Fervore di iniziative per il decennio della Libertà Messo in pubblica discussione il Piano Sociale del Capodistriano Aumenterà le produzione industriale del 35 o o Notevoli investimenti nella costruzione di abitazioni La primavera entrante, seppur quest’ann0 non prodiga di sole e di fiori, ci annuncia che sta per avvicinarsi quella grande data che diecj anni fa vide esplodere »'indescrivibile entusiasmo di gioia d» milioni e milioni di esseri umani in ogni parte della terra. La data deila conclusione vittoriosa della guerra contro il nazi-fascismo rimarrà segnata con particolare rilievo nella storia affinchè la nostra e le future generazioni non dimentichino i dolori, i lutti, le rovine ed i sacrifici sofferti da una buona parte dell’umanità a causa della guerra. Nello stesso tempo però questa data ricorderà ed ammonirà che nessuno può impunementj, calpestare i dimu rondameiuali dell'uomo conquistati dalla civiltà, perchè di fronte al pericolo comune, tutti gli uomini onesti della terra, sanno trovare un comune linguaggio ed unire i loro sforzi per lotare contro chi minaccia il diritto alla libertà. Forse quest'anno, proprio jti occasione della sconfitta del nazi-fascismo, i popoli della terra sapranno, nel ricordo degli avvenimenti di dieci anni fa, imporre che venga chiarita la pesante atmosfera che avvolge la nostra terra in questi annj e contribuiranno ad allontanare il pericolo di nuove stragi. I nostri popoli celebreranno nella maniera più solenne questo anniversario. Non sono bastati dieci anni per cancellare tutto ciò che essi hanno dato per la causa della libertà dei popoli, per conquistarsi il diritto di organizzare su nuove basi il loro ordinamento interno. Con la Liberazione, nel nostro Paese, celebreremo anche l’inizio dell’edificazione socialista, cioè la vittoria delia lotta rivoluzionaria della nostra classe lavoratrice. E le celebrazioni del decimo anniversario della Liberazione saranno anche manifestazioni per i successi conseguiti in questi dieci anni dj vita socialista. Come in tutto il Paese, anche (nella nostra regione l’Unione socialista dei lavoratori si è assunta l’iniziativa per le celebrazioni del decennale. Le organizzazioni dì base, in collaborazione con tutti gli altri organismi della nostra vita sociale, sono già al lavoro perchè ; festeggiamenti in onore del decennale- della Liberazione siano degni dell’im- portanza di tale data e riescano quanto mai solenni. Accanto ad alcune grandi manifestazioni centrali, come il raduno di Ajdovščina per la celebrazione deli’anniversariq della costituzione del primo governo popolare della repubblica Slovena; {i saggio ginnico delle società «Partizan» che si svolgerà a Capodistria il 12 giugno, le rassegne culturali delle società artistico culturali dell’Istria che si svolgeranno già nel prossimo mese a Pola e Parenzo, ognj località dì una certa importanza avrà, in occasione del primo e del nove maggio, celebrazioni locali comprendenti programmi vari. La minoranza italiana, oltre alle celebrazioni comuni, festeg-gerà il decennale della Liberazione anche per conto proprio, mettendo in risalto che glj ideali della Lotta di Liberazione, l'unità e la fratellanza, sono oggi quanto mai vivi e animano j n0stri lavoratori nella lotta per l’edificazione del socialismo. Il via ai festeggiamenti lo daranno i circoli italiani dell’Istria con la partecipazione al Festival radiofonico indetto da Radio Capodistria in 0nore del decennale della Liberazione. I dieci migliori circoli e società artistico culturali della minoranza italiana dj Pola, Fiume, Digna-no, Rovigno, Parenzo, Buje, Pi-rano, Isola a Capodistria hanno aderito al concorso e sono igià avanti con 1 preparativi, Domenica 3 aPr*le aprirà la serie della trasmissioni per il concorso il circolo di Dignan0 con un ricco programma al quale partecipano oltre 180 socj del circolo, fra coristi, filodrammatici, cantanti e musicisti. L’interessamento per questa grande manifestazione culturale dei nostri circoli è molto grande ed ovunque l’attesa dello spettacolo in concorso è vivissima, an-iche perchè i circoli migliori si aggiudicheranno i premi mesSj in palio da Radio Capodistria e dall’Unione degli Italiani. Que-stè concorso celebrativo della Liberazione, oltre al valore che rappresenta per sè stesso, in quanto metterà in grado tutti j nostri donnazionalj di conoscere l’attività ed il grado di preparazione dei singoli circoli, contribuirà ad attivizzare le larghe masse dei lavoratori e della gioventù per le manifestazioni locali. m.a. E’ stato messo in pubblica discussione il piano sociale del distrétto d'i Gapodiiisl‘lfia|i Si tratta di un documénto idi natura esclusi, v.ameint e tecnica che però ci da un quadro chiaro di quölli0 che è stato il cammino ascendente dell-l’eccnomia del Oapoidistriano, particolarmente dall 1952 in poi, e di quelle che sono le prospettive 'della stessa nell’anno in carso. ! Aleš Bebler ambasciatore a Parigi Il Presidente della repubblica ha nominato sabato i nuovi, rappresentanti diplomatici jugoslavi in Francia, Grecia, Brasile e Svezia. Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della RFPJ in Francia è stato nominato il dottor Aleš Bebler già vice segretario di stato agli Affari Esteri. S.rdjan Prica, finora ambasciatora a Parigi, ritorna in patria per assumere un nuovo incarico. Nostro nuovo ambasciatore straordinario e pleniootenziario in Grecia è stato nominato Miša Pavičević finora ambasciatore jugoslavo ad An-cara. CONSENSI ALLA JUGOELEXPOAI ALLA CONFERENZA GINEVRINA Il noto progetto della «Jugoelex-port» è stato pos to in discussione alla seduta ordinaria della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite, dove ha incontrato le approvazioni di quasi tutti i delegati. Il presidente della Commissione ha definito il progetto di esportazione dell’energia elettrica jugoslava in Austria, Italia e Germania Occidentale come un indovinato esempio della collaborazione nel campo deU’ener-gia elettrica. Tutti i delegati, ad eccezione di quello sovietico, hanno espresso la propria soddisfazione per la felice idea. Il delegato austriaco ha dichiarato che il suo governo approva incondizionatamente tale progetto, al quale hanno collaborato anche gli esperti austriaci. Egli ha aggiunto ohe il regime sulla Drava, esistente fra l’Austria e la Jugoslavia già costituisce un esempio di collaborazione nel campo elettrico tra due paesi. Il delegato jugoslavo, Sergej Kraigher ha proposto la oostituzione di un organo intemazinale con il compito di realizzare tale progetto ed in particolar modo il suo lato finanziario e legale. Pur non votando essere aridi, siamo costretti a ’ricorrere alTab-toandainza d; cifre a nostra disposizione poiché in loro mancanza ogni affermazione suonerebbe vuota. Il 38,4 è il percento che segna l’aumemto della produzione industriale avutasi nal/Tanno testé tra-iscorsio n®; confronti dj sualio precedente. Aumento quindi sensibilissimo che supera ogni media nazionale g repubblicana, ma che, dobbiamo precisarlo, non è sorto, come una conseguenza di un’aiu-mentata alacrità dei lavoratori (il cui rendimento è rimasto in fase stagnante, particolarmente per il cattivo sistema salariale ), ma per i notevoli fondi, ammontanti nel 1953 a 136 milioni e nel 1954 a 618 milioni, investiltj nella rimo-demizzazione e nel potenziamento degli impianti industriali. Gli effetti di una buona parte degli investimenti nel corso del 1954 saranno visibilj quest’an-mo in cui 4a produzione dovrebbe salire ancor,a del 35,7 per cento, anche percjhè antri stanziamenti consolideranno questo ramo e perchè il cambiato sistema salariale 'darà un impulso alla produttività dei lavoro. Analogamente aU’indusfcrìa, anche gli altri rami hanno avuto un sensibile potenziamento di mezzi e di conseguenza della produzione, fatta eccezione per Pagriooltura soggetta a fattori non sempre dipendenti dalTuomo, e nella quale gli stanziamenti notevolissimi a-(vraniio un effetto ia scadenza più lunga. La pesca, nonostante il pauroso calo nella produzione del settore Privato, è stata nel 1954 superiore deH’8,4 per cento a quella 'dell’anno precedente per il notevole aumento delle attrezzature pesoherecoie del settore statale, che nel breve periodo di un anno ha raddoppiatto la propria produzione. Il più sensibile aumento, delle capacità viene registrato nel campo dei mezzj di comunicazione, il cui tonnellaggio terrestre è salito in un anno da 704 ,a 957 tonnellate e quello marittimo da 1424 a 13.937 tonnellate. Degno di rilievo è Taiu-mento realizzato dalle esportazioni ohe hanno raggiunto i 746 milioni di dinar;,- nel 1954 rispetto ai 608 milioni *deHTanoo precedente. Di contro le importazioni, pur aju-mentando nei confronti dell’anno precedente, hanno raggiuntto un livello di 636 milioni di dinari per Cui la bilancia pagamenti con resterò registra, un attivo di HO milioni. Che e sociali, le culi proporzioni nei confront, degl; stanziamenti di natura economica salgono dal 23 per cento nell 1954 al 41 per cent0 nelPanno corrente. Praticamente, per tali opere viene stanziato un importo di 949 milioni poiché la ciflra complessiva degli investimenti per Panno 1955 ammonta a due miliardi e 314 milioni, vale a dire il 5 pqr cent0 in più dello scorso anno. Gli investimenti vengono intìi-ri'2zati in primo luog0 alla conclusione dei lavori iniziati nel 1954, po,- alla apcalerata costruzione della fabbrica motociclette «Tomos» d; Oapcdistria e alcune altre opere industriali, alla costruzione delle abitazioni, all’ulteriore meccanizzazione dell’agricollura e aillìal-largamento delle vigne e de.j frutteti nei demona agricoli statali, alila costruzione delillaoquedatto alto nella zona di Portorose e infine, nel campo della cultura, all’ìniizio della oostfuzioug del Ginnasio inferiore a Šmarje. Quando negli Stati Uniti si avvicinano le elezioni politiche, i partiti in lizza sembra perdano il controllo su se stessi dimenticando, come hanno fatto, questa volta i repubblicani che sono al governo, di non essere affato soli. ,In tal modo è scoppiata Tatomioa politica della pubblicazione dei documenti segreti delle conferenze di Yalta e Malta del 1945. Era necessario sollevare un nuovo atto d’accusa contro i democratici, contro Roosewelt e il suo New Deal. E non -importava se quest’atto d’accusa Comprometteva il più importante alleato, la Granbretagna, e sollevava un vero e proprio putiferio in tutti i paesi interessati, Francia compresa. A parte la considerazione, d’ordine forse immorale e politico, che il dipartimento di stato ha dimostrato di badare esclusivamente agli interessi del partito attualmente al governo, ignorando, oon una buona dose, diciamolo pure d’arroganza, gl’interessi e quelle che avrebbero potuto essere le reazioni degli altri, si ha l’impressione di trovarsi ancora una volta dinanzi ad una di quelle manifestazioni di supremazia dittatoriale che non pongono certo in buona luce quelle alleanze militari che portano il marchio «Made in Usa». Spie americane condannate in Polonia La Polonia ha annunciato che «un gruppo di agenti del servizio segreto americano» è stato condannato per spionaggio: in particolare, due dei pretesi agenti sono stati condannati a morte. Nel darne l’annuncio, l’agenzia ufficiale polacca «PAP» ha specificato che le condanne sono state pronunciate, a conclusione del processo, dal tribunale militare distrettuale di Varsavia. Gli imputati, Jerzy Lew-szeoky e Josef Babiarz sono stati condannati a morte. Il secondo sarebbe un disertore dell’esercito polacco che, passato al nemico, ha svolto un’attività spionistica contro lo Stato Popolare». «Comminando le sentenze — ha proseguito l’agenzia polacca — il tribunale ha tenuto conto della malvagità particolarmente sorprendente di Lewszecky, il quale ha tradito il proprio paese, prestando la sua opera presso un servizio segreto straniero.» Sono stati inoltre condannati, Tryk Skowrom a 15 anni «per attività .ostile e astutamente celata contro la nazione polacca»; Stanislaw Rajlcow-sky a 12 anni per aver lavorato per un servizio segreto straniero, pur rinunciando a tale attività dopo il suo arrivo in Polonia; Zofia Czolosinska a 6 anni e Feliks .Szepansky a 5 anni. Protesta Jugoslava per gli arresti a Trieste In irruzioni notturne, la Questura di Trieste ha proceduto ad una serie di arresti di persone slovene nel rione di Servala. Benché a proposito non sia sitato diramato nessun comunicato ufficiale, il numero delle persone fermate sembra sia salito a 9. Gli arresti vengono collegati al-queUYpova, Ima i fermati furono che circolava armata, avvenuta ancona nel 1945. Arresti furono effettuati anche in quell’epoca, ma i fermati furono rilasciati Le razzie notturne della polizia italiana hanno profondamente turbato l’opinione pubblica del popolare rione triestino. Nei circoli sloveni di Trieste si rileva ohe tali azioni non contribuiscono all’auspicata normalizzazione tra l’Italia e la Jugoslavia. Una dichiarazione in tal senso è stata fatta anche da Branko Draško-vić, rappresentante della Segreteria agli affari esteri, che nella consueta confarenza stampa ha accennato ad un passo jugoslavo contro tali misure poliziesche. Trattative commerciali con i paesi esteri E’ stato firmato la scorsa settima-ina a Belgrado l’accordo commerciale tra la Bulgaria e la Jugoslavia, che prevede 'un volume di scambi di cinque milioni di dollari per parte. In base a tale accordio, la Bulgaria esporterà in Jugoslavia concimi azotati, olii tecnici, olio di girasole, riso, ecc. in cambio di soda caustica, concentrati alcooliei, olii gasosi, carta per sigarette, cellulosa, tannino, chiodi, falci, pesce fresco e salato, eoe. Nello stesso tempo è stato firmato il protocollo di pagamento dei debiti contratti dalle Ferrovie bulgare nei confronti di quelle jugoslave nel periodo 1949—1954 che verrà coperto oon la esportazione di merci bulgare. Questo accordo è l’ul-tiimo della serie prevista con i paesi orientali. Per ora la sola l’Albania ne resta esclusa. Alla conferenza stampa presso la Segreteria agli Affari esteri è stata preanunciata imminente la conclusione delle trattative commerciali italo-jugoslave in corso a Roma. A Belgrado si sono iniziate le conversazioni per una eonvenzine veterinaria fra i due paesi adriatiei. Conversazioni jugo-romane si sono iniziate a Bucarest ieri per regolare la questione del regime delle acque tra i due paesi. Ciò che però maggiormente interessa, non è il costume politico della destra del partito repubblicano che ha forzato la pubblicazione dei documenti, quanto il contenuto di questi, contenuto che ha rivelato come la prassi degli accordi segreti fra le grandi potenze, serva soltanto a nascondere divisioni del mondo in sfere d’influenza e pericolosi giochi oon i destini dei popoli oggi diretta-mente interessati alla soluzione dei più importanti problemi intemazionali. Vi si parla della divisione della Germania. Vi si parla della Cina. E il problema tedesco e quello della situazione in Estremo Oriente sono appunto oggi quelli attorno ai quali la pace è in gioco. Il gesto del dipartimento di Stato ha quindi tutte le caratteristiche della inopportunità. E’ inutile .giocare sulle responsabilità di dieci anni addietro, mentre la situazione attuale nel mondo esige che tutti gli sforzi siano rivolti alla pacifica soluzione dei problemi controversi, mentre Tunica possibilità di esistenza per l’umanità, è una pacifica e attiva convivenza internazionale. Dulles ha detto che la polemica attorno ai documenti di Yalta durerà per secoli. E questo non è per nulla incoraggiante. Non sono le polemiche quelle ohe risolvono le situazioni. Churchill, l’unico vivente dei partecipanti alla conferenza di Yalta, ha già esautorato la versione americana dei documenti, dichiarandola non priva di seri errori ed ha annunciato la pubblicazione di una versione britannica. In Francia, commenti ufficiali non ve ne sono stati.