ANNO III. Capodistria, 1 Giugno 1869. N. M. LA PROVINCIA •*•■•-,•' r ri» ' '. v - ■ • Ufi>'óJa9iR«a ì l&aiK'ii-V iti) -.t?cìuLJ 'i GIORNALE DEGLI INTERESSI CIVILI, ECONOMICI ED AMMINISTRATIVI •, , ; . : . «nt)J >50flTC»Wl'jl • {VÈ^O ffiìÌ«2')3<>VI rìildCiM d ?KlHx*jHfaÌ Ortt-r. DELL'ISTRIA. Esce il 1 ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno f.ni 3; nemestn» e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti «i ricevono presso la Redazione. . - ; ; T~T GISSAStO DI CAPODISTRIA. ... r - f .j.,. *, ,- f- «j i Nella seduta dei 50 settembre 1868 della nostia Dieta veniva unanimemente applaudito alla mozione, affinchè il nostro Ginnasio fosse inalzalo ut grado .li seconda classe, e se ne interessava la Giunta ud efficacemente adoperarsi peivhi quel voto avesse adempimento. La Giunta non mancò al suo còmpilo con quella zeluule sollecitudine che le è propria tulle le volte che si trulli di nobili ed oneste aspirazioni, e la patria possa attendere decoro ed utilità. Onde noi siamo lìllremodo lieti di annunziare come ad un desiderio universalmente sentilo in provincia, sia slata fultu ragione, riferendo in proposito il sovrano llescritto. S. M. l e R. A. con sovrana risoluzione del 17 Apfltc ri. c. si è graziosamente degnata di concedere che il ginnasio di terzo classe in Capodistria a cominciare dall'anno scolastico 1869-70, e precisamente dal 1 0 novembre di quest'anno, sia elevato a ginnasio di seconda classe. ■ . 4 ' , LA SOCIETÀ' del progresso di trieste. Molti de'nostri lettori avranno già preso cognizione della relazione testé letta in publica adunanza a Trieste sulla » operosità della Società del Progresso nell'anno sociale 1868-69, primo della sua istituzione ». Noi vorremmo^ che la leggessero anche coloro, ai quali per avventura fosse sfuggita, e che li uni e li altri ne formassero oggetto di seria meditazione. Imperocché l'antico assioma: praecepla docenl, exempla trahunt è pur sempre nuovo e vero nelle sue applicazioni. E se v'ha esempio atto a infondere nelli animi la vaghezza d'imitazione e il coraggio del tentare, questo è per fermo quel desso. Sórta, per impulso di animosi cittadini e all'ombra delle garanzie promesse dalla legge 15 Novembre 1867, cotesta associazione per mille diverse ra- Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente; gif altri, e nell'ottava pagina soltanto, asoldi 5 per liuea. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Pagamenti antecipati. ti OJ!(ifc $l!' ! ! ' •• ' t. "ftl ■ I "1/ «T» gioni, che più facilmente s'intendono di quello che si possano dire, non poteva certo sperare di superare con tanta agevolezza li ostacoli, che fin dal suo nascere le si paravano innanzi e minacciavano troncarle la vita. I promotori tuttavia non disperarono, e og-gimai, trascorso appena un anno, dacché la Società fu istituita, essa non solamente vede robustamente assicurato il suo avvenire, ma può altresì mostrare con nobile orgoglio i frutti del suo lavoro e dire colla Bibbia: dalle opere mie mi conoscerete. 1 fatti hanno una incontrastabile eloquenza. E i fatti ci dicono che li 87 soci, i quali nel 5 Maggio 1868 si raccolsero a dar vita alla Società, nel breve corso di un solo anno salirono a ben 678j e ci dicono inoltre che la influenza benefica irradiata di subito dalla associazione sulla cittadinanza triestina fu tale che le recenti elezioni communuli s'inspirarono per modo ai principi propugnati da lei, da consacrare la nuova rappresentanza cittadina col titolo ufficialmente datole di » figli della Società del Progresso, » titolo glorioso quant'altri mai, e ci dicono da ultimo che i più importanti rami di sociale e civile prosperamento furono, non solamente oggetto di sludio e di cura da parte dell'associazione, ma vigorosamente da essa cresciuti e divulgati, tanto da autorizzare per un non lontano avvenire le più liete speranze. Questo fece in sì breve spazio di tempo la Società del Progresso, questo fa dovunque ogni associazione fondata sulla sicura base dell'incivilimento e guidata da principj, che l'esperienza già sanzionò. Lasciamo in disparte la operosità politica della Società del Progresso, che non può entrare nel campo delle nostre considerazioni, e limitiamoci al campo non meno vasto, ma meno infido de'miglioramenti civili e morali. La relazione del Comitato dirigente della Società ci dà con modesta sobrietà di parola ragguagli preziosi sull'impulso, che la Società fu in grado di, dare a una serie di istituzioni utili, le quali, senza cotesto impulso, chi sa quanto ancora sarebbero rimaste un semplice desiderio! La Banca popolare fondata con cospicuo patrimonio, i magazzini cooperativi largamente diffusi, il patronato pei liberati dal carcere, le scuole serali costituiscono nel loro insieme un completo programma di rinnovamento economico e morale della popolazione; sono istituzioni, la cui indispensabile necessità oggi-mai generalmente riconosciuta è condizione di vita e titolo di nobiltà per ogni più illustre Municipio; e se Trieste ne va oggi fornita, a chi lo deve essa? Trieste, la ricca e popolosa città co'suoi cento banchieri e armatori, co'suoi grandi emporj, col suo fecondo movimento di traffici non aveva ancora gettato uno sguardo sopra se medesima, non s'era accorta che sotto le splendide lustre del vivere moderno, sotto quello strato di apparente civiltà e benessere, che forma a così dire la vernice delle grandi città de'nostri tempi, pullulava una massa irrequieta di aspirazioni insodisfatte, di bisogni urgenti, i quali pur reclamavano il riconoscimento de'loro diritti, la sodisfazione delle loro esigenze. Coteste aspirazioni e cotesti bisogni sono il popolo, il minuto popolo, a cui chi sta in alto non pensa e chi vorrebbe non può pensare, se le forze singole non si aggruppino in fascio; aspirazioni all'educazione, e all'istruzione, senza di cui avrete volghi e-beti, e non cittadini, bisogno di modesta agiatezza, che anche i più umili sentono, e che pochi possono da se conseguire. L'associazione vi