UNNO XXI. Capodistria, 16 Agosto 1887. N. 16. LA PROVINCIA DELL'ISTRIA Ecce il 1° ed il 16 d'ogni mete. ASSOCIAZIONE per un anno fior. S; semestre • quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — On numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. QUARTO CONGRESSO della Società di archeologia e storia patria a Parenzo Capodistria, 7 agosto Ai 2 corr., come di solito nella sala della Dieta provinciale gentilmente concessa, sendo i soci comparsi in numero legale, l'apre il vicepresidente I dott. Amoroso alle 12 mer. E legge una lettera del presidente Carlo de [foflceschi, nella quale questi si scusa di non poter 1 assistere, come sarebbe stato suo desiderio, alla [solennità, colto essendo da dolori reumatici, a cui cerca sollievo nelle terme di santo Stefano. Saluta I i convenuti e fa voti per la prosperità ognor maggiore del sodalizio, viva manifestazione della vita intellettuale dell' Istria e sicuro baluardo dell'avita nazionalità e civiltà sua. E legge poi il segretario dott. Tamaro un bel suo racconto dell'attività durante il terzo anno sociale, racconto eh' io tenterò, come vale la pena, di riassumere per sommi capi, guardando bene di sciuparlo meno che possa — quantunque mi scuse-I rebbe la lettura fatta un po' troppo frettolosamente. "Al desiderio, legge, manifestato nel congresso precedente dai soci prof. Morteani e maestro Ves-naver — che la direzione si prendesse la briga d'indagare dove si trovino e quanti e quali i documenti storici del nostro passato e di raccomandare ai Municipi di rivendicarli raccoglierli ordinarli e averne gelosa cura — la direzione fece del suo meglio per sodisfare questo desiderio. Pensa, col permesso della regia Sovrintendenza agli Archivi veneti, di ristampare ne' suoi Atti e Memorie, correggendo ed aggiungendo, l'inventario de' manoscritti conservati da' Municipi e dalla Giunta già compilato da bravi patrioti e publicato negli Archivi della regione veneta — Venezia, Naratovich, 1S81 — in pochi esemplari non venali. Molte carte d'importanza storica si conservavano finora, inutile ingombro, in vari uffici dello stato. Oggi s" è destato ne' Comuni potente desiderio di rivendicarli. E prima riuscì alle buone pratiche iniziate dal socio podestà on. dott. Fra-giacomo, appoggiate dalla Giunta, di ritornare all' Archivio comunale di Pirano molti documenti della Vicedominaria che si trovavano presso quel Giudizio distrettuale. E sono ora bene ordinati a merito del bravo bibliotecario conte Rota e meglio custoditi. Molti ne furono già comunicati alla direzione. Essi sono ben 183 volumi in quarto massimo contenenti atti notarili e 9491 testamenti e relativi codicilli, che vanno dal secolo XIV fino alla caduta della Republica. Per rara ventura si conservarono intatti tutti quanti. Pregevolissimi i testamenti del secolo XIV auche dal lato delle forme dialettali. Il Giudizio trattenne gli atti ed i testamenti dell' ultimo secolo e tutt' i testamenti che spettano alla Comunità d'Isola. Quanto ottenne il Municipio di Pirano si accinge ad ottenere quello di Capodistria riguardo all' Archivio della Vicedominaria di colà, tanto più importante, in quanto quella città fu per vari secoli sede del supremo magistrato del veneto dominio. Capodistria, che quando si stampavano gli Archivi della regione veneta non potè dare intero ed esatto l'elenco dei manoscritti conservati, perchè dispersi e disordinati — gli à ora, ad opera di quel zelante podestà on. Cobol, raccolti insieme e collocati dentro ad apposita stanza, dove si potranno agevolmente esaminare ed elencare a grande comodo degli ^studiosi. Di più ritirò le carte che, mercè i buoni uffici interposti dal defunto prof. Combi e dal socio podestà d'allora on. dott. Madonizza, la nobile famiglia Fecon-do-Ronzoni di Bergamo già donò a quel Municipio, ricchissimo patrimonio di studi di documenti di lettere di quel grande ingegno che fu Gian Rinaldo Carli, gloria dell' Istria. Ed ora è a bene sperare che quél Municipio si dia ogni cura di publicare questi scritti quanto prima, e prima d'ogni altro l'epistolario, con la guida del quale riescili più