiouala buona volontà fe in quefta perifco. La Rofa Gialla. La tua Grada è da me fommamente riuerita, e fri mata. La Rolà Roftà. Non mi lafciar perire nella fperan^a. IIBottone di Rofa bianca. Saròfegreto quanto vuoi. Il Bottone di Rolà Gialla, non mi lafciar lenza il tuo aiuto, ò Bella . Il II Bottone di Rofa Roda. Vfcirò ben pretto da così ftretto legame, che mi tic ne il rigore de’miei Parenti. Il Tulipano. Ti giuro mia Bella di volerti amare anco fe bi-fognattè mutar Paefe. La Viola. Mi contento di quello tu vuoi, purché non cangi Amore. Doni, e Prefenti Sìmorojì con le loro ejprefsiom. Anime de" frutti donate. /■"Xln quefte fogliono gli Amanti moftrare all’Amata il Defi-y 1 derio, ed il cuore, e farli conofcere nelle vifcere, ò darli in tutto, e per tutto non folamente viui, ma dopò la depofitione del Corpo. Cagnolino Donato, Con tal Dono pretende l’Amante di godere dell’amata gli am-plefli, ò pure per dargli vn Cuftode fedele, à tutti gli atti, che yfciranno dal iuo affetto, fcacciando dalla fua mente que’penfie-ri, che fcorgefle ribelli al fuo Padrone, volendo, che da’fuoi vezzi, e fedeli portamenti conofca la coftanza del fuo amore, e della fua fede, e l’obligo dell’vbbidire a’ fuoi voleri, più che al di luideliderio. Horologio Donato. o Con tal Dono rifolue l’Amante di far conofcere alla fuadiua che anco a’ fuoi danni è il tempo armato, e che in que’ punti, ò minuti guerreggia il Ti ranno d’Amore con ruote incottanti à cercar l’hore più tormentofe del fuo morire; ouero per infegnarliil tempo che cominciò il fuo male. Trecci* Treccia di Capelli. Inula l’Amata all’Amante Bionda Treccia de’fuoi Capelli, facendo con quella mafia di filo d’oro conofcere le fottigliezze d’ Amore, quali mute oratrici per leuare alla libertà ogni Dominio^ fottopone in feruitù gli atti tutti deH’Arbitrio vmano. Cane firmo d'OJìriche donate, SottoqueftoGeroglificointende l’Amante di rapprefentare vn’Amore coperto,e celato,fino à tanto , chela rugiada della Grada gli farà aprire il cuore. Specchio donato. Intende l’Amante di far conofcere alla fua Diua in quello ghiaccio vn’Antipenftafi d’Amore, cioè la forza del fuoco, che elee da’fuoi begli occhi, e l’algente rigore, che tramanda la neue delirio bianco leno. Ouo frefeo donato. Vuol dire, Vò coperto, &afpetto il tempo, ed il frutto, e che due fiamo vmti infieme ftrettamente in vn medefìmo luogo, benché pariamo diicordi. Perjtco donato. Significa, Guarda, come parli, non ti fidar di tutti, perche la foglia rafsomigha alla lingua vmana, Bolsa del frutto al cuore, che hà molti occhi, quali voglia dire, Sta in ceruello, abbi rocchio à te. Quaglie Quaglie donate. Dolci ire, dolci fdegni, e dolci paci, dolci parole, dolcemente intefe. Vua donata. Adeffo è il tempo da goderli così, e rifarli del tempo perduto. Delle Cinte. LaCintaBianca fopra il Soldato, lignifica penlierigloriolì, feruitio fedele ,e fperanza di Vittoria. Sopra il Giouane : Amore puro,incaminamento virtuofo, Ci-uiltà, e buon principio. Sopra rHuomo, Vita calìa ^honelìà di penlieri, eVirtù acqui-lìata con glonolì ludon. La Cinta Roda fopra il Soldato rapprefenta valore, penlieri grandi, e magnanimi, fortezza, e vigore. Scora il Giouane, Amore, affetto ardente, volontà giulìa,pen« fieri veloci, elentimenti nobili. La Cinta Azurra fopra il Soldato altezza di merito, Dignità cofpicua, penlieri Religiolì,eChrilìiani. Sopra il Giouane ,Vigilanza,buona inclinatione, prontezza, feruitio buono, e volontà ferma. La Cinta nera fopra il soldato denota lìabilità, Intraprefa fedele, coftante, e gloriola. Sopra il Giouane, coltumi perfetti, e buoni accrefcimenti di Virtù, e di mento. Y Come Comefi deuono portare i colorì fecondo le qualità delle per fone. I ^Opoauer trattato del fìgniffcato dei Colori nelle lorofpc-JL A cieveniremoancoà rapprefentare allacuriofìrà di molti, come deuono quelli eflèr portati fecondo la conditione delle per_ fone, e prima parleremo del bianco qual è habitode’fanciulli fin all’età difei,ouer fette anni, perche denota l’innocenza loro. Si porta ancora il bianco per le figliuole giouanette, per lefem-plici paftorelledi contado ; portali il Biancoancorad’alcuniCa-ualieri, fopra le Armi bianche, e particolarmente il primo anno, c’hannoriceuuto l’ordine di Caualleria, come faceuanoantica-mentei Caualieri della Tauolarotonda,i quali andauano fcono- fciuti,e veftiti di bianco à cercar le loro venture. Gli Vomini d’Arme portano volentieri il Giallo, e così i Rè Principi, eCaualieri il portano negli Elmi, nelle foprauefti, nei fproni dorati. Le Donne ancora lo portano negli Anelli d’oro , e negli adornamenti delle Velli. Portano il Rodo molti Gentiluomini ,& altri ancora nelle Betette, nelle loro calze, giubboni,e mantelli. Le Donne per lo più Io portano in Sottane, nelle cinte, e nelle maniche. Le Genti di Giuftitia ancora portano lo Scarlatto nelle loro robe. Si deue portar il color rollo da’Soldati, e da gente di valore , Deuono portarii Verde Giouani lieti,edifpofti; fi porta il Verde ancora in cinture afšaUe piùdi tutti i tempi fi porta il verde nel mele di Maggio per i Giouani,per le Giouani,e per gli fpofi ancora i quali anticamente andauano cercando le loro venture lòtto1 quefto colore. L’Azurro, ò Turchino è portato volentieri dalle Giouani maritate, dalle Genti di Villa, in Capelli, Calze, Giubbe ni, e Mantelli, vfàno molto quello colore gl’Ingleli, ITurchi, e Per-fìanr. Finiremo quefìo trattato con alcune merauìglie del Mondo , intorno i colori, e