tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD/CIV1DALE • UI.B. De Rubeis 20 • Tel. (0432) 731190 • Poštni predal/casella postale 92 Poštnina plačana v gotovini / abb. postale gruppo I bis/70% • Tednik / settimanale • Cena 800 lir Št. 40 (399) • Čedad, Četrtek 29. oktobra 1987 _______ ZVEZA BENEŠKIH ŽEN NA JESENSKEM TARGU V ŠPIETRE Buohloni žene za vse vaše dobruote Je parvič, ki ura nam jo je nardi-la. V tisti nediej, ki žene so pekle gu-bance, štrukje an vse sorte dobruot za «Mostra assaggio dei dolci» orga-nizana od Zveze beneških žen, nie bluo še daža do lietos. Pru za pru v saboto, kar smo na-pravjale smo se vprašale, kuo bo če bo daž. V nediejo jutro, na zornada buj jesenska ku tista nie mogla bit: sivo, daž uoz magie, taka luža! An pur ob 9.30 so nas že čakale te parve žene za nam dat njih pardielo. Dobro! Niesmo še pogarnili mize, ki pridejo že goz Petjaga z makino pu-no štrukju kuhanih in pečenih in tort... Gre Bruna v Klenje, štrukje, torte, marmelada doma runana za jest gor na kruhu, naret z moko od pulente. Ja, zaki smo miele an domači kruh. Cajt do pudan je pru hitro teku: mize so ble saldu buj pune, judje so silili za ukupit, «Ma sada je «mostra», ob treh bo «assaggio», «So È ormai tempo di bilanci per la 7a mostra mercato della castagna, del miele e della frutta di S. Pietro al Na-tisone. La manifestazione si è alquanto arricchita con la realizzazione deU’importante mostra bovina e della mostra formaggi delle latterie delle Valli. Tanti sono in questo senso i motivi di soddisfazione, a cominciare dal proficuo e qualificato coinvolgimento degli allevatori di Vernasso e di Oculis che hanno fatto da insostituibile supporto a queste due iniziative. C’è da sottolineare come nel corso della manifestazione sia venuto spesso a mancare il formaggio, tale era la richiesta degli acquirenti. Ciò dimostra come un prodotto sano e genuino, qual è questo delle nostre S. Pietro al Natisone Presa d’atto per la scuola materna bilingue In data 20 ottobre è stata formalizzata, presso la direzione didattica competente, a norma delle disposizioni di legge, la domanda di presa d’atto dell’apertura, nel comune di S. Pietro al Natisone, di una scuola materna bilingue denominata «Centro prescolastico bilingue/Dvojezično predšolsko središče». Il prof. Paolo Petricig, presidente dell’Istituto per l’Istruzione Slovena, a corredo della domanda ha presentato i documenti di rito, comunicando alla direzione didattica l’iscrizione di ventiquattro bambini ed i nominativi delle insegnanti, Vilma Martinig residente a Stregna e Antonella Scaunich residente a S. Leonardo. La direzione del Centro rimane ora in attesa degli adempimenti delle autorità scolastiche. barke naše žene, ah»: torte z orieh, kostanjam, s figam, z jabukan, hru-škan, z liešinki... se na zmislen vse. Gledat tele reči nie bluo moč, te je parjela taka voja za jih jest de si biu vgriznu, oklu adno. Smo začele dajat uon štrukje. Sonce tele krat se nie teu parkazat, però je genjalo deževat. Luža je ostala. Niesmo učakale treh. Ob dvieh an pu, kar smo jih začele riezat ljudje so začel jih jest an ta-kuo je šlo napri do malomanj šeste. Pod kapanonan je bluo pru lepuo, ži-vuo: Gušto je godu, ljudje so sediel an jedli; kiošk je biu nimar pun an tau paleštri so predajal kostanj, med, oriehe, ser, rože... an biblioteka je bla odparta: je bla razstava knjig, ekologije, narave. Ki četa vič za no zornado daža! Mi smo ble pru zadovoljne. Pomislita, ki ljudi če bit za sniest 73 sort slaščin, dien sort zaki gubane je bluo puno, štrukju na še povien, zak jih je bluo cajne in cajne in še... Pomislita tudi dost žen z naših vaseh če bit latterie turnarie, non avrebbe mai problemi di mercato se fosse proposto con continuità e criterio ai turisti Qualche giorno fa è stata ripresentata a Udine la proposta di legge «Provvedimenti per lo sviluppo delle attività economiche e della cooperazione internazionale nella regione Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Belluno. Essa si rifà, sviluppandola, a quella già presentata nel 1984, Provvedimenti per lo sviluppo delle attività economiche della cooperazione nelle aree di confine della regione Friuli-Venezia Giulia. Ora il PCI ha tenuto conto, nel presentare la nuova legge, del dibattito svoltosi in sede parlamentare e di alcune conclusioni del comitato ristretto della commissione bilancio della camera. La prima proposta, pensata dall’ex deputato comunista Baracetti, aveva infatti indotto vari gruppi parlamentari a presentare proposte proprie. Lo za napravt tarkaj dobrih reči, v kaj-šni vas so se pru zbrale za kupe die-lat. Buohloni žene! Smo začele pospravljat, teli tont so moj, tuole je nje... kajšne so že pra-vle, kakuo bi bluo za napravt hlietu. che settimanalmente visitano le nostre Valli, senza trovare alcuna struttura di vendita organizzata. stesso sarà adesso, in un momento però diverso, in cui la consapevolezza del problema è maggiore. La proposta del PCI è firmata dal- Komunistična partija Italije je vložila svoj peti zakonski osnutek za globalno zaščito slovenske narodnostne skupnosti v Italiji, z uradnim naslovom Norme za zaščito italijanskih državljanov slovenskega jezika. Znova, ker vsaka zakonodajna doba zahteva obnovitev vseh prekinjenih postopkov, kar pomeni, da zakonski predlog pač roma iz ene v drugo, ne da bi vprašanju — v štirih povojnih Kar smo inkasale je šlo v «benefi-cenzo» ku vsake lieto. Ljetos Petja-škim ženam, ki takuo prispevajo za njih kapelo, ki so jo glih postrojih Liepa ura? Nie takuo važna. Quindi, anche nel settore zootecnico sarebbe necessaria un’azione di pubblicità i he faccia risaltare la qualità delle produzioni locali genuine (latte, formaggio, burro, carne, insaccati, ecc.). In mancanza di tale azione la zootecnia di montagna, dovendo competere con quella di pianura risulterà necessariamente emarginata ed in crisi strutturale cronica, in evoluzione negativa con l’abbandono progressivo delle aziende di montagna. Queste luci indicano una prospettiva da seguire per riuscire a realizzare l’obiettivo di invertire la tendenza in atto, a chi ovviamente Nino Ciccone l’on. Zangheri seguito dai deputati della regione: Pascolat, Bordon, Ga- desetletjih in v soglasju z ustavo — enkrat za vselej napravili konec. In tako nosi naj novejši osnutek spet drugačno ime prvega podpisnika: po zadnjih dvakratnih podpisih bivše senatorke Jelke Gerbec ga je tokrat prvi podpisal senator Stojan Spetič, za njim pa so se zvrstili še kolegi Pecchioli, Lama, Tedesco Tato, ________________________ beri na 2. strani Sviluppo e valenza etnica Solo da pochissimi anni e per una parte ancora limitatissima di studiosi, la valenza etnica dello sviluppo ha un senso. In effetti, nel pensiero sociale ed economico contemporaneo la consapevolezza della questione etnica è quasi inesistente, poiché i modelli interpretativi propri alle singole discipline non l’hanno ancora considerata come materia rilevante. Generalmente si ritiene che lo sviluppo riguarda le cose e che può essere ricondotto all’accumulazione del capitale, alla crescita, ai profitti, confondendo quello che può costituire la base dello sviluppo con lo sviluppo stesso. Lo sviluppo invece si rapporta fondamentalmente agli esseri umani. È una esperienza umana sinonimo di piena realizzazione da parte di ogni individuo di tutto il suo potenziale mentale, emotivo e fisico. Lo sviluppo non si produce nel vuoto. Gli esseri umani così come le società, sono nello stesso tempo condizionati e liberi. Sono condizionati dalla loro storia e dalla loro cultura, dai loro ritmi biologici e dall’accesso o meno alle risorse, dal livello sociale di produttività e dal contesto istituzionale. Si liberano imparando a comprendere e a trasformare la natura e la società stessa. In questo processo, lo sviluppo personale e lo sviluppo sociale sono fonte di autorealizzazione individuale. La problematica dello sviluppo può così essere definita come il processo che supera le dominazioni, libera gli individui e le società, attraverso l’affermazione, nell’organizzazione sociale, dell’immaginazione individuale e collettiva degli uomini che definiscono determinati obiettivi ed intentano i mezzi per raggiungerli. C’è sviluppo quando gli uomini e le loro comunità agiscono come soggetti, non quando invece subiscono come oggetti, le azioni a loro esterne; quando affermano la loro autonomia e la loro fiducia in se stessi e nel loro avvenire; quando formulano e mettono in opera i loro progetti. Svilupparsi, significa essere e divenire, non produrre e consumare. La connotazione culturale di qualsiasi ipotesi di sviluppo per un’area etnicamente caratterizzata è fonda-mentale. In altre parole si tratta di dare luogo ad un processo di etnosvi-luppo autocentrato, per non rischiare di promuovere uno sviluppo artificiale, estraneo ai valori della comunità e quindi di breve durata e senza effetti reali se non addirittura controproducenti. È necessario considerare l’identità etnica della comunità e darle gli strumenti per la realizzazione di un modello di sviluppo culturalmente qualificato. Si può quindi affermare che vanno respinte le imposizioni puramente tecnocratiche del sviluppo e che va riconosciuto ai valori culturali ed ai sistemi sociali locali un ruolo fonda-mentale nel processo di sviluppo. La comunità nazionale slovena in Italia sperimenta pienamente le conseguenze economiche, sociali e culturali di una impostazione dello segue a pag. 2 Marina Niesmo imiele obedne težave za «parsili» naie slaščine Luci ed ombre del mercato delle castagne PRESENTATA DAL PCI LA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE Cooperazione internazionale: come entrarci? segue a pag. 2 OSNUTEK KPI ZA NAŠO ZAŠČITO ■w Številka pet segue dalla la pag. Cooperazione internazionale: come entrarci? segue dalla la pag. sparotto, Schiavi. Gli osservatori politici rilevano, già nel titolo, una certa evoluzione del tema, che passa dalla cooperazione nelle aree di confine alla cooperazione internazionale, con l’estensione di esso a tutta la regione ed alla provincia di Belluno. Se per un verso la nuova proposta può trovare maggiori appoggi per andare avanti, visto che tende a soddisfare interessi più vasti, rimane