ANNO IX. Capodistria, 16 Febbraio 1875. N. 4. LA PROVINO DELL' ISTRIA, organo ufficiale per gli atti della Società Agraria Istriana. Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. I Signori Soci che non avessero ancora pagatcf l'abbonamento a tntto 31 Dicembre p. p. sono pregati a soddisfare sollecitamente al loro obbligo. Atti ufficiali della Società agraria istriana. Pubblichiamo il: RAPPORTO del Delegato della Società agraria in Trieste sulla premiazione dei cavalli nelle Provincie del Litorale. Onorevole Gomitato : Con lettera 10 Settembre a. c. venne nominato il sottoscritto a delegato di quest' onorevole Società presso la Commissione di premiazione dei cavalli nelle stazioni di concorso nel Litorale e precisamente di Veglia, Pisino, Gradisca e Tolmino. Non avendo potuto recarsi a Veglia per motivi suoi particolari, si pregia di comunicare brevemente a quest'Onorevole Comitato i risultati ottenuti nelle rimanenti tre stazioni. Come già rilevasi dalla notificazione relativa, concorrono a questi premi, istituiti soltanto per promuovere e migliorare le razze indigeni, le seguenti 3 categorie di cavalli: 1) Cavalle madri con puledro lattante; quest'ultimo deve derivare da stallone erariale oppure da stallone privato munito di licenza, ed il proprietario deve comprovare che la cavalla era in suo possesso avanti la nascita del puledro. 2) Cavalle giovani di 3 a 4 aiyii, coperte da stalloni erariali o privati, muniti di licenza e possedute dal proprietario almeno uu anno. 3) Stalloni puledri. Un animale premiato l'anno antecedente non viene escluso dal concorso e può venir premiato nuo- vamente. Tutti i premiati sono obbligati mediante contrascritta di mantenere tutte le cavalle ed i stalloni premiati almeno per la durata d'un anno in proprio possesso, e l'anno seguente presentarli alla Commissione in buon stato ; diversamente devono restituire il premio. Qui devesi ancora osservare, che mentre a Pisino si presentarono alla Commissione quasi tutti gli antecedentemente premiati, non fu lo stesso nelle stazioni di Gradisca e Tolmino. Tutti gli assenti vennero notificati al protocollo per la relativa procedura di restituzione del premio. I premi destinati quest' anno erano : a Pisino in numero di 13 della complessiva somma di 73 zecchini a Gradisca in numero „ 13 „ 73 „ ed a Tolmino in numero „ 10 „ 58 „ ed oltre di ciò medaglie d'argento. Giova anche menzionare che mediante rescritto ministeriale venne rimesso alla Commissione aggiudi-catrice l'esame e relativo acquisto di 3 puledri stalloni premiati gli anni antecedenti e precisamente 2 a Gradisca ed 1 a Pisino. Di spettanza della Commissione era anche il devolvere premi d'una categoria di cavalli oppure d'una stazione di concorso ad altre categorie od altre stazioni. Ciò premesso, il sottoscritto passa ad enumerare la frequentazione dei concorrenti nelle singole stazioni. A Pisino vennero prodotti in tutto 32 cavalli,, dei quali 15 appartenevano alla categoria delle cavalle madri con i relativi puledri lattanti, 13 a quella delle cavalle giovani e 4 a quella degli stalloni puledri. L' esiguo numero dei concorrenti in Pisino, stazione di concorso per tutta 1' Istria, in confronto del numero degli anni antecedenti, dovrebbe far supporre un raffreddamento nell'amore degli agricoltori per l'allevamento dei cavalli. Ciò però non è ; anzi devesi rilevare come nei pochi cavalli prodotti si notava un sensibile miglioramento, tanto per la razza, quanto per le forme ed il buon mantenimento dei medesimi. La causa della diminuzione della frequentazione di quest' anno devesi ricercare piuttosto nell' imperversare del tempo all' epoca delle oscillazioni equinoziali e nel-l'essere occupati tutti gli agricoltori alla vendemmia. La Commissione non distribuì tutti i premi che erano a sua disposizione, non volendo premiare nessun cavallo di brutte forme oppure con qualche piccolo difetto, per non incoraggiare in tal modo ed in pari tempo deludere l'allevatore riguardo il reale merito del suo cavallo. In tal guisa furono trattenuti a Pisino 15 zecchini. Premi ricevettero: 2 cavalle madri, ognuna 7 zecchini e medaglia, 2 „ 4 „ e medaglia, e ad una venne conferita sola medaglia d'argento. Essendo però quest'ultima cavalla dritta sul davanti, cortogiuntata e ristretta di petto, dovette il sottoscritto votare contro un tale conferimento, ed anzi fece rimarcare questa sua opinione anche nel protocollo relativo. Delle cavalle giovani: 1 ricevette 8 zecchini e medaglia, 2 ricevettero 6 „ „ 2 ». 