ORGANO DEU.* UNIONE ANTIFASCISTA ITALO -SL AVA PER IL CIRCONDARIO DELL* ISTRIA Intensifichiamo i preparativi per celebrare degnamente la GIORNATA DELLA REPUBBLICA,, Direzione - Redazione - Ammin. Via Santoxio 22 - Capodistria tei. 170 AMO IV. No. 216 Cipotišstrša, Mercoledì, ih novembre ISSI 5 Din. - 15 LIHE ABBONAMENTI: T. L. T. Zona Jugoslava e nella R. F. P. J. Anno din. 250.— sem. din 130.— La messa dell'odio ! PUEPMMMTIWI PER LE CELEBRAZIONI DELLA «GIORNATA DELLAI REPUBBLICA» ACCELERARE B TEMPI CON L’EMULAZIONE SOCIALISTA Come abbiamo già avuto occasione di ricordare su queste colonne, uno dei segreti di mestiere dell’irredentismo triestino e giuliano — giusta le rivelazioni fatte dal tristemente notorio Silvio Beneo, ossia da uno dei suoi maggiori artefici e fanatici esaltatovi, — coV sisteva nel propalare, attraverso il suo famigerato organo di stampa idi Piccolo» di Trieste, le notizie, concernenti Trieste e la sua Regione, «in modo svisato e falso senza scrupoli e con eccitamenti all’odio» per far si che «l’opinione pubblica italiana, anche nei suoi circoli intellettuali, non 'potesse formarsi un’idea giusta sulla realtà triestina e giuliana». Riteniamo inutile spendere parole per dimostrare come questi insegnamenti del vecchio irredentismo abbiano fatto ottima scuola sul nuovo, formato da elementi che — resi ancora più accesi nell’odio e maestri nella perfidia e nel malcostume dal fascismo, di cui furono e sono zelanti fautori — hanno escogitato nuovi sistemi e i-gnobili mezzi per travisare, con le calunnie .e le menzogne,, la verità su Trieste ed il suo territorio e per aizzare all’odio contro la Nuova Jugoslavia le vittime della loro delittuosa propaganda. Uno di questi sistemi ed ignobili mezzi, praticati dal nuovo irredentismo giuliano, al cui vertice sta, in mitra e qiastorale, il vescovo usurpatore di Trieste, mons. Santin — il quale fra i primissimi «ha giurato di usare sempre la sola lingua di Dante» poiché gli altri «idiomi barbari», di cui si servono un buon terzo dei fedeli affidati alle sue cure pastorali, non sono ammessi e, men che meno, sono tollerabili in Italia, ossia nella «terra dei. santi, i cui confini (molto elastici invero) sono segnati da Dio» e che perciò ben figura in testa alla «Lega Nazionale» — uno di questi i-gnobili mezzi, ripetiamo, è addirittura la «Santa Messa domenicale dalla Cattedrale di S. Giusto» che, tutte le domeniche ed altre festività della Chiesa cattolica, viene trasmessa dalle compiacenti onde di Radio Trieste I. Con questo sistema e questo nuovo potente mezzo di diffusione la propaganda della falsità e dell’odio, — che per tanti anni è stata esercitata da «Il Piccolo» di Trieste con i luttuosi e nefasti risultati noti agli abitanti di Trieste e della sua Regione, — oggi la stessa propaganda, resa più perfida, malvagia e criminosa dal fascismo, parte dall’altare e dal pulpito di S. Giusto e non in senso figurato, ma concreto e reale poiché proprio da quelle due fonti i microfoni di Radio Trieste I attingono i suoni e le voci della falsità e dell’odio di cui è materiata la propaganda del nuovo irredentismo triestino e giulianno. Che poi sia stata scelta proprio Trieste e la sua cattedrale per esercitare, attraverso lai trasmissione del rito religioso cattolico della Messa la propaganda della falsità e dell'odio appare troppo evidente quando si consideri che Trieste la «italianissima fra le cento città d’Italia» è quella che conta le più scarse tradizioni religiose cattoliche, anche perchè una rilevante percen-tuale dei suoi abitanti professano altri culti, quando non siano estranei ed indifferenti a tutti. Questo fenomeno appare maggior. mente■ evidente e caratteristico a coloro i quali ricordano come l’irredentismo triestino e giuliano di un tempo —• che doveva pattare alla «redenzione di queste terre dal turpe servaggio austriaco» — fosse una prerogativa degli elementi laici. anzi dei peggiori .nemici della Chiesa cattolica rappresentati dalla framassoneria la quale, per portare il fiore della gioventù italiana a morire sulle pietraie del Carso, si era limitata a mobilitare le sole campane di S. Giusto. Coloro che ricordano questi precedenti noti possono non. rilevare anche l’evidente paradosso derivato fra gli atteggiamenti di un tempo e di oggi dall’irredentismo triestino e giuliano, paradosso che si spiega nel mostruoso connubio, ora in atto a Trieste, fra i «figli dì Dio ed i figli di Satana» militanti, con unità di intenti, sotto le medesima insegne della falsità e dell’odio. Però questi paradossi e mostruosi connubi sono cose di poco conto per una persona della tempera di mons. Santin che può sempre vantare il titolo d’onore di essere stato altamente «apprezzalo come. vescovo di Trieste» dallo «Uomo della Provvidenza», ossia di Mussolini, il suo sommo maestro che definiva il «fascismo la quintessenza dell’Italianità» e che, sostituendo la sua mistica al Vangelo di Cristo, aveva introdotto la religione della «conquista, della potenza, del dominio e dell’odio». Anzi mons. Santin, per estendere vieppiù la propaganda della falsità c dell’odio, irradiatesi dall’altare e dal pergamo di S. Giusto - favorito in ciò dal C. L. N. dell’Istria, al quale non difettano certamente i milioni e dalla Giunta Amministrativa del Comune di Trieste, che ugualmente può largheggiare di; milioni, per finalità del genere è riuscito a ricavare dalla cantoria Iella cattedrale di S. Giusto m-complesso musicale che può definirsi teatrale e perciò in possesso di tutti i requisiti e le doti per soddisfare i gusti musicali, anche di chi non pratica la chiesa e non si interessa dei riti del culto cattolico. Però la dimostrazione migliore e più palese de)- come mons. Sanììn non dia alcun peso e significato alle accennate incongruenze e mostruosità, una comprova degli ec- mhhbhéméìé sua cricca, è capace di arrivare, — spinto dal suo livore antipopolare e dall’odio fascista antislavo di cui è impregnato — viene offerta dal fatto stupefacente che, per meglio svolgere la propaganda irredentista di falsità e di odio, servendosi della messa, a questa è stala conferita una teatralità che non trova riscontro in cattedrale alcuna del’I-talia per la quale questo pastore dell’anticristo tanto spasima d.'amo-re. Quasi ciò ■ (non bastasse, il ve scovo Santin, che tanto si agita e tutto fa perchè Trieste sia annessa all’Italia e per dimostrare che Trieste in nulla si differenzia dalle città italiane, non solo consente che nella messa domenicale, celebrata nella cattedrale di S. Giusto e trasmessa per radio, la cappella musicale sia formala in modo diver, so da quelle di tutte le cattedrali d’Halia, ma contravviene ad una precisa e tassativa disposizione liturgica del papa Pio X. il quale ha fatto divieto, fino dal 1008, acchè le cappelle musicali delle cattedrali italiane siano formate anche da donne, quindi da voci femminili. Così, grazie a mons. Santin ed ai suoi «fedelissimi» membri del capitolo di S. Giusto, nella cattedrale della «italianissima» Trieste la messa solenne viene cantata da una cappella musicale formata in modo diverso da quelle di tutte le catte drali italiane ed in manifesta violazione delle prescrizioni papali in materia. Ma, come i fatti lo documentano, neppure tutto questo ha valore e significato per il vescovo Santin cui preme ed interessa una cosa sopratutto, ossia che la messa solenne di S. Giusto serva egregiamente per Da propaganda della falsità e dell’odio che sono le basi ed i principi ai quali si ispira l’irredentismo triestino e giuliano dì cui egli è un esponente. Superfluo aggiungere che lo stesso potente mezzo viene utilizzato per i medesimi scopi dai vari don Malusà, strategicamente disposti dal vescovo Santin ai margini della sua diocesi, ossia nella zona B, per ordire le provocazioni contro le vittime del fascismo esponendo i vari mons. Bruni come dimostrato dai recenti casi noti a tutti. I sindacati classisti stanno denunciando da lungo tempo l’insostenibile situazione economica dei lavoratori, causata dal grave distacco tra il guadagno e il costo della vita, e stanno sostenendo la. necessità di una azione sindacale unitaria per risolvere la questione. La media salariale di 30 mila lire mensili, rispetto alle 60 mila occorrenti per là vita di di una - famiglia' proletaria, non può essere più tollerata dai lavoratori e dai dirigenti le loro organizzazioni sindacali. I lavoratori dell’industria, specialmente, hanno numerose volte manifestata la propria insofferenza per cosi basse retribuzioni ed hanno reclamato l’azione sindacale per il loro elevamento. I datori di lavoro e gli organi di governo si rifiutano di accordare aumenti alle paghe col pretesto che ai'.’aumento paga corrisponde «necessàriamente» l’aumento del costo della vita. A tali posizioni, i lavoratori rispondono che si deve incidere l'elevato profitto dei capitalisti e dei grossi commercianti per trasformare una buona parte 'n paghe e stipendi, pensioni e sussidi dì disoccupazione. Una distribuzione in salari dei superprofitti capitalisti si riflette positivamente su tutta la vita dei lavoratori, su tutta la vita del popolo e su tutta l’economia delia Zona. Nella Repubblica Italiana, così come a Trieste, Confindustria e Associazione degli Industriali si paanten-gono intransingenti e sono sostenuti in questa posizionen dal Governo Italiano, dai suoi organi esecutivi e di stampa e dalle forze conservatrici e relativa stampa della zana anglo-americana del T. L. T. La Segreteria della Confederazione dei Sindacati classisti considera necessario inquadrare l’agitazione delle masse operaie con realismo, si, ma con decisione; farsi interpreti dei bisogni dsi lavoratori e delle loro giuste rivendicazioni. E’ necessario muoversi: abbandonare la tattica dell’aliteni-smo; scuotere l’ambiente sindacale in tutta la sua ampiezza. I lavoratóri, organizzati nella Camera de! Lavoro, devono pretendere dai propri dirigenti posizione e atteggiamento corrispondenti .ab a volontà degli aderenti e non l’alliaeaimento della Camera del Lavoro di Trieste alla tattica negativa ed ostruzionista assunta, nella circostanza, della Confederazione Italiana Sindacati Liberi. L’inevitabile sviluppo dell’agitazione tra le masse lavoratrici deve trovare una giusta situazione e posizione fra le direzioni delle organizzazioni sindacali. I Sindacati classisti mettono sull’avviso i lavoratori e dirigenti sindacali sul pericolo dell’azione sindacale isolata, slegata, o, peggio, fatta tanto per «far onore alla firma». E’ indispensabile bandire dal ____________lo-tznvntrvvi nffm* nrptvpn« Quest’anno i nostri lavoratori si stanno preparando a celebrare con grande solennità la ricorrenza della «Giornata della Repubblica», che — cade il 29 c. m., anniversario della storica sessione'dell’A. V. N. O. J. L’U; A. I. S., il nostro Fronte popolare, ha già costituito dei comitati organizzativi dei festeggia, menti che hanno il compito, assieme alle altre organizzazioni di massa, di dirigere la messa in atto deli preparativi. E’ perciò che TU. A. I. S. si è appellata a tutte le organizzazioni di massa per un’in-temsificazione dei preparativi stessi, invitandole a prendere le più sva- Sono noti i fatti che hanno portalo all’incidente di Krkavče, dii cui ne ha fatto le spese mons. Bruni e perciò non ci dilungheremo ad illustrarli. Inoltre, il comunicato degli. Affari Interni li ha già inquadrati nella loro reale consistenza e l’inchiesta, in corso, chiarirà definitivamente la questione. Naturalmente, ed altrimenti non poteva essere,. la stampa della coalizione cominformista