M. ANNUARIO DELLO I. H. Gl^riflSIO SUPERIORE Dl CAPODISTRIA Anno scolastico 1909-10 £efyrerbibltotfyef K. k. L Staatsgymnasium In Coibact} II SOnziSCO — del doc. e.fj. Ugo PeUia. Notlzie intorno al Ginnasio. TRIESTE STAB. TIP. L. HERRMANSTORFER 1910. ANNUARIO DELLO I. R. CI^ASIO SÜPERIORE Dl CAPODISTRIA Anno scoiastico 1909-10 II sonziaco — del doc. eff. Ugo Pellis Notizie intorno al Ginnasio TRI ESTE, STAB. TIP. L. HERRMANSTORFER 1910. Edit. la direzione deU’i. r. Ginnasio. Ai me pürs muarfl : a me sür Bi^huta e a mo pari. UGO PELLIS. IL SOHSTZI-A-OO Omnia vulgaria in sese varianlur, ilice Dimic ; c quesbi varietä sard tanto piv, grande quanto piü vasto, Ilik inlersecato da conjini naturali c politici e piü esposto nd in-flussi eterogenei c U tcrritorio linguistico. II Friuli, ehe va dalle Alpi ali' Adriatica, conla piü di mezzo rnilione d? anirne c confina con terre venele, slave e tedesche; porta orientale d’ Italia, per cui discesero alla conquista del bel pae.se le orde dei barbari, ju conteso e dominato du molti. Non recherd ’ epitesi nel friulano“. 2Ö) Per la storia si e.onsulti specialmente : Czörnig, Das Land Gör/, und Gradisea. — Antonini. 11 Friuli Orientale. — Caprin, Le lagune di Grado — Pianure friulane. 27) cfr. S. Scaramuzza. Italicae res. ritorio dove.no. Gorizia e 1’ linico luogo oltre 1’ Isonzo, o ve vivc ancora il ladino. Dico „ancora“, perchč tanto cert.e peculiaritä fonetiche **), quanto la toponomastica del territorio monfalcone.se 8#) ci attestano, che quell» terra fu in tempi andati retoromanica30). La zampa strapotente del veneto leone non bastö a strappare del tutto 1’ avito parlare indigeno. Questa terra monfalconese for-mava 1’ anello di congiunzione con le cittä marinare, (Trieste, Muggia, Pirano) ovc ancora e non poche sono le relique deli’ ori-ginario parlare friulano 31), spento del tutto da non molt-i decenni. Da Gorizia fino a Capriva i friulani son divisi dagli sloveni l>er mezzo del Collio (frl. k" e') A Cormons comincia la parlata in -e. 11 con fine di fronte a quest’ ultima v» da Capriva fino a F’radiziolo, passando per Mora.ro, Oorona, Medea. (omettendo Ma riano), Versa, Tapogliano, (Jampolongo, Aiello, .Joaniz, Strassoldo e poi giu fino al mare lungo il confine politico. Comprende dunque il sonziaco la maggior parte del Friuli soggetto all’ Austria . Riguardo alla desinenza femminile, che io prendo per la nota piu spiccatamente caratteristiea del sonziaco di fronte alle altre zone, data 1’assoluta mancanza di documenti, e impossibile deci-dere, sc essa sia originaria o dovuta ali’ influsso del veneto. Come giä 5 testi editi dallo Joppi lo dimostrano, la desinanza dei femminili variö fra a - e - o, e varia allo stesso modo oggidi a se- conda delle regioni, predornina pero la seconda. Non c qui il luogo di cercare il motivo di questa evoluzione ehe, partendo da a, si dirama ascendendo ad e e discendendo ad o. A me basta con-statare che nella prima zona s’ e fissata la desinenza -a, ehe, se non e originaria, si deve certo solo al veneto32). Se 1’ Isonzo non ci avesse diviso dal territorio di Monfalcone e non fossimo 2 ) p. e. la perdita delle atone finali. 28) p. e. Pieris, San Zannfc, San Pol occ. efr. Pocar, Monfalcone e il suo territorio. ,0) cfr. 1’ ampia bibliografia data dal Vidossich nei suoi „Studi del dia-letto triestino“. 31) cfr. M. O. Bartoli „Lettere Giuliane' 24. 32) Nessuno ehe eonosca lo stato delle cose si sentirä tentato di as-serire e tanto meno di dimostrare, cho in una cosi importante questione flessiva ci sia entrato lo sloveno, come messer Jacopo Pirona timidamente opinava (Vocab. friul. XLVII). — Anzitutto solo la parte superiore, limi trofa al territorio sloveno, avrebbe potuto sentirne 1’ influsso diretto ; ma appunto qui, comineiando da Cormdns fin su su nelle Alpi Giulie, non si ha ehe -e. E si clie 11 s’ era certo piii aceessibili ad influssi estranei ehe non nella pianura, presso il mare ! E poi, perche un popolo possa esercitare un stati in congiunzione irnmediata col grosso deli’ osci'cito, per mo’ di dire, saremmo stati tagliati fuori dalla grande famiglia friulana e al giorno d’ oggi parleremmo im dialetto piü o meno veneto. Nclla maggior parte dei luoghi della nostra zona confinanti col territorio in -c la desinenza dei femniinili non e ben distinta, cosi pure dali’ altra parte, p. e. a Visco, S. Vito ed a Mariano, gli e non sono cosi aperti conie a Cormons o a ödine. Da certc particolaritä morfologiche od anche fonologiche, che trovai nei paesi limitrofi al tei'ritorio in a proprie di (piest’ ultimo, sembra, che la parlata in -e s’ avanzi lentamente verso il niare. A (Japriva parecchi usan gia desinenze cormonesi. II namero degli abitanti compresi nella prima zona linguistica ainmonta secondo il censimento dei 19(1(1 a 02.02-4 33). influsso di qualclie momento su di liti altro fa cl’ uopo ch’ esso abbia luxa cprt a iniportanza o iu linea poiitica o economioa o icttoraria, ciö che gli sloveni non ebbero, 116 potevano avere, essendo un popolo nuovo. Prima d’ intaccare poi la flcssione, avrebbero dovuto far sentire la loro vigoria nol lessico. Invece le cose stan proprio alla rovescia. A detta d’ uno stu-dioso di non dubbia fedc, dello Štrekelj (Archiv, f. slav. Phil. XII), furono gli sloveni che da noi assunsero ben tre volte tanto voci che noi da loro. E anche 1’ evoluzione dei suoni non avrebbe potuto andare esente da in- tacclii. E tutto ciö vale non solo per i sonziaci! Sta invece il fatto 1) che le voci friulane accattate dal veneto sono numerosissime (all’ Isonzo circa metä dei lessico !) ; 2) che da antichissimi tempi si manifesta nella lonetica friulana, nella pianura, 1’ influsso veneto ; 3) che per secoli e secoli la potente e temuta bandiora col veneto leone st'entolö in Friuli ; 4) che la vita del Friuli dal lato politico, economico, sociale o letterario fu a lungo completamente in balia della Serenissima; 5) che terre venete o venezianizzate erano in continuo, immediato contalo colla pianura, ma specicUmente con la regione sonziaca; e si deve solo alla te-naeitä del nostro sentimento , dei nostro orgoglio nazionale, se non dive-nimmo veneti affatto ; 6) che dalla partc orientale solo i sonziaci, e precisa-mente solo i piil vicini al territorio veneto, perche attaccati piü aceanitamente e da due parti hanno il femminile in — o. 3*) Sou divisi a questo modo; Aquileia (ak"ile'a; nikulea)............................................2319 Fiumicello (flumižžl).................................................. 3238 Terzo (t'ars)..........................................................176!» Cervignano (sarvinydn)................................................. 2467 Scodovacca (škodovatya)..................................................795 Villa Vicentina (lavila).................................................979 Ruda (ruda).............................................................1393 Perteole (parte“liä)....................................................1554 Museoli (muškli) — Strassoldo (ätra^ölt)................................1392 Joaniz ('o&nis)..........................................................689 Ajello (da61)...........................................................1502 Campolongo (t^ariiblu/k)................................................1028 II Iuogo ove il veneto-triestino e piü in auge, e Gorizia; il ceto medio lo preferisce quasi generalmente al friulano. Percid, e tenuto conto (legli sloveni e tedeschi ehe vi dimorano, si dovrä ridurre a circa 16000 il numero dei goriziani elie nel 1900 par lavano ancora friulano. Per gli altri luoghi in generale sarä piü ehe sufficiente la cessione del 5% al veneto. Summa summarum, la prima zona abbraeeia eirea 50000 friulani. Ma questo numero andra con gli anni diminuendo, poiche il veneto, eammuffato alla meglio e lardellato di italiano lette-rario, si fa sempre piü strada, specialmente nei centri maggiori. Sul friulano, come su ogui dialetto, specialmente poi sul sonziaco grava la maledizione del progresso. II popolo retoromanico, estendentesi dali’ Adria ai nevosi baluardi della Svizzera, smembrato dali’ infuriare dellc immigra- zioni, diviso da stranieri e disperso, senza unitä e grandezza politica e letteraria, c quindi privo di vigoria per resistere agli uiti impetuosi, somiglia alle rovine d’ un grandioso edificio, ove, accanto ad esili colonne, delle poderose attestano ancora 1’ antico valore, ma, serepolate come sono, preludiano ad una triste cata-strofe. Tapogliano (tapo'&n).....................................................604 Vilesso (vil6š).........................................................1088 Versa (v'aräa)...........................................................636 Romans (romdiiš)........................................................1856 Medea (inidy6a) 1168 Moraro (mor&r)...........................................................700 Mossa (moša)............................................................1300 San Lorenzo d; Mossa (žati Turins)......................................1198 Capriva (kapriva)..................................................... 1212 Gradišča (gardišt>ya) — Bruma (bruma).................................. 3381 Farra (fara)............................................................1895 Lucinioo (lusiniS)..................................................... 2439 Gorizia (gurisa)...................................................... 25432 Si parla inoltro friulano, in parte, anche nei luoghi sloveni vicini a Gorizia, a Piedimonte (pudigori) o Peuma (p6"ma, p'uma). I S Ü O N I Le vocali. Descrivo tutti i suoni in base acl osservazioni fatte su altri, ina specialmente su me stesso (con specchi, ecc.). Non teci uso d' apparati fonometrici ; quindi i dati sono d’ ima precisione re-lativa. Cercai di esser semplice e aceessibile a tutti nella termi uologia. Tratteggio i suoni in osa coli’ apice contro gli incisivi inferior! senza sörpassarli. Tutto il corpo della lingua e dunque sollevato e riduce sensibilmente il vacuo orale di riso-nanza. I margini chiudono la fessura fra le due file di denti in modo, da lasciar libero solo «no spazio limitato dai due canini. I margini del corpo della lingua s’ addossano ai molari. Viene eo.si formandosi un lieve solco nel mezzo della lingua, clie si fa piii marcato sul davanti. e = e stretto. Abbassamento mascellare : 3V2—4 mm ; prolungato, 4 mm circa. II contatto labiale ai margini e appena appena maggiore di quello deli’ e. La lingua chiude coi margini sollevati la fessura dentale, lasciando libero solo lo spazio davanti ai due incisivi. II canale d’ uscita del fiato viene cosi ristretto. II solco nella lingua si fapiu profondo che per 1’ e ; 1’ apice s’ appunta abbassandosi contro la linea di contatto fra i due incisivi inferiori ; il corpo della lingua si solleva tanto da toccare coi margini le gingive dei molari e comincia la stretta (palato-linguale) coU’estremitä interiore del palato duro. i L’ abbassamento mascellare oscilla intorno ai 3 mm ; il contatto delle labbra eome per e: nell’ articolazione prolungata si nota una leggera tensione, causata da una ritrazione appena sensibile degli angoli orali. La stretta denti-linguale e ridotta al minimo : i margini della lingua chiudono la fessura fra le due file di denti in modo, che lasciano aperto per 1’ uscita della eor-rente espiratoria solo lo spazio rispondente circa alle due meta degli incisivi superiori. II solco della lingua e piu stretto e piu profondo ; 1' apice si punta piü energicamente di prima contro gli incisivi inferiori; il corpo riduce ancor piü la stretta palatale, cominciando dali’ estremitä del palato duro ; i margini s’ addossano con maggior energia contro le gingive. tt tt O* u non s’ odono che in esclamazioni di dolore o di stupore. II primo suono (//) e una combinazione della posizione linguale di e e labiale di o ; il secondo (//) ha la stretta labiale deli’ u e quella linguale deli’ i. L’ it viene articolato non solo espirando, bensi anche inspi-rnndo, ma senza cooperazione delle corde vocali : e un fischio inspirato, prodotto dalla corrente, che entra per la stretta labiale piü intensa (maggior contrazione labiale) clio nell’ articolazione dell’ ü espirato. Mancando all’ ü inspiratorio le vibrazioni delle corde vocali, esso non e proprio una vocale, ma im fischio vocalico. Vocali composte. i come tono aecessorio mantiene piü il suo carattere vocalico, quando segue alla vocale fondamentale («', e1) ; quando la precede (’e, ’«) s’ avvicina all’ y. In qualche caso si puö essere in dubbio, se si tratti deli’ uno o dell’ altro. Nella vocale composta i' il secondo i, che segne all’ i lungo, e acusticamente piü alto e si articola aumentando leggermente la stretta linguale interna (palato duro posteriore e margini del corpo della lingua). I)al punto di vista fisiologico questa vocale composta provoca dunque unicamente un tenue impulso linguale. Questa piü semplice composizione vocalica (con lo stesso suono !), risponde dunque ad un i sdoppiato. Per tutte le vocali sdoppiate vale questa norma generale, che il suono omogeneo che si ripete viene aiticolato (acusticamente) alquanto piü alto. La vocale base ha dunque maggior intensitä tonica (ionstärke), mentre 1’ accessoria ha maggior altezza tonica (tonhöhe). xt conserva bene tanto prima, quanto dopo la vocale base il suo carattere vocalico. In posizione iniziale, e piü di rado in posizione mediana (— u voc. —) puö diventare (con aumento della contra-zione delle labbra) una v bilabiale (\v) e per.sino una v : p. e. ORBU: - "arp - warp - v”arp. Cfr. anche i riflessi di ROTA e VOCITU a pag. 29. Quando in simili casi scrivo (v)", vuol dire che son possibili tutti i tre modi di pronuncia. Consonanti. Osservazioni generali. Consonanti con articolazione intensificata (dette erronea-mente doppie ; meglio : lunghe) il sonziaco non ne ha, tranne in qualche caso di pioclisi, come appare dai testi. L’ articolazione e in generale poco energica, assai poco dopo vocale lunga od allungata. Come per ]e vocali, vale anche pei nessi di consonante (p. e. Icl, gl, mp, str, ecc.) la legge di reciproco adatlamento: im suono rinuncia o s’ attaglia nella sua chiusa al principio del suono segueiitc, che a sua volta fa pure delle concessioni. Voler ripro-durre con singoli segni diacritici tutte le sfumature, e per di piü con riguardo anche alle vocali (labio — velari, dentali ecc.) sa-rebbe ardua, forse inattuabile, certo ingrata impresa. Solo i casi piü spiccati (p. e. consonanti nasali) sono distinti da segni nelle loro fasi principali. — I segni delle consonanti lianno dunque un valore relativo, sia in nessi consonantici, sia rispetto alle vocali precedenti e seguenti. Gli adattamenti subentrano, generalmente, non solo nel-1’ interno d’ una voce, bensi anche fra piü voci in enclisi e proclisi. I suoni consonantici li descrivo nelle loro parti essenziali, a seconda della loro importanza e dei rapporti con altre lingue. I- e linguale (la stretta e formata dal lembo arcuato31) della lingua mentre 1’ apice e alquanto inclinato in avanti) ; mai ugolare. In esito e sensibilmente piü debole, in specie dopo vocale lunga e nei luoghi, ove la cadenza provoca addirittura sdoppiamento della vocale : allora la punta tocca leggermente ed alla sfuggita il margine superiore dagli alveoli, ove di regola, nell’ articolazione piü energica, si producono le vibrazioni piü o meno prolungate. La parte mediana anteriore della lingua che si solleva alquanto verso il palato, formando internamente una piccola conca, fa col margine la chiusa laterale fino al primo dente mascellare, mentre nel mezzo rimane un vacuo, per cui esce la corrente espiratoria (compressa), che fa vibrare 1’ apice e la parte libera della punta. 