3 „ „ Dei 4 stalloni puledri un solo di 21/ì anni, di color sauro, venne ritenuto in sommo grado meritevole, e di conseguenza gli fu conferito un premio di 10 zecchini. La Commissione decise oltre di ciò di proporre al ministero 1' acquisto di questo animale per f. 400. Lo stallone menzionato nel suesposto rescritto ministeriale, d'anni 31/ì, di color bajo, già antecedentemente premiato, venno dopo maturo esame acquistato qual stallone erariale per f. 700. Passando alla stazione di Gradisca, lo scrivente non può far a meno di osservare, che sebbene il numero dei cavalli concorrenti fosse di 50, la qualità lasciava molto a desiderare, tanto in relazione ai cavalli esposti gli anni antecedenti, quanto a quelli presentati nelle altre stazioni. E se anche i risultati d'un singolo anno non offrono campo a delle mature conclusioni, ciò nulla meno crede poter forse attribuire almen in parte tale decadimento a ciò, che gli abitanti di questo circondario si dedicano di preferenza al commercio dei cavalli, che all' allevamento di razze agricole. Di 28 cavalle madri 6 furono premiate, ri-«evendo 1 — 10 zecchini e medaglia 2 — 7 „ 2 - «4 „ 1 — solo medaglia d'argento. Di 20 cavalli giovani 1 ricevette 8 zecchini e medaglia, 2 * 6 „ 2 v 3 „ „ Di 2- stalloni puledri comparsi, nessuno fu trovato degno di premio. Riguardo poi i due stalloni menzionati dal ministero, uno soltanto venne acquistato per il prezzo di f. 500. Passando ora alla stazione di concorso di Tolmino, deve osservare, che qui i concorrenti in numero di 48 erano molti relativamente alla piccola estensione del circondario e di confronto a quelli comparsi a Gradisca e Pisino. Anche le qualità degli animali presentati soddisfece la Commissione. Notavasi più omogeneità nei cavalli e non vi figuravano soltanto singoli esemplari, ma rappresentavano tutti più o meno il tipo norico (Pinzgau) ; tipo questo stabilito per queste regioni dalla Commissione provinciale per 1' alle- vamento dei cavalli, e non emergevano quei cavalli di razza mista e di forme più delicate che non soddisfano ai bisogni di questo paese, sebbene in altre località sarebbero degni di premio. In base a questi migliori risultati la Commissione decise di aumentare il numero dei premi, ed a tale scopo di distribuire una gran parte di quelli rimasti a sua disposizione nelle stazioni di Pisino e Gradisca. Di 30 cavalle madri ricevettero : 1 il premio di 10 zecchini e medaglia, 2 » 1 " " 2 » 5 „ „ 5 „ 4 „ e 4 „ di sola medaglia d'argento. Di 13 cavalle giovani: 1 — 8 zecchini e medaglia, 2 - 6 „ 2 — 3 „ Cinque furono i puledri stalloni, ma non essendo nell'avviso di concorso contemplata questa categoria con premi, la Commissione non potè premiare nessuno. Tale misura non avendo però per base alcun motivo plausibile, devesi ascrivere a pura inavvertenza, e sarebbe perciò desiderabile che il prossimo anno venissero destinati dei premi in questa stazione di concorso,, anche per la categoria dei puledri stalloni. Trovansi però fra i 5 presentati, 2 di bellissimo aspetto, e perciò la Commissione, esaminatili attentamente, trovò di proporli al ministero per 1' acquisto quali stalloni erariali, e precisamente l'uno di questi, sauro, di 21/ì anni pel prezzo di f. 400, l'altro di mantello roano dell'età d'anni 31/» Pel prezzo di f. 350. Avendo mediante questi brevi cenni riferito i risultati della premiazione di quest' anno dei cavalli di razza nelle suddette stazioni, corro ancora obbligo al sottoscritto di far menzione a questo Comitato dirigente, d'una sua osservazione. Sebbene questa non sia strettamente collegata alla sfera d'azione di quest' onorevole Società Agraria, pur non di meno si trova indotto a comunicarla, avendo per iscopo il migliora-menso della razza equina in parte del nostro territorio ed in parte di quelli limitrofi. Nelle stazioni di Pisino e Gradisca e principalmente in quest'ultima, rimarcò un'assoluta deficienza di cavalli del Carso, e da informazioni private risultò il medesimo caso anche nella stazione di concorso d'Adelsberg. E questa deficienza il sottoscritto non trova giustificata nè per assoluta mancanza di cavalli, ne per la distanza dei luoghi di concorso. Deficienza assoluta di cavalli non crede sussistere. Varie visite praticate da esso sopra luogo, la gran quantità di vetturini che vengono ogni domenica nella nostra città dai paesetti del Carso, allo scopo di noleggiarsi, e l'esposizione agricola ed industriale tenutasi nel 1871 in Trieste ed alla quale furono premiati cavalli di Dutole, Vrem, Comen e Trieste, gli addimostrano sufficientemente il contrario, cioè 1' esistenza d'un certo, benché forse esiguo numero di cavalli. Neppure 4a distauza dai luoghi di concorso può ammettere qual causa, avendo veduto a Gradisca concorrere cavalli di Chiapovano. Ammessa dunque qui l'esistenza di cavalli sul territorio del Carso, (inteso qui in tutta 1' estensione del suo termine) devesi verificare se questi cavalli vengono allevati dai proprietari stessi, se vengono acquistati nei paesi vicini, oppure se s'acquistano puledri per poscia allevarli. Sussistendo una di queste due ultime alternative, non rimarebbe alle 4 Società agrarie cointeressate, cui va suddiviso il suddetto territorio, che influire mediante consigli ed (esempi al miglioramento della razza. Esistendo però il primo caso, cioè allevamento di cavalli, riesce in allora facile 1' attribuire la deficienza di concorrenti dei paesi del Carso alle stazioni di concorso, alla mancanza nel territorio d'una stazione di monta con stalloni erariali. E difatti, so esaminiamo le già esistenti, troveremo il vasto territorio del Carso circondato dalle seguenti stazioni di monta: Monfalcone, Gradisca, Gorizia, A-delsberg, Zirknitz, e Buje; tutte queste troppo distanti dai centri del Carso. Volendo però chiedere al ministero d' agricoltura l'istituzione di una stazione di monta in luogo centrale del summenzionato circondario, si dovrebbe basare tale richiesta su dati positivi e consistenti nel-l'eruire: 1) se la maggior parte dei cavalli s'allevano dai proprietari, oppure s'acquistano nei paesi vicini, e 2) a qual numero potrebbero ascendere le cavalle medie esistenti. Il rilevare questi dati dovrebbe esser compito delle 4 Società agrarie alle quali soggiacciono le rispettive divisioni del Carso e precisamente: 1) Della Società della Carniola per le parti di Senosetsch, Brittof, San Peter. 