ANNO IV. Capodistria, 1G novembre 1870. N. LH2. \ui? Iffl irteìnl .9u,m In iaxfib lon? Ì9Ì) Jlioixido' >il In oimafi r whoqe'I & -ooi oJHynusfi§9»ffi 7Ir>b oioftibo ovomi Ji tjMtmi mi intuisti m i i^^onot 9£n9i8nì I un ,9nnf>0TÌnt uh iitois£Ìmn .itivi ijj ti*ir jif?c oeoi^ecìnn.v ^ffiaL olirti) -.1 'J .O'v ni'38 i ì:;^ >/«lni i^airnv ; S --—-;--—:--:-—- Esce il t ed il 16 d'agni mese. ASSOCItZIONE per un anno f.nl 5; semestre e quadrimestre in pfoporrioa-é. — Gli abbonamenti' si ricevono presso la Redazione. m >1 cnim Kuin. Mi:*.! J.i|(j o (9fihte«br«p;D ,yj O/./.t che una quarta Scuola superiore speciale per chi vuol darsi al mare. Infatti nel Programma, che abbiamo annunziato, c1 è anche una Relazione del ministro d'agricoltura industria e commercio al Re, nella quale è assicurata come prossima l'apertura di codesta Scuola in Genova. Così il nuovo edificio dell'insegnamento tecnico e professionale si può dire completo; ci saranno ancora dei particolari da aggiungere, delle mutazioni da introdurre, ma l'insieme torreggia già solido e vantaggioso alla vista di tutti. E i vantaggi infatti già si sentono. L'Istituto Superiore Tecnico di Milano e la Scuola d'applicazione delii Ingegneri di Torino danno già da alcuni anni giovani ingegneri, che sono ricercatissimi nelle industrie, perchè nella scuola, anzi che imbottar loro nella niente formule e teoremi astratti, si istruiscono in ciò, che. più risponde alle necessità delia pratica. Un dottore in matematica delle nostre ammuffite Università, quando portava a casa il diploma, doveva entrare nello studio di un ingegnere e apprendere dai suoi galoppini l'uso delli ^strumenti più semplici del suo mestiere. Li ingegneri delle Scuole superiori di Milano e Torino, senza essere dottori, passano direttamente dalla scuola all'officina, alla fabrica, alla miniera, e fanno ottima prova. Oggi stesso che scriviamo, s'è formato a Milano una cospicua associazione di capitalisti, i quali hanno assunto la costruzione
  • u 'll-ATte OllO'Mt-nOiaca * O'HlKfil ,Mlp ----r— tetu rèinfcóo avojjff ih oixilib» :>ib lXXÌtLif . Trieste, ottobre. Eccomi ad intrattenervi sulle condizioni morali di questa città clic con lusinghiera espressione vi piace appellare capitale civile della vostra provincia. L'impulso alLa pubblica istruzione, lo studio nelpromuo vere e favorire il sentimento nazionale, l'appoggio ad ogni iniziativa che s'ispirasse all'amore del bello, e del buono, tutti questi mezzi di civile progresso giova constatarlo, furono adoperate in diversa misura da tutte le ràppresentanze cittadine che si succedettero dal 1860 in poi. Quell'anno schiuse a Trieste, una nuova èra, e pose fine al dominio di quel Consiglio municipale che aveva durato dieci anni, ed i cui atti 11011 vogliono essere rammentati per carità di patria, se non che per fare emergere le coraggiose e nobili proteste che in seno ad esse si fecero sentire da parte ai una illustrazione del vostro foro, degno figlio della vostra terra, ogni qualvolta i diritti della nazionalità italiana, ed i principj di questa libertà venivano obliterati. Nel 1865 sventuratamente le elezioni fatte sotto la pressione governativa, per cause che non giova ricordare, uscirono in maggioranza illiberali. Ma l'ascendente che le minoranze esercitano sempre quando rappresentano le idee, che godono il pubblico consenso, impedì a quel Consiglio di reagire contro il carattere liberale eh" era stato per il corso di un lustro strenuamente impresso a tutt' i rami della civica azienda. Quindi l'istruzione pubblica, primo elemento di civiltà non soffrì detrimento, e la popolazione dimostrò colla frequentazione sempre crescente come sapesse valutare il beneficio dell' istruzione dando in tal guisa nuova lena a proseguire nell' indirizzo assunto, ai suoi amministratori. Le vicende del 1866, inaugurarono in Austria un sistema di governo più conforme allo spirito del secolo, e le franchigie costituzionali ebbero una esplicazione che per quanto si riscontri, ad ogni pie' sospinto contrariata, ed inceppata dai ruderi delle antiche leggi dell' assolutismo non ancora sotterrate, pure lascia campo all' azione più libera del Comune, ed allo sviluppo d'istituzioni liberali nel paese. Lè elezioni municipali del 1869 e poscia le recenti fecero trionfare il partito liberale su tutta la linea, mercè l'influenza d'una Società che s'intitolò del Progresso e che conta un rilevante numero di soci. Questa, sorse non appena ebbe vita la legge sulle associazioni, prese a dirigere il movimento elettorale, stabilì comitati, ed otteune in tal guisa che la rappresentanza cittadina si formasse con elementi omogenei ispirati ad idee di progresso, e gelosi della vostra nazionalità. Fu ed è deplorevole che alcuni