l’interrogativo delle zone di confine. Qualcuno ha visto in questa legge il pericolo di uno svuotamento delle richieste di tutela economica della minoranza slovena. Il nuovo testo non lascia invece dubbi: si tratta di una legge che non ha significato specifico per la minoranza slovena. Ne ha uno pratico, giacché gli sloveni sono compresi nella regione Friuli-Venezia Giulia come nelle comunità montane, alle quali il nuovo testo assegna un forte intervento economico per lo sviluppo. Si tratterà da un lato di vedere come, per il loro verso le comunità montane di confine, e per il loro gli operatori economici che fanno capo alle organizzazioni slovene, sapranno inserirsi nei provvedimenti quando saranno, se saranno, legge. Resterà aperto il problema della tutela economica della minoranza slovena, che non può essere riservata a fonti non istituzionali a tale fine: la cooperazione internazionale e il progetto montagna. Senza entrare nell’analisi del testo del PCI e in eventuali confronti, diciamo subito che il rischio che il benefico fiume dei miliardi, la legge complessivamente ne prevede circa 1800 con 300 riservati alle Comunità montane ed alla loro diretta gestione, scivoli via senza produrre i suoi frutti sulla nostra terra. Questa che ha dato, proprio lei, lo spunto alla legge! Profeti di sciagure? Cassandre? Nossignori: è stato sempre così, anche nelle più recenti occasioni. Qualche fabbrica in crisi, vera o finta, a Pordenone, a Udine, a Monfalcone od altrove... ed il gioco sarà fatto. Il benefico fiume andrà a risanare quelle aree che sono state già benedette più volte dal «liquido» pubblico. Per altri versi suona male la posizione del presidente della giunta regionale Biasutti, quando al «Dom» suggerisce di pensare allo sviluppo solo in termini di attività extraindustriali: in questo modo i trecento posti di lavoro, di cui affermiamo di aver bisogno nelle sole Valli del Natisone, resteranno un bel sogno. La sveglia suona dunque per tutti coloro che hanno responsabilità di- retta nella progettazione del nostro futuro: gli amministratori dei comuni e delle comunità, gli operatori economici e finanziari della minoranza e quindi i responsabili politici della minoranza stessa. È evidente ancora una necessità: le divisioni vanno messe da parte e le tre realtà sopra citate debbono operare uno sforzo di sintesi assolutamente inedito, difficile ma non impossibile. P.P. I punti della proposta del PCI sulla cooperazione internazionale L’intervento straordinario è previsto per il decennio 1987-1996. Sono previste agevolazioni fiscali ad aziende a capitale misto e con significativa presenza sui mercati esteri. Ecco le voci: Interventi per lo sviluppo dell’occupazione: 150 miliardi. Interventi per lo sviluppo dell’interscambio con l’estero: 250 miliardi. Fondo per lo sviluppo tecnologico e per programmi di ricerca: 400 miliardi. Interventi a sostegno dei traffici: 100 miliardi Fondo per infrastrutture per la cooperazione internazionale: 200 miliardi. Fondo di rotazione: 250 miliardi. Interventi per la montagna: 300 miliardi. Cooperazione scientifica e culturale Sincrotrone: 75 miliardi. Iniziative culturali delle minoranze slovena in Italia e italiana in Jugoslavia: 50 miliardi. Università di Trieste e Udine: 1 miliardo. Provincia di Belluno: 10 miliardi. La legge prevede (art. 9) la costituzione di zone franche. s 1. strani Battello, Boldrini, Pieralli, Cossutta, Maffioletti, Tossi, Brutti, Taramel-li, Franchi in Bertoldi. Zakonski predlog s številko 343 so vložili v senatu letošnjega 1. avgusta, pred dnevi pa sta ga deželna oziroma tržaška federacija stranke s sodelovanjem senatorja Spetiča predstavili tržaškemu tisku. Samo po sebi se zastavlja vprašanje, če je novi osnutek zaščitnega zakona nov tudi po vsebini in ne le po datumu predstavitve. Če bi na splošno lahko rekli, da se od svojega predhodnika bistveno ne razlikuje, pa gre vendarle poudariti, da je največja novost v vlogi, ki jo je imela manjšina sama pri njegovem nastanku in torej po aktivnem deležu njenih organizacij pri nastanku in bodočem iz-vajanju zakona. Ni namreč naključje, da je predsednik SKGZ Boris Race dokument označil kot najboljšega in najpopolnejšega od vseh dosedanjih, saj zajema vsa temeljna področja življenja in dela slovenske narodnostne skupnosti, od uporabe jezika, šolstva, združevanja in obveščanja do kulturnih in gospodarskih dejavnosti. Predvsem pa je obravnavanje manjšine kot subjekta in na kot objekta lastne zaščite razvidno iz členov, ki zagotavljajo njeno neposredno sodelovanje tako pri opredelitvi geografskega prostora, na katerem naj bi globalni zakon veljal, kot pri njegovem konkretnem izvajanju. Na družbeno-gospodarski razvoj manjšine se nanaša predzadnje, četrto poglavje zakonskega osnutka, ki v 21. in 22. členu določa pristojnosti oziroma pooblastila Dežele za uresničevanje družbenega in gospodarskega razvoja jezikovno mešanih območij. Osnova zanj so srednjeročni razvojni načrti, ki jih Dežela izdela v sodelovanju z gorskimi skupnostmi oziroma narodnostno mešanimi občinami. Vsekakor se je z besedilom osnutka vredno podrobneje seznaniti, za kar bo nedvomno še dovolj časa. Parlamentarna razprava bo namreč lahko stekla šele takrat, ko bodo svoje predloge predstavile še ostale stranke ustavnega loka, in želeti je, da se bo to čimprej zgodilo. po Gospodarstvu RADIO OPČINE «Okno na Benečijo» vsaki torak ob 17. uri ponovitev v saboto ob 14. Sviluppo e val sviluppo che si rifà esclusivamente ad un modello tecnocratico, centralizzatore e che in nessun conto tiene le caratteristiche etniche delle popolazioni della fascia confinaria del Friuli-Venezia Giulia. Espropri forzati, urbanizzazione selvaggia e speculazione edilizia, asservimento delle aree abitate dagli sloveni agli interessi esterni, organizzazione urbanistica dell’emarginazione e dello sottosviluppo, ecc... stanno da una parte compromettendo l’equilibrio etnico dei comuni sloveni e dall’altro favoriscono una ampia diaspora, primo passo (in questo contesto istituzionale) verso l’assimilazione. La comunità nazionale slovena in Italia non rivendica privilegi. Chiede che vengano attuate quelle misure di tutela che ne garantiscono sia lo sviluppo culturale e sociale che quello economico attraverso una istituzionalizzazione della propria autonoma capacità di gestione del proprio territorio e delle sue risorse e potenzialità, anche in considerazione della necessaria internazionalizzazione dell’economia regionale ed in particolare di quella confinaria. Così, la comunità nazionale slovena diventerà soggetto attivo della promozione economica e dello sviluppo della Regione considerata nel suo complesso, nel rispetto delle caratteristiche etniche di tutte le sue componenti. Ferruccio Clavora VELIK RAZVOJ TOVARNE IZ BURE Danieli je nimar buj bogata Ries je, da je Danieli «zaparla» svojo tovarno v Ažli. Je pa tudi ries, da do tega ni paršlo zaradi ekonomskih težav. Naspruotno. Tovarna Danieli iz Bure je doživiela v zadnjih treh letih velik razmah, razvoj. Tuole se vidi v poročilu upravnega sveta (consiglio di amministrazione) delničarjem (azionistom), ki so se v saboto zbrali v asembleji. Muorli so odobrit, sparjet obračun do 30. ju- DEŽELNI POSVET KPI V GORICI Mir, varnost in sodelovanje Mir, varnost in sodelovanje med narodi v okviru skupnosti Alpe-Jadran, to je tema deželnega posveta komunistične partije Italije, ki bo v soboto 31. oktobra v Gorici, v kulturnem domu (ul. Brass, 20). Uvodoma bo spregovoril Aldo D’Alessio. Obravnaval bo vprašanje meje in miru na severo-vzhodu. Nato so predvideni posegi komunističnih parlamentarcev Isaia Gaspa-rotto, Nereo Battello, Arnaldo Baracetti, predstavnika deželnega vodstva mladinske komunistične federacije Francesca Petrellija, in deželnega svetovalca Franca Lanzerottija. Nato — predvidoma ob 11. uri — se začne razprava, ki jo bosta zaključila deželni tajnik KPI Roberto Viezzi in Aldo Tortorella vsedržavnega vodstva partije. nija lietos. Kaj pravijo številke? Lietošnji obračun kaže na 44,3 milijarde lir dobička v parvih šest miescu telega lieta pruoti 31 milijardu lir dobička v lanskem lietu. POPRAVEK Polaganje vencev V prejšnji številki smo obja-vli datuma in urnike letošnjega polaganja vencev. Prenaglili smo se, kajti je kasneje prišlo do nekaterih sprememb. Program je torej naslednji: Sobota 31. oktobra 1987 1. skupina ob 8.00 Sv. Lenart ob 8.45 Sv. Pavel ob 9.30 Gorenj Tarbilj ob 10.00 osrednja proslava Čedad ob. 12.00 osrednja proslava Matajur 2. skupina ob 8.00 Osojane ob 10.00 Tipana ob 12.15 Čenebola ob 13.30 Štoblank ob 14.15 Topolove Za gospodarstven Per gli operatori Zapadlosti 31.10. Davet na zdravje Obrtniki, trgovci in slični gospodarstveniki so že morali poravnati svoje obveznosti, a sedaj morajo vsi davčni zavezanci, k’i spadajo med tako imenovane proste poklice oziroma, ki so prejeli honorarje nakazati 7.5% zneska, ki je bil vnešen v davčno prijavo leta 1986. Scadenze 31.10 Tassa salute Gli artigiani, commercianti ed altri operatori economici hanno già dovuto far fronte a questa tassa; in questi giorni scade il termine per i liberi professionisti e per tutti quelli che hanno percepito onorari o simili emolumenti. La somma da pagare viene conteggiata sulla base del 7,5% dell’importo inserito nella denuncia dei redditi per l’anno 1986. 5.11. Tromesečni in mesečni obračun davka IVA Moramo obračunati in seveda poravnati vse obveznosti izvirajoče iz davka IVA za tretje tromesečje tega leta (pri forfetarnem knjigovodstvu) oziroma za mesec september (dvo-stavno knjigovodtsvo). 