1 Quella parte della lingua, che nell’ articolazione deli’ r vibra, cjui forma la chiusa, e al posto della chiusa subentra 1’ apertura (bilaterale). La corrente espiratoria esce da arnbo i lati. Volendo pronunciare una l unilaterale, ci riesco, solo con grandi stenti. II nesso di l palatale e y (ital. gl[i]) non esiste nel sonziaco. lll La chiusa orale e prodotta dalle labbra toccantisi leggermente, senza alcuna contrazione. Davanti a p e b — anche in proclisi, -— fondendosi 1’ articolazione con quella della cons. labiale seguente, la m non fa che render nasale la vocale prece- dente, in modo che qualcuno *) ci ravvisö una n, ciö che giä per legge d’ adattamento non e possibile; vero c perd, che la m, specialmente davanti a p, fa sentire appena appena gli effetti del contatto labiale. In questi nessi 1' rn ha dunque un valorc relativo, spiccando la risonanza nasale piü che negli altri casi ! Oon questa nota rispaimio al lettore la briga d’ 1111 nuovo segno diacritico. Per distinguere i vari suoni nasali si pronuncino questc quattro voci : tyamp (cjiiiipu) — tyant (canto) — tyart (cane) — saijk (suiugue). XI dentale : davanti a t, d, IX, dy. La chiusa linguale nasce dal contatto del lembo arcuato della lingua con la gingiva degli incisivi della mascella superiore. >1 velare : davanti a gek. La chiusa e formata dal velo pendulo e dal dorso della lingua in tutta la sua ampiezza. n semivelare: davanti alle altre consonanti e in uscita libera. Sta fra 11 e rj, piti vicino alla seconda. Dopo i ed c la parte mediana anteriore della lingua s’ inalza verso la ]>arte anteriore del ]>alato duro dietro gli alveoli, dopo a, o, u (con piccole gradazioni) la parte mediana posteriore della lingua s’ inalza verso la parte posteriore del palato duro (verso il velo). Non si forma mai chiusa, bensi una ulretta palato — linguale. Questa stretta palato-linguale manca alla nasale velare (tj) ; la chiusa della n e di natura velare come per la >j, ma č piti debole ; articolando la >j, il dorso ritratto della lingua, mancando la stretta palato-linguale, si con-giunge col velo piti intensamente e piti ampiamente. Meno sensi-bile e 1’ adattamento alla consonante seguente (s, š, f, v, ■/.). ny e la trascrizione imperfetta della fusione di una n ])alatale con un y pure palatale (cfr. 1’ ital. gn.). La parte mediana anteriore della lingua forma la chiusa palatale, puntandosi contro il mar-gine interno degli alveoli ; la punta resta inerte e non tocca i denti. La lingua striscia in avanti sugli alveoli, formando contem- 35) Cavalli (e Ascoli), Reliquie ladine. — Pel triestino : Vidossich, Studi triest. poraneamente vina insenatura a mo' di conca; nello stesso tempo si produce la risonanza nasale continua; la corrente espiratoria s’ inoltra pel solco nella lingua e ne sforza, esplodendo, 1’ uscita ; strisciando lungo le gingive e gl’ incisivi, produce un suono pala tale fricativo (y). *> nun presentano nulla di caratteristico. f, v La stretta e fatta dagli incisivi clclla mascella superiore c dali’ estremitä interna del labbro inferiore. Differenza: risonanza delle corde vocali. w (= v bilabiale) s’ incontra solo davanti a u non sillabico ; le labbra si contraggono e sporgono sensibilmente. Di regola si preferisce di ridurre la con-trazione delle labbra sporgenti, per cui ne risulta 1’ u non sillabico. Quando w puö essere ridotto, o diventar labio - dentale, traserivo cosi (v) t, cl non presentano nulla di speciale. II sonziaco non conosce clie due fusioni di t- c d (palatale.). M rappresenta approssimativaniente la fusione di t palatale e di X palatale (cfr. p. e. ven. yhave, gliodo, ecc.). La lingua forma la chiusa palatale simile a quella di ny (v. s.), con questa differenza, ehe la comincia sugli alveoli stessi e ehe la linea di con-tatto s’ avanza di qualche millimetro (per la lingua). Ma mentre nell’ articolazione di ny rimane aperto il canale del naso e quindi e possibile una risonanza continuata della voce (corde vocali), articolando il nesso t '/_ si chiude per mezzo del dorso della lingua e del velo pendulo e deli’ ugola ogni comunicazione coi vacui di risonanza, tanto orali quanto nasali. La corrente espiratoria esplode, rompendo le due chiuse (gutturale e alveolare) ; pas-sando per 1’ insenatura prodotta dallo strisciamento in avanti della lingua (come in ny), produce contro gli incisivi un suono (palatale) fricativo piü forte deli’ y, cioe % (palatale), perche 1’ apertura alveo-linguale e alquanto piü energica, piü stretta e piü in avanti, che quella di ny. e la fusione di d palatale ed y palatale. La chiusa linguale e iden-tiea a quella di ny, dunque un po’ piü interna e piü ampia ehe nell’ artieolazione di t ; Anche qui lo stesso processo di striscia-mento in avanti e d' insenamento coneavo. La chiusa dorsale con la conseguente mancanza di risonanza nasale distingue questa fusione palatale da quella di ny. Essendo ehe e in azione una parte alquanto maggiore della lingua (anteriore) ehe in I e che la lingua, stiisciando, non si spinge tanto avanti contro i denti, ne con tanta energia come nell’ artieolazione di t, 1’ apertura ehe si forma e alquanto piü larga, quindi la corrente espiratoria esce con ininor violenza e striscia piü leggermente contro gli incisivi, produccndo un suono fricativo piü largo (y), come in ny. e la fricativa sorda stretta. (cfr. franc, iei ; ted. las, faß : slav. s). La lingua si punta coli’ apice contro gli incisivi della mascella inferiore, men tre coi margini energicamente sollevati e puntati contro i deliti superiori chiudc la fessura fra le due file di denti (circa 1 mm), formata col leggerissimo abbassamento e sposta-mento in avanti della mascella inferiore; il corpo della lingua forma, in conseguenza deli’ inalzamento laterale, un solco, ehe sbocca contro la linea di eontatto dei due primi incisivi. Per (piesta stretta denti-linguale passa la corrente espiratoria, ehe, costrctta ad uscire per lo stretto solco della lingua, striscia, con un soffio sottile, ma encrgico contro il margine tagliente degli incisivi, producendo un leggero šibilo. — La tensione delle labbra e appena sensibile; gli angoli della bocca si ritirano circa come quando si pronuncia una i. fricativa sorda larga ; sta fra s e š, piü vicina all’ ultima. Senza tener conto degli influssi vocalici e consonantici del vicinato, si giunge da s a s cosi: 1’ apice della lingua, ehe era puntato contro gli incisivi inferiori, si ritira e resta inerte. La mascella inferiore (abbassandosi e ritirandosi) raddoppia la fessura interdentale (circa 2 mm) ; i margini della lingua s’ appoggiano ora con poca energia contro le gingive della mascella superiore ; percid il solco longitudinale nella lingua s’ allarga ; quindi diventa piü ampia la stretta, ehe si forma davanti la meta degli alveoli. Per questa stretta alveo-linguale passa la corrente espiratoria, ehe trova ora un canale d’ uscita piti largo (rispondente ai due incisivi supcriori), striecia contro gli alveoli, poi lungo i due incisivi superiori, si spinge verso 1’ uscita, attraverso la fessura dei taglienti incisivi e pioduce un suono fiicativo piü largo. Le labhra ne sporgono, ne si contraggono agli angoli ; mantengono inaiterata la lo:o posizione naturale (apertuia 4 mm circa). fricativa sonora stretta. (cfr. slav. z). L’ articolazione e identica a quella di s, tranne ehe la lingua vi partecipa con energia diminuita (specialmente nella punta). Cio ehe distingue 2 da s sono le vibrazioni delle corde vocali, ehe risuo-nano nella cavitä nasale e orale. fricativa sonora larga. Si articola eome s con attenuazione del-1’ energia linguale appena percepibile. Anchc qui 1' linica differenza consiste nella risonanza delle vibrazioni delle corde vocali. Tanto 1’ esplosiva gutturale sorda (k), quanto la sonora (g) non presentano nulla, ch’ esca deli’ ordinario. Non sono mai affri-cate (k", g") •>«). vT* ’16) I segni da me usati corrispundono alla grafia pironiana cosi: k = ch (dav., i, e), c (dav. a, o, u). ty = cth; talvolta anche c (dav. if e). g = gh (dav. i, c), g (dav. a, o, u) dy = g (dav. z, e, ia, to, iu) ny = gn š = jf, 88, ßi; ž = s fra vocali s = <• ; talvolta anche c (dav. i, e) SFUMATURE forti, come emcrge clai seguenti esernpi, 1’evohizione dei suoni liel sonziaco 11011 nc presenta. Riten ni pero prezzo deli’ opera di ri-portare una einquantlna di voci, acche ne risidtasse piü chiara la fisionomia linguistica di tutta la zona. — Pud darsi, che in qualche paese .si usino anche delle varianti, da me riferite solo per eerti altri luoghi. La colpa veniale, in tal caso, e di coloro, ehe m’ in-fonnarono. Le forme riportate mi furono comunicate a voce da gente del popolo, per lo piü senza o di pochissima coltura, quindi meno tocea da influssi letterari. Riguardo ali’ a c c e n t u a z i o n c d e i polisillabi tenni questa norma: i polisillabi ehe 11011 portano aceento hanno il tono sulla penu Iti m a. Tradussi solo quelle voci, ehe Pirona 11011 registra nel suo Vo-caholario o per cui da un signifieato differente. 13 uso di porre un as t eri sco di fronte alle parole di formazione romanza, non cono-sciute eioe da seritti classici o iserizioni. *) Si vorrebbe con cio di-stinguere dne differenti strati lessicali. Ammetto, ehe questa distin-zione abbia una certa importanza per il lessico del neolatino, per la fonetica romanza essa e di un valore minimo. GJi strati lessicali di un dialetto ce li addita, quasi sempre, lo sviluppo dei suo ni. Perche dunque fare una distinzione fra voci documentate — (forse individuali o poco popolari) — e le 11011 testifieate — (forse popola-lissime anche nei tempi aurei) —? Perciö preferisco farne a meno. ABSCQNDERE part. pass. ALTAflE AURICULA BONI + S Kiuuiicello škuncli skundiit al-,ol,-ortar orela b o'i\s Cervignano n „ „ , ar-, „ « „ Campolongo . „ n » „ „ Romans sk"indi šk"indi'it altar „ , "a- „ , bont^ Gradišča-Bru-ma . škuiidi škundut al-, artar "arela bont/ Far ra . „ „ „ H M Gorizia „ „ „ artar bo'As Lucinico . „ „ ni-, ol-, artar „ Capriva „ „ al-, ar-, or- » ,or- Medea . sk"indi šk"indut altar orela » *) P. e. il lunedi cliiamavasi nel latino volgare lunis: co lo attestano tutte le lingue romanze. Finora ({iiest’ etimo era... nn appuntato, fin tanto eh' io lo degradai, riproducendo una iscrizione aquileiese (intorno al 400 d. C.), in cui un fossor ei riferisce questa forma (vedi Pagine Istriane, VI. 146 e 206). Quanto ci abbiamo guadagnato dalle comunicazioni del becchino ? CAPPELLU CAVEOLA CERESEA COGNOSCENTIA COLUMBARIA Fiumicello t^ap'el št^a/pula sareža kunyusinsa kolombara Cervignano „ „ » n -ara Campolongo , „ „ n -ar[‘]a Romans . „ „ sar'oza „ » Gradišča IJru ma . ». tJfn pčJ št p n la » kouyosiüsa -ara Farra . . . „ „ n v » Gorizia „ „ -ar'a Lucinico -el, - 'el „ se-, sare/ža „ , kunyu- -ara Capriva - iel št^a/pula kunyu- » Medea » * s -ar'a Fiumicello Cervigiiano Campolongo Romans Gradišča - Jiru ma . Farra . Gorizia Lucinico Capriva Mcdca . COMPT-IAT -ARE CONGIU CONTRA CORR-UTU kulisa kulisa kulis kuntra kurüt k"iiisa » k"irisa k"iiis k"intra » kunsa kiuisa kuntra Jiorut - „ , k"i- kurüt k“iiisa k "i lisa k”intra - )> n » ” C0XA CRED-UTU D-1NTR0 DORMIRE FABRU Fiumicello k"esa krudut d renti durmi fari Cervignano „ n » » » Camjiolongo . » )) „ , dentri n » Romans k”eša kru-, kro- dentri » .. Gradišča - Bru-ma . n krodüt » 3 ^ favrijfari Farra . . , „ „ „ , dre- n Gorizia » „ d"arnri n Lucinico . „ „ , kru- -tri, -a; -ti „ , du- » Capriva krudüt -ti, -tri durmi » Medea . k"esa » dentri n fari FEBRE FOLIA FRIX0RIA GATT ARIA M GEMElLA Fiumicello f era f"ea faršora dyatar'a zimuela, za-, zi- Cervignano n » Campolongo . - » ' Romans f'e[vjra „ » -ara „ Gradisca-Bru-ma . fevra faršor'a,-ora zi , zum'ela Farra . „ „ faršora „ M 5 ” Gorizia „ fo'a „ — — Lucinico . f c[v]ra f"e , fo'a „ , -ora -arlila zi-, zum'ela Capriva „ f"oa H f 5» -ar'a zum'ela Medea . f‘era „ zi-, „ CREMIALE HERBA HERI M A N U A R1A MITT-UTU Fiumiccllo gru-jgurmal arba [a]ir m an ara mitüt Cervignano v v „ manara „ Campolongo . grumäl „ „ »j Romans gurmal „ „ manara .. Gradišča - Bruni a . » > gri- li|arba [a]i'r, [a]’er „ , me- Farra . gru- arba [a] er M ti n Gorizia gurmal 'arba „ manar’a inetut Lucinico . » . gr"-> gri- „ „ nianar ‘a mi-, me- Capriva gur-, gru- arba ‘or manara mit iit Medea . . . gurmäl „ ir manar'a „ MOV-UTU 0L1VU PAUPERE PONTE PORTAT Fiumicello . muvüt ulif pur ; pu*r punt plul arta Cervignano „ n » m Campolongo . „ pur » r Romans „ , mo- „ pur: p"ar p"int « Gradišča - Bru- ma ti ii "alif, u- p "or; por » parta Farra ii n „ » n „ » , p"a- Gorizia . movüt n p"or p"arta Lucinico „ n , o- -o-, -"o-, -"a- „ , pa- Capriva „ "alif, pur p"arta Medeä . mu vüt ulif por; M „ *) Cfr. Pirona 185, ma anche : sparato nella sottana, PORTARE POT I EMUS I 1UGNU RADICE RESPONDERE Fiu rni cell o . partä pudin pu’n, p"in ra-,la-,ledns rišpnndi Cervignano „ „ ff ff Ja-, radriš Canipolongo . „ n ” ” ladria „ Romans „ , p"a- » ,po- p"ii\ la-, lidiiš rišp"indi Gradišča - Bi n- , ,, v > » pu'rt ladiiš rišpnndi ma Farra . » > „ , V „ , P"ii'i „ Gorizia p"artä podin p' in lidiiš „ Lupinico pMartä » , PU- pu'n lad ris „ Capriva parta yi > ff >, „ „ ,-"indi Medea . puditi p"in I idr is -"indi part. pass. ROTA - SOR-ICE SINGLUTTIU TERMINU Fiumicello . rišpundut ru(/)e a ra e- s uri a ša^glvis i arniit, tj;a- Cervignano ro’eda ” „ Campolongo . „ ra[v]"eda „ Romans rišp"indut „ ” ” farmi rt Gradišča - Bni- ma rišpundut U-, ru- ro(*) ein • suriš „ „ , tjjjarmit Farra . „ ra "oda ft „ t'armii'i Gorizia ,, "areda n ša»;gl6s t'armit Lucinico „ , rišp"i- rno-,ra"o-, „ n t'-, t/arm i n Capri va rišp"indut ra [v] 'oda ” -us t'armii’i Medea . . . „ „ , oroda „ , -ia 63V-, -os, -ot „ VID-UTU VOCITU feni. VOLARE VOLAT Fiumicello vidut, v'u- fv]ueli]t fv]uel'lda žvola žvola Cervignano ff » ff n ff ff Campolongo . ff ff "cit "(Vda ff ff Romans - . v“?- uet 'eda ž"ala ž 'ala Gradišča - Kruma v!odut, vi- ž[v] 'ala,žvo- ž[v]"ala Farra „ « „ „ „ Gorizia . ff .. ft Lucinico „ ff „ „ „ Capri v a „ • V;u- ff n » „ Medea . . V u- * (v)"et (v) e da žvola žvola VÜL-ERE VOL-ETIS YOL-IEMUSI VOLUNT V0MER-1A Fiumicello . ule, oie ores ul-, urili “e-, uliri — Cervignano ore » « » il — Campolongo . „ „ n ii y ii kum’er'a Romans n n uliii n , („) -ra, -nyera Gradišča - Bru-ma "are "ares, -ei-o "aiiii, ul- kum'era Farni ii „ „ 11 n Gorizia . n "arežo „ „ kuiiv'era Lucinico v, vole "arežo, vol- n JJ kuii v'era Capriva uale,"are "ares, ol-,or- „ M kum'era Meden . ore , or- urin - W -'er'a T E S T I. Alle 383 proposizioni desunte dal handbuch der raeloromanischen spräche und literatur d?] Gartner (pag. 16—102) premetto una ven-tina di villotte, per mostrare gl' influssi del ritmo. Le glosse do-vrebbero servire a facilitarne la lettura. — Riguardo alle versioni avverto, ehe sono fatte alla let te ra, cercai pero di dar loro, piti eh’era possibile, colorito indigeno e popolare. •— Le prime 166 proposizioni sono dettate dal Gartner, le due favole sono dei fratelli Grimm; segue la parabola del figiiuol proti igo (Luca XV) ed una novella del Boccaccio (cfr. Papanti, I parlari italiani) ehe, nonostante i ritocchi del G a r t n e r, offre grandi difficolta al traduttore e servira, se non ad altro, a mostrare qnante voci accattate dobbiamo usare per riprodurre un brano letterario. Decompongo neoformazioni secondo gli etimi, restando conseguente solo in quelle voci, che potrebbero dar adito a malintepi. La d i z i o n o g o r i z i a n a si stacca sensibilmente dal resto della zona anzitutto per certe particolaritä sintattiche. Non riten ni peto necessario di ripetere i singoli casi dal principio alla fine. L’ asterisco dopo una parola invita il lettore a confrontare le varianti riportate per i 10 paesi. Le lineetle congiuntive vorrebbero indicare le singole „battute“ del discorso; quelle ad arco esprimono il reciproco adattamento fra suoni ide n tici, quando questo si riduce ad un' articolazione intensi-ficata. In casi come šint^dolor si fa la chiusa dentale della / (piu avanti e piü energica che in d) e la soluzione sonora di d. La parenlesi rotonda ( ) iti el vi de varianti, la quadrala [ ] possi-bili aggiunte od omissioni, il segno (J J) varianti goriziane. Polisillabi non accentuati sono parossitoni. V I L O TIS .sip,.- rit-um-pok ku^-ke-butjjuta, bambinuta d-al-šinyor, teiValegra ke-mnžuta, ke-tu-! -plaš a-troš-di-lor. X urin-dyoldi la-Jigria kome-zovinš ke-no-šin, šunara 1-ave-inaria d°[š]p°-m"ars ke-no-šariA. X al-šoreli al-tramonta e-la-luna faš^-šflandor e-li-steliš t-if/koronii'i, bambinuta d-al-sinyor. X puariri, ti-tot/a-zovirt a-prova šušpirs-d-amor! a-ši-mur, si-va-šot-^fara e-[a]nt^a-m6 si-šint—dolor. X še-o-foš na-siziluta, šu-l-barkori oreš—-žvola orež-bati tant-1 i-al uti s, fi^-ke-drenti oreš-entra. X šom-batudiš undiš-oriš e-1-me-beft no-1-e-rivät, o-ke-l-e p'ardüt ^ di-štrada 0-ke-l-e dižmenteat. X una-di b'cl-— lant-a-meaa 1-a-v’fujduda [a]-kapita, ij-.ke-glez'a benedeta so'-finüt d-inemorä. ... boccuccia ... visuccio ... piaci a molti ... vogliamo godere ... siamo ... mor ti... mrerno ... sole ... splendore ...poverimo ...lonca ... muore ... lerra ... ancora ... romdinelln ... vorrei, . . aluc,"e ... 11 ore ... perdulo ... (lim.emlicato ...andnndo . . . chiesa i-fantas di-kista-vila a-šom-pisu' e-vidiis; tjjariä'-l’lu int-a-barela, da'-[']u-sot kome-li-vis. ... giovanotti ... paese ... imbozzachili ... jrropaginaleli ... viti pura-'o ke-'-ttfot-un-v'eli! .. ho sposnto un vecehio e-se-ma' a-o-di-fa? l-prim^martjjat ke-l-ven-a-palma ...mercato ...Palma 'o-"e'-]a-]a a-bareta. voglio..........barattare X dut^-mi-dižiu : tjfo-lu.-t^o-lu ! ... tiitti ... prendilo e-'o-'-diži ke-iu>-p"eš : ... posso al-a-fra'dis li-migoliš ... jracido ...midollo (pl\) ]i-sifluliš d-;i es. X al-e-lu^k e-štret-di-špališ, no-l-ten-šu nant^a-1-tabar, ti-lu-zuri, bambinuta, ke-l-ti-krepa kist-inv'ar. X t^opl-mi-me, t^o[l]-mi,-jiinina, k e-š o'- b 'el e-bom-paroti-a-un-dyal e-[u]na-dyalina ke-ti-mandara’ paš on X al-ine-kiir di-inala-voa konie-"e no-l-e-ma-štat, ]-e-leat ku-li-t^adenis kome-un-tjjan intjjadenat. X tu-šež-b’e]a, tu-mi-plažiš, tu-mi-aš—-šimpri-plažiit, ti-vares ant^a-špožada še-to-mari veš-urtit. X tu-tu-krodis di-eši b'ela, no-tu-šes la-flor-d-al-mont, and-e-l-ant/a di-plu-b'elis sensa-te di-meti-jj-kont. ... nodi delle ossa .neanche ... giuor .., gnilo .. .ni pnscolo . madre .. -"alida e-lisa kome8)-na-taula. — 19. inokimrt al-a-batüt-um-pok air.* — 20. ku-li a-'e -[a]ntj;a-m6-bula e-stram-par- t'ara. 21. iz-a[l] ((1-e)) -"et* kel-spik—grant ? — 22. no, al-c-pleö ; ma-si-viot ke-no-l-era ( ’ara }) -madür. — 23. se-no i-graüs [a]-šaresin-durš. — 24. i-granš-tenarš [aj-stentii a-salta-via. — 25. li-fort^is-e-i-falsös ®) no-bižunya-laša-'u-šta ku-si. — 26. irapit^iü-'u *) Questi a pleonastici uel corpu detla prupusixione si man assui di rado a Gradišča-Bruma c Varra; quasi mai a Gorizia; in posizione iniziale ovunque, raramente a Gorizia. 2) yradisc. ni-l-o. ; yoriz. 1-e... par-n"-altriš. 3; yrad. «al-c. 4) (joriz. vendin. 6) grad. tyeöuda. 6) yoriz. vin-fata-nl,-altriB. 7) Varianti: dašpri, do6p6. 