veri campioni del partito liberale non abbiano voluto sobbarcarsi al malagevole suo patriottico ufficio di Consiglieri municipali, ed abbiano così impedito che la Rappresentanza corrispondesse completamente ai de.iderj della cittadinanza. Il nuovo Consiglio mediante nuova legge scolastica ebbe le mani più libere, e ne profittò per imprimere alla pubblica istruzione quanta maggior vigorìa per lei si potè, togliendovi alcune perniciose influenze, e migliorando a tutta possa gli clementi del corpo insegnante specialmente delle scuole popolari ossia elementari che ne abbisognavano. Ne esistono ben otto ili città compresa quella annessa all' Istituto dei poveri, e dieci nel territorio. La frequentazione complessiva durante 1' ultimo anno ascese alla rilevante cifra di 10082 fra ma- sebi e femmine. L' erario civico che ne sostiene l'onere intieramente incontra un dispendi» di f. 84,474 che furono preliminari per 1' anno 1870 con, aumento di f. 4000 ed in confronto del 1869 per 1' apertura seguita (li una nuova scuola maschile in Via del Lazzaretto vecchio. Ma non si limitano già a detta somma i dispendj comunali per il pubblico insegnamento. Dessi vanno ben più oltre. Una Scuola Reale superiore di sei classi frequentata da 392 scolari, assorbirà in quest' anno la somma di f. 22,000 per l'ampliamento elio dovette aver luogo mediante l'istituzione di parallele ad alcune classi richiesto dal crescente concorso. Il Ginnasio comunale italiano frequentato da 245 alunni costa f. 23,000 circa; le scuole di ginnastica e di ca?«to oltre f. 3500. Quasi f. 8000: sono destinati perlvari stipendi, e contributi per allievi di nautica di medicina, di chirurgia, di legge, pei sordo-muti, e per la scuola di disegno. 11 Comune poi contribuisce eoa f. 6000 circa all' Accademia di Commercio e nautica, e con f. 9300 al mantenimento del Ginnasio dello Stato. Quest' ultima cifra viene pretesa senz' alcuna ragione, e si può dire sprecataj perchè il Ginnasio civico corrisponde a tutte le ragionevoli esigenze. I motivi che indussero nei tempi passati il Governo a pretendere che si tenesse in vita un Ginnasio tedesco, non dovrebbero sembrare oggidì conciliabile, coli' affermazione che le leggi dello Stato, dichiarano di concedere alle nazionalità dei varii paesi della Corona austro-ungarica, nè può sorgere davvero, contestazione sulla nazionalità italica di Trieste. Oltre alle surriferite somme l'amministrazione comunale destina 2700 alla dotazione della Biblioteca civiva e f 2625 polii Museo zoologico oltre a f. 1730 per dotazione alla Società d' orticoltura ed a mantenimento di scuole u-grarie. Tutto sommato la cifra preliminata per l'anno in corso sotto il titolo Istruzione pubblica si eleva alia, cospicua cifra di f. 162,588. È questo il complesso delle spese ordinarie. Oltre a ciò il Consiglio mnnicipale intento a dar vita ed incremento a tutto quanto può concorrere a lustro della storia patria di cui si dimostra gelosissimo, addivenne all' acquisto della raccolta di antichità romane che formava io il Museo Zandonati di Aquileja per f. 13,000. Ora ha iniziato qualche trattativa per l'acquisto del Museo Cassis coli intendimento di formare un Museo civico di archeologìa. Le belle arti troveranno anche un incoraggiamento negli acquisti che il Comune ha intenzione di fare per fornire il Museo Revoltella giusta le disposizioni del donatore. Notate poi che oltre al numero indicato di frequentatori alle Seuoie pubbliche, le private raccolgono un contingente rilevantissimo di alunni, ed alunne, e l'insegnamento amministrato in seno alle famiglie, prende proporzioni sempre crescenti, per cui i docenti di qualche valore, e le maestre del pari, trovano occupazione e-tesa, e rimuneratrice a cura di alcuni egregi giovani che vi ueuieano le ore che sopravanzan loro dalla occupa '.ione commercialo. Si è istituita e funziona egregiamente Uua v Scuola per la lettura pppo'are* la quale ha formato una biblioteca di 13000 volumi, che distribuisce per la lettura ai soci i quali pagano un untissimo contributo mensile. Per tal modo si veggono prrsone delle più umili classe sociali accorrere a questa benefica fonte d'istruzione. La scelta dei libri è tale da corrispondere allo scopo altamente liberale, e morale ad un tempo della istituzione. Esiste poi una » Società triestina di Ginnastica Dessa si compone di quasi 2000 Soci.