dà questo e quello, e voi non Ja benedirete, non cercherete di estenderne fin dove e possibile l'azione benefattrice? Imperocché è chiaro che cotesta mancanza di e-rìucazione e di agiatezza economica si fa sentire nelle grandi città, a ben più forte ragione la si deve trovare nelle campagne, ne'piccoli centri provinciali; se Trieste colla sua proverbiale opulenza e civiltà trova che gran parte della sua popolazione manca ancora de'primissimi rudimenti d'istruzione e campa miseramente la vita, che non sarà della provincia nostra, di questa Istria diseredata, su cui tante sventure si accumularono, da ottundere quasi ormai la sensibilità de' suoi abitanti ? E del resto fa egli propriamente d'uopo di dimostrare a noi stessi che siamo poveri e ignoranti ? Non ce Io siamo confessati spontaneamente le mille volte, non ci abbiamo ripetuto che siamo ignoranti, perchè poveri, e poveri, perchè ignoranti? Or, dunque, sul fatto non è luogo a discutere: fatto, che tutti deploriamo, ma che nessuno potè fin ora togliere, perchè nessuno, da solo, ne aveva la j forza. E se ci provassimo tutti insieme? Se imitassimo l'esempio dei Triestini?..... È una proposta che noi facemmo altra volta, e inutilmente. Ma, repelilct juvant : l'anno, che trascorse da quella prima nostra enunciazione, non passò inutilmente, lo si vede a più indizj. E ora abbiamo l'argomento calzante dell'esempio di Trieste, che ci sta sulli occhj. Proviamoci adunque anche noi, imitiamo Trieste. Sarà poi cosa tanto ardua? Non ci saranno nella nostra provincia alcune centinaja di persone - 2 o 3 cento basterebbero - che, usando delle facoltà che la legge consente, si accordino in un proposito solo, uniscano il loro studio e il loro obolo per dotare il paese di scuole e di magazzini cooperativi, per combattere la miseria e l'ignoranza e rompere il cerchio fatale, entro cui la vita nostra soffoca da anni? E se non ci sentiamo ancora da tanto (triste supposizione invero!) non potremo almeno associare le nostre forze disgregate a quelle compatte de'nostri amici di Trieste, corroborare la nostra sfiacolata energia al contatto di quella loro vivida e robusta operosità? Non potremo noi chiedere alla Società del Pro gresso, che voglia estendere a tutta la provincia 1' azione sua e accogliere nel suo seno tutti quelli tra noi, che sentono il dovere di dar mano al risorgimento della patria? Ecco pensieri, che ci scuscita la lettura della relazione testé presentata alla Società del Progresso, ecco perchè vorremmo che tutti i nostri concittadini la leggessero del pari, nella lusinga che altri sentisse le medesime idee pullulargli nel capo, e che qualcosa di utile dal vario cozzo delle opinioni avesse a uscire. Per parte nostra ritorneremo su questo gravissimo argomento. , , y. - • ' ISTITUTO 3>' ISTRUZIONE FEMMINILE SECONDARIA. rCcntinuazione, vedi A". 10). L'Istituto corrisponderebbe presso a poco ai ginnasio inferiore e alla scuola tecnica. Comprenderebbe tre corsi: e accoglierebbe fanciulle sui dodici anni, le quali avessero finito le scuole elementari complete, o che, predisposte privatamente, subissero un corrispondente esame di ammissione. Le materie d'insegnamento sarebbero altre obbligatorie altre libere. Materie obbligatorie; Lingua e lettere italiane. Principalissimo insegnamento. l>ata una grande larghezza all'orario, nelle prime due classi si insegnerebbe delle teorie grammaticali quanto ai nostri giovani bene o male si doveva prestare con due ore settimanali nel ginnasio io-fcriore; nella terza classe si aggiungerebbero le qua- lità generali del discorso^ l'elocazione e lo stile, la versificazione, le forme dei letterari componimenti con brevi notizie storico-letterarie, non per fare poetesse nè parlatrici, ma per educare il senso del bello, e svolgere gentili sentimenti. Si concederebbe molto alla lettura, agli esercizi dello esporre, alla recitazione a memoria, alla composizione in descrizioni, racconti, lettere, dialoghi, discorsi. Ma le teorie si grammaticali che letterarie devono essere raccolte per induzione, mostrate negli scrittori. Cosi appena si otterrà fruito pratico, e, per arte che si apprende dai sommi e non si contrafià, si giungerà ad avere scritture di qualche merito per ordine e connessione di pensiero. Ancora nell'istituto giammai si abbiano ad udire parole e modi del dialetto; chè fu dannoso costume quello di de-, ridere come d'affettato toscaneggiare chi usava modi scelti e la forma pura, servendo così alle mire dei nemici a fare trascurare il primo vincolo nazionale. Se vogliamo mantenere la dignità della lingua, conservare il sincero e decoroso scrivere, non sarà mai soverchia la parte assegnata a questo insegnamento. 2. Geografia e Storia. Nozione elementare ma completa della terra sì fisica che politica, e geografia particolare dell'Europa e d'Italia: processo pratico e, per quanto è concesso, con descrizioni di paesi, fenomeni, costumi, monumenti, prodotti naturali. Compendio di storia generale; ma, essendo impossibile descrivere con pienezza la storia dei popoli, se ne seguiranno rapidamente le vicende nei fatti principalis-simi. Più di proposilo sarà trattata la storia nazionale e la provinciale. E qui osserviamo che da una parte i fatti vogliono essere descritti e lumeggiali, e d'altra che la storia soddisfi allo scopo educativo, conforti l'amore alla patria e alla famiglia, susciti quello ai lavoro. ispiri disprezzo per i delitti, ammirazione alla virtù specialmente delle donne celebri. 5. Aritmetica, Geometria e Contabilità. Sistema di numerazione; operazioni fondamentali con interi e frazioni; numeri complessi; radici e potenza; sistema metrico e quello in uso: divisibilità, rapporti e proporzioni con la regola del tre e sue applicazioni. 