Lottare contro il Potere Popolare nella nostra zona equivale a schierarsi al fianco dei nemici delle masse lavoratrici Ballalo 22 toil. 1949 Anno II N. 21 JMSUitì IL SABUU La nostra Lotta ORGANO. DELL' U.A.I.S. DEL CIRCONDARIO ISTRIANO - TERRITORIO DI TRIESTE Se Lapalisse avesse voluto dare il concetto „tradimento” avrebbe detto: „ Viđali* •ff DIREZIONE - REDAZIONE . AMMINISTRAZIONE: Riva Castelleone 2 — CiJPODISTRIA, tei. 9 ABBONAMENTI: Zona B: anno Jugl. 300; semestre jugl. 170; trimestre Jugl. 90. Zona A: anno L. 700; semestre L. 370; trimestre L. 190 — Jugoslavia: anno din. 90; semestre din. 48; trimestre dm. 25 JGl 7. • L. 15. ■ DIN. 2 ! Conio eorr. nella Sana Istriana AUMENTARE b produttività La distruzione del fascismo e la cacciata dell’occupatore nazifascista dalle nostre terre e’ il „____-to uii>a ìotia ili »aerazio- ne alla quale partecipo’ attivamente la nostra popolazione e durante la quale, distruggendo l’apparato dittatoriale fascista il popolo edificava un suo nuovo potere in forma dei Comitati popolari di liberazione. Nel periodo di quasi 4 anni durante i quali da noi il popolo dirige da solo l’economia popolare, nonostante le innumerevoli difficolta’, obbiettive, sono raggiunti in questo campo risultati tali che, modestamente detto, oggi si può’ osservare un notevole cambiamento delle condizioni di vita in favore dei lavoratori. Cio’ e’ dovuto al fatto che al Potere si trovano nuove forze sociali progressive le quali da sole decidono del proprio destino in proprio favore per il miglioramento del tenore di vita, a scapito degli sfruttatori e speculatori che* cercando nuovi sotterfugi, tentano di mantenersi in vita e in tal modo ostacolare un piu’ possibile ogni ulteriore successo nel campo della ricostruzione economica nel nostro Circondario. • Tuttavia il grande sviluppo e-conomico, specie negli ultimi mesi, dimostra che sono prevalsa- le forze costruttive su quelle distruttive e che ciò’ progressivamente rinforza le posizioni del Potere popolare e quindi la sua affermazione. Nell’anno in corso, con un cosi vasto programma di ricostruzione economica, a queste forze produttive, cioè’ a tutti i lavoratori, incombono responsabilità’ sempre maggiori in quanto dipende unicamente da costoro la realizzazione dei grandi obbiettivi che ci siamo prefissi di edificare. A tale scopo dobbiamo servirsi delle esperienze del passato eliminando tutte quelle manifestazioni negative che terribilmente ostacolano maggiori realizzazioni nel campo economico. Una delle maggiori mancanze nel campo produttivo e’ la scarsa disciplina lavorativa da parte di noti lavativi che, volenti o nolenti contribuiscono a impedire le nostre realizazioni, lo aumento della produttività’ e per conseguenza un progressivo miglioramento economico e culturale dei lavoratori. Su alcuni obbiettivi di lavoro succede che l’indisciplina lavorativa raggiunge proporzioni tali che certi fannulloni anziché’ lavorare computano tra loro a danno della produzione. Altri casi degni biasimo sono il disturbo fatto agli operai che coscientemente danno il massimo sforzo fisico e mentale, oppure cantano al posto di lavorare ecc Contro tali mancanze e’ necessario intraprendere una lotta tenace e sistematica attraverso la spiegazione e convinzione. In tale lotta devono essere attivizzati tutti gli operai con alla testa i membri del nostro Partito che devono, in ogni luogo, portare l’entusiasmo e lo slancio lavorativo. La loro meta in questa lotta e’ quella di apportare nel campo del lavoro il rivolgimento nel settore della produttività’. Un tale risultato eleverà’ le condizioni materiali dei lavoratori, gli eleverà’ cultural mente e politicamente distogliendoli dall’influenza del lavoro del nemico di classe che, contribuiva’ all’ulteriore sviluppo della nostra economia popolare e per conseguenza al progressivo rafforzamento del Potere Popolare. Il ruolo piu’ importante in questo campo di lotta hanno i Sindacati Unici che sulla base dell’aumento della produzione daranno l’aiuto piu’ concreto ài lavoratori attraverso lo sviluppo dello slancio lavorativo e la iniziativa creatrice sul fronte dela ricostruzione economica. Questo dev'essere il loro primo obbiettivo. D’altra parte una lotta non meno sistematica dev’essere condotta contro ogni forma di burocrazia e in ispecial modo per quella parte che riguarda lo approvviggionamento degli operai e impiegati. Mancanze in tale senso si fanno molte e talvolta vengono commesse anche alla base. Oggi si e’ in grado di dare agli operai tutto l’indispensabile e» anche di piu’ e se rio’ non viene fatto le organizzazioni sindacali hanno l’obbligo di intervenire in tempo opportuno per evitare cosi’ ogni inutile prolungamento. Oltre alle gir;’ citate mancanze e’ necessario citarne ancora alcune oltre che, arrecano un danno non indifferente alla produzióne e quindi all’economia generale. I diffetti in questo senso sono il ritardo al lavoro, assenze ingiustificate, il poco razionale sfruttamento del tempo sul posto di lavoro, simulazioni di malattie ecc. Non vi e’ escluso qui la speculazione. Singoli operai a danno delTapprowiggionamento generale si presentano al lavoro solo alcuni giorni al mese per pretendere il diritto alle carte annonarie logicamente a danno degli altri lavoratori. Certo che simili elementi non solo distruggono ogni slancio lavorativo ed iniziativa costruttrice, non solo approffittano di diritti che non meritano, ma sono questi gli incoscienti che volendo vivere parassiticamente sono soggetti a divenire strumenti del nemico di classe. E. MEDICA mommo ima HÉ1111 Il 21 c.m. ricorre il venticinquesimo anniversario della morte di Vladimir Ilič Uljenov-Lenin, il grande maestro del proletariato mondiale. I suoi meriti nella grande rivoluzione d’Ottobre sono inestimabili. Pieno di fede e di ardore rivo- ; niale Lenin. luzionario, egli ha saputo forgiare un forte partito bolscevico che è stato in grado di preparare l’insurrezione armata, portarla a termine e gettare, Lenin vivo ancora, le basi del futuro stato socialista. Seguendo l’insegnamenti di Lenin, ha infranto vittoriosamente la offensiva delia reazione all’interno ed all’esterno, creando una potente industria pesante, premessa indispensabile per la costruzione del socialismo e per la difesa di questo dagli assalti dell’imperialismo. ® Se oggi l’Unione Sovietica, dopo aver schiacciato l'offensiva delle forze nazifasciste, rappresenta un baluardo inespugnabile di pace e di progresso, ciò lo deve in primo luogo al fatto di aver _ applicato conseguentemente |li insegnamenti di Lenin. Il grande maestro del proletariato russo è però anche un grande maestro per il proletariato mondiale. Ovunque i suoi insegnamenti sono stati abbinati ad una pratica rivoluzionaria conseguente, i popoli oppressi e sfruttati hanno potuto vincere ed oggi essi costruiscono un migliore avvenire per se e per il propri figli. Così è avvenuto nei paesi che oggi sono retti a democrazia popolare. Altrove il proletariato e le masse popolari lottano con successo contro l’imperialismo. Ricordandoci oggi, in questo anniversario luttuoso, della grande figura di Lenin, ci rammentiamo anche dei suoi insegnamenti che devono costituire il fondamento della nostra a-zione pratica. Applicando gli insegnamenti di Lenin alle nostre condizioni particolari, daremo il maggiore attestato di riconoscenza al grande e ge- Alla riunione doll’ U.D.A.I.S. I DATI RIVELANO un' instancabile attività Grecia Ubera comunica ATENE, — Radio Grecia Libera comunica che unit;à dello esercito democratico hanno et fettuato nella notte sul 16 corrente un’attacco contro la città di Fiorina. Sono stati fatti saitare quattro edifici fortifica ti e la centrale elettrica. Le unità dell’esercito democrat,-o sono rimaste nella città »ar due ore e mezza, dopo di che si sono ritirate. Nella notte su! 14 corrente ha avuto luogo nuo vamente un’attacco contro la guarnigione monarchica deila cità di Arde.ia. La medesima notte ha avuto luogo un’attacco contro la guarnigione m >-narchica di Piperia. Un gruppo di combattimento dell’esercito democratico operante a Salonicco ha attaccato il 13 corren te il sobborgo di Kalitea. In questi giorni ohe il PP sta ultimando il progetto-programma della ricostruzione economica del nostro Circondario, ora òhe le organize z.cni antifasciste tutte, prestano la loro attività affinchè il lavoro previsto venga condotto a termine come stabilito, era necessario che anche la organizzazione delle donne si riunisse. Riunione avvenuta infatti domenica scorsa nella Casa del Popolo e alla quale numerose donne hanno preso parte. Accanto agli auguri e alle ovazioni che all’apertura della_ riunione le compagne Resohìch e Kociančič hanno pronunciato, rispettivamente in lingua italiana e slovena, anche i .compagni Gobbo e Turcovioh hanno voluto esprimere le loro con brevi e semplici parole per quanto è stato fatto nel decorso anno, e d’incoraggiamento per l’adempimento del lavoro che quest’anno porterà. La magnifica riuscita di questo plenum ha d'mostrato ancora una volta, dopo tante altre, la capacità. la serietà del lavoro, la solidarietà e sopratutto la forza dell’organizzazione delle donne democratiche. Forza ohe si è fatta sentire durante il conflitto e dopo appena passato con la preziosa e instancabile collaborazione delle donne, e che si fa sentire anche oggi sebbene in modo diverso, nel campo del lavoro come lo era prima sul campo di battaglia. Questo ha fatto si che la donna acquistando i suoi diritti ha preso il suo posto nella vita politica ed amministrativa. Tutte le donne avvedute dovrebbero rendersi conto questo fatto di prima importanza. Dovrebbero accorgersi che solo la loro unione costituisce forza necessaria per elevare e sviluppare la donna e renderla libera. Dovrebbero capire questo tutte quelle che desiderano veramente il progresso, lo sviluppo economico commerciale e culturale del proprio paese. Le relazioni delle compagne Beltram e Crollinl, resoconto del lavoro svolto durante l’anno ’48. non potevano essere più chiare, nè contenere con maggiore esattezza l’attività di tutto un anno; dhe la compagna Beltram ha definito soltanto d’assaggio e di valutazione di capacità. Assaggio che ha dato i suoi frutti però. Le difficoltà economiche degli anni precedenti Che causa le devastazioni della guerra perduravano sono in buona parte eliminate nell’anno ’48. Le fabbriche hanno ripreso il lavoro. Un incremento hanno avuto anche le cooperai ve che si sono allargate e sviluppate. Parlando poi del congresso mondiale delle donne democratiche effettuatosi alla fine dell’anno scorso, dove si traevano delle conclusion; di lotta per l’anno in corso ed altri. Donne che rappresentavano milioni di donne democratiche di tutti 1 paesi, dove in diverse condizioni e modi si svolge un’unica lotta: contro gii imperialisti e aizzatori di guerre, per la pace nel mondo e per il benessere E ancora sui comp'ti concreti. Cura e preparazione de; bambini per le colonie, formazioni dì commissioni per le visite delle stesse. Apertura di corsi per maestre di asilo, apertura del giardino d’infanzia a Capodistra. Contributo al lavoro d’assalto. Allargamento e sviluppo della stampa. Nascita di due compagnie filodrammatiche a Buie e di una scuola da ballo a Portorose. E infine l’ultimo, il grande risultato: il Natale del bambino. Più ricco ancora si presenta 9 piano di lavoro per il 1949. Pia- no che abbraccia un raggio più ampio di attività e di collaborazione da parte di tutte le organizzale, dhe aU’uinanimrtà l’hanno accettato, promettendo a) riorganizzare il Comitato Circondariale entro il mese di febbraio; b) regolarizzare il versamento .delle quote mensili, nonché di includere aeiil’organizza-zione altre 400 donne; c) interes- (continua in IV pag.) La minaccia dei licenziamenti a Trieste La parola „efficacemeate significa molto poco » Da molta settimane la grave micacea dei licenziamenti in massa nei Cantieri, all’Uva, allo Iutificio e in tante altre grandi industrie triestine, pendeva come una SiPàda 'dii Damocle su ml-gl-ia’a di famiglie dei nostri operai. In molte fabbriche, come * noto, già erano avvenuti dei licenziamenti, non in massa ma di piccoli gruppi di operai, e la tendenza padronale a licenziare Si era accentuata in quest’ ultimi tempi tanto da creare una atmosfera di giustificato risentimento e di grave preoccupazione, come abbiamo detto, in migliaia di famigl e operaie. Con alcune decine dì migliaia di disoccupati, tra' i quali una buona parte non riesce da anni a trovare lavoro, la città respira affannosamente: il peso di tante e-conomie inattive, di tante braccia inoperose, di tanti b’ianci familiari in completo e perenne dis sesto aggrava la sìstuariom» generale della città, che, per molti altri aspetti ancora, risulta molto difficile Certo è ohe oi sono dei circoli interessati, per ragioni di opportunismo politico che noi senz’altro definiamo colpevoli e criminal;, a tenere la città e le masse popolari, principalmente, in uno stato di perenne orgasmo, d’ continua preoccupazione, di ansiosa incertezza per il domani; ma v,i sono anche le Autorità del G.M., le qua» dovrebbero impedire che si giochi e si speculi così spudoratamente sul tema nazionale, e dovrebbero preoccuparsi principalmente ed esclusivamente di garantire ai lavoratori triestini, a tutti i lavoratori triestini, una continuità dì lavoro e di guadagno che d a loro ed alle loro famigl’e quella serenità e quella tranquillità che costituiscono il primo, più elementare fondamento sociale per tutte le comunità di questo mondo. Gli opera; triestini — e questo, dopo tre anni di permanenza tra noi, gli organi responsabili del G.M dovrebbero saperlo — costituiscono una grande famiglia di gente operaia att va onesta e, soprattutto, capace. Le maestran- ze, triestine, dì qualsivoglia complesso industriale cittadino, sona delle maestranze espsrte, abilissime e costituiscono oggi