* Gli ambienti governativi si trincerano dietro il fatto che la Francia non era rappresentata a Yalta, ma l’intera opinione pubblica francese è stata percossa da un’ondata di profonda indignazione nelTappreodere il molo insignificante assegnato alla Francia dai tre grandi, e questo malgrado il suo contributo di sangue all’inizio della guerra e il suo eroico movimento di resistenza. Quali conseguenza la pubblicazione dei documenti di Yalta potrà a-vere per i rapporti fra le potenze occidentali, non è ancora dato sapere. Quanto sappiamo però è che in Granbretagna è molto accentuato in tutti gli ambienti politici il movimento a favore di negoziati intemazionali fra l’Oriente e l’Occidente e che i documenti pubblicati a Washington, rigettando sull’Unione Sovietica gran parte della responsabilità dell’attuale situazione d,i tensione, riducono le prospettive di un incontro internazionale. Tutto sommato, quindi, possiamo comcludpfe tohe relativamente alla necessità di semplificare i problemi che travagliano il mondo dal punto di vista degli interessi generali della distensione, il gesto del dipartimento di stato non può essere considerato che negativo. .Se però si fosse voluto oon la pubblicazione dei documenti segreti di Yalta proclamare apertamente una rinuncia alla politica degli accordi segreti sulla spartizione del mondo in sfere d’influenza, una rinuncia alla politica della diplomazia segreta una condanna a quanto di negativo per il futuro dell’Europa e del mondo venne deciso a Yalta, come a suo tempo fece Lenin ohe pubblicò e denunciò tutti -gli accordi segreti della Russia zarista, malgrado l’inquietudine e la confusione suscitate, il gesto del dipartimento di stato verrebbe positivamente giudicato dall’opinione pubblica democratica mondiale. Purtroppo non ci sembra che siano proprio questi i motivi della pubblicazione dei documenti di Yalta. Commercio con la Cina TOKYO — Il delegato indiano K. B. Lai ha proposto a tutti i paesi asiatici alla conferenza della commissione economica dell’ONU per l’Asia e .par l’Estremo Oriente di commerciare oon la Cina. L4espulsione di Bevan e i dissensi nel laburismo inglese ncqua al molino dei conservatori Il gruppo parlamentare laburista alla Camera dei comuni britannica ha espulso, con una esigua maggioranza, ;i leader dell’.ala sinistra Bevan, La sua espulsione dal gruppo parlamentare era Stata chiesta dal Gabinetto laburista — ombra, dal quale Bevan si era dimesso alcuni mesi addietro. a Una grave crisi sì è così aperta peir il movdlmemito laburista britannico, carisi che pone in gioco a’iuniità del partito e «he rende (molto problematica una sua affermazione .alle p.rcxssime elezioni .parlamentari, essendo la posizione politica dii Bevan seguita con favore dalle larghe masse popolari (britanniche. Nella prima settimana di marzo, in pieno dibattito per La difesa, Bevan ed altri 61 deputati laburi-Isti Sj astennero dal votare una risoluzione del capo del partito, Attlee favorevole alTimpliego dèlia bomba atomica m caso di qualsiasi attacco, anche ise effettuato con .armamenti classici. Difendendo la sua risoluzione, Attlee, partito dal presupposto ohe un futuro conflitto sii risolverebbe senza vincitori, (ha sostenuto la necessità della produzione della bomba ad idrogeno peir disarmare moralmente l’even-ituale aggressore. La tesi di Attlee lè stata definita dia Bevan «un semplice ed inutile compromessa». Non v’è dubbio che la teoria di Attlee sia molto vicina a quella del dipartimento dii stato americano, molto vicina .a quella cioè della così detta «coesistenza armata». Secondo questa teoria, la pace nel mondo può essere assicurata esclusivamente dall’esistenza di potenti ■forze armate e dii corrispondenti quantitativi di armi per la distruzione in massa. 11 timore delle armi atomiche e termo nucleari, d«i missili telecomandati e la consapevolezza che in un conflitto futuro non vi potranno essere vincitori, dovrebbero dunque mantenere ima situazione di pace, una situazione cioè «dj coesistenza armata». S,- tratta però di una situazione provvisoria, poiché tale concezione esige come minimo che si proceda al passo con lialtra parte negli armamenti e, naturalmente, ohe si raggiunga o mantenga una corta superiorità, meglio detto, che si muti a proprio favore l’equilibrio delle forze. Tutto ciò esige, per logica di cose, una ininterrotta corsa agli armamenti con tuttj quei fenomeni politici ed economici che tale corsa comporta. Quali in queste con- dizioni ie prospettive della pace? (Quale il traguardo della pericolosa corsa? A qual punto negli armamenti ci isi deve firmare perchè la pace sia più stabile? Questo punto non esiste, e il traguardo è .uno solo: la guerra! La tesi delia coesistenza armata è sorèlla df latte della .politica idei blocchi della divisione del mondo in campi avversi. .»-«a A differenza di essa, la concezione della coesistenza attiva e pacifica ha prospettive chiare e rea- li. In lungo della «arsa agli arma-Imenti, in luogo delle minaccie e dei blocchi, essa prevede pacifici negoziati, coHlabaraziome e rispetto dei diritti dii ogni popolo. .. •*.„ Se l’opposizione di Bevan alla «Vale la pena di riesaminare verso quali orizzonti sostanzialmente nuovi la D. C. di Trieste e dell’I-stria abbia indirizzato la sua azione dopo questo Gongresso provinciale, il quale ha dovuto in .primo luogo prender atto della svolta storica impressa alla' nostra regione dalla realtà del Memorandum. E’ stata così riconosciuta la necessità di non 'incoiare l’azione politica da svolgere per la zona A a una formale, intransigente e purtroppo teorica sua inscindibilità dalla Zona B. La provvisorietà della soluzione è una realtà ooncreta per le conseguenze che il Memorandum —- sia .pure in scarsa misura — sviluppa nei riguardi della Zona B, sia sul piano giuridico che su quello politico, sociale e umano». (Da «Il Piccolo» del 15 corr.) Come saggio di pomposità, di magniloquenza, di retorica bolsa e farneticante nulla c’è da ridire, escludendo la considerazione che, forse, sarebbe risultato più astruso e perciò di maggior effetto l’uso della lingua dei dotti in luogo della volgare, benché infarcita di cotante ri-minescenze dannunziano fasciste. Mancando una effettiva e consistente base storica alla D. C. nella nostra regione, non può meravigliare, quindi, che il suo «Congresso provinciale», abbia formulato le proprie conclusioni nel linguaggio e frasario già tanto sfruttati qui da noi da altri partiti con etichettte diametralmente opposte a quella della D. C. Comunque il documento, con il suo riesame degli «orizzonti sostanzialmente nuovi», comprova che la D. mozione di Attlee, favorevole alta costruzione della bomba, alTidroge-,no ha alila sua base, come tutto il passato poMtiq0 del rappresentante dei miniatori del Galles, fa supporre, i principi di questa convivenza, è fuori dubbio che con iBevan è la gran parte diellTopiiniio-Ine pubblica britannica, è che il partito laburista deve uscire dall-l’equivoco nell quale si dibatte da troppo lungo tempo. Non sappiamo quali sviluppi potrà avere la muova crisi. Ciò però d; cui i lavoratori britannici si rendono c°in_ to è che il movimento laburista deve prendere una decisione netta e decisa: l0 esigono le sue proclamiate tendenze socialliste, lo eisige la situazione attuale nel mondo C. di Trieste e dell’Istria —• ancorandosi alla «provvisorietà della soluzione» ■—■ fa suoi e consolida i concetti del CLN bastardo dell’Istria, per il quale il Memorandum d’intesa «rappresenta il primo passo del ritorno dell’Italia nell’Istria e nelle terre sulle sponde del lago di Venezia». In effetti la «formale, intransigente e purtroppo teorica inscindibilità fra la zona A e la zona B», finora, attraverso l’azione della D. C. di Trieste e del CLN dellTstria, ha fruttato la sola trasmigrazione degli italiani dalla zona B a Trieste e la emigrazione dei triestini pqr i lontani lidi dell’Australia. E così sia. Dopo dieci anni «Un processo che è destinato ad avere larga eco, si è celebrato il 17 corr. dinanzi al Tribunale di Mondavi a carico del canonico mons. Enrico Pisano, rettore del santuario-basilica, imputato, su denuncia della A.N.P.I., di apologia del fascismo e di vilipendio alle forze della Resistenza. L’imputazione era stata elevata in seguito alla pubblicazione nel bollettino «Eco del santuario di Mon-dovi» di un articolo celebrativo dei Patti Lateranensi in cui si possono leggere frasi come segue: «. . . peccato che Mussolini abbia finito così tragicamente i suoi giorni. E ingiustamente. Non si uccide in modo arbitrario chi per ventidue anni governò, anche se un po’ dispoticamente, TI taira. Commise degli errori Sommando 4 risultati, nel 1954 sono stati investiti per il potenziamento di tutti i ram-j dtìlTecorao-mia del Gapodistriano complessivamente due miliardi e 209 milioni di dinari, ossi® per un miliardo e 87 milioni in più delirammo precedente. Di questi due miiltardi, un miliardo e 121 milionj di dinari sono stati impiegati per Uaoquiiisto. di macchinari ed attrezzature, 950 milioni per costruzioni e 138 milioni per altro. Il piano sociale per ramno corrènte prende in considerazione i risultati fin qui raggiunti daM’eco-momia, il costante consolidamento dell’autonomia dei comitati popolari e delle organizzazioni economiche, la posizione dal distretto di Capodiistria dopo l’unione alia repubblica Federale Jugoslav a e TindiTizzo dato dal piano sociale federale e repubblicano. La caratteristica primclipale del pi ano sociale di questo 'arano consiste nel fatto che prevede un sensibile aumento degli stanziamenti per opere pubfoli- (e ohi non ne fa?), ma fece del bene e vorrei dire non poco. Il Signore gli avrà usato misericordia, e ne sono persuaso. Basterebbero i patti del Laterano a immortalare quest’uomo perchè hanno sanato una piaga che sembrava insanabile fra la Chiesa e lo Stato. Non è giusto, non è cristiano sopprimere senza processo un uomo (e chi l’ha fucilato siede tronfio al Parlamento), come non è giusto cancellare gli emblemi del fascio sulle costruzioni innalzate in quel tempo da quel partito. I fascisti ebbero il loro quarto d’ora di trionfo: passò poi questo ai partigiani: arrivismo degli uni e degli altri.» Il processo è stato seguito da un pubblico strabocchevole, fra cui figuravano molti sacerdoti. Il Tribunale ha condannato mons. Pisano a 15 giorni di reclusione, 15 mila lire di multa, alla sospensione per 5 anni dei diritti elettorali col beneficio della condizionale. La sentenza è stata accolta nel massimo silenzio.» (Dal «Corriere della Sera» del 18 corr.). Finalmente anche nel lontano Piemonte — dopo dieci lunghi anni dell’«eroico» sacrificio del messia di Predappio che «ha potenziato i valori etici e spirituali della Nazione» e «ridonato Dio all’Italia e l’Italia a Dio» portando al massacro gli italiani, seminando l’Italia e il mondo di tombe, lutti, distruzioni e rovine — si fa luce il prelato giornalista che celebra i meriti di quell’«invitto condottiero» per il trionfo della cui causa hanno tradito anche il loro mandato di pastori d’anime gli arcivescovi e vescovi qui da noi. . ,*■ Saggio di magniloquenza La puhbiicazione d&i documenti di Yajta Sintomo del nervosismo preelettorale degli americani MARTEDÌ’, 22 MARZO 1955 Preno li din — *0 lire ABBONAMENTI: Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in e. c. p. ★ 7 GIORNI Sulla vecchia strada L’atteggiamento delle autorità italiane di Trieste nei riguardi del rispetto alle clausole del Memorandum di Londra sembra non differire affatto da quello, ormai noto da lungo, dei circoli irredentisti e sciovinisti locali. Non è lontano nel tempo infatti il deprecabile provvedimento con cui il dr. Paiamara ricorreva all’imposizione di un Commissario al comune di Duino—.Nabresina per l’es-proipriazione di terreni, destinati alla costruzione di case per gli esuli. Ma a parte ciò, gli arresti a catena di questi giorni a Servola per motivi ancora del tutto oscuri, mostra Tin-tenzione delle autorità locali responsabili di continuare sulla vecchia strada. Ma ciò che è ancor peggio, il Governo di Roma osserva il più completo immobilismo, per non dire acquiescenza, o peggio. Il Governo jugoslavo intende perciò intraprendere presso quello italiano i passi necessari a richiamare T attenzione di Roma sulle spiacevoli conseguenze che simili fatti .possono .provocare in un momento in cui i .rapnorti fra i nostri due paesi si sono appena avviati verso migliori prospettive. Alla consueta conferenza stampa di venerdì scorso il portavoce del Segretariato per gli affari esteri, Drašković ha dichiarato, infatti, che «i procedimenti delle autorità italiane a Trieste possono soltanto acuire i rapporti fra i gruppi etnici in quel territorio, preoccupano seriamente l’opinione pubblica jugoslava e possono ostacolare la normalizzazione dei rapporti fra Italia e Jugoslavia». Lejprospettive dell‘Austria L’ambasciatore austriaco a Mosca ha consegnato il 14 marzo a Molotov la nota del proprio .governo in risposta a quella precedente sovietica, contenente le nuove .proposte per la soluzione del problema austriaco. La posizione di Vienna nei confronti degli .alleati occidentali e del-l’URSS sulla questione del trattato di pace e dèi ritorno alla normalità in Austria, è già nota. Le potenze antagoniste si servono del problema austriaco per i loro fini di politica intemazionile .ohe, spesso, non hanno nulla in comune con esso. L’Austria si trascina ormai da anni come tema apparente di contrasti molto più profondi, e intanto l’occupazione la soffoca. Le nuove proposte sovietiche hanno creato migliori prospettive per una soluzione soddisfacente e a breve scadenza dello spinoso problema. Esse sono state accolte con soddisfazione dal Governo e dalTopinione pubblica austriaci. Le garanzie chieste da .Mosca contro Teventualità di un nuovo «anschluss», contro i col-legamenti delTAustria a blocchi o alleanze militari e contro la cessione di basi austriache a potenze straniere, sono state accolte in pieno dal governo di Vienna. L’Austria desidera soltanto che la conferenza delle quattro potenze occupanti esamini e risolva il problema del trattato di pace senza oollegarlo ad altre questioni, tenendo conto