1 limili saranno abbastanza ristretti, perchè sia offèrta comodità di fare molli e continui esercizi. Si aggiungeranno le norme per tenere i conti e la scrittura dell'azienda domestica; e (nell'ultimo corso) le teorie generali dell'algebra date con discreta misura, anche le nozioni di geometria limitate alla planimetria, alla calcolazione delle superficie e dei volumi con frequenti e-sercizi numerici e col metodo grafico intuitivo. •4. Scienze fisiche-naturali: Igiene. Si offriranno le cognizioni generali di fisica, chimica, meccanica, storia naturale che nessuno oggidì può ignorare, eseguendo molti esempi numerici; nella storia naturale specialmente sarà l'insegnamento in tutto pratico, che per gli occhi parli alla mente. Si mostreranno le applicazioni che si riferiscono alla vita domestica, e alla igiene specialmente, per quanto le norme ne possono essere alla capacità di tulli, e la cui attuazione dipende in massima parte dalla donna nel regime interno della casa. 5. Morale : Doveri e diritti dei cittadini. Si dirà della libertà, di lla suprema legge morale: doveri speciali: virtù e vizi in generale e in particolare: relation! colla famiglia, la societàrio stalo, coi diritti e doveri relativi. Anche qui è da rifuggire dalle sottili disquisizioni, e restringersi alle cose fondamentali e d'applicazione più feconda ed immediata; cose che anche una donna deve sapere quando non si voglia ebe viva come estranea nello stato libero. 6. Della Religione non diciamo; perchè, se questo insegnamento, anziché essere lasciato interamente alla famiglia, è da mantenersi pubblico, esso deve divenire altro che non una sterile serie di formule' condotte sui magri catechismi. Esso dovrebbe portare all'ammirazione delle meraviglie della creazione, al dolce e ineffabile amore dei fratelli. 7. Lingua Francese oggidì non pur di giovamento, ma necessaria. Il metodo deve condurre le a-lunne a parlare in francese, alla lettura e scrittura. 8. Calligrafia. '-.r i 9. Canto. 10. Disegno ornato fino all'ombreggiatura ad lina e due matite, e lineare geometrico in copia, costruzione e riduzione di figure piane e rilevale. 11. Lavori femminili. Ripresi, come nelle elementari, i lavori a maglia^ di cucito e a uncinello, si occuperebbe di più nelle rammendature, nei lavori fini e ricami. Questi lavori diretti con fino ingegno sviluppano ed alimentano l'ingenito senso del bello; e, al pari della musica e del disegno, sono un gradito ed utile sbanditore dell'ozio e della noia. Veramente donne, che non sono dell'ultima classe, col ricamo e con alcuni lavori d'ago più fini, spesso risparmiano sul bilancio domestico più che non con lavori grossolani, i quali, anche volendo, non possono eseguire da sè che iu minima parte. E quando si volesse una donna di cultura, da cui patria e famiglia attendono molto nel lato morale, convertita alle manualità che alla perfine ne limano la mente e ne ottundono il sentimento del bello, sarebbe ragione di economia nuova davvero : dacché la vera economia non ci risparmi centesimi per non vantaggiare di lire. Materie libere sarebbero-: \. La lingua tedesca. 2. Il Pianoforte che è potente mezzo di educazione, e compisce l'ornamento d' una donna di civile condizione. La Danza e gli esercizi ginnici: quella adornamento di società, questi mezzo di salute e di sviluppo fisico reputati ornai quasi indispensabili. Ci pare che un istituto così ordinalo darebbe alle giovanotte una cultura generale più completa e conveniente dell'attuale. Ma con piccolissime aggiunte noi provederemo due altri scopi: il primo specialmente di vantaggio così universale, che per un nuovo titolo meriterebbe all'istituto il nome d'istituto provinciale. Si desidera che le scuole elementari femminili, come le maschili, siano migliorate e moltiplicate. Ma è diffìcile trovare maestri cho le conducano con soddisfazione. Ora questo istituto potrebbe diventare il semenzaio delle buone maestre. Le giovani, che presentemente devono incontrare spese non leggere per educarsi, difficilmente si riducono a fare le maestre elementari, specialmente nelle campagne. L'istituto eretto in una nostra città potrebbero frequentare giovani cittadine di ristrette fortune; ed altre ancora vi accorrerebbero dalle borgate; le quali avrebbero poi per fortuna entrare nell' istruzione elementare. Le fanciulle, che intendessero dedicarsi al magistero oltre le sopradette materie obbligatorie (dispen- sale dal piano e dalla lingua francese! dovrebbero imparare di più: 1. La Pedagogia, (nella II. e III. classe). Questo insegnamento non deve essere una serie di aride norme: deve ancora infondere il sentimento del dovere, e di amore che dirige l'istitutore; deve scendere alla pratica, informare e dirigere ai migliori melodi. 2. In tutti i corsi una o dne ore, aggiunte all'insegnamento della lingua, verrebbero impiegate negli esercizi di analisi, e a rendere l'istruzione ragionata cosi da porre le giovani al possesso pieno della grammatica intimamente e formalmente. Per questo solo, insegnando nelle scuole elementari, procederanno con metodo pratico si ma ordiuato a trarre dagli esempi le regole. 3. Alle nozioni del tenere i conti e la scrittura dell'azienda domestica aggiungeranno (in un'ora per uu semestre del corso) quella di qualche traffico minuto di grande utilità alle maestre come alle madri di famigli*, e (nel 3.° corso) qualche notizia particolareggiata sugli atli di commercio, sul modo di tenere il conto corrente ed il libro maestro e sui principii più elementari delle partite semplice e doppia, per quanto una maestra superiore deve essere in grado di iusegnare alle alunne che si volgono alla masserizia e al traffico. Per queste alunne si vorrebbe un certo grado di rigore: non sarebbero promosse di classe se non con 8/10 di progresso complessivo. Dopo il secondo o dopo il terzo corso subirebbero un esame di patente davanti una speciale commissione; e quello de! secondo corso sarebbero abilitate ad insegnare nelle scuole rurali e nelle prime due classi delle urbane, quelle che terminassero il terzo anno insegnerebbero nella 3.