e reazionaria ne ha fatto una speculazione propa. gandistica, ricorrendo alle solite mistificazioni col metodo, già collaudato, e col fine, arcinoto, di calunniare il Potere popolare e rinfocolare gli odi sciovinisti. Alle notizie più strampalate ' e: fantastiche, inventate e date in pasto agli ingenui,, si contrappongono fatti- inoppugnabili, i quali dimostrano come l’episodio, in se stesso deprecabile, non è altro che zione o gelosia sindacale, ogni pretesa di monopolio, di esclusivismo: bisogna dimostrare coi fatti che si vuole prima dli tutto rispettare la volontà dei lavoratori e che si tiene conto delle loro inderogabili esigenze. La Segreteria dei Sindacati Classisti fa perciò appello ai Sindacati Unici e alila Camera del Lavoro, ai Comitati direttivi di tutte le categorie, ai Comitati Aziendali e alle Commissioni Interne, ai sottocomitati e ai fiduciari, così come a tutti gli attivisti sindacali dell’una, dell’altra o della terza organizzazione sindacale, fa appello a tutti i lavoratori affinchè,, intervenendo essi stessi nella situazione, si realizzi un accordo intersindacale sulla base di un’azione concordata ed unitaria capace di affrontare, con grandissime probabilità di successo, la questione del migliormento delle condizioni idi vita deli lavoratori di Trieste. Alla ribhiesta di aumento del 15% sulla retribuziona, si deve aggiungere quella della sistemazione * Il Nel momento attuale uno dei maggiori problemi della nostra economia è quello del movimento e dello scarti* ibio merci in generale. I problemi del movimento e dello scambio dene merci tra le città ed i paesi non posso-' no essere presi in considerazione st-i paratamente dalla problematica eco» nemica generale, essendo essi parte integrante dell'economia stessa, Molti mutamenti politico — sociali ed economico — sociali venutisi a creare quale risultato della rivoluzione popolare in Jugoslavia e dello sviluppo della nostra economia considerata nel suo insieme, i mutamenti del dopoguerra relativi alla struttura sociale della popolazione, la liberazione sociale ed economica dei lavoratori ed infine il -carattere e la situazione dai rapporti tra merce e danaro come pure la situazione particolare del paese, tutto ciò iha influito sullo scambio merci. ■Il movimento merci è andato perciò acquistando sempre nuove forme che possono essere storicamente diverse, ma ohe sono sempre condizionate alle cause suddette. Lo stesso caso si è verificato con l’introduzione dei provvedimenti eonomici nella vita del circondario istriano dal primo a-gosto di quest’anno sino ad oggi. Il passaggio al nuovo sistema economico è di grande significàto per lo sviluppo economico e sociale del Circondario istriano. Con il nuovo sistema l’organismo economico si allontana dall’amministrazione e si afferma l’autonomia delle imprese economiche quali ■ produttori indipendenti che si presentano Uberamente sul mercato. Il nuovo sistema sii rafforzerà tanto più, quanto migliore sarà l’organizzazione del mercato e quanto più sta-__^ilÌ_£^lustL_saranno i prezzi ed 1 Sairà bene pertanto dare . una scorsa, almeno parziale, allo svolgimento dell’attività - alla base. DISTRETTO DI BUIE A Buie il Comitato cittadino del Fronte Popolare sta mettendo in atto un programma di lavoro veramente largo e concreto. Una parte preponderante di questa attività è dedicata al lavoro di elevamento ideologico-cultu.rale, tramite conferenze popolari par blocchi di case e sui problemi economici attuali e conferenze scientifico-letterarie nell’ambito del C. I. C. P. nonché la preparazione del Circolo Croato di cultura Popolare al Festival di fine una delle conseguenze• di un'azione provocatoria, diretta dallo stato maggiore del vescovo Santin, conseguenza da esso desiderata e giunta, come su ordinazione, per i suoi scopi, che furono, sono e rimangono sempre quelli: tener desti ì focolai irredentisti e fomentare l’odio fra le nazionalità conviventi nel Circondàrio istriano. Ciò è dimostrato dal fatto che Santin era perfettamente' a conoscenza della ripugnanza delle popolazioni slovene di quei villaggi verso la sua persona e verso qualsiasi suo rappresentante, poiché la nostra gente non può non ricordare i precedenti di mons. Santin, fautore ed apologeta del fascismo. Le persone di buon senso e le autorità locali misero in tempo utile sull’avviso il decano di Krkavče sull’avversione serpeggiante fra quelle popolazioni contro il vescovo, nemico del pòpolo e 'delle della contingenza nella paga base, la richiesta di riconoscimento di fatto ,ò di diritto di un comitato a-zietidale, commissione interna o fiduciaria in tutte ile aziende di Trieste; si deve battersi affinché contratti ed accordi sindacali siano rispettati dappertutto, nelle grandi come nelle piccole aziende; che sia cessato di esercitare nelle aziende forme di disciplina di' tipo poliziesco, sia migliorato il trattamento ai disoccupati e qtìello della Previdenza Sociale, siano migliorate le condizioni nelle mense aziendali, e cosi via. . La 'Segreteria della Confederazione dei Sindacati classisti si rivolge a tutti i lavoratori, invitandoli a scuotere da dosso Puri cor diffusa apatia e la sfiducia nelle proprie forze, a vigilare attivamente sui propri interessi e siulla propria lotta, a far sì che la giusta rivendicazione del 15% di aumento sulle paghe sia sostenuta integralmente fino al suo completo riconosciménto. rapporti tra i prodotti agricoli ed Industriali. Senza questa base non è concepibile l’attuazione della legge delia domanda e della offerta, che è la carateristica del nuovo sistema economico. Nella- lotta per la stabilizzazione e l’equiilibrio dei fondi di acquisto e di merce non possiamo concepire mutamenti più evidenti. La diminuzione dei prezzi dei generi alimentari ed ■industriali e l’organizzazione dei mercati dii prodotti agricoli — per far si che le cooperative agricole di produzione, le cooperative di tipo generale ed ,il produttore individuale offrano al consumatore 1 propri prodotti secondo la legge della domanda e della offerta sui mercati organizzati — costituiscono un grande passo innanzi verso la stabilizzazione delleconomia in generale e verso la diminuzione dei prezzi dei prodotti industriali td agricoli. Qualsiasi aumento del fondo pagamenti’ significherebbe un ulteriore aumento dei prezzi sul mercato, pei primi i prezzi dei prodotti agricoli. Con ciò si otterrebbe l’effetto opposto, cioè non la diminuzione dei prezzi ma il loro aumento. Un modo a-datto'per giungere alla stabilizzazione, è la diminuzione dei prezzi de) prodotti agricoli sul mercato organiz. novembre. In coi-so di svolgimento vi è un corso di taglio e cucito, organizzato dall’UDAIS, un corso di economia domestica, organizzato dall’UAI'S e iun corso di tecnica popolare, frequentato da 120 allievi. L’organizzazione giovanile sta preparando un vasto programma di manifestazioni sportive, mentre si sta (provvedendo ai preparativi per 1’addobbo e l’afobellimento della cittadina, per darle un aspetto solenne e festoso ad un tempo. Le organizzazioni sindacali nelle imprese economiche cittadine hanno iniziato una gara d’emulazione per rammento ed il miglioramento della produzione sue conquiste, macchiatosi d’infamia con le «benedizioni dell’Altìssimo» alle armi di coloro che seminarono stragi e distruzioni proprio in quei paesi. Tutti sanno in quei villaggi, ad esempio, che*. Santin, venuto di persona a constatare il vandalismo nazì-fascista sulle rovine , dì Šmarje, ancora fumanti dopo la razzia, continuò ad impartire le sue benedizioni ai carnefici del nostro popolo e ad auspicare la vittoria delle forze di Satana. Le sagge parole di chi, preoccupato di non giungere ad incidenti di sorta, consigliava di desi-, ster e' dall’intento, non vollero ascoltarle. Si chiedeva ad esempio l’intervento della Difesa popolare, richiesta che venne accolta inviando - sul posto della cerimonia religiosa una pattuglia di servizio. Che cosa rappresenta ciò se non un atto di sfida aperta e di provocazione nei riguardi di quelle popolazioni? E ciò tanto più per il fatto che nella mattinata dello stesso giorno era stata somministrata, dal medesimo mons. Bruni, la cresima nella cattedrale di Capodistria cui hanno partecipato oltre 100 bambini dei villaggi. Rimarrebbe da chiederci ancora quale sia stato il motivo per cui si volle somministrare la cresima pro. p/rio in Krkavče, dato che chi la richiedeva poteva accompagnare i propri bambini a Capodistria, come è stato fatto da quelli degli altri paesi. La . risposta non può essere che una: si voleva ad ogni costo provocare un incidente per servirsene a scopi propagandistici. Bisogna sapere che l’aver scelto Krkavče, già da per sé, conferma le mene provocatorie di Santin, in armonia con le tradizioni di un tempo e con l’operato attuale dell’irredentismo italiano. Infatti, già sotto gli Absburgo (ma non erano essi, a detta degli irredentisti,. .. dei «mangiaitalìani»?) la Lega Nazionale, abbondantemente foraggiata dal Governo di Roma d’allora e mercè la compiacenza di quello austro-ungarico, istituì colà una scuola privata italiana che fu un’arma per la snazionalizzazione della popolazione, tutta slovena, di quel villaggio ricorrendo ad ogni mezzo, persino al compenso in denaro per quei giannizzeri che affidavano ì propri figli a quella scuola — mercato di carne umana. Come si vede la coerenza non difetta e le conseguenze dell’episodio increscioso sono da imputarsi ai veri responsabili: il vescovo Santin ed i suoi alleati sciovinisti. zato con la simultanea diminuzione dei prezzi dei prodotti industriali, cosicché si vengano a creare equi rapporti . tra i prezzi dei prodotti agricoli e dei prodotti industriali. Questo ipodo di stabilizzazione del mercato determina pure l’elevamento dello standard di vita. E’ logico che nel memento attuale si producano ancora dislivelli e una maggiore differenza tra 1 fondi di acquisto e di merce in relazione al maggiore livello dei prezzi. Uno dei problemi fondamentali nel nuovo scambio merci è la sproporzione dell’attuale fondo di consumo, ma anche questa situazione sta migliorando in rapporto all’attuale consumo di merci e di non merci. Nel vecchio .sistema economico la sproporzione. si esprimeva sopratutto nei prezzi- dei consumi delle non merci, e per Tàppunto con affitti estrema-mente bassi per gli appartamenti, per il consumo dell’energia elettrica, del-Taciqua ed altro. Ciò aumentava la pressione sul fondo merci, che viene ora considerevolmente regolata dal nuovo sistema in rapporto alla relazione , denaro — merce. ’ Il nuovo sistema offre al consumatore la possibilità di disporre da solo dei propri mezzi in danaro, di acquistare e consumare il fondo merce nonché per la preparazione professionale dei lavoratori e dei Consigli operai, nei loro compiti specifici. Questo compito basilare per le nostre istituzioni economiche e per la nostra economia in generale, sembra essere stato bene impostato anche dai lavoratori della «Naprijed» di Umago e di altre imprese. Il collettivo: di lavoro della «Naprijed», dopo una serena e larga discussione, si è preso l’impegno di portare a termine, perda «Giornata della Repubblica», i lavori più urgenti e necessari in corso di esecuzione, tra cui il bagno pubblico a Buie e la cabina elettrica a Ca-stelvenere, nonché di svolgere una intensa attività ìdeodogica-culturaie e di studio dei problemi economici attuali al fine di abilitare gli operai allà direzione dell’impresa. DISTRETTO DI CAPODISTRIA Ad Isola si è costituito ed è entrato in funzione 1 il comitato organizzatore dei