molte fingolarità, e proprietà loro. E prima dirò chein Ibernia nafee vna Pietra nera riccia, chiamata da quelle Genti Geft della quale fi fanno alcuni Pater noftri di valore . In Prouenzain alcune Rine, e Spiaggia del Mare nafconoalcuni Arbori piccioli chiamati che quando viene il Mefe di Mag- gio intornoleloro Radici nafeono alcune piccole Veffichc,piene di vmore roflb, come fangue, le quali fono fecche al Sole dalle Genti del Pade in alcune Pelli di cuoio rollò, nellejquali poi nel fine deH’eftatenafcono alcuni Vermi rodi , dei quali fifa poi il chremefino per tingere la feta. Gli Aggaguri di Siria fono Genti ,c’hanno per coftume di tingerli le facciedidiuerfi colori, e fono tenuti più nobili quelli,c’hannoi Capelli, elefaccie meglio diuifatedidiuerfi colori. Vi è vnacampagna,c’hà la Terrarof-fa, eh e dolce, e buona da mangiare. Vi è poi in Ethiopia vna famiglia, il cui ludore tinge di modo lecole che tocca,che giammai non fe ne può leuar la macchia . In Sebaftria poi fi ritroua vna Fonte che fi cangia tré volte Tanno d’acqua, quando roda, c quando verde. Le Genti del Paefe s’auuiluppanp di bianco, lì come i Chnftiani portano il Turbante azurro, e i Giudei Giallo. In India poi vi fono alcune Genti c’hanno i Corpi loro verdi, e gialli. A Roma poi fi vede vna Statua, che rapprefenta la fortuna, c’ hà la faccia in due partij’vna bianca, e l’altra nera, volendo dar ad intendere, chela fortuna porta felicità, ed infelicità. I colori fono di grande effetto,e ftima nelle pitture, efsendo la pittura vn’Arte molto rara, & eccellente. Onde fi legge in Plinio,e in molti altri, che Parrafio, e Teli furono in difterenza dell’arte del dipingere per la compofitione de i Colori, Y a ArtisTeffarice Vaca bula quadam difficili or a Italia rttd-duntur. Acephalus. Acroterium. Aduerfùs, a, um « Aequor. A Beni. Alanus Canis. AUrius , a, um. Aleòtrìomachin, A lueolus. Aiuta. Anjphimalla * Amphitapa. Ancboratus. Anjùlts. Ayedes. Apex S cut ari us * Apex Galea. Aprugnum Caput* Architalaffus. Area. Areoh. ArrniUatus. Aruum. Afperatus,a,um» Ajjerulus. AJJìifa, um. Asierifcus. Atlante! . Auerfus opposta* Auritus. Balteus. Berfalis. Bìfidus, a->um. Bijugus, a, um* Blatteus. Brachatus. Buccina. Bucala. Bizanti* Vocaboli Araldici molti difficili da portarti nell'Idioma Italiano. Figura fenza capo3ò tetta. Figura, ò Cimiero. Poftoà fronte. Campo dello Scudo. Caldari. Brauo Cane. Fatt© di Piume. Guerra di Galli. Campo dello Scudo. Pelle. Vefti Pelofe da due Parti. L’ifteffe. Figura fatta à foggia d’Ancora « Manichi de Vati. Senza piedi. La Cima dello Scudo. Pennacchio, ò Cimiero. Tetta di Cignale. Armiraglio. Campo dello Scudo. L’ittetfo. Fornito d’Anella d’oro,&: argento, ò Armillc. Campo dello Scudo, Di rilieuo. Affé Trauicello. Solo vnico. Stelletta come di fprone. Softentatori d’Armeggi. Figure oppotte, che tì voltano le fpalle. Orecchiuto. Banda, ò Cingolo. Minor per la metà. Diuhoin due. Vguale paralello. Rollo. Calzato. Cornetta da Caccia. Makelle deU’Elmo. Monete di Metallo. Ar ti s Teffarič V oc ab ul a qmdam difficiliora Italice red. duntur . Ccejius, a, um Caniculatus. Cancellatim. Cancellatus* Cancelli. Cantherius. Capreolas. Caputa Sèutarìum. ChryJ'omallum -Cimeliarcha. Cinnabaris. Clabula. Clamor Milit ar is. Clatratus, a, um. Clatri. Cochleatus. Colubra. C o minus. Compactus. Compago. o CompunBus. Conchylatus. Confiratus. Contextus. Conus. Coronis. Corimbi. Cothurnatus. Crates Cancellata. ° Crifpatus. Croceus. Cruralis. Cruritus. Culmusfrumentarius. Cufpidatus. Cujpisima. Cyaneus, a-, um. Cymbala. Cymbalìte. Dači ili. - ■ ■ Vocaboli Araldici molto difficili da portarfi nellldioma Italiano. D’Azurro. Scancellato. In foggia di Cancelli. Reticolato, onero àCancelli.1 Reti, ò Cancelli. Caualletto, Scaglione, òCheuro-ne. Lo fteffb. Cima dello Scudo. Tofon d’oro. Supremo Guardaroba. Color di Cinabro. Baftoncello. Grido di Soldati. A foggia di Cancelli. Cancelli,grate, ò ferrate." Serpeggiato. Bifciav orto afronte. Cerchiato. Cerchio , ò legatura. Punteggiato. Di color vermiglio. Laftricato, coperto. Serie, Spartimento. Cima dell’Elmo. Cima dei Campo. Pennacchi deH’Elmo. Calzato. Grate, ò Cancelli. Crefpo à foggia di rughe. Giallo dorato, Fafcia ligaccia. Con i piedi. Gambp della fpica. Fatto à punta. L’eftrema parte dello Scudo . D’Azurro. Campanelle. Fatto à Campanelle. Prominenze delle Corna de’Cerui. Y 3 De- ArtisTeJpirič VocahaU quidam difficili or a iulice retl-dantttr. Decutnams, Decurjatus. Dixioc b:riur/i, Diagonius, Diade m at us. Dibaj'ba purpura « Dipbtbera. Diremptus • Dorfuaha. Draconims, Duplar is. Evhsnatus. Evigrapbe. Eptfiomiolum. E xfili e m. Fabula. Fafligarius. Fafcia hyuga. F afei a tnuga, Fafciola. Fa'ialis. Ferrugweus fi, um è Fibula. Fimbria. F lauus. Fucatus, Fuluus. FuftTe(farij. Galerita. Gaufape. Gaufapinatus e G lasi um. Glauus. Glutinatus. Gradilis. Guttatus* Herma. Hermionicus ,a, CUm e Heteromalla, Hieroibeca, VotuLvd! Araldici molti difficili da portarli nell'Idioma Italiano. Di non ordinaria grande^7a. Incrociataà foggia della lettera X. Manipolo Sacerdotale. Tagliato à fghembo. Coronato. Porpora due volte tinta. Pelle. Spartito. Valdrappe. Fatto in foggia di Drago. Doppio. Fatto, à raggi > ò Punte. Motto. Spina di Botte. Rampante. Ongie. Cima ò parte fuprema. _ Fafcia paraldla di due linee. Fafcia di tré linee. Fafciett^y Araldo. Violetto ò Pauonazzo. Fibbia. Orlo, òBordura. Di color d’oro. Tinto, òcolorito. Dorato. Fufi d'Arme. Lodola