ANNALES • Ser. hist, sociol. • 10 • 2000 • 2 (22) saggio scientifico originale U D C 325.2(497.4 Primorska)"! 91 8/1921 ":061.23 prejeto: 1998-10-14 ÍNDACINE SU UN CAMPiONE DI PROFUGHI TRATTO DAI DOCUMENT! DELIA "PISARNA ZA ZASEDENO OZEMLJE" Piero PURINl ÍT-34126 Trieste, Via Crispí, 85 SINTESI Con I'annessione del Utorale austríaco all'ltalla dopo la prima guerra mondiale, si verificó una notevole emigrazione slovena e croata, in particolare verso la Jugoslavia. Questo studio cerca di tracciare un profilo della tipología del profugo dalla Primorska sulla base di documenti d'archivio della Pisarna za zasedeno ozemlje, I'organizzazione che si occupó della sistemazione ed aiuto dei profugbi in territorio jugoslavo. II campione analizzato comprende circa 500 profughi, di cui, quando possibile, vengono presi in esame Veta, il sesso, il luogo di nascita, il luogo di residenza prima della paitenza, il luogo di residenza in territorio jugoslavo do- po I'esodo, la professione prima e dopo I'emigrazione in Jugoslavia, la partenza come singo!i o in gruppi famigliari ed i motivi dell'abbandono della propria residenza ne.Ha Venezia Ciulia. Paroie chiave: profughi della Primorska, Jugoslavia, Lubiana, organizzazione dei profughi SAMPLE STUDY OF REFUGEES ON THE BASIS OF DOCUMENTS FROM THE OFFICE FOR OCCUPIED TERRITORIES ABSTRACT After the annexation of Primorska to Italy, a large-scale emigration began by the Slovenes and Croats, especially to Yugoslavia. The present study attempts to clarify the profile of the Primorska refugee on the basis of the documents from the "Office for the occupied territory", the organisation helping the refugees in the territory of Yugoslavia. The analysed pattern encloses some 500 refugees, for which we took into account, wherever possible, their age, sex, place of birth, place of residence before they left, place of residence in the territory of Yugoslavia after their exodus, profession prior to their emigration to Yugoslavia and after it, how they left (either as individuals or with families), and the reasons for leaving their places o f residence in the Giulia region. Key words: Primorska refugees, Yugoslavia, Ljubljana, refugees organisation 371 ANNALES • Ser. hist. socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Píero PUR?NI; INDAG1NE SU UN CAMPIONE 01 PROFUGHI TRATTO DAl DOCUMENTI DALLA .... 371-382 Questo studio tenta di tracciare un profilo delia tipo- logia del profugo dalia Primorska suíla base degii elen- cbi e delle lettere di profughi reperiti tra i documenti delta Pisarna za zasedeno ozemlje, l 'organizzazíone ciei profughi sloveni e croati rifugíatisi in territorio jugoslavo per non restare sotto la sovranitá italiana (o austríaca per quanto riguarda la Cartnzia). II campione su cui é basata questa ricerca é di poco superiore alie 500 persone, í cui dati sono stati raccolti sia attraverso alcuni efenchi di rifugiati delía Pisarna za zasedeno ozemlje, sia attraverso le lettere e la corris- pondenza della stessa. Questo campione dovrebbe rap- presentare circa lo 0 , 5 % del movimento migratorio complessivo dalle province di Trieste, Corizia, Pola e Fiume, stimato grosso modo intorno a 100.000 unitá nell 'arco del ventennio interbellico e generalmente ac- cettato dalla storiografia slovena come numero ufficiale degii "ailoglotti" partiti dalla Venezia Ciulia, e circa lo 0 ,75% del numero di Primorci emigratí in jugoslavia tra le due guerre, accreditato intorno alie 70.000 unitá. Va segnalato il fatto che tutíi gli elenchi e il materiale documentado preso in esame si riferiscono agii anni 1918-1921, eccetto un'elenco di persone pro- venienti dalle province di Trieste e Gorizia, che segnala i nominativi di alcuni profughi presentí a Lubiana e le loro professioni una volta sistematisi in territorio slove- no, e che sembrerebbe databile negli anni ¡inmedia- tamente dopo la seconda guerra mondiale. Si & ritenuto opporiuno inserire anche quest'uitimo documento nelía presente ricerca in quanto, pur situandosi in un periodo cronológicamente e politicamente diverso rispetto agii altri elenchi, da delle infomazioni estremamente inte- ressanti sulle professioni - generalmente ottenute nel pubblico impiego - dei Primorci a Lubiana, e indica come alcuni dei profughi del l.itorale vennero ben presto a far parte dell ' intellighenzia slovena e jugostava. Per ogni singolo profugo si é cercato di reperire quanti piü dati possibili: data di nascita, luogo di nascita, sesso, residenza prima della partenza, residenza in territorio jugoslavo dopo l'esodo, professiorte prima della partenza, eventuale professione dopo l'esodo, presenza in jLigoslavia come singoli o come gruppi famigliari, motivi - quando i dati sono estrapolati da lettere - della richiesta di aíuto alia Pisarna za zasedeno ozemlje. Nella stragrande maggioranza dei casi si é potuto procedere solo alia cemita di alcuni di questi dati, in quanto gli elenchi, i doc.umenti e le lettere non riportano sempre i dati completí de! profugo, e solo in pochissimi casi tutte queste ¡nformazioni vengono segnalate. Questo campione, inoltre, non da garanzia di essere a5so¡utamente ra p presenta t i vo della composizione del- l'intera emigrazione dal Litorale alia jugoslavia per d¡- versi motivi: innanzitutto non tutti i profughi si rivolsero alia Pisarna za zasedeno ozemlje, in quanto essa rappresentava un'organízzazione prevalentemente slo- vena. 1 casi di croati che si rivolsero a questa struttura sono piuttosto rari. La Pisarna si occupó prevalentemente dei profughi presentí sul territorio sloveno, limitandosi, per quanto riguarda i profughi che esprimevano una preferenza per altre zone della jugoslavia, a segnalare l 'avvenuto trasferimento in Croazia o a Belgrado, a for- niré eventualI biglietti di viaggio gratuiti verso desti- nazioni croate, serbe o bosniache, o a rendere nota ai profughi la possibilitá di essere assunti presso le forze di polizia di stanza in Macedonia (1NV, f. 38, n. 26). 11 secondo motivo per cui questo campione non puó essere considérate assolutamente rappresentativo di tutta l 'emigrazione in Slovenia e c h e molti profughi, anche slo- venj, non utilizzarono le strutture della Pisarna za zase- deno ozemlje, appoggíandosi ad altre organizzazioni o agendo da soli. In alcuni casi si é notato, infatti, che i profughi erano nati in Carniola e dunque é presumibile che si frovassero a Trieste e nella Primorska per ragioni di lavoro. Avvenuta l 'occupazione italiana, é ragionevole che un certo numero di essi abbia fatto ritorno al proprio paese d'origine senza avvalersi di alcun aiuto, ma ritor- nando semplicemente dai propri parenti ancora residenti in Slovenia. Questa possibilitá sembra confermata da alcune richieste pervenute alia Pisarna da profughi carniolini giž residenti nel Litorale ed ora "profughi" nel loro paese d'origine o in altre zone della Slovenia, ¡1 terzo motivo per cui questo campione non é del tutto rappresentativo del l 'emigrazione slovena nel primo dopoguerra e che, in parte, esso é ottenuto basandosi su elenchi di profughi. Molt i di questi elenchi, pero, sono composti da persone omogenee per categoría: ad esem- pio quelli dei militari dell'esercito austríaco rifugíatisi in territorio sloveno nei giorni del crollo austríaco ripor- tano ovviamente i dati di persone di sesso esclusiva- rnente maschile (ARS, PZO, f. 1, S.). Infine, putroppo, i dati risultano incompleti per quanto riguarda ¡a composizione famigliare dell 'emi- grazione. Anche nelle lettere giunte alia Pisarna za zasedeno ozemlje, le quali sono di gran lunga la fonte piü completa per avere informazioni su chi sí rivolgeva a questa struttura, in diversi casi é il capofamiglia a scrivere, senza specificare la composizione del núcleo famigliare o perfino non menzionando affatto l 'eventuaie coniuge, In questo caso, dunque, persone che magari einigrarono con un certo numero di famigliari, dai dati in nostro possesso risultano addirittura "single", per il fatto che nei documenti che li riguardano essi tralasciano di menzionare i propri famigliari. Un caso anaiogo é dato dai cosiddetti "treni dell 'emigrazione" (izseliíveni o izseljenski vlaki), i quali - organizzati in accordo tra le autoritá italiane, bramóse di espellere il maggior numero possibile di ailoglotti, e quelle jugoslave - portavano i profughi da Trieste a Lubiana e da quí verso nuove destinazioni. Nei documenti riguardanti questi convogii, purtroppo, risulta citato solo il capofamiglia, mentre dei famigliari emigrati insíeme non si cita nemmeno il sesso, ma solo il numero ( INV, f. 38, nn. 425 e 531). 