2) Della Società di Gorizia, per tutta la sua regione del Carso circondata da un lato dalle provincie di Trieste, Istria e Carniola, dall' altro dalla valle del Yippaco, e la pianura del Friuli. 3) Della Società istriana per quel suo tratto che ■mne circondato da una parte d' una linea che mena dalla valle di Muggia direttamente a Pinguente e d'altra linea da Pinguente a Hrushitza sulla strada postale Trieste-Fiume, e dall'altra parte dai confini delle provincie della Carniola, di Gorizia e Trieste. 4) Della Società agraria di Trieste per tutto il suo territorio. Avendo così motivata in succinto questa sua idea, si pregia di sottoporre all' approvazione di quest' Onorevole Comitato dirigente la relativa proposta concretata nei seguenti termini : 1) Di scrivere alle Società agrarie di Gorizia, dell' Istria e di Lubiana pregandole di fornire i summenzionati dati necessari, Jper poter eventualmente chiedere all' eccelso ministero d'agricoltura l'attivazione d'una stazione di monta in un punto centrale del territorio del Carso. 2) Di trasmettere alla Sezione d'animalia l'incarico di rilevare i suddetti dati sopra il Carso del nostro territorio. Convinto che 1' Onorevole Comitato vorrà apprezzare mediante approvazione i motivi che indussero l'infrascritto a fare tale proposta, coglie 1' occasione per raffermarsi con distinta stima. Trieste, 15 ottobre 1874. P. Gialussi. CONGRESSO BACOLOGICO INTERNAZIONALE. Il Comitato ordinatore pubblica il Programma di Esperienze per la Va sessione che si terrà in Milano nel 1876, in esecuzione delle deliberazioni prese dal Congresso ultimo di Montpellier, e tenuto conto delle proposte pervenutegli. Con la indicazione possibilmente precisa di alcuni specificati esperimenti non è menomamente tolta libertà agli studiosi di trattare così come meglio intendano la questione alla quale gli esperimenti stessi si riferiscono; ciò solo è inteso: a dare per quelle esperienze le norme occorrenti a che molti possano in diversi luoghi ripeterle in modo che ì risultati ne siano veramente comparabili. Allora soltanto l'esperimento potrà essere concludente, quando le conclusioni dell' autore si baseranno su risultati veramente comparabili tra loro. Tale il principio fondamentale d' ogni esperimentazione che il programma intende sopra tutto a raccomandare. Il Comitato pubblicherà, dopo la campagna bacologica del 1876, quello che sarà propriamente il programma del Congresso. Esperienze : 1° Sperimentare intorno alle circostanze, le quali abbiano influenza sulla salute del bombice del gelso nell' allevamento, nella confezione e conservazione del seme avuto riguardo speciale alla flaccidezza e sue modificazioni. È preferibile lo sperimentare sulle razze antiche a bozzolo giallo. Nel testo del programma seguono le iiorme per a) allevamento tipo ; b) confezione del seme ; c) conservazione del seme. 2° Quale sia l'agente fisico importante delle azioni complesse colle quali si può ottenere la nascita anormalmente precoce da ova di filugello annuale. 3° Terminologia e sinonimia bacologica italiana e straniera in ciò che si riferisce alle diverse malattie del filugello. Il Comitato ordinatore prega i bachicultori a voler significare alla Presidenza entro il 20 febbraio p. v. a quali indagini intendano fermare i proprj studj. Il Comitato prega ancora tutti coloro i quali nella prossima ventura campagna bacologica avranno condotte esperienze, che presentino conclusioni interessanti, a voler queste comunicare al Comitato entro il settembre 1875 a ciò possano essere proposti, quando ne sia il caso, quesiti nuovi od opportunamente modificati per gli esperimenti della successiva campagna 1876. Chi desidera un esemplare del Programma & Esperienze voglia farne domanda, indirizzandosi per ciò, sia ai signori membri del Comitato ordinatore, sia alla Presidenza di esso [Comitato che ha la sua sede in Milano. Le comunicazioni al Comitato debbono essere così indirizzate : Al Comitato Ordinatore del V Congresso Bacologico — Milano — Museo Civico. — Membri del Comitato nel Litorale, sono gli egregi signori: G. Bolle dirigente l'i. r. istituto bacologico in tGorizia, ed A. Dr. Levi, Yillanova di Farra. Cenno Biografico di Giovanni Carrara POLESE. (Continuazione V num. 3) Nel 1847 si recarono a Pola i dotti del IX Congresso italiano, tra i quali lo storico Cesare Cantù. In quell'incontro il Carrara si distinse ed anzi piacque tanto al Cantù, che questi lo invitò a recarsi a visitare Milano e ad essere ospite fu casa sua; invito di cui il nostro conservatore non fu mai in grado di approfittare. Del viaggio di quei dotti a Pola l'illustre Cantù facea inserire nella Gazzetta di Venezia, di quel tempo, una relazione dal titolo "Gita da