facile e più proficuo lo studio dell' uomo e delle opere sue. Si verrà incontro così anche a un suo desiderio : che ei voleva appunto l'epistolario facesse séguito ai 18 volumi delle opere. Vari scritti di lui si trovano pur qui a Parenzo. E la direzione si die le mani attorno, e volentieri l'aiutò iu questa bisogna il socio avv. Baseggio, per iscovar fuori del Carli moltissimi scritti inediti che devonsi trovare a Milano, specie le Consulte e le Relazioni di lui qual presidente del Supremo Consiglio di publica economia. E a qualche buon risultato ormai s' è giunti. Altre pratiche annodò la direzione con Ravenna, presso l'Arcivescovile e la Classense, dove giacciono molte pergamene riguardanti le relazioni degli arcivescovi di quella città coi polesi, i quali a quelli ricorrevano in appello dalle sentenze dei loro magistrati fino alla dedizione a Venezia nel 1331. Più esatte informazioni si attendono dal socio dott. Hortis. Ma intanto una brava persona di là è incaricata di copiare le pergamene. Finalmente anche il socio cav. Luciani mandò quest' anno da Venezia un bel fascio di scritti, Relazioni dei podestà ed Atti del Senato mare ed altri. Onde vedesi come ogni dì vada crescendo il materiale da stampare, da cui studiando si tragga la vera storia dell'Istria, sulla quale i giovani pensino e sentano amore ed ammirazione del passato e ricevano ammaestramento e conforto per l'avvenire. Quanto a cooperare alla ristampa dei Rerum Italicarum script.ores impresa dall' Istituto storico italiano in Roma — consultato il dott. Hortis ebbe a rispondere che la provincia nulla possiede d'importante in questo riguardo che non sia già stato reso di publica ragione. Nè possiede un Chronicon Histricum. Anche sugli scavi non s' è dormito. Ma per il desiderio di procedere con ordine insorsero da parte dei possessori de' fondi varie difficoltà. Tuttavia qualche cosa s' è scoperta. Il direttore G. de Ver-gottini scoperse delle urne ne' suoi poderi. E il socio Verginella a San Pietro di Cittanova una breccia ossifera molto pregevole. E donarono al Museo. Ora l'attenzione è rivolta — e le pratichi sono a buon porto — al castelliere di Verteneglio, dove il socio prof. Covrich trovò già qualche urna 11 direttore prof. Puschi condusse a termine la classificazione d'una parte delle monete a lui affidate l'anno scorso e fra breve quella delle altre. Sì che in quest' anno tutte debitamente ordinate si potranno collocare nell'armadio medagliere donato alla Società dal direttore cav. Pulgher. Fa piacere l'accrescersi del numero dei soci e delle richieste degli Atti e Memorie della Società anche da parte d'illustri istituzioni come sono la Vittorio Emmanuele di Roma e la Regia Intendenza degli Archivi di Venezia. Ragguardevoli le contribuzioni della Dieta e dei Municipi, le quali fan sì che si possa sopperire a tutte le spese ordinarie facilmente e guardare con fiducia nel futuro. Copiosi i doni di oggetti al Museo e di libri alla Biblioteca. Ma fra tutt' i doni maggiormente gradito quello fatto dai Municipi della provincia, auspice il socio on. podestà di Capodistria Cobol, ciò è a dire il ritratto ad olio del dott. Kandler, illustrazione dell'Istria, opera del valente artista capodistriano B. Gianelli, perchè ne sia fregiato il Museo provinciale e riviva così nella tela l'imagine di lui colà dove ognora ammirato risuona il suo nome. E certo quest' onore meritamente tributato all'uomo, che tutta la sua non breve esistenza dedicò a indagare e a ravvivare le sacre memorie della nostra italica civiltà, fa che un sorriso di compiacenza erri sulle labbra sue tumidette e vie maggiormente scintillino gli occhi suoi e gode egli del fiorire di questa patria istituzione sorta a proseguire sulle orme sue sapienti la grand'opera sua. Ei felice la riguarda dall' alto di qualche vetta e riinormora col Petrarca i versi preposti nWAlpe Giulia .......Te laetus ab alto Italiani video fronclentis colle Gebenae Salve, pulchra parens, terrarum gloria, salve!