5.11 Denuncia trimestrale e mensile dell’IVA Dobbiamo provvedere al conteggio e al pagamento dell’IVA per il terzo trimestre (contabilità forfettaria) e rispettivamente per il mese di settembre (contabilità ordinaria). Pripraviti se moramo tudi na plačilo akontacije na davek na dohodek za tekoče leto. Zadnji ministerski odlok predvideva namreč, da davčni zavezanci morajo v teku meseca novembra obračunati in poravnati sledeče akontacije: fizične osebe in samostojni podjetniki 92% davka 1RPEF in ILOR, družbe 98% davka IRPEG in ILOR. Pri obračunu moramo paziti na obračunsko osnovo saj obstoja bojazen, da bo akontacija presegla vrednost davka, ki bo izhajal iz dejanskega obračuna. Dobbiamo pensare al pagamento degli acconti sul reddito 1987. Il de- creto ministeriale prevede infatti il pagamento dell’acconto nella seguente misura: le persone fisiche e gli imprenditori individuali devono versare l’acconto del 92% sul reddito previsto per il 1987 (1RPEF e ILOR), mentre le società di capitale dovranno versare il 98% (IRPEG e ILOR). Agli operatori economici consigliamo di far bene i propri conti per non trovarsi con un reddito notevolmente differente dalle previsioni il che comporterebbe un saldo attivo nei confronti del fisco oppure potrebbe essere un presupposto per sanzioni in caso di pagamento troppo inferiore al reddito reale. Tudi v zadnjem mesecu niso bili razčiščeni vsi dvomi o končnih vladnih odločitvah o finančni politiki za leto 1988. Napovedana je bila popolna reforma davčnega sistema in to delo je bilo zares ogromno, saj je za- konodajalec moral združiti skoraj 2.000 predpisov v skupni imenovalec. Zakon je bil sicer izdelan a vendar manjkajo razne norme in predpisi med drugim o načinu in roku plačevanja davkov. Zaradi zelo omejenega časa, ki je še na razpolago do konca leta obstoja objektivni sum, da ne bo nova zakonodaja stopila v celoti v veljavo. Lahko predvidevamo, da bodo določeni sedanji predpisi podaljšani tudi za naslednje leto ali celo za dve leti a da bodo lahko gospodarstveniki že koncem leta izbirali med forfetarnim ali dvostav-nim knjigovodstvom. Slovensko deželno gospodarsko združenje je vzelo obvezo, da bo o stanju obveščalo vse svoje člane in pripravilo pravočasno strokovna predavanja in individualne posvete na katerih bi skušali ugotoviti najboljše rešitve za posamezne gospodarstvenike. Anche in questo ultimo mese non è stato ancora chiarito quale sarà la politica tributaria per il 1988. Era previsto infatti che il prossimo anno sarebbe entrata in vigore la riforma tributaria in base al testo unico già approvato. Bisogna riconoscere che il legislatore ha dovuto compiere un grande lavoro poiché ha dovuto riunire in una legge sola circa 2000 leggi, decreti, circolari aggiunte che oggi regolano i rapporti cittadini-fisco. Nel testo unico però mancano alcuni dati essenziali come ad esempio come e quando i cittadini dovranno pagare le tasse. Poiché alla fine dell’anno mancano solamente due mesi possiamo ritenere che la riforma slitterà per uno o due anni. Resto comunque certo che gli operatori economici potranno a fine anno optare per il sistema forfettario o per la contabilità ordinaria, cioè alla scadenza della legge Visentini. L’Unione regionale economica slovena si è impeganta nei confronti dei propri associati a tenerli informati sulle novità in questo campo e preparerà delle conferenze e degli incontri individuali con gli associati per poter consigliare loro nel miglior dei modi. ,, i. UNA GRANDE PERDITA PER LA VAL RESIA Aldo Madotto: 67 anni vissuti intensamente Aldo Madotto Ciakarin ci ha lasciati il 17 ottobre 1987 dopo 67 anni vissuti intensamente. Era nato a Oseacco di Resia il 6 giugno 1920 e già da bambino ha dovuto lasciare Resia per seguire la sua famiglia in Ungheria, colà trasferitasi per affrancarsi dalla miseria allora imperversante a Resia. Dopo cinque anni di permanenza all’estero, rientrò in Italia per dedicarsi agli studi che, nonostante l’impegno, fu costretto ad abbandonare dopo alcuni anni di università a causa degli eventi bellici e le sue disastrose conseguenze che colpirono la sua famiglia con la perdita all’estero di ogni avere e la scomparsa sul fronte russo del fratello Silvio. Si trovò egli stesso coinvolto nelle operazioni belliche come allievo ufficiale e, dopo l’8 settembre 1943, con mansioni di responsabilità nelle file della Resistenza con le formazioni partigiane slovene e italiane, dando così il suo contributo per la libertà di tutti. Terminato il periodo bellico lavorò per circa 30 anni alle dipendenze del Comune di Resia con rara competenza e prodigandosi, con abnegazione e sacrificio, per risolvere le molteplici necessità della popolazione quando a Resia iniziarono di uno spopolamento disastroso e un’irreversibile depressione ed emarginazione della Vallata resiana. I 30 anni di lavoro comunale di Madotto furono duri e massacranti, spesi per la collettività. Aldo Madotto era sensibile a tutti questi problemi e combattente nato per gli ideali di giustizia e l’òertà. Questi presupposti lo portarono ad impegnarsi, perciò, anche nel campo politico ed amministrativo. Fu, infatti, dagli inizi degli anni ’60, un organizzatore instancabile del socialismo a Resia, uomo di spicco della Sezione socialista e suo Segretario per diversi periodi. Come Amministratore comunale della passata legislatura, ha collaborato per la risoluzione dei sempre molteplici problemi del Comune di Resia ed ha lavorato con obiettivo e sincero impegno ed al disopra delle mischie partitiche. L’opera di Madotto non è stata però solo quella che precede, ma, al contrario, solo una piccola parte della sua inesauribile attività. Fu egli, infatti, un attento ed apprezzato studioso, colui che ha dato il maggiore contributo per la conoscenza della storia resiana e dell’identità etnica e culturale dei resiani. Il suo impegno culturale fu prezioso e frenetico. Fu socio fondatore del Circolo Culturale Resiano «Rozajanski Dum» e suo primo Presidente. Con il Circolo Culturale realizzò diverse manifestazioni culturali, incontri con i resiani stabilitisi nelle diverse zone del Friuli e portò la cultura nelle Scuole attraverso la porta maestra, con lezioni e concorsi dialettali. In poco più di cinque anni scrisse 5 libri su Resia ed un sesto non è riuscito a completare per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Questi libri: «La Val Resia ed i suoi abitanti» -, «Resia: Paesi e località» -, «Pagine di Storia - Resoconti di vita resiana - anni 1951-1960» - e «anni 1961-1970» -, nonché l’ultimo: «Vivere fra le montagne» sono la testimonianza del profondo amore avuto da Madotto per la cultura resiana, per Resia e la sua gente. L’ultimo libro: «Vivere fra le montagne», pubblicato lo scorso mese di luglio, sta ricevendo lusinghieri successi di critica perchè in esso viene illustrata, con puntualità, stile semplice ed appropriato, l’epopea dei resiani dal 1900 in poi, epopea che fu in gran parte anche quella dell’Autore. Tanti sono ancora i contributi dati da Madotto alla sua Resia con scritti, corrispondenze, articoli ed una cospicua raccolta di vocaboli resiani che saranno in futuro suscettibili di interesse. La vicenda terrena ed umana di Aldo Madotto si è conclusa, mentre quella culturale è ancora viva, anzi inizia a vivere. I funerali di Madotto si sono svolti martedì 20 ottobre 1987 con grande partecipazione di pubblico, autorità, amici ed estimatori. II Sacerdote Maurizio Ridolfi nella sua omelia ha tratteggiato con molta semplicità le doti morali ed umane dello scomparso, mentre nel cimitero di Prato, prima della tumulazione del feretro, Luigi Paletti di Ravanca ha esaltato, con un breve discorso, la sua figura, l’opera, l’impegno sociale e culturale ed il professor Milko Matičetov dell’Accademia delle Scienze di Ljubljana ha ricordato i contatti avuti con l’estinto e la collaborazione ricevuta nel corso delle sue ricerche ed i suoi studi etnografici su Resia. Luigi Paletti Čedad v petek 13. novembra ob 18.30 uri otvoritev razstave slovenskega likovnega ustvarjalca V. MAKUCA Na otvoritvi bosta prisotna predstavnik čedajske občine in kritik Milko Rener Nastopil bo oktet Simon Gregorčič iz Kobarida Razstava bo v dvorani knjižnice Ivan Trinko, Ul. IX Agosto Središče Benečije je Čedad? Kritika knjig, ki so izšle pred desetimi ali več leti in ki jih mogoče niti ni več dobiti na trgu, je verjetno odveč. Ker pa gre za šolske knjige, ker se te knjige še vedno rabijo in ker kažejo na neke odnose, o katerih se zadnje čase v naših vrstah razpravlja, se mi vendarle zdi, da o njih lahko spregovorim. A naj začnem od kraja. Ob začetku popoldanskega tečaja slovenščine za otroke smo iskali primerno besedilo, ki naj bi služilo za branje pri prvi lekciji. Razumljivo, da naj bi besedilo bilo lepo, privlačno, po možnosti simpatično ali celo zabavno, duhovito, vsekakor pa domače, toliko «beneško», da bi pritegnilo mlade bralce, da bi se v njem spoznali. Kje naj bi tako besedilo iskali, če ne v knjigah, ki so namenjene našim slovenskim šolam v Italiji. Toda išči tukaj, išči tam, nazadnje ugotoviš, da je edino uporabno besedilo Trinkova zgodbica o matajurskem lovcu v berilu za tretji razred. Seveda bi raje izbrali kaj sodobnejšega in konkretnejšega, mogoče opis krajev, kjer živimo Slovenci v Italiji, kaj iz naše zgodovine, kaj, kar bi otrokom pomagalo razumeti, da nismo sami v tem beneškem kotu. Toda joj prejoj, ko listaš po knjigah, imaš občutek, da se vse ustavi nekje pri Štivanu, od tam naprej je mogoče le še omemba Doberdobskega jezera in Soče, pač zato, ker na Tržaškem ni jezer in rek — se ti kar sama vsili misel — ne pa zato, ker naj bi v knjigah tudi Goričani našli sami sebe. Da o Benečanih ali o Slovencih v Videmski pokrajini ne govorimo. O ja, najdemo jih, v eni sapi izvemo, daje središče Benečije Čedad s Hudičevim mostom, da sta tam blizu Stara gora in Landarska jama, da je zemlja nerodovitna, da je tu živel Ivan Trinko. Pa še druge cvetke: da je Rezija revna dolina, pa da ime Rezija označuje dolino, reko, ki teče skoznjo, pa tudi najbolj znano vas te doline. Upam, da Rezijane, ki te vrstice prebirajo, ne bo prizadelo, če sami za to najbolj znano vas nikoli slišali niso! A niti ne gre za netočndsti; te se lahko vrinejo tudi najpazljivejšemu piscu. Gre za odnos, za tisto tržaškocentrično gledanje na svet, ki ni značilno samo za italijanski del Trsta. Zdi se mi, da bi se morali vsi tudi Tržačani zamisliti nad tem, komu koristi tako gledanje, kako bomo vcepljali našim otrokom samozavest z razlaganjem, kako so kraji, kjer živimo, revni in nerodovitni. Ali je načelo, naj bo učna snov otrokom blizu, staro pedagoško načelo izhajanja iz znanega res še vedno razumeti tako ozko, da ne seže za uro vožnje z avtomobilom daleč. In da je to znano stehtano po razmerju: toliko učencev je na Tržaškem, torej toliko strani o Trstu, toliko manj jih je na Goriškem zato o Gorici le nekaj, v Benečiji jih ni, zato o Benečiji nič. Izhajala sem iz šolskih knjig, toda kaj podobnega bi verjetno lahko rekli tudi o periodičnem tisku, mar ne? Pa še o čem drugem, in verjetno tudi o nas samih, ki se včasih branimo tudi tako, da se zapremo v naš svet in pustimo, da gre tisto, kar se dogaja pri sosedih, mimo nas češ, to je njihova stvar. Vendar ne gre za to, da bi iskali krivce, gre za to, da se vsi skupaj zamislimo nad 'odnosi med nami in da se — končno — vendarle začnemo pobliže spoznavati med seboj. Živa Gruden SAN LEONARDO Tutti soddi per «Tuttico Si è conclusa felicemente l’undicesima edizione della Rassegna corale «Tutticori» a S. Leonardo organizzata dal locale coro sotto la spinta eccezionale del suo presidente Silvano Zompicchiatti e con la fattiva collaborazione della Parrocchia che ha messo a disposizione del coro la Chiesa del Sacro Cuore di Merso dall’acustica eccezionale, come hanno potuto constatare con soddisfazione tutti i coristi, deH’Amministrazione comunale, della Direzione didattica, della Comunità montana Valli del Natisone e dell’Azienda di soggiorno e turismo di Cividale del Friuli e delle Valli del Natisone. Sulla pedana si sono alternati quattro gruppi corali che hanno presentato al folto pubblico che gremiva la chiesa il meglio del proprio repertorio. 