naturalmente, dei desiderata austriaci, per i quali il Governo di Vienna non dovrebbe essere soltanto consultato, ma partecipare alle trattative in parità di diritti. La richiesta austriaca formulata nella nota consegnata a Miosca, è pienamente giustificata in qualito esiste T eventualità che la questione venga nuovamente col-legata al problema della ratifica degli accordi .di Parigi. In pensione il vecchio Churchill? Sempre più insistenti si fanno sulla stampa britannica le voci di un prossimo ritiro del Premier Churchill dal Governo. Il «Daily Express«, uno dei più diffusi quotidiani londinesi, ha riportato s.abato scorso una notizia secondo cui il vecchio uomo politico intenderebbe dare nell’aprile prossimo le dimissioni da Capo del Governo, mantenendo tuttavia il mandato parlamentare alla Camera dei Comuni. Il .giornale sostiene di aver avuto conferma ufficiale delle intenzioni di Churchill e aggiunge che, a sostituirlo, verrebbe chiamato l’attuale Ministro degli Esteri, A. Eden, che lascerebbe il proprio portafoglio a un’altra eminente personalità del partito conservatore, fino alle prossime elezioni che verrebbero indette per la fine dell’estate prossima io, al più tardi, in autunno. La notizia non è stata smentita. Gli ambienti parlamentari, anzi, la confermano, precisando altresì ohe il ritiro di Churchill dovrebbe aver luogo nella prima metà di aprile, quando egli si recherà in Sicilia per una periodo di riposo abbastanza lungo. Le voci, anche se semiufficialmente confermate, non vengono commentate. Si ritiene tuttavia che la decisione di Churchill sia da mettersi in relazione al timore dei circoli conservatoti più influenti che la sua persona, ritenuta responsabile di parecchi errori in politica interna ed estera da larghissimi strati dell’opinione pubblica britannica, possa costituire .un «handicap» nelle prossime elezioni generali. E’ molto diffusa pure l’opinione che Churchill non goda più della piena fiducia del suo partito. Altri, infine, ritengono che Churohdll si senta egli stesso non più in grado, per la tarda età, di mantener« così grandi responsabilità. «LA NOSTRA LOTTA » PROBLEMI SINDACALI Una lacuna da colmare 1 dati statìstici riguardanti fattività delle organizzazioni sindacali nel distretto di Capodistria, anche se incompleti in qualche loro parte, costituiscono un indice abbastanza obiettivo del lavoro svolto nel trascorso 1954. Le organizzazioni sindacali del Capodistriano, stando dunque alla statistica, contavano alla fine dello scorso anno 7.510 iscritti su 8.114 persone occupate in tutto il distretto, suddivisi in 106 filiali sindacali aziendali e 3 Consigli sindacali cittadini (Capodistria, Isola e Tirano). Come appare dalle cifre summenzionate, 634 operai sono ancora al di fuori dell’organizzazione sindacale, vale a dire l’8% della manodopera occupata. Tale proporzione esisteva già all’inizio del 1954, ma nel corso dell’anno il numero complessivo degli occupati nel distretto è salito di ben 1.689 unità, di cui 515 a Capodistria, 845 a Isola e 329 a Tirano. Questi sono dati oltremodo significativi che ci indicano, anche per ciò che ri ■ guarda l’aumento dell’occupazione, il notevole progresso compiuto in genere dalla nostra economia nell’anno trascorso. E’ in testa, per il maggior numero di lavoratori assunti a nuove, il conservificio ex Ampelea, di Isola, con 262 nuove operaie, seguito daV.a «Gradbenik» e dalla «Mehanotehni-ka», ambedue di Isola, con 183 e, rispettivamente, 91 nuovi operai. Seguono ancora nell’ordine la «Lama» di Dekani con 81 e altre 64 imprese e fabbriche. Soltanto 17 aziende hanno ridotto il proprio personale per complessive 57 unità. Ritornando ora alla questione organizzativa, diremo che la citata per centuale di non associati alle organizzazioni sindacali nel distretto di Capodistria potrebbe essere ancor più bassa, anzi del tutto normale, se la gran parte delle astensioni non ricadesse in genere su due o tre imprese soltanto, nelle quali l’organizzazione sindacale, di conseguenza, risulta numericamente debole e la sua attività molto ridotta. Si tratta- qui in primo luogo della «Slovenija ceste» e della «Gradbenik». Nella prima, su 138 operai, 85 non appartengono all’organizzazione sindacale. Presso la «Gradbenik» 139 su 393. Si può comprendere fino a un certo punto la difficoltà delle imprese edili per quanto riguarda il lavoro sindacale, essendo i vari cantieri di lavoro molto sparsi e la manodopera soggetta a notevoli fluttuazioni stagionali, cui va aggiunto il relativamente basso livello culturale della nuissa degli operai, ma ciò non giustifica affatto le filiali sindacali gli quei collettivi. Notevolmente minori, ma non per per questo meno sorprendenti, sono tali percentuali in qualche altra istituzione o azienda. In primo luogo presso il Comitato popolare distrettuale, dove 17 impiegati non risultano iscritti all’organizzazione sindacale. Alla Cooperativa pittori e decoratori di Capodistria i non organizzati sono 32, all’Istituto per l’incremento dell’economia 5, all’Impresa commerciale cittadina di Isola 22, al-VOkras, sempre di Isola 11, alla Začimba di Portorose 32, alla Cooperativa agricola di s. Lucia 25, alla «Navigazione generale» di Pirano 78, in gran parte marinai che compongono il 73% del personale. DA FIUME PRIMAVERA NEL PORTO Con le 300.700 tonnellate di merci in transito del gennaio scorso battuto ogni primato PIUME, 20 — Si respira ormai ■a pieni polmoni id profumo della primavera. Eppure, guardando il Mente Maggiore intabarrato di neve, vengono d brividi. Da pensare che poco più dluinia settimana fa il traffico in città era paralizzato e Emilie vie si poteva misurare comodamente ventj centimetri di nave. Daii freddo, pungente par la bora e la neve, alle violette e alle passeggiate' sui lungomare, tiepidamente isdlegigiati, il passo è stato breve ! Anche Ah(b'azia si scalda ai raggi (jel sole, ancoira intirizzita e mesta per i guai passati. Ili maltempo n°n l’ha risparmiata ricoprendola di una spessa coltre trancia e sferzandola di freddo. Dai lcmtia-' no 1928 non s; ricordano s miti tempacci. Milioni dj dianni hanno subito te piante esotiche e nastrane dei meravigliosi parchi, sebbene folte schiere di sipalatoiri volontari si siano prestati, persilo nottetempo, a liberarli dalli a neve. E siamo quasi; alle porte della stagione turistica! A sviluppare il turismo ci pensa anche Fiume, pur essendo prevalentemente emporio marittimo, In riva si sta costruendo la biglietteria, per te linee della navigazione toostiiara. Disco rosso alle vetture 'filoviarie in via Rade Končar, perchè questa sta per cambiare volto: sarà un pò strabica con i marciapiedi disuguali, ma ospiterà i taxi che 'in vi,a Barčić sano aria, in un certo senso, come i pesci fuor d'acqua. SVILUPPO DELL’EDILIZIA L’edfilliizia è impegnata dappertutto. Tre grandi palazzi ,a più piani si stanno erigendo dinnanzi -alita sede dell’Unione socialista «Gennari». In via Martiri (antifascisti è in fase 4i ultimazione Ha costruzione di due edifici a 5 piani per conto della «Jugolinea». In via Giotto sorgerà un fabbricato per abitazioni dj 4 piani e uno eguale in via ideila Gioventù. Sullian-golo di Braid a si fanno, invece, sondagg; per le fondamenta dell’edificio che ospiterà l’azienda cittadina «Elekfcraprimarje®, con annessa officina. La riparazione del gasometro principale, ora garantito per 25 unni centro il pericolo di fughe di gas, è costata la bellezza di 35 milioni, ma ne ha aumentato in compenso natevo-lmien-te la potenza oaloaiifera. A Fiume l’edilizia ha raggiunto un considerevole sviluppo. Basti pensare ohe, mentre nel 1953 essa impiegava 6.200 operai, ora ne impiega 7.224. Il valore del lavoro eseguito nel 1954 iammcmta a ben 5 miliardi e 510 milioni di din, vale a dire il 31% in più del 1953. E’ quasi certo, poi, che Fattività edilizia di quest’anno sarà più ampia degli annj precedenti. MIGLIORAMENTO DEL TRAFFICO LOCALE Di notevole contributo al potenziamento del .traffico stradale con il retroterra immediato sarà la costruzione in atto della strada da Kämet a Gastua. Vi lavorano già numerose squadre dii operai. E giacché starno in periferia me- rita dilungarci alquanto su alcune proposte e ,su certe voci che circolano in città. Si parla di una nuova linea filoviaria che, toccando Zamet, attraverserebbe Cast.ua per far ritorno a Fiume, passando per Matugl'ie e OcstabeHla, e di unialtr.a con capolinea Temsatto. Aggiungiamo che, per ora, queste sano soltanto proposte, non ancora approvate, e come tali le rendiamo note con riserva. Ancora in tema di traffico locale, si sta esaminando seriamente la precaria situazione in cui versa Fattuale autoparco, con particolare riguardo alla già avvertita, msceesi-tà di acquistare almeno una trentina idi autoccrrieTe pér far fronte a,- bisogni più impellenti. MOVIMENTO MERCI IN AUMENTO Terminiamo con alcune noie liete sul ncstir;0 parto. I cantatiti fra i rappresentanti dei circoli econo- to ha superato notevolmente fi volume idi traffico prestabilite dial piano dello scorso anno. Infatti, sulle previste 1.450.000 tonn, se ne sono raggiunte ben 2.029.000, il ohe rappresenta senza dubbio un lusinghiero .successo e un’otpma premessa per in futuro. Per orna possiamo anteciipare pure la lieta notizia che nel «solo mese di gennaio scorso Fiume ha .battuto ogni primato precedente ccm 300.700 tonn. df merci in transito! Viste queste prospettive e ili progresso stočna fatto, e tenuto canto delle necessità di modernizzare quanto più i© attrezzature portuali, l,a direzione della «Porto e Magazzini di Fiume» ha fa'to e sta tuttora facendo sfarzi non comuni per entrare in possesso di potenti gru e trattori, di nuovi e capaci magazzini, ©cc. Si può dire, anzi, senza tema di sbagliare che I,a situazione è del tutt0 soddisfacente e che la fase di riassestamento e mici .austriaci, cecoslovacchi e un- dj potenziamento dea nostro eun- gheresi e i diligenti fiumani sono sficciatf jn una serie di favorevoli accordìi che faranno eartamein-!t.e aumentare l’indice del movimento merci attraverso Fumé. Tanto per corroborare questa prospettiva, .invero confortante, facciamo parlare un pò ile c fre, che esprimono eloquentemente il cerne stiano esaittamente le cose. Il par- porio Sf avvia decisamente alla su* fase ccincffiuisiva. Come ultima novità è da aggiungere ancora !.a pro-Spettata costruzione di un grandioso silos granario, la cui rea’iz-aazicne, Che si erede quanto miai prossima, aumenterebbe e psrfeizio-inerebbe le capacità del nostro porto. ‘Giganti e mani nel porto di Fiume LA VIA ROSSA DELL’ORO NERO LA „REPUBBLICA DI ALBONA" preziosa esperienza rivoluzionaria II. LA BATTAGLIA PER LA MINIERA Alla fin© del febbraio 1921 i nuovi padroni vollero licenziare un rilevante gruppo di minatori. La decisione suscitò vivo fermento e un rappresentante dei lavoratori, Giovanni Pipan, abitante a Vinos, partì verso Trieste per intervenire presso quelle autorità, ma a Pisino fu fermato •e bastonato a sangue dai fascisti. Il grave fatto è documentato nella «Storia della Rivoluzione fascista» del Chiurco (voi. III., pag. 174) che ^osì dice: «Dai fascisti di Pisino venne sequestrato il segretario della Confederazione dei minatori, tale Pippan Giovanni, di Trieste e, sotto la minaccia di ben" più seri guai, gli venne imposto di abbandonare tosto e per sempre lTstria». (1) La reazione dei minatori fu uno sciopero di tre giorni. Armati di bastoni, roncole, forche e, persino, fucili i minatori si recarono ad Albona. Ben presto, sotto la parola d’ordine «La miniera è nostra» altri operai e contadini si aggiunsero agli scioperanti. Fu deciso poi che lo sciopero invece di soli tre giorni sarebbe durato fino al pieno soddisfacimento delle rivendicazioni dei minatori. Tentativi dei carabinieri di sciogliere la massa dei dimostranti fallirono, e questi si raccolsero nella neo aperta Casa della cultura di Albona, dove si riuniva anche il Comitato dello sciopero, composto da Pipan Giovanni, Bičič Dinko, Zupičič Antun, Bajt Ivan, Vrbanac Mate, Načinovič Giacomo, Miletti Giovanni, Cer-gnul Marco, Stemberger Jože,~ Belas Mar- FASE CONCLUSIVA DEL PROCESSO DI FORMAZIONE DELLE COMUNI SARA' POLA LA CAPITALE del nuovo Distretto Istriano POLA, 20 — Sii è conclusa ormali Feiaiborazione dello schema di Statuto per il futuro distretto del-lTstria. La denominazione ufficiale sarà «Distretto dj Pola», con Pola stessa capolucigo del distretto, comprendente 12 Comuni : Pola, Buie, Umago, Binguemte, Pisi-no, Lanišče, Montana, P'aremzo, Rovigno, Albona, Chersamo e Di-gnano. Il nuovo distretto conterà complessivamente 183 mila abitanti, con un reddito nazionale di circa 12 miliardi e 500 milioni d; din, cssia 68 mila psr ‘abitante alFanno. Poiché alcuni Comuni come, ad esempio, Pola, Rovigno e Albana saranno fortemente attivi nei confronti degli altri, grazie ,a un’industria largamente sviluppata, il Distretto avrà quale compito principale il coordinamento neHla distribuzione dei fondi Per te sviluppo dei Comuni arretrati. Maggiore coordinamento si potrà avere anche nei campo del traffico, nello sviluppo dell’industria mineraria (cave di pietra e silice) e delle istituzioni culturali e sanitarie. POLA E I VILLAGGI Con la fusione del Comune di Bdla esterna, e Poia città in una unica entità terri.toriaHe-iamininistra-tiva, la superfice di questa aumenterà di 17.951 ha., di cui 7.048 coltivabili. L'attuale numero degli a-bitanti del Comune di Pol.a salirà da 32.204 ai 40.162 con un aumento di 7.958 unità. Al nuovo Comune apparterranno anche il conservificio di Bugnole, la distilleria di Fasana, l’essiccatoio per taba‘oq0 dj Marzana, ITstituto agricolo d; Pašama, i demani agricoli statali di Altura e Merlerà, 8 cooperative agricole di Iproduzione, 3 cooperative d; pescatori e 3 agricole generali. La rete commerciale si arricchirà di alitai 18 spacci e quella scolast;,ca di 10 scuole, fra elementari e oittemnal.i. Il territorio del Comune di Pola esterna comprende 13 unità catastali, che verranno co* unite al .Catasto cittadino. In quasi tutti i villaggi, che verranno a Jao1 parte del muovo Comune idj Pola, c’è la luce elettrica e l’acqua potabile, meno ohe a Oavrano, Lavari-go, Monticchiio, Altura e, rispettivamente, ancora a Cavrano, Mon-ticchio, Altura, Pomore e Marza, ma. CAMPI FERTILI PER LA CITTA’ Pola è oggi, e lo sarà ancor più In futuro, una città industriale. La sua industria, infatti, rappre- senta l’80% del potenziale economico cittadino. Tale proporzione varierà di ben poco con l'aggiunta delle località agricole di Pola esterna. L'industria occuperà an-bor,a l’81% del potenziale economico, valutabile ad oltre 12 miliardi di din. Un mutamento essenziale avverrà invece per quanto riguarda l'a-igrieoltura. La sua partecipazione al potenziale economico generale dall’attuale 1,32% passerà ai 3,57%. Il nuovo Comune di Pela dovrà, quindi, dedicare una maggior attenzione ,al problema agricolo. La base agricola sarà, infatti, di 8.853 ha. coltivabili, sufficienti ad assicurare l'appnovvigicmaimemta delia città con frutta, verdura, latte