372 ANNALES • Ser. hist, socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Fiero PUR1NI: INDAG!N£ SU UN CAMPIONÉ DI PROFUCHI TRATTO OAI DOCUMIiNTE DALLA .... 371.-362 ¡! primo documento in ordine cronologico su pro- fughi da! Litorale reperito tra i materiali délia Pisarna è quelio dei soldait delí'esercito austro-ungarico che si rifugiarono in queilo che qualche mese più tardi sarebbe diventato a tutti gli effettí territorio jugoslavo. Si tratta di quattro elenchi che riportano un totale di 166 persone, if cui abbandono delí'esercito si situa nei giorni de! crolfo dell'Austria-Ungheria. Questi soldati fu- rono immediatamente arruolati neil'armata jugoslava e trasferiti, l '1 l marzo 1919, a Dravograd, per sostenere militarmente l'annessione délia Carinzia méridionale alla futura Jugoslavia (ARS, P Z O , f. 1, S.). In tutti questi elenchi è riportata infatti la data di abbandono delí'esercito absburgico, che va dal 1 no- vembre 1918 (e dunque l 'abbandono delí'esercito si prefigura come una diserzione, essendo le annale austriache ancora operative in questa data), ai 14 feb- braio 1919. In realtà in quest'eienco è riportato il caso di un soldato che lasciè l'esercito già nel gennaio del 1918, ma credo lo si possa tranquÜlamente ritenere un errare di írascrizione e che, in realtà, si tratti de! gennaio 1919. La quattro liste riportano tutte i! nominativo, il grado e la data di arruolamento nell'esercito jugoslavo. in due di questi elenchi è pure presente il motivo del- l 'abbandono delí'esercito austríaco e del territorio gíu- líano: "radi Italijani", a causa del l 'occupazione délia Venezía Ciul ia da parte delle truppe italiano. In due degli elenchi, per un totale di 74 nominativi, è segnalato il luogo di provenienza di questo personale militare. La zona sembra essere circoscritta ai solí dístretti del Gorizíano e délia Carniota occidentale an- nessa al!'Italia {tranne c inque persone provenienti da Pola e dal Triestinoj, i! che farebbe pensare che si tratti di un elenco di solí "neo-arruoiatí" provenienti da quel territorio, oppure che l 'eienco préfigurasse già una compagnia di slovení de! gorizíano pronta per essere spedita sul fronte carínziano. Le provenienze erano le seguentí: 9 da Postumía e dintorni, 15 da! Tolminotto, 5 da Gorizia città e 15 daí suot dintorni. 10 persone erano origínaríe da! territorio di Idrija, 4 da. Branik e 4 da Logatec, Due persone erano originarle di Gradísca, una, rispettiva mente, di Bovec, Cerkno e, come sí è già segnalato, di Pola. Tre persone provenivano da! Carso intorno a Trieste e uno dalia città. fnfine, di due non è segnaiaia !a provenienza, mentre il paese d'origine di un altro (Loríca) rísulta sconosciuto. Piii complete sono fe informazíoni che cí proven- gono da un altro e lenco che si trova nello stesso fa- scicolo de! materiale della Pisarna za zasedeno ozemlje conservato presso l 'Archivio di Stato di Lubíana. Questo Manifestazione di študenti del Litorale a Lubíana (NŠK). Povorka primorskih študentov v Ljubljani, elenco riporta i nominativi di 80 persone, uomini e donne, in attesa di una destinazione in jugoslavia. E' probabÜe che sia stato conservato assieme alie liste militari (nella cartella denomínala "Seznami vojakov iz okupiranih krajev") per ti fatto che tutti gli íscritti in questa lista sono ímpiegati statali, e dunque assimilabifi a pubblici ufficiaii. Non è segnata alcuna data, tuttavía, considerando che tutti gli altri document! presentí in questa carteila risalgono a! più tardi alla fine del 1919, ritengo si possa considerare questo elenco più o rneno contemporáneo agli altri. Una nota sul retro, che non specifíca la data, afferma: "Ogní individuo deve presentare la domanda di immi- grazione presso la commissíone quivi sitúala. !n seguíto deve spedire ¡1 permesso ai parenti nel territorio occu- pato. Questi predisporranno dunque un vagone (o un carro: "voz" nell'originale n.d.a.) per il trasporto". Anche se non è chiaro a chi si rivolgesse questo appunto, si puô intuiré che fosse previsto pure l'arrívo dei parenti delle persone presentí nella lista. La nota è intéressante in quanto dimostra come, attraverso congíunti già tra- sferitisi in jugoslavia, Sa Pisarna organizzasse ¡1 passaggio dei confine per interi gruppí famígliari. Questo elenco presenta informazíoni utili tanto alia definizíone professionaíe dei profughí, quanto af luogo d'origine e a! luogo dove il profugo intendeva stabilirsí (specificatí entrambi nella íista). Del le 80 persone qui iscritte, ben 18 persone la- voravano neli 'amminístrazíone postale a vario títolo (daí portaiettere aglí ínservientí e dagli impiegaít ai com- missari). I! numero sale a ventí contando anche due telegrafísti. 1! secondo gruppo come consistenza è quel- l II dettagliatissimo studio della Lavrenčič-Pahor documenta un numero di 355 insegnanti passât! in jugoslavia prima della riforma Gentile, 183 tra coloro che persero l'impiego o vennero prepensionati, 16 arrestati o internati e 402 trasferiti in altre zone d'llalia. Di questi ultimi è documentata una successiva emigrazione in Jugoslavia in 87 casi, mentre solo 64 si t.rasferirono definitivamente in ¡talia dopo essere stati spostati fuori dalla Venecia Ciulia. 373 ANNALES - Ser. hist. social. •10 2000 • 2 (22) í'iero PURIN!: ¡NOAGSNf SU UN CAMPIONE 01 PROFUGH! TRAITO OAI DOCUMENT! DALLA .... 37 t-302 ío deJSe forze deJi'ordine: 15 persone, di cui otio gen- darmí (tra i quaíí un ufficiaíe), 7 polízíotti (ira i quaü un ispettore) e una guardia. Sí é voluto tenere separati da questa categoría í íavoratorí deile finanze (9 persone compiessíve) per íi fatto che tra di essi si trovavano sia impiegati cíviü che militarizzatí, e queili deíle dogane (2 persone: un ufficiaíe ed un civiie). ti terzo gruppo é quello degli insegnanti: ben 14 persone, a conferma del dato che vuole glí insegnanti come una deile categorie piü numeróse nel l'emigrazione síovena tra íe due guerre (Lavrenčič-Pahor, 1994)".1 Otto profughi ínvece presta- vano servizio- 'negli organismi detla giustizia: tra questi due giudicí di Trieste ed i! presidente del tribunaíe distrettuale di Corizía. 