ORGANO nEIATJNfOjVF SOCIALISTA DEI LAVORATOSI ANNO Vili. - No. 410 Redazione e Amministrazione : ■ ’ . ’ . \ CAPODISTRIA Via Santorio 28 - tei. 128 1« dta — N Jfc« ABBONAMENTI : Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. o. p. IL MARESCIALLO TITO HA PARLATO A KARLOVAC DAVANTI A 200 MILA PERSONE INCOMINCIA A PREMALENE la volontà di pace nel mondo LO SCIOPERO II TRIESTE ? giorni Occorre scendere dal limbo delle promesse alla realtà dei fatt1 L' Unione Sovietica considera sanato il debito jugoslavo di 90 milioni di dollari Duecentomila persone hanno festeggiato giovedì soorso ia Karlovac il Decennale della Liberazione. Il Presidente della Repubblica, Maresciallo Tito è intervenuto alla grande manifestazione ed ha tenuto un importante discorso che riportiamo nelle sue parti essenziali. Dopo aver ricordato brevemente la lotta di liberazione, della quale Karlovac fu uno dei centri maggiori, il Maresciallo Tito ha detto: «Passati gli anni della lotta, nuovi e deifichi compiti si ponevano di frante al nostro paese e noi li abbiamo risolti senza particolari aiuti daU’estero. Questi aiuti sono mancati perchè si guardava al nostro paese con sospetto non avendo noi permesso ai capitalisti di poter nuovamente sfruttare il nostro paese -e i nostri popoli. Nonostante tutto noi abbiamo gettato le basi della nostra edificazione ed abbiamo iniziato quella industrializzazione intensiva senza la quale non vi sarebbero oggi prospettive di un miglioramento del tenore di vita, ed il nostro paese non solo rimarrebbe arretrato ma sarebbe già diventato forse preda di qualcuno ed avrebbe perso ia sua indipendenza. «Nella storia di questi ultimi dieci anni il nostro paese ha passato momenti molto difficili e non avrebbe raggiunto i successi che oggi vantiamo se non avesse creato quella monolitica unità che ha liquidato tutti gli elementi negativi della lotta fra le varie nazionalità, eoe. E proprio grazie a questa unità il nostro paese è giunto ad un tale livello di forza da non dover temere nessun colpo che già possa venire infetto dallo esterno. «Compagni e compagne, io vorrei ora parlare di alcuni problemi che oggi ci assillano. Vorrei parlarne non sodo perchè li comprendiate voi che -già li conoscete, ma perone n; commendano- quelli di fuori che non vogliono saperne. Infatti, sempre, quando da noi sorgono determinate difficoltà, sia che si tratti della siccità, e déirinsuffiicdenza di aiimentii, sia che non si progredisca in fretta, e che questa o quella fabbrica non venga ultimata a tempo, ecc., ecc., normalmente ciò viene sempre sottolineato al di fuori del nostro paese, e spesso con malanimo, allo scopo di dimostrare che questo nostro sistema non è capace di realizzare, di dimostrare ohe non è il giusto sistema e che il loro è migliore. Non dirò, compagni e compagne, perchè questa gente non approfondisce l’essenza della nostra realtà e -da che cosa e come noi abbiamo incominciato, donde derivano le nostre -difficoltà. Vorrei dire solo qualche parola sul perchè n-od, dopo il 1948 abbiamo -dovuto a qualsiasi .prezzo, orientare il nostro commercio estero in altra direzione, vale a dire verso l’Occidente. I crediti occidentali «■Benché in questo orientamento del nostro commercio estero da parte dei paesi occidentali non oi siano state poste in occasione della richiesta di vari crediti per Tim-por-tazione di attrezzature per le no-tre -fabbriche, ecc., delle condizioni politiche, tuttavia -dovunque hanno cercato — poiché questa è la mentalità capitalistica-—di imporci spesso un maggiore tasso di interesse sui crediti che oi venivano oonoessi così che questi vari crediti, siano essi stati a lunga a -media, a breve scadenza, oppure permanenti, non erano un grande aiuto. Erano un aiuto in quanto ci permettevano di commerciare con loro, ma dalle condizioni imposteci son-o sorte -anche quelle difficoltà che ancor oggi ci angustiano. Noi abbiamo, compagni e campagne, dei debiti a-U’este-ro per la importazione di varie macchine e di tutto ciò che ci è stato necessario per rediificaziione ideila nostra industria e dei vari obiettivi. Su questa base, noi abbiamo qualcosa di più di 400 milioni di. dollar - di debiti e gl’inteTessi su questo somma ammontano, per il periodo entro il quale dobbiamo pagarla, a circa 90 milioni di dolari. Non è luna piccola somma». II Maresciallo Tito ha quindi ricordato i crediti della Jugoslavia, e -per le riparazioni di guerra e per altri titoli, rammaricandosi che la Germania Occidentale non vuole tenere impegno ai suoi debiti. Facendo un parallelo fra Tatteggiamenro di Bonn e quello di Mosca, egli ha detto: «E, già che ci sono, vorrei oggi dichiarare che i colloqui coi dirigenti sovietici che abbiamo -avuto--a Belgrado so-n-o stati molto utili sotto ogni riguardo. I dirigenti sovietici non solo -hanno per così dire tolto dalle nostre spalle la colpa per quel dissidio, ma hanno avuto anche comprensione per i danni materiali ohe quel confilitto ci ha apportato. Si comprende che nè noi abbiamo chiesto, nè loro avrebbero accettato che noi chiedessimo ciò sotto forma di «danni di guerra», essi hanno compreso le nostre difficoltà economiche ed hanno cancellato il nostro debito dii 90 e più milioni di dollari. Secondo il diritto intemazionale noi avremmo potuto riuscuo-tere questo danno, ma sarebbe stata una cosa molto mal fatta. E’ stato meglio risolverla -oo-sS. iNqfi eravamo loro debitori fine al 1948 per varie materie prime, carbon coke, olii grezzi, ed -altro ed anche per gl-i armamenti che dopo -la guerra abbiamo da loro ricevuto in base -ad un -trattato commerciale, per un importo complessivo leggermente superiore ai 90 milioni di dollari. Questo debito è stato cancellato da-U’Unione Sovietica e ce n’è stata data ufficiale comunicazione. Questa è una grossa somma per il nostro picoo-lo palese, -per la nostra economia. Si comprende che noi ora -attendiamo che questa strada venga seguita anche -dagli altri paesi orientali che non son -affatto -meno responsabili di -quanto è stato fatto contro la Jugoslavia, per ciò ohe si riferisce al -blocco economico, eccetera, anzi quando Sii prendono in oonsi-derarione -tutte le cifre complessivamente, forse, molto di più. Spero die anche questi paesi s’incamminino per questa strada, dopo ohe ,l’Unione sovietica ha dato loro l’es-emplo, mostrando come ci sì debba comportare nei confronti d-i un -paese che viene riabilitato come innocente.» Il Presidente Tito ha elencato i crediti della Jugoslavia, dicendo quindi che «il complesso -dei nostri impegni all’estero non supera l’importo dei debiti esistenti nei riguardi del nostro paese. -Ma il problema sta in questo che noi adempiamo ai nostri quotidiani impegni, a spese del tenore di vita -del nostro -popolo, ed essi no. -Ora tutto è giunto a tal puntò che dobbiamo in breve periodo liquidare questo problema.» (Approvazione. ) Il Maresciallo T-it-o ha quindi spostato l’interesse -del suo discorso sugli ulteriori problemi delil’edifica-zione del paese, sottolineando la necessità di disci-plinare la politica degli investimenti, di evitare per -il momento lul-tcjdore profusione1 di mezzi in opere a lunga scadenza e di dare -invece il -maggi-ore aiuto possibile a quelle imprese che ci possono -dare subito i 1-oro prodotti. In m-od-o particolare ’bisogna provvedere alla modernizzazione delle fabbriche già esistenti e alla manutenzione ed al rinnovamento -della nostra rete dei trasporti, i-n particolare delle -ferrovie. La Comune Un altro centro d’attenzione deve essere la nostra agricoltura. Quest’anno noi abbiamo ricevuto dall’America 1 milione e centomila tonnellate di cereali sotto forma d-i aiu-to. Ma questo aiuto non potrà durare sempre, e dobbiamo quindi creare le condizioni per importare men-o prodotti agriooli possibile. Per poter fare ciò occorre aumentare la n-ostra -produzione agricola, modernizzando -al massimo ^agricoltura. Un altro argomento del discorso del compagno Tito è stato quello riguardante le comuni. Egli non si è trattenuto a lungo sul problema, ma ha accennato solamente ad alcuni momenti essenziali. Egli ha anzitutto affermato c-he il sistema comunale non significa l’-atomizza-zi-one, vale a dire lo spezzettamento della nostra comunità. Le oomu-iV ^ono cellule -di un solo organismo e formano perciò una sola unità, una comune -generale e p-iù vasta, e perciò -non vi è posto per nessun localismo e per altri fenomeni del gene-re. Nello attuale momento di creazione delle comuni è necessario sviluppare altamente la coscienza degli individui, affinchè essi tengano molto p-iù conto dell’intera collettività. Le comuni, secondo il pensiero del Maresciallo Tito, non rappresentano un’ulteriore -decentralizzazione sviluppata -in m-o-do a-narchico. Esse -rappresentano invece, in certo qual -modo, la creazione di un centralismo democratico -tra uomini coscienti, così che -ogni comune -deve essere, in grado di com-. prendere ed accettare quali sono -i suoi doveri nei riguardi della collettività -generale dei nostri popoli. «La creazione delle comuni è un nuovo: esperimento assolutamente inedito nel mondo e per questo -tutto il mondo ci guarda. Ciò vuol d-ire ohe non possiamo permétterci -di commettere -gravi errori e dì fallire in questo esperimento.