festeggiamenti, stabilendo un programma di lavoro che impegnerà tutte le organizzazioni di massa. I risultati però non sono ancora evidenti, ciò principalmente per il fatto che le organizzazioni alla base non hanno corrisposto con proprie iniziative. Infatti la filiale sindacale dell’ex Ampeiea, invece di assumersi l’iniziativa nel propria ambito per elaborare un programma di lavoro ed impegnare le maestranze, in emulazione, alla risoluzione di problemi contingenti e di interesse per tutto il collettivo che sono molti-basti accennare alla necessità delTabilitazione del Consiglio degli operai alla dirigenza, al piazzamento dei prodotti in giacenza, ecc. — problemi da cui dipende la stabilizzazione economica della fabbrica e l’elevamento del tenore di vita dei lavoratori, ha «atteso di,Attive'». A questo proposito non sarà male ripetere ancora una volte che «attendere direttive» equivale, in effetti, alla presa di posizione contrastante con i principi informatori della nastra democrazia socialista, che, già in partenza, ostacola la partecipazione attiva delle masse lavoratrici alla vita sociale, esprimenteisi nella lotta per l’edificazione socialista, con conseguenze negative evidenti. Non vorremo con ciò dire che una simile posizione, della dirigenza della filiale sia intenzionale, ma non possiamo non richiamare l’attenzione dei compagni — e ciò valga pure per le altre organizzazioni che peccano in questo campo — sulla necessità di stimolare le iniziative di ogni singolo lavoratore, poiché soltanto così il nostro lavoro potrà avere successo. Del resto, anche all’ex «Arrigoni» — ove pure esistono numerosi e-difficili problemi da risolvere — si è atteso la direttiva del Comitato cittadino dei S. U. C. per dare corso all’attività, come se questa attività dipendesse unicamente dai preparativi per il «29 novembre» invece di essere continuativa e sistematica, poiché, senza dubbio, i problemi pendenti non sono incominciati ad esistere in coincidenza con la preparazione alla «Giornata della Repubblica», ma erano attuali prima e lo rimarranno anche dopo. Questo difetto, che si registra un pò ovunque, è una forma , di lavoro errata, a carattere di campagna propagandistica, che dobbiamo assolutamente evitare, rendendo il nostro lavoro metodico, continuativo e quindi, soltanto co-sì, efficace. E questo è un problema che riguarda un pò tutti noi. soltanto nel quadro delle sue necessità personali ossia delle spese necessarie aliai vita. Nel vecchio sistema lo standard di vita raggiungeva T82 % del livello dii vita, mentre la nuova base dei fondq pagamenti (come l,o sfruttamento della capacità di acquisto s,ul mercato delle merci e non merci) è molto migliore: essa copre infatti il 96 % del fondo medio pagamenti, il che significa nel nuovo sistema economico, in generale, un miglioramento del 14 % sullo standard di vita preeesi-stente. Un ulteriore provvedimento per la stabilizzazione dei mercati e di un equo rapporto dei prezzi dei prodotti agricoli ed industriali è la diminuzione dei prezzi dei tessili del 10 %, del tabacco del 25 %, dei combusti* bili deU’llj63% e dello zucchero del 12,24 %; Il che significa una diminuzione dii prezzo nel movimento merci annuale, per il Circondario istriano, di oltre mezzo miliardo di dinari e signifea ancora che la capactà di acquisto è aumentata, mentre il carovita è diminuito. In tal modo una famiglia, composta da quattro membri, risparmia annualmente, per effetto di tale diminuzione, il 26.63 % dello stipendio mensile. (Continua al prossimo numero) AttuJità politica La R. P. F. J. e LO. N. U. ■ La prima settimana di attività dell’assemblea generale dell’ONU ha ovviamente fatto passare in secondo piano ogni altro avvenimento internazionale. Il dibattito sulla politica generale, nel quale sono intervenuti i rappresentanti delle maggiori potenze, ha costituito una delusione per le aspettative dell’opinione pubblica, in quanta ha dimostrato che non si è verificato alcun progresso verso ila normalizzazione dei rapporti tra ì grandi e quindi verso una distensione. In particolare il discorso del ministro degli esteri russo, Wishinski, ha fatto venir meno le illusioni dei più ottimisti. Le parole con le quali il capo della delegazione russa ha giudicato il piano di disarmo degli occidentali, che pur nei suoi difetti, può rappresen. tare una piattaforma di discussione, dimostrano che Mosca da una parte non vuole accettare il colloquio con gli occidentali, e dall’altra intende continuare ad usufruire dell’ONU come di una tribuna propagandistica. Si tratta di ,un inizio poco confortante per chi, ed è la stragrande maggioranza degli uomini, si attende dall’attuale sessione del-l’ONU un deciso avvio verso una nuova atmosfera internazionale, che consenta la soluzione di tutti i pro. blemi controversi. Nel quadro dell’attività dell’ONU, particolare interesse ha suscitato la decisionen dell'ufficio di presidenza deU’asisemiblea, che pu richiesta jugoslava, ha accettato con 10 voti fovorevoli e due contrari, quelli dei rappresentanti russo e polacco, l’sorizione nell’ordine del giorno dei lavori, della questione relativa all’atteggiamento ostile e provocatorio della Russia e dei suoi saltelliti nei confronti 'della R. P.F. J. Malik ha tentato inutilmente di evitare che la questione venisse posta dinanzi alle Nazioni Unita e, con un’indisoussa buona dose di faccia tasta, ha definito la richiesta jugoslava «priva di fondamento». Evidentemente per il rappresentante russo, gli incidenti e le provocazioni ai confini jugoslavi, lo spionaggio e le attività terroristiche organizzate in territorio jiugoslavo dagli agenti1 ideU’NKVD, il blocco economico, la campagna di odio anti-jugoslavo condotta in tutti i paesi dell’est europeo, la deportazione delie minoranze jugoslave in Romania, Bulgaria ed Ungheria, tutto ciò sarebbe frutto dei sogni dei dirigenti jugoslavi e non una tragica realità. Il tentativo di Malik non è servito a nulla e il Cremlino deve rassegnarsi all’idea che l’aissem-blea generale dell’ONU discuta uno degli aspetti più evidenti e più gravi della sua politica aggressiva. La settimana scorsa scrivevamo che la congiuntura internazionale assegna alle Nazioni Unite ili campito fondamentale di schiarire l’o-rizzonite internazionale, attraverso l’eliminazione di tutte quelle situazioni che minacciano la pace nel mondo. Una di queste situazioni, anzi una delle più pericolose, è indubbiamente quella determinata dalla pressione aggressiva esercitata contro la Jugoslavia da tutti i paesi dell’Europa orientale. D’altra parte la forte sensibilità di tutti i settori dello - scacchiere internazionale e ila fragilità della situazione .attuale, hanno confermato ed e-steso la validità della legge della interdipendenza tira i problemi esistenti nel mondo, e di conseguenza hanno spezzato ogni diaframma politico tra i continenti e reso la pace nel mondo veramente indivisibile. E’ chiaro quindi che la minaccia che grava sulla Jugoslavia non interessa isolo questo paese, e pertanto il suo. Superamento rappresenta uno dei compiti più importanti dell’ONU. Nel «Libro Bianco» pubblicato dal Governo Federale nello scorso aprile era detto chiaramente: «Il governo jugoslavo non ha sinora e-sposto questo problema di fronte all’ONU, perchè ha cercato di risolvere la questione con dirette trattative diplomatiche tra le parti interessate. Il governo della Jugoslavia sarà però costretto a ricorrere alle Nazioni Unite qualora i governi -dalla Russia e degli altri paesi. dell’Europa orientale non si dimostrino pronti a cercare un.a soluzione pacifica di questo problema ohe costituisce un pericolo per la pače nel mondo.» Nel corso (dii questi ultimi mesi è divenuta sempre più evidente la impossibilità di superare la diffi- ' eile situazione mediante trattative diplomatiche dirette, e d’alti a parte gli incidenti e le provocazioni contro la Jugoslavia sono aumentate. Ciò è documentato tra l’altro nelle note inviate negli ultimi giorni dal ministero degli esteri jugoslavo ai governi di Budapest, di Bucarest e di Sofia. In queste condizioni è evidente che il governo jugoslavo non poteva più tardare a porre l.a questione dinanzi all’ONU. L’iscrizione della richiesta della R. P. F. J. nell’ordine del giorno dei lavori dell’assemblea generale costituisce .riconoscimento .ufficiale da parte dell’ONU della responsabilià che ricade .sui paesi cominformiati per la grave situazione determinatesi nell’Europa sud-orientale e dall’altra parte è una nuova sconfitta del Cremlino in relazione al suo illusorio'obiettivo di isolare la Jugoslavia. I luminari di Mosca si ingannano ancora quando credono di poter impunemente ricalcare le orme ancora fresche dell’aggressore nazista. Renzo Franchi LA LOTTA E LA POSIZIONE DEI S.U.C. DI TRIESTE L'UNITA'D'INTENTI E' NECESSARIA per un'azione sindacale efficace Rispetto alla volontà ed alle esigenze dei lavoratori triestini CONSIDERAZIONI IN MERITO ALL* EPISODIO Dl KRKAVČE LA RESPONS ABILITA’ RICADE su Santin e sugli irredentisti IN MARGINE ALLA CAMPAGN A COMINFORMIST A ED IRREDENTISTA SBfiSlBSU PROGRESSI BIELLA STABILIZZAZIONE ECONOMICA I principi Informatori od s vantàggi dei muovo sistema economico RIUNITO A Pl RANO IL C.E. DELL'UNIONE DEGLI ITALIANI TRACCIATO A GRANDI LINEE IL PROGRAMMA dell'ATTIVITÀ' FUTURA Al Q.LC.P. €A. Gramsci> di Capodistria la bandierina transitoria L’EMULAZIONE SOCIALISTA Dal plenum distrettuale deli' U.A.I.S. a Capodistria L'OALS. E' LA FORZA MOTRICE DI OGNI ATTIVITÀ' SOCIALE Sabato sborso a Pirano è stata tenuta la riunione del Comitato esecutivo dell’Unione degli Italiani, -presenti i segretari ed i presidenti dei C. I. C. P. del Circondario ed 1 rappresentanti dei gruppi artistico culturali. In apertura, il compagno Agarmis ha svolto una breve relazione, precisando die alla II. Rassegna dell’Unione degli Italiani hanno partecipato 81 compiessi artistico culturali con 1.162 esecutori e che alle varie manifestazioni hanno presenziato 22.000 persone. L’oratore ha ringraziato ii compagni che più hanno contribuito per la miglior riuscita di questa manifestazione culturale, menzionando il prof. Guido La Pasqual.a, la p-rof. Divo Romanità, Radivo Antonio, Petronio Antonio, Benedetti Tarcisio, l’ispettore scolastico Depangher Antonio e gii insegnanti che si sono adoperati per 10 sviluppo culturale della popolazione italiana del no-stro circondario. Il compagno Agarinis si è quindi soffermato su alcune delieenze da eliminare nel futuro, quali la mancanza di continuità ne! lavoro nella maggior parte dei C. I. C. P„ la mancanza di iniziativa e del senso di responsabilità dei comitati direttivi dei circoli. Egli ha poi tracciato, a grandi linee, il programma della futura attività dei C. I. C. P. che dovranno curare costantemente re-levamento della cultura degli italiani del circondario. Ha concluso, affermando che ai circoli verrà lasciata la più-larga autonomia per lo sviluppo delle varie forme di . lavoro che ad essi meglio si centanno. Dopo la relazione delle giurie, è stata effettuata la consegna della bandierina transitoria al migliore circolo. Fra gli applausi dei presenti, 11 rapp. dell’Uniione degli Italiani ha quindi consegnato l’ambito trofeo ai comp. Darlo Scher, segretario del C. I. C. P. «À. Gramsci-» di Ca-podis-tria,. In conclusione ai lavori è stata approvata, per acclamazione, una ino zione di protesta che i’Unione, a no-me della popolazione italiana del Circondario, invia al governo italiano In merito -al provocatorio processo di Lucca, ove siedono sul banco degù imputati i più genuini rappresentanti del popolo italiano, quelli che han- no salvato l’onore dell’Italia nella guerra di Liberazione. Là mozione così conclude: «A nome di tutti gli italiani democratici del Circondario dell’Istria, che, in fraterna unione con i popoli sloveno e croato conviventi nel Circondario stesso, edificano il socialismo, esprimiamo la nostra energica protesta per questa ennesima provocazione antijugcslava che suona offesa gravissima alla pagina più bella della recente storia del popolo italiano. Questa nostra protesta si eleva tanto più indignata in quanto tutto ciò rende più difficile lo stabilimento oi rapporti normali e d’amicizia tra l’Italia e la Jugoslavia per i quali tanto si sta adoperando il governo Jugoslavo e che sono nell’interesse di entrambi i popoli e della pace.» * RESPONSO DELLS GIURIE GRUPPI FILODRAMMATICI 1) Capodistria: Nozze Capodistri-ane 64 p. Osserv.: L’elevata punteg-p-jntuva è dovuta alla felice scelta del .soggetto di spiccato carattere folcloriis-tico e popolaresco. Avremmo voluto però, che il regista si avvalesse della sua autorità per apportare al testo quelle modifiche che lo avrebbero reso più aderente allo, scopo. Regia .poco curata e che non ha saputo avvalersi delle possibilità artistiche e tecniche a sua disposizióne. Invitiamo, il regista ad uno studio più profondo ed analitico delle risorse sue e del personaggio. 