8) Var. komo. 9) ln qualche Luogo : fals. su-q-k-e-grandi-tyavilis di-loii. 27. a-dyestra (dreta)-e-a-sampa '( sankaj) [a]-som-batüs-drenti kla”s-di-f'ar kurs-e-lu^kš un-dondya-1-atri. 28. s'ara la p"arta! — 29. bizunya (.si-skunyaj-s'ara ku-la-klaf. — 30. sjjpj'eta-um-pok, [a-Ja'-dizmenteat-li-klas. — 31. eko-ka laki af, volti (ziri)-la-do[ž]-voltiš. — 32. a[š]-tu-na-vora-di (troš)-nama/10) t-a-stala? — 33. a-a’( a’) (and-a')-do'-bus e-vot-vat^iš. 34. t/ava* a-no-[n]-vi^-kuin6. — 35. la-m'or-vat^a a-'e-ke-bruta ku-li-dyanibi-rošiš. — 36. a-’a-d6-mo11)-u>j-ktlar (iu;-k"ar-šol), ma-[a]-da na-voradi ((trop J) -lat. — 37. me-šur ke-pisula a-liš(liž)-mofis (J mols J) dutiš^šola. — 38. pana‘2)-e-ont a-no-ni (nuš, nužj-mantga ma'. -— 39. [in]t-a-štala-baša a-a'('a')-p'oriš. — 40. viiit^ a-daii-za-lana, diš a-šofi - ant^a-mo-anye' — 41. u[s]-tu13)-v'odi li-me-dvaliaiš ([a]l-me-polafi) ? — 42. k-išta-dyalina-zala [a-']a-bandonat ir-l-atri o-tre-diš-fa i-šo-pulisus (poles). — 43. [a]"e a-ši-laša-za-fa-in-d-aur la-kort—^d-a-l-dyal. —44. [a]"o a-fas-uü-uf. — 45. tu-t^olaraš—'šu nudiš, dodiš, tre-dis, kut"ardiš-in-di, a-mo? — 46. d-istat tanti-voltiš-antya-k"indiš, sediš, dižaš'et, dižavot. — 47. la-bolp (volj)) a-nuš-pja-partat^via (robat) pok-timp-fa (kumo-d-a-pok) um-poles (na-polesa; ua-dyalina-zovina). —• 48. kišta [a]-l-a'-šintuda-ir14). — 49. iž-a(J l-c|)-t^ara la-t^ar? — 50. ’o-no-^ff no J)-kompri (krompi) šk"azi-ma'.— 51. a-duvmi 15) (skunyim)-pur-mandyä li-neštri({no-J)-polesiš (i-neštriš (Jno-J)-poles), rasiš e-otjji-zoviniš. — 52. me-fia [a]-si-la-ia-a-(im-par)-mal (a-si-ufint) par-kišt. — 53. kišti-beštiš a-bižunya-kop4-liš (ma-sa-liš) šimpr[i]-iA-škondoA (Jšku-J). ■— 54. peš no-[ü]-ves (J vež-o J) ? — 55. dome-pisu1; no-a[l]triš (Jnu-altriš } (no) a-no-‘u-trapili. •—56. li-aš a-štaA-la-šu dondya-ke-krož-granda. — 57. vendi[š]-tu (J vendiš) inel ? — 58. kišt-a>;-ke-vori a-provara'. — 59. no-ša'šc16) (vo-)"ada- 10) goriz. **ž-tropi-bešti6. n) Varianti: dome, doma. 12) grad. goriz, zmetan. 13) goriz. uš (už). 14) sonz. super. (Grad., Farra, Gorizia) ‘er { 'er ) . 15) goriz. dovin. 16) Farra : se. nyariil ^na-vora (trop). — 60. rozis an-t^atiil-avonda li-as ki (ka). ■— 61. a-zvoliri* par-dut-in-tor, fi^-ke-]^--luš al(JilT-šoreli. 62. al^-duzor-di-lima [a]-no-li[s] (liz)-dizmof ma'. — 63. par-se-mo an-o '( 'aii }; -zdyavät kišta-buža-fonda ? — 64. p-a-t^alsina. — 65. al-murador al-zblantyiara dut^-i-murs. —66. šon-o (f som J-most^is kistis ? — 67. kištiš —-sort-furrm's-ku-li-alis di-kel-furmiar-[la]. — 68. a-I'lan-tre-par-di-dyambis e-ališ komo-li-mošt^iš. — 69. [dyJi-faraMa-"era; forsi-kun-f'esiiY.— 70. al-tyar al-a-un-timon^nyof. — 71. mia-r'eda* a-‘e- (J 1-e)) -fermada kun-t-una-t^adena. — 72. ku'-mo a'-a (J mo- a J) -impiät-al-fuk šu-1-fogolar? — 73. [a]-a*(J 'a! j)-duvüt (dovevi)-su'ä l-ninsül — lavat. — 74. iž-al-(J 1-e J-[an]t^a-mö banyät-o-umit ? — 75. kumo l-e-za-sut. — 76. tapona (kuv ars) (( kov'ars J-li-boris ku-Ja-siniza! — 77. se-no-l^-lefi a]-art, (i-leüs a-ardin)^di-bant. — 78. al-mani di-kista-farsora (farsor'a) * l-e-at"art. — 79. e-la-kavar-tora(-oria) [aj-l'la-na-bu/.a. —80. part^-nuš^siijk-u.š,m'eza-seva,žet17), ”eliil-e-sal. — 81. ant^a-aga-frest^a d-a-fontana. — 82. i-frus-e-li-frutiš [a]-venyin-(a]-t^aža-.šubit (subita) (f subito J). — 83. a-devi-pre-para (kuüsa)*-dyi la-salata. —84. no-a’(i) (£ 'a' J) -bivüt na-gota-di-virt ke-l-e-um-pes. — 85. lu-temperi[š]-tu18) (mesedi[s]-, misturi[s]-tu) ku-l-aga ? — 86. fijj-kumo lu-a!(( 'a'1 J)-misturät šimpri. — 87. trop (se-tant) koštin-o1B) ki.št^ (kiz)-milüs? — 88. otanta-senteziüs a-1-kilo, ma-[a]-son-dols. — 89. a-no-pa' (špindi)-tant, par-se-ka-no (nn-altriš)20) a^-kurnprin (ko-) ui\-sak-intir21). — 90. un-sak—.kuši di-milüs al-peža-tretita-kilo.š. — 91. eko ke-finalment[r]i-a-venyiii i-me -f'o' e-[lij-me-fi's. — 92. a vinyis ((_ vinyiz-o}) -tart [a]ue. —93. ma-, no-vares-po in-d-aür tirat-i-klas a'-use' ? — 94. al-pleväA a-nus-'a-dat-uü-libri. — 95. le[‘]e-lu e-de (da'J-dyi-lu-prest ((presto)) indaür. — 96. a-nuz-lu-'a regalät. — 97. to-fi (l-to-frut)-pi (plu')-zovin a[l]- >7) Ja žet! 18) goriz,: aenza tu. lö) goriz. : ko&tin. 20) gor. nu-altris. 21) alto sonz. : int‘er. dyi-samea a-uii-anyul (al-par-uii-anyul). — 98. si, e-[a]l-e-tri,st ko-mo-un-d'a“. — 99. tros (se-tant^)-a'n (a'ns) [a]]-[']a'-a22) ? — 100. fa]l-e-nasüt^di-nedal (na-) k"atri-a'n (a'ns)-fa. — 101. al-kreš-Hišta-kumo um-pok-žvelt. — 102. par-kišt (kol) [aj-no-l-e-plu1 kuši (tant.)-gr"es e-graš. — 103. no-šta-ridi-.šimpri e-tas. — 104. skolta e-dopcr-fevela. — 105. fevela al-e-arint e-taže (ta/.i) [a]l-e-a"r, di/.in. — 106. a-tu-aš do[š]-orelis * e-dorae (d-, nomo,-e)-[u]na-botj;a. — 107. [no]-še[a]-tu-štada-ma' malada, fruta (pisula) ? — 108. [na]-m'eza-štemana [aj-a'-vut-la-fera*. —109. di"-.ša se-paštios (-ot^) ke-a-rnan-dyafc. — 110. i-lavriš, Ji-ziiiziviš e-li-o»(gulis a-erin (J'arin j)-duti-r"aniš. — 111. la-so-le^ga [a]-era \ 'ara Ji-šet^a. — 112. al-fari *-[a]l-krodeva luniš, ke-l-ao-kur al-fos(fož)-malat. —113. martarš al-mulinar al-a-dit ke-1-e-l-fiät (ke-l-mal 1-e-t-al-fiat). — 114. nVarku' la-muli-nara-[a]-veva-paura, ke-vež-vut-di-ve-alk t-al-k"el o-t-al-pet. — 115. dopo (dospo) [a]-vifL-fat-šuda-la-{ruta di-nyot in-ordin (beii e-no-mal). — 116. ‘o ba [a]l-mal [a]l-era-paš4t (la-malatia a-era-"arida). — 117. šigur ke-la-fruta a-era-magrona. — 118. i-bras a-erin-šuti1 kome-ful-minäfis. — 119. su-'-komedons, ženo' e-telonš [a]-ši-[dyi]-vedeviti (v'odevin) dut^-i-(v)ueš. — 120. dopo-m'es (m'ez)-mes a-’e-lada-in-daür a-šk“ela. — 121. la-štrada a-‘e V*}) -lundya e-a-di-l-ver nu!a-buna. — 122. [in]t-al-ort a-tu-podiš (puediš)'-'šea (ta’aj-l-arba* in-daur. — 123. t/ol (t^o-tij-ant^a-la-šežula kun-te. — 124. dondya-l-punt *-šu-la (par-zora-d-a)-ro'a [a]-kresin urtižš. — 125. ant^a-dondya-d-a-št^ala e-in-ari]triž-lukš.—126. verziš-e-kapus (-us) a-no-n-veš23) tros. —• 127. kel-tant ke-i-^rš ({^“arš}) e-i-v'arš a-nuš (nuž)-lašin. — 128. [a]-ti-a[š]-tu (J ši-aš J-ta’at ku-la-šežula (( fansiltit J) ? — 129. no, [ma]-ku-l-kurtiš. — 130. [a]-ti-a[š]-tu-fat-mal [in]t-al-det-polear o-[in]t-al-det^dondya? — 131. al-e-kiž (kišt)-det k[ul]i. — 132. [a]-no-podara' dopra-1-vinyarul par-um-par-di(un-doi)-dis. — 133. [a]-tu-[ti]-až {(ši-aš J) -maglat (šport^at)-al-[to]-vištit (vištari) di-ša^k. — 22) gor. aiu£-‘a ? 23) gor. no-vež-o. 134. dome (sol-ke)-la-man'a. — 135. al-šaj/k a-ši-lu-lava(para-via)-fasil ku-l-aga (k-um-pu (£pok})-di-aga)-freda. — 136. a-no-i[dyi]-okör li-š!a (lis'as). —• 137. vinarš e-sabida [aj-netarež-duta-la-t^aža. — 138. domen a [a]-soü-li-pentakostis M). — 139. la-št^ala [a]-tu-la-frea-raš ku-l-šavalon. — 140. dut^-i-koranta (k"ar-)-nuf-št^aMš di-šu-iA-šomp (Jfont J) firt-a-baš (fintinama'-a-baš). — 141. še-k"-alkid-uft (ku-ke) [a]-no-ši-lavaš e-petenaš-onyi-di al-ši-pintireš prest. — 142. pedo', puls e-malati's a-šarešin al-t^aštik. — 143. a-šon-diž-a-nuf-diš ke-no-viü-vut-plo'a t-a-neštra-val. — 144. še-veš-pluvut (plot), ki.šti-f“eiš e-kišti-ladriš * a-no-šarešin-šet^iš. — 145. [par]- [enjfra (fra-mles)-ke-montanyi-altiš al-veü-fur un—nul-škur (neri). — 146. forši-[ke]-”e a-nevea. — 147. [a]-mi-par ke-lampa(-i) la-daur. —148. (Jal J)-me-barba-[a]l-krot, ke-plovar6š, se-l-vint-al-šešaš. — 149. me-kopari-toni a[l]-ši-n-intint. — 150. al-va-dižint (al-uža-di), ke-lui al-vedi-šimpri-šintut [in]t-a'-nyar[f]š e-[in]t-a-veniš, še l(la)-di-dopo al-timp al-['Ja (al-varä)-di-gamb'a-si (camb-). — 151. la-barba, [a]l-naš e-i-vo1 a-šom-plenš (plenž)-di-polvar. — 152. al-a'ar (vint) al-para-’u-[a]l-fufi d-a'-kopš. — 153. li-siziliš [a]-šon-žvoladiš(-iž)*-via iil (kišt)-a"tufi. — 154. im-primavera [a]-no-šon-tornadiš-indaur. — 155. šot—d-a-linda (šot-i-kopš) [a]-šon-tre-nis (niz)-di-use'. — 156. a-äinti-[a]-t^antä ura—merlot. — 157. šta-fer, [parj-ke-no-l-t^api-paura. — 158. al-raaiykul ke-l-t^antaš [anjt^a-mo-na-volta! — 159. se-siri[š]-tu par-dut^-i-t^antonš ? — 160. [a-’Ja’-mitut no-ša-d-u-la um-plat-—di-se-zar6iiš-k"es ({sezara-kužinada J). — 161. 'o-no-a1 (('a* J) (no-nd-a!)-v‘[u]dut J v’odüt J) -nu’a iii—nišun-luk. — 162. um-plat-"et * al-e-di fur. — 163. ke-lu-vediil (vešiA)-ž(v)“edat i-pašarš? — 164. pi tošt un-t^an; par-se-ke-l-par [kome-še (ke)-l-foš—stat] lekät. — 165. a-no-krodi ke-l-me-t^au al-fedi (fe’)-alk-di-tal2B) — 166. al-pol-ve-la-fata ant^a-kel (f da-vižina J}-di-ke-fčrnina kulx-dondya (da-vižin)-di-no. 24) sporadicamente anche : pintokoätiß. 25) Pih proprio : d i -ke'-l:ivoi £. 107. al—lof e-i s'et-'t^avrüs (( t^avršs J. 168. [a]-era-na- volta na-t^avra-v'ela (vetp.), ke-veva šVt —-(^a-vrxxs. — 169. e-[a-kištj; a-dy]i-oreva*-ben, kome-ke-na-mari a-[dy]i-ul-befi a-!-so (s'o'J-fio' (frus). — 170. [u]na-volta [a]-oreva-la-[in]t-al-bosk, par-sirl-di-mandya. — 171. alora [a]-'u-a (J 'a J)-klamas (-az)- dutjr-s'et e-dyi-a dit-i: — 172. t^arš-i-me (m'e')-frus (f'o1), 'o-[a]-"e'-la-fur [in]t-al-bošk, (v)"arde-vi-[t] ((v)"arda-ši; (v)"arde-ši-[t] )-d-al^lof. I 7.'i. še-l-ven-drenti *, a-uš (už; vi)-mai)dya-dut^-[k"ant^] kuni-p'el-e-(v)"eš. 174. kcl-birbant ( brikon ) al-fins-[da]-špeš. — 175. ma int-a-šo-voš (voz)- grut^aij gro- J)(gr“eša) e-[in]t-a'-so (s'oi)-piš(piz)-neriš a-lu-konyo-šareš^šubit (šubita). — 176. dopo (dašpo) [a-']an-dit i-t^avrus: — 177. marata-[tyara], [a]-štanA-za atens,— 178. [a]-tu-podis (p"ediš;-ž) -la-via seiisa (šeilsa)-paiira (pinšir[š]). — 179. alora la-v'ela (vet/a) [a-'Ja-zberlät e-i ('e)-lada-via. —• 180. a-no-dyi-a-urut*-i-trop (a-no-1-e-lat-via-trop) ke-k”alkidun (kul-) al-bat-la-p"arta d-a (di)-t^aža o-l-klama (žberla): — 181. v'arzet, frutüs (f’onsj-frnej-t^ars, "estra ("eštriJ-mari-taJ-V.^-ka (ki). — 182. e-a-partat*-i-alk a-onyi-[d]-un-di-"altriš (e-us (vi)-[1]a-partat-alk a-dufcjj). — 183. ma-i-t^avrus [a]-&>] (ia»;)-kunyušut'-'t-a-voš (vož)-grut^a (gr"eša), ke-l-era-1—^lof e-[dyi]-an-dit f-i]: —■ 184. no [aj-no-v’arziri. — 185. tu-no-tu-.šoš neštra {no- J-raari, 'e [a-']a-na-vos-fina e-b'ela ;— 186. ma-la-to-voš a-'e-grut^a, tu-tu-šeš 27)-al — lof. -—- 187. [ i n ] al o r a- [a ] 1 1 o f al-e-lat la (ka)-di-um-butegar e-[a]l-a-komprat (krompat) m;-gran-tok-di-žeš. — 188. a-lu-1'la-mandyat e-kuši a[l]-si-a-fat-fina la-[šo]-voš. — 189. dopo (došpo) al-e-tornat-indaur, al-a-batut-la-p"arta-di-tyaža e-l-a-dit: — 190. v'arzet, --'dyo, frutus-[me]-t^ars. ■— 191. [a]-'e-ka "eštra-mari e-[dyi]-a-partat-i-alk a-onyidun-di-"altriš (cfr. 181 o 182). — 192. ma-l'-dof al-veva-mitüt la-šo-sata-nera šu-l-barkou- — 193. kist« [a-!]a]i-v'udut*-i-frus (i-frus a-][a-]aii-v'ududa) e-aü-sigat (dit; žber-lat): — 194. no [a]-no-\riarzm. — 195. nestra-mari [a]-no-l'la um- 2fl) goriz. al-o. 27) g or iz, šeš-tu pit-kuši-nori kome-te (J tu J , tu-tu-šoš (J_ tu-seš-tu J) -a] -^lof. —- 196. [in]al6ra-[a]l-'lof al-e-kunit* la-(ka)-di-um-pa^kor 28) e-l-a-dit (dyi-a-dit-i): — 107. a-mi-a’(8o’)29)-fat-mal t-al-pit (makolat-al-pit), meti-mi-šu-pasta (gulusi-mi-lu30) t-a-pašta). — 198. e-ko(dopo-ke)-]- pai/kor (kel-d-al-paii) a-dyi-veva-mitut*-i-la-pašta šu-la-sata, al-e-kunit la-(ka)-d-al-mulinar e-l-a-dit (dyi-a-dit-i). — 199. buti-mi [um-pu (p o t^a) - di ]- f ari 11 a-111 an t/a su-la-me-sata. — 200. al-muli nar [a]I-a-mandyat-subita-la-f“ea, ke-1 ~ Inf a lo re v a- f a- d y i - ] a a-kulkidim (in-dyanä-k.), e-no-l-oreva (e-no-l-a-urüt)-fa-nu'a. — 201. ma-[a]l-^]of al-a-dit: še-no-tu-mi-faš (fažiš)31), a-ti-mandyi. — 202. alora-l-muli-nar al-a-vut (t^apat)-paüra e-dyi-a-fat-i la-sata-blant/a (dyi-a-žblan-t^iat-i-la-sata). -— 2(1.'!. c-za, [se orež-o], kuši-i (a-!e)-la-int. — 204. alora kel-malandret al-e-lat p-a-t'arsa-volta su-la-p"arta, al-a-batüt e-l-a-dit: — 205. vWze-mi [t], frus, — 206. “eštra-maruta (la-"estra-t^ara-mari) i(a-ie)-tornada (vinynda)-[a]-t/aza e-dyi-a- pMartat- i -alk-a-dut/ dal-bošk (e-a-uiiyi-un-di-"altriš a-dyi-a-p.-alk dal-b.) 207. i-t/avnis a-[;]a]'i-žberlat: — 208. moštri-nuš (ni)-prima la-to-sata (al-to-pit), ke-šavin-i, še-tu-šes (J še-aeš-tu Jla-neitra-t^ara (buna)-mari (ses neštra-maruta) o-no. — 209. alora [a]l-a-mitut-la-sata su-1-barkoü. — 210. e-ko(kojj-ke)-aA-vidiit *, ke-era-blant/a, atj- krudüt* ke-foš (fož)-dut-ver, se-ke-l-veva-dit. — 211. e-aü-v'art-la-p”arta (e-dyi-an-v'art-i). — 212. ma-ku-ke-l-e-vinyut—drenti, al-era ({ ‘ara^-al—lof. — 213. alora [a]-si-an-špa"rit e- [a] - o re vi in-pl ata-ši (škundi-ši). -— 214. mi al-e-žbrišat šot-la (-—d-a)-ta”la, — 215. al-šekont int-al-’et, al-t!ars int-al-for, — 216. al-k"art in[t-a]-kužina, al-k“int int-al-armaroii, — 217. al-.šest Kot-al-lavamäi’i, al-šetiii int-a-kaša-d-al-orlcV. — 218. ma-l—lof a-!u-a-tj;atas(-z)-dutj;. — 219. a-no-l-a-fat—tros-kumplimeiis e-l-a-ir/glutit un-daür-1-atri (e-'u-a-i^glutis); 28) Nel sonz. siip. pek. 29) goriz. ‘oši-a^fat... 30) = avvolgimelo. 31) goriz, še-no-mi-faš-tu. — 220. noma (-e; domo)-l-pi-pisul (zoviil) int-a-kaša-d-al-orlo1, a-no-lu-a-tjatat. —• 221. dopo-ke-l-ši-veva-emplat (žglonfat) ben-e-no-mal (ko-l-era-bem-pašut), al-e-lat-via, — 222. a[l]-ši-a-pony6t (J po‘at J)-di-fur šu-l-prat-vert32) šot— di-un-arhul e-l-a-škomeiisat-a-durnn *. 223. pok-timp-dopo (no-trop-timp-dopo) [a]-'e-vinyuda-[a]-t^aža d-al-bo.šk la-tyavra-v'ela (vetya). — 224. ti, se-ke-dyi-a-totyat-i [di]-v'odi. 225. la-p"arta [a]-era-špala>ykada : — 226. taula, tyadi'6'6 e-ba»;ks (bantjjiš) a-eri n (J'arin J-rabaltäs (ri-, re-). — 227. i-tokš (krepš)-d-al-tjradin a-erii'i ( 'arin ) -šparnisas par-dut-[ator]. — 228. la-kuv'arta (kol-tra) .še-i-kušm a-erin-tiras (sukäsj-fur-d-al-'et. — 229. 'e-a-sirut i-šo-pisu', ma-no-'u-a-fcjjatas in—nišuA-luk. — 230. alora [a]-'u-a-klamas-par-nofi un-dopo-l-a[l]tri, — 231. ma-nisun no-a-rišpundut.* — 232. finalment[r]i ko (koij-ke ; k“ant-ke)-a-nomenat al-pi-pisul, una-voš-fina [a-']a-žberlat (ši-a-fat-šinti): — 233. maruta-me (m.-t^ara), a-šo'-[š arät] t-a-kaša-d-al-orlo'. — 234. alora 'e-faj-lu-a-tirafc (fc^ot)-fur, — 235. e-1-tyavrüt a-dyi-a-po-kontat-i, si-mut-ke-1—lof al-era-vinyut e-1-veva-mandyät (-as) dut^-ke-a[l]triš. — 236. kumo [a]-podeš J -ež-o J-peiisa-vi (-uš,-si), se-tant (si-mütj-ke-’e-a-va'tit pa-'-š6-purš (puorš) * frus. — 237. a-lis-fiüs [a]-i ('e)-lada-fur vaint, — 238. e-l-t^avrut-pi-zovii\ al-o-kurüt-kun-'e (a-[dy]i-a-kurut-i-daur). — 239. ko-ven-t-al-prat, al-—lof al-e-ponyet33) dondya-1-arbul e-l-ronsea ke-tramiü (tremin) dut^-i-ramas3S). — 240. !e a-lu-fc^ala di-duti-li-bandiš. — 241. e-v'ot ke-t-a-šo-paiisa-žglotifa (žgloiifada; plena) alk a-ši-mof e-ripa. — 242. „a-di" (a-.šiny6r-benedčt)“, a-peiisa-['e], „ke-se'n (še-din)-t^a-mo-viš i-me-purš-frus, ke-lu‘ al-a-ijjglutit-par-sena ?“ — 243. alora-l-t^avrüt al-a-škunyut36) (duvut)-kori-a-t^aža a-t;>oli-f"ar-fiš, gužela e-fil. — 244. dospö (dopo) a-dyi-a-ta'at37)-i (v'art-i)-la-. 3l) Pik popolare : žu-m-prat—di-arba. 3:1) goriz, po'ät. M) goriz, žgronsea. goriz. li ramasiš. :!ii) Non si tisa nel goriz, 3T) Meden (Cormnns!) : (adt. pansa a-ke-bešteata, — 245. e-a-pena ke-veva-fat-un-ta1, un-t^avrut al-nietcva-za-fur-al-t^af, — 240. e-ko-[']a-ta'at-indenant, a-šon-šaltas-fur dut^-šiš un-daur-l-a[l]tri. — 247. a-erin ant^ajn6-dut^-vi[f]s — 248. e-no-ši-vevin-fat (e-no-dyi-era-tot^at-i) nisum—mal (nu'a-di-mal), par-se-ke-la-besteata di-tanta-gola a-’u-veva-i-iyglutis intirs38). — 249. o se-plaže (kišt al-era-um-plaze, e) ! — 250. lor a-dyi-aii-fat-i-t^aresiš a-šo-mari e-[a]-šaltusavrii kome-ini-šartor pa-.šo-nyosiš. •— 251. ma-la-vet^a (v'ela) [a-’]a-dit: — 252. kmno va‘t (let) e-sirit (J sertp/t J)-klas, — 253. ku^-ke1 a-dyi-emplarni-la-paüsa a-la-be-steata, [in]tant-ke-[ii]t^a-mo-[a]-d"ar. — 254. alora i-ä'et'-'t^avrus int,-un-lamp [a-^au-štri.šinat (partät)—dondya i-kiaš — 255. e-dyi-u-afi-fit^as-[i] (šfolt^as)-int-a-parisa tant% (fi?j)-ke-nd-am 39)-pudut meti-drenti (fa-sta-d.). — 256. dopo la-v'ela a-la-a-indaur kimda-ifts'eme in-duta-primura (žvelta-žvelta), ke-no-l-ši-a-[i]nek”art—di-nu'a. — 257. nant^a-mot (muvut)*-no a-no-l-ši-a. — 258. ko-l^-lof al-veva-finalment[r]i durmit-avonda, a[l]-ši-a-’evat. — 259. e-par-se (išint)-ke par-via-d-a'-klas [ke-l-veva]-int-al-stomit a-[dy]i-era-vinyuda (vi-nyut-i) tanta-šet, al-e-lat su-nt-una-fontana e-l-oreva-bevi. — 260. ma ko-1-a-skomeüsat a-t^imina (t^a-), i-klaš-int-a-šo-pansa (int-a-p. a-dyi) [a]-žbatevin (žbalotavifi) u>;-kuntra-l-a[l]tri e ždrondenaviii 40). — 261. alora [a]l-a-runyat: — 262. se-ramen'-a e-zbrundul'-a 41) t-a-me-pansa ? — 263. a-krodevi ('o-[a]'-krudut) ke-fošin-šiš-t^avrus, iAvesi a-šoii— nomo (dome)-klaš. — 264. e-ko-l-e-rivat su-la-fontana, al-oreva-plea-ši par-žora-l-aga e-bevi; — 265. alora i-klaš-pežans a-lu-Wan-tirat—drenti, — 266. e-1-a-duvüt mižeramenti-iiiea-si. — 267. ko^-ke-i-s’et—t^avrüs [a-^aii-vidut-kišt, a-šojj-kurus (-uz)-dondya e-an-žberiat : — 268. al— loM-e-m”art (krepat), al~ lof-l-e-muart, — 269. e-fa-'Jam-balat—di-ligria kun-ao-mari intor-d-a-fontana. 38) Gradišča-G or. int*erš. 39) goriz. ke^am-podut. 40) Anche klopeaviii. 41) goriz. ramena e žbrundula. 271). al-t/an-v'eli. 271. u^-kontadiVi al-veva-mn-bon-t^aA (hraf), ke-l-veva-noü siiltai'i. — 272. [kist] al-era-Ka-doventat-v'eli (vetjjo) e-no-l-veva-plu'-dintjr, kuši ke-no-l-podeva-plu* t^apa (g"anta)-nu1a-hcn. — 273. [u]na-volta (na-di) [a]l-kontadiii al-stava (števa)-ku-la-so-femina de-nant (devaiit)"'d-a-p"arta e-l-a-dit: -— 274. [ajl-v'eli-sultäi'i [a]-lu-masi (kopi)-domän [kun-t-una-sklopetada], — 275. a-no-l-e pJu’-par-nu'a (plu'-bon-di-nu’a). — 27ü. a-la-femina a-dyi-a-(a-‘-a)-fat-i-dul ke-pura*-bestia (la-f. [a-^a-vut-kompašVm di...) e-a-dit : — 277. dopo-ki“ (za-ke)-[l]-nu,s- l'la-sarvft (-ut) za-tant^-a'nfs) c-l-o-štat onp.št-e-fe-del, a-podaresim-po (nio ; ben)-da-‘[dyi] 1-pan-di-bant (mantinyi-lu par-karetat). — 278. „po-se-po (po-ši-ša)“, al-a-dit al-kontadin, — 270. „dulä-[‘]a[s]-tu-l-t^af42). — 280. a-no-l-a (J no-'a J-nant^a-un- dint plu'-im-botjra, —■ 281. e-ništift-lari [a]-no-l-a (Jno-’a J-plu‘-paura-di-lu‘: km»6-[a]l-pol-~la. — 282. fi^-ke-PJ-nus-l'la-sarvit, al-a-vut-ant^a [a]l-so-boi\-vivi. ”— 28.'