- Le esercitazioni del corpo, che certamente giovano alla sanità della mente non devono negligersi nella pienezza, dirò così, dei tempi che corrono. Ma codesta Società che ora procedette all' acquista ri' un fondo per costruirvi una palestra, non si limita alla ginnastica delle membra, ma fa servire il geniale ritróvo all'atì'ratellamento delle forze giovani e vive della città, cementa per tal modo l'unione degli elementi liberali, ed arreca così un vantaggio morale di cui bisogna saperle grado. Non manca, fra le istituzioni Vienehclie una n Società operaia con mutuo soccorso rooperatrice » Essa lia per santissimo scopo giusta al suo Statuto » V unione e solidarietà degli operai, il loro mutuo soccorso, e tende a, promuovere il loro moro-Se e materiale Ijenessere v 11 motto della sua bandiera è * Lavoro e Fratellanza « e bisogna convenire che fino ad ora dessa vi rimase fedele, nè venne meno al suo programma. Le aberrazioni socialiste laddio mercè, non vi annidammo. Con rapidità veramente prestigiosa, desta vede ingrossare le fila dei suoi componenti In meno di un anno il numero fu triplicato ed oggi conta 2500 Soci. Attese con zelo al miglioramento morale della classe operaia coli'attivare un corso d'istruzione e conteggio per gli analfabeti, un corso d'istruzione meccanica, ed una serie di lezioni domenicali sulla chimica, sulla fisica, e sull' igiene. — Ila raccolto oltre 300 volumi che offrono ai soci mezzo d'istruzione, e di di-k'tto ad un tempo; giunse persino ad istituire un gior-j ale bimensile, che tratta argomenti tecnici e che i so-( i ricevono gratuitamente. S'interpose con successo nei rad di sospensione di lavori, ispirando sensi di moderazione nell' operaio, q .di equità nei datori del lavoro. Fu efficacissima l'opera sua in ciò che ha tratto al mutuo soccorso. Nel corso di un auuo dessa soccorse 197 soci malati, col r.on breve dispendio di f. 3500 cifra e venne anche in ajuto indiretto promovendo feste e concerti di beneficenza, a sventurati non soci e portino ai fratelli italiani di Siena e Costantinopoli. Non ostante poi si generose elargizioni dì varia specie, malgrado le rilevanti spese d'impianto, la cassa di questa benemerita Società offriva alla fine del primo annq, ili sua esistenza, cioè in giugno di quest'anno r etto un capitale ascendente alla cospicua somma di f. 15,131 -oltread mi principio di fondo pensioni! Codesti tatti sono più eloquenti di qualunque parola in elogio dei componenti la Società e degli amministratori di lei. Proseguino nell'opera santa! JSel discorrere di Trieste, e di ciò che ha tratto al suo sviluppo morale, devesi far emergere una delle toe doti principali ed altamente lodevoli, qual è quella che risguarda la generosità di lei a scopi di bpnefa-« enza, che si rivela nelle somme elargire annualmente dal tesoro civico ingrossai incessantemoute dall'ine-fauribile carità privata. Il titolo Beneficenza fu pre-limiuato per il 1870 nel conto preventivo del bilancio comunale ili f. 344,885! oltre a f. 7000, previsti come sussidio straordinario alla, Casa dei poveri. Questo stabilimento di beneficenza, stupendamente organizzato e diretto da una zelantissima Commissione, coadiuvata .assai bene da un egregio segretario, clic fa onore alla sua patria istriana, ricevette nel 1869 dal Comune il sussidio di f. 77000 da contributi volontarj privati di varia specie oltre a f. 15,000, e vide il suo patrimonio accrescersi nella vistosa somma di f. 58,200 in virtù di pii legati per cui oggidì possedè un capitale proprio intangibile di f. 232,343! Mantenne 630 ricoverati di cui 250 furono occupati nelle officine dell'in-ierna scuola di lavoro colla spesa di f. 76,000 circa. Distribuì meglio di f. 10,000 a povere famiglie o fornì ti:i,000 razioni di zuppa per il valore di f. 12,000 circa, e giunse quasi ad estirpare del tutto la brutta piaga dell'accattonaggio, 11 Civico Ospitale costa al Comune oltre f. 150,000 annui. Lo Stabilimento di Maternità che vi è annesso, 1' Orfanatrofio, gli Asili d'infanzia, il Manicomio, e ben f. 12,000 — per soniministra-•zioju di medicinali ai poveri a domicilio, assorbono vi- stose somme che concorrono « formare la cospicua cifra surriferita stanziata nel Bilancio del Comune. Ed in esso, passando ad altre rubriche di spese, trovano, per citate le partite più importanti quasi f. 160,000 per spese di pubblica illuminazione, provvedimenti per l'acqua, lastrico e conservazione di strade e passeggi, oltre & f. 100,000 circa nella parte straordinaria "per o-pere edilizie di nuova costruzione ! Si sopperisce a f. 92,000 che costa la Polizia locale, a f.34,000 eli spese militari a £. 90,000 circa di spese d'amministrazione per cui la cifra complessiva del Bilancio passivo raggiunge la rilevante somma di fiorini 2,774,972! Eppure i vari cespiti d' entrata non solo corrispondono agli esiti, ma alcuni produranno altresì in quest'anno tali proventi da assicurare un avanzo non indifferente fra l'entrata e Y uscita. I dazi civici sulle bevande e sulle carni che il coraggioso Municipio assunse non è guari in propria azienda daranno nel 1870 un introito netto di f. 1,S00,000 ! le sovraimposte sul casatico fanno entrare f. 200,000.