2. Isola: Cronaca, 62 punti. Osservazioni: Lavoro di scelta non troppo felice. Una migliore avrebbe favorito il gruppo. Il lavoro, dal punto di vista pedagogico e sociale, non è positivo. La regia considerando le possibilità dei giovarmi artisti, ha raggiunto pregevoli risultati. Ar. tisti da segnalare: Martini, Salvi e Benvenuti Liliana. Buona La scenografia; costumi e trucchi in carattere. 3. Pirano: «Una lampada alla finestra», 61 punti. Osservazioni: Scelta del lavoro buona, ma non adatta alle possibilità artistiche del gruppo. La regia ha vissuto il carattere del personaggio. Consigliamo il regista ad una maggiore, accuratezza nello s-tu. dio nsieolngico del personaggio. Non molto felici i -movimenti e l’improvvisazione scenica. La scenografia ha realizzato un carattere indefinito, invece -di creare l’ambiente con i mezzi realistici richiesti dal lavoro. Attori distintisi: Michelini, Fragi-acomo Anita. 3. A pari merito — Capodistria: idi Cieco» punti 61. Osservazioni: lì lavoro è lontano dalla nostra realtà sociale, dalla nostra vita e quindi non è degno di essere discusso. Regia, appassionata. Scenografia, costumi e trucco adeguati. Ammirevole lo sforzo degli attori, degno d.i maggiore causa. Vanno segnalati Dario e Lucia Scher e Nino Giorgesi. 4. Buie: «La Bosseta de Togio», 55 punti. Osservazioni: Scelta del lavoro buona. La regia è apparsa ins-uf-ficente. Fra gli errori della regia: scompostezza dei movimenti scenici ed ingiustificato accalcarsi degli attori alla ribalta. Scenografia non intonata all’epoca. Costumi discreti. Attori da segnalare: Anita Agarinis -e Anita Bosic. 1:1 gruppo, per -cause non sue, ha iniziato la preparazione in ritardo, ed il regista, nel breve tempo che aveva a disposizione, ha dato tutta la sua buona volontà e passione artistica. 5. Umago: «Mita e Golu», 49 punti. Osservazioni: Scelta del lavoro buona. La compagnia conta elementi apprezzabili e volonterosi. Si chiede l’assegnazione di un regista e nonché ^assistenza morale e materiale da parte dell’Unione. ORCHESTRE 1. Orcheistir-a di F-iriano. OTTETTI 1. «Salon» di Capodistria con 52 punti. COMPLESSI MUSICALI a fiato 1. Banda S. Lucia con 66 punti. 2. Banda Buie con 57 punti. COMPLESSI MANDOLINISTICI 1. Capodistria con 56 punti. 2. Cittanova con 55 punti. 3. Capodistria (quintetto) con 52 punti. 4. Pirano con 47 punti. ORCHESTRINE TIPICHE 1. Isola (Jazz) con 49 punti. 2. Umago con 41 punti. 3. Buie con 27 -punti. FOLCLORE 1. Buie con 33 punti. 2. Capodistria 33 punti. 3. Grisignana 30 punti. 4. Momiano 25 punti. PIONIERI (filodrammatiche) 1. Isola: «Il Reuccio ed il suo cruccio», con 77 punti. 2. Capodistria: «Roberto di Roncaglia», con 54 punti. BOZZETTI DI PIONIERI 1. Buie: «La repubblica-», con 70 punti. 2. Cittanova. 3. Pirano. FOLCLORE PIONIERI 1. Isola con 43 punti. 2. Capodìstria con 22 punti. L’ATTIVITÀ’ CULTURALE BEGLI SLOVENI E CROATI IL 400.IDO ANNIVERSARIO del libro sloveno Si sono svolte nel nostro distretto, con un grande concorso dii popolo, le manifestazioni del quadricentenario del libro sloveno, conclusesi sabato scorso a Cap-odilstria, con una celebrazione al teatro del Popolo, durante la quale ha presso la parola il compagno France Bevk seguita da u-no spettacolo culturale al quale hanno partecipato complessi corali e dei RIUNITO IL CONSEGUO DELL’AGRICOLTURA Le eoe pepatile dirigano la lotta per il ©©-staute ribasso dei prezzi Verranno costituiti nel capodistriano due vivai di piante fruttifere Si è riunito, giorni orsono a Capodistria, il Consiglio circondariale dell’agricoltura, per discutere importanti problemi connessi con la produzione agricola, quali: la situazione e le funzioni delle cooperative agricole di tipo generale, la formazione di unioni di agricoltori, i lavori di rimboschimento, l’acquisto 'di Sementi e dei concimi all’estero, l’irrorazione delle piante fruttifere, eoe. In apertura, il comp. Bìloslavo, presidente del consiglio, ha reso noto che sono stati -previsti per il 1952 gli investimenti per le cooperative di 'produzione e la formazione delle cooperative per la manutenzione delle bonifiche, che sono stati aperti dei corsi per gli agricoltori sul modo di irrorare le piante da f-rrutto, ecc. In seguito il comp. Pavlic -ha parlato sulla situazione delle cooperative -agricole di tipo generale e sulle loro funzioni nel nuovo sistema economico. Egli ha rilevato che alcune cooperative non hanno compreso la loro funzione .socialista poiché — invece di intensificare la loro opera per l’incremento della produžio, ne agricola, curandosi di fornire ai soci le sementi ed i concimi e mezzi di riproduzione necessari — si dedicano al commercio, però non intervenendo sui mercati per abbassare i prezzi, ma con scopi speculativi. Mancando poi il controllo -del personale amministrativo, il funzionamento di certe cooperative lascia molto a desiderare. Casi del genere si rivelano nella cop. di Scof-fie, in quella di Corte ed infine in quella di Maresego. E’ stato .riscon. trato anche il manifestarsi di tendenze burocratiche locali e la man. canza di collaborazione fra le cooperative, le organizzazioni di massa ed il potere e che in certe cooperative non si faccia differenza alcuna fra soci e non soci ecc. Ci sono poi funzionari di certe cooperative che, con la loro condotta incosciente, provocano giustificato malcontento e l'allontanamento di membri delle cooperative stesse. Ad esempio, a Borst è avvenuto che i funzionari della cooperativa hanno rifiutato una partita di concimi chimici, con la scusa della mancanza di posto per Ti.mmagaz-zinaimenito; Oggi i contadini di Borst, ai quali necessitano i concimi per le semiine autunnali, sono privi e di ciò giustamente ne fanno carico al responsabile della cooperativa. In conclusione alla sua relazione, il comp. Pavlic ha informato i consiglieri che il rifornimento di concimi è assicurato poiché ne sono stati importati 281 vagoni. It comp. Kraljevič, di Buie, ha sollevato il problema della costruzione delle case del cooperatore a Crasizza e Vi’lano-va, i cui lavori sono in fase di arresto ed ha proposto che il Potere popolare, col contributo delle organizzazioni co- ■ oparativistiche, porti le opere ad un livello tale da poter utilizzare il la voro fatto. Il consiglio ha deliberato che le cooperative curino l’interesse dei loro soci, fornendo le sementi ed i mezzi di ri-produzione necessari, p che dirigano la lotta per la dimi- nuzione dai prezzi dei prodotti a-gr-icoli in concorrenza con il settore privato. Il comp.Pejrek ha richiamato l’attenzione dei presenti sul fatto- che nella decorsa annata i frutticoitori hanno dedicato poca cura ai frutteti, non effettuando le irrorazioni necessarie per combattere le malattie e gli insetti -nocivi. In conseguenza di ciò la produzione delle frutta va scemando, e cita il caso delle pasche, delle qua-li quest’anno sono stati collocati sul mercato pochi quintali, mentre tutti sanno che la produzione delle -pesche era rilevante negli anni precedenti. Necessita quindi, ha rilevato il comp. Pejrek, che quest’anno venga condotta -un’aizio-ne decisiva per la salvaguardia dei nostri frutteti. Il consiglio ha poi esaminato il problema del rimboschimento, giungendo alla conclusione ohe, date le condizioni climatiche del nostro Circondario, sarebbero forse meglio indicate altre piante di quanto lo siano i pini marini, ecc. Nella corrente annata verrà organizzata la settimana del rimboschimento e ciò a cura delle delegazioni distrettuali per l’agricoltura, in collegamento con le or-ganiz. di massa. Il comp. Jurissevic ha proposto che vengano organizzarti! corsi serali per rincremen-to dell’agricoltura a condizione però che non si ripeta quanto è successo più volte l’anno scorso, quando gli agricoltori erano riuniti, ma i conferenzieri non si facevano vivi ca-us-a la mancanza di mezzi di trasporto. Il consiglio ha poi deliberato la costituzione nela zona di Capod-i-stri-a divivai di alberi da frutta, vivai per quali è previsto l’i-mme-dia-to inizio dei lavori. In conclusione è stata proposta l’apertura a Capodistria di un negozio di vendita dei generi e mezzi di riproduzione per gli agricoltori. giorni al cinematografo Arrigomi di Isola il nuovo proiettore cine-matograifico di produzione jugoslava, testé acquistato. Per l’occasione è stata data una rappresentazione cinematografica per gli operai dei locali conservifici e per altri invitati. * Per venire incontro ai produttori agricoli, i quali detengono ancora buoni per l’a-cquisto dei prezzi collegati, che avevano perduta la loro validità dopo l’entrata in vigore del nuovo -sistema e-concimico, il Consiglio per il commercio presso il CPC per l'Istria ha disposto di ripristinare il valore di tali buoni per il periodo dal 10 al 30 novembre, dopodiché tali buoni non saranno più validi. / I possessori dei buoni potranno acquistare esclusivame-nte prodotti industriali, usufuendo di uno sconto del 45%, ossia pagheranno il 55% del valore della -merce acquistata in contante ed il resto con i buoni. Rimane invece immutato il valore dei -buoni di stimolazione per le cooperative agricole e per i loro membri. I possessori di questi buoni usufruiranno di uno sconto del 65% e potranno acquistare quanto loro necessita, sia in generi alimentari, che prodotti industriali ecc. pionieri, nonché il gruppo folcloristi-co d:i Decani. -Durante la settimana ha avuto particolare successo la mostra del libro, aperta a Capodistri-a, ove erano esposti al pubblico i lavori prodotti durante i quattrocento anni dalla letteratura slovena. Fra tali interessanti lavori esposti figurava upa copia- originale dei.fa Bibbia del Dalmati-no ed altri documénti bibliografici del rinascimento. — Vasto interesse ha destato l’apertiira anche a Pirano di tale mostra. il A Decani la manifestazione è coincisa con r-otta-ntadues-imo anniversario della costituzione del Circolo di Cultura sloyeno «Jadran». Durante ia settimana è stato ospite del nostro distretto, il complesso drammatico del Teatro Popolare Sloveno di Trieste, il quale ha rappresentato ad Isola e a Capodistria il dramma «Gospoda Glembajevi» (I signori Glembajev) di Krleža. PER IL FESTIVAL della cultura croata Nei Circoli di cultura croati