1 Iavoratorí del comparto ma- rittimo sono due, mentre altri cínque profughi hanno professioni varié (tra questi if direttore deí carcere di Capodistria ed ¡I gestore delia miniera di Trbovlje, resi- dente pero a Písino). Le professioni di tre persone (due donne ed un uomo) sono segnate con un punto in- terrogativo, mentre due donne sono iscritte nella lista una in quanto vedova di un sottufficiaie di marina, i'altra moglie di un maestro. Per quanto riguarda il sesso deíle persone segnalate nell'elenco, 66 sono Liomíni, 14 donne. Queste ultime sono in otto casi insegnanti, in due casi ufficiali del- Pamministrazione postale. i.a provenienza di queste persone risuJta diversa rispetto a queila dei soidati: ben 49 sono emigrate da Trieste, 7 da Gorizia, 4 da Poia, 4 da Divača, 3 da Pisino, 2 rispettivamente da Cormons, da Št. Peter, da Tolmino e da Idrija, 1 rispettivamente da Ajdovščina, Pirano, Parenzo, Capodistria e Grado, E' ínteressante ve- dere anche le destinazioni prescelte da questi rifugiati: una colonna dell'elenco riporta infattí il luogo "dove desidera stabilirsi". in 57 casi a Ltibiana, 8 a Celje, solo in tre casi a Maribor (che da altri documenti che verranno analízzati in seguito appare invece come meta priviJegiata dei Primorci emigrad), due a Vrhnika, mentre le aitre destinazioni sono tutte difierenti: Dom- žale, Slovenj Gradee, Škofja Loka, Krško, Kostanjevica, Kranj, Radovljica e Zalog. In diie casi, Zatično e Veli- kovec, sembra che la destinazione sia extraslovena (ARS, PZO, f. 1, S.). Piü variegati sono i dati che si deducono dalle lettere delia Pisarna za zasedeno ozemlje conservate presso Tlnštitut za narodnostna vprašanja di Lubiana. La stragrande maggioranza di ció che resta dei documenti della Pisarna é conservato in questo Istituto. Per la presente ricerca sí é fatta un'indagine su He leítere presentí nel faldone n. 38. Si tratta per la maggior parte di lettere di profughi deila Venezia Giulia che per i motivi piü diversi (ma nella maggior parte dei casi per ottenere un iavoro) sí rívolgevano alia Pisarna. In diversi casi le lettere sono scritte direttarrcente dai profughi, in altri sono scritte dai funzionari della Pisarna ed indirizzate a strutture, enti o datori di Iavoro come rac- comandazione. La data d'ínizio deíle lettere conservate in questo faldone & il 3 gennaio 1920. La piü recente risale al 31 dicembre 1921. Proprio per l'eterogeneitá di queste lettere, i dati per- sonali sono spesso incompletí: dove possibile si é cér- cate di identificare l'anno di nascita, il sesso, il luogo di nascíta, quello di provenienza, la professione, il motivo per cui ¡I profugo si rivolgeva alia Pisarna za zasedeno ozemlje. Spesso II luogo dove físicamente sí trovava il profugo al momento ín cui chíedeva l'aiuto della Pisarna non é segnato, il che farebbe ritenere che nella maggior parte dei casi essi fossero resideníí a Lubiana, nel le strutture di accoglienza allestite per i profughi. Altro problema che rende ancora piü complessa la lettura dei dati é la provenienza dei profughi: nella maggior parte deí casi s rifugiati o la Pisarna nelie pro- prie lettere di raccomandazione citano il luogo di pro- venienza. Tuttavia ín un ceno numero di lettere, se il luogo di residenza e quello di nascita sono diversi, vengono indicati entrambi. Questa situazíone si verifica soprattuito per le grandí cittá come Trieste e Gorízia, nel le quaü si nota che un certo numero di persone i vi reside nti prima deíl'esodo era no na te altro ve. Sí e du fi- que rítenufo opportuno in questa ricerca considerare ín- i'ianzitutto il dato sul luogo di residenza prima del- l'esodo, e citare anche il luogo di nascita solo quando questo abbía un partícolare interesse. Un buon numero di documenti non contiene alcun dato eceetto il nominativo. In questo caso, ovviamente, l'unica informazione utíle acquisita é stata il sesso della persona. Il totale dei Prímorci che si rivolsero alia Pisarna nel corso dei due anni 1920 e 1921 e la cui richíesta d'aiuto é ancora consérvala nell'Archivio del!'Instituí za narod- nostna vprasanja é dunque di 293 persone. Di questi 157 erano di sesso maschile, 41 di sesso femminiie, di 95 non é specificato ¡I sesso essendo citati solamente come numero di famigliari a carico del capofamiglía. Una cifra cost bassa di donne chiaramente non significa che nel suo complesso l'emigrazione dei Prirnorci negli anni '20 e '21 fosse un fenomeno prettamente maschile: come si é gia detto non in tutti i documenti appare ia composizione del núcleo famigliare e accade cosí che dei capifamiglia risultino come degli emigrati indi- vidual!. Inoltre, come gia si é segnalato, in tutti i do- cumenti riguardanti i cosiddetti treni del l'emigrazione, dei componenti deile famigíie emigrate é riportato ¡I solo nome deí capofamíglia, mentre íe altre persone sono citate esc lus iva mente come numero di famigliari a carico, senza che ne venga specificato alcun altro dato. E ! dunque probabile che in buona parte i 95 profughi di cui non é specificato il sesso fossero donne. Di questi profughi é specifícata í'etá in 89 casi. Le persone sotto i vent'anni sono ventidue, in circa meta dei casi bambini o giovani emigrati con la famigiia. Negli altri casi, invece, si traítta di due impiegati, tre 374 ANNALES • Ser, hist. sociol. - 10 • 2000 • 2 (22) ÏJteto PURiNI-. INDACINE SU UN CAMP IONE D1 PROÏUC.HI TRAYÍO DAI DOCUMENT) DALLA .... 371-3«:? studenti residenti in jugoslavia senza la famiglia, tre contadini, un giornalista e un muratore. Le persone tra i venti e i trent'anni erano 38, quelle Ira i trenta e i quaranta 10, tra i quaranta e i cinquante nove, tra i cinquanta e i sessanta sette, e tre gli ultrasessantenni. Spesso la storiografia italiana ha messo in dubbio l'emigrazione slovena per motivazioni politïche, af- íermando che il flusso, tranne che nell'immediato dopo- guerra, lu motivato da ragioni economiche piuítosto che dalle pressioni fasciste {Donato, Nodari, 1995, 34). Ma ¡I fatto che ben il 2 7 % di questo campione avesse piu di 35 anni, età in cui sembra difficile una partenza "in cerca di fortuna" anche in una congiuníura economica negativa, fa ritenere che la motivazione prevalente di queste partenze fosse quella di síuggire aile violenze fasciste ed alla sovranità italiana, cosa peraltro palese in alcune lettere: ad una famiglia di Tinjan, in istria, i fascisti avevano bruciato la casa; due contadini di Ma- rezige (Capodistria) dichiaravano di essere emigrati per sfuggire aile violenze fasciste, un giornalista chiese ad- dirití.ura che gii fosse riconosciuto lo status di "per- seguitato político" ( ÍNV, f. 38, nn. 400, 461 e 428). Il luogo di provenienza, corne si è detto, non è sempre chiaro. in diversi casi è del tutto assente. In altri casi il luogo di nascita e il luogo di residenza prima délia partenza non coincidono, ed anzi, spesso, dai do- cuments emergono del le vere e proprie odissee da parte dei rifugiati, come nei caso di un lavoratore dei cantieri di Monfalcone nato a Dolenje, licenziato insieme ad altri. 