ancora, come ieri, come oinquaìnt’ann; fa, una vera élite di tecnici specializzati. Il G.M. non deve scendere sul pernicioso e subdolo terreno di (continua in IV pag.) Nella Cina Cedono i nazionalisti NANCHINO. — A quanto si annuncia ufficialmente il consiglio dei ministri {Yuan esecutivo), ha deciso al’unanimità di proporre ai comunisti «che la cesazione delle ostilità immediata, incondizionata e bilaterale venga ordinata conformemente al desiderio di pace del popolo». In seguito a questa decisione il Gabinetto emetterà oggi un proclama in cui si afferma che, subito dopo la cessazione delle ostilità, si inizieranno i negoziati di pace con i comunisti. Tuttavia il consiglio dei ministri non ha nomnato i delegati e non ha designato il luogo e la data per questi negoziati. La decisione è stata comunicata alla stampa dal generale Ciang Cih Ciung. amministratore della Cina nord-occidentale e Ministro senza portafoglio, il quale ha firmato là tregua il 13 gennaio 1946 ed è stato sempre sostenitore di una pace con i comunisti. Panorama del Sabato Sembra che le condizioni politiche dall’estremo occidente all’estremo oriente non presentino questa settimana sintomi molto gravi. Non si sono verificate infatti situazioni particolari che possano dare adito a previsioni di rivolgimenti. Resta tuttavia la scottante questione Bevin. Ingarbugliato, congestionato in una situazione causata da tragiversazioni politiche non sarebbe niente affatto strano che egli fosse costretto a dimettersi per troncare definitivamente il suo imbarazzo. Non sarebbe alla fine dei conti che una tattica da suicida. In Italia tutti i portoni si a-prono ufficialmente, da Montecitorio a palazzo Madama. Il consiglio dei Ministri ha tenuto la sua prima seduta imbarcandosi in una situazione che solleverà’ certamente delle aspre critiche sia da parte della stampa che da quella dal Parlamento e forse anche del Senato. Con decisione unilaterale infatti si ,a f^a èssere diritta, se no, non e* deciso di sganciare con la li- e linea, sono cespide politiche, quidazione finale tutte le mae- Troppe contraddizioni la ac-stranze delle fabbriche in via compagnano per essere tale Il bilancio della politica di Marshall URCONO FATTI non chiacchere vane Marshall, un nome che i lavoratori di molti paesi del mondo ricorderanno per lungo tempo. Cosa dice questo nome, cosa esprime? Si risponde: una linea politica! Quale? Una linea politica di forza imperniata su blocchi e-conomiei, militari; su patti a-tlantici, alleanze svariate; sul «bastone» atomico. Una guida sicura, una vittoria certa. Dovrebbe essere così. Ma non è proprio così! Non è questa una linea politica. Se mai è uno zig-zag politico, giacché la linea politica quale la vorrebbero e dare risultati marshalliani. E il bilancio invero è passi-vetto. Avvenimenti di Cina, di estremo e vicino oriente dicono tante cose; e ne dicono ancor di più le spallate e cornate tra fratelli in capitale che si fanno per la Palestina. Girandola di fuoco d’artificio piuttosto che coerente linea po- di dissestamento, e come ciò’ non bastasse per aumentare vieppiù’ l’evidente inflazione che mina la penisola si e’ dato via libera all’aumento delle tariffe ferroviarie. Le prossime sedute del Parlamento vedranno certamente ore di burrascosa polemica: sta pero’ il fatto che le critiche sin d’ora mosse dalla Democrazia Cristiana verso i partiti di si- j litica, quella di Casa Bianca nistra sono alla fine dei conti j Ai lavoratori importa consta-basate ìsu semplici chiacchere! * 1 tare anche questo; preme ad mentre quelle mosse dai partiti essi di più però le conseguen-di sinistra verso la Democrazia ze di questa «dirittiva», perchè Cristiana si basano su dei fatti j ne fanno le spese, che dal 18 aprile in poi non j Diamoci uno sguardo in gi-hanno fatto che violare le leggi j ro, attorno casa, principalmen-della Repubblica. | te, e ce ne accorgeremo subito. La Germania intanto sta bol-1 L’ondata dei licenziamenti si lendo. Mentre le potenze occi- , allarga ed investe ogni settore dentali s’arrabattano onde pren- della vita economica. Interi dere una decisione sulla forma complessi industriali vengono da dare agli organi legislativi liquidati, in Italia, per esem-d’occupazione, pio. i ORDA nostrani attuano delle loro zone nel popolo si stanno manifestando tendenze verso l’unionismo, tendenze che lasciate in questa semi illegalita’ possono dare vita a delle residue manifestazioni di nazismo, che dallo stato latente potrebbero facilmente passare a dei veri e propi movimenti di ribellione organizzata. Troppo occupata infatti e’ lat-tenzione angloamericana sullo assestamento dei propri esosi interessi in questa nazione distrutta per pensare ad una rieducazione seria e salutare di questo popolo in attesa di beni-fici e democratici consigli. Il popolo tedesco pero’ ha già’ notato da che parte stanno i suoi amici, gli amici delle loro forze lavorative, gli amici delle (continua in IV pag.) il piano che ha per fine di mandare a spasso il maggior numero possibile di lavoratori. Gli armatori giuliani riducono gli effettivi di borbo con i trucchi delle bandiere estere, sotto le quali si può far navigare senza «tabella»; non pagano gli avvicendamenti ed aumentano così il numero dei senza paga e gli scenari delle promesse sono riposti per il prossimo spettacolo elettorale. Le carte annonarie «scoperte», in bianco; il costo vita aumentato, il valore reale della lira diminuito. Le famose forbici si aprono sempre di più; il divario tra prezzi e retribuzioni diventa buco largo. Quanti anni sono ormai dacché i lavoratori non ricevono un equo stipendio, capitalisticamente inteso? Durante il fascismo si pagava malissimo, è noto l’indice del rapporto tra guadagno e costo vita era elevato. Ci si dice: è stata la guerra, il dopo guerra, forse una nuova guerra e bisogna sacrificare. Musica vecchia questa che ci hanno suonato per tutta la vita. Ed è ora di finirla con tale concerto. Chi sono sempre sotto a pagare sono appunto i lavoratori. Vediamo un poco. Il costo deila vita minimo necessario oggi per una famiglia tipo è di circa 58.000 lire mensili; calcolo dedotto dal raffronto coi rapporti dei valori e dei costi del tempo fascista. Quando viene co»r\uosto invèo :n media oggi7 30.000 lire a! mese. E ia differenza dov ? la cavano i ia-voiatori E’ necessario che la base di misura per il costo vita sia allargata e rifatta con altri elementi di calcolo. Poi si aumenti congruamente la contingenza. I! Comitato cittadino costo vita ha già fatto questa constatazione sin da alcuni mesi fa. Che cosa si aspetta? Le organizzazioni sindacali si facciano sotto, energicamente. Chi lavora ha il diritto di avere almeno quanto gli occorre per stare in «società». Per ogni lavoratore occupato quanti gli campano attorno? Troppi. Perciò il tenore di vita va esaminato sulla realtà non nella fantasia; esso è la media del trattamento globale e unitario fatto ai lavoratori, la media del loro reddito complessivo, del reddito di classe, diremo. Non c’è tempo da perdere, si agisca. Non si può accettare il punto di vista degli imperialisti. Il campo sindacale si muove a stento. Hanno dato (continua in IV pag.) VALLATA CENTRALE. — L’Agenzia Nuova Cina comunica che l’offensiva dell’esercito di liberazione nazionale, dopo l’avanzata su Hsutchu verrà diretta a sud del fiume Yang Tse. £ol*aascotlais la folla americana Il decano di Chanterbury, Hewler Jhonson, reduce dal suo viaggio nell’Unione Sovietica, si è recato negli Stati Uniti dove ha tenuto un grande ciclo di conferenze. Esse hanno suscitato entusiasmo per la chiara descrizione della vita socialista, simbolo di pace e pro-■ sperità. Non sono mancati però gli o-stacoli, che hanno costretto più volte il conferenziere ad entrare nell’illegalità. Accordo commerciale Jugoslavo cecoslovacco PRAGA. — Nel corso di una riunione del Consiglio dei ministri, riunitosi ieri sotto ia presidenza di Zapotocky, il governo ha approvato la proroga dell’accordo inerente allo scambio di merci tra la Cecoslovacchia e la Jugoslavia, nonché le modalità degli scambi commerciali tra la Cecoslovacchia e le zone occidentali d’occupazione in Germania. e polacco VARSAVIA. — La conclusione a Belgrado dell’accordo commerciale polacco - .iugoslavo concernente gli scambi di merci tra i due Paesi durante l’anno in corso š annunciata da un breve comunicato comparso sui giornali i quali non riproducono alcun particolare di questo accordo e che nello scorso dicembre non avevano riportato ia notìzia della partenza per la Jugoslavia della delegazione commerciale polacca. L’ARRESTO DI UN SABOTATORE AL SOLDO DEGLI ABSBURGO Ma chi è questo cardinale Mindszentv ? Quando sono rientrato diaU’U-n-gheria quasi -tutti mi hanno cbie-Ao: — E l’opposizione? E questo perdhè lo spirito umano e latto - .n mamera da desiderare la conoscenza del lato negativo dell,e cose. Come tutti i rientrati da quei paese io ho risposto: — L’opposizione? — ma questo è di cardinale M-indszenty, vale a diire gli absburgo. I m ei -inteiriìo-cutori mi guardarono con pietà, poiché ess: erano dei francesi razionalisti della metà del ventesimo secolo, ed essi trovavano ridicolo ohe invece dì parlare dii borghesia commerciante, di capì dii industria o di terze forze io citass. loro un ex imperatore ed un car-dlinale. Sono già diverse settimane ohe la scuola ungherese non è più nelle mani della chiesa, tutta vi: l’insegnamento religioso rimane •obbligatorio per due ore alla settimana. E lo stato ohe trattiene la chiesa. E per parecchi anni ancora. L’Ungheria visse in una semifeudafljiità fino alla Ime d: questa guerra; questa feudalità del modello più classico, è finita d’un tratto. Ma 11 primate, ul-tcmo dei suoi rappresentanti, due volte più pagato dallo stato ohe il primo ministro, raggruppava attorno a lui tutti i nemici del regime. Apertamente egli si oppose a -tutte le conciliazioni giuo-cando a «-lo stato nello stato» e trasgredendo alla legge in ogni suo atto (giungendo sino a fare del traffico monetario). Egli confidò un giorno al suo seguito: «Io vorrei ohe essi facessero di me -un martire». Nel suo cervello questo martirio non doveva essere solamente religioso ma anche politico. Questa era per lui la sola maniera di entrare nella storta, egli si sentiva già il Vaticano beatificare «Giuseppe lo antimarxista». Egli si sentiva la pietra m gli-a-re della contro rivoluzione. Josef Pehn, tedesco d’oiriigine fu nominato vescovo di Estergon nel 1944; gli anni precedenti egli aveva esplicato il ruolo di «prete da combattimen to» dal giorno della sua nomina egli tiranneggiò persino i suoi domestici. La sua meschineria giunse al punto di far licenziare il redattore di un giornale cleri- cale concorrente o-nde ottenere le sue liste di abbonati. Il cardinale ha mantenuto la promessa dei prete. Quando egli accordava un’intervista, q-uestì ultimi tempi, egli parlava di, «invasioni turche» -e eli «ebrei al potere». Egli dichiarava ohe cinque milioni di -ebre: «solamente» erano stati sterminati dai nazisti e che di questi solamente 400.000 erano ehre-; ungheresi. Fu questa dichiarazione che gli attirò la risposta ormai divenuta celebre della corrispondente del New Chronicle: «Io ringrazio vostra eminenza; poiché sono la figlia del rabino di Whitechapel. Questo «ossessionato dal martirio (come lo -ha definito Matyas Ra-kosi, il presidente del consiglio ungherese era anche ossessionato dalla scomunica: egli minacciava di escludere dalla chiesa t giornalisti che si permettevano dS criticarlo, i giovani ohe cooperavano con le brigate volontarie del lavoro, e tutti i preti ohe continuavano a insegnare dopo la naziona-l zzazione, ed in generale tutti i oattolìo; che non dichiaravano apertamente oppo- sizione al governo diel loro paese. Egli ha pure minacciato di scomunicare di leader dell’opposizione cattolica Barankovicz che gli aveva rivolto una reazione forte ed aperta. Alla mania della scomunica egli aggiungeva quella delle lettere pastorali: il clero ungherese ne aveva fatte due in 70 anni; lui ne pubblicò due in un mese. Ma la s-u-a impresa diveniva vieppiùdiffìcile a misura ohe il governo progrediva con le sue riforme dalla campagna verso la città. Il «prelato bianco» egli invocava sempre più l’appoggio dei s-uoii protettori naturali dell’ooci-deote personificati dal Vaticano, dal cardinale americano Spellman, dagl; absburgo e da altri magnati. Dati 1 suoi appoggi stranieri la maggior parte americani, il primate d’Ungheria fu condotto naturalmente e per semplice logica al tradimento aperto. Le lettere pastorali e le minacce di scomunica cominciavano -a dare effetti controproducenti. Mindszenty diede forma concreta ad un complotto contro il regime ed organizzò qn’dnten- so spionaggio. Era questa l’unica maniera dì potersi elevare alla altezza dei suol ideali: di cardinale reggente ed il prete politicante. L’origine del complotto risale al 1946, al suo viaggio negli Stati Uniti. Sotto l’istigazione dei cardinale Spellman egli ha firmato una dichiarazione che riconosceva Otto dì Absburgo come il rappresentante dei pieni poteri su tutti i cattolici d’Ungheria. Questo rappresentava per lui i due piccioni presi con una fava- il cardinale Spellman a-vrebbe appoggiato con più autorità i dirigenti de «L’internazìo-naie verde», e lui stesso veniva ad ottenere importanti erediti per ricostituire un’organizzazione 1-egit-tim sta avente lo scopo di roveec are il governo. Ogni giorno pressato da una logica obbli-, gata, l’arcivescovo d’Estergon invocava a piena voce una guerra mondiale e preparava la sua qu nta colonna. Poiché il governo di Rakosi aveva mostrato una grande liberalità nella repressione dei piccoli nazisti e dei col» (continua in IV pag.) J La nostra Lolla Conferenza dei lavoratori intellettuali Necessità assoluta L'unione tra braccio e mente Lavorare ed istruirei questo è l’ordine dei giorno I Domenica scorsa a Portorose si è tenuta