del Distretto di Buie fervono i preparativi per la V. Rassegna della-Cui. tura Croatia, che si .svolgerà nelle località di Buie, Matterada e TJ-mago dal 22 al 29 novembre’. Per tale rassegna è prevista la partecipazione di 8 gruppi. lilo; drammatici, di 9 complèssi corali e di 6 gruppi folcloristici. In ono-re alla Rassegna, sempre a cura dell’Unione, -culturale croata de! distretto di Buie, .verranno' promt-tati, per la prima volta, vàri film nelle lo-c-alità distanti dai Cenili. Verrà pure aperta a Buie una mostra fotografica con centinaia di '-fotografie che metteranno in rili è Vói’ il lavoro s-volto dai Circoli -di Cultura croati durante i 5 anni di attività artistico culturale. per il 29 novembre L’emulazione socialista in onore del 29 novembre si allarga sempre Più in tutto il Circondario. Le organizzazioni di base del fronte rafforzano la lo-ro attività nel campo politico ideo-logico ed intensificano il lavoro organizzativo. Le . filiali, sindacali indirizzano . i loro membri nella lotta per il superamento del compiti pianificati, -. migliorando quantitativameirte e qualitativamente la produzione ecc. L’UDAIS dèi buiese organizza per il 29 novembfe, in'varie Località, corsi di economia domestica e di taglio e -cucito. Detti corsi saranno aperti a Cittanova, poi a Momiano eoe. Le organizzazioni di .baise della città di Buie hanno in programma l’organizzazione di Circoli di studio, la regolarizzazione del pagamento delle quote per il 1951 e l’abbellimento delie ‘sedi. Le donne : di questa cittadina effettueranno visite presso le vedove ed orfani dei -caduti nella lotta. A Grisignana, i gruppi di studio hanno già iniziato il loro lavoro. A Momiano, i membri del fronte si sono impegnati di riattare le strade locali ed il campo sportivo, dandovi l’a-pporto volontario necessario. iitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiimiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiii EVVIVA IL 29 NOVEMBRE hiiiimiiiiuiiiimiimimimmiiiimimimmiiiimiimiiiimiiimiiiiiii Così pure gli stradini di Buie si sono assunti l’impegno di lavorare con maggior slancio per migliorare la manutenzione delle strade. Gli operai della tipografìa «Jadran» di Ca.podistria gareggiano per il miglioramento qualitativo della stampa, per la riparazione e messa a punto del • macchinario, per la riduzione del tempo lavorativo nella sala macchine, nel promuovere gare fra i membri dell’associazione di tiro a segno e cosi via. Parte di questi compiti sono stati gip realizzati. Il comp. Vid-mar, “a sua volta, sta preparando un artistico fermai ibro in pelle che verrà donato dal collettivo al comp. Beltram, presiden. te del C. P. C. per l’Isfcria. Questa è ratmosfera in cui i lavoratori della città e della campagna del nostro Circondario si preparano ,a festeggiare in' stretta comunione di intenti e di opere la «Giornata della Republican» i „i ggggg-gjfe....... -...... Migliorare il lavoro delle organizzazioni alla base Sabato scorso si è temuta a Capodistria -il Plenum distrettuale dell’U-AIS, nel corso del quale è stato analizzato il lavoro compiuto dall’organizzazione dalla III. sessione del Comitato distrettuale UAIS ad -oggi. Nella relazione, data al Plenum dal compagino Novak Egidio 'è stato constatato che le organizzazioni del Fronte popolare nei paesi e- nelle città, benché abbiano -ottenuti considerevoli successi, debbono affermarsi ancor più decisamente per il loro carattere particolare di organizzazione politica che educa e guida le masse lavoratrici. Per far fronte a questo compito il Fronte popolare non deve limitarsi ad un lavoro di esclusivo carattere -informativo, ma deve rinvigorire la lotta concreta contro ogni nemico del popolo, smascherare instancabilmente gli agenti del comin-form e del C. L. N. e vigilare sull’unità e la compattezza dell’organizzazione, eliminando gli elementi infil-trativisi per compiere opera di disgregamento, In particolare, compito dell’ UAIS è quello di portare alla conoscenza delle larghe masse ;i vantaggi del nuovo sistema economico ed attivizzarle per la sua messa in pratica mediante la partecipazione diretta di ogni membro d-eìTUAIS e con una lotta concreta, non solo contro i cominformisti ed irredentisti, ma anche contro quella parte del clero che, con la sua opera deleteria, si è trasformata in agenzia reazionaria, che sfrutta 11 sentimento religioso delle masse per distoglierle dall’edificazione socialista, secondo le direttive del vescovo fascista Santin. SI e dimostrata pure la necessità, date le condizioni attuali dello sviluppo sociale da noi, di attrarre sempre piU larghi strati di lavoratori alla collaborazione attiva nelle nostre istituzioni democratiche quali le Assemblee degli elettori, i consigli dei cittadini, le cooperative, le organizzazioni di massa ed altre organizzazioni sociali per la realizzazione più conseguente della democrazia socialista. -Per ciò che riguarda l’attività organizzativa interna e le sue forme d’applicazione, si fa sentire pure la necessità di un’intensificazione. Particolarmente importante è poi il lavoro di elevamento ideologico-cultu-rale dei membri del Fronte, che co- stituisce un compito basilare dell’U-AIS e per cui esistono, specialmente nel periodo invernale, condizioni particolarmente favorevoli Sull’andamemo delle gare d’emulazione annuale sono state mosse alcune critiche ed è stato rilevato che l’UAIS deve, specialmente ora, in preparazione alla «Giornata della Repubblica», riattivizzare l’attività in ogni settore della nostra vita sociale, . quale portatore e forza motrice di tutta la problematica sociale da noi e quale aiuto al Potere popolare, particolarmente nel momento attuale in cui si stanno per prendere ulteriori provvedimenti per allargare la democraticità dell’apparato amministrativo, con la riorganizzazione dei Comitati popolari. In conclusione la relazione ha esaminato altri problemi di carattere organizzativo e finanziario interno, e la preparazione pila «Strenna di Capodanno», Compito in cui il Fronte dovrà dare il massimo aiuto all’organiz-za-zione delle donne. Dopo una discussione dettagliata sul1 problemi sollevati dalla relazione, il Plenum ha approvato le conclusioni, che riguardano -i punti esposti dal -relatore. Lettere in redazione A «una vedova di guerra» che , dichiarandosi assidua lettrice de «La Nostra Lotta» ci ha inviato, con preghiera di pubblicazione, una lunga lettera, datata 6. 11. 1951 da Capodistria, rispondiamo che le lettere, non depitlamente firmate dal compilatore, non vetigono inserite in questa rubrica riservata ai nostri lettori. P&uUè... ... il negozio della coo-p. di Se-mecliella è spesso sprovvisto dei ge. neri alimentari che,;' viceversa, si trovano in abbondanza- presso i vari negozi di Capodistria? NELLE AULE DEI TRIBUNALI POPOLARI SPECULATORI CONDANNATI E PROFITTATORI ESEMPLARMENTE Leggete e diffondete LANOSTRA LOTTA La cronaca giudiziaria della scorsa settimana registra cinque processi, due dei quali si so no svolti a Capodistria, due a Buie ed uno a a Pirano. Sono così comparsi dinanzi ai giudici popolari alcuni elementi che, in località diverse ed in periodi differenti, hanno perseguito lo stesso fine, cioè di speculare in dan-no dei nostri lavoratori, di appro-■priarsi del patrimonio cooperati* vistico e di quello pubblico, coll’intento di procacciarsi illeciti guadagni. A Capodistria è stato giudicato e condannato a 7 mesi di reclusione ed al pagamento di 6.000 dinari di ammenda tale Barbini Aristide, da Udine, il quale, immigrato recentemente nella nostra zona, i invece di cercare di guadagnare il pa-ije onestamente, -si è dedicato al contrabbando che gli «rendeva» di più. L’imputato contrabbandava da Trieste oggetti di largo consumo, che poi rivendeva nella nostra zo-h-a a prezzi superiori, realizzando un lucro sproporzionato. Il denaro, co. sì acquisito, lo cambiava con il rapporto di 1:1, svalutando il po-! te-re di acquisto dei dinaro. Egli, nel periodo del gennaio 1951 al 22 a-gosto, giorno del suo arresto, «importò» 31 orologi da polso, centinaia di pacchetti di lamette da barba, occhiali da sole, borse e calze nylon, pezzi da ricambio per motociclette ecc. Merci che il Barbini nascondeva addosso prima di oltrepassare il posto di blocco. L’imputato ha cercato di giusti- ficarsi, affermando che egli introduceva tali oggetti per favorire gli amici che glieli chiedevano. Non ha però saputo spiegare come e dove traesse i -mezzi che gli consentivano di vivere, alloggiando per ben 8 mesi in albergo, e di viaggiare quasi ogni giorno fra Capo-di-stria e Trieste. * Neh secondo processo è comparso tale Sergon Giuseppe, già noto nagli ambienti giudiziari date le sue condanne precedenti per reati contro M pa-t/rimonio. Egli doveva rispondere di furti aggravati in danno della «Taverna», della «Trattorìa Cittadina» e della fabbrica STIL, dai cui locali, nelle ore notturne e servendosi di strumenti ladreschi, ha asportato, in più occasioni oggetti per il valore di decine di migliaia di dinari. La Difesa Popolare ha potuto metter fine alle sue imprese ladresche a-vendolo sorpreso, durante una sua infruttuosa incursione nell’abitazione di Totto Giacomina a Capodistria. Nella perqui-sizione effettuata a domicilio del Sergon, sono stati rinvenuti diversi oggetti di provenienza furtiva, fra cui 6 biciclette complete e diversi accessori. L’ì-mpUta.to ha ammesso in parte i fatti criminosi a lui attribuiti, ad. ducendo a sua discolpa scuse del t-utto puerili. Data la pericolos-i-tà sociale del Sergon, il tribunale ha pronunciato una -sentenza severa condannandolo a 2 anni ed uh mese di reclusione. Al Tribunale Distrettuale di Pirano è stato celebrato il processo a carico del direttore della ditta «Orient Tabak» Marchesic Mirko e del magazziniere Fatili- Rodolfo. Sugli imputati gravava l’accusa di occultamento di 39.000 sigarette, di 34 kg. di tabacco e 2.500 scatole di fiammiferi causando alla ditta un danno di 128.000 dinar:. Gli accusati hanno -addotto a propria .discolpa di aver fatto un tanto per favorire i 9 impiegati del-l’azienda. Il Marchesic è stato condannato a 12 mesi di reclusione ed il Fat-ur a 10 mesi. A Buie sono comparsi dinanzi al giudici del popolo, Cini-č Antonio e Pe-rič Angela, membri delia cooperativa agricola di produzione di Grasizza, imputati di appropriazione indebita di beni del collettivo cooperativistico. Essi si sono trattenuti illec-itamenté 800 kg. di uva e 700 kg. di granoturco di proprietà dell’intero collettivi.