Vceellb. Velie Militarla di Pelle. Veftitodi Pelle. Azurro. D’Azurro. Incalcinato. Mobile. Dentato. Bullo, òMezza Statua. D’Armellino. Velieeoi peloda vna partefola. Vaio Sacro. Hypo- Ar tis Tenaria VocabuU quddam Vocabuli Araldici molti difficili difficili o m it alice red- da portarli nell’Idioma duntur. Italiano . Hypogea. lacinthinus. Jean. Icuncula. Jgniarium. Illufus, a, um. Ima cufpis. InfeJJtis. Infitta. Jnternodia tibia, Inufius, a, um. luba. lubati-) ormn. lugarius. lugana Ala. lugum Alarum. Lacinia. Lacinia pendala. Laciniola trifidia Laterculus. Laterculi. Lemma. Lemnifcatus. Lemnifcus. Leoninus. Leopardtcus. Leporarius Canis. Liba. Liliatus. Limbuš. Limes. Linguatus. Lmgulatus. Litus. Loreum flemma. Lycbtnites arbor. Macula Velleris. Manie atus. Manubriatus, Cantine di Vino. Di Color azurro. Figura dell’Arme. L’iftelTa. Fucile. Dipinto, illuminato 1 Parteeftremadello Scudo.’ Sormontato. Falcia, Benda. Parte della Gamba lotto il ginocchio. Improntato. Crine. Leoni. Che va à coppia. Coppia d’Ali. L’iftefla. Bende,Falcie. Falcie pendenti. Bende tripartite. Campo dello Scudo . Scacchi à foggia di Mattoni. Motto. Comporto di Bende, ò falcie. Benda, falcia. A loggia di Leone. A foggia di Leopardo. CaneLeuriero. Tortelle, ò Palle colorite. Fatto à foglia di Gigli. Lembo, orlo. Se rie,Ordine. _ Figura con la lingua. L’ifteflb. Dipinto, illuminato. Cingolo d'onore di Dame. Arborea foggia di Candeliere. Pelli Molcate deH'Armi. Veftito coperto. Pomo,òguardia della Spada. Y 4 Margo ArtisT ejfariiS V oc almi J, qua dam diffìcili or a Italice red-, duntur. Margo -Millus. Molo, h’nus. Molala (binata. Mulit Barbatuli. Marte at us, Murina g e [lì s. Nex ili s. Numella . Numellatus. Ohliquus. Oblitus. Orthogonij. Oxyonij. Palholum, Papilionatus. Pater Patratus. Pedatus. Perifcelis . Petafatus. Phryfaa ouis. Pinnults. Pinnulatus. P Itn: h ide s . Plumatilis crifta* Pratexta. Prajtnus. Pullatus, d) um. Puluilius. Pyropus. Pyropus radiatus Garbo-Qaincunx, Radiatus. Recrociatus. Redimiculum. Rhombi Teffarif . Roslratus. Runeina Scutaria. Vocaboli Araldici molti difficili da portarfi nell'Idioma Italiano. Lembo,& Orlo. Collaro di Bracco. Violetto. Stella di Sproni. Barbi Pelei. Rollo. Pelle d’Armellino. CommefTo di vari] colori. Collare d’Animali. Che hà lo Iteflo Collare. Inchinato pollo in profilo. Tinto illuminato. Quadri. Aaiti Quadri. Mantelletto. Fatto à piume. Rè dell’Arme. Con Piedi. Legaccia. Fatto à foggia di Cappello. Tofone. Merli. Fatto à merli. Scacchi acuti. Pennacchio deH’Elmo è Lembo della Velle. Di Color Verde. Colorito di Bruno. Scudo delle Dame. Carbonchio. Carbonchio Raggiante. Ripartimento della Lettera X. Raggiante. Raddoppiato à Croce neH’ellre-mità. Centiglio ouer Corona. Scacchi acuti. Col Becco. Figura fatta à foggia d’vn Banchetto. Ra- Ar ti s Tejfarice Vocabula quidam difficiliora Italice red-duntur , Sabuleus. Sagum. Sagu h im. Schema-, tis, Scutuhe. Sudes honoris. Segmentatus. Segmentum tripes, SeJJilis . SemiJJis . Smuofus. Siparia. Smaragdinus. Sitpria lineala, Stemma. Striatus. S tih lic a . Sukatus. S ut Hi s. Synihefis . Thecnia . Thecniatus. Tentar ium. 'Tefsera, Tetragonum. Tetrans. Tapiarium opus. Trabea . Turbinatus. Typus. Vacena. Valuulus. Verniiculatus. Vertex. Vwbiculus . Vmbo. Vmbraculum, Vngulatus. F I Vocaboli Araldici molti diffìcili da portarfi nell’Idioma Italiano . Di color nero, ò di Sabbia. Cotta d’Arme, ò Velie Militare. Idem. Armediuifa. Scacchi ò figura fatta à fcacchi. Centro, ò punto deJronore dello Scudo. Fatto à bende, òlifte. Benda atre piedi. Stabile. Metà dello Scudo, Serpeggiante. Cortine. Color Verde. Segno d’illegitimità. Arme. Fatto à minute punte,come di Striglia. Palo ouero Doga. Fattpà Solchi. Cucito. Vefledipiù colori. Falcia ouer Benda. Bendato. Padiglione. Arme. Quadrangolare. Quarta parte dello Scudo. Figure d’Arme à lauoro di giardini, ■ Cappa Manto. Rotato in giro. Figura d’Arme. Palo, ouero Doga. Campo dello Scudo. Figura fatta à Scacchi. Cima dello Scudo. Centro dello Scudo. Centro idem. Padiglione. Figure convngie. AVOLA Delle colè più notabili. A Letten cofa fìgnifichi. car.154. Al:,* Arme prima origine della Nobiltà. car.r Armeggio, ò Blafone inuentato da’ Moderni. 8 Arme, & infègnehereditarie nelle Famiglie. 8 Afcarij,ò Afcurijloro Scudo. 11 Arme parlanti fua origine, e nobiltà. 17. Agamennone,e fua infegna. Arme fpurie, quali s’intendano. 18 Arme d’inchiefta cofa fìano . 20 Antioco,fua infegna. iz Aleffandro ,fua infegna. 22 Alcibiade, fua infegna. 22 Arturo, fua infegna. 22 Attila, e fua infegna. 22 Armeni loro infegna. 22 Ateniefi loro infegna. 22 Argini loro infegna. 22 Albani loro infegna. 22 Alani loro infegna . 22 Angli loro infegna . 22 Aliatici toro infegna. 22 Attogloriofo d’Epaminonda. 7 Ancile Scudo qual fofie . 25 Argento cofa fìgnifichi. 35 Azurro colore, e fuoi lignificati. 37 A'IIoro pianta à che appoggiata. 34 Armellino animale cofa ranprefen-ta. '35 Aquario fegno à che appropriato. Aria d che appropriata. 37 Ambraà che appropriata. 37 Amaci Angeloà che appropriato. 38 Ametiftoàche appropriato. 40 Armellino pelle fuoi lignificati. 40 Appio Claudio Caudice fuo efempio , 60. Afino cofa rapprefenti. 67 AlbioTribuIo. 72 Ali cofa lignificano. 80 Aquila cola rapprefenti. 81 Aquila bicipite, e fuoi fignificati .82 Attore cofa denoti. 82 Afpido fuoi fignificati . 78 Artaferfe, e fua grandezza d’animo. 87. Alcione vccello cofa lignifichi. 