® e A.a classe elementare; dovrebbero ancora fare due anni di pratica secondo le norme, che spiegheremo in un «Uro articolo. Non possiamo omettere di notare che, per l'unione di queste scuole magistrali, le giovani aspirsnde .sarebbero vantaggiale dai modi più gentili che le si-£uore portano di casa; stringerebbero seco loro relazioni di amicizia, le (piali, continuando in seguilo, molto gioverebbero e per l'amore che le giovani maestre porterebbero nell'educazione, e per il conforto che nella slima e nella confidenza delle primeggiatili nella citta avrebbero alla vita di sacrificio. Inoltre, le materie libere essendo insegnate, anche le fanciulle signorili, volendo, potrebbero frequentare quelle obbligatorie per il magistero, e subire quindi l'esame di patente, come sappiamo usarsi da molte in Lombardia. Non e che intendano tare le maestre:; ma, per qualunque di quelle sventure, che non di rado accadono ruiuare una famiglia e costringere fanciulle di ottime case a guadagnarsi il pane, possono assicurarsi decorosamente la vita, anziché con lavori manuali o con acconciarsi al privato servizio, col magistero sia pubblico sia privato, che meglio corrisponde alla dignità. Veniamo al secondo seopo. Come santa cosa è procurare alia donna una educazione ed istruzione che la renda proficua alia società; è del pari voluto dalla prudenza renderla capace al lavoro per cai, occorrendo, possano onorevolmente vincere la miseria; che il lavoro è lo scudo della virtù, e assicura il benessere della famiglia. Pertanto le fanciulle che, dispensandosi dal canlo. d-ji lavori femminili nel 5°. corso, e da qualche altro insegnamento, assistessero invece colle magistrali con maggiore impegno all'aritmetica, al disegno, alla contabilità, nella quale per esse si darebbe maggiore sviluppo alla commerciale mercè una maggiore copia e varietà di esercizi. Per le utili applicazioni delle arti e mestieri acquisterebbero facilità e sicurezza in ogni sorta di conteggio, e nella traduzione delle lormole algebriche. * Questa istruzione le metterebbe in grado di attendere ai propri affari, rimaste vedove, e inoltre di essere avviate a vari di quegli uffici professionali che ora sono tenuti quasi esclusivamente dagli uomiui, e per i quali colle cognizioni peculiari si desidera uua istruzione generale superiore a quella ricevuta nelle scuole elementari. (Continua) ISTRUZIONE AGRARIA II. libazione della Giunta provinciale alla Luogotenenza. In relazione al decreto 27 Gennajo a. c. N 550o dell'Eccelso i. r. Ministero di Agricoltura, comunicalo colla pregiata Sua uffiziosa 1.° fèbbrajo anno corrente N. 1258, la scrivente non ha mancato di portare a conoscenza della Società agraria istriana, e di tutti i principali Comuni il provvedimento, coi quale Sua Eccellenza il Signor Ministro dell'Agricoltura si propone di diffondere in questa Provincia l'istruzione agraria, ammettendo a questo scopo alquanti maestri comunali alla frequentazione del corso d'istruzione agraria, che anche quest'anno verrà aperto a Vienna durante le ferie autunnali. So non che le risposte avute dai Comuni, coni'-la scrivente Io aveva ben prevveduto, suonarono inulto sconfortanti nella parte che risguarda l'adempimento della condizione, cui è alligata la chiamata a Vienna dei rispettivi maestri ad assistere alla stessa istruzione, ed è quella che i Comuni si obblighino auteei-j palamente ad aprire a loro spese, delle scuole agrarie indipendenti, o per lo meno abbinate alle scuole comunali. Contro l'assunzione di questa obbligazione oppo-' sero essi la povertà dei mezzi finanziarii, eli" è effetti-I vamente appresso il numero maggiore dei Comuni uua ! verità incontestabile; altri obbieltarono la mancanza d'idonei maestri a ricevere con profitto la piudetta i-struzione; altri, cui non farebbe difetto il maestro i-doneo, la insufficiente conoscenza ili lui della lingua tedesca, alle quali obbiezioni la Giunta provinciale dovrebbe aggiungere altresì quella della non coincidenza in questa Provincia delle ferie scolastiche con quelle delle Provincie tedesche, e l'altra ancora ben più importante di tutte che, godendo essa nella sua maggiore estensione del clima meridionale, occorre anche che la sua agricoltura sia al medesimo conformata, per cui renderebbesi piuttosto necessario che questa istruzione venisse fotta impartire nel perimetro della Provincia stessa, anziché a Vienna, dove uecessaria-sm-ute prevalgono i sistemi della coltura settentrids;aìc Di froiìle a tutte queste difficoltà, e, dicasi pure schietta merde, di fronte al fatto pur troppo esistente che in Istria, sebbene paese eminentemente agricolo, non si sia ancora da nessuna parte pensalo a promuovere l'istruzione agraria mediante apposite scuole, non essendovene neppure una in tulla 1' ampiezza della medesima, ned essendovi parimenti neppure un veterinario, uè un maniscalco (tranne n Pola, dove credesi, ve ne abbia uno), uè un individuo, che professi la scienza forestale, e dove per conseguenza tutto Vesta ancora da crearsi in questo proposito dall'alfa all'omega, non deve fare meraviglia se i comuni risposero cosi tiepidamente all'appello, e se il provvedimento addottalo da Sua Eccellenza il Sig. Ministro, ottimo senza dubbio per le altre Provincie dell" Impero, non si attaglia gran fallo alle peculiari condizioni dell'Istria, nè si appalesa tale da farla rapidamente progredire nell' adozione di quei buoni metodi di agricoltura, che stanno nelle sue benevole intenzioni di diffondere anche in questi paesi. Perlocchè venendo al concreto delle dichiarazioni avute dai Comuni, la Giunta provinciale deve limitarsi a raccomandare soltanto quelle di Rovigno, Matteria e Castua, sebbene neppur esse completino intieramente la condizione suesposta, ma vi si avvicinino solamente più di tutte le altre dichiarazioni, ed abbiano singolarmente per sè stesse anche il favore di porre innanzi il nome di un maestro, reputalo abile dai prenominati Comuni a ricevere, ed impartire poscia l'insegnamento agrario nelle scuole comunali. Le cendizioni del lutto eccezionali, nelle quali si altro va prcsenlemente questa Provincia per ciò che si riferisce a quei diretti sussidj, che