—Figura poi fra le entrate la somma di f. 126,789 per la sesta rata d'ammortizzazione del capitale sborsato per l' erezione dell' usina («mimale del gas, per l'interesse sul capitale residuante,^e per l'utile eli f. 80,000 , che probabilmente verrà superato, nella gestione di quest anno di quella patria impresa. Eccomi al termine della rassegna delle principali istituzioni sociali e delle condizioni economiche di questa città L'ampiezza del subbietto, richiedeva un ami-lisi più dettagliata ed estesa, ma 1 confini impósti ad una corrispondenza da giornale noi consentivano e forse anzi li ha valicati. Ho la convinzione che l'amore del natio loco, non mi ha fatto sagrifìcàre nulla alla verità. Gli elementi morali e materiali di Trieste ne ho piena fidanza sviluppati da una rappresentanza municipale, che s'ispiri ad idee di progrèsso assennato, sono tali, da assicurarle uno splendido avvenire per poco che le circostanze favoriscano i destini di lei che n fa bella V Italia anche là dove vieti morendo » UHM MS .OÌUVr-X OXATCtWII Jltlft 'J flll^eiO.iq K > li foli:' inoiio-ikW'jmiii 081 !'.■» -)!.:[■■ Ir Sii <;fVj : n.N-; -rliqe olle euri olito» lii't i*D':->v<>» ih atuatcH ini Mri)*uJ Alcune osservazioni sulla nuova edizione del poema Istria del Vescovo di Trieste, Andrea Rapido, contenuta negli Atti dell' i. r. Ginnasio di Capodistria, 1870. (*) Più volte scrivendo in questo Giornale, ci accadde di sollecitare i nostri giovani ad occuparsi degli studj storici statistici dei loro paesi e dell' intera provincia. Ma comprendemmo nello stesso tempo quanto ciò riesca loro difficile, per non essere a portata di procacciarsi i materiali a cui attingere gli clementi di questi studj. Imperocché quantunque v' esista buona quantità di materiali raccolti da dotti nostri e stranieri, e che ogni dì s' accrescono per nuove pubblicazioni, essi trovatisi dispersi in grande numero di opere o scono- (*) Accogliemmo ben volontieri il presente dottissimo lavoro critico, comecché siasi di già trattato in questo periodico abbastanza diffusamente sul poema 1-stria del Rapido, illustrato, come è già noto ai nostri lettori, con rara erudizione e diligenza dal professore di questo ginnasio signor Giovanni de Pavento. Ma ognuno s'accorgerà di leggieri com' esso rendasi importante sotto ben altro aspetto. Nota della lied. sciate ai jàà, o rara, c 1* acquisto delle quali richiederebbe dispcndj, clie soltanto i ricchi, sarebbero in grado» di sostenere. Oad' è che alla nostra gioventù non è dato di appròpriarsi nemmeno i primi rudimenti della patria storia e statistica, da servir loro di guida e sprone a ricerche e studj maggiori. sa» ,9nikrtidfi 'au nli/navib n Gli è perciò che abbiamo pure insistito sulla necessità della sollecita oompilazionc di una storia e d' una statistica della provincia, che si dflineassero alla meglio un quadro delle sue passate e presenti condizioni. Secondo tutte le apparenze resteremo d1 entrambe privi ancor qualeh'anno, quantunque della statistici s'occupino parzialmente e ìa Giunta provinciale, e la Càmera di Commercio e d' Industria, e la Società Agraria c qualche Comune; sebbene la Dieta abbia messo a concorso la compilazione d' un compendio di storia. E frattanto si continuerà indarno a predicare ai nostri giovani l'amore d' una patria, elio essi non ponno debitamente apprezzare, non sapendo nò cosa sia, nè cosa fu, e per cui quindi non '.sapranno mitrile quell'alletto caldissimo, od operoso, che li spìnga a dedicarle tutte le loro forze per l'aria risorgere e progredii re: essendoché non s' ama ardentemente che quello ché sì conosce e pregia : ignoti mi Ita ritpfdó.— Xoi istriani non ci curiamo di far apprendere la patria storia ai nostri figli, ebbene! vi suppliscano gli stranieri, a modo loro. I nostri studenti che per opportunità di vicinanza, o per volontà di taluno che li sovviene vanno a frequentare le scuole di qualche altra provincia che ha indirizzi di civiltà diversi dalla nostra, vi ritornano con tali idee ad essi istillate sul nostro,passato, e sull'avviamento da darsi al nostro paese, che se progredendo coli' età noli' esperienza e nel sapere non si ravvedessero, anziché di conforto e vantaggio, essi potrebbero riuscire di perturbamento e danno alla provincia. Io ripeto sèmpre: facciamo la nostra storia con ogni sollecitudine. Quest'urgenza la sento vivamente, perchè non iscrivo lolita^ tatiò dalla patria o da luoghi della medesima, dove non si è a portata di conoscere quanto in lei succede. Trieste intanto possiede ormai e pubblicherà fra breve un compendio della propria storia ad liso dejle scuole, e ce ne congratuliamo con lei. (**) Forse l'esempio