92 Anguilla pefce che rapprefenti. I07 Annibaie fuo efempio. in Adriano Imperatore fuo efempio.i 14 Alloro pianta cofa rapprefenti. 117 Armeggio delle Meteore , e degli Elementi. 139 Arco Celette cofa rapprefenti, 140 Argento fuoi fignificati. 143 Antimonio à che appropriato . 144 Anello cofa lignifichi. 146 Arco cofa rapprefenti. 150 Archibugio cofa denoti. 151 Argano fuoi fignificati. iji Aratro che rapprefenti. 153 Arpa cofa denoti. 153 Ancora cofa rapprefenti. I54 Arcolaio cofa lignifichi. 1J4 Aftrolabiocofa denoti. 154 Accetta cofa rapprefenti, i5S Antenna cofa denoti. i5J Arme d’inchiefta cofas’intendano.i^é Arme piene cofa fiano. l67 Armeggio cofa s’intenda , 167 Arme non fi ponno mutare. 169 Arme gentilitie alle volte mutate in quelle de’Feudi. 169 Arme mutate per guerre ciuili, e ribellioni. 169 Armeggio gentilitio. 169 Anubis fua infegna. 17° Anchifefua infegna- 17° Ario Rè de’ Lacedemoni fua infegna , 171. Ar- Ili Aflemiocofa denoti. l2j Aneto fuoi fignifìcati. 122 Agrimcniocofarapp^fenti. 122 Afparago, e fuoi fimboli. 122 Auenacofa denoti. 12j Anemone fuoi fintboli. 128 Amaranto cofa fignifichi. 123 Attributi delle figure, e fuoi lignifi- cati Accollè. Accompagnè. Accornè. Accorse. Aftrontè. Allant. Amboutè. ISticrè. Apointè. Arme. Arrondè. 1?? 194. e 2oj ip+.ezoj IH l94 194.6 2oj 194 194.6 203 194.6 203 194.6 lOj 194 195 Tauola delle cofe più notabili. Arturo, e fuainfegna. 171 Amaranto fuoi fimboli. Ardatico, efuainfeagna. 171 Alcibiade, efua inlegna171 Arme compofte di Scacchi cofa denotino . 171 Arme compofie di volatili. 171 Armeggio di Animali quadrupedi, 173. Armeggi in tré ordini diftinti . 174. Azurro fuoi Simboli. 174 Armeggio come compofto. 177 Aquila d'oro in campo vermiglio . 182. Àpi d’oro in campo d’-azurro. 182 Ala d’argento in campo d’azurro cofa denoti. 184 Ale, òvoli. 184 Abete d’oro in campo verde. 185 Alloro d’oro in campo vermigIio,fuoi fimboli. iSj Arancio verde in campo d’argento che rapprefenti. 185 Agnocafto verde in campo d’argento cofa fignifichi. 185 Alno verde in campo d’oro cofa rapprefenti. 185 Apio verde in campo d’argento fuoi fimboli. 187 Afsentio d’argento in campo vermiglio cofa denoti. 187 Arpa d’oro in campo d’azurro cofa rapprefenti. 189 Anello d’oro in campo nerocofa fignifichi . 189 Aratro d’oro in campo verde cofa denoti . 189 Arco d’oro in campo vermiglio,e fuoi fimboli, 189 Aftrolabio d’oro in campo d’azurro cofa rapprefenti. 189. Ancora d’argento in campo vermiglio B cofa denoti. 1S9 Accetta d’argento in campo d’azurro, e fuoi fimboli. 189 r% Lettera cofa fignifichi. car.254 Arancio, fuoi fignifìcati. 118 £j'Bandiera prima Marca, efegno Abete cola denoti. 1x8 dell’Arme. 7 Acanto cofa rapprefenti, 122 Bandiere degli Antichi , e loro legni, Alemanni cofa vfafìero per loro Cimieri. 211 Arcangelifuelnfegne. 223 Angeli fuelnfegne. 223 Abbati fue Infegne. 2Jo Apoftoli lue tnfegne. 224 Andrea Apoftolo,fue Infegne, 224. e 225. Aquila , perche pigliata da’ Roma. ni nelle loro Infegne . 249 Aquila con due Capi,fuo Geroglifico. 241. Aquila in che modo da Carlo Magno portata. . 242 Armeggia del Regno di Francia con le fueefplicationi. 244 Armeggio del Regno di Portogallo con i fuoi fignifìcati. k25$ Segni. Bofib Pianta. BafiHco. Banda cofa denoti. Bordura, fuoi fignifìcati. B xo, ò Bombice fuoi fimboli Balena cofa rapprefenta. Barbo cofa lignifichi. Bafilifco,e fuoi fimboli. Baco à che appropriato. Balefìra fuoi fignifìcati. Bandiera cofa rapprefenti. Bandierola. Biglietti cofa rapprefentino. Bordura cofa fìa. Bifanticofa lignificano. Boraggine cofa denoti. Bugolofa fuoi fignifìcati. Baccarà cofa rapprefenti. Bieta cofa fignifichi. Bettonica , e fuoi fimboli. Rofa che rapprefenti. Barile fuoi fimboli. Bacile cofa denoti . Tauola delle cofe più notabili. car.7 Bande cofa fia. 4° 4° 102 104 105 IP).204 Barre cofa s’intendi. 1^5 Batelè cofa fignifichi. 195 123.644. Bequècofafia. 195 162.46 Bigarrè come s’intenda. 195.204 Biìletè. 195 Bretefsècofa fignifichi. 195.204 Brisè come s’intenda. 195 loo Brochant cofa fia. 195 135 Burelle cofa s’intenda. 195 151 Baroni fuoi Elmi. 212 151 Baroni fue Corone. 220 154 Barnaba Apoftolo, efuadiuifa. 225 165 Blafone dell’ Imperatore Leopoldo 163 Cefare con i fuoi fignifìcati. 242 164 Blafone del Regno di Suetia. 258 123.187 Blafone dei tré Elettori EcclefiafticiV 123 260. 123 Blafone de i Cantoni de’ Suizzeri J 265. Blafone della Republica di Venetia fuoi Regni, e Stati. 269 151 Belluno fue Infegne. 270 155 Bergamo fue Infegne. 270 123 123 i4<5.190. Bacio fopra le guancie cofa fignifichi. Blafone del Duca di Sauoia. 176. Bacio nella fronte cofa denoti. Bacio nella bocca tuoi fimboli, Blafone del Gran Duca di Tofcana. 176 277. 176 Blafone del Duca di Mantoua. 278 Bacio nelle mani che fignifichi. 176 Blafone curiofo à Dame, eCaualieri Bacio fopra le vefìi cofa denoti. 176 per fegreti Amorofi. 332 Bacio di piedi , ehe rapprefenti . 176. Bue d’oro in Campo azurro fuoi fi- C gnifìcati. 180 Bofib Verde in Campo d’oro cofa denoti. 185 Baccelli verdi in Campo d’argento co-fa fignifìchino. 187 Bafilico Verde in Campo d’oro. Cefare Augufto il primo de’Romani à Lettera,e fuoi fignifìcati. car.154 Cari/ Popoli cofa faceflerone’ loro Scudi fcolpire. 6 187- pigliar Infegne fimboliche. Badile d’argento in Campo Verde. Coupé cofa fignifìca. 190. Campo detto Sole deH’Arme. Bilancia d’oro in Campo d’azurro Cefare fua Infegna. fuoi fignifìcati. 190 Cilici loro Infegna. Bafton d’oro in Campo nero. 190 Benda vermiglia in Campo d’oro . 190. 