500 (almeno cosí risulta daifa lettera ínvíata alla Písarna), che dopo Monfalcone cerco lavoro a Cormons, Udine e Corizia senza trovarlo e quindi decise di Sasciare il territorio italiano; la Písarna appoggiô una sua assunzione presso le ferrovie jugoslave (INV, f. 38, n. 469), Un altro profugo nato a Volosca, si trasferi poi a Capodistria, quindi a Zaule e quindi passô in territorio jugosiavo. In questo caso la richiesta di un lavoro alia Pisarna non ebbe alcun esito (INV, f. 38, n, 166). In altri casi questi spostamenti ebbero luogo in ter- ritorio jugoslavo: un impiegato nato a Martbor, ma residente prima dell'esodo a Corizia, si recô poi a Cerknica, a jesenice ed infine a Lubiana. Qui si rivolse alla Písarna affinchè appoggiasse una sua richiesta al Dipartimento per i probíemi sociaii deirAmministra- zione provinciale di Lubiana visto che erano già cinque giorni (sic!) che non lavorava ( INV, f. 38, n. 575). Un commerciante di Susak emigró a Zagabria, poi a Bel- grado e infine a Lubiana da dove si rivolse alla Pisarna, alla quaie chiese di essere aiutato a riprendere il suo antico iavoro { INV, f. 38, n. 451). Dei profughi di cui è segnata la provenienza, co- munque, 19 risultavano residenti a Corizia città prima dell'emigrazione {di questi, perô, nove non risultano nati nella città: 5 provenivano dai paesi del Goriziano, 2 da quelli del Carso tríestino, uno da Maribor e uno da Gomberg, localité non identificata). Trentatre erano in- vece residenti nel territorio Goriziano - Gorizia esclusa - {di questi 8 a Doberdo, ma si tratta di un núcleo famigliare completo, 6 a Renče - tre nuclei famigliari -, 5 a Št. Peter - un núcelo famigliare -, tre a Mirna, due a Bilje e due nella Goriška Brda - in quest'uítimo caso si tratta di marito e moglie) e i restanti sette ognuno da paesi diversi. Dei trentacinque profughí provenienti dal Goriziano, solo quattro erano nati aitrove (a Šmartno pri Litiji, a Koprivnika, a Foiano e in Cecoslovacchia; dai dati che si ricavano dai documenti, ci sembra di poter affermare che queste persone si fossero trasferite in quanto coniugi di una persona del luogo}. Non si é conteggíato tra i profughí provenienti da! goriziano un maestro che scrive di essere nato a Sežana pri Go- riškem. Non esístendo aicuna Sežana nei Goriziano si t? ritenuto corretto conteggiarlo tra i profughi del Tríestino, nel cui distretto ricadeva Sežana ( ¡NV, f. 38, n. 442). Pili composita era la situazíone per quanto ríguár- dava Trieste: prima della partenza erano sessantasette i residenti in cittá. Di questi, tuttavia, due erano nati a Idrija, due nella Dolenjska, uno a Lubiana, uno a Cerknica, uno a Ptuj, uno a Poslumia e uno a Vrtojba. Solo uno risufta provenire dal Carso triestino, essendo nato a Sežana. Solo due dei quindici profughí provenienti dal ter- ritorio iíitorno a Trieste era invece nato aitrove: si trat- tava di un ex soldato nato a Volosca, trasferítosi poí a Capodistria e quindi a Zaule e di un capofamiglia di un núcleo di quattro persone residenti a Vremski Britof nato in Stiria. Per quanto riguarda gli altri, tre provenivano da Sežana {uno é i! maestro menzionato poco piu sopra), due rispeltivamente da Santa Croce, da Lokev e da Aurisina, ed uno nspettivamente da Barcola, Prosecco, Slap pri Kozini, Comeno e Padríciano. Nel conteggio dei residenti a Trieste non si č ritenuto opportuno ritenere profughi triestini solo per ¡I fatto di essere partiti da Trieste le 62 persone giunte a Lubíana con íl treno di emigeati del 28 giugno 1921. infatti queste persone erano si partite da Trieste, ma nel documento che le riguarda non c 'č alcuna indicazione che possa far ritenere che questi profughi fossero esclusivamente triestini. Questi individui verranno invece presi in consíderazíone nella parte riguardante le destinazioní dei profughí, da! momento che accanto ad ogni núcleo famigliare e riportata la clesíinazíone finale in territorio jugosíavo ( INV, f. 38, n. 425). Si é invece ritenuto cor- retto inserire nei conteggio deíle provenienze ríportato poco sopra i dati del treno di emigrati del 13 setiembre 1921: nei documenti riguardanti questo convoglio, in- fatti, viene riportata la resídenza della famiglia prima della partenza {oltre a Trieste anche Vipava, Capodistria, Pisíno, Št. Peter e Pola), ed, in alcuni casi, addirittura, il luogo di nascita (INV, f. 38, n. 531). Anche l'lstria díede un suo forte contributo a questo esodo: ben 40 persone risultano provenienti dalla peni sol a. E' curioso íl fatto che ben dodící di questi 375 AN NA LES • Ser. hist, socio/. • 10 • 2000 • 2 (22) Piero PURíNI: INDACfNH SU U N CAMPtONt DI PROFUGHi TRATTO DA! DOCUMFNTI DALIA .... 37J-382 índichino come íuogo di proveníenza ¡'"Istria", senza specificare a leu na ciuá o paese, men tre un al tro núcleo famiglíare di tre componenti, il cui padre e nato a Tolmino, afferma di provenire genericamente dalla "Pri- morska". A kri otto provenivano da! Polesano, seíte da Pisino (tre nuclei femigliari; di questi una persona era nata a Pinguente); cinque dal Capodístriano; uno da Tinjan, uno da Volosca, due da Buderna, uno da Vreme. Per quanto riguarda aítre localüá d'emigrazione par- ticolarrnente significative, 7 persone provenivano da Idrija o dai suoi dintorni e una da Cerkno; tre da Po- stumia (di cui una nata a Senožeče), una dal Tolminotto (Borovnica), una da Branik, una da Planina pri Vipavi (nata peró presso Kranj), tre da Ajdovščina (di cui una nata a Tolmino), ed infine una proveniva da Bovec ed una da Breginje, nei suoi dintorni. Tra il materiale riguardante i Primorci sí trova pure la documentazione di un profugo originario di Klagenfurt. E' probabile che ¡a sua domanda sia finita per sbaglio ín questo fascicolo, ma potrebbe pure trattarsi di uno sloveno del Litorale naío in Carinzia oppure di un nativo di Klagenfurt trasferitosí nel Litorale prima dell'an- nessione di quesí'ultimo all'Italia, che peró abbía omes- so queste informazioni sulla propria domanda di aiuto alia Pisarna ( INV, f. 38, n. 670). Infine, come giá ac- cennato piü sopra, c.'é il caso estremamente ¡nteressante di un emigrato da Sušak, probabílmente in seguíto al- l'impresa dannunziana che sfendeva ombre mínacciose anche su! sobborgo di Eiume. Tuttavia, con il Patto d'amicizia italo-jugoslavo del 1924 alia Jugoslavia ven- ne ricososcíuta la sovranitá su Sušak ( INV, f. 38, n. 451). Anche per quanto riguarda i luoghí di destinazione dei profughi le informazioni non sono del tutto com- plete: spesso l'indícazíone della residenza dei profughi in territorio jugoslavo non é segnalata, probabílmente perché nella maggior parte dei casi il profugo era resi- dente nelia stessa cilta dove aveva sede la Pisarna, cioé a Lubiana, e dunque i funzíonari dell'ufficio erano gia in possesso di queste informazioni. N'onostante l'alta pro- babiíitá che coloro che non indicavano la propria resi- denza ¡n jugoslavia fossero in realtá residenti a Lubiana, si é ritenuto corretto segnalare la destinazione del pro- fugo solo dove sia chiaramente espressa, Ne risulta che la prima meta deíi'emigazione di questo gruppo di profughi e Maribor, con 33 persone del Litorale che ¡a scelsero come propria sede in jugoslavia. A Maribor, ¡nfatti, í numerosi immigrati della Primorska sostítuirono ¡a forte comunitá tedesca cit- tadina emígrata ín Austria dopo Ü 1918. Lubiana arriva appena al secondo posto con 23 pre- senze, ma, sí ribadisce che probabílmente il numero di profughi che scelsero Lubiana come residenza fu molto piü alto e che é estremamente probabile che buona parte di coloro che nei documenti della Pisarna non indicaro- no la propria residenza abitassero nelía capitale slovena. La terza cittá verso la quale si diressero i profughi della Venezía Ciulia considerati in questo campione é Zagabria, con 21 persone. Non risulta alcuna particoiare predilezione da parte dei profughi croati (cioé quelli provenienti dall'lstria del sud) verso questa cittá, mentre é da notare che due ferrovierí giuntí a Lubiana insieme alie loro famiglie con il treno di emigrati dei 13 set- iembre 1921, precedentemente in servizio a Trieste, fu- rono assunti entrambí a lavorare alia stazione di Za- gabria sud. Stíllo stesso treno di emigrati che giunse a Lubiana e da qui smistó i profughi verso le !oro de- stínazíoni finali viaggiava pure un núcleo famiglíare di quattro persone che, in qualche modo, "tomava a casa": il padre era ínfatti originario di un paese vicíno a Kranj e la famiglía era d i retía ín queiía cittá, Sempre su quel treno era presente