!. al-pur-t^aii [ajl-era-pouyet (clisti-ratj'-'t-al-soreli pok-lontan-di-li ; — 284. la l-a-sintut'—dut e-l-e-do-ventat — di-inala-vo'a (e-l-era { e-'ara^) -dišperat), par-se-ke-domän a-veva-di-[‘]esi la-so-ultima-di. — 285. lu‘ al-veva -um-bon-ami, al~ lof, -— 28ß. la (ka)-di-lu' al-e-lat (žbrisat)-ifi-škond6ti di-šera int-al-bošk e-dyi-a-kontät-i vaint-e-suspirant4a), se-ke-veva-di-nasi-dyi (se-ke-veva-di-susedi-di-lu‘ ; se-ke-vevin-di-fa-di-lu'). — 287. „skolta“, l-a-dit-al'-'lof, — 288. „da-ti-koiadyo, — 289. ti-dyavara*-za- o fur-di-kišt (d-al-to)-iiitrik. — 290. a-mi-a1 (so*)-impeiisät na-roba. - 291. domafi al-to-paroii al-va-ad-ora (a-bun-ora ; a-bun-orona) ku-la-äo-femina a-fa-fon, — 292. e-lor44) a-t^oliij-kun-se al-so-frutiit, par-se-ke (ka)-no-rešta-[a]-t^aža nisui'i. — 293. p-45)-[a]-uzim^ineti-lu, intant-ke-[lor]-lavoriii, daür-d-a-t^aranda [in]t-a-onibrena. 42) Questa 6 la sola versione popolare possibile. 43) Traduco cosi, liberamente; jammerte ihm vor. u) Non trovo 116 giusto, 116 bello il tradurre da oon hi; piuttosto scelgo per riempitivo lor. 45) (las — kiöf, in simili easi, h per noi una stonatura 294. ponyi-ti (meti-ti)-doudya, komo (-e)-še-tu-lu-"ardašiš. — 295. ‘o dopo [a]-venyara*-fur-d-al bosk e-[a]-robara' (partara‘-via)-al-frut. 296. tu tu-deviš-kori-mi žvelt^daur, propi kome-še-tu-orešiš-tjro-mi-lu indaur. — 297. ‘o lu-laši-kola, — 298. e-tu tu-dyi-]u-par-tiš indaur a-'-parotis. — 299. lor-po (dopo)-[a]-krodin ke-tu-tu-lu-ve-diš^šalvat, o-šom-—masa-rikunyušins (gras) par-fa-ti-d-al-mal dopo. —- 300. alora tu-toruis-a-'esi plu'-ke-ma'-iin-buuis kun-lor, —• 301. e-[a]-no-ti-Iašaram—'inant^a plu'-nu'a. — 302. kiš[t]-konše* a-dyi-a-plažut-i a-l-t^ari. 303. e-kome-ke-era-[štada] kumbinada (ši-veviri intindüt ; (ko-} kumbinat) k uši i (‘e)-antj;a-štada (...ant^a-an-fat) 304. al-pari [a]l-a-žberlat (a[l]-ši-a-mitiit*-a-žberla) ko-1-a-vidüt-al-—-lof a-kori (ke-l-koreva) trav'ärs-al-tjjamp ku-J-frut-[im-botp]; — 305. ma-k"aut (kot;)-ke-1-volijo (v‘eli)-šultan [a]-lu-a-partat-indaur, a[l]-ši-a-konšolat, al-a-t^aresat-al-tjjan e-l-a-dit : — 306. „ a-ti (J te J) a-no-ši-olša (devi; a-di)-št"arzi-ti nantga-um-pel (a-ti ( te J) nišun-ti-št"arzara...), — 307. tu-až-di-ve (varaš) al-pam-par-gras'a (al-to-pan-di-baut), fii^-ke-tu-viviš.” — 308. e-a-]a šo-femina [a]-dyi-a-dit-i: 309. „va-šubit (šubita)-a-t^aža e-k"ei46)-dyi (fa-dyi)-l-zuf a-l-šultiin, 310. kel a-no-ok6r ke-lu-rože* (masti1), — 311. e-parti-dyi-1-ku-šin d-al-me-’et : — 312. [kel]-a-[dy]i-lu-regali j>ar-šo-kut^o.” - 313. di kumo-indenant al-vet^o-sultari al-štava (a-l-v.-š. a-dyi-lava)-tant-bon, ke-no-l-vareš (-ež)-ma/ pudut-brama-ši-di-m^r. 314. al-fi-prodik. 315. un-oA al-veva-do'-f'o1; — 316. e-]-pi-zovin-di-lor a-dyi a-dit-i a-šo-pari: — 317. „pari, da‘-mi-[t ] (de-mi-[ t ])-la-part-ke-mi-tot^a d-a-fakoltät“. -— 318. e-lui a-dyi-a-spartit-i la-fakoltat. — 319. poz (no-trož)-diž-dopo al-fi-pi-zovin al-a-i^grumat-šu-dut e-l-e-lat int-um-paiž-lontafi ; — 320. la al-a-kunšumat duta-la-šo-roba (dul-sc-ke-1 veva) ku-1-menä na-vita-t^ativa (di-trišt). — 321. ko-J-veva-mandyät dut-al-so, i (‘e)-vinyuda-ii;-kel-paiš una-gran[da]-tj;arištia, “) guru. kužini-tlyi ' — 322. e-lu'-al-a (J lu1-‘a J-škomeiisat-a-pati na-vora-di-mizer'a (gramom). ■— 323. e-[a]-.ši-a-t^apat-šu o-l-e-lat-a-sarvi47) ka (la)-di-un [di-kc'] (da-int)-d-al (di-kel)-paiš. — 324. [e]-lu' (kišt) a-lu-a-mandat—-t-a'-šo-tj;ainpš a-paškola ("arda)-i-pursis (a-paso^-ku-'-p.). .— 325. e-l-šareš^štat-kontent di-empla-ši-la-pansa ku-li-šemulis48) ke-inandyavin i-pursis ((purse'}) — 326. ma-nisüü a-no-dyi-n-dava.— 327. alora a[l]-ši-a-ravinyut (finendatj) e-l-a-dit: — 328. „se-tant^-fame'z-di-me-pari ke-am-pan ke-dyi-vaüsa (in-abondaüsa), — 329. e-‘o [a]-muri-di-fan ! — 330. [’o] a-mi-t^apara'-su e-larä'-ka (la)-di-me-pari e-dyi-dira* (dižara*). — 331. pari, [a-'Ja'-pet^at kuntra-l-si) e - v‘arš ( v‘arž) - di -te ; 49) — 332. ‘o [a]-no-139* - plw'-den di-^eši-klamat-—-to-fi; — 333. t^o-mi par-un-d-a'-to-fame's.” — 334. e-fl]-si-a-tj'apät-su e-1-e-vinyüt ka-di-šo-pari. — 335. ma-k"ant (k"a>/)-ke- 1-era [a ]ntpmo-lontan, šo-pari a-lu-a-vidtit, — 336. a-dyi-a-fat-i-dul c-[l]-ši-a-mitut (takat)-a-kori, a-lu-a-t^apat a-bras-a-k"el e-[a]-lu-a-bušat. — 337. ma-l-fi a-dyi-a-dit-i: — 338. pari, (J V J) a-a'-pet^ät (falat) kuntra-l-sil e-v‘arž-di-te, — 339. di-kumö-indenant a-no-Š9'-plu'-den di-W eši-klamat^to-fi. — 340. ma-šo(al)-pari a-dyi-a-dit-i a-’-so-fame's : — 341. „parta't (partet)-ka 1-pi-b‘el-vistit (vist'ari; la... muda) e-mete-dyi-lu, — 342. e-daj-dyi-[t] (de-dyi-[t]; mete-dy-[t]) ufi-anel int-a-man (t-al-det) e-škarpiš pa-‘-šo-piš; — 343. e-mena't (menet)-ka l-vidyel-iqgrasat (di-graša), kopä'-lu (kope-lu ; masa'lu ; niase-lu), — 344. e-mandyiü e-dyuldiA 50) (štiri iii-ligria) : — 345. par-se-ke-kist (kiž)-me-fi al-era-m"art e-l-e-tornat-a-vivi; — 346. al-era-p'ardüt c-l-e-.štat — t^atat indaür“. — 347. e-[a-‘]an-škomensat a-dy9ldi (a-šta-alegriš). — 348. šo (al)-fi il-šo-fi J)-pi-v'eli al-era (£a-'ara J)-fur int-al-t^amp. — 349. e-ko-1-c-vinyüt^'dondya-d-a-tj;aža, al-a-šintut [a]-šuna e-[a]-t^anta, — 350. e-l-a-klamat un-d-a'- 47) Sagrifico la traduzione letterale aUa dizione schiettamente popolare. 4H) Luca (XV, 16) diec gliiande: i aglans, oppurre sing. collett.: la glant. 49) S; usa, & vero, spesso dsre del voi ai genitori - ma m’attengo ali’originale ehe ha la 2.a pers. singolare. *") Alto sonz. dyoldin. fame*š e-dyi-a-domandät-i se-ke-foš (1-era). — 351. fej-lu' a-dyi-a-dit-i : — 352. al-e-tornät'-'to-fradi, — 353. e-to-pari al-a-masat al-vidyel -i^grašat, par-se-ke-lu-a-t^atat-indaur šan-e-šalf. — 354. lu* a[l]-ši-a-ifii'ab‘at (al-a-t^apat-la-fota) e-no-l-oreva-la-drenti *. — 355. alora-šo-pari al-e-lat-fur e-lu-a-preat. — 356. ma-lu' a-dyi-a-rišpundut-i* a-so-pari (a-l-pari)51): — 357. „t^ala, tant^-a'n a-ti-šarviši, — 358. e-ma‘ a-no-a‘-dižubidit a-,-to(t'oi) (f to* J)-komans (ordinš), — 359. e-pur a-no-tu-mi-až (J no-mi-aštu J-ma'-dat un-t^avrut par-ke-dyoldi ku-*-me (mV;') (J me1 J) -anus. — 360. kumo-invesi, ke-l-e-rivat-kišt^to-fi, ke-l-a-kuiišumat~duta-la-šo62)-šoštansa (roba; fa-koltat) menant (ku-l-mena)-trativa-vita 53), a-tu-dyi-až-masat-i [a]l-vidyel-i»jgraš4t“. — 361. e-lu* a-dyi-a-dit-i: — 362. „fi (f'om)-me, ((tu-šeš-tu J, tu-tu-šeš^šimpri knm^me, — 363. e-dut-al-me (se-ke-l-e-me) al-e-ant^a-to. — 364. ma-[ a]-.ši-a-duvüt-'esi (še1; šta)-alegriš (fa-ligna) e-dyoldi, —- 365. par-se-ke kišt^to-fradi al-era-m"art e-[a]l-e-tornat-a-vivi, — 366. al-era-p'ardüt e-l-e-štat —■ tyatat indaur. Decameron I — 9 : 367. *o-[a]-diži-dunt^a : — 368. a-'-timps d-al-priä-re-di-sipro, k"ant-ke-la-tiara-šanta a-era-štada-t^apada d-a-gofredo di-bul‘on, una-s'ora-nobila d-a-g"aškonya a-’e (i) (f al-e J)-]ada im-pelegrinadyo al-šant-šapulkri. -— 369. e-k"ant-ke-['e]-i-54)-tornada e-[a]-era-rivada indaur-a-sipro, a-i (*e)55)-stada-tratada-mal d-a-int— tri sta. — 370. par-kišt a-ši-l[a]-a-vuda-tant-par-mal. — 371. e-a-penšat di-la la (ka)-d-al-re e-di-fa-dyi li-so-lanyaüsis (di-lajiya-ši; lamenta-ši kuü-lu1). — 372. ma-dyi-e-štat-dit-i da-k"alkidüil. ke-la-so-fadia a-šareš — sta- 5I) Questo modo di dire 6 raro. ft2) sein non dein, come nel handbuch! M) Secondo Luca XV, 30 invece: ku-li-putaniš (škrovis). 54) goriz, ke-l-e. bb) goriz. al-e. da-fata-dibänt (butada-via); ä6) — 373. par-se-ke-lu1, ala-dit-[kel-tal], al e-tant-pegri e-vil, ke-no šol no-l-t^aštia li-ofežiš fatis-a-'-atris, konie-ke-[dy]i-tot^areš (partenyares), ina um-pur-beat kome-ke-l-e al-ijjglutis-^simpri ant^a-kes ke-[dyJi-vonyin-fatis a-lu’-stes milanta-voltis. — 374. par-kist, al-a-dit-[kcl-tal], k]-ti la-regalaroš vulintir, se-[‘o]-podes-[fa-lu], par-se-ke-tu-šeš-knsi (tant)-braf di-parta“. — 381. al-re, ke-1-era-štat t'in-i/j-ke-volta kusi-vil e-pegri, kiunö al-era (f'araj komo-ke-l-si-vez-di/.inöt (žveat) [d-al-suii]:57) — 382. al-a-tgastiät scverainenti la-ofeza fata-a-ke-š*ora — 3S3. e-di-kiiniö-indenänt al-era-asa'-sever (še veri sin kn11-duty-ko' ke-vesin-fat-alk kuntia-1-onor-da-šo-korona. 5Ä) Pik proprio : ke-ši-var&s^šfadiat/^sdibant. 57) E superfluo. F O N O Iv O G I A Vocali toniche. a = a in qualunque posizione : *) ka eccu Ime; da dat; la illac1); a ha(be)t; a' ha(b)eo; šta stat; tra trans; za jam; — a — are: p. e. maglä maculare ; ž"eda vocitare; a(v)"al acquale; mal male, tnalu; pal jmIu; pala pa la; šal sole; tal tale; val valet; stkala scala; s'ala secala (secale); tyar caru; klar dar a; mar mare ; par par, paret; para parat; rar raru; altär oltar e *; am(p) hamu; rama rama (ramus); korean coriamen; fari jame; lama lama 2); klama clamat; t^an cane; man manu; pantan pan-tanu ; pan pane ; san sanu ; šana sana; šanš sanos ; šaniš sanas ; lana lana; t^ampana campana; mani manicu; man'a manica; tya.f caput; aš apes (pl. e sing.), traf trabe; klaf dave; zdyava c,aval; fava faba; partava portabat* —at —atu: t^antät cantatu; kunyat cognatu; — ada — ata: kunyada cognata; t^antada cantata; prat pratu; fiat fiatu; strada strata; šflada exflatat; fiat ficatu; ištat aestate; formadi formaticu; fradi frater; t/aža casa; naš nasu; paa pacat; paš pace; plaš placet; taš tacet; faš facit; ma’ magis; pla'a3) plag a ; ma' maju; tra' (spar ar e) Iraker e; lavri labru (labium); fari fabru*; tvavra capra; lari latro; pari patre; magri mar.ru; šagra sacra [dies]; arbul arbore; ark arcu; t^arta charta; bart^a barca; t^ar čarne; barba barba 4); lark largu; lardya larga; alt altu; a(])tri alteru; ardi ardere ; alk aliquid; t^alda calida; t^alt calidu; t^alsa calcea; šalt saltu; salta saltat; falš falsu ; fals falce; malva malva; val volle ; dyal gallu ; t^aval caballu; t^ava/ caballi; t^amp campu; žlambra lamberat5) ; dyamba camba; tant tantu ; tanty tanti ; t^anta cantat; špant expandit; špandi expandere; an annu; fc^ar carru; *) Süll’ a tonica cfr. il bello studio del Battisli „La vocale A krnica nel ladino centralo.“ ’) Composti: kul A eccu illa(c); (in) dulA (in) de ubi ilta(c); s) = palude cfr. Pogine Istrianc VI, 204. 3) Medea : plaa, eome a Cormons. ') Nel senso di „zio“, b&rba deriva da „barbanus", con ritrazione deli’ ac- cento in proclisi. Cfr. la spiegazione da me data in Pogine Islriane VI, 203. 6) Cfr. quanto dissi in Nuovc Pagine 20. čarne; sank sanguis; dyat cattu; madaša metaxa; paš pas.su; abaš ad-bassu; št-/aša quassat; fas fascis,-em,-ius; plat („piatto“), plak („piano“, agg.) plattu; fat factu; lat lade; sak saccu ; t^ata („trova“) captat; — ali — ac’lu : panali pennaculu; spali (spago) spaculu ; glas cjlacic; maša („troppo“) massa; bras bracchiu; t^asa captiat; plasa plätea; faša jascia; ba u ba(l)neu; ra'rt araneu, (aranea) ; sta'ii stagnu-; a'A(s) anni-s; pa'a pdlea ; a' aliu; ta'a taleat; ta' taleo; "a‘a aequaliat; la‘p alveu; st^a'pula caveola *; t^ana'pa cannabi-a (cannabis); vra'a ebridca (cfr. Pirona 525); — ar — ariu B) : armar armariu; gianar granariu; šeglar situlariu; fa'ar fagariu (a M edea : faar.); agar aquarium; fevrar febr(u)ariu ; mulinär molinariu ; zenär jan(u)ariu; — ara, — ara — aria: kolom bära columbaria; ma-nära manuaria*; dyatär'a catt-aria*; aga aqua; bat batuit. Casi singoli. 1. mčštri, non e giä succedaneo dirctto di magistru, ridotto a mdjistru; la voce, latina diede rcgolarmente maestri. Essendo che maestri viene usato quasi esclusivainente davanti a nomi propri (p. e. maestri Toni, maestri Jdcun, ccc.) perdette, quäle voce ])roclitica, l’accento principale; percio ae pote facilmente semplificarsi in e. Ed e noto dalla fonetica di varie lingue, che i titoli furono spesso ridotti, e di molto. 2. fregula, usato invece di frdgula a Lucinico ed a Gorizia, sembra andar debitrice dclla vocale tonica, a fregula (briciola), che e 6) - ir, - i c r, - ’6r....: - ariu, - era, - ‘era, - er'a : - aria. Preferita fra lo forme del maseliilo e -ir; - i’r ebbi occasione d’ udire a Gradišča, accanto a -er, caratteristico pel goriziano. Questi suffissi non son riflossi indigeni doi latini, bensi accattati tardi dal veneto, in poclii casi forso dall’ italiano. Ce lo dimostra fra allro : I) lo sviluppo delle consonanti che nel mag-gior numero dei casi, sta in stridente contrasto con 1’ evoluzione doi suoni nella fonetica sonziaca (e friulana, in generale); 2) il significato, ehe esclnde o difficilmente ammette nno sviluppo nostrano delle voci. Talvolta perö i riflessi consonantici calzano a meraviglia; ei si pre-sentano i tva, gl, d eec. e ci trarrebbero volentieri in inganno con la loro appariscente, ma apparente ladinitä. l’ersino all’ Ascoli la bella mascliera non lasciö il tempo di scorgervi il codino veneto (francese), talvolta appicci-t.ato anclie a teini nostrani. ■' ' Ma č ora che parlino alcuni esenipi : kavalir („filugello“) ; mono accli-rnatizzato e l. e. vut hab-ulu; vuda hab-uta ; muda mutat; rafuda refutat; 'uda adjutat; ruda ruta; štra-nuda sternutat; nut nudu; palüt palude; šalut salute; suda sudat: uža usat; šu su(r)su ; fuš fusu; lus luce ; su'a exsucat; ru‘a eruca ; luvri ubere; gruü grum(m)u; puls pulice; :ust justu; frut (bambino) fructu ; brušk bruscu 14); sut,,-a cxsuctu,-a; ruta ructat; ruspi(t) ru-spidu 15) ; sübula subula; grumbula grumula ; lus luciu ; (z) u*n ju-niu; usa aculiat; nu'a null-ia. r = lat. volg. I. ossitoni (friul.): a) in uscita libera: e b) in qualunque altra posizione : e II. parossitoni (frl.): sempre e. me me ; te te; še se, si; se quid; [tre tres : proclisi /] 1 a) fedel fidele ; pel pilu ; ver veru; paver papyru; — e 16) — ere: vo h) habere, pare parere; veleii venenu; fron frenu; fefi faenu; plefi plenu; sen sinu; risef 17) rccipit ; šef sebu; def debet; nof nive ; bef bibit; ret rete; paret par[ijete; vet habete; veš liabetis; šet siti ; žet acetu ; set cedit; raeš me [n J se ; les lege ; det digitu; fret frigidu 18); peš pisce; kres crescit1!)); in šotet in subtu-tectu ; štret strictu ; dret directu ; net nitidu; met mittit19); špeš spissu ; šteš ist-ipsu; šek siccu; šfranzel fringillu; tyavel(i) capillu; len lignu; deri dignu; me’ milili.; knnše' consiliu; farne1 familiu; pes piceu; ls) kvimön f. (il comune): non e succedaneo di comune, bensi rappre-senta una metategi della voce ven. komun. Si tratfca d’ nna parola d’ufficio. I j l4) Cfr. Nuove Pagine, 20. ") Cfr. Forum Julii I, 10. 16) C id dimostra che V r deli' infmito scadde tardi. 17) Che si trasse dietro V inf. risevi. '*) Cfr. D’ Ovidio, Grundriss I. 507 ; e Meyer-Lübke, Einführung in das Studium der rom. Sprachen 108—9. — Dal maschile, usato piü di frequente, ha V e stretta anche il femminile : freda. 19) Perciö 1’ infinito kreši, meti. tela tela ; t^andela candela ; štela siel[l]a; vera vera ; sera sera; II temiü tirnent; plena plena; vena vena, avena; t/adena calena ; seva caepa; pevar pipere ; meda meta; seda seta; tredi š Iredecirn; sediš sedečim; vedul viduu; peza pe[n]sat; šfeža exfi[nJsa 20); frea fricat ; lea ligat; saeta sagitta ; neri nigr-u; nera nigra; veri vilru; zenevra juniperu ; dreta directa ; vendeta vindicta ; veta („gugliata“) vitla 2l) ; penna pinna; fenta finc-ta; verdya virga; ferma firma; 22); verda virid-a22); neta nitida; šela situla; šteša ist-ipsa; lešt/_a l-esca; krešta crista; pesta pistat; orela auricula*; denya digna; se^gla cingula23); štreiizi stringere; enfra infra; tenzi tingere; šfrenzi fringere2*); peiiza ping[u]e-a; kenti eccu hic intro; entra intrat; škoinensa cuminitiat; vera („anello") viria(e); famea familia; sea cilia; korea corrigia; maravea mirabilia; dižnesa disinitiat; t/ameža carnisia2S); tenya tinea; gramenya graminea; ved'’a vidna,; femina femina; sezara cicera (cicere); domen*a domini ca; še-mula simila. Casi singoli. 1. paiš (page(n)se) usato tanto | »el singolare quanto per il plu-rale, rispecchia page[n\si, nun giä page[n]se e c^i presenta un caso di affezione metafonica 26). IS dubbio, se vint/_ viginti debba la tonica alla forza metafonica deli’ esito oppure a: vint/auu, vint/ašiš, vint^anuf, ecc. Lo stesso vale per kišt eccu-istu, ehe potrebbe andar debitore deH'» al plurale (ki št^ eccu-isti) oppure alla proclisi. 2. b;grišpa (in-crispat) e simili dovranno, a quanto pare, la vo-eale tonica alle forme arizotoniche, in primo luogo a alla prima pers. plurale. 20) Invece di exfissa c/r. Vidossich, Stud. triest., 115 a). 21) Invece Salvioni, Nuove Postille : acu-itta. 2Z) Per cui il maschile: fer, vert. 2:!) lejjga lingua sembra ehe abbia 1’ e stretta per influsso di qualche derivate o di posizione proelitiea. 24) Son dimque prestiti fatti posteriormente dali’ italiano fiiizi (fingere) efr. anelie Pirona 169.; žpinzi (s-pingere, da pangere) efr. anehe Pirona 403 ; vinsi (vincere) e simili. — Ali’ infinito devono 1’ e aperta. štrens (stringit), tens (tingit) šfreiis (jringit); e alla forma femminile, pens (ping[u\e). 25) Premette i breve, come il rumeno edmase (Puscariu, Etyrn. Wörterb. der rumän. Spr. 206) efr. Meyer-Lübke, Gramm, der rum. Spr. I, 116. 2e) Gartner (Die Mundart von Erto 336 n. 9) sarebbe propenso di eon-siderare paU un francesismo (pays) importato per mezzo del veneto. Non m: sembra ne probabile, ne verosimile. 