Pola a Venezia, clie fa riportata dall' Osservatore Triestino, nella sua appendice, nell' ottobre 1847 e di cui abbiamo una descrizione per intero nel Mondo Illustrato 11 decembre 1847, N. 50. Ne citeremo poche righe che riguardano il Carrara: "Dopo quel colpo d'occhio onde si suole d'un "paese abbracciare l'insieme, nulla ci fu più premuroso che correre ad esaminare quelle antichità, di cui "molto avevamo inteso. "La bella guida del forastiero, che il Lloyd "stampò, non sarebbe bastata alle mille domande, che "la vista de'monumenti suggerisce al savio curioso; "ma a tutte rispondeva Giovanni Carrara, uno di quei "modesti che non radi s'incontrano ne'paesi di nostra "favella, «che della sua terra è informato colla passione "d' un patriota e colle cognizioni d' un antiquario. A "lui son pure affidati gli scavi che, con un tenue sussidio del governo, si continuano in paese, ove ogni "colpo di marra rivela qualcosa d' antico. Dietro a lui "acceleravamo la nostra archeologica escursione. „ La valentia però del nostro compatriota non venne riconosciuta soltanto dai connazionali, ma ben anco da parecchi stranieri e fra questi fu Giuseppe Arneth che nei suoi "Beise-Bemerlcungen,, da Vienna a Salona nell'anno 1846- (Vienna, Tipografia della Corte, 1849, pag. 23) parlando della conservazione dei monumenti tanto romani che del tempo di mezzo, dice, relativamente a Pola, che "il governo dovrebbe aver cura di Pola anco mediante conservazione dei monumenti, non solo delle antichità romane, ma altresì dei tempi di mezzo. A tale scopo sarebbe desiderabile che quello studioso, ricco di cognizioni, bravissimo, Giovanni Carrara, ottenesse un impiego stabile come conservatore delle antichità, unito ad una paga.» Era intenzione del Carrara di coordiuare tutte le lapidi, raccolte e depositate nel Tempio d'Augusto, secondo le rispettive epoche e formarne i relativi elenchi, come pure avea incominciato e bene avviato un antico monetario, che lusingavasi di completare in seguito e collocarlo nel Tempio d'Augusto in dono alla città, ma non raggiunse il suo intento perchè venne rapito, ahi troppo presto! da fatai morbo. Giovanni Carrara fu figlio amantissimo della patria sua, e fece scopo di tutta la sua vita il lavorare ad arrestarne la decadenza, a risollevarne le sorti, non tralasciando oc- casione, non evitando fatica per implorare su essa il patrocinio dei suoi autorevoli amici e protettori. 4) "Giovanni Carrara,„ così ci scriveva un amicissimo di lui, il sig. Carlo Marinoni, "era italiano per "convinzione, per cuore amava sinceramente il bel paese, "soffriva delle sue sofferenze, gioiva delle sue gioie. 5) "In famiglia era ospitale, era tutto affetto coi "suoi cari, ne preveniva i desideri e sentiva forte-"mente i vincoli del sangue. Nella società era cara la "sua conversazione, nobile e gentile il suo porgere, "dotto coi dotti, affabile con tutti. Nel conversare coi "meno colti, sapeva istruirli con tanta cortesia di modi "da non far sentire la superiorità della sua dottrina, "per cui tutti a lui volontieri ricorrevano sì nelle serie "che nelle piacevoli conversazioni.„ Era disinteressatissimo per sè, pronto ad aiutare d'opera e di consiglio tutti che a lui si raccomandassero, per quanta gliene avesse a costare fatica, e senza ostentazione, senza cercare altra ricompensa che la soddisfazione di avere giovato. Soccorse anche pecuniariamente poveri studenti, in quanto e più di quanto glielo permettessero i suoi mezzi, e per loro elemosinava presso gli amici. Modestissimo, non permetteva che dei suoi scritti nulla si stampasse, per cui il suo amico Kandler gli scriveva (lettera 30 gennaio 1847 nel giornale V Istria, anno II, N. 9): "Biasimo amico mio il divieto espresso datomi d'inserire nel foglio la lettera 4) Tutte le lettere del Carrara al Kandler attestano questo suo amore ardentissimo per la sua città natale. Ci duole che lo spazio non ci permetta di riprodurre qui le lettere con cui egli ricorreva al diletto amico per consiglio, per aiuto, a scongiurare la minacciata soppressione del Commissariato, "da cui dipende (così gli scriveva egli) 1' esistenza o la rovina di questa povera città, la quale se meritò sempre la tua simpatia pelle sue belle memorie, può ora dal tuo consigli') sperare la sua salvezza (lettera 7 decembre 184'2).„ E in lettera di data 3 luglio 1843 : "Oggi medesimo scrivo al Dr. Biasoletto in unione a questa Podestaria per un' analisi chimica della nostr' acqua sorgiva. Interessalo anche tu a diradare coi mezzi potenti dell» sua scienza le tante nubi che vengono spinte sull' orizzonte di questa città dai vapori del paludoso cervello di certe teste che vorrebbero scrivere il suo testamento. Pola invece, benché vecchiotta, sente ancora la vita, e spera di conservarla., 5) Non possiamo rinunziare a produrre a riprova la seguente sua lettera, sempre al Dr. Kandler : "Mio caro fratello.. Qui si procede alle elezioni in base della legge 9 maggio, non avuto riguardo al proclama 16 maggio, e colla notificazione governiale 15 maggio Albona e Pola furono accomunate alle isole del Quarnaro. Noi abbiamo fatto delle mozioni contro 1' una e 1' altra, disposizione, ma già non otteremo nulla; ma intanto come si fa