un altro gruppo famiglíare, per un totale di otto persone, diretto a Kočevje, altra localitá dove gli shven i del Litorale sostítuirono la comunitá te- desca, maggíorííaría prima dei conflitto mondíaíe ( INV, f. 38, n. 531). Per quanto riguarda l'emigrazíone in altri grandi cittá della Slovenia, nove profughi optarono per Celje, e tre per Novo Mesto. Tre sono anche í profughi di questo gruppo emigrati a Belgrado, piü uno a Zemun. Su un altro treno di emigrati, queílo del 28 giugno 1921, si trovavano due gruppi famigiiari, per un totale di cinque persone, diretto a Lesce, e due nuclei, per complessíve otto persone, diretti a Sv. j uri j sulla ferrovia meridionale, che mi sembra di poter identificare con i! villaggio di Sv. Jurij presso Črnomelj (INV, f. 38, n. 425). Altre localitá d'emigrazione furono: Mokronog (2 persone), Črnomelj (2 persone), Rakek (3 persone), Ro- gaška Slatina (2 persone), Trbovlje (3 persone). Numerosi si diressero pure in cittá piccofe e grandi della Croazia: Bakar (dove si trasferi, con la mogíie, un pilota di navi precedentemente in servizio a Trieste), Bjelovar (5 persone), Čakovec (4 persone), Varaždin (2 persone), Vrbovsko (4 persone). Un núcleo famiglíare di quattro persone scelse in- vece come propria destinazione Konjic in Erzegovina ( INV, f. 38, n. 512). Dieci persone si erano dirette singoiarmente verso mete estere. Due di questi avevano avuto a che fare con la Pisarna pur essendosi trasferiti fuorí dalla jugoslavia: nei primo caso si tralla di una donna di servizio ori- ginaria di Aurisína, ma residente in Egitto (INV, f. 38, n. 293). Nei secondo caso ii Dipartimento per i problemi sociali della Amministrazione provinciaíe di Lubiana chiedeva alia Pisarna di avere notizie di una persone sparita dopo l'immigrazione in Jugoslavia. La Pisarna riusci a rintracciarne ii fratello, ¡mpregato presso la Ban- ca di crédito di Lubiana, ed a sapere da questo che la persona "ricercata" era ormai residente a Vienna ( INV, f. 38, n. 689). Cinque persone, al momento dell'inoltro delle pro- prie domande alia Pisarna, erano ancora residenti nel campo profughi di Strnišče presso Ptuj ( iNV, f. 38, nn. 376 ANNALES • Ser. hist. sociof. • 10 • 2000 • 2 (22) P ¡ero PURlNi: lîs'DAGINF SU U N CAMP! ONE 01 PROFUGHI TRATTO D Al DOCUMENT! OALl.A „., 435 e 489), dove, secondo un documento síatístico delSa Pisarna reperito presso i'Archivio di Stato di Lubiana, ira settembre e novembre del 1919 si trovavano circa 3.200 profugbi provenienti dal Goriziano in atiesa di una sitemazione definitiva in jugos lavi a (A RS, PZO , f. 1, 8.) Non in tulte le pratiche défia Pisarna sono indícate le professioni dei profugbi prima délia partenza, anzî, nella maggior parte dei casi quest'indicazione è assente sia perché è probabüe che la maggior parte dei profughi fossero disponibili ad adattarsi a quaisiasi soluzione pur di ottenere un posto, e che quindi un !indicazione del- l'antico mestiere fosse superflua, sia perché tenden- ziaimente il lavoro veniva indícate solo da coloro che erano appartenuti alla pubbiica amministrazione, nella speranza di ottenerne uno analogo nello Stato jugoslavo, oppure da coloro che in qualche modo erano titolatí o specializzati in determínate professioni particolari. Le professioni esercitate dalle persone comprese in questo gruppo risultano piu varie rispetto a quelle delle liste reperite presso I'Archivio di Stato di Lubiana: anche tra queste persone troviamo un notevole numero di ex funzionari dello Stato, ma il numero di lavoratori privati, sia in proprio, sia dipendenti, è decisamente più alto. I lavoratori delle ferrovie rappresentano il gruppo d i lavoratori piu numeroso con 15 persone addette. In tre- dici casi si traita va d i persone proven i enti da Trieste, e, di queste, seí non erano nate in città, Questo dato, pur rispetto ad un campíone estrenuamente limitato di per- sone, è intéressante se confróntate con la tesí di Tamara, ripresa poi anche da Cario Schíffrer, secondo cui i! go- verno austríaco dall'ínaugurazione della cosiddetta "Fer- rovia dei Taurt" aveva fatto immígrare a Trieste circa 4.000 persone tra ferrovieri sloveni e loro famigliari nei- l'intento di aumentare la popolazíone non italiana di Tri- este e di contrastare la spínta irredentista (Tamaro, 1976, 477; Schíffrer, 1990, 43-44). Di questo "microcannpíone" composto da quíndíci persone cínque sono sloveni sícuramente natí a Trieste, e di altri quattro non posse- diamo dati sul luogo di nascita. Per quanto riguarda i seí ferrovieri trasferitisí a Trieste per lavoro uno proveniva da Sežana, uno da Postumía e due da Idrija, dunque zone da sempre serbatoí di manodopera per Trieste; sola- mente due erano nati in íerrítori ¡i cui interscambio la- voratívo con Trieste era più limitato, cíoé la Dolenjska e Ptuj. Nort si vede, inoltre, perché delle persone che la- voravano a Trieste da piu di un decennío (cioè da quando la Ferrovia deí Taurí ínizío la propria attività) non possano essere considérate parte della popoiazione di Trieste solo per ¡i fatto di appartenere all'etnia minoritaria in città. Per quanto riguarda funzionari statalí, sette appar- tenevano alie forze dell'ordine (guardie, gendarmi, poli- ziotti o militari), due erano giudicí, uno impíegato alia sottoprefettura di Capodistria, uno irnpiegato del dazío ed uno un non meglio specifícato "direttore burocrático in pensione". Alloggio provvisorio allestito dal circolo di emigranti "Tabor" a Trnovo (Luhiana) (NŠK). Zasilno prenočišče emigrantskega društva "Tabor" v Trnovem pri Ljubljani. Purtroppo a differenza dell'elenco conservato presso l'Archivio di Stato di Lubiana, molti impíegati statali sono stati segnalati solo come "impiegati" senza ulteriori specificazioni: per questo i lavoratori delle poste risul- tano solamente quattro. La categoría degli insegnanti profughi non é mollo nutrita in quest'elenco, nonostante i sistematici trasferímenti in altre partí d'ltalia, la chiu- sura deíle scuole slovene attuate dalle autoritá italiane e il fallo che gli stipendi per il corpo docente fossero píü alti in jugoslavia che in Italia (Nečak, 1973, 122): solo sette, infatti, sono le persone del ramo ¡struzione. Molto piü numerosi sono invece gli študenti emígrati (chi legalmente, chí clandestinamente): diciassette persone. Come si e giá segnalato, molli profughi índicarono la propria proíessione di funzionari statali con il semplice termine di "irnpiegato". Per questo rísulta impossibile riconoscere gli impíegati statali da quelli privati. La categoría deglí impíegati, in questo elenco, conta undici persone, quattordicí se ampliata a un ragioniere, ad un non meglio specifícato "técnico" e ad una bibliotecaria. I comrnercianti, negozíanti, commessí ed affíni risul- tano essere díecí, undici i contadini, dodicí gli artigíani delle professioni piü diverse: i piü numerosi sono i falegnami (tre), i fabbrí (due) e i muratorí (due). Diversi sono i rappresentanti del settore alimentazione-risto- razione: due panettieri, un capocameriere, una cuoca, un oste-albergatore. Per quanto riguarda il settore marittímo, si riscontra la presenza di un capitano del Lloyd in pensione, due lavoratori dell'Arsenaie di Pola e uno di queilo di Mon- faicone e un pilota di nave- Significativa della política di snazionalizzazíone at- tuata dal ['Italia contro l'intelííghenzía siovena é la pre- senza di tre parroci, che partirono con il treno degli emigratí dei 28 gíugno 1921. 