3. credo... vid(e)o... pot(e)n... krödi v’odi podi krödis v’odis podiš krot v'ot pot, [pol]2T) krudiü v'udiil pucüii krodeš v'odes podeš krodin v^diii podirt Gartner28) spiega krödi e v'odi cosi: Senibra che 1’ -o della prima persona sing, sia sopravvissuto alla -d- : kreo, veo ; poscia si conservö quest’ o, como parte integrante del dittongo. Indi si pote facilmente alterare questa strana combinazione eo e poiche ambidue i verbi si usano assai di frequente nella prima persona singolare adattarla alle altre forme. Nel handbuch (222) non ha cambiato opinione. Gia a prima vista la spiegazione riesce alquanto artificiosa, L’ uso frequente di questi due verbi nella La pers. non giustifica 1’alterazione, avrebbe anzi dovuto manteneme viva la forma originaria. Lo scadimento del -d- jx)i contrasterebbe alla solita evoluzione che esso presenta nel friu-lano. Forse sarä possibile un'altra spiegazione. Noto anzitutto che accanto alle forme di prima mano p"eš possum e puedi pot(e)o e usata — almeno all’ Isonzo — con maggior frequenza la forma „podi/ sorta dali’ infinito pode potere, seguita immediatamente da : podeš, pudijV La pietra dello scandalo fu, secondo me, il participio e primo a sen-tirsi attratto verso il „potere“ fu credere (credi : Pirnva 83); su podiü pudüt si plasmö kredüt- (cfr. Pirona, Voc. frl. 83) che divenne lcrodut lcrudut. Strettasi cordialmente la destra nel participio, e quindi in tutti i tempi con esso impastati, 1’ amicizia divenne assimilazione nel ]»resen tc, facilitata dalle atone. Esteso cosi il dominio di „potere“, venne tratto nella cerchia vede (cfr. le molte varianti nel Pirona 462 e 408) il cui participio e regolarmente (vedut) vidut. Ora per piacere a podat, pudut e a lcrodut, krudut, vidut si cammuffö, addattandosi la coda dei parenti (-odut,-udut), ma mantenendo, quantunque impallidito, 1’aspetto originario, e ne risulto v'odut, v'udut. II rest o come sopra. fl, Z* Int. volg. «» I. Ossitoni 1. in uscita libera: o 2. in sillaba originariamente aperta : o 3. „ „ chiusa : a) u I1 avanti a ny (gn, n1-), 2!) K. ln forma nsata quasi esclusivamente ; la prima ('■ rara ; pol e veneti) c, pome si sa (cfr. Gartner, Rom. Gramm. 157), plasmato su vol rolet. 28) Rom. Gramm. 47. h) o avanti a tj e m + cons.; c) O negli altri casi. II. Parossitoni (frl.) 1. u davanti a ny; 2. o tanto in sillaba aperta, quanto in posizione. to lu\u; šo sv{u\ algo alicubi (Pirona 5); no non*)\ I 1. bo bos. do' dui (duo); do* do-i\ sto' slo-i; šol solu ; or oru; 2. kol or colore; pastor 'pastore; Šavor sapore; flor /tore; noti nomen; — oti — one; p. e. ronyofi ren-ione; greoloti crabrone, žbordoti („lunga pertica“) burdone; komedčti cubit-one; zgrip'oti srorpione; ko'öti cole-one; po-, palmoti pulmone; šavalon sabu-lone; lombrasoti lumbric-eone; (cfr. Nuove Pogine 5 e 22), se-zarort eicerone; lof lupu ; ’of jugu; plof plu[v]it (?)29); kot cole; kros cruce; voš voce;— oš — osu: pedogloš peduculosv; peloš pilosu. |)u‘n, puiti pugnu*; —u‘n — oneu : [duljKudu'ti (cfr. Nuove 3 a) Pogine 35) ; žglunfidiVii (dcrivato dal verbo: žglotifa conflare) tulu’ti tolloneu (invece di tolleno, -onis) 30). fo/;k jungu; ro^k runcu; tror/k truncu; plcimp plumbu; ko- b) lomp eolutnbu31). rot ruptu; mošt mustu; bol bullit; klop cloppu 32); bolp vulpe; c) kol m culmen; folk 33) julgur; diškols disculceu 34),- lošk luscu; šot subtu; šort sur du; roš russu; tor t.urre; folt jul tu; polš pulsu; ont („burro“) unclu; pont punctu; špotis pungil; mont mundu, morile; pront promptu; font jundu; kort cohorte; kor currit; pos puteu3S). zilunya gelonea (Ascoli) 36). II a) ora liora; flora („fior di fico“) flora (flore); nora nura; b) ko'ona coleonat; ton*a lunica; lova lupa; kova cubal; zovin ju-ve.ne; zovina juven-a; zova juvat; krod'a culica37); koda coda (cauda) ; dopli duplu; dižora de-supra; lodra lulrfija; mort/a amurca (cfr. Pirona 261); šport/a spurcat; torgul lurbulu3S) ; *) no nos ; vo vos dovono 1’ o chiuso alla proclisi. 29) Donele 1’ o chiuso del sostantivo plo'a ! 30) Sono tardi accatti, dal veneto : koni conio (cfr. pero anehe Pirona 01), kodö'n codogno, e simili. 31) in šomp in summu deve probabilmente 1’ o aperta alla forma orig. (senza p epitet.): žom. :12) efr. Nuove Pagine 10. 33) Perche invece : šolk sulcu ? 34) cfr. Meyer-Lübke, Zeitschrift für öst. flymn. 1891. 35) foš {juUhset) subi evidentemente gl’ influssi della proclisi. ;B) San veneta progenie: karonya, Äkalonya, vergonya, ecc. 37) Incrociato con krošta crusla ! f8) cfr. letterat. in Körting, Lat. — rom. Wb. 9818, 9825. orna urna; lort luridu; zbora ex-burrat (da burra); onzi ungere; II h) preonta per-re-juncta39); orli orulu (oni); šponzi pungere; šonza axungiai0); moiizi mulgere; ponta puncta; kolpa culpa; školta a(u)scultat; koltra culcilra; stropa struppa (struppu); krosta crusta; [ajvonda („abbastanza“) abundat4I); polpa pulpa; bot/a, bucca; fola fullat; raedola, mig- medulla mošt/a musca; gota gutla; štopa stuppa; mostra monstrat; konyosi cognoscere; nola nuc-ula; panola panucula; forma forma; ordiri online; žgo‘ba gubia; T'o'a arrugia; foti futuere; faršora frixoria *. Casi singoli *). 1. dut. Se a ragione s' e premessa una base tot tu, si potrebbe costringere la voce ribelle a passare, seguendo i coneenti della, metafori ia, per diit/_ totti e a tirarsi dietro il singolare. Per 1’ iniziale v. Ascoli, Arch. glott. I. 445, 516; Meyer-Lübke, Gramm, der rom. Spr. I. 354, e in generale, la letteratura registrata dal Körting, Lat.-rom. Wb. 9628. 2. ša^glus (singluttiu), * ehe nella parte settentrionale suona ret-tainente ša^glos, doviä la vocale toniea al verbo gluti, i)tgluti, da eui pullularono glut, glutar\t\ e glutidor. 11 verbo „ša^glusa“, noto al Pitona (346), da noi non s' usa. — Ci avrä la sua parte anche la ono-matopeia. 3. ‘u deo(r)su va, eome anche altrove, a braccetto con šu su(r)su. 4. kuri cum deve 1’ u alla proclisi; kurt42) curtu a derivati o a forme verbali di skurtd, kužiri (cuciono), ecc. alle forme arizotoniehe in primo luogo ali’ infinito : kuži cosire (consuere). S lat. volg. e aperto. I. Ossitoni (friul.) 1. a) in esito scoperto : e b) otiginariamente seguito da vocali : 'e 39) vedi Forum Julii I, 119. ,0) špondya sponga, onda unda, parolo attinenti al mare, dovranno 1’ o al-1’ influsso del veneto (gradese). 41) -Mi sembra pili probabile, cho rispecchi piuttosto la torza pors. sing, (cfr. basta !) die 1’ avv. abunde, come finora s’ e creduto. *) Sono acquisti di seconda majio (dali’ ital. letterario o dal veneto) : kudumar ital. cucumero ; šapulkri (dal latino della chiesa: Vidossich, Studi triest. § 24); kükuma ital. cuccuma (cfr. invece il ven. cögoma!) ; a"tün autunno (cfr. invece Pirona tom !); šubit, subita (!) subito ; n-, lumar numero; dübita dubita ; riküpera ricupera ; azunzi aggiungere; ecc. eec. duntya (dunque) ha preso ora da noi il sopravvento su dontyu (antiquato) cfr. Pirona 143 donpho. 42) So non si puö premettere un curtu. cfr. Meyer-Lübke, Gramm, der rom. Spr. I. 72. 2. in sili ab a liber a: a) davanli a nasale e b) negli altri casi: i 3. in sili ab a chiusa: a) nel nesso „men“: e b) davanti a „r": ‘a c) „ a nasale: i d) negli altri casi: ‘e fT. Parossitoni (friul.) 1. in sili ab a a per ta: a) avanti a nasale e dopo rons+r : e b) negli altri casi : ‘e 2. in s i 11, ab a, c h i us a: a) dopo r e nel nesso „men": e b) avanti ad r : 'a c) avanti a nasale: i d) negli altri rasi: >e me rne[u. I 1 a) ‘e illaei; m'e* mei. 1 b) ven venit; ten tenet; beti bene; 2 a) sil caelu; sir q(u)aerit; ir heri*; intir integru; fir /ero43); pit 2 b) ped,e; diš decern ; šiš sex ; iž-[al] es(t)-[illu]44). forment frumentu ; trament tremendu 45); inliment in-la- 3 a) wente\ a metis ad mentes46); torment tormentu. uti —, inv'ar hibernu; v'art aper tu; s‘art certu ; far ferrn; b) guv'är gubernu ; vlar vermen ; v‘arš versu ; v‘ars apergit (aperit) ■ fars tertiu; p'art perdit; nyarf nervu. vint ventu ; dint dente ; dišpušint dispossente ; šint sentit ; c) tint tend.it; ufint ojfendit; špint expevdet ; int gente ; arint ar-gentu ; rint rendit; t/arpint carpentu ; šarpint serpente ; timp tempu ; griti gremiu ; — int — endo: ridint ridendo; — int — 13) Neli’ alto sonziaco (Grad.-Gorizia) davanti ad r s’ incontra 'e invece di i (cfr. HERI !) Due possono essere le vie percorse ; o si subi 1’ influsso deli’ ital. — ven. (cfr. anehe ariit 1) o vi si arrivč attraverso i r, eh’ ebbi oecasione d’ udire a Gradišča, generato da — ir.... i'r... ier.... 44) Cfr. il bellissimo articolo del Gartner nella Zeits. f. rom. Phil. XXXII. 710; — iz passo regolarrnente per ie(s), come tutte le voci contenute nella rubrica. -— šež s-es (sei, inveee, debole in gamba com’ e, non ebbe abbastanza calore interno, per far germogliare dal suo seno un dittongo. 45) durmlnt dormiente, - endo segui i participi e gerundi in int, ehe non avevano alle costole le due eonsonanti nasuli. 4') Cfr. impi(n)š = in piedi ; ecc. rnle: pat int parente47); ražint rasente ; firbmt fervenle; d'u- 3 c) rint decorrente; lu/int lucente, ■— endo; kuunt, currente, — endo ; p'ardüit perdendo. p'el 48) pelle; b'el bellu; —'el — ellu: t^ap'el cappellu;* d) sarv'el cerebellu ; vidyel vitellu ; iisel avicellu; anyel agnellu; ardyel Inrdellu; t/a vidyel capüellu; grut/el cultellv 49); rast/el rast ellu ; tyast/el castellu ; 'et leclu 50); p'es pejus; m’es tnediu. tenar teneru ; trema tremat; prea precat; kreva crepat; II 1 n) *eva levat51); ’e.V lepnre; f'e(v)ra jebre*; v’eri vetere; b) pu'eri jxdelru: p era pelm M); in'edi medica; sai^eža53) ceresea*. resta resta*) (restis), rentni; presta praeslat; armenta ar- 2 a) metila; samensa sementia; — ment(r)i — mente: solament(r)i; tormenta tor mental. v'arta aperla ; t'ara terra ; s'ara »errat; v'arzi apergere **) 2 b) (aperire); ru-, riv'arsa reverm; kuv'arta cooperta; p’art'a pertica; p'aidi perdere ; m'aida merda ; t'armit terminu * ; er novello influsso della in : zumvela. 5. mel (mele), fei {feie) dovrebbero ingentilirsi in mil e fil. Di ffttti Pirona (Voc. frl. 253 e XÜIX) ce ne attesta l’esistenza per al-cune parti del Friuli. Percbe mai questi due estremi di gusto hanno voluto toccarsi nell’ evoluzione ? Si potrebbe forse partiie da mele, ßle (cfr. stela — stellet!per melle, feile (invece di mele, jele)11. ß. A era stanno accanto 'era e ‘ara (Gradisca-Gorizia). Non m’ e dato di poter decidere, se erat riconosca per suo legittimo suceessore er a oppure iera. Propendo perö a credere che sia era il diretto suc-cedaneo di erat (proclisi!), mentre *era non presenta che una dit-tongazione illusoria, formata da un j prostetico ; per influsso deli’ r 1’ *e (in proclisi !) pote allargarsi (a Gorizia !) in 'a. o = lat. volg. o aperto. 1. Ossitoni (friul.) 1. in uscita. libera: o 2. in sillaba, aperta : a) davanti a nasale : o b) negli altri rasi : U II. Parossitoni (friul.) I. sillaba aperta, : a) davanti a nasale: u, (ui) b) negli altri c.asi : ue 3.—2. in sillaba chiusa : a) davanti a, nr“ : ua b) „ n nasale : U, ui c) negli altri casi : ue kumo eccu modo (quomodo) 55); došpo, dašpo d-ips-post; 11) In ambidue i casi pero si tratta di o semiatona! on liomo ; bo rt bonu- ; ton tonu56) ; 2 a) dul dolet5?); ul volet57) ; nul 6S) ; in-olet; — ul — olu ; fa- h) žul(i) phageolu; 1-, ninsul linteolu; vat/anil vacca-reolu; pontarul punct-ereolu ; mu[i]zul modiolu; fur foris ; mur morit\ur\ ; kur core (c.or,-dis) ; da ur de-ab-vor[s]u; nuf novem ; bu.š boves ; uf ovu ; mut modu ; zuk jocu ; luk Iocm ; fuk focu ; k"arp corpu ; (v)“arp orbu; puar porru ; kuar cornu ; d“ar 3 a) dorm.it; štuars ex-torq\u]et; žmuarš morsu; t"art tortu; p"art, portu; f"art j or te ; muart morte, mortu ; mordetB9) ; Cfr. le varianti a pag. 26 segg.! b) punt, p"int potite; škunt, sk“int abscondit; k uns, k“ins congiu; surt somnu ; lu^k longu 60). k“el collu ; m"<‘l molle&'); kn(;t coclu; adu6š ad-dossu (ad- c) dorsu); (v)"es ossu ; puešt po{s)itu ; grueš grossu; k"«' coq(u)ere; k"e' colligere; (v)ue‘t vocitu*-, šPe' foliu; (v)"^,1 voleo; a(v)ue liodie ; buna bona ; tuna tonat; šuna sonat; umirts lwmin.es ; II 1 a) Invece : inuini („sacrestano“) monachu. š“ela sola (plur. di solum; 11011 soleaf); m“ela mola; (v)"elirt b) volunt *; skVla schola ; varvuela vareola (da varuS) 62) ; b 'era bor(e)a; rueda rota *; šk"edi excotere\ puarta porta; portal; p”arti(n) porticu; m"arta morta; k“aida 2 a) e,horda ; m“ardi mordere (v)uardi(n) hordeu; f"arfiš forfices; (v)'‘arfifi orphanu; št"arzi torq(u)ere ; škuarsa („concia delle }>olli“) scortea ; šf “arsa fortiat; žm"arša s-morsa ; C jr. le varianti a pag. 26 segg.! skundi šk"indi abscondere; rišpundi, ri.šp"indi respondere; l>) kuilsa, k"ii\sa comptiat; kuntra, k"intra contra; M) 11 primo etimo fu proposto, inUipendentemente, da Simzig, Not-izie varie, e dal Gartner, Raetorom. Gramm; il secondo da me in Forum Julii I. 120; ma ci ho qualcho dubbio, ora. “) Sun (sonu) ha 1’ u dal verbo : šund sonare. 6?) Donde. : dulin, che caccid affatto di seggio d"elin, e ulili ehe perd nori ju cosi prepotente e tion turbd ta pacifica esintenza del legittimo (v)"elin. ss) La variante nuš presenta incrocio di nul con naia nasal. 59) Son dunque aecattati dal ven. e ital. : pork (porcu); ort (hortus); Sorta {sorte); forsi (jorsit), ehe deve 1’ o alla proelisi e di cui il Pirona co- nosce anche la retta forma: f“arš. 611) Cfr. pero anche Gartner, Rom. Gramm. 51, 176-9. 61) Mentre mol, se non e sorto dali’ infinito molä šara importato poste-riormente. °2) Imparammo dunque dai veneti ad usare la .grižola“, a grattarci dal capo la ,pa'ola*, ad aver la .tremarola“, a menare la .kariola“, eee. Peša fossa; gr"eša grossa; (v)”eštri vostru6S); k”ešta costa\ c) sfer'a stören-, (v)“e'da vocita*; t"ešiA toxicu; f"ea folia; (v)ueli(fi) oleu. Casi singoli. 1. Bontius (Isonzo) ingliiottendo nei suoi gorghi 1’ articolo in-grosso fino a far sollevare dal letto, nella parte settentrionale, qualche vocale pesante, c percio pf>co gradita : llžllhs - izuriš (per dissim.) užuins - u/iris (per dissim.) 2. Solo il buiris bicongiu (Aseoli) porta li selis (secchie) in tutta la regione ali’ Isonzo, mentre „b'ufis“, che ci si attenderebbe di tro-vare nella parte inferiore, vi e ignoto, non cosi pero al Pitona (26). Da biüens risulto.., b'u’ns, onde „b'uns“ e „bu’ns“, donde... b“ifts (cfr. p"irt, ln/k"m !) 3. font (fonte) riportato dal Pirona (167) non seorre ali’Isonzo, ove mormora solo la fontana. Ne čredo ehe la forma pironiana zam-pilli direttamente da fonte latino, bensi abbia la sorgente oltre 1’ Ap pennino. Lo stesso si diea deli' impopolare front (fronte), cui tenne validamente e tenacemente fronte „sarneli“ cerniculu (da cernere). mont (monte) s. f. sembra che, schiacciato da montanya: montanea, möns abbia ristretto la sua circonferenza anche negli altii casi e sia diventato mönte, come lo fan credere altri idiomi romanzi : se cosi fosse, andrebbe inserito fra gli o! Altrimenti e un accatto posteriore. 4. turkli (torculu), se non e deverbale di turklä (l.a p. pl. tur-klin), ne e certo ad esso debitore del suo u. 5. žvual, (volu), ž(v)“ala (ex-volat), z(v)ualä [ex]volare* seppe trascinare in aure infide certnni ehe ciedettero di aver tiovato qui un unieum per 1' evoluzione -61 -ual. Invece ben altra gatta ci cova. II Boerio a pag. 727 riferisce due forme rivelatrici svuoldr «guolar 64), che ci dicon chiaro e tondo che qui si tratta ne piü nž meno di un caso analogo a : ualif olivu (accanto a : ulif), “arela auricula; "are volere. (Ex)volare avrä battuto cosi le ali : (ex)volare : svola... swolä... svuola... žvaaia... ž(v)uala, e poi ri-morchiö dietro : ž(v)nala, ž(v)"al. 6. voli 65) oculu, vot odo sono i due uniči casi, ehe rispecchino il dittongo "6 con vo. Avranno percorso questa via non cal])estata e soli: 63) nežtri nostru e ridotto da „n"eštri“ in causa della sua posizione pro-clitiva ehe di solito ha; mentre ,,(v)ueštri“ mantenne 1’ u, perehö protetto dalla labiale iniziale ; a Gorizia s’ usa noštri e vot tri: ven. — ital. / Per il ehtogg. sioldr v. Gartner Erto, nota 115 a; Vidossich, Studi triest, § 17 ; Salv ioni, Miscellanea Aseoli 88. “) Deve l' o al plurale vo1 ehe i piv, usalo del sing. illu sontiu / 1- uzu'ns,-uzu‘ns oculu — "61i •— woli — voli; ocAo — "ot — wot — vot Non sarä da considerare terzo lor compare vöra, come Ascoli credeva, facendo risalire la voce a op(e)ra ; vora e labore, divenuto fenmiinile, per parentela con „fadia“ (fatica) e sim., con cooperazione di lavotä laborare e del la che, dopo che la voce ebbe mutati i conotati, se tie staccö. Mantenne il tinibro cii fabbrica nell* o cliiuso (cfr. lavor). 7. nyot (wocte); nyof (tiovu); nyosis (nojdias)06); t/oli (tollere) presentano dei casi speciali, poichö l’o era in origine preceduto da un i semivocalico, ehe intaccö c palatalizzo la consonante (dentale) che lo precedeva67). Questo ’o vien ritenuto d’origine veneta se sia analogico (e — 'e: Gartner) o succedanco di uo affievolito (Vidosaich) o qual-cosa altro ancora, 11011 saprei decidere. Tanto Gartner quanto Vidossich hanno buoni argomenti per la loro tesi, ma bisognerebbe anclie ve-dere, ne non possa trattarsi di i epentetico, e precisamentc d’origine fisiologica, intrusosi anzitutto in posizione atona o semiatona (j>ro-clisi) e non solo davanti ad o! au f. au primario : 1. a) in ossitoni (in sili. aperta) : o b) in parossitoni : se preceduto e seguito da cons. palatale: 0; se no : o 2. davanti a dentalecons. : ol, sc preceduto da palatale : ol II. au secondario : sempre au t/ot („porcile“) cautu8S); pok jkiucu ; 1 I a) t/osa caussa ; otxa auca ; b) kloštri („catenaccio“) clauslru. Emergc da „t/ot“ c „t/osa“ che la palatalizzazione del k (r.) davanti ad a precorse la contrazione del dittongo. olsa ausat; polša pausat; 2) dyolt {fandet; dyoldi gandere. pera"la ;parabola; ta"la tabula; d‘au diabolu. 11 ) Cfr. Meyer-Liibkc, Gramm, i. 138; e letteratura in Körting, Lat. roin. \V1>. G586. fi7) Cfr. Ascoli, Arch. glott. 