e carne. s.g. Sulla Fiume - Dubrovnik la motonave „Osijek“ POLA, 21 — La motonave «Osjek», u-scita qualche settimana fa dai Cantieri «Scoglio Olivi», è entrata in servizio sulla linea celere Fiume — Dubrovnik, per conto della «Jadranska Linijska Plovidba». La «Osjek» è una delle più moderne motonavi per passeggeri e carico leggero del nostro servizio di navigazione costiero. Dispone dei migliori «confort» e sviluppa una velocità media di 16 mi- glia orarie. Altre 3 navi di questo tipo prenderanno il mare fra breve. (f) Sarà potenziato il cantiere „Stella Rossa“ POLA, 21 — Secondo la proposta del piano sociale 1955, sarà completata la costruzione del cantiere «Stella Rossa» e ne verranno modernizzati gli impianti. Il cantiere sarà messo così in grado di elevare la sua capacità di produzione per un valore di cii^a 100 milioni di din all’anno. L’attuale produzione comprende imbarcazioni in legno da pesca e da trasporto di piccolo cabotaggio. Nuove disposizioni del C. P. C. POLA, 19 — Nel corso dell’ultima riunione comune del Consiglio dei produttori e della Camera dei rappresentanti del C.P. di Pola, sono state adottate nuove disposizioni sulle tasse comunali, sull’impresa «Kino», su alcuni rami dell’arti-gianato, sui mezzi circolanti di alcune imprese economiche cittadine e sul problema dell’elevamento culturale dei lavoratori. Per gli analfabeti sopra i 15 e sotto i 45 anni la frequenza ai corsi, all’uopo istituiti presso le scuole della città, è obbligatoria. (f) mm ìli« Angoli pittoreschi di Pola: in «Riviera» visto dal mare tino, Ceccada Dino, Viskovič Antun, Po za Antonio, Griparič Jakov e Parenzan Giuseppe. Alla riunione del Comitato fu deciso di occupare la miniera e impedire I accesso a tutto il bacino carbonifero agli elementi ritenuti nemici. La miniera fu minata e proclamata proprietà dei minatori. Nuovo direttore fu nominato l’ing. Umberto Marchig. Anche se non - ci fu una proclamazione con atto formale scritto, quella storica decisione rappresentò l’atto di nascita della «Repubblica di Albona». LA REPUBBLICA DEGLI OPERAI E DEI CONTADINI A.1 colmo della rabbia, i fascisti attaccarono. Ne seguì una accanita battaglia, durante la quale i gruppi di combattimento dei minatori occuparono Sterma-zio, Stallie, Vines e Carpano. Gruppi di «guardie rossé» mantenevano l’ordine e picchetti armati vigilavano i posti di accesso al bacino carbonifero. In tutta la zona istriana già dal 1919 e 1920 erano stati organizzati i Comitati degli operai e dei contadini (Pola, Pro; stine, ecc.) e i Comitati dei minatori (Albona). Quando le squadracce fasciste intensificarono il terrore in Istria, preparando il terreno all’usurpazione del potere, gli Istriani risposero con l’azione. Nei villaggi 'di Mormorano, Cukini, Cveki, Peruski Mali e Peruški Veliki, Pavi-čini, Šegotići, Cavrano, Marzana e Kar-nica i contadini e i minatori avevano formato proprie «guardie popolari» per difendersi dalle bande fasciste. E allorché i minatori fecero appello ai contadini per l’aiuto in natura, questi risposero con solidarietà’ rifornendo di viveri la miniera assediata. Nella convinzione che, sull’esempio dei minatori, anche gli altri operai e i contadini dellT-stria meridionale si sarebbero sollevati per creare una Repubblica di operai e contadini, il Comitato dello sciopero. decise nella sua riunione del 20 marzo di riprendere la produzione nella miniera. II giorno dopo, infatti, il lavoro nei pozzi riprese sotto la direzione del Comitato. Erano le prime tonnellate di carbone di proprietà dei lavoratori! LA DIFESA I padroni della miniera, spodestati, brigavano intanto per riprenderne possesso con la forza, servendosi all’uopo delle squadre fasciste. Il 4 aprile, proveniente da Dignano, giunse al bivio di Šegoti-či il gruppo di fascisti, denominato «Quis Contra nos» e tristemente noto nelle campagne dell’Istria meridionale per le rapine ai danni dei contadini. Fatta irruzione nell’osteria del luogo, i fascisti malmenarono alcuni contadini e sequestrarono il padrone del locale. Chiamati a raccolta dal suono delle campane a stormo, sopraggiunsero dai villaggi circostanti gruppi di contadini che assalirono la squadra fascista. Questa fu rapidamente messa in fuga, lasciando sul posto due prigionieri, ma portando con se un ostaggio a Karnica. Qui i fascisti furono ospitati nella stazione dei carabinieri, dove furono raggiunti e accerchiati dai contadini che liberarono il loro compagno. I carabinieri protessero i banditi fascisti e, anzi, chiesero rinforzi. Intuendo le loro intenzioni, i contadini si frazionarono in piccoli gruppi, bloccando le vie d’accesso al villaggio, o-struendo con massi e filo spinato le strade, e appostandosi per il combattimento. Da Pola sopraggiungevano frattanto 5 squadre di fascisti al comando dei tristemente noti ten. Angel one, Giulio Rusca, Mozzato e Sallustio. Giunsero anche due battaglioni del 74. fanteria al comando (del capitano Fottoruso e un reparto di carabinieri, comandato dal ten. Bruno Sala. Il combattimento fu cruento. I ^ontadi-ni difesero a denti stretti il villaggio. Sulla strada fra Karnica e Marzana furono erette barricate. I camions, carichi di soldati, vennero immobilizzati e (assaliti dai gruppi di contadini colà appostati. Dopo una breve lotta, durante la quale un soldato fu ucciso e quattro feriti, il reparto, agli ordini dal ten. Boni, dovette ripiegare in fuga precipitosa, seguendo l’esempio del suo velocissimo comandante. Il Passo della Crociera con le alture circostanti rimase per tutto quel giorno e anche l’indomani, 5 aprile, in mano dei difensori. Erano i ^onfini della Repubblica di Albona e bisognava custodirli! Lo forze della reazione coalizzate si riunirono per sferrare l’offensiva. Le autorità militari e civili d’allora gettarono definitivamente la maschera, appoggiando apertamente i fascisti. Un forte contingente di truppa fu sbarcato dal cacciatorpediniere «Stocco» sulla costa di Rabac. I reparti regolari e le squadre fasciste avanzarono contemporaneamente su Vareski, sentinella avanzata della Repubblica di Albona, addentrandosi verso Mormorano e Cukoni. Seguirono nuo- vi scontri a fuq^o. Dappertutto i minatori erano all’erta. Il 6 aprile per mare e per terra pervennero ai fascisti e alla truppa nuovi rinforzi. Dopo un’aspro combattimento 300 soldati del 74. fanteria occupavano Karnica, riuscendo a spezzare la resistenza dei difensori che si sbandavano in gruppi isolati per i villaggi dei dintorni, dove continuavano a lottare. Nel corso della stessa mattinata numerosi gruppi di fascisti saccheggiarono, incendiandoli, i villaggi di Šegotići, Vareski, Cveki e Mormorano. Per queste azioni delittuose il Comando dei carabinieri ordinava un’inchiesta, ma invece di punire gli incendiari arrestava un centinaio di contadini che -si erano opposti al vandalismo delle squadracce. Soldati del 74. fanteria rastrellavano frattanto le campagne, braccando contadini isolati a Mormorano e Cukoni, uccidendone uno e ferendone un altro, mentre 24 furono tratti in arresto. IL TRADIMENTO Durante l’infuriare della battaglia nel settore di Karnica, il Comitato dei minatori estendeva il proprio potere sugli edifici, sui magazzini e sugli uffici della Società carbonifera. I nodi stradali, i ponti, i pozzi della miniera e gli edifici pubblici vennero barricati per la difesa estrema. Tremila minatori armati presidiavano la zona mineraria. Le pattuglie di vigilanza alla frontiera della Repubblica di Albona s’erano spinte frattanto fino a Callignana e Lindaro per sorvegliare gli accessi da Pisino. Le autorità decidevano, intanto, l’occupazione militare del bacino carbonifero «in quanto non si trattava ormai più di impedire uno sciopero, ma di ricostituire l’ordine in una zona mossa dalla rivoluzione». Alle truppe di terra si univano perciò anche quelle di marina. Una nave da guerra veniva inviata a Rabac, dove era già ancorato il cacciatorpediniere «Stocco» e ambedue gli equipaggi scendevano a terra. Altri rinforzi erano costituiti da due cami°ns con una cinquantina di finanzieri, comandati dal col. Barberis e armati di mitragliatrici pesanti. Si calcola che le «forze dell’ordine» fra truppa regolare, marinai, carabinieri, fascisti e finanzieri raggiungessero oltre 2 mila uomini, ben armati e equipaggiati. UMAGO, 16 — Buona parte dei lavori dell’Assemblea sindacale distrettuale è stata opportunamente dedicata adla gestione operaia. E’ fuor di dubbio, infatti, che igli organ,j di questa hanno ricevuto un non indifferente aiuto proprio dall’organizzazione sindacale, lohe ha saputo valutare giustamente te singole decisioni, ‘registrarne con maggior sensibilità je ripercussioni fra gli operai e prevedere te conseguenze dell’inattività di lalcuni Consigli operai. La oritiqa e l’ainallisi fatte in questo senso dalle organizzazioni sindacali tazien-dali, le indication,- idei funzionari sindacati neq. loro contatti personali ihanno notevolmente giovato lanche ad estirpare i lati negativi. L’aiuto .sindacale si è manifestiate' fr,a l’altro con rorgainizzazione di brevi corsi di economia per i membri de,- Consigli operai. Nonostante (ciò l’insufficiente livello educativo dej. componenti gli organi di gestione operaia resta sempre la principale lacuna, specialmente in Un idistretto, coirne queillio idi Buie, dove le maestranze industriali si sono formate esclusivamente nel dopoguerra con element,^ contadini iche tali continuano, in parte, ad esserlo anche oggi. E’ questa una lacuna che genera altre, e in primo luogo la sottovalutazione deiile 'proprie possibilità. Diremo quas,- un culto dell’esperto, » del tecnico, dell’intellet-tuale, la cui attività si considera ‘in talune laziende Insindacabile. Talvolta, come è successo alla «Vino-Export», sj licenzia addirittura ohi osa alzare ‘la voce contro l’attività, non pulita, d,- simile «tabù». E* inutile rilevare che tale mancanza di senso critiqo permeate ir.infiiltrazioine nelle aziende di e-Üememti di dubbie qualifiche mo-irali e politiche ohe sfruttano li- gamente la situazione per fini speculativi. I oasi di criminalità economica alla «Soòa», alila «Napredak», .alla «Tipografia», .alla «Dragonja», idila «Otpad», come anche da mania che sembra aver preso gli ambienti economici di Umago di continui viaggi lalil'estero, senza Scopo e con opime diarie, sono u-pa dimostrazione. Oltre a ciò, in questioni di importanza capitale, quali i programmi di investimento, gli affari commerciali con l’estero, l’uso dei fondi, i bilanci conclusivi ecc. alcuni Consigli operai lasciano l’ullti-ma parola ial personale amministrativo, oppure seguono interessi particolaristic,- che si manifestano ineH’ingiustificato rialzo de^ prezzi, in speculation j ecc. Altri consigli operai invece, non hanno dedicato sufficiente attenzione alU’organiz-zazione dei lavoro e al processo produttivo dell’azienda, per cui questi delicati! rami dell’ attività /aziendalle sono tuttora soggetti ad imperfezioni. Alla «Dragonja», alla «Vino-export», alla «Sloboda», nemmeno la queistiiclne delire norme è stata studiata con la dovuta serietà. Molto spesso tal^ lacune dipendono daill’imprepurazione dello riunioni dei Consigli o-perai che vengono convocate per Isola formalità senza nemmeno comunicare tempestivamente l’ordine del giorno e fornire ai membri dei (Consiglio operai0 il materiale che sarà trattato. Alla Assemblea si è parlato pure deH’attività della Camera Distrettuale dei produttori. Avremmo preferito constatare maggior senso critico nei confronti di questo organo dell,a gestione operaia. Ci si è limitati, infatti, solo a sti-(gmatizzare la mancanza dii contatto dei icomponentii la Camera con i propri elettori. m.b. Attività comunali a Capodistria CAPODISTRIA, 21 — Il CPD di Ca-podistria ha stanziato 80 milioni di din per l’apertura di nuove o l’ampiamento di alcune aziende locali c mense op -raie. Con tali mezzi verrà allestita, già entro il marzo corrente, una capace falegnameria. E’ previsto in breve anche il preoi^:entamento dell'attuale «Centralra-dio» al montaggio dei radioricevitori di produzione nazionale, mentre in riva dell’Istria verrà aperta una moderna mensa per operai o impiegati, e un nuovo locale funzionerà prossimamente in latra parte della città. (s) BISOGNA PUR ARRANGIARSI . . . E’ apparso davanti al tribunale di Capodistria Sabadin Jožef, dirigente della cooperativa «Istra», per rispondere all’accusa di aver più volte truffato la propria ditta: nell’aprile del 1953 facendosi pagare due volte un viaggio di servizio, nel gennaio del 1954 facendosi pagare la trasferta per un viaggio che non aveva niente a che vedere con il servizio e incassando, dal luglio del 1952 al marzo del 1954, per servizi vari della cooperativa, l’importo di dinari 20.000, spesi arbitrariamente. Inoltre il Sabadin aveva più volte ceduto materiale di proprietà della cooperativa a membri delia stessa senza consultare nessuno e senza •tenere alcuna evidenza. Riconosciuto co’-pevole, è stato condannato a 6 mesi di reclusione con la condizionale. LE SOLITE LNGUACCE Pare che certa gente non sappia mai tenere la lingua fra i denti. Per questo motivo Bordon Giovanni da Potočić dovrà pagare 1.500 dinari di multa, essendosi permesso, giorni fa, di gridare all’indirizzo di certa Zankolié Milka parole spregiative e offensive. Il primo attacco in forze fallì. Ci voleva il tradimento per spezzare l’eroica resistenza dei nuovi Comunardi. E il traditore fu trovato uella persona di un certo Pietro Montante, siciliano, che per il compenso di 42 mila lire’ svelava agli assalitori l’ubicazioue dei campi minati e i segreti delle fortificazioni. Un suo primo tentativo di venire in contatto con il nemico era stato sventato e il Montante, rinchiuso nelle carceri di Carpano e, poi, di Valpidocchio, veniva liberato dai fascisti con un improvviso colpo di mano. Scoperti i punti delicati della difesa, gli assalitori riuscirono a spezzare lo schieramento e la resistenza dei minatori. La Repubblica di Albona, sopraffatta da forze preponderanti e bene armate, ebbe fine nel bagno di sangue della rapprqsiagliia. Già ultimi bagliori della resistenza furono spenti a Ster-mazio e Vines, poi la forza ebbe definitivamente ragione dell’eroismo. Carceri, condanno dopo processi sommari, confino e centinaia di arresti pre-pararano poi le «elezioni» del 15 maggio in Istria. I minatori furono accompagnati alle urne a fare il «plebiscito» con il fucile. E quando le schede risposero un «no» se^co e deciso al terrorismo fascista e padronale, furono distrutte per nascondere la vergogna e falsificare la storia. Nella miniera si formò in seguito un Comitato del Partito comunista che, nell’ illegalità, preparò la riscossa contro il fascismo, riscossa cho doveva sfociare poi nella Lotta di liberazione. E da Pedena a Piedalbona, da Arsia a Stallie, da Carpano a Vines, a Ster-nazzo e a tutti i villaggi che già vi-dore l’epopea della Repubblica di Albona rivisse, con la vittoria, su quella terra generosa, nelle profondità dei pozzi e delle gallerie, il regno del lavoro. Di quel regno i minatori, e ì contadini sono ora, finalmente, i soli padroni. s. g. (1) — Pipan Giovanni, uno dei capi più in vista degli scioperanti, fu più tardi arrestato, condannato e, poi, amnistiato. Fuggito in America, dove continuò la lotta rivoluzionaria, fu roppresso una notte in una città della Pensylvania da un assassino rimasto sconosciuto. RADIO CAPODISTRIA (dal 22 al 29 marzo) Martedì, 22: 12.50 — Musica per voi 17.30 — Corso d’inglese (II. lezione) 18.15 — Pagina scelte: «Uomini soli» di Marino Moretti. Mercoledì, 23: )17,10 — Le più belle canzoni richieste. 