gioverà a noi pure. Ci conforta a sperare lo scorgere ehe l'amore agli studj storici da qualche tempo si va sempre più manifestando con pubblicazioni di materiali a cui il pubblico fa lieta accoglienza. L'Archeografo Triestino reca sempre bellissime cose, e se ne trova di quando in quando anche nel periodico latino ehe pubblica la Curia vescovile di Trieste. Le epistole che l'infaticabile D.r Kandlor scrive nell' Osservatore Triestino trattano sempre questioni importanti; che se anche qualche sua opinione non sembri a taluni accettabile, esse offrono sempre argomento di studio e discussione, locchè giova assai alla scien- za. E discussioni vorremmo se ne facessero su molti punti di geografia e storia che vogliono essere chiariti, ma, s'intende con spassionatezza e modi cortesi ..... Ime pubblicazioni comparvero di recente : cioè le Memorie civili per servire alili storia dell' antichissima città dì Pola, raccolte dal can. Angelo Vidovich, ed una nuova edizione dei poemetto latino Istria del Vescovo Rapieìo, emendata dall'autore, ed illustrata eon copiose note dall' egregio professore eononico Giovanni de Favento, contenuta negli Atti del Ginnasio di Capodistria. Dell'opuscolo del Vidovich non parleremo, essendone stato detto qualcosa nel n. 19 della Provincia, nò intendiamo discorrere del suo merito intrinseco. Faremo bensì qualche osservazione sulla seconda operetta, pubblicando {la quate il Favento fece cosa utilissima e degna di lode, avendo, come egli stesso dichiara, con ciò inteso d'eccitare i giovani istriani a studiare la storia dei loro luoghi natali e dell' intera provincia. 1 /n j' \ > » ^luiaoa qnoisif.....» hh ai e lk^WJW»).: /un in- < . * iiiù'jTt/B irnioaid ioif- (**) Ci facciamo qui ad osservare (con reverenza all' egregio autore) che neppure Trieste possiede ancora una storia. Anche il bellissimo lavoro del Cavalli, premiato di questi giorni, non è "un compendio, strettamente parlando, ma un vero testo elementare di storia. dettato per i giovinetti non ancora avviati ne";li ardui e severi studi storici. Esso è piàno. facile e alla portata delle'tenere menti; insomma sarà i[ rade mecum delle scuole popolari. Riguardo poi all'urgenza dimostrata dall'autore dì una storia istriana, confessiamo ingenuamente, che noi non la sentiamo tale, se dobbiamo ritenere che la gioventù nostra abbisogni assolutamente di sole pagine scritte per imparare a conoscere casa sua, ed aquistare un'idea di ciò che fu od è in oggi. E che? Non abbiamo ormai validi argomenti per conoscere il nostro antichissimo battesimo P Ai giovani poi che per ragione di vicinanza o per comando di zelantissimi patriotti emigrarono in cerca di altro cielo, di altrà coltura, diann» volentieri un sonoro e cordiale re aule in ae'ernam, senza far conto dei perturbamenti e dei danni, che, a detta dell' autore, potrebbero per avventura recarci un giorno. Nota della lied. o tjl nou iljj otnmmoini e.icànafco'. sii iqlihmtn I. «-<—— -abJi>, om, fno'b riusi» vLcup «1 .ornUobom óRr oJJoq*r < LE SCUOLE SERALI. Un egregio nostro amico di Venezia, c'invia il seguente articolo sulle Scuole serali. vi chi dicesse, letto appena il titolo, che Vargomento è trito eritriti), e che il favellare d'istruzione la è or-mai anticaglia da museo, risponderemo schiettamente, che da noi ancora s'è fatto pochissimo e che gli eccita-» menti ad oprare sono sempre a verso. Se ponessimo poi mente agi' infiniti bisogni e morali e materiali della provincia, cui a dir vero si dà mano dai migliori nostri, e più specialmente alla sistemazione delle scuole popola* ri, che per le nuove leggi stanno ora a carico dei municipi, ci domanderemmo, arrossendo, se vi sien molti in Istria quelli che ancora abbiano compresa l'importanza gravissima dell' istruzione nelle classi operaje? Scuole serali, via confessiamolo, non ve ne esistono, nè mai esistettero in 2 r tv inda, se si eccettui Trieste, dove prò- grediscono e Hanno eccellenti risultati. Solo ne consta che il consiglio .•scolastico, or' ora creato di pianta in Capodistria stia provvedendo alla loxo, formazione, ed a debito di giustizia dobbiamo ancora dichiarare, che ben prima d'oggi s'era tentato in quella città ';i>'lt'>ri]>'VH jr O'Htl» f '.