11 coro di San Leonardo, diretto dal maestro Augusto Osgnach, ha presentato solo 4 brani (per dare più spazio ai cori ospiti), di cui uno ese- na; «Ave Maria» di T.L. Da Victoria; «Give me Jesus» (negro spiritual) di Hariston/Wilson; «Belle rose» canto popolare Valdostano; «Insu-miasi» di D. Liani e «Lusòr di lune», rapsodia friulana nell’elaborazione di Narciso Miniussi. L’ultima a salire sulla pedana è stata la corale «Zoltan Kodaly» di Passons diretta dal maestro Franco Dominutti vincitore del primo premio al concorso internazionale di composizione sinfonica «Città di Trieste» (1979). Il repertorio della corale spazia dal canto Gregoriano, dalle Laudi medievali monodiche alla polifonia rinascimentale sacra e profana fino alla letteratura corale del nostro secolo con brani di Kodaly, Bardos e Villa Lo-bos. Hanno presentato: «Exultate Justi» di T.L.G. Da Viadana; Il bianco e dolce cigno «di Arcadelt»; «Il canto della sera» di Z. Kodaly - D. Liani; «The little drummer boy» di H. Simeone - K. Davis-H. Onorati; «Haralampis» di M. Sofianopulo e Mešani pevski zbor iz Svetega Lenarta z,nor «ieresino unjer» iz Timau guito in anteprima. Si tratta di un canto popolare locale armonizzato da A. Qualizza. Fa parte della raccolta «13 canti popolari delle Valli di San Leonardo» edito a cura del Circolo Culturale ed Assistenziale «Valli San Leonardo»: - Dekla je po uodo šla -. Sono stati eseguiti pure «Signore delle cime» di Bepi de Marzi; «La biele stele» nell’elaborazione di Davide Liani e «Tam gori na planinci» canto popolare locale armonizzato da Oreste Rosso. La corale «Teresina Unfer» di Timau, diretta dal valligiano Dario Scrignaro, ha eseguito Liebe und edelwaiss, popolare Timavese armonizzato da don Paolo Verzegnassi parroco di Timau. È un canto, come ha spiegato il presentatore, in dialetto locale e racconta un po’ la vita scarna, ma non meno significativa di questa gente nell’ambito delle loro montagne, nelle quali qua e là sono incastonate le malghe; e non poteva essere diverso il tema, se non quello dell’amore semplice, ma vivo, che nasceva lassù tra i monti, ove i soli testimoni erano le stelle alpine. Inoltre hanno presentato: Viene col Zefiro - di Oreste Rosso, «Il Frèt» su testo di Argante e musica di Pian, «Improvviso» di Bepi de Marzi e alla fine «La montanara» di Ortelli e Pigarelli. Il coro «Mont Joanes» di Faedis diretto da Franco Ciut, allievo di Kir-sner, ha presentato: «Sicut Cervus» e «Regina Coeli» di G.P. da Palestri- «Regi Tancdal» (ungaresca) di L. Bardos. Al termine della manifestazione, come di consueto, si è ripetuta la consegna delle targhe e medaglie ai gruppi partecipanti. 11 presidente dell’U.S.C.F. Paolo Lodolo ha consegnato le targhe dell’unione ai presidenti dei quattro gruppi corali, mentre il sindaco di San Leonardo Renato Simaz, che nel suo breve intervento di saluto ha elogiato gli organizzatori della Rassegna per l’alto valore culturale che ha raggiunto in questi anni, ha consegnato ai direttori dei complessi 4 medaglie d’argento raffiguranti la Chiesa di S. Leonardo. Il Presidente della Comunità Montana delle Valli del Natisone Giuseppe Chiabudini e l’assessore allo sport della provincia Giovanni Pelizzo hanno consegnato 4 targhe dell’Azienda di soggiorno e turismo di Cividale del Friuli e delle Valli del Natisone sempre ai presidenti dei gruppi corali. L’assessore Pelizzo alla fine ha voluto fare un fuori programma. Ha consegnato infatti al maestro Augusto Osgnach, quale primo presidente del coro di S. Leonardo don Adolfo Dorbolò, del sodalizio, una medaglia d’argento a nome dell’Amministrazione Provinciale. Luciano Romano ha presentato con tanta maestria e competenza la manifestazione riscuotendo pure lui calorosi applausi. G.O. V PONEDELJEK V ČEDADU Senator Stojan Spetič gost Zveze slovenskih izseljencev V ponedeljek 26. oktobra je bil gost Zveze slovenskih izseljencev v Čedadu komunistični senator Stojan Spetič, ki je tudi tajnik odbora za zunanje zadeve in izseljenstvo pri Senatu. Sprejel ga je odbor Zveze s predsednikom Drescigem na čelu. V središču pozornosti je seveda bil položaj slovenskih izseljencev, predvsem nekatera konkretna vrpašanja, kot na primer pokojnine, ter seveda politika,ki jo Zveza vodi. V tem pogledu je bil tudi govor o tem, kako se lahko ta organizacija, ki združuje po svetu pripadnike slovenske narodnostne skupnosti, vključi in uveljavi v okviru vsedržavnih izseljenskih organizacij, kar je še posebnega pomena glede na to, da bo po obvezah zunanjega ministra Andreottija do jeseni prihodnjega leta 2. vsedržavna konferenca o izseljenstvu. Senator Spetič je zagotovil,da bo tudi v prihodnje stal ob strani Zvezi in se obenem obvezal, da se bo prizadeval za njeno čimboljšo vključitev v napovedano vsedržavno konferenco. Naj tu povemo, da je bil senator Spetič med samimi ustanovitelji Zveze slovenskih izseljencev in je dal tudi v težki začetni fazi velik prispevek za njeno rast. Seveda je na ponedeljkovem srečanju v Čedadu prišlo tudi do izmenjave mnenj glede zaščitnega zakona za Slovence in črtanja postavke za slovensko manjšino iz finančnega zakona. Glede tega je bila izražena želja, da bi se senator sestal s teritorialnim odborom SKGZ za videmsko pokrajino, kjer bi lahko še poglobili to vprašanje. Na koncu je vodstvo ZSI izrazilo svoje zadovoljstvo in čestitalo Spetiču za izvolitev v Senat ter ga povabilo na razne prireditve, ki jih bo Zveza organizirala v Italiji in po svetu prihodnje leto, ob 20-letnici njene ustanovitve. ČEDAJCI USTANOVILI KOMITAT ZA BRANIT ZDRAVIE ČLOVIEKA AN NARAVO Kam s smetmi? V Čedad Pruoti smetnjakom so pobral vič ko šest taužent podpisov Problem zdravja, čistega teritorja an boj proti smetnjakom, al pa pruot «discaricam» kakor jim pravimo po italijansko, že njekej miescev ustvarja velik problem Čedajcem. Pruza-pru problem je buj star, zadnje miesce pa so se Čedajci začeli gibat. Začeli so se zbierat an guorit o telih stvareh, pobieral so podpise — zbral so jih 6189 — an jih nesli na Deželo v Tarst, organizaval so debate. Težave so zaries velike, saj takuo ki pravijo v Čedadu, rata va tole mie-sto an njega okolica skobacela vse severne, vesoke Italije. Odkod kamioni vozijo smeti v Čedad vsak lahko vidi; pravijo, de so vidli targhe celuo iz Švice. Takuo se je v Čedadu rodiu an ko-mitat, ki združuje vse tiste ljudi, ki imajo par sarcu zdravje ljudi an čedno okolje. Parpravli so že tudi statut za de se legalno ustanovi tel odbor. Čeglih njega ime ni še zapisano pri notarju, pa ima komitat že sada veliko dielo, povezan pa je tudi s podobnimi organizacijami, ki so se v zadnjih lietih rodile po vsej videmski pokrajini pa tudi v deželi. Takuo številni ekologisti so se dvakrat v pa-sanih dneh srečali v Čedadu, na društvu Ivan Trinko, za de bi se pomenal o skupnem programu in iniciativah. Skarb komitata je obvestit ljudi o problemih, ki so povezani s smetnjaki, pa tudi se boriti pruoti deželnemu leču, ki, tardijo, pusti de se odprejo an šierijo tele discariche. Želijo pa se povezat, kot rečeno, z vsemi podobnimi organizacijami v deželi pa tud zunaj dežele, med sosedi. Vse tuole pa gre v tolo smier: ohranit zdravje človieka an ambienta, kjer živi, ustvarit pri ljudeh an pri mladini ekološko zavest an kulturo, sodelovat s sindikati, strankami an drugimi ustanovami, ki odločajo o našem teritorju an ambientu. NEI GIORNI SCORSI A LUBIANA Le lingue nazionali contro la massificazione Oltre 40 i relatori al convegno internazionale su lingue minoritarie e mezzi di comunicazione Le austere sale dell’università E. Kardelj di Lubiana hanno ospitato un centinaio di ricercatori e studiosi, provenienti da diversi Paesi d’Europa, nel convegno internazionale sul tema dei mezzi di comunicazione di massa e le lingue minoritarie. Organizzato dall’Associazione slovena per la linguistica applicata, il convegno ha visto succedersi, sui diversi podi dei tre gruppi di studio che hanno lavorato per mettere in comune le esperienze e le ricerche eseguite, oltre quaranta relatori. Dietro interessamento e fatica degli organizzatori, tra cui la prof. Inka Štrukelj, la maggior parte delle relazione sono già raccolte in un volume di circa 240 pagine, parte in lingua italiana ed il resto in lingua inglese, con brevi sunti in sloveno. A livello regionale, gli sloveni in Italia erano rappresentati dal prof. Emidio Sussi dell’Università di Trieste, dal giornalista Vojmir Tavčar del Primorski Dnevnik e dal ricercatore dell’Istituto di Ricerche Sloveno -SLORI - dott. Riccardo Ruttar. È stato presente anche l’I.S.I.G. di Gorizia con una relazione della prof. Bruna De Marchi. Come è facilmente intuibile, il problema dei mass-media è di fonda-mentale importanza per tutte le società, ma in particolar modo per quelle che si trovano tra l’incudine di una maggioranza linguistica aggressiva ed il martello della propria inferiorità numerica e della intrinseca