vengono all'agricoltura d.iila scienza, esigono dunque anche In pronta attivazione nella medesima di altri più consentanei provvedimenti. Interpellata, come si è detto più sopra, colla comunicazione del dispaccio ministeriale, la Società a-graria istriana del suo parere sui mezzi più opportuni, che sarebbero da presciegliersi onde irradiare con eguale potenza, e celerità il beneficio della istruzione agraria su tutte le parli della Provincia, essa rispose col rapporto, che lo semente ha l'onore di comunicare in originale a codesta Eccelsa I. R. Luogotenenza proponendovi per intanto, a guisa di misura d'urgenza, dapprima il procacciamento di un maestro viaggiante, e poscia l'istituzione di due stipendii in favore di giovani istriani', che si dedicassero allo studio della scienza forestale in uno dei riputati istituti delia monarchia. Il ben motivato rapporto della Società agraria indusse già la Giunta provinciale a deliberare la proposta da presentarsi alla prossima Dieta provinciale di assumere la spesa di questo maestro viaggiante di a-gricollura a peso del fondo provinciale, fiduciandosi die la medesima non rifuggirà dall'approvare un dispendio, sebbene forse grave per cagione della rarità d'individui qualificali a quest' òffizio, e della provvisorietà dell'istituzione, tornerebbe di somma utilità alla Provincia anche sotto 1' aspetto di dare un primo indirizzo ai molti Comizj agrarii, che si trovano in via di formazione, e di tenere un corso regolare di lezioni ai maestri, durante le vacanze autuimaii, col menu dei quali l'istruzione agraria verrebbe introdotta anche nelle scuole come materia di obbligo, e preparerebbe^ cosi la giovine generazione, ad essere, se no» molto istruita, certamente meno schiava dei pregiudizi, nò digiuna affatto di quelle slesse innovazioni, che la pratica ha già da lungo tempo altrove sancite. sitata iojaon Ma se il fondo provinciale si addossa in questo caso la parte maggiore della spesa., esso non potrebbe però egualmente sopportare quella delle inevitabili sovvenzioni d'accordarsi ai maestri comunali, per sopperire alle spese di viaggio sino a quel centro, dove verrebbe impartito l'insegnamento, ed a quelle di mantenimento; essendo da un canto troppo limitati i loro ordinari provvedimenti per potere attendersi eh' eglino vi si portino a loro spese, e dall' altro essendo ben pochi i Comuni, che si troverebbero in grado di fornire ai medesimi i mezzi a ciò necessarii. Similmente il fondo provinciale «on potrebbe assumere neppure sopra di sè il peso delia dotazione dei due stipendii per quei giovani, che attendessero allo studio della selvicoltura, portando esso già quello della spesa annua di pressoché fior. 5,000 tra stipendii e sussidii, che vengono conferiti a poveri studenti, e dovendo imporsi per qualche anno ancora delle forzale economie, alfine di estinguere i molti debiti ereditali, che I' aggravano. Entrambi questi dispendi dovrebbero essere pertanto necessariamente assunti damilo Stillo mi fondi pubblici; e gettale in questo modo le prime basi del-; l'istruzione agraria in questa provincia, resterebbe an-j cora al medesimo riservato l'altro compilo di sovven-! zionare, o mantenere quelle scuole agrarie, che venissero in seguito aperte dai Comuni, godessero la generale fiducia, e promettessero vitalità; su di che sarebbe di volta in volta da decidersi dall'Eccelso i. r. Ministero, sentito anche il parere della Giunta Provinciale e della Società agraria istriana. —----— ■ Pola, maggio. (50 Se vi occorresse una nuova prova di quanto vi dissi nell'ultima mia circa allo spostamento delle idee più semplici e volgari in alcuni pochi individui, ed alla prepotente passione che di sue tenaci strettissime epire ne avvinghia siffattamente l'intelletto ed il cuore da non permettere ai medesimi la giusta percezione del bene e del male; ve la offrirebbe chiara e parlante la currispondenza inserita nel Diavoletto dei 16 corr. Li soliti anonimi alcuni cittadini, e non credo possano superare il numero di quattro o cinque, sbracciandosi a tessere le laudi di una infelicissima vittoria elettorale, se la pigliano col vostro corrispondente e con altre oneste persone, perchè ebbero il grave torto di non accomodarsi al loro modo di vedere, di difendersi come conviene, da ingiusti e violenti attacchi, e di promuovere coi mezzi leciti che stavano in loro potere la riuscita dei propri candidati. Cou un affastellamento grazioso di vero e di falso non vergognano di fuorviare la pubblica opinione sulle scene scandalose, di cui per loro colpa si è resa teatro la nostra città durante le elezioni comunali del III corpo elettorale, e spingono l'esaltazione fino a degnare di un burbanzoso rabuffo la vostra Redazione, perche, a lor dire, dovrebbe non entrarci per nulla negli affari no- stri, ed attingere a più pure fonti le site informazioni. Or io vi chiedo: sarebbe mai possibile di valutare le cose nel modo sembrano valutarle li soliti a-nonimi alcuni cittadini, se una fitta atmosfera nebulosa, appassionala, non impedisse allo splendore della luce di giungere lino ad essi, per modo, che pajono dotati di occhi soltanto per non vedere, di orecchi soltanto per non udire? Che cosa voi siate per farne dell'indiscreto consiglio, non lo so; ma posso di leggeri immaginarlo: quanto a me, cui sotto la nota sigla ognuno conosce, vi assiem o che gli strali avvelenati scoccali da costoro fra le tenebre dell'anonimo non arriveranno ad occuparmi giammai, più che non mi occupino quelle miriadi di inselli di ogni colore, che trascinano su questa terra la breve loro vita di un giorno, di un'ora, di un minuto. L'unico pensiero che possa ormai volgere ai medesimi, è un pensiero di compianto : perocché gli uomini che cambiano a un tratto credenze, voglie, abitudini, a niun altro vanto possano aspirare che a quello di una sterile compassione. Ed ora mi corre obbligo di spiegarvi, perchè dopo avere dichiarato di astenersene, noi si abbia dovuto prendere parte alla lotta elettorale. Da tulle quasi le città della Provincia ci giunsero incalzanti rimostranze sulla inopportuuilà della disegnata astensione. Ci si diceva di apprezzare fino ad un certo punto le ragioni da noi addotte, ma non essere ancor sufficienti a giustificare l'abbandono del campo; l'esempio di Pola poter diventare nocivo .