ad impedire che la Burocrazia invada que' pochissimi posti concessi nella Camera dell'Istria, mentre sento che quell'idra sorge con molte teste per inghiottirseli tutti ? Tu ti presenterai come candidato per Trieste o per l'Istria ? Deh non mancarci, fratello mio, non mancarci in questo supremo momento ed aiutami col tuo consiglio a sventare le trame dei perfidi! . . . Ti prego quanto più so d'istruirmi con una sollecita risposta, perchè il tempo stringe e il nemico è alle spalle. Tremo specialmente pella nostra nazionalità. Povera Istria particolarmente nel caso che Trieste chiegga ed ottenga di fare provincia Auto da sè! Ci slavizzano per Dio! Scrivimi te ne scongiuro, tu sai quanto io apprezzi il tuo consiglio, e tu devi darmelo per la salute de'buoni che t'amano, e che sono pur molti. Addio fratello, sono animatissimo, saluto cordialissimamente tua moglie e i tuoi figli e t'abbraccio con tutta 1' effusione del cuore. Addio. Tuo afiFez. fratello Carrara. Pola 1 giugno 1848. che mi indirizzi; qualunque ragione che tu possa avere, io non te la passo per buona, però dacché lo vuoi j assolutamente sia fatta la tua volontà. Ma io farò altresì la mia, ed è quella di risponderti pubblicamente, anche se dalla risposta si possa comprendere ciò che tu mi scrivesti., Giovanni Carrara oltreché archeologo fu buon prosatore e poeta. Oggidì esistono ancora alcune sue poesie e prose. Le rimanenti, i suoi eredi non seppero serbare, come pure non seppero serbare il di lui monetario,-che fu venduto a'stranieri. Per bene chiudere questi nostri cenni ci sia permesso di riportare un brano della Necrologia affettuo-sissima che del nostro carissimo Carrara pubblicò sul Popolano dell' Istria (anno 1850 N. 5) 1' amicissimo suo Iacopo Andrea Contento, pure immaturamente rapito all'Istria: "Apprese in Feltre lettere latine e greche, ei si "avrebbe votato monaco, bramoso di studio e di solitudine. Sacrificò ogni propria volontà al bene della "famiglia sua, e mentre felice appariva, gemea nell'anima pel tormento delle cure materiali cui vedeasi "astretto; ma sapeva occultare le proprie pene, soffrir "solo, senza conforti. "Egli avea profonda scienza e modestia maggiore : "i discorsi suoi sì pel sapiente che peli' idiota, erano "una naturale, una perenne istruzione. Mutava guisa "di esprimersi secondo l'intelligenza di chi 1' avvicinava, e parea ringraziar egli dell'attenzione che gli "veniva posta, ignaro quasi del bene che da'suoi ragionamenti ridondava altrui. "Amante sviscerato della patria, e della sua Pola, "mentre era dessa sconosciuta e dispregiata, egli vivea "adoperandosi a riacquistarle in parte l'antico nome, "avendo dai maestosi avanzi di questi monumenti, "exiceln&io glande amore per l'archeologia, in cui si |"era reso maestro. "0 Pola! Quanto non fece per te questo tuo "figlio? Al forastiero che da tutte le parti d'Europa "peregrina a te, mostreresti arricchito il novero delle "tue antichità, le potresti adittare integre senza il tuo "Carrara? Venite a Pola, chiedete che operò Carrara, "e nelle opere sue avrete gran parte della di lui vita.„ Alla morte di tanto patriota, Pola tutta pianse e con lei tutti gli Istriani eh' ebbero la fortuna di conoscerlo, d' avvicinarlo. Nel 1851 si formò un comitato di egregi suoi concittadini per sollecitare un monumento al caro estinto, in seguito a che fu dato difatti l'incarico al bravo e conosciuto veneto scultore Angelo Cameroni, che addì 26 luglio 1851 consegnò al Comitato stesso un bellissimo busto in marmo, rappresentante la vera effigie d'esso Carrara. Il busto fu collocato sotto l'atrio del palazzo municipale di Pola con grande solennità, e 1' amato nostro Kandler dettava la seguente epigrafe, che, pure scolpita in marmo, fu posta sotto al busto : IN ONORE E MEMORIA DI GIOVANNI CARRARA POLENSE IL QUALE DALLE ROMANE ANTICHITÀ DI CUI ERA SOLERTE CUSTODE TRASSE SAPIENZA CALDO AMORE DI PATRIA ARRA ED AUSPICIO DI FELICE AVVENIRE L' ISTRIA TUTTA POSE VISSE SOLI ANNI XLIV MORÌ NEL MDCCCL. NOTIZIE. La nostra Giunta ■ provinciale significava alla Giunta provinciale di Trieste, ed in pari tempo ne informava tutte le Podesterie della provincia, che il fondo provinciale non si riteneva obbligato di sottostare al pagamento delle spese dipendenti dall'assunzione permanente gratuita jiell' Istituto dei trovatelli, di quei bambini, i quali, benché pertinenti all'Istria, sono nati però fuori dell' Istituto stesso, e vengono ivi appena successivamente consegnati dalle rispettive madri. La stessa Giunta provinciale traendo argomento del progressivo aumento di spesa per la cura e mantenimento di pertinenti a questa provincia, i quali vengono accolti negli stabilimenti di pubblica beneficenza a carico del fondo provinciale sulla base di certificati di povertà rilasciati dai comuni di pertinenza, diramava a tutte le Podesterie analoga circolare nella quale sono categoricamente stabilite le norme e le cautele, sotto l'osservanza rigorosa delle quali dovrà in seguito aver luogo il rilascio di consimili certificati, da estendersi giusta analoghi formulari; nel tempo stesso interessava la Giunta provinciale di Trieste a voler provvedere che le contabilità degli accolti in quell' Ospitale pubblico