-» I risultati di Ginevra Passando a parlare di politica estera, -il Maresciallo Tito ha detto: «secondo me, d risultati di Ginevra -mostrano che la guerra sarà ■evitate, che l’umanità -può respirare tranquilla, ma che molti sforzi sono necessari ancora per risolvere le questioni insolute — al tavolo verde, naturalmente. «-Pertanto, compagni e compagne, a guardare attraverso -il prisma per cui la guerra non -minaccia più il mondo direttamente 'ed è stata trovata la via per trattative -tra le nazioni pacifiche, tra i popoli, noi riteniamo che anche ora, così com’è stato fino adesso, debbano essere riunite e ancor più numerose tutte quelle forze nel mondo, che hanno finora condotto e conducono anche adesso la lotta per la pace, perchè si giunga, per via pacifica, all’inte- sa, alla coesistenza internazionale, indipendentemente dal sistema sociale. Esse dovrebbero rafforzare la lotta e la loro -attività. La Jugoslavia si comporterà a-ll-o stesso modo e -lavorerà anoor più tenacemente assieme a quei paesi, -ai quali è legata d-a -una -politica '-ami-che-vo-le e da azioni comuni in piano intemazionale, quali la India, la Birmania, l’Egitto e altri ancora. La Jugosla-cia cercherà -di -rafforzare con questi paesi tale lotta, -perchè se -aspettassimo ora che la cose procedano da sole, in qualche luogo si potrebbero avere anche delle stasi.» I rapporti con l'Oriente «La normalizzazione e il miglioramento -dei rapporti -tra la Unione Sovietica e la Jugoslavia hanno progredito -parecchio. Si capisce che quando sono, stati a Belgrado i dirigenti sovietici hanno potuto conoscere sul -posto -il vero stato di cose che regna da n-o-i, hanno visto che non s-iam-o un paese venduto, che da noi non ci s-on-o basi capitalistiche, imperial-i-stic-h-e, che non abbiamo 'tradito l’idea dii Marx-En-gels-Lenin, ohe edifichiamo a modo nostro la nostra vita socialista interna, che siamo un paese pacifista e che -abbiamo le nostre -opinioni che son-o re-àln, pacifiche e che contribuiscono a placare le varie -passioni guerrafondaie nel mondo. Essi si s-on-o convinti che -1-a Jugoslavia è ind-i-penden-te da chiunque, sia dairOcc-idente che dall’Oriente, che essa ha, nello' sviluppo, un cammino proprio, -che non può permettere che alcuno sìngerisc a nelle sue questioni -interne, ecc.» «Tutto questo ess-i l’-hanno visto, si sono dichiarati u’accord-o e. -perciò abbiamo potuto anche accingerci alla soluzione dei problemi della nostra ulteriore call-aborazi-one economica e della oooperazione in -genere. No-i siamo oo-munisti, ma non desideriamo essere -in alcun campo, noi vogliamo essere -un paese indi-pendente che edifica il socialismo e che con il suo esempio mostrerà se sia m-igloire questo modo di edificare il sictìialismo ap-pure quello da essi seguito. -Se nell’Unii-ane Sovietica e negli altri paesi orientali v’è qualche cosa dii migliore noi lo prenderemo da 1-oro ben volentieri, mentre essi, se lo vorranno, possono imparare diverse cose da noi, e accettarle. Essi stessi l’hanno detto e n-oi siamo pienamente d’acoordo. «Ci dispiace soltanto che in O-tóente, in certi paesi a noi limitrofi, oi siano, coloro, ai quali questa n-ormalizzaz|ione non aggrada.-» Il Maresciallo Tito ha. poi concluso il s-u-o discorso parlando del Patto Balcanico: (Continua in IV pagina) Le promesse non mantenute, il continuo peggioramento della situazione economica, le ingloriose vicende e le tentate speculazioni a proposito del Fondo di Rotazione ed infine il prospettato sfollamento dei triestini verso altre regioni, hanno colmato il bicchiere e lo hanno fatto traboccare in un’ondata di proteste, sfociata lunedì 25 luglio in uno sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori in segno di solidarietà con i saldatori del cantiere San Marco, in sciopero già da oltre due mesi. Ben 30 mila lavoratori dell’industria hanno incrociato le braccia e ad essi si sono associati i dipendenti . dei pubblici servizi e persino alcune categorie che, quali i piccoli commercianti e i pubblici esercenti, non erano state invitate. direttamente allo sciopero dalle proprie organizzazioni. E’ stata quella l’indignata protesta di tutta Trieste contro l’offejnsiva scatenata dai dirigenti dei CRDA verso i diritti sindacali dei lavoratori ccm la decurtazione dei cottimi senza previa consultazione con gli organismi operai di fabbrica, e contro ìabulia delle autorità responsabili verso la sempre più grave situazione economica della città. Alcuni dàti soltanto sono sufficen-ti per indicare l’estrema urgenza di un radicale risanamento dell’economia triestina. 1 disoccupati sono circa 20 mila, proporzionalmente molti di più di quanti ve ne siano nelle altre città italiane. Oltre 3 mila famiglie vivono soltanto delle pubbliche sovvenzioni, altre 5.500 non riescono a raccimolare il necessario per il pane quotidiano; e un numero SEMITAPPA TRA GINEVRA E GINEVRA ILLAZIONI E „INDISCREZIONI" SUL VIAGGIO Dl ADENAUER Tornati a casa 1 a t Raramente ci è stato ^ P ’ ’ valore in quanto di tutti i Je si erii anzr -nt ^ maestria e calvi che provarono il nuovo stabilita. AcLain grazia in eisecutori di danze popolari e non ° Invano di cattiva circolazione del sangue, senonchè i prepa- pelli. Quando un giornale di Gasgow pubblicò la notizia, moltissimi interessati sospirarono di sollievo. L’industria farmaceutica «Rodate Pro-duebs» cominciò a produrre speciali preparati per la ere scita deii capelli a base dei medicamenti che prima servi- la carrièra" «mììionarìa»" del loia prudentemente se si ven J ^ /Uah va un smcero dicherebbe di Simao nel caso «bravo». MAV1L Agili e scattanti le ballerine russe eseguono una danza Uniti dove fu assunto alle di' casacca • pendenze di una grande ini parati feimaceùtici fatti loro prodotto, neanche al uno ri- rimane a -------- popolari e non estranei ingerire avevano dato risulta- torno d capelli. Tutti * ohie- suo .compagno wrarco- t0 fatto sono j coreogrr-ti inaspettati!. Ai calvi rico- dono ora come andra a fini- nosc.uto Soares. Gli chiese al „ minciarono a spuntare i ca- re la carriera «milionaria» dr' 1 dr. Kelvin negli Stati Uniti. Il più interessante da nota dovesse incontrarlo. Soares ri- Sarebbe difficile dire qua- re è che il dr. Kelvin è com- spose di no; Sanao decise in je danza fosse la più bella es- pletamente calvo e che non fine di pronunciarsi: «. Ec- gendo state tutte eseguite mi-ha avuto la gioia di vedere il co, io sono Simao, colui che rabilmente, comunque se suo cranio popolato da peli ti ha picchiato!» qualcuna ha incontrato mag- gnazie al suo portentoso ritro- Andarono dal direttore del- glori simpatia delle altre, vato! la prigione e gli raccontarono questa è certamente l’ultima * il loro caso. Sembra che si presentata, vale a dire «BaJ- L’inizio di questo caso in- giungerà ad una revisione de. a della «Vranja» che ali invano per la circolazione del teressante risale a circa sei processo! . terpreti sono stati costretti -.................. anni fa ed avvenne nel Bra- * a ripetere a causa degli insi- li ricco industriale. G. Cs- stenti applausi. Bello, di trova nella prigione di Reoii, borne recentemente a New una bellezza tutta particola-venne condannato allora a 15 York scese nel grande >al- re, il «Komitsko