377 ANNALES • Ser. hist. socio!. • 10 • 2000 - 2 (22) Fiero PLíRÉNI; INDACINE SU UN CAMPION'F DI PROFUGHI TRATTO DAI DOCUMENT! DALLA .... ¿71-382 infine altre occupazioni dichiarate da questo gruppo di profughi sono: una donna di servizio, un g ¡orna lista, un organista, un non megíio specífícato possidente e un postiglione. II motivo principale per cuí i profughi si rivolgevano alia Pisarna era il lavoro. Su 136 document! presentí ín questa sezione dell 'archívio della Pisarna da cuí sono stati trattí questí datí, ben 61 consistorio in dichíaraztoní della Pisarna a possibíli datori di lavoro o ad uffici pubblící (anche in questo caso, di sólito, con fine ultimo í'assunzione o il rilascio di document! atti a fornire un'occupazione) nelle quali il profugo viene defínito "sloveno - o, piu raramente, croato - di nascita e jugo- slavo di pensiero". Non sono rari ¡ casi in cui la dichiarazione viene firmata da qualche membro della Pisarna, sottolineando il fatto che íl profugo è personalmente conosciuto da chí scríve come una persona socialmente e políticamente affidabile. Un'altra fetta piuttosto consistente dei document! della Pisarna sono iettere manoscritte di profughi che chíedono di essere aiutati (o spesso anche racco- mandati) ad un datore di lavoro. Le domande in questo senso sono ventidue, e spesso la Pisarna le inoítrava al possibíle datore di lavoro insieme con la dichiarazione "di slovenità e jugoslavità" descritta poco sopra. Le richieste dei profughi a volte contenevano già l'indi- cazione deü'ente o della ditta dove essi volevano la- vorare, altre volte si l ímitavano ad una preferenza di massirna (ad esempio veniva ríchíesto un ímpiego ín banca o ín tribunale), altre volte ancora veniva richiesto un appoggio generico per trovare un'occupazione. In alíi't casi la richiesta è "di aiuto" o "di sostegno" o "di daré una mano", senza uiteríorí specificazíoní (8 casi), fino a giungere addirittura alia richiesta di ele- mosina di LIO ex impiegato del dazio ( INV, f. 38, n. 667)! U n ex propríetario di una mercería e di Lina panettería, già residente a Mirna presso Gorizia, chiedeva alia Pisarna che gli fosse fornito un locale a I.Lfbiana dove riprendere il suo antico lavoro ( INV, f. 38, n. 341}. In altri casi la Pisarna era interpeliata per l'otte- nimento dello status di profugo o della cittadinanza jugoslava, senza i quali gli ímmigrati dal Litorale non avevano possibílítá di trovare una sistemazione nel loro iHJovo luogo di residenza. U n certo numero di domande fu spedita alia Pisarna direttamente dai territori occupati dali'ltalia: spesso ve- niva richiesto ai uto generico, oppure si trattava di richieste di lavoro di persone che erano disponibili ad abbandonare il Litorale solo con la sicurezza di avere già un ímpiego una volta gíunti in Jugosiavia. Ad esempio la Pisarna rilascio la solita dichiarazione se- condo cui il profugo era sloveno di nascita e jugoslavo di pensiero a due artigiani di Postumia, i quali erano intenzionati a trasferírsi ín }ugoslavía, ma ai quali le autorità italiane non avevano hlasciato i documenti per l'espatrio. H' probabile che i due, ín seguito, abbiano atíraversato ¡I confine clandestinamente e che la dichia- razione della Pisarna abbia avuto la funzíone di un documento-lasciapassare per le autorità jugoslave ( INV, f. 38, n. 291). Un'altra situazione del genere è il caso di una segretaria, ancora residente a Trieste, la quaie prima di emigrare íntendeva ottenere un lavoro presso qualche ufficio giudíziario ín jugosiavia. La donna protestava in quanto si era già licenziata da due lavorí a Trieste nella prospettiva di partiré, ma la Pisarna non era ancora riuscíta a trovarle un irnpíego (o, questo non è chiaro, forse non Íntendeva trovarglíelo) ( INV, f. 38, n. 437). Da persone ancora residenti nel territorio occupaío giungevano anche richieste di aiuto finanziarío: un insegnante residente a Tarvísio chiedeva alia Pisarna un ai uto economice per il fíglio, stridente in jugosiavia ( INV, f. 38, n. 483), uno studeníe del terzo anno deile scuole commercial! di Trieste chiedeva che la Pisarna si ímpiegasse per fornire una pensione alia madre con cui v iveva ( INV, f. 38, n. 484), mentre un'anziana donna residente a Trieste chiedeva che, dal momento che le autorità italiane le avevano bloccato il percepímento della pensione del marito, gliene venisse concessa una dallo Stato jugoslavo. Al l 'uopo era disponíbile ad assu- mere essa stessa la cittadinanza jugoslava. La risposta della Pisarna conferirlo che f'uníca possibílítá che aveva la donna era effettí va mente queíla di optare per la cit- tadinanza jugoslava ( INV, f. 38, n. 701), II caso piu par- ticolare è tuttavia quello di un medico di un villaggío del Goriziano che chiedeva appoggio-aíuto finanziarío, ma che tuttavia non íntendeva trasferírsi in jugosiavia perché ríteneva di essere utile ai suoi compaesani restando a vivere nel territorio occupato ( INV, f. .38, n. 511). Un certo numero di persone si rivolgeva alia Pisarna per ottenere dei documenti che erano rimasti nei ter- ritori occupati: díplomí scolastici, certificat! di battesímo o di matrimonio; altre volte i documenti erano ríchíesií da uffici o da scuole jugoslave, in quanto spesso ¡'única testimonianza che una persone avesse frequentato de- terminad corsi o fosse in possesso di determínate qua- I¡fiche era la parola del profugo stesso. La Pisarna, tuttavia, non aveva alcuna possibílítá di arriva re ín possesso di documenti uffíciaíi rimasti in Italia ( INV, f. 38, n. 320).2 Per questo alcuni profughi più avveduti fornivano dichiarazíoni di persone che potevano testimoniare in loro favore ( INV, f. 38, n. 526). In alcune occasioni i profughi chiedevano alia Pisar- na di attivarsi perché veníssero loro rilasciatí dei docu- menti nuoví, in quanto avevano passato il confine clan- destinamente. i passaggí clandestin! documentât! sono 2 Risposta della Pisarna Kt zasedene ozemlje ad un ferro vi ere che richiecíeva alcuni certificat! conservât! a Trieste. 378 ANNALES • Ser. hist. socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) piel o PURINI: INDACINE SU UN CAMP! ONE OI PROfUGHI TKATTO DAI DOCUMENTI DALI, A .... 3?l -382 Membri del primo club degli študenti universitari del litorale (NŠK). Prvi člani Kluba primorskih akademikov. solo sei, ma moiti tfi coloro che chiedevano i'aíuto délia Pisarna per oîtenere document! ri masti in Italia sotto- intendevano che ¡'espatrio non si era svolto regolar- mente, Altri documenti testimoniano come la Pisarna za zasedeno ozemlje facesse da tramite per far gíungere denaro dalle famiglie rimaste oltreconfine agli študenti iscritti nelle scuole di Lubiana (INV, f. 38, nn. 283, 284 e 285), La Pisarna, pero, non si limitava a essere un tramite per l'inoltro di denaro: in diversi casi ¡o de- stinava essa stessa a profughi che vivevano in situazioni di particolare indigenza o a persone che si trovavano ad atirantare spese sproporzionate al foro standard. Una donna che chiedeva un ai uto per l'acquisto di un manteilo invernáis del costo di 1.600 corone (pari a quattro mensilità del sussidio di profugo) ricevette l'in- iera somma dalla Pisarna (INV, f. 38, n. 615); a diversi nuclei famigliari in procinto di trasferirsi in Croazia, in Serbia o in Bosnía-Erzegovina venne fornito il viaggio gratuito; ad a i tri fu permesso il trasferi mentó dei loro beni mobili a spese deila Pisarna. Pochi profughi si rivolsero alla Pisarna per ottenere un alioggio; molte di più furono le domande di aiuto per il ricongiungimento di famiglie sparse in zone diverse del territorio jugosiavo o rimaste da una parte e dal- l'altra del confine. Non sempre i famigliari tuttavia sa- pevano dove si trovassero