„ (Vivi applausi) E legge quindi il cassiere dott. Becich i conti consuntivo dell' '86 e preventivo dell' '87, onde risulta che dei fiorini 1806.73 introitati se ne sono spesi 1267.18 e stanno pronti a potersi spendere 1457, cosa confortante assai. — I conti sono approvati. E però, sentite queste due letture, il socio dott. Campitelli non può fare a meno di manifestare per sè e per gli altri convenuti viva compiacenza che la Società batta per vie così sicure e fa voti i che il sostegno morale e materiale di tntt 'i buoni Istriani mai non le manchi, sì che possa senza icosse raggiungere la nobile meta che s' è prefissa. E ringrazia la direzione. — I convenuti assorgono in segno di consenso e la direzione ringrazia dal canto suo. Poi il socio on. podestà di Parenzo Sbisà esprime i sentimenti di viva riconoscenza all' on. podestà di Capodistria ed ai Municipi dell' Istria per il dono fatto alla Società del ritratto del Kan-dler, dono gentile quanto gradito, a cui altro sito più conveniente non si poteva assegnare del Museo provinciale. E propone si voti un atto di ringraziamento. — In segno di adesione tutti si alzano. Segue la nomina della Direzione sociale per l'anno venturo, che riesce composta dei membri seguenti: Presidente C. de Franceschi; vicepresidente A. dott. Amoroso; segretario M. dott. Tamaro; cassiere G. dott. Becich; direttori L. prof. Mor-teani, D. arch. Pulgher, A. prof. Pusclii, G. maestro Yassilich, G. dott. Benedetti. — Il dott. Amoroso ringrazia ancora a nome di tutti i rieletti. E finalmente il dott. Campitelli si duole che siam privati della presenza d' una persona quanto benemerita della storia istriana altrettanto cara, del venerando presidente della Società, fa voti per il sollecito ristabilimento della di lui salute e incarica Ita (telone di fargli ciò sapere. - E tutti assorgono. E nessun altro chiedendo di parlare la seduta è levata, verso le due poin. Durante il Congresso viene distribuito fra i soci convenuti il 1 e 2 fascicolo del volume III degli Atti e Memorie, un bel libro di pgg. 201 del formato solito. Contiene: Direzione: Commissioni dei Dogi ai Podestà veneti nell' Istria, con Introduzione del prof. B. dott. Benussi. Direzione — Memorie della città e diocesi di Parenzo raccolte da monsignor G. Negri, vescovo della medesima, ad uso e comodo de' diletti suoi diocesani (continuazione e fine). Vesnaver G. — Grisignana d'Istria — Notizie storiche. L. M. — Bibliografia. Alle due circa quasi tutt 'i convenuti si raccolgono a geniale banchetto nell' albergo AH' Istria. Dove grande allegria e buon vino e un brindisi del dott. Campitelli alla prosperità ognor maggiore della patria associazione storica. E si passano assieme anche le ore del pomeriggio e della sera in lieti parlari. In somma una bella giornata, piena di dolci emozioni — sebbene un po' calda e affannosa. Che non dovea per altro fermare a casa o in villa molti de' soci che negli altri anni comparvero al solenne convegno. Vi ò pur visto pili d' un vegliardo a cui il viaggiare dovrebbe riescire troppo molesto. Ma i giovani pensino che il moto è vita e che un po' di sudore non le nuoce. Anzi. — Pure, se la direzione ad invitare i soci al congresso scegliesse in avvenire altra epoca, quando la stagione è più mite, non farebbe mica male. G. 3ST o tizi e Il 30 luglio d. cesso di vivere Agostino De-pretis, presidente del Consiglio dei ministri. Colla morte di lui la nazione italiana perde un eminente uomo di stato, un illustre cittadino, che ha consacrato la sua lunga e laboriosa esistenza in servizio della patria. I parentini a Venezia. Scrivono da Venezia all'Indipendente: (ti.) Com' è noto, domenica scorsa una quantità d'istriani e specialmente di parentini si sono recati in gita di piacere a Venezia ove ebbero le più cordiali accoglienze. Prima di lasciare la nostra città essi vollero dimostrare con un atto d'illuminata beneficenza la loro gratitudine ai cittadini di Venezia elargendo la somma di lire 150 a favore della pia istituzione che s'intitola dal nome del benemerito istriano Carlo Conili. Chi ha versato l'importo ha ricevuto le seguenti lettere che onorano altamente tanto quelli che le diressero quanto le persone cui sono dirette: *La dimostrazione