pertinenti all' Istria sieno d'ora innanzi meglio corredate dei dati occorrenti alla piena constatazione dell' insolvibilità del ricoverato, e di quelle persone che sono sussidiariamente dalla legge chiamate al pagamento delle relative spese. Il Consiglio della città di Trieste nella seduta del 29 Gennaio p. p. dopo lunga discussione, sopra proposta dell' onor. Hermet, ha deliberato che vengano indirizzate due petizioni, una alla Camera dei Signori e l'altra alla Camera dei Deputati in Vienna per ottenere : 1° nel più breve termine la effettuazione di una seconda diretta ed indipendente congiunzione di Trieste con le provincie interne della Monarchia e ciò mediante la progettata linea ferroviaria Trieste-Laak con la successiva prosecuzione per Lauensdorf od eventualmente Klagenfurt; 2° che coerentemente alla risoluzione recentemente votata dalla Camera dei Deputati risguardante la congiunzione della Rudolfiana con la via della Pontebba, ora in corso di costruzione, venga richiamata l'attenzione delle eccelse Camere sulla necessità di invitare l'imperiale Governo onde nell'interesse commerciale dello Stato, e rispettivamente di Trieste, vengano a suo tempo in via diplomatica conseguite dal Governo italiano le opportune facilitazioni nei riguardi delle operazioni doganali, e perchè venga appoggiata ed eventualmente promossa la effettuazione di una congiunzione più breve fra Trieste e la linea per la Pontebba tendente a viemaggiormente assicurare a Trieste la sua favorevole posizione rispetto a quel valico alpino e finalmente 3° che della redazione delle due petizioni resti incaricata la Delegazione municipale. Sulla stessa questione ferroviaria, la Camera di Commercio e d'Industria di Trieste, ha deliberato nella seduta del 13 Gennaio, di presentare a S. M. l'Imperatore, a mezzo di tre suoi membri, un memoriale perchè nel programma delle ferrovie austriache da costruirsi nel più breve tempo possibile, e che dovrà essere rassegnato a S. M. per la sovrana sanzione ; sia compresa la linea Tarvis-Predil-Gorizia siuo Trieste; linea questa ritenuta dalla Spettabile Camera di Commercio soddisfacente agli interessi di Trieste. Deploriamo vivamente che in questa questione di vitale importanza per Trieste e quindi necessariamente per la nostra provincia, le due più influenti rappresentanze cittadine non si sieno potute accordare onde rendere più sicura la riuscita! Nell'ultima domenica del p. p. Gennaio vennero distribuiti i premj conferiti dalla Società agraria triestina, con la sovvenzione dello Stato, ai più diligenti allevatori di bovini nel territorio triestino. Il presidente della Società, l'illustre cav. Tom-masini rilevava in quell' occasione i buoni risultati ottenuti mercè le misure adottate pel miglioramento delle razze bovine. I premj furono 33 pel complessivo importo di fior. 671. L'anno decorso furono 24 peli'importo di fiorini 650. Fino al 5 del corr. restavano ancora infetti di peste bovina alcuni luoghi del capitanato distrettuale di Volosca, e nel capitanato distrettuale di SesaDa. Si è costituita in Trieste una Società scientifica sotto la denominazione di Associazione medica Triestina. La Società adriatica di scienze naturali in Trieste, tenne la sua radunanza generale annua, negli ultimi del decorso gennaio. Furono eletti, a presidente l'illustre Cav. Muzio de Tammasini, a vice presidente il sig. Cav. Illuminato Za'àro; segretario il sig. prof. A. Vierthaler; cassiere il sig. G. de Enkel. Il giornale ufficiale Osservatore Triestino del 27 Gennaio p. p. contiene la legge provinciale 19 Dicembre 1874, concernente l'attivazione di tasse comunali. Dal protocollo di seduta del Comitato della Società agraria in Trieste, inserito nell' Amico dei Campi N. 10 dell' anno decorso, rileviamo che in seguito a ricerca della i. r. Luogotenenza, il Comitato ha presentato un rapporto sul modo di utilizzare le fogne dell' ergastolo di Capodistria. A Torino, per iniziativa della Ditta Costamagna, si è istituito un macello di carne di coniglio. Si vende a lire 1. 20 il kilogrammo. Un lungo rapporto intorno alla phyiloxera venne teste presentato al Ministero d'agricoltura del Regno d'Italia dal prof. Tagioni, reduce dal suo viaggio in Francia. Sarà pubblicato e diffuso a profitto dei viti-cultori. La città di Spezia ha aperto un concorso col premio di L. 20,000 a favore di chi presenterà al Municipio il miglior progetto di un grandioso stabilimento di bagni da erigersi sulle spiaggie di detta città. Abbiamo ricevuto una lettera dal sig. Giovanni D'Andri, colla quale esterna il desiderio che si faccia sapere eome egli non s'abbia mai preso l'incarico di compilare Vindice della Provincia, ne di faccia a terze persone, ne di faccia all' Unione, ne presso questa redazione; per cui, come egli dice: devesi ritenere come non pubblicata la notizia inserita nell' Unione del 25 Gennaio a. c., e nella Provincia del l9 Febbraio p. p. imbmciw^BMIilfflro'^W i'i'TM Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Bartolomeo Legat vescovo di Trieste e Capodistria è morto il giorno 12 Febbraio alle ore 3 p. m., nella sua sede in Trieste, dopo brevissima malattia. Ne diamo il triste annunzio, addolorati per la grave