18 — Nostro paese. Giovedì, 24: 11 — L’angolo dei ragazzi. 18.15 — Taccuino. 17.30 — Calendarietto. Venerdì 25: J2.50 — Musica per voi 17.30 — Corso d’inglese (ripetizione) 18 — Dal mondo del lavoro. A8.15 — Musiche e canzoni jugoslave. Sabato, 26: 12 — Corrispondenza. 12.50 — Musica per voi. 17.30 — Il romanzo alla radio: «Lorenzo e il sue avvocato», di L,Antonello. Lunedì, 28: 17.30 — Incontri. J18.15 — Scienza e vita. Martedì, 29: 112.50 — Musica per voi. 17.30 — Corso d’inglese (III. lezione). 18.15 — Pagine scelte: «Ofelia», di Oleša. IN MARGINE ALL’ASSEMBLEA SINDACALE DEL BUIESE IL COLTO DEL TECNICO declassa la gestione operaia CAPODISTRIA NASCITE: Mušica Mara di Pietro e Bonin Angela; Belle Adriano e Cerin Maria; Zancola Ugo di Luciano e Vido-nis Angela; Dušič Nadja di Josip e Gregorič Angela; Rakar Marta di Stanislav e Rakar Carla; Jakomin Darko di Antonio e Bordon Albina. MATRIMONI: Jakomin Alberto di anni 23, agricoltore, con Furlanič Gioconda di anni 17, operaia; Živko Augustin di anni (31, studente, con Menard Marica di anni 27, contabile; Babič Pietro di anni 27, operaio, con Auber Concetta di anni 24. casalinga. DECESSI: Stare Giovanna in Steffè. di anni 85; Mikac Zvezdan di anni 1. ISOLA MATRIMONI: Grbac Jožef di anni 23, agricoltore, con GrbaQ Maria di anni 22, operaia. DECESSI: Kleva Dino di anni 8; Družina Maria, in Vojvoda, di anni 84; Žnebelj Ivana in Grahonja, di anni 85. PIRANO DECESSI: Davanzo Giovanni di anni 69; Benvenuti Pietro di anni 64. BUIE NASCITE: Jerebica Oriella di Giuseppe e Jurjevič Celestina; Tomič Milena di Mihajlo e Milosavljevič Rosina; Bilosla-vo Lucilla di Pietro e Rovina Maria; Babič Valter di Mario e Zakinja Adelma; Beričić Snježana di Andrea e Beričić Božana; Ferletter Nadia di Raffaele e Orzan Celestina; Paoletié Maria di U-berto e Paoletié Natalizia; Stančić Ljubo di Giovanni e Lazar Vera; Turina Dario di Giuseppe e Pucer Giovanna; Bosić E-,milio di Giuseppe e Svcrko Maria; Jel-čić Livio di Vittorio e Fernetié Angelka; Antonini Bruna di Bruno e Milanović Maria. DECESSI: Zankola Mate di anni 89; Muskovié Giovanni di anni 79; Bibalo Lucia di anni 76. SMARRIMENTI PERINI LORENZO, da Isola, via A. Vivoda 2, ha smarrito nei pressi della trattoria «Bonavia» di Isola la propria carta d’identità. Il rinvenitore è pregato di recapitargliela dietro compenso. VENDITE D’OCCASIONE Pezzi di ricambio usati, per vettura Fiat 1100, vendonsi. Rivolgersi a Maria Tam-bulini, via A. Volta 1, Pirano. Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria (MOSTRA GASTRONOMICA A LUBIANA Mezzo secolo di cioccolata IN CINQUANTA ANNI DI ESISTENZA L'ALBERGO «UNION» HA OSPITATO DECINE DI MIGLIAIA DI VISITATORI, FRA I QUALI UOMINI DI STATO L’«Union» è il piti vecchio albergo di Lubiana. La sua a-pertura data dal 1905, da quando cioè sullo «Slovenski Narod» di Lubiana appariva un trafiletto che diceva: «Oggi alle ore 11, alla presenza di eminenti personalità avrà luogo la solenne apertura del più moderno albergo di Lubiana ...» Bisogna rilevare che l’apertura dell’Albergo Union, con annesso caffè e ristorante e l’allora maggiore sala per concerti dei Balcani è stata una novità molto più grande che più tardi l'apertura del «Nebotičnik», in quanto l’edificio si è conquistato la fama dei grandi alberghi noli in tutto d mondo. Nel 1935 la grande sala è stata adattata a cinematografo, ma tuttavia ancor oggi essa ospita numerose rappresentazioni culturali. Così l Union, con i suoi 50 anni di vita ha una storia tutta sua. Eminenti personalità, uomini di stato e regnanti vi hanno .soggiornato, li, tra i propri dipendenti, l’albergo ne conta alcuni che da decine di anni seno sullo stesso posto di lavoro. Il macchinista Rudi Šinkovec vi è impiegato da ormai 32 anni, il capo garage da 29 anni, il capo servizi 21 anni, e il capo portiere da 30 anni. Il direttore dell’Union, Milan Juričev, da ormai 28 anni occupalo nel ramo alberghiero, aiuta il collettivo con la propria esperienza di lavoro e dirige ottimamente questo che è uno dei più vecchi alberghi, tradizionali, che conta 140 dipendenti. Il collettivo dell’albergo ha una propria organizzazione giovanile, un gruppo corale e uno drammatico. Buona parte del collettivo risiede nell’ambito dell’albergo stesso e l’amministrazione cura la posizione sociale di ogni singolo membro. L’Union possiede due complessi terrieri di 45 ettari dai quali ricava i prodotti agricoli necessari, e grazie all’armonia del collettivo non ha mai avuto dei deficit, anzi, sima cura. Sui lunghi tavoli erano esposti ben 450 piatti con i più svariati cibi freddi, pesci, carni e dolci. Ma fra tutti troneggiava la grande torta giubilare alta un metro e mezzo e preparata dal capo cuoco dell’albergo Pero Velkavrh. Un vero capolavoro senza pari. E non è strano se la mostra ha attratto l’attenzione dì tanti visitatori che hanno gremito la seda dell albergo. Gli stessi visitatori della mostra dell’arte gastronomica intemazionale di Berna alla quale hanno partecipato ben 25 paesi hanno dichiarato di non aver visto cose sì ben preparate. La mostra dell’Unione era maggiore anche per proporzioni e se consideriamo che non vi hanno partecipato espositori di altre repubbliche, ma che è stata allestita unicamente a cura dell’albergo stesso, dobbiamo ricono cere d merito al capo cuoco Pero Velkavrh. Ma non è questa la prima mostra alla quale Pero partecipa. Egli è già stato fregiato dc'lc medaglia doro alla Mostra di Miinhen ver aver presentato i famosi «Ljubljanski zrezki» che sono la sua specialità. IN MUSICA LE GESTA DELL EROE DI TRAFALGAR UNA ROMANTICA sull'ammiraglio OPERA Nelson Ascolta e parla CORSO DI LINGUA INGLESE RADIO CAPODISTRIA TESTO DELLA IL LEZIONE Sono trascorsi quasi 150 an- mente si protrarranno a lungo, con gravi decisioni da prendere ni da quando l’ammiraglio ha per soggetto qualche bra- se non quando si tratta da la-Orazio Nelson perse la vita a no di storia inglese. La prima sciare la moglie per Lady Ham-Trafalgar .a causa di una le- «Wat Tyler» di Alan Bush, si milton. Neppure la sua mor-rita prodottagli allorché !a riferiva all’insurrezione conta- te viene rappresentata come battaglia era già stata vinta dina del 1381, la seconda, quella di un grande eroe: un dagli inglesi. «Gloriarla», sulla regina Elisa- piocolo stanzino debolmente Il tempo non ha offuscato betta I, venne composta e illuminato a bordo di una na-Faureola di gloria che circoli- rappresentata al Covent Gar- ve, e fuori Rinfuriare della da quest’uomo agli occhi de- den in onore dell’incoronazio- battaglia. L’opera finisce con gli inglesi. Lui è ancor sem- ne di Elisabetta li. la morte deU’ammiraglio. pre per il popolo britannico Nell’opera «Nelson» non c’è Nonostante l’insolito tono, il simbolo dell’uomo saggio e niente di spettacoloso, nulla e nonostante il carattere nuo-coraggioso, nello stesso tem- che possa ricordare l’opera vo ohe viene dato a Emma ,po in cui viene considerato «Billy Budd» dove la figura Hamilton, l’opera è stata ac-come una romantica figura di di Napoleone viene esaltata colta bene grazie anche alla un tempo, quando il ramanti- in tutta la sua grandezza. Non bellezza della musica. Essa ha vediamo Nelson mentre com- sollevato molte discussioni e batte, non lo vediamo alle prese vivaci polemiche che oerta- oisemo era di moda. E’ per questo che l’opera «Nelson» di Lennox Berkeley, eseguita recentemente a Londra per la mima volta, ha riscosso un successo che già anticipatamente le era assicurato. Ma è proprio per questo, per la popolarità della figura di Nelson, ohe ci voleva molto coraggio all’autore per affrontare un slmile soggetto. L’opera riporta il pubblico, -on la fantasia, in un mondo di amore e di eroismo, in un mondo dove il grande ammiraglio, lady Hammilton e la battaglia di Trafalgar, costituiscono un insieme che suscita entusiasmo c commozione. LA LUCE DELL’AMORE E’ un film austriaco, interpretato da ' Paula Wessely, Stefan Shodler, Er oh Auer e Henrick Schteiiger. La ccmpliioata Harfa ohe raffigura l’albergo «Union» Lenox Berkeley ha saputo musicare magistralmente il Ji-' bratto di Alan Pryce-Jones. E’ questa la terza opera che DALLA TERRA DELLA NUOVA INQUISIZIONE PIÙ’ PAPA DEL PAPA IL FOCOSO CARDINALE DI SIVIGLIA Spicca su t.uttj l’interpreta-zlone di Paula Wessely nel ruolo di Kätle Zeller, giovane vedova con a carico quattro figli da sfamare. La giovane donna si arrangia erme può per assicurale -ai propri figli R pane ed una posizione soiciale. Essa lavata da mattina a sera nella piccola lavanderia. Come se le preoccupazioni non bastassero, jl figlio maggiore si ferisce gravemente, perdendo completamente la vista. In dieci anni di duro ed incessante lavoro, ’a donna riesce ad ingrandire la piccola lavanderia. Il lavoro la occupa però tanto, da non pcter interessarsi all’e- Due benedizioni agli esterrefatti fedeli della capitale andalusa Il «caso Segura® ha scosso in questi giorni il Vaticano, la Spagna, essendo lui cardinale di Siviglia, e sembra che nemmeno gli Stati Uniti siano rimasti indifferenti alla faccenda. no e vi rimane alcuni anni sino alla fine della guerra civile. Ma neppure Franco è troppo entusiasta di Segura che vorrebbe essere al di sopra di chiunque e pertanto anche dU'caziotne dei figli. Avviene così che un figlio cade in mano di utnia compagnia di spregiudicati e falsifica un (assegno bancario, il secondo abbandona la fidanzata isadioltita, mentre liunica figlia è (disparata per una di- l’-uriica preoccupazione è quella di non poter ospitaro un maggior numero di ospiti stranieri per mancanza di stanze disponibili. Soltanto quest’anno infatti il direttore Juričev ha dovuto rifiutare 3864 richieste di uffici turistici stranieri in quanto tutti i letti sono ormai riservati fino a novembre. E’ stato calcolato che i turisti si soffermano a Lubiana in media 1,3 giorni e che la capitale slovena abbisognerebbe di un mimmo di 400 nuovi letti per sopperire almeno in parte alle necessità. Causa la mancanza dì stanze Lubiana perde annualmente circa 50 milioni di dinari-valuta estera. Il direttore mi ha fatto vedere il progetto di ampliamento dell U-nion mediante l’elevamento dell’edificio a sei piani all’ala nord, dove è attualmente situato il garage. In tal modo l’attuale capacità dell’cibergo — 244 letti — aumenterebbe di altre 150 stanze d’albergo con in media due letti ciascuna. Una visuale del futuro rispetto dell’Union ci viene fornita chiaramente dalla torta in cioccolata — progetto del vecchio e del futuro Union — presentata alla mostra gastronomica che ha avuto luogo in occasione del 50-enario dell’albergo. Nessuna mostra ha attratto tanti curiosi come questa che ha ’ avuto luogo nella sala maggiore dell’albergo, e che è stata preparata con la mas- li settantacinquenne cardi- superiore al dittatore spagnonaie è un uomo dal passato lo. Il Vaticano, venutosi a alquanto burrascoso. All’età trovare in una situazione dedi 36 anni viene fatto veseo- licata, cerca una via di mez-vo. E’ questo il periodo del zo e, anziché ricollocare Se-regno borbonico. Egli si di- gura sul trono di primate a stingue ben presto per la sua Toledo, gli affida l’arcivéseo-durezza, tanto che molti ri- vado di Siviglia capitale an-cordaoo in lui il famigerato dalusa. Da allora data l’odio inquistitofe Torquemada. di Segura verso Franco e l’a-Quamdo nel 1931 la Spagna . credine per il Vaticano, viene proclamata repubblica, I suoi sentimenti si rivela-Segura, antirepubblicano e no anche nel 1952 al oongres-antidemoaratico per eccellen- s0 Eucaristico di Barcellona, za, si rifugia presso il Valica- dove il cardinale Tedeschini > rappresentava il Vaticano, e Prigioniero solitario L’unico carcerato déMa piccola repubblica di S. Marino, sconta allegramente la pena giocando al pallone con due ragazzini dove convennero tutti i cardinali e vescovi spagnoli, eccettuato Segura rimasto a Siviglia per non dover inchinarsi a Franoo e al delegato papale. Allo scopo di paralizzare sempre più quesitp indocile cardinale, il 27 ottobre 1954, il papa emana una bolla con cui .il giovane vescovo Bueno y Monreal, viene nominato arcivescovo di Siviglia e destinato ad ereditare il seggio cardinalizio «del nostro caro figlio Pedro, cardinale Segura y Saenz». Nello stesso tempo viene «suggerito» a Segura di ritirarsi quanto prima in un monastero. Ma ciò non avviene. Infuriato, Segura dichiara che la bolla per lui è priva di valore in quanto non porta la firma originale di Pio XII e non trascura occasione per farsi sentire, mentre ignora del tutto l’arcivescovo Bueno. Di recente, in febbraio, Segura ha suscitato un vero scandalo. Da Madrid era ve- nuto a Siviglia per una ceri- Segura levò la mano impar- ohe si tratta di un vecchio monia solenne e per insedia- tendo la sua benedizione ai energico, deciso a non pie-re nel governo della diocesi fedeli che cosi ne ricevettero garsi nè al Vaticano nè a _ _ Farcivesoavo successore, il quel giorno due senza sapere Franco, ma anche perchè ri- silluzione 'amorosa. Oltre a nunzio mons. Antonrutti. Nel- senza sapere quale fosse vali- vela i metodi usati dal Vati- ciò il maggiore df figli è la cattedrale, gremita di pub- da. cano nella politica intemazio- disperato per la cecità, bilico, dovevano funzionare Alla sera dello stesso gioì- male, (concretamente nella po- La donna però non si iseo-soltanto mons. Antoniutti e no il nunzio papale convocò litica con la Spagna. Appare raggia. Con um’mergia imso-l’arcivesoovo Bueno. Quando il clero di >3mgfa per un breve evidente in quali rapporti si lita, riesce a riportare nuo-i due, accompagnati in gran discorso dal quale appariva trovi il Vaticano rispetto al vamesmte i figli sulla strada pompa da uno stuolo di pre- che l’offesa a lui fatta, in ef- «j feralissimo» e viceversa, dell’onestà e idiel lavoro. Rie-lati, entrarono nel tempio, fetti era rivolta allo stesso II cardinale Segura non trovarono il vecchio Segura Pio XII. avrebbe subito simile sorte se assiso sul proprio trono. Sue- Nei primi giorni di marzo Franco non fosse quello che cesse una gran confusione venne diffuso un libello di è per, il Vaticano. Per accon-perchè tutto il cerimoniale Ve- contenuto assai aspro nei con- discendenza verso il dittatore niva ad essere modificato. 