una riunione lei lavoratori culturali del circondario Istriano. Scopo della riunione era quello di portare a conoscenza degli insegnanti i vari problemi e-conomìci che interessano la 10-Etra zona e di indicare loro il rondo m gVore di svolgere ;1 lavoro nel campo dell’insegnamento per spiegare e impartire al popolo le opportune cognizioni per un lavoro più proficuo che porti a migliori condiz.oni di vita Sono state fatte tre relazioni, e precisamente una del comp. Sre ko Vilhar sul «problemi della nostra economia», una del comp Rok sulle «possibilità di sviluppo della nostra economia», mentre il comp. Janko Furlan ha parlato sul cooperativismo. Le relazioni sono state ampie ed esaurienti; ìei punti pii sa* lienti il relatore è sceso ai dettagli minori pei dar maggior comprensione e risalto ai concetti e-spressi. La relazione del comp Vilhar abbracciava due campì il teorico e quello pratico. Egli ha messo in rilievo come nella nostra zona siamo giunti a grandi rivolgimenti nel campo dell’economia, cosi come è stato radicale il rivolgimento del Potere. Ri-volgimento che ha portato alla creazione del Potere Popolare. Attraverso questo il popolo istriano decìde da solo quali vie e metodi scegliere per il progresso dèll’econotnia. Il problema dell’organizzazione economica e di un lavoro proficuo in questo campo è d venuto oggi il problema assillante del Popolo. Nel nostro circondario il programma economico viene attuato su nuove basi. L’aumento della produzione è il requisito necessario per ottenere migliori condizioni di vita. Il relatore lu-per noi la possibilità di aumentare la esportazione dei prodotti della nostra industria e dei prodotti agricoli del nostro circondario. Afferma quindi che, per ottenere un lavoro più coordinato bisogna collegare maggiormente i lavoratori del braccio con quelli della mente, necessita collegare più strettamente le organizzazioni dii massa con quelle politiche e culturali. Conclude dichiarando Che le autorità popolari nella zona B stanno creando un nuovo sistema economico basato fondamentalmente sull’aumento della produzione. H comp. Rok nella sua relazione ha prospettato le possibilità di sviluppo detta nostra economia e la posizione nella quale si trova il nostro territorio. Ha quindi intrattenuto i presenti sui problemi del traffico, delle finanze, dell’agricoltura e su quelli di altri importanti rami della nostra attività produttiva Si e quindi soffermato sui probemi dell'Industria in genere ed infine sull’approvvigionamento della popolazione e sul commercio. Ha documentato le sue asserzioni con cifre precisando che nell’anno 1949 lo standard di vita della popolazione verrà migliorato del 30 per cento in rapporto all’anno 1948. Il comp. Furlan Janko ha Iniziato la sua relazione con una breve Introduzone Quinti ha citato come esempio nel campo cooperativistico la cooperativa agricola di produzione di Puce altre. Dato che le relazioni erano ampie ed esaurienti, non hanno dato adito a lunghe discussioni. Lo scopo della riunione era stato raggiunto ugualmente e il comp. Marion che la presiedeva ringraziò i relatori per il loro lavoro. Infine ha preso la parola il 'comp. Beltram pres, del Comitato Esecutivo del Comitato Popolare Circonda riale d'ell’lstria il quale tra l’altro ha detto: «Entriamo in un nuovo anno, anno in cu; sarà fatto un gran passo nel progresso dell’Istria. il lavoro del suo popolo lavoratore imprimerà i caratteri delle realizzazioni del Potere Popolare e dimostrerà qual! fini segue. Verranno risolti importanti problemi fra i quali quello della mano d’opera, si eleveranno progressivamente le nostre cooperative eoe. Per la risoluzione di questi pro- blemi necessita il contributo operoso e fattivo di tutta la popolazione. I lavoratori culturali hanno un gran compito e cioè quello di cooperare alla realizzazione e alla attuazione di questi problemi, sia con il proprio lavoro sia istruendo la popolazione. Afferma quindi che l’odierna riunione in cui sono stati trattati e d scussi problemi economici di tanta importanza non deve rimanere l’ultima «Noi stessi dobbiamo desiderare di trovarci riuniti nuovamente per risolvere altri problemi e per approfondirci nei problemi economici locali ed e-steri. Necessita che noi teniamo gl- occhi bene aperti. Non dobbiamo vivere isolati, ma rimanere a stretto contatto con la popolazione». Queste parole hanno segnato la chiusura della riunione. trazione di Lenin Il 21 gennaio il Circondario Istriano commemorerà la ricorrenza del 25.0 anniversario della morte di Lenin. Le commemorazioni ufficiali avranno luogo nella serata in tutti i paesi del Circondario, ove oratori designati parleranno sulla figura del grande condottiero del proletariato mondiale nella lotta contro la borghesia e contro il capitalismo reazionario. I suoi insegnamenti hanno germinato il frutto della emancipazione del proletariato sulla reazione mondiale che tentava di soffocare le legittime aspirazioni dei lavoratori. Nelle città la commemorazione verrà fatta nelle aziende e fabbriche dopo la fine dell’orario di lavoro, alla commemorazione parteciperanno tutte le maestranze. Nella serata stessa avranno luogo pubbliche manifestazioni nelle quali parleranno i compagni. A Capodistria verrà ricordata questa data nella sala del Novo Cine; quindi avrà luogo uno spettacolo * cinematografico per l’occasione. In tutti i cinema del Circondario verranno proiettati film sovietici. Per le elezioni dell’U A l S Contro ogni calunnia verso il miglioramento La popolazione dèi paese di Corte d’isola, intervenuta in massa del sabato, dopo aver discusso amp amente Fargomento detle elezioni dell’UAIS che si svolgeranno alla fine del mese nel Circondario istriano, per meglio rafforzare questa organizzazione di massa, si è assunta dei compiti da assolvere entro la da' ta stessa. E cioè: Rimuovere ed esportare dal cor tile antistante la scuola il materiale di cui è ingombro. Per iniziare t lavori d. costruzione della casa cooperativistica. I membri dell’UAIS prepareranno 50 m. cubi di pietre, la sezione locale dell’associazione partlg'ani preparerà 30 m cubi di pietre e la gioventù si è impegnata per 50 m. cubi di pietra. Le donne invece cureranno l’esteriorità del paese, facendo pulizia, rirouoven do materiali e rifiuti vari dalle strade e dai cortili. Il CCP in questo periodo in. tensifieherà il lavoro di preparazione culturale ed , artistica dei suoi membri, organizzando anche alcune rappresentazioni. Ma non solamente nel paese di Corte si lavora per il rafforzamento dell’organizzazione ohe cementa l’unità della popolazione istriana formata dalle tre nazionalità ivi conviventi, altri settori sono in gara fra loro a chi fa di più per le elezioni dell’UAIS. Nel settore di Valmariqp la popolazione si è assunta l’obbligo di preparare 100 m. cubi di pietre e di raccogliere i fondi per la costruzione della casa cooperativìstica: inoltre di preparare per la riparazione di un km. di strada 160 m. cubi di gh aia. Nella zona di Isola la popolazione di Saletto darà 400 ore lavorative per la costruzione della strada Isola-Baredo. I membri dello UAIS di Baredo colla-boreranno Dal Dipartimento Economico Nuovi prezzi per le scope di produzione locale In base al Decreto sulla determinazione e sul controllo dei prezzi del Boll. Uff. della delegazione del CRLN di Aidussina n. 13 dd. 4.7.1948,, l’ufficio prezzi presso la Commissione Economica dei Com. Pop. Circondariale per l’Istria :n Capodistria fissa ì prezzi di vendita all’ingrosso ed al minuto per le scope e spazzole prodotte dalle fabbriche Fratelli Jaksetieh è fratelli Mar-zarì di Capodistria. I prezzi sono unici per l’intero territorio del Comitato Popolare Cir. deil’Istria. Scope giapponesi all’ingrosso lire 188, al minuto 210, scope di saggina (4 fili) 165, 185; scope di saggina (3 fili) 160, 180; scope in piume (2 fili) 177, 198; scopette per barca in saggina 60, 68; scopette per bambini 86, 94; scovoli in saggina 20 24; scovoli in radice 48, 53; spazzole n. 4 in radice 89, 100; spazzole n. 3 in rad ce 79, 90; spazzole in saggina 45, 52. L’imposta sull’entrata del 4 per cento è inclusa nei prezzi all’ingrosso. I prezz all’ingrosso si intendono F.co Fabbrica, per merci caricate su camion. Nei prezzi al minuto sono incluse tutte le spese e maggiorazioni, perciò i prezz: non possono essere aumentati. Le trasgressioni ai limiti di prezzo fissati vengono punite a< sensi del Decreto sulla repression® della speculazione illecita e del sabotaggio economico in base al Boll. Uff. del CPU della Istria n. 4-5 dd. 10 settembre 1948. Con l’entrata in vigore della presente decisione perdono la validità tutte le precedenti concernenti j prezzi per l’articolo in oggetto. La presente decisione entra in vigore immediatamente ----------------□------ n Disgregatore punito . Durante l’ultima riunione di massa venne finalmente smascherato. mettendo in luce le sue Alcuni mesi fa anche nella zona tfì Siedale è stata creata ■ una cooperativa agricola di produzione. Numerosi : contadini entrati a farne parte e nel primo Comi-iato direttivo venne eletto certo Furiarne Giuseppe detto «Kosie» Il quali si era associato solamente per poter meglio esplicare una attività disgregatrice in seno alla cooperativa. Non appena allontanato il... collettivista Kosic, le cose cambiarono come per incanto: piena e fattiva comprensione fra i membri della cooperativa, maggior slancio per il lavoro ece. L’episodio dimostra come un e-lemento della vecchia mentalità possa risultare di ostacolo e di pregiudizio alle conquiste della lotta di liberazione. D mostra anche però, Che individui simili presto o tardi, vengono smascherati dal popolo il quale sa infliggere loro i meritati castighi. allo stesso lavoro col contributo di 300 ore lavorative. A Glem verranno scavati 205 m. cubi d: terra per la riparazione della strada e per lavori vari Gli abitanti del paese dì Borst concorreranno alla riparazione di 250 m. di strada, scaveranno 400 m. cubi di materiali e procederanno al trasporto di 70 m. cubi d; materiale vario. A Costabona sono stati preparati 30. m. cubi di pietre e 10 m. cubi di terra che vennero poi trasportati sulla strada Monte-Villanova; ai lavori volontari partecipano 136 compagni. Nel paese di Carnpel Satara 112 membri dell’UAIS hanno approntato 80 m. cubi di pietre per la costruzione della casa cooperativistica. Gii allievi della scuola agraria hanno offerto : contributo d. 290 ore lavorative per la sistemat one del campo sportivo di Capodìstria. Nella riunione preelettorale tenutasi domenica scorsa a Pade-na, alla quale hanno partecipato oltre 200 membri dell’UAIS fi comp. Egidio del Com tato Distrettuale ha tratteggiato ì compiti del Potere Popolare e dei suoi rappresentanti in seno alla popolazione, precisando rapporti che devono intercorrere tra la popolazone ed il Potere Popolare. La sua relazione ha aperto una ampia discussione con moltissimi interventi. Quindi sono stati trattati vari ed Importanti problemi economici del paese: quali: il rifornimento dei concimi chimici, lo scambio di grano-turco con frumento, la questione dalle carte' annonarie, alcune sperequazioni devirate da una errata commisurazione delle tasse. Dalla relazione per il bilancio dell’anno 1948 emergono 1 buon’ risultati del lavoro, svolto dal Comitato poiché le entrate superano notevolmente le uscite, figurando 187.000 lire in attivo. Nella stessa riunione è stata decisa inoltre di togliere la rappresentanza del paese nella Assemblea Popolare Distrettuale a Pribae Jozef, che dimostrava poco interessamento e svolgeva poca attività. Al suo posto è stato eletto il comp. Francarli. Prima della chiusura della riunione la popolaz one del paese ha assunto il compito di eseguire < seguenti lavori: Iniziare al più presto la costruzione della casa cooperativistca. I contadini praticheranno in miglior modo la aratura della terra e semineranno al 100 per cento la terra destinata alla coltura del frumento. Il CPL locale procederà alla eleminazione degli inconvenienti rilevati sinora nella assegnazióne delle carte annonarie. Gli elet-ori del paese dedicheranno tutta: la propria attività al rafforzamento dell’economia locale col-/ lettìva. Con _ programma si è conclusa la riunione. La popolazione dell’Istria, guidata dal Potere Popolare, lavora con slancio per il m glioramento delle sue condizioni di vita, conseguentemente per il rafforza* mento del Potere Popolare-e delle organizzazioni democratiche locali, con il suo fervore di opera essa da’ la migliore risposta a tutte le calunnie che la reaz'one locale ed intemazionale all’unisono con t comoagni di ieri scaglia contro la Jugoslavia e contro la zona B. comp. Debello Giovanni, della falegnameria, per il grande contributo da lui dato per il Natale del Bambino. Nell’esprimere tali ringraziamenti, fi Comitato stesso rende noto Che la raccolta pro Natale del bambino ha fruttato 102.485 lire mercè le quali sono stati confezionati e distribuiti 480 pacchi-dono delle varie categorie. Il predetto Comitato ringrazia infln« cordialmente e saluta tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita del Natale del bambino, augurando, per l’anno in corso, un esito ancor migliore alla grande festa dei bambini. AH*Assemblea Popolare Distrettuale Programma economico annuale approvato con entusiasmo Capodistria 21 costruttiva. Quindi j delegati Domenica 16 gennaio nella sala hanno approvato all’unanimità il della Loggia, con inizio alle ore programma dì sviluppo economi-10, ha avuto luogo la VI sessione co annuale. E’, stata quindi sotto-ordinaria delTassemblea popola- posta alla opposizione della as-re distrettuale. Erano presentì in semblea popolare una ordinanza grande maggioranza i delegati, ; riguardante gli operai del Cir-inoltre, come ospiti, 1 segretari i condario istriano che prestano la ed i presidenti dei comitati po- | loro attività a Trieste .L’ordinan- polari locali ed