6 9 14 22 23 Clipeo Scudo perche cosi chiamato. 25. Cetra Scudo cofa fia. 2 5 Boftbla d’oro in Campo d’azurro. 190 Capo dello Scudo. Can- Tauola delle cofe più notabili. Cantoni dello Scudo quali s’intenda- Cappari cofa denotino. So - no Colori,e fuoi fignificati. 33 Color nero cofa rapprefenti. 39 Cedro à che appropriato . 34 Cancro cofa rapprefenti. 35 Caprai che appropriata. 37 Colomba cola rapprefenti. 37.91 Capricorno à chi appropriato. 39 Capo dello Scudo. 42 Croce cofa fignifichi. 42 Cheurone, ò Caualletto d’Arme, fuoi fignificati. 46 Cherubini fue Infegne. 222 Cinghiale fuoi fignificati. 56 Ceruo cofa denoti. 56 Cauallo, che rapprefenti. 57 Cane cofa denoti. 59 Capra fuoi (imboli. 64 Camello fuoi fignificati. 66 Coniglio cofa rapprefenti. 73 Corna di Ceruo che denotino. 75 Cigno fuoi (imboli. 85 Cicogna fuoi lignificati. 86 Cardello cofa denoti. 94 Calandra che rapprefenti. 94 Cucolofuoifimboli. 9j Coruocofa denoti. 95 Ciuettafuoi fignificati. 96 Cicala cofa rapprefenti. 101 Carpione che fignifichi. 106 Caligola fuo efempio. 117 Conchiglia fuoi (imboli. 114 Calfurnio Fifone fua virtù. 1x5 Cedro cofa denoti. 117 Cafiagno che denoti. 1x8 Cotogno che rapprefenti. ug Cipreffo cofa denoti. 119 Canna fuoi fignificati. 120 Camomilla cofa rapprefenti. i2o Capeluenere cofa fignifichi. 123 Cerfoglio fuoi (imboli. 123 Calta fuoi fignificati. 123 Cauoli cofadenotino. 123 Ceci che rapprefenti no. 123 Coriandro fuoi fignificati, 123 Cicuta cofa fignifichi. 123. 123 124 128 128 128 Cardo che rapprefenti. Carote fuoi fignificati. Cipolle che rapprefentino. Ciclamino cofa denoti. Corona Imperiale fiore cofa fignifichi. Cocomero che rapprefenti. Citrolo cofa denoti. Cerere à che appropriata. Corona fuoi (imboli. Corallo fuoi fignificati. Criftallocofa denoti. Carbonchio che rapprefenti. Caldaia cofa denoti. Candela che rapprefenti. Cappello fuoi (imboli. Caraffa cofa rapprefenti. Coltello cofa denoti. Cotnpaffbcofa fignifichi. Città cofa rapprefenti. Caftelli fuoi (imboli. Cafe cofa denotino. Campanile fuoi fignificati ^ 149« Colonna cofa rapprefenti. Cifterna cofa denoti. Ciana fuoi (imboli. Catena fuoi fignificati. Cerchio che rapprefenti.’ Chiaui cofa denotino. Chiodo cofa fignifichi. Corda fuoi fignificati. Compaffo, Carro. Criuello. Cetra. Cornamufa. Caduceo. Corazza. Calice. Collare. Corno. Calamaio. Cubo. Conocchia,1 Graticola. 129 128 12S 140 144 144 144 Ì46 146 146 146 146 147 147 147 145 149 150 151 IJX iti 152 152 152 152 15? US 153 . J54 l'iTJ 155 155 155 155 155 155 156 156 Campo. Campofpai'fodi grandino. I56 Cauolo verde in campo d'argento. Carte da gioco, J5S 187. Capo. IJ8 Croce, 159 Croce deculTata , Capo della famiglia hà il dritto di portar arme piene. 167 Colori, Metalli, e Pelli cofa rapprefen-tino. 167 Cinque Campi d’arme coloriti Tuoi lignificati. 167 Caufe deirjnuentioni degli Armeggi, 168, Coftume,& vfodi rimunerare la virtù guerriera. id8 Cefarefuo efempio. 171 Cofa i Romani vfafiero prima dell’In-fegne. 172 Colori affegnati da’Gentili a’Ioro Numi, 17? Colore più nobile in qual parte dello Scudo fi ponga. 173 Colorito degli Scudi da doue pren-defse l’origine, 17? Cofe che entrano nell’arme in due ordini diftinte. 174 Cofa fiano le cofe efiftenti,& apparenti. ’74 Cauallo d’oro in campo d’azurro cola lignifichi. 180 Ceruo d’oro in campo d’azurro. 180 Cane d’argento in campo nero. 180 Cinghiale di color nero in campo d’ oro, l8x Ciuetta d’oro in campo verde. 183 Colomba d’argento in campo azzurro- ig3 Coi no nero in campo d’oro. 183 Catena d’oro in Campo d'azurro , 185. Caftagno verde in campo d’argento,. 18 j. Cedro d’oro in campo d’azurro. iSf Cipreffo verde in campo d’argento. 185. Citilo verde in campo d’argento. 185 Cotogno d’oro in campo d’azurro.z?^ Cardo verde in campo d’ argento . 188. Cicuta verde in campo d’oro. 187 Citrolo verde in campo d’argento. 188. Cipolla d’argento in campo d’azurro. 188. Cornucopia d’oro in campo verde. 190. Corona d’oro in campo vermiglio. 190. Corda, ò fune d’argento in campo d’ azurro. 190 Catena d'oro in campo vermiglio. 190. Chiodi d’oro in campo nero- 190 Carro vermiglio in campo d’argento . 191. Corazza d argento in campo d’azurro. 191 Criuello nero in campo d’argento. 191. Compafib d’oro in campo d’azurro. 191. Conocchia d’oro in campo d’azurro . 191. Calice d’oro in campo d’azurro. 191. Croce rofia in campo d'argento. 191 Cimiero con ferpe d’oro in campo vermiglio. 19i Colare da Cane d’oro in campo verde. 19* Corona Imperiale d’oro in campo vermiglio. ipi Corona regale d’oro in campo d’azurro. *91 Cappello roffb in campo d’argento-19U Cor o da caccia d’oro in campo vermiglio. 191 Cetra d oro in campo d’azurro. 191 Clami verde in campo d’argento . un. Gmueia d’argento in campo d’azurro, Cre- Crenelè cofafignifìchi. fiondi Nobilti* in 191 Corone d chi douute. 221 195.204 Cherubini loro diuife* 22Ì 19^.204 Coepifcopi loro infegne< 230 196.204 Canonici loro diuife. 2J0 196.204 Caualieriloroinfegne. 2^0 196.204 196 Carghè. Capè. Chaufsè. Chanellc. Cierinè. Contournè. Cieche. Contrabandé. Contrebarrc. Contre equartelè, Contrefafsè. Contrepalè. Coftogè. Compone. Coronnè» Coticè. Coche. Coupé. Coufcè. Croisè. Croisetè. 196 I96 196 196 I9<5 T'XTuife traslate negli Armeggi l J dai veftiti antichi. ^ 196 Diuife introdotte prima negli Scudi 196 delle legioni Romane. io 196 Definitione dell’Arme. 13 I9<5 Dauid fua infegna. a i9l Donne refe illuftri per l’atte del filare. 197 ^28. 197 Diuifione dello Scudo. 