debolezza economica. In queste condizioni, ogni realtà minoritaria, coi mezzi limitati di cui dispone, di fronte all’espandersi dei mezzi tecnici di comunicazione, col proliferare dell’offerta informativa da parte di gruppi editoriali che ri- spondono unicamente a logiche di mercato, si trova sempre più marginale e abbandonata a se stessa. Più drammatica ancora appare la lotta per una crescita ed una maturazione linguistica nella realtà minoritaria come la nostra, che non può ancora dirsi alla pari con gli altri sloveni, sul piano linguistico e che si trova in qualche modo anche isolata proprio da quei mezzi di comunicazione di massa che sono più immediati e diretti come la radio e la televisione in lingua slovena. Ne consegue il ruolo determinante di quanto autonomamente la nostra piccola e trascurata realtà riesce a produrre col suo sforzo e con la pervicacia di chi vuole resistere ad ogni costo alla massificazione ed al livellamento linguistico e culturale, vale a dire i giornali sloveni locali e quanto si riesce a ritagliare nei palinsesti delle trasmissioni radiofoniche regionali. «Come appare evidente, - come disse il relatore dello SLORI - le lingue e le culture più deboli fanno la parte di Cenerentola all’interno della compagine dei popoli d’Europa. Tuttavia sono le stesse lingue «nazionali» degli Stati d’Europa che corrono il rischio di trovarsi in posizione subalterna. Infatti se per l’Europa non è ipotizzabile un’unica lingua, sarà l’Europa stessa che dovrà far valere a tutti i livelli la sua specifica caratteristica di essere pluriculturale e plurilinguistica. Essa dovrà elaborare ed attuare un modello in cui il pluralismo culturale e linguistico diventi sostanziale quale mezzo per la sua stessa sopravvivenza »• a.u. Il dialogo: condizione indispensabile per la pace Nei giorni 12/18 ottobre si è svolto a Lubiana il periodico meeting dell’«European Network for East-West dialogue». Le finalità di questo importante coordinamento internazionale sono la ricerca e l’attuazione di iniziative volte a favorire un processo di progressivo avvicinamento alla pace come condizione stabile e definitiva nel mondo ed innanzitutto nel continente europeo. L’accento è posto sul dialogo come condizione indispensabile per il disarmo. È convinzione radicata in tutti quanti si occupano della costruzione della pace che essa è frutto di comprensione, di conoscenza, di libero scambio non solo di produzioni scientifiche o letterarie, ma soprattutto di circolazione integrale di idee, quelle politiche e sociali in testa, fra CONCORSI - CONCORSI - CONCORSI - CONCORSI - CONCORSI Corso di formazione La Federazione Funzione Pubblica CISL - Settore Statali - di Udine ha programmato un corso di formazione per la preparazione al concorso a 72 posti di operatore di consolle di centro di elaborazione dati, indetto dal Ministero dell’Interno, la cui prova pratica si svolgerà a Roma il giorno 3 dicembre 1987. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi alla CISL-Statali, Via Percoto, 5/4 - Udine - Tel. 0432/292845. IL MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI ha bandito i seguenti concorsi: 1 - Concorso pubblico, per esami, a 8 posti di DISEGNATORE nel ruolo del personale della carriera tecnica di concetto dell’Amministrazione dei Lavori Pubblici. Titolo di studio richiesto: diploma di geometra o diploma di maturità artistica o diploma di abilitazione all’insegnamento del disegno nelle scuole statali. Gazzetta Ufficiale n. 239 del 13 ottobre 1987. 2 - Concorso pubblico, per esami, a 14 posti di ASSISTENTE nel ruolo del personale della carriera tecnica-esecutiva dell’Amministrazione dei Lavori Pubblici. Titolo di studio richiesto: diploma di licenza media. Gazzetta Ufficiale n. 240 del 14 ottobre 1987. 3 - Concorso pubblico, per esami, a 48 posti di COADIUTORE nel ruolo del personale della carriera esecutiva amministrativa dell’Amministrazione dei Lavori Pubblici. Titolo di studio: diploma di licenza media. Gazzetta Ufficile n. 241 del 15 ottobre 1987 popoli e sistemi sociopolitici che, pur nella loro diversità sono comunque legati, interdipendenti e suscettibili, questo è un dato di fondo, di integrazioni utili, anzi indispensabili per tutti. Nel dibattito non è certo mancato il richiamo all’abbandono dell’iniqua corsa agli armamenti, vista però come punto di arrivo di un processo di democratizzazione interna di ogni singolo paese e delle relazioni fra paesi diversi, fra blocchi in primo luogo. All’incontro hanno partecipato personalità ed organizzazioni di primo piano provenienti dall’Europa ed oltre oceano. Come purtroppo spesso accade non è stata possibile la partecipazione dei delegati dai paesi dell’Europa orientale, bloccati nei loro paesi da imprevedibili quanto pretestuose «difficoltà burocratiche» connesse alla concessione dei visti di espatrio. All’incontro hanno preso parte, in rappresentanza del nostro paese, il comitato friulano per la pace, il circolo sloveno Studenci, D.P., vari rappresentanti di movimenti alternativi ed ecologisti. Massiccia la presenza dei pacifisti ed antinucleari sloveni e tedeschi. Contributi importanti sono stati inoltre portati da Jan Faber dell’Unione delle chiese evangeliche (I.K.V.) dell’Olanda, da Jri Pelikan, ministro del governo Dubček durante la primavera di Praga e da Jan Minkievicz rappresentante nell’Europa occidentale di Solidarnosc, solo per citare i movimenti più conosciuti anche da noi. R.M. 001 SI Rtaveso u mm contro k, Otstarfche , j Noiwe ttj'mW segue dalla la pag. DVOJEZIČNI NAPISI Luci e ombre dei mercato delle castagne crede in tale ipotesi. Ciò del resto si era verificato già alcuni anni orsono per le castagne e la frutta in genere. Dalle precedenti manifestazioni erano sempre stati tratti auspici di rinascita del settore, di sviluppo e di crescita. I rappresentanti politici hanno spesso fiumi di parole in ogni occasione: promuovendo incontri a tutti i livelli, rilasciando dichiarazioni alla stampa e agli interessati, inserendo nel contesto sociale che dovrebbero rappresentare delle aspettative nettamente rivolte verso un futuro di iniziative, di interventi mirati, di finanziamento di piani e progetti, per realizzare quel complesso di condizioni socio-economiche necessario per la rinascita della nostra terra. Orbene non una lira è stata spesa in questo senso da un Ente pubblico territoriale, deputato per Statuto a ciò, qual’è la nostra Comunità Montana. Non è stato prodotto quel minimo strutturale necessario a contenere le aspettative di cui sopra e le conseguenze nefaste sono sotto gli occhi di tutti proprio quest’anno. Di fronte ad un’annata particolare dove le castagne sono maturate con notevole ritardo, dove le domeniche del mercato sono state piovose e poco propizie al movimento turistico, si riscontra un’abbondante produzione. Questo evento, che normalmente dovrebbe provocare la soddisfazione degli operatori, da noi provoca la tanto temuta crisi anche grazie al comportamento deplorevo- Tra le diverse varietà in vendita l’obiak fa bella mostra di le di molti Soci della cooperativa, che nelle prime domeniche di ottobre hanno svenduto il prodotto ai commercianti evitando il conferimento alla cooperativa, salvo farci ricorso dopo il 20 ottobre, in massa, quando i commercianti non si sono più fatti vedere nei paesi. L’immaturità del comportamento dei soci dell’APO e la perdurante latitanza della Comunità montana sono elementi negativi determinanti che stanno pesantemente vanificando il lavoro delle persone (peraltro sempre più numerose e coscienti) che credono veramente in un futuro migliore ed operano per realizzarlo, anche senza il famigerato gettone di presenza. La collaborazione dei singoli e di Associazioni di persone (Pro loco di S. Pietro e Zveza beneških žen - Ass. Donne della Benecia) ha consentito di mettere le basi ad un’iniziativa che per decollare ha immediato bisogno dell’appoggio fattivo di chi ci amministra. Siamo ad un punto in cui alle forze politiche è doveroso chiedere di impegnarsi concretamente con urgenza nel perseguimento degli obiettivi programmatici, evitando troppo lunghe pause operative e prendendo posizioni definitive che si riflettano in scelte chiare e in precise assunzioni di responsabilità. Ciccone Nino S. PIETRO AL NATISONE ADO: continua l’educazione sanitaria nelle scuole La sezione ADO di San Pietro al Natisone riprende, dopo la pausa estiva il programma 1987 con un incontro di educazione sanitaria a Scrutto di San Leonardo il 30 ottobre alle ore 20.30 presso il Bar Centrale; la relazione sarà tenuta dal dott. Vasile, nefrologo p esso l’Ospedale Civile di Palmanova. Nel mese di novembre Torreano ospiterà un ulteriore incontro. Tali serate giungono a concludere un periodo di proficuo lavoro, cul- minato con il 1° Concorso nelle Scuole «ADO - Donazione e prevenzione». Tre relazioni mediche nella Scuola Media di San Pietro, tenute il 24 febbraio dal dott. Sandrini - pri-.^ mario chirurgo presso l’Ospedale Civile di Cividale - alle tre classi, una all’Istituto il 7 marzo con il prof. Meriggi - cardiochirurgo presso l’Ospedale Civile di Udine, ed un’ultima presso la Scuola Alberghiera IRFoP il 18 marzo con il dott. Vasile, hanno iniziato un discorso di sensibiliz- Slovenski deželni zavod za poklicno izobraževanje Slovensko deželno gospodarsko združenje prirejata zasebni izpopolnjevalni tečaj MARKETING 1. del Podjetje kot raziskovalno in operativno polje. 2 predavanji - prof. dr. Darko Bratina. 2. del Marketing kot specifična funkcija v podjetju in predpogoj za uspeh. 4 predavanja - dr. Gabrijel Devetak. 3. del Marketing v operativi. Analiza nekaterih konkretnih primerov. 2 predavanji - dr. Boris Peric. 4. del Problematika obmejnega prostora in marketing (v obliki ak- tiviziranega seminarja). 