altri funzionari za è stata approvata all’unanl del PP. La riun’one dell’assemblea era stata indetta allo scopo precipuo di dare il resoconto del mità. Procedutosi alla elezione del nuovo Comitato Esecutivo, que- lavoro svolto dal Comitato ese- , sto risulta così composto: presi-cuti vo del CPD dall’ultima ses- dente, Corsi Vittorio da S. Borto-sione sino ad ora e allo scopo di lo; vìcepres. Prion Carlo da Pra-discutere ed approvare il prò- de; segretario, Petrič Vladimir; gramma annuale per lo sviluppo membri: Morgan Carlo, da Monte economico. Dato poi che il Comi* , di Capodìstria; Benčič Frane da tato esecutivo finora in carioa j Paum ano, Furlani^ Srečko da era dimissionario, l’assemblea doveva procedere all’elezione del nuovo Com tato esecutivo. Dopo brevi parole di saluto, il comp. Petrie Vladimir, segretario del C. E. del CPD, ha fatto la relazione del lavoro svolto dal Comitato esecutivo sino ad ora. La sua relazione è stata lunga ed esauriente. Nella d scussione seguita, che è risultata vasta ed interessante, numerosi compagni hanno esposto ; singoli problemi da risolvere delle varie sezioni dipendenti del CPD e di altri rami di lavoro di competenza del Po’ere Popolare. E’ intervenuto nella discussione pure II compagno Bruno d’Este, ex presidente del C.E., che recentemente aveva dato le dimissioni dalle funzioni di presidente. Q comp. D’Este ha chiarito la sua posizione dinanzi a tutta l’assemblea dichiarando «di non poter più collaborare nel PP poiché ha preso posizione per la risoluzione dell’Ufficio Informazioni, pur ammettendo che da noi e nella Jugoslavia si va verso il socialismo. La relazione sul lavoro svolto dai C.E. è stata approvata alla Villa Decani, Santi Mario da Capodistria, Fusilli Leone da Capodìstria, Pustetto Eugenia da Iso la, Brežan Vittorio da Maresego, Norbedo Nazari« da Capodistrìa, Pirnat Giuseppe da Capodistria. Il nuovo Comitato esecutivo è stato eletto all’un an imita fra gl: applausi dei delegati e degli astanti. Dopo di ciò sono stati discussi altri problemi importani per la vita del distretto ed infine l’assemblea popolare ha dato mandato al Comitato Esecutivo del Comitato popolare distretuale di inviare una lettera di saluto ai comp. Sorta, Ukmar, Laurenti, S oli eri e Stoka membri del Comitato del grande sciopero del luglio 1946, rinchiusi attualmente neile carceri di Trieste. Con ciò si sono conclusi i lavori della VI sessione ordinaria dell’asseblea popolare distrettuale di Capodistria. Economia incrementata Negli ultimi giorni dell’anno passato nel distretto di Buie ai è proceduto alla costituzione di una br:gata composta da giovani ed anziani che esplicheranno la loro attività nelle opere di irrigazione della valle del fiume Quieto. La brigata è formata da 15 giovani e 15 anz’ani provenienti da vari® località del distretto di Buie. Questa unione di forze con la sua operosità frutterà un notevole miglioramento aU’eeonomia del Circondarlo istriano, poiché la valle del Quieto è considerata a ragione 11 granaio deillTstria. tr.fatti la sua terra e fertile • l’acqua non manca nella località. Con la creazione di una canalizzazione che possa soddisfare alle particolari esigenze della campagna la produzione agricola aumenterà notevolmente sopratutto 1 nel ramo ortifrutticolo. Trasformazioni netta Valle dei Quieto Dal vivaio di zanzare alla pianura fertile La valle del fiume Quieto oggi si presenta ai nostri occhi come una verde pianura che contrasta stranamente con il color rosso della terra istriana. Le acque di questo fiume formano la linea di confine tra il TLT e la Jugoslavia, che la volontà di uomini estranei alle nostre terre hanno tracciato ed unanimità. Segui la relazione sul j imposto, dividendo in due il programma di svluppo economi- popolo istriano. Però non po- co per l’anno 1949. fatta dal com' pagno Vatovec il quale ha delineato nei suoi dettagli il complesso e vasto programma di lavori che verranno effettuati nell’anno 1949. Particolare importanza verrà data allo incremento e allo sviluppo dell’agricoltura quale base della nostra economia. tranno mai bastare le barriere umane per sopprimere l’aspirazione del popolo istriano di essere unito sottol la bandiera della Jugoslaviap regressista. Valle del Quieto, una volta palude infestante con i suoi miasmi tutta la zona, seminato Verrà inoltre attuato un’imponen- ' zanzare inoculanti la mala te programma di lavori nel cam- ria alle genti misere che ivi la-po dell'edilizia. Incluso nel pro- voravano duramente .per programma e pure l'elettriheaz one__________. . n. nof,P di var; paesi del distretto. Alla cacciarsi un tozzo di pane, relazione accolta col massimo in- venne trasformata tri o teresse dai delegati, è seguita la tile ed ubertosa mediante il -lidia missione che è risultata molto voro tenace degli operai del a Conclusi / lavori della Brigata Babič Lo spirito dei combattenti anima i nostri giovani La brigata giovanile Branko Babic, ha terminato i lavori del periodo invernale sulla strada Monte-Villanova Durante quaranta giorni i giovani della brigata hanno lavorato allo sterro del materiale per l’allargamento della strada, nonché al trasporto dello stesso per colmare alcune scarpate. In una ammirevole armonia di lavoro, giovani e ragazze si sono prodigati infaticabilmente per portare a termine I lavori, noncuranti delle avverse condizioni atmosferiche, consci che i loro sforzi, ed il loro lavoro si risoi- no da Costabona, Koslovic Bruno da Vanganello e Coronica Roberto da Sicciole. Oltre ai nominati compagni sono stati encomiati 12 altri giovani componenti la brigata. Con la premiazione ha avuto termine la manifestazione ed i giovani sono ritornati alle loro case, ai lavori, oppure allo studio. In ogni dove sì presenta la necessità di procedere a lavori per il miglioramento dell’economia o per la ricostruzione, la nostra gioventù risponde per prima al-l’appeUo. Animata di buona vo- u .X U KIVWV Bi i *»U1* . . , ,, , _ .» in un valido contributo !onta. coì»a <* entusiasmo per il per il rafforzamento della nostra lavoro o lo studio, questa nostra economia, per un migliore awe- , gioventù istriana afferra il picconi« del nostro popolo. | n-e, o la Pala- c . n0,n è stato possib-Ile sinora de-tù, che volenterosamente e con Michele da Hervoj, B e - besiktrt; questo bacillo. Le varie entusiasmo si prodiga per il raf- 'J®1“*®. d.,GiovlniiÌ T? p-;„=tr, da scoperte della scienza medica po-forzamento delia nostra econo- Maria Rosa a. G‘„ co o nulla sono valse, e questo mia. e ciò col massimo dispetto Ar.o' on o Proteina rimane sempre aperto, degli «inemazionalisti» della zo- V*v«da Edoardo,, Apo Nella Jugoslavia popolare tutto na A i quali vorrebbero che le »Ude. Bohs Marma Vide Ju gi e tenta pera ^ cose andassero diversamente. Le calunnie é le menzogne fabbricate da questi signori non servono a nulla Se non a smascherarli. Da noi si lavora duramente liana ~ - *—— P« combattere . e,munare una buona volta que- MATRIMONI. Bankovic A1“0“ sta malattia che miete tante vit-Zankolic Maria, casalinga, da To- time nel genere umano. Il mi-polovac; Baric Filippo, uff. A.J. gi;-or mèzzo usato n6lJa lotta a ___ _____ di Capodìstria, con Zorziö Frida, fon(jo contro la tisi consiste nella' per noi stessi, per la nuova ge- impiegata, da Capodistria; Krmac vaccinazione con il siero BCG — aerazione, e per un migliore do- Nadal, contadino, di Rokava con dettQ pure baci;;<> (bj — scoper-mani. Al lavoro, inteso in quel Mars:c Giustina, casalinga, da ^ dopo 13 anni di ricerche, da senso, partecipa in. prima linea —^parjo; Medisa Anton-O, conta* diie scienziati francesi il dottor la gioventù inquadrata nelle bri* du>°, da Isola con Marsic Res®; Calmette e il veterinario Guerin, gate giovanili del lavoro. E la casalinga, da Tribano; Mart-noj. brigata «Branko Babic» con la ' Andrea, pescatore, da CapodiStr a sua operosità ha luminosamente con Parove! Antonia, casalinga, d mostrato che la gioventù è per * " la democrazia, per la pace, con Stalin e con Tito. da Capodistria. DECESSI Bordon Anna da S. Lucia, Sabadin Giuseppe da S. Grandi applausi della massa di Lucia, Vodopivec Antonio da nopolo presente, hanno salutato Ospo, Bartole Miranda da S. Lula fine dei discorsi. Sono seguite eia. Bernardi G ovanni di Mallo, la premiazione e da distribuzione Rodella Giuseppe di Villa Decade’ diplomi a tutti i giovani com- ni. Perini Sergio di Capodistria, ponenti la brigata. Sono stati pro Pizzaxelio Vittorio di Capodistria, riamati lavoratori d’assalto i se- n o, operaio, da Grisignana con guenti compagni: Nemec Serafi- Radin Gilda, operaia, da Sennino da Puce, Kociancic Rosina da no; Koterle Antonio, contadino, Labor, Trentp Silvio da S’ccìole, da Medoss: con Chiarel Jolanda, Lovrečič Mario da Labor, Viler casalinga, da S’ami; Bubola Vik-Guido da Siedale, Zadnik Bru- • tor, contadino, da Kucibreg con dalle cui iniziali prende il nome il siero stesso. NeH’organismo vaco nato preventivamente ben di rado si sviluppa la tiri, specialmente nelle forme più gravi, quali la tbc cerebrale, oppure la tis fulminante. Il migliore modo di praticare la vaccinazione e quello di iniettare il siero mediante siringa. Dovranno essere vaccinati anzitutto: 1) i neonati, specialmente di famiglie già predispos e a -, la malattia o ammalate, quir\dì i bambini delle case per bambini delle due forme più violente del male, che, di solito, portano alla tomba. 2) i bambini, i giovani e le ragazze che vivono nelle case dello studente, oppure scuole eoe. Nel periodo della crescita dii questi ragazzi non esìste il per; co. c di infezione gTave, sussiste invece il per colo che essi vengano colti da affezioni polmonari. 3) dovranno essere vaccinate tutte le infermiere ed il personale ospedaliero. 4) infine tutti coloro che desiderano fars vaccinare. Il ragazzo vaccinato dovrà venire isolato completamente dagli altri nel caso fra questi si trovi qualcuno ammalalo. L’immunità dalla infezione si manifesta solamente dopo un periodo che va dalle 6 alle 8 settimane e dura da 1 a 5 anni. Affinchè una persona vaccinata rimanga immune peimanen temente dovrà essere vaccinata una seconda volta. Per il bambino, come pure per l’adulto sussiste il pericolo del contagio qualora nella sua ablia-z one, o in casa, si trovi un ammalato che dissemina i suol sputi, che tosse in faccia alle persone, oppure che bacia i bambini. che fa usar loro il suo cuc- e dei brefotrofi. 1 bambini, fino I chiaio. che gli accoglie nel suo ad un anno di età, possono esse- I letto ecc. re facilmente attaccati da una 1 Chiunque accerti tutto questo può prevenire il pericolo che proviene da dette persone ammalate. La vaccinazione con il alerò BCG è assolutamente innocua. Il vaccinato non soffre dopo la vac-cinaz cine dolori e neppure febbre. Esperti medici hanno affer-mat che i ragazzi vaccinati crescono e si sviluppano meglio degli altri. L’unico inconveniente è che, alle volte, dove viene infer-ta la siringa si manifesta »i« leggera infezione che però essica rapidamente. Nei neonati ai quali viene sommìnistràtq II siero a goccie, si manifestano certe volte macchie in gola, che scompaiono pure rapidamente. Con il vaccino BCG abbiamo oggi uno dei migliori mez2i per la prevenzione antitubercolare, che perciò deve essere largamente usato nella serrata lotta contro la TBC. Lo sputo è uno dei più pericolosi veicoli di diffusione dei bacilli di Koch e, come tale, deve essere evitato in tutti i modi. Il centro internazionale del BCG, con sede a Kodanj, invia in varie nazioni gruppi di specialisti che praticano la vaccinazione. Diversi di questi gruppi si trovano ora in Jugoslavia, fra breve arriveranno nel circondario istriano. Nel nostro circondario la vaccinazione verrà eseguita secondo un piano speciale dal 27 gennaio al 26 febbraio. I gruppi di specialisti giungeranno a Capodistria il 26 gennaio. Istruzioni più esatte riguardanti le giornate e glt orari in cui verrà effettuata la vaccinazione saranno date alla Sezione di Sanità. uriieslrä Èssila »UlIMMMliUMIUtMIIttKMHtmMIMIIHIiimMlllllin tfempìe bulla bcottante queòtkme colonials ! s üMMuiiimtiUMuuuitiimmiiuiMmiuimritimU* LE DUE SOREUE LATBIE Gemeue per Imperialismo il L’ITALIA CONTA SULL’AIUTO TRANCE fè CRAZIE ALLA POLITICA DELLA „MANO LAVA L’ALTRA Da quando nell’estate del 1830 1 traue«! avevano bomb i’’da to la città di Algeri per impossessarsene po d'assa-io, sulle cos.e dell'Africa settentrionale si sono stabiliti più di due milioni dì francesi, ital ani e spagnoli. Algeri, oggi, non è più una colon.a ma parte integrante della Bepub-bi.ca francese. Tunisi ed si Marocco sono formalmente due s a-ti indipendenti ma la loro amministrazione è in mani francesi. Col crollo militare della Fratria e poi dell’Italia, durante la seconda guerra mondale, la progressiva europeizzazione della costa nord-occidentale dell’Africa ha subito una battuta d’arresto. La Francia ha perduto il mandato sulla Siria e nd Libano, mentre gli italiani han-no dovuto sgomberare la Libia. Nello stesso tempo l’accresciuto va detto il presidente Auriol Dakar nel 1947. Dal suo palazzo in Egitto, Abd el Krim proclamava invece: «Il fervente desiderio dri tutti gii islamici è quello di diventare soci di pieno diritto della Lega araba», u terzo contendente nel giuoco tra Parigi ed il Cairo è Mosca che per ora si mantiene dietro le quinte. 