29 197 Diuifioni, e partimenti dello Scudo „ 3o. Cimieri de nouelli Soldati come foffe- Domenica primo giorno della fetti- ro. 2io mana delie rapprefentato. 34 Corona trionfale à chi fofTe dagli anti. Decembre d che paragonato. 39 chi data, e di qual pianta compofìa. Diamante che rapprefenti. 79 214' „ Delfino d che cofa appropriato. 40. e Corona Oflidionafe di che pianta fa- 104. bricata, e d chi fi daua. 214 Drago che fignifìchi. loo Corona Cinica, 215 Di ufo Germanico. 64 Corona murale- 215 Suoefempio. 68 Corona cafirenfe . 216 Drago jòDragone herba fuoi fignifì- Corona Nauale. 216 cati. Corone per qual cagione inuentate. Dittamo cofa denoti . Dragone. Vfo di coronare grimperadori. 2i-/ Diamante cofa denoti .• Corona Reale. 217 Diafprofuoi lignificati. Corno del Doge di Venetia. 218 Dado cofa denoti. Corona del gran Duca di Tofcana, Dardofuoilignificati. 219. ^ Diomede fua infegna. Corona de’Principi.- 220 idomenoltia infegna. Corona de’Duchi. 220 Dauid fua infegna. Corona ,ò Reietto d’Elettori dell’Im- Dardo d’oro in campo verde che rap-perio .. 220 pfefenti .• I92 Corona Marchionale. 220 Dan che .■ 197 Corona Comititia. 220 Dantellé.- 19'j Corona di Barone. zio Diaprè.- 197.204 Corone fono Marche di dignità, ma Dragone. 197.204 Diuifa 124 124 139 HI HS D5 156 170 170 170 Diuifa della Santillima Triade. 222 Echiquetè . 197.205 Diuife della Vergine. 226 Efìouffè. 198 Diuile di Giesjà Chrifio. 227 Epilogè. 198 Diuifa de Serafini. [222 Equartelè. 198 Diuifa degli Arcangeli. 223 Emanchè. 198.205 Diuife degli Angeli. 22j Efplicationi fopra le Figure. 203 Diuife dei Santi. 223 Elmi fuoi figni Acati. 208 Diuife dei‘Martiri. 223 Elmi fue politure. 2 12 Diuife degii Apoftoli. 224 Elmi prima fabricati di ferro . 2X2 Diuifa di Pietro. 224.e 225 Efemplare Geneologico della Cafa de Diuifa di Andrea . 224 225 Nully. 314 Diuifa di Giacomo il Minore. 224. 225. Dinila di Filippo. 224.225 F Diuifa di Bartolomeo. 224.225 Dioifa di Tomafo. 224.225 Diuifa di Giacomo il Maggiore. 224. T7 A origlia Cicogna perche cosi chia- 2 2 5. JL mata. 17 Diuifa di Giuda Taddeo. 225 Famiglia Delfina perche cosi detta . Diuifa di Simone Cananeo . 225 17- Diuifa di Mattia. 225.226 Famiglia Cappello perche cosi nomi- Diuifa di Paolo. 22 5.226 nata. 17 Diuifa di Barnaba. 225.226 Famiglia Caualli perche afiunfe tal no. Donne baftarde maritate in Nobili fe me. 17 fiano quefie fatte Nobili, elcgiti- Famiglia Frizzo perche. 17 me. 3*7 Famiglia Lione perche. *7 Donna nobile fpofata ad vn plebeo fe Famiglia Moro perche. 17 perda la Nobiltà. 317 Famiglia Molino perche. 17 Famiglia Gambata perche. 17 Franchi loro infegna. *2 ^ E Fiamenghi loro infegna. 22 Forma, e numero de’Scudi. 25 TjGittijloroinfegne. Falcia colà fìgnifichi. 44 5 Fabio Maflìmo fuo efempio. 67.70 JLi Ercole di Libia fua infegna. 6 Falcone cofa denoti. 83 Ebrei cofa teneuano per infegna , 8 Fenicefuoi lignificati. 88 Efereuij Cauallerefchi,e militari,quan- Polpo pefee fuoi fìmboli. II2 do , & in che tempo furono inuen- Fico colà denoti. JI9 tati, 12 Fraffino cofa rapprefenti » ll8 Ettore fua infegrra. 22 Faggio (fuoi fignifìcati. 120 Eftate a che appropriata „ 38 Faua che rapprefenti. I24 Endiuiache rapprefenti. 124 Fagiolo che denoti. I24 Eupatorio cofa denoti. 124 Finocchio cofa lignifichi. 124 Erpice cola fìgnifichi. 175 Figure Celefti. ISO Ercole fua infegna. 170 Fulmine cofa rapprefenti. 139 Elee cola rapprefenti. 186 Fuoco fuoi fimboli. I4I EHera cofa denoti. 186 Fiamma cofa denoti. I4I Efcaillè. 197 Facellafuoi fìgnificnti. I4I Fonte Tauola delle cofa più notabili. ponte che rgpprefemi. 14* Gemini à che appropriati. Fiume cofa fignifìchi. 142 Fornello , efuoifignificati, 150 Faretra cofa rapprefenti. , 151 Fionbolacofa denoti. 151 Flauto fuoifimboli. . Fafcio di fpiche 1 e fuoi fignificati. 156. Fafcio di fpine cofa denoti. 156. Figure fituate negli Scudi canate dai veftimenti militari. 170 Fragole verde in campo d’oro cofa fi-! gnifichino. 188 Finocchio verde in campo d’oro. 188. Fulmine d’oro in campo vermiglio ; 192. Flauto d’oro in Campo d’azurro . 192. Fafcè. 197 Fermaillè. 197 Figurò. I97 Fiche. 197 Fufelè. 197 Flanquè. 197 Francefi cofa anticamente portaflero perinfegna. 14S Feltre fua infegna. H Francia Seminario di glorie à ritrouar le Regole Araldiche. 12 Franchi cofa denotano, io TTErba di San Giouanni, e fuoi fi- < JLJL gnificati. 124 Hermorocalle fiore cofa rapprefenti. G I29. Hafta d’oro in Campo nero cofa de- - - - 37 Gioueàche rapprefentato. 40 Grue cofa denotino. 59 Girone cofa fia. 48 Gaio Plinio Cecilio fuo efempio. 60. Gatto che rapprefenti. Giro cofa denoti. Gaza fuoi fignificati. Gallina che rapprefenti. Gelfo , ò Moro cofa fignifìchi 119. Gineftre fuoi fignificati. Ginepro cofa denoti. Gramigna fuoi fimboli. Gentiana cofa fignifìchi. Giunco che denoti. Grifolitofuoi fignificati. Giacinto che rapprefenti. Ghiacciocofa denoti-Giogo fuoi fignificati. Ghirlanda cofa denoti. Globo cofa rapprefenti. Giofuè fua infegna. Giudit fua infegna. GundicaroRè di Borgogna, 55 69 95 91 l2o 1*0 124 124 125 145 145 141 153 156 15« 17® 171 171 ‘ luda inuentor delle Arme. 5 Giouani fagittarij cofa portaffe-ro ne’loro Scudi. il Giouani Honoriani. li Giuda Macabeo fua infegna. 22. Gallo cofa lignifichi. 34 Giglio fuoi fimboli. 35 Gabriel Arcangelo à che appropria-t°. t . 35 Garofolo che rapprefenti. 37 noti. Hamaida cofa s’intenda. Hami fuoi fignificati. Heurte cofa s’intenda. 