- Ai due1 sono .state comminate, ai sensi di legge ed in base all’articolo'141 de] decreto sulle cooperative, agricole, le seguenti pene: a Ginie Antonio 3 mesi di reclusione e 2Ó.000 dinari di ammenda, alla Perič 6 mesi di reclusione e 6.000 dinari di ammenda, Di analoga imputazione ha dò-vii. to rispondere tale Damiani Pietro, membro della coop, di Lonzari, il quale è stato condannato a 5 mesi di reclusione ed al pagamento di 8.000 dinari di ammenda. niiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiNniiiiuiiMiiiiiiiiiiMiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiimmiiiitiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiimiiiiiiimiiinimiiiimiiiiiiiiiiiimiiiiniiminmiiimiiiHuiiiiimiuiiiiiuii tiMiiimitiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiNiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimitiiiiiiHiiiHiiiiniiiiiiiiimiiti IL PROBLEMA DELLE IMPOSTE NOTIZIE BREVI E’ siata ripresa a Capodistria ed a Buie, dopo una settimana di sospensione, la grande svendita autunnale dei prodotti industriali che verrà continuata sino al 18 c. m. I prezzi degli oggetti industriali (stoviglia, tessili, calzature, ecc.) messi in vendita, sono ribassati con percentuali medie dal 20 al 50%. Nella precedente svendita a Buie sono stati realizzati degli acquisti per complessivi 12 milioni di dinari. * I prezzi -di alcuni generi alimentari e di certi prodotti industriali hanno subito in questi giorni una sensìbile diminuzione. Lo zucchero è diminuito di 55 din. al kg. e si trova in vendita a 175 din. al kg., le uova in polvere a din. 380 al kg. ecc. Sono pure diminuiti di prezzo il sapone di produzione jugoslava quasi del 50% e la legna da ardere del 13%. Pure i tessili sono ribassati notevolmente con percentuali che vanno dal 5 al 15%. * E’ stato inaugurato negli scorsi L’Assemblea del Comitato popolare circondariale, tenutasi nei giorni 30 e 31 luglio di quest’anno, ha votato dei decreti che segnano una svolta decisiva nel sistema economico e finanziario nella storia del Potere popolare nel nostro circondario. Non è detto però che questa svolta sia all’opposto di tutto ciò che è .stato fatto, ovvero che si è praticato dopo la liberazione. L’assemblea ha soltanto retificato io stato di cose maturatosi in tale periodo. Era ovvio che, alla abrogazione delle disposizioni .sul controllo, fino allora necessario nella distribuzione dei beni di largo consumo, come pure sulla direzione dell’economia da parte degli organi del .Potere, dovevano seguire altre misure finanziarie, atte a mantenere, nonché potenziare ii valore del denaro circolante. Fino allora il denaro aveva una importanza relativa, mentre nella nuova situazione assume un ruolo economico decisivo. Infatti, se vogliamo continuare a mantenere la nostra economia su solide basi e se vogliamo potenziare la produzione ed il commercio dobbiamo dare al denaro circolante una stabilità di valore e di potenza d’acquisto. A questo sono interessati non solo i collettivi di lavoro, che amministrano i propri mezzi di produzione, ma anche i singoli cittadini, ad ognuno dei quali la fiducia e la certezza nella stabilità della moneta sono d’incentivo nelle quotidiane italiche. In tal modo ogni lavoratore, ogni cosciente intellettuale, ogni laborioso contadino, può essere sicuro del futuro, sapendo di possedere effettivamente una ricchezza da lui guadagnata. -Non sono ammissibili incertezze e disinteressamento nel potenziare e sviluppare il lavoro in tutti i campi di attività umana. I CONTADINI VENGONO A VERSARE IL S°L IN MEDIA DEL LORO REDDITO Per tali motivi so-pratutto sono stati discùssi ed approvati dei decreti di carattere finanziario che appena ora prendono vita e fanno sentire i loro influssi sulla collettività del singolo. Ora, sia di fronte ai nostri abitanti còme pure di fronte egli organi responsabili per le finanze, stanno dei compiti difficili, ma non insolubili. Inanzitutto l’apparato amministrativo deve ridursi ad un minimo razioùrjie, mentre, sia nell’amministrazione pubblica come nelle aziende e nelle economie domestiche, si deve curare un risparmio razionale del materiale di produzione e di consumo. I bilanci di previsione dell’apparato amministrativo devono essere contenuti in limiti minimi, sebbene razionali. D’altro canto si devono cercare tutti i cespiti per le entrate che devono essere equamente distribuite tra la popolazione. I Comitato popolare circondariale, nella sua assemblea di fine luglio, ha votato il decreto sulle imposte. Il sistema finanziario è stato semplificato, le imposte si sono ridotte a poche specie. E’ stata compieta-mente abrogata l’iuiposta sul movimento dei prodotti, non si paria più di imposte sui consumi e di altri tributi indiretti. E’ rimasta soltanto l’imposta sulle bevande alcooliche, che non si possono definire generi strettamente necessari alla vita dell’uomo. za dubbio, sono le più giuste in quanto- colpiscono il reddito e non già il consumo.. Ciò .significa che a pagare l’imposta è colui che si trova in condizioni di produrre e non già il solo consumatore, come |ner es, il penslo-’1 nato, l’invalido, iljSisidiato e via di seguito- Non sono state ancora emanate le norme particolareggiate sulle imposte; però si stanno già attuando i principi del sumenzionato decreto. Sono già stati (atti i calcoli del reddito dei contadini, e si stanno facendo i calcoli dei redditi di ogni singola categoria di cittadini. In base a questi calcoli, sono stati fissati gli acconti sulle imposte delle singole categorie di contribuenti. E’ noto che nel distretto di Capo-distria i contadini pagavano negli anni precedenti in media 14,000.00# di dinari, mentre per lo stesso periodo, gli operai e gli impiegati pagavano din. 15,000.000 di imposte dirette. Questa ultima somma risulterebbe aumentata di molto se si aggiungessero le imposte di consumo e le imposte di produzione ebe allora erano in vigore. Il numerò degli uni e degli altri è quasi uguale, cosicché appare eviden-te il fatto che gli operai erano più aggravati dei contadini. Con* le nuove norme gli operai non pagano più le Imposte sul loro; guadagno. Essi, dal 1 agosto in poi, devono cedere in favore della collettività il 35 % dell’eccedenza del proprio lavoro. realizzare un reddito pati al 35 % del fondo paghe (salari, più 26.5 % di Assicurazione sociale). Questo readito viene poi ripartito in vari fondi: fondo di ammortamento, fondo per il potenziamento ed allargamento dell’azienda, utile da ripartirsi fra li collettivo e l’aliquota fino a! 30 % da versare al bilancio . di previsione dei vari organi del potere a copertura dei fabbisogni collettivi. Secondo il calcolo de! reddito dei contadini, questi dovrebbero versare alle casse pubbliche circa il 9 % in media. Tale percentuale non può allarmare nessuno a meno che essu sia un nemico giurato del Potere popolare e del progresso economico e sociale dei nostro circondario. Stando a tali calcoli, i contadini del distretto- dovrebbero contribuire nell’anno 1951, come pure negli anni futuri, salvo variazioni in più o in meno, con 47,000.000 di dinari. Ciò rappresenta in media 9.000 din. per ciascuna economia agricola. Dato che nel distretto di Capodistria !e economie domestiche agricole Sono in prevalenza di media grandezza, per lo più avremo dei contribuenti agricoltori che versano in media 15.000 din, d’imposta. Ci sarà certamente anche un numero non trascurabile di famiglie che dovranno contribuire una somma superiore, ma queste non rientrano nella categoria di coloro che potrebbero essere socialmente colpiti con le imposte. Se in base alle disposizioni vigenti col reddito., veniamo alla conclusione che, per pagare 15.009 din d’imposta, la famiglia agricola deve raggiungere i 100.000 din. di reddito. In tal modo le rimangono per il proprio fabbisogno 85.Q00 din. Ovviamente non occorre che la famiglia agrìcola realizzi un reddito netto in contanti pari a din. 85.000. ma bensì in contanti ed in prodotti agricoli desti! nati al consumo familiare. Dalla pratica giornaliera appare evidente che una famiglia tino, dedicata esclusivamente ali’agricoltura deve e può raggiungere quella somma, anzi oltrepassarla, tenendo conto che i prodotti destinati a! consumo familiare vengano calcolati a prezzi minimi. Le aliquote d’imposte nel futuro dovranno senz’altro, in conseguenza della situazione finanziaria cambiata, essere modificate in meno, cioè il reddito dovrà essere maggiore di quello odierno per essere soggetto òlla stessa aliquota fissata prima per i> reddito minore. Confrontando i din. 15.000 di valore dei prodotti agricoli. non rappresentano un aggravio di grande entità, bastavano per es. 10 ettolitri di vino ai prezzi in vigere sino alla fine di luglio. A questo punto rileviamo quanto si affermava allora, ossia che il prezzo del vino non era in rapporto proporzionato con nessun altro prodotto, poiché le verdure si aggiravano su uu prezzo medio di din. 20 per chilogrammo, le patate ne’le annate normali da din S a 10, il latte da 8 a 12 din, e co*ì via. Con il nuovo sistema ia situazione è ancor più cambiata a -favore del contadino. Soltanto gli incoscienti e i nemici del Potere popolare possono- affermare il contrario. Questi però possono essere facilmente sbugiardati con i calcoli alla mano. / L’APERTURA DELLA BIBLIOTECA CIVICA DI CAPODISTRIA PER I REGISTI DEL PROCESSO DI LUCCA Il Potere Popolare ha dato UN DOCUMENTO DIMENTICATO DA TUTTI una degna sede all'istituzione Il patrimonio culturale asportato deve essere restituito Sabato scorso, è stata aperta a Ca-podistrla la nuova Biblioteca civica, che ha trovato così degna sistemazione. Duratile là breve cerimonia inaugurale, il compagno Botisi, in presenza dei rappresentanti del Potere popolare e dei lavoratori deila cultura, nonché dei molti invitati, ha tenuto una breve ed interessante allocuzione, di cui riproduciamo il testo: «Già nel 1822 il Comune di Cà-podistria ventilava l’idea, assecondata da benemeriti cittadini, della fondazione di una biblioteca civica a decoro della città ed a comodo degli studiósi desiderosi di allargare il loro orizzonte culturale. Varie opposizioni, sia governative che di natura finanziaria, si allinearono contro tale desiderio, reso più difficile, nella sua attuaziohfe, dalla mancanza dì locali adatti e' di un compromesso con altri privati, che avrebbero potuto spontanneamente-gon,correre all’aumento del patrimonio bibliografico, cedendo parte dello loro biblioteche private, salvandole casi da quella postuma dispersione ohe, purtroppo, avvenne negli anni siucessivi. Unica "soluzione del problema fu ritenuta la possibilità d’incremen-taré la biblioteca del Ginnasio italiano Combi, ma anche questa, in seguito allevvarie vicende politico-amministratile di» quegli anni mo-vimaatati^ rirngise lettera morta. Appena nel 1865 il Consiglio Comu. naie si sente in dovere di dar principio ali’attùazione di quel progetto, al quale, 43 anni prima, si voleva dar inizio su basi così pòico sicure. Questi poveri libri e queste pagine • preziose-"dello storico , archivio, i'n-; ' fracidivanp frattanto in una soffitta sopra la sala del,. Consiglio, colto-, caie colà a.h-y. .rinfusa a-re-poca del prefetto Calafatti. Rileggendo il Kandier, non si., può astenersi -del rilevare tale deplorevole incuria,- verso quei documenti che, vantando secoli di' vita, formavano la . cronologia sto: rica di questa città, che, -durante il governo patriarcale di Aquile-a, fu metropoli dell’Istria, e che, sotto i successivi governi del d m'.unio vèneto poi l’austriaco e l’italico (quindi dal 1210 al 1810) ebbe importanza di capitale dell’Istria, per la sua molteplice attività sia politica, come pure letteraria. Diisgraziaimente nel 1380 la guerra di Venezia contro Genova portò qui le truppe dell’ammiraglio genovese e parte della città fu incendiata e saccheggiata; e da tale devastazione fu colpita anche gran parte del nostro archivio, di modo che, quanto potè esser salvato dalle fiamme, costituisce appunto la .data unica, dalla .quale si principiò la compilazione dell’elènco dei nostri atti cittadini re 'perciò ben poca cosa ci resta. Ricordiamo con dolore il fatto dei moltissiihi .’documenti., che specialmente .ritiet. levano l’epoca dei marchesi governatori dei tempi del governo' patrih archino — documénti trasportati 'iti Venezia, ma che, nonostante accurate ricerche, mai più. vennero ritrovati. Non ci sia ozioso il ricor- Avrà votato per i laburisti. dare che', anche un’altra biblioteca, quella del Convento di Sant’An. na (ricca di 8.000 preziosi, volumi, tra ; cui antifonari: miniati, 51 incunaboli e 10 manoscritti). venne poco tempo fa trasportata a Trieste, di modo che il nostro patrimonio s culturale subì una nuova decurtar zinne bibliografica, in aggiuntai alle, antecedenti subite. Mi è grato, invece ricordare,.che, mercè le mie insistenti premiiite, è stato possibile incorporare nella Civica biblioteca, la. ricca raccolta di libri ' deH’Istit.uto Grlsonì, , .allorché ’colà fungevo da presidènte, realizzando così il vìvo desiderio, espresso già molti anni or sono, sia dal còrpo ’ insegnante, come dagli studiosi e dai cittadini capndistriani. Finalmente le supertisti carte e pergamene vennero sistemate entro due piccole stanze del Palazzo Tacco, ove il defunto solerte prof. Majer, potè iniziare la sua preziosa opera dì elencazione di quél materiale storico che giaceva ammonticchiato, a disonore dei suoi. . cittadini,, in un ambiente del li. piano del Municipio locale. Si deve alle cure ed al sacrificio per-. sonale del prof. Francesco Majer se, nel 1902, la biblioteca e l’archivio potevano ,esser messi a disposizione del pubblicò -e degli stessi studiosi. Ma purtroppo l’ambiente, oltremo-do ristretto, la deprecata mancanza di fondi, nonché l’imperversare del. -le guerre fecero si che questa disgraziata istituzione restasse virtù, almente esclusa da quella attività che sarebbe .stata augurabile dopo tante fortunose vicende nel suo passato. La dolorosa Odissea non era però terminata. Con rinfuriare della seconda guerra mondiale, sotto l’inoubo di minacciate incursioni aeree e dei conseguenti bombarda- si®?; menti, la sovfintendéhzà di Belle Arti, trasportò quanto vi era di meglio e di più prezioso 'nell’Archivio e nel Museo civro n.