1 compenso col riconoscergli ad esempio 1« sovranità sulla Cirenaica con un viceré senusso. Forse si pensa addirittura di soddisfare le amb.2ioni egiziane sul Sudan. laggiù i francesi propongono difatti la divisione delle ex Colonie italiane. Eritrea. La parte orientale cristiana dovrebbe andare all’Impero abissino di Solo nell’Algeria i comunisti I cui, del resto, faceva parte da hanno trovato seguito. Nelle altre parti dell’Africa nord-occidentale essi mantengono sotanto alcuni posti d’osservazione. Un portavoce del ministero degli esteri francese, durante la recente sessione deH’ONU aveva fatto chiaramente comprendere che la politica africana italiana era appoggiata dalla Francia. L’Italia deve riprendere la Libia. La Francia vuole invece la C renaica che ora detengono sentimento nazionale arabo ha ! gli inglesi, 1 quali vorrebbero trovato la sua estrinsecazione ' darla all’Ordine islamico dei Se- nelìa «Lega araba*. Dopo il 1S13 quest; sconvolgimenti hanno fatto sentire i loro effetti anche ir. Algeria e nel Marocco. La popolazione islamica di questi paesi, costituita per la maggior parie da berberi ed in numero minor* da- arabi, cominciava a considerami partecipe della «Lega araba». Olfatti non era concepibile • perchè la Siria doveva essere libera ed il retrogrado Yemen addirittura accolto nel consesso dell’ONU, mentre 1 loro paesi, lambiti dal progresso occidentale, come lo dimostrano le grand' città di Algeri, Orano e Casa-bianca, dovessero rimanere sotto 11 predominio straniero. La Francia, nell’ambito della »ua afera d’influenza .nell’Africa settentrionale, ha seguito attentamente queste fluttuazioni islamiche e si è preoccupata di coritropporre ad esse delle forze equivalenti. Mentre al Cairo si costituiva un’associazione fra e-migrant:', costituita dai nazionalisti arabi, scappati dal Marocco, dalla Tunisia e dall’Algeria, denominata «IMaktab al Moghreb al Arabi», della quale faceva parte anche, come socio d’onore, l’ex ribelle del ,R ff, Abd el Krim, rifugiatosi in Egitto, a Parigi si pensava ad una «sintesi culturale franco-islamica». Il zrini stro francese per ! pos-sedimenti dtre-mare, Moutet, che già da deputato era riuscito « far approvare una legge — la prifha — che garantiva la parità dei diritti ai cittad ni francesi di religione islamica, aveva ottenuto ohe il presidente della Repubblica Auriol, ancor prima di iniziare il suo viaggio d’ispezione in Africa, nella primavera del 1947, Includesse nella sua Casa civile, un esperto -in questioni islamiche, con le funzioni di incaricato speciale. La scelta cadde sull’ex prefetto del dipartimento ♦Basses Alpes», dl mussulmano Mesheri Sherif. A quest’ultimo spetta quindi a compito di impedire ai giovani intellettuali S-slantóo: dell’Africa nord-occidentale^ di passare armi e bagagli nel campo dei nazionalisti arabi « $i far si che questi diventalo già adepti dell’idea politica del «regno totale» iniziata dalla Francia e ette inoltre essi appoggino il progresso tecnico dei loro paesi Lo scopo finale di questa politica è quello di creare un ceto medio Islamico, semifeudale, o-rieatato verso Parigi anziché al Cairo, che dovrebbe esercitare la sua influenza da Dakar, sulla Mauretania e attraverso il Marocco, l’Algeria e Tunisia fino al deserto libico che nel frattempo forse ridiventerà italiano. Il punto di divis one tra arabi europeizzati ed arabi nazionalisti orientali dovrebbe essere appunto questo grande deserto libico. Ecco perchè all’ONU la diplomazia francese aveva fatto capire apertamente di voler appoggiare le aspirazioni italiane aìl’ottemi-mento del mandato almeno su questa sua ex Colonia. La «Lega araba» può considerare TAfrlea settentrionale soltanto come un teatro di guerra «secondario». La parte magg ore della sua potenza d’urlo è impegnata in Palestina, dove però ha dovuto subire uno scacco non indifferente. Dopo che in seno alla stessa «Lega araba» si manifestarono tendenze scissionistiche, è ch’aro che tutto questo non possa favorire le relazioni iniziate recentemente dal Cairo con l’Africa nord - occidentale francese. La politica africana delle sorelle latine viagg a in certo qual modo col vento favorevole dei Sionisti e dello stato d’Israele che gode degli appoggi dell’America e dell’Urione Sovietica. Sfruttare al massimo questa congiuntura e dare alla «solidarietà franco-islamica», largamente propagandata, quella sufficiente forza d’attrazione per far affluire gli studenti marocchini volontariamente alla «sezione oltremare» della città universitaria d! Parigi anziché all’università araba del Cairo, ciò è la preoccupazione costante della Francia. •«Tra l’Africa settentrionale e la «maria Repubblica si deve g ungere ad un matrimonio d’amofe e nello stesso tempo ad un matrimonio di coscienza», così- ave- ri assi. Come si vede, secondo il punto di vista francese, a tergo del deserto libico, dovrebbe fungere da divisore dei popoli anche il nazionalismo islamico. Parigi non ha .dimenticato che la sanguinosa sommossa nel Lutano, avvenuta nel novembre del 1943 e che dopo un uMimatum inglese, aveva costretto De Gaulle a sgomberare, ha mutato definitivamente la sua posizione nel Vicino Oriente. Anche l’Egitto, 1 francesi non vogliono averlo perennemente tra i nemici. Essi vedrebbero volentieri che Re Farettk ritornasse volontariamente su una linea politica filoeuropea e che limitasse le agitazioni dt Abd el Krim. A questo sovrano, un po' depresso dagli insuccessi della sua politica palestinese, bisognerebbe dare la possibilità di un più di un millennio, prima ohe vi giungessero . gli italiani. La parie occidentale invece potrebbe benissimo essere incorporata nel Sudan a,ng.lo-egiz ano. Alla Francia sta a cuore dì veder soddisfatti non soltanto i mussulmani francesi ma anche gli italiani e gli egiziani. Anche l’Abìssinia non resterebbe completamente fuori; da queste cure. Essa riceverebbe il tanto sospirato accesso al mare e non sarebbe più legata a, Gbuti francese. Naturalmente l’Abissina dovrebbe sopportare il fatto di avere nuovamente per vicini gl: italiani in Somalia. Tanto i francesi che gli inglesi sostengono questa soluzione che invece vie-ne accanitamente avversata dal Negus. Sembra che la Francia sia decisa di avere per modesta compagna «azionista» l'Italia, non solo nell’Africa settentrionale (continua in quarta pagina) IL-TI® vo Ecco Moša Pijde, il membro del P.C.J. che con la sua chiara parola con la sua poderosa cognizione, tanta luce ha saputo apportare alla verità dei fatti sulle accuse mosse alla Repubblica Jugoslava. j/....—............"...,,wv UCCISO DAI SUOI * l'assassino di Abbas ^^'^NiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiwiinMnRjtHiiiitituitiifiiiitiiiiiiiiiiiiiiitiitiiiiiiHitttiiitiiiitiitiiitiiiifinHHiiiinitiiiiiiiiimnnwiidi Il 28 dicembre 1948 moriva al ni zzo’ assassini e terrorismi per delle dozzine di morti Cairo, davanti la porta del suo! conto della monarchia e di No-ufficio perforato da sei palle di i krasey Pascià medesimo. Recen-rivoltella, un piccolo uomo am- j temente quest’ultimo aveva delizioso dallo sguardo secco, un ; ciso di sopprimere l’associazio-impiegato minuzioso della dilla- ne, ma anche questo e’ dovuto tura, un vecchio burocrate della : ad una lunga storia, repressione. Qualche giorno pri- j Nokrascy comincio’ la sua ma della sua morte, egli aveva ! carriera politica nei ranghi del pronunciato queste parole: «Io j Waft, partito d’opposizione alla sterminerò’ tutti i nemici del j monarchia. Nel 1924 quando que-governo!» Egli pero’ non ne ha sto partito venne scoperto, No- ì pero avuto il tempo. Nessuno ne avra mai il tempo. Quello che uccise Nokrascy Fascia, primo ministro e fedele servitore del re d’Egitto, non valeva pero’ piu’ di lui.’Egli era membro dell’associazione «Fratellanza mussulmana» che nel passato frequentemente orga- Si sanerà la plaga della prostituzione Se chiuderete le „ease** andremo a rubare ed uccidere Da quando la senatrice Lina Merlin si è fatta iniziatrice di un progetto di legge tendente a fax chiudere le case di tolleranza, s! parla molto di lei. Si calcola che in seguito alla compilazione del progetto le arrivano g omaknente dalle dieci alle quindici lettere. Le, scrivono medici, professori, studenti, persone d’ogni oeto non esriuse anche le donne direttamente interessate al problema. Il progetto dt legge, ohe come era prevedibile ha destato molto scalpore @ che è stato presentato a nome delle Associazioni fem- j mento di ■ condizioni sociali mi-minili italiane, consta di tre par- gliori non vengano a portarci la ti: 1) Abolizione delle* case di «libertà dal bisogno», esisterà meretricio e della tessera di prò- sempre. stituzione. 2) Misure dì profilassi e sanità. 3) Istituzione di un corpo di polizia femminile. Per quanto però il programma si presenti vasto e di grande importanza, sarebbe assurdo pensare che la senatrice si proponga con questo di sradicare completamente la prostituzione. Purtroppo la piaga esiste e fintanto che il lavoro, il benessere e il progresso rivolto al consegui- UNA SANSONE ®USSA UÄ l«*-«» —1Jv♦«'•hLc* . <••»-* ì«7askoh.*ic» i Piccolo tronco, piccolo ceppo fatto di rami d’abete dimmi perchè piccolo tronqo, perchè non « vuoi accendere? ro- lo, giovane sposa, Io non dormirò. Durante tutta la notte io preparerò £1 letto Io devo preparare il letto, io devo attendere. Se io m’addormento il mio amore non giungerà più. ' Egli viene con l’aurora, e le sue scarpe scricchiolano. La pelle canta una melodia, ed i bottoni l’accompagnano. ' ~ ' Questa è una canzone di nozze che si canta per tre giorni. Tre giorni di cerimonia. Essa esprime I primi istanti della vita di una giovane sposa éd è cantata dalle amiche che richiamano questa ai suol nuovi doverli Vegliare sul fuoco, accenderlo e preparare tutto per il ritorno del marito dal f lavoro giornaliero. Scopo principale del progetto è tuttavia la I mitazione ’della prostituzione da raggiungersi attraverso la chiusura votale delle «maisons». Rimane da vedere se tale provvedimento, sul quale il Parlamento dovrà pronunciarsi, può ottener® lo scopo voluto o non invece Incrementare ancor più l’avvilente degradazione a cui sono arrivate -decine di mi g.iaia di donne Sull’efficacia del programma oh® vorrebbe togliere — diciamo così — il tassametro all’amore, le opinioni divergono e le varie tesi sostenute finora non dimostrano la superiorità di . i< ma tendenza. Dice intanto —- chi vorrebbe la chiusura — che solo il 5 per cento « respecteus es» lavorano nell’ambito delle case dalle persiane sbarrate e che le altre lavorano fuori. Se la percentuale fosse esatta varrebbe senz’altro la pena di far piazza pulita e praticare così la Wa-s-serman a tutti I cittadini al momento della iscrizione alla prima classe elementare. Ci sono altri però che contestano l’esattezza della cifra e arrivano à portare al 50 per cento il numero delle professioniste soggette a regolari controlli profilattici. Dato però che le adeguate condizioni di giustizia sociale sono di là da venire, è opinione diffusa che la soppressione delle case di piacere risulterebbero uno scherzo poiché le donne finirebbero con l’affollare i marciapiedi. La ragione che ha indotto l’o-n. Merlin a proporre la crociata contro l’ondata di falsa moralità che ha invaso l’Italia è senza dubbio umanitaria, tesa sopratutto a levare le cosidette donne di malaffare dal postriboli per additar loro la via della redenzione morale, aiutarle a ritrovar se stesse e liberarle dal turpe sfruttamento a cui sono sottoposte da padroni brutali. Se gettiamo Infatti un fugace sguardo tra la affumicate pareti in cui vivono, vedremo come la loro esistenza sia misera e colma d’amarezze, priva di significato, quasi senza speranza. Molte d; loro sono isteriche e infettate per il 90 per cento; non MALATTIE, MODA DI STAGIONE ■dk, queste Nevralgia significa dolore di ! la labilità’ vagale spiccata, cioè’ un nervo, ed e’ un dolore ben | facilmente soggetti, per cause localizzabile ed e’ ben apprezza- bile nella sua qualità’: lancinante, trafittivi», intensissimo, con intervalli di assoluta quiete. E se dolia persiste tra un accesso e l’altro non e’ da imputarsi al nervo, ma alla posizione e al peso dell’arto lungo il quale vi e’ la nevralgia. Nevralgia non e’ neurite. La prima e’ una malattia funzionale del nervo, cioè’ ne e’ alterata solamente la funzione, mentre nella seconda si può’ a-vere una vera «distruzione della parte anatomica alla quale e’ legata la funzione» del nervo. Cosi parliamo di nevralgia del trigemino e di nevralgia della sciatica, mentre per l’her-pes zosetr (detta volgarmente Fuoco di Sant’Antonio) diciamo trattarsi di infiammazione delle radici nervose che si dipartono dal sistema centrale. Inoltre; la nevralgia può’ ripetersi un numero indefinito di volte, guarita, non ha tendenza a recidivare nello stesso nervo. Nella maggior parte dei casi le nevralgie colpiscono individui ad abito cost it azionato dal- varie, a spasmi, contrazioni dei vasi sanguigni, con diminuita irrorazione e quindi diminuita nutrizione dei distretti anatomici ove avviene la contrattura dei vasi. Tali Spasmi sono particolarmente energici in quei vasellini che attorniano i nervi (vasa nervorum) rendendo deficiente il nutrimento delle fibre che costituiscono, come un fascio di fili, il cavo conduttore della corrente nervosa. Esistono poi dei veleni (tossine) che circolano nel nostro organismo durante molte malattie infettive, o nel periodo di convalescenza. E non e’ appunto infrequente vedere instaurarsi una nevralgia durante^ o subito dopo tana banale influenza. E’ naturale il peso che hanno nell’insorgenza della nevralgia la sifilide tardiva, il diabete mellito e la gravidanza, per rallentato ricambio, e l’azione di abnormi sostanze chimiche sui nervi sensitivi. Ma non soltanto i veleni endogeni (prodottisi durante il ricambio del nostro organismo). ma pure i veleni esogeni (assunti dal mondo esterno attraverso tutte le vie atte ad assumerli: pelle, mucose, albero respiratorio, apparato digerente) sono da richiamare in causa nella eziologia (fattore d’insorgenza) delle nevralgie. Veleni che noi assumiamo o per ragioni voluttuarie come alcool, tabacco o per ragioni di lavoro; e' ben nota la facilita’ d’insorgenza di nevralgie negli operai a contatto continuo col piombo o con sostanze contenenti piombo, sebbene in questi lavoratori la nevralgia preceda, nella maggior parte dei casi, una vera e propria nevrite saturnina. Le piu’ comuni nevralgie sono quelle del trigemino che con le