di affetto data a questa città dagli onorevoli gitanti di Parenzo che beneficarono 1' o-pera pia Carlo Combi, mi tornò sommamente gradita. Comunicai tosto l'offerta generosa al presidente quel-1' opera pia, il guale mi prega di ringraziare col mezzo della S. V. 111. quei benefattori. Lo faccio ben volentieri consegnando a V. S. la lettera colla quale la pia fondazione manifesta tutta la sua gratitudine. Prego la S. V. di gradire i sensi della mia stima e considerazione. Venezia, 9 agosto 1887 Il sindaco Dante di Serego Allighieri. Opera pia Carlo Combi dei soccorsi per la frequentazione delle scuole elementari di Venezia. Il nobilissimo atto degli ospiti di Parenzo qui convenuti, comunicatomi dall' ili." sig. Sindaco, mi riesci sommamente gradito. La comunione degli intendimenti umanitari e cittadini nel campo coltivato dall'illustre loro conterraneo proL Carlo Combi che Venezia ricorda con orgoglio, varrà à rassodare sempre più i vincoli di simpatia che uniscono le due città sorelle. I beneficati dell' opera pia educativa Carlo Cotnbi saranno perennemente grati dell' offerta generosa venuta da Parenzo, ed io facendomi interprete di tali sensi di riconoscenza prego la S. V. 111., che ebbe la bontà di parteciparmela di attestare agli offerenti i sensi della maggiore mia gratitudine. Venezia, 9 agosto 1887 11 Presidente Lorenzo Tiepolo Il segretario Boldriu È morto Giacomo Bove, piemontese, il coraggioso esploratore africano, !' audace viaggiatore, sulla cui operosa intelligenza l1 Italia faceva grande assegnamento. Partecipò, come è noto, a parecchie commissioni scientifiche. Fu al Polo. Nord, al Congo con Stanley, e alla Terra del Fuoco col nostro comprovinciale prof. Domenico Dr. Lovisato. Con Giacomo Bove, l'Italia e la scienza perdono un fervido patriotta, un distinto cultore. Nel riportare quanto scrisse 1' Balia intorno alla Guida del Famedio di Milano, con poche parole di aggiunta da parte nostra nell' ultimo numero della Provincia, non ci è passato per la mente, che l'Avv. Giorgio Baseggio, consigliere comunale di Milano, potesse avere neppure una lontana, indiretta responsabilità dell' errore commesso dal compilatore della Guida', però, giustamente geloso coni' è, 1' egregio nostro concittadino della sua opera indefessa e profiqua per questa sua provincia natale, non meno che de' suoi doveri quale consigliere comunale di Milano, ci ha inviato la seguente lettera, che ben volentieri pubblichiamo: PER UN FATTO PERSONALE Onorevole Direzione. Lo scrittore dell' Italia e la Provincia, che ha riportato la sua lettera da quel giornale, hanno perfettamente ragiono : lo strafalcione commesso dal conte Emilio Belgiojoso nella sua Guida del Famedio di Milano a proposito del Carli è manifesto e inescusabile. Io, che non l'avevo ancora veduta, sono corso a cercarla, appena letto l'articoìetto della Provincia, e sono rimasto di stucco, vedendo che razza di confusione ivi si fa tra Capodistria, Pola e Dalmazia, come se le due prime fossero città dalmate, come se non dovesse essere noto anche ai ragazzetti delle scuole elementari che l'Istria non è Dalmazia, e viceversa. Quello, che per me rimane un enigma, è come il conte Belgiojoso abbia potuto commettere uu sì grosso errore. Chi lo conosce sa che egli è, non solamente uu patrizio d' antico stampo, ma altresì un uomo coltissimo e studioso, amantissimo delle cose patrie, degno in tutto del gran nome che porta. Più curioso ancora è che a pie' di pagina egli cita, come autorità, il Bossi, autore della più diffusa e più esatta biografia del Carli; e il Bossi non si sognò mai di mettere Capodistria e perfino Pola, la illustre città romana, in Dalmazia. Quando il progetto di deliberazione per la istituzione del Famedio venne in discussione nel Consiglio Communale, il conte Belgiojoso fu relatore; ma nè la sua bella ed elegante Relazione, nè la discussione versarono, come si capirà di leggieri, sulla patria del Carli ; e così non ci fu neppure la possibilità di mettere la cosa in chiaro. La Guida venne pubblicata in gran fretta, perchè si voleva averla pronta pel giorno dell'inaugurazione, e