>l!')l'.'Tv)?. !t 'MIO Oidll i! i .i li! e —ri----:,) il >h\i ;;••••> ortMnoti'i i r .irft -uu h[|'kJ> movili &ìlvri:> | museo? di lapidi romane nel litorale".. ' -rvàmn.oa àb UJ]"on.!rJ- •••.iii.fth oiàsnusi Il divisamente della Dieta istriana di conservare e porre sotto pubblico governo i Musei delle Lapidi romane, ha destato desideri®, di. conoscere il movente a quel deliberato che fu preso.. Il pensiero di raccogliere ed esporre alla pubblica vista le epigrafi romane in questa provincia del Litorale fu posto ad effetto dal Vescovo di Cittanova Toma,-sini alla metà del. seccia XVI, facendo murare a ridosso di quel Duomo alcune epigrafi; però il pensiero non fu costante nè fissato, dacché egli, dotta come era anche nelle antichità pagane, parecchie ne comperò tratte dalla Massa Cervaria Imperiale, ed iu Rovigno due insigni trattedalla tracica Histros, Vestii di oggidì,'che recate in Padova, rivendute dai suoi eredi, passarono e non tutte, nel Museo Maffeiano di Verona e nel Municipale di Padova. Poco stante si collocarono pietre scritte alla Cappella civica di S. Pietro, e fra queste- l'insigne Decreto- della Curia tergestina in onore-di Fabio Severo; in Capodistria alla loggia; né più in nauzi si andò. In Trieste, in Capodistria si preferì murare sulle facciate delle case private antiche epigrafi e monumenti, indigeni in Trieste, polensi in Capodistria amandone anche i Vescovi di ornare i loro giardini. Certo Trieste ad inspirazione di Raffaele Zovenzo-ni, insigne letterato, che raccolse in copie le epigrafi di Trieste, ne aveva raccolte, dacché presa Trieste dalle armi Venete, Francese® Cappella le tolse siccome trofeo di guerra, nè più poteronsi riavere ed un insigne che ricorda il Triumviro C. Giulio Cesare, poi Imperatore Augusto, e la ricostruzione delle mura ; aggiunta- vi memoria della quarta ricostruzione ordinata da Imperatore Federico III, al quale fu or sono pochi anni posto semibusto eneo sulla piazza. I*ola attese a murare siccome materiale da fabbrica anche del campanile le epigrafi, ad adoperare le statue per fondamenta, rimasto inosservato il decreto che vietava l'esportazione delli innumeri sarcofaghi. Del che deve trovarsene scusa nella desolazione recata da tante pestilenze, l'ultima delle quali fu del 1630, nella spo- ftolazione della città, nella indiiferenza dei novelli e nel-' esempio dato dal Principe Veneto che le' diroccare nobile ampio Teatro alzato da Giulia Cenido per costruirne la fortezza. Che più? l'insigne Mafie i Scipione suggeriva di trasportare al Lido di Venezia l'Anfiteatro, conservato dalle cure di un Emo nobile Veneto al quale la città pose sull' Anfiteatro medesimo, epigrafe di onore. 11 concetto di avere nelle epigrafi uq Codice cui attingere con tutta sicurezza bella parte della Storia dell'Istria, non era di quei tempi, meno l'ordinarlo a modo che dia pronti frutti al che si venne più tardi, quando l'antiquaria non fu più tenuta in ridicolo per la ciarlataneria di che da taluno vestivasi, e quando i Musei non più si tennero in conto di raccolta inordinata di curiosità da divertire, e divennero perciò occasione ad equivoci, ad errori, a falsificazioni di piante, ad adulterazioni parziali, fatti i monumenti della veneranda antichità, materia di indegnissime trufferie, dal ehe fu l'Istria assai risparmiata; unica epigrafe falsata si eonta, questa noti su pietra, ma su carta, e per vanità. Io credo di comprendere l'iute ìzibne del deputato Barsan, e della Dieta istriana con luì, allorquando accenna ai Musei municipali. • • * b o iflonuJ ; iiis.-unty Credo- eròe che egli parta dal canone che le epigrafi ed i monumenti hanno valore per riguardo al luogo di loro aissorferràmento o provenienza, valore che o cessa affatto, o non è comprensibile fuori del loro sito primitivo. , ,(!•)!(! j.,1 Così avvenne di molti 3Iusei, a mo' dì esempio, delle epigrafi che stavano nella Padovana, e che raccolte dall'amore dei gentiluomini veneziani che servivano il principe nelle varie provincie di terra e di mare, provenivano da Levante, da Dalmazia, da Istria, da Friuli, da Carnift, da terra ferma veneta, tino da Lombardia e da Tirolo. Sulla autorità delle quali si composero storie, riconosciute per erronee attribuendo a quella città romana, magistrati, collegi, divinità, deliberazioni, famiglie che erano di bon diverse e lontane regioni. E tocco grave fatica al benemerite Furlanetto 10 sceverare il grano dall'orzo. E neh' insigne raccolta imperiale palatina, chi non prendesse a stella polare la provenienza perderebbesi nel labirinto delle epigrafi quali venute da Carintia, quali da Stiria, quali da Aquileja, quali da Ungheria, quali dal Banato, quali dalle antiche Dacie, quali da altrove. j j ; ^ 7 Nelle quali epigrafi eomecliè relative ai corpi politici urbani o territoriali dei tempi romani, conviene seguii-e la antica geografia politica romana, che durò conservata fino al termine del secolo passato nella geografia ecclesiastica delle diocesi episcopali, cangiata dopo 11 1780. Ed è entro questi agri che il concentramento delle epigrafi, è non solo desiderato per la comodità dei viandanti, ma consigliabile per altri riguardi. Perchè lapidi isolate disperse pei campi, pei boschi, per le stalle vanno facilmente distruttej almeno