2 srečanji - vodila bosta prof. dr. Darko Bratina in dr. Gabrijel Devetak. Tečaj se bo začel novembra in bo potekal v večernih urah. Interesenti naj se prijavijo v uradih Slovenskega deželnega gospodarskega združenja v Čedadu, via Manzoni 25, tel. 730153. O vseh ostalih podrbb-nostih bo govora na sestanku prijavljencev, ki bo v četrtek, 29. oktobra, ob 18. uri, prav tako v prostorih SDGZ v Čedadu. zazione rivolto ai giovani. Successivamente gli studenti si sono espressi mediante elaborati grafici e scritti che una giuria, presieduta dal prof. Meriggi, ha esaminato. Sono stati premiati i primi tre classificati di ogni classe della scuola Media e i primi tre dellTRFoP L’Istituto Magistrale non ha presentato alcun elaborato ed i premi ad esso destinati sono stati devoluti agli studenti della Scuola alberghiera. Sono stati premiati: Scuola Albergherà IRFoP Per le opere letterarie: Degano Andrea, Valent Rossana, Infanti Nadia Per le opere grafiche: Vogrig Massimo, Beltramini Michela e Buiese Simonetta, Braidot Andrea e Calligaro Marco Scuola Media Classe prima: Iuretig Mary, Palja-vec Katia, Specogna Federico. Classe seconda: Cudrig Sandra, Napoli Paola, Pozza Raffaella Classe terza: Qualizza Simona, Venturini Ileana, Manig Andrea. Tutti gli elaborati sono stati esposti al pubblico presso la sede IRFoP nei giorni 6 e 7 giugno. Alla cerimonia di premiazione erano presenti tra gli altri il prof. Meriggi, i dott. Bal-lico e Beltrame, il sindaco di S. Pietro ed autorità delle valli. I premi consistevano in buoni libro per l’ammontare totale di L. 1.120.000, da ritirare presso la Libreria Moderna Udinese. La sezione ha potuto disporre della somma necessaria grazie alla generosità di enti, ditte e privati, a cui va un sentito ringraziamento, esteso anche a tutti coloro che hanno prestato la loro collaborazione per la buona riuscita dell’iniziativa, in particolare al signor Sclaunich, direttore della Scuola Alberghiera locale. I programmi futuri della sezione ADO di San Pietro al Natisone prevedono per il 1988 il 2° Concorso nelle scuole a San Leonardo. S.G. Furlani so v tem bolj napredni FURTO DI OGGETTI ESPOSTI AL MUSEO DI PORDENONE Giallo sulla Mongolia C ■ nii/N » c: ii » Giallo a lieto fine sulla mostra «Mongolia, un popolo da conoscere». Sembrava ormai che la mostra alla Beneška galerija non si sarebbe potuta fare perchè al Museo di Storia Naturale di Pordenone, dove gli oggetti erano esposti, c’era stata la visita dei ladri! Penetrati nei locali del museo i malviventi avevano asportato gran parte del materiale di artigianato. Grazie ad accurate ricerche da parte delle forze dell’ordine, gli oggetti soho stati ritrovati in un casolare di campagna. La mostra dunque si aprirà a Pietro regolarmente alle ore 18 di sì bato 31 ottobre. La vicenda compo terà soltanto un ritard nell’allestimento perchè il Provved torato agli studi di Pordenone I chiesto agli organizzatori di tem aperta la mostra qualche giorno i più per poter completare le visite de le scuole. Come si ricorderà la mostra è p: trocinata dal ministero della pubbl ca istruzione. È perei particolarmente consigliata all scuole. Beneška galerija Comune di San Pietro al Natisone sabato 31 ottobre ore 18.00 Mongolia uno stato, un popolo da conoscere Mostra documentaria in collaborazione con l’associazione Italia-Mongolia Patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione dal 31 ottobre al 22 novembre 1987 dalle 17.30 alle 12.30 dalle 17.00 alle 19.00 ingresso libero In sala saranno disponibili due video sulla Mongolia Včasih je izredno zanimivo poslušati razgovor dveh ljudi tako, da si pri sosedni mizi kot neznanec. To sem doživel v nekem videmskem lokalu. Po naglasu dveh čedno oblečenih možakarjev sem sklepal, da sta doma nekje med Fojdo in Nemarni, sicer Slovenca. Starejši je dejal, da ne more razumeti, zakaj se mi beneški Slovenci še dandanes branimo dvojezičnih napisov krajevnih imen. Drugi je pritrdilno dodal, da se tudi njemu zdi prečudno stanje domačinov naših go-rà in dolin. Nato sta ugotavljala, da so naši sosedje Furlani v tem bolj napredni, saj že imajo dvojezične napise po večini krajev. Na primer: Tavagnacco - Tavagnà, Martignacco - Martignà, Campeglio - Cjampèj in tako dalje. Med «prisluškovanjem» njunemu pogovoru sem razmišljal, kako sta pametna ta dva Gorjanca. Bilo je v dopoldanskih urah, zato sem sklepal, da sta upokojenca, še zaradi tega, ker med njunimi besedami je padla vmes tudi katera «uvoženka» iz Dežel zahodne Evrope. Ta dva gosta v videmskem lokalu nista imela prav nobenih predsodkov glede dvojezičnih napisov slovenskih vasi Benečije. Morda sta jih imela nekoč tudi onadva prej, ko sta odšla služiti kruh v mačehovsko tujino. Mogoče sta se vrnila po dolgih letih dela in trpljenja pod tujim gospodarjem in se naselila tam kje na Videmskem, kot še mnogi na- ši bratje, ki so jo «odnesli», ki so ostali živi. Možakarja iz bufeta sta odšla pred mano a za njima sem dolgo razmišljal, kako je bil njun pogovor zanimiv in sproščen, kako lepo mislita o naši Beneški Sloveniji, kjer so jima slovenski starši dali prvo luč svetà. Pri nas so najprej obstajala samo slovenska imena. Po letu 1866, ko je prešla Benečija iz Avstrije pod italijansko državo pa so uvedli samo italijanske napise. Naša slovenska imena so bila s tem poitalijančena v celoti. S takim ukrepom države, od katere je naše slovensko prebivalstvo vzdolž nove meje z Avstrijo pričakovalo izboljšanje življenja in narodnostnih pravic, nam je bila Slovencem, v videmski pokrajini storjena zgodovinska krivica. Današnja demokratična republika Italija nam je dolžna popraviti to krivico tudi s tem, da čimprej uradno postavi dvojezične napise v vse naše kraje, prvi italijanski, ker smo pod Italijo, drugi pa slovenski, ki je nastal že ob naselitvi naših prednikov v te kraje med petim in sedmim stoletjem našega veka. Ko bi bili domačini Nadiških dolin, Terske doline, Rezije in Kanalske doline vsi tako zavedni kot onadva «hribovca» v videmskem lokalu, bi bil problem dvojezičnih imen pri nas že davno rešen, od mejne reke Idrje na vzhodu do Bele peči na severozahodu. Anton Birtič SCHEDA STORICA 3 - L’albero delle lingue la peč e la pizza P ^ ? I : i "H Mini mata jur Fu proprio nel sesto secolo dopo Cristo che le tribù slave ebbero coscienza di far parte di una stessa stirpe e di abitare lo stesso vasto territorio. Nel VII secolo parlavano la stessa lingua: l’antico slavo comune (di tutti), che i linguisti, cioè gli studiosi delle lingue, chiamano anche protoslavo. Poiché di questa lingua non esistono documenti scritti, noi non possiamo sapere come era. Gli studiosi si sono dati da fare per «inventare» quella lingua antica facendo i confronti con le lingue scritte deH’antichità e con le parole comuni delle lingue slave del passato e del presente. Quella, però, non è una lingua vera, ma una lingua inventata, una lingua artificiale, una specie di esperanto (vedi sulla tua enciclopedia) all’indietro. Ogni lingua, ogni dialetto slavo moderno contiene qualche pezzo di quella antica lingua slava comune. Ma da dove nasceva a sua vol- ta quella lingua? Bisognerebbe andare molto indietro e partire dai primi linguaggi. Nelle illustrazioni piccole puoi vedere un umoristico esempio di due cani che parlano fra loro, e si capiscono (perchè agitano la coda); puoi vedere un uccello che dice la sua, mentre il verme non lo capisce! Nella illustrazione grande è raffigurato il maestoso «albero» delle lingue indoeuropee vive, con la loro provenienza dall’antica lingua indoeuropea comune; poi dal gruppo del Kentum e del Satem (parola usata per dire il numero cento; es. cento in italiano e sto in sloveno); poi dal grande ramo slavo. Osserva l’albero aiutandoti con una lente. Ma è vero tutto questo? È una teoria, cioè una ricostruzione scientifica della storia delle lingue. Fin quando qualcuno non farà una ricostruzione scientifica più precisa e più valida, vale questa! Non solo la lingua, ma il mo- -r*- V~v- s~~, <' rJZ d*"l> ir •* rZ n.ioicmik Tvì. . germiniti < INDOEVF'opsk, jeziki L ’albero delle lingue indoeuropee moderne do di vivere caratterizzava gli slavi. Soprattutto tre cose distinguevano gli Slavi dai loro vicini. La prima cosa era l’uso dell’aratro di ferro, la seconda era l’uso di eseguire l’aratura con i cavalli, invece che con i buoi, ed infine l’uso della peč, così ben descritto in una conferenza a S. Pietro dagli architetti Valentino Simonitti e Renzo Rudi. La parola slava peč ( = stufa, forno), variamente pronunciata è presente in tutte le lingue slave moderne. Non c’è fiaba russa in cui manchi la peč, tradotto in italiano con la parola stufa. Nel Molise sostengono che perfino la parola pizza derivi da pec, uno dei modi di pronuncia- peč, calda e profumata di pane, re peč. Ed il forno a legna delle delle nostre vecchie case, pizze, somiglia più di tutti alla mp Te a/isM mipm ZE SREČALA? se ZDI BENECANSKA PRIPOVEDKA Metla, rak, petelin, Bližal se je dan svetega Miklavža in tam doli pri Piv-covih so dekle začele čistiti hišo, pomivati in drgniti vedra in skubsti kokoši. Petelin je pel tam na klopi, ko sliši gospodinjo, kako govori eni od dekel: — Jutri ubijemo tudi tega petelina, saj je že star! Petelin je mietei s klopi in si sam pri sebi dejal: — Ko bo šlo sonce za hrib, se bom pobral iz te hiše. Mačka se je grela pri ognjišču, zagledal jo je stari Drej in dejal: — Ta mačka je že stara, lahko jo dam fantom, da bo za miklavževsko večerjo. Mačka, ki ni spala, si je rekla: — Danes se poberem iz te hiše. Ko je šla mačka iz hiše, je pritekla noter dekla z metlo in rekla gospodinji: — Čujte, botra, ta metla je že obrabljena. Kupiti bo treba drugo. — Vrzi jo tja na drva, je dejala gospodinja, jo bomo skurili. Dekla je vrgla metlo na drva in šla po svojih opravkih. Metla se je zravnala in rekla: Pod noč se poberem iz te hiše. Ko je torej sonce šlo za hrib, se je mačka pobrala z dvorišča in potem kmalu za njo sta skozi dvoriščna vrata odšla še petelin in metla. Vsi trije so se srečali na klancu, ki gre proti Dolincam. Pogovorili so se in se domenili, da si grejo vsi skupaj ogledovat svet. Medtem ko so se o tem menili, je šel gospodar dol v domačiji odpravit krave. Ko je šel v hlev in videl ko-štruna, kako čepi, mu je dal brco in rekel: — Še letos te bom redil, enkrat januarja te pa ubijem. Ko je šel gospodar iz hleva, je koštrun utrgal vrv in zbežal z dvorišča. Gor na Laštu je srečal petelina, mačko in metlo. — Tudi vi ste tu, je rekel koštrun, še jaz se vam pridružim. — Pridi, mu je dejala mačka, saj smo sami prijatelji. Tako so se vsi skupaj pobrali gor v breg. Ko so prišli na Dolince, so se ustavili, da bi se