questa è forse la ragione, per cui l'autore si lasciò scappare quel brutto errore. Io non ne seppi nulla fino a questi giorni. Dev.mo Avv. Giorgio Baseggio Intelligenti pauca Leggiamo nella Penna 7 agosto la seguente lettera di Edmondo De Amicis, diretta ad Adriano Della Rocca, in risposta ad una di quest'ultimo in cui eccitava l'illustre scrittore a scrivere un libro su Trieste el'Istria, e gli inviava due suoi sonetti accompagnati da un esemplare del recente suo lavoro — Il manoscritto dello sconosciuto : Pregiatissimo signore, La ringrazio della cara lettera e del gentile dono del libro che ho letto con grande piacere e del quale la prego d'accettare le mie cordiali congratulazioni. Se. ha occasione di scrivere al Direttore della Penna lo saluti caldamente per me. Ella perdoni la brevità della mia risposta (brevità a. cui sono costretto) e conservi per me la squisita benevolenza che mi ha così garbatamente espressa ne' suoi sonetti. Le manda un saluto ed una stretta di mano da amico, il suo De Amicis Biella 23 luglio '87 Canapiglia Cervo. Cose locali Dei dodici studenti ginnasiali regolari che si assoggettarono quest' anno all' esame di maturità, vennero dichiarati maturi con distinzione: Giuseppe Benussi fu Francesco da Rovigno Francesco Borri fu Bartolomeo da Muggia Pietro Goidanich fu Pietro da Volosca Giorgio Maraspin ili Odorico da Pirano Amadeo Mattioni eli Giuseppe da Capodistria Giuseppe Rocca fu Egidio da Montona semplicemente maturi : Domenico Albanese di Giovanni da Rovigno Tommaso Franca di Pietro da Parenzo Luigi Martissa di Giuseppe da Capodistria ; Carlo Mecchia di Luigi da Muggia Zaccaria Perossi di Francesco da Terzo (Aquileja) Augusto Vianello di Leopoldo da Trieste Furono pure esaminati due studenti privati, uno dei quali, Carlo Garavini di Carlo da Gorizia, fu dichiarato maturo agli studi universitari, 1' altro venne rimesso a nuovo esame al termine di due mesi. Degli studenti maturi tre si dedicano alla medicina, due alla filologia, cinque alla teologia. Ci scrivono : Spettabile Direzione Non vi dispiaccia occuparvi un tantino di una cosa locale , di cui si parla ogni giorno per diritto e per rovescio; cioè della nostra società cittadina dei traghetti a vapore, e della concorrenza che le muove il signor Cesare. Secondo me, sono fuori di luogo tanto le indignazioni che lo sgomento per la effettuata concorrenza. Perchè indignazione contro l'impresa del signor Cesare? Non è forse libero il mare? E poi in quali paesi siamo che una concorrenza debba indignare ? È perchè poi sgomento? Prendiamo la cosa con un po' di calma, e pensiamo che la concorrenza è inevitabile al giorno d' oggi, dappertutto, ov'è un buon affare, e dove vince sempre il più abile e il più forte, quando non ci sia guadagno per tutti. L'abilità dipendè da noi: meno chiacchiere, buona economia, ordini pensati e risoluti; mano ferma al timone e sempre avanti ! — E la forza ? La abbiamo. Le molte azioni sociali in città ci garantiscono la frequenza dei passeggieri sui nostri battelli. E quella parte del pubblico che fa calcolo del biglietto a buon mercato finché dura la concorrenza, fa un calcolo me- schino. La concorrenza, e quindi i prezzi rotti, non potranno durare alla lunga, è se nella lotta, (ciò che non sarà), favorito dal pubblico, restasse padrone della linea il signor Cesare, egli vorrà rifarsi dei denari perduti e spennarci per davvero. E certo invece che la società cittadina, appunto perchè cittadina, si contenterà sempre di un moderato guadagno. I nostri popolani dovrebbero pensare al vantaggio del farsi in gran numero azionisti, ciò che equivale a mantenere forte la società cittadina, questa loro società, che li condurrà sempre a buoni patti nel mercato di Trieste, e distribuirà loro in fin d' anno un soddisfacente interesse. Ripeto: mano ferma al timone ... e sempre avanti ! Se credete, pubblicate questa mia, o meglio scrivetene voi in proposito, e vi saluto. La commissione iillosserica distrettuale percorse in questi giorni il nostro comune per accertarsi della presenza del terribile afide. Bollettino statistico municipale