-vile altre città e centri minori; doversi pertanto ritornare alla breccia e combàttere. Voci cotanto autorevoli non si potevano per noi disprezzare, e fu deciso di combattere. In soli olio giorni di attività, e con scarsissimi mezzi i nostri avevano guadagnato più terreno, che uon ne avesse guadagnato il Comitato l'uso costituzionale progressista in quadro mesi di conferenze, di maneggi, di diffamazioni, di proclami, di seduzioni. Vedete potenza della verità sulla menzogna! Riguardo al HI corpo elettorale la lotta fu lunga ed accanita, e la vittoria sarebbe rimasta sicuramente ai nostri, se il soccorso attivo portalo all'ultima ora dagli arsenalotti, e gli impedimenti fisici e morali frapposti dagli avversarli alla libertà del voto di molti e-letlori, non avessero fatto ingiustamente traboccare a loro favore la bilancia. Qui cadrebbe in acconcio tesservi una esatta descrizione delle disgustose scene accadute, ma me ne distolgono per ora, il pensiero che questa mia riuscirebbe troppo lunga e minuziosa, e lo sdegno di intingere la penna in tanta cancrena. Accontentatevi invece della malaccorta confessione ad usum delphini che ee he porgono li solili anonimi alcuni citLadini nella suaccennata loro corrispondenza, e da quella argomentate il resto. La forzata soccombenza nel III corpo, ci costrinse a ritirarci dalla lotta anche nel lì e nel I, onde e-vitare mali maggiori: e fu cosi che rimase libero il campo ai nostri 'avversari!. Li attendiamo adunque all'opera, e se per essi gli interessi morali e materiali della città nostra ne verranno avvantaggiali, non saremo gii ultimi a di- menticarne il difetto di origine, per dimostrare coi fatti che la nostra fu lotta di principii, e non di personalità. -stimi?} un ^irirt'tvt ihsoind ASSOCIAZIONE MARITTIMA. Quaudo poche settimane addietro prendevamo occasione dai progressi, che va facendo l'associazione marittima di Sabbioncello, per augurare alla nostra provincia una consimile impresa, e ci pareva obbligo nostro di eccitare i volonterosi a spingere finalmente gl'Istriani nel vasto campo delle speculazioni marittime, era in noi. per dire schieUo, assai più vivo il desiderio che non fosse la speranza. Non ci era ignoto infatti, come la fertilità della massima parte delle nostre terre fosse slata quasi sempre la cagione più vera delle abitudini casalinghe ed eremitiche delle nostre popolazioni; e conoscevamo ancora, come anche i più intelligenti sappiano bensì, per modo oratorio, spendere alcune frasi sulla vocazione dell'Istria ai cimenti del mare, ma, quando si scende dalle teorie ai fatti, siano pronti a mettere bastoni nelle ruote, predicando 11011 sapremmo quali diversità di climi e di rivolgimenti tellurgici, che impedirebbero, secondo quello che si danno a credere, ogni proposito di aggruppare tulle le forze della nostra provincia in un solo intento. Queste ed altre considerazioni, che per amore di brevità e di pace, anche con chi ora non ha il giudizio intieramente al suo poslo, vogliamo lasciare nella penna, ci mettevano nell'animo un grande scoraggiamento pur allora che il labbro pronunciava calde parole di esortazione e di fiducia. Ebbene, questa volta ogni nostra aspettazione fu superata, e noi siamo esultanti di annunziare, che l'associazione marittima, per cui abbiamo espresso il più ardente nostro voto, sia ormai per divenire un latto Se n'è già compilalo un ottimo Statuto, eh'è quello a cui apriamo oggi le nostre colonne colla più viva soddisfazione; e, ciò che più conta aucora, si sono giù raccolte parecchie centinaja di soscrizioni; e molte altre abbiamo sicurezza che si aggiungeranno ad esse, essendosi egregiamente provveduto a determinare il prezzo dell'azione a tal somma, che possa tornare conveniente a largo numero di compartecipanti. Di tal guisa l'ottimo concetto recherà coi fatti la prova della bontà sua in ogni classe di persone, operando cosi uh vero risveglio delle più fruttuose idee economiche dall'uno all'altro capo della nostra provincia. Quelli che posero mano a tanta istituzione, e si adoperano ad assicurarle uno splendido avvenire, s'abbiano i nostri più sentiti encomii e ringraziamenti Maggior benefizio di questo essi non potevano rendere all'Istria, specialmente in questo tempo che chiama alia più impegnata attività nell'industria della navigazione le genti litoranee dell'Adriatico, di fronte al grandissimo evento della prossima apertura dell'istmo di Suez. Se la fortuna asseconderà le loro fatiche, come non ne dubitiamo, i loro nomi saranno segnali in testa alla serie dei più benemeriti promotori del bene della nostra patria. Per oggi facciamo seguire senz'altro il detto Sta- tnty^dut «iTsIiun stató dtaR Wea - -'■•-< Capitolo I. i-Costituzione. 1 Viene istituita una Società denominata Associazione Marittima Istriana colla sede in Trieste. 2. Scopo di tale Società si è la costruzione di navigli sì a vela che a vapore, ed il tempo di durata della stessa è indeterminato. <". Siecome altro e non meno importante scopo della Società si è quello di promuovere l'industria marittima nell'Istria, cosi su ogni naviglio della Società dovrà prendersi a bordo un allievo di poppa ed uno o due di prora, e ciò secondo la portata del bastimento. 4. Il capitale sociale è di f. 500.000 (cinquecentomila) vai. austr., ed il valore di ciascuna azione viene fissato a f. 400 (cento) vai. austr. 1300 (milletrecento) azioni sono destinate all'immediata emissione e col relativo importo la Società s'intenderà costituita. Il capitale sociale potrà essere aumentato previa autorizzazione dell'Eccelsa Autorità. 