altre tre branche da’ la sensibilità’ alla faccia e ai denti (ed ecco l’importanza di una radiografia dei denti, per evitare una inutile estrazione di un dente sano, dovendosi imputare il dolore non al dente, ma piuttosto a una nevralgia del ramo medio o inferiore del trigemino), e quella a carico del nervo sciatico che dai glutei decorre lungo tutto l’arto inferior« fina si nieder Una particolare intensità’ sogliono assumere le crisi dolorose che caratterizzano la nevralgia del trigemino, durante le quali il malato sembra perdere il contatto col mondo e-sterno, attanagliato come e’ dalla morsa atroce deila sensazione subbiettiva dolorosa e talora e’ spinto ad atti estremi (suicidio). La gravita’ della sintomatologia e’ tale che a volte, per debellare il male, si deve ricorrere al chirurgo per la resezione del nervo (nurotomia re* trogasseriana). Piu’ comunemente in questi casi, si suole usare la «aleooliz-zazione del nervo» che induce a una perdita temporanea delia funzione. Affezioni, dunque, le nevralgie, dolorose, noiose a volte e-vitabili e comunque non pericolose «quoad vitam». Di proposito abbiamo qui parlato delle nevralgie cosi dette primitive, e soltanto di queste, tralasciando quelle insorgenti, in via secondaria a causa di ’affezioni di organi e di tessuti vicini, e conglobanti i nervi sensitivi. LIONELLO BELTRAMINI contaminano però nessuno perchè sottoposte a cura costante. Al contrario di qaroo che in un primo momento sì è indotti a pensare, non guadagnano molto. Con la scusa delle urite tasse da pagare i padroni esigono il 20 o il 30 per cento sul loro guadagno oltre naturalmente la pensione che in certi ambienti arriva f;no a 3 mila lire al giorno. Il rimanente dell'utile vdene poi diviso a metà. I loro vestiti da sera, quasi sempre sco.’atmimì ■e aperti davanti per lasciar scorger . il petto e le eoseie e confazionati in taffetà, sangallo, « r-gandis e p:ù raramente di seta, vengono pagati a trenta e anche quaranta mila lire l’uno e questo non perchè il loro valore sia tale, quanto perchè se ne approfittano ì sarti e il personale di servizio. Quest’ultimo, composto esclusivamente da donne anziane, ex professioniste anche loro, viene retribuito con cifre varianti dalle 10 alle 20 mila lire per quindicina. Durante l’inverno devono sostenere anche le spese di riscaldamento con una somma che varia dalle 350 alle 500 lire giornaliere. Fumano molto, anche ottanta sigarette al giorno, bevono caffè (continua in quarta , pagina) krasey ricevette il portafoglio che sembrava piu’ adatto al suo temperamento: quello del sottosegretariato all’interno. Il nuovo ministro si distinse immediatamente nella repressione dello sciopero d’Alessandria e la sua azione facilito’ grandemente la sopressione del partito comunista. Nel 1937 Nokrascy lascio’ il Waft. Dopo qualche tempo in compagnia di un altro trasgressore egli fece delle trattative con il palazzo reale. I due uomini fondarono il partito Saadista. Il suo compagno fu assassinato nel 1945 e Nokrascy Pascià divenne presidente del consiglio al suo posto; il consigliere pia’ ascoltato dal re Farek. Dopo piu’ di dieci anni egli aveva ancora perduto la sua maniera forte. Nell’immediato dopoguerra l’Egitto fu scosso da un immenso movimento popolare che esigeva l’evaquazione delle truppe britanniche, stazionanti sul territorio in virtu’ del trattato angloegiziano del 1936. Il popolo esigeva l’annullamento Tla lo atlìe migliaia di condanno Iflohìabhy pabeià aoeoa {innato anche la bua del trattato ma Nokrasy limito’ ad una nota chiedente la sua modificazione. L’atto di Nokrasy provoco’ un’esplosione di collera. Egli in questa “occasione si merito’ il titolo di «Asino del Ponte Abba». Il Ponte Abba gettato sul Nilo fra il quartiere dell’Università’ e_ quello del palazzo, e un ponte girevole. Il 13 febbraio 1946 vi fu una manifestazione di migliaia di studenti. Nokrasy fece girare il ponte sul quale essi rimasero prigionieri. Tumulti e colpi di fuoco. Alla fine egli fece rigirare il ponte. Bilancio: 700 feriti. Nokrasy dovette provvisoriamente dimettersi. Sedki Pascià 10 sostituì e negozio’ con l’Inghilterra un progetto di trattato che ritardava di tre anni l’evacuazione delle truppe inglesi, legando l’Egitto alla Granbreta-gna per mc /o di un trattato militare che abbandonava a que-stupro . ;i sU()an angloegiziano Nokrasy fece parte della delegazione che preparo’ il progetto. Ma il popolo egiziano protesto’ nuovamente ed ottenne nei dicembre del 1946 l’allontana-mente di Sedki Pascià e la sua sostituzione con... Nokrasy. Nokrasy allora modifico’ la tattica. Egli mise da parte il progetto d’accordo. Ci vollero sette mesi per preparare il piano contro ^’Inghilterra, in seguito depositato al consiglio di sicurezza. Davanti al consiglio egli sostiene (ma molto male) la tesi egizia"« «Gromiko, disse il ’io-polo egiziano, ci ha difeso meglio che Nokrasy». Durante 11 dibattimento due tesi vennero in lizza quella dell’URSS che e-sigeva l’evaquazione dall’Egitto delle truppe britanniche. Quella della Colombia fin realta’ ingle« se e statunitense) che domandava la ripresa dei negoziati angloegiziani. Quest’ultima tesi vinse. Un giornalista doveva rivelare piu’ tardi che il progetto colombiano era stato preparato in presenza di Manduk-Riaz, ministro del commercio del gabinetto di Nokrasy. Cosi trascorse il 1947. Il prl- -mo ministro soppresse lo scandalo. «Felicemente per Nokrasy, 11 popolo si preoccupa del colera. _ Quando l’epidemia fini di uccidere gli uomini, Nokrasy cerco’ un altro Eversivo. La lingua araba strumento dellTnghilterra glielo, forni’. La reazione egiziana creo’ il mito del nazionalismo arabo, per far dimenticare le rivendicazioni liberatrici dujla nazione egiziana. Si parlo' delia 1 alestina intensamente, e tutto ciò’ mentre gli inglesi si stabilivano sulle «por-de del N:*o e rafforzavano le 'oro posizioni nel Sudan. Si parlo’ tanto della Palestina e della puci a contro Israele che alla fine vi fu un ottimo pretesto per instaurare la legge marziale nell’Egitto: censura sulla stampa e sull’informazione, campi di concentramento e terrori vari. Fu data via libera a tutti i provocatori e a tutti i fascisti e via libera fu data soprattutto all’organizzazione assassina «Fratelanza mussuhna- (continua in quarta pagina) lame a doppie lagllo In Palestina LA GUERRA DEL PETROLIO HAIFA, gennao. — La stampa del Medio Oriente e’ stata negli ultimi mesi ossessionata dalla notizia «sensazionale» che i pozzi di petrolio del continente americano si stavano rapidamente esaurendo. Questo voleva dire che la politica estera statunitense sarebbe stata sempre piu’ legata agli interessi dei grandi trust petroliferi e, in sesondo luogo a quelli degli Stati Arabi che detengono ancora la chiave della preziosa ricchezza liquida. Le riserve petrolifere de. Nuovo Continente sono infatti ben lungi dali’esaurirsi. Joseph Foog, membro della Commissione Nazionale del Petrolio, ha recentemente affermato, in una riunione del «Club Economico» di Detroit: «In America mancherà’ la benzina solamente se creeremo uno stato d’animo di sfiducia ed incapacita’. In tutto il mondo esistono giacimenti per 73 bilioni di unita’ di petrolio (fusti). Di esse, piu’ di un terzo si trova sul suolo degli USA. 9 bilioni di fusti si trovano nel bacino caraibico (America Centrale); otto bilioni in Russia, trenta bilioni nel Medio Oriente e due nelle altre parti del mondo. Noi americani — ha continuato l’esperto, che e’ anche vice direttore di uns grande banca newyorkese — non abbiamo a rigore bisogno dei petrolio del Medio Oriente. Esso ci può’ servire pero’ per alimentare gli aiuti all’Europa occidentale, in modo che il petrolio americano sia riservato, nella sua interezza, ai bisogni della nazione». Questa testimonianza sull’argomento non e’ l’unica. Il Presidente della Standard Ooii Company, scriveva all’ini-io dell’anno scorso, in una lettera al New York Times: «Tutti sanno che nuovi importanti giacimenti verranno alla luce in America. C’e’ chi sostiene che soltanto la meta’ delle nostre ricchezze e’ stata sinora scoperta. E’ chiaro in ogni caso che ancora per molti anni potremo fiduciosamente contare sulle nostre riserve locali». Ma i monopoli petroliferi fi-moicani nel Medio Oriente han- no fatto troppi buoni affari negli anni della guerra, per pensare soltanto un momento che 1 loro sogni di un’egemonia completa e di uno sfruttamento massimo della penisola arabica e delle sue propaggini — Neghev compreso — potrebbero essere pericolosi per la pace del mondo. Tanto piu’ dato che i fatti sembrano dar loro ragione in un momento in cui tutti gli Stati islamici hanno un prepotente bisogno di dollari e sono perciò’ finalmente disposti a quelle concessioni che hanno gelosamente rifiutato negli ultimi anni. E’ di oggi la notizia che il Parlamento siriano ha approvato il progetto di legge di stanziamenti —- naturalmente americani — di 320 milioni di dollari per il prolungamento della «pipe-line» sul territorio della repubblica. L’ambizioso progetto americano non tende soltanto a completare il sistema petrolifero del Medio Oriente, ma sopratutto a emancipare i monopoli della scomoda dipendenza da Israele che controlla attualmente le piu’ grandi raffinerie del Mediterraneo Orientale. Le trattative tra la «Aramco» e il governo siriano sono state lunghe e difficili, ma alla fine la Siria ha dovuto cedere di fronte al rapido peggioramento della sua situazione economica e politica. E, contemporaneamente, il trust americano si e’ preso un’importante rivincita sulla Compagnia Anglo-Iraniana che aveva avuto le ultime concessioni in Siria Già’ dallo scorso aprile infatti, l’Inghilterra decise di sviluppare le piccole raffinerie siriane e libanesi in modo che il blocco economico contro gli ebrei (che prevedeva in primo luogo facili sanzioni petrolifere) riuscisse piu’ efficace. La grave rivalità’ anglo-americana circa il petrolio porterà’ a un irrigidamento del Dipartimento di Stato americano nei confronti della politica inglese in Palestina o. invece, Revin riuscirà’ una volta d! piu’ a convincere l’America -he il fronte anglo-americani e’ essenziale alla sicurezza dei due imperialismi in questo delicato scacchiere mediterraneo? Que- sto interrogativo avra’ un peso notevole nella soluzióne della crisi del Neghev, nella pacificazione della Palestina. La Lega Araba potrebbe accorgersi presto che la lama del petrolio e’ una lama a doppio taglio. TULLIO SEGRE’ Crisi a Londra? Alcuni g'orni fa due influenti quotidiani londinesi avevano annunciato un largo rimpasto ministeriale per la prima decale di gennaio, n g ornale conservatore «Daily Telegraph» scriveva Infatti che la maggior parte dei deputati laburisti sarebbe del parere che un largo rimpasto dell’attuale Gabinetto awerebbe ancora prima della prossima riunione della Camera Bassa prevista per il 18 gennaio. Il li-berale «News Chronicle» è stato ancor più esplicito. L’articolo del suo corrispondente poi ti co porta infatti il seguente titolo: «Attlee intende effettuare un rimpasto ministeriale». I due giornali sono concord! nell’ind'care come motivo principale del rimpasto la posizione del ministro de)'a difesa Alexander, il quale, tanto nelle file dell’opposizione quanto in seno allo stesso suo partito, non a-vrebbe una buona stampa. Comunque, il problema della sua sostituzione nonché di facile soluzione. li «Daily Telegraph» indica come primo candidato Shin-well la cui nomina incontrerebbe però una forte resistenza da parte della opposizione. Lo stesso giornale precisa che sarebbe difficile ricorrere ad un ministro relativamente meno influente, come ad esempio Strachey (alimentai one), per occupare il posto dell'ex presidente del partito laburista II «New Chronicle» (continua in quarta pagina) La nostra Lolla La Casa Cooperativistica a Puce „Lavoro collettivo Irutto coll99 Frase simbolica di fede nell1 avvenire Domenica 16 gennaio Puce ha celebrato con una solenne manifestazione il II anniversario della fondazione della cooperativa agricola di produzione e l’apertura della casa cooperativistica. Alla imponente manifestazione hanno partecipato con una gran massa di popolo delPIstria i rappresentanti dei Poteri Popolari e moltissimi comragni di Trieste che sono intervenuti a celebrare assieme ai coope-rativisti di Puce, la loro festa. Il paese era adornato a festa Con le bandiere delle tre nazionalità, gli archi di trionfo con la scritta: «Lavoro collettivo -frutto collettivo» salutavano gli intervenuti. Il breve saiuto è una sintesi di un grande tutto. Nella scuola locale in cui a-veya trovato posto una minima parte degli intervenuti si è svolta la manifestazione con i discorsi celebrativi seguiti da una rappresentazione culturale. Il progresso e il successo (continuazione dalla I pag.) quei circoli politici ai quali abbiamo accennato dianzi, circoli ohe notoriamente ricevano il là d’intonazione per le loro manovre sabotatrìci dell’economia triestina da lontani centri di agitazione; esso deve intervenite, poiché ne ha l’autorità, e a far ciò a_ tutelare cioè l’economia della citta, è stato demandato dalla fiducia, diciamo così, dell’ONU, per risolvere in pieno il grave problema dell’economia triestina il quale si impernia, come ovunque del resto, sulle masse lavoratrici e non sul capitale. e Da mesi, per esempio, noi andiamo registrando quotidianamente il largo, e pazzo dispendio che si fa del denaro pubblico per npere dii beneficienza o per asserite opere di utilifT pubblica. IT mn rosario impressionante di decine, di centinaia dii milioni òhe vengono sciupati con colpevole Leggerezza, a tutto danno della collettività. Si riattano campi sportivi, se ne costruiscono dei nuovi, eoe. sperperando milioni e milioni, mentre nel centro stesso della città vi sono ancora molti edifici, completamente demoliti dai bombardamenti, nella rico-Btruzione dei quali — ricostruzione ben altrimenti urgente, data