perdita; interpreti del dolore di tutti i diocesani, -'ab co ÌO <• .:{-,'•» frr>tte!wit Bartolomeo Legat parroco di Santa Maria Maggiore in Trieste venne consacrato Vescovo in Gorizia per mano di quell' Arcivescovo il giorno 11 Aprile 1847 — salì la cattedra di Trieste il 18 Aprile e questa di Capodistria il 2 Maggio dell'istesso anno, accolto con gran festa da tutta la popolazione. Fu uomo di mente e di cuore e per ciò seppe trovare sempre nelle difficoltà gravissime delle Sue mansioni durante i difficili tempi trascorsi fin dalla prima epoca della Sua installazione, la giusta via per cui condurre il gregge affidato alle Sue cure. Dinanzi alla Sua tomba oggi vengono sparse lagrime di sincero dolore ; ed ognuno della Sua diocesi sente nel cuore che non dimenticherà mai la Sua venerata memoria. Coltura della Ginestrella Europea. (Ulex enropaens L.) del professore dott. Werner di Poppelsdorf. (Dal Landwirthschaftliches Centralblatt.) (Continuazione Vedi N. 3.) Concimatura. — La ginestrella cava la maggior parte del proprio nutrimento dagli strati più profondi del terreno, e può crescere benissimo senza alcun bisogno di concime, epperò, come suolsi praticare con tutte le piante a lunghe radici verticali e di lunga vita, sarà bene aggiungere al momento della piantatura un po'di concime, onde apprestare pronto nutrimento alle giovani radichette, sì che esse possano ingrossare e invigorirsi in modo da poter da sole procurare alla pianta il materiale necessario. Questa concimatura consterà possibilmente da 20,000 a 24,000 chilogrammi per ettaro di escrementi bovini. Starà benissimo poi dare un'altra concimatura periodica ogni due anni, scoprendo il gambo della ginestrella, ed immettendovi del concime ben scomposto onde le radichette superficiali la possano facilmente incorporare alla pianta. Per questa concimatura, così detta di testa, basteranno da chilog, 4,000 a 10,000 di concime per ettaro. Si osserva che dopo la coltura della ginestrella si coltiverà con molto vantaggio ogni sorta di cereali, poiché le loro radici troveranno un terreno ben smosso e ricco di avanzi vegetali della ginestrella medesima, formanti uu elemento preziosissimo. Preparazione del terreno. — Questa si restringe nel Teaàexe il terreno soffice e libero di zizzanie; a questo scopo, a meno che prima si siano coltivati generi sarchiati, sarà bene dare il maggengo e quindi fare una seconda aratura, rimondando ben bene il terreno all'atto della seminatura. Seminatura. — La semina in linee è da preferirsi a quella irregolare (fatta a getto di mano) per le seguenti ragioni: Come già si disse, la ginestrella nel primo anno ci esce principalmente in radici; in questo frattempo pertanto le male erbe avranno agio di svilupparsi, e moltiplicarsi sì, che necessiterà una pulitura (sarchiatura) onde liberare il terreno di esse ; la qual cosa si farà solo con grave danno nelle semine irregolari, mentre invece nelle semine a file si potrà passare colla sarchiatrice tra le une e le altre ed allontanare le zizzanie, senza pericolo di estirpare alcuna giovane ginestrella. Ogni pianticella ha bisogno, a completo sviluppo di cent, quadrati 400 di area, un ettaro di terreno contiene num. 250,000 pianticelle, per cui chilog. 1. 50 di seme basteranno per un ettaro seminando in file, mentre nelle semine a lancio di mano bastano appena chilog. 8 ; di più molte volte richiedesi tempo per diradare le piante dove sono [troppo fitte e piantarle dove sono troppo rade. La semina delle ginestrelle si eseguisce nei campi in marzo ed aprile; epperò si possono seminare le ginestrelle in autunno, in una ajuola al riparo, donde poi vengono tolte nella state ed autunno susseguente e portate nei campi. • La semina a linee si può fare tanto colla seminatrice, quanto a mano col marcatore. Cure. — Le cure che le ginestrelle richiedono sono poche : rimondatura quando necessaria, e taglio totale sino al piede, quando per vecchiaia sono divenute improduttive; allora con questa operazione unita a una buona concimatura, la pianta caccerà nuovi germogli e riprenderà vigore. Raccolto. — Il raccolto incomincia in ottobre ed è consumato ancor verde dagli animali durante il verno. In Inghilterra si usa tagliare dalle piante solo i tralci di due anni, lasciando così libero accesso d'aria ai rami inferiori, i quali maturano meglio. Tale usanza starà bene forse in Inghilterra, ove il clima non è così arido come sul continente, ma da noi credo sia meglio raccogliere i rami ad un anno d' età, poiché se ne otterrà maggior numero e di qualità meno legnosa e più nutriente. Prodotto. — I dati sul prodotto sono molto varianti ; prodotto in ginestrelle verdi per ettaro da : Terreni leggeri, incolti, chilog. 15,000; terreni sabbiosi buoni chilog. 30,000, taglio annuo ; terreni buoni argillosi-sabbiosi, taglio biennale da chil. 60,000 a 100,000. il prodotto medio annuo di un ettaro di terreno è quindi di chilog. 48,000 circa. Contenuto nutritivo. — La forza nutritiva della ginestrella è mostrata da una analisi eseguita dal signor Blythe, al cui confronto è messa l'analisi del trifoglio : Ginestrella Trifoglio Acqua.......... 51.50 79.3 Sostanza asciutta....... 48. 50 20. 7 Proteina.......... 4. 50 3. 