-stio, rac,.muso in ben 57 casse, in un ricovero iari-. aereo a Venezia. E così i dipinti del Bellini e dei Carpaccio ed altri ancora dormono tuttora in attesa di esser restituiti alla nostra picco-cola patria, insieme a quei ricordi storici che ci appartengono per sacro diritto di' traèmissione ereditaria dei nostri avi che furono pur' sempre orgogliosi di sapersi -figu” di quésta nobile terra istriana, cotanto contesa. • , Si deve al Potere popolare che intravedendò la necessità di allargare la possibilità di studi, in ispe-c|e nelle masse popolari, ha ritenuto principio basilare di amplificare opportunamente la cerchia dei lettori, offrendo una sede degna di questo nome ad una istituzione di cultura, che oggi rappresenta degnamente 1'au.spicato centro letterario popolare, per una maggiore espansione di quegli studi, rosi indispensabili all’elevazione spirituale di chi ambisce conoscere se stesso, migliorando il proprio sapere, che la dinamica vita dell'og-gì richiede per una superiore finalità di comprensione universale. I.o ’sguardo sevèro che parte da questo busto tutelare di P. P. Vergerlo ci adita la via che dobbiamo percorrere, senza tema, per poter giungere alla difficile meta, quella, di dare a tutti il pane di quel sapere che un lontano giorno egli donò a noi con la fermezza di una fede che aveva per motto: «Perseverando si vince» e noi gli promettiamo che la nostra battaglia la vincèremo . — poiché, persevereremo in notne.. d’ima più alta civiltà umana, fatta di lavoro, giustizia e libertà.» «Il vostro dovere è quello di arruolarvi nei reparti ifsiiiani che combattono nelle vostre regioni al comando del maresciallo Tito la comune guerra di liberazione, di fare granfe e forte la brigata d'assalto «Garibaldi» di Trieste, di.aiutare in tutti i modi i partigiani,, di organizzare nella città formazioni di combattimento anti - naziste, di passare al sabotaggio ed alla ’ resistenza armata contro 1’ occupante. Darete così il più luminoso esempio di vero patriottismo. Le armate de! maresciallo Tito sono una parte dei grandi eserciti vittoriosi delle Nazioni Unite: voi lotterete al loro fianco- come a fianco di fratelli liberatori; creerete ie premesse necessarie alla concorde soluzio- ne dei problemi esistenti fra i, due popoli, iniziando il nuovo periodo di civile vita italiana e di armonica convivenza internazionale.» di alto tradimento verso la patria, come il gruppo dei partigiani della divisione «Natisane» a carico dei quali si sta svolgendo il famoso processo di Lucca. (Dal manifesto indirizzato alle popolazioni italiane della Regióne Giulia dal Comitato di Liberazione Alta Italia. nell’aprile dell 1944.) Sono passati soltanto sette armi da quando venne diramato Vappello del Comitato di Liberazione Alta Italia agli italiani della Regione Giulia, eppure mollissime cose sono cambiate, in Italia. Coloro che hanno risposto all’appello ' del massimo organo politico e militare della resistenza anti-fascista nell’Italia settentrionale, vengono oggi accusati ÜÜ WS*«??!# Tutti in Italia sembrano aver dimenticato il documento che abbiamo riportato sopra. Lo hanno di- ' menticato ì neo-fascisti, gli impend- ' listi, gli stessi appartenenti ai partiti polìtici che compongono l’attuale governo e che tuttavia facevano parte del Comitato di Liberazione Alta Italia. Lo hanno dimen-ticato, naturalmente, anche, i cp-minformisti, i quali, per far piacere al loro padrone di Mosca e. in ossequio alle direttive del Cremlino, hanno gettato in un cantone tutto quanto ricorda la lotta combattuta in comune contro il fascismo dai democratici italiani e . dai popoli jugoslavi. Non lo hanno dimenticato e non lo dimenticheranno però tutti i coerenti antifascisti italiana Cose d’Ungheria ARCHITETTURA «REAZIONARIA» IL TEATRO DEL POPOLO DI FIUME I cominformisti ungheresi, fino a poco tempo fa, ritenevano gli architetti Mathias Major e Imre Pereny come ì migliori esponenti del tipo ài architettura sui dettami dei «grandi maestri sovietici». Recentemente, invece, il ministro deH’architettura nazionale, Revai ha attaccato violentemente i due architetti accusandoli di essersi lasciati influenzare dal l’occidente «nei principi moderni delie nuove costruzioni, che rivelano caratteristiche borghesi nelle case di abitazione per operai» recentemente costruite. §11 UNA DELLE SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO VISTA DA UN TURISI A In un articolo, apparso tempo fa sul giornale «Tarsadaiinl Szemle», col titolo «Sui problemi della nuova edi- ■P ■ri ri LE BELLEZZE NATURILI INCANTANO , I VOTATORI CHE NONBOHO DA OSMI PARTE lizia ungherese», lo stesso Revai cita mm "MM! v Mr r~n If k fll ” -ri. :. riri vriri.;.; ;riririririri’";: Uri’, è., sh ■fclaMJy \: ESP hw> v i 153.321 persone, di cui 4.959 stranieri, hanno ammirato le grotte fino a tutto settembre u ■■ Jill mM - " 'f Ala . . . QUESTO SPAZZINO DI LONDRA, CHE QUI VEDIAMO CONVERSARE CON ATTLEE DURANTE LA CAMPAGNA PREELETTORALE? SUCCEDE NELLA BULGARIA DI ČERVENKOV TERRORE POLIZIESCO Al CONFINI CON LA Ü.F.P.J Iil ferrare .ed il sistema poliziesco nei paesi cominformisti regnano sopratutto nelle regióni confinanti con la Jugoslavia. Tale è la situazione anche nella parte della Bulgaria che confina con la Jugoslavia, dóve migliaia di famiglie sonò state allontanate dai propri focolari e dai propri campi e trasportate in regioni dispèrse!'Nei distretti di Godech, Truski; Kula, Belograciska, Vidinsk e riqi loro dintorni il popolo bulga-ro esparimenta a proprie spese il «benessere» del regime «socialista» del '-servo, moscovita, Cervenkov. Per nascondere i pròpri piani contrò la Jugoslavia e prepararsi ad agire; ”i cominformisti bulgari hanno sottoposto questo popolo ad un terrore costante. si trova in difficili condizióni péri-' chè Cervenkov non godè’ .'appoggio del popolo. La falsa propaganda ed il terrore varino d’accordo in Bulgaria. Per, nascondere le proprie manovre I cominformisti bulgari lanciano, tutte le passibili calunnie contro la’ Jugoslavia e conducono la campa-, gna guerrafondaia in questa direzione. A questo propòsito un profugo bulgaro dice: «La psicosi guerrafondaia la diffondono gli stessi dirigenti bulgari statali e del par-lito. Quasi ogni più attivo membro del Partito i-n Bulgaria dice che la Jugoslavia aggredirà la Bulgaria, e perfino sono fissate le date dell’aggressione». l.a. popolazione, che si trova nei prqppi Viilagi, vive sotto la continua paura di essere maltrattata e deportata. Questa situazione spinge molti di loro a sconfinare e chiedere .ospitalità ai fraterni popoli jugoslavi. I profughi ci raccontano la verità sul lòro paese. Ecco cosa narra, ad esempio, Mitko Petrov — Dobrev del, villaggio di Kolenike, distretto di Kula: «Sono fuggito dal. la Bulgaria. nella R. P. F. J. perchè là domina talmente il terrore da non poter più vìvere., Durante la sottoscrizione del prestito statale mio padre è venuto in discussione col poliziotto comunale, Karanfil Jon-cev,; membro del partito comunista bulgaro ed .in tale circostanza il Karanfit bastonò mio padre, causandogli la fuoruscita di due. denti: oltre. ciò lo rinchiuse in prigione dichiarandogli che doveva versare per il prestito la somma fissata. E’ rimasto in prigione una giornata ed è stato multato con 1.000 levi, perché non ubbidì al poliziotto che gli aveva ingiunto di sottoscrivere la somma di' 20.000 levi per il prestito statale». Nelle regioni di confine la polizia ha'suddiviso la popolazione in. tre gruppi. Nel primo gruppo è inclusa la maggioranza drila popolazione che non può circolare oltre il territorio del villaggio senza il permesso della polizia. Le gesta terroristiche di C.erve.n-kov, nello regioni di confine e nell’interno del paese aumentano ogni giorno il malcontento della no. m u «La Jugoslavia — essi affermano — è oggi un paese aggressore ed aggredirà la Bulgaria:. Noi però la attendiamo preparati e non la lasceremo fare un passo nel nostro territorio. Entro una settimana marceranno Contro essa le altre nostre alleate, la Romania e l’Ungheria; e,' siccome' abbiamo alle spalle la grande Unione sovietica, in sette giorni occuperemo là Jugoslavia e termineremo la guerra». Questi .sono gli slogans della propaganda comint'ormiiSta, così parlano Molotov, Vo.roscìlqv ed altri rappresentanti della, «pace» moscovita.. Nessuna propaganda può cancella;, re però - la verilà sulla Jugoslavia;' come non può fencelLare.r la verità sul terrore in Bulgaria. Il popolo bulgaro non potrà dimenticare molt„e. cose.. Sono stato , in . Bulgaria .ck>®0 la risoluzione del òomteform. Ho parlato cop questo popolo ed ho, appreso il suo pensiero. .Quando abbiamo cantato le canzoni di Tito a Varna, Sofia, Trnovo, la popo-‘ I azione era col proprio pensiero con noi. Lungo la ferrovia che porr ta a Varna .spiccavano ancora , le grandi scritte: «TITO», dipinte sui tetti e sulle pareti delle case in o-nore alla visita che aveva fatto il Maresciallo Tito. Queste scritte oggi non esistono più, cancellate dai servi dell’egemonismo;, certamente neppure la via principale di Varna, nè il ginnasio di Sofia portano il nome di Tito. Esso è stato cancella-, to, ma dai cuori del popolo bulgaro rpai si .potrà cancgllare questo nr.mp -ìl-’fyC*/»A'X-1 "'A«Va 1'*«:-w~":i,.cU'jJix Quando il trenino si muove lentamente nell’òscurità, ad un, tratto un improvviso bagliore si diffonde nell’ampia caverna in cui tei siamo trovati come per incanito: siamo nel Grande Duomo, la .prima cavità maestosa del complesso di Postu-mia. Più basso si stacca un . esteso ‘ramo secondario, la Grotla dei Nomi Antichi .sulle cui pareti si leggono date e nómi che risalgono al 1412. Si attraversa quindi il Ponte Naturale e si arriva,' rii ’PUÌ* , pito. Il trenino corre ora attraverso uno stretto passaggio e si " arriva alla Grotta dei Nomi Nuòvi, ed eccoci alla Sala della Nave rovesciata. mentre poco prima pa sinistra si notava una strana sta-lagiiute raffigurante grossolanamente la l’està di un elefante. Seguono