11 fronti di Franco. In oonsegu- spagnolo, il Vaticano sacrifi-,peggio fu quando, terminata enza vennero arrestate molte ca un cardinale «papista più la funzione, non (esitò persone tra cui anche la con- del papa stesso». Ma Segurs a pronunciare un discorso che tessa Ybarra, proprietaria di non ama Franco e questo è provocò un altro scandalo. Il- una tipografia cattolica e al- Fessienziale. Segura si eleva lustrò specialmente i motivi tre che condividono le idee contro Finfluenza degli Stati da cui derivava la sua opposi- del cardinale ribelle. Segura ziiooe a Franco e nei oonfron- allora non esitò a proclamarsi autore del libello sfidando gli organi competenti ad ar- sce pure ad alleviare la pena del figlio cieco, dandogli il propri occhio. In questo modo, grafie alla madre, la fellioità ritorna nella famiglia. te Nil ed d sottufficiale Teyn fanno ritorno al ranch H. Dan, poQ0 portato al lavoro, cerca di (arricchire senika badare ai mezzi. Egi; si innamora d; Lorna, moglie del riccone Korda, dando cesi un profondo dolore all’ami-ca dlinfamzia Sali, innamorata di lui. Dan, preso dall® cupidigia del denaro, cerca d’arricchire al gioco. La fortuna gli è però avversa, facendogli perdere 5.000 dollari. Non sapendo come fare per saldare il (debito, Dan si unisce alla banda dei ladri di bestiame capeggiata da Taylor. In brave tempo Dan, preso il comando della banda, diventa il terrore del paese. Per farlo cadere in un tranello, lo sceriffo arresta Nil. Infatti appena ap-presa Ia notizia, Dan -irrompe con i suoi uomini in città e libera Nil. Nella »paratoia Dan uccide il marito di Lama, che può crisi diventare sua. Siccome le razzie non accennano a diminuire, lo sceriffo decide di recatosi a Waishingiticjn per chiedere aiu|to, viene però ucciso da Datri, informata della cesa. Nel drammatico finale, al quale prendono parie tutti i componenti la famiglia Hamotnd, i quali sono tutti contro Dan anche se loro figlio e fratello, Dan viene attirato in un’imboscata ed ucciso. La pace ritorna nuovamente in paese. Nil sposa la bella iSalj e fa ritorno nell ranch del padre. BRENDA — Hello, listeners. This is Brenda (amica di Joan). Hello, Mr. Morris. INSEGNANTE — Hello, Brenda. Ecco là il suo posto. That is your seat. Your seat is there This is my seat. Questa sedia, che tocco ora col dito — this is my seat. Quell’altra sedia che indico — that is your seat. Ecco, ora lei si è allontanata da me e tocca la sedia <ùie le ho indicato un momento fa. That is your seat. BRENDA — This is my seat. My sea' is here. INSEGNANTE — Yes, that is your seat your seat is there. This is my seat. My seat is here. Your table is there. BRENDA — Yes. My table is here. This is wny table. • INSEGNANTE — That is your hat. That is your coat. That is your bag. BRENDA — Yes. This is my hat. This is my coat. This is my bag. INSEGNANTE — Brenda è seduta là in fondo alla stanza. Quando io le ho indicato il suo posto o ho parlato con lei di quegli oggetti che si trovano là in fondo, sul suo tavolo, ho usato sempre la parola «That». That is your seat. Your seat is there. Invece quando parlo di cose elio posso toccare, cho sono vi- Per la Vallecchi ti del Vaticano. «La Spagna Uniti sulla Spagna, non per amore deU’indipandeaza spa- dams e Rock Hudson. Regia gnola, ma per combattere il Bad Batioher. è minacciata dal protestantesimo prò restarlo. Gli arrestati vennero protestantesimo. Il Vaticano in questo caso è pronto a chiudere un occhio, magari tutti e due se è necessario, pur di non scontentare gli clama Segura. — Pio XII non rilasciati, mentre contro il car-sa esattamente che cosa sta dinaie non si procedette, succedendo in questo paese e Tutto ciiò joonfraria alta)-nulla viene fatto per evitare mente il Vaticano dal quale il pericolo. Persino nella cat- Franco reclama energiche mi- - - tolica Andalusia si aprono sure nei confrónti di Segura fosse, il papa sarebbe so-chiese protestanti. Bisogne- responsabile di uno scandalo “dale oon Segura. irebbe quindi indire nuove tale da porre il dittatore spa- ----------------------------------------- crociate per evitare l’affer- gnolo in una posizione sca- ARTISTI NOSTRANI marsi del protestantesimo che brasa rispetto agli U. S. A. E’ dilaga in Spagna a richiesta stato perciò deciso di confi-degli Americani ai quali Franco nare Segura in un monastero, ha garantito che consentirà il La Reuter in un suo oqm-culto protestante lasciando in- mento dal Vaticano dice: disturbati i pastori provanden- < vengono vagliati soffi- fa, dopo essersi cimentato in tradizionali, senza impalcature forane umane a quelle arboree, Franco vuol far cosa gradita ciemtemeote dalla diplomazia altri campi artistici, volle e- teoriche. Vi è entrato diretta- come in «Sacrificio», a com- oattolioi, protestando y jn iSpagna. I rapporti tra quindi perchè gli stessi si tra- ],a Spagna, U. S. A. e gli ai-vano ancora in istato di arre- tri paesi del blocco occiden agli americani. Terminato il discorso, POI NON RIMASE 17 DI AGATA CHRISTIE Lombard sollevò le sopracciglia. — Me? — Sì. Voglio sapere perchè vi siete portato dietro una rivoltella per venire qui, invitato a una piacevole riunione d’amici? — Lo vorreste sapere, eh? — Esattamente, lo voglio sapere, signor Lombard. Lombard inaspettatamente: — Sapete, signor Biore, che non siete così sciocco come sembrate? — Può darsi. Che avete da dire su quella rivoltella? Lombard sorrise. — L’ho portata perchè mi aspettavo di trovarmi nei pasticci, qui. Bloro osservò sospettoso: — Non cc l’avevate detto ieri sera. — Lombard scosse il capo. — Dunque ce lo nascondevate con intenzione? — insistè Biore. — In un certo senso, sì — rispose Lombard. — E allora, adesso fuori la verità. Lombard disse lentamente: — Ho fatto credere a tutti voi, di essere stato invitato qui più o meno come tutti gli altri. Non è l’esatta verità. In realtà io fui avvicinato da un tipo misterioso: si chiama Morris. Mi offrì cento ghinee per venire qui e tenere gli occhi aperti: aggiunse che io avevo le reputazione del tipo d’uomo che ci vuole in un ambiente . . . già, un ambiente piuttosto pericoloso — E poi? — insitè Biore, impaziente. Lombard disse con un sorrisetto: — E questo è tutto. Il dott. Armstrong chiese: — Ma certo vi avrà spiegato meglio, no? — Oh, no, non lo ha fatto. Si è rinchiuso nel silenzio, come una ostrica. Prendere o lasciare: queste sono state le sue parole. Io mi trovavo in cattive acque. Accettai. Biore non sembrava convinto. Domandò: — Perchè non ce l’avete detto ieri sera? — Caro mio ... — e Lombard si strinse eloquentemente nelle spalle. — Come potevo sapere che quanto è successo ieri sera non fosso esattamente l’eventualità con la quale avrei avuto a che fare? Mi sono tenuto sulle generali e ho raccontato una storia che non mi compromettesse. •Il dott. Armstrong domandò, con malizia: — Ma, ora, avete cambiato opinione? Il viso di Lombard cambiò. Si oscurò e s’indurì. Rispose: — Si Ora credo di trovarmi nelle stesse vostro acque. Quelle cento ghinee non erano che il pezzetto di formaggio offerto dal signor Owen per attirarmi in trappola con il resto di voialtri. — Soggiunse lentamente: — Perchè noi siamo in trappola: ci potrei giurare! La morte della signora Rogers! Quella di Bony Marston! Le figurine di bimbi indiani cho scompaiono dalla tavola! Oh, si, di si vede chiara la mano del signor Owen . . . ma dove diamine si trova ài signor Owen in persona? Giù in basso il gong faceva echeggiare il suo solenne richiamo pef la colazione. Rogers era ritto impalato sulla porta della sala da pranzo. Quando i tre giunsero ai piedi delle scale, si mosse verso di loro. Disse a voce bassa, ansioso: — Spero che la colazione sia soddisfacente. C’è prosciutto, della lingua fredda, e ho bollito delle patate. Poi c’è del formaggio, biscotti e frutta in scatola. Lombard approvò: — Mi sembra perfetto. Le provviste dunque bastano, eh? — C’è abbondanza di cibo, signore: in scatola. La dispensa è assai ben provvista. Una necessità, direi, signore, su un’isola dove si può rimaner tagliati fuori dal continente per un' considerevole periodo. Lombard annuì. Rogers mormorò mentre seguiva i tre uomini nella sala da pranzo: — Mi preoccupa che Fred Narracott non sia venuto, oggi. Una circostanza particolarmente sfavorevole oserei dire. Sì — fece Lombard. — Particolarmente sfavorevole è proprio la giusta espressione. Entrò la signorina Brent. Aveva proprio allora lasciato cadere un gomitolo di lana e ne stava attentamente aggomitolando il filo. Sedendosi a tavola osservò: — Il tempo cambia. Il vento è forte e ci sono grandi creste bianche sulle onde. Entrò il giudice Wargrave. Camminava a passi lenti e misurati. Lanciò agli altri sguardi rapidi, da sotto le folte sopracciglia. — Avete passato una mattinata piuttosto attiva. — E c’era nella voce una ombra di malizioso divertimento. Vera Claythorne arrivò in tutta fretta. Era un pò affannata. — Spero di non essermi fatta aspettare. Sono in ritardo? Emily Brent disse: No, non ^iete in ritardo. Il generale non è ancora apparso. Sedettero a tavola. Rogers si volse alla signorina Brent: — Volete cominciare, signora, o debbo aspettare? Vera disse: — Il generale Macarthur è seduto in riva al mare. Non credo che possa udire il gong laggiù e ad ogni modo ... — esitò ... — sembra un pò distratto, oggi. Rogers si offrì subito: — Andrò io ad informarlo che la colazione è servita. Ma il dott. Armstrong balzò su. — Vado io. Cominciate a far colazione. Uscì dalla stanza. Sentì alle spalle la voce di Rogers, lassequiente: — Desiderate lingua o prosciutto, signora? Lo cinque persone sedute a tavola erano piuttosto taciturne. Fuori improvvise raffiche di vento soffiavano e sparivano. Vera rabbrividì leggermente: — Si avvicina una tempesta. Biore annuì: — C’era un vecchio tipo«, ieri nel treno da Plymouth, che insisteva nel dire che una tempesta era vicina. Straordinario come se ne intendono del tempo, questi vecchi lupi di mare. Rogers fece il giro della tavola raccogliendo i piatti vuoti della carne. D’improvviso, con una pila di piatti in mano si arrestò vaticana.» La notizia dell’allontanamento di Segura viene data su questo tono: «Mon. Rafael Alvarez Lara, vescovo di Cadix, ha avvisato Sua Eminenza il cardinale Segura, che la Santa Chiesa non avrebbe nulla in contrario se l’arcivescovo di Siviglia esprimesse il desiderio di ritirarsi in un convento». Il caso è interessante e la stampa di tutto il mondo si oocupa di esso, non solo per- sprimere col pennello i fer- mente, come se di questo spi- piere rappresentazioni schernenti del suo animo che non rito fosse già imbevuta da matiche, come in «Aida», avevano ancora trovato un’ef- tempo la sua sensibilità, ficace espressione. Era privo Di vero stile non è ancora di basi scolastiche, digiuno di il caso di parlare, uia tutto fa teoria, avanzava nel campo prevedere che, procedendo di arduo della pittura senza alcuna difesa, senza nessun bagaglio d’esperienza e di studi. Era, insomma, nei confronti di quest’arte, un primitivo. Prese, com’è naturale, anche delle cantonate, sbattè la testa contro porte troppo dure per essere sfondate. Ma poi questo passo, lo Svara saprà trovare una sua forma d’espressione particolare e personale. Già fin d’ora, però, egli manifesta una ricchezza d’idee rara a (trovarsi anche in artisti forniti di un’esperienza molto maggiore della sua. IN TEATRO Dopo aver partecipato oon j; si fece le ossa. Apprese quel due o tre quadri a preceden- ji tanto di teoria ch’era necessa- ti mostre collettive di pittura, ria per non incappare in dif- lo Svara presenta ora tutto il fiooltà d’espressione insupera- complesso della sua opera in bili, si corredò di una certa questa sua prima personale '‘AT *4 J • ] bila, si corredo di una certa questa sua prima personale. IM 0116 Q1 carnevale , sufficienza tecnica, e proseguì Ventisette quadri e tre soultu-d* Ä D b * ' * iimperterrito per la sua strada, re. Il numero non è grande, E. 'Sjviara : Testa Naturalmente, non tutto è originale e le idee non sono di zecca. Lo re. E gli accadde d’imboccare ma è sufficiente a indicare i non una strada battuta e stra- febbrili tentativi compiuti dai-Neli’ultima decade di feb- battuta, ma abbastanza lon- l’artista per trovare i motivi braio è stata rappresentata in tana dalle strade comuni. che più corrispondono al suo prima assoluta al Teatro del Lo Svara è dotato indub- animo, e la forma che più si Popolo di Fiume «Ivan Zajc» biatamente di un talento arti- adatta alla sua sensibilità. se re nuove di zecca Lo la scena satirico-musicale «U- stico di notevole rilievo. Sa Piace ed interessa appunto n p >• i ,Qvidam*mtP rii na notte di carnevale» di An- dar corpo a fantasie originali, questa varietà di motivi e di . n . i, . /o i tun Dobronić. E’ vero che la sua pittura non espressioni, questa ricerca, - -p - - L’unico protagonista, il ba- conosce i mezzi toni, le sfu- questa fretta. L’artista scopre ritono Pihler, ha avuto un mature, gli impasti morbidi, rispondenze animate in ogget-compito ben arduo in quanto ma gli accostamenti di colori ti insensibili (Danza delle vi-dovette mettere in ombra le sono sempre armoniosi. E e- ti), rapporti statici di colori vidente il difetto dello studio, in figure movimentate (Lotta-ma chiara anche la forza del- tori, Lotta di galli), pura og- sue qualità canore per dare risalto a quelle di attore, compito ch’egli assolse più che egregiamente. „Trampoli“ a Capodistria C’è qualcuno che stà cor- La rappresentazione di «Trampoli», (già avvenuta a Isola sabato 19 marzo, si ripeterà presso il teatro di Capodistria giovedì nell’inter-Disso prelazione di Milo Ferruccio, con una voce stranamente spaventata: rendo. Tutti potevano udirlo: dei passi in corsa sopra la terrazza. E subito seppero, seppero senza che alcuno parlasse: di comune accordo, si alzarono in piedi, e fissarono la porta. Apparve il dott, Armstrong, senza fiato. Disse: — Il generale Macarthur . . . — Morto! — La parola era sfuggita a Vera, d’impulso. — Sì, è morto ... — vi fu una pausa, una lunga pausa. Sette persone si guardarono l’una l’altra e non riuscirono a trovare parole. Sonia Degrassi, Mario Bo-sich, Milvia Costanzo, Mario Parentin, Sergio Gobbo, Scher Lucia, Benvenuti Lucia, Dario Scher, Livio Caipenetti, Army Vidmar, Mario Vidmar, Annamaria Vatta e Dario Degrassi. Ha curato la regia. Scher. I« Svara : Sacrificio dor Dalì, ad esempio, ha lasciato parecchie tracce nel suo animo, e non solo lui). Ma non potrebbe essere diversa-mente in un artista che, nonostante abbia superato i quattro decenni, è ancora indubbiamente giovane peT attività ed esperienza propria. Comunque, questa mostra merita di essere visitata, ed Ermanno Svara merita di essere incoraggiato. E’ fornito di un solido talento d’artista. E se procederà oon perseveranza ed anche con la necessaria cautela (certe bizzarrie e stravaganze non approdano a nulla, e certe ingenue turlupinature, come il quadro «Quel che volete», non si a-dattano alla serietà di un artista, e non gli giovano) potrà forse raggiungere una compiutezza d’espressione che molti altri artisti più esperti di lui non hanno mai raggiunto. O. R. cine, adopero la parola «Thù>». This is my seat. My seat is here. That is there. Siete seduti, immagino, sopra una sedia o in poltrona. Parliamo dunque di sedie. Toccando la nostra sedia o la nostra poltrona diciamo: BRENDA — This is my seat. My seat is here. INSEGNANTE — Quando invece si tratta di parlare di qualche cosa non a portata di mano, se per esempio siete seduti troppo lontano dall’apparecchio radio per poterlo toccare, lo indicate dicendo : BRENDA — That is my radio. My radio is there. INSEGNANTE — Ed ora nominerò qualcuno degli oggetti che appartengono a me, e ricordatevi che Brenda è dove dovete immaginare di esser voi. Quando io dirò ad esempio: This is my hat, my hat is here, lei risponderà per voi: BRÉNDA — That is your hat. Your hat is there. INSEGNANTE — This is my coat. Your coat is there. BRENDA — That is your coat. Your coat is there. INSEGNANTE — This is my bag. My bag is here. BRENDA — That is yuor bag. Your bag is there. INSEGNANTE — Thank you, Brenda. Ora io le chiederò di toccare e nominare: la mano, hand; il braccio, arm; la testa, head e il piede foot. Prima la mano. Your hand. BRENDA — This is my hand. My hand is here. INSEGNANTE — That is your hand. Your hand is there. Your arm. BRENDA — This is my arm. My arm is here. INSEGNANTE — That is your Your arm is there. Your head. BRENDA — This is my head. My head is here. INSEGNANTE — That is your head. Your haed is there. Your foot. BRENDA — This is my foot. My foot is here. INSEGNANTE — That is you* foot, your foot is there. Ecco una breve conversazione in inglese. I Grey sono andati a riceverò il loro giovane ospite neo-ze- landese, George Martin, alla stazione londinese di Victoria. Mentre s’avvicinano all’automobile il signor Grey inizia la conversazione. MR. GREY — My car is here. This is my car. Mr. Martin, this is your seat. MARTIN — Thank you. Mrs. Grey? . . . MR. GREY — She is there. That is her seat. Joan is there. Tom, that is your seat. TOM — Your coat is here, Mr. Martin. Thank you. MARTIN — Yes, this is my coat MR. GREY — Tom, that is his bag. His bag is there. TOM — Yes, father. Your bag is here. Mr. Martin. Dizionario: seat (posto), table (tavola), hat (capello), coat (cappotto), bag ;borsa), radio (radio), hand (mano), arm (braccio), head (testa), foot (piede). Questa lezione verrà trasmessa da Radio Capodistria martedì 29 marzo alle ore 17. 