la grave orisi di alloggi che attanaglia la città da quasi quattro anni — centinaia e centinaia di lavoratori, padri di famìglia, avrebbero potuto trovare una conveniente occupazione. Sembra invece che la speculazione politica si sia infiltrata in tutte le branche dell’attività cittadina, trascurando volutamente d; esaminare e risolvere una volta per sempre e con decisione tutti quei problemi cittadini ohe. invece, in ogni parte di Europa, costituirono, dal 1945 in poi. la preoeoupazione più grave e costante delle municipalità, dei governi locali, eec. Oi sono, tanto per citare un solo esempio di incapacità o di negligenza, delle strade, delle arterie, principali, che sono state rifatte, riparate, due, tre volte nel corso di questi ultimi tre anni. E’ evidente che tali lavori, eseguiti male' e con materiali scadenti, la prima e la seconda volta — errare humanum est, perseverare diabolioum! — sono venuti a costare il doppio di quello che sarebbero costati in qualsiasi altra città di questo mondo, sotto la guida di tecnici esperti, preoccupati solo di fare bene, col minor costo possibile, nel solo interesse della collettività. Da tutto quanto abbiamo detto risulta chiaro che si è fatto cattivo uso del denaro pubblico, delle finanze comuni. Interessa poco chi sia il fornitore delle centinaia di milioni che la città inghiotte ogni anno o, per meglio dire, che vengono sperperati con riprovevole incompetenza^ e leggerezza dia Ohi tali centinaia dì milioni dovrebbe parsimoniosamente amministrare e spendere; poco importa il fatto inequivocabile che il bilancio della «provincia» e quello del Comune sono in completo dissesto, che ogni giorno si aprono in questi bilanci nuove gravi falle, ohe nelle voci «beneficienza ed assistenza», vengono inserite cifre fantastiche (416 milioni nell’ultimo bilancio consuntivo della Amministrazione Provinciale!), allarmanti! _ E la crisi finanziaria, gravissima sotto tutti gli aspetti, nella quale si dibattono Comune e Provincia, nonostante le ricche, periodiche iniezioni di centinaia e centinaia di milioni,, non ha nemmeno la scusante di aver dato ai lavoratori triestini disoccupati un temporaneo lavoro, a sollievo, almeno parziale, delle loro disastrose condizioni economiche. Si parla, invece, dì licenziamenti in massa, di aumentare ancora di più l’imponente schiera dei disoccupati, di aggravare le condizioni economiche di altre centinaia di famiglie triestine. Prendiamo atto che, all’ultimo momento, quando il problema grave e preoccupante della disoccupazione e la minaccia di nuovi licenziamenti nei complessi industriali della città avevano assunto un carattere allarm-mte, il G-M. ha voluto uscire dai " serbo, assicurando che «tuie »r* efficacemente i lavoratori», con la sua solita tattica del molto fumo e poco tantosto. Staremo e vedere. b Vincenzo Tamaro raggiunti dai coopérativisti del paese di Puce sono veramente grandi. Per dimostrarli bastano poche cifre, che con la loro scheletricità documentano quale è stato lo sforzo collettivo degli bit ..iti di Puce per .»• struire ciò che posseggono ).?-gi, e ciò che avranno domani. La proposta per la formazione dela operativa agricola di produzione è stata fatta ne! gennaio 1947 da 8 partigiani. Tal. proposta venne subito accolta da 18 famiglie che hanno messo in proprietà collettiva tutti i loro beni: terra, bestiame, arnesi da lavoro, le forze produttive e lab uona volom*. Crn --rtrn gesto la popolazione di Puce ha empiuto un passo corrispondente a quello dei combattenti per la libertà che si gettarono nei boschi con ’a parola d’ordine «Morte al fascismo! Libertà ai Popoli». Con quel gesto i coopérativisti di Puce sì sono liberati dal fardello di schiavitù che da decine e decine di anni gravava sulle loro spalle. Questa gente, questi lavoratori della terra hanno aperto una nuova epoca per la vita del loro paese. Da principio il lavoro non era certamente facile. Il bestiame assommava a 8 vacche magre ed a alcuni vitelli. Unici arnesi un paio di aratri di legno, ossia quanto era rimasto ale 18 famiglie a seguito deile rapine dei nazifascisti in quella località. Simili difficoltà e mancanze avrebbero scoraggiato anche i più animosi compagni, ma i nostri partigiani, permeati ancora dello spirito della lotta, tennero duro, e vinsero. Alcuni KulaM del luogo che festeggiavano in anticipo l’insuccesso dei coopérativisti. rimasero con un palmo di naso. Quest’oggi la cooperativa comprende 45 famiglie. Il patrimonio bovino della cooperativa ascende a 12 buoi. 30 vacche, 120 suini oltre ad un abbondante e variato sciame di animali da cortile. Macchinario ed arnesi«di lavoro: una ventina di aratri in ferro, due moderni trattori, una moderna trebbiatrice, seghe elettriche, tagliatrice di paglia a motore, molti attrezzi agricoli ed anche un camion con rimorchio. Per i lavori di cantina la cooperativa dispone di pompe a motore. La produzione vinicola è triplicata. Dai 150 ettolitri del primo anno sono stati raggiunti i 450 ettolitri nel 1948. Gli altri prodotti agricoli hanno av ì-to un aumento variante dal 30 al 50 per cento. Le entrate previste per quest’anno supereranno i 5 milioni. Di questa realtà si sono resi conto i compagni di Trieste arrivati nel paese a mezzo di due autobus. Essi hanno potuto così accertare quali siano i rista- Chi è Mindszenty? (continuazione dalla I- pag.) laboratori, Mindszenty appariva in pubblico attorniato da una brigata dii «acclamauiri» composta in maggior parte di fascisti non pentiti, e che i gioinnalisti stranieri hanno potuto vedere sino al 20 agosto scorso. Alla festa del pane nuovo si è visto il cardinale uscire dalla basilica. La brigata acclamante entrò in azione. 11 prelato discese le scale ed attese lungamente ohe il signor Chapin, ambasciatore degli Stati Uniti l’avesse raggiunto, a questo punto la brigata cominciò a gridare «Viva l’America»; si mboli ©amen te il primate d’Ungheria prese la mano dell’ambasciatore tra le sue e le serrò tra le sue tra l’esultanza degli accompagnatori, Quando il segretario diel cardinale André Zakar, fu arrestato, si potè dire che tutta Lungheria, il governo compreso, ebbe chiaro sentore del complotto oh,e si stava svolgendo. Ma i ministri non intendevano fare di Josef Pehn un martire della reazione. Poiché il segretario messo alle strette fece delle rivelazioni molto gravi, fu ordinata una perquisizione al palazzo vescovile: vi furono scadérti migliaia di» documenti compromettentissimi. Il cardinale venne allora arrestato con tutti i riguardi. Fu allora che egli riconobbe di aver inviato numerosi rapporti ad un ambasciatore occidentale e di aver ricevuto in seguito delle istruzioni. Di questo Josef Pehn (piccolo borghese tedesco che crede oggi di aver raggiunto la celebrità dei papi sovrani Innocente III e Gregorio VII) la stampa occidentale fa, come previsto, una pura figura di monaco perseguitato dall’anticristo. Nonostante le sue recriminazioni il clero ungherese però si è dichiarato disposto a concludere immediatamente un concordato .jn 1 governo. E per questa ragione che l’opposizione del Vaticano fa pensare ohe alla fine dei conti Mindszenty non è stato che una marionetta ^manovrata dall’Occident e. i. tati della volontà che anima il nostro popolo istriano. Mentre nella loro città si sviluppa sempre più accanita la lotta della classe operaia da una parte contro la reazione e l’imperialismo coi loro alleati «democratici» dall’altra, essi hanno potuto constatare quali successi sono stati realizzati nel breve intervallo di due anni dalla decisa volontà dei coopérativisti di Puce, che uniti, lavorano per un migliore avvenire. Questa realtà non garba a Viđali ed alla cricca. Il «suo» libello, sebbene si spacci per «organo della classe operaia triestina», scrive che «neila zo na B il Potere Popolare favo reggia i Kulaki», la risposta è Puce, Buie, Seghetto, Àncara-no, Campel Salara. Valle de! Quieto; la risposta è data dalla popolazione tutta che nella zona B del TLT costruisce veramente il socialismo, piaccia o non piaccia al signor Videli Coloro che hanno partecipato alla manifestazione hanno portato seco l’impressione e 'e prove che a Puce e nell’Istria si costruisce qualche cosa di nuovo, che avrà un grande avvenire. E ciò dopo aver visto i successi ed il progresso di un che lavora unito per un minore domani. Crisi a Londra? (continuazione dalla III pag.) pensa invece a Lord . Douglas of Kirtleslde (già governatore britannico in Germania, Sir Sholto Douglas). Questa nomina comporterebbe però lo svantaggio — dato ohe il Lord Douglas appartiene alla Camera Alta — di doverlo sostituire ai Comuni, nella sua carica del comitato della difesa col primo ministro Attlee. I due giornali non tralasciano di occuparsi' in vista del rimpasto ministeriale anche della per sona del ministro degli esteri Bevin: Il «New Chronicle» ritiene che Bevin, contrariamente alle vo-ci diffuse, non sarà costretto di dimettersi per motivi di1 salute. Dì converso il «Daily Telegraph» afferma che Bevin, pur essendosi ristabilito in maniera sorprendente durante le sue ferie, non sarà in grado di reggere a lungo agii sforzi richiesti dal suo ufficilo _di ministro degli e-steri. E giornale precisa inoltre ohe Attlee, d’accordo con Bevin e con altri ministri del suo Ga binetto, avrebbe già predisposto tutto nell’eventualità che Bevin su consiglio dei suoi medici do-vesse lasciare a breve scadenza il suo posto. In questo caso afferma il corrispondente politico del giornale — Attlee assumerebbe personalmente il dicastero degli esteri1 nominando pel contempo Me Neil a suo primo sostituto. Il «News Chronicle» si occupa invece della possibilità di mettere al posto di Bevin l’ex cancelliere del Tesoro Dalton. Quest’ultimo però — un vecchio aspirante al posto di ministro degli esteri — avrebbe deluso ! suoi sostenitori in occasione dell’ultimo dibattito politico ai Comuni al punto di compromettere seriamente la realizzazione delle sue aspirazioni. Anche il «News Chronicle» conclude ohe probabilmente il primo ministro Attlee — come prima soluzione — potrebbe assumersi il dicastero degli esteri in attesa che sia trovato un candidato adatto. KURT WINDIG Copyright by DPD ------o----- Variazione prezzi dell’acqua potabile L’ufficio prezzi del Comitato Popolare Circondariale per la Istria ha disposto che, a decor- rere del 1 gennaio 1949 vengano applicate le nuove tariffe per la acqua potabile per l’intero territorio del circondario Istriano. I orezzi sodo i seguenti: Lire 25 al me. per le utenze private (uso domestico) ed agricole. Lire 20 al me. per le utenze pubbliche o per uso industriale e per Enti di interesse pubblico. Panorama del Sabato (continuatone dalla I pag.) iorò rigenerazione. Negli Stati Uniti politicamente nulla di eccezionale. Feste, inni e gloria pirotecnica 1 presidente nuovamente incoronato. Per m- settimana Truman si accontenterà’ di annusare i fiori inviatigli in dono dai vari stati dell’unione. Un salto oltre il Pacifico ed eccoci nella bollente Cina. Il governo nazionalista se la vede brutta, si da’ attorno ad invocare mediazioni che tutti si rifiutano di prestare L’Unione Sovietica infatti ha già’ negato ufficialmente mediante una nota diplomatica. La America e la Granbretagna pur non essendosi ufficialmente sbottonate hanno risposto piu’ chiaramente no; la Francia idem. Se a Ciang Kei Schek non bastano nemmeno queste mazzate bisogna proprio che esso senta da vicino la punzecchiatura diretta delle baionette dello esercito di Mao Tse Tung. Nella Palestina sparatorie di ordinaria amminist.-azione. Entra pero’ sempre piu’ in campo l’evideme nazionalismo arabo. Sembrava al primo momento che la morte di Nokrasy Pascià dovesse incidere profondamente sull’andamento della tattica dopo uno sgomento iniziale pero’ tutta la faccenda si e’ riassestata sulle primitive posizioni essendosi sostituita la tattica tiepida di quest’ultimo con lo spirito commentativo nazionalista della Turchia. Questa ultima vede infatti in una sua alleanza con gli arabi confinanti un rafforzamento alla sua politica anticomunista, e tende di conseguenza ad allargarla cercando di conciliare gli attuali dissidi tra mussulmani. E la Francia che dice? Nulla di notevole. Si parla pero’ di un certo progetto Schumann tendente a dividere l’Eritrea in due parti: la meridionale sotto tutela Etiopica, quella settentrionale sotto tutela delle nazioni occidentali. Il conte Sforza pero’ coi.tiaua ad insistere che le trattative con la «amica Francia» procedono bene e che la unione doganale deve considerarsi prossima. Noi non vogliamo insinuare che esso sia un jettatorc, ma e’ strano pero’ che tutte le sue manifestazioni ottimistiche siano sin’ora naufragate in degli insuccessi clamorosi. Ad ogni modo noi abbiamo del tempo da spendere e degli occhi per vedere.