kolo», ballo sua volta invitato negli Stati anni di carcere per aver pic- bergo « Waldorf Astoni;, degli «hajduci» eseguito con chiato a morte un certo Dias Andò a dormire dando oidi- il solo accompagnamento dei sangue. Il «rinioal» (così, si chiamava il prodotto) divenite sile. Jose Simao, che ora si ben presto l’amioo di tutti « calvi. Il dr. Kelvin venne Soares de Silva. IATTURE Altri sei mesi ii"Mopénosti ## ASTERISCHI DI VIAGGIO ATTORNO AL MONTE TROODOS Ragnatela di interessi a Cipro Con l’uscita, avvenuta i„ questi giorni, del suo !esto numero (anno II), j mensile di cultura «Mogućnosti» segna al suo at-iivo altri sei meri di at-lività. Il periodo spalatmo as-^lve da due anni una de-.orosa funzione di informazione e di formazione Culturale, abilmente pilotato da Cvito Fisković, iure Franičević—Pločar, ‘jivko Jelič ić e Ivanka Laszow-ki Vujčič. Una assegna degli ultimi sei mesi ci conferma che la avida è rimasta fedele a una forma già azzeccata a bel principio, tale ,uindi da costituire una tradizione. Ogni fascicolo apre di solito con un racconto o comunque una prosa, segue quindi una piccola antologia di poesia. Alle volte ci si aggiunge un altro lavoro in prosa, o anche un brano ji commedia. Molto curata è quindi la rubrica iSguardi» dove si incon-trano saggi critici e sii dibattono i più diversi problemi della cultura, dell’arte, della letteratura. Due tavole di riproduzioni in bianco e nero arricchiscono ogni numero. Fra le firme più as-si-le notiamo quelle di Vje-toslav Majer, Augustin ipčevič e Živko Jeličič. Ricorrono spesso i nomi noti, da Mihailo Lalić a Slobodan Novak a Nikola Disopra. Il periodico non è, già s’iiltende, strettamente letterario, anche se la narrativa e la poesia fanno la parte del leone: ciò pon rompe l'equilibrio de-l'insieme. avendo argomenti d’altro genere sufficiente spazio e considerazione. Abbiamo così in-lontrato nella, raccolta dedi ultimi sei mesi di «Mo-iličnosti» 1 voii come que-jti: «Pei- una urbanistica totale di Curzola» di Cvi-lo Fiskovié e «La scuola dei pittori dalmati» di Kruno Prijatelj, ambedue pel fascicolo n. I; «Sulla origine di Marco Polo» di (vo Rubro, nel numero IV. Alle volte lavori di par-licolare impegno si soffermano su certi lati della Cultura jugoslava che sodo meno noti e assumono pertanto particolare valore, com’è il caso dello scritto di Duje Renđić--Miočević «Dall’antologia \ della poesia epfgrammati-,ra dell’antica Dalmazia». Non mancano neppure buone traduzioni di autori ‘/stranieri; nel numero III i «Mogućnosti» appaiono tradotti Boris Pasternak e Artur Rimbaud. L’anno scorso, parlando dell’attività del periodico spalatmo, dicemmo su queste colonne che la redazione di esso non era Partita da un programma I di «tendenza» già stabilito a priori: semplicemente accoglieva gli Scritti i più diversi senza cacciarsi in sterili polemiche letterarie. Unica condizione per fruire dell’ospitalità, la bontà1 intrinseca degli-stessi. Per questo motivo «Muguénosti» ha potuto crearsi la fama di un ottimo e serio periodico al quale non mancheranno certo altri successi. G. R. Nella sua prossima sessione 1* Organizzazione delle Nazioni Unite esaminerà il complesso problema dell isola greca Dall’Egeo in rotta per TA- gìtio e che per la «difesa» Continuando le sue osserva- L’incrociatore ne al portiere di svegliarlo tamburi; anche le varie can-lindomani ad una data ora. zoni popolari, presentate da Per dimenticanza non lo chia- solisti o dal coro, sono piantarono e l’industriiale dormì ciute assai, più a lungo dz quanto aves- Pej resto, per dare un’idea se desiderato. della valentia di tale com- Osbome ha denunciato la pjess0i basterà riportare uno direzione dell hotel chiedendo tanti apprezzamenti fat-quale risarcimento di danni ^ dai giornali di Olanda e una somma ohe, tradotta mi pranc;a jn occasione della dinari, equivale a enrea 301) vjsjja dell’«Ivo Lola Ribar» milioni! La ^ richiesta viene 3n q.uei paesi. Il «De Ma-giustificata in quesito modo: SLade» (Rotterdam) ad es'em-«Non avendomi svegliato al- ,, i . j. , • i pio, scrive: «. . . il modo con 1 ora da me indicata mi hart- y . . . . cui sono stati presentati i precedenti. to entusiasmo. Il pubblico applaudiva calorosamente pretendendo il «bis» di quasi ogni numero . . .» britannico, Come la pensino, meno «mi- sa cioè che, pur essendo un no fatto ritardare ad un ap- var. ba]J. è sorprendeKte. sia Minore le ultime isole del Mediterraneo occidentale zioni sulla politica attorno a partito da Suez con un cari- Ilarmente» a Londra è noto, possedimento al servizio del- puntamene () i a ari, c e a Neanche il balletto di New che la nave lascia dietro di il leone britannico ha dovuto Cipro, il mercante turco sot- co di soldati trasferiti a Ci- Niente abbandono della so- l imperiammo, finche esiste avre- i e por a o una £ York ha saputo destare tan- sono Rodi, Scarpanto e riconoscere Vindipendenza tolinea che V irredentismo oro dalla zona del canale, sta vranità su Cipro, ma una con- tensione fra lo Stato di Israe- ingen e. a ^errto t\e (-a Castelrosso. Isole greche, tor- đelh Libia mentre consiglia greco nelVisola sorse solo do- avvicinandosi alla base di fetenza anglo-greco-turca per le e gli stati arabi forse le na- ris^rc‘™1-^1 . nate alla GrecUi dall’Italia Emacia molto «giudizio» po il secondo conflitto mon- Faìna gosta ed il suo albero studiare le misure necessarie vi britanniche a Cipro^ pos- . n ’ dopo le seconda guerra mon- *n Algeria, Tunisia e Maroc- diale sulla scia del ritorno di trinchetto sembra far an- salvaguardare l amicizia fra sono essere una sicurezza... , diale e dopo 33 anni di am- co■ Dunque... Il risolino delle isole del Dodecanneso golo retto con la vetta del 1 ,lre Pa^si ed un amministra- ^ rninistrazione italiana. A d’intesa dell’amico ellenico dall'Italia alla Grecia. Come munte Troodos. Per il pec- z\one che a Capro contempe- questo «ritorno» non può fa- non è privo di malizia ed an- si vede, in certo qual modo chio ufficiale del Colonial ri le aspirazioni da ciprioti ^ tramonto re a meno di pensare il viag- che di realismo. Purtroppo concordano le idee dei due Service quel monte è un os- ellenici e gli interessi oritan- ^ A Nico$ia p nß^ß cMà giatore ellenico che dal pon- Per ho non tutti, fuori della amici — ellenico e turco — senatorio ideale, dal quale nwt e la sicurezza della mi- minoH Cipro vede addormente della nave vede stagliarsi Grecia, la pensano come lui sugli stimoli dell’irredentismo le forze di Sua Maestà bri- nnranza 1urca■ farsi il suo traffico militare nell’alba, a circa 250 miglia e come i 420.000 ciprioti gre- a Cipro. Certo per l’uno — tannica potranno controllare, * e civile. I cantieri edilizi, in da Castelrosso, i 1953 metri ct- d greco naturalmente si in ogni evenienza, la «via [[ vecchio veliero arabo, febbrile lavoro per preparare del monte Troodos che è un * tratta della dimostrazione che delle Indie» dopo l evacua- blsciat0 ,/ porticciolo siriano alloggi alle truppe di Sua po’ il faro lontano dell’irre- ,, Troodos attira Mi ° spirito dell'unità greca ha zwne di Suez, Il comandar!- ^ Jortosa, va a pescare sulle Maestà Britannica,, riprende- dentismo greco per l’isola di “ T’™ Vr‘MPotuto affermarsi sol nel do- te dell incrociatore, da vec- cmte cipriote. Per ; pescato- ranno domani il lavoro. For- Cipro. «Altra isola greca - tfZche&AZasuttZ S^nÌTJi r ^ u '■ “rahi il tMonte Tr00(loS HOn LZ* T* T egli osserva — abitata da simonie vaporetto, ’ vecchio !fT * ^ CT°. è> ,in anche è ne un far° ne un osserva- bomba verrà lanciata contro 420.000 ellenici e che aneli es- mile si dinge a Cipro il cui D°decanneso non può essere un ottima base di smistamen- torio, è semplicemente un un Dancings o un Night -- deve far ritorno alla ma- approssimarsi attira il discor- che il primo passo per il ri- to commerciale inglese verso punto __!