192 44 156 165 I Magin? Gentilitie prima dell’Ar- me. Ima* Tauola delle cofa più notabili. Imagini Gentiliue faceuano diftin- Leone Dragonato, guere gli Vomini Nobili dai Plebei. 4 Infegne Letterali fra tutte nobiliffi-me. 8 Infegna come pigliò il nome d’Ar- 14 Leoni fiumi nei Troni Reali Tempi;'. Leopardo. Leopardo Leonato. Lucio Siila fuo efempio. 5t enei 53 5? 54 85 me. Infegne di molte Nationi. 22 Itali loro infegna. 22 Iftricecofa rapprefenti. 71 Ifsopo, che denoti. t2j Iride fuoifignificati. 129 Ifolecofa rapprefentino. 142 Iftmo cofa s’intenda. 143 IfTant cofa denoti. 197 Imperatori > e loro coronatione . 217. Incenderò cofa lignifichi. 146 Infegne» & Arme dei Regni di Spagna con ifuoi fignificati. 242 Infegne, & Arme degli Elettori Secolari dellTmperio. 2dl T VcioPapiriofua infegna. 22 I . Luccio Pefce cofa denoti. 106 Lucerna Pefce chefignifichi. 106 Lupo Pefce fuoi fimboli. 108 Lucretia Romana fuo efempio. 108 Lontra Animale acquatico^ cofa rapprefenti. Ild Leone cofa denoti. 34 Luglio àche appropriato. 34 Luna che fignifichi. 55 Lunedi à che appropriato. 35 Lattucafuoi fimboli. 35 Libra che rapprefenti. 37 Leone nafcente come s’intenda. 50 Leone forgente come. 51 Leonetrauerfante come. 51 Leone infamato come. 51 Leone difarmato come. 51 Leone ombreggiato come. 51 Leone Leopardato. ° 53 Leone riuolto. 51 Lucio Petronio Idea di vera Amicitia. 91. Lucciole cofa denotino. 103 Luna. 131 Lucerna fuoi fignificati. 141 Lago. J42 Lanterna cofa rapprefenti. 146 Leone d’oro in Campo vermiglio fuoi fimboli. 179 Lupo d’oro in Campo Vermiglio che denoti. i8c Lepre d’oro in Campo d’azurro. 181 Larice Verde in Campo d’oro. x8^ Lattuca cofa fignifichi. 125 Lauanda cofa denoti. i2j Lappole che rapprefenti. 125 Lentifcocofa fignifichi. [125 Lunaria che denoti. 125 Lenti cofa rapprefentino. iif Liuto che fignifichi. 153 Lambicco fuoi fimboli. 152 Lima, che rapprefenti. 152 Lira,che denoti. 15$ Lettere fuoi fimboli. 154 Luglio che rapprefenti. 34 Lunedì cofa denoti. 35 Lancetta d’oro in Campo d’azurro . 192. Lampafsè cofa fignifichi. 197 Leopardè che. 197 Lionnèche. 197 Lucio Petronio à che comparato. 91 Letto d’onore quale s’intenda . 3oo Leggifti fe s intendano nell’ordine de’ Nobili. 329 Oto principio d*ogni cofa. ivi Motofue potenze. Moto Moto Poftumo al defiderio della Mortella Verde in Campo d’oro cofa Gloria. 2 denoti. i88 Moto anima delle operationi - 3 Magonza fua Infegna. 260 Militia fri tutte l’Arti la più Nobi- le. 3 Mineruiloro Scudi. n Marte cofa rapprefenti. 37 Marzo fuoi fimboli. 37 Marte. 37 Montone che rapprefenti. 61 Maggior AfFricanofuo efempio. 59 Manio Curio dentato fuo efempio. 60. Mennenio Agrippa. 61 Mudo Sceuola. 68 Muftella,che lignifichi. 70 Mergo cofa denoti. 89 Merlucefuoi lignificati. 93 Merlo fuoi fimboli. 93 Marco Platio. 92 MarcoTullio Cicerone. 101 Mofca, che rapprefenti. 101 Mantice, che lignifichi. 152 Martello cofa denoti. 152 Molino fuoi (imboli. 149 Mercurio cosi rapprefenti. 133 Manna fuoi lignificati. 141 Mandorlo verde in Campo d’argento cofa denoti. 186 Mirto Verde in Campo d’oro. 186 Montoni d’oro in Campo d’azurrò. 181. Manfonècofafia. 197 Membrè. 197 Montani. 197 Mornè. 197 Marchefato deH’Iftria. 270 Manti Pauiglioni , e Corte d’Arme. 289. Moro Pianta. 119 Mirto. 120 Malua. 125 Millefoglio. 125 Menta. 125 Maggiorana. 125 Mellega. 126 Mandragora. 126 Monte cofa lignifichi. 142 N "KTEro colore cofa rapprefenti. 39 Nobiltà di tré forti. 49 Nottola cofa fignifichi. 101 Nembroth fua infegna. 170 Nome d’infegna cofa fia. 176 Noce d’argento in Campo d’azurro cofa denoti. 176 Nettuno à che appropriato. 135 Nuè, che lignifichi. 198 Nautilo Pefce di che fimbolo . 112 Noce Arbore fuoi lignificati. 120 Nefpolo , che rapprefenti. 120 Nettuno Dio del Mare fuoi lignificati. 135 Napello di che fimbolo. 126 Nardo, che fignifichi. 126 Naftrutio Cofa rapprefenti. 129 Narcifo, che denoti. _ 129 Nobiltà in tré Gradi diftinta. 326 Nobiltà di tré generi. 326 Nobilitatofe polla chiamar lefuein-fegne, ArmeGentilitie. 326 Nobile può elTer fatto dal Principe, mi non Gentiluomo • 325 Nobiltà in due parti diuifa. 327 Naifiant cofa lignifichi. 197 Notariato fe fia profelfione» 203 Nobile. > 330 Nibbio Vccello cofa rapprefenti . 85 Nino fua infegna . 170 O ^iris il primo che fpiegò Arme fi- V^gurate. 6 Olmo Arbore fuoi lignificati. n8 Olino j che rapprefenti . 118 Ortica fuoi fimboli. 126 Z 2 Or- Orgzo che rapprefenti. 126 PoftumoConfolo., 66 Ombrella Vermiglia in Campo d'ar- Publio Graffo. 87 gemo cofa denoti. 192 Pauone che fignifichi. 88 Ombre cofa fignifichi. 199 Pecora cofa denoti. 7a Onglè. 199 Porco fuoi {imboli. 71 Orlè. 199 Pafifaro. 89 Orlo cofa fìa. 48 Paflaro Solitario. 89 Oratio Coelite. 84 Pefce Cane fuoi {imboli. I08 Oca fuoi {imboli. 93 Publio Attilio fuo efempio. I09 Origine degli Armeggi. 12 Ofieruationi fopragli Vccelli,cheen- Peftinaca Pefce cofa rapprefenti . 109. trano negli Armeggi. [173 Pompilio fuoi lignificati. no Opinione dell'Auttore per l’infegne. Porpora Pefce. Ho 176. Piramide che rapprefenti. 149 Orfofuoifignificati. 55.181 Porta fuoi {imboli. 149 Oro cofa rapprefenti. 143 Ponti fuoifignificati. 149 Offeruationi fopra Ja pofitnra degli Palo cofa (ignifichi. 153 Elmi. 2,12 Piedeftallo , che rapprefenti. 157 Ordine di San Paolo prima Eremita. Pennelli. 157 236. Penne. 157 Ordine di San Giuliano, e Berliffa. Penna da fcriuere. J57 237. Pala. 157 Ordine di San Pacomio. 237 Pale. 159 Ordine de’Crocieri. 237 Ponti di Scacchi. 165 Ordine de Monaci di S.Antonio. 237 Punta. 