7 Sostanza nutritiva non azotata . . 8. 75 8. 8 Olio e grasso........2. — 0. 8 Fibre legnose........29. — 5. 8 Ceneri . . . ,......4. — 1.6 Proporzione della sostanza nutritiva azotata alla non azotata come : 1:2, 4 — 1:2, 6. Da queste analisi si fileva che la ginestrella è almeno tanto nutritiva quanto il trifoglio fresco, poiché questo oltre ad essere superato dalla ginestrella in contenuto grasso e proteina, contiene una quantità tale d'acqua da causare frequenti incomodi nella digestione e diarree, mentre invece la ginestrella ha una quantità quasi sestupla di fibre legnose, le quali fanno molto bene all'animale. Gli è da queste ragioni che si vede perchè la ginestrella sia tanto apprezzata come foraggio da inverno, massimamente se essa viene somministrata in unione a buona proporzione di altro foraggio contenente una giusta quantità di materia non azotata facilmente digeribile. Grouven fece la seguente valutazione delle sostanze nutrienti, contenute iu eh. 100 di ginestrella verde : Proteina . . chilog. 4.5 a cent. 32 L. 1.44 Sostanza nutritiva non azotata „ 8.75 „ 8 „ 70 GraDO ... ,2.— » 40 „ 80 Per conseguenza chilog. 100 di ginestrella hanno un valore venale di L. 3. Un ettaro produce in media chilog. 48.000 di ginestrelle, per cui si ha un ricavo di L. 1,440 per ettaro. Periodo di consumo della ginestrella. — La ginestrella è mangiata dagli animali solo nel verno, poiché al tempo della circolazione degli umori, le bestie la rifiutano per la sua particolare amarezza. La ginestrella viene bene sminuzzata prima di essere apprestata agli animali, per la ragione di render loro più facile la digestione delle parti legnose e per frantumare le punte acute delle foglie, le quali altrimenti, nei ruminanti in ispecial modo, offenderebbero lo stomaco e la gola degli animali. La ginestrella dovrà essere somministrata appena preparata, onde non sobbolli e fermenti; le sue parti legnose dovranno essere tagliate ad una lunghezza dai cent. 2 a 4. La macchina del signor Walch in Balbrigan serve molto bene a questo scopo, epperò le macine di pietra su piani pure di pietra soddisfano pienamente a questo compito. Ultimamente la ditta Richmoid e Clhaudler in Salford e Manchester, costruì uwa trincia ginestrella, mediante la quale questa viene preparata in una maniera accetta tanto ai cavalli, quanto ai buoi, vacche, pecore, ecc. Questa macchina, mediante semplice sostituzione di ruote, jpuò servire anche come trincia foraggi ordinario. Ciò che rende pregevole la ginestrella è l'averla sempre verde e pronta, portandola dal campo di mano in mano che occorre, senza spesa alcuna di immagazzinamento e senza fissare alcun locale per la sua conservazione. La ginestrella (nella proporzione di 40 o 50 chi-log. per 100 di peso vivo dell' animale) mista a patate, rape, ecc., produce dalle vacche un latte ed un burro squisitissimi. I cavalli ne mangeranno con sommo utile, anche igienico, nel tempo dei lavori faticosi, nella proporzione di 50 chilog. per ogni 100 del loro peso; nutriti con questo foraggio nel verno, evitano molte malattie primaverili. La coltura della ginestrella può servire anche al duplice scopo di foraggio e di siepe. PUBBLICAZIONI. È uscito il secondo fascicolo delle Notizie naturali e storiche sull'isola di Veglia, opera del Dr. G. B. Cubich, coi tipi dello stabilimento tipografico Appolonio e Caprin. ■ Tavole Murali di frutticoltura e viticultura ordinate secondo i più recenti sistemi dai professori G. M. Fratelli Roda, rappresentanti in modo particolareggiato le varie maniere di coltivazione. Quattro tavole acquarellate per la coltivazione del Pero, del Melo e del Cotogno Lire 5; cadauna Lire 1. 25. Quattro tavole acquarellate per la coltivazione del Pesco, dell'Albicocco, del Prugno, del Mandorlo o del Ciliegio Lire 5 ; cadauna L. 1. 25. Quattro tavole per la coltivazione della vite, prezzo per cadauna, iu. nero Lire 1.20; acquarellate Lire 1. 50. La Redazione della Provincia riceve le commissioni accompagnate da vaglia postale, calcolata la Lira Italiana soldi aust. 42, e per ogni Lira un aggiunta di soldi S per coprire le spese postali. AVVISO. Pregati annunziamo che il sig. Luigi Pellarin tiene un deposito di scelte patate per semenza; originarie della Boemia e Moravia ; piazza dei Carradori N. 1. Trieste. «L'ai] tai*» «a- NAVIGAZIONE A VAPORE GIORNALIERA FEA TRIESTE - CAPODISTRI1 e viceversa che intraprenderà il Piroscafo EGIDA. Incominciando col giorno 1 Novembre 1874 fino a nuovo Avviso verrà attivato (tempo permettendo) il seguente : ORARIO pei giorni feriali Partenza da Trieste per Capodistria alle ore 11 ant. » » » „ „ 31/» pom. Partenza da Capodistria per Trieste alle ore 8 ant. » » tj » » 2 pom. per le domeniche e giorni festivi Partenza da Trieste per Capodistria alle ore 9\ ant. » » » „ v 12 mer. » » » » „ ò'/jjom. Partenza da Capodistria per Trieste alle ore 8 ant. » « » » » W/a n » » „ " „ 4 pom. Prezzo di Passaggio: indistintamente soldi 40. I fanciulli sotto i dodici anni pagano la metà. Arrivo e partenza a Trieste dal Molo S. Carlo da Capodistria dal Porto. NB. Le partenze tanto da Trieste quanto da Capodistria succederanno col tempo medio di Trieste. TRIESTE, nell'Ottobre 1874. L'Impresa.