5. Ogni 8oscrittore ad azioni deve esborsare il trentacinque per cento sull'importo dell'azione, quindici giorni dopo la costituzione della Società, ed il rimanente in due eguali rate di tre mesi oltre a f. 2 per azione per spese d'impianto, tasse, bulli ed altro che verranno versati contemporaneamente alla prima rata. 6. Ogni azione è intestata al portatore ed è firmata dai membri della Direzione. 7. La proprietà dell'azione ed i diritti ad essa inerenti si acquistano tosto, colla semplice sottoscrizione; ma l'emissione delia stessa non può aver luogo pria che non sia pagata per intero. La Direzione od il Comitato promotore rilascierà interi-oilmeate semplici quietanze per ogni versamento fatto. 8. Tutte le controversie che insorgessero tra la Società ed i suoi membri, dovranno essere definite in via inappellabile, lenza formalità d'ordine e di procedura da due arbitri i quali in caso di discrepanza dovranno eleggere un terzo colle slesse facoltà ad essi impartite, il qual terzo pronunzierà attenendosi al giudizio di uno o dell'altro di essi. IVeI caso poi che una o l'altra delle parti in lite rifiutassero la nomina del giudice arbitro, o che gli eletti giudici arbitri non s'accordassero nella vuelta delta persona del terzo arbitro, dovrà dietro istanza di ima o dell'altra parte essere nominato l'arbitro dal giudice ordinario e competente. 9. Modificazioni al presente statuto non possono farsi senza deliberazione presa nell'adunanza generale con almeno quattro quinti di voti; nè tali modificazioni potranno essere attuate mdu l'approvazione della competente autorità. Capitolo II. Direzione e sue attribuzioni. (0. La Direzione è composta di tre membri; cioè: di un Birettore presidente, di un Direttore cassiere, il quale funge in fari tempo da Segretario; e da un Direttore tecnico da eleggerti dall' adunanza generale a maggioranza relativa di voti mediante schede. Nel caso qualcuno dei prescelti rinunciasse, subentra quello eht per la stessa carica ottenne il maggior numero di voti aoccedanei non minore però della quarta parte dei voti emessi pr iicbede, procedendosi altrimenti a nuove eiezioni. In caso éi parità decide la sorte. il. Ciascun membro della Direzione deposita nella cassa »»»itle, tntro otto giorni dalla partecipazione della seguita no- mina, venti azioni che rimangono inalienabili per l'intera'durata delle sue funzioni. lùittiWiW'l.iNelt im3 . 12. Qualunque membro eletto alla Direzione, poò rinnn-ciare all'incarico avuto, ma accettato che l'abbia non può abbandonarlo seuza legittimi motivi o senza espressa adesione della Società. 13. In caso d'impedimento del Direttore presidente ne fa le veci il Direttore cassiere, ed impedito anche questo funge il Direttore tecnico. 14. A rendere legale una deliberazione della Direzione è necessaria la presenza di tutti e tre i membri. Qualunque proposta che ottenga due voti dovrà essere accettata. Se si trovassero però assenti od impediti uno o due dei componenti la Direzione, quello che pel § 13 rimarrà il Preside, chiamerà a sè uno o due degli altri Socj che ottennero il maggior numero di suffragi nella elezione dei Direttori, onde cosi completare il numero dei membri necessari a rendere legali le deliberazioni della Direzione. Qualora vi si riscontrasse parità di voti a favore dei Socj da invitarsi, deciderà la sorte. 15. La Direzione si convoca dietro invito del Preside c di chi ne fa le veci, e manifesta le sue deliberazioni per iscritto coli'apposizione negli atti della Erma sociale che è AssodasteTtt Marittima Istriana, susseguita dalla firma dei Direttori. 16. I membri della Direzione rimangono io carica einque anni; trascorsi i quali possono essere rieletti. Io qualunque tempo possono per deliberazione della Società essere rimossi dal loro ufficio, quando ne avessero perduta la fiducia. 17. La Direzione, ove i redditi sociali lo permettano, ha un annuo assegnamento o gratificazione, da determinarsi dalla Società. 18. Spetta ed incombe alla Direzione: a) La rappresentanza della Società, e particolarmente dinanzi qualunque Magistratura, Autorità, Dicastero, per l'opportuna guarentigia dei diritti e delle ragioni sociali bj La custodia con responsabilità solitaria della Cassa sociale. cj La sorveglianza perchè lo statuto sempre e da tntti venga scrupolosamente osservato. d) L'esecuzione d'ogni deliberazione presa n<-lle adunanze generali degli azionisti. e) L'impiego dei capitali giacenti. f) Ogn'altra cosa che all'amministrazione ordinaria possa riferirsi, e che a tenore del presente statuto non sia riservata alla convocazione generale. " v t;' * *)e*Ì 'J ' 19. Spetta al Direttore cassiere sotto l'immediata sorveglianza e responsabilità della Direzione di tenere in evidenti lo stato economico e la sostanza sociale, mercé regolari registri, nonché di tenere la corrispondenza ed il processo verbale d'ogni adunanza della Direzione, e della Società. 20. Alle quietanze, riversali ed in altri atti relativi ad introito ed esito di denari, verrà apposta la firma soeiale. La Direzione nou potrà assumere atti giuridici, con cui la Società acquisti diritti e contragga obblighi, senza il consenso dell' adunanza generale (Art. 231 i.u inciso Codice di Commercio). L'esercizio di affari della Società come pure la rappresentanza della Società relativamente all'amministrazione di questi, potrà dalla Direzione essere affidata a quei mandatari od agenti, che saranno scelti dall'adunanza generale, ed ai quali verrà impartito dalla Direzione speciale mandato di procura. 21. Obbligo della Direzione sarà inoltre di tenere costantemente assicurati tutti i bastimenti della Società per quell'importo «he verrà stabilito dietro convocazione della Società; la quale deciderà anche ee ed in quanto sia nell' interesse dell' Assumere Essa stessa l'assicurazione dei propri navigli. ì , Capitolo HI. -4s -ÓM «fl M4*'l .vii, tfiìSivii !■£•! .«>»•/» «m-ci':'» si.. • Convocazione. 