166 Ordine di Vali1 Ombrofa. 237 Punto grande di Scacco negli Armeg- Ordine Certofino. 238 gi cofa fignifichi. 168 Ordine deificato Giouanni dei Fiori. Polydamofua Infegna. 170 238. Pompeo il Grande fuo efempio. 171 Ordine degli Vmiliati. 238 Protefilafua infegna. 170 Ordine dei Monaci Siluefirini. 238 Piante come vengano introdotte Ordine della Santifiìma Triniti. 238 ^Itti Auttori dellTnfegne, L Parma Scudo perche cosi chiama- Pruno, to. 25 Palma. negli Scudi. Pellicano fuoi {imboli. Pico. Platano fuoi lignificati. Pino. Pomo. 5 Perfico. 177 IS4 84.184 119.186 119.186 119.187 119.186 119 118.186 Primo partimento dello Scudo. 30 Partimento Secondo. 31 Partimento JT erzo. 31 Partimento Quarto, 31 Partimento Quinto. 31 Perfiani loro Infegna. 22 Palma, che raporefenti. 35.186 Pompeo Magno fuo efempio. 5? Plutone fuoi lignificati. i35 Parelio cofa fia. 140 Parafelene. 140 Pioggia cofa fìa. J40 Pompe funebri. 300 Palma Chrifti. 126 Panico. 126 Papauero. 126 Pi- Pifelli. iì6 Religione Ciftercienfe.' 238 Perfillo. 126 Religione di San Domenicd. 238 Pimpinella. 126 Religione di San Francefco. 238 Pnleggio. 126 Religione di Sant’Agofìino. 23S Polipodio. 126 Religione del Carmine. 238 Portulaca. 126 Religione dei Semi. 238 Pepoùi. ijo Religione della Mercede. 239 Religione di San Francefco di Paola. 2J9. et Religione de’ Chierici Regolari. 23? Religione de’ Capuecini. 239 Rami d’Arbori. 122 Raponzolo fuoi fignificati; 122 /"^Vinto Scèuola. V^/ Qiiinto Fabio Maflìmo. 98 Radici fuoi fimboli. 122 88 Regolo fuoi fignificati. 152 Quercia fuoi lignificati. 117 Quali fono i Blafoni onoreuoli. 173 Quadri Acuti cofa fiano, 177 s R QCienza Araldica quando venne in yj luce. io. “D Vbinoàche appropriato. ScsrjJj che fscciicino i Morticini pon ere 37 a loro Sepolcri. 18 ÌV Rinoceronte che fignifichi. 70 Salice Pianta, che rapprefenti. 35 Rofpo cofa denoti. 75 Synople cofa fignifichi 38 Rondinella fuoi fimboli. 90 Sablechefia. 39 RolTo colore fuoi fignificati. 175 Sambuco che denoti. 39 Romani Patritihe loro vfo neH’Arme. Stola che rapprefenti » 44 171. Sbarra cofa fignifichi. 45 Rugiada, che fignifichi. 141 Stellino che . 97 Rame cofa rapprefenti. 144 Stornello che. 97 Roftro di Naue cofa fignifichi. 157 SaltarelleòLocufte che. I02 Raftello. 147 Storione che. IO4 Ruota, ò Ruote cofa rapprefentino. Scombro che. IctS i57. Salamon che. 107 Rouocofa denoti. 121 Scaro che. JIO Rofmarino che fignifichi. 127 Sepia che. JIO Ruota cofa rapprefenti. 127 Sarda che. III Rapa fuoi fimboli. 128 Scolopendra che. III Rafano. 128 Stella Pefce che. III Rofafuoi fignificati. 128 Sarragoche. 313 Racouni cola fia. 202 Stelle che. 131 Rauiffant. 202 Scoglio che. 143 Recroifetè. 202 Staccio che. 146 Recanelè. 202 Scala che. 146 Religione di San Bafilio. 257 Scarpa che. 146 Religione Camaldolenfe. 237 Scrigno che. 146 Saffi Saffi cofa rapprefentino. Scudo che denoti. Scarpello che. Scure che. Sega che. Siringa che. Specchio che. Sedia che. Sacco che. Scettro che. Scarpello che« Sfera che. i Sprone che. Scala che. Scacchiera che^ Scaglione che. Scudetto nel mezzo de5 Scudi Rouer- fciato cofa denoti. 169 Scudo per le Donzelle. 176 Schirattolo cofa fignifìchi ► 181 Struzzo cofa rapprefenti. Silique cofa lignifichino. 121 Sabina che. 121 Sambuco che. J21 Sanguino che.. 121 Sicomoro che. 121 Sorbe che. 12x Spina che. 121 Salu ia che. 127 Scaliofache. 127 Serpentina che. 127 Spinaci che. 127 Senape che. 127 Serpillo che. 127 Sempreuiuo che. 127 Spelta che. 127 T r*T^Raci loro infegne., zz JL Tefeoloroinfegna. 22 Terzato in faccia. 31 TerzatoinPalo. 31 Terzato in Banda. 32 Terzato in Sbarra. 32 Tonno Pefce, che lignifichi. ioy Trota , che denoti. 109 Tafib,che rapprefenti. 70 Tortorella che lignifichi. 92 Tordo che. 98 Tefte d’Animali cofa lignifichino. 74 Torpedine » che rapprefenti. 112 Teliudine, che denoti. 116 Torofuoifimboli. 40 Tigre fuoi lignificati- 55 Topo che rapprefenti. 69 Telia di Medufa fuoi lignificati. I34 Torri,che rapprefentino. 148 Tempio,che lignifichi. 148 Tamburo fuoi fimboli. 151 Tromba,che rapprefenti. 151 Triuello, che denoti. 152 Tortelli cofa liano. 165 Tiphi fua infegna. 170 Trottolla che rapprefenti. 158 Telia con Collo d’Vccello cofa lignifichi . 184 Tartuffi. 128 Tournè cofa lignifichi. 202 Treuigifua infegna. 270 Tulipano che fignifichi. 130 V T T Aio Pelle che denoti. 41 V Vapo Vccello che rapprefenti . 98 Verghe che lignifichino. J40 Vafo, che rapprefenti. 147 Ventaglio,che denoti. *58 "Cacca che rapprefenti. 6z Verde colore » fuoi lignificati . 38. Vite che denoti. 121 Viola che fignifichi. 130 Volpe che rapprefenti • 62 Veccia che denoti. 127 Tauc la delle cofe più notabili 150 Mi 152 132 152 D4 157 156 156 157 D7 157 X 57 '57 D7 162 Zaffiro ^ Zucca Cuoi fimboli. 130 Z Zafferano che. 117 Zappa, cherapprefenti. 15? ry Affiro, che rappr'fenti. 40 Zampogna, che denoti. 154 JLj Zaccariel Angelo che. 40 Zona, che fignifichi. 158 IL FINE. NOI RIFORMATORI dello Studio di Padoua. T TAuendo veduto per Fede del Padre Inquifitore , X X nel Libro intitolato V Araldo Veneto , ouero il Caicchifmo della fetenza Araldica , del Caualier Giulio Ce far e de Beati ano , non v’effèr colà alcuna contro la Santa Fede Cattolica j e parimente per attefta-to del Segretario noftro niente contro Principi » e buoni coltumi, concediamo licenza à Nicolò Pez-zana di poterlo ftampare, oflTeruando gli ordini, &c. Datali Marzo i68a \ l Nicolò Venier Proc. Ref. | Silueftro Valier Cau. Proc. Refi Ni colo fi Sigr. 4 ur.