_• „ rr . , r.nnrìsrimp.ii.Tn tir nii.p. h nt>.i il Martiri ( inènia ntf-ra ari h,iì l di riferimento verso Club di ufficiali inglesi. . . ' ’ ' Alto sull’isola ' ' ..... ’’ fIre patria. Ritorno che Usuile vicissitudini politiche con°scimento di quelli dei il Medio Oriente, oltre avi dei buoni fondali pescosi. Alto sull’isola e sul mare il 420.000 ciprioti, sui 500.000 dell’isola «Mai stata greca greci dl CiPr0- 11 discorso è un’ottima «porta-aerei, in roc- «Pertanto — osserva il più monte Troodos domina Cipro dell’isola, hanno chiesto in un Cipro! — dice perentoria- inoece un altr0 Ver l’amico eia» per difendere le Pipes- giovane dell’equipaggio, aper-, e gli uomini che riposano, vi- referendum popolare nel mente l’amico turco. _____- Da turcUi d quale osserva che Lines ed il petrolio che I’ln- to alle idee nazionali arabe gllano o complottano. Come 1950.» Il viaggiatore ellenico Capo Anamur in Turchia a ,w 1878 la Turchia fu co- ghilterra estrae dall’Iraq. Per — Cipro araba non è, nessu- H centro di una invisibile rei- fa osservare a tutti che il vo- Carni CormakitL a Cipro ^,reì*a a ^ec^ere * isola all In- ; due militari britannici Ci- no 1° tfferma, però è innega- gitatela, l isola carmina inte- ler concludere la volontà dei corrono appena 80 miglia di £hilterm m compenso dell ai- pr() & perciò insostituibile do- bile che dai cannoni installa- ressi ed aspirazioni di nomi ciprioti non può che recar mare ____ egli aagiunge _____ e utfr - (>’ferto C (l Quest ultima p0 ja perdita di Suez, e —■ a H nelVisola dipende troppo m e ai popoli. Nella sua pros- danno aWamicizia con fin- tutto il traffico spicciolo ten- al1'impero ottomano. «Prima iow parere ... ,7 governo di spesso la linea della nostra sima sessione IONU esami ghilterra e la Turchia. «Ami- de da Cipro alle coste tur- Cipro fu sempre turca — ri- Londra farebbe si bene ac- pesca... ragioni militari che nerà il «prob cizia — fà rilevare con un che». Non è facilmente con- badisce. —• Inoltre nell’isola cordando all’isola unammini- non sono nè nostre, nè gre- risolino di intesa — indispen- trollabile l’affermazione, ma cleono 80.000 turchi che mai strazione «moderna», ma non che tic turche — aggiunge sabile alla sicurezza dell’in- pU(, essere plausibile poiché si rassegnerebbero a vivere di più. Nulla di più che po- con un s°sPir0 che esiterò settore sud est del Me- speSso la frase «traffico spie- sodo amministrazione gre- fesse portare alla perdita del- s^ono e intralciano d nostro la* ditterraneo». Il suo risolino ciolo» è un eufemismo mer- °a ■ .. Credete a me,_ - con- «porta-aerei in roccia», coro . .. cosi camp mtralce-sottintende tante cose. Dalle cantile per indicare il con- elude è meglio che le co- nulla che possa mettere in rebbero con i loro aerei in-bombe esplose sull’isola di trabbando che fiorisce nel de- se restino come sono e che peric0i0 ie navali e mi- dipendenza e l unita dei pae-Cipro ad opera dei nazkma- dalo fra le isole egee la co- Inghilterra amministri liso- ldari, anche se potesse, per si arabi il giorno in cui Siria, listi greci, alla constatazione ita turca ed anche Cipro. “*• Naturalmente, in un regi- jj momento, riportare Tordi- libano, Giordania ed Iraq...» che per «la difesa» del Me- «Contrabbando in senso buo- me autonomia che garan- ne neH’jS02a, «Ordine — pen- * dio Oriente Tlnghilterra ha rzo — specifica l’amico — che è lisca^ la minoranza nazionale sano d.ue militari — che i ^ moderno «cargo» israe- nostri soldati e le nostre na- Umo costeggia Cipro eòo lavi possono sempre assicurare.» scia indAetr0 per portare il problema di Cipro», che è un problema di interessi economici e strategici, oltre che nazionali, di 'uomini e di popoli. Kolo macedone PROSSIMAMENTE dovuto abbandonare Suez in fondo un semplice com- e religiósa turca.» riconoscendo i diritti dell’E- mercio . .. senza dogana». _ Sui nostri sohermi FELICITA’ RUBATA Sentendo la radio trasmet- l’avrebbe in seguito ragggiur.-suo carico di agrumi sui mer- terc la strana storia di una ta per sposarla. enti europei. La sagoma ragazza, Marcella, che ogni del monte Troodos si perde giorno alla stazione di Ve- presso una zia, dove Giulio cora il magnetofono col quale aveva voluto registrare la voce di Carlos. Lo apre e sen-A ca1 di un incidente te la voce del dottore che leg-ferroviario, Don Gustavo e ge i versi da lei consegnatigli nella bruma del tramonta men- rac'ruz aspetta l’arrivo di tu!- Giulio muoiono. Marcella allora. Sconvolta, Marcella tre il cargo incrocia una por- ti j treni con la speranza che quando apprende la notizia, chiama Carlos al telefono e ta-aereì britannica. Quasi in- uno di essi le riporli il li- è tanto sconvolta da perde- volont A iamenle, un giovane danzo.Io il dot1 or Carlos de re la memoria. gli dice dove si trova. Il magnetofono continua a girare israeliano, che ha combattu- la Vega. noto psichi tra che 11 dotlor Carlos riesce a riproducendo le voci di Don io nella guerra ili Palestina un tempo aveva conosciuto la trovare la ragazza e la cura Gustavo e Giulio; più avanti contro gli arabi, pensa ciò -ragazza, abbandona la clinica amorevolmente, cercando di si sente Giulio parlare con che pensano .Atri suoi conno- dove lavora e si reca alla ri- dimenticare che l ama. Mar- alcuni individui e Marcella zionali e correligionari. Pen- cerca della fanciulla. cella va a vivere nella di Spihata tuie . .. GIOVENTÙ’ PERDUTA — Non chiedermi più nuda "uile donne -a suo figlio; più niente: così imparerai a registrare ipprende così che il suo fi-Marcella ed il suo fidanza- lui casa e gli ri dona. Inten- danzalo aveva preso parte al to Giulio erano stati suoi a- dono sposarsi, ma un prete furto dei documenti che lo lunni aH’Universilà di medi- si rifiuta di celebrare il ma- zio doveva portare a Roma, cina nel Messico. Un giorno, trimonio in quanto Marcel- Giulio, entrato in quel mola non è in pieno po-se-so mento, le confessa ghe tutto delle sue facoltà mentali. Di- ciò è vero e che ora lo han- mentre il dottor Carlos s'i era recato nella casa di Mar- cella con il proposito di di- sperata per quanto le sta a.- no incaricato di ucciderla. dice il babbo c*li3/arle ü suo amoreò (3,ue- cedendo, Marcella c I .’e alla Aggiunge che l’ama ancora, sta lo aveva pregato di dire stazione dove cade a terra ma quando sente che la fan- non ti diro qualcosa affinchè lei potesse svenuta. Vagando per le s'tra- dulia non vuole avere più la sua voce. In de passa davanti alla casa niente di comune con lui. ten- spifferare tutto a tua madre, Que' momento arrivano,il fi- dove un tempo aveva abitato h, di spai are. I! proiettile di danzato e lo zio di Marce la ed entra. Alcune persone la un poliziotto giunge però in e le comunicano, che doveva stanno osservando. Tra que- tempo, e Giulio cade a Terra. come hai fatto l'ultima volta! LA NEO RICCA ALLA CAMERIERA partire subito poiché Don ste, si trova Giulio al qua’e Carlos e Marcella possono Gustavo, console italiano al viene intimato, con la minac- finalmente unirsi per la vita. Messico, aveva da conségna- eia di una pistola, di entrare E’ questo un film messicani casa ed ammazzare Mar- no diretto da Hulio Bracò ed Che il tè sia ben caldo Te a Ro«ia alcuni importanti documenti. Marcella decide di cella. Nella foto; il centro dell’Isola e il deserto già pronto in ta- accompagnarli per interpretato da Arturo vola! un tratto Marcella intanto, ritrova tut- Cordova. Irasema Dil.iam di strada e trattenersi quindi to come un tempo. C’è an- Mary Douglas. POI NON RIMASE 35 D I AGATA CHRISTIE EPILOGO Sir Thomas Legge, vice commissario a Scotland Yard, disse irritato: — Ma tutta la cosa è incredibile! L’ispettore Maine replicò rispettoso: — Lo so, signor commisario. Il vice commissario continuò: — Dieci morti su un’isola e non tm’anima vivente. Non c’è senso, non c’è nesso! L’ispettore Maine obiettò ostinatamente: — Eppure è successo, signor commissario. » Sir Thomas Legge disse: — Dannazione, Maine, ma qualcuno deve aver ucciso questa gente. — Qui sta il problema, signor commissario. — Nessun lume dal rapporto medico? — No, signor commissario. Wargrave e Lombard sono stati colpiti da una arma da fuoco, il primo alla testa, il secondo al cuore. La signorina Brent e Marston sono morti avvelenati dal cianuro. La signora Rogers è morta per una dose esagerata di cloralio. Rogers ha avuto il cranio spaccato. Biore la testa sfracellata. Armstrong è morto affogato. Il cranio di Macarthur è stato fratturato da un colpo alla nuca e Vera Claythorne è stata impiccata. Il vice commissario fece una smorfia. Disse: — Brutto affare, brutto. Rimase un minuto a riflettere. Poi soggiunse col