1, 499. — Gartner, Zs. f. rum. Pliil. XVJ, XXVI. — Vidossich, Studi triest. § 17. ,,H) vedi h\ spiegaziono da me data in Nuove Pag hie 9. P A U P E K E. Riflessi sonziaci (v. pag. 28) : por, pur, pu"r, p"er, p"ar, p“or. Gartner nel Handbuch (120) ammette ehe la voeale composta a" siasi ridotta cosi presto ad o da poter esser trattata eorae un o aperto originario. Purtroppo Hi laseio trarre in inganno da p"er. che, a buon conto, se .si fosse svi-luppato da un por, sonerebbe pur, e iion p'er (efr. jur, kur, eec.). Per spiegarsi i jiHessi si svariati di paupere bisogna aveme presente 1’ uso come aggettivo predicativo in posi/.ione tonica (egli e povero) e come aggettivo attributivo in posizione prodi tiča (e un pover[o] uomo, eane, diavolo, ecc.). Essendo piti frequente 1’ uso attributivo, esso ebbe il sopravvento. La posizione proditica (semiatona) favori, necessariamente, i’ evoluzione a se, varia secondo i casi e gl’ indi-vidui; donde le tante varianti. Le forme evolutesi in proelisi si fis-sarono con maggiore o minore vitalitä in posizione tonica (uso pre-dicativo). Nel mio paese natio, a Fiuinicello, p. e. s’ usa solo par per agg. pred., mentre per agg. attrib. s’ usa anche pu'r, pu"r. Da paupere sorse, naturalmente, pov'r, che in proelisi si ridusse a por e, anzitutto quando la voeale tonica era un i od un u, si fece pur (di regola pur). Fra quest’ ü e la continua dentale r si fece largo come fisiologieamente di leggeri si spiega ed altri idiomi 1’ atte-stano -— un suono indistinto, dentale, perche propaggine deli’ r ; e poi pote anche oscurarsi, adattandosi al vicinato. Dunquc : pur:., pu'r... pu'r... pu°r... pu"r. (efr. la var. gori». 'e"ar, per ‘eur!). Favorito dalla posizione semiatona, 1’ accento secondario pote oscillare e fini per posarsi sulla seconda parte della voeale coni posta sorta per jjropagginazione, rifuggendo il popolo da composizioni di u voc- (cfr. li?/k"i,n p"in, ecc.). Nacque cosi da pu'r... pur...: -p’er; da pu"r... pu"r... p" ar ; da pu°r... p "or. Si potrebbe pero anche jirender le inosse da paupere — pövar... po“ar... puar... ecc. ecc. (Continua). n n n n N0T1ZIE 1NTORNO AL GINNASIÜ. n □ n n NOTI/JE SCOLAST1CHE CORPO INSEGNANTE AL TERMINE DELL’ANNO SCOLASTICO 1909-10 NOME MATERIE Ore ' Capo-classe in Ossor vazi oni l Giovanni Bisiac, i. r. direttore della VI cl. di rang o. Tedesco in III e VI. 6 Membro deli' i. r. Consiglio scolast prov. deli’ Istria. 2 Arturo Bondi, i. r. professore. Geografla e storia in V e VIII. 7 Custode della col-lezione geografico-storica. 3 Giovanni Buttignoni, i. r. professore; ea-nonico onorario del Cap. cntt. tli Trieste. Religione in tutte le classi. . 18 Prelato domestico di Sua Santitä. 4 Antonio Caidini, i. r professore deli’VII1. clasne di rango. Fu in permesso tutto 1’ anno. Dirigente provviso • rio deli’ i r. istit. magistrale masch. in Gradišča, 5 Orlando Inwinkl, i. r. professore. Matematica in II b. e in IV-VIII, Fisica in VII e VIII. 2G VII Custode del gabi-netto di fisica. ! o Dr. Vittorio Largaiolli, i. r. professore. Matematica in I, II a e 111, Storia nat. in I. II a, II b, III, IV e VI. Fisica in IV. 25 III Custode del gabi-netto di storia naturale; membro della comm. esami-natrice per candi-dati al magistero nelle scuole pop. e cittadine. i 7 ! Francesco Majer, i. r, professore della VII classe di rango. Latino in Vile VIII, Greco in VI. 15 VIII Rappresentante co-inunale, membro del consiglio sco-lastico locale e ci-vico bibliotecario. 1 8 Don Giovanni Musner, i. r. professore. Latino in V, Italiano in III, V, VI e VII. 18 v Membro della com-missione esamina-trice per candidati j al magistero nelle ' scuole cittadine e 1 custode della bi- j blioteca giovanile. I 9 Celso Osti, i. r, professore. Latino in I, Italiano in I, II b, IV e VIII. 22 I Custode della bi-bliotecadei profes-sori. 10 Ugo Pellis, i. r. docente effetti vo. Tedesco in I, II a, IV. V, VII e VIII, Prop. fil. in VIT. 20 NOME MATERIE © h O Capo-classe in Osservazioni 11 Dr. Eugenio Simzig, i. r. docente effettivo. Latino in II a., Greco in III, Tedesco in III), Storia e geografia in II a e prop. fi.1. in VIII. 22 11 a lnsegnö la steno grafia in 1 ora set-timanale 12 Giuseppe Vatovaz, i. r. professore della VII elasse di rango. Latino in VI, Greco in V, Italiano in II a e calligrafia in I. 1(5 VI Custode del gab archeologico e di-stributore dei libri scolastici del fondo di beneficenza 13 Iginio Zucali, i. r. docente effettivo. Latino in IV., Greco in IV e VIII. i;> IV 14 Luigi PilTer, i. r. sup-plente abilitato. Latino in II b e III, Greco in VII e geografia e storia in II b. 21 11 b 15 Giuseppe Tuni, i. r. pro£. della VII classe di rango i. r., sup-plente. Geografia e storia in I, III, IV, VI e VII. 17 IG Antonio Stanich, can-didato di prova, dal 3 aprile in poi. Abilitato all’ insegna-mento della matema-tica e della fisica. Frequentö le lezio-ni del prof 0. Inwinkl. Docenti delle materie facoltative: 17 Matteo Krištofič, i. r. maestro della IX cl. di rango preseo la casa di pena. Lingua croata, 3 corsi. 6 18 Ranieri Cossar, i. r. maestro supplente di pratica presso 1* isti-tuto magistrale. Disegno, 2 corsi. 4 19 Roberto Catolla, i. r. maestro di musica presso l’istit. mag. Canto, 2 corsi. o 20 Dr. Eugenio Simzig, i. r. docente effettivo. Stenografia, 1 corso. 1 Civica deputazione ginnasiale: Signor avv. Felice dott. Bennati, rappresentante comunale t> Luigi dott. Longo, » » » Gregorio ing. Calogiorgio » » Francesco Zetto, i. r. bidello e custode deH’ediflcio. Cronaca deli’ Isti tu to L’ anno scolastico 1909—1910 ebbe principio il giorno 16 set-tembre. L’ ufficio divino d’ inaugurazione fu celebrato il giorno 18 settembre. II giorno 20 incominciarono le lezioni regolari. Furono pure solennizzati nel modo consueto gli anniversari deli’ Augusta Casa imperiale ai 18 agosto, 4 ottobre e 19 novembre. 11 giorno 28 settembre 1’ i. r. medico distrettuale dott. Vit-torio Gramaticopolo visita gli ocehi degli scolari. Nei giorni 29 e 30 ottobre la scolaresca accede ai ss. sacra-menti del la Confessione e della Comunione. Ai 5 febbraio 1910 si chiude il primo semestre ed ai 9 del mese stesso si da principio al secondo. Nei giorni 6—8 maržo si tengono gli esercizi pasquali, alla fine dei quali la scolaresca accede per la seconda volta ai ss. sa-cramenti della Confessione e della Comunione. Nei giorni 5—7 aprile il Rev. m o Commissario vescovile Mons. Giovanni Kavalich assiste ali’ istruzione religiosa in tutte le classi, nel giorno 10 aprile alla Messa ed alle esortazioni. Nei giorni 8 e 9 giugno la scolaresca si accosta per la terza volta ai ss. sacramenti della Confessione e della Comunione. Dal 6 ali’ 8 giugno si elaborano i temi per gli esami di maturitä. Gli esami orali si terranno il due luglio sotto la presidenza deli’ onorevole sigrior Giovanni Larcher, direttore deli’ i. r. Isti-tuto magistrale di qui. II risultato dei medesimi verrä pubblicato nell’ annuario del prossimo anno scolastico. Nei giorni 16 e 24 giugno 1’ i. r. medico distrettuale dott. Vittorio Gramaticopolo pratica la vaccinazione e rivaccinazione agli scolari deli’ istituto. Nei giomi 30 giugno e 1 luglio si tennero gli esanii di am-missione alla prima classe. L’ anno scolastico si chiude il 2 luglio col solenne ufficio divino di ringraziamento e con la distribuzione degli attestati semestrali. Riassunto dei decreti piti importanti pervenuti alla Direziono gimiasialo durante lo ferie deli’ anno scolastico 1908-1909 e nel corso del 1909-10. L’ i. r. Cons. scol. prov. deli’ Istria, con decreto 26 luglio 1009 n. 346, comunica ehe il sig. Ministro, con dispaecio 9 luglio 1909 n. 22856, promoveva all’ VIII classe di rango il professore Antonio Caldini. L’ i. r. Luogotenenza di '1'rieste, con dispaecio 5 agosto 1909 n. VII — 1909, comunica il contenuto d’ un decreto ministeriale, il quäle stabilisce clie a cominciare dal corrente anno scolastico 1009—10 il pagamento della tassa scolastica presso le seuole medie dello Stato debba farsi col mezzo delle Casse postali. Le norme relative a tale pagamento ed al giro di denaro delle dire-zioni di seuole medie a mezzo delle Casse postali sono emanate dal Ministero con ordinanza 22 giugno 1909. L’ i. r. Cons. scol. prov. deli’ Istria , con disp. 13 settembre 1909 n. 1367, comunica ehe 1’ i. r. Ministero del Culto e deli’ Istru-zione, con decreto 13 agosto 1909 n. 24435, si e compiaciuto di accordare (dali’ anno 1910 in poi) un annuo sussidio di corone 1200 da distribuirsi fra scolari poveri e meritevoli di questo i. r. Ginnasio superiore. L’ i. r. Cons. scol. prov. deli’ Istria, con disp. 27 settembre 1909 n. I. S. — 472-18 — 08, comunica ehe 1’i. r. Min. del Culto e deli’ Istruzione, con decreto dol 22 settembre 1909 n. 2497, nominö il professore Giovanni Larclier, i. r. ispettore scolastico distrettuale colla sede a Pola, a dirigente provvisorio deli’ i. r. Istituto magistrale mascliile in Capodistria. L’ i. r. Cons. scol. prov., coi disp. 1 ottobre 1909 n. 767-3 e 6 maržo 1911) n. 767-3, notifica ehe 1’i. r. Ministero del Culto e deli’ Istruzione, coi decreti 25 luglio IS09 n. 23430 e 28 feb-braio 1910 n. 5086 accordo al prof. A. Bondi per 1’ anno scol. 1909—10 la riduzione deli’ orario da venti a sette ore settimanali allo scopo di dargli agio a compilare un testo scolastico di storia universale per le classi superiori delle seuole medie con lingua d’ insegnaniento italiana. L’ i. r. Cons. scol. prov. deli’ Istria, con disp. 10 ottobre 1909 n. I. S. — 679/19 — 07, rende noto ehe 1’ i. r. Ministero del Culto e deli’ Istruzione, con decreto del 5 ottobre 1909 n. 39403, nomino il prof. Antonio Caldini a dirigente provvisorio deli’ Istituto magistrale maschile provvisorio in Gradišča. Con dispaccio del 21 ottobre 1909 n. 1539 il Cons. scol. prov. deli’ Istria comunica ehe 1’ i. r. Min. del Culto e deli’ Istruzione, con reseritto del 10 ottobre 1909 n. 40237, approvö (per 1’ anno scol. corrente) la divisione della seconda classe in due sezioni e 1’ assunzione di un supplente per 1’ anno scol. in corso. L’ i. r. Cons. scol. prov. deli’ Istria, con disp. del 21 ottobre 1909 n. 1657 approva 1’ assunzione dei supplenti Luigi Piffer e Ernesto Anselmi per 1’ anno scol. corrente. Con nota del 27 novembre 1909 n. 1913 1’ Ordinariato Vesco-vile di Trieste e Capodistria nomina il R.mo Signore Giovanni Kavalich, Canonico dal Capitolo concattredale di questa cittä, a Commissario Vescovile per 1’ istruzione religiosa presso quest’ istituto, in sostituzione del R.mo Signore Don Giorgio cav. Pitacco. L’ i. r. Cons. scol. prov. della Dalmazia, con disp. 23 feb-braio 1910 n. 1370, notifica ehe 1’ i. r. Min. del Culto e deli’ Istruzione, con decreto 4 febbraio 1910 n. 701, nomino il supplente Ernesto Anselmi a maestro effettivo presso 1’ i. r. Scuola reale superiore con lingua d’ istruzione italiana in Zara. L’ i. r. Cons. scol. prov. deli’ Istria, con disp. 2 maržo 1910 n. 401, comunica, clie il sig. ministro del Culto e deli’ Istruzione con decreto 13 febbraio 1910 n. 3028, nomino il prof. Giovanni Larcher a direttore deli’ Istituto magistrale maschile in Capodistria. L’ i. r. Luogotenenza di Trieste, con disp. 1 maržo 1910 n. 1521, notifica ehe Sua Maesta 1’ Imperatore, con Sovrana Riso! uzione del 20 febbraio 1910, si e graziosamente degnata di nominare il direttore Giovanni Larcher a membro deli’ i. r. Con- siglio scol. prov. deli’ Istria. L’ i. r. Luogotenenza di Trieste, con disp. 9 maržo 1910 n. Pr. 1521, comunica ehe la Giunta provinciale deli’ Istria nella sua seduta del 4 maržo a. c. destinö a suoi rappresentanti nel Consiglio scol. prov. gli assessori provinciali Innocenzo Chersich, Francesco Salata e don Antonio Andrejčič. L’ i. r. Consiglio scol. prov., con disp. 23 maržo 1910 n. 526, approva 1’ assunzione di Giuseppe Tuni, i. r. professore in pensione, a supplente per il corrente anno scol. presso questo i. r. Ginnasio al pošto del docente Ernesto Anselmi nominato maestro effettivo presso 1’ i. r. Scuola reale superiore in Zara. Con disp. 3 aprile 1910 n. VII - 473 F i. r. Luogotenenza permette al candidato al magistero Antonio Stanich, di continuare presso questo Istituto 1’ anno di prova. L’i. r. Consiglio scol. pro v. deli’ Istria, con disp. deli’ 11 aprile 1910 n. I. S. - 428-10, notifica ehe il sig. Ministro del Culto e deli’ Istruzione, con decreto del 4 aprile 1910 n. 9990, nomino il docente provvisorio dott. Eugenio Simzig a docente effettivo in questo istituto. L’ i. r. Luogotenenza di Trieste, con disp. 18 aprile 1910 n. VII — 637 — 10, comunica ehe 1’ i. r. Min. del Culto e dal 1' Istruzione, con deereto 27 maržo 1910 n. 9618, riconfermd nella funzione di delegato ispettore speciale per 1’ insegnamento del disegno a mano libera alle scuole medie e alle scuole maschili e femminili del Litorale per gli anni scolastici 1909—1912 il prof. alla Scuola reale dello stato del III distretto di Vienna, Edoardo Brechler. L’ i. r. Luogotenenza di Trieste, con disp. 13 gennaio 1910 n. VII - 198, comunica ehe 1’ i. r. Ministero del Culto e deli’ Istruzione, con deereto 16 dicembre 1909 n. 48313 stabilisce ehe i ri-petenti, fatta eccezione per quelli che ripetono spontaneamente la classe, debbano abbandonare 1’ istituto qualora non siano alla fine dell’ anno scolastico dichiarati idonei al passaggio alla pros-sinia classe superiore. Parimenti dovranno abbandonare 1’ Istituto anche gli altri scolari che in entrambi i semestri avessero ripor-tata la nota insufficiente in meta o nella maggior parte delle ma-terie obbligatorie (eccettuata la ginnastica). II Consiglio scolastico provinciale e pero autorizzato a per-mettere la ripetizione della classe nello stesso istituto in circostanze speciali, su proposta del corpo insegnante. L’ i. r. Luogotenenza di Trieste, eon disp. 3 aprile 1910 n. VII — 600, notifica che 1’ i. r. Minstero. del Culto e deli’ Istruzione, con rescritto 19 marzo 1910 n. 2849, ordina che la geo-grafia e la storia universale nel ginnasio inferiore debbano essere considerati come due oggetti d’ insegnamento indipendenti e trat-tati come tali sotto ogni riguardo, secondo i nuovi piani normali d’ insegnamento per ginnasi. L’ i. r. Luogotenenza di Trieste, con dispaccio 27 aprile 1910 n. VII — 700 — 1910, comunica che 1’ i. r. Min. del Culto e del-1’ Istruzione, con deereto 18 aprile 1910, ordinö che in tutte le scuole medie, gl’ istituti magistrali maschili e femminili e le scuole nautiche, nei quali istituti 1’ anno scolastico dovrebbe chiudersi normalmente il 15 luglio, si debba chiudere invece quest’ anno, in via eccezionale, giä il 2 luglio. L’ anno scol. prossimo, secondo il succitato decreto ministeriale, si aprirä fra noi il 9 settembre ; il primo semestre dell’ anno scol. 1910—11 si chiuderä al 31 gennaio e il secondo s’ iniziera il primo febbraio, sopprimendo le va-eanze fra i due semestri. L’ i. r. Luogotenenza di Trieste, con dispaccio del 22 maggio 1019 n. 759, comunica che 1’ i. r. Ministero del Culto e dell’ Istruzione, con decreto del 1 maggio 1910 n. 11999, ordina che di re-gola non si faceia ostacolo alcuno all’ ammissione di una scolara straordinaria su ogni venti scolari pubblici della medesima classe. L’ i. r. Luogotenenza di Trieste, con dispaccio del 22 maggio 1910 n. 575-12-09, riniette alla direzione ginnasiale le disposizioni ministeriali sul nuovo piano didattico per i ginnasi in Austria. Con dispaccio deli’ i. r. Luogotenenza di Trieste del 9 maggio 1910 n. VIT - 700/2 — 10 si notifica ehe il sig. Ministro del Culto e deli’Istruzione, con decreto del 29 aprile 1910 n. 18.297 diede al direttore ginnasiale di qui 1’ onorifico incarico di presie- dere 1'esame di maturitä di quest’ anno uel Ginnasio Reale e Scuola Reale Superiore provinciale in Pisino. LIBRI DI TESTO DA USARSI NELL’ ANNO SCOLASTICO VENTURO 1. Religione. Catechismo grande della religione cattolica, coli’ approvazione della curia vescovile di Trieste-Capodistria. Trento G. B. Monauni 1900; in cl. I e II — mons. V. Monti, Compendio di liturgia cattolica ; in cl. J-113 (salvo 1’ approvazione ministeriale). — Panholzer Storia saera del veccliio e del nuovo Testamente, Vienna ; in cl. II I e IV. •— R. Endrizzi, Breve studio scientifico della religione cattolica, Parte 1. Apologia, Rovereto 1906; in cl. V.—Parte II, Dommatica ; in cl. VI. — Parte III, Morale ; iti cl. VII (salvo 1’ approvazione ministeriale) —• S. Zieger, Compendio di storia ecclesiastica, Trento 1908; in cl. VIII. 2. Latino. Scheindler-Iiilg, Grammatica latina, 2. ed. Trento, ’00 Monauni ; in cl. I-VIII. — Steiner-Scheindler, Esercizi latini, Trento, Monauni ’90; in cl. I e II. — Iülg, Esercizi di sintassi latina, parte I e II : in cl. III e i V. — Gandi no, Esercizi di sintassi latina : in cl. V-VIII. — Cornelio Nepote e Q. Curzio Rufö di Schmidt-Vettach, Vienna, Tempsky ’07 ; in cl. III. — Caesar, Bell. Gali., ed. Defant, Praga, Tempsky ’92 ; in cl. IV. — Ovi-dius, Carin. sel. : ed. Sedlmayer-Casagrande, Vienna, Tempsky ’90 ; in cl. Y. — Livius a. u. c. lih. I, II, XXI e XXII, ed.Zingerle, Praga, Tempsky ’96 ; in cl. V. — Sallustius, Bellum Jugurthinum Praga, Tempsky ’9l ; Cicero, In Catilinam I.: in cl. VI. —• Vergilius, Aen., ed. Klouček Szombathely, Praga, Tempsky ’91 ; in cl. VI e VII. — Cicero Pro Sulla, De Amicitia, Epistolae, Pro Archia, in cl. VII. — Tacitus, Ann. Hist. ed. Müller, Praga, Tempsky '90; in cl. VIII. — Horatius, Carm. sel., ed. Petschnigg, Praga, Tempsky '00; in cl. VIII. Curtius-Hartel, Gram matica greca, 2.a ed. 1892, Trento Mo-nauni : in cl. III-VIII. — Schenk], Esercizi greci, Trento, Mo-nauni ’89; in cl. III, IV e V. — Casagrande, Esercizi greci, II parte, Capodistria, Priora ; in cl. VI-VIII. -— Schenk], Cresto-inazia di Senofonte, Torino, Loescher ’80 ; in cl. V. — Homeri Ilias. ed Christ.