i loro parenti: veniva richiesta dunque alia Pisarna qualsiasi tipo di inforrnazione utile a rintracciarli. In alcunt casi tra le righe deí documenti si intravedono vere e proprie tragedle famigliari: una madre, ormai residente in Egitto, chiedeva I'aiuto della Pisarna per rintracciare i propri due figi i, sfollati in Stiria o in Carniola durante la prima guerra mondiale e di cui aveva perso le tracce (INV, f. 38, n. 293); un altro ragazzo di Aurisina, sfollato questa volta in un campo in Croazia, non dava piü risposte alie lettere dei genitori (INV, f. 38, n. 626); una donna cercava ¡I proprio marito di cui non aveva piü notizie ( INV, f. 38, n. 385). Vi é poi tutta una serie di ríchíeste a dír poco curióse: un pensionato - evidentemente malato - che ritíra la sua precedente domanda di cittadinanza jugoslava per potersi curare fuori dalla jugoslavia ( INV, f. 38, n. 595); due uomini che, pur specificando di avere un lavoro e trovarsi bene, desiderano ritornare nelle proprie case dei territori occupati (nostalgia?) ( INV, f. 38, n. 625); una donna, a cui é morto il fratello ancora residente presso Idrija, non ha piü i documenti e quindi non pt.ió ritornare per il funerale ( INV, f. 38, n. 481); infine una richiesta, quanto meno caratteristica, di uno studente giá iscritto al quarto corso cieíl'Istituto náutico di Trieste che vorrebbe anche iscriversi alí 'Accademia di guerra jugoslava, ma avendo scoperto che questa non é ancora stata fondata, chiede alia Pisama di trovargli un lavoro, possibilmente in banca, per poter mandare soldi alia madre, ancora residente a Trieste ( INV, f. 38, n. 683). Un'ultima stima interessante su questi dati puó essere queiia delle partenze singóle e del le partenze in núcleo femigliare o comunque in piü di una persona: 102 persone risultano essere partite individualmente dal Litorale (o, quanto meno, neí documenti che le riguar- dano non h fatt.a menzione di famigliari); altre 191 per- sone partirono in gruppo, per la precisione in 53 nuclei che sono nella stragrande maggioranza identificabili come nuclei famigliari (quaíche perplessitá genera solo ia partenza di due nuclei a "capofamiglia" dei quali sono segnatí due sacerdotí: potrebbero essere le loro famiglie 379 ANNALES • Ser. hist. sociol. • 10 - 2000 • 2 (22) fiero P U R I N I í í N D A G M SU UN' C AMPIO NE D! PKOfUCHI TRATTO DAí DOCUMENTI DALIA 371-382 d'origine ma anche un gruppo di fedeli che emigró sotto la "tutela" del proprío párroco) ( ¡NV, f. 38, n. 425). Infine, moíti di questi nuclei gíunsero in jugoslavia con i gia citati treni di emigratí; ben 62 (14 nuclei famigliari piü tre "singles") con il treno del 28 giugno 1921, e 67 (16 nuclei famigliari piü un "single") con quello del 13 setiembre 1921 (SNV, f. 38, nn. 425 e 531). Per quanto riguarda ií primo di questi due treni, sicuramente su di esso viaggiavano anche altri profughi, ma ¡a documenlazione della Pisarna si riferisce solamente a coloro che erano diretti fuori Lubiana e per i quaíi veniva chiesto al Dípartimento per í profughi del Governo regionale sloveno un crédito per íe spese del viaggio rimanente. I dati complessivi raccolti attraverso questi docu- menti deíla Pisarna (lettere ed elenchi) índicano dunque che il numero totale di profughi analizzati per formare ií presente campione é di 539 persone, di cui 389 uomini, 55 donne e 95 dei quali non é specificato il sesso. La provenienza di questi profughi é espressa nei caso di 350 profughi. Spicca una netta prevalenza di Trieste come luogo di residenza di 117 persone prima dell 'emigrazione. li carso triestino era invece la resi- denza pre-migratorta di 26 persone. La citta di Gorizia raccoglieva 31 persone, mentre i paesi dei suoi dintorni (esclusi i paesi piü dístantí per i quali si riporta ¡i dato specifico) 42 persone. G l i emigrati provenienti dalla zona ad occidente di Gorizia (nello specifico dai paesi di Gradisca, Cormons e Doberdo) erano 12. Dal Tol- minotto provenivano 18 persone e 19 dal territorio di Idrija; 12 da Postumia, 5 da Branik-Ríhemberk, 4 da Logatec, 3 da Bovec e dintorni, 2 da Cerkno, 5 da Ajdovščina e Vipava. Per quanto riguarda i'lstria, 8 persone provenivano da Capodistria e dalNstria settentrlonale, 13 dal Pole- sano inteso come citta e localita ¡inmediatamente perí- feríche (Premantura, etc.), 30 dal resto deü'lstria. Una persona era emigrata da Grado, una da Sušak ed una da Klagenfurt. Una local ita (Lorica) non é stata identificata. In 26 casi il luogo di nascita é diverso da quello di residenza, ma si tralla, come giá specificato piü volte, di un dato parziale in quanto non tuíti i profughi se- gnalarono íl proprio luogo di nascita. Le desiinazioni documéntate dei profughi vedono la prevalenza di Lubiana, scelta come nuova residenza da 80 profughi, seguita da Maribor con 36. Quindi figura Zagabria con 21, Celje con 17, Kočevje 8, Kranj 5, Bel- grado (compreso Zemun) 4, Novo Mesto 3. ¡n altri 32 casi i profughi si diressero verso altre loca lita slovene e in 17 casi in Croazia. Quattro persone appartenenti ad un único núcleo famígliare si diressero in Erzegovína, mentre altre due localitá d'emigrazione non sono state identifícate. Non si é ritenuto opportuno inserirá Dra- vograd tra le destinazioni dei profughi in quanto non sí puó considerare nuovo luogo di residenza una loca) ita dove i 166 soldatí arruoíatisi dopo aver abbandonato l'esercito austríaco furono stanziati esclus iva mente per ragioní bellíche. Le professioni vedono una neíta prevalenza di per- sone che prestavano servizío nel pubblico impiego: di coloro deí quali conoscíamo hoccupazione 24 persone erano addette nel settore poste legra fon ico, 22 apparte- C.ruppo di emigranti servohni a Lubiana (NŠK). Skupina škedenjskih emigrantov v Ljubljani 380 ANNALES • Ser. bist. socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) Piero PURINI: ¡NDACINf SU UN CAMPIONS DI PROFUGHITRATTO OAI DOCUMÇNTI DALLA .... 371-382 nevano aile forze dell'ordtne, 12 aile finanze, aile do- gane o al dazio, 21 erano insegnanti, 15 erano ferrovieri, 10 presíavano servizio negli ufftci giudiziari, 7 erano impiegati nello Stalo a vario titoio: in totale si trattava di 111 persone che ricevevano lo stipendio dallo Stato. Per quanto riguarda le altre catégorie, gli študenti erano 17, i commercianti e gli addetti al settore alimentare 15, gli impiegati di vario genere (probabil- mente anche statali che non avevano specificato questa particolariîà) 14, gli artigiani 12, i lavoratori del com- parto marittimo 7 (anche questi sia pubblici che privati), i contadini 10, 3 sacerdoti e 5 che esercitavano pro- íessioni varie. Si è n ten uto intéressante concludere questa indagine con í'analisi di un aítro documento, di un periodo completamente diverso, ma che puô ¡Ilustrare quale fu il destino di alcuni profughi un ventennio dopo il periodo analizzato in questa ricerca: si tratta di un elenco che riporta la proveníenza e la professione dopo l'immi- grazione in Slovenia di 212 ex profughi dal Litorale ormai residenli a Lubiana ( INV, box 74, f. 368, n. 1/1). Deí 212 nominativi, 145 erano uomini e 63 donne; alcuni di essi ottennero in jugoslavia incarichi di no- tevole responsabilité o prestigio. ¡I documento è in realtà composto da due liste: una riporta la dicitura "Territorio triestino" e si compone di 148 persone, í'altra si riferisce al Gori z ia no e alia Benečija ed enumera 64 persone. Del primo elenco 100 esafti provenivano da Trieste, aítri da sobborghi ora entrati a far parte deli 'agglomerato urbano: 5 da Bar- cola, 2 da Longera, 3 da Roiano, 3 da