medesimo tono [Mostra del noto artista tris- irritato: — Vorreste dirmi di non aver ricavato alcun indizio dalla ^no Luigi Spacai che espo- gente di Sticklehaven? Perdio, ma lì debbono sapere qualcosa. - alla critica del nostro pub- L’ispettore Maine si strinse nelle spalle. — Sono semplici, onesti, Aico i suoi lavori. La mo- ingenui pescatori. Sanno che l’isola è stata comprata da un uomo a 'kTa rimarrà aperta dal 30 nome Owen: è questo è tutto quello che sanno. ^glio al 16 agosto. Nel no- — Chi approvvigionava l’isola e dava le necessarie disposizioni? — Un tale a nome Morris Isaac Morris. — E che ne dice lui? — No* può dir niente, signor commissario, perchè è morto. Il vice commissario si accigliò. — Sappiamo niente di questo a che vedere con i ricevimenti del signor Robson,» Credo che sia cente e che la ricapitolazione del giudice non fosse stata altro che una Morris? stato appunto il fatto di averli giudicati tutti così tranquilli e normali vendetta. — Oh, sì, ne sappiamo qualcosa. Non era un gentiluomo nel vero a fargli disobbedire agli ordini di Morris e recarsi in motoscafo al- <(1 a riavfWrwo ko A . senso della parola, questo Morris. Fu implicato in quella frode sulle l’isola dopo aver sentito delle segnalazioni S.O.S. it ZI ’ r J " ’ l governante rn una fa- azioni di Bennito tre anni fa: ne siamo sicuri sebbene non possiamo — Quando è andato lui con gli altri? , 8 , . . L Una f, 1 ° P?,r anIU-Sam™ °- Comunque sembra , r? c ■______^ 1 che la signorina non ci abbia nulla a che vedere, anzi si comnortò provarlo. E fu immischiato in quella faccenda della cocaina Ma t i- . .. , .. . .. . . , . . . , , ’ 1 M comporto vi . v-, . . . I segnali sono stati captati da un gruppo di giovani esploratori molto bravamente, nuotò al soccorso, ma fu trascinata dal mare e sai- ancora non abbiamo prove. Era un uomo cautissimo Morris i„ . ,, , . ’ d uai mare e sai . . ii-, ^ a mattma dell 11. Ma non cera possibilità di recarsi la quel giorno, vata appena un tempo». — E lui era anche dietro questa faccenda dell isola? r; -i . . , , in f ^ * Li andarono ri pomeriggio del 12 appena fu possibile mettere una • Sì, signor commissario, l’ha comprata: sebbene avesse dichia- imbarcazione in mare. Continuava il mare grosso dopo la tempesta, rato chiaramente che comprava Indian Island per parte di un teozo, *— Non poteva qualcuno aver nuotato dall’isola fino alla spiaggia? sconosciuto. No. E’ a un miglio della costa, il mare era agitatissimo e i ca- Ma dal punto di vista delle operazioni finanziare non si può valloni giganteschi vicino a riva. E poi un mucchio di gente, i giovani venire a scoprire nulla? esploratori e quelli del villaggio sono stati sempre a guardare verso L’ispettore Maine sorrise. — Non lo domandereste se conosceste l’isola e a sorvegliare. Morris! Può maneggiare le cifre in modo che il migliore e il più i . T\.1. . II vice commissario sospirò. Domandò: — E quel disco di gram- i- ___ n,10i|!nr„Qj„i 0 .. .. . . ' / "V ~0‘* accreditato dei contabili nbn riesca a tirarci fuori nè capo nè coda! n 0 K1 . „ , ora chirurgo di quell ospedale. Peritonite: e la donna mori sul tavolo xr i i . • , ■ r moiono trovato nella casa? Non avete potuto scoprire qualcosa che P„A ., , ,, Mèi onniomn mifllnnca ir» ri i ini 1 ’d f foi-„ /li Dir ^ M.-. Ga n. ODCratOrlO. JrllO eSSOlC CUG 11 nOttfVTfl non Qi m nel meco ♦ — Continuate — fece il vice commissario con un sospiro. Maine respirò profondamente, come per prender fiato. ____ Ora pas- siamo al dottor Armstrong. Professionista molto noto. Aveva un gabinetto di consultazione in Harley Street. Assolutamente onesto e di Calore nella sua professione. Non ci è riuscito di rintracciare indizio alcuno di operazioni illecite o roba simile. E’ vero che ci fa una donna a nome Clees operata da lui nel 1926 a Leithmore, quando egli Ne abbiamo visto qualcosa in qùell’dffare di Bennito. No, ha perfetta- rivelasse un indizio? mente coperto le tracce del suo principale. L’ispettore Maine rispose: — Me ne sono informato, di quel disco. L’altro sospirò. L’ispettore Maine riprese: E’ stato Morris a dare tutte le istruzioni necessarie a Sticklehaven. Ha dichiarato di E’ stato fornito da una ditta che lavora principalmente per i teatri agire per jj cinematografo. Il disco è stato spedito a U.N. Owen, a mezzo operatorio. Può essere che il dottore non si mostrasse troppo abile iiT quella operazione; dopo tutto non aveva ancora molta esperienza; ma la poca abilità non costituisce un crimine. Non ci fu certamente alcun movente. Luigi Spacai a Portorose — non so quale scommessa su come vivere su un’isola deserta una settimana — e a ordinare di non far nessun caso a qualsiasi segnale di soccorso ricevessero dall’isola. Sir Thomas Legge si agitò a disagio. Disse: — E voi volete raccontarmi che quella gente non ha fiutato qualcosa che non andava? Neppure allora? «Poi c’è la signorina Brent. Una ragazza, Beatrice Taylor, era al suo servizio. Rimase incinta, fu cacciata via dalla padrona e si 'gettò nd fiume. Non è una faccenda piacevole, ma di nuovo, certo non si tratta di crimine.« per conto del «signor Owen». Ed è stato lui a spiegare a quella jsaac Morris, e si riteneva richiesto da una filodrammatica per una gente del villaggio che si doveva fare sull’isola, un certo esperimento commedia non ancora messa in scena. Il modello dattilografato fu Per rispedito insieme al disco. Legge domandò: — E quanto ai soggetto di quel disco, eh? L’ispettore Maine disse gravemente: — Sto venendo al punto, signor commissario. — Si schiarì la gola. —- Ho indagato su quello accuse il Owcn tratta casi che la legge non può toccare, più profondamente possibile. Cominciamo dai Rogers che sono stati i Maine continuò imperterrito con la sua lista. — Il giovane Marston primi ad arrivare sull’isola. Erano stati a servizio da una signorina era automobilista realmente piuttosto sfrenato: due volte gli era stata Maine si strinse di nuovo nelle spalle. Rispose: — Voi dimen- Brady morta poi improvvisamente. Non ho potuto ricavare niente tolta la licenza e, secondo la mia opinione, gli avrebbero dovuto pn - — Questo — osservò il vice commissario — sombra essere il punto. f Ha luogo a Portorose la ticate, signor commissario, che Indian Island aveva prima apparte- di definitivo dal dottore che la curava. Dice che quei servi certo non biro di guidare la macchina, definitivamente. Ma questo è tutto quello stro prossimo numero pubblicheremo una recensione 1(1 Proposito. nuto al giovane Elmer Robson, l’americano. Ha tenuto sull’isila i l’hanno avvelenata, o insomma non hanno fatto niente di simile, ma che c’è da dire su dì lui. I nomi di John e Lucy Combos sono quell ricevimenti più fantastici. Non c’è dubbio che la gente del luogo la sua opinione personale è che ci sìa- stato ip quella occasione qual- di due bambini che investì e uccise vicino a Cambridge Alcuni^ suoi abbia guardato a quella roccia con gli occhi sbarrati. Ma poi si sono cosa di poco chiaro: che la paziente era morta per trascuratezza da amici testimoniarono in suo favore e lui se la scampò con una multa abituati e hanno cominciato pensare che qualunque cosa avesse a che parto dei coniugi. Ma dice anche che si tratta di cosa da non poter «Non ho potuto ricostruire nulla di definito a carico del" generale fare con Indian Island dovesse necessariamente essere incredibile, provare, assolutamente in nessun modo. Macarthur. Ottima carriera, servizio di guerra e tutto il resto Arthur E’ una cosa naturale, signor commissario, se ci pensate. «Poi c’era il giudice Wargrave. Questo è a posto. E’ il giudice Richmond era ufficialo suo subalterno in Francia e fu ucciso in aziono Il vice commissario l’ammise suo malgrado, fosco in viso. che sentenziò Seton. A proposito, Seton era colpevole inconfondibil- Nessun attrrito di alcun generefra lui e il generalo Anzi orano amici Maine disse: - Fred Narracot, il barcaiolo che ha accompagnato mento colpevole. Sono venute fuori delle prove, dopo l’impiccagione, intimi. Ci furono degli errori commessi a quell’epoca- ufficiali strigi» invitati sull’isola, ha detto però una cosa rilevante. Ha detto di che non lasciano più l’ombra del dubbio. Ma ci furono molte chiac- ficati in azioni non necessarie,, ecc. forse