-Defant, Vienna, Tempsky '90; in cl. V e VI. -— Herodoti Epitome, ed. Hintner. Vienna, Holder ’98 ; Plutarchi, Vitae in cl. VI. — Demosthenis Orationes, ed. I )efant, Praga, Tempsky ’ 89; in cl. VII. — Odissea di Omero, Christ-Leveghi, Vienna, Tempsky ’06; in cl. VII e Vlil. -— Platone, Apologia di Socrate, di C. Cristofolini; in cl. VII. —- Platone, Fedone, Critone, Praga, Tempsky; Sofocle, Edipo re; in cl. VIII. 4. Italiano. Curto, Gramm, ital., Capodistria, Priora, 2. ed. '03; in cl. I-1Y. — Nuovo libro di letture ltaliarie, parte I-IV, Trieste. Schimpft ’98 : in cl. I-IV. — Hassek. Antologia di poesia e prose italiane, parte I-IV, Trieste, Cliiopris '91 ; in c-1. V-VII. — Manzoni, I Promessi Sposi, Hoepli ’00 ; in cl. III, IV e V. — L. Polacco, Dante, la Divina Commedia, ed. Hoepli, Milano; in VI-VIII. 5. Tedesco. Tumlirz, Deutsches Sprachbuch für nichtdeutsche Volksschulen I e II in cl. I e II. — Defant. Lingua tedesca II. —Naw-rocki, Aus der Kinderwelt. : in cl. III e IV. — Reinelt, Lesebuch für 5 — klass. Volksschulen ; in cl. V e VI — Jacobi — Mehl, Dt. Lesebuch für Bürgerschulen III ; in cl. VII — Noe Antologia tedesca II, Vienna, Manz '98 ; in cl. VIII. — Hamann, Echo der dt. Umgangssprache ; in cl. V-—VIII — Willomitzer, Deutsche Grammatik, 9. Aufl. Vienna, Manz ’02 ; in cl. V-VIII. 6. Storia e Geografia. Gratzer, Geografia, I-Il. Monauni p. ; in cl. I. II e III. Morteani, Compendio di geografia IV, Trieste, Schimpff ’94; in cl. IV. . Mayer, Manuale di storia univers. per le classi inf. delle scuole medie, parte I, II e III, Praga Tempsky ’97 in cl. II, III e IV. — Bondi, Evo antico in cl. V e VI; — Bondi, Evo medio in cl. VI (salvo 1’ approv. minist.) — Gindely, Storia universale per il ginnasio sup., parte III Praga, Tempsky ; in cl. VII. — Hannak, Geografia e Storia deli’ Austria-Ungheria, Vienna, Holder ’94; in cl. VIII. — Kozenn, geogr. Atlas, Vienna, Hölzl ’09 ; in cl. I, II, III, IV e VIII. — Putzger, Hist. Schulatlas, Vienna, Pichler '92; in cl. II-VII. 7. Mateiratica. Wallentin, Manuale d’ Aritm., parte I, Trento, Monauni '96; ju el. I e II. — Hočevar, Geometria per le cl. inf., Praga, Temp-sky ’81 ; in cl. I-IV. Wallentin, Man. di Aritm. parte II Trento, Monauni ’9 cl. III. e IV. Močnik-Menegazzi, Algebra, per le classi superiori, Trieste, Daše ’84; in cl. V-VIII. — Močnik-Menegazzi, Geometria per le classi sup., Trieste, Dase ’84 ; in cl. V-VIII. — Dr. ü. Schlömilch, Fünfstellige logaiithmische und trigonometrische Tafeln, 19. Auflage in cl. VI-VIII. 8. Scienze naturali. Schmeil-Largaiolli, Storia naturale eon speciale riguaido alle relazioni fra struttura e vita degli organismi. llegno animale in cl. I e II ; Regno vegetale in cl. I. e II. Trieste, Schimpff. — Christ-Postet, Elementi di fisica ,Trento Monauni ; in cl. III. — G. Fiumi, Elementi di Chimica e Mineralogia; Trento, Monauni : in cl. IV. — HochstädterBisching, Mineralogia e Geologia, Vienna, Holder ’82 ; in cl. V. — Burgerstein, Botanica per le classi su-periori, Vienna, Holder '95 ; in cl. V. — Graber-Mik-Gerosa, Elementi di Zoologia. Praga, Tempsky "96; in cl. VI. — Münch-Job, Fisica, Vienna, Holder ’9fi ; in cl. VII e VIII. 9. Propedeutica filosofica. Lindner, Compendio di Logica formale, trad. da Erber, Zara ’82 ; in cl. VII. — Lindner - Visintainer, Psicologia in cl. VIII. Di questi testi scolastici sono permesse, oltre alle edizioni re-centissime, anche le anteriori; sono eccettuati i seguenti libri : i quattro volumi della Antologia italiana per il ginnasio superiore ; Wallentin, Manuale di Aritmetica per le cl. I. e II ; Hannak, Geograf ia e statistica deli' Austria; Münch, Trattato di Fisica per le classi superiori dei ginnasi. Gli scolari quindi avranno cura di acquistame soltanto 1’ ultima edizione, essendo vietato, per ragioni didattiche, 1’ uso delle edizioni piü vecchie. II piano didattico in questo i. r. ginnasio corrispose anche quest’ anno scolastico pienamente alle vigenti ordinanze ed istru-zioni ; si pubblica quindi soltanto 1’ elenco delle opere lette e com-mentate nell’ insegnamento delle lingue elassiclie e delle lingua italiana e tedesca. A. Im lino. 01. III : Cornelio Ne pote e Curzio Rufo : Letture latine, secondo 1’ ediz. Schmidt-Vettach. Cl. IV : Giulio Cesare.' La guerra gallica. Comm. I. II. III. IV. CI. V : Publio Ovidio : Dalle Metamorfosi, brani scelti — Dalle Elegie-Dai Fasti — Tito Sivio ab urbe condita libro XXI. CI. VI : Sallustio, Guerra catilinaria ; Cicerone, Contro Catilina II ; Yirgilio, Eneide I, II. Egloghe VII, JX. CI. VII : Cicerone, in Verrem IV, Pro P. »Sestio. Lettere scelte. (Luthmer). Virgilio, Eneide X. CI. VIII: Tacito, Annali I, 11, III. Orazio, Odi, epodi, Satire ed epistole scelte. R. Greco. CI. V : Senofonte, Anabasi A I, II, 111, Ciropedia A I, II (Schenkl). CI. VI : Omero, Iliade, VII, IX, X, Xll ; Erodoto, I-XIX, XXXVI—LI (Crestomazia Dr. Val. Hintner). CI. VII : Omero : Odissea C. I. V. VI. VII. — Demostene : Fi-lippica I e II. Platone : Apologia. CI. VIII : Omero : Odissea. C. IX. e X. Platone : Apologia. Cri-tone, Eutrifrone e gli ultimi capitoli del Fedone. Sofocle : Elettra. C. Italiano. CI. : Poesie varie dei principali poeti delle Origini della let-teratura italiana (Pier delle Vigne, Iacopo da Lentino, Guit-tone d’ Arezzo, Jacopone da Todi, Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Cecco Angiolieri, Cino da Pistoia, Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Franco Sacchetti.) - Prose dalla Vita nova di Dante, dal Convivio dello stesso, dal Decameron del Boccaccio, dai Fioretti di s. Francesco, dalle Cronache dei Villani. — Manzoni, I promessi sposi, in continuazione alle letture fatte negli anni passati. — Conie letture private : Le Veglie di Neri, di Renato Fucini. CI. VI : C. Goldoni : L’ Avaro ; scene scelte „La Bottega di Caffe“, „11 Burbeio benefico“ — „I Rusteghi“ ; — brani scelti dalle „Memorie“ —• P. Metastasio : Attilio Regolo ; scene scelte da „La Clemenza di Tito“, „Temistocle“, ,,L’ Olimpiade“, ..Be-tulia liberata“ — V. Alfieri, brani dali’ Autobiografia; „Said“, scene scelte da „Filippo“ — G. Parini, brani scelti da ..II Giorno“—„La Vita rustica“ — „La Salubritä dell’aria“ —„L’Edu-cazione“ — „La Caduta“ — Saggi di poesia del Savioli, del Bertola, del Vittorelli, del Paradisi, del Cerretti, del Mazza, del Fantoni — Dante Alighieri ; Inferno I—XIV. — Letture private dal Forteguerri, dal Gozzi, dnl Giannone, dal Baretti. CI. VII : P. Segneii, brani scelti dal „Quaresimale — G. Galilei, brani scelti da „I massimi sistemi — Saggi di poesia del Marini, del Chiabrera, del Testi, del Filicaia, del Redi Salvator Rosa, dalle „Satire“ — B. Menzini, dalle „Satire“ — Saggi di prosa dello Sforza-Pallavicino, del Bentivoglio, del Davila — A. Tassoni; brani scelti da „La Secchia rapita L. Ariosto, brani scelti dali’ „Orlando furioso“. T. Tasso ; episodi da „La Gerusalemme liberata“. — Letture private dali’ „Orlando furioso“ e da „La Gerusalemme liberata“. CI. VIII : 11 duecento, il trecento e il quattrocento ; letto quasi tutto (juanto raccoglie 1’ Antologia per 1’VlTI.a •— Dante, Purgatorio C.to I—XIX. — V. Foscolo, I sepolcri. — Ripe-tizione della storia letteraria dalle origini fino al Manzoni. I). Esercizi oratori degli študenti. CII. VIII : S. Vardabasso: Origine del Comune di Firenze. — A. Dussich Le ori:gini della letteratura italiana. — G. Grego: Origine della lingua italiana. — A. Komarek: Manfredi. — F. Romano : Svolgimento della lauda drammatica. — D. Del Bello : Dante e 1’ umanismo. — G. Poccecai ; Fra Jacopone. — G. Chierego : II Werther, la lirica e la drammatica del Goethe e la letteratura italiana. CI. VII : V. Gavardo: Sulla poesia del Pascarella e del Trilussa. — C. Muggia: Leonardo da Vinci nell’ arte e nella scienza. E. Conferenze storico-geograjiche degli študenti. CI. VIII: Grego : La fine del mondo antico. F. Tedesco. CI. V : Hamann, Echo der deutschen Umgangssprache. CI. VII: Goethe, Egmont. - Hamann, Echo. CI. VIII : Schiller-. Die Räuber. — Goethe, Hermann u. Dorothea. -— Schiller : Die Jungfrau von Orleans. TEMI DI LINGUA ITALIANA Elaborati nel corso dell’ anno scolastico dagli scolari delle classi superiori Classe V. Renzo a Milano — II significato morale del mito di Fetonte — ..Nella mente di Renzo cominciö un andare e venire di gente cosi affollato cosi incessante, che addio sonno“ -Qual delle foglie — Tale e la stirpe degli umani (Omero II VI. 180, tra d. Monti) — Plerumque in summo |)ericulo timouxe-licordiam non recipit (Cesare, De Bello gallico VII. 2(5) — II Cardinal Federigo Borromeo — Carattere d' Annibale secondo Tito Livio — Intorno alla canzone del Petrarca: Italia mia. — Le origini della novella italiana. G. Musner. Classe VI : Vi vere e navigare — A quäl ehe piede so t terra, silenzio profondo : e tanto fracasso alla superficie! — II sentimente religioso al tempo di Dante — La conquista deli’ aria L’ importanza del Metastasio nel melodramma italiano — II fatto — Rende accorto, ma tardi, anche lo stolto. (Omero, 11. XAII trad. Monti). — La lingua e uno dei vincoli piu forti ehe stringano alla patria. — L' industria e la mano diritta della fortuna. G. Musner. Classe VII : Gravior et validior est decem virorum bonorum sententia quam totius multitudinis imperitae (Cicerone) — La vita rustiea nella poesia degli Arcadi e nell’ ode omonima del Parini. — Suieidi e dilapidatori nell' inferno danteseo. — Ogni popolo ha quell a letteratura e quell’ arte ehe si merita. — 1 libri ehe si studiano meglio sono quelli ehe ei appartengono — Luigi Xl\ e la Franeia. — Sulla eanzone di Fulvio Testi a Raimondo Monte-cuculi — Tema di libera seelta -i- Se il eommereio e 1’ industria sieno giovevoli, o nocivi allo sviluppö della seienza e delle lettere. „Non ha profumo il fior della parola Se non 1’effonde I anima „(G. Marradi). q iyiUsner. Classe VIII: Bellezze deli’ Inferno di Dante. — II fenomeno earsieo. — I/ egoismo c un aspetto inseparabile da ogni atto umano. — S’ illustri questa seritta ehe sta sulla porta di «na biblioteca : „Qui parlano i muti e vivono i morti“. — L’ espansione dei vapori e dei gas adoperata eome forza motrice. — 1 conquista-tori dei popoli e i conquistatori del vero . — Soerate e Galileo. — Tema di maturitä. q qs^j MATERIE UBERE. Lingua croata : .Morfologia e sintassi seeondo il „Corso pra-tieo eomparativo per lo studio della lingua croata“ di V. Danilo. Studio di brani scelti dai libri di lettura del Divkovic e del Ma-retic. — Esereizi pratici a voce ed in iseritto. jyj Kristollč Canto corale : Le note in eliiave di violino e di basso, il ritmo, le tonalita, la scala maggiore e minore. — Fisiologia del-1’ organo vocale. .-1 bt : Emissione della voee, intervalli, 24 solfeggi. Rheinberger : Messa corale in fa minore. p Catolla Dlsegno : I. Esereizi di disegno geometrico a mano libera : foglie simmetriehe sempliei ; ornamenti piani e sempliei a matita c eolorati. II. Disegno d’ornato polieromo, disegno dal vero e figurale. R. Cossar. Stenografia Sistema Gabelsberger-Noe. Alfabeto stenografico ; vocali finali, medie e iniziali; ditton-ghi e polittonghi ; vocali isolate ; consonanti apostrofate e nomi propri. Dr. E. Simzig. Aumento delle collezioni scientifiche A. Biblioteea dei professori. Biblio te cari o : Prof. CELSO OSTI. I. Doni. DalV i. r. Min. dd Quito e delV Istruzione: Jahreshefte des oest. Archaeol. Inst, in Wien. Band XII. I. Heft. Wien 1909. Jahreshefte des oest. Archaeol. Inst, in Wien. Band XII. II. Heft. Wien 1910. — DalV i. -r. Luogotenenza della Stiria: Das Archiv, der k. k. Steiermärkischen Statthalterei von Dr. A. Kapper, Graz 1906. — Dali’ i. r. Accademia delle scienze in Vienna: Anzeiger der Kais. Akademie der Wissenschaften. XLVI. Jahrgang 1909. Wien 1909. Dalla Direzione della stamperia di libri scola-stici in Vienna: Zeitschrift für oest. Volkskunde. XV. Jahrgang : 111-VI Heft. Wien 1909. — Dalla Curia di Parenzo : Status perso-nalis et localis unitarum dioceseon parentinae et polensis. Pareutii 1910. — Curia di Veglia: Status personalis et localis diocesis vegliensis pro Anno 1910. Vegliae 1910. — DalV editore F. Temp-sky: Nuovo Atlante scolastico di M. Zucalli. Vienna 1908. — Dal prof. mons. Lorenzo Schiavi : Torquato Tasso. Dramma storico. Modena 1909. — Iiicordo di vari dipinti di M. Grigoletti. Milano 1910. Acquisti. Nuova Antologia 1909-10. — Rivista di filologia e d’ istruzione classica 1910. — Giornale storico della letteratura italiana 1910. — Zeitschrift für oest. Gymnasien 1910. — Verordnungsblatt für den Dienstbereich des k. k. Min. für Kultus und Unterricht 1910. — Zeidler, Deutsch - oest. Literaturgeschichte (continua). — Mitteilungen der k. k. geogr. Gesellschaft in Wien 1910. — Roscher, Lexikon der Griech. u. Röm. Mythologie (continua). Wildermann, Jahrbuch der Naturwissenschaften. •— Iwan von Müller, Handbuch der klassischen Altertumswissenschaft (continua). — Gerber-Greef, Lexicon Taciteum (continua). — Groeber, Grundriss der romanischen Philologie. — Dr. E. Sofer, Jahrbuch des höheren Unterrichtswesens in Oesterreich 1910. — A. Professione, Xuova storia contemporanea. Torino 1909. — G. Gambino, Elementi di geografia moderna. Milano. — G. Karpeles, Storia universale della letteratura. Milano 1903. — B. Croce, Filosofia della pratica. Bari 1909. —B. Croce, Logica. Bari 1909. — 7'. Cusiui, Letteratura italiana — Storia ed esempi per le scuole secondarie superiori. Roma 1909. — K. Vossler, La Divina Commedia stu diata nella sua genesi e interpretata. Bari 1909. — O. Bacci, Prosa e prosatori. Milano. — L. Luzzatti. La libertä di coscienza e di scienza. Milano 1909. — C. Goldoni, Memorie con prefazione e note di G. Mazzoni. Firenze 1907. — /. Dd Lungo, Patria italiana. Bologna 1909. — F. 1)’ Ovidio, Nuovi studi manzoniani. Milano 1!H)8. — P. Raina, Le fonti deli’ Orlando Furioso. Firenze 1900. — A. Panzini, Dizionario moderno, Milano 1908. — E. !>črtana, In Arcadia. Milano 1909. — G. Ferrero, Grandezza e deca-denza di Roma (volumi 111, IV e V). Milano 1907. — --L Marasca, Le origini del Romanticismo italiano. Roma 1909. — A. Luzio -U. lienier, Mantova e Urbino. Torino 1893. — E. Romagnoli, Le commedie di Aristofane. Torino 1909. — C. De Sanctis, Per la scienza deli’ antichitä. Torino 1909. — L. Al. Hartmann, La ro-vina del mondo antico, traduzione di G. Luzzatto. Torino 1904. — T. Fischer, La penisola italiana. Torino 1902. — G. Ostwald, I fondamenti della chimica inorganica, traduzione di F. Giolitti. Milano. — A. Bernthsen, Trattato di chimica organica Milano . — O. Vallecchi, Esemplari di disegno cartografico. Livorno 1905. — G. Rusch-Herdegen, Elementare Staats- und Gesellscliaftskunde. Wien 1909. — I. Hehn, Siebenzahl und Sabbat bei den Babyloniern und im alten Testament. Leipzig 1907. — 0. v. Gratzy, Quellenbuch für den Geschichtsunterricht an oesterreichischen. Mittelschulen etc. Wien 1905. — Wandbilder für den Anschau-ungs- und Sprachunterricht. Wien. — Chr. Schmehl, Arithmetik und Algebra. Giessen 1908. — I. Nikel, Allgemeine Kulturgeschichte. Paderborn 1907. — A. Scheindler, Verhandlungen der III. Konferenz der Direktoren der Mittelschulen etc. Wien 1907. — Die Mitterschul-Enquete im k. k. Ministerium für Kultus und Unterricht. Wien 1908. — ./. Loos, Sach- und Personen-Register zu den Verhandlungen der Mittelschul-Enquete. Linz 1908. —-Gindely-Tupetz: Lehrbuch der allgemeinen Geschichte, II. B. Das Mittelalter. Wien 1908. — Weber-Baldamus, Lehr- und Handbuch der Weltgeschichte, III. B. Neuere Zeit. Leipzig 1908. — H. Wal-lenstein, Die vier Jahreszeiten. Giessen 1902. — A. Philippson, Das Mittelmeergebiet etc. Leipzig 1907. — D. Schaefer, Weltgeschichte der Neuzeit, I u. II B. Berlin 1908. — M. Nordau, Der Sinn der Geschichte. Benin 1909. — M. von Oppenheim, Der Teil Halaf und die verschleierte Göttin. Leipzig 1908. —■ Ri-vista di storia autica. Padova 1908. —- Die Enquete für Körp. Erziehung im k. k. Ministerium für Kultus und Unterricht. Wien 1910. B. Biblioteca degli scolari. Bibliotecario : Prof. GIOY. MUSNER. I. Doni. Pagine commemorative della I. e R. Marina di Guerra, edite dalla Redazione delle „Mitteilungen aus dem Gebiete des Seewesens". Tradotte in italiano da Luigi Ri boli, i. e r. capitano di cor-vetta -— Pola 1909 Deposito commissionale della Tip. Jos. Krin-potic. I’ola. vol. 4. II. Acquisti Le avventure di Pinochio (4 copie). — Buttignoni : Santa Russia. — Aveta : Cuore e carattere. — Christillin : Leggende della valle del Lys. — Ferriani : Se fossi giovane. — Urban : Cognizioni e favole geografiche. -— Cappelletti : Aneddoti antichi e moderni. ■— Ferrero : Storia orientale e greca per le scuole se-condarie. — Fogazzaro : I’oesie. — Fornaciari: Prosa classiea ; Pcesia elassica. —- Mantovani, Letteratura contemporanea. — Deledda, L’ e-dera — Giacosa, Castelli valdostani, — Arte, seienza e fede ai giorni di Dante. — Del Lungo, Patria italiana. C. Gabinetto di geografia e storia. Custode: Prof. ARTURO BONDI. I. Doni. II. Acquisti. Dr. Alfred Möller: Die bedeutendsten Kunstwerke. I. Band : das Altertum; II. Band : Mittelalter und Neuzeit. Laibach 1906. Rothang — TJmlauft: Schulwandkarte des deutschen Reiches — auf Leinwand mit Stäben; — Umlauft — Schulwandkarte der oesterreichischen Alpenländer. — Dr. Stenta: Carta del Litorale. 