per cuocerne calce, o per fare fondamenta di casolari e di tuguri, più| spesso convertite in abbeveratoi di suini poi spezzate! e gettate, ltasparasano Ke dei Rossolani alle foci dell' Istro, morto e sepolto in Pola sull' isola delli Olivi ora navale, certo non avrebbe creduto se gli fosse stato predetto, nè l'avrebbe creduto l'Imperatore Elio Adriano che lo adottò in sua 'famiglia che il suo sarco--fugo sarebbe passato in Capodistria a pila dì olio, poi in Cernicallo ad abbeveratojo di vacche, poi spezzato Ser agghiacciamento dell'acqua, e ridotto a scheggio' ovesse venire a Trieste, poi tornare a Fola, e ricoverare nel tempio di Roma ed Augusto, accanto ai frammenti di quello di suo figlio ; di che certo non seppero i Rossolani o li odierni Russi; ai quali poi sarebbe indifferente che quel Ite spodestato fosse passato a Pola, nè a Pola importerebbe acca, se non sapesse che suoi erano quei due sarcofaghi. Di siffatti Musei municipali se ne formarono in tempi recenti, Capodistria riparò nei portici del suo Ginnasio epigrafi, ed avrà per la cura che ne prende la provincia incitamento a depositarne altri; la gioventù vi vede li ordinamenti civili, la lingua dei loro antenati. Albona, per tura del Tomaso Luciani e del Dr, Antonio Scampicchio vide formarsi altro, così Parenzo per cura del marchese Giamj aolo dei Polesini nei portici del Duomo: Rovigno non ìsdegna raccogliere epigrafi romane che mostrano antica civiltà dì quel Comune, le isole del Carnero, la gentile Cherso si avvicina, Ossero aveva cominciato dal secolo passato, e sarebbe onta se si alienassero i monumenti antichi al primo passante. itÀiulinua) /ì'vob olo'i*uqo'l ©***> Uu ni .obnym I«b tfi'oixjsaibui^fc f - o^ai-j aiqoti oiulaqii aìoui mi no» teifliigoafuntnoV il consiglio ni ftte provinciali;. Ii emulo' .owtin; non olimmo!) 9 orrtoir^oo ,9fnott li Nel giorno 7 novembre raccoglie vasi in Trieste per la prima volta il nuovo Consiglio di Sanità Provinciale, oomposto di 0 membri, tre dei quali nominati dalle Giunte provinciali dell' Istria e di Gorizia, Aperto dal dirigente la Luogotenenza, il quale accennata l'importauza del riordinamento sanitario per le nostre -provincie, no chiese 1' appoggio dei rispettivi membri, si passò alla nomina del presidente nella persona del dottor -Zadro consigliere di Luogotenenza e referente sanitario, e del suo sostituto il dottor Dolnitscher medico fisico di Trieste e consigliere medicinale. Constituito così il Consiglio sanitario si stabilì altra adunanza pel dì veniente allo scopo di pertrattare il regolamento interno riguardante gli affari sanitari. .£T3t ii ^wibm ii'i7£ /Oipilaiiii li jnrt*niannnìf "ioq oinoibroo li sosc'rlzione pei danneggiati dali. incendio di trento. Uno spaventoso e terribile incendio, avvenuto nella città di Trento, la sera del 1." novemdre ridusse in cenere uno de' più popolati suoi sobborghi, gittando nella più squallida e desolante miseria ben 2000 cittadini. Gli è perciò che il sottoscritto, memore dei generosi sensi che sempre distinse la provincia istriana, apre le sue colonne ad una soscrizione, facendo appello a tutti que1 gentili, che hanno dischiuso il cuore alle sante gioie della carità, perchè vogliano soccorrere quegli infelici danneggiati, ai quali l'Istria, oltre il dovere d'umanità, è legata dall' amore verso una patria comune. Nicolò de Madonizza, redattore f. 10 WWM^—..................1 I— -rr--: ri )ì ì .-i .'in CONCORSO A PREMI, :'bA >i>'1 fotv> i\> v> v,nV'*T>ch\v ~ «ì oToletiU Il magistrato ùrico dì Trieste pubblica il seguente avviso dì concorso al !.. premio municipale:: La periodicità biennale nel ciclo decennale dei pre-mi municipali, testé chiusa, ricomincia col presente concorso al I premio per un « Opuscolo di Storia o di Statistica di Trieste, il quale verrà aggiudicato il dì W novembre 1872 e retribuito coli'assegno fissato di f. 030 V. A. Le discipline da osservarsi all'uopo sono le seguenti: 1. L'opuscolo deve ave? avuto vita entro il decennio che precede l'anno di premio, dacché non può porsi a concorrenza opera nata in ciclo anteriore. 