quello del generale fu un jssere rimasto sorpreso nel vedere che tipi erano quegli invitati. «Niente chere allora: nove persone su dieci credevano che Seton fosse inno- errore del genere.» B&hhemggggm VELA Il IV. campionato jugoslavo per ‘beccaccini,: 4-7 agosto a Capodistria Saluto agli ospiti Il latto che il IV. Campionato velico nazionale per la classe «beccaccini» si svolga quest’anno in Capodistria, dà a questa manifestazione sportiva un significato del tutto particolare. La Federazione velica della Slovenia ha assunto il compito di organizzarla, conscia che si tratta della prima manifestazione sportiva di maggiore mole in questa parte del nostro mare, reso finalmente libero dopo sì lunga ed estenuante lotta. Il club velico di Capodistria, cui spetta il grato compito di con« durre direttamente i preparativi, ha inalienabili titoli di merito per accogliere degnamente gli ospiti. Esso, infatti, è detentore anziano dell’ambito titolo nazionale in questa disciplina. Il merito va naturalmente allo spirito di sacrificio e alla coscienza sportiva dei membri e della direzione, come anche all’appoggio ad essi dato dal potere popolare, che ha sempre dimostrato comprensione per le loro necessità. Il «Vela» club, nei suoi cinque anni di feconda attività, ha partecipato a numerosissime competizioni e regate, gareggiando sempre con onore nelle prime posizioni. Ci auguriamo che, anche in avvenire, sappia è possa conservare tali prerogative e qualità. Dalle colonne del nostro giornale inviamo un cordiale benvenuto ai partecipanti e alle società, assieme all’augurio di quanto migliori successi. Siamo certi di interpretare con ciò il pensiero di tutta la popolazione di Capodistria che, com’è nelle sue tradizioni, saprà accogliere con simpatia e seguire con l’incitamento gli ospiti, non meno dei propri beniamini. VINCA IL Dal 4 al 7 agosto si svolgerà a Capodistria il IV. campionato federale per imbarcazioni di classe internazionale del tipo «beccaccini». La bella cittadina istriana, con le pi .l't ioniamente .favorevoli , hondi* zioni di vento e di mare del suo (tplfo* irappresenta jindiscutibilmente quanto di più ideale si possa immaginare. Non solo. Le tradizioni sportive marinare della ■ città sono una garanzia per il pieno successo di una manifestazione tanto importante. Il club «Vela» di Capodistria vanta, infatti, al suo attivo un incontrastato e indiscutibile titolo di merito: il primato nazionale della. specialità, detenuto da più anni e, quindi, Vesperienza necessaria a garantire unefficonte e competente organizzazione, forse più d’ogni altra località adriaticù. Il fdtto che per la disputa del campionato nella classe «beccaccini» di quest’anno sia stata scelta appunto Capodistria, rappresenta un giusto riconoscimento ai suoi meriti e ai suoi titoli ■nello sviluppo degli sport del mare, BELLE TRADIZIONI Le imbarcazioni del tipo «beccaccini» sono d\i orìgine statunitense. La lunghezza deio scafo è di 4.72 m, della vela 12 m. Sono quindi imbarcazioni economicissime, necessitando per il loro governo due sole persone (1 timoniere e un flochi-sta). Per tali caratteristiche, questi tipi diimbarcazione si sono rapidamente diffusi in tutto il mondo. Da noi hanno .tardato ad affermarsi. In Dalmazia, infatti, si preferiva costruire imbarcazioni più adatte alla navigazióne in mare aperto e agitato. I «beccaccini» /Invece si adattano in competizoni di golfi con mare calmo e buone condizioni di vento. La maggior parte delle poche imbarcazioni del tipo «beccaccino», apparse parecchio in ritardo nell Quamero (in Dalmazia si stanno appena ora affermando) era di costruzione dilettantistica e, qu\indi, di dimensioni non appropriate. In questo campo i maggiori successi sono stati ottenuti da Ca- II programma GIOVEDÌ, 4 AGOSTO: ire 20 — 'Ricevimento dei partecipanti all'albergo «Triglav». VENERDÌ, 5 AGOSTO: ire 10 — Apertura del campionato: I. prova, «beccaccini», ire 14 — IL prova «beccaccini» ire 20 — Spettacolo del T.O.D. Capodistri. ■SABATO, 6. AGOSTO: ore 10 — III. prova «beccaccini», ire 14 — IV. prova, «beccacciai». $>re 18 — Gare di canottaggio. l>re 21 — Regata notturna e trattenimento a Ancorano. DOMENICA, 7 AGOSTO: pre 6 — Sveglia in città, pre 10 — Parata delle imbarcazioni e cerimonia in onore ai marinai Caduti. p*e 10.30 — V. prova «beccaccini». . ore 14 — Concerto pubblico sul molo. — Regata generale nel golfo, ore 17 — Gita a Socerb. In se-I distribuzione dei premi, segui-da una festa popolare. nodistria, che si vose subito all’avanguardia. Particolari meriti per l’affermazione delle imbarcazioni e degli equipaggi capodistriani vanta l’artigiano capodistriano Zucca Giovanni., ritenuto giustamente pioniere della specialità e costruttore riconosciuto e apprezzato. TRIONFALE AFFERMAZIONE Nel 1952 la Federazione velica iugoslava indiceva! per la prima volta il Campionato nazionale nella classo «beccaccini». Il «Vela» club capodistriano vi aderì con entusiasmo, imXando alte compMzióiii, svoltesi a Moščeniška Draga (Mo-schiena) seli imbarcazioni, cinque delle quali conquistarono tutti i primi posti, tìtolo naziomale jincluso, rivelando una schiacciante superiorità di materiale e dì uòmini. La trionfale affermazione capodi-striana ai primi campionati Nazionale, se lasciò molto amaro in bocca negli ambienti velici del Quar-nero e della Dalmazia, servì anche d’incentivo a questi per migliorare, la loro attrezzatura e la loro prepa- MIGLIORE razione. Si iniziò, quindi, una silenziosa, ma non per questo meno accanita lotta, per raggiungere i fortunati rivali. In ciò si distinse il costruttore e velista attivo, Gašpe-riniič di Laurana. Al secondo campionato, nel 1953 sempre a Moščeniška Draga, se ne avvertirono gli effetti. La superiorità capodisttriana era minacciata già da vicino dalla concorrenza di Laurana. La vittoria fu appannaggio ancora delle \imbarcazioni capodi-striane ma la giuria fu di altro parere e, a tavolino, l’assegnò al-i imbarcazione idei club distra» di Laurana (tim. Gašperinič). Il provvedimento fu ritenuto arbitralo ed essendo risultate vane tutte le proteste, t capodistriani abbandonarono dimó\stri\ivamente le compéfi-zioni. Comùnque, però, siano andate le cose, era ormai evidente che il primato del «Vela» club era minacciato da vicino. La lotta fra i costruttori e igji equipaggi proseguiva con ritmo più intenso. LOTTA APERTA La società capodistriana si arricchì di tre nuove imbarcazioni, costruite in base agli ultimissimi ritrovati della tecnica e alle immediate esperienze di gara: «Delfin», «Galeb» e «Gicci». I risultati non si fecero attendere. Le tre imbarcazioni si affermarono in regate impegnative successivamente a Capodistria, Fola, Isola, Virano e Portorose. Nella terza edizione del campionato, nel 1954 pure a Moščeniška Draga (?), la concorrenza s’era fatta ancor più sentita, sia per qualità di imbarcazioni che per abilità di timonieri. Le vele capodistriane. comunque, si affermarono e, questa volta-, senza interferenze di giuria. Il primo posto con il tìtolo, e la prima piazza d’onore venivano conquistati dopo una serie combattuta di prove, in condizioni di vento molto precarie. La vittoria rinfocolò la vecchia rivalità, nella quale iti inserirono ora imbarcazioni della costa dalmata e delle isole (Lussin-piccolo, Spalato, ecc.) non meno agguerrite e temibili. Il confronto diretto culminante si ebbe ai primi del mese scorso a Pola, dove i capodistriani imposero, in severa concorrenza, la loro superiorità, accaparrandosi definitivamente la coppa transitoria triennale, rimanendo pri- vati tuttavia, per decisione parziale della giuria, del primo posto nella precedente regata di Brioni. Riuscirà ora il «Vela» club a conservarsi sul piedestallo acquisito nel passato? O saliranno invece alla ribalta quelli di Laurana, Fiume, Spalato, Lussinpìccolo, niente affatto intenzionati ad arrendersi? Lo vedremo. Gli sportivi capodistriani se lo augurano, anze ne sono quasi certi... Comunque vadano le cose, i campionati di quest’anno promettono bellissime emozioni. Il nostro augurio è che vinca effettivamente il migliore, sia chicchessia. Perciò un «in bocca al lupo» a tutti, con i migliori auguri! (e) Degno corollario A corollario dei IV. campionati nazionali de «beccaccini» si svolgeranno anche altre manifestazioni sportive. Il «Vela» club ha indetto due regate veliche e una di canottaggio. Quelle veliche si svolgeranno (come visibile nel programma) sabato 6, l’una e domenica 7 agosto, l’altra. Alla prima potranno partecipare imbarcazioni del tipo «Omladinac» nazionale, «O-Iole», «Anitra» - na- zionale, classe nazionale «L-15») «Beccaccioni», «Beccaccini», «Stelle», «Dragoni», «R-5,5» e «Cutter». Alla, seconda regata, in notturna, possono partecipare gfc is tessi tipi d’imbarcazione. Nella regata dì canottaggio si daranno battaglia armi dei soliti tipi, in uso nelle competizioni nazionali e internazionali. ATLETICA LEGGERA La rappresentativa per i Giochi balcanici Belgrado, 31 —• Nelle gare di selezione per la formazione della rappresentativa jugoslava dii atletica leggera che parteciperà lai Giochi balcanici si sono avuti i seguenti risultati: 400 OSTACOLI: 1) Sabati (Dinamo) 55T”; 2) Savie (Crvena Zvezda) 55’ß';'; 3) Kopjitar |(Klad|iva|r) 55’8”. 