- UCCISO DAI SUOI (continuazione dalla III pag.) na». Ma gli eccessi di quest’ul-tima stimolavano Nokrasy Pascià sino al punto da fargli decretare la sopressione. Qualche settimana piu’ tardi egli fu assassinato da quelli che egli aveva incoraggiato all’assassinio. Fini’ cosi’ miseramente senza rimpianti da parte del suo po polo che ormai l’aveva definito «il miglior servitore del re dei cabarets» (Faruk, monarca discreditato agli occhi degli egiziani, e infatti proprietario dei piu’ grandi locali mondani del Cairo). Su uno sfondo di rivalità’, di servizi segreti angloamericana di fanatismi di ogni genere e di rancori personali, la morte di Nokrasy Pascià non e’ che il sintomo naturale della situazione creatasi in Egitto, ove il popolo finalmente sapra’ trovare i mezzi per la sua liberazione. CATHERINE VALIN. ------□—— PANAMA. — n governo panamense e le autorità americane del_ la zona del canale hanno preso delie misure preventive contro la minaccia di un’epidemia di f ebbre gialla. Nella regione di Pacora, ad una quarantina di chilomtri dalla cità di Panama, sono sotti registrati ieri cinque decessi causati dalla febbre gialla. In un comunicato delle autorità panamensi ed americane si annuncia che 75 mila fialette di varino contro la febbre gialla sono state inviate dagl: Stati Uniti per via aerea. la lingua balle deve... Ritorna la moda delle onoreficenze Da qualche tempo a questa parte, saranno quattro o cinque mesi circa, stiamo assistendo, attraverso i-1 notiziario della locale stampa nazionalista; ad un curiosissimo fenomeno. Si tratta di questo: ogni due, tre o quattro giorni, nello scorrere le notiziole spicciole della cronaca cittadina, il nostro occhio viene attratto da un titolino piccolo piccolo, quasi timido, il quale, poverino, si vergogna certamente (lui, per gli uomini) di essere staio messo li, nel 1949, a richiamare l’attenzione dei lettori e a subitine le critiche. ONORIFICENZA. Sotto questo titolo c’è la vanitosetta notizia che il signor Coso è stato Insigni» to, per .. (e qui segue una bel- la pennellata dii vernice alle preclare virtù del signor Coso!) dei-commenda e del grandufficialato dell’ordine di Tizio, Sempronio e Caio. Un affare, quello delle onorificenze, ohe credevamo fosse finito per sempre, tant’era sporco, ì-brido per troppi connubi e losco per le complicità di mercato che intercorrevano, notoriamente, tra i ... procaccia di onorificenze, io alto, loco che le concedeva e la folla degli svergognati che le sollecitavano a sùon di „. biglietti di banca. Nel novantanove percento dei casi il merito consisteva nel denaro. Si comperava una commenda come se si trattasse di un sacco dì patate; con la stessa facilità, salvo, naturalmente, la forte differenza d; prezzo. A Roma c’erano i «mediatori, i qual; «lavoravano» ciascuno per conto di un altissimo personaggio del regime Negli ultimi anni del fascismo, quello delie onorificenze era assurto addirittura al lustro di un commercio dì Stato. La fabbrica dei commendatori lavorava a pieno ritmo, ed ogni sei mesi circa avevamo la sorpresa di leggere sui giornali la lunga sfilza di nomi degli illustri ignoti che d-iven. tavano improvvisamente «cavalieri», «commendatori», «grancordoni», eoe. La vanità umana veniva periodicamente saziata dal regime, e : milioni affluivano nelle tasche dei padri della Patria, a getto contìnuo. Ora sembra ohe la fiera dei Le due sorelle latine (continuazione dalia III pag.) ma anche in quella orientale, dove dovrebbe partecipare alla politica imperiale francese ohe tende atì’uhione di tutti i popoli ohe vivono sotto il tricolore francese sia in Europa ohe nella Africa e nell’Asia. Gibuti è 91 porto che conduce al Madagascar e allTndorina francese. Un possedimento italiano nelle sue immediate vicinanze potrebbe portare in tutte le conferenze della Africa orientale un’importante voto di più alle sorelle latine. KURT WINDIG babbei abbia riaperto 1 battenti. Le insegne non sono più quelle di una volta, d’accordo, ma la meschinità degli uomini danarosi è sempre la stessa. Cavalieri d’industria fatevi a-vanti; profittatori di guerra, collaborazionisti, fornitori dell’esercito, avanti; grosse epe di multimilionari che avete messo il lardo col bagarinaggio in tempo di guerra, quando i bambini dei combattenti morivano d’inedia, a-vanti, avanti! C’è una grossa gerla piena dì patacche per voi; c’è l’Ordine dei Mascalzoni, quello del Traditori del Popolo e può darsi che arrivi anche quello delle vostre vittime. Antonio Righi Urgono lotti (continuazione dalla I pag.) Democratico,pregiudicato" Foster, segretario del P C americano segno di vita gli addetti agli Enti locali, gli impiegati di S. Marco, i metallurgici un poco; gli addetti ai Magazini Generali. E’ poco; ci si muove timidamente, con paura. La denuncia dei centoottanta impiegati dei CRDA è, a questo proposito significativa. Pure sul terreno di principio bisogna reagire energicamente come hanno fatto gli addetti al Iutificio in difesa dei Comitati aziendali. I! tenore della risposta del GMA all’crr-ganizzazione classista dei lavoratori, i S.U. è naturale, e conferma a chi ‘vanno le predi-lezioni degli esponenti del ca-1 Politeama Rossetti, pitale uomo politico. La Camera del Lavoro (sindacato libero) deve scoprire le carte su tale questione. E importante che i lavoratori sappiano tutti con chi hanno da fare. Non si può denunciare le correnti camerali impegnate ad impedire l’unità dei lavoratori e contemporaneamente' avvalorare i capi di queste correnti, proponendo là costituzione di Comitati paritetici per dirigere assieme ad essi l’attività sindacale. Proprio ora, e perchè non prima, quando i dirigenti della C.d.L. proponevano una simile istituzione? E le considerazioni che giustificavano allora l’atteggiamento dei S.U. dovevano finire? Ripudiate anche queste? Non si può da una direzione che si accusa di disonestà, slealtà, di connivenza coi datori di lavoro, pretendere di poter dirigere assieme le lotte sindacali. Che cosa si spera di ottenere con queste procedure? Si crede all’avvenuta ricostruzione delle forze della conservazione sociale, si fa contemporaneamente appello ai tre segretari della Camera del Lavoro, quello socialista, repubblicano e democristiano, che sono proprio coloro che hanno concorso alla ricostruzione di quelle forze conservatrici. (Che non sono poi tanto «ricostruite», che l’edificio delle conservazione sociale riceve, ogni tanto, tali scrollate dalle forze democratiche dei mondo da non permettere che si assestino le parti già sconnesse dalla vittoriosa guerra di liberazione nazionale sociale). Il fronte della lotta di classe deve essere prima di tutto omogèneo. La stampa portavoce dei cìndacalisti della C.d.L. che cosa fa, che cosa dice in proposito? Cosa fanno gli individui che si vuole ä fianco? Organizzano ed esaltano le manifestazioni sciovinistiche del promosse, provocatoriamente, dai caporioni della Lega Nazionale e il «Lavoro» organo della C.d.L. locale si preoccupa piuttosto della riqualificazione della mano d’opera che della questione principale dei lavoratori. Non si va alla radice del male, insomma. Si ciancerà ancora di rapporti di forza mutati, o di democrazia americana. Non crediamo al primo fatto, e non abbiamo fiducia nel regime capitalista, oggi meno che ieri, non abbiamo fiducia nel piano Marshall; non crediamo alle promesse. Abbiamo bisogno di fatti nostri. Chi ci governa, amministra, chi dirige tutta 'a vita economica e monopolizza la politica ufficiale, appartiene e rappresenta quella classe sociale i cui interessi, in questo momento, sono più che mai contrastanti e divergenti con quelli dei lavoratori. Abbiamo altra volta additata la strada giusta da battere, quella della lotta conseguente, quella della unità di tutte le forze democratiche, già collaudate da una intensa, spettacolosa ed eroica esperienza. I lavoratori pretendono che quella unità sia ricostruita, che quella esperienza sia messa a profitto. Sarà que- 99 case 99 Se chiuderete le andremo a rubare ed uccidere (continuazione dalla III pag.) SPORT- Programma 23 gennaio CAMPIONATO DI ZONA I3.a giornata — ultima del girone di andata Pirano B - Arigoni B, campo Pirano ore 14; Medusa B-Par-tizan, campo Capodistria ore 14; Stella Rossa - Cittanova, campo Ancarano ore 14; Olimpia - Buie, campo Bertocchi ore 14; Verteneglio - Umago B, campo Verteneglio ore 14; Jadran DK - Petrovia. campo Decani ore 14. CAMPIONATO DI l.a CAT, 12.a giornata Ferbulana - Salvore. campo Buroli, ore 14; Verteneglio B -Jadran SL, campo Verteneglio ore 12.30; Bustaia Scuola Nautica, campo Bustaia ore 14. T-S Omologazioni dell’ UCEF COMUNICATO N. 12 Esaminati i referti arbitrali, la Commissione tecnica di questa sezione calcio, omologa le seguenti partite giocate domenica 16.1.1949. CAMPIONATO DI ZONA Buie - Stella Rossa 2-3; Petrovia - Verteneglio 0-4; Arri-goni B - Fiorini (rinviata a data da destinarsi); Partizan -Pirano B 1-0; Umago - Olimpia 3-0; Aurora B - Jadran 4-0; Cittanova - Medusa B (in via di accertamento Pomologaz.). CAMPIONATO DI l.a CAT. Materpsa-Verteneglio B 0-0; Jadran SL - Villania 0-2. CAMPIONATO DI ZONA Partite di domenica 9.1.1949 Pirano B - Cittanova (rinvia-viata a data da destinarsi); Aurora B - Verteneglio (rinviata a data da destinarsi). PUNIZIONI: Martinolli Adriano cart. N. 1008 «Stella Rossa» una giornata effettiva di campionato. AMMONIZIONI: Vascotto Marcello cart. 821 Pirano B; Trento Ottavio Jadran SL; Giurgevic Giuseppe Villania, in misura abbondante e molte di loro mantengono dei parassiti : ohe si fanno pagare fior di quattrini e conducono a volte vita sfarzosa. A loro carico sono infine le spese di viaggio ed eventuali trasferte. Detratte quindi tutte le spese, il guadagno netto rimasto non riesce a superare il 15 o il 20 per cento. Se pensiamo poi ohe normalmente sono costrette ad abbandonare la «vita» a trewt’anmi o poco più, vedremo ohe il guadagno non è affatto sufficiente ad assicurar loro una discreta vecchiaia, sicché come premio del lavoro prestalo per l’80 per cento finiscono col dover• vivere dell’instabile e occasionale guadagno fruttato da qualche avventura notturna in compagnia di qualche neigiro o qualche ubbriaco. Tutte queste ragioni, sufficienti in un primo momento a propugnar la chiusura dei «luoghi», hanno, convinto anche il governo francese, dietro consiglio di madame Richards, paladina della lotta contro il piacere nel suo Paese, a prendere le s tesse m'sure proposte ora in Italia dalla sen. Merlin. Con la legge 13 aprile 1946 infatti, la Francia ha sigillato i portoni delle «case», ha abolito il controllo medico e della polizia e non solo, ma ha pure sancito la scomparsa delle «peripatetiche». Niente più quindi Saint Lago e Saint Lazaire a Parigi, niente più Dedè la Musique e Bubù de Montparnasse. La Francia credeva così di purificarsi, di rimettere la morale sul piano-controllato dal! onestà, con uri semplice decreto in forza del ' quale le «maisons» venivano chiuse' e le donne costrette aid abbandonare il loro mestiere. Le cose però non sono andate proprio così e lo dimostrano con una statistica ufficiale fornita dall’Istituto d’igiene nazionale francese, ohe nella sua cifrate eloquenza, renderà evidente lo errore in ouii è in corso il governo. Nel 1938 in Francia furono col* pite da . malattie innominabili. 50.183 persone. Dopo due anni ohe il provvedimento era entrato in vigore e. precisamente nei primi mesi del 1948, la. cifra è aumentata e sono state contaminate 128,156 persone. Nel mese di; gennaio del 1945 a Parigi furono contati 5.348 casi d’infezione, nello stesso mese di quest’anno ve ne sono stati invece 19.564. Ci sembra ohe l’accresoiuta gravità della situazione determinatasi. in Francia sia di per se stessa evidènte tanto più ohe le autorità francesi sono allarmale e probabilmente stanno perendosi del passo compiuto. Dato poi che ci vengono a mente le parole scritte àll’on. Merlin da una prostituta contraria alla chiusura del suo luogo di lavoro che dicono testualmente: «Se chiudete le nostre oase continueremo a fare fuori quello che facciamo ora. Se tenterete d’impedircelo andremo a rubare e saremo anche capaci di uocidere», riportiamo un’altra statistica compilata da insigni criminoiogi francesi che dopo i provvedimenti presi, nannq notato la . recrudescenza dei delitti provocati da anomalie sensuali. Nel 1945 furono commessi 384 attentati al pudore, 615 oltraggi e 72 casi dì violenza carnale. Dall’aprile 1947 all’anpile 1948, sono stati invece commessi 853 attentati, 1917 oltraggi e 372 violenze. Nello stesso tempo è pure aumentata la criminalità in misura del 25 per cento e negli ultimi due anni le rapine e i delitti compiuti da dorine sono saliti. da 25 a 943. Dopo aver riportato tali cifre o una amministrativi, politici, filodrammatici, h) dii istituire una referente agit-prop, in ogni comitato, con impegno di comunicare e alia stampa e alla popolazione i provvedimenti presi dall’UDAIS e dì allargare la vendita dei giornali sloveni, italiani e croati; i) dì collaborare con 100 mila ore di lavoro al rafforzamento dell’economia del Circondario; 1) di istituire due lotterie rispettivamente una pro colonie e una pro Natale del bambino, che se nell’anno decorso ha fruttato circa 5.200.000 lire benefìciandò così un gran numero di bimbi, nel prossimo anno tale cifra deve venir sorpassata di gran lunga dando ancora maggiori risultati. Da questi dati che tutti possono vedere e apprezzare, evidente è l’attività instancabile, la buona volontà e sopratutto la fermezza con la quale l’organizza-z’-one UDAIS adempie ai propri compiti, e con la quale sì prefigge di portarli a termine. Non c’è dubbo ohe l’UDATS saprà far fronte anche ai nuovi e maggiori compiti, accanto agli auguri che i compagni Gobbo e TurcovicW hanno espresso, anche noi poniamo i nostri, sinceri e d’incorag-giamento. f Incidenti Sud africani » JOHANNESBURG. — Nuovi taf* ferugli tra indigeni ed indiani in. seguito ai quali s deplorano 35 feriti hanno avuto luogo ieri a Pie. termaritzburg. seconda cità per importanza del Natal, 70 xm da Durban. Un gruppo di 150 indigeni ohe si dirìgeva verso il quartiere indiano della città è stato arrestato questa notte. La polizia pattuglia le vie. I negozi degli indiani sono chiusi. La città di Durban si mantiene calma; tuttavia gli automezzi blindai della polizia e centinaia di soldati sono in continuo movimento. 30 mila indiani sono tuttora ospitati nei campi per : profughi. Il Governo ha nominato una commissione per fare un’inchiesta sui recenti disordini. -----o—.. CONVERSAZIONI italo-jugostave UDINE. — Si inizieranno oggi ad Udine conversazioni italo-jugo-slave tendenti a regolare il traffico di frontiera tra i due paesi ed a delimitare alcuni punti di confine, nonché a procedere allo scambio d: prigi nieri politici. Le delegazioni dei due paesi sì trovano già sul posto. -----o---— Bimba con due feste LIVORNO. — Nell’ospedale di Livorno è stata data alla luce una bambina con due teste, che noo ha vissuto che poche ore.