il Duomo Gotico, il Palco del Teatro, indi la Sala da Ballo. Ad .una strozzatura poeti1 lontano appare il Grande Ciondolò' mentre un corridoio angusto ‘conduce alla Sala dei Candore, vasta sala di un color bianco soffuso di tenuti tìnte .azzurrine e -giaiTastr.p. Mirabili, per la somigliànzà-perfetta, le due Palme e l’ala del-l’Aquila: in tondo alla ; sala si profila luminosi) il Castello in rovina, uno degli aspètti più coreografici che offra la grotta. Ammiriamo poi lina Mummia ritta in piedi che ci volge ..le -spalle. L’ambiente . è; sepolcrale. Un Organo muto allinea le sue canne lungo la parete. Poi ecco il profilo di Mosè, la Sala del Bivio, il Sepolcro, vasta nicchia che lo Stillicidio ha costruito sotto una gigantesca mensola. Particolare ammirazione desta la Sala dell’Iride, poi una concrezione caratteristica che ricorda un enorme (grappolo di banane. , cadente dalla bassa volta della cavèrna. Ecco la Colonna Gotica, la -griot-ticella dell’Uomo nudo, di cui abbiamo accennato prima, la Sala dei Diamanti, il Grande Salone dei Concerti dove Pietro Mascagni diresse quattro memorabili concerti SPETTACOLI CISEMATSJIÌHAFICf facendo accorrere . nelle Griotte di Pctìitumìa fülle da ugni parte dèi mondo. Intatti da una tabella esibitaci dal cortese direttore rileviamo Che prima della guerra mondiale 1915— 1918 il maggior afflusso dì visitatori si ebbe nell’anno 1918 con 4Ö.971 presenze ed il minore nel 1907 con 8.911. * Nel 1950 visitarono le. grotte 184.023 persone e alla fine del settembre di ’ quest’anno è : stato raggiunto il rannero di 153.321 persone, delle quali 4.059 -stranieri, con al primo posto gli austriaci, seguiti daj francesi e dagli inglesi, mentre gli ultimi posti gii occupano PAustralia, ik Nuòva Zelanda. e, si capisce, la C*rea. Coloro che, pm . ia prima volta varcano il cancello .che porta al-lTnterna della grotta rimangono sorpresi dalle bellezze che offre Madre Natura ,é si soffermano incantati nella Grande Sala dei Con-, certi ; dove -una ■ guida, in un silenzio tombale, lartcia un grido cui l’eco. ■ risponde ippercuotendqsi per tutta la : larga estensione della grotta. .Dopo una breve sosta, si. passa nella cosidetta Sala del Gufo per la presenza sullo sfondo seni: oscuro d: una teur.iosa concrezione stalagmitica raffigurante un enorme Gufo in1 posizióne di vedétta. Ed eccoci alla Valle del Limbo per raggiungere poi. le pendici;: del Grande Monte Calvario, mentre un sentiero laterale ci conduce alla Gròtta dèi Brillante. Ad uria svolta del sentiero ecco un grazioso gruppo istalagmftico* nel quale si riconosce una figura umana: il Veo;; ehio Natale curvo sotto il pesante fardello dèi doni; proseguendo si passano in rassegna le più svariata figure, alcune di sorprendente rassomiglianza, ■ come il. profilo arcigno' della Vecchia Strega, la Gallina che Cova, la pudibonda ado-s,: lescente nuda; il busto di Garibaldi e il Pappagallo.’ Percorsi i tre chilometri a piedi si riprende il frenino e si percorre coccolato il cosidetto Gnomo della Grotta. Poi eccoci alla Grotta Tricolore, dove- si apre la Grotta s,én-; - za nome lunga 350 metri -e si arriva alla •■'famosa ’ Cortina ■ 'trasparente di- cui. s’è già accennato a proposito dell’irreparabile sfregio. Neirùseitia il convoglio non fa soste, prosegue accelerando la sua corsa, ma l’osservatore rivedrà con rinnovata ammirazione il tetro Castello in rovina, la Sala del can-. dorè, la Cappella, il grande Ciondolo, la luminosa sala da Ballo, il Duomo gotico . . Si ritrova così nel Grande Duòmo, si rivedono le acque del fiume che entrano, passano e fug-gono via. Siamo ritornati al punto di partenza, ritornati nell’aer dolce che dal sol s’allegra. (Dante: La Divina Commedia INF. VII, 122). B. P. alcuni nuovi edifici .opere dei dna ■ architetti, definendoli come esempi di >s «architettura decadentista» e «tentativi di affermazione dei principi vigenti fra i nemici occidentali», sebbene gii stessi edifici siano stati presentati prima dalia propaganda governativa ungherese come «i più significativi successi dello slancio creativo della Repubblica popolare ungherese». Evidentemente i sapienti di Mosci hanno mutato parere! Revai, in conclusione dell’artìcolo, afferma che «le deviazioni aie!ffi&n*. u po dell'architettura sono di gran lunga più pericolose che non quelle ne;-gii altri rami dell’arte.» » «I lavori musicali, teatrali, le opere letterarie di carattere formalistico-, nemico, decadentista e modernìstico (?) si possono sempre ritirare dalla circolazione — è sempre Revai che parla — mentre gli edifici rimangono per decenni a nostra vergogna». L’ULTIMA ALBA (Racconto di N. Nello) La porta d.ella cella si rinchiuse cigolando. e Pietro si lasciò andare sulla paglia. Fuori piovigginava, la solita pioggia che cadeva da due. mesi nella trincea. Strana la vita, finche era un soldato come gli altri si inzuppava- in trincea, adesso che aspettava il plotone d’esecuzione era q.11’asciutto. 1 suoi compagni si bagnavano, la sentinella fuori si pugnava, ma, : lui stava bene. Tutti i suoi compagni lo avrebbero invidiato, star disteso sula paglia quasi asciutta, riposato, non aver niente da fare se .non dormire, dormire fino all’alba. Questo era il punto fino a cui lo avrebbero invidiato: La notte era ancora fonda. Solo .di tanto in tanto qualche debole lampo faceva risaltare le connes-sure della parete. A nord le artiglierie pesanti continuavano probabilmente il loro monotono lavoro, perchè un lieve brontolìo urtava in sordina la. capanna. Il fruscio della pioggia completava l’isolamento. Non una voce, solo il pulsare del sangue alle orecchie. \ Si sforzò calcolare l’ora, oscillò tra Vuna e le due dopo mezzanotte, prendendo come, punto di partenza le undici, ora in cui s’era riunito il tribunale che l’aveva condannato. alzata, stava soffiando sul fuoco ed il babbo tossiva di sopra. Un anno od un secolo? Ora che doveva chiuderla la vita gli sembrava molto breve. Era piccolo quando già guidava i buoi e suo padre, dietro, l’aratro. Adesso s’accorgeva -che aveva sempre lavorato, come i suo padre che era diventato curvo, con le mani S'attrappite <; la mattina tossiva-penosamente tirando fuori penosamente la gambe dal letto, irrigidite dall’artrite. Quella l’aveva presa in Galizia durante l’altra guerra. Nelle serate vicino al fuoco raccontava qualche volta della guerra: trincee fangose, neve, fame. La situazione non era cambiata. A Pietro era toccato lo stesso, ed anche se, come dicevano loro, la guerra sarebbe stata vinta, lui a-vrebbe avuto, dopo, le stesse prospettive del suo vecchio: lavoro, artrite e miseria ... soldati con il fucile in spalla lo a-vevano inquadrato e condotto in quella capanna. «Tra un’ora — gli avevano detto sarai giudicato.» Poi erano andati via sprangando la porta. un’altro ramo delle Grotte, il,.ramo - min quella stagione l’alba spuntava Durante la corrente settimana vedremo proiettare sugli schérmi del nostro circondario i seguenti films: — «I ribèlli? della Vandea». «Una riösa Bianca'fer Giulia», «Continente nero» ed «1 ragazzi della via Paa}>>..' 'ri • Il primo film, che ha per trama una storia' ri’aTnore che si in’recete orientale, che inizia cori Viale delle, colónne, passando sotto la notissima’colonna rovesciata, sotto la quale il treno procede nella stia còrsa per'giungere ai piedi di una granile colonna dove si scorge ac- verso le cinque del mattino. Era stato l’ufficiale del quarto che lo aveva sentito, di nascosto, méntre diceva ai compagni: «Che ci stiamo a fare qui? Di crepare tra il fango non ne ho voglia, andiamo oltrel gettiamo i fucili e che sid finita.» Gli altri tentennavano, erano i stanchi, senza volontà, esauriti da In una stanza illuminata da due lampade a petrolio, il colonnello del reggimento seduto al tavolo, altri ufficiali seduti attorno, due soldati con la baionetta mestata, dietro a lui. Avevano chiamato il testimonio, l'ufficiale del quarto, il «contino». Il podere del padre dava sul mare e durante l’estate il f iglio del padrone, il «contino,» veniva a fare il bagno. Aveva circa la sua stessa età, se lo ricordava benissimo, ’era pallido ed un pò magro. Quand’era la stagione veniva anche a mangiare uva nella vigna. Il conte- invece se lo vedeva più di rado, di solito per la trebbiatura e la vendemmia, quando il signor Luigit l’amministratore, faceva i conti 'per dividere il raccolto. .. * ja tre giorni di bombardamento. Poi va alla stalla, dava il foraggio alle . lo avevano chiamalo al comando. Uri anno prima si alzava ed anda- Dapprima non aveva capito, aveva mucche, le mungeva e portava il cominciato a capire quando gli era latte tiepido in casa. La madre, già stata levata la baionetta, e quattro Poi era venuta Maria. Pietro a-veva 19 anni, lei sedici, ì capelli errino neri, e quando rideva, e rideva spesso, scopriva i denti rotondi, ed i seni vibravano come mossi dal vento. Non era una cattiva ragazza Maria, era giovane però e desiderava cose belle, cose che lui non poteva darle. Perciò era rimasto sorpreso quando le aveva visto una, catenina d’oro. Un regalo — aveva detto lei. E non volle dirgli di più, TìP.TCÌCì ~ a. z sullo sfondò "delle insurrezioni della Vandeari lamentate '-'dai ; «Mèro ' è chè esso” significa: verilà., dai nobili, per strappare 1! liuterie al Direttorio - -organo dirigente del 'popolo, creato dalla rivoluzione francese’è’ Contrario alla nostra realtà sociale, sebbene presenti qualche" lato positivo e precisa-mente metta in luce gli intrighi e le méne de! clero il quale, non si perita dal fomentare guerre e distruzioni, pur- di' ritornare a godere gli antichi privilegi. Il film «I ragazzi della via Paal» è noto , a tutti e merita di esser visto, specialmente dai nostri gióvani. Gome pure è istruttivo «Continente nero», a colori, che. fa rivivere agli occhi degli .spettatori il folclore, la flora e la fauna del-l'.-Urica. «Una- rosa bianca per Giulia» è il tipico film americano) cori intreccio rosa , e giallo Che, in sé o o perciò s erano bisticciati. Lo comprese quando Vide, un giorno, il contino Carlo dietro il canneto^ e Maria stesa accanto a lui'. Certo l’altro se lo ricordava ancora quel pugno. — «Incitava ì soldati alla diserzione — aveva detto agli ufficiali giudici senza guardarlo — alla diserzione ed alla rivolta». Altri a-vevano parlato, poi, nella semi oscurità, una voce: «Condannato alla fucilazione per...» Le altre parole non se le ricordava, e neanche lo interessavano. o o L’alba. Le fessure della capanna risaltavano di più, ora, e qualche brivido di freddo penetrava sotto il suo capotto sporco di fango. Uno scalpiccio di passi, la porta si aprì lamentosamente ed una lampada gli lasciò cadere addosso un, fascio di luce affumicata. Una figura sulla porta disse: — «Vieni». Era lui, il «contino», lo 'riconobbe dalla voce. Gli seccava lasciare la paglia tiepida, ma pensò che tra poco non avrebbe avuto più freddo e lo seguì nei primi albori dei LA II. GIORNATA DEL CAMPIONATO CALCISTICO DEL CIRCONDARIO _ Chiusura della stagione di atletica leggera . I.— ■ ■ -l.l.-H - —-—■■■ I, I ' ' ...... .... ■ II, — .■ ■■- „S, .. ■ -. —.M..... M, Mile waii»ie competizioni liatusi® partecipato ©OSI atleti Bilancio positivo del sodalizio piranese Pi rano RISULTATI If! ed Isola si Medusa — Verteneglio Buie — (Aurora , Pirano — Umaga Struguano — Saline Isola — Partizan Stella Rossa — Cittanova non disputata. 1:0 0:1 6:1 3:0 3:0 L’Aurora vince in trasferta a Buie — Inaspettata affermazione dello Strugnano QUANDO DOMINA LA TECNICA CICLISMO ■sola - PART8ZAM 3-0 Vittoria di Tamaro “ CLASSffICA -"• “------------ ■”-,