30 e verrà ripetuta venerdì alle ore 17.30. ■ LA XV. GIORNATA DEL CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALCIO — I. LEGA LA DINAMO CONSOLIDA la posizione di comando Il B. S. K. raggiunge l'Hajduk ol secondo posto in classifica generale La seconda giornata del girone di ritorno del massimo campionato jugoslavo è filata liscia, confermando così le previsioni della vigilia. Le vedette erano impegnate su terreni poco prodighi nuC, con l’aiuto dell’esperienza e. .. della fortuna se ia sono cavata. Vediamo il caso della Dinamo sul terreno del Radnički a Belgrado. Il pronostico non poteva non darla come favorita. Infatti, i campioni jugoslavo hanno incamerato ambedue i punti, permettendosi pure il lusso di sprecare un rigore. Ma le cronache parlano altrimenti. Se c’è stata una squadra che ha dettato legge, questa non è la Diixamo, ma il Radnički, che non è riuscito a passare solamente per le prodezze a catena di Kralj, portiere della Dinamo, vero artefice della vittoria. L’unico a rimetterci un piccolo puntiamo è stato l’Hajduk, che non ha potuto andare oltre il risultato bianco ad Osijek. Scarsa anche la littoria del Partizan a Sarajevo contro il fanalino Železničar, perchè non vi è dubbio che la squadra di Čajkovski è attualmente la migliore che calchi i campi di gioco jugoslavi. Buona la tenuta del Vardar, riuscito a inchiodare sul nulla di fatto la sempre pericolosa Stella Bossa. Altrettanto non possiamo dire della Lokomotiva di Zagabria, la quale ha reso quasi disperata la propria posizione, dopo la sconfitta di domenica sul proprio campo ad opera dello Spartak. Nette e meritate le vittorie del BSK, che ha così raggiunto al secondo posto l’Hajduk, e della Vojvodina sul Sarajevo. A quanto sembra ,andiamo verso la riconferma della Dinamo a squadra campione. Tranne l’Hajduk e il BSK, attualmente staccati di 3 punti, nessuno probabilmente è più in grado dì poterla importunare. (p.) DINAMO - RADNI OKI 2:1 (0:1). Mancavano solo sette minuti alla fine. Le 20.000 persone presenti gioivamo già dm vista deil’affermazio-ne del Radnički, il quale fra la sorpresa generale, ha dettato lege ad blasonati campioni della Dinamo e non ha segnato più di una rete solo per il gran merito del portiere Kralj, il quale, con parate degne dei maggiori nomi del calcio mondiale, ha salvato almeno tre volte la propria porta. Il Radnički era andato in vantaggio al 33’ con Pri-inòevié, a conclusione di ena bella azione dell’at-taoco. Nella ripresa, il domìnio del Radnički continuava, rotto a volte da qualche azione in contropiede. In una di queste, al 30’, l’arbitro concedeva un calcio di rigare per la Dinamo, ma Osojnak, incaricato del tiro, sparava alto sopra la traversa. Passato d ‘pericolo, i belgradesi si facevamo più prudenti, controllando più da vicino ‘gli attaccanti avversari. Al 38’, però, malgrado la forte marcatura, Čajkovski II., con la complicità del portiere Petrovič, riusciva a segnare su calcio di punizione da circa 40 di metri. Il nervosismo prendeva il Radnički, che si lasciava sorprendere per la seconda volta a soli tre minuti dalla fine. In una confusa mischia in area, l’infortunato Crnkovič, relegato all’ala, si impossessava della palla e segnava la rete della vittoria per la Dinamo. partizan - Železničar 3:i (2:0). La netta vittoria del Partizan a Sarajevo ha confermato in pieno le previsioni. Senza dubbio l’undici belgradese è attualmente la squadra jugoslava più in forma. Infatti a Sarajevo è passato senza forzare con due reti, al 17’ e 23’, di Bobek e Milutinovič e una di Valog, al 46’ lasciando poi che lo Železničar segnasse il punto dell’onore al 71’ con PROLETER - HAJDUK 0:0. Risultato giusto, che .premia la forza di volontà ed il coraggio della combattiva compagine di Osijek, la quale, pur essendo teamcamente inferiore, è riuscita a mettere in subbuglio più d’una volta la massiccia difesa sipalatina, senza tuttavia riuscire a passare. Occasioni da rete, per ' la verità, ne ha avute più l’Hajduk, ma un’meisorafoile marcatura non ha permesso a Vukas di passare. VARDAR - CRVENA ZVEZDA 0:0. La Crvena zvezda ha perso la più bella occasione per aggiudicarsi l’intera posta in palio nella prima mezz’ora di gioco, che ha visto il suo netto predominio. Toplak, notoriamente freddo calcolatore é ottimo realizzatore, non è riuscito neppure urna volta a trovare la mira giusta, sprecando varie occasioni propizie. Riassestatosi nei ranghi, nella ripresa il Vardar conteneva me- AMICHEVOLI DI CALCIO ISOLA - POSTOJNA 4:2 (1:1) CAMPIONATO JUGOSLAVO I. Lega I RISULTATI Željezničar — Partizan 1:3 Vardar — Crvena Zvezda 0:0 Radnički — Dinamo 1:2 BSK — Zagreb 5:2 Proleter — Hajduk 0:9 Lokomotiva — Špariak 4:5 Vojvodina — Sarajevo 3:1 LA CLASSIFICA ISOLA: Russignan I., Benvenuto, Tomljanović, Vascotto, Sorgo, Depa-se, Felluga, Bologna, Borojević, Degrassi, Russignan II. POSTOJNA: Patemost, (Nežmah), Završnik ‘(Maver), Nedoh, Horvat, Primorac, Sever, Kunek, Žutič, Martinov (Kovač), Kipan, Miloševič. ARBITRO: Sčepanovič, idi Isola. MARCATORI: al 17’ Žutič, al 24’ e al 75’ Russignan II., al 60 Degrassi, a! 65’ Kovač e all’89’ Felluga. ISOLA, 20 — Vittoria senza dubbio meritata dellTsola, che avrebbe potuto essere più voluminosa se i suoi avanti avessero saputo sfruttare tutte le occasioni favorevoli. I padroni di casa hanno giocato con discreto impegno, mentre gli ospiti hanno dimostrato soltanto buona volontà, qualche discreto spunto individuale ,m-a nulla più. Il primo tempo s’iniziava oon una sfuriata isolana. Il gioco si faceva poi alterno fino al quarto d’ora, quando i locali riprendevano decisamente in mano l’iniziativa, e la difesa ospite era costretta a compiere parecchie prodezze per mantenere intatta la propria rete. Tuttavia era il Postojna che passava per primo con Zutió, ohe approfittava di un’indecisione della difesa, segnando da distanza ravvicinata, dopo assersi incuneato fra i terzini. Sette minuti dopo il pareggio isolano era però cosa fatta. Russignan II. raccoglieva un dosato pallone di Deigrassi e fuggiva. Svacalcata la difesa, batteva impaTabijltmen-te P)a temasi con un tiro diagonale. Il resto del primo tempo vedeva poi per tutta la sua durata una superiorità isolana, minacciata assai raramente da qualche improvviso contropiede degli ospiti. L’attacco dei padroni di ca9a non sapeva peraltro sfruttare alcune situazioni da rete. Nella ripresa il Postojna partiva subito all’attacco, ma senza successo. Poi erano ancora i padroni di casa ad avere il sopravvento e al 60’ concretavano la loro pressione con un goal segnato da Degrassi. Gli o-spiti replicavano cinque minuti dopo con Kovač ohe, approfittando >di una intempestiva uscita del portiere, metteva in rete 'a porta vuota. Dopo il pareggio il ‘giooo si faceva alterno fino alla mezzora, quando l’Isola riprendeva l’offensiva e al 32’ segnava la terza rete su azione personale di Russignan II. A un minuto dalla fine Felluga deviava in rete un calcio d’angolo, concludendo così la marcatura per i propri colori. (s.) Pirano - Proletarec 2A (1:1) PROLETAREC : Kìembas .Kurent, Praznik I., Rupnik, Jere, Prašnikar, Vipotnik, Praznik II., Judež, Dornik. PIRANO: Krušič, Hvastja, Gi-iraldf, Pucer, Dudiiine, Bonifacio, Jakomin, Stefani, Dapretto, Pilepič. Bernardi. ARBITRO : Jianovski, di Isola. MARCATORI : tal 19’ Stefani, al E5’, 69’ e all’80’ Ogrinc, al 60’ Outline (rigore) e ai!T85’ Dornik. S. LUCIA, 20 — Negli ultimi venti minuti di gioco ili Pirano ha perduto malamente una partita che prometteva prima di conolu-derši con una sua vittoria. Le retroguardie bianco rosse hanno avuto uno sbandamento causato da ner-Inervosism© per alcune indecisioni iarbiitrali, incassando -in soli cinque minuti j due goal che hanno deciso l’incontro. H primo tempo s’ora concluso in parità (1:1), ma i locali avevano marcato una certa superiorità territoriale, specialmente nella prima mezzora. L’attacco piiranese è mancato sopratutto in mordente, dimodoché azioni anche pregevole s’impas'toi'avano al limite del-l’aera avversaria e la difesa non aveva soverchie difficoltà a liberare. Nella ripresa il Piran© partiva veloce e mancava alcune occasioni favorevoli. Poi all quarto d’ora gli ospiti riprendevano quota e passavano al contrattacco. Al 19’ un rigore, -([decretato a nostro avviso pon troppa leggerezza a favore degli ospiti), veniva sciupato da Rupnik ohe tirava fiacco hi bocca a Krušič. Al 60’ il Pirano passavia in vantaggio con. Dudine ohe realizzava su calcio di rigore. Punti inel vivo, gli azzurr,- di Zagorje si spingevano all’attacco e ristabilivano le sorti nove minuti più tardi oon un bel goal di Ogrinc. Sul 2:2 la partita sembrava, promettere una beila e cavalieresca battaglia. li gioco sk faceva più veloce ,e 'deciso da amb© le parti senza tuttavia passare i liimitj della cavalleria. AIT80’ Ogirimc segnava la terza rete per i suoi colori. Poi, in seguito a alcune intempestive valutazioni dal direttore di gara, qualche giocatore locale si faceva prendere dag nervi e la partita perdeva ogni suo contenuto. Il nervosismo e Ia svogliatezza si .impadronivano dei padroni d| casa-, mentre gli ospita raddoppiavano i loro sforzi, segnando 1» Quarta e ultima rete della giornata. (e) Dinamo 15 11 2 2 36:24 24 Hajduk 15 8 5 2 35:17 21 BSK 15 10 1 4 38:26 21 Sarajevo 15 7 4 4 29:17 18 Partizan 15 7 3 5 34:22 17 Vojvodina 15 5 7 3 25:18 17 Crvena z. 15 6 4 5 28:21 18 Zagreb 15 5 5 5 20:23 15 Špartak 15 6 2 7 32:36 14 Proleter 15 5 4 6 18:22 14 Radnički 15 4 2 9 14:18 10 Vardar 15 2 5 8 13:23 9 željezničar 15 3 1 11 17:39 7 Lokomotiva 15 3 1 11 18:41 7 glio la pressione degli avversari e trovava pure il tempo di portare qualche pericoloso attacco, rimasto però senza esito. Risultato comunque giusta, che premia il Vardar. SPARTAK - LOKOMOTIVA 5:1 (3:2). Oignjamov ha posta la parola fine sull’incomtro -Spartak - Lokomotiva, sognando nel secondo tempo su azione personale due reti in soli due minuti e portando il risultato da 3:3 a 5:3. A nulla sono valsi gli ulteriori attacchi della Lokomotiva, ohe sono serviti soltanto a raccorciare le distanze al 25’ con Jovanovič. BSK - ZAGREB 5:2 (3':0). Bella partita, veloce, combattuta e -di alto livello tecnico, che ha più che soddisfatto i 20.000 spettatori. Il BSK ha dimostrato che il suo secondo posto in classifica non è pe-r niente demeritato, ma frutto di reale valore tecnico e agonistico. -Le reti per il BSK sono state -segnate al 12’ su autorete di Dubravčič, al 18’ da Jeli-savčić ed al 40’ da Sija-kovié. Nella ripresa segnavano ancora Marcović e Jelisav-čić al 52’ e -75’. Le due reti dello Zagreb sono state realizzato da Benčič e Senčar al 48’ e 56’. VOJVODINA - SARAJEVO 3:1 (1:0). La Vojvodina, pur non brillando eccessivamente, è riuscirà ad imporsi su un Sarajevo inferiore al rendimento abituale. Le reti dei padroni di casa sono state opera di Iv-os, al 10 del primo tempo ed all’8’ della ripresa, e di Veselinovič al 26’. La rete đeH’onoae del Sarajevo veniva -realizzata al 15’ della ripresa da Lovrič. SCI BRILLANTE SUCCESSO della coppa "Šar planina Nelle giornate di sabato e domenica hanno gareggiato -a Popova éabka soiiatori e sciatrici di Ger-toiania, Austria, Francia, Svizzera e Jugoslavia, par partecipare alle gare di sci per la coppa «Sar planina». iSabaito Sj è svolto lo slalom gigante su un percorso di 1.600 metri oon 500 idi disli-vallo. Dopo due prove, la vittoria ha premiato due atleti, con lo stesso tempo: Tine |Mulej e r-austriac0 Hellmuth, in ITO”. La prova decisiva veniva disputata domenica, in condizioni atmosferiche sfavorevoli, con la gara di -discesa litara. Questa volta era rhustri-aco Z-aumar a classificarsi primo in l’48”2, seguito dai connazionale Lippaunte -in 1’49” e da Mullej in 1,49”3. Il più pericoloso concorrente di Muled per la vittoria finale, Raustriaeo Hellmuth, finiva al sesto posto. Mulej si è così aggiudicata la coppa «Šarpionino») seguito dagli austriaci Zauner e Hellmuth. - Nel campo femminile, indiistur-bat© dominio delle sctiätriqi au-striiarihe, con la Blatte, si sono imposte sia nello Slàlom; che nello slalom gigante, aggiudicandosi cosi il trofeo. Mentre gl; sciatori erano impegnati a Popova šapka, j saltatori // Si sono portati a Ljubno par l’i-oiaugurazione dal nuovo trampolino d,| 60 metri. Com© al solito, Polda si aggiudicava la vittoria con 215,5 punti in due salti di 54 e 55 metri. Secondo era Rogelj, terzo Saksida, quart© Podlogar, quinto Adlešič. ATLETICA LEGGERA Risultati d'eccezione ai Giochi panamericani Nel carso dei giochi sportiv; panamericani, -attualmente nel loro pieno svolgimento a Città Del Messico, sono stati conseguiti molti risultati di importanza eccezionale, aicun-i anzi, d,- importanza mondiale. Così i’-aime-ricano Jones, nei 400 piani, faceva segnare un 45”4, Itempo di ben quattro decimi di second© inferiore al record mondiale ufficiale di Rhoden. Come se tn-on ibasitass/e, anche SI secondo classificat© Lee correva la distanza in un temp© inferiore al vecchio record (45”6). Il sollevatore d( peso Sermansky ha stabilito il nuovo limite mondiale dei pesi massimi con chilogrammi 151,5, misura — limite mai raggiunto da un essere umano. 