napili vode. Rak, ki je počival na enem od kamnov, jih je pogledal in vprašal: — Kam greste ob tej uri? — Svet gremo pogledat, je rekla mačka. -Če me hočete, je rekel rak, pridem z vami še jaz. — Kar pridi! mu je dejala metla. Rak je skočil iz vode, se s kleščami poprijel za metlo in vsi so šli skupaj naprej. Bili so gori v Skrilah, ko je nastala tema. Luna je malo sijala in videlo se je malo. — Skoči na kostanj, je rekla metla petelinu, in poglej naokrog, če vidiš kako luč. Petelin je poletel na kostanj in se razgledoval. — Kaj vidiš? ga je vprašal rak. — Nič ne vidim, je rekel petelin. Nazadnje je videl luč tam daleč gori. — Naravnost moramo iti. Tam na kraju vidim luč, pojdimo gor in vprašajmo za prenočišče. Tako so se znova napotili in šli proti tisti luči. Ko so prišli k hiši, so skozi okno videli, da je miza pripravljena za več ljudi. Pogledali so naokrog, pa ni bilo nikogar. Mačka je dejala: — Noter bi šli in jedli, saj je hiša brez gospodarjev! In so šli v hišo in kar sedli za mizo. Ko so povečerjali, so šli spat. Rak je šel v lijak, mačka je legla v pepel, petelin je poletel na napo, metla se je postavila za vrata in koštrun je šel na gnoj. Minila je polnoč, ko se se vrnili gospodarji, ki so bili tatje. Od daleč so videli samo temo, ko pa so se približali, so čuli notri nekakšno smrčanje. — Kdo gre noter po vžigalice? je dejal eden od tatov. — Jaz, je rekel drugi, saj sem najbolj korajžen. Ko je prišel v hišo, je videl mačkine oči, ki so se bleščale kot ogenj. Šel je blizu in pobrskal po pepelu. Mačka je zamijavkala in skočila vanj; hitro je začel tipati po napi, da bi našel vžigalice. Ko je petelin zaslišal praskanje, ga je kljunil po roki; tat je stekel k lijaku, da si bo umil roke. Rak, ki ni spal, ga je prijel s svojimi kleščami. Ubogi tat je začel vpiti in je tekal po hiši; ko je prišel k vratom, ga je metla mahnila po ramenih. Tat je stekel na dvorišče in ko je prišel h gnojišču, gaje butnil koštrun in ga je daleč vrgel. Njegovi prijatelji, ki so vsi prestrašeni vse to poslušali in gledali, so zbežali in še on za njimi. Tako so postali mačka, rak, metla, petelin in koštrun gospodarji tiste hiše. V slovenski knjižni jezik prestavljen» besedilo Ade Tomasetig lllustr.: Alessio Petricig I RISULTATI la Categoria Flumignano-Valnatisone 1-1 2a Categoria Audace-Gaglianese 1-1 3a Categoria Pulfero-Savognese 1-3 Under 18 Campoformido-Pulfero 3-3 Martignacco-Valnatisone 3-1 Allievi Valnatisone-Fulgor 3-0 Giovanissimi Torreanese-Valnatisone rinviata Esordienti Valnatisone-Manzanese/A 1-1 Buttrio-Audace 0-0 Pulcini Cussignacco-Valnatisone 6-0 PROSSIMO TURNO la Categoria Valnatisone-Tarcentina 2a Categoria Union Nogaredo-Audace 3a Categoria Savognese-Nuva Udine S. Gottardo-Pulfero Under 18 Valnatisone-Buttrio Allievi Reanese-Valnatisone Giovanissimi V alnatisone-Olimpia Esordienti Audace-Aurora L.Z. Gaglianese-Valnatisone Pulcini Valnatisone-Aurora L.Z. LE CLASSIFICHE la Categoria Centrodelmobile 11; Maniago 9; Ta-mai, Codroipo 8; Maianese, Torre, Serenissima 7; Pro Fagagna, Tava-gnafelet 6; Julia, Azzanese, Civida-lese, Flumignano 4; Valnatisone 3; Tarcentina, Torreanese 2. Torre, Tarcentina, Torreanese, Cividalese una partita in meno. 2a Categoria Pagnacco, Sangiorgina, Natisone 9; Bressa 8; Lauzacco, Corno 7; Union Nogaredo, Aurora L.Z. 6; Audace, Gaglianese, Olimpia 5; Forti & Liberi, Asso, Stella Azzurra 4; Donatello, Reanese 3. Audace - Corno una partita in meno. 3a Categoria Comunale Faedis, Paviese, Atletico Udine Est 7; Savognese, Azzurra, Nuova Udine 5; Savorgnanese 2; Bearzi 4; Pulfero, Togliano, Fulgor 1; S. Gottardo 0. Under 18 Donatello, Bressa 5; Valnatisone, Colugna 4; Percoto, Serenissima 3; Buttrio, Martignacco, Aurora L.Z., Olimpia 2: Ancona, Pulfero, Cam-poformido 0. Campoformido, Olimpia, Martignacco, Aurora L.Z. una partita in meno. Allievi Azzurra 10; Torreanese 8; Fulgor, Lauzacco, Pro Osoppo, Reanese 6; Valnatisone 5; Buiese 4; Arteniese 3; Savorgnanese, Julia, Tavagnafelet 2; Stella Azzurra, Pagnacco 0. Giovanissimi Stella Azzurra 10; Azzurra 8; Gaglianese, Manzanese/B 6; Lauzacco 5; Valnatisone, Percoto, Savorgnanese 4; Serenissima, Buttrio 2; Fulgor 1; Olimpia 0. Esordienti Valnatisone, Aurora L.Z., Gaglianese 8; Manzanese/A 6; Percoto 5; Azzurra 3; Audace, Buttrio 2; Cividalese 0. Pulcini Lauzacco 5; Cussignacco, Manzane-se, Buttrio 4; Comunale Faedis, Aurora L.Z. 3; Valnatisone 1; Serenissima 0. TUTTOSPORT VSE O ŠPORTU Žarko Rot, nogometaš od Savognese, 6 goalu v treh partitah, ko je derby Savognese-Pulfero paršu h koncu, nam je jau: «Sam zlo kontent, de smo zmagovalci derbyja Pulfero-Savognese. Ni bluo pa lahko ca-bat, partita je bla puno težka, tudi zavojo kampa, an «arbitro» je kieki zgrešiu z obadviema ekipam an je pustu previč cabat ta po nogah. Pulferesi so bili lahko zmagal, so imiel lepe okaž-jone. Pred naše vrata pa je biu Čik (Daniele Ciccone), ki je paru’ ku nauman. Sam kontent tudi, ker san an ist napravu an goal. Pravijo, de je. biu liep. Pa tudi te treci goal, tist, ki ga je šenju te mlad, se mi pari de je biu fajn. Smo vsi kontent, se mi huduo zdi za Pulfero, ki je imeu zaries lepe, lepe okažjo-ne». rete fra l’entusiasmo dei giocatori e del pubblico di fedegialloblù. La Savognese in dieci, a seguito dell’espulsione di Chiabai, porta a tre le reti su azione di Trinco, che dal fondo mette al centro un pallone colpito al volo da Adriano Coren che lo manda nell’incrocio dei pali. Prima della fine del tempo, a quattro minuti dal termine vengono espulsi per reciproche scorrettezze Alessandro Vo-grig e Fabio Trinco. Per la Savognese è festa grande, mentre sui volti infangati dei giocatori del Pulfero si nota le delusione per le occasioni mancate, che purtroppo non sempre premiano adeguatamente il grande lavoro degli arancione. Il tempo per migliorare c’è, la buona volontà anche, forse manca un po’ di fortuna. La Savognese invece ha continuato la sua marcia che la rilancia nella seconda posizione in classifica. Una nota di merito al pubblico che ha assistito corre.tamente sotto la pioggia scrosciante allo svolgimento gara. Paolo Caffi NEL DERBY A PULFERO Trionfo PULFERO-SAVOGNESE 1 + 3 (1-1) Marcatori: al 2’ Birtig (Pulfero); al 13’ Manzini (autogol); al 76’ Rot (Savognese) al 79’ Coren (Savognese). Pulfero: Temporini, Scaravetto, Vo-grig, Burello, Cedarmas, Manzini (Cantarutti), Pollauszach, Birtig, Clodig, Bottussi, Simonelig. A disposizione: Guion, Domeniš, Bordon. All. Gianfranco Mulloni. Savognese: Ciccone, Zabrieszach, Cumer, Sittaro (dal 53’ Coren), Chiabai, Bordon, Martinig, Cromaz, Rot (dal 80’ Blaustig), Szklarz, Trinco. A disposizione: Caporale, Mo-reale. All. Luigi Venuti. Arbitro: Zuliani di Udine. Note: Terreno pesante con pioggia per tutto l’incontro. Ammoniti: Cumer, Bordon (Savognese), Scaravetto (Pulfero). Espulsi Chiabai e Trinco (Savognese), Vogrig (Pulfero). «Chi sbaglia paga!». Questo è in sintesi il commento del segretario del Pulfero Umberto Blasutig, sullo svolgimento e l’acquisizione del risultato del derby disputato dagli arancione sul proprio campo. La Savognese, scesa in campo col lutto al braccio, priva del suo uomo d’ordine in difesa Periovizza, colpito da un grave lutto familiare, ha stentato a trovare le misure nei confronti degli scatenati padroni di casa. Alessandro Vogrig difensore del Pulfero della Savognese Si mette bene per il Pulfero che già al secondo minuto di gioco ha la possibilità di portarsi in vantaggio a seguito di un calcio di rigore concesso dal direttore di gara per un atterramento in area di Simonelig da parte di Cumer. Fiorenzo Birtig con un tiro a filo di traversa trasforpia in gol la massima punizione. Sulle ali dell’entusiasmo il Pulfero continua a giocare, mettendo in difficoltà la Savognese facendo il «fuorigioco» con perfetto sincronismo, anche se questa tattica indispettisce il pubblico di fede gialloblù e mette in difficoltà gli avanti savognesi. Giunge inaspettato il pareggio, su calcio d’angolo battuto da Stefano Cromaz ad effetto, Manzini è tradito da un rimbalzo del pallone a terra e nel tentativo di allontanare la sfera la devia nella propria rete. Ci sono cambiamenti di fronte continui, ma la più clamorosa occasione si presenta a Stefano Pollauszach che al 26’ ha sui piedi la palla che potrebbe decidere la gara. Ma se la fa soffiare dal portiere Ciccone in uscita disperata. Al 33’ Trinco viene placcato al limite dell’area da Manzini, ma la succesiva punizione non fa storia. Al 35’ viene sostituito Man- zini con Cantarutti. Agli arancione si presentano altre due favorevoli occasioni, sprecate malamente da Pollauszach e Simonelig, così il primo tempo si conclude in parità. All’inizio della ripresa al 53’ la Savognese effettua il primo cambio,richiamando in panchina Sittaro sostituito da Adriano Coren. È ancora Simonelig ad avere la palla buona, ma Ciccone para. Ritenta stavolta Scaravetto ma il portiere ospite devia in angolo. Al Pulfero nel frattempo cominciano a mancare le idee e la lucidità in alcuni suoi giocatori. Al 76’ Žarko Rot con un’azione ubriacante mette il pallone in Adriano Coren autore della terza rete per la Savognese BATTUTA D’ARRESTO CON IL MONTENARS Reai Pulfero Nella terza partita del torneo amatoriale collinare, il Reai Pulfero non è riuscito ad andare oltre il pareggio con la squadra del Montenars, segnando così una battuta d’arresto in quella che sembrava una marcia trionfale inarrestabile. Fin dal fischio d’inizio la formazione messa in campo da Severino Cedarmas, impostava l’incontro in chiave offensiva, palesando la chiara volontà di ambire all’intera posta in palio. Invece era il Montenars a portarsi inaspettatamente in vantaggio, verso il 20° del primo tempo, per merito del centravanti che beffava in uscita l’esordiente Mayer (al secolo Fabrizio V-ogrig). Incassato il colpo basso, la squadra di casa sfoderava le unghie e dopo pochi minuti perveniva al pareggio con incornata di Bait su respinta corta del portiere. Sembrava fatta. Dai bordi del campo il pubblico appassionato si preparava a godere il consueto spettacolo della goleada. I Pulferesi, costantemente padroni del campo, pigiavano ancor di più sull’acceleratore, costruendo azioni su azioni, e sfioravano