2. L'opuscolo non deve contenere meno di' dodici fogli, al calcolo di stampa in ottavo a caratteri mediani ; 3. Così quello, di storia come di Statistica possono, versare su eose moderne t >d antiche-; 4. Gli opuscoli verranno assoggettati al giudizio dell'Istituto di scienze e lettere in Milano o Venezia : 5. È lecito di tacere il nome dell' autore prima dell' aggiudicazione del premio. In tal caso l'opuscolo dovrà contrassegnarsi con un moto ripetuto sopra piego suggellato ed unito all'opuscolo, entro il quale si contenga il nome, cognome e domicilio dell' autore. Soltanto il piego col motto dell' opuscolo* premiato verrà aperto ; gli altri, cogli opuscoli non premiati, verranno restituiti ; 6. Il premio non toglie la proprietà letteraria dell' opuscolo ; ma se l'opuscolo è inedito, rimarrà depositato per due anni presso il Magistrato* Se entro questo periodo l'autore non ne fa pubblicazione, la fondazione potrà promuoverne la pubblica acne ni patti elio troverà di convenienza; l'onorariiihdi autore che se ue patuisse, sarà a vantaggio dell'autore medesimo. Ciò valerà per una prima edizione soltanto, le ulteriori edizioni sono di ragione-dell'autore secando le je<:gi. Anche della prima edizione devono essere consegnati 20 esemplari al Municipio^ 7. Gli opuscoli verranno, presentati fino al 29* settembre 1872. L'opuscolo, dovrà avere merito intrinseco, così che il confronto per riconoscere il migliore, avrà sempre a base il merito intrinseco dell' opuscolo. 8. Non concorrendo bontà intrinseca in nessuno degli opuscoli di concorso, non verrà aggiudicato premio.. 9. L'aggiudicazione sulla base del giudizio dell' I-stituto di scienze e lettere, verrà proclamata dalla Commissione municipale delegata, in concorso del curatore della fondazione, pubblicamente, solennemente, s'è possibile, nel dì 29 novembre 1872. Il premio verrà, consognato tosto. ii osniibrib ommd «db jfitnoy .'«db iìhj) i: oif »qqa Il Consiglio della Provincia di Udine e l'associazione agraria friulana aiufllfi'Hiib PlJffi'ii ó .&ifl£flUJ 'fa -m/ub li «Ùfc MXL hanno per quote uguali istituito un premio di lire 1000 la conferirsi all'autore del miglior Libro di lettura per 01 .1 oioi ìJibo't .fssy.iiiobjìR ob viooiVL Te scuote elementari, scrah" e fìstire dì cunpagna, nel quale sieno esposti con fórma chiara, semplice e precisa i principij fondamentali e razionali dell" agricoltura, e sia fatto in modo che possa servire di guida ai maestri per opportune- spiegazioni, e di Istradamcnto agli scolarijper intendere con profitto altre e più importanti letture in materia agraria. 11 libro deve avere principalmente- di mira le condizioni agrarie della provincia di Udine, e trattare delle coltivazioni che in essa vi predominano. Il concorsa resterà aperto a tutto l'anno 1870, ed il pativo giudizio, deferito ad una commissione indi nominata dagli istitutori del prendo, verrà proclamato .entro il successivo mese- di marzo. . L*opera rimarrà in proprietà dell'autore ; e sarà però in facoltà degli istitutori suddetti iT farne una prima edizione, qualora l'autore stesso non l'avesse già fatta a proprie spese eseguire entro tre mesi dall'aggiudica- Wmk ° 'lB"1'n,)' i <*i;wn .iqmot x»op ib aio noiF^nJèri -rifiiip savii wq mui'jv i-i offrii» mrA jtnmq éìò «da ob •LGnfJ log olooibri ni «tBiiSjiiifl i>ì iion iiii«jrt>hn« i oi» Neil' intento, di' giovare- agli sfridi' diretti a migliorare la produzione e l'industria"vinifera del Friuli,. 1 Associazione agraria friula a ha stanziato la somma di it. lire 500, da offrirsi in premio per la più rispondente soluzione del seguente quesito:. Fare uno Studio dettagliato e possibilmente: compiilo della coltivazione della vite e delta fabbricazione d»ì vini nelle varia regioni viticole del Friuti; nel quale,_ reso conto, dei diversi modi di viticultura e di vinitìea-zione in esse comunemente usati,. nonché dei prodotti ordinariamente ritraibiìi, foro pregi e- ditetti, — vengano indicati i terreni e descritti ì vitigni più adatti e gli, altri mezzi più opportuni allo scopo di estendere, ove convenga, e ad ogni modo di migliorare la produzione vinifera della Provincia. 11 concwrso résterà aperto-a tutto l' anno 1870. La memoria premiata rimarrà in proprietà dell'autore, salvo all'A.ssociazione di poterla pubblicare noi propri atti -le altre potranno essere ritirate, dopo seguita 1 aggiudicazione^ versò resa della corrispondente cedola di presentazione. ~ «»».«£/••' «u Ui t»mji70d ab oawrwr' NB.. Gli analoghi manoscritti'saranno»da presentarsi all'Ufficio dell' Associazione-agraria friulana (Udine, palazzo Bartolijii,) e- porteranno un motto ripetuto sopra una scheda suggellata, contenente il nome dell' autore. Dall' Ufficio dell' Associazione agraria friulana Udine, 23: aprile 1870. ?ou ilio «« J : , ,4Ùll.lÌ7i-'J hi) . OÌ»Sd7 - .«rJvd^u'J «ti ilnifp .jsj* lib iitfp ,->i-)«(I mbiUi ,')ii->f> otnhiutel bit ri mi j) VARIETÀ. )'! KflO'J 1 lì 37IÌJM03 . apoiyuiio .iiiivinoi iiifxSm fatiil8 «b ilÉup >tiUOiH ÙiU iliSUH .0 volili; if«up «fra!? ■■■ al o iujdJw l'ut Un esempio dà imitarsi — Il giornale Istruzione e Civiltà annunzia che il Consiglio comunale di Legnago ha deliberato di negare il certificato. di moralità a tutti quei genitori,, che, contrariamente a quanto, fu disposto dalla legge sulla pubblica istruzione, trascurassero ili mandare "i propri figli alla scuola, ii0» o*** ohi. ifl«lo«wiÌl dó di ; -