800 METRI: 1) Grujič (Vojvodina) 1’54”8; 2) Vipotnik (Kladivar) 1’55”2; 3) Cular (Dinamo) 1’55”4. SALTO TRIPLO: 1) Milovanovič (Partizan) 14,15; 2) Kuzmanič (Željezničar 14,04; 3)' Petranovič (Dinamo) 13,71. 200 PIANI: 1) Oslakovič (Mladost) 22”6; 2) Trifunovič '(Partizan) 22”9; 3) Petrovič (Crvena Zvezda) 22”9. J SALTO CON L’ASTA: 1) Lukman (Crvena Zvezda) 3, 80, 2) Skupek (Partizan) 3,60; 3) Bulič (Partizan) 3,50. LANCIO DEL MARTELLO: 1) Cubijan (Partizan) 55.50; 2) Račič (Željezničar) 54,12; 3) Galin (Mla-nost) 52,64. 5000 METRI: 1) Mihalič (Partizan) 15T3”8; 2) Mavar (Partizan) 15T3”8; 3) ;Ilič (Crvena Zvezda) 15’40”. LANCIO DEL GAVELLOTTO: 1 Pavlovič (Partizan) 65,40; 2. Miletič (Crvena Zvezda) 64,49. Dopo le gare il capitano federale della rappresentativa, Stevan (Leh-nert ha oamumioato la seguente formazione per i Giochi balcanie-di Istambul: 600, 200 E STAFFETTA 4 per 100; Đragašević, Oslakovič, Unger, Trifunovič e Petrovič. 400 E STAFFETTA 4 PER 400: Hočevar- Grujič, Sarič, Dovijančič e Sabolovič. 600: Vipotnik e Grujič. 1500: Mugosa e Murat. 5000: Mugoša e Mavar. 10.000: Mihalič e Ceraj. 3000 SIEPI: Segedin e Jeremič. MARATONA: Skrioar e’ Bosanac. 400 OSTACOLI: Sabati, Savič e Puc. 110 OSTACOLI: Lotger, Puc e Rukavina. SALTO BN LUNGO: Miller e Kusec. SALTO CON L’ASTA: Lukman e MTakov. SALTO TRIPLO: Milovanovič e Kuzmanič. PESO: Skiljevič e Jelisiijevič. MARTELLÒ: Cubijan e Račič. GIAVELLOTTO: Miletič e Pavlovič. DISCO: Krivokapič e Kmjajdč. Recrod mondiale di Chataway sui 3.000 LONDRA, 30 — L’inglese Cha-taway ha compiuto oggi un’eccezionale impresa, stabilendo il nuovo record mondiale delle tremKglda con il tempo di 13’23”2. Il primato precedente era detenuto dal russo Ktits con 13’26”4. IL FOOTBALL, GIOCO SCIENTIFI CO li segreto del successo svelato da Ferenc Puskas Universalmente è riconosciuta l’assoluta superiorità del calcio ungherese. La loro sconfitta alla finale dei Campionati del mondo in Isvizzera ad opera della Germania è considerata generalmente, e da.j ■magiari stessi, un vero 0 proprio infortunio. Le ragioni di questa superiorità le spiega Ferenc Puskas, il capitano della nazionale ungherese, in un’intervista concessa tempo fa a un gruppo di giornalisti austriaci. E’ LA PALLA A GIOCARE! PER NOI «Bisogna linnazitutto possedere — ha detto il grande campione — di controllo assoluto della palla. Nè la migliore delle strategie, nè la più astuta delle tattiche valgono gran che, se manca nei giocatori il controllo della palla. Nelle squadre, che difettano appunto di tale controllo, si osserva subito che il loro gioco è impreciso, che cioè La palla, per cosi dire, costituisce un impaccio. «Il controllo della palla non è facile ad acquisire. I calciatori ungheresi sono riusciti a ottenerlo grazie a un duro e instancabile allenamento: oorse, scatti, ginnastica, tutto usando la palla. Caparbiamente si esercita nel tiro a rete da ogni posizione, nel piazzamento, nel gioco dì testa. Pomeriggi interi ci esercitavamo, ad esempio, nel gioco di testa, sforzandoci di non far cadere la palla a tena almeno mezz’ora e, quindi., a ripetere nuovamente l’esercizio fino al massimo della resistenza. Addirittura dopo l’allenamento c’è latitudine a continuare da soli un esercizio non troppo ri- uscito. GIOCO SULLA POSIZIONE «La maggior parte dei calciatori, anche fra i più quotati in campo intemazionale, ritiene sufficente fare un bel «passaggio», fare in modo cioè che il compagno -di squadra riceva «bene*» la palla. Ma il calcio è un gioco scientifico che bisogna giocare con la dovuta dose dhnitelHgenza e raziocinio. Ogni giocatore quando fa un passaggio deve sapere anche cosa il oompagno può e deve fare 'in seguito. La palla dev’essere data perciò a quello che si trova nelle migliori condizioni di impossessarsi quanto più facilmente della palla e continuare il tema di gioco suggerito. Questo potrebbe dirsi il principio della «mossa successiva». «Queste forse non sono oose nuove, nè originali, ma i .giocatori magiari ile hanno assimilate alla perfezione, ciò che è poi I’esigenza fondamentale del calcio moderno «M*a questo non è tutto. Oltre, naturalmente al fatto ohe ciascuno di noi darà sempre !a palla al compagno in miglior posizione, questi deve comprende re immediatamente il da farsi e eseguire proprio ciò che gli è stato suggerito con il passaggio. L’omogeneità della nostra squadra è, principalmente, il segreto delle sue vittorie. Quasi sempre infatti il movimento del compagno dipende dal «suggeritore». Tutti noi della rappresentativa ungherese giochiamo insieme ormai da tanto tempo che ognuno conosce i riflessi degli altri, e nulla può portanti sorprenderci. Nel passare la palla ogni giocatore calcola in anticipo le pos- sibilità del oompagno, non ponendolo mai di fronte a un compito impossibile ad eseguirsi. Dopo ogni incontro discutiamo sugli errori commessi, commentando iil gioco, ma senza irritazione, o rimproveri. Noi siamo molto amici l’uno dell’altro e non solo in campo, ma .anche nella vita privata. E questo perfetto accordo, unito a un allenamento intensissimo e razionale, sono, a mio parere, le ragioni prime di ogni nostro successo. SOLO MATTHEWS GIOCA COSI’... «Stanley Matthews gioca a un dipresso come gli Ungheresi. Noi stessi ebbimo occasione di ammirarlo a Londra. E’ veramente un grande .giocatore, e quale squadra sarebbe ringhiilterra se tutti i suoi giocatori fossero come -lui! Egli dispone a proprio piacimento della palla, fa passaggi che è un piacere vederli ed è veloce come una gazzella. Credo di non essere troppo presuntuoso se affermo che il suo stile di gioco assomiglia al nostro. «Tutti noi giochiamo assieme da tre anni e più. Non dobbiamo poi dimenticare che dieci -di noi appartengono a due soli olubs, e uno solo fa parte di una terza società. Primi di ogni li.ncontro internazionale ci 1 alleniamo collegialmente almeno sei giorni, non lasciando nulla al caso. I nostri, metodi di preparazione sono certamente ottimi. Lo si vede dai risultati. E, ciò ohe più conta, questi brillanti risultati non saranno il plrivifflegjp saltante defila nostra generazione, ma anche di quelle furie, poiché già ora abbiamo rincalzi eccezionalmente capaci..» Il discorso di Tito CALCIO VALANGA DI RETI nella finale di VOROS LOBOGO — U.D.A. 6:0 (4:0) BUDAPEST, 31 — Nella prima finale della Coppa Europa il Vörös Lobogö ha battuto clamarosamente (6:0) la squadra campione di Cecoslovacchia, U.D.A. di Praga. Il primo tempo s’era concluso con un secco 4:0, dopo una continua superiorità della Squadra ungherese. I ma-fiari, paghi del successo, rallentavano nella ripresa il ritmo delle a-zioni, ma ottenevano ancora due reti senza che i cecoslovacchi riuscissero a segnare il punto della bandierina. I goals sono stati segnati da Hi-degkuti (2), Kovacs' II. (2), Kovacs I. (D e Novak (autogoal). La partita di ritorno avrà luogo giovedì a Praga, ma si può essere certi ormai che il Vörös Lobogö sarà il vincitore della Coppa, essendo difficile che i cecoslovacchi possano rimontare il grave passivo di reti. Gestazione difficile della Continentale LONDRA, 28 — E’ stata comunicata la formazione ufficiale • della rappresentativa di Gran Bretagna che il 13 c. m. incontrerà a Belfas't una