19 diapositive per 1’ insegnamento della geografia. f* D. Gabinetto Archeologico. Custode: Prof. GITJS. VATTOVAZ I. Doni. * Dali’ i. r. Min. del Culto e dell’ Istruzione: Jahreshefte des oesterr. Archaeologischen Institutes in Wien. Dal sig. Benedetto Lonzar, libraio : Italia artistica, mono-grafie illustrate publicate sotto la direzione del dott. C. Ricci. Istituto italiano d’ arti grafiche, Bergamo. XXXII. Napoli, parte I, di S. di Giacomo, 1907 ; XXXII. Cadore di A. Loren zoni, 1907. E. Gabinetto di chimica e di fisica Custode: Prof. ORLANDO INWINKL. Fisica : Macchina d’ influenza di Holtz. Chimica: Collezione di ogni sorta di apparati e di reagenti chimici. F. Gabinetto di Storia naturale. Custode ; Prof. Dr. VITTORIO L ARG AI OLL I. Doni. Dal sig. dirigente Ant. Zaratin : Vaso con astucci di serpole levate dal fondo marino : 114 ta vole zoologiche e botaniche a colori. Dallo scolaro della II. B., Stefano Petris : Alcuni denti e corna di mammiferi. Dallo scolaro della III classe, Nicolö Costanzo : Un nido di uccello americano. La direzione si sente in dovere di esprimere vive azioni di grazie al sig. Dirigente scolastico i. p. Antonio Zaratin, che regalö all’ Istituto una nuova splendida raccolta di alghe, preparata con un sistema speciale da lui escogitato, il quäle conserva alle piante colori ed aspetto naturali, sostituendola ad una vecchia da lui anni fa donata al ginnasio. ESAMI DI MATÜRLTl 1. Anno Scolastico 1909-10. Gli esami orali si tennero il gionio 30 giugno sotto la presi-denza dell’ ill.mo signor ispettore scolastico provinciale Nicolö Ravaiico. L' eleneo dei candidati dichiarati maturi fu pubblicato ncir annnario dell’ anno scorso. Gli esami suppletori si tennero a) in iscritto nei giorni 23-25 settembre, b) a voce il giorno 29 settembre 1909 sotto la presi-denza dell’ ill.mo signor ispettore scol. prov. Nicolö Ravaiico. Fu dichiarato maturo il candidato esterno : Cognome e nome Luogo di Gionio ed anno nascita Grado delFattestato Studio scelto Vascotto Bartolomeo Isola 22 gennaio 1890 maggioranza teologia Nel termine di febbraio non si tennero esami di matu rita. 2. Anno scolastico 1909-10. Furono ammessi agli esami 8 scolari pubblici dell’ istituto. Le prove in iscritto si fecero nei giorni 6—8 giugno. Furono assegnati i temi seguenti : 1. Per la versione dal latino nell’ italiano : Virgilio, Eneide III 587—645. 2. Per la versione dal greco : Omero, Odissea XVII, 290-320. 3. Per il componimento italiano : a) Le ardue conquiste a cui agogna l’intelletto e la scienza conviene che siano frutto e premio dell’ umano dolore (elaborato da un candidato). b) Ogni etä ha opinioni e sentimenti tutti suoi particolari di cui, ordinariamente, sono interpreti i grandi scrittori (elaborato da cinque candidati). c) Si dimostri con esempi storici corne le industrie c i com-raf'rci siano principal fondamento della potenza di una nazione (elaborato da due candidati). Gli esami orali si tengono il 2 luglio sotto la presidenza del-1' onorevole signor Prof. Giovanni Larcher, direttore deli’ i. r. Istituto magistrale maschile di qui. 11 risultato dei medesimi verrä pubblicato nell’ Annuai io tlel prossimo anno scolastico. ES( 'URSTONI. SPORT NAIJTICO e niuornr (iiovanili A promuovere lo sviluppo fisico della scolaresca si provvido con piccole gite nei prossimi dintorni. Lo šport nautico dovette purtroppo per quest’ anno essere sospeso d’ accordo coli’ Autorita superiore; si pensö che non va-leva la pena di approntare le barche per un paio di mesi, colla certezza di una frequentazione limitatissima degli scolari a motivo deli’ esposizione e delle feste e divertimenti con essa congiunti ; tanto piü ehe dovendosi sostituire una barca nuova ad un’ altra divenuta inservibile si potra eomprarla eoi denari risparmiati quest’ anno per questa sospensione. Furono sospesi anche i giuochi giovanili, perehe in causa dell’ Esposizione venne a maneare la piazza, ove questi giuochi si solevano tenere. Gli študenti furono condotti dai professori in varie riprese a visitare 1’ Esposizione. Elenco degli scolari ai termine deli’ anno scolastico 1909 - 10 Glasse I Abram Matteo da Umago Bencich Giovanni da Capodistria Bertok Arturo da Capodistria Calogiorgio Luciano da Capodistria Candussi Vittorio da Romans Carlini Pietro da Muggia Castellani Iginio da Capodistria Ceol Carlo da Capodistria Cimador Carlo da Pisino D’ Ambrosi Carlo da. Buie Dandri Giovanni da Isola Depangher Antonio da Capodistria Dudine Doroteo da Isola Dudine Lino da Isola Fontanot Giovanni da Capodistria Gambel Raimondo da Pola Grassi Mario da Umago Grignaschi Giuseppe da Muggia Gulin Luigi da Sicciole Krištofič*. Guglielmo da Capodistria Martissa Mario da Capodistria Martissa Nicolö da Capodistria Massopust Giorgio da Trieste Micatovich Giovanni da Torre Minutti Andrea da Capodistria Muggia Francesco da Umago Pesaro Giovanni da Capodistria Petris Petrisso da Cherso Pizzarello Vittorio da Capodistria Poropat Corrado da Pinguente Riosa Albino da Castellier Santin Silvio da Pola Signori Pietro da Rovigno Travan Virgilio da Visignano Vascotto Giuseppe da Isela Ventrella Luigi da Pirano Voivoda Egidio da Sta. Domenica Wurmbrand Bruno da Rovigno Xillovicli Domenico da Valle Zadaricchio Pietro da Rovigno Zanella Ferruccio da Trieste Ferjančič Giuseppe da Capodistria (straord.) Polley Ottone da Trieste (straord.) Classe II.a Beltrami Giov. Batt. da Umago Benussi Federico da Rovigno Bratti Attilio da Capodistria Braulin Guido da Capodistria Cappelletti Daniele da Verteneglio Catani Amedeo da Roma Cieva Domenico da Parenzo Cordovado Marcello da Rovigno D’ Ambrosi Arturo da Trieste Deila Santa Angelo da Capodistria Demartini Umberto da Castagna Depangher Antonio da Capodistria Depangher Mario da Capodistria Deste Mario da Isola Frausin Mario da Muggia Gramaticopolo Bruno da Pola Hartmann Antonio da Capodistria Hcrceg Roberto da Capodistria Kossir Antonio da Trieste Krebs Alberto da Veglia Lins Giacomo da Montona Longo Pietro da Capodistria Ricci de Bianca da Pola (straord.) Ricci de Pia Maria da Pola (straord.) 24 Classe II b Lorenzutti Domenico da Isola Lucas Arrigo da Al bona Manzutto Romano da Dignano Miancich Michele da Sbandati Minutti Luigi da Capodistria Moscbeni Francesco da Dignano Muiesan Domenico da Pirano Paliaga Galliano da Orsera Pasqualis Vittorio da Buie Pelascliiar Giorgio da Capodistria Petris de Stefano da Cherao Riccobon Carlo da Capodistria Riosa Antonio da Udine Santin Mario da Albona Sbuelz Basso da Capodistria Scliegula Alberto da Capodistria Sussa Alfredo da Trieste Tassini Gualtiero da Canale Toncovich Giuseppe da Fontane Torre del Giuseppe da Romans Ventrella Giuseppe da Pirano Visintini Antonio da Pinguente Voltolina Antonio da Capodistria Zetto Pietro da Capodistria 24 Classe III Benedetti Andrea da Pirano Cergna Giorgio da Valle Chiades Teodoro da Monfalcone Chiurco Giorgio da Rovigno Costanzo Nicolo da Trieste Covrich Sigifredo da Verteneglio Degrassi Amatore da Isola Grego Egidio da Orsera Largaiolli Dionigio da Ala Lius Clemente da Parenzo Manzin Guglielmo da Dignano Marocco Nicolo da Rovigno Mioni Egidio da Trieste Nadovich Nic*olo da Rovigno Novak Mario da Trieste Paco viel l Emanuele da Raccotole Poldrugo Antonio da Albona Ponton Ortensio da Cervignano Santin Antonio da Rovigno Sanvincenti Domenico da Dignano Valcich Domenico da Albona Valussi Mariano da S. Polo (Monfalcone) Vatovaz Domenico da Capodistria Venier Francesco da Rovigno Zetto Antonio da Capodistria Zustovich Onorato da Albona Classe IV Bonvenuti Virgilio da Tsola Bernardi Antonio da Pirano Bratti Andrea da Capodistria Calogiorgio Mario da Capodistria Derin Giovanni da Capodistria Drius Francesco da Trieste Fornasaro Fortunato da Pirano Gherbaz Gius. da Hoboken (America) Godina Fedele da Pisino Gropuzzo Domenico da Dignano Marinaz Vittorio da Portole Parovel Antonio da Capodistria Pa ruta Giovanni da Capodistria Sandrin Giuseppe da Capodistria. Santin Giovanni da Albona Susani Guido da Montona lü Classe V Apollonio Alfonso da Orsera Babudri Stefano da Parenzo Bacich Giorgio da Capodistria Bancher Vittorio da Valle Bilucaglia Giovanni da Dignano Biondi Giacomo da Rovigno Candussi Giuseppe da Romans Ceol Rodolfo da Capodistria Cernutti Enrico da Cervignano Cleva Pietro da Parenzo Coeiancich Francesco da Isola D’ Ambrosi Guido da Buie Danelon Francesco da Parenzo Defranceschi Luigi da Dignano Delcaro Giuseppe da Dignano Depase Pietro da Isola Dolenz Giuseppe da Rovigno D’ Osvaldo Ettore da Capriva Fonda Bartolomeo da Pirano Loy de Emilio da Capodistria Parovel Vittorio da Capodistria Pesel Nicolo da Rovigno Ruzzier Luigi da Pirano Vernier Mario da Dignano Zelco Mareo da Visignano Zuliani Ai.tonio da Rovigno 20 Classe VI Caluzzi Nicolo da Orsera Camus Ferruccio da Pisino Franolich Pietro da Gallesano Gerin Francesco da Capodistria Lucas Giuseppe da Fiumicello Lucchi Vittorio da Cormons Lusina Giuseppe da Veglia Opeca Giuseppe da Trieste Ottochian Egidio da Gimino Pauluzzi Ottone da Verteneglio Pederzolli Guido da Trieste Predonzan Pietro da Pirano Premuda Eugenio da Gorizia 13 Classe VII Bonat Lino da Mezzano (Trentino) Bussi Carlo da Trieste Cossovel Andrea da Rovigno Damiani Francesco da Grisignana Ferra conte de Guido da Trieste Gambini Pio da Capodistria Gavardo de Valentino da Capodistria Luches Luigi da Buie Luxa Ar turo da Trieste Muggia Costante da Rovigno Negri Giorgio da Pola Paliaga Giovanni da Rovigno Piccoli Gioacchino da Momiano Poli Francesco da Pola Pontevivo Giacomo da Rovigno Tonetti Romano da Fianona Zanelli Vittorio da Draguch Zetto Luigi da Capodistria 18 Classe VIII Chierego Giovanni da Pirano Del Bcllo Domenico da Capodistria Dussich Antonio da Buie Grego Giovanni da Trisete Komarek Antonio da Capodistria Poccocai Giovanni da Umago Romano Francesco da Capodistria Vardabasso Silvio da Buie. 8 Statistica degli scolari 1 f! T, ASSE —- Assieme 1 b II III IV V VI VII VIII Iscritti alla fine deli anno scola- stieo 1908-09 273 27 43 21 27 17 16> 8 8 1944 1 II D II b III IV v VI V.I V.ll Iseritti al prineipio dell’anno sco- lastieo 1909-10 49 27= 26 33 16 26 13 18 8 2162 Aeeettati (111 ran to 1’ anno - Assieme 49 272 26 33 16 26 13 18 8 216- Aeeettati per ia prima volta : 1. dalla scuola popolare 43 — 43 2- promossi — 1 — — — — — — 3 3. ripetenti — — 4. d «lilo studio privato 5 O1 2 1 1 — — 9* Allievi che giä frequentarono questo istituto: 1. promossi — 23' 22 32 16 26 13 16 8 156’ 2. ripetenti 3 3 2 8 Uscirono durante 1’ anno seol... 8 5 2 7 1 — — — — 23 Rimasero alla fine dell’anno scol. : 1. pubbliei 41 22 24 26 16 26 13 18 8 194 2. privati 2 2 4 Assieme 43 24 24 26 16 26 13 18 8 198 Da Capodistria 14 8 7 2 6 4 1 3 3 48 Dali’ Istria (esclusa Capodistria) . 25 12 14 17 8 19 7 1 1 4 117 Da Trieste 3 3 1 3 1 — 2 3 1 17 Dal Goriziano 1 — 1 3 — 3 3 — — 11 Da altre provincie — — — 1 — — — 1 — 2 Dall’estero — 1 1 — 1 — — — — 3 Cattolici 43 24 24 26 16 26 13 18 8 198 Italiani 39 24 24 26 16 26 13 18 8 194 Slavi 3 — — — — — — — — 3 Tedeschi 1 1 Assieme 43 24 24 26 16 26 13 18 8 198 Domieilio dei genitori : In questa eittä 28 16 11 3 7 4 3 6 3 76 Altrove 20 8 13 23 9 22 10 12 5 122 Assieme 43 24 24 26 16 26 13 18 8 198 CLASSE Assieme Eta degli scolari : 1 Ha II h III IV V VI VII Vlil 0 1-2 1 5 r» 21 13 19 7 - 3 14 4 7 IG 0 S 1 1 «1 39 20 21 24 14 13 3 l ;> 3 3 5 0 10 17 1 1 4 5 9 S 13 3 3 6 2 1 1 2 — 1* 19 20 — — — e 9 3 3 2 21 1 1 Assieme 43 24 24 26 IG 20 13 ! S 198 Classificazione definitiva dell'aimo scolastico 1008-00: 1 a Ib II III IV V VI VII VIII Allievi idonoi con eminenza co 7r. 4 14 7 2 3 •>0 1 14 1' 3 13' 3 s 20 132* 10 193 „ „in complesso „ n on idonoi 6 32 2 2 4 9 1 3 3 1 — Assieme : 07» 27 43 2! 16' 10' 8 8 193* Classificazione finale doll’ anno scolastico 1909-10: Allievi idonei con eminenza ... * „in complesso „ non idonei Attestati interinali Allievi non classificati per malattia I II 0 II b III IV 1 V VI VII Vili 7 1 1 11 8 2 2 3 10! 4 4 1 4 n 4 3 2 2 18 2 4 3 11 1 1 - 3 14 9 1 7 2 3 2 12 1 3 j | | | »» j 29 98* 22 23 18 4 Assieme 41 222 24 20 10 20 13 18 8 1 942 Pagarono il didattro, nel I Sem. 21 9 0 0 5 8 5 7 1 08 nel II Sem. 17 15 10 8 8 5 7 5 1 70 Eranoesentiper meta. nel I Sem. - — nel 11 Sem. — — — — — — — — — — Erano esenti per intero, nel I Sem. 20 20 20 27 12 18 8 11 7 149 nel II Sem. 27 9 15 19 8 21 0 13 7 125 Imporlo totale pagato nel I Sem. 030 270 180 180 150 240 150 210 30 2040 nel 11 Sem. 510 450 300(240 240 j 150 210 150 30 2280 Assieme UH 720 480 420 390 390 300 300 00 4320 Importo delle tasse d’ ammissione Importo delle lasse per i mezzi d’ istruzione, per la manuten-zione dei eanotti e per i giuo- 210 chi gicvanili 1088 Importo delle tasse per duplicati 4 Numero degli scolari stipendiati — 1 2 ‘ 2 3 1 3 1 14 Importo degli stipendi — 180 390 200 208 530 300 1200 188 3202 Numero degli scolari sussidiati : a) dallo stato 5 — — 3 2 4 — 1 5 20 b) dalla giunta provinciale — 5 2 2 — 4 4 4 — 21 Importo 200 80 110 190 190 230 — 1000 C L A-SS E Assieme 1 II 0 II b III IV V lil VII VIII l< requenrazione dei corsi liberi: Lingua croata : 1 corso 3 3 I — 5 — 1 1 _ 14 „ II corso — — — — — 5 .— — — 5 » III corso — — — — 1 1 2 2 0 Disegno : I corso 10 1 1 1 _ 13 11 corso — 2 5 2 1 2 — — — 12 Canto : 1 corso 1 2 3 2 1 3 3 3 18 Stenografia : I corso — — — 1 7 1 — 9 DATI INVENTARJU. Biblioteca dei professori. — Opere 2281. Biblioteca degli scolari. — Opere li’5G; sezione tedesea : volumi 224. Collezione dei libri seolastiei del fondo di beneficenza — Vohuni 2200. Gabinetto di fisiea — Apparati di fisica. 340., di ehimka 230. Gabinetto di storia naturale : N. 5260. Gabinetto di archeoiogia : N. 98. Gabinetto di Geografia : N. 248. FONDO DI BENEFIOENZA. Chiusa di conto alla fine deli’ anno scolastico 1908-09 : Introito :........... Cor. 1133.67 Esito :.............. „ 1047.99 Civanzo ............. Cor 85.68 Gestione dal 1 Luglio 1909 al 30 Ciugno 1910: Cor. c. Cor. c. INTROITO ESITO Civanzo 1908-09 85 68 Per libri scolastici nuovi . 810 74 Contributo degli scolari per Per capi di vestiario e cal- rilegature di testi scola- zature ji 90 108 °0 30 Interessi delle cartelle 135 80 Dali’ inclita Giunta prov. . 300 — Assieme 930 74 Dallo spett. Municipio di Capodistria 200 -— Dalla Reverendissima Curia vese. di Parenzo-Pola ... 120 — BILANCIO: Raccolto dal prof. O. ln- winkl durante una gita introito 9.'j 9 68 10 Esito 930 74 Assieme 959 68 Civanzo 28 94 II fondo di beneficenza possiede un capitale in obbligazioni di Stato vincolate nell' importo nominale di Corone 3300 cd una ricca collezione di testi scolastici, ehe vengono prestati, durante 1’ anno scolastico, a scolari diligenti e bisognosi. Ali’ inclita Giunta provinciale deli’ Istri a, alla reverendissima Curia vescovile di Parenzo, ali’ inclito Municipio di Capodistria e a tutte quelle persone, ehe con oblazioni di denaro o in altra maniera beneficarono gli scolari di questo istituto, la Direzione, in nome dei beneficati, porge vivi e sentiti lingraziamenti. L’ armiinistratore : Dir. G. BISIAC I revisori: Prof. F. MAJER Prof. G. VATTOVAZ F' Fc =,Tl Elenco d’ onore degli scolari che alla fine dell’anno scolastico 1909-10 furono dichiarati eminentemente idonei alla classe prossima superiore. "1 CLASSE I. Matteo Abram Carlo Ceol Giovanni Dandri Nario Grassi Giuseppe Grignaschi Francesco Muggia Ferruccio Zanella CLASSE 11. a) Attilio Bratti Mario Deste Giacomo Lius CLASSE 11. b) Domenico Lorenzutti Michele Miancich Luigi Minutti Carlo Riccobon CLASSE III. Nicolö Costanzo Amatore Degrassi CLASSE IV. Giovanni Derin Fortunato Fornasar Domenico Gropuzzo CLASSE V. Stefano Babudri Giovanni Bilucaglia Giuseppe Delcaro CLASSE VI. Francesco Gerin CLASSE VII. Costante Muggia Vittorio Zanelli CLASSE VIII. Domenico del Bello Antonio Dussich Giovanni Grego Silvio Vardabasso 0=c te = t=D AVVISO PER L’ANNO SCOLASTIOO 1910-11 L’ anno scolastieo 1910—11 incomincerä il 9 settembre a. c. L’ iscrizione principiera il giorno 5 settembre. Tutti i ragazzi che vorranno entrare nella 1 classe , e quelli, i quali da un altro ginnasio entreranno in una delle altre elassi di questo isti uto, dovranno presentarsi in Direzione accompagnati dai genitori o dal rappresentante dei medesimi, e mu niti della fede di nascita, deli’ attestato dimissorio della scuola eventualmente frequentata e di un certificato medico ehe comprovi lo stato di salute dello seolaro. I genitori sono tenuti a dar avviso alla serivente presso quäle famiglia intendano collocare a dozzina i loro figli. Tutti gli scolari ehe si assoggetteranno ad un esame di ammissione, dovranno esser presenti addi 9 settembre alle ore 8 ant. Gli scolari che frequentavano nell’ anno scol. decorso una delle elassi di questo ginnasio, sono anche obbligati a presentarsi per 1’iseri-zione nei giorni suindicati e ad esibire alla serivente il loro ultimo attestato semestrale. Coloro ehe traseureranno di farsi regolarmente iseri-vere, passato il 10 settembre. verranno senz’ altro respinti. AH’ atto deli’ iscrizione ogni seolaro nuovo pagherä le tasse preseritte nell’importo di corone 9.20; tutti gli altri, senza eccezione, la tassa di corone 5.—, ehe servira per 1’ aumento dei mezzi didattici, per ineremento della biblioteca giovanile, per la manutenzione dei canotti ginnasiali e per 1’ acquisto degli istrumenti per i giuochi gio-vanili. Per gli esami d’ ammissione sono fissati igiorni 9 e 10 settembre ; per gli esami posticipati e di riparazione i giorni 9, 10 e 12 settembre. L’ ufficio divino di inaugurazione si celebrerä addi 12 settembre alle 8 ant. : 1’ istruzione regolare principiera il 13 settembre. Quegli scolari ehe vorranno chiedere 1’ esenzione dal pagamento del didattro o 1’ aggiornamento del medesimo, si procurino a tempo 1’ attestato di poverta, esteso in tutta regola. Alla loro istanza aggiun-geranno anche 1’ ultimo ordine di pagamento deli’ imposta sulla rendita personale dei genitori , qualora questi abbiano una rendita annua supe-riore ali’ importo di 1200 corone. Dalla Direzione deli’ i. r. Ginnasio superiore Capodistria, 2 luglio 1910. Direttore: GIOV. BISIAC.