ripetutamente la segnatura vincente. Ma non c’è stato nulla da fare: l’agguerrita difesa avversaria, il terreno pesante, poco adatto al gioco fino dei vari Silvano lussa, Gusola e Bait, nonché l’imprecisione di quest’ultimo condita con una buona dose di «sfiga», hanno tolto al Reai la soddisfazione della vittoria. Sabato 31 ottobre, alle 14.30, ancora sul campo di Pulfero, il Reai incontrerà la squadra tarcentina «Alla Ruota». £ £ Una domenica così così per il nostro calcio La Valnatisone, come da tradizione, «risorge» sul terreno di Flumignano dal quale esce imbattuta per l’ennesima volta. La squadra azzurra dopo aver subito una rete dei padroni di casa a soli 20” dall’inizio, è riuscita a rimontare portando a casa un punto che vale. L’Audace dopo esser passata in vantaggio con Dugaro si fa raggiungere dalla Gaglianese. Domenica si recherà a Nogaredo per la gara con l’Union, cercando un risultato utile che è alla portata di mano. Della Savognese e del Pulfero parliamo ampiamente in altra parte di questa pagina. Primo risultato utile dell’Under 18 del Pulfero che sotto di tre reti a Campoformido, realizza una grande rimonta con le reti di Sandrino Jure-tig, Gimmi Gujon e Gianni Crucil. Mentre c’è una bella impresa degli arancione, nella stessa categoria la Valnatisone a Martignacco subisce una pesante sconfitta di 3-1, che poteva essere evitato a con un poco di maggiore attenzione del reparto difensivo. I padroni di casa hanno così vendicato il 16-1 subito la scorsa stagione. Gii «Allievi» della Valnatisone: tre incontri casalinghi tre «rotonde» vittorie! Si fanno rispettare con l’ennesimo rotondo risultato 3-0 sul Fulgor, terminando la"gara in dieci minuti, a seguito dell’espulsione di un proprio giocatore. Gli «Esordienti» della Valnatisone , costringono al pari la Manzane-se/A, formazione che annovera nelle sue file ragazzi tecnicamente ben dotati. Al gol, siglato dagli ospiti nel primo tempo, risponde quello nella ripresa di David Specogna a tre minuti dalla fine. L’Audace impegnata a Buttrio ottiene un buon pareggio, cancellando la brutta sconfitta casalinga subita la scorsa settimana contro l’Azzurra di Premariacco. Dopo due domeniche di rinvii i «Pulcini» della Valnatisone hanno ripreso il loro difficile cammino a Cussignacco. A fine gara il risultato è stato negativo nei loro confronti, ma i ragazzi stanno impegnandosi al meglio e siamo certi che prima o poi anche per loro ci sarà la soddisfazione della prima vittoria. Specogna e Cudicio, i due «nonni» del Reai Pulfero ČEDAD Če čakata otroka... Čakat otroka je na liepa rieč, ga imiet je nomalo buj težkuo čeglih vse mame diejo, de končno kar ga imajo v naruočju pozabejo na vse tar-plienje. Je pa buj lahko porodit če se že vie, kakuo se obnašat v tistih trenutkih, ko otrok parhaja na sviet. Za tuole čedajska zdravstvena enota je poskarbiela za an tečaj (corso) namenjen ženam, ki čakajo majhane-ga, od sedmega miesca nosečosti napri. Direktor teh tečaju, ki so začeli miesca otuberja an ki bojo ank-rat na tiedan v čedajskem špitalu, je ginekolog D’Andrea. Ka učijo na telih lekcijah? Vse kar kor za olajšat rojstvo otroka, pa tudi kakuo mu pomagat lepuo rast. An sedež za upokojence Malo cajta odtuod se je v Čedadu ustanovilo društvo upokojencev (associazione pensionati). V saboto 31. oktobra pa uradno inaugurajo njih sedež, ki bo le v telim mieste v ulici Silvio Pellico. Sedež je zaries liep, ima no veliko salo za sestanke, bar, salo za branje, drugo salo z raznimi igrami, pa tudi an urad kjer se vsi člani tega društva lahko obarnejo za pejat napri razne pratike. Sedež bo odpart vsak dan (razen nedieje) od 9. do 12.30 an od 15. do 20. ure. Zaki pa so ustanovil tole društvo? Za zbrat kupe upokojence, za orga-nizat njih prosti čas, za jim pomagat imiet stike z uradnimi ustanovami, v adni besiedi za jim olieušat življenje, ki vičkrat, kar pride v tiste lieta, ni brez težav, moralnih an fizičnih. DREKA Debenije Umaria je Tilja Flipacova Hitro za možam je šla an ona. V čedajskem špitale je na naglim untarla Giuseppina Attilia Crainich-uduova Tomasetig, Tilja Flipacova po domače. Čez nekaj dni bi dopun-la 83 liet. Glih sedam miescu od tega je umaru nje mož Vincenzo-Perin Flipacu. Tilja an Perin sta rada živ-jela v Debenijem, tarduo sta bla povezana na njih koranine. Pogreb rance Tilje je biu go par PISE PETAR MATAJURAC 17 - Fašizem, mizerija in lakot Nafrontu jih je sorazmerno, ali v primerjavi z drugimi italijanskimi sudati, naših puobov vičpadlo, ker so bli u parvi liniji, ker so vestno oprav-jali svojo sudaško dužnost. Morebit tudi zavojo tega, pa tega se ne upam trditi, da so naše “Sciavate” rinili, potiskali v parvi ogenj. Potle je nastala katastrofa. Ardeča armada je zlomila fronto na Donu, kjer so jo daržale rumenske divizje in paršla skoraj za hrbat naših alpinov. Komanda je zgubila glavo, sudatje so začeli prestrašeni hajkat. To je bila druga "ritirata di Caporetto”, sa-muo da u Rusiji smo imeli vič martvih. A rdeče armade ni brigalo, da bi zgubjala cajt za Romuni in Italijani. Nje namien je biu obkolit, opasat, čirkondat močno nemško VI. Armado, ki jo je komandiru Feld Maršal Von Paulus, ki se je že vič kot leto dni bojevala, da bi zavzela Stalingrad. To ji je A rdeči armadi uspelo. Obkolila je sovražnika in uničila naj- močnejšo Hitlerjevo armado. Kar jih niso pobili, so jih pa ujeli. Hitler je biu obljubu deželi in nemškim sudatom, da bojo že za Božič leta 1941. njegove armade, u slovesni paradi, marširale, marčiale, korakale na Ardečem trgu u Moskvi, kot so leto prej marširale po Parizu. In ker Hitler ni daržal obljube, ker ni mogu daržat dane besiede, je “njegove želje” izpolnila Ardeča armada. Tristo taužent nemških sudatov je marširalo po Ardečem trgu v Moskvi, pa ne na tajšno vižo kot v Parizu. V Parizu so marširali kot ponosni, superbni zmagovalci, “vittoriosi”, na Ardečem trgu v Moskvi pa kot ponižani ujetniki, kot pokla-futnjeni in ne povabljeni gosti, kot ne ‘‘invitani klienti”. Stalingrad je biu in je ostu simbol poraza Hitlerjanske Nemčije. Stalingrad in ljudje, ki so ga branili, so dokazali zasužnjenemu, podloženemu svetu, preganjanim, mučenim, mal-tranim in ponižanim, da se more ustaviti, omlatiti, oklofutati in uni-čati tajšno zverino, kot je biu Hitler in njegova nacistična Nemčija. V Stalingradu je padla z neba Hitlerjeva zvezda sreče in začela dogorevati in izgorevati do pepela. Zmaga Ardeče armade pri Stalingradu ni bila samo zmaga za ruski, za sovietske narode, pač pa za vse narode sveta, za vse človeštvo. Spet se je dvignila glava obupanih in ponižanih, spet so v srcih in glavah oživele ideje upora in nevdanosti. Stalingrad je biu francoski Verdun iz prve svetovne vojne, ker je umarlo na milijone sudatov na eni in drugi strani. Stalingrad je oznaniu začetek ra-spadanja Hitlerjevega Trečjega Rajha. Po vseh okupiranih deželah Evrope se je vnel ogenj upora. Začeli so se odmevati streli pušk proti na-cifašizmu tudi v tistih krajih, kjer so bili ljudje zgubili vsako upanje, vsak trošt za rešenje in svobodo. Vas pozdravlja Vaš Petar Matajurac (Se nadaljuje) Novi Matajur 'odgovorni urednik: loie Namor Fotokompozicija: Fotocomposizione Moderna - Videm Izdaja in liska a gjpjj- Trsi / Trieste p Settimanale - Tednik Registraz. Tribunale di Trieste n. 450 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 19.000 lir PoStni tekoči račun za Italijo Conto corrente postale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za SFRJ - Žiro račun 51420 - 603 - 31593 «ADIT» 61000 Ljubljana Kardeljeva 8/II nad. Tel. 223023 Letna naročnina 2.000 din posamezni izvod 100 din OGLASI: 1 modulo 34 mm x 1 col Komercialni L. 15.000 + IVA 18% Svetim Štuoblanke v saboto 24. otuberja. Puno judi se je zbralo okuole žalostne družine za ji dat zadnji pozdrav. SOVODNJE Umaru je Giuliano Periovizza Zavojo boliezni je v čedajskem špitale umaru naš vasnjan Giuliano Periovizza. Imeu je samuo 62 liet. V veliki žalost je pustu ženo, sina Maria an Bruna, hčer Danielo, zeta, na-vuode an vso drugo žlahto. Njega pogreb je biu v Sovodnji v pandiejak 26. otuberja popudan. Puno judi mu je paršlo dajat zadnji pozdrav. Srednje Preserje Zapustu nas je Bepo Jonezu Za venčno nas je zapustu naš vasnjan Giuseppe Cernetig, klaša 1900. Bepo Jonezu, takuo smo ga vsi poznal, je biu močan an dielovan mož. Dielu je do zadnjega. Umaru je na naglim v saboto 17. otuberja popu- dan, ko se je vraču pruoti domu potle’ ki je šu, ku po navadi, po njivah an senožetah za videt če je vse na mestu, saj je biu zlo navezan na kume-tuško dielo. V žalost je pustu navuode, pa tudi puno parjatelju. Njega pogreb je biu go par Svetim Pavle (Černecje) v pandiejak 19. popudan. 115? Ja, tu so gasilci Od seda napri, če bota imiel potrie-bo gasilcu (vigili del fuoco), lahko pokličeta na telo telefonsko številko: 115. Tela številka vaja za vso Furlanijo-Julijsko krajino. Preča pa bo v veljavi v cieli Italiji. Lahko je se jo zmislit, ne kor pre-fisa an tudi ne plačata nič za telefonato. Bota imieli hitro povezavo z gasilcem an takuo na zgubta cajta, ki v nekaterih trenutkih je zaries zlati. V nedeljo 4. oktobra so spet začele oddaje Nediški zvon Poslušajta jih vsako nedeljo ob 14.10 (ponovitev v torek ob 8.10) po radiu Trst A Telefoni utili: ospedale civile di Udine 4991, ospedale civile di Cividale del Friuli 730791; questura 113; carabinieri 112; vigili del fuoco (soccorso) 22222; vigili del fuoco (incendi) 212020; pronto soccorso 730000; per chi viaggia; aeroporto di Ronchi informazioni 0481/777001; stazione ferroviaria Udine informazioni 208969, dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 19; stazione ferroviaria Cividale 731021; stazione autocorriere Udine informazioni 203941; stazione autocorriere Cividale 731046. Dežurne lekarne Farmacie di turno Od 31. oktobra do 6. novembra Podbonesec tel. 726150 Prapotno Čedad (Fornasaro) tel. 731264 Ob nediejah in praznikah so od-parte samuo zjutra, za ostali čas in za ponoč se more klicat samuo, če ričeta ima napisano «urgente». KMEČKA BANKA - GORICA KMEČKO DELAVSKA POSOJILNICA V SOVODNJAH KMEČKO OBRTNA HRANILNICA V DOBERDOBU HRANILNICA IN POSOJILNICA NA OPČINAH KMEČKA IN OBRTNA HRANILNICA IN POSOJILNICA - NABREŽINA TRŽAŠKA KREDITNA BANKA d.d. - TRST