22. La Società viene convocata dalla Direzione in via ordinaria una .volta all' anno. aj l'olla revisione ed approvazione dei conti. b) Per deliberare sutle eventuali proposte della Direzione. In via straordinaria, ogni qualvolta la Direzione lo credesse necessario, o quando all'ufficio della stessa venisse deposta ricerca, indicante l'oggetto da petrattarsi, firmata da Soci che comprovassero essere complessivamente possessori di un decimo almeno delle azioni, emmesse. 23. L'invito alle riunioni si fa mediante avviso da pubblicarsi almeno quattordici giorni prima dell'adunanza nel foglio Ufficiale della Provincia V Osservatore Triestino, ed a giudizio della Direzione anche in altri giornali maggiormente diffusi, facendo coincidere il giorno fissato per la riunione col ritorno del vapore dall' Istria. 24. È legale l'adunanza qualunque sia il numero dei Socj intervenuti e delle azioni da Essi rappresentate 25. Le deliberazioni della Società, eccettuate quelle che si riferiscono a nomine e che si fanno por ischodo, si prendono a •voto aperto per alzata e seduta a semplice maggioranza di voti. S'intunde da se cho il presente statuto prescrive tassativamente i casi nei quali, fuori della regola generale, non è bastante la maggioranza di. voti. 26. Le deliberazioni dall'adunanza generale vengono trascritte in apposito protocollo firmato da tutti i membri della Direzione, nonché da due azionisti etetti a tal uopo dalla radunanza. Nel protocollo si tiene esatta nota di ogni cosa discussi, e vi si unisce l'elenco degli azionisti intervenuti ed. il numero delle azioni da Essi rappresentate. 27. Il possesso di un'azione dà diritto ad un voto, di quattro a due voti, di otto a tre, di sedici a quattro, di trentaduo a cinque voli, numero questo (be nou può essere sw'jpssaio per ijuaote sieno le azioni possedute. 28. Gli azionisti per poter prendere parte all'adunanza generale dovranno depositare almeno cinque giorni prima del di fissato pur la stessa, presso la sedo della Società, ed in altri luoghi da destinarsi, I» azioni di cui sono in possesso, ed all'atto del deposito saia loro rilasciata la rispettiva carta di legittimazione. Capitolo IV. r Bilancio. 29. Rolla prima metà di Dicembre di ciascun anno, la Direzione chiude il Bilancio compilato nelle forme le più regolari e precise: 30. Tutti gH utili, detratte lo spese di amministrazione, nonché le perdite e riduzioni dei valori sociali, saranno divisi fra gli azionisti in proporzione alle Azioni da essi possedute, meno il 15-% da prelevarsi qua! fondo di riserva; e ad. ognuno resta libero di ritirarli ad ogni momento verso quietanza dal Cassiere della Società. 31. Compilato dalla Direzione il Bilancio annuale, verranno convocati gli azionisti per la revisione ed approvazione dello stesso. In tale riunione l'assemblea potrà decidere che un Comitato di tre individui eletto tra gl'intervenuti rivegga il Bilancio stesso, e ne faccia rapporto entro il più breve tem- po possibile; riservandosi la Società l'approvazione o ir.eo® del Bilancio medesimo in una prossima adunanza. 32. Nel caso di perdita di una metà del valore delle a-zioni emmesse, può esser deliberata la cessazione e scioglimento della Società; procedendosi in conformità dei §§ 240, 242 Codice di Commercio. Disposizioni transitorie. 33. I Signori Nicolò de Madonizza, Lodovico Maffei e Clemente Barzilni, costituiscono il Comitato promotore ed assumono quanto riguarda la gestione sociale fino alla nomina della Direzione stabile. 34. La Società s'intenderà costituita dietro l'adempimento delle condizioni contemplale dal § 211 del Codice di Cn-raercio, ossia dell'approvazione degli statuti e loro protocollazione presso la competente Autorità, nonché del versamento del 35 % sul Capitale sociale fissato agli Art. 4.u e 5.° « conseguita la suddetta approvazione col necessario numero di soscrizioni ad azioni, si passera alla nomina della stabile Direzione, ed in tal modo verrà a cessare il Comitato promotore, al quale resterà l'obbligo però di far conoscere alla Direzione quaulo operò fino a quell'epoca. Disposizioni generali. I soscrittori che accettano mediante l'apposizione delle rispettive firme queste norme fondamentali prima dell'ottenuta superiore approvazione, si obbligano di adattarsi e d'accettare come accettano sin da questo momento, tutte quelli; modificazioni od aggiunte alle quali le Autorità credessero di vincolare l'approvazione della Società, o che «i rendessero indispensabili sili regolare sua sistemazione. Siccome to scopo sociale tende ad accrescere tra noi l'industria navale ed il commercio marittimo, nel chiedere l'approvazione della Società, si domanderà all'amministrazione delio State 1' esenzione dalle imposte almeno per il primo decennio. NUOVO GIORNALE Col l.° 1 tiglio uscirà in luce un nuovo Giornale intitolalo; La Sericoltura austriaca. Si pubblicherà in Gorizia ad opera del professor Federico Haberlandl, coodjuvalo della assistenza del Dr. Versoli che ne curerà l'edizione italiana. Dai programma contenuto nel numero di Saggio c'è a ben presagire d'eli'utilità immancabile del periodico, se per esso verrà dato conto degli sludj e delle sperici)ze dell'i, r. Istituto bacologico, a cui presiede il Redattore; se cogli ajuti della scienza si appoggeranno gli sforzi del pratico bachicultore; se si forati di pùbblica ragione tutti i miglioramenti, che sugge* riti dalla sapiente osservazione, assetiti ino le sorli della bachicoltura. Vi avrà inoltre una rivista di-Ile pubblicazioni fatte in giornali tedeschi, italiani e francesi, ed un ragguaglio circa all'attività delle società nostri-ed estere a svolgere e sviluppare i mezzi più acconci ed efficaci onde prosperi f importantissima industria. Tulio ciò *ale senza dubbio a raccomandare il periodico, e noi siam certi che i nostri comprovinciali non mancheranno di procurarsi con esso una specie di manuale che li conforterà all'allevamento del pre-{ zioso insello, nel quale (convien si persuadano) risiede una non ultima sorgente di ricchezza della nostra pro- vincia. .. Le associazioni si ricevono presso la Redazione ed Amministrazione del Giornale in Gorizia. Per l'Austria franco seni. f. 4.50, anno f. 3.