1 f.*« ISSI» ■ ■ 2jj§ I ciclisti della S.S, «Proleter,» di (Oapoidlilstria -hanno intensifioa-t© in questi giorni la preparazione in vista della prossima ripresa -didlllia stagione. Anche quest’anno Silvsrio D-ellasanta e Oreste Brajn k, che nelDa foto vediamo -secondo e terzo da -sinistra, ne saranno -le colonne CALCIO INTERNAZIONALE RIUNIONE Ä BELGRADO per il campionato europeo BELGRADO, 20 — Il 2 e 3 aprile prossim© si -riunirà a Belgrado la Commissione organizzatrice de! Campi-amato europeo fra società. Hanno aderito finora ail’iniiziati-va Partizan (Jugoslavia), Reans (Francia), Real Madrid (Spagna), Slovacchia), -Servette (Svizzera), ALCUNI RISULTATI A Madrid: Spagna — Francia 1:2 (1:1) A Marsiglia: Francia B — Grecia 1:0 (0:0) A Dublino: Irlanda — Eire 2:1 (1:1) A Santiago del Cile: Argentina — Perù 2:2, Paraguay — Ecuador 2:0 Uruguay —- Cile 2:2 Sport g Klub ( Portogallo), Chelsea (Inghilterra), Spart-ak (Ceco-Hollamd S.K. (Olanda), Saarbrücken (Saar) e Rapid (Austria). Il torneo giovanile della FIFA in Italia FIRENZE, 19 — E’ stato reso noto i-1 calendario -del Tomeo calcistico intemazionale detta F.I.F.A. IGDi incontri tS)j svolgeranno a Firenze, Pisa, Prato, Empolii, Bologna, Livorno, Siena, Lucoa e Genova -dal 6 all’ll aprile p. v. Vi parteciperanno, suddivise in 5 LA XXIV. GIORNATA DEL CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO — SERIE A LANCIATA L’UDINESE batte anche la Fiorentina La Triestina, largamente incompleto, pareggia in casa del Genoa L’Udinese, proseguendo la sua travolgente avanzata ha superato, sebbene di stretta misura, anche i viola fiorentini. Eccovi ora alcuni dati di cronaca sugli altri incontri. AT Al .ANTA — SAMPDOR1A 1:1 (0:1) — Nel primo tempo l’Atalanta è sembrata In balia -degli avversari, ma nel secondo, approfittando anche del calo nel rendimento dei sampdo-riani, -i locali si sono mossi di più, riuscendo ad ottenere il pareggio. Gli ospiti avevamo segnato al 15’ di gioco in-seguite-al un -allungo di Baldini. Allo scadere de-1 primo tempo, per fallo in area di rigore sampdo-niiana su Bassetto, è stato concesso ai bergamaschi il calcio di rigore, ma lo stesso Bassetto ha tirato debolmente al centro della porta e il portiere non ha avuto difficoltà a parare. I neroazzurri hanno pareggiato al settimo minuto della ripresa su una veloce -discesa di Brugola. GENOA — TRIESTINA Q-.O — La Triestina ha giocato co-1 catenaccio, schierando in difesa anche otto -giocatori. Là stretta marcatura dei triestini ha reso sterile la superiorità del Genoa. Nel -primo tempo di portiere alabardato, Nuci-ari mai è stato impegnato a fondo. Franzo-si ha dovuto respingere un forte tìr-o di punizione di Garnzer. -Nel secondo -tempo, al 14, una -bella azione di Mike ha offerto a Carapellese la palla da rete, ma il rosso-blu ha fallito -di un soffio il bersaglio. MILAN — BOLOGNA 0:0 — Il Bologna, privo di -Pivatelli e Pil-ilmark, ha giocato prevalentemente CAMPIONATO ITALIANO Serie A I RISULTATI Novara — - Catania 2:0 Atalanta — Sapdoria 1:1 Genoa — Triestina 0:0 Milan — Bologna 0:0 Napol; — Juventus 1:1 Pr0 Patria — Spal 1:1 Roma — Inter 3:0 Torino — Lazio 3:1 Udinese - - Fiorentina 2:1 LA CLASSIFICA Milan 24 14 7 3 51:24 35 Bologna 24 11 7 6 42:33 29 |Roma 24 9 11 4 37:29 29 Udinese 23 11 6 6 36:28 28 Fiorentina 24 11 6 7 33:28 28 Juventus 24 9 9 6 41:36 27 Jnter 24 9 8 7 37:33 26 Torino 24 10 6 8 28:29 26 Sampdoria 24 8 8 8 34:29 24 Napolj 24 7 10 7 30:21 24 Lazio 24 9 4 11 30:39 22 Triestina 23 7 8 8 24:36 22 Catania 24 6 9 9 22:27 21 Genoa 24 5 11 8 22:25 21 -Novara 24 8 4 12 25:33 20 lAtalanta 24 4 11 9 21:27 19 iSpal 24 3 11 10 15:27 18 Pro Patria 24 3 6 15 17:39 12 vita e preoisìone. E’ la Juventus ad andare -per prima in vantaggio al 34’ su azione di Bomiperti, che lancia in velocità a Colombo. Questi batte Biugatti con un tiro dalla sinistra. Energica reazione del Napoli e due-minuti -d-op-o Goldn, solo in area, riavuto un palone da Amadei, manda in rete. Vane -le proteste -dei bianconeri _per la posizione irregolare di Golin. -L’arbitro Bernardi, di Bologna, a metà -della ripresa subisce un lieve infortunio. Colpito da un pallone di Posto, deve sospendere per qualche minuto il -gioco e -farsi applicare un cerotto sul naso. PRO PATRIA — SPAL 1:1 (0:1) — La Spai è andata in vantaggio al 40’ di gioco, d-opo varie occasioni create dal caso più che dalla manòvra e fallite da Broccini e Costantini. Un traversone di Olivieri è stato raccolto di testa da Broccini che ha -batu-tto U-boldi, -buffatosi in ritardo. Nella ripresa, la -Pro Patria è riuscita a pareggiare al 24’ con Toros che di testa ha -deviato in -rete un centro di Höfling. Per poco la -Spai non ha segnato al 30’. Il tir-o di Genovesio, incustodito dinanzi alla porta, ha battuto sul piede di Uboldi tuffatosi dalla parte opposta e il pallone è finito in calcio d’angolo. ROMA — INTER 3:0 (2:0) — Partita mediocre -dei campioni d’Italia, quasi sempre dominati dagli avversari. Già al 12’ Nyers, Su passaggio di Cebo, aveva a portata di piede una palla da rete, sprecandola con un fiacco tiro a Iato. Ai 17’. su calcio d’angolo battuto dallo stesso Nyers, la Roma andava in vantaggio. Di testa Pandolfini metteva la palla sul piede di Galli, che da due metri segnava oon facilità. Al 22’ Unter sfiorava il pareggio. -Su centro di Armano, L-o-renzi tirava verso la rete, scavalcando Moro in uscita, ma oon una acrobatica rovesciata Bortoletto liberava sulla linea della porta. Tre minuti dopo la Roma raddoppiava il vantaggio. Su passaggio di Ghig-gia, -Bortoletto calciava da venti metri sorprendendo Lombardi con un tiro alto sulla destra. All’11’ della ripresa terzo gol giallo - rosso, autentico infortunio del portiere Lombardi che, su raso terra di Pandolfini, si tuffava per prendere la palla, ma se la lasciava passare sotto il corpo. Al 18’ Nyers cadeva producendosi uno strappo muscolare -per cui, dopo essere uscito per tre minuti dal campo, restava pressoché inutili-zzato. All’ultimo mniuto, su tiro di Bortoletto, Lombardi si riabilitava evitando un quarto gol con -uno spettacolare volò. TORINO — LAZIO 3:1 (2:1) — Partita veloce nella quale l’attacco granata, sptecie nel primo -tempo, ha dato prova di buona intesa e di prontezza nei -tiri. La prima rete torinese è segnata al 15’ di gioco su azione Buhtz-Bertoloni, risolta da Biacci co-n un forte tiro. Reazione laziale che frutta il pareggio cinque minuti dopo. Su veloce discesa Löf-gren-Vivolo, J. Hansen raccoglie il passaggio in profondità, entra in a-rea e, mentre sta per tirare, viene atterrato da Berzot. Il rigore è realizzato da Vivolo. Il Torino ha ripreso ad attaccare ed è ritornato in vantaggio al 32’ su azione iniziata dia Be-rtolmi, -svolta a centro campo da Antonini e conclusa con un tiro a volo di Bacci. Nella ripresa i granata hanno adottato una tattica guardinga.' Gli azzurri ne hanno approfittato peT attaccare oon insistenza, senza però riuscire a trame profitto. Al 38’ terza rete dei -granata: azione di contropiede di Novelli sulla destra. Il traversone è deviato su Antoniotti che segna. (a) CICLISMO in difesa, schierando Ballacci terzino libero alle spalle di Greco, Ran-do-n ala sinistra arretrata in guardia di S-oere-nsen e lasciando a B-onafin, Va-le-ntiouzzi e Cervellati, sorretti a volte da P-ozzan, il compito -di portare l’azione in campo rosso-nero. Il Milan di conseguenza ha marcato un predominio territoriale quasi costante. Ha tentato più volte il gol, ma i tiri -dei suoi avanti non erano molto p-recisi. Le poche volte che il pallone era ben indirizzato a portiere già -battuto, i difensori e, per ben tre volte il palo, si son-o incaricati di respingere. NAPOLI — JUVENTUS 1:1 (1:1) — Il risultato di parità è giusto, anche se gli azzurri hanno premuto con maggior insistenza, ma senza incisi- AGLI ST la Milano SAN REMO, 19 — 11 belga De Ryc-ke ha vinto la ellassi-oa -d’aper-tura Milano -Sanremo, battendo in volata i francesi Gauthier e J. Bo-bet © Titalfano Gianneschi. La corsa è stata abbastanza movimentata, ma gli las^i non sono venuti fuori. Il grupp© comprendente i grandi nomi è -giunto a mezzo minut© dai primi quattro, che erano riusciti -a fuggire ad A-laissi-o per non essere più -ripresi. ICoppi, Fornara, Maggi-iq e altri sono rimasti vittime dj una rovinosa caduta ia pochi chilometri d-a Sanremo, -quando le sorti delila grande corsa erano ancora indecise. Ecco Tardine d’arrivo: 1) De Rycke Germain (Belgio) che ha percorso ’ 282 km. in 7 ore, 3’ e 46”, alla media oraria di km. 39,927. 2) Gauthier Bernad (Francia), stesso tempo. 3) Bobet Joan (idem), stesso tempo. 4. Gianneschi (Italia), stesso tempo. 5) Magni (Italia), seguito nell’ordine da Van Steenbergen (Belgio), Albani (Italia), Bauvin (Francia), Geminiani (Francia), Monti (Italia), L. Bobet (Francia), Con-te( Italia), Baroni, Servadei e Ana-stasi a 28”. Una „Proleter" agguerrita alla Belgrado - No?i Sad BELGRADO, 21 — I preparativi per la Beograd — Novi Sad —Beograd, intitolata al compianto Vid RANIERI - Sanremo iRočič, decedut© come si sa in seguito -a uha caduta al Giro dell’Egitto, volgano ai termine. Con questa coirsa avrà »mizi© li 27 c.m. la stagion© ciclistica in Jugoslavia. Saranno presenti tutti i -migliori ocwiri'doiri jugoslavi, fra i quali non mancheranno qruelil-i deiiila Proleter, che scenderanno in lizza ai gran Completo: Della S-anta Si-lverilo, Brajnik Oreste, Bonin Vittorio, 'Piciga Rajko e Visintin Bruno-. Lungo 4.320 Km. il Tour de France PARIGI, 20 — L’«Equipe» e il «Pa-risien libéré», i due giornali organizzatori del Tour de France, hanno reso noto il percorso della grande corsa francese a tappe, che si svolgerà nel luglio prossimo. L’itinerario, suddiviso in 22 tappe, sarà lungo 4.320 km., con una media giornaliera di km. 196. Lo caratteristiche del percorso non sono mutate gran che nei confronti dello scorso anno. Le difficoltà sono state distribuito un pò lungo tutto il percorso con il fulcro, naturalmente, nelle tappe alpine e pirenaiche. Nel gruppo delle tappe alpine i corridori dovranno superare notevoli ostacoli sui colli Aravis (1.490 m.),Galibier (2.S56 m.), Vars (2.111 m.), Cayolle (2.326 m.),Vasson (1.700 m.) e la Tourbie (1.480 m.), mentre i Pirenei li attenderanno, se tutto andrà bene sul Mont Ventoux (1912 m.) sul Minier (1.270 m.), sul Portei (600 m.) © sul Chioulu (1.449 m.) con i loro Aspiri (1.484 m.), Peyeresourde (1.563 m.), JLourmaLet (2.113 m,) e Aubìsque gruppi, Francia, Romania, Austria, Belgio, Germania occid., Germania grient., Portogallo, Italia, Bulgaria, Polonia, Irlanda set tent., Spagna, Jugoslavia, Ungheria, Lussemburgo, Svizzera, Inghilterra, Cecoslovacchia e Saar. L'Ital.ia farà parte del secondo e la Jugoslavia del quarto gruppo, incontrando la Germama orientale, il Portogallo, 'la Germania occitientade e, rispettivamen-l’Ungheria, il Lussemburgo e la Turchia. CALCIO LOCALE Assemblea annuale della Sottoiega istriana POLA, 19 — AllTassemble-a della Sottoiega oaiicistiicia istiriana è stata discussa l’-attività svolta ned suo primo anno di v-it-a. I risultati, nonostante ogni -difficoltà, solno da consìdienare buoni, -anche se, con un diavoli© più sistematico, si -sarebbe potuto ottenere -di più. Il lato maggiormente positivo è irappresentat© diaill-a diffusione raggiunta -dal càlcio in Istria, ri numero dei giocatori e -delle squadre è aumentato, infatti, -dal 150% rispetto alla situazione precedente. SNon così, invece, la qualità del gioco, ohe risen|tie (tuttora 'della mancanza di uniade;guata preparazione, dovuta sopratutto a! la defi-cenza di quadri tecnici. Altre manchevolezze riguardano poi i campi tì| -gioco, quasi tutti -iin precarie Condizioni. U-n buo-n lavoro è stato fatto fra 4 giovani, nonostante le -difficoltà d’ordine finanziario. Oltre a curare che ogni società abbta un proprio vivaio, si sono organizzatti 'due tornei giovanili, uno .internazionale a Pola e uno locale a Pi-sino, che hanno diato ottimi risultati. A conclusione si è deciso 'di continuare negli sforai per l-o sviluppo ulterior© deti calci© in Istria ed è stata eletta ia nuova direzione. (e) Campionati distrettuali CENTRO CAPODISTRIA AURORA b — JADRAN 1:3 (0:2) JADRAN: Gregorič S., Obad, Bestjak, Toscani, Kaligarič, Lah,, Gregorič B., Prašnikar, Gregorič M.. Bertok, Klinec. AURORA B: Peoohiari (Vatovec), Orlati II. i(T-určinovič), S-antin, Vatovec (Luglio), Luglio (Orlati IL), Biirlin, Cavalli II. (Hočevar), Rama-ai, Hočevar Cavalli L), Della Valle, ' Dapretto. ARBITRO: Suplìna -di Capodistria. MARCATORI: al 18’ e 26’ Gregorič B,., a-1 19’ Prašnikar e al 30’ Cavalli I. CAPODISTRIA, 20 —- Lo Jadran ha superato di slancio un’Aurora apatica e sfasata, mancata completamente nelle retrovie e abulica al-T-attaoco. La vittoria -degli ospiti non fa u-na grinza. Essi hanno giocato con (grande volontà, dimostrando di saperci fare anche tecnicamente. Dopo -un primo -tempo in cui hanno marcato una sensibile superiorità, si sono ritirati poi in una intelligente difesa, rimanendo tuttavia pericolasi all’attacco. Da menzionare a parte la maiuscola prova del portiere Gregorič, che è stato senza dubbio il migliore uomo i,n campo. Dell’Aurora, che pur schierava parecchi tito-lori, meglio non parlare per ora. In ogni caso ha disputato una delle sue più brutte partite. (e) ISOLA b — ŠMARJE 3:0 (1:0) ISOLA B: Vittori II., Lenardič, Gruber. Dudime, Tognon, Vascotto, Jurilševič, Vittori -I., Lorenzutti, Marchesana Degrassi. ŠMARJE: Hrvatin, I., Glavina L, Hrvatin IL, Germani«, Zgonec, Kocijančič I., Stadina, Bržan, Vidovič, Glavina II, Kocjančič II. ARBITRO: -Sčepanovič, -di Isola. ^ MARCATORI: al 25’ Vittori L, al 75’ Dudine e all’83’ Lorenzutti. ISOLA, 20 — La superiorità dei padroni di casa è stata incontrastata in ambedue i tempi. Lo Šmarje non ha fatto altro che difendersi come poteva, ma non ha potuto sostenere la continua pressione dell’attacco avversario. Ha lottato tuttavia con coraggio. (s) STIL — OLIMPIA 0:0 CENTRO BUIE I RISULTATI Verteneglio — Momiano 5:1 Villanova — Buroli 1:5 Seghetto — S. Lorenzo 4:3 LA CLASSIFICA Burolj 7 7 0 0 35:8 14 S. Lorenzo 7 5 0 2 23:11 10 Seghetto 7 5 0 2 22:15 10 Villanova 6 4 0 2 7:14 8 Verteneglio 7 3 0 4 15:19 6 Materada 6 2 0 4 11:14 4 M. dei Carso 7 1 0 6 13:27 2 Momiano 7 0 0 7 7:25 0 (1.876 m.). (•) PICCOLA PALLAMANO Centro a Rovigno ROVIGNO, 19 — La piccola pallamano sta facendo notevoli progressi in Istria nonostante le grandi difficoltà e, in primo luogo, la deficenza di quadri istruttori. Per rimediare almeno in parte alle necessità attuali e creare un fulcro attorno cui si raccolgano tutti gli appassionati di questo sport, la Federazione della piccola pallamano della Croazia ha deciso la costituzione a Rovigno di un Centro direttivo per lTstria. I preparativi sono già in corso e ci auguriamo eh« vengano portati in breve a termine. (r)