formazione continentale della F.I.F.A. Ecco i nomi della squadra brritannica, composta da 3 inglesi, 3 scozzesi, 3 irlandesi e 2 gallesi: Kelsey; Sillett, Mac Donald; Bla-chflower, Charles, Peacock, Matthews, Johnstone, Bentley, Mac Ilroy, Liddel. Dal canto suo la F.I.F.A, venutale a mancare la collaborazione dei giocatori ungheresi, germanici e spagnoli, ha ritoccato la formazione primitiva, che ora apparirà così: Buffon (Italia), Hanappi (Austria), Gustavsson (Svezia), Van Brandt (Belgio), Ocvirk (Austria), Boškov (Jugoslavia), Soerensen (Danimarca), Boniperti (Italia), Kopa (Francia), Vukas (Jugoslavia), Vincent (Francia) o Zebec (Jugoslavia). .Sembra .poi, ma non è ancor certo, che anche i giocatori jugoslavi siano indecisi a partecipare alla trasferta in Irlanda. Alcuni ambienti vicini alla Federazione jugoslava mettono effettivamente in dubbio la cosa, ma nulla si sa ancora di ufficiale al riguardo. Lo „scandalo Udinese" Coppa Europa vinto il Ciro di Francia. E’ questa la sua terza vittoria nella più grande oorsa ciclistica del mondo, ciò che costituisce un primato personale. Nessuno è riuscito, infatti, a vincere tre volte. Le folla lo ha salutato entusiasticamente nel giro d’onore compiuto al termine della estenuante fatica. Classifica finale: 1) Bobet L. (Francia) 130 ore, 40’21”; 2) Bran-kart (Belgio) a 4’53”; 3) Gaul (Lussemburgo) a 1F30”; 4) Fomara (Italia) a 11’44”; 5) .Rolland (Francia) a 13T5”; 6. Gèminiand (Francia) a 1ST”; 7) Astrua (Italia) a 8T3”; 8) Ockers (Belgio) a 2713”; 9) Close (Belgio); 10) Mahe (Franoia). Gran Premio della Montagna: 1) Gaul (Lussemburgo) punti 84, 2) Bobet L. (Francia) 70; 3) Brankaxt (jBelgio) 44; 4. Gelabeirt (Francia) 31; 5. Astrua (Italia) 30. Squadre: 1) Francia, 2) Italia, 3) Belgio, 4. Olanda. SLALOM IN CANOA Cecoslovacchi e Tedeschi si affermano a Tacen LUBIANA, 31' — Si sono conclusi a Tacen, sulle acque della Sava i campionati mondiali di slalom in canoa. Nuovi campii-omii delle singole categorie, si sono laureati: Rose-marie Bissinger (Germania occ.), Siegfried Holzhauer (Germania oc-'c)d.), Germania occidentale — femm., Vladimir Jirasek (Cecoslovacchia), Neveau (Francia), Cecoslovacchia —• masch. Nella classifica finale, prima è la Ceoosolvacchiia con 4 primi e 3 terzi posti, seguita da Germania ocidentale (1, 4, 2), Germania orientale (3, 1, —), Francia (1, 1, —), Svizzera (—, 1, 1), Austria (—, 1, 1) e Jugoslavia (1 terzo posto). NUOTO Olanda - Jugoslavia 118 : 105 NIJEMEGEN, 31 —• L’incontro intemazionale di nuoto fra le rappresentative dell’Olanda e della Jugoslavia si è concluso con la vittoria dei nuotatori locali che si sono imposti per 118 a 105. La Jugoslavia ha invece vinto tutti e due gli incontri di pallanuoto. Nel secondo confronto i nostri .pallanuotisti- si sono affermati per 4:2 (1:2). (Continua dalla I pagina) «Noi vogliamo che di Patto bal- j carico esista; .il suo lato militare j cesserà quando si giungerà all’el'i- j orinazione delie altre formazioni militari che esistono e cioè sia del Patto atlantico che del Patto di Varsavia. In quello stesso momento cesserà anche il lato militare del Pat- 1 to balcanico, mentre la cooperazione politica, economica, culturale e la collaborazione in genere deve rimanere durevolmente.» Investimenti per migliorare le ellrezzatlure commerciali (Continua dalla I pagina) commerciale. A questo problema, si \ rileva negli ambienti economici, non è stata dedicata sinora sufficen- * te attenzione. Molto opportuna, quindi, l’adozione di alcune interessanti misure da parte della Federazione delle Camere commerciali in collaborazione | con le Camere delle singole Repu-b- ! bliche. Il primo passo compiuto è stato l’elaborazione di un piano di investimento nel commercio per il periodo 1956—1960. In base ai dati trasmessi dalle Camere delle singole Repubbliche alla Federazione, i mezzi di investimento complessivi dovrebbero superare nel summenzionato periodo i j 132 miliardi di dinari.- La maggior parte della somma verrebbe impie- ] gata per aumentare le capacità di immagazzinamento e conservazione delle merci: in tutto circa 36 miliardi. 20 miliardi e 700 milioni sono previsti per il miglioramento dei trasporti; il rimanente della somma verrebbe impiegato per la costruzione di nuovi depositi, per l’allestimento dei mercati all’ingrosso, di rivendite modello, di' fiere, scuole commerciali, ecc. L'intera somma di 132 miliardi ( verrebbe impiegata a gradi discendenti e cioè: nel 1956, 30 miliardi e 800 milioni, e poi sempre di meno sino ai 20 miliardi e 500 milioni del 1960. Con questo sistema però non concorda la Federazione. Si rileva che, in armonia con le properzio- -ni generali del piano sociale prospettivo, anche il piano degli investimenti nel commercio deve avere una impostazione dinamica ascendente. Si dovrebbe cioè iniziare con somme modeste che andrebbero mar. mano aumentando. Attualmente le proposte della Camera di commercio delle .singole Repubbliche sono, allo studio della Federazione e iì testo definitivo' del piano verrà tra breve sottoposto aH’approvazinne dei competenti organismi economici. ROMA, 31 — Una sens'azionale notizia ha scosso l’opinione pubblica sportiva della Penisola: l’Udinese, la squadra rivelazione dello scorso campionato e seconda classificata, rischia di essere retrocessa alla Sirie B per un caso di corruzione, risalente a ben 3 anni fa in occasione dell’ultima partita di campionato contro la Pro Patria. Sembra che la direzione del sodalizio udinese abbia fatto oper» di corruzione presso alcuni giocatori bustocchi. Uno di questi sarebbe Mannucci, che allora giocava per la Pro Patria, ma si fanno i nomi di altri, ora non più facenti parte della Pro Patria: Travia, Rebuzzi e Beicastro. Sembra che negli interrogatori già effettuati dalla Commissione d’inchiesta federale un dirigente della Pro Patria abbia fatto dichiarazioni molto compromettenti a carioo della società friulana, e che i giocatori incriminati abbiano fatto piena confessione. Ora, però, viene l’ammenda e per l’Udinese saranno probabilmente seri guai. Al 4 settembre p. v. il campionato di I. zona ZAGABRIA, 1 — La settimana scorsa si è riunita a Zagabria la commissione di gara del Campionato della I. zona della quale fanno parte: Lokomotiva, Metalac e Tre-énjevka di Zagabria, Odred e Lju' -jjana di Lubiana, Nova Gorica, Rijeka, Branik (Maribor), Split e Šibenik, mentre altre due socie’à s' -ranno designate, dopo la qualifi r-zione (molto probabilmente l'Orie t di Fiume e il Segesta di Sisak). La Commisione ha deciso che il girone d’andata abbia inizio il 4 .settemb e prossimo, vale a dire a 15 giorni di distanza dall'inizio de! Campionato di I. Lega. Pola - Vienna (dilettanti) 2:5 (1:2) POLA, 31 — L’incon fra le rappresentative dilettantistiche di Pola e Vienna è terminato con la vittoria degli ospiti danubiani. Gli austriaci sono stati effettivamente superiori per tecnica. I locali non hanno potuto opporre al loro confronto che la sola buona volontà. Nella rappresentativa polese militavano giocatori dello Scoglio Olivi, dell’Avjatičar e del Rudar (Ar-sia). I goals sono stati segnati da On-garo II. al 14’ e Ongaro I. al 56’ per i polesi, Gausterer al 10’ e 15’, Maser al 35’ e Pichler al 67’ e 76’ per gli ospiti. Dinamo - Odred 1:1 (1:0) BLED, 31 — Al nuovo stadio della pittoresca località turistica slovena si è svolto un incontro fra ,l’undici ex Campione di Jugoslavia, Dinamo di Zagabria e l’Odred di Lubiana. Il gioco è stato veloce e piacevole. La squadra di Zagabria ha vinto di stretta misura, grazie a un goal ottenuto al 12’ del primo tempo da Benko. CICLISMO A Louison Bobet il „Tour de France" PARIGI, 30 — Il campione del mondo, Louison Bobet (Francia) ha bazia, ma presto il bulgaro Krsten ci penserà a smuoverla dall’indifferenza Siamo agli inizi tella tappa più dura del Giro di Croazia e Slovenia, la Fiume — Capodistria (202 km): la carovana transita tranquilla per Ab- '■*» I FRANJO VARCA il migliore iugoslavo del Giro RAJKO PICIGA giovane rivelazione dell’annata La squadra SLOVENIA I., composta tutta da giovanissimi (da sinistra: Žižek, Visintin, Bonin, Podmil- ščaki Piciga e Brajnik) che ha disputato un’ottima gara, piazzandosi al 4. posto nella classifica generale