Servóla. Altri ancora provenivano dai paesi carsici íntorno alla città: 6 rispettivamente da Aurisína e Prosecco, 5 da Op ic i na, 2 da Basovizza e 2 da Brezovica, uno rispettivamente da Bagnoli, Contoveílo, Duino, Gropada, San Giuseppe deila Chiusa, Sant1 Antonio in Bosco, Sgonico e Sistiana. Altri infine provenivano da locafiíá considérate nel com~ prensorio triestino, ma istriane: 3 da Capodistria, 1 da Dekani, 2 da Šmarje presso Capodistria. Le locaíítá dell'aítro elenco sono meno varie: 50 erano gli ex residenti a Gorizia, 6 a Podgora, 5 a Pevma, uno a Steverjan, uno a Monfalcone e uno a Ročinj. Ciô che rende questo elenco particolarmente inté- ressante è l ' indicazione delle professioni, che mostra un núcleo di Primorci piuttosto fortunati, se non addirittura posti ad incarichi alti e prestigiosi. Non vi figurano disoccupati: tre sono ancora štu- denti, undici le casalinghe. Gl i addetti a lavori manuali (opérai, artigiani, sarte, meccanici , ecc.) sono relativa- mente pochi: venti persone. I ferrovieri sono solo cin- que, mentre i commercianti o coloro che lavorano in qualche pubblico esercizio sono sei; gli impiegati e i tecnici sono 53, di cui 41 senza alcuna specificazione ulteriore, 8 nella pubblica amrriinistrazione e 4 in banca. Coloro che operano nel mondo délia scuola sono 51, nella sfragrande maggioranza insegnanti. Fra questi figurano pure alcuni direttori scolastici, il preside de i rAccademia commercia le ed addirittura un pro- fessore membro del l 'Accademia. Sei sono i musicisti professionisti (cantanti lirici, direttori d'orchestra, inse- gnanti al Conservatorio). Nel campo sanitario appaiono sei medici, un dentista e una veterinaria, nel campo edile due tecnici, 19 ingegneri, un architetto, due cos- truttori edili. Sette tra giuristi e avvocati, tre professori universitari. Infine tra i restanti otto sono citati un imprenditore (proprietario di una fabbrica), il segretario délia Camera di commerc io di Lubiana ed addirittura un ministro, Ivan Regent. Proprio la presenza di Regent co- me ministro in questo elenco ha permesso di datare il documento ai primi anni dopo la seconda guerra mondiale, nonostante esso si trovi in un fascicolo, reperito tra i document! conservât! presso l'Institut za narodnostna vprašanja, che si riferisce agli anni 1935- 1937, in una sezione che dovrebbe comprendere materiali al massimo fino al 1941. È sembrato intéressante inscrire quest'ultimo elenco appunto per notare come alcuni profughi dalla Pri- morska, che già nel loro luogo d'origine rappresen- tavano Telite cultúrale slovena nei territori poi passati ali'ltalia, trasferitisi in Slovenia entrarono a far parte anche ne! loro nuovo luogo di residenza dell'intel- lighenzia sloveno-jugoslava. Grazie a quest'ultimo do- cumento si possono notare sia la capacita dei profughi dal Litorale di inserirsi ai più alti livelli nella vita di Lubiana, sia il loro contributo alla crescita economica e cultúrale delia Slovenia postbeílica. RAZISKAVA NA VZORCU UBEŽNIKOV NA PODLAGI DOKUMENTOV "PISARNE ZA ZASEDENO OZEMLJE" Piero PURiNi iT-34126 Trieste, Via Crispi, 85 POVZETEK Zaradi priključitve Primorske Italiji po prvi svetovni vojni je prišlo do močnega migracijskega gibanja Slovencev in Hrvatov, ki so zapuščali zasedena območja in se zatekali drugam, predvsem v jugoslavijo. 381 ANNALES • Ser. hist, socioi. • 10 • 2000 • 2 (22) Piera PURtNi: INDAGINf SU UNCAMPIONE D! PROFUGHI TRATTO DAI DOCUMENT1 DALI A 371-382 Ena od organizacij, ki so se ukvarjale z begunci in jim nudile pomoč in nastanitev na območju jugoslavije, je bila Pisarna za zasedeno ozemlje, katere dokumentacijo hranita Inštitut za narodnostna vprašanja in Arhiv Republike Slovenije v Ljubljani. Na podlagi tega arhivskega gradiva smo skušali izoblikovati profil tipologije begunca s Primorske, pri čemer smo upoštevali vzorec kakih 500 oseb. Kjer je bilo le mogoče, smo njihove podatke analizirali, in sicer starost, spol, kraj rojstva, kraj bivanja pred odhodom, kraj bivanja na območju Jugoslavije, način odhoda, kot posameznik ali skupaj z družino, razloge za odhod iz kraja bivanja v julijski krajini in prošnje za pomoč Pisarne za zasedeno ozemlje. Vzorec žal ne odseva celovite podobe izseljenske problematike na območju, ki je bilo priključeno Italiji, in sicer iz različnih razlogov. Ob iskanju namestitve v Jugoslaviji vsi begunci niso iskali pomoči pri Pisarni za zasedeno ozemlje, ker je bila to pretežno slovenska organizacija. Marsikdo, kije zapustil svoj kraj na Primorskem, se ni poslužil struktur, ki mu jih je dala na voljo Pisarna, in je raje iskal pomoč pri drugih organizacijah ali pa deloval na svojo roko. Tretji razlog, zaradi katerega ta raziskava ne more biti vzorčna za vso slovensko emigracijo po prvi svetovni vojni, pa je dejstvo, da temelji delno tudi na strukturno homogenih begunskih seznamih (na primer vojakov ali javnih uslužbencev). Poleg tega so pisma, naslovljena na Pisarno, običajno pisali družinski poglavarji in v njih pogosto niso posebej navajali podrobne strukture svojih družin. Obravnavani vzorec je zato pretežno moško obarvan. Po teh pojasnilih poglejmo še obravnavani vzorec. Gre za za skupino 539 beguncev, od katerih je 389 moških, 55 žensk in 95 oseb brez natančno opredeljenega spola (verjetno gre v glavnem za ženske, ki so jih družinski poglavarji označili zgolj kot družinske člane). Po dosegljivih podatkih je povprečna starost od dvajset do trideset let. Trst je zapustilo kar 1 17 oseb, število pa se poveča na 143, če upoštevamo še tržaški Kras. Z Goriškega je odšlo 85 oseb, drugi so odšli iz Tolmina, Idrije, Postojne in manjših krajev. Kraj, od koder so begunci bežali, ni vedno sovpadal s krajem njihovega rojstva. Med kraji nastanitve v Jugoslaviji je z 80 osebami na prvem mestu Ljubljana, kjer je bil tudi sedež Pisarne, sledita Maribor s 33 in Zagreb z 21 osebami. Ostalih f>5 beguncev si je izbralo druge kraje K Sloveniji, medtem ko jih je 17 odšlo na HrvaŠko. Le redkokateri se je odločil za odhod v druge jugoslovanske predele. Iz seznamov je mogoče razbrati, da je bilo med begunci, zajetimi v raziskovanem vzorcu, daleč največ delavcev, ki so že bili zaposleni v javnih službah. Stodve osebi sta odpotovali s Primorske posamično, v skupinah pa je odšlo 53 družin (skupaj 191 oseb). Večina tistih, ki so se obrnili na Pisarno, je iskala delo ali priporočilna pisma. Pisarna je beguncem, ki so iskali tovrstno pomoč, običajno posredovala Izjavo, v kateri je bil prosilec označen kot "Slovenec po rojstvu in Jugoslovan po prepričanju". Sicer so begunci prosili še za finančno pomoč, za pomoč pri kritju stroškov potovanja In selitve, pri iskanju informacij o med vojno razseljenih sorodnikih ali dokumente, ki so ostali na zasedenih ozemljih. Na koncu študije je novejši seznam, prav tako iz Pisarne za zasedeno ozemlje, v katerem so zabeležene usode tistega dela beguncev s Primorske, ki so tako ali drugače postali del jugoslovanske kulturne in politične elite in pripomogli h kulturni in gospodarski rasti povojne Slovenije. Ključne besede: primorski begunci, Jugoslavija, Ljubljana, begunska organizacija FONT I E B i B L i O G R A F I A I N V - Archiv io delPInštitut. za narodnostna vprašanja. Fascicolo 38. I N V - Archiv io delPInštitut za narodnostna vprašanja. 8ox 74, fascicolo 368. A R S P Z O - Arhiv Republike Slovenije. Pisarna za zase- deno ozemlje. Fasc. 1. Seznami vojakov iz okupiranih krajev. ARS P Z O - Arhiv Republike Slovenije. Pisarna za za- sedeno ozemlje. Fasc. 1. Begunci in Opci je. Donato, C., Nodari, P. 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